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51 APPROSSIMAZIONE ALLA SAPIENZA DI ERACLITO: LA BATTAGLIA CULTURALE (Zucchello Dario) Il rilievo polemico della scrittura di Eraclito risulta essenzia- le per la comprensione della sua posizione, segnalando come egli si proponesse, in una situazione culturale di forte competizione 1 , in opposizione ad altre figure o gruppi di presunti σοφοί o σοφι- σταί, di cui stigmatizzava ignoranza o falsità: come a suo tempo sottolineato da Mondolfo 2 , la contestazione non esclude, tuttavia, l’esistenza di parziali affinità o di debiti ideali nei loro confronti. L’esame di aspetti di tale polemica può essere dunque utile veicolo per accedere a prospetti interpretativi (anche alternativi) sull’inten- zione complessiva dello scritto eracliteo. Πολυμαθίη Particolarmente sferzati i πολυμαθείς, contemporanei campioni di un enciclopedismo popolare: πολυμαθίη νόον ἔχειν οὐ διδάσκει· Ἡσίοδον γὰρ ἂν ἐδίδαξε καὶ Πυθαγόρην αὖτίς τε Ξενοφάνεά τε καὶ Ἑκαταῖον l’apprendimento di molte cose non insegna a essere intelligenti [ad avere intelligenza], altrimenti l’avrebbe insegnato a Esiodo e Pitagora e ancora a Senofane e Ecateo (Clemente Alessandrino; DK 22 B40) 1 Su questo punto M.L. GEMELLI MARCIANO, Le contexte culturel des Présocratiques: adversaires et destinataires, in A. LAKS et C. LOUGUET (éds), Qu’est-ce que la Philosophie Présocratique? What is Presocratic Philosophy?, Villeneuve d’Ascq (Nord), Presses Universitaires du Septentrion, 2002. 2 ERACLITO, Testimonianze e imitazioni, a cura di R. MONDOLFO e L. TARÁN, Firenze, La Nuova Italia, 1972, p. 23.

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APPROSSIMAZIONE ALLA SAPIENZA DI ERACLITO LA BATTAGLIA CULTURALE

(Zucchello Dario)

Il rilievo polemico della scrittura di Eraclito risulta essenzia-le per la comprensione della sua posizione segnalando come egli si proponesse in una situazione culturale di forte competizione1 in opposizione ad altre figure o gruppi di presunti σοφοί o σοφι-σταί di cui stigmatizzava ignoranza o falsitagrave come a suo tempo sottolineato da Mondolfo2 la contestazione non esclude tuttavia lrsquoesistenza di parziali affinitagrave o di debiti ideali nei loro confronti Lrsquoesame di aspetti di tale polemica puograve essere dunque utile veicolo per accedere a prospetti interpretativi (anche alternativi) sullrsquointen-zione complessiva dello scritto eracliteo

Πολυμαθίη

Particolarmente sferzati i πολυμαθείς contemporanei campioni di un enciclopedismo popolare

πολυμαθίη νόον ἔχειν οὐ διδάσκει Ἡσίοδον γὰρ ἂν ἐδίδαξε καὶ Πυθαγόρην αὖτίς τε Ξενοφάνεά τε καὶ Ἑκαταῖονlrsquoapprendimento di molte cose non insegna a essere intelligenti [ad avere intelligenza] altrimenti lrsquoavrebbe insegnato a Esiodo e Pitagora e ancora a Senofane e Ecateo (Clemente Alessandrino DK 22 B40)

1 Su questo punto ML Gemelli marciano Le contexte culturel des Preacutesocratiques adversaires et destinataires in A laks et C louGuet (eacuteds) Qursquoest-ce que la Philosophie Preacutesocratique What is Presocratic Philosophy Villeneuve drsquoAscq (Nord) Presses Universitaires du Septentrion 2002

2 eraclito Testimonianze e imitazioni a cura di r mondolfo e l taraacuten Firenze La Nuova Italia 1972 p 23

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

Πυθαγόρης Μνησάρχου ἱστορίην ἤσκησεν ἀνθρώπων μάλιστα πάντων καὶ ἐκλεξάμενος ταύτας τὰς συγγραφὰς ἐποιήσατο ἑαυτοῦ σοφίην πολυμαθίην κακοτεχνίηνPitagora figlio di Mnesarco esercitograve la ricerca piugrave di tutti gli uo-mini e raccogliendo questi scritti ne produsse la propria sapienza il saper molte cose cattiva arte (Diogene Laerzio DK 22 B129)

κοπίδων ἐστὶν ἀρχηγόςltPitagoragt egrave capo di ingannatori (Filodemo DK 22 B81)

Δίκη καταλήψεται ψευδῶν τέκτονας καὶ μάρτυραςGiustizia [Dike] dichiareragrave colpevoli fabbricatori e testimoni di falsitagrave (Ippolito DK 22 B28b)

Ponendo lrsquoaccento3 sul contesto pragmatico entro cui gli autori ar-caici operarono ed elaborarono i loro logoi questa polemica contro la πολυμαθίη appare particolarmente indicativa Non solo una ge-nerica contestazione del nozionismo del laquosaper molte coseraquo ma una battaglia contro unrsquoidea del sapere e della sua trasmissione ti-pica della seconda metagrave del VI secoloCosigrave la ἱστορίης ἄσκησις (laquoesercizio di ricercaraquo) di Pitagora sarebbe stata condotta nella collazione di informazioni etero-genee recuperate da opere altrui (inequivocabile il riferimento a συγγραφαί a laquodiscorsi scrittiraquo4) producendo una conoscenza inaffidabile frutto solo di superficiale erudizione sapere dunque apparente e ingannevole Ecateo a sua volta avrebbe acquisito ri-nomanza assemblando elementi tratti dalle tradizioni mitiche locali conosciute durante i suoi viaggi Senofane poi aveva addirittura avuto lrsquoardire di rivendicare la propria vasta esperienza per ogni angolo della Grecia e la fama conquistata con lrsquoitinerante attivitagrave aedica5 Essi insomma avrebbero sostenuto la propria credibilitagrave

3 Come fa ML Gemelli marciano Le contexte culturel des Preacutesocratiques cit pp 97 ss

4 Sul valore di συγγραφή in particolare Diano in eraclito I frammenti e le testi-monianze a cura di c diano e G serra Milano Fondazione Lorenzo Valla Mondadori 1980 pp 92-93

5 Tra i sapienti contemporanei si potrebbe citare ancora Onomacrito che presso la corte dei Pisistratidi aveva raccolto presunte sentenze oracolari di Museo

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di sapienti sulla base di comuni evidenze empiriche testimonianze dirette fonti reputate fededegne6 la loro πολυμαθίη nel migliore dei casi (quando cioegrave Eraclito non imputa la fraudolenza) sarebbe stata solo parvenza di sapere accumulo e riproduzione (non origi-nale) di quanto registrato o appreso privi comunque dellrsquoorganici-tagrave garantita dalla comprensioneLa forma di comunicazione adottata da Eraclito egrave in questo sen-so plausibilmente elaborata come alternativa a mezzi poetici (Senofane) narrativi o descrittivi (Ecateo) intesi a divulgare (rac-contare o riferire) opinioni di altri esperienze vissute La costru-zione ricercata egrave tutta intesa a marcare lrsquooriginalitagrave di uno sguardo che supera unitariamente la dispersione che sa andare al fondo dei vari frammenti dellrsquoesperienza la scrittura nelle sue rievocazioni oracolari e nelle sue insistenze e reiterazioni sottolinea come la comprensione passi attraverso lrsquointelligenza (νόον ἔχειν) Cosigrave nel rilievo dellrsquointerconnessione di contrari

καὶ ὅτι τοῦτο οὐκ ἴσασι πάντες οὐδὲ ὁμολογοῦσιν ἐπιμέμφεται ὧδέ πωςmiddot οὐ ξυνιᾶσιν ὅκως διαφερόμενον ἑωυτῶι ὁμολογέει middot παλίντροπος ἁρμονίη ὅκωσπερ τόξου καὶ λύρηςIl fatto che tutti non sappiano e non riconoscano ciograve egli biasima in questo modo non capiscono che ciograve che egrave differente concorda con se medesimo armonia di contrari come lrsquoarmonia dellrsquoarco e della lira (Ippolito DK 22 B51)

συνάψιες ὅλα καὶ οὐχ ὅλα συμφερόμενον διαφερόμενον συνᾶιδον διᾶιδον καὶ ἐκ πάντων ἓν καὶ ἐξ ἑνὸς πάνταcongiungimenti intero e non intero concorde discorde armonico disarmonico da tutte le cose lrsquouno e dallrsquouno tutte le cose (Pseudo-Aristotele DK 22 B10)

che impone a un tempo il riconoscimento dellrsquounitagrave nella molte-plicitagrave

ML Gemelli marciano Le contexte culturel des Preacutesocratiques cit p 986 Ibi p 99

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Ἡ τὸ ἀντίξουν συμφέρον καὶ ἐκ τῶν διαφερόντων καλλίστην ἁρμονίαν [καὶ πάντα κατrsquo ἔριν γίνεσθαι]E sostiene che ciograve che egrave opposto concorda e che dalle cose in con-trasto scaturisce lrsquoarmonia piugrave bella [e che tutto si genera secondo contesa] (Aristotele DK 22 B8)

Ἡ μὲν οὖν φησιν εἶναι τὸ πᾶν διαιρετὸν ἀδιαίρετον γενητὸν ἀγένητον θνητὸν ἀθάνατον λόγον αἰῶνα πατέρα υἱόν θεὸν δίκαιονmiddot laquoοὐκ ἐμοῦ ἀλλὰ τοῦ λόγου ἀκούσαντας ὁμολογεῖν σοφόν ἐστιν ἓν πάντα εἶναιraquo ὁ Ἡ φησιEraclito sostiene che il tutto egrave diviso indiviso generato ingenerato mortale immortale logos eterno padre figlio dio giusto Egli af-ferma non ascoltando me ma il logos egrave saggio convenire che tutte le cose sono uno (Ippolito DK 22 B50)

e del gioco tra nascondimento e apparenza

ἁρμονίη ἀφανὴς φανερῆς κρείττωνlrsquoarmonia nascosta egrave piugrave forte di quella manifesta (Ippolito DK 22 B54)

φύσις δὲ καθrsquo Ἡράκλειτον κρύπτεσθαι φιλεῖla natura secondo Eraclito ama [egrave solita] nascondersi (Temistio DK 22 B123)

Del proprio λόγος lrsquoEfesio rivendica dunque veritagrave e universalitagrave (τοῦ δὲ λόγου τοῦδrsquo ἐόντος ἀεὶ) denunciando a un tempo a dispet-to di unrsquoanalitica esplorazione della costituzione delle cose (κατὰ φύσιν διαιρέων ἕκαστον καὶ φράζων ὅκως ἔχει) la diffusa incom-prensione da parte degli laquouominiraquo (ἀξύνετοι γίνονται ἄνθρωποι) di cui invece i sapienti concorrenti ricercavano il plauso ammirato

τοὺς δὲ ἄλλους ἀνθρώπους λανθάνει ὁκόσα ἐγερθέντες ποιοῦσιν ὅκωσπερ ὁκόσα εὕδοντες ἐπιλανθάνονταιMa agli altri uomini rimane celato tanto quello che fanno da sve-gli quanto quello che fanno dormendo (DK 22 B1)

Rispetto al discutibile nozionismo di superficiali eruditi Eraclito stigmatizza lrsquoinsufficienza dellrsquoappello alle testimonianze (dirette

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eo indirette) quando difetti lrsquointelligenza delle cose (τὸ φρονιν) registrare una varietagrave di convinzioni e punti di vista con lrsquounico scopo di catturare lrsquoattenzione e il rispetto popolari non egrave produtti-vo in termini di conoscenza e comprensione (νόον ἔχειν) In que-sta prospettiva si puograve rileggere il frammento 101 in cui Diogene coglieva il rifiuto di riconoscere la dipendenza da un maestro e dunque un segno dellrsquoalterigia eraclitea

ἐδιζησάμην ἐμεωυτόνinterrogai me stesso (Plutarco DK 22 B101)

e che poi egrave stato interpretato in chiave socratica come ricerca dellrsquoidentitagrave personale esso potrebbe intendersi invece come una rivendicazione della propria originalitagrave della creativitagrave della pro-pria indagine contro il modello essenzialmente ldquoriproduttivordquo del contemporaneo ldquoenciclopedismordquo (πολυμαθίη e ἱστορίη)7 Nella stessa prospettiva si potrebbe accostare anche il molto discusso frammento 35

χρὴ γὰρ εὖ μάλα πολλῶν ἵστορας φιλοσόφους ἄνδρας εἶναι καθrsquo ἩράκλειτονEgrave necessario secondo Eraclito che gli uomini amanti della sapien-za siano davvero ricercatori di molte cose (Clemente Alessandrino DK 22 B35)

che potrebbe rappresentare un passaggio della polemica antipita-gorica dal momento che la tradizione antica fa risalire proprio a Pitagora lrsquointroduzione del sostantivo φιλόσοφος

Σωσικράτης δrsquo ἐν Διαδοχαῖς φησιν αὐτὸν ἐρωτηθέντα ὑπὸ Λέοντος τοῦ Φλιασίων τυράννου τίς εἴη φιλόσοφος εἰπεῖνSosicrate nelle Successioni afferma che questi [Pitagora] interro-gato da Leonte tiranno di Fliunte su chi fosse rispose laquoun filoso-foraquo (Diogene Laerzio VIII8)

7 ML Gemelli marciano Le contexte culturel des Preacutesocratiques cit pp 100-101

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Il valore di φιλόσοφος (da Eraclito impiegato come attributo di ἀνήρ) egrave probabilmente letterale come nel passo di Erodoto (I 30) in cui Creso si rivolge a Solone il laquofilo-soforaquo vi appare sostanzial-mente come un individuo la cui sapienza egrave cresciuta con lrsquoesperien-za di viaggi e incontri con popoli diversi un testimone (ἵστωρ) che ha raccolto e accumulato informazioni dunque un πολυμαθής8 curioso e appassionato La figura di tale πολυμαθήςφιλόσοφος poteva cosigrave essere avvicinata a quella del contemporaneo decla-matore di poemi (ῥαψῳδός) cucitore9 di testi secondo i gusti e le esigenze dei propri uditori rappresentante di una competenza ripe-titiva inconsapevole della natura dei contenuti del proprio canto ma attenta ai suoi effetti come ricordato nel frammento 104

τίς γὰρ αὐτῶν νόος ἢ φρήν δήμων ἀοιδοῖσι πείθονται καὶ διδασκάλωι χρείωνται ὁμίλωι οὐκ εἰδότες ὅτι ldquoοἱ πολλοὶ κακοί ὀλίγοι δὲ ἀγαθοίrdquoche mente e intelligenza hanno Ripongono fiducia negli aedi po-polari e prendono la folla come maestra non sapendo che laquoi molti sono cattivi e pochi i buoniraquo (Proclo DK 22 B104)

Forse rivolgendosi a uomini politici o personalitagrave pubbliche di Efeso10 Eraclito denuncia la loro disponibilitagrave nei confronti della massa incolta11 associandola al successo dei laquocantori errantiraquo (che intrattengono il popolo di paese in paese donde probabilmente il plurale δήμων) disprezzati ancora in B42

8 Su questo punto ML Gemelli Marciano nella sua Einfuumlhrung a Die Vorsokratiker Auswahl dei Fragmente und Zeugnisse Uumlbersetzung und Erlaumluterungen von ml Gemelli marciano Band I Duumlsseldorf Artemis amp Winkler Verlag (Sammlung Tusculum) 2007 pp 412 ss

9 Gemelli Marciano (ibi p 414 nota) segnala lrsquoetimologia di ῥαψῳδός in ῥάπτω appunto laquocucireraquo

10 Seguo lrsquointerpretazione di Marcovich (eraclito Frammenti a cura di m marcovich Firenze La Nuova Italia 1978 p 363)

11 Qui ὅμιλος egrave sinonimo di οἱ πολλοί (ibi p 362)

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τόν τε Ὅμηρον ἔφασκεν ἄξιον ἐκ τῶν ἀγώνων ἐκβάλλεσθαι καὶ ῥαπίζεσθαι καὶ Ἀρχίλοχον ὁμοίωςSosteneva che Omero fosse degno di essere cacciato dagli agoni e frustato e analogamente Archiloco (Diogene Laerzio DK 22 B42)

Ovviamente il testo si riferisce ai recitatori di poemi ai δήμων ἀοιδοί oltre che allrsquooggetto della loro arte la poesia omerica at-taccata con quella esiodea evidentemente per lrsquoampia ricaduta culturale

διδάσκαλος δὲ πλείστων Ἡσίοδοςmiddot τοῦτον ἐπίστανται πλεῖστα εἰδέναι ὅστις ἡμέρην καὶ εὐφρόνην οὐκ ἐγίνωσκενmiddot ἔστι γὰρ ἕνmaestro dei piugrave egrave Esiodo ndash costui credono sapesse una gran quan-titagrave di cose lui che non aveva conoscenza di giorno e notte sono infatti unrsquoltunicagt cosa (Ippolito DK 22 B57)

Dal momento che la recitazione negli ἀγῶνες μουσικοί costituiva un evento centrale della vita delle comunitagrave greche e un pilastro della trasmissione della loro cultura i duri rilievi di Eraclito as-sumono un significato particolare stigmatizzano la tradizione e i suoi modelli di riferimento (διδάσκαλος δὲ πλείστων Ἡσίοδος) marcandone sotto lrsquoinconsistente e ingannevole lustro popolare la stessa superficialitagrave e incomprensione della realtagraveAi due sommi poeti epici egrave dunque contestata la stessa imputazione rivolta ai laquomultiscientiraquo (πολυμαθείς) essi ndash che pur avevano pre-teso trattare di tutto nei loro poemi (e in questo senso appaiono ef-fettivamente come grandi enciclopedisti12) ndash fraintendevano quella struttura della realtagrave che invece il cercatore di veritagrave Eraclito ma-nifesta laquoanalizzando ogni cosa secondo natura e mostrando come egraveraquo (κατὰ φύσιν διαιρέων ἕκαστον καὶ φράζων ὅκως ἔχει) Con lrsquoaggravante nel loro caso di un lungo successo popolare e dun-que di una supremazia culturale che non poteva non essere avver-tita come una minaccia dal sapiente di Efeso

12 R laurenti Eraclito Roma-Bari Laterza 1974 p 34

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οὐκ ἂν ἔτι πρέπον εἴη ποιηταῖς καὶ μυθογράφοις χρῆσθαι μάρτυσι περὶ τῶν ἀγνοουμένων ὅπερ οἱ πρὸ ἡμῶν περὶ τῶν πλείστων ἀπίστους ἀμφισβητουμένων παρεχόμενοι βεβαιωτὰς κατὰ τὸν ἩράκλειτονNon sarebbe ancora conveniente impiegare poeti e mitografi come testimoni circa le cose che non si conoscono ciograve che coloro prima di noi hanno fatto riguardo alla maggior parte delle cose riportan-do secondo Eraclito laquoautoritagrave indegne di fiduciaraquo su questioni controverse (Polibio DK 22 A23)

Μυστήρια

Accanto alle antiche e nuove figure di πολυμαθείς Eraclito sferza anche i recenti profili di sapienza molto popolari che van-tavano azioni miracolose e straordinarie figure carismatiche di pu-rificatori itineranti (μάγοι )13 e promotori di culti bacchici

τίσι δὴ μαντεύεται Ἡ ὁ Ἐφέσιος νυκτιπόλοις μάγοις βάκχοις λήναις μύσταιςmiddot τούτοις ἀπειλεῖ τὰ μετὰ θάνατον τούτοις μαντεύεται τὸ πῦρmiddot τὰ γὰρ νομιζόμενα κατrsquo ἀνθρώπους μυστήρια ἀνιερωστὶ μυεῦνταιPer chi profetizza lrsquoefesio Eraclito Per nottambuli magi baccan-ti menadi iniziati a costoro predice le cose che seguono la morte a costoro profetizza il fuoco I misteri praticati tra gli uomini in-fatti li iniziano allrsquoempietagrave (Clemente Alessandrino DK 22 B14)

εἰ μὴ γὰρ Διονύσωι πομπὴν ἐποιοῦντο καὶ ὕμνεον ἆισμα αἰδοίοισιν ἀναιδέστατα εἴργαστrsquo ἄνmiddot ὡυτὸς δὲ Ἀίδης καὶ Διόνυσος ὅτεωι μαίνονται καὶ ληναΐζουσινSe in effetti non fosse per Dioniso che fanno processione e cantano lrsquoinno alle vergogne le loro azioni sarebbero assolutamente inde-centi ma la stessa cosa sono Ade e Dioniso di cui sono invasati e festeggiano le Lenee [alternativamente per il quale delirano e partecipano allrsquoorgia] (Clemente Alessandrino DK 22 B15)

13 ML Gemelli marciano Le contexte culturel des Preacutesocratiques cit p 86

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Si tratta di menzioni significative le piugrave antiche riguardo ai miste-ri14 che segnalano anche la possibile incidenza di modelli dellrsquoin-vadente civiltagrave persiana15 Lrsquoobiezione secondo la quale il riferi-mento a μάγοι 16 sarebbe fuori luogo tra νυκτιπόλοι βάκχοι e λήναι 17 egrave debole soprattutto alla luce dello scenario delineato da Gemelli Marciano18 per lo sviluppo del pensiero greco arcai-co il termine μάγος indicava una sorta di sacerdote itinerante di origini babilonesi o persiane dedito a interventi di purificazione o guarigione per la cui efficacia rivendicava una diretta influenza religiosa Come ricorda Burkert19 la cultura del V secolo aC (dai tragici Sofocle e Euripide ai trattati ippocratici) affibbiograve a questa categoria di santoni lo stigma della ciarlataneria in questo senso forse20 lrsquoautore del Papiro Derveni (IV secolo aC) si riferisce alle figure di μάγοι e ai loro presunti gesti catarticiRispetto al contesto della polemica eraclitea egrave particolarmente interessante il precedente dellrsquoiscrizione reale di Behistun (nota anche nelle cittagrave costiere dellrsquoAsia Minore intorno al 520 aC) con cui Dario aveva denunciato il tentativo di Gaumata di propor-si come legittimo erede al trono persiano bollando lrsquousurpatore appunto come μάγος e soprattutto insistendo sulla falsificazione della realtagrave presente nel suo messaggio sullrsquoinfondatezza delle sue pretese dunque sullrsquoopposizione tra la veritagrave proclamata legitti-mamente e lrsquoinganno perpetrato nellrsquoombra21 Da un certo punto

14 Cosigrave Marcovich (eraclito Frammenti cit p 325)15 Su questo oltre ai lavori di Gemelli Marciano anche W Burkert Prehistory of

Presocratic Philosophy in an Orientalizing Context in The Oxford Handbook of Presocratic Philosophy edited by P curd and dW Graham Oxford Oxford University Press 2008 pp 55-85

16 Se lrsquoelenco ndash a dispetto dei dubbi di Marcovich (che lo attribuisce a Clemente riconoscendo eracliteo solo il termine λήναι ) ndash risale a unrsquoautentica citazione eraclitea si tratterebbe della prima ricorrenza del termine nella letteratura greca (Die Vorsokratiker Band I cit p 347)

17 eraclito Frammenti cit p 32318 Einfuumlhrung a Die Vorsokratiker Band I cit pp 401-410 nello specifico era-

cliteo ibi pp 333-33419 W Burkert Prehistory of Presocratic Philosophy cit pp 72-7320 Ma si veda piugrave avanti21 Su questo punto anche Gemelli marciano Einfuumlhrung a Die Vorsokratiker

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di vista allora quellrsquoaccostamento di figure (magi e adepti a culti dionisiaci) poteva essere giustificato dalla comunanza ldquosospettardquo di pratiche oscure e segrete (riti espiatori) che si pretendeva discen-dessero da una presunta sapienza divina (donde lrsquoaccostamento a μύσται)22Lrsquoeffetto che tale affollamento (e confusione) di personaggi produ-ce egrave apparentemente quello di gettare discredito sulle laquoiniziazioni ai misteri praticati dagli uominiraquo (τὰ νομιζόμενα κατrsquo ἀνθρώπους μυστήρια) non egrave chiaro tuttavia (e gli interpreti sono in proposito divisi) se questo comportasse in Eraclito un rifiuto totale delle cele-brazioni misteriche ovvero solo di loro specifiche fenomenologie23 Egrave da tenere presente in ogni caso che (i) i termini dellrsquoelenco di B14 (νυκτιπόλοι μάγοι βάκχοι λήναι μύσται) non avevano allrsquoepo-ca di per seacute valore spregiativo ricorrendo anzi frequentemente in senso sacrale e rituale nella letteratura religiosa e (ii) quello sprez-zo egrave implicito nel contesto della citazione di Clemente (dove addi-rittura al fuoco egrave affidato un ufficio punitivo in senso cristiano)24Egrave possibile che lrsquoatteggiamento di Eraclito in ambito religioso fos-se condizionato anche dalla sua peculiare posizione politica se in-crociamo la notizia di Antisitene peripatetico (riferita da Diogene Laerzio DK 22 A16) con le informazioni di Strabone (DK 22 A2) possiamo ricavare unrsquoindicazione interessante lrsquoappartenenza fa-miliare di Eraclito comportava un ruolo eminente nellrsquoorganizza-zione dei culti sacri a Demetra25 Cosigrave la rinuncia al titolo regale a vantaggio del fratello che la tradizione antica marcava come indi-zio di arroganza26 (μεγαλοφροσύνη) forse come risposta al preva-

Band I cit pp 333-33422 Ibi p 40923 Propendono per la prima lettura tra gli altri Burnet Gigon Fraumlnkel Guthrie e

sostanzialmente Marcovich per la seconda in particolare Kirk24 V macchioro Zagreus Studi intorno allrsquoorfismo Firenze Vallecchi 19302

pp 410-41125 S Mouraviev ipotizza una stretta affinitagrave tra il linguaggio ldquoletterariordquo di

Eraclito e quello religioso dei misteri di Demetra cui sarebbe stato iniziato in gioventugrave (nellrsquointervista rilasciata a G Fornari Sperare lrsquoinsperabile Dialogo del traduttore con Serge Mouraviev in Eraclito la luce dellrsquoOscuro a cura di G fornari Firenze Olschki 2012 p 6)

26 Cosigrave Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 29

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lere in Efeso delle correnti democratiche potrebbe leggersi anche in relazione a quel ruolo religioso Egrave stato in effetti ipotizzato27 che dietro gli attacchi eraclitei ai culti misterici possa celarsi in realtagrave una reazione allrsquoirrompere di nuove forme di religiositagrave (culti ani-mistici) particolarmente popolari tra i ceti meno abbienti in questo caso si intreccerebbero preoccupazioni a un tempo religiose e poli-tiche Drsquoaltra parte - si egrave sostenuto28 - proprio lrsquoopposizione ai culti (e relativi miti) che la sua dignitagrave ereditaria imponeva di rispettare (misteri eleusini) potrebbe aver spinto Eraclito a quella rinunciaI segnali che si possono cogliere nelle citazioni sono contraddittori il contesto di B14 (laquoPer chi profetizza lrsquoefesio Eraclitoraquo) ha sug-gerito29 lrsquoipotesi che la formula laquoPer nottambuli magi baccanti menadi iniziatiraquo costituisse la dedica dello scritto consegnato (of-ferto) alla protezione del tempio di Artemide ovvero che una parte del libro eracliteo fosse a essi rivolta30 lo stigma nei confronti di τὰ νομιζόμενα κατrsquo ἀνθρώπους μυστήρια potrebbe intendersi allora come semplice presa di distanze da unrsquoadesione inconsapevole alla ritualitagrave misterica da parte dei laquomoltiraquo (οἱ πολλοί)31 Analogamente il frammento B15 giagrave da Schleiermacher interpretato come espres-sione di riprovazione nei confronti della grossolanitagrave dei culti dio-nisiaci potrebbe in realtagrave limitarsi a denunciare una partecipazio-ne incosciente e volgare che ne sviliva il significato il riferimen-to allrsquoinvasamento bacchico (μαίνονται) e alla celebrazione delle Lenee (ληναΐζουσιν) sarebbe stato sfruttato proprio per marcare come lrsquoessenza religiosa potesse apparire alterata da riti e gesti sfre-nati32 Unrsquoambiguitagrave che pare riflettersi in altre citazioni eraclitee

27 E Paresce La giustizia nei presocratici Soveria Mannelli Rubettino Editore 1986 p 198

28 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 2929 a tonelli Sulle tracce della sapienza Per una rifondazione etica della con-

temporaneitagrave Bergamo Moretti e Vitali Editori 2009 p 54 in precedenza lo stesso Tonelli aveva proposto la citazione di B14 come frammento 1 nella sua edizione dello scritto eracliteo (eraclito Dellrsquoorigine traduzione e cura di A tonelli Milano Feltrinelli 1993 p 39)

30 V Macchioro Zagreus cit pp 409-41031 a tonelli Sulle tracce della sapienza cit p 5632 V Macchioro Zagreus cit p 377

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καὶ διὰ τοῦτο εἰκότως αὐτὰ ἄκεα Ἡ προσεῖπεν ὡς ἐξακεσόμενα τὰ δεινὰ καὶ τὰς ψυχὰς ἐξάντεις ἀπεργαζόμενα τῶν ἐν τῆι γενέσει συμφορῶνE per questo a giusta ragione Eraclito chiamograve laquorimediraquo lti miste-rigt in quanto hanno effetti risolutori sui mali e liberano le anime dalle sventure della nascita (Giamblico DK 22 B68)

θυσιῶν τοίνυν τίθημι διττὰ εἴδηmiddot τὰ μὲν τῶν ἀποκεκαθαρμένων παντάπασιν ἀνθρώπων οἷα ἐφrsquo ἑνὸς ἄν ποτε γένοιτο σπανίως ὥς φησιν Ἡ ἤ τινων ὀλίγων εὐαριθμήτων ἀνδρῶνmiddot τὰ δrsquo ἔνυλα κτλ Pongo due specie di sacrifici quelli degli uomini perfettamente purificati che potrebbero aver luogo solo rare volte per uno solo ndash come sostiene Eraclito ndash ovvero per pochissimi [letteralmente pochi uomini che si possono facilmente contare] e quelli materiali (Giamblico DK 22 B69)

Se nel caso di B68 egrave forse possibile cogliere nella scelta di ἄκεα (cure rimedi) un risvolto ironico e dunque sostanzialmente irri-guardoso nei confronti della pratica misterica la testimonianza di Giamblico pare alludere a unrsquoostililitagrave di Eraclito solo verso le forme superstiziose di presunta catarsi subite nellrsquoignoranza33 il valore del sacrificio sarebbe commisurato alla qualitagrave dellrsquoatteg-giamento di chi lo compie donde lrsquointeresse per la disposizione la purezza interiore di chi partecipa34 e di contro la diminutio della mera ritualitagrave esteriore B5 allarga lo spettro della polemica coin-volgendo accanto ai sacrifici le preghiere

καθαίρονται δrsquo ἄλλωι αἵματι μιαινόμενοι οἷον εἴ τις ἐμβὰς πηλῶι ἀπονίζοιτομαίνεσθαι δrsquo ἂν δοκοίη εἴ τις αὐτὸν ἀνθρώπων ἐπιφράσαιτο οὕτω ποιέοντακαὶ τοῖς ἀγάλμασι δὲ τουτέοισιν εὔχονται ὁκοῖον εἴ τις δόμοισι λεσχηνεύοιτο οὔ ltτι γινώσκων θεοὺς οὐδrsquo ἥρωας οἵτινές εἰσιgtSi purificano in vero con altro sangue contaminandosi come chi

33 WKC Guthrie A History of Greek Philosophy Vol 1 The Earlier Presocratics and the Pythagoreans Cambridge Cambridge University Press 1962 p 476

34 R laurenti Eraclito cit p 208

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entrando nel fango volesse dal fango lavarsiSarebbe considerato pazzo se qualcuno degli uomini lo vedesse fare cosigraveE rivolgono ancora preghiere a queste statue come chi volesse conversare con i muri neacute conoscono affatto chi siano gli dei e gli eroi (Aristocrito DK 22 B5)

Il frammento ricostruito da tre passi di Aristocrito integrati da una citazione di Origine35 rivela comunque nellrsquoequilibrio interno il marchio della propria autenticitagrave36 la prima parte denuncia lrsquoas-surditagrave dei sacrifici espiatori giocando sullrsquoincoerenza (e tensio-ne) implicita nel gesto di laquopurificarsi (καθαῖρεσθαι) ltdel sangue versatogtraquo versandone ancora - laquocontaminandosi con altro sangueraquo (ἄλλωι αἵματι μιαινόμενοι) Egrave possibile che lrsquoEfesio proprio per la funzione di direzione religiosa della sua famiglia non alluda genericamente a riti catartici ma specificamente a pratiche sangui-narie in uso allrsquoepoca37Eraclito sottolinea la contraddizione (evidentemente non per il vol-go degli ἄνθρωποι) di quelle laquopurificazioniraquo riferendosi allrsquoillogi-citagrave dellrsquoatto ndash del tutto analogo - di laquoentrare nel fangoraquo (εἰς πηλὸν ἐμβῆναι) per laquolavarsi dal fangoraquo (πηλῶι ἀπονίζεσθαι) chiunque cosigrave si comportasse apparirebbe folle (μαίνεσθαι38 δrsquo ἂν δοκοίη) agli laquouominiraquo Nella stessa direzione forse B13

ὕες βορβόρωι ἥδονται μᾶλλον ἢ καθαρῶι ὕδατιI porci del fango si compiacciono piugrave che dellrsquoacqua pura (Clemente Alessandrino DK 22 B13)

Lrsquoacqua pura (κάθαρον ὕδωρ) puograve evocare la decontaminazione rituale cosigrave come il laquofangomelmaraquo (reso con πηλός in B5 ma con

35 Ibi p 20536 heacuteraclite Fragments texte eacutetabli traduit commenteacute par m conche Paris

Presses Universitaires de France 1986 p 17137 WKC Guthrie A History of Greek Philosophy cit p 475 nota In una

prospettiva diversa lrsquoipotesi egrave rilanciata da G fornari Immortalimortali Il sacrificio in Eraclito in Eraclito la luce dellrsquoOscuro a cura di G fornari Firenze Olschki Editore 2012 p 145

38 Probabile che qui Eraclito giochi sullrsquoassonanza tra μαίνεσθαι e μιαίνεσθαι

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

il raro βόρβορος in B13) allude forse ai misteri come conferme-rebbero due distinti passi platonici (Fedone 69 c3-7 Repubblica 533 d1-339)Egrave legittimo dunque leggere questi passaggi come rifiuto della tra-dizione dei Misteri e dei culti iniziatici forse della stessa regalitagrave sacerdotale familiare con un rovesciamento di prospettiva (il fan-go in questo caso gettato sugli iniziati e non sui non-iniziati40) che possiamo riconoscere eracliteo Ma non egrave da escludere anche in questo caso che lrsquoEfesio puntasse a rilevare lrsquoinsensatezza di una pratica collettiva che risultava superficiale e meccanica per cogliere lrsquoessenza religiosa di quei riti catartici era necessario su-perarne lrsquoapparenza Lrsquoindicazione di continuitagrave tra vita e morte (implicita probabilmente nellrsquoidentificazione di Dioniso e Ade in B15 ὡυτὸς δὲ Ἀίδης καὶ Διόνυσος) potrebbe in questo senso es-sere decisivaEgrave un fatto comunque che i gesti e i contesti sottolineati nelle te-stimonianze

ἀνέθηκε δrsquo αὐτὸ εἰς τὸ τῆς Ἀρτέμιδος ἱερόνdepose ltlo scrittogt nel tempio di Artemide (Diogene Laerzio DK 22 A16)

ἀναχωρήσας δὲ εἰς τὸ ἱερὸν τῆς Ἀρτέμιδος μετὰ τῶν παίδων ἠστραγάλιζενmiddot περιστάντων δrsquo αὐτὸν τῶν Ἐφεσίων laquoτί ὦ κάκιστοι θαυμάζετεraquo εἶπενmiddotraquoἢ οὐ κρεῖττον τοῦτο ποιεῖν ἢ μεθrsquo ὑμῶν πολιτεύεσθαιraquoRitiratosi presso il tempio di Artemide giocava a dadi con i fan-ciulli e dal momento che gli Efesi lo attorniavano cosigrave parlograve laquoDi che cosa vi meravigliate o pessimi Non egrave forse meglio fare ciograve che partecipare alla vita della cittagrave con voiraquo (Diogene Laerzio DK 22 A13)

39 Il commentatore neoplatonico Olimpiodoro segnala come in questo caso Platone parafrasi un detto orfico secondo Mario Vegetti (Platone Repubblica a cura di m veGetti Milano BUR Rizzoli 2007 pp 362-363 note 13-14) si tratterebbe di allusioni orfico-eleusine

40 Su questo punto r di GiusePPe La mistica del fuoco in Eraclito lrsquoOscuro na-scita della filosofia dallo spirito del sacrificio in Eraclito la luce dellrsquoOscuro cit p 121 nota 40

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Zucchello Dario

cosigrave come quelli che possiamo ancora intravedere impliciti nelle stesse citazioni

καὶ τοῖς ἀγάλμασι δὲ τουτέοισιν εὔχονται ὁκοῖον εἴ τις δόμοισι λεσχηνεύοιτο οὔ ltτι γινώσκων θεοὺς οὐδrsquo ἥρωας οἵτινές εἰσιgtE rivolgono ancora preghiere a queste statue come chi volesse conversare con i muri neacute conoscono affatto chi siano gli dei e gli eroi (Aristocrito DK 22 B5)

[] ὅκωσπερ ltπῦρgt ὁπόταν συμμιγῆι θυώμασιν ὀνομάζεται καθrsquo ἡδονὴν ἑκάστουcome il fuoco quando si mescola con gli odori egrave nominato secon-do lrsquoaroma di ognuno (Ippolito DK 22 B67)

suggeriscano di considerare intenzionale lrsquointegrazione dello scrit-to in un contesto simbolico e semantico di tipo religioso (in cui forse era sottinteso un riconoscimento ancorcheacute parziale dei culti cittadini ed ellenici41) che egrave ora da determinare

Zeus Core e Dioniso

Lrsquoelenco di B14 (νυκτιπόλοι μάγοι βάκχοι λῆναι μύσται) e altri segnali che abbiamo registrato nelle citazioni eraclitee sug-geriscono che i fenomeni religiosi in discussione siano soprattutto quello eleusino e quelli orfici e dionisiaci42 evocati rispettivamente

41 Egrave questa la tesi di G fornari Immortalimortali cit p 14742 chh kahn The Art and Thought of Heraclitus Cambridge Cambridge

University Press 1979 pp 262-263 Mi sono interessato di questi fenomeni in d Zucchello Contemplazione e destino aspetti della religione greca in ldquoAnnuario del Ginnasio Liceo lsquoA Voltarsquo ndash 1995-2000rdquo Como Pubblicazioni del Liceo ldquoA Voltardquo 2001 pp 92-117 (Versione digitale httpwwwnoeinnetoriginicontemplazione_destinopdf) Sulla questione egrave oggi essenzia-le la consultazione di f Graf Orfeo Eleusis y Atenas in A BernaBeacute y f casadesuacutes (coords) Orfeo y la tradiciacuteon oacuterfica Un reencuentro I Madrid Akal 2008 pp 671-696 e ai JimneacuteZ san cristoacuteBal Orfismo y Dionisismo ibi pp 697-727 Una sintesi molto chiara anche in A BernaBeacute Orphisme et Preacutesocratiques bilan et perspectives drsquoun dialogue complexe in A laks et c louGuet (eacuteds) Qursquoest-ce que la Philosophie Preacutesocratique What is Presocratic Philosophy Villeneuve drsquoAscq (Nord) Presses Universitaires du

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

nellrsquouso di termini come μύσται e βάκχοιλῆναι che ritroviamo collegati43 non a caso anche nella laminetta funeraria di Ipponio una delle attestazioni piugrave antiche (fine V secolo aC) dellrsquoesistenza di iniziazioni (e relative rappresentazioni escatologiche) riconduci-bili al culto orficoDioniso-Zagreo ndash la cui vicenda sarebbe al centro della narrazione orfica44 - era designato come νυκτιπόλος (laquoche va nella notteraquo Euripide I cretesi fr 79 11) ed egrave dunque possibile che νυκτιπόλοι sia una modalitagrave per riferirsi ai suoi adepti Lo stesso dio in quanto figlio di PersefoneCore appare al centro del mito fondante il culto cui allude lrsquoespressione τὰ μυστήρια (B14) utilizzata appunto per la festivitagrave dedicata a Demetra e Core in Eleusi come risulta anche dalla testimonianza (tarda) di Ippolito

[] αὐτὸς ὁ ἱεροφάντης [] εὐνουχισμένος δὲ διὰ κωνείου καὶ πᾶσαν ἀπηρτημένος τὴν σαρκικὴν γένεσιν νυκτὸς ἐν ltἘgtλευσῖνι ὑπὸ πολλῷ πυρὶ τελῶν τὰ μεγάλα καὶ ἄρρητα μυστήρια βοᾷ καὶ κέκραγε λέγωνmiddotraquoἱερὸν ἔτεκε πότνια κοῦρον Βριμὼ Βριμόνraquo []Lo ierofante in persona [hellip] che si egrave reso impotente con la cicuta e si egrave staccato da ogni generazione carnale di notte a Eleusi in mezzo alla luce delle fiaccole nel compiere il rituale dei grandi e ineffabili misteri grida e urla proclamando laquoBrimograve Signora ha generato il sacro fanciullo Brimoacutesraquo [hellip] (Ippolito Confutazione di tutte le eresie V 8 40)45

Ippolito rimanda evidentemente alla rievocazione ndash mimata ma non consumata (donde la sottolineatura dellrsquoimpotenza procurata e del distacco dalla carnalitagrave) tra lo ierofante di Eleusi e la sacerdotessa di Demetra - dello ἱερὸς γάμος tra Zeus e Persefone (πότνια Βριμὼ) da cui secondo il mito sarebbe nato il laquosacro fanciulloraquo (ἱερὸς κοῦρος) Dioniso designato come Βριμός (letteralmente laquotremen-

Septentrion 2002 pp 205-24743 Come segnala f Graf Orfeo Eleusis y Atenas cit p 67144 Una recente rivalutazione della centralitagrave di tale mito (Dioniso e i Titani) in seno

allrsquoorfismo in A BernaBeacute El mito orfico de Dioniso y los Titanes in A BernaBeacute y f casadesuacutes (coords) Orfeo y la tradiciacuteon oacuterfica cit I pp 591-607

45 G colli La sapienza greca Volume I cit pp 114-115

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do potenteraquo)46 Le Rane di Aristofane suggeriscono la connessione tra misteri eleusini e culto dionisiaco descrivendo la catabasi di Dioniso il testo infatti sottolinea il destino felice degli iniziati mentre nellrsquooltretomba in una probabile parodia della processione di Eleusi inneggiano al loro dio Iachkos (Rane 448-459) da iden-tificare anche secondo testimonianze antiche con Bacco-DionisoLa denuncia (B14) dei laquomisteriraquo - che laquoiniziano allrsquoempietagraveraquo (ἀνιερωστὶ μυεῦνται) - egrave da leggersi probabilmente in relazio-ne a determinati aspetti cultuali ridicolizzati (B68) come laquorime-diraquo (ἄκεα ) forse lrsquoaccostamento tra νυκτιπόλοι βάκχοι λῆναι μύσται allude alle manifestazioni sessuali (riti fallici e inni inve-recondi) cui si riferisce Giamblico nel contesto di B68 (laquonel cor-so dei riti sacri attraverso la contemplazione e lrsquoascolto di cose osceneraquo ἔν τε τοῖς ἱεροῖς θεάμασί τισι καὶ ἀκούσμασι τῶν αἰσχρῶν) e che Eraclito stigmatizza espressamente come laquoinde-cenzaraquo (ἀναιδείη B15) nei riti in onore di Dioniso

εἰ μὴ γὰρ Διονύσωι πομπὴν ἐποιοῦντο καὶ ὕμνεον ἆισμα αἰδοίοισιν []Se in effetti non fosse per Dioniso che fanno processione e cantano lrsquoinno alle vergogne [] (B15)

Allusioni sessuali drsquoaltra parte non erano estranee come abbiamo segnalato al complesso dellrsquoevento eleusino (per ufficio familiare probabilmente ben noto a Eraclito) Ma non era forse solo lrsquoin-trinseca spudoratezza e sfrenatezza del dionisismo (cui alludono i verbi μαίνομαι καὶ ληναΐζω) a essere oggetto dellrsquoattenzione eraclitea potrebbero esserlo state secondo la testimonianza di Giamblico (B68) soprattutto le pretese catartiche ed escatologi-che di tali iniziazioni Esse si proponevano infatti come soluzione dei mali (ὡς ἐξακεσόμενα τὰ δεινὰ)47 il percorso rituale doveva coinvolgere lrsquoiniziato familiarizzandolo con il dio e facendogli esperire le sue vicissitudini48 per culminare nella conquista di una

46 Sulla questione la nota di Colli ibi p38747 Una prospettiva ben evidenziata in un (posteriore) passo euripideo (Baccanti

73-77)48 Su questo punto ai JimneacuteZ san cristoacuteBal Orfismo y Dionisismo cit pp 712-

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

superiore condizione di beatitudine una trasformazione tempora-nea operata attraverso lrsquolaquoentusiasmoraquo (ἐνθουσιασμός) la posses-sione (μανία) divinaAnche allrsquointerno della tradizione eleusina probabilmente in rela-zione e continuitagrave con antiche tradizioni propiziatorie che celebra-vano il ciclo delle messi49 doveva registrarsi analoga aspirazione a coniugare iniziazione rituale50 e atto contemplativo (ἐποπτεία) con la connessa soteriologia (Omero Inno a Demetra 480-482) nella partecipazione al rito lrsquoiniziato doveva accogliere la promes-sa della sua rinascita e dunque prepararsi a una serena accettazione della morte in quanto necessario trapasso a un (non meglio preci-sato) destino privilegiato51 Allo stesso nesso salvifico (tra τελεταί e αἶσα) puntano una testimonianza di Isocrate (Panegirico 28) e probabilmente un frammento di Pindaro (ὄλβιοι δrsquo ἅπαντες αἴσᾳ λυσιπόνων τελετᾶν fr 131a) che sembra muoversi tra la promes-sa di beatitudine documentata nel mito di fondazione dei misteri e la prospettiva escatologica attribuita allrsquoorfismoAd analoga associazione misterica tra vita e morte alluderebbe ap-punto il rilievo di B15 circa lrsquoidentitagrave di Dioniso e Ade (ὡυτὸς δὲ Ἀίδης καὶ Διόνυσος)52 senza la consapevolezza (religiosa) di tale coincidenza sarebbero stati vani i presunti laquorimediraquo (ἄκεα ) rituali (B68) per le anime di fronte alla sciagura della nascita (τὰς ψυχὰς ἐξάντεις ἀπεργαζόμενα τῶν ἐν τῆι γενέσει συμφορῶν) Proprio Giamblico (DK 22 B69) ndash come sopra rilevato - accenna a un reale interesse dellrsquoEfesio per una forma di sacrificio (θυσία) e autentica κάθαρσις che possiamo effettivamente inquadrare nella

71349 Wkc Guthrie The Greeks and their Gods (1950) trad it I Greci e i

loro dei Bologna Il Mulino 1987 pp 347-8 Sul fenomeno dei misteri an-che I chirassi colomBo La religione greca Roma-Bari Laterza 19942 D saBBatucci Saggio sul misticismo greco Roma-Bari Laterza 19792 F Graf I culti misterici in I Greci 22 Torino Einaudi 1997

50 La μύησις preliminare laquoazioniraquo (τὰ δρώμενα probabilmente la rappresenta-zione della sacra unione tra Zeus e Core) laquooggetti mostratiraquo (τὰ δεικνύμενα forse la spiga di grano simbolo di fertilitagrave) laquoformule recitateraquo (τὰ λεγόμενα)

51 Le religioni dei Misteri Volume I Eleusi Dionisisimo Orfismo a cura di P scarPi Fondazione Lorenzo Valla Milano Mondadori 2002 p 555

52 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 60

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ricercatezza sacrale del contesto e dei gesti attribuitigli nelle testi-monianzeA differenza del culto dionisiaco quello orfico sembra presupporre una teologia e una precettistica costituendosi quindi con i tratti di una religione53 in questo caso non egrave una forma di contatto diretto con il dio (entusiasmo) a ldquotrasformarerdquo lrsquoiniziato nel corso del rito ma una conquista conoscitiva a mutare il destino ultraterreno della sua anima Un sapere escatologico egrave essenziale alle τελεταί orfi-che conoscenza della natura dellrsquoanima della sua situazione nel mondo delle sue possibilitagrave di emanciparsi dalla condizione mor-tale54 In questo senso a dispetto della salvezza terrena sperimen-tata nella possessione dionisiaca per il fedele orfico la salvezza si produce nellrsquoal-di-lagrave attraverso una peculiare esperienza catartica in questo mondo55Quella che appare come polemica di Eraclito nei confronti dei feno-meni di culto cui si collegano alcune delle figure (βάκχοι λῆναι μύσται) evocate nei frammenti potrebbe dunque celare solo un at-tacco al grossolano simbolismo sessuale (Eleusi) e alla oscena ri-tualitagrave (dionisismo) di quelle forme religiose e piugrave specificamente una netta condanna della superstiziosa fiducia nel vincolo magico tra gesti rituali e destino dopo la morte (donde la possibile connessione con i μάγοι) e in generale della concezione del nesso vita-morte che esse incarnano56 Lrsquoatteggiamento ostile dellrsquoEfesio potrebbe in questo senso non essere stato dettato dal suo aristocratico conser-vatorismo neacute dal suo radicale razionalismo57 ma da una sensibilitagrave religiosa che possiamo (a certe condizioni) accostare allrsquoorfismo58 sfruttando le potenziali allusioni dei frammenti al linguaggio delle ldquoiniziazionirdquo e alle relative gerarchie (coloro che hanno ascoltato e compreso la parola coloro che lrsquoascoltano per la prima volta e non

53 WKC Guthrie Orpheus and Greek religion Princeton University Press Princeton 19932 p 206

54 ai JimneacuteZ san cristoacuteBal Orfismo y Dionisismo cit p71355 Ibi pp 722-72356 chh kahn The Art and Thought of Heraclitus cit pp 362-36357 Ibidem58 Ancora interessante ancorcheacute riduttiva la lettura di Macchioro V Macchioro

Eraclito Nuovi studi sullrsquoorfismo Bari Laterza 1922 e Id Zagreus cit

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

la intendono e coloro che lrsquohanno ascoltata)59 ma anche a figure ed elementi piugrave specifici della lezione orfica60Cosigrave per esempio si possono cogliere cenni escatologici nelle (enigmatiche) citazioni di Plutarco e Clemente

νέκυες γὰρ κοπρίων ἐκβλητότεροιI cadaveri son da gettare piugrave del letame (Plutarco DK 22 B96)

ἄνθρωπος ἐν εὐφρόνηι φάος ἅπτεται ἑαυτῶι [ἀποθανὼν] ἀποσβεσθεὶς ὄψεις ζῶν δὲ ἅπτεται τεθνεῶτος εὕδων [ἀποσβεσθεὶς ὄψεις] ἐγρηγορὼς ἅπτεται εὕδοντοςNella notte lrsquouomo accende a se stesso una luce quando gli occhi sono spenti Da vivo in vero egrave in contatto con il morto quando dorme [quando gli occhi sono spenti] da sveglio egrave in contatto con il dormiente (Clemente Alessandrino DK 22 B26)

ἀνθρώπους μένει ἀποθανόντας ἅσσα οὐκ ἔλπονται οὐδὲ δοκέουσινCose che non sperano neacute immaginano aspettano gli uomini una volta morti (Clemente Alessandrino Plutarco DK 22 B27)

I gesti - laquogettare via i cadaveriraquo (νέκυς ἐκβάλλω) laquonella notte ac-cendere una luceraquo (ἐν εὐφρόνηι φάος ἅπτομαι) ndash e gli accostamenti ndash νέκυεςκοπρία ζῶνἐγρηγορὼς εὕδωντεθνεῶτος ndash suggeriscono che per Eraclito lrsquoanima sarebbe vita e valore del corpo (B96)61 la morte rappresentando per essa liberazione dal vincolo carnale (B27) il ricorso allrsquoincrocio studiato di espressioni che veicolano stati con-trastanti (vivo-morto luce-oscuritagrave veglia-sonno) si sottolinea la costante contiguitagrave e compresenza nella condizione umana della polaritagrave vita-morte (Dioniso-Ade)62Allrsquoidea di giudizio puograve forse ricollegarsi unrsquoulteriore citazione di Ippolito

59 Ciograve potrebbe riflettere i gradi dellrsquoiniziazione misterica ἐποπτεία μύησις e ἀμύητοι secondo la tesi di G Thomson citato in R laurenti Eraclito cit p 80

60 V Macchioro Zagreus cit pp 393-39561 Per il contesto e la significazione orfica del frammento ibi p 40162 Analogamente a quanto riscontriamo in relazione al nesso anima-corpo nel

contemporaneo Pindaro (fr 131b)

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λέγει δὲ [Ἡράκλειτός] καὶ σαρκὸς ἀνάστασιν ταύτης ltτῆςgt φανερᾶς ἐν ἧι γεγενήμεθα καὶ τὸν θεὸν οἶδε ταύτης τῆς ἀναστάσεως αἴτιον οὕτως λέγωνmiddot ἔ ν θ α δ rsquo ἐ ό ν τ ι ἐ π α ν ί σ τ α σ θ α ι κ α ὶ φ ύ λ α κ α ς γ ί ν ε σ θ α ι ἐ γ ε ρ τ ὶ ζ ώ ν τ ω ν κ α ὶ ν ε κ ρ ῶ ν Eraclito afferma che vi egrave resurrezione della carne che percepia-mo in cui siamo nati e che il dio egrave causa di questa resurrezione esprimendosi in questo modo Davant i a colui che egrave lagrave s i levano e diventano vigi l i custodi dei vivi e dei mort i (Ippolito DK 22 B63)

che puograve intendersi come riferimento al governo divino (di Ade63) sulle anime dopo la morteMa nella prospettiva di un possibile confronto a distanza con le credenze orfiche64 risulta particolarmente interessante B62 soprat-tutto se ne accettiamo lrsquointerpretazione di Sesto Empirico

ἀθάνατοι θνητοί θνητοὶ ἀθάνατοι ζῶντες τὸν ἐκείνων θάνατον τὸν δὲ ἐκείνων βίον τεθνεῶτεςImmortali mortali mortali immortali vivendo di quelli la morte di quelli la vita morendo (Ippolito DK 22 B62)

ὁ δὲ Ἡράκλειτός φησιν ὅτι καὶ τὸ ζῆν καὶ τὸ ἀποθανεῖν καὶ ἐν τῷ ζῆν ἡμᾶς ἐστι καὶ ἐν τῷ τεθνάναιmiddot ὅτε μὲν γὰρ ἡμεῖς ζῶμεν τὰς ψυχὰς ἡμῶν τεθνάναι καὶ ἐν ἡμῖν τεθάφθαι ὅτε δὲ ἡμεῖς ἀποθνῄσκομεν τὰς ψυχὰς ἀναβιοῦν καὶ ζῆνEraclito afferma che il vivere e il morire sono presenti nella nostra vita e nella ltnostragt morte mentre noi viviamo infatti le nostre anime sono morte e sepolte in noi quando invece noi moria-mo le ltnostregt anime tornano in vita e vivono (Sesto Empirico Schizzi pirroniani III 230)

63 Cosigrave Tonelli eraclito Dellrsquoorigine cit p 17764 Che certamente non deve indurre alla tentazione di ridurre alla sola chiave

religiosa il discorso dellrsquoEfesio (come a nostro avviso erroneamente fece Macchioro) Su questo punto le raccomandazioni di F casadesuacutes Bordoy Heraacuteclito y el orfismo in A BernaBeacute y f casadesuacutes (coords) Orfeo y la tra-diciacuteon oacuterfica cit II pp 1099 ss

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

Lrsquoeco religiosa non egrave in vero lrsquounica che possa cogliersi nel te-sto che sembra congegnato a chiasmo (come altri) con mirabile accuratezza una cura che fa sospettare lrsquointenzione complessa di sfruttare lrsquoesemplaritagrave dello specifico rilievo di tensioni convergen-ti per rinviare allrsquouniversale contesto dellrsquoarmoniosa unione dei contrari65

ταὐτό τrsquo ἔνι ζῶν καὶ τεθνηκὸς καὶ [τὸ] ἐγρηγορὸς καὶ καθεῦδον καὶ νέον καὶ γηραιόνmiddot τάδε γὰρ μεταπεσόντα ἐκεῖνά ἐστι κἀκεῖνα πάλιν μεταπεσόντα ταῦταLa stessa cosa egrave il vivente e il morto lo sveglio e il dormirente il giovane e il vecchio queste cose infatti mutando son quelle e quelle di nuovo mutando sono queste (Plutarco DK 22 B88)

La suggestione orfica egrave tuttavia forte66 come allusione (i) alla coincidenza di caducitagrave (umana) e immortalitagrave (divina dellrsquoanima) di morte (liberazione dellrsquoanima dalla prigione corporea) e rinasci-ta (reincarnazione dellrsquoanima) e quindi di morte (del corpo) e vita (dellrsquoanima) ovvero piugrave specificamente (ii) allo stesso Dioniso dio che muore immortale mortale dio che vive la condizione (e dunque la morte) dei mortali o (iii) agli iniziati (mortali) alla loro liberazione dal ciclo nascita-morte (riconquista della natura divina immortale) conseguenza della loro identificazione con il dio del loro morire la sua vita67A suggerire un ripensamento della posizione religiosa di Eraclito egrave oggi tuttavia uno dei piugrave importanti ritrovamenti papiracei dellrsquoul-timo secolo (1962) il sapiente di Efeso vi egrave infatti direttamente nominato e citato in un esplicito contesto religioso orfico

65 Su questo la cauta valutazione di Casadesuacutes ibidem66 Come non egrave sfuggito alla tradizione da K reinhardt Parmenides und die

Geschichte die griechischen Philosophie (1916) Frankfurt aM Vittorio Klostermann 19854 p 196 al recente The Texts of Early Greek Philosophy The Complete Fragments and Selected Testimonies of the Major Presocratics trans-lated and edited by DW Graham Part I Cambridge CUP 2010 pp 192-193 passando per WKC Guthrie A History of Greek Philosophy cit p 478

67 Per questo aspetto V Macchioro Zagreus cit pp 414-415

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Exucursus Eraclito nel Papiro Derveni

Le 26 colonne superstiti del cosiddetto68 Papiro Derveni - un rotolo (parzialmente distrutto dal fuoco di una pira) risalente allrsquoincirca al periodo 350-300 aC69 ma contenente un testo da datare probabilmente intorno alle fine del V secolo aC70 ndash possono sostanzialmente suddividersi in due sezioni la prima offre istruzio-ni rituali e indicazioni escatologiche (colonne 1-6 con una ripre-sa alla colonna 20) lrsquoaltra lrsquoesegesi allegorica di un piugrave antico e sconosciuto poema (esametrico) attribuito a Orfeo le cui citazioni evocano frammenti delle rapsodie e degli inni conservati sotto quel nome71 (egrave stato ipotizzato possa trattarsi di una versione sintetica della teogonia orfica nota come Protogonos Theogony composta intorno alla fine del VI secolo aC72)Sebbene nel commento possano facilmente individuarsi echi della cultura naturalistica del V secolo aC (Anassagora e Diogene di Apollonia in particolare) accanto al nome di Orfeo lrsquounico con-servato egrave appunto quello di Eraclito (laquoche parla come uno che fa discorsi sacriraquo ὅσπερ ἴκελα ἱερολόγωι λέγων) e a parte un espli-cito riferimento (col XXII) agli Ὕμνοι (orfici) il suo egrave lrsquounico

68 Dal luogo del recupero a pochi chilometri da Salonicco in un sito funerario69 F casadesuacutes El papiro de Derveni in A BernaBeacute y f casadesuacutes (coords)

Orfeo y la tradiciacuteon oacuterfica cit I p 462 Propendono per il 340-320 aC K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction in The Derveni Papyrus edited with Introduction and Commentary by Th kouremenos Gm ParaacutessoGlou k tsantsanoGlou Firenze Olshki Editore 2006 p 9 R radice Introduzione in Allegoristi dellrsquoetagrave classica Opere e frammenti a cura di i ramelli Milano Bompiani 2007 p XIII

70 K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit p 10 Qualche per-plessitagrave su questa datazione egrave espressa da D sider Heraclitus in the Derveni Papyrus in Studies on the Derveni Papyrus edited by a laks and GW most Oxford Clarendon Press 1997 p 138 favorevole a una collocazione nel IV secolo aC

71 Ms funGhi The Derveni Papyrus in Studies on the Derveni Papyrus cit p 27 G BeteGh The Derveni Papyrus Cosmology Theology and Interpretation Cambridge Cambridge University Press 2004 pp 130-131

72 Lrsquoipotesi egrave di ML West The Orphic Poems Oxford Clarendon Press 1983 pp 82 ss Per una discussione K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit pp 25 ss

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

scritto (oltre al poema commentato) di cui sia direttamente citato un passaggio

ἥλιο[ς ]του κατὰ φύσιν ἀνθρω[πηΐου] εὖρος ποδός [ἐστι]τοὺ[ς οὔρου]ς οὐχ ὑπερβάλλωνmiddot ει []ρουσε[[ἐ]κ[βήσετα]ι Ἐρινύε[ς] νιν ἐξευρήσου[σι Δίκης ἐπίκουροι]Il sole secondo natura egrave dellrsquoampiezza di un piede umano e non supera i limiti Se oltrepasseragrave lo scopriranno le Erinni assistenti di Dike (col IV)73

nella tradizione posteriore conservato in due distinte citazioni (ri-spettivamente di Aeumltius e Plutarco) nellrsquoedizione DielsKranz pro-poste come frammenti B3 e B9474

(περὶ μεγέθους ἡλίου) εὖρος ποδὸς ἀνθρωπείουLa grandezza del Sole egrave di un piede umano (DK 22 B3)

ἥλιος γὰρ οὐχ ὑπερβήσεται μέτραmiddot εἰ δὲ μή Ἐρινύες μιν Δίκης ἐπίκουροι ἐξευρήσουσιν[Il Sole non oltrepasseragrave le misure altrimenti le Erinni ministre di Dike lo scoprirebbero (DK 22 B94)

Bencheacute il cotesto della citazione sia piuttosto danneggiato e quindi la ricostruzione approssimativa lrsquoautore appare impegnato a difen-dere la propria convinzione che lrsquoordine della natura sia preservato secondo un preciso disegno provvidenziale la citazione di Eraclito sembra in questo senso funzionale al rilievo dellrsquoequilibrio cosmico tutelato da Dike attraverso il servizio delle Erinni (che sorvegliano il rispetto delle laquomisureraquo μέτρα) nellrsquoidentitagrave del prefissato ciclo

73 Citiamo testo greco e traduzione da Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 900-901 Essi sono basati sostanzialmente sullrsquoedizione G BeteGh The Derveni Papyrus cit tenendo conto di alcune migliorie apportate da The Derveni Papyrus edited with Introduction and Commentary by Th kouremenos Gm ParaacutessoGlou k tsantsanoGlou cit

74 Se egrave valida lrsquoipotesi che il testo di Derveni risalga alla fine del V secolo aC si tratterebbe della piugrave antica citazione dello scritto di Eraclito come segnala G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 325

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solare (giorno e notte)75 cosigrave nel testo papiraceo il sole ndash rigoro-samente vigilato dalla divinitagrave - si rivela essenziale come garanzia dellrsquoordinamento dellrsquouniverso

τροφ[ὸν δὲ λέγων αὐ]τὴν αἰνί[ζε]ται ὅτι [ἅ]σσαὁ ἥλι[ος θερμαίνων δ]ιαλύει ταῦτα ἡ νὺξ ψύχουσασυ[νίστησιν ] ἅσσα ὁ ἥλιος ἐθέρ[μ]Chiamandola (la Notte) laquonutriceraquo (Orfeo) esprime in forma meta-forica che tutto ciograve che il sole scaldando dissolve la notte riuni-sce raffreddando tutte le cose che il sole ha scaldato (col X)76

[] τὰ νῦν ἐόνταὁ θεὸς εἰ μὴ ἤλθελεν εἶναι οὐκ ἂν ἐπόησεν ἥλιον ἐποίησε δὲτοιοῦτογ καὶ τοσοῦτον γινόμενον οἶος ἐν ἀρχῆι τοῦ λόγουδιηγεῖται [] Se il dio non avesse voluto che esistessero le realtagrave ora esistenti non avrebbe creato il sole invece lo ha fatto con caratteristiche e grandezze tali come spiega agli inizi del discorso77 (col XXV)78

Allrsquointerno delle colonne superstiti la citazione non appare acci-dentale echi eraclitei si possono cogliere nei passaggi del com-mento e riflettono forse convergenze tematiche tra i versi del poe-ma e lo scritto dellrsquoEfesioI versi ripresi nel commento insistono in effetti sul governo divino del mondo

[] τὰ δrsquo ἐόντα δ[ηλοῖ]γενέσθαι τοιαῦτ[α] διὰ τοῦτον καὶ γενόμενα ε[ἶναι]ἐν τούτωι π[άντα Ση]μαίνει δrsquo ἐν τοῖς ἔπεσι το[ῖσδε]middotΖεὺς κεφα[λή Ζεὺς μέσ]σα Διὸς δrsquo ἐκ [π]άντα τέτ[υκται] []E chiarisce che le cose esistenti sono divenute tali a causa di

75 Su questo punto D sider Heraclitus in the Derveni Papyrus cit p 14476 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 906-90777 Egrave possibile che il riferimento sia proprio alla colonna IV e al contesto della ci-

tazione eraclitea Dubbi in proposito sono tuttavia stati avanzati da Betegh (G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 327-328)

78 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 922-923

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

questo [Zeus] e tutte le cose che sono venute allrsquoessere esistono in questo lo indica in queste parole laquoZeus egrave il capo Zeus egrave la parte mediana da Zeus tutte le cose risultano costituiteraquo (col XVII)79

marcando il ruolo ordinatore del fuoco (cui il commentatore rico-nosce funzione cosmogonica ed escatologica80)

[] Μοῖραν δrsquo ἐπικλῶσαιλέγοντες τοῦ Διὸς τὴμ φρόνησιν ἐπικυρῶσαιλέγουσιν τὰ ἐόντα καὶ τὰ γινόμενα καὶ τὰ μέλλονταὅπως χρὴ γενέσθαι τε καὶ εἶναι κα[ὶ] παύσασθαιβασιλεῖ δὲ αὐτὸν εἰκάζει (τοῦτο γάρ οἱ προσφέρεινἐφα[ί]νετο ἐκ τῶν λεγομένων ὀνομάτων) λέγων ὧδεmiddotΖεὺς βασιλεὺς Ζεὺς δrsquo ἀρχὸς ἁπάντων ἀργικέραυσος[βασιλέ]α ἔφη εἶναι ὅτι πολλ[ῶν ] ωμ μία[ἀρχὴ κ]ρατεῖ καὶ πάντα τελεῖ [][] E dicendo che la Moira fila dicono che la saggezza di Zeus dispone le cose che esistono quelle che vengono allrsquoessere e quel-le che saranno come devono venire allrsquoessere essere e cessare di esistere E lo assimila ad un sovrano ndash questo infatti tra tutti i nomi che vengono detti gli parve che gli si addicesse maggior-mente ndash dicendo laquoZeus sovrano Zeus che governa su tutte le cose con vivida folgoreraquo Disse che egrave sovrano poicheacute di molti un solo potere prevale e compie tutte le cose [] (col XIX)81

Due aspetti chiaramente accennati a piugrave riprese nei frammenti di Eraclito con analoga direzione della folgore (κεραυνός) tradizio-nale simbolo della giustizia divina ma anche espressione del fuoco piugrave puro (πρηστήρ)82

τῶν τε ζώιων τά τε ἄγρια καὶ ἥμερα τά τε ἐν ἀέρι καὶ ἐπὶ γῆς καὶ ἐν ὕδατι βοσκόμενα γίνεταί τε καὶ ἀκμάζει καὶ φθείρεται τοῖς τοῦ θεοῦ πειθόμενα θεσμοῖςmiddot π ᾶ ν γὰρ ἑ ρ π ε τ ὸ ν π λ η γ ῆ ι ν έ μ ε τ α ι ὥς φησιν Ἡράκλειτος

79 Ibi pp 914-91580 Su questo aspetto si puograve sinteticamente consultare il commento di Ilaria Ramelli

alla col XXVI del papiro in Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp942-94381 Ibi pp 916-91782 eraclito Frammenti cit 297

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Tra gli animali quelli sia selvatici sia domestici che vivono in aria sulla terra e nellrsquoacqua nascono crescono e muoiono se-guendo le leggi del dio sostiene infatti Eraclito che ogni anima-le egrave condot to a l pascolo dal la f rusta (Pseudo-Aristotele [de mundo] DK 22 B11)

γίνεσθαι λέγων οὕτωςmiddot τ ὰ δ ὲ π ά ν τ α ο ἰ α κ ί ζ ε ι κ ε ρ α υ ν ό ς τουτέστι κατευθύνει κεραυνὸν τὸ πῦρ λέγων τὸ αἰώνιον λέγει δὲ καὶ φρόνιμον τοῦτο εἶναι τὸ πῦρ καὶ τῆς διοικήσεως τῶν ὅλων αἴτιον Dice che avviene cosigrave tutte le cose dirige la folgore cioegrave gui-da con la folgore intendendo la folgore come il fuoco eterno Sostiene anche che questo fuoco egrave intelligente e dellrsquoordinamento dellrsquouniverso egrave causa (Ippolito DK 22 B64)

πάντα γάρ φησί τὸ πῦρ ἐπελθὸν κρινεῖ καὶ καταλήψεταιDice infatti che tutte le cose il fuoco giungendo giudicheragrave e con-danneragrave (Ippolito DK 22 B66)

La ricorrenza di καταλαμβάνω83 in analogo contesto repressivo consente lrsquoaccostamento tra πῦρ e Δίκη

Δίκη καταλήψεται ψευδῶν τέκτονας καὶ μάρτυραςDike afferreragrave fabbricatori e testimoni di falsitagrave (Clemente Alessandrino DK 22 B28)

rafforzando lrsquoimpressione che Eraclito non si limiti a sottolineare un equilibrio di elementi o di processi ma alluda in generale alla giustizia divina84 Lrsquointenzione dellrsquoautore del papiro nel citarne il testo potrebbe dunque essere stata quella di collegare i due pilastri della propria esegesi cosmologia ed escatologia85 rivelando cosigrave una prospettiva di lettura cui evidentemente lo scritto dellrsquoEfesio si prestavaAllrsquoesempio di Eraclito potrebbero rinviare alcuni specifici rilievi del commentatore il riconoscimento del valore immediatamente

83 eraclito Frammenti cit p 30384 G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 34385 Ibi p 329

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

enigmatico della poesia e dellrsquoimportanza di comunicare i conte-nuti di maggior pregio (μεγάλα) in modo sibillino per sfuggire a volgari fraintendimenti

ὕ]μνον [ὑγ]ιῆ καὶ θεμ[ι]τὰ λέγο[ντα ] το γὰρ[τῆ]ι ποὴσει [κ]αὶ εἰπεῖν οὐχ οἶον τ[ε ἅμα τὴν ὀ]νομάτων[θέ]σιγ καὶ τ[ὰ] ῥηθέντα ἔστι δὲ ξ[ένη τις ἡ] πόησις[κ]ᾳὶ ἀνθρώ[ποις] αἰνι[γμ]ατώδης [ὁ δ]ὲ [Ὀρφεὺ]ς αὐτοῖς[ἐ]ρίστrsquo αἰν[ίγμα]τα οὐκ ἤθελε λέγειν [ἐν αἰν]ίγμας[ι]ν δὲ[μεγ]άλα ἱερ[ολογ]εῖται μὲν οὖγ καὶ ἀ[πὸ τ]οῦ πρώτου[καὶ] μέχρι ⟨τ⟩οῦ [τελε]υταίου ῥήματος ὡ[ς δηλοῖ] καὶ ἐν τῶι[εὐκ]ρινήτω[ι ἔπειmiddot θ]ύρας γὰρ ἐπιθέ[σθαι κελ]εύσας τοῖ[ς][ὠσὶ]ν αὐτ[οὺς οὔτι νομο]θετεῖμ φη[σιν τοῖς] πολλοῖς []Un inno che dice cose sane e conformi al diritto divino infatti con la poesia Infatti non egrave possibile dire al contempo la posizione delle parole e le frasi La poesia perograve egrave qualcosa di strano e di enigmatico per gli uomini Ora Orfeo non voleva dire loro enigmi ingannevoli bensigrave cose importanti in enigmi Dunque espone un discorso sacro dalla prima allrsquoultima parola come mostra anche nel verso ben scelto avendo ordinato loro di porsi delle porte sulle orecchie dice di non istituire leggi per i piugrave [] (col VII)86

La veritagrave dello ἱερὸς λογός egrave necessariamente espressa ἐν αἰνίγμαςιν per proteggerla dagli laquouominiraquo (ἀνθρώποις) essa ri-chiede dunque adeguata disposizione sottolineata nel poema da un gesto (laquoporsi porte sulle orecchieraquo θύρας ἐπιθέσθαι τοῖς ὠσὶν un invito a totale concentrazione) e dallrsquoesplicito diniego della co-municazione laquoai piugraveraquo (τοῖς πολλοῖς) Le scelte lessicali evocano espressioni che ritroviamo nelle citazioni eraclitee la cui struttura egrave forse presente allrsquoautore nellrsquoaccenno a una studiata costruzione verbale ogni parola di Orfeo impone lrsquourgenza interpretativa rin-viando a un senso riposto oltre quello immediato LrsquoEfesio tutta-via egrave richiamato nel commento soprattutto dallrsquoidea di fondo evi-dentemente presente nel poema orfico che lrsquointelligenza del testo sacro (ὕμνον) presupponga una chiave (lrsquoiniziazione alla parola di Orfeo) Anche per la comprensione dellrsquounitario assetto della realtagrave

86 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 904-905

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(κόσμον τόνδε͵ τὸν αὐτὸν ἁπάντων B30) infatti egrave essenziale la decifrazione del logos87

οὐκ ἐμοῦ ἀλλὰ τοῦ λόγου ἀκούσαντας ὁμολογεῖν σοφόν ἐστιν ἓν πάντα εἶναιnon ascoltando me ma il logos egrave saggio convenire che tutte le cose sono uno (Ippolito DK 22 B50)

Analogamente nello stigma del commentatore nei confronti dellrsquoincomprensione dei non iniziati (cui nelle colonne superstiti ci si riferisce come οἱ πολλοί οἱ οὐ γινώσκοντες οἱ οὐκ εἰδότες) e del conseguente stravolgimento del significato delle divinazioni

[] αὐτοῖς πάριμεν [εἰς τὸ μα]ντεῖον ἐπερ[ω]τής[οντες]τῶν μαντευομένων [ἕ]νεκεν εἰ θεμι ltgtἐν Ἅιδου δεινὰ τί ἀπιστοῦσι οὐ γινώς[κοντες ἐ]νύπνιαοὐδὲ τῶν ἄλλων πραγμάτων ἕκαστ[ον] διὰ ποίων ἂνπαραδειγμάτων π[ι]στεύοιεν ὑπό τ[ῆς τε]ἁμαρτ⟨ί⟩ηςκαὶ [τ]ῆς ἄλλης ἡδον[ῆ]ς νενικημένι[οι οὐ] μανθ[άνο]υσιν[οὐδὲ] πιστεύουσι ἀπ[ι]στίη δὲ κἀμα[θίη τὸ αὐτόmiddot ἢν γὰρ][μὴ μα]νθάνωσι μη[δ]ὲ γινώ[σ]κως[ιν οὐκ ἔστιν ὅπως][πιστεύου]σιν [][] per essi andiamo nella sede delle divinazioni per interrogare e avere dei responsi se sia concesso dal diritto divino ltgt cose terribili nellrsquoAde percheacute non vi credono Dal momento che non comprendono i sogni neacute ciascuna delle altre cose grazie a quali esempi potrebbero credere Poicheacute si sono lasciati vincere dalla colpa e da altri piaceri non imparano e non credono Ora la man-canza di fede e la mancanza di apprendimento sono la stessa cosa Se infatti non apprendono e non riconoscono non hanno modo di aver fede [] (col V)88

egrave possibile rinvenire eco della denuncia eraclitea del fraintendi-mento volgare dellrsquoelemento religioso (B15) e della superficiale credulitagrave popolare

87 D oBBink Cosmology as Initiation in Studies on the Derveni Papyrus cit p 4288 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 902-903

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

ἀλλὰ τῶν μὲν θείων τὰ πολλά καθrsquo Ἡράκλειτον ἀ π ι σ τ ί η ι δ ι α φ υ γ γ ά ν ε ι μ ὴ γ ι γ ν ώ σ κ ε σ θ α ιMa la maggior parte delle cose divine secondo Eraclito s i sot-t rae a l la conoscenza per incredul i tagrave ltdegli uominigt (Plutarco DK 22 B86)

ma anche del rilievo posto sul retto orientamento sulla disposizio-ne che deve sostenere la ricerca

ἐὰν μὴ ἔλπηται ἀνέλπιστον οὐκ ἐξευρήσει ἀνεξερεύνητον ἐὸν καὶ ἄπορονSe uno non spera non potragrave trovare lrsquoinsperabile percheacute esso egrave dif-ficile da trovare e impervio (Clemente Alessandrino DK 22 B18)

In generale la polemica eraclitea nei confronti dei laquomoltiraquo (οἱ πολλοί) e della loro mancanza di intendimento e orientamento po-trebbe far da sfondo alla commiserazione del commentatore per la mancata intelligenza dei sacrifici intelligenza che impone di col-legare le azioni e i gesti di culto (τὰ δρώμενα) alla comprensione della recitazione (τὰ λεγόμενα) cosigrave giustificando lrsquoopera di ese-gesi89 La salvezza era con ogni probabilitagrave promessa allrsquoiniziato a tre condizioni una corretta condotta di vita una adeguata cono-scenza determinate pratiche cultuali90

ἀνθρώπω[ν ἐμ]πόλεσιν ἐπιτελέσαντες [τὰ ἱε]ρὰ εἶδονἔλασσον σφᾶς θαυμάζω μὴ γινώσκειν οὐ γὰρ οἷόν τεἀκοῦσαι ὁμοῦ καὶ μαθεῖν τὰ λεγόμενα ὅσοι δὲ παρὰ τοῦτέχνημ ποιομένου τὰ ἱερὰ οὗτοι ἄξιοι θαυμάζεσθαικαὶ οἰκτε[ί]ρεσθαι θαυμάζεσθαι μὲν ὅτι δοκοῦντεςπρότερον ἢ ἐπιτελέσαι εἰδήσειν ἀπέρχονται ἐπι-τελέσαντες πρὶν εἰδέναι οὐδrsquo ἐπανερόμενοι ὥσπερὡς εἰδότες τι ὧν εἶδον ἢ ἤκουσαν ἢ ἔμαθον [οἰ]κτε⟨ί⟩ρεσθαι δὲὅτι οὐκ ἀρκεῖ σφιν τὴν δαπάνην προανηλῶσθαι ἀλλὰκαὶ τῆσ γνώμης στερόμενοι προσαπέρχονταιπρὶμ μὲν τὰ [ἱ]ερὰ ἐπιτελέσαι ἐλπίζον[τε]ς εἰδήσειν

89 K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit pp 52-5390 K tsantsanoGlou The First Columns of the Derveni Papyrus and their

Religious Significance in Studies on the Derveni Papyrus cit p 101

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ἐπ[ιτελές]αντ[ες] δὲ στερηθέντες κα[ὶ τῆς] ἐλπί[δος] ἀπέρχονταιNelle cittagrave degli uomini compiendo i riti sacri hanno visto mi meraviglio di meno che non abbiano conoscenza Non egrave infatti possibile udire e al contempo anche imparare ciograve che viene detto Ora coloro che (vorrebbero farlo) imparando da colui che compie le cerimonie sacre come unrsquoarte sono degni di stupore e di com-miserazione di stupore percheacute convinti che acquisiranno il sapere prima di aver compiuto i riti se ne vanno dopo averli compiuti prima di avere acquisito la conoscenza senza nemmeno fare do-mande come se sapessero qualcosa di ciograve che hanno visto udito o appreso E sono degni di commiserazione percheacute non basta loro aver speso il loro denaro in anticipo ma se ne vanno anche pri-vi di conoscenza Sperando di ottenere conoscenza prima di aver compiuto le cerimonie sacre dopo averle compiute se ne vanno deprivati perfino della speranza (col XX)91

In relazione a quanto sopra marcato circa la presa di posizione era-clitea nei confronti della presunta azione purificatrice dei μάγοι egrave necessario segnalare come proprio nelle colonne iniziali (I-VI le piugrave danneggiate) del Papiro Derveni che contengono la citazione del passo di Eraclito lrsquoautore si riferisse alle figure dei laquomagiraquo e al loro presunto intervento di catarsi e pacificazione nei confron-ti delle anime dei defunti accostandoli alle figure degli laquoiniziatiraquo (μύσται)

[] εὐ]χαὶ καὶ θυς[ί]αι μειλίσσουσι τὰ[ς ψυχάς]ἐπ[ωιδὴ δ]ὲ μάγων δύναται δαίμονας ἐμ[ποδὼνγι[νομένο]υς μεθιστάναιmiddot δαίμονες ἐμποδών ὄντες εἰσὶψ[υχαὶ τιμω]ροί τὴν θυς[ία]ν τούτου ἕνεκε[μ] π[οιοῦσ]ι[νοἱ μά[γο]ι ὡσπερεὶ ποινὴν ἀποδιδόντες τοῖ⟨ς⟩ δὲἱεροῖ[ς] ἐπισπένδουσιν ὕ[δω]ρ καὶ γάλα ἐξ ὧνπερ καὶ τὰςχοὰς ποιοῦσι ἀνάριθμα [κα]ὶ πολυόμφαλα τὰ πόπαναθύουσιν ὅτι καὶ αἱ ψυχα[ὶ ἀν]άριθμοί εἰσι μύσταιΕὐμενίσι προθύουσι κ[ατὰ τὰ] αὐτὰ μάγοις [][] preghiere e sacrifici addolciscono le anime e il canto dei Magi che incanta puograve allontanare i degravemoni quando siano divenuti un impedimento i degravemoni che costituiscono un impedimento sono

91 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 916-917

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anime vendicatrici Per questo i magoi offrono il sacrificio come se stessero pagando una pena E durante i riti sacri offrono acqua e latte con i quali compiono anche le libagioni Ed offrono torte innumerevoli con molti ombelichi poicheacute anche le anime sono innumerevoli Gli iniziati compiono un sacrificio preliminare alle Eumenidi allo stesso modo in cui lo fanno i magoi [] (col VI)92

Ciograve che in apparenza si legge come un apprezzamento potrebbe tuttavia in assenza di un contesto piugrave determinato celare un at-tacco contro le pratiche misteriche e la ciarlateneria di presunti ldquopurificatorirdquo proprio come quello portato da Eraclito e piugrave tardi da Platone (Repubblica II 364b-365a)93 egrave possibile che pur vi-cino allrsquoinsegnamento orfico il commentatore in realtagrave prendesse le distanze da quelli che denunciava come fraintendimenti con-trapponendo direttamente alle pratiche descritte lrsquoinsegnamento da ricavare dallrsquointerpretazione della parola di Orfeo94La citazione eraclitea potrebbe quindi essere intervenuta nel con-testo di unrsquointroduzione polemica a confermare come la rivela-zione della veritagrave fosse destinata a ribaltare le false convinzioni volgari95 lrsquointenzione nellrsquoinsieme sarebbe stata allora quella di condannare una partecipazione passiva e inconsapevole a riti di cui non si intenda il reale significato religioso96 In questo senso la scelta dellrsquoautore potrebbe corroborare lrsquoipotesi che la battaglia culturale dellrsquoEfesio contro le degenerazioni dei culti misterici fos-se avvertita nel V secolo aC come paradigmaticaA questa peculiare presenza di Eraclito allrsquointerno di una cornice orfica si deve aggiungere quanto ebbe a segnalare (tra II e III seco-lo dC) Clemente Alessandrino

92 Ibi pp 902-90393 Pare sensata lrsquoipotesi di Kouremenos (K tsantsanoGlou-Th kouremenos

Introduction cit pp 56-57)94 Sebbene non manchi chi interpreta il riferimento ai μάγοι in senso positivo

addirittura come una sorta di autocitazione da parte dellrsquoautore del testo (K tsantsanoGlou The First Columns of the Derveni Papyrus cit p 110 nota 25 G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 82)

95 K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit pp 55-5696 Ms funGhi The Derveni Papyrus cit p 32

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σιωπῶ δὲ Ἡράκλειτον τὸν Ἐφέσιον ὃς παρrsquo Ὀρφέως τὰ πλεῖστα εἴληφενNon parlo di Eraclito lrsquoEfesio il quale ricavograve da Orfeo la mag-gior parte delle sue opinioni (Clemente Alessandrino Stromata 62271)

Lrsquoaccostamento (abbozzato almeno per alcune opinioni anche in Plutarco e Proclo97) scaturirebbe da una certa confusione nella re-lazione tra il pensatore di Efeso e le fonti orfiche consolidatasi (in rapporto ai temi intravisti nei frammenti del papiro Derveni) nel corso dei secoli Egrave in effetti possibile98 che in piena autonomia (cioegrave senza presupporre unrsquoadesione religiosa) e per i propri obiet-tivi Eraclito avesse ricavato e adattato motivi - quello dellrsquounitagrave o ciclica interconnessione dei contrari per esempio - attestati anche nel materiale orfico piugrave antico Le tavolette drsquoosso rinvenute99 in un sito religioso dellrsquoantica Olbia Pontica (Mar Nero) e risalenti alla metagrave del V secolo aC insistono in effetti sulla loro immediata identitagrave

ΒΙΟΣ ΘΑΝΑΤΟΣ ΒΙΟΣ (tav 1)

ΕΙΡΗΝΗ ΠΟΛΕΜΟΣΑΛΗΘΕΙΑ ΨΕΥΔΟΣ (tav 2)

[ΣΩΜ]Α ΨΥΥΧΗ (tav 3)

cosigrave da richiamare anche nella loro sintassi celebri frammenti era-clitei

ἀθάνατοι θνητοί θνητοὶ ἀθάνατοι ζῶντες τὸν ἐκείνων θάνατον τὸν δὲ ἐκείνων βίον τεθνεῶτεςImmortali mortali mortali immortali vivendo di quelli la morte di quelli la vita morendo (Ippolito DK 22 B62)

97 D sider Heraclitus in the Derveni Papyrus cit p 14898 Ibi pp 147-148 G BeteGh The Derveni Papyrus cit pp 342-34399 Nel 1951 ma pubblicate solo nel 1978

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ὁ θεὸς ἡμέρη εὐφρόνη χειμὼν θέρος πόλεμος εἰρήνη κόρος λιμός (τἀναντία ἅπανταmiddot οὗτος ὁ νοῦς) ἀλλοιοῦται δὲ ὅκωσπερ ltπῦρgt ὁπόταν συμμιγῆι θυώμασιν ὀνομάζεται καθrsquo ἡδονὴν ἑκάστουIl dio egrave giorno notte inverno estate guerra pace sazietagrave fame (tutti gli opposti egli egrave lrsquointelligenza) si trasforma come il fuoco quan-do si mescola con gli odori ed egrave nominato secondo lrsquoaroma di ognuno (Ippolito DK 22 B67)

Difficile in questo caso stabilire la prioritagrave cronologica ma egrave co-munque interessante registrare le convergenze non deve dunque sorprendere che il commentatore di Derveni intravedesse una pos-sibile sintonia tra le sentenze eraclitee e le proprie preoccupazioni e che successivamente qualcuno arrivasse a immaginare unrsquoim-probabile dipendenza segnalata appunto da Clemente La fruizio-ne di testi e forse di modalitagrave espressive e atteggiamenti eraclitei nel papiro Derveni puograve dunque attestare solo la possibilitagrave di una comune sensibilitagrave morale e religiosa e giustificare indirettamente lrsquoipotesi che lrsquoEfesio conoscesse i testi sacri al culto orfico

Spegnere la tracotanza la polemica politica

Diversi segnali suggeriscono di considerare probabile che nella battaglia condotta da Eraclito nei confronti della cultura contempo-ranea la polemica politica incidesse particolarmente100 Come se-gnalato da Diels-Kranz (in appendice alle testimonianze sulla vita del pensatore di Efeso101) disponiamo in questo senso anche di un riscontro esterno

100 Per una recente radicale rilettura di Eraclito in chiave politica si puograve consul-tare i PoZZoni Eraclito de-crittato Lrsquoontologia civica di Eraclito di Efeso Villasanta (MI) Liminamentis 2009 Un precedente puograve considerarsi A caPiZZi Eraclito e la sua leggenda Proposta di una diversa lettura dei fram-menti Roma Ateneo 1979

101 Nella edizione tedesca Die Fragmente der Vorsokratiker von H diels herausge-geben von W kranZ Band I Berlin Weidmannsche Verlagsbuchhandlung 196110 p 144 Lrsquoappendice manca invece nellrsquoedizione italiana I Presocratici a cura di G Reale Milano Bompiani 2006

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Monete di epoca romana presentano con lrsquoiscrizione ηρακλειτοςε-φεςιων (Eraclito degli Efesi) una figura barbuta eretta che guarda a sinistra con la mano destra levata (come per un discorso) lrsquoindi-ce rivolto a seacute e la sinistra che regge una mazza sequenza di gesti che egrave stata interpretata come segno di preghiera e venerazione102 ovvero come rituale iniziatico o ancora icastico invito a guardare dentro seacute stessi103 Il particolare della mazza potrebbe tuttavia evo-care la battaglia morale dellrsquoEfesio (la sua lotta contro il vizio104) ovvero alludere a Eracle proponendone lrsquoaccostamento a Eraclito (come nella quarta epistola pseudoeraclitea) e corroborare cosigrave la notizia dellrsquoesistenza in Efeso di una statua di Eraclito rappresen-tato come Eracle105 ciograve ne confermerebbe la statura pubblica che la raffigurazione nellrsquoatto di parlare potrebbe celebrare

Drsquoaltra parte nella tradizione dossografica allo scritto di Eraclito era esplicitamente riferito anche un contenuto politico

τὸ δὲ φερόμενον αὐτοῦ βιβλίον ἐστὶ μὲν ἀπὸ τοῦ συνέχοντος Περὶ φύσεως διήιρηται δὲ εἰς τρεῖς λόγους εἴς τε τὸν περὶ τοῦ παντὸς καὶ πολιτικὸν καὶ θεολογικόνIl libro che di lui egrave tramandato egrave intitolato per il suo contenu-to Sulla natura ma egrave suddiviso in tre trattazioni quella intorno allrsquouniverso [al tutto] quella politica e quella teologica (Diogene Laerzio DK 22 A15)

e ne era stata avanzata una lettura in chiave decisamente etico-politica

[] ἐπιγράφουσι δὲ αὐτῶι οἱ μὲν Μούσας οἱ δὲ Περὶ φύσεως Διόδοτος δὲ ἀκριβὲς οἰάκισμα πρὸς στάθμην βίου ἄλλοι γνώμονrsquo ἠθῶν τρόπου κόσμον ἕνα τῶν ξυμπάντων [][] τῶν δὲ γραμματικῶν Διόδοτος ὃς οὔ φησι περὶ φύσεως εἶναι τὸ σύγγραμμα ἀλλὰ περὶ πολιτείας τὰ δὲ περὶ φύσεως ἐν παραδείγματος εἴδει κεῖσθαι[] Alcuni lo intitolano Muse altri Sulla natura Diodoto invece

102 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 66103 Tonelli in eraclito Dellrsquoorigine cit p 22104 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 65105 Ibidem

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Guida per una vita retta [esatta a piombo] altri ancora Regola (gnomone) dei costumi Disposizione di comportamento unica per tutti [][] tra i grammatici Diodoto il quale sostiene che lrsquoopera com-posta [da Eraclito] non verte sulla natura ma sullo Stato e che le parti sulla natura vi sono contenute solo come esempi (Diogene Laerzio DK 22 A112 15)

Probabilmente leggendarie ancorcheacute indicative di un orientamen-to che lrsquoantichitagrave attribuiva allrsquoEfesio le azioni e le pose con cui Eraclito avrebbe accompagnato le proprie prese di posizione poli-tiche secondo Plutarco e Diogene

οἱ δὲ συμβολικῶς ἄνευ φωνῆς ἃ δεῖ φράζοντες οὐκ ἐπαινοῦνται καὶ θαυμάζονται διαφερόντως ὡς Ἡ ἀξιούντων αὐτὸν τῶν πολιτῶν γνώμην τινrsquo εἰπεῖν περὶ ὁμονοίας ἀναβὰς ἐπὶ τὸ βῆμα καὶ λαβὼν ψυχροῦ κύλικα καὶ τῶν ἀλφίτων ἐπιπάσας καὶ τῶι γλήχωνι κινήσας ἐκπιὼν ἀπῆλθεν ἐνδειξάμενος αὐτοῖς ὅτι τὸ τοῖς τυχοῦσιν ἀρκεῖσθαι καὶ μὴ δεῖσθαι τῶν πολυτελῶν ἐν εἰρήνηι καὶ ὁμονοίαι διατηρεῖ τὰς πόλειςColoro che per segni senza parole esprimono quanto deve esser detto non sono forse lodati e ammirati in modo particolare Come Eraclito il quale chiedendogli i concittadini di esprimere una sen-tenza sulla concordia salito sulla tribuna prese una coppa di acqua fredda vi sparse della farina drsquoorzo e rimescolata con menta la bevve e se ne andograve avendo cosigrave mostrato loro che lrsquoaccontentarsi di ciograve che si trova e il non aver bisogno di cose costose conservano la cittagrave in pace e in concordia (Plutarco DK 22 A3b)

ἀναχωρήσας δὲ εἰς τὸ ἱερὸν τῆς Ἀρτέμιδος μετὰ τῶν παίδων ἠστραγάλιζενmiddot περιστάντων δrsquo αὐτὸν τῶν Ἐφεσίων laquoτί ὦ κάκιστοι θαυμάζετεraquo εἶπενmiddotraquoἢ οὐ κρεῖττον τοῦτο ποιεῖν ἢ μεθrsquo ὑμῶν πολιτεύεσθαιraquoRitiratosi presso il tempio di Artemide giocava a dadi con i fan-ciulli e dal momento che gli Efesi lo attorniavano cosigrave parlograve laquoDi che cosa vi meravigliate o pessimi Non egrave forse meglio fare ciograve che partecipare alla vita della cittagrave con voiraquo (Diogene Laerzio DK 22 A13)

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La coniazione a Efeso in epoca romana della moneta di cui si egrave detto potrebbe aver suggellato la propensione eraclitea registrata dalla tradizione ad accentuare la propria sferzante polemica con un ampio ricorso a forme simboliche di comunicazione gestuale106Alla diretta presa di posizione di Eraclito nella convulsa vita del-la πόλις (e addirittura a un possibile ruolo di nomoteta analoga-mente a Senofane Pitagora e altri antichi sapienti) accenna sempre Diogene Laerzio in apertura della sua vita del filosofo

ἔλεγε δὲ καὶ laquoὕ β ρ ι ν χ ρ ὴ σ β ε ν ν ύ ν α ι μ ᾶ λ λ ο ν ἢ π υ ρ κ α ϊ ή ν raquo [B 43] καὶ laquoμάχεσθαι χρὴ τὸν δῆμον ὑπὲρ τοῦ νόμου ὅκωσπερ τείχεοςraquo [B 44] καθάπτεται δὲ καὶ τῶν Ἐφεσίων ἐπὶ τῶι τὸν ἑταῖρον ἐκβαλεῖν Ἑρμόδωρον ἐν οἷς φησινmiddotraquoἄξιον Ἐφεσίοις ἡβηδὸν ἀπάγξασθαι πᾶσι καὶ τοῖς ἀνήβοις τὴν πόλιν καταλιπεῖν ο ἵτ ινες Ἑρμόδωρον ἄνδρα ἑωυτῶν ὀνήιστον ἐξέβαλον φάντεςmiddot ἡμέων μηδὲ ε ἷς ὀνήιστος ἔστω ε ἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνraquo [B 121] ἀξιούμενος δὲ καὶ νόμους θεῖναι πρὸς αὐτῶν ὑπερεῖδε διὰ τὸ ἤδη κεκρατῆσθαι τῆι πονηρᾶι πολιτείαι τὴν πόλινDiceva pure laquoBisogna spegnere la tracotanza piugrave che un incen-dioraquo [B43] e laquoBisogna che il popolo combatta per la legge come per le mura della cittagraveraquo [B44] Attacca anche gli Efesi percheacute ave-vano espulso il suo compagno Ermodoro nel passo in cui afferma laquoSarebbe bene per gli Efesi adulti impiccarsi tutti quanti e lasciare la cittagrave ai fanciulli essi che esiliarono Ermodoro il piugrave abile tra loro sostenendo ldquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altrirdquoraquo [B121] Invitato comunque a dar loro leggi si rifiutograve dal momento che la cittagrave era giagrave dominata da una cattiva costituzione (DK 22 A12)

Lrsquoaccostamento a πυρκαϊή (conflagrazione incendio) suggerisce per ὕβρις nel contesto della prima citazione un significato politico laquoviolenza sfrenataraquo107 dunque piuttosto che mera tracotanza indivi-duale azione violenta di massa perpetrata dal δῆμος sollevazione che prevarica la norma stigmatizzata con una nota aristocratica (e

106 In questa direzione la lettura di AM BatteGaZZore Gestualitagrave e oracolaritagrave in Eraclito Genova Istituto di Filologia Classica e Medievale 1979

107 Cosigrave traduce Marcovich eraclito Frammenti cit p 366

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sapienziale) lrsquoincapacitagrave di stare al proprio posto108 In questo sen-so B43 egrave da leggere probabilmente come proposto da Diogene proprio in relazione a B44 contro la sedizione che mina dallrsquointer-no la comunitagrave il νόμος costituisce un baluardo analogo a quello che le mura (τεῖχος ) offrono contro lrsquoattacco esterno Soffocare la sommossa e ricondursi alla legge possono essere inquadrati allrsquoin-terno di una generale indicazione di fondo cui egrave allora possibile attribuire anche valore politico

ξὺν νόωι λέγοντας ἰσχυρίζεσθαι χρὴ τῶι ξυνῶι πάντων ὅκωσπερ νόμωι πόλις καὶ πολὺ ἰσχυροτέρως τρέφονται γὰρ πάντες οἱ ἀνθρώπειοι νόμοι ὑπὸ ἑνὸς τοῦ θείουmiddot κρατεῖ γὰρ τοσοῦτον ὁκόσον ἐθέλει καὶ ἐξαρκεῖ πᾶσι καὶ περιγίνεταιColoro che vogliono parlare con intendimento devono basarsi su ciograve che a tutto egrave comune come la cittagrave sulla legge e ancora piugrave fermamente Tutte le leggi umane infatti si alimentano dellrsquounica legge divina poicheacute quella domina quanto vuole basta per tutte le cose e avanza (Stobeo DK 22 B114)

διὸ δεῖ ἕπεσθαι τῷ ξυνῷ τοῦ λόγου δ΄ ἐόντος ξυνοῦ ζώουσιν οἱ πολλοὶ ὡς ἰδίαν ἔχοντες φρόνησινperciograve si deve seguire ciograve che egrave comune ma pur essendo il logos comune i piugrave vivono come se avessero un intendimento privato (DK 22 B2)

Il riferimento a τὸ ξυνόν sarebbe peculiare al pensiero di Eraclito109 risultando declinato a vari livelli il λόγος egrave laquocomuneraquo il κόσμος egrave laquocomuneraquo il πόλεμος egrave laquocomuneraquo Anche il νόμος egrave comune esso mantiene saldo lo stato (ἰσχυρίζεται νόμωι πόλις) alla cui conservazione tutti dovrebbero concorrere istituendo un ambi-to (politico) di relazioni umane110 che si sovrappone allo spazio fisico assicurato dal τεῖχος La difesa dellrsquouno non puograve essere

108 Ibidem109 G Vlastos Equality and Justice in Early Greek Cosmologies (1947) in G

vlastos Studies in Greek Philosophy vol I The Presocratics edited by DW Graham Princeton Princeton University Press 1995 p 73

110 Espressione del contenuto umano della πόλις (S maZZarino Il pensiero sto-rico classico Roma-Bari Laterza 1973 vol I p 82)

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disgiunta dal rispetto dellrsquoaltro Unrsquoeco forse dellrsquoidea soloniana di εὐνομίη ordinamento retto sulla giustizia111 e sulla conseguente solidarietagrave112 che in Eraclito si arricchisce tuttavia nel rilievo del θείος νόμος (πάντες οἱ ἀνθρώπειοι νόμοι ὑπὸ ἑνὸς τοῦ θείου) della peculiare allusione alle implicazioni tra (i) unicitagrave della legge divina e molteplicitagrave delle leggi umane ovvero (ii) unitagrave della leg-ge e contrastanti posizioni che in essa trovano armoniaAnalogo rilievo al dominio del νόμος egrave attribuito da Plutarco alla saggezza politica di Biante di Priene (presente nella tradizione dei Sette Sapienti)

ὁ Βίας ἔφησε κρατίστην εἶναι δημοκρατίαν ἐν ᾗ πάντες ὡς τύραννον φοβοῦνται τὸν νόμονBiante affermograve che la democrazia piugrave forte egrave quella in cui tutti temono la legge come un tiranno (Convivium Septem Sapientium 154e)

personaggio esplicitamente citato (e apprezzato) in un frammento eracliteo trasmesso da Diogene Laerzio

ὁ δυσάρεστος Ἡράκλειτος μάλιστα αὐτὸν ἐπῄνεσε γράψαςmiddot ἐν Πριήνῃ Βίας ἐγένετο ὁ Τευτάμεω οὗ πλέων λόγος ἢ τῶν ἄλλων καὶ οἱ Πριηνεῖς δὲ αὐτῷ τέμενος καθιέρωσαν τὸ Τευτάμειον λεγόμενον ἀπεφθέγξατοmiddot οἱ πλεῖστοι κακοίEraclito difficile a contentarsi lo ha lodato in massimo grado scrivendo laquoIn Priene nacque Biante figlio di Teutamo la cui fama egrave maggiore di quella degli altriraquo E gli abitanti di Priene gli dedi-carono un recinto sacro chiamato laquoil Teutameioraquo Sentenziograve laquoI piugrave ltdegli uominigt sono malvagiraquo (Diogene Laerzio I 88 DK 22 B39)

A Biante sarebbe inoltre da imputare la sentenza ricordata in B104113

111 G Vlastos Equality and Justice cit p 73112 G Vlastos Solonian Justice in G vlastos Studies in Greek Philosophy vol

I The Presocratics cit pp 55-56113 Come conferma anche Marcovich eraclito Frammenti cit p 363

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τίς γὰρ αὐτῶν νόος ἢ φρήν δήμων ἀοιδοῖσι πείθονται καὶ διδασκάλωι χρείωνται ὁμίλωι οὐκ εἰδότες ὅτι ldquoοἱ πολλοὶ κακοί ὀλίγοι δὲ ἀγαθοίrdquoche mente e intelligenza hanno Ripongono fiducia negli aedi po-polari e prendono la folla come maestra non sapendo che laquoi molti sono cattivi e pochi i buoniraquo (Proclo DK 22 B104)

Il riferimento al sapiente di Priene potrebbe segnalare la contingen-za storico-politica entro cui inquadrare la polemica eraclitea il ter-mine λόγος nella citazione di Diogene (B39) potrebbe intendersi non come laquola famaraquo (come per lo piugrave si fa) ma come laquoil discorsoraquo di Biante si potrebbe cioegrave ipotizzare che Eraclito alluda allrsquoinvito che secondo Erodoto (I 170) quello avrebbe rivolto (546 aC) alle cittagrave ionie affincheacute unissero le proprie forze per fondare un nuovo stato (in Sardegna) lontano dalla minaccia persiana114 Il confronto drammatico delle poleis ionie con il Gran Re egrave in effetti ancora alla base dellrsquoemergenza che avrebbe spinto i concittadini a richiedere lrsquointervento di Eraclito secondo la notizia conservata in un codice siriaco del Περὶ ἀρετῆς di Temistio

Gli Efesi erano assuefatti al benessere e al piacere quando scoppiograve una guerra contro di loro e la loro cittagrave fu circondata e posta sotto assedio dai Persiani Essi tuttavia continuarono nella loro vita di piaceri secondo abitudine fin quando cominciarono a mancare i mezzi di sussistenza nella cittagrave Quando la fame si diffuse pesan-temente tra loro i cittadini si riunirono per valutare che cosa fosse da fare cosigrave che il sostentamento non venisse meno nessuno perograve osava consigliare loro di porre freni al lusso Proprio mentre erano riuniti un uomo di nome Eraclito prese farina drsquoorzo la mescolograve con acqua e la mangiograve sedendo in mezzo a loro questa fu una lezione silenziosa offerta a tutta la popolazione La storia racconta che gli Efesi subito compresero il rimprovero e di ulteriori non eb-bero bisogno piuttosto procedettero essendosi di fatto resi conto di dover moderare il lusso percheacute il cibo non mancasse Quando i loro nemici seppero che essi avevano imparato a vivere con mode-razione e regolavano i pasti secondo il consiglio di Eraclito si riti-rarono dalla cittagrave e nonostante fossero vincitori sul piano militare sgombrarono il campo davanti allrsquoorzo di Eraclito (DK 22 A3b)

114 Serra in eraclito Iframmenti e le testimonianze cit p 178

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La vicenda si riferisce alla rivolta ionia (499-493 aC) contro il dominio persiano e lrsquoassedio di Efeso che avrebbe poi condotto alla scelta della cittagrave di emarginarsi dal conflitto conclusosi con la sconfitta dellrsquoalleanza delle cittagrave ribelli Nonostante manchi lrsquouna-nimitagrave tra gli storici egrave possibile che allrsquointerno di tale emergenza si inserisse il tentativo politico di Ermodoro115 forse asceso al potere in Efeso sullrsquoonda dellrsquoinsurrezione contro le tirannidi sostenute dal Gran Re e travolto dal prevalere della fazione filo-persianaConcedendo credito alla notizia di Diodoto riferita da Diogene Laerzio il κόσμος cui rivolgeva la propria attenzione lrsquoEfesio po-trebbe essere stato allora in primo luogo quello politico in tal caso le citazioni in cui piugrave direttamente si riflettono le opinioni politiche di Eraclito assumerebbero un rilievo chiave Insieme agli scarni ele-menti dossografici esse possono illuminare circa attori e contesto della scena storica entro cui il pensatore sviluppava i propri attacchi Sostenitore di Ermodoro (come si evince anche da B121) e della li-nea anti-persiana favorevole allo sforzo dellrsquoalleanza ionia (τὸ κοι- κοι-κοι-νόν τῶν Ἰώνων) Eraclito dopo la sconfitta di quellrsquoorientamento politico e lrsquoallontanamento del suo leader dalla cittagrave avrebbe volto la propria attivitagrave a una complessiva116 contestazione dei costumi corrotti e del disordine morale e civile dilaganti tra i concittadini

τυφλὸν δὲ τὸν Πλοῦτον ποιεῖ ὡς οὐκ ἀρετῆς κακίας δὲ παραιτίου ὅθεν καὶ Ἡ ὁ Ἐφέσιος ἀρώμενος Ἐφεσίοις οὐκ ἐπευχόμενοςmiddot μὴ ἐπιλίποι ὑμᾶς πλοῦτος ἔφη Ἐφέσιοι ἵνrsquo ἐξελέγχοισθε πονηρευόμενοιPluto agisce da cieco poicheacute egrave causa non di virtugrave ma di vizio Perciograve anche lrsquoefesio Eraclito ingiuria gli Efesi e non rende loro grazia af-fermando non vi abbandoni mai o Efesi la ricchezza affincheacute pos-siate manifestare il vostro agire malvagio (Tzetze DK 22 B125a)

115 Di questo avviso Pozzoni che su questa lettura fonda la sua interpretazione del pensiero e dellrsquoopera di Eraclito (i PoZZoni Eraclito de-crittato cit in particolare cap 2 Etica e toeria del diritto Eraclito e Ermodoro)

116 Ancorcheacute crittata secondo la linea interpretativa proposta da Pozzoni La qua-le tuttavia pur stimolante rispetto agli approcci tradizionali ai testi eraclitei e coerente nel proprio sforzo di ricondurre lrsquoessenziale del pensiero eracliteo alla vicenda politica di Efeso (per altro aderendo a una semplice ipotesi storica circa il ruolo di Ermodoro) appare anche eccessivamente riduttiva

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ovvero del misconoscimento popolare di valore e capacitagrave

ἄξιον Ἐφεσίοις ἡβηδὸν ἀπάγξασθαι πᾶσι καὶ τοῖς ἀνήβοις τὴν πόλιν καταλιπεῖν οἵτινες Ἑρμόδωρον ἄνδρα ἑωυτῶν ὀνήιστον ἐξέβαλον φάντεςmiddot ἡμέων μηδὲ εἷς ὀνήιστος ἔστω εἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνSarebbe bene per gli Efesi adulti impiccarsi tutti quanti e lasciare la cittagrave ai fanciulli essi che esiliarono Ermodoro il piugrave abile tra loro sostenendo laquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altriraquo (Strabone DK 22 B121)

Ricondotti allo sfondo del νόμος e al primato di τὸ ξυνόν la pole-mica eraclitea nei confronti dei πολλοί e il rilievo garantito allrsquolaquou-noraquo alluderebbero allrsquourgenza di una condotta collettiva ispirata alla norma comune su cui convengano lrsquouno (se ha valore) e i molti117

νόμος καὶ βουλῆι πείθεσθαι ἑνόςLegge egrave anche ubbidire alla volontagrave di uno solo (Clemente Alessandrino DK 22 B33)

εἷς ἐμοὶ μύριοι ἐὰν ἄριστος ἦιUno per me vale diecimila se egrave il migliore (Galeno DK 22 B49)

Nessun avallo dunque nei confronti dellrsquoarbitrio dei tiranni come attestato nella tradizione (pur con riferimenti incerti118)

Ἡ γὰρ ὁ Βλύσωνος Μελαγκόμαν τὸν τύραννον ἔπεισεν ἀποθέσθαι τὴν ἀρχήν οὗτος βασιλέα Δαρεῖον παρακαλοῦντα ἥκειν εἰς Πέρσας ὑπερεῖδενEraclito figlio di Blosone convinse il tiranno Melancoma a la-sciare il potere Egli poi non tenne conto dellrsquoinvito di re Dario a recarsi in Persia (Clemente Alessandrino DK 22 A3)

117 R laurenti Eraclito cit pp 268-269118 Kirk ritiene possibile che il non altrimenti noto Melancoma citato nella testimo-

nianza di Clemente possa essere il Komas che fu tiranno alla fine del VI secolo aC (GS kirk Heraclitus The Cosmic Fragments cit p 13)

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ma nello specifico contesto di Efeso contrasto alla mollezza dei costumi addebitabile alle ricchezze e allrsquoabbrutimento frutto della volgare ignoranza

αἱρεῦνται γὰρ ἓν ἀντὶ ἁπάντων οἱ ἄριστοι κλέος ἀέναον θνητῶνmiddot οἱ δὲ πολλοὶ κεκόρηνται ὅκωσπερ κτήνεαPreferiscono infatti una sola cosa a tutte le altre gli uomini miglio-ri la gloria perenne alle cose mortali I piugrave al contrario vogliono saziarsi come bestie (Clemente Alessandrino DK 22 B29)

H dixit quod Si felicitas esset in delectationibus corporis boves felices diceremus cum inveniant orobum ad comedendumEraclito affermograve che se la felicitagrave consistesse nei piaceri del cor-po diremmo fe l ic i i buoi quando t rovino lent icchie da mangiare (Alberto M DK 22 B4)

ἑτέρα γὰρ ἵππου ἡδονὴ καὶ κυνὸς καὶ ἀνθρώπου καθάπερ Ἡ φησιν ὄ ν ο υ ς σ ύ ρ μ α τ rsquo ἂ ν ἑ λ έ σ θ α ι μ ᾶ λ λ ο ν ἢ χ ρ υ σ ό ν middot ἥδιον γὰρ χρυσοῦ τροφὴ ὄνοιςIl piacere del cavallo del cane e dellrsquouomo sono in effetti diversi come sostiene Eraclito g l i as ini prefer i rebbero i l foraggio al l rsquooro (Aristotele DK 22 B9)

Sentenze che insistono sullrsquoopposizione tra natura umana e natu-ra animale per condannare quei comportamenti che disdegnando lrsquoeccellenza della laquogloria perenneraquo (κλέος ἀέναον) scadono nel puro godimento materiale bestiale lrsquoaccenno al κλέος evoca lrsquoeti-ca aristocratica della guerra che puograve intravedersi in B53

πόλεμος πάντων μὲν πατήρ ἐστι πάντων δὲ βασιλεύς καὶ τοὺς μὲν θεοὺς ἔδειξε τοὺς δὲ ἀνθρώπους τοὺς μὲν δούλους ἐποίησε τοὺς δὲ ἐλευθέρουςIl conflitto di tutte le cose egrave padre di tutte re e alcuni rivelograve dei altri uomini gli uni fece schiavi gli altri liberi (Ippolito DK 22 B53)

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dove πόλεμος egrave cifra universale di uno scontro che domina a tut-ti i livelli nella vita discriminando senza appello la divisione in θεοί e ἄνθρωποι δούλοι e ἐλεύθεροι nella concezione greco-arcaica a fondamento di ogni ordinamento119 si rifletterebbe allora nella necessaria differenziazione sociale e politica allrsquointerno della πόλις120 normata dal νόμος A πόλεμος in effetti Eraclito acco-sta ἔρις (contesa discordia)

εἰδέναι δὲ χρὴ τὸν πόλεμον ἐόντα ξυνὸν καὶ δίκην ἔριν καὶ γινόμενα πάντα κατ΄ ἔριν καὶ χρεώνBisogna sapere che il conflitto egrave comune e la giustizia contesa e che tutto accade secondo contesa e necessitagrave (Origene DK 22 B80)

rivelando di entrambi universalitagrave (πόλεμος ξυνὸς) e feconditagrave ge-neratrice121 (γινόμενα πάντα κατ΄ ἔριν) ἔρις egrave δίκη cosigrave tutto quanto accade laquosecondo contesaraquo accade anche laquocome si conviene ed egrave giustoraquo (κατὰ χρεών) In questo senso Eraclito avrebbe inteso lo scenario cosmico come proiezione delle relazioni conflittuali ti-piche delle lotte cittadine (a partire ovviamente dalla personale esperienza in Efeso) filtrandone i processi attraverso un lessi-co dallrsquoimmediata valenza politico-sociale (contesa-giustizia) Secondo lrsquoindizio fornito da Diodoto il macrocosmo - unico e co-mune (ἕνα καὶ κοινὸν κόσμον Aeumltius DK 22 A10) ndash sarebbe proie-zione dellrsquoassetto politico propugnato dallrsquoEfesio (forse quello che Ermodoro aveva tentato di implementare) riconoscerne il λόγος il discorso ma anche la proposta politica sarebbe stato dunque discri-minante Alla sua diretta valenza civile potrebbero alludere quei testi in cui essenziale egrave lo stigma dellrsquoincomprensione dei laquomoltiraquo e delle conseguenti distorsioni

119 W JaeGer The Theology of the Early Greek Philosophers (1947) trad it La teologia dei primi pensatori greci Firenze La Nuova Italia 1961 p 184

120 Si veda il commento di Marcovich eraclito Frammenti cit p 104121 Mondolfo in E Zeller ndash r mondolfo La filosofia dei greci nel suo sviluppo

storico Parte I I Presocratici Volume IV Eraclito a cura di R mondolfo Firenze La Nuova Italia 1961 p 104

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ὁ Ἡ φησι τοῖς ἐγρηγορόσιν ἕνα καὶ κοινὸν κόσμον εἶναι τῶν δὲ κοιμωμένων ἕκαστον εἰς ἴδιον ἀποστρέφεσθαιE dice che per coloro che sono desti il mondo egrave unico e comune invece ciascuno di coloro che dormono ritorna a un proprio mondo privato (Plutarco DK 22 B89)

διὸ δεῖ ἕπεσθαι τῷ ξυνῷ τοῦ λόγου δ΄ ἐόντος ξυνοῦ ζώουσιν οἱ πολλοὶ ὡς ἰδίαν ἔχοντες φρόνησινperciograve si deve seguire ciograve che egrave comune ma pur essendo il logos comune i piugrave vivono come se avessero un intendimento privato (Sesto Empirico DK 22 B2)

Forzando lrsquoideale esiodeo di giustizia Eraclito scinde cosigrave ἔρις (competizione civile e costruttiva) e ὕβρις (violenza sopraffattri-ce) facendo di Dike norma vincolante a livello cosmico

Δίκης ὄνομα οὐκ ἂν ἤιδεσαν εἰ ταῦτα μὴ ἦνNon conoscerebbero il nome di Dike se queste cose [conflitto ingiustizia] non fossero [esistessero] (Clemente Alessandrino DK 22 B23)

Si tratta in fondo di unrsquoipotesi di lettura sostenuta da riscontri nei frammenti di altri autori arcaici (Anassimandro in primis) che con-sente di precisare un aspetto della polemica eraclitea

καὶ Ἡ ἐπιτιμᾶι τῶι ποιήσαντι laquoὡς ἔ ρ ι ς ἔκ τε θεῶν καὶ ἀνθρώπων ἀπόλοιτοraquo [XVIII 107]middot οὐ γὰρ ἂν εἶναι ἁ ρ μ ο ν ί α ν μὴ ὄντος ὀξέος καὶ βαρέος οὐδὲ τὰ ζῶια ἄνευ θήλεος καὶ ἄρρενος ἐναντίων ὄντωνEraclito biasima il poeta ltOmerogt che scrisse laquoSparisca la discor-dia tra gli dei e tra gli uominiraquo (Iliade XVIII 107) Non ci sarebbe infatti armonia se non ci fossero acuto e grave neacute ci sarebbero i vi-venti se non ci fossero femmina e maschio (Eudemo DK 22 A22)

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ma soprattutto la tesi centrale nei frammenti secondo cui produ-zione e unitagrave del tutto passano attraverso la relazione tra le oppo-sizioni (πάντα κατrsquo ἔριν γίνεσθαι) Compito del λόγος egrave appunto illustrare tale formazione (ovvero compagine questo il significato primo di ἁρμονία122) e dunque rilevare come senza la costanza della tensione non vi sarebbe possibilitagrave di ordinamento

λόγον ἐκ τῆς ἐναντιοδρομίας δημιουργὸν τῶν ὄντωνlogos artefice delle cose che sono dal concorso degli opposti (Aeumltius DK 22 A8)

καὶ ὁ κυκεὼν διίσταται ltμὴgt κινούμενοςanche il ciceone si decompone se non egrave mosso (Teofrasto DK 22 B125)

τὸ ἀντίξουν συμφέρον καὶ ἐκ τῶν διαφερόντων καλλίστην ἁρμονίανciograve che egrave opposto concorda e dalle cose in contrasto scaturisce lrsquoarmonia piugrave bella (Aristotele DK 22 B8)

Frammenti in cui puograve avvertirsi anche lrsquoespressione immediata di una drammatica ed eroica visione della lotta politica e della sua composizione ovvero di una legge universale cui ricondurre come evidenza parziale anche i conflitti della πόλιςBencheacute appaia esagerato intendere la discriminazione tra cittadi-ni efesi come laquotema centrale allrsquointerno della trattazione culturale eraclitearaquo123 e dunque ridurne la prospettiva cosmica a mera siste-matizzazione dellrsquoordinamento civile riformato da Ermodoro egrave tut-tavia probabile che quel contesto possa aiutare a determinare il si-gnificato del presunto atteggiamento aristocratico di Eraclito Cosigrave quando attacca gli Efesi proprio per aver allontanato Ermodoro la scelta espressiva egrave indicativa

122 Una pertinente puntualizzazione in V Macchioro Zagreus cit pp 417-422123 Ibi p 53

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ἡμέων μηδὲ εἷς ὀνήιστος ἔστω εἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνlaquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altriraquo (Strabone DK 22 B121)

Il superlativo ὀνήιστος non veicola lrsquoidea di valore (in senso mili-tare) o di eminenza aristocratica piuttosto lrsquoidea di aiuto di utilitagrave insomma Ermodoro egrave politico da prediligere per il giovamento che puograve garantire con consiglio e azione alla comunitagrave il suo allon-tanamento appare conseguenza della cecitagrave e immaturitagrave dei con-cittadiniAnalogamente quando degli Efesi stigmatizza il vizio che deriva dal lusso

μὴ ἐπιλίποι ὑμᾶς πλοῦτος ἔφη Ἐφέσιοι ἵνrsquo ἐξελέγχοισθε πονηρευόμενοιnon vi abbandoni mai o Efesi la ricchezza affincheacute possiate ma-nifestare il vostro agire malvagio (Tzetze DK 22 B125a)

egrave possibile che Eraclito richiami quella stessa sobrietagrave suggeri-ta secondo quanto riferito da Polemone alle donne ioniche da Ermodoro

Πολέμων παρὰ Ἑρμοδώρῳ γεγράφθαι φησίmiddotraquoὑποδήματα δὲ φορεῖν τὴν ἐλευθέρην Σκυδικὰς λευκὰς καὶ μασθλητίναςraquoPolemone dice che in Ermodoro egrave scritto laquola donna libera porta calzature scitiche bianche e di cuoioraquo (Polemone Fragmenta 96)

Sostenitore di una riforma dei costumi che frenasse la fiacchezza indotta dal lusso (ἁβροσύνη)124 e (forse) preparasse al confronto con lrsquoinvasore persiano125 Ermodoro appare agli occhi di Eraclito vittima non di un particolare gruppo sociale o politico ma di una diffusa (volgare a prescindere dallrsquoappartenenza sociale) ignoran-za della misura della ragione e della legge che giustifica lrsquoinsi-stenza eraclitea su λόγος νόμος e κόσμος ma anche sullrsquoautocon-trollo individuale e collettivo

124 R laurenti Eraclito cit p 16125 i PoZZoni Eraclito de-crittato cit p 58

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θυμῶι μάχεσθαι χαλεπόνmiddot ὃ γὰρ ἂν θέληι ψυχῆς ὠνεῖταιDifficile lottare contro il desiderio ciograve che vuole infatti prende a prezzo dellrsquoanima (Plutarco DK 22 B85)

τὸ τοῖς τυχοῦσιν ἀρκεῖσθαι καὶ μὴ δεῖσθαι τῶν πολυτελῶν ἐν εἰρήνηι καὶ ὁμονοίαι διατηρεῖ τὰς πόλειςlrsquoaccontentarsi di ciograve che si trova e il non aver bisogno di cose costose conservano la cittagrave in pace e in concordia (DK 22 A3b)

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Πυθαγόρης Μνησάρχου ἱστορίην ἤσκησεν ἀνθρώπων μάλιστα πάντων καὶ ἐκλεξάμενος ταύτας τὰς συγγραφὰς ἐποιήσατο ἑαυτοῦ σοφίην πολυμαθίην κακοτεχνίηνPitagora figlio di Mnesarco esercitograve la ricerca piugrave di tutti gli uo-mini e raccogliendo questi scritti ne produsse la propria sapienza il saper molte cose cattiva arte (Diogene Laerzio DK 22 B129)

κοπίδων ἐστὶν ἀρχηγόςltPitagoragt egrave capo di ingannatori (Filodemo DK 22 B81)

Δίκη καταλήψεται ψευδῶν τέκτονας καὶ μάρτυραςGiustizia [Dike] dichiareragrave colpevoli fabbricatori e testimoni di falsitagrave (Ippolito DK 22 B28b)

Ponendo lrsquoaccento3 sul contesto pragmatico entro cui gli autori ar-caici operarono ed elaborarono i loro logoi questa polemica contro la πολυμαθίη appare particolarmente indicativa Non solo una ge-nerica contestazione del nozionismo del laquosaper molte coseraquo ma una battaglia contro unrsquoidea del sapere e della sua trasmissione ti-pica della seconda metagrave del VI secoloCosigrave la ἱστορίης ἄσκησις (laquoesercizio di ricercaraquo) di Pitagora sarebbe stata condotta nella collazione di informazioni etero-genee recuperate da opere altrui (inequivocabile il riferimento a συγγραφαί a laquodiscorsi scrittiraquo4) producendo una conoscenza inaffidabile frutto solo di superficiale erudizione sapere dunque apparente e ingannevole Ecateo a sua volta avrebbe acquisito ri-nomanza assemblando elementi tratti dalle tradizioni mitiche locali conosciute durante i suoi viaggi Senofane poi aveva addirittura avuto lrsquoardire di rivendicare la propria vasta esperienza per ogni angolo della Grecia e la fama conquistata con lrsquoitinerante attivitagrave aedica5 Essi insomma avrebbero sostenuto la propria credibilitagrave

3 Come fa ML Gemelli marciano Le contexte culturel des Preacutesocratiques cit pp 97 ss

4 Sul valore di συγγραφή in particolare Diano in eraclito I frammenti e le testi-monianze a cura di c diano e G serra Milano Fondazione Lorenzo Valla Mondadori 1980 pp 92-93

5 Tra i sapienti contemporanei si potrebbe citare ancora Onomacrito che presso la corte dei Pisistratidi aveva raccolto presunte sentenze oracolari di Museo

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di sapienti sulla base di comuni evidenze empiriche testimonianze dirette fonti reputate fededegne6 la loro πολυμαθίη nel migliore dei casi (quando cioegrave Eraclito non imputa la fraudolenza) sarebbe stata solo parvenza di sapere accumulo e riproduzione (non origi-nale) di quanto registrato o appreso privi comunque dellrsquoorganici-tagrave garantita dalla comprensioneLa forma di comunicazione adottata da Eraclito egrave in questo sen-so plausibilmente elaborata come alternativa a mezzi poetici (Senofane) narrativi o descrittivi (Ecateo) intesi a divulgare (rac-contare o riferire) opinioni di altri esperienze vissute La costru-zione ricercata egrave tutta intesa a marcare lrsquooriginalitagrave di uno sguardo che supera unitariamente la dispersione che sa andare al fondo dei vari frammenti dellrsquoesperienza la scrittura nelle sue rievocazioni oracolari e nelle sue insistenze e reiterazioni sottolinea come la comprensione passi attraverso lrsquointelligenza (νόον ἔχειν) Cosigrave nel rilievo dellrsquointerconnessione di contrari

καὶ ὅτι τοῦτο οὐκ ἴσασι πάντες οὐδὲ ὁμολογοῦσιν ἐπιμέμφεται ὧδέ πωςmiddot οὐ ξυνιᾶσιν ὅκως διαφερόμενον ἑωυτῶι ὁμολογέει middot παλίντροπος ἁρμονίη ὅκωσπερ τόξου καὶ λύρηςIl fatto che tutti non sappiano e non riconoscano ciograve egli biasima in questo modo non capiscono che ciograve che egrave differente concorda con se medesimo armonia di contrari come lrsquoarmonia dellrsquoarco e della lira (Ippolito DK 22 B51)

συνάψιες ὅλα καὶ οὐχ ὅλα συμφερόμενον διαφερόμενον συνᾶιδον διᾶιδον καὶ ἐκ πάντων ἓν καὶ ἐξ ἑνὸς πάνταcongiungimenti intero e non intero concorde discorde armonico disarmonico da tutte le cose lrsquouno e dallrsquouno tutte le cose (Pseudo-Aristotele DK 22 B10)

che impone a un tempo il riconoscimento dellrsquounitagrave nella molte-plicitagrave

ML Gemelli marciano Le contexte culturel des Preacutesocratiques cit p 986 Ibi p 99

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

Ἡ τὸ ἀντίξουν συμφέρον καὶ ἐκ τῶν διαφερόντων καλλίστην ἁρμονίαν [καὶ πάντα κατrsquo ἔριν γίνεσθαι]E sostiene che ciograve che egrave opposto concorda e che dalle cose in con-trasto scaturisce lrsquoarmonia piugrave bella [e che tutto si genera secondo contesa] (Aristotele DK 22 B8)

Ἡ μὲν οὖν φησιν εἶναι τὸ πᾶν διαιρετὸν ἀδιαίρετον γενητὸν ἀγένητον θνητὸν ἀθάνατον λόγον αἰῶνα πατέρα υἱόν θεὸν δίκαιονmiddot laquoοὐκ ἐμοῦ ἀλλὰ τοῦ λόγου ἀκούσαντας ὁμολογεῖν σοφόν ἐστιν ἓν πάντα εἶναιraquo ὁ Ἡ φησιEraclito sostiene che il tutto egrave diviso indiviso generato ingenerato mortale immortale logos eterno padre figlio dio giusto Egli af-ferma non ascoltando me ma il logos egrave saggio convenire che tutte le cose sono uno (Ippolito DK 22 B50)

e del gioco tra nascondimento e apparenza

ἁρμονίη ἀφανὴς φανερῆς κρείττωνlrsquoarmonia nascosta egrave piugrave forte di quella manifesta (Ippolito DK 22 B54)

φύσις δὲ καθrsquo Ἡράκλειτον κρύπτεσθαι φιλεῖla natura secondo Eraclito ama [egrave solita] nascondersi (Temistio DK 22 B123)

Del proprio λόγος lrsquoEfesio rivendica dunque veritagrave e universalitagrave (τοῦ δὲ λόγου τοῦδrsquo ἐόντος ἀεὶ) denunciando a un tempo a dispet-to di unrsquoanalitica esplorazione della costituzione delle cose (κατὰ φύσιν διαιρέων ἕκαστον καὶ φράζων ὅκως ἔχει) la diffusa incom-prensione da parte degli laquouominiraquo (ἀξύνετοι γίνονται ἄνθρωποι) di cui invece i sapienti concorrenti ricercavano il plauso ammirato

τοὺς δὲ ἄλλους ἀνθρώπους λανθάνει ὁκόσα ἐγερθέντες ποιοῦσιν ὅκωσπερ ὁκόσα εὕδοντες ἐπιλανθάνονταιMa agli altri uomini rimane celato tanto quello che fanno da sve-gli quanto quello che fanno dormendo (DK 22 B1)

Rispetto al discutibile nozionismo di superficiali eruditi Eraclito stigmatizza lrsquoinsufficienza dellrsquoappello alle testimonianze (dirette

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eo indirette) quando difetti lrsquointelligenza delle cose (τὸ φρονιν) registrare una varietagrave di convinzioni e punti di vista con lrsquounico scopo di catturare lrsquoattenzione e il rispetto popolari non egrave produtti-vo in termini di conoscenza e comprensione (νόον ἔχειν) In que-sta prospettiva si puograve rileggere il frammento 101 in cui Diogene coglieva il rifiuto di riconoscere la dipendenza da un maestro e dunque un segno dellrsquoalterigia eraclitea

ἐδιζησάμην ἐμεωυτόνinterrogai me stesso (Plutarco DK 22 B101)

e che poi egrave stato interpretato in chiave socratica come ricerca dellrsquoidentitagrave personale esso potrebbe intendersi invece come una rivendicazione della propria originalitagrave della creativitagrave della pro-pria indagine contro il modello essenzialmente ldquoriproduttivordquo del contemporaneo ldquoenciclopedismordquo (πολυμαθίη e ἱστορίη)7 Nella stessa prospettiva si potrebbe accostare anche il molto discusso frammento 35

χρὴ γὰρ εὖ μάλα πολλῶν ἵστορας φιλοσόφους ἄνδρας εἶναι καθrsquo ἩράκλειτονEgrave necessario secondo Eraclito che gli uomini amanti della sapien-za siano davvero ricercatori di molte cose (Clemente Alessandrino DK 22 B35)

che potrebbe rappresentare un passaggio della polemica antipita-gorica dal momento che la tradizione antica fa risalire proprio a Pitagora lrsquointroduzione del sostantivo φιλόσοφος

Σωσικράτης δrsquo ἐν Διαδοχαῖς φησιν αὐτὸν ἐρωτηθέντα ὑπὸ Λέοντος τοῦ Φλιασίων τυράννου τίς εἴη φιλόσοφος εἰπεῖνSosicrate nelle Successioni afferma che questi [Pitagora] interro-gato da Leonte tiranno di Fliunte su chi fosse rispose laquoun filoso-foraquo (Diogene Laerzio VIII8)

7 ML Gemelli marciano Le contexte culturel des Preacutesocratiques cit pp 100-101

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

Il valore di φιλόσοφος (da Eraclito impiegato come attributo di ἀνήρ) egrave probabilmente letterale come nel passo di Erodoto (I 30) in cui Creso si rivolge a Solone il laquofilo-soforaquo vi appare sostanzial-mente come un individuo la cui sapienza egrave cresciuta con lrsquoesperien-za di viaggi e incontri con popoli diversi un testimone (ἵστωρ) che ha raccolto e accumulato informazioni dunque un πολυμαθής8 curioso e appassionato La figura di tale πολυμαθήςφιλόσοφος poteva cosigrave essere avvicinata a quella del contemporaneo decla-matore di poemi (ῥαψῳδός) cucitore9 di testi secondo i gusti e le esigenze dei propri uditori rappresentante di una competenza ripe-titiva inconsapevole della natura dei contenuti del proprio canto ma attenta ai suoi effetti come ricordato nel frammento 104

τίς γὰρ αὐτῶν νόος ἢ φρήν δήμων ἀοιδοῖσι πείθονται καὶ διδασκάλωι χρείωνται ὁμίλωι οὐκ εἰδότες ὅτι ldquoοἱ πολλοὶ κακοί ὀλίγοι δὲ ἀγαθοίrdquoche mente e intelligenza hanno Ripongono fiducia negli aedi po-polari e prendono la folla come maestra non sapendo che laquoi molti sono cattivi e pochi i buoniraquo (Proclo DK 22 B104)

Forse rivolgendosi a uomini politici o personalitagrave pubbliche di Efeso10 Eraclito denuncia la loro disponibilitagrave nei confronti della massa incolta11 associandola al successo dei laquocantori errantiraquo (che intrattengono il popolo di paese in paese donde probabilmente il plurale δήμων) disprezzati ancora in B42

8 Su questo punto ML Gemelli Marciano nella sua Einfuumlhrung a Die Vorsokratiker Auswahl dei Fragmente und Zeugnisse Uumlbersetzung und Erlaumluterungen von ml Gemelli marciano Band I Duumlsseldorf Artemis amp Winkler Verlag (Sammlung Tusculum) 2007 pp 412 ss

9 Gemelli Marciano (ibi p 414 nota) segnala lrsquoetimologia di ῥαψῳδός in ῥάπτω appunto laquocucireraquo

10 Seguo lrsquointerpretazione di Marcovich (eraclito Frammenti a cura di m marcovich Firenze La Nuova Italia 1978 p 363)

11 Qui ὅμιλος egrave sinonimo di οἱ πολλοί (ibi p 362)

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τόν τε Ὅμηρον ἔφασκεν ἄξιον ἐκ τῶν ἀγώνων ἐκβάλλεσθαι καὶ ῥαπίζεσθαι καὶ Ἀρχίλοχον ὁμοίωςSosteneva che Omero fosse degno di essere cacciato dagli agoni e frustato e analogamente Archiloco (Diogene Laerzio DK 22 B42)

Ovviamente il testo si riferisce ai recitatori di poemi ai δήμων ἀοιδοί oltre che allrsquooggetto della loro arte la poesia omerica at-taccata con quella esiodea evidentemente per lrsquoampia ricaduta culturale

διδάσκαλος δὲ πλείστων Ἡσίοδοςmiddot τοῦτον ἐπίστανται πλεῖστα εἰδέναι ὅστις ἡμέρην καὶ εὐφρόνην οὐκ ἐγίνωσκενmiddot ἔστι γὰρ ἕνmaestro dei piugrave egrave Esiodo ndash costui credono sapesse una gran quan-titagrave di cose lui che non aveva conoscenza di giorno e notte sono infatti unrsquoltunicagt cosa (Ippolito DK 22 B57)

Dal momento che la recitazione negli ἀγῶνες μουσικοί costituiva un evento centrale della vita delle comunitagrave greche e un pilastro della trasmissione della loro cultura i duri rilievi di Eraclito as-sumono un significato particolare stigmatizzano la tradizione e i suoi modelli di riferimento (διδάσκαλος δὲ πλείστων Ἡσίοδος) marcandone sotto lrsquoinconsistente e ingannevole lustro popolare la stessa superficialitagrave e incomprensione della realtagraveAi due sommi poeti epici egrave dunque contestata la stessa imputazione rivolta ai laquomultiscientiraquo (πολυμαθείς) essi ndash che pur avevano pre-teso trattare di tutto nei loro poemi (e in questo senso appaiono ef-fettivamente come grandi enciclopedisti12) ndash fraintendevano quella struttura della realtagrave che invece il cercatore di veritagrave Eraclito ma-nifesta laquoanalizzando ogni cosa secondo natura e mostrando come egraveraquo (κατὰ φύσιν διαιρέων ἕκαστον καὶ φράζων ὅκως ἔχει) Con lrsquoaggravante nel loro caso di un lungo successo popolare e dun-que di una supremazia culturale che non poteva non essere avver-tita come una minaccia dal sapiente di Efeso

12 R laurenti Eraclito Roma-Bari Laterza 1974 p 34

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οὐκ ἂν ἔτι πρέπον εἴη ποιηταῖς καὶ μυθογράφοις χρῆσθαι μάρτυσι περὶ τῶν ἀγνοουμένων ὅπερ οἱ πρὸ ἡμῶν περὶ τῶν πλείστων ἀπίστους ἀμφισβητουμένων παρεχόμενοι βεβαιωτὰς κατὰ τὸν ἩράκλειτονNon sarebbe ancora conveniente impiegare poeti e mitografi come testimoni circa le cose che non si conoscono ciograve che coloro prima di noi hanno fatto riguardo alla maggior parte delle cose riportan-do secondo Eraclito laquoautoritagrave indegne di fiduciaraquo su questioni controverse (Polibio DK 22 A23)

Μυστήρια

Accanto alle antiche e nuove figure di πολυμαθείς Eraclito sferza anche i recenti profili di sapienza molto popolari che van-tavano azioni miracolose e straordinarie figure carismatiche di pu-rificatori itineranti (μάγοι )13 e promotori di culti bacchici

τίσι δὴ μαντεύεται Ἡ ὁ Ἐφέσιος νυκτιπόλοις μάγοις βάκχοις λήναις μύσταιςmiddot τούτοις ἀπειλεῖ τὰ μετὰ θάνατον τούτοις μαντεύεται τὸ πῦρmiddot τὰ γὰρ νομιζόμενα κατrsquo ἀνθρώπους μυστήρια ἀνιερωστὶ μυεῦνταιPer chi profetizza lrsquoefesio Eraclito Per nottambuli magi baccan-ti menadi iniziati a costoro predice le cose che seguono la morte a costoro profetizza il fuoco I misteri praticati tra gli uomini in-fatti li iniziano allrsquoempietagrave (Clemente Alessandrino DK 22 B14)

εἰ μὴ γὰρ Διονύσωι πομπὴν ἐποιοῦντο καὶ ὕμνεον ἆισμα αἰδοίοισιν ἀναιδέστατα εἴργαστrsquo ἄνmiddot ὡυτὸς δὲ Ἀίδης καὶ Διόνυσος ὅτεωι μαίνονται καὶ ληναΐζουσινSe in effetti non fosse per Dioniso che fanno processione e cantano lrsquoinno alle vergogne le loro azioni sarebbero assolutamente inde-centi ma la stessa cosa sono Ade e Dioniso di cui sono invasati e festeggiano le Lenee [alternativamente per il quale delirano e partecipano allrsquoorgia] (Clemente Alessandrino DK 22 B15)

13 ML Gemelli marciano Le contexte culturel des Preacutesocratiques cit p 86

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Si tratta di menzioni significative le piugrave antiche riguardo ai miste-ri14 che segnalano anche la possibile incidenza di modelli dellrsquoin-vadente civiltagrave persiana15 Lrsquoobiezione secondo la quale il riferi-mento a μάγοι 16 sarebbe fuori luogo tra νυκτιπόλοι βάκχοι e λήναι 17 egrave debole soprattutto alla luce dello scenario delineato da Gemelli Marciano18 per lo sviluppo del pensiero greco arcai-co il termine μάγος indicava una sorta di sacerdote itinerante di origini babilonesi o persiane dedito a interventi di purificazione o guarigione per la cui efficacia rivendicava una diretta influenza religiosa Come ricorda Burkert19 la cultura del V secolo aC (dai tragici Sofocle e Euripide ai trattati ippocratici) affibbiograve a questa categoria di santoni lo stigma della ciarlataneria in questo senso forse20 lrsquoautore del Papiro Derveni (IV secolo aC) si riferisce alle figure di μάγοι e ai loro presunti gesti catarticiRispetto al contesto della polemica eraclitea egrave particolarmente interessante il precedente dellrsquoiscrizione reale di Behistun (nota anche nelle cittagrave costiere dellrsquoAsia Minore intorno al 520 aC) con cui Dario aveva denunciato il tentativo di Gaumata di propor-si come legittimo erede al trono persiano bollando lrsquousurpatore appunto come μάγος e soprattutto insistendo sulla falsificazione della realtagrave presente nel suo messaggio sullrsquoinfondatezza delle sue pretese dunque sullrsquoopposizione tra la veritagrave proclamata legitti-mamente e lrsquoinganno perpetrato nellrsquoombra21 Da un certo punto

14 Cosigrave Marcovich (eraclito Frammenti cit p 325)15 Su questo oltre ai lavori di Gemelli Marciano anche W Burkert Prehistory of

Presocratic Philosophy in an Orientalizing Context in The Oxford Handbook of Presocratic Philosophy edited by P curd and dW Graham Oxford Oxford University Press 2008 pp 55-85

16 Se lrsquoelenco ndash a dispetto dei dubbi di Marcovich (che lo attribuisce a Clemente riconoscendo eracliteo solo il termine λήναι ) ndash risale a unrsquoautentica citazione eraclitea si tratterebbe della prima ricorrenza del termine nella letteratura greca (Die Vorsokratiker Band I cit p 347)

17 eraclito Frammenti cit p 32318 Einfuumlhrung a Die Vorsokratiker Band I cit pp 401-410 nello specifico era-

cliteo ibi pp 333-33419 W Burkert Prehistory of Presocratic Philosophy cit pp 72-7320 Ma si veda piugrave avanti21 Su questo punto anche Gemelli marciano Einfuumlhrung a Die Vorsokratiker

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

di vista allora quellrsquoaccostamento di figure (magi e adepti a culti dionisiaci) poteva essere giustificato dalla comunanza ldquosospettardquo di pratiche oscure e segrete (riti espiatori) che si pretendeva discen-dessero da una presunta sapienza divina (donde lrsquoaccostamento a μύσται)22Lrsquoeffetto che tale affollamento (e confusione) di personaggi produ-ce egrave apparentemente quello di gettare discredito sulle laquoiniziazioni ai misteri praticati dagli uominiraquo (τὰ νομιζόμενα κατrsquo ἀνθρώπους μυστήρια) non egrave chiaro tuttavia (e gli interpreti sono in proposito divisi) se questo comportasse in Eraclito un rifiuto totale delle cele-brazioni misteriche ovvero solo di loro specifiche fenomenologie23 Egrave da tenere presente in ogni caso che (i) i termini dellrsquoelenco di B14 (νυκτιπόλοι μάγοι βάκχοι λήναι μύσται) non avevano allrsquoepo-ca di per seacute valore spregiativo ricorrendo anzi frequentemente in senso sacrale e rituale nella letteratura religiosa e (ii) quello sprez-zo egrave implicito nel contesto della citazione di Clemente (dove addi-rittura al fuoco egrave affidato un ufficio punitivo in senso cristiano)24Egrave possibile che lrsquoatteggiamento di Eraclito in ambito religioso fos-se condizionato anche dalla sua peculiare posizione politica se in-crociamo la notizia di Antisitene peripatetico (riferita da Diogene Laerzio DK 22 A16) con le informazioni di Strabone (DK 22 A2) possiamo ricavare unrsquoindicazione interessante lrsquoappartenenza fa-miliare di Eraclito comportava un ruolo eminente nellrsquoorganizza-zione dei culti sacri a Demetra25 Cosigrave la rinuncia al titolo regale a vantaggio del fratello che la tradizione antica marcava come indi-zio di arroganza26 (μεγαλοφροσύνη) forse come risposta al preva-

Band I cit pp 333-33422 Ibi p 40923 Propendono per la prima lettura tra gli altri Burnet Gigon Fraumlnkel Guthrie e

sostanzialmente Marcovich per la seconda in particolare Kirk24 V macchioro Zagreus Studi intorno allrsquoorfismo Firenze Vallecchi 19302

pp 410-41125 S Mouraviev ipotizza una stretta affinitagrave tra il linguaggio ldquoletterariordquo di

Eraclito e quello religioso dei misteri di Demetra cui sarebbe stato iniziato in gioventugrave (nellrsquointervista rilasciata a G Fornari Sperare lrsquoinsperabile Dialogo del traduttore con Serge Mouraviev in Eraclito la luce dellrsquoOscuro a cura di G fornari Firenze Olschki 2012 p 6)

26 Cosigrave Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 29

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lere in Efeso delle correnti democratiche potrebbe leggersi anche in relazione a quel ruolo religioso Egrave stato in effetti ipotizzato27 che dietro gli attacchi eraclitei ai culti misterici possa celarsi in realtagrave una reazione allrsquoirrompere di nuove forme di religiositagrave (culti ani-mistici) particolarmente popolari tra i ceti meno abbienti in questo caso si intreccerebbero preoccupazioni a un tempo religiose e poli-tiche Drsquoaltra parte - si egrave sostenuto28 - proprio lrsquoopposizione ai culti (e relativi miti) che la sua dignitagrave ereditaria imponeva di rispettare (misteri eleusini) potrebbe aver spinto Eraclito a quella rinunciaI segnali che si possono cogliere nelle citazioni sono contraddittori il contesto di B14 (laquoPer chi profetizza lrsquoefesio Eraclitoraquo) ha sug-gerito29 lrsquoipotesi che la formula laquoPer nottambuli magi baccanti menadi iniziatiraquo costituisse la dedica dello scritto consegnato (of-ferto) alla protezione del tempio di Artemide ovvero che una parte del libro eracliteo fosse a essi rivolta30 lo stigma nei confronti di τὰ νομιζόμενα κατrsquo ἀνθρώπους μυστήρια potrebbe intendersi allora come semplice presa di distanze da unrsquoadesione inconsapevole alla ritualitagrave misterica da parte dei laquomoltiraquo (οἱ πολλοί)31 Analogamente il frammento B15 giagrave da Schleiermacher interpretato come espres-sione di riprovazione nei confronti della grossolanitagrave dei culti dio-nisiaci potrebbe in realtagrave limitarsi a denunciare una partecipazio-ne incosciente e volgare che ne sviliva il significato il riferimen-to allrsquoinvasamento bacchico (μαίνονται) e alla celebrazione delle Lenee (ληναΐζουσιν) sarebbe stato sfruttato proprio per marcare come lrsquoessenza religiosa potesse apparire alterata da riti e gesti sfre-nati32 Unrsquoambiguitagrave che pare riflettersi in altre citazioni eraclitee

27 E Paresce La giustizia nei presocratici Soveria Mannelli Rubettino Editore 1986 p 198

28 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 2929 a tonelli Sulle tracce della sapienza Per una rifondazione etica della con-

temporaneitagrave Bergamo Moretti e Vitali Editori 2009 p 54 in precedenza lo stesso Tonelli aveva proposto la citazione di B14 come frammento 1 nella sua edizione dello scritto eracliteo (eraclito Dellrsquoorigine traduzione e cura di A tonelli Milano Feltrinelli 1993 p 39)

30 V Macchioro Zagreus cit pp 409-41031 a tonelli Sulle tracce della sapienza cit p 5632 V Macchioro Zagreus cit p 377

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καὶ διὰ τοῦτο εἰκότως αὐτὰ ἄκεα Ἡ προσεῖπεν ὡς ἐξακεσόμενα τὰ δεινὰ καὶ τὰς ψυχὰς ἐξάντεις ἀπεργαζόμενα τῶν ἐν τῆι γενέσει συμφορῶνE per questo a giusta ragione Eraclito chiamograve laquorimediraquo lti miste-rigt in quanto hanno effetti risolutori sui mali e liberano le anime dalle sventure della nascita (Giamblico DK 22 B68)

θυσιῶν τοίνυν τίθημι διττὰ εἴδηmiddot τὰ μὲν τῶν ἀποκεκαθαρμένων παντάπασιν ἀνθρώπων οἷα ἐφrsquo ἑνὸς ἄν ποτε γένοιτο σπανίως ὥς φησιν Ἡ ἤ τινων ὀλίγων εὐαριθμήτων ἀνδρῶνmiddot τὰ δrsquo ἔνυλα κτλ Pongo due specie di sacrifici quelli degli uomini perfettamente purificati che potrebbero aver luogo solo rare volte per uno solo ndash come sostiene Eraclito ndash ovvero per pochissimi [letteralmente pochi uomini che si possono facilmente contare] e quelli materiali (Giamblico DK 22 B69)

Se nel caso di B68 egrave forse possibile cogliere nella scelta di ἄκεα (cure rimedi) un risvolto ironico e dunque sostanzialmente irri-guardoso nei confronti della pratica misterica la testimonianza di Giamblico pare alludere a unrsquoostililitagrave di Eraclito solo verso le forme superstiziose di presunta catarsi subite nellrsquoignoranza33 il valore del sacrificio sarebbe commisurato alla qualitagrave dellrsquoatteg-giamento di chi lo compie donde lrsquointeresse per la disposizione la purezza interiore di chi partecipa34 e di contro la diminutio della mera ritualitagrave esteriore B5 allarga lo spettro della polemica coin-volgendo accanto ai sacrifici le preghiere

καθαίρονται δrsquo ἄλλωι αἵματι μιαινόμενοι οἷον εἴ τις ἐμβὰς πηλῶι ἀπονίζοιτομαίνεσθαι δrsquo ἂν δοκοίη εἴ τις αὐτὸν ἀνθρώπων ἐπιφράσαιτο οὕτω ποιέοντακαὶ τοῖς ἀγάλμασι δὲ τουτέοισιν εὔχονται ὁκοῖον εἴ τις δόμοισι λεσχηνεύοιτο οὔ ltτι γινώσκων θεοὺς οὐδrsquo ἥρωας οἵτινές εἰσιgtSi purificano in vero con altro sangue contaminandosi come chi

33 WKC Guthrie A History of Greek Philosophy Vol 1 The Earlier Presocratics and the Pythagoreans Cambridge Cambridge University Press 1962 p 476

34 R laurenti Eraclito cit p 208

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entrando nel fango volesse dal fango lavarsiSarebbe considerato pazzo se qualcuno degli uomini lo vedesse fare cosigraveE rivolgono ancora preghiere a queste statue come chi volesse conversare con i muri neacute conoscono affatto chi siano gli dei e gli eroi (Aristocrito DK 22 B5)

Il frammento ricostruito da tre passi di Aristocrito integrati da una citazione di Origine35 rivela comunque nellrsquoequilibrio interno il marchio della propria autenticitagrave36 la prima parte denuncia lrsquoas-surditagrave dei sacrifici espiatori giocando sullrsquoincoerenza (e tensio-ne) implicita nel gesto di laquopurificarsi (καθαῖρεσθαι) ltdel sangue versatogtraquo versandone ancora - laquocontaminandosi con altro sangueraquo (ἄλλωι αἵματι μιαινόμενοι) Egrave possibile che lrsquoEfesio proprio per la funzione di direzione religiosa della sua famiglia non alluda genericamente a riti catartici ma specificamente a pratiche sangui-narie in uso allrsquoepoca37Eraclito sottolinea la contraddizione (evidentemente non per il vol-go degli ἄνθρωποι) di quelle laquopurificazioniraquo riferendosi allrsquoillogi-citagrave dellrsquoatto ndash del tutto analogo - di laquoentrare nel fangoraquo (εἰς πηλὸν ἐμβῆναι) per laquolavarsi dal fangoraquo (πηλῶι ἀπονίζεσθαι) chiunque cosigrave si comportasse apparirebbe folle (μαίνεσθαι38 δrsquo ἂν δοκοίη) agli laquouominiraquo Nella stessa direzione forse B13

ὕες βορβόρωι ἥδονται μᾶλλον ἢ καθαρῶι ὕδατιI porci del fango si compiacciono piugrave che dellrsquoacqua pura (Clemente Alessandrino DK 22 B13)

Lrsquoacqua pura (κάθαρον ὕδωρ) puograve evocare la decontaminazione rituale cosigrave come il laquofangomelmaraquo (reso con πηλός in B5 ma con

35 Ibi p 20536 heacuteraclite Fragments texte eacutetabli traduit commenteacute par m conche Paris

Presses Universitaires de France 1986 p 17137 WKC Guthrie A History of Greek Philosophy cit p 475 nota In una

prospettiva diversa lrsquoipotesi egrave rilanciata da G fornari Immortalimortali Il sacrificio in Eraclito in Eraclito la luce dellrsquoOscuro a cura di G fornari Firenze Olschki Editore 2012 p 145

38 Probabile che qui Eraclito giochi sullrsquoassonanza tra μαίνεσθαι e μιαίνεσθαι

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

il raro βόρβορος in B13) allude forse ai misteri come conferme-rebbero due distinti passi platonici (Fedone 69 c3-7 Repubblica 533 d1-339)Egrave legittimo dunque leggere questi passaggi come rifiuto della tra-dizione dei Misteri e dei culti iniziatici forse della stessa regalitagrave sacerdotale familiare con un rovesciamento di prospettiva (il fan-go in questo caso gettato sugli iniziati e non sui non-iniziati40) che possiamo riconoscere eracliteo Ma non egrave da escludere anche in questo caso che lrsquoEfesio puntasse a rilevare lrsquoinsensatezza di una pratica collettiva che risultava superficiale e meccanica per cogliere lrsquoessenza religiosa di quei riti catartici era necessario su-perarne lrsquoapparenza Lrsquoindicazione di continuitagrave tra vita e morte (implicita probabilmente nellrsquoidentificazione di Dioniso e Ade in B15 ὡυτὸς δὲ Ἀίδης καὶ Διόνυσος) potrebbe in questo senso es-sere decisivaEgrave un fatto comunque che i gesti e i contesti sottolineati nelle te-stimonianze

ἀνέθηκε δrsquo αὐτὸ εἰς τὸ τῆς Ἀρτέμιδος ἱερόνdepose ltlo scrittogt nel tempio di Artemide (Diogene Laerzio DK 22 A16)

ἀναχωρήσας δὲ εἰς τὸ ἱερὸν τῆς Ἀρτέμιδος μετὰ τῶν παίδων ἠστραγάλιζενmiddot περιστάντων δrsquo αὐτὸν τῶν Ἐφεσίων laquoτί ὦ κάκιστοι θαυμάζετεraquo εἶπενmiddotraquoἢ οὐ κρεῖττον τοῦτο ποιεῖν ἢ μεθrsquo ὑμῶν πολιτεύεσθαιraquoRitiratosi presso il tempio di Artemide giocava a dadi con i fan-ciulli e dal momento che gli Efesi lo attorniavano cosigrave parlograve laquoDi che cosa vi meravigliate o pessimi Non egrave forse meglio fare ciograve che partecipare alla vita della cittagrave con voiraquo (Diogene Laerzio DK 22 A13)

39 Il commentatore neoplatonico Olimpiodoro segnala come in questo caso Platone parafrasi un detto orfico secondo Mario Vegetti (Platone Repubblica a cura di m veGetti Milano BUR Rizzoli 2007 pp 362-363 note 13-14) si tratterebbe di allusioni orfico-eleusine

40 Su questo punto r di GiusePPe La mistica del fuoco in Eraclito lrsquoOscuro na-scita della filosofia dallo spirito del sacrificio in Eraclito la luce dellrsquoOscuro cit p 121 nota 40

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cosigrave come quelli che possiamo ancora intravedere impliciti nelle stesse citazioni

καὶ τοῖς ἀγάλμασι δὲ τουτέοισιν εὔχονται ὁκοῖον εἴ τις δόμοισι λεσχηνεύοιτο οὔ ltτι γινώσκων θεοὺς οὐδrsquo ἥρωας οἵτινές εἰσιgtE rivolgono ancora preghiere a queste statue come chi volesse conversare con i muri neacute conoscono affatto chi siano gli dei e gli eroi (Aristocrito DK 22 B5)

[] ὅκωσπερ ltπῦρgt ὁπόταν συμμιγῆι θυώμασιν ὀνομάζεται καθrsquo ἡδονὴν ἑκάστουcome il fuoco quando si mescola con gli odori egrave nominato secon-do lrsquoaroma di ognuno (Ippolito DK 22 B67)

suggeriscano di considerare intenzionale lrsquointegrazione dello scrit-to in un contesto simbolico e semantico di tipo religioso (in cui forse era sottinteso un riconoscimento ancorcheacute parziale dei culti cittadini ed ellenici41) che egrave ora da determinare

Zeus Core e Dioniso

Lrsquoelenco di B14 (νυκτιπόλοι μάγοι βάκχοι λῆναι μύσται) e altri segnali che abbiamo registrato nelle citazioni eraclitee sug-geriscono che i fenomeni religiosi in discussione siano soprattutto quello eleusino e quelli orfici e dionisiaci42 evocati rispettivamente

41 Egrave questa la tesi di G fornari Immortalimortali cit p 14742 chh kahn The Art and Thought of Heraclitus Cambridge Cambridge

University Press 1979 pp 262-263 Mi sono interessato di questi fenomeni in d Zucchello Contemplazione e destino aspetti della religione greca in ldquoAnnuario del Ginnasio Liceo lsquoA Voltarsquo ndash 1995-2000rdquo Como Pubblicazioni del Liceo ldquoA Voltardquo 2001 pp 92-117 (Versione digitale httpwwwnoeinnetoriginicontemplazione_destinopdf) Sulla questione egrave oggi essenzia-le la consultazione di f Graf Orfeo Eleusis y Atenas in A BernaBeacute y f casadesuacutes (coords) Orfeo y la tradiciacuteon oacuterfica Un reencuentro I Madrid Akal 2008 pp 671-696 e ai JimneacuteZ san cristoacuteBal Orfismo y Dionisismo ibi pp 697-727 Una sintesi molto chiara anche in A BernaBeacute Orphisme et Preacutesocratiques bilan et perspectives drsquoun dialogue complexe in A laks et c louGuet (eacuteds) Qursquoest-ce que la Philosophie Preacutesocratique What is Presocratic Philosophy Villeneuve drsquoAscq (Nord) Presses Universitaires du

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

nellrsquouso di termini come μύσται e βάκχοιλῆναι che ritroviamo collegati43 non a caso anche nella laminetta funeraria di Ipponio una delle attestazioni piugrave antiche (fine V secolo aC) dellrsquoesistenza di iniziazioni (e relative rappresentazioni escatologiche) riconduci-bili al culto orficoDioniso-Zagreo ndash la cui vicenda sarebbe al centro della narrazione orfica44 - era designato come νυκτιπόλος (laquoche va nella notteraquo Euripide I cretesi fr 79 11) ed egrave dunque possibile che νυκτιπόλοι sia una modalitagrave per riferirsi ai suoi adepti Lo stesso dio in quanto figlio di PersefoneCore appare al centro del mito fondante il culto cui allude lrsquoespressione τὰ μυστήρια (B14) utilizzata appunto per la festivitagrave dedicata a Demetra e Core in Eleusi come risulta anche dalla testimonianza (tarda) di Ippolito

[] αὐτὸς ὁ ἱεροφάντης [] εὐνουχισμένος δὲ διὰ κωνείου καὶ πᾶσαν ἀπηρτημένος τὴν σαρκικὴν γένεσιν νυκτὸς ἐν ltἘgtλευσῖνι ὑπὸ πολλῷ πυρὶ τελῶν τὰ μεγάλα καὶ ἄρρητα μυστήρια βοᾷ καὶ κέκραγε λέγωνmiddotraquoἱερὸν ἔτεκε πότνια κοῦρον Βριμὼ Βριμόνraquo []Lo ierofante in persona [hellip] che si egrave reso impotente con la cicuta e si egrave staccato da ogni generazione carnale di notte a Eleusi in mezzo alla luce delle fiaccole nel compiere il rituale dei grandi e ineffabili misteri grida e urla proclamando laquoBrimograve Signora ha generato il sacro fanciullo Brimoacutesraquo [hellip] (Ippolito Confutazione di tutte le eresie V 8 40)45

Ippolito rimanda evidentemente alla rievocazione ndash mimata ma non consumata (donde la sottolineatura dellrsquoimpotenza procurata e del distacco dalla carnalitagrave) tra lo ierofante di Eleusi e la sacerdotessa di Demetra - dello ἱερὸς γάμος tra Zeus e Persefone (πότνια Βριμὼ) da cui secondo il mito sarebbe nato il laquosacro fanciulloraquo (ἱερὸς κοῦρος) Dioniso designato come Βριμός (letteralmente laquotremen-

Septentrion 2002 pp 205-24743 Come segnala f Graf Orfeo Eleusis y Atenas cit p 67144 Una recente rivalutazione della centralitagrave di tale mito (Dioniso e i Titani) in seno

allrsquoorfismo in A BernaBeacute El mito orfico de Dioniso y los Titanes in A BernaBeacute y f casadesuacutes (coords) Orfeo y la tradiciacuteon oacuterfica cit I pp 591-607

45 G colli La sapienza greca Volume I cit pp 114-115

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Zucchello Dario

do potenteraquo)46 Le Rane di Aristofane suggeriscono la connessione tra misteri eleusini e culto dionisiaco descrivendo la catabasi di Dioniso il testo infatti sottolinea il destino felice degli iniziati mentre nellrsquooltretomba in una probabile parodia della processione di Eleusi inneggiano al loro dio Iachkos (Rane 448-459) da iden-tificare anche secondo testimonianze antiche con Bacco-DionisoLa denuncia (B14) dei laquomisteriraquo - che laquoiniziano allrsquoempietagraveraquo (ἀνιερωστὶ μυεῦνται) - egrave da leggersi probabilmente in relazio-ne a determinati aspetti cultuali ridicolizzati (B68) come laquorime-diraquo (ἄκεα ) forse lrsquoaccostamento tra νυκτιπόλοι βάκχοι λῆναι μύσται allude alle manifestazioni sessuali (riti fallici e inni inve-recondi) cui si riferisce Giamblico nel contesto di B68 (laquonel cor-so dei riti sacri attraverso la contemplazione e lrsquoascolto di cose osceneraquo ἔν τε τοῖς ἱεροῖς θεάμασί τισι καὶ ἀκούσμασι τῶν αἰσχρῶν) e che Eraclito stigmatizza espressamente come laquoinde-cenzaraquo (ἀναιδείη B15) nei riti in onore di Dioniso

εἰ μὴ γὰρ Διονύσωι πομπὴν ἐποιοῦντο καὶ ὕμνεον ἆισμα αἰδοίοισιν []Se in effetti non fosse per Dioniso che fanno processione e cantano lrsquoinno alle vergogne [] (B15)

Allusioni sessuali drsquoaltra parte non erano estranee come abbiamo segnalato al complesso dellrsquoevento eleusino (per ufficio familiare probabilmente ben noto a Eraclito) Ma non era forse solo lrsquoin-trinseca spudoratezza e sfrenatezza del dionisismo (cui alludono i verbi μαίνομαι καὶ ληναΐζω) a essere oggetto dellrsquoattenzione eraclitea potrebbero esserlo state secondo la testimonianza di Giamblico (B68) soprattutto le pretese catartiche ed escatologi-che di tali iniziazioni Esse si proponevano infatti come soluzione dei mali (ὡς ἐξακεσόμενα τὰ δεινὰ)47 il percorso rituale doveva coinvolgere lrsquoiniziato familiarizzandolo con il dio e facendogli esperire le sue vicissitudini48 per culminare nella conquista di una

46 Sulla questione la nota di Colli ibi p38747 Una prospettiva ben evidenziata in un (posteriore) passo euripideo (Baccanti

73-77)48 Su questo punto ai JimneacuteZ san cristoacuteBal Orfismo y Dionisismo cit pp 712-

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

superiore condizione di beatitudine una trasformazione tempora-nea operata attraverso lrsquolaquoentusiasmoraquo (ἐνθουσιασμός) la posses-sione (μανία) divinaAnche allrsquointerno della tradizione eleusina probabilmente in rela-zione e continuitagrave con antiche tradizioni propiziatorie che celebra-vano il ciclo delle messi49 doveva registrarsi analoga aspirazione a coniugare iniziazione rituale50 e atto contemplativo (ἐποπτεία) con la connessa soteriologia (Omero Inno a Demetra 480-482) nella partecipazione al rito lrsquoiniziato doveva accogliere la promes-sa della sua rinascita e dunque prepararsi a una serena accettazione della morte in quanto necessario trapasso a un (non meglio preci-sato) destino privilegiato51 Allo stesso nesso salvifico (tra τελεταί e αἶσα) puntano una testimonianza di Isocrate (Panegirico 28) e probabilmente un frammento di Pindaro (ὄλβιοι δrsquo ἅπαντες αἴσᾳ λυσιπόνων τελετᾶν fr 131a) che sembra muoversi tra la promes-sa di beatitudine documentata nel mito di fondazione dei misteri e la prospettiva escatologica attribuita allrsquoorfismoAd analoga associazione misterica tra vita e morte alluderebbe ap-punto il rilievo di B15 circa lrsquoidentitagrave di Dioniso e Ade (ὡυτὸς δὲ Ἀίδης καὶ Διόνυσος)52 senza la consapevolezza (religiosa) di tale coincidenza sarebbero stati vani i presunti laquorimediraquo (ἄκεα ) rituali (B68) per le anime di fronte alla sciagura della nascita (τὰς ψυχὰς ἐξάντεις ἀπεργαζόμενα τῶν ἐν τῆι γενέσει συμφορῶν) Proprio Giamblico (DK 22 B69) ndash come sopra rilevato - accenna a un reale interesse dellrsquoEfesio per una forma di sacrificio (θυσία) e autentica κάθαρσις che possiamo effettivamente inquadrare nella

71349 Wkc Guthrie The Greeks and their Gods (1950) trad it I Greci e i

loro dei Bologna Il Mulino 1987 pp 347-8 Sul fenomeno dei misteri an-che I chirassi colomBo La religione greca Roma-Bari Laterza 19942 D saBBatucci Saggio sul misticismo greco Roma-Bari Laterza 19792 F Graf I culti misterici in I Greci 22 Torino Einaudi 1997

50 La μύησις preliminare laquoazioniraquo (τὰ δρώμενα probabilmente la rappresenta-zione della sacra unione tra Zeus e Core) laquooggetti mostratiraquo (τὰ δεικνύμενα forse la spiga di grano simbolo di fertilitagrave) laquoformule recitateraquo (τὰ λεγόμενα)

51 Le religioni dei Misteri Volume I Eleusi Dionisisimo Orfismo a cura di P scarPi Fondazione Lorenzo Valla Milano Mondadori 2002 p 555

52 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 60

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Zucchello Dario

ricercatezza sacrale del contesto e dei gesti attribuitigli nelle testi-monianzeA differenza del culto dionisiaco quello orfico sembra presupporre una teologia e una precettistica costituendosi quindi con i tratti di una religione53 in questo caso non egrave una forma di contatto diretto con il dio (entusiasmo) a ldquotrasformarerdquo lrsquoiniziato nel corso del rito ma una conquista conoscitiva a mutare il destino ultraterreno della sua anima Un sapere escatologico egrave essenziale alle τελεταί orfi-che conoscenza della natura dellrsquoanima della sua situazione nel mondo delle sue possibilitagrave di emanciparsi dalla condizione mor-tale54 In questo senso a dispetto della salvezza terrena sperimen-tata nella possessione dionisiaca per il fedele orfico la salvezza si produce nellrsquoal-di-lagrave attraverso una peculiare esperienza catartica in questo mondo55Quella che appare come polemica di Eraclito nei confronti dei feno-meni di culto cui si collegano alcune delle figure (βάκχοι λῆναι μύσται) evocate nei frammenti potrebbe dunque celare solo un at-tacco al grossolano simbolismo sessuale (Eleusi) e alla oscena ri-tualitagrave (dionisismo) di quelle forme religiose e piugrave specificamente una netta condanna della superstiziosa fiducia nel vincolo magico tra gesti rituali e destino dopo la morte (donde la possibile connessione con i μάγοι) e in generale della concezione del nesso vita-morte che esse incarnano56 Lrsquoatteggiamento ostile dellrsquoEfesio potrebbe in questo senso non essere stato dettato dal suo aristocratico conser-vatorismo neacute dal suo radicale razionalismo57 ma da una sensibilitagrave religiosa che possiamo (a certe condizioni) accostare allrsquoorfismo58 sfruttando le potenziali allusioni dei frammenti al linguaggio delle ldquoiniziazionirdquo e alle relative gerarchie (coloro che hanno ascoltato e compreso la parola coloro che lrsquoascoltano per la prima volta e non

53 WKC Guthrie Orpheus and Greek religion Princeton University Press Princeton 19932 p 206

54 ai JimneacuteZ san cristoacuteBal Orfismo y Dionisismo cit p71355 Ibi pp 722-72356 chh kahn The Art and Thought of Heraclitus cit pp 362-36357 Ibidem58 Ancora interessante ancorcheacute riduttiva la lettura di Macchioro V Macchioro

Eraclito Nuovi studi sullrsquoorfismo Bari Laterza 1922 e Id Zagreus cit

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

la intendono e coloro che lrsquohanno ascoltata)59 ma anche a figure ed elementi piugrave specifici della lezione orfica60Cosigrave per esempio si possono cogliere cenni escatologici nelle (enigmatiche) citazioni di Plutarco e Clemente

νέκυες γὰρ κοπρίων ἐκβλητότεροιI cadaveri son da gettare piugrave del letame (Plutarco DK 22 B96)

ἄνθρωπος ἐν εὐφρόνηι φάος ἅπτεται ἑαυτῶι [ἀποθανὼν] ἀποσβεσθεὶς ὄψεις ζῶν δὲ ἅπτεται τεθνεῶτος εὕδων [ἀποσβεσθεὶς ὄψεις] ἐγρηγορὼς ἅπτεται εὕδοντοςNella notte lrsquouomo accende a se stesso una luce quando gli occhi sono spenti Da vivo in vero egrave in contatto con il morto quando dorme [quando gli occhi sono spenti] da sveglio egrave in contatto con il dormiente (Clemente Alessandrino DK 22 B26)

ἀνθρώπους μένει ἀποθανόντας ἅσσα οὐκ ἔλπονται οὐδὲ δοκέουσινCose che non sperano neacute immaginano aspettano gli uomini una volta morti (Clemente Alessandrino Plutarco DK 22 B27)

I gesti - laquogettare via i cadaveriraquo (νέκυς ἐκβάλλω) laquonella notte ac-cendere una luceraquo (ἐν εὐφρόνηι φάος ἅπτομαι) ndash e gli accostamenti ndash νέκυεςκοπρία ζῶνἐγρηγορὼς εὕδωντεθνεῶτος ndash suggeriscono che per Eraclito lrsquoanima sarebbe vita e valore del corpo (B96)61 la morte rappresentando per essa liberazione dal vincolo carnale (B27) il ricorso allrsquoincrocio studiato di espressioni che veicolano stati con-trastanti (vivo-morto luce-oscuritagrave veglia-sonno) si sottolinea la costante contiguitagrave e compresenza nella condizione umana della polaritagrave vita-morte (Dioniso-Ade)62Allrsquoidea di giudizio puograve forse ricollegarsi unrsquoulteriore citazione di Ippolito

59 Ciograve potrebbe riflettere i gradi dellrsquoiniziazione misterica ἐποπτεία μύησις e ἀμύητοι secondo la tesi di G Thomson citato in R laurenti Eraclito cit p 80

60 V Macchioro Zagreus cit pp 393-39561 Per il contesto e la significazione orfica del frammento ibi p 40162 Analogamente a quanto riscontriamo in relazione al nesso anima-corpo nel

contemporaneo Pindaro (fr 131b)

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Dario Zucchello

λέγει δὲ [Ἡράκλειτός] καὶ σαρκὸς ἀνάστασιν ταύτης ltτῆςgt φανερᾶς ἐν ἧι γεγενήμεθα καὶ τὸν θεὸν οἶδε ταύτης τῆς ἀναστάσεως αἴτιον οὕτως λέγωνmiddot ἔ ν θ α δ rsquo ἐ ό ν τ ι ἐ π α ν ί σ τ α σ θ α ι κ α ὶ φ ύ λ α κ α ς γ ί ν ε σ θ α ι ἐ γ ε ρ τ ὶ ζ ώ ν τ ω ν κ α ὶ ν ε κ ρ ῶ ν Eraclito afferma che vi egrave resurrezione della carne che percepia-mo in cui siamo nati e che il dio egrave causa di questa resurrezione esprimendosi in questo modo Davant i a colui che egrave lagrave s i levano e diventano vigi l i custodi dei vivi e dei mort i (Ippolito DK 22 B63)

che puograve intendersi come riferimento al governo divino (di Ade63) sulle anime dopo la morteMa nella prospettiva di un possibile confronto a distanza con le credenze orfiche64 risulta particolarmente interessante B62 soprat-tutto se ne accettiamo lrsquointerpretazione di Sesto Empirico

ἀθάνατοι θνητοί θνητοὶ ἀθάνατοι ζῶντες τὸν ἐκείνων θάνατον τὸν δὲ ἐκείνων βίον τεθνεῶτεςImmortali mortali mortali immortali vivendo di quelli la morte di quelli la vita morendo (Ippolito DK 22 B62)

ὁ δὲ Ἡράκλειτός φησιν ὅτι καὶ τὸ ζῆν καὶ τὸ ἀποθανεῖν καὶ ἐν τῷ ζῆν ἡμᾶς ἐστι καὶ ἐν τῷ τεθνάναιmiddot ὅτε μὲν γὰρ ἡμεῖς ζῶμεν τὰς ψυχὰς ἡμῶν τεθνάναι καὶ ἐν ἡμῖν τεθάφθαι ὅτε δὲ ἡμεῖς ἀποθνῄσκομεν τὰς ψυχὰς ἀναβιοῦν καὶ ζῆνEraclito afferma che il vivere e il morire sono presenti nella nostra vita e nella ltnostragt morte mentre noi viviamo infatti le nostre anime sono morte e sepolte in noi quando invece noi moria-mo le ltnostregt anime tornano in vita e vivono (Sesto Empirico Schizzi pirroniani III 230)

63 Cosigrave Tonelli eraclito Dellrsquoorigine cit p 17764 Che certamente non deve indurre alla tentazione di ridurre alla sola chiave

religiosa il discorso dellrsquoEfesio (come a nostro avviso erroneamente fece Macchioro) Su questo punto le raccomandazioni di F casadesuacutes Bordoy Heraacuteclito y el orfismo in A BernaBeacute y f casadesuacutes (coords) Orfeo y la tra-diciacuteon oacuterfica cit II pp 1099 ss

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Lrsquoeco religiosa non egrave in vero lrsquounica che possa cogliersi nel te-sto che sembra congegnato a chiasmo (come altri) con mirabile accuratezza una cura che fa sospettare lrsquointenzione complessa di sfruttare lrsquoesemplaritagrave dello specifico rilievo di tensioni convergen-ti per rinviare allrsquouniversale contesto dellrsquoarmoniosa unione dei contrari65

ταὐτό τrsquo ἔνι ζῶν καὶ τεθνηκὸς καὶ [τὸ] ἐγρηγορὸς καὶ καθεῦδον καὶ νέον καὶ γηραιόνmiddot τάδε γὰρ μεταπεσόντα ἐκεῖνά ἐστι κἀκεῖνα πάλιν μεταπεσόντα ταῦταLa stessa cosa egrave il vivente e il morto lo sveglio e il dormirente il giovane e il vecchio queste cose infatti mutando son quelle e quelle di nuovo mutando sono queste (Plutarco DK 22 B88)

La suggestione orfica egrave tuttavia forte66 come allusione (i) alla coincidenza di caducitagrave (umana) e immortalitagrave (divina dellrsquoanima) di morte (liberazione dellrsquoanima dalla prigione corporea) e rinasci-ta (reincarnazione dellrsquoanima) e quindi di morte (del corpo) e vita (dellrsquoanima) ovvero piugrave specificamente (ii) allo stesso Dioniso dio che muore immortale mortale dio che vive la condizione (e dunque la morte) dei mortali o (iii) agli iniziati (mortali) alla loro liberazione dal ciclo nascita-morte (riconquista della natura divina immortale) conseguenza della loro identificazione con il dio del loro morire la sua vita67A suggerire un ripensamento della posizione religiosa di Eraclito egrave oggi tuttavia uno dei piugrave importanti ritrovamenti papiracei dellrsquoul-timo secolo (1962) il sapiente di Efeso vi egrave infatti direttamente nominato e citato in un esplicito contesto religioso orfico

65 Su questo la cauta valutazione di Casadesuacutes ibidem66 Come non egrave sfuggito alla tradizione da K reinhardt Parmenides und die

Geschichte die griechischen Philosophie (1916) Frankfurt aM Vittorio Klostermann 19854 p 196 al recente The Texts of Early Greek Philosophy The Complete Fragments and Selected Testimonies of the Major Presocratics trans-lated and edited by DW Graham Part I Cambridge CUP 2010 pp 192-193 passando per WKC Guthrie A History of Greek Philosophy cit p 478

67 Per questo aspetto V Macchioro Zagreus cit pp 414-415

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Exucursus Eraclito nel Papiro Derveni

Le 26 colonne superstiti del cosiddetto68 Papiro Derveni - un rotolo (parzialmente distrutto dal fuoco di una pira) risalente allrsquoincirca al periodo 350-300 aC69 ma contenente un testo da datare probabilmente intorno alle fine del V secolo aC70 ndash possono sostanzialmente suddividersi in due sezioni la prima offre istruzio-ni rituali e indicazioni escatologiche (colonne 1-6 con una ripre-sa alla colonna 20) lrsquoaltra lrsquoesegesi allegorica di un piugrave antico e sconosciuto poema (esametrico) attribuito a Orfeo le cui citazioni evocano frammenti delle rapsodie e degli inni conservati sotto quel nome71 (egrave stato ipotizzato possa trattarsi di una versione sintetica della teogonia orfica nota come Protogonos Theogony composta intorno alla fine del VI secolo aC72)Sebbene nel commento possano facilmente individuarsi echi della cultura naturalistica del V secolo aC (Anassagora e Diogene di Apollonia in particolare) accanto al nome di Orfeo lrsquounico con-servato egrave appunto quello di Eraclito (laquoche parla come uno che fa discorsi sacriraquo ὅσπερ ἴκελα ἱερολόγωι λέγων) e a parte un espli-cito riferimento (col XXII) agli Ὕμνοι (orfici) il suo egrave lrsquounico

68 Dal luogo del recupero a pochi chilometri da Salonicco in un sito funerario69 F casadesuacutes El papiro de Derveni in A BernaBeacute y f casadesuacutes (coords)

Orfeo y la tradiciacuteon oacuterfica cit I p 462 Propendono per il 340-320 aC K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction in The Derveni Papyrus edited with Introduction and Commentary by Th kouremenos Gm ParaacutessoGlou k tsantsanoGlou Firenze Olshki Editore 2006 p 9 R radice Introduzione in Allegoristi dellrsquoetagrave classica Opere e frammenti a cura di i ramelli Milano Bompiani 2007 p XIII

70 K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit p 10 Qualche per-plessitagrave su questa datazione egrave espressa da D sider Heraclitus in the Derveni Papyrus in Studies on the Derveni Papyrus edited by a laks and GW most Oxford Clarendon Press 1997 p 138 favorevole a una collocazione nel IV secolo aC

71 Ms funGhi The Derveni Papyrus in Studies on the Derveni Papyrus cit p 27 G BeteGh The Derveni Papyrus Cosmology Theology and Interpretation Cambridge Cambridge University Press 2004 pp 130-131

72 Lrsquoipotesi egrave di ML West The Orphic Poems Oxford Clarendon Press 1983 pp 82 ss Per una discussione K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit pp 25 ss

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

scritto (oltre al poema commentato) di cui sia direttamente citato un passaggio

ἥλιο[ς ]του κατὰ φύσιν ἀνθρω[πηΐου] εὖρος ποδός [ἐστι]τοὺ[ς οὔρου]ς οὐχ ὑπερβάλλωνmiddot ει []ρουσε[[ἐ]κ[βήσετα]ι Ἐρινύε[ς] νιν ἐξευρήσου[σι Δίκης ἐπίκουροι]Il sole secondo natura egrave dellrsquoampiezza di un piede umano e non supera i limiti Se oltrepasseragrave lo scopriranno le Erinni assistenti di Dike (col IV)73

nella tradizione posteriore conservato in due distinte citazioni (ri-spettivamente di Aeumltius e Plutarco) nellrsquoedizione DielsKranz pro-poste come frammenti B3 e B9474

(περὶ μεγέθους ἡλίου) εὖρος ποδὸς ἀνθρωπείουLa grandezza del Sole egrave di un piede umano (DK 22 B3)

ἥλιος γὰρ οὐχ ὑπερβήσεται μέτραmiddot εἰ δὲ μή Ἐρινύες μιν Δίκης ἐπίκουροι ἐξευρήσουσιν[Il Sole non oltrepasseragrave le misure altrimenti le Erinni ministre di Dike lo scoprirebbero (DK 22 B94)

Bencheacute il cotesto della citazione sia piuttosto danneggiato e quindi la ricostruzione approssimativa lrsquoautore appare impegnato a difen-dere la propria convinzione che lrsquoordine della natura sia preservato secondo un preciso disegno provvidenziale la citazione di Eraclito sembra in questo senso funzionale al rilievo dellrsquoequilibrio cosmico tutelato da Dike attraverso il servizio delle Erinni (che sorvegliano il rispetto delle laquomisureraquo μέτρα) nellrsquoidentitagrave del prefissato ciclo

73 Citiamo testo greco e traduzione da Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 900-901 Essi sono basati sostanzialmente sullrsquoedizione G BeteGh The Derveni Papyrus cit tenendo conto di alcune migliorie apportate da The Derveni Papyrus edited with Introduction and Commentary by Th kouremenos Gm ParaacutessoGlou k tsantsanoGlou cit

74 Se egrave valida lrsquoipotesi che il testo di Derveni risalga alla fine del V secolo aC si tratterebbe della piugrave antica citazione dello scritto di Eraclito come segnala G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 325

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solare (giorno e notte)75 cosigrave nel testo papiraceo il sole ndash rigoro-samente vigilato dalla divinitagrave - si rivela essenziale come garanzia dellrsquoordinamento dellrsquouniverso

τροφ[ὸν δὲ λέγων αὐ]τὴν αἰνί[ζε]ται ὅτι [ἅ]σσαὁ ἥλι[ος θερμαίνων δ]ιαλύει ταῦτα ἡ νὺξ ψύχουσασυ[νίστησιν ] ἅσσα ὁ ἥλιος ἐθέρ[μ]Chiamandola (la Notte) laquonutriceraquo (Orfeo) esprime in forma meta-forica che tutto ciograve che il sole scaldando dissolve la notte riuni-sce raffreddando tutte le cose che il sole ha scaldato (col X)76

[] τὰ νῦν ἐόνταὁ θεὸς εἰ μὴ ἤλθελεν εἶναι οὐκ ἂν ἐπόησεν ἥλιον ἐποίησε δὲτοιοῦτογ καὶ τοσοῦτον γινόμενον οἶος ἐν ἀρχῆι τοῦ λόγουδιηγεῖται [] Se il dio non avesse voluto che esistessero le realtagrave ora esistenti non avrebbe creato il sole invece lo ha fatto con caratteristiche e grandezze tali come spiega agli inizi del discorso77 (col XXV)78

Allrsquointerno delle colonne superstiti la citazione non appare acci-dentale echi eraclitei si possono cogliere nei passaggi del com-mento e riflettono forse convergenze tematiche tra i versi del poe-ma e lo scritto dellrsquoEfesioI versi ripresi nel commento insistono in effetti sul governo divino del mondo

[] τὰ δrsquo ἐόντα δ[ηλοῖ]γενέσθαι τοιαῦτ[α] διὰ τοῦτον καὶ γενόμενα ε[ἶναι]ἐν τούτωι π[άντα Ση]μαίνει δrsquo ἐν τοῖς ἔπεσι το[ῖσδε]middotΖεὺς κεφα[λή Ζεὺς μέσ]σα Διὸς δrsquo ἐκ [π]άντα τέτ[υκται] []E chiarisce che le cose esistenti sono divenute tali a causa di

75 Su questo punto D sider Heraclitus in the Derveni Papyrus cit p 14476 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 906-90777 Egrave possibile che il riferimento sia proprio alla colonna IV e al contesto della ci-

tazione eraclitea Dubbi in proposito sono tuttavia stati avanzati da Betegh (G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 327-328)

78 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 922-923

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

questo [Zeus] e tutte le cose che sono venute allrsquoessere esistono in questo lo indica in queste parole laquoZeus egrave il capo Zeus egrave la parte mediana da Zeus tutte le cose risultano costituiteraquo (col XVII)79

marcando il ruolo ordinatore del fuoco (cui il commentatore rico-nosce funzione cosmogonica ed escatologica80)

[] Μοῖραν δrsquo ἐπικλῶσαιλέγοντες τοῦ Διὸς τὴμ φρόνησιν ἐπικυρῶσαιλέγουσιν τὰ ἐόντα καὶ τὰ γινόμενα καὶ τὰ μέλλονταὅπως χρὴ γενέσθαι τε καὶ εἶναι κα[ὶ] παύσασθαιβασιλεῖ δὲ αὐτὸν εἰκάζει (τοῦτο γάρ οἱ προσφέρεινἐφα[ί]νετο ἐκ τῶν λεγομένων ὀνομάτων) λέγων ὧδεmiddotΖεὺς βασιλεὺς Ζεὺς δrsquo ἀρχὸς ἁπάντων ἀργικέραυσος[βασιλέ]α ἔφη εἶναι ὅτι πολλ[ῶν ] ωμ μία[ἀρχὴ κ]ρατεῖ καὶ πάντα τελεῖ [][] E dicendo che la Moira fila dicono che la saggezza di Zeus dispone le cose che esistono quelle che vengono allrsquoessere e quel-le che saranno come devono venire allrsquoessere essere e cessare di esistere E lo assimila ad un sovrano ndash questo infatti tra tutti i nomi che vengono detti gli parve che gli si addicesse maggior-mente ndash dicendo laquoZeus sovrano Zeus che governa su tutte le cose con vivida folgoreraquo Disse che egrave sovrano poicheacute di molti un solo potere prevale e compie tutte le cose [] (col XIX)81

Due aspetti chiaramente accennati a piugrave riprese nei frammenti di Eraclito con analoga direzione della folgore (κεραυνός) tradizio-nale simbolo della giustizia divina ma anche espressione del fuoco piugrave puro (πρηστήρ)82

τῶν τε ζώιων τά τε ἄγρια καὶ ἥμερα τά τε ἐν ἀέρι καὶ ἐπὶ γῆς καὶ ἐν ὕδατι βοσκόμενα γίνεταί τε καὶ ἀκμάζει καὶ φθείρεται τοῖς τοῦ θεοῦ πειθόμενα θεσμοῖςmiddot π ᾶ ν γὰρ ἑ ρ π ε τ ὸ ν π λ η γ ῆ ι ν έ μ ε τ α ι ὥς φησιν Ἡράκλειτος

79 Ibi pp 914-91580 Su questo aspetto si puograve sinteticamente consultare il commento di Ilaria Ramelli

alla col XXVI del papiro in Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp942-94381 Ibi pp 916-91782 eraclito Frammenti cit 297

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Tra gli animali quelli sia selvatici sia domestici che vivono in aria sulla terra e nellrsquoacqua nascono crescono e muoiono se-guendo le leggi del dio sostiene infatti Eraclito che ogni anima-le egrave condot to a l pascolo dal la f rusta (Pseudo-Aristotele [de mundo] DK 22 B11)

γίνεσθαι λέγων οὕτωςmiddot τ ὰ δ ὲ π ά ν τ α ο ἰ α κ ί ζ ε ι κ ε ρ α υ ν ό ς τουτέστι κατευθύνει κεραυνὸν τὸ πῦρ λέγων τὸ αἰώνιον λέγει δὲ καὶ φρόνιμον τοῦτο εἶναι τὸ πῦρ καὶ τῆς διοικήσεως τῶν ὅλων αἴτιον Dice che avviene cosigrave tutte le cose dirige la folgore cioegrave gui-da con la folgore intendendo la folgore come il fuoco eterno Sostiene anche che questo fuoco egrave intelligente e dellrsquoordinamento dellrsquouniverso egrave causa (Ippolito DK 22 B64)

πάντα γάρ φησί τὸ πῦρ ἐπελθὸν κρινεῖ καὶ καταλήψεταιDice infatti che tutte le cose il fuoco giungendo giudicheragrave e con-danneragrave (Ippolito DK 22 B66)

La ricorrenza di καταλαμβάνω83 in analogo contesto repressivo consente lrsquoaccostamento tra πῦρ e Δίκη

Δίκη καταλήψεται ψευδῶν τέκτονας καὶ μάρτυραςDike afferreragrave fabbricatori e testimoni di falsitagrave (Clemente Alessandrino DK 22 B28)

rafforzando lrsquoimpressione che Eraclito non si limiti a sottolineare un equilibrio di elementi o di processi ma alluda in generale alla giustizia divina84 Lrsquointenzione dellrsquoautore del papiro nel citarne il testo potrebbe dunque essere stata quella di collegare i due pilastri della propria esegesi cosmologia ed escatologia85 rivelando cosigrave una prospettiva di lettura cui evidentemente lo scritto dellrsquoEfesio si prestavaAllrsquoesempio di Eraclito potrebbero rinviare alcuni specifici rilievi del commentatore il riconoscimento del valore immediatamente

83 eraclito Frammenti cit p 30384 G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 34385 Ibi p 329

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

enigmatico della poesia e dellrsquoimportanza di comunicare i conte-nuti di maggior pregio (μεγάλα) in modo sibillino per sfuggire a volgari fraintendimenti

ὕ]μνον [ὑγ]ιῆ καὶ θεμ[ι]τὰ λέγο[ντα ] το γὰρ[τῆ]ι ποὴσει [κ]αὶ εἰπεῖν οὐχ οἶον τ[ε ἅμα τὴν ὀ]νομάτων[θέ]σιγ καὶ τ[ὰ] ῥηθέντα ἔστι δὲ ξ[ένη τις ἡ] πόησις[κ]ᾳὶ ἀνθρώ[ποις] αἰνι[γμ]ατώδης [ὁ δ]ὲ [Ὀρφεὺ]ς αὐτοῖς[ἐ]ρίστrsquo αἰν[ίγμα]τα οὐκ ἤθελε λέγειν [ἐν αἰν]ίγμας[ι]ν δὲ[μεγ]άλα ἱερ[ολογ]εῖται μὲν οὖγ καὶ ἀ[πὸ τ]οῦ πρώτου[καὶ] μέχρι ⟨τ⟩οῦ [τελε]υταίου ῥήματος ὡ[ς δηλοῖ] καὶ ἐν τῶι[εὐκ]ρινήτω[ι ἔπειmiddot θ]ύρας γὰρ ἐπιθέ[σθαι κελ]εύσας τοῖ[ς][ὠσὶ]ν αὐτ[οὺς οὔτι νομο]θετεῖμ φη[σιν τοῖς] πολλοῖς []Un inno che dice cose sane e conformi al diritto divino infatti con la poesia Infatti non egrave possibile dire al contempo la posizione delle parole e le frasi La poesia perograve egrave qualcosa di strano e di enigmatico per gli uomini Ora Orfeo non voleva dire loro enigmi ingannevoli bensigrave cose importanti in enigmi Dunque espone un discorso sacro dalla prima allrsquoultima parola come mostra anche nel verso ben scelto avendo ordinato loro di porsi delle porte sulle orecchie dice di non istituire leggi per i piugrave [] (col VII)86

La veritagrave dello ἱερὸς λογός egrave necessariamente espressa ἐν αἰνίγμαςιν per proteggerla dagli laquouominiraquo (ἀνθρώποις) essa ri-chiede dunque adeguata disposizione sottolineata nel poema da un gesto (laquoporsi porte sulle orecchieraquo θύρας ἐπιθέσθαι τοῖς ὠσὶν un invito a totale concentrazione) e dallrsquoesplicito diniego della co-municazione laquoai piugraveraquo (τοῖς πολλοῖς) Le scelte lessicali evocano espressioni che ritroviamo nelle citazioni eraclitee la cui struttura egrave forse presente allrsquoautore nellrsquoaccenno a una studiata costruzione verbale ogni parola di Orfeo impone lrsquourgenza interpretativa rin-viando a un senso riposto oltre quello immediato LrsquoEfesio tutta-via egrave richiamato nel commento soprattutto dallrsquoidea di fondo evi-dentemente presente nel poema orfico che lrsquointelligenza del testo sacro (ὕμνον) presupponga una chiave (lrsquoiniziazione alla parola di Orfeo) Anche per la comprensione dellrsquounitario assetto della realtagrave

86 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 904-905

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(κόσμον τόνδε͵ τὸν αὐτὸν ἁπάντων B30) infatti egrave essenziale la decifrazione del logos87

οὐκ ἐμοῦ ἀλλὰ τοῦ λόγου ἀκούσαντας ὁμολογεῖν σοφόν ἐστιν ἓν πάντα εἶναιnon ascoltando me ma il logos egrave saggio convenire che tutte le cose sono uno (Ippolito DK 22 B50)

Analogamente nello stigma del commentatore nei confronti dellrsquoincomprensione dei non iniziati (cui nelle colonne superstiti ci si riferisce come οἱ πολλοί οἱ οὐ γινώσκοντες οἱ οὐκ εἰδότες) e del conseguente stravolgimento del significato delle divinazioni

[] αὐτοῖς πάριμεν [εἰς τὸ μα]ντεῖον ἐπερ[ω]τής[οντες]τῶν μαντευομένων [ἕ]νεκεν εἰ θεμι ltgtἐν Ἅιδου δεινὰ τί ἀπιστοῦσι οὐ γινώς[κοντες ἐ]νύπνιαοὐδὲ τῶν ἄλλων πραγμάτων ἕκαστ[ον] διὰ ποίων ἂνπαραδειγμάτων π[ι]στεύοιεν ὑπό τ[ῆς τε]ἁμαρτ⟨ί⟩ηςκαὶ [τ]ῆς ἄλλης ἡδον[ῆ]ς νενικημένι[οι οὐ] μανθ[άνο]υσιν[οὐδὲ] πιστεύουσι ἀπ[ι]στίη δὲ κἀμα[θίη τὸ αὐτόmiddot ἢν γὰρ][μὴ μα]νθάνωσι μη[δ]ὲ γινώ[σ]κως[ιν οὐκ ἔστιν ὅπως][πιστεύου]σιν [][] per essi andiamo nella sede delle divinazioni per interrogare e avere dei responsi se sia concesso dal diritto divino ltgt cose terribili nellrsquoAde percheacute non vi credono Dal momento che non comprendono i sogni neacute ciascuna delle altre cose grazie a quali esempi potrebbero credere Poicheacute si sono lasciati vincere dalla colpa e da altri piaceri non imparano e non credono Ora la man-canza di fede e la mancanza di apprendimento sono la stessa cosa Se infatti non apprendono e non riconoscono non hanno modo di aver fede [] (col V)88

egrave possibile rinvenire eco della denuncia eraclitea del fraintendi-mento volgare dellrsquoelemento religioso (B15) e della superficiale credulitagrave popolare

87 D oBBink Cosmology as Initiation in Studies on the Derveni Papyrus cit p 4288 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 902-903

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ἀλλὰ τῶν μὲν θείων τὰ πολλά καθrsquo Ἡράκλειτον ἀ π ι σ τ ί η ι δ ι α φ υ γ γ ά ν ε ι μ ὴ γ ι γ ν ώ σ κ ε σ θ α ιMa la maggior parte delle cose divine secondo Eraclito s i sot-t rae a l la conoscenza per incredul i tagrave ltdegli uominigt (Plutarco DK 22 B86)

ma anche del rilievo posto sul retto orientamento sulla disposizio-ne che deve sostenere la ricerca

ἐὰν μὴ ἔλπηται ἀνέλπιστον οὐκ ἐξευρήσει ἀνεξερεύνητον ἐὸν καὶ ἄπορονSe uno non spera non potragrave trovare lrsquoinsperabile percheacute esso egrave dif-ficile da trovare e impervio (Clemente Alessandrino DK 22 B18)

In generale la polemica eraclitea nei confronti dei laquomoltiraquo (οἱ πολλοί) e della loro mancanza di intendimento e orientamento po-trebbe far da sfondo alla commiserazione del commentatore per la mancata intelligenza dei sacrifici intelligenza che impone di col-legare le azioni e i gesti di culto (τὰ δρώμενα) alla comprensione della recitazione (τὰ λεγόμενα) cosigrave giustificando lrsquoopera di ese-gesi89 La salvezza era con ogni probabilitagrave promessa allrsquoiniziato a tre condizioni una corretta condotta di vita una adeguata cono-scenza determinate pratiche cultuali90

ἀνθρώπω[ν ἐμ]πόλεσιν ἐπιτελέσαντες [τὰ ἱε]ρὰ εἶδονἔλασσον σφᾶς θαυμάζω μὴ γινώσκειν οὐ γὰρ οἷόν τεἀκοῦσαι ὁμοῦ καὶ μαθεῖν τὰ λεγόμενα ὅσοι δὲ παρὰ τοῦτέχνημ ποιομένου τὰ ἱερὰ οὗτοι ἄξιοι θαυμάζεσθαικαὶ οἰκτε[ί]ρεσθαι θαυμάζεσθαι μὲν ὅτι δοκοῦντεςπρότερον ἢ ἐπιτελέσαι εἰδήσειν ἀπέρχονται ἐπι-τελέσαντες πρὶν εἰδέναι οὐδrsquo ἐπανερόμενοι ὥσπερὡς εἰδότες τι ὧν εἶδον ἢ ἤκουσαν ἢ ἔμαθον [οἰ]κτε⟨ί⟩ρεσθαι δὲὅτι οὐκ ἀρκεῖ σφιν τὴν δαπάνην προανηλῶσθαι ἀλλὰκαὶ τῆσ γνώμης στερόμενοι προσαπέρχονταιπρὶμ μὲν τὰ [ἱ]ερὰ ἐπιτελέσαι ἐλπίζον[τε]ς εἰδήσειν

89 K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit pp 52-5390 K tsantsanoGlou The First Columns of the Derveni Papyrus and their

Religious Significance in Studies on the Derveni Papyrus cit p 101

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ἐπ[ιτελές]αντ[ες] δὲ στερηθέντες κα[ὶ τῆς] ἐλπί[δος] ἀπέρχονταιNelle cittagrave degli uomini compiendo i riti sacri hanno visto mi meraviglio di meno che non abbiano conoscenza Non egrave infatti possibile udire e al contempo anche imparare ciograve che viene detto Ora coloro che (vorrebbero farlo) imparando da colui che compie le cerimonie sacre come unrsquoarte sono degni di stupore e di com-miserazione di stupore percheacute convinti che acquisiranno il sapere prima di aver compiuto i riti se ne vanno dopo averli compiuti prima di avere acquisito la conoscenza senza nemmeno fare do-mande come se sapessero qualcosa di ciograve che hanno visto udito o appreso E sono degni di commiserazione percheacute non basta loro aver speso il loro denaro in anticipo ma se ne vanno anche pri-vi di conoscenza Sperando di ottenere conoscenza prima di aver compiuto le cerimonie sacre dopo averle compiute se ne vanno deprivati perfino della speranza (col XX)91

In relazione a quanto sopra marcato circa la presa di posizione era-clitea nei confronti della presunta azione purificatrice dei μάγοι egrave necessario segnalare come proprio nelle colonne iniziali (I-VI le piugrave danneggiate) del Papiro Derveni che contengono la citazione del passo di Eraclito lrsquoautore si riferisse alle figure dei laquomagiraquo e al loro presunto intervento di catarsi e pacificazione nei confron-ti delle anime dei defunti accostandoli alle figure degli laquoiniziatiraquo (μύσται)

[] εὐ]χαὶ καὶ θυς[ί]αι μειλίσσουσι τὰ[ς ψυχάς]ἐπ[ωιδὴ δ]ὲ μάγων δύναται δαίμονας ἐμ[ποδὼνγι[νομένο]υς μεθιστάναιmiddot δαίμονες ἐμποδών ὄντες εἰσὶψ[υχαὶ τιμω]ροί τὴν θυς[ία]ν τούτου ἕνεκε[μ] π[οιοῦσ]ι[νοἱ μά[γο]ι ὡσπερεὶ ποινὴν ἀποδιδόντες τοῖ⟨ς⟩ δὲἱεροῖ[ς] ἐπισπένδουσιν ὕ[δω]ρ καὶ γάλα ἐξ ὧνπερ καὶ τὰςχοὰς ποιοῦσι ἀνάριθμα [κα]ὶ πολυόμφαλα τὰ πόπαναθύουσιν ὅτι καὶ αἱ ψυχα[ὶ ἀν]άριθμοί εἰσι μύσταιΕὐμενίσι προθύουσι κ[ατὰ τὰ] αὐτὰ μάγοις [][] preghiere e sacrifici addolciscono le anime e il canto dei Magi che incanta puograve allontanare i degravemoni quando siano divenuti un impedimento i degravemoni che costituiscono un impedimento sono

91 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 916-917

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anime vendicatrici Per questo i magoi offrono il sacrificio come se stessero pagando una pena E durante i riti sacri offrono acqua e latte con i quali compiono anche le libagioni Ed offrono torte innumerevoli con molti ombelichi poicheacute anche le anime sono innumerevoli Gli iniziati compiono un sacrificio preliminare alle Eumenidi allo stesso modo in cui lo fanno i magoi [] (col VI)92

Ciograve che in apparenza si legge come un apprezzamento potrebbe tuttavia in assenza di un contesto piugrave determinato celare un at-tacco contro le pratiche misteriche e la ciarlateneria di presunti ldquopurificatorirdquo proprio come quello portato da Eraclito e piugrave tardi da Platone (Repubblica II 364b-365a)93 egrave possibile che pur vi-cino allrsquoinsegnamento orfico il commentatore in realtagrave prendesse le distanze da quelli che denunciava come fraintendimenti con-trapponendo direttamente alle pratiche descritte lrsquoinsegnamento da ricavare dallrsquointerpretazione della parola di Orfeo94La citazione eraclitea potrebbe quindi essere intervenuta nel con-testo di unrsquointroduzione polemica a confermare come la rivela-zione della veritagrave fosse destinata a ribaltare le false convinzioni volgari95 lrsquointenzione nellrsquoinsieme sarebbe stata allora quella di condannare una partecipazione passiva e inconsapevole a riti di cui non si intenda il reale significato religioso96 In questo senso la scelta dellrsquoautore potrebbe corroborare lrsquoipotesi che la battaglia culturale dellrsquoEfesio contro le degenerazioni dei culti misterici fos-se avvertita nel V secolo aC come paradigmaticaA questa peculiare presenza di Eraclito allrsquointerno di una cornice orfica si deve aggiungere quanto ebbe a segnalare (tra II e III seco-lo dC) Clemente Alessandrino

92 Ibi pp 902-90393 Pare sensata lrsquoipotesi di Kouremenos (K tsantsanoGlou-Th kouremenos

Introduction cit pp 56-57)94 Sebbene non manchi chi interpreta il riferimento ai μάγοι in senso positivo

addirittura come una sorta di autocitazione da parte dellrsquoautore del testo (K tsantsanoGlou The First Columns of the Derveni Papyrus cit p 110 nota 25 G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 82)

95 K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit pp 55-5696 Ms funGhi The Derveni Papyrus cit p 32

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σιωπῶ δὲ Ἡράκλειτον τὸν Ἐφέσιον ὃς παρrsquo Ὀρφέως τὰ πλεῖστα εἴληφενNon parlo di Eraclito lrsquoEfesio il quale ricavograve da Orfeo la mag-gior parte delle sue opinioni (Clemente Alessandrino Stromata 62271)

Lrsquoaccostamento (abbozzato almeno per alcune opinioni anche in Plutarco e Proclo97) scaturirebbe da una certa confusione nella re-lazione tra il pensatore di Efeso e le fonti orfiche consolidatasi (in rapporto ai temi intravisti nei frammenti del papiro Derveni) nel corso dei secoli Egrave in effetti possibile98 che in piena autonomia (cioegrave senza presupporre unrsquoadesione religiosa) e per i propri obiet-tivi Eraclito avesse ricavato e adattato motivi - quello dellrsquounitagrave o ciclica interconnessione dei contrari per esempio - attestati anche nel materiale orfico piugrave antico Le tavolette drsquoosso rinvenute99 in un sito religioso dellrsquoantica Olbia Pontica (Mar Nero) e risalenti alla metagrave del V secolo aC insistono in effetti sulla loro immediata identitagrave

ΒΙΟΣ ΘΑΝΑΤΟΣ ΒΙΟΣ (tav 1)

ΕΙΡΗΝΗ ΠΟΛΕΜΟΣΑΛΗΘΕΙΑ ΨΕΥΔΟΣ (tav 2)

[ΣΩΜ]Α ΨΥΥΧΗ (tav 3)

cosigrave da richiamare anche nella loro sintassi celebri frammenti era-clitei

ἀθάνατοι θνητοί θνητοὶ ἀθάνατοι ζῶντες τὸν ἐκείνων θάνατον τὸν δὲ ἐκείνων βίον τεθνεῶτεςImmortali mortali mortali immortali vivendo di quelli la morte di quelli la vita morendo (Ippolito DK 22 B62)

97 D sider Heraclitus in the Derveni Papyrus cit p 14898 Ibi pp 147-148 G BeteGh The Derveni Papyrus cit pp 342-34399 Nel 1951 ma pubblicate solo nel 1978

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ὁ θεὸς ἡμέρη εὐφρόνη χειμὼν θέρος πόλεμος εἰρήνη κόρος λιμός (τἀναντία ἅπανταmiddot οὗτος ὁ νοῦς) ἀλλοιοῦται δὲ ὅκωσπερ ltπῦρgt ὁπόταν συμμιγῆι θυώμασιν ὀνομάζεται καθrsquo ἡδονὴν ἑκάστουIl dio egrave giorno notte inverno estate guerra pace sazietagrave fame (tutti gli opposti egli egrave lrsquointelligenza) si trasforma come il fuoco quan-do si mescola con gli odori ed egrave nominato secondo lrsquoaroma di ognuno (Ippolito DK 22 B67)

Difficile in questo caso stabilire la prioritagrave cronologica ma egrave co-munque interessante registrare le convergenze non deve dunque sorprendere che il commentatore di Derveni intravedesse una pos-sibile sintonia tra le sentenze eraclitee e le proprie preoccupazioni e che successivamente qualcuno arrivasse a immaginare unrsquoim-probabile dipendenza segnalata appunto da Clemente La fruizio-ne di testi e forse di modalitagrave espressive e atteggiamenti eraclitei nel papiro Derveni puograve dunque attestare solo la possibilitagrave di una comune sensibilitagrave morale e religiosa e giustificare indirettamente lrsquoipotesi che lrsquoEfesio conoscesse i testi sacri al culto orfico

Spegnere la tracotanza la polemica politica

Diversi segnali suggeriscono di considerare probabile che nella battaglia condotta da Eraclito nei confronti della cultura contempo-ranea la polemica politica incidesse particolarmente100 Come se-gnalato da Diels-Kranz (in appendice alle testimonianze sulla vita del pensatore di Efeso101) disponiamo in questo senso anche di un riscontro esterno

100 Per una recente radicale rilettura di Eraclito in chiave politica si puograve consul-tare i PoZZoni Eraclito de-crittato Lrsquoontologia civica di Eraclito di Efeso Villasanta (MI) Liminamentis 2009 Un precedente puograve considerarsi A caPiZZi Eraclito e la sua leggenda Proposta di una diversa lettura dei fram-menti Roma Ateneo 1979

101 Nella edizione tedesca Die Fragmente der Vorsokratiker von H diels herausge-geben von W kranZ Band I Berlin Weidmannsche Verlagsbuchhandlung 196110 p 144 Lrsquoappendice manca invece nellrsquoedizione italiana I Presocratici a cura di G Reale Milano Bompiani 2006

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Monete di epoca romana presentano con lrsquoiscrizione ηρακλειτοςε-φεςιων (Eraclito degli Efesi) una figura barbuta eretta che guarda a sinistra con la mano destra levata (come per un discorso) lrsquoindi-ce rivolto a seacute e la sinistra che regge una mazza sequenza di gesti che egrave stata interpretata come segno di preghiera e venerazione102 ovvero come rituale iniziatico o ancora icastico invito a guardare dentro seacute stessi103 Il particolare della mazza potrebbe tuttavia evo-care la battaglia morale dellrsquoEfesio (la sua lotta contro il vizio104) ovvero alludere a Eracle proponendone lrsquoaccostamento a Eraclito (come nella quarta epistola pseudoeraclitea) e corroborare cosigrave la notizia dellrsquoesistenza in Efeso di una statua di Eraclito rappresen-tato come Eracle105 ciograve ne confermerebbe la statura pubblica che la raffigurazione nellrsquoatto di parlare potrebbe celebrare

Drsquoaltra parte nella tradizione dossografica allo scritto di Eraclito era esplicitamente riferito anche un contenuto politico

τὸ δὲ φερόμενον αὐτοῦ βιβλίον ἐστὶ μὲν ἀπὸ τοῦ συνέχοντος Περὶ φύσεως διήιρηται δὲ εἰς τρεῖς λόγους εἴς τε τὸν περὶ τοῦ παντὸς καὶ πολιτικὸν καὶ θεολογικόνIl libro che di lui egrave tramandato egrave intitolato per il suo contenu-to Sulla natura ma egrave suddiviso in tre trattazioni quella intorno allrsquouniverso [al tutto] quella politica e quella teologica (Diogene Laerzio DK 22 A15)

e ne era stata avanzata una lettura in chiave decisamente etico-politica

[] ἐπιγράφουσι δὲ αὐτῶι οἱ μὲν Μούσας οἱ δὲ Περὶ φύσεως Διόδοτος δὲ ἀκριβὲς οἰάκισμα πρὸς στάθμην βίου ἄλλοι γνώμονrsquo ἠθῶν τρόπου κόσμον ἕνα τῶν ξυμπάντων [][] τῶν δὲ γραμματικῶν Διόδοτος ὃς οὔ φησι περὶ φύσεως εἶναι τὸ σύγγραμμα ἀλλὰ περὶ πολιτείας τὰ δὲ περὶ φύσεως ἐν παραδείγματος εἴδει κεῖσθαι[] Alcuni lo intitolano Muse altri Sulla natura Diodoto invece

102 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 66103 Tonelli in eraclito Dellrsquoorigine cit p 22104 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 65105 Ibidem

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Guida per una vita retta [esatta a piombo] altri ancora Regola (gnomone) dei costumi Disposizione di comportamento unica per tutti [][] tra i grammatici Diodoto il quale sostiene che lrsquoopera com-posta [da Eraclito] non verte sulla natura ma sullo Stato e che le parti sulla natura vi sono contenute solo come esempi (Diogene Laerzio DK 22 A112 15)

Probabilmente leggendarie ancorcheacute indicative di un orientamen-to che lrsquoantichitagrave attribuiva allrsquoEfesio le azioni e le pose con cui Eraclito avrebbe accompagnato le proprie prese di posizione poli-tiche secondo Plutarco e Diogene

οἱ δὲ συμβολικῶς ἄνευ φωνῆς ἃ δεῖ φράζοντες οὐκ ἐπαινοῦνται καὶ θαυμάζονται διαφερόντως ὡς Ἡ ἀξιούντων αὐτὸν τῶν πολιτῶν γνώμην τινrsquo εἰπεῖν περὶ ὁμονοίας ἀναβὰς ἐπὶ τὸ βῆμα καὶ λαβὼν ψυχροῦ κύλικα καὶ τῶν ἀλφίτων ἐπιπάσας καὶ τῶι γλήχωνι κινήσας ἐκπιὼν ἀπῆλθεν ἐνδειξάμενος αὐτοῖς ὅτι τὸ τοῖς τυχοῦσιν ἀρκεῖσθαι καὶ μὴ δεῖσθαι τῶν πολυτελῶν ἐν εἰρήνηι καὶ ὁμονοίαι διατηρεῖ τὰς πόλειςColoro che per segni senza parole esprimono quanto deve esser detto non sono forse lodati e ammirati in modo particolare Come Eraclito il quale chiedendogli i concittadini di esprimere una sen-tenza sulla concordia salito sulla tribuna prese una coppa di acqua fredda vi sparse della farina drsquoorzo e rimescolata con menta la bevve e se ne andograve avendo cosigrave mostrato loro che lrsquoaccontentarsi di ciograve che si trova e il non aver bisogno di cose costose conservano la cittagrave in pace e in concordia (Plutarco DK 22 A3b)

ἀναχωρήσας δὲ εἰς τὸ ἱερὸν τῆς Ἀρτέμιδος μετὰ τῶν παίδων ἠστραγάλιζενmiddot περιστάντων δrsquo αὐτὸν τῶν Ἐφεσίων laquoτί ὦ κάκιστοι θαυμάζετεraquo εἶπενmiddotraquoἢ οὐ κρεῖττον τοῦτο ποιεῖν ἢ μεθrsquo ὑμῶν πολιτεύεσθαιraquoRitiratosi presso il tempio di Artemide giocava a dadi con i fan-ciulli e dal momento che gli Efesi lo attorniavano cosigrave parlograve laquoDi che cosa vi meravigliate o pessimi Non egrave forse meglio fare ciograve che partecipare alla vita della cittagrave con voiraquo (Diogene Laerzio DK 22 A13)

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La coniazione a Efeso in epoca romana della moneta di cui si egrave detto potrebbe aver suggellato la propensione eraclitea registrata dalla tradizione ad accentuare la propria sferzante polemica con un ampio ricorso a forme simboliche di comunicazione gestuale106Alla diretta presa di posizione di Eraclito nella convulsa vita del-la πόλις (e addirittura a un possibile ruolo di nomoteta analoga-mente a Senofane Pitagora e altri antichi sapienti) accenna sempre Diogene Laerzio in apertura della sua vita del filosofo

ἔλεγε δὲ καὶ laquoὕ β ρ ι ν χ ρ ὴ σ β ε ν ν ύ ν α ι μ ᾶ λ λ ο ν ἢ π υ ρ κ α ϊ ή ν raquo [B 43] καὶ laquoμάχεσθαι χρὴ τὸν δῆμον ὑπὲρ τοῦ νόμου ὅκωσπερ τείχεοςraquo [B 44] καθάπτεται δὲ καὶ τῶν Ἐφεσίων ἐπὶ τῶι τὸν ἑταῖρον ἐκβαλεῖν Ἑρμόδωρον ἐν οἷς φησινmiddotraquoἄξιον Ἐφεσίοις ἡβηδὸν ἀπάγξασθαι πᾶσι καὶ τοῖς ἀνήβοις τὴν πόλιν καταλιπεῖν ο ἵτ ινες Ἑρμόδωρον ἄνδρα ἑωυτῶν ὀνήιστον ἐξέβαλον φάντεςmiddot ἡμέων μηδὲ ε ἷς ὀνήιστος ἔστω ε ἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνraquo [B 121] ἀξιούμενος δὲ καὶ νόμους θεῖναι πρὸς αὐτῶν ὑπερεῖδε διὰ τὸ ἤδη κεκρατῆσθαι τῆι πονηρᾶι πολιτείαι τὴν πόλινDiceva pure laquoBisogna spegnere la tracotanza piugrave che un incen-dioraquo [B43] e laquoBisogna che il popolo combatta per la legge come per le mura della cittagraveraquo [B44] Attacca anche gli Efesi percheacute ave-vano espulso il suo compagno Ermodoro nel passo in cui afferma laquoSarebbe bene per gli Efesi adulti impiccarsi tutti quanti e lasciare la cittagrave ai fanciulli essi che esiliarono Ermodoro il piugrave abile tra loro sostenendo ldquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altrirdquoraquo [B121] Invitato comunque a dar loro leggi si rifiutograve dal momento che la cittagrave era giagrave dominata da una cattiva costituzione (DK 22 A12)

Lrsquoaccostamento a πυρκαϊή (conflagrazione incendio) suggerisce per ὕβρις nel contesto della prima citazione un significato politico laquoviolenza sfrenataraquo107 dunque piuttosto che mera tracotanza indivi-duale azione violenta di massa perpetrata dal δῆμος sollevazione che prevarica la norma stigmatizzata con una nota aristocratica (e

106 In questa direzione la lettura di AM BatteGaZZore Gestualitagrave e oracolaritagrave in Eraclito Genova Istituto di Filologia Classica e Medievale 1979

107 Cosigrave traduce Marcovich eraclito Frammenti cit p 366

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sapienziale) lrsquoincapacitagrave di stare al proprio posto108 In questo sen-so B43 egrave da leggere probabilmente come proposto da Diogene proprio in relazione a B44 contro la sedizione che mina dallrsquointer-no la comunitagrave il νόμος costituisce un baluardo analogo a quello che le mura (τεῖχος ) offrono contro lrsquoattacco esterno Soffocare la sommossa e ricondursi alla legge possono essere inquadrati allrsquoin-terno di una generale indicazione di fondo cui egrave allora possibile attribuire anche valore politico

ξὺν νόωι λέγοντας ἰσχυρίζεσθαι χρὴ τῶι ξυνῶι πάντων ὅκωσπερ νόμωι πόλις καὶ πολὺ ἰσχυροτέρως τρέφονται γὰρ πάντες οἱ ἀνθρώπειοι νόμοι ὑπὸ ἑνὸς τοῦ θείουmiddot κρατεῖ γὰρ τοσοῦτον ὁκόσον ἐθέλει καὶ ἐξαρκεῖ πᾶσι καὶ περιγίνεταιColoro che vogliono parlare con intendimento devono basarsi su ciograve che a tutto egrave comune come la cittagrave sulla legge e ancora piugrave fermamente Tutte le leggi umane infatti si alimentano dellrsquounica legge divina poicheacute quella domina quanto vuole basta per tutte le cose e avanza (Stobeo DK 22 B114)

διὸ δεῖ ἕπεσθαι τῷ ξυνῷ τοῦ λόγου δ΄ ἐόντος ξυνοῦ ζώουσιν οἱ πολλοὶ ὡς ἰδίαν ἔχοντες φρόνησινperciograve si deve seguire ciograve che egrave comune ma pur essendo il logos comune i piugrave vivono come se avessero un intendimento privato (DK 22 B2)

Il riferimento a τὸ ξυνόν sarebbe peculiare al pensiero di Eraclito109 risultando declinato a vari livelli il λόγος egrave laquocomuneraquo il κόσμος egrave laquocomuneraquo il πόλεμος egrave laquocomuneraquo Anche il νόμος egrave comune esso mantiene saldo lo stato (ἰσχυρίζεται νόμωι πόλις) alla cui conservazione tutti dovrebbero concorrere istituendo un ambi-to (politico) di relazioni umane110 che si sovrappone allo spazio fisico assicurato dal τεῖχος La difesa dellrsquouno non puograve essere

108 Ibidem109 G Vlastos Equality and Justice in Early Greek Cosmologies (1947) in G

vlastos Studies in Greek Philosophy vol I The Presocratics edited by DW Graham Princeton Princeton University Press 1995 p 73

110 Espressione del contenuto umano della πόλις (S maZZarino Il pensiero sto-rico classico Roma-Bari Laterza 1973 vol I p 82)

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disgiunta dal rispetto dellrsquoaltro Unrsquoeco forse dellrsquoidea soloniana di εὐνομίη ordinamento retto sulla giustizia111 e sulla conseguente solidarietagrave112 che in Eraclito si arricchisce tuttavia nel rilievo del θείος νόμος (πάντες οἱ ἀνθρώπειοι νόμοι ὑπὸ ἑνὸς τοῦ θείου) della peculiare allusione alle implicazioni tra (i) unicitagrave della legge divina e molteplicitagrave delle leggi umane ovvero (ii) unitagrave della leg-ge e contrastanti posizioni che in essa trovano armoniaAnalogo rilievo al dominio del νόμος egrave attribuito da Plutarco alla saggezza politica di Biante di Priene (presente nella tradizione dei Sette Sapienti)

ὁ Βίας ἔφησε κρατίστην εἶναι δημοκρατίαν ἐν ᾗ πάντες ὡς τύραννον φοβοῦνται τὸν νόμονBiante affermograve che la democrazia piugrave forte egrave quella in cui tutti temono la legge come un tiranno (Convivium Septem Sapientium 154e)

personaggio esplicitamente citato (e apprezzato) in un frammento eracliteo trasmesso da Diogene Laerzio

ὁ δυσάρεστος Ἡράκλειτος μάλιστα αὐτὸν ἐπῄνεσε γράψαςmiddot ἐν Πριήνῃ Βίας ἐγένετο ὁ Τευτάμεω οὗ πλέων λόγος ἢ τῶν ἄλλων καὶ οἱ Πριηνεῖς δὲ αὐτῷ τέμενος καθιέρωσαν τὸ Τευτάμειον λεγόμενον ἀπεφθέγξατοmiddot οἱ πλεῖστοι κακοίEraclito difficile a contentarsi lo ha lodato in massimo grado scrivendo laquoIn Priene nacque Biante figlio di Teutamo la cui fama egrave maggiore di quella degli altriraquo E gli abitanti di Priene gli dedi-carono un recinto sacro chiamato laquoil Teutameioraquo Sentenziograve laquoI piugrave ltdegli uominigt sono malvagiraquo (Diogene Laerzio I 88 DK 22 B39)

A Biante sarebbe inoltre da imputare la sentenza ricordata in B104113

111 G Vlastos Equality and Justice cit p 73112 G Vlastos Solonian Justice in G vlastos Studies in Greek Philosophy vol

I The Presocratics cit pp 55-56113 Come conferma anche Marcovich eraclito Frammenti cit p 363

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τίς γὰρ αὐτῶν νόος ἢ φρήν δήμων ἀοιδοῖσι πείθονται καὶ διδασκάλωι χρείωνται ὁμίλωι οὐκ εἰδότες ὅτι ldquoοἱ πολλοὶ κακοί ὀλίγοι δὲ ἀγαθοίrdquoche mente e intelligenza hanno Ripongono fiducia negli aedi po-polari e prendono la folla come maestra non sapendo che laquoi molti sono cattivi e pochi i buoniraquo (Proclo DK 22 B104)

Il riferimento al sapiente di Priene potrebbe segnalare la contingen-za storico-politica entro cui inquadrare la polemica eraclitea il ter-mine λόγος nella citazione di Diogene (B39) potrebbe intendersi non come laquola famaraquo (come per lo piugrave si fa) ma come laquoil discorsoraquo di Biante si potrebbe cioegrave ipotizzare che Eraclito alluda allrsquoinvito che secondo Erodoto (I 170) quello avrebbe rivolto (546 aC) alle cittagrave ionie affincheacute unissero le proprie forze per fondare un nuovo stato (in Sardegna) lontano dalla minaccia persiana114 Il confronto drammatico delle poleis ionie con il Gran Re egrave in effetti ancora alla base dellrsquoemergenza che avrebbe spinto i concittadini a richiedere lrsquointervento di Eraclito secondo la notizia conservata in un codice siriaco del Περὶ ἀρετῆς di Temistio

Gli Efesi erano assuefatti al benessere e al piacere quando scoppiograve una guerra contro di loro e la loro cittagrave fu circondata e posta sotto assedio dai Persiani Essi tuttavia continuarono nella loro vita di piaceri secondo abitudine fin quando cominciarono a mancare i mezzi di sussistenza nella cittagrave Quando la fame si diffuse pesan-temente tra loro i cittadini si riunirono per valutare che cosa fosse da fare cosigrave che il sostentamento non venisse meno nessuno perograve osava consigliare loro di porre freni al lusso Proprio mentre erano riuniti un uomo di nome Eraclito prese farina drsquoorzo la mescolograve con acqua e la mangiograve sedendo in mezzo a loro questa fu una lezione silenziosa offerta a tutta la popolazione La storia racconta che gli Efesi subito compresero il rimprovero e di ulteriori non eb-bero bisogno piuttosto procedettero essendosi di fatto resi conto di dover moderare il lusso percheacute il cibo non mancasse Quando i loro nemici seppero che essi avevano imparato a vivere con mode-razione e regolavano i pasti secondo il consiglio di Eraclito si riti-rarono dalla cittagrave e nonostante fossero vincitori sul piano militare sgombrarono il campo davanti allrsquoorzo di Eraclito (DK 22 A3b)

114 Serra in eraclito Iframmenti e le testimonianze cit p 178

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La vicenda si riferisce alla rivolta ionia (499-493 aC) contro il dominio persiano e lrsquoassedio di Efeso che avrebbe poi condotto alla scelta della cittagrave di emarginarsi dal conflitto conclusosi con la sconfitta dellrsquoalleanza delle cittagrave ribelli Nonostante manchi lrsquouna-nimitagrave tra gli storici egrave possibile che allrsquointerno di tale emergenza si inserisse il tentativo politico di Ermodoro115 forse asceso al potere in Efeso sullrsquoonda dellrsquoinsurrezione contro le tirannidi sostenute dal Gran Re e travolto dal prevalere della fazione filo-persianaConcedendo credito alla notizia di Diodoto riferita da Diogene Laerzio il κόσμος cui rivolgeva la propria attenzione lrsquoEfesio po-trebbe essere stato allora in primo luogo quello politico in tal caso le citazioni in cui piugrave direttamente si riflettono le opinioni politiche di Eraclito assumerebbero un rilievo chiave Insieme agli scarni ele-menti dossografici esse possono illuminare circa attori e contesto della scena storica entro cui il pensatore sviluppava i propri attacchi Sostenitore di Ermodoro (come si evince anche da B121) e della li-nea anti-persiana favorevole allo sforzo dellrsquoalleanza ionia (τὸ κοι- κοι-κοι-νόν τῶν Ἰώνων) Eraclito dopo la sconfitta di quellrsquoorientamento politico e lrsquoallontanamento del suo leader dalla cittagrave avrebbe volto la propria attivitagrave a una complessiva116 contestazione dei costumi corrotti e del disordine morale e civile dilaganti tra i concittadini

τυφλὸν δὲ τὸν Πλοῦτον ποιεῖ ὡς οὐκ ἀρετῆς κακίας δὲ παραιτίου ὅθεν καὶ Ἡ ὁ Ἐφέσιος ἀρώμενος Ἐφεσίοις οὐκ ἐπευχόμενοςmiddot μὴ ἐπιλίποι ὑμᾶς πλοῦτος ἔφη Ἐφέσιοι ἵνrsquo ἐξελέγχοισθε πονηρευόμενοιPluto agisce da cieco poicheacute egrave causa non di virtugrave ma di vizio Perciograve anche lrsquoefesio Eraclito ingiuria gli Efesi e non rende loro grazia af-fermando non vi abbandoni mai o Efesi la ricchezza affincheacute pos-siate manifestare il vostro agire malvagio (Tzetze DK 22 B125a)

115 Di questo avviso Pozzoni che su questa lettura fonda la sua interpretazione del pensiero e dellrsquoopera di Eraclito (i PoZZoni Eraclito de-crittato cit in particolare cap 2 Etica e toeria del diritto Eraclito e Ermodoro)

116 Ancorcheacute crittata secondo la linea interpretativa proposta da Pozzoni La qua-le tuttavia pur stimolante rispetto agli approcci tradizionali ai testi eraclitei e coerente nel proprio sforzo di ricondurre lrsquoessenziale del pensiero eracliteo alla vicenda politica di Efeso (per altro aderendo a una semplice ipotesi storica circa il ruolo di Ermodoro) appare anche eccessivamente riduttiva

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ovvero del misconoscimento popolare di valore e capacitagrave

ἄξιον Ἐφεσίοις ἡβηδὸν ἀπάγξασθαι πᾶσι καὶ τοῖς ἀνήβοις τὴν πόλιν καταλιπεῖν οἵτινες Ἑρμόδωρον ἄνδρα ἑωυτῶν ὀνήιστον ἐξέβαλον φάντεςmiddot ἡμέων μηδὲ εἷς ὀνήιστος ἔστω εἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνSarebbe bene per gli Efesi adulti impiccarsi tutti quanti e lasciare la cittagrave ai fanciulli essi che esiliarono Ermodoro il piugrave abile tra loro sostenendo laquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altriraquo (Strabone DK 22 B121)

Ricondotti allo sfondo del νόμος e al primato di τὸ ξυνόν la pole-mica eraclitea nei confronti dei πολλοί e il rilievo garantito allrsquolaquou-noraquo alluderebbero allrsquourgenza di una condotta collettiva ispirata alla norma comune su cui convengano lrsquouno (se ha valore) e i molti117

νόμος καὶ βουλῆι πείθεσθαι ἑνόςLegge egrave anche ubbidire alla volontagrave di uno solo (Clemente Alessandrino DK 22 B33)

εἷς ἐμοὶ μύριοι ἐὰν ἄριστος ἦιUno per me vale diecimila se egrave il migliore (Galeno DK 22 B49)

Nessun avallo dunque nei confronti dellrsquoarbitrio dei tiranni come attestato nella tradizione (pur con riferimenti incerti118)

Ἡ γὰρ ὁ Βλύσωνος Μελαγκόμαν τὸν τύραννον ἔπεισεν ἀποθέσθαι τὴν ἀρχήν οὗτος βασιλέα Δαρεῖον παρακαλοῦντα ἥκειν εἰς Πέρσας ὑπερεῖδενEraclito figlio di Blosone convinse il tiranno Melancoma a la-sciare il potere Egli poi non tenne conto dellrsquoinvito di re Dario a recarsi in Persia (Clemente Alessandrino DK 22 A3)

117 R laurenti Eraclito cit pp 268-269118 Kirk ritiene possibile che il non altrimenti noto Melancoma citato nella testimo-

nianza di Clemente possa essere il Komas che fu tiranno alla fine del VI secolo aC (GS kirk Heraclitus The Cosmic Fragments cit p 13)

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ma nello specifico contesto di Efeso contrasto alla mollezza dei costumi addebitabile alle ricchezze e allrsquoabbrutimento frutto della volgare ignoranza

αἱρεῦνται γὰρ ἓν ἀντὶ ἁπάντων οἱ ἄριστοι κλέος ἀέναον θνητῶνmiddot οἱ δὲ πολλοὶ κεκόρηνται ὅκωσπερ κτήνεαPreferiscono infatti una sola cosa a tutte le altre gli uomini miglio-ri la gloria perenne alle cose mortali I piugrave al contrario vogliono saziarsi come bestie (Clemente Alessandrino DK 22 B29)

H dixit quod Si felicitas esset in delectationibus corporis boves felices diceremus cum inveniant orobum ad comedendumEraclito affermograve che se la felicitagrave consistesse nei piaceri del cor-po diremmo fe l ic i i buoi quando t rovino lent icchie da mangiare (Alberto M DK 22 B4)

ἑτέρα γὰρ ἵππου ἡδονὴ καὶ κυνὸς καὶ ἀνθρώπου καθάπερ Ἡ φησιν ὄ ν ο υ ς σ ύ ρ μ α τ rsquo ἂ ν ἑ λ έ σ θ α ι μ ᾶ λ λ ο ν ἢ χ ρ υ σ ό ν middot ἥδιον γὰρ χρυσοῦ τροφὴ ὄνοιςIl piacere del cavallo del cane e dellrsquouomo sono in effetti diversi come sostiene Eraclito g l i as ini prefer i rebbero i l foraggio al l rsquooro (Aristotele DK 22 B9)

Sentenze che insistono sullrsquoopposizione tra natura umana e natu-ra animale per condannare quei comportamenti che disdegnando lrsquoeccellenza della laquogloria perenneraquo (κλέος ἀέναον) scadono nel puro godimento materiale bestiale lrsquoaccenno al κλέος evoca lrsquoeti-ca aristocratica della guerra che puograve intravedersi in B53

πόλεμος πάντων μὲν πατήρ ἐστι πάντων δὲ βασιλεύς καὶ τοὺς μὲν θεοὺς ἔδειξε τοὺς δὲ ἀνθρώπους τοὺς μὲν δούλους ἐποίησε τοὺς δὲ ἐλευθέρουςIl conflitto di tutte le cose egrave padre di tutte re e alcuni rivelograve dei altri uomini gli uni fece schiavi gli altri liberi (Ippolito DK 22 B53)

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dove πόλεμος egrave cifra universale di uno scontro che domina a tut-ti i livelli nella vita discriminando senza appello la divisione in θεοί e ἄνθρωποι δούλοι e ἐλεύθεροι nella concezione greco-arcaica a fondamento di ogni ordinamento119 si rifletterebbe allora nella necessaria differenziazione sociale e politica allrsquointerno della πόλις120 normata dal νόμος A πόλεμος in effetti Eraclito acco-sta ἔρις (contesa discordia)

εἰδέναι δὲ χρὴ τὸν πόλεμον ἐόντα ξυνὸν καὶ δίκην ἔριν καὶ γινόμενα πάντα κατ΄ ἔριν καὶ χρεώνBisogna sapere che il conflitto egrave comune e la giustizia contesa e che tutto accade secondo contesa e necessitagrave (Origene DK 22 B80)

rivelando di entrambi universalitagrave (πόλεμος ξυνὸς) e feconditagrave ge-neratrice121 (γινόμενα πάντα κατ΄ ἔριν) ἔρις egrave δίκη cosigrave tutto quanto accade laquosecondo contesaraquo accade anche laquocome si conviene ed egrave giustoraquo (κατὰ χρεών) In questo senso Eraclito avrebbe inteso lo scenario cosmico come proiezione delle relazioni conflittuali ti-piche delle lotte cittadine (a partire ovviamente dalla personale esperienza in Efeso) filtrandone i processi attraverso un lessi-co dallrsquoimmediata valenza politico-sociale (contesa-giustizia) Secondo lrsquoindizio fornito da Diodoto il macrocosmo - unico e co-mune (ἕνα καὶ κοινὸν κόσμον Aeumltius DK 22 A10) ndash sarebbe proie-zione dellrsquoassetto politico propugnato dallrsquoEfesio (forse quello che Ermodoro aveva tentato di implementare) riconoscerne il λόγος il discorso ma anche la proposta politica sarebbe stato dunque discri-minante Alla sua diretta valenza civile potrebbero alludere quei testi in cui essenziale egrave lo stigma dellrsquoincomprensione dei laquomoltiraquo e delle conseguenti distorsioni

119 W JaeGer The Theology of the Early Greek Philosophers (1947) trad it La teologia dei primi pensatori greci Firenze La Nuova Italia 1961 p 184

120 Si veda il commento di Marcovich eraclito Frammenti cit p 104121 Mondolfo in E Zeller ndash r mondolfo La filosofia dei greci nel suo sviluppo

storico Parte I I Presocratici Volume IV Eraclito a cura di R mondolfo Firenze La Nuova Italia 1961 p 104

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ὁ Ἡ φησι τοῖς ἐγρηγορόσιν ἕνα καὶ κοινὸν κόσμον εἶναι τῶν δὲ κοιμωμένων ἕκαστον εἰς ἴδιον ἀποστρέφεσθαιE dice che per coloro che sono desti il mondo egrave unico e comune invece ciascuno di coloro che dormono ritorna a un proprio mondo privato (Plutarco DK 22 B89)

διὸ δεῖ ἕπεσθαι τῷ ξυνῷ τοῦ λόγου δ΄ ἐόντος ξυνοῦ ζώουσιν οἱ πολλοὶ ὡς ἰδίαν ἔχοντες φρόνησινperciograve si deve seguire ciograve che egrave comune ma pur essendo il logos comune i piugrave vivono come se avessero un intendimento privato (Sesto Empirico DK 22 B2)

Forzando lrsquoideale esiodeo di giustizia Eraclito scinde cosigrave ἔρις (competizione civile e costruttiva) e ὕβρις (violenza sopraffattri-ce) facendo di Dike norma vincolante a livello cosmico

Δίκης ὄνομα οὐκ ἂν ἤιδεσαν εἰ ταῦτα μὴ ἦνNon conoscerebbero il nome di Dike se queste cose [conflitto ingiustizia] non fossero [esistessero] (Clemente Alessandrino DK 22 B23)

Si tratta in fondo di unrsquoipotesi di lettura sostenuta da riscontri nei frammenti di altri autori arcaici (Anassimandro in primis) che con-sente di precisare un aspetto della polemica eraclitea

καὶ Ἡ ἐπιτιμᾶι τῶι ποιήσαντι laquoὡς ἔ ρ ι ς ἔκ τε θεῶν καὶ ἀνθρώπων ἀπόλοιτοraquo [XVIII 107]middot οὐ γὰρ ἂν εἶναι ἁ ρ μ ο ν ί α ν μὴ ὄντος ὀξέος καὶ βαρέος οὐδὲ τὰ ζῶια ἄνευ θήλεος καὶ ἄρρενος ἐναντίων ὄντωνEraclito biasima il poeta ltOmerogt che scrisse laquoSparisca la discor-dia tra gli dei e tra gli uominiraquo (Iliade XVIII 107) Non ci sarebbe infatti armonia se non ci fossero acuto e grave neacute ci sarebbero i vi-venti se non ci fossero femmina e maschio (Eudemo DK 22 A22)

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ma soprattutto la tesi centrale nei frammenti secondo cui produ-zione e unitagrave del tutto passano attraverso la relazione tra le oppo-sizioni (πάντα κατrsquo ἔριν γίνεσθαι) Compito del λόγος egrave appunto illustrare tale formazione (ovvero compagine questo il significato primo di ἁρμονία122) e dunque rilevare come senza la costanza della tensione non vi sarebbe possibilitagrave di ordinamento

λόγον ἐκ τῆς ἐναντιοδρομίας δημιουργὸν τῶν ὄντωνlogos artefice delle cose che sono dal concorso degli opposti (Aeumltius DK 22 A8)

καὶ ὁ κυκεὼν διίσταται ltμὴgt κινούμενοςanche il ciceone si decompone se non egrave mosso (Teofrasto DK 22 B125)

τὸ ἀντίξουν συμφέρον καὶ ἐκ τῶν διαφερόντων καλλίστην ἁρμονίανciograve che egrave opposto concorda e dalle cose in contrasto scaturisce lrsquoarmonia piugrave bella (Aristotele DK 22 B8)

Frammenti in cui puograve avvertirsi anche lrsquoespressione immediata di una drammatica ed eroica visione della lotta politica e della sua composizione ovvero di una legge universale cui ricondurre come evidenza parziale anche i conflitti della πόλιςBencheacute appaia esagerato intendere la discriminazione tra cittadi-ni efesi come laquotema centrale allrsquointerno della trattazione culturale eraclitearaquo123 e dunque ridurne la prospettiva cosmica a mera siste-matizzazione dellrsquoordinamento civile riformato da Ermodoro egrave tut-tavia probabile che quel contesto possa aiutare a determinare il si-gnificato del presunto atteggiamento aristocratico di Eraclito Cosigrave quando attacca gli Efesi proprio per aver allontanato Ermodoro la scelta espressiva egrave indicativa

122 Una pertinente puntualizzazione in V Macchioro Zagreus cit pp 417-422123 Ibi p 53

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ἡμέων μηδὲ εἷς ὀνήιστος ἔστω εἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνlaquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altriraquo (Strabone DK 22 B121)

Il superlativo ὀνήιστος non veicola lrsquoidea di valore (in senso mili-tare) o di eminenza aristocratica piuttosto lrsquoidea di aiuto di utilitagrave insomma Ermodoro egrave politico da prediligere per il giovamento che puograve garantire con consiglio e azione alla comunitagrave il suo allon-tanamento appare conseguenza della cecitagrave e immaturitagrave dei con-cittadiniAnalogamente quando degli Efesi stigmatizza il vizio che deriva dal lusso

μὴ ἐπιλίποι ὑμᾶς πλοῦτος ἔφη Ἐφέσιοι ἵνrsquo ἐξελέγχοισθε πονηρευόμενοιnon vi abbandoni mai o Efesi la ricchezza affincheacute possiate ma-nifestare il vostro agire malvagio (Tzetze DK 22 B125a)

egrave possibile che Eraclito richiami quella stessa sobrietagrave suggeri-ta secondo quanto riferito da Polemone alle donne ioniche da Ermodoro

Πολέμων παρὰ Ἑρμοδώρῳ γεγράφθαι φησίmiddotraquoὑποδήματα δὲ φορεῖν τὴν ἐλευθέρην Σκυδικὰς λευκὰς καὶ μασθλητίναςraquoPolemone dice che in Ermodoro egrave scritto laquola donna libera porta calzature scitiche bianche e di cuoioraquo (Polemone Fragmenta 96)

Sostenitore di una riforma dei costumi che frenasse la fiacchezza indotta dal lusso (ἁβροσύνη)124 e (forse) preparasse al confronto con lrsquoinvasore persiano125 Ermodoro appare agli occhi di Eraclito vittima non di un particolare gruppo sociale o politico ma di una diffusa (volgare a prescindere dallrsquoappartenenza sociale) ignoran-za della misura della ragione e della legge che giustifica lrsquoinsi-stenza eraclitea su λόγος νόμος e κόσμος ma anche sullrsquoautocon-trollo individuale e collettivo

124 R laurenti Eraclito cit p 16125 i PoZZoni Eraclito de-crittato cit p 58

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

θυμῶι μάχεσθαι χαλεπόνmiddot ὃ γὰρ ἂν θέληι ψυχῆς ὠνεῖταιDifficile lottare contro il desiderio ciograve che vuole infatti prende a prezzo dellrsquoanima (Plutarco DK 22 B85)

τὸ τοῖς τυχοῦσιν ἀρκεῖσθαι καὶ μὴ δεῖσθαι τῶν πολυτελῶν ἐν εἰρήνηι καὶ ὁμονοίαι διατηρεῖ τὰς πόλειςlrsquoaccontentarsi di ciograve che si trova e il non aver bisogno di cose costose conservano la cittagrave in pace e in concordia (DK 22 A3b)

Page 3: Zucchello Dario

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di sapienti sulla base di comuni evidenze empiriche testimonianze dirette fonti reputate fededegne6 la loro πολυμαθίη nel migliore dei casi (quando cioegrave Eraclito non imputa la fraudolenza) sarebbe stata solo parvenza di sapere accumulo e riproduzione (non origi-nale) di quanto registrato o appreso privi comunque dellrsquoorganici-tagrave garantita dalla comprensioneLa forma di comunicazione adottata da Eraclito egrave in questo sen-so plausibilmente elaborata come alternativa a mezzi poetici (Senofane) narrativi o descrittivi (Ecateo) intesi a divulgare (rac-contare o riferire) opinioni di altri esperienze vissute La costru-zione ricercata egrave tutta intesa a marcare lrsquooriginalitagrave di uno sguardo che supera unitariamente la dispersione che sa andare al fondo dei vari frammenti dellrsquoesperienza la scrittura nelle sue rievocazioni oracolari e nelle sue insistenze e reiterazioni sottolinea come la comprensione passi attraverso lrsquointelligenza (νόον ἔχειν) Cosigrave nel rilievo dellrsquointerconnessione di contrari

καὶ ὅτι τοῦτο οὐκ ἴσασι πάντες οὐδὲ ὁμολογοῦσιν ἐπιμέμφεται ὧδέ πωςmiddot οὐ ξυνιᾶσιν ὅκως διαφερόμενον ἑωυτῶι ὁμολογέει middot παλίντροπος ἁρμονίη ὅκωσπερ τόξου καὶ λύρηςIl fatto che tutti non sappiano e non riconoscano ciograve egli biasima in questo modo non capiscono che ciograve che egrave differente concorda con se medesimo armonia di contrari come lrsquoarmonia dellrsquoarco e della lira (Ippolito DK 22 B51)

συνάψιες ὅλα καὶ οὐχ ὅλα συμφερόμενον διαφερόμενον συνᾶιδον διᾶιδον καὶ ἐκ πάντων ἓν καὶ ἐξ ἑνὸς πάνταcongiungimenti intero e non intero concorde discorde armonico disarmonico da tutte le cose lrsquouno e dallrsquouno tutte le cose (Pseudo-Aristotele DK 22 B10)

che impone a un tempo il riconoscimento dellrsquounitagrave nella molte-plicitagrave

ML Gemelli marciano Le contexte culturel des Preacutesocratiques cit p 986 Ibi p 99

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

Ἡ τὸ ἀντίξουν συμφέρον καὶ ἐκ τῶν διαφερόντων καλλίστην ἁρμονίαν [καὶ πάντα κατrsquo ἔριν γίνεσθαι]E sostiene che ciograve che egrave opposto concorda e che dalle cose in con-trasto scaturisce lrsquoarmonia piugrave bella [e che tutto si genera secondo contesa] (Aristotele DK 22 B8)

Ἡ μὲν οὖν φησιν εἶναι τὸ πᾶν διαιρετὸν ἀδιαίρετον γενητὸν ἀγένητον θνητὸν ἀθάνατον λόγον αἰῶνα πατέρα υἱόν θεὸν δίκαιονmiddot laquoοὐκ ἐμοῦ ἀλλὰ τοῦ λόγου ἀκούσαντας ὁμολογεῖν σοφόν ἐστιν ἓν πάντα εἶναιraquo ὁ Ἡ φησιEraclito sostiene che il tutto egrave diviso indiviso generato ingenerato mortale immortale logos eterno padre figlio dio giusto Egli af-ferma non ascoltando me ma il logos egrave saggio convenire che tutte le cose sono uno (Ippolito DK 22 B50)

e del gioco tra nascondimento e apparenza

ἁρμονίη ἀφανὴς φανερῆς κρείττωνlrsquoarmonia nascosta egrave piugrave forte di quella manifesta (Ippolito DK 22 B54)

φύσις δὲ καθrsquo Ἡράκλειτον κρύπτεσθαι φιλεῖla natura secondo Eraclito ama [egrave solita] nascondersi (Temistio DK 22 B123)

Del proprio λόγος lrsquoEfesio rivendica dunque veritagrave e universalitagrave (τοῦ δὲ λόγου τοῦδrsquo ἐόντος ἀεὶ) denunciando a un tempo a dispet-to di unrsquoanalitica esplorazione della costituzione delle cose (κατὰ φύσιν διαιρέων ἕκαστον καὶ φράζων ὅκως ἔχει) la diffusa incom-prensione da parte degli laquouominiraquo (ἀξύνετοι γίνονται ἄνθρωποι) di cui invece i sapienti concorrenti ricercavano il plauso ammirato

τοὺς δὲ ἄλλους ἀνθρώπους λανθάνει ὁκόσα ἐγερθέντες ποιοῦσιν ὅκωσπερ ὁκόσα εὕδοντες ἐπιλανθάνονταιMa agli altri uomini rimane celato tanto quello che fanno da sve-gli quanto quello che fanno dormendo (DK 22 B1)

Rispetto al discutibile nozionismo di superficiali eruditi Eraclito stigmatizza lrsquoinsufficienza dellrsquoappello alle testimonianze (dirette

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eo indirette) quando difetti lrsquointelligenza delle cose (τὸ φρονιν) registrare una varietagrave di convinzioni e punti di vista con lrsquounico scopo di catturare lrsquoattenzione e il rispetto popolari non egrave produtti-vo in termini di conoscenza e comprensione (νόον ἔχειν) In que-sta prospettiva si puograve rileggere il frammento 101 in cui Diogene coglieva il rifiuto di riconoscere la dipendenza da un maestro e dunque un segno dellrsquoalterigia eraclitea

ἐδιζησάμην ἐμεωυτόνinterrogai me stesso (Plutarco DK 22 B101)

e che poi egrave stato interpretato in chiave socratica come ricerca dellrsquoidentitagrave personale esso potrebbe intendersi invece come una rivendicazione della propria originalitagrave della creativitagrave della pro-pria indagine contro il modello essenzialmente ldquoriproduttivordquo del contemporaneo ldquoenciclopedismordquo (πολυμαθίη e ἱστορίη)7 Nella stessa prospettiva si potrebbe accostare anche il molto discusso frammento 35

χρὴ γὰρ εὖ μάλα πολλῶν ἵστορας φιλοσόφους ἄνδρας εἶναι καθrsquo ἩράκλειτονEgrave necessario secondo Eraclito che gli uomini amanti della sapien-za siano davvero ricercatori di molte cose (Clemente Alessandrino DK 22 B35)

che potrebbe rappresentare un passaggio della polemica antipita-gorica dal momento che la tradizione antica fa risalire proprio a Pitagora lrsquointroduzione del sostantivo φιλόσοφος

Σωσικράτης δrsquo ἐν Διαδοχαῖς φησιν αὐτὸν ἐρωτηθέντα ὑπὸ Λέοντος τοῦ Φλιασίων τυράννου τίς εἴη φιλόσοφος εἰπεῖνSosicrate nelle Successioni afferma che questi [Pitagora] interro-gato da Leonte tiranno di Fliunte su chi fosse rispose laquoun filoso-foraquo (Diogene Laerzio VIII8)

7 ML Gemelli marciano Le contexte culturel des Preacutesocratiques cit pp 100-101

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

Il valore di φιλόσοφος (da Eraclito impiegato come attributo di ἀνήρ) egrave probabilmente letterale come nel passo di Erodoto (I 30) in cui Creso si rivolge a Solone il laquofilo-soforaquo vi appare sostanzial-mente come un individuo la cui sapienza egrave cresciuta con lrsquoesperien-za di viaggi e incontri con popoli diversi un testimone (ἵστωρ) che ha raccolto e accumulato informazioni dunque un πολυμαθής8 curioso e appassionato La figura di tale πολυμαθήςφιλόσοφος poteva cosigrave essere avvicinata a quella del contemporaneo decla-matore di poemi (ῥαψῳδός) cucitore9 di testi secondo i gusti e le esigenze dei propri uditori rappresentante di una competenza ripe-titiva inconsapevole della natura dei contenuti del proprio canto ma attenta ai suoi effetti come ricordato nel frammento 104

τίς γὰρ αὐτῶν νόος ἢ φρήν δήμων ἀοιδοῖσι πείθονται καὶ διδασκάλωι χρείωνται ὁμίλωι οὐκ εἰδότες ὅτι ldquoοἱ πολλοὶ κακοί ὀλίγοι δὲ ἀγαθοίrdquoche mente e intelligenza hanno Ripongono fiducia negli aedi po-polari e prendono la folla come maestra non sapendo che laquoi molti sono cattivi e pochi i buoniraquo (Proclo DK 22 B104)

Forse rivolgendosi a uomini politici o personalitagrave pubbliche di Efeso10 Eraclito denuncia la loro disponibilitagrave nei confronti della massa incolta11 associandola al successo dei laquocantori errantiraquo (che intrattengono il popolo di paese in paese donde probabilmente il plurale δήμων) disprezzati ancora in B42

8 Su questo punto ML Gemelli Marciano nella sua Einfuumlhrung a Die Vorsokratiker Auswahl dei Fragmente und Zeugnisse Uumlbersetzung und Erlaumluterungen von ml Gemelli marciano Band I Duumlsseldorf Artemis amp Winkler Verlag (Sammlung Tusculum) 2007 pp 412 ss

9 Gemelli Marciano (ibi p 414 nota) segnala lrsquoetimologia di ῥαψῳδός in ῥάπτω appunto laquocucireraquo

10 Seguo lrsquointerpretazione di Marcovich (eraclito Frammenti a cura di m marcovich Firenze La Nuova Italia 1978 p 363)

11 Qui ὅμιλος egrave sinonimo di οἱ πολλοί (ibi p 362)

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Zucchello Dario

τόν τε Ὅμηρον ἔφασκεν ἄξιον ἐκ τῶν ἀγώνων ἐκβάλλεσθαι καὶ ῥαπίζεσθαι καὶ Ἀρχίλοχον ὁμοίωςSosteneva che Omero fosse degno di essere cacciato dagli agoni e frustato e analogamente Archiloco (Diogene Laerzio DK 22 B42)

Ovviamente il testo si riferisce ai recitatori di poemi ai δήμων ἀοιδοί oltre che allrsquooggetto della loro arte la poesia omerica at-taccata con quella esiodea evidentemente per lrsquoampia ricaduta culturale

διδάσκαλος δὲ πλείστων Ἡσίοδοςmiddot τοῦτον ἐπίστανται πλεῖστα εἰδέναι ὅστις ἡμέρην καὶ εὐφρόνην οὐκ ἐγίνωσκενmiddot ἔστι γὰρ ἕνmaestro dei piugrave egrave Esiodo ndash costui credono sapesse una gran quan-titagrave di cose lui che non aveva conoscenza di giorno e notte sono infatti unrsquoltunicagt cosa (Ippolito DK 22 B57)

Dal momento che la recitazione negli ἀγῶνες μουσικοί costituiva un evento centrale della vita delle comunitagrave greche e un pilastro della trasmissione della loro cultura i duri rilievi di Eraclito as-sumono un significato particolare stigmatizzano la tradizione e i suoi modelli di riferimento (διδάσκαλος δὲ πλείστων Ἡσίοδος) marcandone sotto lrsquoinconsistente e ingannevole lustro popolare la stessa superficialitagrave e incomprensione della realtagraveAi due sommi poeti epici egrave dunque contestata la stessa imputazione rivolta ai laquomultiscientiraquo (πολυμαθείς) essi ndash che pur avevano pre-teso trattare di tutto nei loro poemi (e in questo senso appaiono ef-fettivamente come grandi enciclopedisti12) ndash fraintendevano quella struttura della realtagrave che invece il cercatore di veritagrave Eraclito ma-nifesta laquoanalizzando ogni cosa secondo natura e mostrando come egraveraquo (κατὰ φύσιν διαιρέων ἕκαστον καὶ φράζων ὅκως ἔχει) Con lrsquoaggravante nel loro caso di un lungo successo popolare e dun-que di una supremazia culturale che non poteva non essere avver-tita come una minaccia dal sapiente di Efeso

12 R laurenti Eraclito Roma-Bari Laterza 1974 p 34

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οὐκ ἂν ἔτι πρέπον εἴη ποιηταῖς καὶ μυθογράφοις χρῆσθαι μάρτυσι περὶ τῶν ἀγνοουμένων ὅπερ οἱ πρὸ ἡμῶν περὶ τῶν πλείστων ἀπίστους ἀμφισβητουμένων παρεχόμενοι βεβαιωτὰς κατὰ τὸν ἩράκλειτονNon sarebbe ancora conveniente impiegare poeti e mitografi come testimoni circa le cose che non si conoscono ciograve che coloro prima di noi hanno fatto riguardo alla maggior parte delle cose riportan-do secondo Eraclito laquoautoritagrave indegne di fiduciaraquo su questioni controverse (Polibio DK 22 A23)

Μυστήρια

Accanto alle antiche e nuove figure di πολυμαθείς Eraclito sferza anche i recenti profili di sapienza molto popolari che van-tavano azioni miracolose e straordinarie figure carismatiche di pu-rificatori itineranti (μάγοι )13 e promotori di culti bacchici

τίσι δὴ μαντεύεται Ἡ ὁ Ἐφέσιος νυκτιπόλοις μάγοις βάκχοις λήναις μύσταιςmiddot τούτοις ἀπειλεῖ τὰ μετὰ θάνατον τούτοις μαντεύεται τὸ πῦρmiddot τὰ γὰρ νομιζόμενα κατrsquo ἀνθρώπους μυστήρια ἀνιερωστὶ μυεῦνταιPer chi profetizza lrsquoefesio Eraclito Per nottambuli magi baccan-ti menadi iniziati a costoro predice le cose che seguono la morte a costoro profetizza il fuoco I misteri praticati tra gli uomini in-fatti li iniziano allrsquoempietagrave (Clemente Alessandrino DK 22 B14)

εἰ μὴ γὰρ Διονύσωι πομπὴν ἐποιοῦντο καὶ ὕμνεον ἆισμα αἰδοίοισιν ἀναιδέστατα εἴργαστrsquo ἄνmiddot ὡυτὸς δὲ Ἀίδης καὶ Διόνυσος ὅτεωι μαίνονται καὶ ληναΐζουσινSe in effetti non fosse per Dioniso che fanno processione e cantano lrsquoinno alle vergogne le loro azioni sarebbero assolutamente inde-centi ma la stessa cosa sono Ade e Dioniso di cui sono invasati e festeggiano le Lenee [alternativamente per il quale delirano e partecipano allrsquoorgia] (Clemente Alessandrino DK 22 B15)

13 ML Gemelli marciano Le contexte culturel des Preacutesocratiques cit p 86

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Si tratta di menzioni significative le piugrave antiche riguardo ai miste-ri14 che segnalano anche la possibile incidenza di modelli dellrsquoin-vadente civiltagrave persiana15 Lrsquoobiezione secondo la quale il riferi-mento a μάγοι 16 sarebbe fuori luogo tra νυκτιπόλοι βάκχοι e λήναι 17 egrave debole soprattutto alla luce dello scenario delineato da Gemelli Marciano18 per lo sviluppo del pensiero greco arcai-co il termine μάγος indicava una sorta di sacerdote itinerante di origini babilonesi o persiane dedito a interventi di purificazione o guarigione per la cui efficacia rivendicava una diretta influenza religiosa Come ricorda Burkert19 la cultura del V secolo aC (dai tragici Sofocle e Euripide ai trattati ippocratici) affibbiograve a questa categoria di santoni lo stigma della ciarlataneria in questo senso forse20 lrsquoautore del Papiro Derveni (IV secolo aC) si riferisce alle figure di μάγοι e ai loro presunti gesti catarticiRispetto al contesto della polemica eraclitea egrave particolarmente interessante il precedente dellrsquoiscrizione reale di Behistun (nota anche nelle cittagrave costiere dellrsquoAsia Minore intorno al 520 aC) con cui Dario aveva denunciato il tentativo di Gaumata di propor-si come legittimo erede al trono persiano bollando lrsquousurpatore appunto come μάγος e soprattutto insistendo sulla falsificazione della realtagrave presente nel suo messaggio sullrsquoinfondatezza delle sue pretese dunque sullrsquoopposizione tra la veritagrave proclamata legitti-mamente e lrsquoinganno perpetrato nellrsquoombra21 Da un certo punto

14 Cosigrave Marcovich (eraclito Frammenti cit p 325)15 Su questo oltre ai lavori di Gemelli Marciano anche W Burkert Prehistory of

Presocratic Philosophy in an Orientalizing Context in The Oxford Handbook of Presocratic Philosophy edited by P curd and dW Graham Oxford Oxford University Press 2008 pp 55-85

16 Se lrsquoelenco ndash a dispetto dei dubbi di Marcovich (che lo attribuisce a Clemente riconoscendo eracliteo solo il termine λήναι ) ndash risale a unrsquoautentica citazione eraclitea si tratterebbe della prima ricorrenza del termine nella letteratura greca (Die Vorsokratiker Band I cit p 347)

17 eraclito Frammenti cit p 32318 Einfuumlhrung a Die Vorsokratiker Band I cit pp 401-410 nello specifico era-

cliteo ibi pp 333-33419 W Burkert Prehistory of Presocratic Philosophy cit pp 72-7320 Ma si veda piugrave avanti21 Su questo punto anche Gemelli marciano Einfuumlhrung a Die Vorsokratiker

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di vista allora quellrsquoaccostamento di figure (magi e adepti a culti dionisiaci) poteva essere giustificato dalla comunanza ldquosospettardquo di pratiche oscure e segrete (riti espiatori) che si pretendeva discen-dessero da una presunta sapienza divina (donde lrsquoaccostamento a μύσται)22Lrsquoeffetto che tale affollamento (e confusione) di personaggi produ-ce egrave apparentemente quello di gettare discredito sulle laquoiniziazioni ai misteri praticati dagli uominiraquo (τὰ νομιζόμενα κατrsquo ἀνθρώπους μυστήρια) non egrave chiaro tuttavia (e gli interpreti sono in proposito divisi) se questo comportasse in Eraclito un rifiuto totale delle cele-brazioni misteriche ovvero solo di loro specifiche fenomenologie23 Egrave da tenere presente in ogni caso che (i) i termini dellrsquoelenco di B14 (νυκτιπόλοι μάγοι βάκχοι λήναι μύσται) non avevano allrsquoepo-ca di per seacute valore spregiativo ricorrendo anzi frequentemente in senso sacrale e rituale nella letteratura religiosa e (ii) quello sprez-zo egrave implicito nel contesto della citazione di Clemente (dove addi-rittura al fuoco egrave affidato un ufficio punitivo in senso cristiano)24Egrave possibile che lrsquoatteggiamento di Eraclito in ambito religioso fos-se condizionato anche dalla sua peculiare posizione politica se in-crociamo la notizia di Antisitene peripatetico (riferita da Diogene Laerzio DK 22 A16) con le informazioni di Strabone (DK 22 A2) possiamo ricavare unrsquoindicazione interessante lrsquoappartenenza fa-miliare di Eraclito comportava un ruolo eminente nellrsquoorganizza-zione dei culti sacri a Demetra25 Cosigrave la rinuncia al titolo regale a vantaggio del fratello che la tradizione antica marcava come indi-zio di arroganza26 (μεγαλοφροσύνη) forse come risposta al preva-

Band I cit pp 333-33422 Ibi p 40923 Propendono per la prima lettura tra gli altri Burnet Gigon Fraumlnkel Guthrie e

sostanzialmente Marcovich per la seconda in particolare Kirk24 V macchioro Zagreus Studi intorno allrsquoorfismo Firenze Vallecchi 19302

pp 410-41125 S Mouraviev ipotizza una stretta affinitagrave tra il linguaggio ldquoletterariordquo di

Eraclito e quello religioso dei misteri di Demetra cui sarebbe stato iniziato in gioventugrave (nellrsquointervista rilasciata a G Fornari Sperare lrsquoinsperabile Dialogo del traduttore con Serge Mouraviev in Eraclito la luce dellrsquoOscuro a cura di G fornari Firenze Olschki 2012 p 6)

26 Cosigrave Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 29

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lere in Efeso delle correnti democratiche potrebbe leggersi anche in relazione a quel ruolo religioso Egrave stato in effetti ipotizzato27 che dietro gli attacchi eraclitei ai culti misterici possa celarsi in realtagrave una reazione allrsquoirrompere di nuove forme di religiositagrave (culti ani-mistici) particolarmente popolari tra i ceti meno abbienti in questo caso si intreccerebbero preoccupazioni a un tempo religiose e poli-tiche Drsquoaltra parte - si egrave sostenuto28 - proprio lrsquoopposizione ai culti (e relativi miti) che la sua dignitagrave ereditaria imponeva di rispettare (misteri eleusini) potrebbe aver spinto Eraclito a quella rinunciaI segnali che si possono cogliere nelle citazioni sono contraddittori il contesto di B14 (laquoPer chi profetizza lrsquoefesio Eraclitoraquo) ha sug-gerito29 lrsquoipotesi che la formula laquoPer nottambuli magi baccanti menadi iniziatiraquo costituisse la dedica dello scritto consegnato (of-ferto) alla protezione del tempio di Artemide ovvero che una parte del libro eracliteo fosse a essi rivolta30 lo stigma nei confronti di τὰ νομιζόμενα κατrsquo ἀνθρώπους μυστήρια potrebbe intendersi allora come semplice presa di distanze da unrsquoadesione inconsapevole alla ritualitagrave misterica da parte dei laquomoltiraquo (οἱ πολλοί)31 Analogamente il frammento B15 giagrave da Schleiermacher interpretato come espres-sione di riprovazione nei confronti della grossolanitagrave dei culti dio-nisiaci potrebbe in realtagrave limitarsi a denunciare una partecipazio-ne incosciente e volgare che ne sviliva il significato il riferimen-to allrsquoinvasamento bacchico (μαίνονται) e alla celebrazione delle Lenee (ληναΐζουσιν) sarebbe stato sfruttato proprio per marcare come lrsquoessenza religiosa potesse apparire alterata da riti e gesti sfre-nati32 Unrsquoambiguitagrave che pare riflettersi in altre citazioni eraclitee

27 E Paresce La giustizia nei presocratici Soveria Mannelli Rubettino Editore 1986 p 198

28 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 2929 a tonelli Sulle tracce della sapienza Per una rifondazione etica della con-

temporaneitagrave Bergamo Moretti e Vitali Editori 2009 p 54 in precedenza lo stesso Tonelli aveva proposto la citazione di B14 come frammento 1 nella sua edizione dello scritto eracliteo (eraclito Dellrsquoorigine traduzione e cura di A tonelli Milano Feltrinelli 1993 p 39)

30 V Macchioro Zagreus cit pp 409-41031 a tonelli Sulle tracce della sapienza cit p 5632 V Macchioro Zagreus cit p 377

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καὶ διὰ τοῦτο εἰκότως αὐτὰ ἄκεα Ἡ προσεῖπεν ὡς ἐξακεσόμενα τὰ δεινὰ καὶ τὰς ψυχὰς ἐξάντεις ἀπεργαζόμενα τῶν ἐν τῆι γενέσει συμφορῶνE per questo a giusta ragione Eraclito chiamograve laquorimediraquo lti miste-rigt in quanto hanno effetti risolutori sui mali e liberano le anime dalle sventure della nascita (Giamblico DK 22 B68)

θυσιῶν τοίνυν τίθημι διττὰ εἴδηmiddot τὰ μὲν τῶν ἀποκεκαθαρμένων παντάπασιν ἀνθρώπων οἷα ἐφrsquo ἑνὸς ἄν ποτε γένοιτο σπανίως ὥς φησιν Ἡ ἤ τινων ὀλίγων εὐαριθμήτων ἀνδρῶνmiddot τὰ δrsquo ἔνυλα κτλ Pongo due specie di sacrifici quelli degli uomini perfettamente purificati che potrebbero aver luogo solo rare volte per uno solo ndash come sostiene Eraclito ndash ovvero per pochissimi [letteralmente pochi uomini che si possono facilmente contare] e quelli materiali (Giamblico DK 22 B69)

Se nel caso di B68 egrave forse possibile cogliere nella scelta di ἄκεα (cure rimedi) un risvolto ironico e dunque sostanzialmente irri-guardoso nei confronti della pratica misterica la testimonianza di Giamblico pare alludere a unrsquoostililitagrave di Eraclito solo verso le forme superstiziose di presunta catarsi subite nellrsquoignoranza33 il valore del sacrificio sarebbe commisurato alla qualitagrave dellrsquoatteg-giamento di chi lo compie donde lrsquointeresse per la disposizione la purezza interiore di chi partecipa34 e di contro la diminutio della mera ritualitagrave esteriore B5 allarga lo spettro della polemica coin-volgendo accanto ai sacrifici le preghiere

καθαίρονται δrsquo ἄλλωι αἵματι μιαινόμενοι οἷον εἴ τις ἐμβὰς πηλῶι ἀπονίζοιτομαίνεσθαι δrsquo ἂν δοκοίη εἴ τις αὐτὸν ἀνθρώπων ἐπιφράσαιτο οὕτω ποιέοντακαὶ τοῖς ἀγάλμασι δὲ τουτέοισιν εὔχονται ὁκοῖον εἴ τις δόμοισι λεσχηνεύοιτο οὔ ltτι γινώσκων θεοὺς οὐδrsquo ἥρωας οἵτινές εἰσιgtSi purificano in vero con altro sangue contaminandosi come chi

33 WKC Guthrie A History of Greek Philosophy Vol 1 The Earlier Presocratics and the Pythagoreans Cambridge Cambridge University Press 1962 p 476

34 R laurenti Eraclito cit p 208

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entrando nel fango volesse dal fango lavarsiSarebbe considerato pazzo se qualcuno degli uomini lo vedesse fare cosigraveE rivolgono ancora preghiere a queste statue come chi volesse conversare con i muri neacute conoscono affatto chi siano gli dei e gli eroi (Aristocrito DK 22 B5)

Il frammento ricostruito da tre passi di Aristocrito integrati da una citazione di Origine35 rivela comunque nellrsquoequilibrio interno il marchio della propria autenticitagrave36 la prima parte denuncia lrsquoas-surditagrave dei sacrifici espiatori giocando sullrsquoincoerenza (e tensio-ne) implicita nel gesto di laquopurificarsi (καθαῖρεσθαι) ltdel sangue versatogtraquo versandone ancora - laquocontaminandosi con altro sangueraquo (ἄλλωι αἵματι μιαινόμενοι) Egrave possibile che lrsquoEfesio proprio per la funzione di direzione religiosa della sua famiglia non alluda genericamente a riti catartici ma specificamente a pratiche sangui-narie in uso allrsquoepoca37Eraclito sottolinea la contraddizione (evidentemente non per il vol-go degli ἄνθρωποι) di quelle laquopurificazioniraquo riferendosi allrsquoillogi-citagrave dellrsquoatto ndash del tutto analogo - di laquoentrare nel fangoraquo (εἰς πηλὸν ἐμβῆναι) per laquolavarsi dal fangoraquo (πηλῶι ἀπονίζεσθαι) chiunque cosigrave si comportasse apparirebbe folle (μαίνεσθαι38 δrsquo ἂν δοκοίη) agli laquouominiraquo Nella stessa direzione forse B13

ὕες βορβόρωι ἥδονται μᾶλλον ἢ καθαρῶι ὕδατιI porci del fango si compiacciono piugrave che dellrsquoacqua pura (Clemente Alessandrino DK 22 B13)

Lrsquoacqua pura (κάθαρον ὕδωρ) puograve evocare la decontaminazione rituale cosigrave come il laquofangomelmaraquo (reso con πηλός in B5 ma con

35 Ibi p 20536 heacuteraclite Fragments texte eacutetabli traduit commenteacute par m conche Paris

Presses Universitaires de France 1986 p 17137 WKC Guthrie A History of Greek Philosophy cit p 475 nota In una

prospettiva diversa lrsquoipotesi egrave rilanciata da G fornari Immortalimortali Il sacrificio in Eraclito in Eraclito la luce dellrsquoOscuro a cura di G fornari Firenze Olschki Editore 2012 p 145

38 Probabile che qui Eraclito giochi sullrsquoassonanza tra μαίνεσθαι e μιαίνεσθαι

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il raro βόρβορος in B13) allude forse ai misteri come conferme-rebbero due distinti passi platonici (Fedone 69 c3-7 Repubblica 533 d1-339)Egrave legittimo dunque leggere questi passaggi come rifiuto della tra-dizione dei Misteri e dei culti iniziatici forse della stessa regalitagrave sacerdotale familiare con un rovesciamento di prospettiva (il fan-go in questo caso gettato sugli iniziati e non sui non-iniziati40) che possiamo riconoscere eracliteo Ma non egrave da escludere anche in questo caso che lrsquoEfesio puntasse a rilevare lrsquoinsensatezza di una pratica collettiva che risultava superficiale e meccanica per cogliere lrsquoessenza religiosa di quei riti catartici era necessario su-perarne lrsquoapparenza Lrsquoindicazione di continuitagrave tra vita e morte (implicita probabilmente nellrsquoidentificazione di Dioniso e Ade in B15 ὡυτὸς δὲ Ἀίδης καὶ Διόνυσος) potrebbe in questo senso es-sere decisivaEgrave un fatto comunque che i gesti e i contesti sottolineati nelle te-stimonianze

ἀνέθηκε δrsquo αὐτὸ εἰς τὸ τῆς Ἀρτέμιδος ἱερόνdepose ltlo scrittogt nel tempio di Artemide (Diogene Laerzio DK 22 A16)

ἀναχωρήσας δὲ εἰς τὸ ἱερὸν τῆς Ἀρτέμιδος μετὰ τῶν παίδων ἠστραγάλιζενmiddot περιστάντων δrsquo αὐτὸν τῶν Ἐφεσίων laquoτί ὦ κάκιστοι θαυμάζετεraquo εἶπενmiddotraquoἢ οὐ κρεῖττον τοῦτο ποιεῖν ἢ μεθrsquo ὑμῶν πολιτεύεσθαιraquoRitiratosi presso il tempio di Artemide giocava a dadi con i fan-ciulli e dal momento che gli Efesi lo attorniavano cosigrave parlograve laquoDi che cosa vi meravigliate o pessimi Non egrave forse meglio fare ciograve che partecipare alla vita della cittagrave con voiraquo (Diogene Laerzio DK 22 A13)

39 Il commentatore neoplatonico Olimpiodoro segnala come in questo caso Platone parafrasi un detto orfico secondo Mario Vegetti (Platone Repubblica a cura di m veGetti Milano BUR Rizzoli 2007 pp 362-363 note 13-14) si tratterebbe di allusioni orfico-eleusine

40 Su questo punto r di GiusePPe La mistica del fuoco in Eraclito lrsquoOscuro na-scita della filosofia dallo spirito del sacrificio in Eraclito la luce dellrsquoOscuro cit p 121 nota 40

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cosigrave come quelli che possiamo ancora intravedere impliciti nelle stesse citazioni

καὶ τοῖς ἀγάλμασι δὲ τουτέοισιν εὔχονται ὁκοῖον εἴ τις δόμοισι λεσχηνεύοιτο οὔ ltτι γινώσκων θεοὺς οὐδrsquo ἥρωας οἵτινές εἰσιgtE rivolgono ancora preghiere a queste statue come chi volesse conversare con i muri neacute conoscono affatto chi siano gli dei e gli eroi (Aristocrito DK 22 B5)

[] ὅκωσπερ ltπῦρgt ὁπόταν συμμιγῆι θυώμασιν ὀνομάζεται καθrsquo ἡδονὴν ἑκάστουcome il fuoco quando si mescola con gli odori egrave nominato secon-do lrsquoaroma di ognuno (Ippolito DK 22 B67)

suggeriscano di considerare intenzionale lrsquointegrazione dello scrit-to in un contesto simbolico e semantico di tipo religioso (in cui forse era sottinteso un riconoscimento ancorcheacute parziale dei culti cittadini ed ellenici41) che egrave ora da determinare

Zeus Core e Dioniso

Lrsquoelenco di B14 (νυκτιπόλοι μάγοι βάκχοι λῆναι μύσται) e altri segnali che abbiamo registrato nelle citazioni eraclitee sug-geriscono che i fenomeni religiosi in discussione siano soprattutto quello eleusino e quelli orfici e dionisiaci42 evocati rispettivamente

41 Egrave questa la tesi di G fornari Immortalimortali cit p 14742 chh kahn The Art and Thought of Heraclitus Cambridge Cambridge

University Press 1979 pp 262-263 Mi sono interessato di questi fenomeni in d Zucchello Contemplazione e destino aspetti della religione greca in ldquoAnnuario del Ginnasio Liceo lsquoA Voltarsquo ndash 1995-2000rdquo Como Pubblicazioni del Liceo ldquoA Voltardquo 2001 pp 92-117 (Versione digitale httpwwwnoeinnetoriginicontemplazione_destinopdf) Sulla questione egrave oggi essenzia-le la consultazione di f Graf Orfeo Eleusis y Atenas in A BernaBeacute y f casadesuacutes (coords) Orfeo y la tradiciacuteon oacuterfica Un reencuentro I Madrid Akal 2008 pp 671-696 e ai JimneacuteZ san cristoacuteBal Orfismo y Dionisismo ibi pp 697-727 Una sintesi molto chiara anche in A BernaBeacute Orphisme et Preacutesocratiques bilan et perspectives drsquoun dialogue complexe in A laks et c louGuet (eacuteds) Qursquoest-ce que la Philosophie Preacutesocratique What is Presocratic Philosophy Villeneuve drsquoAscq (Nord) Presses Universitaires du

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nellrsquouso di termini come μύσται e βάκχοιλῆναι che ritroviamo collegati43 non a caso anche nella laminetta funeraria di Ipponio una delle attestazioni piugrave antiche (fine V secolo aC) dellrsquoesistenza di iniziazioni (e relative rappresentazioni escatologiche) riconduci-bili al culto orficoDioniso-Zagreo ndash la cui vicenda sarebbe al centro della narrazione orfica44 - era designato come νυκτιπόλος (laquoche va nella notteraquo Euripide I cretesi fr 79 11) ed egrave dunque possibile che νυκτιπόλοι sia una modalitagrave per riferirsi ai suoi adepti Lo stesso dio in quanto figlio di PersefoneCore appare al centro del mito fondante il culto cui allude lrsquoespressione τὰ μυστήρια (B14) utilizzata appunto per la festivitagrave dedicata a Demetra e Core in Eleusi come risulta anche dalla testimonianza (tarda) di Ippolito

[] αὐτὸς ὁ ἱεροφάντης [] εὐνουχισμένος δὲ διὰ κωνείου καὶ πᾶσαν ἀπηρτημένος τὴν σαρκικὴν γένεσιν νυκτὸς ἐν ltἘgtλευσῖνι ὑπὸ πολλῷ πυρὶ τελῶν τὰ μεγάλα καὶ ἄρρητα μυστήρια βοᾷ καὶ κέκραγε λέγωνmiddotraquoἱερὸν ἔτεκε πότνια κοῦρον Βριμὼ Βριμόνraquo []Lo ierofante in persona [hellip] che si egrave reso impotente con la cicuta e si egrave staccato da ogni generazione carnale di notte a Eleusi in mezzo alla luce delle fiaccole nel compiere il rituale dei grandi e ineffabili misteri grida e urla proclamando laquoBrimograve Signora ha generato il sacro fanciullo Brimoacutesraquo [hellip] (Ippolito Confutazione di tutte le eresie V 8 40)45

Ippolito rimanda evidentemente alla rievocazione ndash mimata ma non consumata (donde la sottolineatura dellrsquoimpotenza procurata e del distacco dalla carnalitagrave) tra lo ierofante di Eleusi e la sacerdotessa di Demetra - dello ἱερὸς γάμος tra Zeus e Persefone (πότνια Βριμὼ) da cui secondo il mito sarebbe nato il laquosacro fanciulloraquo (ἱερὸς κοῦρος) Dioniso designato come Βριμός (letteralmente laquotremen-

Septentrion 2002 pp 205-24743 Come segnala f Graf Orfeo Eleusis y Atenas cit p 67144 Una recente rivalutazione della centralitagrave di tale mito (Dioniso e i Titani) in seno

allrsquoorfismo in A BernaBeacute El mito orfico de Dioniso y los Titanes in A BernaBeacute y f casadesuacutes (coords) Orfeo y la tradiciacuteon oacuterfica cit I pp 591-607

45 G colli La sapienza greca Volume I cit pp 114-115

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do potenteraquo)46 Le Rane di Aristofane suggeriscono la connessione tra misteri eleusini e culto dionisiaco descrivendo la catabasi di Dioniso il testo infatti sottolinea il destino felice degli iniziati mentre nellrsquooltretomba in una probabile parodia della processione di Eleusi inneggiano al loro dio Iachkos (Rane 448-459) da iden-tificare anche secondo testimonianze antiche con Bacco-DionisoLa denuncia (B14) dei laquomisteriraquo - che laquoiniziano allrsquoempietagraveraquo (ἀνιερωστὶ μυεῦνται) - egrave da leggersi probabilmente in relazio-ne a determinati aspetti cultuali ridicolizzati (B68) come laquorime-diraquo (ἄκεα ) forse lrsquoaccostamento tra νυκτιπόλοι βάκχοι λῆναι μύσται allude alle manifestazioni sessuali (riti fallici e inni inve-recondi) cui si riferisce Giamblico nel contesto di B68 (laquonel cor-so dei riti sacri attraverso la contemplazione e lrsquoascolto di cose osceneraquo ἔν τε τοῖς ἱεροῖς θεάμασί τισι καὶ ἀκούσμασι τῶν αἰσχρῶν) e che Eraclito stigmatizza espressamente come laquoinde-cenzaraquo (ἀναιδείη B15) nei riti in onore di Dioniso

εἰ μὴ γὰρ Διονύσωι πομπὴν ἐποιοῦντο καὶ ὕμνεον ἆισμα αἰδοίοισιν []Se in effetti non fosse per Dioniso che fanno processione e cantano lrsquoinno alle vergogne [] (B15)

Allusioni sessuali drsquoaltra parte non erano estranee come abbiamo segnalato al complesso dellrsquoevento eleusino (per ufficio familiare probabilmente ben noto a Eraclito) Ma non era forse solo lrsquoin-trinseca spudoratezza e sfrenatezza del dionisismo (cui alludono i verbi μαίνομαι καὶ ληναΐζω) a essere oggetto dellrsquoattenzione eraclitea potrebbero esserlo state secondo la testimonianza di Giamblico (B68) soprattutto le pretese catartiche ed escatologi-che di tali iniziazioni Esse si proponevano infatti come soluzione dei mali (ὡς ἐξακεσόμενα τὰ δεινὰ)47 il percorso rituale doveva coinvolgere lrsquoiniziato familiarizzandolo con il dio e facendogli esperire le sue vicissitudini48 per culminare nella conquista di una

46 Sulla questione la nota di Colli ibi p38747 Una prospettiva ben evidenziata in un (posteriore) passo euripideo (Baccanti

73-77)48 Su questo punto ai JimneacuteZ san cristoacuteBal Orfismo y Dionisismo cit pp 712-

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superiore condizione di beatitudine una trasformazione tempora-nea operata attraverso lrsquolaquoentusiasmoraquo (ἐνθουσιασμός) la posses-sione (μανία) divinaAnche allrsquointerno della tradizione eleusina probabilmente in rela-zione e continuitagrave con antiche tradizioni propiziatorie che celebra-vano il ciclo delle messi49 doveva registrarsi analoga aspirazione a coniugare iniziazione rituale50 e atto contemplativo (ἐποπτεία) con la connessa soteriologia (Omero Inno a Demetra 480-482) nella partecipazione al rito lrsquoiniziato doveva accogliere la promes-sa della sua rinascita e dunque prepararsi a una serena accettazione della morte in quanto necessario trapasso a un (non meglio preci-sato) destino privilegiato51 Allo stesso nesso salvifico (tra τελεταί e αἶσα) puntano una testimonianza di Isocrate (Panegirico 28) e probabilmente un frammento di Pindaro (ὄλβιοι δrsquo ἅπαντες αἴσᾳ λυσιπόνων τελετᾶν fr 131a) che sembra muoversi tra la promes-sa di beatitudine documentata nel mito di fondazione dei misteri e la prospettiva escatologica attribuita allrsquoorfismoAd analoga associazione misterica tra vita e morte alluderebbe ap-punto il rilievo di B15 circa lrsquoidentitagrave di Dioniso e Ade (ὡυτὸς δὲ Ἀίδης καὶ Διόνυσος)52 senza la consapevolezza (religiosa) di tale coincidenza sarebbero stati vani i presunti laquorimediraquo (ἄκεα ) rituali (B68) per le anime di fronte alla sciagura della nascita (τὰς ψυχὰς ἐξάντεις ἀπεργαζόμενα τῶν ἐν τῆι γενέσει συμφορῶν) Proprio Giamblico (DK 22 B69) ndash come sopra rilevato - accenna a un reale interesse dellrsquoEfesio per una forma di sacrificio (θυσία) e autentica κάθαρσις che possiamo effettivamente inquadrare nella

71349 Wkc Guthrie The Greeks and their Gods (1950) trad it I Greci e i

loro dei Bologna Il Mulino 1987 pp 347-8 Sul fenomeno dei misteri an-che I chirassi colomBo La religione greca Roma-Bari Laterza 19942 D saBBatucci Saggio sul misticismo greco Roma-Bari Laterza 19792 F Graf I culti misterici in I Greci 22 Torino Einaudi 1997

50 La μύησις preliminare laquoazioniraquo (τὰ δρώμενα probabilmente la rappresenta-zione della sacra unione tra Zeus e Core) laquooggetti mostratiraquo (τὰ δεικνύμενα forse la spiga di grano simbolo di fertilitagrave) laquoformule recitateraquo (τὰ λεγόμενα)

51 Le religioni dei Misteri Volume I Eleusi Dionisisimo Orfismo a cura di P scarPi Fondazione Lorenzo Valla Milano Mondadori 2002 p 555

52 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 60

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Zucchello Dario

ricercatezza sacrale del contesto e dei gesti attribuitigli nelle testi-monianzeA differenza del culto dionisiaco quello orfico sembra presupporre una teologia e una precettistica costituendosi quindi con i tratti di una religione53 in questo caso non egrave una forma di contatto diretto con il dio (entusiasmo) a ldquotrasformarerdquo lrsquoiniziato nel corso del rito ma una conquista conoscitiva a mutare il destino ultraterreno della sua anima Un sapere escatologico egrave essenziale alle τελεταί orfi-che conoscenza della natura dellrsquoanima della sua situazione nel mondo delle sue possibilitagrave di emanciparsi dalla condizione mor-tale54 In questo senso a dispetto della salvezza terrena sperimen-tata nella possessione dionisiaca per il fedele orfico la salvezza si produce nellrsquoal-di-lagrave attraverso una peculiare esperienza catartica in questo mondo55Quella che appare come polemica di Eraclito nei confronti dei feno-meni di culto cui si collegano alcune delle figure (βάκχοι λῆναι μύσται) evocate nei frammenti potrebbe dunque celare solo un at-tacco al grossolano simbolismo sessuale (Eleusi) e alla oscena ri-tualitagrave (dionisismo) di quelle forme religiose e piugrave specificamente una netta condanna della superstiziosa fiducia nel vincolo magico tra gesti rituali e destino dopo la morte (donde la possibile connessione con i μάγοι) e in generale della concezione del nesso vita-morte che esse incarnano56 Lrsquoatteggiamento ostile dellrsquoEfesio potrebbe in questo senso non essere stato dettato dal suo aristocratico conser-vatorismo neacute dal suo radicale razionalismo57 ma da una sensibilitagrave religiosa che possiamo (a certe condizioni) accostare allrsquoorfismo58 sfruttando le potenziali allusioni dei frammenti al linguaggio delle ldquoiniziazionirdquo e alle relative gerarchie (coloro che hanno ascoltato e compreso la parola coloro che lrsquoascoltano per la prima volta e non

53 WKC Guthrie Orpheus and Greek religion Princeton University Press Princeton 19932 p 206

54 ai JimneacuteZ san cristoacuteBal Orfismo y Dionisismo cit p71355 Ibi pp 722-72356 chh kahn The Art and Thought of Heraclitus cit pp 362-36357 Ibidem58 Ancora interessante ancorcheacute riduttiva la lettura di Macchioro V Macchioro

Eraclito Nuovi studi sullrsquoorfismo Bari Laterza 1922 e Id Zagreus cit

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

la intendono e coloro che lrsquohanno ascoltata)59 ma anche a figure ed elementi piugrave specifici della lezione orfica60Cosigrave per esempio si possono cogliere cenni escatologici nelle (enigmatiche) citazioni di Plutarco e Clemente

νέκυες γὰρ κοπρίων ἐκβλητότεροιI cadaveri son da gettare piugrave del letame (Plutarco DK 22 B96)

ἄνθρωπος ἐν εὐφρόνηι φάος ἅπτεται ἑαυτῶι [ἀποθανὼν] ἀποσβεσθεὶς ὄψεις ζῶν δὲ ἅπτεται τεθνεῶτος εὕδων [ἀποσβεσθεὶς ὄψεις] ἐγρηγορὼς ἅπτεται εὕδοντοςNella notte lrsquouomo accende a se stesso una luce quando gli occhi sono spenti Da vivo in vero egrave in contatto con il morto quando dorme [quando gli occhi sono spenti] da sveglio egrave in contatto con il dormiente (Clemente Alessandrino DK 22 B26)

ἀνθρώπους μένει ἀποθανόντας ἅσσα οὐκ ἔλπονται οὐδὲ δοκέουσινCose che non sperano neacute immaginano aspettano gli uomini una volta morti (Clemente Alessandrino Plutarco DK 22 B27)

I gesti - laquogettare via i cadaveriraquo (νέκυς ἐκβάλλω) laquonella notte ac-cendere una luceraquo (ἐν εὐφρόνηι φάος ἅπτομαι) ndash e gli accostamenti ndash νέκυεςκοπρία ζῶνἐγρηγορὼς εὕδωντεθνεῶτος ndash suggeriscono che per Eraclito lrsquoanima sarebbe vita e valore del corpo (B96)61 la morte rappresentando per essa liberazione dal vincolo carnale (B27) il ricorso allrsquoincrocio studiato di espressioni che veicolano stati con-trastanti (vivo-morto luce-oscuritagrave veglia-sonno) si sottolinea la costante contiguitagrave e compresenza nella condizione umana della polaritagrave vita-morte (Dioniso-Ade)62Allrsquoidea di giudizio puograve forse ricollegarsi unrsquoulteriore citazione di Ippolito

59 Ciograve potrebbe riflettere i gradi dellrsquoiniziazione misterica ἐποπτεία μύησις e ἀμύητοι secondo la tesi di G Thomson citato in R laurenti Eraclito cit p 80

60 V Macchioro Zagreus cit pp 393-39561 Per il contesto e la significazione orfica del frammento ibi p 40162 Analogamente a quanto riscontriamo in relazione al nesso anima-corpo nel

contemporaneo Pindaro (fr 131b)

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Dario Zucchello

λέγει δὲ [Ἡράκλειτός] καὶ σαρκὸς ἀνάστασιν ταύτης ltτῆςgt φανερᾶς ἐν ἧι γεγενήμεθα καὶ τὸν θεὸν οἶδε ταύτης τῆς ἀναστάσεως αἴτιον οὕτως λέγωνmiddot ἔ ν θ α δ rsquo ἐ ό ν τ ι ἐ π α ν ί σ τ α σ θ α ι κ α ὶ φ ύ λ α κ α ς γ ί ν ε σ θ α ι ἐ γ ε ρ τ ὶ ζ ώ ν τ ω ν κ α ὶ ν ε κ ρ ῶ ν Eraclito afferma che vi egrave resurrezione della carne che percepia-mo in cui siamo nati e che il dio egrave causa di questa resurrezione esprimendosi in questo modo Davant i a colui che egrave lagrave s i levano e diventano vigi l i custodi dei vivi e dei mort i (Ippolito DK 22 B63)

che puograve intendersi come riferimento al governo divino (di Ade63) sulle anime dopo la morteMa nella prospettiva di un possibile confronto a distanza con le credenze orfiche64 risulta particolarmente interessante B62 soprat-tutto se ne accettiamo lrsquointerpretazione di Sesto Empirico

ἀθάνατοι θνητοί θνητοὶ ἀθάνατοι ζῶντες τὸν ἐκείνων θάνατον τὸν δὲ ἐκείνων βίον τεθνεῶτεςImmortali mortali mortali immortali vivendo di quelli la morte di quelli la vita morendo (Ippolito DK 22 B62)

ὁ δὲ Ἡράκλειτός φησιν ὅτι καὶ τὸ ζῆν καὶ τὸ ἀποθανεῖν καὶ ἐν τῷ ζῆν ἡμᾶς ἐστι καὶ ἐν τῷ τεθνάναιmiddot ὅτε μὲν γὰρ ἡμεῖς ζῶμεν τὰς ψυχὰς ἡμῶν τεθνάναι καὶ ἐν ἡμῖν τεθάφθαι ὅτε δὲ ἡμεῖς ἀποθνῄσκομεν τὰς ψυχὰς ἀναβιοῦν καὶ ζῆνEraclito afferma che il vivere e il morire sono presenti nella nostra vita e nella ltnostragt morte mentre noi viviamo infatti le nostre anime sono morte e sepolte in noi quando invece noi moria-mo le ltnostregt anime tornano in vita e vivono (Sesto Empirico Schizzi pirroniani III 230)

63 Cosigrave Tonelli eraclito Dellrsquoorigine cit p 17764 Che certamente non deve indurre alla tentazione di ridurre alla sola chiave

religiosa il discorso dellrsquoEfesio (come a nostro avviso erroneamente fece Macchioro) Su questo punto le raccomandazioni di F casadesuacutes Bordoy Heraacuteclito y el orfismo in A BernaBeacute y f casadesuacutes (coords) Orfeo y la tra-diciacuteon oacuterfica cit II pp 1099 ss

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

Lrsquoeco religiosa non egrave in vero lrsquounica che possa cogliersi nel te-sto che sembra congegnato a chiasmo (come altri) con mirabile accuratezza una cura che fa sospettare lrsquointenzione complessa di sfruttare lrsquoesemplaritagrave dello specifico rilievo di tensioni convergen-ti per rinviare allrsquouniversale contesto dellrsquoarmoniosa unione dei contrari65

ταὐτό τrsquo ἔνι ζῶν καὶ τεθνηκὸς καὶ [τὸ] ἐγρηγορὸς καὶ καθεῦδον καὶ νέον καὶ γηραιόνmiddot τάδε γὰρ μεταπεσόντα ἐκεῖνά ἐστι κἀκεῖνα πάλιν μεταπεσόντα ταῦταLa stessa cosa egrave il vivente e il morto lo sveglio e il dormirente il giovane e il vecchio queste cose infatti mutando son quelle e quelle di nuovo mutando sono queste (Plutarco DK 22 B88)

La suggestione orfica egrave tuttavia forte66 come allusione (i) alla coincidenza di caducitagrave (umana) e immortalitagrave (divina dellrsquoanima) di morte (liberazione dellrsquoanima dalla prigione corporea) e rinasci-ta (reincarnazione dellrsquoanima) e quindi di morte (del corpo) e vita (dellrsquoanima) ovvero piugrave specificamente (ii) allo stesso Dioniso dio che muore immortale mortale dio che vive la condizione (e dunque la morte) dei mortali o (iii) agli iniziati (mortali) alla loro liberazione dal ciclo nascita-morte (riconquista della natura divina immortale) conseguenza della loro identificazione con il dio del loro morire la sua vita67A suggerire un ripensamento della posizione religiosa di Eraclito egrave oggi tuttavia uno dei piugrave importanti ritrovamenti papiracei dellrsquoul-timo secolo (1962) il sapiente di Efeso vi egrave infatti direttamente nominato e citato in un esplicito contesto religioso orfico

65 Su questo la cauta valutazione di Casadesuacutes ibidem66 Come non egrave sfuggito alla tradizione da K reinhardt Parmenides und die

Geschichte die griechischen Philosophie (1916) Frankfurt aM Vittorio Klostermann 19854 p 196 al recente The Texts of Early Greek Philosophy The Complete Fragments and Selected Testimonies of the Major Presocratics trans-lated and edited by DW Graham Part I Cambridge CUP 2010 pp 192-193 passando per WKC Guthrie A History of Greek Philosophy cit p 478

67 Per questo aspetto V Macchioro Zagreus cit pp 414-415

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Dario Zucchello

Exucursus Eraclito nel Papiro Derveni

Le 26 colonne superstiti del cosiddetto68 Papiro Derveni - un rotolo (parzialmente distrutto dal fuoco di una pira) risalente allrsquoincirca al periodo 350-300 aC69 ma contenente un testo da datare probabilmente intorno alle fine del V secolo aC70 ndash possono sostanzialmente suddividersi in due sezioni la prima offre istruzio-ni rituali e indicazioni escatologiche (colonne 1-6 con una ripre-sa alla colonna 20) lrsquoaltra lrsquoesegesi allegorica di un piugrave antico e sconosciuto poema (esametrico) attribuito a Orfeo le cui citazioni evocano frammenti delle rapsodie e degli inni conservati sotto quel nome71 (egrave stato ipotizzato possa trattarsi di una versione sintetica della teogonia orfica nota come Protogonos Theogony composta intorno alla fine del VI secolo aC72)Sebbene nel commento possano facilmente individuarsi echi della cultura naturalistica del V secolo aC (Anassagora e Diogene di Apollonia in particolare) accanto al nome di Orfeo lrsquounico con-servato egrave appunto quello di Eraclito (laquoche parla come uno che fa discorsi sacriraquo ὅσπερ ἴκελα ἱερολόγωι λέγων) e a parte un espli-cito riferimento (col XXII) agli Ὕμνοι (orfici) il suo egrave lrsquounico

68 Dal luogo del recupero a pochi chilometri da Salonicco in un sito funerario69 F casadesuacutes El papiro de Derveni in A BernaBeacute y f casadesuacutes (coords)

Orfeo y la tradiciacuteon oacuterfica cit I p 462 Propendono per il 340-320 aC K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction in The Derveni Papyrus edited with Introduction and Commentary by Th kouremenos Gm ParaacutessoGlou k tsantsanoGlou Firenze Olshki Editore 2006 p 9 R radice Introduzione in Allegoristi dellrsquoetagrave classica Opere e frammenti a cura di i ramelli Milano Bompiani 2007 p XIII

70 K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit p 10 Qualche per-plessitagrave su questa datazione egrave espressa da D sider Heraclitus in the Derveni Papyrus in Studies on the Derveni Papyrus edited by a laks and GW most Oxford Clarendon Press 1997 p 138 favorevole a una collocazione nel IV secolo aC

71 Ms funGhi The Derveni Papyrus in Studies on the Derveni Papyrus cit p 27 G BeteGh The Derveni Papyrus Cosmology Theology and Interpretation Cambridge Cambridge University Press 2004 pp 130-131

72 Lrsquoipotesi egrave di ML West The Orphic Poems Oxford Clarendon Press 1983 pp 82 ss Per una discussione K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit pp 25 ss

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

scritto (oltre al poema commentato) di cui sia direttamente citato un passaggio

ἥλιο[ς ]του κατὰ φύσιν ἀνθρω[πηΐου] εὖρος ποδός [ἐστι]τοὺ[ς οὔρου]ς οὐχ ὑπερβάλλωνmiddot ει []ρουσε[[ἐ]κ[βήσετα]ι Ἐρινύε[ς] νιν ἐξευρήσου[σι Δίκης ἐπίκουροι]Il sole secondo natura egrave dellrsquoampiezza di un piede umano e non supera i limiti Se oltrepasseragrave lo scopriranno le Erinni assistenti di Dike (col IV)73

nella tradizione posteriore conservato in due distinte citazioni (ri-spettivamente di Aeumltius e Plutarco) nellrsquoedizione DielsKranz pro-poste come frammenti B3 e B9474

(περὶ μεγέθους ἡλίου) εὖρος ποδὸς ἀνθρωπείουLa grandezza del Sole egrave di un piede umano (DK 22 B3)

ἥλιος γὰρ οὐχ ὑπερβήσεται μέτραmiddot εἰ δὲ μή Ἐρινύες μιν Δίκης ἐπίκουροι ἐξευρήσουσιν[Il Sole non oltrepasseragrave le misure altrimenti le Erinni ministre di Dike lo scoprirebbero (DK 22 B94)

Bencheacute il cotesto della citazione sia piuttosto danneggiato e quindi la ricostruzione approssimativa lrsquoautore appare impegnato a difen-dere la propria convinzione che lrsquoordine della natura sia preservato secondo un preciso disegno provvidenziale la citazione di Eraclito sembra in questo senso funzionale al rilievo dellrsquoequilibrio cosmico tutelato da Dike attraverso il servizio delle Erinni (che sorvegliano il rispetto delle laquomisureraquo μέτρα) nellrsquoidentitagrave del prefissato ciclo

73 Citiamo testo greco e traduzione da Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 900-901 Essi sono basati sostanzialmente sullrsquoedizione G BeteGh The Derveni Papyrus cit tenendo conto di alcune migliorie apportate da The Derveni Papyrus edited with Introduction and Commentary by Th kouremenos Gm ParaacutessoGlou k tsantsanoGlou cit

74 Se egrave valida lrsquoipotesi che il testo di Derveni risalga alla fine del V secolo aC si tratterebbe della piugrave antica citazione dello scritto di Eraclito come segnala G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 325

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solare (giorno e notte)75 cosigrave nel testo papiraceo il sole ndash rigoro-samente vigilato dalla divinitagrave - si rivela essenziale come garanzia dellrsquoordinamento dellrsquouniverso

τροφ[ὸν δὲ λέγων αὐ]τὴν αἰνί[ζε]ται ὅτι [ἅ]σσαὁ ἥλι[ος θερμαίνων δ]ιαλύει ταῦτα ἡ νὺξ ψύχουσασυ[νίστησιν ] ἅσσα ὁ ἥλιος ἐθέρ[μ]Chiamandola (la Notte) laquonutriceraquo (Orfeo) esprime in forma meta-forica che tutto ciograve che il sole scaldando dissolve la notte riuni-sce raffreddando tutte le cose che il sole ha scaldato (col X)76

[] τὰ νῦν ἐόνταὁ θεὸς εἰ μὴ ἤλθελεν εἶναι οὐκ ἂν ἐπόησεν ἥλιον ἐποίησε δὲτοιοῦτογ καὶ τοσοῦτον γινόμενον οἶος ἐν ἀρχῆι τοῦ λόγουδιηγεῖται [] Se il dio non avesse voluto che esistessero le realtagrave ora esistenti non avrebbe creato il sole invece lo ha fatto con caratteristiche e grandezze tali come spiega agli inizi del discorso77 (col XXV)78

Allrsquointerno delle colonne superstiti la citazione non appare acci-dentale echi eraclitei si possono cogliere nei passaggi del com-mento e riflettono forse convergenze tematiche tra i versi del poe-ma e lo scritto dellrsquoEfesioI versi ripresi nel commento insistono in effetti sul governo divino del mondo

[] τὰ δrsquo ἐόντα δ[ηλοῖ]γενέσθαι τοιαῦτ[α] διὰ τοῦτον καὶ γενόμενα ε[ἶναι]ἐν τούτωι π[άντα Ση]μαίνει δrsquo ἐν τοῖς ἔπεσι το[ῖσδε]middotΖεὺς κεφα[λή Ζεὺς μέσ]σα Διὸς δrsquo ἐκ [π]άντα τέτ[υκται] []E chiarisce che le cose esistenti sono divenute tali a causa di

75 Su questo punto D sider Heraclitus in the Derveni Papyrus cit p 14476 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 906-90777 Egrave possibile che il riferimento sia proprio alla colonna IV e al contesto della ci-

tazione eraclitea Dubbi in proposito sono tuttavia stati avanzati da Betegh (G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 327-328)

78 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 922-923

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

questo [Zeus] e tutte le cose che sono venute allrsquoessere esistono in questo lo indica in queste parole laquoZeus egrave il capo Zeus egrave la parte mediana da Zeus tutte le cose risultano costituiteraquo (col XVII)79

marcando il ruolo ordinatore del fuoco (cui il commentatore rico-nosce funzione cosmogonica ed escatologica80)

[] Μοῖραν δrsquo ἐπικλῶσαιλέγοντες τοῦ Διὸς τὴμ φρόνησιν ἐπικυρῶσαιλέγουσιν τὰ ἐόντα καὶ τὰ γινόμενα καὶ τὰ μέλλονταὅπως χρὴ γενέσθαι τε καὶ εἶναι κα[ὶ] παύσασθαιβασιλεῖ δὲ αὐτὸν εἰκάζει (τοῦτο γάρ οἱ προσφέρεινἐφα[ί]νετο ἐκ τῶν λεγομένων ὀνομάτων) λέγων ὧδεmiddotΖεὺς βασιλεὺς Ζεὺς δrsquo ἀρχὸς ἁπάντων ἀργικέραυσος[βασιλέ]α ἔφη εἶναι ὅτι πολλ[ῶν ] ωμ μία[ἀρχὴ κ]ρατεῖ καὶ πάντα τελεῖ [][] E dicendo che la Moira fila dicono che la saggezza di Zeus dispone le cose che esistono quelle che vengono allrsquoessere e quel-le che saranno come devono venire allrsquoessere essere e cessare di esistere E lo assimila ad un sovrano ndash questo infatti tra tutti i nomi che vengono detti gli parve che gli si addicesse maggior-mente ndash dicendo laquoZeus sovrano Zeus che governa su tutte le cose con vivida folgoreraquo Disse che egrave sovrano poicheacute di molti un solo potere prevale e compie tutte le cose [] (col XIX)81

Due aspetti chiaramente accennati a piugrave riprese nei frammenti di Eraclito con analoga direzione della folgore (κεραυνός) tradizio-nale simbolo della giustizia divina ma anche espressione del fuoco piugrave puro (πρηστήρ)82

τῶν τε ζώιων τά τε ἄγρια καὶ ἥμερα τά τε ἐν ἀέρι καὶ ἐπὶ γῆς καὶ ἐν ὕδατι βοσκόμενα γίνεταί τε καὶ ἀκμάζει καὶ φθείρεται τοῖς τοῦ θεοῦ πειθόμενα θεσμοῖςmiddot π ᾶ ν γὰρ ἑ ρ π ε τ ὸ ν π λ η γ ῆ ι ν έ μ ε τ α ι ὥς φησιν Ἡράκλειτος

79 Ibi pp 914-91580 Su questo aspetto si puograve sinteticamente consultare il commento di Ilaria Ramelli

alla col XXVI del papiro in Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp942-94381 Ibi pp 916-91782 eraclito Frammenti cit 297

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Tra gli animali quelli sia selvatici sia domestici che vivono in aria sulla terra e nellrsquoacqua nascono crescono e muoiono se-guendo le leggi del dio sostiene infatti Eraclito che ogni anima-le egrave condot to a l pascolo dal la f rusta (Pseudo-Aristotele [de mundo] DK 22 B11)

γίνεσθαι λέγων οὕτωςmiddot τ ὰ δ ὲ π ά ν τ α ο ἰ α κ ί ζ ε ι κ ε ρ α υ ν ό ς τουτέστι κατευθύνει κεραυνὸν τὸ πῦρ λέγων τὸ αἰώνιον λέγει δὲ καὶ φρόνιμον τοῦτο εἶναι τὸ πῦρ καὶ τῆς διοικήσεως τῶν ὅλων αἴτιον Dice che avviene cosigrave tutte le cose dirige la folgore cioegrave gui-da con la folgore intendendo la folgore come il fuoco eterno Sostiene anche che questo fuoco egrave intelligente e dellrsquoordinamento dellrsquouniverso egrave causa (Ippolito DK 22 B64)

πάντα γάρ φησί τὸ πῦρ ἐπελθὸν κρινεῖ καὶ καταλήψεταιDice infatti che tutte le cose il fuoco giungendo giudicheragrave e con-danneragrave (Ippolito DK 22 B66)

La ricorrenza di καταλαμβάνω83 in analogo contesto repressivo consente lrsquoaccostamento tra πῦρ e Δίκη

Δίκη καταλήψεται ψευδῶν τέκτονας καὶ μάρτυραςDike afferreragrave fabbricatori e testimoni di falsitagrave (Clemente Alessandrino DK 22 B28)

rafforzando lrsquoimpressione che Eraclito non si limiti a sottolineare un equilibrio di elementi o di processi ma alluda in generale alla giustizia divina84 Lrsquointenzione dellrsquoautore del papiro nel citarne il testo potrebbe dunque essere stata quella di collegare i due pilastri della propria esegesi cosmologia ed escatologia85 rivelando cosigrave una prospettiva di lettura cui evidentemente lo scritto dellrsquoEfesio si prestavaAllrsquoesempio di Eraclito potrebbero rinviare alcuni specifici rilievi del commentatore il riconoscimento del valore immediatamente

83 eraclito Frammenti cit p 30384 G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 34385 Ibi p 329

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

enigmatico della poesia e dellrsquoimportanza di comunicare i conte-nuti di maggior pregio (μεγάλα) in modo sibillino per sfuggire a volgari fraintendimenti

ὕ]μνον [ὑγ]ιῆ καὶ θεμ[ι]τὰ λέγο[ντα ] το γὰρ[τῆ]ι ποὴσει [κ]αὶ εἰπεῖν οὐχ οἶον τ[ε ἅμα τὴν ὀ]νομάτων[θέ]σιγ καὶ τ[ὰ] ῥηθέντα ἔστι δὲ ξ[ένη τις ἡ] πόησις[κ]ᾳὶ ἀνθρώ[ποις] αἰνι[γμ]ατώδης [ὁ δ]ὲ [Ὀρφεὺ]ς αὐτοῖς[ἐ]ρίστrsquo αἰν[ίγμα]τα οὐκ ἤθελε λέγειν [ἐν αἰν]ίγμας[ι]ν δὲ[μεγ]άλα ἱερ[ολογ]εῖται μὲν οὖγ καὶ ἀ[πὸ τ]οῦ πρώτου[καὶ] μέχρι ⟨τ⟩οῦ [τελε]υταίου ῥήματος ὡ[ς δηλοῖ] καὶ ἐν τῶι[εὐκ]ρινήτω[ι ἔπειmiddot θ]ύρας γὰρ ἐπιθέ[σθαι κελ]εύσας τοῖ[ς][ὠσὶ]ν αὐτ[οὺς οὔτι νομο]θετεῖμ φη[σιν τοῖς] πολλοῖς []Un inno che dice cose sane e conformi al diritto divino infatti con la poesia Infatti non egrave possibile dire al contempo la posizione delle parole e le frasi La poesia perograve egrave qualcosa di strano e di enigmatico per gli uomini Ora Orfeo non voleva dire loro enigmi ingannevoli bensigrave cose importanti in enigmi Dunque espone un discorso sacro dalla prima allrsquoultima parola come mostra anche nel verso ben scelto avendo ordinato loro di porsi delle porte sulle orecchie dice di non istituire leggi per i piugrave [] (col VII)86

La veritagrave dello ἱερὸς λογός egrave necessariamente espressa ἐν αἰνίγμαςιν per proteggerla dagli laquouominiraquo (ἀνθρώποις) essa ri-chiede dunque adeguata disposizione sottolineata nel poema da un gesto (laquoporsi porte sulle orecchieraquo θύρας ἐπιθέσθαι τοῖς ὠσὶν un invito a totale concentrazione) e dallrsquoesplicito diniego della co-municazione laquoai piugraveraquo (τοῖς πολλοῖς) Le scelte lessicali evocano espressioni che ritroviamo nelle citazioni eraclitee la cui struttura egrave forse presente allrsquoautore nellrsquoaccenno a una studiata costruzione verbale ogni parola di Orfeo impone lrsquourgenza interpretativa rin-viando a un senso riposto oltre quello immediato LrsquoEfesio tutta-via egrave richiamato nel commento soprattutto dallrsquoidea di fondo evi-dentemente presente nel poema orfico che lrsquointelligenza del testo sacro (ὕμνον) presupponga una chiave (lrsquoiniziazione alla parola di Orfeo) Anche per la comprensione dellrsquounitario assetto della realtagrave

86 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 904-905

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(κόσμον τόνδε͵ τὸν αὐτὸν ἁπάντων B30) infatti egrave essenziale la decifrazione del logos87

οὐκ ἐμοῦ ἀλλὰ τοῦ λόγου ἀκούσαντας ὁμολογεῖν σοφόν ἐστιν ἓν πάντα εἶναιnon ascoltando me ma il logos egrave saggio convenire che tutte le cose sono uno (Ippolito DK 22 B50)

Analogamente nello stigma del commentatore nei confronti dellrsquoincomprensione dei non iniziati (cui nelle colonne superstiti ci si riferisce come οἱ πολλοί οἱ οὐ γινώσκοντες οἱ οὐκ εἰδότες) e del conseguente stravolgimento del significato delle divinazioni

[] αὐτοῖς πάριμεν [εἰς τὸ μα]ντεῖον ἐπερ[ω]τής[οντες]τῶν μαντευομένων [ἕ]νεκεν εἰ θεμι ltgtἐν Ἅιδου δεινὰ τί ἀπιστοῦσι οὐ γινώς[κοντες ἐ]νύπνιαοὐδὲ τῶν ἄλλων πραγμάτων ἕκαστ[ον] διὰ ποίων ἂνπαραδειγμάτων π[ι]στεύοιεν ὑπό τ[ῆς τε]ἁμαρτ⟨ί⟩ηςκαὶ [τ]ῆς ἄλλης ἡδον[ῆ]ς νενικημένι[οι οὐ] μανθ[άνο]υσιν[οὐδὲ] πιστεύουσι ἀπ[ι]στίη δὲ κἀμα[θίη τὸ αὐτόmiddot ἢν γὰρ][μὴ μα]νθάνωσι μη[δ]ὲ γινώ[σ]κως[ιν οὐκ ἔστιν ὅπως][πιστεύου]σιν [][] per essi andiamo nella sede delle divinazioni per interrogare e avere dei responsi se sia concesso dal diritto divino ltgt cose terribili nellrsquoAde percheacute non vi credono Dal momento che non comprendono i sogni neacute ciascuna delle altre cose grazie a quali esempi potrebbero credere Poicheacute si sono lasciati vincere dalla colpa e da altri piaceri non imparano e non credono Ora la man-canza di fede e la mancanza di apprendimento sono la stessa cosa Se infatti non apprendono e non riconoscono non hanno modo di aver fede [] (col V)88

egrave possibile rinvenire eco della denuncia eraclitea del fraintendi-mento volgare dellrsquoelemento religioso (B15) e della superficiale credulitagrave popolare

87 D oBBink Cosmology as Initiation in Studies on the Derveni Papyrus cit p 4288 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 902-903

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

ἀλλὰ τῶν μὲν θείων τὰ πολλά καθrsquo Ἡράκλειτον ἀ π ι σ τ ί η ι δ ι α φ υ γ γ ά ν ε ι μ ὴ γ ι γ ν ώ σ κ ε σ θ α ιMa la maggior parte delle cose divine secondo Eraclito s i sot-t rae a l la conoscenza per incredul i tagrave ltdegli uominigt (Plutarco DK 22 B86)

ma anche del rilievo posto sul retto orientamento sulla disposizio-ne che deve sostenere la ricerca

ἐὰν μὴ ἔλπηται ἀνέλπιστον οὐκ ἐξευρήσει ἀνεξερεύνητον ἐὸν καὶ ἄπορονSe uno non spera non potragrave trovare lrsquoinsperabile percheacute esso egrave dif-ficile da trovare e impervio (Clemente Alessandrino DK 22 B18)

In generale la polemica eraclitea nei confronti dei laquomoltiraquo (οἱ πολλοί) e della loro mancanza di intendimento e orientamento po-trebbe far da sfondo alla commiserazione del commentatore per la mancata intelligenza dei sacrifici intelligenza che impone di col-legare le azioni e i gesti di culto (τὰ δρώμενα) alla comprensione della recitazione (τὰ λεγόμενα) cosigrave giustificando lrsquoopera di ese-gesi89 La salvezza era con ogni probabilitagrave promessa allrsquoiniziato a tre condizioni una corretta condotta di vita una adeguata cono-scenza determinate pratiche cultuali90

ἀνθρώπω[ν ἐμ]πόλεσιν ἐπιτελέσαντες [τὰ ἱε]ρὰ εἶδονἔλασσον σφᾶς θαυμάζω μὴ γινώσκειν οὐ γὰρ οἷόν τεἀκοῦσαι ὁμοῦ καὶ μαθεῖν τὰ λεγόμενα ὅσοι δὲ παρὰ τοῦτέχνημ ποιομένου τὰ ἱερὰ οὗτοι ἄξιοι θαυμάζεσθαικαὶ οἰκτε[ί]ρεσθαι θαυμάζεσθαι μὲν ὅτι δοκοῦντεςπρότερον ἢ ἐπιτελέσαι εἰδήσειν ἀπέρχονται ἐπι-τελέσαντες πρὶν εἰδέναι οὐδrsquo ἐπανερόμενοι ὥσπερὡς εἰδότες τι ὧν εἶδον ἢ ἤκουσαν ἢ ἔμαθον [οἰ]κτε⟨ί⟩ρεσθαι δὲὅτι οὐκ ἀρκεῖ σφιν τὴν δαπάνην προανηλῶσθαι ἀλλὰκαὶ τῆσ γνώμης στερόμενοι προσαπέρχονταιπρὶμ μὲν τὰ [ἱ]ερὰ ἐπιτελέσαι ἐλπίζον[τε]ς εἰδήσειν

89 K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit pp 52-5390 K tsantsanoGlou The First Columns of the Derveni Papyrus and their

Religious Significance in Studies on the Derveni Papyrus cit p 101

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ἐπ[ιτελές]αντ[ες] δὲ στερηθέντες κα[ὶ τῆς] ἐλπί[δος] ἀπέρχονταιNelle cittagrave degli uomini compiendo i riti sacri hanno visto mi meraviglio di meno che non abbiano conoscenza Non egrave infatti possibile udire e al contempo anche imparare ciograve che viene detto Ora coloro che (vorrebbero farlo) imparando da colui che compie le cerimonie sacre come unrsquoarte sono degni di stupore e di com-miserazione di stupore percheacute convinti che acquisiranno il sapere prima di aver compiuto i riti se ne vanno dopo averli compiuti prima di avere acquisito la conoscenza senza nemmeno fare do-mande come se sapessero qualcosa di ciograve che hanno visto udito o appreso E sono degni di commiserazione percheacute non basta loro aver speso il loro denaro in anticipo ma se ne vanno anche pri-vi di conoscenza Sperando di ottenere conoscenza prima di aver compiuto le cerimonie sacre dopo averle compiute se ne vanno deprivati perfino della speranza (col XX)91

In relazione a quanto sopra marcato circa la presa di posizione era-clitea nei confronti della presunta azione purificatrice dei μάγοι egrave necessario segnalare come proprio nelle colonne iniziali (I-VI le piugrave danneggiate) del Papiro Derveni che contengono la citazione del passo di Eraclito lrsquoautore si riferisse alle figure dei laquomagiraquo e al loro presunto intervento di catarsi e pacificazione nei confron-ti delle anime dei defunti accostandoli alle figure degli laquoiniziatiraquo (μύσται)

[] εὐ]χαὶ καὶ θυς[ί]αι μειλίσσουσι τὰ[ς ψυχάς]ἐπ[ωιδὴ δ]ὲ μάγων δύναται δαίμονας ἐμ[ποδὼνγι[νομένο]υς μεθιστάναιmiddot δαίμονες ἐμποδών ὄντες εἰσὶψ[υχαὶ τιμω]ροί τὴν θυς[ία]ν τούτου ἕνεκε[μ] π[οιοῦσ]ι[νοἱ μά[γο]ι ὡσπερεὶ ποινὴν ἀποδιδόντες τοῖ⟨ς⟩ δὲἱεροῖ[ς] ἐπισπένδουσιν ὕ[δω]ρ καὶ γάλα ἐξ ὧνπερ καὶ τὰςχοὰς ποιοῦσι ἀνάριθμα [κα]ὶ πολυόμφαλα τὰ πόπαναθύουσιν ὅτι καὶ αἱ ψυχα[ὶ ἀν]άριθμοί εἰσι μύσταιΕὐμενίσι προθύουσι κ[ατὰ τὰ] αὐτὰ μάγοις [][] preghiere e sacrifici addolciscono le anime e il canto dei Magi che incanta puograve allontanare i degravemoni quando siano divenuti un impedimento i degravemoni che costituiscono un impedimento sono

91 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 916-917

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anime vendicatrici Per questo i magoi offrono il sacrificio come se stessero pagando una pena E durante i riti sacri offrono acqua e latte con i quali compiono anche le libagioni Ed offrono torte innumerevoli con molti ombelichi poicheacute anche le anime sono innumerevoli Gli iniziati compiono un sacrificio preliminare alle Eumenidi allo stesso modo in cui lo fanno i magoi [] (col VI)92

Ciograve che in apparenza si legge come un apprezzamento potrebbe tuttavia in assenza di un contesto piugrave determinato celare un at-tacco contro le pratiche misteriche e la ciarlateneria di presunti ldquopurificatorirdquo proprio come quello portato da Eraclito e piugrave tardi da Platone (Repubblica II 364b-365a)93 egrave possibile che pur vi-cino allrsquoinsegnamento orfico il commentatore in realtagrave prendesse le distanze da quelli che denunciava come fraintendimenti con-trapponendo direttamente alle pratiche descritte lrsquoinsegnamento da ricavare dallrsquointerpretazione della parola di Orfeo94La citazione eraclitea potrebbe quindi essere intervenuta nel con-testo di unrsquointroduzione polemica a confermare come la rivela-zione della veritagrave fosse destinata a ribaltare le false convinzioni volgari95 lrsquointenzione nellrsquoinsieme sarebbe stata allora quella di condannare una partecipazione passiva e inconsapevole a riti di cui non si intenda il reale significato religioso96 In questo senso la scelta dellrsquoautore potrebbe corroborare lrsquoipotesi che la battaglia culturale dellrsquoEfesio contro le degenerazioni dei culti misterici fos-se avvertita nel V secolo aC come paradigmaticaA questa peculiare presenza di Eraclito allrsquointerno di una cornice orfica si deve aggiungere quanto ebbe a segnalare (tra II e III seco-lo dC) Clemente Alessandrino

92 Ibi pp 902-90393 Pare sensata lrsquoipotesi di Kouremenos (K tsantsanoGlou-Th kouremenos

Introduction cit pp 56-57)94 Sebbene non manchi chi interpreta il riferimento ai μάγοι in senso positivo

addirittura come una sorta di autocitazione da parte dellrsquoautore del testo (K tsantsanoGlou The First Columns of the Derveni Papyrus cit p 110 nota 25 G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 82)

95 K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit pp 55-5696 Ms funGhi The Derveni Papyrus cit p 32

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σιωπῶ δὲ Ἡράκλειτον τὸν Ἐφέσιον ὃς παρrsquo Ὀρφέως τὰ πλεῖστα εἴληφενNon parlo di Eraclito lrsquoEfesio il quale ricavograve da Orfeo la mag-gior parte delle sue opinioni (Clemente Alessandrino Stromata 62271)

Lrsquoaccostamento (abbozzato almeno per alcune opinioni anche in Plutarco e Proclo97) scaturirebbe da una certa confusione nella re-lazione tra il pensatore di Efeso e le fonti orfiche consolidatasi (in rapporto ai temi intravisti nei frammenti del papiro Derveni) nel corso dei secoli Egrave in effetti possibile98 che in piena autonomia (cioegrave senza presupporre unrsquoadesione religiosa) e per i propri obiet-tivi Eraclito avesse ricavato e adattato motivi - quello dellrsquounitagrave o ciclica interconnessione dei contrari per esempio - attestati anche nel materiale orfico piugrave antico Le tavolette drsquoosso rinvenute99 in un sito religioso dellrsquoantica Olbia Pontica (Mar Nero) e risalenti alla metagrave del V secolo aC insistono in effetti sulla loro immediata identitagrave

ΒΙΟΣ ΘΑΝΑΤΟΣ ΒΙΟΣ (tav 1)

ΕΙΡΗΝΗ ΠΟΛΕΜΟΣΑΛΗΘΕΙΑ ΨΕΥΔΟΣ (tav 2)

[ΣΩΜ]Α ΨΥΥΧΗ (tav 3)

cosigrave da richiamare anche nella loro sintassi celebri frammenti era-clitei

ἀθάνατοι θνητοί θνητοὶ ἀθάνατοι ζῶντες τὸν ἐκείνων θάνατον τὸν δὲ ἐκείνων βίον τεθνεῶτεςImmortali mortali mortali immortali vivendo di quelli la morte di quelli la vita morendo (Ippolito DK 22 B62)

97 D sider Heraclitus in the Derveni Papyrus cit p 14898 Ibi pp 147-148 G BeteGh The Derveni Papyrus cit pp 342-34399 Nel 1951 ma pubblicate solo nel 1978

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ὁ θεὸς ἡμέρη εὐφρόνη χειμὼν θέρος πόλεμος εἰρήνη κόρος λιμός (τἀναντία ἅπανταmiddot οὗτος ὁ νοῦς) ἀλλοιοῦται δὲ ὅκωσπερ ltπῦρgt ὁπόταν συμμιγῆι θυώμασιν ὀνομάζεται καθrsquo ἡδονὴν ἑκάστουIl dio egrave giorno notte inverno estate guerra pace sazietagrave fame (tutti gli opposti egli egrave lrsquointelligenza) si trasforma come il fuoco quan-do si mescola con gli odori ed egrave nominato secondo lrsquoaroma di ognuno (Ippolito DK 22 B67)

Difficile in questo caso stabilire la prioritagrave cronologica ma egrave co-munque interessante registrare le convergenze non deve dunque sorprendere che il commentatore di Derveni intravedesse una pos-sibile sintonia tra le sentenze eraclitee e le proprie preoccupazioni e che successivamente qualcuno arrivasse a immaginare unrsquoim-probabile dipendenza segnalata appunto da Clemente La fruizio-ne di testi e forse di modalitagrave espressive e atteggiamenti eraclitei nel papiro Derveni puograve dunque attestare solo la possibilitagrave di una comune sensibilitagrave morale e religiosa e giustificare indirettamente lrsquoipotesi che lrsquoEfesio conoscesse i testi sacri al culto orfico

Spegnere la tracotanza la polemica politica

Diversi segnali suggeriscono di considerare probabile che nella battaglia condotta da Eraclito nei confronti della cultura contempo-ranea la polemica politica incidesse particolarmente100 Come se-gnalato da Diels-Kranz (in appendice alle testimonianze sulla vita del pensatore di Efeso101) disponiamo in questo senso anche di un riscontro esterno

100 Per una recente radicale rilettura di Eraclito in chiave politica si puograve consul-tare i PoZZoni Eraclito de-crittato Lrsquoontologia civica di Eraclito di Efeso Villasanta (MI) Liminamentis 2009 Un precedente puograve considerarsi A caPiZZi Eraclito e la sua leggenda Proposta di una diversa lettura dei fram-menti Roma Ateneo 1979

101 Nella edizione tedesca Die Fragmente der Vorsokratiker von H diels herausge-geben von W kranZ Band I Berlin Weidmannsche Verlagsbuchhandlung 196110 p 144 Lrsquoappendice manca invece nellrsquoedizione italiana I Presocratici a cura di G Reale Milano Bompiani 2006

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Monete di epoca romana presentano con lrsquoiscrizione ηρακλειτοςε-φεςιων (Eraclito degli Efesi) una figura barbuta eretta che guarda a sinistra con la mano destra levata (come per un discorso) lrsquoindi-ce rivolto a seacute e la sinistra che regge una mazza sequenza di gesti che egrave stata interpretata come segno di preghiera e venerazione102 ovvero come rituale iniziatico o ancora icastico invito a guardare dentro seacute stessi103 Il particolare della mazza potrebbe tuttavia evo-care la battaglia morale dellrsquoEfesio (la sua lotta contro il vizio104) ovvero alludere a Eracle proponendone lrsquoaccostamento a Eraclito (come nella quarta epistola pseudoeraclitea) e corroborare cosigrave la notizia dellrsquoesistenza in Efeso di una statua di Eraclito rappresen-tato come Eracle105 ciograve ne confermerebbe la statura pubblica che la raffigurazione nellrsquoatto di parlare potrebbe celebrare

Drsquoaltra parte nella tradizione dossografica allo scritto di Eraclito era esplicitamente riferito anche un contenuto politico

τὸ δὲ φερόμενον αὐτοῦ βιβλίον ἐστὶ μὲν ἀπὸ τοῦ συνέχοντος Περὶ φύσεως διήιρηται δὲ εἰς τρεῖς λόγους εἴς τε τὸν περὶ τοῦ παντὸς καὶ πολιτικὸν καὶ θεολογικόνIl libro che di lui egrave tramandato egrave intitolato per il suo contenu-to Sulla natura ma egrave suddiviso in tre trattazioni quella intorno allrsquouniverso [al tutto] quella politica e quella teologica (Diogene Laerzio DK 22 A15)

e ne era stata avanzata una lettura in chiave decisamente etico-politica

[] ἐπιγράφουσι δὲ αὐτῶι οἱ μὲν Μούσας οἱ δὲ Περὶ φύσεως Διόδοτος δὲ ἀκριβὲς οἰάκισμα πρὸς στάθμην βίου ἄλλοι γνώμονrsquo ἠθῶν τρόπου κόσμον ἕνα τῶν ξυμπάντων [][] τῶν δὲ γραμματικῶν Διόδοτος ὃς οὔ φησι περὶ φύσεως εἶναι τὸ σύγγραμμα ἀλλὰ περὶ πολιτείας τὰ δὲ περὶ φύσεως ἐν παραδείγματος εἴδει κεῖσθαι[] Alcuni lo intitolano Muse altri Sulla natura Diodoto invece

102 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 66103 Tonelli in eraclito Dellrsquoorigine cit p 22104 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 65105 Ibidem

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Guida per una vita retta [esatta a piombo] altri ancora Regola (gnomone) dei costumi Disposizione di comportamento unica per tutti [][] tra i grammatici Diodoto il quale sostiene che lrsquoopera com-posta [da Eraclito] non verte sulla natura ma sullo Stato e che le parti sulla natura vi sono contenute solo come esempi (Diogene Laerzio DK 22 A112 15)

Probabilmente leggendarie ancorcheacute indicative di un orientamen-to che lrsquoantichitagrave attribuiva allrsquoEfesio le azioni e le pose con cui Eraclito avrebbe accompagnato le proprie prese di posizione poli-tiche secondo Plutarco e Diogene

οἱ δὲ συμβολικῶς ἄνευ φωνῆς ἃ δεῖ φράζοντες οὐκ ἐπαινοῦνται καὶ θαυμάζονται διαφερόντως ὡς Ἡ ἀξιούντων αὐτὸν τῶν πολιτῶν γνώμην τινrsquo εἰπεῖν περὶ ὁμονοίας ἀναβὰς ἐπὶ τὸ βῆμα καὶ λαβὼν ψυχροῦ κύλικα καὶ τῶν ἀλφίτων ἐπιπάσας καὶ τῶι γλήχωνι κινήσας ἐκπιὼν ἀπῆλθεν ἐνδειξάμενος αὐτοῖς ὅτι τὸ τοῖς τυχοῦσιν ἀρκεῖσθαι καὶ μὴ δεῖσθαι τῶν πολυτελῶν ἐν εἰρήνηι καὶ ὁμονοίαι διατηρεῖ τὰς πόλειςColoro che per segni senza parole esprimono quanto deve esser detto non sono forse lodati e ammirati in modo particolare Come Eraclito il quale chiedendogli i concittadini di esprimere una sen-tenza sulla concordia salito sulla tribuna prese una coppa di acqua fredda vi sparse della farina drsquoorzo e rimescolata con menta la bevve e se ne andograve avendo cosigrave mostrato loro che lrsquoaccontentarsi di ciograve che si trova e il non aver bisogno di cose costose conservano la cittagrave in pace e in concordia (Plutarco DK 22 A3b)

ἀναχωρήσας δὲ εἰς τὸ ἱερὸν τῆς Ἀρτέμιδος μετὰ τῶν παίδων ἠστραγάλιζενmiddot περιστάντων δrsquo αὐτὸν τῶν Ἐφεσίων laquoτί ὦ κάκιστοι θαυμάζετεraquo εἶπενmiddotraquoἢ οὐ κρεῖττον τοῦτο ποιεῖν ἢ μεθrsquo ὑμῶν πολιτεύεσθαιraquoRitiratosi presso il tempio di Artemide giocava a dadi con i fan-ciulli e dal momento che gli Efesi lo attorniavano cosigrave parlograve laquoDi che cosa vi meravigliate o pessimi Non egrave forse meglio fare ciograve che partecipare alla vita della cittagrave con voiraquo (Diogene Laerzio DK 22 A13)

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La coniazione a Efeso in epoca romana della moneta di cui si egrave detto potrebbe aver suggellato la propensione eraclitea registrata dalla tradizione ad accentuare la propria sferzante polemica con un ampio ricorso a forme simboliche di comunicazione gestuale106Alla diretta presa di posizione di Eraclito nella convulsa vita del-la πόλις (e addirittura a un possibile ruolo di nomoteta analoga-mente a Senofane Pitagora e altri antichi sapienti) accenna sempre Diogene Laerzio in apertura della sua vita del filosofo

ἔλεγε δὲ καὶ laquoὕ β ρ ι ν χ ρ ὴ σ β ε ν ν ύ ν α ι μ ᾶ λ λ ο ν ἢ π υ ρ κ α ϊ ή ν raquo [B 43] καὶ laquoμάχεσθαι χρὴ τὸν δῆμον ὑπὲρ τοῦ νόμου ὅκωσπερ τείχεοςraquo [B 44] καθάπτεται δὲ καὶ τῶν Ἐφεσίων ἐπὶ τῶι τὸν ἑταῖρον ἐκβαλεῖν Ἑρμόδωρον ἐν οἷς φησινmiddotraquoἄξιον Ἐφεσίοις ἡβηδὸν ἀπάγξασθαι πᾶσι καὶ τοῖς ἀνήβοις τὴν πόλιν καταλιπεῖν ο ἵτ ινες Ἑρμόδωρον ἄνδρα ἑωυτῶν ὀνήιστον ἐξέβαλον φάντεςmiddot ἡμέων μηδὲ ε ἷς ὀνήιστος ἔστω ε ἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνraquo [B 121] ἀξιούμενος δὲ καὶ νόμους θεῖναι πρὸς αὐτῶν ὑπερεῖδε διὰ τὸ ἤδη κεκρατῆσθαι τῆι πονηρᾶι πολιτείαι τὴν πόλινDiceva pure laquoBisogna spegnere la tracotanza piugrave che un incen-dioraquo [B43] e laquoBisogna che il popolo combatta per la legge come per le mura della cittagraveraquo [B44] Attacca anche gli Efesi percheacute ave-vano espulso il suo compagno Ermodoro nel passo in cui afferma laquoSarebbe bene per gli Efesi adulti impiccarsi tutti quanti e lasciare la cittagrave ai fanciulli essi che esiliarono Ermodoro il piugrave abile tra loro sostenendo ldquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altrirdquoraquo [B121] Invitato comunque a dar loro leggi si rifiutograve dal momento che la cittagrave era giagrave dominata da una cattiva costituzione (DK 22 A12)

Lrsquoaccostamento a πυρκαϊή (conflagrazione incendio) suggerisce per ὕβρις nel contesto della prima citazione un significato politico laquoviolenza sfrenataraquo107 dunque piuttosto che mera tracotanza indivi-duale azione violenta di massa perpetrata dal δῆμος sollevazione che prevarica la norma stigmatizzata con una nota aristocratica (e

106 In questa direzione la lettura di AM BatteGaZZore Gestualitagrave e oracolaritagrave in Eraclito Genova Istituto di Filologia Classica e Medievale 1979

107 Cosigrave traduce Marcovich eraclito Frammenti cit p 366

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sapienziale) lrsquoincapacitagrave di stare al proprio posto108 In questo sen-so B43 egrave da leggere probabilmente come proposto da Diogene proprio in relazione a B44 contro la sedizione che mina dallrsquointer-no la comunitagrave il νόμος costituisce un baluardo analogo a quello che le mura (τεῖχος ) offrono contro lrsquoattacco esterno Soffocare la sommossa e ricondursi alla legge possono essere inquadrati allrsquoin-terno di una generale indicazione di fondo cui egrave allora possibile attribuire anche valore politico

ξὺν νόωι λέγοντας ἰσχυρίζεσθαι χρὴ τῶι ξυνῶι πάντων ὅκωσπερ νόμωι πόλις καὶ πολὺ ἰσχυροτέρως τρέφονται γὰρ πάντες οἱ ἀνθρώπειοι νόμοι ὑπὸ ἑνὸς τοῦ θείουmiddot κρατεῖ γὰρ τοσοῦτον ὁκόσον ἐθέλει καὶ ἐξαρκεῖ πᾶσι καὶ περιγίνεταιColoro che vogliono parlare con intendimento devono basarsi su ciograve che a tutto egrave comune come la cittagrave sulla legge e ancora piugrave fermamente Tutte le leggi umane infatti si alimentano dellrsquounica legge divina poicheacute quella domina quanto vuole basta per tutte le cose e avanza (Stobeo DK 22 B114)

διὸ δεῖ ἕπεσθαι τῷ ξυνῷ τοῦ λόγου δ΄ ἐόντος ξυνοῦ ζώουσιν οἱ πολλοὶ ὡς ἰδίαν ἔχοντες φρόνησινperciograve si deve seguire ciograve che egrave comune ma pur essendo il logos comune i piugrave vivono come se avessero un intendimento privato (DK 22 B2)

Il riferimento a τὸ ξυνόν sarebbe peculiare al pensiero di Eraclito109 risultando declinato a vari livelli il λόγος egrave laquocomuneraquo il κόσμος egrave laquocomuneraquo il πόλεμος egrave laquocomuneraquo Anche il νόμος egrave comune esso mantiene saldo lo stato (ἰσχυρίζεται νόμωι πόλις) alla cui conservazione tutti dovrebbero concorrere istituendo un ambi-to (politico) di relazioni umane110 che si sovrappone allo spazio fisico assicurato dal τεῖχος La difesa dellrsquouno non puograve essere

108 Ibidem109 G Vlastos Equality and Justice in Early Greek Cosmologies (1947) in G

vlastos Studies in Greek Philosophy vol I The Presocratics edited by DW Graham Princeton Princeton University Press 1995 p 73

110 Espressione del contenuto umano della πόλις (S maZZarino Il pensiero sto-rico classico Roma-Bari Laterza 1973 vol I p 82)

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disgiunta dal rispetto dellrsquoaltro Unrsquoeco forse dellrsquoidea soloniana di εὐνομίη ordinamento retto sulla giustizia111 e sulla conseguente solidarietagrave112 che in Eraclito si arricchisce tuttavia nel rilievo del θείος νόμος (πάντες οἱ ἀνθρώπειοι νόμοι ὑπὸ ἑνὸς τοῦ θείου) della peculiare allusione alle implicazioni tra (i) unicitagrave della legge divina e molteplicitagrave delle leggi umane ovvero (ii) unitagrave della leg-ge e contrastanti posizioni che in essa trovano armoniaAnalogo rilievo al dominio del νόμος egrave attribuito da Plutarco alla saggezza politica di Biante di Priene (presente nella tradizione dei Sette Sapienti)

ὁ Βίας ἔφησε κρατίστην εἶναι δημοκρατίαν ἐν ᾗ πάντες ὡς τύραννον φοβοῦνται τὸν νόμονBiante affermograve che la democrazia piugrave forte egrave quella in cui tutti temono la legge come un tiranno (Convivium Septem Sapientium 154e)

personaggio esplicitamente citato (e apprezzato) in un frammento eracliteo trasmesso da Diogene Laerzio

ὁ δυσάρεστος Ἡράκλειτος μάλιστα αὐτὸν ἐπῄνεσε γράψαςmiddot ἐν Πριήνῃ Βίας ἐγένετο ὁ Τευτάμεω οὗ πλέων λόγος ἢ τῶν ἄλλων καὶ οἱ Πριηνεῖς δὲ αὐτῷ τέμενος καθιέρωσαν τὸ Τευτάμειον λεγόμενον ἀπεφθέγξατοmiddot οἱ πλεῖστοι κακοίEraclito difficile a contentarsi lo ha lodato in massimo grado scrivendo laquoIn Priene nacque Biante figlio di Teutamo la cui fama egrave maggiore di quella degli altriraquo E gli abitanti di Priene gli dedi-carono un recinto sacro chiamato laquoil Teutameioraquo Sentenziograve laquoI piugrave ltdegli uominigt sono malvagiraquo (Diogene Laerzio I 88 DK 22 B39)

A Biante sarebbe inoltre da imputare la sentenza ricordata in B104113

111 G Vlastos Equality and Justice cit p 73112 G Vlastos Solonian Justice in G vlastos Studies in Greek Philosophy vol

I The Presocratics cit pp 55-56113 Come conferma anche Marcovich eraclito Frammenti cit p 363

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τίς γὰρ αὐτῶν νόος ἢ φρήν δήμων ἀοιδοῖσι πείθονται καὶ διδασκάλωι χρείωνται ὁμίλωι οὐκ εἰδότες ὅτι ldquoοἱ πολλοὶ κακοί ὀλίγοι δὲ ἀγαθοίrdquoche mente e intelligenza hanno Ripongono fiducia negli aedi po-polari e prendono la folla come maestra non sapendo che laquoi molti sono cattivi e pochi i buoniraquo (Proclo DK 22 B104)

Il riferimento al sapiente di Priene potrebbe segnalare la contingen-za storico-politica entro cui inquadrare la polemica eraclitea il ter-mine λόγος nella citazione di Diogene (B39) potrebbe intendersi non come laquola famaraquo (come per lo piugrave si fa) ma come laquoil discorsoraquo di Biante si potrebbe cioegrave ipotizzare che Eraclito alluda allrsquoinvito che secondo Erodoto (I 170) quello avrebbe rivolto (546 aC) alle cittagrave ionie affincheacute unissero le proprie forze per fondare un nuovo stato (in Sardegna) lontano dalla minaccia persiana114 Il confronto drammatico delle poleis ionie con il Gran Re egrave in effetti ancora alla base dellrsquoemergenza che avrebbe spinto i concittadini a richiedere lrsquointervento di Eraclito secondo la notizia conservata in un codice siriaco del Περὶ ἀρετῆς di Temistio

Gli Efesi erano assuefatti al benessere e al piacere quando scoppiograve una guerra contro di loro e la loro cittagrave fu circondata e posta sotto assedio dai Persiani Essi tuttavia continuarono nella loro vita di piaceri secondo abitudine fin quando cominciarono a mancare i mezzi di sussistenza nella cittagrave Quando la fame si diffuse pesan-temente tra loro i cittadini si riunirono per valutare che cosa fosse da fare cosigrave che il sostentamento non venisse meno nessuno perograve osava consigliare loro di porre freni al lusso Proprio mentre erano riuniti un uomo di nome Eraclito prese farina drsquoorzo la mescolograve con acqua e la mangiograve sedendo in mezzo a loro questa fu una lezione silenziosa offerta a tutta la popolazione La storia racconta che gli Efesi subito compresero il rimprovero e di ulteriori non eb-bero bisogno piuttosto procedettero essendosi di fatto resi conto di dover moderare il lusso percheacute il cibo non mancasse Quando i loro nemici seppero che essi avevano imparato a vivere con mode-razione e regolavano i pasti secondo il consiglio di Eraclito si riti-rarono dalla cittagrave e nonostante fossero vincitori sul piano militare sgombrarono il campo davanti allrsquoorzo di Eraclito (DK 22 A3b)

114 Serra in eraclito Iframmenti e le testimonianze cit p 178

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La vicenda si riferisce alla rivolta ionia (499-493 aC) contro il dominio persiano e lrsquoassedio di Efeso che avrebbe poi condotto alla scelta della cittagrave di emarginarsi dal conflitto conclusosi con la sconfitta dellrsquoalleanza delle cittagrave ribelli Nonostante manchi lrsquouna-nimitagrave tra gli storici egrave possibile che allrsquointerno di tale emergenza si inserisse il tentativo politico di Ermodoro115 forse asceso al potere in Efeso sullrsquoonda dellrsquoinsurrezione contro le tirannidi sostenute dal Gran Re e travolto dal prevalere della fazione filo-persianaConcedendo credito alla notizia di Diodoto riferita da Diogene Laerzio il κόσμος cui rivolgeva la propria attenzione lrsquoEfesio po-trebbe essere stato allora in primo luogo quello politico in tal caso le citazioni in cui piugrave direttamente si riflettono le opinioni politiche di Eraclito assumerebbero un rilievo chiave Insieme agli scarni ele-menti dossografici esse possono illuminare circa attori e contesto della scena storica entro cui il pensatore sviluppava i propri attacchi Sostenitore di Ermodoro (come si evince anche da B121) e della li-nea anti-persiana favorevole allo sforzo dellrsquoalleanza ionia (τὸ κοι- κοι-κοι-νόν τῶν Ἰώνων) Eraclito dopo la sconfitta di quellrsquoorientamento politico e lrsquoallontanamento del suo leader dalla cittagrave avrebbe volto la propria attivitagrave a una complessiva116 contestazione dei costumi corrotti e del disordine morale e civile dilaganti tra i concittadini

τυφλὸν δὲ τὸν Πλοῦτον ποιεῖ ὡς οὐκ ἀρετῆς κακίας δὲ παραιτίου ὅθεν καὶ Ἡ ὁ Ἐφέσιος ἀρώμενος Ἐφεσίοις οὐκ ἐπευχόμενοςmiddot μὴ ἐπιλίποι ὑμᾶς πλοῦτος ἔφη Ἐφέσιοι ἵνrsquo ἐξελέγχοισθε πονηρευόμενοιPluto agisce da cieco poicheacute egrave causa non di virtugrave ma di vizio Perciograve anche lrsquoefesio Eraclito ingiuria gli Efesi e non rende loro grazia af-fermando non vi abbandoni mai o Efesi la ricchezza affincheacute pos-siate manifestare il vostro agire malvagio (Tzetze DK 22 B125a)

115 Di questo avviso Pozzoni che su questa lettura fonda la sua interpretazione del pensiero e dellrsquoopera di Eraclito (i PoZZoni Eraclito de-crittato cit in particolare cap 2 Etica e toeria del diritto Eraclito e Ermodoro)

116 Ancorcheacute crittata secondo la linea interpretativa proposta da Pozzoni La qua-le tuttavia pur stimolante rispetto agli approcci tradizionali ai testi eraclitei e coerente nel proprio sforzo di ricondurre lrsquoessenziale del pensiero eracliteo alla vicenda politica di Efeso (per altro aderendo a una semplice ipotesi storica circa il ruolo di Ermodoro) appare anche eccessivamente riduttiva

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ovvero del misconoscimento popolare di valore e capacitagrave

ἄξιον Ἐφεσίοις ἡβηδὸν ἀπάγξασθαι πᾶσι καὶ τοῖς ἀνήβοις τὴν πόλιν καταλιπεῖν οἵτινες Ἑρμόδωρον ἄνδρα ἑωυτῶν ὀνήιστον ἐξέβαλον φάντεςmiddot ἡμέων μηδὲ εἷς ὀνήιστος ἔστω εἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνSarebbe bene per gli Efesi adulti impiccarsi tutti quanti e lasciare la cittagrave ai fanciulli essi che esiliarono Ermodoro il piugrave abile tra loro sostenendo laquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altriraquo (Strabone DK 22 B121)

Ricondotti allo sfondo del νόμος e al primato di τὸ ξυνόν la pole-mica eraclitea nei confronti dei πολλοί e il rilievo garantito allrsquolaquou-noraquo alluderebbero allrsquourgenza di una condotta collettiva ispirata alla norma comune su cui convengano lrsquouno (se ha valore) e i molti117

νόμος καὶ βουλῆι πείθεσθαι ἑνόςLegge egrave anche ubbidire alla volontagrave di uno solo (Clemente Alessandrino DK 22 B33)

εἷς ἐμοὶ μύριοι ἐὰν ἄριστος ἦιUno per me vale diecimila se egrave il migliore (Galeno DK 22 B49)

Nessun avallo dunque nei confronti dellrsquoarbitrio dei tiranni come attestato nella tradizione (pur con riferimenti incerti118)

Ἡ γὰρ ὁ Βλύσωνος Μελαγκόμαν τὸν τύραννον ἔπεισεν ἀποθέσθαι τὴν ἀρχήν οὗτος βασιλέα Δαρεῖον παρακαλοῦντα ἥκειν εἰς Πέρσας ὑπερεῖδενEraclito figlio di Blosone convinse il tiranno Melancoma a la-sciare il potere Egli poi non tenne conto dellrsquoinvito di re Dario a recarsi in Persia (Clemente Alessandrino DK 22 A3)

117 R laurenti Eraclito cit pp 268-269118 Kirk ritiene possibile che il non altrimenti noto Melancoma citato nella testimo-

nianza di Clemente possa essere il Komas che fu tiranno alla fine del VI secolo aC (GS kirk Heraclitus The Cosmic Fragments cit p 13)

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ma nello specifico contesto di Efeso contrasto alla mollezza dei costumi addebitabile alle ricchezze e allrsquoabbrutimento frutto della volgare ignoranza

αἱρεῦνται γὰρ ἓν ἀντὶ ἁπάντων οἱ ἄριστοι κλέος ἀέναον θνητῶνmiddot οἱ δὲ πολλοὶ κεκόρηνται ὅκωσπερ κτήνεαPreferiscono infatti una sola cosa a tutte le altre gli uomini miglio-ri la gloria perenne alle cose mortali I piugrave al contrario vogliono saziarsi come bestie (Clemente Alessandrino DK 22 B29)

H dixit quod Si felicitas esset in delectationibus corporis boves felices diceremus cum inveniant orobum ad comedendumEraclito affermograve che se la felicitagrave consistesse nei piaceri del cor-po diremmo fe l ic i i buoi quando t rovino lent icchie da mangiare (Alberto M DK 22 B4)

ἑτέρα γὰρ ἵππου ἡδονὴ καὶ κυνὸς καὶ ἀνθρώπου καθάπερ Ἡ φησιν ὄ ν ο υ ς σ ύ ρ μ α τ rsquo ἂ ν ἑ λ έ σ θ α ι μ ᾶ λ λ ο ν ἢ χ ρ υ σ ό ν middot ἥδιον γὰρ χρυσοῦ τροφὴ ὄνοιςIl piacere del cavallo del cane e dellrsquouomo sono in effetti diversi come sostiene Eraclito g l i as ini prefer i rebbero i l foraggio al l rsquooro (Aristotele DK 22 B9)

Sentenze che insistono sullrsquoopposizione tra natura umana e natu-ra animale per condannare quei comportamenti che disdegnando lrsquoeccellenza della laquogloria perenneraquo (κλέος ἀέναον) scadono nel puro godimento materiale bestiale lrsquoaccenno al κλέος evoca lrsquoeti-ca aristocratica della guerra che puograve intravedersi in B53

πόλεμος πάντων μὲν πατήρ ἐστι πάντων δὲ βασιλεύς καὶ τοὺς μὲν θεοὺς ἔδειξε τοὺς δὲ ἀνθρώπους τοὺς μὲν δούλους ἐποίησε τοὺς δὲ ἐλευθέρουςIl conflitto di tutte le cose egrave padre di tutte re e alcuni rivelograve dei altri uomini gli uni fece schiavi gli altri liberi (Ippolito DK 22 B53)

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

dove πόλεμος egrave cifra universale di uno scontro che domina a tut-ti i livelli nella vita discriminando senza appello la divisione in θεοί e ἄνθρωποι δούλοι e ἐλεύθεροι nella concezione greco-arcaica a fondamento di ogni ordinamento119 si rifletterebbe allora nella necessaria differenziazione sociale e politica allrsquointerno della πόλις120 normata dal νόμος A πόλεμος in effetti Eraclito acco-sta ἔρις (contesa discordia)

εἰδέναι δὲ χρὴ τὸν πόλεμον ἐόντα ξυνὸν καὶ δίκην ἔριν καὶ γινόμενα πάντα κατ΄ ἔριν καὶ χρεώνBisogna sapere che il conflitto egrave comune e la giustizia contesa e che tutto accade secondo contesa e necessitagrave (Origene DK 22 B80)

rivelando di entrambi universalitagrave (πόλεμος ξυνὸς) e feconditagrave ge-neratrice121 (γινόμενα πάντα κατ΄ ἔριν) ἔρις egrave δίκη cosigrave tutto quanto accade laquosecondo contesaraquo accade anche laquocome si conviene ed egrave giustoraquo (κατὰ χρεών) In questo senso Eraclito avrebbe inteso lo scenario cosmico come proiezione delle relazioni conflittuali ti-piche delle lotte cittadine (a partire ovviamente dalla personale esperienza in Efeso) filtrandone i processi attraverso un lessi-co dallrsquoimmediata valenza politico-sociale (contesa-giustizia) Secondo lrsquoindizio fornito da Diodoto il macrocosmo - unico e co-mune (ἕνα καὶ κοινὸν κόσμον Aeumltius DK 22 A10) ndash sarebbe proie-zione dellrsquoassetto politico propugnato dallrsquoEfesio (forse quello che Ermodoro aveva tentato di implementare) riconoscerne il λόγος il discorso ma anche la proposta politica sarebbe stato dunque discri-minante Alla sua diretta valenza civile potrebbero alludere quei testi in cui essenziale egrave lo stigma dellrsquoincomprensione dei laquomoltiraquo e delle conseguenti distorsioni

119 W JaeGer The Theology of the Early Greek Philosophers (1947) trad it La teologia dei primi pensatori greci Firenze La Nuova Italia 1961 p 184

120 Si veda il commento di Marcovich eraclito Frammenti cit p 104121 Mondolfo in E Zeller ndash r mondolfo La filosofia dei greci nel suo sviluppo

storico Parte I I Presocratici Volume IV Eraclito a cura di R mondolfo Firenze La Nuova Italia 1961 p 104

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ὁ Ἡ φησι τοῖς ἐγρηγορόσιν ἕνα καὶ κοινὸν κόσμον εἶναι τῶν δὲ κοιμωμένων ἕκαστον εἰς ἴδιον ἀποστρέφεσθαιE dice che per coloro che sono desti il mondo egrave unico e comune invece ciascuno di coloro che dormono ritorna a un proprio mondo privato (Plutarco DK 22 B89)

διὸ δεῖ ἕπεσθαι τῷ ξυνῷ τοῦ λόγου δ΄ ἐόντος ξυνοῦ ζώουσιν οἱ πολλοὶ ὡς ἰδίαν ἔχοντες φρόνησινperciograve si deve seguire ciograve che egrave comune ma pur essendo il logos comune i piugrave vivono come se avessero un intendimento privato (Sesto Empirico DK 22 B2)

Forzando lrsquoideale esiodeo di giustizia Eraclito scinde cosigrave ἔρις (competizione civile e costruttiva) e ὕβρις (violenza sopraffattri-ce) facendo di Dike norma vincolante a livello cosmico

Δίκης ὄνομα οὐκ ἂν ἤιδεσαν εἰ ταῦτα μὴ ἦνNon conoscerebbero il nome di Dike se queste cose [conflitto ingiustizia] non fossero [esistessero] (Clemente Alessandrino DK 22 B23)

Si tratta in fondo di unrsquoipotesi di lettura sostenuta da riscontri nei frammenti di altri autori arcaici (Anassimandro in primis) che con-sente di precisare un aspetto della polemica eraclitea

καὶ Ἡ ἐπιτιμᾶι τῶι ποιήσαντι laquoὡς ἔ ρ ι ς ἔκ τε θεῶν καὶ ἀνθρώπων ἀπόλοιτοraquo [XVIII 107]middot οὐ γὰρ ἂν εἶναι ἁ ρ μ ο ν ί α ν μὴ ὄντος ὀξέος καὶ βαρέος οὐδὲ τὰ ζῶια ἄνευ θήλεος καὶ ἄρρενος ἐναντίων ὄντωνEraclito biasima il poeta ltOmerogt che scrisse laquoSparisca la discor-dia tra gli dei e tra gli uominiraquo (Iliade XVIII 107) Non ci sarebbe infatti armonia se non ci fossero acuto e grave neacute ci sarebbero i vi-venti se non ci fossero femmina e maschio (Eudemo DK 22 A22)

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ma soprattutto la tesi centrale nei frammenti secondo cui produ-zione e unitagrave del tutto passano attraverso la relazione tra le oppo-sizioni (πάντα κατrsquo ἔριν γίνεσθαι) Compito del λόγος egrave appunto illustrare tale formazione (ovvero compagine questo il significato primo di ἁρμονία122) e dunque rilevare come senza la costanza della tensione non vi sarebbe possibilitagrave di ordinamento

λόγον ἐκ τῆς ἐναντιοδρομίας δημιουργὸν τῶν ὄντωνlogos artefice delle cose che sono dal concorso degli opposti (Aeumltius DK 22 A8)

καὶ ὁ κυκεὼν διίσταται ltμὴgt κινούμενοςanche il ciceone si decompone se non egrave mosso (Teofrasto DK 22 B125)

τὸ ἀντίξουν συμφέρον καὶ ἐκ τῶν διαφερόντων καλλίστην ἁρμονίανciograve che egrave opposto concorda e dalle cose in contrasto scaturisce lrsquoarmonia piugrave bella (Aristotele DK 22 B8)

Frammenti in cui puograve avvertirsi anche lrsquoespressione immediata di una drammatica ed eroica visione della lotta politica e della sua composizione ovvero di una legge universale cui ricondurre come evidenza parziale anche i conflitti della πόλιςBencheacute appaia esagerato intendere la discriminazione tra cittadi-ni efesi come laquotema centrale allrsquointerno della trattazione culturale eraclitearaquo123 e dunque ridurne la prospettiva cosmica a mera siste-matizzazione dellrsquoordinamento civile riformato da Ermodoro egrave tut-tavia probabile che quel contesto possa aiutare a determinare il si-gnificato del presunto atteggiamento aristocratico di Eraclito Cosigrave quando attacca gli Efesi proprio per aver allontanato Ermodoro la scelta espressiva egrave indicativa

122 Una pertinente puntualizzazione in V Macchioro Zagreus cit pp 417-422123 Ibi p 53

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ἡμέων μηδὲ εἷς ὀνήιστος ἔστω εἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνlaquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altriraquo (Strabone DK 22 B121)

Il superlativo ὀνήιστος non veicola lrsquoidea di valore (in senso mili-tare) o di eminenza aristocratica piuttosto lrsquoidea di aiuto di utilitagrave insomma Ermodoro egrave politico da prediligere per il giovamento che puograve garantire con consiglio e azione alla comunitagrave il suo allon-tanamento appare conseguenza della cecitagrave e immaturitagrave dei con-cittadiniAnalogamente quando degli Efesi stigmatizza il vizio che deriva dal lusso

μὴ ἐπιλίποι ὑμᾶς πλοῦτος ἔφη Ἐφέσιοι ἵνrsquo ἐξελέγχοισθε πονηρευόμενοιnon vi abbandoni mai o Efesi la ricchezza affincheacute possiate ma-nifestare il vostro agire malvagio (Tzetze DK 22 B125a)

egrave possibile che Eraclito richiami quella stessa sobrietagrave suggeri-ta secondo quanto riferito da Polemone alle donne ioniche da Ermodoro

Πολέμων παρὰ Ἑρμοδώρῳ γεγράφθαι φησίmiddotraquoὑποδήματα δὲ φορεῖν τὴν ἐλευθέρην Σκυδικὰς λευκὰς καὶ μασθλητίναςraquoPolemone dice che in Ermodoro egrave scritto laquola donna libera porta calzature scitiche bianche e di cuoioraquo (Polemone Fragmenta 96)

Sostenitore di una riforma dei costumi che frenasse la fiacchezza indotta dal lusso (ἁβροσύνη)124 e (forse) preparasse al confronto con lrsquoinvasore persiano125 Ermodoro appare agli occhi di Eraclito vittima non di un particolare gruppo sociale o politico ma di una diffusa (volgare a prescindere dallrsquoappartenenza sociale) ignoran-za della misura della ragione e della legge che giustifica lrsquoinsi-stenza eraclitea su λόγος νόμος e κόσμος ma anche sullrsquoautocon-trollo individuale e collettivo

124 R laurenti Eraclito cit p 16125 i PoZZoni Eraclito de-crittato cit p 58

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θυμῶι μάχεσθαι χαλεπόνmiddot ὃ γὰρ ἂν θέληι ψυχῆς ὠνεῖταιDifficile lottare contro il desiderio ciograve che vuole infatti prende a prezzo dellrsquoanima (Plutarco DK 22 B85)

τὸ τοῖς τυχοῦσιν ἀρκεῖσθαι καὶ μὴ δεῖσθαι τῶν πολυτελῶν ἐν εἰρήνηι καὶ ὁμονοίαι διατηρεῖ τὰς πόλειςlrsquoaccontentarsi di ciograve che si trova e il non aver bisogno di cose costose conservano la cittagrave in pace e in concordia (DK 22 A3b)

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Ἡ τὸ ἀντίξουν συμφέρον καὶ ἐκ τῶν διαφερόντων καλλίστην ἁρμονίαν [καὶ πάντα κατrsquo ἔριν γίνεσθαι]E sostiene che ciograve che egrave opposto concorda e che dalle cose in con-trasto scaturisce lrsquoarmonia piugrave bella [e che tutto si genera secondo contesa] (Aristotele DK 22 B8)

Ἡ μὲν οὖν φησιν εἶναι τὸ πᾶν διαιρετὸν ἀδιαίρετον γενητὸν ἀγένητον θνητὸν ἀθάνατον λόγον αἰῶνα πατέρα υἱόν θεὸν δίκαιονmiddot laquoοὐκ ἐμοῦ ἀλλὰ τοῦ λόγου ἀκούσαντας ὁμολογεῖν σοφόν ἐστιν ἓν πάντα εἶναιraquo ὁ Ἡ φησιEraclito sostiene che il tutto egrave diviso indiviso generato ingenerato mortale immortale logos eterno padre figlio dio giusto Egli af-ferma non ascoltando me ma il logos egrave saggio convenire che tutte le cose sono uno (Ippolito DK 22 B50)

e del gioco tra nascondimento e apparenza

ἁρμονίη ἀφανὴς φανερῆς κρείττωνlrsquoarmonia nascosta egrave piugrave forte di quella manifesta (Ippolito DK 22 B54)

φύσις δὲ καθrsquo Ἡράκλειτον κρύπτεσθαι φιλεῖla natura secondo Eraclito ama [egrave solita] nascondersi (Temistio DK 22 B123)

Del proprio λόγος lrsquoEfesio rivendica dunque veritagrave e universalitagrave (τοῦ δὲ λόγου τοῦδrsquo ἐόντος ἀεὶ) denunciando a un tempo a dispet-to di unrsquoanalitica esplorazione della costituzione delle cose (κατὰ φύσιν διαιρέων ἕκαστον καὶ φράζων ὅκως ἔχει) la diffusa incom-prensione da parte degli laquouominiraquo (ἀξύνετοι γίνονται ἄνθρωποι) di cui invece i sapienti concorrenti ricercavano il plauso ammirato

τοὺς δὲ ἄλλους ἀνθρώπους λανθάνει ὁκόσα ἐγερθέντες ποιοῦσιν ὅκωσπερ ὁκόσα εὕδοντες ἐπιλανθάνονταιMa agli altri uomini rimane celato tanto quello che fanno da sve-gli quanto quello che fanno dormendo (DK 22 B1)

Rispetto al discutibile nozionismo di superficiali eruditi Eraclito stigmatizza lrsquoinsufficienza dellrsquoappello alle testimonianze (dirette

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eo indirette) quando difetti lrsquointelligenza delle cose (τὸ φρονιν) registrare una varietagrave di convinzioni e punti di vista con lrsquounico scopo di catturare lrsquoattenzione e il rispetto popolari non egrave produtti-vo in termini di conoscenza e comprensione (νόον ἔχειν) In que-sta prospettiva si puograve rileggere il frammento 101 in cui Diogene coglieva il rifiuto di riconoscere la dipendenza da un maestro e dunque un segno dellrsquoalterigia eraclitea

ἐδιζησάμην ἐμεωυτόνinterrogai me stesso (Plutarco DK 22 B101)

e che poi egrave stato interpretato in chiave socratica come ricerca dellrsquoidentitagrave personale esso potrebbe intendersi invece come una rivendicazione della propria originalitagrave della creativitagrave della pro-pria indagine contro il modello essenzialmente ldquoriproduttivordquo del contemporaneo ldquoenciclopedismordquo (πολυμαθίη e ἱστορίη)7 Nella stessa prospettiva si potrebbe accostare anche il molto discusso frammento 35

χρὴ γὰρ εὖ μάλα πολλῶν ἵστορας φιλοσόφους ἄνδρας εἶναι καθrsquo ἩράκλειτονEgrave necessario secondo Eraclito che gli uomini amanti della sapien-za siano davvero ricercatori di molte cose (Clemente Alessandrino DK 22 B35)

che potrebbe rappresentare un passaggio della polemica antipita-gorica dal momento che la tradizione antica fa risalire proprio a Pitagora lrsquointroduzione del sostantivo φιλόσοφος

Σωσικράτης δrsquo ἐν Διαδοχαῖς φησιν αὐτὸν ἐρωτηθέντα ὑπὸ Λέοντος τοῦ Φλιασίων τυράννου τίς εἴη φιλόσοφος εἰπεῖνSosicrate nelle Successioni afferma che questi [Pitagora] interro-gato da Leonte tiranno di Fliunte su chi fosse rispose laquoun filoso-foraquo (Diogene Laerzio VIII8)

7 ML Gemelli marciano Le contexte culturel des Preacutesocratiques cit pp 100-101

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Il valore di φιλόσοφος (da Eraclito impiegato come attributo di ἀνήρ) egrave probabilmente letterale come nel passo di Erodoto (I 30) in cui Creso si rivolge a Solone il laquofilo-soforaquo vi appare sostanzial-mente come un individuo la cui sapienza egrave cresciuta con lrsquoesperien-za di viaggi e incontri con popoli diversi un testimone (ἵστωρ) che ha raccolto e accumulato informazioni dunque un πολυμαθής8 curioso e appassionato La figura di tale πολυμαθήςφιλόσοφος poteva cosigrave essere avvicinata a quella del contemporaneo decla-matore di poemi (ῥαψῳδός) cucitore9 di testi secondo i gusti e le esigenze dei propri uditori rappresentante di una competenza ripe-titiva inconsapevole della natura dei contenuti del proprio canto ma attenta ai suoi effetti come ricordato nel frammento 104

τίς γὰρ αὐτῶν νόος ἢ φρήν δήμων ἀοιδοῖσι πείθονται καὶ διδασκάλωι χρείωνται ὁμίλωι οὐκ εἰδότες ὅτι ldquoοἱ πολλοὶ κακοί ὀλίγοι δὲ ἀγαθοίrdquoche mente e intelligenza hanno Ripongono fiducia negli aedi po-polari e prendono la folla come maestra non sapendo che laquoi molti sono cattivi e pochi i buoniraquo (Proclo DK 22 B104)

Forse rivolgendosi a uomini politici o personalitagrave pubbliche di Efeso10 Eraclito denuncia la loro disponibilitagrave nei confronti della massa incolta11 associandola al successo dei laquocantori errantiraquo (che intrattengono il popolo di paese in paese donde probabilmente il plurale δήμων) disprezzati ancora in B42

8 Su questo punto ML Gemelli Marciano nella sua Einfuumlhrung a Die Vorsokratiker Auswahl dei Fragmente und Zeugnisse Uumlbersetzung und Erlaumluterungen von ml Gemelli marciano Band I Duumlsseldorf Artemis amp Winkler Verlag (Sammlung Tusculum) 2007 pp 412 ss

9 Gemelli Marciano (ibi p 414 nota) segnala lrsquoetimologia di ῥαψῳδός in ῥάπτω appunto laquocucireraquo

10 Seguo lrsquointerpretazione di Marcovich (eraclito Frammenti a cura di m marcovich Firenze La Nuova Italia 1978 p 363)

11 Qui ὅμιλος egrave sinonimo di οἱ πολλοί (ibi p 362)

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τόν τε Ὅμηρον ἔφασκεν ἄξιον ἐκ τῶν ἀγώνων ἐκβάλλεσθαι καὶ ῥαπίζεσθαι καὶ Ἀρχίλοχον ὁμοίωςSosteneva che Omero fosse degno di essere cacciato dagli agoni e frustato e analogamente Archiloco (Diogene Laerzio DK 22 B42)

Ovviamente il testo si riferisce ai recitatori di poemi ai δήμων ἀοιδοί oltre che allrsquooggetto della loro arte la poesia omerica at-taccata con quella esiodea evidentemente per lrsquoampia ricaduta culturale

διδάσκαλος δὲ πλείστων Ἡσίοδοςmiddot τοῦτον ἐπίστανται πλεῖστα εἰδέναι ὅστις ἡμέρην καὶ εὐφρόνην οὐκ ἐγίνωσκενmiddot ἔστι γὰρ ἕνmaestro dei piugrave egrave Esiodo ndash costui credono sapesse una gran quan-titagrave di cose lui che non aveva conoscenza di giorno e notte sono infatti unrsquoltunicagt cosa (Ippolito DK 22 B57)

Dal momento che la recitazione negli ἀγῶνες μουσικοί costituiva un evento centrale della vita delle comunitagrave greche e un pilastro della trasmissione della loro cultura i duri rilievi di Eraclito as-sumono un significato particolare stigmatizzano la tradizione e i suoi modelli di riferimento (διδάσκαλος δὲ πλείστων Ἡσίοδος) marcandone sotto lrsquoinconsistente e ingannevole lustro popolare la stessa superficialitagrave e incomprensione della realtagraveAi due sommi poeti epici egrave dunque contestata la stessa imputazione rivolta ai laquomultiscientiraquo (πολυμαθείς) essi ndash che pur avevano pre-teso trattare di tutto nei loro poemi (e in questo senso appaiono ef-fettivamente come grandi enciclopedisti12) ndash fraintendevano quella struttura della realtagrave che invece il cercatore di veritagrave Eraclito ma-nifesta laquoanalizzando ogni cosa secondo natura e mostrando come egraveraquo (κατὰ φύσιν διαιρέων ἕκαστον καὶ φράζων ὅκως ἔχει) Con lrsquoaggravante nel loro caso di un lungo successo popolare e dun-que di una supremazia culturale che non poteva non essere avver-tita come una minaccia dal sapiente di Efeso

12 R laurenti Eraclito Roma-Bari Laterza 1974 p 34

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οὐκ ἂν ἔτι πρέπον εἴη ποιηταῖς καὶ μυθογράφοις χρῆσθαι μάρτυσι περὶ τῶν ἀγνοουμένων ὅπερ οἱ πρὸ ἡμῶν περὶ τῶν πλείστων ἀπίστους ἀμφισβητουμένων παρεχόμενοι βεβαιωτὰς κατὰ τὸν ἩράκλειτονNon sarebbe ancora conveniente impiegare poeti e mitografi come testimoni circa le cose che non si conoscono ciograve che coloro prima di noi hanno fatto riguardo alla maggior parte delle cose riportan-do secondo Eraclito laquoautoritagrave indegne di fiduciaraquo su questioni controverse (Polibio DK 22 A23)

Μυστήρια

Accanto alle antiche e nuove figure di πολυμαθείς Eraclito sferza anche i recenti profili di sapienza molto popolari che van-tavano azioni miracolose e straordinarie figure carismatiche di pu-rificatori itineranti (μάγοι )13 e promotori di culti bacchici

τίσι δὴ μαντεύεται Ἡ ὁ Ἐφέσιος νυκτιπόλοις μάγοις βάκχοις λήναις μύσταιςmiddot τούτοις ἀπειλεῖ τὰ μετὰ θάνατον τούτοις μαντεύεται τὸ πῦρmiddot τὰ γὰρ νομιζόμενα κατrsquo ἀνθρώπους μυστήρια ἀνιερωστὶ μυεῦνταιPer chi profetizza lrsquoefesio Eraclito Per nottambuli magi baccan-ti menadi iniziati a costoro predice le cose che seguono la morte a costoro profetizza il fuoco I misteri praticati tra gli uomini in-fatti li iniziano allrsquoempietagrave (Clemente Alessandrino DK 22 B14)

εἰ μὴ γὰρ Διονύσωι πομπὴν ἐποιοῦντο καὶ ὕμνεον ἆισμα αἰδοίοισιν ἀναιδέστατα εἴργαστrsquo ἄνmiddot ὡυτὸς δὲ Ἀίδης καὶ Διόνυσος ὅτεωι μαίνονται καὶ ληναΐζουσινSe in effetti non fosse per Dioniso che fanno processione e cantano lrsquoinno alle vergogne le loro azioni sarebbero assolutamente inde-centi ma la stessa cosa sono Ade e Dioniso di cui sono invasati e festeggiano le Lenee [alternativamente per il quale delirano e partecipano allrsquoorgia] (Clemente Alessandrino DK 22 B15)

13 ML Gemelli marciano Le contexte culturel des Preacutesocratiques cit p 86

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Si tratta di menzioni significative le piugrave antiche riguardo ai miste-ri14 che segnalano anche la possibile incidenza di modelli dellrsquoin-vadente civiltagrave persiana15 Lrsquoobiezione secondo la quale il riferi-mento a μάγοι 16 sarebbe fuori luogo tra νυκτιπόλοι βάκχοι e λήναι 17 egrave debole soprattutto alla luce dello scenario delineato da Gemelli Marciano18 per lo sviluppo del pensiero greco arcai-co il termine μάγος indicava una sorta di sacerdote itinerante di origini babilonesi o persiane dedito a interventi di purificazione o guarigione per la cui efficacia rivendicava una diretta influenza religiosa Come ricorda Burkert19 la cultura del V secolo aC (dai tragici Sofocle e Euripide ai trattati ippocratici) affibbiograve a questa categoria di santoni lo stigma della ciarlataneria in questo senso forse20 lrsquoautore del Papiro Derveni (IV secolo aC) si riferisce alle figure di μάγοι e ai loro presunti gesti catarticiRispetto al contesto della polemica eraclitea egrave particolarmente interessante il precedente dellrsquoiscrizione reale di Behistun (nota anche nelle cittagrave costiere dellrsquoAsia Minore intorno al 520 aC) con cui Dario aveva denunciato il tentativo di Gaumata di propor-si come legittimo erede al trono persiano bollando lrsquousurpatore appunto come μάγος e soprattutto insistendo sulla falsificazione della realtagrave presente nel suo messaggio sullrsquoinfondatezza delle sue pretese dunque sullrsquoopposizione tra la veritagrave proclamata legitti-mamente e lrsquoinganno perpetrato nellrsquoombra21 Da un certo punto

14 Cosigrave Marcovich (eraclito Frammenti cit p 325)15 Su questo oltre ai lavori di Gemelli Marciano anche W Burkert Prehistory of

Presocratic Philosophy in an Orientalizing Context in The Oxford Handbook of Presocratic Philosophy edited by P curd and dW Graham Oxford Oxford University Press 2008 pp 55-85

16 Se lrsquoelenco ndash a dispetto dei dubbi di Marcovich (che lo attribuisce a Clemente riconoscendo eracliteo solo il termine λήναι ) ndash risale a unrsquoautentica citazione eraclitea si tratterebbe della prima ricorrenza del termine nella letteratura greca (Die Vorsokratiker Band I cit p 347)

17 eraclito Frammenti cit p 32318 Einfuumlhrung a Die Vorsokratiker Band I cit pp 401-410 nello specifico era-

cliteo ibi pp 333-33419 W Burkert Prehistory of Presocratic Philosophy cit pp 72-7320 Ma si veda piugrave avanti21 Su questo punto anche Gemelli marciano Einfuumlhrung a Die Vorsokratiker

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di vista allora quellrsquoaccostamento di figure (magi e adepti a culti dionisiaci) poteva essere giustificato dalla comunanza ldquosospettardquo di pratiche oscure e segrete (riti espiatori) che si pretendeva discen-dessero da una presunta sapienza divina (donde lrsquoaccostamento a μύσται)22Lrsquoeffetto che tale affollamento (e confusione) di personaggi produ-ce egrave apparentemente quello di gettare discredito sulle laquoiniziazioni ai misteri praticati dagli uominiraquo (τὰ νομιζόμενα κατrsquo ἀνθρώπους μυστήρια) non egrave chiaro tuttavia (e gli interpreti sono in proposito divisi) se questo comportasse in Eraclito un rifiuto totale delle cele-brazioni misteriche ovvero solo di loro specifiche fenomenologie23 Egrave da tenere presente in ogni caso che (i) i termini dellrsquoelenco di B14 (νυκτιπόλοι μάγοι βάκχοι λήναι μύσται) non avevano allrsquoepo-ca di per seacute valore spregiativo ricorrendo anzi frequentemente in senso sacrale e rituale nella letteratura religiosa e (ii) quello sprez-zo egrave implicito nel contesto della citazione di Clemente (dove addi-rittura al fuoco egrave affidato un ufficio punitivo in senso cristiano)24Egrave possibile che lrsquoatteggiamento di Eraclito in ambito religioso fos-se condizionato anche dalla sua peculiare posizione politica se in-crociamo la notizia di Antisitene peripatetico (riferita da Diogene Laerzio DK 22 A16) con le informazioni di Strabone (DK 22 A2) possiamo ricavare unrsquoindicazione interessante lrsquoappartenenza fa-miliare di Eraclito comportava un ruolo eminente nellrsquoorganizza-zione dei culti sacri a Demetra25 Cosigrave la rinuncia al titolo regale a vantaggio del fratello che la tradizione antica marcava come indi-zio di arroganza26 (μεγαλοφροσύνη) forse come risposta al preva-

Band I cit pp 333-33422 Ibi p 40923 Propendono per la prima lettura tra gli altri Burnet Gigon Fraumlnkel Guthrie e

sostanzialmente Marcovich per la seconda in particolare Kirk24 V macchioro Zagreus Studi intorno allrsquoorfismo Firenze Vallecchi 19302

pp 410-41125 S Mouraviev ipotizza una stretta affinitagrave tra il linguaggio ldquoletterariordquo di

Eraclito e quello religioso dei misteri di Demetra cui sarebbe stato iniziato in gioventugrave (nellrsquointervista rilasciata a G Fornari Sperare lrsquoinsperabile Dialogo del traduttore con Serge Mouraviev in Eraclito la luce dellrsquoOscuro a cura di G fornari Firenze Olschki 2012 p 6)

26 Cosigrave Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 29

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lere in Efeso delle correnti democratiche potrebbe leggersi anche in relazione a quel ruolo religioso Egrave stato in effetti ipotizzato27 che dietro gli attacchi eraclitei ai culti misterici possa celarsi in realtagrave una reazione allrsquoirrompere di nuove forme di religiositagrave (culti ani-mistici) particolarmente popolari tra i ceti meno abbienti in questo caso si intreccerebbero preoccupazioni a un tempo religiose e poli-tiche Drsquoaltra parte - si egrave sostenuto28 - proprio lrsquoopposizione ai culti (e relativi miti) che la sua dignitagrave ereditaria imponeva di rispettare (misteri eleusini) potrebbe aver spinto Eraclito a quella rinunciaI segnali che si possono cogliere nelle citazioni sono contraddittori il contesto di B14 (laquoPer chi profetizza lrsquoefesio Eraclitoraquo) ha sug-gerito29 lrsquoipotesi che la formula laquoPer nottambuli magi baccanti menadi iniziatiraquo costituisse la dedica dello scritto consegnato (of-ferto) alla protezione del tempio di Artemide ovvero che una parte del libro eracliteo fosse a essi rivolta30 lo stigma nei confronti di τὰ νομιζόμενα κατrsquo ἀνθρώπους μυστήρια potrebbe intendersi allora come semplice presa di distanze da unrsquoadesione inconsapevole alla ritualitagrave misterica da parte dei laquomoltiraquo (οἱ πολλοί)31 Analogamente il frammento B15 giagrave da Schleiermacher interpretato come espres-sione di riprovazione nei confronti della grossolanitagrave dei culti dio-nisiaci potrebbe in realtagrave limitarsi a denunciare una partecipazio-ne incosciente e volgare che ne sviliva il significato il riferimen-to allrsquoinvasamento bacchico (μαίνονται) e alla celebrazione delle Lenee (ληναΐζουσιν) sarebbe stato sfruttato proprio per marcare come lrsquoessenza religiosa potesse apparire alterata da riti e gesti sfre-nati32 Unrsquoambiguitagrave che pare riflettersi in altre citazioni eraclitee

27 E Paresce La giustizia nei presocratici Soveria Mannelli Rubettino Editore 1986 p 198

28 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 2929 a tonelli Sulle tracce della sapienza Per una rifondazione etica della con-

temporaneitagrave Bergamo Moretti e Vitali Editori 2009 p 54 in precedenza lo stesso Tonelli aveva proposto la citazione di B14 come frammento 1 nella sua edizione dello scritto eracliteo (eraclito Dellrsquoorigine traduzione e cura di A tonelli Milano Feltrinelli 1993 p 39)

30 V Macchioro Zagreus cit pp 409-41031 a tonelli Sulle tracce della sapienza cit p 5632 V Macchioro Zagreus cit p 377

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καὶ διὰ τοῦτο εἰκότως αὐτὰ ἄκεα Ἡ προσεῖπεν ὡς ἐξακεσόμενα τὰ δεινὰ καὶ τὰς ψυχὰς ἐξάντεις ἀπεργαζόμενα τῶν ἐν τῆι γενέσει συμφορῶνE per questo a giusta ragione Eraclito chiamograve laquorimediraquo lti miste-rigt in quanto hanno effetti risolutori sui mali e liberano le anime dalle sventure della nascita (Giamblico DK 22 B68)

θυσιῶν τοίνυν τίθημι διττὰ εἴδηmiddot τὰ μὲν τῶν ἀποκεκαθαρμένων παντάπασιν ἀνθρώπων οἷα ἐφrsquo ἑνὸς ἄν ποτε γένοιτο σπανίως ὥς φησιν Ἡ ἤ τινων ὀλίγων εὐαριθμήτων ἀνδρῶνmiddot τὰ δrsquo ἔνυλα κτλ Pongo due specie di sacrifici quelli degli uomini perfettamente purificati che potrebbero aver luogo solo rare volte per uno solo ndash come sostiene Eraclito ndash ovvero per pochissimi [letteralmente pochi uomini che si possono facilmente contare] e quelli materiali (Giamblico DK 22 B69)

Se nel caso di B68 egrave forse possibile cogliere nella scelta di ἄκεα (cure rimedi) un risvolto ironico e dunque sostanzialmente irri-guardoso nei confronti della pratica misterica la testimonianza di Giamblico pare alludere a unrsquoostililitagrave di Eraclito solo verso le forme superstiziose di presunta catarsi subite nellrsquoignoranza33 il valore del sacrificio sarebbe commisurato alla qualitagrave dellrsquoatteg-giamento di chi lo compie donde lrsquointeresse per la disposizione la purezza interiore di chi partecipa34 e di contro la diminutio della mera ritualitagrave esteriore B5 allarga lo spettro della polemica coin-volgendo accanto ai sacrifici le preghiere

καθαίρονται δrsquo ἄλλωι αἵματι μιαινόμενοι οἷον εἴ τις ἐμβὰς πηλῶι ἀπονίζοιτομαίνεσθαι δrsquo ἂν δοκοίη εἴ τις αὐτὸν ἀνθρώπων ἐπιφράσαιτο οὕτω ποιέοντακαὶ τοῖς ἀγάλμασι δὲ τουτέοισιν εὔχονται ὁκοῖον εἴ τις δόμοισι λεσχηνεύοιτο οὔ ltτι γινώσκων θεοὺς οὐδrsquo ἥρωας οἵτινές εἰσιgtSi purificano in vero con altro sangue contaminandosi come chi

33 WKC Guthrie A History of Greek Philosophy Vol 1 The Earlier Presocratics and the Pythagoreans Cambridge Cambridge University Press 1962 p 476

34 R laurenti Eraclito cit p 208

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Zucchello Dario

entrando nel fango volesse dal fango lavarsiSarebbe considerato pazzo se qualcuno degli uomini lo vedesse fare cosigraveE rivolgono ancora preghiere a queste statue come chi volesse conversare con i muri neacute conoscono affatto chi siano gli dei e gli eroi (Aristocrito DK 22 B5)

Il frammento ricostruito da tre passi di Aristocrito integrati da una citazione di Origine35 rivela comunque nellrsquoequilibrio interno il marchio della propria autenticitagrave36 la prima parte denuncia lrsquoas-surditagrave dei sacrifici espiatori giocando sullrsquoincoerenza (e tensio-ne) implicita nel gesto di laquopurificarsi (καθαῖρεσθαι) ltdel sangue versatogtraquo versandone ancora - laquocontaminandosi con altro sangueraquo (ἄλλωι αἵματι μιαινόμενοι) Egrave possibile che lrsquoEfesio proprio per la funzione di direzione religiosa della sua famiglia non alluda genericamente a riti catartici ma specificamente a pratiche sangui-narie in uso allrsquoepoca37Eraclito sottolinea la contraddizione (evidentemente non per il vol-go degli ἄνθρωποι) di quelle laquopurificazioniraquo riferendosi allrsquoillogi-citagrave dellrsquoatto ndash del tutto analogo - di laquoentrare nel fangoraquo (εἰς πηλὸν ἐμβῆναι) per laquolavarsi dal fangoraquo (πηλῶι ἀπονίζεσθαι) chiunque cosigrave si comportasse apparirebbe folle (μαίνεσθαι38 δrsquo ἂν δοκοίη) agli laquouominiraquo Nella stessa direzione forse B13

ὕες βορβόρωι ἥδονται μᾶλλον ἢ καθαρῶι ὕδατιI porci del fango si compiacciono piugrave che dellrsquoacqua pura (Clemente Alessandrino DK 22 B13)

Lrsquoacqua pura (κάθαρον ὕδωρ) puograve evocare la decontaminazione rituale cosigrave come il laquofangomelmaraquo (reso con πηλός in B5 ma con

35 Ibi p 20536 heacuteraclite Fragments texte eacutetabli traduit commenteacute par m conche Paris

Presses Universitaires de France 1986 p 17137 WKC Guthrie A History of Greek Philosophy cit p 475 nota In una

prospettiva diversa lrsquoipotesi egrave rilanciata da G fornari Immortalimortali Il sacrificio in Eraclito in Eraclito la luce dellrsquoOscuro a cura di G fornari Firenze Olschki Editore 2012 p 145

38 Probabile che qui Eraclito giochi sullrsquoassonanza tra μαίνεσθαι e μιαίνεσθαι

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

il raro βόρβορος in B13) allude forse ai misteri come conferme-rebbero due distinti passi platonici (Fedone 69 c3-7 Repubblica 533 d1-339)Egrave legittimo dunque leggere questi passaggi come rifiuto della tra-dizione dei Misteri e dei culti iniziatici forse della stessa regalitagrave sacerdotale familiare con un rovesciamento di prospettiva (il fan-go in questo caso gettato sugli iniziati e non sui non-iniziati40) che possiamo riconoscere eracliteo Ma non egrave da escludere anche in questo caso che lrsquoEfesio puntasse a rilevare lrsquoinsensatezza di una pratica collettiva che risultava superficiale e meccanica per cogliere lrsquoessenza religiosa di quei riti catartici era necessario su-perarne lrsquoapparenza Lrsquoindicazione di continuitagrave tra vita e morte (implicita probabilmente nellrsquoidentificazione di Dioniso e Ade in B15 ὡυτὸς δὲ Ἀίδης καὶ Διόνυσος) potrebbe in questo senso es-sere decisivaEgrave un fatto comunque che i gesti e i contesti sottolineati nelle te-stimonianze

ἀνέθηκε δrsquo αὐτὸ εἰς τὸ τῆς Ἀρτέμιδος ἱερόνdepose ltlo scrittogt nel tempio di Artemide (Diogene Laerzio DK 22 A16)

ἀναχωρήσας δὲ εἰς τὸ ἱερὸν τῆς Ἀρτέμιδος μετὰ τῶν παίδων ἠστραγάλιζενmiddot περιστάντων δrsquo αὐτὸν τῶν Ἐφεσίων laquoτί ὦ κάκιστοι θαυμάζετεraquo εἶπενmiddotraquoἢ οὐ κρεῖττον τοῦτο ποιεῖν ἢ μεθrsquo ὑμῶν πολιτεύεσθαιraquoRitiratosi presso il tempio di Artemide giocava a dadi con i fan-ciulli e dal momento che gli Efesi lo attorniavano cosigrave parlograve laquoDi che cosa vi meravigliate o pessimi Non egrave forse meglio fare ciograve che partecipare alla vita della cittagrave con voiraquo (Diogene Laerzio DK 22 A13)

39 Il commentatore neoplatonico Olimpiodoro segnala come in questo caso Platone parafrasi un detto orfico secondo Mario Vegetti (Platone Repubblica a cura di m veGetti Milano BUR Rizzoli 2007 pp 362-363 note 13-14) si tratterebbe di allusioni orfico-eleusine

40 Su questo punto r di GiusePPe La mistica del fuoco in Eraclito lrsquoOscuro na-scita della filosofia dallo spirito del sacrificio in Eraclito la luce dellrsquoOscuro cit p 121 nota 40

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cosigrave come quelli che possiamo ancora intravedere impliciti nelle stesse citazioni

καὶ τοῖς ἀγάλμασι δὲ τουτέοισιν εὔχονται ὁκοῖον εἴ τις δόμοισι λεσχηνεύοιτο οὔ ltτι γινώσκων θεοὺς οὐδrsquo ἥρωας οἵτινές εἰσιgtE rivolgono ancora preghiere a queste statue come chi volesse conversare con i muri neacute conoscono affatto chi siano gli dei e gli eroi (Aristocrito DK 22 B5)

[] ὅκωσπερ ltπῦρgt ὁπόταν συμμιγῆι θυώμασιν ὀνομάζεται καθrsquo ἡδονὴν ἑκάστουcome il fuoco quando si mescola con gli odori egrave nominato secon-do lrsquoaroma di ognuno (Ippolito DK 22 B67)

suggeriscano di considerare intenzionale lrsquointegrazione dello scrit-to in un contesto simbolico e semantico di tipo religioso (in cui forse era sottinteso un riconoscimento ancorcheacute parziale dei culti cittadini ed ellenici41) che egrave ora da determinare

Zeus Core e Dioniso

Lrsquoelenco di B14 (νυκτιπόλοι μάγοι βάκχοι λῆναι μύσται) e altri segnali che abbiamo registrato nelle citazioni eraclitee sug-geriscono che i fenomeni religiosi in discussione siano soprattutto quello eleusino e quelli orfici e dionisiaci42 evocati rispettivamente

41 Egrave questa la tesi di G fornari Immortalimortali cit p 14742 chh kahn The Art and Thought of Heraclitus Cambridge Cambridge

University Press 1979 pp 262-263 Mi sono interessato di questi fenomeni in d Zucchello Contemplazione e destino aspetti della religione greca in ldquoAnnuario del Ginnasio Liceo lsquoA Voltarsquo ndash 1995-2000rdquo Como Pubblicazioni del Liceo ldquoA Voltardquo 2001 pp 92-117 (Versione digitale httpwwwnoeinnetoriginicontemplazione_destinopdf) Sulla questione egrave oggi essenzia-le la consultazione di f Graf Orfeo Eleusis y Atenas in A BernaBeacute y f casadesuacutes (coords) Orfeo y la tradiciacuteon oacuterfica Un reencuentro I Madrid Akal 2008 pp 671-696 e ai JimneacuteZ san cristoacuteBal Orfismo y Dionisismo ibi pp 697-727 Una sintesi molto chiara anche in A BernaBeacute Orphisme et Preacutesocratiques bilan et perspectives drsquoun dialogue complexe in A laks et c louGuet (eacuteds) Qursquoest-ce que la Philosophie Preacutesocratique What is Presocratic Philosophy Villeneuve drsquoAscq (Nord) Presses Universitaires du

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nellrsquouso di termini come μύσται e βάκχοιλῆναι che ritroviamo collegati43 non a caso anche nella laminetta funeraria di Ipponio una delle attestazioni piugrave antiche (fine V secolo aC) dellrsquoesistenza di iniziazioni (e relative rappresentazioni escatologiche) riconduci-bili al culto orficoDioniso-Zagreo ndash la cui vicenda sarebbe al centro della narrazione orfica44 - era designato come νυκτιπόλος (laquoche va nella notteraquo Euripide I cretesi fr 79 11) ed egrave dunque possibile che νυκτιπόλοι sia una modalitagrave per riferirsi ai suoi adepti Lo stesso dio in quanto figlio di PersefoneCore appare al centro del mito fondante il culto cui allude lrsquoespressione τὰ μυστήρια (B14) utilizzata appunto per la festivitagrave dedicata a Demetra e Core in Eleusi come risulta anche dalla testimonianza (tarda) di Ippolito

[] αὐτὸς ὁ ἱεροφάντης [] εὐνουχισμένος δὲ διὰ κωνείου καὶ πᾶσαν ἀπηρτημένος τὴν σαρκικὴν γένεσιν νυκτὸς ἐν ltἘgtλευσῖνι ὑπὸ πολλῷ πυρὶ τελῶν τὰ μεγάλα καὶ ἄρρητα μυστήρια βοᾷ καὶ κέκραγε λέγωνmiddotraquoἱερὸν ἔτεκε πότνια κοῦρον Βριμὼ Βριμόνraquo []Lo ierofante in persona [hellip] che si egrave reso impotente con la cicuta e si egrave staccato da ogni generazione carnale di notte a Eleusi in mezzo alla luce delle fiaccole nel compiere il rituale dei grandi e ineffabili misteri grida e urla proclamando laquoBrimograve Signora ha generato il sacro fanciullo Brimoacutesraquo [hellip] (Ippolito Confutazione di tutte le eresie V 8 40)45

Ippolito rimanda evidentemente alla rievocazione ndash mimata ma non consumata (donde la sottolineatura dellrsquoimpotenza procurata e del distacco dalla carnalitagrave) tra lo ierofante di Eleusi e la sacerdotessa di Demetra - dello ἱερὸς γάμος tra Zeus e Persefone (πότνια Βριμὼ) da cui secondo il mito sarebbe nato il laquosacro fanciulloraquo (ἱερὸς κοῦρος) Dioniso designato come Βριμός (letteralmente laquotremen-

Septentrion 2002 pp 205-24743 Come segnala f Graf Orfeo Eleusis y Atenas cit p 67144 Una recente rivalutazione della centralitagrave di tale mito (Dioniso e i Titani) in seno

allrsquoorfismo in A BernaBeacute El mito orfico de Dioniso y los Titanes in A BernaBeacute y f casadesuacutes (coords) Orfeo y la tradiciacuteon oacuterfica cit I pp 591-607

45 G colli La sapienza greca Volume I cit pp 114-115

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do potenteraquo)46 Le Rane di Aristofane suggeriscono la connessione tra misteri eleusini e culto dionisiaco descrivendo la catabasi di Dioniso il testo infatti sottolinea il destino felice degli iniziati mentre nellrsquooltretomba in una probabile parodia della processione di Eleusi inneggiano al loro dio Iachkos (Rane 448-459) da iden-tificare anche secondo testimonianze antiche con Bacco-DionisoLa denuncia (B14) dei laquomisteriraquo - che laquoiniziano allrsquoempietagraveraquo (ἀνιερωστὶ μυεῦνται) - egrave da leggersi probabilmente in relazio-ne a determinati aspetti cultuali ridicolizzati (B68) come laquorime-diraquo (ἄκεα ) forse lrsquoaccostamento tra νυκτιπόλοι βάκχοι λῆναι μύσται allude alle manifestazioni sessuali (riti fallici e inni inve-recondi) cui si riferisce Giamblico nel contesto di B68 (laquonel cor-so dei riti sacri attraverso la contemplazione e lrsquoascolto di cose osceneraquo ἔν τε τοῖς ἱεροῖς θεάμασί τισι καὶ ἀκούσμασι τῶν αἰσχρῶν) e che Eraclito stigmatizza espressamente come laquoinde-cenzaraquo (ἀναιδείη B15) nei riti in onore di Dioniso

εἰ μὴ γὰρ Διονύσωι πομπὴν ἐποιοῦντο καὶ ὕμνεον ἆισμα αἰδοίοισιν []Se in effetti non fosse per Dioniso che fanno processione e cantano lrsquoinno alle vergogne [] (B15)

Allusioni sessuali drsquoaltra parte non erano estranee come abbiamo segnalato al complesso dellrsquoevento eleusino (per ufficio familiare probabilmente ben noto a Eraclito) Ma non era forse solo lrsquoin-trinseca spudoratezza e sfrenatezza del dionisismo (cui alludono i verbi μαίνομαι καὶ ληναΐζω) a essere oggetto dellrsquoattenzione eraclitea potrebbero esserlo state secondo la testimonianza di Giamblico (B68) soprattutto le pretese catartiche ed escatologi-che di tali iniziazioni Esse si proponevano infatti come soluzione dei mali (ὡς ἐξακεσόμενα τὰ δεινὰ)47 il percorso rituale doveva coinvolgere lrsquoiniziato familiarizzandolo con il dio e facendogli esperire le sue vicissitudini48 per culminare nella conquista di una

46 Sulla questione la nota di Colli ibi p38747 Una prospettiva ben evidenziata in un (posteriore) passo euripideo (Baccanti

73-77)48 Su questo punto ai JimneacuteZ san cristoacuteBal Orfismo y Dionisismo cit pp 712-

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

superiore condizione di beatitudine una trasformazione tempora-nea operata attraverso lrsquolaquoentusiasmoraquo (ἐνθουσιασμός) la posses-sione (μανία) divinaAnche allrsquointerno della tradizione eleusina probabilmente in rela-zione e continuitagrave con antiche tradizioni propiziatorie che celebra-vano il ciclo delle messi49 doveva registrarsi analoga aspirazione a coniugare iniziazione rituale50 e atto contemplativo (ἐποπτεία) con la connessa soteriologia (Omero Inno a Demetra 480-482) nella partecipazione al rito lrsquoiniziato doveva accogliere la promes-sa della sua rinascita e dunque prepararsi a una serena accettazione della morte in quanto necessario trapasso a un (non meglio preci-sato) destino privilegiato51 Allo stesso nesso salvifico (tra τελεταί e αἶσα) puntano una testimonianza di Isocrate (Panegirico 28) e probabilmente un frammento di Pindaro (ὄλβιοι δrsquo ἅπαντες αἴσᾳ λυσιπόνων τελετᾶν fr 131a) che sembra muoversi tra la promes-sa di beatitudine documentata nel mito di fondazione dei misteri e la prospettiva escatologica attribuita allrsquoorfismoAd analoga associazione misterica tra vita e morte alluderebbe ap-punto il rilievo di B15 circa lrsquoidentitagrave di Dioniso e Ade (ὡυτὸς δὲ Ἀίδης καὶ Διόνυσος)52 senza la consapevolezza (religiosa) di tale coincidenza sarebbero stati vani i presunti laquorimediraquo (ἄκεα ) rituali (B68) per le anime di fronte alla sciagura della nascita (τὰς ψυχὰς ἐξάντεις ἀπεργαζόμενα τῶν ἐν τῆι γενέσει συμφορῶν) Proprio Giamblico (DK 22 B69) ndash come sopra rilevato - accenna a un reale interesse dellrsquoEfesio per una forma di sacrificio (θυσία) e autentica κάθαρσις che possiamo effettivamente inquadrare nella

71349 Wkc Guthrie The Greeks and their Gods (1950) trad it I Greci e i

loro dei Bologna Il Mulino 1987 pp 347-8 Sul fenomeno dei misteri an-che I chirassi colomBo La religione greca Roma-Bari Laterza 19942 D saBBatucci Saggio sul misticismo greco Roma-Bari Laterza 19792 F Graf I culti misterici in I Greci 22 Torino Einaudi 1997

50 La μύησις preliminare laquoazioniraquo (τὰ δρώμενα probabilmente la rappresenta-zione della sacra unione tra Zeus e Core) laquooggetti mostratiraquo (τὰ δεικνύμενα forse la spiga di grano simbolo di fertilitagrave) laquoformule recitateraquo (τὰ λεγόμενα)

51 Le religioni dei Misteri Volume I Eleusi Dionisisimo Orfismo a cura di P scarPi Fondazione Lorenzo Valla Milano Mondadori 2002 p 555

52 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 60

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ricercatezza sacrale del contesto e dei gesti attribuitigli nelle testi-monianzeA differenza del culto dionisiaco quello orfico sembra presupporre una teologia e una precettistica costituendosi quindi con i tratti di una religione53 in questo caso non egrave una forma di contatto diretto con il dio (entusiasmo) a ldquotrasformarerdquo lrsquoiniziato nel corso del rito ma una conquista conoscitiva a mutare il destino ultraterreno della sua anima Un sapere escatologico egrave essenziale alle τελεταί orfi-che conoscenza della natura dellrsquoanima della sua situazione nel mondo delle sue possibilitagrave di emanciparsi dalla condizione mor-tale54 In questo senso a dispetto della salvezza terrena sperimen-tata nella possessione dionisiaca per il fedele orfico la salvezza si produce nellrsquoal-di-lagrave attraverso una peculiare esperienza catartica in questo mondo55Quella che appare come polemica di Eraclito nei confronti dei feno-meni di culto cui si collegano alcune delle figure (βάκχοι λῆναι μύσται) evocate nei frammenti potrebbe dunque celare solo un at-tacco al grossolano simbolismo sessuale (Eleusi) e alla oscena ri-tualitagrave (dionisismo) di quelle forme religiose e piugrave specificamente una netta condanna della superstiziosa fiducia nel vincolo magico tra gesti rituali e destino dopo la morte (donde la possibile connessione con i μάγοι) e in generale della concezione del nesso vita-morte che esse incarnano56 Lrsquoatteggiamento ostile dellrsquoEfesio potrebbe in questo senso non essere stato dettato dal suo aristocratico conser-vatorismo neacute dal suo radicale razionalismo57 ma da una sensibilitagrave religiosa che possiamo (a certe condizioni) accostare allrsquoorfismo58 sfruttando le potenziali allusioni dei frammenti al linguaggio delle ldquoiniziazionirdquo e alle relative gerarchie (coloro che hanno ascoltato e compreso la parola coloro che lrsquoascoltano per la prima volta e non

53 WKC Guthrie Orpheus and Greek religion Princeton University Press Princeton 19932 p 206

54 ai JimneacuteZ san cristoacuteBal Orfismo y Dionisismo cit p71355 Ibi pp 722-72356 chh kahn The Art and Thought of Heraclitus cit pp 362-36357 Ibidem58 Ancora interessante ancorcheacute riduttiva la lettura di Macchioro V Macchioro

Eraclito Nuovi studi sullrsquoorfismo Bari Laterza 1922 e Id Zagreus cit

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

la intendono e coloro che lrsquohanno ascoltata)59 ma anche a figure ed elementi piugrave specifici della lezione orfica60Cosigrave per esempio si possono cogliere cenni escatologici nelle (enigmatiche) citazioni di Plutarco e Clemente

νέκυες γὰρ κοπρίων ἐκβλητότεροιI cadaveri son da gettare piugrave del letame (Plutarco DK 22 B96)

ἄνθρωπος ἐν εὐφρόνηι φάος ἅπτεται ἑαυτῶι [ἀποθανὼν] ἀποσβεσθεὶς ὄψεις ζῶν δὲ ἅπτεται τεθνεῶτος εὕδων [ἀποσβεσθεὶς ὄψεις] ἐγρηγορὼς ἅπτεται εὕδοντοςNella notte lrsquouomo accende a se stesso una luce quando gli occhi sono spenti Da vivo in vero egrave in contatto con il morto quando dorme [quando gli occhi sono spenti] da sveglio egrave in contatto con il dormiente (Clemente Alessandrino DK 22 B26)

ἀνθρώπους μένει ἀποθανόντας ἅσσα οὐκ ἔλπονται οὐδὲ δοκέουσινCose che non sperano neacute immaginano aspettano gli uomini una volta morti (Clemente Alessandrino Plutarco DK 22 B27)

I gesti - laquogettare via i cadaveriraquo (νέκυς ἐκβάλλω) laquonella notte ac-cendere una luceraquo (ἐν εὐφρόνηι φάος ἅπτομαι) ndash e gli accostamenti ndash νέκυεςκοπρία ζῶνἐγρηγορὼς εὕδωντεθνεῶτος ndash suggeriscono che per Eraclito lrsquoanima sarebbe vita e valore del corpo (B96)61 la morte rappresentando per essa liberazione dal vincolo carnale (B27) il ricorso allrsquoincrocio studiato di espressioni che veicolano stati con-trastanti (vivo-morto luce-oscuritagrave veglia-sonno) si sottolinea la costante contiguitagrave e compresenza nella condizione umana della polaritagrave vita-morte (Dioniso-Ade)62Allrsquoidea di giudizio puograve forse ricollegarsi unrsquoulteriore citazione di Ippolito

59 Ciograve potrebbe riflettere i gradi dellrsquoiniziazione misterica ἐποπτεία μύησις e ἀμύητοι secondo la tesi di G Thomson citato in R laurenti Eraclito cit p 80

60 V Macchioro Zagreus cit pp 393-39561 Per il contesto e la significazione orfica del frammento ibi p 40162 Analogamente a quanto riscontriamo in relazione al nesso anima-corpo nel

contemporaneo Pindaro (fr 131b)

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Dario Zucchello

λέγει δὲ [Ἡράκλειτός] καὶ σαρκὸς ἀνάστασιν ταύτης ltτῆςgt φανερᾶς ἐν ἧι γεγενήμεθα καὶ τὸν θεὸν οἶδε ταύτης τῆς ἀναστάσεως αἴτιον οὕτως λέγωνmiddot ἔ ν θ α δ rsquo ἐ ό ν τ ι ἐ π α ν ί σ τ α σ θ α ι κ α ὶ φ ύ λ α κ α ς γ ί ν ε σ θ α ι ἐ γ ε ρ τ ὶ ζ ώ ν τ ω ν κ α ὶ ν ε κ ρ ῶ ν Eraclito afferma che vi egrave resurrezione della carne che percepia-mo in cui siamo nati e che il dio egrave causa di questa resurrezione esprimendosi in questo modo Davant i a colui che egrave lagrave s i levano e diventano vigi l i custodi dei vivi e dei mort i (Ippolito DK 22 B63)

che puograve intendersi come riferimento al governo divino (di Ade63) sulle anime dopo la morteMa nella prospettiva di un possibile confronto a distanza con le credenze orfiche64 risulta particolarmente interessante B62 soprat-tutto se ne accettiamo lrsquointerpretazione di Sesto Empirico

ἀθάνατοι θνητοί θνητοὶ ἀθάνατοι ζῶντες τὸν ἐκείνων θάνατον τὸν δὲ ἐκείνων βίον τεθνεῶτεςImmortali mortali mortali immortali vivendo di quelli la morte di quelli la vita morendo (Ippolito DK 22 B62)

ὁ δὲ Ἡράκλειτός φησιν ὅτι καὶ τὸ ζῆν καὶ τὸ ἀποθανεῖν καὶ ἐν τῷ ζῆν ἡμᾶς ἐστι καὶ ἐν τῷ τεθνάναιmiddot ὅτε μὲν γὰρ ἡμεῖς ζῶμεν τὰς ψυχὰς ἡμῶν τεθνάναι καὶ ἐν ἡμῖν τεθάφθαι ὅτε δὲ ἡμεῖς ἀποθνῄσκομεν τὰς ψυχὰς ἀναβιοῦν καὶ ζῆνEraclito afferma che il vivere e il morire sono presenti nella nostra vita e nella ltnostragt morte mentre noi viviamo infatti le nostre anime sono morte e sepolte in noi quando invece noi moria-mo le ltnostregt anime tornano in vita e vivono (Sesto Empirico Schizzi pirroniani III 230)

63 Cosigrave Tonelli eraclito Dellrsquoorigine cit p 17764 Che certamente non deve indurre alla tentazione di ridurre alla sola chiave

religiosa il discorso dellrsquoEfesio (come a nostro avviso erroneamente fece Macchioro) Su questo punto le raccomandazioni di F casadesuacutes Bordoy Heraacuteclito y el orfismo in A BernaBeacute y f casadesuacutes (coords) Orfeo y la tra-diciacuteon oacuterfica cit II pp 1099 ss

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

Lrsquoeco religiosa non egrave in vero lrsquounica che possa cogliersi nel te-sto che sembra congegnato a chiasmo (come altri) con mirabile accuratezza una cura che fa sospettare lrsquointenzione complessa di sfruttare lrsquoesemplaritagrave dello specifico rilievo di tensioni convergen-ti per rinviare allrsquouniversale contesto dellrsquoarmoniosa unione dei contrari65

ταὐτό τrsquo ἔνι ζῶν καὶ τεθνηκὸς καὶ [τὸ] ἐγρηγορὸς καὶ καθεῦδον καὶ νέον καὶ γηραιόνmiddot τάδε γὰρ μεταπεσόντα ἐκεῖνά ἐστι κἀκεῖνα πάλιν μεταπεσόντα ταῦταLa stessa cosa egrave il vivente e il morto lo sveglio e il dormirente il giovane e il vecchio queste cose infatti mutando son quelle e quelle di nuovo mutando sono queste (Plutarco DK 22 B88)

La suggestione orfica egrave tuttavia forte66 come allusione (i) alla coincidenza di caducitagrave (umana) e immortalitagrave (divina dellrsquoanima) di morte (liberazione dellrsquoanima dalla prigione corporea) e rinasci-ta (reincarnazione dellrsquoanima) e quindi di morte (del corpo) e vita (dellrsquoanima) ovvero piugrave specificamente (ii) allo stesso Dioniso dio che muore immortale mortale dio che vive la condizione (e dunque la morte) dei mortali o (iii) agli iniziati (mortali) alla loro liberazione dal ciclo nascita-morte (riconquista della natura divina immortale) conseguenza della loro identificazione con il dio del loro morire la sua vita67A suggerire un ripensamento della posizione religiosa di Eraclito egrave oggi tuttavia uno dei piugrave importanti ritrovamenti papiracei dellrsquoul-timo secolo (1962) il sapiente di Efeso vi egrave infatti direttamente nominato e citato in un esplicito contesto religioso orfico

65 Su questo la cauta valutazione di Casadesuacutes ibidem66 Come non egrave sfuggito alla tradizione da K reinhardt Parmenides und die

Geschichte die griechischen Philosophie (1916) Frankfurt aM Vittorio Klostermann 19854 p 196 al recente The Texts of Early Greek Philosophy The Complete Fragments and Selected Testimonies of the Major Presocratics trans-lated and edited by DW Graham Part I Cambridge CUP 2010 pp 192-193 passando per WKC Guthrie A History of Greek Philosophy cit p 478

67 Per questo aspetto V Macchioro Zagreus cit pp 414-415

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Dario Zucchello

Exucursus Eraclito nel Papiro Derveni

Le 26 colonne superstiti del cosiddetto68 Papiro Derveni - un rotolo (parzialmente distrutto dal fuoco di una pira) risalente allrsquoincirca al periodo 350-300 aC69 ma contenente un testo da datare probabilmente intorno alle fine del V secolo aC70 ndash possono sostanzialmente suddividersi in due sezioni la prima offre istruzio-ni rituali e indicazioni escatologiche (colonne 1-6 con una ripre-sa alla colonna 20) lrsquoaltra lrsquoesegesi allegorica di un piugrave antico e sconosciuto poema (esametrico) attribuito a Orfeo le cui citazioni evocano frammenti delle rapsodie e degli inni conservati sotto quel nome71 (egrave stato ipotizzato possa trattarsi di una versione sintetica della teogonia orfica nota come Protogonos Theogony composta intorno alla fine del VI secolo aC72)Sebbene nel commento possano facilmente individuarsi echi della cultura naturalistica del V secolo aC (Anassagora e Diogene di Apollonia in particolare) accanto al nome di Orfeo lrsquounico con-servato egrave appunto quello di Eraclito (laquoche parla come uno che fa discorsi sacriraquo ὅσπερ ἴκελα ἱερολόγωι λέγων) e a parte un espli-cito riferimento (col XXII) agli Ὕμνοι (orfici) il suo egrave lrsquounico

68 Dal luogo del recupero a pochi chilometri da Salonicco in un sito funerario69 F casadesuacutes El papiro de Derveni in A BernaBeacute y f casadesuacutes (coords)

Orfeo y la tradiciacuteon oacuterfica cit I p 462 Propendono per il 340-320 aC K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction in The Derveni Papyrus edited with Introduction and Commentary by Th kouremenos Gm ParaacutessoGlou k tsantsanoGlou Firenze Olshki Editore 2006 p 9 R radice Introduzione in Allegoristi dellrsquoetagrave classica Opere e frammenti a cura di i ramelli Milano Bompiani 2007 p XIII

70 K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit p 10 Qualche per-plessitagrave su questa datazione egrave espressa da D sider Heraclitus in the Derveni Papyrus in Studies on the Derveni Papyrus edited by a laks and GW most Oxford Clarendon Press 1997 p 138 favorevole a una collocazione nel IV secolo aC

71 Ms funGhi The Derveni Papyrus in Studies on the Derveni Papyrus cit p 27 G BeteGh The Derveni Papyrus Cosmology Theology and Interpretation Cambridge Cambridge University Press 2004 pp 130-131

72 Lrsquoipotesi egrave di ML West The Orphic Poems Oxford Clarendon Press 1983 pp 82 ss Per una discussione K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit pp 25 ss

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

scritto (oltre al poema commentato) di cui sia direttamente citato un passaggio

ἥλιο[ς ]του κατὰ φύσιν ἀνθρω[πηΐου] εὖρος ποδός [ἐστι]τοὺ[ς οὔρου]ς οὐχ ὑπερβάλλωνmiddot ει []ρουσε[[ἐ]κ[βήσετα]ι Ἐρινύε[ς] νιν ἐξευρήσου[σι Δίκης ἐπίκουροι]Il sole secondo natura egrave dellrsquoampiezza di un piede umano e non supera i limiti Se oltrepasseragrave lo scopriranno le Erinni assistenti di Dike (col IV)73

nella tradizione posteriore conservato in due distinte citazioni (ri-spettivamente di Aeumltius e Plutarco) nellrsquoedizione DielsKranz pro-poste come frammenti B3 e B9474

(περὶ μεγέθους ἡλίου) εὖρος ποδὸς ἀνθρωπείουLa grandezza del Sole egrave di un piede umano (DK 22 B3)

ἥλιος γὰρ οὐχ ὑπερβήσεται μέτραmiddot εἰ δὲ μή Ἐρινύες μιν Δίκης ἐπίκουροι ἐξευρήσουσιν[Il Sole non oltrepasseragrave le misure altrimenti le Erinni ministre di Dike lo scoprirebbero (DK 22 B94)

Bencheacute il cotesto della citazione sia piuttosto danneggiato e quindi la ricostruzione approssimativa lrsquoautore appare impegnato a difen-dere la propria convinzione che lrsquoordine della natura sia preservato secondo un preciso disegno provvidenziale la citazione di Eraclito sembra in questo senso funzionale al rilievo dellrsquoequilibrio cosmico tutelato da Dike attraverso il servizio delle Erinni (che sorvegliano il rispetto delle laquomisureraquo μέτρα) nellrsquoidentitagrave del prefissato ciclo

73 Citiamo testo greco e traduzione da Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 900-901 Essi sono basati sostanzialmente sullrsquoedizione G BeteGh The Derveni Papyrus cit tenendo conto di alcune migliorie apportate da The Derveni Papyrus edited with Introduction and Commentary by Th kouremenos Gm ParaacutessoGlou k tsantsanoGlou cit

74 Se egrave valida lrsquoipotesi che il testo di Derveni risalga alla fine del V secolo aC si tratterebbe della piugrave antica citazione dello scritto di Eraclito come segnala G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 325

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Dario Zucchello

solare (giorno e notte)75 cosigrave nel testo papiraceo il sole ndash rigoro-samente vigilato dalla divinitagrave - si rivela essenziale come garanzia dellrsquoordinamento dellrsquouniverso

τροφ[ὸν δὲ λέγων αὐ]τὴν αἰνί[ζε]ται ὅτι [ἅ]σσαὁ ἥλι[ος θερμαίνων δ]ιαλύει ταῦτα ἡ νὺξ ψύχουσασυ[νίστησιν ] ἅσσα ὁ ἥλιος ἐθέρ[μ]Chiamandola (la Notte) laquonutriceraquo (Orfeo) esprime in forma meta-forica che tutto ciograve che il sole scaldando dissolve la notte riuni-sce raffreddando tutte le cose che il sole ha scaldato (col X)76

[] τὰ νῦν ἐόνταὁ θεὸς εἰ μὴ ἤλθελεν εἶναι οὐκ ἂν ἐπόησεν ἥλιον ἐποίησε δὲτοιοῦτογ καὶ τοσοῦτον γινόμενον οἶος ἐν ἀρχῆι τοῦ λόγουδιηγεῖται [] Se il dio non avesse voluto che esistessero le realtagrave ora esistenti non avrebbe creato il sole invece lo ha fatto con caratteristiche e grandezze tali come spiega agli inizi del discorso77 (col XXV)78

Allrsquointerno delle colonne superstiti la citazione non appare acci-dentale echi eraclitei si possono cogliere nei passaggi del com-mento e riflettono forse convergenze tematiche tra i versi del poe-ma e lo scritto dellrsquoEfesioI versi ripresi nel commento insistono in effetti sul governo divino del mondo

[] τὰ δrsquo ἐόντα δ[ηλοῖ]γενέσθαι τοιαῦτ[α] διὰ τοῦτον καὶ γενόμενα ε[ἶναι]ἐν τούτωι π[άντα Ση]μαίνει δrsquo ἐν τοῖς ἔπεσι το[ῖσδε]middotΖεὺς κεφα[λή Ζεὺς μέσ]σα Διὸς δrsquo ἐκ [π]άντα τέτ[υκται] []E chiarisce che le cose esistenti sono divenute tali a causa di

75 Su questo punto D sider Heraclitus in the Derveni Papyrus cit p 14476 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 906-90777 Egrave possibile che il riferimento sia proprio alla colonna IV e al contesto della ci-

tazione eraclitea Dubbi in proposito sono tuttavia stati avanzati da Betegh (G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 327-328)

78 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 922-923

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

questo [Zeus] e tutte le cose che sono venute allrsquoessere esistono in questo lo indica in queste parole laquoZeus egrave il capo Zeus egrave la parte mediana da Zeus tutte le cose risultano costituiteraquo (col XVII)79

marcando il ruolo ordinatore del fuoco (cui il commentatore rico-nosce funzione cosmogonica ed escatologica80)

[] Μοῖραν δrsquo ἐπικλῶσαιλέγοντες τοῦ Διὸς τὴμ φρόνησιν ἐπικυρῶσαιλέγουσιν τὰ ἐόντα καὶ τὰ γινόμενα καὶ τὰ μέλλονταὅπως χρὴ γενέσθαι τε καὶ εἶναι κα[ὶ] παύσασθαιβασιλεῖ δὲ αὐτὸν εἰκάζει (τοῦτο γάρ οἱ προσφέρεινἐφα[ί]νετο ἐκ τῶν λεγομένων ὀνομάτων) λέγων ὧδεmiddotΖεὺς βασιλεὺς Ζεὺς δrsquo ἀρχὸς ἁπάντων ἀργικέραυσος[βασιλέ]α ἔφη εἶναι ὅτι πολλ[ῶν ] ωμ μία[ἀρχὴ κ]ρατεῖ καὶ πάντα τελεῖ [][] E dicendo che la Moira fila dicono che la saggezza di Zeus dispone le cose che esistono quelle che vengono allrsquoessere e quel-le che saranno come devono venire allrsquoessere essere e cessare di esistere E lo assimila ad un sovrano ndash questo infatti tra tutti i nomi che vengono detti gli parve che gli si addicesse maggior-mente ndash dicendo laquoZeus sovrano Zeus che governa su tutte le cose con vivida folgoreraquo Disse che egrave sovrano poicheacute di molti un solo potere prevale e compie tutte le cose [] (col XIX)81

Due aspetti chiaramente accennati a piugrave riprese nei frammenti di Eraclito con analoga direzione della folgore (κεραυνός) tradizio-nale simbolo della giustizia divina ma anche espressione del fuoco piugrave puro (πρηστήρ)82

τῶν τε ζώιων τά τε ἄγρια καὶ ἥμερα τά τε ἐν ἀέρι καὶ ἐπὶ γῆς καὶ ἐν ὕδατι βοσκόμενα γίνεταί τε καὶ ἀκμάζει καὶ φθείρεται τοῖς τοῦ θεοῦ πειθόμενα θεσμοῖςmiddot π ᾶ ν γὰρ ἑ ρ π ε τ ὸ ν π λ η γ ῆ ι ν έ μ ε τ α ι ὥς φησιν Ἡράκλειτος

79 Ibi pp 914-91580 Su questo aspetto si puograve sinteticamente consultare il commento di Ilaria Ramelli

alla col XXVI del papiro in Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp942-94381 Ibi pp 916-91782 eraclito Frammenti cit 297

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Dario Zucchello

Tra gli animali quelli sia selvatici sia domestici che vivono in aria sulla terra e nellrsquoacqua nascono crescono e muoiono se-guendo le leggi del dio sostiene infatti Eraclito che ogni anima-le egrave condot to a l pascolo dal la f rusta (Pseudo-Aristotele [de mundo] DK 22 B11)

γίνεσθαι λέγων οὕτωςmiddot τ ὰ δ ὲ π ά ν τ α ο ἰ α κ ί ζ ε ι κ ε ρ α υ ν ό ς τουτέστι κατευθύνει κεραυνὸν τὸ πῦρ λέγων τὸ αἰώνιον λέγει δὲ καὶ φρόνιμον τοῦτο εἶναι τὸ πῦρ καὶ τῆς διοικήσεως τῶν ὅλων αἴτιον Dice che avviene cosigrave tutte le cose dirige la folgore cioegrave gui-da con la folgore intendendo la folgore come il fuoco eterno Sostiene anche che questo fuoco egrave intelligente e dellrsquoordinamento dellrsquouniverso egrave causa (Ippolito DK 22 B64)

πάντα γάρ φησί τὸ πῦρ ἐπελθὸν κρινεῖ καὶ καταλήψεταιDice infatti che tutte le cose il fuoco giungendo giudicheragrave e con-danneragrave (Ippolito DK 22 B66)

La ricorrenza di καταλαμβάνω83 in analogo contesto repressivo consente lrsquoaccostamento tra πῦρ e Δίκη

Δίκη καταλήψεται ψευδῶν τέκτονας καὶ μάρτυραςDike afferreragrave fabbricatori e testimoni di falsitagrave (Clemente Alessandrino DK 22 B28)

rafforzando lrsquoimpressione che Eraclito non si limiti a sottolineare un equilibrio di elementi o di processi ma alluda in generale alla giustizia divina84 Lrsquointenzione dellrsquoautore del papiro nel citarne il testo potrebbe dunque essere stata quella di collegare i due pilastri della propria esegesi cosmologia ed escatologia85 rivelando cosigrave una prospettiva di lettura cui evidentemente lo scritto dellrsquoEfesio si prestavaAllrsquoesempio di Eraclito potrebbero rinviare alcuni specifici rilievi del commentatore il riconoscimento del valore immediatamente

83 eraclito Frammenti cit p 30384 G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 34385 Ibi p 329

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

enigmatico della poesia e dellrsquoimportanza di comunicare i conte-nuti di maggior pregio (μεγάλα) in modo sibillino per sfuggire a volgari fraintendimenti

ὕ]μνον [ὑγ]ιῆ καὶ θεμ[ι]τὰ λέγο[ντα ] το γὰρ[τῆ]ι ποὴσει [κ]αὶ εἰπεῖν οὐχ οἶον τ[ε ἅμα τὴν ὀ]νομάτων[θέ]σιγ καὶ τ[ὰ] ῥηθέντα ἔστι δὲ ξ[ένη τις ἡ] πόησις[κ]ᾳὶ ἀνθρώ[ποις] αἰνι[γμ]ατώδης [ὁ δ]ὲ [Ὀρφεὺ]ς αὐτοῖς[ἐ]ρίστrsquo αἰν[ίγμα]τα οὐκ ἤθελε λέγειν [ἐν αἰν]ίγμας[ι]ν δὲ[μεγ]άλα ἱερ[ολογ]εῖται μὲν οὖγ καὶ ἀ[πὸ τ]οῦ πρώτου[καὶ] μέχρι ⟨τ⟩οῦ [τελε]υταίου ῥήματος ὡ[ς δηλοῖ] καὶ ἐν τῶι[εὐκ]ρινήτω[ι ἔπειmiddot θ]ύρας γὰρ ἐπιθέ[σθαι κελ]εύσας τοῖ[ς][ὠσὶ]ν αὐτ[οὺς οὔτι νομο]θετεῖμ φη[σιν τοῖς] πολλοῖς []Un inno che dice cose sane e conformi al diritto divino infatti con la poesia Infatti non egrave possibile dire al contempo la posizione delle parole e le frasi La poesia perograve egrave qualcosa di strano e di enigmatico per gli uomini Ora Orfeo non voleva dire loro enigmi ingannevoli bensigrave cose importanti in enigmi Dunque espone un discorso sacro dalla prima allrsquoultima parola come mostra anche nel verso ben scelto avendo ordinato loro di porsi delle porte sulle orecchie dice di non istituire leggi per i piugrave [] (col VII)86

La veritagrave dello ἱερὸς λογός egrave necessariamente espressa ἐν αἰνίγμαςιν per proteggerla dagli laquouominiraquo (ἀνθρώποις) essa ri-chiede dunque adeguata disposizione sottolineata nel poema da un gesto (laquoporsi porte sulle orecchieraquo θύρας ἐπιθέσθαι τοῖς ὠσὶν un invito a totale concentrazione) e dallrsquoesplicito diniego della co-municazione laquoai piugraveraquo (τοῖς πολλοῖς) Le scelte lessicali evocano espressioni che ritroviamo nelle citazioni eraclitee la cui struttura egrave forse presente allrsquoautore nellrsquoaccenno a una studiata costruzione verbale ogni parola di Orfeo impone lrsquourgenza interpretativa rin-viando a un senso riposto oltre quello immediato LrsquoEfesio tutta-via egrave richiamato nel commento soprattutto dallrsquoidea di fondo evi-dentemente presente nel poema orfico che lrsquointelligenza del testo sacro (ὕμνον) presupponga una chiave (lrsquoiniziazione alla parola di Orfeo) Anche per la comprensione dellrsquounitario assetto della realtagrave

86 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 904-905

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(κόσμον τόνδε͵ τὸν αὐτὸν ἁπάντων B30) infatti egrave essenziale la decifrazione del logos87

οὐκ ἐμοῦ ἀλλὰ τοῦ λόγου ἀκούσαντας ὁμολογεῖν σοφόν ἐστιν ἓν πάντα εἶναιnon ascoltando me ma il logos egrave saggio convenire che tutte le cose sono uno (Ippolito DK 22 B50)

Analogamente nello stigma del commentatore nei confronti dellrsquoincomprensione dei non iniziati (cui nelle colonne superstiti ci si riferisce come οἱ πολλοί οἱ οὐ γινώσκοντες οἱ οὐκ εἰδότες) e del conseguente stravolgimento del significato delle divinazioni

[] αὐτοῖς πάριμεν [εἰς τὸ μα]ντεῖον ἐπερ[ω]τής[οντες]τῶν μαντευομένων [ἕ]νεκεν εἰ θεμι ltgtἐν Ἅιδου δεινὰ τί ἀπιστοῦσι οὐ γινώς[κοντες ἐ]νύπνιαοὐδὲ τῶν ἄλλων πραγμάτων ἕκαστ[ον] διὰ ποίων ἂνπαραδειγμάτων π[ι]στεύοιεν ὑπό τ[ῆς τε]ἁμαρτ⟨ί⟩ηςκαὶ [τ]ῆς ἄλλης ἡδον[ῆ]ς νενικημένι[οι οὐ] μανθ[άνο]υσιν[οὐδὲ] πιστεύουσι ἀπ[ι]στίη δὲ κἀμα[θίη τὸ αὐτόmiddot ἢν γὰρ][μὴ μα]νθάνωσι μη[δ]ὲ γινώ[σ]κως[ιν οὐκ ἔστιν ὅπως][πιστεύου]σιν [][] per essi andiamo nella sede delle divinazioni per interrogare e avere dei responsi se sia concesso dal diritto divino ltgt cose terribili nellrsquoAde percheacute non vi credono Dal momento che non comprendono i sogni neacute ciascuna delle altre cose grazie a quali esempi potrebbero credere Poicheacute si sono lasciati vincere dalla colpa e da altri piaceri non imparano e non credono Ora la man-canza di fede e la mancanza di apprendimento sono la stessa cosa Se infatti non apprendono e non riconoscono non hanno modo di aver fede [] (col V)88

egrave possibile rinvenire eco della denuncia eraclitea del fraintendi-mento volgare dellrsquoelemento religioso (B15) e della superficiale credulitagrave popolare

87 D oBBink Cosmology as Initiation in Studies on the Derveni Papyrus cit p 4288 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 902-903

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

ἀλλὰ τῶν μὲν θείων τὰ πολλά καθrsquo Ἡράκλειτον ἀ π ι σ τ ί η ι δ ι α φ υ γ γ ά ν ε ι μ ὴ γ ι γ ν ώ σ κ ε σ θ α ιMa la maggior parte delle cose divine secondo Eraclito s i sot-t rae a l la conoscenza per incredul i tagrave ltdegli uominigt (Plutarco DK 22 B86)

ma anche del rilievo posto sul retto orientamento sulla disposizio-ne che deve sostenere la ricerca

ἐὰν μὴ ἔλπηται ἀνέλπιστον οὐκ ἐξευρήσει ἀνεξερεύνητον ἐὸν καὶ ἄπορονSe uno non spera non potragrave trovare lrsquoinsperabile percheacute esso egrave dif-ficile da trovare e impervio (Clemente Alessandrino DK 22 B18)

In generale la polemica eraclitea nei confronti dei laquomoltiraquo (οἱ πολλοί) e della loro mancanza di intendimento e orientamento po-trebbe far da sfondo alla commiserazione del commentatore per la mancata intelligenza dei sacrifici intelligenza che impone di col-legare le azioni e i gesti di culto (τὰ δρώμενα) alla comprensione della recitazione (τὰ λεγόμενα) cosigrave giustificando lrsquoopera di ese-gesi89 La salvezza era con ogni probabilitagrave promessa allrsquoiniziato a tre condizioni una corretta condotta di vita una adeguata cono-scenza determinate pratiche cultuali90

ἀνθρώπω[ν ἐμ]πόλεσιν ἐπιτελέσαντες [τὰ ἱε]ρὰ εἶδονἔλασσον σφᾶς θαυμάζω μὴ γινώσκειν οὐ γὰρ οἷόν τεἀκοῦσαι ὁμοῦ καὶ μαθεῖν τὰ λεγόμενα ὅσοι δὲ παρὰ τοῦτέχνημ ποιομένου τὰ ἱερὰ οὗτοι ἄξιοι θαυμάζεσθαικαὶ οἰκτε[ί]ρεσθαι θαυμάζεσθαι μὲν ὅτι δοκοῦντεςπρότερον ἢ ἐπιτελέσαι εἰδήσειν ἀπέρχονται ἐπι-τελέσαντες πρὶν εἰδέναι οὐδrsquo ἐπανερόμενοι ὥσπερὡς εἰδότες τι ὧν εἶδον ἢ ἤκουσαν ἢ ἔμαθον [οἰ]κτε⟨ί⟩ρεσθαι δὲὅτι οὐκ ἀρκεῖ σφιν τὴν δαπάνην προανηλῶσθαι ἀλλὰκαὶ τῆσ γνώμης στερόμενοι προσαπέρχονταιπρὶμ μὲν τὰ [ἱ]ερὰ ἐπιτελέσαι ἐλπίζον[τε]ς εἰδήσειν

89 K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit pp 52-5390 K tsantsanoGlou The First Columns of the Derveni Papyrus and their

Religious Significance in Studies on the Derveni Papyrus cit p 101

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ἐπ[ιτελές]αντ[ες] δὲ στερηθέντες κα[ὶ τῆς] ἐλπί[δος] ἀπέρχονταιNelle cittagrave degli uomini compiendo i riti sacri hanno visto mi meraviglio di meno che non abbiano conoscenza Non egrave infatti possibile udire e al contempo anche imparare ciograve che viene detto Ora coloro che (vorrebbero farlo) imparando da colui che compie le cerimonie sacre come unrsquoarte sono degni di stupore e di com-miserazione di stupore percheacute convinti che acquisiranno il sapere prima di aver compiuto i riti se ne vanno dopo averli compiuti prima di avere acquisito la conoscenza senza nemmeno fare do-mande come se sapessero qualcosa di ciograve che hanno visto udito o appreso E sono degni di commiserazione percheacute non basta loro aver speso il loro denaro in anticipo ma se ne vanno anche pri-vi di conoscenza Sperando di ottenere conoscenza prima di aver compiuto le cerimonie sacre dopo averle compiute se ne vanno deprivati perfino della speranza (col XX)91

In relazione a quanto sopra marcato circa la presa di posizione era-clitea nei confronti della presunta azione purificatrice dei μάγοι egrave necessario segnalare come proprio nelle colonne iniziali (I-VI le piugrave danneggiate) del Papiro Derveni che contengono la citazione del passo di Eraclito lrsquoautore si riferisse alle figure dei laquomagiraquo e al loro presunto intervento di catarsi e pacificazione nei confron-ti delle anime dei defunti accostandoli alle figure degli laquoiniziatiraquo (μύσται)

[] εὐ]χαὶ καὶ θυς[ί]αι μειλίσσουσι τὰ[ς ψυχάς]ἐπ[ωιδὴ δ]ὲ μάγων δύναται δαίμονας ἐμ[ποδὼνγι[νομένο]υς μεθιστάναιmiddot δαίμονες ἐμποδών ὄντες εἰσὶψ[υχαὶ τιμω]ροί τὴν θυς[ία]ν τούτου ἕνεκε[μ] π[οιοῦσ]ι[νοἱ μά[γο]ι ὡσπερεὶ ποινὴν ἀποδιδόντες τοῖ⟨ς⟩ δὲἱεροῖ[ς] ἐπισπένδουσιν ὕ[δω]ρ καὶ γάλα ἐξ ὧνπερ καὶ τὰςχοὰς ποιοῦσι ἀνάριθμα [κα]ὶ πολυόμφαλα τὰ πόπαναθύουσιν ὅτι καὶ αἱ ψυχα[ὶ ἀν]άριθμοί εἰσι μύσταιΕὐμενίσι προθύουσι κ[ατὰ τὰ] αὐτὰ μάγοις [][] preghiere e sacrifici addolciscono le anime e il canto dei Magi che incanta puograve allontanare i degravemoni quando siano divenuti un impedimento i degravemoni che costituiscono un impedimento sono

91 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 916-917

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

anime vendicatrici Per questo i magoi offrono il sacrificio come se stessero pagando una pena E durante i riti sacri offrono acqua e latte con i quali compiono anche le libagioni Ed offrono torte innumerevoli con molti ombelichi poicheacute anche le anime sono innumerevoli Gli iniziati compiono un sacrificio preliminare alle Eumenidi allo stesso modo in cui lo fanno i magoi [] (col VI)92

Ciograve che in apparenza si legge come un apprezzamento potrebbe tuttavia in assenza di un contesto piugrave determinato celare un at-tacco contro le pratiche misteriche e la ciarlateneria di presunti ldquopurificatorirdquo proprio come quello portato da Eraclito e piugrave tardi da Platone (Repubblica II 364b-365a)93 egrave possibile che pur vi-cino allrsquoinsegnamento orfico il commentatore in realtagrave prendesse le distanze da quelli che denunciava come fraintendimenti con-trapponendo direttamente alle pratiche descritte lrsquoinsegnamento da ricavare dallrsquointerpretazione della parola di Orfeo94La citazione eraclitea potrebbe quindi essere intervenuta nel con-testo di unrsquointroduzione polemica a confermare come la rivela-zione della veritagrave fosse destinata a ribaltare le false convinzioni volgari95 lrsquointenzione nellrsquoinsieme sarebbe stata allora quella di condannare una partecipazione passiva e inconsapevole a riti di cui non si intenda il reale significato religioso96 In questo senso la scelta dellrsquoautore potrebbe corroborare lrsquoipotesi che la battaglia culturale dellrsquoEfesio contro le degenerazioni dei culti misterici fos-se avvertita nel V secolo aC come paradigmaticaA questa peculiare presenza di Eraclito allrsquointerno di una cornice orfica si deve aggiungere quanto ebbe a segnalare (tra II e III seco-lo dC) Clemente Alessandrino

92 Ibi pp 902-90393 Pare sensata lrsquoipotesi di Kouremenos (K tsantsanoGlou-Th kouremenos

Introduction cit pp 56-57)94 Sebbene non manchi chi interpreta il riferimento ai μάγοι in senso positivo

addirittura come una sorta di autocitazione da parte dellrsquoautore del testo (K tsantsanoGlou The First Columns of the Derveni Papyrus cit p 110 nota 25 G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 82)

95 K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit pp 55-5696 Ms funGhi The Derveni Papyrus cit p 32

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σιωπῶ δὲ Ἡράκλειτον τὸν Ἐφέσιον ὃς παρrsquo Ὀρφέως τὰ πλεῖστα εἴληφενNon parlo di Eraclito lrsquoEfesio il quale ricavograve da Orfeo la mag-gior parte delle sue opinioni (Clemente Alessandrino Stromata 62271)

Lrsquoaccostamento (abbozzato almeno per alcune opinioni anche in Plutarco e Proclo97) scaturirebbe da una certa confusione nella re-lazione tra il pensatore di Efeso e le fonti orfiche consolidatasi (in rapporto ai temi intravisti nei frammenti del papiro Derveni) nel corso dei secoli Egrave in effetti possibile98 che in piena autonomia (cioegrave senza presupporre unrsquoadesione religiosa) e per i propri obiet-tivi Eraclito avesse ricavato e adattato motivi - quello dellrsquounitagrave o ciclica interconnessione dei contrari per esempio - attestati anche nel materiale orfico piugrave antico Le tavolette drsquoosso rinvenute99 in un sito religioso dellrsquoantica Olbia Pontica (Mar Nero) e risalenti alla metagrave del V secolo aC insistono in effetti sulla loro immediata identitagrave

ΒΙΟΣ ΘΑΝΑΤΟΣ ΒΙΟΣ (tav 1)

ΕΙΡΗΝΗ ΠΟΛΕΜΟΣΑΛΗΘΕΙΑ ΨΕΥΔΟΣ (tav 2)

[ΣΩΜ]Α ΨΥΥΧΗ (tav 3)

cosigrave da richiamare anche nella loro sintassi celebri frammenti era-clitei

ἀθάνατοι θνητοί θνητοὶ ἀθάνατοι ζῶντες τὸν ἐκείνων θάνατον τὸν δὲ ἐκείνων βίον τεθνεῶτεςImmortali mortali mortali immortali vivendo di quelli la morte di quelli la vita morendo (Ippolito DK 22 B62)

97 D sider Heraclitus in the Derveni Papyrus cit p 14898 Ibi pp 147-148 G BeteGh The Derveni Papyrus cit pp 342-34399 Nel 1951 ma pubblicate solo nel 1978

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

ὁ θεὸς ἡμέρη εὐφρόνη χειμὼν θέρος πόλεμος εἰρήνη κόρος λιμός (τἀναντία ἅπανταmiddot οὗτος ὁ νοῦς) ἀλλοιοῦται δὲ ὅκωσπερ ltπῦρgt ὁπόταν συμμιγῆι θυώμασιν ὀνομάζεται καθrsquo ἡδονὴν ἑκάστουIl dio egrave giorno notte inverno estate guerra pace sazietagrave fame (tutti gli opposti egli egrave lrsquointelligenza) si trasforma come il fuoco quan-do si mescola con gli odori ed egrave nominato secondo lrsquoaroma di ognuno (Ippolito DK 22 B67)

Difficile in questo caso stabilire la prioritagrave cronologica ma egrave co-munque interessante registrare le convergenze non deve dunque sorprendere che il commentatore di Derveni intravedesse una pos-sibile sintonia tra le sentenze eraclitee e le proprie preoccupazioni e che successivamente qualcuno arrivasse a immaginare unrsquoim-probabile dipendenza segnalata appunto da Clemente La fruizio-ne di testi e forse di modalitagrave espressive e atteggiamenti eraclitei nel papiro Derveni puograve dunque attestare solo la possibilitagrave di una comune sensibilitagrave morale e religiosa e giustificare indirettamente lrsquoipotesi che lrsquoEfesio conoscesse i testi sacri al culto orfico

Spegnere la tracotanza la polemica politica

Diversi segnali suggeriscono di considerare probabile che nella battaglia condotta da Eraclito nei confronti della cultura contempo-ranea la polemica politica incidesse particolarmente100 Come se-gnalato da Diels-Kranz (in appendice alle testimonianze sulla vita del pensatore di Efeso101) disponiamo in questo senso anche di un riscontro esterno

100 Per una recente radicale rilettura di Eraclito in chiave politica si puograve consul-tare i PoZZoni Eraclito de-crittato Lrsquoontologia civica di Eraclito di Efeso Villasanta (MI) Liminamentis 2009 Un precedente puograve considerarsi A caPiZZi Eraclito e la sua leggenda Proposta di una diversa lettura dei fram-menti Roma Ateneo 1979

101 Nella edizione tedesca Die Fragmente der Vorsokratiker von H diels herausge-geben von W kranZ Band I Berlin Weidmannsche Verlagsbuchhandlung 196110 p 144 Lrsquoappendice manca invece nellrsquoedizione italiana I Presocratici a cura di G Reale Milano Bompiani 2006

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Monete di epoca romana presentano con lrsquoiscrizione ηρακλειτοςε-φεςιων (Eraclito degli Efesi) una figura barbuta eretta che guarda a sinistra con la mano destra levata (come per un discorso) lrsquoindi-ce rivolto a seacute e la sinistra che regge una mazza sequenza di gesti che egrave stata interpretata come segno di preghiera e venerazione102 ovvero come rituale iniziatico o ancora icastico invito a guardare dentro seacute stessi103 Il particolare della mazza potrebbe tuttavia evo-care la battaglia morale dellrsquoEfesio (la sua lotta contro il vizio104) ovvero alludere a Eracle proponendone lrsquoaccostamento a Eraclito (come nella quarta epistola pseudoeraclitea) e corroborare cosigrave la notizia dellrsquoesistenza in Efeso di una statua di Eraclito rappresen-tato come Eracle105 ciograve ne confermerebbe la statura pubblica che la raffigurazione nellrsquoatto di parlare potrebbe celebrare

Drsquoaltra parte nella tradizione dossografica allo scritto di Eraclito era esplicitamente riferito anche un contenuto politico

τὸ δὲ φερόμενον αὐτοῦ βιβλίον ἐστὶ μὲν ἀπὸ τοῦ συνέχοντος Περὶ φύσεως διήιρηται δὲ εἰς τρεῖς λόγους εἴς τε τὸν περὶ τοῦ παντὸς καὶ πολιτικὸν καὶ θεολογικόνIl libro che di lui egrave tramandato egrave intitolato per il suo contenu-to Sulla natura ma egrave suddiviso in tre trattazioni quella intorno allrsquouniverso [al tutto] quella politica e quella teologica (Diogene Laerzio DK 22 A15)

e ne era stata avanzata una lettura in chiave decisamente etico-politica

[] ἐπιγράφουσι δὲ αὐτῶι οἱ μὲν Μούσας οἱ δὲ Περὶ φύσεως Διόδοτος δὲ ἀκριβὲς οἰάκισμα πρὸς στάθμην βίου ἄλλοι γνώμονrsquo ἠθῶν τρόπου κόσμον ἕνα τῶν ξυμπάντων [][] τῶν δὲ γραμματικῶν Διόδοτος ὃς οὔ φησι περὶ φύσεως εἶναι τὸ σύγγραμμα ἀλλὰ περὶ πολιτείας τὰ δὲ περὶ φύσεως ἐν παραδείγματος εἴδει κεῖσθαι[] Alcuni lo intitolano Muse altri Sulla natura Diodoto invece

102 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 66103 Tonelli in eraclito Dellrsquoorigine cit p 22104 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 65105 Ibidem

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

Guida per una vita retta [esatta a piombo] altri ancora Regola (gnomone) dei costumi Disposizione di comportamento unica per tutti [][] tra i grammatici Diodoto il quale sostiene che lrsquoopera com-posta [da Eraclito] non verte sulla natura ma sullo Stato e che le parti sulla natura vi sono contenute solo come esempi (Diogene Laerzio DK 22 A112 15)

Probabilmente leggendarie ancorcheacute indicative di un orientamen-to che lrsquoantichitagrave attribuiva allrsquoEfesio le azioni e le pose con cui Eraclito avrebbe accompagnato le proprie prese di posizione poli-tiche secondo Plutarco e Diogene

οἱ δὲ συμβολικῶς ἄνευ φωνῆς ἃ δεῖ φράζοντες οὐκ ἐπαινοῦνται καὶ θαυμάζονται διαφερόντως ὡς Ἡ ἀξιούντων αὐτὸν τῶν πολιτῶν γνώμην τινrsquo εἰπεῖν περὶ ὁμονοίας ἀναβὰς ἐπὶ τὸ βῆμα καὶ λαβὼν ψυχροῦ κύλικα καὶ τῶν ἀλφίτων ἐπιπάσας καὶ τῶι γλήχωνι κινήσας ἐκπιὼν ἀπῆλθεν ἐνδειξάμενος αὐτοῖς ὅτι τὸ τοῖς τυχοῦσιν ἀρκεῖσθαι καὶ μὴ δεῖσθαι τῶν πολυτελῶν ἐν εἰρήνηι καὶ ὁμονοίαι διατηρεῖ τὰς πόλειςColoro che per segni senza parole esprimono quanto deve esser detto non sono forse lodati e ammirati in modo particolare Come Eraclito il quale chiedendogli i concittadini di esprimere una sen-tenza sulla concordia salito sulla tribuna prese una coppa di acqua fredda vi sparse della farina drsquoorzo e rimescolata con menta la bevve e se ne andograve avendo cosigrave mostrato loro che lrsquoaccontentarsi di ciograve che si trova e il non aver bisogno di cose costose conservano la cittagrave in pace e in concordia (Plutarco DK 22 A3b)

ἀναχωρήσας δὲ εἰς τὸ ἱερὸν τῆς Ἀρτέμιδος μετὰ τῶν παίδων ἠστραγάλιζενmiddot περιστάντων δrsquo αὐτὸν τῶν Ἐφεσίων laquoτί ὦ κάκιστοι θαυμάζετεraquo εἶπενmiddotraquoἢ οὐ κρεῖττον τοῦτο ποιεῖν ἢ μεθrsquo ὑμῶν πολιτεύεσθαιraquoRitiratosi presso il tempio di Artemide giocava a dadi con i fan-ciulli e dal momento che gli Efesi lo attorniavano cosigrave parlograve laquoDi che cosa vi meravigliate o pessimi Non egrave forse meglio fare ciograve che partecipare alla vita della cittagrave con voiraquo (Diogene Laerzio DK 22 A13)

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La coniazione a Efeso in epoca romana della moneta di cui si egrave detto potrebbe aver suggellato la propensione eraclitea registrata dalla tradizione ad accentuare la propria sferzante polemica con un ampio ricorso a forme simboliche di comunicazione gestuale106Alla diretta presa di posizione di Eraclito nella convulsa vita del-la πόλις (e addirittura a un possibile ruolo di nomoteta analoga-mente a Senofane Pitagora e altri antichi sapienti) accenna sempre Diogene Laerzio in apertura della sua vita del filosofo

ἔλεγε δὲ καὶ laquoὕ β ρ ι ν χ ρ ὴ σ β ε ν ν ύ ν α ι μ ᾶ λ λ ο ν ἢ π υ ρ κ α ϊ ή ν raquo [B 43] καὶ laquoμάχεσθαι χρὴ τὸν δῆμον ὑπὲρ τοῦ νόμου ὅκωσπερ τείχεοςraquo [B 44] καθάπτεται δὲ καὶ τῶν Ἐφεσίων ἐπὶ τῶι τὸν ἑταῖρον ἐκβαλεῖν Ἑρμόδωρον ἐν οἷς φησινmiddotraquoἄξιον Ἐφεσίοις ἡβηδὸν ἀπάγξασθαι πᾶσι καὶ τοῖς ἀνήβοις τὴν πόλιν καταλιπεῖν ο ἵτ ινες Ἑρμόδωρον ἄνδρα ἑωυτῶν ὀνήιστον ἐξέβαλον φάντεςmiddot ἡμέων μηδὲ ε ἷς ὀνήιστος ἔστω ε ἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνraquo [B 121] ἀξιούμενος δὲ καὶ νόμους θεῖναι πρὸς αὐτῶν ὑπερεῖδε διὰ τὸ ἤδη κεκρατῆσθαι τῆι πονηρᾶι πολιτείαι τὴν πόλινDiceva pure laquoBisogna spegnere la tracotanza piugrave che un incen-dioraquo [B43] e laquoBisogna che il popolo combatta per la legge come per le mura della cittagraveraquo [B44] Attacca anche gli Efesi percheacute ave-vano espulso il suo compagno Ermodoro nel passo in cui afferma laquoSarebbe bene per gli Efesi adulti impiccarsi tutti quanti e lasciare la cittagrave ai fanciulli essi che esiliarono Ermodoro il piugrave abile tra loro sostenendo ldquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altrirdquoraquo [B121] Invitato comunque a dar loro leggi si rifiutograve dal momento che la cittagrave era giagrave dominata da una cattiva costituzione (DK 22 A12)

Lrsquoaccostamento a πυρκαϊή (conflagrazione incendio) suggerisce per ὕβρις nel contesto della prima citazione un significato politico laquoviolenza sfrenataraquo107 dunque piuttosto che mera tracotanza indivi-duale azione violenta di massa perpetrata dal δῆμος sollevazione che prevarica la norma stigmatizzata con una nota aristocratica (e

106 In questa direzione la lettura di AM BatteGaZZore Gestualitagrave e oracolaritagrave in Eraclito Genova Istituto di Filologia Classica e Medievale 1979

107 Cosigrave traduce Marcovich eraclito Frammenti cit p 366

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sapienziale) lrsquoincapacitagrave di stare al proprio posto108 In questo sen-so B43 egrave da leggere probabilmente come proposto da Diogene proprio in relazione a B44 contro la sedizione che mina dallrsquointer-no la comunitagrave il νόμος costituisce un baluardo analogo a quello che le mura (τεῖχος ) offrono contro lrsquoattacco esterno Soffocare la sommossa e ricondursi alla legge possono essere inquadrati allrsquoin-terno di una generale indicazione di fondo cui egrave allora possibile attribuire anche valore politico

ξὺν νόωι λέγοντας ἰσχυρίζεσθαι χρὴ τῶι ξυνῶι πάντων ὅκωσπερ νόμωι πόλις καὶ πολὺ ἰσχυροτέρως τρέφονται γὰρ πάντες οἱ ἀνθρώπειοι νόμοι ὑπὸ ἑνὸς τοῦ θείουmiddot κρατεῖ γὰρ τοσοῦτον ὁκόσον ἐθέλει καὶ ἐξαρκεῖ πᾶσι καὶ περιγίνεταιColoro che vogliono parlare con intendimento devono basarsi su ciograve che a tutto egrave comune come la cittagrave sulla legge e ancora piugrave fermamente Tutte le leggi umane infatti si alimentano dellrsquounica legge divina poicheacute quella domina quanto vuole basta per tutte le cose e avanza (Stobeo DK 22 B114)

διὸ δεῖ ἕπεσθαι τῷ ξυνῷ τοῦ λόγου δ΄ ἐόντος ξυνοῦ ζώουσιν οἱ πολλοὶ ὡς ἰδίαν ἔχοντες φρόνησινperciograve si deve seguire ciograve che egrave comune ma pur essendo il logos comune i piugrave vivono come se avessero un intendimento privato (DK 22 B2)

Il riferimento a τὸ ξυνόν sarebbe peculiare al pensiero di Eraclito109 risultando declinato a vari livelli il λόγος egrave laquocomuneraquo il κόσμος egrave laquocomuneraquo il πόλεμος egrave laquocomuneraquo Anche il νόμος egrave comune esso mantiene saldo lo stato (ἰσχυρίζεται νόμωι πόλις) alla cui conservazione tutti dovrebbero concorrere istituendo un ambi-to (politico) di relazioni umane110 che si sovrappone allo spazio fisico assicurato dal τεῖχος La difesa dellrsquouno non puograve essere

108 Ibidem109 G Vlastos Equality and Justice in Early Greek Cosmologies (1947) in G

vlastos Studies in Greek Philosophy vol I The Presocratics edited by DW Graham Princeton Princeton University Press 1995 p 73

110 Espressione del contenuto umano della πόλις (S maZZarino Il pensiero sto-rico classico Roma-Bari Laterza 1973 vol I p 82)

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disgiunta dal rispetto dellrsquoaltro Unrsquoeco forse dellrsquoidea soloniana di εὐνομίη ordinamento retto sulla giustizia111 e sulla conseguente solidarietagrave112 che in Eraclito si arricchisce tuttavia nel rilievo del θείος νόμος (πάντες οἱ ἀνθρώπειοι νόμοι ὑπὸ ἑνὸς τοῦ θείου) della peculiare allusione alle implicazioni tra (i) unicitagrave della legge divina e molteplicitagrave delle leggi umane ovvero (ii) unitagrave della leg-ge e contrastanti posizioni che in essa trovano armoniaAnalogo rilievo al dominio del νόμος egrave attribuito da Plutarco alla saggezza politica di Biante di Priene (presente nella tradizione dei Sette Sapienti)

ὁ Βίας ἔφησε κρατίστην εἶναι δημοκρατίαν ἐν ᾗ πάντες ὡς τύραννον φοβοῦνται τὸν νόμονBiante affermograve che la democrazia piugrave forte egrave quella in cui tutti temono la legge come un tiranno (Convivium Septem Sapientium 154e)

personaggio esplicitamente citato (e apprezzato) in un frammento eracliteo trasmesso da Diogene Laerzio

ὁ δυσάρεστος Ἡράκλειτος μάλιστα αὐτὸν ἐπῄνεσε γράψαςmiddot ἐν Πριήνῃ Βίας ἐγένετο ὁ Τευτάμεω οὗ πλέων λόγος ἢ τῶν ἄλλων καὶ οἱ Πριηνεῖς δὲ αὐτῷ τέμενος καθιέρωσαν τὸ Τευτάμειον λεγόμενον ἀπεφθέγξατοmiddot οἱ πλεῖστοι κακοίEraclito difficile a contentarsi lo ha lodato in massimo grado scrivendo laquoIn Priene nacque Biante figlio di Teutamo la cui fama egrave maggiore di quella degli altriraquo E gli abitanti di Priene gli dedi-carono un recinto sacro chiamato laquoil Teutameioraquo Sentenziograve laquoI piugrave ltdegli uominigt sono malvagiraquo (Diogene Laerzio I 88 DK 22 B39)

A Biante sarebbe inoltre da imputare la sentenza ricordata in B104113

111 G Vlastos Equality and Justice cit p 73112 G Vlastos Solonian Justice in G vlastos Studies in Greek Philosophy vol

I The Presocratics cit pp 55-56113 Come conferma anche Marcovich eraclito Frammenti cit p 363

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τίς γὰρ αὐτῶν νόος ἢ φρήν δήμων ἀοιδοῖσι πείθονται καὶ διδασκάλωι χρείωνται ὁμίλωι οὐκ εἰδότες ὅτι ldquoοἱ πολλοὶ κακοί ὀλίγοι δὲ ἀγαθοίrdquoche mente e intelligenza hanno Ripongono fiducia negli aedi po-polari e prendono la folla come maestra non sapendo che laquoi molti sono cattivi e pochi i buoniraquo (Proclo DK 22 B104)

Il riferimento al sapiente di Priene potrebbe segnalare la contingen-za storico-politica entro cui inquadrare la polemica eraclitea il ter-mine λόγος nella citazione di Diogene (B39) potrebbe intendersi non come laquola famaraquo (come per lo piugrave si fa) ma come laquoil discorsoraquo di Biante si potrebbe cioegrave ipotizzare che Eraclito alluda allrsquoinvito che secondo Erodoto (I 170) quello avrebbe rivolto (546 aC) alle cittagrave ionie affincheacute unissero le proprie forze per fondare un nuovo stato (in Sardegna) lontano dalla minaccia persiana114 Il confronto drammatico delle poleis ionie con il Gran Re egrave in effetti ancora alla base dellrsquoemergenza che avrebbe spinto i concittadini a richiedere lrsquointervento di Eraclito secondo la notizia conservata in un codice siriaco del Περὶ ἀρετῆς di Temistio

Gli Efesi erano assuefatti al benessere e al piacere quando scoppiograve una guerra contro di loro e la loro cittagrave fu circondata e posta sotto assedio dai Persiani Essi tuttavia continuarono nella loro vita di piaceri secondo abitudine fin quando cominciarono a mancare i mezzi di sussistenza nella cittagrave Quando la fame si diffuse pesan-temente tra loro i cittadini si riunirono per valutare che cosa fosse da fare cosigrave che il sostentamento non venisse meno nessuno perograve osava consigliare loro di porre freni al lusso Proprio mentre erano riuniti un uomo di nome Eraclito prese farina drsquoorzo la mescolograve con acqua e la mangiograve sedendo in mezzo a loro questa fu una lezione silenziosa offerta a tutta la popolazione La storia racconta che gli Efesi subito compresero il rimprovero e di ulteriori non eb-bero bisogno piuttosto procedettero essendosi di fatto resi conto di dover moderare il lusso percheacute il cibo non mancasse Quando i loro nemici seppero che essi avevano imparato a vivere con mode-razione e regolavano i pasti secondo il consiglio di Eraclito si riti-rarono dalla cittagrave e nonostante fossero vincitori sul piano militare sgombrarono il campo davanti allrsquoorzo di Eraclito (DK 22 A3b)

114 Serra in eraclito Iframmenti e le testimonianze cit p 178

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La vicenda si riferisce alla rivolta ionia (499-493 aC) contro il dominio persiano e lrsquoassedio di Efeso che avrebbe poi condotto alla scelta della cittagrave di emarginarsi dal conflitto conclusosi con la sconfitta dellrsquoalleanza delle cittagrave ribelli Nonostante manchi lrsquouna-nimitagrave tra gli storici egrave possibile che allrsquointerno di tale emergenza si inserisse il tentativo politico di Ermodoro115 forse asceso al potere in Efeso sullrsquoonda dellrsquoinsurrezione contro le tirannidi sostenute dal Gran Re e travolto dal prevalere della fazione filo-persianaConcedendo credito alla notizia di Diodoto riferita da Diogene Laerzio il κόσμος cui rivolgeva la propria attenzione lrsquoEfesio po-trebbe essere stato allora in primo luogo quello politico in tal caso le citazioni in cui piugrave direttamente si riflettono le opinioni politiche di Eraclito assumerebbero un rilievo chiave Insieme agli scarni ele-menti dossografici esse possono illuminare circa attori e contesto della scena storica entro cui il pensatore sviluppava i propri attacchi Sostenitore di Ermodoro (come si evince anche da B121) e della li-nea anti-persiana favorevole allo sforzo dellrsquoalleanza ionia (τὸ κοι- κοι-κοι-νόν τῶν Ἰώνων) Eraclito dopo la sconfitta di quellrsquoorientamento politico e lrsquoallontanamento del suo leader dalla cittagrave avrebbe volto la propria attivitagrave a una complessiva116 contestazione dei costumi corrotti e del disordine morale e civile dilaganti tra i concittadini

τυφλὸν δὲ τὸν Πλοῦτον ποιεῖ ὡς οὐκ ἀρετῆς κακίας δὲ παραιτίου ὅθεν καὶ Ἡ ὁ Ἐφέσιος ἀρώμενος Ἐφεσίοις οὐκ ἐπευχόμενοςmiddot μὴ ἐπιλίποι ὑμᾶς πλοῦτος ἔφη Ἐφέσιοι ἵνrsquo ἐξελέγχοισθε πονηρευόμενοιPluto agisce da cieco poicheacute egrave causa non di virtugrave ma di vizio Perciograve anche lrsquoefesio Eraclito ingiuria gli Efesi e non rende loro grazia af-fermando non vi abbandoni mai o Efesi la ricchezza affincheacute pos-siate manifestare il vostro agire malvagio (Tzetze DK 22 B125a)

115 Di questo avviso Pozzoni che su questa lettura fonda la sua interpretazione del pensiero e dellrsquoopera di Eraclito (i PoZZoni Eraclito de-crittato cit in particolare cap 2 Etica e toeria del diritto Eraclito e Ermodoro)

116 Ancorcheacute crittata secondo la linea interpretativa proposta da Pozzoni La qua-le tuttavia pur stimolante rispetto agli approcci tradizionali ai testi eraclitei e coerente nel proprio sforzo di ricondurre lrsquoessenziale del pensiero eracliteo alla vicenda politica di Efeso (per altro aderendo a una semplice ipotesi storica circa il ruolo di Ermodoro) appare anche eccessivamente riduttiva

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ovvero del misconoscimento popolare di valore e capacitagrave

ἄξιον Ἐφεσίοις ἡβηδὸν ἀπάγξασθαι πᾶσι καὶ τοῖς ἀνήβοις τὴν πόλιν καταλιπεῖν οἵτινες Ἑρμόδωρον ἄνδρα ἑωυτῶν ὀνήιστον ἐξέβαλον φάντεςmiddot ἡμέων μηδὲ εἷς ὀνήιστος ἔστω εἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνSarebbe bene per gli Efesi adulti impiccarsi tutti quanti e lasciare la cittagrave ai fanciulli essi che esiliarono Ermodoro il piugrave abile tra loro sostenendo laquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altriraquo (Strabone DK 22 B121)

Ricondotti allo sfondo del νόμος e al primato di τὸ ξυνόν la pole-mica eraclitea nei confronti dei πολλοί e il rilievo garantito allrsquolaquou-noraquo alluderebbero allrsquourgenza di una condotta collettiva ispirata alla norma comune su cui convengano lrsquouno (se ha valore) e i molti117

νόμος καὶ βουλῆι πείθεσθαι ἑνόςLegge egrave anche ubbidire alla volontagrave di uno solo (Clemente Alessandrino DK 22 B33)

εἷς ἐμοὶ μύριοι ἐὰν ἄριστος ἦιUno per me vale diecimila se egrave il migliore (Galeno DK 22 B49)

Nessun avallo dunque nei confronti dellrsquoarbitrio dei tiranni come attestato nella tradizione (pur con riferimenti incerti118)

Ἡ γὰρ ὁ Βλύσωνος Μελαγκόμαν τὸν τύραννον ἔπεισεν ἀποθέσθαι τὴν ἀρχήν οὗτος βασιλέα Δαρεῖον παρακαλοῦντα ἥκειν εἰς Πέρσας ὑπερεῖδενEraclito figlio di Blosone convinse il tiranno Melancoma a la-sciare il potere Egli poi non tenne conto dellrsquoinvito di re Dario a recarsi in Persia (Clemente Alessandrino DK 22 A3)

117 R laurenti Eraclito cit pp 268-269118 Kirk ritiene possibile che il non altrimenti noto Melancoma citato nella testimo-

nianza di Clemente possa essere il Komas che fu tiranno alla fine del VI secolo aC (GS kirk Heraclitus The Cosmic Fragments cit p 13)

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ma nello specifico contesto di Efeso contrasto alla mollezza dei costumi addebitabile alle ricchezze e allrsquoabbrutimento frutto della volgare ignoranza

αἱρεῦνται γὰρ ἓν ἀντὶ ἁπάντων οἱ ἄριστοι κλέος ἀέναον θνητῶνmiddot οἱ δὲ πολλοὶ κεκόρηνται ὅκωσπερ κτήνεαPreferiscono infatti una sola cosa a tutte le altre gli uomini miglio-ri la gloria perenne alle cose mortali I piugrave al contrario vogliono saziarsi come bestie (Clemente Alessandrino DK 22 B29)

H dixit quod Si felicitas esset in delectationibus corporis boves felices diceremus cum inveniant orobum ad comedendumEraclito affermograve che se la felicitagrave consistesse nei piaceri del cor-po diremmo fe l ic i i buoi quando t rovino lent icchie da mangiare (Alberto M DK 22 B4)

ἑτέρα γὰρ ἵππου ἡδονὴ καὶ κυνὸς καὶ ἀνθρώπου καθάπερ Ἡ φησιν ὄ ν ο υ ς σ ύ ρ μ α τ rsquo ἂ ν ἑ λ έ σ θ α ι μ ᾶ λ λ ο ν ἢ χ ρ υ σ ό ν middot ἥδιον γὰρ χρυσοῦ τροφὴ ὄνοιςIl piacere del cavallo del cane e dellrsquouomo sono in effetti diversi come sostiene Eraclito g l i as ini prefer i rebbero i l foraggio al l rsquooro (Aristotele DK 22 B9)

Sentenze che insistono sullrsquoopposizione tra natura umana e natu-ra animale per condannare quei comportamenti che disdegnando lrsquoeccellenza della laquogloria perenneraquo (κλέος ἀέναον) scadono nel puro godimento materiale bestiale lrsquoaccenno al κλέος evoca lrsquoeti-ca aristocratica della guerra che puograve intravedersi in B53

πόλεμος πάντων μὲν πατήρ ἐστι πάντων δὲ βασιλεύς καὶ τοὺς μὲν θεοὺς ἔδειξε τοὺς δὲ ἀνθρώπους τοὺς μὲν δούλους ἐποίησε τοὺς δὲ ἐλευθέρουςIl conflitto di tutte le cose egrave padre di tutte re e alcuni rivelograve dei altri uomini gli uni fece schiavi gli altri liberi (Ippolito DK 22 B53)

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dove πόλεμος egrave cifra universale di uno scontro che domina a tut-ti i livelli nella vita discriminando senza appello la divisione in θεοί e ἄνθρωποι δούλοι e ἐλεύθεροι nella concezione greco-arcaica a fondamento di ogni ordinamento119 si rifletterebbe allora nella necessaria differenziazione sociale e politica allrsquointerno della πόλις120 normata dal νόμος A πόλεμος in effetti Eraclito acco-sta ἔρις (contesa discordia)

εἰδέναι δὲ χρὴ τὸν πόλεμον ἐόντα ξυνὸν καὶ δίκην ἔριν καὶ γινόμενα πάντα κατ΄ ἔριν καὶ χρεώνBisogna sapere che il conflitto egrave comune e la giustizia contesa e che tutto accade secondo contesa e necessitagrave (Origene DK 22 B80)

rivelando di entrambi universalitagrave (πόλεμος ξυνὸς) e feconditagrave ge-neratrice121 (γινόμενα πάντα κατ΄ ἔριν) ἔρις egrave δίκη cosigrave tutto quanto accade laquosecondo contesaraquo accade anche laquocome si conviene ed egrave giustoraquo (κατὰ χρεών) In questo senso Eraclito avrebbe inteso lo scenario cosmico come proiezione delle relazioni conflittuali ti-piche delle lotte cittadine (a partire ovviamente dalla personale esperienza in Efeso) filtrandone i processi attraverso un lessi-co dallrsquoimmediata valenza politico-sociale (contesa-giustizia) Secondo lrsquoindizio fornito da Diodoto il macrocosmo - unico e co-mune (ἕνα καὶ κοινὸν κόσμον Aeumltius DK 22 A10) ndash sarebbe proie-zione dellrsquoassetto politico propugnato dallrsquoEfesio (forse quello che Ermodoro aveva tentato di implementare) riconoscerne il λόγος il discorso ma anche la proposta politica sarebbe stato dunque discri-minante Alla sua diretta valenza civile potrebbero alludere quei testi in cui essenziale egrave lo stigma dellrsquoincomprensione dei laquomoltiraquo e delle conseguenti distorsioni

119 W JaeGer The Theology of the Early Greek Philosophers (1947) trad it La teologia dei primi pensatori greci Firenze La Nuova Italia 1961 p 184

120 Si veda il commento di Marcovich eraclito Frammenti cit p 104121 Mondolfo in E Zeller ndash r mondolfo La filosofia dei greci nel suo sviluppo

storico Parte I I Presocratici Volume IV Eraclito a cura di R mondolfo Firenze La Nuova Italia 1961 p 104

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ὁ Ἡ φησι τοῖς ἐγρηγορόσιν ἕνα καὶ κοινὸν κόσμον εἶναι τῶν δὲ κοιμωμένων ἕκαστον εἰς ἴδιον ἀποστρέφεσθαιE dice che per coloro che sono desti il mondo egrave unico e comune invece ciascuno di coloro che dormono ritorna a un proprio mondo privato (Plutarco DK 22 B89)

διὸ δεῖ ἕπεσθαι τῷ ξυνῷ τοῦ λόγου δ΄ ἐόντος ξυνοῦ ζώουσιν οἱ πολλοὶ ὡς ἰδίαν ἔχοντες φρόνησινperciograve si deve seguire ciograve che egrave comune ma pur essendo il logos comune i piugrave vivono come se avessero un intendimento privato (Sesto Empirico DK 22 B2)

Forzando lrsquoideale esiodeo di giustizia Eraclito scinde cosigrave ἔρις (competizione civile e costruttiva) e ὕβρις (violenza sopraffattri-ce) facendo di Dike norma vincolante a livello cosmico

Δίκης ὄνομα οὐκ ἂν ἤιδεσαν εἰ ταῦτα μὴ ἦνNon conoscerebbero il nome di Dike se queste cose [conflitto ingiustizia] non fossero [esistessero] (Clemente Alessandrino DK 22 B23)

Si tratta in fondo di unrsquoipotesi di lettura sostenuta da riscontri nei frammenti di altri autori arcaici (Anassimandro in primis) che con-sente di precisare un aspetto della polemica eraclitea

καὶ Ἡ ἐπιτιμᾶι τῶι ποιήσαντι laquoὡς ἔ ρ ι ς ἔκ τε θεῶν καὶ ἀνθρώπων ἀπόλοιτοraquo [XVIII 107]middot οὐ γὰρ ἂν εἶναι ἁ ρ μ ο ν ί α ν μὴ ὄντος ὀξέος καὶ βαρέος οὐδὲ τὰ ζῶια ἄνευ θήλεος καὶ ἄρρενος ἐναντίων ὄντωνEraclito biasima il poeta ltOmerogt che scrisse laquoSparisca la discor-dia tra gli dei e tra gli uominiraquo (Iliade XVIII 107) Non ci sarebbe infatti armonia se non ci fossero acuto e grave neacute ci sarebbero i vi-venti se non ci fossero femmina e maschio (Eudemo DK 22 A22)

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ma soprattutto la tesi centrale nei frammenti secondo cui produ-zione e unitagrave del tutto passano attraverso la relazione tra le oppo-sizioni (πάντα κατrsquo ἔριν γίνεσθαι) Compito del λόγος egrave appunto illustrare tale formazione (ovvero compagine questo il significato primo di ἁρμονία122) e dunque rilevare come senza la costanza della tensione non vi sarebbe possibilitagrave di ordinamento

λόγον ἐκ τῆς ἐναντιοδρομίας δημιουργὸν τῶν ὄντωνlogos artefice delle cose che sono dal concorso degli opposti (Aeumltius DK 22 A8)

καὶ ὁ κυκεὼν διίσταται ltμὴgt κινούμενοςanche il ciceone si decompone se non egrave mosso (Teofrasto DK 22 B125)

τὸ ἀντίξουν συμφέρον καὶ ἐκ τῶν διαφερόντων καλλίστην ἁρμονίανciograve che egrave opposto concorda e dalle cose in contrasto scaturisce lrsquoarmonia piugrave bella (Aristotele DK 22 B8)

Frammenti in cui puograve avvertirsi anche lrsquoespressione immediata di una drammatica ed eroica visione della lotta politica e della sua composizione ovvero di una legge universale cui ricondurre come evidenza parziale anche i conflitti della πόλιςBencheacute appaia esagerato intendere la discriminazione tra cittadi-ni efesi come laquotema centrale allrsquointerno della trattazione culturale eraclitearaquo123 e dunque ridurne la prospettiva cosmica a mera siste-matizzazione dellrsquoordinamento civile riformato da Ermodoro egrave tut-tavia probabile che quel contesto possa aiutare a determinare il si-gnificato del presunto atteggiamento aristocratico di Eraclito Cosigrave quando attacca gli Efesi proprio per aver allontanato Ermodoro la scelta espressiva egrave indicativa

122 Una pertinente puntualizzazione in V Macchioro Zagreus cit pp 417-422123 Ibi p 53

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ἡμέων μηδὲ εἷς ὀνήιστος ἔστω εἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνlaquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altriraquo (Strabone DK 22 B121)

Il superlativo ὀνήιστος non veicola lrsquoidea di valore (in senso mili-tare) o di eminenza aristocratica piuttosto lrsquoidea di aiuto di utilitagrave insomma Ermodoro egrave politico da prediligere per il giovamento che puograve garantire con consiglio e azione alla comunitagrave il suo allon-tanamento appare conseguenza della cecitagrave e immaturitagrave dei con-cittadiniAnalogamente quando degli Efesi stigmatizza il vizio che deriva dal lusso

μὴ ἐπιλίποι ὑμᾶς πλοῦτος ἔφη Ἐφέσιοι ἵνrsquo ἐξελέγχοισθε πονηρευόμενοιnon vi abbandoni mai o Efesi la ricchezza affincheacute possiate ma-nifestare il vostro agire malvagio (Tzetze DK 22 B125a)

egrave possibile che Eraclito richiami quella stessa sobrietagrave suggeri-ta secondo quanto riferito da Polemone alle donne ioniche da Ermodoro

Πολέμων παρὰ Ἑρμοδώρῳ γεγράφθαι φησίmiddotraquoὑποδήματα δὲ φορεῖν τὴν ἐλευθέρην Σκυδικὰς λευκὰς καὶ μασθλητίναςraquoPolemone dice che in Ermodoro egrave scritto laquola donna libera porta calzature scitiche bianche e di cuoioraquo (Polemone Fragmenta 96)

Sostenitore di una riforma dei costumi che frenasse la fiacchezza indotta dal lusso (ἁβροσύνη)124 e (forse) preparasse al confronto con lrsquoinvasore persiano125 Ermodoro appare agli occhi di Eraclito vittima non di un particolare gruppo sociale o politico ma di una diffusa (volgare a prescindere dallrsquoappartenenza sociale) ignoran-za della misura della ragione e della legge che giustifica lrsquoinsi-stenza eraclitea su λόγος νόμος e κόσμος ma anche sullrsquoautocon-trollo individuale e collettivo

124 R laurenti Eraclito cit p 16125 i PoZZoni Eraclito de-crittato cit p 58

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θυμῶι μάχεσθαι χαλεπόνmiddot ὃ γὰρ ἂν θέληι ψυχῆς ὠνεῖταιDifficile lottare contro il desiderio ciograve che vuole infatti prende a prezzo dellrsquoanima (Plutarco DK 22 B85)

τὸ τοῖς τυχοῦσιν ἀρκεῖσθαι καὶ μὴ δεῖσθαι τῶν πολυτελῶν ἐν εἰρήνηι καὶ ὁμονοίαι διατηρεῖ τὰς πόλειςlrsquoaccontentarsi di ciograve che si trova e il non aver bisogno di cose costose conservano la cittagrave in pace e in concordia (DK 22 A3b)

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eo indirette) quando difetti lrsquointelligenza delle cose (τὸ φρονιν) registrare una varietagrave di convinzioni e punti di vista con lrsquounico scopo di catturare lrsquoattenzione e il rispetto popolari non egrave produtti-vo in termini di conoscenza e comprensione (νόον ἔχειν) In que-sta prospettiva si puograve rileggere il frammento 101 in cui Diogene coglieva il rifiuto di riconoscere la dipendenza da un maestro e dunque un segno dellrsquoalterigia eraclitea

ἐδιζησάμην ἐμεωυτόνinterrogai me stesso (Plutarco DK 22 B101)

e che poi egrave stato interpretato in chiave socratica come ricerca dellrsquoidentitagrave personale esso potrebbe intendersi invece come una rivendicazione della propria originalitagrave della creativitagrave della pro-pria indagine contro il modello essenzialmente ldquoriproduttivordquo del contemporaneo ldquoenciclopedismordquo (πολυμαθίη e ἱστορίη)7 Nella stessa prospettiva si potrebbe accostare anche il molto discusso frammento 35

χρὴ γὰρ εὖ μάλα πολλῶν ἵστορας φιλοσόφους ἄνδρας εἶναι καθrsquo ἩράκλειτονEgrave necessario secondo Eraclito che gli uomini amanti della sapien-za siano davvero ricercatori di molte cose (Clemente Alessandrino DK 22 B35)

che potrebbe rappresentare un passaggio della polemica antipita-gorica dal momento che la tradizione antica fa risalire proprio a Pitagora lrsquointroduzione del sostantivo φιλόσοφος

Σωσικράτης δrsquo ἐν Διαδοχαῖς φησιν αὐτὸν ἐρωτηθέντα ὑπὸ Λέοντος τοῦ Φλιασίων τυράννου τίς εἴη φιλόσοφος εἰπεῖνSosicrate nelle Successioni afferma che questi [Pitagora] interro-gato da Leonte tiranno di Fliunte su chi fosse rispose laquoun filoso-foraquo (Diogene Laerzio VIII8)

7 ML Gemelli marciano Le contexte culturel des Preacutesocratiques cit pp 100-101

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

Il valore di φιλόσοφος (da Eraclito impiegato come attributo di ἀνήρ) egrave probabilmente letterale come nel passo di Erodoto (I 30) in cui Creso si rivolge a Solone il laquofilo-soforaquo vi appare sostanzial-mente come un individuo la cui sapienza egrave cresciuta con lrsquoesperien-za di viaggi e incontri con popoli diversi un testimone (ἵστωρ) che ha raccolto e accumulato informazioni dunque un πολυμαθής8 curioso e appassionato La figura di tale πολυμαθήςφιλόσοφος poteva cosigrave essere avvicinata a quella del contemporaneo decla-matore di poemi (ῥαψῳδός) cucitore9 di testi secondo i gusti e le esigenze dei propri uditori rappresentante di una competenza ripe-titiva inconsapevole della natura dei contenuti del proprio canto ma attenta ai suoi effetti come ricordato nel frammento 104

τίς γὰρ αὐτῶν νόος ἢ φρήν δήμων ἀοιδοῖσι πείθονται καὶ διδασκάλωι χρείωνται ὁμίλωι οὐκ εἰδότες ὅτι ldquoοἱ πολλοὶ κακοί ὀλίγοι δὲ ἀγαθοίrdquoche mente e intelligenza hanno Ripongono fiducia negli aedi po-polari e prendono la folla come maestra non sapendo che laquoi molti sono cattivi e pochi i buoniraquo (Proclo DK 22 B104)

Forse rivolgendosi a uomini politici o personalitagrave pubbliche di Efeso10 Eraclito denuncia la loro disponibilitagrave nei confronti della massa incolta11 associandola al successo dei laquocantori errantiraquo (che intrattengono il popolo di paese in paese donde probabilmente il plurale δήμων) disprezzati ancora in B42

8 Su questo punto ML Gemelli Marciano nella sua Einfuumlhrung a Die Vorsokratiker Auswahl dei Fragmente und Zeugnisse Uumlbersetzung und Erlaumluterungen von ml Gemelli marciano Band I Duumlsseldorf Artemis amp Winkler Verlag (Sammlung Tusculum) 2007 pp 412 ss

9 Gemelli Marciano (ibi p 414 nota) segnala lrsquoetimologia di ῥαψῳδός in ῥάπτω appunto laquocucireraquo

10 Seguo lrsquointerpretazione di Marcovich (eraclito Frammenti a cura di m marcovich Firenze La Nuova Italia 1978 p 363)

11 Qui ὅμιλος egrave sinonimo di οἱ πολλοί (ibi p 362)

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Zucchello Dario

τόν τε Ὅμηρον ἔφασκεν ἄξιον ἐκ τῶν ἀγώνων ἐκβάλλεσθαι καὶ ῥαπίζεσθαι καὶ Ἀρχίλοχον ὁμοίωςSosteneva che Omero fosse degno di essere cacciato dagli agoni e frustato e analogamente Archiloco (Diogene Laerzio DK 22 B42)

Ovviamente il testo si riferisce ai recitatori di poemi ai δήμων ἀοιδοί oltre che allrsquooggetto della loro arte la poesia omerica at-taccata con quella esiodea evidentemente per lrsquoampia ricaduta culturale

διδάσκαλος δὲ πλείστων Ἡσίοδοςmiddot τοῦτον ἐπίστανται πλεῖστα εἰδέναι ὅστις ἡμέρην καὶ εὐφρόνην οὐκ ἐγίνωσκενmiddot ἔστι γὰρ ἕνmaestro dei piugrave egrave Esiodo ndash costui credono sapesse una gran quan-titagrave di cose lui che non aveva conoscenza di giorno e notte sono infatti unrsquoltunicagt cosa (Ippolito DK 22 B57)

Dal momento che la recitazione negli ἀγῶνες μουσικοί costituiva un evento centrale della vita delle comunitagrave greche e un pilastro della trasmissione della loro cultura i duri rilievi di Eraclito as-sumono un significato particolare stigmatizzano la tradizione e i suoi modelli di riferimento (διδάσκαλος δὲ πλείστων Ἡσίοδος) marcandone sotto lrsquoinconsistente e ingannevole lustro popolare la stessa superficialitagrave e incomprensione della realtagraveAi due sommi poeti epici egrave dunque contestata la stessa imputazione rivolta ai laquomultiscientiraquo (πολυμαθείς) essi ndash che pur avevano pre-teso trattare di tutto nei loro poemi (e in questo senso appaiono ef-fettivamente come grandi enciclopedisti12) ndash fraintendevano quella struttura della realtagrave che invece il cercatore di veritagrave Eraclito ma-nifesta laquoanalizzando ogni cosa secondo natura e mostrando come egraveraquo (κατὰ φύσιν διαιρέων ἕκαστον καὶ φράζων ὅκως ἔχει) Con lrsquoaggravante nel loro caso di un lungo successo popolare e dun-que di una supremazia culturale che non poteva non essere avver-tita come una minaccia dal sapiente di Efeso

12 R laurenti Eraclito Roma-Bari Laterza 1974 p 34

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

οὐκ ἂν ἔτι πρέπον εἴη ποιηταῖς καὶ μυθογράφοις χρῆσθαι μάρτυσι περὶ τῶν ἀγνοουμένων ὅπερ οἱ πρὸ ἡμῶν περὶ τῶν πλείστων ἀπίστους ἀμφισβητουμένων παρεχόμενοι βεβαιωτὰς κατὰ τὸν ἩράκλειτονNon sarebbe ancora conveniente impiegare poeti e mitografi come testimoni circa le cose che non si conoscono ciograve che coloro prima di noi hanno fatto riguardo alla maggior parte delle cose riportan-do secondo Eraclito laquoautoritagrave indegne di fiduciaraquo su questioni controverse (Polibio DK 22 A23)

Μυστήρια

Accanto alle antiche e nuove figure di πολυμαθείς Eraclito sferza anche i recenti profili di sapienza molto popolari che van-tavano azioni miracolose e straordinarie figure carismatiche di pu-rificatori itineranti (μάγοι )13 e promotori di culti bacchici

τίσι δὴ μαντεύεται Ἡ ὁ Ἐφέσιος νυκτιπόλοις μάγοις βάκχοις λήναις μύσταιςmiddot τούτοις ἀπειλεῖ τὰ μετὰ θάνατον τούτοις μαντεύεται τὸ πῦρmiddot τὰ γὰρ νομιζόμενα κατrsquo ἀνθρώπους μυστήρια ἀνιερωστὶ μυεῦνταιPer chi profetizza lrsquoefesio Eraclito Per nottambuli magi baccan-ti menadi iniziati a costoro predice le cose che seguono la morte a costoro profetizza il fuoco I misteri praticati tra gli uomini in-fatti li iniziano allrsquoempietagrave (Clemente Alessandrino DK 22 B14)

εἰ μὴ γὰρ Διονύσωι πομπὴν ἐποιοῦντο καὶ ὕμνεον ἆισμα αἰδοίοισιν ἀναιδέστατα εἴργαστrsquo ἄνmiddot ὡυτὸς δὲ Ἀίδης καὶ Διόνυσος ὅτεωι μαίνονται καὶ ληναΐζουσινSe in effetti non fosse per Dioniso che fanno processione e cantano lrsquoinno alle vergogne le loro azioni sarebbero assolutamente inde-centi ma la stessa cosa sono Ade e Dioniso di cui sono invasati e festeggiano le Lenee [alternativamente per il quale delirano e partecipano allrsquoorgia] (Clemente Alessandrino DK 22 B15)

13 ML Gemelli marciano Le contexte culturel des Preacutesocratiques cit p 86

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Si tratta di menzioni significative le piugrave antiche riguardo ai miste-ri14 che segnalano anche la possibile incidenza di modelli dellrsquoin-vadente civiltagrave persiana15 Lrsquoobiezione secondo la quale il riferi-mento a μάγοι 16 sarebbe fuori luogo tra νυκτιπόλοι βάκχοι e λήναι 17 egrave debole soprattutto alla luce dello scenario delineato da Gemelli Marciano18 per lo sviluppo del pensiero greco arcai-co il termine μάγος indicava una sorta di sacerdote itinerante di origini babilonesi o persiane dedito a interventi di purificazione o guarigione per la cui efficacia rivendicava una diretta influenza religiosa Come ricorda Burkert19 la cultura del V secolo aC (dai tragici Sofocle e Euripide ai trattati ippocratici) affibbiograve a questa categoria di santoni lo stigma della ciarlataneria in questo senso forse20 lrsquoautore del Papiro Derveni (IV secolo aC) si riferisce alle figure di μάγοι e ai loro presunti gesti catarticiRispetto al contesto della polemica eraclitea egrave particolarmente interessante il precedente dellrsquoiscrizione reale di Behistun (nota anche nelle cittagrave costiere dellrsquoAsia Minore intorno al 520 aC) con cui Dario aveva denunciato il tentativo di Gaumata di propor-si come legittimo erede al trono persiano bollando lrsquousurpatore appunto come μάγος e soprattutto insistendo sulla falsificazione della realtagrave presente nel suo messaggio sullrsquoinfondatezza delle sue pretese dunque sullrsquoopposizione tra la veritagrave proclamata legitti-mamente e lrsquoinganno perpetrato nellrsquoombra21 Da un certo punto

14 Cosigrave Marcovich (eraclito Frammenti cit p 325)15 Su questo oltre ai lavori di Gemelli Marciano anche W Burkert Prehistory of

Presocratic Philosophy in an Orientalizing Context in The Oxford Handbook of Presocratic Philosophy edited by P curd and dW Graham Oxford Oxford University Press 2008 pp 55-85

16 Se lrsquoelenco ndash a dispetto dei dubbi di Marcovich (che lo attribuisce a Clemente riconoscendo eracliteo solo il termine λήναι ) ndash risale a unrsquoautentica citazione eraclitea si tratterebbe della prima ricorrenza del termine nella letteratura greca (Die Vorsokratiker Band I cit p 347)

17 eraclito Frammenti cit p 32318 Einfuumlhrung a Die Vorsokratiker Band I cit pp 401-410 nello specifico era-

cliteo ibi pp 333-33419 W Burkert Prehistory of Presocratic Philosophy cit pp 72-7320 Ma si veda piugrave avanti21 Su questo punto anche Gemelli marciano Einfuumlhrung a Die Vorsokratiker

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

di vista allora quellrsquoaccostamento di figure (magi e adepti a culti dionisiaci) poteva essere giustificato dalla comunanza ldquosospettardquo di pratiche oscure e segrete (riti espiatori) che si pretendeva discen-dessero da una presunta sapienza divina (donde lrsquoaccostamento a μύσται)22Lrsquoeffetto che tale affollamento (e confusione) di personaggi produ-ce egrave apparentemente quello di gettare discredito sulle laquoiniziazioni ai misteri praticati dagli uominiraquo (τὰ νομιζόμενα κατrsquo ἀνθρώπους μυστήρια) non egrave chiaro tuttavia (e gli interpreti sono in proposito divisi) se questo comportasse in Eraclito un rifiuto totale delle cele-brazioni misteriche ovvero solo di loro specifiche fenomenologie23 Egrave da tenere presente in ogni caso che (i) i termini dellrsquoelenco di B14 (νυκτιπόλοι μάγοι βάκχοι λήναι μύσται) non avevano allrsquoepo-ca di per seacute valore spregiativo ricorrendo anzi frequentemente in senso sacrale e rituale nella letteratura religiosa e (ii) quello sprez-zo egrave implicito nel contesto della citazione di Clemente (dove addi-rittura al fuoco egrave affidato un ufficio punitivo in senso cristiano)24Egrave possibile che lrsquoatteggiamento di Eraclito in ambito religioso fos-se condizionato anche dalla sua peculiare posizione politica se in-crociamo la notizia di Antisitene peripatetico (riferita da Diogene Laerzio DK 22 A16) con le informazioni di Strabone (DK 22 A2) possiamo ricavare unrsquoindicazione interessante lrsquoappartenenza fa-miliare di Eraclito comportava un ruolo eminente nellrsquoorganizza-zione dei culti sacri a Demetra25 Cosigrave la rinuncia al titolo regale a vantaggio del fratello che la tradizione antica marcava come indi-zio di arroganza26 (μεγαλοφροσύνη) forse come risposta al preva-

Band I cit pp 333-33422 Ibi p 40923 Propendono per la prima lettura tra gli altri Burnet Gigon Fraumlnkel Guthrie e

sostanzialmente Marcovich per la seconda in particolare Kirk24 V macchioro Zagreus Studi intorno allrsquoorfismo Firenze Vallecchi 19302

pp 410-41125 S Mouraviev ipotizza una stretta affinitagrave tra il linguaggio ldquoletterariordquo di

Eraclito e quello religioso dei misteri di Demetra cui sarebbe stato iniziato in gioventugrave (nellrsquointervista rilasciata a G Fornari Sperare lrsquoinsperabile Dialogo del traduttore con Serge Mouraviev in Eraclito la luce dellrsquoOscuro a cura di G fornari Firenze Olschki 2012 p 6)

26 Cosigrave Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 29

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lere in Efeso delle correnti democratiche potrebbe leggersi anche in relazione a quel ruolo religioso Egrave stato in effetti ipotizzato27 che dietro gli attacchi eraclitei ai culti misterici possa celarsi in realtagrave una reazione allrsquoirrompere di nuove forme di religiositagrave (culti ani-mistici) particolarmente popolari tra i ceti meno abbienti in questo caso si intreccerebbero preoccupazioni a un tempo religiose e poli-tiche Drsquoaltra parte - si egrave sostenuto28 - proprio lrsquoopposizione ai culti (e relativi miti) che la sua dignitagrave ereditaria imponeva di rispettare (misteri eleusini) potrebbe aver spinto Eraclito a quella rinunciaI segnali che si possono cogliere nelle citazioni sono contraddittori il contesto di B14 (laquoPer chi profetizza lrsquoefesio Eraclitoraquo) ha sug-gerito29 lrsquoipotesi che la formula laquoPer nottambuli magi baccanti menadi iniziatiraquo costituisse la dedica dello scritto consegnato (of-ferto) alla protezione del tempio di Artemide ovvero che una parte del libro eracliteo fosse a essi rivolta30 lo stigma nei confronti di τὰ νομιζόμενα κατrsquo ἀνθρώπους μυστήρια potrebbe intendersi allora come semplice presa di distanze da unrsquoadesione inconsapevole alla ritualitagrave misterica da parte dei laquomoltiraquo (οἱ πολλοί)31 Analogamente il frammento B15 giagrave da Schleiermacher interpretato come espres-sione di riprovazione nei confronti della grossolanitagrave dei culti dio-nisiaci potrebbe in realtagrave limitarsi a denunciare una partecipazio-ne incosciente e volgare che ne sviliva il significato il riferimen-to allrsquoinvasamento bacchico (μαίνονται) e alla celebrazione delle Lenee (ληναΐζουσιν) sarebbe stato sfruttato proprio per marcare come lrsquoessenza religiosa potesse apparire alterata da riti e gesti sfre-nati32 Unrsquoambiguitagrave che pare riflettersi in altre citazioni eraclitee

27 E Paresce La giustizia nei presocratici Soveria Mannelli Rubettino Editore 1986 p 198

28 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 2929 a tonelli Sulle tracce della sapienza Per una rifondazione etica della con-

temporaneitagrave Bergamo Moretti e Vitali Editori 2009 p 54 in precedenza lo stesso Tonelli aveva proposto la citazione di B14 come frammento 1 nella sua edizione dello scritto eracliteo (eraclito Dellrsquoorigine traduzione e cura di A tonelli Milano Feltrinelli 1993 p 39)

30 V Macchioro Zagreus cit pp 409-41031 a tonelli Sulle tracce della sapienza cit p 5632 V Macchioro Zagreus cit p 377

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καὶ διὰ τοῦτο εἰκότως αὐτὰ ἄκεα Ἡ προσεῖπεν ὡς ἐξακεσόμενα τὰ δεινὰ καὶ τὰς ψυχὰς ἐξάντεις ἀπεργαζόμενα τῶν ἐν τῆι γενέσει συμφορῶνE per questo a giusta ragione Eraclito chiamograve laquorimediraquo lti miste-rigt in quanto hanno effetti risolutori sui mali e liberano le anime dalle sventure della nascita (Giamblico DK 22 B68)

θυσιῶν τοίνυν τίθημι διττὰ εἴδηmiddot τὰ μὲν τῶν ἀποκεκαθαρμένων παντάπασιν ἀνθρώπων οἷα ἐφrsquo ἑνὸς ἄν ποτε γένοιτο σπανίως ὥς φησιν Ἡ ἤ τινων ὀλίγων εὐαριθμήτων ἀνδρῶνmiddot τὰ δrsquo ἔνυλα κτλ Pongo due specie di sacrifici quelli degli uomini perfettamente purificati che potrebbero aver luogo solo rare volte per uno solo ndash come sostiene Eraclito ndash ovvero per pochissimi [letteralmente pochi uomini che si possono facilmente contare] e quelli materiali (Giamblico DK 22 B69)

Se nel caso di B68 egrave forse possibile cogliere nella scelta di ἄκεα (cure rimedi) un risvolto ironico e dunque sostanzialmente irri-guardoso nei confronti della pratica misterica la testimonianza di Giamblico pare alludere a unrsquoostililitagrave di Eraclito solo verso le forme superstiziose di presunta catarsi subite nellrsquoignoranza33 il valore del sacrificio sarebbe commisurato alla qualitagrave dellrsquoatteg-giamento di chi lo compie donde lrsquointeresse per la disposizione la purezza interiore di chi partecipa34 e di contro la diminutio della mera ritualitagrave esteriore B5 allarga lo spettro della polemica coin-volgendo accanto ai sacrifici le preghiere

καθαίρονται δrsquo ἄλλωι αἵματι μιαινόμενοι οἷον εἴ τις ἐμβὰς πηλῶι ἀπονίζοιτομαίνεσθαι δrsquo ἂν δοκοίη εἴ τις αὐτὸν ἀνθρώπων ἐπιφράσαιτο οὕτω ποιέοντακαὶ τοῖς ἀγάλμασι δὲ τουτέοισιν εὔχονται ὁκοῖον εἴ τις δόμοισι λεσχηνεύοιτο οὔ ltτι γινώσκων θεοὺς οὐδrsquo ἥρωας οἵτινές εἰσιgtSi purificano in vero con altro sangue contaminandosi come chi

33 WKC Guthrie A History of Greek Philosophy Vol 1 The Earlier Presocratics and the Pythagoreans Cambridge Cambridge University Press 1962 p 476

34 R laurenti Eraclito cit p 208

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entrando nel fango volesse dal fango lavarsiSarebbe considerato pazzo se qualcuno degli uomini lo vedesse fare cosigraveE rivolgono ancora preghiere a queste statue come chi volesse conversare con i muri neacute conoscono affatto chi siano gli dei e gli eroi (Aristocrito DK 22 B5)

Il frammento ricostruito da tre passi di Aristocrito integrati da una citazione di Origine35 rivela comunque nellrsquoequilibrio interno il marchio della propria autenticitagrave36 la prima parte denuncia lrsquoas-surditagrave dei sacrifici espiatori giocando sullrsquoincoerenza (e tensio-ne) implicita nel gesto di laquopurificarsi (καθαῖρεσθαι) ltdel sangue versatogtraquo versandone ancora - laquocontaminandosi con altro sangueraquo (ἄλλωι αἵματι μιαινόμενοι) Egrave possibile che lrsquoEfesio proprio per la funzione di direzione religiosa della sua famiglia non alluda genericamente a riti catartici ma specificamente a pratiche sangui-narie in uso allrsquoepoca37Eraclito sottolinea la contraddizione (evidentemente non per il vol-go degli ἄνθρωποι) di quelle laquopurificazioniraquo riferendosi allrsquoillogi-citagrave dellrsquoatto ndash del tutto analogo - di laquoentrare nel fangoraquo (εἰς πηλὸν ἐμβῆναι) per laquolavarsi dal fangoraquo (πηλῶι ἀπονίζεσθαι) chiunque cosigrave si comportasse apparirebbe folle (μαίνεσθαι38 δrsquo ἂν δοκοίη) agli laquouominiraquo Nella stessa direzione forse B13

ὕες βορβόρωι ἥδονται μᾶλλον ἢ καθαρῶι ὕδατιI porci del fango si compiacciono piugrave che dellrsquoacqua pura (Clemente Alessandrino DK 22 B13)

Lrsquoacqua pura (κάθαρον ὕδωρ) puograve evocare la decontaminazione rituale cosigrave come il laquofangomelmaraquo (reso con πηλός in B5 ma con

35 Ibi p 20536 heacuteraclite Fragments texte eacutetabli traduit commenteacute par m conche Paris

Presses Universitaires de France 1986 p 17137 WKC Guthrie A History of Greek Philosophy cit p 475 nota In una

prospettiva diversa lrsquoipotesi egrave rilanciata da G fornari Immortalimortali Il sacrificio in Eraclito in Eraclito la luce dellrsquoOscuro a cura di G fornari Firenze Olschki Editore 2012 p 145

38 Probabile che qui Eraclito giochi sullrsquoassonanza tra μαίνεσθαι e μιαίνεσθαι

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il raro βόρβορος in B13) allude forse ai misteri come conferme-rebbero due distinti passi platonici (Fedone 69 c3-7 Repubblica 533 d1-339)Egrave legittimo dunque leggere questi passaggi come rifiuto della tra-dizione dei Misteri e dei culti iniziatici forse della stessa regalitagrave sacerdotale familiare con un rovesciamento di prospettiva (il fan-go in questo caso gettato sugli iniziati e non sui non-iniziati40) che possiamo riconoscere eracliteo Ma non egrave da escludere anche in questo caso che lrsquoEfesio puntasse a rilevare lrsquoinsensatezza di una pratica collettiva che risultava superficiale e meccanica per cogliere lrsquoessenza religiosa di quei riti catartici era necessario su-perarne lrsquoapparenza Lrsquoindicazione di continuitagrave tra vita e morte (implicita probabilmente nellrsquoidentificazione di Dioniso e Ade in B15 ὡυτὸς δὲ Ἀίδης καὶ Διόνυσος) potrebbe in questo senso es-sere decisivaEgrave un fatto comunque che i gesti e i contesti sottolineati nelle te-stimonianze

ἀνέθηκε δrsquo αὐτὸ εἰς τὸ τῆς Ἀρτέμιδος ἱερόνdepose ltlo scrittogt nel tempio di Artemide (Diogene Laerzio DK 22 A16)

ἀναχωρήσας δὲ εἰς τὸ ἱερὸν τῆς Ἀρτέμιδος μετὰ τῶν παίδων ἠστραγάλιζενmiddot περιστάντων δrsquo αὐτὸν τῶν Ἐφεσίων laquoτί ὦ κάκιστοι θαυμάζετεraquo εἶπενmiddotraquoἢ οὐ κρεῖττον τοῦτο ποιεῖν ἢ μεθrsquo ὑμῶν πολιτεύεσθαιraquoRitiratosi presso il tempio di Artemide giocava a dadi con i fan-ciulli e dal momento che gli Efesi lo attorniavano cosigrave parlograve laquoDi che cosa vi meravigliate o pessimi Non egrave forse meglio fare ciograve che partecipare alla vita della cittagrave con voiraquo (Diogene Laerzio DK 22 A13)

39 Il commentatore neoplatonico Olimpiodoro segnala come in questo caso Platone parafrasi un detto orfico secondo Mario Vegetti (Platone Repubblica a cura di m veGetti Milano BUR Rizzoli 2007 pp 362-363 note 13-14) si tratterebbe di allusioni orfico-eleusine

40 Su questo punto r di GiusePPe La mistica del fuoco in Eraclito lrsquoOscuro na-scita della filosofia dallo spirito del sacrificio in Eraclito la luce dellrsquoOscuro cit p 121 nota 40

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cosigrave come quelli che possiamo ancora intravedere impliciti nelle stesse citazioni

καὶ τοῖς ἀγάλμασι δὲ τουτέοισιν εὔχονται ὁκοῖον εἴ τις δόμοισι λεσχηνεύοιτο οὔ ltτι γινώσκων θεοὺς οὐδrsquo ἥρωας οἵτινές εἰσιgtE rivolgono ancora preghiere a queste statue come chi volesse conversare con i muri neacute conoscono affatto chi siano gli dei e gli eroi (Aristocrito DK 22 B5)

[] ὅκωσπερ ltπῦρgt ὁπόταν συμμιγῆι θυώμασιν ὀνομάζεται καθrsquo ἡδονὴν ἑκάστουcome il fuoco quando si mescola con gli odori egrave nominato secon-do lrsquoaroma di ognuno (Ippolito DK 22 B67)

suggeriscano di considerare intenzionale lrsquointegrazione dello scrit-to in un contesto simbolico e semantico di tipo religioso (in cui forse era sottinteso un riconoscimento ancorcheacute parziale dei culti cittadini ed ellenici41) che egrave ora da determinare

Zeus Core e Dioniso

Lrsquoelenco di B14 (νυκτιπόλοι μάγοι βάκχοι λῆναι μύσται) e altri segnali che abbiamo registrato nelle citazioni eraclitee sug-geriscono che i fenomeni religiosi in discussione siano soprattutto quello eleusino e quelli orfici e dionisiaci42 evocati rispettivamente

41 Egrave questa la tesi di G fornari Immortalimortali cit p 14742 chh kahn The Art and Thought of Heraclitus Cambridge Cambridge

University Press 1979 pp 262-263 Mi sono interessato di questi fenomeni in d Zucchello Contemplazione e destino aspetti della religione greca in ldquoAnnuario del Ginnasio Liceo lsquoA Voltarsquo ndash 1995-2000rdquo Como Pubblicazioni del Liceo ldquoA Voltardquo 2001 pp 92-117 (Versione digitale httpwwwnoeinnetoriginicontemplazione_destinopdf) Sulla questione egrave oggi essenzia-le la consultazione di f Graf Orfeo Eleusis y Atenas in A BernaBeacute y f casadesuacutes (coords) Orfeo y la tradiciacuteon oacuterfica Un reencuentro I Madrid Akal 2008 pp 671-696 e ai JimneacuteZ san cristoacuteBal Orfismo y Dionisismo ibi pp 697-727 Una sintesi molto chiara anche in A BernaBeacute Orphisme et Preacutesocratiques bilan et perspectives drsquoun dialogue complexe in A laks et c louGuet (eacuteds) Qursquoest-ce que la Philosophie Preacutesocratique What is Presocratic Philosophy Villeneuve drsquoAscq (Nord) Presses Universitaires du

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nellrsquouso di termini come μύσται e βάκχοιλῆναι che ritroviamo collegati43 non a caso anche nella laminetta funeraria di Ipponio una delle attestazioni piugrave antiche (fine V secolo aC) dellrsquoesistenza di iniziazioni (e relative rappresentazioni escatologiche) riconduci-bili al culto orficoDioniso-Zagreo ndash la cui vicenda sarebbe al centro della narrazione orfica44 - era designato come νυκτιπόλος (laquoche va nella notteraquo Euripide I cretesi fr 79 11) ed egrave dunque possibile che νυκτιπόλοι sia una modalitagrave per riferirsi ai suoi adepti Lo stesso dio in quanto figlio di PersefoneCore appare al centro del mito fondante il culto cui allude lrsquoespressione τὰ μυστήρια (B14) utilizzata appunto per la festivitagrave dedicata a Demetra e Core in Eleusi come risulta anche dalla testimonianza (tarda) di Ippolito

[] αὐτὸς ὁ ἱεροφάντης [] εὐνουχισμένος δὲ διὰ κωνείου καὶ πᾶσαν ἀπηρτημένος τὴν σαρκικὴν γένεσιν νυκτὸς ἐν ltἘgtλευσῖνι ὑπὸ πολλῷ πυρὶ τελῶν τὰ μεγάλα καὶ ἄρρητα μυστήρια βοᾷ καὶ κέκραγε λέγωνmiddotraquoἱερὸν ἔτεκε πότνια κοῦρον Βριμὼ Βριμόνraquo []Lo ierofante in persona [hellip] che si egrave reso impotente con la cicuta e si egrave staccato da ogni generazione carnale di notte a Eleusi in mezzo alla luce delle fiaccole nel compiere il rituale dei grandi e ineffabili misteri grida e urla proclamando laquoBrimograve Signora ha generato il sacro fanciullo Brimoacutesraquo [hellip] (Ippolito Confutazione di tutte le eresie V 8 40)45

Ippolito rimanda evidentemente alla rievocazione ndash mimata ma non consumata (donde la sottolineatura dellrsquoimpotenza procurata e del distacco dalla carnalitagrave) tra lo ierofante di Eleusi e la sacerdotessa di Demetra - dello ἱερὸς γάμος tra Zeus e Persefone (πότνια Βριμὼ) da cui secondo il mito sarebbe nato il laquosacro fanciulloraquo (ἱερὸς κοῦρος) Dioniso designato come Βριμός (letteralmente laquotremen-

Septentrion 2002 pp 205-24743 Come segnala f Graf Orfeo Eleusis y Atenas cit p 67144 Una recente rivalutazione della centralitagrave di tale mito (Dioniso e i Titani) in seno

allrsquoorfismo in A BernaBeacute El mito orfico de Dioniso y los Titanes in A BernaBeacute y f casadesuacutes (coords) Orfeo y la tradiciacuteon oacuterfica cit I pp 591-607

45 G colli La sapienza greca Volume I cit pp 114-115

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do potenteraquo)46 Le Rane di Aristofane suggeriscono la connessione tra misteri eleusini e culto dionisiaco descrivendo la catabasi di Dioniso il testo infatti sottolinea il destino felice degli iniziati mentre nellrsquooltretomba in una probabile parodia della processione di Eleusi inneggiano al loro dio Iachkos (Rane 448-459) da iden-tificare anche secondo testimonianze antiche con Bacco-DionisoLa denuncia (B14) dei laquomisteriraquo - che laquoiniziano allrsquoempietagraveraquo (ἀνιερωστὶ μυεῦνται) - egrave da leggersi probabilmente in relazio-ne a determinati aspetti cultuali ridicolizzati (B68) come laquorime-diraquo (ἄκεα ) forse lrsquoaccostamento tra νυκτιπόλοι βάκχοι λῆναι μύσται allude alle manifestazioni sessuali (riti fallici e inni inve-recondi) cui si riferisce Giamblico nel contesto di B68 (laquonel cor-so dei riti sacri attraverso la contemplazione e lrsquoascolto di cose osceneraquo ἔν τε τοῖς ἱεροῖς θεάμασί τισι καὶ ἀκούσμασι τῶν αἰσχρῶν) e che Eraclito stigmatizza espressamente come laquoinde-cenzaraquo (ἀναιδείη B15) nei riti in onore di Dioniso

εἰ μὴ γὰρ Διονύσωι πομπὴν ἐποιοῦντο καὶ ὕμνεον ἆισμα αἰδοίοισιν []Se in effetti non fosse per Dioniso che fanno processione e cantano lrsquoinno alle vergogne [] (B15)

Allusioni sessuali drsquoaltra parte non erano estranee come abbiamo segnalato al complesso dellrsquoevento eleusino (per ufficio familiare probabilmente ben noto a Eraclito) Ma non era forse solo lrsquoin-trinseca spudoratezza e sfrenatezza del dionisismo (cui alludono i verbi μαίνομαι καὶ ληναΐζω) a essere oggetto dellrsquoattenzione eraclitea potrebbero esserlo state secondo la testimonianza di Giamblico (B68) soprattutto le pretese catartiche ed escatologi-che di tali iniziazioni Esse si proponevano infatti come soluzione dei mali (ὡς ἐξακεσόμενα τὰ δεινὰ)47 il percorso rituale doveva coinvolgere lrsquoiniziato familiarizzandolo con il dio e facendogli esperire le sue vicissitudini48 per culminare nella conquista di una

46 Sulla questione la nota di Colli ibi p38747 Una prospettiva ben evidenziata in un (posteriore) passo euripideo (Baccanti

73-77)48 Su questo punto ai JimneacuteZ san cristoacuteBal Orfismo y Dionisismo cit pp 712-

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

superiore condizione di beatitudine una trasformazione tempora-nea operata attraverso lrsquolaquoentusiasmoraquo (ἐνθουσιασμός) la posses-sione (μανία) divinaAnche allrsquointerno della tradizione eleusina probabilmente in rela-zione e continuitagrave con antiche tradizioni propiziatorie che celebra-vano il ciclo delle messi49 doveva registrarsi analoga aspirazione a coniugare iniziazione rituale50 e atto contemplativo (ἐποπτεία) con la connessa soteriologia (Omero Inno a Demetra 480-482) nella partecipazione al rito lrsquoiniziato doveva accogliere la promes-sa della sua rinascita e dunque prepararsi a una serena accettazione della morte in quanto necessario trapasso a un (non meglio preci-sato) destino privilegiato51 Allo stesso nesso salvifico (tra τελεταί e αἶσα) puntano una testimonianza di Isocrate (Panegirico 28) e probabilmente un frammento di Pindaro (ὄλβιοι δrsquo ἅπαντες αἴσᾳ λυσιπόνων τελετᾶν fr 131a) che sembra muoversi tra la promes-sa di beatitudine documentata nel mito di fondazione dei misteri e la prospettiva escatologica attribuita allrsquoorfismoAd analoga associazione misterica tra vita e morte alluderebbe ap-punto il rilievo di B15 circa lrsquoidentitagrave di Dioniso e Ade (ὡυτὸς δὲ Ἀίδης καὶ Διόνυσος)52 senza la consapevolezza (religiosa) di tale coincidenza sarebbero stati vani i presunti laquorimediraquo (ἄκεα ) rituali (B68) per le anime di fronte alla sciagura della nascita (τὰς ψυχὰς ἐξάντεις ἀπεργαζόμενα τῶν ἐν τῆι γενέσει συμφορῶν) Proprio Giamblico (DK 22 B69) ndash come sopra rilevato - accenna a un reale interesse dellrsquoEfesio per una forma di sacrificio (θυσία) e autentica κάθαρσις che possiamo effettivamente inquadrare nella

71349 Wkc Guthrie The Greeks and their Gods (1950) trad it I Greci e i

loro dei Bologna Il Mulino 1987 pp 347-8 Sul fenomeno dei misteri an-che I chirassi colomBo La religione greca Roma-Bari Laterza 19942 D saBBatucci Saggio sul misticismo greco Roma-Bari Laterza 19792 F Graf I culti misterici in I Greci 22 Torino Einaudi 1997

50 La μύησις preliminare laquoazioniraquo (τὰ δρώμενα probabilmente la rappresenta-zione della sacra unione tra Zeus e Core) laquooggetti mostratiraquo (τὰ δεικνύμενα forse la spiga di grano simbolo di fertilitagrave) laquoformule recitateraquo (τὰ λεγόμενα)

51 Le religioni dei Misteri Volume I Eleusi Dionisisimo Orfismo a cura di P scarPi Fondazione Lorenzo Valla Milano Mondadori 2002 p 555

52 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 60

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Zucchello Dario

ricercatezza sacrale del contesto e dei gesti attribuitigli nelle testi-monianzeA differenza del culto dionisiaco quello orfico sembra presupporre una teologia e una precettistica costituendosi quindi con i tratti di una religione53 in questo caso non egrave una forma di contatto diretto con il dio (entusiasmo) a ldquotrasformarerdquo lrsquoiniziato nel corso del rito ma una conquista conoscitiva a mutare il destino ultraterreno della sua anima Un sapere escatologico egrave essenziale alle τελεταί orfi-che conoscenza della natura dellrsquoanima della sua situazione nel mondo delle sue possibilitagrave di emanciparsi dalla condizione mor-tale54 In questo senso a dispetto della salvezza terrena sperimen-tata nella possessione dionisiaca per il fedele orfico la salvezza si produce nellrsquoal-di-lagrave attraverso una peculiare esperienza catartica in questo mondo55Quella che appare come polemica di Eraclito nei confronti dei feno-meni di culto cui si collegano alcune delle figure (βάκχοι λῆναι μύσται) evocate nei frammenti potrebbe dunque celare solo un at-tacco al grossolano simbolismo sessuale (Eleusi) e alla oscena ri-tualitagrave (dionisismo) di quelle forme religiose e piugrave specificamente una netta condanna della superstiziosa fiducia nel vincolo magico tra gesti rituali e destino dopo la morte (donde la possibile connessione con i μάγοι) e in generale della concezione del nesso vita-morte che esse incarnano56 Lrsquoatteggiamento ostile dellrsquoEfesio potrebbe in questo senso non essere stato dettato dal suo aristocratico conser-vatorismo neacute dal suo radicale razionalismo57 ma da una sensibilitagrave religiosa che possiamo (a certe condizioni) accostare allrsquoorfismo58 sfruttando le potenziali allusioni dei frammenti al linguaggio delle ldquoiniziazionirdquo e alle relative gerarchie (coloro che hanno ascoltato e compreso la parola coloro che lrsquoascoltano per la prima volta e non

53 WKC Guthrie Orpheus and Greek religion Princeton University Press Princeton 19932 p 206

54 ai JimneacuteZ san cristoacuteBal Orfismo y Dionisismo cit p71355 Ibi pp 722-72356 chh kahn The Art and Thought of Heraclitus cit pp 362-36357 Ibidem58 Ancora interessante ancorcheacute riduttiva la lettura di Macchioro V Macchioro

Eraclito Nuovi studi sullrsquoorfismo Bari Laterza 1922 e Id Zagreus cit

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

la intendono e coloro che lrsquohanno ascoltata)59 ma anche a figure ed elementi piugrave specifici della lezione orfica60Cosigrave per esempio si possono cogliere cenni escatologici nelle (enigmatiche) citazioni di Plutarco e Clemente

νέκυες γὰρ κοπρίων ἐκβλητότεροιI cadaveri son da gettare piugrave del letame (Plutarco DK 22 B96)

ἄνθρωπος ἐν εὐφρόνηι φάος ἅπτεται ἑαυτῶι [ἀποθανὼν] ἀποσβεσθεὶς ὄψεις ζῶν δὲ ἅπτεται τεθνεῶτος εὕδων [ἀποσβεσθεὶς ὄψεις] ἐγρηγορὼς ἅπτεται εὕδοντοςNella notte lrsquouomo accende a se stesso una luce quando gli occhi sono spenti Da vivo in vero egrave in contatto con il morto quando dorme [quando gli occhi sono spenti] da sveglio egrave in contatto con il dormiente (Clemente Alessandrino DK 22 B26)

ἀνθρώπους μένει ἀποθανόντας ἅσσα οὐκ ἔλπονται οὐδὲ δοκέουσινCose che non sperano neacute immaginano aspettano gli uomini una volta morti (Clemente Alessandrino Plutarco DK 22 B27)

I gesti - laquogettare via i cadaveriraquo (νέκυς ἐκβάλλω) laquonella notte ac-cendere una luceraquo (ἐν εὐφρόνηι φάος ἅπτομαι) ndash e gli accostamenti ndash νέκυεςκοπρία ζῶνἐγρηγορὼς εὕδωντεθνεῶτος ndash suggeriscono che per Eraclito lrsquoanima sarebbe vita e valore del corpo (B96)61 la morte rappresentando per essa liberazione dal vincolo carnale (B27) il ricorso allrsquoincrocio studiato di espressioni che veicolano stati con-trastanti (vivo-morto luce-oscuritagrave veglia-sonno) si sottolinea la costante contiguitagrave e compresenza nella condizione umana della polaritagrave vita-morte (Dioniso-Ade)62Allrsquoidea di giudizio puograve forse ricollegarsi unrsquoulteriore citazione di Ippolito

59 Ciograve potrebbe riflettere i gradi dellrsquoiniziazione misterica ἐποπτεία μύησις e ἀμύητοι secondo la tesi di G Thomson citato in R laurenti Eraclito cit p 80

60 V Macchioro Zagreus cit pp 393-39561 Per il contesto e la significazione orfica del frammento ibi p 40162 Analogamente a quanto riscontriamo in relazione al nesso anima-corpo nel

contemporaneo Pindaro (fr 131b)

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Dario Zucchello

λέγει δὲ [Ἡράκλειτός] καὶ σαρκὸς ἀνάστασιν ταύτης ltτῆςgt φανερᾶς ἐν ἧι γεγενήμεθα καὶ τὸν θεὸν οἶδε ταύτης τῆς ἀναστάσεως αἴτιον οὕτως λέγωνmiddot ἔ ν θ α δ rsquo ἐ ό ν τ ι ἐ π α ν ί σ τ α σ θ α ι κ α ὶ φ ύ λ α κ α ς γ ί ν ε σ θ α ι ἐ γ ε ρ τ ὶ ζ ώ ν τ ω ν κ α ὶ ν ε κ ρ ῶ ν Eraclito afferma che vi egrave resurrezione della carne che percepia-mo in cui siamo nati e che il dio egrave causa di questa resurrezione esprimendosi in questo modo Davant i a colui che egrave lagrave s i levano e diventano vigi l i custodi dei vivi e dei mort i (Ippolito DK 22 B63)

che puograve intendersi come riferimento al governo divino (di Ade63) sulle anime dopo la morteMa nella prospettiva di un possibile confronto a distanza con le credenze orfiche64 risulta particolarmente interessante B62 soprat-tutto se ne accettiamo lrsquointerpretazione di Sesto Empirico

ἀθάνατοι θνητοί θνητοὶ ἀθάνατοι ζῶντες τὸν ἐκείνων θάνατον τὸν δὲ ἐκείνων βίον τεθνεῶτεςImmortali mortali mortali immortali vivendo di quelli la morte di quelli la vita morendo (Ippolito DK 22 B62)

ὁ δὲ Ἡράκλειτός φησιν ὅτι καὶ τὸ ζῆν καὶ τὸ ἀποθανεῖν καὶ ἐν τῷ ζῆν ἡμᾶς ἐστι καὶ ἐν τῷ τεθνάναιmiddot ὅτε μὲν γὰρ ἡμεῖς ζῶμεν τὰς ψυχὰς ἡμῶν τεθνάναι καὶ ἐν ἡμῖν τεθάφθαι ὅτε δὲ ἡμεῖς ἀποθνῄσκομεν τὰς ψυχὰς ἀναβιοῦν καὶ ζῆνEraclito afferma che il vivere e il morire sono presenti nella nostra vita e nella ltnostragt morte mentre noi viviamo infatti le nostre anime sono morte e sepolte in noi quando invece noi moria-mo le ltnostregt anime tornano in vita e vivono (Sesto Empirico Schizzi pirroniani III 230)

63 Cosigrave Tonelli eraclito Dellrsquoorigine cit p 17764 Che certamente non deve indurre alla tentazione di ridurre alla sola chiave

religiosa il discorso dellrsquoEfesio (come a nostro avviso erroneamente fece Macchioro) Su questo punto le raccomandazioni di F casadesuacutes Bordoy Heraacuteclito y el orfismo in A BernaBeacute y f casadesuacutes (coords) Orfeo y la tra-diciacuteon oacuterfica cit II pp 1099 ss

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

Lrsquoeco religiosa non egrave in vero lrsquounica che possa cogliersi nel te-sto che sembra congegnato a chiasmo (come altri) con mirabile accuratezza una cura che fa sospettare lrsquointenzione complessa di sfruttare lrsquoesemplaritagrave dello specifico rilievo di tensioni convergen-ti per rinviare allrsquouniversale contesto dellrsquoarmoniosa unione dei contrari65

ταὐτό τrsquo ἔνι ζῶν καὶ τεθνηκὸς καὶ [τὸ] ἐγρηγορὸς καὶ καθεῦδον καὶ νέον καὶ γηραιόνmiddot τάδε γὰρ μεταπεσόντα ἐκεῖνά ἐστι κἀκεῖνα πάλιν μεταπεσόντα ταῦταLa stessa cosa egrave il vivente e il morto lo sveglio e il dormirente il giovane e il vecchio queste cose infatti mutando son quelle e quelle di nuovo mutando sono queste (Plutarco DK 22 B88)

La suggestione orfica egrave tuttavia forte66 come allusione (i) alla coincidenza di caducitagrave (umana) e immortalitagrave (divina dellrsquoanima) di morte (liberazione dellrsquoanima dalla prigione corporea) e rinasci-ta (reincarnazione dellrsquoanima) e quindi di morte (del corpo) e vita (dellrsquoanima) ovvero piugrave specificamente (ii) allo stesso Dioniso dio che muore immortale mortale dio che vive la condizione (e dunque la morte) dei mortali o (iii) agli iniziati (mortali) alla loro liberazione dal ciclo nascita-morte (riconquista della natura divina immortale) conseguenza della loro identificazione con il dio del loro morire la sua vita67A suggerire un ripensamento della posizione religiosa di Eraclito egrave oggi tuttavia uno dei piugrave importanti ritrovamenti papiracei dellrsquoul-timo secolo (1962) il sapiente di Efeso vi egrave infatti direttamente nominato e citato in un esplicito contesto religioso orfico

65 Su questo la cauta valutazione di Casadesuacutes ibidem66 Come non egrave sfuggito alla tradizione da K reinhardt Parmenides und die

Geschichte die griechischen Philosophie (1916) Frankfurt aM Vittorio Klostermann 19854 p 196 al recente The Texts of Early Greek Philosophy The Complete Fragments and Selected Testimonies of the Major Presocratics trans-lated and edited by DW Graham Part I Cambridge CUP 2010 pp 192-193 passando per WKC Guthrie A History of Greek Philosophy cit p 478

67 Per questo aspetto V Macchioro Zagreus cit pp 414-415

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Dario Zucchello

Exucursus Eraclito nel Papiro Derveni

Le 26 colonne superstiti del cosiddetto68 Papiro Derveni - un rotolo (parzialmente distrutto dal fuoco di una pira) risalente allrsquoincirca al periodo 350-300 aC69 ma contenente un testo da datare probabilmente intorno alle fine del V secolo aC70 ndash possono sostanzialmente suddividersi in due sezioni la prima offre istruzio-ni rituali e indicazioni escatologiche (colonne 1-6 con una ripre-sa alla colonna 20) lrsquoaltra lrsquoesegesi allegorica di un piugrave antico e sconosciuto poema (esametrico) attribuito a Orfeo le cui citazioni evocano frammenti delle rapsodie e degli inni conservati sotto quel nome71 (egrave stato ipotizzato possa trattarsi di una versione sintetica della teogonia orfica nota come Protogonos Theogony composta intorno alla fine del VI secolo aC72)Sebbene nel commento possano facilmente individuarsi echi della cultura naturalistica del V secolo aC (Anassagora e Diogene di Apollonia in particolare) accanto al nome di Orfeo lrsquounico con-servato egrave appunto quello di Eraclito (laquoche parla come uno che fa discorsi sacriraquo ὅσπερ ἴκελα ἱερολόγωι λέγων) e a parte un espli-cito riferimento (col XXII) agli Ὕμνοι (orfici) il suo egrave lrsquounico

68 Dal luogo del recupero a pochi chilometri da Salonicco in un sito funerario69 F casadesuacutes El papiro de Derveni in A BernaBeacute y f casadesuacutes (coords)

Orfeo y la tradiciacuteon oacuterfica cit I p 462 Propendono per il 340-320 aC K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction in The Derveni Papyrus edited with Introduction and Commentary by Th kouremenos Gm ParaacutessoGlou k tsantsanoGlou Firenze Olshki Editore 2006 p 9 R radice Introduzione in Allegoristi dellrsquoetagrave classica Opere e frammenti a cura di i ramelli Milano Bompiani 2007 p XIII

70 K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit p 10 Qualche per-plessitagrave su questa datazione egrave espressa da D sider Heraclitus in the Derveni Papyrus in Studies on the Derveni Papyrus edited by a laks and GW most Oxford Clarendon Press 1997 p 138 favorevole a una collocazione nel IV secolo aC

71 Ms funGhi The Derveni Papyrus in Studies on the Derveni Papyrus cit p 27 G BeteGh The Derveni Papyrus Cosmology Theology and Interpretation Cambridge Cambridge University Press 2004 pp 130-131

72 Lrsquoipotesi egrave di ML West The Orphic Poems Oxford Clarendon Press 1983 pp 82 ss Per una discussione K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit pp 25 ss

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

scritto (oltre al poema commentato) di cui sia direttamente citato un passaggio

ἥλιο[ς ]του κατὰ φύσιν ἀνθρω[πηΐου] εὖρος ποδός [ἐστι]τοὺ[ς οὔρου]ς οὐχ ὑπερβάλλωνmiddot ει []ρουσε[[ἐ]κ[βήσετα]ι Ἐρινύε[ς] νιν ἐξευρήσου[σι Δίκης ἐπίκουροι]Il sole secondo natura egrave dellrsquoampiezza di un piede umano e non supera i limiti Se oltrepasseragrave lo scopriranno le Erinni assistenti di Dike (col IV)73

nella tradizione posteriore conservato in due distinte citazioni (ri-spettivamente di Aeumltius e Plutarco) nellrsquoedizione DielsKranz pro-poste come frammenti B3 e B9474

(περὶ μεγέθους ἡλίου) εὖρος ποδὸς ἀνθρωπείουLa grandezza del Sole egrave di un piede umano (DK 22 B3)

ἥλιος γὰρ οὐχ ὑπερβήσεται μέτραmiddot εἰ δὲ μή Ἐρινύες μιν Δίκης ἐπίκουροι ἐξευρήσουσιν[Il Sole non oltrepasseragrave le misure altrimenti le Erinni ministre di Dike lo scoprirebbero (DK 22 B94)

Bencheacute il cotesto della citazione sia piuttosto danneggiato e quindi la ricostruzione approssimativa lrsquoautore appare impegnato a difen-dere la propria convinzione che lrsquoordine della natura sia preservato secondo un preciso disegno provvidenziale la citazione di Eraclito sembra in questo senso funzionale al rilievo dellrsquoequilibrio cosmico tutelato da Dike attraverso il servizio delle Erinni (che sorvegliano il rispetto delle laquomisureraquo μέτρα) nellrsquoidentitagrave del prefissato ciclo

73 Citiamo testo greco e traduzione da Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 900-901 Essi sono basati sostanzialmente sullrsquoedizione G BeteGh The Derveni Papyrus cit tenendo conto di alcune migliorie apportate da The Derveni Papyrus edited with Introduction and Commentary by Th kouremenos Gm ParaacutessoGlou k tsantsanoGlou cit

74 Se egrave valida lrsquoipotesi che il testo di Derveni risalga alla fine del V secolo aC si tratterebbe della piugrave antica citazione dello scritto di Eraclito come segnala G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 325

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solare (giorno e notte)75 cosigrave nel testo papiraceo il sole ndash rigoro-samente vigilato dalla divinitagrave - si rivela essenziale come garanzia dellrsquoordinamento dellrsquouniverso

τροφ[ὸν δὲ λέγων αὐ]τὴν αἰνί[ζε]ται ὅτι [ἅ]σσαὁ ἥλι[ος θερμαίνων δ]ιαλύει ταῦτα ἡ νὺξ ψύχουσασυ[νίστησιν ] ἅσσα ὁ ἥλιος ἐθέρ[μ]Chiamandola (la Notte) laquonutriceraquo (Orfeo) esprime in forma meta-forica che tutto ciograve che il sole scaldando dissolve la notte riuni-sce raffreddando tutte le cose che il sole ha scaldato (col X)76

[] τὰ νῦν ἐόνταὁ θεὸς εἰ μὴ ἤλθελεν εἶναι οὐκ ἂν ἐπόησεν ἥλιον ἐποίησε δὲτοιοῦτογ καὶ τοσοῦτον γινόμενον οἶος ἐν ἀρχῆι τοῦ λόγουδιηγεῖται [] Se il dio non avesse voluto che esistessero le realtagrave ora esistenti non avrebbe creato il sole invece lo ha fatto con caratteristiche e grandezze tali come spiega agli inizi del discorso77 (col XXV)78

Allrsquointerno delle colonne superstiti la citazione non appare acci-dentale echi eraclitei si possono cogliere nei passaggi del com-mento e riflettono forse convergenze tematiche tra i versi del poe-ma e lo scritto dellrsquoEfesioI versi ripresi nel commento insistono in effetti sul governo divino del mondo

[] τὰ δrsquo ἐόντα δ[ηλοῖ]γενέσθαι τοιαῦτ[α] διὰ τοῦτον καὶ γενόμενα ε[ἶναι]ἐν τούτωι π[άντα Ση]μαίνει δrsquo ἐν τοῖς ἔπεσι το[ῖσδε]middotΖεὺς κεφα[λή Ζεὺς μέσ]σα Διὸς δrsquo ἐκ [π]άντα τέτ[υκται] []E chiarisce che le cose esistenti sono divenute tali a causa di

75 Su questo punto D sider Heraclitus in the Derveni Papyrus cit p 14476 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 906-90777 Egrave possibile che il riferimento sia proprio alla colonna IV e al contesto della ci-

tazione eraclitea Dubbi in proposito sono tuttavia stati avanzati da Betegh (G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 327-328)

78 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 922-923

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

questo [Zeus] e tutte le cose che sono venute allrsquoessere esistono in questo lo indica in queste parole laquoZeus egrave il capo Zeus egrave la parte mediana da Zeus tutte le cose risultano costituiteraquo (col XVII)79

marcando il ruolo ordinatore del fuoco (cui il commentatore rico-nosce funzione cosmogonica ed escatologica80)

[] Μοῖραν δrsquo ἐπικλῶσαιλέγοντες τοῦ Διὸς τὴμ φρόνησιν ἐπικυρῶσαιλέγουσιν τὰ ἐόντα καὶ τὰ γινόμενα καὶ τὰ μέλλονταὅπως χρὴ γενέσθαι τε καὶ εἶναι κα[ὶ] παύσασθαιβασιλεῖ δὲ αὐτὸν εἰκάζει (τοῦτο γάρ οἱ προσφέρεινἐφα[ί]νετο ἐκ τῶν λεγομένων ὀνομάτων) λέγων ὧδεmiddotΖεὺς βασιλεὺς Ζεὺς δrsquo ἀρχὸς ἁπάντων ἀργικέραυσος[βασιλέ]α ἔφη εἶναι ὅτι πολλ[ῶν ] ωμ μία[ἀρχὴ κ]ρατεῖ καὶ πάντα τελεῖ [][] E dicendo che la Moira fila dicono che la saggezza di Zeus dispone le cose che esistono quelle che vengono allrsquoessere e quel-le che saranno come devono venire allrsquoessere essere e cessare di esistere E lo assimila ad un sovrano ndash questo infatti tra tutti i nomi che vengono detti gli parve che gli si addicesse maggior-mente ndash dicendo laquoZeus sovrano Zeus che governa su tutte le cose con vivida folgoreraquo Disse che egrave sovrano poicheacute di molti un solo potere prevale e compie tutte le cose [] (col XIX)81

Due aspetti chiaramente accennati a piugrave riprese nei frammenti di Eraclito con analoga direzione della folgore (κεραυνός) tradizio-nale simbolo della giustizia divina ma anche espressione del fuoco piugrave puro (πρηστήρ)82

τῶν τε ζώιων τά τε ἄγρια καὶ ἥμερα τά τε ἐν ἀέρι καὶ ἐπὶ γῆς καὶ ἐν ὕδατι βοσκόμενα γίνεταί τε καὶ ἀκμάζει καὶ φθείρεται τοῖς τοῦ θεοῦ πειθόμενα θεσμοῖςmiddot π ᾶ ν γὰρ ἑ ρ π ε τ ὸ ν π λ η γ ῆ ι ν έ μ ε τ α ι ὥς φησιν Ἡράκλειτος

79 Ibi pp 914-91580 Su questo aspetto si puograve sinteticamente consultare il commento di Ilaria Ramelli

alla col XXVI del papiro in Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp942-94381 Ibi pp 916-91782 eraclito Frammenti cit 297

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Tra gli animali quelli sia selvatici sia domestici che vivono in aria sulla terra e nellrsquoacqua nascono crescono e muoiono se-guendo le leggi del dio sostiene infatti Eraclito che ogni anima-le egrave condot to a l pascolo dal la f rusta (Pseudo-Aristotele [de mundo] DK 22 B11)

γίνεσθαι λέγων οὕτωςmiddot τ ὰ δ ὲ π ά ν τ α ο ἰ α κ ί ζ ε ι κ ε ρ α υ ν ό ς τουτέστι κατευθύνει κεραυνὸν τὸ πῦρ λέγων τὸ αἰώνιον λέγει δὲ καὶ φρόνιμον τοῦτο εἶναι τὸ πῦρ καὶ τῆς διοικήσεως τῶν ὅλων αἴτιον Dice che avviene cosigrave tutte le cose dirige la folgore cioegrave gui-da con la folgore intendendo la folgore come il fuoco eterno Sostiene anche che questo fuoco egrave intelligente e dellrsquoordinamento dellrsquouniverso egrave causa (Ippolito DK 22 B64)

πάντα γάρ φησί τὸ πῦρ ἐπελθὸν κρινεῖ καὶ καταλήψεταιDice infatti che tutte le cose il fuoco giungendo giudicheragrave e con-danneragrave (Ippolito DK 22 B66)

La ricorrenza di καταλαμβάνω83 in analogo contesto repressivo consente lrsquoaccostamento tra πῦρ e Δίκη

Δίκη καταλήψεται ψευδῶν τέκτονας καὶ μάρτυραςDike afferreragrave fabbricatori e testimoni di falsitagrave (Clemente Alessandrino DK 22 B28)

rafforzando lrsquoimpressione che Eraclito non si limiti a sottolineare un equilibrio di elementi o di processi ma alluda in generale alla giustizia divina84 Lrsquointenzione dellrsquoautore del papiro nel citarne il testo potrebbe dunque essere stata quella di collegare i due pilastri della propria esegesi cosmologia ed escatologia85 rivelando cosigrave una prospettiva di lettura cui evidentemente lo scritto dellrsquoEfesio si prestavaAllrsquoesempio di Eraclito potrebbero rinviare alcuni specifici rilievi del commentatore il riconoscimento del valore immediatamente

83 eraclito Frammenti cit p 30384 G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 34385 Ibi p 329

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

enigmatico della poesia e dellrsquoimportanza di comunicare i conte-nuti di maggior pregio (μεγάλα) in modo sibillino per sfuggire a volgari fraintendimenti

ὕ]μνον [ὑγ]ιῆ καὶ θεμ[ι]τὰ λέγο[ντα ] το γὰρ[τῆ]ι ποὴσει [κ]αὶ εἰπεῖν οὐχ οἶον τ[ε ἅμα τὴν ὀ]νομάτων[θέ]σιγ καὶ τ[ὰ] ῥηθέντα ἔστι δὲ ξ[ένη τις ἡ] πόησις[κ]ᾳὶ ἀνθρώ[ποις] αἰνι[γμ]ατώδης [ὁ δ]ὲ [Ὀρφεὺ]ς αὐτοῖς[ἐ]ρίστrsquo αἰν[ίγμα]τα οὐκ ἤθελε λέγειν [ἐν αἰν]ίγμας[ι]ν δὲ[μεγ]άλα ἱερ[ολογ]εῖται μὲν οὖγ καὶ ἀ[πὸ τ]οῦ πρώτου[καὶ] μέχρι ⟨τ⟩οῦ [τελε]υταίου ῥήματος ὡ[ς δηλοῖ] καὶ ἐν τῶι[εὐκ]ρινήτω[ι ἔπειmiddot θ]ύρας γὰρ ἐπιθέ[σθαι κελ]εύσας τοῖ[ς][ὠσὶ]ν αὐτ[οὺς οὔτι νομο]θετεῖμ φη[σιν τοῖς] πολλοῖς []Un inno che dice cose sane e conformi al diritto divino infatti con la poesia Infatti non egrave possibile dire al contempo la posizione delle parole e le frasi La poesia perograve egrave qualcosa di strano e di enigmatico per gli uomini Ora Orfeo non voleva dire loro enigmi ingannevoli bensigrave cose importanti in enigmi Dunque espone un discorso sacro dalla prima allrsquoultima parola come mostra anche nel verso ben scelto avendo ordinato loro di porsi delle porte sulle orecchie dice di non istituire leggi per i piugrave [] (col VII)86

La veritagrave dello ἱερὸς λογός egrave necessariamente espressa ἐν αἰνίγμαςιν per proteggerla dagli laquouominiraquo (ἀνθρώποις) essa ri-chiede dunque adeguata disposizione sottolineata nel poema da un gesto (laquoporsi porte sulle orecchieraquo θύρας ἐπιθέσθαι τοῖς ὠσὶν un invito a totale concentrazione) e dallrsquoesplicito diniego della co-municazione laquoai piugraveraquo (τοῖς πολλοῖς) Le scelte lessicali evocano espressioni che ritroviamo nelle citazioni eraclitee la cui struttura egrave forse presente allrsquoautore nellrsquoaccenno a una studiata costruzione verbale ogni parola di Orfeo impone lrsquourgenza interpretativa rin-viando a un senso riposto oltre quello immediato LrsquoEfesio tutta-via egrave richiamato nel commento soprattutto dallrsquoidea di fondo evi-dentemente presente nel poema orfico che lrsquointelligenza del testo sacro (ὕμνον) presupponga una chiave (lrsquoiniziazione alla parola di Orfeo) Anche per la comprensione dellrsquounitario assetto della realtagrave

86 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 904-905

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(κόσμον τόνδε͵ τὸν αὐτὸν ἁπάντων B30) infatti egrave essenziale la decifrazione del logos87

οὐκ ἐμοῦ ἀλλὰ τοῦ λόγου ἀκούσαντας ὁμολογεῖν σοφόν ἐστιν ἓν πάντα εἶναιnon ascoltando me ma il logos egrave saggio convenire che tutte le cose sono uno (Ippolito DK 22 B50)

Analogamente nello stigma del commentatore nei confronti dellrsquoincomprensione dei non iniziati (cui nelle colonne superstiti ci si riferisce come οἱ πολλοί οἱ οὐ γινώσκοντες οἱ οὐκ εἰδότες) e del conseguente stravolgimento del significato delle divinazioni

[] αὐτοῖς πάριμεν [εἰς τὸ μα]ντεῖον ἐπερ[ω]τής[οντες]τῶν μαντευομένων [ἕ]νεκεν εἰ θεμι ltgtἐν Ἅιδου δεινὰ τί ἀπιστοῦσι οὐ γινώς[κοντες ἐ]νύπνιαοὐδὲ τῶν ἄλλων πραγμάτων ἕκαστ[ον] διὰ ποίων ἂνπαραδειγμάτων π[ι]στεύοιεν ὑπό τ[ῆς τε]ἁμαρτ⟨ί⟩ηςκαὶ [τ]ῆς ἄλλης ἡδον[ῆ]ς νενικημένι[οι οὐ] μανθ[άνο]υσιν[οὐδὲ] πιστεύουσι ἀπ[ι]στίη δὲ κἀμα[θίη τὸ αὐτόmiddot ἢν γὰρ][μὴ μα]νθάνωσι μη[δ]ὲ γινώ[σ]κως[ιν οὐκ ἔστιν ὅπως][πιστεύου]σιν [][] per essi andiamo nella sede delle divinazioni per interrogare e avere dei responsi se sia concesso dal diritto divino ltgt cose terribili nellrsquoAde percheacute non vi credono Dal momento che non comprendono i sogni neacute ciascuna delle altre cose grazie a quali esempi potrebbero credere Poicheacute si sono lasciati vincere dalla colpa e da altri piaceri non imparano e non credono Ora la man-canza di fede e la mancanza di apprendimento sono la stessa cosa Se infatti non apprendono e non riconoscono non hanno modo di aver fede [] (col V)88

egrave possibile rinvenire eco della denuncia eraclitea del fraintendi-mento volgare dellrsquoelemento religioso (B15) e della superficiale credulitagrave popolare

87 D oBBink Cosmology as Initiation in Studies on the Derveni Papyrus cit p 4288 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 902-903

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

ἀλλὰ τῶν μὲν θείων τὰ πολλά καθrsquo Ἡράκλειτον ἀ π ι σ τ ί η ι δ ι α φ υ γ γ ά ν ε ι μ ὴ γ ι γ ν ώ σ κ ε σ θ α ιMa la maggior parte delle cose divine secondo Eraclito s i sot-t rae a l la conoscenza per incredul i tagrave ltdegli uominigt (Plutarco DK 22 B86)

ma anche del rilievo posto sul retto orientamento sulla disposizio-ne che deve sostenere la ricerca

ἐὰν μὴ ἔλπηται ἀνέλπιστον οὐκ ἐξευρήσει ἀνεξερεύνητον ἐὸν καὶ ἄπορονSe uno non spera non potragrave trovare lrsquoinsperabile percheacute esso egrave dif-ficile da trovare e impervio (Clemente Alessandrino DK 22 B18)

In generale la polemica eraclitea nei confronti dei laquomoltiraquo (οἱ πολλοί) e della loro mancanza di intendimento e orientamento po-trebbe far da sfondo alla commiserazione del commentatore per la mancata intelligenza dei sacrifici intelligenza che impone di col-legare le azioni e i gesti di culto (τὰ δρώμενα) alla comprensione della recitazione (τὰ λεγόμενα) cosigrave giustificando lrsquoopera di ese-gesi89 La salvezza era con ogni probabilitagrave promessa allrsquoiniziato a tre condizioni una corretta condotta di vita una adeguata cono-scenza determinate pratiche cultuali90

ἀνθρώπω[ν ἐμ]πόλεσιν ἐπιτελέσαντες [τὰ ἱε]ρὰ εἶδονἔλασσον σφᾶς θαυμάζω μὴ γινώσκειν οὐ γὰρ οἷόν τεἀκοῦσαι ὁμοῦ καὶ μαθεῖν τὰ λεγόμενα ὅσοι δὲ παρὰ τοῦτέχνημ ποιομένου τὰ ἱερὰ οὗτοι ἄξιοι θαυμάζεσθαικαὶ οἰκτε[ί]ρεσθαι θαυμάζεσθαι μὲν ὅτι δοκοῦντεςπρότερον ἢ ἐπιτελέσαι εἰδήσειν ἀπέρχονται ἐπι-τελέσαντες πρὶν εἰδέναι οὐδrsquo ἐπανερόμενοι ὥσπερὡς εἰδότες τι ὧν εἶδον ἢ ἤκουσαν ἢ ἔμαθον [οἰ]κτε⟨ί⟩ρεσθαι δὲὅτι οὐκ ἀρκεῖ σφιν τὴν δαπάνην προανηλῶσθαι ἀλλὰκαὶ τῆσ γνώμης στερόμενοι προσαπέρχονταιπρὶμ μὲν τὰ [ἱ]ερὰ ἐπιτελέσαι ἐλπίζον[τε]ς εἰδήσειν

89 K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit pp 52-5390 K tsantsanoGlou The First Columns of the Derveni Papyrus and their

Religious Significance in Studies on the Derveni Papyrus cit p 101

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ἐπ[ιτελές]αντ[ες] δὲ στερηθέντες κα[ὶ τῆς] ἐλπί[δος] ἀπέρχονταιNelle cittagrave degli uomini compiendo i riti sacri hanno visto mi meraviglio di meno che non abbiano conoscenza Non egrave infatti possibile udire e al contempo anche imparare ciograve che viene detto Ora coloro che (vorrebbero farlo) imparando da colui che compie le cerimonie sacre come unrsquoarte sono degni di stupore e di com-miserazione di stupore percheacute convinti che acquisiranno il sapere prima di aver compiuto i riti se ne vanno dopo averli compiuti prima di avere acquisito la conoscenza senza nemmeno fare do-mande come se sapessero qualcosa di ciograve che hanno visto udito o appreso E sono degni di commiserazione percheacute non basta loro aver speso il loro denaro in anticipo ma se ne vanno anche pri-vi di conoscenza Sperando di ottenere conoscenza prima di aver compiuto le cerimonie sacre dopo averle compiute se ne vanno deprivati perfino della speranza (col XX)91

In relazione a quanto sopra marcato circa la presa di posizione era-clitea nei confronti della presunta azione purificatrice dei μάγοι egrave necessario segnalare come proprio nelle colonne iniziali (I-VI le piugrave danneggiate) del Papiro Derveni che contengono la citazione del passo di Eraclito lrsquoautore si riferisse alle figure dei laquomagiraquo e al loro presunto intervento di catarsi e pacificazione nei confron-ti delle anime dei defunti accostandoli alle figure degli laquoiniziatiraquo (μύσται)

[] εὐ]χαὶ καὶ θυς[ί]αι μειλίσσουσι τὰ[ς ψυχάς]ἐπ[ωιδὴ δ]ὲ μάγων δύναται δαίμονας ἐμ[ποδὼνγι[νομένο]υς μεθιστάναιmiddot δαίμονες ἐμποδών ὄντες εἰσὶψ[υχαὶ τιμω]ροί τὴν θυς[ία]ν τούτου ἕνεκε[μ] π[οιοῦσ]ι[νοἱ μά[γο]ι ὡσπερεὶ ποινὴν ἀποδιδόντες τοῖ⟨ς⟩ δὲἱεροῖ[ς] ἐπισπένδουσιν ὕ[δω]ρ καὶ γάλα ἐξ ὧνπερ καὶ τὰςχοὰς ποιοῦσι ἀνάριθμα [κα]ὶ πολυόμφαλα τὰ πόπαναθύουσιν ὅτι καὶ αἱ ψυχα[ὶ ἀν]άριθμοί εἰσι μύσταιΕὐμενίσι προθύουσι κ[ατὰ τὰ] αὐτὰ μάγοις [][] preghiere e sacrifici addolciscono le anime e il canto dei Magi che incanta puograve allontanare i degravemoni quando siano divenuti un impedimento i degravemoni che costituiscono un impedimento sono

91 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 916-917

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anime vendicatrici Per questo i magoi offrono il sacrificio come se stessero pagando una pena E durante i riti sacri offrono acqua e latte con i quali compiono anche le libagioni Ed offrono torte innumerevoli con molti ombelichi poicheacute anche le anime sono innumerevoli Gli iniziati compiono un sacrificio preliminare alle Eumenidi allo stesso modo in cui lo fanno i magoi [] (col VI)92

Ciograve che in apparenza si legge come un apprezzamento potrebbe tuttavia in assenza di un contesto piugrave determinato celare un at-tacco contro le pratiche misteriche e la ciarlateneria di presunti ldquopurificatorirdquo proprio come quello portato da Eraclito e piugrave tardi da Platone (Repubblica II 364b-365a)93 egrave possibile che pur vi-cino allrsquoinsegnamento orfico il commentatore in realtagrave prendesse le distanze da quelli che denunciava come fraintendimenti con-trapponendo direttamente alle pratiche descritte lrsquoinsegnamento da ricavare dallrsquointerpretazione della parola di Orfeo94La citazione eraclitea potrebbe quindi essere intervenuta nel con-testo di unrsquointroduzione polemica a confermare come la rivela-zione della veritagrave fosse destinata a ribaltare le false convinzioni volgari95 lrsquointenzione nellrsquoinsieme sarebbe stata allora quella di condannare una partecipazione passiva e inconsapevole a riti di cui non si intenda il reale significato religioso96 In questo senso la scelta dellrsquoautore potrebbe corroborare lrsquoipotesi che la battaglia culturale dellrsquoEfesio contro le degenerazioni dei culti misterici fos-se avvertita nel V secolo aC come paradigmaticaA questa peculiare presenza di Eraclito allrsquointerno di una cornice orfica si deve aggiungere quanto ebbe a segnalare (tra II e III seco-lo dC) Clemente Alessandrino

92 Ibi pp 902-90393 Pare sensata lrsquoipotesi di Kouremenos (K tsantsanoGlou-Th kouremenos

Introduction cit pp 56-57)94 Sebbene non manchi chi interpreta il riferimento ai μάγοι in senso positivo

addirittura come una sorta di autocitazione da parte dellrsquoautore del testo (K tsantsanoGlou The First Columns of the Derveni Papyrus cit p 110 nota 25 G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 82)

95 K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit pp 55-5696 Ms funGhi The Derveni Papyrus cit p 32

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σιωπῶ δὲ Ἡράκλειτον τὸν Ἐφέσιον ὃς παρrsquo Ὀρφέως τὰ πλεῖστα εἴληφενNon parlo di Eraclito lrsquoEfesio il quale ricavograve da Orfeo la mag-gior parte delle sue opinioni (Clemente Alessandrino Stromata 62271)

Lrsquoaccostamento (abbozzato almeno per alcune opinioni anche in Plutarco e Proclo97) scaturirebbe da una certa confusione nella re-lazione tra il pensatore di Efeso e le fonti orfiche consolidatasi (in rapporto ai temi intravisti nei frammenti del papiro Derveni) nel corso dei secoli Egrave in effetti possibile98 che in piena autonomia (cioegrave senza presupporre unrsquoadesione religiosa) e per i propri obiet-tivi Eraclito avesse ricavato e adattato motivi - quello dellrsquounitagrave o ciclica interconnessione dei contrari per esempio - attestati anche nel materiale orfico piugrave antico Le tavolette drsquoosso rinvenute99 in un sito religioso dellrsquoantica Olbia Pontica (Mar Nero) e risalenti alla metagrave del V secolo aC insistono in effetti sulla loro immediata identitagrave

ΒΙΟΣ ΘΑΝΑΤΟΣ ΒΙΟΣ (tav 1)

ΕΙΡΗΝΗ ΠΟΛΕΜΟΣΑΛΗΘΕΙΑ ΨΕΥΔΟΣ (tav 2)

[ΣΩΜ]Α ΨΥΥΧΗ (tav 3)

cosigrave da richiamare anche nella loro sintassi celebri frammenti era-clitei

ἀθάνατοι θνητοί θνητοὶ ἀθάνατοι ζῶντες τὸν ἐκείνων θάνατον τὸν δὲ ἐκείνων βίον τεθνεῶτεςImmortali mortali mortali immortali vivendo di quelli la morte di quelli la vita morendo (Ippolito DK 22 B62)

97 D sider Heraclitus in the Derveni Papyrus cit p 14898 Ibi pp 147-148 G BeteGh The Derveni Papyrus cit pp 342-34399 Nel 1951 ma pubblicate solo nel 1978

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ὁ θεὸς ἡμέρη εὐφρόνη χειμὼν θέρος πόλεμος εἰρήνη κόρος λιμός (τἀναντία ἅπανταmiddot οὗτος ὁ νοῦς) ἀλλοιοῦται δὲ ὅκωσπερ ltπῦρgt ὁπόταν συμμιγῆι θυώμασιν ὀνομάζεται καθrsquo ἡδονὴν ἑκάστουIl dio egrave giorno notte inverno estate guerra pace sazietagrave fame (tutti gli opposti egli egrave lrsquointelligenza) si trasforma come il fuoco quan-do si mescola con gli odori ed egrave nominato secondo lrsquoaroma di ognuno (Ippolito DK 22 B67)

Difficile in questo caso stabilire la prioritagrave cronologica ma egrave co-munque interessante registrare le convergenze non deve dunque sorprendere che il commentatore di Derveni intravedesse una pos-sibile sintonia tra le sentenze eraclitee e le proprie preoccupazioni e che successivamente qualcuno arrivasse a immaginare unrsquoim-probabile dipendenza segnalata appunto da Clemente La fruizio-ne di testi e forse di modalitagrave espressive e atteggiamenti eraclitei nel papiro Derveni puograve dunque attestare solo la possibilitagrave di una comune sensibilitagrave morale e religiosa e giustificare indirettamente lrsquoipotesi che lrsquoEfesio conoscesse i testi sacri al culto orfico

Spegnere la tracotanza la polemica politica

Diversi segnali suggeriscono di considerare probabile che nella battaglia condotta da Eraclito nei confronti della cultura contempo-ranea la polemica politica incidesse particolarmente100 Come se-gnalato da Diels-Kranz (in appendice alle testimonianze sulla vita del pensatore di Efeso101) disponiamo in questo senso anche di un riscontro esterno

100 Per una recente radicale rilettura di Eraclito in chiave politica si puograve consul-tare i PoZZoni Eraclito de-crittato Lrsquoontologia civica di Eraclito di Efeso Villasanta (MI) Liminamentis 2009 Un precedente puograve considerarsi A caPiZZi Eraclito e la sua leggenda Proposta di una diversa lettura dei fram-menti Roma Ateneo 1979

101 Nella edizione tedesca Die Fragmente der Vorsokratiker von H diels herausge-geben von W kranZ Band I Berlin Weidmannsche Verlagsbuchhandlung 196110 p 144 Lrsquoappendice manca invece nellrsquoedizione italiana I Presocratici a cura di G Reale Milano Bompiani 2006

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Monete di epoca romana presentano con lrsquoiscrizione ηρακλειτοςε-φεςιων (Eraclito degli Efesi) una figura barbuta eretta che guarda a sinistra con la mano destra levata (come per un discorso) lrsquoindi-ce rivolto a seacute e la sinistra che regge una mazza sequenza di gesti che egrave stata interpretata come segno di preghiera e venerazione102 ovvero come rituale iniziatico o ancora icastico invito a guardare dentro seacute stessi103 Il particolare della mazza potrebbe tuttavia evo-care la battaglia morale dellrsquoEfesio (la sua lotta contro il vizio104) ovvero alludere a Eracle proponendone lrsquoaccostamento a Eraclito (come nella quarta epistola pseudoeraclitea) e corroborare cosigrave la notizia dellrsquoesistenza in Efeso di una statua di Eraclito rappresen-tato come Eracle105 ciograve ne confermerebbe la statura pubblica che la raffigurazione nellrsquoatto di parlare potrebbe celebrare

Drsquoaltra parte nella tradizione dossografica allo scritto di Eraclito era esplicitamente riferito anche un contenuto politico

τὸ δὲ φερόμενον αὐτοῦ βιβλίον ἐστὶ μὲν ἀπὸ τοῦ συνέχοντος Περὶ φύσεως διήιρηται δὲ εἰς τρεῖς λόγους εἴς τε τὸν περὶ τοῦ παντὸς καὶ πολιτικὸν καὶ θεολογικόνIl libro che di lui egrave tramandato egrave intitolato per il suo contenu-to Sulla natura ma egrave suddiviso in tre trattazioni quella intorno allrsquouniverso [al tutto] quella politica e quella teologica (Diogene Laerzio DK 22 A15)

e ne era stata avanzata una lettura in chiave decisamente etico-politica

[] ἐπιγράφουσι δὲ αὐτῶι οἱ μὲν Μούσας οἱ δὲ Περὶ φύσεως Διόδοτος δὲ ἀκριβὲς οἰάκισμα πρὸς στάθμην βίου ἄλλοι γνώμονrsquo ἠθῶν τρόπου κόσμον ἕνα τῶν ξυμπάντων [][] τῶν δὲ γραμματικῶν Διόδοτος ὃς οὔ φησι περὶ φύσεως εἶναι τὸ σύγγραμμα ἀλλὰ περὶ πολιτείας τὰ δὲ περὶ φύσεως ἐν παραδείγματος εἴδει κεῖσθαι[] Alcuni lo intitolano Muse altri Sulla natura Diodoto invece

102 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 66103 Tonelli in eraclito Dellrsquoorigine cit p 22104 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 65105 Ibidem

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Guida per una vita retta [esatta a piombo] altri ancora Regola (gnomone) dei costumi Disposizione di comportamento unica per tutti [][] tra i grammatici Diodoto il quale sostiene che lrsquoopera com-posta [da Eraclito] non verte sulla natura ma sullo Stato e che le parti sulla natura vi sono contenute solo come esempi (Diogene Laerzio DK 22 A112 15)

Probabilmente leggendarie ancorcheacute indicative di un orientamen-to che lrsquoantichitagrave attribuiva allrsquoEfesio le azioni e le pose con cui Eraclito avrebbe accompagnato le proprie prese di posizione poli-tiche secondo Plutarco e Diogene

οἱ δὲ συμβολικῶς ἄνευ φωνῆς ἃ δεῖ φράζοντες οὐκ ἐπαινοῦνται καὶ θαυμάζονται διαφερόντως ὡς Ἡ ἀξιούντων αὐτὸν τῶν πολιτῶν γνώμην τινrsquo εἰπεῖν περὶ ὁμονοίας ἀναβὰς ἐπὶ τὸ βῆμα καὶ λαβὼν ψυχροῦ κύλικα καὶ τῶν ἀλφίτων ἐπιπάσας καὶ τῶι γλήχωνι κινήσας ἐκπιὼν ἀπῆλθεν ἐνδειξάμενος αὐτοῖς ὅτι τὸ τοῖς τυχοῦσιν ἀρκεῖσθαι καὶ μὴ δεῖσθαι τῶν πολυτελῶν ἐν εἰρήνηι καὶ ὁμονοίαι διατηρεῖ τὰς πόλειςColoro che per segni senza parole esprimono quanto deve esser detto non sono forse lodati e ammirati in modo particolare Come Eraclito il quale chiedendogli i concittadini di esprimere una sen-tenza sulla concordia salito sulla tribuna prese una coppa di acqua fredda vi sparse della farina drsquoorzo e rimescolata con menta la bevve e se ne andograve avendo cosigrave mostrato loro che lrsquoaccontentarsi di ciograve che si trova e il non aver bisogno di cose costose conservano la cittagrave in pace e in concordia (Plutarco DK 22 A3b)

ἀναχωρήσας δὲ εἰς τὸ ἱερὸν τῆς Ἀρτέμιδος μετὰ τῶν παίδων ἠστραγάλιζενmiddot περιστάντων δrsquo αὐτὸν τῶν Ἐφεσίων laquoτί ὦ κάκιστοι θαυμάζετεraquo εἶπενmiddotraquoἢ οὐ κρεῖττον τοῦτο ποιεῖν ἢ μεθrsquo ὑμῶν πολιτεύεσθαιraquoRitiratosi presso il tempio di Artemide giocava a dadi con i fan-ciulli e dal momento che gli Efesi lo attorniavano cosigrave parlograve laquoDi che cosa vi meravigliate o pessimi Non egrave forse meglio fare ciograve che partecipare alla vita della cittagrave con voiraquo (Diogene Laerzio DK 22 A13)

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La coniazione a Efeso in epoca romana della moneta di cui si egrave detto potrebbe aver suggellato la propensione eraclitea registrata dalla tradizione ad accentuare la propria sferzante polemica con un ampio ricorso a forme simboliche di comunicazione gestuale106Alla diretta presa di posizione di Eraclito nella convulsa vita del-la πόλις (e addirittura a un possibile ruolo di nomoteta analoga-mente a Senofane Pitagora e altri antichi sapienti) accenna sempre Diogene Laerzio in apertura della sua vita del filosofo

ἔλεγε δὲ καὶ laquoὕ β ρ ι ν χ ρ ὴ σ β ε ν ν ύ ν α ι μ ᾶ λ λ ο ν ἢ π υ ρ κ α ϊ ή ν raquo [B 43] καὶ laquoμάχεσθαι χρὴ τὸν δῆμον ὑπὲρ τοῦ νόμου ὅκωσπερ τείχεοςraquo [B 44] καθάπτεται δὲ καὶ τῶν Ἐφεσίων ἐπὶ τῶι τὸν ἑταῖρον ἐκβαλεῖν Ἑρμόδωρον ἐν οἷς φησινmiddotraquoἄξιον Ἐφεσίοις ἡβηδὸν ἀπάγξασθαι πᾶσι καὶ τοῖς ἀνήβοις τὴν πόλιν καταλιπεῖν ο ἵτ ινες Ἑρμόδωρον ἄνδρα ἑωυτῶν ὀνήιστον ἐξέβαλον φάντεςmiddot ἡμέων μηδὲ ε ἷς ὀνήιστος ἔστω ε ἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνraquo [B 121] ἀξιούμενος δὲ καὶ νόμους θεῖναι πρὸς αὐτῶν ὑπερεῖδε διὰ τὸ ἤδη κεκρατῆσθαι τῆι πονηρᾶι πολιτείαι τὴν πόλινDiceva pure laquoBisogna spegnere la tracotanza piugrave che un incen-dioraquo [B43] e laquoBisogna che il popolo combatta per la legge come per le mura della cittagraveraquo [B44] Attacca anche gli Efesi percheacute ave-vano espulso il suo compagno Ermodoro nel passo in cui afferma laquoSarebbe bene per gli Efesi adulti impiccarsi tutti quanti e lasciare la cittagrave ai fanciulli essi che esiliarono Ermodoro il piugrave abile tra loro sostenendo ldquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altrirdquoraquo [B121] Invitato comunque a dar loro leggi si rifiutograve dal momento che la cittagrave era giagrave dominata da una cattiva costituzione (DK 22 A12)

Lrsquoaccostamento a πυρκαϊή (conflagrazione incendio) suggerisce per ὕβρις nel contesto della prima citazione un significato politico laquoviolenza sfrenataraquo107 dunque piuttosto che mera tracotanza indivi-duale azione violenta di massa perpetrata dal δῆμος sollevazione che prevarica la norma stigmatizzata con una nota aristocratica (e

106 In questa direzione la lettura di AM BatteGaZZore Gestualitagrave e oracolaritagrave in Eraclito Genova Istituto di Filologia Classica e Medievale 1979

107 Cosigrave traduce Marcovich eraclito Frammenti cit p 366

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sapienziale) lrsquoincapacitagrave di stare al proprio posto108 In questo sen-so B43 egrave da leggere probabilmente come proposto da Diogene proprio in relazione a B44 contro la sedizione che mina dallrsquointer-no la comunitagrave il νόμος costituisce un baluardo analogo a quello che le mura (τεῖχος ) offrono contro lrsquoattacco esterno Soffocare la sommossa e ricondursi alla legge possono essere inquadrati allrsquoin-terno di una generale indicazione di fondo cui egrave allora possibile attribuire anche valore politico

ξὺν νόωι λέγοντας ἰσχυρίζεσθαι χρὴ τῶι ξυνῶι πάντων ὅκωσπερ νόμωι πόλις καὶ πολὺ ἰσχυροτέρως τρέφονται γὰρ πάντες οἱ ἀνθρώπειοι νόμοι ὑπὸ ἑνὸς τοῦ θείουmiddot κρατεῖ γὰρ τοσοῦτον ὁκόσον ἐθέλει καὶ ἐξαρκεῖ πᾶσι καὶ περιγίνεταιColoro che vogliono parlare con intendimento devono basarsi su ciograve che a tutto egrave comune come la cittagrave sulla legge e ancora piugrave fermamente Tutte le leggi umane infatti si alimentano dellrsquounica legge divina poicheacute quella domina quanto vuole basta per tutte le cose e avanza (Stobeo DK 22 B114)

διὸ δεῖ ἕπεσθαι τῷ ξυνῷ τοῦ λόγου δ΄ ἐόντος ξυνοῦ ζώουσιν οἱ πολλοὶ ὡς ἰδίαν ἔχοντες φρόνησινperciograve si deve seguire ciograve che egrave comune ma pur essendo il logos comune i piugrave vivono come se avessero un intendimento privato (DK 22 B2)

Il riferimento a τὸ ξυνόν sarebbe peculiare al pensiero di Eraclito109 risultando declinato a vari livelli il λόγος egrave laquocomuneraquo il κόσμος egrave laquocomuneraquo il πόλεμος egrave laquocomuneraquo Anche il νόμος egrave comune esso mantiene saldo lo stato (ἰσχυρίζεται νόμωι πόλις) alla cui conservazione tutti dovrebbero concorrere istituendo un ambi-to (politico) di relazioni umane110 che si sovrappone allo spazio fisico assicurato dal τεῖχος La difesa dellrsquouno non puograve essere

108 Ibidem109 G Vlastos Equality and Justice in Early Greek Cosmologies (1947) in G

vlastos Studies in Greek Philosophy vol I The Presocratics edited by DW Graham Princeton Princeton University Press 1995 p 73

110 Espressione del contenuto umano della πόλις (S maZZarino Il pensiero sto-rico classico Roma-Bari Laterza 1973 vol I p 82)

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disgiunta dal rispetto dellrsquoaltro Unrsquoeco forse dellrsquoidea soloniana di εὐνομίη ordinamento retto sulla giustizia111 e sulla conseguente solidarietagrave112 che in Eraclito si arricchisce tuttavia nel rilievo del θείος νόμος (πάντες οἱ ἀνθρώπειοι νόμοι ὑπὸ ἑνὸς τοῦ θείου) della peculiare allusione alle implicazioni tra (i) unicitagrave della legge divina e molteplicitagrave delle leggi umane ovvero (ii) unitagrave della leg-ge e contrastanti posizioni che in essa trovano armoniaAnalogo rilievo al dominio del νόμος egrave attribuito da Plutarco alla saggezza politica di Biante di Priene (presente nella tradizione dei Sette Sapienti)

ὁ Βίας ἔφησε κρατίστην εἶναι δημοκρατίαν ἐν ᾗ πάντες ὡς τύραννον φοβοῦνται τὸν νόμονBiante affermograve che la democrazia piugrave forte egrave quella in cui tutti temono la legge come un tiranno (Convivium Septem Sapientium 154e)

personaggio esplicitamente citato (e apprezzato) in un frammento eracliteo trasmesso da Diogene Laerzio

ὁ δυσάρεστος Ἡράκλειτος μάλιστα αὐτὸν ἐπῄνεσε γράψαςmiddot ἐν Πριήνῃ Βίας ἐγένετο ὁ Τευτάμεω οὗ πλέων λόγος ἢ τῶν ἄλλων καὶ οἱ Πριηνεῖς δὲ αὐτῷ τέμενος καθιέρωσαν τὸ Τευτάμειον λεγόμενον ἀπεφθέγξατοmiddot οἱ πλεῖστοι κακοίEraclito difficile a contentarsi lo ha lodato in massimo grado scrivendo laquoIn Priene nacque Biante figlio di Teutamo la cui fama egrave maggiore di quella degli altriraquo E gli abitanti di Priene gli dedi-carono un recinto sacro chiamato laquoil Teutameioraquo Sentenziograve laquoI piugrave ltdegli uominigt sono malvagiraquo (Diogene Laerzio I 88 DK 22 B39)

A Biante sarebbe inoltre da imputare la sentenza ricordata in B104113

111 G Vlastos Equality and Justice cit p 73112 G Vlastos Solonian Justice in G vlastos Studies in Greek Philosophy vol

I The Presocratics cit pp 55-56113 Come conferma anche Marcovich eraclito Frammenti cit p 363

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τίς γὰρ αὐτῶν νόος ἢ φρήν δήμων ἀοιδοῖσι πείθονται καὶ διδασκάλωι χρείωνται ὁμίλωι οὐκ εἰδότες ὅτι ldquoοἱ πολλοὶ κακοί ὀλίγοι δὲ ἀγαθοίrdquoche mente e intelligenza hanno Ripongono fiducia negli aedi po-polari e prendono la folla come maestra non sapendo che laquoi molti sono cattivi e pochi i buoniraquo (Proclo DK 22 B104)

Il riferimento al sapiente di Priene potrebbe segnalare la contingen-za storico-politica entro cui inquadrare la polemica eraclitea il ter-mine λόγος nella citazione di Diogene (B39) potrebbe intendersi non come laquola famaraquo (come per lo piugrave si fa) ma come laquoil discorsoraquo di Biante si potrebbe cioegrave ipotizzare che Eraclito alluda allrsquoinvito che secondo Erodoto (I 170) quello avrebbe rivolto (546 aC) alle cittagrave ionie affincheacute unissero le proprie forze per fondare un nuovo stato (in Sardegna) lontano dalla minaccia persiana114 Il confronto drammatico delle poleis ionie con il Gran Re egrave in effetti ancora alla base dellrsquoemergenza che avrebbe spinto i concittadini a richiedere lrsquointervento di Eraclito secondo la notizia conservata in un codice siriaco del Περὶ ἀρετῆς di Temistio

Gli Efesi erano assuefatti al benessere e al piacere quando scoppiograve una guerra contro di loro e la loro cittagrave fu circondata e posta sotto assedio dai Persiani Essi tuttavia continuarono nella loro vita di piaceri secondo abitudine fin quando cominciarono a mancare i mezzi di sussistenza nella cittagrave Quando la fame si diffuse pesan-temente tra loro i cittadini si riunirono per valutare che cosa fosse da fare cosigrave che il sostentamento non venisse meno nessuno perograve osava consigliare loro di porre freni al lusso Proprio mentre erano riuniti un uomo di nome Eraclito prese farina drsquoorzo la mescolograve con acqua e la mangiograve sedendo in mezzo a loro questa fu una lezione silenziosa offerta a tutta la popolazione La storia racconta che gli Efesi subito compresero il rimprovero e di ulteriori non eb-bero bisogno piuttosto procedettero essendosi di fatto resi conto di dover moderare il lusso percheacute il cibo non mancasse Quando i loro nemici seppero che essi avevano imparato a vivere con mode-razione e regolavano i pasti secondo il consiglio di Eraclito si riti-rarono dalla cittagrave e nonostante fossero vincitori sul piano militare sgombrarono il campo davanti allrsquoorzo di Eraclito (DK 22 A3b)

114 Serra in eraclito Iframmenti e le testimonianze cit p 178

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La vicenda si riferisce alla rivolta ionia (499-493 aC) contro il dominio persiano e lrsquoassedio di Efeso che avrebbe poi condotto alla scelta della cittagrave di emarginarsi dal conflitto conclusosi con la sconfitta dellrsquoalleanza delle cittagrave ribelli Nonostante manchi lrsquouna-nimitagrave tra gli storici egrave possibile che allrsquointerno di tale emergenza si inserisse il tentativo politico di Ermodoro115 forse asceso al potere in Efeso sullrsquoonda dellrsquoinsurrezione contro le tirannidi sostenute dal Gran Re e travolto dal prevalere della fazione filo-persianaConcedendo credito alla notizia di Diodoto riferita da Diogene Laerzio il κόσμος cui rivolgeva la propria attenzione lrsquoEfesio po-trebbe essere stato allora in primo luogo quello politico in tal caso le citazioni in cui piugrave direttamente si riflettono le opinioni politiche di Eraclito assumerebbero un rilievo chiave Insieme agli scarni ele-menti dossografici esse possono illuminare circa attori e contesto della scena storica entro cui il pensatore sviluppava i propri attacchi Sostenitore di Ermodoro (come si evince anche da B121) e della li-nea anti-persiana favorevole allo sforzo dellrsquoalleanza ionia (τὸ κοι- κοι-κοι-νόν τῶν Ἰώνων) Eraclito dopo la sconfitta di quellrsquoorientamento politico e lrsquoallontanamento del suo leader dalla cittagrave avrebbe volto la propria attivitagrave a una complessiva116 contestazione dei costumi corrotti e del disordine morale e civile dilaganti tra i concittadini

τυφλὸν δὲ τὸν Πλοῦτον ποιεῖ ὡς οὐκ ἀρετῆς κακίας δὲ παραιτίου ὅθεν καὶ Ἡ ὁ Ἐφέσιος ἀρώμενος Ἐφεσίοις οὐκ ἐπευχόμενοςmiddot μὴ ἐπιλίποι ὑμᾶς πλοῦτος ἔφη Ἐφέσιοι ἵνrsquo ἐξελέγχοισθε πονηρευόμενοιPluto agisce da cieco poicheacute egrave causa non di virtugrave ma di vizio Perciograve anche lrsquoefesio Eraclito ingiuria gli Efesi e non rende loro grazia af-fermando non vi abbandoni mai o Efesi la ricchezza affincheacute pos-siate manifestare il vostro agire malvagio (Tzetze DK 22 B125a)

115 Di questo avviso Pozzoni che su questa lettura fonda la sua interpretazione del pensiero e dellrsquoopera di Eraclito (i PoZZoni Eraclito de-crittato cit in particolare cap 2 Etica e toeria del diritto Eraclito e Ermodoro)

116 Ancorcheacute crittata secondo la linea interpretativa proposta da Pozzoni La qua-le tuttavia pur stimolante rispetto agli approcci tradizionali ai testi eraclitei e coerente nel proprio sforzo di ricondurre lrsquoessenziale del pensiero eracliteo alla vicenda politica di Efeso (per altro aderendo a una semplice ipotesi storica circa il ruolo di Ermodoro) appare anche eccessivamente riduttiva

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ovvero del misconoscimento popolare di valore e capacitagrave

ἄξιον Ἐφεσίοις ἡβηδὸν ἀπάγξασθαι πᾶσι καὶ τοῖς ἀνήβοις τὴν πόλιν καταλιπεῖν οἵτινες Ἑρμόδωρον ἄνδρα ἑωυτῶν ὀνήιστον ἐξέβαλον φάντεςmiddot ἡμέων μηδὲ εἷς ὀνήιστος ἔστω εἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνSarebbe bene per gli Efesi adulti impiccarsi tutti quanti e lasciare la cittagrave ai fanciulli essi che esiliarono Ermodoro il piugrave abile tra loro sostenendo laquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altriraquo (Strabone DK 22 B121)

Ricondotti allo sfondo del νόμος e al primato di τὸ ξυνόν la pole-mica eraclitea nei confronti dei πολλοί e il rilievo garantito allrsquolaquou-noraquo alluderebbero allrsquourgenza di una condotta collettiva ispirata alla norma comune su cui convengano lrsquouno (se ha valore) e i molti117

νόμος καὶ βουλῆι πείθεσθαι ἑνόςLegge egrave anche ubbidire alla volontagrave di uno solo (Clemente Alessandrino DK 22 B33)

εἷς ἐμοὶ μύριοι ἐὰν ἄριστος ἦιUno per me vale diecimila se egrave il migliore (Galeno DK 22 B49)

Nessun avallo dunque nei confronti dellrsquoarbitrio dei tiranni come attestato nella tradizione (pur con riferimenti incerti118)

Ἡ γὰρ ὁ Βλύσωνος Μελαγκόμαν τὸν τύραννον ἔπεισεν ἀποθέσθαι τὴν ἀρχήν οὗτος βασιλέα Δαρεῖον παρακαλοῦντα ἥκειν εἰς Πέρσας ὑπερεῖδενEraclito figlio di Blosone convinse il tiranno Melancoma a la-sciare il potere Egli poi non tenne conto dellrsquoinvito di re Dario a recarsi in Persia (Clemente Alessandrino DK 22 A3)

117 R laurenti Eraclito cit pp 268-269118 Kirk ritiene possibile che il non altrimenti noto Melancoma citato nella testimo-

nianza di Clemente possa essere il Komas che fu tiranno alla fine del VI secolo aC (GS kirk Heraclitus The Cosmic Fragments cit p 13)

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ma nello specifico contesto di Efeso contrasto alla mollezza dei costumi addebitabile alle ricchezze e allrsquoabbrutimento frutto della volgare ignoranza

αἱρεῦνται γὰρ ἓν ἀντὶ ἁπάντων οἱ ἄριστοι κλέος ἀέναον θνητῶνmiddot οἱ δὲ πολλοὶ κεκόρηνται ὅκωσπερ κτήνεαPreferiscono infatti una sola cosa a tutte le altre gli uomini miglio-ri la gloria perenne alle cose mortali I piugrave al contrario vogliono saziarsi come bestie (Clemente Alessandrino DK 22 B29)

H dixit quod Si felicitas esset in delectationibus corporis boves felices diceremus cum inveniant orobum ad comedendumEraclito affermograve che se la felicitagrave consistesse nei piaceri del cor-po diremmo fe l ic i i buoi quando t rovino lent icchie da mangiare (Alberto M DK 22 B4)

ἑτέρα γὰρ ἵππου ἡδονὴ καὶ κυνὸς καὶ ἀνθρώπου καθάπερ Ἡ φησιν ὄ ν ο υ ς σ ύ ρ μ α τ rsquo ἂ ν ἑ λ έ σ θ α ι μ ᾶ λ λ ο ν ἢ χ ρ υ σ ό ν middot ἥδιον γὰρ χρυσοῦ τροφὴ ὄνοιςIl piacere del cavallo del cane e dellrsquouomo sono in effetti diversi come sostiene Eraclito g l i as ini prefer i rebbero i l foraggio al l rsquooro (Aristotele DK 22 B9)

Sentenze che insistono sullrsquoopposizione tra natura umana e natu-ra animale per condannare quei comportamenti che disdegnando lrsquoeccellenza della laquogloria perenneraquo (κλέος ἀέναον) scadono nel puro godimento materiale bestiale lrsquoaccenno al κλέος evoca lrsquoeti-ca aristocratica della guerra che puograve intravedersi in B53

πόλεμος πάντων μὲν πατήρ ἐστι πάντων δὲ βασιλεύς καὶ τοὺς μὲν θεοὺς ἔδειξε τοὺς δὲ ἀνθρώπους τοὺς μὲν δούλους ἐποίησε τοὺς δὲ ἐλευθέρουςIl conflitto di tutte le cose egrave padre di tutte re e alcuni rivelograve dei altri uomini gli uni fece schiavi gli altri liberi (Ippolito DK 22 B53)

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dove πόλεμος egrave cifra universale di uno scontro che domina a tut-ti i livelli nella vita discriminando senza appello la divisione in θεοί e ἄνθρωποι δούλοι e ἐλεύθεροι nella concezione greco-arcaica a fondamento di ogni ordinamento119 si rifletterebbe allora nella necessaria differenziazione sociale e politica allrsquointerno della πόλις120 normata dal νόμος A πόλεμος in effetti Eraclito acco-sta ἔρις (contesa discordia)

εἰδέναι δὲ χρὴ τὸν πόλεμον ἐόντα ξυνὸν καὶ δίκην ἔριν καὶ γινόμενα πάντα κατ΄ ἔριν καὶ χρεώνBisogna sapere che il conflitto egrave comune e la giustizia contesa e che tutto accade secondo contesa e necessitagrave (Origene DK 22 B80)

rivelando di entrambi universalitagrave (πόλεμος ξυνὸς) e feconditagrave ge-neratrice121 (γινόμενα πάντα κατ΄ ἔριν) ἔρις egrave δίκη cosigrave tutto quanto accade laquosecondo contesaraquo accade anche laquocome si conviene ed egrave giustoraquo (κατὰ χρεών) In questo senso Eraclito avrebbe inteso lo scenario cosmico come proiezione delle relazioni conflittuali ti-piche delle lotte cittadine (a partire ovviamente dalla personale esperienza in Efeso) filtrandone i processi attraverso un lessi-co dallrsquoimmediata valenza politico-sociale (contesa-giustizia) Secondo lrsquoindizio fornito da Diodoto il macrocosmo - unico e co-mune (ἕνα καὶ κοινὸν κόσμον Aeumltius DK 22 A10) ndash sarebbe proie-zione dellrsquoassetto politico propugnato dallrsquoEfesio (forse quello che Ermodoro aveva tentato di implementare) riconoscerne il λόγος il discorso ma anche la proposta politica sarebbe stato dunque discri-minante Alla sua diretta valenza civile potrebbero alludere quei testi in cui essenziale egrave lo stigma dellrsquoincomprensione dei laquomoltiraquo e delle conseguenti distorsioni

119 W JaeGer The Theology of the Early Greek Philosophers (1947) trad it La teologia dei primi pensatori greci Firenze La Nuova Italia 1961 p 184

120 Si veda il commento di Marcovich eraclito Frammenti cit p 104121 Mondolfo in E Zeller ndash r mondolfo La filosofia dei greci nel suo sviluppo

storico Parte I I Presocratici Volume IV Eraclito a cura di R mondolfo Firenze La Nuova Italia 1961 p 104

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ὁ Ἡ φησι τοῖς ἐγρηγορόσιν ἕνα καὶ κοινὸν κόσμον εἶναι τῶν δὲ κοιμωμένων ἕκαστον εἰς ἴδιον ἀποστρέφεσθαιE dice che per coloro che sono desti il mondo egrave unico e comune invece ciascuno di coloro che dormono ritorna a un proprio mondo privato (Plutarco DK 22 B89)

διὸ δεῖ ἕπεσθαι τῷ ξυνῷ τοῦ λόγου δ΄ ἐόντος ξυνοῦ ζώουσιν οἱ πολλοὶ ὡς ἰδίαν ἔχοντες φρόνησινperciograve si deve seguire ciograve che egrave comune ma pur essendo il logos comune i piugrave vivono come se avessero un intendimento privato (Sesto Empirico DK 22 B2)

Forzando lrsquoideale esiodeo di giustizia Eraclito scinde cosigrave ἔρις (competizione civile e costruttiva) e ὕβρις (violenza sopraffattri-ce) facendo di Dike norma vincolante a livello cosmico

Δίκης ὄνομα οὐκ ἂν ἤιδεσαν εἰ ταῦτα μὴ ἦνNon conoscerebbero il nome di Dike se queste cose [conflitto ingiustizia] non fossero [esistessero] (Clemente Alessandrino DK 22 B23)

Si tratta in fondo di unrsquoipotesi di lettura sostenuta da riscontri nei frammenti di altri autori arcaici (Anassimandro in primis) che con-sente di precisare un aspetto della polemica eraclitea

καὶ Ἡ ἐπιτιμᾶι τῶι ποιήσαντι laquoὡς ἔ ρ ι ς ἔκ τε θεῶν καὶ ἀνθρώπων ἀπόλοιτοraquo [XVIII 107]middot οὐ γὰρ ἂν εἶναι ἁ ρ μ ο ν ί α ν μὴ ὄντος ὀξέος καὶ βαρέος οὐδὲ τὰ ζῶια ἄνευ θήλεος καὶ ἄρρενος ἐναντίων ὄντωνEraclito biasima il poeta ltOmerogt che scrisse laquoSparisca la discor-dia tra gli dei e tra gli uominiraquo (Iliade XVIII 107) Non ci sarebbe infatti armonia se non ci fossero acuto e grave neacute ci sarebbero i vi-venti se non ci fossero femmina e maschio (Eudemo DK 22 A22)

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ma soprattutto la tesi centrale nei frammenti secondo cui produ-zione e unitagrave del tutto passano attraverso la relazione tra le oppo-sizioni (πάντα κατrsquo ἔριν γίνεσθαι) Compito del λόγος egrave appunto illustrare tale formazione (ovvero compagine questo il significato primo di ἁρμονία122) e dunque rilevare come senza la costanza della tensione non vi sarebbe possibilitagrave di ordinamento

λόγον ἐκ τῆς ἐναντιοδρομίας δημιουργὸν τῶν ὄντωνlogos artefice delle cose che sono dal concorso degli opposti (Aeumltius DK 22 A8)

καὶ ὁ κυκεὼν διίσταται ltμὴgt κινούμενοςanche il ciceone si decompone se non egrave mosso (Teofrasto DK 22 B125)

τὸ ἀντίξουν συμφέρον καὶ ἐκ τῶν διαφερόντων καλλίστην ἁρμονίανciograve che egrave opposto concorda e dalle cose in contrasto scaturisce lrsquoarmonia piugrave bella (Aristotele DK 22 B8)

Frammenti in cui puograve avvertirsi anche lrsquoespressione immediata di una drammatica ed eroica visione della lotta politica e della sua composizione ovvero di una legge universale cui ricondurre come evidenza parziale anche i conflitti della πόλιςBencheacute appaia esagerato intendere la discriminazione tra cittadi-ni efesi come laquotema centrale allrsquointerno della trattazione culturale eraclitearaquo123 e dunque ridurne la prospettiva cosmica a mera siste-matizzazione dellrsquoordinamento civile riformato da Ermodoro egrave tut-tavia probabile che quel contesto possa aiutare a determinare il si-gnificato del presunto atteggiamento aristocratico di Eraclito Cosigrave quando attacca gli Efesi proprio per aver allontanato Ermodoro la scelta espressiva egrave indicativa

122 Una pertinente puntualizzazione in V Macchioro Zagreus cit pp 417-422123 Ibi p 53

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ἡμέων μηδὲ εἷς ὀνήιστος ἔστω εἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνlaquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altriraquo (Strabone DK 22 B121)

Il superlativo ὀνήιστος non veicola lrsquoidea di valore (in senso mili-tare) o di eminenza aristocratica piuttosto lrsquoidea di aiuto di utilitagrave insomma Ermodoro egrave politico da prediligere per il giovamento che puograve garantire con consiglio e azione alla comunitagrave il suo allon-tanamento appare conseguenza della cecitagrave e immaturitagrave dei con-cittadiniAnalogamente quando degli Efesi stigmatizza il vizio che deriva dal lusso

μὴ ἐπιλίποι ὑμᾶς πλοῦτος ἔφη Ἐφέσιοι ἵνrsquo ἐξελέγχοισθε πονηρευόμενοιnon vi abbandoni mai o Efesi la ricchezza affincheacute possiate ma-nifestare il vostro agire malvagio (Tzetze DK 22 B125a)

egrave possibile che Eraclito richiami quella stessa sobrietagrave suggeri-ta secondo quanto riferito da Polemone alle donne ioniche da Ermodoro

Πολέμων παρὰ Ἑρμοδώρῳ γεγράφθαι φησίmiddotraquoὑποδήματα δὲ φορεῖν τὴν ἐλευθέρην Σκυδικὰς λευκὰς καὶ μασθλητίναςraquoPolemone dice che in Ermodoro egrave scritto laquola donna libera porta calzature scitiche bianche e di cuoioraquo (Polemone Fragmenta 96)

Sostenitore di una riforma dei costumi che frenasse la fiacchezza indotta dal lusso (ἁβροσύνη)124 e (forse) preparasse al confronto con lrsquoinvasore persiano125 Ermodoro appare agli occhi di Eraclito vittima non di un particolare gruppo sociale o politico ma di una diffusa (volgare a prescindere dallrsquoappartenenza sociale) ignoran-za della misura della ragione e della legge che giustifica lrsquoinsi-stenza eraclitea su λόγος νόμος e κόσμος ma anche sullrsquoautocon-trollo individuale e collettivo

124 R laurenti Eraclito cit p 16125 i PoZZoni Eraclito de-crittato cit p 58

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θυμῶι μάχεσθαι χαλεπόνmiddot ὃ γὰρ ἂν θέληι ψυχῆς ὠνεῖταιDifficile lottare contro il desiderio ciograve che vuole infatti prende a prezzo dellrsquoanima (Plutarco DK 22 B85)

τὸ τοῖς τυχοῦσιν ἀρκεῖσθαι καὶ μὴ δεῖσθαι τῶν πολυτελῶν ἐν εἰρήνηι καὶ ὁμονοίαι διατηρεῖ τὰς πόλειςlrsquoaccontentarsi di ciograve che si trova e il non aver bisogno di cose costose conservano la cittagrave in pace e in concordia (DK 22 A3b)

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Il valore di φιλόσοφος (da Eraclito impiegato come attributo di ἀνήρ) egrave probabilmente letterale come nel passo di Erodoto (I 30) in cui Creso si rivolge a Solone il laquofilo-soforaquo vi appare sostanzial-mente come un individuo la cui sapienza egrave cresciuta con lrsquoesperien-za di viaggi e incontri con popoli diversi un testimone (ἵστωρ) che ha raccolto e accumulato informazioni dunque un πολυμαθής8 curioso e appassionato La figura di tale πολυμαθήςφιλόσοφος poteva cosigrave essere avvicinata a quella del contemporaneo decla-matore di poemi (ῥαψῳδός) cucitore9 di testi secondo i gusti e le esigenze dei propri uditori rappresentante di una competenza ripe-titiva inconsapevole della natura dei contenuti del proprio canto ma attenta ai suoi effetti come ricordato nel frammento 104

τίς γὰρ αὐτῶν νόος ἢ φρήν δήμων ἀοιδοῖσι πείθονται καὶ διδασκάλωι χρείωνται ὁμίλωι οὐκ εἰδότες ὅτι ldquoοἱ πολλοὶ κακοί ὀλίγοι δὲ ἀγαθοίrdquoche mente e intelligenza hanno Ripongono fiducia negli aedi po-polari e prendono la folla come maestra non sapendo che laquoi molti sono cattivi e pochi i buoniraquo (Proclo DK 22 B104)

Forse rivolgendosi a uomini politici o personalitagrave pubbliche di Efeso10 Eraclito denuncia la loro disponibilitagrave nei confronti della massa incolta11 associandola al successo dei laquocantori errantiraquo (che intrattengono il popolo di paese in paese donde probabilmente il plurale δήμων) disprezzati ancora in B42

8 Su questo punto ML Gemelli Marciano nella sua Einfuumlhrung a Die Vorsokratiker Auswahl dei Fragmente und Zeugnisse Uumlbersetzung und Erlaumluterungen von ml Gemelli marciano Band I Duumlsseldorf Artemis amp Winkler Verlag (Sammlung Tusculum) 2007 pp 412 ss

9 Gemelli Marciano (ibi p 414 nota) segnala lrsquoetimologia di ῥαψῳδός in ῥάπτω appunto laquocucireraquo

10 Seguo lrsquointerpretazione di Marcovich (eraclito Frammenti a cura di m marcovich Firenze La Nuova Italia 1978 p 363)

11 Qui ὅμιλος egrave sinonimo di οἱ πολλοί (ibi p 362)

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τόν τε Ὅμηρον ἔφασκεν ἄξιον ἐκ τῶν ἀγώνων ἐκβάλλεσθαι καὶ ῥαπίζεσθαι καὶ Ἀρχίλοχον ὁμοίωςSosteneva che Omero fosse degno di essere cacciato dagli agoni e frustato e analogamente Archiloco (Diogene Laerzio DK 22 B42)

Ovviamente il testo si riferisce ai recitatori di poemi ai δήμων ἀοιδοί oltre che allrsquooggetto della loro arte la poesia omerica at-taccata con quella esiodea evidentemente per lrsquoampia ricaduta culturale

διδάσκαλος δὲ πλείστων Ἡσίοδοςmiddot τοῦτον ἐπίστανται πλεῖστα εἰδέναι ὅστις ἡμέρην καὶ εὐφρόνην οὐκ ἐγίνωσκενmiddot ἔστι γὰρ ἕνmaestro dei piugrave egrave Esiodo ndash costui credono sapesse una gran quan-titagrave di cose lui che non aveva conoscenza di giorno e notte sono infatti unrsquoltunicagt cosa (Ippolito DK 22 B57)

Dal momento che la recitazione negli ἀγῶνες μουσικοί costituiva un evento centrale della vita delle comunitagrave greche e un pilastro della trasmissione della loro cultura i duri rilievi di Eraclito as-sumono un significato particolare stigmatizzano la tradizione e i suoi modelli di riferimento (διδάσκαλος δὲ πλείστων Ἡσίοδος) marcandone sotto lrsquoinconsistente e ingannevole lustro popolare la stessa superficialitagrave e incomprensione della realtagraveAi due sommi poeti epici egrave dunque contestata la stessa imputazione rivolta ai laquomultiscientiraquo (πολυμαθείς) essi ndash che pur avevano pre-teso trattare di tutto nei loro poemi (e in questo senso appaiono ef-fettivamente come grandi enciclopedisti12) ndash fraintendevano quella struttura della realtagrave che invece il cercatore di veritagrave Eraclito ma-nifesta laquoanalizzando ogni cosa secondo natura e mostrando come egraveraquo (κατὰ φύσιν διαιρέων ἕκαστον καὶ φράζων ὅκως ἔχει) Con lrsquoaggravante nel loro caso di un lungo successo popolare e dun-que di una supremazia culturale che non poteva non essere avver-tita come una minaccia dal sapiente di Efeso

12 R laurenti Eraclito Roma-Bari Laterza 1974 p 34

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οὐκ ἂν ἔτι πρέπον εἴη ποιηταῖς καὶ μυθογράφοις χρῆσθαι μάρτυσι περὶ τῶν ἀγνοουμένων ὅπερ οἱ πρὸ ἡμῶν περὶ τῶν πλείστων ἀπίστους ἀμφισβητουμένων παρεχόμενοι βεβαιωτὰς κατὰ τὸν ἩράκλειτονNon sarebbe ancora conveniente impiegare poeti e mitografi come testimoni circa le cose che non si conoscono ciograve che coloro prima di noi hanno fatto riguardo alla maggior parte delle cose riportan-do secondo Eraclito laquoautoritagrave indegne di fiduciaraquo su questioni controverse (Polibio DK 22 A23)

Μυστήρια

Accanto alle antiche e nuove figure di πολυμαθείς Eraclito sferza anche i recenti profili di sapienza molto popolari che van-tavano azioni miracolose e straordinarie figure carismatiche di pu-rificatori itineranti (μάγοι )13 e promotori di culti bacchici

τίσι δὴ μαντεύεται Ἡ ὁ Ἐφέσιος νυκτιπόλοις μάγοις βάκχοις λήναις μύσταιςmiddot τούτοις ἀπειλεῖ τὰ μετὰ θάνατον τούτοις μαντεύεται τὸ πῦρmiddot τὰ γὰρ νομιζόμενα κατrsquo ἀνθρώπους μυστήρια ἀνιερωστὶ μυεῦνταιPer chi profetizza lrsquoefesio Eraclito Per nottambuli magi baccan-ti menadi iniziati a costoro predice le cose che seguono la morte a costoro profetizza il fuoco I misteri praticati tra gli uomini in-fatti li iniziano allrsquoempietagrave (Clemente Alessandrino DK 22 B14)

εἰ μὴ γὰρ Διονύσωι πομπὴν ἐποιοῦντο καὶ ὕμνεον ἆισμα αἰδοίοισιν ἀναιδέστατα εἴργαστrsquo ἄνmiddot ὡυτὸς δὲ Ἀίδης καὶ Διόνυσος ὅτεωι μαίνονται καὶ ληναΐζουσινSe in effetti non fosse per Dioniso che fanno processione e cantano lrsquoinno alle vergogne le loro azioni sarebbero assolutamente inde-centi ma la stessa cosa sono Ade e Dioniso di cui sono invasati e festeggiano le Lenee [alternativamente per il quale delirano e partecipano allrsquoorgia] (Clemente Alessandrino DK 22 B15)

13 ML Gemelli marciano Le contexte culturel des Preacutesocratiques cit p 86

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Si tratta di menzioni significative le piugrave antiche riguardo ai miste-ri14 che segnalano anche la possibile incidenza di modelli dellrsquoin-vadente civiltagrave persiana15 Lrsquoobiezione secondo la quale il riferi-mento a μάγοι 16 sarebbe fuori luogo tra νυκτιπόλοι βάκχοι e λήναι 17 egrave debole soprattutto alla luce dello scenario delineato da Gemelli Marciano18 per lo sviluppo del pensiero greco arcai-co il termine μάγος indicava una sorta di sacerdote itinerante di origini babilonesi o persiane dedito a interventi di purificazione o guarigione per la cui efficacia rivendicava una diretta influenza religiosa Come ricorda Burkert19 la cultura del V secolo aC (dai tragici Sofocle e Euripide ai trattati ippocratici) affibbiograve a questa categoria di santoni lo stigma della ciarlataneria in questo senso forse20 lrsquoautore del Papiro Derveni (IV secolo aC) si riferisce alle figure di μάγοι e ai loro presunti gesti catarticiRispetto al contesto della polemica eraclitea egrave particolarmente interessante il precedente dellrsquoiscrizione reale di Behistun (nota anche nelle cittagrave costiere dellrsquoAsia Minore intorno al 520 aC) con cui Dario aveva denunciato il tentativo di Gaumata di propor-si come legittimo erede al trono persiano bollando lrsquousurpatore appunto come μάγος e soprattutto insistendo sulla falsificazione della realtagrave presente nel suo messaggio sullrsquoinfondatezza delle sue pretese dunque sullrsquoopposizione tra la veritagrave proclamata legitti-mamente e lrsquoinganno perpetrato nellrsquoombra21 Da un certo punto

14 Cosigrave Marcovich (eraclito Frammenti cit p 325)15 Su questo oltre ai lavori di Gemelli Marciano anche W Burkert Prehistory of

Presocratic Philosophy in an Orientalizing Context in The Oxford Handbook of Presocratic Philosophy edited by P curd and dW Graham Oxford Oxford University Press 2008 pp 55-85

16 Se lrsquoelenco ndash a dispetto dei dubbi di Marcovich (che lo attribuisce a Clemente riconoscendo eracliteo solo il termine λήναι ) ndash risale a unrsquoautentica citazione eraclitea si tratterebbe della prima ricorrenza del termine nella letteratura greca (Die Vorsokratiker Band I cit p 347)

17 eraclito Frammenti cit p 32318 Einfuumlhrung a Die Vorsokratiker Band I cit pp 401-410 nello specifico era-

cliteo ibi pp 333-33419 W Burkert Prehistory of Presocratic Philosophy cit pp 72-7320 Ma si veda piugrave avanti21 Su questo punto anche Gemelli marciano Einfuumlhrung a Die Vorsokratiker

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di vista allora quellrsquoaccostamento di figure (magi e adepti a culti dionisiaci) poteva essere giustificato dalla comunanza ldquosospettardquo di pratiche oscure e segrete (riti espiatori) che si pretendeva discen-dessero da una presunta sapienza divina (donde lrsquoaccostamento a μύσται)22Lrsquoeffetto che tale affollamento (e confusione) di personaggi produ-ce egrave apparentemente quello di gettare discredito sulle laquoiniziazioni ai misteri praticati dagli uominiraquo (τὰ νομιζόμενα κατrsquo ἀνθρώπους μυστήρια) non egrave chiaro tuttavia (e gli interpreti sono in proposito divisi) se questo comportasse in Eraclito un rifiuto totale delle cele-brazioni misteriche ovvero solo di loro specifiche fenomenologie23 Egrave da tenere presente in ogni caso che (i) i termini dellrsquoelenco di B14 (νυκτιπόλοι μάγοι βάκχοι λήναι μύσται) non avevano allrsquoepo-ca di per seacute valore spregiativo ricorrendo anzi frequentemente in senso sacrale e rituale nella letteratura religiosa e (ii) quello sprez-zo egrave implicito nel contesto della citazione di Clemente (dove addi-rittura al fuoco egrave affidato un ufficio punitivo in senso cristiano)24Egrave possibile che lrsquoatteggiamento di Eraclito in ambito religioso fos-se condizionato anche dalla sua peculiare posizione politica se in-crociamo la notizia di Antisitene peripatetico (riferita da Diogene Laerzio DK 22 A16) con le informazioni di Strabone (DK 22 A2) possiamo ricavare unrsquoindicazione interessante lrsquoappartenenza fa-miliare di Eraclito comportava un ruolo eminente nellrsquoorganizza-zione dei culti sacri a Demetra25 Cosigrave la rinuncia al titolo regale a vantaggio del fratello che la tradizione antica marcava come indi-zio di arroganza26 (μεγαλοφροσύνη) forse come risposta al preva-

Band I cit pp 333-33422 Ibi p 40923 Propendono per la prima lettura tra gli altri Burnet Gigon Fraumlnkel Guthrie e

sostanzialmente Marcovich per la seconda in particolare Kirk24 V macchioro Zagreus Studi intorno allrsquoorfismo Firenze Vallecchi 19302

pp 410-41125 S Mouraviev ipotizza una stretta affinitagrave tra il linguaggio ldquoletterariordquo di

Eraclito e quello religioso dei misteri di Demetra cui sarebbe stato iniziato in gioventugrave (nellrsquointervista rilasciata a G Fornari Sperare lrsquoinsperabile Dialogo del traduttore con Serge Mouraviev in Eraclito la luce dellrsquoOscuro a cura di G fornari Firenze Olschki 2012 p 6)

26 Cosigrave Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 29

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lere in Efeso delle correnti democratiche potrebbe leggersi anche in relazione a quel ruolo religioso Egrave stato in effetti ipotizzato27 che dietro gli attacchi eraclitei ai culti misterici possa celarsi in realtagrave una reazione allrsquoirrompere di nuove forme di religiositagrave (culti ani-mistici) particolarmente popolari tra i ceti meno abbienti in questo caso si intreccerebbero preoccupazioni a un tempo religiose e poli-tiche Drsquoaltra parte - si egrave sostenuto28 - proprio lrsquoopposizione ai culti (e relativi miti) che la sua dignitagrave ereditaria imponeva di rispettare (misteri eleusini) potrebbe aver spinto Eraclito a quella rinunciaI segnali che si possono cogliere nelle citazioni sono contraddittori il contesto di B14 (laquoPer chi profetizza lrsquoefesio Eraclitoraquo) ha sug-gerito29 lrsquoipotesi che la formula laquoPer nottambuli magi baccanti menadi iniziatiraquo costituisse la dedica dello scritto consegnato (of-ferto) alla protezione del tempio di Artemide ovvero che una parte del libro eracliteo fosse a essi rivolta30 lo stigma nei confronti di τὰ νομιζόμενα κατrsquo ἀνθρώπους μυστήρια potrebbe intendersi allora come semplice presa di distanze da unrsquoadesione inconsapevole alla ritualitagrave misterica da parte dei laquomoltiraquo (οἱ πολλοί)31 Analogamente il frammento B15 giagrave da Schleiermacher interpretato come espres-sione di riprovazione nei confronti della grossolanitagrave dei culti dio-nisiaci potrebbe in realtagrave limitarsi a denunciare una partecipazio-ne incosciente e volgare che ne sviliva il significato il riferimen-to allrsquoinvasamento bacchico (μαίνονται) e alla celebrazione delle Lenee (ληναΐζουσιν) sarebbe stato sfruttato proprio per marcare come lrsquoessenza religiosa potesse apparire alterata da riti e gesti sfre-nati32 Unrsquoambiguitagrave che pare riflettersi in altre citazioni eraclitee

27 E Paresce La giustizia nei presocratici Soveria Mannelli Rubettino Editore 1986 p 198

28 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 2929 a tonelli Sulle tracce della sapienza Per una rifondazione etica della con-

temporaneitagrave Bergamo Moretti e Vitali Editori 2009 p 54 in precedenza lo stesso Tonelli aveva proposto la citazione di B14 come frammento 1 nella sua edizione dello scritto eracliteo (eraclito Dellrsquoorigine traduzione e cura di A tonelli Milano Feltrinelli 1993 p 39)

30 V Macchioro Zagreus cit pp 409-41031 a tonelli Sulle tracce della sapienza cit p 5632 V Macchioro Zagreus cit p 377

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

καὶ διὰ τοῦτο εἰκότως αὐτὰ ἄκεα Ἡ προσεῖπεν ὡς ἐξακεσόμενα τὰ δεινὰ καὶ τὰς ψυχὰς ἐξάντεις ἀπεργαζόμενα τῶν ἐν τῆι γενέσει συμφορῶνE per questo a giusta ragione Eraclito chiamograve laquorimediraquo lti miste-rigt in quanto hanno effetti risolutori sui mali e liberano le anime dalle sventure della nascita (Giamblico DK 22 B68)

θυσιῶν τοίνυν τίθημι διττὰ εἴδηmiddot τὰ μὲν τῶν ἀποκεκαθαρμένων παντάπασιν ἀνθρώπων οἷα ἐφrsquo ἑνὸς ἄν ποτε γένοιτο σπανίως ὥς φησιν Ἡ ἤ τινων ὀλίγων εὐαριθμήτων ἀνδρῶνmiddot τὰ δrsquo ἔνυλα κτλ Pongo due specie di sacrifici quelli degli uomini perfettamente purificati che potrebbero aver luogo solo rare volte per uno solo ndash come sostiene Eraclito ndash ovvero per pochissimi [letteralmente pochi uomini che si possono facilmente contare] e quelli materiali (Giamblico DK 22 B69)

Se nel caso di B68 egrave forse possibile cogliere nella scelta di ἄκεα (cure rimedi) un risvolto ironico e dunque sostanzialmente irri-guardoso nei confronti della pratica misterica la testimonianza di Giamblico pare alludere a unrsquoostililitagrave di Eraclito solo verso le forme superstiziose di presunta catarsi subite nellrsquoignoranza33 il valore del sacrificio sarebbe commisurato alla qualitagrave dellrsquoatteg-giamento di chi lo compie donde lrsquointeresse per la disposizione la purezza interiore di chi partecipa34 e di contro la diminutio della mera ritualitagrave esteriore B5 allarga lo spettro della polemica coin-volgendo accanto ai sacrifici le preghiere

καθαίρονται δrsquo ἄλλωι αἵματι μιαινόμενοι οἷον εἴ τις ἐμβὰς πηλῶι ἀπονίζοιτομαίνεσθαι δrsquo ἂν δοκοίη εἴ τις αὐτὸν ἀνθρώπων ἐπιφράσαιτο οὕτω ποιέοντακαὶ τοῖς ἀγάλμασι δὲ τουτέοισιν εὔχονται ὁκοῖον εἴ τις δόμοισι λεσχηνεύοιτο οὔ ltτι γινώσκων θεοὺς οὐδrsquo ἥρωας οἵτινές εἰσιgtSi purificano in vero con altro sangue contaminandosi come chi

33 WKC Guthrie A History of Greek Philosophy Vol 1 The Earlier Presocratics and the Pythagoreans Cambridge Cambridge University Press 1962 p 476

34 R laurenti Eraclito cit p 208

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entrando nel fango volesse dal fango lavarsiSarebbe considerato pazzo se qualcuno degli uomini lo vedesse fare cosigraveE rivolgono ancora preghiere a queste statue come chi volesse conversare con i muri neacute conoscono affatto chi siano gli dei e gli eroi (Aristocrito DK 22 B5)

Il frammento ricostruito da tre passi di Aristocrito integrati da una citazione di Origine35 rivela comunque nellrsquoequilibrio interno il marchio della propria autenticitagrave36 la prima parte denuncia lrsquoas-surditagrave dei sacrifici espiatori giocando sullrsquoincoerenza (e tensio-ne) implicita nel gesto di laquopurificarsi (καθαῖρεσθαι) ltdel sangue versatogtraquo versandone ancora - laquocontaminandosi con altro sangueraquo (ἄλλωι αἵματι μιαινόμενοι) Egrave possibile che lrsquoEfesio proprio per la funzione di direzione religiosa della sua famiglia non alluda genericamente a riti catartici ma specificamente a pratiche sangui-narie in uso allrsquoepoca37Eraclito sottolinea la contraddizione (evidentemente non per il vol-go degli ἄνθρωποι) di quelle laquopurificazioniraquo riferendosi allrsquoillogi-citagrave dellrsquoatto ndash del tutto analogo - di laquoentrare nel fangoraquo (εἰς πηλὸν ἐμβῆναι) per laquolavarsi dal fangoraquo (πηλῶι ἀπονίζεσθαι) chiunque cosigrave si comportasse apparirebbe folle (μαίνεσθαι38 δrsquo ἂν δοκοίη) agli laquouominiraquo Nella stessa direzione forse B13

ὕες βορβόρωι ἥδονται μᾶλλον ἢ καθαρῶι ὕδατιI porci del fango si compiacciono piugrave che dellrsquoacqua pura (Clemente Alessandrino DK 22 B13)

Lrsquoacqua pura (κάθαρον ὕδωρ) puograve evocare la decontaminazione rituale cosigrave come il laquofangomelmaraquo (reso con πηλός in B5 ma con

35 Ibi p 20536 heacuteraclite Fragments texte eacutetabli traduit commenteacute par m conche Paris

Presses Universitaires de France 1986 p 17137 WKC Guthrie A History of Greek Philosophy cit p 475 nota In una

prospettiva diversa lrsquoipotesi egrave rilanciata da G fornari Immortalimortali Il sacrificio in Eraclito in Eraclito la luce dellrsquoOscuro a cura di G fornari Firenze Olschki Editore 2012 p 145

38 Probabile che qui Eraclito giochi sullrsquoassonanza tra μαίνεσθαι e μιαίνεσθαι

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

il raro βόρβορος in B13) allude forse ai misteri come conferme-rebbero due distinti passi platonici (Fedone 69 c3-7 Repubblica 533 d1-339)Egrave legittimo dunque leggere questi passaggi come rifiuto della tra-dizione dei Misteri e dei culti iniziatici forse della stessa regalitagrave sacerdotale familiare con un rovesciamento di prospettiva (il fan-go in questo caso gettato sugli iniziati e non sui non-iniziati40) che possiamo riconoscere eracliteo Ma non egrave da escludere anche in questo caso che lrsquoEfesio puntasse a rilevare lrsquoinsensatezza di una pratica collettiva che risultava superficiale e meccanica per cogliere lrsquoessenza religiosa di quei riti catartici era necessario su-perarne lrsquoapparenza Lrsquoindicazione di continuitagrave tra vita e morte (implicita probabilmente nellrsquoidentificazione di Dioniso e Ade in B15 ὡυτὸς δὲ Ἀίδης καὶ Διόνυσος) potrebbe in questo senso es-sere decisivaEgrave un fatto comunque che i gesti e i contesti sottolineati nelle te-stimonianze

ἀνέθηκε δrsquo αὐτὸ εἰς τὸ τῆς Ἀρτέμιδος ἱερόνdepose ltlo scrittogt nel tempio di Artemide (Diogene Laerzio DK 22 A16)

ἀναχωρήσας δὲ εἰς τὸ ἱερὸν τῆς Ἀρτέμιδος μετὰ τῶν παίδων ἠστραγάλιζενmiddot περιστάντων δrsquo αὐτὸν τῶν Ἐφεσίων laquoτί ὦ κάκιστοι θαυμάζετεraquo εἶπενmiddotraquoἢ οὐ κρεῖττον τοῦτο ποιεῖν ἢ μεθrsquo ὑμῶν πολιτεύεσθαιraquoRitiratosi presso il tempio di Artemide giocava a dadi con i fan-ciulli e dal momento che gli Efesi lo attorniavano cosigrave parlograve laquoDi che cosa vi meravigliate o pessimi Non egrave forse meglio fare ciograve che partecipare alla vita della cittagrave con voiraquo (Diogene Laerzio DK 22 A13)

39 Il commentatore neoplatonico Olimpiodoro segnala come in questo caso Platone parafrasi un detto orfico secondo Mario Vegetti (Platone Repubblica a cura di m veGetti Milano BUR Rizzoli 2007 pp 362-363 note 13-14) si tratterebbe di allusioni orfico-eleusine

40 Su questo punto r di GiusePPe La mistica del fuoco in Eraclito lrsquoOscuro na-scita della filosofia dallo spirito del sacrificio in Eraclito la luce dellrsquoOscuro cit p 121 nota 40

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cosigrave come quelli che possiamo ancora intravedere impliciti nelle stesse citazioni

καὶ τοῖς ἀγάλμασι δὲ τουτέοισιν εὔχονται ὁκοῖον εἴ τις δόμοισι λεσχηνεύοιτο οὔ ltτι γινώσκων θεοὺς οὐδrsquo ἥρωας οἵτινές εἰσιgtE rivolgono ancora preghiere a queste statue come chi volesse conversare con i muri neacute conoscono affatto chi siano gli dei e gli eroi (Aristocrito DK 22 B5)

[] ὅκωσπερ ltπῦρgt ὁπόταν συμμιγῆι θυώμασιν ὀνομάζεται καθrsquo ἡδονὴν ἑκάστουcome il fuoco quando si mescola con gli odori egrave nominato secon-do lrsquoaroma di ognuno (Ippolito DK 22 B67)

suggeriscano di considerare intenzionale lrsquointegrazione dello scrit-to in un contesto simbolico e semantico di tipo religioso (in cui forse era sottinteso un riconoscimento ancorcheacute parziale dei culti cittadini ed ellenici41) che egrave ora da determinare

Zeus Core e Dioniso

Lrsquoelenco di B14 (νυκτιπόλοι μάγοι βάκχοι λῆναι μύσται) e altri segnali che abbiamo registrato nelle citazioni eraclitee sug-geriscono che i fenomeni religiosi in discussione siano soprattutto quello eleusino e quelli orfici e dionisiaci42 evocati rispettivamente

41 Egrave questa la tesi di G fornari Immortalimortali cit p 14742 chh kahn The Art and Thought of Heraclitus Cambridge Cambridge

University Press 1979 pp 262-263 Mi sono interessato di questi fenomeni in d Zucchello Contemplazione e destino aspetti della religione greca in ldquoAnnuario del Ginnasio Liceo lsquoA Voltarsquo ndash 1995-2000rdquo Como Pubblicazioni del Liceo ldquoA Voltardquo 2001 pp 92-117 (Versione digitale httpwwwnoeinnetoriginicontemplazione_destinopdf) Sulla questione egrave oggi essenzia-le la consultazione di f Graf Orfeo Eleusis y Atenas in A BernaBeacute y f casadesuacutes (coords) Orfeo y la tradiciacuteon oacuterfica Un reencuentro I Madrid Akal 2008 pp 671-696 e ai JimneacuteZ san cristoacuteBal Orfismo y Dionisismo ibi pp 697-727 Una sintesi molto chiara anche in A BernaBeacute Orphisme et Preacutesocratiques bilan et perspectives drsquoun dialogue complexe in A laks et c louGuet (eacuteds) Qursquoest-ce que la Philosophie Preacutesocratique What is Presocratic Philosophy Villeneuve drsquoAscq (Nord) Presses Universitaires du

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

nellrsquouso di termini come μύσται e βάκχοιλῆναι che ritroviamo collegati43 non a caso anche nella laminetta funeraria di Ipponio una delle attestazioni piugrave antiche (fine V secolo aC) dellrsquoesistenza di iniziazioni (e relative rappresentazioni escatologiche) riconduci-bili al culto orficoDioniso-Zagreo ndash la cui vicenda sarebbe al centro della narrazione orfica44 - era designato come νυκτιπόλος (laquoche va nella notteraquo Euripide I cretesi fr 79 11) ed egrave dunque possibile che νυκτιπόλοι sia una modalitagrave per riferirsi ai suoi adepti Lo stesso dio in quanto figlio di PersefoneCore appare al centro del mito fondante il culto cui allude lrsquoespressione τὰ μυστήρια (B14) utilizzata appunto per la festivitagrave dedicata a Demetra e Core in Eleusi come risulta anche dalla testimonianza (tarda) di Ippolito

[] αὐτὸς ὁ ἱεροφάντης [] εὐνουχισμένος δὲ διὰ κωνείου καὶ πᾶσαν ἀπηρτημένος τὴν σαρκικὴν γένεσιν νυκτὸς ἐν ltἘgtλευσῖνι ὑπὸ πολλῷ πυρὶ τελῶν τὰ μεγάλα καὶ ἄρρητα μυστήρια βοᾷ καὶ κέκραγε λέγωνmiddotraquoἱερὸν ἔτεκε πότνια κοῦρον Βριμὼ Βριμόνraquo []Lo ierofante in persona [hellip] che si egrave reso impotente con la cicuta e si egrave staccato da ogni generazione carnale di notte a Eleusi in mezzo alla luce delle fiaccole nel compiere il rituale dei grandi e ineffabili misteri grida e urla proclamando laquoBrimograve Signora ha generato il sacro fanciullo Brimoacutesraquo [hellip] (Ippolito Confutazione di tutte le eresie V 8 40)45

Ippolito rimanda evidentemente alla rievocazione ndash mimata ma non consumata (donde la sottolineatura dellrsquoimpotenza procurata e del distacco dalla carnalitagrave) tra lo ierofante di Eleusi e la sacerdotessa di Demetra - dello ἱερὸς γάμος tra Zeus e Persefone (πότνια Βριμὼ) da cui secondo il mito sarebbe nato il laquosacro fanciulloraquo (ἱερὸς κοῦρος) Dioniso designato come Βριμός (letteralmente laquotremen-

Septentrion 2002 pp 205-24743 Come segnala f Graf Orfeo Eleusis y Atenas cit p 67144 Una recente rivalutazione della centralitagrave di tale mito (Dioniso e i Titani) in seno

allrsquoorfismo in A BernaBeacute El mito orfico de Dioniso y los Titanes in A BernaBeacute y f casadesuacutes (coords) Orfeo y la tradiciacuteon oacuterfica cit I pp 591-607

45 G colli La sapienza greca Volume I cit pp 114-115

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Zucchello Dario

do potenteraquo)46 Le Rane di Aristofane suggeriscono la connessione tra misteri eleusini e culto dionisiaco descrivendo la catabasi di Dioniso il testo infatti sottolinea il destino felice degli iniziati mentre nellrsquooltretomba in una probabile parodia della processione di Eleusi inneggiano al loro dio Iachkos (Rane 448-459) da iden-tificare anche secondo testimonianze antiche con Bacco-DionisoLa denuncia (B14) dei laquomisteriraquo - che laquoiniziano allrsquoempietagraveraquo (ἀνιερωστὶ μυεῦνται) - egrave da leggersi probabilmente in relazio-ne a determinati aspetti cultuali ridicolizzati (B68) come laquorime-diraquo (ἄκεα ) forse lrsquoaccostamento tra νυκτιπόλοι βάκχοι λῆναι μύσται allude alle manifestazioni sessuali (riti fallici e inni inve-recondi) cui si riferisce Giamblico nel contesto di B68 (laquonel cor-so dei riti sacri attraverso la contemplazione e lrsquoascolto di cose osceneraquo ἔν τε τοῖς ἱεροῖς θεάμασί τισι καὶ ἀκούσμασι τῶν αἰσχρῶν) e che Eraclito stigmatizza espressamente come laquoinde-cenzaraquo (ἀναιδείη B15) nei riti in onore di Dioniso

εἰ μὴ γὰρ Διονύσωι πομπὴν ἐποιοῦντο καὶ ὕμνεον ἆισμα αἰδοίοισιν []Se in effetti non fosse per Dioniso che fanno processione e cantano lrsquoinno alle vergogne [] (B15)

Allusioni sessuali drsquoaltra parte non erano estranee come abbiamo segnalato al complesso dellrsquoevento eleusino (per ufficio familiare probabilmente ben noto a Eraclito) Ma non era forse solo lrsquoin-trinseca spudoratezza e sfrenatezza del dionisismo (cui alludono i verbi μαίνομαι καὶ ληναΐζω) a essere oggetto dellrsquoattenzione eraclitea potrebbero esserlo state secondo la testimonianza di Giamblico (B68) soprattutto le pretese catartiche ed escatologi-che di tali iniziazioni Esse si proponevano infatti come soluzione dei mali (ὡς ἐξακεσόμενα τὰ δεινὰ)47 il percorso rituale doveva coinvolgere lrsquoiniziato familiarizzandolo con il dio e facendogli esperire le sue vicissitudini48 per culminare nella conquista di una

46 Sulla questione la nota di Colli ibi p38747 Una prospettiva ben evidenziata in un (posteriore) passo euripideo (Baccanti

73-77)48 Su questo punto ai JimneacuteZ san cristoacuteBal Orfismo y Dionisismo cit pp 712-

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

superiore condizione di beatitudine una trasformazione tempora-nea operata attraverso lrsquolaquoentusiasmoraquo (ἐνθουσιασμός) la posses-sione (μανία) divinaAnche allrsquointerno della tradizione eleusina probabilmente in rela-zione e continuitagrave con antiche tradizioni propiziatorie che celebra-vano il ciclo delle messi49 doveva registrarsi analoga aspirazione a coniugare iniziazione rituale50 e atto contemplativo (ἐποπτεία) con la connessa soteriologia (Omero Inno a Demetra 480-482) nella partecipazione al rito lrsquoiniziato doveva accogliere la promes-sa della sua rinascita e dunque prepararsi a una serena accettazione della morte in quanto necessario trapasso a un (non meglio preci-sato) destino privilegiato51 Allo stesso nesso salvifico (tra τελεταί e αἶσα) puntano una testimonianza di Isocrate (Panegirico 28) e probabilmente un frammento di Pindaro (ὄλβιοι δrsquo ἅπαντες αἴσᾳ λυσιπόνων τελετᾶν fr 131a) che sembra muoversi tra la promes-sa di beatitudine documentata nel mito di fondazione dei misteri e la prospettiva escatologica attribuita allrsquoorfismoAd analoga associazione misterica tra vita e morte alluderebbe ap-punto il rilievo di B15 circa lrsquoidentitagrave di Dioniso e Ade (ὡυτὸς δὲ Ἀίδης καὶ Διόνυσος)52 senza la consapevolezza (religiosa) di tale coincidenza sarebbero stati vani i presunti laquorimediraquo (ἄκεα ) rituali (B68) per le anime di fronte alla sciagura della nascita (τὰς ψυχὰς ἐξάντεις ἀπεργαζόμενα τῶν ἐν τῆι γενέσει συμφορῶν) Proprio Giamblico (DK 22 B69) ndash come sopra rilevato - accenna a un reale interesse dellrsquoEfesio per una forma di sacrificio (θυσία) e autentica κάθαρσις che possiamo effettivamente inquadrare nella

71349 Wkc Guthrie The Greeks and their Gods (1950) trad it I Greci e i

loro dei Bologna Il Mulino 1987 pp 347-8 Sul fenomeno dei misteri an-che I chirassi colomBo La religione greca Roma-Bari Laterza 19942 D saBBatucci Saggio sul misticismo greco Roma-Bari Laterza 19792 F Graf I culti misterici in I Greci 22 Torino Einaudi 1997

50 La μύησις preliminare laquoazioniraquo (τὰ δρώμενα probabilmente la rappresenta-zione della sacra unione tra Zeus e Core) laquooggetti mostratiraquo (τὰ δεικνύμενα forse la spiga di grano simbolo di fertilitagrave) laquoformule recitateraquo (τὰ λεγόμενα)

51 Le religioni dei Misteri Volume I Eleusi Dionisisimo Orfismo a cura di P scarPi Fondazione Lorenzo Valla Milano Mondadori 2002 p 555

52 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 60

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Zucchello Dario

ricercatezza sacrale del contesto e dei gesti attribuitigli nelle testi-monianzeA differenza del culto dionisiaco quello orfico sembra presupporre una teologia e una precettistica costituendosi quindi con i tratti di una religione53 in questo caso non egrave una forma di contatto diretto con il dio (entusiasmo) a ldquotrasformarerdquo lrsquoiniziato nel corso del rito ma una conquista conoscitiva a mutare il destino ultraterreno della sua anima Un sapere escatologico egrave essenziale alle τελεταί orfi-che conoscenza della natura dellrsquoanima della sua situazione nel mondo delle sue possibilitagrave di emanciparsi dalla condizione mor-tale54 In questo senso a dispetto della salvezza terrena sperimen-tata nella possessione dionisiaca per il fedele orfico la salvezza si produce nellrsquoal-di-lagrave attraverso una peculiare esperienza catartica in questo mondo55Quella che appare come polemica di Eraclito nei confronti dei feno-meni di culto cui si collegano alcune delle figure (βάκχοι λῆναι μύσται) evocate nei frammenti potrebbe dunque celare solo un at-tacco al grossolano simbolismo sessuale (Eleusi) e alla oscena ri-tualitagrave (dionisismo) di quelle forme religiose e piugrave specificamente una netta condanna della superstiziosa fiducia nel vincolo magico tra gesti rituali e destino dopo la morte (donde la possibile connessione con i μάγοι) e in generale della concezione del nesso vita-morte che esse incarnano56 Lrsquoatteggiamento ostile dellrsquoEfesio potrebbe in questo senso non essere stato dettato dal suo aristocratico conser-vatorismo neacute dal suo radicale razionalismo57 ma da una sensibilitagrave religiosa che possiamo (a certe condizioni) accostare allrsquoorfismo58 sfruttando le potenziali allusioni dei frammenti al linguaggio delle ldquoiniziazionirdquo e alle relative gerarchie (coloro che hanno ascoltato e compreso la parola coloro che lrsquoascoltano per la prima volta e non

53 WKC Guthrie Orpheus and Greek religion Princeton University Press Princeton 19932 p 206

54 ai JimneacuteZ san cristoacuteBal Orfismo y Dionisismo cit p71355 Ibi pp 722-72356 chh kahn The Art and Thought of Heraclitus cit pp 362-36357 Ibidem58 Ancora interessante ancorcheacute riduttiva la lettura di Macchioro V Macchioro

Eraclito Nuovi studi sullrsquoorfismo Bari Laterza 1922 e Id Zagreus cit

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

la intendono e coloro che lrsquohanno ascoltata)59 ma anche a figure ed elementi piugrave specifici della lezione orfica60Cosigrave per esempio si possono cogliere cenni escatologici nelle (enigmatiche) citazioni di Plutarco e Clemente

νέκυες γὰρ κοπρίων ἐκβλητότεροιI cadaveri son da gettare piugrave del letame (Plutarco DK 22 B96)

ἄνθρωπος ἐν εὐφρόνηι φάος ἅπτεται ἑαυτῶι [ἀποθανὼν] ἀποσβεσθεὶς ὄψεις ζῶν δὲ ἅπτεται τεθνεῶτος εὕδων [ἀποσβεσθεὶς ὄψεις] ἐγρηγορὼς ἅπτεται εὕδοντοςNella notte lrsquouomo accende a se stesso una luce quando gli occhi sono spenti Da vivo in vero egrave in contatto con il morto quando dorme [quando gli occhi sono spenti] da sveglio egrave in contatto con il dormiente (Clemente Alessandrino DK 22 B26)

ἀνθρώπους μένει ἀποθανόντας ἅσσα οὐκ ἔλπονται οὐδὲ δοκέουσινCose che non sperano neacute immaginano aspettano gli uomini una volta morti (Clemente Alessandrino Plutarco DK 22 B27)

I gesti - laquogettare via i cadaveriraquo (νέκυς ἐκβάλλω) laquonella notte ac-cendere una luceraquo (ἐν εὐφρόνηι φάος ἅπτομαι) ndash e gli accostamenti ndash νέκυεςκοπρία ζῶνἐγρηγορὼς εὕδωντεθνεῶτος ndash suggeriscono che per Eraclito lrsquoanima sarebbe vita e valore del corpo (B96)61 la morte rappresentando per essa liberazione dal vincolo carnale (B27) il ricorso allrsquoincrocio studiato di espressioni che veicolano stati con-trastanti (vivo-morto luce-oscuritagrave veglia-sonno) si sottolinea la costante contiguitagrave e compresenza nella condizione umana della polaritagrave vita-morte (Dioniso-Ade)62Allrsquoidea di giudizio puograve forse ricollegarsi unrsquoulteriore citazione di Ippolito

59 Ciograve potrebbe riflettere i gradi dellrsquoiniziazione misterica ἐποπτεία μύησις e ἀμύητοι secondo la tesi di G Thomson citato in R laurenti Eraclito cit p 80

60 V Macchioro Zagreus cit pp 393-39561 Per il contesto e la significazione orfica del frammento ibi p 40162 Analogamente a quanto riscontriamo in relazione al nesso anima-corpo nel

contemporaneo Pindaro (fr 131b)

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Dario Zucchello

λέγει δὲ [Ἡράκλειτός] καὶ σαρκὸς ἀνάστασιν ταύτης ltτῆςgt φανερᾶς ἐν ἧι γεγενήμεθα καὶ τὸν θεὸν οἶδε ταύτης τῆς ἀναστάσεως αἴτιον οὕτως λέγωνmiddot ἔ ν θ α δ rsquo ἐ ό ν τ ι ἐ π α ν ί σ τ α σ θ α ι κ α ὶ φ ύ λ α κ α ς γ ί ν ε σ θ α ι ἐ γ ε ρ τ ὶ ζ ώ ν τ ω ν κ α ὶ ν ε κ ρ ῶ ν Eraclito afferma che vi egrave resurrezione della carne che percepia-mo in cui siamo nati e che il dio egrave causa di questa resurrezione esprimendosi in questo modo Davant i a colui che egrave lagrave s i levano e diventano vigi l i custodi dei vivi e dei mort i (Ippolito DK 22 B63)

che puograve intendersi come riferimento al governo divino (di Ade63) sulle anime dopo la morteMa nella prospettiva di un possibile confronto a distanza con le credenze orfiche64 risulta particolarmente interessante B62 soprat-tutto se ne accettiamo lrsquointerpretazione di Sesto Empirico

ἀθάνατοι θνητοί θνητοὶ ἀθάνατοι ζῶντες τὸν ἐκείνων θάνατον τὸν δὲ ἐκείνων βίον τεθνεῶτεςImmortali mortali mortali immortali vivendo di quelli la morte di quelli la vita morendo (Ippolito DK 22 B62)

ὁ δὲ Ἡράκλειτός φησιν ὅτι καὶ τὸ ζῆν καὶ τὸ ἀποθανεῖν καὶ ἐν τῷ ζῆν ἡμᾶς ἐστι καὶ ἐν τῷ τεθνάναιmiddot ὅτε μὲν γὰρ ἡμεῖς ζῶμεν τὰς ψυχὰς ἡμῶν τεθνάναι καὶ ἐν ἡμῖν τεθάφθαι ὅτε δὲ ἡμεῖς ἀποθνῄσκομεν τὰς ψυχὰς ἀναβιοῦν καὶ ζῆνEraclito afferma che il vivere e il morire sono presenti nella nostra vita e nella ltnostragt morte mentre noi viviamo infatti le nostre anime sono morte e sepolte in noi quando invece noi moria-mo le ltnostregt anime tornano in vita e vivono (Sesto Empirico Schizzi pirroniani III 230)

63 Cosigrave Tonelli eraclito Dellrsquoorigine cit p 17764 Che certamente non deve indurre alla tentazione di ridurre alla sola chiave

religiosa il discorso dellrsquoEfesio (come a nostro avviso erroneamente fece Macchioro) Su questo punto le raccomandazioni di F casadesuacutes Bordoy Heraacuteclito y el orfismo in A BernaBeacute y f casadesuacutes (coords) Orfeo y la tra-diciacuteon oacuterfica cit II pp 1099 ss

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

Lrsquoeco religiosa non egrave in vero lrsquounica che possa cogliersi nel te-sto che sembra congegnato a chiasmo (come altri) con mirabile accuratezza una cura che fa sospettare lrsquointenzione complessa di sfruttare lrsquoesemplaritagrave dello specifico rilievo di tensioni convergen-ti per rinviare allrsquouniversale contesto dellrsquoarmoniosa unione dei contrari65

ταὐτό τrsquo ἔνι ζῶν καὶ τεθνηκὸς καὶ [τὸ] ἐγρηγορὸς καὶ καθεῦδον καὶ νέον καὶ γηραιόνmiddot τάδε γὰρ μεταπεσόντα ἐκεῖνά ἐστι κἀκεῖνα πάλιν μεταπεσόντα ταῦταLa stessa cosa egrave il vivente e il morto lo sveglio e il dormirente il giovane e il vecchio queste cose infatti mutando son quelle e quelle di nuovo mutando sono queste (Plutarco DK 22 B88)

La suggestione orfica egrave tuttavia forte66 come allusione (i) alla coincidenza di caducitagrave (umana) e immortalitagrave (divina dellrsquoanima) di morte (liberazione dellrsquoanima dalla prigione corporea) e rinasci-ta (reincarnazione dellrsquoanima) e quindi di morte (del corpo) e vita (dellrsquoanima) ovvero piugrave specificamente (ii) allo stesso Dioniso dio che muore immortale mortale dio che vive la condizione (e dunque la morte) dei mortali o (iii) agli iniziati (mortali) alla loro liberazione dal ciclo nascita-morte (riconquista della natura divina immortale) conseguenza della loro identificazione con il dio del loro morire la sua vita67A suggerire un ripensamento della posizione religiosa di Eraclito egrave oggi tuttavia uno dei piugrave importanti ritrovamenti papiracei dellrsquoul-timo secolo (1962) il sapiente di Efeso vi egrave infatti direttamente nominato e citato in un esplicito contesto religioso orfico

65 Su questo la cauta valutazione di Casadesuacutes ibidem66 Come non egrave sfuggito alla tradizione da K reinhardt Parmenides und die

Geschichte die griechischen Philosophie (1916) Frankfurt aM Vittorio Klostermann 19854 p 196 al recente The Texts of Early Greek Philosophy The Complete Fragments and Selected Testimonies of the Major Presocratics trans-lated and edited by DW Graham Part I Cambridge CUP 2010 pp 192-193 passando per WKC Guthrie A History of Greek Philosophy cit p 478

67 Per questo aspetto V Macchioro Zagreus cit pp 414-415

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Dario Zucchello

Exucursus Eraclito nel Papiro Derveni

Le 26 colonne superstiti del cosiddetto68 Papiro Derveni - un rotolo (parzialmente distrutto dal fuoco di una pira) risalente allrsquoincirca al periodo 350-300 aC69 ma contenente un testo da datare probabilmente intorno alle fine del V secolo aC70 ndash possono sostanzialmente suddividersi in due sezioni la prima offre istruzio-ni rituali e indicazioni escatologiche (colonne 1-6 con una ripre-sa alla colonna 20) lrsquoaltra lrsquoesegesi allegorica di un piugrave antico e sconosciuto poema (esametrico) attribuito a Orfeo le cui citazioni evocano frammenti delle rapsodie e degli inni conservati sotto quel nome71 (egrave stato ipotizzato possa trattarsi di una versione sintetica della teogonia orfica nota come Protogonos Theogony composta intorno alla fine del VI secolo aC72)Sebbene nel commento possano facilmente individuarsi echi della cultura naturalistica del V secolo aC (Anassagora e Diogene di Apollonia in particolare) accanto al nome di Orfeo lrsquounico con-servato egrave appunto quello di Eraclito (laquoche parla come uno che fa discorsi sacriraquo ὅσπερ ἴκελα ἱερολόγωι λέγων) e a parte un espli-cito riferimento (col XXII) agli Ὕμνοι (orfici) il suo egrave lrsquounico

68 Dal luogo del recupero a pochi chilometri da Salonicco in un sito funerario69 F casadesuacutes El papiro de Derveni in A BernaBeacute y f casadesuacutes (coords)

Orfeo y la tradiciacuteon oacuterfica cit I p 462 Propendono per il 340-320 aC K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction in The Derveni Papyrus edited with Introduction and Commentary by Th kouremenos Gm ParaacutessoGlou k tsantsanoGlou Firenze Olshki Editore 2006 p 9 R radice Introduzione in Allegoristi dellrsquoetagrave classica Opere e frammenti a cura di i ramelli Milano Bompiani 2007 p XIII

70 K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit p 10 Qualche per-plessitagrave su questa datazione egrave espressa da D sider Heraclitus in the Derveni Papyrus in Studies on the Derveni Papyrus edited by a laks and GW most Oxford Clarendon Press 1997 p 138 favorevole a una collocazione nel IV secolo aC

71 Ms funGhi The Derveni Papyrus in Studies on the Derveni Papyrus cit p 27 G BeteGh The Derveni Papyrus Cosmology Theology and Interpretation Cambridge Cambridge University Press 2004 pp 130-131

72 Lrsquoipotesi egrave di ML West The Orphic Poems Oxford Clarendon Press 1983 pp 82 ss Per una discussione K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit pp 25 ss

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

scritto (oltre al poema commentato) di cui sia direttamente citato un passaggio

ἥλιο[ς ]του κατὰ φύσιν ἀνθρω[πηΐου] εὖρος ποδός [ἐστι]τοὺ[ς οὔρου]ς οὐχ ὑπερβάλλωνmiddot ει []ρουσε[[ἐ]κ[βήσετα]ι Ἐρινύε[ς] νιν ἐξευρήσου[σι Δίκης ἐπίκουροι]Il sole secondo natura egrave dellrsquoampiezza di un piede umano e non supera i limiti Se oltrepasseragrave lo scopriranno le Erinni assistenti di Dike (col IV)73

nella tradizione posteriore conservato in due distinte citazioni (ri-spettivamente di Aeumltius e Plutarco) nellrsquoedizione DielsKranz pro-poste come frammenti B3 e B9474

(περὶ μεγέθους ἡλίου) εὖρος ποδὸς ἀνθρωπείουLa grandezza del Sole egrave di un piede umano (DK 22 B3)

ἥλιος γὰρ οὐχ ὑπερβήσεται μέτραmiddot εἰ δὲ μή Ἐρινύες μιν Δίκης ἐπίκουροι ἐξευρήσουσιν[Il Sole non oltrepasseragrave le misure altrimenti le Erinni ministre di Dike lo scoprirebbero (DK 22 B94)

Bencheacute il cotesto della citazione sia piuttosto danneggiato e quindi la ricostruzione approssimativa lrsquoautore appare impegnato a difen-dere la propria convinzione che lrsquoordine della natura sia preservato secondo un preciso disegno provvidenziale la citazione di Eraclito sembra in questo senso funzionale al rilievo dellrsquoequilibrio cosmico tutelato da Dike attraverso il servizio delle Erinni (che sorvegliano il rispetto delle laquomisureraquo μέτρα) nellrsquoidentitagrave del prefissato ciclo

73 Citiamo testo greco e traduzione da Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 900-901 Essi sono basati sostanzialmente sullrsquoedizione G BeteGh The Derveni Papyrus cit tenendo conto di alcune migliorie apportate da The Derveni Papyrus edited with Introduction and Commentary by Th kouremenos Gm ParaacutessoGlou k tsantsanoGlou cit

74 Se egrave valida lrsquoipotesi che il testo di Derveni risalga alla fine del V secolo aC si tratterebbe della piugrave antica citazione dello scritto di Eraclito come segnala G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 325

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Dario Zucchello

solare (giorno e notte)75 cosigrave nel testo papiraceo il sole ndash rigoro-samente vigilato dalla divinitagrave - si rivela essenziale come garanzia dellrsquoordinamento dellrsquouniverso

τροφ[ὸν δὲ λέγων αὐ]τὴν αἰνί[ζε]ται ὅτι [ἅ]σσαὁ ἥλι[ος θερμαίνων δ]ιαλύει ταῦτα ἡ νὺξ ψύχουσασυ[νίστησιν ] ἅσσα ὁ ἥλιος ἐθέρ[μ]Chiamandola (la Notte) laquonutriceraquo (Orfeo) esprime in forma meta-forica che tutto ciograve che il sole scaldando dissolve la notte riuni-sce raffreddando tutte le cose che il sole ha scaldato (col X)76

[] τὰ νῦν ἐόνταὁ θεὸς εἰ μὴ ἤλθελεν εἶναι οὐκ ἂν ἐπόησεν ἥλιον ἐποίησε δὲτοιοῦτογ καὶ τοσοῦτον γινόμενον οἶος ἐν ἀρχῆι τοῦ λόγουδιηγεῖται [] Se il dio non avesse voluto che esistessero le realtagrave ora esistenti non avrebbe creato il sole invece lo ha fatto con caratteristiche e grandezze tali come spiega agli inizi del discorso77 (col XXV)78

Allrsquointerno delle colonne superstiti la citazione non appare acci-dentale echi eraclitei si possono cogliere nei passaggi del com-mento e riflettono forse convergenze tematiche tra i versi del poe-ma e lo scritto dellrsquoEfesioI versi ripresi nel commento insistono in effetti sul governo divino del mondo

[] τὰ δrsquo ἐόντα δ[ηλοῖ]γενέσθαι τοιαῦτ[α] διὰ τοῦτον καὶ γενόμενα ε[ἶναι]ἐν τούτωι π[άντα Ση]μαίνει δrsquo ἐν τοῖς ἔπεσι το[ῖσδε]middotΖεὺς κεφα[λή Ζεὺς μέσ]σα Διὸς δrsquo ἐκ [π]άντα τέτ[υκται] []E chiarisce che le cose esistenti sono divenute tali a causa di

75 Su questo punto D sider Heraclitus in the Derveni Papyrus cit p 14476 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 906-90777 Egrave possibile che il riferimento sia proprio alla colonna IV e al contesto della ci-

tazione eraclitea Dubbi in proposito sono tuttavia stati avanzati da Betegh (G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 327-328)

78 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 922-923

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

questo [Zeus] e tutte le cose che sono venute allrsquoessere esistono in questo lo indica in queste parole laquoZeus egrave il capo Zeus egrave la parte mediana da Zeus tutte le cose risultano costituiteraquo (col XVII)79

marcando il ruolo ordinatore del fuoco (cui il commentatore rico-nosce funzione cosmogonica ed escatologica80)

[] Μοῖραν δrsquo ἐπικλῶσαιλέγοντες τοῦ Διὸς τὴμ φρόνησιν ἐπικυρῶσαιλέγουσιν τὰ ἐόντα καὶ τὰ γινόμενα καὶ τὰ μέλλονταὅπως χρὴ γενέσθαι τε καὶ εἶναι κα[ὶ] παύσασθαιβασιλεῖ δὲ αὐτὸν εἰκάζει (τοῦτο γάρ οἱ προσφέρεινἐφα[ί]νετο ἐκ τῶν λεγομένων ὀνομάτων) λέγων ὧδεmiddotΖεὺς βασιλεὺς Ζεὺς δrsquo ἀρχὸς ἁπάντων ἀργικέραυσος[βασιλέ]α ἔφη εἶναι ὅτι πολλ[ῶν ] ωμ μία[ἀρχὴ κ]ρατεῖ καὶ πάντα τελεῖ [][] E dicendo che la Moira fila dicono che la saggezza di Zeus dispone le cose che esistono quelle che vengono allrsquoessere e quel-le che saranno come devono venire allrsquoessere essere e cessare di esistere E lo assimila ad un sovrano ndash questo infatti tra tutti i nomi che vengono detti gli parve che gli si addicesse maggior-mente ndash dicendo laquoZeus sovrano Zeus che governa su tutte le cose con vivida folgoreraquo Disse che egrave sovrano poicheacute di molti un solo potere prevale e compie tutte le cose [] (col XIX)81

Due aspetti chiaramente accennati a piugrave riprese nei frammenti di Eraclito con analoga direzione della folgore (κεραυνός) tradizio-nale simbolo della giustizia divina ma anche espressione del fuoco piugrave puro (πρηστήρ)82

τῶν τε ζώιων τά τε ἄγρια καὶ ἥμερα τά τε ἐν ἀέρι καὶ ἐπὶ γῆς καὶ ἐν ὕδατι βοσκόμενα γίνεταί τε καὶ ἀκμάζει καὶ φθείρεται τοῖς τοῦ θεοῦ πειθόμενα θεσμοῖςmiddot π ᾶ ν γὰρ ἑ ρ π ε τ ὸ ν π λ η γ ῆ ι ν έ μ ε τ α ι ὥς φησιν Ἡράκλειτος

79 Ibi pp 914-91580 Su questo aspetto si puograve sinteticamente consultare il commento di Ilaria Ramelli

alla col XXVI del papiro in Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp942-94381 Ibi pp 916-91782 eraclito Frammenti cit 297

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Dario Zucchello

Tra gli animali quelli sia selvatici sia domestici che vivono in aria sulla terra e nellrsquoacqua nascono crescono e muoiono se-guendo le leggi del dio sostiene infatti Eraclito che ogni anima-le egrave condot to a l pascolo dal la f rusta (Pseudo-Aristotele [de mundo] DK 22 B11)

γίνεσθαι λέγων οὕτωςmiddot τ ὰ δ ὲ π ά ν τ α ο ἰ α κ ί ζ ε ι κ ε ρ α υ ν ό ς τουτέστι κατευθύνει κεραυνὸν τὸ πῦρ λέγων τὸ αἰώνιον λέγει δὲ καὶ φρόνιμον τοῦτο εἶναι τὸ πῦρ καὶ τῆς διοικήσεως τῶν ὅλων αἴτιον Dice che avviene cosigrave tutte le cose dirige la folgore cioegrave gui-da con la folgore intendendo la folgore come il fuoco eterno Sostiene anche che questo fuoco egrave intelligente e dellrsquoordinamento dellrsquouniverso egrave causa (Ippolito DK 22 B64)

πάντα γάρ φησί τὸ πῦρ ἐπελθὸν κρινεῖ καὶ καταλήψεταιDice infatti che tutte le cose il fuoco giungendo giudicheragrave e con-danneragrave (Ippolito DK 22 B66)

La ricorrenza di καταλαμβάνω83 in analogo contesto repressivo consente lrsquoaccostamento tra πῦρ e Δίκη

Δίκη καταλήψεται ψευδῶν τέκτονας καὶ μάρτυραςDike afferreragrave fabbricatori e testimoni di falsitagrave (Clemente Alessandrino DK 22 B28)

rafforzando lrsquoimpressione che Eraclito non si limiti a sottolineare un equilibrio di elementi o di processi ma alluda in generale alla giustizia divina84 Lrsquointenzione dellrsquoautore del papiro nel citarne il testo potrebbe dunque essere stata quella di collegare i due pilastri della propria esegesi cosmologia ed escatologia85 rivelando cosigrave una prospettiva di lettura cui evidentemente lo scritto dellrsquoEfesio si prestavaAllrsquoesempio di Eraclito potrebbero rinviare alcuni specifici rilievi del commentatore il riconoscimento del valore immediatamente

83 eraclito Frammenti cit p 30384 G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 34385 Ibi p 329

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

enigmatico della poesia e dellrsquoimportanza di comunicare i conte-nuti di maggior pregio (μεγάλα) in modo sibillino per sfuggire a volgari fraintendimenti

ὕ]μνον [ὑγ]ιῆ καὶ θεμ[ι]τὰ λέγο[ντα ] το γὰρ[τῆ]ι ποὴσει [κ]αὶ εἰπεῖν οὐχ οἶον τ[ε ἅμα τὴν ὀ]νομάτων[θέ]σιγ καὶ τ[ὰ] ῥηθέντα ἔστι δὲ ξ[ένη τις ἡ] πόησις[κ]ᾳὶ ἀνθρώ[ποις] αἰνι[γμ]ατώδης [ὁ δ]ὲ [Ὀρφεὺ]ς αὐτοῖς[ἐ]ρίστrsquo αἰν[ίγμα]τα οὐκ ἤθελε λέγειν [ἐν αἰν]ίγμας[ι]ν δὲ[μεγ]άλα ἱερ[ολογ]εῖται μὲν οὖγ καὶ ἀ[πὸ τ]οῦ πρώτου[καὶ] μέχρι ⟨τ⟩οῦ [τελε]υταίου ῥήματος ὡ[ς δηλοῖ] καὶ ἐν τῶι[εὐκ]ρινήτω[ι ἔπειmiddot θ]ύρας γὰρ ἐπιθέ[σθαι κελ]εύσας τοῖ[ς][ὠσὶ]ν αὐτ[οὺς οὔτι νομο]θετεῖμ φη[σιν τοῖς] πολλοῖς []Un inno che dice cose sane e conformi al diritto divino infatti con la poesia Infatti non egrave possibile dire al contempo la posizione delle parole e le frasi La poesia perograve egrave qualcosa di strano e di enigmatico per gli uomini Ora Orfeo non voleva dire loro enigmi ingannevoli bensigrave cose importanti in enigmi Dunque espone un discorso sacro dalla prima allrsquoultima parola come mostra anche nel verso ben scelto avendo ordinato loro di porsi delle porte sulle orecchie dice di non istituire leggi per i piugrave [] (col VII)86

La veritagrave dello ἱερὸς λογός egrave necessariamente espressa ἐν αἰνίγμαςιν per proteggerla dagli laquouominiraquo (ἀνθρώποις) essa ri-chiede dunque adeguata disposizione sottolineata nel poema da un gesto (laquoporsi porte sulle orecchieraquo θύρας ἐπιθέσθαι τοῖς ὠσὶν un invito a totale concentrazione) e dallrsquoesplicito diniego della co-municazione laquoai piugraveraquo (τοῖς πολλοῖς) Le scelte lessicali evocano espressioni che ritroviamo nelle citazioni eraclitee la cui struttura egrave forse presente allrsquoautore nellrsquoaccenno a una studiata costruzione verbale ogni parola di Orfeo impone lrsquourgenza interpretativa rin-viando a un senso riposto oltre quello immediato LrsquoEfesio tutta-via egrave richiamato nel commento soprattutto dallrsquoidea di fondo evi-dentemente presente nel poema orfico che lrsquointelligenza del testo sacro (ὕμνον) presupponga una chiave (lrsquoiniziazione alla parola di Orfeo) Anche per la comprensione dellrsquounitario assetto della realtagrave

86 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 904-905

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(κόσμον τόνδε͵ τὸν αὐτὸν ἁπάντων B30) infatti egrave essenziale la decifrazione del logos87

οὐκ ἐμοῦ ἀλλὰ τοῦ λόγου ἀκούσαντας ὁμολογεῖν σοφόν ἐστιν ἓν πάντα εἶναιnon ascoltando me ma il logos egrave saggio convenire che tutte le cose sono uno (Ippolito DK 22 B50)

Analogamente nello stigma del commentatore nei confronti dellrsquoincomprensione dei non iniziati (cui nelle colonne superstiti ci si riferisce come οἱ πολλοί οἱ οὐ γινώσκοντες οἱ οὐκ εἰδότες) e del conseguente stravolgimento del significato delle divinazioni

[] αὐτοῖς πάριμεν [εἰς τὸ μα]ντεῖον ἐπερ[ω]τής[οντες]τῶν μαντευομένων [ἕ]νεκεν εἰ θεμι ltgtἐν Ἅιδου δεινὰ τί ἀπιστοῦσι οὐ γινώς[κοντες ἐ]νύπνιαοὐδὲ τῶν ἄλλων πραγμάτων ἕκαστ[ον] διὰ ποίων ἂνπαραδειγμάτων π[ι]στεύοιεν ὑπό τ[ῆς τε]ἁμαρτ⟨ί⟩ηςκαὶ [τ]ῆς ἄλλης ἡδον[ῆ]ς νενικημένι[οι οὐ] μανθ[άνο]υσιν[οὐδὲ] πιστεύουσι ἀπ[ι]στίη δὲ κἀμα[θίη τὸ αὐτόmiddot ἢν γὰρ][μὴ μα]νθάνωσι μη[δ]ὲ γινώ[σ]κως[ιν οὐκ ἔστιν ὅπως][πιστεύου]σιν [][] per essi andiamo nella sede delle divinazioni per interrogare e avere dei responsi se sia concesso dal diritto divino ltgt cose terribili nellrsquoAde percheacute non vi credono Dal momento che non comprendono i sogni neacute ciascuna delle altre cose grazie a quali esempi potrebbero credere Poicheacute si sono lasciati vincere dalla colpa e da altri piaceri non imparano e non credono Ora la man-canza di fede e la mancanza di apprendimento sono la stessa cosa Se infatti non apprendono e non riconoscono non hanno modo di aver fede [] (col V)88

egrave possibile rinvenire eco della denuncia eraclitea del fraintendi-mento volgare dellrsquoelemento religioso (B15) e della superficiale credulitagrave popolare

87 D oBBink Cosmology as Initiation in Studies on the Derveni Papyrus cit p 4288 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 902-903

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

ἀλλὰ τῶν μὲν θείων τὰ πολλά καθrsquo Ἡράκλειτον ἀ π ι σ τ ί η ι δ ι α φ υ γ γ ά ν ε ι μ ὴ γ ι γ ν ώ σ κ ε σ θ α ιMa la maggior parte delle cose divine secondo Eraclito s i sot-t rae a l la conoscenza per incredul i tagrave ltdegli uominigt (Plutarco DK 22 B86)

ma anche del rilievo posto sul retto orientamento sulla disposizio-ne che deve sostenere la ricerca

ἐὰν μὴ ἔλπηται ἀνέλπιστον οὐκ ἐξευρήσει ἀνεξερεύνητον ἐὸν καὶ ἄπορονSe uno non spera non potragrave trovare lrsquoinsperabile percheacute esso egrave dif-ficile da trovare e impervio (Clemente Alessandrino DK 22 B18)

In generale la polemica eraclitea nei confronti dei laquomoltiraquo (οἱ πολλοί) e della loro mancanza di intendimento e orientamento po-trebbe far da sfondo alla commiserazione del commentatore per la mancata intelligenza dei sacrifici intelligenza che impone di col-legare le azioni e i gesti di culto (τὰ δρώμενα) alla comprensione della recitazione (τὰ λεγόμενα) cosigrave giustificando lrsquoopera di ese-gesi89 La salvezza era con ogni probabilitagrave promessa allrsquoiniziato a tre condizioni una corretta condotta di vita una adeguata cono-scenza determinate pratiche cultuali90

ἀνθρώπω[ν ἐμ]πόλεσιν ἐπιτελέσαντες [τὰ ἱε]ρὰ εἶδονἔλασσον σφᾶς θαυμάζω μὴ γινώσκειν οὐ γὰρ οἷόν τεἀκοῦσαι ὁμοῦ καὶ μαθεῖν τὰ λεγόμενα ὅσοι δὲ παρὰ τοῦτέχνημ ποιομένου τὰ ἱερὰ οὗτοι ἄξιοι θαυμάζεσθαικαὶ οἰκτε[ί]ρεσθαι θαυμάζεσθαι μὲν ὅτι δοκοῦντεςπρότερον ἢ ἐπιτελέσαι εἰδήσειν ἀπέρχονται ἐπι-τελέσαντες πρὶν εἰδέναι οὐδrsquo ἐπανερόμενοι ὥσπερὡς εἰδότες τι ὧν εἶδον ἢ ἤκουσαν ἢ ἔμαθον [οἰ]κτε⟨ί⟩ρεσθαι δὲὅτι οὐκ ἀρκεῖ σφιν τὴν δαπάνην προανηλῶσθαι ἀλλὰκαὶ τῆσ γνώμης στερόμενοι προσαπέρχονταιπρὶμ μὲν τὰ [ἱ]ερὰ ἐπιτελέσαι ἐλπίζον[τε]ς εἰδήσειν

89 K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit pp 52-5390 K tsantsanoGlou The First Columns of the Derveni Papyrus and their

Religious Significance in Studies on the Derveni Papyrus cit p 101

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ἐπ[ιτελές]αντ[ες] δὲ στερηθέντες κα[ὶ τῆς] ἐλπί[δος] ἀπέρχονταιNelle cittagrave degli uomini compiendo i riti sacri hanno visto mi meraviglio di meno che non abbiano conoscenza Non egrave infatti possibile udire e al contempo anche imparare ciograve che viene detto Ora coloro che (vorrebbero farlo) imparando da colui che compie le cerimonie sacre come unrsquoarte sono degni di stupore e di com-miserazione di stupore percheacute convinti che acquisiranno il sapere prima di aver compiuto i riti se ne vanno dopo averli compiuti prima di avere acquisito la conoscenza senza nemmeno fare do-mande come se sapessero qualcosa di ciograve che hanno visto udito o appreso E sono degni di commiserazione percheacute non basta loro aver speso il loro denaro in anticipo ma se ne vanno anche pri-vi di conoscenza Sperando di ottenere conoscenza prima di aver compiuto le cerimonie sacre dopo averle compiute se ne vanno deprivati perfino della speranza (col XX)91

In relazione a quanto sopra marcato circa la presa di posizione era-clitea nei confronti della presunta azione purificatrice dei μάγοι egrave necessario segnalare come proprio nelle colonne iniziali (I-VI le piugrave danneggiate) del Papiro Derveni che contengono la citazione del passo di Eraclito lrsquoautore si riferisse alle figure dei laquomagiraquo e al loro presunto intervento di catarsi e pacificazione nei confron-ti delle anime dei defunti accostandoli alle figure degli laquoiniziatiraquo (μύσται)

[] εὐ]χαὶ καὶ θυς[ί]αι μειλίσσουσι τὰ[ς ψυχάς]ἐπ[ωιδὴ δ]ὲ μάγων δύναται δαίμονας ἐμ[ποδὼνγι[νομένο]υς μεθιστάναιmiddot δαίμονες ἐμποδών ὄντες εἰσὶψ[υχαὶ τιμω]ροί τὴν θυς[ία]ν τούτου ἕνεκε[μ] π[οιοῦσ]ι[νοἱ μά[γο]ι ὡσπερεὶ ποινὴν ἀποδιδόντες τοῖ⟨ς⟩ δὲἱεροῖ[ς] ἐπισπένδουσιν ὕ[δω]ρ καὶ γάλα ἐξ ὧνπερ καὶ τὰςχοὰς ποιοῦσι ἀνάριθμα [κα]ὶ πολυόμφαλα τὰ πόπαναθύουσιν ὅτι καὶ αἱ ψυχα[ὶ ἀν]άριθμοί εἰσι μύσταιΕὐμενίσι προθύουσι κ[ατὰ τὰ] αὐτὰ μάγοις [][] preghiere e sacrifici addolciscono le anime e il canto dei Magi che incanta puograve allontanare i degravemoni quando siano divenuti un impedimento i degravemoni che costituiscono un impedimento sono

91 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 916-917

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

anime vendicatrici Per questo i magoi offrono il sacrificio come se stessero pagando una pena E durante i riti sacri offrono acqua e latte con i quali compiono anche le libagioni Ed offrono torte innumerevoli con molti ombelichi poicheacute anche le anime sono innumerevoli Gli iniziati compiono un sacrificio preliminare alle Eumenidi allo stesso modo in cui lo fanno i magoi [] (col VI)92

Ciograve che in apparenza si legge come un apprezzamento potrebbe tuttavia in assenza di un contesto piugrave determinato celare un at-tacco contro le pratiche misteriche e la ciarlateneria di presunti ldquopurificatorirdquo proprio come quello portato da Eraclito e piugrave tardi da Platone (Repubblica II 364b-365a)93 egrave possibile che pur vi-cino allrsquoinsegnamento orfico il commentatore in realtagrave prendesse le distanze da quelli che denunciava come fraintendimenti con-trapponendo direttamente alle pratiche descritte lrsquoinsegnamento da ricavare dallrsquointerpretazione della parola di Orfeo94La citazione eraclitea potrebbe quindi essere intervenuta nel con-testo di unrsquointroduzione polemica a confermare come la rivela-zione della veritagrave fosse destinata a ribaltare le false convinzioni volgari95 lrsquointenzione nellrsquoinsieme sarebbe stata allora quella di condannare una partecipazione passiva e inconsapevole a riti di cui non si intenda il reale significato religioso96 In questo senso la scelta dellrsquoautore potrebbe corroborare lrsquoipotesi che la battaglia culturale dellrsquoEfesio contro le degenerazioni dei culti misterici fos-se avvertita nel V secolo aC come paradigmaticaA questa peculiare presenza di Eraclito allrsquointerno di una cornice orfica si deve aggiungere quanto ebbe a segnalare (tra II e III seco-lo dC) Clemente Alessandrino

92 Ibi pp 902-90393 Pare sensata lrsquoipotesi di Kouremenos (K tsantsanoGlou-Th kouremenos

Introduction cit pp 56-57)94 Sebbene non manchi chi interpreta il riferimento ai μάγοι in senso positivo

addirittura come una sorta di autocitazione da parte dellrsquoautore del testo (K tsantsanoGlou The First Columns of the Derveni Papyrus cit p 110 nota 25 G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 82)

95 K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit pp 55-5696 Ms funGhi The Derveni Papyrus cit p 32

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σιωπῶ δὲ Ἡράκλειτον τὸν Ἐφέσιον ὃς παρrsquo Ὀρφέως τὰ πλεῖστα εἴληφενNon parlo di Eraclito lrsquoEfesio il quale ricavograve da Orfeo la mag-gior parte delle sue opinioni (Clemente Alessandrino Stromata 62271)

Lrsquoaccostamento (abbozzato almeno per alcune opinioni anche in Plutarco e Proclo97) scaturirebbe da una certa confusione nella re-lazione tra il pensatore di Efeso e le fonti orfiche consolidatasi (in rapporto ai temi intravisti nei frammenti del papiro Derveni) nel corso dei secoli Egrave in effetti possibile98 che in piena autonomia (cioegrave senza presupporre unrsquoadesione religiosa) e per i propri obiet-tivi Eraclito avesse ricavato e adattato motivi - quello dellrsquounitagrave o ciclica interconnessione dei contrari per esempio - attestati anche nel materiale orfico piugrave antico Le tavolette drsquoosso rinvenute99 in un sito religioso dellrsquoantica Olbia Pontica (Mar Nero) e risalenti alla metagrave del V secolo aC insistono in effetti sulla loro immediata identitagrave

ΒΙΟΣ ΘΑΝΑΤΟΣ ΒΙΟΣ (tav 1)

ΕΙΡΗΝΗ ΠΟΛΕΜΟΣΑΛΗΘΕΙΑ ΨΕΥΔΟΣ (tav 2)

[ΣΩΜ]Α ΨΥΥΧΗ (tav 3)

cosigrave da richiamare anche nella loro sintassi celebri frammenti era-clitei

ἀθάνατοι θνητοί θνητοὶ ἀθάνατοι ζῶντες τὸν ἐκείνων θάνατον τὸν δὲ ἐκείνων βίον τεθνεῶτεςImmortali mortali mortali immortali vivendo di quelli la morte di quelli la vita morendo (Ippolito DK 22 B62)

97 D sider Heraclitus in the Derveni Papyrus cit p 14898 Ibi pp 147-148 G BeteGh The Derveni Papyrus cit pp 342-34399 Nel 1951 ma pubblicate solo nel 1978

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

ὁ θεὸς ἡμέρη εὐφρόνη χειμὼν θέρος πόλεμος εἰρήνη κόρος λιμός (τἀναντία ἅπανταmiddot οὗτος ὁ νοῦς) ἀλλοιοῦται δὲ ὅκωσπερ ltπῦρgt ὁπόταν συμμιγῆι θυώμασιν ὀνομάζεται καθrsquo ἡδονὴν ἑκάστουIl dio egrave giorno notte inverno estate guerra pace sazietagrave fame (tutti gli opposti egli egrave lrsquointelligenza) si trasforma come il fuoco quan-do si mescola con gli odori ed egrave nominato secondo lrsquoaroma di ognuno (Ippolito DK 22 B67)

Difficile in questo caso stabilire la prioritagrave cronologica ma egrave co-munque interessante registrare le convergenze non deve dunque sorprendere che il commentatore di Derveni intravedesse una pos-sibile sintonia tra le sentenze eraclitee e le proprie preoccupazioni e che successivamente qualcuno arrivasse a immaginare unrsquoim-probabile dipendenza segnalata appunto da Clemente La fruizio-ne di testi e forse di modalitagrave espressive e atteggiamenti eraclitei nel papiro Derveni puograve dunque attestare solo la possibilitagrave di una comune sensibilitagrave morale e religiosa e giustificare indirettamente lrsquoipotesi che lrsquoEfesio conoscesse i testi sacri al culto orfico

Spegnere la tracotanza la polemica politica

Diversi segnali suggeriscono di considerare probabile che nella battaglia condotta da Eraclito nei confronti della cultura contempo-ranea la polemica politica incidesse particolarmente100 Come se-gnalato da Diels-Kranz (in appendice alle testimonianze sulla vita del pensatore di Efeso101) disponiamo in questo senso anche di un riscontro esterno

100 Per una recente radicale rilettura di Eraclito in chiave politica si puograve consul-tare i PoZZoni Eraclito de-crittato Lrsquoontologia civica di Eraclito di Efeso Villasanta (MI) Liminamentis 2009 Un precedente puograve considerarsi A caPiZZi Eraclito e la sua leggenda Proposta di una diversa lettura dei fram-menti Roma Ateneo 1979

101 Nella edizione tedesca Die Fragmente der Vorsokratiker von H diels herausge-geben von W kranZ Band I Berlin Weidmannsche Verlagsbuchhandlung 196110 p 144 Lrsquoappendice manca invece nellrsquoedizione italiana I Presocratici a cura di G Reale Milano Bompiani 2006

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Monete di epoca romana presentano con lrsquoiscrizione ηρακλειτοςε-φεςιων (Eraclito degli Efesi) una figura barbuta eretta che guarda a sinistra con la mano destra levata (come per un discorso) lrsquoindi-ce rivolto a seacute e la sinistra che regge una mazza sequenza di gesti che egrave stata interpretata come segno di preghiera e venerazione102 ovvero come rituale iniziatico o ancora icastico invito a guardare dentro seacute stessi103 Il particolare della mazza potrebbe tuttavia evo-care la battaglia morale dellrsquoEfesio (la sua lotta contro il vizio104) ovvero alludere a Eracle proponendone lrsquoaccostamento a Eraclito (come nella quarta epistola pseudoeraclitea) e corroborare cosigrave la notizia dellrsquoesistenza in Efeso di una statua di Eraclito rappresen-tato come Eracle105 ciograve ne confermerebbe la statura pubblica che la raffigurazione nellrsquoatto di parlare potrebbe celebrare

Drsquoaltra parte nella tradizione dossografica allo scritto di Eraclito era esplicitamente riferito anche un contenuto politico

τὸ δὲ φερόμενον αὐτοῦ βιβλίον ἐστὶ μὲν ἀπὸ τοῦ συνέχοντος Περὶ φύσεως διήιρηται δὲ εἰς τρεῖς λόγους εἴς τε τὸν περὶ τοῦ παντὸς καὶ πολιτικὸν καὶ θεολογικόνIl libro che di lui egrave tramandato egrave intitolato per il suo contenu-to Sulla natura ma egrave suddiviso in tre trattazioni quella intorno allrsquouniverso [al tutto] quella politica e quella teologica (Diogene Laerzio DK 22 A15)

e ne era stata avanzata una lettura in chiave decisamente etico-politica

[] ἐπιγράφουσι δὲ αὐτῶι οἱ μὲν Μούσας οἱ δὲ Περὶ φύσεως Διόδοτος δὲ ἀκριβὲς οἰάκισμα πρὸς στάθμην βίου ἄλλοι γνώμονrsquo ἠθῶν τρόπου κόσμον ἕνα τῶν ξυμπάντων [][] τῶν δὲ γραμματικῶν Διόδοτος ὃς οὔ φησι περὶ φύσεως εἶναι τὸ σύγγραμμα ἀλλὰ περὶ πολιτείας τὰ δὲ περὶ φύσεως ἐν παραδείγματος εἴδει κεῖσθαι[] Alcuni lo intitolano Muse altri Sulla natura Diodoto invece

102 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 66103 Tonelli in eraclito Dellrsquoorigine cit p 22104 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 65105 Ibidem

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Guida per una vita retta [esatta a piombo] altri ancora Regola (gnomone) dei costumi Disposizione di comportamento unica per tutti [][] tra i grammatici Diodoto il quale sostiene che lrsquoopera com-posta [da Eraclito] non verte sulla natura ma sullo Stato e che le parti sulla natura vi sono contenute solo come esempi (Diogene Laerzio DK 22 A112 15)

Probabilmente leggendarie ancorcheacute indicative di un orientamen-to che lrsquoantichitagrave attribuiva allrsquoEfesio le azioni e le pose con cui Eraclito avrebbe accompagnato le proprie prese di posizione poli-tiche secondo Plutarco e Diogene

οἱ δὲ συμβολικῶς ἄνευ φωνῆς ἃ δεῖ φράζοντες οὐκ ἐπαινοῦνται καὶ θαυμάζονται διαφερόντως ὡς Ἡ ἀξιούντων αὐτὸν τῶν πολιτῶν γνώμην τινrsquo εἰπεῖν περὶ ὁμονοίας ἀναβὰς ἐπὶ τὸ βῆμα καὶ λαβὼν ψυχροῦ κύλικα καὶ τῶν ἀλφίτων ἐπιπάσας καὶ τῶι γλήχωνι κινήσας ἐκπιὼν ἀπῆλθεν ἐνδειξάμενος αὐτοῖς ὅτι τὸ τοῖς τυχοῦσιν ἀρκεῖσθαι καὶ μὴ δεῖσθαι τῶν πολυτελῶν ἐν εἰρήνηι καὶ ὁμονοίαι διατηρεῖ τὰς πόλειςColoro che per segni senza parole esprimono quanto deve esser detto non sono forse lodati e ammirati in modo particolare Come Eraclito il quale chiedendogli i concittadini di esprimere una sen-tenza sulla concordia salito sulla tribuna prese una coppa di acqua fredda vi sparse della farina drsquoorzo e rimescolata con menta la bevve e se ne andograve avendo cosigrave mostrato loro che lrsquoaccontentarsi di ciograve che si trova e il non aver bisogno di cose costose conservano la cittagrave in pace e in concordia (Plutarco DK 22 A3b)

ἀναχωρήσας δὲ εἰς τὸ ἱερὸν τῆς Ἀρτέμιδος μετὰ τῶν παίδων ἠστραγάλιζενmiddot περιστάντων δrsquo αὐτὸν τῶν Ἐφεσίων laquoτί ὦ κάκιστοι θαυμάζετεraquo εἶπενmiddotraquoἢ οὐ κρεῖττον τοῦτο ποιεῖν ἢ μεθrsquo ὑμῶν πολιτεύεσθαιraquoRitiratosi presso il tempio di Artemide giocava a dadi con i fan-ciulli e dal momento che gli Efesi lo attorniavano cosigrave parlograve laquoDi che cosa vi meravigliate o pessimi Non egrave forse meglio fare ciograve che partecipare alla vita della cittagrave con voiraquo (Diogene Laerzio DK 22 A13)

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La coniazione a Efeso in epoca romana della moneta di cui si egrave detto potrebbe aver suggellato la propensione eraclitea registrata dalla tradizione ad accentuare la propria sferzante polemica con un ampio ricorso a forme simboliche di comunicazione gestuale106Alla diretta presa di posizione di Eraclito nella convulsa vita del-la πόλις (e addirittura a un possibile ruolo di nomoteta analoga-mente a Senofane Pitagora e altri antichi sapienti) accenna sempre Diogene Laerzio in apertura della sua vita del filosofo

ἔλεγε δὲ καὶ laquoὕ β ρ ι ν χ ρ ὴ σ β ε ν ν ύ ν α ι μ ᾶ λ λ ο ν ἢ π υ ρ κ α ϊ ή ν raquo [B 43] καὶ laquoμάχεσθαι χρὴ τὸν δῆμον ὑπὲρ τοῦ νόμου ὅκωσπερ τείχεοςraquo [B 44] καθάπτεται δὲ καὶ τῶν Ἐφεσίων ἐπὶ τῶι τὸν ἑταῖρον ἐκβαλεῖν Ἑρμόδωρον ἐν οἷς φησινmiddotraquoἄξιον Ἐφεσίοις ἡβηδὸν ἀπάγξασθαι πᾶσι καὶ τοῖς ἀνήβοις τὴν πόλιν καταλιπεῖν ο ἵτ ινες Ἑρμόδωρον ἄνδρα ἑωυτῶν ὀνήιστον ἐξέβαλον φάντεςmiddot ἡμέων μηδὲ ε ἷς ὀνήιστος ἔστω ε ἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνraquo [B 121] ἀξιούμενος δὲ καὶ νόμους θεῖναι πρὸς αὐτῶν ὑπερεῖδε διὰ τὸ ἤδη κεκρατῆσθαι τῆι πονηρᾶι πολιτείαι τὴν πόλινDiceva pure laquoBisogna spegnere la tracotanza piugrave che un incen-dioraquo [B43] e laquoBisogna che il popolo combatta per la legge come per le mura della cittagraveraquo [B44] Attacca anche gli Efesi percheacute ave-vano espulso il suo compagno Ermodoro nel passo in cui afferma laquoSarebbe bene per gli Efesi adulti impiccarsi tutti quanti e lasciare la cittagrave ai fanciulli essi che esiliarono Ermodoro il piugrave abile tra loro sostenendo ldquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altrirdquoraquo [B121] Invitato comunque a dar loro leggi si rifiutograve dal momento che la cittagrave era giagrave dominata da una cattiva costituzione (DK 22 A12)

Lrsquoaccostamento a πυρκαϊή (conflagrazione incendio) suggerisce per ὕβρις nel contesto della prima citazione un significato politico laquoviolenza sfrenataraquo107 dunque piuttosto che mera tracotanza indivi-duale azione violenta di massa perpetrata dal δῆμος sollevazione che prevarica la norma stigmatizzata con una nota aristocratica (e

106 In questa direzione la lettura di AM BatteGaZZore Gestualitagrave e oracolaritagrave in Eraclito Genova Istituto di Filologia Classica e Medievale 1979

107 Cosigrave traduce Marcovich eraclito Frammenti cit p 366

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sapienziale) lrsquoincapacitagrave di stare al proprio posto108 In questo sen-so B43 egrave da leggere probabilmente come proposto da Diogene proprio in relazione a B44 contro la sedizione che mina dallrsquointer-no la comunitagrave il νόμος costituisce un baluardo analogo a quello che le mura (τεῖχος ) offrono contro lrsquoattacco esterno Soffocare la sommossa e ricondursi alla legge possono essere inquadrati allrsquoin-terno di una generale indicazione di fondo cui egrave allora possibile attribuire anche valore politico

ξὺν νόωι λέγοντας ἰσχυρίζεσθαι χρὴ τῶι ξυνῶι πάντων ὅκωσπερ νόμωι πόλις καὶ πολὺ ἰσχυροτέρως τρέφονται γὰρ πάντες οἱ ἀνθρώπειοι νόμοι ὑπὸ ἑνὸς τοῦ θείουmiddot κρατεῖ γὰρ τοσοῦτον ὁκόσον ἐθέλει καὶ ἐξαρκεῖ πᾶσι καὶ περιγίνεταιColoro che vogliono parlare con intendimento devono basarsi su ciograve che a tutto egrave comune come la cittagrave sulla legge e ancora piugrave fermamente Tutte le leggi umane infatti si alimentano dellrsquounica legge divina poicheacute quella domina quanto vuole basta per tutte le cose e avanza (Stobeo DK 22 B114)

διὸ δεῖ ἕπεσθαι τῷ ξυνῷ τοῦ λόγου δ΄ ἐόντος ξυνοῦ ζώουσιν οἱ πολλοὶ ὡς ἰδίαν ἔχοντες φρόνησινperciograve si deve seguire ciograve che egrave comune ma pur essendo il logos comune i piugrave vivono come se avessero un intendimento privato (DK 22 B2)

Il riferimento a τὸ ξυνόν sarebbe peculiare al pensiero di Eraclito109 risultando declinato a vari livelli il λόγος egrave laquocomuneraquo il κόσμος egrave laquocomuneraquo il πόλεμος egrave laquocomuneraquo Anche il νόμος egrave comune esso mantiene saldo lo stato (ἰσχυρίζεται νόμωι πόλις) alla cui conservazione tutti dovrebbero concorrere istituendo un ambi-to (politico) di relazioni umane110 che si sovrappone allo spazio fisico assicurato dal τεῖχος La difesa dellrsquouno non puograve essere

108 Ibidem109 G Vlastos Equality and Justice in Early Greek Cosmologies (1947) in G

vlastos Studies in Greek Philosophy vol I The Presocratics edited by DW Graham Princeton Princeton University Press 1995 p 73

110 Espressione del contenuto umano della πόλις (S maZZarino Il pensiero sto-rico classico Roma-Bari Laterza 1973 vol I p 82)

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disgiunta dal rispetto dellrsquoaltro Unrsquoeco forse dellrsquoidea soloniana di εὐνομίη ordinamento retto sulla giustizia111 e sulla conseguente solidarietagrave112 che in Eraclito si arricchisce tuttavia nel rilievo del θείος νόμος (πάντες οἱ ἀνθρώπειοι νόμοι ὑπὸ ἑνὸς τοῦ θείου) della peculiare allusione alle implicazioni tra (i) unicitagrave della legge divina e molteplicitagrave delle leggi umane ovvero (ii) unitagrave della leg-ge e contrastanti posizioni che in essa trovano armoniaAnalogo rilievo al dominio del νόμος egrave attribuito da Plutarco alla saggezza politica di Biante di Priene (presente nella tradizione dei Sette Sapienti)

ὁ Βίας ἔφησε κρατίστην εἶναι δημοκρατίαν ἐν ᾗ πάντες ὡς τύραννον φοβοῦνται τὸν νόμονBiante affermograve che la democrazia piugrave forte egrave quella in cui tutti temono la legge come un tiranno (Convivium Septem Sapientium 154e)

personaggio esplicitamente citato (e apprezzato) in un frammento eracliteo trasmesso da Diogene Laerzio

ὁ δυσάρεστος Ἡράκλειτος μάλιστα αὐτὸν ἐπῄνεσε γράψαςmiddot ἐν Πριήνῃ Βίας ἐγένετο ὁ Τευτάμεω οὗ πλέων λόγος ἢ τῶν ἄλλων καὶ οἱ Πριηνεῖς δὲ αὐτῷ τέμενος καθιέρωσαν τὸ Τευτάμειον λεγόμενον ἀπεφθέγξατοmiddot οἱ πλεῖστοι κακοίEraclito difficile a contentarsi lo ha lodato in massimo grado scrivendo laquoIn Priene nacque Biante figlio di Teutamo la cui fama egrave maggiore di quella degli altriraquo E gli abitanti di Priene gli dedi-carono un recinto sacro chiamato laquoil Teutameioraquo Sentenziograve laquoI piugrave ltdegli uominigt sono malvagiraquo (Diogene Laerzio I 88 DK 22 B39)

A Biante sarebbe inoltre da imputare la sentenza ricordata in B104113

111 G Vlastos Equality and Justice cit p 73112 G Vlastos Solonian Justice in G vlastos Studies in Greek Philosophy vol

I The Presocratics cit pp 55-56113 Come conferma anche Marcovich eraclito Frammenti cit p 363

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τίς γὰρ αὐτῶν νόος ἢ φρήν δήμων ἀοιδοῖσι πείθονται καὶ διδασκάλωι χρείωνται ὁμίλωι οὐκ εἰδότες ὅτι ldquoοἱ πολλοὶ κακοί ὀλίγοι δὲ ἀγαθοίrdquoche mente e intelligenza hanno Ripongono fiducia negli aedi po-polari e prendono la folla come maestra non sapendo che laquoi molti sono cattivi e pochi i buoniraquo (Proclo DK 22 B104)

Il riferimento al sapiente di Priene potrebbe segnalare la contingen-za storico-politica entro cui inquadrare la polemica eraclitea il ter-mine λόγος nella citazione di Diogene (B39) potrebbe intendersi non come laquola famaraquo (come per lo piugrave si fa) ma come laquoil discorsoraquo di Biante si potrebbe cioegrave ipotizzare che Eraclito alluda allrsquoinvito che secondo Erodoto (I 170) quello avrebbe rivolto (546 aC) alle cittagrave ionie affincheacute unissero le proprie forze per fondare un nuovo stato (in Sardegna) lontano dalla minaccia persiana114 Il confronto drammatico delle poleis ionie con il Gran Re egrave in effetti ancora alla base dellrsquoemergenza che avrebbe spinto i concittadini a richiedere lrsquointervento di Eraclito secondo la notizia conservata in un codice siriaco del Περὶ ἀρετῆς di Temistio

Gli Efesi erano assuefatti al benessere e al piacere quando scoppiograve una guerra contro di loro e la loro cittagrave fu circondata e posta sotto assedio dai Persiani Essi tuttavia continuarono nella loro vita di piaceri secondo abitudine fin quando cominciarono a mancare i mezzi di sussistenza nella cittagrave Quando la fame si diffuse pesan-temente tra loro i cittadini si riunirono per valutare che cosa fosse da fare cosigrave che il sostentamento non venisse meno nessuno perograve osava consigliare loro di porre freni al lusso Proprio mentre erano riuniti un uomo di nome Eraclito prese farina drsquoorzo la mescolograve con acqua e la mangiograve sedendo in mezzo a loro questa fu una lezione silenziosa offerta a tutta la popolazione La storia racconta che gli Efesi subito compresero il rimprovero e di ulteriori non eb-bero bisogno piuttosto procedettero essendosi di fatto resi conto di dover moderare il lusso percheacute il cibo non mancasse Quando i loro nemici seppero che essi avevano imparato a vivere con mode-razione e regolavano i pasti secondo il consiglio di Eraclito si riti-rarono dalla cittagrave e nonostante fossero vincitori sul piano militare sgombrarono il campo davanti allrsquoorzo di Eraclito (DK 22 A3b)

114 Serra in eraclito Iframmenti e le testimonianze cit p 178

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La vicenda si riferisce alla rivolta ionia (499-493 aC) contro il dominio persiano e lrsquoassedio di Efeso che avrebbe poi condotto alla scelta della cittagrave di emarginarsi dal conflitto conclusosi con la sconfitta dellrsquoalleanza delle cittagrave ribelli Nonostante manchi lrsquouna-nimitagrave tra gli storici egrave possibile che allrsquointerno di tale emergenza si inserisse il tentativo politico di Ermodoro115 forse asceso al potere in Efeso sullrsquoonda dellrsquoinsurrezione contro le tirannidi sostenute dal Gran Re e travolto dal prevalere della fazione filo-persianaConcedendo credito alla notizia di Diodoto riferita da Diogene Laerzio il κόσμος cui rivolgeva la propria attenzione lrsquoEfesio po-trebbe essere stato allora in primo luogo quello politico in tal caso le citazioni in cui piugrave direttamente si riflettono le opinioni politiche di Eraclito assumerebbero un rilievo chiave Insieme agli scarni ele-menti dossografici esse possono illuminare circa attori e contesto della scena storica entro cui il pensatore sviluppava i propri attacchi Sostenitore di Ermodoro (come si evince anche da B121) e della li-nea anti-persiana favorevole allo sforzo dellrsquoalleanza ionia (τὸ κοι- κοι-κοι-νόν τῶν Ἰώνων) Eraclito dopo la sconfitta di quellrsquoorientamento politico e lrsquoallontanamento del suo leader dalla cittagrave avrebbe volto la propria attivitagrave a una complessiva116 contestazione dei costumi corrotti e del disordine morale e civile dilaganti tra i concittadini

τυφλὸν δὲ τὸν Πλοῦτον ποιεῖ ὡς οὐκ ἀρετῆς κακίας δὲ παραιτίου ὅθεν καὶ Ἡ ὁ Ἐφέσιος ἀρώμενος Ἐφεσίοις οὐκ ἐπευχόμενοςmiddot μὴ ἐπιλίποι ὑμᾶς πλοῦτος ἔφη Ἐφέσιοι ἵνrsquo ἐξελέγχοισθε πονηρευόμενοιPluto agisce da cieco poicheacute egrave causa non di virtugrave ma di vizio Perciograve anche lrsquoefesio Eraclito ingiuria gli Efesi e non rende loro grazia af-fermando non vi abbandoni mai o Efesi la ricchezza affincheacute pos-siate manifestare il vostro agire malvagio (Tzetze DK 22 B125a)

115 Di questo avviso Pozzoni che su questa lettura fonda la sua interpretazione del pensiero e dellrsquoopera di Eraclito (i PoZZoni Eraclito de-crittato cit in particolare cap 2 Etica e toeria del diritto Eraclito e Ermodoro)

116 Ancorcheacute crittata secondo la linea interpretativa proposta da Pozzoni La qua-le tuttavia pur stimolante rispetto agli approcci tradizionali ai testi eraclitei e coerente nel proprio sforzo di ricondurre lrsquoessenziale del pensiero eracliteo alla vicenda politica di Efeso (per altro aderendo a una semplice ipotesi storica circa il ruolo di Ermodoro) appare anche eccessivamente riduttiva

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ovvero del misconoscimento popolare di valore e capacitagrave

ἄξιον Ἐφεσίοις ἡβηδὸν ἀπάγξασθαι πᾶσι καὶ τοῖς ἀνήβοις τὴν πόλιν καταλιπεῖν οἵτινες Ἑρμόδωρον ἄνδρα ἑωυτῶν ὀνήιστον ἐξέβαλον φάντεςmiddot ἡμέων μηδὲ εἷς ὀνήιστος ἔστω εἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνSarebbe bene per gli Efesi adulti impiccarsi tutti quanti e lasciare la cittagrave ai fanciulli essi che esiliarono Ermodoro il piugrave abile tra loro sostenendo laquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altriraquo (Strabone DK 22 B121)

Ricondotti allo sfondo del νόμος e al primato di τὸ ξυνόν la pole-mica eraclitea nei confronti dei πολλοί e il rilievo garantito allrsquolaquou-noraquo alluderebbero allrsquourgenza di una condotta collettiva ispirata alla norma comune su cui convengano lrsquouno (se ha valore) e i molti117

νόμος καὶ βουλῆι πείθεσθαι ἑνόςLegge egrave anche ubbidire alla volontagrave di uno solo (Clemente Alessandrino DK 22 B33)

εἷς ἐμοὶ μύριοι ἐὰν ἄριστος ἦιUno per me vale diecimila se egrave il migliore (Galeno DK 22 B49)

Nessun avallo dunque nei confronti dellrsquoarbitrio dei tiranni come attestato nella tradizione (pur con riferimenti incerti118)

Ἡ γὰρ ὁ Βλύσωνος Μελαγκόμαν τὸν τύραννον ἔπεισεν ἀποθέσθαι τὴν ἀρχήν οὗτος βασιλέα Δαρεῖον παρακαλοῦντα ἥκειν εἰς Πέρσας ὑπερεῖδενEraclito figlio di Blosone convinse il tiranno Melancoma a la-sciare il potere Egli poi non tenne conto dellrsquoinvito di re Dario a recarsi in Persia (Clemente Alessandrino DK 22 A3)

117 R laurenti Eraclito cit pp 268-269118 Kirk ritiene possibile che il non altrimenti noto Melancoma citato nella testimo-

nianza di Clemente possa essere il Komas che fu tiranno alla fine del VI secolo aC (GS kirk Heraclitus The Cosmic Fragments cit p 13)

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ma nello specifico contesto di Efeso contrasto alla mollezza dei costumi addebitabile alle ricchezze e allrsquoabbrutimento frutto della volgare ignoranza

αἱρεῦνται γὰρ ἓν ἀντὶ ἁπάντων οἱ ἄριστοι κλέος ἀέναον θνητῶνmiddot οἱ δὲ πολλοὶ κεκόρηνται ὅκωσπερ κτήνεαPreferiscono infatti una sola cosa a tutte le altre gli uomini miglio-ri la gloria perenne alle cose mortali I piugrave al contrario vogliono saziarsi come bestie (Clemente Alessandrino DK 22 B29)

H dixit quod Si felicitas esset in delectationibus corporis boves felices diceremus cum inveniant orobum ad comedendumEraclito affermograve che se la felicitagrave consistesse nei piaceri del cor-po diremmo fe l ic i i buoi quando t rovino lent icchie da mangiare (Alberto M DK 22 B4)

ἑτέρα γὰρ ἵππου ἡδονὴ καὶ κυνὸς καὶ ἀνθρώπου καθάπερ Ἡ φησιν ὄ ν ο υ ς σ ύ ρ μ α τ rsquo ἂ ν ἑ λ έ σ θ α ι μ ᾶ λ λ ο ν ἢ χ ρ υ σ ό ν middot ἥδιον γὰρ χρυσοῦ τροφὴ ὄνοιςIl piacere del cavallo del cane e dellrsquouomo sono in effetti diversi come sostiene Eraclito g l i as ini prefer i rebbero i l foraggio al l rsquooro (Aristotele DK 22 B9)

Sentenze che insistono sullrsquoopposizione tra natura umana e natu-ra animale per condannare quei comportamenti che disdegnando lrsquoeccellenza della laquogloria perenneraquo (κλέος ἀέναον) scadono nel puro godimento materiale bestiale lrsquoaccenno al κλέος evoca lrsquoeti-ca aristocratica della guerra che puograve intravedersi in B53

πόλεμος πάντων μὲν πατήρ ἐστι πάντων δὲ βασιλεύς καὶ τοὺς μὲν θεοὺς ἔδειξε τοὺς δὲ ἀνθρώπους τοὺς μὲν δούλους ἐποίησε τοὺς δὲ ἐλευθέρουςIl conflitto di tutte le cose egrave padre di tutte re e alcuni rivelograve dei altri uomini gli uni fece schiavi gli altri liberi (Ippolito DK 22 B53)

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dove πόλεμος egrave cifra universale di uno scontro che domina a tut-ti i livelli nella vita discriminando senza appello la divisione in θεοί e ἄνθρωποι δούλοι e ἐλεύθεροι nella concezione greco-arcaica a fondamento di ogni ordinamento119 si rifletterebbe allora nella necessaria differenziazione sociale e politica allrsquointerno della πόλις120 normata dal νόμος A πόλεμος in effetti Eraclito acco-sta ἔρις (contesa discordia)

εἰδέναι δὲ χρὴ τὸν πόλεμον ἐόντα ξυνὸν καὶ δίκην ἔριν καὶ γινόμενα πάντα κατ΄ ἔριν καὶ χρεώνBisogna sapere che il conflitto egrave comune e la giustizia contesa e che tutto accade secondo contesa e necessitagrave (Origene DK 22 B80)

rivelando di entrambi universalitagrave (πόλεμος ξυνὸς) e feconditagrave ge-neratrice121 (γινόμενα πάντα κατ΄ ἔριν) ἔρις egrave δίκη cosigrave tutto quanto accade laquosecondo contesaraquo accade anche laquocome si conviene ed egrave giustoraquo (κατὰ χρεών) In questo senso Eraclito avrebbe inteso lo scenario cosmico come proiezione delle relazioni conflittuali ti-piche delle lotte cittadine (a partire ovviamente dalla personale esperienza in Efeso) filtrandone i processi attraverso un lessi-co dallrsquoimmediata valenza politico-sociale (contesa-giustizia) Secondo lrsquoindizio fornito da Diodoto il macrocosmo - unico e co-mune (ἕνα καὶ κοινὸν κόσμον Aeumltius DK 22 A10) ndash sarebbe proie-zione dellrsquoassetto politico propugnato dallrsquoEfesio (forse quello che Ermodoro aveva tentato di implementare) riconoscerne il λόγος il discorso ma anche la proposta politica sarebbe stato dunque discri-minante Alla sua diretta valenza civile potrebbero alludere quei testi in cui essenziale egrave lo stigma dellrsquoincomprensione dei laquomoltiraquo e delle conseguenti distorsioni

119 W JaeGer The Theology of the Early Greek Philosophers (1947) trad it La teologia dei primi pensatori greci Firenze La Nuova Italia 1961 p 184

120 Si veda il commento di Marcovich eraclito Frammenti cit p 104121 Mondolfo in E Zeller ndash r mondolfo La filosofia dei greci nel suo sviluppo

storico Parte I I Presocratici Volume IV Eraclito a cura di R mondolfo Firenze La Nuova Italia 1961 p 104

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ὁ Ἡ φησι τοῖς ἐγρηγορόσιν ἕνα καὶ κοινὸν κόσμον εἶναι τῶν δὲ κοιμωμένων ἕκαστον εἰς ἴδιον ἀποστρέφεσθαιE dice che per coloro che sono desti il mondo egrave unico e comune invece ciascuno di coloro che dormono ritorna a un proprio mondo privato (Plutarco DK 22 B89)

διὸ δεῖ ἕπεσθαι τῷ ξυνῷ τοῦ λόγου δ΄ ἐόντος ξυνοῦ ζώουσιν οἱ πολλοὶ ὡς ἰδίαν ἔχοντες φρόνησινperciograve si deve seguire ciograve che egrave comune ma pur essendo il logos comune i piugrave vivono come se avessero un intendimento privato (Sesto Empirico DK 22 B2)

Forzando lrsquoideale esiodeo di giustizia Eraclito scinde cosigrave ἔρις (competizione civile e costruttiva) e ὕβρις (violenza sopraffattri-ce) facendo di Dike norma vincolante a livello cosmico

Δίκης ὄνομα οὐκ ἂν ἤιδεσαν εἰ ταῦτα μὴ ἦνNon conoscerebbero il nome di Dike se queste cose [conflitto ingiustizia] non fossero [esistessero] (Clemente Alessandrino DK 22 B23)

Si tratta in fondo di unrsquoipotesi di lettura sostenuta da riscontri nei frammenti di altri autori arcaici (Anassimandro in primis) che con-sente di precisare un aspetto della polemica eraclitea

καὶ Ἡ ἐπιτιμᾶι τῶι ποιήσαντι laquoὡς ἔ ρ ι ς ἔκ τε θεῶν καὶ ἀνθρώπων ἀπόλοιτοraquo [XVIII 107]middot οὐ γὰρ ἂν εἶναι ἁ ρ μ ο ν ί α ν μὴ ὄντος ὀξέος καὶ βαρέος οὐδὲ τὰ ζῶια ἄνευ θήλεος καὶ ἄρρενος ἐναντίων ὄντωνEraclito biasima il poeta ltOmerogt che scrisse laquoSparisca la discor-dia tra gli dei e tra gli uominiraquo (Iliade XVIII 107) Non ci sarebbe infatti armonia se non ci fossero acuto e grave neacute ci sarebbero i vi-venti se non ci fossero femmina e maschio (Eudemo DK 22 A22)

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ma soprattutto la tesi centrale nei frammenti secondo cui produ-zione e unitagrave del tutto passano attraverso la relazione tra le oppo-sizioni (πάντα κατrsquo ἔριν γίνεσθαι) Compito del λόγος egrave appunto illustrare tale formazione (ovvero compagine questo il significato primo di ἁρμονία122) e dunque rilevare come senza la costanza della tensione non vi sarebbe possibilitagrave di ordinamento

λόγον ἐκ τῆς ἐναντιοδρομίας δημιουργὸν τῶν ὄντωνlogos artefice delle cose che sono dal concorso degli opposti (Aeumltius DK 22 A8)

καὶ ὁ κυκεὼν διίσταται ltμὴgt κινούμενοςanche il ciceone si decompone se non egrave mosso (Teofrasto DK 22 B125)

τὸ ἀντίξουν συμφέρον καὶ ἐκ τῶν διαφερόντων καλλίστην ἁρμονίανciograve che egrave opposto concorda e dalle cose in contrasto scaturisce lrsquoarmonia piugrave bella (Aristotele DK 22 B8)

Frammenti in cui puograve avvertirsi anche lrsquoespressione immediata di una drammatica ed eroica visione della lotta politica e della sua composizione ovvero di una legge universale cui ricondurre come evidenza parziale anche i conflitti della πόλιςBencheacute appaia esagerato intendere la discriminazione tra cittadi-ni efesi come laquotema centrale allrsquointerno della trattazione culturale eraclitearaquo123 e dunque ridurne la prospettiva cosmica a mera siste-matizzazione dellrsquoordinamento civile riformato da Ermodoro egrave tut-tavia probabile che quel contesto possa aiutare a determinare il si-gnificato del presunto atteggiamento aristocratico di Eraclito Cosigrave quando attacca gli Efesi proprio per aver allontanato Ermodoro la scelta espressiva egrave indicativa

122 Una pertinente puntualizzazione in V Macchioro Zagreus cit pp 417-422123 Ibi p 53

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ἡμέων μηδὲ εἷς ὀνήιστος ἔστω εἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνlaquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altriraquo (Strabone DK 22 B121)

Il superlativo ὀνήιστος non veicola lrsquoidea di valore (in senso mili-tare) o di eminenza aristocratica piuttosto lrsquoidea di aiuto di utilitagrave insomma Ermodoro egrave politico da prediligere per il giovamento che puograve garantire con consiglio e azione alla comunitagrave il suo allon-tanamento appare conseguenza della cecitagrave e immaturitagrave dei con-cittadiniAnalogamente quando degli Efesi stigmatizza il vizio che deriva dal lusso

μὴ ἐπιλίποι ὑμᾶς πλοῦτος ἔφη Ἐφέσιοι ἵνrsquo ἐξελέγχοισθε πονηρευόμενοιnon vi abbandoni mai o Efesi la ricchezza affincheacute possiate ma-nifestare il vostro agire malvagio (Tzetze DK 22 B125a)

egrave possibile che Eraclito richiami quella stessa sobrietagrave suggeri-ta secondo quanto riferito da Polemone alle donne ioniche da Ermodoro

Πολέμων παρὰ Ἑρμοδώρῳ γεγράφθαι φησίmiddotraquoὑποδήματα δὲ φορεῖν τὴν ἐλευθέρην Σκυδικὰς λευκὰς καὶ μασθλητίναςraquoPolemone dice che in Ermodoro egrave scritto laquola donna libera porta calzature scitiche bianche e di cuoioraquo (Polemone Fragmenta 96)

Sostenitore di una riforma dei costumi che frenasse la fiacchezza indotta dal lusso (ἁβροσύνη)124 e (forse) preparasse al confronto con lrsquoinvasore persiano125 Ermodoro appare agli occhi di Eraclito vittima non di un particolare gruppo sociale o politico ma di una diffusa (volgare a prescindere dallrsquoappartenenza sociale) ignoran-za della misura della ragione e della legge che giustifica lrsquoinsi-stenza eraclitea su λόγος νόμος e κόσμος ma anche sullrsquoautocon-trollo individuale e collettivo

124 R laurenti Eraclito cit p 16125 i PoZZoni Eraclito de-crittato cit p 58

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θυμῶι μάχεσθαι χαλεπόνmiddot ὃ γὰρ ἂν θέληι ψυχῆς ὠνεῖταιDifficile lottare contro il desiderio ciograve che vuole infatti prende a prezzo dellrsquoanima (Plutarco DK 22 B85)

τὸ τοῖς τυχοῦσιν ἀρκεῖσθαι καὶ μὴ δεῖσθαι τῶν πολυτελῶν ἐν εἰρήνηι καὶ ὁμονοίαι διατηρεῖ τὰς πόλειςlrsquoaccontentarsi di ciograve che si trova e il non aver bisogno di cose costose conservano la cittagrave in pace e in concordia (DK 22 A3b)

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τόν τε Ὅμηρον ἔφασκεν ἄξιον ἐκ τῶν ἀγώνων ἐκβάλλεσθαι καὶ ῥαπίζεσθαι καὶ Ἀρχίλοχον ὁμοίωςSosteneva che Omero fosse degno di essere cacciato dagli agoni e frustato e analogamente Archiloco (Diogene Laerzio DK 22 B42)

Ovviamente il testo si riferisce ai recitatori di poemi ai δήμων ἀοιδοί oltre che allrsquooggetto della loro arte la poesia omerica at-taccata con quella esiodea evidentemente per lrsquoampia ricaduta culturale

διδάσκαλος δὲ πλείστων Ἡσίοδοςmiddot τοῦτον ἐπίστανται πλεῖστα εἰδέναι ὅστις ἡμέρην καὶ εὐφρόνην οὐκ ἐγίνωσκενmiddot ἔστι γὰρ ἕνmaestro dei piugrave egrave Esiodo ndash costui credono sapesse una gran quan-titagrave di cose lui che non aveva conoscenza di giorno e notte sono infatti unrsquoltunicagt cosa (Ippolito DK 22 B57)

Dal momento che la recitazione negli ἀγῶνες μουσικοί costituiva un evento centrale della vita delle comunitagrave greche e un pilastro della trasmissione della loro cultura i duri rilievi di Eraclito as-sumono un significato particolare stigmatizzano la tradizione e i suoi modelli di riferimento (διδάσκαλος δὲ πλείστων Ἡσίοδος) marcandone sotto lrsquoinconsistente e ingannevole lustro popolare la stessa superficialitagrave e incomprensione della realtagraveAi due sommi poeti epici egrave dunque contestata la stessa imputazione rivolta ai laquomultiscientiraquo (πολυμαθείς) essi ndash che pur avevano pre-teso trattare di tutto nei loro poemi (e in questo senso appaiono ef-fettivamente come grandi enciclopedisti12) ndash fraintendevano quella struttura della realtagrave che invece il cercatore di veritagrave Eraclito ma-nifesta laquoanalizzando ogni cosa secondo natura e mostrando come egraveraquo (κατὰ φύσιν διαιρέων ἕκαστον καὶ φράζων ὅκως ἔχει) Con lrsquoaggravante nel loro caso di un lungo successo popolare e dun-que di una supremazia culturale che non poteva non essere avver-tita come una minaccia dal sapiente di Efeso

12 R laurenti Eraclito Roma-Bari Laterza 1974 p 34

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οὐκ ἂν ἔτι πρέπον εἴη ποιηταῖς καὶ μυθογράφοις χρῆσθαι μάρτυσι περὶ τῶν ἀγνοουμένων ὅπερ οἱ πρὸ ἡμῶν περὶ τῶν πλείστων ἀπίστους ἀμφισβητουμένων παρεχόμενοι βεβαιωτὰς κατὰ τὸν ἩράκλειτονNon sarebbe ancora conveniente impiegare poeti e mitografi come testimoni circa le cose che non si conoscono ciograve che coloro prima di noi hanno fatto riguardo alla maggior parte delle cose riportan-do secondo Eraclito laquoautoritagrave indegne di fiduciaraquo su questioni controverse (Polibio DK 22 A23)

Μυστήρια

Accanto alle antiche e nuove figure di πολυμαθείς Eraclito sferza anche i recenti profili di sapienza molto popolari che van-tavano azioni miracolose e straordinarie figure carismatiche di pu-rificatori itineranti (μάγοι )13 e promotori di culti bacchici

τίσι δὴ μαντεύεται Ἡ ὁ Ἐφέσιος νυκτιπόλοις μάγοις βάκχοις λήναις μύσταιςmiddot τούτοις ἀπειλεῖ τὰ μετὰ θάνατον τούτοις μαντεύεται τὸ πῦρmiddot τὰ γὰρ νομιζόμενα κατrsquo ἀνθρώπους μυστήρια ἀνιερωστὶ μυεῦνταιPer chi profetizza lrsquoefesio Eraclito Per nottambuli magi baccan-ti menadi iniziati a costoro predice le cose che seguono la morte a costoro profetizza il fuoco I misteri praticati tra gli uomini in-fatti li iniziano allrsquoempietagrave (Clemente Alessandrino DK 22 B14)

εἰ μὴ γὰρ Διονύσωι πομπὴν ἐποιοῦντο καὶ ὕμνεον ἆισμα αἰδοίοισιν ἀναιδέστατα εἴργαστrsquo ἄνmiddot ὡυτὸς δὲ Ἀίδης καὶ Διόνυσος ὅτεωι μαίνονται καὶ ληναΐζουσινSe in effetti non fosse per Dioniso che fanno processione e cantano lrsquoinno alle vergogne le loro azioni sarebbero assolutamente inde-centi ma la stessa cosa sono Ade e Dioniso di cui sono invasati e festeggiano le Lenee [alternativamente per il quale delirano e partecipano allrsquoorgia] (Clemente Alessandrino DK 22 B15)

13 ML Gemelli marciano Le contexte culturel des Preacutesocratiques cit p 86

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Si tratta di menzioni significative le piugrave antiche riguardo ai miste-ri14 che segnalano anche la possibile incidenza di modelli dellrsquoin-vadente civiltagrave persiana15 Lrsquoobiezione secondo la quale il riferi-mento a μάγοι 16 sarebbe fuori luogo tra νυκτιπόλοι βάκχοι e λήναι 17 egrave debole soprattutto alla luce dello scenario delineato da Gemelli Marciano18 per lo sviluppo del pensiero greco arcai-co il termine μάγος indicava una sorta di sacerdote itinerante di origini babilonesi o persiane dedito a interventi di purificazione o guarigione per la cui efficacia rivendicava una diretta influenza religiosa Come ricorda Burkert19 la cultura del V secolo aC (dai tragici Sofocle e Euripide ai trattati ippocratici) affibbiograve a questa categoria di santoni lo stigma della ciarlataneria in questo senso forse20 lrsquoautore del Papiro Derveni (IV secolo aC) si riferisce alle figure di μάγοι e ai loro presunti gesti catarticiRispetto al contesto della polemica eraclitea egrave particolarmente interessante il precedente dellrsquoiscrizione reale di Behistun (nota anche nelle cittagrave costiere dellrsquoAsia Minore intorno al 520 aC) con cui Dario aveva denunciato il tentativo di Gaumata di propor-si come legittimo erede al trono persiano bollando lrsquousurpatore appunto come μάγος e soprattutto insistendo sulla falsificazione della realtagrave presente nel suo messaggio sullrsquoinfondatezza delle sue pretese dunque sullrsquoopposizione tra la veritagrave proclamata legitti-mamente e lrsquoinganno perpetrato nellrsquoombra21 Da un certo punto

14 Cosigrave Marcovich (eraclito Frammenti cit p 325)15 Su questo oltre ai lavori di Gemelli Marciano anche W Burkert Prehistory of

Presocratic Philosophy in an Orientalizing Context in The Oxford Handbook of Presocratic Philosophy edited by P curd and dW Graham Oxford Oxford University Press 2008 pp 55-85

16 Se lrsquoelenco ndash a dispetto dei dubbi di Marcovich (che lo attribuisce a Clemente riconoscendo eracliteo solo il termine λήναι ) ndash risale a unrsquoautentica citazione eraclitea si tratterebbe della prima ricorrenza del termine nella letteratura greca (Die Vorsokratiker Band I cit p 347)

17 eraclito Frammenti cit p 32318 Einfuumlhrung a Die Vorsokratiker Band I cit pp 401-410 nello specifico era-

cliteo ibi pp 333-33419 W Burkert Prehistory of Presocratic Philosophy cit pp 72-7320 Ma si veda piugrave avanti21 Su questo punto anche Gemelli marciano Einfuumlhrung a Die Vorsokratiker

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di vista allora quellrsquoaccostamento di figure (magi e adepti a culti dionisiaci) poteva essere giustificato dalla comunanza ldquosospettardquo di pratiche oscure e segrete (riti espiatori) che si pretendeva discen-dessero da una presunta sapienza divina (donde lrsquoaccostamento a μύσται)22Lrsquoeffetto che tale affollamento (e confusione) di personaggi produ-ce egrave apparentemente quello di gettare discredito sulle laquoiniziazioni ai misteri praticati dagli uominiraquo (τὰ νομιζόμενα κατrsquo ἀνθρώπους μυστήρια) non egrave chiaro tuttavia (e gli interpreti sono in proposito divisi) se questo comportasse in Eraclito un rifiuto totale delle cele-brazioni misteriche ovvero solo di loro specifiche fenomenologie23 Egrave da tenere presente in ogni caso che (i) i termini dellrsquoelenco di B14 (νυκτιπόλοι μάγοι βάκχοι λήναι μύσται) non avevano allrsquoepo-ca di per seacute valore spregiativo ricorrendo anzi frequentemente in senso sacrale e rituale nella letteratura religiosa e (ii) quello sprez-zo egrave implicito nel contesto della citazione di Clemente (dove addi-rittura al fuoco egrave affidato un ufficio punitivo in senso cristiano)24Egrave possibile che lrsquoatteggiamento di Eraclito in ambito religioso fos-se condizionato anche dalla sua peculiare posizione politica se in-crociamo la notizia di Antisitene peripatetico (riferita da Diogene Laerzio DK 22 A16) con le informazioni di Strabone (DK 22 A2) possiamo ricavare unrsquoindicazione interessante lrsquoappartenenza fa-miliare di Eraclito comportava un ruolo eminente nellrsquoorganizza-zione dei culti sacri a Demetra25 Cosigrave la rinuncia al titolo regale a vantaggio del fratello che la tradizione antica marcava come indi-zio di arroganza26 (μεγαλοφροσύνη) forse come risposta al preva-

Band I cit pp 333-33422 Ibi p 40923 Propendono per la prima lettura tra gli altri Burnet Gigon Fraumlnkel Guthrie e

sostanzialmente Marcovich per la seconda in particolare Kirk24 V macchioro Zagreus Studi intorno allrsquoorfismo Firenze Vallecchi 19302

pp 410-41125 S Mouraviev ipotizza una stretta affinitagrave tra il linguaggio ldquoletterariordquo di

Eraclito e quello religioso dei misteri di Demetra cui sarebbe stato iniziato in gioventugrave (nellrsquointervista rilasciata a G Fornari Sperare lrsquoinsperabile Dialogo del traduttore con Serge Mouraviev in Eraclito la luce dellrsquoOscuro a cura di G fornari Firenze Olschki 2012 p 6)

26 Cosigrave Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 29

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lere in Efeso delle correnti democratiche potrebbe leggersi anche in relazione a quel ruolo religioso Egrave stato in effetti ipotizzato27 che dietro gli attacchi eraclitei ai culti misterici possa celarsi in realtagrave una reazione allrsquoirrompere di nuove forme di religiositagrave (culti ani-mistici) particolarmente popolari tra i ceti meno abbienti in questo caso si intreccerebbero preoccupazioni a un tempo religiose e poli-tiche Drsquoaltra parte - si egrave sostenuto28 - proprio lrsquoopposizione ai culti (e relativi miti) che la sua dignitagrave ereditaria imponeva di rispettare (misteri eleusini) potrebbe aver spinto Eraclito a quella rinunciaI segnali che si possono cogliere nelle citazioni sono contraddittori il contesto di B14 (laquoPer chi profetizza lrsquoefesio Eraclitoraquo) ha sug-gerito29 lrsquoipotesi che la formula laquoPer nottambuli magi baccanti menadi iniziatiraquo costituisse la dedica dello scritto consegnato (of-ferto) alla protezione del tempio di Artemide ovvero che una parte del libro eracliteo fosse a essi rivolta30 lo stigma nei confronti di τὰ νομιζόμενα κατrsquo ἀνθρώπους μυστήρια potrebbe intendersi allora come semplice presa di distanze da unrsquoadesione inconsapevole alla ritualitagrave misterica da parte dei laquomoltiraquo (οἱ πολλοί)31 Analogamente il frammento B15 giagrave da Schleiermacher interpretato come espres-sione di riprovazione nei confronti della grossolanitagrave dei culti dio-nisiaci potrebbe in realtagrave limitarsi a denunciare una partecipazio-ne incosciente e volgare che ne sviliva il significato il riferimen-to allrsquoinvasamento bacchico (μαίνονται) e alla celebrazione delle Lenee (ληναΐζουσιν) sarebbe stato sfruttato proprio per marcare come lrsquoessenza religiosa potesse apparire alterata da riti e gesti sfre-nati32 Unrsquoambiguitagrave che pare riflettersi in altre citazioni eraclitee

27 E Paresce La giustizia nei presocratici Soveria Mannelli Rubettino Editore 1986 p 198

28 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 2929 a tonelli Sulle tracce della sapienza Per una rifondazione etica della con-

temporaneitagrave Bergamo Moretti e Vitali Editori 2009 p 54 in precedenza lo stesso Tonelli aveva proposto la citazione di B14 come frammento 1 nella sua edizione dello scritto eracliteo (eraclito Dellrsquoorigine traduzione e cura di A tonelli Milano Feltrinelli 1993 p 39)

30 V Macchioro Zagreus cit pp 409-41031 a tonelli Sulle tracce della sapienza cit p 5632 V Macchioro Zagreus cit p 377

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καὶ διὰ τοῦτο εἰκότως αὐτὰ ἄκεα Ἡ προσεῖπεν ὡς ἐξακεσόμενα τὰ δεινὰ καὶ τὰς ψυχὰς ἐξάντεις ἀπεργαζόμενα τῶν ἐν τῆι γενέσει συμφορῶνE per questo a giusta ragione Eraclito chiamograve laquorimediraquo lti miste-rigt in quanto hanno effetti risolutori sui mali e liberano le anime dalle sventure della nascita (Giamblico DK 22 B68)

θυσιῶν τοίνυν τίθημι διττὰ εἴδηmiddot τὰ μὲν τῶν ἀποκεκαθαρμένων παντάπασιν ἀνθρώπων οἷα ἐφrsquo ἑνὸς ἄν ποτε γένοιτο σπανίως ὥς φησιν Ἡ ἤ τινων ὀλίγων εὐαριθμήτων ἀνδρῶνmiddot τὰ δrsquo ἔνυλα κτλ Pongo due specie di sacrifici quelli degli uomini perfettamente purificati che potrebbero aver luogo solo rare volte per uno solo ndash come sostiene Eraclito ndash ovvero per pochissimi [letteralmente pochi uomini che si possono facilmente contare] e quelli materiali (Giamblico DK 22 B69)

Se nel caso di B68 egrave forse possibile cogliere nella scelta di ἄκεα (cure rimedi) un risvolto ironico e dunque sostanzialmente irri-guardoso nei confronti della pratica misterica la testimonianza di Giamblico pare alludere a unrsquoostililitagrave di Eraclito solo verso le forme superstiziose di presunta catarsi subite nellrsquoignoranza33 il valore del sacrificio sarebbe commisurato alla qualitagrave dellrsquoatteg-giamento di chi lo compie donde lrsquointeresse per la disposizione la purezza interiore di chi partecipa34 e di contro la diminutio della mera ritualitagrave esteriore B5 allarga lo spettro della polemica coin-volgendo accanto ai sacrifici le preghiere

καθαίρονται δrsquo ἄλλωι αἵματι μιαινόμενοι οἷον εἴ τις ἐμβὰς πηλῶι ἀπονίζοιτομαίνεσθαι δrsquo ἂν δοκοίη εἴ τις αὐτὸν ἀνθρώπων ἐπιφράσαιτο οὕτω ποιέοντακαὶ τοῖς ἀγάλμασι δὲ τουτέοισιν εὔχονται ὁκοῖον εἴ τις δόμοισι λεσχηνεύοιτο οὔ ltτι γινώσκων θεοὺς οὐδrsquo ἥρωας οἵτινές εἰσιgtSi purificano in vero con altro sangue contaminandosi come chi

33 WKC Guthrie A History of Greek Philosophy Vol 1 The Earlier Presocratics and the Pythagoreans Cambridge Cambridge University Press 1962 p 476

34 R laurenti Eraclito cit p 208

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entrando nel fango volesse dal fango lavarsiSarebbe considerato pazzo se qualcuno degli uomini lo vedesse fare cosigraveE rivolgono ancora preghiere a queste statue come chi volesse conversare con i muri neacute conoscono affatto chi siano gli dei e gli eroi (Aristocrito DK 22 B5)

Il frammento ricostruito da tre passi di Aristocrito integrati da una citazione di Origine35 rivela comunque nellrsquoequilibrio interno il marchio della propria autenticitagrave36 la prima parte denuncia lrsquoas-surditagrave dei sacrifici espiatori giocando sullrsquoincoerenza (e tensio-ne) implicita nel gesto di laquopurificarsi (καθαῖρεσθαι) ltdel sangue versatogtraquo versandone ancora - laquocontaminandosi con altro sangueraquo (ἄλλωι αἵματι μιαινόμενοι) Egrave possibile che lrsquoEfesio proprio per la funzione di direzione religiosa della sua famiglia non alluda genericamente a riti catartici ma specificamente a pratiche sangui-narie in uso allrsquoepoca37Eraclito sottolinea la contraddizione (evidentemente non per il vol-go degli ἄνθρωποι) di quelle laquopurificazioniraquo riferendosi allrsquoillogi-citagrave dellrsquoatto ndash del tutto analogo - di laquoentrare nel fangoraquo (εἰς πηλὸν ἐμβῆναι) per laquolavarsi dal fangoraquo (πηλῶι ἀπονίζεσθαι) chiunque cosigrave si comportasse apparirebbe folle (μαίνεσθαι38 δrsquo ἂν δοκοίη) agli laquouominiraquo Nella stessa direzione forse B13

ὕες βορβόρωι ἥδονται μᾶλλον ἢ καθαρῶι ὕδατιI porci del fango si compiacciono piugrave che dellrsquoacqua pura (Clemente Alessandrino DK 22 B13)

Lrsquoacqua pura (κάθαρον ὕδωρ) puograve evocare la decontaminazione rituale cosigrave come il laquofangomelmaraquo (reso con πηλός in B5 ma con

35 Ibi p 20536 heacuteraclite Fragments texte eacutetabli traduit commenteacute par m conche Paris

Presses Universitaires de France 1986 p 17137 WKC Guthrie A History of Greek Philosophy cit p 475 nota In una

prospettiva diversa lrsquoipotesi egrave rilanciata da G fornari Immortalimortali Il sacrificio in Eraclito in Eraclito la luce dellrsquoOscuro a cura di G fornari Firenze Olschki Editore 2012 p 145

38 Probabile che qui Eraclito giochi sullrsquoassonanza tra μαίνεσθαι e μιαίνεσθαι

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il raro βόρβορος in B13) allude forse ai misteri come conferme-rebbero due distinti passi platonici (Fedone 69 c3-7 Repubblica 533 d1-339)Egrave legittimo dunque leggere questi passaggi come rifiuto della tra-dizione dei Misteri e dei culti iniziatici forse della stessa regalitagrave sacerdotale familiare con un rovesciamento di prospettiva (il fan-go in questo caso gettato sugli iniziati e non sui non-iniziati40) che possiamo riconoscere eracliteo Ma non egrave da escludere anche in questo caso che lrsquoEfesio puntasse a rilevare lrsquoinsensatezza di una pratica collettiva che risultava superficiale e meccanica per cogliere lrsquoessenza religiosa di quei riti catartici era necessario su-perarne lrsquoapparenza Lrsquoindicazione di continuitagrave tra vita e morte (implicita probabilmente nellrsquoidentificazione di Dioniso e Ade in B15 ὡυτὸς δὲ Ἀίδης καὶ Διόνυσος) potrebbe in questo senso es-sere decisivaEgrave un fatto comunque che i gesti e i contesti sottolineati nelle te-stimonianze

ἀνέθηκε δrsquo αὐτὸ εἰς τὸ τῆς Ἀρτέμιδος ἱερόνdepose ltlo scrittogt nel tempio di Artemide (Diogene Laerzio DK 22 A16)

ἀναχωρήσας δὲ εἰς τὸ ἱερὸν τῆς Ἀρτέμιδος μετὰ τῶν παίδων ἠστραγάλιζενmiddot περιστάντων δrsquo αὐτὸν τῶν Ἐφεσίων laquoτί ὦ κάκιστοι θαυμάζετεraquo εἶπενmiddotraquoἢ οὐ κρεῖττον τοῦτο ποιεῖν ἢ μεθrsquo ὑμῶν πολιτεύεσθαιraquoRitiratosi presso il tempio di Artemide giocava a dadi con i fan-ciulli e dal momento che gli Efesi lo attorniavano cosigrave parlograve laquoDi che cosa vi meravigliate o pessimi Non egrave forse meglio fare ciograve che partecipare alla vita della cittagrave con voiraquo (Diogene Laerzio DK 22 A13)

39 Il commentatore neoplatonico Olimpiodoro segnala come in questo caso Platone parafrasi un detto orfico secondo Mario Vegetti (Platone Repubblica a cura di m veGetti Milano BUR Rizzoli 2007 pp 362-363 note 13-14) si tratterebbe di allusioni orfico-eleusine

40 Su questo punto r di GiusePPe La mistica del fuoco in Eraclito lrsquoOscuro na-scita della filosofia dallo spirito del sacrificio in Eraclito la luce dellrsquoOscuro cit p 121 nota 40

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cosigrave come quelli che possiamo ancora intravedere impliciti nelle stesse citazioni

καὶ τοῖς ἀγάλμασι δὲ τουτέοισιν εὔχονται ὁκοῖον εἴ τις δόμοισι λεσχηνεύοιτο οὔ ltτι γινώσκων θεοὺς οὐδrsquo ἥρωας οἵτινές εἰσιgtE rivolgono ancora preghiere a queste statue come chi volesse conversare con i muri neacute conoscono affatto chi siano gli dei e gli eroi (Aristocrito DK 22 B5)

[] ὅκωσπερ ltπῦρgt ὁπόταν συμμιγῆι θυώμασιν ὀνομάζεται καθrsquo ἡδονὴν ἑκάστουcome il fuoco quando si mescola con gli odori egrave nominato secon-do lrsquoaroma di ognuno (Ippolito DK 22 B67)

suggeriscano di considerare intenzionale lrsquointegrazione dello scrit-to in un contesto simbolico e semantico di tipo religioso (in cui forse era sottinteso un riconoscimento ancorcheacute parziale dei culti cittadini ed ellenici41) che egrave ora da determinare

Zeus Core e Dioniso

Lrsquoelenco di B14 (νυκτιπόλοι μάγοι βάκχοι λῆναι μύσται) e altri segnali che abbiamo registrato nelle citazioni eraclitee sug-geriscono che i fenomeni religiosi in discussione siano soprattutto quello eleusino e quelli orfici e dionisiaci42 evocati rispettivamente

41 Egrave questa la tesi di G fornari Immortalimortali cit p 14742 chh kahn The Art and Thought of Heraclitus Cambridge Cambridge

University Press 1979 pp 262-263 Mi sono interessato di questi fenomeni in d Zucchello Contemplazione e destino aspetti della religione greca in ldquoAnnuario del Ginnasio Liceo lsquoA Voltarsquo ndash 1995-2000rdquo Como Pubblicazioni del Liceo ldquoA Voltardquo 2001 pp 92-117 (Versione digitale httpwwwnoeinnetoriginicontemplazione_destinopdf) Sulla questione egrave oggi essenzia-le la consultazione di f Graf Orfeo Eleusis y Atenas in A BernaBeacute y f casadesuacutes (coords) Orfeo y la tradiciacuteon oacuterfica Un reencuentro I Madrid Akal 2008 pp 671-696 e ai JimneacuteZ san cristoacuteBal Orfismo y Dionisismo ibi pp 697-727 Una sintesi molto chiara anche in A BernaBeacute Orphisme et Preacutesocratiques bilan et perspectives drsquoun dialogue complexe in A laks et c louGuet (eacuteds) Qursquoest-ce que la Philosophie Preacutesocratique What is Presocratic Philosophy Villeneuve drsquoAscq (Nord) Presses Universitaires du

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nellrsquouso di termini come μύσται e βάκχοιλῆναι che ritroviamo collegati43 non a caso anche nella laminetta funeraria di Ipponio una delle attestazioni piugrave antiche (fine V secolo aC) dellrsquoesistenza di iniziazioni (e relative rappresentazioni escatologiche) riconduci-bili al culto orficoDioniso-Zagreo ndash la cui vicenda sarebbe al centro della narrazione orfica44 - era designato come νυκτιπόλος (laquoche va nella notteraquo Euripide I cretesi fr 79 11) ed egrave dunque possibile che νυκτιπόλοι sia una modalitagrave per riferirsi ai suoi adepti Lo stesso dio in quanto figlio di PersefoneCore appare al centro del mito fondante il culto cui allude lrsquoespressione τὰ μυστήρια (B14) utilizzata appunto per la festivitagrave dedicata a Demetra e Core in Eleusi come risulta anche dalla testimonianza (tarda) di Ippolito

[] αὐτὸς ὁ ἱεροφάντης [] εὐνουχισμένος δὲ διὰ κωνείου καὶ πᾶσαν ἀπηρτημένος τὴν σαρκικὴν γένεσιν νυκτὸς ἐν ltἘgtλευσῖνι ὑπὸ πολλῷ πυρὶ τελῶν τὰ μεγάλα καὶ ἄρρητα μυστήρια βοᾷ καὶ κέκραγε λέγωνmiddotraquoἱερὸν ἔτεκε πότνια κοῦρον Βριμὼ Βριμόνraquo []Lo ierofante in persona [hellip] che si egrave reso impotente con la cicuta e si egrave staccato da ogni generazione carnale di notte a Eleusi in mezzo alla luce delle fiaccole nel compiere il rituale dei grandi e ineffabili misteri grida e urla proclamando laquoBrimograve Signora ha generato il sacro fanciullo Brimoacutesraquo [hellip] (Ippolito Confutazione di tutte le eresie V 8 40)45

Ippolito rimanda evidentemente alla rievocazione ndash mimata ma non consumata (donde la sottolineatura dellrsquoimpotenza procurata e del distacco dalla carnalitagrave) tra lo ierofante di Eleusi e la sacerdotessa di Demetra - dello ἱερὸς γάμος tra Zeus e Persefone (πότνια Βριμὼ) da cui secondo il mito sarebbe nato il laquosacro fanciulloraquo (ἱερὸς κοῦρος) Dioniso designato come Βριμός (letteralmente laquotremen-

Septentrion 2002 pp 205-24743 Come segnala f Graf Orfeo Eleusis y Atenas cit p 67144 Una recente rivalutazione della centralitagrave di tale mito (Dioniso e i Titani) in seno

allrsquoorfismo in A BernaBeacute El mito orfico de Dioniso y los Titanes in A BernaBeacute y f casadesuacutes (coords) Orfeo y la tradiciacuteon oacuterfica cit I pp 591-607

45 G colli La sapienza greca Volume I cit pp 114-115

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do potenteraquo)46 Le Rane di Aristofane suggeriscono la connessione tra misteri eleusini e culto dionisiaco descrivendo la catabasi di Dioniso il testo infatti sottolinea il destino felice degli iniziati mentre nellrsquooltretomba in una probabile parodia della processione di Eleusi inneggiano al loro dio Iachkos (Rane 448-459) da iden-tificare anche secondo testimonianze antiche con Bacco-DionisoLa denuncia (B14) dei laquomisteriraquo - che laquoiniziano allrsquoempietagraveraquo (ἀνιερωστὶ μυεῦνται) - egrave da leggersi probabilmente in relazio-ne a determinati aspetti cultuali ridicolizzati (B68) come laquorime-diraquo (ἄκεα ) forse lrsquoaccostamento tra νυκτιπόλοι βάκχοι λῆναι μύσται allude alle manifestazioni sessuali (riti fallici e inni inve-recondi) cui si riferisce Giamblico nel contesto di B68 (laquonel cor-so dei riti sacri attraverso la contemplazione e lrsquoascolto di cose osceneraquo ἔν τε τοῖς ἱεροῖς θεάμασί τισι καὶ ἀκούσμασι τῶν αἰσχρῶν) e che Eraclito stigmatizza espressamente come laquoinde-cenzaraquo (ἀναιδείη B15) nei riti in onore di Dioniso

εἰ μὴ γὰρ Διονύσωι πομπὴν ἐποιοῦντο καὶ ὕμνεον ἆισμα αἰδοίοισιν []Se in effetti non fosse per Dioniso che fanno processione e cantano lrsquoinno alle vergogne [] (B15)

Allusioni sessuali drsquoaltra parte non erano estranee come abbiamo segnalato al complesso dellrsquoevento eleusino (per ufficio familiare probabilmente ben noto a Eraclito) Ma non era forse solo lrsquoin-trinseca spudoratezza e sfrenatezza del dionisismo (cui alludono i verbi μαίνομαι καὶ ληναΐζω) a essere oggetto dellrsquoattenzione eraclitea potrebbero esserlo state secondo la testimonianza di Giamblico (B68) soprattutto le pretese catartiche ed escatologi-che di tali iniziazioni Esse si proponevano infatti come soluzione dei mali (ὡς ἐξακεσόμενα τὰ δεινὰ)47 il percorso rituale doveva coinvolgere lrsquoiniziato familiarizzandolo con il dio e facendogli esperire le sue vicissitudini48 per culminare nella conquista di una

46 Sulla questione la nota di Colli ibi p38747 Una prospettiva ben evidenziata in un (posteriore) passo euripideo (Baccanti

73-77)48 Su questo punto ai JimneacuteZ san cristoacuteBal Orfismo y Dionisismo cit pp 712-

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

superiore condizione di beatitudine una trasformazione tempora-nea operata attraverso lrsquolaquoentusiasmoraquo (ἐνθουσιασμός) la posses-sione (μανία) divinaAnche allrsquointerno della tradizione eleusina probabilmente in rela-zione e continuitagrave con antiche tradizioni propiziatorie che celebra-vano il ciclo delle messi49 doveva registrarsi analoga aspirazione a coniugare iniziazione rituale50 e atto contemplativo (ἐποπτεία) con la connessa soteriologia (Omero Inno a Demetra 480-482) nella partecipazione al rito lrsquoiniziato doveva accogliere la promes-sa della sua rinascita e dunque prepararsi a una serena accettazione della morte in quanto necessario trapasso a un (non meglio preci-sato) destino privilegiato51 Allo stesso nesso salvifico (tra τελεταί e αἶσα) puntano una testimonianza di Isocrate (Panegirico 28) e probabilmente un frammento di Pindaro (ὄλβιοι δrsquo ἅπαντες αἴσᾳ λυσιπόνων τελετᾶν fr 131a) che sembra muoversi tra la promes-sa di beatitudine documentata nel mito di fondazione dei misteri e la prospettiva escatologica attribuita allrsquoorfismoAd analoga associazione misterica tra vita e morte alluderebbe ap-punto il rilievo di B15 circa lrsquoidentitagrave di Dioniso e Ade (ὡυτὸς δὲ Ἀίδης καὶ Διόνυσος)52 senza la consapevolezza (religiosa) di tale coincidenza sarebbero stati vani i presunti laquorimediraquo (ἄκεα ) rituali (B68) per le anime di fronte alla sciagura della nascita (τὰς ψυχὰς ἐξάντεις ἀπεργαζόμενα τῶν ἐν τῆι γενέσει συμφορῶν) Proprio Giamblico (DK 22 B69) ndash come sopra rilevato - accenna a un reale interesse dellrsquoEfesio per una forma di sacrificio (θυσία) e autentica κάθαρσις che possiamo effettivamente inquadrare nella

71349 Wkc Guthrie The Greeks and their Gods (1950) trad it I Greci e i

loro dei Bologna Il Mulino 1987 pp 347-8 Sul fenomeno dei misteri an-che I chirassi colomBo La religione greca Roma-Bari Laterza 19942 D saBBatucci Saggio sul misticismo greco Roma-Bari Laterza 19792 F Graf I culti misterici in I Greci 22 Torino Einaudi 1997

50 La μύησις preliminare laquoazioniraquo (τὰ δρώμενα probabilmente la rappresenta-zione della sacra unione tra Zeus e Core) laquooggetti mostratiraquo (τὰ δεικνύμενα forse la spiga di grano simbolo di fertilitagrave) laquoformule recitateraquo (τὰ λεγόμενα)

51 Le religioni dei Misteri Volume I Eleusi Dionisisimo Orfismo a cura di P scarPi Fondazione Lorenzo Valla Milano Mondadori 2002 p 555

52 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 60

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Zucchello Dario

ricercatezza sacrale del contesto e dei gesti attribuitigli nelle testi-monianzeA differenza del culto dionisiaco quello orfico sembra presupporre una teologia e una precettistica costituendosi quindi con i tratti di una religione53 in questo caso non egrave una forma di contatto diretto con il dio (entusiasmo) a ldquotrasformarerdquo lrsquoiniziato nel corso del rito ma una conquista conoscitiva a mutare il destino ultraterreno della sua anima Un sapere escatologico egrave essenziale alle τελεταί orfi-che conoscenza della natura dellrsquoanima della sua situazione nel mondo delle sue possibilitagrave di emanciparsi dalla condizione mor-tale54 In questo senso a dispetto della salvezza terrena sperimen-tata nella possessione dionisiaca per il fedele orfico la salvezza si produce nellrsquoal-di-lagrave attraverso una peculiare esperienza catartica in questo mondo55Quella che appare come polemica di Eraclito nei confronti dei feno-meni di culto cui si collegano alcune delle figure (βάκχοι λῆναι μύσται) evocate nei frammenti potrebbe dunque celare solo un at-tacco al grossolano simbolismo sessuale (Eleusi) e alla oscena ri-tualitagrave (dionisismo) di quelle forme religiose e piugrave specificamente una netta condanna della superstiziosa fiducia nel vincolo magico tra gesti rituali e destino dopo la morte (donde la possibile connessione con i μάγοι) e in generale della concezione del nesso vita-morte che esse incarnano56 Lrsquoatteggiamento ostile dellrsquoEfesio potrebbe in questo senso non essere stato dettato dal suo aristocratico conser-vatorismo neacute dal suo radicale razionalismo57 ma da una sensibilitagrave religiosa che possiamo (a certe condizioni) accostare allrsquoorfismo58 sfruttando le potenziali allusioni dei frammenti al linguaggio delle ldquoiniziazionirdquo e alle relative gerarchie (coloro che hanno ascoltato e compreso la parola coloro che lrsquoascoltano per la prima volta e non

53 WKC Guthrie Orpheus and Greek religion Princeton University Press Princeton 19932 p 206

54 ai JimneacuteZ san cristoacuteBal Orfismo y Dionisismo cit p71355 Ibi pp 722-72356 chh kahn The Art and Thought of Heraclitus cit pp 362-36357 Ibidem58 Ancora interessante ancorcheacute riduttiva la lettura di Macchioro V Macchioro

Eraclito Nuovi studi sullrsquoorfismo Bari Laterza 1922 e Id Zagreus cit

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

la intendono e coloro che lrsquohanno ascoltata)59 ma anche a figure ed elementi piugrave specifici della lezione orfica60Cosigrave per esempio si possono cogliere cenni escatologici nelle (enigmatiche) citazioni di Plutarco e Clemente

νέκυες γὰρ κοπρίων ἐκβλητότεροιI cadaveri son da gettare piugrave del letame (Plutarco DK 22 B96)

ἄνθρωπος ἐν εὐφρόνηι φάος ἅπτεται ἑαυτῶι [ἀποθανὼν] ἀποσβεσθεὶς ὄψεις ζῶν δὲ ἅπτεται τεθνεῶτος εὕδων [ἀποσβεσθεὶς ὄψεις] ἐγρηγορὼς ἅπτεται εὕδοντοςNella notte lrsquouomo accende a se stesso una luce quando gli occhi sono spenti Da vivo in vero egrave in contatto con il morto quando dorme [quando gli occhi sono spenti] da sveglio egrave in contatto con il dormiente (Clemente Alessandrino DK 22 B26)

ἀνθρώπους μένει ἀποθανόντας ἅσσα οὐκ ἔλπονται οὐδὲ δοκέουσινCose che non sperano neacute immaginano aspettano gli uomini una volta morti (Clemente Alessandrino Plutarco DK 22 B27)

I gesti - laquogettare via i cadaveriraquo (νέκυς ἐκβάλλω) laquonella notte ac-cendere una luceraquo (ἐν εὐφρόνηι φάος ἅπτομαι) ndash e gli accostamenti ndash νέκυεςκοπρία ζῶνἐγρηγορὼς εὕδωντεθνεῶτος ndash suggeriscono che per Eraclito lrsquoanima sarebbe vita e valore del corpo (B96)61 la morte rappresentando per essa liberazione dal vincolo carnale (B27) il ricorso allrsquoincrocio studiato di espressioni che veicolano stati con-trastanti (vivo-morto luce-oscuritagrave veglia-sonno) si sottolinea la costante contiguitagrave e compresenza nella condizione umana della polaritagrave vita-morte (Dioniso-Ade)62Allrsquoidea di giudizio puograve forse ricollegarsi unrsquoulteriore citazione di Ippolito

59 Ciograve potrebbe riflettere i gradi dellrsquoiniziazione misterica ἐποπτεία μύησις e ἀμύητοι secondo la tesi di G Thomson citato in R laurenti Eraclito cit p 80

60 V Macchioro Zagreus cit pp 393-39561 Per il contesto e la significazione orfica del frammento ibi p 40162 Analogamente a quanto riscontriamo in relazione al nesso anima-corpo nel

contemporaneo Pindaro (fr 131b)

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Dario Zucchello

λέγει δὲ [Ἡράκλειτός] καὶ σαρκὸς ἀνάστασιν ταύτης ltτῆςgt φανερᾶς ἐν ἧι γεγενήμεθα καὶ τὸν θεὸν οἶδε ταύτης τῆς ἀναστάσεως αἴτιον οὕτως λέγωνmiddot ἔ ν θ α δ rsquo ἐ ό ν τ ι ἐ π α ν ί σ τ α σ θ α ι κ α ὶ φ ύ λ α κ α ς γ ί ν ε σ θ α ι ἐ γ ε ρ τ ὶ ζ ώ ν τ ω ν κ α ὶ ν ε κ ρ ῶ ν Eraclito afferma che vi egrave resurrezione della carne che percepia-mo in cui siamo nati e che il dio egrave causa di questa resurrezione esprimendosi in questo modo Davant i a colui che egrave lagrave s i levano e diventano vigi l i custodi dei vivi e dei mort i (Ippolito DK 22 B63)

che puograve intendersi come riferimento al governo divino (di Ade63) sulle anime dopo la morteMa nella prospettiva di un possibile confronto a distanza con le credenze orfiche64 risulta particolarmente interessante B62 soprat-tutto se ne accettiamo lrsquointerpretazione di Sesto Empirico

ἀθάνατοι θνητοί θνητοὶ ἀθάνατοι ζῶντες τὸν ἐκείνων θάνατον τὸν δὲ ἐκείνων βίον τεθνεῶτεςImmortali mortali mortali immortali vivendo di quelli la morte di quelli la vita morendo (Ippolito DK 22 B62)

ὁ δὲ Ἡράκλειτός φησιν ὅτι καὶ τὸ ζῆν καὶ τὸ ἀποθανεῖν καὶ ἐν τῷ ζῆν ἡμᾶς ἐστι καὶ ἐν τῷ τεθνάναιmiddot ὅτε μὲν γὰρ ἡμεῖς ζῶμεν τὰς ψυχὰς ἡμῶν τεθνάναι καὶ ἐν ἡμῖν τεθάφθαι ὅτε δὲ ἡμεῖς ἀποθνῄσκομεν τὰς ψυχὰς ἀναβιοῦν καὶ ζῆνEraclito afferma che il vivere e il morire sono presenti nella nostra vita e nella ltnostragt morte mentre noi viviamo infatti le nostre anime sono morte e sepolte in noi quando invece noi moria-mo le ltnostregt anime tornano in vita e vivono (Sesto Empirico Schizzi pirroniani III 230)

63 Cosigrave Tonelli eraclito Dellrsquoorigine cit p 17764 Che certamente non deve indurre alla tentazione di ridurre alla sola chiave

religiosa il discorso dellrsquoEfesio (come a nostro avviso erroneamente fece Macchioro) Su questo punto le raccomandazioni di F casadesuacutes Bordoy Heraacuteclito y el orfismo in A BernaBeacute y f casadesuacutes (coords) Orfeo y la tra-diciacuteon oacuterfica cit II pp 1099 ss

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

Lrsquoeco religiosa non egrave in vero lrsquounica che possa cogliersi nel te-sto che sembra congegnato a chiasmo (come altri) con mirabile accuratezza una cura che fa sospettare lrsquointenzione complessa di sfruttare lrsquoesemplaritagrave dello specifico rilievo di tensioni convergen-ti per rinviare allrsquouniversale contesto dellrsquoarmoniosa unione dei contrari65

ταὐτό τrsquo ἔνι ζῶν καὶ τεθνηκὸς καὶ [τὸ] ἐγρηγορὸς καὶ καθεῦδον καὶ νέον καὶ γηραιόνmiddot τάδε γὰρ μεταπεσόντα ἐκεῖνά ἐστι κἀκεῖνα πάλιν μεταπεσόντα ταῦταLa stessa cosa egrave il vivente e il morto lo sveglio e il dormirente il giovane e il vecchio queste cose infatti mutando son quelle e quelle di nuovo mutando sono queste (Plutarco DK 22 B88)

La suggestione orfica egrave tuttavia forte66 come allusione (i) alla coincidenza di caducitagrave (umana) e immortalitagrave (divina dellrsquoanima) di morte (liberazione dellrsquoanima dalla prigione corporea) e rinasci-ta (reincarnazione dellrsquoanima) e quindi di morte (del corpo) e vita (dellrsquoanima) ovvero piugrave specificamente (ii) allo stesso Dioniso dio che muore immortale mortale dio che vive la condizione (e dunque la morte) dei mortali o (iii) agli iniziati (mortali) alla loro liberazione dal ciclo nascita-morte (riconquista della natura divina immortale) conseguenza della loro identificazione con il dio del loro morire la sua vita67A suggerire un ripensamento della posizione religiosa di Eraclito egrave oggi tuttavia uno dei piugrave importanti ritrovamenti papiracei dellrsquoul-timo secolo (1962) il sapiente di Efeso vi egrave infatti direttamente nominato e citato in un esplicito contesto religioso orfico

65 Su questo la cauta valutazione di Casadesuacutes ibidem66 Come non egrave sfuggito alla tradizione da K reinhardt Parmenides und die

Geschichte die griechischen Philosophie (1916) Frankfurt aM Vittorio Klostermann 19854 p 196 al recente The Texts of Early Greek Philosophy The Complete Fragments and Selected Testimonies of the Major Presocratics trans-lated and edited by DW Graham Part I Cambridge CUP 2010 pp 192-193 passando per WKC Guthrie A History of Greek Philosophy cit p 478

67 Per questo aspetto V Macchioro Zagreus cit pp 414-415

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Dario Zucchello

Exucursus Eraclito nel Papiro Derveni

Le 26 colonne superstiti del cosiddetto68 Papiro Derveni - un rotolo (parzialmente distrutto dal fuoco di una pira) risalente allrsquoincirca al periodo 350-300 aC69 ma contenente un testo da datare probabilmente intorno alle fine del V secolo aC70 ndash possono sostanzialmente suddividersi in due sezioni la prima offre istruzio-ni rituali e indicazioni escatologiche (colonne 1-6 con una ripre-sa alla colonna 20) lrsquoaltra lrsquoesegesi allegorica di un piugrave antico e sconosciuto poema (esametrico) attribuito a Orfeo le cui citazioni evocano frammenti delle rapsodie e degli inni conservati sotto quel nome71 (egrave stato ipotizzato possa trattarsi di una versione sintetica della teogonia orfica nota come Protogonos Theogony composta intorno alla fine del VI secolo aC72)Sebbene nel commento possano facilmente individuarsi echi della cultura naturalistica del V secolo aC (Anassagora e Diogene di Apollonia in particolare) accanto al nome di Orfeo lrsquounico con-servato egrave appunto quello di Eraclito (laquoche parla come uno che fa discorsi sacriraquo ὅσπερ ἴκελα ἱερολόγωι λέγων) e a parte un espli-cito riferimento (col XXII) agli Ὕμνοι (orfici) il suo egrave lrsquounico

68 Dal luogo del recupero a pochi chilometri da Salonicco in un sito funerario69 F casadesuacutes El papiro de Derveni in A BernaBeacute y f casadesuacutes (coords)

Orfeo y la tradiciacuteon oacuterfica cit I p 462 Propendono per il 340-320 aC K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction in The Derveni Papyrus edited with Introduction and Commentary by Th kouremenos Gm ParaacutessoGlou k tsantsanoGlou Firenze Olshki Editore 2006 p 9 R radice Introduzione in Allegoristi dellrsquoetagrave classica Opere e frammenti a cura di i ramelli Milano Bompiani 2007 p XIII

70 K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit p 10 Qualche per-plessitagrave su questa datazione egrave espressa da D sider Heraclitus in the Derveni Papyrus in Studies on the Derveni Papyrus edited by a laks and GW most Oxford Clarendon Press 1997 p 138 favorevole a una collocazione nel IV secolo aC

71 Ms funGhi The Derveni Papyrus in Studies on the Derveni Papyrus cit p 27 G BeteGh The Derveni Papyrus Cosmology Theology and Interpretation Cambridge Cambridge University Press 2004 pp 130-131

72 Lrsquoipotesi egrave di ML West The Orphic Poems Oxford Clarendon Press 1983 pp 82 ss Per una discussione K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit pp 25 ss

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

scritto (oltre al poema commentato) di cui sia direttamente citato un passaggio

ἥλιο[ς ]του κατὰ φύσιν ἀνθρω[πηΐου] εὖρος ποδός [ἐστι]τοὺ[ς οὔρου]ς οὐχ ὑπερβάλλωνmiddot ει []ρουσε[[ἐ]κ[βήσετα]ι Ἐρινύε[ς] νιν ἐξευρήσου[σι Δίκης ἐπίκουροι]Il sole secondo natura egrave dellrsquoampiezza di un piede umano e non supera i limiti Se oltrepasseragrave lo scopriranno le Erinni assistenti di Dike (col IV)73

nella tradizione posteriore conservato in due distinte citazioni (ri-spettivamente di Aeumltius e Plutarco) nellrsquoedizione DielsKranz pro-poste come frammenti B3 e B9474

(περὶ μεγέθους ἡλίου) εὖρος ποδὸς ἀνθρωπείουLa grandezza del Sole egrave di un piede umano (DK 22 B3)

ἥλιος γὰρ οὐχ ὑπερβήσεται μέτραmiddot εἰ δὲ μή Ἐρινύες μιν Δίκης ἐπίκουροι ἐξευρήσουσιν[Il Sole non oltrepasseragrave le misure altrimenti le Erinni ministre di Dike lo scoprirebbero (DK 22 B94)

Bencheacute il cotesto della citazione sia piuttosto danneggiato e quindi la ricostruzione approssimativa lrsquoautore appare impegnato a difen-dere la propria convinzione che lrsquoordine della natura sia preservato secondo un preciso disegno provvidenziale la citazione di Eraclito sembra in questo senso funzionale al rilievo dellrsquoequilibrio cosmico tutelato da Dike attraverso il servizio delle Erinni (che sorvegliano il rispetto delle laquomisureraquo μέτρα) nellrsquoidentitagrave del prefissato ciclo

73 Citiamo testo greco e traduzione da Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 900-901 Essi sono basati sostanzialmente sullrsquoedizione G BeteGh The Derveni Papyrus cit tenendo conto di alcune migliorie apportate da The Derveni Papyrus edited with Introduction and Commentary by Th kouremenos Gm ParaacutessoGlou k tsantsanoGlou cit

74 Se egrave valida lrsquoipotesi che il testo di Derveni risalga alla fine del V secolo aC si tratterebbe della piugrave antica citazione dello scritto di Eraclito come segnala G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 325

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solare (giorno e notte)75 cosigrave nel testo papiraceo il sole ndash rigoro-samente vigilato dalla divinitagrave - si rivela essenziale come garanzia dellrsquoordinamento dellrsquouniverso

τροφ[ὸν δὲ λέγων αὐ]τὴν αἰνί[ζε]ται ὅτι [ἅ]σσαὁ ἥλι[ος θερμαίνων δ]ιαλύει ταῦτα ἡ νὺξ ψύχουσασυ[νίστησιν ] ἅσσα ὁ ἥλιος ἐθέρ[μ]Chiamandola (la Notte) laquonutriceraquo (Orfeo) esprime in forma meta-forica che tutto ciograve che il sole scaldando dissolve la notte riuni-sce raffreddando tutte le cose che il sole ha scaldato (col X)76

[] τὰ νῦν ἐόνταὁ θεὸς εἰ μὴ ἤλθελεν εἶναι οὐκ ἂν ἐπόησεν ἥλιον ἐποίησε δὲτοιοῦτογ καὶ τοσοῦτον γινόμενον οἶος ἐν ἀρχῆι τοῦ λόγουδιηγεῖται [] Se il dio non avesse voluto che esistessero le realtagrave ora esistenti non avrebbe creato il sole invece lo ha fatto con caratteristiche e grandezze tali come spiega agli inizi del discorso77 (col XXV)78

Allrsquointerno delle colonne superstiti la citazione non appare acci-dentale echi eraclitei si possono cogliere nei passaggi del com-mento e riflettono forse convergenze tematiche tra i versi del poe-ma e lo scritto dellrsquoEfesioI versi ripresi nel commento insistono in effetti sul governo divino del mondo

[] τὰ δrsquo ἐόντα δ[ηλοῖ]γενέσθαι τοιαῦτ[α] διὰ τοῦτον καὶ γενόμενα ε[ἶναι]ἐν τούτωι π[άντα Ση]μαίνει δrsquo ἐν τοῖς ἔπεσι το[ῖσδε]middotΖεὺς κεφα[λή Ζεὺς μέσ]σα Διὸς δrsquo ἐκ [π]άντα τέτ[υκται] []E chiarisce che le cose esistenti sono divenute tali a causa di

75 Su questo punto D sider Heraclitus in the Derveni Papyrus cit p 14476 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 906-90777 Egrave possibile che il riferimento sia proprio alla colonna IV e al contesto della ci-

tazione eraclitea Dubbi in proposito sono tuttavia stati avanzati da Betegh (G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 327-328)

78 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 922-923

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

questo [Zeus] e tutte le cose che sono venute allrsquoessere esistono in questo lo indica in queste parole laquoZeus egrave il capo Zeus egrave la parte mediana da Zeus tutte le cose risultano costituiteraquo (col XVII)79

marcando il ruolo ordinatore del fuoco (cui il commentatore rico-nosce funzione cosmogonica ed escatologica80)

[] Μοῖραν δrsquo ἐπικλῶσαιλέγοντες τοῦ Διὸς τὴμ φρόνησιν ἐπικυρῶσαιλέγουσιν τὰ ἐόντα καὶ τὰ γινόμενα καὶ τὰ μέλλονταὅπως χρὴ γενέσθαι τε καὶ εἶναι κα[ὶ] παύσασθαιβασιλεῖ δὲ αὐτὸν εἰκάζει (τοῦτο γάρ οἱ προσφέρεινἐφα[ί]νετο ἐκ τῶν λεγομένων ὀνομάτων) λέγων ὧδεmiddotΖεὺς βασιλεὺς Ζεὺς δrsquo ἀρχὸς ἁπάντων ἀργικέραυσος[βασιλέ]α ἔφη εἶναι ὅτι πολλ[ῶν ] ωμ μία[ἀρχὴ κ]ρατεῖ καὶ πάντα τελεῖ [][] E dicendo che la Moira fila dicono che la saggezza di Zeus dispone le cose che esistono quelle che vengono allrsquoessere e quel-le che saranno come devono venire allrsquoessere essere e cessare di esistere E lo assimila ad un sovrano ndash questo infatti tra tutti i nomi che vengono detti gli parve che gli si addicesse maggior-mente ndash dicendo laquoZeus sovrano Zeus che governa su tutte le cose con vivida folgoreraquo Disse che egrave sovrano poicheacute di molti un solo potere prevale e compie tutte le cose [] (col XIX)81

Due aspetti chiaramente accennati a piugrave riprese nei frammenti di Eraclito con analoga direzione della folgore (κεραυνός) tradizio-nale simbolo della giustizia divina ma anche espressione del fuoco piugrave puro (πρηστήρ)82

τῶν τε ζώιων τά τε ἄγρια καὶ ἥμερα τά τε ἐν ἀέρι καὶ ἐπὶ γῆς καὶ ἐν ὕδατι βοσκόμενα γίνεταί τε καὶ ἀκμάζει καὶ φθείρεται τοῖς τοῦ θεοῦ πειθόμενα θεσμοῖςmiddot π ᾶ ν γὰρ ἑ ρ π ε τ ὸ ν π λ η γ ῆ ι ν έ μ ε τ α ι ὥς φησιν Ἡράκλειτος

79 Ibi pp 914-91580 Su questo aspetto si puograve sinteticamente consultare il commento di Ilaria Ramelli

alla col XXVI del papiro in Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp942-94381 Ibi pp 916-91782 eraclito Frammenti cit 297

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Dario Zucchello

Tra gli animali quelli sia selvatici sia domestici che vivono in aria sulla terra e nellrsquoacqua nascono crescono e muoiono se-guendo le leggi del dio sostiene infatti Eraclito che ogni anima-le egrave condot to a l pascolo dal la f rusta (Pseudo-Aristotele [de mundo] DK 22 B11)

γίνεσθαι λέγων οὕτωςmiddot τ ὰ δ ὲ π ά ν τ α ο ἰ α κ ί ζ ε ι κ ε ρ α υ ν ό ς τουτέστι κατευθύνει κεραυνὸν τὸ πῦρ λέγων τὸ αἰώνιον λέγει δὲ καὶ φρόνιμον τοῦτο εἶναι τὸ πῦρ καὶ τῆς διοικήσεως τῶν ὅλων αἴτιον Dice che avviene cosigrave tutte le cose dirige la folgore cioegrave gui-da con la folgore intendendo la folgore come il fuoco eterno Sostiene anche che questo fuoco egrave intelligente e dellrsquoordinamento dellrsquouniverso egrave causa (Ippolito DK 22 B64)

πάντα γάρ φησί τὸ πῦρ ἐπελθὸν κρινεῖ καὶ καταλήψεταιDice infatti che tutte le cose il fuoco giungendo giudicheragrave e con-danneragrave (Ippolito DK 22 B66)

La ricorrenza di καταλαμβάνω83 in analogo contesto repressivo consente lrsquoaccostamento tra πῦρ e Δίκη

Δίκη καταλήψεται ψευδῶν τέκτονας καὶ μάρτυραςDike afferreragrave fabbricatori e testimoni di falsitagrave (Clemente Alessandrino DK 22 B28)

rafforzando lrsquoimpressione che Eraclito non si limiti a sottolineare un equilibrio di elementi o di processi ma alluda in generale alla giustizia divina84 Lrsquointenzione dellrsquoautore del papiro nel citarne il testo potrebbe dunque essere stata quella di collegare i due pilastri della propria esegesi cosmologia ed escatologia85 rivelando cosigrave una prospettiva di lettura cui evidentemente lo scritto dellrsquoEfesio si prestavaAllrsquoesempio di Eraclito potrebbero rinviare alcuni specifici rilievi del commentatore il riconoscimento del valore immediatamente

83 eraclito Frammenti cit p 30384 G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 34385 Ibi p 329

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

enigmatico della poesia e dellrsquoimportanza di comunicare i conte-nuti di maggior pregio (μεγάλα) in modo sibillino per sfuggire a volgari fraintendimenti

ὕ]μνον [ὑγ]ιῆ καὶ θεμ[ι]τὰ λέγο[ντα ] το γὰρ[τῆ]ι ποὴσει [κ]αὶ εἰπεῖν οὐχ οἶον τ[ε ἅμα τὴν ὀ]νομάτων[θέ]σιγ καὶ τ[ὰ] ῥηθέντα ἔστι δὲ ξ[ένη τις ἡ] πόησις[κ]ᾳὶ ἀνθρώ[ποις] αἰνι[γμ]ατώδης [ὁ δ]ὲ [Ὀρφεὺ]ς αὐτοῖς[ἐ]ρίστrsquo αἰν[ίγμα]τα οὐκ ἤθελε λέγειν [ἐν αἰν]ίγμας[ι]ν δὲ[μεγ]άλα ἱερ[ολογ]εῖται μὲν οὖγ καὶ ἀ[πὸ τ]οῦ πρώτου[καὶ] μέχρι ⟨τ⟩οῦ [τελε]υταίου ῥήματος ὡ[ς δηλοῖ] καὶ ἐν τῶι[εὐκ]ρινήτω[ι ἔπειmiddot θ]ύρας γὰρ ἐπιθέ[σθαι κελ]εύσας τοῖ[ς][ὠσὶ]ν αὐτ[οὺς οὔτι νομο]θετεῖμ φη[σιν τοῖς] πολλοῖς []Un inno che dice cose sane e conformi al diritto divino infatti con la poesia Infatti non egrave possibile dire al contempo la posizione delle parole e le frasi La poesia perograve egrave qualcosa di strano e di enigmatico per gli uomini Ora Orfeo non voleva dire loro enigmi ingannevoli bensigrave cose importanti in enigmi Dunque espone un discorso sacro dalla prima allrsquoultima parola come mostra anche nel verso ben scelto avendo ordinato loro di porsi delle porte sulle orecchie dice di non istituire leggi per i piugrave [] (col VII)86

La veritagrave dello ἱερὸς λογός egrave necessariamente espressa ἐν αἰνίγμαςιν per proteggerla dagli laquouominiraquo (ἀνθρώποις) essa ri-chiede dunque adeguata disposizione sottolineata nel poema da un gesto (laquoporsi porte sulle orecchieraquo θύρας ἐπιθέσθαι τοῖς ὠσὶν un invito a totale concentrazione) e dallrsquoesplicito diniego della co-municazione laquoai piugraveraquo (τοῖς πολλοῖς) Le scelte lessicali evocano espressioni che ritroviamo nelle citazioni eraclitee la cui struttura egrave forse presente allrsquoautore nellrsquoaccenno a una studiata costruzione verbale ogni parola di Orfeo impone lrsquourgenza interpretativa rin-viando a un senso riposto oltre quello immediato LrsquoEfesio tutta-via egrave richiamato nel commento soprattutto dallrsquoidea di fondo evi-dentemente presente nel poema orfico che lrsquointelligenza del testo sacro (ὕμνον) presupponga una chiave (lrsquoiniziazione alla parola di Orfeo) Anche per la comprensione dellrsquounitario assetto della realtagrave

86 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 904-905

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(κόσμον τόνδε͵ τὸν αὐτὸν ἁπάντων B30) infatti egrave essenziale la decifrazione del logos87

οὐκ ἐμοῦ ἀλλὰ τοῦ λόγου ἀκούσαντας ὁμολογεῖν σοφόν ἐστιν ἓν πάντα εἶναιnon ascoltando me ma il logos egrave saggio convenire che tutte le cose sono uno (Ippolito DK 22 B50)

Analogamente nello stigma del commentatore nei confronti dellrsquoincomprensione dei non iniziati (cui nelle colonne superstiti ci si riferisce come οἱ πολλοί οἱ οὐ γινώσκοντες οἱ οὐκ εἰδότες) e del conseguente stravolgimento del significato delle divinazioni

[] αὐτοῖς πάριμεν [εἰς τὸ μα]ντεῖον ἐπερ[ω]τής[οντες]τῶν μαντευομένων [ἕ]νεκεν εἰ θεμι ltgtἐν Ἅιδου δεινὰ τί ἀπιστοῦσι οὐ γινώς[κοντες ἐ]νύπνιαοὐδὲ τῶν ἄλλων πραγμάτων ἕκαστ[ον] διὰ ποίων ἂνπαραδειγμάτων π[ι]στεύοιεν ὑπό τ[ῆς τε]ἁμαρτ⟨ί⟩ηςκαὶ [τ]ῆς ἄλλης ἡδον[ῆ]ς νενικημένι[οι οὐ] μανθ[άνο]υσιν[οὐδὲ] πιστεύουσι ἀπ[ι]στίη δὲ κἀμα[θίη τὸ αὐτόmiddot ἢν γὰρ][μὴ μα]νθάνωσι μη[δ]ὲ γινώ[σ]κως[ιν οὐκ ἔστιν ὅπως][πιστεύου]σιν [][] per essi andiamo nella sede delle divinazioni per interrogare e avere dei responsi se sia concesso dal diritto divino ltgt cose terribili nellrsquoAde percheacute non vi credono Dal momento che non comprendono i sogni neacute ciascuna delle altre cose grazie a quali esempi potrebbero credere Poicheacute si sono lasciati vincere dalla colpa e da altri piaceri non imparano e non credono Ora la man-canza di fede e la mancanza di apprendimento sono la stessa cosa Se infatti non apprendono e non riconoscono non hanno modo di aver fede [] (col V)88

egrave possibile rinvenire eco della denuncia eraclitea del fraintendi-mento volgare dellrsquoelemento religioso (B15) e della superficiale credulitagrave popolare

87 D oBBink Cosmology as Initiation in Studies on the Derveni Papyrus cit p 4288 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 902-903

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

ἀλλὰ τῶν μὲν θείων τὰ πολλά καθrsquo Ἡράκλειτον ἀ π ι σ τ ί η ι δ ι α φ υ γ γ ά ν ε ι μ ὴ γ ι γ ν ώ σ κ ε σ θ α ιMa la maggior parte delle cose divine secondo Eraclito s i sot-t rae a l la conoscenza per incredul i tagrave ltdegli uominigt (Plutarco DK 22 B86)

ma anche del rilievo posto sul retto orientamento sulla disposizio-ne che deve sostenere la ricerca

ἐὰν μὴ ἔλπηται ἀνέλπιστον οὐκ ἐξευρήσει ἀνεξερεύνητον ἐὸν καὶ ἄπορονSe uno non spera non potragrave trovare lrsquoinsperabile percheacute esso egrave dif-ficile da trovare e impervio (Clemente Alessandrino DK 22 B18)

In generale la polemica eraclitea nei confronti dei laquomoltiraquo (οἱ πολλοί) e della loro mancanza di intendimento e orientamento po-trebbe far da sfondo alla commiserazione del commentatore per la mancata intelligenza dei sacrifici intelligenza che impone di col-legare le azioni e i gesti di culto (τὰ δρώμενα) alla comprensione della recitazione (τὰ λεγόμενα) cosigrave giustificando lrsquoopera di ese-gesi89 La salvezza era con ogni probabilitagrave promessa allrsquoiniziato a tre condizioni una corretta condotta di vita una adeguata cono-scenza determinate pratiche cultuali90

ἀνθρώπω[ν ἐμ]πόλεσιν ἐπιτελέσαντες [τὰ ἱε]ρὰ εἶδονἔλασσον σφᾶς θαυμάζω μὴ γινώσκειν οὐ γὰρ οἷόν τεἀκοῦσαι ὁμοῦ καὶ μαθεῖν τὰ λεγόμενα ὅσοι δὲ παρὰ τοῦτέχνημ ποιομένου τὰ ἱερὰ οὗτοι ἄξιοι θαυμάζεσθαικαὶ οἰκτε[ί]ρεσθαι θαυμάζεσθαι μὲν ὅτι δοκοῦντεςπρότερον ἢ ἐπιτελέσαι εἰδήσειν ἀπέρχονται ἐπι-τελέσαντες πρὶν εἰδέναι οὐδrsquo ἐπανερόμενοι ὥσπερὡς εἰδότες τι ὧν εἶδον ἢ ἤκουσαν ἢ ἔμαθον [οἰ]κτε⟨ί⟩ρεσθαι δὲὅτι οὐκ ἀρκεῖ σφιν τὴν δαπάνην προανηλῶσθαι ἀλλὰκαὶ τῆσ γνώμης στερόμενοι προσαπέρχονταιπρὶμ μὲν τὰ [ἱ]ερὰ ἐπιτελέσαι ἐλπίζον[τε]ς εἰδήσειν

89 K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit pp 52-5390 K tsantsanoGlou The First Columns of the Derveni Papyrus and their

Religious Significance in Studies on the Derveni Papyrus cit p 101

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ἐπ[ιτελές]αντ[ες] δὲ στερηθέντες κα[ὶ τῆς] ἐλπί[δος] ἀπέρχονταιNelle cittagrave degli uomini compiendo i riti sacri hanno visto mi meraviglio di meno che non abbiano conoscenza Non egrave infatti possibile udire e al contempo anche imparare ciograve che viene detto Ora coloro che (vorrebbero farlo) imparando da colui che compie le cerimonie sacre come unrsquoarte sono degni di stupore e di com-miserazione di stupore percheacute convinti che acquisiranno il sapere prima di aver compiuto i riti se ne vanno dopo averli compiuti prima di avere acquisito la conoscenza senza nemmeno fare do-mande come se sapessero qualcosa di ciograve che hanno visto udito o appreso E sono degni di commiserazione percheacute non basta loro aver speso il loro denaro in anticipo ma se ne vanno anche pri-vi di conoscenza Sperando di ottenere conoscenza prima di aver compiuto le cerimonie sacre dopo averle compiute se ne vanno deprivati perfino della speranza (col XX)91

In relazione a quanto sopra marcato circa la presa di posizione era-clitea nei confronti della presunta azione purificatrice dei μάγοι egrave necessario segnalare come proprio nelle colonne iniziali (I-VI le piugrave danneggiate) del Papiro Derveni che contengono la citazione del passo di Eraclito lrsquoautore si riferisse alle figure dei laquomagiraquo e al loro presunto intervento di catarsi e pacificazione nei confron-ti delle anime dei defunti accostandoli alle figure degli laquoiniziatiraquo (μύσται)

[] εὐ]χαὶ καὶ θυς[ί]αι μειλίσσουσι τὰ[ς ψυχάς]ἐπ[ωιδὴ δ]ὲ μάγων δύναται δαίμονας ἐμ[ποδὼνγι[νομένο]υς μεθιστάναιmiddot δαίμονες ἐμποδών ὄντες εἰσὶψ[υχαὶ τιμω]ροί τὴν θυς[ία]ν τούτου ἕνεκε[μ] π[οιοῦσ]ι[νοἱ μά[γο]ι ὡσπερεὶ ποινὴν ἀποδιδόντες τοῖ⟨ς⟩ δὲἱεροῖ[ς] ἐπισπένδουσιν ὕ[δω]ρ καὶ γάλα ἐξ ὧνπερ καὶ τὰςχοὰς ποιοῦσι ἀνάριθμα [κα]ὶ πολυόμφαλα τὰ πόπαναθύουσιν ὅτι καὶ αἱ ψυχα[ὶ ἀν]άριθμοί εἰσι μύσταιΕὐμενίσι προθύουσι κ[ατὰ τὰ] αὐτὰ μάγοις [][] preghiere e sacrifici addolciscono le anime e il canto dei Magi che incanta puograve allontanare i degravemoni quando siano divenuti un impedimento i degravemoni che costituiscono un impedimento sono

91 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 916-917

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anime vendicatrici Per questo i magoi offrono il sacrificio come se stessero pagando una pena E durante i riti sacri offrono acqua e latte con i quali compiono anche le libagioni Ed offrono torte innumerevoli con molti ombelichi poicheacute anche le anime sono innumerevoli Gli iniziati compiono un sacrificio preliminare alle Eumenidi allo stesso modo in cui lo fanno i magoi [] (col VI)92

Ciograve che in apparenza si legge come un apprezzamento potrebbe tuttavia in assenza di un contesto piugrave determinato celare un at-tacco contro le pratiche misteriche e la ciarlateneria di presunti ldquopurificatorirdquo proprio come quello portato da Eraclito e piugrave tardi da Platone (Repubblica II 364b-365a)93 egrave possibile che pur vi-cino allrsquoinsegnamento orfico il commentatore in realtagrave prendesse le distanze da quelli che denunciava come fraintendimenti con-trapponendo direttamente alle pratiche descritte lrsquoinsegnamento da ricavare dallrsquointerpretazione della parola di Orfeo94La citazione eraclitea potrebbe quindi essere intervenuta nel con-testo di unrsquointroduzione polemica a confermare come la rivela-zione della veritagrave fosse destinata a ribaltare le false convinzioni volgari95 lrsquointenzione nellrsquoinsieme sarebbe stata allora quella di condannare una partecipazione passiva e inconsapevole a riti di cui non si intenda il reale significato religioso96 In questo senso la scelta dellrsquoautore potrebbe corroborare lrsquoipotesi che la battaglia culturale dellrsquoEfesio contro le degenerazioni dei culti misterici fos-se avvertita nel V secolo aC come paradigmaticaA questa peculiare presenza di Eraclito allrsquointerno di una cornice orfica si deve aggiungere quanto ebbe a segnalare (tra II e III seco-lo dC) Clemente Alessandrino

92 Ibi pp 902-90393 Pare sensata lrsquoipotesi di Kouremenos (K tsantsanoGlou-Th kouremenos

Introduction cit pp 56-57)94 Sebbene non manchi chi interpreta il riferimento ai μάγοι in senso positivo

addirittura come una sorta di autocitazione da parte dellrsquoautore del testo (K tsantsanoGlou The First Columns of the Derveni Papyrus cit p 110 nota 25 G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 82)

95 K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit pp 55-5696 Ms funGhi The Derveni Papyrus cit p 32

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σιωπῶ δὲ Ἡράκλειτον τὸν Ἐφέσιον ὃς παρrsquo Ὀρφέως τὰ πλεῖστα εἴληφενNon parlo di Eraclito lrsquoEfesio il quale ricavograve da Orfeo la mag-gior parte delle sue opinioni (Clemente Alessandrino Stromata 62271)

Lrsquoaccostamento (abbozzato almeno per alcune opinioni anche in Plutarco e Proclo97) scaturirebbe da una certa confusione nella re-lazione tra il pensatore di Efeso e le fonti orfiche consolidatasi (in rapporto ai temi intravisti nei frammenti del papiro Derveni) nel corso dei secoli Egrave in effetti possibile98 che in piena autonomia (cioegrave senza presupporre unrsquoadesione religiosa) e per i propri obiet-tivi Eraclito avesse ricavato e adattato motivi - quello dellrsquounitagrave o ciclica interconnessione dei contrari per esempio - attestati anche nel materiale orfico piugrave antico Le tavolette drsquoosso rinvenute99 in un sito religioso dellrsquoantica Olbia Pontica (Mar Nero) e risalenti alla metagrave del V secolo aC insistono in effetti sulla loro immediata identitagrave

ΒΙΟΣ ΘΑΝΑΤΟΣ ΒΙΟΣ (tav 1)

ΕΙΡΗΝΗ ΠΟΛΕΜΟΣΑΛΗΘΕΙΑ ΨΕΥΔΟΣ (tav 2)

[ΣΩΜ]Α ΨΥΥΧΗ (tav 3)

cosigrave da richiamare anche nella loro sintassi celebri frammenti era-clitei

ἀθάνατοι θνητοί θνητοὶ ἀθάνατοι ζῶντες τὸν ἐκείνων θάνατον τὸν δὲ ἐκείνων βίον τεθνεῶτεςImmortali mortali mortali immortali vivendo di quelli la morte di quelli la vita morendo (Ippolito DK 22 B62)

97 D sider Heraclitus in the Derveni Papyrus cit p 14898 Ibi pp 147-148 G BeteGh The Derveni Papyrus cit pp 342-34399 Nel 1951 ma pubblicate solo nel 1978

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ὁ θεὸς ἡμέρη εὐφρόνη χειμὼν θέρος πόλεμος εἰρήνη κόρος λιμός (τἀναντία ἅπανταmiddot οὗτος ὁ νοῦς) ἀλλοιοῦται δὲ ὅκωσπερ ltπῦρgt ὁπόταν συμμιγῆι θυώμασιν ὀνομάζεται καθrsquo ἡδονὴν ἑκάστουIl dio egrave giorno notte inverno estate guerra pace sazietagrave fame (tutti gli opposti egli egrave lrsquointelligenza) si trasforma come il fuoco quan-do si mescola con gli odori ed egrave nominato secondo lrsquoaroma di ognuno (Ippolito DK 22 B67)

Difficile in questo caso stabilire la prioritagrave cronologica ma egrave co-munque interessante registrare le convergenze non deve dunque sorprendere che il commentatore di Derveni intravedesse una pos-sibile sintonia tra le sentenze eraclitee e le proprie preoccupazioni e che successivamente qualcuno arrivasse a immaginare unrsquoim-probabile dipendenza segnalata appunto da Clemente La fruizio-ne di testi e forse di modalitagrave espressive e atteggiamenti eraclitei nel papiro Derveni puograve dunque attestare solo la possibilitagrave di una comune sensibilitagrave morale e religiosa e giustificare indirettamente lrsquoipotesi che lrsquoEfesio conoscesse i testi sacri al culto orfico

Spegnere la tracotanza la polemica politica

Diversi segnali suggeriscono di considerare probabile che nella battaglia condotta da Eraclito nei confronti della cultura contempo-ranea la polemica politica incidesse particolarmente100 Come se-gnalato da Diels-Kranz (in appendice alle testimonianze sulla vita del pensatore di Efeso101) disponiamo in questo senso anche di un riscontro esterno

100 Per una recente radicale rilettura di Eraclito in chiave politica si puograve consul-tare i PoZZoni Eraclito de-crittato Lrsquoontologia civica di Eraclito di Efeso Villasanta (MI) Liminamentis 2009 Un precedente puograve considerarsi A caPiZZi Eraclito e la sua leggenda Proposta di una diversa lettura dei fram-menti Roma Ateneo 1979

101 Nella edizione tedesca Die Fragmente der Vorsokratiker von H diels herausge-geben von W kranZ Band I Berlin Weidmannsche Verlagsbuchhandlung 196110 p 144 Lrsquoappendice manca invece nellrsquoedizione italiana I Presocratici a cura di G Reale Milano Bompiani 2006

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Monete di epoca romana presentano con lrsquoiscrizione ηρακλειτοςε-φεςιων (Eraclito degli Efesi) una figura barbuta eretta che guarda a sinistra con la mano destra levata (come per un discorso) lrsquoindi-ce rivolto a seacute e la sinistra che regge una mazza sequenza di gesti che egrave stata interpretata come segno di preghiera e venerazione102 ovvero come rituale iniziatico o ancora icastico invito a guardare dentro seacute stessi103 Il particolare della mazza potrebbe tuttavia evo-care la battaglia morale dellrsquoEfesio (la sua lotta contro il vizio104) ovvero alludere a Eracle proponendone lrsquoaccostamento a Eraclito (come nella quarta epistola pseudoeraclitea) e corroborare cosigrave la notizia dellrsquoesistenza in Efeso di una statua di Eraclito rappresen-tato come Eracle105 ciograve ne confermerebbe la statura pubblica che la raffigurazione nellrsquoatto di parlare potrebbe celebrare

Drsquoaltra parte nella tradizione dossografica allo scritto di Eraclito era esplicitamente riferito anche un contenuto politico

τὸ δὲ φερόμενον αὐτοῦ βιβλίον ἐστὶ μὲν ἀπὸ τοῦ συνέχοντος Περὶ φύσεως διήιρηται δὲ εἰς τρεῖς λόγους εἴς τε τὸν περὶ τοῦ παντὸς καὶ πολιτικὸν καὶ θεολογικόνIl libro che di lui egrave tramandato egrave intitolato per il suo contenu-to Sulla natura ma egrave suddiviso in tre trattazioni quella intorno allrsquouniverso [al tutto] quella politica e quella teologica (Diogene Laerzio DK 22 A15)

e ne era stata avanzata una lettura in chiave decisamente etico-politica

[] ἐπιγράφουσι δὲ αὐτῶι οἱ μὲν Μούσας οἱ δὲ Περὶ φύσεως Διόδοτος δὲ ἀκριβὲς οἰάκισμα πρὸς στάθμην βίου ἄλλοι γνώμονrsquo ἠθῶν τρόπου κόσμον ἕνα τῶν ξυμπάντων [][] τῶν δὲ γραμματικῶν Διόδοτος ὃς οὔ φησι περὶ φύσεως εἶναι τὸ σύγγραμμα ἀλλὰ περὶ πολιτείας τὰ δὲ περὶ φύσεως ἐν παραδείγματος εἴδει κεῖσθαι[] Alcuni lo intitolano Muse altri Sulla natura Diodoto invece

102 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 66103 Tonelli in eraclito Dellrsquoorigine cit p 22104 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 65105 Ibidem

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Guida per una vita retta [esatta a piombo] altri ancora Regola (gnomone) dei costumi Disposizione di comportamento unica per tutti [][] tra i grammatici Diodoto il quale sostiene che lrsquoopera com-posta [da Eraclito] non verte sulla natura ma sullo Stato e che le parti sulla natura vi sono contenute solo come esempi (Diogene Laerzio DK 22 A112 15)

Probabilmente leggendarie ancorcheacute indicative di un orientamen-to che lrsquoantichitagrave attribuiva allrsquoEfesio le azioni e le pose con cui Eraclito avrebbe accompagnato le proprie prese di posizione poli-tiche secondo Plutarco e Diogene

οἱ δὲ συμβολικῶς ἄνευ φωνῆς ἃ δεῖ φράζοντες οὐκ ἐπαινοῦνται καὶ θαυμάζονται διαφερόντως ὡς Ἡ ἀξιούντων αὐτὸν τῶν πολιτῶν γνώμην τινrsquo εἰπεῖν περὶ ὁμονοίας ἀναβὰς ἐπὶ τὸ βῆμα καὶ λαβὼν ψυχροῦ κύλικα καὶ τῶν ἀλφίτων ἐπιπάσας καὶ τῶι γλήχωνι κινήσας ἐκπιὼν ἀπῆλθεν ἐνδειξάμενος αὐτοῖς ὅτι τὸ τοῖς τυχοῦσιν ἀρκεῖσθαι καὶ μὴ δεῖσθαι τῶν πολυτελῶν ἐν εἰρήνηι καὶ ὁμονοίαι διατηρεῖ τὰς πόλειςColoro che per segni senza parole esprimono quanto deve esser detto non sono forse lodati e ammirati in modo particolare Come Eraclito il quale chiedendogli i concittadini di esprimere una sen-tenza sulla concordia salito sulla tribuna prese una coppa di acqua fredda vi sparse della farina drsquoorzo e rimescolata con menta la bevve e se ne andograve avendo cosigrave mostrato loro che lrsquoaccontentarsi di ciograve che si trova e il non aver bisogno di cose costose conservano la cittagrave in pace e in concordia (Plutarco DK 22 A3b)

ἀναχωρήσας δὲ εἰς τὸ ἱερὸν τῆς Ἀρτέμιδος μετὰ τῶν παίδων ἠστραγάλιζενmiddot περιστάντων δrsquo αὐτὸν τῶν Ἐφεσίων laquoτί ὦ κάκιστοι θαυμάζετεraquo εἶπενmiddotraquoἢ οὐ κρεῖττον τοῦτο ποιεῖν ἢ μεθrsquo ὑμῶν πολιτεύεσθαιraquoRitiratosi presso il tempio di Artemide giocava a dadi con i fan-ciulli e dal momento che gli Efesi lo attorniavano cosigrave parlograve laquoDi che cosa vi meravigliate o pessimi Non egrave forse meglio fare ciograve che partecipare alla vita della cittagrave con voiraquo (Diogene Laerzio DK 22 A13)

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La coniazione a Efeso in epoca romana della moneta di cui si egrave detto potrebbe aver suggellato la propensione eraclitea registrata dalla tradizione ad accentuare la propria sferzante polemica con un ampio ricorso a forme simboliche di comunicazione gestuale106Alla diretta presa di posizione di Eraclito nella convulsa vita del-la πόλις (e addirittura a un possibile ruolo di nomoteta analoga-mente a Senofane Pitagora e altri antichi sapienti) accenna sempre Diogene Laerzio in apertura della sua vita del filosofo

ἔλεγε δὲ καὶ laquoὕ β ρ ι ν χ ρ ὴ σ β ε ν ν ύ ν α ι μ ᾶ λ λ ο ν ἢ π υ ρ κ α ϊ ή ν raquo [B 43] καὶ laquoμάχεσθαι χρὴ τὸν δῆμον ὑπὲρ τοῦ νόμου ὅκωσπερ τείχεοςraquo [B 44] καθάπτεται δὲ καὶ τῶν Ἐφεσίων ἐπὶ τῶι τὸν ἑταῖρον ἐκβαλεῖν Ἑρμόδωρον ἐν οἷς φησινmiddotraquoἄξιον Ἐφεσίοις ἡβηδὸν ἀπάγξασθαι πᾶσι καὶ τοῖς ἀνήβοις τὴν πόλιν καταλιπεῖν ο ἵτ ινες Ἑρμόδωρον ἄνδρα ἑωυτῶν ὀνήιστον ἐξέβαλον φάντεςmiddot ἡμέων μηδὲ ε ἷς ὀνήιστος ἔστω ε ἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνraquo [B 121] ἀξιούμενος δὲ καὶ νόμους θεῖναι πρὸς αὐτῶν ὑπερεῖδε διὰ τὸ ἤδη κεκρατῆσθαι τῆι πονηρᾶι πολιτείαι τὴν πόλινDiceva pure laquoBisogna spegnere la tracotanza piugrave che un incen-dioraquo [B43] e laquoBisogna che il popolo combatta per la legge come per le mura della cittagraveraquo [B44] Attacca anche gli Efesi percheacute ave-vano espulso il suo compagno Ermodoro nel passo in cui afferma laquoSarebbe bene per gli Efesi adulti impiccarsi tutti quanti e lasciare la cittagrave ai fanciulli essi che esiliarono Ermodoro il piugrave abile tra loro sostenendo ldquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altrirdquoraquo [B121] Invitato comunque a dar loro leggi si rifiutograve dal momento che la cittagrave era giagrave dominata da una cattiva costituzione (DK 22 A12)

Lrsquoaccostamento a πυρκαϊή (conflagrazione incendio) suggerisce per ὕβρις nel contesto della prima citazione un significato politico laquoviolenza sfrenataraquo107 dunque piuttosto che mera tracotanza indivi-duale azione violenta di massa perpetrata dal δῆμος sollevazione che prevarica la norma stigmatizzata con una nota aristocratica (e

106 In questa direzione la lettura di AM BatteGaZZore Gestualitagrave e oracolaritagrave in Eraclito Genova Istituto di Filologia Classica e Medievale 1979

107 Cosigrave traduce Marcovich eraclito Frammenti cit p 366

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sapienziale) lrsquoincapacitagrave di stare al proprio posto108 In questo sen-so B43 egrave da leggere probabilmente come proposto da Diogene proprio in relazione a B44 contro la sedizione che mina dallrsquointer-no la comunitagrave il νόμος costituisce un baluardo analogo a quello che le mura (τεῖχος ) offrono contro lrsquoattacco esterno Soffocare la sommossa e ricondursi alla legge possono essere inquadrati allrsquoin-terno di una generale indicazione di fondo cui egrave allora possibile attribuire anche valore politico

ξὺν νόωι λέγοντας ἰσχυρίζεσθαι χρὴ τῶι ξυνῶι πάντων ὅκωσπερ νόμωι πόλις καὶ πολὺ ἰσχυροτέρως τρέφονται γὰρ πάντες οἱ ἀνθρώπειοι νόμοι ὑπὸ ἑνὸς τοῦ θείουmiddot κρατεῖ γὰρ τοσοῦτον ὁκόσον ἐθέλει καὶ ἐξαρκεῖ πᾶσι καὶ περιγίνεταιColoro che vogliono parlare con intendimento devono basarsi su ciograve che a tutto egrave comune come la cittagrave sulla legge e ancora piugrave fermamente Tutte le leggi umane infatti si alimentano dellrsquounica legge divina poicheacute quella domina quanto vuole basta per tutte le cose e avanza (Stobeo DK 22 B114)

διὸ δεῖ ἕπεσθαι τῷ ξυνῷ τοῦ λόγου δ΄ ἐόντος ξυνοῦ ζώουσιν οἱ πολλοὶ ὡς ἰδίαν ἔχοντες φρόνησινperciograve si deve seguire ciograve che egrave comune ma pur essendo il logos comune i piugrave vivono come se avessero un intendimento privato (DK 22 B2)

Il riferimento a τὸ ξυνόν sarebbe peculiare al pensiero di Eraclito109 risultando declinato a vari livelli il λόγος egrave laquocomuneraquo il κόσμος egrave laquocomuneraquo il πόλεμος egrave laquocomuneraquo Anche il νόμος egrave comune esso mantiene saldo lo stato (ἰσχυρίζεται νόμωι πόλις) alla cui conservazione tutti dovrebbero concorrere istituendo un ambi-to (politico) di relazioni umane110 che si sovrappone allo spazio fisico assicurato dal τεῖχος La difesa dellrsquouno non puograve essere

108 Ibidem109 G Vlastos Equality and Justice in Early Greek Cosmologies (1947) in G

vlastos Studies in Greek Philosophy vol I The Presocratics edited by DW Graham Princeton Princeton University Press 1995 p 73

110 Espressione del contenuto umano della πόλις (S maZZarino Il pensiero sto-rico classico Roma-Bari Laterza 1973 vol I p 82)

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disgiunta dal rispetto dellrsquoaltro Unrsquoeco forse dellrsquoidea soloniana di εὐνομίη ordinamento retto sulla giustizia111 e sulla conseguente solidarietagrave112 che in Eraclito si arricchisce tuttavia nel rilievo del θείος νόμος (πάντες οἱ ἀνθρώπειοι νόμοι ὑπὸ ἑνὸς τοῦ θείου) della peculiare allusione alle implicazioni tra (i) unicitagrave della legge divina e molteplicitagrave delle leggi umane ovvero (ii) unitagrave della leg-ge e contrastanti posizioni che in essa trovano armoniaAnalogo rilievo al dominio del νόμος egrave attribuito da Plutarco alla saggezza politica di Biante di Priene (presente nella tradizione dei Sette Sapienti)

ὁ Βίας ἔφησε κρατίστην εἶναι δημοκρατίαν ἐν ᾗ πάντες ὡς τύραννον φοβοῦνται τὸν νόμονBiante affermograve che la democrazia piugrave forte egrave quella in cui tutti temono la legge come un tiranno (Convivium Septem Sapientium 154e)

personaggio esplicitamente citato (e apprezzato) in un frammento eracliteo trasmesso da Diogene Laerzio

ὁ δυσάρεστος Ἡράκλειτος μάλιστα αὐτὸν ἐπῄνεσε γράψαςmiddot ἐν Πριήνῃ Βίας ἐγένετο ὁ Τευτάμεω οὗ πλέων λόγος ἢ τῶν ἄλλων καὶ οἱ Πριηνεῖς δὲ αὐτῷ τέμενος καθιέρωσαν τὸ Τευτάμειον λεγόμενον ἀπεφθέγξατοmiddot οἱ πλεῖστοι κακοίEraclito difficile a contentarsi lo ha lodato in massimo grado scrivendo laquoIn Priene nacque Biante figlio di Teutamo la cui fama egrave maggiore di quella degli altriraquo E gli abitanti di Priene gli dedi-carono un recinto sacro chiamato laquoil Teutameioraquo Sentenziograve laquoI piugrave ltdegli uominigt sono malvagiraquo (Diogene Laerzio I 88 DK 22 B39)

A Biante sarebbe inoltre da imputare la sentenza ricordata in B104113

111 G Vlastos Equality and Justice cit p 73112 G Vlastos Solonian Justice in G vlastos Studies in Greek Philosophy vol

I The Presocratics cit pp 55-56113 Come conferma anche Marcovich eraclito Frammenti cit p 363

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τίς γὰρ αὐτῶν νόος ἢ φρήν δήμων ἀοιδοῖσι πείθονται καὶ διδασκάλωι χρείωνται ὁμίλωι οὐκ εἰδότες ὅτι ldquoοἱ πολλοὶ κακοί ὀλίγοι δὲ ἀγαθοίrdquoche mente e intelligenza hanno Ripongono fiducia negli aedi po-polari e prendono la folla come maestra non sapendo che laquoi molti sono cattivi e pochi i buoniraquo (Proclo DK 22 B104)

Il riferimento al sapiente di Priene potrebbe segnalare la contingen-za storico-politica entro cui inquadrare la polemica eraclitea il ter-mine λόγος nella citazione di Diogene (B39) potrebbe intendersi non come laquola famaraquo (come per lo piugrave si fa) ma come laquoil discorsoraquo di Biante si potrebbe cioegrave ipotizzare che Eraclito alluda allrsquoinvito che secondo Erodoto (I 170) quello avrebbe rivolto (546 aC) alle cittagrave ionie affincheacute unissero le proprie forze per fondare un nuovo stato (in Sardegna) lontano dalla minaccia persiana114 Il confronto drammatico delle poleis ionie con il Gran Re egrave in effetti ancora alla base dellrsquoemergenza che avrebbe spinto i concittadini a richiedere lrsquointervento di Eraclito secondo la notizia conservata in un codice siriaco del Περὶ ἀρετῆς di Temistio

Gli Efesi erano assuefatti al benessere e al piacere quando scoppiograve una guerra contro di loro e la loro cittagrave fu circondata e posta sotto assedio dai Persiani Essi tuttavia continuarono nella loro vita di piaceri secondo abitudine fin quando cominciarono a mancare i mezzi di sussistenza nella cittagrave Quando la fame si diffuse pesan-temente tra loro i cittadini si riunirono per valutare che cosa fosse da fare cosigrave che il sostentamento non venisse meno nessuno perograve osava consigliare loro di porre freni al lusso Proprio mentre erano riuniti un uomo di nome Eraclito prese farina drsquoorzo la mescolograve con acqua e la mangiograve sedendo in mezzo a loro questa fu una lezione silenziosa offerta a tutta la popolazione La storia racconta che gli Efesi subito compresero il rimprovero e di ulteriori non eb-bero bisogno piuttosto procedettero essendosi di fatto resi conto di dover moderare il lusso percheacute il cibo non mancasse Quando i loro nemici seppero che essi avevano imparato a vivere con mode-razione e regolavano i pasti secondo il consiglio di Eraclito si riti-rarono dalla cittagrave e nonostante fossero vincitori sul piano militare sgombrarono il campo davanti allrsquoorzo di Eraclito (DK 22 A3b)

114 Serra in eraclito Iframmenti e le testimonianze cit p 178

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La vicenda si riferisce alla rivolta ionia (499-493 aC) contro il dominio persiano e lrsquoassedio di Efeso che avrebbe poi condotto alla scelta della cittagrave di emarginarsi dal conflitto conclusosi con la sconfitta dellrsquoalleanza delle cittagrave ribelli Nonostante manchi lrsquouna-nimitagrave tra gli storici egrave possibile che allrsquointerno di tale emergenza si inserisse il tentativo politico di Ermodoro115 forse asceso al potere in Efeso sullrsquoonda dellrsquoinsurrezione contro le tirannidi sostenute dal Gran Re e travolto dal prevalere della fazione filo-persianaConcedendo credito alla notizia di Diodoto riferita da Diogene Laerzio il κόσμος cui rivolgeva la propria attenzione lrsquoEfesio po-trebbe essere stato allora in primo luogo quello politico in tal caso le citazioni in cui piugrave direttamente si riflettono le opinioni politiche di Eraclito assumerebbero un rilievo chiave Insieme agli scarni ele-menti dossografici esse possono illuminare circa attori e contesto della scena storica entro cui il pensatore sviluppava i propri attacchi Sostenitore di Ermodoro (come si evince anche da B121) e della li-nea anti-persiana favorevole allo sforzo dellrsquoalleanza ionia (τὸ κοι- κοι-κοι-νόν τῶν Ἰώνων) Eraclito dopo la sconfitta di quellrsquoorientamento politico e lrsquoallontanamento del suo leader dalla cittagrave avrebbe volto la propria attivitagrave a una complessiva116 contestazione dei costumi corrotti e del disordine morale e civile dilaganti tra i concittadini

τυφλὸν δὲ τὸν Πλοῦτον ποιεῖ ὡς οὐκ ἀρετῆς κακίας δὲ παραιτίου ὅθεν καὶ Ἡ ὁ Ἐφέσιος ἀρώμενος Ἐφεσίοις οὐκ ἐπευχόμενοςmiddot μὴ ἐπιλίποι ὑμᾶς πλοῦτος ἔφη Ἐφέσιοι ἵνrsquo ἐξελέγχοισθε πονηρευόμενοιPluto agisce da cieco poicheacute egrave causa non di virtugrave ma di vizio Perciograve anche lrsquoefesio Eraclito ingiuria gli Efesi e non rende loro grazia af-fermando non vi abbandoni mai o Efesi la ricchezza affincheacute pos-siate manifestare il vostro agire malvagio (Tzetze DK 22 B125a)

115 Di questo avviso Pozzoni che su questa lettura fonda la sua interpretazione del pensiero e dellrsquoopera di Eraclito (i PoZZoni Eraclito de-crittato cit in particolare cap 2 Etica e toeria del diritto Eraclito e Ermodoro)

116 Ancorcheacute crittata secondo la linea interpretativa proposta da Pozzoni La qua-le tuttavia pur stimolante rispetto agli approcci tradizionali ai testi eraclitei e coerente nel proprio sforzo di ricondurre lrsquoessenziale del pensiero eracliteo alla vicenda politica di Efeso (per altro aderendo a una semplice ipotesi storica circa il ruolo di Ermodoro) appare anche eccessivamente riduttiva

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ovvero del misconoscimento popolare di valore e capacitagrave

ἄξιον Ἐφεσίοις ἡβηδὸν ἀπάγξασθαι πᾶσι καὶ τοῖς ἀνήβοις τὴν πόλιν καταλιπεῖν οἵτινες Ἑρμόδωρον ἄνδρα ἑωυτῶν ὀνήιστον ἐξέβαλον φάντεςmiddot ἡμέων μηδὲ εἷς ὀνήιστος ἔστω εἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνSarebbe bene per gli Efesi adulti impiccarsi tutti quanti e lasciare la cittagrave ai fanciulli essi che esiliarono Ermodoro il piugrave abile tra loro sostenendo laquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altriraquo (Strabone DK 22 B121)

Ricondotti allo sfondo del νόμος e al primato di τὸ ξυνόν la pole-mica eraclitea nei confronti dei πολλοί e il rilievo garantito allrsquolaquou-noraquo alluderebbero allrsquourgenza di una condotta collettiva ispirata alla norma comune su cui convengano lrsquouno (se ha valore) e i molti117

νόμος καὶ βουλῆι πείθεσθαι ἑνόςLegge egrave anche ubbidire alla volontagrave di uno solo (Clemente Alessandrino DK 22 B33)

εἷς ἐμοὶ μύριοι ἐὰν ἄριστος ἦιUno per me vale diecimila se egrave il migliore (Galeno DK 22 B49)

Nessun avallo dunque nei confronti dellrsquoarbitrio dei tiranni come attestato nella tradizione (pur con riferimenti incerti118)

Ἡ γὰρ ὁ Βλύσωνος Μελαγκόμαν τὸν τύραννον ἔπεισεν ἀποθέσθαι τὴν ἀρχήν οὗτος βασιλέα Δαρεῖον παρακαλοῦντα ἥκειν εἰς Πέρσας ὑπερεῖδενEraclito figlio di Blosone convinse il tiranno Melancoma a la-sciare il potere Egli poi non tenne conto dellrsquoinvito di re Dario a recarsi in Persia (Clemente Alessandrino DK 22 A3)

117 R laurenti Eraclito cit pp 268-269118 Kirk ritiene possibile che il non altrimenti noto Melancoma citato nella testimo-

nianza di Clemente possa essere il Komas che fu tiranno alla fine del VI secolo aC (GS kirk Heraclitus The Cosmic Fragments cit p 13)

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ma nello specifico contesto di Efeso contrasto alla mollezza dei costumi addebitabile alle ricchezze e allrsquoabbrutimento frutto della volgare ignoranza

αἱρεῦνται γὰρ ἓν ἀντὶ ἁπάντων οἱ ἄριστοι κλέος ἀέναον θνητῶνmiddot οἱ δὲ πολλοὶ κεκόρηνται ὅκωσπερ κτήνεαPreferiscono infatti una sola cosa a tutte le altre gli uomini miglio-ri la gloria perenne alle cose mortali I piugrave al contrario vogliono saziarsi come bestie (Clemente Alessandrino DK 22 B29)

H dixit quod Si felicitas esset in delectationibus corporis boves felices diceremus cum inveniant orobum ad comedendumEraclito affermograve che se la felicitagrave consistesse nei piaceri del cor-po diremmo fe l ic i i buoi quando t rovino lent icchie da mangiare (Alberto M DK 22 B4)

ἑτέρα γὰρ ἵππου ἡδονὴ καὶ κυνὸς καὶ ἀνθρώπου καθάπερ Ἡ φησιν ὄ ν ο υ ς σ ύ ρ μ α τ rsquo ἂ ν ἑ λ έ σ θ α ι μ ᾶ λ λ ο ν ἢ χ ρ υ σ ό ν middot ἥδιον γὰρ χρυσοῦ τροφὴ ὄνοιςIl piacere del cavallo del cane e dellrsquouomo sono in effetti diversi come sostiene Eraclito g l i as ini prefer i rebbero i l foraggio al l rsquooro (Aristotele DK 22 B9)

Sentenze che insistono sullrsquoopposizione tra natura umana e natu-ra animale per condannare quei comportamenti che disdegnando lrsquoeccellenza della laquogloria perenneraquo (κλέος ἀέναον) scadono nel puro godimento materiale bestiale lrsquoaccenno al κλέος evoca lrsquoeti-ca aristocratica della guerra che puograve intravedersi in B53

πόλεμος πάντων μὲν πατήρ ἐστι πάντων δὲ βασιλεύς καὶ τοὺς μὲν θεοὺς ἔδειξε τοὺς δὲ ἀνθρώπους τοὺς μὲν δούλους ἐποίησε τοὺς δὲ ἐλευθέρουςIl conflitto di tutte le cose egrave padre di tutte re e alcuni rivelograve dei altri uomini gli uni fece schiavi gli altri liberi (Ippolito DK 22 B53)

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dove πόλεμος egrave cifra universale di uno scontro che domina a tut-ti i livelli nella vita discriminando senza appello la divisione in θεοί e ἄνθρωποι δούλοι e ἐλεύθεροι nella concezione greco-arcaica a fondamento di ogni ordinamento119 si rifletterebbe allora nella necessaria differenziazione sociale e politica allrsquointerno della πόλις120 normata dal νόμος A πόλεμος in effetti Eraclito acco-sta ἔρις (contesa discordia)

εἰδέναι δὲ χρὴ τὸν πόλεμον ἐόντα ξυνὸν καὶ δίκην ἔριν καὶ γινόμενα πάντα κατ΄ ἔριν καὶ χρεώνBisogna sapere che il conflitto egrave comune e la giustizia contesa e che tutto accade secondo contesa e necessitagrave (Origene DK 22 B80)

rivelando di entrambi universalitagrave (πόλεμος ξυνὸς) e feconditagrave ge-neratrice121 (γινόμενα πάντα κατ΄ ἔριν) ἔρις egrave δίκη cosigrave tutto quanto accade laquosecondo contesaraquo accade anche laquocome si conviene ed egrave giustoraquo (κατὰ χρεών) In questo senso Eraclito avrebbe inteso lo scenario cosmico come proiezione delle relazioni conflittuali ti-piche delle lotte cittadine (a partire ovviamente dalla personale esperienza in Efeso) filtrandone i processi attraverso un lessi-co dallrsquoimmediata valenza politico-sociale (contesa-giustizia) Secondo lrsquoindizio fornito da Diodoto il macrocosmo - unico e co-mune (ἕνα καὶ κοινὸν κόσμον Aeumltius DK 22 A10) ndash sarebbe proie-zione dellrsquoassetto politico propugnato dallrsquoEfesio (forse quello che Ermodoro aveva tentato di implementare) riconoscerne il λόγος il discorso ma anche la proposta politica sarebbe stato dunque discri-minante Alla sua diretta valenza civile potrebbero alludere quei testi in cui essenziale egrave lo stigma dellrsquoincomprensione dei laquomoltiraquo e delle conseguenti distorsioni

119 W JaeGer The Theology of the Early Greek Philosophers (1947) trad it La teologia dei primi pensatori greci Firenze La Nuova Italia 1961 p 184

120 Si veda il commento di Marcovich eraclito Frammenti cit p 104121 Mondolfo in E Zeller ndash r mondolfo La filosofia dei greci nel suo sviluppo

storico Parte I I Presocratici Volume IV Eraclito a cura di R mondolfo Firenze La Nuova Italia 1961 p 104

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ὁ Ἡ φησι τοῖς ἐγρηγορόσιν ἕνα καὶ κοινὸν κόσμον εἶναι τῶν δὲ κοιμωμένων ἕκαστον εἰς ἴδιον ἀποστρέφεσθαιE dice che per coloro che sono desti il mondo egrave unico e comune invece ciascuno di coloro che dormono ritorna a un proprio mondo privato (Plutarco DK 22 B89)

διὸ δεῖ ἕπεσθαι τῷ ξυνῷ τοῦ λόγου δ΄ ἐόντος ξυνοῦ ζώουσιν οἱ πολλοὶ ὡς ἰδίαν ἔχοντες φρόνησινperciograve si deve seguire ciograve che egrave comune ma pur essendo il logos comune i piugrave vivono come se avessero un intendimento privato (Sesto Empirico DK 22 B2)

Forzando lrsquoideale esiodeo di giustizia Eraclito scinde cosigrave ἔρις (competizione civile e costruttiva) e ὕβρις (violenza sopraffattri-ce) facendo di Dike norma vincolante a livello cosmico

Δίκης ὄνομα οὐκ ἂν ἤιδεσαν εἰ ταῦτα μὴ ἦνNon conoscerebbero il nome di Dike se queste cose [conflitto ingiustizia] non fossero [esistessero] (Clemente Alessandrino DK 22 B23)

Si tratta in fondo di unrsquoipotesi di lettura sostenuta da riscontri nei frammenti di altri autori arcaici (Anassimandro in primis) che con-sente di precisare un aspetto della polemica eraclitea

καὶ Ἡ ἐπιτιμᾶι τῶι ποιήσαντι laquoὡς ἔ ρ ι ς ἔκ τε θεῶν καὶ ἀνθρώπων ἀπόλοιτοraquo [XVIII 107]middot οὐ γὰρ ἂν εἶναι ἁ ρ μ ο ν ί α ν μὴ ὄντος ὀξέος καὶ βαρέος οὐδὲ τὰ ζῶια ἄνευ θήλεος καὶ ἄρρενος ἐναντίων ὄντωνEraclito biasima il poeta ltOmerogt che scrisse laquoSparisca la discor-dia tra gli dei e tra gli uominiraquo (Iliade XVIII 107) Non ci sarebbe infatti armonia se non ci fossero acuto e grave neacute ci sarebbero i vi-venti se non ci fossero femmina e maschio (Eudemo DK 22 A22)

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ma soprattutto la tesi centrale nei frammenti secondo cui produ-zione e unitagrave del tutto passano attraverso la relazione tra le oppo-sizioni (πάντα κατrsquo ἔριν γίνεσθαι) Compito del λόγος egrave appunto illustrare tale formazione (ovvero compagine questo il significato primo di ἁρμονία122) e dunque rilevare come senza la costanza della tensione non vi sarebbe possibilitagrave di ordinamento

λόγον ἐκ τῆς ἐναντιοδρομίας δημιουργὸν τῶν ὄντωνlogos artefice delle cose che sono dal concorso degli opposti (Aeumltius DK 22 A8)

καὶ ὁ κυκεὼν διίσταται ltμὴgt κινούμενοςanche il ciceone si decompone se non egrave mosso (Teofrasto DK 22 B125)

τὸ ἀντίξουν συμφέρον καὶ ἐκ τῶν διαφερόντων καλλίστην ἁρμονίανciograve che egrave opposto concorda e dalle cose in contrasto scaturisce lrsquoarmonia piugrave bella (Aristotele DK 22 B8)

Frammenti in cui puograve avvertirsi anche lrsquoespressione immediata di una drammatica ed eroica visione della lotta politica e della sua composizione ovvero di una legge universale cui ricondurre come evidenza parziale anche i conflitti della πόλιςBencheacute appaia esagerato intendere la discriminazione tra cittadi-ni efesi come laquotema centrale allrsquointerno della trattazione culturale eraclitearaquo123 e dunque ridurne la prospettiva cosmica a mera siste-matizzazione dellrsquoordinamento civile riformato da Ermodoro egrave tut-tavia probabile che quel contesto possa aiutare a determinare il si-gnificato del presunto atteggiamento aristocratico di Eraclito Cosigrave quando attacca gli Efesi proprio per aver allontanato Ermodoro la scelta espressiva egrave indicativa

122 Una pertinente puntualizzazione in V Macchioro Zagreus cit pp 417-422123 Ibi p 53

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ἡμέων μηδὲ εἷς ὀνήιστος ἔστω εἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνlaquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altriraquo (Strabone DK 22 B121)

Il superlativo ὀνήιστος non veicola lrsquoidea di valore (in senso mili-tare) o di eminenza aristocratica piuttosto lrsquoidea di aiuto di utilitagrave insomma Ermodoro egrave politico da prediligere per il giovamento che puograve garantire con consiglio e azione alla comunitagrave il suo allon-tanamento appare conseguenza della cecitagrave e immaturitagrave dei con-cittadiniAnalogamente quando degli Efesi stigmatizza il vizio che deriva dal lusso

μὴ ἐπιλίποι ὑμᾶς πλοῦτος ἔφη Ἐφέσιοι ἵνrsquo ἐξελέγχοισθε πονηρευόμενοιnon vi abbandoni mai o Efesi la ricchezza affincheacute possiate ma-nifestare il vostro agire malvagio (Tzetze DK 22 B125a)

egrave possibile che Eraclito richiami quella stessa sobrietagrave suggeri-ta secondo quanto riferito da Polemone alle donne ioniche da Ermodoro

Πολέμων παρὰ Ἑρμοδώρῳ γεγράφθαι φησίmiddotraquoὑποδήματα δὲ φορεῖν τὴν ἐλευθέρην Σκυδικὰς λευκὰς καὶ μασθλητίναςraquoPolemone dice che in Ermodoro egrave scritto laquola donna libera porta calzature scitiche bianche e di cuoioraquo (Polemone Fragmenta 96)

Sostenitore di una riforma dei costumi che frenasse la fiacchezza indotta dal lusso (ἁβροσύνη)124 e (forse) preparasse al confronto con lrsquoinvasore persiano125 Ermodoro appare agli occhi di Eraclito vittima non di un particolare gruppo sociale o politico ma di una diffusa (volgare a prescindere dallrsquoappartenenza sociale) ignoran-za della misura della ragione e della legge che giustifica lrsquoinsi-stenza eraclitea su λόγος νόμος e κόσμος ma anche sullrsquoautocon-trollo individuale e collettivo

124 R laurenti Eraclito cit p 16125 i PoZZoni Eraclito de-crittato cit p 58

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θυμῶι μάχεσθαι χαλεπόνmiddot ὃ γὰρ ἂν θέληι ψυχῆς ὠνεῖταιDifficile lottare contro il desiderio ciograve che vuole infatti prende a prezzo dellrsquoanima (Plutarco DK 22 B85)

τὸ τοῖς τυχοῦσιν ἀρκεῖσθαι καὶ μὴ δεῖσθαι τῶν πολυτελῶν ἐν εἰρήνηι καὶ ὁμονοίαι διατηρεῖ τὰς πόλειςlrsquoaccontentarsi di ciograve che si trova e il non aver bisogno di cose costose conservano la cittagrave in pace e in concordia (DK 22 A3b)

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οὐκ ἂν ἔτι πρέπον εἴη ποιηταῖς καὶ μυθογράφοις χρῆσθαι μάρτυσι περὶ τῶν ἀγνοουμένων ὅπερ οἱ πρὸ ἡμῶν περὶ τῶν πλείστων ἀπίστους ἀμφισβητουμένων παρεχόμενοι βεβαιωτὰς κατὰ τὸν ἩράκλειτονNon sarebbe ancora conveniente impiegare poeti e mitografi come testimoni circa le cose che non si conoscono ciograve che coloro prima di noi hanno fatto riguardo alla maggior parte delle cose riportan-do secondo Eraclito laquoautoritagrave indegne di fiduciaraquo su questioni controverse (Polibio DK 22 A23)

Μυστήρια

Accanto alle antiche e nuove figure di πολυμαθείς Eraclito sferza anche i recenti profili di sapienza molto popolari che van-tavano azioni miracolose e straordinarie figure carismatiche di pu-rificatori itineranti (μάγοι )13 e promotori di culti bacchici

τίσι δὴ μαντεύεται Ἡ ὁ Ἐφέσιος νυκτιπόλοις μάγοις βάκχοις λήναις μύσταιςmiddot τούτοις ἀπειλεῖ τὰ μετὰ θάνατον τούτοις μαντεύεται τὸ πῦρmiddot τὰ γὰρ νομιζόμενα κατrsquo ἀνθρώπους μυστήρια ἀνιερωστὶ μυεῦνταιPer chi profetizza lrsquoefesio Eraclito Per nottambuli magi baccan-ti menadi iniziati a costoro predice le cose che seguono la morte a costoro profetizza il fuoco I misteri praticati tra gli uomini in-fatti li iniziano allrsquoempietagrave (Clemente Alessandrino DK 22 B14)

εἰ μὴ γὰρ Διονύσωι πομπὴν ἐποιοῦντο καὶ ὕμνεον ἆισμα αἰδοίοισιν ἀναιδέστατα εἴργαστrsquo ἄνmiddot ὡυτὸς δὲ Ἀίδης καὶ Διόνυσος ὅτεωι μαίνονται καὶ ληναΐζουσινSe in effetti non fosse per Dioniso che fanno processione e cantano lrsquoinno alle vergogne le loro azioni sarebbero assolutamente inde-centi ma la stessa cosa sono Ade e Dioniso di cui sono invasati e festeggiano le Lenee [alternativamente per il quale delirano e partecipano allrsquoorgia] (Clemente Alessandrino DK 22 B15)

13 ML Gemelli marciano Le contexte culturel des Preacutesocratiques cit p 86

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Si tratta di menzioni significative le piugrave antiche riguardo ai miste-ri14 che segnalano anche la possibile incidenza di modelli dellrsquoin-vadente civiltagrave persiana15 Lrsquoobiezione secondo la quale il riferi-mento a μάγοι 16 sarebbe fuori luogo tra νυκτιπόλοι βάκχοι e λήναι 17 egrave debole soprattutto alla luce dello scenario delineato da Gemelli Marciano18 per lo sviluppo del pensiero greco arcai-co il termine μάγος indicava una sorta di sacerdote itinerante di origini babilonesi o persiane dedito a interventi di purificazione o guarigione per la cui efficacia rivendicava una diretta influenza religiosa Come ricorda Burkert19 la cultura del V secolo aC (dai tragici Sofocle e Euripide ai trattati ippocratici) affibbiograve a questa categoria di santoni lo stigma della ciarlataneria in questo senso forse20 lrsquoautore del Papiro Derveni (IV secolo aC) si riferisce alle figure di μάγοι e ai loro presunti gesti catarticiRispetto al contesto della polemica eraclitea egrave particolarmente interessante il precedente dellrsquoiscrizione reale di Behistun (nota anche nelle cittagrave costiere dellrsquoAsia Minore intorno al 520 aC) con cui Dario aveva denunciato il tentativo di Gaumata di propor-si come legittimo erede al trono persiano bollando lrsquousurpatore appunto come μάγος e soprattutto insistendo sulla falsificazione della realtagrave presente nel suo messaggio sullrsquoinfondatezza delle sue pretese dunque sullrsquoopposizione tra la veritagrave proclamata legitti-mamente e lrsquoinganno perpetrato nellrsquoombra21 Da un certo punto

14 Cosigrave Marcovich (eraclito Frammenti cit p 325)15 Su questo oltre ai lavori di Gemelli Marciano anche W Burkert Prehistory of

Presocratic Philosophy in an Orientalizing Context in The Oxford Handbook of Presocratic Philosophy edited by P curd and dW Graham Oxford Oxford University Press 2008 pp 55-85

16 Se lrsquoelenco ndash a dispetto dei dubbi di Marcovich (che lo attribuisce a Clemente riconoscendo eracliteo solo il termine λήναι ) ndash risale a unrsquoautentica citazione eraclitea si tratterebbe della prima ricorrenza del termine nella letteratura greca (Die Vorsokratiker Band I cit p 347)

17 eraclito Frammenti cit p 32318 Einfuumlhrung a Die Vorsokratiker Band I cit pp 401-410 nello specifico era-

cliteo ibi pp 333-33419 W Burkert Prehistory of Presocratic Philosophy cit pp 72-7320 Ma si veda piugrave avanti21 Su questo punto anche Gemelli marciano Einfuumlhrung a Die Vorsokratiker

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di vista allora quellrsquoaccostamento di figure (magi e adepti a culti dionisiaci) poteva essere giustificato dalla comunanza ldquosospettardquo di pratiche oscure e segrete (riti espiatori) che si pretendeva discen-dessero da una presunta sapienza divina (donde lrsquoaccostamento a μύσται)22Lrsquoeffetto che tale affollamento (e confusione) di personaggi produ-ce egrave apparentemente quello di gettare discredito sulle laquoiniziazioni ai misteri praticati dagli uominiraquo (τὰ νομιζόμενα κατrsquo ἀνθρώπους μυστήρια) non egrave chiaro tuttavia (e gli interpreti sono in proposito divisi) se questo comportasse in Eraclito un rifiuto totale delle cele-brazioni misteriche ovvero solo di loro specifiche fenomenologie23 Egrave da tenere presente in ogni caso che (i) i termini dellrsquoelenco di B14 (νυκτιπόλοι μάγοι βάκχοι λήναι μύσται) non avevano allrsquoepo-ca di per seacute valore spregiativo ricorrendo anzi frequentemente in senso sacrale e rituale nella letteratura religiosa e (ii) quello sprez-zo egrave implicito nel contesto della citazione di Clemente (dove addi-rittura al fuoco egrave affidato un ufficio punitivo in senso cristiano)24Egrave possibile che lrsquoatteggiamento di Eraclito in ambito religioso fos-se condizionato anche dalla sua peculiare posizione politica se in-crociamo la notizia di Antisitene peripatetico (riferita da Diogene Laerzio DK 22 A16) con le informazioni di Strabone (DK 22 A2) possiamo ricavare unrsquoindicazione interessante lrsquoappartenenza fa-miliare di Eraclito comportava un ruolo eminente nellrsquoorganizza-zione dei culti sacri a Demetra25 Cosigrave la rinuncia al titolo regale a vantaggio del fratello che la tradizione antica marcava come indi-zio di arroganza26 (μεγαλοφροσύνη) forse come risposta al preva-

Band I cit pp 333-33422 Ibi p 40923 Propendono per la prima lettura tra gli altri Burnet Gigon Fraumlnkel Guthrie e

sostanzialmente Marcovich per la seconda in particolare Kirk24 V macchioro Zagreus Studi intorno allrsquoorfismo Firenze Vallecchi 19302

pp 410-41125 S Mouraviev ipotizza una stretta affinitagrave tra il linguaggio ldquoletterariordquo di

Eraclito e quello religioso dei misteri di Demetra cui sarebbe stato iniziato in gioventugrave (nellrsquointervista rilasciata a G Fornari Sperare lrsquoinsperabile Dialogo del traduttore con Serge Mouraviev in Eraclito la luce dellrsquoOscuro a cura di G fornari Firenze Olschki 2012 p 6)

26 Cosigrave Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 29

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lere in Efeso delle correnti democratiche potrebbe leggersi anche in relazione a quel ruolo religioso Egrave stato in effetti ipotizzato27 che dietro gli attacchi eraclitei ai culti misterici possa celarsi in realtagrave una reazione allrsquoirrompere di nuove forme di religiositagrave (culti ani-mistici) particolarmente popolari tra i ceti meno abbienti in questo caso si intreccerebbero preoccupazioni a un tempo religiose e poli-tiche Drsquoaltra parte - si egrave sostenuto28 - proprio lrsquoopposizione ai culti (e relativi miti) che la sua dignitagrave ereditaria imponeva di rispettare (misteri eleusini) potrebbe aver spinto Eraclito a quella rinunciaI segnali che si possono cogliere nelle citazioni sono contraddittori il contesto di B14 (laquoPer chi profetizza lrsquoefesio Eraclitoraquo) ha sug-gerito29 lrsquoipotesi che la formula laquoPer nottambuli magi baccanti menadi iniziatiraquo costituisse la dedica dello scritto consegnato (of-ferto) alla protezione del tempio di Artemide ovvero che una parte del libro eracliteo fosse a essi rivolta30 lo stigma nei confronti di τὰ νομιζόμενα κατrsquo ἀνθρώπους μυστήρια potrebbe intendersi allora come semplice presa di distanze da unrsquoadesione inconsapevole alla ritualitagrave misterica da parte dei laquomoltiraquo (οἱ πολλοί)31 Analogamente il frammento B15 giagrave da Schleiermacher interpretato come espres-sione di riprovazione nei confronti della grossolanitagrave dei culti dio-nisiaci potrebbe in realtagrave limitarsi a denunciare una partecipazio-ne incosciente e volgare che ne sviliva il significato il riferimen-to allrsquoinvasamento bacchico (μαίνονται) e alla celebrazione delle Lenee (ληναΐζουσιν) sarebbe stato sfruttato proprio per marcare come lrsquoessenza religiosa potesse apparire alterata da riti e gesti sfre-nati32 Unrsquoambiguitagrave che pare riflettersi in altre citazioni eraclitee

27 E Paresce La giustizia nei presocratici Soveria Mannelli Rubettino Editore 1986 p 198

28 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 2929 a tonelli Sulle tracce della sapienza Per una rifondazione etica della con-

temporaneitagrave Bergamo Moretti e Vitali Editori 2009 p 54 in precedenza lo stesso Tonelli aveva proposto la citazione di B14 come frammento 1 nella sua edizione dello scritto eracliteo (eraclito Dellrsquoorigine traduzione e cura di A tonelli Milano Feltrinelli 1993 p 39)

30 V Macchioro Zagreus cit pp 409-41031 a tonelli Sulle tracce della sapienza cit p 5632 V Macchioro Zagreus cit p 377

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καὶ διὰ τοῦτο εἰκότως αὐτὰ ἄκεα Ἡ προσεῖπεν ὡς ἐξακεσόμενα τὰ δεινὰ καὶ τὰς ψυχὰς ἐξάντεις ἀπεργαζόμενα τῶν ἐν τῆι γενέσει συμφορῶνE per questo a giusta ragione Eraclito chiamograve laquorimediraquo lti miste-rigt in quanto hanno effetti risolutori sui mali e liberano le anime dalle sventure della nascita (Giamblico DK 22 B68)

θυσιῶν τοίνυν τίθημι διττὰ εἴδηmiddot τὰ μὲν τῶν ἀποκεκαθαρμένων παντάπασιν ἀνθρώπων οἷα ἐφrsquo ἑνὸς ἄν ποτε γένοιτο σπανίως ὥς φησιν Ἡ ἤ τινων ὀλίγων εὐαριθμήτων ἀνδρῶνmiddot τὰ δrsquo ἔνυλα κτλ Pongo due specie di sacrifici quelli degli uomini perfettamente purificati che potrebbero aver luogo solo rare volte per uno solo ndash come sostiene Eraclito ndash ovvero per pochissimi [letteralmente pochi uomini che si possono facilmente contare] e quelli materiali (Giamblico DK 22 B69)

Se nel caso di B68 egrave forse possibile cogliere nella scelta di ἄκεα (cure rimedi) un risvolto ironico e dunque sostanzialmente irri-guardoso nei confronti della pratica misterica la testimonianza di Giamblico pare alludere a unrsquoostililitagrave di Eraclito solo verso le forme superstiziose di presunta catarsi subite nellrsquoignoranza33 il valore del sacrificio sarebbe commisurato alla qualitagrave dellrsquoatteg-giamento di chi lo compie donde lrsquointeresse per la disposizione la purezza interiore di chi partecipa34 e di contro la diminutio della mera ritualitagrave esteriore B5 allarga lo spettro della polemica coin-volgendo accanto ai sacrifici le preghiere

καθαίρονται δrsquo ἄλλωι αἵματι μιαινόμενοι οἷον εἴ τις ἐμβὰς πηλῶι ἀπονίζοιτομαίνεσθαι δrsquo ἂν δοκοίη εἴ τις αὐτὸν ἀνθρώπων ἐπιφράσαιτο οὕτω ποιέοντακαὶ τοῖς ἀγάλμασι δὲ τουτέοισιν εὔχονται ὁκοῖον εἴ τις δόμοισι λεσχηνεύοιτο οὔ ltτι γινώσκων θεοὺς οὐδrsquo ἥρωας οἵτινές εἰσιgtSi purificano in vero con altro sangue contaminandosi come chi

33 WKC Guthrie A History of Greek Philosophy Vol 1 The Earlier Presocratics and the Pythagoreans Cambridge Cambridge University Press 1962 p 476

34 R laurenti Eraclito cit p 208

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entrando nel fango volesse dal fango lavarsiSarebbe considerato pazzo se qualcuno degli uomini lo vedesse fare cosigraveE rivolgono ancora preghiere a queste statue come chi volesse conversare con i muri neacute conoscono affatto chi siano gli dei e gli eroi (Aristocrito DK 22 B5)

Il frammento ricostruito da tre passi di Aristocrito integrati da una citazione di Origine35 rivela comunque nellrsquoequilibrio interno il marchio della propria autenticitagrave36 la prima parte denuncia lrsquoas-surditagrave dei sacrifici espiatori giocando sullrsquoincoerenza (e tensio-ne) implicita nel gesto di laquopurificarsi (καθαῖρεσθαι) ltdel sangue versatogtraquo versandone ancora - laquocontaminandosi con altro sangueraquo (ἄλλωι αἵματι μιαινόμενοι) Egrave possibile che lrsquoEfesio proprio per la funzione di direzione religiosa della sua famiglia non alluda genericamente a riti catartici ma specificamente a pratiche sangui-narie in uso allrsquoepoca37Eraclito sottolinea la contraddizione (evidentemente non per il vol-go degli ἄνθρωποι) di quelle laquopurificazioniraquo riferendosi allrsquoillogi-citagrave dellrsquoatto ndash del tutto analogo - di laquoentrare nel fangoraquo (εἰς πηλὸν ἐμβῆναι) per laquolavarsi dal fangoraquo (πηλῶι ἀπονίζεσθαι) chiunque cosigrave si comportasse apparirebbe folle (μαίνεσθαι38 δrsquo ἂν δοκοίη) agli laquouominiraquo Nella stessa direzione forse B13

ὕες βορβόρωι ἥδονται μᾶλλον ἢ καθαρῶι ὕδατιI porci del fango si compiacciono piugrave che dellrsquoacqua pura (Clemente Alessandrino DK 22 B13)

Lrsquoacqua pura (κάθαρον ὕδωρ) puograve evocare la decontaminazione rituale cosigrave come il laquofangomelmaraquo (reso con πηλός in B5 ma con

35 Ibi p 20536 heacuteraclite Fragments texte eacutetabli traduit commenteacute par m conche Paris

Presses Universitaires de France 1986 p 17137 WKC Guthrie A History of Greek Philosophy cit p 475 nota In una

prospettiva diversa lrsquoipotesi egrave rilanciata da G fornari Immortalimortali Il sacrificio in Eraclito in Eraclito la luce dellrsquoOscuro a cura di G fornari Firenze Olschki Editore 2012 p 145

38 Probabile che qui Eraclito giochi sullrsquoassonanza tra μαίνεσθαι e μιαίνεσθαι

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il raro βόρβορος in B13) allude forse ai misteri come conferme-rebbero due distinti passi platonici (Fedone 69 c3-7 Repubblica 533 d1-339)Egrave legittimo dunque leggere questi passaggi come rifiuto della tra-dizione dei Misteri e dei culti iniziatici forse della stessa regalitagrave sacerdotale familiare con un rovesciamento di prospettiva (il fan-go in questo caso gettato sugli iniziati e non sui non-iniziati40) che possiamo riconoscere eracliteo Ma non egrave da escludere anche in questo caso che lrsquoEfesio puntasse a rilevare lrsquoinsensatezza di una pratica collettiva che risultava superficiale e meccanica per cogliere lrsquoessenza religiosa di quei riti catartici era necessario su-perarne lrsquoapparenza Lrsquoindicazione di continuitagrave tra vita e morte (implicita probabilmente nellrsquoidentificazione di Dioniso e Ade in B15 ὡυτὸς δὲ Ἀίδης καὶ Διόνυσος) potrebbe in questo senso es-sere decisivaEgrave un fatto comunque che i gesti e i contesti sottolineati nelle te-stimonianze

ἀνέθηκε δrsquo αὐτὸ εἰς τὸ τῆς Ἀρτέμιδος ἱερόνdepose ltlo scrittogt nel tempio di Artemide (Diogene Laerzio DK 22 A16)

ἀναχωρήσας δὲ εἰς τὸ ἱερὸν τῆς Ἀρτέμιδος μετὰ τῶν παίδων ἠστραγάλιζενmiddot περιστάντων δrsquo αὐτὸν τῶν Ἐφεσίων laquoτί ὦ κάκιστοι θαυμάζετεraquo εἶπενmiddotraquoἢ οὐ κρεῖττον τοῦτο ποιεῖν ἢ μεθrsquo ὑμῶν πολιτεύεσθαιraquoRitiratosi presso il tempio di Artemide giocava a dadi con i fan-ciulli e dal momento che gli Efesi lo attorniavano cosigrave parlograve laquoDi che cosa vi meravigliate o pessimi Non egrave forse meglio fare ciograve che partecipare alla vita della cittagrave con voiraquo (Diogene Laerzio DK 22 A13)

39 Il commentatore neoplatonico Olimpiodoro segnala come in questo caso Platone parafrasi un detto orfico secondo Mario Vegetti (Platone Repubblica a cura di m veGetti Milano BUR Rizzoli 2007 pp 362-363 note 13-14) si tratterebbe di allusioni orfico-eleusine

40 Su questo punto r di GiusePPe La mistica del fuoco in Eraclito lrsquoOscuro na-scita della filosofia dallo spirito del sacrificio in Eraclito la luce dellrsquoOscuro cit p 121 nota 40

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Zucchello Dario

cosigrave come quelli che possiamo ancora intravedere impliciti nelle stesse citazioni

καὶ τοῖς ἀγάλμασι δὲ τουτέοισιν εὔχονται ὁκοῖον εἴ τις δόμοισι λεσχηνεύοιτο οὔ ltτι γινώσκων θεοὺς οὐδrsquo ἥρωας οἵτινές εἰσιgtE rivolgono ancora preghiere a queste statue come chi volesse conversare con i muri neacute conoscono affatto chi siano gli dei e gli eroi (Aristocrito DK 22 B5)

[] ὅκωσπερ ltπῦρgt ὁπόταν συμμιγῆι θυώμασιν ὀνομάζεται καθrsquo ἡδονὴν ἑκάστουcome il fuoco quando si mescola con gli odori egrave nominato secon-do lrsquoaroma di ognuno (Ippolito DK 22 B67)

suggeriscano di considerare intenzionale lrsquointegrazione dello scrit-to in un contesto simbolico e semantico di tipo religioso (in cui forse era sottinteso un riconoscimento ancorcheacute parziale dei culti cittadini ed ellenici41) che egrave ora da determinare

Zeus Core e Dioniso

Lrsquoelenco di B14 (νυκτιπόλοι μάγοι βάκχοι λῆναι μύσται) e altri segnali che abbiamo registrato nelle citazioni eraclitee sug-geriscono che i fenomeni religiosi in discussione siano soprattutto quello eleusino e quelli orfici e dionisiaci42 evocati rispettivamente

41 Egrave questa la tesi di G fornari Immortalimortali cit p 14742 chh kahn The Art and Thought of Heraclitus Cambridge Cambridge

University Press 1979 pp 262-263 Mi sono interessato di questi fenomeni in d Zucchello Contemplazione e destino aspetti della religione greca in ldquoAnnuario del Ginnasio Liceo lsquoA Voltarsquo ndash 1995-2000rdquo Como Pubblicazioni del Liceo ldquoA Voltardquo 2001 pp 92-117 (Versione digitale httpwwwnoeinnetoriginicontemplazione_destinopdf) Sulla questione egrave oggi essenzia-le la consultazione di f Graf Orfeo Eleusis y Atenas in A BernaBeacute y f casadesuacutes (coords) Orfeo y la tradiciacuteon oacuterfica Un reencuentro I Madrid Akal 2008 pp 671-696 e ai JimneacuteZ san cristoacuteBal Orfismo y Dionisismo ibi pp 697-727 Una sintesi molto chiara anche in A BernaBeacute Orphisme et Preacutesocratiques bilan et perspectives drsquoun dialogue complexe in A laks et c louGuet (eacuteds) Qursquoest-ce que la Philosophie Preacutesocratique What is Presocratic Philosophy Villeneuve drsquoAscq (Nord) Presses Universitaires du

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

nellrsquouso di termini come μύσται e βάκχοιλῆναι che ritroviamo collegati43 non a caso anche nella laminetta funeraria di Ipponio una delle attestazioni piugrave antiche (fine V secolo aC) dellrsquoesistenza di iniziazioni (e relative rappresentazioni escatologiche) riconduci-bili al culto orficoDioniso-Zagreo ndash la cui vicenda sarebbe al centro della narrazione orfica44 - era designato come νυκτιπόλος (laquoche va nella notteraquo Euripide I cretesi fr 79 11) ed egrave dunque possibile che νυκτιπόλοι sia una modalitagrave per riferirsi ai suoi adepti Lo stesso dio in quanto figlio di PersefoneCore appare al centro del mito fondante il culto cui allude lrsquoespressione τὰ μυστήρια (B14) utilizzata appunto per la festivitagrave dedicata a Demetra e Core in Eleusi come risulta anche dalla testimonianza (tarda) di Ippolito

[] αὐτὸς ὁ ἱεροφάντης [] εὐνουχισμένος δὲ διὰ κωνείου καὶ πᾶσαν ἀπηρτημένος τὴν σαρκικὴν γένεσιν νυκτὸς ἐν ltἘgtλευσῖνι ὑπὸ πολλῷ πυρὶ τελῶν τὰ μεγάλα καὶ ἄρρητα μυστήρια βοᾷ καὶ κέκραγε λέγωνmiddotraquoἱερὸν ἔτεκε πότνια κοῦρον Βριμὼ Βριμόνraquo []Lo ierofante in persona [hellip] che si egrave reso impotente con la cicuta e si egrave staccato da ogni generazione carnale di notte a Eleusi in mezzo alla luce delle fiaccole nel compiere il rituale dei grandi e ineffabili misteri grida e urla proclamando laquoBrimograve Signora ha generato il sacro fanciullo Brimoacutesraquo [hellip] (Ippolito Confutazione di tutte le eresie V 8 40)45

Ippolito rimanda evidentemente alla rievocazione ndash mimata ma non consumata (donde la sottolineatura dellrsquoimpotenza procurata e del distacco dalla carnalitagrave) tra lo ierofante di Eleusi e la sacerdotessa di Demetra - dello ἱερὸς γάμος tra Zeus e Persefone (πότνια Βριμὼ) da cui secondo il mito sarebbe nato il laquosacro fanciulloraquo (ἱερὸς κοῦρος) Dioniso designato come Βριμός (letteralmente laquotremen-

Septentrion 2002 pp 205-24743 Come segnala f Graf Orfeo Eleusis y Atenas cit p 67144 Una recente rivalutazione della centralitagrave di tale mito (Dioniso e i Titani) in seno

allrsquoorfismo in A BernaBeacute El mito orfico de Dioniso y los Titanes in A BernaBeacute y f casadesuacutes (coords) Orfeo y la tradiciacuteon oacuterfica cit I pp 591-607

45 G colli La sapienza greca Volume I cit pp 114-115

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do potenteraquo)46 Le Rane di Aristofane suggeriscono la connessione tra misteri eleusini e culto dionisiaco descrivendo la catabasi di Dioniso il testo infatti sottolinea il destino felice degli iniziati mentre nellrsquooltretomba in una probabile parodia della processione di Eleusi inneggiano al loro dio Iachkos (Rane 448-459) da iden-tificare anche secondo testimonianze antiche con Bacco-DionisoLa denuncia (B14) dei laquomisteriraquo - che laquoiniziano allrsquoempietagraveraquo (ἀνιερωστὶ μυεῦνται) - egrave da leggersi probabilmente in relazio-ne a determinati aspetti cultuali ridicolizzati (B68) come laquorime-diraquo (ἄκεα ) forse lrsquoaccostamento tra νυκτιπόλοι βάκχοι λῆναι μύσται allude alle manifestazioni sessuali (riti fallici e inni inve-recondi) cui si riferisce Giamblico nel contesto di B68 (laquonel cor-so dei riti sacri attraverso la contemplazione e lrsquoascolto di cose osceneraquo ἔν τε τοῖς ἱεροῖς θεάμασί τισι καὶ ἀκούσμασι τῶν αἰσχρῶν) e che Eraclito stigmatizza espressamente come laquoinde-cenzaraquo (ἀναιδείη B15) nei riti in onore di Dioniso

εἰ μὴ γὰρ Διονύσωι πομπὴν ἐποιοῦντο καὶ ὕμνεον ἆισμα αἰδοίοισιν []Se in effetti non fosse per Dioniso che fanno processione e cantano lrsquoinno alle vergogne [] (B15)

Allusioni sessuali drsquoaltra parte non erano estranee come abbiamo segnalato al complesso dellrsquoevento eleusino (per ufficio familiare probabilmente ben noto a Eraclito) Ma non era forse solo lrsquoin-trinseca spudoratezza e sfrenatezza del dionisismo (cui alludono i verbi μαίνομαι καὶ ληναΐζω) a essere oggetto dellrsquoattenzione eraclitea potrebbero esserlo state secondo la testimonianza di Giamblico (B68) soprattutto le pretese catartiche ed escatologi-che di tali iniziazioni Esse si proponevano infatti come soluzione dei mali (ὡς ἐξακεσόμενα τὰ δεινὰ)47 il percorso rituale doveva coinvolgere lrsquoiniziato familiarizzandolo con il dio e facendogli esperire le sue vicissitudini48 per culminare nella conquista di una

46 Sulla questione la nota di Colli ibi p38747 Una prospettiva ben evidenziata in un (posteriore) passo euripideo (Baccanti

73-77)48 Su questo punto ai JimneacuteZ san cristoacuteBal Orfismo y Dionisismo cit pp 712-

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

superiore condizione di beatitudine una trasformazione tempora-nea operata attraverso lrsquolaquoentusiasmoraquo (ἐνθουσιασμός) la posses-sione (μανία) divinaAnche allrsquointerno della tradizione eleusina probabilmente in rela-zione e continuitagrave con antiche tradizioni propiziatorie che celebra-vano il ciclo delle messi49 doveva registrarsi analoga aspirazione a coniugare iniziazione rituale50 e atto contemplativo (ἐποπτεία) con la connessa soteriologia (Omero Inno a Demetra 480-482) nella partecipazione al rito lrsquoiniziato doveva accogliere la promes-sa della sua rinascita e dunque prepararsi a una serena accettazione della morte in quanto necessario trapasso a un (non meglio preci-sato) destino privilegiato51 Allo stesso nesso salvifico (tra τελεταί e αἶσα) puntano una testimonianza di Isocrate (Panegirico 28) e probabilmente un frammento di Pindaro (ὄλβιοι δrsquo ἅπαντες αἴσᾳ λυσιπόνων τελετᾶν fr 131a) che sembra muoversi tra la promes-sa di beatitudine documentata nel mito di fondazione dei misteri e la prospettiva escatologica attribuita allrsquoorfismoAd analoga associazione misterica tra vita e morte alluderebbe ap-punto il rilievo di B15 circa lrsquoidentitagrave di Dioniso e Ade (ὡυτὸς δὲ Ἀίδης καὶ Διόνυσος)52 senza la consapevolezza (religiosa) di tale coincidenza sarebbero stati vani i presunti laquorimediraquo (ἄκεα ) rituali (B68) per le anime di fronte alla sciagura della nascita (τὰς ψυχὰς ἐξάντεις ἀπεργαζόμενα τῶν ἐν τῆι γενέσει συμφορῶν) Proprio Giamblico (DK 22 B69) ndash come sopra rilevato - accenna a un reale interesse dellrsquoEfesio per una forma di sacrificio (θυσία) e autentica κάθαρσις che possiamo effettivamente inquadrare nella

71349 Wkc Guthrie The Greeks and their Gods (1950) trad it I Greci e i

loro dei Bologna Il Mulino 1987 pp 347-8 Sul fenomeno dei misteri an-che I chirassi colomBo La religione greca Roma-Bari Laterza 19942 D saBBatucci Saggio sul misticismo greco Roma-Bari Laterza 19792 F Graf I culti misterici in I Greci 22 Torino Einaudi 1997

50 La μύησις preliminare laquoazioniraquo (τὰ δρώμενα probabilmente la rappresenta-zione della sacra unione tra Zeus e Core) laquooggetti mostratiraquo (τὰ δεικνύμενα forse la spiga di grano simbolo di fertilitagrave) laquoformule recitateraquo (τὰ λεγόμενα)

51 Le religioni dei Misteri Volume I Eleusi Dionisisimo Orfismo a cura di P scarPi Fondazione Lorenzo Valla Milano Mondadori 2002 p 555

52 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 60

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ricercatezza sacrale del contesto e dei gesti attribuitigli nelle testi-monianzeA differenza del culto dionisiaco quello orfico sembra presupporre una teologia e una precettistica costituendosi quindi con i tratti di una religione53 in questo caso non egrave una forma di contatto diretto con il dio (entusiasmo) a ldquotrasformarerdquo lrsquoiniziato nel corso del rito ma una conquista conoscitiva a mutare il destino ultraterreno della sua anima Un sapere escatologico egrave essenziale alle τελεταί orfi-che conoscenza della natura dellrsquoanima della sua situazione nel mondo delle sue possibilitagrave di emanciparsi dalla condizione mor-tale54 In questo senso a dispetto della salvezza terrena sperimen-tata nella possessione dionisiaca per il fedele orfico la salvezza si produce nellrsquoal-di-lagrave attraverso una peculiare esperienza catartica in questo mondo55Quella che appare come polemica di Eraclito nei confronti dei feno-meni di culto cui si collegano alcune delle figure (βάκχοι λῆναι μύσται) evocate nei frammenti potrebbe dunque celare solo un at-tacco al grossolano simbolismo sessuale (Eleusi) e alla oscena ri-tualitagrave (dionisismo) di quelle forme religiose e piugrave specificamente una netta condanna della superstiziosa fiducia nel vincolo magico tra gesti rituali e destino dopo la morte (donde la possibile connessione con i μάγοι) e in generale della concezione del nesso vita-morte che esse incarnano56 Lrsquoatteggiamento ostile dellrsquoEfesio potrebbe in questo senso non essere stato dettato dal suo aristocratico conser-vatorismo neacute dal suo radicale razionalismo57 ma da una sensibilitagrave religiosa che possiamo (a certe condizioni) accostare allrsquoorfismo58 sfruttando le potenziali allusioni dei frammenti al linguaggio delle ldquoiniziazionirdquo e alle relative gerarchie (coloro che hanno ascoltato e compreso la parola coloro che lrsquoascoltano per la prima volta e non

53 WKC Guthrie Orpheus and Greek religion Princeton University Press Princeton 19932 p 206

54 ai JimneacuteZ san cristoacuteBal Orfismo y Dionisismo cit p71355 Ibi pp 722-72356 chh kahn The Art and Thought of Heraclitus cit pp 362-36357 Ibidem58 Ancora interessante ancorcheacute riduttiva la lettura di Macchioro V Macchioro

Eraclito Nuovi studi sullrsquoorfismo Bari Laterza 1922 e Id Zagreus cit

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

la intendono e coloro che lrsquohanno ascoltata)59 ma anche a figure ed elementi piugrave specifici della lezione orfica60Cosigrave per esempio si possono cogliere cenni escatologici nelle (enigmatiche) citazioni di Plutarco e Clemente

νέκυες γὰρ κοπρίων ἐκβλητότεροιI cadaveri son da gettare piugrave del letame (Plutarco DK 22 B96)

ἄνθρωπος ἐν εὐφρόνηι φάος ἅπτεται ἑαυτῶι [ἀποθανὼν] ἀποσβεσθεὶς ὄψεις ζῶν δὲ ἅπτεται τεθνεῶτος εὕδων [ἀποσβεσθεὶς ὄψεις] ἐγρηγορὼς ἅπτεται εὕδοντοςNella notte lrsquouomo accende a se stesso una luce quando gli occhi sono spenti Da vivo in vero egrave in contatto con il morto quando dorme [quando gli occhi sono spenti] da sveglio egrave in contatto con il dormiente (Clemente Alessandrino DK 22 B26)

ἀνθρώπους μένει ἀποθανόντας ἅσσα οὐκ ἔλπονται οὐδὲ δοκέουσινCose che non sperano neacute immaginano aspettano gli uomini una volta morti (Clemente Alessandrino Plutarco DK 22 B27)

I gesti - laquogettare via i cadaveriraquo (νέκυς ἐκβάλλω) laquonella notte ac-cendere una luceraquo (ἐν εὐφρόνηι φάος ἅπτομαι) ndash e gli accostamenti ndash νέκυεςκοπρία ζῶνἐγρηγορὼς εὕδωντεθνεῶτος ndash suggeriscono che per Eraclito lrsquoanima sarebbe vita e valore del corpo (B96)61 la morte rappresentando per essa liberazione dal vincolo carnale (B27) il ricorso allrsquoincrocio studiato di espressioni che veicolano stati con-trastanti (vivo-morto luce-oscuritagrave veglia-sonno) si sottolinea la costante contiguitagrave e compresenza nella condizione umana della polaritagrave vita-morte (Dioniso-Ade)62Allrsquoidea di giudizio puograve forse ricollegarsi unrsquoulteriore citazione di Ippolito

59 Ciograve potrebbe riflettere i gradi dellrsquoiniziazione misterica ἐποπτεία μύησις e ἀμύητοι secondo la tesi di G Thomson citato in R laurenti Eraclito cit p 80

60 V Macchioro Zagreus cit pp 393-39561 Per il contesto e la significazione orfica del frammento ibi p 40162 Analogamente a quanto riscontriamo in relazione al nesso anima-corpo nel

contemporaneo Pindaro (fr 131b)

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λέγει δὲ [Ἡράκλειτός] καὶ σαρκὸς ἀνάστασιν ταύτης ltτῆςgt φανερᾶς ἐν ἧι γεγενήμεθα καὶ τὸν θεὸν οἶδε ταύτης τῆς ἀναστάσεως αἴτιον οὕτως λέγωνmiddot ἔ ν θ α δ rsquo ἐ ό ν τ ι ἐ π α ν ί σ τ α σ θ α ι κ α ὶ φ ύ λ α κ α ς γ ί ν ε σ θ α ι ἐ γ ε ρ τ ὶ ζ ώ ν τ ω ν κ α ὶ ν ε κ ρ ῶ ν Eraclito afferma che vi egrave resurrezione della carne che percepia-mo in cui siamo nati e che il dio egrave causa di questa resurrezione esprimendosi in questo modo Davant i a colui che egrave lagrave s i levano e diventano vigi l i custodi dei vivi e dei mort i (Ippolito DK 22 B63)

che puograve intendersi come riferimento al governo divino (di Ade63) sulle anime dopo la morteMa nella prospettiva di un possibile confronto a distanza con le credenze orfiche64 risulta particolarmente interessante B62 soprat-tutto se ne accettiamo lrsquointerpretazione di Sesto Empirico

ἀθάνατοι θνητοί θνητοὶ ἀθάνατοι ζῶντες τὸν ἐκείνων θάνατον τὸν δὲ ἐκείνων βίον τεθνεῶτεςImmortali mortali mortali immortali vivendo di quelli la morte di quelli la vita morendo (Ippolito DK 22 B62)

ὁ δὲ Ἡράκλειτός φησιν ὅτι καὶ τὸ ζῆν καὶ τὸ ἀποθανεῖν καὶ ἐν τῷ ζῆν ἡμᾶς ἐστι καὶ ἐν τῷ τεθνάναιmiddot ὅτε μὲν γὰρ ἡμεῖς ζῶμεν τὰς ψυχὰς ἡμῶν τεθνάναι καὶ ἐν ἡμῖν τεθάφθαι ὅτε δὲ ἡμεῖς ἀποθνῄσκομεν τὰς ψυχὰς ἀναβιοῦν καὶ ζῆνEraclito afferma che il vivere e il morire sono presenti nella nostra vita e nella ltnostragt morte mentre noi viviamo infatti le nostre anime sono morte e sepolte in noi quando invece noi moria-mo le ltnostregt anime tornano in vita e vivono (Sesto Empirico Schizzi pirroniani III 230)

63 Cosigrave Tonelli eraclito Dellrsquoorigine cit p 17764 Che certamente non deve indurre alla tentazione di ridurre alla sola chiave

religiosa il discorso dellrsquoEfesio (come a nostro avviso erroneamente fece Macchioro) Su questo punto le raccomandazioni di F casadesuacutes Bordoy Heraacuteclito y el orfismo in A BernaBeacute y f casadesuacutes (coords) Orfeo y la tra-diciacuteon oacuterfica cit II pp 1099 ss

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

Lrsquoeco religiosa non egrave in vero lrsquounica che possa cogliersi nel te-sto che sembra congegnato a chiasmo (come altri) con mirabile accuratezza una cura che fa sospettare lrsquointenzione complessa di sfruttare lrsquoesemplaritagrave dello specifico rilievo di tensioni convergen-ti per rinviare allrsquouniversale contesto dellrsquoarmoniosa unione dei contrari65

ταὐτό τrsquo ἔνι ζῶν καὶ τεθνηκὸς καὶ [τὸ] ἐγρηγορὸς καὶ καθεῦδον καὶ νέον καὶ γηραιόνmiddot τάδε γὰρ μεταπεσόντα ἐκεῖνά ἐστι κἀκεῖνα πάλιν μεταπεσόντα ταῦταLa stessa cosa egrave il vivente e il morto lo sveglio e il dormirente il giovane e il vecchio queste cose infatti mutando son quelle e quelle di nuovo mutando sono queste (Plutarco DK 22 B88)

La suggestione orfica egrave tuttavia forte66 come allusione (i) alla coincidenza di caducitagrave (umana) e immortalitagrave (divina dellrsquoanima) di morte (liberazione dellrsquoanima dalla prigione corporea) e rinasci-ta (reincarnazione dellrsquoanima) e quindi di morte (del corpo) e vita (dellrsquoanima) ovvero piugrave specificamente (ii) allo stesso Dioniso dio che muore immortale mortale dio che vive la condizione (e dunque la morte) dei mortali o (iii) agli iniziati (mortali) alla loro liberazione dal ciclo nascita-morte (riconquista della natura divina immortale) conseguenza della loro identificazione con il dio del loro morire la sua vita67A suggerire un ripensamento della posizione religiosa di Eraclito egrave oggi tuttavia uno dei piugrave importanti ritrovamenti papiracei dellrsquoul-timo secolo (1962) il sapiente di Efeso vi egrave infatti direttamente nominato e citato in un esplicito contesto religioso orfico

65 Su questo la cauta valutazione di Casadesuacutes ibidem66 Come non egrave sfuggito alla tradizione da K reinhardt Parmenides und die

Geschichte die griechischen Philosophie (1916) Frankfurt aM Vittorio Klostermann 19854 p 196 al recente The Texts of Early Greek Philosophy The Complete Fragments and Selected Testimonies of the Major Presocratics trans-lated and edited by DW Graham Part I Cambridge CUP 2010 pp 192-193 passando per WKC Guthrie A History of Greek Philosophy cit p 478

67 Per questo aspetto V Macchioro Zagreus cit pp 414-415

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Exucursus Eraclito nel Papiro Derveni

Le 26 colonne superstiti del cosiddetto68 Papiro Derveni - un rotolo (parzialmente distrutto dal fuoco di una pira) risalente allrsquoincirca al periodo 350-300 aC69 ma contenente un testo da datare probabilmente intorno alle fine del V secolo aC70 ndash possono sostanzialmente suddividersi in due sezioni la prima offre istruzio-ni rituali e indicazioni escatologiche (colonne 1-6 con una ripre-sa alla colonna 20) lrsquoaltra lrsquoesegesi allegorica di un piugrave antico e sconosciuto poema (esametrico) attribuito a Orfeo le cui citazioni evocano frammenti delle rapsodie e degli inni conservati sotto quel nome71 (egrave stato ipotizzato possa trattarsi di una versione sintetica della teogonia orfica nota come Protogonos Theogony composta intorno alla fine del VI secolo aC72)Sebbene nel commento possano facilmente individuarsi echi della cultura naturalistica del V secolo aC (Anassagora e Diogene di Apollonia in particolare) accanto al nome di Orfeo lrsquounico con-servato egrave appunto quello di Eraclito (laquoche parla come uno che fa discorsi sacriraquo ὅσπερ ἴκελα ἱερολόγωι λέγων) e a parte un espli-cito riferimento (col XXII) agli Ὕμνοι (orfici) il suo egrave lrsquounico

68 Dal luogo del recupero a pochi chilometri da Salonicco in un sito funerario69 F casadesuacutes El papiro de Derveni in A BernaBeacute y f casadesuacutes (coords)

Orfeo y la tradiciacuteon oacuterfica cit I p 462 Propendono per il 340-320 aC K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction in The Derveni Papyrus edited with Introduction and Commentary by Th kouremenos Gm ParaacutessoGlou k tsantsanoGlou Firenze Olshki Editore 2006 p 9 R radice Introduzione in Allegoristi dellrsquoetagrave classica Opere e frammenti a cura di i ramelli Milano Bompiani 2007 p XIII

70 K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit p 10 Qualche per-plessitagrave su questa datazione egrave espressa da D sider Heraclitus in the Derveni Papyrus in Studies on the Derveni Papyrus edited by a laks and GW most Oxford Clarendon Press 1997 p 138 favorevole a una collocazione nel IV secolo aC

71 Ms funGhi The Derveni Papyrus in Studies on the Derveni Papyrus cit p 27 G BeteGh The Derveni Papyrus Cosmology Theology and Interpretation Cambridge Cambridge University Press 2004 pp 130-131

72 Lrsquoipotesi egrave di ML West The Orphic Poems Oxford Clarendon Press 1983 pp 82 ss Per una discussione K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit pp 25 ss

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

scritto (oltre al poema commentato) di cui sia direttamente citato un passaggio

ἥλιο[ς ]του κατὰ φύσιν ἀνθρω[πηΐου] εὖρος ποδός [ἐστι]τοὺ[ς οὔρου]ς οὐχ ὑπερβάλλωνmiddot ει []ρουσε[[ἐ]κ[βήσετα]ι Ἐρινύε[ς] νιν ἐξευρήσου[σι Δίκης ἐπίκουροι]Il sole secondo natura egrave dellrsquoampiezza di un piede umano e non supera i limiti Se oltrepasseragrave lo scopriranno le Erinni assistenti di Dike (col IV)73

nella tradizione posteriore conservato in due distinte citazioni (ri-spettivamente di Aeumltius e Plutarco) nellrsquoedizione DielsKranz pro-poste come frammenti B3 e B9474

(περὶ μεγέθους ἡλίου) εὖρος ποδὸς ἀνθρωπείουLa grandezza del Sole egrave di un piede umano (DK 22 B3)

ἥλιος γὰρ οὐχ ὑπερβήσεται μέτραmiddot εἰ δὲ μή Ἐρινύες μιν Δίκης ἐπίκουροι ἐξευρήσουσιν[Il Sole non oltrepasseragrave le misure altrimenti le Erinni ministre di Dike lo scoprirebbero (DK 22 B94)

Bencheacute il cotesto della citazione sia piuttosto danneggiato e quindi la ricostruzione approssimativa lrsquoautore appare impegnato a difen-dere la propria convinzione che lrsquoordine della natura sia preservato secondo un preciso disegno provvidenziale la citazione di Eraclito sembra in questo senso funzionale al rilievo dellrsquoequilibrio cosmico tutelato da Dike attraverso il servizio delle Erinni (che sorvegliano il rispetto delle laquomisureraquo μέτρα) nellrsquoidentitagrave del prefissato ciclo

73 Citiamo testo greco e traduzione da Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 900-901 Essi sono basati sostanzialmente sullrsquoedizione G BeteGh The Derveni Papyrus cit tenendo conto di alcune migliorie apportate da The Derveni Papyrus edited with Introduction and Commentary by Th kouremenos Gm ParaacutessoGlou k tsantsanoGlou cit

74 Se egrave valida lrsquoipotesi che il testo di Derveni risalga alla fine del V secolo aC si tratterebbe della piugrave antica citazione dello scritto di Eraclito come segnala G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 325

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solare (giorno e notte)75 cosigrave nel testo papiraceo il sole ndash rigoro-samente vigilato dalla divinitagrave - si rivela essenziale come garanzia dellrsquoordinamento dellrsquouniverso

τροφ[ὸν δὲ λέγων αὐ]τὴν αἰνί[ζε]ται ὅτι [ἅ]σσαὁ ἥλι[ος θερμαίνων δ]ιαλύει ταῦτα ἡ νὺξ ψύχουσασυ[νίστησιν ] ἅσσα ὁ ἥλιος ἐθέρ[μ]Chiamandola (la Notte) laquonutriceraquo (Orfeo) esprime in forma meta-forica che tutto ciograve che il sole scaldando dissolve la notte riuni-sce raffreddando tutte le cose che il sole ha scaldato (col X)76

[] τὰ νῦν ἐόνταὁ θεὸς εἰ μὴ ἤλθελεν εἶναι οὐκ ἂν ἐπόησεν ἥλιον ἐποίησε δὲτοιοῦτογ καὶ τοσοῦτον γινόμενον οἶος ἐν ἀρχῆι τοῦ λόγουδιηγεῖται [] Se il dio non avesse voluto che esistessero le realtagrave ora esistenti non avrebbe creato il sole invece lo ha fatto con caratteristiche e grandezze tali come spiega agli inizi del discorso77 (col XXV)78

Allrsquointerno delle colonne superstiti la citazione non appare acci-dentale echi eraclitei si possono cogliere nei passaggi del com-mento e riflettono forse convergenze tematiche tra i versi del poe-ma e lo scritto dellrsquoEfesioI versi ripresi nel commento insistono in effetti sul governo divino del mondo

[] τὰ δrsquo ἐόντα δ[ηλοῖ]γενέσθαι τοιαῦτ[α] διὰ τοῦτον καὶ γενόμενα ε[ἶναι]ἐν τούτωι π[άντα Ση]μαίνει δrsquo ἐν τοῖς ἔπεσι το[ῖσδε]middotΖεὺς κεφα[λή Ζεὺς μέσ]σα Διὸς δrsquo ἐκ [π]άντα τέτ[υκται] []E chiarisce che le cose esistenti sono divenute tali a causa di

75 Su questo punto D sider Heraclitus in the Derveni Papyrus cit p 14476 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 906-90777 Egrave possibile che il riferimento sia proprio alla colonna IV e al contesto della ci-

tazione eraclitea Dubbi in proposito sono tuttavia stati avanzati da Betegh (G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 327-328)

78 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 922-923

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questo [Zeus] e tutte le cose che sono venute allrsquoessere esistono in questo lo indica in queste parole laquoZeus egrave il capo Zeus egrave la parte mediana da Zeus tutte le cose risultano costituiteraquo (col XVII)79

marcando il ruolo ordinatore del fuoco (cui il commentatore rico-nosce funzione cosmogonica ed escatologica80)

[] Μοῖραν δrsquo ἐπικλῶσαιλέγοντες τοῦ Διὸς τὴμ φρόνησιν ἐπικυρῶσαιλέγουσιν τὰ ἐόντα καὶ τὰ γινόμενα καὶ τὰ μέλλονταὅπως χρὴ γενέσθαι τε καὶ εἶναι κα[ὶ] παύσασθαιβασιλεῖ δὲ αὐτὸν εἰκάζει (τοῦτο γάρ οἱ προσφέρεινἐφα[ί]νετο ἐκ τῶν λεγομένων ὀνομάτων) λέγων ὧδεmiddotΖεὺς βασιλεὺς Ζεὺς δrsquo ἀρχὸς ἁπάντων ἀργικέραυσος[βασιλέ]α ἔφη εἶναι ὅτι πολλ[ῶν ] ωμ μία[ἀρχὴ κ]ρατεῖ καὶ πάντα τελεῖ [][] E dicendo che la Moira fila dicono che la saggezza di Zeus dispone le cose che esistono quelle che vengono allrsquoessere e quel-le che saranno come devono venire allrsquoessere essere e cessare di esistere E lo assimila ad un sovrano ndash questo infatti tra tutti i nomi che vengono detti gli parve che gli si addicesse maggior-mente ndash dicendo laquoZeus sovrano Zeus che governa su tutte le cose con vivida folgoreraquo Disse che egrave sovrano poicheacute di molti un solo potere prevale e compie tutte le cose [] (col XIX)81

Due aspetti chiaramente accennati a piugrave riprese nei frammenti di Eraclito con analoga direzione della folgore (κεραυνός) tradizio-nale simbolo della giustizia divina ma anche espressione del fuoco piugrave puro (πρηστήρ)82

τῶν τε ζώιων τά τε ἄγρια καὶ ἥμερα τά τε ἐν ἀέρι καὶ ἐπὶ γῆς καὶ ἐν ὕδατι βοσκόμενα γίνεταί τε καὶ ἀκμάζει καὶ φθείρεται τοῖς τοῦ θεοῦ πειθόμενα θεσμοῖςmiddot π ᾶ ν γὰρ ἑ ρ π ε τ ὸ ν π λ η γ ῆ ι ν έ μ ε τ α ι ὥς φησιν Ἡράκλειτος

79 Ibi pp 914-91580 Su questo aspetto si puograve sinteticamente consultare il commento di Ilaria Ramelli

alla col XXVI del papiro in Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp942-94381 Ibi pp 916-91782 eraclito Frammenti cit 297

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Tra gli animali quelli sia selvatici sia domestici che vivono in aria sulla terra e nellrsquoacqua nascono crescono e muoiono se-guendo le leggi del dio sostiene infatti Eraclito che ogni anima-le egrave condot to a l pascolo dal la f rusta (Pseudo-Aristotele [de mundo] DK 22 B11)

γίνεσθαι λέγων οὕτωςmiddot τ ὰ δ ὲ π ά ν τ α ο ἰ α κ ί ζ ε ι κ ε ρ α υ ν ό ς τουτέστι κατευθύνει κεραυνὸν τὸ πῦρ λέγων τὸ αἰώνιον λέγει δὲ καὶ φρόνιμον τοῦτο εἶναι τὸ πῦρ καὶ τῆς διοικήσεως τῶν ὅλων αἴτιον Dice che avviene cosigrave tutte le cose dirige la folgore cioegrave gui-da con la folgore intendendo la folgore come il fuoco eterno Sostiene anche che questo fuoco egrave intelligente e dellrsquoordinamento dellrsquouniverso egrave causa (Ippolito DK 22 B64)

πάντα γάρ φησί τὸ πῦρ ἐπελθὸν κρινεῖ καὶ καταλήψεταιDice infatti che tutte le cose il fuoco giungendo giudicheragrave e con-danneragrave (Ippolito DK 22 B66)

La ricorrenza di καταλαμβάνω83 in analogo contesto repressivo consente lrsquoaccostamento tra πῦρ e Δίκη

Δίκη καταλήψεται ψευδῶν τέκτονας καὶ μάρτυραςDike afferreragrave fabbricatori e testimoni di falsitagrave (Clemente Alessandrino DK 22 B28)

rafforzando lrsquoimpressione che Eraclito non si limiti a sottolineare un equilibrio di elementi o di processi ma alluda in generale alla giustizia divina84 Lrsquointenzione dellrsquoautore del papiro nel citarne il testo potrebbe dunque essere stata quella di collegare i due pilastri della propria esegesi cosmologia ed escatologia85 rivelando cosigrave una prospettiva di lettura cui evidentemente lo scritto dellrsquoEfesio si prestavaAllrsquoesempio di Eraclito potrebbero rinviare alcuni specifici rilievi del commentatore il riconoscimento del valore immediatamente

83 eraclito Frammenti cit p 30384 G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 34385 Ibi p 329

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enigmatico della poesia e dellrsquoimportanza di comunicare i conte-nuti di maggior pregio (μεγάλα) in modo sibillino per sfuggire a volgari fraintendimenti

ὕ]μνον [ὑγ]ιῆ καὶ θεμ[ι]τὰ λέγο[ντα ] το γὰρ[τῆ]ι ποὴσει [κ]αὶ εἰπεῖν οὐχ οἶον τ[ε ἅμα τὴν ὀ]νομάτων[θέ]σιγ καὶ τ[ὰ] ῥηθέντα ἔστι δὲ ξ[ένη τις ἡ] πόησις[κ]ᾳὶ ἀνθρώ[ποις] αἰνι[γμ]ατώδης [ὁ δ]ὲ [Ὀρφεὺ]ς αὐτοῖς[ἐ]ρίστrsquo αἰν[ίγμα]τα οὐκ ἤθελε λέγειν [ἐν αἰν]ίγμας[ι]ν δὲ[μεγ]άλα ἱερ[ολογ]εῖται μὲν οὖγ καὶ ἀ[πὸ τ]οῦ πρώτου[καὶ] μέχρι ⟨τ⟩οῦ [τελε]υταίου ῥήματος ὡ[ς δηλοῖ] καὶ ἐν τῶι[εὐκ]ρινήτω[ι ἔπειmiddot θ]ύρας γὰρ ἐπιθέ[σθαι κελ]εύσας τοῖ[ς][ὠσὶ]ν αὐτ[οὺς οὔτι νομο]θετεῖμ φη[σιν τοῖς] πολλοῖς []Un inno che dice cose sane e conformi al diritto divino infatti con la poesia Infatti non egrave possibile dire al contempo la posizione delle parole e le frasi La poesia perograve egrave qualcosa di strano e di enigmatico per gli uomini Ora Orfeo non voleva dire loro enigmi ingannevoli bensigrave cose importanti in enigmi Dunque espone un discorso sacro dalla prima allrsquoultima parola come mostra anche nel verso ben scelto avendo ordinato loro di porsi delle porte sulle orecchie dice di non istituire leggi per i piugrave [] (col VII)86

La veritagrave dello ἱερὸς λογός egrave necessariamente espressa ἐν αἰνίγμαςιν per proteggerla dagli laquouominiraquo (ἀνθρώποις) essa ri-chiede dunque adeguata disposizione sottolineata nel poema da un gesto (laquoporsi porte sulle orecchieraquo θύρας ἐπιθέσθαι τοῖς ὠσὶν un invito a totale concentrazione) e dallrsquoesplicito diniego della co-municazione laquoai piugraveraquo (τοῖς πολλοῖς) Le scelte lessicali evocano espressioni che ritroviamo nelle citazioni eraclitee la cui struttura egrave forse presente allrsquoautore nellrsquoaccenno a una studiata costruzione verbale ogni parola di Orfeo impone lrsquourgenza interpretativa rin-viando a un senso riposto oltre quello immediato LrsquoEfesio tutta-via egrave richiamato nel commento soprattutto dallrsquoidea di fondo evi-dentemente presente nel poema orfico che lrsquointelligenza del testo sacro (ὕμνον) presupponga una chiave (lrsquoiniziazione alla parola di Orfeo) Anche per la comprensione dellrsquounitario assetto della realtagrave

86 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 904-905

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(κόσμον τόνδε͵ τὸν αὐτὸν ἁπάντων B30) infatti egrave essenziale la decifrazione del logos87

οὐκ ἐμοῦ ἀλλὰ τοῦ λόγου ἀκούσαντας ὁμολογεῖν σοφόν ἐστιν ἓν πάντα εἶναιnon ascoltando me ma il logos egrave saggio convenire che tutte le cose sono uno (Ippolito DK 22 B50)

Analogamente nello stigma del commentatore nei confronti dellrsquoincomprensione dei non iniziati (cui nelle colonne superstiti ci si riferisce come οἱ πολλοί οἱ οὐ γινώσκοντες οἱ οὐκ εἰδότες) e del conseguente stravolgimento del significato delle divinazioni

[] αὐτοῖς πάριμεν [εἰς τὸ μα]ντεῖον ἐπερ[ω]τής[οντες]τῶν μαντευομένων [ἕ]νεκεν εἰ θεμι ltgtἐν Ἅιδου δεινὰ τί ἀπιστοῦσι οὐ γινώς[κοντες ἐ]νύπνιαοὐδὲ τῶν ἄλλων πραγμάτων ἕκαστ[ον] διὰ ποίων ἂνπαραδειγμάτων π[ι]στεύοιεν ὑπό τ[ῆς τε]ἁμαρτ⟨ί⟩ηςκαὶ [τ]ῆς ἄλλης ἡδον[ῆ]ς νενικημένι[οι οὐ] μανθ[άνο]υσιν[οὐδὲ] πιστεύουσι ἀπ[ι]στίη δὲ κἀμα[θίη τὸ αὐτόmiddot ἢν γὰρ][μὴ μα]νθάνωσι μη[δ]ὲ γινώ[σ]κως[ιν οὐκ ἔστιν ὅπως][πιστεύου]σιν [][] per essi andiamo nella sede delle divinazioni per interrogare e avere dei responsi se sia concesso dal diritto divino ltgt cose terribili nellrsquoAde percheacute non vi credono Dal momento che non comprendono i sogni neacute ciascuna delle altre cose grazie a quali esempi potrebbero credere Poicheacute si sono lasciati vincere dalla colpa e da altri piaceri non imparano e non credono Ora la man-canza di fede e la mancanza di apprendimento sono la stessa cosa Se infatti non apprendono e non riconoscono non hanno modo di aver fede [] (col V)88

egrave possibile rinvenire eco della denuncia eraclitea del fraintendi-mento volgare dellrsquoelemento religioso (B15) e della superficiale credulitagrave popolare

87 D oBBink Cosmology as Initiation in Studies on the Derveni Papyrus cit p 4288 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 902-903

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ἀλλὰ τῶν μὲν θείων τὰ πολλά καθrsquo Ἡράκλειτον ἀ π ι σ τ ί η ι δ ι α φ υ γ γ ά ν ε ι μ ὴ γ ι γ ν ώ σ κ ε σ θ α ιMa la maggior parte delle cose divine secondo Eraclito s i sot-t rae a l la conoscenza per incredul i tagrave ltdegli uominigt (Plutarco DK 22 B86)

ma anche del rilievo posto sul retto orientamento sulla disposizio-ne che deve sostenere la ricerca

ἐὰν μὴ ἔλπηται ἀνέλπιστον οὐκ ἐξευρήσει ἀνεξερεύνητον ἐὸν καὶ ἄπορονSe uno non spera non potragrave trovare lrsquoinsperabile percheacute esso egrave dif-ficile da trovare e impervio (Clemente Alessandrino DK 22 B18)

In generale la polemica eraclitea nei confronti dei laquomoltiraquo (οἱ πολλοί) e della loro mancanza di intendimento e orientamento po-trebbe far da sfondo alla commiserazione del commentatore per la mancata intelligenza dei sacrifici intelligenza che impone di col-legare le azioni e i gesti di culto (τὰ δρώμενα) alla comprensione della recitazione (τὰ λεγόμενα) cosigrave giustificando lrsquoopera di ese-gesi89 La salvezza era con ogni probabilitagrave promessa allrsquoiniziato a tre condizioni una corretta condotta di vita una adeguata cono-scenza determinate pratiche cultuali90

ἀνθρώπω[ν ἐμ]πόλεσιν ἐπιτελέσαντες [τὰ ἱε]ρὰ εἶδονἔλασσον σφᾶς θαυμάζω μὴ γινώσκειν οὐ γὰρ οἷόν τεἀκοῦσαι ὁμοῦ καὶ μαθεῖν τὰ λεγόμενα ὅσοι δὲ παρὰ τοῦτέχνημ ποιομένου τὰ ἱερὰ οὗτοι ἄξιοι θαυμάζεσθαικαὶ οἰκτε[ί]ρεσθαι θαυμάζεσθαι μὲν ὅτι δοκοῦντεςπρότερον ἢ ἐπιτελέσαι εἰδήσειν ἀπέρχονται ἐπι-τελέσαντες πρὶν εἰδέναι οὐδrsquo ἐπανερόμενοι ὥσπερὡς εἰδότες τι ὧν εἶδον ἢ ἤκουσαν ἢ ἔμαθον [οἰ]κτε⟨ί⟩ρεσθαι δὲὅτι οὐκ ἀρκεῖ σφιν τὴν δαπάνην προανηλῶσθαι ἀλλὰκαὶ τῆσ γνώμης στερόμενοι προσαπέρχονταιπρὶμ μὲν τὰ [ἱ]ερὰ ἐπιτελέσαι ἐλπίζον[τε]ς εἰδήσειν

89 K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit pp 52-5390 K tsantsanoGlou The First Columns of the Derveni Papyrus and their

Religious Significance in Studies on the Derveni Papyrus cit p 101

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ἐπ[ιτελές]αντ[ες] δὲ στερηθέντες κα[ὶ τῆς] ἐλπί[δος] ἀπέρχονταιNelle cittagrave degli uomini compiendo i riti sacri hanno visto mi meraviglio di meno che non abbiano conoscenza Non egrave infatti possibile udire e al contempo anche imparare ciograve che viene detto Ora coloro che (vorrebbero farlo) imparando da colui che compie le cerimonie sacre come unrsquoarte sono degni di stupore e di com-miserazione di stupore percheacute convinti che acquisiranno il sapere prima di aver compiuto i riti se ne vanno dopo averli compiuti prima di avere acquisito la conoscenza senza nemmeno fare do-mande come se sapessero qualcosa di ciograve che hanno visto udito o appreso E sono degni di commiserazione percheacute non basta loro aver speso il loro denaro in anticipo ma se ne vanno anche pri-vi di conoscenza Sperando di ottenere conoscenza prima di aver compiuto le cerimonie sacre dopo averle compiute se ne vanno deprivati perfino della speranza (col XX)91

In relazione a quanto sopra marcato circa la presa di posizione era-clitea nei confronti della presunta azione purificatrice dei μάγοι egrave necessario segnalare come proprio nelle colonne iniziali (I-VI le piugrave danneggiate) del Papiro Derveni che contengono la citazione del passo di Eraclito lrsquoautore si riferisse alle figure dei laquomagiraquo e al loro presunto intervento di catarsi e pacificazione nei confron-ti delle anime dei defunti accostandoli alle figure degli laquoiniziatiraquo (μύσται)

[] εὐ]χαὶ καὶ θυς[ί]αι μειλίσσουσι τὰ[ς ψυχάς]ἐπ[ωιδὴ δ]ὲ μάγων δύναται δαίμονας ἐμ[ποδὼνγι[νομένο]υς μεθιστάναιmiddot δαίμονες ἐμποδών ὄντες εἰσὶψ[υχαὶ τιμω]ροί τὴν θυς[ία]ν τούτου ἕνεκε[μ] π[οιοῦσ]ι[νοἱ μά[γο]ι ὡσπερεὶ ποινὴν ἀποδιδόντες τοῖ⟨ς⟩ δὲἱεροῖ[ς] ἐπισπένδουσιν ὕ[δω]ρ καὶ γάλα ἐξ ὧνπερ καὶ τὰςχοὰς ποιοῦσι ἀνάριθμα [κα]ὶ πολυόμφαλα τὰ πόπαναθύουσιν ὅτι καὶ αἱ ψυχα[ὶ ἀν]άριθμοί εἰσι μύσταιΕὐμενίσι προθύουσι κ[ατὰ τὰ] αὐτὰ μάγοις [][] preghiere e sacrifici addolciscono le anime e il canto dei Magi che incanta puograve allontanare i degravemoni quando siano divenuti un impedimento i degravemoni che costituiscono un impedimento sono

91 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 916-917

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anime vendicatrici Per questo i magoi offrono il sacrificio come se stessero pagando una pena E durante i riti sacri offrono acqua e latte con i quali compiono anche le libagioni Ed offrono torte innumerevoli con molti ombelichi poicheacute anche le anime sono innumerevoli Gli iniziati compiono un sacrificio preliminare alle Eumenidi allo stesso modo in cui lo fanno i magoi [] (col VI)92

Ciograve che in apparenza si legge come un apprezzamento potrebbe tuttavia in assenza di un contesto piugrave determinato celare un at-tacco contro le pratiche misteriche e la ciarlateneria di presunti ldquopurificatorirdquo proprio come quello portato da Eraclito e piugrave tardi da Platone (Repubblica II 364b-365a)93 egrave possibile che pur vi-cino allrsquoinsegnamento orfico il commentatore in realtagrave prendesse le distanze da quelli che denunciava come fraintendimenti con-trapponendo direttamente alle pratiche descritte lrsquoinsegnamento da ricavare dallrsquointerpretazione della parola di Orfeo94La citazione eraclitea potrebbe quindi essere intervenuta nel con-testo di unrsquointroduzione polemica a confermare come la rivela-zione della veritagrave fosse destinata a ribaltare le false convinzioni volgari95 lrsquointenzione nellrsquoinsieme sarebbe stata allora quella di condannare una partecipazione passiva e inconsapevole a riti di cui non si intenda il reale significato religioso96 In questo senso la scelta dellrsquoautore potrebbe corroborare lrsquoipotesi che la battaglia culturale dellrsquoEfesio contro le degenerazioni dei culti misterici fos-se avvertita nel V secolo aC come paradigmaticaA questa peculiare presenza di Eraclito allrsquointerno di una cornice orfica si deve aggiungere quanto ebbe a segnalare (tra II e III seco-lo dC) Clemente Alessandrino

92 Ibi pp 902-90393 Pare sensata lrsquoipotesi di Kouremenos (K tsantsanoGlou-Th kouremenos

Introduction cit pp 56-57)94 Sebbene non manchi chi interpreta il riferimento ai μάγοι in senso positivo

addirittura come una sorta di autocitazione da parte dellrsquoautore del testo (K tsantsanoGlou The First Columns of the Derveni Papyrus cit p 110 nota 25 G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 82)

95 K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit pp 55-5696 Ms funGhi The Derveni Papyrus cit p 32

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σιωπῶ δὲ Ἡράκλειτον τὸν Ἐφέσιον ὃς παρrsquo Ὀρφέως τὰ πλεῖστα εἴληφενNon parlo di Eraclito lrsquoEfesio il quale ricavograve da Orfeo la mag-gior parte delle sue opinioni (Clemente Alessandrino Stromata 62271)

Lrsquoaccostamento (abbozzato almeno per alcune opinioni anche in Plutarco e Proclo97) scaturirebbe da una certa confusione nella re-lazione tra il pensatore di Efeso e le fonti orfiche consolidatasi (in rapporto ai temi intravisti nei frammenti del papiro Derveni) nel corso dei secoli Egrave in effetti possibile98 che in piena autonomia (cioegrave senza presupporre unrsquoadesione religiosa) e per i propri obiet-tivi Eraclito avesse ricavato e adattato motivi - quello dellrsquounitagrave o ciclica interconnessione dei contrari per esempio - attestati anche nel materiale orfico piugrave antico Le tavolette drsquoosso rinvenute99 in un sito religioso dellrsquoantica Olbia Pontica (Mar Nero) e risalenti alla metagrave del V secolo aC insistono in effetti sulla loro immediata identitagrave

ΒΙΟΣ ΘΑΝΑΤΟΣ ΒΙΟΣ (tav 1)

ΕΙΡΗΝΗ ΠΟΛΕΜΟΣΑΛΗΘΕΙΑ ΨΕΥΔΟΣ (tav 2)

[ΣΩΜ]Α ΨΥΥΧΗ (tav 3)

cosigrave da richiamare anche nella loro sintassi celebri frammenti era-clitei

ἀθάνατοι θνητοί θνητοὶ ἀθάνατοι ζῶντες τὸν ἐκείνων θάνατον τὸν δὲ ἐκείνων βίον τεθνεῶτεςImmortali mortali mortali immortali vivendo di quelli la morte di quelli la vita morendo (Ippolito DK 22 B62)

97 D sider Heraclitus in the Derveni Papyrus cit p 14898 Ibi pp 147-148 G BeteGh The Derveni Papyrus cit pp 342-34399 Nel 1951 ma pubblicate solo nel 1978

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ὁ θεὸς ἡμέρη εὐφρόνη χειμὼν θέρος πόλεμος εἰρήνη κόρος λιμός (τἀναντία ἅπανταmiddot οὗτος ὁ νοῦς) ἀλλοιοῦται δὲ ὅκωσπερ ltπῦρgt ὁπόταν συμμιγῆι θυώμασιν ὀνομάζεται καθrsquo ἡδονὴν ἑκάστουIl dio egrave giorno notte inverno estate guerra pace sazietagrave fame (tutti gli opposti egli egrave lrsquointelligenza) si trasforma come il fuoco quan-do si mescola con gli odori ed egrave nominato secondo lrsquoaroma di ognuno (Ippolito DK 22 B67)

Difficile in questo caso stabilire la prioritagrave cronologica ma egrave co-munque interessante registrare le convergenze non deve dunque sorprendere che il commentatore di Derveni intravedesse una pos-sibile sintonia tra le sentenze eraclitee e le proprie preoccupazioni e che successivamente qualcuno arrivasse a immaginare unrsquoim-probabile dipendenza segnalata appunto da Clemente La fruizio-ne di testi e forse di modalitagrave espressive e atteggiamenti eraclitei nel papiro Derveni puograve dunque attestare solo la possibilitagrave di una comune sensibilitagrave morale e religiosa e giustificare indirettamente lrsquoipotesi che lrsquoEfesio conoscesse i testi sacri al culto orfico

Spegnere la tracotanza la polemica politica

Diversi segnali suggeriscono di considerare probabile che nella battaglia condotta da Eraclito nei confronti della cultura contempo-ranea la polemica politica incidesse particolarmente100 Come se-gnalato da Diels-Kranz (in appendice alle testimonianze sulla vita del pensatore di Efeso101) disponiamo in questo senso anche di un riscontro esterno

100 Per una recente radicale rilettura di Eraclito in chiave politica si puograve consul-tare i PoZZoni Eraclito de-crittato Lrsquoontologia civica di Eraclito di Efeso Villasanta (MI) Liminamentis 2009 Un precedente puograve considerarsi A caPiZZi Eraclito e la sua leggenda Proposta di una diversa lettura dei fram-menti Roma Ateneo 1979

101 Nella edizione tedesca Die Fragmente der Vorsokratiker von H diels herausge-geben von W kranZ Band I Berlin Weidmannsche Verlagsbuchhandlung 196110 p 144 Lrsquoappendice manca invece nellrsquoedizione italiana I Presocratici a cura di G Reale Milano Bompiani 2006

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Monete di epoca romana presentano con lrsquoiscrizione ηρακλειτοςε-φεςιων (Eraclito degli Efesi) una figura barbuta eretta che guarda a sinistra con la mano destra levata (come per un discorso) lrsquoindi-ce rivolto a seacute e la sinistra che regge una mazza sequenza di gesti che egrave stata interpretata come segno di preghiera e venerazione102 ovvero come rituale iniziatico o ancora icastico invito a guardare dentro seacute stessi103 Il particolare della mazza potrebbe tuttavia evo-care la battaglia morale dellrsquoEfesio (la sua lotta contro il vizio104) ovvero alludere a Eracle proponendone lrsquoaccostamento a Eraclito (come nella quarta epistola pseudoeraclitea) e corroborare cosigrave la notizia dellrsquoesistenza in Efeso di una statua di Eraclito rappresen-tato come Eracle105 ciograve ne confermerebbe la statura pubblica che la raffigurazione nellrsquoatto di parlare potrebbe celebrare

Drsquoaltra parte nella tradizione dossografica allo scritto di Eraclito era esplicitamente riferito anche un contenuto politico

τὸ δὲ φερόμενον αὐτοῦ βιβλίον ἐστὶ μὲν ἀπὸ τοῦ συνέχοντος Περὶ φύσεως διήιρηται δὲ εἰς τρεῖς λόγους εἴς τε τὸν περὶ τοῦ παντὸς καὶ πολιτικὸν καὶ θεολογικόνIl libro che di lui egrave tramandato egrave intitolato per il suo contenu-to Sulla natura ma egrave suddiviso in tre trattazioni quella intorno allrsquouniverso [al tutto] quella politica e quella teologica (Diogene Laerzio DK 22 A15)

e ne era stata avanzata una lettura in chiave decisamente etico-politica

[] ἐπιγράφουσι δὲ αὐτῶι οἱ μὲν Μούσας οἱ δὲ Περὶ φύσεως Διόδοτος δὲ ἀκριβὲς οἰάκισμα πρὸς στάθμην βίου ἄλλοι γνώμονrsquo ἠθῶν τρόπου κόσμον ἕνα τῶν ξυμπάντων [][] τῶν δὲ γραμματικῶν Διόδοτος ὃς οὔ φησι περὶ φύσεως εἶναι τὸ σύγγραμμα ἀλλὰ περὶ πολιτείας τὰ δὲ περὶ φύσεως ἐν παραδείγματος εἴδει κεῖσθαι[] Alcuni lo intitolano Muse altri Sulla natura Diodoto invece

102 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 66103 Tonelli in eraclito Dellrsquoorigine cit p 22104 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 65105 Ibidem

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Guida per una vita retta [esatta a piombo] altri ancora Regola (gnomone) dei costumi Disposizione di comportamento unica per tutti [][] tra i grammatici Diodoto il quale sostiene che lrsquoopera com-posta [da Eraclito] non verte sulla natura ma sullo Stato e che le parti sulla natura vi sono contenute solo come esempi (Diogene Laerzio DK 22 A112 15)

Probabilmente leggendarie ancorcheacute indicative di un orientamen-to che lrsquoantichitagrave attribuiva allrsquoEfesio le azioni e le pose con cui Eraclito avrebbe accompagnato le proprie prese di posizione poli-tiche secondo Plutarco e Diogene

οἱ δὲ συμβολικῶς ἄνευ φωνῆς ἃ δεῖ φράζοντες οὐκ ἐπαινοῦνται καὶ θαυμάζονται διαφερόντως ὡς Ἡ ἀξιούντων αὐτὸν τῶν πολιτῶν γνώμην τινrsquo εἰπεῖν περὶ ὁμονοίας ἀναβὰς ἐπὶ τὸ βῆμα καὶ λαβὼν ψυχροῦ κύλικα καὶ τῶν ἀλφίτων ἐπιπάσας καὶ τῶι γλήχωνι κινήσας ἐκπιὼν ἀπῆλθεν ἐνδειξάμενος αὐτοῖς ὅτι τὸ τοῖς τυχοῦσιν ἀρκεῖσθαι καὶ μὴ δεῖσθαι τῶν πολυτελῶν ἐν εἰρήνηι καὶ ὁμονοίαι διατηρεῖ τὰς πόλειςColoro che per segni senza parole esprimono quanto deve esser detto non sono forse lodati e ammirati in modo particolare Come Eraclito il quale chiedendogli i concittadini di esprimere una sen-tenza sulla concordia salito sulla tribuna prese una coppa di acqua fredda vi sparse della farina drsquoorzo e rimescolata con menta la bevve e se ne andograve avendo cosigrave mostrato loro che lrsquoaccontentarsi di ciograve che si trova e il non aver bisogno di cose costose conservano la cittagrave in pace e in concordia (Plutarco DK 22 A3b)

ἀναχωρήσας δὲ εἰς τὸ ἱερὸν τῆς Ἀρτέμιδος μετὰ τῶν παίδων ἠστραγάλιζενmiddot περιστάντων δrsquo αὐτὸν τῶν Ἐφεσίων laquoτί ὦ κάκιστοι θαυμάζετεraquo εἶπενmiddotraquoἢ οὐ κρεῖττον τοῦτο ποιεῖν ἢ μεθrsquo ὑμῶν πολιτεύεσθαιraquoRitiratosi presso il tempio di Artemide giocava a dadi con i fan-ciulli e dal momento che gli Efesi lo attorniavano cosigrave parlograve laquoDi che cosa vi meravigliate o pessimi Non egrave forse meglio fare ciograve che partecipare alla vita della cittagrave con voiraquo (Diogene Laerzio DK 22 A13)

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La coniazione a Efeso in epoca romana della moneta di cui si egrave detto potrebbe aver suggellato la propensione eraclitea registrata dalla tradizione ad accentuare la propria sferzante polemica con un ampio ricorso a forme simboliche di comunicazione gestuale106Alla diretta presa di posizione di Eraclito nella convulsa vita del-la πόλις (e addirittura a un possibile ruolo di nomoteta analoga-mente a Senofane Pitagora e altri antichi sapienti) accenna sempre Diogene Laerzio in apertura della sua vita del filosofo

ἔλεγε δὲ καὶ laquoὕ β ρ ι ν χ ρ ὴ σ β ε ν ν ύ ν α ι μ ᾶ λ λ ο ν ἢ π υ ρ κ α ϊ ή ν raquo [B 43] καὶ laquoμάχεσθαι χρὴ τὸν δῆμον ὑπὲρ τοῦ νόμου ὅκωσπερ τείχεοςraquo [B 44] καθάπτεται δὲ καὶ τῶν Ἐφεσίων ἐπὶ τῶι τὸν ἑταῖρον ἐκβαλεῖν Ἑρμόδωρον ἐν οἷς φησινmiddotraquoἄξιον Ἐφεσίοις ἡβηδὸν ἀπάγξασθαι πᾶσι καὶ τοῖς ἀνήβοις τὴν πόλιν καταλιπεῖν ο ἵτ ινες Ἑρμόδωρον ἄνδρα ἑωυτῶν ὀνήιστον ἐξέβαλον φάντεςmiddot ἡμέων μηδὲ ε ἷς ὀνήιστος ἔστω ε ἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνraquo [B 121] ἀξιούμενος δὲ καὶ νόμους θεῖναι πρὸς αὐτῶν ὑπερεῖδε διὰ τὸ ἤδη κεκρατῆσθαι τῆι πονηρᾶι πολιτείαι τὴν πόλινDiceva pure laquoBisogna spegnere la tracotanza piugrave che un incen-dioraquo [B43] e laquoBisogna che il popolo combatta per la legge come per le mura della cittagraveraquo [B44] Attacca anche gli Efesi percheacute ave-vano espulso il suo compagno Ermodoro nel passo in cui afferma laquoSarebbe bene per gli Efesi adulti impiccarsi tutti quanti e lasciare la cittagrave ai fanciulli essi che esiliarono Ermodoro il piugrave abile tra loro sostenendo ldquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altrirdquoraquo [B121] Invitato comunque a dar loro leggi si rifiutograve dal momento che la cittagrave era giagrave dominata da una cattiva costituzione (DK 22 A12)

Lrsquoaccostamento a πυρκαϊή (conflagrazione incendio) suggerisce per ὕβρις nel contesto della prima citazione un significato politico laquoviolenza sfrenataraquo107 dunque piuttosto che mera tracotanza indivi-duale azione violenta di massa perpetrata dal δῆμος sollevazione che prevarica la norma stigmatizzata con una nota aristocratica (e

106 In questa direzione la lettura di AM BatteGaZZore Gestualitagrave e oracolaritagrave in Eraclito Genova Istituto di Filologia Classica e Medievale 1979

107 Cosigrave traduce Marcovich eraclito Frammenti cit p 366

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sapienziale) lrsquoincapacitagrave di stare al proprio posto108 In questo sen-so B43 egrave da leggere probabilmente come proposto da Diogene proprio in relazione a B44 contro la sedizione che mina dallrsquointer-no la comunitagrave il νόμος costituisce un baluardo analogo a quello che le mura (τεῖχος ) offrono contro lrsquoattacco esterno Soffocare la sommossa e ricondursi alla legge possono essere inquadrati allrsquoin-terno di una generale indicazione di fondo cui egrave allora possibile attribuire anche valore politico

ξὺν νόωι λέγοντας ἰσχυρίζεσθαι χρὴ τῶι ξυνῶι πάντων ὅκωσπερ νόμωι πόλις καὶ πολὺ ἰσχυροτέρως τρέφονται γὰρ πάντες οἱ ἀνθρώπειοι νόμοι ὑπὸ ἑνὸς τοῦ θείουmiddot κρατεῖ γὰρ τοσοῦτον ὁκόσον ἐθέλει καὶ ἐξαρκεῖ πᾶσι καὶ περιγίνεταιColoro che vogliono parlare con intendimento devono basarsi su ciograve che a tutto egrave comune come la cittagrave sulla legge e ancora piugrave fermamente Tutte le leggi umane infatti si alimentano dellrsquounica legge divina poicheacute quella domina quanto vuole basta per tutte le cose e avanza (Stobeo DK 22 B114)

διὸ δεῖ ἕπεσθαι τῷ ξυνῷ τοῦ λόγου δ΄ ἐόντος ξυνοῦ ζώουσιν οἱ πολλοὶ ὡς ἰδίαν ἔχοντες φρόνησινperciograve si deve seguire ciograve che egrave comune ma pur essendo il logos comune i piugrave vivono come se avessero un intendimento privato (DK 22 B2)

Il riferimento a τὸ ξυνόν sarebbe peculiare al pensiero di Eraclito109 risultando declinato a vari livelli il λόγος egrave laquocomuneraquo il κόσμος egrave laquocomuneraquo il πόλεμος egrave laquocomuneraquo Anche il νόμος egrave comune esso mantiene saldo lo stato (ἰσχυρίζεται νόμωι πόλις) alla cui conservazione tutti dovrebbero concorrere istituendo un ambi-to (politico) di relazioni umane110 che si sovrappone allo spazio fisico assicurato dal τεῖχος La difesa dellrsquouno non puograve essere

108 Ibidem109 G Vlastos Equality and Justice in Early Greek Cosmologies (1947) in G

vlastos Studies in Greek Philosophy vol I The Presocratics edited by DW Graham Princeton Princeton University Press 1995 p 73

110 Espressione del contenuto umano della πόλις (S maZZarino Il pensiero sto-rico classico Roma-Bari Laterza 1973 vol I p 82)

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disgiunta dal rispetto dellrsquoaltro Unrsquoeco forse dellrsquoidea soloniana di εὐνομίη ordinamento retto sulla giustizia111 e sulla conseguente solidarietagrave112 che in Eraclito si arricchisce tuttavia nel rilievo del θείος νόμος (πάντες οἱ ἀνθρώπειοι νόμοι ὑπὸ ἑνὸς τοῦ θείου) della peculiare allusione alle implicazioni tra (i) unicitagrave della legge divina e molteplicitagrave delle leggi umane ovvero (ii) unitagrave della leg-ge e contrastanti posizioni che in essa trovano armoniaAnalogo rilievo al dominio del νόμος egrave attribuito da Plutarco alla saggezza politica di Biante di Priene (presente nella tradizione dei Sette Sapienti)

ὁ Βίας ἔφησε κρατίστην εἶναι δημοκρατίαν ἐν ᾗ πάντες ὡς τύραννον φοβοῦνται τὸν νόμονBiante affermograve che la democrazia piugrave forte egrave quella in cui tutti temono la legge come un tiranno (Convivium Septem Sapientium 154e)

personaggio esplicitamente citato (e apprezzato) in un frammento eracliteo trasmesso da Diogene Laerzio

ὁ δυσάρεστος Ἡράκλειτος μάλιστα αὐτὸν ἐπῄνεσε γράψαςmiddot ἐν Πριήνῃ Βίας ἐγένετο ὁ Τευτάμεω οὗ πλέων λόγος ἢ τῶν ἄλλων καὶ οἱ Πριηνεῖς δὲ αὐτῷ τέμενος καθιέρωσαν τὸ Τευτάμειον λεγόμενον ἀπεφθέγξατοmiddot οἱ πλεῖστοι κακοίEraclito difficile a contentarsi lo ha lodato in massimo grado scrivendo laquoIn Priene nacque Biante figlio di Teutamo la cui fama egrave maggiore di quella degli altriraquo E gli abitanti di Priene gli dedi-carono un recinto sacro chiamato laquoil Teutameioraquo Sentenziograve laquoI piugrave ltdegli uominigt sono malvagiraquo (Diogene Laerzio I 88 DK 22 B39)

A Biante sarebbe inoltre da imputare la sentenza ricordata in B104113

111 G Vlastos Equality and Justice cit p 73112 G Vlastos Solonian Justice in G vlastos Studies in Greek Philosophy vol

I The Presocratics cit pp 55-56113 Come conferma anche Marcovich eraclito Frammenti cit p 363

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τίς γὰρ αὐτῶν νόος ἢ φρήν δήμων ἀοιδοῖσι πείθονται καὶ διδασκάλωι χρείωνται ὁμίλωι οὐκ εἰδότες ὅτι ldquoοἱ πολλοὶ κακοί ὀλίγοι δὲ ἀγαθοίrdquoche mente e intelligenza hanno Ripongono fiducia negli aedi po-polari e prendono la folla come maestra non sapendo che laquoi molti sono cattivi e pochi i buoniraquo (Proclo DK 22 B104)

Il riferimento al sapiente di Priene potrebbe segnalare la contingen-za storico-politica entro cui inquadrare la polemica eraclitea il ter-mine λόγος nella citazione di Diogene (B39) potrebbe intendersi non come laquola famaraquo (come per lo piugrave si fa) ma come laquoil discorsoraquo di Biante si potrebbe cioegrave ipotizzare che Eraclito alluda allrsquoinvito che secondo Erodoto (I 170) quello avrebbe rivolto (546 aC) alle cittagrave ionie affincheacute unissero le proprie forze per fondare un nuovo stato (in Sardegna) lontano dalla minaccia persiana114 Il confronto drammatico delle poleis ionie con il Gran Re egrave in effetti ancora alla base dellrsquoemergenza che avrebbe spinto i concittadini a richiedere lrsquointervento di Eraclito secondo la notizia conservata in un codice siriaco del Περὶ ἀρετῆς di Temistio

Gli Efesi erano assuefatti al benessere e al piacere quando scoppiograve una guerra contro di loro e la loro cittagrave fu circondata e posta sotto assedio dai Persiani Essi tuttavia continuarono nella loro vita di piaceri secondo abitudine fin quando cominciarono a mancare i mezzi di sussistenza nella cittagrave Quando la fame si diffuse pesan-temente tra loro i cittadini si riunirono per valutare che cosa fosse da fare cosigrave che il sostentamento non venisse meno nessuno perograve osava consigliare loro di porre freni al lusso Proprio mentre erano riuniti un uomo di nome Eraclito prese farina drsquoorzo la mescolograve con acqua e la mangiograve sedendo in mezzo a loro questa fu una lezione silenziosa offerta a tutta la popolazione La storia racconta che gli Efesi subito compresero il rimprovero e di ulteriori non eb-bero bisogno piuttosto procedettero essendosi di fatto resi conto di dover moderare il lusso percheacute il cibo non mancasse Quando i loro nemici seppero che essi avevano imparato a vivere con mode-razione e regolavano i pasti secondo il consiglio di Eraclito si riti-rarono dalla cittagrave e nonostante fossero vincitori sul piano militare sgombrarono il campo davanti allrsquoorzo di Eraclito (DK 22 A3b)

114 Serra in eraclito Iframmenti e le testimonianze cit p 178

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La vicenda si riferisce alla rivolta ionia (499-493 aC) contro il dominio persiano e lrsquoassedio di Efeso che avrebbe poi condotto alla scelta della cittagrave di emarginarsi dal conflitto conclusosi con la sconfitta dellrsquoalleanza delle cittagrave ribelli Nonostante manchi lrsquouna-nimitagrave tra gli storici egrave possibile che allrsquointerno di tale emergenza si inserisse il tentativo politico di Ermodoro115 forse asceso al potere in Efeso sullrsquoonda dellrsquoinsurrezione contro le tirannidi sostenute dal Gran Re e travolto dal prevalere della fazione filo-persianaConcedendo credito alla notizia di Diodoto riferita da Diogene Laerzio il κόσμος cui rivolgeva la propria attenzione lrsquoEfesio po-trebbe essere stato allora in primo luogo quello politico in tal caso le citazioni in cui piugrave direttamente si riflettono le opinioni politiche di Eraclito assumerebbero un rilievo chiave Insieme agli scarni ele-menti dossografici esse possono illuminare circa attori e contesto della scena storica entro cui il pensatore sviluppava i propri attacchi Sostenitore di Ermodoro (come si evince anche da B121) e della li-nea anti-persiana favorevole allo sforzo dellrsquoalleanza ionia (τὸ κοι- κοι-κοι-νόν τῶν Ἰώνων) Eraclito dopo la sconfitta di quellrsquoorientamento politico e lrsquoallontanamento del suo leader dalla cittagrave avrebbe volto la propria attivitagrave a una complessiva116 contestazione dei costumi corrotti e del disordine morale e civile dilaganti tra i concittadini

τυφλὸν δὲ τὸν Πλοῦτον ποιεῖ ὡς οὐκ ἀρετῆς κακίας δὲ παραιτίου ὅθεν καὶ Ἡ ὁ Ἐφέσιος ἀρώμενος Ἐφεσίοις οὐκ ἐπευχόμενοςmiddot μὴ ἐπιλίποι ὑμᾶς πλοῦτος ἔφη Ἐφέσιοι ἵνrsquo ἐξελέγχοισθε πονηρευόμενοιPluto agisce da cieco poicheacute egrave causa non di virtugrave ma di vizio Perciograve anche lrsquoefesio Eraclito ingiuria gli Efesi e non rende loro grazia af-fermando non vi abbandoni mai o Efesi la ricchezza affincheacute pos-siate manifestare il vostro agire malvagio (Tzetze DK 22 B125a)

115 Di questo avviso Pozzoni che su questa lettura fonda la sua interpretazione del pensiero e dellrsquoopera di Eraclito (i PoZZoni Eraclito de-crittato cit in particolare cap 2 Etica e toeria del diritto Eraclito e Ermodoro)

116 Ancorcheacute crittata secondo la linea interpretativa proposta da Pozzoni La qua-le tuttavia pur stimolante rispetto agli approcci tradizionali ai testi eraclitei e coerente nel proprio sforzo di ricondurre lrsquoessenziale del pensiero eracliteo alla vicenda politica di Efeso (per altro aderendo a una semplice ipotesi storica circa il ruolo di Ermodoro) appare anche eccessivamente riduttiva

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ovvero del misconoscimento popolare di valore e capacitagrave

ἄξιον Ἐφεσίοις ἡβηδὸν ἀπάγξασθαι πᾶσι καὶ τοῖς ἀνήβοις τὴν πόλιν καταλιπεῖν οἵτινες Ἑρμόδωρον ἄνδρα ἑωυτῶν ὀνήιστον ἐξέβαλον φάντεςmiddot ἡμέων μηδὲ εἷς ὀνήιστος ἔστω εἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνSarebbe bene per gli Efesi adulti impiccarsi tutti quanti e lasciare la cittagrave ai fanciulli essi che esiliarono Ermodoro il piugrave abile tra loro sostenendo laquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altriraquo (Strabone DK 22 B121)

Ricondotti allo sfondo del νόμος e al primato di τὸ ξυνόν la pole-mica eraclitea nei confronti dei πολλοί e il rilievo garantito allrsquolaquou-noraquo alluderebbero allrsquourgenza di una condotta collettiva ispirata alla norma comune su cui convengano lrsquouno (se ha valore) e i molti117

νόμος καὶ βουλῆι πείθεσθαι ἑνόςLegge egrave anche ubbidire alla volontagrave di uno solo (Clemente Alessandrino DK 22 B33)

εἷς ἐμοὶ μύριοι ἐὰν ἄριστος ἦιUno per me vale diecimila se egrave il migliore (Galeno DK 22 B49)

Nessun avallo dunque nei confronti dellrsquoarbitrio dei tiranni come attestato nella tradizione (pur con riferimenti incerti118)

Ἡ γὰρ ὁ Βλύσωνος Μελαγκόμαν τὸν τύραννον ἔπεισεν ἀποθέσθαι τὴν ἀρχήν οὗτος βασιλέα Δαρεῖον παρακαλοῦντα ἥκειν εἰς Πέρσας ὑπερεῖδενEraclito figlio di Blosone convinse il tiranno Melancoma a la-sciare il potere Egli poi non tenne conto dellrsquoinvito di re Dario a recarsi in Persia (Clemente Alessandrino DK 22 A3)

117 R laurenti Eraclito cit pp 268-269118 Kirk ritiene possibile che il non altrimenti noto Melancoma citato nella testimo-

nianza di Clemente possa essere il Komas che fu tiranno alla fine del VI secolo aC (GS kirk Heraclitus The Cosmic Fragments cit p 13)

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ma nello specifico contesto di Efeso contrasto alla mollezza dei costumi addebitabile alle ricchezze e allrsquoabbrutimento frutto della volgare ignoranza

αἱρεῦνται γὰρ ἓν ἀντὶ ἁπάντων οἱ ἄριστοι κλέος ἀέναον θνητῶνmiddot οἱ δὲ πολλοὶ κεκόρηνται ὅκωσπερ κτήνεαPreferiscono infatti una sola cosa a tutte le altre gli uomini miglio-ri la gloria perenne alle cose mortali I piugrave al contrario vogliono saziarsi come bestie (Clemente Alessandrino DK 22 B29)

H dixit quod Si felicitas esset in delectationibus corporis boves felices diceremus cum inveniant orobum ad comedendumEraclito affermograve che se la felicitagrave consistesse nei piaceri del cor-po diremmo fe l ic i i buoi quando t rovino lent icchie da mangiare (Alberto M DK 22 B4)

ἑτέρα γὰρ ἵππου ἡδονὴ καὶ κυνὸς καὶ ἀνθρώπου καθάπερ Ἡ φησιν ὄ ν ο υ ς σ ύ ρ μ α τ rsquo ἂ ν ἑ λ έ σ θ α ι μ ᾶ λ λ ο ν ἢ χ ρ υ σ ό ν middot ἥδιον γὰρ χρυσοῦ τροφὴ ὄνοιςIl piacere del cavallo del cane e dellrsquouomo sono in effetti diversi come sostiene Eraclito g l i as ini prefer i rebbero i l foraggio al l rsquooro (Aristotele DK 22 B9)

Sentenze che insistono sullrsquoopposizione tra natura umana e natu-ra animale per condannare quei comportamenti che disdegnando lrsquoeccellenza della laquogloria perenneraquo (κλέος ἀέναον) scadono nel puro godimento materiale bestiale lrsquoaccenno al κλέος evoca lrsquoeti-ca aristocratica della guerra che puograve intravedersi in B53

πόλεμος πάντων μὲν πατήρ ἐστι πάντων δὲ βασιλεύς καὶ τοὺς μὲν θεοὺς ἔδειξε τοὺς δὲ ἀνθρώπους τοὺς μὲν δούλους ἐποίησε τοὺς δὲ ἐλευθέρουςIl conflitto di tutte le cose egrave padre di tutte re e alcuni rivelograve dei altri uomini gli uni fece schiavi gli altri liberi (Ippolito DK 22 B53)

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dove πόλεμος egrave cifra universale di uno scontro che domina a tut-ti i livelli nella vita discriminando senza appello la divisione in θεοί e ἄνθρωποι δούλοι e ἐλεύθεροι nella concezione greco-arcaica a fondamento di ogni ordinamento119 si rifletterebbe allora nella necessaria differenziazione sociale e politica allrsquointerno della πόλις120 normata dal νόμος A πόλεμος in effetti Eraclito acco-sta ἔρις (contesa discordia)

εἰδέναι δὲ χρὴ τὸν πόλεμον ἐόντα ξυνὸν καὶ δίκην ἔριν καὶ γινόμενα πάντα κατ΄ ἔριν καὶ χρεώνBisogna sapere che il conflitto egrave comune e la giustizia contesa e che tutto accade secondo contesa e necessitagrave (Origene DK 22 B80)

rivelando di entrambi universalitagrave (πόλεμος ξυνὸς) e feconditagrave ge-neratrice121 (γινόμενα πάντα κατ΄ ἔριν) ἔρις egrave δίκη cosigrave tutto quanto accade laquosecondo contesaraquo accade anche laquocome si conviene ed egrave giustoraquo (κατὰ χρεών) In questo senso Eraclito avrebbe inteso lo scenario cosmico come proiezione delle relazioni conflittuali ti-piche delle lotte cittadine (a partire ovviamente dalla personale esperienza in Efeso) filtrandone i processi attraverso un lessi-co dallrsquoimmediata valenza politico-sociale (contesa-giustizia) Secondo lrsquoindizio fornito da Diodoto il macrocosmo - unico e co-mune (ἕνα καὶ κοινὸν κόσμον Aeumltius DK 22 A10) ndash sarebbe proie-zione dellrsquoassetto politico propugnato dallrsquoEfesio (forse quello che Ermodoro aveva tentato di implementare) riconoscerne il λόγος il discorso ma anche la proposta politica sarebbe stato dunque discri-minante Alla sua diretta valenza civile potrebbero alludere quei testi in cui essenziale egrave lo stigma dellrsquoincomprensione dei laquomoltiraquo e delle conseguenti distorsioni

119 W JaeGer The Theology of the Early Greek Philosophers (1947) trad it La teologia dei primi pensatori greci Firenze La Nuova Italia 1961 p 184

120 Si veda il commento di Marcovich eraclito Frammenti cit p 104121 Mondolfo in E Zeller ndash r mondolfo La filosofia dei greci nel suo sviluppo

storico Parte I I Presocratici Volume IV Eraclito a cura di R mondolfo Firenze La Nuova Italia 1961 p 104

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ὁ Ἡ φησι τοῖς ἐγρηγορόσιν ἕνα καὶ κοινὸν κόσμον εἶναι τῶν δὲ κοιμωμένων ἕκαστον εἰς ἴδιον ἀποστρέφεσθαιE dice che per coloro che sono desti il mondo egrave unico e comune invece ciascuno di coloro che dormono ritorna a un proprio mondo privato (Plutarco DK 22 B89)

διὸ δεῖ ἕπεσθαι τῷ ξυνῷ τοῦ λόγου δ΄ ἐόντος ξυνοῦ ζώουσιν οἱ πολλοὶ ὡς ἰδίαν ἔχοντες φρόνησινperciograve si deve seguire ciograve che egrave comune ma pur essendo il logos comune i piugrave vivono come se avessero un intendimento privato (Sesto Empirico DK 22 B2)

Forzando lrsquoideale esiodeo di giustizia Eraclito scinde cosigrave ἔρις (competizione civile e costruttiva) e ὕβρις (violenza sopraffattri-ce) facendo di Dike norma vincolante a livello cosmico

Δίκης ὄνομα οὐκ ἂν ἤιδεσαν εἰ ταῦτα μὴ ἦνNon conoscerebbero il nome di Dike se queste cose [conflitto ingiustizia] non fossero [esistessero] (Clemente Alessandrino DK 22 B23)

Si tratta in fondo di unrsquoipotesi di lettura sostenuta da riscontri nei frammenti di altri autori arcaici (Anassimandro in primis) che con-sente di precisare un aspetto della polemica eraclitea

καὶ Ἡ ἐπιτιμᾶι τῶι ποιήσαντι laquoὡς ἔ ρ ι ς ἔκ τε θεῶν καὶ ἀνθρώπων ἀπόλοιτοraquo [XVIII 107]middot οὐ γὰρ ἂν εἶναι ἁ ρ μ ο ν ί α ν μὴ ὄντος ὀξέος καὶ βαρέος οὐδὲ τὰ ζῶια ἄνευ θήλεος καὶ ἄρρενος ἐναντίων ὄντωνEraclito biasima il poeta ltOmerogt che scrisse laquoSparisca la discor-dia tra gli dei e tra gli uominiraquo (Iliade XVIII 107) Non ci sarebbe infatti armonia se non ci fossero acuto e grave neacute ci sarebbero i vi-venti se non ci fossero femmina e maschio (Eudemo DK 22 A22)

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ma soprattutto la tesi centrale nei frammenti secondo cui produ-zione e unitagrave del tutto passano attraverso la relazione tra le oppo-sizioni (πάντα κατrsquo ἔριν γίνεσθαι) Compito del λόγος egrave appunto illustrare tale formazione (ovvero compagine questo il significato primo di ἁρμονία122) e dunque rilevare come senza la costanza della tensione non vi sarebbe possibilitagrave di ordinamento

λόγον ἐκ τῆς ἐναντιοδρομίας δημιουργὸν τῶν ὄντωνlogos artefice delle cose che sono dal concorso degli opposti (Aeumltius DK 22 A8)

καὶ ὁ κυκεὼν διίσταται ltμὴgt κινούμενοςanche il ciceone si decompone se non egrave mosso (Teofrasto DK 22 B125)

τὸ ἀντίξουν συμφέρον καὶ ἐκ τῶν διαφερόντων καλλίστην ἁρμονίανciograve che egrave opposto concorda e dalle cose in contrasto scaturisce lrsquoarmonia piugrave bella (Aristotele DK 22 B8)

Frammenti in cui puograve avvertirsi anche lrsquoespressione immediata di una drammatica ed eroica visione della lotta politica e della sua composizione ovvero di una legge universale cui ricondurre come evidenza parziale anche i conflitti della πόλιςBencheacute appaia esagerato intendere la discriminazione tra cittadi-ni efesi come laquotema centrale allrsquointerno della trattazione culturale eraclitearaquo123 e dunque ridurne la prospettiva cosmica a mera siste-matizzazione dellrsquoordinamento civile riformato da Ermodoro egrave tut-tavia probabile che quel contesto possa aiutare a determinare il si-gnificato del presunto atteggiamento aristocratico di Eraclito Cosigrave quando attacca gli Efesi proprio per aver allontanato Ermodoro la scelta espressiva egrave indicativa

122 Una pertinente puntualizzazione in V Macchioro Zagreus cit pp 417-422123 Ibi p 53

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ἡμέων μηδὲ εἷς ὀνήιστος ἔστω εἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνlaquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altriraquo (Strabone DK 22 B121)

Il superlativo ὀνήιστος non veicola lrsquoidea di valore (in senso mili-tare) o di eminenza aristocratica piuttosto lrsquoidea di aiuto di utilitagrave insomma Ermodoro egrave politico da prediligere per il giovamento che puograve garantire con consiglio e azione alla comunitagrave il suo allon-tanamento appare conseguenza della cecitagrave e immaturitagrave dei con-cittadiniAnalogamente quando degli Efesi stigmatizza il vizio che deriva dal lusso

μὴ ἐπιλίποι ὑμᾶς πλοῦτος ἔφη Ἐφέσιοι ἵνrsquo ἐξελέγχοισθε πονηρευόμενοιnon vi abbandoni mai o Efesi la ricchezza affincheacute possiate ma-nifestare il vostro agire malvagio (Tzetze DK 22 B125a)

egrave possibile che Eraclito richiami quella stessa sobrietagrave suggeri-ta secondo quanto riferito da Polemone alle donne ioniche da Ermodoro

Πολέμων παρὰ Ἑρμοδώρῳ γεγράφθαι φησίmiddotraquoὑποδήματα δὲ φορεῖν τὴν ἐλευθέρην Σκυδικὰς λευκὰς καὶ μασθλητίναςraquoPolemone dice che in Ermodoro egrave scritto laquola donna libera porta calzature scitiche bianche e di cuoioraquo (Polemone Fragmenta 96)

Sostenitore di una riforma dei costumi che frenasse la fiacchezza indotta dal lusso (ἁβροσύνη)124 e (forse) preparasse al confronto con lrsquoinvasore persiano125 Ermodoro appare agli occhi di Eraclito vittima non di un particolare gruppo sociale o politico ma di una diffusa (volgare a prescindere dallrsquoappartenenza sociale) ignoran-za della misura della ragione e della legge che giustifica lrsquoinsi-stenza eraclitea su λόγος νόμος e κόσμος ma anche sullrsquoautocon-trollo individuale e collettivo

124 R laurenti Eraclito cit p 16125 i PoZZoni Eraclito de-crittato cit p 58

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θυμῶι μάχεσθαι χαλεπόνmiddot ὃ γὰρ ἂν θέληι ψυχῆς ὠνεῖταιDifficile lottare contro il desiderio ciograve che vuole infatti prende a prezzo dellrsquoanima (Plutarco DK 22 B85)

τὸ τοῖς τυχοῦσιν ἀρκεῖσθαι καὶ μὴ δεῖσθαι τῶν πολυτελῶν ἐν εἰρήνηι καὶ ὁμονοίαι διατηρεῖ τὰς πόλειςlrsquoaccontentarsi di ciograve che si trova e il non aver bisogno di cose costose conservano la cittagrave in pace e in concordia (DK 22 A3b)

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Si tratta di menzioni significative le piugrave antiche riguardo ai miste-ri14 che segnalano anche la possibile incidenza di modelli dellrsquoin-vadente civiltagrave persiana15 Lrsquoobiezione secondo la quale il riferi-mento a μάγοι 16 sarebbe fuori luogo tra νυκτιπόλοι βάκχοι e λήναι 17 egrave debole soprattutto alla luce dello scenario delineato da Gemelli Marciano18 per lo sviluppo del pensiero greco arcai-co il termine μάγος indicava una sorta di sacerdote itinerante di origini babilonesi o persiane dedito a interventi di purificazione o guarigione per la cui efficacia rivendicava una diretta influenza religiosa Come ricorda Burkert19 la cultura del V secolo aC (dai tragici Sofocle e Euripide ai trattati ippocratici) affibbiograve a questa categoria di santoni lo stigma della ciarlataneria in questo senso forse20 lrsquoautore del Papiro Derveni (IV secolo aC) si riferisce alle figure di μάγοι e ai loro presunti gesti catarticiRispetto al contesto della polemica eraclitea egrave particolarmente interessante il precedente dellrsquoiscrizione reale di Behistun (nota anche nelle cittagrave costiere dellrsquoAsia Minore intorno al 520 aC) con cui Dario aveva denunciato il tentativo di Gaumata di propor-si come legittimo erede al trono persiano bollando lrsquousurpatore appunto come μάγος e soprattutto insistendo sulla falsificazione della realtagrave presente nel suo messaggio sullrsquoinfondatezza delle sue pretese dunque sullrsquoopposizione tra la veritagrave proclamata legitti-mamente e lrsquoinganno perpetrato nellrsquoombra21 Da un certo punto

14 Cosigrave Marcovich (eraclito Frammenti cit p 325)15 Su questo oltre ai lavori di Gemelli Marciano anche W Burkert Prehistory of

Presocratic Philosophy in an Orientalizing Context in The Oxford Handbook of Presocratic Philosophy edited by P curd and dW Graham Oxford Oxford University Press 2008 pp 55-85

16 Se lrsquoelenco ndash a dispetto dei dubbi di Marcovich (che lo attribuisce a Clemente riconoscendo eracliteo solo il termine λήναι ) ndash risale a unrsquoautentica citazione eraclitea si tratterebbe della prima ricorrenza del termine nella letteratura greca (Die Vorsokratiker Band I cit p 347)

17 eraclito Frammenti cit p 32318 Einfuumlhrung a Die Vorsokratiker Band I cit pp 401-410 nello specifico era-

cliteo ibi pp 333-33419 W Burkert Prehistory of Presocratic Philosophy cit pp 72-7320 Ma si veda piugrave avanti21 Su questo punto anche Gemelli marciano Einfuumlhrung a Die Vorsokratiker

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di vista allora quellrsquoaccostamento di figure (magi e adepti a culti dionisiaci) poteva essere giustificato dalla comunanza ldquosospettardquo di pratiche oscure e segrete (riti espiatori) che si pretendeva discen-dessero da una presunta sapienza divina (donde lrsquoaccostamento a μύσται)22Lrsquoeffetto che tale affollamento (e confusione) di personaggi produ-ce egrave apparentemente quello di gettare discredito sulle laquoiniziazioni ai misteri praticati dagli uominiraquo (τὰ νομιζόμενα κατrsquo ἀνθρώπους μυστήρια) non egrave chiaro tuttavia (e gli interpreti sono in proposito divisi) se questo comportasse in Eraclito un rifiuto totale delle cele-brazioni misteriche ovvero solo di loro specifiche fenomenologie23 Egrave da tenere presente in ogni caso che (i) i termini dellrsquoelenco di B14 (νυκτιπόλοι μάγοι βάκχοι λήναι μύσται) non avevano allrsquoepo-ca di per seacute valore spregiativo ricorrendo anzi frequentemente in senso sacrale e rituale nella letteratura religiosa e (ii) quello sprez-zo egrave implicito nel contesto della citazione di Clemente (dove addi-rittura al fuoco egrave affidato un ufficio punitivo in senso cristiano)24Egrave possibile che lrsquoatteggiamento di Eraclito in ambito religioso fos-se condizionato anche dalla sua peculiare posizione politica se in-crociamo la notizia di Antisitene peripatetico (riferita da Diogene Laerzio DK 22 A16) con le informazioni di Strabone (DK 22 A2) possiamo ricavare unrsquoindicazione interessante lrsquoappartenenza fa-miliare di Eraclito comportava un ruolo eminente nellrsquoorganizza-zione dei culti sacri a Demetra25 Cosigrave la rinuncia al titolo regale a vantaggio del fratello che la tradizione antica marcava come indi-zio di arroganza26 (μεγαλοφροσύνη) forse come risposta al preva-

Band I cit pp 333-33422 Ibi p 40923 Propendono per la prima lettura tra gli altri Burnet Gigon Fraumlnkel Guthrie e

sostanzialmente Marcovich per la seconda in particolare Kirk24 V macchioro Zagreus Studi intorno allrsquoorfismo Firenze Vallecchi 19302

pp 410-41125 S Mouraviev ipotizza una stretta affinitagrave tra il linguaggio ldquoletterariordquo di

Eraclito e quello religioso dei misteri di Demetra cui sarebbe stato iniziato in gioventugrave (nellrsquointervista rilasciata a G Fornari Sperare lrsquoinsperabile Dialogo del traduttore con Serge Mouraviev in Eraclito la luce dellrsquoOscuro a cura di G fornari Firenze Olschki 2012 p 6)

26 Cosigrave Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 29

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lere in Efeso delle correnti democratiche potrebbe leggersi anche in relazione a quel ruolo religioso Egrave stato in effetti ipotizzato27 che dietro gli attacchi eraclitei ai culti misterici possa celarsi in realtagrave una reazione allrsquoirrompere di nuove forme di religiositagrave (culti ani-mistici) particolarmente popolari tra i ceti meno abbienti in questo caso si intreccerebbero preoccupazioni a un tempo religiose e poli-tiche Drsquoaltra parte - si egrave sostenuto28 - proprio lrsquoopposizione ai culti (e relativi miti) che la sua dignitagrave ereditaria imponeva di rispettare (misteri eleusini) potrebbe aver spinto Eraclito a quella rinunciaI segnali che si possono cogliere nelle citazioni sono contraddittori il contesto di B14 (laquoPer chi profetizza lrsquoefesio Eraclitoraquo) ha sug-gerito29 lrsquoipotesi che la formula laquoPer nottambuli magi baccanti menadi iniziatiraquo costituisse la dedica dello scritto consegnato (of-ferto) alla protezione del tempio di Artemide ovvero che una parte del libro eracliteo fosse a essi rivolta30 lo stigma nei confronti di τὰ νομιζόμενα κατrsquo ἀνθρώπους μυστήρια potrebbe intendersi allora come semplice presa di distanze da unrsquoadesione inconsapevole alla ritualitagrave misterica da parte dei laquomoltiraquo (οἱ πολλοί)31 Analogamente il frammento B15 giagrave da Schleiermacher interpretato come espres-sione di riprovazione nei confronti della grossolanitagrave dei culti dio-nisiaci potrebbe in realtagrave limitarsi a denunciare una partecipazio-ne incosciente e volgare che ne sviliva il significato il riferimen-to allrsquoinvasamento bacchico (μαίνονται) e alla celebrazione delle Lenee (ληναΐζουσιν) sarebbe stato sfruttato proprio per marcare come lrsquoessenza religiosa potesse apparire alterata da riti e gesti sfre-nati32 Unrsquoambiguitagrave che pare riflettersi in altre citazioni eraclitee

27 E Paresce La giustizia nei presocratici Soveria Mannelli Rubettino Editore 1986 p 198

28 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 2929 a tonelli Sulle tracce della sapienza Per una rifondazione etica della con-

temporaneitagrave Bergamo Moretti e Vitali Editori 2009 p 54 in precedenza lo stesso Tonelli aveva proposto la citazione di B14 come frammento 1 nella sua edizione dello scritto eracliteo (eraclito Dellrsquoorigine traduzione e cura di A tonelli Milano Feltrinelli 1993 p 39)

30 V Macchioro Zagreus cit pp 409-41031 a tonelli Sulle tracce della sapienza cit p 5632 V Macchioro Zagreus cit p 377

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καὶ διὰ τοῦτο εἰκότως αὐτὰ ἄκεα Ἡ προσεῖπεν ὡς ἐξακεσόμενα τὰ δεινὰ καὶ τὰς ψυχὰς ἐξάντεις ἀπεργαζόμενα τῶν ἐν τῆι γενέσει συμφορῶνE per questo a giusta ragione Eraclito chiamograve laquorimediraquo lti miste-rigt in quanto hanno effetti risolutori sui mali e liberano le anime dalle sventure della nascita (Giamblico DK 22 B68)

θυσιῶν τοίνυν τίθημι διττὰ εἴδηmiddot τὰ μὲν τῶν ἀποκεκαθαρμένων παντάπασιν ἀνθρώπων οἷα ἐφrsquo ἑνὸς ἄν ποτε γένοιτο σπανίως ὥς φησιν Ἡ ἤ τινων ὀλίγων εὐαριθμήτων ἀνδρῶνmiddot τὰ δrsquo ἔνυλα κτλ Pongo due specie di sacrifici quelli degli uomini perfettamente purificati che potrebbero aver luogo solo rare volte per uno solo ndash come sostiene Eraclito ndash ovvero per pochissimi [letteralmente pochi uomini che si possono facilmente contare] e quelli materiali (Giamblico DK 22 B69)

Se nel caso di B68 egrave forse possibile cogliere nella scelta di ἄκεα (cure rimedi) un risvolto ironico e dunque sostanzialmente irri-guardoso nei confronti della pratica misterica la testimonianza di Giamblico pare alludere a unrsquoostililitagrave di Eraclito solo verso le forme superstiziose di presunta catarsi subite nellrsquoignoranza33 il valore del sacrificio sarebbe commisurato alla qualitagrave dellrsquoatteg-giamento di chi lo compie donde lrsquointeresse per la disposizione la purezza interiore di chi partecipa34 e di contro la diminutio della mera ritualitagrave esteriore B5 allarga lo spettro della polemica coin-volgendo accanto ai sacrifici le preghiere

καθαίρονται δrsquo ἄλλωι αἵματι μιαινόμενοι οἷον εἴ τις ἐμβὰς πηλῶι ἀπονίζοιτομαίνεσθαι δrsquo ἂν δοκοίη εἴ τις αὐτὸν ἀνθρώπων ἐπιφράσαιτο οὕτω ποιέοντακαὶ τοῖς ἀγάλμασι δὲ τουτέοισιν εὔχονται ὁκοῖον εἴ τις δόμοισι λεσχηνεύοιτο οὔ ltτι γινώσκων θεοὺς οὐδrsquo ἥρωας οἵτινές εἰσιgtSi purificano in vero con altro sangue contaminandosi come chi

33 WKC Guthrie A History of Greek Philosophy Vol 1 The Earlier Presocratics and the Pythagoreans Cambridge Cambridge University Press 1962 p 476

34 R laurenti Eraclito cit p 208

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entrando nel fango volesse dal fango lavarsiSarebbe considerato pazzo se qualcuno degli uomini lo vedesse fare cosigraveE rivolgono ancora preghiere a queste statue come chi volesse conversare con i muri neacute conoscono affatto chi siano gli dei e gli eroi (Aristocrito DK 22 B5)

Il frammento ricostruito da tre passi di Aristocrito integrati da una citazione di Origine35 rivela comunque nellrsquoequilibrio interno il marchio della propria autenticitagrave36 la prima parte denuncia lrsquoas-surditagrave dei sacrifici espiatori giocando sullrsquoincoerenza (e tensio-ne) implicita nel gesto di laquopurificarsi (καθαῖρεσθαι) ltdel sangue versatogtraquo versandone ancora - laquocontaminandosi con altro sangueraquo (ἄλλωι αἵματι μιαινόμενοι) Egrave possibile che lrsquoEfesio proprio per la funzione di direzione religiosa della sua famiglia non alluda genericamente a riti catartici ma specificamente a pratiche sangui-narie in uso allrsquoepoca37Eraclito sottolinea la contraddizione (evidentemente non per il vol-go degli ἄνθρωποι) di quelle laquopurificazioniraquo riferendosi allrsquoillogi-citagrave dellrsquoatto ndash del tutto analogo - di laquoentrare nel fangoraquo (εἰς πηλὸν ἐμβῆναι) per laquolavarsi dal fangoraquo (πηλῶι ἀπονίζεσθαι) chiunque cosigrave si comportasse apparirebbe folle (μαίνεσθαι38 δrsquo ἂν δοκοίη) agli laquouominiraquo Nella stessa direzione forse B13

ὕες βορβόρωι ἥδονται μᾶλλον ἢ καθαρῶι ὕδατιI porci del fango si compiacciono piugrave che dellrsquoacqua pura (Clemente Alessandrino DK 22 B13)

Lrsquoacqua pura (κάθαρον ὕδωρ) puograve evocare la decontaminazione rituale cosigrave come il laquofangomelmaraquo (reso con πηλός in B5 ma con

35 Ibi p 20536 heacuteraclite Fragments texte eacutetabli traduit commenteacute par m conche Paris

Presses Universitaires de France 1986 p 17137 WKC Guthrie A History of Greek Philosophy cit p 475 nota In una

prospettiva diversa lrsquoipotesi egrave rilanciata da G fornari Immortalimortali Il sacrificio in Eraclito in Eraclito la luce dellrsquoOscuro a cura di G fornari Firenze Olschki Editore 2012 p 145

38 Probabile che qui Eraclito giochi sullrsquoassonanza tra μαίνεσθαι e μιαίνεσθαι

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

il raro βόρβορος in B13) allude forse ai misteri come conferme-rebbero due distinti passi platonici (Fedone 69 c3-7 Repubblica 533 d1-339)Egrave legittimo dunque leggere questi passaggi come rifiuto della tra-dizione dei Misteri e dei culti iniziatici forse della stessa regalitagrave sacerdotale familiare con un rovesciamento di prospettiva (il fan-go in questo caso gettato sugli iniziati e non sui non-iniziati40) che possiamo riconoscere eracliteo Ma non egrave da escludere anche in questo caso che lrsquoEfesio puntasse a rilevare lrsquoinsensatezza di una pratica collettiva che risultava superficiale e meccanica per cogliere lrsquoessenza religiosa di quei riti catartici era necessario su-perarne lrsquoapparenza Lrsquoindicazione di continuitagrave tra vita e morte (implicita probabilmente nellrsquoidentificazione di Dioniso e Ade in B15 ὡυτὸς δὲ Ἀίδης καὶ Διόνυσος) potrebbe in questo senso es-sere decisivaEgrave un fatto comunque che i gesti e i contesti sottolineati nelle te-stimonianze

ἀνέθηκε δrsquo αὐτὸ εἰς τὸ τῆς Ἀρτέμιδος ἱερόνdepose ltlo scrittogt nel tempio di Artemide (Diogene Laerzio DK 22 A16)

ἀναχωρήσας δὲ εἰς τὸ ἱερὸν τῆς Ἀρτέμιδος μετὰ τῶν παίδων ἠστραγάλιζενmiddot περιστάντων δrsquo αὐτὸν τῶν Ἐφεσίων laquoτί ὦ κάκιστοι θαυμάζετεraquo εἶπενmiddotraquoἢ οὐ κρεῖττον τοῦτο ποιεῖν ἢ μεθrsquo ὑμῶν πολιτεύεσθαιraquoRitiratosi presso il tempio di Artemide giocava a dadi con i fan-ciulli e dal momento che gli Efesi lo attorniavano cosigrave parlograve laquoDi che cosa vi meravigliate o pessimi Non egrave forse meglio fare ciograve che partecipare alla vita della cittagrave con voiraquo (Diogene Laerzio DK 22 A13)

39 Il commentatore neoplatonico Olimpiodoro segnala come in questo caso Platone parafrasi un detto orfico secondo Mario Vegetti (Platone Repubblica a cura di m veGetti Milano BUR Rizzoli 2007 pp 362-363 note 13-14) si tratterebbe di allusioni orfico-eleusine

40 Su questo punto r di GiusePPe La mistica del fuoco in Eraclito lrsquoOscuro na-scita della filosofia dallo spirito del sacrificio in Eraclito la luce dellrsquoOscuro cit p 121 nota 40

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cosigrave come quelli che possiamo ancora intravedere impliciti nelle stesse citazioni

καὶ τοῖς ἀγάλμασι δὲ τουτέοισιν εὔχονται ὁκοῖον εἴ τις δόμοισι λεσχηνεύοιτο οὔ ltτι γινώσκων θεοὺς οὐδrsquo ἥρωας οἵτινές εἰσιgtE rivolgono ancora preghiere a queste statue come chi volesse conversare con i muri neacute conoscono affatto chi siano gli dei e gli eroi (Aristocrito DK 22 B5)

[] ὅκωσπερ ltπῦρgt ὁπόταν συμμιγῆι θυώμασιν ὀνομάζεται καθrsquo ἡδονὴν ἑκάστουcome il fuoco quando si mescola con gli odori egrave nominato secon-do lrsquoaroma di ognuno (Ippolito DK 22 B67)

suggeriscano di considerare intenzionale lrsquointegrazione dello scrit-to in un contesto simbolico e semantico di tipo religioso (in cui forse era sottinteso un riconoscimento ancorcheacute parziale dei culti cittadini ed ellenici41) che egrave ora da determinare

Zeus Core e Dioniso

Lrsquoelenco di B14 (νυκτιπόλοι μάγοι βάκχοι λῆναι μύσται) e altri segnali che abbiamo registrato nelle citazioni eraclitee sug-geriscono che i fenomeni religiosi in discussione siano soprattutto quello eleusino e quelli orfici e dionisiaci42 evocati rispettivamente

41 Egrave questa la tesi di G fornari Immortalimortali cit p 14742 chh kahn The Art and Thought of Heraclitus Cambridge Cambridge

University Press 1979 pp 262-263 Mi sono interessato di questi fenomeni in d Zucchello Contemplazione e destino aspetti della religione greca in ldquoAnnuario del Ginnasio Liceo lsquoA Voltarsquo ndash 1995-2000rdquo Como Pubblicazioni del Liceo ldquoA Voltardquo 2001 pp 92-117 (Versione digitale httpwwwnoeinnetoriginicontemplazione_destinopdf) Sulla questione egrave oggi essenzia-le la consultazione di f Graf Orfeo Eleusis y Atenas in A BernaBeacute y f casadesuacutes (coords) Orfeo y la tradiciacuteon oacuterfica Un reencuentro I Madrid Akal 2008 pp 671-696 e ai JimneacuteZ san cristoacuteBal Orfismo y Dionisismo ibi pp 697-727 Una sintesi molto chiara anche in A BernaBeacute Orphisme et Preacutesocratiques bilan et perspectives drsquoun dialogue complexe in A laks et c louGuet (eacuteds) Qursquoest-ce que la Philosophie Preacutesocratique What is Presocratic Philosophy Villeneuve drsquoAscq (Nord) Presses Universitaires du

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

nellrsquouso di termini come μύσται e βάκχοιλῆναι che ritroviamo collegati43 non a caso anche nella laminetta funeraria di Ipponio una delle attestazioni piugrave antiche (fine V secolo aC) dellrsquoesistenza di iniziazioni (e relative rappresentazioni escatologiche) riconduci-bili al culto orficoDioniso-Zagreo ndash la cui vicenda sarebbe al centro della narrazione orfica44 - era designato come νυκτιπόλος (laquoche va nella notteraquo Euripide I cretesi fr 79 11) ed egrave dunque possibile che νυκτιπόλοι sia una modalitagrave per riferirsi ai suoi adepti Lo stesso dio in quanto figlio di PersefoneCore appare al centro del mito fondante il culto cui allude lrsquoespressione τὰ μυστήρια (B14) utilizzata appunto per la festivitagrave dedicata a Demetra e Core in Eleusi come risulta anche dalla testimonianza (tarda) di Ippolito

[] αὐτὸς ὁ ἱεροφάντης [] εὐνουχισμένος δὲ διὰ κωνείου καὶ πᾶσαν ἀπηρτημένος τὴν σαρκικὴν γένεσιν νυκτὸς ἐν ltἘgtλευσῖνι ὑπὸ πολλῷ πυρὶ τελῶν τὰ μεγάλα καὶ ἄρρητα μυστήρια βοᾷ καὶ κέκραγε λέγωνmiddotraquoἱερὸν ἔτεκε πότνια κοῦρον Βριμὼ Βριμόνraquo []Lo ierofante in persona [hellip] che si egrave reso impotente con la cicuta e si egrave staccato da ogni generazione carnale di notte a Eleusi in mezzo alla luce delle fiaccole nel compiere il rituale dei grandi e ineffabili misteri grida e urla proclamando laquoBrimograve Signora ha generato il sacro fanciullo Brimoacutesraquo [hellip] (Ippolito Confutazione di tutte le eresie V 8 40)45

Ippolito rimanda evidentemente alla rievocazione ndash mimata ma non consumata (donde la sottolineatura dellrsquoimpotenza procurata e del distacco dalla carnalitagrave) tra lo ierofante di Eleusi e la sacerdotessa di Demetra - dello ἱερὸς γάμος tra Zeus e Persefone (πότνια Βριμὼ) da cui secondo il mito sarebbe nato il laquosacro fanciulloraquo (ἱερὸς κοῦρος) Dioniso designato come Βριμός (letteralmente laquotremen-

Septentrion 2002 pp 205-24743 Come segnala f Graf Orfeo Eleusis y Atenas cit p 67144 Una recente rivalutazione della centralitagrave di tale mito (Dioniso e i Titani) in seno

allrsquoorfismo in A BernaBeacute El mito orfico de Dioniso y los Titanes in A BernaBeacute y f casadesuacutes (coords) Orfeo y la tradiciacuteon oacuterfica cit I pp 591-607

45 G colli La sapienza greca Volume I cit pp 114-115

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do potenteraquo)46 Le Rane di Aristofane suggeriscono la connessione tra misteri eleusini e culto dionisiaco descrivendo la catabasi di Dioniso il testo infatti sottolinea il destino felice degli iniziati mentre nellrsquooltretomba in una probabile parodia della processione di Eleusi inneggiano al loro dio Iachkos (Rane 448-459) da iden-tificare anche secondo testimonianze antiche con Bacco-DionisoLa denuncia (B14) dei laquomisteriraquo - che laquoiniziano allrsquoempietagraveraquo (ἀνιερωστὶ μυεῦνται) - egrave da leggersi probabilmente in relazio-ne a determinati aspetti cultuali ridicolizzati (B68) come laquorime-diraquo (ἄκεα ) forse lrsquoaccostamento tra νυκτιπόλοι βάκχοι λῆναι μύσται allude alle manifestazioni sessuali (riti fallici e inni inve-recondi) cui si riferisce Giamblico nel contesto di B68 (laquonel cor-so dei riti sacri attraverso la contemplazione e lrsquoascolto di cose osceneraquo ἔν τε τοῖς ἱεροῖς θεάμασί τισι καὶ ἀκούσμασι τῶν αἰσχρῶν) e che Eraclito stigmatizza espressamente come laquoinde-cenzaraquo (ἀναιδείη B15) nei riti in onore di Dioniso

εἰ μὴ γὰρ Διονύσωι πομπὴν ἐποιοῦντο καὶ ὕμνεον ἆισμα αἰδοίοισιν []Se in effetti non fosse per Dioniso che fanno processione e cantano lrsquoinno alle vergogne [] (B15)

Allusioni sessuali drsquoaltra parte non erano estranee come abbiamo segnalato al complesso dellrsquoevento eleusino (per ufficio familiare probabilmente ben noto a Eraclito) Ma non era forse solo lrsquoin-trinseca spudoratezza e sfrenatezza del dionisismo (cui alludono i verbi μαίνομαι καὶ ληναΐζω) a essere oggetto dellrsquoattenzione eraclitea potrebbero esserlo state secondo la testimonianza di Giamblico (B68) soprattutto le pretese catartiche ed escatologi-che di tali iniziazioni Esse si proponevano infatti come soluzione dei mali (ὡς ἐξακεσόμενα τὰ δεινὰ)47 il percorso rituale doveva coinvolgere lrsquoiniziato familiarizzandolo con il dio e facendogli esperire le sue vicissitudini48 per culminare nella conquista di una

46 Sulla questione la nota di Colli ibi p38747 Una prospettiva ben evidenziata in un (posteriore) passo euripideo (Baccanti

73-77)48 Su questo punto ai JimneacuteZ san cristoacuteBal Orfismo y Dionisismo cit pp 712-

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

superiore condizione di beatitudine una trasformazione tempora-nea operata attraverso lrsquolaquoentusiasmoraquo (ἐνθουσιασμός) la posses-sione (μανία) divinaAnche allrsquointerno della tradizione eleusina probabilmente in rela-zione e continuitagrave con antiche tradizioni propiziatorie che celebra-vano il ciclo delle messi49 doveva registrarsi analoga aspirazione a coniugare iniziazione rituale50 e atto contemplativo (ἐποπτεία) con la connessa soteriologia (Omero Inno a Demetra 480-482) nella partecipazione al rito lrsquoiniziato doveva accogliere la promes-sa della sua rinascita e dunque prepararsi a una serena accettazione della morte in quanto necessario trapasso a un (non meglio preci-sato) destino privilegiato51 Allo stesso nesso salvifico (tra τελεταί e αἶσα) puntano una testimonianza di Isocrate (Panegirico 28) e probabilmente un frammento di Pindaro (ὄλβιοι δrsquo ἅπαντες αἴσᾳ λυσιπόνων τελετᾶν fr 131a) che sembra muoversi tra la promes-sa di beatitudine documentata nel mito di fondazione dei misteri e la prospettiva escatologica attribuita allrsquoorfismoAd analoga associazione misterica tra vita e morte alluderebbe ap-punto il rilievo di B15 circa lrsquoidentitagrave di Dioniso e Ade (ὡυτὸς δὲ Ἀίδης καὶ Διόνυσος)52 senza la consapevolezza (religiosa) di tale coincidenza sarebbero stati vani i presunti laquorimediraquo (ἄκεα ) rituali (B68) per le anime di fronte alla sciagura della nascita (τὰς ψυχὰς ἐξάντεις ἀπεργαζόμενα τῶν ἐν τῆι γενέσει συμφορῶν) Proprio Giamblico (DK 22 B69) ndash come sopra rilevato - accenna a un reale interesse dellrsquoEfesio per una forma di sacrificio (θυσία) e autentica κάθαρσις che possiamo effettivamente inquadrare nella

71349 Wkc Guthrie The Greeks and their Gods (1950) trad it I Greci e i

loro dei Bologna Il Mulino 1987 pp 347-8 Sul fenomeno dei misteri an-che I chirassi colomBo La religione greca Roma-Bari Laterza 19942 D saBBatucci Saggio sul misticismo greco Roma-Bari Laterza 19792 F Graf I culti misterici in I Greci 22 Torino Einaudi 1997

50 La μύησις preliminare laquoazioniraquo (τὰ δρώμενα probabilmente la rappresenta-zione della sacra unione tra Zeus e Core) laquooggetti mostratiraquo (τὰ δεικνύμενα forse la spiga di grano simbolo di fertilitagrave) laquoformule recitateraquo (τὰ λεγόμενα)

51 Le religioni dei Misteri Volume I Eleusi Dionisisimo Orfismo a cura di P scarPi Fondazione Lorenzo Valla Milano Mondadori 2002 p 555

52 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 60

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Zucchello Dario

ricercatezza sacrale del contesto e dei gesti attribuitigli nelle testi-monianzeA differenza del culto dionisiaco quello orfico sembra presupporre una teologia e una precettistica costituendosi quindi con i tratti di una religione53 in questo caso non egrave una forma di contatto diretto con il dio (entusiasmo) a ldquotrasformarerdquo lrsquoiniziato nel corso del rito ma una conquista conoscitiva a mutare il destino ultraterreno della sua anima Un sapere escatologico egrave essenziale alle τελεταί orfi-che conoscenza della natura dellrsquoanima della sua situazione nel mondo delle sue possibilitagrave di emanciparsi dalla condizione mor-tale54 In questo senso a dispetto della salvezza terrena sperimen-tata nella possessione dionisiaca per il fedele orfico la salvezza si produce nellrsquoal-di-lagrave attraverso una peculiare esperienza catartica in questo mondo55Quella che appare come polemica di Eraclito nei confronti dei feno-meni di culto cui si collegano alcune delle figure (βάκχοι λῆναι μύσται) evocate nei frammenti potrebbe dunque celare solo un at-tacco al grossolano simbolismo sessuale (Eleusi) e alla oscena ri-tualitagrave (dionisismo) di quelle forme religiose e piugrave specificamente una netta condanna della superstiziosa fiducia nel vincolo magico tra gesti rituali e destino dopo la morte (donde la possibile connessione con i μάγοι) e in generale della concezione del nesso vita-morte che esse incarnano56 Lrsquoatteggiamento ostile dellrsquoEfesio potrebbe in questo senso non essere stato dettato dal suo aristocratico conser-vatorismo neacute dal suo radicale razionalismo57 ma da una sensibilitagrave religiosa che possiamo (a certe condizioni) accostare allrsquoorfismo58 sfruttando le potenziali allusioni dei frammenti al linguaggio delle ldquoiniziazionirdquo e alle relative gerarchie (coloro che hanno ascoltato e compreso la parola coloro che lrsquoascoltano per la prima volta e non

53 WKC Guthrie Orpheus and Greek religion Princeton University Press Princeton 19932 p 206

54 ai JimneacuteZ san cristoacuteBal Orfismo y Dionisismo cit p71355 Ibi pp 722-72356 chh kahn The Art and Thought of Heraclitus cit pp 362-36357 Ibidem58 Ancora interessante ancorcheacute riduttiva la lettura di Macchioro V Macchioro

Eraclito Nuovi studi sullrsquoorfismo Bari Laterza 1922 e Id Zagreus cit

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

la intendono e coloro che lrsquohanno ascoltata)59 ma anche a figure ed elementi piugrave specifici della lezione orfica60Cosigrave per esempio si possono cogliere cenni escatologici nelle (enigmatiche) citazioni di Plutarco e Clemente

νέκυες γὰρ κοπρίων ἐκβλητότεροιI cadaveri son da gettare piugrave del letame (Plutarco DK 22 B96)

ἄνθρωπος ἐν εὐφρόνηι φάος ἅπτεται ἑαυτῶι [ἀποθανὼν] ἀποσβεσθεὶς ὄψεις ζῶν δὲ ἅπτεται τεθνεῶτος εὕδων [ἀποσβεσθεὶς ὄψεις] ἐγρηγορὼς ἅπτεται εὕδοντοςNella notte lrsquouomo accende a se stesso una luce quando gli occhi sono spenti Da vivo in vero egrave in contatto con il morto quando dorme [quando gli occhi sono spenti] da sveglio egrave in contatto con il dormiente (Clemente Alessandrino DK 22 B26)

ἀνθρώπους μένει ἀποθανόντας ἅσσα οὐκ ἔλπονται οὐδὲ δοκέουσινCose che non sperano neacute immaginano aspettano gli uomini una volta morti (Clemente Alessandrino Plutarco DK 22 B27)

I gesti - laquogettare via i cadaveriraquo (νέκυς ἐκβάλλω) laquonella notte ac-cendere una luceraquo (ἐν εὐφρόνηι φάος ἅπτομαι) ndash e gli accostamenti ndash νέκυεςκοπρία ζῶνἐγρηγορὼς εὕδωντεθνεῶτος ndash suggeriscono che per Eraclito lrsquoanima sarebbe vita e valore del corpo (B96)61 la morte rappresentando per essa liberazione dal vincolo carnale (B27) il ricorso allrsquoincrocio studiato di espressioni che veicolano stati con-trastanti (vivo-morto luce-oscuritagrave veglia-sonno) si sottolinea la costante contiguitagrave e compresenza nella condizione umana della polaritagrave vita-morte (Dioniso-Ade)62Allrsquoidea di giudizio puograve forse ricollegarsi unrsquoulteriore citazione di Ippolito

59 Ciograve potrebbe riflettere i gradi dellrsquoiniziazione misterica ἐποπτεία μύησις e ἀμύητοι secondo la tesi di G Thomson citato in R laurenti Eraclito cit p 80

60 V Macchioro Zagreus cit pp 393-39561 Per il contesto e la significazione orfica del frammento ibi p 40162 Analogamente a quanto riscontriamo in relazione al nesso anima-corpo nel

contemporaneo Pindaro (fr 131b)

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Dario Zucchello

λέγει δὲ [Ἡράκλειτός] καὶ σαρκὸς ἀνάστασιν ταύτης ltτῆςgt φανερᾶς ἐν ἧι γεγενήμεθα καὶ τὸν θεὸν οἶδε ταύτης τῆς ἀναστάσεως αἴτιον οὕτως λέγωνmiddot ἔ ν θ α δ rsquo ἐ ό ν τ ι ἐ π α ν ί σ τ α σ θ α ι κ α ὶ φ ύ λ α κ α ς γ ί ν ε σ θ α ι ἐ γ ε ρ τ ὶ ζ ώ ν τ ω ν κ α ὶ ν ε κ ρ ῶ ν Eraclito afferma che vi egrave resurrezione della carne che percepia-mo in cui siamo nati e che il dio egrave causa di questa resurrezione esprimendosi in questo modo Davant i a colui che egrave lagrave s i levano e diventano vigi l i custodi dei vivi e dei mort i (Ippolito DK 22 B63)

che puograve intendersi come riferimento al governo divino (di Ade63) sulle anime dopo la morteMa nella prospettiva di un possibile confronto a distanza con le credenze orfiche64 risulta particolarmente interessante B62 soprat-tutto se ne accettiamo lrsquointerpretazione di Sesto Empirico

ἀθάνατοι θνητοί θνητοὶ ἀθάνατοι ζῶντες τὸν ἐκείνων θάνατον τὸν δὲ ἐκείνων βίον τεθνεῶτεςImmortali mortali mortali immortali vivendo di quelli la morte di quelli la vita morendo (Ippolito DK 22 B62)

ὁ δὲ Ἡράκλειτός φησιν ὅτι καὶ τὸ ζῆν καὶ τὸ ἀποθανεῖν καὶ ἐν τῷ ζῆν ἡμᾶς ἐστι καὶ ἐν τῷ τεθνάναιmiddot ὅτε μὲν γὰρ ἡμεῖς ζῶμεν τὰς ψυχὰς ἡμῶν τεθνάναι καὶ ἐν ἡμῖν τεθάφθαι ὅτε δὲ ἡμεῖς ἀποθνῄσκομεν τὰς ψυχὰς ἀναβιοῦν καὶ ζῆνEraclito afferma che il vivere e il morire sono presenti nella nostra vita e nella ltnostragt morte mentre noi viviamo infatti le nostre anime sono morte e sepolte in noi quando invece noi moria-mo le ltnostregt anime tornano in vita e vivono (Sesto Empirico Schizzi pirroniani III 230)

63 Cosigrave Tonelli eraclito Dellrsquoorigine cit p 17764 Che certamente non deve indurre alla tentazione di ridurre alla sola chiave

religiosa il discorso dellrsquoEfesio (come a nostro avviso erroneamente fece Macchioro) Su questo punto le raccomandazioni di F casadesuacutes Bordoy Heraacuteclito y el orfismo in A BernaBeacute y f casadesuacutes (coords) Orfeo y la tra-diciacuteon oacuterfica cit II pp 1099 ss

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

Lrsquoeco religiosa non egrave in vero lrsquounica che possa cogliersi nel te-sto che sembra congegnato a chiasmo (come altri) con mirabile accuratezza una cura che fa sospettare lrsquointenzione complessa di sfruttare lrsquoesemplaritagrave dello specifico rilievo di tensioni convergen-ti per rinviare allrsquouniversale contesto dellrsquoarmoniosa unione dei contrari65

ταὐτό τrsquo ἔνι ζῶν καὶ τεθνηκὸς καὶ [τὸ] ἐγρηγορὸς καὶ καθεῦδον καὶ νέον καὶ γηραιόνmiddot τάδε γὰρ μεταπεσόντα ἐκεῖνά ἐστι κἀκεῖνα πάλιν μεταπεσόντα ταῦταLa stessa cosa egrave il vivente e il morto lo sveglio e il dormirente il giovane e il vecchio queste cose infatti mutando son quelle e quelle di nuovo mutando sono queste (Plutarco DK 22 B88)

La suggestione orfica egrave tuttavia forte66 come allusione (i) alla coincidenza di caducitagrave (umana) e immortalitagrave (divina dellrsquoanima) di morte (liberazione dellrsquoanima dalla prigione corporea) e rinasci-ta (reincarnazione dellrsquoanima) e quindi di morte (del corpo) e vita (dellrsquoanima) ovvero piugrave specificamente (ii) allo stesso Dioniso dio che muore immortale mortale dio che vive la condizione (e dunque la morte) dei mortali o (iii) agli iniziati (mortali) alla loro liberazione dal ciclo nascita-morte (riconquista della natura divina immortale) conseguenza della loro identificazione con il dio del loro morire la sua vita67A suggerire un ripensamento della posizione religiosa di Eraclito egrave oggi tuttavia uno dei piugrave importanti ritrovamenti papiracei dellrsquoul-timo secolo (1962) il sapiente di Efeso vi egrave infatti direttamente nominato e citato in un esplicito contesto religioso orfico

65 Su questo la cauta valutazione di Casadesuacutes ibidem66 Come non egrave sfuggito alla tradizione da K reinhardt Parmenides und die

Geschichte die griechischen Philosophie (1916) Frankfurt aM Vittorio Klostermann 19854 p 196 al recente The Texts of Early Greek Philosophy The Complete Fragments and Selected Testimonies of the Major Presocratics trans-lated and edited by DW Graham Part I Cambridge CUP 2010 pp 192-193 passando per WKC Guthrie A History of Greek Philosophy cit p 478

67 Per questo aspetto V Macchioro Zagreus cit pp 414-415

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Dario Zucchello

Exucursus Eraclito nel Papiro Derveni

Le 26 colonne superstiti del cosiddetto68 Papiro Derveni - un rotolo (parzialmente distrutto dal fuoco di una pira) risalente allrsquoincirca al periodo 350-300 aC69 ma contenente un testo da datare probabilmente intorno alle fine del V secolo aC70 ndash possono sostanzialmente suddividersi in due sezioni la prima offre istruzio-ni rituali e indicazioni escatologiche (colonne 1-6 con una ripre-sa alla colonna 20) lrsquoaltra lrsquoesegesi allegorica di un piugrave antico e sconosciuto poema (esametrico) attribuito a Orfeo le cui citazioni evocano frammenti delle rapsodie e degli inni conservati sotto quel nome71 (egrave stato ipotizzato possa trattarsi di una versione sintetica della teogonia orfica nota come Protogonos Theogony composta intorno alla fine del VI secolo aC72)Sebbene nel commento possano facilmente individuarsi echi della cultura naturalistica del V secolo aC (Anassagora e Diogene di Apollonia in particolare) accanto al nome di Orfeo lrsquounico con-servato egrave appunto quello di Eraclito (laquoche parla come uno che fa discorsi sacriraquo ὅσπερ ἴκελα ἱερολόγωι λέγων) e a parte un espli-cito riferimento (col XXII) agli Ὕμνοι (orfici) il suo egrave lrsquounico

68 Dal luogo del recupero a pochi chilometri da Salonicco in un sito funerario69 F casadesuacutes El papiro de Derveni in A BernaBeacute y f casadesuacutes (coords)

Orfeo y la tradiciacuteon oacuterfica cit I p 462 Propendono per il 340-320 aC K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction in The Derveni Papyrus edited with Introduction and Commentary by Th kouremenos Gm ParaacutessoGlou k tsantsanoGlou Firenze Olshki Editore 2006 p 9 R radice Introduzione in Allegoristi dellrsquoetagrave classica Opere e frammenti a cura di i ramelli Milano Bompiani 2007 p XIII

70 K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit p 10 Qualche per-plessitagrave su questa datazione egrave espressa da D sider Heraclitus in the Derveni Papyrus in Studies on the Derveni Papyrus edited by a laks and GW most Oxford Clarendon Press 1997 p 138 favorevole a una collocazione nel IV secolo aC

71 Ms funGhi The Derveni Papyrus in Studies on the Derveni Papyrus cit p 27 G BeteGh The Derveni Papyrus Cosmology Theology and Interpretation Cambridge Cambridge University Press 2004 pp 130-131

72 Lrsquoipotesi egrave di ML West The Orphic Poems Oxford Clarendon Press 1983 pp 82 ss Per una discussione K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit pp 25 ss

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

scritto (oltre al poema commentato) di cui sia direttamente citato un passaggio

ἥλιο[ς ]του κατὰ φύσιν ἀνθρω[πηΐου] εὖρος ποδός [ἐστι]τοὺ[ς οὔρου]ς οὐχ ὑπερβάλλωνmiddot ει []ρουσε[[ἐ]κ[βήσετα]ι Ἐρινύε[ς] νιν ἐξευρήσου[σι Δίκης ἐπίκουροι]Il sole secondo natura egrave dellrsquoampiezza di un piede umano e non supera i limiti Se oltrepasseragrave lo scopriranno le Erinni assistenti di Dike (col IV)73

nella tradizione posteriore conservato in due distinte citazioni (ri-spettivamente di Aeumltius e Plutarco) nellrsquoedizione DielsKranz pro-poste come frammenti B3 e B9474

(περὶ μεγέθους ἡλίου) εὖρος ποδὸς ἀνθρωπείουLa grandezza del Sole egrave di un piede umano (DK 22 B3)

ἥλιος γὰρ οὐχ ὑπερβήσεται μέτραmiddot εἰ δὲ μή Ἐρινύες μιν Δίκης ἐπίκουροι ἐξευρήσουσιν[Il Sole non oltrepasseragrave le misure altrimenti le Erinni ministre di Dike lo scoprirebbero (DK 22 B94)

Bencheacute il cotesto della citazione sia piuttosto danneggiato e quindi la ricostruzione approssimativa lrsquoautore appare impegnato a difen-dere la propria convinzione che lrsquoordine della natura sia preservato secondo un preciso disegno provvidenziale la citazione di Eraclito sembra in questo senso funzionale al rilievo dellrsquoequilibrio cosmico tutelato da Dike attraverso il servizio delle Erinni (che sorvegliano il rispetto delle laquomisureraquo μέτρα) nellrsquoidentitagrave del prefissato ciclo

73 Citiamo testo greco e traduzione da Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 900-901 Essi sono basati sostanzialmente sullrsquoedizione G BeteGh The Derveni Papyrus cit tenendo conto di alcune migliorie apportate da The Derveni Papyrus edited with Introduction and Commentary by Th kouremenos Gm ParaacutessoGlou k tsantsanoGlou cit

74 Se egrave valida lrsquoipotesi che il testo di Derveni risalga alla fine del V secolo aC si tratterebbe della piugrave antica citazione dello scritto di Eraclito come segnala G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 325

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Dario Zucchello

solare (giorno e notte)75 cosigrave nel testo papiraceo il sole ndash rigoro-samente vigilato dalla divinitagrave - si rivela essenziale come garanzia dellrsquoordinamento dellrsquouniverso

τροφ[ὸν δὲ λέγων αὐ]τὴν αἰνί[ζε]ται ὅτι [ἅ]σσαὁ ἥλι[ος θερμαίνων δ]ιαλύει ταῦτα ἡ νὺξ ψύχουσασυ[νίστησιν ] ἅσσα ὁ ἥλιος ἐθέρ[μ]Chiamandola (la Notte) laquonutriceraquo (Orfeo) esprime in forma meta-forica che tutto ciograve che il sole scaldando dissolve la notte riuni-sce raffreddando tutte le cose che il sole ha scaldato (col X)76

[] τὰ νῦν ἐόνταὁ θεὸς εἰ μὴ ἤλθελεν εἶναι οὐκ ἂν ἐπόησεν ἥλιον ἐποίησε δὲτοιοῦτογ καὶ τοσοῦτον γινόμενον οἶος ἐν ἀρχῆι τοῦ λόγουδιηγεῖται [] Se il dio non avesse voluto che esistessero le realtagrave ora esistenti non avrebbe creato il sole invece lo ha fatto con caratteristiche e grandezze tali come spiega agli inizi del discorso77 (col XXV)78

Allrsquointerno delle colonne superstiti la citazione non appare acci-dentale echi eraclitei si possono cogliere nei passaggi del com-mento e riflettono forse convergenze tematiche tra i versi del poe-ma e lo scritto dellrsquoEfesioI versi ripresi nel commento insistono in effetti sul governo divino del mondo

[] τὰ δrsquo ἐόντα δ[ηλοῖ]γενέσθαι τοιαῦτ[α] διὰ τοῦτον καὶ γενόμενα ε[ἶναι]ἐν τούτωι π[άντα Ση]μαίνει δrsquo ἐν τοῖς ἔπεσι το[ῖσδε]middotΖεὺς κεφα[λή Ζεὺς μέσ]σα Διὸς δrsquo ἐκ [π]άντα τέτ[υκται] []E chiarisce che le cose esistenti sono divenute tali a causa di

75 Su questo punto D sider Heraclitus in the Derveni Papyrus cit p 14476 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 906-90777 Egrave possibile che il riferimento sia proprio alla colonna IV e al contesto della ci-

tazione eraclitea Dubbi in proposito sono tuttavia stati avanzati da Betegh (G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 327-328)

78 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 922-923

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

questo [Zeus] e tutte le cose che sono venute allrsquoessere esistono in questo lo indica in queste parole laquoZeus egrave il capo Zeus egrave la parte mediana da Zeus tutte le cose risultano costituiteraquo (col XVII)79

marcando il ruolo ordinatore del fuoco (cui il commentatore rico-nosce funzione cosmogonica ed escatologica80)

[] Μοῖραν δrsquo ἐπικλῶσαιλέγοντες τοῦ Διὸς τὴμ φρόνησιν ἐπικυρῶσαιλέγουσιν τὰ ἐόντα καὶ τὰ γινόμενα καὶ τὰ μέλλονταὅπως χρὴ γενέσθαι τε καὶ εἶναι κα[ὶ] παύσασθαιβασιλεῖ δὲ αὐτὸν εἰκάζει (τοῦτο γάρ οἱ προσφέρεινἐφα[ί]νετο ἐκ τῶν λεγομένων ὀνομάτων) λέγων ὧδεmiddotΖεὺς βασιλεὺς Ζεὺς δrsquo ἀρχὸς ἁπάντων ἀργικέραυσος[βασιλέ]α ἔφη εἶναι ὅτι πολλ[ῶν ] ωμ μία[ἀρχὴ κ]ρατεῖ καὶ πάντα τελεῖ [][] E dicendo che la Moira fila dicono che la saggezza di Zeus dispone le cose che esistono quelle che vengono allrsquoessere e quel-le che saranno come devono venire allrsquoessere essere e cessare di esistere E lo assimila ad un sovrano ndash questo infatti tra tutti i nomi che vengono detti gli parve che gli si addicesse maggior-mente ndash dicendo laquoZeus sovrano Zeus che governa su tutte le cose con vivida folgoreraquo Disse che egrave sovrano poicheacute di molti un solo potere prevale e compie tutte le cose [] (col XIX)81

Due aspetti chiaramente accennati a piugrave riprese nei frammenti di Eraclito con analoga direzione della folgore (κεραυνός) tradizio-nale simbolo della giustizia divina ma anche espressione del fuoco piugrave puro (πρηστήρ)82

τῶν τε ζώιων τά τε ἄγρια καὶ ἥμερα τά τε ἐν ἀέρι καὶ ἐπὶ γῆς καὶ ἐν ὕδατι βοσκόμενα γίνεταί τε καὶ ἀκμάζει καὶ φθείρεται τοῖς τοῦ θεοῦ πειθόμενα θεσμοῖςmiddot π ᾶ ν γὰρ ἑ ρ π ε τ ὸ ν π λ η γ ῆ ι ν έ μ ε τ α ι ὥς φησιν Ἡράκλειτος

79 Ibi pp 914-91580 Su questo aspetto si puograve sinteticamente consultare il commento di Ilaria Ramelli

alla col XXVI del papiro in Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp942-94381 Ibi pp 916-91782 eraclito Frammenti cit 297

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Dario Zucchello

Tra gli animali quelli sia selvatici sia domestici che vivono in aria sulla terra e nellrsquoacqua nascono crescono e muoiono se-guendo le leggi del dio sostiene infatti Eraclito che ogni anima-le egrave condot to a l pascolo dal la f rusta (Pseudo-Aristotele [de mundo] DK 22 B11)

γίνεσθαι λέγων οὕτωςmiddot τ ὰ δ ὲ π ά ν τ α ο ἰ α κ ί ζ ε ι κ ε ρ α υ ν ό ς τουτέστι κατευθύνει κεραυνὸν τὸ πῦρ λέγων τὸ αἰώνιον λέγει δὲ καὶ φρόνιμον τοῦτο εἶναι τὸ πῦρ καὶ τῆς διοικήσεως τῶν ὅλων αἴτιον Dice che avviene cosigrave tutte le cose dirige la folgore cioegrave gui-da con la folgore intendendo la folgore come il fuoco eterno Sostiene anche che questo fuoco egrave intelligente e dellrsquoordinamento dellrsquouniverso egrave causa (Ippolito DK 22 B64)

πάντα γάρ φησί τὸ πῦρ ἐπελθὸν κρινεῖ καὶ καταλήψεταιDice infatti che tutte le cose il fuoco giungendo giudicheragrave e con-danneragrave (Ippolito DK 22 B66)

La ricorrenza di καταλαμβάνω83 in analogo contesto repressivo consente lrsquoaccostamento tra πῦρ e Δίκη

Δίκη καταλήψεται ψευδῶν τέκτονας καὶ μάρτυραςDike afferreragrave fabbricatori e testimoni di falsitagrave (Clemente Alessandrino DK 22 B28)

rafforzando lrsquoimpressione che Eraclito non si limiti a sottolineare un equilibrio di elementi o di processi ma alluda in generale alla giustizia divina84 Lrsquointenzione dellrsquoautore del papiro nel citarne il testo potrebbe dunque essere stata quella di collegare i due pilastri della propria esegesi cosmologia ed escatologia85 rivelando cosigrave una prospettiva di lettura cui evidentemente lo scritto dellrsquoEfesio si prestavaAllrsquoesempio di Eraclito potrebbero rinviare alcuni specifici rilievi del commentatore il riconoscimento del valore immediatamente

83 eraclito Frammenti cit p 30384 G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 34385 Ibi p 329

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

enigmatico della poesia e dellrsquoimportanza di comunicare i conte-nuti di maggior pregio (μεγάλα) in modo sibillino per sfuggire a volgari fraintendimenti

ὕ]μνον [ὑγ]ιῆ καὶ θεμ[ι]τὰ λέγο[ντα ] το γὰρ[τῆ]ι ποὴσει [κ]αὶ εἰπεῖν οὐχ οἶον τ[ε ἅμα τὴν ὀ]νομάτων[θέ]σιγ καὶ τ[ὰ] ῥηθέντα ἔστι δὲ ξ[ένη τις ἡ] πόησις[κ]ᾳὶ ἀνθρώ[ποις] αἰνι[γμ]ατώδης [ὁ δ]ὲ [Ὀρφεὺ]ς αὐτοῖς[ἐ]ρίστrsquo αἰν[ίγμα]τα οὐκ ἤθελε λέγειν [ἐν αἰν]ίγμας[ι]ν δὲ[μεγ]άλα ἱερ[ολογ]εῖται μὲν οὖγ καὶ ἀ[πὸ τ]οῦ πρώτου[καὶ] μέχρι ⟨τ⟩οῦ [τελε]υταίου ῥήματος ὡ[ς δηλοῖ] καὶ ἐν τῶι[εὐκ]ρινήτω[ι ἔπειmiddot θ]ύρας γὰρ ἐπιθέ[σθαι κελ]εύσας τοῖ[ς][ὠσὶ]ν αὐτ[οὺς οὔτι νομο]θετεῖμ φη[σιν τοῖς] πολλοῖς []Un inno che dice cose sane e conformi al diritto divino infatti con la poesia Infatti non egrave possibile dire al contempo la posizione delle parole e le frasi La poesia perograve egrave qualcosa di strano e di enigmatico per gli uomini Ora Orfeo non voleva dire loro enigmi ingannevoli bensigrave cose importanti in enigmi Dunque espone un discorso sacro dalla prima allrsquoultima parola come mostra anche nel verso ben scelto avendo ordinato loro di porsi delle porte sulle orecchie dice di non istituire leggi per i piugrave [] (col VII)86

La veritagrave dello ἱερὸς λογός egrave necessariamente espressa ἐν αἰνίγμαςιν per proteggerla dagli laquouominiraquo (ἀνθρώποις) essa ri-chiede dunque adeguata disposizione sottolineata nel poema da un gesto (laquoporsi porte sulle orecchieraquo θύρας ἐπιθέσθαι τοῖς ὠσὶν un invito a totale concentrazione) e dallrsquoesplicito diniego della co-municazione laquoai piugraveraquo (τοῖς πολλοῖς) Le scelte lessicali evocano espressioni che ritroviamo nelle citazioni eraclitee la cui struttura egrave forse presente allrsquoautore nellrsquoaccenno a una studiata costruzione verbale ogni parola di Orfeo impone lrsquourgenza interpretativa rin-viando a un senso riposto oltre quello immediato LrsquoEfesio tutta-via egrave richiamato nel commento soprattutto dallrsquoidea di fondo evi-dentemente presente nel poema orfico che lrsquointelligenza del testo sacro (ὕμνον) presupponga una chiave (lrsquoiniziazione alla parola di Orfeo) Anche per la comprensione dellrsquounitario assetto della realtagrave

86 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 904-905

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(κόσμον τόνδε͵ τὸν αὐτὸν ἁπάντων B30) infatti egrave essenziale la decifrazione del logos87

οὐκ ἐμοῦ ἀλλὰ τοῦ λόγου ἀκούσαντας ὁμολογεῖν σοφόν ἐστιν ἓν πάντα εἶναιnon ascoltando me ma il logos egrave saggio convenire che tutte le cose sono uno (Ippolito DK 22 B50)

Analogamente nello stigma del commentatore nei confronti dellrsquoincomprensione dei non iniziati (cui nelle colonne superstiti ci si riferisce come οἱ πολλοί οἱ οὐ γινώσκοντες οἱ οὐκ εἰδότες) e del conseguente stravolgimento del significato delle divinazioni

[] αὐτοῖς πάριμεν [εἰς τὸ μα]ντεῖον ἐπερ[ω]τής[οντες]τῶν μαντευομένων [ἕ]νεκεν εἰ θεμι ltgtἐν Ἅιδου δεινὰ τί ἀπιστοῦσι οὐ γινώς[κοντες ἐ]νύπνιαοὐδὲ τῶν ἄλλων πραγμάτων ἕκαστ[ον] διὰ ποίων ἂνπαραδειγμάτων π[ι]στεύοιεν ὑπό τ[ῆς τε]ἁμαρτ⟨ί⟩ηςκαὶ [τ]ῆς ἄλλης ἡδον[ῆ]ς νενικημένι[οι οὐ] μανθ[άνο]υσιν[οὐδὲ] πιστεύουσι ἀπ[ι]στίη δὲ κἀμα[θίη τὸ αὐτόmiddot ἢν γὰρ][μὴ μα]νθάνωσι μη[δ]ὲ γινώ[σ]κως[ιν οὐκ ἔστιν ὅπως][πιστεύου]σιν [][] per essi andiamo nella sede delle divinazioni per interrogare e avere dei responsi se sia concesso dal diritto divino ltgt cose terribili nellrsquoAde percheacute non vi credono Dal momento che non comprendono i sogni neacute ciascuna delle altre cose grazie a quali esempi potrebbero credere Poicheacute si sono lasciati vincere dalla colpa e da altri piaceri non imparano e non credono Ora la man-canza di fede e la mancanza di apprendimento sono la stessa cosa Se infatti non apprendono e non riconoscono non hanno modo di aver fede [] (col V)88

egrave possibile rinvenire eco della denuncia eraclitea del fraintendi-mento volgare dellrsquoelemento religioso (B15) e della superficiale credulitagrave popolare

87 D oBBink Cosmology as Initiation in Studies on the Derveni Papyrus cit p 4288 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 902-903

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

ἀλλὰ τῶν μὲν θείων τὰ πολλά καθrsquo Ἡράκλειτον ἀ π ι σ τ ί η ι δ ι α φ υ γ γ ά ν ε ι μ ὴ γ ι γ ν ώ σ κ ε σ θ α ιMa la maggior parte delle cose divine secondo Eraclito s i sot-t rae a l la conoscenza per incredul i tagrave ltdegli uominigt (Plutarco DK 22 B86)

ma anche del rilievo posto sul retto orientamento sulla disposizio-ne che deve sostenere la ricerca

ἐὰν μὴ ἔλπηται ἀνέλπιστον οὐκ ἐξευρήσει ἀνεξερεύνητον ἐὸν καὶ ἄπορονSe uno non spera non potragrave trovare lrsquoinsperabile percheacute esso egrave dif-ficile da trovare e impervio (Clemente Alessandrino DK 22 B18)

In generale la polemica eraclitea nei confronti dei laquomoltiraquo (οἱ πολλοί) e della loro mancanza di intendimento e orientamento po-trebbe far da sfondo alla commiserazione del commentatore per la mancata intelligenza dei sacrifici intelligenza che impone di col-legare le azioni e i gesti di culto (τὰ δρώμενα) alla comprensione della recitazione (τὰ λεγόμενα) cosigrave giustificando lrsquoopera di ese-gesi89 La salvezza era con ogni probabilitagrave promessa allrsquoiniziato a tre condizioni una corretta condotta di vita una adeguata cono-scenza determinate pratiche cultuali90

ἀνθρώπω[ν ἐμ]πόλεσιν ἐπιτελέσαντες [τὰ ἱε]ρὰ εἶδονἔλασσον σφᾶς θαυμάζω μὴ γινώσκειν οὐ γὰρ οἷόν τεἀκοῦσαι ὁμοῦ καὶ μαθεῖν τὰ λεγόμενα ὅσοι δὲ παρὰ τοῦτέχνημ ποιομένου τὰ ἱερὰ οὗτοι ἄξιοι θαυμάζεσθαικαὶ οἰκτε[ί]ρεσθαι θαυμάζεσθαι μὲν ὅτι δοκοῦντεςπρότερον ἢ ἐπιτελέσαι εἰδήσειν ἀπέρχονται ἐπι-τελέσαντες πρὶν εἰδέναι οὐδrsquo ἐπανερόμενοι ὥσπερὡς εἰδότες τι ὧν εἶδον ἢ ἤκουσαν ἢ ἔμαθον [οἰ]κτε⟨ί⟩ρεσθαι δὲὅτι οὐκ ἀρκεῖ σφιν τὴν δαπάνην προανηλῶσθαι ἀλλὰκαὶ τῆσ γνώμης στερόμενοι προσαπέρχονταιπρὶμ μὲν τὰ [ἱ]ερὰ ἐπιτελέσαι ἐλπίζον[τε]ς εἰδήσειν

89 K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit pp 52-5390 K tsantsanoGlou The First Columns of the Derveni Papyrus and their

Religious Significance in Studies on the Derveni Papyrus cit p 101

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ἐπ[ιτελές]αντ[ες] δὲ στερηθέντες κα[ὶ τῆς] ἐλπί[δος] ἀπέρχονταιNelle cittagrave degli uomini compiendo i riti sacri hanno visto mi meraviglio di meno che non abbiano conoscenza Non egrave infatti possibile udire e al contempo anche imparare ciograve che viene detto Ora coloro che (vorrebbero farlo) imparando da colui che compie le cerimonie sacre come unrsquoarte sono degni di stupore e di com-miserazione di stupore percheacute convinti che acquisiranno il sapere prima di aver compiuto i riti se ne vanno dopo averli compiuti prima di avere acquisito la conoscenza senza nemmeno fare do-mande come se sapessero qualcosa di ciograve che hanno visto udito o appreso E sono degni di commiserazione percheacute non basta loro aver speso il loro denaro in anticipo ma se ne vanno anche pri-vi di conoscenza Sperando di ottenere conoscenza prima di aver compiuto le cerimonie sacre dopo averle compiute se ne vanno deprivati perfino della speranza (col XX)91

In relazione a quanto sopra marcato circa la presa di posizione era-clitea nei confronti della presunta azione purificatrice dei μάγοι egrave necessario segnalare come proprio nelle colonne iniziali (I-VI le piugrave danneggiate) del Papiro Derveni che contengono la citazione del passo di Eraclito lrsquoautore si riferisse alle figure dei laquomagiraquo e al loro presunto intervento di catarsi e pacificazione nei confron-ti delle anime dei defunti accostandoli alle figure degli laquoiniziatiraquo (μύσται)

[] εὐ]χαὶ καὶ θυς[ί]αι μειλίσσουσι τὰ[ς ψυχάς]ἐπ[ωιδὴ δ]ὲ μάγων δύναται δαίμονας ἐμ[ποδὼνγι[νομένο]υς μεθιστάναιmiddot δαίμονες ἐμποδών ὄντες εἰσὶψ[υχαὶ τιμω]ροί τὴν θυς[ία]ν τούτου ἕνεκε[μ] π[οιοῦσ]ι[νοἱ μά[γο]ι ὡσπερεὶ ποινὴν ἀποδιδόντες τοῖ⟨ς⟩ δὲἱεροῖ[ς] ἐπισπένδουσιν ὕ[δω]ρ καὶ γάλα ἐξ ὧνπερ καὶ τὰςχοὰς ποιοῦσι ἀνάριθμα [κα]ὶ πολυόμφαλα τὰ πόπαναθύουσιν ὅτι καὶ αἱ ψυχα[ὶ ἀν]άριθμοί εἰσι μύσταιΕὐμενίσι προθύουσι κ[ατὰ τὰ] αὐτὰ μάγοις [][] preghiere e sacrifici addolciscono le anime e il canto dei Magi che incanta puograve allontanare i degravemoni quando siano divenuti un impedimento i degravemoni che costituiscono un impedimento sono

91 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 916-917

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

anime vendicatrici Per questo i magoi offrono il sacrificio come se stessero pagando una pena E durante i riti sacri offrono acqua e latte con i quali compiono anche le libagioni Ed offrono torte innumerevoli con molti ombelichi poicheacute anche le anime sono innumerevoli Gli iniziati compiono un sacrificio preliminare alle Eumenidi allo stesso modo in cui lo fanno i magoi [] (col VI)92

Ciograve che in apparenza si legge come un apprezzamento potrebbe tuttavia in assenza di un contesto piugrave determinato celare un at-tacco contro le pratiche misteriche e la ciarlateneria di presunti ldquopurificatorirdquo proprio come quello portato da Eraclito e piugrave tardi da Platone (Repubblica II 364b-365a)93 egrave possibile che pur vi-cino allrsquoinsegnamento orfico il commentatore in realtagrave prendesse le distanze da quelli che denunciava come fraintendimenti con-trapponendo direttamente alle pratiche descritte lrsquoinsegnamento da ricavare dallrsquointerpretazione della parola di Orfeo94La citazione eraclitea potrebbe quindi essere intervenuta nel con-testo di unrsquointroduzione polemica a confermare come la rivela-zione della veritagrave fosse destinata a ribaltare le false convinzioni volgari95 lrsquointenzione nellrsquoinsieme sarebbe stata allora quella di condannare una partecipazione passiva e inconsapevole a riti di cui non si intenda il reale significato religioso96 In questo senso la scelta dellrsquoautore potrebbe corroborare lrsquoipotesi che la battaglia culturale dellrsquoEfesio contro le degenerazioni dei culti misterici fos-se avvertita nel V secolo aC come paradigmaticaA questa peculiare presenza di Eraclito allrsquointerno di una cornice orfica si deve aggiungere quanto ebbe a segnalare (tra II e III seco-lo dC) Clemente Alessandrino

92 Ibi pp 902-90393 Pare sensata lrsquoipotesi di Kouremenos (K tsantsanoGlou-Th kouremenos

Introduction cit pp 56-57)94 Sebbene non manchi chi interpreta il riferimento ai μάγοι in senso positivo

addirittura come una sorta di autocitazione da parte dellrsquoautore del testo (K tsantsanoGlou The First Columns of the Derveni Papyrus cit p 110 nota 25 G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 82)

95 K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit pp 55-5696 Ms funGhi The Derveni Papyrus cit p 32

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σιωπῶ δὲ Ἡράκλειτον τὸν Ἐφέσιον ὃς παρrsquo Ὀρφέως τὰ πλεῖστα εἴληφενNon parlo di Eraclito lrsquoEfesio il quale ricavograve da Orfeo la mag-gior parte delle sue opinioni (Clemente Alessandrino Stromata 62271)

Lrsquoaccostamento (abbozzato almeno per alcune opinioni anche in Plutarco e Proclo97) scaturirebbe da una certa confusione nella re-lazione tra il pensatore di Efeso e le fonti orfiche consolidatasi (in rapporto ai temi intravisti nei frammenti del papiro Derveni) nel corso dei secoli Egrave in effetti possibile98 che in piena autonomia (cioegrave senza presupporre unrsquoadesione religiosa) e per i propri obiet-tivi Eraclito avesse ricavato e adattato motivi - quello dellrsquounitagrave o ciclica interconnessione dei contrari per esempio - attestati anche nel materiale orfico piugrave antico Le tavolette drsquoosso rinvenute99 in un sito religioso dellrsquoantica Olbia Pontica (Mar Nero) e risalenti alla metagrave del V secolo aC insistono in effetti sulla loro immediata identitagrave

ΒΙΟΣ ΘΑΝΑΤΟΣ ΒΙΟΣ (tav 1)

ΕΙΡΗΝΗ ΠΟΛΕΜΟΣΑΛΗΘΕΙΑ ΨΕΥΔΟΣ (tav 2)

[ΣΩΜ]Α ΨΥΥΧΗ (tav 3)

cosigrave da richiamare anche nella loro sintassi celebri frammenti era-clitei

ἀθάνατοι θνητοί θνητοὶ ἀθάνατοι ζῶντες τὸν ἐκείνων θάνατον τὸν δὲ ἐκείνων βίον τεθνεῶτεςImmortali mortali mortali immortali vivendo di quelli la morte di quelli la vita morendo (Ippolito DK 22 B62)

97 D sider Heraclitus in the Derveni Papyrus cit p 14898 Ibi pp 147-148 G BeteGh The Derveni Papyrus cit pp 342-34399 Nel 1951 ma pubblicate solo nel 1978

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

ὁ θεὸς ἡμέρη εὐφρόνη χειμὼν θέρος πόλεμος εἰρήνη κόρος λιμός (τἀναντία ἅπανταmiddot οὗτος ὁ νοῦς) ἀλλοιοῦται δὲ ὅκωσπερ ltπῦρgt ὁπόταν συμμιγῆι θυώμασιν ὀνομάζεται καθrsquo ἡδονὴν ἑκάστουIl dio egrave giorno notte inverno estate guerra pace sazietagrave fame (tutti gli opposti egli egrave lrsquointelligenza) si trasforma come il fuoco quan-do si mescola con gli odori ed egrave nominato secondo lrsquoaroma di ognuno (Ippolito DK 22 B67)

Difficile in questo caso stabilire la prioritagrave cronologica ma egrave co-munque interessante registrare le convergenze non deve dunque sorprendere che il commentatore di Derveni intravedesse una pos-sibile sintonia tra le sentenze eraclitee e le proprie preoccupazioni e che successivamente qualcuno arrivasse a immaginare unrsquoim-probabile dipendenza segnalata appunto da Clemente La fruizio-ne di testi e forse di modalitagrave espressive e atteggiamenti eraclitei nel papiro Derveni puograve dunque attestare solo la possibilitagrave di una comune sensibilitagrave morale e religiosa e giustificare indirettamente lrsquoipotesi che lrsquoEfesio conoscesse i testi sacri al culto orfico

Spegnere la tracotanza la polemica politica

Diversi segnali suggeriscono di considerare probabile che nella battaglia condotta da Eraclito nei confronti della cultura contempo-ranea la polemica politica incidesse particolarmente100 Come se-gnalato da Diels-Kranz (in appendice alle testimonianze sulla vita del pensatore di Efeso101) disponiamo in questo senso anche di un riscontro esterno

100 Per una recente radicale rilettura di Eraclito in chiave politica si puograve consul-tare i PoZZoni Eraclito de-crittato Lrsquoontologia civica di Eraclito di Efeso Villasanta (MI) Liminamentis 2009 Un precedente puograve considerarsi A caPiZZi Eraclito e la sua leggenda Proposta di una diversa lettura dei fram-menti Roma Ateneo 1979

101 Nella edizione tedesca Die Fragmente der Vorsokratiker von H diels herausge-geben von W kranZ Band I Berlin Weidmannsche Verlagsbuchhandlung 196110 p 144 Lrsquoappendice manca invece nellrsquoedizione italiana I Presocratici a cura di G Reale Milano Bompiani 2006

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Monete di epoca romana presentano con lrsquoiscrizione ηρακλειτοςε-φεςιων (Eraclito degli Efesi) una figura barbuta eretta che guarda a sinistra con la mano destra levata (come per un discorso) lrsquoindi-ce rivolto a seacute e la sinistra che regge una mazza sequenza di gesti che egrave stata interpretata come segno di preghiera e venerazione102 ovvero come rituale iniziatico o ancora icastico invito a guardare dentro seacute stessi103 Il particolare della mazza potrebbe tuttavia evo-care la battaglia morale dellrsquoEfesio (la sua lotta contro il vizio104) ovvero alludere a Eracle proponendone lrsquoaccostamento a Eraclito (come nella quarta epistola pseudoeraclitea) e corroborare cosigrave la notizia dellrsquoesistenza in Efeso di una statua di Eraclito rappresen-tato come Eracle105 ciograve ne confermerebbe la statura pubblica che la raffigurazione nellrsquoatto di parlare potrebbe celebrare

Drsquoaltra parte nella tradizione dossografica allo scritto di Eraclito era esplicitamente riferito anche un contenuto politico

τὸ δὲ φερόμενον αὐτοῦ βιβλίον ἐστὶ μὲν ἀπὸ τοῦ συνέχοντος Περὶ φύσεως διήιρηται δὲ εἰς τρεῖς λόγους εἴς τε τὸν περὶ τοῦ παντὸς καὶ πολιτικὸν καὶ θεολογικόνIl libro che di lui egrave tramandato egrave intitolato per il suo contenu-to Sulla natura ma egrave suddiviso in tre trattazioni quella intorno allrsquouniverso [al tutto] quella politica e quella teologica (Diogene Laerzio DK 22 A15)

e ne era stata avanzata una lettura in chiave decisamente etico-politica

[] ἐπιγράφουσι δὲ αὐτῶι οἱ μὲν Μούσας οἱ δὲ Περὶ φύσεως Διόδοτος δὲ ἀκριβὲς οἰάκισμα πρὸς στάθμην βίου ἄλλοι γνώμονrsquo ἠθῶν τρόπου κόσμον ἕνα τῶν ξυμπάντων [][] τῶν δὲ γραμματικῶν Διόδοτος ὃς οὔ φησι περὶ φύσεως εἶναι τὸ σύγγραμμα ἀλλὰ περὶ πολιτείας τὰ δὲ περὶ φύσεως ἐν παραδείγματος εἴδει κεῖσθαι[] Alcuni lo intitolano Muse altri Sulla natura Diodoto invece

102 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 66103 Tonelli in eraclito Dellrsquoorigine cit p 22104 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 65105 Ibidem

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Guida per una vita retta [esatta a piombo] altri ancora Regola (gnomone) dei costumi Disposizione di comportamento unica per tutti [][] tra i grammatici Diodoto il quale sostiene che lrsquoopera com-posta [da Eraclito] non verte sulla natura ma sullo Stato e che le parti sulla natura vi sono contenute solo come esempi (Diogene Laerzio DK 22 A112 15)

Probabilmente leggendarie ancorcheacute indicative di un orientamen-to che lrsquoantichitagrave attribuiva allrsquoEfesio le azioni e le pose con cui Eraclito avrebbe accompagnato le proprie prese di posizione poli-tiche secondo Plutarco e Diogene

οἱ δὲ συμβολικῶς ἄνευ φωνῆς ἃ δεῖ φράζοντες οὐκ ἐπαινοῦνται καὶ θαυμάζονται διαφερόντως ὡς Ἡ ἀξιούντων αὐτὸν τῶν πολιτῶν γνώμην τινrsquo εἰπεῖν περὶ ὁμονοίας ἀναβὰς ἐπὶ τὸ βῆμα καὶ λαβὼν ψυχροῦ κύλικα καὶ τῶν ἀλφίτων ἐπιπάσας καὶ τῶι γλήχωνι κινήσας ἐκπιὼν ἀπῆλθεν ἐνδειξάμενος αὐτοῖς ὅτι τὸ τοῖς τυχοῦσιν ἀρκεῖσθαι καὶ μὴ δεῖσθαι τῶν πολυτελῶν ἐν εἰρήνηι καὶ ὁμονοίαι διατηρεῖ τὰς πόλειςColoro che per segni senza parole esprimono quanto deve esser detto non sono forse lodati e ammirati in modo particolare Come Eraclito il quale chiedendogli i concittadini di esprimere una sen-tenza sulla concordia salito sulla tribuna prese una coppa di acqua fredda vi sparse della farina drsquoorzo e rimescolata con menta la bevve e se ne andograve avendo cosigrave mostrato loro che lrsquoaccontentarsi di ciograve che si trova e il non aver bisogno di cose costose conservano la cittagrave in pace e in concordia (Plutarco DK 22 A3b)

ἀναχωρήσας δὲ εἰς τὸ ἱερὸν τῆς Ἀρτέμιδος μετὰ τῶν παίδων ἠστραγάλιζενmiddot περιστάντων δrsquo αὐτὸν τῶν Ἐφεσίων laquoτί ὦ κάκιστοι θαυμάζετεraquo εἶπενmiddotraquoἢ οὐ κρεῖττον τοῦτο ποιεῖν ἢ μεθrsquo ὑμῶν πολιτεύεσθαιraquoRitiratosi presso il tempio di Artemide giocava a dadi con i fan-ciulli e dal momento che gli Efesi lo attorniavano cosigrave parlograve laquoDi che cosa vi meravigliate o pessimi Non egrave forse meglio fare ciograve che partecipare alla vita della cittagrave con voiraquo (Diogene Laerzio DK 22 A13)

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La coniazione a Efeso in epoca romana della moneta di cui si egrave detto potrebbe aver suggellato la propensione eraclitea registrata dalla tradizione ad accentuare la propria sferzante polemica con un ampio ricorso a forme simboliche di comunicazione gestuale106Alla diretta presa di posizione di Eraclito nella convulsa vita del-la πόλις (e addirittura a un possibile ruolo di nomoteta analoga-mente a Senofane Pitagora e altri antichi sapienti) accenna sempre Diogene Laerzio in apertura della sua vita del filosofo

ἔλεγε δὲ καὶ laquoὕ β ρ ι ν χ ρ ὴ σ β ε ν ν ύ ν α ι μ ᾶ λ λ ο ν ἢ π υ ρ κ α ϊ ή ν raquo [B 43] καὶ laquoμάχεσθαι χρὴ τὸν δῆμον ὑπὲρ τοῦ νόμου ὅκωσπερ τείχεοςraquo [B 44] καθάπτεται δὲ καὶ τῶν Ἐφεσίων ἐπὶ τῶι τὸν ἑταῖρον ἐκβαλεῖν Ἑρμόδωρον ἐν οἷς φησινmiddotraquoἄξιον Ἐφεσίοις ἡβηδὸν ἀπάγξασθαι πᾶσι καὶ τοῖς ἀνήβοις τὴν πόλιν καταλιπεῖν ο ἵτ ινες Ἑρμόδωρον ἄνδρα ἑωυτῶν ὀνήιστον ἐξέβαλον φάντεςmiddot ἡμέων μηδὲ ε ἷς ὀνήιστος ἔστω ε ἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνraquo [B 121] ἀξιούμενος δὲ καὶ νόμους θεῖναι πρὸς αὐτῶν ὑπερεῖδε διὰ τὸ ἤδη κεκρατῆσθαι τῆι πονηρᾶι πολιτείαι τὴν πόλινDiceva pure laquoBisogna spegnere la tracotanza piugrave che un incen-dioraquo [B43] e laquoBisogna che il popolo combatta per la legge come per le mura della cittagraveraquo [B44] Attacca anche gli Efesi percheacute ave-vano espulso il suo compagno Ermodoro nel passo in cui afferma laquoSarebbe bene per gli Efesi adulti impiccarsi tutti quanti e lasciare la cittagrave ai fanciulli essi che esiliarono Ermodoro il piugrave abile tra loro sostenendo ldquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altrirdquoraquo [B121] Invitato comunque a dar loro leggi si rifiutograve dal momento che la cittagrave era giagrave dominata da una cattiva costituzione (DK 22 A12)

Lrsquoaccostamento a πυρκαϊή (conflagrazione incendio) suggerisce per ὕβρις nel contesto della prima citazione un significato politico laquoviolenza sfrenataraquo107 dunque piuttosto che mera tracotanza indivi-duale azione violenta di massa perpetrata dal δῆμος sollevazione che prevarica la norma stigmatizzata con una nota aristocratica (e

106 In questa direzione la lettura di AM BatteGaZZore Gestualitagrave e oracolaritagrave in Eraclito Genova Istituto di Filologia Classica e Medievale 1979

107 Cosigrave traduce Marcovich eraclito Frammenti cit p 366

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sapienziale) lrsquoincapacitagrave di stare al proprio posto108 In questo sen-so B43 egrave da leggere probabilmente come proposto da Diogene proprio in relazione a B44 contro la sedizione che mina dallrsquointer-no la comunitagrave il νόμος costituisce un baluardo analogo a quello che le mura (τεῖχος ) offrono contro lrsquoattacco esterno Soffocare la sommossa e ricondursi alla legge possono essere inquadrati allrsquoin-terno di una generale indicazione di fondo cui egrave allora possibile attribuire anche valore politico

ξὺν νόωι λέγοντας ἰσχυρίζεσθαι χρὴ τῶι ξυνῶι πάντων ὅκωσπερ νόμωι πόλις καὶ πολὺ ἰσχυροτέρως τρέφονται γὰρ πάντες οἱ ἀνθρώπειοι νόμοι ὑπὸ ἑνὸς τοῦ θείουmiddot κρατεῖ γὰρ τοσοῦτον ὁκόσον ἐθέλει καὶ ἐξαρκεῖ πᾶσι καὶ περιγίνεταιColoro che vogliono parlare con intendimento devono basarsi su ciograve che a tutto egrave comune come la cittagrave sulla legge e ancora piugrave fermamente Tutte le leggi umane infatti si alimentano dellrsquounica legge divina poicheacute quella domina quanto vuole basta per tutte le cose e avanza (Stobeo DK 22 B114)

διὸ δεῖ ἕπεσθαι τῷ ξυνῷ τοῦ λόγου δ΄ ἐόντος ξυνοῦ ζώουσιν οἱ πολλοὶ ὡς ἰδίαν ἔχοντες φρόνησινperciograve si deve seguire ciograve che egrave comune ma pur essendo il logos comune i piugrave vivono come se avessero un intendimento privato (DK 22 B2)

Il riferimento a τὸ ξυνόν sarebbe peculiare al pensiero di Eraclito109 risultando declinato a vari livelli il λόγος egrave laquocomuneraquo il κόσμος egrave laquocomuneraquo il πόλεμος egrave laquocomuneraquo Anche il νόμος egrave comune esso mantiene saldo lo stato (ἰσχυρίζεται νόμωι πόλις) alla cui conservazione tutti dovrebbero concorrere istituendo un ambi-to (politico) di relazioni umane110 che si sovrappone allo spazio fisico assicurato dal τεῖχος La difesa dellrsquouno non puograve essere

108 Ibidem109 G Vlastos Equality and Justice in Early Greek Cosmologies (1947) in G

vlastos Studies in Greek Philosophy vol I The Presocratics edited by DW Graham Princeton Princeton University Press 1995 p 73

110 Espressione del contenuto umano della πόλις (S maZZarino Il pensiero sto-rico classico Roma-Bari Laterza 1973 vol I p 82)

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disgiunta dal rispetto dellrsquoaltro Unrsquoeco forse dellrsquoidea soloniana di εὐνομίη ordinamento retto sulla giustizia111 e sulla conseguente solidarietagrave112 che in Eraclito si arricchisce tuttavia nel rilievo del θείος νόμος (πάντες οἱ ἀνθρώπειοι νόμοι ὑπὸ ἑνὸς τοῦ θείου) della peculiare allusione alle implicazioni tra (i) unicitagrave della legge divina e molteplicitagrave delle leggi umane ovvero (ii) unitagrave della leg-ge e contrastanti posizioni che in essa trovano armoniaAnalogo rilievo al dominio del νόμος egrave attribuito da Plutarco alla saggezza politica di Biante di Priene (presente nella tradizione dei Sette Sapienti)

ὁ Βίας ἔφησε κρατίστην εἶναι δημοκρατίαν ἐν ᾗ πάντες ὡς τύραννον φοβοῦνται τὸν νόμονBiante affermograve che la democrazia piugrave forte egrave quella in cui tutti temono la legge come un tiranno (Convivium Septem Sapientium 154e)

personaggio esplicitamente citato (e apprezzato) in un frammento eracliteo trasmesso da Diogene Laerzio

ὁ δυσάρεστος Ἡράκλειτος μάλιστα αὐτὸν ἐπῄνεσε γράψαςmiddot ἐν Πριήνῃ Βίας ἐγένετο ὁ Τευτάμεω οὗ πλέων λόγος ἢ τῶν ἄλλων καὶ οἱ Πριηνεῖς δὲ αὐτῷ τέμενος καθιέρωσαν τὸ Τευτάμειον λεγόμενον ἀπεφθέγξατοmiddot οἱ πλεῖστοι κακοίEraclito difficile a contentarsi lo ha lodato in massimo grado scrivendo laquoIn Priene nacque Biante figlio di Teutamo la cui fama egrave maggiore di quella degli altriraquo E gli abitanti di Priene gli dedi-carono un recinto sacro chiamato laquoil Teutameioraquo Sentenziograve laquoI piugrave ltdegli uominigt sono malvagiraquo (Diogene Laerzio I 88 DK 22 B39)

A Biante sarebbe inoltre da imputare la sentenza ricordata in B104113

111 G Vlastos Equality and Justice cit p 73112 G Vlastos Solonian Justice in G vlastos Studies in Greek Philosophy vol

I The Presocratics cit pp 55-56113 Come conferma anche Marcovich eraclito Frammenti cit p 363

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τίς γὰρ αὐτῶν νόος ἢ φρήν δήμων ἀοιδοῖσι πείθονται καὶ διδασκάλωι χρείωνται ὁμίλωι οὐκ εἰδότες ὅτι ldquoοἱ πολλοὶ κακοί ὀλίγοι δὲ ἀγαθοίrdquoche mente e intelligenza hanno Ripongono fiducia negli aedi po-polari e prendono la folla come maestra non sapendo che laquoi molti sono cattivi e pochi i buoniraquo (Proclo DK 22 B104)

Il riferimento al sapiente di Priene potrebbe segnalare la contingen-za storico-politica entro cui inquadrare la polemica eraclitea il ter-mine λόγος nella citazione di Diogene (B39) potrebbe intendersi non come laquola famaraquo (come per lo piugrave si fa) ma come laquoil discorsoraquo di Biante si potrebbe cioegrave ipotizzare che Eraclito alluda allrsquoinvito che secondo Erodoto (I 170) quello avrebbe rivolto (546 aC) alle cittagrave ionie affincheacute unissero le proprie forze per fondare un nuovo stato (in Sardegna) lontano dalla minaccia persiana114 Il confronto drammatico delle poleis ionie con il Gran Re egrave in effetti ancora alla base dellrsquoemergenza che avrebbe spinto i concittadini a richiedere lrsquointervento di Eraclito secondo la notizia conservata in un codice siriaco del Περὶ ἀρετῆς di Temistio

Gli Efesi erano assuefatti al benessere e al piacere quando scoppiograve una guerra contro di loro e la loro cittagrave fu circondata e posta sotto assedio dai Persiani Essi tuttavia continuarono nella loro vita di piaceri secondo abitudine fin quando cominciarono a mancare i mezzi di sussistenza nella cittagrave Quando la fame si diffuse pesan-temente tra loro i cittadini si riunirono per valutare che cosa fosse da fare cosigrave che il sostentamento non venisse meno nessuno perograve osava consigliare loro di porre freni al lusso Proprio mentre erano riuniti un uomo di nome Eraclito prese farina drsquoorzo la mescolograve con acqua e la mangiograve sedendo in mezzo a loro questa fu una lezione silenziosa offerta a tutta la popolazione La storia racconta che gli Efesi subito compresero il rimprovero e di ulteriori non eb-bero bisogno piuttosto procedettero essendosi di fatto resi conto di dover moderare il lusso percheacute il cibo non mancasse Quando i loro nemici seppero che essi avevano imparato a vivere con mode-razione e regolavano i pasti secondo il consiglio di Eraclito si riti-rarono dalla cittagrave e nonostante fossero vincitori sul piano militare sgombrarono il campo davanti allrsquoorzo di Eraclito (DK 22 A3b)

114 Serra in eraclito Iframmenti e le testimonianze cit p 178

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La vicenda si riferisce alla rivolta ionia (499-493 aC) contro il dominio persiano e lrsquoassedio di Efeso che avrebbe poi condotto alla scelta della cittagrave di emarginarsi dal conflitto conclusosi con la sconfitta dellrsquoalleanza delle cittagrave ribelli Nonostante manchi lrsquouna-nimitagrave tra gli storici egrave possibile che allrsquointerno di tale emergenza si inserisse il tentativo politico di Ermodoro115 forse asceso al potere in Efeso sullrsquoonda dellrsquoinsurrezione contro le tirannidi sostenute dal Gran Re e travolto dal prevalere della fazione filo-persianaConcedendo credito alla notizia di Diodoto riferita da Diogene Laerzio il κόσμος cui rivolgeva la propria attenzione lrsquoEfesio po-trebbe essere stato allora in primo luogo quello politico in tal caso le citazioni in cui piugrave direttamente si riflettono le opinioni politiche di Eraclito assumerebbero un rilievo chiave Insieme agli scarni ele-menti dossografici esse possono illuminare circa attori e contesto della scena storica entro cui il pensatore sviluppava i propri attacchi Sostenitore di Ermodoro (come si evince anche da B121) e della li-nea anti-persiana favorevole allo sforzo dellrsquoalleanza ionia (τὸ κοι- κοι-κοι-νόν τῶν Ἰώνων) Eraclito dopo la sconfitta di quellrsquoorientamento politico e lrsquoallontanamento del suo leader dalla cittagrave avrebbe volto la propria attivitagrave a una complessiva116 contestazione dei costumi corrotti e del disordine morale e civile dilaganti tra i concittadini

τυφλὸν δὲ τὸν Πλοῦτον ποιεῖ ὡς οὐκ ἀρετῆς κακίας δὲ παραιτίου ὅθεν καὶ Ἡ ὁ Ἐφέσιος ἀρώμενος Ἐφεσίοις οὐκ ἐπευχόμενοςmiddot μὴ ἐπιλίποι ὑμᾶς πλοῦτος ἔφη Ἐφέσιοι ἵνrsquo ἐξελέγχοισθε πονηρευόμενοιPluto agisce da cieco poicheacute egrave causa non di virtugrave ma di vizio Perciograve anche lrsquoefesio Eraclito ingiuria gli Efesi e non rende loro grazia af-fermando non vi abbandoni mai o Efesi la ricchezza affincheacute pos-siate manifestare il vostro agire malvagio (Tzetze DK 22 B125a)

115 Di questo avviso Pozzoni che su questa lettura fonda la sua interpretazione del pensiero e dellrsquoopera di Eraclito (i PoZZoni Eraclito de-crittato cit in particolare cap 2 Etica e toeria del diritto Eraclito e Ermodoro)

116 Ancorcheacute crittata secondo la linea interpretativa proposta da Pozzoni La qua-le tuttavia pur stimolante rispetto agli approcci tradizionali ai testi eraclitei e coerente nel proprio sforzo di ricondurre lrsquoessenziale del pensiero eracliteo alla vicenda politica di Efeso (per altro aderendo a una semplice ipotesi storica circa il ruolo di Ermodoro) appare anche eccessivamente riduttiva

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ovvero del misconoscimento popolare di valore e capacitagrave

ἄξιον Ἐφεσίοις ἡβηδὸν ἀπάγξασθαι πᾶσι καὶ τοῖς ἀνήβοις τὴν πόλιν καταλιπεῖν οἵτινες Ἑρμόδωρον ἄνδρα ἑωυτῶν ὀνήιστον ἐξέβαλον φάντεςmiddot ἡμέων μηδὲ εἷς ὀνήιστος ἔστω εἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνSarebbe bene per gli Efesi adulti impiccarsi tutti quanti e lasciare la cittagrave ai fanciulli essi che esiliarono Ermodoro il piugrave abile tra loro sostenendo laquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altriraquo (Strabone DK 22 B121)

Ricondotti allo sfondo del νόμος e al primato di τὸ ξυνόν la pole-mica eraclitea nei confronti dei πολλοί e il rilievo garantito allrsquolaquou-noraquo alluderebbero allrsquourgenza di una condotta collettiva ispirata alla norma comune su cui convengano lrsquouno (se ha valore) e i molti117

νόμος καὶ βουλῆι πείθεσθαι ἑνόςLegge egrave anche ubbidire alla volontagrave di uno solo (Clemente Alessandrino DK 22 B33)

εἷς ἐμοὶ μύριοι ἐὰν ἄριστος ἦιUno per me vale diecimila se egrave il migliore (Galeno DK 22 B49)

Nessun avallo dunque nei confronti dellrsquoarbitrio dei tiranni come attestato nella tradizione (pur con riferimenti incerti118)

Ἡ γὰρ ὁ Βλύσωνος Μελαγκόμαν τὸν τύραννον ἔπεισεν ἀποθέσθαι τὴν ἀρχήν οὗτος βασιλέα Δαρεῖον παρακαλοῦντα ἥκειν εἰς Πέρσας ὑπερεῖδενEraclito figlio di Blosone convinse il tiranno Melancoma a la-sciare il potere Egli poi non tenne conto dellrsquoinvito di re Dario a recarsi in Persia (Clemente Alessandrino DK 22 A3)

117 R laurenti Eraclito cit pp 268-269118 Kirk ritiene possibile che il non altrimenti noto Melancoma citato nella testimo-

nianza di Clemente possa essere il Komas che fu tiranno alla fine del VI secolo aC (GS kirk Heraclitus The Cosmic Fragments cit p 13)

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ma nello specifico contesto di Efeso contrasto alla mollezza dei costumi addebitabile alle ricchezze e allrsquoabbrutimento frutto della volgare ignoranza

αἱρεῦνται γὰρ ἓν ἀντὶ ἁπάντων οἱ ἄριστοι κλέος ἀέναον θνητῶνmiddot οἱ δὲ πολλοὶ κεκόρηνται ὅκωσπερ κτήνεαPreferiscono infatti una sola cosa a tutte le altre gli uomini miglio-ri la gloria perenne alle cose mortali I piugrave al contrario vogliono saziarsi come bestie (Clemente Alessandrino DK 22 B29)

H dixit quod Si felicitas esset in delectationibus corporis boves felices diceremus cum inveniant orobum ad comedendumEraclito affermograve che se la felicitagrave consistesse nei piaceri del cor-po diremmo fe l ic i i buoi quando t rovino lent icchie da mangiare (Alberto M DK 22 B4)

ἑτέρα γὰρ ἵππου ἡδονὴ καὶ κυνὸς καὶ ἀνθρώπου καθάπερ Ἡ φησιν ὄ ν ο υ ς σ ύ ρ μ α τ rsquo ἂ ν ἑ λ έ σ θ α ι μ ᾶ λ λ ο ν ἢ χ ρ υ σ ό ν middot ἥδιον γὰρ χρυσοῦ τροφὴ ὄνοιςIl piacere del cavallo del cane e dellrsquouomo sono in effetti diversi come sostiene Eraclito g l i as ini prefer i rebbero i l foraggio al l rsquooro (Aristotele DK 22 B9)

Sentenze che insistono sullrsquoopposizione tra natura umana e natu-ra animale per condannare quei comportamenti che disdegnando lrsquoeccellenza della laquogloria perenneraquo (κλέος ἀέναον) scadono nel puro godimento materiale bestiale lrsquoaccenno al κλέος evoca lrsquoeti-ca aristocratica della guerra che puograve intravedersi in B53

πόλεμος πάντων μὲν πατήρ ἐστι πάντων δὲ βασιλεύς καὶ τοὺς μὲν θεοὺς ἔδειξε τοὺς δὲ ἀνθρώπους τοὺς μὲν δούλους ἐποίησε τοὺς δὲ ἐλευθέρουςIl conflitto di tutte le cose egrave padre di tutte re e alcuni rivelograve dei altri uomini gli uni fece schiavi gli altri liberi (Ippolito DK 22 B53)

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dove πόλεμος egrave cifra universale di uno scontro che domina a tut-ti i livelli nella vita discriminando senza appello la divisione in θεοί e ἄνθρωποι δούλοι e ἐλεύθεροι nella concezione greco-arcaica a fondamento di ogni ordinamento119 si rifletterebbe allora nella necessaria differenziazione sociale e politica allrsquointerno della πόλις120 normata dal νόμος A πόλεμος in effetti Eraclito acco-sta ἔρις (contesa discordia)

εἰδέναι δὲ χρὴ τὸν πόλεμον ἐόντα ξυνὸν καὶ δίκην ἔριν καὶ γινόμενα πάντα κατ΄ ἔριν καὶ χρεώνBisogna sapere che il conflitto egrave comune e la giustizia contesa e che tutto accade secondo contesa e necessitagrave (Origene DK 22 B80)

rivelando di entrambi universalitagrave (πόλεμος ξυνὸς) e feconditagrave ge-neratrice121 (γινόμενα πάντα κατ΄ ἔριν) ἔρις egrave δίκη cosigrave tutto quanto accade laquosecondo contesaraquo accade anche laquocome si conviene ed egrave giustoraquo (κατὰ χρεών) In questo senso Eraclito avrebbe inteso lo scenario cosmico come proiezione delle relazioni conflittuali ti-piche delle lotte cittadine (a partire ovviamente dalla personale esperienza in Efeso) filtrandone i processi attraverso un lessi-co dallrsquoimmediata valenza politico-sociale (contesa-giustizia) Secondo lrsquoindizio fornito da Diodoto il macrocosmo - unico e co-mune (ἕνα καὶ κοινὸν κόσμον Aeumltius DK 22 A10) ndash sarebbe proie-zione dellrsquoassetto politico propugnato dallrsquoEfesio (forse quello che Ermodoro aveva tentato di implementare) riconoscerne il λόγος il discorso ma anche la proposta politica sarebbe stato dunque discri-minante Alla sua diretta valenza civile potrebbero alludere quei testi in cui essenziale egrave lo stigma dellrsquoincomprensione dei laquomoltiraquo e delle conseguenti distorsioni

119 W JaeGer The Theology of the Early Greek Philosophers (1947) trad it La teologia dei primi pensatori greci Firenze La Nuova Italia 1961 p 184

120 Si veda il commento di Marcovich eraclito Frammenti cit p 104121 Mondolfo in E Zeller ndash r mondolfo La filosofia dei greci nel suo sviluppo

storico Parte I I Presocratici Volume IV Eraclito a cura di R mondolfo Firenze La Nuova Italia 1961 p 104

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ὁ Ἡ φησι τοῖς ἐγρηγορόσιν ἕνα καὶ κοινὸν κόσμον εἶναι τῶν δὲ κοιμωμένων ἕκαστον εἰς ἴδιον ἀποστρέφεσθαιE dice che per coloro che sono desti il mondo egrave unico e comune invece ciascuno di coloro che dormono ritorna a un proprio mondo privato (Plutarco DK 22 B89)

διὸ δεῖ ἕπεσθαι τῷ ξυνῷ τοῦ λόγου δ΄ ἐόντος ξυνοῦ ζώουσιν οἱ πολλοὶ ὡς ἰδίαν ἔχοντες φρόνησινperciograve si deve seguire ciograve che egrave comune ma pur essendo il logos comune i piugrave vivono come se avessero un intendimento privato (Sesto Empirico DK 22 B2)

Forzando lrsquoideale esiodeo di giustizia Eraclito scinde cosigrave ἔρις (competizione civile e costruttiva) e ὕβρις (violenza sopraffattri-ce) facendo di Dike norma vincolante a livello cosmico

Δίκης ὄνομα οὐκ ἂν ἤιδεσαν εἰ ταῦτα μὴ ἦνNon conoscerebbero il nome di Dike se queste cose [conflitto ingiustizia] non fossero [esistessero] (Clemente Alessandrino DK 22 B23)

Si tratta in fondo di unrsquoipotesi di lettura sostenuta da riscontri nei frammenti di altri autori arcaici (Anassimandro in primis) che con-sente di precisare un aspetto della polemica eraclitea

καὶ Ἡ ἐπιτιμᾶι τῶι ποιήσαντι laquoὡς ἔ ρ ι ς ἔκ τε θεῶν καὶ ἀνθρώπων ἀπόλοιτοraquo [XVIII 107]middot οὐ γὰρ ἂν εἶναι ἁ ρ μ ο ν ί α ν μὴ ὄντος ὀξέος καὶ βαρέος οὐδὲ τὰ ζῶια ἄνευ θήλεος καὶ ἄρρενος ἐναντίων ὄντωνEraclito biasima il poeta ltOmerogt che scrisse laquoSparisca la discor-dia tra gli dei e tra gli uominiraquo (Iliade XVIII 107) Non ci sarebbe infatti armonia se non ci fossero acuto e grave neacute ci sarebbero i vi-venti se non ci fossero femmina e maschio (Eudemo DK 22 A22)

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ma soprattutto la tesi centrale nei frammenti secondo cui produ-zione e unitagrave del tutto passano attraverso la relazione tra le oppo-sizioni (πάντα κατrsquo ἔριν γίνεσθαι) Compito del λόγος egrave appunto illustrare tale formazione (ovvero compagine questo il significato primo di ἁρμονία122) e dunque rilevare come senza la costanza della tensione non vi sarebbe possibilitagrave di ordinamento

λόγον ἐκ τῆς ἐναντιοδρομίας δημιουργὸν τῶν ὄντωνlogos artefice delle cose che sono dal concorso degli opposti (Aeumltius DK 22 A8)

καὶ ὁ κυκεὼν διίσταται ltμὴgt κινούμενοςanche il ciceone si decompone se non egrave mosso (Teofrasto DK 22 B125)

τὸ ἀντίξουν συμφέρον καὶ ἐκ τῶν διαφερόντων καλλίστην ἁρμονίανciograve che egrave opposto concorda e dalle cose in contrasto scaturisce lrsquoarmonia piugrave bella (Aristotele DK 22 B8)

Frammenti in cui puograve avvertirsi anche lrsquoespressione immediata di una drammatica ed eroica visione della lotta politica e della sua composizione ovvero di una legge universale cui ricondurre come evidenza parziale anche i conflitti della πόλιςBencheacute appaia esagerato intendere la discriminazione tra cittadi-ni efesi come laquotema centrale allrsquointerno della trattazione culturale eraclitearaquo123 e dunque ridurne la prospettiva cosmica a mera siste-matizzazione dellrsquoordinamento civile riformato da Ermodoro egrave tut-tavia probabile che quel contesto possa aiutare a determinare il si-gnificato del presunto atteggiamento aristocratico di Eraclito Cosigrave quando attacca gli Efesi proprio per aver allontanato Ermodoro la scelta espressiva egrave indicativa

122 Una pertinente puntualizzazione in V Macchioro Zagreus cit pp 417-422123 Ibi p 53

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ἡμέων μηδὲ εἷς ὀνήιστος ἔστω εἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνlaquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altriraquo (Strabone DK 22 B121)

Il superlativo ὀνήιστος non veicola lrsquoidea di valore (in senso mili-tare) o di eminenza aristocratica piuttosto lrsquoidea di aiuto di utilitagrave insomma Ermodoro egrave politico da prediligere per il giovamento che puograve garantire con consiglio e azione alla comunitagrave il suo allon-tanamento appare conseguenza della cecitagrave e immaturitagrave dei con-cittadiniAnalogamente quando degli Efesi stigmatizza il vizio che deriva dal lusso

μὴ ἐπιλίποι ὑμᾶς πλοῦτος ἔφη Ἐφέσιοι ἵνrsquo ἐξελέγχοισθε πονηρευόμενοιnon vi abbandoni mai o Efesi la ricchezza affincheacute possiate ma-nifestare il vostro agire malvagio (Tzetze DK 22 B125a)

egrave possibile che Eraclito richiami quella stessa sobrietagrave suggeri-ta secondo quanto riferito da Polemone alle donne ioniche da Ermodoro

Πολέμων παρὰ Ἑρμοδώρῳ γεγράφθαι φησίmiddotraquoὑποδήματα δὲ φορεῖν τὴν ἐλευθέρην Σκυδικὰς λευκὰς καὶ μασθλητίναςraquoPolemone dice che in Ermodoro egrave scritto laquola donna libera porta calzature scitiche bianche e di cuoioraquo (Polemone Fragmenta 96)

Sostenitore di una riforma dei costumi che frenasse la fiacchezza indotta dal lusso (ἁβροσύνη)124 e (forse) preparasse al confronto con lrsquoinvasore persiano125 Ermodoro appare agli occhi di Eraclito vittima non di un particolare gruppo sociale o politico ma di una diffusa (volgare a prescindere dallrsquoappartenenza sociale) ignoran-za della misura della ragione e della legge che giustifica lrsquoinsi-stenza eraclitea su λόγος νόμος e κόσμος ma anche sullrsquoautocon-trollo individuale e collettivo

124 R laurenti Eraclito cit p 16125 i PoZZoni Eraclito de-crittato cit p 58

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θυμῶι μάχεσθαι χαλεπόνmiddot ὃ γὰρ ἂν θέληι ψυχῆς ὠνεῖταιDifficile lottare contro il desiderio ciograve che vuole infatti prende a prezzo dellrsquoanima (Plutarco DK 22 B85)

τὸ τοῖς τυχοῦσιν ἀρκεῖσθαι καὶ μὴ δεῖσθαι τῶν πολυτελῶν ἐν εἰρήνηι καὶ ὁμονοίαι διατηρεῖ τὰς πόλειςlrsquoaccontentarsi di ciograve che si trova e il non aver bisogno di cose costose conservano la cittagrave in pace e in concordia (DK 22 A3b)

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di vista allora quellrsquoaccostamento di figure (magi e adepti a culti dionisiaci) poteva essere giustificato dalla comunanza ldquosospettardquo di pratiche oscure e segrete (riti espiatori) che si pretendeva discen-dessero da una presunta sapienza divina (donde lrsquoaccostamento a μύσται)22Lrsquoeffetto che tale affollamento (e confusione) di personaggi produ-ce egrave apparentemente quello di gettare discredito sulle laquoiniziazioni ai misteri praticati dagli uominiraquo (τὰ νομιζόμενα κατrsquo ἀνθρώπους μυστήρια) non egrave chiaro tuttavia (e gli interpreti sono in proposito divisi) se questo comportasse in Eraclito un rifiuto totale delle cele-brazioni misteriche ovvero solo di loro specifiche fenomenologie23 Egrave da tenere presente in ogni caso che (i) i termini dellrsquoelenco di B14 (νυκτιπόλοι μάγοι βάκχοι λήναι μύσται) non avevano allrsquoepo-ca di per seacute valore spregiativo ricorrendo anzi frequentemente in senso sacrale e rituale nella letteratura religiosa e (ii) quello sprez-zo egrave implicito nel contesto della citazione di Clemente (dove addi-rittura al fuoco egrave affidato un ufficio punitivo in senso cristiano)24Egrave possibile che lrsquoatteggiamento di Eraclito in ambito religioso fos-se condizionato anche dalla sua peculiare posizione politica se in-crociamo la notizia di Antisitene peripatetico (riferita da Diogene Laerzio DK 22 A16) con le informazioni di Strabone (DK 22 A2) possiamo ricavare unrsquoindicazione interessante lrsquoappartenenza fa-miliare di Eraclito comportava un ruolo eminente nellrsquoorganizza-zione dei culti sacri a Demetra25 Cosigrave la rinuncia al titolo regale a vantaggio del fratello che la tradizione antica marcava come indi-zio di arroganza26 (μεγαλοφροσύνη) forse come risposta al preva-

Band I cit pp 333-33422 Ibi p 40923 Propendono per la prima lettura tra gli altri Burnet Gigon Fraumlnkel Guthrie e

sostanzialmente Marcovich per la seconda in particolare Kirk24 V macchioro Zagreus Studi intorno allrsquoorfismo Firenze Vallecchi 19302

pp 410-41125 S Mouraviev ipotizza una stretta affinitagrave tra il linguaggio ldquoletterariordquo di

Eraclito e quello religioso dei misteri di Demetra cui sarebbe stato iniziato in gioventugrave (nellrsquointervista rilasciata a G Fornari Sperare lrsquoinsperabile Dialogo del traduttore con Serge Mouraviev in Eraclito la luce dellrsquoOscuro a cura di G fornari Firenze Olschki 2012 p 6)

26 Cosigrave Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 29

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lere in Efeso delle correnti democratiche potrebbe leggersi anche in relazione a quel ruolo religioso Egrave stato in effetti ipotizzato27 che dietro gli attacchi eraclitei ai culti misterici possa celarsi in realtagrave una reazione allrsquoirrompere di nuove forme di religiositagrave (culti ani-mistici) particolarmente popolari tra i ceti meno abbienti in questo caso si intreccerebbero preoccupazioni a un tempo religiose e poli-tiche Drsquoaltra parte - si egrave sostenuto28 - proprio lrsquoopposizione ai culti (e relativi miti) che la sua dignitagrave ereditaria imponeva di rispettare (misteri eleusini) potrebbe aver spinto Eraclito a quella rinunciaI segnali che si possono cogliere nelle citazioni sono contraddittori il contesto di B14 (laquoPer chi profetizza lrsquoefesio Eraclitoraquo) ha sug-gerito29 lrsquoipotesi che la formula laquoPer nottambuli magi baccanti menadi iniziatiraquo costituisse la dedica dello scritto consegnato (of-ferto) alla protezione del tempio di Artemide ovvero che una parte del libro eracliteo fosse a essi rivolta30 lo stigma nei confronti di τὰ νομιζόμενα κατrsquo ἀνθρώπους μυστήρια potrebbe intendersi allora come semplice presa di distanze da unrsquoadesione inconsapevole alla ritualitagrave misterica da parte dei laquomoltiraquo (οἱ πολλοί)31 Analogamente il frammento B15 giagrave da Schleiermacher interpretato come espres-sione di riprovazione nei confronti della grossolanitagrave dei culti dio-nisiaci potrebbe in realtagrave limitarsi a denunciare una partecipazio-ne incosciente e volgare che ne sviliva il significato il riferimen-to allrsquoinvasamento bacchico (μαίνονται) e alla celebrazione delle Lenee (ληναΐζουσιν) sarebbe stato sfruttato proprio per marcare come lrsquoessenza religiosa potesse apparire alterata da riti e gesti sfre-nati32 Unrsquoambiguitagrave che pare riflettersi in altre citazioni eraclitee

27 E Paresce La giustizia nei presocratici Soveria Mannelli Rubettino Editore 1986 p 198

28 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 2929 a tonelli Sulle tracce della sapienza Per una rifondazione etica della con-

temporaneitagrave Bergamo Moretti e Vitali Editori 2009 p 54 in precedenza lo stesso Tonelli aveva proposto la citazione di B14 come frammento 1 nella sua edizione dello scritto eracliteo (eraclito Dellrsquoorigine traduzione e cura di A tonelli Milano Feltrinelli 1993 p 39)

30 V Macchioro Zagreus cit pp 409-41031 a tonelli Sulle tracce della sapienza cit p 5632 V Macchioro Zagreus cit p 377

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καὶ διὰ τοῦτο εἰκότως αὐτὰ ἄκεα Ἡ προσεῖπεν ὡς ἐξακεσόμενα τὰ δεινὰ καὶ τὰς ψυχὰς ἐξάντεις ἀπεργαζόμενα τῶν ἐν τῆι γενέσει συμφορῶνE per questo a giusta ragione Eraclito chiamograve laquorimediraquo lti miste-rigt in quanto hanno effetti risolutori sui mali e liberano le anime dalle sventure della nascita (Giamblico DK 22 B68)

θυσιῶν τοίνυν τίθημι διττὰ εἴδηmiddot τὰ μὲν τῶν ἀποκεκαθαρμένων παντάπασιν ἀνθρώπων οἷα ἐφrsquo ἑνὸς ἄν ποτε γένοιτο σπανίως ὥς φησιν Ἡ ἤ τινων ὀλίγων εὐαριθμήτων ἀνδρῶνmiddot τὰ δrsquo ἔνυλα κτλ Pongo due specie di sacrifici quelli degli uomini perfettamente purificati che potrebbero aver luogo solo rare volte per uno solo ndash come sostiene Eraclito ndash ovvero per pochissimi [letteralmente pochi uomini che si possono facilmente contare] e quelli materiali (Giamblico DK 22 B69)

Se nel caso di B68 egrave forse possibile cogliere nella scelta di ἄκεα (cure rimedi) un risvolto ironico e dunque sostanzialmente irri-guardoso nei confronti della pratica misterica la testimonianza di Giamblico pare alludere a unrsquoostililitagrave di Eraclito solo verso le forme superstiziose di presunta catarsi subite nellrsquoignoranza33 il valore del sacrificio sarebbe commisurato alla qualitagrave dellrsquoatteg-giamento di chi lo compie donde lrsquointeresse per la disposizione la purezza interiore di chi partecipa34 e di contro la diminutio della mera ritualitagrave esteriore B5 allarga lo spettro della polemica coin-volgendo accanto ai sacrifici le preghiere

καθαίρονται δrsquo ἄλλωι αἵματι μιαινόμενοι οἷον εἴ τις ἐμβὰς πηλῶι ἀπονίζοιτομαίνεσθαι δrsquo ἂν δοκοίη εἴ τις αὐτὸν ἀνθρώπων ἐπιφράσαιτο οὕτω ποιέοντακαὶ τοῖς ἀγάλμασι δὲ τουτέοισιν εὔχονται ὁκοῖον εἴ τις δόμοισι λεσχηνεύοιτο οὔ ltτι γινώσκων θεοὺς οὐδrsquo ἥρωας οἵτινές εἰσιgtSi purificano in vero con altro sangue contaminandosi come chi

33 WKC Guthrie A History of Greek Philosophy Vol 1 The Earlier Presocratics and the Pythagoreans Cambridge Cambridge University Press 1962 p 476

34 R laurenti Eraclito cit p 208

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entrando nel fango volesse dal fango lavarsiSarebbe considerato pazzo se qualcuno degli uomini lo vedesse fare cosigraveE rivolgono ancora preghiere a queste statue come chi volesse conversare con i muri neacute conoscono affatto chi siano gli dei e gli eroi (Aristocrito DK 22 B5)

Il frammento ricostruito da tre passi di Aristocrito integrati da una citazione di Origine35 rivela comunque nellrsquoequilibrio interno il marchio della propria autenticitagrave36 la prima parte denuncia lrsquoas-surditagrave dei sacrifici espiatori giocando sullrsquoincoerenza (e tensio-ne) implicita nel gesto di laquopurificarsi (καθαῖρεσθαι) ltdel sangue versatogtraquo versandone ancora - laquocontaminandosi con altro sangueraquo (ἄλλωι αἵματι μιαινόμενοι) Egrave possibile che lrsquoEfesio proprio per la funzione di direzione religiosa della sua famiglia non alluda genericamente a riti catartici ma specificamente a pratiche sangui-narie in uso allrsquoepoca37Eraclito sottolinea la contraddizione (evidentemente non per il vol-go degli ἄνθρωποι) di quelle laquopurificazioniraquo riferendosi allrsquoillogi-citagrave dellrsquoatto ndash del tutto analogo - di laquoentrare nel fangoraquo (εἰς πηλὸν ἐμβῆναι) per laquolavarsi dal fangoraquo (πηλῶι ἀπονίζεσθαι) chiunque cosigrave si comportasse apparirebbe folle (μαίνεσθαι38 δrsquo ἂν δοκοίη) agli laquouominiraquo Nella stessa direzione forse B13

ὕες βορβόρωι ἥδονται μᾶλλον ἢ καθαρῶι ὕδατιI porci del fango si compiacciono piugrave che dellrsquoacqua pura (Clemente Alessandrino DK 22 B13)

Lrsquoacqua pura (κάθαρον ὕδωρ) puograve evocare la decontaminazione rituale cosigrave come il laquofangomelmaraquo (reso con πηλός in B5 ma con

35 Ibi p 20536 heacuteraclite Fragments texte eacutetabli traduit commenteacute par m conche Paris

Presses Universitaires de France 1986 p 17137 WKC Guthrie A History of Greek Philosophy cit p 475 nota In una

prospettiva diversa lrsquoipotesi egrave rilanciata da G fornari Immortalimortali Il sacrificio in Eraclito in Eraclito la luce dellrsquoOscuro a cura di G fornari Firenze Olschki Editore 2012 p 145

38 Probabile che qui Eraclito giochi sullrsquoassonanza tra μαίνεσθαι e μιαίνεσθαι

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il raro βόρβορος in B13) allude forse ai misteri come conferme-rebbero due distinti passi platonici (Fedone 69 c3-7 Repubblica 533 d1-339)Egrave legittimo dunque leggere questi passaggi come rifiuto della tra-dizione dei Misteri e dei culti iniziatici forse della stessa regalitagrave sacerdotale familiare con un rovesciamento di prospettiva (il fan-go in questo caso gettato sugli iniziati e non sui non-iniziati40) che possiamo riconoscere eracliteo Ma non egrave da escludere anche in questo caso che lrsquoEfesio puntasse a rilevare lrsquoinsensatezza di una pratica collettiva che risultava superficiale e meccanica per cogliere lrsquoessenza religiosa di quei riti catartici era necessario su-perarne lrsquoapparenza Lrsquoindicazione di continuitagrave tra vita e morte (implicita probabilmente nellrsquoidentificazione di Dioniso e Ade in B15 ὡυτὸς δὲ Ἀίδης καὶ Διόνυσος) potrebbe in questo senso es-sere decisivaEgrave un fatto comunque che i gesti e i contesti sottolineati nelle te-stimonianze

ἀνέθηκε δrsquo αὐτὸ εἰς τὸ τῆς Ἀρτέμιδος ἱερόνdepose ltlo scrittogt nel tempio di Artemide (Diogene Laerzio DK 22 A16)

ἀναχωρήσας δὲ εἰς τὸ ἱερὸν τῆς Ἀρτέμιδος μετὰ τῶν παίδων ἠστραγάλιζενmiddot περιστάντων δrsquo αὐτὸν τῶν Ἐφεσίων laquoτί ὦ κάκιστοι θαυμάζετεraquo εἶπενmiddotraquoἢ οὐ κρεῖττον τοῦτο ποιεῖν ἢ μεθrsquo ὑμῶν πολιτεύεσθαιraquoRitiratosi presso il tempio di Artemide giocava a dadi con i fan-ciulli e dal momento che gli Efesi lo attorniavano cosigrave parlograve laquoDi che cosa vi meravigliate o pessimi Non egrave forse meglio fare ciograve che partecipare alla vita della cittagrave con voiraquo (Diogene Laerzio DK 22 A13)

39 Il commentatore neoplatonico Olimpiodoro segnala come in questo caso Platone parafrasi un detto orfico secondo Mario Vegetti (Platone Repubblica a cura di m veGetti Milano BUR Rizzoli 2007 pp 362-363 note 13-14) si tratterebbe di allusioni orfico-eleusine

40 Su questo punto r di GiusePPe La mistica del fuoco in Eraclito lrsquoOscuro na-scita della filosofia dallo spirito del sacrificio in Eraclito la luce dellrsquoOscuro cit p 121 nota 40

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cosigrave come quelli che possiamo ancora intravedere impliciti nelle stesse citazioni

καὶ τοῖς ἀγάλμασι δὲ τουτέοισιν εὔχονται ὁκοῖον εἴ τις δόμοισι λεσχηνεύοιτο οὔ ltτι γινώσκων θεοὺς οὐδrsquo ἥρωας οἵτινές εἰσιgtE rivolgono ancora preghiere a queste statue come chi volesse conversare con i muri neacute conoscono affatto chi siano gli dei e gli eroi (Aristocrito DK 22 B5)

[] ὅκωσπερ ltπῦρgt ὁπόταν συμμιγῆι θυώμασιν ὀνομάζεται καθrsquo ἡδονὴν ἑκάστουcome il fuoco quando si mescola con gli odori egrave nominato secon-do lrsquoaroma di ognuno (Ippolito DK 22 B67)

suggeriscano di considerare intenzionale lrsquointegrazione dello scrit-to in un contesto simbolico e semantico di tipo religioso (in cui forse era sottinteso un riconoscimento ancorcheacute parziale dei culti cittadini ed ellenici41) che egrave ora da determinare

Zeus Core e Dioniso

Lrsquoelenco di B14 (νυκτιπόλοι μάγοι βάκχοι λῆναι μύσται) e altri segnali che abbiamo registrato nelle citazioni eraclitee sug-geriscono che i fenomeni religiosi in discussione siano soprattutto quello eleusino e quelli orfici e dionisiaci42 evocati rispettivamente

41 Egrave questa la tesi di G fornari Immortalimortali cit p 14742 chh kahn The Art and Thought of Heraclitus Cambridge Cambridge

University Press 1979 pp 262-263 Mi sono interessato di questi fenomeni in d Zucchello Contemplazione e destino aspetti della religione greca in ldquoAnnuario del Ginnasio Liceo lsquoA Voltarsquo ndash 1995-2000rdquo Como Pubblicazioni del Liceo ldquoA Voltardquo 2001 pp 92-117 (Versione digitale httpwwwnoeinnetoriginicontemplazione_destinopdf) Sulla questione egrave oggi essenzia-le la consultazione di f Graf Orfeo Eleusis y Atenas in A BernaBeacute y f casadesuacutes (coords) Orfeo y la tradiciacuteon oacuterfica Un reencuentro I Madrid Akal 2008 pp 671-696 e ai JimneacuteZ san cristoacuteBal Orfismo y Dionisismo ibi pp 697-727 Una sintesi molto chiara anche in A BernaBeacute Orphisme et Preacutesocratiques bilan et perspectives drsquoun dialogue complexe in A laks et c louGuet (eacuteds) Qursquoest-ce que la Philosophie Preacutesocratique What is Presocratic Philosophy Villeneuve drsquoAscq (Nord) Presses Universitaires du

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nellrsquouso di termini come μύσται e βάκχοιλῆναι che ritroviamo collegati43 non a caso anche nella laminetta funeraria di Ipponio una delle attestazioni piugrave antiche (fine V secolo aC) dellrsquoesistenza di iniziazioni (e relative rappresentazioni escatologiche) riconduci-bili al culto orficoDioniso-Zagreo ndash la cui vicenda sarebbe al centro della narrazione orfica44 - era designato come νυκτιπόλος (laquoche va nella notteraquo Euripide I cretesi fr 79 11) ed egrave dunque possibile che νυκτιπόλοι sia una modalitagrave per riferirsi ai suoi adepti Lo stesso dio in quanto figlio di PersefoneCore appare al centro del mito fondante il culto cui allude lrsquoespressione τὰ μυστήρια (B14) utilizzata appunto per la festivitagrave dedicata a Demetra e Core in Eleusi come risulta anche dalla testimonianza (tarda) di Ippolito

[] αὐτὸς ὁ ἱεροφάντης [] εὐνουχισμένος δὲ διὰ κωνείου καὶ πᾶσαν ἀπηρτημένος τὴν σαρκικὴν γένεσιν νυκτὸς ἐν ltἘgtλευσῖνι ὑπὸ πολλῷ πυρὶ τελῶν τὰ μεγάλα καὶ ἄρρητα μυστήρια βοᾷ καὶ κέκραγε λέγωνmiddotraquoἱερὸν ἔτεκε πότνια κοῦρον Βριμὼ Βριμόνraquo []Lo ierofante in persona [hellip] che si egrave reso impotente con la cicuta e si egrave staccato da ogni generazione carnale di notte a Eleusi in mezzo alla luce delle fiaccole nel compiere il rituale dei grandi e ineffabili misteri grida e urla proclamando laquoBrimograve Signora ha generato il sacro fanciullo Brimoacutesraquo [hellip] (Ippolito Confutazione di tutte le eresie V 8 40)45

Ippolito rimanda evidentemente alla rievocazione ndash mimata ma non consumata (donde la sottolineatura dellrsquoimpotenza procurata e del distacco dalla carnalitagrave) tra lo ierofante di Eleusi e la sacerdotessa di Demetra - dello ἱερὸς γάμος tra Zeus e Persefone (πότνια Βριμὼ) da cui secondo il mito sarebbe nato il laquosacro fanciulloraquo (ἱερὸς κοῦρος) Dioniso designato come Βριμός (letteralmente laquotremen-

Septentrion 2002 pp 205-24743 Come segnala f Graf Orfeo Eleusis y Atenas cit p 67144 Una recente rivalutazione della centralitagrave di tale mito (Dioniso e i Titani) in seno

allrsquoorfismo in A BernaBeacute El mito orfico de Dioniso y los Titanes in A BernaBeacute y f casadesuacutes (coords) Orfeo y la tradiciacuteon oacuterfica cit I pp 591-607

45 G colli La sapienza greca Volume I cit pp 114-115

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do potenteraquo)46 Le Rane di Aristofane suggeriscono la connessione tra misteri eleusini e culto dionisiaco descrivendo la catabasi di Dioniso il testo infatti sottolinea il destino felice degli iniziati mentre nellrsquooltretomba in una probabile parodia della processione di Eleusi inneggiano al loro dio Iachkos (Rane 448-459) da iden-tificare anche secondo testimonianze antiche con Bacco-DionisoLa denuncia (B14) dei laquomisteriraquo - che laquoiniziano allrsquoempietagraveraquo (ἀνιερωστὶ μυεῦνται) - egrave da leggersi probabilmente in relazio-ne a determinati aspetti cultuali ridicolizzati (B68) come laquorime-diraquo (ἄκεα ) forse lrsquoaccostamento tra νυκτιπόλοι βάκχοι λῆναι μύσται allude alle manifestazioni sessuali (riti fallici e inni inve-recondi) cui si riferisce Giamblico nel contesto di B68 (laquonel cor-so dei riti sacri attraverso la contemplazione e lrsquoascolto di cose osceneraquo ἔν τε τοῖς ἱεροῖς θεάμασί τισι καὶ ἀκούσμασι τῶν αἰσχρῶν) e che Eraclito stigmatizza espressamente come laquoinde-cenzaraquo (ἀναιδείη B15) nei riti in onore di Dioniso

εἰ μὴ γὰρ Διονύσωι πομπὴν ἐποιοῦντο καὶ ὕμνεον ἆισμα αἰδοίοισιν []Se in effetti non fosse per Dioniso che fanno processione e cantano lrsquoinno alle vergogne [] (B15)

Allusioni sessuali drsquoaltra parte non erano estranee come abbiamo segnalato al complesso dellrsquoevento eleusino (per ufficio familiare probabilmente ben noto a Eraclito) Ma non era forse solo lrsquoin-trinseca spudoratezza e sfrenatezza del dionisismo (cui alludono i verbi μαίνομαι καὶ ληναΐζω) a essere oggetto dellrsquoattenzione eraclitea potrebbero esserlo state secondo la testimonianza di Giamblico (B68) soprattutto le pretese catartiche ed escatologi-che di tali iniziazioni Esse si proponevano infatti come soluzione dei mali (ὡς ἐξακεσόμενα τὰ δεινὰ)47 il percorso rituale doveva coinvolgere lrsquoiniziato familiarizzandolo con il dio e facendogli esperire le sue vicissitudini48 per culminare nella conquista di una

46 Sulla questione la nota di Colli ibi p38747 Una prospettiva ben evidenziata in un (posteriore) passo euripideo (Baccanti

73-77)48 Su questo punto ai JimneacuteZ san cristoacuteBal Orfismo y Dionisismo cit pp 712-

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superiore condizione di beatitudine una trasformazione tempora-nea operata attraverso lrsquolaquoentusiasmoraquo (ἐνθουσιασμός) la posses-sione (μανία) divinaAnche allrsquointerno della tradizione eleusina probabilmente in rela-zione e continuitagrave con antiche tradizioni propiziatorie che celebra-vano il ciclo delle messi49 doveva registrarsi analoga aspirazione a coniugare iniziazione rituale50 e atto contemplativo (ἐποπτεία) con la connessa soteriologia (Omero Inno a Demetra 480-482) nella partecipazione al rito lrsquoiniziato doveva accogliere la promes-sa della sua rinascita e dunque prepararsi a una serena accettazione della morte in quanto necessario trapasso a un (non meglio preci-sato) destino privilegiato51 Allo stesso nesso salvifico (tra τελεταί e αἶσα) puntano una testimonianza di Isocrate (Panegirico 28) e probabilmente un frammento di Pindaro (ὄλβιοι δrsquo ἅπαντες αἴσᾳ λυσιπόνων τελετᾶν fr 131a) che sembra muoversi tra la promes-sa di beatitudine documentata nel mito di fondazione dei misteri e la prospettiva escatologica attribuita allrsquoorfismoAd analoga associazione misterica tra vita e morte alluderebbe ap-punto il rilievo di B15 circa lrsquoidentitagrave di Dioniso e Ade (ὡυτὸς δὲ Ἀίδης καὶ Διόνυσος)52 senza la consapevolezza (religiosa) di tale coincidenza sarebbero stati vani i presunti laquorimediraquo (ἄκεα ) rituali (B68) per le anime di fronte alla sciagura della nascita (τὰς ψυχὰς ἐξάντεις ἀπεργαζόμενα τῶν ἐν τῆι γενέσει συμφορῶν) Proprio Giamblico (DK 22 B69) ndash come sopra rilevato - accenna a un reale interesse dellrsquoEfesio per una forma di sacrificio (θυσία) e autentica κάθαρσις che possiamo effettivamente inquadrare nella

71349 Wkc Guthrie The Greeks and their Gods (1950) trad it I Greci e i

loro dei Bologna Il Mulino 1987 pp 347-8 Sul fenomeno dei misteri an-che I chirassi colomBo La religione greca Roma-Bari Laterza 19942 D saBBatucci Saggio sul misticismo greco Roma-Bari Laterza 19792 F Graf I culti misterici in I Greci 22 Torino Einaudi 1997

50 La μύησις preliminare laquoazioniraquo (τὰ δρώμενα probabilmente la rappresenta-zione della sacra unione tra Zeus e Core) laquooggetti mostratiraquo (τὰ δεικνύμενα forse la spiga di grano simbolo di fertilitagrave) laquoformule recitateraquo (τὰ λεγόμενα)

51 Le religioni dei Misteri Volume I Eleusi Dionisisimo Orfismo a cura di P scarPi Fondazione Lorenzo Valla Milano Mondadori 2002 p 555

52 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 60

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ricercatezza sacrale del contesto e dei gesti attribuitigli nelle testi-monianzeA differenza del culto dionisiaco quello orfico sembra presupporre una teologia e una precettistica costituendosi quindi con i tratti di una religione53 in questo caso non egrave una forma di contatto diretto con il dio (entusiasmo) a ldquotrasformarerdquo lrsquoiniziato nel corso del rito ma una conquista conoscitiva a mutare il destino ultraterreno della sua anima Un sapere escatologico egrave essenziale alle τελεταί orfi-che conoscenza della natura dellrsquoanima della sua situazione nel mondo delle sue possibilitagrave di emanciparsi dalla condizione mor-tale54 In questo senso a dispetto della salvezza terrena sperimen-tata nella possessione dionisiaca per il fedele orfico la salvezza si produce nellrsquoal-di-lagrave attraverso una peculiare esperienza catartica in questo mondo55Quella che appare come polemica di Eraclito nei confronti dei feno-meni di culto cui si collegano alcune delle figure (βάκχοι λῆναι μύσται) evocate nei frammenti potrebbe dunque celare solo un at-tacco al grossolano simbolismo sessuale (Eleusi) e alla oscena ri-tualitagrave (dionisismo) di quelle forme religiose e piugrave specificamente una netta condanna della superstiziosa fiducia nel vincolo magico tra gesti rituali e destino dopo la morte (donde la possibile connessione con i μάγοι) e in generale della concezione del nesso vita-morte che esse incarnano56 Lrsquoatteggiamento ostile dellrsquoEfesio potrebbe in questo senso non essere stato dettato dal suo aristocratico conser-vatorismo neacute dal suo radicale razionalismo57 ma da una sensibilitagrave religiosa che possiamo (a certe condizioni) accostare allrsquoorfismo58 sfruttando le potenziali allusioni dei frammenti al linguaggio delle ldquoiniziazionirdquo e alle relative gerarchie (coloro che hanno ascoltato e compreso la parola coloro che lrsquoascoltano per la prima volta e non

53 WKC Guthrie Orpheus and Greek religion Princeton University Press Princeton 19932 p 206

54 ai JimneacuteZ san cristoacuteBal Orfismo y Dionisismo cit p71355 Ibi pp 722-72356 chh kahn The Art and Thought of Heraclitus cit pp 362-36357 Ibidem58 Ancora interessante ancorcheacute riduttiva la lettura di Macchioro V Macchioro

Eraclito Nuovi studi sullrsquoorfismo Bari Laterza 1922 e Id Zagreus cit

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

la intendono e coloro che lrsquohanno ascoltata)59 ma anche a figure ed elementi piugrave specifici della lezione orfica60Cosigrave per esempio si possono cogliere cenni escatologici nelle (enigmatiche) citazioni di Plutarco e Clemente

νέκυες γὰρ κοπρίων ἐκβλητότεροιI cadaveri son da gettare piugrave del letame (Plutarco DK 22 B96)

ἄνθρωπος ἐν εὐφρόνηι φάος ἅπτεται ἑαυτῶι [ἀποθανὼν] ἀποσβεσθεὶς ὄψεις ζῶν δὲ ἅπτεται τεθνεῶτος εὕδων [ἀποσβεσθεὶς ὄψεις] ἐγρηγορὼς ἅπτεται εὕδοντοςNella notte lrsquouomo accende a se stesso una luce quando gli occhi sono spenti Da vivo in vero egrave in contatto con il morto quando dorme [quando gli occhi sono spenti] da sveglio egrave in contatto con il dormiente (Clemente Alessandrino DK 22 B26)

ἀνθρώπους μένει ἀποθανόντας ἅσσα οὐκ ἔλπονται οὐδὲ δοκέουσινCose che non sperano neacute immaginano aspettano gli uomini una volta morti (Clemente Alessandrino Plutarco DK 22 B27)

I gesti - laquogettare via i cadaveriraquo (νέκυς ἐκβάλλω) laquonella notte ac-cendere una luceraquo (ἐν εὐφρόνηι φάος ἅπτομαι) ndash e gli accostamenti ndash νέκυεςκοπρία ζῶνἐγρηγορὼς εὕδωντεθνεῶτος ndash suggeriscono che per Eraclito lrsquoanima sarebbe vita e valore del corpo (B96)61 la morte rappresentando per essa liberazione dal vincolo carnale (B27) il ricorso allrsquoincrocio studiato di espressioni che veicolano stati con-trastanti (vivo-morto luce-oscuritagrave veglia-sonno) si sottolinea la costante contiguitagrave e compresenza nella condizione umana della polaritagrave vita-morte (Dioniso-Ade)62Allrsquoidea di giudizio puograve forse ricollegarsi unrsquoulteriore citazione di Ippolito

59 Ciograve potrebbe riflettere i gradi dellrsquoiniziazione misterica ἐποπτεία μύησις e ἀμύητοι secondo la tesi di G Thomson citato in R laurenti Eraclito cit p 80

60 V Macchioro Zagreus cit pp 393-39561 Per il contesto e la significazione orfica del frammento ibi p 40162 Analogamente a quanto riscontriamo in relazione al nesso anima-corpo nel

contemporaneo Pindaro (fr 131b)

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Dario Zucchello

λέγει δὲ [Ἡράκλειτός] καὶ σαρκὸς ἀνάστασιν ταύτης ltτῆςgt φανερᾶς ἐν ἧι γεγενήμεθα καὶ τὸν θεὸν οἶδε ταύτης τῆς ἀναστάσεως αἴτιον οὕτως λέγωνmiddot ἔ ν θ α δ rsquo ἐ ό ν τ ι ἐ π α ν ί σ τ α σ θ α ι κ α ὶ φ ύ λ α κ α ς γ ί ν ε σ θ α ι ἐ γ ε ρ τ ὶ ζ ώ ν τ ω ν κ α ὶ ν ε κ ρ ῶ ν Eraclito afferma che vi egrave resurrezione della carne che percepia-mo in cui siamo nati e che il dio egrave causa di questa resurrezione esprimendosi in questo modo Davant i a colui che egrave lagrave s i levano e diventano vigi l i custodi dei vivi e dei mort i (Ippolito DK 22 B63)

che puograve intendersi come riferimento al governo divino (di Ade63) sulle anime dopo la morteMa nella prospettiva di un possibile confronto a distanza con le credenze orfiche64 risulta particolarmente interessante B62 soprat-tutto se ne accettiamo lrsquointerpretazione di Sesto Empirico

ἀθάνατοι θνητοί θνητοὶ ἀθάνατοι ζῶντες τὸν ἐκείνων θάνατον τὸν δὲ ἐκείνων βίον τεθνεῶτεςImmortali mortali mortali immortali vivendo di quelli la morte di quelli la vita morendo (Ippolito DK 22 B62)

ὁ δὲ Ἡράκλειτός φησιν ὅτι καὶ τὸ ζῆν καὶ τὸ ἀποθανεῖν καὶ ἐν τῷ ζῆν ἡμᾶς ἐστι καὶ ἐν τῷ τεθνάναιmiddot ὅτε μὲν γὰρ ἡμεῖς ζῶμεν τὰς ψυχὰς ἡμῶν τεθνάναι καὶ ἐν ἡμῖν τεθάφθαι ὅτε δὲ ἡμεῖς ἀποθνῄσκομεν τὰς ψυχὰς ἀναβιοῦν καὶ ζῆνEraclito afferma che il vivere e il morire sono presenti nella nostra vita e nella ltnostragt morte mentre noi viviamo infatti le nostre anime sono morte e sepolte in noi quando invece noi moria-mo le ltnostregt anime tornano in vita e vivono (Sesto Empirico Schizzi pirroniani III 230)

63 Cosigrave Tonelli eraclito Dellrsquoorigine cit p 17764 Che certamente non deve indurre alla tentazione di ridurre alla sola chiave

religiosa il discorso dellrsquoEfesio (come a nostro avviso erroneamente fece Macchioro) Su questo punto le raccomandazioni di F casadesuacutes Bordoy Heraacuteclito y el orfismo in A BernaBeacute y f casadesuacutes (coords) Orfeo y la tra-diciacuteon oacuterfica cit II pp 1099 ss

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

Lrsquoeco religiosa non egrave in vero lrsquounica che possa cogliersi nel te-sto che sembra congegnato a chiasmo (come altri) con mirabile accuratezza una cura che fa sospettare lrsquointenzione complessa di sfruttare lrsquoesemplaritagrave dello specifico rilievo di tensioni convergen-ti per rinviare allrsquouniversale contesto dellrsquoarmoniosa unione dei contrari65

ταὐτό τrsquo ἔνι ζῶν καὶ τεθνηκὸς καὶ [τὸ] ἐγρηγορὸς καὶ καθεῦδον καὶ νέον καὶ γηραιόνmiddot τάδε γὰρ μεταπεσόντα ἐκεῖνά ἐστι κἀκεῖνα πάλιν μεταπεσόντα ταῦταLa stessa cosa egrave il vivente e il morto lo sveglio e il dormirente il giovane e il vecchio queste cose infatti mutando son quelle e quelle di nuovo mutando sono queste (Plutarco DK 22 B88)

La suggestione orfica egrave tuttavia forte66 come allusione (i) alla coincidenza di caducitagrave (umana) e immortalitagrave (divina dellrsquoanima) di morte (liberazione dellrsquoanima dalla prigione corporea) e rinasci-ta (reincarnazione dellrsquoanima) e quindi di morte (del corpo) e vita (dellrsquoanima) ovvero piugrave specificamente (ii) allo stesso Dioniso dio che muore immortale mortale dio che vive la condizione (e dunque la morte) dei mortali o (iii) agli iniziati (mortali) alla loro liberazione dal ciclo nascita-morte (riconquista della natura divina immortale) conseguenza della loro identificazione con il dio del loro morire la sua vita67A suggerire un ripensamento della posizione religiosa di Eraclito egrave oggi tuttavia uno dei piugrave importanti ritrovamenti papiracei dellrsquoul-timo secolo (1962) il sapiente di Efeso vi egrave infatti direttamente nominato e citato in un esplicito contesto religioso orfico

65 Su questo la cauta valutazione di Casadesuacutes ibidem66 Come non egrave sfuggito alla tradizione da K reinhardt Parmenides und die

Geschichte die griechischen Philosophie (1916) Frankfurt aM Vittorio Klostermann 19854 p 196 al recente The Texts of Early Greek Philosophy The Complete Fragments and Selected Testimonies of the Major Presocratics trans-lated and edited by DW Graham Part I Cambridge CUP 2010 pp 192-193 passando per WKC Guthrie A History of Greek Philosophy cit p 478

67 Per questo aspetto V Macchioro Zagreus cit pp 414-415

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Dario Zucchello

Exucursus Eraclito nel Papiro Derveni

Le 26 colonne superstiti del cosiddetto68 Papiro Derveni - un rotolo (parzialmente distrutto dal fuoco di una pira) risalente allrsquoincirca al periodo 350-300 aC69 ma contenente un testo da datare probabilmente intorno alle fine del V secolo aC70 ndash possono sostanzialmente suddividersi in due sezioni la prima offre istruzio-ni rituali e indicazioni escatologiche (colonne 1-6 con una ripre-sa alla colonna 20) lrsquoaltra lrsquoesegesi allegorica di un piugrave antico e sconosciuto poema (esametrico) attribuito a Orfeo le cui citazioni evocano frammenti delle rapsodie e degli inni conservati sotto quel nome71 (egrave stato ipotizzato possa trattarsi di una versione sintetica della teogonia orfica nota come Protogonos Theogony composta intorno alla fine del VI secolo aC72)Sebbene nel commento possano facilmente individuarsi echi della cultura naturalistica del V secolo aC (Anassagora e Diogene di Apollonia in particolare) accanto al nome di Orfeo lrsquounico con-servato egrave appunto quello di Eraclito (laquoche parla come uno che fa discorsi sacriraquo ὅσπερ ἴκελα ἱερολόγωι λέγων) e a parte un espli-cito riferimento (col XXII) agli Ὕμνοι (orfici) il suo egrave lrsquounico

68 Dal luogo del recupero a pochi chilometri da Salonicco in un sito funerario69 F casadesuacutes El papiro de Derveni in A BernaBeacute y f casadesuacutes (coords)

Orfeo y la tradiciacuteon oacuterfica cit I p 462 Propendono per il 340-320 aC K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction in The Derveni Papyrus edited with Introduction and Commentary by Th kouremenos Gm ParaacutessoGlou k tsantsanoGlou Firenze Olshki Editore 2006 p 9 R radice Introduzione in Allegoristi dellrsquoetagrave classica Opere e frammenti a cura di i ramelli Milano Bompiani 2007 p XIII

70 K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit p 10 Qualche per-plessitagrave su questa datazione egrave espressa da D sider Heraclitus in the Derveni Papyrus in Studies on the Derveni Papyrus edited by a laks and GW most Oxford Clarendon Press 1997 p 138 favorevole a una collocazione nel IV secolo aC

71 Ms funGhi The Derveni Papyrus in Studies on the Derveni Papyrus cit p 27 G BeteGh The Derveni Papyrus Cosmology Theology and Interpretation Cambridge Cambridge University Press 2004 pp 130-131

72 Lrsquoipotesi egrave di ML West The Orphic Poems Oxford Clarendon Press 1983 pp 82 ss Per una discussione K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit pp 25 ss

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

scritto (oltre al poema commentato) di cui sia direttamente citato un passaggio

ἥλιο[ς ]του κατὰ φύσιν ἀνθρω[πηΐου] εὖρος ποδός [ἐστι]τοὺ[ς οὔρου]ς οὐχ ὑπερβάλλωνmiddot ει []ρουσε[[ἐ]κ[βήσετα]ι Ἐρινύε[ς] νιν ἐξευρήσου[σι Δίκης ἐπίκουροι]Il sole secondo natura egrave dellrsquoampiezza di un piede umano e non supera i limiti Se oltrepasseragrave lo scopriranno le Erinni assistenti di Dike (col IV)73

nella tradizione posteriore conservato in due distinte citazioni (ri-spettivamente di Aeumltius e Plutarco) nellrsquoedizione DielsKranz pro-poste come frammenti B3 e B9474

(περὶ μεγέθους ἡλίου) εὖρος ποδὸς ἀνθρωπείουLa grandezza del Sole egrave di un piede umano (DK 22 B3)

ἥλιος γὰρ οὐχ ὑπερβήσεται μέτραmiddot εἰ δὲ μή Ἐρινύες μιν Δίκης ἐπίκουροι ἐξευρήσουσιν[Il Sole non oltrepasseragrave le misure altrimenti le Erinni ministre di Dike lo scoprirebbero (DK 22 B94)

Bencheacute il cotesto della citazione sia piuttosto danneggiato e quindi la ricostruzione approssimativa lrsquoautore appare impegnato a difen-dere la propria convinzione che lrsquoordine della natura sia preservato secondo un preciso disegno provvidenziale la citazione di Eraclito sembra in questo senso funzionale al rilievo dellrsquoequilibrio cosmico tutelato da Dike attraverso il servizio delle Erinni (che sorvegliano il rispetto delle laquomisureraquo μέτρα) nellrsquoidentitagrave del prefissato ciclo

73 Citiamo testo greco e traduzione da Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 900-901 Essi sono basati sostanzialmente sullrsquoedizione G BeteGh The Derveni Papyrus cit tenendo conto di alcune migliorie apportate da The Derveni Papyrus edited with Introduction and Commentary by Th kouremenos Gm ParaacutessoGlou k tsantsanoGlou cit

74 Se egrave valida lrsquoipotesi che il testo di Derveni risalga alla fine del V secolo aC si tratterebbe della piugrave antica citazione dello scritto di Eraclito come segnala G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 325

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Dario Zucchello

solare (giorno e notte)75 cosigrave nel testo papiraceo il sole ndash rigoro-samente vigilato dalla divinitagrave - si rivela essenziale come garanzia dellrsquoordinamento dellrsquouniverso

τροφ[ὸν δὲ λέγων αὐ]τὴν αἰνί[ζε]ται ὅτι [ἅ]σσαὁ ἥλι[ος θερμαίνων δ]ιαλύει ταῦτα ἡ νὺξ ψύχουσασυ[νίστησιν ] ἅσσα ὁ ἥλιος ἐθέρ[μ]Chiamandola (la Notte) laquonutriceraquo (Orfeo) esprime in forma meta-forica che tutto ciograve che il sole scaldando dissolve la notte riuni-sce raffreddando tutte le cose che il sole ha scaldato (col X)76

[] τὰ νῦν ἐόνταὁ θεὸς εἰ μὴ ἤλθελεν εἶναι οὐκ ἂν ἐπόησεν ἥλιον ἐποίησε δὲτοιοῦτογ καὶ τοσοῦτον γινόμενον οἶος ἐν ἀρχῆι τοῦ λόγουδιηγεῖται [] Se il dio non avesse voluto che esistessero le realtagrave ora esistenti non avrebbe creato il sole invece lo ha fatto con caratteristiche e grandezze tali come spiega agli inizi del discorso77 (col XXV)78

Allrsquointerno delle colonne superstiti la citazione non appare acci-dentale echi eraclitei si possono cogliere nei passaggi del com-mento e riflettono forse convergenze tematiche tra i versi del poe-ma e lo scritto dellrsquoEfesioI versi ripresi nel commento insistono in effetti sul governo divino del mondo

[] τὰ δrsquo ἐόντα δ[ηλοῖ]γενέσθαι τοιαῦτ[α] διὰ τοῦτον καὶ γενόμενα ε[ἶναι]ἐν τούτωι π[άντα Ση]μαίνει δrsquo ἐν τοῖς ἔπεσι το[ῖσδε]middotΖεὺς κεφα[λή Ζεὺς μέσ]σα Διὸς δrsquo ἐκ [π]άντα τέτ[υκται] []E chiarisce che le cose esistenti sono divenute tali a causa di

75 Su questo punto D sider Heraclitus in the Derveni Papyrus cit p 14476 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 906-90777 Egrave possibile che il riferimento sia proprio alla colonna IV e al contesto della ci-

tazione eraclitea Dubbi in proposito sono tuttavia stati avanzati da Betegh (G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 327-328)

78 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 922-923

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

questo [Zeus] e tutte le cose che sono venute allrsquoessere esistono in questo lo indica in queste parole laquoZeus egrave il capo Zeus egrave la parte mediana da Zeus tutte le cose risultano costituiteraquo (col XVII)79

marcando il ruolo ordinatore del fuoco (cui il commentatore rico-nosce funzione cosmogonica ed escatologica80)

[] Μοῖραν δrsquo ἐπικλῶσαιλέγοντες τοῦ Διὸς τὴμ φρόνησιν ἐπικυρῶσαιλέγουσιν τὰ ἐόντα καὶ τὰ γινόμενα καὶ τὰ μέλλονταὅπως χρὴ γενέσθαι τε καὶ εἶναι κα[ὶ] παύσασθαιβασιλεῖ δὲ αὐτὸν εἰκάζει (τοῦτο γάρ οἱ προσφέρεινἐφα[ί]νετο ἐκ τῶν λεγομένων ὀνομάτων) λέγων ὧδεmiddotΖεὺς βασιλεὺς Ζεὺς δrsquo ἀρχὸς ἁπάντων ἀργικέραυσος[βασιλέ]α ἔφη εἶναι ὅτι πολλ[ῶν ] ωμ μία[ἀρχὴ κ]ρατεῖ καὶ πάντα τελεῖ [][] E dicendo che la Moira fila dicono che la saggezza di Zeus dispone le cose che esistono quelle che vengono allrsquoessere e quel-le che saranno come devono venire allrsquoessere essere e cessare di esistere E lo assimila ad un sovrano ndash questo infatti tra tutti i nomi che vengono detti gli parve che gli si addicesse maggior-mente ndash dicendo laquoZeus sovrano Zeus che governa su tutte le cose con vivida folgoreraquo Disse che egrave sovrano poicheacute di molti un solo potere prevale e compie tutte le cose [] (col XIX)81

Due aspetti chiaramente accennati a piugrave riprese nei frammenti di Eraclito con analoga direzione della folgore (κεραυνός) tradizio-nale simbolo della giustizia divina ma anche espressione del fuoco piugrave puro (πρηστήρ)82

τῶν τε ζώιων τά τε ἄγρια καὶ ἥμερα τά τε ἐν ἀέρι καὶ ἐπὶ γῆς καὶ ἐν ὕδατι βοσκόμενα γίνεταί τε καὶ ἀκμάζει καὶ φθείρεται τοῖς τοῦ θεοῦ πειθόμενα θεσμοῖςmiddot π ᾶ ν γὰρ ἑ ρ π ε τ ὸ ν π λ η γ ῆ ι ν έ μ ε τ α ι ὥς φησιν Ἡράκλειτος

79 Ibi pp 914-91580 Su questo aspetto si puograve sinteticamente consultare il commento di Ilaria Ramelli

alla col XXVI del papiro in Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp942-94381 Ibi pp 916-91782 eraclito Frammenti cit 297

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Dario Zucchello

Tra gli animali quelli sia selvatici sia domestici che vivono in aria sulla terra e nellrsquoacqua nascono crescono e muoiono se-guendo le leggi del dio sostiene infatti Eraclito che ogni anima-le egrave condot to a l pascolo dal la f rusta (Pseudo-Aristotele [de mundo] DK 22 B11)

γίνεσθαι λέγων οὕτωςmiddot τ ὰ δ ὲ π ά ν τ α ο ἰ α κ ί ζ ε ι κ ε ρ α υ ν ό ς τουτέστι κατευθύνει κεραυνὸν τὸ πῦρ λέγων τὸ αἰώνιον λέγει δὲ καὶ φρόνιμον τοῦτο εἶναι τὸ πῦρ καὶ τῆς διοικήσεως τῶν ὅλων αἴτιον Dice che avviene cosigrave tutte le cose dirige la folgore cioegrave gui-da con la folgore intendendo la folgore come il fuoco eterno Sostiene anche che questo fuoco egrave intelligente e dellrsquoordinamento dellrsquouniverso egrave causa (Ippolito DK 22 B64)

πάντα γάρ φησί τὸ πῦρ ἐπελθὸν κρινεῖ καὶ καταλήψεταιDice infatti che tutte le cose il fuoco giungendo giudicheragrave e con-danneragrave (Ippolito DK 22 B66)

La ricorrenza di καταλαμβάνω83 in analogo contesto repressivo consente lrsquoaccostamento tra πῦρ e Δίκη

Δίκη καταλήψεται ψευδῶν τέκτονας καὶ μάρτυραςDike afferreragrave fabbricatori e testimoni di falsitagrave (Clemente Alessandrino DK 22 B28)

rafforzando lrsquoimpressione che Eraclito non si limiti a sottolineare un equilibrio di elementi o di processi ma alluda in generale alla giustizia divina84 Lrsquointenzione dellrsquoautore del papiro nel citarne il testo potrebbe dunque essere stata quella di collegare i due pilastri della propria esegesi cosmologia ed escatologia85 rivelando cosigrave una prospettiva di lettura cui evidentemente lo scritto dellrsquoEfesio si prestavaAllrsquoesempio di Eraclito potrebbero rinviare alcuni specifici rilievi del commentatore il riconoscimento del valore immediatamente

83 eraclito Frammenti cit p 30384 G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 34385 Ibi p 329

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

enigmatico della poesia e dellrsquoimportanza di comunicare i conte-nuti di maggior pregio (μεγάλα) in modo sibillino per sfuggire a volgari fraintendimenti

ὕ]μνον [ὑγ]ιῆ καὶ θεμ[ι]τὰ λέγο[ντα ] το γὰρ[τῆ]ι ποὴσει [κ]αὶ εἰπεῖν οὐχ οἶον τ[ε ἅμα τὴν ὀ]νομάτων[θέ]σιγ καὶ τ[ὰ] ῥηθέντα ἔστι δὲ ξ[ένη τις ἡ] πόησις[κ]ᾳὶ ἀνθρώ[ποις] αἰνι[γμ]ατώδης [ὁ δ]ὲ [Ὀρφεὺ]ς αὐτοῖς[ἐ]ρίστrsquo αἰν[ίγμα]τα οὐκ ἤθελε λέγειν [ἐν αἰν]ίγμας[ι]ν δὲ[μεγ]άλα ἱερ[ολογ]εῖται μὲν οὖγ καὶ ἀ[πὸ τ]οῦ πρώτου[καὶ] μέχρι ⟨τ⟩οῦ [τελε]υταίου ῥήματος ὡ[ς δηλοῖ] καὶ ἐν τῶι[εὐκ]ρινήτω[ι ἔπειmiddot θ]ύρας γὰρ ἐπιθέ[σθαι κελ]εύσας τοῖ[ς][ὠσὶ]ν αὐτ[οὺς οὔτι νομο]θετεῖμ φη[σιν τοῖς] πολλοῖς []Un inno che dice cose sane e conformi al diritto divino infatti con la poesia Infatti non egrave possibile dire al contempo la posizione delle parole e le frasi La poesia perograve egrave qualcosa di strano e di enigmatico per gli uomini Ora Orfeo non voleva dire loro enigmi ingannevoli bensigrave cose importanti in enigmi Dunque espone un discorso sacro dalla prima allrsquoultima parola come mostra anche nel verso ben scelto avendo ordinato loro di porsi delle porte sulle orecchie dice di non istituire leggi per i piugrave [] (col VII)86

La veritagrave dello ἱερὸς λογός egrave necessariamente espressa ἐν αἰνίγμαςιν per proteggerla dagli laquouominiraquo (ἀνθρώποις) essa ri-chiede dunque adeguata disposizione sottolineata nel poema da un gesto (laquoporsi porte sulle orecchieraquo θύρας ἐπιθέσθαι τοῖς ὠσὶν un invito a totale concentrazione) e dallrsquoesplicito diniego della co-municazione laquoai piugraveraquo (τοῖς πολλοῖς) Le scelte lessicali evocano espressioni che ritroviamo nelle citazioni eraclitee la cui struttura egrave forse presente allrsquoautore nellrsquoaccenno a una studiata costruzione verbale ogni parola di Orfeo impone lrsquourgenza interpretativa rin-viando a un senso riposto oltre quello immediato LrsquoEfesio tutta-via egrave richiamato nel commento soprattutto dallrsquoidea di fondo evi-dentemente presente nel poema orfico che lrsquointelligenza del testo sacro (ὕμνον) presupponga una chiave (lrsquoiniziazione alla parola di Orfeo) Anche per la comprensione dellrsquounitario assetto della realtagrave

86 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 904-905

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(κόσμον τόνδε͵ τὸν αὐτὸν ἁπάντων B30) infatti egrave essenziale la decifrazione del logos87

οὐκ ἐμοῦ ἀλλὰ τοῦ λόγου ἀκούσαντας ὁμολογεῖν σοφόν ἐστιν ἓν πάντα εἶναιnon ascoltando me ma il logos egrave saggio convenire che tutte le cose sono uno (Ippolito DK 22 B50)

Analogamente nello stigma del commentatore nei confronti dellrsquoincomprensione dei non iniziati (cui nelle colonne superstiti ci si riferisce come οἱ πολλοί οἱ οὐ γινώσκοντες οἱ οὐκ εἰδότες) e del conseguente stravolgimento del significato delle divinazioni

[] αὐτοῖς πάριμεν [εἰς τὸ μα]ντεῖον ἐπερ[ω]τής[οντες]τῶν μαντευομένων [ἕ]νεκεν εἰ θεμι ltgtἐν Ἅιδου δεινὰ τί ἀπιστοῦσι οὐ γινώς[κοντες ἐ]νύπνιαοὐδὲ τῶν ἄλλων πραγμάτων ἕκαστ[ον] διὰ ποίων ἂνπαραδειγμάτων π[ι]στεύοιεν ὑπό τ[ῆς τε]ἁμαρτ⟨ί⟩ηςκαὶ [τ]ῆς ἄλλης ἡδον[ῆ]ς νενικημένι[οι οὐ] μανθ[άνο]υσιν[οὐδὲ] πιστεύουσι ἀπ[ι]στίη δὲ κἀμα[θίη τὸ αὐτόmiddot ἢν γὰρ][μὴ μα]νθάνωσι μη[δ]ὲ γινώ[σ]κως[ιν οὐκ ἔστιν ὅπως][πιστεύου]σιν [][] per essi andiamo nella sede delle divinazioni per interrogare e avere dei responsi se sia concesso dal diritto divino ltgt cose terribili nellrsquoAde percheacute non vi credono Dal momento che non comprendono i sogni neacute ciascuna delle altre cose grazie a quali esempi potrebbero credere Poicheacute si sono lasciati vincere dalla colpa e da altri piaceri non imparano e non credono Ora la man-canza di fede e la mancanza di apprendimento sono la stessa cosa Se infatti non apprendono e non riconoscono non hanno modo di aver fede [] (col V)88

egrave possibile rinvenire eco della denuncia eraclitea del fraintendi-mento volgare dellrsquoelemento religioso (B15) e della superficiale credulitagrave popolare

87 D oBBink Cosmology as Initiation in Studies on the Derveni Papyrus cit p 4288 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 902-903

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

ἀλλὰ τῶν μὲν θείων τὰ πολλά καθrsquo Ἡράκλειτον ἀ π ι σ τ ί η ι δ ι α φ υ γ γ ά ν ε ι μ ὴ γ ι γ ν ώ σ κ ε σ θ α ιMa la maggior parte delle cose divine secondo Eraclito s i sot-t rae a l la conoscenza per incredul i tagrave ltdegli uominigt (Plutarco DK 22 B86)

ma anche del rilievo posto sul retto orientamento sulla disposizio-ne che deve sostenere la ricerca

ἐὰν μὴ ἔλπηται ἀνέλπιστον οὐκ ἐξευρήσει ἀνεξερεύνητον ἐὸν καὶ ἄπορονSe uno non spera non potragrave trovare lrsquoinsperabile percheacute esso egrave dif-ficile da trovare e impervio (Clemente Alessandrino DK 22 B18)

In generale la polemica eraclitea nei confronti dei laquomoltiraquo (οἱ πολλοί) e della loro mancanza di intendimento e orientamento po-trebbe far da sfondo alla commiserazione del commentatore per la mancata intelligenza dei sacrifici intelligenza che impone di col-legare le azioni e i gesti di culto (τὰ δρώμενα) alla comprensione della recitazione (τὰ λεγόμενα) cosigrave giustificando lrsquoopera di ese-gesi89 La salvezza era con ogni probabilitagrave promessa allrsquoiniziato a tre condizioni una corretta condotta di vita una adeguata cono-scenza determinate pratiche cultuali90

ἀνθρώπω[ν ἐμ]πόλεσιν ἐπιτελέσαντες [τὰ ἱε]ρὰ εἶδονἔλασσον σφᾶς θαυμάζω μὴ γινώσκειν οὐ γὰρ οἷόν τεἀκοῦσαι ὁμοῦ καὶ μαθεῖν τὰ λεγόμενα ὅσοι δὲ παρὰ τοῦτέχνημ ποιομένου τὰ ἱερὰ οὗτοι ἄξιοι θαυμάζεσθαικαὶ οἰκτε[ί]ρεσθαι θαυμάζεσθαι μὲν ὅτι δοκοῦντεςπρότερον ἢ ἐπιτελέσαι εἰδήσειν ἀπέρχονται ἐπι-τελέσαντες πρὶν εἰδέναι οὐδrsquo ἐπανερόμενοι ὥσπερὡς εἰδότες τι ὧν εἶδον ἢ ἤκουσαν ἢ ἔμαθον [οἰ]κτε⟨ί⟩ρεσθαι δὲὅτι οὐκ ἀρκεῖ σφιν τὴν δαπάνην προανηλῶσθαι ἀλλὰκαὶ τῆσ γνώμης στερόμενοι προσαπέρχονταιπρὶμ μὲν τὰ [ἱ]ερὰ ἐπιτελέσαι ἐλπίζον[τε]ς εἰδήσειν

89 K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit pp 52-5390 K tsantsanoGlou The First Columns of the Derveni Papyrus and their

Religious Significance in Studies on the Derveni Papyrus cit p 101

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Dario Zucchello

ἐπ[ιτελές]αντ[ες] δὲ στερηθέντες κα[ὶ τῆς] ἐλπί[δος] ἀπέρχονταιNelle cittagrave degli uomini compiendo i riti sacri hanno visto mi meraviglio di meno che non abbiano conoscenza Non egrave infatti possibile udire e al contempo anche imparare ciograve che viene detto Ora coloro che (vorrebbero farlo) imparando da colui che compie le cerimonie sacre come unrsquoarte sono degni di stupore e di com-miserazione di stupore percheacute convinti che acquisiranno il sapere prima di aver compiuto i riti se ne vanno dopo averli compiuti prima di avere acquisito la conoscenza senza nemmeno fare do-mande come se sapessero qualcosa di ciograve che hanno visto udito o appreso E sono degni di commiserazione percheacute non basta loro aver speso il loro denaro in anticipo ma se ne vanno anche pri-vi di conoscenza Sperando di ottenere conoscenza prima di aver compiuto le cerimonie sacre dopo averle compiute se ne vanno deprivati perfino della speranza (col XX)91

In relazione a quanto sopra marcato circa la presa di posizione era-clitea nei confronti della presunta azione purificatrice dei μάγοι egrave necessario segnalare come proprio nelle colonne iniziali (I-VI le piugrave danneggiate) del Papiro Derveni che contengono la citazione del passo di Eraclito lrsquoautore si riferisse alle figure dei laquomagiraquo e al loro presunto intervento di catarsi e pacificazione nei confron-ti delle anime dei defunti accostandoli alle figure degli laquoiniziatiraquo (μύσται)

[] εὐ]χαὶ καὶ θυς[ί]αι μειλίσσουσι τὰ[ς ψυχάς]ἐπ[ωιδὴ δ]ὲ μάγων δύναται δαίμονας ἐμ[ποδὼνγι[νομένο]υς μεθιστάναιmiddot δαίμονες ἐμποδών ὄντες εἰσὶψ[υχαὶ τιμω]ροί τὴν θυς[ία]ν τούτου ἕνεκε[μ] π[οιοῦσ]ι[νοἱ μά[γο]ι ὡσπερεὶ ποινὴν ἀποδιδόντες τοῖ⟨ς⟩ δὲἱεροῖ[ς] ἐπισπένδουσιν ὕ[δω]ρ καὶ γάλα ἐξ ὧνπερ καὶ τὰςχοὰς ποιοῦσι ἀνάριθμα [κα]ὶ πολυόμφαλα τὰ πόπαναθύουσιν ὅτι καὶ αἱ ψυχα[ὶ ἀν]άριθμοί εἰσι μύσταιΕὐμενίσι προθύουσι κ[ατὰ τὰ] αὐτὰ μάγοις [][] preghiere e sacrifici addolciscono le anime e il canto dei Magi che incanta puograve allontanare i degravemoni quando siano divenuti un impedimento i degravemoni che costituiscono un impedimento sono

91 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 916-917

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

anime vendicatrici Per questo i magoi offrono il sacrificio come se stessero pagando una pena E durante i riti sacri offrono acqua e latte con i quali compiono anche le libagioni Ed offrono torte innumerevoli con molti ombelichi poicheacute anche le anime sono innumerevoli Gli iniziati compiono un sacrificio preliminare alle Eumenidi allo stesso modo in cui lo fanno i magoi [] (col VI)92

Ciograve che in apparenza si legge come un apprezzamento potrebbe tuttavia in assenza di un contesto piugrave determinato celare un at-tacco contro le pratiche misteriche e la ciarlateneria di presunti ldquopurificatorirdquo proprio come quello portato da Eraclito e piugrave tardi da Platone (Repubblica II 364b-365a)93 egrave possibile che pur vi-cino allrsquoinsegnamento orfico il commentatore in realtagrave prendesse le distanze da quelli che denunciava come fraintendimenti con-trapponendo direttamente alle pratiche descritte lrsquoinsegnamento da ricavare dallrsquointerpretazione della parola di Orfeo94La citazione eraclitea potrebbe quindi essere intervenuta nel con-testo di unrsquointroduzione polemica a confermare come la rivela-zione della veritagrave fosse destinata a ribaltare le false convinzioni volgari95 lrsquointenzione nellrsquoinsieme sarebbe stata allora quella di condannare una partecipazione passiva e inconsapevole a riti di cui non si intenda il reale significato religioso96 In questo senso la scelta dellrsquoautore potrebbe corroborare lrsquoipotesi che la battaglia culturale dellrsquoEfesio contro le degenerazioni dei culti misterici fos-se avvertita nel V secolo aC come paradigmaticaA questa peculiare presenza di Eraclito allrsquointerno di una cornice orfica si deve aggiungere quanto ebbe a segnalare (tra II e III seco-lo dC) Clemente Alessandrino

92 Ibi pp 902-90393 Pare sensata lrsquoipotesi di Kouremenos (K tsantsanoGlou-Th kouremenos

Introduction cit pp 56-57)94 Sebbene non manchi chi interpreta il riferimento ai μάγοι in senso positivo

addirittura come una sorta di autocitazione da parte dellrsquoautore del testo (K tsantsanoGlou The First Columns of the Derveni Papyrus cit p 110 nota 25 G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 82)

95 K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit pp 55-5696 Ms funGhi The Derveni Papyrus cit p 32

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σιωπῶ δὲ Ἡράκλειτον τὸν Ἐφέσιον ὃς παρrsquo Ὀρφέως τὰ πλεῖστα εἴληφενNon parlo di Eraclito lrsquoEfesio il quale ricavograve da Orfeo la mag-gior parte delle sue opinioni (Clemente Alessandrino Stromata 62271)

Lrsquoaccostamento (abbozzato almeno per alcune opinioni anche in Plutarco e Proclo97) scaturirebbe da una certa confusione nella re-lazione tra il pensatore di Efeso e le fonti orfiche consolidatasi (in rapporto ai temi intravisti nei frammenti del papiro Derveni) nel corso dei secoli Egrave in effetti possibile98 che in piena autonomia (cioegrave senza presupporre unrsquoadesione religiosa) e per i propri obiet-tivi Eraclito avesse ricavato e adattato motivi - quello dellrsquounitagrave o ciclica interconnessione dei contrari per esempio - attestati anche nel materiale orfico piugrave antico Le tavolette drsquoosso rinvenute99 in un sito religioso dellrsquoantica Olbia Pontica (Mar Nero) e risalenti alla metagrave del V secolo aC insistono in effetti sulla loro immediata identitagrave

ΒΙΟΣ ΘΑΝΑΤΟΣ ΒΙΟΣ (tav 1)

ΕΙΡΗΝΗ ΠΟΛΕΜΟΣΑΛΗΘΕΙΑ ΨΕΥΔΟΣ (tav 2)

[ΣΩΜ]Α ΨΥΥΧΗ (tav 3)

cosigrave da richiamare anche nella loro sintassi celebri frammenti era-clitei

ἀθάνατοι θνητοί θνητοὶ ἀθάνατοι ζῶντες τὸν ἐκείνων θάνατον τὸν δὲ ἐκείνων βίον τεθνεῶτεςImmortali mortali mortali immortali vivendo di quelli la morte di quelli la vita morendo (Ippolito DK 22 B62)

97 D sider Heraclitus in the Derveni Papyrus cit p 14898 Ibi pp 147-148 G BeteGh The Derveni Papyrus cit pp 342-34399 Nel 1951 ma pubblicate solo nel 1978

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ὁ θεὸς ἡμέρη εὐφρόνη χειμὼν θέρος πόλεμος εἰρήνη κόρος λιμός (τἀναντία ἅπανταmiddot οὗτος ὁ νοῦς) ἀλλοιοῦται δὲ ὅκωσπερ ltπῦρgt ὁπόταν συμμιγῆι θυώμασιν ὀνομάζεται καθrsquo ἡδονὴν ἑκάστουIl dio egrave giorno notte inverno estate guerra pace sazietagrave fame (tutti gli opposti egli egrave lrsquointelligenza) si trasforma come il fuoco quan-do si mescola con gli odori ed egrave nominato secondo lrsquoaroma di ognuno (Ippolito DK 22 B67)

Difficile in questo caso stabilire la prioritagrave cronologica ma egrave co-munque interessante registrare le convergenze non deve dunque sorprendere che il commentatore di Derveni intravedesse una pos-sibile sintonia tra le sentenze eraclitee e le proprie preoccupazioni e che successivamente qualcuno arrivasse a immaginare unrsquoim-probabile dipendenza segnalata appunto da Clemente La fruizio-ne di testi e forse di modalitagrave espressive e atteggiamenti eraclitei nel papiro Derveni puograve dunque attestare solo la possibilitagrave di una comune sensibilitagrave morale e religiosa e giustificare indirettamente lrsquoipotesi che lrsquoEfesio conoscesse i testi sacri al culto orfico

Spegnere la tracotanza la polemica politica

Diversi segnali suggeriscono di considerare probabile che nella battaglia condotta da Eraclito nei confronti della cultura contempo-ranea la polemica politica incidesse particolarmente100 Come se-gnalato da Diels-Kranz (in appendice alle testimonianze sulla vita del pensatore di Efeso101) disponiamo in questo senso anche di un riscontro esterno

100 Per una recente radicale rilettura di Eraclito in chiave politica si puograve consul-tare i PoZZoni Eraclito de-crittato Lrsquoontologia civica di Eraclito di Efeso Villasanta (MI) Liminamentis 2009 Un precedente puograve considerarsi A caPiZZi Eraclito e la sua leggenda Proposta di una diversa lettura dei fram-menti Roma Ateneo 1979

101 Nella edizione tedesca Die Fragmente der Vorsokratiker von H diels herausge-geben von W kranZ Band I Berlin Weidmannsche Verlagsbuchhandlung 196110 p 144 Lrsquoappendice manca invece nellrsquoedizione italiana I Presocratici a cura di G Reale Milano Bompiani 2006

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Monete di epoca romana presentano con lrsquoiscrizione ηρακλειτοςε-φεςιων (Eraclito degli Efesi) una figura barbuta eretta che guarda a sinistra con la mano destra levata (come per un discorso) lrsquoindi-ce rivolto a seacute e la sinistra che regge una mazza sequenza di gesti che egrave stata interpretata come segno di preghiera e venerazione102 ovvero come rituale iniziatico o ancora icastico invito a guardare dentro seacute stessi103 Il particolare della mazza potrebbe tuttavia evo-care la battaglia morale dellrsquoEfesio (la sua lotta contro il vizio104) ovvero alludere a Eracle proponendone lrsquoaccostamento a Eraclito (come nella quarta epistola pseudoeraclitea) e corroborare cosigrave la notizia dellrsquoesistenza in Efeso di una statua di Eraclito rappresen-tato come Eracle105 ciograve ne confermerebbe la statura pubblica che la raffigurazione nellrsquoatto di parlare potrebbe celebrare

Drsquoaltra parte nella tradizione dossografica allo scritto di Eraclito era esplicitamente riferito anche un contenuto politico

τὸ δὲ φερόμενον αὐτοῦ βιβλίον ἐστὶ μὲν ἀπὸ τοῦ συνέχοντος Περὶ φύσεως διήιρηται δὲ εἰς τρεῖς λόγους εἴς τε τὸν περὶ τοῦ παντὸς καὶ πολιτικὸν καὶ θεολογικόνIl libro che di lui egrave tramandato egrave intitolato per il suo contenu-to Sulla natura ma egrave suddiviso in tre trattazioni quella intorno allrsquouniverso [al tutto] quella politica e quella teologica (Diogene Laerzio DK 22 A15)

e ne era stata avanzata una lettura in chiave decisamente etico-politica

[] ἐπιγράφουσι δὲ αὐτῶι οἱ μὲν Μούσας οἱ δὲ Περὶ φύσεως Διόδοτος δὲ ἀκριβὲς οἰάκισμα πρὸς στάθμην βίου ἄλλοι γνώμονrsquo ἠθῶν τρόπου κόσμον ἕνα τῶν ξυμπάντων [][] τῶν δὲ γραμματικῶν Διόδοτος ὃς οὔ φησι περὶ φύσεως εἶναι τὸ σύγγραμμα ἀλλὰ περὶ πολιτείας τὰ δὲ περὶ φύσεως ἐν παραδείγματος εἴδει κεῖσθαι[] Alcuni lo intitolano Muse altri Sulla natura Diodoto invece

102 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 66103 Tonelli in eraclito Dellrsquoorigine cit p 22104 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 65105 Ibidem

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Guida per una vita retta [esatta a piombo] altri ancora Regola (gnomone) dei costumi Disposizione di comportamento unica per tutti [][] tra i grammatici Diodoto il quale sostiene che lrsquoopera com-posta [da Eraclito] non verte sulla natura ma sullo Stato e che le parti sulla natura vi sono contenute solo come esempi (Diogene Laerzio DK 22 A112 15)

Probabilmente leggendarie ancorcheacute indicative di un orientamen-to che lrsquoantichitagrave attribuiva allrsquoEfesio le azioni e le pose con cui Eraclito avrebbe accompagnato le proprie prese di posizione poli-tiche secondo Plutarco e Diogene

οἱ δὲ συμβολικῶς ἄνευ φωνῆς ἃ δεῖ φράζοντες οὐκ ἐπαινοῦνται καὶ θαυμάζονται διαφερόντως ὡς Ἡ ἀξιούντων αὐτὸν τῶν πολιτῶν γνώμην τινrsquo εἰπεῖν περὶ ὁμονοίας ἀναβὰς ἐπὶ τὸ βῆμα καὶ λαβὼν ψυχροῦ κύλικα καὶ τῶν ἀλφίτων ἐπιπάσας καὶ τῶι γλήχωνι κινήσας ἐκπιὼν ἀπῆλθεν ἐνδειξάμενος αὐτοῖς ὅτι τὸ τοῖς τυχοῦσιν ἀρκεῖσθαι καὶ μὴ δεῖσθαι τῶν πολυτελῶν ἐν εἰρήνηι καὶ ὁμονοίαι διατηρεῖ τὰς πόλειςColoro che per segni senza parole esprimono quanto deve esser detto non sono forse lodati e ammirati in modo particolare Come Eraclito il quale chiedendogli i concittadini di esprimere una sen-tenza sulla concordia salito sulla tribuna prese una coppa di acqua fredda vi sparse della farina drsquoorzo e rimescolata con menta la bevve e se ne andograve avendo cosigrave mostrato loro che lrsquoaccontentarsi di ciograve che si trova e il non aver bisogno di cose costose conservano la cittagrave in pace e in concordia (Plutarco DK 22 A3b)

ἀναχωρήσας δὲ εἰς τὸ ἱερὸν τῆς Ἀρτέμιδος μετὰ τῶν παίδων ἠστραγάλιζενmiddot περιστάντων δrsquo αὐτὸν τῶν Ἐφεσίων laquoτί ὦ κάκιστοι θαυμάζετεraquo εἶπενmiddotraquoἢ οὐ κρεῖττον τοῦτο ποιεῖν ἢ μεθrsquo ὑμῶν πολιτεύεσθαιraquoRitiratosi presso il tempio di Artemide giocava a dadi con i fan-ciulli e dal momento che gli Efesi lo attorniavano cosigrave parlograve laquoDi che cosa vi meravigliate o pessimi Non egrave forse meglio fare ciograve che partecipare alla vita della cittagrave con voiraquo (Diogene Laerzio DK 22 A13)

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La coniazione a Efeso in epoca romana della moneta di cui si egrave detto potrebbe aver suggellato la propensione eraclitea registrata dalla tradizione ad accentuare la propria sferzante polemica con un ampio ricorso a forme simboliche di comunicazione gestuale106Alla diretta presa di posizione di Eraclito nella convulsa vita del-la πόλις (e addirittura a un possibile ruolo di nomoteta analoga-mente a Senofane Pitagora e altri antichi sapienti) accenna sempre Diogene Laerzio in apertura della sua vita del filosofo

ἔλεγε δὲ καὶ laquoὕ β ρ ι ν χ ρ ὴ σ β ε ν ν ύ ν α ι μ ᾶ λ λ ο ν ἢ π υ ρ κ α ϊ ή ν raquo [B 43] καὶ laquoμάχεσθαι χρὴ τὸν δῆμον ὑπὲρ τοῦ νόμου ὅκωσπερ τείχεοςraquo [B 44] καθάπτεται δὲ καὶ τῶν Ἐφεσίων ἐπὶ τῶι τὸν ἑταῖρον ἐκβαλεῖν Ἑρμόδωρον ἐν οἷς φησινmiddotraquoἄξιον Ἐφεσίοις ἡβηδὸν ἀπάγξασθαι πᾶσι καὶ τοῖς ἀνήβοις τὴν πόλιν καταλιπεῖν ο ἵτ ινες Ἑρμόδωρον ἄνδρα ἑωυτῶν ὀνήιστον ἐξέβαλον φάντεςmiddot ἡμέων μηδὲ ε ἷς ὀνήιστος ἔστω ε ἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνraquo [B 121] ἀξιούμενος δὲ καὶ νόμους θεῖναι πρὸς αὐτῶν ὑπερεῖδε διὰ τὸ ἤδη κεκρατῆσθαι τῆι πονηρᾶι πολιτείαι τὴν πόλινDiceva pure laquoBisogna spegnere la tracotanza piugrave che un incen-dioraquo [B43] e laquoBisogna che il popolo combatta per la legge come per le mura della cittagraveraquo [B44] Attacca anche gli Efesi percheacute ave-vano espulso il suo compagno Ermodoro nel passo in cui afferma laquoSarebbe bene per gli Efesi adulti impiccarsi tutti quanti e lasciare la cittagrave ai fanciulli essi che esiliarono Ermodoro il piugrave abile tra loro sostenendo ldquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altrirdquoraquo [B121] Invitato comunque a dar loro leggi si rifiutograve dal momento che la cittagrave era giagrave dominata da una cattiva costituzione (DK 22 A12)

Lrsquoaccostamento a πυρκαϊή (conflagrazione incendio) suggerisce per ὕβρις nel contesto della prima citazione un significato politico laquoviolenza sfrenataraquo107 dunque piuttosto che mera tracotanza indivi-duale azione violenta di massa perpetrata dal δῆμος sollevazione che prevarica la norma stigmatizzata con una nota aristocratica (e

106 In questa direzione la lettura di AM BatteGaZZore Gestualitagrave e oracolaritagrave in Eraclito Genova Istituto di Filologia Classica e Medievale 1979

107 Cosigrave traduce Marcovich eraclito Frammenti cit p 366

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sapienziale) lrsquoincapacitagrave di stare al proprio posto108 In questo sen-so B43 egrave da leggere probabilmente come proposto da Diogene proprio in relazione a B44 contro la sedizione che mina dallrsquointer-no la comunitagrave il νόμος costituisce un baluardo analogo a quello che le mura (τεῖχος ) offrono contro lrsquoattacco esterno Soffocare la sommossa e ricondursi alla legge possono essere inquadrati allrsquoin-terno di una generale indicazione di fondo cui egrave allora possibile attribuire anche valore politico

ξὺν νόωι λέγοντας ἰσχυρίζεσθαι χρὴ τῶι ξυνῶι πάντων ὅκωσπερ νόμωι πόλις καὶ πολὺ ἰσχυροτέρως τρέφονται γὰρ πάντες οἱ ἀνθρώπειοι νόμοι ὑπὸ ἑνὸς τοῦ θείουmiddot κρατεῖ γὰρ τοσοῦτον ὁκόσον ἐθέλει καὶ ἐξαρκεῖ πᾶσι καὶ περιγίνεταιColoro che vogliono parlare con intendimento devono basarsi su ciograve che a tutto egrave comune come la cittagrave sulla legge e ancora piugrave fermamente Tutte le leggi umane infatti si alimentano dellrsquounica legge divina poicheacute quella domina quanto vuole basta per tutte le cose e avanza (Stobeo DK 22 B114)

διὸ δεῖ ἕπεσθαι τῷ ξυνῷ τοῦ λόγου δ΄ ἐόντος ξυνοῦ ζώουσιν οἱ πολλοὶ ὡς ἰδίαν ἔχοντες φρόνησινperciograve si deve seguire ciograve che egrave comune ma pur essendo il logos comune i piugrave vivono come se avessero un intendimento privato (DK 22 B2)

Il riferimento a τὸ ξυνόν sarebbe peculiare al pensiero di Eraclito109 risultando declinato a vari livelli il λόγος egrave laquocomuneraquo il κόσμος egrave laquocomuneraquo il πόλεμος egrave laquocomuneraquo Anche il νόμος egrave comune esso mantiene saldo lo stato (ἰσχυρίζεται νόμωι πόλις) alla cui conservazione tutti dovrebbero concorrere istituendo un ambi-to (politico) di relazioni umane110 che si sovrappone allo spazio fisico assicurato dal τεῖχος La difesa dellrsquouno non puograve essere

108 Ibidem109 G Vlastos Equality and Justice in Early Greek Cosmologies (1947) in G

vlastos Studies in Greek Philosophy vol I The Presocratics edited by DW Graham Princeton Princeton University Press 1995 p 73

110 Espressione del contenuto umano della πόλις (S maZZarino Il pensiero sto-rico classico Roma-Bari Laterza 1973 vol I p 82)

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disgiunta dal rispetto dellrsquoaltro Unrsquoeco forse dellrsquoidea soloniana di εὐνομίη ordinamento retto sulla giustizia111 e sulla conseguente solidarietagrave112 che in Eraclito si arricchisce tuttavia nel rilievo del θείος νόμος (πάντες οἱ ἀνθρώπειοι νόμοι ὑπὸ ἑνὸς τοῦ θείου) della peculiare allusione alle implicazioni tra (i) unicitagrave della legge divina e molteplicitagrave delle leggi umane ovvero (ii) unitagrave della leg-ge e contrastanti posizioni che in essa trovano armoniaAnalogo rilievo al dominio del νόμος egrave attribuito da Plutarco alla saggezza politica di Biante di Priene (presente nella tradizione dei Sette Sapienti)

ὁ Βίας ἔφησε κρατίστην εἶναι δημοκρατίαν ἐν ᾗ πάντες ὡς τύραννον φοβοῦνται τὸν νόμονBiante affermograve che la democrazia piugrave forte egrave quella in cui tutti temono la legge come un tiranno (Convivium Septem Sapientium 154e)

personaggio esplicitamente citato (e apprezzato) in un frammento eracliteo trasmesso da Diogene Laerzio

ὁ δυσάρεστος Ἡράκλειτος μάλιστα αὐτὸν ἐπῄνεσε γράψαςmiddot ἐν Πριήνῃ Βίας ἐγένετο ὁ Τευτάμεω οὗ πλέων λόγος ἢ τῶν ἄλλων καὶ οἱ Πριηνεῖς δὲ αὐτῷ τέμενος καθιέρωσαν τὸ Τευτάμειον λεγόμενον ἀπεφθέγξατοmiddot οἱ πλεῖστοι κακοίEraclito difficile a contentarsi lo ha lodato in massimo grado scrivendo laquoIn Priene nacque Biante figlio di Teutamo la cui fama egrave maggiore di quella degli altriraquo E gli abitanti di Priene gli dedi-carono un recinto sacro chiamato laquoil Teutameioraquo Sentenziograve laquoI piugrave ltdegli uominigt sono malvagiraquo (Diogene Laerzio I 88 DK 22 B39)

A Biante sarebbe inoltre da imputare la sentenza ricordata in B104113

111 G Vlastos Equality and Justice cit p 73112 G Vlastos Solonian Justice in G vlastos Studies in Greek Philosophy vol

I The Presocratics cit pp 55-56113 Come conferma anche Marcovich eraclito Frammenti cit p 363

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τίς γὰρ αὐτῶν νόος ἢ φρήν δήμων ἀοιδοῖσι πείθονται καὶ διδασκάλωι χρείωνται ὁμίλωι οὐκ εἰδότες ὅτι ldquoοἱ πολλοὶ κακοί ὀλίγοι δὲ ἀγαθοίrdquoche mente e intelligenza hanno Ripongono fiducia negli aedi po-polari e prendono la folla come maestra non sapendo che laquoi molti sono cattivi e pochi i buoniraquo (Proclo DK 22 B104)

Il riferimento al sapiente di Priene potrebbe segnalare la contingen-za storico-politica entro cui inquadrare la polemica eraclitea il ter-mine λόγος nella citazione di Diogene (B39) potrebbe intendersi non come laquola famaraquo (come per lo piugrave si fa) ma come laquoil discorsoraquo di Biante si potrebbe cioegrave ipotizzare che Eraclito alluda allrsquoinvito che secondo Erodoto (I 170) quello avrebbe rivolto (546 aC) alle cittagrave ionie affincheacute unissero le proprie forze per fondare un nuovo stato (in Sardegna) lontano dalla minaccia persiana114 Il confronto drammatico delle poleis ionie con il Gran Re egrave in effetti ancora alla base dellrsquoemergenza che avrebbe spinto i concittadini a richiedere lrsquointervento di Eraclito secondo la notizia conservata in un codice siriaco del Περὶ ἀρετῆς di Temistio

Gli Efesi erano assuefatti al benessere e al piacere quando scoppiograve una guerra contro di loro e la loro cittagrave fu circondata e posta sotto assedio dai Persiani Essi tuttavia continuarono nella loro vita di piaceri secondo abitudine fin quando cominciarono a mancare i mezzi di sussistenza nella cittagrave Quando la fame si diffuse pesan-temente tra loro i cittadini si riunirono per valutare che cosa fosse da fare cosigrave che il sostentamento non venisse meno nessuno perograve osava consigliare loro di porre freni al lusso Proprio mentre erano riuniti un uomo di nome Eraclito prese farina drsquoorzo la mescolograve con acqua e la mangiograve sedendo in mezzo a loro questa fu una lezione silenziosa offerta a tutta la popolazione La storia racconta che gli Efesi subito compresero il rimprovero e di ulteriori non eb-bero bisogno piuttosto procedettero essendosi di fatto resi conto di dover moderare il lusso percheacute il cibo non mancasse Quando i loro nemici seppero che essi avevano imparato a vivere con mode-razione e regolavano i pasti secondo il consiglio di Eraclito si riti-rarono dalla cittagrave e nonostante fossero vincitori sul piano militare sgombrarono il campo davanti allrsquoorzo di Eraclito (DK 22 A3b)

114 Serra in eraclito Iframmenti e le testimonianze cit p 178

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La vicenda si riferisce alla rivolta ionia (499-493 aC) contro il dominio persiano e lrsquoassedio di Efeso che avrebbe poi condotto alla scelta della cittagrave di emarginarsi dal conflitto conclusosi con la sconfitta dellrsquoalleanza delle cittagrave ribelli Nonostante manchi lrsquouna-nimitagrave tra gli storici egrave possibile che allrsquointerno di tale emergenza si inserisse il tentativo politico di Ermodoro115 forse asceso al potere in Efeso sullrsquoonda dellrsquoinsurrezione contro le tirannidi sostenute dal Gran Re e travolto dal prevalere della fazione filo-persianaConcedendo credito alla notizia di Diodoto riferita da Diogene Laerzio il κόσμος cui rivolgeva la propria attenzione lrsquoEfesio po-trebbe essere stato allora in primo luogo quello politico in tal caso le citazioni in cui piugrave direttamente si riflettono le opinioni politiche di Eraclito assumerebbero un rilievo chiave Insieme agli scarni ele-menti dossografici esse possono illuminare circa attori e contesto della scena storica entro cui il pensatore sviluppava i propri attacchi Sostenitore di Ermodoro (come si evince anche da B121) e della li-nea anti-persiana favorevole allo sforzo dellrsquoalleanza ionia (τὸ κοι- κοι-κοι-νόν τῶν Ἰώνων) Eraclito dopo la sconfitta di quellrsquoorientamento politico e lrsquoallontanamento del suo leader dalla cittagrave avrebbe volto la propria attivitagrave a una complessiva116 contestazione dei costumi corrotti e del disordine morale e civile dilaganti tra i concittadini

τυφλὸν δὲ τὸν Πλοῦτον ποιεῖ ὡς οὐκ ἀρετῆς κακίας δὲ παραιτίου ὅθεν καὶ Ἡ ὁ Ἐφέσιος ἀρώμενος Ἐφεσίοις οὐκ ἐπευχόμενοςmiddot μὴ ἐπιλίποι ὑμᾶς πλοῦτος ἔφη Ἐφέσιοι ἵνrsquo ἐξελέγχοισθε πονηρευόμενοιPluto agisce da cieco poicheacute egrave causa non di virtugrave ma di vizio Perciograve anche lrsquoefesio Eraclito ingiuria gli Efesi e non rende loro grazia af-fermando non vi abbandoni mai o Efesi la ricchezza affincheacute pos-siate manifestare il vostro agire malvagio (Tzetze DK 22 B125a)

115 Di questo avviso Pozzoni che su questa lettura fonda la sua interpretazione del pensiero e dellrsquoopera di Eraclito (i PoZZoni Eraclito de-crittato cit in particolare cap 2 Etica e toeria del diritto Eraclito e Ermodoro)

116 Ancorcheacute crittata secondo la linea interpretativa proposta da Pozzoni La qua-le tuttavia pur stimolante rispetto agli approcci tradizionali ai testi eraclitei e coerente nel proprio sforzo di ricondurre lrsquoessenziale del pensiero eracliteo alla vicenda politica di Efeso (per altro aderendo a una semplice ipotesi storica circa il ruolo di Ermodoro) appare anche eccessivamente riduttiva

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ovvero del misconoscimento popolare di valore e capacitagrave

ἄξιον Ἐφεσίοις ἡβηδὸν ἀπάγξασθαι πᾶσι καὶ τοῖς ἀνήβοις τὴν πόλιν καταλιπεῖν οἵτινες Ἑρμόδωρον ἄνδρα ἑωυτῶν ὀνήιστον ἐξέβαλον φάντεςmiddot ἡμέων μηδὲ εἷς ὀνήιστος ἔστω εἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνSarebbe bene per gli Efesi adulti impiccarsi tutti quanti e lasciare la cittagrave ai fanciulli essi che esiliarono Ermodoro il piugrave abile tra loro sostenendo laquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altriraquo (Strabone DK 22 B121)

Ricondotti allo sfondo del νόμος e al primato di τὸ ξυνόν la pole-mica eraclitea nei confronti dei πολλοί e il rilievo garantito allrsquolaquou-noraquo alluderebbero allrsquourgenza di una condotta collettiva ispirata alla norma comune su cui convengano lrsquouno (se ha valore) e i molti117

νόμος καὶ βουλῆι πείθεσθαι ἑνόςLegge egrave anche ubbidire alla volontagrave di uno solo (Clemente Alessandrino DK 22 B33)

εἷς ἐμοὶ μύριοι ἐὰν ἄριστος ἦιUno per me vale diecimila se egrave il migliore (Galeno DK 22 B49)

Nessun avallo dunque nei confronti dellrsquoarbitrio dei tiranni come attestato nella tradizione (pur con riferimenti incerti118)

Ἡ γὰρ ὁ Βλύσωνος Μελαγκόμαν τὸν τύραννον ἔπεισεν ἀποθέσθαι τὴν ἀρχήν οὗτος βασιλέα Δαρεῖον παρακαλοῦντα ἥκειν εἰς Πέρσας ὑπερεῖδενEraclito figlio di Blosone convinse il tiranno Melancoma a la-sciare il potere Egli poi non tenne conto dellrsquoinvito di re Dario a recarsi in Persia (Clemente Alessandrino DK 22 A3)

117 R laurenti Eraclito cit pp 268-269118 Kirk ritiene possibile che il non altrimenti noto Melancoma citato nella testimo-

nianza di Clemente possa essere il Komas che fu tiranno alla fine del VI secolo aC (GS kirk Heraclitus The Cosmic Fragments cit p 13)

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ma nello specifico contesto di Efeso contrasto alla mollezza dei costumi addebitabile alle ricchezze e allrsquoabbrutimento frutto della volgare ignoranza

αἱρεῦνται γὰρ ἓν ἀντὶ ἁπάντων οἱ ἄριστοι κλέος ἀέναον θνητῶνmiddot οἱ δὲ πολλοὶ κεκόρηνται ὅκωσπερ κτήνεαPreferiscono infatti una sola cosa a tutte le altre gli uomini miglio-ri la gloria perenne alle cose mortali I piugrave al contrario vogliono saziarsi come bestie (Clemente Alessandrino DK 22 B29)

H dixit quod Si felicitas esset in delectationibus corporis boves felices diceremus cum inveniant orobum ad comedendumEraclito affermograve che se la felicitagrave consistesse nei piaceri del cor-po diremmo fe l ic i i buoi quando t rovino lent icchie da mangiare (Alberto M DK 22 B4)

ἑτέρα γὰρ ἵππου ἡδονὴ καὶ κυνὸς καὶ ἀνθρώπου καθάπερ Ἡ φησιν ὄ ν ο υ ς σ ύ ρ μ α τ rsquo ἂ ν ἑ λ έ σ θ α ι μ ᾶ λ λ ο ν ἢ χ ρ υ σ ό ν middot ἥδιον γὰρ χρυσοῦ τροφὴ ὄνοιςIl piacere del cavallo del cane e dellrsquouomo sono in effetti diversi come sostiene Eraclito g l i as ini prefer i rebbero i l foraggio al l rsquooro (Aristotele DK 22 B9)

Sentenze che insistono sullrsquoopposizione tra natura umana e natu-ra animale per condannare quei comportamenti che disdegnando lrsquoeccellenza della laquogloria perenneraquo (κλέος ἀέναον) scadono nel puro godimento materiale bestiale lrsquoaccenno al κλέος evoca lrsquoeti-ca aristocratica della guerra che puograve intravedersi in B53

πόλεμος πάντων μὲν πατήρ ἐστι πάντων δὲ βασιλεύς καὶ τοὺς μὲν θεοὺς ἔδειξε τοὺς δὲ ἀνθρώπους τοὺς μὲν δούλους ἐποίησε τοὺς δὲ ἐλευθέρουςIl conflitto di tutte le cose egrave padre di tutte re e alcuni rivelograve dei altri uomini gli uni fece schiavi gli altri liberi (Ippolito DK 22 B53)

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dove πόλεμος egrave cifra universale di uno scontro che domina a tut-ti i livelli nella vita discriminando senza appello la divisione in θεοί e ἄνθρωποι δούλοι e ἐλεύθεροι nella concezione greco-arcaica a fondamento di ogni ordinamento119 si rifletterebbe allora nella necessaria differenziazione sociale e politica allrsquointerno della πόλις120 normata dal νόμος A πόλεμος in effetti Eraclito acco-sta ἔρις (contesa discordia)

εἰδέναι δὲ χρὴ τὸν πόλεμον ἐόντα ξυνὸν καὶ δίκην ἔριν καὶ γινόμενα πάντα κατ΄ ἔριν καὶ χρεώνBisogna sapere che il conflitto egrave comune e la giustizia contesa e che tutto accade secondo contesa e necessitagrave (Origene DK 22 B80)

rivelando di entrambi universalitagrave (πόλεμος ξυνὸς) e feconditagrave ge-neratrice121 (γινόμενα πάντα κατ΄ ἔριν) ἔρις egrave δίκη cosigrave tutto quanto accade laquosecondo contesaraquo accade anche laquocome si conviene ed egrave giustoraquo (κατὰ χρεών) In questo senso Eraclito avrebbe inteso lo scenario cosmico come proiezione delle relazioni conflittuali ti-piche delle lotte cittadine (a partire ovviamente dalla personale esperienza in Efeso) filtrandone i processi attraverso un lessi-co dallrsquoimmediata valenza politico-sociale (contesa-giustizia) Secondo lrsquoindizio fornito da Diodoto il macrocosmo - unico e co-mune (ἕνα καὶ κοινὸν κόσμον Aeumltius DK 22 A10) ndash sarebbe proie-zione dellrsquoassetto politico propugnato dallrsquoEfesio (forse quello che Ermodoro aveva tentato di implementare) riconoscerne il λόγος il discorso ma anche la proposta politica sarebbe stato dunque discri-minante Alla sua diretta valenza civile potrebbero alludere quei testi in cui essenziale egrave lo stigma dellrsquoincomprensione dei laquomoltiraquo e delle conseguenti distorsioni

119 W JaeGer The Theology of the Early Greek Philosophers (1947) trad it La teologia dei primi pensatori greci Firenze La Nuova Italia 1961 p 184

120 Si veda il commento di Marcovich eraclito Frammenti cit p 104121 Mondolfo in E Zeller ndash r mondolfo La filosofia dei greci nel suo sviluppo

storico Parte I I Presocratici Volume IV Eraclito a cura di R mondolfo Firenze La Nuova Italia 1961 p 104

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Dario Zucchello

ὁ Ἡ φησι τοῖς ἐγρηγορόσιν ἕνα καὶ κοινὸν κόσμον εἶναι τῶν δὲ κοιμωμένων ἕκαστον εἰς ἴδιον ἀποστρέφεσθαιE dice che per coloro che sono desti il mondo egrave unico e comune invece ciascuno di coloro che dormono ritorna a un proprio mondo privato (Plutarco DK 22 B89)

διὸ δεῖ ἕπεσθαι τῷ ξυνῷ τοῦ λόγου δ΄ ἐόντος ξυνοῦ ζώουσιν οἱ πολλοὶ ὡς ἰδίαν ἔχοντες φρόνησινperciograve si deve seguire ciograve che egrave comune ma pur essendo il logos comune i piugrave vivono come se avessero un intendimento privato (Sesto Empirico DK 22 B2)

Forzando lrsquoideale esiodeo di giustizia Eraclito scinde cosigrave ἔρις (competizione civile e costruttiva) e ὕβρις (violenza sopraffattri-ce) facendo di Dike norma vincolante a livello cosmico

Δίκης ὄνομα οὐκ ἂν ἤιδεσαν εἰ ταῦτα μὴ ἦνNon conoscerebbero il nome di Dike se queste cose [conflitto ingiustizia] non fossero [esistessero] (Clemente Alessandrino DK 22 B23)

Si tratta in fondo di unrsquoipotesi di lettura sostenuta da riscontri nei frammenti di altri autori arcaici (Anassimandro in primis) che con-sente di precisare un aspetto della polemica eraclitea

καὶ Ἡ ἐπιτιμᾶι τῶι ποιήσαντι laquoὡς ἔ ρ ι ς ἔκ τε θεῶν καὶ ἀνθρώπων ἀπόλοιτοraquo [XVIII 107]middot οὐ γὰρ ἂν εἶναι ἁ ρ μ ο ν ί α ν μὴ ὄντος ὀξέος καὶ βαρέος οὐδὲ τὰ ζῶια ἄνευ θήλεος καὶ ἄρρενος ἐναντίων ὄντωνEraclito biasima il poeta ltOmerogt che scrisse laquoSparisca la discor-dia tra gli dei e tra gli uominiraquo (Iliade XVIII 107) Non ci sarebbe infatti armonia se non ci fossero acuto e grave neacute ci sarebbero i vi-venti se non ci fossero femmina e maschio (Eudemo DK 22 A22)

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

ma soprattutto la tesi centrale nei frammenti secondo cui produ-zione e unitagrave del tutto passano attraverso la relazione tra le oppo-sizioni (πάντα κατrsquo ἔριν γίνεσθαι) Compito del λόγος egrave appunto illustrare tale formazione (ovvero compagine questo il significato primo di ἁρμονία122) e dunque rilevare come senza la costanza della tensione non vi sarebbe possibilitagrave di ordinamento

λόγον ἐκ τῆς ἐναντιοδρομίας δημιουργὸν τῶν ὄντωνlogos artefice delle cose che sono dal concorso degli opposti (Aeumltius DK 22 A8)

καὶ ὁ κυκεὼν διίσταται ltμὴgt κινούμενοςanche il ciceone si decompone se non egrave mosso (Teofrasto DK 22 B125)

τὸ ἀντίξουν συμφέρον καὶ ἐκ τῶν διαφερόντων καλλίστην ἁρμονίανciograve che egrave opposto concorda e dalle cose in contrasto scaturisce lrsquoarmonia piugrave bella (Aristotele DK 22 B8)

Frammenti in cui puograve avvertirsi anche lrsquoespressione immediata di una drammatica ed eroica visione della lotta politica e della sua composizione ovvero di una legge universale cui ricondurre come evidenza parziale anche i conflitti della πόλιςBencheacute appaia esagerato intendere la discriminazione tra cittadi-ni efesi come laquotema centrale allrsquointerno della trattazione culturale eraclitearaquo123 e dunque ridurne la prospettiva cosmica a mera siste-matizzazione dellrsquoordinamento civile riformato da Ermodoro egrave tut-tavia probabile che quel contesto possa aiutare a determinare il si-gnificato del presunto atteggiamento aristocratico di Eraclito Cosigrave quando attacca gli Efesi proprio per aver allontanato Ermodoro la scelta espressiva egrave indicativa

122 Una pertinente puntualizzazione in V Macchioro Zagreus cit pp 417-422123 Ibi p 53

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ἡμέων μηδὲ εἷς ὀνήιστος ἔστω εἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνlaquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altriraquo (Strabone DK 22 B121)

Il superlativo ὀνήιστος non veicola lrsquoidea di valore (in senso mili-tare) o di eminenza aristocratica piuttosto lrsquoidea di aiuto di utilitagrave insomma Ermodoro egrave politico da prediligere per il giovamento che puograve garantire con consiglio e azione alla comunitagrave il suo allon-tanamento appare conseguenza della cecitagrave e immaturitagrave dei con-cittadiniAnalogamente quando degli Efesi stigmatizza il vizio che deriva dal lusso

μὴ ἐπιλίποι ὑμᾶς πλοῦτος ἔφη Ἐφέσιοι ἵνrsquo ἐξελέγχοισθε πονηρευόμενοιnon vi abbandoni mai o Efesi la ricchezza affincheacute possiate ma-nifestare il vostro agire malvagio (Tzetze DK 22 B125a)

egrave possibile che Eraclito richiami quella stessa sobrietagrave suggeri-ta secondo quanto riferito da Polemone alle donne ioniche da Ermodoro

Πολέμων παρὰ Ἑρμοδώρῳ γεγράφθαι φησίmiddotraquoὑποδήματα δὲ φορεῖν τὴν ἐλευθέρην Σκυδικὰς λευκὰς καὶ μασθλητίναςraquoPolemone dice che in Ermodoro egrave scritto laquola donna libera porta calzature scitiche bianche e di cuoioraquo (Polemone Fragmenta 96)

Sostenitore di una riforma dei costumi che frenasse la fiacchezza indotta dal lusso (ἁβροσύνη)124 e (forse) preparasse al confronto con lrsquoinvasore persiano125 Ermodoro appare agli occhi di Eraclito vittima non di un particolare gruppo sociale o politico ma di una diffusa (volgare a prescindere dallrsquoappartenenza sociale) ignoran-za della misura della ragione e della legge che giustifica lrsquoinsi-stenza eraclitea su λόγος νόμος e κόσμος ma anche sullrsquoautocon-trollo individuale e collettivo

124 R laurenti Eraclito cit p 16125 i PoZZoni Eraclito de-crittato cit p 58

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θυμῶι μάχεσθαι χαλεπόνmiddot ὃ γὰρ ἂν θέληι ψυχῆς ὠνεῖταιDifficile lottare contro il desiderio ciograve che vuole infatti prende a prezzo dellrsquoanima (Plutarco DK 22 B85)

τὸ τοῖς τυχοῦσιν ἀρκεῖσθαι καὶ μὴ δεῖσθαι τῶν πολυτελῶν ἐν εἰρήνηι καὶ ὁμονοίαι διατηρεῖ τὰς πόλειςlrsquoaccontentarsi di ciograve che si trova e il non aver bisogno di cose costose conservano la cittagrave in pace e in concordia (DK 22 A3b)

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lere in Efeso delle correnti democratiche potrebbe leggersi anche in relazione a quel ruolo religioso Egrave stato in effetti ipotizzato27 che dietro gli attacchi eraclitei ai culti misterici possa celarsi in realtagrave una reazione allrsquoirrompere di nuove forme di religiositagrave (culti ani-mistici) particolarmente popolari tra i ceti meno abbienti in questo caso si intreccerebbero preoccupazioni a un tempo religiose e poli-tiche Drsquoaltra parte - si egrave sostenuto28 - proprio lrsquoopposizione ai culti (e relativi miti) che la sua dignitagrave ereditaria imponeva di rispettare (misteri eleusini) potrebbe aver spinto Eraclito a quella rinunciaI segnali che si possono cogliere nelle citazioni sono contraddittori il contesto di B14 (laquoPer chi profetizza lrsquoefesio Eraclitoraquo) ha sug-gerito29 lrsquoipotesi che la formula laquoPer nottambuli magi baccanti menadi iniziatiraquo costituisse la dedica dello scritto consegnato (of-ferto) alla protezione del tempio di Artemide ovvero che una parte del libro eracliteo fosse a essi rivolta30 lo stigma nei confronti di τὰ νομιζόμενα κατrsquo ἀνθρώπους μυστήρια potrebbe intendersi allora come semplice presa di distanze da unrsquoadesione inconsapevole alla ritualitagrave misterica da parte dei laquomoltiraquo (οἱ πολλοί)31 Analogamente il frammento B15 giagrave da Schleiermacher interpretato come espres-sione di riprovazione nei confronti della grossolanitagrave dei culti dio-nisiaci potrebbe in realtagrave limitarsi a denunciare una partecipazio-ne incosciente e volgare che ne sviliva il significato il riferimen-to allrsquoinvasamento bacchico (μαίνονται) e alla celebrazione delle Lenee (ληναΐζουσιν) sarebbe stato sfruttato proprio per marcare come lrsquoessenza religiosa potesse apparire alterata da riti e gesti sfre-nati32 Unrsquoambiguitagrave che pare riflettersi in altre citazioni eraclitee

27 E Paresce La giustizia nei presocratici Soveria Mannelli Rubettino Editore 1986 p 198

28 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 2929 a tonelli Sulle tracce della sapienza Per una rifondazione etica della con-

temporaneitagrave Bergamo Moretti e Vitali Editori 2009 p 54 in precedenza lo stesso Tonelli aveva proposto la citazione di B14 come frammento 1 nella sua edizione dello scritto eracliteo (eraclito Dellrsquoorigine traduzione e cura di A tonelli Milano Feltrinelli 1993 p 39)

30 V Macchioro Zagreus cit pp 409-41031 a tonelli Sulle tracce della sapienza cit p 5632 V Macchioro Zagreus cit p 377

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καὶ διὰ τοῦτο εἰκότως αὐτὰ ἄκεα Ἡ προσεῖπεν ὡς ἐξακεσόμενα τὰ δεινὰ καὶ τὰς ψυχὰς ἐξάντεις ἀπεργαζόμενα τῶν ἐν τῆι γενέσει συμφορῶνE per questo a giusta ragione Eraclito chiamograve laquorimediraquo lti miste-rigt in quanto hanno effetti risolutori sui mali e liberano le anime dalle sventure della nascita (Giamblico DK 22 B68)

θυσιῶν τοίνυν τίθημι διττὰ εἴδηmiddot τὰ μὲν τῶν ἀποκεκαθαρμένων παντάπασιν ἀνθρώπων οἷα ἐφrsquo ἑνὸς ἄν ποτε γένοιτο σπανίως ὥς φησιν Ἡ ἤ τινων ὀλίγων εὐαριθμήτων ἀνδρῶνmiddot τὰ δrsquo ἔνυλα κτλ Pongo due specie di sacrifici quelli degli uomini perfettamente purificati che potrebbero aver luogo solo rare volte per uno solo ndash come sostiene Eraclito ndash ovvero per pochissimi [letteralmente pochi uomini che si possono facilmente contare] e quelli materiali (Giamblico DK 22 B69)

Se nel caso di B68 egrave forse possibile cogliere nella scelta di ἄκεα (cure rimedi) un risvolto ironico e dunque sostanzialmente irri-guardoso nei confronti della pratica misterica la testimonianza di Giamblico pare alludere a unrsquoostililitagrave di Eraclito solo verso le forme superstiziose di presunta catarsi subite nellrsquoignoranza33 il valore del sacrificio sarebbe commisurato alla qualitagrave dellrsquoatteg-giamento di chi lo compie donde lrsquointeresse per la disposizione la purezza interiore di chi partecipa34 e di contro la diminutio della mera ritualitagrave esteriore B5 allarga lo spettro della polemica coin-volgendo accanto ai sacrifici le preghiere

καθαίρονται δrsquo ἄλλωι αἵματι μιαινόμενοι οἷον εἴ τις ἐμβὰς πηλῶι ἀπονίζοιτομαίνεσθαι δrsquo ἂν δοκοίη εἴ τις αὐτὸν ἀνθρώπων ἐπιφράσαιτο οὕτω ποιέοντακαὶ τοῖς ἀγάλμασι δὲ τουτέοισιν εὔχονται ὁκοῖον εἴ τις δόμοισι λεσχηνεύοιτο οὔ ltτι γινώσκων θεοὺς οὐδrsquo ἥρωας οἵτινές εἰσιgtSi purificano in vero con altro sangue contaminandosi come chi

33 WKC Guthrie A History of Greek Philosophy Vol 1 The Earlier Presocratics and the Pythagoreans Cambridge Cambridge University Press 1962 p 476

34 R laurenti Eraclito cit p 208

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entrando nel fango volesse dal fango lavarsiSarebbe considerato pazzo se qualcuno degli uomini lo vedesse fare cosigraveE rivolgono ancora preghiere a queste statue come chi volesse conversare con i muri neacute conoscono affatto chi siano gli dei e gli eroi (Aristocrito DK 22 B5)

Il frammento ricostruito da tre passi di Aristocrito integrati da una citazione di Origine35 rivela comunque nellrsquoequilibrio interno il marchio della propria autenticitagrave36 la prima parte denuncia lrsquoas-surditagrave dei sacrifici espiatori giocando sullrsquoincoerenza (e tensio-ne) implicita nel gesto di laquopurificarsi (καθαῖρεσθαι) ltdel sangue versatogtraquo versandone ancora - laquocontaminandosi con altro sangueraquo (ἄλλωι αἵματι μιαινόμενοι) Egrave possibile che lrsquoEfesio proprio per la funzione di direzione religiosa della sua famiglia non alluda genericamente a riti catartici ma specificamente a pratiche sangui-narie in uso allrsquoepoca37Eraclito sottolinea la contraddizione (evidentemente non per il vol-go degli ἄνθρωποι) di quelle laquopurificazioniraquo riferendosi allrsquoillogi-citagrave dellrsquoatto ndash del tutto analogo - di laquoentrare nel fangoraquo (εἰς πηλὸν ἐμβῆναι) per laquolavarsi dal fangoraquo (πηλῶι ἀπονίζεσθαι) chiunque cosigrave si comportasse apparirebbe folle (μαίνεσθαι38 δrsquo ἂν δοκοίη) agli laquouominiraquo Nella stessa direzione forse B13

ὕες βορβόρωι ἥδονται μᾶλλον ἢ καθαρῶι ὕδατιI porci del fango si compiacciono piugrave che dellrsquoacqua pura (Clemente Alessandrino DK 22 B13)

Lrsquoacqua pura (κάθαρον ὕδωρ) puograve evocare la decontaminazione rituale cosigrave come il laquofangomelmaraquo (reso con πηλός in B5 ma con

35 Ibi p 20536 heacuteraclite Fragments texte eacutetabli traduit commenteacute par m conche Paris

Presses Universitaires de France 1986 p 17137 WKC Guthrie A History of Greek Philosophy cit p 475 nota In una

prospettiva diversa lrsquoipotesi egrave rilanciata da G fornari Immortalimortali Il sacrificio in Eraclito in Eraclito la luce dellrsquoOscuro a cura di G fornari Firenze Olschki Editore 2012 p 145

38 Probabile che qui Eraclito giochi sullrsquoassonanza tra μαίνεσθαι e μιαίνεσθαι

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il raro βόρβορος in B13) allude forse ai misteri come conferme-rebbero due distinti passi platonici (Fedone 69 c3-7 Repubblica 533 d1-339)Egrave legittimo dunque leggere questi passaggi come rifiuto della tra-dizione dei Misteri e dei culti iniziatici forse della stessa regalitagrave sacerdotale familiare con un rovesciamento di prospettiva (il fan-go in questo caso gettato sugli iniziati e non sui non-iniziati40) che possiamo riconoscere eracliteo Ma non egrave da escludere anche in questo caso che lrsquoEfesio puntasse a rilevare lrsquoinsensatezza di una pratica collettiva che risultava superficiale e meccanica per cogliere lrsquoessenza religiosa di quei riti catartici era necessario su-perarne lrsquoapparenza Lrsquoindicazione di continuitagrave tra vita e morte (implicita probabilmente nellrsquoidentificazione di Dioniso e Ade in B15 ὡυτὸς δὲ Ἀίδης καὶ Διόνυσος) potrebbe in questo senso es-sere decisivaEgrave un fatto comunque che i gesti e i contesti sottolineati nelle te-stimonianze

ἀνέθηκε δrsquo αὐτὸ εἰς τὸ τῆς Ἀρτέμιδος ἱερόνdepose ltlo scrittogt nel tempio di Artemide (Diogene Laerzio DK 22 A16)

ἀναχωρήσας δὲ εἰς τὸ ἱερὸν τῆς Ἀρτέμιδος μετὰ τῶν παίδων ἠστραγάλιζενmiddot περιστάντων δrsquo αὐτὸν τῶν Ἐφεσίων laquoτί ὦ κάκιστοι θαυμάζετεraquo εἶπενmiddotraquoἢ οὐ κρεῖττον τοῦτο ποιεῖν ἢ μεθrsquo ὑμῶν πολιτεύεσθαιraquoRitiratosi presso il tempio di Artemide giocava a dadi con i fan-ciulli e dal momento che gli Efesi lo attorniavano cosigrave parlograve laquoDi che cosa vi meravigliate o pessimi Non egrave forse meglio fare ciograve che partecipare alla vita della cittagrave con voiraquo (Diogene Laerzio DK 22 A13)

39 Il commentatore neoplatonico Olimpiodoro segnala come in questo caso Platone parafrasi un detto orfico secondo Mario Vegetti (Platone Repubblica a cura di m veGetti Milano BUR Rizzoli 2007 pp 362-363 note 13-14) si tratterebbe di allusioni orfico-eleusine

40 Su questo punto r di GiusePPe La mistica del fuoco in Eraclito lrsquoOscuro na-scita della filosofia dallo spirito del sacrificio in Eraclito la luce dellrsquoOscuro cit p 121 nota 40

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cosigrave come quelli che possiamo ancora intravedere impliciti nelle stesse citazioni

καὶ τοῖς ἀγάλμασι δὲ τουτέοισιν εὔχονται ὁκοῖον εἴ τις δόμοισι λεσχηνεύοιτο οὔ ltτι γινώσκων θεοὺς οὐδrsquo ἥρωας οἵτινές εἰσιgtE rivolgono ancora preghiere a queste statue come chi volesse conversare con i muri neacute conoscono affatto chi siano gli dei e gli eroi (Aristocrito DK 22 B5)

[] ὅκωσπερ ltπῦρgt ὁπόταν συμμιγῆι θυώμασιν ὀνομάζεται καθrsquo ἡδονὴν ἑκάστουcome il fuoco quando si mescola con gli odori egrave nominato secon-do lrsquoaroma di ognuno (Ippolito DK 22 B67)

suggeriscano di considerare intenzionale lrsquointegrazione dello scrit-to in un contesto simbolico e semantico di tipo religioso (in cui forse era sottinteso un riconoscimento ancorcheacute parziale dei culti cittadini ed ellenici41) che egrave ora da determinare

Zeus Core e Dioniso

Lrsquoelenco di B14 (νυκτιπόλοι μάγοι βάκχοι λῆναι μύσται) e altri segnali che abbiamo registrato nelle citazioni eraclitee sug-geriscono che i fenomeni religiosi in discussione siano soprattutto quello eleusino e quelli orfici e dionisiaci42 evocati rispettivamente

41 Egrave questa la tesi di G fornari Immortalimortali cit p 14742 chh kahn The Art and Thought of Heraclitus Cambridge Cambridge

University Press 1979 pp 262-263 Mi sono interessato di questi fenomeni in d Zucchello Contemplazione e destino aspetti della religione greca in ldquoAnnuario del Ginnasio Liceo lsquoA Voltarsquo ndash 1995-2000rdquo Como Pubblicazioni del Liceo ldquoA Voltardquo 2001 pp 92-117 (Versione digitale httpwwwnoeinnetoriginicontemplazione_destinopdf) Sulla questione egrave oggi essenzia-le la consultazione di f Graf Orfeo Eleusis y Atenas in A BernaBeacute y f casadesuacutes (coords) Orfeo y la tradiciacuteon oacuterfica Un reencuentro I Madrid Akal 2008 pp 671-696 e ai JimneacuteZ san cristoacuteBal Orfismo y Dionisismo ibi pp 697-727 Una sintesi molto chiara anche in A BernaBeacute Orphisme et Preacutesocratiques bilan et perspectives drsquoun dialogue complexe in A laks et c louGuet (eacuteds) Qursquoest-ce que la Philosophie Preacutesocratique What is Presocratic Philosophy Villeneuve drsquoAscq (Nord) Presses Universitaires du

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

nellrsquouso di termini come μύσται e βάκχοιλῆναι che ritroviamo collegati43 non a caso anche nella laminetta funeraria di Ipponio una delle attestazioni piugrave antiche (fine V secolo aC) dellrsquoesistenza di iniziazioni (e relative rappresentazioni escatologiche) riconduci-bili al culto orficoDioniso-Zagreo ndash la cui vicenda sarebbe al centro della narrazione orfica44 - era designato come νυκτιπόλος (laquoche va nella notteraquo Euripide I cretesi fr 79 11) ed egrave dunque possibile che νυκτιπόλοι sia una modalitagrave per riferirsi ai suoi adepti Lo stesso dio in quanto figlio di PersefoneCore appare al centro del mito fondante il culto cui allude lrsquoespressione τὰ μυστήρια (B14) utilizzata appunto per la festivitagrave dedicata a Demetra e Core in Eleusi come risulta anche dalla testimonianza (tarda) di Ippolito

[] αὐτὸς ὁ ἱεροφάντης [] εὐνουχισμένος δὲ διὰ κωνείου καὶ πᾶσαν ἀπηρτημένος τὴν σαρκικὴν γένεσιν νυκτὸς ἐν ltἘgtλευσῖνι ὑπὸ πολλῷ πυρὶ τελῶν τὰ μεγάλα καὶ ἄρρητα μυστήρια βοᾷ καὶ κέκραγε λέγωνmiddotraquoἱερὸν ἔτεκε πότνια κοῦρον Βριμὼ Βριμόνraquo []Lo ierofante in persona [hellip] che si egrave reso impotente con la cicuta e si egrave staccato da ogni generazione carnale di notte a Eleusi in mezzo alla luce delle fiaccole nel compiere il rituale dei grandi e ineffabili misteri grida e urla proclamando laquoBrimograve Signora ha generato il sacro fanciullo Brimoacutesraquo [hellip] (Ippolito Confutazione di tutte le eresie V 8 40)45

Ippolito rimanda evidentemente alla rievocazione ndash mimata ma non consumata (donde la sottolineatura dellrsquoimpotenza procurata e del distacco dalla carnalitagrave) tra lo ierofante di Eleusi e la sacerdotessa di Demetra - dello ἱερὸς γάμος tra Zeus e Persefone (πότνια Βριμὼ) da cui secondo il mito sarebbe nato il laquosacro fanciulloraquo (ἱερὸς κοῦρος) Dioniso designato come Βριμός (letteralmente laquotremen-

Septentrion 2002 pp 205-24743 Come segnala f Graf Orfeo Eleusis y Atenas cit p 67144 Una recente rivalutazione della centralitagrave di tale mito (Dioniso e i Titani) in seno

allrsquoorfismo in A BernaBeacute El mito orfico de Dioniso y los Titanes in A BernaBeacute y f casadesuacutes (coords) Orfeo y la tradiciacuteon oacuterfica cit I pp 591-607

45 G colli La sapienza greca Volume I cit pp 114-115

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do potenteraquo)46 Le Rane di Aristofane suggeriscono la connessione tra misteri eleusini e culto dionisiaco descrivendo la catabasi di Dioniso il testo infatti sottolinea il destino felice degli iniziati mentre nellrsquooltretomba in una probabile parodia della processione di Eleusi inneggiano al loro dio Iachkos (Rane 448-459) da iden-tificare anche secondo testimonianze antiche con Bacco-DionisoLa denuncia (B14) dei laquomisteriraquo - che laquoiniziano allrsquoempietagraveraquo (ἀνιερωστὶ μυεῦνται) - egrave da leggersi probabilmente in relazio-ne a determinati aspetti cultuali ridicolizzati (B68) come laquorime-diraquo (ἄκεα ) forse lrsquoaccostamento tra νυκτιπόλοι βάκχοι λῆναι μύσται allude alle manifestazioni sessuali (riti fallici e inni inve-recondi) cui si riferisce Giamblico nel contesto di B68 (laquonel cor-so dei riti sacri attraverso la contemplazione e lrsquoascolto di cose osceneraquo ἔν τε τοῖς ἱεροῖς θεάμασί τισι καὶ ἀκούσμασι τῶν αἰσχρῶν) e che Eraclito stigmatizza espressamente come laquoinde-cenzaraquo (ἀναιδείη B15) nei riti in onore di Dioniso

εἰ μὴ γὰρ Διονύσωι πομπὴν ἐποιοῦντο καὶ ὕμνεον ἆισμα αἰδοίοισιν []Se in effetti non fosse per Dioniso che fanno processione e cantano lrsquoinno alle vergogne [] (B15)

Allusioni sessuali drsquoaltra parte non erano estranee come abbiamo segnalato al complesso dellrsquoevento eleusino (per ufficio familiare probabilmente ben noto a Eraclito) Ma non era forse solo lrsquoin-trinseca spudoratezza e sfrenatezza del dionisismo (cui alludono i verbi μαίνομαι καὶ ληναΐζω) a essere oggetto dellrsquoattenzione eraclitea potrebbero esserlo state secondo la testimonianza di Giamblico (B68) soprattutto le pretese catartiche ed escatologi-che di tali iniziazioni Esse si proponevano infatti come soluzione dei mali (ὡς ἐξακεσόμενα τὰ δεινὰ)47 il percorso rituale doveva coinvolgere lrsquoiniziato familiarizzandolo con il dio e facendogli esperire le sue vicissitudini48 per culminare nella conquista di una

46 Sulla questione la nota di Colli ibi p38747 Una prospettiva ben evidenziata in un (posteriore) passo euripideo (Baccanti

73-77)48 Su questo punto ai JimneacuteZ san cristoacuteBal Orfismo y Dionisismo cit pp 712-

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superiore condizione di beatitudine una trasformazione tempora-nea operata attraverso lrsquolaquoentusiasmoraquo (ἐνθουσιασμός) la posses-sione (μανία) divinaAnche allrsquointerno della tradizione eleusina probabilmente in rela-zione e continuitagrave con antiche tradizioni propiziatorie che celebra-vano il ciclo delle messi49 doveva registrarsi analoga aspirazione a coniugare iniziazione rituale50 e atto contemplativo (ἐποπτεία) con la connessa soteriologia (Omero Inno a Demetra 480-482) nella partecipazione al rito lrsquoiniziato doveva accogliere la promes-sa della sua rinascita e dunque prepararsi a una serena accettazione della morte in quanto necessario trapasso a un (non meglio preci-sato) destino privilegiato51 Allo stesso nesso salvifico (tra τελεταί e αἶσα) puntano una testimonianza di Isocrate (Panegirico 28) e probabilmente un frammento di Pindaro (ὄλβιοι δrsquo ἅπαντες αἴσᾳ λυσιπόνων τελετᾶν fr 131a) che sembra muoversi tra la promes-sa di beatitudine documentata nel mito di fondazione dei misteri e la prospettiva escatologica attribuita allrsquoorfismoAd analoga associazione misterica tra vita e morte alluderebbe ap-punto il rilievo di B15 circa lrsquoidentitagrave di Dioniso e Ade (ὡυτὸς δὲ Ἀίδης καὶ Διόνυσος)52 senza la consapevolezza (religiosa) di tale coincidenza sarebbero stati vani i presunti laquorimediraquo (ἄκεα ) rituali (B68) per le anime di fronte alla sciagura della nascita (τὰς ψυχὰς ἐξάντεις ἀπεργαζόμενα τῶν ἐν τῆι γενέσει συμφορῶν) Proprio Giamblico (DK 22 B69) ndash come sopra rilevato - accenna a un reale interesse dellrsquoEfesio per una forma di sacrificio (θυσία) e autentica κάθαρσις che possiamo effettivamente inquadrare nella

71349 Wkc Guthrie The Greeks and their Gods (1950) trad it I Greci e i

loro dei Bologna Il Mulino 1987 pp 347-8 Sul fenomeno dei misteri an-che I chirassi colomBo La religione greca Roma-Bari Laterza 19942 D saBBatucci Saggio sul misticismo greco Roma-Bari Laterza 19792 F Graf I culti misterici in I Greci 22 Torino Einaudi 1997

50 La μύησις preliminare laquoazioniraquo (τὰ δρώμενα probabilmente la rappresenta-zione della sacra unione tra Zeus e Core) laquooggetti mostratiraquo (τὰ δεικνύμενα forse la spiga di grano simbolo di fertilitagrave) laquoformule recitateraquo (τὰ λεγόμενα)

51 Le religioni dei Misteri Volume I Eleusi Dionisisimo Orfismo a cura di P scarPi Fondazione Lorenzo Valla Milano Mondadori 2002 p 555

52 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 60

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ricercatezza sacrale del contesto e dei gesti attribuitigli nelle testi-monianzeA differenza del culto dionisiaco quello orfico sembra presupporre una teologia e una precettistica costituendosi quindi con i tratti di una religione53 in questo caso non egrave una forma di contatto diretto con il dio (entusiasmo) a ldquotrasformarerdquo lrsquoiniziato nel corso del rito ma una conquista conoscitiva a mutare il destino ultraterreno della sua anima Un sapere escatologico egrave essenziale alle τελεταί orfi-che conoscenza della natura dellrsquoanima della sua situazione nel mondo delle sue possibilitagrave di emanciparsi dalla condizione mor-tale54 In questo senso a dispetto della salvezza terrena sperimen-tata nella possessione dionisiaca per il fedele orfico la salvezza si produce nellrsquoal-di-lagrave attraverso una peculiare esperienza catartica in questo mondo55Quella che appare come polemica di Eraclito nei confronti dei feno-meni di culto cui si collegano alcune delle figure (βάκχοι λῆναι μύσται) evocate nei frammenti potrebbe dunque celare solo un at-tacco al grossolano simbolismo sessuale (Eleusi) e alla oscena ri-tualitagrave (dionisismo) di quelle forme religiose e piugrave specificamente una netta condanna della superstiziosa fiducia nel vincolo magico tra gesti rituali e destino dopo la morte (donde la possibile connessione con i μάγοι) e in generale della concezione del nesso vita-morte che esse incarnano56 Lrsquoatteggiamento ostile dellrsquoEfesio potrebbe in questo senso non essere stato dettato dal suo aristocratico conser-vatorismo neacute dal suo radicale razionalismo57 ma da una sensibilitagrave religiosa che possiamo (a certe condizioni) accostare allrsquoorfismo58 sfruttando le potenziali allusioni dei frammenti al linguaggio delle ldquoiniziazionirdquo e alle relative gerarchie (coloro che hanno ascoltato e compreso la parola coloro che lrsquoascoltano per la prima volta e non

53 WKC Guthrie Orpheus and Greek religion Princeton University Press Princeton 19932 p 206

54 ai JimneacuteZ san cristoacuteBal Orfismo y Dionisismo cit p71355 Ibi pp 722-72356 chh kahn The Art and Thought of Heraclitus cit pp 362-36357 Ibidem58 Ancora interessante ancorcheacute riduttiva la lettura di Macchioro V Macchioro

Eraclito Nuovi studi sullrsquoorfismo Bari Laterza 1922 e Id Zagreus cit

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

la intendono e coloro che lrsquohanno ascoltata)59 ma anche a figure ed elementi piugrave specifici della lezione orfica60Cosigrave per esempio si possono cogliere cenni escatologici nelle (enigmatiche) citazioni di Plutarco e Clemente

νέκυες γὰρ κοπρίων ἐκβλητότεροιI cadaveri son da gettare piugrave del letame (Plutarco DK 22 B96)

ἄνθρωπος ἐν εὐφρόνηι φάος ἅπτεται ἑαυτῶι [ἀποθανὼν] ἀποσβεσθεὶς ὄψεις ζῶν δὲ ἅπτεται τεθνεῶτος εὕδων [ἀποσβεσθεὶς ὄψεις] ἐγρηγορὼς ἅπτεται εὕδοντοςNella notte lrsquouomo accende a se stesso una luce quando gli occhi sono spenti Da vivo in vero egrave in contatto con il morto quando dorme [quando gli occhi sono spenti] da sveglio egrave in contatto con il dormiente (Clemente Alessandrino DK 22 B26)

ἀνθρώπους μένει ἀποθανόντας ἅσσα οὐκ ἔλπονται οὐδὲ δοκέουσινCose che non sperano neacute immaginano aspettano gli uomini una volta morti (Clemente Alessandrino Plutarco DK 22 B27)

I gesti - laquogettare via i cadaveriraquo (νέκυς ἐκβάλλω) laquonella notte ac-cendere una luceraquo (ἐν εὐφρόνηι φάος ἅπτομαι) ndash e gli accostamenti ndash νέκυεςκοπρία ζῶνἐγρηγορὼς εὕδωντεθνεῶτος ndash suggeriscono che per Eraclito lrsquoanima sarebbe vita e valore del corpo (B96)61 la morte rappresentando per essa liberazione dal vincolo carnale (B27) il ricorso allrsquoincrocio studiato di espressioni che veicolano stati con-trastanti (vivo-morto luce-oscuritagrave veglia-sonno) si sottolinea la costante contiguitagrave e compresenza nella condizione umana della polaritagrave vita-morte (Dioniso-Ade)62Allrsquoidea di giudizio puograve forse ricollegarsi unrsquoulteriore citazione di Ippolito

59 Ciograve potrebbe riflettere i gradi dellrsquoiniziazione misterica ἐποπτεία μύησις e ἀμύητοι secondo la tesi di G Thomson citato in R laurenti Eraclito cit p 80

60 V Macchioro Zagreus cit pp 393-39561 Per il contesto e la significazione orfica del frammento ibi p 40162 Analogamente a quanto riscontriamo in relazione al nesso anima-corpo nel

contemporaneo Pindaro (fr 131b)

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λέγει δὲ [Ἡράκλειτός] καὶ σαρκὸς ἀνάστασιν ταύτης ltτῆςgt φανερᾶς ἐν ἧι γεγενήμεθα καὶ τὸν θεὸν οἶδε ταύτης τῆς ἀναστάσεως αἴτιον οὕτως λέγωνmiddot ἔ ν θ α δ rsquo ἐ ό ν τ ι ἐ π α ν ί σ τ α σ θ α ι κ α ὶ φ ύ λ α κ α ς γ ί ν ε σ θ α ι ἐ γ ε ρ τ ὶ ζ ώ ν τ ω ν κ α ὶ ν ε κ ρ ῶ ν Eraclito afferma che vi egrave resurrezione della carne che percepia-mo in cui siamo nati e che il dio egrave causa di questa resurrezione esprimendosi in questo modo Davant i a colui che egrave lagrave s i levano e diventano vigi l i custodi dei vivi e dei mort i (Ippolito DK 22 B63)

che puograve intendersi come riferimento al governo divino (di Ade63) sulle anime dopo la morteMa nella prospettiva di un possibile confronto a distanza con le credenze orfiche64 risulta particolarmente interessante B62 soprat-tutto se ne accettiamo lrsquointerpretazione di Sesto Empirico

ἀθάνατοι θνητοί θνητοὶ ἀθάνατοι ζῶντες τὸν ἐκείνων θάνατον τὸν δὲ ἐκείνων βίον τεθνεῶτεςImmortali mortali mortali immortali vivendo di quelli la morte di quelli la vita morendo (Ippolito DK 22 B62)

ὁ δὲ Ἡράκλειτός φησιν ὅτι καὶ τὸ ζῆν καὶ τὸ ἀποθανεῖν καὶ ἐν τῷ ζῆν ἡμᾶς ἐστι καὶ ἐν τῷ τεθνάναιmiddot ὅτε μὲν γὰρ ἡμεῖς ζῶμεν τὰς ψυχὰς ἡμῶν τεθνάναι καὶ ἐν ἡμῖν τεθάφθαι ὅτε δὲ ἡμεῖς ἀποθνῄσκομεν τὰς ψυχὰς ἀναβιοῦν καὶ ζῆνEraclito afferma che il vivere e il morire sono presenti nella nostra vita e nella ltnostragt morte mentre noi viviamo infatti le nostre anime sono morte e sepolte in noi quando invece noi moria-mo le ltnostregt anime tornano in vita e vivono (Sesto Empirico Schizzi pirroniani III 230)

63 Cosigrave Tonelli eraclito Dellrsquoorigine cit p 17764 Che certamente non deve indurre alla tentazione di ridurre alla sola chiave

religiosa il discorso dellrsquoEfesio (come a nostro avviso erroneamente fece Macchioro) Su questo punto le raccomandazioni di F casadesuacutes Bordoy Heraacuteclito y el orfismo in A BernaBeacute y f casadesuacutes (coords) Orfeo y la tra-diciacuteon oacuterfica cit II pp 1099 ss

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

Lrsquoeco religiosa non egrave in vero lrsquounica che possa cogliersi nel te-sto che sembra congegnato a chiasmo (come altri) con mirabile accuratezza una cura che fa sospettare lrsquointenzione complessa di sfruttare lrsquoesemplaritagrave dello specifico rilievo di tensioni convergen-ti per rinviare allrsquouniversale contesto dellrsquoarmoniosa unione dei contrari65

ταὐτό τrsquo ἔνι ζῶν καὶ τεθνηκὸς καὶ [τὸ] ἐγρηγορὸς καὶ καθεῦδον καὶ νέον καὶ γηραιόνmiddot τάδε γὰρ μεταπεσόντα ἐκεῖνά ἐστι κἀκεῖνα πάλιν μεταπεσόντα ταῦταLa stessa cosa egrave il vivente e il morto lo sveglio e il dormirente il giovane e il vecchio queste cose infatti mutando son quelle e quelle di nuovo mutando sono queste (Plutarco DK 22 B88)

La suggestione orfica egrave tuttavia forte66 come allusione (i) alla coincidenza di caducitagrave (umana) e immortalitagrave (divina dellrsquoanima) di morte (liberazione dellrsquoanima dalla prigione corporea) e rinasci-ta (reincarnazione dellrsquoanima) e quindi di morte (del corpo) e vita (dellrsquoanima) ovvero piugrave specificamente (ii) allo stesso Dioniso dio che muore immortale mortale dio che vive la condizione (e dunque la morte) dei mortali o (iii) agli iniziati (mortali) alla loro liberazione dal ciclo nascita-morte (riconquista della natura divina immortale) conseguenza della loro identificazione con il dio del loro morire la sua vita67A suggerire un ripensamento della posizione religiosa di Eraclito egrave oggi tuttavia uno dei piugrave importanti ritrovamenti papiracei dellrsquoul-timo secolo (1962) il sapiente di Efeso vi egrave infatti direttamente nominato e citato in un esplicito contesto religioso orfico

65 Su questo la cauta valutazione di Casadesuacutes ibidem66 Come non egrave sfuggito alla tradizione da K reinhardt Parmenides und die

Geschichte die griechischen Philosophie (1916) Frankfurt aM Vittorio Klostermann 19854 p 196 al recente The Texts of Early Greek Philosophy The Complete Fragments and Selected Testimonies of the Major Presocratics trans-lated and edited by DW Graham Part I Cambridge CUP 2010 pp 192-193 passando per WKC Guthrie A History of Greek Philosophy cit p 478

67 Per questo aspetto V Macchioro Zagreus cit pp 414-415

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Exucursus Eraclito nel Papiro Derveni

Le 26 colonne superstiti del cosiddetto68 Papiro Derveni - un rotolo (parzialmente distrutto dal fuoco di una pira) risalente allrsquoincirca al periodo 350-300 aC69 ma contenente un testo da datare probabilmente intorno alle fine del V secolo aC70 ndash possono sostanzialmente suddividersi in due sezioni la prima offre istruzio-ni rituali e indicazioni escatologiche (colonne 1-6 con una ripre-sa alla colonna 20) lrsquoaltra lrsquoesegesi allegorica di un piugrave antico e sconosciuto poema (esametrico) attribuito a Orfeo le cui citazioni evocano frammenti delle rapsodie e degli inni conservati sotto quel nome71 (egrave stato ipotizzato possa trattarsi di una versione sintetica della teogonia orfica nota come Protogonos Theogony composta intorno alla fine del VI secolo aC72)Sebbene nel commento possano facilmente individuarsi echi della cultura naturalistica del V secolo aC (Anassagora e Diogene di Apollonia in particolare) accanto al nome di Orfeo lrsquounico con-servato egrave appunto quello di Eraclito (laquoche parla come uno che fa discorsi sacriraquo ὅσπερ ἴκελα ἱερολόγωι λέγων) e a parte un espli-cito riferimento (col XXII) agli Ὕμνοι (orfici) il suo egrave lrsquounico

68 Dal luogo del recupero a pochi chilometri da Salonicco in un sito funerario69 F casadesuacutes El papiro de Derveni in A BernaBeacute y f casadesuacutes (coords)

Orfeo y la tradiciacuteon oacuterfica cit I p 462 Propendono per il 340-320 aC K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction in The Derveni Papyrus edited with Introduction and Commentary by Th kouremenos Gm ParaacutessoGlou k tsantsanoGlou Firenze Olshki Editore 2006 p 9 R radice Introduzione in Allegoristi dellrsquoetagrave classica Opere e frammenti a cura di i ramelli Milano Bompiani 2007 p XIII

70 K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit p 10 Qualche per-plessitagrave su questa datazione egrave espressa da D sider Heraclitus in the Derveni Papyrus in Studies on the Derveni Papyrus edited by a laks and GW most Oxford Clarendon Press 1997 p 138 favorevole a una collocazione nel IV secolo aC

71 Ms funGhi The Derveni Papyrus in Studies on the Derveni Papyrus cit p 27 G BeteGh The Derveni Papyrus Cosmology Theology and Interpretation Cambridge Cambridge University Press 2004 pp 130-131

72 Lrsquoipotesi egrave di ML West The Orphic Poems Oxford Clarendon Press 1983 pp 82 ss Per una discussione K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit pp 25 ss

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

scritto (oltre al poema commentato) di cui sia direttamente citato un passaggio

ἥλιο[ς ]του κατὰ φύσιν ἀνθρω[πηΐου] εὖρος ποδός [ἐστι]τοὺ[ς οὔρου]ς οὐχ ὑπερβάλλωνmiddot ει []ρουσε[[ἐ]κ[βήσετα]ι Ἐρινύε[ς] νιν ἐξευρήσου[σι Δίκης ἐπίκουροι]Il sole secondo natura egrave dellrsquoampiezza di un piede umano e non supera i limiti Se oltrepasseragrave lo scopriranno le Erinni assistenti di Dike (col IV)73

nella tradizione posteriore conservato in due distinte citazioni (ri-spettivamente di Aeumltius e Plutarco) nellrsquoedizione DielsKranz pro-poste come frammenti B3 e B9474

(περὶ μεγέθους ἡλίου) εὖρος ποδὸς ἀνθρωπείουLa grandezza del Sole egrave di un piede umano (DK 22 B3)

ἥλιος γὰρ οὐχ ὑπερβήσεται μέτραmiddot εἰ δὲ μή Ἐρινύες μιν Δίκης ἐπίκουροι ἐξευρήσουσιν[Il Sole non oltrepasseragrave le misure altrimenti le Erinni ministre di Dike lo scoprirebbero (DK 22 B94)

Bencheacute il cotesto della citazione sia piuttosto danneggiato e quindi la ricostruzione approssimativa lrsquoautore appare impegnato a difen-dere la propria convinzione che lrsquoordine della natura sia preservato secondo un preciso disegno provvidenziale la citazione di Eraclito sembra in questo senso funzionale al rilievo dellrsquoequilibrio cosmico tutelato da Dike attraverso il servizio delle Erinni (che sorvegliano il rispetto delle laquomisureraquo μέτρα) nellrsquoidentitagrave del prefissato ciclo

73 Citiamo testo greco e traduzione da Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 900-901 Essi sono basati sostanzialmente sullrsquoedizione G BeteGh The Derveni Papyrus cit tenendo conto di alcune migliorie apportate da The Derveni Papyrus edited with Introduction and Commentary by Th kouremenos Gm ParaacutessoGlou k tsantsanoGlou cit

74 Se egrave valida lrsquoipotesi che il testo di Derveni risalga alla fine del V secolo aC si tratterebbe della piugrave antica citazione dello scritto di Eraclito come segnala G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 325

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solare (giorno e notte)75 cosigrave nel testo papiraceo il sole ndash rigoro-samente vigilato dalla divinitagrave - si rivela essenziale come garanzia dellrsquoordinamento dellrsquouniverso

τροφ[ὸν δὲ λέγων αὐ]τὴν αἰνί[ζε]ται ὅτι [ἅ]σσαὁ ἥλι[ος θερμαίνων δ]ιαλύει ταῦτα ἡ νὺξ ψύχουσασυ[νίστησιν ] ἅσσα ὁ ἥλιος ἐθέρ[μ]Chiamandola (la Notte) laquonutriceraquo (Orfeo) esprime in forma meta-forica che tutto ciograve che il sole scaldando dissolve la notte riuni-sce raffreddando tutte le cose che il sole ha scaldato (col X)76

[] τὰ νῦν ἐόνταὁ θεὸς εἰ μὴ ἤλθελεν εἶναι οὐκ ἂν ἐπόησεν ἥλιον ἐποίησε δὲτοιοῦτογ καὶ τοσοῦτον γινόμενον οἶος ἐν ἀρχῆι τοῦ λόγουδιηγεῖται [] Se il dio non avesse voluto che esistessero le realtagrave ora esistenti non avrebbe creato il sole invece lo ha fatto con caratteristiche e grandezze tali come spiega agli inizi del discorso77 (col XXV)78

Allrsquointerno delle colonne superstiti la citazione non appare acci-dentale echi eraclitei si possono cogliere nei passaggi del com-mento e riflettono forse convergenze tematiche tra i versi del poe-ma e lo scritto dellrsquoEfesioI versi ripresi nel commento insistono in effetti sul governo divino del mondo

[] τὰ δrsquo ἐόντα δ[ηλοῖ]γενέσθαι τοιαῦτ[α] διὰ τοῦτον καὶ γενόμενα ε[ἶναι]ἐν τούτωι π[άντα Ση]μαίνει δrsquo ἐν τοῖς ἔπεσι το[ῖσδε]middotΖεὺς κεφα[λή Ζεὺς μέσ]σα Διὸς δrsquo ἐκ [π]άντα τέτ[υκται] []E chiarisce che le cose esistenti sono divenute tali a causa di

75 Su questo punto D sider Heraclitus in the Derveni Papyrus cit p 14476 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 906-90777 Egrave possibile che il riferimento sia proprio alla colonna IV e al contesto della ci-

tazione eraclitea Dubbi in proposito sono tuttavia stati avanzati da Betegh (G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 327-328)

78 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 922-923

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

questo [Zeus] e tutte le cose che sono venute allrsquoessere esistono in questo lo indica in queste parole laquoZeus egrave il capo Zeus egrave la parte mediana da Zeus tutte le cose risultano costituiteraquo (col XVII)79

marcando il ruolo ordinatore del fuoco (cui il commentatore rico-nosce funzione cosmogonica ed escatologica80)

[] Μοῖραν δrsquo ἐπικλῶσαιλέγοντες τοῦ Διὸς τὴμ φρόνησιν ἐπικυρῶσαιλέγουσιν τὰ ἐόντα καὶ τὰ γινόμενα καὶ τὰ μέλλονταὅπως χρὴ γενέσθαι τε καὶ εἶναι κα[ὶ] παύσασθαιβασιλεῖ δὲ αὐτὸν εἰκάζει (τοῦτο γάρ οἱ προσφέρεινἐφα[ί]νετο ἐκ τῶν λεγομένων ὀνομάτων) λέγων ὧδεmiddotΖεὺς βασιλεὺς Ζεὺς δrsquo ἀρχὸς ἁπάντων ἀργικέραυσος[βασιλέ]α ἔφη εἶναι ὅτι πολλ[ῶν ] ωμ μία[ἀρχὴ κ]ρατεῖ καὶ πάντα τελεῖ [][] E dicendo che la Moira fila dicono che la saggezza di Zeus dispone le cose che esistono quelle che vengono allrsquoessere e quel-le che saranno come devono venire allrsquoessere essere e cessare di esistere E lo assimila ad un sovrano ndash questo infatti tra tutti i nomi che vengono detti gli parve che gli si addicesse maggior-mente ndash dicendo laquoZeus sovrano Zeus che governa su tutte le cose con vivida folgoreraquo Disse che egrave sovrano poicheacute di molti un solo potere prevale e compie tutte le cose [] (col XIX)81

Due aspetti chiaramente accennati a piugrave riprese nei frammenti di Eraclito con analoga direzione della folgore (κεραυνός) tradizio-nale simbolo della giustizia divina ma anche espressione del fuoco piugrave puro (πρηστήρ)82

τῶν τε ζώιων τά τε ἄγρια καὶ ἥμερα τά τε ἐν ἀέρι καὶ ἐπὶ γῆς καὶ ἐν ὕδατι βοσκόμενα γίνεταί τε καὶ ἀκμάζει καὶ φθείρεται τοῖς τοῦ θεοῦ πειθόμενα θεσμοῖςmiddot π ᾶ ν γὰρ ἑ ρ π ε τ ὸ ν π λ η γ ῆ ι ν έ μ ε τ α ι ὥς φησιν Ἡράκλειτος

79 Ibi pp 914-91580 Su questo aspetto si puograve sinteticamente consultare il commento di Ilaria Ramelli

alla col XXVI del papiro in Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp942-94381 Ibi pp 916-91782 eraclito Frammenti cit 297

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Tra gli animali quelli sia selvatici sia domestici che vivono in aria sulla terra e nellrsquoacqua nascono crescono e muoiono se-guendo le leggi del dio sostiene infatti Eraclito che ogni anima-le egrave condot to a l pascolo dal la f rusta (Pseudo-Aristotele [de mundo] DK 22 B11)

γίνεσθαι λέγων οὕτωςmiddot τ ὰ δ ὲ π ά ν τ α ο ἰ α κ ί ζ ε ι κ ε ρ α υ ν ό ς τουτέστι κατευθύνει κεραυνὸν τὸ πῦρ λέγων τὸ αἰώνιον λέγει δὲ καὶ φρόνιμον τοῦτο εἶναι τὸ πῦρ καὶ τῆς διοικήσεως τῶν ὅλων αἴτιον Dice che avviene cosigrave tutte le cose dirige la folgore cioegrave gui-da con la folgore intendendo la folgore come il fuoco eterno Sostiene anche che questo fuoco egrave intelligente e dellrsquoordinamento dellrsquouniverso egrave causa (Ippolito DK 22 B64)

πάντα γάρ φησί τὸ πῦρ ἐπελθὸν κρινεῖ καὶ καταλήψεταιDice infatti che tutte le cose il fuoco giungendo giudicheragrave e con-danneragrave (Ippolito DK 22 B66)

La ricorrenza di καταλαμβάνω83 in analogo contesto repressivo consente lrsquoaccostamento tra πῦρ e Δίκη

Δίκη καταλήψεται ψευδῶν τέκτονας καὶ μάρτυραςDike afferreragrave fabbricatori e testimoni di falsitagrave (Clemente Alessandrino DK 22 B28)

rafforzando lrsquoimpressione che Eraclito non si limiti a sottolineare un equilibrio di elementi o di processi ma alluda in generale alla giustizia divina84 Lrsquointenzione dellrsquoautore del papiro nel citarne il testo potrebbe dunque essere stata quella di collegare i due pilastri della propria esegesi cosmologia ed escatologia85 rivelando cosigrave una prospettiva di lettura cui evidentemente lo scritto dellrsquoEfesio si prestavaAllrsquoesempio di Eraclito potrebbero rinviare alcuni specifici rilievi del commentatore il riconoscimento del valore immediatamente

83 eraclito Frammenti cit p 30384 G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 34385 Ibi p 329

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enigmatico della poesia e dellrsquoimportanza di comunicare i conte-nuti di maggior pregio (μεγάλα) in modo sibillino per sfuggire a volgari fraintendimenti

ὕ]μνον [ὑγ]ιῆ καὶ θεμ[ι]τὰ λέγο[ντα ] το γὰρ[τῆ]ι ποὴσει [κ]αὶ εἰπεῖν οὐχ οἶον τ[ε ἅμα τὴν ὀ]νομάτων[θέ]σιγ καὶ τ[ὰ] ῥηθέντα ἔστι δὲ ξ[ένη τις ἡ] πόησις[κ]ᾳὶ ἀνθρώ[ποις] αἰνι[γμ]ατώδης [ὁ δ]ὲ [Ὀρφεὺ]ς αὐτοῖς[ἐ]ρίστrsquo αἰν[ίγμα]τα οὐκ ἤθελε λέγειν [ἐν αἰν]ίγμας[ι]ν δὲ[μεγ]άλα ἱερ[ολογ]εῖται μὲν οὖγ καὶ ἀ[πὸ τ]οῦ πρώτου[καὶ] μέχρι ⟨τ⟩οῦ [τελε]υταίου ῥήματος ὡ[ς δηλοῖ] καὶ ἐν τῶι[εὐκ]ρινήτω[ι ἔπειmiddot θ]ύρας γὰρ ἐπιθέ[σθαι κελ]εύσας τοῖ[ς][ὠσὶ]ν αὐτ[οὺς οὔτι νομο]θετεῖμ φη[σιν τοῖς] πολλοῖς []Un inno che dice cose sane e conformi al diritto divino infatti con la poesia Infatti non egrave possibile dire al contempo la posizione delle parole e le frasi La poesia perograve egrave qualcosa di strano e di enigmatico per gli uomini Ora Orfeo non voleva dire loro enigmi ingannevoli bensigrave cose importanti in enigmi Dunque espone un discorso sacro dalla prima allrsquoultima parola come mostra anche nel verso ben scelto avendo ordinato loro di porsi delle porte sulle orecchie dice di non istituire leggi per i piugrave [] (col VII)86

La veritagrave dello ἱερὸς λογός egrave necessariamente espressa ἐν αἰνίγμαςιν per proteggerla dagli laquouominiraquo (ἀνθρώποις) essa ri-chiede dunque adeguata disposizione sottolineata nel poema da un gesto (laquoporsi porte sulle orecchieraquo θύρας ἐπιθέσθαι τοῖς ὠσὶν un invito a totale concentrazione) e dallrsquoesplicito diniego della co-municazione laquoai piugraveraquo (τοῖς πολλοῖς) Le scelte lessicali evocano espressioni che ritroviamo nelle citazioni eraclitee la cui struttura egrave forse presente allrsquoautore nellrsquoaccenno a una studiata costruzione verbale ogni parola di Orfeo impone lrsquourgenza interpretativa rin-viando a un senso riposto oltre quello immediato LrsquoEfesio tutta-via egrave richiamato nel commento soprattutto dallrsquoidea di fondo evi-dentemente presente nel poema orfico che lrsquointelligenza del testo sacro (ὕμνον) presupponga una chiave (lrsquoiniziazione alla parola di Orfeo) Anche per la comprensione dellrsquounitario assetto della realtagrave

86 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 904-905

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(κόσμον τόνδε͵ τὸν αὐτὸν ἁπάντων B30) infatti egrave essenziale la decifrazione del logos87

οὐκ ἐμοῦ ἀλλὰ τοῦ λόγου ἀκούσαντας ὁμολογεῖν σοφόν ἐστιν ἓν πάντα εἶναιnon ascoltando me ma il logos egrave saggio convenire che tutte le cose sono uno (Ippolito DK 22 B50)

Analogamente nello stigma del commentatore nei confronti dellrsquoincomprensione dei non iniziati (cui nelle colonne superstiti ci si riferisce come οἱ πολλοί οἱ οὐ γινώσκοντες οἱ οὐκ εἰδότες) e del conseguente stravolgimento del significato delle divinazioni

[] αὐτοῖς πάριμεν [εἰς τὸ μα]ντεῖον ἐπερ[ω]τής[οντες]τῶν μαντευομένων [ἕ]νεκεν εἰ θεμι ltgtἐν Ἅιδου δεινὰ τί ἀπιστοῦσι οὐ γινώς[κοντες ἐ]νύπνιαοὐδὲ τῶν ἄλλων πραγμάτων ἕκαστ[ον] διὰ ποίων ἂνπαραδειγμάτων π[ι]στεύοιεν ὑπό τ[ῆς τε]ἁμαρτ⟨ί⟩ηςκαὶ [τ]ῆς ἄλλης ἡδον[ῆ]ς νενικημένι[οι οὐ] μανθ[άνο]υσιν[οὐδὲ] πιστεύουσι ἀπ[ι]στίη δὲ κἀμα[θίη τὸ αὐτόmiddot ἢν γὰρ][μὴ μα]νθάνωσι μη[δ]ὲ γινώ[σ]κως[ιν οὐκ ἔστιν ὅπως][πιστεύου]σιν [][] per essi andiamo nella sede delle divinazioni per interrogare e avere dei responsi se sia concesso dal diritto divino ltgt cose terribili nellrsquoAde percheacute non vi credono Dal momento che non comprendono i sogni neacute ciascuna delle altre cose grazie a quali esempi potrebbero credere Poicheacute si sono lasciati vincere dalla colpa e da altri piaceri non imparano e non credono Ora la man-canza di fede e la mancanza di apprendimento sono la stessa cosa Se infatti non apprendono e non riconoscono non hanno modo di aver fede [] (col V)88

egrave possibile rinvenire eco della denuncia eraclitea del fraintendi-mento volgare dellrsquoelemento religioso (B15) e della superficiale credulitagrave popolare

87 D oBBink Cosmology as Initiation in Studies on the Derveni Papyrus cit p 4288 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 902-903

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

ἀλλὰ τῶν μὲν θείων τὰ πολλά καθrsquo Ἡράκλειτον ἀ π ι σ τ ί η ι δ ι α φ υ γ γ ά ν ε ι μ ὴ γ ι γ ν ώ σ κ ε σ θ α ιMa la maggior parte delle cose divine secondo Eraclito s i sot-t rae a l la conoscenza per incredul i tagrave ltdegli uominigt (Plutarco DK 22 B86)

ma anche del rilievo posto sul retto orientamento sulla disposizio-ne che deve sostenere la ricerca

ἐὰν μὴ ἔλπηται ἀνέλπιστον οὐκ ἐξευρήσει ἀνεξερεύνητον ἐὸν καὶ ἄπορονSe uno non spera non potragrave trovare lrsquoinsperabile percheacute esso egrave dif-ficile da trovare e impervio (Clemente Alessandrino DK 22 B18)

In generale la polemica eraclitea nei confronti dei laquomoltiraquo (οἱ πολλοί) e della loro mancanza di intendimento e orientamento po-trebbe far da sfondo alla commiserazione del commentatore per la mancata intelligenza dei sacrifici intelligenza che impone di col-legare le azioni e i gesti di culto (τὰ δρώμενα) alla comprensione della recitazione (τὰ λεγόμενα) cosigrave giustificando lrsquoopera di ese-gesi89 La salvezza era con ogni probabilitagrave promessa allrsquoiniziato a tre condizioni una corretta condotta di vita una adeguata cono-scenza determinate pratiche cultuali90

ἀνθρώπω[ν ἐμ]πόλεσιν ἐπιτελέσαντες [τὰ ἱε]ρὰ εἶδονἔλασσον σφᾶς θαυμάζω μὴ γινώσκειν οὐ γὰρ οἷόν τεἀκοῦσαι ὁμοῦ καὶ μαθεῖν τὰ λεγόμενα ὅσοι δὲ παρὰ τοῦτέχνημ ποιομένου τὰ ἱερὰ οὗτοι ἄξιοι θαυμάζεσθαικαὶ οἰκτε[ί]ρεσθαι θαυμάζεσθαι μὲν ὅτι δοκοῦντεςπρότερον ἢ ἐπιτελέσαι εἰδήσειν ἀπέρχονται ἐπι-τελέσαντες πρὶν εἰδέναι οὐδrsquo ἐπανερόμενοι ὥσπερὡς εἰδότες τι ὧν εἶδον ἢ ἤκουσαν ἢ ἔμαθον [οἰ]κτε⟨ί⟩ρεσθαι δὲὅτι οὐκ ἀρκεῖ σφιν τὴν δαπάνην προανηλῶσθαι ἀλλὰκαὶ τῆσ γνώμης στερόμενοι προσαπέρχονταιπρὶμ μὲν τὰ [ἱ]ερὰ ἐπιτελέσαι ἐλπίζον[τε]ς εἰδήσειν

89 K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit pp 52-5390 K tsantsanoGlou The First Columns of the Derveni Papyrus and their

Religious Significance in Studies on the Derveni Papyrus cit p 101

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ἐπ[ιτελές]αντ[ες] δὲ στερηθέντες κα[ὶ τῆς] ἐλπί[δος] ἀπέρχονταιNelle cittagrave degli uomini compiendo i riti sacri hanno visto mi meraviglio di meno che non abbiano conoscenza Non egrave infatti possibile udire e al contempo anche imparare ciograve che viene detto Ora coloro che (vorrebbero farlo) imparando da colui che compie le cerimonie sacre come unrsquoarte sono degni di stupore e di com-miserazione di stupore percheacute convinti che acquisiranno il sapere prima di aver compiuto i riti se ne vanno dopo averli compiuti prima di avere acquisito la conoscenza senza nemmeno fare do-mande come se sapessero qualcosa di ciograve che hanno visto udito o appreso E sono degni di commiserazione percheacute non basta loro aver speso il loro denaro in anticipo ma se ne vanno anche pri-vi di conoscenza Sperando di ottenere conoscenza prima di aver compiuto le cerimonie sacre dopo averle compiute se ne vanno deprivati perfino della speranza (col XX)91

In relazione a quanto sopra marcato circa la presa di posizione era-clitea nei confronti della presunta azione purificatrice dei μάγοι egrave necessario segnalare come proprio nelle colonne iniziali (I-VI le piugrave danneggiate) del Papiro Derveni che contengono la citazione del passo di Eraclito lrsquoautore si riferisse alle figure dei laquomagiraquo e al loro presunto intervento di catarsi e pacificazione nei confron-ti delle anime dei defunti accostandoli alle figure degli laquoiniziatiraquo (μύσται)

[] εὐ]χαὶ καὶ θυς[ί]αι μειλίσσουσι τὰ[ς ψυχάς]ἐπ[ωιδὴ δ]ὲ μάγων δύναται δαίμονας ἐμ[ποδὼνγι[νομένο]υς μεθιστάναιmiddot δαίμονες ἐμποδών ὄντες εἰσὶψ[υχαὶ τιμω]ροί τὴν θυς[ία]ν τούτου ἕνεκε[μ] π[οιοῦσ]ι[νοἱ μά[γο]ι ὡσπερεὶ ποινὴν ἀποδιδόντες τοῖ⟨ς⟩ δὲἱεροῖ[ς] ἐπισπένδουσιν ὕ[δω]ρ καὶ γάλα ἐξ ὧνπερ καὶ τὰςχοὰς ποιοῦσι ἀνάριθμα [κα]ὶ πολυόμφαλα τὰ πόπαναθύουσιν ὅτι καὶ αἱ ψυχα[ὶ ἀν]άριθμοί εἰσι μύσταιΕὐμενίσι προθύουσι κ[ατὰ τὰ] αὐτὰ μάγοις [][] preghiere e sacrifici addolciscono le anime e il canto dei Magi che incanta puograve allontanare i degravemoni quando siano divenuti un impedimento i degravemoni che costituiscono un impedimento sono

91 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 916-917

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anime vendicatrici Per questo i magoi offrono il sacrificio come se stessero pagando una pena E durante i riti sacri offrono acqua e latte con i quali compiono anche le libagioni Ed offrono torte innumerevoli con molti ombelichi poicheacute anche le anime sono innumerevoli Gli iniziati compiono un sacrificio preliminare alle Eumenidi allo stesso modo in cui lo fanno i magoi [] (col VI)92

Ciograve che in apparenza si legge come un apprezzamento potrebbe tuttavia in assenza di un contesto piugrave determinato celare un at-tacco contro le pratiche misteriche e la ciarlateneria di presunti ldquopurificatorirdquo proprio come quello portato da Eraclito e piugrave tardi da Platone (Repubblica II 364b-365a)93 egrave possibile che pur vi-cino allrsquoinsegnamento orfico il commentatore in realtagrave prendesse le distanze da quelli che denunciava come fraintendimenti con-trapponendo direttamente alle pratiche descritte lrsquoinsegnamento da ricavare dallrsquointerpretazione della parola di Orfeo94La citazione eraclitea potrebbe quindi essere intervenuta nel con-testo di unrsquointroduzione polemica a confermare come la rivela-zione della veritagrave fosse destinata a ribaltare le false convinzioni volgari95 lrsquointenzione nellrsquoinsieme sarebbe stata allora quella di condannare una partecipazione passiva e inconsapevole a riti di cui non si intenda il reale significato religioso96 In questo senso la scelta dellrsquoautore potrebbe corroborare lrsquoipotesi che la battaglia culturale dellrsquoEfesio contro le degenerazioni dei culti misterici fos-se avvertita nel V secolo aC come paradigmaticaA questa peculiare presenza di Eraclito allrsquointerno di una cornice orfica si deve aggiungere quanto ebbe a segnalare (tra II e III seco-lo dC) Clemente Alessandrino

92 Ibi pp 902-90393 Pare sensata lrsquoipotesi di Kouremenos (K tsantsanoGlou-Th kouremenos

Introduction cit pp 56-57)94 Sebbene non manchi chi interpreta il riferimento ai μάγοι in senso positivo

addirittura come una sorta di autocitazione da parte dellrsquoautore del testo (K tsantsanoGlou The First Columns of the Derveni Papyrus cit p 110 nota 25 G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 82)

95 K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit pp 55-5696 Ms funGhi The Derveni Papyrus cit p 32

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σιωπῶ δὲ Ἡράκλειτον τὸν Ἐφέσιον ὃς παρrsquo Ὀρφέως τὰ πλεῖστα εἴληφενNon parlo di Eraclito lrsquoEfesio il quale ricavograve da Orfeo la mag-gior parte delle sue opinioni (Clemente Alessandrino Stromata 62271)

Lrsquoaccostamento (abbozzato almeno per alcune opinioni anche in Plutarco e Proclo97) scaturirebbe da una certa confusione nella re-lazione tra il pensatore di Efeso e le fonti orfiche consolidatasi (in rapporto ai temi intravisti nei frammenti del papiro Derveni) nel corso dei secoli Egrave in effetti possibile98 che in piena autonomia (cioegrave senza presupporre unrsquoadesione religiosa) e per i propri obiet-tivi Eraclito avesse ricavato e adattato motivi - quello dellrsquounitagrave o ciclica interconnessione dei contrari per esempio - attestati anche nel materiale orfico piugrave antico Le tavolette drsquoosso rinvenute99 in un sito religioso dellrsquoantica Olbia Pontica (Mar Nero) e risalenti alla metagrave del V secolo aC insistono in effetti sulla loro immediata identitagrave

ΒΙΟΣ ΘΑΝΑΤΟΣ ΒΙΟΣ (tav 1)

ΕΙΡΗΝΗ ΠΟΛΕΜΟΣΑΛΗΘΕΙΑ ΨΕΥΔΟΣ (tav 2)

[ΣΩΜ]Α ΨΥΥΧΗ (tav 3)

cosigrave da richiamare anche nella loro sintassi celebri frammenti era-clitei

ἀθάνατοι θνητοί θνητοὶ ἀθάνατοι ζῶντες τὸν ἐκείνων θάνατον τὸν δὲ ἐκείνων βίον τεθνεῶτεςImmortali mortali mortali immortali vivendo di quelli la morte di quelli la vita morendo (Ippolito DK 22 B62)

97 D sider Heraclitus in the Derveni Papyrus cit p 14898 Ibi pp 147-148 G BeteGh The Derveni Papyrus cit pp 342-34399 Nel 1951 ma pubblicate solo nel 1978

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ὁ θεὸς ἡμέρη εὐφρόνη χειμὼν θέρος πόλεμος εἰρήνη κόρος λιμός (τἀναντία ἅπανταmiddot οὗτος ὁ νοῦς) ἀλλοιοῦται δὲ ὅκωσπερ ltπῦρgt ὁπόταν συμμιγῆι θυώμασιν ὀνομάζεται καθrsquo ἡδονὴν ἑκάστουIl dio egrave giorno notte inverno estate guerra pace sazietagrave fame (tutti gli opposti egli egrave lrsquointelligenza) si trasforma come il fuoco quan-do si mescola con gli odori ed egrave nominato secondo lrsquoaroma di ognuno (Ippolito DK 22 B67)

Difficile in questo caso stabilire la prioritagrave cronologica ma egrave co-munque interessante registrare le convergenze non deve dunque sorprendere che il commentatore di Derveni intravedesse una pos-sibile sintonia tra le sentenze eraclitee e le proprie preoccupazioni e che successivamente qualcuno arrivasse a immaginare unrsquoim-probabile dipendenza segnalata appunto da Clemente La fruizio-ne di testi e forse di modalitagrave espressive e atteggiamenti eraclitei nel papiro Derveni puograve dunque attestare solo la possibilitagrave di una comune sensibilitagrave morale e religiosa e giustificare indirettamente lrsquoipotesi che lrsquoEfesio conoscesse i testi sacri al culto orfico

Spegnere la tracotanza la polemica politica

Diversi segnali suggeriscono di considerare probabile che nella battaglia condotta da Eraclito nei confronti della cultura contempo-ranea la polemica politica incidesse particolarmente100 Come se-gnalato da Diels-Kranz (in appendice alle testimonianze sulla vita del pensatore di Efeso101) disponiamo in questo senso anche di un riscontro esterno

100 Per una recente radicale rilettura di Eraclito in chiave politica si puograve consul-tare i PoZZoni Eraclito de-crittato Lrsquoontologia civica di Eraclito di Efeso Villasanta (MI) Liminamentis 2009 Un precedente puograve considerarsi A caPiZZi Eraclito e la sua leggenda Proposta di una diversa lettura dei fram-menti Roma Ateneo 1979

101 Nella edizione tedesca Die Fragmente der Vorsokratiker von H diels herausge-geben von W kranZ Band I Berlin Weidmannsche Verlagsbuchhandlung 196110 p 144 Lrsquoappendice manca invece nellrsquoedizione italiana I Presocratici a cura di G Reale Milano Bompiani 2006

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Monete di epoca romana presentano con lrsquoiscrizione ηρακλειτοςε-φεςιων (Eraclito degli Efesi) una figura barbuta eretta che guarda a sinistra con la mano destra levata (come per un discorso) lrsquoindi-ce rivolto a seacute e la sinistra che regge una mazza sequenza di gesti che egrave stata interpretata come segno di preghiera e venerazione102 ovvero come rituale iniziatico o ancora icastico invito a guardare dentro seacute stessi103 Il particolare della mazza potrebbe tuttavia evo-care la battaglia morale dellrsquoEfesio (la sua lotta contro il vizio104) ovvero alludere a Eracle proponendone lrsquoaccostamento a Eraclito (come nella quarta epistola pseudoeraclitea) e corroborare cosigrave la notizia dellrsquoesistenza in Efeso di una statua di Eraclito rappresen-tato come Eracle105 ciograve ne confermerebbe la statura pubblica che la raffigurazione nellrsquoatto di parlare potrebbe celebrare

Drsquoaltra parte nella tradizione dossografica allo scritto di Eraclito era esplicitamente riferito anche un contenuto politico

τὸ δὲ φερόμενον αὐτοῦ βιβλίον ἐστὶ μὲν ἀπὸ τοῦ συνέχοντος Περὶ φύσεως διήιρηται δὲ εἰς τρεῖς λόγους εἴς τε τὸν περὶ τοῦ παντὸς καὶ πολιτικὸν καὶ θεολογικόνIl libro che di lui egrave tramandato egrave intitolato per il suo contenu-to Sulla natura ma egrave suddiviso in tre trattazioni quella intorno allrsquouniverso [al tutto] quella politica e quella teologica (Diogene Laerzio DK 22 A15)

e ne era stata avanzata una lettura in chiave decisamente etico-politica

[] ἐπιγράφουσι δὲ αὐτῶι οἱ μὲν Μούσας οἱ δὲ Περὶ φύσεως Διόδοτος δὲ ἀκριβὲς οἰάκισμα πρὸς στάθμην βίου ἄλλοι γνώμονrsquo ἠθῶν τρόπου κόσμον ἕνα τῶν ξυμπάντων [][] τῶν δὲ γραμματικῶν Διόδοτος ὃς οὔ φησι περὶ φύσεως εἶναι τὸ σύγγραμμα ἀλλὰ περὶ πολιτείας τὰ δὲ περὶ φύσεως ἐν παραδείγματος εἴδει κεῖσθαι[] Alcuni lo intitolano Muse altri Sulla natura Diodoto invece

102 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 66103 Tonelli in eraclito Dellrsquoorigine cit p 22104 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 65105 Ibidem

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Guida per una vita retta [esatta a piombo] altri ancora Regola (gnomone) dei costumi Disposizione di comportamento unica per tutti [][] tra i grammatici Diodoto il quale sostiene che lrsquoopera com-posta [da Eraclito] non verte sulla natura ma sullo Stato e che le parti sulla natura vi sono contenute solo come esempi (Diogene Laerzio DK 22 A112 15)

Probabilmente leggendarie ancorcheacute indicative di un orientamen-to che lrsquoantichitagrave attribuiva allrsquoEfesio le azioni e le pose con cui Eraclito avrebbe accompagnato le proprie prese di posizione poli-tiche secondo Plutarco e Diogene

οἱ δὲ συμβολικῶς ἄνευ φωνῆς ἃ δεῖ φράζοντες οὐκ ἐπαινοῦνται καὶ θαυμάζονται διαφερόντως ὡς Ἡ ἀξιούντων αὐτὸν τῶν πολιτῶν γνώμην τινrsquo εἰπεῖν περὶ ὁμονοίας ἀναβὰς ἐπὶ τὸ βῆμα καὶ λαβὼν ψυχροῦ κύλικα καὶ τῶν ἀλφίτων ἐπιπάσας καὶ τῶι γλήχωνι κινήσας ἐκπιὼν ἀπῆλθεν ἐνδειξάμενος αὐτοῖς ὅτι τὸ τοῖς τυχοῦσιν ἀρκεῖσθαι καὶ μὴ δεῖσθαι τῶν πολυτελῶν ἐν εἰρήνηι καὶ ὁμονοίαι διατηρεῖ τὰς πόλειςColoro che per segni senza parole esprimono quanto deve esser detto non sono forse lodati e ammirati in modo particolare Come Eraclito il quale chiedendogli i concittadini di esprimere una sen-tenza sulla concordia salito sulla tribuna prese una coppa di acqua fredda vi sparse della farina drsquoorzo e rimescolata con menta la bevve e se ne andograve avendo cosigrave mostrato loro che lrsquoaccontentarsi di ciograve che si trova e il non aver bisogno di cose costose conservano la cittagrave in pace e in concordia (Plutarco DK 22 A3b)

ἀναχωρήσας δὲ εἰς τὸ ἱερὸν τῆς Ἀρτέμιδος μετὰ τῶν παίδων ἠστραγάλιζενmiddot περιστάντων δrsquo αὐτὸν τῶν Ἐφεσίων laquoτί ὦ κάκιστοι θαυμάζετεraquo εἶπενmiddotraquoἢ οὐ κρεῖττον τοῦτο ποιεῖν ἢ μεθrsquo ὑμῶν πολιτεύεσθαιraquoRitiratosi presso il tempio di Artemide giocava a dadi con i fan-ciulli e dal momento che gli Efesi lo attorniavano cosigrave parlograve laquoDi che cosa vi meravigliate o pessimi Non egrave forse meglio fare ciograve che partecipare alla vita della cittagrave con voiraquo (Diogene Laerzio DK 22 A13)

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La coniazione a Efeso in epoca romana della moneta di cui si egrave detto potrebbe aver suggellato la propensione eraclitea registrata dalla tradizione ad accentuare la propria sferzante polemica con un ampio ricorso a forme simboliche di comunicazione gestuale106Alla diretta presa di posizione di Eraclito nella convulsa vita del-la πόλις (e addirittura a un possibile ruolo di nomoteta analoga-mente a Senofane Pitagora e altri antichi sapienti) accenna sempre Diogene Laerzio in apertura della sua vita del filosofo

ἔλεγε δὲ καὶ laquoὕ β ρ ι ν χ ρ ὴ σ β ε ν ν ύ ν α ι μ ᾶ λ λ ο ν ἢ π υ ρ κ α ϊ ή ν raquo [B 43] καὶ laquoμάχεσθαι χρὴ τὸν δῆμον ὑπὲρ τοῦ νόμου ὅκωσπερ τείχεοςraquo [B 44] καθάπτεται δὲ καὶ τῶν Ἐφεσίων ἐπὶ τῶι τὸν ἑταῖρον ἐκβαλεῖν Ἑρμόδωρον ἐν οἷς φησινmiddotraquoἄξιον Ἐφεσίοις ἡβηδὸν ἀπάγξασθαι πᾶσι καὶ τοῖς ἀνήβοις τὴν πόλιν καταλιπεῖν ο ἵτ ινες Ἑρμόδωρον ἄνδρα ἑωυτῶν ὀνήιστον ἐξέβαλον φάντεςmiddot ἡμέων μηδὲ ε ἷς ὀνήιστος ἔστω ε ἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνraquo [B 121] ἀξιούμενος δὲ καὶ νόμους θεῖναι πρὸς αὐτῶν ὑπερεῖδε διὰ τὸ ἤδη κεκρατῆσθαι τῆι πονηρᾶι πολιτείαι τὴν πόλινDiceva pure laquoBisogna spegnere la tracotanza piugrave che un incen-dioraquo [B43] e laquoBisogna che il popolo combatta per la legge come per le mura della cittagraveraquo [B44] Attacca anche gli Efesi percheacute ave-vano espulso il suo compagno Ermodoro nel passo in cui afferma laquoSarebbe bene per gli Efesi adulti impiccarsi tutti quanti e lasciare la cittagrave ai fanciulli essi che esiliarono Ermodoro il piugrave abile tra loro sostenendo ldquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altrirdquoraquo [B121] Invitato comunque a dar loro leggi si rifiutograve dal momento che la cittagrave era giagrave dominata da una cattiva costituzione (DK 22 A12)

Lrsquoaccostamento a πυρκαϊή (conflagrazione incendio) suggerisce per ὕβρις nel contesto della prima citazione un significato politico laquoviolenza sfrenataraquo107 dunque piuttosto che mera tracotanza indivi-duale azione violenta di massa perpetrata dal δῆμος sollevazione che prevarica la norma stigmatizzata con una nota aristocratica (e

106 In questa direzione la lettura di AM BatteGaZZore Gestualitagrave e oracolaritagrave in Eraclito Genova Istituto di Filologia Classica e Medievale 1979

107 Cosigrave traduce Marcovich eraclito Frammenti cit p 366

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sapienziale) lrsquoincapacitagrave di stare al proprio posto108 In questo sen-so B43 egrave da leggere probabilmente come proposto da Diogene proprio in relazione a B44 contro la sedizione che mina dallrsquointer-no la comunitagrave il νόμος costituisce un baluardo analogo a quello che le mura (τεῖχος ) offrono contro lrsquoattacco esterno Soffocare la sommossa e ricondursi alla legge possono essere inquadrati allrsquoin-terno di una generale indicazione di fondo cui egrave allora possibile attribuire anche valore politico

ξὺν νόωι λέγοντας ἰσχυρίζεσθαι χρὴ τῶι ξυνῶι πάντων ὅκωσπερ νόμωι πόλις καὶ πολὺ ἰσχυροτέρως τρέφονται γὰρ πάντες οἱ ἀνθρώπειοι νόμοι ὑπὸ ἑνὸς τοῦ θείουmiddot κρατεῖ γὰρ τοσοῦτον ὁκόσον ἐθέλει καὶ ἐξαρκεῖ πᾶσι καὶ περιγίνεταιColoro che vogliono parlare con intendimento devono basarsi su ciograve che a tutto egrave comune come la cittagrave sulla legge e ancora piugrave fermamente Tutte le leggi umane infatti si alimentano dellrsquounica legge divina poicheacute quella domina quanto vuole basta per tutte le cose e avanza (Stobeo DK 22 B114)

διὸ δεῖ ἕπεσθαι τῷ ξυνῷ τοῦ λόγου δ΄ ἐόντος ξυνοῦ ζώουσιν οἱ πολλοὶ ὡς ἰδίαν ἔχοντες φρόνησινperciograve si deve seguire ciograve che egrave comune ma pur essendo il logos comune i piugrave vivono come se avessero un intendimento privato (DK 22 B2)

Il riferimento a τὸ ξυνόν sarebbe peculiare al pensiero di Eraclito109 risultando declinato a vari livelli il λόγος egrave laquocomuneraquo il κόσμος egrave laquocomuneraquo il πόλεμος egrave laquocomuneraquo Anche il νόμος egrave comune esso mantiene saldo lo stato (ἰσχυρίζεται νόμωι πόλις) alla cui conservazione tutti dovrebbero concorrere istituendo un ambi-to (politico) di relazioni umane110 che si sovrappone allo spazio fisico assicurato dal τεῖχος La difesa dellrsquouno non puograve essere

108 Ibidem109 G Vlastos Equality and Justice in Early Greek Cosmologies (1947) in G

vlastos Studies in Greek Philosophy vol I The Presocratics edited by DW Graham Princeton Princeton University Press 1995 p 73

110 Espressione del contenuto umano della πόλις (S maZZarino Il pensiero sto-rico classico Roma-Bari Laterza 1973 vol I p 82)

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disgiunta dal rispetto dellrsquoaltro Unrsquoeco forse dellrsquoidea soloniana di εὐνομίη ordinamento retto sulla giustizia111 e sulla conseguente solidarietagrave112 che in Eraclito si arricchisce tuttavia nel rilievo del θείος νόμος (πάντες οἱ ἀνθρώπειοι νόμοι ὑπὸ ἑνὸς τοῦ θείου) della peculiare allusione alle implicazioni tra (i) unicitagrave della legge divina e molteplicitagrave delle leggi umane ovvero (ii) unitagrave della leg-ge e contrastanti posizioni che in essa trovano armoniaAnalogo rilievo al dominio del νόμος egrave attribuito da Plutarco alla saggezza politica di Biante di Priene (presente nella tradizione dei Sette Sapienti)

ὁ Βίας ἔφησε κρατίστην εἶναι δημοκρατίαν ἐν ᾗ πάντες ὡς τύραννον φοβοῦνται τὸν νόμονBiante affermograve che la democrazia piugrave forte egrave quella in cui tutti temono la legge come un tiranno (Convivium Septem Sapientium 154e)

personaggio esplicitamente citato (e apprezzato) in un frammento eracliteo trasmesso da Diogene Laerzio

ὁ δυσάρεστος Ἡράκλειτος μάλιστα αὐτὸν ἐπῄνεσε γράψαςmiddot ἐν Πριήνῃ Βίας ἐγένετο ὁ Τευτάμεω οὗ πλέων λόγος ἢ τῶν ἄλλων καὶ οἱ Πριηνεῖς δὲ αὐτῷ τέμενος καθιέρωσαν τὸ Τευτάμειον λεγόμενον ἀπεφθέγξατοmiddot οἱ πλεῖστοι κακοίEraclito difficile a contentarsi lo ha lodato in massimo grado scrivendo laquoIn Priene nacque Biante figlio di Teutamo la cui fama egrave maggiore di quella degli altriraquo E gli abitanti di Priene gli dedi-carono un recinto sacro chiamato laquoil Teutameioraquo Sentenziograve laquoI piugrave ltdegli uominigt sono malvagiraquo (Diogene Laerzio I 88 DK 22 B39)

A Biante sarebbe inoltre da imputare la sentenza ricordata in B104113

111 G Vlastos Equality and Justice cit p 73112 G Vlastos Solonian Justice in G vlastos Studies in Greek Philosophy vol

I The Presocratics cit pp 55-56113 Come conferma anche Marcovich eraclito Frammenti cit p 363

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τίς γὰρ αὐτῶν νόος ἢ φρήν δήμων ἀοιδοῖσι πείθονται καὶ διδασκάλωι χρείωνται ὁμίλωι οὐκ εἰδότες ὅτι ldquoοἱ πολλοὶ κακοί ὀλίγοι δὲ ἀγαθοίrdquoche mente e intelligenza hanno Ripongono fiducia negli aedi po-polari e prendono la folla come maestra non sapendo che laquoi molti sono cattivi e pochi i buoniraquo (Proclo DK 22 B104)

Il riferimento al sapiente di Priene potrebbe segnalare la contingen-za storico-politica entro cui inquadrare la polemica eraclitea il ter-mine λόγος nella citazione di Diogene (B39) potrebbe intendersi non come laquola famaraquo (come per lo piugrave si fa) ma come laquoil discorsoraquo di Biante si potrebbe cioegrave ipotizzare che Eraclito alluda allrsquoinvito che secondo Erodoto (I 170) quello avrebbe rivolto (546 aC) alle cittagrave ionie affincheacute unissero le proprie forze per fondare un nuovo stato (in Sardegna) lontano dalla minaccia persiana114 Il confronto drammatico delle poleis ionie con il Gran Re egrave in effetti ancora alla base dellrsquoemergenza che avrebbe spinto i concittadini a richiedere lrsquointervento di Eraclito secondo la notizia conservata in un codice siriaco del Περὶ ἀρετῆς di Temistio

Gli Efesi erano assuefatti al benessere e al piacere quando scoppiograve una guerra contro di loro e la loro cittagrave fu circondata e posta sotto assedio dai Persiani Essi tuttavia continuarono nella loro vita di piaceri secondo abitudine fin quando cominciarono a mancare i mezzi di sussistenza nella cittagrave Quando la fame si diffuse pesan-temente tra loro i cittadini si riunirono per valutare che cosa fosse da fare cosigrave che il sostentamento non venisse meno nessuno perograve osava consigliare loro di porre freni al lusso Proprio mentre erano riuniti un uomo di nome Eraclito prese farina drsquoorzo la mescolograve con acqua e la mangiograve sedendo in mezzo a loro questa fu una lezione silenziosa offerta a tutta la popolazione La storia racconta che gli Efesi subito compresero il rimprovero e di ulteriori non eb-bero bisogno piuttosto procedettero essendosi di fatto resi conto di dover moderare il lusso percheacute il cibo non mancasse Quando i loro nemici seppero che essi avevano imparato a vivere con mode-razione e regolavano i pasti secondo il consiglio di Eraclito si riti-rarono dalla cittagrave e nonostante fossero vincitori sul piano militare sgombrarono il campo davanti allrsquoorzo di Eraclito (DK 22 A3b)

114 Serra in eraclito Iframmenti e le testimonianze cit p 178

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La vicenda si riferisce alla rivolta ionia (499-493 aC) contro il dominio persiano e lrsquoassedio di Efeso che avrebbe poi condotto alla scelta della cittagrave di emarginarsi dal conflitto conclusosi con la sconfitta dellrsquoalleanza delle cittagrave ribelli Nonostante manchi lrsquouna-nimitagrave tra gli storici egrave possibile che allrsquointerno di tale emergenza si inserisse il tentativo politico di Ermodoro115 forse asceso al potere in Efeso sullrsquoonda dellrsquoinsurrezione contro le tirannidi sostenute dal Gran Re e travolto dal prevalere della fazione filo-persianaConcedendo credito alla notizia di Diodoto riferita da Diogene Laerzio il κόσμος cui rivolgeva la propria attenzione lrsquoEfesio po-trebbe essere stato allora in primo luogo quello politico in tal caso le citazioni in cui piugrave direttamente si riflettono le opinioni politiche di Eraclito assumerebbero un rilievo chiave Insieme agli scarni ele-menti dossografici esse possono illuminare circa attori e contesto della scena storica entro cui il pensatore sviluppava i propri attacchi Sostenitore di Ermodoro (come si evince anche da B121) e della li-nea anti-persiana favorevole allo sforzo dellrsquoalleanza ionia (τὸ κοι- κοι-κοι-νόν τῶν Ἰώνων) Eraclito dopo la sconfitta di quellrsquoorientamento politico e lrsquoallontanamento del suo leader dalla cittagrave avrebbe volto la propria attivitagrave a una complessiva116 contestazione dei costumi corrotti e del disordine morale e civile dilaganti tra i concittadini

τυφλὸν δὲ τὸν Πλοῦτον ποιεῖ ὡς οὐκ ἀρετῆς κακίας δὲ παραιτίου ὅθεν καὶ Ἡ ὁ Ἐφέσιος ἀρώμενος Ἐφεσίοις οὐκ ἐπευχόμενοςmiddot μὴ ἐπιλίποι ὑμᾶς πλοῦτος ἔφη Ἐφέσιοι ἵνrsquo ἐξελέγχοισθε πονηρευόμενοιPluto agisce da cieco poicheacute egrave causa non di virtugrave ma di vizio Perciograve anche lrsquoefesio Eraclito ingiuria gli Efesi e non rende loro grazia af-fermando non vi abbandoni mai o Efesi la ricchezza affincheacute pos-siate manifestare il vostro agire malvagio (Tzetze DK 22 B125a)

115 Di questo avviso Pozzoni che su questa lettura fonda la sua interpretazione del pensiero e dellrsquoopera di Eraclito (i PoZZoni Eraclito de-crittato cit in particolare cap 2 Etica e toeria del diritto Eraclito e Ermodoro)

116 Ancorcheacute crittata secondo la linea interpretativa proposta da Pozzoni La qua-le tuttavia pur stimolante rispetto agli approcci tradizionali ai testi eraclitei e coerente nel proprio sforzo di ricondurre lrsquoessenziale del pensiero eracliteo alla vicenda politica di Efeso (per altro aderendo a una semplice ipotesi storica circa il ruolo di Ermodoro) appare anche eccessivamente riduttiva

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ovvero del misconoscimento popolare di valore e capacitagrave

ἄξιον Ἐφεσίοις ἡβηδὸν ἀπάγξασθαι πᾶσι καὶ τοῖς ἀνήβοις τὴν πόλιν καταλιπεῖν οἵτινες Ἑρμόδωρον ἄνδρα ἑωυτῶν ὀνήιστον ἐξέβαλον φάντεςmiddot ἡμέων μηδὲ εἷς ὀνήιστος ἔστω εἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνSarebbe bene per gli Efesi adulti impiccarsi tutti quanti e lasciare la cittagrave ai fanciulli essi che esiliarono Ermodoro il piugrave abile tra loro sostenendo laquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altriraquo (Strabone DK 22 B121)

Ricondotti allo sfondo del νόμος e al primato di τὸ ξυνόν la pole-mica eraclitea nei confronti dei πολλοί e il rilievo garantito allrsquolaquou-noraquo alluderebbero allrsquourgenza di una condotta collettiva ispirata alla norma comune su cui convengano lrsquouno (se ha valore) e i molti117

νόμος καὶ βουλῆι πείθεσθαι ἑνόςLegge egrave anche ubbidire alla volontagrave di uno solo (Clemente Alessandrino DK 22 B33)

εἷς ἐμοὶ μύριοι ἐὰν ἄριστος ἦιUno per me vale diecimila se egrave il migliore (Galeno DK 22 B49)

Nessun avallo dunque nei confronti dellrsquoarbitrio dei tiranni come attestato nella tradizione (pur con riferimenti incerti118)

Ἡ γὰρ ὁ Βλύσωνος Μελαγκόμαν τὸν τύραννον ἔπεισεν ἀποθέσθαι τὴν ἀρχήν οὗτος βασιλέα Δαρεῖον παρακαλοῦντα ἥκειν εἰς Πέρσας ὑπερεῖδενEraclito figlio di Blosone convinse il tiranno Melancoma a la-sciare il potere Egli poi non tenne conto dellrsquoinvito di re Dario a recarsi in Persia (Clemente Alessandrino DK 22 A3)

117 R laurenti Eraclito cit pp 268-269118 Kirk ritiene possibile che il non altrimenti noto Melancoma citato nella testimo-

nianza di Clemente possa essere il Komas che fu tiranno alla fine del VI secolo aC (GS kirk Heraclitus The Cosmic Fragments cit p 13)

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ma nello specifico contesto di Efeso contrasto alla mollezza dei costumi addebitabile alle ricchezze e allrsquoabbrutimento frutto della volgare ignoranza

αἱρεῦνται γὰρ ἓν ἀντὶ ἁπάντων οἱ ἄριστοι κλέος ἀέναον θνητῶνmiddot οἱ δὲ πολλοὶ κεκόρηνται ὅκωσπερ κτήνεαPreferiscono infatti una sola cosa a tutte le altre gli uomini miglio-ri la gloria perenne alle cose mortali I piugrave al contrario vogliono saziarsi come bestie (Clemente Alessandrino DK 22 B29)

H dixit quod Si felicitas esset in delectationibus corporis boves felices diceremus cum inveniant orobum ad comedendumEraclito affermograve che se la felicitagrave consistesse nei piaceri del cor-po diremmo fe l ic i i buoi quando t rovino lent icchie da mangiare (Alberto M DK 22 B4)

ἑτέρα γὰρ ἵππου ἡδονὴ καὶ κυνὸς καὶ ἀνθρώπου καθάπερ Ἡ φησιν ὄ ν ο υ ς σ ύ ρ μ α τ rsquo ἂ ν ἑ λ έ σ θ α ι μ ᾶ λ λ ο ν ἢ χ ρ υ σ ό ν middot ἥδιον γὰρ χρυσοῦ τροφὴ ὄνοιςIl piacere del cavallo del cane e dellrsquouomo sono in effetti diversi come sostiene Eraclito g l i as ini prefer i rebbero i l foraggio al l rsquooro (Aristotele DK 22 B9)

Sentenze che insistono sullrsquoopposizione tra natura umana e natu-ra animale per condannare quei comportamenti che disdegnando lrsquoeccellenza della laquogloria perenneraquo (κλέος ἀέναον) scadono nel puro godimento materiale bestiale lrsquoaccenno al κλέος evoca lrsquoeti-ca aristocratica della guerra che puograve intravedersi in B53

πόλεμος πάντων μὲν πατήρ ἐστι πάντων δὲ βασιλεύς καὶ τοὺς μὲν θεοὺς ἔδειξε τοὺς δὲ ἀνθρώπους τοὺς μὲν δούλους ἐποίησε τοὺς δὲ ἐλευθέρουςIl conflitto di tutte le cose egrave padre di tutte re e alcuni rivelograve dei altri uomini gli uni fece schiavi gli altri liberi (Ippolito DK 22 B53)

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

dove πόλεμος egrave cifra universale di uno scontro che domina a tut-ti i livelli nella vita discriminando senza appello la divisione in θεοί e ἄνθρωποι δούλοι e ἐλεύθεροι nella concezione greco-arcaica a fondamento di ogni ordinamento119 si rifletterebbe allora nella necessaria differenziazione sociale e politica allrsquointerno della πόλις120 normata dal νόμος A πόλεμος in effetti Eraclito acco-sta ἔρις (contesa discordia)

εἰδέναι δὲ χρὴ τὸν πόλεμον ἐόντα ξυνὸν καὶ δίκην ἔριν καὶ γινόμενα πάντα κατ΄ ἔριν καὶ χρεώνBisogna sapere che il conflitto egrave comune e la giustizia contesa e che tutto accade secondo contesa e necessitagrave (Origene DK 22 B80)

rivelando di entrambi universalitagrave (πόλεμος ξυνὸς) e feconditagrave ge-neratrice121 (γινόμενα πάντα κατ΄ ἔριν) ἔρις egrave δίκη cosigrave tutto quanto accade laquosecondo contesaraquo accade anche laquocome si conviene ed egrave giustoraquo (κατὰ χρεών) In questo senso Eraclito avrebbe inteso lo scenario cosmico come proiezione delle relazioni conflittuali ti-piche delle lotte cittadine (a partire ovviamente dalla personale esperienza in Efeso) filtrandone i processi attraverso un lessi-co dallrsquoimmediata valenza politico-sociale (contesa-giustizia) Secondo lrsquoindizio fornito da Diodoto il macrocosmo - unico e co-mune (ἕνα καὶ κοινὸν κόσμον Aeumltius DK 22 A10) ndash sarebbe proie-zione dellrsquoassetto politico propugnato dallrsquoEfesio (forse quello che Ermodoro aveva tentato di implementare) riconoscerne il λόγος il discorso ma anche la proposta politica sarebbe stato dunque discri-minante Alla sua diretta valenza civile potrebbero alludere quei testi in cui essenziale egrave lo stigma dellrsquoincomprensione dei laquomoltiraquo e delle conseguenti distorsioni

119 W JaeGer The Theology of the Early Greek Philosophers (1947) trad it La teologia dei primi pensatori greci Firenze La Nuova Italia 1961 p 184

120 Si veda il commento di Marcovich eraclito Frammenti cit p 104121 Mondolfo in E Zeller ndash r mondolfo La filosofia dei greci nel suo sviluppo

storico Parte I I Presocratici Volume IV Eraclito a cura di R mondolfo Firenze La Nuova Italia 1961 p 104

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ὁ Ἡ φησι τοῖς ἐγρηγορόσιν ἕνα καὶ κοινὸν κόσμον εἶναι τῶν δὲ κοιμωμένων ἕκαστον εἰς ἴδιον ἀποστρέφεσθαιE dice che per coloro che sono desti il mondo egrave unico e comune invece ciascuno di coloro che dormono ritorna a un proprio mondo privato (Plutarco DK 22 B89)

διὸ δεῖ ἕπεσθαι τῷ ξυνῷ τοῦ λόγου δ΄ ἐόντος ξυνοῦ ζώουσιν οἱ πολλοὶ ὡς ἰδίαν ἔχοντες φρόνησινperciograve si deve seguire ciograve che egrave comune ma pur essendo il logos comune i piugrave vivono come se avessero un intendimento privato (Sesto Empirico DK 22 B2)

Forzando lrsquoideale esiodeo di giustizia Eraclito scinde cosigrave ἔρις (competizione civile e costruttiva) e ὕβρις (violenza sopraffattri-ce) facendo di Dike norma vincolante a livello cosmico

Δίκης ὄνομα οὐκ ἂν ἤιδεσαν εἰ ταῦτα μὴ ἦνNon conoscerebbero il nome di Dike se queste cose [conflitto ingiustizia] non fossero [esistessero] (Clemente Alessandrino DK 22 B23)

Si tratta in fondo di unrsquoipotesi di lettura sostenuta da riscontri nei frammenti di altri autori arcaici (Anassimandro in primis) che con-sente di precisare un aspetto della polemica eraclitea

καὶ Ἡ ἐπιτιμᾶι τῶι ποιήσαντι laquoὡς ἔ ρ ι ς ἔκ τε θεῶν καὶ ἀνθρώπων ἀπόλοιτοraquo [XVIII 107]middot οὐ γὰρ ἂν εἶναι ἁ ρ μ ο ν ί α ν μὴ ὄντος ὀξέος καὶ βαρέος οὐδὲ τὰ ζῶια ἄνευ θήλεος καὶ ἄρρενος ἐναντίων ὄντωνEraclito biasima il poeta ltOmerogt che scrisse laquoSparisca la discor-dia tra gli dei e tra gli uominiraquo (Iliade XVIII 107) Non ci sarebbe infatti armonia se non ci fossero acuto e grave neacute ci sarebbero i vi-venti se non ci fossero femmina e maschio (Eudemo DK 22 A22)

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ma soprattutto la tesi centrale nei frammenti secondo cui produ-zione e unitagrave del tutto passano attraverso la relazione tra le oppo-sizioni (πάντα κατrsquo ἔριν γίνεσθαι) Compito del λόγος egrave appunto illustrare tale formazione (ovvero compagine questo il significato primo di ἁρμονία122) e dunque rilevare come senza la costanza della tensione non vi sarebbe possibilitagrave di ordinamento

λόγον ἐκ τῆς ἐναντιοδρομίας δημιουργὸν τῶν ὄντωνlogos artefice delle cose che sono dal concorso degli opposti (Aeumltius DK 22 A8)

καὶ ὁ κυκεὼν διίσταται ltμὴgt κινούμενοςanche il ciceone si decompone se non egrave mosso (Teofrasto DK 22 B125)

τὸ ἀντίξουν συμφέρον καὶ ἐκ τῶν διαφερόντων καλλίστην ἁρμονίανciograve che egrave opposto concorda e dalle cose in contrasto scaturisce lrsquoarmonia piugrave bella (Aristotele DK 22 B8)

Frammenti in cui puograve avvertirsi anche lrsquoespressione immediata di una drammatica ed eroica visione della lotta politica e della sua composizione ovvero di una legge universale cui ricondurre come evidenza parziale anche i conflitti della πόλιςBencheacute appaia esagerato intendere la discriminazione tra cittadi-ni efesi come laquotema centrale allrsquointerno della trattazione culturale eraclitearaquo123 e dunque ridurne la prospettiva cosmica a mera siste-matizzazione dellrsquoordinamento civile riformato da Ermodoro egrave tut-tavia probabile che quel contesto possa aiutare a determinare il si-gnificato del presunto atteggiamento aristocratico di Eraclito Cosigrave quando attacca gli Efesi proprio per aver allontanato Ermodoro la scelta espressiva egrave indicativa

122 Una pertinente puntualizzazione in V Macchioro Zagreus cit pp 417-422123 Ibi p 53

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ἡμέων μηδὲ εἷς ὀνήιστος ἔστω εἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνlaquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altriraquo (Strabone DK 22 B121)

Il superlativo ὀνήιστος non veicola lrsquoidea di valore (in senso mili-tare) o di eminenza aristocratica piuttosto lrsquoidea di aiuto di utilitagrave insomma Ermodoro egrave politico da prediligere per il giovamento che puograve garantire con consiglio e azione alla comunitagrave il suo allon-tanamento appare conseguenza della cecitagrave e immaturitagrave dei con-cittadiniAnalogamente quando degli Efesi stigmatizza il vizio che deriva dal lusso

μὴ ἐπιλίποι ὑμᾶς πλοῦτος ἔφη Ἐφέσιοι ἵνrsquo ἐξελέγχοισθε πονηρευόμενοιnon vi abbandoni mai o Efesi la ricchezza affincheacute possiate ma-nifestare il vostro agire malvagio (Tzetze DK 22 B125a)

egrave possibile che Eraclito richiami quella stessa sobrietagrave suggeri-ta secondo quanto riferito da Polemone alle donne ioniche da Ermodoro

Πολέμων παρὰ Ἑρμοδώρῳ γεγράφθαι φησίmiddotraquoὑποδήματα δὲ φορεῖν τὴν ἐλευθέρην Σκυδικὰς λευκὰς καὶ μασθλητίναςraquoPolemone dice che in Ermodoro egrave scritto laquola donna libera porta calzature scitiche bianche e di cuoioraquo (Polemone Fragmenta 96)

Sostenitore di una riforma dei costumi che frenasse la fiacchezza indotta dal lusso (ἁβροσύνη)124 e (forse) preparasse al confronto con lrsquoinvasore persiano125 Ermodoro appare agli occhi di Eraclito vittima non di un particolare gruppo sociale o politico ma di una diffusa (volgare a prescindere dallrsquoappartenenza sociale) ignoran-za della misura della ragione e della legge che giustifica lrsquoinsi-stenza eraclitea su λόγος νόμος e κόσμος ma anche sullrsquoautocon-trollo individuale e collettivo

124 R laurenti Eraclito cit p 16125 i PoZZoni Eraclito de-crittato cit p 58

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θυμῶι μάχεσθαι χαλεπόνmiddot ὃ γὰρ ἂν θέληι ψυχῆς ὠνεῖταιDifficile lottare contro il desiderio ciograve che vuole infatti prende a prezzo dellrsquoanima (Plutarco DK 22 B85)

τὸ τοῖς τυχοῦσιν ἀρκεῖσθαι καὶ μὴ δεῖσθαι τῶν πολυτελῶν ἐν εἰρήνηι καὶ ὁμονοίαι διατηρεῖ τὰς πόλειςlrsquoaccontentarsi di ciograve che si trova e il non aver bisogno di cose costose conservano la cittagrave in pace e in concordia (DK 22 A3b)

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καὶ διὰ τοῦτο εἰκότως αὐτὰ ἄκεα Ἡ προσεῖπεν ὡς ἐξακεσόμενα τὰ δεινὰ καὶ τὰς ψυχὰς ἐξάντεις ἀπεργαζόμενα τῶν ἐν τῆι γενέσει συμφορῶνE per questo a giusta ragione Eraclito chiamograve laquorimediraquo lti miste-rigt in quanto hanno effetti risolutori sui mali e liberano le anime dalle sventure della nascita (Giamblico DK 22 B68)

θυσιῶν τοίνυν τίθημι διττὰ εἴδηmiddot τὰ μὲν τῶν ἀποκεκαθαρμένων παντάπασιν ἀνθρώπων οἷα ἐφrsquo ἑνὸς ἄν ποτε γένοιτο σπανίως ὥς φησιν Ἡ ἤ τινων ὀλίγων εὐαριθμήτων ἀνδρῶνmiddot τὰ δrsquo ἔνυλα κτλ Pongo due specie di sacrifici quelli degli uomini perfettamente purificati che potrebbero aver luogo solo rare volte per uno solo ndash come sostiene Eraclito ndash ovvero per pochissimi [letteralmente pochi uomini che si possono facilmente contare] e quelli materiali (Giamblico DK 22 B69)

Se nel caso di B68 egrave forse possibile cogliere nella scelta di ἄκεα (cure rimedi) un risvolto ironico e dunque sostanzialmente irri-guardoso nei confronti della pratica misterica la testimonianza di Giamblico pare alludere a unrsquoostililitagrave di Eraclito solo verso le forme superstiziose di presunta catarsi subite nellrsquoignoranza33 il valore del sacrificio sarebbe commisurato alla qualitagrave dellrsquoatteg-giamento di chi lo compie donde lrsquointeresse per la disposizione la purezza interiore di chi partecipa34 e di contro la diminutio della mera ritualitagrave esteriore B5 allarga lo spettro della polemica coin-volgendo accanto ai sacrifici le preghiere

καθαίρονται δrsquo ἄλλωι αἵματι μιαινόμενοι οἷον εἴ τις ἐμβὰς πηλῶι ἀπονίζοιτομαίνεσθαι δrsquo ἂν δοκοίη εἴ τις αὐτὸν ἀνθρώπων ἐπιφράσαιτο οὕτω ποιέοντακαὶ τοῖς ἀγάλμασι δὲ τουτέοισιν εὔχονται ὁκοῖον εἴ τις δόμοισι λεσχηνεύοιτο οὔ ltτι γινώσκων θεοὺς οὐδrsquo ἥρωας οἵτινές εἰσιgtSi purificano in vero con altro sangue contaminandosi come chi

33 WKC Guthrie A History of Greek Philosophy Vol 1 The Earlier Presocratics and the Pythagoreans Cambridge Cambridge University Press 1962 p 476

34 R laurenti Eraclito cit p 208

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entrando nel fango volesse dal fango lavarsiSarebbe considerato pazzo se qualcuno degli uomini lo vedesse fare cosigraveE rivolgono ancora preghiere a queste statue come chi volesse conversare con i muri neacute conoscono affatto chi siano gli dei e gli eroi (Aristocrito DK 22 B5)

Il frammento ricostruito da tre passi di Aristocrito integrati da una citazione di Origine35 rivela comunque nellrsquoequilibrio interno il marchio della propria autenticitagrave36 la prima parte denuncia lrsquoas-surditagrave dei sacrifici espiatori giocando sullrsquoincoerenza (e tensio-ne) implicita nel gesto di laquopurificarsi (καθαῖρεσθαι) ltdel sangue versatogtraquo versandone ancora - laquocontaminandosi con altro sangueraquo (ἄλλωι αἵματι μιαινόμενοι) Egrave possibile che lrsquoEfesio proprio per la funzione di direzione religiosa della sua famiglia non alluda genericamente a riti catartici ma specificamente a pratiche sangui-narie in uso allrsquoepoca37Eraclito sottolinea la contraddizione (evidentemente non per il vol-go degli ἄνθρωποι) di quelle laquopurificazioniraquo riferendosi allrsquoillogi-citagrave dellrsquoatto ndash del tutto analogo - di laquoentrare nel fangoraquo (εἰς πηλὸν ἐμβῆναι) per laquolavarsi dal fangoraquo (πηλῶι ἀπονίζεσθαι) chiunque cosigrave si comportasse apparirebbe folle (μαίνεσθαι38 δrsquo ἂν δοκοίη) agli laquouominiraquo Nella stessa direzione forse B13

ὕες βορβόρωι ἥδονται μᾶλλον ἢ καθαρῶι ὕδατιI porci del fango si compiacciono piugrave che dellrsquoacqua pura (Clemente Alessandrino DK 22 B13)

Lrsquoacqua pura (κάθαρον ὕδωρ) puograve evocare la decontaminazione rituale cosigrave come il laquofangomelmaraquo (reso con πηλός in B5 ma con

35 Ibi p 20536 heacuteraclite Fragments texte eacutetabli traduit commenteacute par m conche Paris

Presses Universitaires de France 1986 p 17137 WKC Guthrie A History of Greek Philosophy cit p 475 nota In una

prospettiva diversa lrsquoipotesi egrave rilanciata da G fornari Immortalimortali Il sacrificio in Eraclito in Eraclito la luce dellrsquoOscuro a cura di G fornari Firenze Olschki Editore 2012 p 145

38 Probabile che qui Eraclito giochi sullrsquoassonanza tra μαίνεσθαι e μιαίνεσθαι

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il raro βόρβορος in B13) allude forse ai misteri come conferme-rebbero due distinti passi platonici (Fedone 69 c3-7 Repubblica 533 d1-339)Egrave legittimo dunque leggere questi passaggi come rifiuto della tra-dizione dei Misteri e dei culti iniziatici forse della stessa regalitagrave sacerdotale familiare con un rovesciamento di prospettiva (il fan-go in questo caso gettato sugli iniziati e non sui non-iniziati40) che possiamo riconoscere eracliteo Ma non egrave da escludere anche in questo caso che lrsquoEfesio puntasse a rilevare lrsquoinsensatezza di una pratica collettiva che risultava superficiale e meccanica per cogliere lrsquoessenza religiosa di quei riti catartici era necessario su-perarne lrsquoapparenza Lrsquoindicazione di continuitagrave tra vita e morte (implicita probabilmente nellrsquoidentificazione di Dioniso e Ade in B15 ὡυτὸς δὲ Ἀίδης καὶ Διόνυσος) potrebbe in questo senso es-sere decisivaEgrave un fatto comunque che i gesti e i contesti sottolineati nelle te-stimonianze

ἀνέθηκε δrsquo αὐτὸ εἰς τὸ τῆς Ἀρτέμιδος ἱερόνdepose ltlo scrittogt nel tempio di Artemide (Diogene Laerzio DK 22 A16)

ἀναχωρήσας δὲ εἰς τὸ ἱερὸν τῆς Ἀρτέμιδος μετὰ τῶν παίδων ἠστραγάλιζενmiddot περιστάντων δrsquo αὐτὸν τῶν Ἐφεσίων laquoτί ὦ κάκιστοι θαυμάζετεraquo εἶπενmiddotraquoἢ οὐ κρεῖττον τοῦτο ποιεῖν ἢ μεθrsquo ὑμῶν πολιτεύεσθαιraquoRitiratosi presso il tempio di Artemide giocava a dadi con i fan-ciulli e dal momento che gli Efesi lo attorniavano cosigrave parlograve laquoDi che cosa vi meravigliate o pessimi Non egrave forse meglio fare ciograve che partecipare alla vita della cittagrave con voiraquo (Diogene Laerzio DK 22 A13)

39 Il commentatore neoplatonico Olimpiodoro segnala come in questo caso Platone parafrasi un detto orfico secondo Mario Vegetti (Platone Repubblica a cura di m veGetti Milano BUR Rizzoli 2007 pp 362-363 note 13-14) si tratterebbe di allusioni orfico-eleusine

40 Su questo punto r di GiusePPe La mistica del fuoco in Eraclito lrsquoOscuro na-scita della filosofia dallo spirito del sacrificio in Eraclito la luce dellrsquoOscuro cit p 121 nota 40

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cosigrave come quelli che possiamo ancora intravedere impliciti nelle stesse citazioni

καὶ τοῖς ἀγάλμασι δὲ τουτέοισιν εὔχονται ὁκοῖον εἴ τις δόμοισι λεσχηνεύοιτο οὔ ltτι γινώσκων θεοὺς οὐδrsquo ἥρωας οἵτινές εἰσιgtE rivolgono ancora preghiere a queste statue come chi volesse conversare con i muri neacute conoscono affatto chi siano gli dei e gli eroi (Aristocrito DK 22 B5)

[] ὅκωσπερ ltπῦρgt ὁπόταν συμμιγῆι θυώμασιν ὀνομάζεται καθrsquo ἡδονὴν ἑκάστουcome il fuoco quando si mescola con gli odori egrave nominato secon-do lrsquoaroma di ognuno (Ippolito DK 22 B67)

suggeriscano di considerare intenzionale lrsquointegrazione dello scrit-to in un contesto simbolico e semantico di tipo religioso (in cui forse era sottinteso un riconoscimento ancorcheacute parziale dei culti cittadini ed ellenici41) che egrave ora da determinare

Zeus Core e Dioniso

Lrsquoelenco di B14 (νυκτιπόλοι μάγοι βάκχοι λῆναι μύσται) e altri segnali che abbiamo registrato nelle citazioni eraclitee sug-geriscono che i fenomeni religiosi in discussione siano soprattutto quello eleusino e quelli orfici e dionisiaci42 evocati rispettivamente

41 Egrave questa la tesi di G fornari Immortalimortali cit p 14742 chh kahn The Art and Thought of Heraclitus Cambridge Cambridge

University Press 1979 pp 262-263 Mi sono interessato di questi fenomeni in d Zucchello Contemplazione e destino aspetti della religione greca in ldquoAnnuario del Ginnasio Liceo lsquoA Voltarsquo ndash 1995-2000rdquo Como Pubblicazioni del Liceo ldquoA Voltardquo 2001 pp 92-117 (Versione digitale httpwwwnoeinnetoriginicontemplazione_destinopdf) Sulla questione egrave oggi essenzia-le la consultazione di f Graf Orfeo Eleusis y Atenas in A BernaBeacute y f casadesuacutes (coords) Orfeo y la tradiciacuteon oacuterfica Un reencuentro I Madrid Akal 2008 pp 671-696 e ai JimneacuteZ san cristoacuteBal Orfismo y Dionisismo ibi pp 697-727 Una sintesi molto chiara anche in A BernaBeacute Orphisme et Preacutesocratiques bilan et perspectives drsquoun dialogue complexe in A laks et c louGuet (eacuteds) Qursquoest-ce que la Philosophie Preacutesocratique What is Presocratic Philosophy Villeneuve drsquoAscq (Nord) Presses Universitaires du

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

nellrsquouso di termini come μύσται e βάκχοιλῆναι che ritroviamo collegati43 non a caso anche nella laminetta funeraria di Ipponio una delle attestazioni piugrave antiche (fine V secolo aC) dellrsquoesistenza di iniziazioni (e relative rappresentazioni escatologiche) riconduci-bili al culto orficoDioniso-Zagreo ndash la cui vicenda sarebbe al centro della narrazione orfica44 - era designato come νυκτιπόλος (laquoche va nella notteraquo Euripide I cretesi fr 79 11) ed egrave dunque possibile che νυκτιπόλοι sia una modalitagrave per riferirsi ai suoi adepti Lo stesso dio in quanto figlio di PersefoneCore appare al centro del mito fondante il culto cui allude lrsquoespressione τὰ μυστήρια (B14) utilizzata appunto per la festivitagrave dedicata a Demetra e Core in Eleusi come risulta anche dalla testimonianza (tarda) di Ippolito

[] αὐτὸς ὁ ἱεροφάντης [] εὐνουχισμένος δὲ διὰ κωνείου καὶ πᾶσαν ἀπηρτημένος τὴν σαρκικὴν γένεσιν νυκτὸς ἐν ltἘgtλευσῖνι ὑπὸ πολλῷ πυρὶ τελῶν τὰ μεγάλα καὶ ἄρρητα μυστήρια βοᾷ καὶ κέκραγε λέγωνmiddotraquoἱερὸν ἔτεκε πότνια κοῦρον Βριμὼ Βριμόνraquo []Lo ierofante in persona [hellip] che si egrave reso impotente con la cicuta e si egrave staccato da ogni generazione carnale di notte a Eleusi in mezzo alla luce delle fiaccole nel compiere il rituale dei grandi e ineffabili misteri grida e urla proclamando laquoBrimograve Signora ha generato il sacro fanciullo Brimoacutesraquo [hellip] (Ippolito Confutazione di tutte le eresie V 8 40)45

Ippolito rimanda evidentemente alla rievocazione ndash mimata ma non consumata (donde la sottolineatura dellrsquoimpotenza procurata e del distacco dalla carnalitagrave) tra lo ierofante di Eleusi e la sacerdotessa di Demetra - dello ἱερὸς γάμος tra Zeus e Persefone (πότνια Βριμὼ) da cui secondo il mito sarebbe nato il laquosacro fanciulloraquo (ἱερὸς κοῦρος) Dioniso designato come Βριμός (letteralmente laquotremen-

Septentrion 2002 pp 205-24743 Come segnala f Graf Orfeo Eleusis y Atenas cit p 67144 Una recente rivalutazione della centralitagrave di tale mito (Dioniso e i Titani) in seno

allrsquoorfismo in A BernaBeacute El mito orfico de Dioniso y los Titanes in A BernaBeacute y f casadesuacutes (coords) Orfeo y la tradiciacuteon oacuterfica cit I pp 591-607

45 G colli La sapienza greca Volume I cit pp 114-115

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do potenteraquo)46 Le Rane di Aristofane suggeriscono la connessione tra misteri eleusini e culto dionisiaco descrivendo la catabasi di Dioniso il testo infatti sottolinea il destino felice degli iniziati mentre nellrsquooltretomba in una probabile parodia della processione di Eleusi inneggiano al loro dio Iachkos (Rane 448-459) da iden-tificare anche secondo testimonianze antiche con Bacco-DionisoLa denuncia (B14) dei laquomisteriraquo - che laquoiniziano allrsquoempietagraveraquo (ἀνιερωστὶ μυεῦνται) - egrave da leggersi probabilmente in relazio-ne a determinati aspetti cultuali ridicolizzati (B68) come laquorime-diraquo (ἄκεα ) forse lrsquoaccostamento tra νυκτιπόλοι βάκχοι λῆναι μύσται allude alle manifestazioni sessuali (riti fallici e inni inve-recondi) cui si riferisce Giamblico nel contesto di B68 (laquonel cor-so dei riti sacri attraverso la contemplazione e lrsquoascolto di cose osceneraquo ἔν τε τοῖς ἱεροῖς θεάμασί τισι καὶ ἀκούσμασι τῶν αἰσχρῶν) e che Eraclito stigmatizza espressamente come laquoinde-cenzaraquo (ἀναιδείη B15) nei riti in onore di Dioniso

εἰ μὴ γὰρ Διονύσωι πομπὴν ἐποιοῦντο καὶ ὕμνεον ἆισμα αἰδοίοισιν []Se in effetti non fosse per Dioniso che fanno processione e cantano lrsquoinno alle vergogne [] (B15)

Allusioni sessuali drsquoaltra parte non erano estranee come abbiamo segnalato al complesso dellrsquoevento eleusino (per ufficio familiare probabilmente ben noto a Eraclito) Ma non era forse solo lrsquoin-trinseca spudoratezza e sfrenatezza del dionisismo (cui alludono i verbi μαίνομαι καὶ ληναΐζω) a essere oggetto dellrsquoattenzione eraclitea potrebbero esserlo state secondo la testimonianza di Giamblico (B68) soprattutto le pretese catartiche ed escatologi-che di tali iniziazioni Esse si proponevano infatti come soluzione dei mali (ὡς ἐξακεσόμενα τὰ δεινὰ)47 il percorso rituale doveva coinvolgere lrsquoiniziato familiarizzandolo con il dio e facendogli esperire le sue vicissitudini48 per culminare nella conquista di una

46 Sulla questione la nota di Colli ibi p38747 Una prospettiva ben evidenziata in un (posteriore) passo euripideo (Baccanti

73-77)48 Su questo punto ai JimneacuteZ san cristoacuteBal Orfismo y Dionisismo cit pp 712-

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superiore condizione di beatitudine una trasformazione tempora-nea operata attraverso lrsquolaquoentusiasmoraquo (ἐνθουσιασμός) la posses-sione (μανία) divinaAnche allrsquointerno della tradizione eleusina probabilmente in rela-zione e continuitagrave con antiche tradizioni propiziatorie che celebra-vano il ciclo delle messi49 doveva registrarsi analoga aspirazione a coniugare iniziazione rituale50 e atto contemplativo (ἐποπτεία) con la connessa soteriologia (Omero Inno a Demetra 480-482) nella partecipazione al rito lrsquoiniziato doveva accogliere la promes-sa della sua rinascita e dunque prepararsi a una serena accettazione della morte in quanto necessario trapasso a un (non meglio preci-sato) destino privilegiato51 Allo stesso nesso salvifico (tra τελεταί e αἶσα) puntano una testimonianza di Isocrate (Panegirico 28) e probabilmente un frammento di Pindaro (ὄλβιοι δrsquo ἅπαντες αἴσᾳ λυσιπόνων τελετᾶν fr 131a) che sembra muoversi tra la promes-sa di beatitudine documentata nel mito di fondazione dei misteri e la prospettiva escatologica attribuita allrsquoorfismoAd analoga associazione misterica tra vita e morte alluderebbe ap-punto il rilievo di B15 circa lrsquoidentitagrave di Dioniso e Ade (ὡυτὸς δὲ Ἀίδης καὶ Διόνυσος)52 senza la consapevolezza (religiosa) di tale coincidenza sarebbero stati vani i presunti laquorimediraquo (ἄκεα ) rituali (B68) per le anime di fronte alla sciagura della nascita (τὰς ψυχὰς ἐξάντεις ἀπεργαζόμενα τῶν ἐν τῆι γενέσει συμφορῶν) Proprio Giamblico (DK 22 B69) ndash come sopra rilevato - accenna a un reale interesse dellrsquoEfesio per una forma di sacrificio (θυσία) e autentica κάθαρσις che possiamo effettivamente inquadrare nella

71349 Wkc Guthrie The Greeks and their Gods (1950) trad it I Greci e i

loro dei Bologna Il Mulino 1987 pp 347-8 Sul fenomeno dei misteri an-che I chirassi colomBo La religione greca Roma-Bari Laterza 19942 D saBBatucci Saggio sul misticismo greco Roma-Bari Laterza 19792 F Graf I culti misterici in I Greci 22 Torino Einaudi 1997

50 La μύησις preliminare laquoazioniraquo (τὰ δρώμενα probabilmente la rappresenta-zione della sacra unione tra Zeus e Core) laquooggetti mostratiraquo (τὰ δεικνύμενα forse la spiga di grano simbolo di fertilitagrave) laquoformule recitateraquo (τὰ λεγόμενα)

51 Le religioni dei Misteri Volume I Eleusi Dionisisimo Orfismo a cura di P scarPi Fondazione Lorenzo Valla Milano Mondadori 2002 p 555

52 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 60

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ricercatezza sacrale del contesto e dei gesti attribuitigli nelle testi-monianzeA differenza del culto dionisiaco quello orfico sembra presupporre una teologia e una precettistica costituendosi quindi con i tratti di una religione53 in questo caso non egrave una forma di contatto diretto con il dio (entusiasmo) a ldquotrasformarerdquo lrsquoiniziato nel corso del rito ma una conquista conoscitiva a mutare il destino ultraterreno della sua anima Un sapere escatologico egrave essenziale alle τελεταί orfi-che conoscenza della natura dellrsquoanima della sua situazione nel mondo delle sue possibilitagrave di emanciparsi dalla condizione mor-tale54 In questo senso a dispetto della salvezza terrena sperimen-tata nella possessione dionisiaca per il fedele orfico la salvezza si produce nellrsquoal-di-lagrave attraverso una peculiare esperienza catartica in questo mondo55Quella che appare come polemica di Eraclito nei confronti dei feno-meni di culto cui si collegano alcune delle figure (βάκχοι λῆναι μύσται) evocate nei frammenti potrebbe dunque celare solo un at-tacco al grossolano simbolismo sessuale (Eleusi) e alla oscena ri-tualitagrave (dionisismo) di quelle forme religiose e piugrave specificamente una netta condanna della superstiziosa fiducia nel vincolo magico tra gesti rituali e destino dopo la morte (donde la possibile connessione con i μάγοι) e in generale della concezione del nesso vita-morte che esse incarnano56 Lrsquoatteggiamento ostile dellrsquoEfesio potrebbe in questo senso non essere stato dettato dal suo aristocratico conser-vatorismo neacute dal suo radicale razionalismo57 ma da una sensibilitagrave religiosa che possiamo (a certe condizioni) accostare allrsquoorfismo58 sfruttando le potenziali allusioni dei frammenti al linguaggio delle ldquoiniziazionirdquo e alle relative gerarchie (coloro che hanno ascoltato e compreso la parola coloro che lrsquoascoltano per la prima volta e non

53 WKC Guthrie Orpheus and Greek religion Princeton University Press Princeton 19932 p 206

54 ai JimneacuteZ san cristoacuteBal Orfismo y Dionisismo cit p71355 Ibi pp 722-72356 chh kahn The Art and Thought of Heraclitus cit pp 362-36357 Ibidem58 Ancora interessante ancorcheacute riduttiva la lettura di Macchioro V Macchioro

Eraclito Nuovi studi sullrsquoorfismo Bari Laterza 1922 e Id Zagreus cit

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

la intendono e coloro che lrsquohanno ascoltata)59 ma anche a figure ed elementi piugrave specifici della lezione orfica60Cosigrave per esempio si possono cogliere cenni escatologici nelle (enigmatiche) citazioni di Plutarco e Clemente

νέκυες γὰρ κοπρίων ἐκβλητότεροιI cadaveri son da gettare piugrave del letame (Plutarco DK 22 B96)

ἄνθρωπος ἐν εὐφρόνηι φάος ἅπτεται ἑαυτῶι [ἀποθανὼν] ἀποσβεσθεὶς ὄψεις ζῶν δὲ ἅπτεται τεθνεῶτος εὕδων [ἀποσβεσθεὶς ὄψεις] ἐγρηγορὼς ἅπτεται εὕδοντοςNella notte lrsquouomo accende a se stesso una luce quando gli occhi sono spenti Da vivo in vero egrave in contatto con il morto quando dorme [quando gli occhi sono spenti] da sveglio egrave in contatto con il dormiente (Clemente Alessandrino DK 22 B26)

ἀνθρώπους μένει ἀποθανόντας ἅσσα οὐκ ἔλπονται οὐδὲ δοκέουσινCose che non sperano neacute immaginano aspettano gli uomini una volta morti (Clemente Alessandrino Plutarco DK 22 B27)

I gesti - laquogettare via i cadaveriraquo (νέκυς ἐκβάλλω) laquonella notte ac-cendere una luceraquo (ἐν εὐφρόνηι φάος ἅπτομαι) ndash e gli accostamenti ndash νέκυεςκοπρία ζῶνἐγρηγορὼς εὕδωντεθνεῶτος ndash suggeriscono che per Eraclito lrsquoanima sarebbe vita e valore del corpo (B96)61 la morte rappresentando per essa liberazione dal vincolo carnale (B27) il ricorso allrsquoincrocio studiato di espressioni che veicolano stati con-trastanti (vivo-morto luce-oscuritagrave veglia-sonno) si sottolinea la costante contiguitagrave e compresenza nella condizione umana della polaritagrave vita-morte (Dioniso-Ade)62Allrsquoidea di giudizio puograve forse ricollegarsi unrsquoulteriore citazione di Ippolito

59 Ciograve potrebbe riflettere i gradi dellrsquoiniziazione misterica ἐποπτεία μύησις e ἀμύητοι secondo la tesi di G Thomson citato in R laurenti Eraclito cit p 80

60 V Macchioro Zagreus cit pp 393-39561 Per il contesto e la significazione orfica del frammento ibi p 40162 Analogamente a quanto riscontriamo in relazione al nesso anima-corpo nel

contemporaneo Pindaro (fr 131b)

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λέγει δὲ [Ἡράκλειτός] καὶ σαρκὸς ἀνάστασιν ταύτης ltτῆςgt φανερᾶς ἐν ἧι γεγενήμεθα καὶ τὸν θεὸν οἶδε ταύτης τῆς ἀναστάσεως αἴτιον οὕτως λέγωνmiddot ἔ ν θ α δ rsquo ἐ ό ν τ ι ἐ π α ν ί σ τ α σ θ α ι κ α ὶ φ ύ λ α κ α ς γ ί ν ε σ θ α ι ἐ γ ε ρ τ ὶ ζ ώ ν τ ω ν κ α ὶ ν ε κ ρ ῶ ν Eraclito afferma che vi egrave resurrezione della carne che percepia-mo in cui siamo nati e che il dio egrave causa di questa resurrezione esprimendosi in questo modo Davant i a colui che egrave lagrave s i levano e diventano vigi l i custodi dei vivi e dei mort i (Ippolito DK 22 B63)

che puograve intendersi come riferimento al governo divino (di Ade63) sulle anime dopo la morteMa nella prospettiva di un possibile confronto a distanza con le credenze orfiche64 risulta particolarmente interessante B62 soprat-tutto se ne accettiamo lrsquointerpretazione di Sesto Empirico

ἀθάνατοι θνητοί θνητοὶ ἀθάνατοι ζῶντες τὸν ἐκείνων θάνατον τὸν δὲ ἐκείνων βίον τεθνεῶτεςImmortali mortali mortali immortali vivendo di quelli la morte di quelli la vita morendo (Ippolito DK 22 B62)

ὁ δὲ Ἡράκλειτός φησιν ὅτι καὶ τὸ ζῆν καὶ τὸ ἀποθανεῖν καὶ ἐν τῷ ζῆν ἡμᾶς ἐστι καὶ ἐν τῷ τεθνάναιmiddot ὅτε μὲν γὰρ ἡμεῖς ζῶμεν τὰς ψυχὰς ἡμῶν τεθνάναι καὶ ἐν ἡμῖν τεθάφθαι ὅτε δὲ ἡμεῖς ἀποθνῄσκομεν τὰς ψυχὰς ἀναβιοῦν καὶ ζῆνEraclito afferma che il vivere e il morire sono presenti nella nostra vita e nella ltnostragt morte mentre noi viviamo infatti le nostre anime sono morte e sepolte in noi quando invece noi moria-mo le ltnostregt anime tornano in vita e vivono (Sesto Empirico Schizzi pirroniani III 230)

63 Cosigrave Tonelli eraclito Dellrsquoorigine cit p 17764 Che certamente non deve indurre alla tentazione di ridurre alla sola chiave

religiosa il discorso dellrsquoEfesio (come a nostro avviso erroneamente fece Macchioro) Su questo punto le raccomandazioni di F casadesuacutes Bordoy Heraacuteclito y el orfismo in A BernaBeacute y f casadesuacutes (coords) Orfeo y la tra-diciacuteon oacuterfica cit II pp 1099 ss

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

Lrsquoeco religiosa non egrave in vero lrsquounica che possa cogliersi nel te-sto che sembra congegnato a chiasmo (come altri) con mirabile accuratezza una cura che fa sospettare lrsquointenzione complessa di sfruttare lrsquoesemplaritagrave dello specifico rilievo di tensioni convergen-ti per rinviare allrsquouniversale contesto dellrsquoarmoniosa unione dei contrari65

ταὐτό τrsquo ἔνι ζῶν καὶ τεθνηκὸς καὶ [τὸ] ἐγρηγορὸς καὶ καθεῦδον καὶ νέον καὶ γηραιόνmiddot τάδε γὰρ μεταπεσόντα ἐκεῖνά ἐστι κἀκεῖνα πάλιν μεταπεσόντα ταῦταLa stessa cosa egrave il vivente e il morto lo sveglio e il dormirente il giovane e il vecchio queste cose infatti mutando son quelle e quelle di nuovo mutando sono queste (Plutarco DK 22 B88)

La suggestione orfica egrave tuttavia forte66 come allusione (i) alla coincidenza di caducitagrave (umana) e immortalitagrave (divina dellrsquoanima) di morte (liberazione dellrsquoanima dalla prigione corporea) e rinasci-ta (reincarnazione dellrsquoanima) e quindi di morte (del corpo) e vita (dellrsquoanima) ovvero piugrave specificamente (ii) allo stesso Dioniso dio che muore immortale mortale dio che vive la condizione (e dunque la morte) dei mortali o (iii) agli iniziati (mortali) alla loro liberazione dal ciclo nascita-morte (riconquista della natura divina immortale) conseguenza della loro identificazione con il dio del loro morire la sua vita67A suggerire un ripensamento della posizione religiosa di Eraclito egrave oggi tuttavia uno dei piugrave importanti ritrovamenti papiracei dellrsquoul-timo secolo (1962) il sapiente di Efeso vi egrave infatti direttamente nominato e citato in un esplicito contesto religioso orfico

65 Su questo la cauta valutazione di Casadesuacutes ibidem66 Come non egrave sfuggito alla tradizione da K reinhardt Parmenides und die

Geschichte die griechischen Philosophie (1916) Frankfurt aM Vittorio Klostermann 19854 p 196 al recente The Texts of Early Greek Philosophy The Complete Fragments and Selected Testimonies of the Major Presocratics trans-lated and edited by DW Graham Part I Cambridge CUP 2010 pp 192-193 passando per WKC Guthrie A History of Greek Philosophy cit p 478

67 Per questo aspetto V Macchioro Zagreus cit pp 414-415

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Exucursus Eraclito nel Papiro Derveni

Le 26 colonne superstiti del cosiddetto68 Papiro Derveni - un rotolo (parzialmente distrutto dal fuoco di una pira) risalente allrsquoincirca al periodo 350-300 aC69 ma contenente un testo da datare probabilmente intorno alle fine del V secolo aC70 ndash possono sostanzialmente suddividersi in due sezioni la prima offre istruzio-ni rituali e indicazioni escatologiche (colonne 1-6 con una ripre-sa alla colonna 20) lrsquoaltra lrsquoesegesi allegorica di un piugrave antico e sconosciuto poema (esametrico) attribuito a Orfeo le cui citazioni evocano frammenti delle rapsodie e degli inni conservati sotto quel nome71 (egrave stato ipotizzato possa trattarsi di una versione sintetica della teogonia orfica nota come Protogonos Theogony composta intorno alla fine del VI secolo aC72)Sebbene nel commento possano facilmente individuarsi echi della cultura naturalistica del V secolo aC (Anassagora e Diogene di Apollonia in particolare) accanto al nome di Orfeo lrsquounico con-servato egrave appunto quello di Eraclito (laquoche parla come uno che fa discorsi sacriraquo ὅσπερ ἴκελα ἱερολόγωι λέγων) e a parte un espli-cito riferimento (col XXII) agli Ὕμνοι (orfici) il suo egrave lrsquounico

68 Dal luogo del recupero a pochi chilometri da Salonicco in un sito funerario69 F casadesuacutes El papiro de Derveni in A BernaBeacute y f casadesuacutes (coords)

Orfeo y la tradiciacuteon oacuterfica cit I p 462 Propendono per il 340-320 aC K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction in The Derveni Papyrus edited with Introduction and Commentary by Th kouremenos Gm ParaacutessoGlou k tsantsanoGlou Firenze Olshki Editore 2006 p 9 R radice Introduzione in Allegoristi dellrsquoetagrave classica Opere e frammenti a cura di i ramelli Milano Bompiani 2007 p XIII

70 K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit p 10 Qualche per-plessitagrave su questa datazione egrave espressa da D sider Heraclitus in the Derveni Papyrus in Studies on the Derveni Papyrus edited by a laks and GW most Oxford Clarendon Press 1997 p 138 favorevole a una collocazione nel IV secolo aC

71 Ms funGhi The Derveni Papyrus in Studies on the Derveni Papyrus cit p 27 G BeteGh The Derveni Papyrus Cosmology Theology and Interpretation Cambridge Cambridge University Press 2004 pp 130-131

72 Lrsquoipotesi egrave di ML West The Orphic Poems Oxford Clarendon Press 1983 pp 82 ss Per una discussione K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit pp 25 ss

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

scritto (oltre al poema commentato) di cui sia direttamente citato un passaggio

ἥλιο[ς ]του κατὰ φύσιν ἀνθρω[πηΐου] εὖρος ποδός [ἐστι]τοὺ[ς οὔρου]ς οὐχ ὑπερβάλλωνmiddot ει []ρουσε[[ἐ]κ[βήσετα]ι Ἐρινύε[ς] νιν ἐξευρήσου[σι Δίκης ἐπίκουροι]Il sole secondo natura egrave dellrsquoampiezza di un piede umano e non supera i limiti Se oltrepasseragrave lo scopriranno le Erinni assistenti di Dike (col IV)73

nella tradizione posteriore conservato in due distinte citazioni (ri-spettivamente di Aeumltius e Plutarco) nellrsquoedizione DielsKranz pro-poste come frammenti B3 e B9474

(περὶ μεγέθους ἡλίου) εὖρος ποδὸς ἀνθρωπείουLa grandezza del Sole egrave di un piede umano (DK 22 B3)

ἥλιος γὰρ οὐχ ὑπερβήσεται μέτραmiddot εἰ δὲ μή Ἐρινύες μιν Δίκης ἐπίκουροι ἐξευρήσουσιν[Il Sole non oltrepasseragrave le misure altrimenti le Erinni ministre di Dike lo scoprirebbero (DK 22 B94)

Bencheacute il cotesto della citazione sia piuttosto danneggiato e quindi la ricostruzione approssimativa lrsquoautore appare impegnato a difen-dere la propria convinzione che lrsquoordine della natura sia preservato secondo un preciso disegno provvidenziale la citazione di Eraclito sembra in questo senso funzionale al rilievo dellrsquoequilibrio cosmico tutelato da Dike attraverso il servizio delle Erinni (che sorvegliano il rispetto delle laquomisureraquo μέτρα) nellrsquoidentitagrave del prefissato ciclo

73 Citiamo testo greco e traduzione da Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 900-901 Essi sono basati sostanzialmente sullrsquoedizione G BeteGh The Derveni Papyrus cit tenendo conto di alcune migliorie apportate da The Derveni Papyrus edited with Introduction and Commentary by Th kouremenos Gm ParaacutessoGlou k tsantsanoGlou cit

74 Se egrave valida lrsquoipotesi che il testo di Derveni risalga alla fine del V secolo aC si tratterebbe della piugrave antica citazione dello scritto di Eraclito come segnala G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 325

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solare (giorno e notte)75 cosigrave nel testo papiraceo il sole ndash rigoro-samente vigilato dalla divinitagrave - si rivela essenziale come garanzia dellrsquoordinamento dellrsquouniverso

τροφ[ὸν δὲ λέγων αὐ]τὴν αἰνί[ζε]ται ὅτι [ἅ]σσαὁ ἥλι[ος θερμαίνων δ]ιαλύει ταῦτα ἡ νὺξ ψύχουσασυ[νίστησιν ] ἅσσα ὁ ἥλιος ἐθέρ[μ]Chiamandola (la Notte) laquonutriceraquo (Orfeo) esprime in forma meta-forica che tutto ciograve che il sole scaldando dissolve la notte riuni-sce raffreddando tutte le cose che il sole ha scaldato (col X)76

[] τὰ νῦν ἐόνταὁ θεὸς εἰ μὴ ἤλθελεν εἶναι οὐκ ἂν ἐπόησεν ἥλιον ἐποίησε δὲτοιοῦτογ καὶ τοσοῦτον γινόμενον οἶος ἐν ἀρχῆι τοῦ λόγουδιηγεῖται [] Se il dio non avesse voluto che esistessero le realtagrave ora esistenti non avrebbe creato il sole invece lo ha fatto con caratteristiche e grandezze tali come spiega agli inizi del discorso77 (col XXV)78

Allrsquointerno delle colonne superstiti la citazione non appare acci-dentale echi eraclitei si possono cogliere nei passaggi del com-mento e riflettono forse convergenze tematiche tra i versi del poe-ma e lo scritto dellrsquoEfesioI versi ripresi nel commento insistono in effetti sul governo divino del mondo

[] τὰ δrsquo ἐόντα δ[ηλοῖ]γενέσθαι τοιαῦτ[α] διὰ τοῦτον καὶ γενόμενα ε[ἶναι]ἐν τούτωι π[άντα Ση]μαίνει δrsquo ἐν τοῖς ἔπεσι το[ῖσδε]middotΖεὺς κεφα[λή Ζεὺς μέσ]σα Διὸς δrsquo ἐκ [π]άντα τέτ[υκται] []E chiarisce che le cose esistenti sono divenute tali a causa di

75 Su questo punto D sider Heraclitus in the Derveni Papyrus cit p 14476 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 906-90777 Egrave possibile che il riferimento sia proprio alla colonna IV e al contesto della ci-

tazione eraclitea Dubbi in proposito sono tuttavia stati avanzati da Betegh (G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 327-328)

78 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 922-923

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

questo [Zeus] e tutte le cose che sono venute allrsquoessere esistono in questo lo indica in queste parole laquoZeus egrave il capo Zeus egrave la parte mediana da Zeus tutte le cose risultano costituiteraquo (col XVII)79

marcando il ruolo ordinatore del fuoco (cui il commentatore rico-nosce funzione cosmogonica ed escatologica80)

[] Μοῖραν δrsquo ἐπικλῶσαιλέγοντες τοῦ Διὸς τὴμ φρόνησιν ἐπικυρῶσαιλέγουσιν τὰ ἐόντα καὶ τὰ γινόμενα καὶ τὰ μέλλονταὅπως χρὴ γενέσθαι τε καὶ εἶναι κα[ὶ] παύσασθαιβασιλεῖ δὲ αὐτὸν εἰκάζει (τοῦτο γάρ οἱ προσφέρεινἐφα[ί]νετο ἐκ τῶν λεγομένων ὀνομάτων) λέγων ὧδεmiddotΖεὺς βασιλεὺς Ζεὺς δrsquo ἀρχὸς ἁπάντων ἀργικέραυσος[βασιλέ]α ἔφη εἶναι ὅτι πολλ[ῶν ] ωμ μία[ἀρχὴ κ]ρατεῖ καὶ πάντα τελεῖ [][] E dicendo che la Moira fila dicono che la saggezza di Zeus dispone le cose che esistono quelle che vengono allrsquoessere e quel-le che saranno come devono venire allrsquoessere essere e cessare di esistere E lo assimila ad un sovrano ndash questo infatti tra tutti i nomi che vengono detti gli parve che gli si addicesse maggior-mente ndash dicendo laquoZeus sovrano Zeus che governa su tutte le cose con vivida folgoreraquo Disse che egrave sovrano poicheacute di molti un solo potere prevale e compie tutte le cose [] (col XIX)81

Due aspetti chiaramente accennati a piugrave riprese nei frammenti di Eraclito con analoga direzione della folgore (κεραυνός) tradizio-nale simbolo della giustizia divina ma anche espressione del fuoco piugrave puro (πρηστήρ)82

τῶν τε ζώιων τά τε ἄγρια καὶ ἥμερα τά τε ἐν ἀέρι καὶ ἐπὶ γῆς καὶ ἐν ὕδατι βοσκόμενα γίνεταί τε καὶ ἀκμάζει καὶ φθείρεται τοῖς τοῦ θεοῦ πειθόμενα θεσμοῖςmiddot π ᾶ ν γὰρ ἑ ρ π ε τ ὸ ν π λ η γ ῆ ι ν έ μ ε τ α ι ὥς φησιν Ἡράκλειτος

79 Ibi pp 914-91580 Su questo aspetto si puograve sinteticamente consultare il commento di Ilaria Ramelli

alla col XXVI del papiro in Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp942-94381 Ibi pp 916-91782 eraclito Frammenti cit 297

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Tra gli animali quelli sia selvatici sia domestici che vivono in aria sulla terra e nellrsquoacqua nascono crescono e muoiono se-guendo le leggi del dio sostiene infatti Eraclito che ogni anima-le egrave condot to a l pascolo dal la f rusta (Pseudo-Aristotele [de mundo] DK 22 B11)

γίνεσθαι λέγων οὕτωςmiddot τ ὰ δ ὲ π ά ν τ α ο ἰ α κ ί ζ ε ι κ ε ρ α υ ν ό ς τουτέστι κατευθύνει κεραυνὸν τὸ πῦρ λέγων τὸ αἰώνιον λέγει δὲ καὶ φρόνιμον τοῦτο εἶναι τὸ πῦρ καὶ τῆς διοικήσεως τῶν ὅλων αἴτιον Dice che avviene cosigrave tutte le cose dirige la folgore cioegrave gui-da con la folgore intendendo la folgore come il fuoco eterno Sostiene anche che questo fuoco egrave intelligente e dellrsquoordinamento dellrsquouniverso egrave causa (Ippolito DK 22 B64)

πάντα γάρ φησί τὸ πῦρ ἐπελθὸν κρινεῖ καὶ καταλήψεταιDice infatti che tutte le cose il fuoco giungendo giudicheragrave e con-danneragrave (Ippolito DK 22 B66)

La ricorrenza di καταλαμβάνω83 in analogo contesto repressivo consente lrsquoaccostamento tra πῦρ e Δίκη

Δίκη καταλήψεται ψευδῶν τέκτονας καὶ μάρτυραςDike afferreragrave fabbricatori e testimoni di falsitagrave (Clemente Alessandrino DK 22 B28)

rafforzando lrsquoimpressione che Eraclito non si limiti a sottolineare un equilibrio di elementi o di processi ma alluda in generale alla giustizia divina84 Lrsquointenzione dellrsquoautore del papiro nel citarne il testo potrebbe dunque essere stata quella di collegare i due pilastri della propria esegesi cosmologia ed escatologia85 rivelando cosigrave una prospettiva di lettura cui evidentemente lo scritto dellrsquoEfesio si prestavaAllrsquoesempio di Eraclito potrebbero rinviare alcuni specifici rilievi del commentatore il riconoscimento del valore immediatamente

83 eraclito Frammenti cit p 30384 G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 34385 Ibi p 329

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enigmatico della poesia e dellrsquoimportanza di comunicare i conte-nuti di maggior pregio (μεγάλα) in modo sibillino per sfuggire a volgari fraintendimenti

ὕ]μνον [ὑγ]ιῆ καὶ θεμ[ι]τὰ λέγο[ντα ] το γὰρ[τῆ]ι ποὴσει [κ]αὶ εἰπεῖν οὐχ οἶον τ[ε ἅμα τὴν ὀ]νομάτων[θέ]σιγ καὶ τ[ὰ] ῥηθέντα ἔστι δὲ ξ[ένη τις ἡ] πόησις[κ]ᾳὶ ἀνθρώ[ποις] αἰνι[γμ]ατώδης [ὁ δ]ὲ [Ὀρφεὺ]ς αὐτοῖς[ἐ]ρίστrsquo αἰν[ίγμα]τα οὐκ ἤθελε λέγειν [ἐν αἰν]ίγμας[ι]ν δὲ[μεγ]άλα ἱερ[ολογ]εῖται μὲν οὖγ καὶ ἀ[πὸ τ]οῦ πρώτου[καὶ] μέχρι ⟨τ⟩οῦ [τελε]υταίου ῥήματος ὡ[ς δηλοῖ] καὶ ἐν τῶι[εὐκ]ρινήτω[ι ἔπειmiddot θ]ύρας γὰρ ἐπιθέ[σθαι κελ]εύσας τοῖ[ς][ὠσὶ]ν αὐτ[οὺς οὔτι νομο]θετεῖμ φη[σιν τοῖς] πολλοῖς []Un inno che dice cose sane e conformi al diritto divino infatti con la poesia Infatti non egrave possibile dire al contempo la posizione delle parole e le frasi La poesia perograve egrave qualcosa di strano e di enigmatico per gli uomini Ora Orfeo non voleva dire loro enigmi ingannevoli bensigrave cose importanti in enigmi Dunque espone un discorso sacro dalla prima allrsquoultima parola come mostra anche nel verso ben scelto avendo ordinato loro di porsi delle porte sulle orecchie dice di non istituire leggi per i piugrave [] (col VII)86

La veritagrave dello ἱερὸς λογός egrave necessariamente espressa ἐν αἰνίγμαςιν per proteggerla dagli laquouominiraquo (ἀνθρώποις) essa ri-chiede dunque adeguata disposizione sottolineata nel poema da un gesto (laquoporsi porte sulle orecchieraquo θύρας ἐπιθέσθαι τοῖς ὠσὶν un invito a totale concentrazione) e dallrsquoesplicito diniego della co-municazione laquoai piugraveraquo (τοῖς πολλοῖς) Le scelte lessicali evocano espressioni che ritroviamo nelle citazioni eraclitee la cui struttura egrave forse presente allrsquoautore nellrsquoaccenno a una studiata costruzione verbale ogni parola di Orfeo impone lrsquourgenza interpretativa rin-viando a un senso riposto oltre quello immediato LrsquoEfesio tutta-via egrave richiamato nel commento soprattutto dallrsquoidea di fondo evi-dentemente presente nel poema orfico che lrsquointelligenza del testo sacro (ὕμνον) presupponga una chiave (lrsquoiniziazione alla parola di Orfeo) Anche per la comprensione dellrsquounitario assetto della realtagrave

86 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 904-905

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(κόσμον τόνδε͵ τὸν αὐτὸν ἁπάντων B30) infatti egrave essenziale la decifrazione del logos87

οὐκ ἐμοῦ ἀλλὰ τοῦ λόγου ἀκούσαντας ὁμολογεῖν σοφόν ἐστιν ἓν πάντα εἶναιnon ascoltando me ma il logos egrave saggio convenire che tutte le cose sono uno (Ippolito DK 22 B50)

Analogamente nello stigma del commentatore nei confronti dellrsquoincomprensione dei non iniziati (cui nelle colonne superstiti ci si riferisce come οἱ πολλοί οἱ οὐ γινώσκοντες οἱ οὐκ εἰδότες) e del conseguente stravolgimento del significato delle divinazioni

[] αὐτοῖς πάριμεν [εἰς τὸ μα]ντεῖον ἐπερ[ω]τής[οντες]τῶν μαντευομένων [ἕ]νεκεν εἰ θεμι ltgtἐν Ἅιδου δεινὰ τί ἀπιστοῦσι οὐ γινώς[κοντες ἐ]νύπνιαοὐδὲ τῶν ἄλλων πραγμάτων ἕκαστ[ον] διὰ ποίων ἂνπαραδειγμάτων π[ι]στεύοιεν ὑπό τ[ῆς τε]ἁμαρτ⟨ί⟩ηςκαὶ [τ]ῆς ἄλλης ἡδον[ῆ]ς νενικημένι[οι οὐ] μανθ[άνο]υσιν[οὐδὲ] πιστεύουσι ἀπ[ι]στίη δὲ κἀμα[θίη τὸ αὐτόmiddot ἢν γὰρ][μὴ μα]νθάνωσι μη[δ]ὲ γινώ[σ]κως[ιν οὐκ ἔστιν ὅπως][πιστεύου]σιν [][] per essi andiamo nella sede delle divinazioni per interrogare e avere dei responsi se sia concesso dal diritto divino ltgt cose terribili nellrsquoAde percheacute non vi credono Dal momento che non comprendono i sogni neacute ciascuna delle altre cose grazie a quali esempi potrebbero credere Poicheacute si sono lasciati vincere dalla colpa e da altri piaceri non imparano e non credono Ora la man-canza di fede e la mancanza di apprendimento sono la stessa cosa Se infatti non apprendono e non riconoscono non hanno modo di aver fede [] (col V)88

egrave possibile rinvenire eco della denuncia eraclitea del fraintendi-mento volgare dellrsquoelemento religioso (B15) e della superficiale credulitagrave popolare

87 D oBBink Cosmology as Initiation in Studies on the Derveni Papyrus cit p 4288 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 902-903

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

ἀλλὰ τῶν μὲν θείων τὰ πολλά καθrsquo Ἡράκλειτον ἀ π ι σ τ ί η ι δ ι α φ υ γ γ ά ν ε ι μ ὴ γ ι γ ν ώ σ κ ε σ θ α ιMa la maggior parte delle cose divine secondo Eraclito s i sot-t rae a l la conoscenza per incredul i tagrave ltdegli uominigt (Plutarco DK 22 B86)

ma anche del rilievo posto sul retto orientamento sulla disposizio-ne che deve sostenere la ricerca

ἐὰν μὴ ἔλπηται ἀνέλπιστον οὐκ ἐξευρήσει ἀνεξερεύνητον ἐὸν καὶ ἄπορονSe uno non spera non potragrave trovare lrsquoinsperabile percheacute esso egrave dif-ficile da trovare e impervio (Clemente Alessandrino DK 22 B18)

In generale la polemica eraclitea nei confronti dei laquomoltiraquo (οἱ πολλοί) e della loro mancanza di intendimento e orientamento po-trebbe far da sfondo alla commiserazione del commentatore per la mancata intelligenza dei sacrifici intelligenza che impone di col-legare le azioni e i gesti di culto (τὰ δρώμενα) alla comprensione della recitazione (τὰ λεγόμενα) cosigrave giustificando lrsquoopera di ese-gesi89 La salvezza era con ogni probabilitagrave promessa allrsquoiniziato a tre condizioni una corretta condotta di vita una adeguata cono-scenza determinate pratiche cultuali90

ἀνθρώπω[ν ἐμ]πόλεσιν ἐπιτελέσαντες [τὰ ἱε]ρὰ εἶδονἔλασσον σφᾶς θαυμάζω μὴ γινώσκειν οὐ γὰρ οἷόν τεἀκοῦσαι ὁμοῦ καὶ μαθεῖν τὰ λεγόμενα ὅσοι δὲ παρὰ τοῦτέχνημ ποιομένου τὰ ἱερὰ οὗτοι ἄξιοι θαυμάζεσθαικαὶ οἰκτε[ί]ρεσθαι θαυμάζεσθαι μὲν ὅτι δοκοῦντεςπρότερον ἢ ἐπιτελέσαι εἰδήσειν ἀπέρχονται ἐπι-τελέσαντες πρὶν εἰδέναι οὐδrsquo ἐπανερόμενοι ὥσπερὡς εἰδότες τι ὧν εἶδον ἢ ἤκουσαν ἢ ἔμαθον [οἰ]κτε⟨ί⟩ρεσθαι δὲὅτι οὐκ ἀρκεῖ σφιν τὴν δαπάνην προανηλῶσθαι ἀλλὰκαὶ τῆσ γνώμης στερόμενοι προσαπέρχονταιπρὶμ μὲν τὰ [ἱ]ερὰ ἐπιτελέσαι ἐλπίζον[τε]ς εἰδήσειν

89 K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit pp 52-5390 K tsantsanoGlou The First Columns of the Derveni Papyrus and their

Religious Significance in Studies on the Derveni Papyrus cit p 101

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ἐπ[ιτελές]αντ[ες] δὲ στερηθέντες κα[ὶ τῆς] ἐλπί[δος] ἀπέρχονταιNelle cittagrave degli uomini compiendo i riti sacri hanno visto mi meraviglio di meno che non abbiano conoscenza Non egrave infatti possibile udire e al contempo anche imparare ciograve che viene detto Ora coloro che (vorrebbero farlo) imparando da colui che compie le cerimonie sacre come unrsquoarte sono degni di stupore e di com-miserazione di stupore percheacute convinti che acquisiranno il sapere prima di aver compiuto i riti se ne vanno dopo averli compiuti prima di avere acquisito la conoscenza senza nemmeno fare do-mande come se sapessero qualcosa di ciograve che hanno visto udito o appreso E sono degni di commiserazione percheacute non basta loro aver speso il loro denaro in anticipo ma se ne vanno anche pri-vi di conoscenza Sperando di ottenere conoscenza prima di aver compiuto le cerimonie sacre dopo averle compiute se ne vanno deprivati perfino della speranza (col XX)91

In relazione a quanto sopra marcato circa la presa di posizione era-clitea nei confronti della presunta azione purificatrice dei μάγοι egrave necessario segnalare come proprio nelle colonne iniziali (I-VI le piugrave danneggiate) del Papiro Derveni che contengono la citazione del passo di Eraclito lrsquoautore si riferisse alle figure dei laquomagiraquo e al loro presunto intervento di catarsi e pacificazione nei confron-ti delle anime dei defunti accostandoli alle figure degli laquoiniziatiraquo (μύσται)

[] εὐ]χαὶ καὶ θυς[ί]αι μειλίσσουσι τὰ[ς ψυχάς]ἐπ[ωιδὴ δ]ὲ μάγων δύναται δαίμονας ἐμ[ποδὼνγι[νομένο]υς μεθιστάναιmiddot δαίμονες ἐμποδών ὄντες εἰσὶψ[υχαὶ τιμω]ροί τὴν θυς[ία]ν τούτου ἕνεκε[μ] π[οιοῦσ]ι[νοἱ μά[γο]ι ὡσπερεὶ ποινὴν ἀποδιδόντες τοῖ⟨ς⟩ δὲἱεροῖ[ς] ἐπισπένδουσιν ὕ[δω]ρ καὶ γάλα ἐξ ὧνπερ καὶ τὰςχοὰς ποιοῦσι ἀνάριθμα [κα]ὶ πολυόμφαλα τὰ πόπαναθύουσιν ὅτι καὶ αἱ ψυχα[ὶ ἀν]άριθμοί εἰσι μύσταιΕὐμενίσι προθύουσι κ[ατὰ τὰ] αὐτὰ μάγοις [][] preghiere e sacrifici addolciscono le anime e il canto dei Magi che incanta puograve allontanare i degravemoni quando siano divenuti un impedimento i degravemoni che costituiscono un impedimento sono

91 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 916-917

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anime vendicatrici Per questo i magoi offrono il sacrificio come se stessero pagando una pena E durante i riti sacri offrono acqua e latte con i quali compiono anche le libagioni Ed offrono torte innumerevoli con molti ombelichi poicheacute anche le anime sono innumerevoli Gli iniziati compiono un sacrificio preliminare alle Eumenidi allo stesso modo in cui lo fanno i magoi [] (col VI)92

Ciograve che in apparenza si legge come un apprezzamento potrebbe tuttavia in assenza di un contesto piugrave determinato celare un at-tacco contro le pratiche misteriche e la ciarlateneria di presunti ldquopurificatorirdquo proprio come quello portato da Eraclito e piugrave tardi da Platone (Repubblica II 364b-365a)93 egrave possibile che pur vi-cino allrsquoinsegnamento orfico il commentatore in realtagrave prendesse le distanze da quelli che denunciava come fraintendimenti con-trapponendo direttamente alle pratiche descritte lrsquoinsegnamento da ricavare dallrsquointerpretazione della parola di Orfeo94La citazione eraclitea potrebbe quindi essere intervenuta nel con-testo di unrsquointroduzione polemica a confermare come la rivela-zione della veritagrave fosse destinata a ribaltare le false convinzioni volgari95 lrsquointenzione nellrsquoinsieme sarebbe stata allora quella di condannare una partecipazione passiva e inconsapevole a riti di cui non si intenda il reale significato religioso96 In questo senso la scelta dellrsquoautore potrebbe corroborare lrsquoipotesi che la battaglia culturale dellrsquoEfesio contro le degenerazioni dei culti misterici fos-se avvertita nel V secolo aC come paradigmaticaA questa peculiare presenza di Eraclito allrsquointerno di una cornice orfica si deve aggiungere quanto ebbe a segnalare (tra II e III seco-lo dC) Clemente Alessandrino

92 Ibi pp 902-90393 Pare sensata lrsquoipotesi di Kouremenos (K tsantsanoGlou-Th kouremenos

Introduction cit pp 56-57)94 Sebbene non manchi chi interpreta il riferimento ai μάγοι in senso positivo

addirittura come una sorta di autocitazione da parte dellrsquoautore del testo (K tsantsanoGlou The First Columns of the Derveni Papyrus cit p 110 nota 25 G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 82)

95 K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit pp 55-5696 Ms funGhi The Derveni Papyrus cit p 32

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σιωπῶ δὲ Ἡράκλειτον τὸν Ἐφέσιον ὃς παρrsquo Ὀρφέως τὰ πλεῖστα εἴληφενNon parlo di Eraclito lrsquoEfesio il quale ricavograve da Orfeo la mag-gior parte delle sue opinioni (Clemente Alessandrino Stromata 62271)

Lrsquoaccostamento (abbozzato almeno per alcune opinioni anche in Plutarco e Proclo97) scaturirebbe da una certa confusione nella re-lazione tra il pensatore di Efeso e le fonti orfiche consolidatasi (in rapporto ai temi intravisti nei frammenti del papiro Derveni) nel corso dei secoli Egrave in effetti possibile98 che in piena autonomia (cioegrave senza presupporre unrsquoadesione religiosa) e per i propri obiet-tivi Eraclito avesse ricavato e adattato motivi - quello dellrsquounitagrave o ciclica interconnessione dei contrari per esempio - attestati anche nel materiale orfico piugrave antico Le tavolette drsquoosso rinvenute99 in un sito religioso dellrsquoantica Olbia Pontica (Mar Nero) e risalenti alla metagrave del V secolo aC insistono in effetti sulla loro immediata identitagrave

ΒΙΟΣ ΘΑΝΑΤΟΣ ΒΙΟΣ (tav 1)

ΕΙΡΗΝΗ ΠΟΛΕΜΟΣΑΛΗΘΕΙΑ ΨΕΥΔΟΣ (tav 2)

[ΣΩΜ]Α ΨΥΥΧΗ (tav 3)

cosigrave da richiamare anche nella loro sintassi celebri frammenti era-clitei

ἀθάνατοι θνητοί θνητοὶ ἀθάνατοι ζῶντες τὸν ἐκείνων θάνατον τὸν δὲ ἐκείνων βίον τεθνεῶτεςImmortali mortali mortali immortali vivendo di quelli la morte di quelli la vita morendo (Ippolito DK 22 B62)

97 D sider Heraclitus in the Derveni Papyrus cit p 14898 Ibi pp 147-148 G BeteGh The Derveni Papyrus cit pp 342-34399 Nel 1951 ma pubblicate solo nel 1978

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ὁ θεὸς ἡμέρη εὐφρόνη χειμὼν θέρος πόλεμος εἰρήνη κόρος λιμός (τἀναντία ἅπανταmiddot οὗτος ὁ νοῦς) ἀλλοιοῦται δὲ ὅκωσπερ ltπῦρgt ὁπόταν συμμιγῆι θυώμασιν ὀνομάζεται καθrsquo ἡδονὴν ἑκάστουIl dio egrave giorno notte inverno estate guerra pace sazietagrave fame (tutti gli opposti egli egrave lrsquointelligenza) si trasforma come il fuoco quan-do si mescola con gli odori ed egrave nominato secondo lrsquoaroma di ognuno (Ippolito DK 22 B67)

Difficile in questo caso stabilire la prioritagrave cronologica ma egrave co-munque interessante registrare le convergenze non deve dunque sorprendere che il commentatore di Derveni intravedesse una pos-sibile sintonia tra le sentenze eraclitee e le proprie preoccupazioni e che successivamente qualcuno arrivasse a immaginare unrsquoim-probabile dipendenza segnalata appunto da Clemente La fruizio-ne di testi e forse di modalitagrave espressive e atteggiamenti eraclitei nel papiro Derveni puograve dunque attestare solo la possibilitagrave di una comune sensibilitagrave morale e religiosa e giustificare indirettamente lrsquoipotesi che lrsquoEfesio conoscesse i testi sacri al culto orfico

Spegnere la tracotanza la polemica politica

Diversi segnali suggeriscono di considerare probabile che nella battaglia condotta da Eraclito nei confronti della cultura contempo-ranea la polemica politica incidesse particolarmente100 Come se-gnalato da Diels-Kranz (in appendice alle testimonianze sulla vita del pensatore di Efeso101) disponiamo in questo senso anche di un riscontro esterno

100 Per una recente radicale rilettura di Eraclito in chiave politica si puograve consul-tare i PoZZoni Eraclito de-crittato Lrsquoontologia civica di Eraclito di Efeso Villasanta (MI) Liminamentis 2009 Un precedente puograve considerarsi A caPiZZi Eraclito e la sua leggenda Proposta di una diversa lettura dei fram-menti Roma Ateneo 1979

101 Nella edizione tedesca Die Fragmente der Vorsokratiker von H diels herausge-geben von W kranZ Band I Berlin Weidmannsche Verlagsbuchhandlung 196110 p 144 Lrsquoappendice manca invece nellrsquoedizione italiana I Presocratici a cura di G Reale Milano Bompiani 2006

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Monete di epoca romana presentano con lrsquoiscrizione ηρακλειτοςε-φεςιων (Eraclito degli Efesi) una figura barbuta eretta che guarda a sinistra con la mano destra levata (come per un discorso) lrsquoindi-ce rivolto a seacute e la sinistra che regge una mazza sequenza di gesti che egrave stata interpretata come segno di preghiera e venerazione102 ovvero come rituale iniziatico o ancora icastico invito a guardare dentro seacute stessi103 Il particolare della mazza potrebbe tuttavia evo-care la battaglia morale dellrsquoEfesio (la sua lotta contro il vizio104) ovvero alludere a Eracle proponendone lrsquoaccostamento a Eraclito (come nella quarta epistola pseudoeraclitea) e corroborare cosigrave la notizia dellrsquoesistenza in Efeso di una statua di Eraclito rappresen-tato come Eracle105 ciograve ne confermerebbe la statura pubblica che la raffigurazione nellrsquoatto di parlare potrebbe celebrare

Drsquoaltra parte nella tradizione dossografica allo scritto di Eraclito era esplicitamente riferito anche un contenuto politico

τὸ δὲ φερόμενον αὐτοῦ βιβλίον ἐστὶ μὲν ἀπὸ τοῦ συνέχοντος Περὶ φύσεως διήιρηται δὲ εἰς τρεῖς λόγους εἴς τε τὸν περὶ τοῦ παντὸς καὶ πολιτικὸν καὶ θεολογικόνIl libro che di lui egrave tramandato egrave intitolato per il suo contenu-to Sulla natura ma egrave suddiviso in tre trattazioni quella intorno allrsquouniverso [al tutto] quella politica e quella teologica (Diogene Laerzio DK 22 A15)

e ne era stata avanzata una lettura in chiave decisamente etico-politica

[] ἐπιγράφουσι δὲ αὐτῶι οἱ μὲν Μούσας οἱ δὲ Περὶ φύσεως Διόδοτος δὲ ἀκριβὲς οἰάκισμα πρὸς στάθμην βίου ἄλλοι γνώμονrsquo ἠθῶν τρόπου κόσμον ἕνα τῶν ξυμπάντων [][] τῶν δὲ γραμματικῶν Διόδοτος ὃς οὔ φησι περὶ φύσεως εἶναι τὸ σύγγραμμα ἀλλὰ περὶ πολιτείας τὰ δὲ περὶ φύσεως ἐν παραδείγματος εἴδει κεῖσθαι[] Alcuni lo intitolano Muse altri Sulla natura Diodoto invece

102 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 66103 Tonelli in eraclito Dellrsquoorigine cit p 22104 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 65105 Ibidem

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Guida per una vita retta [esatta a piombo] altri ancora Regola (gnomone) dei costumi Disposizione di comportamento unica per tutti [][] tra i grammatici Diodoto il quale sostiene che lrsquoopera com-posta [da Eraclito] non verte sulla natura ma sullo Stato e che le parti sulla natura vi sono contenute solo come esempi (Diogene Laerzio DK 22 A112 15)

Probabilmente leggendarie ancorcheacute indicative di un orientamen-to che lrsquoantichitagrave attribuiva allrsquoEfesio le azioni e le pose con cui Eraclito avrebbe accompagnato le proprie prese di posizione poli-tiche secondo Plutarco e Diogene

οἱ δὲ συμβολικῶς ἄνευ φωνῆς ἃ δεῖ φράζοντες οὐκ ἐπαινοῦνται καὶ θαυμάζονται διαφερόντως ὡς Ἡ ἀξιούντων αὐτὸν τῶν πολιτῶν γνώμην τινrsquo εἰπεῖν περὶ ὁμονοίας ἀναβὰς ἐπὶ τὸ βῆμα καὶ λαβὼν ψυχροῦ κύλικα καὶ τῶν ἀλφίτων ἐπιπάσας καὶ τῶι γλήχωνι κινήσας ἐκπιὼν ἀπῆλθεν ἐνδειξάμενος αὐτοῖς ὅτι τὸ τοῖς τυχοῦσιν ἀρκεῖσθαι καὶ μὴ δεῖσθαι τῶν πολυτελῶν ἐν εἰρήνηι καὶ ὁμονοίαι διατηρεῖ τὰς πόλειςColoro che per segni senza parole esprimono quanto deve esser detto non sono forse lodati e ammirati in modo particolare Come Eraclito il quale chiedendogli i concittadini di esprimere una sen-tenza sulla concordia salito sulla tribuna prese una coppa di acqua fredda vi sparse della farina drsquoorzo e rimescolata con menta la bevve e se ne andograve avendo cosigrave mostrato loro che lrsquoaccontentarsi di ciograve che si trova e il non aver bisogno di cose costose conservano la cittagrave in pace e in concordia (Plutarco DK 22 A3b)

ἀναχωρήσας δὲ εἰς τὸ ἱερὸν τῆς Ἀρτέμιδος μετὰ τῶν παίδων ἠστραγάλιζενmiddot περιστάντων δrsquo αὐτὸν τῶν Ἐφεσίων laquoτί ὦ κάκιστοι θαυμάζετεraquo εἶπενmiddotraquoἢ οὐ κρεῖττον τοῦτο ποιεῖν ἢ μεθrsquo ὑμῶν πολιτεύεσθαιraquoRitiratosi presso il tempio di Artemide giocava a dadi con i fan-ciulli e dal momento che gli Efesi lo attorniavano cosigrave parlograve laquoDi che cosa vi meravigliate o pessimi Non egrave forse meglio fare ciograve che partecipare alla vita della cittagrave con voiraquo (Diogene Laerzio DK 22 A13)

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La coniazione a Efeso in epoca romana della moneta di cui si egrave detto potrebbe aver suggellato la propensione eraclitea registrata dalla tradizione ad accentuare la propria sferzante polemica con un ampio ricorso a forme simboliche di comunicazione gestuale106Alla diretta presa di posizione di Eraclito nella convulsa vita del-la πόλις (e addirittura a un possibile ruolo di nomoteta analoga-mente a Senofane Pitagora e altri antichi sapienti) accenna sempre Diogene Laerzio in apertura della sua vita del filosofo

ἔλεγε δὲ καὶ laquoὕ β ρ ι ν χ ρ ὴ σ β ε ν ν ύ ν α ι μ ᾶ λ λ ο ν ἢ π υ ρ κ α ϊ ή ν raquo [B 43] καὶ laquoμάχεσθαι χρὴ τὸν δῆμον ὑπὲρ τοῦ νόμου ὅκωσπερ τείχεοςraquo [B 44] καθάπτεται δὲ καὶ τῶν Ἐφεσίων ἐπὶ τῶι τὸν ἑταῖρον ἐκβαλεῖν Ἑρμόδωρον ἐν οἷς φησινmiddotraquoἄξιον Ἐφεσίοις ἡβηδὸν ἀπάγξασθαι πᾶσι καὶ τοῖς ἀνήβοις τὴν πόλιν καταλιπεῖν ο ἵτ ινες Ἑρμόδωρον ἄνδρα ἑωυτῶν ὀνήιστον ἐξέβαλον φάντεςmiddot ἡμέων μηδὲ ε ἷς ὀνήιστος ἔστω ε ἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνraquo [B 121] ἀξιούμενος δὲ καὶ νόμους θεῖναι πρὸς αὐτῶν ὑπερεῖδε διὰ τὸ ἤδη κεκρατῆσθαι τῆι πονηρᾶι πολιτείαι τὴν πόλινDiceva pure laquoBisogna spegnere la tracotanza piugrave che un incen-dioraquo [B43] e laquoBisogna che il popolo combatta per la legge come per le mura della cittagraveraquo [B44] Attacca anche gli Efesi percheacute ave-vano espulso il suo compagno Ermodoro nel passo in cui afferma laquoSarebbe bene per gli Efesi adulti impiccarsi tutti quanti e lasciare la cittagrave ai fanciulli essi che esiliarono Ermodoro il piugrave abile tra loro sostenendo ldquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altrirdquoraquo [B121] Invitato comunque a dar loro leggi si rifiutograve dal momento che la cittagrave era giagrave dominata da una cattiva costituzione (DK 22 A12)

Lrsquoaccostamento a πυρκαϊή (conflagrazione incendio) suggerisce per ὕβρις nel contesto della prima citazione un significato politico laquoviolenza sfrenataraquo107 dunque piuttosto che mera tracotanza indivi-duale azione violenta di massa perpetrata dal δῆμος sollevazione che prevarica la norma stigmatizzata con una nota aristocratica (e

106 In questa direzione la lettura di AM BatteGaZZore Gestualitagrave e oracolaritagrave in Eraclito Genova Istituto di Filologia Classica e Medievale 1979

107 Cosigrave traduce Marcovich eraclito Frammenti cit p 366

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sapienziale) lrsquoincapacitagrave di stare al proprio posto108 In questo sen-so B43 egrave da leggere probabilmente come proposto da Diogene proprio in relazione a B44 contro la sedizione che mina dallrsquointer-no la comunitagrave il νόμος costituisce un baluardo analogo a quello che le mura (τεῖχος ) offrono contro lrsquoattacco esterno Soffocare la sommossa e ricondursi alla legge possono essere inquadrati allrsquoin-terno di una generale indicazione di fondo cui egrave allora possibile attribuire anche valore politico

ξὺν νόωι λέγοντας ἰσχυρίζεσθαι χρὴ τῶι ξυνῶι πάντων ὅκωσπερ νόμωι πόλις καὶ πολὺ ἰσχυροτέρως τρέφονται γὰρ πάντες οἱ ἀνθρώπειοι νόμοι ὑπὸ ἑνὸς τοῦ θείουmiddot κρατεῖ γὰρ τοσοῦτον ὁκόσον ἐθέλει καὶ ἐξαρκεῖ πᾶσι καὶ περιγίνεταιColoro che vogliono parlare con intendimento devono basarsi su ciograve che a tutto egrave comune come la cittagrave sulla legge e ancora piugrave fermamente Tutte le leggi umane infatti si alimentano dellrsquounica legge divina poicheacute quella domina quanto vuole basta per tutte le cose e avanza (Stobeo DK 22 B114)

διὸ δεῖ ἕπεσθαι τῷ ξυνῷ τοῦ λόγου δ΄ ἐόντος ξυνοῦ ζώουσιν οἱ πολλοὶ ὡς ἰδίαν ἔχοντες φρόνησινperciograve si deve seguire ciograve che egrave comune ma pur essendo il logos comune i piugrave vivono come se avessero un intendimento privato (DK 22 B2)

Il riferimento a τὸ ξυνόν sarebbe peculiare al pensiero di Eraclito109 risultando declinato a vari livelli il λόγος egrave laquocomuneraquo il κόσμος egrave laquocomuneraquo il πόλεμος egrave laquocomuneraquo Anche il νόμος egrave comune esso mantiene saldo lo stato (ἰσχυρίζεται νόμωι πόλις) alla cui conservazione tutti dovrebbero concorrere istituendo un ambi-to (politico) di relazioni umane110 che si sovrappone allo spazio fisico assicurato dal τεῖχος La difesa dellrsquouno non puograve essere

108 Ibidem109 G Vlastos Equality and Justice in Early Greek Cosmologies (1947) in G

vlastos Studies in Greek Philosophy vol I The Presocratics edited by DW Graham Princeton Princeton University Press 1995 p 73

110 Espressione del contenuto umano della πόλις (S maZZarino Il pensiero sto-rico classico Roma-Bari Laterza 1973 vol I p 82)

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disgiunta dal rispetto dellrsquoaltro Unrsquoeco forse dellrsquoidea soloniana di εὐνομίη ordinamento retto sulla giustizia111 e sulla conseguente solidarietagrave112 che in Eraclito si arricchisce tuttavia nel rilievo del θείος νόμος (πάντες οἱ ἀνθρώπειοι νόμοι ὑπὸ ἑνὸς τοῦ θείου) della peculiare allusione alle implicazioni tra (i) unicitagrave della legge divina e molteplicitagrave delle leggi umane ovvero (ii) unitagrave della leg-ge e contrastanti posizioni che in essa trovano armoniaAnalogo rilievo al dominio del νόμος egrave attribuito da Plutarco alla saggezza politica di Biante di Priene (presente nella tradizione dei Sette Sapienti)

ὁ Βίας ἔφησε κρατίστην εἶναι δημοκρατίαν ἐν ᾗ πάντες ὡς τύραννον φοβοῦνται τὸν νόμονBiante affermograve che la democrazia piugrave forte egrave quella in cui tutti temono la legge come un tiranno (Convivium Septem Sapientium 154e)

personaggio esplicitamente citato (e apprezzato) in un frammento eracliteo trasmesso da Diogene Laerzio

ὁ δυσάρεστος Ἡράκλειτος μάλιστα αὐτὸν ἐπῄνεσε γράψαςmiddot ἐν Πριήνῃ Βίας ἐγένετο ὁ Τευτάμεω οὗ πλέων λόγος ἢ τῶν ἄλλων καὶ οἱ Πριηνεῖς δὲ αὐτῷ τέμενος καθιέρωσαν τὸ Τευτάμειον λεγόμενον ἀπεφθέγξατοmiddot οἱ πλεῖστοι κακοίEraclito difficile a contentarsi lo ha lodato in massimo grado scrivendo laquoIn Priene nacque Biante figlio di Teutamo la cui fama egrave maggiore di quella degli altriraquo E gli abitanti di Priene gli dedi-carono un recinto sacro chiamato laquoil Teutameioraquo Sentenziograve laquoI piugrave ltdegli uominigt sono malvagiraquo (Diogene Laerzio I 88 DK 22 B39)

A Biante sarebbe inoltre da imputare la sentenza ricordata in B104113

111 G Vlastos Equality and Justice cit p 73112 G Vlastos Solonian Justice in G vlastos Studies in Greek Philosophy vol

I The Presocratics cit pp 55-56113 Come conferma anche Marcovich eraclito Frammenti cit p 363

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τίς γὰρ αὐτῶν νόος ἢ φρήν δήμων ἀοιδοῖσι πείθονται καὶ διδασκάλωι χρείωνται ὁμίλωι οὐκ εἰδότες ὅτι ldquoοἱ πολλοὶ κακοί ὀλίγοι δὲ ἀγαθοίrdquoche mente e intelligenza hanno Ripongono fiducia negli aedi po-polari e prendono la folla come maestra non sapendo che laquoi molti sono cattivi e pochi i buoniraquo (Proclo DK 22 B104)

Il riferimento al sapiente di Priene potrebbe segnalare la contingen-za storico-politica entro cui inquadrare la polemica eraclitea il ter-mine λόγος nella citazione di Diogene (B39) potrebbe intendersi non come laquola famaraquo (come per lo piugrave si fa) ma come laquoil discorsoraquo di Biante si potrebbe cioegrave ipotizzare che Eraclito alluda allrsquoinvito che secondo Erodoto (I 170) quello avrebbe rivolto (546 aC) alle cittagrave ionie affincheacute unissero le proprie forze per fondare un nuovo stato (in Sardegna) lontano dalla minaccia persiana114 Il confronto drammatico delle poleis ionie con il Gran Re egrave in effetti ancora alla base dellrsquoemergenza che avrebbe spinto i concittadini a richiedere lrsquointervento di Eraclito secondo la notizia conservata in un codice siriaco del Περὶ ἀρετῆς di Temistio

Gli Efesi erano assuefatti al benessere e al piacere quando scoppiograve una guerra contro di loro e la loro cittagrave fu circondata e posta sotto assedio dai Persiani Essi tuttavia continuarono nella loro vita di piaceri secondo abitudine fin quando cominciarono a mancare i mezzi di sussistenza nella cittagrave Quando la fame si diffuse pesan-temente tra loro i cittadini si riunirono per valutare che cosa fosse da fare cosigrave che il sostentamento non venisse meno nessuno perograve osava consigliare loro di porre freni al lusso Proprio mentre erano riuniti un uomo di nome Eraclito prese farina drsquoorzo la mescolograve con acqua e la mangiograve sedendo in mezzo a loro questa fu una lezione silenziosa offerta a tutta la popolazione La storia racconta che gli Efesi subito compresero il rimprovero e di ulteriori non eb-bero bisogno piuttosto procedettero essendosi di fatto resi conto di dover moderare il lusso percheacute il cibo non mancasse Quando i loro nemici seppero che essi avevano imparato a vivere con mode-razione e regolavano i pasti secondo il consiglio di Eraclito si riti-rarono dalla cittagrave e nonostante fossero vincitori sul piano militare sgombrarono il campo davanti allrsquoorzo di Eraclito (DK 22 A3b)

114 Serra in eraclito Iframmenti e le testimonianze cit p 178

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La vicenda si riferisce alla rivolta ionia (499-493 aC) contro il dominio persiano e lrsquoassedio di Efeso che avrebbe poi condotto alla scelta della cittagrave di emarginarsi dal conflitto conclusosi con la sconfitta dellrsquoalleanza delle cittagrave ribelli Nonostante manchi lrsquouna-nimitagrave tra gli storici egrave possibile che allrsquointerno di tale emergenza si inserisse il tentativo politico di Ermodoro115 forse asceso al potere in Efeso sullrsquoonda dellrsquoinsurrezione contro le tirannidi sostenute dal Gran Re e travolto dal prevalere della fazione filo-persianaConcedendo credito alla notizia di Diodoto riferita da Diogene Laerzio il κόσμος cui rivolgeva la propria attenzione lrsquoEfesio po-trebbe essere stato allora in primo luogo quello politico in tal caso le citazioni in cui piugrave direttamente si riflettono le opinioni politiche di Eraclito assumerebbero un rilievo chiave Insieme agli scarni ele-menti dossografici esse possono illuminare circa attori e contesto della scena storica entro cui il pensatore sviluppava i propri attacchi Sostenitore di Ermodoro (come si evince anche da B121) e della li-nea anti-persiana favorevole allo sforzo dellrsquoalleanza ionia (τὸ κοι- κοι-κοι-νόν τῶν Ἰώνων) Eraclito dopo la sconfitta di quellrsquoorientamento politico e lrsquoallontanamento del suo leader dalla cittagrave avrebbe volto la propria attivitagrave a una complessiva116 contestazione dei costumi corrotti e del disordine morale e civile dilaganti tra i concittadini

τυφλὸν δὲ τὸν Πλοῦτον ποιεῖ ὡς οὐκ ἀρετῆς κακίας δὲ παραιτίου ὅθεν καὶ Ἡ ὁ Ἐφέσιος ἀρώμενος Ἐφεσίοις οὐκ ἐπευχόμενοςmiddot μὴ ἐπιλίποι ὑμᾶς πλοῦτος ἔφη Ἐφέσιοι ἵνrsquo ἐξελέγχοισθε πονηρευόμενοιPluto agisce da cieco poicheacute egrave causa non di virtugrave ma di vizio Perciograve anche lrsquoefesio Eraclito ingiuria gli Efesi e non rende loro grazia af-fermando non vi abbandoni mai o Efesi la ricchezza affincheacute pos-siate manifestare il vostro agire malvagio (Tzetze DK 22 B125a)

115 Di questo avviso Pozzoni che su questa lettura fonda la sua interpretazione del pensiero e dellrsquoopera di Eraclito (i PoZZoni Eraclito de-crittato cit in particolare cap 2 Etica e toeria del diritto Eraclito e Ermodoro)

116 Ancorcheacute crittata secondo la linea interpretativa proposta da Pozzoni La qua-le tuttavia pur stimolante rispetto agli approcci tradizionali ai testi eraclitei e coerente nel proprio sforzo di ricondurre lrsquoessenziale del pensiero eracliteo alla vicenda politica di Efeso (per altro aderendo a una semplice ipotesi storica circa il ruolo di Ermodoro) appare anche eccessivamente riduttiva

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ovvero del misconoscimento popolare di valore e capacitagrave

ἄξιον Ἐφεσίοις ἡβηδὸν ἀπάγξασθαι πᾶσι καὶ τοῖς ἀνήβοις τὴν πόλιν καταλιπεῖν οἵτινες Ἑρμόδωρον ἄνδρα ἑωυτῶν ὀνήιστον ἐξέβαλον φάντεςmiddot ἡμέων μηδὲ εἷς ὀνήιστος ἔστω εἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνSarebbe bene per gli Efesi adulti impiccarsi tutti quanti e lasciare la cittagrave ai fanciulli essi che esiliarono Ermodoro il piugrave abile tra loro sostenendo laquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altriraquo (Strabone DK 22 B121)

Ricondotti allo sfondo del νόμος e al primato di τὸ ξυνόν la pole-mica eraclitea nei confronti dei πολλοί e il rilievo garantito allrsquolaquou-noraquo alluderebbero allrsquourgenza di una condotta collettiva ispirata alla norma comune su cui convengano lrsquouno (se ha valore) e i molti117

νόμος καὶ βουλῆι πείθεσθαι ἑνόςLegge egrave anche ubbidire alla volontagrave di uno solo (Clemente Alessandrino DK 22 B33)

εἷς ἐμοὶ μύριοι ἐὰν ἄριστος ἦιUno per me vale diecimila se egrave il migliore (Galeno DK 22 B49)

Nessun avallo dunque nei confronti dellrsquoarbitrio dei tiranni come attestato nella tradizione (pur con riferimenti incerti118)

Ἡ γὰρ ὁ Βλύσωνος Μελαγκόμαν τὸν τύραννον ἔπεισεν ἀποθέσθαι τὴν ἀρχήν οὗτος βασιλέα Δαρεῖον παρακαλοῦντα ἥκειν εἰς Πέρσας ὑπερεῖδενEraclito figlio di Blosone convinse il tiranno Melancoma a la-sciare il potere Egli poi non tenne conto dellrsquoinvito di re Dario a recarsi in Persia (Clemente Alessandrino DK 22 A3)

117 R laurenti Eraclito cit pp 268-269118 Kirk ritiene possibile che il non altrimenti noto Melancoma citato nella testimo-

nianza di Clemente possa essere il Komas che fu tiranno alla fine del VI secolo aC (GS kirk Heraclitus The Cosmic Fragments cit p 13)

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ma nello specifico contesto di Efeso contrasto alla mollezza dei costumi addebitabile alle ricchezze e allrsquoabbrutimento frutto della volgare ignoranza

αἱρεῦνται γὰρ ἓν ἀντὶ ἁπάντων οἱ ἄριστοι κλέος ἀέναον θνητῶνmiddot οἱ δὲ πολλοὶ κεκόρηνται ὅκωσπερ κτήνεαPreferiscono infatti una sola cosa a tutte le altre gli uomini miglio-ri la gloria perenne alle cose mortali I piugrave al contrario vogliono saziarsi come bestie (Clemente Alessandrino DK 22 B29)

H dixit quod Si felicitas esset in delectationibus corporis boves felices diceremus cum inveniant orobum ad comedendumEraclito affermograve che se la felicitagrave consistesse nei piaceri del cor-po diremmo fe l ic i i buoi quando t rovino lent icchie da mangiare (Alberto M DK 22 B4)

ἑτέρα γὰρ ἵππου ἡδονὴ καὶ κυνὸς καὶ ἀνθρώπου καθάπερ Ἡ φησιν ὄ ν ο υ ς σ ύ ρ μ α τ rsquo ἂ ν ἑ λ έ σ θ α ι μ ᾶ λ λ ο ν ἢ χ ρ υ σ ό ν middot ἥδιον γὰρ χρυσοῦ τροφὴ ὄνοιςIl piacere del cavallo del cane e dellrsquouomo sono in effetti diversi come sostiene Eraclito g l i as ini prefer i rebbero i l foraggio al l rsquooro (Aristotele DK 22 B9)

Sentenze che insistono sullrsquoopposizione tra natura umana e natu-ra animale per condannare quei comportamenti che disdegnando lrsquoeccellenza della laquogloria perenneraquo (κλέος ἀέναον) scadono nel puro godimento materiale bestiale lrsquoaccenno al κλέος evoca lrsquoeti-ca aristocratica della guerra che puograve intravedersi in B53

πόλεμος πάντων μὲν πατήρ ἐστι πάντων δὲ βασιλεύς καὶ τοὺς μὲν θεοὺς ἔδειξε τοὺς δὲ ἀνθρώπους τοὺς μὲν δούλους ἐποίησε τοὺς δὲ ἐλευθέρουςIl conflitto di tutte le cose egrave padre di tutte re e alcuni rivelograve dei altri uomini gli uni fece schiavi gli altri liberi (Ippolito DK 22 B53)

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

dove πόλεμος egrave cifra universale di uno scontro che domina a tut-ti i livelli nella vita discriminando senza appello la divisione in θεοί e ἄνθρωποι δούλοι e ἐλεύθεροι nella concezione greco-arcaica a fondamento di ogni ordinamento119 si rifletterebbe allora nella necessaria differenziazione sociale e politica allrsquointerno della πόλις120 normata dal νόμος A πόλεμος in effetti Eraclito acco-sta ἔρις (contesa discordia)

εἰδέναι δὲ χρὴ τὸν πόλεμον ἐόντα ξυνὸν καὶ δίκην ἔριν καὶ γινόμενα πάντα κατ΄ ἔριν καὶ χρεώνBisogna sapere che il conflitto egrave comune e la giustizia contesa e che tutto accade secondo contesa e necessitagrave (Origene DK 22 B80)

rivelando di entrambi universalitagrave (πόλεμος ξυνὸς) e feconditagrave ge-neratrice121 (γινόμενα πάντα κατ΄ ἔριν) ἔρις egrave δίκη cosigrave tutto quanto accade laquosecondo contesaraquo accade anche laquocome si conviene ed egrave giustoraquo (κατὰ χρεών) In questo senso Eraclito avrebbe inteso lo scenario cosmico come proiezione delle relazioni conflittuali ti-piche delle lotte cittadine (a partire ovviamente dalla personale esperienza in Efeso) filtrandone i processi attraverso un lessi-co dallrsquoimmediata valenza politico-sociale (contesa-giustizia) Secondo lrsquoindizio fornito da Diodoto il macrocosmo - unico e co-mune (ἕνα καὶ κοινὸν κόσμον Aeumltius DK 22 A10) ndash sarebbe proie-zione dellrsquoassetto politico propugnato dallrsquoEfesio (forse quello che Ermodoro aveva tentato di implementare) riconoscerne il λόγος il discorso ma anche la proposta politica sarebbe stato dunque discri-minante Alla sua diretta valenza civile potrebbero alludere quei testi in cui essenziale egrave lo stigma dellrsquoincomprensione dei laquomoltiraquo e delle conseguenti distorsioni

119 W JaeGer The Theology of the Early Greek Philosophers (1947) trad it La teologia dei primi pensatori greci Firenze La Nuova Italia 1961 p 184

120 Si veda il commento di Marcovich eraclito Frammenti cit p 104121 Mondolfo in E Zeller ndash r mondolfo La filosofia dei greci nel suo sviluppo

storico Parte I I Presocratici Volume IV Eraclito a cura di R mondolfo Firenze La Nuova Italia 1961 p 104

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Dario Zucchello

ὁ Ἡ φησι τοῖς ἐγρηγορόσιν ἕνα καὶ κοινὸν κόσμον εἶναι τῶν δὲ κοιμωμένων ἕκαστον εἰς ἴδιον ἀποστρέφεσθαιE dice che per coloro che sono desti il mondo egrave unico e comune invece ciascuno di coloro che dormono ritorna a un proprio mondo privato (Plutarco DK 22 B89)

διὸ δεῖ ἕπεσθαι τῷ ξυνῷ τοῦ λόγου δ΄ ἐόντος ξυνοῦ ζώουσιν οἱ πολλοὶ ὡς ἰδίαν ἔχοντες φρόνησινperciograve si deve seguire ciograve che egrave comune ma pur essendo il logos comune i piugrave vivono come se avessero un intendimento privato (Sesto Empirico DK 22 B2)

Forzando lrsquoideale esiodeo di giustizia Eraclito scinde cosigrave ἔρις (competizione civile e costruttiva) e ὕβρις (violenza sopraffattri-ce) facendo di Dike norma vincolante a livello cosmico

Δίκης ὄνομα οὐκ ἂν ἤιδεσαν εἰ ταῦτα μὴ ἦνNon conoscerebbero il nome di Dike se queste cose [conflitto ingiustizia] non fossero [esistessero] (Clemente Alessandrino DK 22 B23)

Si tratta in fondo di unrsquoipotesi di lettura sostenuta da riscontri nei frammenti di altri autori arcaici (Anassimandro in primis) che con-sente di precisare un aspetto della polemica eraclitea

καὶ Ἡ ἐπιτιμᾶι τῶι ποιήσαντι laquoὡς ἔ ρ ι ς ἔκ τε θεῶν καὶ ἀνθρώπων ἀπόλοιτοraquo [XVIII 107]middot οὐ γὰρ ἂν εἶναι ἁ ρ μ ο ν ί α ν μὴ ὄντος ὀξέος καὶ βαρέος οὐδὲ τὰ ζῶια ἄνευ θήλεος καὶ ἄρρενος ἐναντίων ὄντωνEraclito biasima il poeta ltOmerogt che scrisse laquoSparisca la discor-dia tra gli dei e tra gli uominiraquo (Iliade XVIII 107) Non ci sarebbe infatti armonia se non ci fossero acuto e grave neacute ci sarebbero i vi-venti se non ci fossero femmina e maschio (Eudemo DK 22 A22)

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

ma soprattutto la tesi centrale nei frammenti secondo cui produ-zione e unitagrave del tutto passano attraverso la relazione tra le oppo-sizioni (πάντα κατrsquo ἔριν γίνεσθαι) Compito del λόγος egrave appunto illustrare tale formazione (ovvero compagine questo il significato primo di ἁρμονία122) e dunque rilevare come senza la costanza della tensione non vi sarebbe possibilitagrave di ordinamento

λόγον ἐκ τῆς ἐναντιοδρομίας δημιουργὸν τῶν ὄντωνlogos artefice delle cose che sono dal concorso degli opposti (Aeumltius DK 22 A8)

καὶ ὁ κυκεὼν διίσταται ltμὴgt κινούμενοςanche il ciceone si decompone se non egrave mosso (Teofrasto DK 22 B125)

τὸ ἀντίξουν συμφέρον καὶ ἐκ τῶν διαφερόντων καλλίστην ἁρμονίανciograve che egrave opposto concorda e dalle cose in contrasto scaturisce lrsquoarmonia piugrave bella (Aristotele DK 22 B8)

Frammenti in cui puograve avvertirsi anche lrsquoespressione immediata di una drammatica ed eroica visione della lotta politica e della sua composizione ovvero di una legge universale cui ricondurre come evidenza parziale anche i conflitti della πόλιςBencheacute appaia esagerato intendere la discriminazione tra cittadi-ni efesi come laquotema centrale allrsquointerno della trattazione culturale eraclitearaquo123 e dunque ridurne la prospettiva cosmica a mera siste-matizzazione dellrsquoordinamento civile riformato da Ermodoro egrave tut-tavia probabile che quel contesto possa aiutare a determinare il si-gnificato del presunto atteggiamento aristocratico di Eraclito Cosigrave quando attacca gli Efesi proprio per aver allontanato Ermodoro la scelta espressiva egrave indicativa

122 Una pertinente puntualizzazione in V Macchioro Zagreus cit pp 417-422123 Ibi p 53

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Dario Zucchello

ἡμέων μηδὲ εἷς ὀνήιστος ἔστω εἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνlaquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altriraquo (Strabone DK 22 B121)

Il superlativo ὀνήιστος non veicola lrsquoidea di valore (in senso mili-tare) o di eminenza aristocratica piuttosto lrsquoidea di aiuto di utilitagrave insomma Ermodoro egrave politico da prediligere per il giovamento che puograve garantire con consiglio e azione alla comunitagrave il suo allon-tanamento appare conseguenza della cecitagrave e immaturitagrave dei con-cittadiniAnalogamente quando degli Efesi stigmatizza il vizio che deriva dal lusso

μὴ ἐπιλίποι ὑμᾶς πλοῦτος ἔφη Ἐφέσιοι ἵνrsquo ἐξελέγχοισθε πονηρευόμενοιnon vi abbandoni mai o Efesi la ricchezza affincheacute possiate ma-nifestare il vostro agire malvagio (Tzetze DK 22 B125a)

egrave possibile che Eraclito richiami quella stessa sobrietagrave suggeri-ta secondo quanto riferito da Polemone alle donne ioniche da Ermodoro

Πολέμων παρὰ Ἑρμοδώρῳ γεγράφθαι φησίmiddotraquoὑποδήματα δὲ φορεῖν τὴν ἐλευθέρην Σκυδικὰς λευκὰς καὶ μασθλητίναςraquoPolemone dice che in Ermodoro egrave scritto laquola donna libera porta calzature scitiche bianche e di cuoioraquo (Polemone Fragmenta 96)

Sostenitore di una riforma dei costumi che frenasse la fiacchezza indotta dal lusso (ἁβροσύνη)124 e (forse) preparasse al confronto con lrsquoinvasore persiano125 Ermodoro appare agli occhi di Eraclito vittima non di un particolare gruppo sociale o politico ma di una diffusa (volgare a prescindere dallrsquoappartenenza sociale) ignoran-za della misura della ragione e della legge che giustifica lrsquoinsi-stenza eraclitea su λόγος νόμος e κόσμος ma anche sullrsquoautocon-trollo individuale e collettivo

124 R laurenti Eraclito cit p 16125 i PoZZoni Eraclito de-crittato cit p 58

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θυμῶι μάχεσθαι χαλεπόνmiddot ὃ γὰρ ἂν θέληι ψυχῆς ὠνεῖταιDifficile lottare contro il desiderio ciograve che vuole infatti prende a prezzo dellrsquoanima (Plutarco DK 22 B85)

τὸ τοῖς τυχοῦσιν ἀρκεῖσθαι καὶ μὴ δεῖσθαι τῶν πολυτελῶν ἐν εἰρήνηι καὶ ὁμονοίαι διατηρεῖ τὰς πόλειςlrsquoaccontentarsi di ciograve che si trova e il non aver bisogno di cose costose conservano la cittagrave in pace e in concordia (DK 22 A3b)

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entrando nel fango volesse dal fango lavarsiSarebbe considerato pazzo se qualcuno degli uomini lo vedesse fare cosigraveE rivolgono ancora preghiere a queste statue come chi volesse conversare con i muri neacute conoscono affatto chi siano gli dei e gli eroi (Aristocrito DK 22 B5)

Il frammento ricostruito da tre passi di Aristocrito integrati da una citazione di Origine35 rivela comunque nellrsquoequilibrio interno il marchio della propria autenticitagrave36 la prima parte denuncia lrsquoas-surditagrave dei sacrifici espiatori giocando sullrsquoincoerenza (e tensio-ne) implicita nel gesto di laquopurificarsi (καθαῖρεσθαι) ltdel sangue versatogtraquo versandone ancora - laquocontaminandosi con altro sangueraquo (ἄλλωι αἵματι μιαινόμενοι) Egrave possibile che lrsquoEfesio proprio per la funzione di direzione religiosa della sua famiglia non alluda genericamente a riti catartici ma specificamente a pratiche sangui-narie in uso allrsquoepoca37Eraclito sottolinea la contraddizione (evidentemente non per il vol-go degli ἄνθρωποι) di quelle laquopurificazioniraquo riferendosi allrsquoillogi-citagrave dellrsquoatto ndash del tutto analogo - di laquoentrare nel fangoraquo (εἰς πηλὸν ἐμβῆναι) per laquolavarsi dal fangoraquo (πηλῶι ἀπονίζεσθαι) chiunque cosigrave si comportasse apparirebbe folle (μαίνεσθαι38 δrsquo ἂν δοκοίη) agli laquouominiraquo Nella stessa direzione forse B13

ὕες βορβόρωι ἥδονται μᾶλλον ἢ καθαρῶι ὕδατιI porci del fango si compiacciono piugrave che dellrsquoacqua pura (Clemente Alessandrino DK 22 B13)

Lrsquoacqua pura (κάθαρον ὕδωρ) puograve evocare la decontaminazione rituale cosigrave come il laquofangomelmaraquo (reso con πηλός in B5 ma con

35 Ibi p 20536 heacuteraclite Fragments texte eacutetabli traduit commenteacute par m conche Paris

Presses Universitaires de France 1986 p 17137 WKC Guthrie A History of Greek Philosophy cit p 475 nota In una

prospettiva diversa lrsquoipotesi egrave rilanciata da G fornari Immortalimortali Il sacrificio in Eraclito in Eraclito la luce dellrsquoOscuro a cura di G fornari Firenze Olschki Editore 2012 p 145

38 Probabile che qui Eraclito giochi sullrsquoassonanza tra μαίνεσθαι e μιαίνεσθαι

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

il raro βόρβορος in B13) allude forse ai misteri come conferme-rebbero due distinti passi platonici (Fedone 69 c3-7 Repubblica 533 d1-339)Egrave legittimo dunque leggere questi passaggi come rifiuto della tra-dizione dei Misteri e dei culti iniziatici forse della stessa regalitagrave sacerdotale familiare con un rovesciamento di prospettiva (il fan-go in questo caso gettato sugli iniziati e non sui non-iniziati40) che possiamo riconoscere eracliteo Ma non egrave da escludere anche in questo caso che lrsquoEfesio puntasse a rilevare lrsquoinsensatezza di una pratica collettiva che risultava superficiale e meccanica per cogliere lrsquoessenza religiosa di quei riti catartici era necessario su-perarne lrsquoapparenza Lrsquoindicazione di continuitagrave tra vita e morte (implicita probabilmente nellrsquoidentificazione di Dioniso e Ade in B15 ὡυτὸς δὲ Ἀίδης καὶ Διόνυσος) potrebbe in questo senso es-sere decisivaEgrave un fatto comunque che i gesti e i contesti sottolineati nelle te-stimonianze

ἀνέθηκε δrsquo αὐτὸ εἰς τὸ τῆς Ἀρτέμιδος ἱερόνdepose ltlo scrittogt nel tempio di Artemide (Diogene Laerzio DK 22 A16)

ἀναχωρήσας δὲ εἰς τὸ ἱερὸν τῆς Ἀρτέμιδος μετὰ τῶν παίδων ἠστραγάλιζενmiddot περιστάντων δrsquo αὐτὸν τῶν Ἐφεσίων laquoτί ὦ κάκιστοι θαυμάζετεraquo εἶπενmiddotraquoἢ οὐ κρεῖττον τοῦτο ποιεῖν ἢ μεθrsquo ὑμῶν πολιτεύεσθαιraquoRitiratosi presso il tempio di Artemide giocava a dadi con i fan-ciulli e dal momento che gli Efesi lo attorniavano cosigrave parlograve laquoDi che cosa vi meravigliate o pessimi Non egrave forse meglio fare ciograve che partecipare alla vita della cittagrave con voiraquo (Diogene Laerzio DK 22 A13)

39 Il commentatore neoplatonico Olimpiodoro segnala come in questo caso Platone parafrasi un detto orfico secondo Mario Vegetti (Platone Repubblica a cura di m veGetti Milano BUR Rizzoli 2007 pp 362-363 note 13-14) si tratterebbe di allusioni orfico-eleusine

40 Su questo punto r di GiusePPe La mistica del fuoco in Eraclito lrsquoOscuro na-scita della filosofia dallo spirito del sacrificio in Eraclito la luce dellrsquoOscuro cit p 121 nota 40

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cosigrave come quelli che possiamo ancora intravedere impliciti nelle stesse citazioni

καὶ τοῖς ἀγάλμασι δὲ τουτέοισιν εὔχονται ὁκοῖον εἴ τις δόμοισι λεσχηνεύοιτο οὔ ltτι γινώσκων θεοὺς οὐδrsquo ἥρωας οἵτινές εἰσιgtE rivolgono ancora preghiere a queste statue come chi volesse conversare con i muri neacute conoscono affatto chi siano gli dei e gli eroi (Aristocrito DK 22 B5)

[] ὅκωσπερ ltπῦρgt ὁπόταν συμμιγῆι θυώμασιν ὀνομάζεται καθrsquo ἡδονὴν ἑκάστουcome il fuoco quando si mescola con gli odori egrave nominato secon-do lrsquoaroma di ognuno (Ippolito DK 22 B67)

suggeriscano di considerare intenzionale lrsquointegrazione dello scrit-to in un contesto simbolico e semantico di tipo religioso (in cui forse era sottinteso un riconoscimento ancorcheacute parziale dei culti cittadini ed ellenici41) che egrave ora da determinare

Zeus Core e Dioniso

Lrsquoelenco di B14 (νυκτιπόλοι μάγοι βάκχοι λῆναι μύσται) e altri segnali che abbiamo registrato nelle citazioni eraclitee sug-geriscono che i fenomeni religiosi in discussione siano soprattutto quello eleusino e quelli orfici e dionisiaci42 evocati rispettivamente

41 Egrave questa la tesi di G fornari Immortalimortali cit p 14742 chh kahn The Art and Thought of Heraclitus Cambridge Cambridge

University Press 1979 pp 262-263 Mi sono interessato di questi fenomeni in d Zucchello Contemplazione e destino aspetti della religione greca in ldquoAnnuario del Ginnasio Liceo lsquoA Voltarsquo ndash 1995-2000rdquo Como Pubblicazioni del Liceo ldquoA Voltardquo 2001 pp 92-117 (Versione digitale httpwwwnoeinnetoriginicontemplazione_destinopdf) Sulla questione egrave oggi essenzia-le la consultazione di f Graf Orfeo Eleusis y Atenas in A BernaBeacute y f casadesuacutes (coords) Orfeo y la tradiciacuteon oacuterfica Un reencuentro I Madrid Akal 2008 pp 671-696 e ai JimneacuteZ san cristoacuteBal Orfismo y Dionisismo ibi pp 697-727 Una sintesi molto chiara anche in A BernaBeacute Orphisme et Preacutesocratiques bilan et perspectives drsquoun dialogue complexe in A laks et c louGuet (eacuteds) Qursquoest-ce que la Philosophie Preacutesocratique What is Presocratic Philosophy Villeneuve drsquoAscq (Nord) Presses Universitaires du

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

nellrsquouso di termini come μύσται e βάκχοιλῆναι che ritroviamo collegati43 non a caso anche nella laminetta funeraria di Ipponio una delle attestazioni piugrave antiche (fine V secolo aC) dellrsquoesistenza di iniziazioni (e relative rappresentazioni escatologiche) riconduci-bili al culto orficoDioniso-Zagreo ndash la cui vicenda sarebbe al centro della narrazione orfica44 - era designato come νυκτιπόλος (laquoche va nella notteraquo Euripide I cretesi fr 79 11) ed egrave dunque possibile che νυκτιπόλοι sia una modalitagrave per riferirsi ai suoi adepti Lo stesso dio in quanto figlio di PersefoneCore appare al centro del mito fondante il culto cui allude lrsquoespressione τὰ μυστήρια (B14) utilizzata appunto per la festivitagrave dedicata a Demetra e Core in Eleusi come risulta anche dalla testimonianza (tarda) di Ippolito

[] αὐτὸς ὁ ἱεροφάντης [] εὐνουχισμένος δὲ διὰ κωνείου καὶ πᾶσαν ἀπηρτημένος τὴν σαρκικὴν γένεσιν νυκτὸς ἐν ltἘgtλευσῖνι ὑπὸ πολλῷ πυρὶ τελῶν τὰ μεγάλα καὶ ἄρρητα μυστήρια βοᾷ καὶ κέκραγε λέγωνmiddotraquoἱερὸν ἔτεκε πότνια κοῦρον Βριμὼ Βριμόνraquo []Lo ierofante in persona [hellip] che si egrave reso impotente con la cicuta e si egrave staccato da ogni generazione carnale di notte a Eleusi in mezzo alla luce delle fiaccole nel compiere il rituale dei grandi e ineffabili misteri grida e urla proclamando laquoBrimograve Signora ha generato il sacro fanciullo Brimoacutesraquo [hellip] (Ippolito Confutazione di tutte le eresie V 8 40)45

Ippolito rimanda evidentemente alla rievocazione ndash mimata ma non consumata (donde la sottolineatura dellrsquoimpotenza procurata e del distacco dalla carnalitagrave) tra lo ierofante di Eleusi e la sacerdotessa di Demetra - dello ἱερὸς γάμος tra Zeus e Persefone (πότνια Βριμὼ) da cui secondo il mito sarebbe nato il laquosacro fanciulloraquo (ἱερὸς κοῦρος) Dioniso designato come Βριμός (letteralmente laquotremen-

Septentrion 2002 pp 205-24743 Come segnala f Graf Orfeo Eleusis y Atenas cit p 67144 Una recente rivalutazione della centralitagrave di tale mito (Dioniso e i Titani) in seno

allrsquoorfismo in A BernaBeacute El mito orfico de Dioniso y los Titanes in A BernaBeacute y f casadesuacutes (coords) Orfeo y la tradiciacuteon oacuterfica cit I pp 591-607

45 G colli La sapienza greca Volume I cit pp 114-115

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do potenteraquo)46 Le Rane di Aristofane suggeriscono la connessione tra misteri eleusini e culto dionisiaco descrivendo la catabasi di Dioniso il testo infatti sottolinea il destino felice degli iniziati mentre nellrsquooltretomba in una probabile parodia della processione di Eleusi inneggiano al loro dio Iachkos (Rane 448-459) da iden-tificare anche secondo testimonianze antiche con Bacco-DionisoLa denuncia (B14) dei laquomisteriraquo - che laquoiniziano allrsquoempietagraveraquo (ἀνιερωστὶ μυεῦνται) - egrave da leggersi probabilmente in relazio-ne a determinati aspetti cultuali ridicolizzati (B68) come laquorime-diraquo (ἄκεα ) forse lrsquoaccostamento tra νυκτιπόλοι βάκχοι λῆναι μύσται allude alle manifestazioni sessuali (riti fallici e inni inve-recondi) cui si riferisce Giamblico nel contesto di B68 (laquonel cor-so dei riti sacri attraverso la contemplazione e lrsquoascolto di cose osceneraquo ἔν τε τοῖς ἱεροῖς θεάμασί τισι καὶ ἀκούσμασι τῶν αἰσχρῶν) e che Eraclito stigmatizza espressamente come laquoinde-cenzaraquo (ἀναιδείη B15) nei riti in onore di Dioniso

εἰ μὴ γὰρ Διονύσωι πομπὴν ἐποιοῦντο καὶ ὕμνεον ἆισμα αἰδοίοισιν []Se in effetti non fosse per Dioniso che fanno processione e cantano lrsquoinno alle vergogne [] (B15)

Allusioni sessuali drsquoaltra parte non erano estranee come abbiamo segnalato al complesso dellrsquoevento eleusino (per ufficio familiare probabilmente ben noto a Eraclito) Ma non era forse solo lrsquoin-trinseca spudoratezza e sfrenatezza del dionisismo (cui alludono i verbi μαίνομαι καὶ ληναΐζω) a essere oggetto dellrsquoattenzione eraclitea potrebbero esserlo state secondo la testimonianza di Giamblico (B68) soprattutto le pretese catartiche ed escatologi-che di tali iniziazioni Esse si proponevano infatti come soluzione dei mali (ὡς ἐξακεσόμενα τὰ δεινὰ)47 il percorso rituale doveva coinvolgere lrsquoiniziato familiarizzandolo con il dio e facendogli esperire le sue vicissitudini48 per culminare nella conquista di una

46 Sulla questione la nota di Colli ibi p38747 Una prospettiva ben evidenziata in un (posteriore) passo euripideo (Baccanti

73-77)48 Su questo punto ai JimneacuteZ san cristoacuteBal Orfismo y Dionisismo cit pp 712-

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superiore condizione di beatitudine una trasformazione tempora-nea operata attraverso lrsquolaquoentusiasmoraquo (ἐνθουσιασμός) la posses-sione (μανία) divinaAnche allrsquointerno della tradizione eleusina probabilmente in rela-zione e continuitagrave con antiche tradizioni propiziatorie che celebra-vano il ciclo delle messi49 doveva registrarsi analoga aspirazione a coniugare iniziazione rituale50 e atto contemplativo (ἐποπτεία) con la connessa soteriologia (Omero Inno a Demetra 480-482) nella partecipazione al rito lrsquoiniziato doveva accogliere la promes-sa della sua rinascita e dunque prepararsi a una serena accettazione della morte in quanto necessario trapasso a un (non meglio preci-sato) destino privilegiato51 Allo stesso nesso salvifico (tra τελεταί e αἶσα) puntano una testimonianza di Isocrate (Panegirico 28) e probabilmente un frammento di Pindaro (ὄλβιοι δrsquo ἅπαντες αἴσᾳ λυσιπόνων τελετᾶν fr 131a) che sembra muoversi tra la promes-sa di beatitudine documentata nel mito di fondazione dei misteri e la prospettiva escatologica attribuita allrsquoorfismoAd analoga associazione misterica tra vita e morte alluderebbe ap-punto il rilievo di B15 circa lrsquoidentitagrave di Dioniso e Ade (ὡυτὸς δὲ Ἀίδης καὶ Διόνυσος)52 senza la consapevolezza (religiosa) di tale coincidenza sarebbero stati vani i presunti laquorimediraquo (ἄκεα ) rituali (B68) per le anime di fronte alla sciagura della nascita (τὰς ψυχὰς ἐξάντεις ἀπεργαζόμενα τῶν ἐν τῆι γενέσει συμφορῶν) Proprio Giamblico (DK 22 B69) ndash come sopra rilevato - accenna a un reale interesse dellrsquoEfesio per una forma di sacrificio (θυσία) e autentica κάθαρσις che possiamo effettivamente inquadrare nella

71349 Wkc Guthrie The Greeks and their Gods (1950) trad it I Greci e i

loro dei Bologna Il Mulino 1987 pp 347-8 Sul fenomeno dei misteri an-che I chirassi colomBo La religione greca Roma-Bari Laterza 19942 D saBBatucci Saggio sul misticismo greco Roma-Bari Laterza 19792 F Graf I culti misterici in I Greci 22 Torino Einaudi 1997

50 La μύησις preliminare laquoazioniraquo (τὰ δρώμενα probabilmente la rappresenta-zione della sacra unione tra Zeus e Core) laquooggetti mostratiraquo (τὰ δεικνύμενα forse la spiga di grano simbolo di fertilitagrave) laquoformule recitateraquo (τὰ λεγόμενα)

51 Le religioni dei Misteri Volume I Eleusi Dionisisimo Orfismo a cura di P scarPi Fondazione Lorenzo Valla Milano Mondadori 2002 p 555

52 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 60

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ricercatezza sacrale del contesto e dei gesti attribuitigli nelle testi-monianzeA differenza del culto dionisiaco quello orfico sembra presupporre una teologia e una precettistica costituendosi quindi con i tratti di una religione53 in questo caso non egrave una forma di contatto diretto con il dio (entusiasmo) a ldquotrasformarerdquo lrsquoiniziato nel corso del rito ma una conquista conoscitiva a mutare il destino ultraterreno della sua anima Un sapere escatologico egrave essenziale alle τελεταί orfi-che conoscenza della natura dellrsquoanima della sua situazione nel mondo delle sue possibilitagrave di emanciparsi dalla condizione mor-tale54 In questo senso a dispetto della salvezza terrena sperimen-tata nella possessione dionisiaca per il fedele orfico la salvezza si produce nellrsquoal-di-lagrave attraverso una peculiare esperienza catartica in questo mondo55Quella che appare come polemica di Eraclito nei confronti dei feno-meni di culto cui si collegano alcune delle figure (βάκχοι λῆναι μύσται) evocate nei frammenti potrebbe dunque celare solo un at-tacco al grossolano simbolismo sessuale (Eleusi) e alla oscena ri-tualitagrave (dionisismo) di quelle forme religiose e piugrave specificamente una netta condanna della superstiziosa fiducia nel vincolo magico tra gesti rituali e destino dopo la morte (donde la possibile connessione con i μάγοι) e in generale della concezione del nesso vita-morte che esse incarnano56 Lrsquoatteggiamento ostile dellrsquoEfesio potrebbe in questo senso non essere stato dettato dal suo aristocratico conser-vatorismo neacute dal suo radicale razionalismo57 ma da una sensibilitagrave religiosa che possiamo (a certe condizioni) accostare allrsquoorfismo58 sfruttando le potenziali allusioni dei frammenti al linguaggio delle ldquoiniziazionirdquo e alle relative gerarchie (coloro che hanno ascoltato e compreso la parola coloro che lrsquoascoltano per la prima volta e non

53 WKC Guthrie Orpheus and Greek religion Princeton University Press Princeton 19932 p 206

54 ai JimneacuteZ san cristoacuteBal Orfismo y Dionisismo cit p71355 Ibi pp 722-72356 chh kahn The Art and Thought of Heraclitus cit pp 362-36357 Ibidem58 Ancora interessante ancorcheacute riduttiva la lettura di Macchioro V Macchioro

Eraclito Nuovi studi sullrsquoorfismo Bari Laterza 1922 e Id Zagreus cit

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

la intendono e coloro che lrsquohanno ascoltata)59 ma anche a figure ed elementi piugrave specifici della lezione orfica60Cosigrave per esempio si possono cogliere cenni escatologici nelle (enigmatiche) citazioni di Plutarco e Clemente

νέκυες γὰρ κοπρίων ἐκβλητότεροιI cadaveri son da gettare piugrave del letame (Plutarco DK 22 B96)

ἄνθρωπος ἐν εὐφρόνηι φάος ἅπτεται ἑαυτῶι [ἀποθανὼν] ἀποσβεσθεὶς ὄψεις ζῶν δὲ ἅπτεται τεθνεῶτος εὕδων [ἀποσβεσθεὶς ὄψεις] ἐγρηγορὼς ἅπτεται εὕδοντοςNella notte lrsquouomo accende a se stesso una luce quando gli occhi sono spenti Da vivo in vero egrave in contatto con il morto quando dorme [quando gli occhi sono spenti] da sveglio egrave in contatto con il dormiente (Clemente Alessandrino DK 22 B26)

ἀνθρώπους μένει ἀποθανόντας ἅσσα οὐκ ἔλπονται οὐδὲ δοκέουσινCose che non sperano neacute immaginano aspettano gli uomini una volta morti (Clemente Alessandrino Plutarco DK 22 B27)

I gesti - laquogettare via i cadaveriraquo (νέκυς ἐκβάλλω) laquonella notte ac-cendere una luceraquo (ἐν εὐφρόνηι φάος ἅπτομαι) ndash e gli accostamenti ndash νέκυεςκοπρία ζῶνἐγρηγορὼς εὕδωντεθνεῶτος ndash suggeriscono che per Eraclito lrsquoanima sarebbe vita e valore del corpo (B96)61 la morte rappresentando per essa liberazione dal vincolo carnale (B27) il ricorso allrsquoincrocio studiato di espressioni che veicolano stati con-trastanti (vivo-morto luce-oscuritagrave veglia-sonno) si sottolinea la costante contiguitagrave e compresenza nella condizione umana della polaritagrave vita-morte (Dioniso-Ade)62Allrsquoidea di giudizio puograve forse ricollegarsi unrsquoulteriore citazione di Ippolito

59 Ciograve potrebbe riflettere i gradi dellrsquoiniziazione misterica ἐποπτεία μύησις e ἀμύητοι secondo la tesi di G Thomson citato in R laurenti Eraclito cit p 80

60 V Macchioro Zagreus cit pp 393-39561 Per il contesto e la significazione orfica del frammento ibi p 40162 Analogamente a quanto riscontriamo in relazione al nesso anima-corpo nel

contemporaneo Pindaro (fr 131b)

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Dario Zucchello

λέγει δὲ [Ἡράκλειτός] καὶ σαρκὸς ἀνάστασιν ταύτης ltτῆςgt φανερᾶς ἐν ἧι γεγενήμεθα καὶ τὸν θεὸν οἶδε ταύτης τῆς ἀναστάσεως αἴτιον οὕτως λέγωνmiddot ἔ ν θ α δ rsquo ἐ ό ν τ ι ἐ π α ν ί σ τ α σ θ α ι κ α ὶ φ ύ λ α κ α ς γ ί ν ε σ θ α ι ἐ γ ε ρ τ ὶ ζ ώ ν τ ω ν κ α ὶ ν ε κ ρ ῶ ν Eraclito afferma che vi egrave resurrezione della carne che percepia-mo in cui siamo nati e che il dio egrave causa di questa resurrezione esprimendosi in questo modo Davant i a colui che egrave lagrave s i levano e diventano vigi l i custodi dei vivi e dei mort i (Ippolito DK 22 B63)

che puograve intendersi come riferimento al governo divino (di Ade63) sulle anime dopo la morteMa nella prospettiva di un possibile confronto a distanza con le credenze orfiche64 risulta particolarmente interessante B62 soprat-tutto se ne accettiamo lrsquointerpretazione di Sesto Empirico

ἀθάνατοι θνητοί θνητοὶ ἀθάνατοι ζῶντες τὸν ἐκείνων θάνατον τὸν δὲ ἐκείνων βίον τεθνεῶτεςImmortali mortali mortali immortali vivendo di quelli la morte di quelli la vita morendo (Ippolito DK 22 B62)

ὁ δὲ Ἡράκλειτός φησιν ὅτι καὶ τὸ ζῆν καὶ τὸ ἀποθανεῖν καὶ ἐν τῷ ζῆν ἡμᾶς ἐστι καὶ ἐν τῷ τεθνάναιmiddot ὅτε μὲν γὰρ ἡμεῖς ζῶμεν τὰς ψυχὰς ἡμῶν τεθνάναι καὶ ἐν ἡμῖν τεθάφθαι ὅτε δὲ ἡμεῖς ἀποθνῄσκομεν τὰς ψυχὰς ἀναβιοῦν καὶ ζῆνEraclito afferma che il vivere e il morire sono presenti nella nostra vita e nella ltnostragt morte mentre noi viviamo infatti le nostre anime sono morte e sepolte in noi quando invece noi moria-mo le ltnostregt anime tornano in vita e vivono (Sesto Empirico Schizzi pirroniani III 230)

63 Cosigrave Tonelli eraclito Dellrsquoorigine cit p 17764 Che certamente non deve indurre alla tentazione di ridurre alla sola chiave

religiosa il discorso dellrsquoEfesio (come a nostro avviso erroneamente fece Macchioro) Su questo punto le raccomandazioni di F casadesuacutes Bordoy Heraacuteclito y el orfismo in A BernaBeacute y f casadesuacutes (coords) Orfeo y la tra-diciacuteon oacuterfica cit II pp 1099 ss

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

Lrsquoeco religiosa non egrave in vero lrsquounica che possa cogliersi nel te-sto che sembra congegnato a chiasmo (come altri) con mirabile accuratezza una cura che fa sospettare lrsquointenzione complessa di sfruttare lrsquoesemplaritagrave dello specifico rilievo di tensioni convergen-ti per rinviare allrsquouniversale contesto dellrsquoarmoniosa unione dei contrari65

ταὐτό τrsquo ἔνι ζῶν καὶ τεθνηκὸς καὶ [τὸ] ἐγρηγορὸς καὶ καθεῦδον καὶ νέον καὶ γηραιόνmiddot τάδε γὰρ μεταπεσόντα ἐκεῖνά ἐστι κἀκεῖνα πάλιν μεταπεσόντα ταῦταLa stessa cosa egrave il vivente e il morto lo sveglio e il dormirente il giovane e il vecchio queste cose infatti mutando son quelle e quelle di nuovo mutando sono queste (Plutarco DK 22 B88)

La suggestione orfica egrave tuttavia forte66 come allusione (i) alla coincidenza di caducitagrave (umana) e immortalitagrave (divina dellrsquoanima) di morte (liberazione dellrsquoanima dalla prigione corporea) e rinasci-ta (reincarnazione dellrsquoanima) e quindi di morte (del corpo) e vita (dellrsquoanima) ovvero piugrave specificamente (ii) allo stesso Dioniso dio che muore immortale mortale dio che vive la condizione (e dunque la morte) dei mortali o (iii) agli iniziati (mortali) alla loro liberazione dal ciclo nascita-morte (riconquista della natura divina immortale) conseguenza della loro identificazione con il dio del loro morire la sua vita67A suggerire un ripensamento della posizione religiosa di Eraclito egrave oggi tuttavia uno dei piugrave importanti ritrovamenti papiracei dellrsquoul-timo secolo (1962) il sapiente di Efeso vi egrave infatti direttamente nominato e citato in un esplicito contesto religioso orfico

65 Su questo la cauta valutazione di Casadesuacutes ibidem66 Come non egrave sfuggito alla tradizione da K reinhardt Parmenides und die

Geschichte die griechischen Philosophie (1916) Frankfurt aM Vittorio Klostermann 19854 p 196 al recente The Texts of Early Greek Philosophy The Complete Fragments and Selected Testimonies of the Major Presocratics trans-lated and edited by DW Graham Part I Cambridge CUP 2010 pp 192-193 passando per WKC Guthrie A History of Greek Philosophy cit p 478

67 Per questo aspetto V Macchioro Zagreus cit pp 414-415

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Dario Zucchello

Exucursus Eraclito nel Papiro Derveni

Le 26 colonne superstiti del cosiddetto68 Papiro Derveni - un rotolo (parzialmente distrutto dal fuoco di una pira) risalente allrsquoincirca al periodo 350-300 aC69 ma contenente un testo da datare probabilmente intorno alle fine del V secolo aC70 ndash possono sostanzialmente suddividersi in due sezioni la prima offre istruzio-ni rituali e indicazioni escatologiche (colonne 1-6 con una ripre-sa alla colonna 20) lrsquoaltra lrsquoesegesi allegorica di un piugrave antico e sconosciuto poema (esametrico) attribuito a Orfeo le cui citazioni evocano frammenti delle rapsodie e degli inni conservati sotto quel nome71 (egrave stato ipotizzato possa trattarsi di una versione sintetica della teogonia orfica nota come Protogonos Theogony composta intorno alla fine del VI secolo aC72)Sebbene nel commento possano facilmente individuarsi echi della cultura naturalistica del V secolo aC (Anassagora e Diogene di Apollonia in particolare) accanto al nome di Orfeo lrsquounico con-servato egrave appunto quello di Eraclito (laquoche parla come uno che fa discorsi sacriraquo ὅσπερ ἴκελα ἱερολόγωι λέγων) e a parte un espli-cito riferimento (col XXII) agli Ὕμνοι (orfici) il suo egrave lrsquounico

68 Dal luogo del recupero a pochi chilometri da Salonicco in un sito funerario69 F casadesuacutes El papiro de Derveni in A BernaBeacute y f casadesuacutes (coords)

Orfeo y la tradiciacuteon oacuterfica cit I p 462 Propendono per il 340-320 aC K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction in The Derveni Papyrus edited with Introduction and Commentary by Th kouremenos Gm ParaacutessoGlou k tsantsanoGlou Firenze Olshki Editore 2006 p 9 R radice Introduzione in Allegoristi dellrsquoetagrave classica Opere e frammenti a cura di i ramelli Milano Bompiani 2007 p XIII

70 K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit p 10 Qualche per-plessitagrave su questa datazione egrave espressa da D sider Heraclitus in the Derveni Papyrus in Studies on the Derveni Papyrus edited by a laks and GW most Oxford Clarendon Press 1997 p 138 favorevole a una collocazione nel IV secolo aC

71 Ms funGhi The Derveni Papyrus in Studies on the Derveni Papyrus cit p 27 G BeteGh The Derveni Papyrus Cosmology Theology and Interpretation Cambridge Cambridge University Press 2004 pp 130-131

72 Lrsquoipotesi egrave di ML West The Orphic Poems Oxford Clarendon Press 1983 pp 82 ss Per una discussione K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit pp 25 ss

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

scritto (oltre al poema commentato) di cui sia direttamente citato un passaggio

ἥλιο[ς ]του κατὰ φύσιν ἀνθρω[πηΐου] εὖρος ποδός [ἐστι]τοὺ[ς οὔρου]ς οὐχ ὑπερβάλλωνmiddot ει []ρουσε[[ἐ]κ[βήσετα]ι Ἐρινύε[ς] νιν ἐξευρήσου[σι Δίκης ἐπίκουροι]Il sole secondo natura egrave dellrsquoampiezza di un piede umano e non supera i limiti Se oltrepasseragrave lo scopriranno le Erinni assistenti di Dike (col IV)73

nella tradizione posteriore conservato in due distinte citazioni (ri-spettivamente di Aeumltius e Plutarco) nellrsquoedizione DielsKranz pro-poste come frammenti B3 e B9474

(περὶ μεγέθους ἡλίου) εὖρος ποδὸς ἀνθρωπείουLa grandezza del Sole egrave di un piede umano (DK 22 B3)

ἥλιος γὰρ οὐχ ὑπερβήσεται μέτραmiddot εἰ δὲ μή Ἐρινύες μιν Δίκης ἐπίκουροι ἐξευρήσουσιν[Il Sole non oltrepasseragrave le misure altrimenti le Erinni ministre di Dike lo scoprirebbero (DK 22 B94)

Bencheacute il cotesto della citazione sia piuttosto danneggiato e quindi la ricostruzione approssimativa lrsquoautore appare impegnato a difen-dere la propria convinzione che lrsquoordine della natura sia preservato secondo un preciso disegno provvidenziale la citazione di Eraclito sembra in questo senso funzionale al rilievo dellrsquoequilibrio cosmico tutelato da Dike attraverso il servizio delle Erinni (che sorvegliano il rispetto delle laquomisureraquo μέτρα) nellrsquoidentitagrave del prefissato ciclo

73 Citiamo testo greco e traduzione da Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 900-901 Essi sono basati sostanzialmente sullrsquoedizione G BeteGh The Derveni Papyrus cit tenendo conto di alcune migliorie apportate da The Derveni Papyrus edited with Introduction and Commentary by Th kouremenos Gm ParaacutessoGlou k tsantsanoGlou cit

74 Se egrave valida lrsquoipotesi che il testo di Derveni risalga alla fine del V secolo aC si tratterebbe della piugrave antica citazione dello scritto di Eraclito come segnala G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 325

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Dario Zucchello

solare (giorno e notte)75 cosigrave nel testo papiraceo il sole ndash rigoro-samente vigilato dalla divinitagrave - si rivela essenziale come garanzia dellrsquoordinamento dellrsquouniverso

τροφ[ὸν δὲ λέγων αὐ]τὴν αἰνί[ζε]ται ὅτι [ἅ]σσαὁ ἥλι[ος θερμαίνων δ]ιαλύει ταῦτα ἡ νὺξ ψύχουσασυ[νίστησιν ] ἅσσα ὁ ἥλιος ἐθέρ[μ]Chiamandola (la Notte) laquonutriceraquo (Orfeo) esprime in forma meta-forica che tutto ciograve che il sole scaldando dissolve la notte riuni-sce raffreddando tutte le cose che il sole ha scaldato (col X)76

[] τὰ νῦν ἐόνταὁ θεὸς εἰ μὴ ἤλθελεν εἶναι οὐκ ἂν ἐπόησεν ἥλιον ἐποίησε δὲτοιοῦτογ καὶ τοσοῦτον γινόμενον οἶος ἐν ἀρχῆι τοῦ λόγουδιηγεῖται [] Se il dio non avesse voluto che esistessero le realtagrave ora esistenti non avrebbe creato il sole invece lo ha fatto con caratteristiche e grandezze tali come spiega agli inizi del discorso77 (col XXV)78

Allrsquointerno delle colonne superstiti la citazione non appare acci-dentale echi eraclitei si possono cogliere nei passaggi del com-mento e riflettono forse convergenze tematiche tra i versi del poe-ma e lo scritto dellrsquoEfesioI versi ripresi nel commento insistono in effetti sul governo divino del mondo

[] τὰ δrsquo ἐόντα δ[ηλοῖ]γενέσθαι τοιαῦτ[α] διὰ τοῦτον καὶ γενόμενα ε[ἶναι]ἐν τούτωι π[άντα Ση]μαίνει δrsquo ἐν τοῖς ἔπεσι το[ῖσδε]middotΖεὺς κεφα[λή Ζεὺς μέσ]σα Διὸς δrsquo ἐκ [π]άντα τέτ[υκται] []E chiarisce che le cose esistenti sono divenute tali a causa di

75 Su questo punto D sider Heraclitus in the Derveni Papyrus cit p 14476 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 906-90777 Egrave possibile che il riferimento sia proprio alla colonna IV e al contesto della ci-

tazione eraclitea Dubbi in proposito sono tuttavia stati avanzati da Betegh (G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 327-328)

78 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 922-923

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

questo [Zeus] e tutte le cose che sono venute allrsquoessere esistono in questo lo indica in queste parole laquoZeus egrave il capo Zeus egrave la parte mediana da Zeus tutte le cose risultano costituiteraquo (col XVII)79

marcando il ruolo ordinatore del fuoco (cui il commentatore rico-nosce funzione cosmogonica ed escatologica80)

[] Μοῖραν δrsquo ἐπικλῶσαιλέγοντες τοῦ Διὸς τὴμ φρόνησιν ἐπικυρῶσαιλέγουσιν τὰ ἐόντα καὶ τὰ γινόμενα καὶ τὰ μέλλονταὅπως χρὴ γενέσθαι τε καὶ εἶναι κα[ὶ] παύσασθαιβασιλεῖ δὲ αὐτὸν εἰκάζει (τοῦτο γάρ οἱ προσφέρεινἐφα[ί]νετο ἐκ τῶν λεγομένων ὀνομάτων) λέγων ὧδεmiddotΖεὺς βασιλεὺς Ζεὺς δrsquo ἀρχὸς ἁπάντων ἀργικέραυσος[βασιλέ]α ἔφη εἶναι ὅτι πολλ[ῶν ] ωμ μία[ἀρχὴ κ]ρατεῖ καὶ πάντα τελεῖ [][] E dicendo che la Moira fila dicono che la saggezza di Zeus dispone le cose che esistono quelle che vengono allrsquoessere e quel-le che saranno come devono venire allrsquoessere essere e cessare di esistere E lo assimila ad un sovrano ndash questo infatti tra tutti i nomi che vengono detti gli parve che gli si addicesse maggior-mente ndash dicendo laquoZeus sovrano Zeus che governa su tutte le cose con vivida folgoreraquo Disse che egrave sovrano poicheacute di molti un solo potere prevale e compie tutte le cose [] (col XIX)81

Due aspetti chiaramente accennati a piugrave riprese nei frammenti di Eraclito con analoga direzione della folgore (κεραυνός) tradizio-nale simbolo della giustizia divina ma anche espressione del fuoco piugrave puro (πρηστήρ)82

τῶν τε ζώιων τά τε ἄγρια καὶ ἥμερα τά τε ἐν ἀέρι καὶ ἐπὶ γῆς καὶ ἐν ὕδατι βοσκόμενα γίνεταί τε καὶ ἀκμάζει καὶ φθείρεται τοῖς τοῦ θεοῦ πειθόμενα θεσμοῖςmiddot π ᾶ ν γὰρ ἑ ρ π ε τ ὸ ν π λ η γ ῆ ι ν έ μ ε τ α ι ὥς φησιν Ἡράκλειτος

79 Ibi pp 914-91580 Su questo aspetto si puograve sinteticamente consultare il commento di Ilaria Ramelli

alla col XXVI del papiro in Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp942-94381 Ibi pp 916-91782 eraclito Frammenti cit 297

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Dario Zucchello

Tra gli animali quelli sia selvatici sia domestici che vivono in aria sulla terra e nellrsquoacqua nascono crescono e muoiono se-guendo le leggi del dio sostiene infatti Eraclito che ogni anima-le egrave condot to a l pascolo dal la f rusta (Pseudo-Aristotele [de mundo] DK 22 B11)

γίνεσθαι λέγων οὕτωςmiddot τ ὰ δ ὲ π ά ν τ α ο ἰ α κ ί ζ ε ι κ ε ρ α υ ν ό ς τουτέστι κατευθύνει κεραυνὸν τὸ πῦρ λέγων τὸ αἰώνιον λέγει δὲ καὶ φρόνιμον τοῦτο εἶναι τὸ πῦρ καὶ τῆς διοικήσεως τῶν ὅλων αἴτιον Dice che avviene cosigrave tutte le cose dirige la folgore cioegrave gui-da con la folgore intendendo la folgore come il fuoco eterno Sostiene anche che questo fuoco egrave intelligente e dellrsquoordinamento dellrsquouniverso egrave causa (Ippolito DK 22 B64)

πάντα γάρ φησί τὸ πῦρ ἐπελθὸν κρινεῖ καὶ καταλήψεταιDice infatti che tutte le cose il fuoco giungendo giudicheragrave e con-danneragrave (Ippolito DK 22 B66)

La ricorrenza di καταλαμβάνω83 in analogo contesto repressivo consente lrsquoaccostamento tra πῦρ e Δίκη

Δίκη καταλήψεται ψευδῶν τέκτονας καὶ μάρτυραςDike afferreragrave fabbricatori e testimoni di falsitagrave (Clemente Alessandrino DK 22 B28)

rafforzando lrsquoimpressione che Eraclito non si limiti a sottolineare un equilibrio di elementi o di processi ma alluda in generale alla giustizia divina84 Lrsquointenzione dellrsquoautore del papiro nel citarne il testo potrebbe dunque essere stata quella di collegare i due pilastri della propria esegesi cosmologia ed escatologia85 rivelando cosigrave una prospettiva di lettura cui evidentemente lo scritto dellrsquoEfesio si prestavaAllrsquoesempio di Eraclito potrebbero rinviare alcuni specifici rilievi del commentatore il riconoscimento del valore immediatamente

83 eraclito Frammenti cit p 30384 G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 34385 Ibi p 329

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

enigmatico della poesia e dellrsquoimportanza di comunicare i conte-nuti di maggior pregio (μεγάλα) in modo sibillino per sfuggire a volgari fraintendimenti

ὕ]μνον [ὑγ]ιῆ καὶ θεμ[ι]τὰ λέγο[ντα ] το γὰρ[τῆ]ι ποὴσει [κ]αὶ εἰπεῖν οὐχ οἶον τ[ε ἅμα τὴν ὀ]νομάτων[θέ]σιγ καὶ τ[ὰ] ῥηθέντα ἔστι δὲ ξ[ένη τις ἡ] πόησις[κ]ᾳὶ ἀνθρώ[ποις] αἰνι[γμ]ατώδης [ὁ δ]ὲ [Ὀρφεὺ]ς αὐτοῖς[ἐ]ρίστrsquo αἰν[ίγμα]τα οὐκ ἤθελε λέγειν [ἐν αἰν]ίγμας[ι]ν δὲ[μεγ]άλα ἱερ[ολογ]εῖται μὲν οὖγ καὶ ἀ[πὸ τ]οῦ πρώτου[καὶ] μέχρι ⟨τ⟩οῦ [τελε]υταίου ῥήματος ὡ[ς δηλοῖ] καὶ ἐν τῶι[εὐκ]ρινήτω[ι ἔπειmiddot θ]ύρας γὰρ ἐπιθέ[σθαι κελ]εύσας τοῖ[ς][ὠσὶ]ν αὐτ[οὺς οὔτι νομο]θετεῖμ φη[σιν τοῖς] πολλοῖς []Un inno che dice cose sane e conformi al diritto divino infatti con la poesia Infatti non egrave possibile dire al contempo la posizione delle parole e le frasi La poesia perograve egrave qualcosa di strano e di enigmatico per gli uomini Ora Orfeo non voleva dire loro enigmi ingannevoli bensigrave cose importanti in enigmi Dunque espone un discorso sacro dalla prima allrsquoultima parola come mostra anche nel verso ben scelto avendo ordinato loro di porsi delle porte sulle orecchie dice di non istituire leggi per i piugrave [] (col VII)86

La veritagrave dello ἱερὸς λογός egrave necessariamente espressa ἐν αἰνίγμαςιν per proteggerla dagli laquouominiraquo (ἀνθρώποις) essa ri-chiede dunque adeguata disposizione sottolineata nel poema da un gesto (laquoporsi porte sulle orecchieraquo θύρας ἐπιθέσθαι τοῖς ὠσὶν un invito a totale concentrazione) e dallrsquoesplicito diniego della co-municazione laquoai piugraveraquo (τοῖς πολλοῖς) Le scelte lessicali evocano espressioni che ritroviamo nelle citazioni eraclitee la cui struttura egrave forse presente allrsquoautore nellrsquoaccenno a una studiata costruzione verbale ogni parola di Orfeo impone lrsquourgenza interpretativa rin-viando a un senso riposto oltre quello immediato LrsquoEfesio tutta-via egrave richiamato nel commento soprattutto dallrsquoidea di fondo evi-dentemente presente nel poema orfico che lrsquointelligenza del testo sacro (ὕμνον) presupponga una chiave (lrsquoiniziazione alla parola di Orfeo) Anche per la comprensione dellrsquounitario assetto della realtagrave

86 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 904-905

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(κόσμον τόνδε͵ τὸν αὐτὸν ἁπάντων B30) infatti egrave essenziale la decifrazione del logos87

οὐκ ἐμοῦ ἀλλὰ τοῦ λόγου ἀκούσαντας ὁμολογεῖν σοφόν ἐστιν ἓν πάντα εἶναιnon ascoltando me ma il logos egrave saggio convenire che tutte le cose sono uno (Ippolito DK 22 B50)

Analogamente nello stigma del commentatore nei confronti dellrsquoincomprensione dei non iniziati (cui nelle colonne superstiti ci si riferisce come οἱ πολλοί οἱ οὐ γινώσκοντες οἱ οὐκ εἰδότες) e del conseguente stravolgimento del significato delle divinazioni

[] αὐτοῖς πάριμεν [εἰς τὸ μα]ντεῖον ἐπερ[ω]τής[οντες]τῶν μαντευομένων [ἕ]νεκεν εἰ θεμι ltgtἐν Ἅιδου δεινὰ τί ἀπιστοῦσι οὐ γινώς[κοντες ἐ]νύπνιαοὐδὲ τῶν ἄλλων πραγμάτων ἕκαστ[ον] διὰ ποίων ἂνπαραδειγμάτων π[ι]στεύοιεν ὑπό τ[ῆς τε]ἁμαρτ⟨ί⟩ηςκαὶ [τ]ῆς ἄλλης ἡδον[ῆ]ς νενικημένι[οι οὐ] μανθ[άνο]υσιν[οὐδὲ] πιστεύουσι ἀπ[ι]στίη δὲ κἀμα[θίη τὸ αὐτόmiddot ἢν γὰρ][μὴ μα]νθάνωσι μη[δ]ὲ γινώ[σ]κως[ιν οὐκ ἔστιν ὅπως][πιστεύου]σιν [][] per essi andiamo nella sede delle divinazioni per interrogare e avere dei responsi se sia concesso dal diritto divino ltgt cose terribili nellrsquoAde percheacute non vi credono Dal momento che non comprendono i sogni neacute ciascuna delle altre cose grazie a quali esempi potrebbero credere Poicheacute si sono lasciati vincere dalla colpa e da altri piaceri non imparano e non credono Ora la man-canza di fede e la mancanza di apprendimento sono la stessa cosa Se infatti non apprendono e non riconoscono non hanno modo di aver fede [] (col V)88

egrave possibile rinvenire eco della denuncia eraclitea del fraintendi-mento volgare dellrsquoelemento religioso (B15) e della superficiale credulitagrave popolare

87 D oBBink Cosmology as Initiation in Studies on the Derveni Papyrus cit p 4288 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 902-903

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

ἀλλὰ τῶν μὲν θείων τὰ πολλά καθrsquo Ἡράκλειτον ἀ π ι σ τ ί η ι δ ι α φ υ γ γ ά ν ε ι μ ὴ γ ι γ ν ώ σ κ ε σ θ α ιMa la maggior parte delle cose divine secondo Eraclito s i sot-t rae a l la conoscenza per incredul i tagrave ltdegli uominigt (Plutarco DK 22 B86)

ma anche del rilievo posto sul retto orientamento sulla disposizio-ne che deve sostenere la ricerca

ἐὰν μὴ ἔλπηται ἀνέλπιστον οὐκ ἐξευρήσει ἀνεξερεύνητον ἐὸν καὶ ἄπορονSe uno non spera non potragrave trovare lrsquoinsperabile percheacute esso egrave dif-ficile da trovare e impervio (Clemente Alessandrino DK 22 B18)

In generale la polemica eraclitea nei confronti dei laquomoltiraquo (οἱ πολλοί) e della loro mancanza di intendimento e orientamento po-trebbe far da sfondo alla commiserazione del commentatore per la mancata intelligenza dei sacrifici intelligenza che impone di col-legare le azioni e i gesti di culto (τὰ δρώμενα) alla comprensione della recitazione (τὰ λεγόμενα) cosigrave giustificando lrsquoopera di ese-gesi89 La salvezza era con ogni probabilitagrave promessa allrsquoiniziato a tre condizioni una corretta condotta di vita una adeguata cono-scenza determinate pratiche cultuali90

ἀνθρώπω[ν ἐμ]πόλεσιν ἐπιτελέσαντες [τὰ ἱε]ρὰ εἶδονἔλασσον σφᾶς θαυμάζω μὴ γινώσκειν οὐ γὰρ οἷόν τεἀκοῦσαι ὁμοῦ καὶ μαθεῖν τὰ λεγόμενα ὅσοι δὲ παρὰ τοῦτέχνημ ποιομένου τὰ ἱερὰ οὗτοι ἄξιοι θαυμάζεσθαικαὶ οἰκτε[ί]ρεσθαι θαυμάζεσθαι μὲν ὅτι δοκοῦντεςπρότερον ἢ ἐπιτελέσαι εἰδήσειν ἀπέρχονται ἐπι-τελέσαντες πρὶν εἰδέναι οὐδrsquo ἐπανερόμενοι ὥσπερὡς εἰδότες τι ὧν εἶδον ἢ ἤκουσαν ἢ ἔμαθον [οἰ]κτε⟨ί⟩ρεσθαι δὲὅτι οὐκ ἀρκεῖ σφιν τὴν δαπάνην προανηλῶσθαι ἀλλὰκαὶ τῆσ γνώμης στερόμενοι προσαπέρχονταιπρὶμ μὲν τὰ [ἱ]ερὰ ἐπιτελέσαι ἐλπίζον[τε]ς εἰδήσειν

89 K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit pp 52-5390 K tsantsanoGlou The First Columns of the Derveni Papyrus and their

Religious Significance in Studies on the Derveni Papyrus cit p 101

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Dario Zucchello

ἐπ[ιτελές]αντ[ες] δὲ στερηθέντες κα[ὶ τῆς] ἐλπί[δος] ἀπέρχονταιNelle cittagrave degli uomini compiendo i riti sacri hanno visto mi meraviglio di meno che non abbiano conoscenza Non egrave infatti possibile udire e al contempo anche imparare ciograve che viene detto Ora coloro che (vorrebbero farlo) imparando da colui che compie le cerimonie sacre come unrsquoarte sono degni di stupore e di com-miserazione di stupore percheacute convinti che acquisiranno il sapere prima di aver compiuto i riti se ne vanno dopo averli compiuti prima di avere acquisito la conoscenza senza nemmeno fare do-mande come se sapessero qualcosa di ciograve che hanno visto udito o appreso E sono degni di commiserazione percheacute non basta loro aver speso il loro denaro in anticipo ma se ne vanno anche pri-vi di conoscenza Sperando di ottenere conoscenza prima di aver compiuto le cerimonie sacre dopo averle compiute se ne vanno deprivati perfino della speranza (col XX)91

In relazione a quanto sopra marcato circa la presa di posizione era-clitea nei confronti della presunta azione purificatrice dei μάγοι egrave necessario segnalare come proprio nelle colonne iniziali (I-VI le piugrave danneggiate) del Papiro Derveni che contengono la citazione del passo di Eraclito lrsquoautore si riferisse alle figure dei laquomagiraquo e al loro presunto intervento di catarsi e pacificazione nei confron-ti delle anime dei defunti accostandoli alle figure degli laquoiniziatiraquo (μύσται)

[] εὐ]χαὶ καὶ θυς[ί]αι μειλίσσουσι τὰ[ς ψυχάς]ἐπ[ωιδὴ δ]ὲ μάγων δύναται δαίμονας ἐμ[ποδὼνγι[νομένο]υς μεθιστάναιmiddot δαίμονες ἐμποδών ὄντες εἰσὶψ[υχαὶ τιμω]ροί τὴν θυς[ία]ν τούτου ἕνεκε[μ] π[οιοῦσ]ι[νοἱ μά[γο]ι ὡσπερεὶ ποινὴν ἀποδιδόντες τοῖ⟨ς⟩ δὲἱεροῖ[ς] ἐπισπένδουσιν ὕ[δω]ρ καὶ γάλα ἐξ ὧνπερ καὶ τὰςχοὰς ποιοῦσι ἀνάριθμα [κα]ὶ πολυόμφαλα τὰ πόπαναθύουσιν ὅτι καὶ αἱ ψυχα[ὶ ἀν]άριθμοί εἰσι μύσταιΕὐμενίσι προθύουσι κ[ατὰ τὰ] αὐτὰ μάγοις [][] preghiere e sacrifici addolciscono le anime e il canto dei Magi che incanta puograve allontanare i degravemoni quando siano divenuti un impedimento i degravemoni che costituiscono un impedimento sono

91 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 916-917

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

anime vendicatrici Per questo i magoi offrono il sacrificio come se stessero pagando una pena E durante i riti sacri offrono acqua e latte con i quali compiono anche le libagioni Ed offrono torte innumerevoli con molti ombelichi poicheacute anche le anime sono innumerevoli Gli iniziati compiono un sacrificio preliminare alle Eumenidi allo stesso modo in cui lo fanno i magoi [] (col VI)92

Ciograve che in apparenza si legge come un apprezzamento potrebbe tuttavia in assenza di un contesto piugrave determinato celare un at-tacco contro le pratiche misteriche e la ciarlateneria di presunti ldquopurificatorirdquo proprio come quello portato da Eraclito e piugrave tardi da Platone (Repubblica II 364b-365a)93 egrave possibile che pur vi-cino allrsquoinsegnamento orfico il commentatore in realtagrave prendesse le distanze da quelli che denunciava come fraintendimenti con-trapponendo direttamente alle pratiche descritte lrsquoinsegnamento da ricavare dallrsquointerpretazione della parola di Orfeo94La citazione eraclitea potrebbe quindi essere intervenuta nel con-testo di unrsquointroduzione polemica a confermare come la rivela-zione della veritagrave fosse destinata a ribaltare le false convinzioni volgari95 lrsquointenzione nellrsquoinsieme sarebbe stata allora quella di condannare una partecipazione passiva e inconsapevole a riti di cui non si intenda il reale significato religioso96 In questo senso la scelta dellrsquoautore potrebbe corroborare lrsquoipotesi che la battaglia culturale dellrsquoEfesio contro le degenerazioni dei culti misterici fos-se avvertita nel V secolo aC come paradigmaticaA questa peculiare presenza di Eraclito allrsquointerno di una cornice orfica si deve aggiungere quanto ebbe a segnalare (tra II e III seco-lo dC) Clemente Alessandrino

92 Ibi pp 902-90393 Pare sensata lrsquoipotesi di Kouremenos (K tsantsanoGlou-Th kouremenos

Introduction cit pp 56-57)94 Sebbene non manchi chi interpreta il riferimento ai μάγοι in senso positivo

addirittura come una sorta di autocitazione da parte dellrsquoautore del testo (K tsantsanoGlou The First Columns of the Derveni Papyrus cit p 110 nota 25 G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 82)

95 K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit pp 55-5696 Ms funGhi The Derveni Papyrus cit p 32

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σιωπῶ δὲ Ἡράκλειτον τὸν Ἐφέσιον ὃς παρrsquo Ὀρφέως τὰ πλεῖστα εἴληφενNon parlo di Eraclito lrsquoEfesio il quale ricavograve da Orfeo la mag-gior parte delle sue opinioni (Clemente Alessandrino Stromata 62271)

Lrsquoaccostamento (abbozzato almeno per alcune opinioni anche in Plutarco e Proclo97) scaturirebbe da una certa confusione nella re-lazione tra il pensatore di Efeso e le fonti orfiche consolidatasi (in rapporto ai temi intravisti nei frammenti del papiro Derveni) nel corso dei secoli Egrave in effetti possibile98 che in piena autonomia (cioegrave senza presupporre unrsquoadesione religiosa) e per i propri obiet-tivi Eraclito avesse ricavato e adattato motivi - quello dellrsquounitagrave o ciclica interconnessione dei contrari per esempio - attestati anche nel materiale orfico piugrave antico Le tavolette drsquoosso rinvenute99 in un sito religioso dellrsquoantica Olbia Pontica (Mar Nero) e risalenti alla metagrave del V secolo aC insistono in effetti sulla loro immediata identitagrave

ΒΙΟΣ ΘΑΝΑΤΟΣ ΒΙΟΣ (tav 1)

ΕΙΡΗΝΗ ΠΟΛΕΜΟΣΑΛΗΘΕΙΑ ΨΕΥΔΟΣ (tav 2)

[ΣΩΜ]Α ΨΥΥΧΗ (tav 3)

cosigrave da richiamare anche nella loro sintassi celebri frammenti era-clitei

ἀθάνατοι θνητοί θνητοὶ ἀθάνατοι ζῶντες τὸν ἐκείνων θάνατον τὸν δὲ ἐκείνων βίον τεθνεῶτεςImmortali mortali mortali immortali vivendo di quelli la morte di quelli la vita morendo (Ippolito DK 22 B62)

97 D sider Heraclitus in the Derveni Papyrus cit p 14898 Ibi pp 147-148 G BeteGh The Derveni Papyrus cit pp 342-34399 Nel 1951 ma pubblicate solo nel 1978

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ὁ θεὸς ἡμέρη εὐφρόνη χειμὼν θέρος πόλεμος εἰρήνη κόρος λιμός (τἀναντία ἅπανταmiddot οὗτος ὁ νοῦς) ἀλλοιοῦται δὲ ὅκωσπερ ltπῦρgt ὁπόταν συμμιγῆι θυώμασιν ὀνομάζεται καθrsquo ἡδονὴν ἑκάστουIl dio egrave giorno notte inverno estate guerra pace sazietagrave fame (tutti gli opposti egli egrave lrsquointelligenza) si trasforma come il fuoco quan-do si mescola con gli odori ed egrave nominato secondo lrsquoaroma di ognuno (Ippolito DK 22 B67)

Difficile in questo caso stabilire la prioritagrave cronologica ma egrave co-munque interessante registrare le convergenze non deve dunque sorprendere che il commentatore di Derveni intravedesse una pos-sibile sintonia tra le sentenze eraclitee e le proprie preoccupazioni e che successivamente qualcuno arrivasse a immaginare unrsquoim-probabile dipendenza segnalata appunto da Clemente La fruizio-ne di testi e forse di modalitagrave espressive e atteggiamenti eraclitei nel papiro Derveni puograve dunque attestare solo la possibilitagrave di una comune sensibilitagrave morale e religiosa e giustificare indirettamente lrsquoipotesi che lrsquoEfesio conoscesse i testi sacri al culto orfico

Spegnere la tracotanza la polemica politica

Diversi segnali suggeriscono di considerare probabile che nella battaglia condotta da Eraclito nei confronti della cultura contempo-ranea la polemica politica incidesse particolarmente100 Come se-gnalato da Diels-Kranz (in appendice alle testimonianze sulla vita del pensatore di Efeso101) disponiamo in questo senso anche di un riscontro esterno

100 Per una recente radicale rilettura di Eraclito in chiave politica si puograve consul-tare i PoZZoni Eraclito de-crittato Lrsquoontologia civica di Eraclito di Efeso Villasanta (MI) Liminamentis 2009 Un precedente puograve considerarsi A caPiZZi Eraclito e la sua leggenda Proposta di una diversa lettura dei fram-menti Roma Ateneo 1979

101 Nella edizione tedesca Die Fragmente der Vorsokratiker von H diels herausge-geben von W kranZ Band I Berlin Weidmannsche Verlagsbuchhandlung 196110 p 144 Lrsquoappendice manca invece nellrsquoedizione italiana I Presocratici a cura di G Reale Milano Bompiani 2006

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Monete di epoca romana presentano con lrsquoiscrizione ηρακλειτοςε-φεςιων (Eraclito degli Efesi) una figura barbuta eretta che guarda a sinistra con la mano destra levata (come per un discorso) lrsquoindi-ce rivolto a seacute e la sinistra che regge una mazza sequenza di gesti che egrave stata interpretata come segno di preghiera e venerazione102 ovvero come rituale iniziatico o ancora icastico invito a guardare dentro seacute stessi103 Il particolare della mazza potrebbe tuttavia evo-care la battaglia morale dellrsquoEfesio (la sua lotta contro il vizio104) ovvero alludere a Eracle proponendone lrsquoaccostamento a Eraclito (come nella quarta epistola pseudoeraclitea) e corroborare cosigrave la notizia dellrsquoesistenza in Efeso di una statua di Eraclito rappresen-tato come Eracle105 ciograve ne confermerebbe la statura pubblica che la raffigurazione nellrsquoatto di parlare potrebbe celebrare

Drsquoaltra parte nella tradizione dossografica allo scritto di Eraclito era esplicitamente riferito anche un contenuto politico

τὸ δὲ φερόμενον αὐτοῦ βιβλίον ἐστὶ μὲν ἀπὸ τοῦ συνέχοντος Περὶ φύσεως διήιρηται δὲ εἰς τρεῖς λόγους εἴς τε τὸν περὶ τοῦ παντὸς καὶ πολιτικὸν καὶ θεολογικόνIl libro che di lui egrave tramandato egrave intitolato per il suo contenu-to Sulla natura ma egrave suddiviso in tre trattazioni quella intorno allrsquouniverso [al tutto] quella politica e quella teologica (Diogene Laerzio DK 22 A15)

e ne era stata avanzata una lettura in chiave decisamente etico-politica

[] ἐπιγράφουσι δὲ αὐτῶι οἱ μὲν Μούσας οἱ δὲ Περὶ φύσεως Διόδοτος δὲ ἀκριβὲς οἰάκισμα πρὸς στάθμην βίου ἄλλοι γνώμονrsquo ἠθῶν τρόπου κόσμον ἕνα τῶν ξυμπάντων [][] τῶν δὲ γραμματικῶν Διόδοτος ὃς οὔ φησι περὶ φύσεως εἶναι τὸ σύγγραμμα ἀλλὰ περὶ πολιτείας τὰ δὲ περὶ φύσεως ἐν παραδείγματος εἴδει κεῖσθαι[] Alcuni lo intitolano Muse altri Sulla natura Diodoto invece

102 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 66103 Tonelli in eraclito Dellrsquoorigine cit p 22104 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 65105 Ibidem

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Guida per una vita retta [esatta a piombo] altri ancora Regola (gnomone) dei costumi Disposizione di comportamento unica per tutti [][] tra i grammatici Diodoto il quale sostiene che lrsquoopera com-posta [da Eraclito] non verte sulla natura ma sullo Stato e che le parti sulla natura vi sono contenute solo come esempi (Diogene Laerzio DK 22 A112 15)

Probabilmente leggendarie ancorcheacute indicative di un orientamen-to che lrsquoantichitagrave attribuiva allrsquoEfesio le azioni e le pose con cui Eraclito avrebbe accompagnato le proprie prese di posizione poli-tiche secondo Plutarco e Diogene

οἱ δὲ συμβολικῶς ἄνευ φωνῆς ἃ δεῖ φράζοντες οὐκ ἐπαινοῦνται καὶ θαυμάζονται διαφερόντως ὡς Ἡ ἀξιούντων αὐτὸν τῶν πολιτῶν γνώμην τινrsquo εἰπεῖν περὶ ὁμονοίας ἀναβὰς ἐπὶ τὸ βῆμα καὶ λαβὼν ψυχροῦ κύλικα καὶ τῶν ἀλφίτων ἐπιπάσας καὶ τῶι γλήχωνι κινήσας ἐκπιὼν ἀπῆλθεν ἐνδειξάμενος αὐτοῖς ὅτι τὸ τοῖς τυχοῦσιν ἀρκεῖσθαι καὶ μὴ δεῖσθαι τῶν πολυτελῶν ἐν εἰρήνηι καὶ ὁμονοίαι διατηρεῖ τὰς πόλειςColoro che per segni senza parole esprimono quanto deve esser detto non sono forse lodati e ammirati in modo particolare Come Eraclito il quale chiedendogli i concittadini di esprimere una sen-tenza sulla concordia salito sulla tribuna prese una coppa di acqua fredda vi sparse della farina drsquoorzo e rimescolata con menta la bevve e se ne andograve avendo cosigrave mostrato loro che lrsquoaccontentarsi di ciograve che si trova e il non aver bisogno di cose costose conservano la cittagrave in pace e in concordia (Plutarco DK 22 A3b)

ἀναχωρήσας δὲ εἰς τὸ ἱερὸν τῆς Ἀρτέμιδος μετὰ τῶν παίδων ἠστραγάλιζενmiddot περιστάντων δrsquo αὐτὸν τῶν Ἐφεσίων laquoτί ὦ κάκιστοι θαυμάζετεraquo εἶπενmiddotraquoἢ οὐ κρεῖττον τοῦτο ποιεῖν ἢ μεθrsquo ὑμῶν πολιτεύεσθαιraquoRitiratosi presso il tempio di Artemide giocava a dadi con i fan-ciulli e dal momento che gli Efesi lo attorniavano cosigrave parlograve laquoDi che cosa vi meravigliate o pessimi Non egrave forse meglio fare ciograve che partecipare alla vita della cittagrave con voiraquo (Diogene Laerzio DK 22 A13)

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La coniazione a Efeso in epoca romana della moneta di cui si egrave detto potrebbe aver suggellato la propensione eraclitea registrata dalla tradizione ad accentuare la propria sferzante polemica con un ampio ricorso a forme simboliche di comunicazione gestuale106Alla diretta presa di posizione di Eraclito nella convulsa vita del-la πόλις (e addirittura a un possibile ruolo di nomoteta analoga-mente a Senofane Pitagora e altri antichi sapienti) accenna sempre Diogene Laerzio in apertura della sua vita del filosofo

ἔλεγε δὲ καὶ laquoὕ β ρ ι ν χ ρ ὴ σ β ε ν ν ύ ν α ι μ ᾶ λ λ ο ν ἢ π υ ρ κ α ϊ ή ν raquo [B 43] καὶ laquoμάχεσθαι χρὴ τὸν δῆμον ὑπὲρ τοῦ νόμου ὅκωσπερ τείχεοςraquo [B 44] καθάπτεται δὲ καὶ τῶν Ἐφεσίων ἐπὶ τῶι τὸν ἑταῖρον ἐκβαλεῖν Ἑρμόδωρον ἐν οἷς φησινmiddotraquoἄξιον Ἐφεσίοις ἡβηδὸν ἀπάγξασθαι πᾶσι καὶ τοῖς ἀνήβοις τὴν πόλιν καταλιπεῖν ο ἵτ ινες Ἑρμόδωρον ἄνδρα ἑωυτῶν ὀνήιστον ἐξέβαλον φάντεςmiddot ἡμέων μηδὲ ε ἷς ὀνήιστος ἔστω ε ἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνraquo [B 121] ἀξιούμενος δὲ καὶ νόμους θεῖναι πρὸς αὐτῶν ὑπερεῖδε διὰ τὸ ἤδη κεκρατῆσθαι τῆι πονηρᾶι πολιτείαι τὴν πόλινDiceva pure laquoBisogna spegnere la tracotanza piugrave che un incen-dioraquo [B43] e laquoBisogna che il popolo combatta per la legge come per le mura della cittagraveraquo [B44] Attacca anche gli Efesi percheacute ave-vano espulso il suo compagno Ermodoro nel passo in cui afferma laquoSarebbe bene per gli Efesi adulti impiccarsi tutti quanti e lasciare la cittagrave ai fanciulli essi che esiliarono Ermodoro il piugrave abile tra loro sostenendo ldquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altrirdquoraquo [B121] Invitato comunque a dar loro leggi si rifiutograve dal momento che la cittagrave era giagrave dominata da una cattiva costituzione (DK 22 A12)

Lrsquoaccostamento a πυρκαϊή (conflagrazione incendio) suggerisce per ὕβρις nel contesto della prima citazione un significato politico laquoviolenza sfrenataraquo107 dunque piuttosto che mera tracotanza indivi-duale azione violenta di massa perpetrata dal δῆμος sollevazione che prevarica la norma stigmatizzata con una nota aristocratica (e

106 In questa direzione la lettura di AM BatteGaZZore Gestualitagrave e oracolaritagrave in Eraclito Genova Istituto di Filologia Classica e Medievale 1979

107 Cosigrave traduce Marcovich eraclito Frammenti cit p 366

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sapienziale) lrsquoincapacitagrave di stare al proprio posto108 In questo sen-so B43 egrave da leggere probabilmente come proposto da Diogene proprio in relazione a B44 contro la sedizione che mina dallrsquointer-no la comunitagrave il νόμος costituisce un baluardo analogo a quello che le mura (τεῖχος ) offrono contro lrsquoattacco esterno Soffocare la sommossa e ricondursi alla legge possono essere inquadrati allrsquoin-terno di una generale indicazione di fondo cui egrave allora possibile attribuire anche valore politico

ξὺν νόωι λέγοντας ἰσχυρίζεσθαι χρὴ τῶι ξυνῶι πάντων ὅκωσπερ νόμωι πόλις καὶ πολὺ ἰσχυροτέρως τρέφονται γὰρ πάντες οἱ ἀνθρώπειοι νόμοι ὑπὸ ἑνὸς τοῦ θείουmiddot κρατεῖ γὰρ τοσοῦτον ὁκόσον ἐθέλει καὶ ἐξαρκεῖ πᾶσι καὶ περιγίνεταιColoro che vogliono parlare con intendimento devono basarsi su ciograve che a tutto egrave comune come la cittagrave sulla legge e ancora piugrave fermamente Tutte le leggi umane infatti si alimentano dellrsquounica legge divina poicheacute quella domina quanto vuole basta per tutte le cose e avanza (Stobeo DK 22 B114)

διὸ δεῖ ἕπεσθαι τῷ ξυνῷ τοῦ λόγου δ΄ ἐόντος ξυνοῦ ζώουσιν οἱ πολλοὶ ὡς ἰδίαν ἔχοντες φρόνησινperciograve si deve seguire ciograve che egrave comune ma pur essendo il logos comune i piugrave vivono come se avessero un intendimento privato (DK 22 B2)

Il riferimento a τὸ ξυνόν sarebbe peculiare al pensiero di Eraclito109 risultando declinato a vari livelli il λόγος egrave laquocomuneraquo il κόσμος egrave laquocomuneraquo il πόλεμος egrave laquocomuneraquo Anche il νόμος egrave comune esso mantiene saldo lo stato (ἰσχυρίζεται νόμωι πόλις) alla cui conservazione tutti dovrebbero concorrere istituendo un ambi-to (politico) di relazioni umane110 che si sovrappone allo spazio fisico assicurato dal τεῖχος La difesa dellrsquouno non puograve essere

108 Ibidem109 G Vlastos Equality and Justice in Early Greek Cosmologies (1947) in G

vlastos Studies in Greek Philosophy vol I The Presocratics edited by DW Graham Princeton Princeton University Press 1995 p 73

110 Espressione del contenuto umano della πόλις (S maZZarino Il pensiero sto-rico classico Roma-Bari Laterza 1973 vol I p 82)

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disgiunta dal rispetto dellrsquoaltro Unrsquoeco forse dellrsquoidea soloniana di εὐνομίη ordinamento retto sulla giustizia111 e sulla conseguente solidarietagrave112 che in Eraclito si arricchisce tuttavia nel rilievo del θείος νόμος (πάντες οἱ ἀνθρώπειοι νόμοι ὑπὸ ἑνὸς τοῦ θείου) della peculiare allusione alle implicazioni tra (i) unicitagrave della legge divina e molteplicitagrave delle leggi umane ovvero (ii) unitagrave della leg-ge e contrastanti posizioni che in essa trovano armoniaAnalogo rilievo al dominio del νόμος egrave attribuito da Plutarco alla saggezza politica di Biante di Priene (presente nella tradizione dei Sette Sapienti)

ὁ Βίας ἔφησε κρατίστην εἶναι δημοκρατίαν ἐν ᾗ πάντες ὡς τύραννον φοβοῦνται τὸν νόμονBiante affermograve che la democrazia piugrave forte egrave quella in cui tutti temono la legge come un tiranno (Convivium Septem Sapientium 154e)

personaggio esplicitamente citato (e apprezzato) in un frammento eracliteo trasmesso da Diogene Laerzio

ὁ δυσάρεστος Ἡράκλειτος μάλιστα αὐτὸν ἐπῄνεσε γράψαςmiddot ἐν Πριήνῃ Βίας ἐγένετο ὁ Τευτάμεω οὗ πλέων λόγος ἢ τῶν ἄλλων καὶ οἱ Πριηνεῖς δὲ αὐτῷ τέμενος καθιέρωσαν τὸ Τευτάμειον λεγόμενον ἀπεφθέγξατοmiddot οἱ πλεῖστοι κακοίEraclito difficile a contentarsi lo ha lodato in massimo grado scrivendo laquoIn Priene nacque Biante figlio di Teutamo la cui fama egrave maggiore di quella degli altriraquo E gli abitanti di Priene gli dedi-carono un recinto sacro chiamato laquoil Teutameioraquo Sentenziograve laquoI piugrave ltdegli uominigt sono malvagiraquo (Diogene Laerzio I 88 DK 22 B39)

A Biante sarebbe inoltre da imputare la sentenza ricordata in B104113

111 G Vlastos Equality and Justice cit p 73112 G Vlastos Solonian Justice in G vlastos Studies in Greek Philosophy vol

I The Presocratics cit pp 55-56113 Come conferma anche Marcovich eraclito Frammenti cit p 363

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τίς γὰρ αὐτῶν νόος ἢ φρήν δήμων ἀοιδοῖσι πείθονται καὶ διδασκάλωι χρείωνται ὁμίλωι οὐκ εἰδότες ὅτι ldquoοἱ πολλοὶ κακοί ὀλίγοι δὲ ἀγαθοίrdquoche mente e intelligenza hanno Ripongono fiducia negli aedi po-polari e prendono la folla come maestra non sapendo che laquoi molti sono cattivi e pochi i buoniraquo (Proclo DK 22 B104)

Il riferimento al sapiente di Priene potrebbe segnalare la contingen-za storico-politica entro cui inquadrare la polemica eraclitea il ter-mine λόγος nella citazione di Diogene (B39) potrebbe intendersi non come laquola famaraquo (come per lo piugrave si fa) ma come laquoil discorsoraquo di Biante si potrebbe cioegrave ipotizzare che Eraclito alluda allrsquoinvito che secondo Erodoto (I 170) quello avrebbe rivolto (546 aC) alle cittagrave ionie affincheacute unissero le proprie forze per fondare un nuovo stato (in Sardegna) lontano dalla minaccia persiana114 Il confronto drammatico delle poleis ionie con il Gran Re egrave in effetti ancora alla base dellrsquoemergenza che avrebbe spinto i concittadini a richiedere lrsquointervento di Eraclito secondo la notizia conservata in un codice siriaco del Περὶ ἀρετῆς di Temistio

Gli Efesi erano assuefatti al benessere e al piacere quando scoppiograve una guerra contro di loro e la loro cittagrave fu circondata e posta sotto assedio dai Persiani Essi tuttavia continuarono nella loro vita di piaceri secondo abitudine fin quando cominciarono a mancare i mezzi di sussistenza nella cittagrave Quando la fame si diffuse pesan-temente tra loro i cittadini si riunirono per valutare che cosa fosse da fare cosigrave che il sostentamento non venisse meno nessuno perograve osava consigliare loro di porre freni al lusso Proprio mentre erano riuniti un uomo di nome Eraclito prese farina drsquoorzo la mescolograve con acqua e la mangiograve sedendo in mezzo a loro questa fu una lezione silenziosa offerta a tutta la popolazione La storia racconta che gli Efesi subito compresero il rimprovero e di ulteriori non eb-bero bisogno piuttosto procedettero essendosi di fatto resi conto di dover moderare il lusso percheacute il cibo non mancasse Quando i loro nemici seppero che essi avevano imparato a vivere con mode-razione e regolavano i pasti secondo il consiglio di Eraclito si riti-rarono dalla cittagrave e nonostante fossero vincitori sul piano militare sgombrarono il campo davanti allrsquoorzo di Eraclito (DK 22 A3b)

114 Serra in eraclito Iframmenti e le testimonianze cit p 178

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La vicenda si riferisce alla rivolta ionia (499-493 aC) contro il dominio persiano e lrsquoassedio di Efeso che avrebbe poi condotto alla scelta della cittagrave di emarginarsi dal conflitto conclusosi con la sconfitta dellrsquoalleanza delle cittagrave ribelli Nonostante manchi lrsquouna-nimitagrave tra gli storici egrave possibile che allrsquointerno di tale emergenza si inserisse il tentativo politico di Ermodoro115 forse asceso al potere in Efeso sullrsquoonda dellrsquoinsurrezione contro le tirannidi sostenute dal Gran Re e travolto dal prevalere della fazione filo-persianaConcedendo credito alla notizia di Diodoto riferita da Diogene Laerzio il κόσμος cui rivolgeva la propria attenzione lrsquoEfesio po-trebbe essere stato allora in primo luogo quello politico in tal caso le citazioni in cui piugrave direttamente si riflettono le opinioni politiche di Eraclito assumerebbero un rilievo chiave Insieme agli scarni ele-menti dossografici esse possono illuminare circa attori e contesto della scena storica entro cui il pensatore sviluppava i propri attacchi Sostenitore di Ermodoro (come si evince anche da B121) e della li-nea anti-persiana favorevole allo sforzo dellrsquoalleanza ionia (τὸ κοι- κοι-κοι-νόν τῶν Ἰώνων) Eraclito dopo la sconfitta di quellrsquoorientamento politico e lrsquoallontanamento del suo leader dalla cittagrave avrebbe volto la propria attivitagrave a una complessiva116 contestazione dei costumi corrotti e del disordine morale e civile dilaganti tra i concittadini

τυφλὸν δὲ τὸν Πλοῦτον ποιεῖ ὡς οὐκ ἀρετῆς κακίας δὲ παραιτίου ὅθεν καὶ Ἡ ὁ Ἐφέσιος ἀρώμενος Ἐφεσίοις οὐκ ἐπευχόμενοςmiddot μὴ ἐπιλίποι ὑμᾶς πλοῦτος ἔφη Ἐφέσιοι ἵνrsquo ἐξελέγχοισθε πονηρευόμενοιPluto agisce da cieco poicheacute egrave causa non di virtugrave ma di vizio Perciograve anche lrsquoefesio Eraclito ingiuria gli Efesi e non rende loro grazia af-fermando non vi abbandoni mai o Efesi la ricchezza affincheacute pos-siate manifestare il vostro agire malvagio (Tzetze DK 22 B125a)

115 Di questo avviso Pozzoni che su questa lettura fonda la sua interpretazione del pensiero e dellrsquoopera di Eraclito (i PoZZoni Eraclito de-crittato cit in particolare cap 2 Etica e toeria del diritto Eraclito e Ermodoro)

116 Ancorcheacute crittata secondo la linea interpretativa proposta da Pozzoni La qua-le tuttavia pur stimolante rispetto agli approcci tradizionali ai testi eraclitei e coerente nel proprio sforzo di ricondurre lrsquoessenziale del pensiero eracliteo alla vicenda politica di Efeso (per altro aderendo a una semplice ipotesi storica circa il ruolo di Ermodoro) appare anche eccessivamente riduttiva

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ovvero del misconoscimento popolare di valore e capacitagrave

ἄξιον Ἐφεσίοις ἡβηδὸν ἀπάγξασθαι πᾶσι καὶ τοῖς ἀνήβοις τὴν πόλιν καταλιπεῖν οἵτινες Ἑρμόδωρον ἄνδρα ἑωυτῶν ὀνήιστον ἐξέβαλον φάντεςmiddot ἡμέων μηδὲ εἷς ὀνήιστος ἔστω εἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνSarebbe bene per gli Efesi adulti impiccarsi tutti quanti e lasciare la cittagrave ai fanciulli essi che esiliarono Ermodoro il piugrave abile tra loro sostenendo laquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altriraquo (Strabone DK 22 B121)

Ricondotti allo sfondo del νόμος e al primato di τὸ ξυνόν la pole-mica eraclitea nei confronti dei πολλοί e il rilievo garantito allrsquolaquou-noraquo alluderebbero allrsquourgenza di una condotta collettiva ispirata alla norma comune su cui convengano lrsquouno (se ha valore) e i molti117

νόμος καὶ βουλῆι πείθεσθαι ἑνόςLegge egrave anche ubbidire alla volontagrave di uno solo (Clemente Alessandrino DK 22 B33)

εἷς ἐμοὶ μύριοι ἐὰν ἄριστος ἦιUno per me vale diecimila se egrave il migliore (Galeno DK 22 B49)

Nessun avallo dunque nei confronti dellrsquoarbitrio dei tiranni come attestato nella tradizione (pur con riferimenti incerti118)

Ἡ γὰρ ὁ Βλύσωνος Μελαγκόμαν τὸν τύραννον ἔπεισεν ἀποθέσθαι τὴν ἀρχήν οὗτος βασιλέα Δαρεῖον παρακαλοῦντα ἥκειν εἰς Πέρσας ὑπερεῖδενEraclito figlio di Blosone convinse il tiranno Melancoma a la-sciare il potere Egli poi non tenne conto dellrsquoinvito di re Dario a recarsi in Persia (Clemente Alessandrino DK 22 A3)

117 R laurenti Eraclito cit pp 268-269118 Kirk ritiene possibile che il non altrimenti noto Melancoma citato nella testimo-

nianza di Clemente possa essere il Komas che fu tiranno alla fine del VI secolo aC (GS kirk Heraclitus The Cosmic Fragments cit p 13)

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ma nello specifico contesto di Efeso contrasto alla mollezza dei costumi addebitabile alle ricchezze e allrsquoabbrutimento frutto della volgare ignoranza

αἱρεῦνται γὰρ ἓν ἀντὶ ἁπάντων οἱ ἄριστοι κλέος ἀέναον θνητῶνmiddot οἱ δὲ πολλοὶ κεκόρηνται ὅκωσπερ κτήνεαPreferiscono infatti una sola cosa a tutte le altre gli uomini miglio-ri la gloria perenne alle cose mortali I piugrave al contrario vogliono saziarsi come bestie (Clemente Alessandrino DK 22 B29)

H dixit quod Si felicitas esset in delectationibus corporis boves felices diceremus cum inveniant orobum ad comedendumEraclito affermograve che se la felicitagrave consistesse nei piaceri del cor-po diremmo fe l ic i i buoi quando t rovino lent icchie da mangiare (Alberto M DK 22 B4)

ἑτέρα γὰρ ἵππου ἡδονὴ καὶ κυνὸς καὶ ἀνθρώπου καθάπερ Ἡ φησιν ὄ ν ο υ ς σ ύ ρ μ α τ rsquo ἂ ν ἑ λ έ σ θ α ι μ ᾶ λ λ ο ν ἢ χ ρ υ σ ό ν middot ἥδιον γὰρ χρυσοῦ τροφὴ ὄνοιςIl piacere del cavallo del cane e dellrsquouomo sono in effetti diversi come sostiene Eraclito g l i as ini prefer i rebbero i l foraggio al l rsquooro (Aristotele DK 22 B9)

Sentenze che insistono sullrsquoopposizione tra natura umana e natu-ra animale per condannare quei comportamenti che disdegnando lrsquoeccellenza della laquogloria perenneraquo (κλέος ἀέναον) scadono nel puro godimento materiale bestiale lrsquoaccenno al κλέος evoca lrsquoeti-ca aristocratica della guerra che puograve intravedersi in B53

πόλεμος πάντων μὲν πατήρ ἐστι πάντων δὲ βασιλεύς καὶ τοὺς μὲν θεοὺς ἔδειξε τοὺς δὲ ἀνθρώπους τοὺς μὲν δούλους ἐποίησε τοὺς δὲ ἐλευθέρουςIl conflitto di tutte le cose egrave padre di tutte re e alcuni rivelograve dei altri uomini gli uni fece schiavi gli altri liberi (Ippolito DK 22 B53)

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dove πόλεμος egrave cifra universale di uno scontro che domina a tut-ti i livelli nella vita discriminando senza appello la divisione in θεοί e ἄνθρωποι δούλοι e ἐλεύθεροι nella concezione greco-arcaica a fondamento di ogni ordinamento119 si rifletterebbe allora nella necessaria differenziazione sociale e politica allrsquointerno della πόλις120 normata dal νόμος A πόλεμος in effetti Eraclito acco-sta ἔρις (contesa discordia)

εἰδέναι δὲ χρὴ τὸν πόλεμον ἐόντα ξυνὸν καὶ δίκην ἔριν καὶ γινόμενα πάντα κατ΄ ἔριν καὶ χρεώνBisogna sapere che il conflitto egrave comune e la giustizia contesa e che tutto accade secondo contesa e necessitagrave (Origene DK 22 B80)

rivelando di entrambi universalitagrave (πόλεμος ξυνὸς) e feconditagrave ge-neratrice121 (γινόμενα πάντα κατ΄ ἔριν) ἔρις egrave δίκη cosigrave tutto quanto accade laquosecondo contesaraquo accade anche laquocome si conviene ed egrave giustoraquo (κατὰ χρεών) In questo senso Eraclito avrebbe inteso lo scenario cosmico come proiezione delle relazioni conflittuali ti-piche delle lotte cittadine (a partire ovviamente dalla personale esperienza in Efeso) filtrandone i processi attraverso un lessi-co dallrsquoimmediata valenza politico-sociale (contesa-giustizia) Secondo lrsquoindizio fornito da Diodoto il macrocosmo - unico e co-mune (ἕνα καὶ κοινὸν κόσμον Aeumltius DK 22 A10) ndash sarebbe proie-zione dellrsquoassetto politico propugnato dallrsquoEfesio (forse quello che Ermodoro aveva tentato di implementare) riconoscerne il λόγος il discorso ma anche la proposta politica sarebbe stato dunque discri-minante Alla sua diretta valenza civile potrebbero alludere quei testi in cui essenziale egrave lo stigma dellrsquoincomprensione dei laquomoltiraquo e delle conseguenti distorsioni

119 W JaeGer The Theology of the Early Greek Philosophers (1947) trad it La teologia dei primi pensatori greci Firenze La Nuova Italia 1961 p 184

120 Si veda il commento di Marcovich eraclito Frammenti cit p 104121 Mondolfo in E Zeller ndash r mondolfo La filosofia dei greci nel suo sviluppo

storico Parte I I Presocratici Volume IV Eraclito a cura di R mondolfo Firenze La Nuova Italia 1961 p 104

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Dario Zucchello

ὁ Ἡ φησι τοῖς ἐγρηγορόσιν ἕνα καὶ κοινὸν κόσμον εἶναι τῶν δὲ κοιμωμένων ἕκαστον εἰς ἴδιον ἀποστρέφεσθαιE dice che per coloro che sono desti il mondo egrave unico e comune invece ciascuno di coloro che dormono ritorna a un proprio mondo privato (Plutarco DK 22 B89)

διὸ δεῖ ἕπεσθαι τῷ ξυνῷ τοῦ λόγου δ΄ ἐόντος ξυνοῦ ζώουσιν οἱ πολλοὶ ὡς ἰδίαν ἔχοντες φρόνησινperciograve si deve seguire ciograve che egrave comune ma pur essendo il logos comune i piugrave vivono come se avessero un intendimento privato (Sesto Empirico DK 22 B2)

Forzando lrsquoideale esiodeo di giustizia Eraclito scinde cosigrave ἔρις (competizione civile e costruttiva) e ὕβρις (violenza sopraffattri-ce) facendo di Dike norma vincolante a livello cosmico

Δίκης ὄνομα οὐκ ἂν ἤιδεσαν εἰ ταῦτα μὴ ἦνNon conoscerebbero il nome di Dike se queste cose [conflitto ingiustizia] non fossero [esistessero] (Clemente Alessandrino DK 22 B23)

Si tratta in fondo di unrsquoipotesi di lettura sostenuta da riscontri nei frammenti di altri autori arcaici (Anassimandro in primis) che con-sente di precisare un aspetto della polemica eraclitea

καὶ Ἡ ἐπιτιμᾶι τῶι ποιήσαντι laquoὡς ἔ ρ ι ς ἔκ τε θεῶν καὶ ἀνθρώπων ἀπόλοιτοraquo [XVIII 107]middot οὐ γὰρ ἂν εἶναι ἁ ρ μ ο ν ί α ν μὴ ὄντος ὀξέος καὶ βαρέος οὐδὲ τὰ ζῶια ἄνευ θήλεος καὶ ἄρρενος ἐναντίων ὄντωνEraclito biasima il poeta ltOmerogt che scrisse laquoSparisca la discor-dia tra gli dei e tra gli uominiraquo (Iliade XVIII 107) Non ci sarebbe infatti armonia se non ci fossero acuto e grave neacute ci sarebbero i vi-venti se non ci fossero femmina e maschio (Eudemo DK 22 A22)

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

ma soprattutto la tesi centrale nei frammenti secondo cui produ-zione e unitagrave del tutto passano attraverso la relazione tra le oppo-sizioni (πάντα κατrsquo ἔριν γίνεσθαι) Compito del λόγος egrave appunto illustrare tale formazione (ovvero compagine questo il significato primo di ἁρμονία122) e dunque rilevare come senza la costanza della tensione non vi sarebbe possibilitagrave di ordinamento

λόγον ἐκ τῆς ἐναντιοδρομίας δημιουργὸν τῶν ὄντωνlogos artefice delle cose che sono dal concorso degli opposti (Aeumltius DK 22 A8)

καὶ ὁ κυκεὼν διίσταται ltμὴgt κινούμενοςanche il ciceone si decompone se non egrave mosso (Teofrasto DK 22 B125)

τὸ ἀντίξουν συμφέρον καὶ ἐκ τῶν διαφερόντων καλλίστην ἁρμονίανciograve che egrave opposto concorda e dalle cose in contrasto scaturisce lrsquoarmonia piugrave bella (Aristotele DK 22 B8)

Frammenti in cui puograve avvertirsi anche lrsquoespressione immediata di una drammatica ed eroica visione della lotta politica e della sua composizione ovvero di una legge universale cui ricondurre come evidenza parziale anche i conflitti della πόλιςBencheacute appaia esagerato intendere la discriminazione tra cittadi-ni efesi come laquotema centrale allrsquointerno della trattazione culturale eraclitearaquo123 e dunque ridurne la prospettiva cosmica a mera siste-matizzazione dellrsquoordinamento civile riformato da Ermodoro egrave tut-tavia probabile che quel contesto possa aiutare a determinare il si-gnificato del presunto atteggiamento aristocratico di Eraclito Cosigrave quando attacca gli Efesi proprio per aver allontanato Ermodoro la scelta espressiva egrave indicativa

122 Una pertinente puntualizzazione in V Macchioro Zagreus cit pp 417-422123 Ibi p 53

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ἡμέων μηδὲ εἷς ὀνήιστος ἔστω εἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνlaquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altriraquo (Strabone DK 22 B121)

Il superlativo ὀνήιστος non veicola lrsquoidea di valore (in senso mili-tare) o di eminenza aristocratica piuttosto lrsquoidea di aiuto di utilitagrave insomma Ermodoro egrave politico da prediligere per il giovamento che puograve garantire con consiglio e azione alla comunitagrave il suo allon-tanamento appare conseguenza della cecitagrave e immaturitagrave dei con-cittadiniAnalogamente quando degli Efesi stigmatizza il vizio che deriva dal lusso

μὴ ἐπιλίποι ὑμᾶς πλοῦτος ἔφη Ἐφέσιοι ἵνrsquo ἐξελέγχοισθε πονηρευόμενοιnon vi abbandoni mai o Efesi la ricchezza affincheacute possiate ma-nifestare il vostro agire malvagio (Tzetze DK 22 B125a)

egrave possibile che Eraclito richiami quella stessa sobrietagrave suggeri-ta secondo quanto riferito da Polemone alle donne ioniche da Ermodoro

Πολέμων παρὰ Ἑρμοδώρῳ γεγράφθαι φησίmiddotraquoὑποδήματα δὲ φορεῖν τὴν ἐλευθέρην Σκυδικὰς λευκὰς καὶ μασθλητίναςraquoPolemone dice che in Ermodoro egrave scritto laquola donna libera porta calzature scitiche bianche e di cuoioraquo (Polemone Fragmenta 96)

Sostenitore di una riforma dei costumi che frenasse la fiacchezza indotta dal lusso (ἁβροσύνη)124 e (forse) preparasse al confronto con lrsquoinvasore persiano125 Ermodoro appare agli occhi di Eraclito vittima non di un particolare gruppo sociale o politico ma di una diffusa (volgare a prescindere dallrsquoappartenenza sociale) ignoran-za della misura della ragione e della legge che giustifica lrsquoinsi-stenza eraclitea su λόγος νόμος e κόσμος ma anche sullrsquoautocon-trollo individuale e collettivo

124 R laurenti Eraclito cit p 16125 i PoZZoni Eraclito de-crittato cit p 58

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

θυμῶι μάχεσθαι χαλεπόνmiddot ὃ γὰρ ἂν θέληι ψυχῆς ὠνεῖταιDifficile lottare contro il desiderio ciograve che vuole infatti prende a prezzo dellrsquoanima (Plutarco DK 22 B85)

τὸ τοῖς τυχοῦσιν ἀρκεῖσθαι καὶ μὴ δεῖσθαι τῶν πολυτελῶν ἐν εἰρήνηι καὶ ὁμονοίαι διατηρεῖ τὰς πόλειςlrsquoaccontentarsi di ciograve che si trova e il non aver bisogno di cose costose conservano la cittagrave in pace e in concordia (DK 22 A3b)

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

il raro βόρβορος in B13) allude forse ai misteri come conferme-rebbero due distinti passi platonici (Fedone 69 c3-7 Repubblica 533 d1-339)Egrave legittimo dunque leggere questi passaggi come rifiuto della tra-dizione dei Misteri e dei culti iniziatici forse della stessa regalitagrave sacerdotale familiare con un rovesciamento di prospettiva (il fan-go in questo caso gettato sugli iniziati e non sui non-iniziati40) che possiamo riconoscere eracliteo Ma non egrave da escludere anche in questo caso che lrsquoEfesio puntasse a rilevare lrsquoinsensatezza di una pratica collettiva che risultava superficiale e meccanica per cogliere lrsquoessenza religiosa di quei riti catartici era necessario su-perarne lrsquoapparenza Lrsquoindicazione di continuitagrave tra vita e morte (implicita probabilmente nellrsquoidentificazione di Dioniso e Ade in B15 ὡυτὸς δὲ Ἀίδης καὶ Διόνυσος) potrebbe in questo senso es-sere decisivaEgrave un fatto comunque che i gesti e i contesti sottolineati nelle te-stimonianze

ἀνέθηκε δrsquo αὐτὸ εἰς τὸ τῆς Ἀρτέμιδος ἱερόνdepose ltlo scrittogt nel tempio di Artemide (Diogene Laerzio DK 22 A16)

ἀναχωρήσας δὲ εἰς τὸ ἱερὸν τῆς Ἀρτέμιδος μετὰ τῶν παίδων ἠστραγάλιζενmiddot περιστάντων δrsquo αὐτὸν τῶν Ἐφεσίων laquoτί ὦ κάκιστοι θαυμάζετεraquo εἶπενmiddotraquoἢ οὐ κρεῖττον τοῦτο ποιεῖν ἢ μεθrsquo ὑμῶν πολιτεύεσθαιraquoRitiratosi presso il tempio di Artemide giocava a dadi con i fan-ciulli e dal momento che gli Efesi lo attorniavano cosigrave parlograve laquoDi che cosa vi meravigliate o pessimi Non egrave forse meglio fare ciograve che partecipare alla vita della cittagrave con voiraquo (Diogene Laerzio DK 22 A13)

39 Il commentatore neoplatonico Olimpiodoro segnala come in questo caso Platone parafrasi un detto orfico secondo Mario Vegetti (Platone Repubblica a cura di m veGetti Milano BUR Rizzoli 2007 pp 362-363 note 13-14) si tratterebbe di allusioni orfico-eleusine

40 Su questo punto r di GiusePPe La mistica del fuoco in Eraclito lrsquoOscuro na-scita della filosofia dallo spirito del sacrificio in Eraclito la luce dellrsquoOscuro cit p 121 nota 40

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cosigrave come quelli che possiamo ancora intravedere impliciti nelle stesse citazioni

καὶ τοῖς ἀγάλμασι δὲ τουτέοισιν εὔχονται ὁκοῖον εἴ τις δόμοισι λεσχηνεύοιτο οὔ ltτι γινώσκων θεοὺς οὐδrsquo ἥρωας οἵτινές εἰσιgtE rivolgono ancora preghiere a queste statue come chi volesse conversare con i muri neacute conoscono affatto chi siano gli dei e gli eroi (Aristocrito DK 22 B5)

[] ὅκωσπερ ltπῦρgt ὁπόταν συμμιγῆι θυώμασιν ὀνομάζεται καθrsquo ἡδονὴν ἑκάστουcome il fuoco quando si mescola con gli odori egrave nominato secon-do lrsquoaroma di ognuno (Ippolito DK 22 B67)

suggeriscano di considerare intenzionale lrsquointegrazione dello scrit-to in un contesto simbolico e semantico di tipo religioso (in cui forse era sottinteso un riconoscimento ancorcheacute parziale dei culti cittadini ed ellenici41) che egrave ora da determinare

Zeus Core e Dioniso

Lrsquoelenco di B14 (νυκτιπόλοι μάγοι βάκχοι λῆναι μύσται) e altri segnali che abbiamo registrato nelle citazioni eraclitee sug-geriscono che i fenomeni religiosi in discussione siano soprattutto quello eleusino e quelli orfici e dionisiaci42 evocati rispettivamente

41 Egrave questa la tesi di G fornari Immortalimortali cit p 14742 chh kahn The Art and Thought of Heraclitus Cambridge Cambridge

University Press 1979 pp 262-263 Mi sono interessato di questi fenomeni in d Zucchello Contemplazione e destino aspetti della religione greca in ldquoAnnuario del Ginnasio Liceo lsquoA Voltarsquo ndash 1995-2000rdquo Como Pubblicazioni del Liceo ldquoA Voltardquo 2001 pp 92-117 (Versione digitale httpwwwnoeinnetoriginicontemplazione_destinopdf) Sulla questione egrave oggi essenzia-le la consultazione di f Graf Orfeo Eleusis y Atenas in A BernaBeacute y f casadesuacutes (coords) Orfeo y la tradiciacuteon oacuterfica Un reencuentro I Madrid Akal 2008 pp 671-696 e ai JimneacuteZ san cristoacuteBal Orfismo y Dionisismo ibi pp 697-727 Una sintesi molto chiara anche in A BernaBeacute Orphisme et Preacutesocratiques bilan et perspectives drsquoun dialogue complexe in A laks et c louGuet (eacuteds) Qursquoest-ce que la Philosophie Preacutesocratique What is Presocratic Philosophy Villeneuve drsquoAscq (Nord) Presses Universitaires du

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

nellrsquouso di termini come μύσται e βάκχοιλῆναι che ritroviamo collegati43 non a caso anche nella laminetta funeraria di Ipponio una delle attestazioni piugrave antiche (fine V secolo aC) dellrsquoesistenza di iniziazioni (e relative rappresentazioni escatologiche) riconduci-bili al culto orficoDioniso-Zagreo ndash la cui vicenda sarebbe al centro della narrazione orfica44 - era designato come νυκτιπόλος (laquoche va nella notteraquo Euripide I cretesi fr 79 11) ed egrave dunque possibile che νυκτιπόλοι sia una modalitagrave per riferirsi ai suoi adepti Lo stesso dio in quanto figlio di PersefoneCore appare al centro del mito fondante il culto cui allude lrsquoespressione τὰ μυστήρια (B14) utilizzata appunto per la festivitagrave dedicata a Demetra e Core in Eleusi come risulta anche dalla testimonianza (tarda) di Ippolito

[] αὐτὸς ὁ ἱεροφάντης [] εὐνουχισμένος δὲ διὰ κωνείου καὶ πᾶσαν ἀπηρτημένος τὴν σαρκικὴν γένεσιν νυκτὸς ἐν ltἘgtλευσῖνι ὑπὸ πολλῷ πυρὶ τελῶν τὰ μεγάλα καὶ ἄρρητα μυστήρια βοᾷ καὶ κέκραγε λέγωνmiddotraquoἱερὸν ἔτεκε πότνια κοῦρον Βριμὼ Βριμόνraquo []Lo ierofante in persona [hellip] che si egrave reso impotente con la cicuta e si egrave staccato da ogni generazione carnale di notte a Eleusi in mezzo alla luce delle fiaccole nel compiere il rituale dei grandi e ineffabili misteri grida e urla proclamando laquoBrimograve Signora ha generato il sacro fanciullo Brimoacutesraquo [hellip] (Ippolito Confutazione di tutte le eresie V 8 40)45

Ippolito rimanda evidentemente alla rievocazione ndash mimata ma non consumata (donde la sottolineatura dellrsquoimpotenza procurata e del distacco dalla carnalitagrave) tra lo ierofante di Eleusi e la sacerdotessa di Demetra - dello ἱερὸς γάμος tra Zeus e Persefone (πότνια Βριμὼ) da cui secondo il mito sarebbe nato il laquosacro fanciulloraquo (ἱερὸς κοῦρος) Dioniso designato come Βριμός (letteralmente laquotremen-

Septentrion 2002 pp 205-24743 Come segnala f Graf Orfeo Eleusis y Atenas cit p 67144 Una recente rivalutazione della centralitagrave di tale mito (Dioniso e i Titani) in seno

allrsquoorfismo in A BernaBeacute El mito orfico de Dioniso y los Titanes in A BernaBeacute y f casadesuacutes (coords) Orfeo y la tradiciacuteon oacuterfica cit I pp 591-607

45 G colli La sapienza greca Volume I cit pp 114-115

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do potenteraquo)46 Le Rane di Aristofane suggeriscono la connessione tra misteri eleusini e culto dionisiaco descrivendo la catabasi di Dioniso il testo infatti sottolinea il destino felice degli iniziati mentre nellrsquooltretomba in una probabile parodia della processione di Eleusi inneggiano al loro dio Iachkos (Rane 448-459) da iden-tificare anche secondo testimonianze antiche con Bacco-DionisoLa denuncia (B14) dei laquomisteriraquo - che laquoiniziano allrsquoempietagraveraquo (ἀνιερωστὶ μυεῦνται) - egrave da leggersi probabilmente in relazio-ne a determinati aspetti cultuali ridicolizzati (B68) come laquorime-diraquo (ἄκεα ) forse lrsquoaccostamento tra νυκτιπόλοι βάκχοι λῆναι μύσται allude alle manifestazioni sessuali (riti fallici e inni inve-recondi) cui si riferisce Giamblico nel contesto di B68 (laquonel cor-so dei riti sacri attraverso la contemplazione e lrsquoascolto di cose osceneraquo ἔν τε τοῖς ἱεροῖς θεάμασί τισι καὶ ἀκούσμασι τῶν αἰσχρῶν) e che Eraclito stigmatizza espressamente come laquoinde-cenzaraquo (ἀναιδείη B15) nei riti in onore di Dioniso

εἰ μὴ γὰρ Διονύσωι πομπὴν ἐποιοῦντο καὶ ὕμνεον ἆισμα αἰδοίοισιν []Se in effetti non fosse per Dioniso che fanno processione e cantano lrsquoinno alle vergogne [] (B15)

Allusioni sessuali drsquoaltra parte non erano estranee come abbiamo segnalato al complesso dellrsquoevento eleusino (per ufficio familiare probabilmente ben noto a Eraclito) Ma non era forse solo lrsquoin-trinseca spudoratezza e sfrenatezza del dionisismo (cui alludono i verbi μαίνομαι καὶ ληναΐζω) a essere oggetto dellrsquoattenzione eraclitea potrebbero esserlo state secondo la testimonianza di Giamblico (B68) soprattutto le pretese catartiche ed escatologi-che di tali iniziazioni Esse si proponevano infatti come soluzione dei mali (ὡς ἐξακεσόμενα τὰ δεινὰ)47 il percorso rituale doveva coinvolgere lrsquoiniziato familiarizzandolo con il dio e facendogli esperire le sue vicissitudini48 per culminare nella conquista di una

46 Sulla questione la nota di Colli ibi p38747 Una prospettiva ben evidenziata in un (posteriore) passo euripideo (Baccanti

73-77)48 Su questo punto ai JimneacuteZ san cristoacuteBal Orfismo y Dionisismo cit pp 712-

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

superiore condizione di beatitudine una trasformazione tempora-nea operata attraverso lrsquolaquoentusiasmoraquo (ἐνθουσιασμός) la posses-sione (μανία) divinaAnche allrsquointerno della tradizione eleusina probabilmente in rela-zione e continuitagrave con antiche tradizioni propiziatorie che celebra-vano il ciclo delle messi49 doveva registrarsi analoga aspirazione a coniugare iniziazione rituale50 e atto contemplativo (ἐποπτεία) con la connessa soteriologia (Omero Inno a Demetra 480-482) nella partecipazione al rito lrsquoiniziato doveva accogliere la promes-sa della sua rinascita e dunque prepararsi a una serena accettazione della morte in quanto necessario trapasso a un (non meglio preci-sato) destino privilegiato51 Allo stesso nesso salvifico (tra τελεταί e αἶσα) puntano una testimonianza di Isocrate (Panegirico 28) e probabilmente un frammento di Pindaro (ὄλβιοι δrsquo ἅπαντες αἴσᾳ λυσιπόνων τελετᾶν fr 131a) che sembra muoversi tra la promes-sa di beatitudine documentata nel mito di fondazione dei misteri e la prospettiva escatologica attribuita allrsquoorfismoAd analoga associazione misterica tra vita e morte alluderebbe ap-punto il rilievo di B15 circa lrsquoidentitagrave di Dioniso e Ade (ὡυτὸς δὲ Ἀίδης καὶ Διόνυσος)52 senza la consapevolezza (religiosa) di tale coincidenza sarebbero stati vani i presunti laquorimediraquo (ἄκεα ) rituali (B68) per le anime di fronte alla sciagura della nascita (τὰς ψυχὰς ἐξάντεις ἀπεργαζόμενα τῶν ἐν τῆι γενέσει συμφορῶν) Proprio Giamblico (DK 22 B69) ndash come sopra rilevato - accenna a un reale interesse dellrsquoEfesio per una forma di sacrificio (θυσία) e autentica κάθαρσις che possiamo effettivamente inquadrare nella

71349 Wkc Guthrie The Greeks and their Gods (1950) trad it I Greci e i

loro dei Bologna Il Mulino 1987 pp 347-8 Sul fenomeno dei misteri an-che I chirassi colomBo La religione greca Roma-Bari Laterza 19942 D saBBatucci Saggio sul misticismo greco Roma-Bari Laterza 19792 F Graf I culti misterici in I Greci 22 Torino Einaudi 1997

50 La μύησις preliminare laquoazioniraquo (τὰ δρώμενα probabilmente la rappresenta-zione della sacra unione tra Zeus e Core) laquooggetti mostratiraquo (τὰ δεικνύμενα forse la spiga di grano simbolo di fertilitagrave) laquoformule recitateraquo (τὰ λεγόμενα)

51 Le religioni dei Misteri Volume I Eleusi Dionisisimo Orfismo a cura di P scarPi Fondazione Lorenzo Valla Milano Mondadori 2002 p 555

52 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 60

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ricercatezza sacrale del contesto e dei gesti attribuitigli nelle testi-monianzeA differenza del culto dionisiaco quello orfico sembra presupporre una teologia e una precettistica costituendosi quindi con i tratti di una religione53 in questo caso non egrave una forma di contatto diretto con il dio (entusiasmo) a ldquotrasformarerdquo lrsquoiniziato nel corso del rito ma una conquista conoscitiva a mutare il destino ultraterreno della sua anima Un sapere escatologico egrave essenziale alle τελεταί orfi-che conoscenza della natura dellrsquoanima della sua situazione nel mondo delle sue possibilitagrave di emanciparsi dalla condizione mor-tale54 In questo senso a dispetto della salvezza terrena sperimen-tata nella possessione dionisiaca per il fedele orfico la salvezza si produce nellrsquoal-di-lagrave attraverso una peculiare esperienza catartica in questo mondo55Quella che appare come polemica di Eraclito nei confronti dei feno-meni di culto cui si collegano alcune delle figure (βάκχοι λῆναι μύσται) evocate nei frammenti potrebbe dunque celare solo un at-tacco al grossolano simbolismo sessuale (Eleusi) e alla oscena ri-tualitagrave (dionisismo) di quelle forme religiose e piugrave specificamente una netta condanna della superstiziosa fiducia nel vincolo magico tra gesti rituali e destino dopo la morte (donde la possibile connessione con i μάγοι) e in generale della concezione del nesso vita-morte che esse incarnano56 Lrsquoatteggiamento ostile dellrsquoEfesio potrebbe in questo senso non essere stato dettato dal suo aristocratico conser-vatorismo neacute dal suo radicale razionalismo57 ma da una sensibilitagrave religiosa che possiamo (a certe condizioni) accostare allrsquoorfismo58 sfruttando le potenziali allusioni dei frammenti al linguaggio delle ldquoiniziazionirdquo e alle relative gerarchie (coloro che hanno ascoltato e compreso la parola coloro che lrsquoascoltano per la prima volta e non

53 WKC Guthrie Orpheus and Greek religion Princeton University Press Princeton 19932 p 206

54 ai JimneacuteZ san cristoacuteBal Orfismo y Dionisismo cit p71355 Ibi pp 722-72356 chh kahn The Art and Thought of Heraclitus cit pp 362-36357 Ibidem58 Ancora interessante ancorcheacute riduttiva la lettura di Macchioro V Macchioro

Eraclito Nuovi studi sullrsquoorfismo Bari Laterza 1922 e Id Zagreus cit

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

la intendono e coloro che lrsquohanno ascoltata)59 ma anche a figure ed elementi piugrave specifici della lezione orfica60Cosigrave per esempio si possono cogliere cenni escatologici nelle (enigmatiche) citazioni di Plutarco e Clemente

νέκυες γὰρ κοπρίων ἐκβλητότεροιI cadaveri son da gettare piugrave del letame (Plutarco DK 22 B96)

ἄνθρωπος ἐν εὐφρόνηι φάος ἅπτεται ἑαυτῶι [ἀποθανὼν] ἀποσβεσθεὶς ὄψεις ζῶν δὲ ἅπτεται τεθνεῶτος εὕδων [ἀποσβεσθεὶς ὄψεις] ἐγρηγορὼς ἅπτεται εὕδοντοςNella notte lrsquouomo accende a se stesso una luce quando gli occhi sono spenti Da vivo in vero egrave in contatto con il morto quando dorme [quando gli occhi sono spenti] da sveglio egrave in contatto con il dormiente (Clemente Alessandrino DK 22 B26)

ἀνθρώπους μένει ἀποθανόντας ἅσσα οὐκ ἔλπονται οὐδὲ δοκέουσινCose che non sperano neacute immaginano aspettano gli uomini una volta morti (Clemente Alessandrino Plutarco DK 22 B27)

I gesti - laquogettare via i cadaveriraquo (νέκυς ἐκβάλλω) laquonella notte ac-cendere una luceraquo (ἐν εὐφρόνηι φάος ἅπτομαι) ndash e gli accostamenti ndash νέκυεςκοπρία ζῶνἐγρηγορὼς εὕδωντεθνεῶτος ndash suggeriscono che per Eraclito lrsquoanima sarebbe vita e valore del corpo (B96)61 la morte rappresentando per essa liberazione dal vincolo carnale (B27) il ricorso allrsquoincrocio studiato di espressioni che veicolano stati con-trastanti (vivo-morto luce-oscuritagrave veglia-sonno) si sottolinea la costante contiguitagrave e compresenza nella condizione umana della polaritagrave vita-morte (Dioniso-Ade)62Allrsquoidea di giudizio puograve forse ricollegarsi unrsquoulteriore citazione di Ippolito

59 Ciograve potrebbe riflettere i gradi dellrsquoiniziazione misterica ἐποπτεία μύησις e ἀμύητοι secondo la tesi di G Thomson citato in R laurenti Eraclito cit p 80

60 V Macchioro Zagreus cit pp 393-39561 Per il contesto e la significazione orfica del frammento ibi p 40162 Analogamente a quanto riscontriamo in relazione al nesso anima-corpo nel

contemporaneo Pindaro (fr 131b)

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λέγει δὲ [Ἡράκλειτός] καὶ σαρκὸς ἀνάστασιν ταύτης ltτῆςgt φανερᾶς ἐν ἧι γεγενήμεθα καὶ τὸν θεὸν οἶδε ταύτης τῆς ἀναστάσεως αἴτιον οὕτως λέγωνmiddot ἔ ν θ α δ rsquo ἐ ό ν τ ι ἐ π α ν ί σ τ α σ θ α ι κ α ὶ φ ύ λ α κ α ς γ ί ν ε σ θ α ι ἐ γ ε ρ τ ὶ ζ ώ ν τ ω ν κ α ὶ ν ε κ ρ ῶ ν Eraclito afferma che vi egrave resurrezione della carne che percepia-mo in cui siamo nati e che il dio egrave causa di questa resurrezione esprimendosi in questo modo Davant i a colui che egrave lagrave s i levano e diventano vigi l i custodi dei vivi e dei mort i (Ippolito DK 22 B63)

che puograve intendersi come riferimento al governo divino (di Ade63) sulle anime dopo la morteMa nella prospettiva di un possibile confronto a distanza con le credenze orfiche64 risulta particolarmente interessante B62 soprat-tutto se ne accettiamo lrsquointerpretazione di Sesto Empirico

ἀθάνατοι θνητοί θνητοὶ ἀθάνατοι ζῶντες τὸν ἐκείνων θάνατον τὸν δὲ ἐκείνων βίον τεθνεῶτεςImmortali mortali mortali immortali vivendo di quelli la morte di quelli la vita morendo (Ippolito DK 22 B62)

ὁ δὲ Ἡράκλειτός φησιν ὅτι καὶ τὸ ζῆν καὶ τὸ ἀποθανεῖν καὶ ἐν τῷ ζῆν ἡμᾶς ἐστι καὶ ἐν τῷ τεθνάναιmiddot ὅτε μὲν γὰρ ἡμεῖς ζῶμεν τὰς ψυχὰς ἡμῶν τεθνάναι καὶ ἐν ἡμῖν τεθάφθαι ὅτε δὲ ἡμεῖς ἀποθνῄσκομεν τὰς ψυχὰς ἀναβιοῦν καὶ ζῆνEraclito afferma che il vivere e il morire sono presenti nella nostra vita e nella ltnostragt morte mentre noi viviamo infatti le nostre anime sono morte e sepolte in noi quando invece noi moria-mo le ltnostregt anime tornano in vita e vivono (Sesto Empirico Schizzi pirroniani III 230)

63 Cosigrave Tonelli eraclito Dellrsquoorigine cit p 17764 Che certamente non deve indurre alla tentazione di ridurre alla sola chiave

religiosa il discorso dellrsquoEfesio (come a nostro avviso erroneamente fece Macchioro) Su questo punto le raccomandazioni di F casadesuacutes Bordoy Heraacuteclito y el orfismo in A BernaBeacute y f casadesuacutes (coords) Orfeo y la tra-diciacuteon oacuterfica cit II pp 1099 ss

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

Lrsquoeco religiosa non egrave in vero lrsquounica che possa cogliersi nel te-sto che sembra congegnato a chiasmo (come altri) con mirabile accuratezza una cura che fa sospettare lrsquointenzione complessa di sfruttare lrsquoesemplaritagrave dello specifico rilievo di tensioni convergen-ti per rinviare allrsquouniversale contesto dellrsquoarmoniosa unione dei contrari65

ταὐτό τrsquo ἔνι ζῶν καὶ τεθνηκὸς καὶ [τὸ] ἐγρηγορὸς καὶ καθεῦδον καὶ νέον καὶ γηραιόνmiddot τάδε γὰρ μεταπεσόντα ἐκεῖνά ἐστι κἀκεῖνα πάλιν μεταπεσόντα ταῦταLa stessa cosa egrave il vivente e il morto lo sveglio e il dormirente il giovane e il vecchio queste cose infatti mutando son quelle e quelle di nuovo mutando sono queste (Plutarco DK 22 B88)

La suggestione orfica egrave tuttavia forte66 come allusione (i) alla coincidenza di caducitagrave (umana) e immortalitagrave (divina dellrsquoanima) di morte (liberazione dellrsquoanima dalla prigione corporea) e rinasci-ta (reincarnazione dellrsquoanima) e quindi di morte (del corpo) e vita (dellrsquoanima) ovvero piugrave specificamente (ii) allo stesso Dioniso dio che muore immortale mortale dio che vive la condizione (e dunque la morte) dei mortali o (iii) agli iniziati (mortali) alla loro liberazione dal ciclo nascita-morte (riconquista della natura divina immortale) conseguenza della loro identificazione con il dio del loro morire la sua vita67A suggerire un ripensamento della posizione religiosa di Eraclito egrave oggi tuttavia uno dei piugrave importanti ritrovamenti papiracei dellrsquoul-timo secolo (1962) il sapiente di Efeso vi egrave infatti direttamente nominato e citato in un esplicito contesto religioso orfico

65 Su questo la cauta valutazione di Casadesuacutes ibidem66 Come non egrave sfuggito alla tradizione da K reinhardt Parmenides und die

Geschichte die griechischen Philosophie (1916) Frankfurt aM Vittorio Klostermann 19854 p 196 al recente The Texts of Early Greek Philosophy The Complete Fragments and Selected Testimonies of the Major Presocratics trans-lated and edited by DW Graham Part I Cambridge CUP 2010 pp 192-193 passando per WKC Guthrie A History of Greek Philosophy cit p 478

67 Per questo aspetto V Macchioro Zagreus cit pp 414-415

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Dario Zucchello

Exucursus Eraclito nel Papiro Derveni

Le 26 colonne superstiti del cosiddetto68 Papiro Derveni - un rotolo (parzialmente distrutto dal fuoco di una pira) risalente allrsquoincirca al periodo 350-300 aC69 ma contenente un testo da datare probabilmente intorno alle fine del V secolo aC70 ndash possono sostanzialmente suddividersi in due sezioni la prima offre istruzio-ni rituali e indicazioni escatologiche (colonne 1-6 con una ripre-sa alla colonna 20) lrsquoaltra lrsquoesegesi allegorica di un piugrave antico e sconosciuto poema (esametrico) attribuito a Orfeo le cui citazioni evocano frammenti delle rapsodie e degli inni conservati sotto quel nome71 (egrave stato ipotizzato possa trattarsi di una versione sintetica della teogonia orfica nota come Protogonos Theogony composta intorno alla fine del VI secolo aC72)Sebbene nel commento possano facilmente individuarsi echi della cultura naturalistica del V secolo aC (Anassagora e Diogene di Apollonia in particolare) accanto al nome di Orfeo lrsquounico con-servato egrave appunto quello di Eraclito (laquoche parla come uno che fa discorsi sacriraquo ὅσπερ ἴκελα ἱερολόγωι λέγων) e a parte un espli-cito riferimento (col XXII) agli Ὕμνοι (orfici) il suo egrave lrsquounico

68 Dal luogo del recupero a pochi chilometri da Salonicco in un sito funerario69 F casadesuacutes El papiro de Derveni in A BernaBeacute y f casadesuacutes (coords)

Orfeo y la tradiciacuteon oacuterfica cit I p 462 Propendono per il 340-320 aC K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction in The Derveni Papyrus edited with Introduction and Commentary by Th kouremenos Gm ParaacutessoGlou k tsantsanoGlou Firenze Olshki Editore 2006 p 9 R radice Introduzione in Allegoristi dellrsquoetagrave classica Opere e frammenti a cura di i ramelli Milano Bompiani 2007 p XIII

70 K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit p 10 Qualche per-plessitagrave su questa datazione egrave espressa da D sider Heraclitus in the Derveni Papyrus in Studies on the Derveni Papyrus edited by a laks and GW most Oxford Clarendon Press 1997 p 138 favorevole a una collocazione nel IV secolo aC

71 Ms funGhi The Derveni Papyrus in Studies on the Derveni Papyrus cit p 27 G BeteGh The Derveni Papyrus Cosmology Theology and Interpretation Cambridge Cambridge University Press 2004 pp 130-131

72 Lrsquoipotesi egrave di ML West The Orphic Poems Oxford Clarendon Press 1983 pp 82 ss Per una discussione K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit pp 25 ss

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

scritto (oltre al poema commentato) di cui sia direttamente citato un passaggio

ἥλιο[ς ]του κατὰ φύσιν ἀνθρω[πηΐου] εὖρος ποδός [ἐστι]τοὺ[ς οὔρου]ς οὐχ ὑπερβάλλωνmiddot ει []ρουσε[[ἐ]κ[βήσετα]ι Ἐρινύε[ς] νιν ἐξευρήσου[σι Δίκης ἐπίκουροι]Il sole secondo natura egrave dellrsquoampiezza di un piede umano e non supera i limiti Se oltrepasseragrave lo scopriranno le Erinni assistenti di Dike (col IV)73

nella tradizione posteriore conservato in due distinte citazioni (ri-spettivamente di Aeumltius e Plutarco) nellrsquoedizione DielsKranz pro-poste come frammenti B3 e B9474

(περὶ μεγέθους ἡλίου) εὖρος ποδὸς ἀνθρωπείουLa grandezza del Sole egrave di un piede umano (DK 22 B3)

ἥλιος γὰρ οὐχ ὑπερβήσεται μέτραmiddot εἰ δὲ μή Ἐρινύες μιν Δίκης ἐπίκουροι ἐξευρήσουσιν[Il Sole non oltrepasseragrave le misure altrimenti le Erinni ministre di Dike lo scoprirebbero (DK 22 B94)

Bencheacute il cotesto della citazione sia piuttosto danneggiato e quindi la ricostruzione approssimativa lrsquoautore appare impegnato a difen-dere la propria convinzione che lrsquoordine della natura sia preservato secondo un preciso disegno provvidenziale la citazione di Eraclito sembra in questo senso funzionale al rilievo dellrsquoequilibrio cosmico tutelato da Dike attraverso il servizio delle Erinni (che sorvegliano il rispetto delle laquomisureraquo μέτρα) nellrsquoidentitagrave del prefissato ciclo

73 Citiamo testo greco e traduzione da Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 900-901 Essi sono basati sostanzialmente sullrsquoedizione G BeteGh The Derveni Papyrus cit tenendo conto di alcune migliorie apportate da The Derveni Papyrus edited with Introduction and Commentary by Th kouremenos Gm ParaacutessoGlou k tsantsanoGlou cit

74 Se egrave valida lrsquoipotesi che il testo di Derveni risalga alla fine del V secolo aC si tratterebbe della piugrave antica citazione dello scritto di Eraclito come segnala G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 325

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Dario Zucchello

solare (giorno e notte)75 cosigrave nel testo papiraceo il sole ndash rigoro-samente vigilato dalla divinitagrave - si rivela essenziale come garanzia dellrsquoordinamento dellrsquouniverso

τροφ[ὸν δὲ λέγων αὐ]τὴν αἰνί[ζε]ται ὅτι [ἅ]σσαὁ ἥλι[ος θερμαίνων δ]ιαλύει ταῦτα ἡ νὺξ ψύχουσασυ[νίστησιν ] ἅσσα ὁ ἥλιος ἐθέρ[μ]Chiamandola (la Notte) laquonutriceraquo (Orfeo) esprime in forma meta-forica che tutto ciograve che il sole scaldando dissolve la notte riuni-sce raffreddando tutte le cose che il sole ha scaldato (col X)76

[] τὰ νῦν ἐόνταὁ θεὸς εἰ μὴ ἤλθελεν εἶναι οὐκ ἂν ἐπόησεν ἥλιον ἐποίησε δὲτοιοῦτογ καὶ τοσοῦτον γινόμενον οἶος ἐν ἀρχῆι τοῦ λόγουδιηγεῖται [] Se il dio non avesse voluto che esistessero le realtagrave ora esistenti non avrebbe creato il sole invece lo ha fatto con caratteristiche e grandezze tali come spiega agli inizi del discorso77 (col XXV)78

Allrsquointerno delle colonne superstiti la citazione non appare acci-dentale echi eraclitei si possono cogliere nei passaggi del com-mento e riflettono forse convergenze tematiche tra i versi del poe-ma e lo scritto dellrsquoEfesioI versi ripresi nel commento insistono in effetti sul governo divino del mondo

[] τὰ δrsquo ἐόντα δ[ηλοῖ]γενέσθαι τοιαῦτ[α] διὰ τοῦτον καὶ γενόμενα ε[ἶναι]ἐν τούτωι π[άντα Ση]μαίνει δrsquo ἐν τοῖς ἔπεσι το[ῖσδε]middotΖεὺς κεφα[λή Ζεὺς μέσ]σα Διὸς δrsquo ἐκ [π]άντα τέτ[υκται] []E chiarisce che le cose esistenti sono divenute tali a causa di

75 Su questo punto D sider Heraclitus in the Derveni Papyrus cit p 14476 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 906-90777 Egrave possibile che il riferimento sia proprio alla colonna IV e al contesto della ci-

tazione eraclitea Dubbi in proposito sono tuttavia stati avanzati da Betegh (G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 327-328)

78 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 922-923

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

questo [Zeus] e tutte le cose che sono venute allrsquoessere esistono in questo lo indica in queste parole laquoZeus egrave il capo Zeus egrave la parte mediana da Zeus tutte le cose risultano costituiteraquo (col XVII)79

marcando il ruolo ordinatore del fuoco (cui il commentatore rico-nosce funzione cosmogonica ed escatologica80)

[] Μοῖραν δrsquo ἐπικλῶσαιλέγοντες τοῦ Διὸς τὴμ φρόνησιν ἐπικυρῶσαιλέγουσιν τὰ ἐόντα καὶ τὰ γινόμενα καὶ τὰ μέλλονταὅπως χρὴ γενέσθαι τε καὶ εἶναι κα[ὶ] παύσασθαιβασιλεῖ δὲ αὐτὸν εἰκάζει (τοῦτο γάρ οἱ προσφέρεινἐφα[ί]νετο ἐκ τῶν λεγομένων ὀνομάτων) λέγων ὧδεmiddotΖεὺς βασιλεὺς Ζεὺς δrsquo ἀρχὸς ἁπάντων ἀργικέραυσος[βασιλέ]α ἔφη εἶναι ὅτι πολλ[ῶν ] ωμ μία[ἀρχὴ κ]ρατεῖ καὶ πάντα τελεῖ [][] E dicendo che la Moira fila dicono che la saggezza di Zeus dispone le cose che esistono quelle che vengono allrsquoessere e quel-le che saranno come devono venire allrsquoessere essere e cessare di esistere E lo assimila ad un sovrano ndash questo infatti tra tutti i nomi che vengono detti gli parve che gli si addicesse maggior-mente ndash dicendo laquoZeus sovrano Zeus che governa su tutte le cose con vivida folgoreraquo Disse che egrave sovrano poicheacute di molti un solo potere prevale e compie tutte le cose [] (col XIX)81

Due aspetti chiaramente accennati a piugrave riprese nei frammenti di Eraclito con analoga direzione della folgore (κεραυνός) tradizio-nale simbolo della giustizia divina ma anche espressione del fuoco piugrave puro (πρηστήρ)82

τῶν τε ζώιων τά τε ἄγρια καὶ ἥμερα τά τε ἐν ἀέρι καὶ ἐπὶ γῆς καὶ ἐν ὕδατι βοσκόμενα γίνεταί τε καὶ ἀκμάζει καὶ φθείρεται τοῖς τοῦ θεοῦ πειθόμενα θεσμοῖςmiddot π ᾶ ν γὰρ ἑ ρ π ε τ ὸ ν π λ η γ ῆ ι ν έ μ ε τ α ι ὥς φησιν Ἡράκλειτος

79 Ibi pp 914-91580 Su questo aspetto si puograve sinteticamente consultare il commento di Ilaria Ramelli

alla col XXVI del papiro in Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp942-94381 Ibi pp 916-91782 eraclito Frammenti cit 297

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Dario Zucchello

Tra gli animali quelli sia selvatici sia domestici che vivono in aria sulla terra e nellrsquoacqua nascono crescono e muoiono se-guendo le leggi del dio sostiene infatti Eraclito che ogni anima-le egrave condot to a l pascolo dal la f rusta (Pseudo-Aristotele [de mundo] DK 22 B11)

γίνεσθαι λέγων οὕτωςmiddot τ ὰ δ ὲ π ά ν τ α ο ἰ α κ ί ζ ε ι κ ε ρ α υ ν ό ς τουτέστι κατευθύνει κεραυνὸν τὸ πῦρ λέγων τὸ αἰώνιον λέγει δὲ καὶ φρόνιμον τοῦτο εἶναι τὸ πῦρ καὶ τῆς διοικήσεως τῶν ὅλων αἴτιον Dice che avviene cosigrave tutte le cose dirige la folgore cioegrave gui-da con la folgore intendendo la folgore come il fuoco eterno Sostiene anche che questo fuoco egrave intelligente e dellrsquoordinamento dellrsquouniverso egrave causa (Ippolito DK 22 B64)

πάντα γάρ φησί τὸ πῦρ ἐπελθὸν κρινεῖ καὶ καταλήψεταιDice infatti che tutte le cose il fuoco giungendo giudicheragrave e con-danneragrave (Ippolito DK 22 B66)

La ricorrenza di καταλαμβάνω83 in analogo contesto repressivo consente lrsquoaccostamento tra πῦρ e Δίκη

Δίκη καταλήψεται ψευδῶν τέκτονας καὶ μάρτυραςDike afferreragrave fabbricatori e testimoni di falsitagrave (Clemente Alessandrino DK 22 B28)

rafforzando lrsquoimpressione che Eraclito non si limiti a sottolineare un equilibrio di elementi o di processi ma alluda in generale alla giustizia divina84 Lrsquointenzione dellrsquoautore del papiro nel citarne il testo potrebbe dunque essere stata quella di collegare i due pilastri della propria esegesi cosmologia ed escatologia85 rivelando cosigrave una prospettiva di lettura cui evidentemente lo scritto dellrsquoEfesio si prestavaAllrsquoesempio di Eraclito potrebbero rinviare alcuni specifici rilievi del commentatore il riconoscimento del valore immediatamente

83 eraclito Frammenti cit p 30384 G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 34385 Ibi p 329

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

enigmatico della poesia e dellrsquoimportanza di comunicare i conte-nuti di maggior pregio (μεγάλα) in modo sibillino per sfuggire a volgari fraintendimenti

ὕ]μνον [ὑγ]ιῆ καὶ θεμ[ι]τὰ λέγο[ντα ] το γὰρ[τῆ]ι ποὴσει [κ]αὶ εἰπεῖν οὐχ οἶον τ[ε ἅμα τὴν ὀ]νομάτων[θέ]σιγ καὶ τ[ὰ] ῥηθέντα ἔστι δὲ ξ[ένη τις ἡ] πόησις[κ]ᾳὶ ἀνθρώ[ποις] αἰνι[γμ]ατώδης [ὁ δ]ὲ [Ὀρφεὺ]ς αὐτοῖς[ἐ]ρίστrsquo αἰν[ίγμα]τα οὐκ ἤθελε λέγειν [ἐν αἰν]ίγμας[ι]ν δὲ[μεγ]άλα ἱερ[ολογ]εῖται μὲν οὖγ καὶ ἀ[πὸ τ]οῦ πρώτου[καὶ] μέχρι ⟨τ⟩οῦ [τελε]υταίου ῥήματος ὡ[ς δηλοῖ] καὶ ἐν τῶι[εὐκ]ρινήτω[ι ἔπειmiddot θ]ύρας γὰρ ἐπιθέ[σθαι κελ]εύσας τοῖ[ς][ὠσὶ]ν αὐτ[οὺς οὔτι νομο]θετεῖμ φη[σιν τοῖς] πολλοῖς []Un inno che dice cose sane e conformi al diritto divino infatti con la poesia Infatti non egrave possibile dire al contempo la posizione delle parole e le frasi La poesia perograve egrave qualcosa di strano e di enigmatico per gli uomini Ora Orfeo non voleva dire loro enigmi ingannevoli bensigrave cose importanti in enigmi Dunque espone un discorso sacro dalla prima allrsquoultima parola come mostra anche nel verso ben scelto avendo ordinato loro di porsi delle porte sulle orecchie dice di non istituire leggi per i piugrave [] (col VII)86

La veritagrave dello ἱερὸς λογός egrave necessariamente espressa ἐν αἰνίγμαςιν per proteggerla dagli laquouominiraquo (ἀνθρώποις) essa ri-chiede dunque adeguata disposizione sottolineata nel poema da un gesto (laquoporsi porte sulle orecchieraquo θύρας ἐπιθέσθαι τοῖς ὠσὶν un invito a totale concentrazione) e dallrsquoesplicito diniego della co-municazione laquoai piugraveraquo (τοῖς πολλοῖς) Le scelte lessicali evocano espressioni che ritroviamo nelle citazioni eraclitee la cui struttura egrave forse presente allrsquoautore nellrsquoaccenno a una studiata costruzione verbale ogni parola di Orfeo impone lrsquourgenza interpretativa rin-viando a un senso riposto oltre quello immediato LrsquoEfesio tutta-via egrave richiamato nel commento soprattutto dallrsquoidea di fondo evi-dentemente presente nel poema orfico che lrsquointelligenza del testo sacro (ὕμνον) presupponga una chiave (lrsquoiniziazione alla parola di Orfeo) Anche per la comprensione dellrsquounitario assetto della realtagrave

86 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 904-905

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(κόσμον τόνδε͵ τὸν αὐτὸν ἁπάντων B30) infatti egrave essenziale la decifrazione del logos87

οὐκ ἐμοῦ ἀλλὰ τοῦ λόγου ἀκούσαντας ὁμολογεῖν σοφόν ἐστιν ἓν πάντα εἶναιnon ascoltando me ma il logos egrave saggio convenire che tutte le cose sono uno (Ippolito DK 22 B50)

Analogamente nello stigma del commentatore nei confronti dellrsquoincomprensione dei non iniziati (cui nelle colonne superstiti ci si riferisce come οἱ πολλοί οἱ οὐ γινώσκοντες οἱ οὐκ εἰδότες) e del conseguente stravolgimento del significato delle divinazioni

[] αὐτοῖς πάριμεν [εἰς τὸ μα]ντεῖον ἐπερ[ω]τής[οντες]τῶν μαντευομένων [ἕ]νεκεν εἰ θεμι ltgtἐν Ἅιδου δεινὰ τί ἀπιστοῦσι οὐ γινώς[κοντες ἐ]νύπνιαοὐδὲ τῶν ἄλλων πραγμάτων ἕκαστ[ον] διὰ ποίων ἂνπαραδειγμάτων π[ι]στεύοιεν ὑπό τ[ῆς τε]ἁμαρτ⟨ί⟩ηςκαὶ [τ]ῆς ἄλλης ἡδον[ῆ]ς νενικημένι[οι οὐ] μανθ[άνο]υσιν[οὐδὲ] πιστεύουσι ἀπ[ι]στίη δὲ κἀμα[θίη τὸ αὐτόmiddot ἢν γὰρ][μὴ μα]νθάνωσι μη[δ]ὲ γινώ[σ]κως[ιν οὐκ ἔστιν ὅπως][πιστεύου]σιν [][] per essi andiamo nella sede delle divinazioni per interrogare e avere dei responsi se sia concesso dal diritto divino ltgt cose terribili nellrsquoAde percheacute non vi credono Dal momento che non comprendono i sogni neacute ciascuna delle altre cose grazie a quali esempi potrebbero credere Poicheacute si sono lasciati vincere dalla colpa e da altri piaceri non imparano e non credono Ora la man-canza di fede e la mancanza di apprendimento sono la stessa cosa Se infatti non apprendono e non riconoscono non hanno modo di aver fede [] (col V)88

egrave possibile rinvenire eco della denuncia eraclitea del fraintendi-mento volgare dellrsquoelemento religioso (B15) e della superficiale credulitagrave popolare

87 D oBBink Cosmology as Initiation in Studies on the Derveni Papyrus cit p 4288 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 902-903

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

ἀλλὰ τῶν μὲν θείων τὰ πολλά καθrsquo Ἡράκλειτον ἀ π ι σ τ ί η ι δ ι α φ υ γ γ ά ν ε ι μ ὴ γ ι γ ν ώ σ κ ε σ θ α ιMa la maggior parte delle cose divine secondo Eraclito s i sot-t rae a l la conoscenza per incredul i tagrave ltdegli uominigt (Plutarco DK 22 B86)

ma anche del rilievo posto sul retto orientamento sulla disposizio-ne che deve sostenere la ricerca

ἐὰν μὴ ἔλπηται ἀνέλπιστον οὐκ ἐξευρήσει ἀνεξερεύνητον ἐὸν καὶ ἄπορονSe uno non spera non potragrave trovare lrsquoinsperabile percheacute esso egrave dif-ficile da trovare e impervio (Clemente Alessandrino DK 22 B18)

In generale la polemica eraclitea nei confronti dei laquomoltiraquo (οἱ πολλοί) e della loro mancanza di intendimento e orientamento po-trebbe far da sfondo alla commiserazione del commentatore per la mancata intelligenza dei sacrifici intelligenza che impone di col-legare le azioni e i gesti di culto (τὰ δρώμενα) alla comprensione della recitazione (τὰ λεγόμενα) cosigrave giustificando lrsquoopera di ese-gesi89 La salvezza era con ogni probabilitagrave promessa allrsquoiniziato a tre condizioni una corretta condotta di vita una adeguata cono-scenza determinate pratiche cultuali90

ἀνθρώπω[ν ἐμ]πόλεσιν ἐπιτελέσαντες [τὰ ἱε]ρὰ εἶδονἔλασσον σφᾶς θαυμάζω μὴ γινώσκειν οὐ γὰρ οἷόν τεἀκοῦσαι ὁμοῦ καὶ μαθεῖν τὰ λεγόμενα ὅσοι δὲ παρὰ τοῦτέχνημ ποιομένου τὰ ἱερὰ οὗτοι ἄξιοι θαυμάζεσθαικαὶ οἰκτε[ί]ρεσθαι θαυμάζεσθαι μὲν ὅτι δοκοῦντεςπρότερον ἢ ἐπιτελέσαι εἰδήσειν ἀπέρχονται ἐπι-τελέσαντες πρὶν εἰδέναι οὐδrsquo ἐπανερόμενοι ὥσπερὡς εἰδότες τι ὧν εἶδον ἢ ἤκουσαν ἢ ἔμαθον [οἰ]κτε⟨ί⟩ρεσθαι δὲὅτι οὐκ ἀρκεῖ σφιν τὴν δαπάνην προανηλῶσθαι ἀλλὰκαὶ τῆσ γνώμης στερόμενοι προσαπέρχονταιπρὶμ μὲν τὰ [ἱ]ερὰ ἐπιτελέσαι ἐλπίζον[τε]ς εἰδήσειν

89 K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit pp 52-5390 K tsantsanoGlou The First Columns of the Derveni Papyrus and their

Religious Significance in Studies on the Derveni Papyrus cit p 101

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ἐπ[ιτελές]αντ[ες] δὲ στερηθέντες κα[ὶ τῆς] ἐλπί[δος] ἀπέρχονταιNelle cittagrave degli uomini compiendo i riti sacri hanno visto mi meraviglio di meno che non abbiano conoscenza Non egrave infatti possibile udire e al contempo anche imparare ciograve che viene detto Ora coloro che (vorrebbero farlo) imparando da colui che compie le cerimonie sacre come unrsquoarte sono degni di stupore e di com-miserazione di stupore percheacute convinti che acquisiranno il sapere prima di aver compiuto i riti se ne vanno dopo averli compiuti prima di avere acquisito la conoscenza senza nemmeno fare do-mande come se sapessero qualcosa di ciograve che hanno visto udito o appreso E sono degni di commiserazione percheacute non basta loro aver speso il loro denaro in anticipo ma se ne vanno anche pri-vi di conoscenza Sperando di ottenere conoscenza prima di aver compiuto le cerimonie sacre dopo averle compiute se ne vanno deprivati perfino della speranza (col XX)91

In relazione a quanto sopra marcato circa la presa di posizione era-clitea nei confronti della presunta azione purificatrice dei μάγοι egrave necessario segnalare come proprio nelle colonne iniziali (I-VI le piugrave danneggiate) del Papiro Derveni che contengono la citazione del passo di Eraclito lrsquoautore si riferisse alle figure dei laquomagiraquo e al loro presunto intervento di catarsi e pacificazione nei confron-ti delle anime dei defunti accostandoli alle figure degli laquoiniziatiraquo (μύσται)

[] εὐ]χαὶ καὶ θυς[ί]αι μειλίσσουσι τὰ[ς ψυχάς]ἐπ[ωιδὴ δ]ὲ μάγων δύναται δαίμονας ἐμ[ποδὼνγι[νομένο]υς μεθιστάναιmiddot δαίμονες ἐμποδών ὄντες εἰσὶψ[υχαὶ τιμω]ροί τὴν θυς[ία]ν τούτου ἕνεκε[μ] π[οιοῦσ]ι[νοἱ μά[γο]ι ὡσπερεὶ ποινὴν ἀποδιδόντες τοῖ⟨ς⟩ δὲἱεροῖ[ς] ἐπισπένδουσιν ὕ[δω]ρ καὶ γάλα ἐξ ὧνπερ καὶ τὰςχοὰς ποιοῦσι ἀνάριθμα [κα]ὶ πολυόμφαλα τὰ πόπαναθύουσιν ὅτι καὶ αἱ ψυχα[ὶ ἀν]άριθμοί εἰσι μύσταιΕὐμενίσι προθύουσι κ[ατὰ τὰ] αὐτὰ μάγοις [][] preghiere e sacrifici addolciscono le anime e il canto dei Magi che incanta puograve allontanare i degravemoni quando siano divenuti un impedimento i degravemoni che costituiscono un impedimento sono

91 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 916-917

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

anime vendicatrici Per questo i magoi offrono il sacrificio come se stessero pagando una pena E durante i riti sacri offrono acqua e latte con i quali compiono anche le libagioni Ed offrono torte innumerevoli con molti ombelichi poicheacute anche le anime sono innumerevoli Gli iniziati compiono un sacrificio preliminare alle Eumenidi allo stesso modo in cui lo fanno i magoi [] (col VI)92

Ciograve che in apparenza si legge come un apprezzamento potrebbe tuttavia in assenza di un contesto piugrave determinato celare un at-tacco contro le pratiche misteriche e la ciarlateneria di presunti ldquopurificatorirdquo proprio come quello portato da Eraclito e piugrave tardi da Platone (Repubblica II 364b-365a)93 egrave possibile che pur vi-cino allrsquoinsegnamento orfico il commentatore in realtagrave prendesse le distanze da quelli che denunciava come fraintendimenti con-trapponendo direttamente alle pratiche descritte lrsquoinsegnamento da ricavare dallrsquointerpretazione della parola di Orfeo94La citazione eraclitea potrebbe quindi essere intervenuta nel con-testo di unrsquointroduzione polemica a confermare come la rivela-zione della veritagrave fosse destinata a ribaltare le false convinzioni volgari95 lrsquointenzione nellrsquoinsieme sarebbe stata allora quella di condannare una partecipazione passiva e inconsapevole a riti di cui non si intenda il reale significato religioso96 In questo senso la scelta dellrsquoautore potrebbe corroborare lrsquoipotesi che la battaglia culturale dellrsquoEfesio contro le degenerazioni dei culti misterici fos-se avvertita nel V secolo aC come paradigmaticaA questa peculiare presenza di Eraclito allrsquointerno di una cornice orfica si deve aggiungere quanto ebbe a segnalare (tra II e III seco-lo dC) Clemente Alessandrino

92 Ibi pp 902-90393 Pare sensata lrsquoipotesi di Kouremenos (K tsantsanoGlou-Th kouremenos

Introduction cit pp 56-57)94 Sebbene non manchi chi interpreta il riferimento ai μάγοι in senso positivo

addirittura come una sorta di autocitazione da parte dellrsquoautore del testo (K tsantsanoGlou The First Columns of the Derveni Papyrus cit p 110 nota 25 G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 82)

95 K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit pp 55-5696 Ms funGhi The Derveni Papyrus cit p 32

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σιωπῶ δὲ Ἡράκλειτον τὸν Ἐφέσιον ὃς παρrsquo Ὀρφέως τὰ πλεῖστα εἴληφενNon parlo di Eraclito lrsquoEfesio il quale ricavograve da Orfeo la mag-gior parte delle sue opinioni (Clemente Alessandrino Stromata 62271)

Lrsquoaccostamento (abbozzato almeno per alcune opinioni anche in Plutarco e Proclo97) scaturirebbe da una certa confusione nella re-lazione tra il pensatore di Efeso e le fonti orfiche consolidatasi (in rapporto ai temi intravisti nei frammenti del papiro Derveni) nel corso dei secoli Egrave in effetti possibile98 che in piena autonomia (cioegrave senza presupporre unrsquoadesione religiosa) e per i propri obiet-tivi Eraclito avesse ricavato e adattato motivi - quello dellrsquounitagrave o ciclica interconnessione dei contrari per esempio - attestati anche nel materiale orfico piugrave antico Le tavolette drsquoosso rinvenute99 in un sito religioso dellrsquoantica Olbia Pontica (Mar Nero) e risalenti alla metagrave del V secolo aC insistono in effetti sulla loro immediata identitagrave

ΒΙΟΣ ΘΑΝΑΤΟΣ ΒΙΟΣ (tav 1)

ΕΙΡΗΝΗ ΠΟΛΕΜΟΣΑΛΗΘΕΙΑ ΨΕΥΔΟΣ (tav 2)

[ΣΩΜ]Α ΨΥΥΧΗ (tav 3)

cosigrave da richiamare anche nella loro sintassi celebri frammenti era-clitei

ἀθάνατοι θνητοί θνητοὶ ἀθάνατοι ζῶντες τὸν ἐκείνων θάνατον τὸν δὲ ἐκείνων βίον τεθνεῶτεςImmortali mortali mortali immortali vivendo di quelli la morte di quelli la vita morendo (Ippolito DK 22 B62)

97 D sider Heraclitus in the Derveni Papyrus cit p 14898 Ibi pp 147-148 G BeteGh The Derveni Papyrus cit pp 342-34399 Nel 1951 ma pubblicate solo nel 1978

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

ὁ θεὸς ἡμέρη εὐφρόνη χειμὼν θέρος πόλεμος εἰρήνη κόρος λιμός (τἀναντία ἅπανταmiddot οὗτος ὁ νοῦς) ἀλλοιοῦται δὲ ὅκωσπερ ltπῦρgt ὁπόταν συμμιγῆι θυώμασιν ὀνομάζεται καθrsquo ἡδονὴν ἑκάστουIl dio egrave giorno notte inverno estate guerra pace sazietagrave fame (tutti gli opposti egli egrave lrsquointelligenza) si trasforma come il fuoco quan-do si mescola con gli odori ed egrave nominato secondo lrsquoaroma di ognuno (Ippolito DK 22 B67)

Difficile in questo caso stabilire la prioritagrave cronologica ma egrave co-munque interessante registrare le convergenze non deve dunque sorprendere che il commentatore di Derveni intravedesse una pos-sibile sintonia tra le sentenze eraclitee e le proprie preoccupazioni e che successivamente qualcuno arrivasse a immaginare unrsquoim-probabile dipendenza segnalata appunto da Clemente La fruizio-ne di testi e forse di modalitagrave espressive e atteggiamenti eraclitei nel papiro Derveni puograve dunque attestare solo la possibilitagrave di una comune sensibilitagrave morale e religiosa e giustificare indirettamente lrsquoipotesi che lrsquoEfesio conoscesse i testi sacri al culto orfico

Spegnere la tracotanza la polemica politica

Diversi segnali suggeriscono di considerare probabile che nella battaglia condotta da Eraclito nei confronti della cultura contempo-ranea la polemica politica incidesse particolarmente100 Come se-gnalato da Diels-Kranz (in appendice alle testimonianze sulla vita del pensatore di Efeso101) disponiamo in questo senso anche di un riscontro esterno

100 Per una recente radicale rilettura di Eraclito in chiave politica si puograve consul-tare i PoZZoni Eraclito de-crittato Lrsquoontologia civica di Eraclito di Efeso Villasanta (MI) Liminamentis 2009 Un precedente puograve considerarsi A caPiZZi Eraclito e la sua leggenda Proposta di una diversa lettura dei fram-menti Roma Ateneo 1979

101 Nella edizione tedesca Die Fragmente der Vorsokratiker von H diels herausge-geben von W kranZ Band I Berlin Weidmannsche Verlagsbuchhandlung 196110 p 144 Lrsquoappendice manca invece nellrsquoedizione italiana I Presocratici a cura di G Reale Milano Bompiani 2006

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Monete di epoca romana presentano con lrsquoiscrizione ηρακλειτοςε-φεςιων (Eraclito degli Efesi) una figura barbuta eretta che guarda a sinistra con la mano destra levata (come per un discorso) lrsquoindi-ce rivolto a seacute e la sinistra che regge una mazza sequenza di gesti che egrave stata interpretata come segno di preghiera e venerazione102 ovvero come rituale iniziatico o ancora icastico invito a guardare dentro seacute stessi103 Il particolare della mazza potrebbe tuttavia evo-care la battaglia morale dellrsquoEfesio (la sua lotta contro il vizio104) ovvero alludere a Eracle proponendone lrsquoaccostamento a Eraclito (come nella quarta epistola pseudoeraclitea) e corroborare cosigrave la notizia dellrsquoesistenza in Efeso di una statua di Eraclito rappresen-tato come Eracle105 ciograve ne confermerebbe la statura pubblica che la raffigurazione nellrsquoatto di parlare potrebbe celebrare

Drsquoaltra parte nella tradizione dossografica allo scritto di Eraclito era esplicitamente riferito anche un contenuto politico

τὸ δὲ φερόμενον αὐτοῦ βιβλίον ἐστὶ μὲν ἀπὸ τοῦ συνέχοντος Περὶ φύσεως διήιρηται δὲ εἰς τρεῖς λόγους εἴς τε τὸν περὶ τοῦ παντὸς καὶ πολιτικὸν καὶ θεολογικόνIl libro che di lui egrave tramandato egrave intitolato per il suo contenu-to Sulla natura ma egrave suddiviso in tre trattazioni quella intorno allrsquouniverso [al tutto] quella politica e quella teologica (Diogene Laerzio DK 22 A15)

e ne era stata avanzata una lettura in chiave decisamente etico-politica

[] ἐπιγράφουσι δὲ αὐτῶι οἱ μὲν Μούσας οἱ δὲ Περὶ φύσεως Διόδοτος δὲ ἀκριβὲς οἰάκισμα πρὸς στάθμην βίου ἄλλοι γνώμονrsquo ἠθῶν τρόπου κόσμον ἕνα τῶν ξυμπάντων [][] τῶν δὲ γραμματικῶν Διόδοτος ὃς οὔ φησι περὶ φύσεως εἶναι τὸ σύγγραμμα ἀλλὰ περὶ πολιτείας τὰ δὲ περὶ φύσεως ἐν παραδείγματος εἴδει κεῖσθαι[] Alcuni lo intitolano Muse altri Sulla natura Diodoto invece

102 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 66103 Tonelli in eraclito Dellrsquoorigine cit p 22104 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 65105 Ibidem

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Guida per una vita retta [esatta a piombo] altri ancora Regola (gnomone) dei costumi Disposizione di comportamento unica per tutti [][] tra i grammatici Diodoto il quale sostiene che lrsquoopera com-posta [da Eraclito] non verte sulla natura ma sullo Stato e che le parti sulla natura vi sono contenute solo come esempi (Diogene Laerzio DK 22 A112 15)

Probabilmente leggendarie ancorcheacute indicative di un orientamen-to che lrsquoantichitagrave attribuiva allrsquoEfesio le azioni e le pose con cui Eraclito avrebbe accompagnato le proprie prese di posizione poli-tiche secondo Plutarco e Diogene

οἱ δὲ συμβολικῶς ἄνευ φωνῆς ἃ δεῖ φράζοντες οὐκ ἐπαινοῦνται καὶ θαυμάζονται διαφερόντως ὡς Ἡ ἀξιούντων αὐτὸν τῶν πολιτῶν γνώμην τινrsquo εἰπεῖν περὶ ὁμονοίας ἀναβὰς ἐπὶ τὸ βῆμα καὶ λαβὼν ψυχροῦ κύλικα καὶ τῶν ἀλφίτων ἐπιπάσας καὶ τῶι γλήχωνι κινήσας ἐκπιὼν ἀπῆλθεν ἐνδειξάμενος αὐτοῖς ὅτι τὸ τοῖς τυχοῦσιν ἀρκεῖσθαι καὶ μὴ δεῖσθαι τῶν πολυτελῶν ἐν εἰρήνηι καὶ ὁμονοίαι διατηρεῖ τὰς πόλειςColoro che per segni senza parole esprimono quanto deve esser detto non sono forse lodati e ammirati in modo particolare Come Eraclito il quale chiedendogli i concittadini di esprimere una sen-tenza sulla concordia salito sulla tribuna prese una coppa di acqua fredda vi sparse della farina drsquoorzo e rimescolata con menta la bevve e se ne andograve avendo cosigrave mostrato loro che lrsquoaccontentarsi di ciograve che si trova e il non aver bisogno di cose costose conservano la cittagrave in pace e in concordia (Plutarco DK 22 A3b)

ἀναχωρήσας δὲ εἰς τὸ ἱερὸν τῆς Ἀρτέμιδος μετὰ τῶν παίδων ἠστραγάλιζενmiddot περιστάντων δrsquo αὐτὸν τῶν Ἐφεσίων laquoτί ὦ κάκιστοι θαυμάζετεraquo εἶπενmiddotraquoἢ οὐ κρεῖττον τοῦτο ποιεῖν ἢ μεθrsquo ὑμῶν πολιτεύεσθαιraquoRitiratosi presso il tempio di Artemide giocava a dadi con i fan-ciulli e dal momento che gli Efesi lo attorniavano cosigrave parlograve laquoDi che cosa vi meravigliate o pessimi Non egrave forse meglio fare ciograve che partecipare alla vita della cittagrave con voiraquo (Diogene Laerzio DK 22 A13)

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La coniazione a Efeso in epoca romana della moneta di cui si egrave detto potrebbe aver suggellato la propensione eraclitea registrata dalla tradizione ad accentuare la propria sferzante polemica con un ampio ricorso a forme simboliche di comunicazione gestuale106Alla diretta presa di posizione di Eraclito nella convulsa vita del-la πόλις (e addirittura a un possibile ruolo di nomoteta analoga-mente a Senofane Pitagora e altri antichi sapienti) accenna sempre Diogene Laerzio in apertura della sua vita del filosofo

ἔλεγε δὲ καὶ laquoὕ β ρ ι ν χ ρ ὴ σ β ε ν ν ύ ν α ι μ ᾶ λ λ ο ν ἢ π υ ρ κ α ϊ ή ν raquo [B 43] καὶ laquoμάχεσθαι χρὴ τὸν δῆμον ὑπὲρ τοῦ νόμου ὅκωσπερ τείχεοςraquo [B 44] καθάπτεται δὲ καὶ τῶν Ἐφεσίων ἐπὶ τῶι τὸν ἑταῖρον ἐκβαλεῖν Ἑρμόδωρον ἐν οἷς φησινmiddotraquoἄξιον Ἐφεσίοις ἡβηδὸν ἀπάγξασθαι πᾶσι καὶ τοῖς ἀνήβοις τὴν πόλιν καταλιπεῖν ο ἵτ ινες Ἑρμόδωρον ἄνδρα ἑωυτῶν ὀνήιστον ἐξέβαλον φάντεςmiddot ἡμέων μηδὲ ε ἷς ὀνήιστος ἔστω ε ἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνraquo [B 121] ἀξιούμενος δὲ καὶ νόμους θεῖναι πρὸς αὐτῶν ὑπερεῖδε διὰ τὸ ἤδη κεκρατῆσθαι τῆι πονηρᾶι πολιτείαι τὴν πόλινDiceva pure laquoBisogna spegnere la tracotanza piugrave che un incen-dioraquo [B43] e laquoBisogna che il popolo combatta per la legge come per le mura della cittagraveraquo [B44] Attacca anche gli Efesi percheacute ave-vano espulso il suo compagno Ermodoro nel passo in cui afferma laquoSarebbe bene per gli Efesi adulti impiccarsi tutti quanti e lasciare la cittagrave ai fanciulli essi che esiliarono Ermodoro il piugrave abile tra loro sostenendo ldquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altrirdquoraquo [B121] Invitato comunque a dar loro leggi si rifiutograve dal momento che la cittagrave era giagrave dominata da una cattiva costituzione (DK 22 A12)

Lrsquoaccostamento a πυρκαϊή (conflagrazione incendio) suggerisce per ὕβρις nel contesto della prima citazione un significato politico laquoviolenza sfrenataraquo107 dunque piuttosto che mera tracotanza indivi-duale azione violenta di massa perpetrata dal δῆμος sollevazione che prevarica la norma stigmatizzata con una nota aristocratica (e

106 In questa direzione la lettura di AM BatteGaZZore Gestualitagrave e oracolaritagrave in Eraclito Genova Istituto di Filologia Classica e Medievale 1979

107 Cosigrave traduce Marcovich eraclito Frammenti cit p 366

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sapienziale) lrsquoincapacitagrave di stare al proprio posto108 In questo sen-so B43 egrave da leggere probabilmente come proposto da Diogene proprio in relazione a B44 contro la sedizione che mina dallrsquointer-no la comunitagrave il νόμος costituisce un baluardo analogo a quello che le mura (τεῖχος ) offrono contro lrsquoattacco esterno Soffocare la sommossa e ricondursi alla legge possono essere inquadrati allrsquoin-terno di una generale indicazione di fondo cui egrave allora possibile attribuire anche valore politico

ξὺν νόωι λέγοντας ἰσχυρίζεσθαι χρὴ τῶι ξυνῶι πάντων ὅκωσπερ νόμωι πόλις καὶ πολὺ ἰσχυροτέρως τρέφονται γὰρ πάντες οἱ ἀνθρώπειοι νόμοι ὑπὸ ἑνὸς τοῦ θείουmiddot κρατεῖ γὰρ τοσοῦτον ὁκόσον ἐθέλει καὶ ἐξαρκεῖ πᾶσι καὶ περιγίνεταιColoro che vogliono parlare con intendimento devono basarsi su ciograve che a tutto egrave comune come la cittagrave sulla legge e ancora piugrave fermamente Tutte le leggi umane infatti si alimentano dellrsquounica legge divina poicheacute quella domina quanto vuole basta per tutte le cose e avanza (Stobeo DK 22 B114)

διὸ δεῖ ἕπεσθαι τῷ ξυνῷ τοῦ λόγου δ΄ ἐόντος ξυνοῦ ζώουσιν οἱ πολλοὶ ὡς ἰδίαν ἔχοντες φρόνησινperciograve si deve seguire ciograve che egrave comune ma pur essendo il logos comune i piugrave vivono come se avessero un intendimento privato (DK 22 B2)

Il riferimento a τὸ ξυνόν sarebbe peculiare al pensiero di Eraclito109 risultando declinato a vari livelli il λόγος egrave laquocomuneraquo il κόσμος egrave laquocomuneraquo il πόλεμος egrave laquocomuneraquo Anche il νόμος egrave comune esso mantiene saldo lo stato (ἰσχυρίζεται νόμωι πόλις) alla cui conservazione tutti dovrebbero concorrere istituendo un ambi-to (politico) di relazioni umane110 che si sovrappone allo spazio fisico assicurato dal τεῖχος La difesa dellrsquouno non puograve essere

108 Ibidem109 G Vlastos Equality and Justice in Early Greek Cosmologies (1947) in G

vlastos Studies in Greek Philosophy vol I The Presocratics edited by DW Graham Princeton Princeton University Press 1995 p 73

110 Espressione del contenuto umano della πόλις (S maZZarino Il pensiero sto-rico classico Roma-Bari Laterza 1973 vol I p 82)

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disgiunta dal rispetto dellrsquoaltro Unrsquoeco forse dellrsquoidea soloniana di εὐνομίη ordinamento retto sulla giustizia111 e sulla conseguente solidarietagrave112 che in Eraclito si arricchisce tuttavia nel rilievo del θείος νόμος (πάντες οἱ ἀνθρώπειοι νόμοι ὑπὸ ἑνὸς τοῦ θείου) della peculiare allusione alle implicazioni tra (i) unicitagrave della legge divina e molteplicitagrave delle leggi umane ovvero (ii) unitagrave della leg-ge e contrastanti posizioni che in essa trovano armoniaAnalogo rilievo al dominio del νόμος egrave attribuito da Plutarco alla saggezza politica di Biante di Priene (presente nella tradizione dei Sette Sapienti)

ὁ Βίας ἔφησε κρατίστην εἶναι δημοκρατίαν ἐν ᾗ πάντες ὡς τύραννον φοβοῦνται τὸν νόμονBiante affermograve che la democrazia piugrave forte egrave quella in cui tutti temono la legge come un tiranno (Convivium Septem Sapientium 154e)

personaggio esplicitamente citato (e apprezzato) in un frammento eracliteo trasmesso da Diogene Laerzio

ὁ δυσάρεστος Ἡράκλειτος μάλιστα αὐτὸν ἐπῄνεσε γράψαςmiddot ἐν Πριήνῃ Βίας ἐγένετο ὁ Τευτάμεω οὗ πλέων λόγος ἢ τῶν ἄλλων καὶ οἱ Πριηνεῖς δὲ αὐτῷ τέμενος καθιέρωσαν τὸ Τευτάμειον λεγόμενον ἀπεφθέγξατοmiddot οἱ πλεῖστοι κακοίEraclito difficile a contentarsi lo ha lodato in massimo grado scrivendo laquoIn Priene nacque Biante figlio di Teutamo la cui fama egrave maggiore di quella degli altriraquo E gli abitanti di Priene gli dedi-carono un recinto sacro chiamato laquoil Teutameioraquo Sentenziograve laquoI piugrave ltdegli uominigt sono malvagiraquo (Diogene Laerzio I 88 DK 22 B39)

A Biante sarebbe inoltre da imputare la sentenza ricordata in B104113

111 G Vlastos Equality and Justice cit p 73112 G Vlastos Solonian Justice in G vlastos Studies in Greek Philosophy vol

I The Presocratics cit pp 55-56113 Come conferma anche Marcovich eraclito Frammenti cit p 363

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τίς γὰρ αὐτῶν νόος ἢ φρήν δήμων ἀοιδοῖσι πείθονται καὶ διδασκάλωι χρείωνται ὁμίλωι οὐκ εἰδότες ὅτι ldquoοἱ πολλοὶ κακοί ὀλίγοι δὲ ἀγαθοίrdquoche mente e intelligenza hanno Ripongono fiducia negli aedi po-polari e prendono la folla come maestra non sapendo che laquoi molti sono cattivi e pochi i buoniraquo (Proclo DK 22 B104)

Il riferimento al sapiente di Priene potrebbe segnalare la contingen-za storico-politica entro cui inquadrare la polemica eraclitea il ter-mine λόγος nella citazione di Diogene (B39) potrebbe intendersi non come laquola famaraquo (come per lo piugrave si fa) ma come laquoil discorsoraquo di Biante si potrebbe cioegrave ipotizzare che Eraclito alluda allrsquoinvito che secondo Erodoto (I 170) quello avrebbe rivolto (546 aC) alle cittagrave ionie affincheacute unissero le proprie forze per fondare un nuovo stato (in Sardegna) lontano dalla minaccia persiana114 Il confronto drammatico delle poleis ionie con il Gran Re egrave in effetti ancora alla base dellrsquoemergenza che avrebbe spinto i concittadini a richiedere lrsquointervento di Eraclito secondo la notizia conservata in un codice siriaco del Περὶ ἀρετῆς di Temistio

Gli Efesi erano assuefatti al benessere e al piacere quando scoppiograve una guerra contro di loro e la loro cittagrave fu circondata e posta sotto assedio dai Persiani Essi tuttavia continuarono nella loro vita di piaceri secondo abitudine fin quando cominciarono a mancare i mezzi di sussistenza nella cittagrave Quando la fame si diffuse pesan-temente tra loro i cittadini si riunirono per valutare che cosa fosse da fare cosigrave che il sostentamento non venisse meno nessuno perograve osava consigliare loro di porre freni al lusso Proprio mentre erano riuniti un uomo di nome Eraclito prese farina drsquoorzo la mescolograve con acqua e la mangiograve sedendo in mezzo a loro questa fu una lezione silenziosa offerta a tutta la popolazione La storia racconta che gli Efesi subito compresero il rimprovero e di ulteriori non eb-bero bisogno piuttosto procedettero essendosi di fatto resi conto di dover moderare il lusso percheacute il cibo non mancasse Quando i loro nemici seppero che essi avevano imparato a vivere con mode-razione e regolavano i pasti secondo il consiglio di Eraclito si riti-rarono dalla cittagrave e nonostante fossero vincitori sul piano militare sgombrarono il campo davanti allrsquoorzo di Eraclito (DK 22 A3b)

114 Serra in eraclito Iframmenti e le testimonianze cit p 178

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La vicenda si riferisce alla rivolta ionia (499-493 aC) contro il dominio persiano e lrsquoassedio di Efeso che avrebbe poi condotto alla scelta della cittagrave di emarginarsi dal conflitto conclusosi con la sconfitta dellrsquoalleanza delle cittagrave ribelli Nonostante manchi lrsquouna-nimitagrave tra gli storici egrave possibile che allrsquointerno di tale emergenza si inserisse il tentativo politico di Ermodoro115 forse asceso al potere in Efeso sullrsquoonda dellrsquoinsurrezione contro le tirannidi sostenute dal Gran Re e travolto dal prevalere della fazione filo-persianaConcedendo credito alla notizia di Diodoto riferita da Diogene Laerzio il κόσμος cui rivolgeva la propria attenzione lrsquoEfesio po-trebbe essere stato allora in primo luogo quello politico in tal caso le citazioni in cui piugrave direttamente si riflettono le opinioni politiche di Eraclito assumerebbero un rilievo chiave Insieme agli scarni ele-menti dossografici esse possono illuminare circa attori e contesto della scena storica entro cui il pensatore sviluppava i propri attacchi Sostenitore di Ermodoro (come si evince anche da B121) e della li-nea anti-persiana favorevole allo sforzo dellrsquoalleanza ionia (τὸ κοι- κοι-κοι-νόν τῶν Ἰώνων) Eraclito dopo la sconfitta di quellrsquoorientamento politico e lrsquoallontanamento del suo leader dalla cittagrave avrebbe volto la propria attivitagrave a una complessiva116 contestazione dei costumi corrotti e del disordine morale e civile dilaganti tra i concittadini

τυφλὸν δὲ τὸν Πλοῦτον ποιεῖ ὡς οὐκ ἀρετῆς κακίας δὲ παραιτίου ὅθεν καὶ Ἡ ὁ Ἐφέσιος ἀρώμενος Ἐφεσίοις οὐκ ἐπευχόμενοςmiddot μὴ ἐπιλίποι ὑμᾶς πλοῦτος ἔφη Ἐφέσιοι ἵνrsquo ἐξελέγχοισθε πονηρευόμενοιPluto agisce da cieco poicheacute egrave causa non di virtugrave ma di vizio Perciograve anche lrsquoefesio Eraclito ingiuria gli Efesi e non rende loro grazia af-fermando non vi abbandoni mai o Efesi la ricchezza affincheacute pos-siate manifestare il vostro agire malvagio (Tzetze DK 22 B125a)

115 Di questo avviso Pozzoni che su questa lettura fonda la sua interpretazione del pensiero e dellrsquoopera di Eraclito (i PoZZoni Eraclito de-crittato cit in particolare cap 2 Etica e toeria del diritto Eraclito e Ermodoro)

116 Ancorcheacute crittata secondo la linea interpretativa proposta da Pozzoni La qua-le tuttavia pur stimolante rispetto agli approcci tradizionali ai testi eraclitei e coerente nel proprio sforzo di ricondurre lrsquoessenziale del pensiero eracliteo alla vicenda politica di Efeso (per altro aderendo a una semplice ipotesi storica circa il ruolo di Ermodoro) appare anche eccessivamente riduttiva

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ovvero del misconoscimento popolare di valore e capacitagrave

ἄξιον Ἐφεσίοις ἡβηδὸν ἀπάγξασθαι πᾶσι καὶ τοῖς ἀνήβοις τὴν πόλιν καταλιπεῖν οἵτινες Ἑρμόδωρον ἄνδρα ἑωυτῶν ὀνήιστον ἐξέβαλον φάντεςmiddot ἡμέων μηδὲ εἷς ὀνήιστος ἔστω εἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνSarebbe bene per gli Efesi adulti impiccarsi tutti quanti e lasciare la cittagrave ai fanciulli essi che esiliarono Ermodoro il piugrave abile tra loro sostenendo laquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altriraquo (Strabone DK 22 B121)

Ricondotti allo sfondo del νόμος e al primato di τὸ ξυνόν la pole-mica eraclitea nei confronti dei πολλοί e il rilievo garantito allrsquolaquou-noraquo alluderebbero allrsquourgenza di una condotta collettiva ispirata alla norma comune su cui convengano lrsquouno (se ha valore) e i molti117

νόμος καὶ βουλῆι πείθεσθαι ἑνόςLegge egrave anche ubbidire alla volontagrave di uno solo (Clemente Alessandrino DK 22 B33)

εἷς ἐμοὶ μύριοι ἐὰν ἄριστος ἦιUno per me vale diecimila se egrave il migliore (Galeno DK 22 B49)

Nessun avallo dunque nei confronti dellrsquoarbitrio dei tiranni come attestato nella tradizione (pur con riferimenti incerti118)

Ἡ γὰρ ὁ Βλύσωνος Μελαγκόμαν τὸν τύραννον ἔπεισεν ἀποθέσθαι τὴν ἀρχήν οὗτος βασιλέα Δαρεῖον παρακαλοῦντα ἥκειν εἰς Πέρσας ὑπερεῖδενEraclito figlio di Blosone convinse il tiranno Melancoma a la-sciare il potere Egli poi non tenne conto dellrsquoinvito di re Dario a recarsi in Persia (Clemente Alessandrino DK 22 A3)

117 R laurenti Eraclito cit pp 268-269118 Kirk ritiene possibile che il non altrimenti noto Melancoma citato nella testimo-

nianza di Clemente possa essere il Komas che fu tiranno alla fine del VI secolo aC (GS kirk Heraclitus The Cosmic Fragments cit p 13)

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ma nello specifico contesto di Efeso contrasto alla mollezza dei costumi addebitabile alle ricchezze e allrsquoabbrutimento frutto della volgare ignoranza

αἱρεῦνται γὰρ ἓν ἀντὶ ἁπάντων οἱ ἄριστοι κλέος ἀέναον θνητῶνmiddot οἱ δὲ πολλοὶ κεκόρηνται ὅκωσπερ κτήνεαPreferiscono infatti una sola cosa a tutte le altre gli uomini miglio-ri la gloria perenne alle cose mortali I piugrave al contrario vogliono saziarsi come bestie (Clemente Alessandrino DK 22 B29)

H dixit quod Si felicitas esset in delectationibus corporis boves felices diceremus cum inveniant orobum ad comedendumEraclito affermograve che se la felicitagrave consistesse nei piaceri del cor-po diremmo fe l ic i i buoi quando t rovino lent icchie da mangiare (Alberto M DK 22 B4)

ἑτέρα γὰρ ἵππου ἡδονὴ καὶ κυνὸς καὶ ἀνθρώπου καθάπερ Ἡ φησιν ὄ ν ο υ ς σ ύ ρ μ α τ rsquo ἂ ν ἑ λ έ σ θ α ι μ ᾶ λ λ ο ν ἢ χ ρ υ σ ό ν middot ἥδιον γὰρ χρυσοῦ τροφὴ ὄνοιςIl piacere del cavallo del cane e dellrsquouomo sono in effetti diversi come sostiene Eraclito g l i as ini prefer i rebbero i l foraggio al l rsquooro (Aristotele DK 22 B9)

Sentenze che insistono sullrsquoopposizione tra natura umana e natu-ra animale per condannare quei comportamenti che disdegnando lrsquoeccellenza della laquogloria perenneraquo (κλέος ἀέναον) scadono nel puro godimento materiale bestiale lrsquoaccenno al κλέος evoca lrsquoeti-ca aristocratica della guerra che puograve intravedersi in B53

πόλεμος πάντων μὲν πατήρ ἐστι πάντων δὲ βασιλεύς καὶ τοὺς μὲν θεοὺς ἔδειξε τοὺς δὲ ἀνθρώπους τοὺς μὲν δούλους ἐποίησε τοὺς δὲ ἐλευθέρουςIl conflitto di tutte le cose egrave padre di tutte re e alcuni rivelograve dei altri uomini gli uni fece schiavi gli altri liberi (Ippolito DK 22 B53)

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dove πόλεμος egrave cifra universale di uno scontro che domina a tut-ti i livelli nella vita discriminando senza appello la divisione in θεοί e ἄνθρωποι δούλοι e ἐλεύθεροι nella concezione greco-arcaica a fondamento di ogni ordinamento119 si rifletterebbe allora nella necessaria differenziazione sociale e politica allrsquointerno della πόλις120 normata dal νόμος A πόλεμος in effetti Eraclito acco-sta ἔρις (contesa discordia)

εἰδέναι δὲ χρὴ τὸν πόλεμον ἐόντα ξυνὸν καὶ δίκην ἔριν καὶ γινόμενα πάντα κατ΄ ἔριν καὶ χρεώνBisogna sapere che il conflitto egrave comune e la giustizia contesa e che tutto accade secondo contesa e necessitagrave (Origene DK 22 B80)

rivelando di entrambi universalitagrave (πόλεμος ξυνὸς) e feconditagrave ge-neratrice121 (γινόμενα πάντα κατ΄ ἔριν) ἔρις egrave δίκη cosigrave tutto quanto accade laquosecondo contesaraquo accade anche laquocome si conviene ed egrave giustoraquo (κατὰ χρεών) In questo senso Eraclito avrebbe inteso lo scenario cosmico come proiezione delle relazioni conflittuali ti-piche delle lotte cittadine (a partire ovviamente dalla personale esperienza in Efeso) filtrandone i processi attraverso un lessi-co dallrsquoimmediata valenza politico-sociale (contesa-giustizia) Secondo lrsquoindizio fornito da Diodoto il macrocosmo - unico e co-mune (ἕνα καὶ κοινὸν κόσμον Aeumltius DK 22 A10) ndash sarebbe proie-zione dellrsquoassetto politico propugnato dallrsquoEfesio (forse quello che Ermodoro aveva tentato di implementare) riconoscerne il λόγος il discorso ma anche la proposta politica sarebbe stato dunque discri-minante Alla sua diretta valenza civile potrebbero alludere quei testi in cui essenziale egrave lo stigma dellrsquoincomprensione dei laquomoltiraquo e delle conseguenti distorsioni

119 W JaeGer The Theology of the Early Greek Philosophers (1947) trad it La teologia dei primi pensatori greci Firenze La Nuova Italia 1961 p 184

120 Si veda il commento di Marcovich eraclito Frammenti cit p 104121 Mondolfo in E Zeller ndash r mondolfo La filosofia dei greci nel suo sviluppo

storico Parte I I Presocratici Volume IV Eraclito a cura di R mondolfo Firenze La Nuova Italia 1961 p 104

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ὁ Ἡ φησι τοῖς ἐγρηγορόσιν ἕνα καὶ κοινὸν κόσμον εἶναι τῶν δὲ κοιμωμένων ἕκαστον εἰς ἴδιον ἀποστρέφεσθαιE dice che per coloro che sono desti il mondo egrave unico e comune invece ciascuno di coloro che dormono ritorna a un proprio mondo privato (Plutarco DK 22 B89)

διὸ δεῖ ἕπεσθαι τῷ ξυνῷ τοῦ λόγου δ΄ ἐόντος ξυνοῦ ζώουσιν οἱ πολλοὶ ὡς ἰδίαν ἔχοντες φρόνησινperciograve si deve seguire ciograve che egrave comune ma pur essendo il logos comune i piugrave vivono come se avessero un intendimento privato (Sesto Empirico DK 22 B2)

Forzando lrsquoideale esiodeo di giustizia Eraclito scinde cosigrave ἔρις (competizione civile e costruttiva) e ὕβρις (violenza sopraffattri-ce) facendo di Dike norma vincolante a livello cosmico

Δίκης ὄνομα οὐκ ἂν ἤιδεσαν εἰ ταῦτα μὴ ἦνNon conoscerebbero il nome di Dike se queste cose [conflitto ingiustizia] non fossero [esistessero] (Clemente Alessandrino DK 22 B23)

Si tratta in fondo di unrsquoipotesi di lettura sostenuta da riscontri nei frammenti di altri autori arcaici (Anassimandro in primis) che con-sente di precisare un aspetto della polemica eraclitea

καὶ Ἡ ἐπιτιμᾶι τῶι ποιήσαντι laquoὡς ἔ ρ ι ς ἔκ τε θεῶν καὶ ἀνθρώπων ἀπόλοιτοraquo [XVIII 107]middot οὐ γὰρ ἂν εἶναι ἁ ρ μ ο ν ί α ν μὴ ὄντος ὀξέος καὶ βαρέος οὐδὲ τὰ ζῶια ἄνευ θήλεος καὶ ἄρρενος ἐναντίων ὄντωνEraclito biasima il poeta ltOmerogt che scrisse laquoSparisca la discor-dia tra gli dei e tra gli uominiraquo (Iliade XVIII 107) Non ci sarebbe infatti armonia se non ci fossero acuto e grave neacute ci sarebbero i vi-venti se non ci fossero femmina e maschio (Eudemo DK 22 A22)

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ma soprattutto la tesi centrale nei frammenti secondo cui produ-zione e unitagrave del tutto passano attraverso la relazione tra le oppo-sizioni (πάντα κατrsquo ἔριν γίνεσθαι) Compito del λόγος egrave appunto illustrare tale formazione (ovvero compagine questo il significato primo di ἁρμονία122) e dunque rilevare come senza la costanza della tensione non vi sarebbe possibilitagrave di ordinamento

λόγον ἐκ τῆς ἐναντιοδρομίας δημιουργὸν τῶν ὄντωνlogos artefice delle cose che sono dal concorso degli opposti (Aeumltius DK 22 A8)

καὶ ὁ κυκεὼν διίσταται ltμὴgt κινούμενοςanche il ciceone si decompone se non egrave mosso (Teofrasto DK 22 B125)

τὸ ἀντίξουν συμφέρον καὶ ἐκ τῶν διαφερόντων καλλίστην ἁρμονίανciograve che egrave opposto concorda e dalle cose in contrasto scaturisce lrsquoarmonia piugrave bella (Aristotele DK 22 B8)

Frammenti in cui puograve avvertirsi anche lrsquoespressione immediata di una drammatica ed eroica visione della lotta politica e della sua composizione ovvero di una legge universale cui ricondurre come evidenza parziale anche i conflitti della πόλιςBencheacute appaia esagerato intendere la discriminazione tra cittadi-ni efesi come laquotema centrale allrsquointerno della trattazione culturale eraclitearaquo123 e dunque ridurne la prospettiva cosmica a mera siste-matizzazione dellrsquoordinamento civile riformato da Ermodoro egrave tut-tavia probabile che quel contesto possa aiutare a determinare il si-gnificato del presunto atteggiamento aristocratico di Eraclito Cosigrave quando attacca gli Efesi proprio per aver allontanato Ermodoro la scelta espressiva egrave indicativa

122 Una pertinente puntualizzazione in V Macchioro Zagreus cit pp 417-422123 Ibi p 53

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ἡμέων μηδὲ εἷς ὀνήιστος ἔστω εἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνlaquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altriraquo (Strabone DK 22 B121)

Il superlativo ὀνήιστος non veicola lrsquoidea di valore (in senso mili-tare) o di eminenza aristocratica piuttosto lrsquoidea di aiuto di utilitagrave insomma Ermodoro egrave politico da prediligere per il giovamento che puograve garantire con consiglio e azione alla comunitagrave il suo allon-tanamento appare conseguenza della cecitagrave e immaturitagrave dei con-cittadiniAnalogamente quando degli Efesi stigmatizza il vizio che deriva dal lusso

μὴ ἐπιλίποι ὑμᾶς πλοῦτος ἔφη Ἐφέσιοι ἵνrsquo ἐξελέγχοισθε πονηρευόμενοιnon vi abbandoni mai o Efesi la ricchezza affincheacute possiate ma-nifestare il vostro agire malvagio (Tzetze DK 22 B125a)

egrave possibile che Eraclito richiami quella stessa sobrietagrave suggeri-ta secondo quanto riferito da Polemone alle donne ioniche da Ermodoro

Πολέμων παρὰ Ἑρμοδώρῳ γεγράφθαι φησίmiddotraquoὑποδήματα δὲ φορεῖν τὴν ἐλευθέρην Σκυδικὰς λευκὰς καὶ μασθλητίναςraquoPolemone dice che in Ermodoro egrave scritto laquola donna libera porta calzature scitiche bianche e di cuoioraquo (Polemone Fragmenta 96)

Sostenitore di una riforma dei costumi che frenasse la fiacchezza indotta dal lusso (ἁβροσύνη)124 e (forse) preparasse al confronto con lrsquoinvasore persiano125 Ermodoro appare agli occhi di Eraclito vittima non di un particolare gruppo sociale o politico ma di una diffusa (volgare a prescindere dallrsquoappartenenza sociale) ignoran-za della misura della ragione e della legge che giustifica lrsquoinsi-stenza eraclitea su λόγος νόμος e κόσμος ma anche sullrsquoautocon-trollo individuale e collettivo

124 R laurenti Eraclito cit p 16125 i PoZZoni Eraclito de-crittato cit p 58

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θυμῶι μάχεσθαι χαλεπόνmiddot ὃ γὰρ ἂν θέληι ψυχῆς ὠνεῖταιDifficile lottare contro il desiderio ciograve che vuole infatti prende a prezzo dellrsquoanima (Plutarco DK 22 B85)

τὸ τοῖς τυχοῦσιν ἀρκεῖσθαι καὶ μὴ δεῖσθαι τῶν πολυτελῶν ἐν εἰρήνηι καὶ ὁμονοίαι διατηρεῖ τὰς πόλειςlrsquoaccontentarsi di ciograve che si trova e il non aver bisogno di cose costose conservano la cittagrave in pace e in concordia (DK 22 A3b)

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cosigrave come quelli che possiamo ancora intravedere impliciti nelle stesse citazioni

καὶ τοῖς ἀγάλμασι δὲ τουτέοισιν εὔχονται ὁκοῖον εἴ τις δόμοισι λεσχηνεύοιτο οὔ ltτι γινώσκων θεοὺς οὐδrsquo ἥρωας οἵτινές εἰσιgtE rivolgono ancora preghiere a queste statue come chi volesse conversare con i muri neacute conoscono affatto chi siano gli dei e gli eroi (Aristocrito DK 22 B5)

[] ὅκωσπερ ltπῦρgt ὁπόταν συμμιγῆι θυώμασιν ὀνομάζεται καθrsquo ἡδονὴν ἑκάστουcome il fuoco quando si mescola con gli odori egrave nominato secon-do lrsquoaroma di ognuno (Ippolito DK 22 B67)

suggeriscano di considerare intenzionale lrsquointegrazione dello scrit-to in un contesto simbolico e semantico di tipo religioso (in cui forse era sottinteso un riconoscimento ancorcheacute parziale dei culti cittadini ed ellenici41) che egrave ora da determinare

Zeus Core e Dioniso

Lrsquoelenco di B14 (νυκτιπόλοι μάγοι βάκχοι λῆναι μύσται) e altri segnali che abbiamo registrato nelle citazioni eraclitee sug-geriscono che i fenomeni religiosi in discussione siano soprattutto quello eleusino e quelli orfici e dionisiaci42 evocati rispettivamente

41 Egrave questa la tesi di G fornari Immortalimortali cit p 14742 chh kahn The Art and Thought of Heraclitus Cambridge Cambridge

University Press 1979 pp 262-263 Mi sono interessato di questi fenomeni in d Zucchello Contemplazione e destino aspetti della religione greca in ldquoAnnuario del Ginnasio Liceo lsquoA Voltarsquo ndash 1995-2000rdquo Como Pubblicazioni del Liceo ldquoA Voltardquo 2001 pp 92-117 (Versione digitale httpwwwnoeinnetoriginicontemplazione_destinopdf) Sulla questione egrave oggi essenzia-le la consultazione di f Graf Orfeo Eleusis y Atenas in A BernaBeacute y f casadesuacutes (coords) Orfeo y la tradiciacuteon oacuterfica Un reencuentro I Madrid Akal 2008 pp 671-696 e ai JimneacuteZ san cristoacuteBal Orfismo y Dionisismo ibi pp 697-727 Una sintesi molto chiara anche in A BernaBeacute Orphisme et Preacutesocratiques bilan et perspectives drsquoun dialogue complexe in A laks et c louGuet (eacuteds) Qursquoest-ce que la Philosophie Preacutesocratique What is Presocratic Philosophy Villeneuve drsquoAscq (Nord) Presses Universitaires du

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

nellrsquouso di termini come μύσται e βάκχοιλῆναι che ritroviamo collegati43 non a caso anche nella laminetta funeraria di Ipponio una delle attestazioni piugrave antiche (fine V secolo aC) dellrsquoesistenza di iniziazioni (e relative rappresentazioni escatologiche) riconduci-bili al culto orficoDioniso-Zagreo ndash la cui vicenda sarebbe al centro della narrazione orfica44 - era designato come νυκτιπόλος (laquoche va nella notteraquo Euripide I cretesi fr 79 11) ed egrave dunque possibile che νυκτιπόλοι sia una modalitagrave per riferirsi ai suoi adepti Lo stesso dio in quanto figlio di PersefoneCore appare al centro del mito fondante il culto cui allude lrsquoespressione τὰ μυστήρια (B14) utilizzata appunto per la festivitagrave dedicata a Demetra e Core in Eleusi come risulta anche dalla testimonianza (tarda) di Ippolito

[] αὐτὸς ὁ ἱεροφάντης [] εὐνουχισμένος δὲ διὰ κωνείου καὶ πᾶσαν ἀπηρτημένος τὴν σαρκικὴν γένεσιν νυκτὸς ἐν ltἘgtλευσῖνι ὑπὸ πολλῷ πυρὶ τελῶν τὰ μεγάλα καὶ ἄρρητα μυστήρια βοᾷ καὶ κέκραγε λέγωνmiddotraquoἱερὸν ἔτεκε πότνια κοῦρον Βριμὼ Βριμόνraquo []Lo ierofante in persona [hellip] che si egrave reso impotente con la cicuta e si egrave staccato da ogni generazione carnale di notte a Eleusi in mezzo alla luce delle fiaccole nel compiere il rituale dei grandi e ineffabili misteri grida e urla proclamando laquoBrimograve Signora ha generato il sacro fanciullo Brimoacutesraquo [hellip] (Ippolito Confutazione di tutte le eresie V 8 40)45

Ippolito rimanda evidentemente alla rievocazione ndash mimata ma non consumata (donde la sottolineatura dellrsquoimpotenza procurata e del distacco dalla carnalitagrave) tra lo ierofante di Eleusi e la sacerdotessa di Demetra - dello ἱερὸς γάμος tra Zeus e Persefone (πότνια Βριμὼ) da cui secondo il mito sarebbe nato il laquosacro fanciulloraquo (ἱερὸς κοῦρος) Dioniso designato come Βριμός (letteralmente laquotremen-

Septentrion 2002 pp 205-24743 Come segnala f Graf Orfeo Eleusis y Atenas cit p 67144 Una recente rivalutazione della centralitagrave di tale mito (Dioniso e i Titani) in seno

allrsquoorfismo in A BernaBeacute El mito orfico de Dioniso y los Titanes in A BernaBeacute y f casadesuacutes (coords) Orfeo y la tradiciacuteon oacuterfica cit I pp 591-607

45 G colli La sapienza greca Volume I cit pp 114-115

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do potenteraquo)46 Le Rane di Aristofane suggeriscono la connessione tra misteri eleusini e culto dionisiaco descrivendo la catabasi di Dioniso il testo infatti sottolinea il destino felice degli iniziati mentre nellrsquooltretomba in una probabile parodia della processione di Eleusi inneggiano al loro dio Iachkos (Rane 448-459) da iden-tificare anche secondo testimonianze antiche con Bacco-DionisoLa denuncia (B14) dei laquomisteriraquo - che laquoiniziano allrsquoempietagraveraquo (ἀνιερωστὶ μυεῦνται) - egrave da leggersi probabilmente in relazio-ne a determinati aspetti cultuali ridicolizzati (B68) come laquorime-diraquo (ἄκεα ) forse lrsquoaccostamento tra νυκτιπόλοι βάκχοι λῆναι μύσται allude alle manifestazioni sessuali (riti fallici e inni inve-recondi) cui si riferisce Giamblico nel contesto di B68 (laquonel cor-so dei riti sacri attraverso la contemplazione e lrsquoascolto di cose osceneraquo ἔν τε τοῖς ἱεροῖς θεάμασί τισι καὶ ἀκούσμασι τῶν αἰσχρῶν) e che Eraclito stigmatizza espressamente come laquoinde-cenzaraquo (ἀναιδείη B15) nei riti in onore di Dioniso

εἰ μὴ γὰρ Διονύσωι πομπὴν ἐποιοῦντο καὶ ὕμνεον ἆισμα αἰδοίοισιν []Se in effetti non fosse per Dioniso che fanno processione e cantano lrsquoinno alle vergogne [] (B15)

Allusioni sessuali drsquoaltra parte non erano estranee come abbiamo segnalato al complesso dellrsquoevento eleusino (per ufficio familiare probabilmente ben noto a Eraclito) Ma non era forse solo lrsquoin-trinseca spudoratezza e sfrenatezza del dionisismo (cui alludono i verbi μαίνομαι καὶ ληναΐζω) a essere oggetto dellrsquoattenzione eraclitea potrebbero esserlo state secondo la testimonianza di Giamblico (B68) soprattutto le pretese catartiche ed escatologi-che di tali iniziazioni Esse si proponevano infatti come soluzione dei mali (ὡς ἐξακεσόμενα τὰ δεινὰ)47 il percorso rituale doveva coinvolgere lrsquoiniziato familiarizzandolo con il dio e facendogli esperire le sue vicissitudini48 per culminare nella conquista di una

46 Sulla questione la nota di Colli ibi p38747 Una prospettiva ben evidenziata in un (posteriore) passo euripideo (Baccanti

73-77)48 Su questo punto ai JimneacuteZ san cristoacuteBal Orfismo y Dionisismo cit pp 712-

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

superiore condizione di beatitudine una trasformazione tempora-nea operata attraverso lrsquolaquoentusiasmoraquo (ἐνθουσιασμός) la posses-sione (μανία) divinaAnche allrsquointerno della tradizione eleusina probabilmente in rela-zione e continuitagrave con antiche tradizioni propiziatorie che celebra-vano il ciclo delle messi49 doveva registrarsi analoga aspirazione a coniugare iniziazione rituale50 e atto contemplativo (ἐποπτεία) con la connessa soteriologia (Omero Inno a Demetra 480-482) nella partecipazione al rito lrsquoiniziato doveva accogliere la promes-sa della sua rinascita e dunque prepararsi a una serena accettazione della morte in quanto necessario trapasso a un (non meglio preci-sato) destino privilegiato51 Allo stesso nesso salvifico (tra τελεταί e αἶσα) puntano una testimonianza di Isocrate (Panegirico 28) e probabilmente un frammento di Pindaro (ὄλβιοι δrsquo ἅπαντες αἴσᾳ λυσιπόνων τελετᾶν fr 131a) che sembra muoversi tra la promes-sa di beatitudine documentata nel mito di fondazione dei misteri e la prospettiva escatologica attribuita allrsquoorfismoAd analoga associazione misterica tra vita e morte alluderebbe ap-punto il rilievo di B15 circa lrsquoidentitagrave di Dioniso e Ade (ὡυτὸς δὲ Ἀίδης καὶ Διόνυσος)52 senza la consapevolezza (religiosa) di tale coincidenza sarebbero stati vani i presunti laquorimediraquo (ἄκεα ) rituali (B68) per le anime di fronte alla sciagura della nascita (τὰς ψυχὰς ἐξάντεις ἀπεργαζόμενα τῶν ἐν τῆι γενέσει συμφορῶν) Proprio Giamblico (DK 22 B69) ndash come sopra rilevato - accenna a un reale interesse dellrsquoEfesio per una forma di sacrificio (θυσία) e autentica κάθαρσις che possiamo effettivamente inquadrare nella

71349 Wkc Guthrie The Greeks and their Gods (1950) trad it I Greci e i

loro dei Bologna Il Mulino 1987 pp 347-8 Sul fenomeno dei misteri an-che I chirassi colomBo La religione greca Roma-Bari Laterza 19942 D saBBatucci Saggio sul misticismo greco Roma-Bari Laterza 19792 F Graf I culti misterici in I Greci 22 Torino Einaudi 1997

50 La μύησις preliminare laquoazioniraquo (τὰ δρώμενα probabilmente la rappresenta-zione della sacra unione tra Zeus e Core) laquooggetti mostratiraquo (τὰ δεικνύμενα forse la spiga di grano simbolo di fertilitagrave) laquoformule recitateraquo (τὰ λεγόμενα)

51 Le religioni dei Misteri Volume I Eleusi Dionisisimo Orfismo a cura di P scarPi Fondazione Lorenzo Valla Milano Mondadori 2002 p 555

52 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 60

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ricercatezza sacrale del contesto e dei gesti attribuitigli nelle testi-monianzeA differenza del culto dionisiaco quello orfico sembra presupporre una teologia e una precettistica costituendosi quindi con i tratti di una religione53 in questo caso non egrave una forma di contatto diretto con il dio (entusiasmo) a ldquotrasformarerdquo lrsquoiniziato nel corso del rito ma una conquista conoscitiva a mutare il destino ultraterreno della sua anima Un sapere escatologico egrave essenziale alle τελεταί orfi-che conoscenza della natura dellrsquoanima della sua situazione nel mondo delle sue possibilitagrave di emanciparsi dalla condizione mor-tale54 In questo senso a dispetto della salvezza terrena sperimen-tata nella possessione dionisiaca per il fedele orfico la salvezza si produce nellrsquoal-di-lagrave attraverso una peculiare esperienza catartica in questo mondo55Quella che appare come polemica di Eraclito nei confronti dei feno-meni di culto cui si collegano alcune delle figure (βάκχοι λῆναι μύσται) evocate nei frammenti potrebbe dunque celare solo un at-tacco al grossolano simbolismo sessuale (Eleusi) e alla oscena ri-tualitagrave (dionisismo) di quelle forme religiose e piugrave specificamente una netta condanna della superstiziosa fiducia nel vincolo magico tra gesti rituali e destino dopo la morte (donde la possibile connessione con i μάγοι) e in generale della concezione del nesso vita-morte che esse incarnano56 Lrsquoatteggiamento ostile dellrsquoEfesio potrebbe in questo senso non essere stato dettato dal suo aristocratico conser-vatorismo neacute dal suo radicale razionalismo57 ma da una sensibilitagrave religiosa che possiamo (a certe condizioni) accostare allrsquoorfismo58 sfruttando le potenziali allusioni dei frammenti al linguaggio delle ldquoiniziazionirdquo e alle relative gerarchie (coloro che hanno ascoltato e compreso la parola coloro che lrsquoascoltano per la prima volta e non

53 WKC Guthrie Orpheus and Greek religion Princeton University Press Princeton 19932 p 206

54 ai JimneacuteZ san cristoacuteBal Orfismo y Dionisismo cit p71355 Ibi pp 722-72356 chh kahn The Art and Thought of Heraclitus cit pp 362-36357 Ibidem58 Ancora interessante ancorcheacute riduttiva la lettura di Macchioro V Macchioro

Eraclito Nuovi studi sullrsquoorfismo Bari Laterza 1922 e Id Zagreus cit

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

la intendono e coloro che lrsquohanno ascoltata)59 ma anche a figure ed elementi piugrave specifici della lezione orfica60Cosigrave per esempio si possono cogliere cenni escatologici nelle (enigmatiche) citazioni di Plutarco e Clemente

νέκυες γὰρ κοπρίων ἐκβλητότεροιI cadaveri son da gettare piugrave del letame (Plutarco DK 22 B96)

ἄνθρωπος ἐν εὐφρόνηι φάος ἅπτεται ἑαυτῶι [ἀποθανὼν] ἀποσβεσθεὶς ὄψεις ζῶν δὲ ἅπτεται τεθνεῶτος εὕδων [ἀποσβεσθεὶς ὄψεις] ἐγρηγορὼς ἅπτεται εὕδοντοςNella notte lrsquouomo accende a se stesso una luce quando gli occhi sono spenti Da vivo in vero egrave in contatto con il morto quando dorme [quando gli occhi sono spenti] da sveglio egrave in contatto con il dormiente (Clemente Alessandrino DK 22 B26)

ἀνθρώπους μένει ἀποθανόντας ἅσσα οὐκ ἔλπονται οὐδὲ δοκέουσινCose che non sperano neacute immaginano aspettano gli uomini una volta morti (Clemente Alessandrino Plutarco DK 22 B27)

I gesti - laquogettare via i cadaveriraquo (νέκυς ἐκβάλλω) laquonella notte ac-cendere una luceraquo (ἐν εὐφρόνηι φάος ἅπτομαι) ndash e gli accostamenti ndash νέκυεςκοπρία ζῶνἐγρηγορὼς εὕδωντεθνεῶτος ndash suggeriscono che per Eraclito lrsquoanima sarebbe vita e valore del corpo (B96)61 la morte rappresentando per essa liberazione dal vincolo carnale (B27) il ricorso allrsquoincrocio studiato di espressioni che veicolano stati con-trastanti (vivo-morto luce-oscuritagrave veglia-sonno) si sottolinea la costante contiguitagrave e compresenza nella condizione umana della polaritagrave vita-morte (Dioniso-Ade)62Allrsquoidea di giudizio puograve forse ricollegarsi unrsquoulteriore citazione di Ippolito

59 Ciograve potrebbe riflettere i gradi dellrsquoiniziazione misterica ἐποπτεία μύησις e ἀμύητοι secondo la tesi di G Thomson citato in R laurenti Eraclito cit p 80

60 V Macchioro Zagreus cit pp 393-39561 Per il contesto e la significazione orfica del frammento ibi p 40162 Analogamente a quanto riscontriamo in relazione al nesso anima-corpo nel

contemporaneo Pindaro (fr 131b)

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λέγει δὲ [Ἡράκλειτός] καὶ σαρκὸς ἀνάστασιν ταύτης ltτῆςgt φανερᾶς ἐν ἧι γεγενήμεθα καὶ τὸν θεὸν οἶδε ταύτης τῆς ἀναστάσεως αἴτιον οὕτως λέγωνmiddot ἔ ν θ α δ rsquo ἐ ό ν τ ι ἐ π α ν ί σ τ α σ θ α ι κ α ὶ φ ύ λ α κ α ς γ ί ν ε σ θ α ι ἐ γ ε ρ τ ὶ ζ ώ ν τ ω ν κ α ὶ ν ε κ ρ ῶ ν Eraclito afferma che vi egrave resurrezione della carne che percepia-mo in cui siamo nati e che il dio egrave causa di questa resurrezione esprimendosi in questo modo Davant i a colui che egrave lagrave s i levano e diventano vigi l i custodi dei vivi e dei mort i (Ippolito DK 22 B63)

che puograve intendersi come riferimento al governo divino (di Ade63) sulle anime dopo la morteMa nella prospettiva di un possibile confronto a distanza con le credenze orfiche64 risulta particolarmente interessante B62 soprat-tutto se ne accettiamo lrsquointerpretazione di Sesto Empirico

ἀθάνατοι θνητοί θνητοὶ ἀθάνατοι ζῶντες τὸν ἐκείνων θάνατον τὸν δὲ ἐκείνων βίον τεθνεῶτεςImmortali mortali mortali immortali vivendo di quelli la morte di quelli la vita morendo (Ippolito DK 22 B62)

ὁ δὲ Ἡράκλειτός φησιν ὅτι καὶ τὸ ζῆν καὶ τὸ ἀποθανεῖν καὶ ἐν τῷ ζῆν ἡμᾶς ἐστι καὶ ἐν τῷ τεθνάναιmiddot ὅτε μὲν γὰρ ἡμεῖς ζῶμεν τὰς ψυχὰς ἡμῶν τεθνάναι καὶ ἐν ἡμῖν τεθάφθαι ὅτε δὲ ἡμεῖς ἀποθνῄσκομεν τὰς ψυχὰς ἀναβιοῦν καὶ ζῆνEraclito afferma che il vivere e il morire sono presenti nella nostra vita e nella ltnostragt morte mentre noi viviamo infatti le nostre anime sono morte e sepolte in noi quando invece noi moria-mo le ltnostregt anime tornano in vita e vivono (Sesto Empirico Schizzi pirroniani III 230)

63 Cosigrave Tonelli eraclito Dellrsquoorigine cit p 17764 Che certamente non deve indurre alla tentazione di ridurre alla sola chiave

religiosa il discorso dellrsquoEfesio (come a nostro avviso erroneamente fece Macchioro) Su questo punto le raccomandazioni di F casadesuacutes Bordoy Heraacuteclito y el orfismo in A BernaBeacute y f casadesuacutes (coords) Orfeo y la tra-diciacuteon oacuterfica cit II pp 1099 ss

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Lrsquoeco religiosa non egrave in vero lrsquounica che possa cogliersi nel te-sto che sembra congegnato a chiasmo (come altri) con mirabile accuratezza una cura che fa sospettare lrsquointenzione complessa di sfruttare lrsquoesemplaritagrave dello specifico rilievo di tensioni convergen-ti per rinviare allrsquouniversale contesto dellrsquoarmoniosa unione dei contrari65

ταὐτό τrsquo ἔνι ζῶν καὶ τεθνηκὸς καὶ [τὸ] ἐγρηγορὸς καὶ καθεῦδον καὶ νέον καὶ γηραιόνmiddot τάδε γὰρ μεταπεσόντα ἐκεῖνά ἐστι κἀκεῖνα πάλιν μεταπεσόντα ταῦταLa stessa cosa egrave il vivente e il morto lo sveglio e il dormirente il giovane e il vecchio queste cose infatti mutando son quelle e quelle di nuovo mutando sono queste (Plutarco DK 22 B88)

La suggestione orfica egrave tuttavia forte66 come allusione (i) alla coincidenza di caducitagrave (umana) e immortalitagrave (divina dellrsquoanima) di morte (liberazione dellrsquoanima dalla prigione corporea) e rinasci-ta (reincarnazione dellrsquoanima) e quindi di morte (del corpo) e vita (dellrsquoanima) ovvero piugrave specificamente (ii) allo stesso Dioniso dio che muore immortale mortale dio che vive la condizione (e dunque la morte) dei mortali o (iii) agli iniziati (mortali) alla loro liberazione dal ciclo nascita-morte (riconquista della natura divina immortale) conseguenza della loro identificazione con il dio del loro morire la sua vita67A suggerire un ripensamento della posizione religiosa di Eraclito egrave oggi tuttavia uno dei piugrave importanti ritrovamenti papiracei dellrsquoul-timo secolo (1962) il sapiente di Efeso vi egrave infatti direttamente nominato e citato in un esplicito contesto religioso orfico

65 Su questo la cauta valutazione di Casadesuacutes ibidem66 Come non egrave sfuggito alla tradizione da K reinhardt Parmenides und die

Geschichte die griechischen Philosophie (1916) Frankfurt aM Vittorio Klostermann 19854 p 196 al recente The Texts of Early Greek Philosophy The Complete Fragments and Selected Testimonies of the Major Presocratics trans-lated and edited by DW Graham Part I Cambridge CUP 2010 pp 192-193 passando per WKC Guthrie A History of Greek Philosophy cit p 478

67 Per questo aspetto V Macchioro Zagreus cit pp 414-415

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Exucursus Eraclito nel Papiro Derveni

Le 26 colonne superstiti del cosiddetto68 Papiro Derveni - un rotolo (parzialmente distrutto dal fuoco di una pira) risalente allrsquoincirca al periodo 350-300 aC69 ma contenente un testo da datare probabilmente intorno alle fine del V secolo aC70 ndash possono sostanzialmente suddividersi in due sezioni la prima offre istruzio-ni rituali e indicazioni escatologiche (colonne 1-6 con una ripre-sa alla colonna 20) lrsquoaltra lrsquoesegesi allegorica di un piugrave antico e sconosciuto poema (esametrico) attribuito a Orfeo le cui citazioni evocano frammenti delle rapsodie e degli inni conservati sotto quel nome71 (egrave stato ipotizzato possa trattarsi di una versione sintetica della teogonia orfica nota come Protogonos Theogony composta intorno alla fine del VI secolo aC72)Sebbene nel commento possano facilmente individuarsi echi della cultura naturalistica del V secolo aC (Anassagora e Diogene di Apollonia in particolare) accanto al nome di Orfeo lrsquounico con-servato egrave appunto quello di Eraclito (laquoche parla come uno che fa discorsi sacriraquo ὅσπερ ἴκελα ἱερολόγωι λέγων) e a parte un espli-cito riferimento (col XXII) agli Ὕμνοι (orfici) il suo egrave lrsquounico

68 Dal luogo del recupero a pochi chilometri da Salonicco in un sito funerario69 F casadesuacutes El papiro de Derveni in A BernaBeacute y f casadesuacutes (coords)

Orfeo y la tradiciacuteon oacuterfica cit I p 462 Propendono per il 340-320 aC K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction in The Derveni Papyrus edited with Introduction and Commentary by Th kouremenos Gm ParaacutessoGlou k tsantsanoGlou Firenze Olshki Editore 2006 p 9 R radice Introduzione in Allegoristi dellrsquoetagrave classica Opere e frammenti a cura di i ramelli Milano Bompiani 2007 p XIII

70 K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit p 10 Qualche per-plessitagrave su questa datazione egrave espressa da D sider Heraclitus in the Derveni Papyrus in Studies on the Derveni Papyrus edited by a laks and GW most Oxford Clarendon Press 1997 p 138 favorevole a una collocazione nel IV secolo aC

71 Ms funGhi The Derveni Papyrus in Studies on the Derveni Papyrus cit p 27 G BeteGh The Derveni Papyrus Cosmology Theology and Interpretation Cambridge Cambridge University Press 2004 pp 130-131

72 Lrsquoipotesi egrave di ML West The Orphic Poems Oxford Clarendon Press 1983 pp 82 ss Per una discussione K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit pp 25 ss

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

scritto (oltre al poema commentato) di cui sia direttamente citato un passaggio

ἥλιο[ς ]του κατὰ φύσιν ἀνθρω[πηΐου] εὖρος ποδός [ἐστι]τοὺ[ς οὔρου]ς οὐχ ὑπερβάλλωνmiddot ει []ρουσε[[ἐ]κ[βήσετα]ι Ἐρινύε[ς] νιν ἐξευρήσου[σι Δίκης ἐπίκουροι]Il sole secondo natura egrave dellrsquoampiezza di un piede umano e non supera i limiti Se oltrepasseragrave lo scopriranno le Erinni assistenti di Dike (col IV)73

nella tradizione posteriore conservato in due distinte citazioni (ri-spettivamente di Aeumltius e Plutarco) nellrsquoedizione DielsKranz pro-poste come frammenti B3 e B9474

(περὶ μεγέθους ἡλίου) εὖρος ποδὸς ἀνθρωπείουLa grandezza del Sole egrave di un piede umano (DK 22 B3)

ἥλιος γὰρ οὐχ ὑπερβήσεται μέτραmiddot εἰ δὲ μή Ἐρινύες μιν Δίκης ἐπίκουροι ἐξευρήσουσιν[Il Sole non oltrepasseragrave le misure altrimenti le Erinni ministre di Dike lo scoprirebbero (DK 22 B94)

Bencheacute il cotesto della citazione sia piuttosto danneggiato e quindi la ricostruzione approssimativa lrsquoautore appare impegnato a difen-dere la propria convinzione che lrsquoordine della natura sia preservato secondo un preciso disegno provvidenziale la citazione di Eraclito sembra in questo senso funzionale al rilievo dellrsquoequilibrio cosmico tutelato da Dike attraverso il servizio delle Erinni (che sorvegliano il rispetto delle laquomisureraquo μέτρα) nellrsquoidentitagrave del prefissato ciclo

73 Citiamo testo greco e traduzione da Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 900-901 Essi sono basati sostanzialmente sullrsquoedizione G BeteGh The Derveni Papyrus cit tenendo conto di alcune migliorie apportate da The Derveni Papyrus edited with Introduction and Commentary by Th kouremenos Gm ParaacutessoGlou k tsantsanoGlou cit

74 Se egrave valida lrsquoipotesi che il testo di Derveni risalga alla fine del V secolo aC si tratterebbe della piugrave antica citazione dello scritto di Eraclito come segnala G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 325

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solare (giorno e notte)75 cosigrave nel testo papiraceo il sole ndash rigoro-samente vigilato dalla divinitagrave - si rivela essenziale come garanzia dellrsquoordinamento dellrsquouniverso

τροφ[ὸν δὲ λέγων αὐ]τὴν αἰνί[ζε]ται ὅτι [ἅ]σσαὁ ἥλι[ος θερμαίνων δ]ιαλύει ταῦτα ἡ νὺξ ψύχουσασυ[νίστησιν ] ἅσσα ὁ ἥλιος ἐθέρ[μ]Chiamandola (la Notte) laquonutriceraquo (Orfeo) esprime in forma meta-forica che tutto ciograve che il sole scaldando dissolve la notte riuni-sce raffreddando tutte le cose che il sole ha scaldato (col X)76

[] τὰ νῦν ἐόνταὁ θεὸς εἰ μὴ ἤλθελεν εἶναι οὐκ ἂν ἐπόησεν ἥλιον ἐποίησε δὲτοιοῦτογ καὶ τοσοῦτον γινόμενον οἶος ἐν ἀρχῆι τοῦ λόγουδιηγεῖται [] Se il dio non avesse voluto che esistessero le realtagrave ora esistenti non avrebbe creato il sole invece lo ha fatto con caratteristiche e grandezze tali come spiega agli inizi del discorso77 (col XXV)78

Allrsquointerno delle colonne superstiti la citazione non appare acci-dentale echi eraclitei si possono cogliere nei passaggi del com-mento e riflettono forse convergenze tematiche tra i versi del poe-ma e lo scritto dellrsquoEfesioI versi ripresi nel commento insistono in effetti sul governo divino del mondo

[] τὰ δrsquo ἐόντα δ[ηλοῖ]γενέσθαι τοιαῦτ[α] διὰ τοῦτον καὶ γενόμενα ε[ἶναι]ἐν τούτωι π[άντα Ση]μαίνει δrsquo ἐν τοῖς ἔπεσι το[ῖσδε]middotΖεὺς κεφα[λή Ζεὺς μέσ]σα Διὸς δrsquo ἐκ [π]άντα τέτ[υκται] []E chiarisce che le cose esistenti sono divenute tali a causa di

75 Su questo punto D sider Heraclitus in the Derveni Papyrus cit p 14476 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 906-90777 Egrave possibile che il riferimento sia proprio alla colonna IV e al contesto della ci-

tazione eraclitea Dubbi in proposito sono tuttavia stati avanzati da Betegh (G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 327-328)

78 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 922-923

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

questo [Zeus] e tutte le cose che sono venute allrsquoessere esistono in questo lo indica in queste parole laquoZeus egrave il capo Zeus egrave la parte mediana da Zeus tutte le cose risultano costituiteraquo (col XVII)79

marcando il ruolo ordinatore del fuoco (cui il commentatore rico-nosce funzione cosmogonica ed escatologica80)

[] Μοῖραν δrsquo ἐπικλῶσαιλέγοντες τοῦ Διὸς τὴμ φρόνησιν ἐπικυρῶσαιλέγουσιν τὰ ἐόντα καὶ τὰ γινόμενα καὶ τὰ μέλλονταὅπως χρὴ γενέσθαι τε καὶ εἶναι κα[ὶ] παύσασθαιβασιλεῖ δὲ αὐτὸν εἰκάζει (τοῦτο γάρ οἱ προσφέρεινἐφα[ί]νετο ἐκ τῶν λεγομένων ὀνομάτων) λέγων ὧδεmiddotΖεὺς βασιλεὺς Ζεὺς δrsquo ἀρχὸς ἁπάντων ἀργικέραυσος[βασιλέ]α ἔφη εἶναι ὅτι πολλ[ῶν ] ωμ μία[ἀρχὴ κ]ρατεῖ καὶ πάντα τελεῖ [][] E dicendo che la Moira fila dicono che la saggezza di Zeus dispone le cose che esistono quelle che vengono allrsquoessere e quel-le che saranno come devono venire allrsquoessere essere e cessare di esistere E lo assimila ad un sovrano ndash questo infatti tra tutti i nomi che vengono detti gli parve che gli si addicesse maggior-mente ndash dicendo laquoZeus sovrano Zeus che governa su tutte le cose con vivida folgoreraquo Disse che egrave sovrano poicheacute di molti un solo potere prevale e compie tutte le cose [] (col XIX)81

Due aspetti chiaramente accennati a piugrave riprese nei frammenti di Eraclito con analoga direzione della folgore (κεραυνός) tradizio-nale simbolo della giustizia divina ma anche espressione del fuoco piugrave puro (πρηστήρ)82

τῶν τε ζώιων τά τε ἄγρια καὶ ἥμερα τά τε ἐν ἀέρι καὶ ἐπὶ γῆς καὶ ἐν ὕδατι βοσκόμενα γίνεταί τε καὶ ἀκμάζει καὶ φθείρεται τοῖς τοῦ θεοῦ πειθόμενα θεσμοῖςmiddot π ᾶ ν γὰρ ἑ ρ π ε τ ὸ ν π λ η γ ῆ ι ν έ μ ε τ α ι ὥς φησιν Ἡράκλειτος

79 Ibi pp 914-91580 Su questo aspetto si puograve sinteticamente consultare il commento di Ilaria Ramelli

alla col XXVI del papiro in Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp942-94381 Ibi pp 916-91782 eraclito Frammenti cit 297

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Tra gli animali quelli sia selvatici sia domestici che vivono in aria sulla terra e nellrsquoacqua nascono crescono e muoiono se-guendo le leggi del dio sostiene infatti Eraclito che ogni anima-le egrave condot to a l pascolo dal la f rusta (Pseudo-Aristotele [de mundo] DK 22 B11)

γίνεσθαι λέγων οὕτωςmiddot τ ὰ δ ὲ π ά ν τ α ο ἰ α κ ί ζ ε ι κ ε ρ α υ ν ό ς τουτέστι κατευθύνει κεραυνὸν τὸ πῦρ λέγων τὸ αἰώνιον λέγει δὲ καὶ φρόνιμον τοῦτο εἶναι τὸ πῦρ καὶ τῆς διοικήσεως τῶν ὅλων αἴτιον Dice che avviene cosigrave tutte le cose dirige la folgore cioegrave gui-da con la folgore intendendo la folgore come il fuoco eterno Sostiene anche che questo fuoco egrave intelligente e dellrsquoordinamento dellrsquouniverso egrave causa (Ippolito DK 22 B64)

πάντα γάρ φησί τὸ πῦρ ἐπελθὸν κρινεῖ καὶ καταλήψεταιDice infatti che tutte le cose il fuoco giungendo giudicheragrave e con-danneragrave (Ippolito DK 22 B66)

La ricorrenza di καταλαμβάνω83 in analogo contesto repressivo consente lrsquoaccostamento tra πῦρ e Δίκη

Δίκη καταλήψεται ψευδῶν τέκτονας καὶ μάρτυραςDike afferreragrave fabbricatori e testimoni di falsitagrave (Clemente Alessandrino DK 22 B28)

rafforzando lrsquoimpressione che Eraclito non si limiti a sottolineare un equilibrio di elementi o di processi ma alluda in generale alla giustizia divina84 Lrsquointenzione dellrsquoautore del papiro nel citarne il testo potrebbe dunque essere stata quella di collegare i due pilastri della propria esegesi cosmologia ed escatologia85 rivelando cosigrave una prospettiva di lettura cui evidentemente lo scritto dellrsquoEfesio si prestavaAllrsquoesempio di Eraclito potrebbero rinviare alcuni specifici rilievi del commentatore il riconoscimento del valore immediatamente

83 eraclito Frammenti cit p 30384 G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 34385 Ibi p 329

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

enigmatico della poesia e dellrsquoimportanza di comunicare i conte-nuti di maggior pregio (μεγάλα) in modo sibillino per sfuggire a volgari fraintendimenti

ὕ]μνον [ὑγ]ιῆ καὶ θεμ[ι]τὰ λέγο[ντα ] το γὰρ[τῆ]ι ποὴσει [κ]αὶ εἰπεῖν οὐχ οἶον τ[ε ἅμα τὴν ὀ]νομάτων[θέ]σιγ καὶ τ[ὰ] ῥηθέντα ἔστι δὲ ξ[ένη τις ἡ] πόησις[κ]ᾳὶ ἀνθρώ[ποις] αἰνι[γμ]ατώδης [ὁ δ]ὲ [Ὀρφεὺ]ς αὐτοῖς[ἐ]ρίστrsquo αἰν[ίγμα]τα οὐκ ἤθελε λέγειν [ἐν αἰν]ίγμας[ι]ν δὲ[μεγ]άλα ἱερ[ολογ]εῖται μὲν οὖγ καὶ ἀ[πὸ τ]οῦ πρώτου[καὶ] μέχρι ⟨τ⟩οῦ [τελε]υταίου ῥήματος ὡ[ς δηλοῖ] καὶ ἐν τῶι[εὐκ]ρινήτω[ι ἔπειmiddot θ]ύρας γὰρ ἐπιθέ[σθαι κελ]εύσας τοῖ[ς][ὠσὶ]ν αὐτ[οὺς οὔτι νομο]θετεῖμ φη[σιν τοῖς] πολλοῖς []Un inno che dice cose sane e conformi al diritto divino infatti con la poesia Infatti non egrave possibile dire al contempo la posizione delle parole e le frasi La poesia perograve egrave qualcosa di strano e di enigmatico per gli uomini Ora Orfeo non voleva dire loro enigmi ingannevoli bensigrave cose importanti in enigmi Dunque espone un discorso sacro dalla prima allrsquoultima parola come mostra anche nel verso ben scelto avendo ordinato loro di porsi delle porte sulle orecchie dice di non istituire leggi per i piugrave [] (col VII)86

La veritagrave dello ἱερὸς λογός egrave necessariamente espressa ἐν αἰνίγμαςιν per proteggerla dagli laquouominiraquo (ἀνθρώποις) essa ri-chiede dunque adeguata disposizione sottolineata nel poema da un gesto (laquoporsi porte sulle orecchieraquo θύρας ἐπιθέσθαι τοῖς ὠσὶν un invito a totale concentrazione) e dallrsquoesplicito diniego della co-municazione laquoai piugraveraquo (τοῖς πολλοῖς) Le scelte lessicali evocano espressioni che ritroviamo nelle citazioni eraclitee la cui struttura egrave forse presente allrsquoautore nellrsquoaccenno a una studiata costruzione verbale ogni parola di Orfeo impone lrsquourgenza interpretativa rin-viando a un senso riposto oltre quello immediato LrsquoEfesio tutta-via egrave richiamato nel commento soprattutto dallrsquoidea di fondo evi-dentemente presente nel poema orfico che lrsquointelligenza del testo sacro (ὕμνον) presupponga una chiave (lrsquoiniziazione alla parola di Orfeo) Anche per la comprensione dellrsquounitario assetto della realtagrave

86 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 904-905

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(κόσμον τόνδε͵ τὸν αὐτὸν ἁπάντων B30) infatti egrave essenziale la decifrazione del logos87

οὐκ ἐμοῦ ἀλλὰ τοῦ λόγου ἀκούσαντας ὁμολογεῖν σοφόν ἐστιν ἓν πάντα εἶναιnon ascoltando me ma il logos egrave saggio convenire che tutte le cose sono uno (Ippolito DK 22 B50)

Analogamente nello stigma del commentatore nei confronti dellrsquoincomprensione dei non iniziati (cui nelle colonne superstiti ci si riferisce come οἱ πολλοί οἱ οὐ γινώσκοντες οἱ οὐκ εἰδότες) e del conseguente stravolgimento del significato delle divinazioni

[] αὐτοῖς πάριμεν [εἰς τὸ μα]ντεῖον ἐπερ[ω]τής[οντες]τῶν μαντευομένων [ἕ]νεκεν εἰ θεμι ltgtἐν Ἅιδου δεινὰ τί ἀπιστοῦσι οὐ γινώς[κοντες ἐ]νύπνιαοὐδὲ τῶν ἄλλων πραγμάτων ἕκαστ[ον] διὰ ποίων ἂνπαραδειγμάτων π[ι]στεύοιεν ὑπό τ[ῆς τε]ἁμαρτ⟨ί⟩ηςκαὶ [τ]ῆς ἄλλης ἡδον[ῆ]ς νενικημένι[οι οὐ] μανθ[άνο]υσιν[οὐδὲ] πιστεύουσι ἀπ[ι]στίη δὲ κἀμα[θίη τὸ αὐτόmiddot ἢν γὰρ][μὴ μα]νθάνωσι μη[δ]ὲ γινώ[σ]κως[ιν οὐκ ἔστιν ὅπως][πιστεύου]σιν [][] per essi andiamo nella sede delle divinazioni per interrogare e avere dei responsi se sia concesso dal diritto divino ltgt cose terribili nellrsquoAde percheacute non vi credono Dal momento che non comprendono i sogni neacute ciascuna delle altre cose grazie a quali esempi potrebbero credere Poicheacute si sono lasciati vincere dalla colpa e da altri piaceri non imparano e non credono Ora la man-canza di fede e la mancanza di apprendimento sono la stessa cosa Se infatti non apprendono e non riconoscono non hanno modo di aver fede [] (col V)88

egrave possibile rinvenire eco della denuncia eraclitea del fraintendi-mento volgare dellrsquoelemento religioso (B15) e della superficiale credulitagrave popolare

87 D oBBink Cosmology as Initiation in Studies on the Derveni Papyrus cit p 4288 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 902-903

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ἀλλὰ τῶν μὲν θείων τὰ πολλά καθrsquo Ἡράκλειτον ἀ π ι σ τ ί η ι δ ι α φ υ γ γ ά ν ε ι μ ὴ γ ι γ ν ώ σ κ ε σ θ α ιMa la maggior parte delle cose divine secondo Eraclito s i sot-t rae a l la conoscenza per incredul i tagrave ltdegli uominigt (Plutarco DK 22 B86)

ma anche del rilievo posto sul retto orientamento sulla disposizio-ne che deve sostenere la ricerca

ἐὰν μὴ ἔλπηται ἀνέλπιστον οὐκ ἐξευρήσει ἀνεξερεύνητον ἐὸν καὶ ἄπορονSe uno non spera non potragrave trovare lrsquoinsperabile percheacute esso egrave dif-ficile da trovare e impervio (Clemente Alessandrino DK 22 B18)

In generale la polemica eraclitea nei confronti dei laquomoltiraquo (οἱ πολλοί) e della loro mancanza di intendimento e orientamento po-trebbe far da sfondo alla commiserazione del commentatore per la mancata intelligenza dei sacrifici intelligenza che impone di col-legare le azioni e i gesti di culto (τὰ δρώμενα) alla comprensione della recitazione (τὰ λεγόμενα) cosigrave giustificando lrsquoopera di ese-gesi89 La salvezza era con ogni probabilitagrave promessa allrsquoiniziato a tre condizioni una corretta condotta di vita una adeguata cono-scenza determinate pratiche cultuali90

ἀνθρώπω[ν ἐμ]πόλεσιν ἐπιτελέσαντες [τὰ ἱε]ρὰ εἶδονἔλασσον σφᾶς θαυμάζω μὴ γινώσκειν οὐ γὰρ οἷόν τεἀκοῦσαι ὁμοῦ καὶ μαθεῖν τὰ λεγόμενα ὅσοι δὲ παρὰ τοῦτέχνημ ποιομένου τὰ ἱερὰ οὗτοι ἄξιοι θαυμάζεσθαικαὶ οἰκτε[ί]ρεσθαι θαυμάζεσθαι μὲν ὅτι δοκοῦντεςπρότερον ἢ ἐπιτελέσαι εἰδήσειν ἀπέρχονται ἐπι-τελέσαντες πρὶν εἰδέναι οὐδrsquo ἐπανερόμενοι ὥσπερὡς εἰδότες τι ὧν εἶδον ἢ ἤκουσαν ἢ ἔμαθον [οἰ]κτε⟨ί⟩ρεσθαι δὲὅτι οὐκ ἀρκεῖ σφιν τὴν δαπάνην προανηλῶσθαι ἀλλὰκαὶ τῆσ γνώμης στερόμενοι προσαπέρχονταιπρὶμ μὲν τὰ [ἱ]ερὰ ἐπιτελέσαι ἐλπίζον[τε]ς εἰδήσειν

89 K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit pp 52-5390 K tsantsanoGlou The First Columns of the Derveni Papyrus and their

Religious Significance in Studies on the Derveni Papyrus cit p 101

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ἐπ[ιτελές]αντ[ες] δὲ στερηθέντες κα[ὶ τῆς] ἐλπί[δος] ἀπέρχονταιNelle cittagrave degli uomini compiendo i riti sacri hanno visto mi meraviglio di meno che non abbiano conoscenza Non egrave infatti possibile udire e al contempo anche imparare ciograve che viene detto Ora coloro che (vorrebbero farlo) imparando da colui che compie le cerimonie sacre come unrsquoarte sono degni di stupore e di com-miserazione di stupore percheacute convinti che acquisiranno il sapere prima di aver compiuto i riti se ne vanno dopo averli compiuti prima di avere acquisito la conoscenza senza nemmeno fare do-mande come se sapessero qualcosa di ciograve che hanno visto udito o appreso E sono degni di commiserazione percheacute non basta loro aver speso il loro denaro in anticipo ma se ne vanno anche pri-vi di conoscenza Sperando di ottenere conoscenza prima di aver compiuto le cerimonie sacre dopo averle compiute se ne vanno deprivati perfino della speranza (col XX)91

In relazione a quanto sopra marcato circa la presa di posizione era-clitea nei confronti della presunta azione purificatrice dei μάγοι egrave necessario segnalare come proprio nelle colonne iniziali (I-VI le piugrave danneggiate) del Papiro Derveni che contengono la citazione del passo di Eraclito lrsquoautore si riferisse alle figure dei laquomagiraquo e al loro presunto intervento di catarsi e pacificazione nei confron-ti delle anime dei defunti accostandoli alle figure degli laquoiniziatiraquo (μύσται)

[] εὐ]χαὶ καὶ θυς[ί]αι μειλίσσουσι τὰ[ς ψυχάς]ἐπ[ωιδὴ δ]ὲ μάγων δύναται δαίμονας ἐμ[ποδὼνγι[νομένο]υς μεθιστάναιmiddot δαίμονες ἐμποδών ὄντες εἰσὶψ[υχαὶ τιμω]ροί τὴν θυς[ία]ν τούτου ἕνεκε[μ] π[οιοῦσ]ι[νοἱ μά[γο]ι ὡσπερεὶ ποινὴν ἀποδιδόντες τοῖ⟨ς⟩ δὲἱεροῖ[ς] ἐπισπένδουσιν ὕ[δω]ρ καὶ γάλα ἐξ ὧνπερ καὶ τὰςχοὰς ποιοῦσι ἀνάριθμα [κα]ὶ πολυόμφαλα τὰ πόπαναθύουσιν ὅτι καὶ αἱ ψυχα[ὶ ἀν]άριθμοί εἰσι μύσταιΕὐμενίσι προθύουσι κ[ατὰ τὰ] αὐτὰ μάγοις [][] preghiere e sacrifici addolciscono le anime e il canto dei Magi che incanta puograve allontanare i degravemoni quando siano divenuti un impedimento i degravemoni che costituiscono un impedimento sono

91 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 916-917

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anime vendicatrici Per questo i magoi offrono il sacrificio come se stessero pagando una pena E durante i riti sacri offrono acqua e latte con i quali compiono anche le libagioni Ed offrono torte innumerevoli con molti ombelichi poicheacute anche le anime sono innumerevoli Gli iniziati compiono un sacrificio preliminare alle Eumenidi allo stesso modo in cui lo fanno i magoi [] (col VI)92

Ciograve che in apparenza si legge come un apprezzamento potrebbe tuttavia in assenza di un contesto piugrave determinato celare un at-tacco contro le pratiche misteriche e la ciarlateneria di presunti ldquopurificatorirdquo proprio come quello portato da Eraclito e piugrave tardi da Platone (Repubblica II 364b-365a)93 egrave possibile che pur vi-cino allrsquoinsegnamento orfico il commentatore in realtagrave prendesse le distanze da quelli che denunciava come fraintendimenti con-trapponendo direttamente alle pratiche descritte lrsquoinsegnamento da ricavare dallrsquointerpretazione della parola di Orfeo94La citazione eraclitea potrebbe quindi essere intervenuta nel con-testo di unrsquointroduzione polemica a confermare come la rivela-zione della veritagrave fosse destinata a ribaltare le false convinzioni volgari95 lrsquointenzione nellrsquoinsieme sarebbe stata allora quella di condannare una partecipazione passiva e inconsapevole a riti di cui non si intenda il reale significato religioso96 In questo senso la scelta dellrsquoautore potrebbe corroborare lrsquoipotesi che la battaglia culturale dellrsquoEfesio contro le degenerazioni dei culti misterici fos-se avvertita nel V secolo aC come paradigmaticaA questa peculiare presenza di Eraclito allrsquointerno di una cornice orfica si deve aggiungere quanto ebbe a segnalare (tra II e III seco-lo dC) Clemente Alessandrino

92 Ibi pp 902-90393 Pare sensata lrsquoipotesi di Kouremenos (K tsantsanoGlou-Th kouremenos

Introduction cit pp 56-57)94 Sebbene non manchi chi interpreta il riferimento ai μάγοι in senso positivo

addirittura come una sorta di autocitazione da parte dellrsquoautore del testo (K tsantsanoGlou The First Columns of the Derveni Papyrus cit p 110 nota 25 G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 82)

95 K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit pp 55-5696 Ms funGhi The Derveni Papyrus cit p 32

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σιωπῶ δὲ Ἡράκλειτον τὸν Ἐφέσιον ὃς παρrsquo Ὀρφέως τὰ πλεῖστα εἴληφενNon parlo di Eraclito lrsquoEfesio il quale ricavograve da Orfeo la mag-gior parte delle sue opinioni (Clemente Alessandrino Stromata 62271)

Lrsquoaccostamento (abbozzato almeno per alcune opinioni anche in Plutarco e Proclo97) scaturirebbe da una certa confusione nella re-lazione tra il pensatore di Efeso e le fonti orfiche consolidatasi (in rapporto ai temi intravisti nei frammenti del papiro Derveni) nel corso dei secoli Egrave in effetti possibile98 che in piena autonomia (cioegrave senza presupporre unrsquoadesione religiosa) e per i propri obiet-tivi Eraclito avesse ricavato e adattato motivi - quello dellrsquounitagrave o ciclica interconnessione dei contrari per esempio - attestati anche nel materiale orfico piugrave antico Le tavolette drsquoosso rinvenute99 in un sito religioso dellrsquoantica Olbia Pontica (Mar Nero) e risalenti alla metagrave del V secolo aC insistono in effetti sulla loro immediata identitagrave

ΒΙΟΣ ΘΑΝΑΤΟΣ ΒΙΟΣ (tav 1)

ΕΙΡΗΝΗ ΠΟΛΕΜΟΣΑΛΗΘΕΙΑ ΨΕΥΔΟΣ (tav 2)

[ΣΩΜ]Α ΨΥΥΧΗ (tav 3)

cosigrave da richiamare anche nella loro sintassi celebri frammenti era-clitei

ἀθάνατοι θνητοί θνητοὶ ἀθάνατοι ζῶντες τὸν ἐκείνων θάνατον τὸν δὲ ἐκείνων βίον τεθνεῶτεςImmortali mortali mortali immortali vivendo di quelli la morte di quelli la vita morendo (Ippolito DK 22 B62)

97 D sider Heraclitus in the Derveni Papyrus cit p 14898 Ibi pp 147-148 G BeteGh The Derveni Papyrus cit pp 342-34399 Nel 1951 ma pubblicate solo nel 1978

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ὁ θεὸς ἡμέρη εὐφρόνη χειμὼν θέρος πόλεμος εἰρήνη κόρος λιμός (τἀναντία ἅπανταmiddot οὗτος ὁ νοῦς) ἀλλοιοῦται δὲ ὅκωσπερ ltπῦρgt ὁπόταν συμμιγῆι θυώμασιν ὀνομάζεται καθrsquo ἡδονὴν ἑκάστουIl dio egrave giorno notte inverno estate guerra pace sazietagrave fame (tutti gli opposti egli egrave lrsquointelligenza) si trasforma come il fuoco quan-do si mescola con gli odori ed egrave nominato secondo lrsquoaroma di ognuno (Ippolito DK 22 B67)

Difficile in questo caso stabilire la prioritagrave cronologica ma egrave co-munque interessante registrare le convergenze non deve dunque sorprendere che il commentatore di Derveni intravedesse una pos-sibile sintonia tra le sentenze eraclitee e le proprie preoccupazioni e che successivamente qualcuno arrivasse a immaginare unrsquoim-probabile dipendenza segnalata appunto da Clemente La fruizio-ne di testi e forse di modalitagrave espressive e atteggiamenti eraclitei nel papiro Derveni puograve dunque attestare solo la possibilitagrave di una comune sensibilitagrave morale e religiosa e giustificare indirettamente lrsquoipotesi che lrsquoEfesio conoscesse i testi sacri al culto orfico

Spegnere la tracotanza la polemica politica

Diversi segnali suggeriscono di considerare probabile che nella battaglia condotta da Eraclito nei confronti della cultura contempo-ranea la polemica politica incidesse particolarmente100 Come se-gnalato da Diels-Kranz (in appendice alle testimonianze sulla vita del pensatore di Efeso101) disponiamo in questo senso anche di un riscontro esterno

100 Per una recente radicale rilettura di Eraclito in chiave politica si puograve consul-tare i PoZZoni Eraclito de-crittato Lrsquoontologia civica di Eraclito di Efeso Villasanta (MI) Liminamentis 2009 Un precedente puograve considerarsi A caPiZZi Eraclito e la sua leggenda Proposta di una diversa lettura dei fram-menti Roma Ateneo 1979

101 Nella edizione tedesca Die Fragmente der Vorsokratiker von H diels herausge-geben von W kranZ Band I Berlin Weidmannsche Verlagsbuchhandlung 196110 p 144 Lrsquoappendice manca invece nellrsquoedizione italiana I Presocratici a cura di G Reale Milano Bompiani 2006

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Monete di epoca romana presentano con lrsquoiscrizione ηρακλειτοςε-φεςιων (Eraclito degli Efesi) una figura barbuta eretta che guarda a sinistra con la mano destra levata (come per un discorso) lrsquoindi-ce rivolto a seacute e la sinistra che regge una mazza sequenza di gesti che egrave stata interpretata come segno di preghiera e venerazione102 ovvero come rituale iniziatico o ancora icastico invito a guardare dentro seacute stessi103 Il particolare della mazza potrebbe tuttavia evo-care la battaglia morale dellrsquoEfesio (la sua lotta contro il vizio104) ovvero alludere a Eracle proponendone lrsquoaccostamento a Eraclito (come nella quarta epistola pseudoeraclitea) e corroborare cosigrave la notizia dellrsquoesistenza in Efeso di una statua di Eraclito rappresen-tato come Eracle105 ciograve ne confermerebbe la statura pubblica che la raffigurazione nellrsquoatto di parlare potrebbe celebrare

Drsquoaltra parte nella tradizione dossografica allo scritto di Eraclito era esplicitamente riferito anche un contenuto politico

τὸ δὲ φερόμενον αὐτοῦ βιβλίον ἐστὶ μὲν ἀπὸ τοῦ συνέχοντος Περὶ φύσεως διήιρηται δὲ εἰς τρεῖς λόγους εἴς τε τὸν περὶ τοῦ παντὸς καὶ πολιτικὸν καὶ θεολογικόνIl libro che di lui egrave tramandato egrave intitolato per il suo contenu-to Sulla natura ma egrave suddiviso in tre trattazioni quella intorno allrsquouniverso [al tutto] quella politica e quella teologica (Diogene Laerzio DK 22 A15)

e ne era stata avanzata una lettura in chiave decisamente etico-politica

[] ἐπιγράφουσι δὲ αὐτῶι οἱ μὲν Μούσας οἱ δὲ Περὶ φύσεως Διόδοτος δὲ ἀκριβὲς οἰάκισμα πρὸς στάθμην βίου ἄλλοι γνώμονrsquo ἠθῶν τρόπου κόσμον ἕνα τῶν ξυμπάντων [][] τῶν δὲ γραμματικῶν Διόδοτος ὃς οὔ φησι περὶ φύσεως εἶναι τὸ σύγγραμμα ἀλλὰ περὶ πολιτείας τὰ δὲ περὶ φύσεως ἐν παραδείγματος εἴδει κεῖσθαι[] Alcuni lo intitolano Muse altri Sulla natura Diodoto invece

102 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 66103 Tonelli in eraclito Dellrsquoorigine cit p 22104 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 65105 Ibidem

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Guida per una vita retta [esatta a piombo] altri ancora Regola (gnomone) dei costumi Disposizione di comportamento unica per tutti [][] tra i grammatici Diodoto il quale sostiene che lrsquoopera com-posta [da Eraclito] non verte sulla natura ma sullo Stato e che le parti sulla natura vi sono contenute solo come esempi (Diogene Laerzio DK 22 A112 15)

Probabilmente leggendarie ancorcheacute indicative di un orientamen-to che lrsquoantichitagrave attribuiva allrsquoEfesio le azioni e le pose con cui Eraclito avrebbe accompagnato le proprie prese di posizione poli-tiche secondo Plutarco e Diogene

οἱ δὲ συμβολικῶς ἄνευ φωνῆς ἃ δεῖ φράζοντες οὐκ ἐπαινοῦνται καὶ θαυμάζονται διαφερόντως ὡς Ἡ ἀξιούντων αὐτὸν τῶν πολιτῶν γνώμην τινrsquo εἰπεῖν περὶ ὁμονοίας ἀναβὰς ἐπὶ τὸ βῆμα καὶ λαβὼν ψυχροῦ κύλικα καὶ τῶν ἀλφίτων ἐπιπάσας καὶ τῶι γλήχωνι κινήσας ἐκπιὼν ἀπῆλθεν ἐνδειξάμενος αὐτοῖς ὅτι τὸ τοῖς τυχοῦσιν ἀρκεῖσθαι καὶ μὴ δεῖσθαι τῶν πολυτελῶν ἐν εἰρήνηι καὶ ὁμονοίαι διατηρεῖ τὰς πόλειςColoro che per segni senza parole esprimono quanto deve esser detto non sono forse lodati e ammirati in modo particolare Come Eraclito il quale chiedendogli i concittadini di esprimere una sen-tenza sulla concordia salito sulla tribuna prese una coppa di acqua fredda vi sparse della farina drsquoorzo e rimescolata con menta la bevve e se ne andograve avendo cosigrave mostrato loro che lrsquoaccontentarsi di ciograve che si trova e il non aver bisogno di cose costose conservano la cittagrave in pace e in concordia (Plutarco DK 22 A3b)

ἀναχωρήσας δὲ εἰς τὸ ἱερὸν τῆς Ἀρτέμιδος μετὰ τῶν παίδων ἠστραγάλιζενmiddot περιστάντων δrsquo αὐτὸν τῶν Ἐφεσίων laquoτί ὦ κάκιστοι θαυμάζετεraquo εἶπενmiddotraquoἢ οὐ κρεῖττον τοῦτο ποιεῖν ἢ μεθrsquo ὑμῶν πολιτεύεσθαιraquoRitiratosi presso il tempio di Artemide giocava a dadi con i fan-ciulli e dal momento che gli Efesi lo attorniavano cosigrave parlograve laquoDi che cosa vi meravigliate o pessimi Non egrave forse meglio fare ciograve che partecipare alla vita della cittagrave con voiraquo (Diogene Laerzio DK 22 A13)

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La coniazione a Efeso in epoca romana della moneta di cui si egrave detto potrebbe aver suggellato la propensione eraclitea registrata dalla tradizione ad accentuare la propria sferzante polemica con un ampio ricorso a forme simboliche di comunicazione gestuale106Alla diretta presa di posizione di Eraclito nella convulsa vita del-la πόλις (e addirittura a un possibile ruolo di nomoteta analoga-mente a Senofane Pitagora e altri antichi sapienti) accenna sempre Diogene Laerzio in apertura della sua vita del filosofo

ἔλεγε δὲ καὶ laquoὕ β ρ ι ν χ ρ ὴ σ β ε ν ν ύ ν α ι μ ᾶ λ λ ο ν ἢ π υ ρ κ α ϊ ή ν raquo [B 43] καὶ laquoμάχεσθαι χρὴ τὸν δῆμον ὑπὲρ τοῦ νόμου ὅκωσπερ τείχεοςraquo [B 44] καθάπτεται δὲ καὶ τῶν Ἐφεσίων ἐπὶ τῶι τὸν ἑταῖρον ἐκβαλεῖν Ἑρμόδωρον ἐν οἷς φησινmiddotraquoἄξιον Ἐφεσίοις ἡβηδὸν ἀπάγξασθαι πᾶσι καὶ τοῖς ἀνήβοις τὴν πόλιν καταλιπεῖν ο ἵτ ινες Ἑρμόδωρον ἄνδρα ἑωυτῶν ὀνήιστον ἐξέβαλον φάντεςmiddot ἡμέων μηδὲ ε ἷς ὀνήιστος ἔστω ε ἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνraquo [B 121] ἀξιούμενος δὲ καὶ νόμους θεῖναι πρὸς αὐτῶν ὑπερεῖδε διὰ τὸ ἤδη κεκρατῆσθαι τῆι πονηρᾶι πολιτείαι τὴν πόλινDiceva pure laquoBisogna spegnere la tracotanza piugrave che un incen-dioraquo [B43] e laquoBisogna che il popolo combatta per la legge come per le mura della cittagraveraquo [B44] Attacca anche gli Efesi percheacute ave-vano espulso il suo compagno Ermodoro nel passo in cui afferma laquoSarebbe bene per gli Efesi adulti impiccarsi tutti quanti e lasciare la cittagrave ai fanciulli essi che esiliarono Ermodoro il piugrave abile tra loro sostenendo ldquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altrirdquoraquo [B121] Invitato comunque a dar loro leggi si rifiutograve dal momento che la cittagrave era giagrave dominata da una cattiva costituzione (DK 22 A12)

Lrsquoaccostamento a πυρκαϊή (conflagrazione incendio) suggerisce per ὕβρις nel contesto della prima citazione un significato politico laquoviolenza sfrenataraquo107 dunque piuttosto che mera tracotanza indivi-duale azione violenta di massa perpetrata dal δῆμος sollevazione che prevarica la norma stigmatizzata con una nota aristocratica (e

106 In questa direzione la lettura di AM BatteGaZZore Gestualitagrave e oracolaritagrave in Eraclito Genova Istituto di Filologia Classica e Medievale 1979

107 Cosigrave traduce Marcovich eraclito Frammenti cit p 366

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sapienziale) lrsquoincapacitagrave di stare al proprio posto108 In questo sen-so B43 egrave da leggere probabilmente come proposto da Diogene proprio in relazione a B44 contro la sedizione che mina dallrsquointer-no la comunitagrave il νόμος costituisce un baluardo analogo a quello che le mura (τεῖχος ) offrono contro lrsquoattacco esterno Soffocare la sommossa e ricondursi alla legge possono essere inquadrati allrsquoin-terno di una generale indicazione di fondo cui egrave allora possibile attribuire anche valore politico

ξὺν νόωι λέγοντας ἰσχυρίζεσθαι χρὴ τῶι ξυνῶι πάντων ὅκωσπερ νόμωι πόλις καὶ πολὺ ἰσχυροτέρως τρέφονται γὰρ πάντες οἱ ἀνθρώπειοι νόμοι ὑπὸ ἑνὸς τοῦ θείουmiddot κρατεῖ γὰρ τοσοῦτον ὁκόσον ἐθέλει καὶ ἐξαρκεῖ πᾶσι καὶ περιγίνεταιColoro che vogliono parlare con intendimento devono basarsi su ciograve che a tutto egrave comune come la cittagrave sulla legge e ancora piugrave fermamente Tutte le leggi umane infatti si alimentano dellrsquounica legge divina poicheacute quella domina quanto vuole basta per tutte le cose e avanza (Stobeo DK 22 B114)

διὸ δεῖ ἕπεσθαι τῷ ξυνῷ τοῦ λόγου δ΄ ἐόντος ξυνοῦ ζώουσιν οἱ πολλοὶ ὡς ἰδίαν ἔχοντες φρόνησινperciograve si deve seguire ciograve che egrave comune ma pur essendo il logos comune i piugrave vivono come se avessero un intendimento privato (DK 22 B2)

Il riferimento a τὸ ξυνόν sarebbe peculiare al pensiero di Eraclito109 risultando declinato a vari livelli il λόγος egrave laquocomuneraquo il κόσμος egrave laquocomuneraquo il πόλεμος egrave laquocomuneraquo Anche il νόμος egrave comune esso mantiene saldo lo stato (ἰσχυρίζεται νόμωι πόλις) alla cui conservazione tutti dovrebbero concorrere istituendo un ambi-to (politico) di relazioni umane110 che si sovrappone allo spazio fisico assicurato dal τεῖχος La difesa dellrsquouno non puograve essere

108 Ibidem109 G Vlastos Equality and Justice in Early Greek Cosmologies (1947) in G

vlastos Studies in Greek Philosophy vol I The Presocratics edited by DW Graham Princeton Princeton University Press 1995 p 73

110 Espressione del contenuto umano della πόλις (S maZZarino Il pensiero sto-rico classico Roma-Bari Laterza 1973 vol I p 82)

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disgiunta dal rispetto dellrsquoaltro Unrsquoeco forse dellrsquoidea soloniana di εὐνομίη ordinamento retto sulla giustizia111 e sulla conseguente solidarietagrave112 che in Eraclito si arricchisce tuttavia nel rilievo del θείος νόμος (πάντες οἱ ἀνθρώπειοι νόμοι ὑπὸ ἑνὸς τοῦ θείου) della peculiare allusione alle implicazioni tra (i) unicitagrave della legge divina e molteplicitagrave delle leggi umane ovvero (ii) unitagrave della leg-ge e contrastanti posizioni che in essa trovano armoniaAnalogo rilievo al dominio del νόμος egrave attribuito da Plutarco alla saggezza politica di Biante di Priene (presente nella tradizione dei Sette Sapienti)

ὁ Βίας ἔφησε κρατίστην εἶναι δημοκρατίαν ἐν ᾗ πάντες ὡς τύραννον φοβοῦνται τὸν νόμονBiante affermograve che la democrazia piugrave forte egrave quella in cui tutti temono la legge come un tiranno (Convivium Septem Sapientium 154e)

personaggio esplicitamente citato (e apprezzato) in un frammento eracliteo trasmesso da Diogene Laerzio

ὁ δυσάρεστος Ἡράκλειτος μάλιστα αὐτὸν ἐπῄνεσε γράψαςmiddot ἐν Πριήνῃ Βίας ἐγένετο ὁ Τευτάμεω οὗ πλέων λόγος ἢ τῶν ἄλλων καὶ οἱ Πριηνεῖς δὲ αὐτῷ τέμενος καθιέρωσαν τὸ Τευτάμειον λεγόμενον ἀπεφθέγξατοmiddot οἱ πλεῖστοι κακοίEraclito difficile a contentarsi lo ha lodato in massimo grado scrivendo laquoIn Priene nacque Biante figlio di Teutamo la cui fama egrave maggiore di quella degli altriraquo E gli abitanti di Priene gli dedi-carono un recinto sacro chiamato laquoil Teutameioraquo Sentenziograve laquoI piugrave ltdegli uominigt sono malvagiraquo (Diogene Laerzio I 88 DK 22 B39)

A Biante sarebbe inoltre da imputare la sentenza ricordata in B104113

111 G Vlastos Equality and Justice cit p 73112 G Vlastos Solonian Justice in G vlastos Studies in Greek Philosophy vol

I The Presocratics cit pp 55-56113 Come conferma anche Marcovich eraclito Frammenti cit p 363

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τίς γὰρ αὐτῶν νόος ἢ φρήν δήμων ἀοιδοῖσι πείθονται καὶ διδασκάλωι χρείωνται ὁμίλωι οὐκ εἰδότες ὅτι ldquoοἱ πολλοὶ κακοί ὀλίγοι δὲ ἀγαθοίrdquoche mente e intelligenza hanno Ripongono fiducia negli aedi po-polari e prendono la folla come maestra non sapendo che laquoi molti sono cattivi e pochi i buoniraquo (Proclo DK 22 B104)

Il riferimento al sapiente di Priene potrebbe segnalare la contingen-za storico-politica entro cui inquadrare la polemica eraclitea il ter-mine λόγος nella citazione di Diogene (B39) potrebbe intendersi non come laquola famaraquo (come per lo piugrave si fa) ma come laquoil discorsoraquo di Biante si potrebbe cioegrave ipotizzare che Eraclito alluda allrsquoinvito che secondo Erodoto (I 170) quello avrebbe rivolto (546 aC) alle cittagrave ionie affincheacute unissero le proprie forze per fondare un nuovo stato (in Sardegna) lontano dalla minaccia persiana114 Il confronto drammatico delle poleis ionie con il Gran Re egrave in effetti ancora alla base dellrsquoemergenza che avrebbe spinto i concittadini a richiedere lrsquointervento di Eraclito secondo la notizia conservata in un codice siriaco del Περὶ ἀρετῆς di Temistio

Gli Efesi erano assuefatti al benessere e al piacere quando scoppiograve una guerra contro di loro e la loro cittagrave fu circondata e posta sotto assedio dai Persiani Essi tuttavia continuarono nella loro vita di piaceri secondo abitudine fin quando cominciarono a mancare i mezzi di sussistenza nella cittagrave Quando la fame si diffuse pesan-temente tra loro i cittadini si riunirono per valutare che cosa fosse da fare cosigrave che il sostentamento non venisse meno nessuno perograve osava consigliare loro di porre freni al lusso Proprio mentre erano riuniti un uomo di nome Eraclito prese farina drsquoorzo la mescolograve con acqua e la mangiograve sedendo in mezzo a loro questa fu una lezione silenziosa offerta a tutta la popolazione La storia racconta che gli Efesi subito compresero il rimprovero e di ulteriori non eb-bero bisogno piuttosto procedettero essendosi di fatto resi conto di dover moderare il lusso percheacute il cibo non mancasse Quando i loro nemici seppero che essi avevano imparato a vivere con mode-razione e regolavano i pasti secondo il consiglio di Eraclito si riti-rarono dalla cittagrave e nonostante fossero vincitori sul piano militare sgombrarono il campo davanti allrsquoorzo di Eraclito (DK 22 A3b)

114 Serra in eraclito Iframmenti e le testimonianze cit p 178

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La vicenda si riferisce alla rivolta ionia (499-493 aC) contro il dominio persiano e lrsquoassedio di Efeso che avrebbe poi condotto alla scelta della cittagrave di emarginarsi dal conflitto conclusosi con la sconfitta dellrsquoalleanza delle cittagrave ribelli Nonostante manchi lrsquouna-nimitagrave tra gli storici egrave possibile che allrsquointerno di tale emergenza si inserisse il tentativo politico di Ermodoro115 forse asceso al potere in Efeso sullrsquoonda dellrsquoinsurrezione contro le tirannidi sostenute dal Gran Re e travolto dal prevalere della fazione filo-persianaConcedendo credito alla notizia di Diodoto riferita da Diogene Laerzio il κόσμος cui rivolgeva la propria attenzione lrsquoEfesio po-trebbe essere stato allora in primo luogo quello politico in tal caso le citazioni in cui piugrave direttamente si riflettono le opinioni politiche di Eraclito assumerebbero un rilievo chiave Insieme agli scarni ele-menti dossografici esse possono illuminare circa attori e contesto della scena storica entro cui il pensatore sviluppava i propri attacchi Sostenitore di Ermodoro (come si evince anche da B121) e della li-nea anti-persiana favorevole allo sforzo dellrsquoalleanza ionia (τὸ κοι- κοι-κοι-νόν τῶν Ἰώνων) Eraclito dopo la sconfitta di quellrsquoorientamento politico e lrsquoallontanamento del suo leader dalla cittagrave avrebbe volto la propria attivitagrave a una complessiva116 contestazione dei costumi corrotti e del disordine morale e civile dilaganti tra i concittadini

τυφλὸν δὲ τὸν Πλοῦτον ποιεῖ ὡς οὐκ ἀρετῆς κακίας δὲ παραιτίου ὅθεν καὶ Ἡ ὁ Ἐφέσιος ἀρώμενος Ἐφεσίοις οὐκ ἐπευχόμενοςmiddot μὴ ἐπιλίποι ὑμᾶς πλοῦτος ἔφη Ἐφέσιοι ἵνrsquo ἐξελέγχοισθε πονηρευόμενοιPluto agisce da cieco poicheacute egrave causa non di virtugrave ma di vizio Perciograve anche lrsquoefesio Eraclito ingiuria gli Efesi e non rende loro grazia af-fermando non vi abbandoni mai o Efesi la ricchezza affincheacute pos-siate manifestare il vostro agire malvagio (Tzetze DK 22 B125a)

115 Di questo avviso Pozzoni che su questa lettura fonda la sua interpretazione del pensiero e dellrsquoopera di Eraclito (i PoZZoni Eraclito de-crittato cit in particolare cap 2 Etica e toeria del diritto Eraclito e Ermodoro)

116 Ancorcheacute crittata secondo la linea interpretativa proposta da Pozzoni La qua-le tuttavia pur stimolante rispetto agli approcci tradizionali ai testi eraclitei e coerente nel proprio sforzo di ricondurre lrsquoessenziale del pensiero eracliteo alla vicenda politica di Efeso (per altro aderendo a una semplice ipotesi storica circa il ruolo di Ermodoro) appare anche eccessivamente riduttiva

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ovvero del misconoscimento popolare di valore e capacitagrave

ἄξιον Ἐφεσίοις ἡβηδὸν ἀπάγξασθαι πᾶσι καὶ τοῖς ἀνήβοις τὴν πόλιν καταλιπεῖν οἵτινες Ἑρμόδωρον ἄνδρα ἑωυτῶν ὀνήιστον ἐξέβαλον φάντεςmiddot ἡμέων μηδὲ εἷς ὀνήιστος ἔστω εἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνSarebbe bene per gli Efesi adulti impiccarsi tutti quanti e lasciare la cittagrave ai fanciulli essi che esiliarono Ermodoro il piugrave abile tra loro sostenendo laquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altriraquo (Strabone DK 22 B121)

Ricondotti allo sfondo del νόμος e al primato di τὸ ξυνόν la pole-mica eraclitea nei confronti dei πολλοί e il rilievo garantito allrsquolaquou-noraquo alluderebbero allrsquourgenza di una condotta collettiva ispirata alla norma comune su cui convengano lrsquouno (se ha valore) e i molti117

νόμος καὶ βουλῆι πείθεσθαι ἑνόςLegge egrave anche ubbidire alla volontagrave di uno solo (Clemente Alessandrino DK 22 B33)

εἷς ἐμοὶ μύριοι ἐὰν ἄριστος ἦιUno per me vale diecimila se egrave il migliore (Galeno DK 22 B49)

Nessun avallo dunque nei confronti dellrsquoarbitrio dei tiranni come attestato nella tradizione (pur con riferimenti incerti118)

Ἡ γὰρ ὁ Βλύσωνος Μελαγκόμαν τὸν τύραννον ἔπεισεν ἀποθέσθαι τὴν ἀρχήν οὗτος βασιλέα Δαρεῖον παρακαλοῦντα ἥκειν εἰς Πέρσας ὑπερεῖδενEraclito figlio di Blosone convinse il tiranno Melancoma a la-sciare il potere Egli poi non tenne conto dellrsquoinvito di re Dario a recarsi in Persia (Clemente Alessandrino DK 22 A3)

117 R laurenti Eraclito cit pp 268-269118 Kirk ritiene possibile che il non altrimenti noto Melancoma citato nella testimo-

nianza di Clemente possa essere il Komas che fu tiranno alla fine del VI secolo aC (GS kirk Heraclitus The Cosmic Fragments cit p 13)

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ma nello specifico contesto di Efeso contrasto alla mollezza dei costumi addebitabile alle ricchezze e allrsquoabbrutimento frutto della volgare ignoranza

αἱρεῦνται γὰρ ἓν ἀντὶ ἁπάντων οἱ ἄριστοι κλέος ἀέναον θνητῶνmiddot οἱ δὲ πολλοὶ κεκόρηνται ὅκωσπερ κτήνεαPreferiscono infatti una sola cosa a tutte le altre gli uomini miglio-ri la gloria perenne alle cose mortali I piugrave al contrario vogliono saziarsi come bestie (Clemente Alessandrino DK 22 B29)

H dixit quod Si felicitas esset in delectationibus corporis boves felices diceremus cum inveniant orobum ad comedendumEraclito affermograve che se la felicitagrave consistesse nei piaceri del cor-po diremmo fe l ic i i buoi quando t rovino lent icchie da mangiare (Alberto M DK 22 B4)

ἑτέρα γὰρ ἵππου ἡδονὴ καὶ κυνὸς καὶ ἀνθρώπου καθάπερ Ἡ φησιν ὄ ν ο υ ς σ ύ ρ μ α τ rsquo ἂ ν ἑ λ έ σ θ α ι μ ᾶ λ λ ο ν ἢ χ ρ υ σ ό ν middot ἥδιον γὰρ χρυσοῦ τροφὴ ὄνοιςIl piacere del cavallo del cane e dellrsquouomo sono in effetti diversi come sostiene Eraclito g l i as ini prefer i rebbero i l foraggio al l rsquooro (Aristotele DK 22 B9)

Sentenze che insistono sullrsquoopposizione tra natura umana e natu-ra animale per condannare quei comportamenti che disdegnando lrsquoeccellenza della laquogloria perenneraquo (κλέος ἀέναον) scadono nel puro godimento materiale bestiale lrsquoaccenno al κλέος evoca lrsquoeti-ca aristocratica della guerra che puograve intravedersi in B53

πόλεμος πάντων μὲν πατήρ ἐστι πάντων δὲ βασιλεύς καὶ τοὺς μὲν θεοὺς ἔδειξε τοὺς δὲ ἀνθρώπους τοὺς μὲν δούλους ἐποίησε τοὺς δὲ ἐλευθέρουςIl conflitto di tutte le cose egrave padre di tutte re e alcuni rivelograve dei altri uomini gli uni fece schiavi gli altri liberi (Ippolito DK 22 B53)

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dove πόλεμος egrave cifra universale di uno scontro che domina a tut-ti i livelli nella vita discriminando senza appello la divisione in θεοί e ἄνθρωποι δούλοι e ἐλεύθεροι nella concezione greco-arcaica a fondamento di ogni ordinamento119 si rifletterebbe allora nella necessaria differenziazione sociale e politica allrsquointerno della πόλις120 normata dal νόμος A πόλεμος in effetti Eraclito acco-sta ἔρις (contesa discordia)

εἰδέναι δὲ χρὴ τὸν πόλεμον ἐόντα ξυνὸν καὶ δίκην ἔριν καὶ γινόμενα πάντα κατ΄ ἔριν καὶ χρεώνBisogna sapere che il conflitto egrave comune e la giustizia contesa e che tutto accade secondo contesa e necessitagrave (Origene DK 22 B80)

rivelando di entrambi universalitagrave (πόλεμος ξυνὸς) e feconditagrave ge-neratrice121 (γινόμενα πάντα κατ΄ ἔριν) ἔρις egrave δίκη cosigrave tutto quanto accade laquosecondo contesaraquo accade anche laquocome si conviene ed egrave giustoraquo (κατὰ χρεών) In questo senso Eraclito avrebbe inteso lo scenario cosmico come proiezione delle relazioni conflittuali ti-piche delle lotte cittadine (a partire ovviamente dalla personale esperienza in Efeso) filtrandone i processi attraverso un lessi-co dallrsquoimmediata valenza politico-sociale (contesa-giustizia) Secondo lrsquoindizio fornito da Diodoto il macrocosmo - unico e co-mune (ἕνα καὶ κοινὸν κόσμον Aeumltius DK 22 A10) ndash sarebbe proie-zione dellrsquoassetto politico propugnato dallrsquoEfesio (forse quello che Ermodoro aveva tentato di implementare) riconoscerne il λόγος il discorso ma anche la proposta politica sarebbe stato dunque discri-minante Alla sua diretta valenza civile potrebbero alludere quei testi in cui essenziale egrave lo stigma dellrsquoincomprensione dei laquomoltiraquo e delle conseguenti distorsioni

119 W JaeGer The Theology of the Early Greek Philosophers (1947) trad it La teologia dei primi pensatori greci Firenze La Nuova Italia 1961 p 184

120 Si veda il commento di Marcovich eraclito Frammenti cit p 104121 Mondolfo in E Zeller ndash r mondolfo La filosofia dei greci nel suo sviluppo

storico Parte I I Presocratici Volume IV Eraclito a cura di R mondolfo Firenze La Nuova Italia 1961 p 104

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ὁ Ἡ φησι τοῖς ἐγρηγορόσιν ἕνα καὶ κοινὸν κόσμον εἶναι τῶν δὲ κοιμωμένων ἕκαστον εἰς ἴδιον ἀποστρέφεσθαιE dice che per coloro che sono desti il mondo egrave unico e comune invece ciascuno di coloro che dormono ritorna a un proprio mondo privato (Plutarco DK 22 B89)

διὸ δεῖ ἕπεσθαι τῷ ξυνῷ τοῦ λόγου δ΄ ἐόντος ξυνοῦ ζώουσιν οἱ πολλοὶ ὡς ἰδίαν ἔχοντες φρόνησινperciograve si deve seguire ciograve che egrave comune ma pur essendo il logos comune i piugrave vivono come se avessero un intendimento privato (Sesto Empirico DK 22 B2)

Forzando lrsquoideale esiodeo di giustizia Eraclito scinde cosigrave ἔρις (competizione civile e costruttiva) e ὕβρις (violenza sopraffattri-ce) facendo di Dike norma vincolante a livello cosmico

Δίκης ὄνομα οὐκ ἂν ἤιδεσαν εἰ ταῦτα μὴ ἦνNon conoscerebbero il nome di Dike se queste cose [conflitto ingiustizia] non fossero [esistessero] (Clemente Alessandrino DK 22 B23)

Si tratta in fondo di unrsquoipotesi di lettura sostenuta da riscontri nei frammenti di altri autori arcaici (Anassimandro in primis) che con-sente di precisare un aspetto della polemica eraclitea

καὶ Ἡ ἐπιτιμᾶι τῶι ποιήσαντι laquoὡς ἔ ρ ι ς ἔκ τε θεῶν καὶ ἀνθρώπων ἀπόλοιτοraquo [XVIII 107]middot οὐ γὰρ ἂν εἶναι ἁ ρ μ ο ν ί α ν μὴ ὄντος ὀξέος καὶ βαρέος οὐδὲ τὰ ζῶια ἄνευ θήλεος καὶ ἄρρενος ἐναντίων ὄντωνEraclito biasima il poeta ltOmerogt che scrisse laquoSparisca la discor-dia tra gli dei e tra gli uominiraquo (Iliade XVIII 107) Non ci sarebbe infatti armonia se non ci fossero acuto e grave neacute ci sarebbero i vi-venti se non ci fossero femmina e maschio (Eudemo DK 22 A22)

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ma soprattutto la tesi centrale nei frammenti secondo cui produ-zione e unitagrave del tutto passano attraverso la relazione tra le oppo-sizioni (πάντα κατrsquo ἔριν γίνεσθαι) Compito del λόγος egrave appunto illustrare tale formazione (ovvero compagine questo il significato primo di ἁρμονία122) e dunque rilevare come senza la costanza della tensione non vi sarebbe possibilitagrave di ordinamento

λόγον ἐκ τῆς ἐναντιοδρομίας δημιουργὸν τῶν ὄντωνlogos artefice delle cose che sono dal concorso degli opposti (Aeumltius DK 22 A8)

καὶ ὁ κυκεὼν διίσταται ltμὴgt κινούμενοςanche il ciceone si decompone se non egrave mosso (Teofrasto DK 22 B125)

τὸ ἀντίξουν συμφέρον καὶ ἐκ τῶν διαφερόντων καλλίστην ἁρμονίανciograve che egrave opposto concorda e dalle cose in contrasto scaturisce lrsquoarmonia piugrave bella (Aristotele DK 22 B8)

Frammenti in cui puograve avvertirsi anche lrsquoespressione immediata di una drammatica ed eroica visione della lotta politica e della sua composizione ovvero di una legge universale cui ricondurre come evidenza parziale anche i conflitti della πόλιςBencheacute appaia esagerato intendere la discriminazione tra cittadi-ni efesi come laquotema centrale allrsquointerno della trattazione culturale eraclitearaquo123 e dunque ridurne la prospettiva cosmica a mera siste-matizzazione dellrsquoordinamento civile riformato da Ermodoro egrave tut-tavia probabile che quel contesto possa aiutare a determinare il si-gnificato del presunto atteggiamento aristocratico di Eraclito Cosigrave quando attacca gli Efesi proprio per aver allontanato Ermodoro la scelta espressiva egrave indicativa

122 Una pertinente puntualizzazione in V Macchioro Zagreus cit pp 417-422123 Ibi p 53

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ἡμέων μηδὲ εἷς ὀνήιστος ἔστω εἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνlaquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altriraquo (Strabone DK 22 B121)

Il superlativo ὀνήιστος non veicola lrsquoidea di valore (in senso mili-tare) o di eminenza aristocratica piuttosto lrsquoidea di aiuto di utilitagrave insomma Ermodoro egrave politico da prediligere per il giovamento che puograve garantire con consiglio e azione alla comunitagrave il suo allon-tanamento appare conseguenza della cecitagrave e immaturitagrave dei con-cittadiniAnalogamente quando degli Efesi stigmatizza il vizio che deriva dal lusso

μὴ ἐπιλίποι ὑμᾶς πλοῦτος ἔφη Ἐφέσιοι ἵνrsquo ἐξελέγχοισθε πονηρευόμενοιnon vi abbandoni mai o Efesi la ricchezza affincheacute possiate ma-nifestare il vostro agire malvagio (Tzetze DK 22 B125a)

egrave possibile che Eraclito richiami quella stessa sobrietagrave suggeri-ta secondo quanto riferito da Polemone alle donne ioniche da Ermodoro

Πολέμων παρὰ Ἑρμοδώρῳ γεγράφθαι φησίmiddotraquoὑποδήματα δὲ φορεῖν τὴν ἐλευθέρην Σκυδικὰς λευκὰς καὶ μασθλητίναςraquoPolemone dice che in Ermodoro egrave scritto laquola donna libera porta calzature scitiche bianche e di cuoioraquo (Polemone Fragmenta 96)

Sostenitore di una riforma dei costumi che frenasse la fiacchezza indotta dal lusso (ἁβροσύνη)124 e (forse) preparasse al confronto con lrsquoinvasore persiano125 Ermodoro appare agli occhi di Eraclito vittima non di un particolare gruppo sociale o politico ma di una diffusa (volgare a prescindere dallrsquoappartenenza sociale) ignoran-za della misura della ragione e della legge che giustifica lrsquoinsi-stenza eraclitea su λόγος νόμος e κόσμος ma anche sullrsquoautocon-trollo individuale e collettivo

124 R laurenti Eraclito cit p 16125 i PoZZoni Eraclito de-crittato cit p 58

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θυμῶι μάχεσθαι χαλεπόνmiddot ὃ γὰρ ἂν θέληι ψυχῆς ὠνεῖταιDifficile lottare contro il desiderio ciograve che vuole infatti prende a prezzo dellrsquoanima (Plutarco DK 22 B85)

τὸ τοῖς τυχοῦσιν ἀρκεῖσθαι καὶ μὴ δεῖσθαι τῶν πολυτελῶν ἐν εἰρήνηι καὶ ὁμονοίαι διατηρεῖ τὰς πόλειςlrsquoaccontentarsi di ciograve che si trova e il non aver bisogno di cose costose conservano la cittagrave in pace e in concordia (DK 22 A3b)

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nellrsquouso di termini come μύσται e βάκχοιλῆναι che ritroviamo collegati43 non a caso anche nella laminetta funeraria di Ipponio una delle attestazioni piugrave antiche (fine V secolo aC) dellrsquoesistenza di iniziazioni (e relative rappresentazioni escatologiche) riconduci-bili al culto orficoDioniso-Zagreo ndash la cui vicenda sarebbe al centro della narrazione orfica44 - era designato come νυκτιπόλος (laquoche va nella notteraquo Euripide I cretesi fr 79 11) ed egrave dunque possibile che νυκτιπόλοι sia una modalitagrave per riferirsi ai suoi adepti Lo stesso dio in quanto figlio di PersefoneCore appare al centro del mito fondante il culto cui allude lrsquoespressione τὰ μυστήρια (B14) utilizzata appunto per la festivitagrave dedicata a Demetra e Core in Eleusi come risulta anche dalla testimonianza (tarda) di Ippolito

[] αὐτὸς ὁ ἱεροφάντης [] εὐνουχισμένος δὲ διὰ κωνείου καὶ πᾶσαν ἀπηρτημένος τὴν σαρκικὴν γένεσιν νυκτὸς ἐν ltἘgtλευσῖνι ὑπὸ πολλῷ πυρὶ τελῶν τὰ μεγάλα καὶ ἄρρητα μυστήρια βοᾷ καὶ κέκραγε λέγωνmiddotraquoἱερὸν ἔτεκε πότνια κοῦρον Βριμὼ Βριμόνraquo []Lo ierofante in persona [hellip] che si egrave reso impotente con la cicuta e si egrave staccato da ogni generazione carnale di notte a Eleusi in mezzo alla luce delle fiaccole nel compiere il rituale dei grandi e ineffabili misteri grida e urla proclamando laquoBrimograve Signora ha generato il sacro fanciullo Brimoacutesraquo [hellip] (Ippolito Confutazione di tutte le eresie V 8 40)45

Ippolito rimanda evidentemente alla rievocazione ndash mimata ma non consumata (donde la sottolineatura dellrsquoimpotenza procurata e del distacco dalla carnalitagrave) tra lo ierofante di Eleusi e la sacerdotessa di Demetra - dello ἱερὸς γάμος tra Zeus e Persefone (πότνια Βριμὼ) da cui secondo il mito sarebbe nato il laquosacro fanciulloraquo (ἱερὸς κοῦρος) Dioniso designato come Βριμός (letteralmente laquotremen-

Septentrion 2002 pp 205-24743 Come segnala f Graf Orfeo Eleusis y Atenas cit p 67144 Una recente rivalutazione della centralitagrave di tale mito (Dioniso e i Titani) in seno

allrsquoorfismo in A BernaBeacute El mito orfico de Dioniso y los Titanes in A BernaBeacute y f casadesuacutes (coords) Orfeo y la tradiciacuteon oacuterfica cit I pp 591-607

45 G colli La sapienza greca Volume I cit pp 114-115

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do potenteraquo)46 Le Rane di Aristofane suggeriscono la connessione tra misteri eleusini e culto dionisiaco descrivendo la catabasi di Dioniso il testo infatti sottolinea il destino felice degli iniziati mentre nellrsquooltretomba in una probabile parodia della processione di Eleusi inneggiano al loro dio Iachkos (Rane 448-459) da iden-tificare anche secondo testimonianze antiche con Bacco-DionisoLa denuncia (B14) dei laquomisteriraquo - che laquoiniziano allrsquoempietagraveraquo (ἀνιερωστὶ μυεῦνται) - egrave da leggersi probabilmente in relazio-ne a determinati aspetti cultuali ridicolizzati (B68) come laquorime-diraquo (ἄκεα ) forse lrsquoaccostamento tra νυκτιπόλοι βάκχοι λῆναι μύσται allude alle manifestazioni sessuali (riti fallici e inni inve-recondi) cui si riferisce Giamblico nel contesto di B68 (laquonel cor-so dei riti sacri attraverso la contemplazione e lrsquoascolto di cose osceneraquo ἔν τε τοῖς ἱεροῖς θεάμασί τισι καὶ ἀκούσμασι τῶν αἰσχρῶν) e che Eraclito stigmatizza espressamente come laquoinde-cenzaraquo (ἀναιδείη B15) nei riti in onore di Dioniso

εἰ μὴ γὰρ Διονύσωι πομπὴν ἐποιοῦντο καὶ ὕμνεον ἆισμα αἰδοίοισιν []Se in effetti non fosse per Dioniso che fanno processione e cantano lrsquoinno alle vergogne [] (B15)

Allusioni sessuali drsquoaltra parte non erano estranee come abbiamo segnalato al complesso dellrsquoevento eleusino (per ufficio familiare probabilmente ben noto a Eraclito) Ma non era forse solo lrsquoin-trinseca spudoratezza e sfrenatezza del dionisismo (cui alludono i verbi μαίνομαι καὶ ληναΐζω) a essere oggetto dellrsquoattenzione eraclitea potrebbero esserlo state secondo la testimonianza di Giamblico (B68) soprattutto le pretese catartiche ed escatologi-che di tali iniziazioni Esse si proponevano infatti come soluzione dei mali (ὡς ἐξακεσόμενα τὰ δεινὰ)47 il percorso rituale doveva coinvolgere lrsquoiniziato familiarizzandolo con il dio e facendogli esperire le sue vicissitudini48 per culminare nella conquista di una

46 Sulla questione la nota di Colli ibi p38747 Una prospettiva ben evidenziata in un (posteriore) passo euripideo (Baccanti

73-77)48 Su questo punto ai JimneacuteZ san cristoacuteBal Orfismo y Dionisismo cit pp 712-

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superiore condizione di beatitudine una trasformazione tempora-nea operata attraverso lrsquolaquoentusiasmoraquo (ἐνθουσιασμός) la posses-sione (μανία) divinaAnche allrsquointerno della tradizione eleusina probabilmente in rela-zione e continuitagrave con antiche tradizioni propiziatorie che celebra-vano il ciclo delle messi49 doveva registrarsi analoga aspirazione a coniugare iniziazione rituale50 e atto contemplativo (ἐποπτεία) con la connessa soteriologia (Omero Inno a Demetra 480-482) nella partecipazione al rito lrsquoiniziato doveva accogliere la promes-sa della sua rinascita e dunque prepararsi a una serena accettazione della morte in quanto necessario trapasso a un (non meglio preci-sato) destino privilegiato51 Allo stesso nesso salvifico (tra τελεταί e αἶσα) puntano una testimonianza di Isocrate (Panegirico 28) e probabilmente un frammento di Pindaro (ὄλβιοι δrsquo ἅπαντες αἴσᾳ λυσιπόνων τελετᾶν fr 131a) che sembra muoversi tra la promes-sa di beatitudine documentata nel mito di fondazione dei misteri e la prospettiva escatologica attribuita allrsquoorfismoAd analoga associazione misterica tra vita e morte alluderebbe ap-punto il rilievo di B15 circa lrsquoidentitagrave di Dioniso e Ade (ὡυτὸς δὲ Ἀίδης καὶ Διόνυσος)52 senza la consapevolezza (religiosa) di tale coincidenza sarebbero stati vani i presunti laquorimediraquo (ἄκεα ) rituali (B68) per le anime di fronte alla sciagura della nascita (τὰς ψυχὰς ἐξάντεις ἀπεργαζόμενα τῶν ἐν τῆι γενέσει συμφορῶν) Proprio Giamblico (DK 22 B69) ndash come sopra rilevato - accenna a un reale interesse dellrsquoEfesio per una forma di sacrificio (θυσία) e autentica κάθαρσις che possiamo effettivamente inquadrare nella

71349 Wkc Guthrie The Greeks and their Gods (1950) trad it I Greci e i

loro dei Bologna Il Mulino 1987 pp 347-8 Sul fenomeno dei misteri an-che I chirassi colomBo La religione greca Roma-Bari Laterza 19942 D saBBatucci Saggio sul misticismo greco Roma-Bari Laterza 19792 F Graf I culti misterici in I Greci 22 Torino Einaudi 1997

50 La μύησις preliminare laquoazioniraquo (τὰ δρώμενα probabilmente la rappresenta-zione della sacra unione tra Zeus e Core) laquooggetti mostratiraquo (τὰ δεικνύμενα forse la spiga di grano simbolo di fertilitagrave) laquoformule recitateraquo (τὰ λεγόμενα)

51 Le religioni dei Misteri Volume I Eleusi Dionisisimo Orfismo a cura di P scarPi Fondazione Lorenzo Valla Milano Mondadori 2002 p 555

52 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 60

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ricercatezza sacrale del contesto e dei gesti attribuitigli nelle testi-monianzeA differenza del culto dionisiaco quello orfico sembra presupporre una teologia e una precettistica costituendosi quindi con i tratti di una religione53 in questo caso non egrave una forma di contatto diretto con il dio (entusiasmo) a ldquotrasformarerdquo lrsquoiniziato nel corso del rito ma una conquista conoscitiva a mutare il destino ultraterreno della sua anima Un sapere escatologico egrave essenziale alle τελεταί orfi-che conoscenza della natura dellrsquoanima della sua situazione nel mondo delle sue possibilitagrave di emanciparsi dalla condizione mor-tale54 In questo senso a dispetto della salvezza terrena sperimen-tata nella possessione dionisiaca per il fedele orfico la salvezza si produce nellrsquoal-di-lagrave attraverso una peculiare esperienza catartica in questo mondo55Quella che appare come polemica di Eraclito nei confronti dei feno-meni di culto cui si collegano alcune delle figure (βάκχοι λῆναι μύσται) evocate nei frammenti potrebbe dunque celare solo un at-tacco al grossolano simbolismo sessuale (Eleusi) e alla oscena ri-tualitagrave (dionisismo) di quelle forme religiose e piugrave specificamente una netta condanna della superstiziosa fiducia nel vincolo magico tra gesti rituali e destino dopo la morte (donde la possibile connessione con i μάγοι) e in generale della concezione del nesso vita-morte che esse incarnano56 Lrsquoatteggiamento ostile dellrsquoEfesio potrebbe in questo senso non essere stato dettato dal suo aristocratico conser-vatorismo neacute dal suo radicale razionalismo57 ma da una sensibilitagrave religiosa che possiamo (a certe condizioni) accostare allrsquoorfismo58 sfruttando le potenziali allusioni dei frammenti al linguaggio delle ldquoiniziazionirdquo e alle relative gerarchie (coloro che hanno ascoltato e compreso la parola coloro che lrsquoascoltano per la prima volta e non

53 WKC Guthrie Orpheus and Greek religion Princeton University Press Princeton 19932 p 206

54 ai JimneacuteZ san cristoacuteBal Orfismo y Dionisismo cit p71355 Ibi pp 722-72356 chh kahn The Art and Thought of Heraclitus cit pp 362-36357 Ibidem58 Ancora interessante ancorcheacute riduttiva la lettura di Macchioro V Macchioro

Eraclito Nuovi studi sullrsquoorfismo Bari Laterza 1922 e Id Zagreus cit

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la intendono e coloro che lrsquohanno ascoltata)59 ma anche a figure ed elementi piugrave specifici della lezione orfica60Cosigrave per esempio si possono cogliere cenni escatologici nelle (enigmatiche) citazioni di Plutarco e Clemente

νέκυες γὰρ κοπρίων ἐκβλητότεροιI cadaveri son da gettare piugrave del letame (Plutarco DK 22 B96)

ἄνθρωπος ἐν εὐφρόνηι φάος ἅπτεται ἑαυτῶι [ἀποθανὼν] ἀποσβεσθεὶς ὄψεις ζῶν δὲ ἅπτεται τεθνεῶτος εὕδων [ἀποσβεσθεὶς ὄψεις] ἐγρηγορὼς ἅπτεται εὕδοντοςNella notte lrsquouomo accende a se stesso una luce quando gli occhi sono spenti Da vivo in vero egrave in contatto con il morto quando dorme [quando gli occhi sono spenti] da sveglio egrave in contatto con il dormiente (Clemente Alessandrino DK 22 B26)

ἀνθρώπους μένει ἀποθανόντας ἅσσα οὐκ ἔλπονται οὐδὲ δοκέουσινCose che non sperano neacute immaginano aspettano gli uomini una volta morti (Clemente Alessandrino Plutarco DK 22 B27)

I gesti - laquogettare via i cadaveriraquo (νέκυς ἐκβάλλω) laquonella notte ac-cendere una luceraquo (ἐν εὐφρόνηι φάος ἅπτομαι) ndash e gli accostamenti ndash νέκυεςκοπρία ζῶνἐγρηγορὼς εὕδωντεθνεῶτος ndash suggeriscono che per Eraclito lrsquoanima sarebbe vita e valore del corpo (B96)61 la morte rappresentando per essa liberazione dal vincolo carnale (B27) il ricorso allrsquoincrocio studiato di espressioni che veicolano stati con-trastanti (vivo-morto luce-oscuritagrave veglia-sonno) si sottolinea la costante contiguitagrave e compresenza nella condizione umana della polaritagrave vita-morte (Dioniso-Ade)62Allrsquoidea di giudizio puograve forse ricollegarsi unrsquoulteriore citazione di Ippolito

59 Ciograve potrebbe riflettere i gradi dellrsquoiniziazione misterica ἐποπτεία μύησις e ἀμύητοι secondo la tesi di G Thomson citato in R laurenti Eraclito cit p 80

60 V Macchioro Zagreus cit pp 393-39561 Per il contesto e la significazione orfica del frammento ibi p 40162 Analogamente a quanto riscontriamo in relazione al nesso anima-corpo nel

contemporaneo Pindaro (fr 131b)

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λέγει δὲ [Ἡράκλειτός] καὶ σαρκὸς ἀνάστασιν ταύτης ltτῆςgt φανερᾶς ἐν ἧι γεγενήμεθα καὶ τὸν θεὸν οἶδε ταύτης τῆς ἀναστάσεως αἴτιον οὕτως λέγωνmiddot ἔ ν θ α δ rsquo ἐ ό ν τ ι ἐ π α ν ί σ τ α σ θ α ι κ α ὶ φ ύ λ α κ α ς γ ί ν ε σ θ α ι ἐ γ ε ρ τ ὶ ζ ώ ν τ ω ν κ α ὶ ν ε κ ρ ῶ ν Eraclito afferma che vi egrave resurrezione della carne che percepia-mo in cui siamo nati e che il dio egrave causa di questa resurrezione esprimendosi in questo modo Davant i a colui che egrave lagrave s i levano e diventano vigi l i custodi dei vivi e dei mort i (Ippolito DK 22 B63)

che puograve intendersi come riferimento al governo divino (di Ade63) sulle anime dopo la morteMa nella prospettiva di un possibile confronto a distanza con le credenze orfiche64 risulta particolarmente interessante B62 soprat-tutto se ne accettiamo lrsquointerpretazione di Sesto Empirico

ἀθάνατοι θνητοί θνητοὶ ἀθάνατοι ζῶντες τὸν ἐκείνων θάνατον τὸν δὲ ἐκείνων βίον τεθνεῶτεςImmortali mortali mortali immortali vivendo di quelli la morte di quelli la vita morendo (Ippolito DK 22 B62)

ὁ δὲ Ἡράκλειτός φησιν ὅτι καὶ τὸ ζῆν καὶ τὸ ἀποθανεῖν καὶ ἐν τῷ ζῆν ἡμᾶς ἐστι καὶ ἐν τῷ τεθνάναιmiddot ὅτε μὲν γὰρ ἡμεῖς ζῶμεν τὰς ψυχὰς ἡμῶν τεθνάναι καὶ ἐν ἡμῖν τεθάφθαι ὅτε δὲ ἡμεῖς ἀποθνῄσκομεν τὰς ψυχὰς ἀναβιοῦν καὶ ζῆνEraclito afferma che il vivere e il morire sono presenti nella nostra vita e nella ltnostragt morte mentre noi viviamo infatti le nostre anime sono morte e sepolte in noi quando invece noi moria-mo le ltnostregt anime tornano in vita e vivono (Sesto Empirico Schizzi pirroniani III 230)

63 Cosigrave Tonelli eraclito Dellrsquoorigine cit p 17764 Che certamente non deve indurre alla tentazione di ridurre alla sola chiave

religiosa il discorso dellrsquoEfesio (come a nostro avviso erroneamente fece Macchioro) Su questo punto le raccomandazioni di F casadesuacutes Bordoy Heraacuteclito y el orfismo in A BernaBeacute y f casadesuacutes (coords) Orfeo y la tra-diciacuteon oacuterfica cit II pp 1099 ss

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Lrsquoeco religiosa non egrave in vero lrsquounica che possa cogliersi nel te-sto che sembra congegnato a chiasmo (come altri) con mirabile accuratezza una cura che fa sospettare lrsquointenzione complessa di sfruttare lrsquoesemplaritagrave dello specifico rilievo di tensioni convergen-ti per rinviare allrsquouniversale contesto dellrsquoarmoniosa unione dei contrari65

ταὐτό τrsquo ἔνι ζῶν καὶ τεθνηκὸς καὶ [τὸ] ἐγρηγορὸς καὶ καθεῦδον καὶ νέον καὶ γηραιόνmiddot τάδε γὰρ μεταπεσόντα ἐκεῖνά ἐστι κἀκεῖνα πάλιν μεταπεσόντα ταῦταLa stessa cosa egrave il vivente e il morto lo sveglio e il dormirente il giovane e il vecchio queste cose infatti mutando son quelle e quelle di nuovo mutando sono queste (Plutarco DK 22 B88)

La suggestione orfica egrave tuttavia forte66 come allusione (i) alla coincidenza di caducitagrave (umana) e immortalitagrave (divina dellrsquoanima) di morte (liberazione dellrsquoanima dalla prigione corporea) e rinasci-ta (reincarnazione dellrsquoanima) e quindi di morte (del corpo) e vita (dellrsquoanima) ovvero piugrave specificamente (ii) allo stesso Dioniso dio che muore immortale mortale dio che vive la condizione (e dunque la morte) dei mortali o (iii) agli iniziati (mortali) alla loro liberazione dal ciclo nascita-morte (riconquista della natura divina immortale) conseguenza della loro identificazione con il dio del loro morire la sua vita67A suggerire un ripensamento della posizione religiosa di Eraclito egrave oggi tuttavia uno dei piugrave importanti ritrovamenti papiracei dellrsquoul-timo secolo (1962) il sapiente di Efeso vi egrave infatti direttamente nominato e citato in un esplicito contesto religioso orfico

65 Su questo la cauta valutazione di Casadesuacutes ibidem66 Come non egrave sfuggito alla tradizione da K reinhardt Parmenides und die

Geschichte die griechischen Philosophie (1916) Frankfurt aM Vittorio Klostermann 19854 p 196 al recente The Texts of Early Greek Philosophy The Complete Fragments and Selected Testimonies of the Major Presocratics trans-lated and edited by DW Graham Part I Cambridge CUP 2010 pp 192-193 passando per WKC Guthrie A History of Greek Philosophy cit p 478

67 Per questo aspetto V Macchioro Zagreus cit pp 414-415

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Exucursus Eraclito nel Papiro Derveni

Le 26 colonne superstiti del cosiddetto68 Papiro Derveni - un rotolo (parzialmente distrutto dal fuoco di una pira) risalente allrsquoincirca al periodo 350-300 aC69 ma contenente un testo da datare probabilmente intorno alle fine del V secolo aC70 ndash possono sostanzialmente suddividersi in due sezioni la prima offre istruzio-ni rituali e indicazioni escatologiche (colonne 1-6 con una ripre-sa alla colonna 20) lrsquoaltra lrsquoesegesi allegorica di un piugrave antico e sconosciuto poema (esametrico) attribuito a Orfeo le cui citazioni evocano frammenti delle rapsodie e degli inni conservati sotto quel nome71 (egrave stato ipotizzato possa trattarsi di una versione sintetica della teogonia orfica nota come Protogonos Theogony composta intorno alla fine del VI secolo aC72)Sebbene nel commento possano facilmente individuarsi echi della cultura naturalistica del V secolo aC (Anassagora e Diogene di Apollonia in particolare) accanto al nome di Orfeo lrsquounico con-servato egrave appunto quello di Eraclito (laquoche parla come uno che fa discorsi sacriraquo ὅσπερ ἴκελα ἱερολόγωι λέγων) e a parte un espli-cito riferimento (col XXII) agli Ὕμνοι (orfici) il suo egrave lrsquounico

68 Dal luogo del recupero a pochi chilometri da Salonicco in un sito funerario69 F casadesuacutes El papiro de Derveni in A BernaBeacute y f casadesuacutes (coords)

Orfeo y la tradiciacuteon oacuterfica cit I p 462 Propendono per il 340-320 aC K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction in The Derveni Papyrus edited with Introduction and Commentary by Th kouremenos Gm ParaacutessoGlou k tsantsanoGlou Firenze Olshki Editore 2006 p 9 R radice Introduzione in Allegoristi dellrsquoetagrave classica Opere e frammenti a cura di i ramelli Milano Bompiani 2007 p XIII

70 K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit p 10 Qualche per-plessitagrave su questa datazione egrave espressa da D sider Heraclitus in the Derveni Papyrus in Studies on the Derveni Papyrus edited by a laks and GW most Oxford Clarendon Press 1997 p 138 favorevole a una collocazione nel IV secolo aC

71 Ms funGhi The Derveni Papyrus in Studies on the Derveni Papyrus cit p 27 G BeteGh The Derveni Papyrus Cosmology Theology and Interpretation Cambridge Cambridge University Press 2004 pp 130-131

72 Lrsquoipotesi egrave di ML West The Orphic Poems Oxford Clarendon Press 1983 pp 82 ss Per una discussione K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit pp 25 ss

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scritto (oltre al poema commentato) di cui sia direttamente citato un passaggio

ἥλιο[ς ]του κατὰ φύσιν ἀνθρω[πηΐου] εὖρος ποδός [ἐστι]τοὺ[ς οὔρου]ς οὐχ ὑπερβάλλωνmiddot ει []ρουσε[[ἐ]κ[βήσετα]ι Ἐρινύε[ς] νιν ἐξευρήσου[σι Δίκης ἐπίκουροι]Il sole secondo natura egrave dellrsquoampiezza di un piede umano e non supera i limiti Se oltrepasseragrave lo scopriranno le Erinni assistenti di Dike (col IV)73

nella tradizione posteriore conservato in due distinte citazioni (ri-spettivamente di Aeumltius e Plutarco) nellrsquoedizione DielsKranz pro-poste come frammenti B3 e B9474

(περὶ μεγέθους ἡλίου) εὖρος ποδὸς ἀνθρωπείουLa grandezza del Sole egrave di un piede umano (DK 22 B3)

ἥλιος γὰρ οὐχ ὑπερβήσεται μέτραmiddot εἰ δὲ μή Ἐρινύες μιν Δίκης ἐπίκουροι ἐξευρήσουσιν[Il Sole non oltrepasseragrave le misure altrimenti le Erinni ministre di Dike lo scoprirebbero (DK 22 B94)

Bencheacute il cotesto della citazione sia piuttosto danneggiato e quindi la ricostruzione approssimativa lrsquoautore appare impegnato a difen-dere la propria convinzione che lrsquoordine della natura sia preservato secondo un preciso disegno provvidenziale la citazione di Eraclito sembra in questo senso funzionale al rilievo dellrsquoequilibrio cosmico tutelato da Dike attraverso il servizio delle Erinni (che sorvegliano il rispetto delle laquomisureraquo μέτρα) nellrsquoidentitagrave del prefissato ciclo

73 Citiamo testo greco e traduzione da Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 900-901 Essi sono basati sostanzialmente sullrsquoedizione G BeteGh The Derveni Papyrus cit tenendo conto di alcune migliorie apportate da The Derveni Papyrus edited with Introduction and Commentary by Th kouremenos Gm ParaacutessoGlou k tsantsanoGlou cit

74 Se egrave valida lrsquoipotesi che il testo di Derveni risalga alla fine del V secolo aC si tratterebbe della piugrave antica citazione dello scritto di Eraclito come segnala G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 325

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solare (giorno e notte)75 cosigrave nel testo papiraceo il sole ndash rigoro-samente vigilato dalla divinitagrave - si rivela essenziale come garanzia dellrsquoordinamento dellrsquouniverso

τροφ[ὸν δὲ λέγων αὐ]τὴν αἰνί[ζε]ται ὅτι [ἅ]σσαὁ ἥλι[ος θερμαίνων δ]ιαλύει ταῦτα ἡ νὺξ ψύχουσασυ[νίστησιν ] ἅσσα ὁ ἥλιος ἐθέρ[μ]Chiamandola (la Notte) laquonutriceraquo (Orfeo) esprime in forma meta-forica che tutto ciograve che il sole scaldando dissolve la notte riuni-sce raffreddando tutte le cose che il sole ha scaldato (col X)76

[] τὰ νῦν ἐόνταὁ θεὸς εἰ μὴ ἤλθελεν εἶναι οὐκ ἂν ἐπόησεν ἥλιον ἐποίησε δὲτοιοῦτογ καὶ τοσοῦτον γινόμενον οἶος ἐν ἀρχῆι τοῦ λόγουδιηγεῖται [] Se il dio non avesse voluto che esistessero le realtagrave ora esistenti non avrebbe creato il sole invece lo ha fatto con caratteristiche e grandezze tali come spiega agli inizi del discorso77 (col XXV)78

Allrsquointerno delle colonne superstiti la citazione non appare acci-dentale echi eraclitei si possono cogliere nei passaggi del com-mento e riflettono forse convergenze tematiche tra i versi del poe-ma e lo scritto dellrsquoEfesioI versi ripresi nel commento insistono in effetti sul governo divino del mondo

[] τὰ δrsquo ἐόντα δ[ηλοῖ]γενέσθαι τοιαῦτ[α] διὰ τοῦτον καὶ γενόμενα ε[ἶναι]ἐν τούτωι π[άντα Ση]μαίνει δrsquo ἐν τοῖς ἔπεσι το[ῖσδε]middotΖεὺς κεφα[λή Ζεὺς μέσ]σα Διὸς δrsquo ἐκ [π]άντα τέτ[υκται] []E chiarisce che le cose esistenti sono divenute tali a causa di

75 Su questo punto D sider Heraclitus in the Derveni Papyrus cit p 14476 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 906-90777 Egrave possibile che il riferimento sia proprio alla colonna IV e al contesto della ci-

tazione eraclitea Dubbi in proposito sono tuttavia stati avanzati da Betegh (G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 327-328)

78 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 922-923

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

questo [Zeus] e tutte le cose che sono venute allrsquoessere esistono in questo lo indica in queste parole laquoZeus egrave il capo Zeus egrave la parte mediana da Zeus tutte le cose risultano costituiteraquo (col XVII)79

marcando il ruolo ordinatore del fuoco (cui il commentatore rico-nosce funzione cosmogonica ed escatologica80)

[] Μοῖραν δrsquo ἐπικλῶσαιλέγοντες τοῦ Διὸς τὴμ φρόνησιν ἐπικυρῶσαιλέγουσιν τὰ ἐόντα καὶ τὰ γινόμενα καὶ τὰ μέλλονταὅπως χρὴ γενέσθαι τε καὶ εἶναι κα[ὶ] παύσασθαιβασιλεῖ δὲ αὐτὸν εἰκάζει (τοῦτο γάρ οἱ προσφέρεινἐφα[ί]νετο ἐκ τῶν λεγομένων ὀνομάτων) λέγων ὧδεmiddotΖεὺς βασιλεὺς Ζεὺς δrsquo ἀρχὸς ἁπάντων ἀργικέραυσος[βασιλέ]α ἔφη εἶναι ὅτι πολλ[ῶν ] ωμ μία[ἀρχὴ κ]ρατεῖ καὶ πάντα τελεῖ [][] E dicendo che la Moira fila dicono che la saggezza di Zeus dispone le cose che esistono quelle che vengono allrsquoessere e quel-le che saranno come devono venire allrsquoessere essere e cessare di esistere E lo assimila ad un sovrano ndash questo infatti tra tutti i nomi che vengono detti gli parve che gli si addicesse maggior-mente ndash dicendo laquoZeus sovrano Zeus che governa su tutte le cose con vivida folgoreraquo Disse che egrave sovrano poicheacute di molti un solo potere prevale e compie tutte le cose [] (col XIX)81

Due aspetti chiaramente accennati a piugrave riprese nei frammenti di Eraclito con analoga direzione della folgore (κεραυνός) tradizio-nale simbolo della giustizia divina ma anche espressione del fuoco piugrave puro (πρηστήρ)82

τῶν τε ζώιων τά τε ἄγρια καὶ ἥμερα τά τε ἐν ἀέρι καὶ ἐπὶ γῆς καὶ ἐν ὕδατι βοσκόμενα γίνεταί τε καὶ ἀκμάζει καὶ φθείρεται τοῖς τοῦ θεοῦ πειθόμενα θεσμοῖςmiddot π ᾶ ν γὰρ ἑ ρ π ε τ ὸ ν π λ η γ ῆ ι ν έ μ ε τ α ι ὥς φησιν Ἡράκλειτος

79 Ibi pp 914-91580 Su questo aspetto si puograve sinteticamente consultare il commento di Ilaria Ramelli

alla col XXVI del papiro in Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp942-94381 Ibi pp 916-91782 eraclito Frammenti cit 297

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Tra gli animali quelli sia selvatici sia domestici che vivono in aria sulla terra e nellrsquoacqua nascono crescono e muoiono se-guendo le leggi del dio sostiene infatti Eraclito che ogni anima-le egrave condot to a l pascolo dal la f rusta (Pseudo-Aristotele [de mundo] DK 22 B11)

γίνεσθαι λέγων οὕτωςmiddot τ ὰ δ ὲ π ά ν τ α ο ἰ α κ ί ζ ε ι κ ε ρ α υ ν ό ς τουτέστι κατευθύνει κεραυνὸν τὸ πῦρ λέγων τὸ αἰώνιον λέγει δὲ καὶ φρόνιμον τοῦτο εἶναι τὸ πῦρ καὶ τῆς διοικήσεως τῶν ὅλων αἴτιον Dice che avviene cosigrave tutte le cose dirige la folgore cioegrave gui-da con la folgore intendendo la folgore come il fuoco eterno Sostiene anche che questo fuoco egrave intelligente e dellrsquoordinamento dellrsquouniverso egrave causa (Ippolito DK 22 B64)

πάντα γάρ φησί τὸ πῦρ ἐπελθὸν κρινεῖ καὶ καταλήψεταιDice infatti che tutte le cose il fuoco giungendo giudicheragrave e con-danneragrave (Ippolito DK 22 B66)

La ricorrenza di καταλαμβάνω83 in analogo contesto repressivo consente lrsquoaccostamento tra πῦρ e Δίκη

Δίκη καταλήψεται ψευδῶν τέκτονας καὶ μάρτυραςDike afferreragrave fabbricatori e testimoni di falsitagrave (Clemente Alessandrino DK 22 B28)

rafforzando lrsquoimpressione che Eraclito non si limiti a sottolineare un equilibrio di elementi o di processi ma alluda in generale alla giustizia divina84 Lrsquointenzione dellrsquoautore del papiro nel citarne il testo potrebbe dunque essere stata quella di collegare i due pilastri della propria esegesi cosmologia ed escatologia85 rivelando cosigrave una prospettiva di lettura cui evidentemente lo scritto dellrsquoEfesio si prestavaAllrsquoesempio di Eraclito potrebbero rinviare alcuni specifici rilievi del commentatore il riconoscimento del valore immediatamente

83 eraclito Frammenti cit p 30384 G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 34385 Ibi p 329

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enigmatico della poesia e dellrsquoimportanza di comunicare i conte-nuti di maggior pregio (μεγάλα) in modo sibillino per sfuggire a volgari fraintendimenti

ὕ]μνον [ὑγ]ιῆ καὶ θεμ[ι]τὰ λέγο[ντα ] το γὰρ[τῆ]ι ποὴσει [κ]αὶ εἰπεῖν οὐχ οἶον τ[ε ἅμα τὴν ὀ]νομάτων[θέ]σιγ καὶ τ[ὰ] ῥηθέντα ἔστι δὲ ξ[ένη τις ἡ] πόησις[κ]ᾳὶ ἀνθρώ[ποις] αἰνι[γμ]ατώδης [ὁ δ]ὲ [Ὀρφεὺ]ς αὐτοῖς[ἐ]ρίστrsquo αἰν[ίγμα]τα οὐκ ἤθελε λέγειν [ἐν αἰν]ίγμας[ι]ν δὲ[μεγ]άλα ἱερ[ολογ]εῖται μὲν οὖγ καὶ ἀ[πὸ τ]οῦ πρώτου[καὶ] μέχρι ⟨τ⟩οῦ [τελε]υταίου ῥήματος ὡ[ς δηλοῖ] καὶ ἐν τῶι[εὐκ]ρινήτω[ι ἔπειmiddot θ]ύρας γὰρ ἐπιθέ[σθαι κελ]εύσας τοῖ[ς][ὠσὶ]ν αὐτ[οὺς οὔτι νομο]θετεῖμ φη[σιν τοῖς] πολλοῖς []Un inno che dice cose sane e conformi al diritto divino infatti con la poesia Infatti non egrave possibile dire al contempo la posizione delle parole e le frasi La poesia perograve egrave qualcosa di strano e di enigmatico per gli uomini Ora Orfeo non voleva dire loro enigmi ingannevoli bensigrave cose importanti in enigmi Dunque espone un discorso sacro dalla prima allrsquoultima parola come mostra anche nel verso ben scelto avendo ordinato loro di porsi delle porte sulle orecchie dice di non istituire leggi per i piugrave [] (col VII)86

La veritagrave dello ἱερὸς λογός egrave necessariamente espressa ἐν αἰνίγμαςιν per proteggerla dagli laquouominiraquo (ἀνθρώποις) essa ri-chiede dunque adeguata disposizione sottolineata nel poema da un gesto (laquoporsi porte sulle orecchieraquo θύρας ἐπιθέσθαι τοῖς ὠσὶν un invito a totale concentrazione) e dallrsquoesplicito diniego della co-municazione laquoai piugraveraquo (τοῖς πολλοῖς) Le scelte lessicali evocano espressioni che ritroviamo nelle citazioni eraclitee la cui struttura egrave forse presente allrsquoautore nellrsquoaccenno a una studiata costruzione verbale ogni parola di Orfeo impone lrsquourgenza interpretativa rin-viando a un senso riposto oltre quello immediato LrsquoEfesio tutta-via egrave richiamato nel commento soprattutto dallrsquoidea di fondo evi-dentemente presente nel poema orfico che lrsquointelligenza del testo sacro (ὕμνον) presupponga una chiave (lrsquoiniziazione alla parola di Orfeo) Anche per la comprensione dellrsquounitario assetto della realtagrave

86 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 904-905

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(κόσμον τόνδε͵ τὸν αὐτὸν ἁπάντων B30) infatti egrave essenziale la decifrazione del logos87

οὐκ ἐμοῦ ἀλλὰ τοῦ λόγου ἀκούσαντας ὁμολογεῖν σοφόν ἐστιν ἓν πάντα εἶναιnon ascoltando me ma il logos egrave saggio convenire che tutte le cose sono uno (Ippolito DK 22 B50)

Analogamente nello stigma del commentatore nei confronti dellrsquoincomprensione dei non iniziati (cui nelle colonne superstiti ci si riferisce come οἱ πολλοί οἱ οὐ γινώσκοντες οἱ οὐκ εἰδότες) e del conseguente stravolgimento del significato delle divinazioni

[] αὐτοῖς πάριμεν [εἰς τὸ μα]ντεῖον ἐπερ[ω]τής[οντες]τῶν μαντευομένων [ἕ]νεκεν εἰ θεμι ltgtἐν Ἅιδου δεινὰ τί ἀπιστοῦσι οὐ γινώς[κοντες ἐ]νύπνιαοὐδὲ τῶν ἄλλων πραγμάτων ἕκαστ[ον] διὰ ποίων ἂνπαραδειγμάτων π[ι]στεύοιεν ὑπό τ[ῆς τε]ἁμαρτ⟨ί⟩ηςκαὶ [τ]ῆς ἄλλης ἡδον[ῆ]ς νενικημένι[οι οὐ] μανθ[άνο]υσιν[οὐδὲ] πιστεύουσι ἀπ[ι]στίη δὲ κἀμα[θίη τὸ αὐτόmiddot ἢν γὰρ][μὴ μα]νθάνωσι μη[δ]ὲ γινώ[σ]κως[ιν οὐκ ἔστιν ὅπως][πιστεύου]σιν [][] per essi andiamo nella sede delle divinazioni per interrogare e avere dei responsi se sia concesso dal diritto divino ltgt cose terribili nellrsquoAde percheacute non vi credono Dal momento che non comprendono i sogni neacute ciascuna delle altre cose grazie a quali esempi potrebbero credere Poicheacute si sono lasciati vincere dalla colpa e da altri piaceri non imparano e non credono Ora la man-canza di fede e la mancanza di apprendimento sono la stessa cosa Se infatti non apprendono e non riconoscono non hanno modo di aver fede [] (col V)88

egrave possibile rinvenire eco della denuncia eraclitea del fraintendi-mento volgare dellrsquoelemento religioso (B15) e della superficiale credulitagrave popolare

87 D oBBink Cosmology as Initiation in Studies on the Derveni Papyrus cit p 4288 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 902-903

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ἀλλὰ τῶν μὲν θείων τὰ πολλά καθrsquo Ἡράκλειτον ἀ π ι σ τ ί η ι δ ι α φ υ γ γ ά ν ε ι μ ὴ γ ι γ ν ώ σ κ ε σ θ α ιMa la maggior parte delle cose divine secondo Eraclito s i sot-t rae a l la conoscenza per incredul i tagrave ltdegli uominigt (Plutarco DK 22 B86)

ma anche del rilievo posto sul retto orientamento sulla disposizio-ne che deve sostenere la ricerca

ἐὰν μὴ ἔλπηται ἀνέλπιστον οὐκ ἐξευρήσει ἀνεξερεύνητον ἐὸν καὶ ἄπορονSe uno non spera non potragrave trovare lrsquoinsperabile percheacute esso egrave dif-ficile da trovare e impervio (Clemente Alessandrino DK 22 B18)

In generale la polemica eraclitea nei confronti dei laquomoltiraquo (οἱ πολλοί) e della loro mancanza di intendimento e orientamento po-trebbe far da sfondo alla commiserazione del commentatore per la mancata intelligenza dei sacrifici intelligenza che impone di col-legare le azioni e i gesti di culto (τὰ δρώμενα) alla comprensione della recitazione (τὰ λεγόμενα) cosigrave giustificando lrsquoopera di ese-gesi89 La salvezza era con ogni probabilitagrave promessa allrsquoiniziato a tre condizioni una corretta condotta di vita una adeguata cono-scenza determinate pratiche cultuali90

ἀνθρώπω[ν ἐμ]πόλεσιν ἐπιτελέσαντες [τὰ ἱε]ρὰ εἶδονἔλασσον σφᾶς θαυμάζω μὴ γινώσκειν οὐ γὰρ οἷόν τεἀκοῦσαι ὁμοῦ καὶ μαθεῖν τὰ λεγόμενα ὅσοι δὲ παρὰ τοῦτέχνημ ποιομένου τὰ ἱερὰ οὗτοι ἄξιοι θαυμάζεσθαικαὶ οἰκτε[ί]ρεσθαι θαυμάζεσθαι μὲν ὅτι δοκοῦντεςπρότερον ἢ ἐπιτελέσαι εἰδήσειν ἀπέρχονται ἐπι-τελέσαντες πρὶν εἰδέναι οὐδrsquo ἐπανερόμενοι ὥσπερὡς εἰδότες τι ὧν εἶδον ἢ ἤκουσαν ἢ ἔμαθον [οἰ]κτε⟨ί⟩ρεσθαι δὲὅτι οὐκ ἀρκεῖ σφιν τὴν δαπάνην προανηλῶσθαι ἀλλὰκαὶ τῆσ γνώμης στερόμενοι προσαπέρχονταιπρὶμ μὲν τὰ [ἱ]ερὰ ἐπιτελέσαι ἐλπίζον[τε]ς εἰδήσειν

89 K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit pp 52-5390 K tsantsanoGlou The First Columns of the Derveni Papyrus and their

Religious Significance in Studies on the Derveni Papyrus cit p 101

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ἐπ[ιτελές]αντ[ες] δὲ στερηθέντες κα[ὶ τῆς] ἐλπί[δος] ἀπέρχονταιNelle cittagrave degli uomini compiendo i riti sacri hanno visto mi meraviglio di meno che non abbiano conoscenza Non egrave infatti possibile udire e al contempo anche imparare ciograve che viene detto Ora coloro che (vorrebbero farlo) imparando da colui che compie le cerimonie sacre come unrsquoarte sono degni di stupore e di com-miserazione di stupore percheacute convinti che acquisiranno il sapere prima di aver compiuto i riti se ne vanno dopo averli compiuti prima di avere acquisito la conoscenza senza nemmeno fare do-mande come se sapessero qualcosa di ciograve che hanno visto udito o appreso E sono degni di commiserazione percheacute non basta loro aver speso il loro denaro in anticipo ma se ne vanno anche pri-vi di conoscenza Sperando di ottenere conoscenza prima di aver compiuto le cerimonie sacre dopo averle compiute se ne vanno deprivati perfino della speranza (col XX)91

In relazione a quanto sopra marcato circa la presa di posizione era-clitea nei confronti della presunta azione purificatrice dei μάγοι egrave necessario segnalare come proprio nelle colonne iniziali (I-VI le piugrave danneggiate) del Papiro Derveni che contengono la citazione del passo di Eraclito lrsquoautore si riferisse alle figure dei laquomagiraquo e al loro presunto intervento di catarsi e pacificazione nei confron-ti delle anime dei defunti accostandoli alle figure degli laquoiniziatiraquo (μύσται)

[] εὐ]χαὶ καὶ θυς[ί]αι μειλίσσουσι τὰ[ς ψυχάς]ἐπ[ωιδὴ δ]ὲ μάγων δύναται δαίμονας ἐμ[ποδὼνγι[νομένο]υς μεθιστάναιmiddot δαίμονες ἐμποδών ὄντες εἰσὶψ[υχαὶ τιμω]ροί τὴν θυς[ία]ν τούτου ἕνεκε[μ] π[οιοῦσ]ι[νοἱ μά[γο]ι ὡσπερεὶ ποινὴν ἀποδιδόντες τοῖ⟨ς⟩ δὲἱεροῖ[ς] ἐπισπένδουσιν ὕ[δω]ρ καὶ γάλα ἐξ ὧνπερ καὶ τὰςχοὰς ποιοῦσι ἀνάριθμα [κα]ὶ πολυόμφαλα τὰ πόπαναθύουσιν ὅτι καὶ αἱ ψυχα[ὶ ἀν]άριθμοί εἰσι μύσταιΕὐμενίσι προθύουσι κ[ατὰ τὰ] αὐτὰ μάγοις [][] preghiere e sacrifici addolciscono le anime e il canto dei Magi che incanta puograve allontanare i degravemoni quando siano divenuti un impedimento i degravemoni che costituiscono un impedimento sono

91 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 916-917

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anime vendicatrici Per questo i magoi offrono il sacrificio come se stessero pagando una pena E durante i riti sacri offrono acqua e latte con i quali compiono anche le libagioni Ed offrono torte innumerevoli con molti ombelichi poicheacute anche le anime sono innumerevoli Gli iniziati compiono un sacrificio preliminare alle Eumenidi allo stesso modo in cui lo fanno i magoi [] (col VI)92

Ciograve che in apparenza si legge come un apprezzamento potrebbe tuttavia in assenza di un contesto piugrave determinato celare un at-tacco contro le pratiche misteriche e la ciarlateneria di presunti ldquopurificatorirdquo proprio come quello portato da Eraclito e piugrave tardi da Platone (Repubblica II 364b-365a)93 egrave possibile che pur vi-cino allrsquoinsegnamento orfico il commentatore in realtagrave prendesse le distanze da quelli che denunciava come fraintendimenti con-trapponendo direttamente alle pratiche descritte lrsquoinsegnamento da ricavare dallrsquointerpretazione della parola di Orfeo94La citazione eraclitea potrebbe quindi essere intervenuta nel con-testo di unrsquointroduzione polemica a confermare come la rivela-zione della veritagrave fosse destinata a ribaltare le false convinzioni volgari95 lrsquointenzione nellrsquoinsieme sarebbe stata allora quella di condannare una partecipazione passiva e inconsapevole a riti di cui non si intenda il reale significato religioso96 In questo senso la scelta dellrsquoautore potrebbe corroborare lrsquoipotesi che la battaglia culturale dellrsquoEfesio contro le degenerazioni dei culti misterici fos-se avvertita nel V secolo aC come paradigmaticaA questa peculiare presenza di Eraclito allrsquointerno di una cornice orfica si deve aggiungere quanto ebbe a segnalare (tra II e III seco-lo dC) Clemente Alessandrino

92 Ibi pp 902-90393 Pare sensata lrsquoipotesi di Kouremenos (K tsantsanoGlou-Th kouremenos

Introduction cit pp 56-57)94 Sebbene non manchi chi interpreta il riferimento ai μάγοι in senso positivo

addirittura come una sorta di autocitazione da parte dellrsquoautore del testo (K tsantsanoGlou The First Columns of the Derveni Papyrus cit p 110 nota 25 G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 82)

95 K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit pp 55-5696 Ms funGhi The Derveni Papyrus cit p 32

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σιωπῶ δὲ Ἡράκλειτον τὸν Ἐφέσιον ὃς παρrsquo Ὀρφέως τὰ πλεῖστα εἴληφενNon parlo di Eraclito lrsquoEfesio il quale ricavograve da Orfeo la mag-gior parte delle sue opinioni (Clemente Alessandrino Stromata 62271)

Lrsquoaccostamento (abbozzato almeno per alcune opinioni anche in Plutarco e Proclo97) scaturirebbe da una certa confusione nella re-lazione tra il pensatore di Efeso e le fonti orfiche consolidatasi (in rapporto ai temi intravisti nei frammenti del papiro Derveni) nel corso dei secoli Egrave in effetti possibile98 che in piena autonomia (cioegrave senza presupporre unrsquoadesione religiosa) e per i propri obiet-tivi Eraclito avesse ricavato e adattato motivi - quello dellrsquounitagrave o ciclica interconnessione dei contrari per esempio - attestati anche nel materiale orfico piugrave antico Le tavolette drsquoosso rinvenute99 in un sito religioso dellrsquoantica Olbia Pontica (Mar Nero) e risalenti alla metagrave del V secolo aC insistono in effetti sulla loro immediata identitagrave

ΒΙΟΣ ΘΑΝΑΤΟΣ ΒΙΟΣ (tav 1)

ΕΙΡΗΝΗ ΠΟΛΕΜΟΣΑΛΗΘΕΙΑ ΨΕΥΔΟΣ (tav 2)

[ΣΩΜ]Α ΨΥΥΧΗ (tav 3)

cosigrave da richiamare anche nella loro sintassi celebri frammenti era-clitei

ἀθάνατοι θνητοί θνητοὶ ἀθάνατοι ζῶντες τὸν ἐκείνων θάνατον τὸν δὲ ἐκείνων βίον τεθνεῶτεςImmortali mortali mortali immortali vivendo di quelli la morte di quelli la vita morendo (Ippolito DK 22 B62)

97 D sider Heraclitus in the Derveni Papyrus cit p 14898 Ibi pp 147-148 G BeteGh The Derveni Papyrus cit pp 342-34399 Nel 1951 ma pubblicate solo nel 1978

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ὁ θεὸς ἡμέρη εὐφρόνη χειμὼν θέρος πόλεμος εἰρήνη κόρος λιμός (τἀναντία ἅπανταmiddot οὗτος ὁ νοῦς) ἀλλοιοῦται δὲ ὅκωσπερ ltπῦρgt ὁπόταν συμμιγῆι θυώμασιν ὀνομάζεται καθrsquo ἡδονὴν ἑκάστουIl dio egrave giorno notte inverno estate guerra pace sazietagrave fame (tutti gli opposti egli egrave lrsquointelligenza) si trasforma come il fuoco quan-do si mescola con gli odori ed egrave nominato secondo lrsquoaroma di ognuno (Ippolito DK 22 B67)

Difficile in questo caso stabilire la prioritagrave cronologica ma egrave co-munque interessante registrare le convergenze non deve dunque sorprendere che il commentatore di Derveni intravedesse una pos-sibile sintonia tra le sentenze eraclitee e le proprie preoccupazioni e che successivamente qualcuno arrivasse a immaginare unrsquoim-probabile dipendenza segnalata appunto da Clemente La fruizio-ne di testi e forse di modalitagrave espressive e atteggiamenti eraclitei nel papiro Derveni puograve dunque attestare solo la possibilitagrave di una comune sensibilitagrave morale e religiosa e giustificare indirettamente lrsquoipotesi che lrsquoEfesio conoscesse i testi sacri al culto orfico

Spegnere la tracotanza la polemica politica

Diversi segnali suggeriscono di considerare probabile che nella battaglia condotta da Eraclito nei confronti della cultura contempo-ranea la polemica politica incidesse particolarmente100 Come se-gnalato da Diels-Kranz (in appendice alle testimonianze sulla vita del pensatore di Efeso101) disponiamo in questo senso anche di un riscontro esterno

100 Per una recente radicale rilettura di Eraclito in chiave politica si puograve consul-tare i PoZZoni Eraclito de-crittato Lrsquoontologia civica di Eraclito di Efeso Villasanta (MI) Liminamentis 2009 Un precedente puograve considerarsi A caPiZZi Eraclito e la sua leggenda Proposta di una diversa lettura dei fram-menti Roma Ateneo 1979

101 Nella edizione tedesca Die Fragmente der Vorsokratiker von H diels herausge-geben von W kranZ Band I Berlin Weidmannsche Verlagsbuchhandlung 196110 p 144 Lrsquoappendice manca invece nellrsquoedizione italiana I Presocratici a cura di G Reale Milano Bompiani 2006

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Monete di epoca romana presentano con lrsquoiscrizione ηρακλειτοςε-φεςιων (Eraclito degli Efesi) una figura barbuta eretta che guarda a sinistra con la mano destra levata (come per un discorso) lrsquoindi-ce rivolto a seacute e la sinistra che regge una mazza sequenza di gesti che egrave stata interpretata come segno di preghiera e venerazione102 ovvero come rituale iniziatico o ancora icastico invito a guardare dentro seacute stessi103 Il particolare della mazza potrebbe tuttavia evo-care la battaglia morale dellrsquoEfesio (la sua lotta contro il vizio104) ovvero alludere a Eracle proponendone lrsquoaccostamento a Eraclito (come nella quarta epistola pseudoeraclitea) e corroborare cosigrave la notizia dellrsquoesistenza in Efeso di una statua di Eraclito rappresen-tato come Eracle105 ciograve ne confermerebbe la statura pubblica che la raffigurazione nellrsquoatto di parlare potrebbe celebrare

Drsquoaltra parte nella tradizione dossografica allo scritto di Eraclito era esplicitamente riferito anche un contenuto politico

τὸ δὲ φερόμενον αὐτοῦ βιβλίον ἐστὶ μὲν ἀπὸ τοῦ συνέχοντος Περὶ φύσεως διήιρηται δὲ εἰς τρεῖς λόγους εἴς τε τὸν περὶ τοῦ παντὸς καὶ πολιτικὸν καὶ θεολογικόνIl libro che di lui egrave tramandato egrave intitolato per il suo contenu-to Sulla natura ma egrave suddiviso in tre trattazioni quella intorno allrsquouniverso [al tutto] quella politica e quella teologica (Diogene Laerzio DK 22 A15)

e ne era stata avanzata una lettura in chiave decisamente etico-politica

[] ἐπιγράφουσι δὲ αὐτῶι οἱ μὲν Μούσας οἱ δὲ Περὶ φύσεως Διόδοτος δὲ ἀκριβὲς οἰάκισμα πρὸς στάθμην βίου ἄλλοι γνώμονrsquo ἠθῶν τρόπου κόσμον ἕνα τῶν ξυμπάντων [][] τῶν δὲ γραμματικῶν Διόδοτος ὃς οὔ φησι περὶ φύσεως εἶναι τὸ σύγγραμμα ἀλλὰ περὶ πολιτείας τὰ δὲ περὶ φύσεως ἐν παραδείγματος εἴδει κεῖσθαι[] Alcuni lo intitolano Muse altri Sulla natura Diodoto invece

102 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 66103 Tonelli in eraclito Dellrsquoorigine cit p 22104 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 65105 Ibidem

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Guida per una vita retta [esatta a piombo] altri ancora Regola (gnomone) dei costumi Disposizione di comportamento unica per tutti [][] tra i grammatici Diodoto il quale sostiene che lrsquoopera com-posta [da Eraclito] non verte sulla natura ma sullo Stato e che le parti sulla natura vi sono contenute solo come esempi (Diogene Laerzio DK 22 A112 15)

Probabilmente leggendarie ancorcheacute indicative di un orientamen-to che lrsquoantichitagrave attribuiva allrsquoEfesio le azioni e le pose con cui Eraclito avrebbe accompagnato le proprie prese di posizione poli-tiche secondo Plutarco e Diogene

οἱ δὲ συμβολικῶς ἄνευ φωνῆς ἃ δεῖ φράζοντες οὐκ ἐπαινοῦνται καὶ θαυμάζονται διαφερόντως ὡς Ἡ ἀξιούντων αὐτὸν τῶν πολιτῶν γνώμην τινrsquo εἰπεῖν περὶ ὁμονοίας ἀναβὰς ἐπὶ τὸ βῆμα καὶ λαβὼν ψυχροῦ κύλικα καὶ τῶν ἀλφίτων ἐπιπάσας καὶ τῶι γλήχωνι κινήσας ἐκπιὼν ἀπῆλθεν ἐνδειξάμενος αὐτοῖς ὅτι τὸ τοῖς τυχοῦσιν ἀρκεῖσθαι καὶ μὴ δεῖσθαι τῶν πολυτελῶν ἐν εἰρήνηι καὶ ὁμονοίαι διατηρεῖ τὰς πόλειςColoro che per segni senza parole esprimono quanto deve esser detto non sono forse lodati e ammirati in modo particolare Come Eraclito il quale chiedendogli i concittadini di esprimere una sen-tenza sulla concordia salito sulla tribuna prese una coppa di acqua fredda vi sparse della farina drsquoorzo e rimescolata con menta la bevve e se ne andograve avendo cosigrave mostrato loro che lrsquoaccontentarsi di ciograve che si trova e il non aver bisogno di cose costose conservano la cittagrave in pace e in concordia (Plutarco DK 22 A3b)

ἀναχωρήσας δὲ εἰς τὸ ἱερὸν τῆς Ἀρτέμιδος μετὰ τῶν παίδων ἠστραγάλιζενmiddot περιστάντων δrsquo αὐτὸν τῶν Ἐφεσίων laquoτί ὦ κάκιστοι θαυμάζετεraquo εἶπενmiddotraquoἢ οὐ κρεῖττον τοῦτο ποιεῖν ἢ μεθrsquo ὑμῶν πολιτεύεσθαιraquoRitiratosi presso il tempio di Artemide giocava a dadi con i fan-ciulli e dal momento che gli Efesi lo attorniavano cosigrave parlograve laquoDi che cosa vi meravigliate o pessimi Non egrave forse meglio fare ciograve che partecipare alla vita della cittagrave con voiraquo (Diogene Laerzio DK 22 A13)

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La coniazione a Efeso in epoca romana della moneta di cui si egrave detto potrebbe aver suggellato la propensione eraclitea registrata dalla tradizione ad accentuare la propria sferzante polemica con un ampio ricorso a forme simboliche di comunicazione gestuale106Alla diretta presa di posizione di Eraclito nella convulsa vita del-la πόλις (e addirittura a un possibile ruolo di nomoteta analoga-mente a Senofane Pitagora e altri antichi sapienti) accenna sempre Diogene Laerzio in apertura della sua vita del filosofo

ἔλεγε δὲ καὶ laquoὕ β ρ ι ν χ ρ ὴ σ β ε ν ν ύ ν α ι μ ᾶ λ λ ο ν ἢ π υ ρ κ α ϊ ή ν raquo [B 43] καὶ laquoμάχεσθαι χρὴ τὸν δῆμον ὑπὲρ τοῦ νόμου ὅκωσπερ τείχεοςraquo [B 44] καθάπτεται δὲ καὶ τῶν Ἐφεσίων ἐπὶ τῶι τὸν ἑταῖρον ἐκβαλεῖν Ἑρμόδωρον ἐν οἷς φησινmiddotraquoἄξιον Ἐφεσίοις ἡβηδὸν ἀπάγξασθαι πᾶσι καὶ τοῖς ἀνήβοις τὴν πόλιν καταλιπεῖν ο ἵτ ινες Ἑρμόδωρον ἄνδρα ἑωυτῶν ὀνήιστον ἐξέβαλον φάντεςmiddot ἡμέων μηδὲ ε ἷς ὀνήιστος ἔστω ε ἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνraquo [B 121] ἀξιούμενος δὲ καὶ νόμους θεῖναι πρὸς αὐτῶν ὑπερεῖδε διὰ τὸ ἤδη κεκρατῆσθαι τῆι πονηρᾶι πολιτείαι τὴν πόλινDiceva pure laquoBisogna spegnere la tracotanza piugrave che un incen-dioraquo [B43] e laquoBisogna che il popolo combatta per la legge come per le mura della cittagraveraquo [B44] Attacca anche gli Efesi percheacute ave-vano espulso il suo compagno Ermodoro nel passo in cui afferma laquoSarebbe bene per gli Efesi adulti impiccarsi tutti quanti e lasciare la cittagrave ai fanciulli essi che esiliarono Ermodoro il piugrave abile tra loro sostenendo ldquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altrirdquoraquo [B121] Invitato comunque a dar loro leggi si rifiutograve dal momento che la cittagrave era giagrave dominata da una cattiva costituzione (DK 22 A12)

Lrsquoaccostamento a πυρκαϊή (conflagrazione incendio) suggerisce per ὕβρις nel contesto della prima citazione un significato politico laquoviolenza sfrenataraquo107 dunque piuttosto che mera tracotanza indivi-duale azione violenta di massa perpetrata dal δῆμος sollevazione che prevarica la norma stigmatizzata con una nota aristocratica (e

106 In questa direzione la lettura di AM BatteGaZZore Gestualitagrave e oracolaritagrave in Eraclito Genova Istituto di Filologia Classica e Medievale 1979

107 Cosigrave traduce Marcovich eraclito Frammenti cit p 366

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sapienziale) lrsquoincapacitagrave di stare al proprio posto108 In questo sen-so B43 egrave da leggere probabilmente come proposto da Diogene proprio in relazione a B44 contro la sedizione che mina dallrsquointer-no la comunitagrave il νόμος costituisce un baluardo analogo a quello che le mura (τεῖχος ) offrono contro lrsquoattacco esterno Soffocare la sommossa e ricondursi alla legge possono essere inquadrati allrsquoin-terno di una generale indicazione di fondo cui egrave allora possibile attribuire anche valore politico

ξὺν νόωι λέγοντας ἰσχυρίζεσθαι χρὴ τῶι ξυνῶι πάντων ὅκωσπερ νόμωι πόλις καὶ πολὺ ἰσχυροτέρως τρέφονται γὰρ πάντες οἱ ἀνθρώπειοι νόμοι ὑπὸ ἑνὸς τοῦ θείουmiddot κρατεῖ γὰρ τοσοῦτον ὁκόσον ἐθέλει καὶ ἐξαρκεῖ πᾶσι καὶ περιγίνεταιColoro che vogliono parlare con intendimento devono basarsi su ciograve che a tutto egrave comune come la cittagrave sulla legge e ancora piugrave fermamente Tutte le leggi umane infatti si alimentano dellrsquounica legge divina poicheacute quella domina quanto vuole basta per tutte le cose e avanza (Stobeo DK 22 B114)

διὸ δεῖ ἕπεσθαι τῷ ξυνῷ τοῦ λόγου δ΄ ἐόντος ξυνοῦ ζώουσιν οἱ πολλοὶ ὡς ἰδίαν ἔχοντες φρόνησινperciograve si deve seguire ciograve che egrave comune ma pur essendo il logos comune i piugrave vivono come se avessero un intendimento privato (DK 22 B2)

Il riferimento a τὸ ξυνόν sarebbe peculiare al pensiero di Eraclito109 risultando declinato a vari livelli il λόγος egrave laquocomuneraquo il κόσμος egrave laquocomuneraquo il πόλεμος egrave laquocomuneraquo Anche il νόμος egrave comune esso mantiene saldo lo stato (ἰσχυρίζεται νόμωι πόλις) alla cui conservazione tutti dovrebbero concorrere istituendo un ambi-to (politico) di relazioni umane110 che si sovrappone allo spazio fisico assicurato dal τεῖχος La difesa dellrsquouno non puograve essere

108 Ibidem109 G Vlastos Equality and Justice in Early Greek Cosmologies (1947) in G

vlastos Studies in Greek Philosophy vol I The Presocratics edited by DW Graham Princeton Princeton University Press 1995 p 73

110 Espressione del contenuto umano della πόλις (S maZZarino Il pensiero sto-rico classico Roma-Bari Laterza 1973 vol I p 82)

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disgiunta dal rispetto dellrsquoaltro Unrsquoeco forse dellrsquoidea soloniana di εὐνομίη ordinamento retto sulla giustizia111 e sulla conseguente solidarietagrave112 che in Eraclito si arricchisce tuttavia nel rilievo del θείος νόμος (πάντες οἱ ἀνθρώπειοι νόμοι ὑπὸ ἑνὸς τοῦ θείου) della peculiare allusione alle implicazioni tra (i) unicitagrave della legge divina e molteplicitagrave delle leggi umane ovvero (ii) unitagrave della leg-ge e contrastanti posizioni che in essa trovano armoniaAnalogo rilievo al dominio del νόμος egrave attribuito da Plutarco alla saggezza politica di Biante di Priene (presente nella tradizione dei Sette Sapienti)

ὁ Βίας ἔφησε κρατίστην εἶναι δημοκρατίαν ἐν ᾗ πάντες ὡς τύραννον φοβοῦνται τὸν νόμονBiante affermograve che la democrazia piugrave forte egrave quella in cui tutti temono la legge come un tiranno (Convivium Septem Sapientium 154e)

personaggio esplicitamente citato (e apprezzato) in un frammento eracliteo trasmesso da Diogene Laerzio

ὁ δυσάρεστος Ἡράκλειτος μάλιστα αὐτὸν ἐπῄνεσε γράψαςmiddot ἐν Πριήνῃ Βίας ἐγένετο ὁ Τευτάμεω οὗ πλέων λόγος ἢ τῶν ἄλλων καὶ οἱ Πριηνεῖς δὲ αὐτῷ τέμενος καθιέρωσαν τὸ Τευτάμειον λεγόμενον ἀπεφθέγξατοmiddot οἱ πλεῖστοι κακοίEraclito difficile a contentarsi lo ha lodato in massimo grado scrivendo laquoIn Priene nacque Biante figlio di Teutamo la cui fama egrave maggiore di quella degli altriraquo E gli abitanti di Priene gli dedi-carono un recinto sacro chiamato laquoil Teutameioraquo Sentenziograve laquoI piugrave ltdegli uominigt sono malvagiraquo (Diogene Laerzio I 88 DK 22 B39)

A Biante sarebbe inoltre da imputare la sentenza ricordata in B104113

111 G Vlastos Equality and Justice cit p 73112 G Vlastos Solonian Justice in G vlastos Studies in Greek Philosophy vol

I The Presocratics cit pp 55-56113 Come conferma anche Marcovich eraclito Frammenti cit p 363

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τίς γὰρ αὐτῶν νόος ἢ φρήν δήμων ἀοιδοῖσι πείθονται καὶ διδασκάλωι χρείωνται ὁμίλωι οὐκ εἰδότες ὅτι ldquoοἱ πολλοὶ κακοί ὀλίγοι δὲ ἀγαθοίrdquoche mente e intelligenza hanno Ripongono fiducia negli aedi po-polari e prendono la folla come maestra non sapendo che laquoi molti sono cattivi e pochi i buoniraquo (Proclo DK 22 B104)

Il riferimento al sapiente di Priene potrebbe segnalare la contingen-za storico-politica entro cui inquadrare la polemica eraclitea il ter-mine λόγος nella citazione di Diogene (B39) potrebbe intendersi non come laquola famaraquo (come per lo piugrave si fa) ma come laquoil discorsoraquo di Biante si potrebbe cioegrave ipotizzare che Eraclito alluda allrsquoinvito che secondo Erodoto (I 170) quello avrebbe rivolto (546 aC) alle cittagrave ionie affincheacute unissero le proprie forze per fondare un nuovo stato (in Sardegna) lontano dalla minaccia persiana114 Il confronto drammatico delle poleis ionie con il Gran Re egrave in effetti ancora alla base dellrsquoemergenza che avrebbe spinto i concittadini a richiedere lrsquointervento di Eraclito secondo la notizia conservata in un codice siriaco del Περὶ ἀρετῆς di Temistio

Gli Efesi erano assuefatti al benessere e al piacere quando scoppiograve una guerra contro di loro e la loro cittagrave fu circondata e posta sotto assedio dai Persiani Essi tuttavia continuarono nella loro vita di piaceri secondo abitudine fin quando cominciarono a mancare i mezzi di sussistenza nella cittagrave Quando la fame si diffuse pesan-temente tra loro i cittadini si riunirono per valutare che cosa fosse da fare cosigrave che il sostentamento non venisse meno nessuno perograve osava consigliare loro di porre freni al lusso Proprio mentre erano riuniti un uomo di nome Eraclito prese farina drsquoorzo la mescolograve con acqua e la mangiograve sedendo in mezzo a loro questa fu una lezione silenziosa offerta a tutta la popolazione La storia racconta che gli Efesi subito compresero il rimprovero e di ulteriori non eb-bero bisogno piuttosto procedettero essendosi di fatto resi conto di dover moderare il lusso percheacute il cibo non mancasse Quando i loro nemici seppero che essi avevano imparato a vivere con mode-razione e regolavano i pasti secondo il consiglio di Eraclito si riti-rarono dalla cittagrave e nonostante fossero vincitori sul piano militare sgombrarono il campo davanti allrsquoorzo di Eraclito (DK 22 A3b)

114 Serra in eraclito Iframmenti e le testimonianze cit p 178

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La vicenda si riferisce alla rivolta ionia (499-493 aC) contro il dominio persiano e lrsquoassedio di Efeso che avrebbe poi condotto alla scelta della cittagrave di emarginarsi dal conflitto conclusosi con la sconfitta dellrsquoalleanza delle cittagrave ribelli Nonostante manchi lrsquouna-nimitagrave tra gli storici egrave possibile che allrsquointerno di tale emergenza si inserisse il tentativo politico di Ermodoro115 forse asceso al potere in Efeso sullrsquoonda dellrsquoinsurrezione contro le tirannidi sostenute dal Gran Re e travolto dal prevalere della fazione filo-persianaConcedendo credito alla notizia di Diodoto riferita da Diogene Laerzio il κόσμος cui rivolgeva la propria attenzione lrsquoEfesio po-trebbe essere stato allora in primo luogo quello politico in tal caso le citazioni in cui piugrave direttamente si riflettono le opinioni politiche di Eraclito assumerebbero un rilievo chiave Insieme agli scarni ele-menti dossografici esse possono illuminare circa attori e contesto della scena storica entro cui il pensatore sviluppava i propri attacchi Sostenitore di Ermodoro (come si evince anche da B121) e della li-nea anti-persiana favorevole allo sforzo dellrsquoalleanza ionia (τὸ κοι- κοι-κοι-νόν τῶν Ἰώνων) Eraclito dopo la sconfitta di quellrsquoorientamento politico e lrsquoallontanamento del suo leader dalla cittagrave avrebbe volto la propria attivitagrave a una complessiva116 contestazione dei costumi corrotti e del disordine morale e civile dilaganti tra i concittadini

τυφλὸν δὲ τὸν Πλοῦτον ποιεῖ ὡς οὐκ ἀρετῆς κακίας δὲ παραιτίου ὅθεν καὶ Ἡ ὁ Ἐφέσιος ἀρώμενος Ἐφεσίοις οὐκ ἐπευχόμενοςmiddot μὴ ἐπιλίποι ὑμᾶς πλοῦτος ἔφη Ἐφέσιοι ἵνrsquo ἐξελέγχοισθε πονηρευόμενοιPluto agisce da cieco poicheacute egrave causa non di virtugrave ma di vizio Perciograve anche lrsquoefesio Eraclito ingiuria gli Efesi e non rende loro grazia af-fermando non vi abbandoni mai o Efesi la ricchezza affincheacute pos-siate manifestare il vostro agire malvagio (Tzetze DK 22 B125a)

115 Di questo avviso Pozzoni che su questa lettura fonda la sua interpretazione del pensiero e dellrsquoopera di Eraclito (i PoZZoni Eraclito de-crittato cit in particolare cap 2 Etica e toeria del diritto Eraclito e Ermodoro)

116 Ancorcheacute crittata secondo la linea interpretativa proposta da Pozzoni La qua-le tuttavia pur stimolante rispetto agli approcci tradizionali ai testi eraclitei e coerente nel proprio sforzo di ricondurre lrsquoessenziale del pensiero eracliteo alla vicenda politica di Efeso (per altro aderendo a una semplice ipotesi storica circa il ruolo di Ermodoro) appare anche eccessivamente riduttiva

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

ovvero del misconoscimento popolare di valore e capacitagrave

ἄξιον Ἐφεσίοις ἡβηδὸν ἀπάγξασθαι πᾶσι καὶ τοῖς ἀνήβοις τὴν πόλιν καταλιπεῖν οἵτινες Ἑρμόδωρον ἄνδρα ἑωυτῶν ὀνήιστον ἐξέβαλον φάντεςmiddot ἡμέων μηδὲ εἷς ὀνήιστος ἔστω εἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνSarebbe bene per gli Efesi adulti impiccarsi tutti quanti e lasciare la cittagrave ai fanciulli essi che esiliarono Ermodoro il piugrave abile tra loro sostenendo laquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altriraquo (Strabone DK 22 B121)

Ricondotti allo sfondo del νόμος e al primato di τὸ ξυνόν la pole-mica eraclitea nei confronti dei πολλοί e il rilievo garantito allrsquolaquou-noraquo alluderebbero allrsquourgenza di una condotta collettiva ispirata alla norma comune su cui convengano lrsquouno (se ha valore) e i molti117

νόμος καὶ βουλῆι πείθεσθαι ἑνόςLegge egrave anche ubbidire alla volontagrave di uno solo (Clemente Alessandrino DK 22 B33)

εἷς ἐμοὶ μύριοι ἐὰν ἄριστος ἦιUno per me vale diecimila se egrave il migliore (Galeno DK 22 B49)

Nessun avallo dunque nei confronti dellrsquoarbitrio dei tiranni come attestato nella tradizione (pur con riferimenti incerti118)

Ἡ γὰρ ὁ Βλύσωνος Μελαγκόμαν τὸν τύραννον ἔπεισεν ἀποθέσθαι τὴν ἀρχήν οὗτος βασιλέα Δαρεῖον παρακαλοῦντα ἥκειν εἰς Πέρσας ὑπερεῖδενEraclito figlio di Blosone convinse il tiranno Melancoma a la-sciare il potere Egli poi non tenne conto dellrsquoinvito di re Dario a recarsi in Persia (Clemente Alessandrino DK 22 A3)

117 R laurenti Eraclito cit pp 268-269118 Kirk ritiene possibile che il non altrimenti noto Melancoma citato nella testimo-

nianza di Clemente possa essere il Komas che fu tiranno alla fine del VI secolo aC (GS kirk Heraclitus The Cosmic Fragments cit p 13)

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ma nello specifico contesto di Efeso contrasto alla mollezza dei costumi addebitabile alle ricchezze e allrsquoabbrutimento frutto della volgare ignoranza

αἱρεῦνται γὰρ ἓν ἀντὶ ἁπάντων οἱ ἄριστοι κλέος ἀέναον θνητῶνmiddot οἱ δὲ πολλοὶ κεκόρηνται ὅκωσπερ κτήνεαPreferiscono infatti una sola cosa a tutte le altre gli uomini miglio-ri la gloria perenne alle cose mortali I piugrave al contrario vogliono saziarsi come bestie (Clemente Alessandrino DK 22 B29)

H dixit quod Si felicitas esset in delectationibus corporis boves felices diceremus cum inveniant orobum ad comedendumEraclito affermograve che se la felicitagrave consistesse nei piaceri del cor-po diremmo fe l ic i i buoi quando t rovino lent icchie da mangiare (Alberto M DK 22 B4)

ἑτέρα γὰρ ἵππου ἡδονὴ καὶ κυνὸς καὶ ἀνθρώπου καθάπερ Ἡ φησιν ὄ ν ο υ ς σ ύ ρ μ α τ rsquo ἂ ν ἑ λ έ σ θ α ι μ ᾶ λ λ ο ν ἢ χ ρ υ σ ό ν middot ἥδιον γὰρ χρυσοῦ τροφὴ ὄνοιςIl piacere del cavallo del cane e dellrsquouomo sono in effetti diversi come sostiene Eraclito g l i as ini prefer i rebbero i l foraggio al l rsquooro (Aristotele DK 22 B9)

Sentenze che insistono sullrsquoopposizione tra natura umana e natu-ra animale per condannare quei comportamenti che disdegnando lrsquoeccellenza della laquogloria perenneraquo (κλέος ἀέναον) scadono nel puro godimento materiale bestiale lrsquoaccenno al κλέος evoca lrsquoeti-ca aristocratica della guerra che puograve intravedersi in B53

πόλεμος πάντων μὲν πατήρ ἐστι πάντων δὲ βασιλεύς καὶ τοὺς μὲν θεοὺς ἔδειξε τοὺς δὲ ἀνθρώπους τοὺς μὲν δούλους ἐποίησε τοὺς δὲ ἐλευθέρουςIl conflitto di tutte le cose egrave padre di tutte re e alcuni rivelograve dei altri uomini gli uni fece schiavi gli altri liberi (Ippolito DK 22 B53)

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dove πόλεμος egrave cifra universale di uno scontro che domina a tut-ti i livelli nella vita discriminando senza appello la divisione in θεοί e ἄνθρωποι δούλοι e ἐλεύθεροι nella concezione greco-arcaica a fondamento di ogni ordinamento119 si rifletterebbe allora nella necessaria differenziazione sociale e politica allrsquointerno della πόλις120 normata dal νόμος A πόλεμος in effetti Eraclito acco-sta ἔρις (contesa discordia)

εἰδέναι δὲ χρὴ τὸν πόλεμον ἐόντα ξυνὸν καὶ δίκην ἔριν καὶ γινόμενα πάντα κατ΄ ἔριν καὶ χρεώνBisogna sapere che il conflitto egrave comune e la giustizia contesa e che tutto accade secondo contesa e necessitagrave (Origene DK 22 B80)

rivelando di entrambi universalitagrave (πόλεμος ξυνὸς) e feconditagrave ge-neratrice121 (γινόμενα πάντα κατ΄ ἔριν) ἔρις egrave δίκη cosigrave tutto quanto accade laquosecondo contesaraquo accade anche laquocome si conviene ed egrave giustoraquo (κατὰ χρεών) In questo senso Eraclito avrebbe inteso lo scenario cosmico come proiezione delle relazioni conflittuali ti-piche delle lotte cittadine (a partire ovviamente dalla personale esperienza in Efeso) filtrandone i processi attraverso un lessi-co dallrsquoimmediata valenza politico-sociale (contesa-giustizia) Secondo lrsquoindizio fornito da Diodoto il macrocosmo - unico e co-mune (ἕνα καὶ κοινὸν κόσμον Aeumltius DK 22 A10) ndash sarebbe proie-zione dellrsquoassetto politico propugnato dallrsquoEfesio (forse quello che Ermodoro aveva tentato di implementare) riconoscerne il λόγος il discorso ma anche la proposta politica sarebbe stato dunque discri-minante Alla sua diretta valenza civile potrebbero alludere quei testi in cui essenziale egrave lo stigma dellrsquoincomprensione dei laquomoltiraquo e delle conseguenti distorsioni

119 W JaeGer The Theology of the Early Greek Philosophers (1947) trad it La teologia dei primi pensatori greci Firenze La Nuova Italia 1961 p 184

120 Si veda il commento di Marcovich eraclito Frammenti cit p 104121 Mondolfo in E Zeller ndash r mondolfo La filosofia dei greci nel suo sviluppo

storico Parte I I Presocratici Volume IV Eraclito a cura di R mondolfo Firenze La Nuova Italia 1961 p 104

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ὁ Ἡ φησι τοῖς ἐγρηγορόσιν ἕνα καὶ κοινὸν κόσμον εἶναι τῶν δὲ κοιμωμένων ἕκαστον εἰς ἴδιον ἀποστρέφεσθαιE dice che per coloro che sono desti il mondo egrave unico e comune invece ciascuno di coloro che dormono ritorna a un proprio mondo privato (Plutarco DK 22 B89)

διὸ δεῖ ἕπεσθαι τῷ ξυνῷ τοῦ λόγου δ΄ ἐόντος ξυνοῦ ζώουσιν οἱ πολλοὶ ὡς ἰδίαν ἔχοντες φρόνησινperciograve si deve seguire ciograve che egrave comune ma pur essendo il logos comune i piugrave vivono come se avessero un intendimento privato (Sesto Empirico DK 22 B2)

Forzando lrsquoideale esiodeo di giustizia Eraclito scinde cosigrave ἔρις (competizione civile e costruttiva) e ὕβρις (violenza sopraffattri-ce) facendo di Dike norma vincolante a livello cosmico

Δίκης ὄνομα οὐκ ἂν ἤιδεσαν εἰ ταῦτα μὴ ἦνNon conoscerebbero il nome di Dike se queste cose [conflitto ingiustizia] non fossero [esistessero] (Clemente Alessandrino DK 22 B23)

Si tratta in fondo di unrsquoipotesi di lettura sostenuta da riscontri nei frammenti di altri autori arcaici (Anassimandro in primis) che con-sente di precisare un aspetto della polemica eraclitea

καὶ Ἡ ἐπιτιμᾶι τῶι ποιήσαντι laquoὡς ἔ ρ ι ς ἔκ τε θεῶν καὶ ἀνθρώπων ἀπόλοιτοraquo [XVIII 107]middot οὐ γὰρ ἂν εἶναι ἁ ρ μ ο ν ί α ν μὴ ὄντος ὀξέος καὶ βαρέος οὐδὲ τὰ ζῶια ἄνευ θήλεος καὶ ἄρρενος ἐναντίων ὄντωνEraclito biasima il poeta ltOmerogt che scrisse laquoSparisca la discor-dia tra gli dei e tra gli uominiraquo (Iliade XVIII 107) Non ci sarebbe infatti armonia se non ci fossero acuto e grave neacute ci sarebbero i vi-venti se non ci fossero femmina e maschio (Eudemo DK 22 A22)

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ma soprattutto la tesi centrale nei frammenti secondo cui produ-zione e unitagrave del tutto passano attraverso la relazione tra le oppo-sizioni (πάντα κατrsquo ἔριν γίνεσθαι) Compito del λόγος egrave appunto illustrare tale formazione (ovvero compagine questo il significato primo di ἁρμονία122) e dunque rilevare come senza la costanza della tensione non vi sarebbe possibilitagrave di ordinamento

λόγον ἐκ τῆς ἐναντιοδρομίας δημιουργὸν τῶν ὄντωνlogos artefice delle cose che sono dal concorso degli opposti (Aeumltius DK 22 A8)

καὶ ὁ κυκεὼν διίσταται ltμὴgt κινούμενοςanche il ciceone si decompone se non egrave mosso (Teofrasto DK 22 B125)

τὸ ἀντίξουν συμφέρον καὶ ἐκ τῶν διαφερόντων καλλίστην ἁρμονίανciograve che egrave opposto concorda e dalle cose in contrasto scaturisce lrsquoarmonia piugrave bella (Aristotele DK 22 B8)

Frammenti in cui puograve avvertirsi anche lrsquoespressione immediata di una drammatica ed eroica visione della lotta politica e della sua composizione ovvero di una legge universale cui ricondurre come evidenza parziale anche i conflitti della πόλιςBencheacute appaia esagerato intendere la discriminazione tra cittadi-ni efesi come laquotema centrale allrsquointerno della trattazione culturale eraclitearaquo123 e dunque ridurne la prospettiva cosmica a mera siste-matizzazione dellrsquoordinamento civile riformato da Ermodoro egrave tut-tavia probabile che quel contesto possa aiutare a determinare il si-gnificato del presunto atteggiamento aristocratico di Eraclito Cosigrave quando attacca gli Efesi proprio per aver allontanato Ermodoro la scelta espressiva egrave indicativa

122 Una pertinente puntualizzazione in V Macchioro Zagreus cit pp 417-422123 Ibi p 53

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ἡμέων μηδὲ εἷς ὀνήιστος ἔστω εἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνlaquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altriraquo (Strabone DK 22 B121)

Il superlativo ὀνήιστος non veicola lrsquoidea di valore (in senso mili-tare) o di eminenza aristocratica piuttosto lrsquoidea di aiuto di utilitagrave insomma Ermodoro egrave politico da prediligere per il giovamento che puograve garantire con consiglio e azione alla comunitagrave il suo allon-tanamento appare conseguenza della cecitagrave e immaturitagrave dei con-cittadiniAnalogamente quando degli Efesi stigmatizza il vizio che deriva dal lusso

μὴ ἐπιλίποι ὑμᾶς πλοῦτος ἔφη Ἐφέσιοι ἵνrsquo ἐξελέγχοισθε πονηρευόμενοιnon vi abbandoni mai o Efesi la ricchezza affincheacute possiate ma-nifestare il vostro agire malvagio (Tzetze DK 22 B125a)

egrave possibile che Eraclito richiami quella stessa sobrietagrave suggeri-ta secondo quanto riferito da Polemone alle donne ioniche da Ermodoro

Πολέμων παρὰ Ἑρμοδώρῳ γεγράφθαι φησίmiddotraquoὑποδήματα δὲ φορεῖν τὴν ἐλευθέρην Σκυδικὰς λευκὰς καὶ μασθλητίναςraquoPolemone dice che in Ermodoro egrave scritto laquola donna libera porta calzature scitiche bianche e di cuoioraquo (Polemone Fragmenta 96)

Sostenitore di una riforma dei costumi che frenasse la fiacchezza indotta dal lusso (ἁβροσύνη)124 e (forse) preparasse al confronto con lrsquoinvasore persiano125 Ermodoro appare agli occhi di Eraclito vittima non di un particolare gruppo sociale o politico ma di una diffusa (volgare a prescindere dallrsquoappartenenza sociale) ignoran-za della misura della ragione e della legge che giustifica lrsquoinsi-stenza eraclitea su λόγος νόμος e κόσμος ma anche sullrsquoautocon-trollo individuale e collettivo

124 R laurenti Eraclito cit p 16125 i PoZZoni Eraclito de-crittato cit p 58

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θυμῶι μάχεσθαι χαλεπόνmiddot ὃ γὰρ ἂν θέληι ψυχῆς ὠνεῖταιDifficile lottare contro il desiderio ciograve che vuole infatti prende a prezzo dellrsquoanima (Plutarco DK 22 B85)

τὸ τοῖς τυχοῦσιν ἀρκεῖσθαι καὶ μὴ δεῖσθαι τῶν πολυτελῶν ἐν εἰρήνηι καὶ ὁμονοίαι διατηρεῖ τὰς πόλειςlrsquoaccontentarsi di ciograve che si trova e il non aver bisogno di cose costose conservano la cittagrave in pace e in concordia (DK 22 A3b)

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do potenteraquo)46 Le Rane di Aristofane suggeriscono la connessione tra misteri eleusini e culto dionisiaco descrivendo la catabasi di Dioniso il testo infatti sottolinea il destino felice degli iniziati mentre nellrsquooltretomba in una probabile parodia della processione di Eleusi inneggiano al loro dio Iachkos (Rane 448-459) da iden-tificare anche secondo testimonianze antiche con Bacco-DionisoLa denuncia (B14) dei laquomisteriraquo - che laquoiniziano allrsquoempietagraveraquo (ἀνιερωστὶ μυεῦνται) - egrave da leggersi probabilmente in relazio-ne a determinati aspetti cultuali ridicolizzati (B68) come laquorime-diraquo (ἄκεα ) forse lrsquoaccostamento tra νυκτιπόλοι βάκχοι λῆναι μύσται allude alle manifestazioni sessuali (riti fallici e inni inve-recondi) cui si riferisce Giamblico nel contesto di B68 (laquonel cor-so dei riti sacri attraverso la contemplazione e lrsquoascolto di cose osceneraquo ἔν τε τοῖς ἱεροῖς θεάμασί τισι καὶ ἀκούσμασι τῶν αἰσχρῶν) e che Eraclito stigmatizza espressamente come laquoinde-cenzaraquo (ἀναιδείη B15) nei riti in onore di Dioniso

εἰ μὴ γὰρ Διονύσωι πομπὴν ἐποιοῦντο καὶ ὕμνεον ἆισμα αἰδοίοισιν []Se in effetti non fosse per Dioniso che fanno processione e cantano lrsquoinno alle vergogne [] (B15)

Allusioni sessuali drsquoaltra parte non erano estranee come abbiamo segnalato al complesso dellrsquoevento eleusino (per ufficio familiare probabilmente ben noto a Eraclito) Ma non era forse solo lrsquoin-trinseca spudoratezza e sfrenatezza del dionisismo (cui alludono i verbi μαίνομαι καὶ ληναΐζω) a essere oggetto dellrsquoattenzione eraclitea potrebbero esserlo state secondo la testimonianza di Giamblico (B68) soprattutto le pretese catartiche ed escatologi-che di tali iniziazioni Esse si proponevano infatti come soluzione dei mali (ὡς ἐξακεσόμενα τὰ δεινὰ)47 il percorso rituale doveva coinvolgere lrsquoiniziato familiarizzandolo con il dio e facendogli esperire le sue vicissitudini48 per culminare nella conquista di una

46 Sulla questione la nota di Colli ibi p38747 Una prospettiva ben evidenziata in un (posteriore) passo euripideo (Baccanti

73-77)48 Su questo punto ai JimneacuteZ san cristoacuteBal Orfismo y Dionisismo cit pp 712-

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superiore condizione di beatitudine una trasformazione tempora-nea operata attraverso lrsquolaquoentusiasmoraquo (ἐνθουσιασμός) la posses-sione (μανία) divinaAnche allrsquointerno della tradizione eleusina probabilmente in rela-zione e continuitagrave con antiche tradizioni propiziatorie che celebra-vano il ciclo delle messi49 doveva registrarsi analoga aspirazione a coniugare iniziazione rituale50 e atto contemplativo (ἐποπτεία) con la connessa soteriologia (Omero Inno a Demetra 480-482) nella partecipazione al rito lrsquoiniziato doveva accogliere la promes-sa della sua rinascita e dunque prepararsi a una serena accettazione della morte in quanto necessario trapasso a un (non meglio preci-sato) destino privilegiato51 Allo stesso nesso salvifico (tra τελεταί e αἶσα) puntano una testimonianza di Isocrate (Panegirico 28) e probabilmente un frammento di Pindaro (ὄλβιοι δrsquo ἅπαντες αἴσᾳ λυσιπόνων τελετᾶν fr 131a) che sembra muoversi tra la promes-sa di beatitudine documentata nel mito di fondazione dei misteri e la prospettiva escatologica attribuita allrsquoorfismoAd analoga associazione misterica tra vita e morte alluderebbe ap-punto il rilievo di B15 circa lrsquoidentitagrave di Dioniso e Ade (ὡυτὸς δὲ Ἀίδης καὶ Διόνυσος)52 senza la consapevolezza (religiosa) di tale coincidenza sarebbero stati vani i presunti laquorimediraquo (ἄκεα ) rituali (B68) per le anime di fronte alla sciagura della nascita (τὰς ψυχὰς ἐξάντεις ἀπεργαζόμενα τῶν ἐν τῆι γενέσει συμφορῶν) Proprio Giamblico (DK 22 B69) ndash come sopra rilevato - accenna a un reale interesse dellrsquoEfesio per una forma di sacrificio (θυσία) e autentica κάθαρσις che possiamo effettivamente inquadrare nella

71349 Wkc Guthrie The Greeks and their Gods (1950) trad it I Greci e i

loro dei Bologna Il Mulino 1987 pp 347-8 Sul fenomeno dei misteri an-che I chirassi colomBo La religione greca Roma-Bari Laterza 19942 D saBBatucci Saggio sul misticismo greco Roma-Bari Laterza 19792 F Graf I culti misterici in I Greci 22 Torino Einaudi 1997

50 La μύησις preliminare laquoazioniraquo (τὰ δρώμενα probabilmente la rappresenta-zione della sacra unione tra Zeus e Core) laquooggetti mostratiraquo (τὰ δεικνύμενα forse la spiga di grano simbolo di fertilitagrave) laquoformule recitateraquo (τὰ λεγόμενα)

51 Le religioni dei Misteri Volume I Eleusi Dionisisimo Orfismo a cura di P scarPi Fondazione Lorenzo Valla Milano Mondadori 2002 p 555

52 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 60

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ricercatezza sacrale del contesto e dei gesti attribuitigli nelle testi-monianzeA differenza del culto dionisiaco quello orfico sembra presupporre una teologia e una precettistica costituendosi quindi con i tratti di una religione53 in questo caso non egrave una forma di contatto diretto con il dio (entusiasmo) a ldquotrasformarerdquo lrsquoiniziato nel corso del rito ma una conquista conoscitiva a mutare il destino ultraterreno della sua anima Un sapere escatologico egrave essenziale alle τελεταί orfi-che conoscenza della natura dellrsquoanima della sua situazione nel mondo delle sue possibilitagrave di emanciparsi dalla condizione mor-tale54 In questo senso a dispetto della salvezza terrena sperimen-tata nella possessione dionisiaca per il fedele orfico la salvezza si produce nellrsquoal-di-lagrave attraverso una peculiare esperienza catartica in questo mondo55Quella che appare come polemica di Eraclito nei confronti dei feno-meni di culto cui si collegano alcune delle figure (βάκχοι λῆναι μύσται) evocate nei frammenti potrebbe dunque celare solo un at-tacco al grossolano simbolismo sessuale (Eleusi) e alla oscena ri-tualitagrave (dionisismo) di quelle forme religiose e piugrave specificamente una netta condanna della superstiziosa fiducia nel vincolo magico tra gesti rituali e destino dopo la morte (donde la possibile connessione con i μάγοι) e in generale della concezione del nesso vita-morte che esse incarnano56 Lrsquoatteggiamento ostile dellrsquoEfesio potrebbe in questo senso non essere stato dettato dal suo aristocratico conser-vatorismo neacute dal suo radicale razionalismo57 ma da una sensibilitagrave religiosa che possiamo (a certe condizioni) accostare allrsquoorfismo58 sfruttando le potenziali allusioni dei frammenti al linguaggio delle ldquoiniziazionirdquo e alle relative gerarchie (coloro che hanno ascoltato e compreso la parola coloro che lrsquoascoltano per la prima volta e non

53 WKC Guthrie Orpheus and Greek religion Princeton University Press Princeton 19932 p 206

54 ai JimneacuteZ san cristoacuteBal Orfismo y Dionisismo cit p71355 Ibi pp 722-72356 chh kahn The Art and Thought of Heraclitus cit pp 362-36357 Ibidem58 Ancora interessante ancorcheacute riduttiva la lettura di Macchioro V Macchioro

Eraclito Nuovi studi sullrsquoorfismo Bari Laterza 1922 e Id Zagreus cit

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la intendono e coloro che lrsquohanno ascoltata)59 ma anche a figure ed elementi piugrave specifici della lezione orfica60Cosigrave per esempio si possono cogliere cenni escatologici nelle (enigmatiche) citazioni di Plutarco e Clemente

νέκυες γὰρ κοπρίων ἐκβλητότεροιI cadaveri son da gettare piugrave del letame (Plutarco DK 22 B96)

ἄνθρωπος ἐν εὐφρόνηι φάος ἅπτεται ἑαυτῶι [ἀποθανὼν] ἀποσβεσθεὶς ὄψεις ζῶν δὲ ἅπτεται τεθνεῶτος εὕδων [ἀποσβεσθεὶς ὄψεις] ἐγρηγορὼς ἅπτεται εὕδοντοςNella notte lrsquouomo accende a se stesso una luce quando gli occhi sono spenti Da vivo in vero egrave in contatto con il morto quando dorme [quando gli occhi sono spenti] da sveglio egrave in contatto con il dormiente (Clemente Alessandrino DK 22 B26)

ἀνθρώπους μένει ἀποθανόντας ἅσσα οὐκ ἔλπονται οὐδὲ δοκέουσινCose che non sperano neacute immaginano aspettano gli uomini una volta morti (Clemente Alessandrino Plutarco DK 22 B27)

I gesti - laquogettare via i cadaveriraquo (νέκυς ἐκβάλλω) laquonella notte ac-cendere una luceraquo (ἐν εὐφρόνηι φάος ἅπτομαι) ndash e gli accostamenti ndash νέκυεςκοπρία ζῶνἐγρηγορὼς εὕδωντεθνεῶτος ndash suggeriscono che per Eraclito lrsquoanima sarebbe vita e valore del corpo (B96)61 la morte rappresentando per essa liberazione dal vincolo carnale (B27) il ricorso allrsquoincrocio studiato di espressioni che veicolano stati con-trastanti (vivo-morto luce-oscuritagrave veglia-sonno) si sottolinea la costante contiguitagrave e compresenza nella condizione umana della polaritagrave vita-morte (Dioniso-Ade)62Allrsquoidea di giudizio puograve forse ricollegarsi unrsquoulteriore citazione di Ippolito

59 Ciograve potrebbe riflettere i gradi dellrsquoiniziazione misterica ἐποπτεία μύησις e ἀμύητοι secondo la tesi di G Thomson citato in R laurenti Eraclito cit p 80

60 V Macchioro Zagreus cit pp 393-39561 Per il contesto e la significazione orfica del frammento ibi p 40162 Analogamente a quanto riscontriamo in relazione al nesso anima-corpo nel

contemporaneo Pindaro (fr 131b)

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λέγει δὲ [Ἡράκλειτός] καὶ σαρκὸς ἀνάστασιν ταύτης ltτῆςgt φανερᾶς ἐν ἧι γεγενήμεθα καὶ τὸν θεὸν οἶδε ταύτης τῆς ἀναστάσεως αἴτιον οὕτως λέγωνmiddot ἔ ν θ α δ rsquo ἐ ό ν τ ι ἐ π α ν ί σ τ α σ θ α ι κ α ὶ φ ύ λ α κ α ς γ ί ν ε σ θ α ι ἐ γ ε ρ τ ὶ ζ ώ ν τ ω ν κ α ὶ ν ε κ ρ ῶ ν Eraclito afferma che vi egrave resurrezione della carne che percepia-mo in cui siamo nati e che il dio egrave causa di questa resurrezione esprimendosi in questo modo Davant i a colui che egrave lagrave s i levano e diventano vigi l i custodi dei vivi e dei mort i (Ippolito DK 22 B63)

che puograve intendersi come riferimento al governo divino (di Ade63) sulle anime dopo la morteMa nella prospettiva di un possibile confronto a distanza con le credenze orfiche64 risulta particolarmente interessante B62 soprat-tutto se ne accettiamo lrsquointerpretazione di Sesto Empirico

ἀθάνατοι θνητοί θνητοὶ ἀθάνατοι ζῶντες τὸν ἐκείνων θάνατον τὸν δὲ ἐκείνων βίον τεθνεῶτεςImmortali mortali mortali immortali vivendo di quelli la morte di quelli la vita morendo (Ippolito DK 22 B62)

ὁ δὲ Ἡράκλειτός φησιν ὅτι καὶ τὸ ζῆν καὶ τὸ ἀποθανεῖν καὶ ἐν τῷ ζῆν ἡμᾶς ἐστι καὶ ἐν τῷ τεθνάναιmiddot ὅτε μὲν γὰρ ἡμεῖς ζῶμεν τὰς ψυχὰς ἡμῶν τεθνάναι καὶ ἐν ἡμῖν τεθάφθαι ὅτε δὲ ἡμεῖς ἀποθνῄσκομεν τὰς ψυχὰς ἀναβιοῦν καὶ ζῆνEraclito afferma che il vivere e il morire sono presenti nella nostra vita e nella ltnostragt morte mentre noi viviamo infatti le nostre anime sono morte e sepolte in noi quando invece noi moria-mo le ltnostregt anime tornano in vita e vivono (Sesto Empirico Schizzi pirroniani III 230)

63 Cosigrave Tonelli eraclito Dellrsquoorigine cit p 17764 Che certamente non deve indurre alla tentazione di ridurre alla sola chiave

religiosa il discorso dellrsquoEfesio (come a nostro avviso erroneamente fece Macchioro) Su questo punto le raccomandazioni di F casadesuacutes Bordoy Heraacuteclito y el orfismo in A BernaBeacute y f casadesuacutes (coords) Orfeo y la tra-diciacuteon oacuterfica cit II pp 1099 ss

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Lrsquoeco religiosa non egrave in vero lrsquounica che possa cogliersi nel te-sto che sembra congegnato a chiasmo (come altri) con mirabile accuratezza una cura che fa sospettare lrsquointenzione complessa di sfruttare lrsquoesemplaritagrave dello specifico rilievo di tensioni convergen-ti per rinviare allrsquouniversale contesto dellrsquoarmoniosa unione dei contrari65

ταὐτό τrsquo ἔνι ζῶν καὶ τεθνηκὸς καὶ [τὸ] ἐγρηγορὸς καὶ καθεῦδον καὶ νέον καὶ γηραιόνmiddot τάδε γὰρ μεταπεσόντα ἐκεῖνά ἐστι κἀκεῖνα πάλιν μεταπεσόντα ταῦταLa stessa cosa egrave il vivente e il morto lo sveglio e il dormirente il giovane e il vecchio queste cose infatti mutando son quelle e quelle di nuovo mutando sono queste (Plutarco DK 22 B88)

La suggestione orfica egrave tuttavia forte66 come allusione (i) alla coincidenza di caducitagrave (umana) e immortalitagrave (divina dellrsquoanima) di morte (liberazione dellrsquoanima dalla prigione corporea) e rinasci-ta (reincarnazione dellrsquoanima) e quindi di morte (del corpo) e vita (dellrsquoanima) ovvero piugrave specificamente (ii) allo stesso Dioniso dio che muore immortale mortale dio che vive la condizione (e dunque la morte) dei mortali o (iii) agli iniziati (mortali) alla loro liberazione dal ciclo nascita-morte (riconquista della natura divina immortale) conseguenza della loro identificazione con il dio del loro morire la sua vita67A suggerire un ripensamento della posizione religiosa di Eraclito egrave oggi tuttavia uno dei piugrave importanti ritrovamenti papiracei dellrsquoul-timo secolo (1962) il sapiente di Efeso vi egrave infatti direttamente nominato e citato in un esplicito contesto religioso orfico

65 Su questo la cauta valutazione di Casadesuacutes ibidem66 Come non egrave sfuggito alla tradizione da K reinhardt Parmenides und die

Geschichte die griechischen Philosophie (1916) Frankfurt aM Vittorio Klostermann 19854 p 196 al recente The Texts of Early Greek Philosophy The Complete Fragments and Selected Testimonies of the Major Presocratics trans-lated and edited by DW Graham Part I Cambridge CUP 2010 pp 192-193 passando per WKC Guthrie A History of Greek Philosophy cit p 478

67 Per questo aspetto V Macchioro Zagreus cit pp 414-415

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Dario Zucchello

Exucursus Eraclito nel Papiro Derveni

Le 26 colonne superstiti del cosiddetto68 Papiro Derveni - un rotolo (parzialmente distrutto dal fuoco di una pira) risalente allrsquoincirca al periodo 350-300 aC69 ma contenente un testo da datare probabilmente intorno alle fine del V secolo aC70 ndash possono sostanzialmente suddividersi in due sezioni la prima offre istruzio-ni rituali e indicazioni escatologiche (colonne 1-6 con una ripre-sa alla colonna 20) lrsquoaltra lrsquoesegesi allegorica di un piugrave antico e sconosciuto poema (esametrico) attribuito a Orfeo le cui citazioni evocano frammenti delle rapsodie e degli inni conservati sotto quel nome71 (egrave stato ipotizzato possa trattarsi di una versione sintetica della teogonia orfica nota come Protogonos Theogony composta intorno alla fine del VI secolo aC72)Sebbene nel commento possano facilmente individuarsi echi della cultura naturalistica del V secolo aC (Anassagora e Diogene di Apollonia in particolare) accanto al nome di Orfeo lrsquounico con-servato egrave appunto quello di Eraclito (laquoche parla come uno che fa discorsi sacriraquo ὅσπερ ἴκελα ἱερολόγωι λέγων) e a parte un espli-cito riferimento (col XXII) agli Ὕμνοι (orfici) il suo egrave lrsquounico

68 Dal luogo del recupero a pochi chilometri da Salonicco in un sito funerario69 F casadesuacutes El papiro de Derveni in A BernaBeacute y f casadesuacutes (coords)

Orfeo y la tradiciacuteon oacuterfica cit I p 462 Propendono per il 340-320 aC K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction in The Derveni Papyrus edited with Introduction and Commentary by Th kouremenos Gm ParaacutessoGlou k tsantsanoGlou Firenze Olshki Editore 2006 p 9 R radice Introduzione in Allegoristi dellrsquoetagrave classica Opere e frammenti a cura di i ramelli Milano Bompiani 2007 p XIII

70 K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit p 10 Qualche per-plessitagrave su questa datazione egrave espressa da D sider Heraclitus in the Derveni Papyrus in Studies on the Derveni Papyrus edited by a laks and GW most Oxford Clarendon Press 1997 p 138 favorevole a una collocazione nel IV secolo aC

71 Ms funGhi The Derveni Papyrus in Studies on the Derveni Papyrus cit p 27 G BeteGh The Derveni Papyrus Cosmology Theology and Interpretation Cambridge Cambridge University Press 2004 pp 130-131

72 Lrsquoipotesi egrave di ML West The Orphic Poems Oxford Clarendon Press 1983 pp 82 ss Per una discussione K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit pp 25 ss

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

scritto (oltre al poema commentato) di cui sia direttamente citato un passaggio

ἥλιο[ς ]του κατὰ φύσιν ἀνθρω[πηΐου] εὖρος ποδός [ἐστι]τοὺ[ς οὔρου]ς οὐχ ὑπερβάλλωνmiddot ει []ρουσε[[ἐ]κ[βήσετα]ι Ἐρινύε[ς] νιν ἐξευρήσου[σι Δίκης ἐπίκουροι]Il sole secondo natura egrave dellrsquoampiezza di un piede umano e non supera i limiti Se oltrepasseragrave lo scopriranno le Erinni assistenti di Dike (col IV)73

nella tradizione posteriore conservato in due distinte citazioni (ri-spettivamente di Aeumltius e Plutarco) nellrsquoedizione DielsKranz pro-poste come frammenti B3 e B9474

(περὶ μεγέθους ἡλίου) εὖρος ποδὸς ἀνθρωπείουLa grandezza del Sole egrave di un piede umano (DK 22 B3)

ἥλιος γὰρ οὐχ ὑπερβήσεται μέτραmiddot εἰ δὲ μή Ἐρινύες μιν Δίκης ἐπίκουροι ἐξευρήσουσιν[Il Sole non oltrepasseragrave le misure altrimenti le Erinni ministre di Dike lo scoprirebbero (DK 22 B94)

Bencheacute il cotesto della citazione sia piuttosto danneggiato e quindi la ricostruzione approssimativa lrsquoautore appare impegnato a difen-dere la propria convinzione che lrsquoordine della natura sia preservato secondo un preciso disegno provvidenziale la citazione di Eraclito sembra in questo senso funzionale al rilievo dellrsquoequilibrio cosmico tutelato da Dike attraverso il servizio delle Erinni (che sorvegliano il rispetto delle laquomisureraquo μέτρα) nellrsquoidentitagrave del prefissato ciclo

73 Citiamo testo greco e traduzione da Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 900-901 Essi sono basati sostanzialmente sullrsquoedizione G BeteGh The Derveni Papyrus cit tenendo conto di alcune migliorie apportate da The Derveni Papyrus edited with Introduction and Commentary by Th kouremenos Gm ParaacutessoGlou k tsantsanoGlou cit

74 Se egrave valida lrsquoipotesi che il testo di Derveni risalga alla fine del V secolo aC si tratterebbe della piugrave antica citazione dello scritto di Eraclito come segnala G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 325

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Dario Zucchello

solare (giorno e notte)75 cosigrave nel testo papiraceo il sole ndash rigoro-samente vigilato dalla divinitagrave - si rivela essenziale come garanzia dellrsquoordinamento dellrsquouniverso

τροφ[ὸν δὲ λέγων αὐ]τὴν αἰνί[ζε]ται ὅτι [ἅ]σσαὁ ἥλι[ος θερμαίνων δ]ιαλύει ταῦτα ἡ νὺξ ψύχουσασυ[νίστησιν ] ἅσσα ὁ ἥλιος ἐθέρ[μ]Chiamandola (la Notte) laquonutriceraquo (Orfeo) esprime in forma meta-forica che tutto ciograve che il sole scaldando dissolve la notte riuni-sce raffreddando tutte le cose che il sole ha scaldato (col X)76

[] τὰ νῦν ἐόνταὁ θεὸς εἰ μὴ ἤλθελεν εἶναι οὐκ ἂν ἐπόησεν ἥλιον ἐποίησε δὲτοιοῦτογ καὶ τοσοῦτον γινόμενον οἶος ἐν ἀρχῆι τοῦ λόγουδιηγεῖται [] Se il dio non avesse voluto che esistessero le realtagrave ora esistenti non avrebbe creato il sole invece lo ha fatto con caratteristiche e grandezze tali come spiega agli inizi del discorso77 (col XXV)78

Allrsquointerno delle colonne superstiti la citazione non appare acci-dentale echi eraclitei si possono cogliere nei passaggi del com-mento e riflettono forse convergenze tematiche tra i versi del poe-ma e lo scritto dellrsquoEfesioI versi ripresi nel commento insistono in effetti sul governo divino del mondo

[] τὰ δrsquo ἐόντα δ[ηλοῖ]γενέσθαι τοιαῦτ[α] διὰ τοῦτον καὶ γενόμενα ε[ἶναι]ἐν τούτωι π[άντα Ση]μαίνει δrsquo ἐν τοῖς ἔπεσι το[ῖσδε]middotΖεὺς κεφα[λή Ζεὺς μέσ]σα Διὸς δrsquo ἐκ [π]άντα τέτ[υκται] []E chiarisce che le cose esistenti sono divenute tali a causa di

75 Su questo punto D sider Heraclitus in the Derveni Papyrus cit p 14476 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 906-90777 Egrave possibile che il riferimento sia proprio alla colonna IV e al contesto della ci-

tazione eraclitea Dubbi in proposito sono tuttavia stati avanzati da Betegh (G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 327-328)

78 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 922-923

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

questo [Zeus] e tutte le cose che sono venute allrsquoessere esistono in questo lo indica in queste parole laquoZeus egrave il capo Zeus egrave la parte mediana da Zeus tutte le cose risultano costituiteraquo (col XVII)79

marcando il ruolo ordinatore del fuoco (cui il commentatore rico-nosce funzione cosmogonica ed escatologica80)

[] Μοῖραν δrsquo ἐπικλῶσαιλέγοντες τοῦ Διὸς τὴμ φρόνησιν ἐπικυρῶσαιλέγουσιν τὰ ἐόντα καὶ τὰ γινόμενα καὶ τὰ μέλλονταὅπως χρὴ γενέσθαι τε καὶ εἶναι κα[ὶ] παύσασθαιβασιλεῖ δὲ αὐτὸν εἰκάζει (τοῦτο γάρ οἱ προσφέρεινἐφα[ί]νετο ἐκ τῶν λεγομένων ὀνομάτων) λέγων ὧδεmiddotΖεὺς βασιλεὺς Ζεὺς δrsquo ἀρχὸς ἁπάντων ἀργικέραυσος[βασιλέ]α ἔφη εἶναι ὅτι πολλ[ῶν ] ωμ μία[ἀρχὴ κ]ρατεῖ καὶ πάντα τελεῖ [][] E dicendo che la Moira fila dicono che la saggezza di Zeus dispone le cose che esistono quelle che vengono allrsquoessere e quel-le che saranno come devono venire allrsquoessere essere e cessare di esistere E lo assimila ad un sovrano ndash questo infatti tra tutti i nomi che vengono detti gli parve che gli si addicesse maggior-mente ndash dicendo laquoZeus sovrano Zeus che governa su tutte le cose con vivida folgoreraquo Disse che egrave sovrano poicheacute di molti un solo potere prevale e compie tutte le cose [] (col XIX)81

Due aspetti chiaramente accennati a piugrave riprese nei frammenti di Eraclito con analoga direzione della folgore (κεραυνός) tradizio-nale simbolo della giustizia divina ma anche espressione del fuoco piugrave puro (πρηστήρ)82

τῶν τε ζώιων τά τε ἄγρια καὶ ἥμερα τά τε ἐν ἀέρι καὶ ἐπὶ γῆς καὶ ἐν ὕδατι βοσκόμενα γίνεταί τε καὶ ἀκμάζει καὶ φθείρεται τοῖς τοῦ θεοῦ πειθόμενα θεσμοῖςmiddot π ᾶ ν γὰρ ἑ ρ π ε τ ὸ ν π λ η γ ῆ ι ν έ μ ε τ α ι ὥς φησιν Ἡράκλειτος

79 Ibi pp 914-91580 Su questo aspetto si puograve sinteticamente consultare il commento di Ilaria Ramelli

alla col XXVI del papiro in Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp942-94381 Ibi pp 916-91782 eraclito Frammenti cit 297

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Dario Zucchello

Tra gli animali quelli sia selvatici sia domestici che vivono in aria sulla terra e nellrsquoacqua nascono crescono e muoiono se-guendo le leggi del dio sostiene infatti Eraclito che ogni anima-le egrave condot to a l pascolo dal la f rusta (Pseudo-Aristotele [de mundo] DK 22 B11)

γίνεσθαι λέγων οὕτωςmiddot τ ὰ δ ὲ π ά ν τ α ο ἰ α κ ί ζ ε ι κ ε ρ α υ ν ό ς τουτέστι κατευθύνει κεραυνὸν τὸ πῦρ λέγων τὸ αἰώνιον λέγει δὲ καὶ φρόνιμον τοῦτο εἶναι τὸ πῦρ καὶ τῆς διοικήσεως τῶν ὅλων αἴτιον Dice che avviene cosigrave tutte le cose dirige la folgore cioegrave gui-da con la folgore intendendo la folgore come il fuoco eterno Sostiene anche che questo fuoco egrave intelligente e dellrsquoordinamento dellrsquouniverso egrave causa (Ippolito DK 22 B64)

πάντα γάρ φησί τὸ πῦρ ἐπελθὸν κρινεῖ καὶ καταλήψεταιDice infatti che tutte le cose il fuoco giungendo giudicheragrave e con-danneragrave (Ippolito DK 22 B66)

La ricorrenza di καταλαμβάνω83 in analogo contesto repressivo consente lrsquoaccostamento tra πῦρ e Δίκη

Δίκη καταλήψεται ψευδῶν τέκτονας καὶ μάρτυραςDike afferreragrave fabbricatori e testimoni di falsitagrave (Clemente Alessandrino DK 22 B28)

rafforzando lrsquoimpressione che Eraclito non si limiti a sottolineare un equilibrio di elementi o di processi ma alluda in generale alla giustizia divina84 Lrsquointenzione dellrsquoautore del papiro nel citarne il testo potrebbe dunque essere stata quella di collegare i due pilastri della propria esegesi cosmologia ed escatologia85 rivelando cosigrave una prospettiva di lettura cui evidentemente lo scritto dellrsquoEfesio si prestavaAllrsquoesempio di Eraclito potrebbero rinviare alcuni specifici rilievi del commentatore il riconoscimento del valore immediatamente

83 eraclito Frammenti cit p 30384 G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 34385 Ibi p 329

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

enigmatico della poesia e dellrsquoimportanza di comunicare i conte-nuti di maggior pregio (μεγάλα) in modo sibillino per sfuggire a volgari fraintendimenti

ὕ]μνον [ὑγ]ιῆ καὶ θεμ[ι]τὰ λέγο[ντα ] το γὰρ[τῆ]ι ποὴσει [κ]αὶ εἰπεῖν οὐχ οἶον τ[ε ἅμα τὴν ὀ]νομάτων[θέ]σιγ καὶ τ[ὰ] ῥηθέντα ἔστι δὲ ξ[ένη τις ἡ] πόησις[κ]ᾳὶ ἀνθρώ[ποις] αἰνι[γμ]ατώδης [ὁ δ]ὲ [Ὀρφεὺ]ς αὐτοῖς[ἐ]ρίστrsquo αἰν[ίγμα]τα οὐκ ἤθελε λέγειν [ἐν αἰν]ίγμας[ι]ν δὲ[μεγ]άλα ἱερ[ολογ]εῖται μὲν οὖγ καὶ ἀ[πὸ τ]οῦ πρώτου[καὶ] μέχρι ⟨τ⟩οῦ [τελε]υταίου ῥήματος ὡ[ς δηλοῖ] καὶ ἐν τῶι[εὐκ]ρινήτω[ι ἔπειmiddot θ]ύρας γὰρ ἐπιθέ[σθαι κελ]εύσας τοῖ[ς][ὠσὶ]ν αὐτ[οὺς οὔτι νομο]θετεῖμ φη[σιν τοῖς] πολλοῖς []Un inno che dice cose sane e conformi al diritto divino infatti con la poesia Infatti non egrave possibile dire al contempo la posizione delle parole e le frasi La poesia perograve egrave qualcosa di strano e di enigmatico per gli uomini Ora Orfeo non voleva dire loro enigmi ingannevoli bensigrave cose importanti in enigmi Dunque espone un discorso sacro dalla prima allrsquoultima parola come mostra anche nel verso ben scelto avendo ordinato loro di porsi delle porte sulle orecchie dice di non istituire leggi per i piugrave [] (col VII)86

La veritagrave dello ἱερὸς λογός egrave necessariamente espressa ἐν αἰνίγμαςιν per proteggerla dagli laquouominiraquo (ἀνθρώποις) essa ri-chiede dunque adeguata disposizione sottolineata nel poema da un gesto (laquoporsi porte sulle orecchieraquo θύρας ἐπιθέσθαι τοῖς ὠσὶν un invito a totale concentrazione) e dallrsquoesplicito diniego della co-municazione laquoai piugraveraquo (τοῖς πολλοῖς) Le scelte lessicali evocano espressioni che ritroviamo nelle citazioni eraclitee la cui struttura egrave forse presente allrsquoautore nellrsquoaccenno a una studiata costruzione verbale ogni parola di Orfeo impone lrsquourgenza interpretativa rin-viando a un senso riposto oltre quello immediato LrsquoEfesio tutta-via egrave richiamato nel commento soprattutto dallrsquoidea di fondo evi-dentemente presente nel poema orfico che lrsquointelligenza del testo sacro (ὕμνον) presupponga una chiave (lrsquoiniziazione alla parola di Orfeo) Anche per la comprensione dellrsquounitario assetto della realtagrave

86 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 904-905

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(κόσμον τόνδε͵ τὸν αὐτὸν ἁπάντων B30) infatti egrave essenziale la decifrazione del logos87

οὐκ ἐμοῦ ἀλλὰ τοῦ λόγου ἀκούσαντας ὁμολογεῖν σοφόν ἐστιν ἓν πάντα εἶναιnon ascoltando me ma il logos egrave saggio convenire che tutte le cose sono uno (Ippolito DK 22 B50)

Analogamente nello stigma del commentatore nei confronti dellrsquoincomprensione dei non iniziati (cui nelle colonne superstiti ci si riferisce come οἱ πολλοί οἱ οὐ γινώσκοντες οἱ οὐκ εἰδότες) e del conseguente stravolgimento del significato delle divinazioni

[] αὐτοῖς πάριμεν [εἰς τὸ μα]ντεῖον ἐπερ[ω]τής[οντες]τῶν μαντευομένων [ἕ]νεκεν εἰ θεμι ltgtἐν Ἅιδου δεινὰ τί ἀπιστοῦσι οὐ γινώς[κοντες ἐ]νύπνιαοὐδὲ τῶν ἄλλων πραγμάτων ἕκαστ[ον] διὰ ποίων ἂνπαραδειγμάτων π[ι]στεύοιεν ὑπό τ[ῆς τε]ἁμαρτ⟨ί⟩ηςκαὶ [τ]ῆς ἄλλης ἡδον[ῆ]ς νενικημένι[οι οὐ] μανθ[άνο]υσιν[οὐδὲ] πιστεύουσι ἀπ[ι]στίη δὲ κἀμα[θίη τὸ αὐτόmiddot ἢν γὰρ][μὴ μα]νθάνωσι μη[δ]ὲ γινώ[σ]κως[ιν οὐκ ἔστιν ὅπως][πιστεύου]σιν [][] per essi andiamo nella sede delle divinazioni per interrogare e avere dei responsi se sia concesso dal diritto divino ltgt cose terribili nellrsquoAde percheacute non vi credono Dal momento che non comprendono i sogni neacute ciascuna delle altre cose grazie a quali esempi potrebbero credere Poicheacute si sono lasciati vincere dalla colpa e da altri piaceri non imparano e non credono Ora la man-canza di fede e la mancanza di apprendimento sono la stessa cosa Se infatti non apprendono e non riconoscono non hanno modo di aver fede [] (col V)88

egrave possibile rinvenire eco della denuncia eraclitea del fraintendi-mento volgare dellrsquoelemento religioso (B15) e della superficiale credulitagrave popolare

87 D oBBink Cosmology as Initiation in Studies on the Derveni Papyrus cit p 4288 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 902-903

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

ἀλλὰ τῶν μὲν θείων τὰ πολλά καθrsquo Ἡράκλειτον ἀ π ι σ τ ί η ι δ ι α φ υ γ γ ά ν ε ι μ ὴ γ ι γ ν ώ σ κ ε σ θ α ιMa la maggior parte delle cose divine secondo Eraclito s i sot-t rae a l la conoscenza per incredul i tagrave ltdegli uominigt (Plutarco DK 22 B86)

ma anche del rilievo posto sul retto orientamento sulla disposizio-ne che deve sostenere la ricerca

ἐὰν μὴ ἔλπηται ἀνέλπιστον οὐκ ἐξευρήσει ἀνεξερεύνητον ἐὸν καὶ ἄπορονSe uno non spera non potragrave trovare lrsquoinsperabile percheacute esso egrave dif-ficile da trovare e impervio (Clemente Alessandrino DK 22 B18)

In generale la polemica eraclitea nei confronti dei laquomoltiraquo (οἱ πολλοί) e della loro mancanza di intendimento e orientamento po-trebbe far da sfondo alla commiserazione del commentatore per la mancata intelligenza dei sacrifici intelligenza che impone di col-legare le azioni e i gesti di culto (τὰ δρώμενα) alla comprensione della recitazione (τὰ λεγόμενα) cosigrave giustificando lrsquoopera di ese-gesi89 La salvezza era con ogni probabilitagrave promessa allrsquoiniziato a tre condizioni una corretta condotta di vita una adeguata cono-scenza determinate pratiche cultuali90

ἀνθρώπω[ν ἐμ]πόλεσιν ἐπιτελέσαντες [τὰ ἱε]ρὰ εἶδονἔλασσον σφᾶς θαυμάζω μὴ γινώσκειν οὐ γὰρ οἷόν τεἀκοῦσαι ὁμοῦ καὶ μαθεῖν τὰ λεγόμενα ὅσοι δὲ παρὰ τοῦτέχνημ ποιομένου τὰ ἱερὰ οὗτοι ἄξιοι θαυμάζεσθαικαὶ οἰκτε[ί]ρεσθαι θαυμάζεσθαι μὲν ὅτι δοκοῦντεςπρότερον ἢ ἐπιτελέσαι εἰδήσειν ἀπέρχονται ἐπι-τελέσαντες πρὶν εἰδέναι οὐδrsquo ἐπανερόμενοι ὥσπερὡς εἰδότες τι ὧν εἶδον ἢ ἤκουσαν ἢ ἔμαθον [οἰ]κτε⟨ί⟩ρεσθαι δὲὅτι οὐκ ἀρκεῖ σφιν τὴν δαπάνην προανηλῶσθαι ἀλλὰκαὶ τῆσ γνώμης στερόμενοι προσαπέρχονταιπρὶμ μὲν τὰ [ἱ]ερὰ ἐπιτελέσαι ἐλπίζον[τε]ς εἰδήσειν

89 K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit pp 52-5390 K tsantsanoGlou The First Columns of the Derveni Papyrus and their

Religious Significance in Studies on the Derveni Papyrus cit p 101

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Dario Zucchello

ἐπ[ιτελές]αντ[ες] δὲ στερηθέντες κα[ὶ τῆς] ἐλπί[δος] ἀπέρχονταιNelle cittagrave degli uomini compiendo i riti sacri hanno visto mi meraviglio di meno che non abbiano conoscenza Non egrave infatti possibile udire e al contempo anche imparare ciograve che viene detto Ora coloro che (vorrebbero farlo) imparando da colui che compie le cerimonie sacre come unrsquoarte sono degni di stupore e di com-miserazione di stupore percheacute convinti che acquisiranno il sapere prima di aver compiuto i riti se ne vanno dopo averli compiuti prima di avere acquisito la conoscenza senza nemmeno fare do-mande come se sapessero qualcosa di ciograve che hanno visto udito o appreso E sono degni di commiserazione percheacute non basta loro aver speso il loro denaro in anticipo ma se ne vanno anche pri-vi di conoscenza Sperando di ottenere conoscenza prima di aver compiuto le cerimonie sacre dopo averle compiute se ne vanno deprivati perfino della speranza (col XX)91

In relazione a quanto sopra marcato circa la presa di posizione era-clitea nei confronti della presunta azione purificatrice dei μάγοι egrave necessario segnalare come proprio nelle colonne iniziali (I-VI le piugrave danneggiate) del Papiro Derveni che contengono la citazione del passo di Eraclito lrsquoautore si riferisse alle figure dei laquomagiraquo e al loro presunto intervento di catarsi e pacificazione nei confron-ti delle anime dei defunti accostandoli alle figure degli laquoiniziatiraquo (μύσται)

[] εὐ]χαὶ καὶ θυς[ί]αι μειλίσσουσι τὰ[ς ψυχάς]ἐπ[ωιδὴ δ]ὲ μάγων δύναται δαίμονας ἐμ[ποδὼνγι[νομένο]υς μεθιστάναιmiddot δαίμονες ἐμποδών ὄντες εἰσὶψ[υχαὶ τιμω]ροί τὴν θυς[ία]ν τούτου ἕνεκε[μ] π[οιοῦσ]ι[νοἱ μά[γο]ι ὡσπερεὶ ποινὴν ἀποδιδόντες τοῖ⟨ς⟩ δὲἱεροῖ[ς] ἐπισπένδουσιν ὕ[δω]ρ καὶ γάλα ἐξ ὧνπερ καὶ τὰςχοὰς ποιοῦσι ἀνάριθμα [κα]ὶ πολυόμφαλα τὰ πόπαναθύουσιν ὅτι καὶ αἱ ψυχα[ὶ ἀν]άριθμοί εἰσι μύσταιΕὐμενίσι προθύουσι κ[ατὰ τὰ] αὐτὰ μάγοις [][] preghiere e sacrifici addolciscono le anime e il canto dei Magi che incanta puograve allontanare i degravemoni quando siano divenuti un impedimento i degravemoni che costituiscono un impedimento sono

91 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 916-917

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

anime vendicatrici Per questo i magoi offrono il sacrificio come se stessero pagando una pena E durante i riti sacri offrono acqua e latte con i quali compiono anche le libagioni Ed offrono torte innumerevoli con molti ombelichi poicheacute anche le anime sono innumerevoli Gli iniziati compiono un sacrificio preliminare alle Eumenidi allo stesso modo in cui lo fanno i magoi [] (col VI)92

Ciograve che in apparenza si legge come un apprezzamento potrebbe tuttavia in assenza di un contesto piugrave determinato celare un at-tacco contro le pratiche misteriche e la ciarlateneria di presunti ldquopurificatorirdquo proprio come quello portato da Eraclito e piugrave tardi da Platone (Repubblica II 364b-365a)93 egrave possibile che pur vi-cino allrsquoinsegnamento orfico il commentatore in realtagrave prendesse le distanze da quelli che denunciava come fraintendimenti con-trapponendo direttamente alle pratiche descritte lrsquoinsegnamento da ricavare dallrsquointerpretazione della parola di Orfeo94La citazione eraclitea potrebbe quindi essere intervenuta nel con-testo di unrsquointroduzione polemica a confermare come la rivela-zione della veritagrave fosse destinata a ribaltare le false convinzioni volgari95 lrsquointenzione nellrsquoinsieme sarebbe stata allora quella di condannare una partecipazione passiva e inconsapevole a riti di cui non si intenda il reale significato religioso96 In questo senso la scelta dellrsquoautore potrebbe corroborare lrsquoipotesi che la battaglia culturale dellrsquoEfesio contro le degenerazioni dei culti misterici fos-se avvertita nel V secolo aC come paradigmaticaA questa peculiare presenza di Eraclito allrsquointerno di una cornice orfica si deve aggiungere quanto ebbe a segnalare (tra II e III seco-lo dC) Clemente Alessandrino

92 Ibi pp 902-90393 Pare sensata lrsquoipotesi di Kouremenos (K tsantsanoGlou-Th kouremenos

Introduction cit pp 56-57)94 Sebbene non manchi chi interpreta il riferimento ai μάγοι in senso positivo

addirittura come una sorta di autocitazione da parte dellrsquoautore del testo (K tsantsanoGlou The First Columns of the Derveni Papyrus cit p 110 nota 25 G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 82)

95 K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit pp 55-5696 Ms funGhi The Derveni Papyrus cit p 32

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Dario Zucchello

σιωπῶ δὲ Ἡράκλειτον τὸν Ἐφέσιον ὃς παρrsquo Ὀρφέως τὰ πλεῖστα εἴληφενNon parlo di Eraclito lrsquoEfesio il quale ricavograve da Orfeo la mag-gior parte delle sue opinioni (Clemente Alessandrino Stromata 62271)

Lrsquoaccostamento (abbozzato almeno per alcune opinioni anche in Plutarco e Proclo97) scaturirebbe da una certa confusione nella re-lazione tra il pensatore di Efeso e le fonti orfiche consolidatasi (in rapporto ai temi intravisti nei frammenti del papiro Derveni) nel corso dei secoli Egrave in effetti possibile98 che in piena autonomia (cioegrave senza presupporre unrsquoadesione religiosa) e per i propri obiet-tivi Eraclito avesse ricavato e adattato motivi - quello dellrsquounitagrave o ciclica interconnessione dei contrari per esempio - attestati anche nel materiale orfico piugrave antico Le tavolette drsquoosso rinvenute99 in un sito religioso dellrsquoantica Olbia Pontica (Mar Nero) e risalenti alla metagrave del V secolo aC insistono in effetti sulla loro immediata identitagrave

ΒΙΟΣ ΘΑΝΑΤΟΣ ΒΙΟΣ (tav 1)

ΕΙΡΗΝΗ ΠΟΛΕΜΟΣΑΛΗΘΕΙΑ ΨΕΥΔΟΣ (tav 2)

[ΣΩΜ]Α ΨΥΥΧΗ (tav 3)

cosigrave da richiamare anche nella loro sintassi celebri frammenti era-clitei

ἀθάνατοι θνητοί θνητοὶ ἀθάνατοι ζῶντες τὸν ἐκείνων θάνατον τὸν δὲ ἐκείνων βίον τεθνεῶτεςImmortali mortali mortali immortali vivendo di quelli la morte di quelli la vita morendo (Ippolito DK 22 B62)

97 D sider Heraclitus in the Derveni Papyrus cit p 14898 Ibi pp 147-148 G BeteGh The Derveni Papyrus cit pp 342-34399 Nel 1951 ma pubblicate solo nel 1978

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

ὁ θεὸς ἡμέρη εὐφρόνη χειμὼν θέρος πόλεμος εἰρήνη κόρος λιμός (τἀναντία ἅπανταmiddot οὗτος ὁ νοῦς) ἀλλοιοῦται δὲ ὅκωσπερ ltπῦρgt ὁπόταν συμμιγῆι θυώμασιν ὀνομάζεται καθrsquo ἡδονὴν ἑκάστουIl dio egrave giorno notte inverno estate guerra pace sazietagrave fame (tutti gli opposti egli egrave lrsquointelligenza) si trasforma come il fuoco quan-do si mescola con gli odori ed egrave nominato secondo lrsquoaroma di ognuno (Ippolito DK 22 B67)

Difficile in questo caso stabilire la prioritagrave cronologica ma egrave co-munque interessante registrare le convergenze non deve dunque sorprendere che il commentatore di Derveni intravedesse una pos-sibile sintonia tra le sentenze eraclitee e le proprie preoccupazioni e che successivamente qualcuno arrivasse a immaginare unrsquoim-probabile dipendenza segnalata appunto da Clemente La fruizio-ne di testi e forse di modalitagrave espressive e atteggiamenti eraclitei nel papiro Derveni puograve dunque attestare solo la possibilitagrave di una comune sensibilitagrave morale e religiosa e giustificare indirettamente lrsquoipotesi che lrsquoEfesio conoscesse i testi sacri al culto orfico

Spegnere la tracotanza la polemica politica

Diversi segnali suggeriscono di considerare probabile che nella battaglia condotta da Eraclito nei confronti della cultura contempo-ranea la polemica politica incidesse particolarmente100 Come se-gnalato da Diels-Kranz (in appendice alle testimonianze sulla vita del pensatore di Efeso101) disponiamo in questo senso anche di un riscontro esterno

100 Per una recente radicale rilettura di Eraclito in chiave politica si puograve consul-tare i PoZZoni Eraclito de-crittato Lrsquoontologia civica di Eraclito di Efeso Villasanta (MI) Liminamentis 2009 Un precedente puograve considerarsi A caPiZZi Eraclito e la sua leggenda Proposta di una diversa lettura dei fram-menti Roma Ateneo 1979

101 Nella edizione tedesca Die Fragmente der Vorsokratiker von H diels herausge-geben von W kranZ Band I Berlin Weidmannsche Verlagsbuchhandlung 196110 p 144 Lrsquoappendice manca invece nellrsquoedizione italiana I Presocratici a cura di G Reale Milano Bompiani 2006

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Monete di epoca romana presentano con lrsquoiscrizione ηρακλειτοςε-φεςιων (Eraclito degli Efesi) una figura barbuta eretta che guarda a sinistra con la mano destra levata (come per un discorso) lrsquoindi-ce rivolto a seacute e la sinistra che regge una mazza sequenza di gesti che egrave stata interpretata come segno di preghiera e venerazione102 ovvero come rituale iniziatico o ancora icastico invito a guardare dentro seacute stessi103 Il particolare della mazza potrebbe tuttavia evo-care la battaglia morale dellrsquoEfesio (la sua lotta contro il vizio104) ovvero alludere a Eracle proponendone lrsquoaccostamento a Eraclito (come nella quarta epistola pseudoeraclitea) e corroborare cosigrave la notizia dellrsquoesistenza in Efeso di una statua di Eraclito rappresen-tato come Eracle105 ciograve ne confermerebbe la statura pubblica che la raffigurazione nellrsquoatto di parlare potrebbe celebrare

Drsquoaltra parte nella tradizione dossografica allo scritto di Eraclito era esplicitamente riferito anche un contenuto politico

τὸ δὲ φερόμενον αὐτοῦ βιβλίον ἐστὶ μὲν ἀπὸ τοῦ συνέχοντος Περὶ φύσεως διήιρηται δὲ εἰς τρεῖς λόγους εἴς τε τὸν περὶ τοῦ παντὸς καὶ πολιτικὸν καὶ θεολογικόνIl libro che di lui egrave tramandato egrave intitolato per il suo contenu-to Sulla natura ma egrave suddiviso in tre trattazioni quella intorno allrsquouniverso [al tutto] quella politica e quella teologica (Diogene Laerzio DK 22 A15)

e ne era stata avanzata una lettura in chiave decisamente etico-politica

[] ἐπιγράφουσι δὲ αὐτῶι οἱ μὲν Μούσας οἱ δὲ Περὶ φύσεως Διόδοτος δὲ ἀκριβὲς οἰάκισμα πρὸς στάθμην βίου ἄλλοι γνώμονrsquo ἠθῶν τρόπου κόσμον ἕνα τῶν ξυμπάντων [][] τῶν δὲ γραμματικῶν Διόδοτος ὃς οὔ φησι περὶ φύσεως εἶναι τὸ σύγγραμμα ἀλλὰ περὶ πολιτείας τὰ δὲ περὶ φύσεως ἐν παραδείγματος εἴδει κεῖσθαι[] Alcuni lo intitolano Muse altri Sulla natura Diodoto invece

102 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 66103 Tonelli in eraclito Dellrsquoorigine cit p 22104 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 65105 Ibidem

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Guida per una vita retta [esatta a piombo] altri ancora Regola (gnomone) dei costumi Disposizione di comportamento unica per tutti [][] tra i grammatici Diodoto il quale sostiene che lrsquoopera com-posta [da Eraclito] non verte sulla natura ma sullo Stato e che le parti sulla natura vi sono contenute solo come esempi (Diogene Laerzio DK 22 A112 15)

Probabilmente leggendarie ancorcheacute indicative di un orientamen-to che lrsquoantichitagrave attribuiva allrsquoEfesio le azioni e le pose con cui Eraclito avrebbe accompagnato le proprie prese di posizione poli-tiche secondo Plutarco e Diogene

οἱ δὲ συμβολικῶς ἄνευ φωνῆς ἃ δεῖ φράζοντες οὐκ ἐπαινοῦνται καὶ θαυμάζονται διαφερόντως ὡς Ἡ ἀξιούντων αὐτὸν τῶν πολιτῶν γνώμην τινrsquo εἰπεῖν περὶ ὁμονοίας ἀναβὰς ἐπὶ τὸ βῆμα καὶ λαβὼν ψυχροῦ κύλικα καὶ τῶν ἀλφίτων ἐπιπάσας καὶ τῶι γλήχωνι κινήσας ἐκπιὼν ἀπῆλθεν ἐνδειξάμενος αὐτοῖς ὅτι τὸ τοῖς τυχοῦσιν ἀρκεῖσθαι καὶ μὴ δεῖσθαι τῶν πολυτελῶν ἐν εἰρήνηι καὶ ὁμονοίαι διατηρεῖ τὰς πόλειςColoro che per segni senza parole esprimono quanto deve esser detto non sono forse lodati e ammirati in modo particolare Come Eraclito il quale chiedendogli i concittadini di esprimere una sen-tenza sulla concordia salito sulla tribuna prese una coppa di acqua fredda vi sparse della farina drsquoorzo e rimescolata con menta la bevve e se ne andograve avendo cosigrave mostrato loro che lrsquoaccontentarsi di ciograve che si trova e il non aver bisogno di cose costose conservano la cittagrave in pace e in concordia (Plutarco DK 22 A3b)

ἀναχωρήσας δὲ εἰς τὸ ἱερὸν τῆς Ἀρτέμιδος μετὰ τῶν παίδων ἠστραγάλιζενmiddot περιστάντων δrsquo αὐτὸν τῶν Ἐφεσίων laquoτί ὦ κάκιστοι θαυμάζετεraquo εἶπενmiddotraquoἢ οὐ κρεῖττον τοῦτο ποιεῖν ἢ μεθrsquo ὑμῶν πολιτεύεσθαιraquoRitiratosi presso il tempio di Artemide giocava a dadi con i fan-ciulli e dal momento che gli Efesi lo attorniavano cosigrave parlograve laquoDi che cosa vi meravigliate o pessimi Non egrave forse meglio fare ciograve che partecipare alla vita della cittagrave con voiraquo (Diogene Laerzio DK 22 A13)

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La coniazione a Efeso in epoca romana della moneta di cui si egrave detto potrebbe aver suggellato la propensione eraclitea registrata dalla tradizione ad accentuare la propria sferzante polemica con un ampio ricorso a forme simboliche di comunicazione gestuale106Alla diretta presa di posizione di Eraclito nella convulsa vita del-la πόλις (e addirittura a un possibile ruolo di nomoteta analoga-mente a Senofane Pitagora e altri antichi sapienti) accenna sempre Diogene Laerzio in apertura della sua vita del filosofo

ἔλεγε δὲ καὶ laquoὕ β ρ ι ν χ ρ ὴ σ β ε ν ν ύ ν α ι μ ᾶ λ λ ο ν ἢ π υ ρ κ α ϊ ή ν raquo [B 43] καὶ laquoμάχεσθαι χρὴ τὸν δῆμον ὑπὲρ τοῦ νόμου ὅκωσπερ τείχεοςraquo [B 44] καθάπτεται δὲ καὶ τῶν Ἐφεσίων ἐπὶ τῶι τὸν ἑταῖρον ἐκβαλεῖν Ἑρμόδωρον ἐν οἷς φησινmiddotraquoἄξιον Ἐφεσίοις ἡβηδὸν ἀπάγξασθαι πᾶσι καὶ τοῖς ἀνήβοις τὴν πόλιν καταλιπεῖν ο ἵτ ινες Ἑρμόδωρον ἄνδρα ἑωυτῶν ὀνήιστον ἐξέβαλον φάντεςmiddot ἡμέων μηδὲ ε ἷς ὀνήιστος ἔστω ε ἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνraquo [B 121] ἀξιούμενος δὲ καὶ νόμους θεῖναι πρὸς αὐτῶν ὑπερεῖδε διὰ τὸ ἤδη κεκρατῆσθαι τῆι πονηρᾶι πολιτείαι τὴν πόλινDiceva pure laquoBisogna spegnere la tracotanza piugrave che un incen-dioraquo [B43] e laquoBisogna che il popolo combatta per la legge come per le mura della cittagraveraquo [B44] Attacca anche gli Efesi percheacute ave-vano espulso il suo compagno Ermodoro nel passo in cui afferma laquoSarebbe bene per gli Efesi adulti impiccarsi tutti quanti e lasciare la cittagrave ai fanciulli essi che esiliarono Ermodoro il piugrave abile tra loro sostenendo ldquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altrirdquoraquo [B121] Invitato comunque a dar loro leggi si rifiutograve dal momento che la cittagrave era giagrave dominata da una cattiva costituzione (DK 22 A12)

Lrsquoaccostamento a πυρκαϊή (conflagrazione incendio) suggerisce per ὕβρις nel contesto della prima citazione un significato politico laquoviolenza sfrenataraquo107 dunque piuttosto che mera tracotanza indivi-duale azione violenta di massa perpetrata dal δῆμος sollevazione che prevarica la norma stigmatizzata con una nota aristocratica (e

106 In questa direzione la lettura di AM BatteGaZZore Gestualitagrave e oracolaritagrave in Eraclito Genova Istituto di Filologia Classica e Medievale 1979

107 Cosigrave traduce Marcovich eraclito Frammenti cit p 366

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sapienziale) lrsquoincapacitagrave di stare al proprio posto108 In questo sen-so B43 egrave da leggere probabilmente come proposto da Diogene proprio in relazione a B44 contro la sedizione che mina dallrsquointer-no la comunitagrave il νόμος costituisce un baluardo analogo a quello che le mura (τεῖχος ) offrono contro lrsquoattacco esterno Soffocare la sommossa e ricondursi alla legge possono essere inquadrati allrsquoin-terno di una generale indicazione di fondo cui egrave allora possibile attribuire anche valore politico

ξὺν νόωι λέγοντας ἰσχυρίζεσθαι χρὴ τῶι ξυνῶι πάντων ὅκωσπερ νόμωι πόλις καὶ πολὺ ἰσχυροτέρως τρέφονται γὰρ πάντες οἱ ἀνθρώπειοι νόμοι ὑπὸ ἑνὸς τοῦ θείουmiddot κρατεῖ γὰρ τοσοῦτον ὁκόσον ἐθέλει καὶ ἐξαρκεῖ πᾶσι καὶ περιγίνεταιColoro che vogliono parlare con intendimento devono basarsi su ciograve che a tutto egrave comune come la cittagrave sulla legge e ancora piugrave fermamente Tutte le leggi umane infatti si alimentano dellrsquounica legge divina poicheacute quella domina quanto vuole basta per tutte le cose e avanza (Stobeo DK 22 B114)

διὸ δεῖ ἕπεσθαι τῷ ξυνῷ τοῦ λόγου δ΄ ἐόντος ξυνοῦ ζώουσιν οἱ πολλοὶ ὡς ἰδίαν ἔχοντες φρόνησινperciograve si deve seguire ciograve che egrave comune ma pur essendo il logos comune i piugrave vivono come se avessero un intendimento privato (DK 22 B2)

Il riferimento a τὸ ξυνόν sarebbe peculiare al pensiero di Eraclito109 risultando declinato a vari livelli il λόγος egrave laquocomuneraquo il κόσμος egrave laquocomuneraquo il πόλεμος egrave laquocomuneraquo Anche il νόμος egrave comune esso mantiene saldo lo stato (ἰσχυρίζεται νόμωι πόλις) alla cui conservazione tutti dovrebbero concorrere istituendo un ambi-to (politico) di relazioni umane110 che si sovrappone allo spazio fisico assicurato dal τεῖχος La difesa dellrsquouno non puograve essere

108 Ibidem109 G Vlastos Equality and Justice in Early Greek Cosmologies (1947) in G

vlastos Studies in Greek Philosophy vol I The Presocratics edited by DW Graham Princeton Princeton University Press 1995 p 73

110 Espressione del contenuto umano della πόλις (S maZZarino Il pensiero sto-rico classico Roma-Bari Laterza 1973 vol I p 82)

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disgiunta dal rispetto dellrsquoaltro Unrsquoeco forse dellrsquoidea soloniana di εὐνομίη ordinamento retto sulla giustizia111 e sulla conseguente solidarietagrave112 che in Eraclito si arricchisce tuttavia nel rilievo del θείος νόμος (πάντες οἱ ἀνθρώπειοι νόμοι ὑπὸ ἑνὸς τοῦ θείου) della peculiare allusione alle implicazioni tra (i) unicitagrave della legge divina e molteplicitagrave delle leggi umane ovvero (ii) unitagrave della leg-ge e contrastanti posizioni che in essa trovano armoniaAnalogo rilievo al dominio del νόμος egrave attribuito da Plutarco alla saggezza politica di Biante di Priene (presente nella tradizione dei Sette Sapienti)

ὁ Βίας ἔφησε κρατίστην εἶναι δημοκρατίαν ἐν ᾗ πάντες ὡς τύραννον φοβοῦνται τὸν νόμονBiante affermograve che la democrazia piugrave forte egrave quella in cui tutti temono la legge come un tiranno (Convivium Septem Sapientium 154e)

personaggio esplicitamente citato (e apprezzato) in un frammento eracliteo trasmesso da Diogene Laerzio

ὁ δυσάρεστος Ἡράκλειτος μάλιστα αὐτὸν ἐπῄνεσε γράψαςmiddot ἐν Πριήνῃ Βίας ἐγένετο ὁ Τευτάμεω οὗ πλέων λόγος ἢ τῶν ἄλλων καὶ οἱ Πριηνεῖς δὲ αὐτῷ τέμενος καθιέρωσαν τὸ Τευτάμειον λεγόμενον ἀπεφθέγξατοmiddot οἱ πλεῖστοι κακοίEraclito difficile a contentarsi lo ha lodato in massimo grado scrivendo laquoIn Priene nacque Biante figlio di Teutamo la cui fama egrave maggiore di quella degli altriraquo E gli abitanti di Priene gli dedi-carono un recinto sacro chiamato laquoil Teutameioraquo Sentenziograve laquoI piugrave ltdegli uominigt sono malvagiraquo (Diogene Laerzio I 88 DK 22 B39)

A Biante sarebbe inoltre da imputare la sentenza ricordata in B104113

111 G Vlastos Equality and Justice cit p 73112 G Vlastos Solonian Justice in G vlastos Studies in Greek Philosophy vol

I The Presocratics cit pp 55-56113 Come conferma anche Marcovich eraclito Frammenti cit p 363

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τίς γὰρ αὐτῶν νόος ἢ φρήν δήμων ἀοιδοῖσι πείθονται καὶ διδασκάλωι χρείωνται ὁμίλωι οὐκ εἰδότες ὅτι ldquoοἱ πολλοὶ κακοί ὀλίγοι δὲ ἀγαθοίrdquoche mente e intelligenza hanno Ripongono fiducia negli aedi po-polari e prendono la folla come maestra non sapendo che laquoi molti sono cattivi e pochi i buoniraquo (Proclo DK 22 B104)

Il riferimento al sapiente di Priene potrebbe segnalare la contingen-za storico-politica entro cui inquadrare la polemica eraclitea il ter-mine λόγος nella citazione di Diogene (B39) potrebbe intendersi non come laquola famaraquo (come per lo piugrave si fa) ma come laquoil discorsoraquo di Biante si potrebbe cioegrave ipotizzare che Eraclito alluda allrsquoinvito che secondo Erodoto (I 170) quello avrebbe rivolto (546 aC) alle cittagrave ionie affincheacute unissero le proprie forze per fondare un nuovo stato (in Sardegna) lontano dalla minaccia persiana114 Il confronto drammatico delle poleis ionie con il Gran Re egrave in effetti ancora alla base dellrsquoemergenza che avrebbe spinto i concittadini a richiedere lrsquointervento di Eraclito secondo la notizia conservata in un codice siriaco del Περὶ ἀρετῆς di Temistio

Gli Efesi erano assuefatti al benessere e al piacere quando scoppiograve una guerra contro di loro e la loro cittagrave fu circondata e posta sotto assedio dai Persiani Essi tuttavia continuarono nella loro vita di piaceri secondo abitudine fin quando cominciarono a mancare i mezzi di sussistenza nella cittagrave Quando la fame si diffuse pesan-temente tra loro i cittadini si riunirono per valutare che cosa fosse da fare cosigrave che il sostentamento non venisse meno nessuno perograve osava consigliare loro di porre freni al lusso Proprio mentre erano riuniti un uomo di nome Eraclito prese farina drsquoorzo la mescolograve con acqua e la mangiograve sedendo in mezzo a loro questa fu una lezione silenziosa offerta a tutta la popolazione La storia racconta che gli Efesi subito compresero il rimprovero e di ulteriori non eb-bero bisogno piuttosto procedettero essendosi di fatto resi conto di dover moderare il lusso percheacute il cibo non mancasse Quando i loro nemici seppero che essi avevano imparato a vivere con mode-razione e regolavano i pasti secondo il consiglio di Eraclito si riti-rarono dalla cittagrave e nonostante fossero vincitori sul piano militare sgombrarono il campo davanti allrsquoorzo di Eraclito (DK 22 A3b)

114 Serra in eraclito Iframmenti e le testimonianze cit p 178

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La vicenda si riferisce alla rivolta ionia (499-493 aC) contro il dominio persiano e lrsquoassedio di Efeso che avrebbe poi condotto alla scelta della cittagrave di emarginarsi dal conflitto conclusosi con la sconfitta dellrsquoalleanza delle cittagrave ribelli Nonostante manchi lrsquouna-nimitagrave tra gli storici egrave possibile che allrsquointerno di tale emergenza si inserisse il tentativo politico di Ermodoro115 forse asceso al potere in Efeso sullrsquoonda dellrsquoinsurrezione contro le tirannidi sostenute dal Gran Re e travolto dal prevalere della fazione filo-persianaConcedendo credito alla notizia di Diodoto riferita da Diogene Laerzio il κόσμος cui rivolgeva la propria attenzione lrsquoEfesio po-trebbe essere stato allora in primo luogo quello politico in tal caso le citazioni in cui piugrave direttamente si riflettono le opinioni politiche di Eraclito assumerebbero un rilievo chiave Insieme agli scarni ele-menti dossografici esse possono illuminare circa attori e contesto della scena storica entro cui il pensatore sviluppava i propri attacchi Sostenitore di Ermodoro (come si evince anche da B121) e della li-nea anti-persiana favorevole allo sforzo dellrsquoalleanza ionia (τὸ κοι- κοι-κοι-νόν τῶν Ἰώνων) Eraclito dopo la sconfitta di quellrsquoorientamento politico e lrsquoallontanamento del suo leader dalla cittagrave avrebbe volto la propria attivitagrave a una complessiva116 contestazione dei costumi corrotti e del disordine morale e civile dilaganti tra i concittadini

τυφλὸν δὲ τὸν Πλοῦτον ποιεῖ ὡς οὐκ ἀρετῆς κακίας δὲ παραιτίου ὅθεν καὶ Ἡ ὁ Ἐφέσιος ἀρώμενος Ἐφεσίοις οὐκ ἐπευχόμενοςmiddot μὴ ἐπιλίποι ὑμᾶς πλοῦτος ἔφη Ἐφέσιοι ἵνrsquo ἐξελέγχοισθε πονηρευόμενοιPluto agisce da cieco poicheacute egrave causa non di virtugrave ma di vizio Perciograve anche lrsquoefesio Eraclito ingiuria gli Efesi e non rende loro grazia af-fermando non vi abbandoni mai o Efesi la ricchezza affincheacute pos-siate manifestare il vostro agire malvagio (Tzetze DK 22 B125a)

115 Di questo avviso Pozzoni che su questa lettura fonda la sua interpretazione del pensiero e dellrsquoopera di Eraclito (i PoZZoni Eraclito de-crittato cit in particolare cap 2 Etica e toeria del diritto Eraclito e Ermodoro)

116 Ancorcheacute crittata secondo la linea interpretativa proposta da Pozzoni La qua-le tuttavia pur stimolante rispetto agli approcci tradizionali ai testi eraclitei e coerente nel proprio sforzo di ricondurre lrsquoessenziale del pensiero eracliteo alla vicenda politica di Efeso (per altro aderendo a una semplice ipotesi storica circa il ruolo di Ermodoro) appare anche eccessivamente riduttiva

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ovvero del misconoscimento popolare di valore e capacitagrave

ἄξιον Ἐφεσίοις ἡβηδὸν ἀπάγξασθαι πᾶσι καὶ τοῖς ἀνήβοις τὴν πόλιν καταλιπεῖν οἵτινες Ἑρμόδωρον ἄνδρα ἑωυτῶν ὀνήιστον ἐξέβαλον φάντεςmiddot ἡμέων μηδὲ εἷς ὀνήιστος ἔστω εἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνSarebbe bene per gli Efesi adulti impiccarsi tutti quanti e lasciare la cittagrave ai fanciulli essi che esiliarono Ermodoro il piugrave abile tra loro sostenendo laquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altriraquo (Strabone DK 22 B121)

Ricondotti allo sfondo del νόμος e al primato di τὸ ξυνόν la pole-mica eraclitea nei confronti dei πολλοί e il rilievo garantito allrsquolaquou-noraquo alluderebbero allrsquourgenza di una condotta collettiva ispirata alla norma comune su cui convengano lrsquouno (se ha valore) e i molti117

νόμος καὶ βουλῆι πείθεσθαι ἑνόςLegge egrave anche ubbidire alla volontagrave di uno solo (Clemente Alessandrino DK 22 B33)

εἷς ἐμοὶ μύριοι ἐὰν ἄριστος ἦιUno per me vale diecimila se egrave il migliore (Galeno DK 22 B49)

Nessun avallo dunque nei confronti dellrsquoarbitrio dei tiranni come attestato nella tradizione (pur con riferimenti incerti118)

Ἡ γὰρ ὁ Βλύσωνος Μελαγκόμαν τὸν τύραννον ἔπεισεν ἀποθέσθαι τὴν ἀρχήν οὗτος βασιλέα Δαρεῖον παρακαλοῦντα ἥκειν εἰς Πέρσας ὑπερεῖδενEraclito figlio di Blosone convinse il tiranno Melancoma a la-sciare il potere Egli poi non tenne conto dellrsquoinvito di re Dario a recarsi in Persia (Clemente Alessandrino DK 22 A3)

117 R laurenti Eraclito cit pp 268-269118 Kirk ritiene possibile che il non altrimenti noto Melancoma citato nella testimo-

nianza di Clemente possa essere il Komas che fu tiranno alla fine del VI secolo aC (GS kirk Heraclitus The Cosmic Fragments cit p 13)

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ma nello specifico contesto di Efeso contrasto alla mollezza dei costumi addebitabile alle ricchezze e allrsquoabbrutimento frutto della volgare ignoranza

αἱρεῦνται γὰρ ἓν ἀντὶ ἁπάντων οἱ ἄριστοι κλέος ἀέναον θνητῶνmiddot οἱ δὲ πολλοὶ κεκόρηνται ὅκωσπερ κτήνεαPreferiscono infatti una sola cosa a tutte le altre gli uomini miglio-ri la gloria perenne alle cose mortali I piugrave al contrario vogliono saziarsi come bestie (Clemente Alessandrino DK 22 B29)

H dixit quod Si felicitas esset in delectationibus corporis boves felices diceremus cum inveniant orobum ad comedendumEraclito affermograve che se la felicitagrave consistesse nei piaceri del cor-po diremmo fe l ic i i buoi quando t rovino lent icchie da mangiare (Alberto M DK 22 B4)

ἑτέρα γὰρ ἵππου ἡδονὴ καὶ κυνὸς καὶ ἀνθρώπου καθάπερ Ἡ φησιν ὄ ν ο υ ς σ ύ ρ μ α τ rsquo ἂ ν ἑ λ έ σ θ α ι μ ᾶ λ λ ο ν ἢ χ ρ υ σ ό ν middot ἥδιον γὰρ χρυσοῦ τροφὴ ὄνοιςIl piacere del cavallo del cane e dellrsquouomo sono in effetti diversi come sostiene Eraclito g l i as ini prefer i rebbero i l foraggio al l rsquooro (Aristotele DK 22 B9)

Sentenze che insistono sullrsquoopposizione tra natura umana e natu-ra animale per condannare quei comportamenti che disdegnando lrsquoeccellenza della laquogloria perenneraquo (κλέος ἀέναον) scadono nel puro godimento materiale bestiale lrsquoaccenno al κλέος evoca lrsquoeti-ca aristocratica della guerra che puograve intravedersi in B53

πόλεμος πάντων μὲν πατήρ ἐστι πάντων δὲ βασιλεύς καὶ τοὺς μὲν θεοὺς ἔδειξε τοὺς δὲ ἀνθρώπους τοὺς μὲν δούλους ἐποίησε τοὺς δὲ ἐλευθέρουςIl conflitto di tutte le cose egrave padre di tutte re e alcuni rivelograve dei altri uomini gli uni fece schiavi gli altri liberi (Ippolito DK 22 B53)

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dove πόλεμος egrave cifra universale di uno scontro che domina a tut-ti i livelli nella vita discriminando senza appello la divisione in θεοί e ἄνθρωποι δούλοι e ἐλεύθεροι nella concezione greco-arcaica a fondamento di ogni ordinamento119 si rifletterebbe allora nella necessaria differenziazione sociale e politica allrsquointerno della πόλις120 normata dal νόμος A πόλεμος in effetti Eraclito acco-sta ἔρις (contesa discordia)

εἰδέναι δὲ χρὴ τὸν πόλεμον ἐόντα ξυνὸν καὶ δίκην ἔριν καὶ γινόμενα πάντα κατ΄ ἔριν καὶ χρεώνBisogna sapere che il conflitto egrave comune e la giustizia contesa e che tutto accade secondo contesa e necessitagrave (Origene DK 22 B80)

rivelando di entrambi universalitagrave (πόλεμος ξυνὸς) e feconditagrave ge-neratrice121 (γινόμενα πάντα κατ΄ ἔριν) ἔρις egrave δίκη cosigrave tutto quanto accade laquosecondo contesaraquo accade anche laquocome si conviene ed egrave giustoraquo (κατὰ χρεών) In questo senso Eraclito avrebbe inteso lo scenario cosmico come proiezione delle relazioni conflittuali ti-piche delle lotte cittadine (a partire ovviamente dalla personale esperienza in Efeso) filtrandone i processi attraverso un lessi-co dallrsquoimmediata valenza politico-sociale (contesa-giustizia) Secondo lrsquoindizio fornito da Diodoto il macrocosmo - unico e co-mune (ἕνα καὶ κοινὸν κόσμον Aeumltius DK 22 A10) ndash sarebbe proie-zione dellrsquoassetto politico propugnato dallrsquoEfesio (forse quello che Ermodoro aveva tentato di implementare) riconoscerne il λόγος il discorso ma anche la proposta politica sarebbe stato dunque discri-minante Alla sua diretta valenza civile potrebbero alludere quei testi in cui essenziale egrave lo stigma dellrsquoincomprensione dei laquomoltiraquo e delle conseguenti distorsioni

119 W JaeGer The Theology of the Early Greek Philosophers (1947) trad it La teologia dei primi pensatori greci Firenze La Nuova Italia 1961 p 184

120 Si veda il commento di Marcovich eraclito Frammenti cit p 104121 Mondolfo in E Zeller ndash r mondolfo La filosofia dei greci nel suo sviluppo

storico Parte I I Presocratici Volume IV Eraclito a cura di R mondolfo Firenze La Nuova Italia 1961 p 104

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ὁ Ἡ φησι τοῖς ἐγρηγορόσιν ἕνα καὶ κοινὸν κόσμον εἶναι τῶν δὲ κοιμωμένων ἕκαστον εἰς ἴδιον ἀποστρέφεσθαιE dice che per coloro che sono desti il mondo egrave unico e comune invece ciascuno di coloro che dormono ritorna a un proprio mondo privato (Plutarco DK 22 B89)

διὸ δεῖ ἕπεσθαι τῷ ξυνῷ τοῦ λόγου δ΄ ἐόντος ξυνοῦ ζώουσιν οἱ πολλοὶ ὡς ἰδίαν ἔχοντες φρόνησινperciograve si deve seguire ciograve che egrave comune ma pur essendo il logos comune i piugrave vivono come se avessero un intendimento privato (Sesto Empirico DK 22 B2)

Forzando lrsquoideale esiodeo di giustizia Eraclito scinde cosigrave ἔρις (competizione civile e costruttiva) e ὕβρις (violenza sopraffattri-ce) facendo di Dike norma vincolante a livello cosmico

Δίκης ὄνομα οὐκ ἂν ἤιδεσαν εἰ ταῦτα μὴ ἦνNon conoscerebbero il nome di Dike se queste cose [conflitto ingiustizia] non fossero [esistessero] (Clemente Alessandrino DK 22 B23)

Si tratta in fondo di unrsquoipotesi di lettura sostenuta da riscontri nei frammenti di altri autori arcaici (Anassimandro in primis) che con-sente di precisare un aspetto della polemica eraclitea

καὶ Ἡ ἐπιτιμᾶι τῶι ποιήσαντι laquoὡς ἔ ρ ι ς ἔκ τε θεῶν καὶ ἀνθρώπων ἀπόλοιτοraquo [XVIII 107]middot οὐ γὰρ ἂν εἶναι ἁ ρ μ ο ν ί α ν μὴ ὄντος ὀξέος καὶ βαρέος οὐδὲ τὰ ζῶια ἄνευ θήλεος καὶ ἄρρενος ἐναντίων ὄντωνEraclito biasima il poeta ltOmerogt che scrisse laquoSparisca la discor-dia tra gli dei e tra gli uominiraquo (Iliade XVIII 107) Non ci sarebbe infatti armonia se non ci fossero acuto e grave neacute ci sarebbero i vi-venti se non ci fossero femmina e maschio (Eudemo DK 22 A22)

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ma soprattutto la tesi centrale nei frammenti secondo cui produ-zione e unitagrave del tutto passano attraverso la relazione tra le oppo-sizioni (πάντα κατrsquo ἔριν γίνεσθαι) Compito del λόγος egrave appunto illustrare tale formazione (ovvero compagine questo il significato primo di ἁρμονία122) e dunque rilevare come senza la costanza della tensione non vi sarebbe possibilitagrave di ordinamento

λόγον ἐκ τῆς ἐναντιοδρομίας δημιουργὸν τῶν ὄντωνlogos artefice delle cose che sono dal concorso degli opposti (Aeumltius DK 22 A8)

καὶ ὁ κυκεὼν διίσταται ltμὴgt κινούμενοςanche il ciceone si decompone se non egrave mosso (Teofrasto DK 22 B125)

τὸ ἀντίξουν συμφέρον καὶ ἐκ τῶν διαφερόντων καλλίστην ἁρμονίανciograve che egrave opposto concorda e dalle cose in contrasto scaturisce lrsquoarmonia piugrave bella (Aristotele DK 22 B8)

Frammenti in cui puograve avvertirsi anche lrsquoespressione immediata di una drammatica ed eroica visione della lotta politica e della sua composizione ovvero di una legge universale cui ricondurre come evidenza parziale anche i conflitti della πόλιςBencheacute appaia esagerato intendere la discriminazione tra cittadi-ni efesi come laquotema centrale allrsquointerno della trattazione culturale eraclitearaquo123 e dunque ridurne la prospettiva cosmica a mera siste-matizzazione dellrsquoordinamento civile riformato da Ermodoro egrave tut-tavia probabile che quel contesto possa aiutare a determinare il si-gnificato del presunto atteggiamento aristocratico di Eraclito Cosigrave quando attacca gli Efesi proprio per aver allontanato Ermodoro la scelta espressiva egrave indicativa

122 Una pertinente puntualizzazione in V Macchioro Zagreus cit pp 417-422123 Ibi p 53

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ἡμέων μηδὲ εἷς ὀνήιστος ἔστω εἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνlaquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altriraquo (Strabone DK 22 B121)

Il superlativo ὀνήιστος non veicola lrsquoidea di valore (in senso mili-tare) o di eminenza aristocratica piuttosto lrsquoidea di aiuto di utilitagrave insomma Ermodoro egrave politico da prediligere per il giovamento che puograve garantire con consiglio e azione alla comunitagrave il suo allon-tanamento appare conseguenza della cecitagrave e immaturitagrave dei con-cittadiniAnalogamente quando degli Efesi stigmatizza il vizio che deriva dal lusso

μὴ ἐπιλίποι ὑμᾶς πλοῦτος ἔφη Ἐφέσιοι ἵνrsquo ἐξελέγχοισθε πονηρευόμενοιnon vi abbandoni mai o Efesi la ricchezza affincheacute possiate ma-nifestare il vostro agire malvagio (Tzetze DK 22 B125a)

egrave possibile che Eraclito richiami quella stessa sobrietagrave suggeri-ta secondo quanto riferito da Polemone alle donne ioniche da Ermodoro

Πολέμων παρὰ Ἑρμοδώρῳ γεγράφθαι φησίmiddotraquoὑποδήματα δὲ φορεῖν τὴν ἐλευθέρην Σκυδικὰς λευκὰς καὶ μασθλητίναςraquoPolemone dice che in Ermodoro egrave scritto laquola donna libera porta calzature scitiche bianche e di cuoioraquo (Polemone Fragmenta 96)

Sostenitore di una riforma dei costumi che frenasse la fiacchezza indotta dal lusso (ἁβροσύνη)124 e (forse) preparasse al confronto con lrsquoinvasore persiano125 Ermodoro appare agli occhi di Eraclito vittima non di un particolare gruppo sociale o politico ma di una diffusa (volgare a prescindere dallrsquoappartenenza sociale) ignoran-za della misura della ragione e della legge che giustifica lrsquoinsi-stenza eraclitea su λόγος νόμος e κόσμος ma anche sullrsquoautocon-trollo individuale e collettivo

124 R laurenti Eraclito cit p 16125 i PoZZoni Eraclito de-crittato cit p 58

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θυμῶι μάχεσθαι χαλεπόνmiddot ὃ γὰρ ἂν θέληι ψυχῆς ὠνεῖταιDifficile lottare contro il desiderio ciograve che vuole infatti prende a prezzo dellrsquoanima (Plutarco DK 22 B85)

τὸ τοῖς τυχοῦσιν ἀρκεῖσθαι καὶ μὴ δεῖσθαι τῶν πολυτελῶν ἐν εἰρήνηι καὶ ὁμονοίαι διατηρεῖ τὰς πόλειςlrsquoaccontentarsi di ciograve che si trova e il non aver bisogno di cose costose conservano la cittagrave in pace e in concordia (DK 22 A3b)

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superiore condizione di beatitudine una trasformazione tempora-nea operata attraverso lrsquolaquoentusiasmoraquo (ἐνθουσιασμός) la posses-sione (μανία) divinaAnche allrsquointerno della tradizione eleusina probabilmente in rela-zione e continuitagrave con antiche tradizioni propiziatorie che celebra-vano il ciclo delle messi49 doveva registrarsi analoga aspirazione a coniugare iniziazione rituale50 e atto contemplativo (ἐποπτεία) con la connessa soteriologia (Omero Inno a Demetra 480-482) nella partecipazione al rito lrsquoiniziato doveva accogliere la promes-sa della sua rinascita e dunque prepararsi a una serena accettazione della morte in quanto necessario trapasso a un (non meglio preci-sato) destino privilegiato51 Allo stesso nesso salvifico (tra τελεταί e αἶσα) puntano una testimonianza di Isocrate (Panegirico 28) e probabilmente un frammento di Pindaro (ὄλβιοι δrsquo ἅπαντες αἴσᾳ λυσιπόνων τελετᾶν fr 131a) che sembra muoversi tra la promes-sa di beatitudine documentata nel mito di fondazione dei misteri e la prospettiva escatologica attribuita allrsquoorfismoAd analoga associazione misterica tra vita e morte alluderebbe ap-punto il rilievo di B15 circa lrsquoidentitagrave di Dioniso e Ade (ὡυτὸς δὲ Ἀίδης καὶ Διόνυσος)52 senza la consapevolezza (religiosa) di tale coincidenza sarebbero stati vani i presunti laquorimediraquo (ἄκεα ) rituali (B68) per le anime di fronte alla sciagura della nascita (τὰς ψυχὰς ἐξάντεις ἀπεργαζόμενα τῶν ἐν τῆι γενέσει συμφορῶν) Proprio Giamblico (DK 22 B69) ndash come sopra rilevato - accenna a un reale interesse dellrsquoEfesio per una forma di sacrificio (θυσία) e autentica κάθαρσις che possiamo effettivamente inquadrare nella

71349 Wkc Guthrie The Greeks and their Gods (1950) trad it I Greci e i

loro dei Bologna Il Mulino 1987 pp 347-8 Sul fenomeno dei misteri an-che I chirassi colomBo La religione greca Roma-Bari Laterza 19942 D saBBatucci Saggio sul misticismo greco Roma-Bari Laterza 19792 F Graf I culti misterici in I Greci 22 Torino Einaudi 1997

50 La μύησις preliminare laquoazioniraquo (τὰ δρώμενα probabilmente la rappresenta-zione della sacra unione tra Zeus e Core) laquooggetti mostratiraquo (τὰ δεικνύμενα forse la spiga di grano simbolo di fertilitagrave) laquoformule recitateraquo (τὰ λεγόμενα)

51 Le religioni dei Misteri Volume I Eleusi Dionisisimo Orfismo a cura di P scarPi Fondazione Lorenzo Valla Milano Mondadori 2002 p 555

52 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 60

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ricercatezza sacrale del contesto e dei gesti attribuitigli nelle testi-monianzeA differenza del culto dionisiaco quello orfico sembra presupporre una teologia e una precettistica costituendosi quindi con i tratti di una religione53 in questo caso non egrave una forma di contatto diretto con il dio (entusiasmo) a ldquotrasformarerdquo lrsquoiniziato nel corso del rito ma una conquista conoscitiva a mutare il destino ultraterreno della sua anima Un sapere escatologico egrave essenziale alle τελεταί orfi-che conoscenza della natura dellrsquoanima della sua situazione nel mondo delle sue possibilitagrave di emanciparsi dalla condizione mor-tale54 In questo senso a dispetto della salvezza terrena sperimen-tata nella possessione dionisiaca per il fedele orfico la salvezza si produce nellrsquoal-di-lagrave attraverso una peculiare esperienza catartica in questo mondo55Quella che appare come polemica di Eraclito nei confronti dei feno-meni di culto cui si collegano alcune delle figure (βάκχοι λῆναι μύσται) evocate nei frammenti potrebbe dunque celare solo un at-tacco al grossolano simbolismo sessuale (Eleusi) e alla oscena ri-tualitagrave (dionisismo) di quelle forme religiose e piugrave specificamente una netta condanna della superstiziosa fiducia nel vincolo magico tra gesti rituali e destino dopo la morte (donde la possibile connessione con i μάγοι) e in generale della concezione del nesso vita-morte che esse incarnano56 Lrsquoatteggiamento ostile dellrsquoEfesio potrebbe in questo senso non essere stato dettato dal suo aristocratico conser-vatorismo neacute dal suo radicale razionalismo57 ma da una sensibilitagrave religiosa che possiamo (a certe condizioni) accostare allrsquoorfismo58 sfruttando le potenziali allusioni dei frammenti al linguaggio delle ldquoiniziazionirdquo e alle relative gerarchie (coloro che hanno ascoltato e compreso la parola coloro che lrsquoascoltano per la prima volta e non

53 WKC Guthrie Orpheus and Greek religion Princeton University Press Princeton 19932 p 206

54 ai JimneacuteZ san cristoacuteBal Orfismo y Dionisismo cit p71355 Ibi pp 722-72356 chh kahn The Art and Thought of Heraclitus cit pp 362-36357 Ibidem58 Ancora interessante ancorcheacute riduttiva la lettura di Macchioro V Macchioro

Eraclito Nuovi studi sullrsquoorfismo Bari Laterza 1922 e Id Zagreus cit

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la intendono e coloro che lrsquohanno ascoltata)59 ma anche a figure ed elementi piugrave specifici della lezione orfica60Cosigrave per esempio si possono cogliere cenni escatologici nelle (enigmatiche) citazioni di Plutarco e Clemente

νέκυες γὰρ κοπρίων ἐκβλητότεροιI cadaveri son da gettare piugrave del letame (Plutarco DK 22 B96)

ἄνθρωπος ἐν εὐφρόνηι φάος ἅπτεται ἑαυτῶι [ἀποθανὼν] ἀποσβεσθεὶς ὄψεις ζῶν δὲ ἅπτεται τεθνεῶτος εὕδων [ἀποσβεσθεὶς ὄψεις] ἐγρηγορὼς ἅπτεται εὕδοντοςNella notte lrsquouomo accende a se stesso una luce quando gli occhi sono spenti Da vivo in vero egrave in contatto con il morto quando dorme [quando gli occhi sono spenti] da sveglio egrave in contatto con il dormiente (Clemente Alessandrino DK 22 B26)

ἀνθρώπους μένει ἀποθανόντας ἅσσα οὐκ ἔλπονται οὐδὲ δοκέουσινCose che non sperano neacute immaginano aspettano gli uomini una volta morti (Clemente Alessandrino Plutarco DK 22 B27)

I gesti - laquogettare via i cadaveriraquo (νέκυς ἐκβάλλω) laquonella notte ac-cendere una luceraquo (ἐν εὐφρόνηι φάος ἅπτομαι) ndash e gli accostamenti ndash νέκυεςκοπρία ζῶνἐγρηγορὼς εὕδωντεθνεῶτος ndash suggeriscono che per Eraclito lrsquoanima sarebbe vita e valore del corpo (B96)61 la morte rappresentando per essa liberazione dal vincolo carnale (B27) il ricorso allrsquoincrocio studiato di espressioni che veicolano stati con-trastanti (vivo-morto luce-oscuritagrave veglia-sonno) si sottolinea la costante contiguitagrave e compresenza nella condizione umana della polaritagrave vita-morte (Dioniso-Ade)62Allrsquoidea di giudizio puograve forse ricollegarsi unrsquoulteriore citazione di Ippolito

59 Ciograve potrebbe riflettere i gradi dellrsquoiniziazione misterica ἐποπτεία μύησις e ἀμύητοι secondo la tesi di G Thomson citato in R laurenti Eraclito cit p 80

60 V Macchioro Zagreus cit pp 393-39561 Per il contesto e la significazione orfica del frammento ibi p 40162 Analogamente a quanto riscontriamo in relazione al nesso anima-corpo nel

contemporaneo Pindaro (fr 131b)

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λέγει δὲ [Ἡράκλειτός] καὶ σαρκὸς ἀνάστασιν ταύτης ltτῆςgt φανερᾶς ἐν ἧι γεγενήμεθα καὶ τὸν θεὸν οἶδε ταύτης τῆς ἀναστάσεως αἴτιον οὕτως λέγωνmiddot ἔ ν θ α δ rsquo ἐ ό ν τ ι ἐ π α ν ί σ τ α σ θ α ι κ α ὶ φ ύ λ α κ α ς γ ί ν ε σ θ α ι ἐ γ ε ρ τ ὶ ζ ώ ν τ ω ν κ α ὶ ν ε κ ρ ῶ ν Eraclito afferma che vi egrave resurrezione della carne che percepia-mo in cui siamo nati e che il dio egrave causa di questa resurrezione esprimendosi in questo modo Davant i a colui che egrave lagrave s i levano e diventano vigi l i custodi dei vivi e dei mort i (Ippolito DK 22 B63)

che puograve intendersi come riferimento al governo divino (di Ade63) sulle anime dopo la morteMa nella prospettiva di un possibile confronto a distanza con le credenze orfiche64 risulta particolarmente interessante B62 soprat-tutto se ne accettiamo lrsquointerpretazione di Sesto Empirico

ἀθάνατοι θνητοί θνητοὶ ἀθάνατοι ζῶντες τὸν ἐκείνων θάνατον τὸν δὲ ἐκείνων βίον τεθνεῶτεςImmortali mortali mortali immortali vivendo di quelli la morte di quelli la vita morendo (Ippolito DK 22 B62)

ὁ δὲ Ἡράκλειτός φησιν ὅτι καὶ τὸ ζῆν καὶ τὸ ἀποθανεῖν καὶ ἐν τῷ ζῆν ἡμᾶς ἐστι καὶ ἐν τῷ τεθνάναιmiddot ὅτε μὲν γὰρ ἡμεῖς ζῶμεν τὰς ψυχὰς ἡμῶν τεθνάναι καὶ ἐν ἡμῖν τεθάφθαι ὅτε δὲ ἡμεῖς ἀποθνῄσκομεν τὰς ψυχὰς ἀναβιοῦν καὶ ζῆνEraclito afferma che il vivere e il morire sono presenti nella nostra vita e nella ltnostragt morte mentre noi viviamo infatti le nostre anime sono morte e sepolte in noi quando invece noi moria-mo le ltnostregt anime tornano in vita e vivono (Sesto Empirico Schizzi pirroniani III 230)

63 Cosigrave Tonelli eraclito Dellrsquoorigine cit p 17764 Che certamente non deve indurre alla tentazione di ridurre alla sola chiave

religiosa il discorso dellrsquoEfesio (come a nostro avviso erroneamente fece Macchioro) Su questo punto le raccomandazioni di F casadesuacutes Bordoy Heraacuteclito y el orfismo in A BernaBeacute y f casadesuacutes (coords) Orfeo y la tra-diciacuteon oacuterfica cit II pp 1099 ss

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Lrsquoeco religiosa non egrave in vero lrsquounica che possa cogliersi nel te-sto che sembra congegnato a chiasmo (come altri) con mirabile accuratezza una cura che fa sospettare lrsquointenzione complessa di sfruttare lrsquoesemplaritagrave dello specifico rilievo di tensioni convergen-ti per rinviare allrsquouniversale contesto dellrsquoarmoniosa unione dei contrari65

ταὐτό τrsquo ἔνι ζῶν καὶ τεθνηκὸς καὶ [τὸ] ἐγρηγορὸς καὶ καθεῦδον καὶ νέον καὶ γηραιόνmiddot τάδε γὰρ μεταπεσόντα ἐκεῖνά ἐστι κἀκεῖνα πάλιν μεταπεσόντα ταῦταLa stessa cosa egrave il vivente e il morto lo sveglio e il dormirente il giovane e il vecchio queste cose infatti mutando son quelle e quelle di nuovo mutando sono queste (Plutarco DK 22 B88)

La suggestione orfica egrave tuttavia forte66 come allusione (i) alla coincidenza di caducitagrave (umana) e immortalitagrave (divina dellrsquoanima) di morte (liberazione dellrsquoanima dalla prigione corporea) e rinasci-ta (reincarnazione dellrsquoanima) e quindi di morte (del corpo) e vita (dellrsquoanima) ovvero piugrave specificamente (ii) allo stesso Dioniso dio che muore immortale mortale dio che vive la condizione (e dunque la morte) dei mortali o (iii) agli iniziati (mortali) alla loro liberazione dal ciclo nascita-morte (riconquista della natura divina immortale) conseguenza della loro identificazione con il dio del loro morire la sua vita67A suggerire un ripensamento della posizione religiosa di Eraclito egrave oggi tuttavia uno dei piugrave importanti ritrovamenti papiracei dellrsquoul-timo secolo (1962) il sapiente di Efeso vi egrave infatti direttamente nominato e citato in un esplicito contesto religioso orfico

65 Su questo la cauta valutazione di Casadesuacutes ibidem66 Come non egrave sfuggito alla tradizione da K reinhardt Parmenides und die

Geschichte die griechischen Philosophie (1916) Frankfurt aM Vittorio Klostermann 19854 p 196 al recente The Texts of Early Greek Philosophy The Complete Fragments and Selected Testimonies of the Major Presocratics trans-lated and edited by DW Graham Part I Cambridge CUP 2010 pp 192-193 passando per WKC Guthrie A History of Greek Philosophy cit p 478

67 Per questo aspetto V Macchioro Zagreus cit pp 414-415

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Exucursus Eraclito nel Papiro Derveni

Le 26 colonne superstiti del cosiddetto68 Papiro Derveni - un rotolo (parzialmente distrutto dal fuoco di una pira) risalente allrsquoincirca al periodo 350-300 aC69 ma contenente un testo da datare probabilmente intorno alle fine del V secolo aC70 ndash possono sostanzialmente suddividersi in due sezioni la prima offre istruzio-ni rituali e indicazioni escatologiche (colonne 1-6 con una ripre-sa alla colonna 20) lrsquoaltra lrsquoesegesi allegorica di un piugrave antico e sconosciuto poema (esametrico) attribuito a Orfeo le cui citazioni evocano frammenti delle rapsodie e degli inni conservati sotto quel nome71 (egrave stato ipotizzato possa trattarsi di una versione sintetica della teogonia orfica nota come Protogonos Theogony composta intorno alla fine del VI secolo aC72)Sebbene nel commento possano facilmente individuarsi echi della cultura naturalistica del V secolo aC (Anassagora e Diogene di Apollonia in particolare) accanto al nome di Orfeo lrsquounico con-servato egrave appunto quello di Eraclito (laquoche parla come uno che fa discorsi sacriraquo ὅσπερ ἴκελα ἱερολόγωι λέγων) e a parte un espli-cito riferimento (col XXII) agli Ὕμνοι (orfici) il suo egrave lrsquounico

68 Dal luogo del recupero a pochi chilometri da Salonicco in un sito funerario69 F casadesuacutes El papiro de Derveni in A BernaBeacute y f casadesuacutes (coords)

Orfeo y la tradiciacuteon oacuterfica cit I p 462 Propendono per il 340-320 aC K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction in The Derveni Papyrus edited with Introduction and Commentary by Th kouremenos Gm ParaacutessoGlou k tsantsanoGlou Firenze Olshki Editore 2006 p 9 R radice Introduzione in Allegoristi dellrsquoetagrave classica Opere e frammenti a cura di i ramelli Milano Bompiani 2007 p XIII

70 K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit p 10 Qualche per-plessitagrave su questa datazione egrave espressa da D sider Heraclitus in the Derveni Papyrus in Studies on the Derveni Papyrus edited by a laks and GW most Oxford Clarendon Press 1997 p 138 favorevole a una collocazione nel IV secolo aC

71 Ms funGhi The Derveni Papyrus in Studies on the Derveni Papyrus cit p 27 G BeteGh The Derveni Papyrus Cosmology Theology and Interpretation Cambridge Cambridge University Press 2004 pp 130-131

72 Lrsquoipotesi egrave di ML West The Orphic Poems Oxford Clarendon Press 1983 pp 82 ss Per una discussione K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit pp 25 ss

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scritto (oltre al poema commentato) di cui sia direttamente citato un passaggio

ἥλιο[ς ]του κατὰ φύσιν ἀνθρω[πηΐου] εὖρος ποδός [ἐστι]τοὺ[ς οὔρου]ς οὐχ ὑπερβάλλωνmiddot ει []ρουσε[[ἐ]κ[βήσετα]ι Ἐρινύε[ς] νιν ἐξευρήσου[σι Δίκης ἐπίκουροι]Il sole secondo natura egrave dellrsquoampiezza di un piede umano e non supera i limiti Se oltrepasseragrave lo scopriranno le Erinni assistenti di Dike (col IV)73

nella tradizione posteriore conservato in due distinte citazioni (ri-spettivamente di Aeumltius e Plutarco) nellrsquoedizione DielsKranz pro-poste come frammenti B3 e B9474

(περὶ μεγέθους ἡλίου) εὖρος ποδὸς ἀνθρωπείουLa grandezza del Sole egrave di un piede umano (DK 22 B3)

ἥλιος γὰρ οὐχ ὑπερβήσεται μέτραmiddot εἰ δὲ μή Ἐρινύες μιν Δίκης ἐπίκουροι ἐξευρήσουσιν[Il Sole non oltrepasseragrave le misure altrimenti le Erinni ministre di Dike lo scoprirebbero (DK 22 B94)

Bencheacute il cotesto della citazione sia piuttosto danneggiato e quindi la ricostruzione approssimativa lrsquoautore appare impegnato a difen-dere la propria convinzione che lrsquoordine della natura sia preservato secondo un preciso disegno provvidenziale la citazione di Eraclito sembra in questo senso funzionale al rilievo dellrsquoequilibrio cosmico tutelato da Dike attraverso il servizio delle Erinni (che sorvegliano il rispetto delle laquomisureraquo μέτρα) nellrsquoidentitagrave del prefissato ciclo

73 Citiamo testo greco e traduzione da Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 900-901 Essi sono basati sostanzialmente sullrsquoedizione G BeteGh The Derveni Papyrus cit tenendo conto di alcune migliorie apportate da The Derveni Papyrus edited with Introduction and Commentary by Th kouremenos Gm ParaacutessoGlou k tsantsanoGlou cit

74 Se egrave valida lrsquoipotesi che il testo di Derveni risalga alla fine del V secolo aC si tratterebbe della piugrave antica citazione dello scritto di Eraclito come segnala G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 325

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solare (giorno e notte)75 cosigrave nel testo papiraceo il sole ndash rigoro-samente vigilato dalla divinitagrave - si rivela essenziale come garanzia dellrsquoordinamento dellrsquouniverso

τροφ[ὸν δὲ λέγων αὐ]τὴν αἰνί[ζε]ται ὅτι [ἅ]σσαὁ ἥλι[ος θερμαίνων δ]ιαλύει ταῦτα ἡ νὺξ ψύχουσασυ[νίστησιν ] ἅσσα ὁ ἥλιος ἐθέρ[μ]Chiamandola (la Notte) laquonutriceraquo (Orfeo) esprime in forma meta-forica che tutto ciograve che il sole scaldando dissolve la notte riuni-sce raffreddando tutte le cose che il sole ha scaldato (col X)76

[] τὰ νῦν ἐόνταὁ θεὸς εἰ μὴ ἤλθελεν εἶναι οὐκ ἂν ἐπόησεν ἥλιον ἐποίησε δὲτοιοῦτογ καὶ τοσοῦτον γινόμενον οἶος ἐν ἀρχῆι τοῦ λόγουδιηγεῖται [] Se il dio non avesse voluto che esistessero le realtagrave ora esistenti non avrebbe creato il sole invece lo ha fatto con caratteristiche e grandezze tali come spiega agli inizi del discorso77 (col XXV)78

Allrsquointerno delle colonne superstiti la citazione non appare acci-dentale echi eraclitei si possono cogliere nei passaggi del com-mento e riflettono forse convergenze tematiche tra i versi del poe-ma e lo scritto dellrsquoEfesioI versi ripresi nel commento insistono in effetti sul governo divino del mondo

[] τὰ δrsquo ἐόντα δ[ηλοῖ]γενέσθαι τοιαῦτ[α] διὰ τοῦτον καὶ γενόμενα ε[ἶναι]ἐν τούτωι π[άντα Ση]μαίνει δrsquo ἐν τοῖς ἔπεσι το[ῖσδε]middotΖεὺς κεφα[λή Ζεὺς μέσ]σα Διὸς δrsquo ἐκ [π]άντα τέτ[υκται] []E chiarisce che le cose esistenti sono divenute tali a causa di

75 Su questo punto D sider Heraclitus in the Derveni Papyrus cit p 14476 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 906-90777 Egrave possibile che il riferimento sia proprio alla colonna IV e al contesto della ci-

tazione eraclitea Dubbi in proposito sono tuttavia stati avanzati da Betegh (G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 327-328)

78 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 922-923

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

questo [Zeus] e tutte le cose che sono venute allrsquoessere esistono in questo lo indica in queste parole laquoZeus egrave il capo Zeus egrave la parte mediana da Zeus tutte le cose risultano costituiteraquo (col XVII)79

marcando il ruolo ordinatore del fuoco (cui il commentatore rico-nosce funzione cosmogonica ed escatologica80)

[] Μοῖραν δrsquo ἐπικλῶσαιλέγοντες τοῦ Διὸς τὴμ φρόνησιν ἐπικυρῶσαιλέγουσιν τὰ ἐόντα καὶ τὰ γινόμενα καὶ τὰ μέλλονταὅπως χρὴ γενέσθαι τε καὶ εἶναι κα[ὶ] παύσασθαιβασιλεῖ δὲ αὐτὸν εἰκάζει (τοῦτο γάρ οἱ προσφέρεινἐφα[ί]νετο ἐκ τῶν λεγομένων ὀνομάτων) λέγων ὧδεmiddotΖεὺς βασιλεὺς Ζεὺς δrsquo ἀρχὸς ἁπάντων ἀργικέραυσος[βασιλέ]α ἔφη εἶναι ὅτι πολλ[ῶν ] ωμ μία[ἀρχὴ κ]ρατεῖ καὶ πάντα τελεῖ [][] E dicendo che la Moira fila dicono che la saggezza di Zeus dispone le cose che esistono quelle che vengono allrsquoessere e quel-le che saranno come devono venire allrsquoessere essere e cessare di esistere E lo assimila ad un sovrano ndash questo infatti tra tutti i nomi che vengono detti gli parve che gli si addicesse maggior-mente ndash dicendo laquoZeus sovrano Zeus che governa su tutte le cose con vivida folgoreraquo Disse che egrave sovrano poicheacute di molti un solo potere prevale e compie tutte le cose [] (col XIX)81

Due aspetti chiaramente accennati a piugrave riprese nei frammenti di Eraclito con analoga direzione della folgore (κεραυνός) tradizio-nale simbolo della giustizia divina ma anche espressione del fuoco piugrave puro (πρηστήρ)82

τῶν τε ζώιων τά τε ἄγρια καὶ ἥμερα τά τε ἐν ἀέρι καὶ ἐπὶ γῆς καὶ ἐν ὕδατι βοσκόμενα γίνεταί τε καὶ ἀκμάζει καὶ φθείρεται τοῖς τοῦ θεοῦ πειθόμενα θεσμοῖςmiddot π ᾶ ν γὰρ ἑ ρ π ε τ ὸ ν π λ η γ ῆ ι ν έ μ ε τ α ι ὥς φησιν Ἡράκλειτος

79 Ibi pp 914-91580 Su questo aspetto si puograve sinteticamente consultare il commento di Ilaria Ramelli

alla col XXVI del papiro in Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp942-94381 Ibi pp 916-91782 eraclito Frammenti cit 297

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Tra gli animali quelli sia selvatici sia domestici che vivono in aria sulla terra e nellrsquoacqua nascono crescono e muoiono se-guendo le leggi del dio sostiene infatti Eraclito che ogni anima-le egrave condot to a l pascolo dal la f rusta (Pseudo-Aristotele [de mundo] DK 22 B11)

γίνεσθαι λέγων οὕτωςmiddot τ ὰ δ ὲ π ά ν τ α ο ἰ α κ ί ζ ε ι κ ε ρ α υ ν ό ς τουτέστι κατευθύνει κεραυνὸν τὸ πῦρ λέγων τὸ αἰώνιον λέγει δὲ καὶ φρόνιμον τοῦτο εἶναι τὸ πῦρ καὶ τῆς διοικήσεως τῶν ὅλων αἴτιον Dice che avviene cosigrave tutte le cose dirige la folgore cioegrave gui-da con la folgore intendendo la folgore come il fuoco eterno Sostiene anche che questo fuoco egrave intelligente e dellrsquoordinamento dellrsquouniverso egrave causa (Ippolito DK 22 B64)

πάντα γάρ φησί τὸ πῦρ ἐπελθὸν κρινεῖ καὶ καταλήψεταιDice infatti che tutte le cose il fuoco giungendo giudicheragrave e con-danneragrave (Ippolito DK 22 B66)

La ricorrenza di καταλαμβάνω83 in analogo contesto repressivo consente lrsquoaccostamento tra πῦρ e Δίκη

Δίκη καταλήψεται ψευδῶν τέκτονας καὶ μάρτυραςDike afferreragrave fabbricatori e testimoni di falsitagrave (Clemente Alessandrino DK 22 B28)

rafforzando lrsquoimpressione che Eraclito non si limiti a sottolineare un equilibrio di elementi o di processi ma alluda in generale alla giustizia divina84 Lrsquointenzione dellrsquoautore del papiro nel citarne il testo potrebbe dunque essere stata quella di collegare i due pilastri della propria esegesi cosmologia ed escatologia85 rivelando cosigrave una prospettiva di lettura cui evidentemente lo scritto dellrsquoEfesio si prestavaAllrsquoesempio di Eraclito potrebbero rinviare alcuni specifici rilievi del commentatore il riconoscimento del valore immediatamente

83 eraclito Frammenti cit p 30384 G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 34385 Ibi p 329

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enigmatico della poesia e dellrsquoimportanza di comunicare i conte-nuti di maggior pregio (μεγάλα) in modo sibillino per sfuggire a volgari fraintendimenti

ὕ]μνον [ὑγ]ιῆ καὶ θεμ[ι]τὰ λέγο[ντα ] το γὰρ[τῆ]ι ποὴσει [κ]αὶ εἰπεῖν οὐχ οἶον τ[ε ἅμα τὴν ὀ]νομάτων[θέ]σιγ καὶ τ[ὰ] ῥηθέντα ἔστι δὲ ξ[ένη τις ἡ] πόησις[κ]ᾳὶ ἀνθρώ[ποις] αἰνι[γμ]ατώδης [ὁ δ]ὲ [Ὀρφεὺ]ς αὐτοῖς[ἐ]ρίστrsquo αἰν[ίγμα]τα οὐκ ἤθελε λέγειν [ἐν αἰν]ίγμας[ι]ν δὲ[μεγ]άλα ἱερ[ολογ]εῖται μὲν οὖγ καὶ ἀ[πὸ τ]οῦ πρώτου[καὶ] μέχρι ⟨τ⟩οῦ [τελε]υταίου ῥήματος ὡ[ς δηλοῖ] καὶ ἐν τῶι[εὐκ]ρινήτω[ι ἔπειmiddot θ]ύρας γὰρ ἐπιθέ[σθαι κελ]εύσας τοῖ[ς][ὠσὶ]ν αὐτ[οὺς οὔτι νομο]θετεῖμ φη[σιν τοῖς] πολλοῖς []Un inno che dice cose sane e conformi al diritto divino infatti con la poesia Infatti non egrave possibile dire al contempo la posizione delle parole e le frasi La poesia perograve egrave qualcosa di strano e di enigmatico per gli uomini Ora Orfeo non voleva dire loro enigmi ingannevoli bensigrave cose importanti in enigmi Dunque espone un discorso sacro dalla prima allrsquoultima parola come mostra anche nel verso ben scelto avendo ordinato loro di porsi delle porte sulle orecchie dice di non istituire leggi per i piugrave [] (col VII)86

La veritagrave dello ἱερὸς λογός egrave necessariamente espressa ἐν αἰνίγμαςιν per proteggerla dagli laquouominiraquo (ἀνθρώποις) essa ri-chiede dunque adeguata disposizione sottolineata nel poema da un gesto (laquoporsi porte sulle orecchieraquo θύρας ἐπιθέσθαι τοῖς ὠσὶν un invito a totale concentrazione) e dallrsquoesplicito diniego della co-municazione laquoai piugraveraquo (τοῖς πολλοῖς) Le scelte lessicali evocano espressioni che ritroviamo nelle citazioni eraclitee la cui struttura egrave forse presente allrsquoautore nellrsquoaccenno a una studiata costruzione verbale ogni parola di Orfeo impone lrsquourgenza interpretativa rin-viando a un senso riposto oltre quello immediato LrsquoEfesio tutta-via egrave richiamato nel commento soprattutto dallrsquoidea di fondo evi-dentemente presente nel poema orfico che lrsquointelligenza del testo sacro (ὕμνον) presupponga una chiave (lrsquoiniziazione alla parola di Orfeo) Anche per la comprensione dellrsquounitario assetto della realtagrave

86 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 904-905

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(κόσμον τόνδε͵ τὸν αὐτὸν ἁπάντων B30) infatti egrave essenziale la decifrazione del logos87

οὐκ ἐμοῦ ἀλλὰ τοῦ λόγου ἀκούσαντας ὁμολογεῖν σοφόν ἐστιν ἓν πάντα εἶναιnon ascoltando me ma il logos egrave saggio convenire che tutte le cose sono uno (Ippolito DK 22 B50)

Analogamente nello stigma del commentatore nei confronti dellrsquoincomprensione dei non iniziati (cui nelle colonne superstiti ci si riferisce come οἱ πολλοί οἱ οὐ γινώσκοντες οἱ οὐκ εἰδότες) e del conseguente stravolgimento del significato delle divinazioni

[] αὐτοῖς πάριμεν [εἰς τὸ μα]ντεῖον ἐπερ[ω]τής[οντες]τῶν μαντευομένων [ἕ]νεκεν εἰ θεμι ltgtἐν Ἅιδου δεινὰ τί ἀπιστοῦσι οὐ γινώς[κοντες ἐ]νύπνιαοὐδὲ τῶν ἄλλων πραγμάτων ἕκαστ[ον] διὰ ποίων ἂνπαραδειγμάτων π[ι]στεύοιεν ὑπό τ[ῆς τε]ἁμαρτ⟨ί⟩ηςκαὶ [τ]ῆς ἄλλης ἡδον[ῆ]ς νενικημένι[οι οὐ] μανθ[άνο]υσιν[οὐδὲ] πιστεύουσι ἀπ[ι]στίη δὲ κἀμα[θίη τὸ αὐτόmiddot ἢν γὰρ][μὴ μα]νθάνωσι μη[δ]ὲ γινώ[σ]κως[ιν οὐκ ἔστιν ὅπως][πιστεύου]σιν [][] per essi andiamo nella sede delle divinazioni per interrogare e avere dei responsi se sia concesso dal diritto divino ltgt cose terribili nellrsquoAde percheacute non vi credono Dal momento che non comprendono i sogni neacute ciascuna delle altre cose grazie a quali esempi potrebbero credere Poicheacute si sono lasciati vincere dalla colpa e da altri piaceri non imparano e non credono Ora la man-canza di fede e la mancanza di apprendimento sono la stessa cosa Se infatti non apprendono e non riconoscono non hanno modo di aver fede [] (col V)88

egrave possibile rinvenire eco della denuncia eraclitea del fraintendi-mento volgare dellrsquoelemento religioso (B15) e della superficiale credulitagrave popolare

87 D oBBink Cosmology as Initiation in Studies on the Derveni Papyrus cit p 4288 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 902-903

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ἀλλὰ τῶν μὲν θείων τὰ πολλά καθrsquo Ἡράκλειτον ἀ π ι σ τ ί η ι δ ι α φ υ γ γ ά ν ε ι μ ὴ γ ι γ ν ώ σ κ ε σ θ α ιMa la maggior parte delle cose divine secondo Eraclito s i sot-t rae a l la conoscenza per incredul i tagrave ltdegli uominigt (Plutarco DK 22 B86)

ma anche del rilievo posto sul retto orientamento sulla disposizio-ne che deve sostenere la ricerca

ἐὰν μὴ ἔλπηται ἀνέλπιστον οὐκ ἐξευρήσει ἀνεξερεύνητον ἐὸν καὶ ἄπορονSe uno non spera non potragrave trovare lrsquoinsperabile percheacute esso egrave dif-ficile da trovare e impervio (Clemente Alessandrino DK 22 B18)

In generale la polemica eraclitea nei confronti dei laquomoltiraquo (οἱ πολλοί) e della loro mancanza di intendimento e orientamento po-trebbe far da sfondo alla commiserazione del commentatore per la mancata intelligenza dei sacrifici intelligenza che impone di col-legare le azioni e i gesti di culto (τὰ δρώμενα) alla comprensione della recitazione (τὰ λεγόμενα) cosigrave giustificando lrsquoopera di ese-gesi89 La salvezza era con ogni probabilitagrave promessa allrsquoiniziato a tre condizioni una corretta condotta di vita una adeguata cono-scenza determinate pratiche cultuali90

ἀνθρώπω[ν ἐμ]πόλεσιν ἐπιτελέσαντες [τὰ ἱε]ρὰ εἶδονἔλασσον σφᾶς θαυμάζω μὴ γινώσκειν οὐ γὰρ οἷόν τεἀκοῦσαι ὁμοῦ καὶ μαθεῖν τὰ λεγόμενα ὅσοι δὲ παρὰ τοῦτέχνημ ποιομένου τὰ ἱερὰ οὗτοι ἄξιοι θαυμάζεσθαικαὶ οἰκτε[ί]ρεσθαι θαυμάζεσθαι μὲν ὅτι δοκοῦντεςπρότερον ἢ ἐπιτελέσαι εἰδήσειν ἀπέρχονται ἐπι-τελέσαντες πρὶν εἰδέναι οὐδrsquo ἐπανερόμενοι ὥσπερὡς εἰδότες τι ὧν εἶδον ἢ ἤκουσαν ἢ ἔμαθον [οἰ]κτε⟨ί⟩ρεσθαι δὲὅτι οὐκ ἀρκεῖ σφιν τὴν δαπάνην προανηλῶσθαι ἀλλὰκαὶ τῆσ γνώμης στερόμενοι προσαπέρχονταιπρὶμ μὲν τὰ [ἱ]ερὰ ἐπιτελέσαι ἐλπίζον[τε]ς εἰδήσειν

89 K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit pp 52-5390 K tsantsanoGlou The First Columns of the Derveni Papyrus and their

Religious Significance in Studies on the Derveni Papyrus cit p 101

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ἐπ[ιτελές]αντ[ες] δὲ στερηθέντες κα[ὶ τῆς] ἐλπί[δος] ἀπέρχονταιNelle cittagrave degli uomini compiendo i riti sacri hanno visto mi meraviglio di meno che non abbiano conoscenza Non egrave infatti possibile udire e al contempo anche imparare ciograve che viene detto Ora coloro che (vorrebbero farlo) imparando da colui che compie le cerimonie sacre come unrsquoarte sono degni di stupore e di com-miserazione di stupore percheacute convinti che acquisiranno il sapere prima di aver compiuto i riti se ne vanno dopo averli compiuti prima di avere acquisito la conoscenza senza nemmeno fare do-mande come se sapessero qualcosa di ciograve che hanno visto udito o appreso E sono degni di commiserazione percheacute non basta loro aver speso il loro denaro in anticipo ma se ne vanno anche pri-vi di conoscenza Sperando di ottenere conoscenza prima di aver compiuto le cerimonie sacre dopo averle compiute se ne vanno deprivati perfino della speranza (col XX)91

In relazione a quanto sopra marcato circa la presa di posizione era-clitea nei confronti della presunta azione purificatrice dei μάγοι egrave necessario segnalare come proprio nelle colonne iniziali (I-VI le piugrave danneggiate) del Papiro Derveni che contengono la citazione del passo di Eraclito lrsquoautore si riferisse alle figure dei laquomagiraquo e al loro presunto intervento di catarsi e pacificazione nei confron-ti delle anime dei defunti accostandoli alle figure degli laquoiniziatiraquo (μύσται)

[] εὐ]χαὶ καὶ θυς[ί]αι μειλίσσουσι τὰ[ς ψυχάς]ἐπ[ωιδὴ δ]ὲ μάγων δύναται δαίμονας ἐμ[ποδὼνγι[νομένο]υς μεθιστάναιmiddot δαίμονες ἐμποδών ὄντες εἰσὶψ[υχαὶ τιμω]ροί τὴν θυς[ία]ν τούτου ἕνεκε[μ] π[οιοῦσ]ι[νοἱ μά[γο]ι ὡσπερεὶ ποινὴν ἀποδιδόντες τοῖ⟨ς⟩ δὲἱεροῖ[ς] ἐπισπένδουσιν ὕ[δω]ρ καὶ γάλα ἐξ ὧνπερ καὶ τὰςχοὰς ποιοῦσι ἀνάριθμα [κα]ὶ πολυόμφαλα τὰ πόπαναθύουσιν ὅτι καὶ αἱ ψυχα[ὶ ἀν]άριθμοί εἰσι μύσταιΕὐμενίσι προθύουσι κ[ατὰ τὰ] αὐτὰ μάγοις [][] preghiere e sacrifici addolciscono le anime e il canto dei Magi che incanta puograve allontanare i degravemoni quando siano divenuti un impedimento i degravemoni che costituiscono un impedimento sono

91 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 916-917

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anime vendicatrici Per questo i magoi offrono il sacrificio come se stessero pagando una pena E durante i riti sacri offrono acqua e latte con i quali compiono anche le libagioni Ed offrono torte innumerevoli con molti ombelichi poicheacute anche le anime sono innumerevoli Gli iniziati compiono un sacrificio preliminare alle Eumenidi allo stesso modo in cui lo fanno i magoi [] (col VI)92

Ciograve che in apparenza si legge come un apprezzamento potrebbe tuttavia in assenza di un contesto piugrave determinato celare un at-tacco contro le pratiche misteriche e la ciarlateneria di presunti ldquopurificatorirdquo proprio come quello portato da Eraclito e piugrave tardi da Platone (Repubblica II 364b-365a)93 egrave possibile che pur vi-cino allrsquoinsegnamento orfico il commentatore in realtagrave prendesse le distanze da quelli che denunciava come fraintendimenti con-trapponendo direttamente alle pratiche descritte lrsquoinsegnamento da ricavare dallrsquointerpretazione della parola di Orfeo94La citazione eraclitea potrebbe quindi essere intervenuta nel con-testo di unrsquointroduzione polemica a confermare come la rivela-zione della veritagrave fosse destinata a ribaltare le false convinzioni volgari95 lrsquointenzione nellrsquoinsieme sarebbe stata allora quella di condannare una partecipazione passiva e inconsapevole a riti di cui non si intenda il reale significato religioso96 In questo senso la scelta dellrsquoautore potrebbe corroborare lrsquoipotesi che la battaglia culturale dellrsquoEfesio contro le degenerazioni dei culti misterici fos-se avvertita nel V secolo aC come paradigmaticaA questa peculiare presenza di Eraclito allrsquointerno di una cornice orfica si deve aggiungere quanto ebbe a segnalare (tra II e III seco-lo dC) Clemente Alessandrino

92 Ibi pp 902-90393 Pare sensata lrsquoipotesi di Kouremenos (K tsantsanoGlou-Th kouremenos

Introduction cit pp 56-57)94 Sebbene non manchi chi interpreta il riferimento ai μάγοι in senso positivo

addirittura come una sorta di autocitazione da parte dellrsquoautore del testo (K tsantsanoGlou The First Columns of the Derveni Papyrus cit p 110 nota 25 G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 82)

95 K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit pp 55-5696 Ms funGhi The Derveni Papyrus cit p 32

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σιωπῶ δὲ Ἡράκλειτον τὸν Ἐφέσιον ὃς παρrsquo Ὀρφέως τὰ πλεῖστα εἴληφενNon parlo di Eraclito lrsquoEfesio il quale ricavograve da Orfeo la mag-gior parte delle sue opinioni (Clemente Alessandrino Stromata 62271)

Lrsquoaccostamento (abbozzato almeno per alcune opinioni anche in Plutarco e Proclo97) scaturirebbe da una certa confusione nella re-lazione tra il pensatore di Efeso e le fonti orfiche consolidatasi (in rapporto ai temi intravisti nei frammenti del papiro Derveni) nel corso dei secoli Egrave in effetti possibile98 che in piena autonomia (cioegrave senza presupporre unrsquoadesione religiosa) e per i propri obiet-tivi Eraclito avesse ricavato e adattato motivi - quello dellrsquounitagrave o ciclica interconnessione dei contrari per esempio - attestati anche nel materiale orfico piugrave antico Le tavolette drsquoosso rinvenute99 in un sito religioso dellrsquoantica Olbia Pontica (Mar Nero) e risalenti alla metagrave del V secolo aC insistono in effetti sulla loro immediata identitagrave

ΒΙΟΣ ΘΑΝΑΤΟΣ ΒΙΟΣ (tav 1)

ΕΙΡΗΝΗ ΠΟΛΕΜΟΣΑΛΗΘΕΙΑ ΨΕΥΔΟΣ (tav 2)

[ΣΩΜ]Α ΨΥΥΧΗ (tav 3)

cosigrave da richiamare anche nella loro sintassi celebri frammenti era-clitei

ἀθάνατοι θνητοί θνητοὶ ἀθάνατοι ζῶντες τὸν ἐκείνων θάνατον τὸν δὲ ἐκείνων βίον τεθνεῶτεςImmortali mortali mortali immortali vivendo di quelli la morte di quelli la vita morendo (Ippolito DK 22 B62)

97 D sider Heraclitus in the Derveni Papyrus cit p 14898 Ibi pp 147-148 G BeteGh The Derveni Papyrus cit pp 342-34399 Nel 1951 ma pubblicate solo nel 1978

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ὁ θεὸς ἡμέρη εὐφρόνη χειμὼν θέρος πόλεμος εἰρήνη κόρος λιμός (τἀναντία ἅπανταmiddot οὗτος ὁ νοῦς) ἀλλοιοῦται δὲ ὅκωσπερ ltπῦρgt ὁπόταν συμμιγῆι θυώμασιν ὀνομάζεται καθrsquo ἡδονὴν ἑκάστουIl dio egrave giorno notte inverno estate guerra pace sazietagrave fame (tutti gli opposti egli egrave lrsquointelligenza) si trasforma come il fuoco quan-do si mescola con gli odori ed egrave nominato secondo lrsquoaroma di ognuno (Ippolito DK 22 B67)

Difficile in questo caso stabilire la prioritagrave cronologica ma egrave co-munque interessante registrare le convergenze non deve dunque sorprendere che il commentatore di Derveni intravedesse una pos-sibile sintonia tra le sentenze eraclitee e le proprie preoccupazioni e che successivamente qualcuno arrivasse a immaginare unrsquoim-probabile dipendenza segnalata appunto da Clemente La fruizio-ne di testi e forse di modalitagrave espressive e atteggiamenti eraclitei nel papiro Derveni puograve dunque attestare solo la possibilitagrave di una comune sensibilitagrave morale e religiosa e giustificare indirettamente lrsquoipotesi che lrsquoEfesio conoscesse i testi sacri al culto orfico

Spegnere la tracotanza la polemica politica

Diversi segnali suggeriscono di considerare probabile che nella battaglia condotta da Eraclito nei confronti della cultura contempo-ranea la polemica politica incidesse particolarmente100 Come se-gnalato da Diels-Kranz (in appendice alle testimonianze sulla vita del pensatore di Efeso101) disponiamo in questo senso anche di un riscontro esterno

100 Per una recente radicale rilettura di Eraclito in chiave politica si puograve consul-tare i PoZZoni Eraclito de-crittato Lrsquoontologia civica di Eraclito di Efeso Villasanta (MI) Liminamentis 2009 Un precedente puograve considerarsi A caPiZZi Eraclito e la sua leggenda Proposta di una diversa lettura dei fram-menti Roma Ateneo 1979

101 Nella edizione tedesca Die Fragmente der Vorsokratiker von H diels herausge-geben von W kranZ Band I Berlin Weidmannsche Verlagsbuchhandlung 196110 p 144 Lrsquoappendice manca invece nellrsquoedizione italiana I Presocratici a cura di G Reale Milano Bompiani 2006

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Monete di epoca romana presentano con lrsquoiscrizione ηρακλειτοςε-φεςιων (Eraclito degli Efesi) una figura barbuta eretta che guarda a sinistra con la mano destra levata (come per un discorso) lrsquoindi-ce rivolto a seacute e la sinistra che regge una mazza sequenza di gesti che egrave stata interpretata come segno di preghiera e venerazione102 ovvero come rituale iniziatico o ancora icastico invito a guardare dentro seacute stessi103 Il particolare della mazza potrebbe tuttavia evo-care la battaglia morale dellrsquoEfesio (la sua lotta contro il vizio104) ovvero alludere a Eracle proponendone lrsquoaccostamento a Eraclito (come nella quarta epistola pseudoeraclitea) e corroborare cosigrave la notizia dellrsquoesistenza in Efeso di una statua di Eraclito rappresen-tato come Eracle105 ciograve ne confermerebbe la statura pubblica che la raffigurazione nellrsquoatto di parlare potrebbe celebrare

Drsquoaltra parte nella tradizione dossografica allo scritto di Eraclito era esplicitamente riferito anche un contenuto politico

τὸ δὲ φερόμενον αὐτοῦ βιβλίον ἐστὶ μὲν ἀπὸ τοῦ συνέχοντος Περὶ φύσεως διήιρηται δὲ εἰς τρεῖς λόγους εἴς τε τὸν περὶ τοῦ παντὸς καὶ πολιτικὸν καὶ θεολογικόνIl libro che di lui egrave tramandato egrave intitolato per il suo contenu-to Sulla natura ma egrave suddiviso in tre trattazioni quella intorno allrsquouniverso [al tutto] quella politica e quella teologica (Diogene Laerzio DK 22 A15)

e ne era stata avanzata una lettura in chiave decisamente etico-politica

[] ἐπιγράφουσι δὲ αὐτῶι οἱ μὲν Μούσας οἱ δὲ Περὶ φύσεως Διόδοτος δὲ ἀκριβὲς οἰάκισμα πρὸς στάθμην βίου ἄλλοι γνώμονrsquo ἠθῶν τρόπου κόσμον ἕνα τῶν ξυμπάντων [][] τῶν δὲ γραμματικῶν Διόδοτος ὃς οὔ φησι περὶ φύσεως εἶναι τὸ σύγγραμμα ἀλλὰ περὶ πολιτείας τὰ δὲ περὶ φύσεως ἐν παραδείγματος εἴδει κεῖσθαι[] Alcuni lo intitolano Muse altri Sulla natura Diodoto invece

102 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 66103 Tonelli in eraclito Dellrsquoorigine cit p 22104 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 65105 Ibidem

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Guida per una vita retta [esatta a piombo] altri ancora Regola (gnomone) dei costumi Disposizione di comportamento unica per tutti [][] tra i grammatici Diodoto il quale sostiene che lrsquoopera com-posta [da Eraclito] non verte sulla natura ma sullo Stato e che le parti sulla natura vi sono contenute solo come esempi (Diogene Laerzio DK 22 A112 15)

Probabilmente leggendarie ancorcheacute indicative di un orientamen-to che lrsquoantichitagrave attribuiva allrsquoEfesio le azioni e le pose con cui Eraclito avrebbe accompagnato le proprie prese di posizione poli-tiche secondo Plutarco e Diogene

οἱ δὲ συμβολικῶς ἄνευ φωνῆς ἃ δεῖ φράζοντες οὐκ ἐπαινοῦνται καὶ θαυμάζονται διαφερόντως ὡς Ἡ ἀξιούντων αὐτὸν τῶν πολιτῶν γνώμην τινrsquo εἰπεῖν περὶ ὁμονοίας ἀναβὰς ἐπὶ τὸ βῆμα καὶ λαβὼν ψυχροῦ κύλικα καὶ τῶν ἀλφίτων ἐπιπάσας καὶ τῶι γλήχωνι κινήσας ἐκπιὼν ἀπῆλθεν ἐνδειξάμενος αὐτοῖς ὅτι τὸ τοῖς τυχοῦσιν ἀρκεῖσθαι καὶ μὴ δεῖσθαι τῶν πολυτελῶν ἐν εἰρήνηι καὶ ὁμονοίαι διατηρεῖ τὰς πόλειςColoro che per segni senza parole esprimono quanto deve esser detto non sono forse lodati e ammirati in modo particolare Come Eraclito il quale chiedendogli i concittadini di esprimere una sen-tenza sulla concordia salito sulla tribuna prese una coppa di acqua fredda vi sparse della farina drsquoorzo e rimescolata con menta la bevve e se ne andograve avendo cosigrave mostrato loro che lrsquoaccontentarsi di ciograve che si trova e il non aver bisogno di cose costose conservano la cittagrave in pace e in concordia (Plutarco DK 22 A3b)

ἀναχωρήσας δὲ εἰς τὸ ἱερὸν τῆς Ἀρτέμιδος μετὰ τῶν παίδων ἠστραγάλιζενmiddot περιστάντων δrsquo αὐτὸν τῶν Ἐφεσίων laquoτί ὦ κάκιστοι θαυμάζετεraquo εἶπενmiddotraquoἢ οὐ κρεῖττον τοῦτο ποιεῖν ἢ μεθrsquo ὑμῶν πολιτεύεσθαιraquoRitiratosi presso il tempio di Artemide giocava a dadi con i fan-ciulli e dal momento che gli Efesi lo attorniavano cosigrave parlograve laquoDi che cosa vi meravigliate o pessimi Non egrave forse meglio fare ciograve che partecipare alla vita della cittagrave con voiraquo (Diogene Laerzio DK 22 A13)

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La coniazione a Efeso in epoca romana della moneta di cui si egrave detto potrebbe aver suggellato la propensione eraclitea registrata dalla tradizione ad accentuare la propria sferzante polemica con un ampio ricorso a forme simboliche di comunicazione gestuale106Alla diretta presa di posizione di Eraclito nella convulsa vita del-la πόλις (e addirittura a un possibile ruolo di nomoteta analoga-mente a Senofane Pitagora e altri antichi sapienti) accenna sempre Diogene Laerzio in apertura della sua vita del filosofo

ἔλεγε δὲ καὶ laquoὕ β ρ ι ν χ ρ ὴ σ β ε ν ν ύ ν α ι μ ᾶ λ λ ο ν ἢ π υ ρ κ α ϊ ή ν raquo [B 43] καὶ laquoμάχεσθαι χρὴ τὸν δῆμον ὑπὲρ τοῦ νόμου ὅκωσπερ τείχεοςraquo [B 44] καθάπτεται δὲ καὶ τῶν Ἐφεσίων ἐπὶ τῶι τὸν ἑταῖρον ἐκβαλεῖν Ἑρμόδωρον ἐν οἷς φησινmiddotraquoἄξιον Ἐφεσίοις ἡβηδὸν ἀπάγξασθαι πᾶσι καὶ τοῖς ἀνήβοις τὴν πόλιν καταλιπεῖν ο ἵτ ινες Ἑρμόδωρον ἄνδρα ἑωυτῶν ὀνήιστον ἐξέβαλον φάντεςmiddot ἡμέων μηδὲ ε ἷς ὀνήιστος ἔστω ε ἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνraquo [B 121] ἀξιούμενος δὲ καὶ νόμους θεῖναι πρὸς αὐτῶν ὑπερεῖδε διὰ τὸ ἤδη κεκρατῆσθαι τῆι πονηρᾶι πολιτείαι τὴν πόλινDiceva pure laquoBisogna spegnere la tracotanza piugrave che un incen-dioraquo [B43] e laquoBisogna che il popolo combatta per la legge come per le mura della cittagraveraquo [B44] Attacca anche gli Efesi percheacute ave-vano espulso il suo compagno Ermodoro nel passo in cui afferma laquoSarebbe bene per gli Efesi adulti impiccarsi tutti quanti e lasciare la cittagrave ai fanciulli essi che esiliarono Ermodoro il piugrave abile tra loro sostenendo ldquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altrirdquoraquo [B121] Invitato comunque a dar loro leggi si rifiutograve dal momento che la cittagrave era giagrave dominata da una cattiva costituzione (DK 22 A12)

Lrsquoaccostamento a πυρκαϊή (conflagrazione incendio) suggerisce per ὕβρις nel contesto della prima citazione un significato politico laquoviolenza sfrenataraquo107 dunque piuttosto che mera tracotanza indivi-duale azione violenta di massa perpetrata dal δῆμος sollevazione che prevarica la norma stigmatizzata con una nota aristocratica (e

106 In questa direzione la lettura di AM BatteGaZZore Gestualitagrave e oracolaritagrave in Eraclito Genova Istituto di Filologia Classica e Medievale 1979

107 Cosigrave traduce Marcovich eraclito Frammenti cit p 366

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sapienziale) lrsquoincapacitagrave di stare al proprio posto108 In questo sen-so B43 egrave da leggere probabilmente come proposto da Diogene proprio in relazione a B44 contro la sedizione che mina dallrsquointer-no la comunitagrave il νόμος costituisce un baluardo analogo a quello che le mura (τεῖχος ) offrono contro lrsquoattacco esterno Soffocare la sommossa e ricondursi alla legge possono essere inquadrati allrsquoin-terno di una generale indicazione di fondo cui egrave allora possibile attribuire anche valore politico

ξὺν νόωι λέγοντας ἰσχυρίζεσθαι χρὴ τῶι ξυνῶι πάντων ὅκωσπερ νόμωι πόλις καὶ πολὺ ἰσχυροτέρως τρέφονται γὰρ πάντες οἱ ἀνθρώπειοι νόμοι ὑπὸ ἑνὸς τοῦ θείουmiddot κρατεῖ γὰρ τοσοῦτον ὁκόσον ἐθέλει καὶ ἐξαρκεῖ πᾶσι καὶ περιγίνεταιColoro che vogliono parlare con intendimento devono basarsi su ciograve che a tutto egrave comune come la cittagrave sulla legge e ancora piugrave fermamente Tutte le leggi umane infatti si alimentano dellrsquounica legge divina poicheacute quella domina quanto vuole basta per tutte le cose e avanza (Stobeo DK 22 B114)

διὸ δεῖ ἕπεσθαι τῷ ξυνῷ τοῦ λόγου δ΄ ἐόντος ξυνοῦ ζώουσιν οἱ πολλοὶ ὡς ἰδίαν ἔχοντες φρόνησινperciograve si deve seguire ciograve che egrave comune ma pur essendo il logos comune i piugrave vivono come se avessero un intendimento privato (DK 22 B2)

Il riferimento a τὸ ξυνόν sarebbe peculiare al pensiero di Eraclito109 risultando declinato a vari livelli il λόγος egrave laquocomuneraquo il κόσμος egrave laquocomuneraquo il πόλεμος egrave laquocomuneraquo Anche il νόμος egrave comune esso mantiene saldo lo stato (ἰσχυρίζεται νόμωι πόλις) alla cui conservazione tutti dovrebbero concorrere istituendo un ambi-to (politico) di relazioni umane110 che si sovrappone allo spazio fisico assicurato dal τεῖχος La difesa dellrsquouno non puograve essere

108 Ibidem109 G Vlastos Equality and Justice in Early Greek Cosmologies (1947) in G

vlastos Studies in Greek Philosophy vol I The Presocratics edited by DW Graham Princeton Princeton University Press 1995 p 73

110 Espressione del contenuto umano della πόλις (S maZZarino Il pensiero sto-rico classico Roma-Bari Laterza 1973 vol I p 82)

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disgiunta dal rispetto dellrsquoaltro Unrsquoeco forse dellrsquoidea soloniana di εὐνομίη ordinamento retto sulla giustizia111 e sulla conseguente solidarietagrave112 che in Eraclito si arricchisce tuttavia nel rilievo del θείος νόμος (πάντες οἱ ἀνθρώπειοι νόμοι ὑπὸ ἑνὸς τοῦ θείου) della peculiare allusione alle implicazioni tra (i) unicitagrave della legge divina e molteplicitagrave delle leggi umane ovvero (ii) unitagrave della leg-ge e contrastanti posizioni che in essa trovano armoniaAnalogo rilievo al dominio del νόμος egrave attribuito da Plutarco alla saggezza politica di Biante di Priene (presente nella tradizione dei Sette Sapienti)

ὁ Βίας ἔφησε κρατίστην εἶναι δημοκρατίαν ἐν ᾗ πάντες ὡς τύραννον φοβοῦνται τὸν νόμονBiante affermograve che la democrazia piugrave forte egrave quella in cui tutti temono la legge come un tiranno (Convivium Septem Sapientium 154e)

personaggio esplicitamente citato (e apprezzato) in un frammento eracliteo trasmesso da Diogene Laerzio

ὁ δυσάρεστος Ἡράκλειτος μάλιστα αὐτὸν ἐπῄνεσε γράψαςmiddot ἐν Πριήνῃ Βίας ἐγένετο ὁ Τευτάμεω οὗ πλέων λόγος ἢ τῶν ἄλλων καὶ οἱ Πριηνεῖς δὲ αὐτῷ τέμενος καθιέρωσαν τὸ Τευτάμειον λεγόμενον ἀπεφθέγξατοmiddot οἱ πλεῖστοι κακοίEraclito difficile a contentarsi lo ha lodato in massimo grado scrivendo laquoIn Priene nacque Biante figlio di Teutamo la cui fama egrave maggiore di quella degli altriraquo E gli abitanti di Priene gli dedi-carono un recinto sacro chiamato laquoil Teutameioraquo Sentenziograve laquoI piugrave ltdegli uominigt sono malvagiraquo (Diogene Laerzio I 88 DK 22 B39)

A Biante sarebbe inoltre da imputare la sentenza ricordata in B104113

111 G Vlastos Equality and Justice cit p 73112 G Vlastos Solonian Justice in G vlastos Studies in Greek Philosophy vol

I The Presocratics cit pp 55-56113 Come conferma anche Marcovich eraclito Frammenti cit p 363

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τίς γὰρ αὐτῶν νόος ἢ φρήν δήμων ἀοιδοῖσι πείθονται καὶ διδασκάλωι χρείωνται ὁμίλωι οὐκ εἰδότες ὅτι ldquoοἱ πολλοὶ κακοί ὀλίγοι δὲ ἀγαθοίrdquoche mente e intelligenza hanno Ripongono fiducia negli aedi po-polari e prendono la folla come maestra non sapendo che laquoi molti sono cattivi e pochi i buoniraquo (Proclo DK 22 B104)

Il riferimento al sapiente di Priene potrebbe segnalare la contingen-za storico-politica entro cui inquadrare la polemica eraclitea il ter-mine λόγος nella citazione di Diogene (B39) potrebbe intendersi non come laquola famaraquo (come per lo piugrave si fa) ma come laquoil discorsoraquo di Biante si potrebbe cioegrave ipotizzare che Eraclito alluda allrsquoinvito che secondo Erodoto (I 170) quello avrebbe rivolto (546 aC) alle cittagrave ionie affincheacute unissero le proprie forze per fondare un nuovo stato (in Sardegna) lontano dalla minaccia persiana114 Il confronto drammatico delle poleis ionie con il Gran Re egrave in effetti ancora alla base dellrsquoemergenza che avrebbe spinto i concittadini a richiedere lrsquointervento di Eraclito secondo la notizia conservata in un codice siriaco del Περὶ ἀρετῆς di Temistio

Gli Efesi erano assuefatti al benessere e al piacere quando scoppiograve una guerra contro di loro e la loro cittagrave fu circondata e posta sotto assedio dai Persiani Essi tuttavia continuarono nella loro vita di piaceri secondo abitudine fin quando cominciarono a mancare i mezzi di sussistenza nella cittagrave Quando la fame si diffuse pesan-temente tra loro i cittadini si riunirono per valutare che cosa fosse da fare cosigrave che il sostentamento non venisse meno nessuno perograve osava consigliare loro di porre freni al lusso Proprio mentre erano riuniti un uomo di nome Eraclito prese farina drsquoorzo la mescolograve con acqua e la mangiograve sedendo in mezzo a loro questa fu una lezione silenziosa offerta a tutta la popolazione La storia racconta che gli Efesi subito compresero il rimprovero e di ulteriori non eb-bero bisogno piuttosto procedettero essendosi di fatto resi conto di dover moderare il lusso percheacute il cibo non mancasse Quando i loro nemici seppero che essi avevano imparato a vivere con mode-razione e regolavano i pasti secondo il consiglio di Eraclito si riti-rarono dalla cittagrave e nonostante fossero vincitori sul piano militare sgombrarono il campo davanti allrsquoorzo di Eraclito (DK 22 A3b)

114 Serra in eraclito Iframmenti e le testimonianze cit p 178

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La vicenda si riferisce alla rivolta ionia (499-493 aC) contro il dominio persiano e lrsquoassedio di Efeso che avrebbe poi condotto alla scelta della cittagrave di emarginarsi dal conflitto conclusosi con la sconfitta dellrsquoalleanza delle cittagrave ribelli Nonostante manchi lrsquouna-nimitagrave tra gli storici egrave possibile che allrsquointerno di tale emergenza si inserisse il tentativo politico di Ermodoro115 forse asceso al potere in Efeso sullrsquoonda dellrsquoinsurrezione contro le tirannidi sostenute dal Gran Re e travolto dal prevalere della fazione filo-persianaConcedendo credito alla notizia di Diodoto riferita da Diogene Laerzio il κόσμος cui rivolgeva la propria attenzione lrsquoEfesio po-trebbe essere stato allora in primo luogo quello politico in tal caso le citazioni in cui piugrave direttamente si riflettono le opinioni politiche di Eraclito assumerebbero un rilievo chiave Insieme agli scarni ele-menti dossografici esse possono illuminare circa attori e contesto della scena storica entro cui il pensatore sviluppava i propri attacchi Sostenitore di Ermodoro (come si evince anche da B121) e della li-nea anti-persiana favorevole allo sforzo dellrsquoalleanza ionia (τὸ κοι- κοι-κοι-νόν τῶν Ἰώνων) Eraclito dopo la sconfitta di quellrsquoorientamento politico e lrsquoallontanamento del suo leader dalla cittagrave avrebbe volto la propria attivitagrave a una complessiva116 contestazione dei costumi corrotti e del disordine morale e civile dilaganti tra i concittadini

τυφλὸν δὲ τὸν Πλοῦτον ποιεῖ ὡς οὐκ ἀρετῆς κακίας δὲ παραιτίου ὅθεν καὶ Ἡ ὁ Ἐφέσιος ἀρώμενος Ἐφεσίοις οὐκ ἐπευχόμενοςmiddot μὴ ἐπιλίποι ὑμᾶς πλοῦτος ἔφη Ἐφέσιοι ἵνrsquo ἐξελέγχοισθε πονηρευόμενοιPluto agisce da cieco poicheacute egrave causa non di virtugrave ma di vizio Perciograve anche lrsquoefesio Eraclito ingiuria gli Efesi e non rende loro grazia af-fermando non vi abbandoni mai o Efesi la ricchezza affincheacute pos-siate manifestare il vostro agire malvagio (Tzetze DK 22 B125a)

115 Di questo avviso Pozzoni che su questa lettura fonda la sua interpretazione del pensiero e dellrsquoopera di Eraclito (i PoZZoni Eraclito de-crittato cit in particolare cap 2 Etica e toeria del diritto Eraclito e Ermodoro)

116 Ancorcheacute crittata secondo la linea interpretativa proposta da Pozzoni La qua-le tuttavia pur stimolante rispetto agli approcci tradizionali ai testi eraclitei e coerente nel proprio sforzo di ricondurre lrsquoessenziale del pensiero eracliteo alla vicenda politica di Efeso (per altro aderendo a una semplice ipotesi storica circa il ruolo di Ermodoro) appare anche eccessivamente riduttiva

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

ovvero del misconoscimento popolare di valore e capacitagrave

ἄξιον Ἐφεσίοις ἡβηδὸν ἀπάγξασθαι πᾶσι καὶ τοῖς ἀνήβοις τὴν πόλιν καταλιπεῖν οἵτινες Ἑρμόδωρον ἄνδρα ἑωυτῶν ὀνήιστον ἐξέβαλον φάντεςmiddot ἡμέων μηδὲ εἷς ὀνήιστος ἔστω εἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνSarebbe bene per gli Efesi adulti impiccarsi tutti quanti e lasciare la cittagrave ai fanciulli essi che esiliarono Ermodoro il piugrave abile tra loro sostenendo laquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altriraquo (Strabone DK 22 B121)

Ricondotti allo sfondo del νόμος e al primato di τὸ ξυνόν la pole-mica eraclitea nei confronti dei πολλοί e il rilievo garantito allrsquolaquou-noraquo alluderebbero allrsquourgenza di una condotta collettiva ispirata alla norma comune su cui convengano lrsquouno (se ha valore) e i molti117

νόμος καὶ βουλῆι πείθεσθαι ἑνόςLegge egrave anche ubbidire alla volontagrave di uno solo (Clemente Alessandrino DK 22 B33)

εἷς ἐμοὶ μύριοι ἐὰν ἄριστος ἦιUno per me vale diecimila se egrave il migliore (Galeno DK 22 B49)

Nessun avallo dunque nei confronti dellrsquoarbitrio dei tiranni come attestato nella tradizione (pur con riferimenti incerti118)

Ἡ γὰρ ὁ Βλύσωνος Μελαγκόμαν τὸν τύραννον ἔπεισεν ἀποθέσθαι τὴν ἀρχήν οὗτος βασιλέα Δαρεῖον παρακαλοῦντα ἥκειν εἰς Πέρσας ὑπερεῖδενEraclito figlio di Blosone convinse il tiranno Melancoma a la-sciare il potere Egli poi non tenne conto dellrsquoinvito di re Dario a recarsi in Persia (Clemente Alessandrino DK 22 A3)

117 R laurenti Eraclito cit pp 268-269118 Kirk ritiene possibile che il non altrimenti noto Melancoma citato nella testimo-

nianza di Clemente possa essere il Komas che fu tiranno alla fine del VI secolo aC (GS kirk Heraclitus The Cosmic Fragments cit p 13)

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ma nello specifico contesto di Efeso contrasto alla mollezza dei costumi addebitabile alle ricchezze e allrsquoabbrutimento frutto della volgare ignoranza

αἱρεῦνται γὰρ ἓν ἀντὶ ἁπάντων οἱ ἄριστοι κλέος ἀέναον θνητῶνmiddot οἱ δὲ πολλοὶ κεκόρηνται ὅκωσπερ κτήνεαPreferiscono infatti una sola cosa a tutte le altre gli uomini miglio-ri la gloria perenne alle cose mortali I piugrave al contrario vogliono saziarsi come bestie (Clemente Alessandrino DK 22 B29)

H dixit quod Si felicitas esset in delectationibus corporis boves felices diceremus cum inveniant orobum ad comedendumEraclito affermograve che se la felicitagrave consistesse nei piaceri del cor-po diremmo fe l ic i i buoi quando t rovino lent icchie da mangiare (Alberto M DK 22 B4)

ἑτέρα γὰρ ἵππου ἡδονὴ καὶ κυνὸς καὶ ἀνθρώπου καθάπερ Ἡ φησιν ὄ ν ο υ ς σ ύ ρ μ α τ rsquo ἂ ν ἑ λ έ σ θ α ι μ ᾶ λ λ ο ν ἢ χ ρ υ σ ό ν middot ἥδιον γὰρ χρυσοῦ τροφὴ ὄνοιςIl piacere del cavallo del cane e dellrsquouomo sono in effetti diversi come sostiene Eraclito g l i as ini prefer i rebbero i l foraggio al l rsquooro (Aristotele DK 22 B9)

Sentenze che insistono sullrsquoopposizione tra natura umana e natu-ra animale per condannare quei comportamenti che disdegnando lrsquoeccellenza della laquogloria perenneraquo (κλέος ἀέναον) scadono nel puro godimento materiale bestiale lrsquoaccenno al κλέος evoca lrsquoeti-ca aristocratica della guerra che puograve intravedersi in B53

πόλεμος πάντων μὲν πατήρ ἐστι πάντων δὲ βασιλεύς καὶ τοὺς μὲν θεοὺς ἔδειξε τοὺς δὲ ἀνθρώπους τοὺς μὲν δούλους ἐποίησε τοὺς δὲ ἐλευθέρουςIl conflitto di tutte le cose egrave padre di tutte re e alcuni rivelograve dei altri uomini gli uni fece schiavi gli altri liberi (Ippolito DK 22 B53)

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dove πόλεμος egrave cifra universale di uno scontro che domina a tut-ti i livelli nella vita discriminando senza appello la divisione in θεοί e ἄνθρωποι δούλοι e ἐλεύθεροι nella concezione greco-arcaica a fondamento di ogni ordinamento119 si rifletterebbe allora nella necessaria differenziazione sociale e politica allrsquointerno della πόλις120 normata dal νόμος A πόλεμος in effetti Eraclito acco-sta ἔρις (contesa discordia)

εἰδέναι δὲ χρὴ τὸν πόλεμον ἐόντα ξυνὸν καὶ δίκην ἔριν καὶ γινόμενα πάντα κατ΄ ἔριν καὶ χρεώνBisogna sapere che il conflitto egrave comune e la giustizia contesa e che tutto accade secondo contesa e necessitagrave (Origene DK 22 B80)

rivelando di entrambi universalitagrave (πόλεμος ξυνὸς) e feconditagrave ge-neratrice121 (γινόμενα πάντα κατ΄ ἔριν) ἔρις egrave δίκη cosigrave tutto quanto accade laquosecondo contesaraquo accade anche laquocome si conviene ed egrave giustoraquo (κατὰ χρεών) In questo senso Eraclito avrebbe inteso lo scenario cosmico come proiezione delle relazioni conflittuali ti-piche delle lotte cittadine (a partire ovviamente dalla personale esperienza in Efeso) filtrandone i processi attraverso un lessi-co dallrsquoimmediata valenza politico-sociale (contesa-giustizia) Secondo lrsquoindizio fornito da Diodoto il macrocosmo - unico e co-mune (ἕνα καὶ κοινὸν κόσμον Aeumltius DK 22 A10) ndash sarebbe proie-zione dellrsquoassetto politico propugnato dallrsquoEfesio (forse quello che Ermodoro aveva tentato di implementare) riconoscerne il λόγος il discorso ma anche la proposta politica sarebbe stato dunque discri-minante Alla sua diretta valenza civile potrebbero alludere quei testi in cui essenziale egrave lo stigma dellrsquoincomprensione dei laquomoltiraquo e delle conseguenti distorsioni

119 W JaeGer The Theology of the Early Greek Philosophers (1947) trad it La teologia dei primi pensatori greci Firenze La Nuova Italia 1961 p 184

120 Si veda il commento di Marcovich eraclito Frammenti cit p 104121 Mondolfo in E Zeller ndash r mondolfo La filosofia dei greci nel suo sviluppo

storico Parte I I Presocratici Volume IV Eraclito a cura di R mondolfo Firenze La Nuova Italia 1961 p 104

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ὁ Ἡ φησι τοῖς ἐγρηγορόσιν ἕνα καὶ κοινὸν κόσμον εἶναι τῶν δὲ κοιμωμένων ἕκαστον εἰς ἴδιον ἀποστρέφεσθαιE dice che per coloro che sono desti il mondo egrave unico e comune invece ciascuno di coloro che dormono ritorna a un proprio mondo privato (Plutarco DK 22 B89)

διὸ δεῖ ἕπεσθαι τῷ ξυνῷ τοῦ λόγου δ΄ ἐόντος ξυνοῦ ζώουσιν οἱ πολλοὶ ὡς ἰδίαν ἔχοντες φρόνησινperciograve si deve seguire ciograve che egrave comune ma pur essendo il logos comune i piugrave vivono come se avessero un intendimento privato (Sesto Empirico DK 22 B2)

Forzando lrsquoideale esiodeo di giustizia Eraclito scinde cosigrave ἔρις (competizione civile e costruttiva) e ὕβρις (violenza sopraffattri-ce) facendo di Dike norma vincolante a livello cosmico

Δίκης ὄνομα οὐκ ἂν ἤιδεσαν εἰ ταῦτα μὴ ἦνNon conoscerebbero il nome di Dike se queste cose [conflitto ingiustizia] non fossero [esistessero] (Clemente Alessandrino DK 22 B23)

Si tratta in fondo di unrsquoipotesi di lettura sostenuta da riscontri nei frammenti di altri autori arcaici (Anassimandro in primis) che con-sente di precisare un aspetto della polemica eraclitea

καὶ Ἡ ἐπιτιμᾶι τῶι ποιήσαντι laquoὡς ἔ ρ ι ς ἔκ τε θεῶν καὶ ἀνθρώπων ἀπόλοιτοraquo [XVIII 107]middot οὐ γὰρ ἂν εἶναι ἁ ρ μ ο ν ί α ν μὴ ὄντος ὀξέος καὶ βαρέος οὐδὲ τὰ ζῶια ἄνευ θήλεος καὶ ἄρρενος ἐναντίων ὄντωνEraclito biasima il poeta ltOmerogt che scrisse laquoSparisca la discor-dia tra gli dei e tra gli uominiraquo (Iliade XVIII 107) Non ci sarebbe infatti armonia se non ci fossero acuto e grave neacute ci sarebbero i vi-venti se non ci fossero femmina e maschio (Eudemo DK 22 A22)

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ma soprattutto la tesi centrale nei frammenti secondo cui produ-zione e unitagrave del tutto passano attraverso la relazione tra le oppo-sizioni (πάντα κατrsquo ἔριν γίνεσθαι) Compito del λόγος egrave appunto illustrare tale formazione (ovvero compagine questo il significato primo di ἁρμονία122) e dunque rilevare come senza la costanza della tensione non vi sarebbe possibilitagrave di ordinamento

λόγον ἐκ τῆς ἐναντιοδρομίας δημιουργὸν τῶν ὄντωνlogos artefice delle cose che sono dal concorso degli opposti (Aeumltius DK 22 A8)

καὶ ὁ κυκεὼν διίσταται ltμὴgt κινούμενοςanche il ciceone si decompone se non egrave mosso (Teofrasto DK 22 B125)

τὸ ἀντίξουν συμφέρον καὶ ἐκ τῶν διαφερόντων καλλίστην ἁρμονίανciograve che egrave opposto concorda e dalle cose in contrasto scaturisce lrsquoarmonia piugrave bella (Aristotele DK 22 B8)

Frammenti in cui puograve avvertirsi anche lrsquoespressione immediata di una drammatica ed eroica visione della lotta politica e della sua composizione ovvero di una legge universale cui ricondurre come evidenza parziale anche i conflitti della πόλιςBencheacute appaia esagerato intendere la discriminazione tra cittadi-ni efesi come laquotema centrale allrsquointerno della trattazione culturale eraclitearaquo123 e dunque ridurne la prospettiva cosmica a mera siste-matizzazione dellrsquoordinamento civile riformato da Ermodoro egrave tut-tavia probabile che quel contesto possa aiutare a determinare il si-gnificato del presunto atteggiamento aristocratico di Eraclito Cosigrave quando attacca gli Efesi proprio per aver allontanato Ermodoro la scelta espressiva egrave indicativa

122 Una pertinente puntualizzazione in V Macchioro Zagreus cit pp 417-422123 Ibi p 53

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ἡμέων μηδὲ εἷς ὀνήιστος ἔστω εἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνlaquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altriraquo (Strabone DK 22 B121)

Il superlativo ὀνήιστος non veicola lrsquoidea di valore (in senso mili-tare) o di eminenza aristocratica piuttosto lrsquoidea di aiuto di utilitagrave insomma Ermodoro egrave politico da prediligere per il giovamento che puograve garantire con consiglio e azione alla comunitagrave il suo allon-tanamento appare conseguenza della cecitagrave e immaturitagrave dei con-cittadiniAnalogamente quando degli Efesi stigmatizza il vizio che deriva dal lusso

μὴ ἐπιλίποι ὑμᾶς πλοῦτος ἔφη Ἐφέσιοι ἵνrsquo ἐξελέγχοισθε πονηρευόμενοιnon vi abbandoni mai o Efesi la ricchezza affincheacute possiate ma-nifestare il vostro agire malvagio (Tzetze DK 22 B125a)

egrave possibile che Eraclito richiami quella stessa sobrietagrave suggeri-ta secondo quanto riferito da Polemone alle donne ioniche da Ermodoro

Πολέμων παρὰ Ἑρμοδώρῳ γεγράφθαι φησίmiddotraquoὑποδήματα δὲ φορεῖν τὴν ἐλευθέρην Σκυδικὰς λευκὰς καὶ μασθλητίναςraquoPolemone dice che in Ermodoro egrave scritto laquola donna libera porta calzature scitiche bianche e di cuoioraquo (Polemone Fragmenta 96)

Sostenitore di una riforma dei costumi che frenasse la fiacchezza indotta dal lusso (ἁβροσύνη)124 e (forse) preparasse al confronto con lrsquoinvasore persiano125 Ermodoro appare agli occhi di Eraclito vittima non di un particolare gruppo sociale o politico ma di una diffusa (volgare a prescindere dallrsquoappartenenza sociale) ignoran-za della misura della ragione e della legge che giustifica lrsquoinsi-stenza eraclitea su λόγος νόμος e κόσμος ma anche sullrsquoautocon-trollo individuale e collettivo

124 R laurenti Eraclito cit p 16125 i PoZZoni Eraclito de-crittato cit p 58

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θυμῶι μάχεσθαι χαλεπόνmiddot ὃ γὰρ ἂν θέληι ψυχῆς ὠνεῖταιDifficile lottare contro il desiderio ciograve che vuole infatti prende a prezzo dellrsquoanima (Plutarco DK 22 B85)

τὸ τοῖς τυχοῦσιν ἀρκεῖσθαι καὶ μὴ δεῖσθαι τῶν πολυτελῶν ἐν εἰρήνηι καὶ ὁμονοίαι διατηρεῖ τὰς πόλειςlrsquoaccontentarsi di ciograve che si trova e il non aver bisogno di cose costose conservano la cittagrave in pace e in concordia (DK 22 A3b)

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ricercatezza sacrale del contesto e dei gesti attribuitigli nelle testi-monianzeA differenza del culto dionisiaco quello orfico sembra presupporre una teologia e una precettistica costituendosi quindi con i tratti di una religione53 in questo caso non egrave una forma di contatto diretto con il dio (entusiasmo) a ldquotrasformarerdquo lrsquoiniziato nel corso del rito ma una conquista conoscitiva a mutare il destino ultraterreno della sua anima Un sapere escatologico egrave essenziale alle τελεταί orfi-che conoscenza della natura dellrsquoanima della sua situazione nel mondo delle sue possibilitagrave di emanciparsi dalla condizione mor-tale54 In questo senso a dispetto della salvezza terrena sperimen-tata nella possessione dionisiaca per il fedele orfico la salvezza si produce nellrsquoal-di-lagrave attraverso una peculiare esperienza catartica in questo mondo55Quella che appare come polemica di Eraclito nei confronti dei feno-meni di culto cui si collegano alcune delle figure (βάκχοι λῆναι μύσται) evocate nei frammenti potrebbe dunque celare solo un at-tacco al grossolano simbolismo sessuale (Eleusi) e alla oscena ri-tualitagrave (dionisismo) di quelle forme religiose e piugrave specificamente una netta condanna della superstiziosa fiducia nel vincolo magico tra gesti rituali e destino dopo la morte (donde la possibile connessione con i μάγοι) e in generale della concezione del nesso vita-morte che esse incarnano56 Lrsquoatteggiamento ostile dellrsquoEfesio potrebbe in questo senso non essere stato dettato dal suo aristocratico conser-vatorismo neacute dal suo radicale razionalismo57 ma da una sensibilitagrave religiosa che possiamo (a certe condizioni) accostare allrsquoorfismo58 sfruttando le potenziali allusioni dei frammenti al linguaggio delle ldquoiniziazionirdquo e alle relative gerarchie (coloro che hanno ascoltato e compreso la parola coloro che lrsquoascoltano per la prima volta e non

53 WKC Guthrie Orpheus and Greek religion Princeton University Press Princeton 19932 p 206

54 ai JimneacuteZ san cristoacuteBal Orfismo y Dionisismo cit p71355 Ibi pp 722-72356 chh kahn The Art and Thought of Heraclitus cit pp 362-36357 Ibidem58 Ancora interessante ancorcheacute riduttiva la lettura di Macchioro V Macchioro

Eraclito Nuovi studi sullrsquoorfismo Bari Laterza 1922 e Id Zagreus cit

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la intendono e coloro che lrsquohanno ascoltata)59 ma anche a figure ed elementi piugrave specifici della lezione orfica60Cosigrave per esempio si possono cogliere cenni escatologici nelle (enigmatiche) citazioni di Plutarco e Clemente

νέκυες γὰρ κοπρίων ἐκβλητότεροιI cadaveri son da gettare piugrave del letame (Plutarco DK 22 B96)

ἄνθρωπος ἐν εὐφρόνηι φάος ἅπτεται ἑαυτῶι [ἀποθανὼν] ἀποσβεσθεὶς ὄψεις ζῶν δὲ ἅπτεται τεθνεῶτος εὕδων [ἀποσβεσθεὶς ὄψεις] ἐγρηγορὼς ἅπτεται εὕδοντοςNella notte lrsquouomo accende a se stesso una luce quando gli occhi sono spenti Da vivo in vero egrave in contatto con il morto quando dorme [quando gli occhi sono spenti] da sveglio egrave in contatto con il dormiente (Clemente Alessandrino DK 22 B26)

ἀνθρώπους μένει ἀποθανόντας ἅσσα οὐκ ἔλπονται οὐδὲ δοκέουσινCose che non sperano neacute immaginano aspettano gli uomini una volta morti (Clemente Alessandrino Plutarco DK 22 B27)

I gesti - laquogettare via i cadaveriraquo (νέκυς ἐκβάλλω) laquonella notte ac-cendere una luceraquo (ἐν εὐφρόνηι φάος ἅπτομαι) ndash e gli accostamenti ndash νέκυεςκοπρία ζῶνἐγρηγορὼς εὕδωντεθνεῶτος ndash suggeriscono che per Eraclito lrsquoanima sarebbe vita e valore del corpo (B96)61 la morte rappresentando per essa liberazione dal vincolo carnale (B27) il ricorso allrsquoincrocio studiato di espressioni che veicolano stati con-trastanti (vivo-morto luce-oscuritagrave veglia-sonno) si sottolinea la costante contiguitagrave e compresenza nella condizione umana della polaritagrave vita-morte (Dioniso-Ade)62Allrsquoidea di giudizio puograve forse ricollegarsi unrsquoulteriore citazione di Ippolito

59 Ciograve potrebbe riflettere i gradi dellrsquoiniziazione misterica ἐποπτεία μύησις e ἀμύητοι secondo la tesi di G Thomson citato in R laurenti Eraclito cit p 80

60 V Macchioro Zagreus cit pp 393-39561 Per il contesto e la significazione orfica del frammento ibi p 40162 Analogamente a quanto riscontriamo in relazione al nesso anima-corpo nel

contemporaneo Pindaro (fr 131b)

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λέγει δὲ [Ἡράκλειτός] καὶ σαρκὸς ἀνάστασιν ταύτης ltτῆςgt φανερᾶς ἐν ἧι γεγενήμεθα καὶ τὸν θεὸν οἶδε ταύτης τῆς ἀναστάσεως αἴτιον οὕτως λέγωνmiddot ἔ ν θ α δ rsquo ἐ ό ν τ ι ἐ π α ν ί σ τ α σ θ α ι κ α ὶ φ ύ λ α κ α ς γ ί ν ε σ θ α ι ἐ γ ε ρ τ ὶ ζ ώ ν τ ω ν κ α ὶ ν ε κ ρ ῶ ν Eraclito afferma che vi egrave resurrezione della carne che percepia-mo in cui siamo nati e che il dio egrave causa di questa resurrezione esprimendosi in questo modo Davant i a colui che egrave lagrave s i levano e diventano vigi l i custodi dei vivi e dei mort i (Ippolito DK 22 B63)

che puograve intendersi come riferimento al governo divino (di Ade63) sulle anime dopo la morteMa nella prospettiva di un possibile confronto a distanza con le credenze orfiche64 risulta particolarmente interessante B62 soprat-tutto se ne accettiamo lrsquointerpretazione di Sesto Empirico

ἀθάνατοι θνητοί θνητοὶ ἀθάνατοι ζῶντες τὸν ἐκείνων θάνατον τὸν δὲ ἐκείνων βίον τεθνεῶτεςImmortali mortali mortali immortali vivendo di quelli la morte di quelli la vita morendo (Ippolito DK 22 B62)

ὁ δὲ Ἡράκλειτός φησιν ὅτι καὶ τὸ ζῆν καὶ τὸ ἀποθανεῖν καὶ ἐν τῷ ζῆν ἡμᾶς ἐστι καὶ ἐν τῷ τεθνάναιmiddot ὅτε μὲν γὰρ ἡμεῖς ζῶμεν τὰς ψυχὰς ἡμῶν τεθνάναι καὶ ἐν ἡμῖν τεθάφθαι ὅτε δὲ ἡμεῖς ἀποθνῄσκομεν τὰς ψυχὰς ἀναβιοῦν καὶ ζῆνEraclito afferma che il vivere e il morire sono presenti nella nostra vita e nella ltnostragt morte mentre noi viviamo infatti le nostre anime sono morte e sepolte in noi quando invece noi moria-mo le ltnostregt anime tornano in vita e vivono (Sesto Empirico Schizzi pirroniani III 230)

63 Cosigrave Tonelli eraclito Dellrsquoorigine cit p 17764 Che certamente non deve indurre alla tentazione di ridurre alla sola chiave

religiosa il discorso dellrsquoEfesio (come a nostro avviso erroneamente fece Macchioro) Su questo punto le raccomandazioni di F casadesuacutes Bordoy Heraacuteclito y el orfismo in A BernaBeacute y f casadesuacutes (coords) Orfeo y la tra-diciacuteon oacuterfica cit II pp 1099 ss

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Lrsquoeco religiosa non egrave in vero lrsquounica che possa cogliersi nel te-sto che sembra congegnato a chiasmo (come altri) con mirabile accuratezza una cura che fa sospettare lrsquointenzione complessa di sfruttare lrsquoesemplaritagrave dello specifico rilievo di tensioni convergen-ti per rinviare allrsquouniversale contesto dellrsquoarmoniosa unione dei contrari65

ταὐτό τrsquo ἔνι ζῶν καὶ τεθνηκὸς καὶ [τὸ] ἐγρηγορὸς καὶ καθεῦδον καὶ νέον καὶ γηραιόνmiddot τάδε γὰρ μεταπεσόντα ἐκεῖνά ἐστι κἀκεῖνα πάλιν μεταπεσόντα ταῦταLa stessa cosa egrave il vivente e il morto lo sveglio e il dormirente il giovane e il vecchio queste cose infatti mutando son quelle e quelle di nuovo mutando sono queste (Plutarco DK 22 B88)

La suggestione orfica egrave tuttavia forte66 come allusione (i) alla coincidenza di caducitagrave (umana) e immortalitagrave (divina dellrsquoanima) di morte (liberazione dellrsquoanima dalla prigione corporea) e rinasci-ta (reincarnazione dellrsquoanima) e quindi di morte (del corpo) e vita (dellrsquoanima) ovvero piugrave specificamente (ii) allo stesso Dioniso dio che muore immortale mortale dio che vive la condizione (e dunque la morte) dei mortali o (iii) agli iniziati (mortali) alla loro liberazione dal ciclo nascita-morte (riconquista della natura divina immortale) conseguenza della loro identificazione con il dio del loro morire la sua vita67A suggerire un ripensamento della posizione religiosa di Eraclito egrave oggi tuttavia uno dei piugrave importanti ritrovamenti papiracei dellrsquoul-timo secolo (1962) il sapiente di Efeso vi egrave infatti direttamente nominato e citato in un esplicito contesto religioso orfico

65 Su questo la cauta valutazione di Casadesuacutes ibidem66 Come non egrave sfuggito alla tradizione da K reinhardt Parmenides und die

Geschichte die griechischen Philosophie (1916) Frankfurt aM Vittorio Klostermann 19854 p 196 al recente The Texts of Early Greek Philosophy The Complete Fragments and Selected Testimonies of the Major Presocratics trans-lated and edited by DW Graham Part I Cambridge CUP 2010 pp 192-193 passando per WKC Guthrie A History of Greek Philosophy cit p 478

67 Per questo aspetto V Macchioro Zagreus cit pp 414-415

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Exucursus Eraclito nel Papiro Derveni

Le 26 colonne superstiti del cosiddetto68 Papiro Derveni - un rotolo (parzialmente distrutto dal fuoco di una pira) risalente allrsquoincirca al periodo 350-300 aC69 ma contenente un testo da datare probabilmente intorno alle fine del V secolo aC70 ndash possono sostanzialmente suddividersi in due sezioni la prima offre istruzio-ni rituali e indicazioni escatologiche (colonne 1-6 con una ripre-sa alla colonna 20) lrsquoaltra lrsquoesegesi allegorica di un piugrave antico e sconosciuto poema (esametrico) attribuito a Orfeo le cui citazioni evocano frammenti delle rapsodie e degli inni conservati sotto quel nome71 (egrave stato ipotizzato possa trattarsi di una versione sintetica della teogonia orfica nota come Protogonos Theogony composta intorno alla fine del VI secolo aC72)Sebbene nel commento possano facilmente individuarsi echi della cultura naturalistica del V secolo aC (Anassagora e Diogene di Apollonia in particolare) accanto al nome di Orfeo lrsquounico con-servato egrave appunto quello di Eraclito (laquoche parla come uno che fa discorsi sacriraquo ὅσπερ ἴκελα ἱερολόγωι λέγων) e a parte un espli-cito riferimento (col XXII) agli Ὕμνοι (orfici) il suo egrave lrsquounico

68 Dal luogo del recupero a pochi chilometri da Salonicco in un sito funerario69 F casadesuacutes El papiro de Derveni in A BernaBeacute y f casadesuacutes (coords)

Orfeo y la tradiciacuteon oacuterfica cit I p 462 Propendono per il 340-320 aC K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction in The Derveni Papyrus edited with Introduction and Commentary by Th kouremenos Gm ParaacutessoGlou k tsantsanoGlou Firenze Olshki Editore 2006 p 9 R radice Introduzione in Allegoristi dellrsquoetagrave classica Opere e frammenti a cura di i ramelli Milano Bompiani 2007 p XIII

70 K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit p 10 Qualche per-plessitagrave su questa datazione egrave espressa da D sider Heraclitus in the Derveni Papyrus in Studies on the Derveni Papyrus edited by a laks and GW most Oxford Clarendon Press 1997 p 138 favorevole a una collocazione nel IV secolo aC

71 Ms funGhi The Derveni Papyrus in Studies on the Derveni Papyrus cit p 27 G BeteGh The Derveni Papyrus Cosmology Theology and Interpretation Cambridge Cambridge University Press 2004 pp 130-131

72 Lrsquoipotesi egrave di ML West The Orphic Poems Oxford Clarendon Press 1983 pp 82 ss Per una discussione K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit pp 25 ss

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

scritto (oltre al poema commentato) di cui sia direttamente citato un passaggio

ἥλιο[ς ]του κατὰ φύσιν ἀνθρω[πηΐου] εὖρος ποδός [ἐστι]τοὺ[ς οὔρου]ς οὐχ ὑπερβάλλωνmiddot ει []ρουσε[[ἐ]κ[βήσετα]ι Ἐρινύε[ς] νιν ἐξευρήσου[σι Δίκης ἐπίκουροι]Il sole secondo natura egrave dellrsquoampiezza di un piede umano e non supera i limiti Se oltrepasseragrave lo scopriranno le Erinni assistenti di Dike (col IV)73

nella tradizione posteriore conservato in due distinte citazioni (ri-spettivamente di Aeumltius e Plutarco) nellrsquoedizione DielsKranz pro-poste come frammenti B3 e B9474

(περὶ μεγέθους ἡλίου) εὖρος ποδὸς ἀνθρωπείουLa grandezza del Sole egrave di un piede umano (DK 22 B3)

ἥλιος γὰρ οὐχ ὑπερβήσεται μέτραmiddot εἰ δὲ μή Ἐρινύες μιν Δίκης ἐπίκουροι ἐξευρήσουσιν[Il Sole non oltrepasseragrave le misure altrimenti le Erinni ministre di Dike lo scoprirebbero (DK 22 B94)

Bencheacute il cotesto della citazione sia piuttosto danneggiato e quindi la ricostruzione approssimativa lrsquoautore appare impegnato a difen-dere la propria convinzione che lrsquoordine della natura sia preservato secondo un preciso disegno provvidenziale la citazione di Eraclito sembra in questo senso funzionale al rilievo dellrsquoequilibrio cosmico tutelato da Dike attraverso il servizio delle Erinni (che sorvegliano il rispetto delle laquomisureraquo μέτρα) nellrsquoidentitagrave del prefissato ciclo

73 Citiamo testo greco e traduzione da Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 900-901 Essi sono basati sostanzialmente sullrsquoedizione G BeteGh The Derveni Papyrus cit tenendo conto di alcune migliorie apportate da The Derveni Papyrus edited with Introduction and Commentary by Th kouremenos Gm ParaacutessoGlou k tsantsanoGlou cit

74 Se egrave valida lrsquoipotesi che il testo di Derveni risalga alla fine del V secolo aC si tratterebbe della piugrave antica citazione dello scritto di Eraclito come segnala G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 325

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solare (giorno e notte)75 cosigrave nel testo papiraceo il sole ndash rigoro-samente vigilato dalla divinitagrave - si rivela essenziale come garanzia dellrsquoordinamento dellrsquouniverso

τροφ[ὸν δὲ λέγων αὐ]τὴν αἰνί[ζε]ται ὅτι [ἅ]σσαὁ ἥλι[ος θερμαίνων δ]ιαλύει ταῦτα ἡ νὺξ ψύχουσασυ[νίστησιν ] ἅσσα ὁ ἥλιος ἐθέρ[μ]Chiamandola (la Notte) laquonutriceraquo (Orfeo) esprime in forma meta-forica che tutto ciograve che il sole scaldando dissolve la notte riuni-sce raffreddando tutte le cose che il sole ha scaldato (col X)76

[] τὰ νῦν ἐόνταὁ θεὸς εἰ μὴ ἤλθελεν εἶναι οὐκ ἂν ἐπόησεν ἥλιον ἐποίησε δὲτοιοῦτογ καὶ τοσοῦτον γινόμενον οἶος ἐν ἀρχῆι τοῦ λόγουδιηγεῖται [] Se il dio non avesse voluto che esistessero le realtagrave ora esistenti non avrebbe creato il sole invece lo ha fatto con caratteristiche e grandezze tali come spiega agli inizi del discorso77 (col XXV)78

Allrsquointerno delle colonne superstiti la citazione non appare acci-dentale echi eraclitei si possono cogliere nei passaggi del com-mento e riflettono forse convergenze tematiche tra i versi del poe-ma e lo scritto dellrsquoEfesioI versi ripresi nel commento insistono in effetti sul governo divino del mondo

[] τὰ δrsquo ἐόντα δ[ηλοῖ]γενέσθαι τοιαῦτ[α] διὰ τοῦτον καὶ γενόμενα ε[ἶναι]ἐν τούτωι π[άντα Ση]μαίνει δrsquo ἐν τοῖς ἔπεσι το[ῖσδε]middotΖεὺς κεφα[λή Ζεὺς μέσ]σα Διὸς δrsquo ἐκ [π]άντα τέτ[υκται] []E chiarisce che le cose esistenti sono divenute tali a causa di

75 Su questo punto D sider Heraclitus in the Derveni Papyrus cit p 14476 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 906-90777 Egrave possibile che il riferimento sia proprio alla colonna IV e al contesto della ci-

tazione eraclitea Dubbi in proposito sono tuttavia stati avanzati da Betegh (G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 327-328)

78 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 922-923

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

questo [Zeus] e tutte le cose che sono venute allrsquoessere esistono in questo lo indica in queste parole laquoZeus egrave il capo Zeus egrave la parte mediana da Zeus tutte le cose risultano costituiteraquo (col XVII)79

marcando il ruolo ordinatore del fuoco (cui il commentatore rico-nosce funzione cosmogonica ed escatologica80)

[] Μοῖραν δrsquo ἐπικλῶσαιλέγοντες τοῦ Διὸς τὴμ φρόνησιν ἐπικυρῶσαιλέγουσιν τὰ ἐόντα καὶ τὰ γινόμενα καὶ τὰ μέλλονταὅπως χρὴ γενέσθαι τε καὶ εἶναι κα[ὶ] παύσασθαιβασιλεῖ δὲ αὐτὸν εἰκάζει (τοῦτο γάρ οἱ προσφέρεινἐφα[ί]νετο ἐκ τῶν λεγομένων ὀνομάτων) λέγων ὧδεmiddotΖεὺς βασιλεὺς Ζεὺς δrsquo ἀρχὸς ἁπάντων ἀργικέραυσος[βασιλέ]α ἔφη εἶναι ὅτι πολλ[ῶν ] ωμ μία[ἀρχὴ κ]ρατεῖ καὶ πάντα τελεῖ [][] E dicendo che la Moira fila dicono che la saggezza di Zeus dispone le cose che esistono quelle che vengono allrsquoessere e quel-le che saranno come devono venire allrsquoessere essere e cessare di esistere E lo assimila ad un sovrano ndash questo infatti tra tutti i nomi che vengono detti gli parve che gli si addicesse maggior-mente ndash dicendo laquoZeus sovrano Zeus che governa su tutte le cose con vivida folgoreraquo Disse che egrave sovrano poicheacute di molti un solo potere prevale e compie tutte le cose [] (col XIX)81

Due aspetti chiaramente accennati a piugrave riprese nei frammenti di Eraclito con analoga direzione della folgore (κεραυνός) tradizio-nale simbolo della giustizia divina ma anche espressione del fuoco piugrave puro (πρηστήρ)82

τῶν τε ζώιων τά τε ἄγρια καὶ ἥμερα τά τε ἐν ἀέρι καὶ ἐπὶ γῆς καὶ ἐν ὕδατι βοσκόμενα γίνεταί τε καὶ ἀκμάζει καὶ φθείρεται τοῖς τοῦ θεοῦ πειθόμενα θεσμοῖςmiddot π ᾶ ν γὰρ ἑ ρ π ε τ ὸ ν π λ η γ ῆ ι ν έ μ ε τ α ι ὥς φησιν Ἡράκλειτος

79 Ibi pp 914-91580 Su questo aspetto si puograve sinteticamente consultare il commento di Ilaria Ramelli

alla col XXVI del papiro in Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp942-94381 Ibi pp 916-91782 eraclito Frammenti cit 297

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Tra gli animali quelli sia selvatici sia domestici che vivono in aria sulla terra e nellrsquoacqua nascono crescono e muoiono se-guendo le leggi del dio sostiene infatti Eraclito che ogni anima-le egrave condot to a l pascolo dal la f rusta (Pseudo-Aristotele [de mundo] DK 22 B11)

γίνεσθαι λέγων οὕτωςmiddot τ ὰ δ ὲ π ά ν τ α ο ἰ α κ ί ζ ε ι κ ε ρ α υ ν ό ς τουτέστι κατευθύνει κεραυνὸν τὸ πῦρ λέγων τὸ αἰώνιον λέγει δὲ καὶ φρόνιμον τοῦτο εἶναι τὸ πῦρ καὶ τῆς διοικήσεως τῶν ὅλων αἴτιον Dice che avviene cosigrave tutte le cose dirige la folgore cioegrave gui-da con la folgore intendendo la folgore come il fuoco eterno Sostiene anche che questo fuoco egrave intelligente e dellrsquoordinamento dellrsquouniverso egrave causa (Ippolito DK 22 B64)

πάντα γάρ φησί τὸ πῦρ ἐπελθὸν κρινεῖ καὶ καταλήψεταιDice infatti che tutte le cose il fuoco giungendo giudicheragrave e con-danneragrave (Ippolito DK 22 B66)

La ricorrenza di καταλαμβάνω83 in analogo contesto repressivo consente lrsquoaccostamento tra πῦρ e Δίκη

Δίκη καταλήψεται ψευδῶν τέκτονας καὶ μάρτυραςDike afferreragrave fabbricatori e testimoni di falsitagrave (Clemente Alessandrino DK 22 B28)

rafforzando lrsquoimpressione che Eraclito non si limiti a sottolineare un equilibrio di elementi o di processi ma alluda in generale alla giustizia divina84 Lrsquointenzione dellrsquoautore del papiro nel citarne il testo potrebbe dunque essere stata quella di collegare i due pilastri della propria esegesi cosmologia ed escatologia85 rivelando cosigrave una prospettiva di lettura cui evidentemente lo scritto dellrsquoEfesio si prestavaAllrsquoesempio di Eraclito potrebbero rinviare alcuni specifici rilievi del commentatore il riconoscimento del valore immediatamente

83 eraclito Frammenti cit p 30384 G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 34385 Ibi p 329

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

enigmatico della poesia e dellrsquoimportanza di comunicare i conte-nuti di maggior pregio (μεγάλα) in modo sibillino per sfuggire a volgari fraintendimenti

ὕ]μνον [ὑγ]ιῆ καὶ θεμ[ι]τὰ λέγο[ντα ] το γὰρ[τῆ]ι ποὴσει [κ]αὶ εἰπεῖν οὐχ οἶον τ[ε ἅμα τὴν ὀ]νομάτων[θέ]σιγ καὶ τ[ὰ] ῥηθέντα ἔστι δὲ ξ[ένη τις ἡ] πόησις[κ]ᾳὶ ἀνθρώ[ποις] αἰνι[γμ]ατώδης [ὁ δ]ὲ [Ὀρφεὺ]ς αὐτοῖς[ἐ]ρίστrsquo αἰν[ίγμα]τα οὐκ ἤθελε λέγειν [ἐν αἰν]ίγμας[ι]ν δὲ[μεγ]άλα ἱερ[ολογ]εῖται μὲν οὖγ καὶ ἀ[πὸ τ]οῦ πρώτου[καὶ] μέχρι ⟨τ⟩οῦ [τελε]υταίου ῥήματος ὡ[ς δηλοῖ] καὶ ἐν τῶι[εὐκ]ρινήτω[ι ἔπειmiddot θ]ύρας γὰρ ἐπιθέ[σθαι κελ]εύσας τοῖ[ς][ὠσὶ]ν αὐτ[οὺς οὔτι νομο]θετεῖμ φη[σιν τοῖς] πολλοῖς []Un inno che dice cose sane e conformi al diritto divino infatti con la poesia Infatti non egrave possibile dire al contempo la posizione delle parole e le frasi La poesia perograve egrave qualcosa di strano e di enigmatico per gli uomini Ora Orfeo non voleva dire loro enigmi ingannevoli bensigrave cose importanti in enigmi Dunque espone un discorso sacro dalla prima allrsquoultima parola come mostra anche nel verso ben scelto avendo ordinato loro di porsi delle porte sulle orecchie dice di non istituire leggi per i piugrave [] (col VII)86

La veritagrave dello ἱερὸς λογός egrave necessariamente espressa ἐν αἰνίγμαςιν per proteggerla dagli laquouominiraquo (ἀνθρώποις) essa ri-chiede dunque adeguata disposizione sottolineata nel poema da un gesto (laquoporsi porte sulle orecchieraquo θύρας ἐπιθέσθαι τοῖς ὠσὶν un invito a totale concentrazione) e dallrsquoesplicito diniego della co-municazione laquoai piugraveraquo (τοῖς πολλοῖς) Le scelte lessicali evocano espressioni che ritroviamo nelle citazioni eraclitee la cui struttura egrave forse presente allrsquoautore nellrsquoaccenno a una studiata costruzione verbale ogni parola di Orfeo impone lrsquourgenza interpretativa rin-viando a un senso riposto oltre quello immediato LrsquoEfesio tutta-via egrave richiamato nel commento soprattutto dallrsquoidea di fondo evi-dentemente presente nel poema orfico che lrsquointelligenza del testo sacro (ὕμνον) presupponga una chiave (lrsquoiniziazione alla parola di Orfeo) Anche per la comprensione dellrsquounitario assetto della realtagrave

86 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 904-905

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(κόσμον τόνδε͵ τὸν αὐτὸν ἁπάντων B30) infatti egrave essenziale la decifrazione del logos87

οὐκ ἐμοῦ ἀλλὰ τοῦ λόγου ἀκούσαντας ὁμολογεῖν σοφόν ἐστιν ἓν πάντα εἶναιnon ascoltando me ma il logos egrave saggio convenire che tutte le cose sono uno (Ippolito DK 22 B50)

Analogamente nello stigma del commentatore nei confronti dellrsquoincomprensione dei non iniziati (cui nelle colonne superstiti ci si riferisce come οἱ πολλοί οἱ οὐ γινώσκοντες οἱ οὐκ εἰδότες) e del conseguente stravolgimento del significato delle divinazioni

[] αὐτοῖς πάριμεν [εἰς τὸ μα]ντεῖον ἐπερ[ω]τής[οντες]τῶν μαντευομένων [ἕ]νεκεν εἰ θεμι ltgtἐν Ἅιδου δεινὰ τί ἀπιστοῦσι οὐ γινώς[κοντες ἐ]νύπνιαοὐδὲ τῶν ἄλλων πραγμάτων ἕκαστ[ον] διὰ ποίων ἂνπαραδειγμάτων π[ι]στεύοιεν ὑπό τ[ῆς τε]ἁμαρτ⟨ί⟩ηςκαὶ [τ]ῆς ἄλλης ἡδον[ῆ]ς νενικημένι[οι οὐ] μανθ[άνο]υσιν[οὐδὲ] πιστεύουσι ἀπ[ι]στίη δὲ κἀμα[θίη τὸ αὐτόmiddot ἢν γὰρ][μὴ μα]νθάνωσι μη[δ]ὲ γινώ[σ]κως[ιν οὐκ ἔστιν ὅπως][πιστεύου]σιν [][] per essi andiamo nella sede delle divinazioni per interrogare e avere dei responsi se sia concesso dal diritto divino ltgt cose terribili nellrsquoAde percheacute non vi credono Dal momento che non comprendono i sogni neacute ciascuna delle altre cose grazie a quali esempi potrebbero credere Poicheacute si sono lasciati vincere dalla colpa e da altri piaceri non imparano e non credono Ora la man-canza di fede e la mancanza di apprendimento sono la stessa cosa Se infatti non apprendono e non riconoscono non hanno modo di aver fede [] (col V)88

egrave possibile rinvenire eco della denuncia eraclitea del fraintendi-mento volgare dellrsquoelemento religioso (B15) e della superficiale credulitagrave popolare

87 D oBBink Cosmology as Initiation in Studies on the Derveni Papyrus cit p 4288 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 902-903

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

ἀλλὰ τῶν μὲν θείων τὰ πολλά καθrsquo Ἡράκλειτον ἀ π ι σ τ ί η ι δ ι α φ υ γ γ ά ν ε ι μ ὴ γ ι γ ν ώ σ κ ε σ θ α ιMa la maggior parte delle cose divine secondo Eraclito s i sot-t rae a l la conoscenza per incredul i tagrave ltdegli uominigt (Plutarco DK 22 B86)

ma anche del rilievo posto sul retto orientamento sulla disposizio-ne che deve sostenere la ricerca

ἐὰν μὴ ἔλπηται ἀνέλπιστον οὐκ ἐξευρήσει ἀνεξερεύνητον ἐὸν καὶ ἄπορονSe uno non spera non potragrave trovare lrsquoinsperabile percheacute esso egrave dif-ficile da trovare e impervio (Clemente Alessandrino DK 22 B18)

In generale la polemica eraclitea nei confronti dei laquomoltiraquo (οἱ πολλοί) e della loro mancanza di intendimento e orientamento po-trebbe far da sfondo alla commiserazione del commentatore per la mancata intelligenza dei sacrifici intelligenza che impone di col-legare le azioni e i gesti di culto (τὰ δρώμενα) alla comprensione della recitazione (τὰ λεγόμενα) cosigrave giustificando lrsquoopera di ese-gesi89 La salvezza era con ogni probabilitagrave promessa allrsquoiniziato a tre condizioni una corretta condotta di vita una adeguata cono-scenza determinate pratiche cultuali90

ἀνθρώπω[ν ἐμ]πόλεσιν ἐπιτελέσαντες [τὰ ἱε]ρὰ εἶδονἔλασσον σφᾶς θαυμάζω μὴ γινώσκειν οὐ γὰρ οἷόν τεἀκοῦσαι ὁμοῦ καὶ μαθεῖν τὰ λεγόμενα ὅσοι δὲ παρὰ τοῦτέχνημ ποιομένου τὰ ἱερὰ οὗτοι ἄξιοι θαυμάζεσθαικαὶ οἰκτε[ί]ρεσθαι θαυμάζεσθαι μὲν ὅτι δοκοῦντεςπρότερον ἢ ἐπιτελέσαι εἰδήσειν ἀπέρχονται ἐπι-τελέσαντες πρὶν εἰδέναι οὐδrsquo ἐπανερόμενοι ὥσπερὡς εἰδότες τι ὧν εἶδον ἢ ἤκουσαν ἢ ἔμαθον [οἰ]κτε⟨ί⟩ρεσθαι δὲὅτι οὐκ ἀρκεῖ σφιν τὴν δαπάνην προανηλῶσθαι ἀλλὰκαὶ τῆσ γνώμης στερόμενοι προσαπέρχονταιπρὶμ μὲν τὰ [ἱ]ερὰ ἐπιτελέσαι ἐλπίζον[τε]ς εἰδήσειν

89 K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit pp 52-5390 K tsantsanoGlou The First Columns of the Derveni Papyrus and their

Religious Significance in Studies on the Derveni Papyrus cit p 101

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ἐπ[ιτελές]αντ[ες] δὲ στερηθέντες κα[ὶ τῆς] ἐλπί[δος] ἀπέρχονταιNelle cittagrave degli uomini compiendo i riti sacri hanno visto mi meraviglio di meno che non abbiano conoscenza Non egrave infatti possibile udire e al contempo anche imparare ciograve che viene detto Ora coloro che (vorrebbero farlo) imparando da colui che compie le cerimonie sacre come unrsquoarte sono degni di stupore e di com-miserazione di stupore percheacute convinti che acquisiranno il sapere prima di aver compiuto i riti se ne vanno dopo averli compiuti prima di avere acquisito la conoscenza senza nemmeno fare do-mande come se sapessero qualcosa di ciograve che hanno visto udito o appreso E sono degni di commiserazione percheacute non basta loro aver speso il loro denaro in anticipo ma se ne vanno anche pri-vi di conoscenza Sperando di ottenere conoscenza prima di aver compiuto le cerimonie sacre dopo averle compiute se ne vanno deprivati perfino della speranza (col XX)91

In relazione a quanto sopra marcato circa la presa di posizione era-clitea nei confronti della presunta azione purificatrice dei μάγοι egrave necessario segnalare come proprio nelle colonne iniziali (I-VI le piugrave danneggiate) del Papiro Derveni che contengono la citazione del passo di Eraclito lrsquoautore si riferisse alle figure dei laquomagiraquo e al loro presunto intervento di catarsi e pacificazione nei confron-ti delle anime dei defunti accostandoli alle figure degli laquoiniziatiraquo (μύσται)

[] εὐ]χαὶ καὶ θυς[ί]αι μειλίσσουσι τὰ[ς ψυχάς]ἐπ[ωιδὴ δ]ὲ μάγων δύναται δαίμονας ἐμ[ποδὼνγι[νομένο]υς μεθιστάναιmiddot δαίμονες ἐμποδών ὄντες εἰσὶψ[υχαὶ τιμω]ροί τὴν θυς[ία]ν τούτου ἕνεκε[μ] π[οιοῦσ]ι[νοἱ μά[γο]ι ὡσπερεὶ ποινὴν ἀποδιδόντες τοῖ⟨ς⟩ δὲἱεροῖ[ς] ἐπισπένδουσιν ὕ[δω]ρ καὶ γάλα ἐξ ὧνπερ καὶ τὰςχοὰς ποιοῦσι ἀνάριθμα [κα]ὶ πολυόμφαλα τὰ πόπαναθύουσιν ὅτι καὶ αἱ ψυχα[ὶ ἀν]άριθμοί εἰσι μύσταιΕὐμενίσι προθύουσι κ[ατὰ τὰ] αὐτὰ μάγοις [][] preghiere e sacrifici addolciscono le anime e il canto dei Magi che incanta puograve allontanare i degravemoni quando siano divenuti un impedimento i degravemoni che costituiscono un impedimento sono

91 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 916-917

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anime vendicatrici Per questo i magoi offrono il sacrificio come se stessero pagando una pena E durante i riti sacri offrono acqua e latte con i quali compiono anche le libagioni Ed offrono torte innumerevoli con molti ombelichi poicheacute anche le anime sono innumerevoli Gli iniziati compiono un sacrificio preliminare alle Eumenidi allo stesso modo in cui lo fanno i magoi [] (col VI)92

Ciograve che in apparenza si legge come un apprezzamento potrebbe tuttavia in assenza di un contesto piugrave determinato celare un at-tacco contro le pratiche misteriche e la ciarlateneria di presunti ldquopurificatorirdquo proprio come quello portato da Eraclito e piugrave tardi da Platone (Repubblica II 364b-365a)93 egrave possibile che pur vi-cino allrsquoinsegnamento orfico il commentatore in realtagrave prendesse le distanze da quelli che denunciava come fraintendimenti con-trapponendo direttamente alle pratiche descritte lrsquoinsegnamento da ricavare dallrsquointerpretazione della parola di Orfeo94La citazione eraclitea potrebbe quindi essere intervenuta nel con-testo di unrsquointroduzione polemica a confermare come la rivela-zione della veritagrave fosse destinata a ribaltare le false convinzioni volgari95 lrsquointenzione nellrsquoinsieme sarebbe stata allora quella di condannare una partecipazione passiva e inconsapevole a riti di cui non si intenda il reale significato religioso96 In questo senso la scelta dellrsquoautore potrebbe corroborare lrsquoipotesi che la battaglia culturale dellrsquoEfesio contro le degenerazioni dei culti misterici fos-se avvertita nel V secolo aC come paradigmaticaA questa peculiare presenza di Eraclito allrsquointerno di una cornice orfica si deve aggiungere quanto ebbe a segnalare (tra II e III seco-lo dC) Clemente Alessandrino

92 Ibi pp 902-90393 Pare sensata lrsquoipotesi di Kouremenos (K tsantsanoGlou-Th kouremenos

Introduction cit pp 56-57)94 Sebbene non manchi chi interpreta il riferimento ai μάγοι in senso positivo

addirittura come una sorta di autocitazione da parte dellrsquoautore del testo (K tsantsanoGlou The First Columns of the Derveni Papyrus cit p 110 nota 25 G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 82)

95 K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit pp 55-5696 Ms funGhi The Derveni Papyrus cit p 32

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σιωπῶ δὲ Ἡράκλειτον τὸν Ἐφέσιον ὃς παρrsquo Ὀρφέως τὰ πλεῖστα εἴληφενNon parlo di Eraclito lrsquoEfesio il quale ricavograve da Orfeo la mag-gior parte delle sue opinioni (Clemente Alessandrino Stromata 62271)

Lrsquoaccostamento (abbozzato almeno per alcune opinioni anche in Plutarco e Proclo97) scaturirebbe da una certa confusione nella re-lazione tra il pensatore di Efeso e le fonti orfiche consolidatasi (in rapporto ai temi intravisti nei frammenti del papiro Derveni) nel corso dei secoli Egrave in effetti possibile98 che in piena autonomia (cioegrave senza presupporre unrsquoadesione religiosa) e per i propri obiet-tivi Eraclito avesse ricavato e adattato motivi - quello dellrsquounitagrave o ciclica interconnessione dei contrari per esempio - attestati anche nel materiale orfico piugrave antico Le tavolette drsquoosso rinvenute99 in un sito religioso dellrsquoantica Olbia Pontica (Mar Nero) e risalenti alla metagrave del V secolo aC insistono in effetti sulla loro immediata identitagrave

ΒΙΟΣ ΘΑΝΑΤΟΣ ΒΙΟΣ (tav 1)

ΕΙΡΗΝΗ ΠΟΛΕΜΟΣΑΛΗΘΕΙΑ ΨΕΥΔΟΣ (tav 2)

[ΣΩΜ]Α ΨΥΥΧΗ (tav 3)

cosigrave da richiamare anche nella loro sintassi celebri frammenti era-clitei

ἀθάνατοι θνητοί θνητοὶ ἀθάνατοι ζῶντες τὸν ἐκείνων θάνατον τὸν δὲ ἐκείνων βίον τεθνεῶτεςImmortali mortali mortali immortali vivendo di quelli la morte di quelli la vita morendo (Ippolito DK 22 B62)

97 D sider Heraclitus in the Derveni Papyrus cit p 14898 Ibi pp 147-148 G BeteGh The Derveni Papyrus cit pp 342-34399 Nel 1951 ma pubblicate solo nel 1978

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ὁ θεὸς ἡμέρη εὐφρόνη χειμὼν θέρος πόλεμος εἰρήνη κόρος λιμός (τἀναντία ἅπανταmiddot οὗτος ὁ νοῦς) ἀλλοιοῦται δὲ ὅκωσπερ ltπῦρgt ὁπόταν συμμιγῆι θυώμασιν ὀνομάζεται καθrsquo ἡδονὴν ἑκάστουIl dio egrave giorno notte inverno estate guerra pace sazietagrave fame (tutti gli opposti egli egrave lrsquointelligenza) si trasforma come il fuoco quan-do si mescola con gli odori ed egrave nominato secondo lrsquoaroma di ognuno (Ippolito DK 22 B67)

Difficile in questo caso stabilire la prioritagrave cronologica ma egrave co-munque interessante registrare le convergenze non deve dunque sorprendere che il commentatore di Derveni intravedesse una pos-sibile sintonia tra le sentenze eraclitee e le proprie preoccupazioni e che successivamente qualcuno arrivasse a immaginare unrsquoim-probabile dipendenza segnalata appunto da Clemente La fruizio-ne di testi e forse di modalitagrave espressive e atteggiamenti eraclitei nel papiro Derveni puograve dunque attestare solo la possibilitagrave di una comune sensibilitagrave morale e religiosa e giustificare indirettamente lrsquoipotesi che lrsquoEfesio conoscesse i testi sacri al culto orfico

Spegnere la tracotanza la polemica politica

Diversi segnali suggeriscono di considerare probabile che nella battaglia condotta da Eraclito nei confronti della cultura contempo-ranea la polemica politica incidesse particolarmente100 Come se-gnalato da Diels-Kranz (in appendice alle testimonianze sulla vita del pensatore di Efeso101) disponiamo in questo senso anche di un riscontro esterno

100 Per una recente radicale rilettura di Eraclito in chiave politica si puograve consul-tare i PoZZoni Eraclito de-crittato Lrsquoontologia civica di Eraclito di Efeso Villasanta (MI) Liminamentis 2009 Un precedente puograve considerarsi A caPiZZi Eraclito e la sua leggenda Proposta di una diversa lettura dei fram-menti Roma Ateneo 1979

101 Nella edizione tedesca Die Fragmente der Vorsokratiker von H diels herausge-geben von W kranZ Band I Berlin Weidmannsche Verlagsbuchhandlung 196110 p 144 Lrsquoappendice manca invece nellrsquoedizione italiana I Presocratici a cura di G Reale Milano Bompiani 2006

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Monete di epoca romana presentano con lrsquoiscrizione ηρακλειτοςε-φεςιων (Eraclito degli Efesi) una figura barbuta eretta che guarda a sinistra con la mano destra levata (come per un discorso) lrsquoindi-ce rivolto a seacute e la sinistra che regge una mazza sequenza di gesti che egrave stata interpretata come segno di preghiera e venerazione102 ovvero come rituale iniziatico o ancora icastico invito a guardare dentro seacute stessi103 Il particolare della mazza potrebbe tuttavia evo-care la battaglia morale dellrsquoEfesio (la sua lotta contro il vizio104) ovvero alludere a Eracle proponendone lrsquoaccostamento a Eraclito (come nella quarta epistola pseudoeraclitea) e corroborare cosigrave la notizia dellrsquoesistenza in Efeso di una statua di Eraclito rappresen-tato come Eracle105 ciograve ne confermerebbe la statura pubblica che la raffigurazione nellrsquoatto di parlare potrebbe celebrare

Drsquoaltra parte nella tradizione dossografica allo scritto di Eraclito era esplicitamente riferito anche un contenuto politico

τὸ δὲ φερόμενον αὐτοῦ βιβλίον ἐστὶ μὲν ἀπὸ τοῦ συνέχοντος Περὶ φύσεως διήιρηται δὲ εἰς τρεῖς λόγους εἴς τε τὸν περὶ τοῦ παντὸς καὶ πολιτικὸν καὶ θεολογικόνIl libro che di lui egrave tramandato egrave intitolato per il suo contenu-to Sulla natura ma egrave suddiviso in tre trattazioni quella intorno allrsquouniverso [al tutto] quella politica e quella teologica (Diogene Laerzio DK 22 A15)

e ne era stata avanzata una lettura in chiave decisamente etico-politica

[] ἐπιγράφουσι δὲ αὐτῶι οἱ μὲν Μούσας οἱ δὲ Περὶ φύσεως Διόδοτος δὲ ἀκριβὲς οἰάκισμα πρὸς στάθμην βίου ἄλλοι γνώμονrsquo ἠθῶν τρόπου κόσμον ἕνα τῶν ξυμπάντων [][] τῶν δὲ γραμματικῶν Διόδοτος ὃς οὔ φησι περὶ φύσεως εἶναι τὸ σύγγραμμα ἀλλὰ περὶ πολιτείας τὰ δὲ περὶ φύσεως ἐν παραδείγματος εἴδει κεῖσθαι[] Alcuni lo intitolano Muse altri Sulla natura Diodoto invece

102 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 66103 Tonelli in eraclito Dellrsquoorigine cit p 22104 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 65105 Ibidem

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Guida per una vita retta [esatta a piombo] altri ancora Regola (gnomone) dei costumi Disposizione di comportamento unica per tutti [][] tra i grammatici Diodoto il quale sostiene che lrsquoopera com-posta [da Eraclito] non verte sulla natura ma sullo Stato e che le parti sulla natura vi sono contenute solo come esempi (Diogene Laerzio DK 22 A112 15)

Probabilmente leggendarie ancorcheacute indicative di un orientamen-to che lrsquoantichitagrave attribuiva allrsquoEfesio le azioni e le pose con cui Eraclito avrebbe accompagnato le proprie prese di posizione poli-tiche secondo Plutarco e Diogene

οἱ δὲ συμβολικῶς ἄνευ φωνῆς ἃ δεῖ φράζοντες οὐκ ἐπαινοῦνται καὶ θαυμάζονται διαφερόντως ὡς Ἡ ἀξιούντων αὐτὸν τῶν πολιτῶν γνώμην τινrsquo εἰπεῖν περὶ ὁμονοίας ἀναβὰς ἐπὶ τὸ βῆμα καὶ λαβὼν ψυχροῦ κύλικα καὶ τῶν ἀλφίτων ἐπιπάσας καὶ τῶι γλήχωνι κινήσας ἐκπιὼν ἀπῆλθεν ἐνδειξάμενος αὐτοῖς ὅτι τὸ τοῖς τυχοῦσιν ἀρκεῖσθαι καὶ μὴ δεῖσθαι τῶν πολυτελῶν ἐν εἰρήνηι καὶ ὁμονοίαι διατηρεῖ τὰς πόλειςColoro che per segni senza parole esprimono quanto deve esser detto non sono forse lodati e ammirati in modo particolare Come Eraclito il quale chiedendogli i concittadini di esprimere una sen-tenza sulla concordia salito sulla tribuna prese una coppa di acqua fredda vi sparse della farina drsquoorzo e rimescolata con menta la bevve e se ne andograve avendo cosigrave mostrato loro che lrsquoaccontentarsi di ciograve che si trova e il non aver bisogno di cose costose conservano la cittagrave in pace e in concordia (Plutarco DK 22 A3b)

ἀναχωρήσας δὲ εἰς τὸ ἱερὸν τῆς Ἀρτέμιδος μετὰ τῶν παίδων ἠστραγάλιζενmiddot περιστάντων δrsquo αὐτὸν τῶν Ἐφεσίων laquoτί ὦ κάκιστοι θαυμάζετεraquo εἶπενmiddotraquoἢ οὐ κρεῖττον τοῦτο ποιεῖν ἢ μεθrsquo ὑμῶν πολιτεύεσθαιraquoRitiratosi presso il tempio di Artemide giocava a dadi con i fan-ciulli e dal momento che gli Efesi lo attorniavano cosigrave parlograve laquoDi che cosa vi meravigliate o pessimi Non egrave forse meglio fare ciograve che partecipare alla vita della cittagrave con voiraquo (Diogene Laerzio DK 22 A13)

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La coniazione a Efeso in epoca romana della moneta di cui si egrave detto potrebbe aver suggellato la propensione eraclitea registrata dalla tradizione ad accentuare la propria sferzante polemica con un ampio ricorso a forme simboliche di comunicazione gestuale106Alla diretta presa di posizione di Eraclito nella convulsa vita del-la πόλις (e addirittura a un possibile ruolo di nomoteta analoga-mente a Senofane Pitagora e altri antichi sapienti) accenna sempre Diogene Laerzio in apertura della sua vita del filosofo

ἔλεγε δὲ καὶ laquoὕ β ρ ι ν χ ρ ὴ σ β ε ν ν ύ ν α ι μ ᾶ λ λ ο ν ἢ π υ ρ κ α ϊ ή ν raquo [B 43] καὶ laquoμάχεσθαι χρὴ τὸν δῆμον ὑπὲρ τοῦ νόμου ὅκωσπερ τείχεοςraquo [B 44] καθάπτεται δὲ καὶ τῶν Ἐφεσίων ἐπὶ τῶι τὸν ἑταῖρον ἐκβαλεῖν Ἑρμόδωρον ἐν οἷς φησινmiddotraquoἄξιον Ἐφεσίοις ἡβηδὸν ἀπάγξασθαι πᾶσι καὶ τοῖς ἀνήβοις τὴν πόλιν καταλιπεῖν ο ἵτ ινες Ἑρμόδωρον ἄνδρα ἑωυτῶν ὀνήιστον ἐξέβαλον φάντεςmiddot ἡμέων μηδὲ ε ἷς ὀνήιστος ἔστω ε ἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνraquo [B 121] ἀξιούμενος δὲ καὶ νόμους θεῖναι πρὸς αὐτῶν ὑπερεῖδε διὰ τὸ ἤδη κεκρατῆσθαι τῆι πονηρᾶι πολιτείαι τὴν πόλινDiceva pure laquoBisogna spegnere la tracotanza piugrave che un incen-dioraquo [B43] e laquoBisogna che il popolo combatta per la legge come per le mura della cittagraveraquo [B44] Attacca anche gli Efesi percheacute ave-vano espulso il suo compagno Ermodoro nel passo in cui afferma laquoSarebbe bene per gli Efesi adulti impiccarsi tutti quanti e lasciare la cittagrave ai fanciulli essi che esiliarono Ermodoro il piugrave abile tra loro sostenendo ldquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altrirdquoraquo [B121] Invitato comunque a dar loro leggi si rifiutograve dal momento che la cittagrave era giagrave dominata da una cattiva costituzione (DK 22 A12)

Lrsquoaccostamento a πυρκαϊή (conflagrazione incendio) suggerisce per ὕβρις nel contesto della prima citazione un significato politico laquoviolenza sfrenataraquo107 dunque piuttosto che mera tracotanza indivi-duale azione violenta di massa perpetrata dal δῆμος sollevazione che prevarica la norma stigmatizzata con una nota aristocratica (e

106 In questa direzione la lettura di AM BatteGaZZore Gestualitagrave e oracolaritagrave in Eraclito Genova Istituto di Filologia Classica e Medievale 1979

107 Cosigrave traduce Marcovich eraclito Frammenti cit p 366

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sapienziale) lrsquoincapacitagrave di stare al proprio posto108 In questo sen-so B43 egrave da leggere probabilmente come proposto da Diogene proprio in relazione a B44 contro la sedizione che mina dallrsquointer-no la comunitagrave il νόμος costituisce un baluardo analogo a quello che le mura (τεῖχος ) offrono contro lrsquoattacco esterno Soffocare la sommossa e ricondursi alla legge possono essere inquadrati allrsquoin-terno di una generale indicazione di fondo cui egrave allora possibile attribuire anche valore politico

ξὺν νόωι λέγοντας ἰσχυρίζεσθαι χρὴ τῶι ξυνῶι πάντων ὅκωσπερ νόμωι πόλις καὶ πολὺ ἰσχυροτέρως τρέφονται γὰρ πάντες οἱ ἀνθρώπειοι νόμοι ὑπὸ ἑνὸς τοῦ θείουmiddot κρατεῖ γὰρ τοσοῦτον ὁκόσον ἐθέλει καὶ ἐξαρκεῖ πᾶσι καὶ περιγίνεταιColoro che vogliono parlare con intendimento devono basarsi su ciograve che a tutto egrave comune come la cittagrave sulla legge e ancora piugrave fermamente Tutte le leggi umane infatti si alimentano dellrsquounica legge divina poicheacute quella domina quanto vuole basta per tutte le cose e avanza (Stobeo DK 22 B114)

διὸ δεῖ ἕπεσθαι τῷ ξυνῷ τοῦ λόγου δ΄ ἐόντος ξυνοῦ ζώουσιν οἱ πολλοὶ ὡς ἰδίαν ἔχοντες φρόνησινperciograve si deve seguire ciograve che egrave comune ma pur essendo il logos comune i piugrave vivono come se avessero un intendimento privato (DK 22 B2)

Il riferimento a τὸ ξυνόν sarebbe peculiare al pensiero di Eraclito109 risultando declinato a vari livelli il λόγος egrave laquocomuneraquo il κόσμος egrave laquocomuneraquo il πόλεμος egrave laquocomuneraquo Anche il νόμος egrave comune esso mantiene saldo lo stato (ἰσχυρίζεται νόμωι πόλις) alla cui conservazione tutti dovrebbero concorrere istituendo un ambi-to (politico) di relazioni umane110 che si sovrappone allo spazio fisico assicurato dal τεῖχος La difesa dellrsquouno non puograve essere

108 Ibidem109 G Vlastos Equality and Justice in Early Greek Cosmologies (1947) in G

vlastos Studies in Greek Philosophy vol I The Presocratics edited by DW Graham Princeton Princeton University Press 1995 p 73

110 Espressione del contenuto umano della πόλις (S maZZarino Il pensiero sto-rico classico Roma-Bari Laterza 1973 vol I p 82)

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disgiunta dal rispetto dellrsquoaltro Unrsquoeco forse dellrsquoidea soloniana di εὐνομίη ordinamento retto sulla giustizia111 e sulla conseguente solidarietagrave112 che in Eraclito si arricchisce tuttavia nel rilievo del θείος νόμος (πάντες οἱ ἀνθρώπειοι νόμοι ὑπὸ ἑνὸς τοῦ θείου) della peculiare allusione alle implicazioni tra (i) unicitagrave della legge divina e molteplicitagrave delle leggi umane ovvero (ii) unitagrave della leg-ge e contrastanti posizioni che in essa trovano armoniaAnalogo rilievo al dominio del νόμος egrave attribuito da Plutarco alla saggezza politica di Biante di Priene (presente nella tradizione dei Sette Sapienti)

ὁ Βίας ἔφησε κρατίστην εἶναι δημοκρατίαν ἐν ᾗ πάντες ὡς τύραννον φοβοῦνται τὸν νόμονBiante affermograve che la democrazia piugrave forte egrave quella in cui tutti temono la legge come un tiranno (Convivium Septem Sapientium 154e)

personaggio esplicitamente citato (e apprezzato) in un frammento eracliteo trasmesso da Diogene Laerzio

ὁ δυσάρεστος Ἡράκλειτος μάλιστα αὐτὸν ἐπῄνεσε γράψαςmiddot ἐν Πριήνῃ Βίας ἐγένετο ὁ Τευτάμεω οὗ πλέων λόγος ἢ τῶν ἄλλων καὶ οἱ Πριηνεῖς δὲ αὐτῷ τέμενος καθιέρωσαν τὸ Τευτάμειον λεγόμενον ἀπεφθέγξατοmiddot οἱ πλεῖστοι κακοίEraclito difficile a contentarsi lo ha lodato in massimo grado scrivendo laquoIn Priene nacque Biante figlio di Teutamo la cui fama egrave maggiore di quella degli altriraquo E gli abitanti di Priene gli dedi-carono un recinto sacro chiamato laquoil Teutameioraquo Sentenziograve laquoI piugrave ltdegli uominigt sono malvagiraquo (Diogene Laerzio I 88 DK 22 B39)

A Biante sarebbe inoltre da imputare la sentenza ricordata in B104113

111 G Vlastos Equality and Justice cit p 73112 G Vlastos Solonian Justice in G vlastos Studies in Greek Philosophy vol

I The Presocratics cit pp 55-56113 Come conferma anche Marcovich eraclito Frammenti cit p 363

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τίς γὰρ αὐτῶν νόος ἢ φρήν δήμων ἀοιδοῖσι πείθονται καὶ διδασκάλωι χρείωνται ὁμίλωι οὐκ εἰδότες ὅτι ldquoοἱ πολλοὶ κακοί ὀλίγοι δὲ ἀγαθοίrdquoche mente e intelligenza hanno Ripongono fiducia negli aedi po-polari e prendono la folla come maestra non sapendo che laquoi molti sono cattivi e pochi i buoniraquo (Proclo DK 22 B104)

Il riferimento al sapiente di Priene potrebbe segnalare la contingen-za storico-politica entro cui inquadrare la polemica eraclitea il ter-mine λόγος nella citazione di Diogene (B39) potrebbe intendersi non come laquola famaraquo (come per lo piugrave si fa) ma come laquoil discorsoraquo di Biante si potrebbe cioegrave ipotizzare che Eraclito alluda allrsquoinvito che secondo Erodoto (I 170) quello avrebbe rivolto (546 aC) alle cittagrave ionie affincheacute unissero le proprie forze per fondare un nuovo stato (in Sardegna) lontano dalla minaccia persiana114 Il confronto drammatico delle poleis ionie con il Gran Re egrave in effetti ancora alla base dellrsquoemergenza che avrebbe spinto i concittadini a richiedere lrsquointervento di Eraclito secondo la notizia conservata in un codice siriaco del Περὶ ἀρετῆς di Temistio

Gli Efesi erano assuefatti al benessere e al piacere quando scoppiograve una guerra contro di loro e la loro cittagrave fu circondata e posta sotto assedio dai Persiani Essi tuttavia continuarono nella loro vita di piaceri secondo abitudine fin quando cominciarono a mancare i mezzi di sussistenza nella cittagrave Quando la fame si diffuse pesan-temente tra loro i cittadini si riunirono per valutare che cosa fosse da fare cosigrave che il sostentamento non venisse meno nessuno perograve osava consigliare loro di porre freni al lusso Proprio mentre erano riuniti un uomo di nome Eraclito prese farina drsquoorzo la mescolograve con acqua e la mangiograve sedendo in mezzo a loro questa fu una lezione silenziosa offerta a tutta la popolazione La storia racconta che gli Efesi subito compresero il rimprovero e di ulteriori non eb-bero bisogno piuttosto procedettero essendosi di fatto resi conto di dover moderare il lusso percheacute il cibo non mancasse Quando i loro nemici seppero che essi avevano imparato a vivere con mode-razione e regolavano i pasti secondo il consiglio di Eraclito si riti-rarono dalla cittagrave e nonostante fossero vincitori sul piano militare sgombrarono il campo davanti allrsquoorzo di Eraclito (DK 22 A3b)

114 Serra in eraclito Iframmenti e le testimonianze cit p 178

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La vicenda si riferisce alla rivolta ionia (499-493 aC) contro il dominio persiano e lrsquoassedio di Efeso che avrebbe poi condotto alla scelta della cittagrave di emarginarsi dal conflitto conclusosi con la sconfitta dellrsquoalleanza delle cittagrave ribelli Nonostante manchi lrsquouna-nimitagrave tra gli storici egrave possibile che allrsquointerno di tale emergenza si inserisse il tentativo politico di Ermodoro115 forse asceso al potere in Efeso sullrsquoonda dellrsquoinsurrezione contro le tirannidi sostenute dal Gran Re e travolto dal prevalere della fazione filo-persianaConcedendo credito alla notizia di Diodoto riferita da Diogene Laerzio il κόσμος cui rivolgeva la propria attenzione lrsquoEfesio po-trebbe essere stato allora in primo luogo quello politico in tal caso le citazioni in cui piugrave direttamente si riflettono le opinioni politiche di Eraclito assumerebbero un rilievo chiave Insieme agli scarni ele-menti dossografici esse possono illuminare circa attori e contesto della scena storica entro cui il pensatore sviluppava i propri attacchi Sostenitore di Ermodoro (come si evince anche da B121) e della li-nea anti-persiana favorevole allo sforzo dellrsquoalleanza ionia (τὸ κοι- κοι-κοι-νόν τῶν Ἰώνων) Eraclito dopo la sconfitta di quellrsquoorientamento politico e lrsquoallontanamento del suo leader dalla cittagrave avrebbe volto la propria attivitagrave a una complessiva116 contestazione dei costumi corrotti e del disordine morale e civile dilaganti tra i concittadini

τυφλὸν δὲ τὸν Πλοῦτον ποιεῖ ὡς οὐκ ἀρετῆς κακίας δὲ παραιτίου ὅθεν καὶ Ἡ ὁ Ἐφέσιος ἀρώμενος Ἐφεσίοις οὐκ ἐπευχόμενοςmiddot μὴ ἐπιλίποι ὑμᾶς πλοῦτος ἔφη Ἐφέσιοι ἵνrsquo ἐξελέγχοισθε πονηρευόμενοιPluto agisce da cieco poicheacute egrave causa non di virtugrave ma di vizio Perciograve anche lrsquoefesio Eraclito ingiuria gli Efesi e non rende loro grazia af-fermando non vi abbandoni mai o Efesi la ricchezza affincheacute pos-siate manifestare il vostro agire malvagio (Tzetze DK 22 B125a)

115 Di questo avviso Pozzoni che su questa lettura fonda la sua interpretazione del pensiero e dellrsquoopera di Eraclito (i PoZZoni Eraclito de-crittato cit in particolare cap 2 Etica e toeria del diritto Eraclito e Ermodoro)

116 Ancorcheacute crittata secondo la linea interpretativa proposta da Pozzoni La qua-le tuttavia pur stimolante rispetto agli approcci tradizionali ai testi eraclitei e coerente nel proprio sforzo di ricondurre lrsquoessenziale del pensiero eracliteo alla vicenda politica di Efeso (per altro aderendo a una semplice ipotesi storica circa il ruolo di Ermodoro) appare anche eccessivamente riduttiva

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ovvero del misconoscimento popolare di valore e capacitagrave

ἄξιον Ἐφεσίοις ἡβηδὸν ἀπάγξασθαι πᾶσι καὶ τοῖς ἀνήβοις τὴν πόλιν καταλιπεῖν οἵτινες Ἑρμόδωρον ἄνδρα ἑωυτῶν ὀνήιστον ἐξέβαλον φάντεςmiddot ἡμέων μηδὲ εἷς ὀνήιστος ἔστω εἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνSarebbe bene per gli Efesi adulti impiccarsi tutti quanti e lasciare la cittagrave ai fanciulli essi che esiliarono Ermodoro il piugrave abile tra loro sostenendo laquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altriraquo (Strabone DK 22 B121)

Ricondotti allo sfondo del νόμος e al primato di τὸ ξυνόν la pole-mica eraclitea nei confronti dei πολλοί e il rilievo garantito allrsquolaquou-noraquo alluderebbero allrsquourgenza di una condotta collettiva ispirata alla norma comune su cui convengano lrsquouno (se ha valore) e i molti117

νόμος καὶ βουλῆι πείθεσθαι ἑνόςLegge egrave anche ubbidire alla volontagrave di uno solo (Clemente Alessandrino DK 22 B33)

εἷς ἐμοὶ μύριοι ἐὰν ἄριστος ἦιUno per me vale diecimila se egrave il migliore (Galeno DK 22 B49)

Nessun avallo dunque nei confronti dellrsquoarbitrio dei tiranni come attestato nella tradizione (pur con riferimenti incerti118)

Ἡ γὰρ ὁ Βλύσωνος Μελαγκόμαν τὸν τύραννον ἔπεισεν ἀποθέσθαι τὴν ἀρχήν οὗτος βασιλέα Δαρεῖον παρακαλοῦντα ἥκειν εἰς Πέρσας ὑπερεῖδενEraclito figlio di Blosone convinse il tiranno Melancoma a la-sciare il potere Egli poi non tenne conto dellrsquoinvito di re Dario a recarsi in Persia (Clemente Alessandrino DK 22 A3)

117 R laurenti Eraclito cit pp 268-269118 Kirk ritiene possibile che il non altrimenti noto Melancoma citato nella testimo-

nianza di Clemente possa essere il Komas che fu tiranno alla fine del VI secolo aC (GS kirk Heraclitus The Cosmic Fragments cit p 13)

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ma nello specifico contesto di Efeso contrasto alla mollezza dei costumi addebitabile alle ricchezze e allrsquoabbrutimento frutto della volgare ignoranza

αἱρεῦνται γὰρ ἓν ἀντὶ ἁπάντων οἱ ἄριστοι κλέος ἀέναον θνητῶνmiddot οἱ δὲ πολλοὶ κεκόρηνται ὅκωσπερ κτήνεαPreferiscono infatti una sola cosa a tutte le altre gli uomini miglio-ri la gloria perenne alle cose mortali I piugrave al contrario vogliono saziarsi come bestie (Clemente Alessandrino DK 22 B29)

H dixit quod Si felicitas esset in delectationibus corporis boves felices diceremus cum inveniant orobum ad comedendumEraclito affermograve che se la felicitagrave consistesse nei piaceri del cor-po diremmo fe l ic i i buoi quando t rovino lent icchie da mangiare (Alberto M DK 22 B4)

ἑτέρα γὰρ ἵππου ἡδονὴ καὶ κυνὸς καὶ ἀνθρώπου καθάπερ Ἡ φησιν ὄ ν ο υ ς σ ύ ρ μ α τ rsquo ἂ ν ἑ λ έ σ θ α ι μ ᾶ λ λ ο ν ἢ χ ρ υ σ ό ν middot ἥδιον γὰρ χρυσοῦ τροφὴ ὄνοιςIl piacere del cavallo del cane e dellrsquouomo sono in effetti diversi come sostiene Eraclito g l i as ini prefer i rebbero i l foraggio al l rsquooro (Aristotele DK 22 B9)

Sentenze che insistono sullrsquoopposizione tra natura umana e natu-ra animale per condannare quei comportamenti che disdegnando lrsquoeccellenza della laquogloria perenneraquo (κλέος ἀέναον) scadono nel puro godimento materiale bestiale lrsquoaccenno al κλέος evoca lrsquoeti-ca aristocratica della guerra che puograve intravedersi in B53

πόλεμος πάντων μὲν πατήρ ἐστι πάντων δὲ βασιλεύς καὶ τοὺς μὲν θεοὺς ἔδειξε τοὺς δὲ ἀνθρώπους τοὺς μὲν δούλους ἐποίησε τοὺς δὲ ἐλευθέρουςIl conflitto di tutte le cose egrave padre di tutte re e alcuni rivelograve dei altri uomini gli uni fece schiavi gli altri liberi (Ippolito DK 22 B53)

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dove πόλεμος egrave cifra universale di uno scontro che domina a tut-ti i livelli nella vita discriminando senza appello la divisione in θεοί e ἄνθρωποι δούλοι e ἐλεύθεροι nella concezione greco-arcaica a fondamento di ogni ordinamento119 si rifletterebbe allora nella necessaria differenziazione sociale e politica allrsquointerno della πόλις120 normata dal νόμος A πόλεμος in effetti Eraclito acco-sta ἔρις (contesa discordia)

εἰδέναι δὲ χρὴ τὸν πόλεμον ἐόντα ξυνὸν καὶ δίκην ἔριν καὶ γινόμενα πάντα κατ΄ ἔριν καὶ χρεώνBisogna sapere che il conflitto egrave comune e la giustizia contesa e che tutto accade secondo contesa e necessitagrave (Origene DK 22 B80)

rivelando di entrambi universalitagrave (πόλεμος ξυνὸς) e feconditagrave ge-neratrice121 (γινόμενα πάντα κατ΄ ἔριν) ἔρις egrave δίκη cosigrave tutto quanto accade laquosecondo contesaraquo accade anche laquocome si conviene ed egrave giustoraquo (κατὰ χρεών) In questo senso Eraclito avrebbe inteso lo scenario cosmico come proiezione delle relazioni conflittuali ti-piche delle lotte cittadine (a partire ovviamente dalla personale esperienza in Efeso) filtrandone i processi attraverso un lessi-co dallrsquoimmediata valenza politico-sociale (contesa-giustizia) Secondo lrsquoindizio fornito da Diodoto il macrocosmo - unico e co-mune (ἕνα καὶ κοινὸν κόσμον Aeumltius DK 22 A10) ndash sarebbe proie-zione dellrsquoassetto politico propugnato dallrsquoEfesio (forse quello che Ermodoro aveva tentato di implementare) riconoscerne il λόγος il discorso ma anche la proposta politica sarebbe stato dunque discri-minante Alla sua diretta valenza civile potrebbero alludere quei testi in cui essenziale egrave lo stigma dellrsquoincomprensione dei laquomoltiraquo e delle conseguenti distorsioni

119 W JaeGer The Theology of the Early Greek Philosophers (1947) trad it La teologia dei primi pensatori greci Firenze La Nuova Italia 1961 p 184

120 Si veda il commento di Marcovich eraclito Frammenti cit p 104121 Mondolfo in E Zeller ndash r mondolfo La filosofia dei greci nel suo sviluppo

storico Parte I I Presocratici Volume IV Eraclito a cura di R mondolfo Firenze La Nuova Italia 1961 p 104

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ὁ Ἡ φησι τοῖς ἐγρηγορόσιν ἕνα καὶ κοινὸν κόσμον εἶναι τῶν δὲ κοιμωμένων ἕκαστον εἰς ἴδιον ἀποστρέφεσθαιE dice che per coloro che sono desti il mondo egrave unico e comune invece ciascuno di coloro che dormono ritorna a un proprio mondo privato (Plutarco DK 22 B89)

διὸ δεῖ ἕπεσθαι τῷ ξυνῷ τοῦ λόγου δ΄ ἐόντος ξυνοῦ ζώουσιν οἱ πολλοὶ ὡς ἰδίαν ἔχοντες φρόνησινperciograve si deve seguire ciograve che egrave comune ma pur essendo il logos comune i piugrave vivono come se avessero un intendimento privato (Sesto Empirico DK 22 B2)

Forzando lrsquoideale esiodeo di giustizia Eraclito scinde cosigrave ἔρις (competizione civile e costruttiva) e ὕβρις (violenza sopraffattri-ce) facendo di Dike norma vincolante a livello cosmico

Δίκης ὄνομα οὐκ ἂν ἤιδεσαν εἰ ταῦτα μὴ ἦνNon conoscerebbero il nome di Dike se queste cose [conflitto ingiustizia] non fossero [esistessero] (Clemente Alessandrino DK 22 B23)

Si tratta in fondo di unrsquoipotesi di lettura sostenuta da riscontri nei frammenti di altri autori arcaici (Anassimandro in primis) che con-sente di precisare un aspetto della polemica eraclitea

καὶ Ἡ ἐπιτιμᾶι τῶι ποιήσαντι laquoὡς ἔ ρ ι ς ἔκ τε θεῶν καὶ ἀνθρώπων ἀπόλοιτοraquo [XVIII 107]middot οὐ γὰρ ἂν εἶναι ἁ ρ μ ο ν ί α ν μὴ ὄντος ὀξέος καὶ βαρέος οὐδὲ τὰ ζῶια ἄνευ θήλεος καὶ ἄρρενος ἐναντίων ὄντωνEraclito biasima il poeta ltOmerogt che scrisse laquoSparisca la discor-dia tra gli dei e tra gli uominiraquo (Iliade XVIII 107) Non ci sarebbe infatti armonia se non ci fossero acuto e grave neacute ci sarebbero i vi-venti se non ci fossero femmina e maschio (Eudemo DK 22 A22)

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ma soprattutto la tesi centrale nei frammenti secondo cui produ-zione e unitagrave del tutto passano attraverso la relazione tra le oppo-sizioni (πάντα κατrsquo ἔριν γίνεσθαι) Compito del λόγος egrave appunto illustrare tale formazione (ovvero compagine questo il significato primo di ἁρμονία122) e dunque rilevare come senza la costanza della tensione non vi sarebbe possibilitagrave di ordinamento

λόγον ἐκ τῆς ἐναντιοδρομίας δημιουργὸν τῶν ὄντωνlogos artefice delle cose che sono dal concorso degli opposti (Aeumltius DK 22 A8)

καὶ ὁ κυκεὼν διίσταται ltμὴgt κινούμενοςanche il ciceone si decompone se non egrave mosso (Teofrasto DK 22 B125)

τὸ ἀντίξουν συμφέρον καὶ ἐκ τῶν διαφερόντων καλλίστην ἁρμονίανciograve che egrave opposto concorda e dalle cose in contrasto scaturisce lrsquoarmonia piugrave bella (Aristotele DK 22 B8)

Frammenti in cui puograve avvertirsi anche lrsquoespressione immediata di una drammatica ed eroica visione della lotta politica e della sua composizione ovvero di una legge universale cui ricondurre come evidenza parziale anche i conflitti della πόλιςBencheacute appaia esagerato intendere la discriminazione tra cittadi-ni efesi come laquotema centrale allrsquointerno della trattazione culturale eraclitearaquo123 e dunque ridurne la prospettiva cosmica a mera siste-matizzazione dellrsquoordinamento civile riformato da Ermodoro egrave tut-tavia probabile che quel contesto possa aiutare a determinare il si-gnificato del presunto atteggiamento aristocratico di Eraclito Cosigrave quando attacca gli Efesi proprio per aver allontanato Ermodoro la scelta espressiva egrave indicativa

122 Una pertinente puntualizzazione in V Macchioro Zagreus cit pp 417-422123 Ibi p 53

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ἡμέων μηδὲ εἷς ὀνήιστος ἔστω εἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνlaquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altriraquo (Strabone DK 22 B121)

Il superlativo ὀνήιστος non veicola lrsquoidea di valore (in senso mili-tare) o di eminenza aristocratica piuttosto lrsquoidea di aiuto di utilitagrave insomma Ermodoro egrave politico da prediligere per il giovamento che puograve garantire con consiglio e azione alla comunitagrave il suo allon-tanamento appare conseguenza della cecitagrave e immaturitagrave dei con-cittadiniAnalogamente quando degli Efesi stigmatizza il vizio che deriva dal lusso

μὴ ἐπιλίποι ὑμᾶς πλοῦτος ἔφη Ἐφέσιοι ἵνrsquo ἐξελέγχοισθε πονηρευόμενοιnon vi abbandoni mai o Efesi la ricchezza affincheacute possiate ma-nifestare il vostro agire malvagio (Tzetze DK 22 B125a)

egrave possibile che Eraclito richiami quella stessa sobrietagrave suggeri-ta secondo quanto riferito da Polemone alle donne ioniche da Ermodoro

Πολέμων παρὰ Ἑρμοδώρῳ γεγράφθαι φησίmiddotraquoὑποδήματα δὲ φορεῖν τὴν ἐλευθέρην Σκυδικὰς λευκὰς καὶ μασθλητίναςraquoPolemone dice che in Ermodoro egrave scritto laquola donna libera porta calzature scitiche bianche e di cuoioraquo (Polemone Fragmenta 96)

Sostenitore di una riforma dei costumi che frenasse la fiacchezza indotta dal lusso (ἁβροσύνη)124 e (forse) preparasse al confronto con lrsquoinvasore persiano125 Ermodoro appare agli occhi di Eraclito vittima non di un particolare gruppo sociale o politico ma di una diffusa (volgare a prescindere dallrsquoappartenenza sociale) ignoran-za della misura della ragione e della legge che giustifica lrsquoinsi-stenza eraclitea su λόγος νόμος e κόσμος ma anche sullrsquoautocon-trollo individuale e collettivo

124 R laurenti Eraclito cit p 16125 i PoZZoni Eraclito de-crittato cit p 58

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θυμῶι μάχεσθαι χαλεπόνmiddot ὃ γὰρ ἂν θέληι ψυχῆς ὠνεῖταιDifficile lottare contro il desiderio ciograve che vuole infatti prende a prezzo dellrsquoanima (Plutarco DK 22 B85)

τὸ τοῖς τυχοῦσιν ἀρκεῖσθαι καὶ μὴ δεῖσθαι τῶν πολυτελῶν ἐν εἰρήνηι καὶ ὁμονοίαι διατηρεῖ τὰς πόλειςlrsquoaccontentarsi di ciograve che si trova e il non aver bisogno di cose costose conservano la cittagrave in pace e in concordia (DK 22 A3b)

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la intendono e coloro che lrsquohanno ascoltata)59 ma anche a figure ed elementi piugrave specifici della lezione orfica60Cosigrave per esempio si possono cogliere cenni escatologici nelle (enigmatiche) citazioni di Plutarco e Clemente

νέκυες γὰρ κοπρίων ἐκβλητότεροιI cadaveri son da gettare piugrave del letame (Plutarco DK 22 B96)

ἄνθρωπος ἐν εὐφρόνηι φάος ἅπτεται ἑαυτῶι [ἀποθανὼν] ἀποσβεσθεὶς ὄψεις ζῶν δὲ ἅπτεται τεθνεῶτος εὕδων [ἀποσβεσθεὶς ὄψεις] ἐγρηγορὼς ἅπτεται εὕδοντοςNella notte lrsquouomo accende a se stesso una luce quando gli occhi sono spenti Da vivo in vero egrave in contatto con il morto quando dorme [quando gli occhi sono spenti] da sveglio egrave in contatto con il dormiente (Clemente Alessandrino DK 22 B26)

ἀνθρώπους μένει ἀποθανόντας ἅσσα οὐκ ἔλπονται οὐδὲ δοκέουσινCose che non sperano neacute immaginano aspettano gli uomini una volta morti (Clemente Alessandrino Plutarco DK 22 B27)

I gesti - laquogettare via i cadaveriraquo (νέκυς ἐκβάλλω) laquonella notte ac-cendere una luceraquo (ἐν εὐφρόνηι φάος ἅπτομαι) ndash e gli accostamenti ndash νέκυεςκοπρία ζῶνἐγρηγορὼς εὕδωντεθνεῶτος ndash suggeriscono che per Eraclito lrsquoanima sarebbe vita e valore del corpo (B96)61 la morte rappresentando per essa liberazione dal vincolo carnale (B27) il ricorso allrsquoincrocio studiato di espressioni che veicolano stati con-trastanti (vivo-morto luce-oscuritagrave veglia-sonno) si sottolinea la costante contiguitagrave e compresenza nella condizione umana della polaritagrave vita-morte (Dioniso-Ade)62Allrsquoidea di giudizio puograve forse ricollegarsi unrsquoulteriore citazione di Ippolito

59 Ciograve potrebbe riflettere i gradi dellrsquoiniziazione misterica ἐποπτεία μύησις e ἀμύητοι secondo la tesi di G Thomson citato in R laurenti Eraclito cit p 80

60 V Macchioro Zagreus cit pp 393-39561 Per il contesto e la significazione orfica del frammento ibi p 40162 Analogamente a quanto riscontriamo in relazione al nesso anima-corpo nel

contemporaneo Pindaro (fr 131b)

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λέγει δὲ [Ἡράκλειτός] καὶ σαρκὸς ἀνάστασιν ταύτης ltτῆςgt φανερᾶς ἐν ἧι γεγενήμεθα καὶ τὸν θεὸν οἶδε ταύτης τῆς ἀναστάσεως αἴτιον οὕτως λέγωνmiddot ἔ ν θ α δ rsquo ἐ ό ν τ ι ἐ π α ν ί σ τ α σ θ α ι κ α ὶ φ ύ λ α κ α ς γ ί ν ε σ θ α ι ἐ γ ε ρ τ ὶ ζ ώ ν τ ω ν κ α ὶ ν ε κ ρ ῶ ν Eraclito afferma che vi egrave resurrezione della carne che percepia-mo in cui siamo nati e che il dio egrave causa di questa resurrezione esprimendosi in questo modo Davant i a colui che egrave lagrave s i levano e diventano vigi l i custodi dei vivi e dei mort i (Ippolito DK 22 B63)

che puograve intendersi come riferimento al governo divino (di Ade63) sulle anime dopo la morteMa nella prospettiva di un possibile confronto a distanza con le credenze orfiche64 risulta particolarmente interessante B62 soprat-tutto se ne accettiamo lrsquointerpretazione di Sesto Empirico

ἀθάνατοι θνητοί θνητοὶ ἀθάνατοι ζῶντες τὸν ἐκείνων θάνατον τὸν δὲ ἐκείνων βίον τεθνεῶτεςImmortali mortali mortali immortali vivendo di quelli la morte di quelli la vita morendo (Ippolito DK 22 B62)

ὁ δὲ Ἡράκλειτός φησιν ὅτι καὶ τὸ ζῆν καὶ τὸ ἀποθανεῖν καὶ ἐν τῷ ζῆν ἡμᾶς ἐστι καὶ ἐν τῷ τεθνάναιmiddot ὅτε μὲν γὰρ ἡμεῖς ζῶμεν τὰς ψυχὰς ἡμῶν τεθνάναι καὶ ἐν ἡμῖν τεθάφθαι ὅτε δὲ ἡμεῖς ἀποθνῄσκομεν τὰς ψυχὰς ἀναβιοῦν καὶ ζῆνEraclito afferma che il vivere e il morire sono presenti nella nostra vita e nella ltnostragt morte mentre noi viviamo infatti le nostre anime sono morte e sepolte in noi quando invece noi moria-mo le ltnostregt anime tornano in vita e vivono (Sesto Empirico Schizzi pirroniani III 230)

63 Cosigrave Tonelli eraclito Dellrsquoorigine cit p 17764 Che certamente non deve indurre alla tentazione di ridurre alla sola chiave

religiosa il discorso dellrsquoEfesio (come a nostro avviso erroneamente fece Macchioro) Su questo punto le raccomandazioni di F casadesuacutes Bordoy Heraacuteclito y el orfismo in A BernaBeacute y f casadesuacutes (coords) Orfeo y la tra-diciacuteon oacuterfica cit II pp 1099 ss

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

Lrsquoeco religiosa non egrave in vero lrsquounica che possa cogliersi nel te-sto che sembra congegnato a chiasmo (come altri) con mirabile accuratezza una cura che fa sospettare lrsquointenzione complessa di sfruttare lrsquoesemplaritagrave dello specifico rilievo di tensioni convergen-ti per rinviare allrsquouniversale contesto dellrsquoarmoniosa unione dei contrari65

ταὐτό τrsquo ἔνι ζῶν καὶ τεθνηκὸς καὶ [τὸ] ἐγρηγορὸς καὶ καθεῦδον καὶ νέον καὶ γηραιόνmiddot τάδε γὰρ μεταπεσόντα ἐκεῖνά ἐστι κἀκεῖνα πάλιν μεταπεσόντα ταῦταLa stessa cosa egrave il vivente e il morto lo sveglio e il dormirente il giovane e il vecchio queste cose infatti mutando son quelle e quelle di nuovo mutando sono queste (Plutarco DK 22 B88)

La suggestione orfica egrave tuttavia forte66 come allusione (i) alla coincidenza di caducitagrave (umana) e immortalitagrave (divina dellrsquoanima) di morte (liberazione dellrsquoanima dalla prigione corporea) e rinasci-ta (reincarnazione dellrsquoanima) e quindi di morte (del corpo) e vita (dellrsquoanima) ovvero piugrave specificamente (ii) allo stesso Dioniso dio che muore immortale mortale dio che vive la condizione (e dunque la morte) dei mortali o (iii) agli iniziati (mortali) alla loro liberazione dal ciclo nascita-morte (riconquista della natura divina immortale) conseguenza della loro identificazione con il dio del loro morire la sua vita67A suggerire un ripensamento della posizione religiosa di Eraclito egrave oggi tuttavia uno dei piugrave importanti ritrovamenti papiracei dellrsquoul-timo secolo (1962) il sapiente di Efeso vi egrave infatti direttamente nominato e citato in un esplicito contesto religioso orfico

65 Su questo la cauta valutazione di Casadesuacutes ibidem66 Come non egrave sfuggito alla tradizione da K reinhardt Parmenides und die

Geschichte die griechischen Philosophie (1916) Frankfurt aM Vittorio Klostermann 19854 p 196 al recente The Texts of Early Greek Philosophy The Complete Fragments and Selected Testimonies of the Major Presocratics trans-lated and edited by DW Graham Part I Cambridge CUP 2010 pp 192-193 passando per WKC Guthrie A History of Greek Philosophy cit p 478

67 Per questo aspetto V Macchioro Zagreus cit pp 414-415

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Dario Zucchello

Exucursus Eraclito nel Papiro Derveni

Le 26 colonne superstiti del cosiddetto68 Papiro Derveni - un rotolo (parzialmente distrutto dal fuoco di una pira) risalente allrsquoincirca al periodo 350-300 aC69 ma contenente un testo da datare probabilmente intorno alle fine del V secolo aC70 ndash possono sostanzialmente suddividersi in due sezioni la prima offre istruzio-ni rituali e indicazioni escatologiche (colonne 1-6 con una ripre-sa alla colonna 20) lrsquoaltra lrsquoesegesi allegorica di un piugrave antico e sconosciuto poema (esametrico) attribuito a Orfeo le cui citazioni evocano frammenti delle rapsodie e degli inni conservati sotto quel nome71 (egrave stato ipotizzato possa trattarsi di una versione sintetica della teogonia orfica nota come Protogonos Theogony composta intorno alla fine del VI secolo aC72)Sebbene nel commento possano facilmente individuarsi echi della cultura naturalistica del V secolo aC (Anassagora e Diogene di Apollonia in particolare) accanto al nome di Orfeo lrsquounico con-servato egrave appunto quello di Eraclito (laquoche parla come uno che fa discorsi sacriraquo ὅσπερ ἴκελα ἱερολόγωι λέγων) e a parte un espli-cito riferimento (col XXII) agli Ὕμνοι (orfici) il suo egrave lrsquounico

68 Dal luogo del recupero a pochi chilometri da Salonicco in un sito funerario69 F casadesuacutes El papiro de Derveni in A BernaBeacute y f casadesuacutes (coords)

Orfeo y la tradiciacuteon oacuterfica cit I p 462 Propendono per il 340-320 aC K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction in The Derveni Papyrus edited with Introduction and Commentary by Th kouremenos Gm ParaacutessoGlou k tsantsanoGlou Firenze Olshki Editore 2006 p 9 R radice Introduzione in Allegoristi dellrsquoetagrave classica Opere e frammenti a cura di i ramelli Milano Bompiani 2007 p XIII

70 K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit p 10 Qualche per-plessitagrave su questa datazione egrave espressa da D sider Heraclitus in the Derveni Papyrus in Studies on the Derveni Papyrus edited by a laks and GW most Oxford Clarendon Press 1997 p 138 favorevole a una collocazione nel IV secolo aC

71 Ms funGhi The Derveni Papyrus in Studies on the Derveni Papyrus cit p 27 G BeteGh The Derveni Papyrus Cosmology Theology and Interpretation Cambridge Cambridge University Press 2004 pp 130-131

72 Lrsquoipotesi egrave di ML West The Orphic Poems Oxford Clarendon Press 1983 pp 82 ss Per una discussione K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit pp 25 ss

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

scritto (oltre al poema commentato) di cui sia direttamente citato un passaggio

ἥλιο[ς ]του κατὰ φύσιν ἀνθρω[πηΐου] εὖρος ποδός [ἐστι]τοὺ[ς οὔρου]ς οὐχ ὑπερβάλλωνmiddot ει []ρουσε[[ἐ]κ[βήσετα]ι Ἐρινύε[ς] νιν ἐξευρήσου[σι Δίκης ἐπίκουροι]Il sole secondo natura egrave dellrsquoampiezza di un piede umano e non supera i limiti Se oltrepasseragrave lo scopriranno le Erinni assistenti di Dike (col IV)73

nella tradizione posteriore conservato in due distinte citazioni (ri-spettivamente di Aeumltius e Plutarco) nellrsquoedizione DielsKranz pro-poste come frammenti B3 e B9474

(περὶ μεγέθους ἡλίου) εὖρος ποδὸς ἀνθρωπείουLa grandezza del Sole egrave di un piede umano (DK 22 B3)

ἥλιος γὰρ οὐχ ὑπερβήσεται μέτραmiddot εἰ δὲ μή Ἐρινύες μιν Δίκης ἐπίκουροι ἐξευρήσουσιν[Il Sole non oltrepasseragrave le misure altrimenti le Erinni ministre di Dike lo scoprirebbero (DK 22 B94)

Bencheacute il cotesto della citazione sia piuttosto danneggiato e quindi la ricostruzione approssimativa lrsquoautore appare impegnato a difen-dere la propria convinzione che lrsquoordine della natura sia preservato secondo un preciso disegno provvidenziale la citazione di Eraclito sembra in questo senso funzionale al rilievo dellrsquoequilibrio cosmico tutelato da Dike attraverso il servizio delle Erinni (che sorvegliano il rispetto delle laquomisureraquo μέτρα) nellrsquoidentitagrave del prefissato ciclo

73 Citiamo testo greco e traduzione da Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 900-901 Essi sono basati sostanzialmente sullrsquoedizione G BeteGh The Derveni Papyrus cit tenendo conto di alcune migliorie apportate da The Derveni Papyrus edited with Introduction and Commentary by Th kouremenos Gm ParaacutessoGlou k tsantsanoGlou cit

74 Se egrave valida lrsquoipotesi che il testo di Derveni risalga alla fine del V secolo aC si tratterebbe della piugrave antica citazione dello scritto di Eraclito come segnala G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 325

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Dario Zucchello

solare (giorno e notte)75 cosigrave nel testo papiraceo il sole ndash rigoro-samente vigilato dalla divinitagrave - si rivela essenziale come garanzia dellrsquoordinamento dellrsquouniverso

τροφ[ὸν δὲ λέγων αὐ]τὴν αἰνί[ζε]ται ὅτι [ἅ]σσαὁ ἥλι[ος θερμαίνων δ]ιαλύει ταῦτα ἡ νὺξ ψύχουσασυ[νίστησιν ] ἅσσα ὁ ἥλιος ἐθέρ[μ]Chiamandola (la Notte) laquonutriceraquo (Orfeo) esprime in forma meta-forica che tutto ciograve che il sole scaldando dissolve la notte riuni-sce raffreddando tutte le cose che il sole ha scaldato (col X)76

[] τὰ νῦν ἐόνταὁ θεὸς εἰ μὴ ἤλθελεν εἶναι οὐκ ἂν ἐπόησεν ἥλιον ἐποίησε δὲτοιοῦτογ καὶ τοσοῦτον γινόμενον οἶος ἐν ἀρχῆι τοῦ λόγουδιηγεῖται [] Se il dio non avesse voluto che esistessero le realtagrave ora esistenti non avrebbe creato il sole invece lo ha fatto con caratteristiche e grandezze tali come spiega agli inizi del discorso77 (col XXV)78

Allrsquointerno delle colonne superstiti la citazione non appare acci-dentale echi eraclitei si possono cogliere nei passaggi del com-mento e riflettono forse convergenze tematiche tra i versi del poe-ma e lo scritto dellrsquoEfesioI versi ripresi nel commento insistono in effetti sul governo divino del mondo

[] τὰ δrsquo ἐόντα δ[ηλοῖ]γενέσθαι τοιαῦτ[α] διὰ τοῦτον καὶ γενόμενα ε[ἶναι]ἐν τούτωι π[άντα Ση]μαίνει δrsquo ἐν τοῖς ἔπεσι το[ῖσδε]middotΖεὺς κεφα[λή Ζεὺς μέσ]σα Διὸς δrsquo ἐκ [π]άντα τέτ[υκται] []E chiarisce che le cose esistenti sono divenute tali a causa di

75 Su questo punto D sider Heraclitus in the Derveni Papyrus cit p 14476 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 906-90777 Egrave possibile che il riferimento sia proprio alla colonna IV e al contesto della ci-

tazione eraclitea Dubbi in proposito sono tuttavia stati avanzati da Betegh (G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 327-328)

78 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 922-923

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

questo [Zeus] e tutte le cose che sono venute allrsquoessere esistono in questo lo indica in queste parole laquoZeus egrave il capo Zeus egrave la parte mediana da Zeus tutte le cose risultano costituiteraquo (col XVII)79

marcando il ruolo ordinatore del fuoco (cui il commentatore rico-nosce funzione cosmogonica ed escatologica80)

[] Μοῖραν δrsquo ἐπικλῶσαιλέγοντες τοῦ Διὸς τὴμ φρόνησιν ἐπικυρῶσαιλέγουσιν τὰ ἐόντα καὶ τὰ γινόμενα καὶ τὰ μέλλονταὅπως χρὴ γενέσθαι τε καὶ εἶναι κα[ὶ] παύσασθαιβασιλεῖ δὲ αὐτὸν εἰκάζει (τοῦτο γάρ οἱ προσφέρεινἐφα[ί]νετο ἐκ τῶν λεγομένων ὀνομάτων) λέγων ὧδεmiddotΖεὺς βασιλεὺς Ζεὺς δrsquo ἀρχὸς ἁπάντων ἀργικέραυσος[βασιλέ]α ἔφη εἶναι ὅτι πολλ[ῶν ] ωμ μία[ἀρχὴ κ]ρατεῖ καὶ πάντα τελεῖ [][] E dicendo che la Moira fila dicono che la saggezza di Zeus dispone le cose che esistono quelle che vengono allrsquoessere e quel-le che saranno come devono venire allrsquoessere essere e cessare di esistere E lo assimila ad un sovrano ndash questo infatti tra tutti i nomi che vengono detti gli parve che gli si addicesse maggior-mente ndash dicendo laquoZeus sovrano Zeus che governa su tutte le cose con vivida folgoreraquo Disse che egrave sovrano poicheacute di molti un solo potere prevale e compie tutte le cose [] (col XIX)81

Due aspetti chiaramente accennati a piugrave riprese nei frammenti di Eraclito con analoga direzione della folgore (κεραυνός) tradizio-nale simbolo della giustizia divina ma anche espressione del fuoco piugrave puro (πρηστήρ)82

τῶν τε ζώιων τά τε ἄγρια καὶ ἥμερα τά τε ἐν ἀέρι καὶ ἐπὶ γῆς καὶ ἐν ὕδατι βοσκόμενα γίνεταί τε καὶ ἀκμάζει καὶ φθείρεται τοῖς τοῦ θεοῦ πειθόμενα θεσμοῖςmiddot π ᾶ ν γὰρ ἑ ρ π ε τ ὸ ν π λ η γ ῆ ι ν έ μ ε τ α ι ὥς φησιν Ἡράκλειτος

79 Ibi pp 914-91580 Su questo aspetto si puograve sinteticamente consultare il commento di Ilaria Ramelli

alla col XXVI del papiro in Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp942-94381 Ibi pp 916-91782 eraclito Frammenti cit 297

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Dario Zucchello

Tra gli animali quelli sia selvatici sia domestici che vivono in aria sulla terra e nellrsquoacqua nascono crescono e muoiono se-guendo le leggi del dio sostiene infatti Eraclito che ogni anima-le egrave condot to a l pascolo dal la f rusta (Pseudo-Aristotele [de mundo] DK 22 B11)

γίνεσθαι λέγων οὕτωςmiddot τ ὰ δ ὲ π ά ν τ α ο ἰ α κ ί ζ ε ι κ ε ρ α υ ν ό ς τουτέστι κατευθύνει κεραυνὸν τὸ πῦρ λέγων τὸ αἰώνιον λέγει δὲ καὶ φρόνιμον τοῦτο εἶναι τὸ πῦρ καὶ τῆς διοικήσεως τῶν ὅλων αἴτιον Dice che avviene cosigrave tutte le cose dirige la folgore cioegrave gui-da con la folgore intendendo la folgore come il fuoco eterno Sostiene anche che questo fuoco egrave intelligente e dellrsquoordinamento dellrsquouniverso egrave causa (Ippolito DK 22 B64)

πάντα γάρ φησί τὸ πῦρ ἐπελθὸν κρινεῖ καὶ καταλήψεταιDice infatti che tutte le cose il fuoco giungendo giudicheragrave e con-danneragrave (Ippolito DK 22 B66)

La ricorrenza di καταλαμβάνω83 in analogo contesto repressivo consente lrsquoaccostamento tra πῦρ e Δίκη

Δίκη καταλήψεται ψευδῶν τέκτονας καὶ μάρτυραςDike afferreragrave fabbricatori e testimoni di falsitagrave (Clemente Alessandrino DK 22 B28)

rafforzando lrsquoimpressione che Eraclito non si limiti a sottolineare un equilibrio di elementi o di processi ma alluda in generale alla giustizia divina84 Lrsquointenzione dellrsquoautore del papiro nel citarne il testo potrebbe dunque essere stata quella di collegare i due pilastri della propria esegesi cosmologia ed escatologia85 rivelando cosigrave una prospettiva di lettura cui evidentemente lo scritto dellrsquoEfesio si prestavaAllrsquoesempio di Eraclito potrebbero rinviare alcuni specifici rilievi del commentatore il riconoscimento del valore immediatamente

83 eraclito Frammenti cit p 30384 G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 34385 Ibi p 329

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

enigmatico della poesia e dellrsquoimportanza di comunicare i conte-nuti di maggior pregio (μεγάλα) in modo sibillino per sfuggire a volgari fraintendimenti

ὕ]μνον [ὑγ]ιῆ καὶ θεμ[ι]τὰ λέγο[ντα ] το γὰρ[τῆ]ι ποὴσει [κ]αὶ εἰπεῖν οὐχ οἶον τ[ε ἅμα τὴν ὀ]νομάτων[θέ]σιγ καὶ τ[ὰ] ῥηθέντα ἔστι δὲ ξ[ένη τις ἡ] πόησις[κ]ᾳὶ ἀνθρώ[ποις] αἰνι[γμ]ατώδης [ὁ δ]ὲ [Ὀρφεὺ]ς αὐτοῖς[ἐ]ρίστrsquo αἰν[ίγμα]τα οὐκ ἤθελε λέγειν [ἐν αἰν]ίγμας[ι]ν δὲ[μεγ]άλα ἱερ[ολογ]εῖται μὲν οὖγ καὶ ἀ[πὸ τ]οῦ πρώτου[καὶ] μέχρι ⟨τ⟩οῦ [τελε]υταίου ῥήματος ὡ[ς δηλοῖ] καὶ ἐν τῶι[εὐκ]ρινήτω[ι ἔπειmiddot θ]ύρας γὰρ ἐπιθέ[σθαι κελ]εύσας τοῖ[ς][ὠσὶ]ν αὐτ[οὺς οὔτι νομο]θετεῖμ φη[σιν τοῖς] πολλοῖς []Un inno che dice cose sane e conformi al diritto divino infatti con la poesia Infatti non egrave possibile dire al contempo la posizione delle parole e le frasi La poesia perograve egrave qualcosa di strano e di enigmatico per gli uomini Ora Orfeo non voleva dire loro enigmi ingannevoli bensigrave cose importanti in enigmi Dunque espone un discorso sacro dalla prima allrsquoultima parola come mostra anche nel verso ben scelto avendo ordinato loro di porsi delle porte sulle orecchie dice di non istituire leggi per i piugrave [] (col VII)86

La veritagrave dello ἱερὸς λογός egrave necessariamente espressa ἐν αἰνίγμαςιν per proteggerla dagli laquouominiraquo (ἀνθρώποις) essa ri-chiede dunque adeguata disposizione sottolineata nel poema da un gesto (laquoporsi porte sulle orecchieraquo θύρας ἐπιθέσθαι τοῖς ὠσὶν un invito a totale concentrazione) e dallrsquoesplicito diniego della co-municazione laquoai piugraveraquo (τοῖς πολλοῖς) Le scelte lessicali evocano espressioni che ritroviamo nelle citazioni eraclitee la cui struttura egrave forse presente allrsquoautore nellrsquoaccenno a una studiata costruzione verbale ogni parola di Orfeo impone lrsquourgenza interpretativa rin-viando a un senso riposto oltre quello immediato LrsquoEfesio tutta-via egrave richiamato nel commento soprattutto dallrsquoidea di fondo evi-dentemente presente nel poema orfico che lrsquointelligenza del testo sacro (ὕμνον) presupponga una chiave (lrsquoiniziazione alla parola di Orfeo) Anche per la comprensione dellrsquounitario assetto della realtagrave

86 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 904-905

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Dario Zucchello

(κόσμον τόνδε͵ τὸν αὐτὸν ἁπάντων B30) infatti egrave essenziale la decifrazione del logos87

οὐκ ἐμοῦ ἀλλὰ τοῦ λόγου ἀκούσαντας ὁμολογεῖν σοφόν ἐστιν ἓν πάντα εἶναιnon ascoltando me ma il logos egrave saggio convenire che tutte le cose sono uno (Ippolito DK 22 B50)

Analogamente nello stigma del commentatore nei confronti dellrsquoincomprensione dei non iniziati (cui nelle colonne superstiti ci si riferisce come οἱ πολλοί οἱ οὐ γινώσκοντες οἱ οὐκ εἰδότες) e del conseguente stravolgimento del significato delle divinazioni

[] αὐτοῖς πάριμεν [εἰς τὸ μα]ντεῖον ἐπερ[ω]τής[οντες]τῶν μαντευομένων [ἕ]νεκεν εἰ θεμι ltgtἐν Ἅιδου δεινὰ τί ἀπιστοῦσι οὐ γινώς[κοντες ἐ]νύπνιαοὐδὲ τῶν ἄλλων πραγμάτων ἕκαστ[ον] διὰ ποίων ἂνπαραδειγμάτων π[ι]στεύοιεν ὑπό τ[ῆς τε]ἁμαρτ⟨ί⟩ηςκαὶ [τ]ῆς ἄλλης ἡδον[ῆ]ς νενικημένι[οι οὐ] μανθ[άνο]υσιν[οὐδὲ] πιστεύουσι ἀπ[ι]στίη δὲ κἀμα[θίη τὸ αὐτόmiddot ἢν γὰρ][μὴ μα]νθάνωσι μη[δ]ὲ γινώ[σ]κως[ιν οὐκ ἔστιν ὅπως][πιστεύου]σιν [][] per essi andiamo nella sede delle divinazioni per interrogare e avere dei responsi se sia concesso dal diritto divino ltgt cose terribili nellrsquoAde percheacute non vi credono Dal momento che non comprendono i sogni neacute ciascuna delle altre cose grazie a quali esempi potrebbero credere Poicheacute si sono lasciati vincere dalla colpa e da altri piaceri non imparano e non credono Ora la man-canza di fede e la mancanza di apprendimento sono la stessa cosa Se infatti non apprendono e non riconoscono non hanno modo di aver fede [] (col V)88

egrave possibile rinvenire eco della denuncia eraclitea del fraintendi-mento volgare dellrsquoelemento religioso (B15) e della superficiale credulitagrave popolare

87 D oBBink Cosmology as Initiation in Studies on the Derveni Papyrus cit p 4288 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 902-903

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

ἀλλὰ τῶν μὲν θείων τὰ πολλά καθrsquo Ἡράκλειτον ἀ π ι σ τ ί η ι δ ι α φ υ γ γ ά ν ε ι μ ὴ γ ι γ ν ώ σ κ ε σ θ α ιMa la maggior parte delle cose divine secondo Eraclito s i sot-t rae a l la conoscenza per incredul i tagrave ltdegli uominigt (Plutarco DK 22 B86)

ma anche del rilievo posto sul retto orientamento sulla disposizio-ne che deve sostenere la ricerca

ἐὰν μὴ ἔλπηται ἀνέλπιστον οὐκ ἐξευρήσει ἀνεξερεύνητον ἐὸν καὶ ἄπορονSe uno non spera non potragrave trovare lrsquoinsperabile percheacute esso egrave dif-ficile da trovare e impervio (Clemente Alessandrino DK 22 B18)

In generale la polemica eraclitea nei confronti dei laquomoltiraquo (οἱ πολλοί) e della loro mancanza di intendimento e orientamento po-trebbe far da sfondo alla commiserazione del commentatore per la mancata intelligenza dei sacrifici intelligenza che impone di col-legare le azioni e i gesti di culto (τὰ δρώμενα) alla comprensione della recitazione (τὰ λεγόμενα) cosigrave giustificando lrsquoopera di ese-gesi89 La salvezza era con ogni probabilitagrave promessa allrsquoiniziato a tre condizioni una corretta condotta di vita una adeguata cono-scenza determinate pratiche cultuali90

ἀνθρώπω[ν ἐμ]πόλεσιν ἐπιτελέσαντες [τὰ ἱε]ρὰ εἶδονἔλασσον σφᾶς θαυμάζω μὴ γινώσκειν οὐ γὰρ οἷόν τεἀκοῦσαι ὁμοῦ καὶ μαθεῖν τὰ λεγόμενα ὅσοι δὲ παρὰ τοῦτέχνημ ποιομένου τὰ ἱερὰ οὗτοι ἄξιοι θαυμάζεσθαικαὶ οἰκτε[ί]ρεσθαι θαυμάζεσθαι μὲν ὅτι δοκοῦντεςπρότερον ἢ ἐπιτελέσαι εἰδήσειν ἀπέρχονται ἐπι-τελέσαντες πρὶν εἰδέναι οὐδrsquo ἐπανερόμενοι ὥσπερὡς εἰδότες τι ὧν εἶδον ἢ ἤκουσαν ἢ ἔμαθον [οἰ]κτε⟨ί⟩ρεσθαι δὲὅτι οὐκ ἀρκεῖ σφιν τὴν δαπάνην προανηλῶσθαι ἀλλὰκαὶ τῆσ γνώμης στερόμενοι προσαπέρχονταιπρὶμ μὲν τὰ [ἱ]ερὰ ἐπιτελέσαι ἐλπίζον[τε]ς εἰδήσειν

89 K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit pp 52-5390 K tsantsanoGlou The First Columns of the Derveni Papyrus and their

Religious Significance in Studies on the Derveni Papyrus cit p 101

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ἐπ[ιτελές]αντ[ες] δὲ στερηθέντες κα[ὶ τῆς] ἐλπί[δος] ἀπέρχονταιNelle cittagrave degli uomini compiendo i riti sacri hanno visto mi meraviglio di meno che non abbiano conoscenza Non egrave infatti possibile udire e al contempo anche imparare ciograve che viene detto Ora coloro che (vorrebbero farlo) imparando da colui che compie le cerimonie sacre come unrsquoarte sono degni di stupore e di com-miserazione di stupore percheacute convinti che acquisiranno il sapere prima di aver compiuto i riti se ne vanno dopo averli compiuti prima di avere acquisito la conoscenza senza nemmeno fare do-mande come se sapessero qualcosa di ciograve che hanno visto udito o appreso E sono degni di commiserazione percheacute non basta loro aver speso il loro denaro in anticipo ma se ne vanno anche pri-vi di conoscenza Sperando di ottenere conoscenza prima di aver compiuto le cerimonie sacre dopo averle compiute se ne vanno deprivati perfino della speranza (col XX)91

In relazione a quanto sopra marcato circa la presa di posizione era-clitea nei confronti della presunta azione purificatrice dei μάγοι egrave necessario segnalare come proprio nelle colonne iniziali (I-VI le piugrave danneggiate) del Papiro Derveni che contengono la citazione del passo di Eraclito lrsquoautore si riferisse alle figure dei laquomagiraquo e al loro presunto intervento di catarsi e pacificazione nei confron-ti delle anime dei defunti accostandoli alle figure degli laquoiniziatiraquo (μύσται)

[] εὐ]χαὶ καὶ θυς[ί]αι μειλίσσουσι τὰ[ς ψυχάς]ἐπ[ωιδὴ δ]ὲ μάγων δύναται δαίμονας ἐμ[ποδὼνγι[νομένο]υς μεθιστάναιmiddot δαίμονες ἐμποδών ὄντες εἰσὶψ[υχαὶ τιμω]ροί τὴν θυς[ία]ν τούτου ἕνεκε[μ] π[οιοῦσ]ι[νοἱ μά[γο]ι ὡσπερεὶ ποινὴν ἀποδιδόντες τοῖ⟨ς⟩ δὲἱεροῖ[ς] ἐπισπένδουσιν ὕ[δω]ρ καὶ γάλα ἐξ ὧνπερ καὶ τὰςχοὰς ποιοῦσι ἀνάριθμα [κα]ὶ πολυόμφαλα τὰ πόπαναθύουσιν ὅτι καὶ αἱ ψυχα[ὶ ἀν]άριθμοί εἰσι μύσταιΕὐμενίσι προθύουσι κ[ατὰ τὰ] αὐτὰ μάγοις [][] preghiere e sacrifici addolciscono le anime e il canto dei Magi che incanta puograve allontanare i degravemoni quando siano divenuti un impedimento i degravemoni che costituiscono un impedimento sono

91 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 916-917

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

anime vendicatrici Per questo i magoi offrono il sacrificio come se stessero pagando una pena E durante i riti sacri offrono acqua e latte con i quali compiono anche le libagioni Ed offrono torte innumerevoli con molti ombelichi poicheacute anche le anime sono innumerevoli Gli iniziati compiono un sacrificio preliminare alle Eumenidi allo stesso modo in cui lo fanno i magoi [] (col VI)92

Ciograve che in apparenza si legge come un apprezzamento potrebbe tuttavia in assenza di un contesto piugrave determinato celare un at-tacco contro le pratiche misteriche e la ciarlateneria di presunti ldquopurificatorirdquo proprio come quello portato da Eraclito e piugrave tardi da Platone (Repubblica II 364b-365a)93 egrave possibile che pur vi-cino allrsquoinsegnamento orfico il commentatore in realtagrave prendesse le distanze da quelli che denunciava come fraintendimenti con-trapponendo direttamente alle pratiche descritte lrsquoinsegnamento da ricavare dallrsquointerpretazione della parola di Orfeo94La citazione eraclitea potrebbe quindi essere intervenuta nel con-testo di unrsquointroduzione polemica a confermare come la rivela-zione della veritagrave fosse destinata a ribaltare le false convinzioni volgari95 lrsquointenzione nellrsquoinsieme sarebbe stata allora quella di condannare una partecipazione passiva e inconsapevole a riti di cui non si intenda il reale significato religioso96 In questo senso la scelta dellrsquoautore potrebbe corroborare lrsquoipotesi che la battaglia culturale dellrsquoEfesio contro le degenerazioni dei culti misterici fos-se avvertita nel V secolo aC come paradigmaticaA questa peculiare presenza di Eraclito allrsquointerno di una cornice orfica si deve aggiungere quanto ebbe a segnalare (tra II e III seco-lo dC) Clemente Alessandrino

92 Ibi pp 902-90393 Pare sensata lrsquoipotesi di Kouremenos (K tsantsanoGlou-Th kouremenos

Introduction cit pp 56-57)94 Sebbene non manchi chi interpreta il riferimento ai μάγοι in senso positivo

addirittura come una sorta di autocitazione da parte dellrsquoautore del testo (K tsantsanoGlou The First Columns of the Derveni Papyrus cit p 110 nota 25 G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 82)

95 K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit pp 55-5696 Ms funGhi The Derveni Papyrus cit p 32

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Dario Zucchello

σιωπῶ δὲ Ἡράκλειτον τὸν Ἐφέσιον ὃς παρrsquo Ὀρφέως τὰ πλεῖστα εἴληφενNon parlo di Eraclito lrsquoEfesio il quale ricavograve da Orfeo la mag-gior parte delle sue opinioni (Clemente Alessandrino Stromata 62271)

Lrsquoaccostamento (abbozzato almeno per alcune opinioni anche in Plutarco e Proclo97) scaturirebbe da una certa confusione nella re-lazione tra il pensatore di Efeso e le fonti orfiche consolidatasi (in rapporto ai temi intravisti nei frammenti del papiro Derveni) nel corso dei secoli Egrave in effetti possibile98 che in piena autonomia (cioegrave senza presupporre unrsquoadesione religiosa) e per i propri obiet-tivi Eraclito avesse ricavato e adattato motivi - quello dellrsquounitagrave o ciclica interconnessione dei contrari per esempio - attestati anche nel materiale orfico piugrave antico Le tavolette drsquoosso rinvenute99 in un sito religioso dellrsquoantica Olbia Pontica (Mar Nero) e risalenti alla metagrave del V secolo aC insistono in effetti sulla loro immediata identitagrave

ΒΙΟΣ ΘΑΝΑΤΟΣ ΒΙΟΣ (tav 1)

ΕΙΡΗΝΗ ΠΟΛΕΜΟΣΑΛΗΘΕΙΑ ΨΕΥΔΟΣ (tav 2)

[ΣΩΜ]Α ΨΥΥΧΗ (tav 3)

cosigrave da richiamare anche nella loro sintassi celebri frammenti era-clitei

ἀθάνατοι θνητοί θνητοὶ ἀθάνατοι ζῶντες τὸν ἐκείνων θάνατον τὸν δὲ ἐκείνων βίον τεθνεῶτεςImmortali mortali mortali immortali vivendo di quelli la morte di quelli la vita morendo (Ippolito DK 22 B62)

97 D sider Heraclitus in the Derveni Papyrus cit p 14898 Ibi pp 147-148 G BeteGh The Derveni Papyrus cit pp 342-34399 Nel 1951 ma pubblicate solo nel 1978

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ὁ θεὸς ἡμέρη εὐφρόνη χειμὼν θέρος πόλεμος εἰρήνη κόρος λιμός (τἀναντία ἅπανταmiddot οὗτος ὁ νοῦς) ἀλλοιοῦται δὲ ὅκωσπερ ltπῦρgt ὁπόταν συμμιγῆι θυώμασιν ὀνομάζεται καθrsquo ἡδονὴν ἑκάστουIl dio egrave giorno notte inverno estate guerra pace sazietagrave fame (tutti gli opposti egli egrave lrsquointelligenza) si trasforma come il fuoco quan-do si mescola con gli odori ed egrave nominato secondo lrsquoaroma di ognuno (Ippolito DK 22 B67)

Difficile in questo caso stabilire la prioritagrave cronologica ma egrave co-munque interessante registrare le convergenze non deve dunque sorprendere che il commentatore di Derveni intravedesse una pos-sibile sintonia tra le sentenze eraclitee e le proprie preoccupazioni e che successivamente qualcuno arrivasse a immaginare unrsquoim-probabile dipendenza segnalata appunto da Clemente La fruizio-ne di testi e forse di modalitagrave espressive e atteggiamenti eraclitei nel papiro Derveni puograve dunque attestare solo la possibilitagrave di una comune sensibilitagrave morale e religiosa e giustificare indirettamente lrsquoipotesi che lrsquoEfesio conoscesse i testi sacri al culto orfico

Spegnere la tracotanza la polemica politica

Diversi segnali suggeriscono di considerare probabile che nella battaglia condotta da Eraclito nei confronti della cultura contempo-ranea la polemica politica incidesse particolarmente100 Come se-gnalato da Diels-Kranz (in appendice alle testimonianze sulla vita del pensatore di Efeso101) disponiamo in questo senso anche di un riscontro esterno

100 Per una recente radicale rilettura di Eraclito in chiave politica si puograve consul-tare i PoZZoni Eraclito de-crittato Lrsquoontologia civica di Eraclito di Efeso Villasanta (MI) Liminamentis 2009 Un precedente puograve considerarsi A caPiZZi Eraclito e la sua leggenda Proposta di una diversa lettura dei fram-menti Roma Ateneo 1979

101 Nella edizione tedesca Die Fragmente der Vorsokratiker von H diels herausge-geben von W kranZ Band I Berlin Weidmannsche Verlagsbuchhandlung 196110 p 144 Lrsquoappendice manca invece nellrsquoedizione italiana I Presocratici a cura di G Reale Milano Bompiani 2006

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Monete di epoca romana presentano con lrsquoiscrizione ηρακλειτοςε-φεςιων (Eraclito degli Efesi) una figura barbuta eretta che guarda a sinistra con la mano destra levata (come per un discorso) lrsquoindi-ce rivolto a seacute e la sinistra che regge una mazza sequenza di gesti che egrave stata interpretata come segno di preghiera e venerazione102 ovvero come rituale iniziatico o ancora icastico invito a guardare dentro seacute stessi103 Il particolare della mazza potrebbe tuttavia evo-care la battaglia morale dellrsquoEfesio (la sua lotta contro il vizio104) ovvero alludere a Eracle proponendone lrsquoaccostamento a Eraclito (come nella quarta epistola pseudoeraclitea) e corroborare cosigrave la notizia dellrsquoesistenza in Efeso di una statua di Eraclito rappresen-tato come Eracle105 ciograve ne confermerebbe la statura pubblica che la raffigurazione nellrsquoatto di parlare potrebbe celebrare

Drsquoaltra parte nella tradizione dossografica allo scritto di Eraclito era esplicitamente riferito anche un contenuto politico

τὸ δὲ φερόμενον αὐτοῦ βιβλίον ἐστὶ μὲν ἀπὸ τοῦ συνέχοντος Περὶ φύσεως διήιρηται δὲ εἰς τρεῖς λόγους εἴς τε τὸν περὶ τοῦ παντὸς καὶ πολιτικὸν καὶ θεολογικόνIl libro che di lui egrave tramandato egrave intitolato per il suo contenu-to Sulla natura ma egrave suddiviso in tre trattazioni quella intorno allrsquouniverso [al tutto] quella politica e quella teologica (Diogene Laerzio DK 22 A15)

e ne era stata avanzata una lettura in chiave decisamente etico-politica

[] ἐπιγράφουσι δὲ αὐτῶι οἱ μὲν Μούσας οἱ δὲ Περὶ φύσεως Διόδοτος δὲ ἀκριβὲς οἰάκισμα πρὸς στάθμην βίου ἄλλοι γνώμονrsquo ἠθῶν τρόπου κόσμον ἕνα τῶν ξυμπάντων [][] τῶν δὲ γραμματικῶν Διόδοτος ὃς οὔ φησι περὶ φύσεως εἶναι τὸ σύγγραμμα ἀλλὰ περὶ πολιτείας τὰ δὲ περὶ φύσεως ἐν παραδείγματος εἴδει κεῖσθαι[] Alcuni lo intitolano Muse altri Sulla natura Diodoto invece

102 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 66103 Tonelli in eraclito Dellrsquoorigine cit p 22104 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 65105 Ibidem

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Guida per una vita retta [esatta a piombo] altri ancora Regola (gnomone) dei costumi Disposizione di comportamento unica per tutti [][] tra i grammatici Diodoto il quale sostiene che lrsquoopera com-posta [da Eraclito] non verte sulla natura ma sullo Stato e che le parti sulla natura vi sono contenute solo come esempi (Diogene Laerzio DK 22 A112 15)

Probabilmente leggendarie ancorcheacute indicative di un orientamen-to che lrsquoantichitagrave attribuiva allrsquoEfesio le azioni e le pose con cui Eraclito avrebbe accompagnato le proprie prese di posizione poli-tiche secondo Plutarco e Diogene

οἱ δὲ συμβολικῶς ἄνευ φωνῆς ἃ δεῖ φράζοντες οὐκ ἐπαινοῦνται καὶ θαυμάζονται διαφερόντως ὡς Ἡ ἀξιούντων αὐτὸν τῶν πολιτῶν γνώμην τινrsquo εἰπεῖν περὶ ὁμονοίας ἀναβὰς ἐπὶ τὸ βῆμα καὶ λαβὼν ψυχροῦ κύλικα καὶ τῶν ἀλφίτων ἐπιπάσας καὶ τῶι γλήχωνι κινήσας ἐκπιὼν ἀπῆλθεν ἐνδειξάμενος αὐτοῖς ὅτι τὸ τοῖς τυχοῦσιν ἀρκεῖσθαι καὶ μὴ δεῖσθαι τῶν πολυτελῶν ἐν εἰρήνηι καὶ ὁμονοίαι διατηρεῖ τὰς πόλειςColoro che per segni senza parole esprimono quanto deve esser detto non sono forse lodati e ammirati in modo particolare Come Eraclito il quale chiedendogli i concittadini di esprimere una sen-tenza sulla concordia salito sulla tribuna prese una coppa di acqua fredda vi sparse della farina drsquoorzo e rimescolata con menta la bevve e se ne andograve avendo cosigrave mostrato loro che lrsquoaccontentarsi di ciograve che si trova e il non aver bisogno di cose costose conservano la cittagrave in pace e in concordia (Plutarco DK 22 A3b)

ἀναχωρήσας δὲ εἰς τὸ ἱερὸν τῆς Ἀρτέμιδος μετὰ τῶν παίδων ἠστραγάλιζενmiddot περιστάντων δrsquo αὐτὸν τῶν Ἐφεσίων laquoτί ὦ κάκιστοι θαυμάζετεraquo εἶπενmiddotraquoἢ οὐ κρεῖττον τοῦτο ποιεῖν ἢ μεθrsquo ὑμῶν πολιτεύεσθαιraquoRitiratosi presso il tempio di Artemide giocava a dadi con i fan-ciulli e dal momento che gli Efesi lo attorniavano cosigrave parlograve laquoDi che cosa vi meravigliate o pessimi Non egrave forse meglio fare ciograve che partecipare alla vita della cittagrave con voiraquo (Diogene Laerzio DK 22 A13)

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La coniazione a Efeso in epoca romana della moneta di cui si egrave detto potrebbe aver suggellato la propensione eraclitea registrata dalla tradizione ad accentuare la propria sferzante polemica con un ampio ricorso a forme simboliche di comunicazione gestuale106Alla diretta presa di posizione di Eraclito nella convulsa vita del-la πόλις (e addirittura a un possibile ruolo di nomoteta analoga-mente a Senofane Pitagora e altri antichi sapienti) accenna sempre Diogene Laerzio in apertura della sua vita del filosofo

ἔλεγε δὲ καὶ laquoὕ β ρ ι ν χ ρ ὴ σ β ε ν ν ύ ν α ι μ ᾶ λ λ ο ν ἢ π υ ρ κ α ϊ ή ν raquo [B 43] καὶ laquoμάχεσθαι χρὴ τὸν δῆμον ὑπὲρ τοῦ νόμου ὅκωσπερ τείχεοςraquo [B 44] καθάπτεται δὲ καὶ τῶν Ἐφεσίων ἐπὶ τῶι τὸν ἑταῖρον ἐκβαλεῖν Ἑρμόδωρον ἐν οἷς φησινmiddotraquoἄξιον Ἐφεσίοις ἡβηδὸν ἀπάγξασθαι πᾶσι καὶ τοῖς ἀνήβοις τὴν πόλιν καταλιπεῖν ο ἵτ ινες Ἑρμόδωρον ἄνδρα ἑωυτῶν ὀνήιστον ἐξέβαλον φάντεςmiddot ἡμέων μηδὲ ε ἷς ὀνήιστος ἔστω ε ἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνraquo [B 121] ἀξιούμενος δὲ καὶ νόμους θεῖναι πρὸς αὐτῶν ὑπερεῖδε διὰ τὸ ἤδη κεκρατῆσθαι τῆι πονηρᾶι πολιτείαι τὴν πόλινDiceva pure laquoBisogna spegnere la tracotanza piugrave che un incen-dioraquo [B43] e laquoBisogna che il popolo combatta per la legge come per le mura della cittagraveraquo [B44] Attacca anche gli Efesi percheacute ave-vano espulso il suo compagno Ermodoro nel passo in cui afferma laquoSarebbe bene per gli Efesi adulti impiccarsi tutti quanti e lasciare la cittagrave ai fanciulli essi che esiliarono Ermodoro il piugrave abile tra loro sostenendo ldquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altrirdquoraquo [B121] Invitato comunque a dar loro leggi si rifiutograve dal momento che la cittagrave era giagrave dominata da una cattiva costituzione (DK 22 A12)

Lrsquoaccostamento a πυρκαϊή (conflagrazione incendio) suggerisce per ὕβρις nel contesto della prima citazione un significato politico laquoviolenza sfrenataraquo107 dunque piuttosto che mera tracotanza indivi-duale azione violenta di massa perpetrata dal δῆμος sollevazione che prevarica la norma stigmatizzata con una nota aristocratica (e

106 In questa direzione la lettura di AM BatteGaZZore Gestualitagrave e oracolaritagrave in Eraclito Genova Istituto di Filologia Classica e Medievale 1979

107 Cosigrave traduce Marcovich eraclito Frammenti cit p 366

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sapienziale) lrsquoincapacitagrave di stare al proprio posto108 In questo sen-so B43 egrave da leggere probabilmente come proposto da Diogene proprio in relazione a B44 contro la sedizione che mina dallrsquointer-no la comunitagrave il νόμος costituisce un baluardo analogo a quello che le mura (τεῖχος ) offrono contro lrsquoattacco esterno Soffocare la sommossa e ricondursi alla legge possono essere inquadrati allrsquoin-terno di una generale indicazione di fondo cui egrave allora possibile attribuire anche valore politico

ξὺν νόωι λέγοντας ἰσχυρίζεσθαι χρὴ τῶι ξυνῶι πάντων ὅκωσπερ νόμωι πόλις καὶ πολὺ ἰσχυροτέρως τρέφονται γὰρ πάντες οἱ ἀνθρώπειοι νόμοι ὑπὸ ἑνὸς τοῦ θείουmiddot κρατεῖ γὰρ τοσοῦτον ὁκόσον ἐθέλει καὶ ἐξαρκεῖ πᾶσι καὶ περιγίνεταιColoro che vogliono parlare con intendimento devono basarsi su ciograve che a tutto egrave comune come la cittagrave sulla legge e ancora piugrave fermamente Tutte le leggi umane infatti si alimentano dellrsquounica legge divina poicheacute quella domina quanto vuole basta per tutte le cose e avanza (Stobeo DK 22 B114)

διὸ δεῖ ἕπεσθαι τῷ ξυνῷ τοῦ λόγου δ΄ ἐόντος ξυνοῦ ζώουσιν οἱ πολλοὶ ὡς ἰδίαν ἔχοντες φρόνησινperciograve si deve seguire ciograve che egrave comune ma pur essendo il logos comune i piugrave vivono come se avessero un intendimento privato (DK 22 B2)

Il riferimento a τὸ ξυνόν sarebbe peculiare al pensiero di Eraclito109 risultando declinato a vari livelli il λόγος egrave laquocomuneraquo il κόσμος egrave laquocomuneraquo il πόλεμος egrave laquocomuneraquo Anche il νόμος egrave comune esso mantiene saldo lo stato (ἰσχυρίζεται νόμωι πόλις) alla cui conservazione tutti dovrebbero concorrere istituendo un ambi-to (politico) di relazioni umane110 che si sovrappone allo spazio fisico assicurato dal τεῖχος La difesa dellrsquouno non puograve essere

108 Ibidem109 G Vlastos Equality and Justice in Early Greek Cosmologies (1947) in G

vlastos Studies in Greek Philosophy vol I The Presocratics edited by DW Graham Princeton Princeton University Press 1995 p 73

110 Espressione del contenuto umano della πόλις (S maZZarino Il pensiero sto-rico classico Roma-Bari Laterza 1973 vol I p 82)

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disgiunta dal rispetto dellrsquoaltro Unrsquoeco forse dellrsquoidea soloniana di εὐνομίη ordinamento retto sulla giustizia111 e sulla conseguente solidarietagrave112 che in Eraclito si arricchisce tuttavia nel rilievo del θείος νόμος (πάντες οἱ ἀνθρώπειοι νόμοι ὑπὸ ἑνὸς τοῦ θείου) della peculiare allusione alle implicazioni tra (i) unicitagrave della legge divina e molteplicitagrave delle leggi umane ovvero (ii) unitagrave della leg-ge e contrastanti posizioni che in essa trovano armoniaAnalogo rilievo al dominio del νόμος egrave attribuito da Plutarco alla saggezza politica di Biante di Priene (presente nella tradizione dei Sette Sapienti)

ὁ Βίας ἔφησε κρατίστην εἶναι δημοκρατίαν ἐν ᾗ πάντες ὡς τύραννον φοβοῦνται τὸν νόμονBiante affermograve che la democrazia piugrave forte egrave quella in cui tutti temono la legge come un tiranno (Convivium Septem Sapientium 154e)

personaggio esplicitamente citato (e apprezzato) in un frammento eracliteo trasmesso da Diogene Laerzio

ὁ δυσάρεστος Ἡράκλειτος μάλιστα αὐτὸν ἐπῄνεσε γράψαςmiddot ἐν Πριήνῃ Βίας ἐγένετο ὁ Τευτάμεω οὗ πλέων λόγος ἢ τῶν ἄλλων καὶ οἱ Πριηνεῖς δὲ αὐτῷ τέμενος καθιέρωσαν τὸ Τευτάμειον λεγόμενον ἀπεφθέγξατοmiddot οἱ πλεῖστοι κακοίEraclito difficile a contentarsi lo ha lodato in massimo grado scrivendo laquoIn Priene nacque Biante figlio di Teutamo la cui fama egrave maggiore di quella degli altriraquo E gli abitanti di Priene gli dedi-carono un recinto sacro chiamato laquoil Teutameioraquo Sentenziograve laquoI piugrave ltdegli uominigt sono malvagiraquo (Diogene Laerzio I 88 DK 22 B39)

A Biante sarebbe inoltre da imputare la sentenza ricordata in B104113

111 G Vlastos Equality and Justice cit p 73112 G Vlastos Solonian Justice in G vlastos Studies in Greek Philosophy vol

I The Presocratics cit pp 55-56113 Come conferma anche Marcovich eraclito Frammenti cit p 363

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τίς γὰρ αὐτῶν νόος ἢ φρήν δήμων ἀοιδοῖσι πείθονται καὶ διδασκάλωι χρείωνται ὁμίλωι οὐκ εἰδότες ὅτι ldquoοἱ πολλοὶ κακοί ὀλίγοι δὲ ἀγαθοίrdquoche mente e intelligenza hanno Ripongono fiducia negli aedi po-polari e prendono la folla come maestra non sapendo che laquoi molti sono cattivi e pochi i buoniraquo (Proclo DK 22 B104)

Il riferimento al sapiente di Priene potrebbe segnalare la contingen-za storico-politica entro cui inquadrare la polemica eraclitea il ter-mine λόγος nella citazione di Diogene (B39) potrebbe intendersi non come laquola famaraquo (come per lo piugrave si fa) ma come laquoil discorsoraquo di Biante si potrebbe cioegrave ipotizzare che Eraclito alluda allrsquoinvito che secondo Erodoto (I 170) quello avrebbe rivolto (546 aC) alle cittagrave ionie affincheacute unissero le proprie forze per fondare un nuovo stato (in Sardegna) lontano dalla minaccia persiana114 Il confronto drammatico delle poleis ionie con il Gran Re egrave in effetti ancora alla base dellrsquoemergenza che avrebbe spinto i concittadini a richiedere lrsquointervento di Eraclito secondo la notizia conservata in un codice siriaco del Περὶ ἀρετῆς di Temistio

Gli Efesi erano assuefatti al benessere e al piacere quando scoppiograve una guerra contro di loro e la loro cittagrave fu circondata e posta sotto assedio dai Persiani Essi tuttavia continuarono nella loro vita di piaceri secondo abitudine fin quando cominciarono a mancare i mezzi di sussistenza nella cittagrave Quando la fame si diffuse pesan-temente tra loro i cittadini si riunirono per valutare che cosa fosse da fare cosigrave che il sostentamento non venisse meno nessuno perograve osava consigliare loro di porre freni al lusso Proprio mentre erano riuniti un uomo di nome Eraclito prese farina drsquoorzo la mescolograve con acqua e la mangiograve sedendo in mezzo a loro questa fu una lezione silenziosa offerta a tutta la popolazione La storia racconta che gli Efesi subito compresero il rimprovero e di ulteriori non eb-bero bisogno piuttosto procedettero essendosi di fatto resi conto di dover moderare il lusso percheacute il cibo non mancasse Quando i loro nemici seppero che essi avevano imparato a vivere con mode-razione e regolavano i pasti secondo il consiglio di Eraclito si riti-rarono dalla cittagrave e nonostante fossero vincitori sul piano militare sgombrarono il campo davanti allrsquoorzo di Eraclito (DK 22 A3b)

114 Serra in eraclito Iframmenti e le testimonianze cit p 178

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La vicenda si riferisce alla rivolta ionia (499-493 aC) contro il dominio persiano e lrsquoassedio di Efeso che avrebbe poi condotto alla scelta della cittagrave di emarginarsi dal conflitto conclusosi con la sconfitta dellrsquoalleanza delle cittagrave ribelli Nonostante manchi lrsquouna-nimitagrave tra gli storici egrave possibile che allrsquointerno di tale emergenza si inserisse il tentativo politico di Ermodoro115 forse asceso al potere in Efeso sullrsquoonda dellrsquoinsurrezione contro le tirannidi sostenute dal Gran Re e travolto dal prevalere della fazione filo-persianaConcedendo credito alla notizia di Diodoto riferita da Diogene Laerzio il κόσμος cui rivolgeva la propria attenzione lrsquoEfesio po-trebbe essere stato allora in primo luogo quello politico in tal caso le citazioni in cui piugrave direttamente si riflettono le opinioni politiche di Eraclito assumerebbero un rilievo chiave Insieme agli scarni ele-menti dossografici esse possono illuminare circa attori e contesto della scena storica entro cui il pensatore sviluppava i propri attacchi Sostenitore di Ermodoro (come si evince anche da B121) e della li-nea anti-persiana favorevole allo sforzo dellrsquoalleanza ionia (τὸ κοι- κοι-κοι-νόν τῶν Ἰώνων) Eraclito dopo la sconfitta di quellrsquoorientamento politico e lrsquoallontanamento del suo leader dalla cittagrave avrebbe volto la propria attivitagrave a una complessiva116 contestazione dei costumi corrotti e del disordine morale e civile dilaganti tra i concittadini

τυφλὸν δὲ τὸν Πλοῦτον ποιεῖ ὡς οὐκ ἀρετῆς κακίας δὲ παραιτίου ὅθεν καὶ Ἡ ὁ Ἐφέσιος ἀρώμενος Ἐφεσίοις οὐκ ἐπευχόμενοςmiddot μὴ ἐπιλίποι ὑμᾶς πλοῦτος ἔφη Ἐφέσιοι ἵνrsquo ἐξελέγχοισθε πονηρευόμενοιPluto agisce da cieco poicheacute egrave causa non di virtugrave ma di vizio Perciograve anche lrsquoefesio Eraclito ingiuria gli Efesi e non rende loro grazia af-fermando non vi abbandoni mai o Efesi la ricchezza affincheacute pos-siate manifestare il vostro agire malvagio (Tzetze DK 22 B125a)

115 Di questo avviso Pozzoni che su questa lettura fonda la sua interpretazione del pensiero e dellrsquoopera di Eraclito (i PoZZoni Eraclito de-crittato cit in particolare cap 2 Etica e toeria del diritto Eraclito e Ermodoro)

116 Ancorcheacute crittata secondo la linea interpretativa proposta da Pozzoni La qua-le tuttavia pur stimolante rispetto agli approcci tradizionali ai testi eraclitei e coerente nel proprio sforzo di ricondurre lrsquoessenziale del pensiero eracliteo alla vicenda politica di Efeso (per altro aderendo a una semplice ipotesi storica circa il ruolo di Ermodoro) appare anche eccessivamente riduttiva

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ovvero del misconoscimento popolare di valore e capacitagrave

ἄξιον Ἐφεσίοις ἡβηδὸν ἀπάγξασθαι πᾶσι καὶ τοῖς ἀνήβοις τὴν πόλιν καταλιπεῖν οἵτινες Ἑρμόδωρον ἄνδρα ἑωυτῶν ὀνήιστον ἐξέβαλον φάντεςmiddot ἡμέων μηδὲ εἷς ὀνήιστος ἔστω εἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνSarebbe bene per gli Efesi adulti impiccarsi tutti quanti e lasciare la cittagrave ai fanciulli essi che esiliarono Ermodoro il piugrave abile tra loro sostenendo laquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altriraquo (Strabone DK 22 B121)

Ricondotti allo sfondo del νόμος e al primato di τὸ ξυνόν la pole-mica eraclitea nei confronti dei πολλοί e il rilievo garantito allrsquolaquou-noraquo alluderebbero allrsquourgenza di una condotta collettiva ispirata alla norma comune su cui convengano lrsquouno (se ha valore) e i molti117

νόμος καὶ βουλῆι πείθεσθαι ἑνόςLegge egrave anche ubbidire alla volontagrave di uno solo (Clemente Alessandrino DK 22 B33)

εἷς ἐμοὶ μύριοι ἐὰν ἄριστος ἦιUno per me vale diecimila se egrave il migliore (Galeno DK 22 B49)

Nessun avallo dunque nei confronti dellrsquoarbitrio dei tiranni come attestato nella tradizione (pur con riferimenti incerti118)

Ἡ γὰρ ὁ Βλύσωνος Μελαγκόμαν τὸν τύραννον ἔπεισεν ἀποθέσθαι τὴν ἀρχήν οὗτος βασιλέα Δαρεῖον παρακαλοῦντα ἥκειν εἰς Πέρσας ὑπερεῖδενEraclito figlio di Blosone convinse il tiranno Melancoma a la-sciare il potere Egli poi non tenne conto dellrsquoinvito di re Dario a recarsi in Persia (Clemente Alessandrino DK 22 A3)

117 R laurenti Eraclito cit pp 268-269118 Kirk ritiene possibile che il non altrimenti noto Melancoma citato nella testimo-

nianza di Clemente possa essere il Komas che fu tiranno alla fine del VI secolo aC (GS kirk Heraclitus The Cosmic Fragments cit p 13)

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ma nello specifico contesto di Efeso contrasto alla mollezza dei costumi addebitabile alle ricchezze e allrsquoabbrutimento frutto della volgare ignoranza

αἱρεῦνται γὰρ ἓν ἀντὶ ἁπάντων οἱ ἄριστοι κλέος ἀέναον θνητῶνmiddot οἱ δὲ πολλοὶ κεκόρηνται ὅκωσπερ κτήνεαPreferiscono infatti una sola cosa a tutte le altre gli uomini miglio-ri la gloria perenne alle cose mortali I piugrave al contrario vogliono saziarsi come bestie (Clemente Alessandrino DK 22 B29)

H dixit quod Si felicitas esset in delectationibus corporis boves felices diceremus cum inveniant orobum ad comedendumEraclito affermograve che se la felicitagrave consistesse nei piaceri del cor-po diremmo fe l ic i i buoi quando t rovino lent icchie da mangiare (Alberto M DK 22 B4)

ἑτέρα γὰρ ἵππου ἡδονὴ καὶ κυνὸς καὶ ἀνθρώπου καθάπερ Ἡ φησιν ὄ ν ο υ ς σ ύ ρ μ α τ rsquo ἂ ν ἑ λ έ σ θ α ι μ ᾶ λ λ ο ν ἢ χ ρ υ σ ό ν middot ἥδιον γὰρ χρυσοῦ τροφὴ ὄνοιςIl piacere del cavallo del cane e dellrsquouomo sono in effetti diversi come sostiene Eraclito g l i as ini prefer i rebbero i l foraggio al l rsquooro (Aristotele DK 22 B9)

Sentenze che insistono sullrsquoopposizione tra natura umana e natu-ra animale per condannare quei comportamenti che disdegnando lrsquoeccellenza della laquogloria perenneraquo (κλέος ἀέναον) scadono nel puro godimento materiale bestiale lrsquoaccenno al κλέος evoca lrsquoeti-ca aristocratica della guerra che puograve intravedersi in B53

πόλεμος πάντων μὲν πατήρ ἐστι πάντων δὲ βασιλεύς καὶ τοὺς μὲν θεοὺς ἔδειξε τοὺς δὲ ἀνθρώπους τοὺς μὲν δούλους ἐποίησε τοὺς δὲ ἐλευθέρουςIl conflitto di tutte le cose egrave padre di tutte re e alcuni rivelograve dei altri uomini gli uni fece schiavi gli altri liberi (Ippolito DK 22 B53)

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dove πόλεμος egrave cifra universale di uno scontro che domina a tut-ti i livelli nella vita discriminando senza appello la divisione in θεοί e ἄνθρωποι δούλοι e ἐλεύθεροι nella concezione greco-arcaica a fondamento di ogni ordinamento119 si rifletterebbe allora nella necessaria differenziazione sociale e politica allrsquointerno della πόλις120 normata dal νόμος A πόλεμος in effetti Eraclito acco-sta ἔρις (contesa discordia)

εἰδέναι δὲ χρὴ τὸν πόλεμον ἐόντα ξυνὸν καὶ δίκην ἔριν καὶ γινόμενα πάντα κατ΄ ἔριν καὶ χρεώνBisogna sapere che il conflitto egrave comune e la giustizia contesa e che tutto accade secondo contesa e necessitagrave (Origene DK 22 B80)

rivelando di entrambi universalitagrave (πόλεμος ξυνὸς) e feconditagrave ge-neratrice121 (γινόμενα πάντα κατ΄ ἔριν) ἔρις egrave δίκη cosigrave tutto quanto accade laquosecondo contesaraquo accade anche laquocome si conviene ed egrave giustoraquo (κατὰ χρεών) In questo senso Eraclito avrebbe inteso lo scenario cosmico come proiezione delle relazioni conflittuali ti-piche delle lotte cittadine (a partire ovviamente dalla personale esperienza in Efeso) filtrandone i processi attraverso un lessi-co dallrsquoimmediata valenza politico-sociale (contesa-giustizia) Secondo lrsquoindizio fornito da Diodoto il macrocosmo - unico e co-mune (ἕνα καὶ κοινὸν κόσμον Aeumltius DK 22 A10) ndash sarebbe proie-zione dellrsquoassetto politico propugnato dallrsquoEfesio (forse quello che Ermodoro aveva tentato di implementare) riconoscerne il λόγος il discorso ma anche la proposta politica sarebbe stato dunque discri-minante Alla sua diretta valenza civile potrebbero alludere quei testi in cui essenziale egrave lo stigma dellrsquoincomprensione dei laquomoltiraquo e delle conseguenti distorsioni

119 W JaeGer The Theology of the Early Greek Philosophers (1947) trad it La teologia dei primi pensatori greci Firenze La Nuova Italia 1961 p 184

120 Si veda il commento di Marcovich eraclito Frammenti cit p 104121 Mondolfo in E Zeller ndash r mondolfo La filosofia dei greci nel suo sviluppo

storico Parte I I Presocratici Volume IV Eraclito a cura di R mondolfo Firenze La Nuova Italia 1961 p 104

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ὁ Ἡ φησι τοῖς ἐγρηγορόσιν ἕνα καὶ κοινὸν κόσμον εἶναι τῶν δὲ κοιμωμένων ἕκαστον εἰς ἴδιον ἀποστρέφεσθαιE dice che per coloro che sono desti il mondo egrave unico e comune invece ciascuno di coloro che dormono ritorna a un proprio mondo privato (Plutarco DK 22 B89)

διὸ δεῖ ἕπεσθαι τῷ ξυνῷ τοῦ λόγου δ΄ ἐόντος ξυνοῦ ζώουσιν οἱ πολλοὶ ὡς ἰδίαν ἔχοντες φρόνησινperciograve si deve seguire ciograve che egrave comune ma pur essendo il logos comune i piugrave vivono come se avessero un intendimento privato (Sesto Empirico DK 22 B2)

Forzando lrsquoideale esiodeo di giustizia Eraclito scinde cosigrave ἔρις (competizione civile e costruttiva) e ὕβρις (violenza sopraffattri-ce) facendo di Dike norma vincolante a livello cosmico

Δίκης ὄνομα οὐκ ἂν ἤιδεσαν εἰ ταῦτα μὴ ἦνNon conoscerebbero il nome di Dike se queste cose [conflitto ingiustizia] non fossero [esistessero] (Clemente Alessandrino DK 22 B23)

Si tratta in fondo di unrsquoipotesi di lettura sostenuta da riscontri nei frammenti di altri autori arcaici (Anassimandro in primis) che con-sente di precisare un aspetto della polemica eraclitea

καὶ Ἡ ἐπιτιμᾶι τῶι ποιήσαντι laquoὡς ἔ ρ ι ς ἔκ τε θεῶν καὶ ἀνθρώπων ἀπόλοιτοraquo [XVIII 107]middot οὐ γὰρ ἂν εἶναι ἁ ρ μ ο ν ί α ν μὴ ὄντος ὀξέος καὶ βαρέος οὐδὲ τὰ ζῶια ἄνευ θήλεος καὶ ἄρρενος ἐναντίων ὄντωνEraclito biasima il poeta ltOmerogt che scrisse laquoSparisca la discor-dia tra gli dei e tra gli uominiraquo (Iliade XVIII 107) Non ci sarebbe infatti armonia se non ci fossero acuto e grave neacute ci sarebbero i vi-venti se non ci fossero femmina e maschio (Eudemo DK 22 A22)

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

ma soprattutto la tesi centrale nei frammenti secondo cui produ-zione e unitagrave del tutto passano attraverso la relazione tra le oppo-sizioni (πάντα κατrsquo ἔριν γίνεσθαι) Compito del λόγος egrave appunto illustrare tale formazione (ovvero compagine questo il significato primo di ἁρμονία122) e dunque rilevare come senza la costanza della tensione non vi sarebbe possibilitagrave di ordinamento

λόγον ἐκ τῆς ἐναντιοδρομίας δημιουργὸν τῶν ὄντωνlogos artefice delle cose che sono dal concorso degli opposti (Aeumltius DK 22 A8)

καὶ ὁ κυκεὼν διίσταται ltμὴgt κινούμενοςanche il ciceone si decompone se non egrave mosso (Teofrasto DK 22 B125)

τὸ ἀντίξουν συμφέρον καὶ ἐκ τῶν διαφερόντων καλλίστην ἁρμονίανciograve che egrave opposto concorda e dalle cose in contrasto scaturisce lrsquoarmonia piugrave bella (Aristotele DK 22 B8)

Frammenti in cui puograve avvertirsi anche lrsquoespressione immediata di una drammatica ed eroica visione della lotta politica e della sua composizione ovvero di una legge universale cui ricondurre come evidenza parziale anche i conflitti della πόλιςBencheacute appaia esagerato intendere la discriminazione tra cittadi-ni efesi come laquotema centrale allrsquointerno della trattazione culturale eraclitearaquo123 e dunque ridurne la prospettiva cosmica a mera siste-matizzazione dellrsquoordinamento civile riformato da Ermodoro egrave tut-tavia probabile che quel contesto possa aiutare a determinare il si-gnificato del presunto atteggiamento aristocratico di Eraclito Cosigrave quando attacca gli Efesi proprio per aver allontanato Ermodoro la scelta espressiva egrave indicativa

122 Una pertinente puntualizzazione in V Macchioro Zagreus cit pp 417-422123 Ibi p 53

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Dario Zucchello

ἡμέων μηδὲ εἷς ὀνήιστος ἔστω εἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνlaquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altriraquo (Strabone DK 22 B121)

Il superlativo ὀνήιστος non veicola lrsquoidea di valore (in senso mili-tare) o di eminenza aristocratica piuttosto lrsquoidea di aiuto di utilitagrave insomma Ermodoro egrave politico da prediligere per il giovamento che puograve garantire con consiglio e azione alla comunitagrave il suo allon-tanamento appare conseguenza della cecitagrave e immaturitagrave dei con-cittadiniAnalogamente quando degli Efesi stigmatizza il vizio che deriva dal lusso

μὴ ἐπιλίποι ὑμᾶς πλοῦτος ἔφη Ἐφέσιοι ἵνrsquo ἐξελέγχοισθε πονηρευόμενοιnon vi abbandoni mai o Efesi la ricchezza affincheacute possiate ma-nifestare il vostro agire malvagio (Tzetze DK 22 B125a)

egrave possibile che Eraclito richiami quella stessa sobrietagrave suggeri-ta secondo quanto riferito da Polemone alle donne ioniche da Ermodoro

Πολέμων παρὰ Ἑρμοδώρῳ γεγράφθαι φησίmiddotraquoὑποδήματα δὲ φορεῖν τὴν ἐλευθέρην Σκυδικὰς λευκὰς καὶ μασθλητίναςraquoPolemone dice che in Ermodoro egrave scritto laquola donna libera porta calzature scitiche bianche e di cuoioraquo (Polemone Fragmenta 96)

Sostenitore di una riforma dei costumi che frenasse la fiacchezza indotta dal lusso (ἁβροσύνη)124 e (forse) preparasse al confronto con lrsquoinvasore persiano125 Ermodoro appare agli occhi di Eraclito vittima non di un particolare gruppo sociale o politico ma di una diffusa (volgare a prescindere dallrsquoappartenenza sociale) ignoran-za della misura della ragione e della legge che giustifica lrsquoinsi-stenza eraclitea su λόγος νόμος e κόσμος ma anche sullrsquoautocon-trollo individuale e collettivo

124 R laurenti Eraclito cit p 16125 i PoZZoni Eraclito de-crittato cit p 58

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

θυμῶι μάχεσθαι χαλεπόνmiddot ὃ γὰρ ἂν θέληι ψυχῆς ὠνεῖταιDifficile lottare contro il desiderio ciograve che vuole infatti prende a prezzo dellrsquoanima (Plutarco DK 22 B85)

τὸ τοῖς τυχοῦσιν ἀρκεῖσθαι καὶ μὴ δεῖσθαι τῶν πολυτελῶν ἐν εἰρήνηι καὶ ὁμονοίαι διατηρεῖ τὰς πόλειςlrsquoaccontentarsi di ciograve che si trova e il non aver bisogno di cose costose conservano la cittagrave in pace e in concordia (DK 22 A3b)

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Dario Zucchello

λέγει δὲ [Ἡράκλειτός] καὶ σαρκὸς ἀνάστασιν ταύτης ltτῆςgt φανερᾶς ἐν ἧι γεγενήμεθα καὶ τὸν θεὸν οἶδε ταύτης τῆς ἀναστάσεως αἴτιον οὕτως λέγωνmiddot ἔ ν θ α δ rsquo ἐ ό ν τ ι ἐ π α ν ί σ τ α σ θ α ι κ α ὶ φ ύ λ α κ α ς γ ί ν ε σ θ α ι ἐ γ ε ρ τ ὶ ζ ώ ν τ ω ν κ α ὶ ν ε κ ρ ῶ ν Eraclito afferma che vi egrave resurrezione della carne che percepia-mo in cui siamo nati e che il dio egrave causa di questa resurrezione esprimendosi in questo modo Davant i a colui che egrave lagrave s i levano e diventano vigi l i custodi dei vivi e dei mort i (Ippolito DK 22 B63)

che puograve intendersi come riferimento al governo divino (di Ade63) sulle anime dopo la morteMa nella prospettiva di un possibile confronto a distanza con le credenze orfiche64 risulta particolarmente interessante B62 soprat-tutto se ne accettiamo lrsquointerpretazione di Sesto Empirico

ἀθάνατοι θνητοί θνητοὶ ἀθάνατοι ζῶντες τὸν ἐκείνων θάνατον τὸν δὲ ἐκείνων βίον τεθνεῶτεςImmortali mortali mortali immortali vivendo di quelli la morte di quelli la vita morendo (Ippolito DK 22 B62)

ὁ δὲ Ἡράκλειτός φησιν ὅτι καὶ τὸ ζῆν καὶ τὸ ἀποθανεῖν καὶ ἐν τῷ ζῆν ἡμᾶς ἐστι καὶ ἐν τῷ τεθνάναιmiddot ὅτε μὲν γὰρ ἡμεῖς ζῶμεν τὰς ψυχὰς ἡμῶν τεθνάναι καὶ ἐν ἡμῖν τεθάφθαι ὅτε δὲ ἡμεῖς ἀποθνῄσκομεν τὰς ψυχὰς ἀναβιοῦν καὶ ζῆνEraclito afferma che il vivere e il morire sono presenti nella nostra vita e nella ltnostragt morte mentre noi viviamo infatti le nostre anime sono morte e sepolte in noi quando invece noi moria-mo le ltnostregt anime tornano in vita e vivono (Sesto Empirico Schizzi pirroniani III 230)

63 Cosigrave Tonelli eraclito Dellrsquoorigine cit p 17764 Che certamente non deve indurre alla tentazione di ridurre alla sola chiave

religiosa il discorso dellrsquoEfesio (come a nostro avviso erroneamente fece Macchioro) Su questo punto le raccomandazioni di F casadesuacutes Bordoy Heraacuteclito y el orfismo in A BernaBeacute y f casadesuacutes (coords) Orfeo y la tra-diciacuteon oacuterfica cit II pp 1099 ss

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

Lrsquoeco religiosa non egrave in vero lrsquounica che possa cogliersi nel te-sto che sembra congegnato a chiasmo (come altri) con mirabile accuratezza una cura che fa sospettare lrsquointenzione complessa di sfruttare lrsquoesemplaritagrave dello specifico rilievo di tensioni convergen-ti per rinviare allrsquouniversale contesto dellrsquoarmoniosa unione dei contrari65

ταὐτό τrsquo ἔνι ζῶν καὶ τεθνηκὸς καὶ [τὸ] ἐγρηγορὸς καὶ καθεῦδον καὶ νέον καὶ γηραιόνmiddot τάδε γὰρ μεταπεσόντα ἐκεῖνά ἐστι κἀκεῖνα πάλιν μεταπεσόντα ταῦταLa stessa cosa egrave il vivente e il morto lo sveglio e il dormirente il giovane e il vecchio queste cose infatti mutando son quelle e quelle di nuovo mutando sono queste (Plutarco DK 22 B88)

La suggestione orfica egrave tuttavia forte66 come allusione (i) alla coincidenza di caducitagrave (umana) e immortalitagrave (divina dellrsquoanima) di morte (liberazione dellrsquoanima dalla prigione corporea) e rinasci-ta (reincarnazione dellrsquoanima) e quindi di morte (del corpo) e vita (dellrsquoanima) ovvero piugrave specificamente (ii) allo stesso Dioniso dio che muore immortale mortale dio che vive la condizione (e dunque la morte) dei mortali o (iii) agli iniziati (mortali) alla loro liberazione dal ciclo nascita-morte (riconquista della natura divina immortale) conseguenza della loro identificazione con il dio del loro morire la sua vita67A suggerire un ripensamento della posizione religiosa di Eraclito egrave oggi tuttavia uno dei piugrave importanti ritrovamenti papiracei dellrsquoul-timo secolo (1962) il sapiente di Efeso vi egrave infatti direttamente nominato e citato in un esplicito contesto religioso orfico

65 Su questo la cauta valutazione di Casadesuacutes ibidem66 Come non egrave sfuggito alla tradizione da K reinhardt Parmenides und die

Geschichte die griechischen Philosophie (1916) Frankfurt aM Vittorio Klostermann 19854 p 196 al recente The Texts of Early Greek Philosophy The Complete Fragments and Selected Testimonies of the Major Presocratics trans-lated and edited by DW Graham Part I Cambridge CUP 2010 pp 192-193 passando per WKC Guthrie A History of Greek Philosophy cit p 478

67 Per questo aspetto V Macchioro Zagreus cit pp 414-415

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Exucursus Eraclito nel Papiro Derveni

Le 26 colonne superstiti del cosiddetto68 Papiro Derveni - un rotolo (parzialmente distrutto dal fuoco di una pira) risalente allrsquoincirca al periodo 350-300 aC69 ma contenente un testo da datare probabilmente intorno alle fine del V secolo aC70 ndash possono sostanzialmente suddividersi in due sezioni la prima offre istruzio-ni rituali e indicazioni escatologiche (colonne 1-6 con una ripre-sa alla colonna 20) lrsquoaltra lrsquoesegesi allegorica di un piugrave antico e sconosciuto poema (esametrico) attribuito a Orfeo le cui citazioni evocano frammenti delle rapsodie e degli inni conservati sotto quel nome71 (egrave stato ipotizzato possa trattarsi di una versione sintetica della teogonia orfica nota come Protogonos Theogony composta intorno alla fine del VI secolo aC72)Sebbene nel commento possano facilmente individuarsi echi della cultura naturalistica del V secolo aC (Anassagora e Diogene di Apollonia in particolare) accanto al nome di Orfeo lrsquounico con-servato egrave appunto quello di Eraclito (laquoche parla come uno che fa discorsi sacriraquo ὅσπερ ἴκελα ἱερολόγωι λέγων) e a parte un espli-cito riferimento (col XXII) agli Ὕμνοι (orfici) il suo egrave lrsquounico

68 Dal luogo del recupero a pochi chilometri da Salonicco in un sito funerario69 F casadesuacutes El papiro de Derveni in A BernaBeacute y f casadesuacutes (coords)

Orfeo y la tradiciacuteon oacuterfica cit I p 462 Propendono per il 340-320 aC K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction in The Derveni Papyrus edited with Introduction and Commentary by Th kouremenos Gm ParaacutessoGlou k tsantsanoGlou Firenze Olshki Editore 2006 p 9 R radice Introduzione in Allegoristi dellrsquoetagrave classica Opere e frammenti a cura di i ramelli Milano Bompiani 2007 p XIII

70 K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit p 10 Qualche per-plessitagrave su questa datazione egrave espressa da D sider Heraclitus in the Derveni Papyrus in Studies on the Derveni Papyrus edited by a laks and GW most Oxford Clarendon Press 1997 p 138 favorevole a una collocazione nel IV secolo aC

71 Ms funGhi The Derveni Papyrus in Studies on the Derveni Papyrus cit p 27 G BeteGh The Derveni Papyrus Cosmology Theology and Interpretation Cambridge Cambridge University Press 2004 pp 130-131

72 Lrsquoipotesi egrave di ML West The Orphic Poems Oxford Clarendon Press 1983 pp 82 ss Per una discussione K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit pp 25 ss

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

scritto (oltre al poema commentato) di cui sia direttamente citato un passaggio

ἥλιο[ς ]του κατὰ φύσιν ἀνθρω[πηΐου] εὖρος ποδός [ἐστι]τοὺ[ς οὔρου]ς οὐχ ὑπερβάλλωνmiddot ει []ρουσε[[ἐ]κ[βήσετα]ι Ἐρινύε[ς] νιν ἐξευρήσου[σι Δίκης ἐπίκουροι]Il sole secondo natura egrave dellrsquoampiezza di un piede umano e non supera i limiti Se oltrepasseragrave lo scopriranno le Erinni assistenti di Dike (col IV)73

nella tradizione posteriore conservato in due distinte citazioni (ri-spettivamente di Aeumltius e Plutarco) nellrsquoedizione DielsKranz pro-poste come frammenti B3 e B9474

(περὶ μεγέθους ἡλίου) εὖρος ποδὸς ἀνθρωπείουLa grandezza del Sole egrave di un piede umano (DK 22 B3)

ἥλιος γὰρ οὐχ ὑπερβήσεται μέτραmiddot εἰ δὲ μή Ἐρινύες μιν Δίκης ἐπίκουροι ἐξευρήσουσιν[Il Sole non oltrepasseragrave le misure altrimenti le Erinni ministre di Dike lo scoprirebbero (DK 22 B94)

Bencheacute il cotesto della citazione sia piuttosto danneggiato e quindi la ricostruzione approssimativa lrsquoautore appare impegnato a difen-dere la propria convinzione che lrsquoordine della natura sia preservato secondo un preciso disegno provvidenziale la citazione di Eraclito sembra in questo senso funzionale al rilievo dellrsquoequilibrio cosmico tutelato da Dike attraverso il servizio delle Erinni (che sorvegliano il rispetto delle laquomisureraquo μέτρα) nellrsquoidentitagrave del prefissato ciclo

73 Citiamo testo greco e traduzione da Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 900-901 Essi sono basati sostanzialmente sullrsquoedizione G BeteGh The Derveni Papyrus cit tenendo conto di alcune migliorie apportate da The Derveni Papyrus edited with Introduction and Commentary by Th kouremenos Gm ParaacutessoGlou k tsantsanoGlou cit

74 Se egrave valida lrsquoipotesi che il testo di Derveni risalga alla fine del V secolo aC si tratterebbe della piugrave antica citazione dello scritto di Eraclito come segnala G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 325

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solare (giorno e notte)75 cosigrave nel testo papiraceo il sole ndash rigoro-samente vigilato dalla divinitagrave - si rivela essenziale come garanzia dellrsquoordinamento dellrsquouniverso

τροφ[ὸν δὲ λέγων αὐ]τὴν αἰνί[ζε]ται ὅτι [ἅ]σσαὁ ἥλι[ος θερμαίνων δ]ιαλύει ταῦτα ἡ νὺξ ψύχουσασυ[νίστησιν ] ἅσσα ὁ ἥλιος ἐθέρ[μ]Chiamandola (la Notte) laquonutriceraquo (Orfeo) esprime in forma meta-forica che tutto ciograve che il sole scaldando dissolve la notte riuni-sce raffreddando tutte le cose che il sole ha scaldato (col X)76

[] τὰ νῦν ἐόνταὁ θεὸς εἰ μὴ ἤλθελεν εἶναι οὐκ ἂν ἐπόησεν ἥλιον ἐποίησε δὲτοιοῦτογ καὶ τοσοῦτον γινόμενον οἶος ἐν ἀρχῆι τοῦ λόγουδιηγεῖται [] Se il dio non avesse voluto che esistessero le realtagrave ora esistenti non avrebbe creato il sole invece lo ha fatto con caratteristiche e grandezze tali come spiega agli inizi del discorso77 (col XXV)78

Allrsquointerno delle colonne superstiti la citazione non appare acci-dentale echi eraclitei si possono cogliere nei passaggi del com-mento e riflettono forse convergenze tematiche tra i versi del poe-ma e lo scritto dellrsquoEfesioI versi ripresi nel commento insistono in effetti sul governo divino del mondo

[] τὰ δrsquo ἐόντα δ[ηλοῖ]γενέσθαι τοιαῦτ[α] διὰ τοῦτον καὶ γενόμενα ε[ἶναι]ἐν τούτωι π[άντα Ση]μαίνει δrsquo ἐν τοῖς ἔπεσι το[ῖσδε]middotΖεὺς κεφα[λή Ζεὺς μέσ]σα Διὸς δrsquo ἐκ [π]άντα τέτ[υκται] []E chiarisce che le cose esistenti sono divenute tali a causa di

75 Su questo punto D sider Heraclitus in the Derveni Papyrus cit p 14476 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 906-90777 Egrave possibile che il riferimento sia proprio alla colonna IV e al contesto della ci-

tazione eraclitea Dubbi in proposito sono tuttavia stati avanzati da Betegh (G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 327-328)

78 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 922-923

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

questo [Zeus] e tutte le cose che sono venute allrsquoessere esistono in questo lo indica in queste parole laquoZeus egrave il capo Zeus egrave la parte mediana da Zeus tutte le cose risultano costituiteraquo (col XVII)79

marcando il ruolo ordinatore del fuoco (cui il commentatore rico-nosce funzione cosmogonica ed escatologica80)

[] Μοῖραν δrsquo ἐπικλῶσαιλέγοντες τοῦ Διὸς τὴμ φρόνησιν ἐπικυρῶσαιλέγουσιν τὰ ἐόντα καὶ τὰ γινόμενα καὶ τὰ μέλλονταὅπως χρὴ γενέσθαι τε καὶ εἶναι κα[ὶ] παύσασθαιβασιλεῖ δὲ αὐτὸν εἰκάζει (τοῦτο γάρ οἱ προσφέρεινἐφα[ί]νετο ἐκ τῶν λεγομένων ὀνομάτων) λέγων ὧδεmiddotΖεὺς βασιλεὺς Ζεὺς δrsquo ἀρχὸς ἁπάντων ἀργικέραυσος[βασιλέ]α ἔφη εἶναι ὅτι πολλ[ῶν ] ωμ μία[ἀρχὴ κ]ρατεῖ καὶ πάντα τελεῖ [][] E dicendo che la Moira fila dicono che la saggezza di Zeus dispone le cose che esistono quelle che vengono allrsquoessere e quel-le che saranno come devono venire allrsquoessere essere e cessare di esistere E lo assimila ad un sovrano ndash questo infatti tra tutti i nomi che vengono detti gli parve che gli si addicesse maggior-mente ndash dicendo laquoZeus sovrano Zeus che governa su tutte le cose con vivida folgoreraquo Disse che egrave sovrano poicheacute di molti un solo potere prevale e compie tutte le cose [] (col XIX)81

Due aspetti chiaramente accennati a piugrave riprese nei frammenti di Eraclito con analoga direzione della folgore (κεραυνός) tradizio-nale simbolo della giustizia divina ma anche espressione del fuoco piugrave puro (πρηστήρ)82

τῶν τε ζώιων τά τε ἄγρια καὶ ἥμερα τά τε ἐν ἀέρι καὶ ἐπὶ γῆς καὶ ἐν ὕδατι βοσκόμενα γίνεταί τε καὶ ἀκμάζει καὶ φθείρεται τοῖς τοῦ θεοῦ πειθόμενα θεσμοῖςmiddot π ᾶ ν γὰρ ἑ ρ π ε τ ὸ ν π λ η γ ῆ ι ν έ μ ε τ α ι ὥς φησιν Ἡράκλειτος

79 Ibi pp 914-91580 Su questo aspetto si puograve sinteticamente consultare il commento di Ilaria Ramelli

alla col XXVI del papiro in Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp942-94381 Ibi pp 916-91782 eraclito Frammenti cit 297

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Dario Zucchello

Tra gli animali quelli sia selvatici sia domestici che vivono in aria sulla terra e nellrsquoacqua nascono crescono e muoiono se-guendo le leggi del dio sostiene infatti Eraclito che ogni anima-le egrave condot to a l pascolo dal la f rusta (Pseudo-Aristotele [de mundo] DK 22 B11)

γίνεσθαι λέγων οὕτωςmiddot τ ὰ δ ὲ π ά ν τ α ο ἰ α κ ί ζ ε ι κ ε ρ α υ ν ό ς τουτέστι κατευθύνει κεραυνὸν τὸ πῦρ λέγων τὸ αἰώνιον λέγει δὲ καὶ φρόνιμον τοῦτο εἶναι τὸ πῦρ καὶ τῆς διοικήσεως τῶν ὅλων αἴτιον Dice che avviene cosigrave tutte le cose dirige la folgore cioegrave gui-da con la folgore intendendo la folgore come il fuoco eterno Sostiene anche che questo fuoco egrave intelligente e dellrsquoordinamento dellrsquouniverso egrave causa (Ippolito DK 22 B64)

πάντα γάρ φησί τὸ πῦρ ἐπελθὸν κρινεῖ καὶ καταλήψεταιDice infatti che tutte le cose il fuoco giungendo giudicheragrave e con-danneragrave (Ippolito DK 22 B66)

La ricorrenza di καταλαμβάνω83 in analogo contesto repressivo consente lrsquoaccostamento tra πῦρ e Δίκη

Δίκη καταλήψεται ψευδῶν τέκτονας καὶ μάρτυραςDike afferreragrave fabbricatori e testimoni di falsitagrave (Clemente Alessandrino DK 22 B28)

rafforzando lrsquoimpressione che Eraclito non si limiti a sottolineare un equilibrio di elementi o di processi ma alluda in generale alla giustizia divina84 Lrsquointenzione dellrsquoautore del papiro nel citarne il testo potrebbe dunque essere stata quella di collegare i due pilastri della propria esegesi cosmologia ed escatologia85 rivelando cosigrave una prospettiva di lettura cui evidentemente lo scritto dellrsquoEfesio si prestavaAllrsquoesempio di Eraclito potrebbero rinviare alcuni specifici rilievi del commentatore il riconoscimento del valore immediatamente

83 eraclito Frammenti cit p 30384 G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 34385 Ibi p 329

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

enigmatico della poesia e dellrsquoimportanza di comunicare i conte-nuti di maggior pregio (μεγάλα) in modo sibillino per sfuggire a volgari fraintendimenti

ὕ]μνον [ὑγ]ιῆ καὶ θεμ[ι]τὰ λέγο[ντα ] το γὰρ[τῆ]ι ποὴσει [κ]αὶ εἰπεῖν οὐχ οἶον τ[ε ἅμα τὴν ὀ]νομάτων[θέ]σιγ καὶ τ[ὰ] ῥηθέντα ἔστι δὲ ξ[ένη τις ἡ] πόησις[κ]ᾳὶ ἀνθρώ[ποις] αἰνι[γμ]ατώδης [ὁ δ]ὲ [Ὀρφεὺ]ς αὐτοῖς[ἐ]ρίστrsquo αἰν[ίγμα]τα οὐκ ἤθελε λέγειν [ἐν αἰν]ίγμας[ι]ν δὲ[μεγ]άλα ἱερ[ολογ]εῖται μὲν οὖγ καὶ ἀ[πὸ τ]οῦ πρώτου[καὶ] μέχρι ⟨τ⟩οῦ [τελε]υταίου ῥήματος ὡ[ς δηλοῖ] καὶ ἐν τῶι[εὐκ]ρινήτω[ι ἔπειmiddot θ]ύρας γὰρ ἐπιθέ[σθαι κελ]εύσας τοῖ[ς][ὠσὶ]ν αὐτ[οὺς οὔτι νομο]θετεῖμ φη[σιν τοῖς] πολλοῖς []Un inno che dice cose sane e conformi al diritto divino infatti con la poesia Infatti non egrave possibile dire al contempo la posizione delle parole e le frasi La poesia perograve egrave qualcosa di strano e di enigmatico per gli uomini Ora Orfeo non voleva dire loro enigmi ingannevoli bensigrave cose importanti in enigmi Dunque espone un discorso sacro dalla prima allrsquoultima parola come mostra anche nel verso ben scelto avendo ordinato loro di porsi delle porte sulle orecchie dice di non istituire leggi per i piugrave [] (col VII)86

La veritagrave dello ἱερὸς λογός egrave necessariamente espressa ἐν αἰνίγμαςιν per proteggerla dagli laquouominiraquo (ἀνθρώποις) essa ri-chiede dunque adeguata disposizione sottolineata nel poema da un gesto (laquoporsi porte sulle orecchieraquo θύρας ἐπιθέσθαι τοῖς ὠσὶν un invito a totale concentrazione) e dallrsquoesplicito diniego della co-municazione laquoai piugraveraquo (τοῖς πολλοῖς) Le scelte lessicali evocano espressioni che ritroviamo nelle citazioni eraclitee la cui struttura egrave forse presente allrsquoautore nellrsquoaccenno a una studiata costruzione verbale ogni parola di Orfeo impone lrsquourgenza interpretativa rin-viando a un senso riposto oltre quello immediato LrsquoEfesio tutta-via egrave richiamato nel commento soprattutto dallrsquoidea di fondo evi-dentemente presente nel poema orfico che lrsquointelligenza del testo sacro (ὕμνον) presupponga una chiave (lrsquoiniziazione alla parola di Orfeo) Anche per la comprensione dellrsquounitario assetto della realtagrave

86 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 904-905

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(κόσμον τόνδε͵ τὸν αὐτὸν ἁπάντων B30) infatti egrave essenziale la decifrazione del logos87

οὐκ ἐμοῦ ἀλλὰ τοῦ λόγου ἀκούσαντας ὁμολογεῖν σοφόν ἐστιν ἓν πάντα εἶναιnon ascoltando me ma il logos egrave saggio convenire che tutte le cose sono uno (Ippolito DK 22 B50)

Analogamente nello stigma del commentatore nei confronti dellrsquoincomprensione dei non iniziati (cui nelle colonne superstiti ci si riferisce come οἱ πολλοί οἱ οὐ γινώσκοντες οἱ οὐκ εἰδότες) e del conseguente stravolgimento del significato delle divinazioni

[] αὐτοῖς πάριμεν [εἰς τὸ μα]ντεῖον ἐπερ[ω]τής[οντες]τῶν μαντευομένων [ἕ]νεκεν εἰ θεμι ltgtἐν Ἅιδου δεινὰ τί ἀπιστοῦσι οὐ γινώς[κοντες ἐ]νύπνιαοὐδὲ τῶν ἄλλων πραγμάτων ἕκαστ[ον] διὰ ποίων ἂνπαραδειγμάτων π[ι]στεύοιεν ὑπό τ[ῆς τε]ἁμαρτ⟨ί⟩ηςκαὶ [τ]ῆς ἄλλης ἡδον[ῆ]ς νενικημένι[οι οὐ] μανθ[άνο]υσιν[οὐδὲ] πιστεύουσι ἀπ[ι]στίη δὲ κἀμα[θίη τὸ αὐτόmiddot ἢν γὰρ][μὴ μα]νθάνωσι μη[δ]ὲ γινώ[σ]κως[ιν οὐκ ἔστιν ὅπως][πιστεύου]σιν [][] per essi andiamo nella sede delle divinazioni per interrogare e avere dei responsi se sia concesso dal diritto divino ltgt cose terribili nellrsquoAde percheacute non vi credono Dal momento che non comprendono i sogni neacute ciascuna delle altre cose grazie a quali esempi potrebbero credere Poicheacute si sono lasciati vincere dalla colpa e da altri piaceri non imparano e non credono Ora la man-canza di fede e la mancanza di apprendimento sono la stessa cosa Se infatti non apprendono e non riconoscono non hanno modo di aver fede [] (col V)88

egrave possibile rinvenire eco della denuncia eraclitea del fraintendi-mento volgare dellrsquoelemento religioso (B15) e della superficiale credulitagrave popolare

87 D oBBink Cosmology as Initiation in Studies on the Derveni Papyrus cit p 4288 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 902-903

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

ἀλλὰ τῶν μὲν θείων τὰ πολλά καθrsquo Ἡράκλειτον ἀ π ι σ τ ί η ι δ ι α φ υ γ γ ά ν ε ι μ ὴ γ ι γ ν ώ σ κ ε σ θ α ιMa la maggior parte delle cose divine secondo Eraclito s i sot-t rae a l la conoscenza per incredul i tagrave ltdegli uominigt (Plutarco DK 22 B86)

ma anche del rilievo posto sul retto orientamento sulla disposizio-ne che deve sostenere la ricerca

ἐὰν μὴ ἔλπηται ἀνέλπιστον οὐκ ἐξευρήσει ἀνεξερεύνητον ἐὸν καὶ ἄπορονSe uno non spera non potragrave trovare lrsquoinsperabile percheacute esso egrave dif-ficile da trovare e impervio (Clemente Alessandrino DK 22 B18)

In generale la polemica eraclitea nei confronti dei laquomoltiraquo (οἱ πολλοί) e della loro mancanza di intendimento e orientamento po-trebbe far da sfondo alla commiserazione del commentatore per la mancata intelligenza dei sacrifici intelligenza che impone di col-legare le azioni e i gesti di culto (τὰ δρώμενα) alla comprensione della recitazione (τὰ λεγόμενα) cosigrave giustificando lrsquoopera di ese-gesi89 La salvezza era con ogni probabilitagrave promessa allrsquoiniziato a tre condizioni una corretta condotta di vita una adeguata cono-scenza determinate pratiche cultuali90

ἀνθρώπω[ν ἐμ]πόλεσιν ἐπιτελέσαντες [τὰ ἱε]ρὰ εἶδονἔλασσον σφᾶς θαυμάζω μὴ γινώσκειν οὐ γὰρ οἷόν τεἀκοῦσαι ὁμοῦ καὶ μαθεῖν τὰ λεγόμενα ὅσοι δὲ παρὰ τοῦτέχνημ ποιομένου τὰ ἱερὰ οὗτοι ἄξιοι θαυμάζεσθαικαὶ οἰκτε[ί]ρεσθαι θαυμάζεσθαι μὲν ὅτι δοκοῦντεςπρότερον ἢ ἐπιτελέσαι εἰδήσειν ἀπέρχονται ἐπι-τελέσαντες πρὶν εἰδέναι οὐδrsquo ἐπανερόμενοι ὥσπερὡς εἰδότες τι ὧν εἶδον ἢ ἤκουσαν ἢ ἔμαθον [οἰ]κτε⟨ί⟩ρεσθαι δὲὅτι οὐκ ἀρκεῖ σφιν τὴν δαπάνην προανηλῶσθαι ἀλλὰκαὶ τῆσ γνώμης στερόμενοι προσαπέρχονταιπρὶμ μὲν τὰ [ἱ]ερὰ ἐπιτελέσαι ἐλπίζον[τε]ς εἰδήσειν

89 K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit pp 52-5390 K tsantsanoGlou The First Columns of the Derveni Papyrus and their

Religious Significance in Studies on the Derveni Papyrus cit p 101

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Dario Zucchello

ἐπ[ιτελές]αντ[ες] δὲ στερηθέντες κα[ὶ τῆς] ἐλπί[δος] ἀπέρχονταιNelle cittagrave degli uomini compiendo i riti sacri hanno visto mi meraviglio di meno che non abbiano conoscenza Non egrave infatti possibile udire e al contempo anche imparare ciograve che viene detto Ora coloro che (vorrebbero farlo) imparando da colui che compie le cerimonie sacre come unrsquoarte sono degni di stupore e di com-miserazione di stupore percheacute convinti che acquisiranno il sapere prima di aver compiuto i riti se ne vanno dopo averli compiuti prima di avere acquisito la conoscenza senza nemmeno fare do-mande come se sapessero qualcosa di ciograve che hanno visto udito o appreso E sono degni di commiserazione percheacute non basta loro aver speso il loro denaro in anticipo ma se ne vanno anche pri-vi di conoscenza Sperando di ottenere conoscenza prima di aver compiuto le cerimonie sacre dopo averle compiute se ne vanno deprivati perfino della speranza (col XX)91

In relazione a quanto sopra marcato circa la presa di posizione era-clitea nei confronti della presunta azione purificatrice dei μάγοι egrave necessario segnalare come proprio nelle colonne iniziali (I-VI le piugrave danneggiate) del Papiro Derveni che contengono la citazione del passo di Eraclito lrsquoautore si riferisse alle figure dei laquomagiraquo e al loro presunto intervento di catarsi e pacificazione nei confron-ti delle anime dei defunti accostandoli alle figure degli laquoiniziatiraquo (μύσται)

[] εὐ]χαὶ καὶ θυς[ί]αι μειλίσσουσι τὰ[ς ψυχάς]ἐπ[ωιδὴ δ]ὲ μάγων δύναται δαίμονας ἐμ[ποδὼνγι[νομένο]υς μεθιστάναιmiddot δαίμονες ἐμποδών ὄντες εἰσὶψ[υχαὶ τιμω]ροί τὴν θυς[ία]ν τούτου ἕνεκε[μ] π[οιοῦσ]ι[νοἱ μά[γο]ι ὡσπερεὶ ποινὴν ἀποδιδόντες τοῖ⟨ς⟩ δὲἱεροῖ[ς] ἐπισπένδουσιν ὕ[δω]ρ καὶ γάλα ἐξ ὧνπερ καὶ τὰςχοὰς ποιοῦσι ἀνάριθμα [κα]ὶ πολυόμφαλα τὰ πόπαναθύουσιν ὅτι καὶ αἱ ψυχα[ὶ ἀν]άριθμοί εἰσι μύσταιΕὐμενίσι προθύουσι κ[ατὰ τὰ] αὐτὰ μάγοις [][] preghiere e sacrifici addolciscono le anime e il canto dei Magi che incanta puograve allontanare i degravemoni quando siano divenuti un impedimento i degravemoni che costituiscono un impedimento sono

91 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 916-917

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

anime vendicatrici Per questo i magoi offrono il sacrificio come se stessero pagando una pena E durante i riti sacri offrono acqua e latte con i quali compiono anche le libagioni Ed offrono torte innumerevoli con molti ombelichi poicheacute anche le anime sono innumerevoli Gli iniziati compiono un sacrificio preliminare alle Eumenidi allo stesso modo in cui lo fanno i magoi [] (col VI)92

Ciograve che in apparenza si legge come un apprezzamento potrebbe tuttavia in assenza di un contesto piugrave determinato celare un at-tacco contro le pratiche misteriche e la ciarlateneria di presunti ldquopurificatorirdquo proprio come quello portato da Eraclito e piugrave tardi da Platone (Repubblica II 364b-365a)93 egrave possibile che pur vi-cino allrsquoinsegnamento orfico il commentatore in realtagrave prendesse le distanze da quelli che denunciava come fraintendimenti con-trapponendo direttamente alle pratiche descritte lrsquoinsegnamento da ricavare dallrsquointerpretazione della parola di Orfeo94La citazione eraclitea potrebbe quindi essere intervenuta nel con-testo di unrsquointroduzione polemica a confermare come la rivela-zione della veritagrave fosse destinata a ribaltare le false convinzioni volgari95 lrsquointenzione nellrsquoinsieme sarebbe stata allora quella di condannare una partecipazione passiva e inconsapevole a riti di cui non si intenda il reale significato religioso96 In questo senso la scelta dellrsquoautore potrebbe corroborare lrsquoipotesi che la battaglia culturale dellrsquoEfesio contro le degenerazioni dei culti misterici fos-se avvertita nel V secolo aC come paradigmaticaA questa peculiare presenza di Eraclito allrsquointerno di una cornice orfica si deve aggiungere quanto ebbe a segnalare (tra II e III seco-lo dC) Clemente Alessandrino

92 Ibi pp 902-90393 Pare sensata lrsquoipotesi di Kouremenos (K tsantsanoGlou-Th kouremenos

Introduction cit pp 56-57)94 Sebbene non manchi chi interpreta il riferimento ai μάγοι in senso positivo

addirittura come una sorta di autocitazione da parte dellrsquoautore del testo (K tsantsanoGlou The First Columns of the Derveni Papyrus cit p 110 nota 25 G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 82)

95 K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit pp 55-5696 Ms funGhi The Derveni Papyrus cit p 32

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σιωπῶ δὲ Ἡράκλειτον τὸν Ἐφέσιον ὃς παρrsquo Ὀρφέως τὰ πλεῖστα εἴληφενNon parlo di Eraclito lrsquoEfesio il quale ricavograve da Orfeo la mag-gior parte delle sue opinioni (Clemente Alessandrino Stromata 62271)

Lrsquoaccostamento (abbozzato almeno per alcune opinioni anche in Plutarco e Proclo97) scaturirebbe da una certa confusione nella re-lazione tra il pensatore di Efeso e le fonti orfiche consolidatasi (in rapporto ai temi intravisti nei frammenti del papiro Derveni) nel corso dei secoli Egrave in effetti possibile98 che in piena autonomia (cioegrave senza presupporre unrsquoadesione religiosa) e per i propri obiet-tivi Eraclito avesse ricavato e adattato motivi - quello dellrsquounitagrave o ciclica interconnessione dei contrari per esempio - attestati anche nel materiale orfico piugrave antico Le tavolette drsquoosso rinvenute99 in un sito religioso dellrsquoantica Olbia Pontica (Mar Nero) e risalenti alla metagrave del V secolo aC insistono in effetti sulla loro immediata identitagrave

ΒΙΟΣ ΘΑΝΑΤΟΣ ΒΙΟΣ (tav 1)

ΕΙΡΗΝΗ ΠΟΛΕΜΟΣΑΛΗΘΕΙΑ ΨΕΥΔΟΣ (tav 2)

[ΣΩΜ]Α ΨΥΥΧΗ (tav 3)

cosigrave da richiamare anche nella loro sintassi celebri frammenti era-clitei

ἀθάνατοι θνητοί θνητοὶ ἀθάνατοι ζῶντες τὸν ἐκείνων θάνατον τὸν δὲ ἐκείνων βίον τεθνεῶτεςImmortali mortali mortali immortali vivendo di quelli la morte di quelli la vita morendo (Ippolito DK 22 B62)

97 D sider Heraclitus in the Derveni Papyrus cit p 14898 Ibi pp 147-148 G BeteGh The Derveni Papyrus cit pp 342-34399 Nel 1951 ma pubblicate solo nel 1978

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ὁ θεὸς ἡμέρη εὐφρόνη χειμὼν θέρος πόλεμος εἰρήνη κόρος λιμός (τἀναντία ἅπανταmiddot οὗτος ὁ νοῦς) ἀλλοιοῦται δὲ ὅκωσπερ ltπῦρgt ὁπόταν συμμιγῆι θυώμασιν ὀνομάζεται καθrsquo ἡδονὴν ἑκάστουIl dio egrave giorno notte inverno estate guerra pace sazietagrave fame (tutti gli opposti egli egrave lrsquointelligenza) si trasforma come il fuoco quan-do si mescola con gli odori ed egrave nominato secondo lrsquoaroma di ognuno (Ippolito DK 22 B67)

Difficile in questo caso stabilire la prioritagrave cronologica ma egrave co-munque interessante registrare le convergenze non deve dunque sorprendere che il commentatore di Derveni intravedesse una pos-sibile sintonia tra le sentenze eraclitee e le proprie preoccupazioni e che successivamente qualcuno arrivasse a immaginare unrsquoim-probabile dipendenza segnalata appunto da Clemente La fruizio-ne di testi e forse di modalitagrave espressive e atteggiamenti eraclitei nel papiro Derveni puograve dunque attestare solo la possibilitagrave di una comune sensibilitagrave morale e religiosa e giustificare indirettamente lrsquoipotesi che lrsquoEfesio conoscesse i testi sacri al culto orfico

Spegnere la tracotanza la polemica politica

Diversi segnali suggeriscono di considerare probabile che nella battaglia condotta da Eraclito nei confronti della cultura contempo-ranea la polemica politica incidesse particolarmente100 Come se-gnalato da Diels-Kranz (in appendice alle testimonianze sulla vita del pensatore di Efeso101) disponiamo in questo senso anche di un riscontro esterno

100 Per una recente radicale rilettura di Eraclito in chiave politica si puograve consul-tare i PoZZoni Eraclito de-crittato Lrsquoontologia civica di Eraclito di Efeso Villasanta (MI) Liminamentis 2009 Un precedente puograve considerarsi A caPiZZi Eraclito e la sua leggenda Proposta di una diversa lettura dei fram-menti Roma Ateneo 1979

101 Nella edizione tedesca Die Fragmente der Vorsokratiker von H diels herausge-geben von W kranZ Band I Berlin Weidmannsche Verlagsbuchhandlung 196110 p 144 Lrsquoappendice manca invece nellrsquoedizione italiana I Presocratici a cura di G Reale Milano Bompiani 2006

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Monete di epoca romana presentano con lrsquoiscrizione ηρακλειτοςε-φεςιων (Eraclito degli Efesi) una figura barbuta eretta che guarda a sinistra con la mano destra levata (come per un discorso) lrsquoindi-ce rivolto a seacute e la sinistra che regge una mazza sequenza di gesti che egrave stata interpretata come segno di preghiera e venerazione102 ovvero come rituale iniziatico o ancora icastico invito a guardare dentro seacute stessi103 Il particolare della mazza potrebbe tuttavia evo-care la battaglia morale dellrsquoEfesio (la sua lotta contro il vizio104) ovvero alludere a Eracle proponendone lrsquoaccostamento a Eraclito (come nella quarta epistola pseudoeraclitea) e corroborare cosigrave la notizia dellrsquoesistenza in Efeso di una statua di Eraclito rappresen-tato come Eracle105 ciograve ne confermerebbe la statura pubblica che la raffigurazione nellrsquoatto di parlare potrebbe celebrare

Drsquoaltra parte nella tradizione dossografica allo scritto di Eraclito era esplicitamente riferito anche un contenuto politico

τὸ δὲ φερόμενον αὐτοῦ βιβλίον ἐστὶ μὲν ἀπὸ τοῦ συνέχοντος Περὶ φύσεως διήιρηται δὲ εἰς τρεῖς λόγους εἴς τε τὸν περὶ τοῦ παντὸς καὶ πολιτικὸν καὶ θεολογικόνIl libro che di lui egrave tramandato egrave intitolato per il suo contenu-to Sulla natura ma egrave suddiviso in tre trattazioni quella intorno allrsquouniverso [al tutto] quella politica e quella teologica (Diogene Laerzio DK 22 A15)

e ne era stata avanzata una lettura in chiave decisamente etico-politica

[] ἐπιγράφουσι δὲ αὐτῶι οἱ μὲν Μούσας οἱ δὲ Περὶ φύσεως Διόδοτος δὲ ἀκριβὲς οἰάκισμα πρὸς στάθμην βίου ἄλλοι γνώμονrsquo ἠθῶν τρόπου κόσμον ἕνα τῶν ξυμπάντων [][] τῶν δὲ γραμματικῶν Διόδοτος ὃς οὔ φησι περὶ φύσεως εἶναι τὸ σύγγραμμα ἀλλὰ περὶ πολιτείας τὰ δὲ περὶ φύσεως ἐν παραδείγματος εἴδει κεῖσθαι[] Alcuni lo intitolano Muse altri Sulla natura Diodoto invece

102 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 66103 Tonelli in eraclito Dellrsquoorigine cit p 22104 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 65105 Ibidem

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Guida per una vita retta [esatta a piombo] altri ancora Regola (gnomone) dei costumi Disposizione di comportamento unica per tutti [][] tra i grammatici Diodoto il quale sostiene che lrsquoopera com-posta [da Eraclito] non verte sulla natura ma sullo Stato e che le parti sulla natura vi sono contenute solo come esempi (Diogene Laerzio DK 22 A112 15)

Probabilmente leggendarie ancorcheacute indicative di un orientamen-to che lrsquoantichitagrave attribuiva allrsquoEfesio le azioni e le pose con cui Eraclito avrebbe accompagnato le proprie prese di posizione poli-tiche secondo Plutarco e Diogene

οἱ δὲ συμβολικῶς ἄνευ φωνῆς ἃ δεῖ φράζοντες οὐκ ἐπαινοῦνται καὶ θαυμάζονται διαφερόντως ὡς Ἡ ἀξιούντων αὐτὸν τῶν πολιτῶν γνώμην τινrsquo εἰπεῖν περὶ ὁμονοίας ἀναβὰς ἐπὶ τὸ βῆμα καὶ λαβὼν ψυχροῦ κύλικα καὶ τῶν ἀλφίτων ἐπιπάσας καὶ τῶι γλήχωνι κινήσας ἐκπιὼν ἀπῆλθεν ἐνδειξάμενος αὐτοῖς ὅτι τὸ τοῖς τυχοῦσιν ἀρκεῖσθαι καὶ μὴ δεῖσθαι τῶν πολυτελῶν ἐν εἰρήνηι καὶ ὁμονοίαι διατηρεῖ τὰς πόλειςColoro che per segni senza parole esprimono quanto deve esser detto non sono forse lodati e ammirati in modo particolare Come Eraclito il quale chiedendogli i concittadini di esprimere una sen-tenza sulla concordia salito sulla tribuna prese una coppa di acqua fredda vi sparse della farina drsquoorzo e rimescolata con menta la bevve e se ne andograve avendo cosigrave mostrato loro che lrsquoaccontentarsi di ciograve che si trova e il non aver bisogno di cose costose conservano la cittagrave in pace e in concordia (Plutarco DK 22 A3b)

ἀναχωρήσας δὲ εἰς τὸ ἱερὸν τῆς Ἀρτέμιδος μετὰ τῶν παίδων ἠστραγάλιζενmiddot περιστάντων δrsquo αὐτὸν τῶν Ἐφεσίων laquoτί ὦ κάκιστοι θαυμάζετεraquo εἶπενmiddotraquoἢ οὐ κρεῖττον τοῦτο ποιεῖν ἢ μεθrsquo ὑμῶν πολιτεύεσθαιraquoRitiratosi presso il tempio di Artemide giocava a dadi con i fan-ciulli e dal momento che gli Efesi lo attorniavano cosigrave parlograve laquoDi che cosa vi meravigliate o pessimi Non egrave forse meglio fare ciograve che partecipare alla vita della cittagrave con voiraquo (Diogene Laerzio DK 22 A13)

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La coniazione a Efeso in epoca romana della moneta di cui si egrave detto potrebbe aver suggellato la propensione eraclitea registrata dalla tradizione ad accentuare la propria sferzante polemica con un ampio ricorso a forme simboliche di comunicazione gestuale106Alla diretta presa di posizione di Eraclito nella convulsa vita del-la πόλις (e addirittura a un possibile ruolo di nomoteta analoga-mente a Senofane Pitagora e altri antichi sapienti) accenna sempre Diogene Laerzio in apertura della sua vita del filosofo

ἔλεγε δὲ καὶ laquoὕ β ρ ι ν χ ρ ὴ σ β ε ν ν ύ ν α ι μ ᾶ λ λ ο ν ἢ π υ ρ κ α ϊ ή ν raquo [B 43] καὶ laquoμάχεσθαι χρὴ τὸν δῆμον ὑπὲρ τοῦ νόμου ὅκωσπερ τείχεοςraquo [B 44] καθάπτεται δὲ καὶ τῶν Ἐφεσίων ἐπὶ τῶι τὸν ἑταῖρον ἐκβαλεῖν Ἑρμόδωρον ἐν οἷς φησινmiddotraquoἄξιον Ἐφεσίοις ἡβηδὸν ἀπάγξασθαι πᾶσι καὶ τοῖς ἀνήβοις τὴν πόλιν καταλιπεῖν ο ἵτ ινες Ἑρμόδωρον ἄνδρα ἑωυτῶν ὀνήιστον ἐξέβαλον φάντεςmiddot ἡμέων μηδὲ ε ἷς ὀνήιστος ἔστω ε ἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνraquo [B 121] ἀξιούμενος δὲ καὶ νόμους θεῖναι πρὸς αὐτῶν ὑπερεῖδε διὰ τὸ ἤδη κεκρατῆσθαι τῆι πονηρᾶι πολιτείαι τὴν πόλινDiceva pure laquoBisogna spegnere la tracotanza piugrave che un incen-dioraquo [B43] e laquoBisogna che il popolo combatta per la legge come per le mura della cittagraveraquo [B44] Attacca anche gli Efesi percheacute ave-vano espulso il suo compagno Ermodoro nel passo in cui afferma laquoSarebbe bene per gli Efesi adulti impiccarsi tutti quanti e lasciare la cittagrave ai fanciulli essi che esiliarono Ermodoro il piugrave abile tra loro sostenendo ldquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altrirdquoraquo [B121] Invitato comunque a dar loro leggi si rifiutograve dal momento che la cittagrave era giagrave dominata da una cattiva costituzione (DK 22 A12)

Lrsquoaccostamento a πυρκαϊή (conflagrazione incendio) suggerisce per ὕβρις nel contesto della prima citazione un significato politico laquoviolenza sfrenataraquo107 dunque piuttosto che mera tracotanza indivi-duale azione violenta di massa perpetrata dal δῆμος sollevazione che prevarica la norma stigmatizzata con una nota aristocratica (e

106 In questa direzione la lettura di AM BatteGaZZore Gestualitagrave e oracolaritagrave in Eraclito Genova Istituto di Filologia Classica e Medievale 1979

107 Cosigrave traduce Marcovich eraclito Frammenti cit p 366

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sapienziale) lrsquoincapacitagrave di stare al proprio posto108 In questo sen-so B43 egrave da leggere probabilmente come proposto da Diogene proprio in relazione a B44 contro la sedizione che mina dallrsquointer-no la comunitagrave il νόμος costituisce un baluardo analogo a quello che le mura (τεῖχος ) offrono contro lrsquoattacco esterno Soffocare la sommossa e ricondursi alla legge possono essere inquadrati allrsquoin-terno di una generale indicazione di fondo cui egrave allora possibile attribuire anche valore politico

ξὺν νόωι λέγοντας ἰσχυρίζεσθαι χρὴ τῶι ξυνῶι πάντων ὅκωσπερ νόμωι πόλις καὶ πολὺ ἰσχυροτέρως τρέφονται γὰρ πάντες οἱ ἀνθρώπειοι νόμοι ὑπὸ ἑνὸς τοῦ θείουmiddot κρατεῖ γὰρ τοσοῦτον ὁκόσον ἐθέλει καὶ ἐξαρκεῖ πᾶσι καὶ περιγίνεταιColoro che vogliono parlare con intendimento devono basarsi su ciograve che a tutto egrave comune come la cittagrave sulla legge e ancora piugrave fermamente Tutte le leggi umane infatti si alimentano dellrsquounica legge divina poicheacute quella domina quanto vuole basta per tutte le cose e avanza (Stobeo DK 22 B114)

διὸ δεῖ ἕπεσθαι τῷ ξυνῷ τοῦ λόγου δ΄ ἐόντος ξυνοῦ ζώουσιν οἱ πολλοὶ ὡς ἰδίαν ἔχοντες φρόνησινperciograve si deve seguire ciograve che egrave comune ma pur essendo il logos comune i piugrave vivono come se avessero un intendimento privato (DK 22 B2)

Il riferimento a τὸ ξυνόν sarebbe peculiare al pensiero di Eraclito109 risultando declinato a vari livelli il λόγος egrave laquocomuneraquo il κόσμος egrave laquocomuneraquo il πόλεμος egrave laquocomuneraquo Anche il νόμος egrave comune esso mantiene saldo lo stato (ἰσχυρίζεται νόμωι πόλις) alla cui conservazione tutti dovrebbero concorrere istituendo un ambi-to (politico) di relazioni umane110 che si sovrappone allo spazio fisico assicurato dal τεῖχος La difesa dellrsquouno non puograve essere

108 Ibidem109 G Vlastos Equality and Justice in Early Greek Cosmologies (1947) in G

vlastos Studies in Greek Philosophy vol I The Presocratics edited by DW Graham Princeton Princeton University Press 1995 p 73

110 Espressione del contenuto umano della πόλις (S maZZarino Il pensiero sto-rico classico Roma-Bari Laterza 1973 vol I p 82)

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disgiunta dal rispetto dellrsquoaltro Unrsquoeco forse dellrsquoidea soloniana di εὐνομίη ordinamento retto sulla giustizia111 e sulla conseguente solidarietagrave112 che in Eraclito si arricchisce tuttavia nel rilievo del θείος νόμος (πάντες οἱ ἀνθρώπειοι νόμοι ὑπὸ ἑνὸς τοῦ θείου) della peculiare allusione alle implicazioni tra (i) unicitagrave della legge divina e molteplicitagrave delle leggi umane ovvero (ii) unitagrave della leg-ge e contrastanti posizioni che in essa trovano armoniaAnalogo rilievo al dominio del νόμος egrave attribuito da Plutarco alla saggezza politica di Biante di Priene (presente nella tradizione dei Sette Sapienti)

ὁ Βίας ἔφησε κρατίστην εἶναι δημοκρατίαν ἐν ᾗ πάντες ὡς τύραννον φοβοῦνται τὸν νόμονBiante affermograve che la democrazia piugrave forte egrave quella in cui tutti temono la legge come un tiranno (Convivium Septem Sapientium 154e)

personaggio esplicitamente citato (e apprezzato) in un frammento eracliteo trasmesso da Diogene Laerzio

ὁ δυσάρεστος Ἡράκλειτος μάλιστα αὐτὸν ἐπῄνεσε γράψαςmiddot ἐν Πριήνῃ Βίας ἐγένετο ὁ Τευτάμεω οὗ πλέων λόγος ἢ τῶν ἄλλων καὶ οἱ Πριηνεῖς δὲ αὐτῷ τέμενος καθιέρωσαν τὸ Τευτάμειον λεγόμενον ἀπεφθέγξατοmiddot οἱ πλεῖστοι κακοίEraclito difficile a contentarsi lo ha lodato in massimo grado scrivendo laquoIn Priene nacque Biante figlio di Teutamo la cui fama egrave maggiore di quella degli altriraquo E gli abitanti di Priene gli dedi-carono un recinto sacro chiamato laquoil Teutameioraquo Sentenziograve laquoI piugrave ltdegli uominigt sono malvagiraquo (Diogene Laerzio I 88 DK 22 B39)

A Biante sarebbe inoltre da imputare la sentenza ricordata in B104113

111 G Vlastos Equality and Justice cit p 73112 G Vlastos Solonian Justice in G vlastos Studies in Greek Philosophy vol

I The Presocratics cit pp 55-56113 Come conferma anche Marcovich eraclito Frammenti cit p 363

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τίς γὰρ αὐτῶν νόος ἢ φρήν δήμων ἀοιδοῖσι πείθονται καὶ διδασκάλωι χρείωνται ὁμίλωι οὐκ εἰδότες ὅτι ldquoοἱ πολλοὶ κακοί ὀλίγοι δὲ ἀγαθοίrdquoche mente e intelligenza hanno Ripongono fiducia negli aedi po-polari e prendono la folla come maestra non sapendo che laquoi molti sono cattivi e pochi i buoniraquo (Proclo DK 22 B104)

Il riferimento al sapiente di Priene potrebbe segnalare la contingen-za storico-politica entro cui inquadrare la polemica eraclitea il ter-mine λόγος nella citazione di Diogene (B39) potrebbe intendersi non come laquola famaraquo (come per lo piugrave si fa) ma come laquoil discorsoraquo di Biante si potrebbe cioegrave ipotizzare che Eraclito alluda allrsquoinvito che secondo Erodoto (I 170) quello avrebbe rivolto (546 aC) alle cittagrave ionie affincheacute unissero le proprie forze per fondare un nuovo stato (in Sardegna) lontano dalla minaccia persiana114 Il confronto drammatico delle poleis ionie con il Gran Re egrave in effetti ancora alla base dellrsquoemergenza che avrebbe spinto i concittadini a richiedere lrsquointervento di Eraclito secondo la notizia conservata in un codice siriaco del Περὶ ἀρετῆς di Temistio

Gli Efesi erano assuefatti al benessere e al piacere quando scoppiograve una guerra contro di loro e la loro cittagrave fu circondata e posta sotto assedio dai Persiani Essi tuttavia continuarono nella loro vita di piaceri secondo abitudine fin quando cominciarono a mancare i mezzi di sussistenza nella cittagrave Quando la fame si diffuse pesan-temente tra loro i cittadini si riunirono per valutare che cosa fosse da fare cosigrave che il sostentamento non venisse meno nessuno perograve osava consigliare loro di porre freni al lusso Proprio mentre erano riuniti un uomo di nome Eraclito prese farina drsquoorzo la mescolograve con acqua e la mangiograve sedendo in mezzo a loro questa fu una lezione silenziosa offerta a tutta la popolazione La storia racconta che gli Efesi subito compresero il rimprovero e di ulteriori non eb-bero bisogno piuttosto procedettero essendosi di fatto resi conto di dover moderare il lusso percheacute il cibo non mancasse Quando i loro nemici seppero che essi avevano imparato a vivere con mode-razione e regolavano i pasti secondo il consiglio di Eraclito si riti-rarono dalla cittagrave e nonostante fossero vincitori sul piano militare sgombrarono il campo davanti allrsquoorzo di Eraclito (DK 22 A3b)

114 Serra in eraclito Iframmenti e le testimonianze cit p 178

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La vicenda si riferisce alla rivolta ionia (499-493 aC) contro il dominio persiano e lrsquoassedio di Efeso che avrebbe poi condotto alla scelta della cittagrave di emarginarsi dal conflitto conclusosi con la sconfitta dellrsquoalleanza delle cittagrave ribelli Nonostante manchi lrsquouna-nimitagrave tra gli storici egrave possibile che allrsquointerno di tale emergenza si inserisse il tentativo politico di Ermodoro115 forse asceso al potere in Efeso sullrsquoonda dellrsquoinsurrezione contro le tirannidi sostenute dal Gran Re e travolto dal prevalere della fazione filo-persianaConcedendo credito alla notizia di Diodoto riferita da Diogene Laerzio il κόσμος cui rivolgeva la propria attenzione lrsquoEfesio po-trebbe essere stato allora in primo luogo quello politico in tal caso le citazioni in cui piugrave direttamente si riflettono le opinioni politiche di Eraclito assumerebbero un rilievo chiave Insieme agli scarni ele-menti dossografici esse possono illuminare circa attori e contesto della scena storica entro cui il pensatore sviluppava i propri attacchi Sostenitore di Ermodoro (come si evince anche da B121) e della li-nea anti-persiana favorevole allo sforzo dellrsquoalleanza ionia (τὸ κοι- κοι-κοι-νόν τῶν Ἰώνων) Eraclito dopo la sconfitta di quellrsquoorientamento politico e lrsquoallontanamento del suo leader dalla cittagrave avrebbe volto la propria attivitagrave a una complessiva116 contestazione dei costumi corrotti e del disordine morale e civile dilaganti tra i concittadini

τυφλὸν δὲ τὸν Πλοῦτον ποιεῖ ὡς οὐκ ἀρετῆς κακίας δὲ παραιτίου ὅθεν καὶ Ἡ ὁ Ἐφέσιος ἀρώμενος Ἐφεσίοις οὐκ ἐπευχόμενοςmiddot μὴ ἐπιλίποι ὑμᾶς πλοῦτος ἔφη Ἐφέσιοι ἵνrsquo ἐξελέγχοισθε πονηρευόμενοιPluto agisce da cieco poicheacute egrave causa non di virtugrave ma di vizio Perciograve anche lrsquoefesio Eraclito ingiuria gli Efesi e non rende loro grazia af-fermando non vi abbandoni mai o Efesi la ricchezza affincheacute pos-siate manifestare il vostro agire malvagio (Tzetze DK 22 B125a)

115 Di questo avviso Pozzoni che su questa lettura fonda la sua interpretazione del pensiero e dellrsquoopera di Eraclito (i PoZZoni Eraclito de-crittato cit in particolare cap 2 Etica e toeria del diritto Eraclito e Ermodoro)

116 Ancorcheacute crittata secondo la linea interpretativa proposta da Pozzoni La qua-le tuttavia pur stimolante rispetto agli approcci tradizionali ai testi eraclitei e coerente nel proprio sforzo di ricondurre lrsquoessenziale del pensiero eracliteo alla vicenda politica di Efeso (per altro aderendo a una semplice ipotesi storica circa il ruolo di Ermodoro) appare anche eccessivamente riduttiva

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ovvero del misconoscimento popolare di valore e capacitagrave

ἄξιον Ἐφεσίοις ἡβηδὸν ἀπάγξασθαι πᾶσι καὶ τοῖς ἀνήβοις τὴν πόλιν καταλιπεῖν οἵτινες Ἑρμόδωρον ἄνδρα ἑωυτῶν ὀνήιστον ἐξέβαλον φάντεςmiddot ἡμέων μηδὲ εἷς ὀνήιστος ἔστω εἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνSarebbe bene per gli Efesi adulti impiccarsi tutti quanti e lasciare la cittagrave ai fanciulli essi che esiliarono Ermodoro il piugrave abile tra loro sostenendo laquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altriraquo (Strabone DK 22 B121)

Ricondotti allo sfondo del νόμος e al primato di τὸ ξυνόν la pole-mica eraclitea nei confronti dei πολλοί e il rilievo garantito allrsquolaquou-noraquo alluderebbero allrsquourgenza di una condotta collettiva ispirata alla norma comune su cui convengano lrsquouno (se ha valore) e i molti117

νόμος καὶ βουλῆι πείθεσθαι ἑνόςLegge egrave anche ubbidire alla volontagrave di uno solo (Clemente Alessandrino DK 22 B33)

εἷς ἐμοὶ μύριοι ἐὰν ἄριστος ἦιUno per me vale diecimila se egrave il migliore (Galeno DK 22 B49)

Nessun avallo dunque nei confronti dellrsquoarbitrio dei tiranni come attestato nella tradizione (pur con riferimenti incerti118)

Ἡ γὰρ ὁ Βλύσωνος Μελαγκόμαν τὸν τύραννον ἔπεισεν ἀποθέσθαι τὴν ἀρχήν οὗτος βασιλέα Δαρεῖον παρακαλοῦντα ἥκειν εἰς Πέρσας ὑπερεῖδενEraclito figlio di Blosone convinse il tiranno Melancoma a la-sciare il potere Egli poi non tenne conto dellrsquoinvito di re Dario a recarsi in Persia (Clemente Alessandrino DK 22 A3)

117 R laurenti Eraclito cit pp 268-269118 Kirk ritiene possibile che il non altrimenti noto Melancoma citato nella testimo-

nianza di Clemente possa essere il Komas che fu tiranno alla fine del VI secolo aC (GS kirk Heraclitus The Cosmic Fragments cit p 13)

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ma nello specifico contesto di Efeso contrasto alla mollezza dei costumi addebitabile alle ricchezze e allrsquoabbrutimento frutto della volgare ignoranza

αἱρεῦνται γὰρ ἓν ἀντὶ ἁπάντων οἱ ἄριστοι κλέος ἀέναον θνητῶνmiddot οἱ δὲ πολλοὶ κεκόρηνται ὅκωσπερ κτήνεαPreferiscono infatti una sola cosa a tutte le altre gli uomini miglio-ri la gloria perenne alle cose mortali I piugrave al contrario vogliono saziarsi come bestie (Clemente Alessandrino DK 22 B29)

H dixit quod Si felicitas esset in delectationibus corporis boves felices diceremus cum inveniant orobum ad comedendumEraclito affermograve che se la felicitagrave consistesse nei piaceri del cor-po diremmo fe l ic i i buoi quando t rovino lent icchie da mangiare (Alberto M DK 22 B4)

ἑτέρα γὰρ ἵππου ἡδονὴ καὶ κυνὸς καὶ ἀνθρώπου καθάπερ Ἡ φησιν ὄ ν ο υ ς σ ύ ρ μ α τ rsquo ἂ ν ἑ λ έ σ θ α ι μ ᾶ λ λ ο ν ἢ χ ρ υ σ ό ν middot ἥδιον γὰρ χρυσοῦ τροφὴ ὄνοιςIl piacere del cavallo del cane e dellrsquouomo sono in effetti diversi come sostiene Eraclito g l i as ini prefer i rebbero i l foraggio al l rsquooro (Aristotele DK 22 B9)

Sentenze che insistono sullrsquoopposizione tra natura umana e natu-ra animale per condannare quei comportamenti che disdegnando lrsquoeccellenza della laquogloria perenneraquo (κλέος ἀέναον) scadono nel puro godimento materiale bestiale lrsquoaccenno al κλέος evoca lrsquoeti-ca aristocratica della guerra che puograve intravedersi in B53

πόλεμος πάντων μὲν πατήρ ἐστι πάντων δὲ βασιλεύς καὶ τοὺς μὲν θεοὺς ἔδειξε τοὺς δὲ ἀνθρώπους τοὺς μὲν δούλους ἐποίησε τοὺς δὲ ἐλευθέρουςIl conflitto di tutte le cose egrave padre di tutte re e alcuni rivelograve dei altri uomini gli uni fece schiavi gli altri liberi (Ippolito DK 22 B53)

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

dove πόλεμος egrave cifra universale di uno scontro che domina a tut-ti i livelli nella vita discriminando senza appello la divisione in θεοί e ἄνθρωποι δούλοι e ἐλεύθεροι nella concezione greco-arcaica a fondamento di ogni ordinamento119 si rifletterebbe allora nella necessaria differenziazione sociale e politica allrsquointerno della πόλις120 normata dal νόμος A πόλεμος in effetti Eraclito acco-sta ἔρις (contesa discordia)

εἰδέναι δὲ χρὴ τὸν πόλεμον ἐόντα ξυνὸν καὶ δίκην ἔριν καὶ γινόμενα πάντα κατ΄ ἔριν καὶ χρεώνBisogna sapere che il conflitto egrave comune e la giustizia contesa e che tutto accade secondo contesa e necessitagrave (Origene DK 22 B80)

rivelando di entrambi universalitagrave (πόλεμος ξυνὸς) e feconditagrave ge-neratrice121 (γινόμενα πάντα κατ΄ ἔριν) ἔρις egrave δίκη cosigrave tutto quanto accade laquosecondo contesaraquo accade anche laquocome si conviene ed egrave giustoraquo (κατὰ χρεών) In questo senso Eraclito avrebbe inteso lo scenario cosmico come proiezione delle relazioni conflittuali ti-piche delle lotte cittadine (a partire ovviamente dalla personale esperienza in Efeso) filtrandone i processi attraverso un lessi-co dallrsquoimmediata valenza politico-sociale (contesa-giustizia) Secondo lrsquoindizio fornito da Diodoto il macrocosmo - unico e co-mune (ἕνα καὶ κοινὸν κόσμον Aeumltius DK 22 A10) ndash sarebbe proie-zione dellrsquoassetto politico propugnato dallrsquoEfesio (forse quello che Ermodoro aveva tentato di implementare) riconoscerne il λόγος il discorso ma anche la proposta politica sarebbe stato dunque discri-minante Alla sua diretta valenza civile potrebbero alludere quei testi in cui essenziale egrave lo stigma dellrsquoincomprensione dei laquomoltiraquo e delle conseguenti distorsioni

119 W JaeGer The Theology of the Early Greek Philosophers (1947) trad it La teologia dei primi pensatori greci Firenze La Nuova Italia 1961 p 184

120 Si veda il commento di Marcovich eraclito Frammenti cit p 104121 Mondolfo in E Zeller ndash r mondolfo La filosofia dei greci nel suo sviluppo

storico Parte I I Presocratici Volume IV Eraclito a cura di R mondolfo Firenze La Nuova Italia 1961 p 104

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ὁ Ἡ φησι τοῖς ἐγρηγορόσιν ἕνα καὶ κοινὸν κόσμον εἶναι τῶν δὲ κοιμωμένων ἕκαστον εἰς ἴδιον ἀποστρέφεσθαιE dice che per coloro che sono desti il mondo egrave unico e comune invece ciascuno di coloro che dormono ritorna a un proprio mondo privato (Plutarco DK 22 B89)

διὸ δεῖ ἕπεσθαι τῷ ξυνῷ τοῦ λόγου δ΄ ἐόντος ξυνοῦ ζώουσιν οἱ πολλοὶ ὡς ἰδίαν ἔχοντες φρόνησινperciograve si deve seguire ciograve che egrave comune ma pur essendo il logos comune i piugrave vivono come se avessero un intendimento privato (Sesto Empirico DK 22 B2)

Forzando lrsquoideale esiodeo di giustizia Eraclito scinde cosigrave ἔρις (competizione civile e costruttiva) e ὕβρις (violenza sopraffattri-ce) facendo di Dike norma vincolante a livello cosmico

Δίκης ὄνομα οὐκ ἂν ἤιδεσαν εἰ ταῦτα μὴ ἦνNon conoscerebbero il nome di Dike se queste cose [conflitto ingiustizia] non fossero [esistessero] (Clemente Alessandrino DK 22 B23)

Si tratta in fondo di unrsquoipotesi di lettura sostenuta da riscontri nei frammenti di altri autori arcaici (Anassimandro in primis) che con-sente di precisare un aspetto della polemica eraclitea

καὶ Ἡ ἐπιτιμᾶι τῶι ποιήσαντι laquoὡς ἔ ρ ι ς ἔκ τε θεῶν καὶ ἀνθρώπων ἀπόλοιτοraquo [XVIII 107]middot οὐ γὰρ ἂν εἶναι ἁ ρ μ ο ν ί α ν μὴ ὄντος ὀξέος καὶ βαρέος οὐδὲ τὰ ζῶια ἄνευ θήλεος καὶ ἄρρενος ἐναντίων ὄντωνEraclito biasima il poeta ltOmerogt che scrisse laquoSparisca la discor-dia tra gli dei e tra gli uominiraquo (Iliade XVIII 107) Non ci sarebbe infatti armonia se non ci fossero acuto e grave neacute ci sarebbero i vi-venti se non ci fossero femmina e maschio (Eudemo DK 22 A22)

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

ma soprattutto la tesi centrale nei frammenti secondo cui produ-zione e unitagrave del tutto passano attraverso la relazione tra le oppo-sizioni (πάντα κατrsquo ἔριν γίνεσθαι) Compito del λόγος egrave appunto illustrare tale formazione (ovvero compagine questo il significato primo di ἁρμονία122) e dunque rilevare come senza la costanza della tensione non vi sarebbe possibilitagrave di ordinamento

λόγον ἐκ τῆς ἐναντιοδρομίας δημιουργὸν τῶν ὄντωνlogos artefice delle cose che sono dal concorso degli opposti (Aeumltius DK 22 A8)

καὶ ὁ κυκεὼν διίσταται ltμὴgt κινούμενοςanche il ciceone si decompone se non egrave mosso (Teofrasto DK 22 B125)

τὸ ἀντίξουν συμφέρον καὶ ἐκ τῶν διαφερόντων καλλίστην ἁρμονίανciograve che egrave opposto concorda e dalle cose in contrasto scaturisce lrsquoarmonia piugrave bella (Aristotele DK 22 B8)

Frammenti in cui puograve avvertirsi anche lrsquoespressione immediata di una drammatica ed eroica visione della lotta politica e della sua composizione ovvero di una legge universale cui ricondurre come evidenza parziale anche i conflitti della πόλιςBencheacute appaia esagerato intendere la discriminazione tra cittadi-ni efesi come laquotema centrale allrsquointerno della trattazione culturale eraclitearaquo123 e dunque ridurne la prospettiva cosmica a mera siste-matizzazione dellrsquoordinamento civile riformato da Ermodoro egrave tut-tavia probabile che quel contesto possa aiutare a determinare il si-gnificato del presunto atteggiamento aristocratico di Eraclito Cosigrave quando attacca gli Efesi proprio per aver allontanato Ermodoro la scelta espressiva egrave indicativa

122 Una pertinente puntualizzazione in V Macchioro Zagreus cit pp 417-422123 Ibi p 53

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ἡμέων μηδὲ εἷς ὀνήιστος ἔστω εἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνlaquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altriraquo (Strabone DK 22 B121)

Il superlativo ὀνήιστος non veicola lrsquoidea di valore (in senso mili-tare) o di eminenza aristocratica piuttosto lrsquoidea di aiuto di utilitagrave insomma Ermodoro egrave politico da prediligere per il giovamento che puograve garantire con consiglio e azione alla comunitagrave il suo allon-tanamento appare conseguenza della cecitagrave e immaturitagrave dei con-cittadiniAnalogamente quando degli Efesi stigmatizza il vizio che deriva dal lusso

μὴ ἐπιλίποι ὑμᾶς πλοῦτος ἔφη Ἐφέσιοι ἵνrsquo ἐξελέγχοισθε πονηρευόμενοιnon vi abbandoni mai o Efesi la ricchezza affincheacute possiate ma-nifestare il vostro agire malvagio (Tzetze DK 22 B125a)

egrave possibile che Eraclito richiami quella stessa sobrietagrave suggeri-ta secondo quanto riferito da Polemone alle donne ioniche da Ermodoro

Πολέμων παρὰ Ἑρμοδώρῳ γεγράφθαι φησίmiddotraquoὑποδήματα δὲ φορεῖν τὴν ἐλευθέρην Σκυδικὰς λευκὰς καὶ μασθλητίναςraquoPolemone dice che in Ermodoro egrave scritto laquola donna libera porta calzature scitiche bianche e di cuoioraquo (Polemone Fragmenta 96)

Sostenitore di una riforma dei costumi che frenasse la fiacchezza indotta dal lusso (ἁβροσύνη)124 e (forse) preparasse al confronto con lrsquoinvasore persiano125 Ermodoro appare agli occhi di Eraclito vittima non di un particolare gruppo sociale o politico ma di una diffusa (volgare a prescindere dallrsquoappartenenza sociale) ignoran-za della misura della ragione e della legge che giustifica lrsquoinsi-stenza eraclitea su λόγος νόμος e κόσμος ma anche sullrsquoautocon-trollo individuale e collettivo

124 R laurenti Eraclito cit p 16125 i PoZZoni Eraclito de-crittato cit p 58

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θυμῶι μάχεσθαι χαλεπόνmiddot ὃ γὰρ ἂν θέληι ψυχῆς ὠνεῖταιDifficile lottare contro il desiderio ciograve che vuole infatti prende a prezzo dellrsquoanima (Plutarco DK 22 B85)

τὸ τοῖς τυχοῦσιν ἀρκεῖσθαι καὶ μὴ δεῖσθαι τῶν πολυτελῶν ἐν εἰρήνηι καὶ ὁμονοίαι διατηρεῖ τὰς πόλειςlrsquoaccontentarsi di ciograve che si trova e il non aver bisogno di cose costose conservano la cittagrave in pace e in concordia (DK 22 A3b)

Page 22: Zucchello Dario

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

Lrsquoeco religiosa non egrave in vero lrsquounica che possa cogliersi nel te-sto che sembra congegnato a chiasmo (come altri) con mirabile accuratezza una cura che fa sospettare lrsquointenzione complessa di sfruttare lrsquoesemplaritagrave dello specifico rilievo di tensioni convergen-ti per rinviare allrsquouniversale contesto dellrsquoarmoniosa unione dei contrari65

ταὐτό τrsquo ἔνι ζῶν καὶ τεθνηκὸς καὶ [τὸ] ἐγρηγορὸς καὶ καθεῦδον καὶ νέον καὶ γηραιόνmiddot τάδε γὰρ μεταπεσόντα ἐκεῖνά ἐστι κἀκεῖνα πάλιν μεταπεσόντα ταῦταLa stessa cosa egrave il vivente e il morto lo sveglio e il dormirente il giovane e il vecchio queste cose infatti mutando son quelle e quelle di nuovo mutando sono queste (Plutarco DK 22 B88)

La suggestione orfica egrave tuttavia forte66 come allusione (i) alla coincidenza di caducitagrave (umana) e immortalitagrave (divina dellrsquoanima) di morte (liberazione dellrsquoanima dalla prigione corporea) e rinasci-ta (reincarnazione dellrsquoanima) e quindi di morte (del corpo) e vita (dellrsquoanima) ovvero piugrave specificamente (ii) allo stesso Dioniso dio che muore immortale mortale dio che vive la condizione (e dunque la morte) dei mortali o (iii) agli iniziati (mortali) alla loro liberazione dal ciclo nascita-morte (riconquista della natura divina immortale) conseguenza della loro identificazione con il dio del loro morire la sua vita67A suggerire un ripensamento della posizione religiosa di Eraclito egrave oggi tuttavia uno dei piugrave importanti ritrovamenti papiracei dellrsquoul-timo secolo (1962) il sapiente di Efeso vi egrave infatti direttamente nominato e citato in un esplicito contesto religioso orfico

65 Su questo la cauta valutazione di Casadesuacutes ibidem66 Come non egrave sfuggito alla tradizione da K reinhardt Parmenides und die

Geschichte die griechischen Philosophie (1916) Frankfurt aM Vittorio Klostermann 19854 p 196 al recente The Texts of Early Greek Philosophy The Complete Fragments and Selected Testimonies of the Major Presocratics trans-lated and edited by DW Graham Part I Cambridge CUP 2010 pp 192-193 passando per WKC Guthrie A History of Greek Philosophy cit p 478

67 Per questo aspetto V Macchioro Zagreus cit pp 414-415

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Exucursus Eraclito nel Papiro Derveni

Le 26 colonne superstiti del cosiddetto68 Papiro Derveni - un rotolo (parzialmente distrutto dal fuoco di una pira) risalente allrsquoincirca al periodo 350-300 aC69 ma contenente un testo da datare probabilmente intorno alle fine del V secolo aC70 ndash possono sostanzialmente suddividersi in due sezioni la prima offre istruzio-ni rituali e indicazioni escatologiche (colonne 1-6 con una ripre-sa alla colonna 20) lrsquoaltra lrsquoesegesi allegorica di un piugrave antico e sconosciuto poema (esametrico) attribuito a Orfeo le cui citazioni evocano frammenti delle rapsodie e degli inni conservati sotto quel nome71 (egrave stato ipotizzato possa trattarsi di una versione sintetica della teogonia orfica nota come Protogonos Theogony composta intorno alla fine del VI secolo aC72)Sebbene nel commento possano facilmente individuarsi echi della cultura naturalistica del V secolo aC (Anassagora e Diogene di Apollonia in particolare) accanto al nome di Orfeo lrsquounico con-servato egrave appunto quello di Eraclito (laquoche parla come uno che fa discorsi sacriraquo ὅσπερ ἴκελα ἱερολόγωι λέγων) e a parte un espli-cito riferimento (col XXII) agli Ὕμνοι (orfici) il suo egrave lrsquounico

68 Dal luogo del recupero a pochi chilometri da Salonicco in un sito funerario69 F casadesuacutes El papiro de Derveni in A BernaBeacute y f casadesuacutes (coords)

Orfeo y la tradiciacuteon oacuterfica cit I p 462 Propendono per il 340-320 aC K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction in The Derveni Papyrus edited with Introduction and Commentary by Th kouremenos Gm ParaacutessoGlou k tsantsanoGlou Firenze Olshki Editore 2006 p 9 R radice Introduzione in Allegoristi dellrsquoetagrave classica Opere e frammenti a cura di i ramelli Milano Bompiani 2007 p XIII

70 K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit p 10 Qualche per-plessitagrave su questa datazione egrave espressa da D sider Heraclitus in the Derveni Papyrus in Studies on the Derveni Papyrus edited by a laks and GW most Oxford Clarendon Press 1997 p 138 favorevole a una collocazione nel IV secolo aC

71 Ms funGhi The Derveni Papyrus in Studies on the Derveni Papyrus cit p 27 G BeteGh The Derveni Papyrus Cosmology Theology and Interpretation Cambridge Cambridge University Press 2004 pp 130-131

72 Lrsquoipotesi egrave di ML West The Orphic Poems Oxford Clarendon Press 1983 pp 82 ss Per una discussione K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit pp 25 ss

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

scritto (oltre al poema commentato) di cui sia direttamente citato un passaggio

ἥλιο[ς ]του κατὰ φύσιν ἀνθρω[πηΐου] εὖρος ποδός [ἐστι]τοὺ[ς οὔρου]ς οὐχ ὑπερβάλλωνmiddot ει []ρουσε[[ἐ]κ[βήσετα]ι Ἐρινύε[ς] νιν ἐξευρήσου[σι Δίκης ἐπίκουροι]Il sole secondo natura egrave dellrsquoampiezza di un piede umano e non supera i limiti Se oltrepasseragrave lo scopriranno le Erinni assistenti di Dike (col IV)73

nella tradizione posteriore conservato in due distinte citazioni (ri-spettivamente di Aeumltius e Plutarco) nellrsquoedizione DielsKranz pro-poste come frammenti B3 e B9474

(περὶ μεγέθους ἡλίου) εὖρος ποδὸς ἀνθρωπείουLa grandezza del Sole egrave di un piede umano (DK 22 B3)

ἥλιος γὰρ οὐχ ὑπερβήσεται μέτραmiddot εἰ δὲ μή Ἐρινύες μιν Δίκης ἐπίκουροι ἐξευρήσουσιν[Il Sole non oltrepasseragrave le misure altrimenti le Erinni ministre di Dike lo scoprirebbero (DK 22 B94)

Bencheacute il cotesto della citazione sia piuttosto danneggiato e quindi la ricostruzione approssimativa lrsquoautore appare impegnato a difen-dere la propria convinzione che lrsquoordine della natura sia preservato secondo un preciso disegno provvidenziale la citazione di Eraclito sembra in questo senso funzionale al rilievo dellrsquoequilibrio cosmico tutelato da Dike attraverso il servizio delle Erinni (che sorvegliano il rispetto delle laquomisureraquo μέτρα) nellrsquoidentitagrave del prefissato ciclo

73 Citiamo testo greco e traduzione da Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 900-901 Essi sono basati sostanzialmente sullrsquoedizione G BeteGh The Derveni Papyrus cit tenendo conto di alcune migliorie apportate da The Derveni Papyrus edited with Introduction and Commentary by Th kouremenos Gm ParaacutessoGlou k tsantsanoGlou cit

74 Se egrave valida lrsquoipotesi che il testo di Derveni risalga alla fine del V secolo aC si tratterebbe della piugrave antica citazione dello scritto di Eraclito come segnala G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 325

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solare (giorno e notte)75 cosigrave nel testo papiraceo il sole ndash rigoro-samente vigilato dalla divinitagrave - si rivela essenziale come garanzia dellrsquoordinamento dellrsquouniverso

τροφ[ὸν δὲ λέγων αὐ]τὴν αἰνί[ζε]ται ὅτι [ἅ]σσαὁ ἥλι[ος θερμαίνων δ]ιαλύει ταῦτα ἡ νὺξ ψύχουσασυ[νίστησιν ] ἅσσα ὁ ἥλιος ἐθέρ[μ]Chiamandola (la Notte) laquonutriceraquo (Orfeo) esprime in forma meta-forica che tutto ciograve che il sole scaldando dissolve la notte riuni-sce raffreddando tutte le cose che il sole ha scaldato (col X)76

[] τὰ νῦν ἐόνταὁ θεὸς εἰ μὴ ἤλθελεν εἶναι οὐκ ἂν ἐπόησεν ἥλιον ἐποίησε δὲτοιοῦτογ καὶ τοσοῦτον γινόμενον οἶος ἐν ἀρχῆι τοῦ λόγουδιηγεῖται [] Se il dio non avesse voluto che esistessero le realtagrave ora esistenti non avrebbe creato il sole invece lo ha fatto con caratteristiche e grandezze tali come spiega agli inizi del discorso77 (col XXV)78

Allrsquointerno delle colonne superstiti la citazione non appare acci-dentale echi eraclitei si possono cogliere nei passaggi del com-mento e riflettono forse convergenze tematiche tra i versi del poe-ma e lo scritto dellrsquoEfesioI versi ripresi nel commento insistono in effetti sul governo divino del mondo

[] τὰ δrsquo ἐόντα δ[ηλοῖ]γενέσθαι τοιαῦτ[α] διὰ τοῦτον καὶ γενόμενα ε[ἶναι]ἐν τούτωι π[άντα Ση]μαίνει δrsquo ἐν τοῖς ἔπεσι το[ῖσδε]middotΖεὺς κεφα[λή Ζεὺς μέσ]σα Διὸς δrsquo ἐκ [π]άντα τέτ[υκται] []E chiarisce che le cose esistenti sono divenute tali a causa di

75 Su questo punto D sider Heraclitus in the Derveni Papyrus cit p 14476 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 906-90777 Egrave possibile che il riferimento sia proprio alla colonna IV e al contesto della ci-

tazione eraclitea Dubbi in proposito sono tuttavia stati avanzati da Betegh (G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 327-328)

78 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 922-923

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

questo [Zeus] e tutte le cose che sono venute allrsquoessere esistono in questo lo indica in queste parole laquoZeus egrave il capo Zeus egrave la parte mediana da Zeus tutte le cose risultano costituiteraquo (col XVII)79

marcando il ruolo ordinatore del fuoco (cui il commentatore rico-nosce funzione cosmogonica ed escatologica80)

[] Μοῖραν δrsquo ἐπικλῶσαιλέγοντες τοῦ Διὸς τὴμ φρόνησιν ἐπικυρῶσαιλέγουσιν τὰ ἐόντα καὶ τὰ γινόμενα καὶ τὰ μέλλονταὅπως χρὴ γενέσθαι τε καὶ εἶναι κα[ὶ] παύσασθαιβασιλεῖ δὲ αὐτὸν εἰκάζει (τοῦτο γάρ οἱ προσφέρεινἐφα[ί]νετο ἐκ τῶν λεγομένων ὀνομάτων) λέγων ὧδεmiddotΖεὺς βασιλεὺς Ζεὺς δrsquo ἀρχὸς ἁπάντων ἀργικέραυσος[βασιλέ]α ἔφη εἶναι ὅτι πολλ[ῶν ] ωμ μία[ἀρχὴ κ]ρατεῖ καὶ πάντα τελεῖ [][] E dicendo che la Moira fila dicono che la saggezza di Zeus dispone le cose che esistono quelle che vengono allrsquoessere e quel-le che saranno come devono venire allrsquoessere essere e cessare di esistere E lo assimila ad un sovrano ndash questo infatti tra tutti i nomi che vengono detti gli parve che gli si addicesse maggior-mente ndash dicendo laquoZeus sovrano Zeus che governa su tutte le cose con vivida folgoreraquo Disse che egrave sovrano poicheacute di molti un solo potere prevale e compie tutte le cose [] (col XIX)81

Due aspetti chiaramente accennati a piugrave riprese nei frammenti di Eraclito con analoga direzione della folgore (κεραυνός) tradizio-nale simbolo della giustizia divina ma anche espressione del fuoco piugrave puro (πρηστήρ)82

τῶν τε ζώιων τά τε ἄγρια καὶ ἥμερα τά τε ἐν ἀέρι καὶ ἐπὶ γῆς καὶ ἐν ὕδατι βοσκόμενα γίνεταί τε καὶ ἀκμάζει καὶ φθείρεται τοῖς τοῦ θεοῦ πειθόμενα θεσμοῖςmiddot π ᾶ ν γὰρ ἑ ρ π ε τ ὸ ν π λ η γ ῆ ι ν έ μ ε τ α ι ὥς φησιν Ἡράκλειτος

79 Ibi pp 914-91580 Su questo aspetto si puograve sinteticamente consultare il commento di Ilaria Ramelli

alla col XXVI del papiro in Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp942-94381 Ibi pp 916-91782 eraclito Frammenti cit 297

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Tra gli animali quelli sia selvatici sia domestici che vivono in aria sulla terra e nellrsquoacqua nascono crescono e muoiono se-guendo le leggi del dio sostiene infatti Eraclito che ogni anima-le egrave condot to a l pascolo dal la f rusta (Pseudo-Aristotele [de mundo] DK 22 B11)

γίνεσθαι λέγων οὕτωςmiddot τ ὰ δ ὲ π ά ν τ α ο ἰ α κ ί ζ ε ι κ ε ρ α υ ν ό ς τουτέστι κατευθύνει κεραυνὸν τὸ πῦρ λέγων τὸ αἰώνιον λέγει δὲ καὶ φρόνιμον τοῦτο εἶναι τὸ πῦρ καὶ τῆς διοικήσεως τῶν ὅλων αἴτιον Dice che avviene cosigrave tutte le cose dirige la folgore cioegrave gui-da con la folgore intendendo la folgore come il fuoco eterno Sostiene anche che questo fuoco egrave intelligente e dellrsquoordinamento dellrsquouniverso egrave causa (Ippolito DK 22 B64)

πάντα γάρ φησί τὸ πῦρ ἐπελθὸν κρινεῖ καὶ καταλήψεταιDice infatti che tutte le cose il fuoco giungendo giudicheragrave e con-danneragrave (Ippolito DK 22 B66)

La ricorrenza di καταλαμβάνω83 in analogo contesto repressivo consente lrsquoaccostamento tra πῦρ e Δίκη

Δίκη καταλήψεται ψευδῶν τέκτονας καὶ μάρτυραςDike afferreragrave fabbricatori e testimoni di falsitagrave (Clemente Alessandrino DK 22 B28)

rafforzando lrsquoimpressione che Eraclito non si limiti a sottolineare un equilibrio di elementi o di processi ma alluda in generale alla giustizia divina84 Lrsquointenzione dellrsquoautore del papiro nel citarne il testo potrebbe dunque essere stata quella di collegare i due pilastri della propria esegesi cosmologia ed escatologia85 rivelando cosigrave una prospettiva di lettura cui evidentemente lo scritto dellrsquoEfesio si prestavaAllrsquoesempio di Eraclito potrebbero rinviare alcuni specifici rilievi del commentatore il riconoscimento del valore immediatamente

83 eraclito Frammenti cit p 30384 G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 34385 Ibi p 329

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

enigmatico della poesia e dellrsquoimportanza di comunicare i conte-nuti di maggior pregio (μεγάλα) in modo sibillino per sfuggire a volgari fraintendimenti

ὕ]μνον [ὑγ]ιῆ καὶ θεμ[ι]τὰ λέγο[ντα ] το γὰρ[τῆ]ι ποὴσει [κ]αὶ εἰπεῖν οὐχ οἶον τ[ε ἅμα τὴν ὀ]νομάτων[θέ]σιγ καὶ τ[ὰ] ῥηθέντα ἔστι δὲ ξ[ένη τις ἡ] πόησις[κ]ᾳὶ ἀνθρώ[ποις] αἰνι[γμ]ατώδης [ὁ δ]ὲ [Ὀρφεὺ]ς αὐτοῖς[ἐ]ρίστrsquo αἰν[ίγμα]τα οὐκ ἤθελε λέγειν [ἐν αἰν]ίγμας[ι]ν δὲ[μεγ]άλα ἱερ[ολογ]εῖται μὲν οὖγ καὶ ἀ[πὸ τ]οῦ πρώτου[καὶ] μέχρι ⟨τ⟩οῦ [τελε]υταίου ῥήματος ὡ[ς δηλοῖ] καὶ ἐν τῶι[εὐκ]ρινήτω[ι ἔπειmiddot θ]ύρας γὰρ ἐπιθέ[σθαι κελ]εύσας τοῖ[ς][ὠσὶ]ν αὐτ[οὺς οὔτι νομο]θετεῖμ φη[σιν τοῖς] πολλοῖς []Un inno che dice cose sane e conformi al diritto divino infatti con la poesia Infatti non egrave possibile dire al contempo la posizione delle parole e le frasi La poesia perograve egrave qualcosa di strano e di enigmatico per gli uomini Ora Orfeo non voleva dire loro enigmi ingannevoli bensigrave cose importanti in enigmi Dunque espone un discorso sacro dalla prima allrsquoultima parola come mostra anche nel verso ben scelto avendo ordinato loro di porsi delle porte sulle orecchie dice di non istituire leggi per i piugrave [] (col VII)86

La veritagrave dello ἱερὸς λογός egrave necessariamente espressa ἐν αἰνίγμαςιν per proteggerla dagli laquouominiraquo (ἀνθρώποις) essa ri-chiede dunque adeguata disposizione sottolineata nel poema da un gesto (laquoporsi porte sulle orecchieraquo θύρας ἐπιθέσθαι τοῖς ὠσὶν un invito a totale concentrazione) e dallrsquoesplicito diniego della co-municazione laquoai piugraveraquo (τοῖς πολλοῖς) Le scelte lessicali evocano espressioni che ritroviamo nelle citazioni eraclitee la cui struttura egrave forse presente allrsquoautore nellrsquoaccenno a una studiata costruzione verbale ogni parola di Orfeo impone lrsquourgenza interpretativa rin-viando a un senso riposto oltre quello immediato LrsquoEfesio tutta-via egrave richiamato nel commento soprattutto dallrsquoidea di fondo evi-dentemente presente nel poema orfico che lrsquointelligenza del testo sacro (ὕμνον) presupponga una chiave (lrsquoiniziazione alla parola di Orfeo) Anche per la comprensione dellrsquounitario assetto della realtagrave

86 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 904-905

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(κόσμον τόνδε͵ τὸν αὐτὸν ἁπάντων B30) infatti egrave essenziale la decifrazione del logos87

οὐκ ἐμοῦ ἀλλὰ τοῦ λόγου ἀκούσαντας ὁμολογεῖν σοφόν ἐστιν ἓν πάντα εἶναιnon ascoltando me ma il logos egrave saggio convenire che tutte le cose sono uno (Ippolito DK 22 B50)

Analogamente nello stigma del commentatore nei confronti dellrsquoincomprensione dei non iniziati (cui nelle colonne superstiti ci si riferisce come οἱ πολλοί οἱ οὐ γινώσκοντες οἱ οὐκ εἰδότες) e del conseguente stravolgimento del significato delle divinazioni

[] αὐτοῖς πάριμεν [εἰς τὸ μα]ντεῖον ἐπερ[ω]τής[οντες]τῶν μαντευομένων [ἕ]νεκεν εἰ θεμι ltgtἐν Ἅιδου δεινὰ τί ἀπιστοῦσι οὐ γινώς[κοντες ἐ]νύπνιαοὐδὲ τῶν ἄλλων πραγμάτων ἕκαστ[ον] διὰ ποίων ἂνπαραδειγμάτων π[ι]στεύοιεν ὑπό τ[ῆς τε]ἁμαρτ⟨ί⟩ηςκαὶ [τ]ῆς ἄλλης ἡδον[ῆ]ς νενικημένι[οι οὐ] μανθ[άνο]υσιν[οὐδὲ] πιστεύουσι ἀπ[ι]στίη δὲ κἀμα[θίη τὸ αὐτόmiddot ἢν γὰρ][μὴ μα]νθάνωσι μη[δ]ὲ γινώ[σ]κως[ιν οὐκ ἔστιν ὅπως][πιστεύου]σιν [][] per essi andiamo nella sede delle divinazioni per interrogare e avere dei responsi se sia concesso dal diritto divino ltgt cose terribili nellrsquoAde percheacute non vi credono Dal momento che non comprendono i sogni neacute ciascuna delle altre cose grazie a quali esempi potrebbero credere Poicheacute si sono lasciati vincere dalla colpa e da altri piaceri non imparano e non credono Ora la man-canza di fede e la mancanza di apprendimento sono la stessa cosa Se infatti non apprendono e non riconoscono non hanno modo di aver fede [] (col V)88

egrave possibile rinvenire eco della denuncia eraclitea del fraintendi-mento volgare dellrsquoelemento religioso (B15) e della superficiale credulitagrave popolare

87 D oBBink Cosmology as Initiation in Studies on the Derveni Papyrus cit p 4288 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 902-903

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ἀλλὰ τῶν μὲν θείων τὰ πολλά καθrsquo Ἡράκλειτον ἀ π ι σ τ ί η ι δ ι α φ υ γ γ ά ν ε ι μ ὴ γ ι γ ν ώ σ κ ε σ θ α ιMa la maggior parte delle cose divine secondo Eraclito s i sot-t rae a l la conoscenza per incredul i tagrave ltdegli uominigt (Plutarco DK 22 B86)

ma anche del rilievo posto sul retto orientamento sulla disposizio-ne che deve sostenere la ricerca

ἐὰν μὴ ἔλπηται ἀνέλπιστον οὐκ ἐξευρήσει ἀνεξερεύνητον ἐὸν καὶ ἄπορονSe uno non spera non potragrave trovare lrsquoinsperabile percheacute esso egrave dif-ficile da trovare e impervio (Clemente Alessandrino DK 22 B18)

In generale la polemica eraclitea nei confronti dei laquomoltiraquo (οἱ πολλοί) e della loro mancanza di intendimento e orientamento po-trebbe far da sfondo alla commiserazione del commentatore per la mancata intelligenza dei sacrifici intelligenza che impone di col-legare le azioni e i gesti di culto (τὰ δρώμενα) alla comprensione della recitazione (τὰ λεγόμενα) cosigrave giustificando lrsquoopera di ese-gesi89 La salvezza era con ogni probabilitagrave promessa allrsquoiniziato a tre condizioni una corretta condotta di vita una adeguata cono-scenza determinate pratiche cultuali90

ἀνθρώπω[ν ἐμ]πόλεσιν ἐπιτελέσαντες [τὰ ἱε]ρὰ εἶδονἔλασσον σφᾶς θαυμάζω μὴ γινώσκειν οὐ γὰρ οἷόν τεἀκοῦσαι ὁμοῦ καὶ μαθεῖν τὰ λεγόμενα ὅσοι δὲ παρὰ τοῦτέχνημ ποιομένου τὰ ἱερὰ οὗτοι ἄξιοι θαυμάζεσθαικαὶ οἰκτε[ί]ρεσθαι θαυμάζεσθαι μὲν ὅτι δοκοῦντεςπρότερον ἢ ἐπιτελέσαι εἰδήσειν ἀπέρχονται ἐπι-τελέσαντες πρὶν εἰδέναι οὐδrsquo ἐπανερόμενοι ὥσπερὡς εἰδότες τι ὧν εἶδον ἢ ἤκουσαν ἢ ἔμαθον [οἰ]κτε⟨ί⟩ρεσθαι δὲὅτι οὐκ ἀρκεῖ σφιν τὴν δαπάνην προανηλῶσθαι ἀλλὰκαὶ τῆσ γνώμης στερόμενοι προσαπέρχονταιπρὶμ μὲν τὰ [ἱ]ερὰ ἐπιτελέσαι ἐλπίζον[τε]ς εἰδήσειν

89 K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit pp 52-5390 K tsantsanoGlou The First Columns of the Derveni Papyrus and their

Religious Significance in Studies on the Derveni Papyrus cit p 101

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ἐπ[ιτελές]αντ[ες] δὲ στερηθέντες κα[ὶ τῆς] ἐλπί[δος] ἀπέρχονταιNelle cittagrave degli uomini compiendo i riti sacri hanno visto mi meraviglio di meno che non abbiano conoscenza Non egrave infatti possibile udire e al contempo anche imparare ciograve che viene detto Ora coloro che (vorrebbero farlo) imparando da colui che compie le cerimonie sacre come unrsquoarte sono degni di stupore e di com-miserazione di stupore percheacute convinti che acquisiranno il sapere prima di aver compiuto i riti se ne vanno dopo averli compiuti prima di avere acquisito la conoscenza senza nemmeno fare do-mande come se sapessero qualcosa di ciograve che hanno visto udito o appreso E sono degni di commiserazione percheacute non basta loro aver speso il loro denaro in anticipo ma se ne vanno anche pri-vi di conoscenza Sperando di ottenere conoscenza prima di aver compiuto le cerimonie sacre dopo averle compiute se ne vanno deprivati perfino della speranza (col XX)91

In relazione a quanto sopra marcato circa la presa di posizione era-clitea nei confronti della presunta azione purificatrice dei μάγοι egrave necessario segnalare come proprio nelle colonne iniziali (I-VI le piugrave danneggiate) del Papiro Derveni che contengono la citazione del passo di Eraclito lrsquoautore si riferisse alle figure dei laquomagiraquo e al loro presunto intervento di catarsi e pacificazione nei confron-ti delle anime dei defunti accostandoli alle figure degli laquoiniziatiraquo (μύσται)

[] εὐ]χαὶ καὶ θυς[ί]αι μειλίσσουσι τὰ[ς ψυχάς]ἐπ[ωιδὴ δ]ὲ μάγων δύναται δαίμονας ἐμ[ποδὼνγι[νομένο]υς μεθιστάναιmiddot δαίμονες ἐμποδών ὄντες εἰσὶψ[υχαὶ τιμω]ροί τὴν θυς[ία]ν τούτου ἕνεκε[μ] π[οιοῦσ]ι[νοἱ μά[γο]ι ὡσπερεὶ ποινὴν ἀποδιδόντες τοῖ⟨ς⟩ δὲἱεροῖ[ς] ἐπισπένδουσιν ὕ[δω]ρ καὶ γάλα ἐξ ὧνπερ καὶ τὰςχοὰς ποιοῦσι ἀνάριθμα [κα]ὶ πολυόμφαλα τὰ πόπαναθύουσιν ὅτι καὶ αἱ ψυχα[ὶ ἀν]άριθμοί εἰσι μύσταιΕὐμενίσι προθύουσι κ[ατὰ τὰ] αὐτὰ μάγοις [][] preghiere e sacrifici addolciscono le anime e il canto dei Magi che incanta puograve allontanare i degravemoni quando siano divenuti un impedimento i degravemoni che costituiscono un impedimento sono

91 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 916-917

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anime vendicatrici Per questo i magoi offrono il sacrificio come se stessero pagando una pena E durante i riti sacri offrono acqua e latte con i quali compiono anche le libagioni Ed offrono torte innumerevoli con molti ombelichi poicheacute anche le anime sono innumerevoli Gli iniziati compiono un sacrificio preliminare alle Eumenidi allo stesso modo in cui lo fanno i magoi [] (col VI)92

Ciograve che in apparenza si legge come un apprezzamento potrebbe tuttavia in assenza di un contesto piugrave determinato celare un at-tacco contro le pratiche misteriche e la ciarlateneria di presunti ldquopurificatorirdquo proprio come quello portato da Eraclito e piugrave tardi da Platone (Repubblica II 364b-365a)93 egrave possibile che pur vi-cino allrsquoinsegnamento orfico il commentatore in realtagrave prendesse le distanze da quelli che denunciava come fraintendimenti con-trapponendo direttamente alle pratiche descritte lrsquoinsegnamento da ricavare dallrsquointerpretazione della parola di Orfeo94La citazione eraclitea potrebbe quindi essere intervenuta nel con-testo di unrsquointroduzione polemica a confermare come la rivela-zione della veritagrave fosse destinata a ribaltare le false convinzioni volgari95 lrsquointenzione nellrsquoinsieme sarebbe stata allora quella di condannare una partecipazione passiva e inconsapevole a riti di cui non si intenda il reale significato religioso96 In questo senso la scelta dellrsquoautore potrebbe corroborare lrsquoipotesi che la battaglia culturale dellrsquoEfesio contro le degenerazioni dei culti misterici fos-se avvertita nel V secolo aC come paradigmaticaA questa peculiare presenza di Eraclito allrsquointerno di una cornice orfica si deve aggiungere quanto ebbe a segnalare (tra II e III seco-lo dC) Clemente Alessandrino

92 Ibi pp 902-90393 Pare sensata lrsquoipotesi di Kouremenos (K tsantsanoGlou-Th kouremenos

Introduction cit pp 56-57)94 Sebbene non manchi chi interpreta il riferimento ai μάγοι in senso positivo

addirittura come una sorta di autocitazione da parte dellrsquoautore del testo (K tsantsanoGlou The First Columns of the Derveni Papyrus cit p 110 nota 25 G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 82)

95 K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit pp 55-5696 Ms funGhi The Derveni Papyrus cit p 32

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σιωπῶ δὲ Ἡράκλειτον τὸν Ἐφέσιον ὃς παρrsquo Ὀρφέως τὰ πλεῖστα εἴληφενNon parlo di Eraclito lrsquoEfesio il quale ricavograve da Orfeo la mag-gior parte delle sue opinioni (Clemente Alessandrino Stromata 62271)

Lrsquoaccostamento (abbozzato almeno per alcune opinioni anche in Plutarco e Proclo97) scaturirebbe da una certa confusione nella re-lazione tra il pensatore di Efeso e le fonti orfiche consolidatasi (in rapporto ai temi intravisti nei frammenti del papiro Derveni) nel corso dei secoli Egrave in effetti possibile98 che in piena autonomia (cioegrave senza presupporre unrsquoadesione religiosa) e per i propri obiet-tivi Eraclito avesse ricavato e adattato motivi - quello dellrsquounitagrave o ciclica interconnessione dei contrari per esempio - attestati anche nel materiale orfico piugrave antico Le tavolette drsquoosso rinvenute99 in un sito religioso dellrsquoantica Olbia Pontica (Mar Nero) e risalenti alla metagrave del V secolo aC insistono in effetti sulla loro immediata identitagrave

ΒΙΟΣ ΘΑΝΑΤΟΣ ΒΙΟΣ (tav 1)

ΕΙΡΗΝΗ ΠΟΛΕΜΟΣΑΛΗΘΕΙΑ ΨΕΥΔΟΣ (tav 2)

[ΣΩΜ]Α ΨΥΥΧΗ (tav 3)

cosigrave da richiamare anche nella loro sintassi celebri frammenti era-clitei

ἀθάνατοι θνητοί θνητοὶ ἀθάνατοι ζῶντες τὸν ἐκείνων θάνατον τὸν δὲ ἐκείνων βίον τεθνεῶτεςImmortali mortali mortali immortali vivendo di quelli la morte di quelli la vita morendo (Ippolito DK 22 B62)

97 D sider Heraclitus in the Derveni Papyrus cit p 14898 Ibi pp 147-148 G BeteGh The Derveni Papyrus cit pp 342-34399 Nel 1951 ma pubblicate solo nel 1978

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ὁ θεὸς ἡμέρη εὐφρόνη χειμὼν θέρος πόλεμος εἰρήνη κόρος λιμός (τἀναντία ἅπανταmiddot οὗτος ὁ νοῦς) ἀλλοιοῦται δὲ ὅκωσπερ ltπῦρgt ὁπόταν συμμιγῆι θυώμασιν ὀνομάζεται καθrsquo ἡδονὴν ἑκάστουIl dio egrave giorno notte inverno estate guerra pace sazietagrave fame (tutti gli opposti egli egrave lrsquointelligenza) si trasforma come il fuoco quan-do si mescola con gli odori ed egrave nominato secondo lrsquoaroma di ognuno (Ippolito DK 22 B67)

Difficile in questo caso stabilire la prioritagrave cronologica ma egrave co-munque interessante registrare le convergenze non deve dunque sorprendere che il commentatore di Derveni intravedesse una pos-sibile sintonia tra le sentenze eraclitee e le proprie preoccupazioni e che successivamente qualcuno arrivasse a immaginare unrsquoim-probabile dipendenza segnalata appunto da Clemente La fruizio-ne di testi e forse di modalitagrave espressive e atteggiamenti eraclitei nel papiro Derveni puograve dunque attestare solo la possibilitagrave di una comune sensibilitagrave morale e religiosa e giustificare indirettamente lrsquoipotesi che lrsquoEfesio conoscesse i testi sacri al culto orfico

Spegnere la tracotanza la polemica politica

Diversi segnali suggeriscono di considerare probabile che nella battaglia condotta da Eraclito nei confronti della cultura contempo-ranea la polemica politica incidesse particolarmente100 Come se-gnalato da Diels-Kranz (in appendice alle testimonianze sulla vita del pensatore di Efeso101) disponiamo in questo senso anche di un riscontro esterno

100 Per una recente radicale rilettura di Eraclito in chiave politica si puograve consul-tare i PoZZoni Eraclito de-crittato Lrsquoontologia civica di Eraclito di Efeso Villasanta (MI) Liminamentis 2009 Un precedente puograve considerarsi A caPiZZi Eraclito e la sua leggenda Proposta di una diversa lettura dei fram-menti Roma Ateneo 1979

101 Nella edizione tedesca Die Fragmente der Vorsokratiker von H diels herausge-geben von W kranZ Band I Berlin Weidmannsche Verlagsbuchhandlung 196110 p 144 Lrsquoappendice manca invece nellrsquoedizione italiana I Presocratici a cura di G Reale Milano Bompiani 2006

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Monete di epoca romana presentano con lrsquoiscrizione ηρακλειτοςε-φεςιων (Eraclito degli Efesi) una figura barbuta eretta che guarda a sinistra con la mano destra levata (come per un discorso) lrsquoindi-ce rivolto a seacute e la sinistra che regge una mazza sequenza di gesti che egrave stata interpretata come segno di preghiera e venerazione102 ovvero come rituale iniziatico o ancora icastico invito a guardare dentro seacute stessi103 Il particolare della mazza potrebbe tuttavia evo-care la battaglia morale dellrsquoEfesio (la sua lotta contro il vizio104) ovvero alludere a Eracle proponendone lrsquoaccostamento a Eraclito (come nella quarta epistola pseudoeraclitea) e corroborare cosigrave la notizia dellrsquoesistenza in Efeso di una statua di Eraclito rappresen-tato come Eracle105 ciograve ne confermerebbe la statura pubblica che la raffigurazione nellrsquoatto di parlare potrebbe celebrare

Drsquoaltra parte nella tradizione dossografica allo scritto di Eraclito era esplicitamente riferito anche un contenuto politico

τὸ δὲ φερόμενον αὐτοῦ βιβλίον ἐστὶ μὲν ἀπὸ τοῦ συνέχοντος Περὶ φύσεως διήιρηται δὲ εἰς τρεῖς λόγους εἴς τε τὸν περὶ τοῦ παντὸς καὶ πολιτικὸν καὶ θεολογικόνIl libro che di lui egrave tramandato egrave intitolato per il suo contenu-to Sulla natura ma egrave suddiviso in tre trattazioni quella intorno allrsquouniverso [al tutto] quella politica e quella teologica (Diogene Laerzio DK 22 A15)

e ne era stata avanzata una lettura in chiave decisamente etico-politica

[] ἐπιγράφουσι δὲ αὐτῶι οἱ μὲν Μούσας οἱ δὲ Περὶ φύσεως Διόδοτος δὲ ἀκριβὲς οἰάκισμα πρὸς στάθμην βίου ἄλλοι γνώμονrsquo ἠθῶν τρόπου κόσμον ἕνα τῶν ξυμπάντων [][] τῶν δὲ γραμματικῶν Διόδοτος ὃς οὔ φησι περὶ φύσεως εἶναι τὸ σύγγραμμα ἀλλὰ περὶ πολιτείας τὰ δὲ περὶ φύσεως ἐν παραδείγματος εἴδει κεῖσθαι[] Alcuni lo intitolano Muse altri Sulla natura Diodoto invece

102 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 66103 Tonelli in eraclito Dellrsquoorigine cit p 22104 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 65105 Ibidem

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Guida per una vita retta [esatta a piombo] altri ancora Regola (gnomone) dei costumi Disposizione di comportamento unica per tutti [][] tra i grammatici Diodoto il quale sostiene che lrsquoopera com-posta [da Eraclito] non verte sulla natura ma sullo Stato e che le parti sulla natura vi sono contenute solo come esempi (Diogene Laerzio DK 22 A112 15)

Probabilmente leggendarie ancorcheacute indicative di un orientamen-to che lrsquoantichitagrave attribuiva allrsquoEfesio le azioni e le pose con cui Eraclito avrebbe accompagnato le proprie prese di posizione poli-tiche secondo Plutarco e Diogene

οἱ δὲ συμβολικῶς ἄνευ φωνῆς ἃ δεῖ φράζοντες οὐκ ἐπαινοῦνται καὶ θαυμάζονται διαφερόντως ὡς Ἡ ἀξιούντων αὐτὸν τῶν πολιτῶν γνώμην τινrsquo εἰπεῖν περὶ ὁμονοίας ἀναβὰς ἐπὶ τὸ βῆμα καὶ λαβὼν ψυχροῦ κύλικα καὶ τῶν ἀλφίτων ἐπιπάσας καὶ τῶι γλήχωνι κινήσας ἐκπιὼν ἀπῆλθεν ἐνδειξάμενος αὐτοῖς ὅτι τὸ τοῖς τυχοῦσιν ἀρκεῖσθαι καὶ μὴ δεῖσθαι τῶν πολυτελῶν ἐν εἰρήνηι καὶ ὁμονοίαι διατηρεῖ τὰς πόλειςColoro che per segni senza parole esprimono quanto deve esser detto non sono forse lodati e ammirati in modo particolare Come Eraclito il quale chiedendogli i concittadini di esprimere una sen-tenza sulla concordia salito sulla tribuna prese una coppa di acqua fredda vi sparse della farina drsquoorzo e rimescolata con menta la bevve e se ne andograve avendo cosigrave mostrato loro che lrsquoaccontentarsi di ciograve che si trova e il non aver bisogno di cose costose conservano la cittagrave in pace e in concordia (Plutarco DK 22 A3b)

ἀναχωρήσας δὲ εἰς τὸ ἱερὸν τῆς Ἀρτέμιδος μετὰ τῶν παίδων ἠστραγάλιζενmiddot περιστάντων δrsquo αὐτὸν τῶν Ἐφεσίων laquoτί ὦ κάκιστοι θαυμάζετεraquo εἶπενmiddotraquoἢ οὐ κρεῖττον τοῦτο ποιεῖν ἢ μεθrsquo ὑμῶν πολιτεύεσθαιraquoRitiratosi presso il tempio di Artemide giocava a dadi con i fan-ciulli e dal momento che gli Efesi lo attorniavano cosigrave parlograve laquoDi che cosa vi meravigliate o pessimi Non egrave forse meglio fare ciograve che partecipare alla vita della cittagrave con voiraquo (Diogene Laerzio DK 22 A13)

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La coniazione a Efeso in epoca romana della moneta di cui si egrave detto potrebbe aver suggellato la propensione eraclitea registrata dalla tradizione ad accentuare la propria sferzante polemica con un ampio ricorso a forme simboliche di comunicazione gestuale106Alla diretta presa di posizione di Eraclito nella convulsa vita del-la πόλις (e addirittura a un possibile ruolo di nomoteta analoga-mente a Senofane Pitagora e altri antichi sapienti) accenna sempre Diogene Laerzio in apertura della sua vita del filosofo

ἔλεγε δὲ καὶ laquoὕ β ρ ι ν χ ρ ὴ σ β ε ν ν ύ ν α ι μ ᾶ λ λ ο ν ἢ π υ ρ κ α ϊ ή ν raquo [B 43] καὶ laquoμάχεσθαι χρὴ τὸν δῆμον ὑπὲρ τοῦ νόμου ὅκωσπερ τείχεοςraquo [B 44] καθάπτεται δὲ καὶ τῶν Ἐφεσίων ἐπὶ τῶι τὸν ἑταῖρον ἐκβαλεῖν Ἑρμόδωρον ἐν οἷς φησινmiddotraquoἄξιον Ἐφεσίοις ἡβηδὸν ἀπάγξασθαι πᾶσι καὶ τοῖς ἀνήβοις τὴν πόλιν καταλιπεῖν ο ἵτ ινες Ἑρμόδωρον ἄνδρα ἑωυτῶν ὀνήιστον ἐξέβαλον φάντεςmiddot ἡμέων μηδὲ ε ἷς ὀνήιστος ἔστω ε ἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνraquo [B 121] ἀξιούμενος δὲ καὶ νόμους θεῖναι πρὸς αὐτῶν ὑπερεῖδε διὰ τὸ ἤδη κεκρατῆσθαι τῆι πονηρᾶι πολιτείαι τὴν πόλινDiceva pure laquoBisogna spegnere la tracotanza piugrave che un incen-dioraquo [B43] e laquoBisogna che il popolo combatta per la legge come per le mura della cittagraveraquo [B44] Attacca anche gli Efesi percheacute ave-vano espulso il suo compagno Ermodoro nel passo in cui afferma laquoSarebbe bene per gli Efesi adulti impiccarsi tutti quanti e lasciare la cittagrave ai fanciulli essi che esiliarono Ermodoro il piugrave abile tra loro sostenendo ldquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altrirdquoraquo [B121] Invitato comunque a dar loro leggi si rifiutograve dal momento che la cittagrave era giagrave dominata da una cattiva costituzione (DK 22 A12)

Lrsquoaccostamento a πυρκαϊή (conflagrazione incendio) suggerisce per ὕβρις nel contesto della prima citazione un significato politico laquoviolenza sfrenataraquo107 dunque piuttosto che mera tracotanza indivi-duale azione violenta di massa perpetrata dal δῆμος sollevazione che prevarica la norma stigmatizzata con una nota aristocratica (e

106 In questa direzione la lettura di AM BatteGaZZore Gestualitagrave e oracolaritagrave in Eraclito Genova Istituto di Filologia Classica e Medievale 1979

107 Cosigrave traduce Marcovich eraclito Frammenti cit p 366

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sapienziale) lrsquoincapacitagrave di stare al proprio posto108 In questo sen-so B43 egrave da leggere probabilmente come proposto da Diogene proprio in relazione a B44 contro la sedizione che mina dallrsquointer-no la comunitagrave il νόμος costituisce un baluardo analogo a quello che le mura (τεῖχος ) offrono contro lrsquoattacco esterno Soffocare la sommossa e ricondursi alla legge possono essere inquadrati allrsquoin-terno di una generale indicazione di fondo cui egrave allora possibile attribuire anche valore politico

ξὺν νόωι λέγοντας ἰσχυρίζεσθαι χρὴ τῶι ξυνῶι πάντων ὅκωσπερ νόμωι πόλις καὶ πολὺ ἰσχυροτέρως τρέφονται γὰρ πάντες οἱ ἀνθρώπειοι νόμοι ὑπὸ ἑνὸς τοῦ θείουmiddot κρατεῖ γὰρ τοσοῦτον ὁκόσον ἐθέλει καὶ ἐξαρκεῖ πᾶσι καὶ περιγίνεταιColoro che vogliono parlare con intendimento devono basarsi su ciograve che a tutto egrave comune come la cittagrave sulla legge e ancora piugrave fermamente Tutte le leggi umane infatti si alimentano dellrsquounica legge divina poicheacute quella domina quanto vuole basta per tutte le cose e avanza (Stobeo DK 22 B114)

διὸ δεῖ ἕπεσθαι τῷ ξυνῷ τοῦ λόγου δ΄ ἐόντος ξυνοῦ ζώουσιν οἱ πολλοὶ ὡς ἰδίαν ἔχοντες φρόνησινperciograve si deve seguire ciograve che egrave comune ma pur essendo il logos comune i piugrave vivono come se avessero un intendimento privato (DK 22 B2)

Il riferimento a τὸ ξυνόν sarebbe peculiare al pensiero di Eraclito109 risultando declinato a vari livelli il λόγος egrave laquocomuneraquo il κόσμος egrave laquocomuneraquo il πόλεμος egrave laquocomuneraquo Anche il νόμος egrave comune esso mantiene saldo lo stato (ἰσχυρίζεται νόμωι πόλις) alla cui conservazione tutti dovrebbero concorrere istituendo un ambi-to (politico) di relazioni umane110 che si sovrappone allo spazio fisico assicurato dal τεῖχος La difesa dellrsquouno non puograve essere

108 Ibidem109 G Vlastos Equality and Justice in Early Greek Cosmologies (1947) in G

vlastos Studies in Greek Philosophy vol I The Presocratics edited by DW Graham Princeton Princeton University Press 1995 p 73

110 Espressione del contenuto umano della πόλις (S maZZarino Il pensiero sto-rico classico Roma-Bari Laterza 1973 vol I p 82)

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disgiunta dal rispetto dellrsquoaltro Unrsquoeco forse dellrsquoidea soloniana di εὐνομίη ordinamento retto sulla giustizia111 e sulla conseguente solidarietagrave112 che in Eraclito si arricchisce tuttavia nel rilievo del θείος νόμος (πάντες οἱ ἀνθρώπειοι νόμοι ὑπὸ ἑνὸς τοῦ θείου) della peculiare allusione alle implicazioni tra (i) unicitagrave della legge divina e molteplicitagrave delle leggi umane ovvero (ii) unitagrave della leg-ge e contrastanti posizioni che in essa trovano armoniaAnalogo rilievo al dominio del νόμος egrave attribuito da Plutarco alla saggezza politica di Biante di Priene (presente nella tradizione dei Sette Sapienti)

ὁ Βίας ἔφησε κρατίστην εἶναι δημοκρατίαν ἐν ᾗ πάντες ὡς τύραννον φοβοῦνται τὸν νόμονBiante affermograve che la democrazia piugrave forte egrave quella in cui tutti temono la legge come un tiranno (Convivium Septem Sapientium 154e)

personaggio esplicitamente citato (e apprezzato) in un frammento eracliteo trasmesso da Diogene Laerzio

ὁ δυσάρεστος Ἡράκλειτος μάλιστα αὐτὸν ἐπῄνεσε γράψαςmiddot ἐν Πριήνῃ Βίας ἐγένετο ὁ Τευτάμεω οὗ πλέων λόγος ἢ τῶν ἄλλων καὶ οἱ Πριηνεῖς δὲ αὐτῷ τέμενος καθιέρωσαν τὸ Τευτάμειον λεγόμενον ἀπεφθέγξατοmiddot οἱ πλεῖστοι κακοίEraclito difficile a contentarsi lo ha lodato in massimo grado scrivendo laquoIn Priene nacque Biante figlio di Teutamo la cui fama egrave maggiore di quella degli altriraquo E gli abitanti di Priene gli dedi-carono un recinto sacro chiamato laquoil Teutameioraquo Sentenziograve laquoI piugrave ltdegli uominigt sono malvagiraquo (Diogene Laerzio I 88 DK 22 B39)

A Biante sarebbe inoltre da imputare la sentenza ricordata in B104113

111 G Vlastos Equality and Justice cit p 73112 G Vlastos Solonian Justice in G vlastos Studies in Greek Philosophy vol

I The Presocratics cit pp 55-56113 Come conferma anche Marcovich eraclito Frammenti cit p 363

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τίς γὰρ αὐτῶν νόος ἢ φρήν δήμων ἀοιδοῖσι πείθονται καὶ διδασκάλωι χρείωνται ὁμίλωι οὐκ εἰδότες ὅτι ldquoοἱ πολλοὶ κακοί ὀλίγοι δὲ ἀγαθοίrdquoche mente e intelligenza hanno Ripongono fiducia negli aedi po-polari e prendono la folla come maestra non sapendo che laquoi molti sono cattivi e pochi i buoniraquo (Proclo DK 22 B104)

Il riferimento al sapiente di Priene potrebbe segnalare la contingen-za storico-politica entro cui inquadrare la polemica eraclitea il ter-mine λόγος nella citazione di Diogene (B39) potrebbe intendersi non come laquola famaraquo (come per lo piugrave si fa) ma come laquoil discorsoraquo di Biante si potrebbe cioegrave ipotizzare che Eraclito alluda allrsquoinvito che secondo Erodoto (I 170) quello avrebbe rivolto (546 aC) alle cittagrave ionie affincheacute unissero le proprie forze per fondare un nuovo stato (in Sardegna) lontano dalla minaccia persiana114 Il confronto drammatico delle poleis ionie con il Gran Re egrave in effetti ancora alla base dellrsquoemergenza che avrebbe spinto i concittadini a richiedere lrsquointervento di Eraclito secondo la notizia conservata in un codice siriaco del Περὶ ἀρετῆς di Temistio

Gli Efesi erano assuefatti al benessere e al piacere quando scoppiograve una guerra contro di loro e la loro cittagrave fu circondata e posta sotto assedio dai Persiani Essi tuttavia continuarono nella loro vita di piaceri secondo abitudine fin quando cominciarono a mancare i mezzi di sussistenza nella cittagrave Quando la fame si diffuse pesan-temente tra loro i cittadini si riunirono per valutare che cosa fosse da fare cosigrave che il sostentamento non venisse meno nessuno perograve osava consigliare loro di porre freni al lusso Proprio mentre erano riuniti un uomo di nome Eraclito prese farina drsquoorzo la mescolograve con acqua e la mangiograve sedendo in mezzo a loro questa fu una lezione silenziosa offerta a tutta la popolazione La storia racconta che gli Efesi subito compresero il rimprovero e di ulteriori non eb-bero bisogno piuttosto procedettero essendosi di fatto resi conto di dover moderare il lusso percheacute il cibo non mancasse Quando i loro nemici seppero che essi avevano imparato a vivere con mode-razione e regolavano i pasti secondo il consiglio di Eraclito si riti-rarono dalla cittagrave e nonostante fossero vincitori sul piano militare sgombrarono il campo davanti allrsquoorzo di Eraclito (DK 22 A3b)

114 Serra in eraclito Iframmenti e le testimonianze cit p 178

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La vicenda si riferisce alla rivolta ionia (499-493 aC) contro il dominio persiano e lrsquoassedio di Efeso che avrebbe poi condotto alla scelta della cittagrave di emarginarsi dal conflitto conclusosi con la sconfitta dellrsquoalleanza delle cittagrave ribelli Nonostante manchi lrsquouna-nimitagrave tra gli storici egrave possibile che allrsquointerno di tale emergenza si inserisse il tentativo politico di Ermodoro115 forse asceso al potere in Efeso sullrsquoonda dellrsquoinsurrezione contro le tirannidi sostenute dal Gran Re e travolto dal prevalere della fazione filo-persianaConcedendo credito alla notizia di Diodoto riferita da Diogene Laerzio il κόσμος cui rivolgeva la propria attenzione lrsquoEfesio po-trebbe essere stato allora in primo luogo quello politico in tal caso le citazioni in cui piugrave direttamente si riflettono le opinioni politiche di Eraclito assumerebbero un rilievo chiave Insieme agli scarni ele-menti dossografici esse possono illuminare circa attori e contesto della scena storica entro cui il pensatore sviluppava i propri attacchi Sostenitore di Ermodoro (come si evince anche da B121) e della li-nea anti-persiana favorevole allo sforzo dellrsquoalleanza ionia (τὸ κοι- κοι-κοι-νόν τῶν Ἰώνων) Eraclito dopo la sconfitta di quellrsquoorientamento politico e lrsquoallontanamento del suo leader dalla cittagrave avrebbe volto la propria attivitagrave a una complessiva116 contestazione dei costumi corrotti e del disordine morale e civile dilaganti tra i concittadini

τυφλὸν δὲ τὸν Πλοῦτον ποιεῖ ὡς οὐκ ἀρετῆς κακίας δὲ παραιτίου ὅθεν καὶ Ἡ ὁ Ἐφέσιος ἀρώμενος Ἐφεσίοις οὐκ ἐπευχόμενοςmiddot μὴ ἐπιλίποι ὑμᾶς πλοῦτος ἔφη Ἐφέσιοι ἵνrsquo ἐξελέγχοισθε πονηρευόμενοιPluto agisce da cieco poicheacute egrave causa non di virtugrave ma di vizio Perciograve anche lrsquoefesio Eraclito ingiuria gli Efesi e non rende loro grazia af-fermando non vi abbandoni mai o Efesi la ricchezza affincheacute pos-siate manifestare il vostro agire malvagio (Tzetze DK 22 B125a)

115 Di questo avviso Pozzoni che su questa lettura fonda la sua interpretazione del pensiero e dellrsquoopera di Eraclito (i PoZZoni Eraclito de-crittato cit in particolare cap 2 Etica e toeria del diritto Eraclito e Ermodoro)

116 Ancorcheacute crittata secondo la linea interpretativa proposta da Pozzoni La qua-le tuttavia pur stimolante rispetto agli approcci tradizionali ai testi eraclitei e coerente nel proprio sforzo di ricondurre lrsquoessenziale del pensiero eracliteo alla vicenda politica di Efeso (per altro aderendo a una semplice ipotesi storica circa il ruolo di Ermodoro) appare anche eccessivamente riduttiva

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

ovvero del misconoscimento popolare di valore e capacitagrave

ἄξιον Ἐφεσίοις ἡβηδὸν ἀπάγξασθαι πᾶσι καὶ τοῖς ἀνήβοις τὴν πόλιν καταλιπεῖν οἵτινες Ἑρμόδωρον ἄνδρα ἑωυτῶν ὀνήιστον ἐξέβαλον φάντεςmiddot ἡμέων μηδὲ εἷς ὀνήιστος ἔστω εἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνSarebbe bene per gli Efesi adulti impiccarsi tutti quanti e lasciare la cittagrave ai fanciulli essi che esiliarono Ermodoro il piugrave abile tra loro sostenendo laquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altriraquo (Strabone DK 22 B121)

Ricondotti allo sfondo del νόμος e al primato di τὸ ξυνόν la pole-mica eraclitea nei confronti dei πολλοί e il rilievo garantito allrsquolaquou-noraquo alluderebbero allrsquourgenza di una condotta collettiva ispirata alla norma comune su cui convengano lrsquouno (se ha valore) e i molti117

νόμος καὶ βουλῆι πείθεσθαι ἑνόςLegge egrave anche ubbidire alla volontagrave di uno solo (Clemente Alessandrino DK 22 B33)

εἷς ἐμοὶ μύριοι ἐὰν ἄριστος ἦιUno per me vale diecimila se egrave il migliore (Galeno DK 22 B49)

Nessun avallo dunque nei confronti dellrsquoarbitrio dei tiranni come attestato nella tradizione (pur con riferimenti incerti118)

Ἡ γὰρ ὁ Βλύσωνος Μελαγκόμαν τὸν τύραννον ἔπεισεν ἀποθέσθαι τὴν ἀρχήν οὗτος βασιλέα Δαρεῖον παρακαλοῦντα ἥκειν εἰς Πέρσας ὑπερεῖδενEraclito figlio di Blosone convinse il tiranno Melancoma a la-sciare il potere Egli poi non tenne conto dellrsquoinvito di re Dario a recarsi in Persia (Clemente Alessandrino DK 22 A3)

117 R laurenti Eraclito cit pp 268-269118 Kirk ritiene possibile che il non altrimenti noto Melancoma citato nella testimo-

nianza di Clemente possa essere il Komas che fu tiranno alla fine del VI secolo aC (GS kirk Heraclitus The Cosmic Fragments cit p 13)

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ma nello specifico contesto di Efeso contrasto alla mollezza dei costumi addebitabile alle ricchezze e allrsquoabbrutimento frutto della volgare ignoranza

αἱρεῦνται γὰρ ἓν ἀντὶ ἁπάντων οἱ ἄριστοι κλέος ἀέναον θνητῶνmiddot οἱ δὲ πολλοὶ κεκόρηνται ὅκωσπερ κτήνεαPreferiscono infatti una sola cosa a tutte le altre gli uomini miglio-ri la gloria perenne alle cose mortali I piugrave al contrario vogliono saziarsi come bestie (Clemente Alessandrino DK 22 B29)

H dixit quod Si felicitas esset in delectationibus corporis boves felices diceremus cum inveniant orobum ad comedendumEraclito affermograve che se la felicitagrave consistesse nei piaceri del cor-po diremmo fe l ic i i buoi quando t rovino lent icchie da mangiare (Alberto M DK 22 B4)

ἑτέρα γὰρ ἵππου ἡδονὴ καὶ κυνὸς καὶ ἀνθρώπου καθάπερ Ἡ φησιν ὄ ν ο υ ς σ ύ ρ μ α τ rsquo ἂ ν ἑ λ έ σ θ α ι μ ᾶ λ λ ο ν ἢ χ ρ υ σ ό ν middot ἥδιον γὰρ χρυσοῦ τροφὴ ὄνοιςIl piacere del cavallo del cane e dellrsquouomo sono in effetti diversi come sostiene Eraclito g l i as ini prefer i rebbero i l foraggio al l rsquooro (Aristotele DK 22 B9)

Sentenze che insistono sullrsquoopposizione tra natura umana e natu-ra animale per condannare quei comportamenti che disdegnando lrsquoeccellenza della laquogloria perenneraquo (κλέος ἀέναον) scadono nel puro godimento materiale bestiale lrsquoaccenno al κλέος evoca lrsquoeti-ca aristocratica della guerra che puograve intravedersi in B53

πόλεμος πάντων μὲν πατήρ ἐστι πάντων δὲ βασιλεύς καὶ τοὺς μὲν θεοὺς ἔδειξε τοὺς δὲ ἀνθρώπους τοὺς μὲν δούλους ἐποίησε τοὺς δὲ ἐλευθέρουςIl conflitto di tutte le cose egrave padre di tutte re e alcuni rivelograve dei altri uomini gli uni fece schiavi gli altri liberi (Ippolito DK 22 B53)

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

dove πόλεμος egrave cifra universale di uno scontro che domina a tut-ti i livelli nella vita discriminando senza appello la divisione in θεοί e ἄνθρωποι δούλοι e ἐλεύθεροι nella concezione greco-arcaica a fondamento di ogni ordinamento119 si rifletterebbe allora nella necessaria differenziazione sociale e politica allrsquointerno della πόλις120 normata dal νόμος A πόλεμος in effetti Eraclito acco-sta ἔρις (contesa discordia)

εἰδέναι δὲ χρὴ τὸν πόλεμον ἐόντα ξυνὸν καὶ δίκην ἔριν καὶ γινόμενα πάντα κατ΄ ἔριν καὶ χρεώνBisogna sapere che il conflitto egrave comune e la giustizia contesa e che tutto accade secondo contesa e necessitagrave (Origene DK 22 B80)

rivelando di entrambi universalitagrave (πόλεμος ξυνὸς) e feconditagrave ge-neratrice121 (γινόμενα πάντα κατ΄ ἔριν) ἔρις egrave δίκη cosigrave tutto quanto accade laquosecondo contesaraquo accade anche laquocome si conviene ed egrave giustoraquo (κατὰ χρεών) In questo senso Eraclito avrebbe inteso lo scenario cosmico come proiezione delle relazioni conflittuali ti-piche delle lotte cittadine (a partire ovviamente dalla personale esperienza in Efeso) filtrandone i processi attraverso un lessi-co dallrsquoimmediata valenza politico-sociale (contesa-giustizia) Secondo lrsquoindizio fornito da Diodoto il macrocosmo - unico e co-mune (ἕνα καὶ κοινὸν κόσμον Aeumltius DK 22 A10) ndash sarebbe proie-zione dellrsquoassetto politico propugnato dallrsquoEfesio (forse quello che Ermodoro aveva tentato di implementare) riconoscerne il λόγος il discorso ma anche la proposta politica sarebbe stato dunque discri-minante Alla sua diretta valenza civile potrebbero alludere quei testi in cui essenziale egrave lo stigma dellrsquoincomprensione dei laquomoltiraquo e delle conseguenti distorsioni

119 W JaeGer The Theology of the Early Greek Philosophers (1947) trad it La teologia dei primi pensatori greci Firenze La Nuova Italia 1961 p 184

120 Si veda il commento di Marcovich eraclito Frammenti cit p 104121 Mondolfo in E Zeller ndash r mondolfo La filosofia dei greci nel suo sviluppo

storico Parte I I Presocratici Volume IV Eraclito a cura di R mondolfo Firenze La Nuova Italia 1961 p 104

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ὁ Ἡ φησι τοῖς ἐγρηγορόσιν ἕνα καὶ κοινὸν κόσμον εἶναι τῶν δὲ κοιμωμένων ἕκαστον εἰς ἴδιον ἀποστρέφεσθαιE dice che per coloro che sono desti il mondo egrave unico e comune invece ciascuno di coloro che dormono ritorna a un proprio mondo privato (Plutarco DK 22 B89)

διὸ δεῖ ἕπεσθαι τῷ ξυνῷ τοῦ λόγου δ΄ ἐόντος ξυνοῦ ζώουσιν οἱ πολλοὶ ὡς ἰδίαν ἔχοντες φρόνησινperciograve si deve seguire ciograve che egrave comune ma pur essendo il logos comune i piugrave vivono come se avessero un intendimento privato (Sesto Empirico DK 22 B2)

Forzando lrsquoideale esiodeo di giustizia Eraclito scinde cosigrave ἔρις (competizione civile e costruttiva) e ὕβρις (violenza sopraffattri-ce) facendo di Dike norma vincolante a livello cosmico

Δίκης ὄνομα οὐκ ἂν ἤιδεσαν εἰ ταῦτα μὴ ἦνNon conoscerebbero il nome di Dike se queste cose [conflitto ingiustizia] non fossero [esistessero] (Clemente Alessandrino DK 22 B23)

Si tratta in fondo di unrsquoipotesi di lettura sostenuta da riscontri nei frammenti di altri autori arcaici (Anassimandro in primis) che con-sente di precisare un aspetto della polemica eraclitea

καὶ Ἡ ἐπιτιμᾶι τῶι ποιήσαντι laquoὡς ἔ ρ ι ς ἔκ τε θεῶν καὶ ἀνθρώπων ἀπόλοιτοraquo [XVIII 107]middot οὐ γὰρ ἂν εἶναι ἁ ρ μ ο ν ί α ν μὴ ὄντος ὀξέος καὶ βαρέος οὐδὲ τὰ ζῶια ἄνευ θήλεος καὶ ἄρρενος ἐναντίων ὄντωνEraclito biasima il poeta ltOmerogt che scrisse laquoSparisca la discor-dia tra gli dei e tra gli uominiraquo (Iliade XVIII 107) Non ci sarebbe infatti armonia se non ci fossero acuto e grave neacute ci sarebbero i vi-venti se non ci fossero femmina e maschio (Eudemo DK 22 A22)

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

ma soprattutto la tesi centrale nei frammenti secondo cui produ-zione e unitagrave del tutto passano attraverso la relazione tra le oppo-sizioni (πάντα κατrsquo ἔριν γίνεσθαι) Compito del λόγος egrave appunto illustrare tale formazione (ovvero compagine questo il significato primo di ἁρμονία122) e dunque rilevare come senza la costanza della tensione non vi sarebbe possibilitagrave di ordinamento

λόγον ἐκ τῆς ἐναντιοδρομίας δημιουργὸν τῶν ὄντωνlogos artefice delle cose che sono dal concorso degli opposti (Aeumltius DK 22 A8)

καὶ ὁ κυκεὼν διίσταται ltμὴgt κινούμενοςanche il ciceone si decompone se non egrave mosso (Teofrasto DK 22 B125)

τὸ ἀντίξουν συμφέρον καὶ ἐκ τῶν διαφερόντων καλλίστην ἁρμονίανciograve che egrave opposto concorda e dalle cose in contrasto scaturisce lrsquoarmonia piugrave bella (Aristotele DK 22 B8)

Frammenti in cui puograve avvertirsi anche lrsquoespressione immediata di una drammatica ed eroica visione della lotta politica e della sua composizione ovvero di una legge universale cui ricondurre come evidenza parziale anche i conflitti della πόλιςBencheacute appaia esagerato intendere la discriminazione tra cittadi-ni efesi come laquotema centrale allrsquointerno della trattazione culturale eraclitearaquo123 e dunque ridurne la prospettiva cosmica a mera siste-matizzazione dellrsquoordinamento civile riformato da Ermodoro egrave tut-tavia probabile che quel contesto possa aiutare a determinare il si-gnificato del presunto atteggiamento aristocratico di Eraclito Cosigrave quando attacca gli Efesi proprio per aver allontanato Ermodoro la scelta espressiva egrave indicativa

122 Una pertinente puntualizzazione in V Macchioro Zagreus cit pp 417-422123 Ibi p 53

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ἡμέων μηδὲ εἷς ὀνήιστος ἔστω εἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνlaquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altriraquo (Strabone DK 22 B121)

Il superlativo ὀνήιστος non veicola lrsquoidea di valore (in senso mili-tare) o di eminenza aristocratica piuttosto lrsquoidea di aiuto di utilitagrave insomma Ermodoro egrave politico da prediligere per il giovamento che puograve garantire con consiglio e azione alla comunitagrave il suo allon-tanamento appare conseguenza della cecitagrave e immaturitagrave dei con-cittadiniAnalogamente quando degli Efesi stigmatizza il vizio che deriva dal lusso

μὴ ἐπιλίποι ὑμᾶς πλοῦτος ἔφη Ἐφέσιοι ἵνrsquo ἐξελέγχοισθε πονηρευόμενοιnon vi abbandoni mai o Efesi la ricchezza affincheacute possiate ma-nifestare il vostro agire malvagio (Tzetze DK 22 B125a)

egrave possibile che Eraclito richiami quella stessa sobrietagrave suggeri-ta secondo quanto riferito da Polemone alle donne ioniche da Ermodoro

Πολέμων παρὰ Ἑρμοδώρῳ γεγράφθαι φησίmiddotraquoὑποδήματα δὲ φορεῖν τὴν ἐλευθέρην Σκυδικὰς λευκὰς καὶ μασθλητίναςraquoPolemone dice che in Ermodoro egrave scritto laquola donna libera porta calzature scitiche bianche e di cuoioraquo (Polemone Fragmenta 96)

Sostenitore di una riforma dei costumi che frenasse la fiacchezza indotta dal lusso (ἁβροσύνη)124 e (forse) preparasse al confronto con lrsquoinvasore persiano125 Ermodoro appare agli occhi di Eraclito vittima non di un particolare gruppo sociale o politico ma di una diffusa (volgare a prescindere dallrsquoappartenenza sociale) ignoran-za della misura della ragione e della legge che giustifica lrsquoinsi-stenza eraclitea su λόγος νόμος e κόσμος ma anche sullrsquoautocon-trollo individuale e collettivo

124 R laurenti Eraclito cit p 16125 i PoZZoni Eraclito de-crittato cit p 58

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θυμῶι μάχεσθαι χαλεπόνmiddot ὃ γὰρ ἂν θέληι ψυχῆς ὠνεῖταιDifficile lottare contro il desiderio ciograve che vuole infatti prende a prezzo dellrsquoanima (Plutarco DK 22 B85)

τὸ τοῖς τυχοῦσιν ἀρκεῖσθαι καὶ μὴ δεῖσθαι τῶν πολυτελῶν ἐν εἰρήνηι καὶ ὁμονοίαι διατηρεῖ τὰς πόλειςlrsquoaccontentarsi di ciograve che si trova e il non aver bisogno di cose costose conservano la cittagrave in pace e in concordia (DK 22 A3b)

Page 23: Zucchello Dario

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Exucursus Eraclito nel Papiro Derveni

Le 26 colonne superstiti del cosiddetto68 Papiro Derveni - un rotolo (parzialmente distrutto dal fuoco di una pira) risalente allrsquoincirca al periodo 350-300 aC69 ma contenente un testo da datare probabilmente intorno alle fine del V secolo aC70 ndash possono sostanzialmente suddividersi in due sezioni la prima offre istruzio-ni rituali e indicazioni escatologiche (colonne 1-6 con una ripre-sa alla colonna 20) lrsquoaltra lrsquoesegesi allegorica di un piugrave antico e sconosciuto poema (esametrico) attribuito a Orfeo le cui citazioni evocano frammenti delle rapsodie e degli inni conservati sotto quel nome71 (egrave stato ipotizzato possa trattarsi di una versione sintetica della teogonia orfica nota come Protogonos Theogony composta intorno alla fine del VI secolo aC72)Sebbene nel commento possano facilmente individuarsi echi della cultura naturalistica del V secolo aC (Anassagora e Diogene di Apollonia in particolare) accanto al nome di Orfeo lrsquounico con-servato egrave appunto quello di Eraclito (laquoche parla come uno che fa discorsi sacriraquo ὅσπερ ἴκελα ἱερολόγωι λέγων) e a parte un espli-cito riferimento (col XXII) agli Ὕμνοι (orfici) il suo egrave lrsquounico

68 Dal luogo del recupero a pochi chilometri da Salonicco in un sito funerario69 F casadesuacutes El papiro de Derveni in A BernaBeacute y f casadesuacutes (coords)

Orfeo y la tradiciacuteon oacuterfica cit I p 462 Propendono per il 340-320 aC K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction in The Derveni Papyrus edited with Introduction and Commentary by Th kouremenos Gm ParaacutessoGlou k tsantsanoGlou Firenze Olshki Editore 2006 p 9 R radice Introduzione in Allegoristi dellrsquoetagrave classica Opere e frammenti a cura di i ramelli Milano Bompiani 2007 p XIII

70 K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit p 10 Qualche per-plessitagrave su questa datazione egrave espressa da D sider Heraclitus in the Derveni Papyrus in Studies on the Derveni Papyrus edited by a laks and GW most Oxford Clarendon Press 1997 p 138 favorevole a una collocazione nel IV secolo aC

71 Ms funGhi The Derveni Papyrus in Studies on the Derveni Papyrus cit p 27 G BeteGh The Derveni Papyrus Cosmology Theology and Interpretation Cambridge Cambridge University Press 2004 pp 130-131

72 Lrsquoipotesi egrave di ML West The Orphic Poems Oxford Clarendon Press 1983 pp 82 ss Per una discussione K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit pp 25 ss

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

scritto (oltre al poema commentato) di cui sia direttamente citato un passaggio

ἥλιο[ς ]του κατὰ φύσιν ἀνθρω[πηΐου] εὖρος ποδός [ἐστι]τοὺ[ς οὔρου]ς οὐχ ὑπερβάλλωνmiddot ει []ρουσε[[ἐ]κ[βήσετα]ι Ἐρινύε[ς] νιν ἐξευρήσου[σι Δίκης ἐπίκουροι]Il sole secondo natura egrave dellrsquoampiezza di un piede umano e non supera i limiti Se oltrepasseragrave lo scopriranno le Erinni assistenti di Dike (col IV)73

nella tradizione posteriore conservato in due distinte citazioni (ri-spettivamente di Aeumltius e Plutarco) nellrsquoedizione DielsKranz pro-poste come frammenti B3 e B9474

(περὶ μεγέθους ἡλίου) εὖρος ποδὸς ἀνθρωπείουLa grandezza del Sole egrave di un piede umano (DK 22 B3)

ἥλιος γὰρ οὐχ ὑπερβήσεται μέτραmiddot εἰ δὲ μή Ἐρινύες μιν Δίκης ἐπίκουροι ἐξευρήσουσιν[Il Sole non oltrepasseragrave le misure altrimenti le Erinni ministre di Dike lo scoprirebbero (DK 22 B94)

Bencheacute il cotesto della citazione sia piuttosto danneggiato e quindi la ricostruzione approssimativa lrsquoautore appare impegnato a difen-dere la propria convinzione che lrsquoordine della natura sia preservato secondo un preciso disegno provvidenziale la citazione di Eraclito sembra in questo senso funzionale al rilievo dellrsquoequilibrio cosmico tutelato da Dike attraverso il servizio delle Erinni (che sorvegliano il rispetto delle laquomisureraquo μέτρα) nellrsquoidentitagrave del prefissato ciclo

73 Citiamo testo greco e traduzione da Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 900-901 Essi sono basati sostanzialmente sullrsquoedizione G BeteGh The Derveni Papyrus cit tenendo conto di alcune migliorie apportate da The Derveni Papyrus edited with Introduction and Commentary by Th kouremenos Gm ParaacutessoGlou k tsantsanoGlou cit

74 Se egrave valida lrsquoipotesi che il testo di Derveni risalga alla fine del V secolo aC si tratterebbe della piugrave antica citazione dello scritto di Eraclito come segnala G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 325

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solare (giorno e notte)75 cosigrave nel testo papiraceo il sole ndash rigoro-samente vigilato dalla divinitagrave - si rivela essenziale come garanzia dellrsquoordinamento dellrsquouniverso

τροφ[ὸν δὲ λέγων αὐ]τὴν αἰνί[ζε]ται ὅτι [ἅ]σσαὁ ἥλι[ος θερμαίνων δ]ιαλύει ταῦτα ἡ νὺξ ψύχουσασυ[νίστησιν ] ἅσσα ὁ ἥλιος ἐθέρ[μ]Chiamandola (la Notte) laquonutriceraquo (Orfeo) esprime in forma meta-forica che tutto ciograve che il sole scaldando dissolve la notte riuni-sce raffreddando tutte le cose che il sole ha scaldato (col X)76

[] τὰ νῦν ἐόνταὁ θεὸς εἰ μὴ ἤλθελεν εἶναι οὐκ ἂν ἐπόησεν ἥλιον ἐποίησε δὲτοιοῦτογ καὶ τοσοῦτον γινόμενον οἶος ἐν ἀρχῆι τοῦ λόγουδιηγεῖται [] Se il dio non avesse voluto che esistessero le realtagrave ora esistenti non avrebbe creato il sole invece lo ha fatto con caratteristiche e grandezze tali come spiega agli inizi del discorso77 (col XXV)78

Allrsquointerno delle colonne superstiti la citazione non appare acci-dentale echi eraclitei si possono cogliere nei passaggi del com-mento e riflettono forse convergenze tematiche tra i versi del poe-ma e lo scritto dellrsquoEfesioI versi ripresi nel commento insistono in effetti sul governo divino del mondo

[] τὰ δrsquo ἐόντα δ[ηλοῖ]γενέσθαι τοιαῦτ[α] διὰ τοῦτον καὶ γενόμενα ε[ἶναι]ἐν τούτωι π[άντα Ση]μαίνει δrsquo ἐν τοῖς ἔπεσι το[ῖσδε]middotΖεὺς κεφα[λή Ζεὺς μέσ]σα Διὸς δrsquo ἐκ [π]άντα τέτ[υκται] []E chiarisce che le cose esistenti sono divenute tali a causa di

75 Su questo punto D sider Heraclitus in the Derveni Papyrus cit p 14476 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 906-90777 Egrave possibile che il riferimento sia proprio alla colonna IV e al contesto della ci-

tazione eraclitea Dubbi in proposito sono tuttavia stati avanzati da Betegh (G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 327-328)

78 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 922-923

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

questo [Zeus] e tutte le cose che sono venute allrsquoessere esistono in questo lo indica in queste parole laquoZeus egrave il capo Zeus egrave la parte mediana da Zeus tutte le cose risultano costituiteraquo (col XVII)79

marcando il ruolo ordinatore del fuoco (cui il commentatore rico-nosce funzione cosmogonica ed escatologica80)

[] Μοῖραν δrsquo ἐπικλῶσαιλέγοντες τοῦ Διὸς τὴμ φρόνησιν ἐπικυρῶσαιλέγουσιν τὰ ἐόντα καὶ τὰ γινόμενα καὶ τὰ μέλλονταὅπως χρὴ γενέσθαι τε καὶ εἶναι κα[ὶ] παύσασθαιβασιλεῖ δὲ αὐτὸν εἰκάζει (τοῦτο γάρ οἱ προσφέρεινἐφα[ί]νετο ἐκ τῶν λεγομένων ὀνομάτων) λέγων ὧδεmiddotΖεὺς βασιλεὺς Ζεὺς δrsquo ἀρχὸς ἁπάντων ἀργικέραυσος[βασιλέ]α ἔφη εἶναι ὅτι πολλ[ῶν ] ωμ μία[ἀρχὴ κ]ρατεῖ καὶ πάντα τελεῖ [][] E dicendo che la Moira fila dicono che la saggezza di Zeus dispone le cose che esistono quelle che vengono allrsquoessere e quel-le che saranno come devono venire allrsquoessere essere e cessare di esistere E lo assimila ad un sovrano ndash questo infatti tra tutti i nomi che vengono detti gli parve che gli si addicesse maggior-mente ndash dicendo laquoZeus sovrano Zeus che governa su tutte le cose con vivida folgoreraquo Disse che egrave sovrano poicheacute di molti un solo potere prevale e compie tutte le cose [] (col XIX)81

Due aspetti chiaramente accennati a piugrave riprese nei frammenti di Eraclito con analoga direzione della folgore (κεραυνός) tradizio-nale simbolo della giustizia divina ma anche espressione del fuoco piugrave puro (πρηστήρ)82

τῶν τε ζώιων τά τε ἄγρια καὶ ἥμερα τά τε ἐν ἀέρι καὶ ἐπὶ γῆς καὶ ἐν ὕδατι βοσκόμενα γίνεταί τε καὶ ἀκμάζει καὶ φθείρεται τοῖς τοῦ θεοῦ πειθόμενα θεσμοῖςmiddot π ᾶ ν γὰρ ἑ ρ π ε τ ὸ ν π λ η γ ῆ ι ν έ μ ε τ α ι ὥς φησιν Ἡράκλειτος

79 Ibi pp 914-91580 Su questo aspetto si puograve sinteticamente consultare il commento di Ilaria Ramelli

alla col XXVI del papiro in Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp942-94381 Ibi pp 916-91782 eraclito Frammenti cit 297

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Tra gli animali quelli sia selvatici sia domestici che vivono in aria sulla terra e nellrsquoacqua nascono crescono e muoiono se-guendo le leggi del dio sostiene infatti Eraclito che ogni anima-le egrave condot to a l pascolo dal la f rusta (Pseudo-Aristotele [de mundo] DK 22 B11)

γίνεσθαι λέγων οὕτωςmiddot τ ὰ δ ὲ π ά ν τ α ο ἰ α κ ί ζ ε ι κ ε ρ α υ ν ό ς τουτέστι κατευθύνει κεραυνὸν τὸ πῦρ λέγων τὸ αἰώνιον λέγει δὲ καὶ φρόνιμον τοῦτο εἶναι τὸ πῦρ καὶ τῆς διοικήσεως τῶν ὅλων αἴτιον Dice che avviene cosigrave tutte le cose dirige la folgore cioegrave gui-da con la folgore intendendo la folgore come il fuoco eterno Sostiene anche che questo fuoco egrave intelligente e dellrsquoordinamento dellrsquouniverso egrave causa (Ippolito DK 22 B64)

πάντα γάρ φησί τὸ πῦρ ἐπελθὸν κρινεῖ καὶ καταλήψεταιDice infatti che tutte le cose il fuoco giungendo giudicheragrave e con-danneragrave (Ippolito DK 22 B66)

La ricorrenza di καταλαμβάνω83 in analogo contesto repressivo consente lrsquoaccostamento tra πῦρ e Δίκη

Δίκη καταλήψεται ψευδῶν τέκτονας καὶ μάρτυραςDike afferreragrave fabbricatori e testimoni di falsitagrave (Clemente Alessandrino DK 22 B28)

rafforzando lrsquoimpressione che Eraclito non si limiti a sottolineare un equilibrio di elementi o di processi ma alluda in generale alla giustizia divina84 Lrsquointenzione dellrsquoautore del papiro nel citarne il testo potrebbe dunque essere stata quella di collegare i due pilastri della propria esegesi cosmologia ed escatologia85 rivelando cosigrave una prospettiva di lettura cui evidentemente lo scritto dellrsquoEfesio si prestavaAllrsquoesempio di Eraclito potrebbero rinviare alcuni specifici rilievi del commentatore il riconoscimento del valore immediatamente

83 eraclito Frammenti cit p 30384 G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 34385 Ibi p 329

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

enigmatico della poesia e dellrsquoimportanza di comunicare i conte-nuti di maggior pregio (μεγάλα) in modo sibillino per sfuggire a volgari fraintendimenti

ὕ]μνον [ὑγ]ιῆ καὶ θεμ[ι]τὰ λέγο[ντα ] το γὰρ[τῆ]ι ποὴσει [κ]αὶ εἰπεῖν οὐχ οἶον τ[ε ἅμα τὴν ὀ]νομάτων[θέ]σιγ καὶ τ[ὰ] ῥηθέντα ἔστι δὲ ξ[ένη τις ἡ] πόησις[κ]ᾳὶ ἀνθρώ[ποις] αἰνι[γμ]ατώδης [ὁ δ]ὲ [Ὀρφεὺ]ς αὐτοῖς[ἐ]ρίστrsquo αἰν[ίγμα]τα οὐκ ἤθελε λέγειν [ἐν αἰν]ίγμας[ι]ν δὲ[μεγ]άλα ἱερ[ολογ]εῖται μὲν οὖγ καὶ ἀ[πὸ τ]οῦ πρώτου[καὶ] μέχρι ⟨τ⟩οῦ [τελε]υταίου ῥήματος ὡ[ς δηλοῖ] καὶ ἐν τῶι[εὐκ]ρινήτω[ι ἔπειmiddot θ]ύρας γὰρ ἐπιθέ[σθαι κελ]εύσας τοῖ[ς][ὠσὶ]ν αὐτ[οὺς οὔτι νομο]θετεῖμ φη[σιν τοῖς] πολλοῖς []Un inno che dice cose sane e conformi al diritto divino infatti con la poesia Infatti non egrave possibile dire al contempo la posizione delle parole e le frasi La poesia perograve egrave qualcosa di strano e di enigmatico per gli uomini Ora Orfeo non voleva dire loro enigmi ingannevoli bensigrave cose importanti in enigmi Dunque espone un discorso sacro dalla prima allrsquoultima parola come mostra anche nel verso ben scelto avendo ordinato loro di porsi delle porte sulle orecchie dice di non istituire leggi per i piugrave [] (col VII)86

La veritagrave dello ἱερὸς λογός egrave necessariamente espressa ἐν αἰνίγμαςιν per proteggerla dagli laquouominiraquo (ἀνθρώποις) essa ri-chiede dunque adeguata disposizione sottolineata nel poema da un gesto (laquoporsi porte sulle orecchieraquo θύρας ἐπιθέσθαι τοῖς ὠσὶν un invito a totale concentrazione) e dallrsquoesplicito diniego della co-municazione laquoai piugraveraquo (τοῖς πολλοῖς) Le scelte lessicali evocano espressioni che ritroviamo nelle citazioni eraclitee la cui struttura egrave forse presente allrsquoautore nellrsquoaccenno a una studiata costruzione verbale ogni parola di Orfeo impone lrsquourgenza interpretativa rin-viando a un senso riposto oltre quello immediato LrsquoEfesio tutta-via egrave richiamato nel commento soprattutto dallrsquoidea di fondo evi-dentemente presente nel poema orfico che lrsquointelligenza del testo sacro (ὕμνον) presupponga una chiave (lrsquoiniziazione alla parola di Orfeo) Anche per la comprensione dellrsquounitario assetto della realtagrave

86 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 904-905

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(κόσμον τόνδε͵ τὸν αὐτὸν ἁπάντων B30) infatti egrave essenziale la decifrazione del logos87

οὐκ ἐμοῦ ἀλλὰ τοῦ λόγου ἀκούσαντας ὁμολογεῖν σοφόν ἐστιν ἓν πάντα εἶναιnon ascoltando me ma il logos egrave saggio convenire che tutte le cose sono uno (Ippolito DK 22 B50)

Analogamente nello stigma del commentatore nei confronti dellrsquoincomprensione dei non iniziati (cui nelle colonne superstiti ci si riferisce come οἱ πολλοί οἱ οὐ γινώσκοντες οἱ οὐκ εἰδότες) e del conseguente stravolgimento del significato delle divinazioni

[] αὐτοῖς πάριμεν [εἰς τὸ μα]ντεῖον ἐπερ[ω]τής[οντες]τῶν μαντευομένων [ἕ]νεκεν εἰ θεμι ltgtἐν Ἅιδου δεινὰ τί ἀπιστοῦσι οὐ γινώς[κοντες ἐ]νύπνιαοὐδὲ τῶν ἄλλων πραγμάτων ἕκαστ[ον] διὰ ποίων ἂνπαραδειγμάτων π[ι]στεύοιεν ὑπό τ[ῆς τε]ἁμαρτ⟨ί⟩ηςκαὶ [τ]ῆς ἄλλης ἡδον[ῆ]ς νενικημένι[οι οὐ] μανθ[άνο]υσιν[οὐδὲ] πιστεύουσι ἀπ[ι]στίη δὲ κἀμα[θίη τὸ αὐτόmiddot ἢν γὰρ][μὴ μα]νθάνωσι μη[δ]ὲ γινώ[σ]κως[ιν οὐκ ἔστιν ὅπως][πιστεύου]σιν [][] per essi andiamo nella sede delle divinazioni per interrogare e avere dei responsi se sia concesso dal diritto divino ltgt cose terribili nellrsquoAde percheacute non vi credono Dal momento che non comprendono i sogni neacute ciascuna delle altre cose grazie a quali esempi potrebbero credere Poicheacute si sono lasciati vincere dalla colpa e da altri piaceri non imparano e non credono Ora la man-canza di fede e la mancanza di apprendimento sono la stessa cosa Se infatti non apprendono e non riconoscono non hanno modo di aver fede [] (col V)88

egrave possibile rinvenire eco della denuncia eraclitea del fraintendi-mento volgare dellrsquoelemento religioso (B15) e della superficiale credulitagrave popolare

87 D oBBink Cosmology as Initiation in Studies on the Derveni Papyrus cit p 4288 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 902-903

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

ἀλλὰ τῶν μὲν θείων τὰ πολλά καθrsquo Ἡράκλειτον ἀ π ι σ τ ί η ι δ ι α φ υ γ γ ά ν ε ι μ ὴ γ ι γ ν ώ σ κ ε σ θ α ιMa la maggior parte delle cose divine secondo Eraclito s i sot-t rae a l la conoscenza per incredul i tagrave ltdegli uominigt (Plutarco DK 22 B86)

ma anche del rilievo posto sul retto orientamento sulla disposizio-ne che deve sostenere la ricerca

ἐὰν μὴ ἔλπηται ἀνέλπιστον οὐκ ἐξευρήσει ἀνεξερεύνητον ἐὸν καὶ ἄπορονSe uno non spera non potragrave trovare lrsquoinsperabile percheacute esso egrave dif-ficile da trovare e impervio (Clemente Alessandrino DK 22 B18)

In generale la polemica eraclitea nei confronti dei laquomoltiraquo (οἱ πολλοί) e della loro mancanza di intendimento e orientamento po-trebbe far da sfondo alla commiserazione del commentatore per la mancata intelligenza dei sacrifici intelligenza che impone di col-legare le azioni e i gesti di culto (τὰ δρώμενα) alla comprensione della recitazione (τὰ λεγόμενα) cosigrave giustificando lrsquoopera di ese-gesi89 La salvezza era con ogni probabilitagrave promessa allrsquoiniziato a tre condizioni una corretta condotta di vita una adeguata cono-scenza determinate pratiche cultuali90

ἀνθρώπω[ν ἐμ]πόλεσιν ἐπιτελέσαντες [τὰ ἱε]ρὰ εἶδονἔλασσον σφᾶς θαυμάζω μὴ γινώσκειν οὐ γὰρ οἷόν τεἀκοῦσαι ὁμοῦ καὶ μαθεῖν τὰ λεγόμενα ὅσοι δὲ παρὰ τοῦτέχνημ ποιομένου τὰ ἱερὰ οὗτοι ἄξιοι θαυμάζεσθαικαὶ οἰκτε[ί]ρεσθαι θαυμάζεσθαι μὲν ὅτι δοκοῦντεςπρότερον ἢ ἐπιτελέσαι εἰδήσειν ἀπέρχονται ἐπι-τελέσαντες πρὶν εἰδέναι οὐδrsquo ἐπανερόμενοι ὥσπερὡς εἰδότες τι ὧν εἶδον ἢ ἤκουσαν ἢ ἔμαθον [οἰ]κτε⟨ί⟩ρεσθαι δὲὅτι οὐκ ἀρκεῖ σφιν τὴν δαπάνην προανηλῶσθαι ἀλλὰκαὶ τῆσ γνώμης στερόμενοι προσαπέρχονταιπρὶμ μὲν τὰ [ἱ]ερὰ ἐπιτελέσαι ἐλπίζον[τε]ς εἰδήσειν

89 K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit pp 52-5390 K tsantsanoGlou The First Columns of the Derveni Papyrus and their

Religious Significance in Studies on the Derveni Papyrus cit p 101

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ἐπ[ιτελές]αντ[ες] δὲ στερηθέντες κα[ὶ τῆς] ἐλπί[δος] ἀπέρχονταιNelle cittagrave degli uomini compiendo i riti sacri hanno visto mi meraviglio di meno che non abbiano conoscenza Non egrave infatti possibile udire e al contempo anche imparare ciograve che viene detto Ora coloro che (vorrebbero farlo) imparando da colui che compie le cerimonie sacre come unrsquoarte sono degni di stupore e di com-miserazione di stupore percheacute convinti che acquisiranno il sapere prima di aver compiuto i riti se ne vanno dopo averli compiuti prima di avere acquisito la conoscenza senza nemmeno fare do-mande come se sapessero qualcosa di ciograve che hanno visto udito o appreso E sono degni di commiserazione percheacute non basta loro aver speso il loro denaro in anticipo ma se ne vanno anche pri-vi di conoscenza Sperando di ottenere conoscenza prima di aver compiuto le cerimonie sacre dopo averle compiute se ne vanno deprivati perfino della speranza (col XX)91

In relazione a quanto sopra marcato circa la presa di posizione era-clitea nei confronti della presunta azione purificatrice dei μάγοι egrave necessario segnalare come proprio nelle colonne iniziali (I-VI le piugrave danneggiate) del Papiro Derveni che contengono la citazione del passo di Eraclito lrsquoautore si riferisse alle figure dei laquomagiraquo e al loro presunto intervento di catarsi e pacificazione nei confron-ti delle anime dei defunti accostandoli alle figure degli laquoiniziatiraquo (μύσται)

[] εὐ]χαὶ καὶ θυς[ί]αι μειλίσσουσι τὰ[ς ψυχάς]ἐπ[ωιδὴ δ]ὲ μάγων δύναται δαίμονας ἐμ[ποδὼνγι[νομένο]υς μεθιστάναιmiddot δαίμονες ἐμποδών ὄντες εἰσὶψ[υχαὶ τιμω]ροί τὴν θυς[ία]ν τούτου ἕνεκε[μ] π[οιοῦσ]ι[νοἱ μά[γο]ι ὡσπερεὶ ποινὴν ἀποδιδόντες τοῖ⟨ς⟩ δὲἱεροῖ[ς] ἐπισπένδουσιν ὕ[δω]ρ καὶ γάλα ἐξ ὧνπερ καὶ τὰςχοὰς ποιοῦσι ἀνάριθμα [κα]ὶ πολυόμφαλα τὰ πόπαναθύουσιν ὅτι καὶ αἱ ψυχα[ὶ ἀν]άριθμοί εἰσι μύσταιΕὐμενίσι προθύουσι κ[ατὰ τὰ] αὐτὰ μάγοις [][] preghiere e sacrifici addolciscono le anime e il canto dei Magi che incanta puograve allontanare i degravemoni quando siano divenuti un impedimento i degravemoni che costituiscono un impedimento sono

91 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 916-917

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anime vendicatrici Per questo i magoi offrono il sacrificio come se stessero pagando una pena E durante i riti sacri offrono acqua e latte con i quali compiono anche le libagioni Ed offrono torte innumerevoli con molti ombelichi poicheacute anche le anime sono innumerevoli Gli iniziati compiono un sacrificio preliminare alle Eumenidi allo stesso modo in cui lo fanno i magoi [] (col VI)92

Ciograve che in apparenza si legge come un apprezzamento potrebbe tuttavia in assenza di un contesto piugrave determinato celare un at-tacco contro le pratiche misteriche e la ciarlateneria di presunti ldquopurificatorirdquo proprio come quello portato da Eraclito e piugrave tardi da Platone (Repubblica II 364b-365a)93 egrave possibile che pur vi-cino allrsquoinsegnamento orfico il commentatore in realtagrave prendesse le distanze da quelli che denunciava come fraintendimenti con-trapponendo direttamente alle pratiche descritte lrsquoinsegnamento da ricavare dallrsquointerpretazione della parola di Orfeo94La citazione eraclitea potrebbe quindi essere intervenuta nel con-testo di unrsquointroduzione polemica a confermare come la rivela-zione della veritagrave fosse destinata a ribaltare le false convinzioni volgari95 lrsquointenzione nellrsquoinsieme sarebbe stata allora quella di condannare una partecipazione passiva e inconsapevole a riti di cui non si intenda il reale significato religioso96 In questo senso la scelta dellrsquoautore potrebbe corroborare lrsquoipotesi che la battaglia culturale dellrsquoEfesio contro le degenerazioni dei culti misterici fos-se avvertita nel V secolo aC come paradigmaticaA questa peculiare presenza di Eraclito allrsquointerno di una cornice orfica si deve aggiungere quanto ebbe a segnalare (tra II e III seco-lo dC) Clemente Alessandrino

92 Ibi pp 902-90393 Pare sensata lrsquoipotesi di Kouremenos (K tsantsanoGlou-Th kouremenos

Introduction cit pp 56-57)94 Sebbene non manchi chi interpreta il riferimento ai μάγοι in senso positivo

addirittura come una sorta di autocitazione da parte dellrsquoautore del testo (K tsantsanoGlou The First Columns of the Derveni Papyrus cit p 110 nota 25 G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 82)

95 K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit pp 55-5696 Ms funGhi The Derveni Papyrus cit p 32

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σιωπῶ δὲ Ἡράκλειτον τὸν Ἐφέσιον ὃς παρrsquo Ὀρφέως τὰ πλεῖστα εἴληφενNon parlo di Eraclito lrsquoEfesio il quale ricavograve da Orfeo la mag-gior parte delle sue opinioni (Clemente Alessandrino Stromata 62271)

Lrsquoaccostamento (abbozzato almeno per alcune opinioni anche in Plutarco e Proclo97) scaturirebbe da una certa confusione nella re-lazione tra il pensatore di Efeso e le fonti orfiche consolidatasi (in rapporto ai temi intravisti nei frammenti del papiro Derveni) nel corso dei secoli Egrave in effetti possibile98 che in piena autonomia (cioegrave senza presupporre unrsquoadesione religiosa) e per i propri obiet-tivi Eraclito avesse ricavato e adattato motivi - quello dellrsquounitagrave o ciclica interconnessione dei contrari per esempio - attestati anche nel materiale orfico piugrave antico Le tavolette drsquoosso rinvenute99 in un sito religioso dellrsquoantica Olbia Pontica (Mar Nero) e risalenti alla metagrave del V secolo aC insistono in effetti sulla loro immediata identitagrave

ΒΙΟΣ ΘΑΝΑΤΟΣ ΒΙΟΣ (tav 1)

ΕΙΡΗΝΗ ΠΟΛΕΜΟΣΑΛΗΘΕΙΑ ΨΕΥΔΟΣ (tav 2)

[ΣΩΜ]Α ΨΥΥΧΗ (tav 3)

cosigrave da richiamare anche nella loro sintassi celebri frammenti era-clitei

ἀθάνατοι θνητοί θνητοὶ ἀθάνατοι ζῶντες τὸν ἐκείνων θάνατον τὸν δὲ ἐκείνων βίον τεθνεῶτεςImmortali mortali mortali immortali vivendo di quelli la morte di quelli la vita morendo (Ippolito DK 22 B62)

97 D sider Heraclitus in the Derveni Papyrus cit p 14898 Ibi pp 147-148 G BeteGh The Derveni Papyrus cit pp 342-34399 Nel 1951 ma pubblicate solo nel 1978

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ὁ θεὸς ἡμέρη εὐφρόνη χειμὼν θέρος πόλεμος εἰρήνη κόρος λιμός (τἀναντία ἅπανταmiddot οὗτος ὁ νοῦς) ἀλλοιοῦται δὲ ὅκωσπερ ltπῦρgt ὁπόταν συμμιγῆι θυώμασιν ὀνομάζεται καθrsquo ἡδονὴν ἑκάστουIl dio egrave giorno notte inverno estate guerra pace sazietagrave fame (tutti gli opposti egli egrave lrsquointelligenza) si trasforma come il fuoco quan-do si mescola con gli odori ed egrave nominato secondo lrsquoaroma di ognuno (Ippolito DK 22 B67)

Difficile in questo caso stabilire la prioritagrave cronologica ma egrave co-munque interessante registrare le convergenze non deve dunque sorprendere che il commentatore di Derveni intravedesse una pos-sibile sintonia tra le sentenze eraclitee e le proprie preoccupazioni e che successivamente qualcuno arrivasse a immaginare unrsquoim-probabile dipendenza segnalata appunto da Clemente La fruizio-ne di testi e forse di modalitagrave espressive e atteggiamenti eraclitei nel papiro Derveni puograve dunque attestare solo la possibilitagrave di una comune sensibilitagrave morale e religiosa e giustificare indirettamente lrsquoipotesi che lrsquoEfesio conoscesse i testi sacri al culto orfico

Spegnere la tracotanza la polemica politica

Diversi segnali suggeriscono di considerare probabile che nella battaglia condotta da Eraclito nei confronti della cultura contempo-ranea la polemica politica incidesse particolarmente100 Come se-gnalato da Diels-Kranz (in appendice alle testimonianze sulla vita del pensatore di Efeso101) disponiamo in questo senso anche di un riscontro esterno

100 Per una recente radicale rilettura di Eraclito in chiave politica si puograve consul-tare i PoZZoni Eraclito de-crittato Lrsquoontologia civica di Eraclito di Efeso Villasanta (MI) Liminamentis 2009 Un precedente puograve considerarsi A caPiZZi Eraclito e la sua leggenda Proposta di una diversa lettura dei fram-menti Roma Ateneo 1979

101 Nella edizione tedesca Die Fragmente der Vorsokratiker von H diels herausge-geben von W kranZ Band I Berlin Weidmannsche Verlagsbuchhandlung 196110 p 144 Lrsquoappendice manca invece nellrsquoedizione italiana I Presocratici a cura di G Reale Milano Bompiani 2006

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Monete di epoca romana presentano con lrsquoiscrizione ηρακλειτοςε-φεςιων (Eraclito degli Efesi) una figura barbuta eretta che guarda a sinistra con la mano destra levata (come per un discorso) lrsquoindi-ce rivolto a seacute e la sinistra che regge una mazza sequenza di gesti che egrave stata interpretata come segno di preghiera e venerazione102 ovvero come rituale iniziatico o ancora icastico invito a guardare dentro seacute stessi103 Il particolare della mazza potrebbe tuttavia evo-care la battaglia morale dellrsquoEfesio (la sua lotta contro il vizio104) ovvero alludere a Eracle proponendone lrsquoaccostamento a Eraclito (come nella quarta epistola pseudoeraclitea) e corroborare cosigrave la notizia dellrsquoesistenza in Efeso di una statua di Eraclito rappresen-tato come Eracle105 ciograve ne confermerebbe la statura pubblica che la raffigurazione nellrsquoatto di parlare potrebbe celebrare

Drsquoaltra parte nella tradizione dossografica allo scritto di Eraclito era esplicitamente riferito anche un contenuto politico

τὸ δὲ φερόμενον αὐτοῦ βιβλίον ἐστὶ μὲν ἀπὸ τοῦ συνέχοντος Περὶ φύσεως διήιρηται δὲ εἰς τρεῖς λόγους εἴς τε τὸν περὶ τοῦ παντὸς καὶ πολιτικὸν καὶ θεολογικόνIl libro che di lui egrave tramandato egrave intitolato per il suo contenu-to Sulla natura ma egrave suddiviso in tre trattazioni quella intorno allrsquouniverso [al tutto] quella politica e quella teologica (Diogene Laerzio DK 22 A15)

e ne era stata avanzata una lettura in chiave decisamente etico-politica

[] ἐπιγράφουσι δὲ αὐτῶι οἱ μὲν Μούσας οἱ δὲ Περὶ φύσεως Διόδοτος δὲ ἀκριβὲς οἰάκισμα πρὸς στάθμην βίου ἄλλοι γνώμονrsquo ἠθῶν τρόπου κόσμον ἕνα τῶν ξυμπάντων [][] τῶν δὲ γραμματικῶν Διόδοτος ὃς οὔ φησι περὶ φύσεως εἶναι τὸ σύγγραμμα ἀλλὰ περὶ πολιτείας τὰ δὲ περὶ φύσεως ἐν παραδείγματος εἴδει κεῖσθαι[] Alcuni lo intitolano Muse altri Sulla natura Diodoto invece

102 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 66103 Tonelli in eraclito Dellrsquoorigine cit p 22104 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 65105 Ibidem

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Guida per una vita retta [esatta a piombo] altri ancora Regola (gnomone) dei costumi Disposizione di comportamento unica per tutti [][] tra i grammatici Diodoto il quale sostiene che lrsquoopera com-posta [da Eraclito] non verte sulla natura ma sullo Stato e che le parti sulla natura vi sono contenute solo come esempi (Diogene Laerzio DK 22 A112 15)

Probabilmente leggendarie ancorcheacute indicative di un orientamen-to che lrsquoantichitagrave attribuiva allrsquoEfesio le azioni e le pose con cui Eraclito avrebbe accompagnato le proprie prese di posizione poli-tiche secondo Plutarco e Diogene

οἱ δὲ συμβολικῶς ἄνευ φωνῆς ἃ δεῖ φράζοντες οὐκ ἐπαινοῦνται καὶ θαυμάζονται διαφερόντως ὡς Ἡ ἀξιούντων αὐτὸν τῶν πολιτῶν γνώμην τινrsquo εἰπεῖν περὶ ὁμονοίας ἀναβὰς ἐπὶ τὸ βῆμα καὶ λαβὼν ψυχροῦ κύλικα καὶ τῶν ἀλφίτων ἐπιπάσας καὶ τῶι γλήχωνι κινήσας ἐκπιὼν ἀπῆλθεν ἐνδειξάμενος αὐτοῖς ὅτι τὸ τοῖς τυχοῦσιν ἀρκεῖσθαι καὶ μὴ δεῖσθαι τῶν πολυτελῶν ἐν εἰρήνηι καὶ ὁμονοίαι διατηρεῖ τὰς πόλειςColoro che per segni senza parole esprimono quanto deve esser detto non sono forse lodati e ammirati in modo particolare Come Eraclito il quale chiedendogli i concittadini di esprimere una sen-tenza sulla concordia salito sulla tribuna prese una coppa di acqua fredda vi sparse della farina drsquoorzo e rimescolata con menta la bevve e se ne andograve avendo cosigrave mostrato loro che lrsquoaccontentarsi di ciograve che si trova e il non aver bisogno di cose costose conservano la cittagrave in pace e in concordia (Plutarco DK 22 A3b)

ἀναχωρήσας δὲ εἰς τὸ ἱερὸν τῆς Ἀρτέμιδος μετὰ τῶν παίδων ἠστραγάλιζενmiddot περιστάντων δrsquo αὐτὸν τῶν Ἐφεσίων laquoτί ὦ κάκιστοι θαυμάζετεraquo εἶπενmiddotraquoἢ οὐ κρεῖττον τοῦτο ποιεῖν ἢ μεθrsquo ὑμῶν πολιτεύεσθαιraquoRitiratosi presso il tempio di Artemide giocava a dadi con i fan-ciulli e dal momento che gli Efesi lo attorniavano cosigrave parlograve laquoDi che cosa vi meravigliate o pessimi Non egrave forse meglio fare ciograve che partecipare alla vita della cittagrave con voiraquo (Diogene Laerzio DK 22 A13)

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La coniazione a Efeso in epoca romana della moneta di cui si egrave detto potrebbe aver suggellato la propensione eraclitea registrata dalla tradizione ad accentuare la propria sferzante polemica con un ampio ricorso a forme simboliche di comunicazione gestuale106Alla diretta presa di posizione di Eraclito nella convulsa vita del-la πόλις (e addirittura a un possibile ruolo di nomoteta analoga-mente a Senofane Pitagora e altri antichi sapienti) accenna sempre Diogene Laerzio in apertura della sua vita del filosofo

ἔλεγε δὲ καὶ laquoὕ β ρ ι ν χ ρ ὴ σ β ε ν ν ύ ν α ι μ ᾶ λ λ ο ν ἢ π υ ρ κ α ϊ ή ν raquo [B 43] καὶ laquoμάχεσθαι χρὴ τὸν δῆμον ὑπὲρ τοῦ νόμου ὅκωσπερ τείχεοςraquo [B 44] καθάπτεται δὲ καὶ τῶν Ἐφεσίων ἐπὶ τῶι τὸν ἑταῖρον ἐκβαλεῖν Ἑρμόδωρον ἐν οἷς φησινmiddotraquoἄξιον Ἐφεσίοις ἡβηδὸν ἀπάγξασθαι πᾶσι καὶ τοῖς ἀνήβοις τὴν πόλιν καταλιπεῖν ο ἵτ ινες Ἑρμόδωρον ἄνδρα ἑωυτῶν ὀνήιστον ἐξέβαλον φάντεςmiddot ἡμέων μηδὲ ε ἷς ὀνήιστος ἔστω ε ἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνraquo [B 121] ἀξιούμενος δὲ καὶ νόμους θεῖναι πρὸς αὐτῶν ὑπερεῖδε διὰ τὸ ἤδη κεκρατῆσθαι τῆι πονηρᾶι πολιτείαι τὴν πόλινDiceva pure laquoBisogna spegnere la tracotanza piugrave che un incen-dioraquo [B43] e laquoBisogna che il popolo combatta per la legge come per le mura della cittagraveraquo [B44] Attacca anche gli Efesi percheacute ave-vano espulso il suo compagno Ermodoro nel passo in cui afferma laquoSarebbe bene per gli Efesi adulti impiccarsi tutti quanti e lasciare la cittagrave ai fanciulli essi che esiliarono Ermodoro il piugrave abile tra loro sostenendo ldquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altrirdquoraquo [B121] Invitato comunque a dar loro leggi si rifiutograve dal momento che la cittagrave era giagrave dominata da una cattiva costituzione (DK 22 A12)

Lrsquoaccostamento a πυρκαϊή (conflagrazione incendio) suggerisce per ὕβρις nel contesto della prima citazione un significato politico laquoviolenza sfrenataraquo107 dunque piuttosto che mera tracotanza indivi-duale azione violenta di massa perpetrata dal δῆμος sollevazione che prevarica la norma stigmatizzata con una nota aristocratica (e

106 In questa direzione la lettura di AM BatteGaZZore Gestualitagrave e oracolaritagrave in Eraclito Genova Istituto di Filologia Classica e Medievale 1979

107 Cosigrave traduce Marcovich eraclito Frammenti cit p 366

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sapienziale) lrsquoincapacitagrave di stare al proprio posto108 In questo sen-so B43 egrave da leggere probabilmente come proposto da Diogene proprio in relazione a B44 contro la sedizione che mina dallrsquointer-no la comunitagrave il νόμος costituisce un baluardo analogo a quello che le mura (τεῖχος ) offrono contro lrsquoattacco esterno Soffocare la sommossa e ricondursi alla legge possono essere inquadrati allrsquoin-terno di una generale indicazione di fondo cui egrave allora possibile attribuire anche valore politico

ξὺν νόωι λέγοντας ἰσχυρίζεσθαι χρὴ τῶι ξυνῶι πάντων ὅκωσπερ νόμωι πόλις καὶ πολὺ ἰσχυροτέρως τρέφονται γὰρ πάντες οἱ ἀνθρώπειοι νόμοι ὑπὸ ἑνὸς τοῦ θείουmiddot κρατεῖ γὰρ τοσοῦτον ὁκόσον ἐθέλει καὶ ἐξαρκεῖ πᾶσι καὶ περιγίνεταιColoro che vogliono parlare con intendimento devono basarsi su ciograve che a tutto egrave comune come la cittagrave sulla legge e ancora piugrave fermamente Tutte le leggi umane infatti si alimentano dellrsquounica legge divina poicheacute quella domina quanto vuole basta per tutte le cose e avanza (Stobeo DK 22 B114)

διὸ δεῖ ἕπεσθαι τῷ ξυνῷ τοῦ λόγου δ΄ ἐόντος ξυνοῦ ζώουσιν οἱ πολλοὶ ὡς ἰδίαν ἔχοντες φρόνησινperciograve si deve seguire ciograve che egrave comune ma pur essendo il logos comune i piugrave vivono come se avessero un intendimento privato (DK 22 B2)

Il riferimento a τὸ ξυνόν sarebbe peculiare al pensiero di Eraclito109 risultando declinato a vari livelli il λόγος egrave laquocomuneraquo il κόσμος egrave laquocomuneraquo il πόλεμος egrave laquocomuneraquo Anche il νόμος egrave comune esso mantiene saldo lo stato (ἰσχυρίζεται νόμωι πόλις) alla cui conservazione tutti dovrebbero concorrere istituendo un ambi-to (politico) di relazioni umane110 che si sovrappone allo spazio fisico assicurato dal τεῖχος La difesa dellrsquouno non puograve essere

108 Ibidem109 G Vlastos Equality and Justice in Early Greek Cosmologies (1947) in G

vlastos Studies in Greek Philosophy vol I The Presocratics edited by DW Graham Princeton Princeton University Press 1995 p 73

110 Espressione del contenuto umano della πόλις (S maZZarino Il pensiero sto-rico classico Roma-Bari Laterza 1973 vol I p 82)

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disgiunta dal rispetto dellrsquoaltro Unrsquoeco forse dellrsquoidea soloniana di εὐνομίη ordinamento retto sulla giustizia111 e sulla conseguente solidarietagrave112 che in Eraclito si arricchisce tuttavia nel rilievo del θείος νόμος (πάντες οἱ ἀνθρώπειοι νόμοι ὑπὸ ἑνὸς τοῦ θείου) della peculiare allusione alle implicazioni tra (i) unicitagrave della legge divina e molteplicitagrave delle leggi umane ovvero (ii) unitagrave della leg-ge e contrastanti posizioni che in essa trovano armoniaAnalogo rilievo al dominio del νόμος egrave attribuito da Plutarco alla saggezza politica di Biante di Priene (presente nella tradizione dei Sette Sapienti)

ὁ Βίας ἔφησε κρατίστην εἶναι δημοκρατίαν ἐν ᾗ πάντες ὡς τύραννον φοβοῦνται τὸν νόμονBiante affermograve che la democrazia piugrave forte egrave quella in cui tutti temono la legge come un tiranno (Convivium Septem Sapientium 154e)

personaggio esplicitamente citato (e apprezzato) in un frammento eracliteo trasmesso da Diogene Laerzio

ὁ δυσάρεστος Ἡράκλειτος μάλιστα αὐτὸν ἐπῄνεσε γράψαςmiddot ἐν Πριήνῃ Βίας ἐγένετο ὁ Τευτάμεω οὗ πλέων λόγος ἢ τῶν ἄλλων καὶ οἱ Πριηνεῖς δὲ αὐτῷ τέμενος καθιέρωσαν τὸ Τευτάμειον λεγόμενον ἀπεφθέγξατοmiddot οἱ πλεῖστοι κακοίEraclito difficile a contentarsi lo ha lodato in massimo grado scrivendo laquoIn Priene nacque Biante figlio di Teutamo la cui fama egrave maggiore di quella degli altriraquo E gli abitanti di Priene gli dedi-carono un recinto sacro chiamato laquoil Teutameioraquo Sentenziograve laquoI piugrave ltdegli uominigt sono malvagiraquo (Diogene Laerzio I 88 DK 22 B39)

A Biante sarebbe inoltre da imputare la sentenza ricordata in B104113

111 G Vlastos Equality and Justice cit p 73112 G Vlastos Solonian Justice in G vlastos Studies in Greek Philosophy vol

I The Presocratics cit pp 55-56113 Come conferma anche Marcovich eraclito Frammenti cit p 363

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

τίς γὰρ αὐτῶν νόος ἢ φρήν δήμων ἀοιδοῖσι πείθονται καὶ διδασκάλωι χρείωνται ὁμίλωι οὐκ εἰδότες ὅτι ldquoοἱ πολλοὶ κακοί ὀλίγοι δὲ ἀγαθοίrdquoche mente e intelligenza hanno Ripongono fiducia negli aedi po-polari e prendono la folla come maestra non sapendo che laquoi molti sono cattivi e pochi i buoniraquo (Proclo DK 22 B104)

Il riferimento al sapiente di Priene potrebbe segnalare la contingen-za storico-politica entro cui inquadrare la polemica eraclitea il ter-mine λόγος nella citazione di Diogene (B39) potrebbe intendersi non come laquola famaraquo (come per lo piugrave si fa) ma come laquoil discorsoraquo di Biante si potrebbe cioegrave ipotizzare che Eraclito alluda allrsquoinvito che secondo Erodoto (I 170) quello avrebbe rivolto (546 aC) alle cittagrave ionie affincheacute unissero le proprie forze per fondare un nuovo stato (in Sardegna) lontano dalla minaccia persiana114 Il confronto drammatico delle poleis ionie con il Gran Re egrave in effetti ancora alla base dellrsquoemergenza che avrebbe spinto i concittadini a richiedere lrsquointervento di Eraclito secondo la notizia conservata in un codice siriaco del Περὶ ἀρετῆς di Temistio

Gli Efesi erano assuefatti al benessere e al piacere quando scoppiograve una guerra contro di loro e la loro cittagrave fu circondata e posta sotto assedio dai Persiani Essi tuttavia continuarono nella loro vita di piaceri secondo abitudine fin quando cominciarono a mancare i mezzi di sussistenza nella cittagrave Quando la fame si diffuse pesan-temente tra loro i cittadini si riunirono per valutare che cosa fosse da fare cosigrave che il sostentamento non venisse meno nessuno perograve osava consigliare loro di porre freni al lusso Proprio mentre erano riuniti un uomo di nome Eraclito prese farina drsquoorzo la mescolograve con acqua e la mangiograve sedendo in mezzo a loro questa fu una lezione silenziosa offerta a tutta la popolazione La storia racconta che gli Efesi subito compresero il rimprovero e di ulteriori non eb-bero bisogno piuttosto procedettero essendosi di fatto resi conto di dover moderare il lusso percheacute il cibo non mancasse Quando i loro nemici seppero che essi avevano imparato a vivere con mode-razione e regolavano i pasti secondo il consiglio di Eraclito si riti-rarono dalla cittagrave e nonostante fossero vincitori sul piano militare sgombrarono il campo davanti allrsquoorzo di Eraclito (DK 22 A3b)

114 Serra in eraclito Iframmenti e le testimonianze cit p 178

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La vicenda si riferisce alla rivolta ionia (499-493 aC) contro il dominio persiano e lrsquoassedio di Efeso che avrebbe poi condotto alla scelta della cittagrave di emarginarsi dal conflitto conclusosi con la sconfitta dellrsquoalleanza delle cittagrave ribelli Nonostante manchi lrsquouna-nimitagrave tra gli storici egrave possibile che allrsquointerno di tale emergenza si inserisse il tentativo politico di Ermodoro115 forse asceso al potere in Efeso sullrsquoonda dellrsquoinsurrezione contro le tirannidi sostenute dal Gran Re e travolto dal prevalere della fazione filo-persianaConcedendo credito alla notizia di Diodoto riferita da Diogene Laerzio il κόσμος cui rivolgeva la propria attenzione lrsquoEfesio po-trebbe essere stato allora in primo luogo quello politico in tal caso le citazioni in cui piugrave direttamente si riflettono le opinioni politiche di Eraclito assumerebbero un rilievo chiave Insieme agli scarni ele-menti dossografici esse possono illuminare circa attori e contesto della scena storica entro cui il pensatore sviluppava i propri attacchi Sostenitore di Ermodoro (come si evince anche da B121) e della li-nea anti-persiana favorevole allo sforzo dellrsquoalleanza ionia (τὸ κοι- κοι-κοι-νόν τῶν Ἰώνων) Eraclito dopo la sconfitta di quellrsquoorientamento politico e lrsquoallontanamento del suo leader dalla cittagrave avrebbe volto la propria attivitagrave a una complessiva116 contestazione dei costumi corrotti e del disordine morale e civile dilaganti tra i concittadini

τυφλὸν δὲ τὸν Πλοῦτον ποιεῖ ὡς οὐκ ἀρετῆς κακίας δὲ παραιτίου ὅθεν καὶ Ἡ ὁ Ἐφέσιος ἀρώμενος Ἐφεσίοις οὐκ ἐπευχόμενοςmiddot μὴ ἐπιλίποι ὑμᾶς πλοῦτος ἔφη Ἐφέσιοι ἵνrsquo ἐξελέγχοισθε πονηρευόμενοιPluto agisce da cieco poicheacute egrave causa non di virtugrave ma di vizio Perciograve anche lrsquoefesio Eraclito ingiuria gli Efesi e non rende loro grazia af-fermando non vi abbandoni mai o Efesi la ricchezza affincheacute pos-siate manifestare il vostro agire malvagio (Tzetze DK 22 B125a)

115 Di questo avviso Pozzoni che su questa lettura fonda la sua interpretazione del pensiero e dellrsquoopera di Eraclito (i PoZZoni Eraclito de-crittato cit in particolare cap 2 Etica e toeria del diritto Eraclito e Ermodoro)

116 Ancorcheacute crittata secondo la linea interpretativa proposta da Pozzoni La qua-le tuttavia pur stimolante rispetto agli approcci tradizionali ai testi eraclitei e coerente nel proprio sforzo di ricondurre lrsquoessenziale del pensiero eracliteo alla vicenda politica di Efeso (per altro aderendo a una semplice ipotesi storica circa il ruolo di Ermodoro) appare anche eccessivamente riduttiva

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

ovvero del misconoscimento popolare di valore e capacitagrave

ἄξιον Ἐφεσίοις ἡβηδὸν ἀπάγξασθαι πᾶσι καὶ τοῖς ἀνήβοις τὴν πόλιν καταλιπεῖν οἵτινες Ἑρμόδωρον ἄνδρα ἑωυτῶν ὀνήιστον ἐξέβαλον φάντεςmiddot ἡμέων μηδὲ εἷς ὀνήιστος ἔστω εἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνSarebbe bene per gli Efesi adulti impiccarsi tutti quanti e lasciare la cittagrave ai fanciulli essi che esiliarono Ermodoro il piugrave abile tra loro sostenendo laquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altriraquo (Strabone DK 22 B121)

Ricondotti allo sfondo del νόμος e al primato di τὸ ξυνόν la pole-mica eraclitea nei confronti dei πολλοί e il rilievo garantito allrsquolaquou-noraquo alluderebbero allrsquourgenza di una condotta collettiva ispirata alla norma comune su cui convengano lrsquouno (se ha valore) e i molti117

νόμος καὶ βουλῆι πείθεσθαι ἑνόςLegge egrave anche ubbidire alla volontagrave di uno solo (Clemente Alessandrino DK 22 B33)

εἷς ἐμοὶ μύριοι ἐὰν ἄριστος ἦιUno per me vale diecimila se egrave il migliore (Galeno DK 22 B49)

Nessun avallo dunque nei confronti dellrsquoarbitrio dei tiranni come attestato nella tradizione (pur con riferimenti incerti118)

Ἡ γὰρ ὁ Βλύσωνος Μελαγκόμαν τὸν τύραννον ἔπεισεν ἀποθέσθαι τὴν ἀρχήν οὗτος βασιλέα Δαρεῖον παρακαλοῦντα ἥκειν εἰς Πέρσας ὑπερεῖδενEraclito figlio di Blosone convinse il tiranno Melancoma a la-sciare il potere Egli poi non tenne conto dellrsquoinvito di re Dario a recarsi in Persia (Clemente Alessandrino DK 22 A3)

117 R laurenti Eraclito cit pp 268-269118 Kirk ritiene possibile che il non altrimenti noto Melancoma citato nella testimo-

nianza di Clemente possa essere il Komas che fu tiranno alla fine del VI secolo aC (GS kirk Heraclitus The Cosmic Fragments cit p 13)

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ma nello specifico contesto di Efeso contrasto alla mollezza dei costumi addebitabile alle ricchezze e allrsquoabbrutimento frutto della volgare ignoranza

αἱρεῦνται γὰρ ἓν ἀντὶ ἁπάντων οἱ ἄριστοι κλέος ἀέναον θνητῶνmiddot οἱ δὲ πολλοὶ κεκόρηνται ὅκωσπερ κτήνεαPreferiscono infatti una sola cosa a tutte le altre gli uomini miglio-ri la gloria perenne alle cose mortali I piugrave al contrario vogliono saziarsi come bestie (Clemente Alessandrino DK 22 B29)

H dixit quod Si felicitas esset in delectationibus corporis boves felices diceremus cum inveniant orobum ad comedendumEraclito affermograve che se la felicitagrave consistesse nei piaceri del cor-po diremmo fe l ic i i buoi quando t rovino lent icchie da mangiare (Alberto M DK 22 B4)

ἑτέρα γὰρ ἵππου ἡδονὴ καὶ κυνὸς καὶ ἀνθρώπου καθάπερ Ἡ φησιν ὄ ν ο υ ς σ ύ ρ μ α τ rsquo ἂ ν ἑ λ έ σ θ α ι μ ᾶ λ λ ο ν ἢ χ ρ υ σ ό ν middot ἥδιον γὰρ χρυσοῦ τροφὴ ὄνοιςIl piacere del cavallo del cane e dellrsquouomo sono in effetti diversi come sostiene Eraclito g l i as ini prefer i rebbero i l foraggio al l rsquooro (Aristotele DK 22 B9)

Sentenze che insistono sullrsquoopposizione tra natura umana e natu-ra animale per condannare quei comportamenti che disdegnando lrsquoeccellenza della laquogloria perenneraquo (κλέος ἀέναον) scadono nel puro godimento materiale bestiale lrsquoaccenno al κλέος evoca lrsquoeti-ca aristocratica della guerra che puograve intravedersi in B53

πόλεμος πάντων μὲν πατήρ ἐστι πάντων δὲ βασιλεύς καὶ τοὺς μὲν θεοὺς ἔδειξε τοὺς δὲ ἀνθρώπους τοὺς μὲν δούλους ἐποίησε τοὺς δὲ ἐλευθέρουςIl conflitto di tutte le cose egrave padre di tutte re e alcuni rivelograve dei altri uomini gli uni fece schiavi gli altri liberi (Ippolito DK 22 B53)

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

dove πόλεμος egrave cifra universale di uno scontro che domina a tut-ti i livelli nella vita discriminando senza appello la divisione in θεοί e ἄνθρωποι δούλοι e ἐλεύθεροι nella concezione greco-arcaica a fondamento di ogni ordinamento119 si rifletterebbe allora nella necessaria differenziazione sociale e politica allrsquointerno della πόλις120 normata dal νόμος A πόλεμος in effetti Eraclito acco-sta ἔρις (contesa discordia)

εἰδέναι δὲ χρὴ τὸν πόλεμον ἐόντα ξυνὸν καὶ δίκην ἔριν καὶ γινόμενα πάντα κατ΄ ἔριν καὶ χρεώνBisogna sapere che il conflitto egrave comune e la giustizia contesa e che tutto accade secondo contesa e necessitagrave (Origene DK 22 B80)

rivelando di entrambi universalitagrave (πόλεμος ξυνὸς) e feconditagrave ge-neratrice121 (γινόμενα πάντα κατ΄ ἔριν) ἔρις egrave δίκη cosigrave tutto quanto accade laquosecondo contesaraquo accade anche laquocome si conviene ed egrave giustoraquo (κατὰ χρεών) In questo senso Eraclito avrebbe inteso lo scenario cosmico come proiezione delle relazioni conflittuali ti-piche delle lotte cittadine (a partire ovviamente dalla personale esperienza in Efeso) filtrandone i processi attraverso un lessi-co dallrsquoimmediata valenza politico-sociale (contesa-giustizia) Secondo lrsquoindizio fornito da Diodoto il macrocosmo - unico e co-mune (ἕνα καὶ κοινὸν κόσμον Aeumltius DK 22 A10) ndash sarebbe proie-zione dellrsquoassetto politico propugnato dallrsquoEfesio (forse quello che Ermodoro aveva tentato di implementare) riconoscerne il λόγος il discorso ma anche la proposta politica sarebbe stato dunque discri-minante Alla sua diretta valenza civile potrebbero alludere quei testi in cui essenziale egrave lo stigma dellrsquoincomprensione dei laquomoltiraquo e delle conseguenti distorsioni

119 W JaeGer The Theology of the Early Greek Philosophers (1947) trad it La teologia dei primi pensatori greci Firenze La Nuova Italia 1961 p 184

120 Si veda il commento di Marcovich eraclito Frammenti cit p 104121 Mondolfo in E Zeller ndash r mondolfo La filosofia dei greci nel suo sviluppo

storico Parte I I Presocratici Volume IV Eraclito a cura di R mondolfo Firenze La Nuova Italia 1961 p 104

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ὁ Ἡ φησι τοῖς ἐγρηγορόσιν ἕνα καὶ κοινὸν κόσμον εἶναι τῶν δὲ κοιμωμένων ἕκαστον εἰς ἴδιον ἀποστρέφεσθαιE dice che per coloro che sono desti il mondo egrave unico e comune invece ciascuno di coloro che dormono ritorna a un proprio mondo privato (Plutarco DK 22 B89)

διὸ δεῖ ἕπεσθαι τῷ ξυνῷ τοῦ λόγου δ΄ ἐόντος ξυνοῦ ζώουσιν οἱ πολλοὶ ὡς ἰδίαν ἔχοντες φρόνησινperciograve si deve seguire ciograve che egrave comune ma pur essendo il logos comune i piugrave vivono come se avessero un intendimento privato (Sesto Empirico DK 22 B2)

Forzando lrsquoideale esiodeo di giustizia Eraclito scinde cosigrave ἔρις (competizione civile e costruttiva) e ὕβρις (violenza sopraffattri-ce) facendo di Dike norma vincolante a livello cosmico

Δίκης ὄνομα οὐκ ἂν ἤιδεσαν εἰ ταῦτα μὴ ἦνNon conoscerebbero il nome di Dike se queste cose [conflitto ingiustizia] non fossero [esistessero] (Clemente Alessandrino DK 22 B23)

Si tratta in fondo di unrsquoipotesi di lettura sostenuta da riscontri nei frammenti di altri autori arcaici (Anassimandro in primis) che con-sente di precisare un aspetto della polemica eraclitea

καὶ Ἡ ἐπιτιμᾶι τῶι ποιήσαντι laquoὡς ἔ ρ ι ς ἔκ τε θεῶν καὶ ἀνθρώπων ἀπόλοιτοraquo [XVIII 107]middot οὐ γὰρ ἂν εἶναι ἁ ρ μ ο ν ί α ν μὴ ὄντος ὀξέος καὶ βαρέος οὐδὲ τὰ ζῶια ἄνευ θήλεος καὶ ἄρρενος ἐναντίων ὄντωνEraclito biasima il poeta ltOmerogt che scrisse laquoSparisca la discor-dia tra gli dei e tra gli uominiraquo (Iliade XVIII 107) Non ci sarebbe infatti armonia se non ci fossero acuto e grave neacute ci sarebbero i vi-venti se non ci fossero femmina e maschio (Eudemo DK 22 A22)

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ma soprattutto la tesi centrale nei frammenti secondo cui produ-zione e unitagrave del tutto passano attraverso la relazione tra le oppo-sizioni (πάντα κατrsquo ἔριν γίνεσθαι) Compito del λόγος egrave appunto illustrare tale formazione (ovvero compagine questo il significato primo di ἁρμονία122) e dunque rilevare come senza la costanza della tensione non vi sarebbe possibilitagrave di ordinamento

λόγον ἐκ τῆς ἐναντιοδρομίας δημιουργὸν τῶν ὄντωνlogos artefice delle cose che sono dal concorso degli opposti (Aeumltius DK 22 A8)

καὶ ὁ κυκεὼν διίσταται ltμὴgt κινούμενοςanche il ciceone si decompone se non egrave mosso (Teofrasto DK 22 B125)

τὸ ἀντίξουν συμφέρον καὶ ἐκ τῶν διαφερόντων καλλίστην ἁρμονίανciograve che egrave opposto concorda e dalle cose in contrasto scaturisce lrsquoarmonia piugrave bella (Aristotele DK 22 B8)

Frammenti in cui puograve avvertirsi anche lrsquoespressione immediata di una drammatica ed eroica visione della lotta politica e della sua composizione ovvero di una legge universale cui ricondurre come evidenza parziale anche i conflitti della πόλιςBencheacute appaia esagerato intendere la discriminazione tra cittadi-ni efesi come laquotema centrale allrsquointerno della trattazione culturale eraclitearaquo123 e dunque ridurne la prospettiva cosmica a mera siste-matizzazione dellrsquoordinamento civile riformato da Ermodoro egrave tut-tavia probabile che quel contesto possa aiutare a determinare il si-gnificato del presunto atteggiamento aristocratico di Eraclito Cosigrave quando attacca gli Efesi proprio per aver allontanato Ermodoro la scelta espressiva egrave indicativa

122 Una pertinente puntualizzazione in V Macchioro Zagreus cit pp 417-422123 Ibi p 53

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ἡμέων μηδὲ εἷς ὀνήιστος ἔστω εἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνlaquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altriraquo (Strabone DK 22 B121)

Il superlativo ὀνήιστος non veicola lrsquoidea di valore (in senso mili-tare) o di eminenza aristocratica piuttosto lrsquoidea di aiuto di utilitagrave insomma Ermodoro egrave politico da prediligere per il giovamento che puograve garantire con consiglio e azione alla comunitagrave il suo allon-tanamento appare conseguenza della cecitagrave e immaturitagrave dei con-cittadiniAnalogamente quando degli Efesi stigmatizza il vizio che deriva dal lusso

μὴ ἐπιλίποι ὑμᾶς πλοῦτος ἔφη Ἐφέσιοι ἵνrsquo ἐξελέγχοισθε πονηρευόμενοιnon vi abbandoni mai o Efesi la ricchezza affincheacute possiate ma-nifestare il vostro agire malvagio (Tzetze DK 22 B125a)

egrave possibile che Eraclito richiami quella stessa sobrietagrave suggeri-ta secondo quanto riferito da Polemone alle donne ioniche da Ermodoro

Πολέμων παρὰ Ἑρμοδώρῳ γεγράφθαι φησίmiddotraquoὑποδήματα δὲ φορεῖν τὴν ἐλευθέρην Σκυδικὰς λευκὰς καὶ μασθλητίναςraquoPolemone dice che in Ermodoro egrave scritto laquola donna libera porta calzature scitiche bianche e di cuoioraquo (Polemone Fragmenta 96)

Sostenitore di una riforma dei costumi che frenasse la fiacchezza indotta dal lusso (ἁβροσύνη)124 e (forse) preparasse al confronto con lrsquoinvasore persiano125 Ermodoro appare agli occhi di Eraclito vittima non di un particolare gruppo sociale o politico ma di una diffusa (volgare a prescindere dallrsquoappartenenza sociale) ignoran-za della misura della ragione e della legge che giustifica lrsquoinsi-stenza eraclitea su λόγος νόμος e κόσμος ma anche sullrsquoautocon-trollo individuale e collettivo

124 R laurenti Eraclito cit p 16125 i PoZZoni Eraclito de-crittato cit p 58

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θυμῶι μάχεσθαι χαλεπόνmiddot ὃ γὰρ ἂν θέληι ψυχῆς ὠνεῖταιDifficile lottare contro il desiderio ciograve che vuole infatti prende a prezzo dellrsquoanima (Plutarco DK 22 B85)

τὸ τοῖς τυχοῦσιν ἀρκεῖσθαι καὶ μὴ δεῖσθαι τῶν πολυτελῶν ἐν εἰρήνηι καὶ ὁμονοίαι διατηρεῖ τὰς πόλειςlrsquoaccontentarsi di ciograve che si trova e il non aver bisogno di cose costose conservano la cittagrave in pace e in concordia (DK 22 A3b)

Page 24: Zucchello Dario

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

scritto (oltre al poema commentato) di cui sia direttamente citato un passaggio

ἥλιο[ς ]του κατὰ φύσιν ἀνθρω[πηΐου] εὖρος ποδός [ἐστι]τοὺ[ς οὔρου]ς οὐχ ὑπερβάλλωνmiddot ει []ρουσε[[ἐ]κ[βήσετα]ι Ἐρινύε[ς] νιν ἐξευρήσου[σι Δίκης ἐπίκουροι]Il sole secondo natura egrave dellrsquoampiezza di un piede umano e non supera i limiti Se oltrepasseragrave lo scopriranno le Erinni assistenti di Dike (col IV)73

nella tradizione posteriore conservato in due distinte citazioni (ri-spettivamente di Aeumltius e Plutarco) nellrsquoedizione DielsKranz pro-poste come frammenti B3 e B9474

(περὶ μεγέθους ἡλίου) εὖρος ποδὸς ἀνθρωπείουLa grandezza del Sole egrave di un piede umano (DK 22 B3)

ἥλιος γὰρ οὐχ ὑπερβήσεται μέτραmiddot εἰ δὲ μή Ἐρινύες μιν Δίκης ἐπίκουροι ἐξευρήσουσιν[Il Sole non oltrepasseragrave le misure altrimenti le Erinni ministre di Dike lo scoprirebbero (DK 22 B94)

Bencheacute il cotesto della citazione sia piuttosto danneggiato e quindi la ricostruzione approssimativa lrsquoautore appare impegnato a difen-dere la propria convinzione che lrsquoordine della natura sia preservato secondo un preciso disegno provvidenziale la citazione di Eraclito sembra in questo senso funzionale al rilievo dellrsquoequilibrio cosmico tutelato da Dike attraverso il servizio delle Erinni (che sorvegliano il rispetto delle laquomisureraquo μέτρα) nellrsquoidentitagrave del prefissato ciclo

73 Citiamo testo greco e traduzione da Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 900-901 Essi sono basati sostanzialmente sullrsquoedizione G BeteGh The Derveni Papyrus cit tenendo conto di alcune migliorie apportate da The Derveni Papyrus edited with Introduction and Commentary by Th kouremenos Gm ParaacutessoGlou k tsantsanoGlou cit

74 Se egrave valida lrsquoipotesi che il testo di Derveni risalga alla fine del V secolo aC si tratterebbe della piugrave antica citazione dello scritto di Eraclito come segnala G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 325

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solare (giorno e notte)75 cosigrave nel testo papiraceo il sole ndash rigoro-samente vigilato dalla divinitagrave - si rivela essenziale come garanzia dellrsquoordinamento dellrsquouniverso

τροφ[ὸν δὲ λέγων αὐ]τὴν αἰνί[ζε]ται ὅτι [ἅ]σσαὁ ἥλι[ος θερμαίνων δ]ιαλύει ταῦτα ἡ νὺξ ψύχουσασυ[νίστησιν ] ἅσσα ὁ ἥλιος ἐθέρ[μ]Chiamandola (la Notte) laquonutriceraquo (Orfeo) esprime in forma meta-forica che tutto ciograve che il sole scaldando dissolve la notte riuni-sce raffreddando tutte le cose che il sole ha scaldato (col X)76

[] τὰ νῦν ἐόνταὁ θεὸς εἰ μὴ ἤλθελεν εἶναι οὐκ ἂν ἐπόησεν ἥλιον ἐποίησε δὲτοιοῦτογ καὶ τοσοῦτον γινόμενον οἶος ἐν ἀρχῆι τοῦ λόγουδιηγεῖται [] Se il dio non avesse voluto che esistessero le realtagrave ora esistenti non avrebbe creato il sole invece lo ha fatto con caratteristiche e grandezze tali come spiega agli inizi del discorso77 (col XXV)78

Allrsquointerno delle colonne superstiti la citazione non appare acci-dentale echi eraclitei si possono cogliere nei passaggi del com-mento e riflettono forse convergenze tematiche tra i versi del poe-ma e lo scritto dellrsquoEfesioI versi ripresi nel commento insistono in effetti sul governo divino del mondo

[] τὰ δrsquo ἐόντα δ[ηλοῖ]γενέσθαι τοιαῦτ[α] διὰ τοῦτον καὶ γενόμενα ε[ἶναι]ἐν τούτωι π[άντα Ση]μαίνει δrsquo ἐν τοῖς ἔπεσι το[ῖσδε]middotΖεὺς κεφα[λή Ζεὺς μέσ]σα Διὸς δrsquo ἐκ [π]άντα τέτ[υκται] []E chiarisce che le cose esistenti sono divenute tali a causa di

75 Su questo punto D sider Heraclitus in the Derveni Papyrus cit p 14476 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 906-90777 Egrave possibile che il riferimento sia proprio alla colonna IV e al contesto della ci-

tazione eraclitea Dubbi in proposito sono tuttavia stati avanzati da Betegh (G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 327-328)

78 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 922-923

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

questo [Zeus] e tutte le cose che sono venute allrsquoessere esistono in questo lo indica in queste parole laquoZeus egrave il capo Zeus egrave la parte mediana da Zeus tutte le cose risultano costituiteraquo (col XVII)79

marcando il ruolo ordinatore del fuoco (cui il commentatore rico-nosce funzione cosmogonica ed escatologica80)

[] Μοῖραν δrsquo ἐπικλῶσαιλέγοντες τοῦ Διὸς τὴμ φρόνησιν ἐπικυρῶσαιλέγουσιν τὰ ἐόντα καὶ τὰ γινόμενα καὶ τὰ μέλλονταὅπως χρὴ γενέσθαι τε καὶ εἶναι κα[ὶ] παύσασθαιβασιλεῖ δὲ αὐτὸν εἰκάζει (τοῦτο γάρ οἱ προσφέρεινἐφα[ί]νετο ἐκ τῶν λεγομένων ὀνομάτων) λέγων ὧδεmiddotΖεὺς βασιλεὺς Ζεὺς δrsquo ἀρχὸς ἁπάντων ἀργικέραυσος[βασιλέ]α ἔφη εἶναι ὅτι πολλ[ῶν ] ωμ μία[ἀρχὴ κ]ρατεῖ καὶ πάντα τελεῖ [][] E dicendo che la Moira fila dicono che la saggezza di Zeus dispone le cose che esistono quelle che vengono allrsquoessere e quel-le che saranno come devono venire allrsquoessere essere e cessare di esistere E lo assimila ad un sovrano ndash questo infatti tra tutti i nomi che vengono detti gli parve che gli si addicesse maggior-mente ndash dicendo laquoZeus sovrano Zeus che governa su tutte le cose con vivida folgoreraquo Disse che egrave sovrano poicheacute di molti un solo potere prevale e compie tutte le cose [] (col XIX)81

Due aspetti chiaramente accennati a piugrave riprese nei frammenti di Eraclito con analoga direzione della folgore (κεραυνός) tradizio-nale simbolo della giustizia divina ma anche espressione del fuoco piugrave puro (πρηστήρ)82

τῶν τε ζώιων τά τε ἄγρια καὶ ἥμερα τά τε ἐν ἀέρι καὶ ἐπὶ γῆς καὶ ἐν ὕδατι βοσκόμενα γίνεταί τε καὶ ἀκμάζει καὶ φθείρεται τοῖς τοῦ θεοῦ πειθόμενα θεσμοῖςmiddot π ᾶ ν γὰρ ἑ ρ π ε τ ὸ ν π λ η γ ῆ ι ν έ μ ε τ α ι ὥς φησιν Ἡράκλειτος

79 Ibi pp 914-91580 Su questo aspetto si puograve sinteticamente consultare il commento di Ilaria Ramelli

alla col XXVI del papiro in Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp942-94381 Ibi pp 916-91782 eraclito Frammenti cit 297

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Tra gli animali quelli sia selvatici sia domestici che vivono in aria sulla terra e nellrsquoacqua nascono crescono e muoiono se-guendo le leggi del dio sostiene infatti Eraclito che ogni anima-le egrave condot to a l pascolo dal la f rusta (Pseudo-Aristotele [de mundo] DK 22 B11)

γίνεσθαι λέγων οὕτωςmiddot τ ὰ δ ὲ π ά ν τ α ο ἰ α κ ί ζ ε ι κ ε ρ α υ ν ό ς τουτέστι κατευθύνει κεραυνὸν τὸ πῦρ λέγων τὸ αἰώνιον λέγει δὲ καὶ φρόνιμον τοῦτο εἶναι τὸ πῦρ καὶ τῆς διοικήσεως τῶν ὅλων αἴτιον Dice che avviene cosigrave tutte le cose dirige la folgore cioegrave gui-da con la folgore intendendo la folgore come il fuoco eterno Sostiene anche che questo fuoco egrave intelligente e dellrsquoordinamento dellrsquouniverso egrave causa (Ippolito DK 22 B64)

πάντα γάρ φησί τὸ πῦρ ἐπελθὸν κρινεῖ καὶ καταλήψεταιDice infatti che tutte le cose il fuoco giungendo giudicheragrave e con-danneragrave (Ippolito DK 22 B66)

La ricorrenza di καταλαμβάνω83 in analogo contesto repressivo consente lrsquoaccostamento tra πῦρ e Δίκη

Δίκη καταλήψεται ψευδῶν τέκτονας καὶ μάρτυραςDike afferreragrave fabbricatori e testimoni di falsitagrave (Clemente Alessandrino DK 22 B28)

rafforzando lrsquoimpressione che Eraclito non si limiti a sottolineare un equilibrio di elementi o di processi ma alluda in generale alla giustizia divina84 Lrsquointenzione dellrsquoautore del papiro nel citarne il testo potrebbe dunque essere stata quella di collegare i due pilastri della propria esegesi cosmologia ed escatologia85 rivelando cosigrave una prospettiva di lettura cui evidentemente lo scritto dellrsquoEfesio si prestavaAllrsquoesempio di Eraclito potrebbero rinviare alcuni specifici rilievi del commentatore il riconoscimento del valore immediatamente

83 eraclito Frammenti cit p 30384 G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 34385 Ibi p 329

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

enigmatico della poesia e dellrsquoimportanza di comunicare i conte-nuti di maggior pregio (μεγάλα) in modo sibillino per sfuggire a volgari fraintendimenti

ὕ]μνον [ὑγ]ιῆ καὶ θεμ[ι]τὰ λέγο[ντα ] το γὰρ[τῆ]ι ποὴσει [κ]αὶ εἰπεῖν οὐχ οἶον τ[ε ἅμα τὴν ὀ]νομάτων[θέ]σιγ καὶ τ[ὰ] ῥηθέντα ἔστι δὲ ξ[ένη τις ἡ] πόησις[κ]ᾳὶ ἀνθρώ[ποις] αἰνι[γμ]ατώδης [ὁ δ]ὲ [Ὀρφεὺ]ς αὐτοῖς[ἐ]ρίστrsquo αἰν[ίγμα]τα οὐκ ἤθελε λέγειν [ἐν αἰν]ίγμας[ι]ν δὲ[μεγ]άλα ἱερ[ολογ]εῖται μὲν οὖγ καὶ ἀ[πὸ τ]οῦ πρώτου[καὶ] μέχρι ⟨τ⟩οῦ [τελε]υταίου ῥήματος ὡ[ς δηλοῖ] καὶ ἐν τῶι[εὐκ]ρινήτω[ι ἔπειmiddot θ]ύρας γὰρ ἐπιθέ[σθαι κελ]εύσας τοῖ[ς][ὠσὶ]ν αὐτ[οὺς οὔτι νομο]θετεῖμ φη[σιν τοῖς] πολλοῖς []Un inno che dice cose sane e conformi al diritto divino infatti con la poesia Infatti non egrave possibile dire al contempo la posizione delle parole e le frasi La poesia perograve egrave qualcosa di strano e di enigmatico per gli uomini Ora Orfeo non voleva dire loro enigmi ingannevoli bensigrave cose importanti in enigmi Dunque espone un discorso sacro dalla prima allrsquoultima parola come mostra anche nel verso ben scelto avendo ordinato loro di porsi delle porte sulle orecchie dice di non istituire leggi per i piugrave [] (col VII)86

La veritagrave dello ἱερὸς λογός egrave necessariamente espressa ἐν αἰνίγμαςιν per proteggerla dagli laquouominiraquo (ἀνθρώποις) essa ri-chiede dunque adeguata disposizione sottolineata nel poema da un gesto (laquoporsi porte sulle orecchieraquo θύρας ἐπιθέσθαι τοῖς ὠσὶν un invito a totale concentrazione) e dallrsquoesplicito diniego della co-municazione laquoai piugraveraquo (τοῖς πολλοῖς) Le scelte lessicali evocano espressioni che ritroviamo nelle citazioni eraclitee la cui struttura egrave forse presente allrsquoautore nellrsquoaccenno a una studiata costruzione verbale ogni parola di Orfeo impone lrsquourgenza interpretativa rin-viando a un senso riposto oltre quello immediato LrsquoEfesio tutta-via egrave richiamato nel commento soprattutto dallrsquoidea di fondo evi-dentemente presente nel poema orfico che lrsquointelligenza del testo sacro (ὕμνον) presupponga una chiave (lrsquoiniziazione alla parola di Orfeo) Anche per la comprensione dellrsquounitario assetto della realtagrave

86 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 904-905

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(κόσμον τόνδε͵ τὸν αὐτὸν ἁπάντων B30) infatti egrave essenziale la decifrazione del logos87

οὐκ ἐμοῦ ἀλλὰ τοῦ λόγου ἀκούσαντας ὁμολογεῖν σοφόν ἐστιν ἓν πάντα εἶναιnon ascoltando me ma il logos egrave saggio convenire che tutte le cose sono uno (Ippolito DK 22 B50)

Analogamente nello stigma del commentatore nei confronti dellrsquoincomprensione dei non iniziati (cui nelle colonne superstiti ci si riferisce come οἱ πολλοί οἱ οὐ γινώσκοντες οἱ οὐκ εἰδότες) e del conseguente stravolgimento del significato delle divinazioni

[] αὐτοῖς πάριμεν [εἰς τὸ μα]ντεῖον ἐπερ[ω]τής[οντες]τῶν μαντευομένων [ἕ]νεκεν εἰ θεμι ltgtἐν Ἅιδου δεινὰ τί ἀπιστοῦσι οὐ γινώς[κοντες ἐ]νύπνιαοὐδὲ τῶν ἄλλων πραγμάτων ἕκαστ[ον] διὰ ποίων ἂνπαραδειγμάτων π[ι]στεύοιεν ὑπό τ[ῆς τε]ἁμαρτ⟨ί⟩ηςκαὶ [τ]ῆς ἄλλης ἡδον[ῆ]ς νενικημένι[οι οὐ] μανθ[άνο]υσιν[οὐδὲ] πιστεύουσι ἀπ[ι]στίη δὲ κἀμα[θίη τὸ αὐτόmiddot ἢν γὰρ][μὴ μα]νθάνωσι μη[δ]ὲ γινώ[σ]κως[ιν οὐκ ἔστιν ὅπως][πιστεύου]σιν [][] per essi andiamo nella sede delle divinazioni per interrogare e avere dei responsi se sia concesso dal diritto divino ltgt cose terribili nellrsquoAde percheacute non vi credono Dal momento che non comprendono i sogni neacute ciascuna delle altre cose grazie a quali esempi potrebbero credere Poicheacute si sono lasciati vincere dalla colpa e da altri piaceri non imparano e non credono Ora la man-canza di fede e la mancanza di apprendimento sono la stessa cosa Se infatti non apprendono e non riconoscono non hanno modo di aver fede [] (col V)88

egrave possibile rinvenire eco della denuncia eraclitea del fraintendi-mento volgare dellrsquoelemento religioso (B15) e della superficiale credulitagrave popolare

87 D oBBink Cosmology as Initiation in Studies on the Derveni Papyrus cit p 4288 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 902-903

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

ἀλλὰ τῶν μὲν θείων τὰ πολλά καθrsquo Ἡράκλειτον ἀ π ι σ τ ί η ι δ ι α φ υ γ γ ά ν ε ι μ ὴ γ ι γ ν ώ σ κ ε σ θ α ιMa la maggior parte delle cose divine secondo Eraclito s i sot-t rae a l la conoscenza per incredul i tagrave ltdegli uominigt (Plutarco DK 22 B86)

ma anche del rilievo posto sul retto orientamento sulla disposizio-ne che deve sostenere la ricerca

ἐὰν μὴ ἔλπηται ἀνέλπιστον οὐκ ἐξευρήσει ἀνεξερεύνητον ἐὸν καὶ ἄπορονSe uno non spera non potragrave trovare lrsquoinsperabile percheacute esso egrave dif-ficile da trovare e impervio (Clemente Alessandrino DK 22 B18)

In generale la polemica eraclitea nei confronti dei laquomoltiraquo (οἱ πολλοί) e della loro mancanza di intendimento e orientamento po-trebbe far da sfondo alla commiserazione del commentatore per la mancata intelligenza dei sacrifici intelligenza che impone di col-legare le azioni e i gesti di culto (τὰ δρώμενα) alla comprensione della recitazione (τὰ λεγόμενα) cosigrave giustificando lrsquoopera di ese-gesi89 La salvezza era con ogni probabilitagrave promessa allrsquoiniziato a tre condizioni una corretta condotta di vita una adeguata cono-scenza determinate pratiche cultuali90

ἀνθρώπω[ν ἐμ]πόλεσιν ἐπιτελέσαντες [τὰ ἱε]ρὰ εἶδονἔλασσον σφᾶς θαυμάζω μὴ γινώσκειν οὐ γὰρ οἷόν τεἀκοῦσαι ὁμοῦ καὶ μαθεῖν τὰ λεγόμενα ὅσοι δὲ παρὰ τοῦτέχνημ ποιομένου τὰ ἱερὰ οὗτοι ἄξιοι θαυμάζεσθαικαὶ οἰκτε[ί]ρεσθαι θαυμάζεσθαι μὲν ὅτι δοκοῦντεςπρότερον ἢ ἐπιτελέσαι εἰδήσειν ἀπέρχονται ἐπι-τελέσαντες πρὶν εἰδέναι οὐδrsquo ἐπανερόμενοι ὥσπερὡς εἰδότες τι ὧν εἶδον ἢ ἤκουσαν ἢ ἔμαθον [οἰ]κτε⟨ί⟩ρεσθαι δὲὅτι οὐκ ἀρκεῖ σφιν τὴν δαπάνην προανηλῶσθαι ἀλλὰκαὶ τῆσ γνώμης στερόμενοι προσαπέρχονταιπρὶμ μὲν τὰ [ἱ]ερὰ ἐπιτελέσαι ἐλπίζον[τε]ς εἰδήσειν

89 K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit pp 52-5390 K tsantsanoGlou The First Columns of the Derveni Papyrus and their

Religious Significance in Studies on the Derveni Papyrus cit p 101

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ἐπ[ιτελές]αντ[ες] δὲ στερηθέντες κα[ὶ τῆς] ἐλπί[δος] ἀπέρχονταιNelle cittagrave degli uomini compiendo i riti sacri hanno visto mi meraviglio di meno che non abbiano conoscenza Non egrave infatti possibile udire e al contempo anche imparare ciograve che viene detto Ora coloro che (vorrebbero farlo) imparando da colui che compie le cerimonie sacre come unrsquoarte sono degni di stupore e di com-miserazione di stupore percheacute convinti che acquisiranno il sapere prima di aver compiuto i riti se ne vanno dopo averli compiuti prima di avere acquisito la conoscenza senza nemmeno fare do-mande come se sapessero qualcosa di ciograve che hanno visto udito o appreso E sono degni di commiserazione percheacute non basta loro aver speso il loro denaro in anticipo ma se ne vanno anche pri-vi di conoscenza Sperando di ottenere conoscenza prima di aver compiuto le cerimonie sacre dopo averle compiute se ne vanno deprivati perfino della speranza (col XX)91

In relazione a quanto sopra marcato circa la presa di posizione era-clitea nei confronti della presunta azione purificatrice dei μάγοι egrave necessario segnalare come proprio nelle colonne iniziali (I-VI le piugrave danneggiate) del Papiro Derveni che contengono la citazione del passo di Eraclito lrsquoautore si riferisse alle figure dei laquomagiraquo e al loro presunto intervento di catarsi e pacificazione nei confron-ti delle anime dei defunti accostandoli alle figure degli laquoiniziatiraquo (μύσται)

[] εὐ]χαὶ καὶ θυς[ί]αι μειλίσσουσι τὰ[ς ψυχάς]ἐπ[ωιδὴ δ]ὲ μάγων δύναται δαίμονας ἐμ[ποδὼνγι[νομένο]υς μεθιστάναιmiddot δαίμονες ἐμποδών ὄντες εἰσὶψ[υχαὶ τιμω]ροί τὴν θυς[ία]ν τούτου ἕνεκε[μ] π[οιοῦσ]ι[νοἱ μά[γο]ι ὡσπερεὶ ποινὴν ἀποδιδόντες τοῖ⟨ς⟩ δὲἱεροῖ[ς] ἐπισπένδουσιν ὕ[δω]ρ καὶ γάλα ἐξ ὧνπερ καὶ τὰςχοὰς ποιοῦσι ἀνάριθμα [κα]ὶ πολυόμφαλα τὰ πόπαναθύουσιν ὅτι καὶ αἱ ψυχα[ὶ ἀν]άριθμοί εἰσι μύσταιΕὐμενίσι προθύουσι κ[ατὰ τὰ] αὐτὰ μάγοις [][] preghiere e sacrifici addolciscono le anime e il canto dei Magi che incanta puograve allontanare i degravemoni quando siano divenuti un impedimento i degravemoni che costituiscono un impedimento sono

91 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 916-917

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anime vendicatrici Per questo i magoi offrono il sacrificio come se stessero pagando una pena E durante i riti sacri offrono acqua e latte con i quali compiono anche le libagioni Ed offrono torte innumerevoli con molti ombelichi poicheacute anche le anime sono innumerevoli Gli iniziati compiono un sacrificio preliminare alle Eumenidi allo stesso modo in cui lo fanno i magoi [] (col VI)92

Ciograve che in apparenza si legge come un apprezzamento potrebbe tuttavia in assenza di un contesto piugrave determinato celare un at-tacco contro le pratiche misteriche e la ciarlateneria di presunti ldquopurificatorirdquo proprio come quello portato da Eraclito e piugrave tardi da Platone (Repubblica II 364b-365a)93 egrave possibile che pur vi-cino allrsquoinsegnamento orfico il commentatore in realtagrave prendesse le distanze da quelli che denunciava come fraintendimenti con-trapponendo direttamente alle pratiche descritte lrsquoinsegnamento da ricavare dallrsquointerpretazione della parola di Orfeo94La citazione eraclitea potrebbe quindi essere intervenuta nel con-testo di unrsquointroduzione polemica a confermare come la rivela-zione della veritagrave fosse destinata a ribaltare le false convinzioni volgari95 lrsquointenzione nellrsquoinsieme sarebbe stata allora quella di condannare una partecipazione passiva e inconsapevole a riti di cui non si intenda il reale significato religioso96 In questo senso la scelta dellrsquoautore potrebbe corroborare lrsquoipotesi che la battaglia culturale dellrsquoEfesio contro le degenerazioni dei culti misterici fos-se avvertita nel V secolo aC come paradigmaticaA questa peculiare presenza di Eraclito allrsquointerno di una cornice orfica si deve aggiungere quanto ebbe a segnalare (tra II e III seco-lo dC) Clemente Alessandrino

92 Ibi pp 902-90393 Pare sensata lrsquoipotesi di Kouremenos (K tsantsanoGlou-Th kouremenos

Introduction cit pp 56-57)94 Sebbene non manchi chi interpreta il riferimento ai μάγοι in senso positivo

addirittura come una sorta di autocitazione da parte dellrsquoautore del testo (K tsantsanoGlou The First Columns of the Derveni Papyrus cit p 110 nota 25 G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 82)

95 K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit pp 55-5696 Ms funGhi The Derveni Papyrus cit p 32

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σιωπῶ δὲ Ἡράκλειτον τὸν Ἐφέσιον ὃς παρrsquo Ὀρφέως τὰ πλεῖστα εἴληφενNon parlo di Eraclito lrsquoEfesio il quale ricavograve da Orfeo la mag-gior parte delle sue opinioni (Clemente Alessandrino Stromata 62271)

Lrsquoaccostamento (abbozzato almeno per alcune opinioni anche in Plutarco e Proclo97) scaturirebbe da una certa confusione nella re-lazione tra il pensatore di Efeso e le fonti orfiche consolidatasi (in rapporto ai temi intravisti nei frammenti del papiro Derveni) nel corso dei secoli Egrave in effetti possibile98 che in piena autonomia (cioegrave senza presupporre unrsquoadesione religiosa) e per i propri obiet-tivi Eraclito avesse ricavato e adattato motivi - quello dellrsquounitagrave o ciclica interconnessione dei contrari per esempio - attestati anche nel materiale orfico piugrave antico Le tavolette drsquoosso rinvenute99 in un sito religioso dellrsquoantica Olbia Pontica (Mar Nero) e risalenti alla metagrave del V secolo aC insistono in effetti sulla loro immediata identitagrave

ΒΙΟΣ ΘΑΝΑΤΟΣ ΒΙΟΣ (tav 1)

ΕΙΡΗΝΗ ΠΟΛΕΜΟΣΑΛΗΘΕΙΑ ΨΕΥΔΟΣ (tav 2)

[ΣΩΜ]Α ΨΥΥΧΗ (tav 3)

cosigrave da richiamare anche nella loro sintassi celebri frammenti era-clitei

ἀθάνατοι θνητοί θνητοὶ ἀθάνατοι ζῶντες τὸν ἐκείνων θάνατον τὸν δὲ ἐκείνων βίον τεθνεῶτεςImmortali mortali mortali immortali vivendo di quelli la morte di quelli la vita morendo (Ippolito DK 22 B62)

97 D sider Heraclitus in the Derveni Papyrus cit p 14898 Ibi pp 147-148 G BeteGh The Derveni Papyrus cit pp 342-34399 Nel 1951 ma pubblicate solo nel 1978

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ὁ θεὸς ἡμέρη εὐφρόνη χειμὼν θέρος πόλεμος εἰρήνη κόρος λιμός (τἀναντία ἅπανταmiddot οὗτος ὁ νοῦς) ἀλλοιοῦται δὲ ὅκωσπερ ltπῦρgt ὁπόταν συμμιγῆι θυώμασιν ὀνομάζεται καθrsquo ἡδονὴν ἑκάστουIl dio egrave giorno notte inverno estate guerra pace sazietagrave fame (tutti gli opposti egli egrave lrsquointelligenza) si trasforma come il fuoco quan-do si mescola con gli odori ed egrave nominato secondo lrsquoaroma di ognuno (Ippolito DK 22 B67)

Difficile in questo caso stabilire la prioritagrave cronologica ma egrave co-munque interessante registrare le convergenze non deve dunque sorprendere che il commentatore di Derveni intravedesse una pos-sibile sintonia tra le sentenze eraclitee e le proprie preoccupazioni e che successivamente qualcuno arrivasse a immaginare unrsquoim-probabile dipendenza segnalata appunto da Clemente La fruizio-ne di testi e forse di modalitagrave espressive e atteggiamenti eraclitei nel papiro Derveni puograve dunque attestare solo la possibilitagrave di una comune sensibilitagrave morale e religiosa e giustificare indirettamente lrsquoipotesi che lrsquoEfesio conoscesse i testi sacri al culto orfico

Spegnere la tracotanza la polemica politica

Diversi segnali suggeriscono di considerare probabile che nella battaglia condotta da Eraclito nei confronti della cultura contempo-ranea la polemica politica incidesse particolarmente100 Come se-gnalato da Diels-Kranz (in appendice alle testimonianze sulla vita del pensatore di Efeso101) disponiamo in questo senso anche di un riscontro esterno

100 Per una recente radicale rilettura di Eraclito in chiave politica si puograve consul-tare i PoZZoni Eraclito de-crittato Lrsquoontologia civica di Eraclito di Efeso Villasanta (MI) Liminamentis 2009 Un precedente puograve considerarsi A caPiZZi Eraclito e la sua leggenda Proposta di una diversa lettura dei fram-menti Roma Ateneo 1979

101 Nella edizione tedesca Die Fragmente der Vorsokratiker von H diels herausge-geben von W kranZ Band I Berlin Weidmannsche Verlagsbuchhandlung 196110 p 144 Lrsquoappendice manca invece nellrsquoedizione italiana I Presocratici a cura di G Reale Milano Bompiani 2006

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Monete di epoca romana presentano con lrsquoiscrizione ηρακλειτοςε-φεςιων (Eraclito degli Efesi) una figura barbuta eretta che guarda a sinistra con la mano destra levata (come per un discorso) lrsquoindi-ce rivolto a seacute e la sinistra che regge una mazza sequenza di gesti che egrave stata interpretata come segno di preghiera e venerazione102 ovvero come rituale iniziatico o ancora icastico invito a guardare dentro seacute stessi103 Il particolare della mazza potrebbe tuttavia evo-care la battaglia morale dellrsquoEfesio (la sua lotta contro il vizio104) ovvero alludere a Eracle proponendone lrsquoaccostamento a Eraclito (come nella quarta epistola pseudoeraclitea) e corroborare cosigrave la notizia dellrsquoesistenza in Efeso di una statua di Eraclito rappresen-tato come Eracle105 ciograve ne confermerebbe la statura pubblica che la raffigurazione nellrsquoatto di parlare potrebbe celebrare

Drsquoaltra parte nella tradizione dossografica allo scritto di Eraclito era esplicitamente riferito anche un contenuto politico

τὸ δὲ φερόμενον αὐτοῦ βιβλίον ἐστὶ μὲν ἀπὸ τοῦ συνέχοντος Περὶ φύσεως διήιρηται δὲ εἰς τρεῖς λόγους εἴς τε τὸν περὶ τοῦ παντὸς καὶ πολιτικὸν καὶ θεολογικόνIl libro che di lui egrave tramandato egrave intitolato per il suo contenu-to Sulla natura ma egrave suddiviso in tre trattazioni quella intorno allrsquouniverso [al tutto] quella politica e quella teologica (Diogene Laerzio DK 22 A15)

e ne era stata avanzata una lettura in chiave decisamente etico-politica

[] ἐπιγράφουσι δὲ αὐτῶι οἱ μὲν Μούσας οἱ δὲ Περὶ φύσεως Διόδοτος δὲ ἀκριβὲς οἰάκισμα πρὸς στάθμην βίου ἄλλοι γνώμονrsquo ἠθῶν τρόπου κόσμον ἕνα τῶν ξυμπάντων [][] τῶν δὲ γραμματικῶν Διόδοτος ὃς οὔ φησι περὶ φύσεως εἶναι τὸ σύγγραμμα ἀλλὰ περὶ πολιτείας τὰ δὲ περὶ φύσεως ἐν παραδείγματος εἴδει κεῖσθαι[] Alcuni lo intitolano Muse altri Sulla natura Diodoto invece

102 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 66103 Tonelli in eraclito Dellrsquoorigine cit p 22104 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 65105 Ibidem

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Guida per una vita retta [esatta a piombo] altri ancora Regola (gnomone) dei costumi Disposizione di comportamento unica per tutti [][] tra i grammatici Diodoto il quale sostiene che lrsquoopera com-posta [da Eraclito] non verte sulla natura ma sullo Stato e che le parti sulla natura vi sono contenute solo come esempi (Diogene Laerzio DK 22 A112 15)

Probabilmente leggendarie ancorcheacute indicative di un orientamen-to che lrsquoantichitagrave attribuiva allrsquoEfesio le azioni e le pose con cui Eraclito avrebbe accompagnato le proprie prese di posizione poli-tiche secondo Plutarco e Diogene

οἱ δὲ συμβολικῶς ἄνευ φωνῆς ἃ δεῖ φράζοντες οὐκ ἐπαινοῦνται καὶ θαυμάζονται διαφερόντως ὡς Ἡ ἀξιούντων αὐτὸν τῶν πολιτῶν γνώμην τινrsquo εἰπεῖν περὶ ὁμονοίας ἀναβὰς ἐπὶ τὸ βῆμα καὶ λαβὼν ψυχροῦ κύλικα καὶ τῶν ἀλφίτων ἐπιπάσας καὶ τῶι γλήχωνι κινήσας ἐκπιὼν ἀπῆλθεν ἐνδειξάμενος αὐτοῖς ὅτι τὸ τοῖς τυχοῦσιν ἀρκεῖσθαι καὶ μὴ δεῖσθαι τῶν πολυτελῶν ἐν εἰρήνηι καὶ ὁμονοίαι διατηρεῖ τὰς πόλειςColoro che per segni senza parole esprimono quanto deve esser detto non sono forse lodati e ammirati in modo particolare Come Eraclito il quale chiedendogli i concittadini di esprimere una sen-tenza sulla concordia salito sulla tribuna prese una coppa di acqua fredda vi sparse della farina drsquoorzo e rimescolata con menta la bevve e se ne andograve avendo cosigrave mostrato loro che lrsquoaccontentarsi di ciograve che si trova e il non aver bisogno di cose costose conservano la cittagrave in pace e in concordia (Plutarco DK 22 A3b)

ἀναχωρήσας δὲ εἰς τὸ ἱερὸν τῆς Ἀρτέμιδος μετὰ τῶν παίδων ἠστραγάλιζενmiddot περιστάντων δrsquo αὐτὸν τῶν Ἐφεσίων laquoτί ὦ κάκιστοι θαυμάζετεraquo εἶπενmiddotraquoἢ οὐ κρεῖττον τοῦτο ποιεῖν ἢ μεθrsquo ὑμῶν πολιτεύεσθαιraquoRitiratosi presso il tempio di Artemide giocava a dadi con i fan-ciulli e dal momento che gli Efesi lo attorniavano cosigrave parlograve laquoDi che cosa vi meravigliate o pessimi Non egrave forse meglio fare ciograve che partecipare alla vita della cittagrave con voiraquo (Diogene Laerzio DK 22 A13)

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La coniazione a Efeso in epoca romana della moneta di cui si egrave detto potrebbe aver suggellato la propensione eraclitea registrata dalla tradizione ad accentuare la propria sferzante polemica con un ampio ricorso a forme simboliche di comunicazione gestuale106Alla diretta presa di posizione di Eraclito nella convulsa vita del-la πόλις (e addirittura a un possibile ruolo di nomoteta analoga-mente a Senofane Pitagora e altri antichi sapienti) accenna sempre Diogene Laerzio in apertura della sua vita del filosofo

ἔλεγε δὲ καὶ laquoὕ β ρ ι ν χ ρ ὴ σ β ε ν ν ύ ν α ι μ ᾶ λ λ ο ν ἢ π υ ρ κ α ϊ ή ν raquo [B 43] καὶ laquoμάχεσθαι χρὴ τὸν δῆμον ὑπὲρ τοῦ νόμου ὅκωσπερ τείχεοςraquo [B 44] καθάπτεται δὲ καὶ τῶν Ἐφεσίων ἐπὶ τῶι τὸν ἑταῖρον ἐκβαλεῖν Ἑρμόδωρον ἐν οἷς φησινmiddotraquoἄξιον Ἐφεσίοις ἡβηδὸν ἀπάγξασθαι πᾶσι καὶ τοῖς ἀνήβοις τὴν πόλιν καταλιπεῖν ο ἵτ ινες Ἑρμόδωρον ἄνδρα ἑωυτῶν ὀνήιστον ἐξέβαλον φάντεςmiddot ἡμέων μηδὲ ε ἷς ὀνήιστος ἔστω ε ἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνraquo [B 121] ἀξιούμενος δὲ καὶ νόμους θεῖναι πρὸς αὐτῶν ὑπερεῖδε διὰ τὸ ἤδη κεκρατῆσθαι τῆι πονηρᾶι πολιτείαι τὴν πόλινDiceva pure laquoBisogna spegnere la tracotanza piugrave che un incen-dioraquo [B43] e laquoBisogna che il popolo combatta per la legge come per le mura della cittagraveraquo [B44] Attacca anche gli Efesi percheacute ave-vano espulso il suo compagno Ermodoro nel passo in cui afferma laquoSarebbe bene per gli Efesi adulti impiccarsi tutti quanti e lasciare la cittagrave ai fanciulli essi che esiliarono Ermodoro il piugrave abile tra loro sostenendo ldquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altrirdquoraquo [B121] Invitato comunque a dar loro leggi si rifiutograve dal momento che la cittagrave era giagrave dominata da una cattiva costituzione (DK 22 A12)

Lrsquoaccostamento a πυρκαϊή (conflagrazione incendio) suggerisce per ὕβρις nel contesto della prima citazione un significato politico laquoviolenza sfrenataraquo107 dunque piuttosto che mera tracotanza indivi-duale azione violenta di massa perpetrata dal δῆμος sollevazione che prevarica la norma stigmatizzata con una nota aristocratica (e

106 In questa direzione la lettura di AM BatteGaZZore Gestualitagrave e oracolaritagrave in Eraclito Genova Istituto di Filologia Classica e Medievale 1979

107 Cosigrave traduce Marcovich eraclito Frammenti cit p 366

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sapienziale) lrsquoincapacitagrave di stare al proprio posto108 In questo sen-so B43 egrave da leggere probabilmente come proposto da Diogene proprio in relazione a B44 contro la sedizione che mina dallrsquointer-no la comunitagrave il νόμος costituisce un baluardo analogo a quello che le mura (τεῖχος ) offrono contro lrsquoattacco esterno Soffocare la sommossa e ricondursi alla legge possono essere inquadrati allrsquoin-terno di una generale indicazione di fondo cui egrave allora possibile attribuire anche valore politico

ξὺν νόωι λέγοντας ἰσχυρίζεσθαι χρὴ τῶι ξυνῶι πάντων ὅκωσπερ νόμωι πόλις καὶ πολὺ ἰσχυροτέρως τρέφονται γὰρ πάντες οἱ ἀνθρώπειοι νόμοι ὑπὸ ἑνὸς τοῦ θείουmiddot κρατεῖ γὰρ τοσοῦτον ὁκόσον ἐθέλει καὶ ἐξαρκεῖ πᾶσι καὶ περιγίνεταιColoro che vogliono parlare con intendimento devono basarsi su ciograve che a tutto egrave comune come la cittagrave sulla legge e ancora piugrave fermamente Tutte le leggi umane infatti si alimentano dellrsquounica legge divina poicheacute quella domina quanto vuole basta per tutte le cose e avanza (Stobeo DK 22 B114)

διὸ δεῖ ἕπεσθαι τῷ ξυνῷ τοῦ λόγου δ΄ ἐόντος ξυνοῦ ζώουσιν οἱ πολλοὶ ὡς ἰδίαν ἔχοντες φρόνησινperciograve si deve seguire ciograve che egrave comune ma pur essendo il logos comune i piugrave vivono come se avessero un intendimento privato (DK 22 B2)

Il riferimento a τὸ ξυνόν sarebbe peculiare al pensiero di Eraclito109 risultando declinato a vari livelli il λόγος egrave laquocomuneraquo il κόσμος egrave laquocomuneraquo il πόλεμος egrave laquocomuneraquo Anche il νόμος egrave comune esso mantiene saldo lo stato (ἰσχυρίζεται νόμωι πόλις) alla cui conservazione tutti dovrebbero concorrere istituendo un ambi-to (politico) di relazioni umane110 che si sovrappone allo spazio fisico assicurato dal τεῖχος La difesa dellrsquouno non puograve essere

108 Ibidem109 G Vlastos Equality and Justice in Early Greek Cosmologies (1947) in G

vlastos Studies in Greek Philosophy vol I The Presocratics edited by DW Graham Princeton Princeton University Press 1995 p 73

110 Espressione del contenuto umano della πόλις (S maZZarino Il pensiero sto-rico classico Roma-Bari Laterza 1973 vol I p 82)

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disgiunta dal rispetto dellrsquoaltro Unrsquoeco forse dellrsquoidea soloniana di εὐνομίη ordinamento retto sulla giustizia111 e sulla conseguente solidarietagrave112 che in Eraclito si arricchisce tuttavia nel rilievo del θείος νόμος (πάντες οἱ ἀνθρώπειοι νόμοι ὑπὸ ἑνὸς τοῦ θείου) della peculiare allusione alle implicazioni tra (i) unicitagrave della legge divina e molteplicitagrave delle leggi umane ovvero (ii) unitagrave della leg-ge e contrastanti posizioni che in essa trovano armoniaAnalogo rilievo al dominio del νόμος egrave attribuito da Plutarco alla saggezza politica di Biante di Priene (presente nella tradizione dei Sette Sapienti)

ὁ Βίας ἔφησε κρατίστην εἶναι δημοκρατίαν ἐν ᾗ πάντες ὡς τύραννον φοβοῦνται τὸν νόμονBiante affermograve che la democrazia piugrave forte egrave quella in cui tutti temono la legge come un tiranno (Convivium Septem Sapientium 154e)

personaggio esplicitamente citato (e apprezzato) in un frammento eracliteo trasmesso da Diogene Laerzio

ὁ δυσάρεστος Ἡράκλειτος μάλιστα αὐτὸν ἐπῄνεσε γράψαςmiddot ἐν Πριήνῃ Βίας ἐγένετο ὁ Τευτάμεω οὗ πλέων λόγος ἢ τῶν ἄλλων καὶ οἱ Πριηνεῖς δὲ αὐτῷ τέμενος καθιέρωσαν τὸ Τευτάμειον λεγόμενον ἀπεφθέγξατοmiddot οἱ πλεῖστοι κακοίEraclito difficile a contentarsi lo ha lodato in massimo grado scrivendo laquoIn Priene nacque Biante figlio di Teutamo la cui fama egrave maggiore di quella degli altriraquo E gli abitanti di Priene gli dedi-carono un recinto sacro chiamato laquoil Teutameioraquo Sentenziograve laquoI piugrave ltdegli uominigt sono malvagiraquo (Diogene Laerzio I 88 DK 22 B39)

A Biante sarebbe inoltre da imputare la sentenza ricordata in B104113

111 G Vlastos Equality and Justice cit p 73112 G Vlastos Solonian Justice in G vlastos Studies in Greek Philosophy vol

I The Presocratics cit pp 55-56113 Come conferma anche Marcovich eraclito Frammenti cit p 363

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

τίς γὰρ αὐτῶν νόος ἢ φρήν δήμων ἀοιδοῖσι πείθονται καὶ διδασκάλωι χρείωνται ὁμίλωι οὐκ εἰδότες ὅτι ldquoοἱ πολλοὶ κακοί ὀλίγοι δὲ ἀγαθοίrdquoche mente e intelligenza hanno Ripongono fiducia negli aedi po-polari e prendono la folla come maestra non sapendo che laquoi molti sono cattivi e pochi i buoniraquo (Proclo DK 22 B104)

Il riferimento al sapiente di Priene potrebbe segnalare la contingen-za storico-politica entro cui inquadrare la polemica eraclitea il ter-mine λόγος nella citazione di Diogene (B39) potrebbe intendersi non come laquola famaraquo (come per lo piugrave si fa) ma come laquoil discorsoraquo di Biante si potrebbe cioegrave ipotizzare che Eraclito alluda allrsquoinvito che secondo Erodoto (I 170) quello avrebbe rivolto (546 aC) alle cittagrave ionie affincheacute unissero le proprie forze per fondare un nuovo stato (in Sardegna) lontano dalla minaccia persiana114 Il confronto drammatico delle poleis ionie con il Gran Re egrave in effetti ancora alla base dellrsquoemergenza che avrebbe spinto i concittadini a richiedere lrsquointervento di Eraclito secondo la notizia conservata in un codice siriaco del Περὶ ἀρετῆς di Temistio

Gli Efesi erano assuefatti al benessere e al piacere quando scoppiograve una guerra contro di loro e la loro cittagrave fu circondata e posta sotto assedio dai Persiani Essi tuttavia continuarono nella loro vita di piaceri secondo abitudine fin quando cominciarono a mancare i mezzi di sussistenza nella cittagrave Quando la fame si diffuse pesan-temente tra loro i cittadini si riunirono per valutare che cosa fosse da fare cosigrave che il sostentamento non venisse meno nessuno perograve osava consigliare loro di porre freni al lusso Proprio mentre erano riuniti un uomo di nome Eraclito prese farina drsquoorzo la mescolograve con acqua e la mangiograve sedendo in mezzo a loro questa fu una lezione silenziosa offerta a tutta la popolazione La storia racconta che gli Efesi subito compresero il rimprovero e di ulteriori non eb-bero bisogno piuttosto procedettero essendosi di fatto resi conto di dover moderare il lusso percheacute il cibo non mancasse Quando i loro nemici seppero che essi avevano imparato a vivere con mode-razione e regolavano i pasti secondo il consiglio di Eraclito si riti-rarono dalla cittagrave e nonostante fossero vincitori sul piano militare sgombrarono il campo davanti allrsquoorzo di Eraclito (DK 22 A3b)

114 Serra in eraclito Iframmenti e le testimonianze cit p 178

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La vicenda si riferisce alla rivolta ionia (499-493 aC) contro il dominio persiano e lrsquoassedio di Efeso che avrebbe poi condotto alla scelta della cittagrave di emarginarsi dal conflitto conclusosi con la sconfitta dellrsquoalleanza delle cittagrave ribelli Nonostante manchi lrsquouna-nimitagrave tra gli storici egrave possibile che allrsquointerno di tale emergenza si inserisse il tentativo politico di Ermodoro115 forse asceso al potere in Efeso sullrsquoonda dellrsquoinsurrezione contro le tirannidi sostenute dal Gran Re e travolto dal prevalere della fazione filo-persianaConcedendo credito alla notizia di Diodoto riferita da Diogene Laerzio il κόσμος cui rivolgeva la propria attenzione lrsquoEfesio po-trebbe essere stato allora in primo luogo quello politico in tal caso le citazioni in cui piugrave direttamente si riflettono le opinioni politiche di Eraclito assumerebbero un rilievo chiave Insieme agli scarni ele-menti dossografici esse possono illuminare circa attori e contesto della scena storica entro cui il pensatore sviluppava i propri attacchi Sostenitore di Ermodoro (come si evince anche da B121) e della li-nea anti-persiana favorevole allo sforzo dellrsquoalleanza ionia (τὸ κοι- κοι-κοι-νόν τῶν Ἰώνων) Eraclito dopo la sconfitta di quellrsquoorientamento politico e lrsquoallontanamento del suo leader dalla cittagrave avrebbe volto la propria attivitagrave a una complessiva116 contestazione dei costumi corrotti e del disordine morale e civile dilaganti tra i concittadini

τυφλὸν δὲ τὸν Πλοῦτον ποιεῖ ὡς οὐκ ἀρετῆς κακίας δὲ παραιτίου ὅθεν καὶ Ἡ ὁ Ἐφέσιος ἀρώμενος Ἐφεσίοις οὐκ ἐπευχόμενοςmiddot μὴ ἐπιλίποι ὑμᾶς πλοῦτος ἔφη Ἐφέσιοι ἵνrsquo ἐξελέγχοισθε πονηρευόμενοιPluto agisce da cieco poicheacute egrave causa non di virtugrave ma di vizio Perciograve anche lrsquoefesio Eraclito ingiuria gli Efesi e non rende loro grazia af-fermando non vi abbandoni mai o Efesi la ricchezza affincheacute pos-siate manifestare il vostro agire malvagio (Tzetze DK 22 B125a)

115 Di questo avviso Pozzoni che su questa lettura fonda la sua interpretazione del pensiero e dellrsquoopera di Eraclito (i PoZZoni Eraclito de-crittato cit in particolare cap 2 Etica e toeria del diritto Eraclito e Ermodoro)

116 Ancorcheacute crittata secondo la linea interpretativa proposta da Pozzoni La qua-le tuttavia pur stimolante rispetto agli approcci tradizionali ai testi eraclitei e coerente nel proprio sforzo di ricondurre lrsquoessenziale del pensiero eracliteo alla vicenda politica di Efeso (per altro aderendo a una semplice ipotesi storica circa il ruolo di Ermodoro) appare anche eccessivamente riduttiva

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ovvero del misconoscimento popolare di valore e capacitagrave

ἄξιον Ἐφεσίοις ἡβηδὸν ἀπάγξασθαι πᾶσι καὶ τοῖς ἀνήβοις τὴν πόλιν καταλιπεῖν οἵτινες Ἑρμόδωρον ἄνδρα ἑωυτῶν ὀνήιστον ἐξέβαλον φάντεςmiddot ἡμέων μηδὲ εἷς ὀνήιστος ἔστω εἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνSarebbe bene per gli Efesi adulti impiccarsi tutti quanti e lasciare la cittagrave ai fanciulli essi che esiliarono Ermodoro il piugrave abile tra loro sostenendo laquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altriraquo (Strabone DK 22 B121)

Ricondotti allo sfondo del νόμος e al primato di τὸ ξυνόν la pole-mica eraclitea nei confronti dei πολλοί e il rilievo garantito allrsquolaquou-noraquo alluderebbero allrsquourgenza di una condotta collettiva ispirata alla norma comune su cui convengano lrsquouno (se ha valore) e i molti117

νόμος καὶ βουλῆι πείθεσθαι ἑνόςLegge egrave anche ubbidire alla volontagrave di uno solo (Clemente Alessandrino DK 22 B33)

εἷς ἐμοὶ μύριοι ἐὰν ἄριστος ἦιUno per me vale diecimila se egrave il migliore (Galeno DK 22 B49)

Nessun avallo dunque nei confronti dellrsquoarbitrio dei tiranni come attestato nella tradizione (pur con riferimenti incerti118)

Ἡ γὰρ ὁ Βλύσωνος Μελαγκόμαν τὸν τύραννον ἔπεισεν ἀποθέσθαι τὴν ἀρχήν οὗτος βασιλέα Δαρεῖον παρακαλοῦντα ἥκειν εἰς Πέρσας ὑπερεῖδενEraclito figlio di Blosone convinse il tiranno Melancoma a la-sciare il potere Egli poi non tenne conto dellrsquoinvito di re Dario a recarsi in Persia (Clemente Alessandrino DK 22 A3)

117 R laurenti Eraclito cit pp 268-269118 Kirk ritiene possibile che il non altrimenti noto Melancoma citato nella testimo-

nianza di Clemente possa essere il Komas che fu tiranno alla fine del VI secolo aC (GS kirk Heraclitus The Cosmic Fragments cit p 13)

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ma nello specifico contesto di Efeso contrasto alla mollezza dei costumi addebitabile alle ricchezze e allrsquoabbrutimento frutto della volgare ignoranza

αἱρεῦνται γὰρ ἓν ἀντὶ ἁπάντων οἱ ἄριστοι κλέος ἀέναον θνητῶνmiddot οἱ δὲ πολλοὶ κεκόρηνται ὅκωσπερ κτήνεαPreferiscono infatti una sola cosa a tutte le altre gli uomini miglio-ri la gloria perenne alle cose mortali I piugrave al contrario vogliono saziarsi come bestie (Clemente Alessandrino DK 22 B29)

H dixit quod Si felicitas esset in delectationibus corporis boves felices diceremus cum inveniant orobum ad comedendumEraclito affermograve che se la felicitagrave consistesse nei piaceri del cor-po diremmo fe l ic i i buoi quando t rovino lent icchie da mangiare (Alberto M DK 22 B4)

ἑτέρα γὰρ ἵππου ἡδονὴ καὶ κυνὸς καὶ ἀνθρώπου καθάπερ Ἡ φησιν ὄ ν ο υ ς σ ύ ρ μ α τ rsquo ἂ ν ἑ λ έ σ θ α ι μ ᾶ λ λ ο ν ἢ χ ρ υ σ ό ν middot ἥδιον γὰρ χρυσοῦ τροφὴ ὄνοιςIl piacere del cavallo del cane e dellrsquouomo sono in effetti diversi come sostiene Eraclito g l i as ini prefer i rebbero i l foraggio al l rsquooro (Aristotele DK 22 B9)

Sentenze che insistono sullrsquoopposizione tra natura umana e natu-ra animale per condannare quei comportamenti che disdegnando lrsquoeccellenza della laquogloria perenneraquo (κλέος ἀέναον) scadono nel puro godimento materiale bestiale lrsquoaccenno al κλέος evoca lrsquoeti-ca aristocratica della guerra che puograve intravedersi in B53

πόλεμος πάντων μὲν πατήρ ἐστι πάντων δὲ βασιλεύς καὶ τοὺς μὲν θεοὺς ἔδειξε τοὺς δὲ ἀνθρώπους τοὺς μὲν δούλους ἐποίησε τοὺς δὲ ἐλευθέρουςIl conflitto di tutte le cose egrave padre di tutte re e alcuni rivelograve dei altri uomini gli uni fece schiavi gli altri liberi (Ippolito DK 22 B53)

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dove πόλεμος egrave cifra universale di uno scontro che domina a tut-ti i livelli nella vita discriminando senza appello la divisione in θεοί e ἄνθρωποι δούλοι e ἐλεύθεροι nella concezione greco-arcaica a fondamento di ogni ordinamento119 si rifletterebbe allora nella necessaria differenziazione sociale e politica allrsquointerno della πόλις120 normata dal νόμος A πόλεμος in effetti Eraclito acco-sta ἔρις (contesa discordia)

εἰδέναι δὲ χρὴ τὸν πόλεμον ἐόντα ξυνὸν καὶ δίκην ἔριν καὶ γινόμενα πάντα κατ΄ ἔριν καὶ χρεώνBisogna sapere che il conflitto egrave comune e la giustizia contesa e che tutto accade secondo contesa e necessitagrave (Origene DK 22 B80)

rivelando di entrambi universalitagrave (πόλεμος ξυνὸς) e feconditagrave ge-neratrice121 (γινόμενα πάντα κατ΄ ἔριν) ἔρις egrave δίκη cosigrave tutto quanto accade laquosecondo contesaraquo accade anche laquocome si conviene ed egrave giustoraquo (κατὰ χρεών) In questo senso Eraclito avrebbe inteso lo scenario cosmico come proiezione delle relazioni conflittuali ti-piche delle lotte cittadine (a partire ovviamente dalla personale esperienza in Efeso) filtrandone i processi attraverso un lessi-co dallrsquoimmediata valenza politico-sociale (contesa-giustizia) Secondo lrsquoindizio fornito da Diodoto il macrocosmo - unico e co-mune (ἕνα καὶ κοινὸν κόσμον Aeumltius DK 22 A10) ndash sarebbe proie-zione dellrsquoassetto politico propugnato dallrsquoEfesio (forse quello che Ermodoro aveva tentato di implementare) riconoscerne il λόγος il discorso ma anche la proposta politica sarebbe stato dunque discri-minante Alla sua diretta valenza civile potrebbero alludere quei testi in cui essenziale egrave lo stigma dellrsquoincomprensione dei laquomoltiraquo e delle conseguenti distorsioni

119 W JaeGer The Theology of the Early Greek Philosophers (1947) trad it La teologia dei primi pensatori greci Firenze La Nuova Italia 1961 p 184

120 Si veda il commento di Marcovich eraclito Frammenti cit p 104121 Mondolfo in E Zeller ndash r mondolfo La filosofia dei greci nel suo sviluppo

storico Parte I I Presocratici Volume IV Eraclito a cura di R mondolfo Firenze La Nuova Italia 1961 p 104

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ὁ Ἡ φησι τοῖς ἐγρηγορόσιν ἕνα καὶ κοινὸν κόσμον εἶναι τῶν δὲ κοιμωμένων ἕκαστον εἰς ἴδιον ἀποστρέφεσθαιE dice che per coloro che sono desti il mondo egrave unico e comune invece ciascuno di coloro che dormono ritorna a un proprio mondo privato (Plutarco DK 22 B89)

διὸ δεῖ ἕπεσθαι τῷ ξυνῷ τοῦ λόγου δ΄ ἐόντος ξυνοῦ ζώουσιν οἱ πολλοὶ ὡς ἰδίαν ἔχοντες φρόνησινperciograve si deve seguire ciograve che egrave comune ma pur essendo il logos comune i piugrave vivono come se avessero un intendimento privato (Sesto Empirico DK 22 B2)

Forzando lrsquoideale esiodeo di giustizia Eraclito scinde cosigrave ἔρις (competizione civile e costruttiva) e ὕβρις (violenza sopraffattri-ce) facendo di Dike norma vincolante a livello cosmico

Δίκης ὄνομα οὐκ ἂν ἤιδεσαν εἰ ταῦτα μὴ ἦνNon conoscerebbero il nome di Dike se queste cose [conflitto ingiustizia] non fossero [esistessero] (Clemente Alessandrino DK 22 B23)

Si tratta in fondo di unrsquoipotesi di lettura sostenuta da riscontri nei frammenti di altri autori arcaici (Anassimandro in primis) che con-sente di precisare un aspetto della polemica eraclitea

καὶ Ἡ ἐπιτιμᾶι τῶι ποιήσαντι laquoὡς ἔ ρ ι ς ἔκ τε θεῶν καὶ ἀνθρώπων ἀπόλοιτοraquo [XVIII 107]middot οὐ γὰρ ἂν εἶναι ἁ ρ μ ο ν ί α ν μὴ ὄντος ὀξέος καὶ βαρέος οὐδὲ τὰ ζῶια ἄνευ θήλεος καὶ ἄρρενος ἐναντίων ὄντωνEraclito biasima il poeta ltOmerogt che scrisse laquoSparisca la discor-dia tra gli dei e tra gli uominiraquo (Iliade XVIII 107) Non ci sarebbe infatti armonia se non ci fossero acuto e grave neacute ci sarebbero i vi-venti se non ci fossero femmina e maschio (Eudemo DK 22 A22)

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ma soprattutto la tesi centrale nei frammenti secondo cui produ-zione e unitagrave del tutto passano attraverso la relazione tra le oppo-sizioni (πάντα κατrsquo ἔριν γίνεσθαι) Compito del λόγος egrave appunto illustrare tale formazione (ovvero compagine questo il significato primo di ἁρμονία122) e dunque rilevare come senza la costanza della tensione non vi sarebbe possibilitagrave di ordinamento

λόγον ἐκ τῆς ἐναντιοδρομίας δημιουργὸν τῶν ὄντωνlogos artefice delle cose che sono dal concorso degli opposti (Aeumltius DK 22 A8)

καὶ ὁ κυκεὼν διίσταται ltμὴgt κινούμενοςanche il ciceone si decompone se non egrave mosso (Teofrasto DK 22 B125)

τὸ ἀντίξουν συμφέρον καὶ ἐκ τῶν διαφερόντων καλλίστην ἁρμονίανciograve che egrave opposto concorda e dalle cose in contrasto scaturisce lrsquoarmonia piugrave bella (Aristotele DK 22 B8)

Frammenti in cui puograve avvertirsi anche lrsquoespressione immediata di una drammatica ed eroica visione della lotta politica e della sua composizione ovvero di una legge universale cui ricondurre come evidenza parziale anche i conflitti della πόλιςBencheacute appaia esagerato intendere la discriminazione tra cittadi-ni efesi come laquotema centrale allrsquointerno della trattazione culturale eraclitearaquo123 e dunque ridurne la prospettiva cosmica a mera siste-matizzazione dellrsquoordinamento civile riformato da Ermodoro egrave tut-tavia probabile che quel contesto possa aiutare a determinare il si-gnificato del presunto atteggiamento aristocratico di Eraclito Cosigrave quando attacca gli Efesi proprio per aver allontanato Ermodoro la scelta espressiva egrave indicativa

122 Una pertinente puntualizzazione in V Macchioro Zagreus cit pp 417-422123 Ibi p 53

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ἡμέων μηδὲ εἷς ὀνήιστος ἔστω εἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνlaquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altriraquo (Strabone DK 22 B121)

Il superlativo ὀνήιστος non veicola lrsquoidea di valore (in senso mili-tare) o di eminenza aristocratica piuttosto lrsquoidea di aiuto di utilitagrave insomma Ermodoro egrave politico da prediligere per il giovamento che puograve garantire con consiglio e azione alla comunitagrave il suo allon-tanamento appare conseguenza della cecitagrave e immaturitagrave dei con-cittadiniAnalogamente quando degli Efesi stigmatizza il vizio che deriva dal lusso

μὴ ἐπιλίποι ὑμᾶς πλοῦτος ἔφη Ἐφέσιοι ἵνrsquo ἐξελέγχοισθε πονηρευόμενοιnon vi abbandoni mai o Efesi la ricchezza affincheacute possiate ma-nifestare il vostro agire malvagio (Tzetze DK 22 B125a)

egrave possibile che Eraclito richiami quella stessa sobrietagrave suggeri-ta secondo quanto riferito da Polemone alle donne ioniche da Ermodoro

Πολέμων παρὰ Ἑρμοδώρῳ γεγράφθαι φησίmiddotraquoὑποδήματα δὲ φορεῖν τὴν ἐλευθέρην Σκυδικὰς λευκὰς καὶ μασθλητίναςraquoPolemone dice che in Ermodoro egrave scritto laquola donna libera porta calzature scitiche bianche e di cuoioraquo (Polemone Fragmenta 96)

Sostenitore di una riforma dei costumi che frenasse la fiacchezza indotta dal lusso (ἁβροσύνη)124 e (forse) preparasse al confronto con lrsquoinvasore persiano125 Ermodoro appare agli occhi di Eraclito vittima non di un particolare gruppo sociale o politico ma di una diffusa (volgare a prescindere dallrsquoappartenenza sociale) ignoran-za della misura della ragione e della legge che giustifica lrsquoinsi-stenza eraclitea su λόγος νόμος e κόσμος ma anche sullrsquoautocon-trollo individuale e collettivo

124 R laurenti Eraclito cit p 16125 i PoZZoni Eraclito de-crittato cit p 58

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θυμῶι μάχεσθαι χαλεπόνmiddot ὃ γὰρ ἂν θέληι ψυχῆς ὠνεῖταιDifficile lottare contro il desiderio ciograve che vuole infatti prende a prezzo dellrsquoanima (Plutarco DK 22 B85)

τὸ τοῖς τυχοῦσιν ἀρκεῖσθαι καὶ μὴ δεῖσθαι τῶν πολυτελῶν ἐν εἰρήνηι καὶ ὁμονοίαι διατηρεῖ τὰς πόλειςlrsquoaccontentarsi di ciograve che si trova e il non aver bisogno di cose costose conservano la cittagrave in pace e in concordia (DK 22 A3b)

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solare (giorno e notte)75 cosigrave nel testo papiraceo il sole ndash rigoro-samente vigilato dalla divinitagrave - si rivela essenziale come garanzia dellrsquoordinamento dellrsquouniverso

τροφ[ὸν δὲ λέγων αὐ]τὴν αἰνί[ζε]ται ὅτι [ἅ]σσαὁ ἥλι[ος θερμαίνων δ]ιαλύει ταῦτα ἡ νὺξ ψύχουσασυ[νίστησιν ] ἅσσα ὁ ἥλιος ἐθέρ[μ]Chiamandola (la Notte) laquonutriceraquo (Orfeo) esprime in forma meta-forica che tutto ciograve che il sole scaldando dissolve la notte riuni-sce raffreddando tutte le cose che il sole ha scaldato (col X)76

[] τὰ νῦν ἐόνταὁ θεὸς εἰ μὴ ἤλθελεν εἶναι οὐκ ἂν ἐπόησεν ἥλιον ἐποίησε δὲτοιοῦτογ καὶ τοσοῦτον γινόμενον οἶος ἐν ἀρχῆι τοῦ λόγουδιηγεῖται [] Se il dio non avesse voluto che esistessero le realtagrave ora esistenti non avrebbe creato il sole invece lo ha fatto con caratteristiche e grandezze tali come spiega agli inizi del discorso77 (col XXV)78

Allrsquointerno delle colonne superstiti la citazione non appare acci-dentale echi eraclitei si possono cogliere nei passaggi del com-mento e riflettono forse convergenze tematiche tra i versi del poe-ma e lo scritto dellrsquoEfesioI versi ripresi nel commento insistono in effetti sul governo divino del mondo

[] τὰ δrsquo ἐόντα δ[ηλοῖ]γενέσθαι τοιαῦτ[α] διὰ τοῦτον καὶ γενόμενα ε[ἶναι]ἐν τούτωι π[άντα Ση]μαίνει δrsquo ἐν τοῖς ἔπεσι το[ῖσδε]middotΖεὺς κεφα[λή Ζεὺς μέσ]σα Διὸς δrsquo ἐκ [π]άντα τέτ[υκται] []E chiarisce che le cose esistenti sono divenute tali a causa di

75 Su questo punto D sider Heraclitus in the Derveni Papyrus cit p 14476 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 906-90777 Egrave possibile che il riferimento sia proprio alla colonna IV e al contesto della ci-

tazione eraclitea Dubbi in proposito sono tuttavia stati avanzati da Betegh (G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 327-328)

78 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 922-923

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questo [Zeus] e tutte le cose che sono venute allrsquoessere esistono in questo lo indica in queste parole laquoZeus egrave il capo Zeus egrave la parte mediana da Zeus tutte le cose risultano costituiteraquo (col XVII)79

marcando il ruolo ordinatore del fuoco (cui il commentatore rico-nosce funzione cosmogonica ed escatologica80)

[] Μοῖραν δrsquo ἐπικλῶσαιλέγοντες τοῦ Διὸς τὴμ φρόνησιν ἐπικυρῶσαιλέγουσιν τὰ ἐόντα καὶ τὰ γινόμενα καὶ τὰ μέλλονταὅπως χρὴ γενέσθαι τε καὶ εἶναι κα[ὶ] παύσασθαιβασιλεῖ δὲ αὐτὸν εἰκάζει (τοῦτο γάρ οἱ προσφέρεινἐφα[ί]νετο ἐκ τῶν λεγομένων ὀνομάτων) λέγων ὧδεmiddotΖεὺς βασιλεὺς Ζεὺς δrsquo ἀρχὸς ἁπάντων ἀργικέραυσος[βασιλέ]α ἔφη εἶναι ὅτι πολλ[ῶν ] ωμ μία[ἀρχὴ κ]ρατεῖ καὶ πάντα τελεῖ [][] E dicendo che la Moira fila dicono che la saggezza di Zeus dispone le cose che esistono quelle che vengono allrsquoessere e quel-le che saranno come devono venire allrsquoessere essere e cessare di esistere E lo assimila ad un sovrano ndash questo infatti tra tutti i nomi che vengono detti gli parve che gli si addicesse maggior-mente ndash dicendo laquoZeus sovrano Zeus che governa su tutte le cose con vivida folgoreraquo Disse che egrave sovrano poicheacute di molti un solo potere prevale e compie tutte le cose [] (col XIX)81

Due aspetti chiaramente accennati a piugrave riprese nei frammenti di Eraclito con analoga direzione della folgore (κεραυνός) tradizio-nale simbolo della giustizia divina ma anche espressione del fuoco piugrave puro (πρηστήρ)82

τῶν τε ζώιων τά τε ἄγρια καὶ ἥμερα τά τε ἐν ἀέρι καὶ ἐπὶ γῆς καὶ ἐν ὕδατι βοσκόμενα γίνεταί τε καὶ ἀκμάζει καὶ φθείρεται τοῖς τοῦ θεοῦ πειθόμενα θεσμοῖςmiddot π ᾶ ν γὰρ ἑ ρ π ε τ ὸ ν π λ η γ ῆ ι ν έ μ ε τ α ι ὥς φησιν Ἡράκλειτος

79 Ibi pp 914-91580 Su questo aspetto si puograve sinteticamente consultare il commento di Ilaria Ramelli

alla col XXVI del papiro in Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp942-94381 Ibi pp 916-91782 eraclito Frammenti cit 297

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Tra gli animali quelli sia selvatici sia domestici che vivono in aria sulla terra e nellrsquoacqua nascono crescono e muoiono se-guendo le leggi del dio sostiene infatti Eraclito che ogni anima-le egrave condot to a l pascolo dal la f rusta (Pseudo-Aristotele [de mundo] DK 22 B11)

γίνεσθαι λέγων οὕτωςmiddot τ ὰ δ ὲ π ά ν τ α ο ἰ α κ ί ζ ε ι κ ε ρ α υ ν ό ς τουτέστι κατευθύνει κεραυνὸν τὸ πῦρ λέγων τὸ αἰώνιον λέγει δὲ καὶ φρόνιμον τοῦτο εἶναι τὸ πῦρ καὶ τῆς διοικήσεως τῶν ὅλων αἴτιον Dice che avviene cosigrave tutte le cose dirige la folgore cioegrave gui-da con la folgore intendendo la folgore come il fuoco eterno Sostiene anche che questo fuoco egrave intelligente e dellrsquoordinamento dellrsquouniverso egrave causa (Ippolito DK 22 B64)

πάντα γάρ φησί τὸ πῦρ ἐπελθὸν κρινεῖ καὶ καταλήψεταιDice infatti che tutte le cose il fuoco giungendo giudicheragrave e con-danneragrave (Ippolito DK 22 B66)

La ricorrenza di καταλαμβάνω83 in analogo contesto repressivo consente lrsquoaccostamento tra πῦρ e Δίκη

Δίκη καταλήψεται ψευδῶν τέκτονας καὶ μάρτυραςDike afferreragrave fabbricatori e testimoni di falsitagrave (Clemente Alessandrino DK 22 B28)

rafforzando lrsquoimpressione che Eraclito non si limiti a sottolineare un equilibrio di elementi o di processi ma alluda in generale alla giustizia divina84 Lrsquointenzione dellrsquoautore del papiro nel citarne il testo potrebbe dunque essere stata quella di collegare i due pilastri della propria esegesi cosmologia ed escatologia85 rivelando cosigrave una prospettiva di lettura cui evidentemente lo scritto dellrsquoEfesio si prestavaAllrsquoesempio di Eraclito potrebbero rinviare alcuni specifici rilievi del commentatore il riconoscimento del valore immediatamente

83 eraclito Frammenti cit p 30384 G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 34385 Ibi p 329

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enigmatico della poesia e dellrsquoimportanza di comunicare i conte-nuti di maggior pregio (μεγάλα) in modo sibillino per sfuggire a volgari fraintendimenti

ὕ]μνον [ὑγ]ιῆ καὶ θεμ[ι]τὰ λέγο[ντα ] το γὰρ[τῆ]ι ποὴσει [κ]αὶ εἰπεῖν οὐχ οἶον τ[ε ἅμα τὴν ὀ]νομάτων[θέ]σιγ καὶ τ[ὰ] ῥηθέντα ἔστι δὲ ξ[ένη τις ἡ] πόησις[κ]ᾳὶ ἀνθρώ[ποις] αἰνι[γμ]ατώδης [ὁ δ]ὲ [Ὀρφεὺ]ς αὐτοῖς[ἐ]ρίστrsquo αἰν[ίγμα]τα οὐκ ἤθελε λέγειν [ἐν αἰν]ίγμας[ι]ν δὲ[μεγ]άλα ἱερ[ολογ]εῖται μὲν οὖγ καὶ ἀ[πὸ τ]οῦ πρώτου[καὶ] μέχρι ⟨τ⟩οῦ [τελε]υταίου ῥήματος ὡ[ς δηλοῖ] καὶ ἐν τῶι[εὐκ]ρινήτω[ι ἔπειmiddot θ]ύρας γὰρ ἐπιθέ[σθαι κελ]εύσας τοῖ[ς][ὠσὶ]ν αὐτ[οὺς οὔτι νομο]θετεῖμ φη[σιν τοῖς] πολλοῖς []Un inno che dice cose sane e conformi al diritto divino infatti con la poesia Infatti non egrave possibile dire al contempo la posizione delle parole e le frasi La poesia perograve egrave qualcosa di strano e di enigmatico per gli uomini Ora Orfeo non voleva dire loro enigmi ingannevoli bensigrave cose importanti in enigmi Dunque espone un discorso sacro dalla prima allrsquoultima parola come mostra anche nel verso ben scelto avendo ordinato loro di porsi delle porte sulle orecchie dice di non istituire leggi per i piugrave [] (col VII)86

La veritagrave dello ἱερὸς λογός egrave necessariamente espressa ἐν αἰνίγμαςιν per proteggerla dagli laquouominiraquo (ἀνθρώποις) essa ri-chiede dunque adeguata disposizione sottolineata nel poema da un gesto (laquoporsi porte sulle orecchieraquo θύρας ἐπιθέσθαι τοῖς ὠσὶν un invito a totale concentrazione) e dallrsquoesplicito diniego della co-municazione laquoai piugraveraquo (τοῖς πολλοῖς) Le scelte lessicali evocano espressioni che ritroviamo nelle citazioni eraclitee la cui struttura egrave forse presente allrsquoautore nellrsquoaccenno a una studiata costruzione verbale ogni parola di Orfeo impone lrsquourgenza interpretativa rin-viando a un senso riposto oltre quello immediato LrsquoEfesio tutta-via egrave richiamato nel commento soprattutto dallrsquoidea di fondo evi-dentemente presente nel poema orfico che lrsquointelligenza del testo sacro (ὕμνον) presupponga una chiave (lrsquoiniziazione alla parola di Orfeo) Anche per la comprensione dellrsquounitario assetto della realtagrave

86 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 904-905

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(κόσμον τόνδε͵ τὸν αὐτὸν ἁπάντων B30) infatti egrave essenziale la decifrazione del logos87

οὐκ ἐμοῦ ἀλλὰ τοῦ λόγου ἀκούσαντας ὁμολογεῖν σοφόν ἐστιν ἓν πάντα εἶναιnon ascoltando me ma il logos egrave saggio convenire che tutte le cose sono uno (Ippolito DK 22 B50)

Analogamente nello stigma del commentatore nei confronti dellrsquoincomprensione dei non iniziati (cui nelle colonne superstiti ci si riferisce come οἱ πολλοί οἱ οὐ γινώσκοντες οἱ οὐκ εἰδότες) e del conseguente stravolgimento del significato delle divinazioni

[] αὐτοῖς πάριμεν [εἰς τὸ μα]ντεῖον ἐπερ[ω]τής[οντες]τῶν μαντευομένων [ἕ]νεκεν εἰ θεμι ltgtἐν Ἅιδου δεινὰ τί ἀπιστοῦσι οὐ γινώς[κοντες ἐ]νύπνιαοὐδὲ τῶν ἄλλων πραγμάτων ἕκαστ[ον] διὰ ποίων ἂνπαραδειγμάτων π[ι]στεύοιεν ὑπό τ[ῆς τε]ἁμαρτ⟨ί⟩ηςκαὶ [τ]ῆς ἄλλης ἡδον[ῆ]ς νενικημένι[οι οὐ] μανθ[άνο]υσιν[οὐδὲ] πιστεύουσι ἀπ[ι]στίη δὲ κἀμα[θίη τὸ αὐτόmiddot ἢν γὰρ][μὴ μα]νθάνωσι μη[δ]ὲ γινώ[σ]κως[ιν οὐκ ἔστιν ὅπως][πιστεύου]σιν [][] per essi andiamo nella sede delle divinazioni per interrogare e avere dei responsi se sia concesso dal diritto divino ltgt cose terribili nellrsquoAde percheacute non vi credono Dal momento che non comprendono i sogni neacute ciascuna delle altre cose grazie a quali esempi potrebbero credere Poicheacute si sono lasciati vincere dalla colpa e da altri piaceri non imparano e non credono Ora la man-canza di fede e la mancanza di apprendimento sono la stessa cosa Se infatti non apprendono e non riconoscono non hanno modo di aver fede [] (col V)88

egrave possibile rinvenire eco della denuncia eraclitea del fraintendi-mento volgare dellrsquoelemento religioso (B15) e della superficiale credulitagrave popolare

87 D oBBink Cosmology as Initiation in Studies on the Derveni Papyrus cit p 4288 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 902-903

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ἀλλὰ τῶν μὲν θείων τὰ πολλά καθrsquo Ἡράκλειτον ἀ π ι σ τ ί η ι δ ι α φ υ γ γ ά ν ε ι μ ὴ γ ι γ ν ώ σ κ ε σ θ α ιMa la maggior parte delle cose divine secondo Eraclito s i sot-t rae a l la conoscenza per incredul i tagrave ltdegli uominigt (Plutarco DK 22 B86)

ma anche del rilievo posto sul retto orientamento sulla disposizio-ne che deve sostenere la ricerca

ἐὰν μὴ ἔλπηται ἀνέλπιστον οὐκ ἐξευρήσει ἀνεξερεύνητον ἐὸν καὶ ἄπορονSe uno non spera non potragrave trovare lrsquoinsperabile percheacute esso egrave dif-ficile da trovare e impervio (Clemente Alessandrino DK 22 B18)

In generale la polemica eraclitea nei confronti dei laquomoltiraquo (οἱ πολλοί) e della loro mancanza di intendimento e orientamento po-trebbe far da sfondo alla commiserazione del commentatore per la mancata intelligenza dei sacrifici intelligenza che impone di col-legare le azioni e i gesti di culto (τὰ δρώμενα) alla comprensione della recitazione (τὰ λεγόμενα) cosigrave giustificando lrsquoopera di ese-gesi89 La salvezza era con ogni probabilitagrave promessa allrsquoiniziato a tre condizioni una corretta condotta di vita una adeguata cono-scenza determinate pratiche cultuali90

ἀνθρώπω[ν ἐμ]πόλεσιν ἐπιτελέσαντες [τὰ ἱε]ρὰ εἶδονἔλασσον σφᾶς θαυμάζω μὴ γινώσκειν οὐ γὰρ οἷόν τεἀκοῦσαι ὁμοῦ καὶ μαθεῖν τὰ λεγόμενα ὅσοι δὲ παρὰ τοῦτέχνημ ποιομένου τὰ ἱερὰ οὗτοι ἄξιοι θαυμάζεσθαικαὶ οἰκτε[ί]ρεσθαι θαυμάζεσθαι μὲν ὅτι δοκοῦντεςπρότερον ἢ ἐπιτελέσαι εἰδήσειν ἀπέρχονται ἐπι-τελέσαντες πρὶν εἰδέναι οὐδrsquo ἐπανερόμενοι ὥσπερὡς εἰδότες τι ὧν εἶδον ἢ ἤκουσαν ἢ ἔμαθον [οἰ]κτε⟨ί⟩ρεσθαι δὲὅτι οὐκ ἀρκεῖ σφιν τὴν δαπάνην προανηλῶσθαι ἀλλὰκαὶ τῆσ γνώμης στερόμενοι προσαπέρχονταιπρὶμ μὲν τὰ [ἱ]ερὰ ἐπιτελέσαι ἐλπίζον[τε]ς εἰδήσειν

89 K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit pp 52-5390 K tsantsanoGlou The First Columns of the Derveni Papyrus and their

Religious Significance in Studies on the Derveni Papyrus cit p 101

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ἐπ[ιτελές]αντ[ες] δὲ στερηθέντες κα[ὶ τῆς] ἐλπί[δος] ἀπέρχονταιNelle cittagrave degli uomini compiendo i riti sacri hanno visto mi meraviglio di meno che non abbiano conoscenza Non egrave infatti possibile udire e al contempo anche imparare ciograve che viene detto Ora coloro che (vorrebbero farlo) imparando da colui che compie le cerimonie sacre come unrsquoarte sono degni di stupore e di com-miserazione di stupore percheacute convinti che acquisiranno il sapere prima di aver compiuto i riti se ne vanno dopo averli compiuti prima di avere acquisito la conoscenza senza nemmeno fare do-mande come se sapessero qualcosa di ciograve che hanno visto udito o appreso E sono degni di commiserazione percheacute non basta loro aver speso il loro denaro in anticipo ma se ne vanno anche pri-vi di conoscenza Sperando di ottenere conoscenza prima di aver compiuto le cerimonie sacre dopo averle compiute se ne vanno deprivati perfino della speranza (col XX)91

In relazione a quanto sopra marcato circa la presa di posizione era-clitea nei confronti della presunta azione purificatrice dei μάγοι egrave necessario segnalare come proprio nelle colonne iniziali (I-VI le piugrave danneggiate) del Papiro Derveni che contengono la citazione del passo di Eraclito lrsquoautore si riferisse alle figure dei laquomagiraquo e al loro presunto intervento di catarsi e pacificazione nei confron-ti delle anime dei defunti accostandoli alle figure degli laquoiniziatiraquo (μύσται)

[] εὐ]χαὶ καὶ θυς[ί]αι μειλίσσουσι τὰ[ς ψυχάς]ἐπ[ωιδὴ δ]ὲ μάγων δύναται δαίμονας ἐμ[ποδὼνγι[νομένο]υς μεθιστάναιmiddot δαίμονες ἐμποδών ὄντες εἰσὶψ[υχαὶ τιμω]ροί τὴν θυς[ία]ν τούτου ἕνεκε[μ] π[οιοῦσ]ι[νοἱ μά[γο]ι ὡσπερεὶ ποινὴν ἀποδιδόντες τοῖ⟨ς⟩ δὲἱεροῖ[ς] ἐπισπένδουσιν ὕ[δω]ρ καὶ γάλα ἐξ ὧνπερ καὶ τὰςχοὰς ποιοῦσι ἀνάριθμα [κα]ὶ πολυόμφαλα τὰ πόπαναθύουσιν ὅτι καὶ αἱ ψυχα[ὶ ἀν]άριθμοί εἰσι μύσταιΕὐμενίσι προθύουσι κ[ατὰ τὰ] αὐτὰ μάγοις [][] preghiere e sacrifici addolciscono le anime e il canto dei Magi che incanta puograve allontanare i degravemoni quando siano divenuti un impedimento i degravemoni che costituiscono un impedimento sono

91 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 916-917

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anime vendicatrici Per questo i magoi offrono il sacrificio come se stessero pagando una pena E durante i riti sacri offrono acqua e latte con i quali compiono anche le libagioni Ed offrono torte innumerevoli con molti ombelichi poicheacute anche le anime sono innumerevoli Gli iniziati compiono un sacrificio preliminare alle Eumenidi allo stesso modo in cui lo fanno i magoi [] (col VI)92

Ciograve che in apparenza si legge come un apprezzamento potrebbe tuttavia in assenza di un contesto piugrave determinato celare un at-tacco contro le pratiche misteriche e la ciarlateneria di presunti ldquopurificatorirdquo proprio come quello portato da Eraclito e piugrave tardi da Platone (Repubblica II 364b-365a)93 egrave possibile che pur vi-cino allrsquoinsegnamento orfico il commentatore in realtagrave prendesse le distanze da quelli che denunciava come fraintendimenti con-trapponendo direttamente alle pratiche descritte lrsquoinsegnamento da ricavare dallrsquointerpretazione della parola di Orfeo94La citazione eraclitea potrebbe quindi essere intervenuta nel con-testo di unrsquointroduzione polemica a confermare come la rivela-zione della veritagrave fosse destinata a ribaltare le false convinzioni volgari95 lrsquointenzione nellrsquoinsieme sarebbe stata allora quella di condannare una partecipazione passiva e inconsapevole a riti di cui non si intenda il reale significato religioso96 In questo senso la scelta dellrsquoautore potrebbe corroborare lrsquoipotesi che la battaglia culturale dellrsquoEfesio contro le degenerazioni dei culti misterici fos-se avvertita nel V secolo aC come paradigmaticaA questa peculiare presenza di Eraclito allrsquointerno di una cornice orfica si deve aggiungere quanto ebbe a segnalare (tra II e III seco-lo dC) Clemente Alessandrino

92 Ibi pp 902-90393 Pare sensata lrsquoipotesi di Kouremenos (K tsantsanoGlou-Th kouremenos

Introduction cit pp 56-57)94 Sebbene non manchi chi interpreta il riferimento ai μάγοι in senso positivo

addirittura come una sorta di autocitazione da parte dellrsquoautore del testo (K tsantsanoGlou The First Columns of the Derveni Papyrus cit p 110 nota 25 G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 82)

95 K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit pp 55-5696 Ms funGhi The Derveni Papyrus cit p 32

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σιωπῶ δὲ Ἡράκλειτον τὸν Ἐφέσιον ὃς παρrsquo Ὀρφέως τὰ πλεῖστα εἴληφενNon parlo di Eraclito lrsquoEfesio il quale ricavograve da Orfeo la mag-gior parte delle sue opinioni (Clemente Alessandrino Stromata 62271)

Lrsquoaccostamento (abbozzato almeno per alcune opinioni anche in Plutarco e Proclo97) scaturirebbe da una certa confusione nella re-lazione tra il pensatore di Efeso e le fonti orfiche consolidatasi (in rapporto ai temi intravisti nei frammenti del papiro Derveni) nel corso dei secoli Egrave in effetti possibile98 che in piena autonomia (cioegrave senza presupporre unrsquoadesione religiosa) e per i propri obiet-tivi Eraclito avesse ricavato e adattato motivi - quello dellrsquounitagrave o ciclica interconnessione dei contrari per esempio - attestati anche nel materiale orfico piugrave antico Le tavolette drsquoosso rinvenute99 in un sito religioso dellrsquoantica Olbia Pontica (Mar Nero) e risalenti alla metagrave del V secolo aC insistono in effetti sulla loro immediata identitagrave

ΒΙΟΣ ΘΑΝΑΤΟΣ ΒΙΟΣ (tav 1)

ΕΙΡΗΝΗ ΠΟΛΕΜΟΣΑΛΗΘΕΙΑ ΨΕΥΔΟΣ (tav 2)

[ΣΩΜ]Α ΨΥΥΧΗ (tav 3)

cosigrave da richiamare anche nella loro sintassi celebri frammenti era-clitei

ἀθάνατοι θνητοί θνητοὶ ἀθάνατοι ζῶντες τὸν ἐκείνων θάνατον τὸν δὲ ἐκείνων βίον τεθνεῶτεςImmortali mortali mortali immortali vivendo di quelli la morte di quelli la vita morendo (Ippolito DK 22 B62)

97 D sider Heraclitus in the Derveni Papyrus cit p 14898 Ibi pp 147-148 G BeteGh The Derveni Papyrus cit pp 342-34399 Nel 1951 ma pubblicate solo nel 1978

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ὁ θεὸς ἡμέρη εὐφρόνη χειμὼν θέρος πόλεμος εἰρήνη κόρος λιμός (τἀναντία ἅπανταmiddot οὗτος ὁ νοῦς) ἀλλοιοῦται δὲ ὅκωσπερ ltπῦρgt ὁπόταν συμμιγῆι θυώμασιν ὀνομάζεται καθrsquo ἡδονὴν ἑκάστουIl dio egrave giorno notte inverno estate guerra pace sazietagrave fame (tutti gli opposti egli egrave lrsquointelligenza) si trasforma come il fuoco quan-do si mescola con gli odori ed egrave nominato secondo lrsquoaroma di ognuno (Ippolito DK 22 B67)

Difficile in questo caso stabilire la prioritagrave cronologica ma egrave co-munque interessante registrare le convergenze non deve dunque sorprendere che il commentatore di Derveni intravedesse una pos-sibile sintonia tra le sentenze eraclitee e le proprie preoccupazioni e che successivamente qualcuno arrivasse a immaginare unrsquoim-probabile dipendenza segnalata appunto da Clemente La fruizio-ne di testi e forse di modalitagrave espressive e atteggiamenti eraclitei nel papiro Derveni puograve dunque attestare solo la possibilitagrave di una comune sensibilitagrave morale e religiosa e giustificare indirettamente lrsquoipotesi che lrsquoEfesio conoscesse i testi sacri al culto orfico

Spegnere la tracotanza la polemica politica

Diversi segnali suggeriscono di considerare probabile che nella battaglia condotta da Eraclito nei confronti della cultura contempo-ranea la polemica politica incidesse particolarmente100 Come se-gnalato da Diels-Kranz (in appendice alle testimonianze sulla vita del pensatore di Efeso101) disponiamo in questo senso anche di un riscontro esterno

100 Per una recente radicale rilettura di Eraclito in chiave politica si puograve consul-tare i PoZZoni Eraclito de-crittato Lrsquoontologia civica di Eraclito di Efeso Villasanta (MI) Liminamentis 2009 Un precedente puograve considerarsi A caPiZZi Eraclito e la sua leggenda Proposta di una diversa lettura dei fram-menti Roma Ateneo 1979

101 Nella edizione tedesca Die Fragmente der Vorsokratiker von H diels herausge-geben von W kranZ Band I Berlin Weidmannsche Verlagsbuchhandlung 196110 p 144 Lrsquoappendice manca invece nellrsquoedizione italiana I Presocratici a cura di G Reale Milano Bompiani 2006

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Monete di epoca romana presentano con lrsquoiscrizione ηρακλειτοςε-φεςιων (Eraclito degli Efesi) una figura barbuta eretta che guarda a sinistra con la mano destra levata (come per un discorso) lrsquoindi-ce rivolto a seacute e la sinistra che regge una mazza sequenza di gesti che egrave stata interpretata come segno di preghiera e venerazione102 ovvero come rituale iniziatico o ancora icastico invito a guardare dentro seacute stessi103 Il particolare della mazza potrebbe tuttavia evo-care la battaglia morale dellrsquoEfesio (la sua lotta contro il vizio104) ovvero alludere a Eracle proponendone lrsquoaccostamento a Eraclito (come nella quarta epistola pseudoeraclitea) e corroborare cosigrave la notizia dellrsquoesistenza in Efeso di una statua di Eraclito rappresen-tato come Eracle105 ciograve ne confermerebbe la statura pubblica che la raffigurazione nellrsquoatto di parlare potrebbe celebrare

Drsquoaltra parte nella tradizione dossografica allo scritto di Eraclito era esplicitamente riferito anche un contenuto politico

τὸ δὲ φερόμενον αὐτοῦ βιβλίον ἐστὶ μὲν ἀπὸ τοῦ συνέχοντος Περὶ φύσεως διήιρηται δὲ εἰς τρεῖς λόγους εἴς τε τὸν περὶ τοῦ παντὸς καὶ πολιτικὸν καὶ θεολογικόνIl libro che di lui egrave tramandato egrave intitolato per il suo contenu-to Sulla natura ma egrave suddiviso in tre trattazioni quella intorno allrsquouniverso [al tutto] quella politica e quella teologica (Diogene Laerzio DK 22 A15)

e ne era stata avanzata una lettura in chiave decisamente etico-politica

[] ἐπιγράφουσι δὲ αὐτῶι οἱ μὲν Μούσας οἱ δὲ Περὶ φύσεως Διόδοτος δὲ ἀκριβὲς οἰάκισμα πρὸς στάθμην βίου ἄλλοι γνώμονrsquo ἠθῶν τρόπου κόσμον ἕνα τῶν ξυμπάντων [][] τῶν δὲ γραμματικῶν Διόδοτος ὃς οὔ φησι περὶ φύσεως εἶναι τὸ σύγγραμμα ἀλλὰ περὶ πολιτείας τὰ δὲ περὶ φύσεως ἐν παραδείγματος εἴδει κεῖσθαι[] Alcuni lo intitolano Muse altri Sulla natura Diodoto invece

102 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 66103 Tonelli in eraclito Dellrsquoorigine cit p 22104 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 65105 Ibidem

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Guida per una vita retta [esatta a piombo] altri ancora Regola (gnomone) dei costumi Disposizione di comportamento unica per tutti [][] tra i grammatici Diodoto il quale sostiene che lrsquoopera com-posta [da Eraclito] non verte sulla natura ma sullo Stato e che le parti sulla natura vi sono contenute solo come esempi (Diogene Laerzio DK 22 A112 15)

Probabilmente leggendarie ancorcheacute indicative di un orientamen-to che lrsquoantichitagrave attribuiva allrsquoEfesio le azioni e le pose con cui Eraclito avrebbe accompagnato le proprie prese di posizione poli-tiche secondo Plutarco e Diogene

οἱ δὲ συμβολικῶς ἄνευ φωνῆς ἃ δεῖ φράζοντες οὐκ ἐπαινοῦνται καὶ θαυμάζονται διαφερόντως ὡς Ἡ ἀξιούντων αὐτὸν τῶν πολιτῶν γνώμην τινrsquo εἰπεῖν περὶ ὁμονοίας ἀναβὰς ἐπὶ τὸ βῆμα καὶ λαβὼν ψυχροῦ κύλικα καὶ τῶν ἀλφίτων ἐπιπάσας καὶ τῶι γλήχωνι κινήσας ἐκπιὼν ἀπῆλθεν ἐνδειξάμενος αὐτοῖς ὅτι τὸ τοῖς τυχοῦσιν ἀρκεῖσθαι καὶ μὴ δεῖσθαι τῶν πολυτελῶν ἐν εἰρήνηι καὶ ὁμονοίαι διατηρεῖ τὰς πόλειςColoro che per segni senza parole esprimono quanto deve esser detto non sono forse lodati e ammirati in modo particolare Come Eraclito il quale chiedendogli i concittadini di esprimere una sen-tenza sulla concordia salito sulla tribuna prese una coppa di acqua fredda vi sparse della farina drsquoorzo e rimescolata con menta la bevve e se ne andograve avendo cosigrave mostrato loro che lrsquoaccontentarsi di ciograve che si trova e il non aver bisogno di cose costose conservano la cittagrave in pace e in concordia (Plutarco DK 22 A3b)

ἀναχωρήσας δὲ εἰς τὸ ἱερὸν τῆς Ἀρτέμιδος μετὰ τῶν παίδων ἠστραγάλιζενmiddot περιστάντων δrsquo αὐτὸν τῶν Ἐφεσίων laquoτί ὦ κάκιστοι θαυμάζετεraquo εἶπενmiddotraquoἢ οὐ κρεῖττον τοῦτο ποιεῖν ἢ μεθrsquo ὑμῶν πολιτεύεσθαιraquoRitiratosi presso il tempio di Artemide giocava a dadi con i fan-ciulli e dal momento che gli Efesi lo attorniavano cosigrave parlograve laquoDi che cosa vi meravigliate o pessimi Non egrave forse meglio fare ciograve che partecipare alla vita della cittagrave con voiraquo (Diogene Laerzio DK 22 A13)

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La coniazione a Efeso in epoca romana della moneta di cui si egrave detto potrebbe aver suggellato la propensione eraclitea registrata dalla tradizione ad accentuare la propria sferzante polemica con un ampio ricorso a forme simboliche di comunicazione gestuale106Alla diretta presa di posizione di Eraclito nella convulsa vita del-la πόλις (e addirittura a un possibile ruolo di nomoteta analoga-mente a Senofane Pitagora e altri antichi sapienti) accenna sempre Diogene Laerzio in apertura della sua vita del filosofo

ἔλεγε δὲ καὶ laquoὕ β ρ ι ν χ ρ ὴ σ β ε ν ν ύ ν α ι μ ᾶ λ λ ο ν ἢ π υ ρ κ α ϊ ή ν raquo [B 43] καὶ laquoμάχεσθαι χρὴ τὸν δῆμον ὑπὲρ τοῦ νόμου ὅκωσπερ τείχεοςraquo [B 44] καθάπτεται δὲ καὶ τῶν Ἐφεσίων ἐπὶ τῶι τὸν ἑταῖρον ἐκβαλεῖν Ἑρμόδωρον ἐν οἷς φησινmiddotraquoἄξιον Ἐφεσίοις ἡβηδὸν ἀπάγξασθαι πᾶσι καὶ τοῖς ἀνήβοις τὴν πόλιν καταλιπεῖν ο ἵτ ινες Ἑρμόδωρον ἄνδρα ἑωυτῶν ὀνήιστον ἐξέβαλον φάντεςmiddot ἡμέων μηδὲ ε ἷς ὀνήιστος ἔστω ε ἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνraquo [B 121] ἀξιούμενος δὲ καὶ νόμους θεῖναι πρὸς αὐτῶν ὑπερεῖδε διὰ τὸ ἤδη κεκρατῆσθαι τῆι πονηρᾶι πολιτείαι τὴν πόλινDiceva pure laquoBisogna spegnere la tracotanza piugrave che un incen-dioraquo [B43] e laquoBisogna che il popolo combatta per la legge come per le mura della cittagraveraquo [B44] Attacca anche gli Efesi percheacute ave-vano espulso il suo compagno Ermodoro nel passo in cui afferma laquoSarebbe bene per gli Efesi adulti impiccarsi tutti quanti e lasciare la cittagrave ai fanciulli essi che esiliarono Ermodoro il piugrave abile tra loro sostenendo ldquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altrirdquoraquo [B121] Invitato comunque a dar loro leggi si rifiutograve dal momento che la cittagrave era giagrave dominata da una cattiva costituzione (DK 22 A12)

Lrsquoaccostamento a πυρκαϊή (conflagrazione incendio) suggerisce per ὕβρις nel contesto della prima citazione un significato politico laquoviolenza sfrenataraquo107 dunque piuttosto che mera tracotanza indivi-duale azione violenta di massa perpetrata dal δῆμος sollevazione che prevarica la norma stigmatizzata con una nota aristocratica (e

106 In questa direzione la lettura di AM BatteGaZZore Gestualitagrave e oracolaritagrave in Eraclito Genova Istituto di Filologia Classica e Medievale 1979

107 Cosigrave traduce Marcovich eraclito Frammenti cit p 366

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sapienziale) lrsquoincapacitagrave di stare al proprio posto108 In questo sen-so B43 egrave da leggere probabilmente come proposto da Diogene proprio in relazione a B44 contro la sedizione che mina dallrsquointer-no la comunitagrave il νόμος costituisce un baluardo analogo a quello che le mura (τεῖχος ) offrono contro lrsquoattacco esterno Soffocare la sommossa e ricondursi alla legge possono essere inquadrati allrsquoin-terno di una generale indicazione di fondo cui egrave allora possibile attribuire anche valore politico

ξὺν νόωι λέγοντας ἰσχυρίζεσθαι χρὴ τῶι ξυνῶι πάντων ὅκωσπερ νόμωι πόλις καὶ πολὺ ἰσχυροτέρως τρέφονται γὰρ πάντες οἱ ἀνθρώπειοι νόμοι ὑπὸ ἑνὸς τοῦ θείουmiddot κρατεῖ γὰρ τοσοῦτον ὁκόσον ἐθέλει καὶ ἐξαρκεῖ πᾶσι καὶ περιγίνεταιColoro che vogliono parlare con intendimento devono basarsi su ciograve che a tutto egrave comune come la cittagrave sulla legge e ancora piugrave fermamente Tutte le leggi umane infatti si alimentano dellrsquounica legge divina poicheacute quella domina quanto vuole basta per tutte le cose e avanza (Stobeo DK 22 B114)

διὸ δεῖ ἕπεσθαι τῷ ξυνῷ τοῦ λόγου δ΄ ἐόντος ξυνοῦ ζώουσιν οἱ πολλοὶ ὡς ἰδίαν ἔχοντες φρόνησινperciograve si deve seguire ciograve che egrave comune ma pur essendo il logos comune i piugrave vivono come se avessero un intendimento privato (DK 22 B2)

Il riferimento a τὸ ξυνόν sarebbe peculiare al pensiero di Eraclito109 risultando declinato a vari livelli il λόγος egrave laquocomuneraquo il κόσμος egrave laquocomuneraquo il πόλεμος egrave laquocomuneraquo Anche il νόμος egrave comune esso mantiene saldo lo stato (ἰσχυρίζεται νόμωι πόλις) alla cui conservazione tutti dovrebbero concorrere istituendo un ambi-to (politico) di relazioni umane110 che si sovrappone allo spazio fisico assicurato dal τεῖχος La difesa dellrsquouno non puograve essere

108 Ibidem109 G Vlastos Equality and Justice in Early Greek Cosmologies (1947) in G

vlastos Studies in Greek Philosophy vol I The Presocratics edited by DW Graham Princeton Princeton University Press 1995 p 73

110 Espressione del contenuto umano della πόλις (S maZZarino Il pensiero sto-rico classico Roma-Bari Laterza 1973 vol I p 82)

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disgiunta dal rispetto dellrsquoaltro Unrsquoeco forse dellrsquoidea soloniana di εὐνομίη ordinamento retto sulla giustizia111 e sulla conseguente solidarietagrave112 che in Eraclito si arricchisce tuttavia nel rilievo del θείος νόμος (πάντες οἱ ἀνθρώπειοι νόμοι ὑπὸ ἑνὸς τοῦ θείου) della peculiare allusione alle implicazioni tra (i) unicitagrave della legge divina e molteplicitagrave delle leggi umane ovvero (ii) unitagrave della leg-ge e contrastanti posizioni che in essa trovano armoniaAnalogo rilievo al dominio del νόμος egrave attribuito da Plutarco alla saggezza politica di Biante di Priene (presente nella tradizione dei Sette Sapienti)

ὁ Βίας ἔφησε κρατίστην εἶναι δημοκρατίαν ἐν ᾗ πάντες ὡς τύραννον φοβοῦνται τὸν νόμονBiante affermograve che la democrazia piugrave forte egrave quella in cui tutti temono la legge come un tiranno (Convivium Septem Sapientium 154e)

personaggio esplicitamente citato (e apprezzato) in un frammento eracliteo trasmesso da Diogene Laerzio

ὁ δυσάρεστος Ἡράκλειτος μάλιστα αὐτὸν ἐπῄνεσε γράψαςmiddot ἐν Πριήνῃ Βίας ἐγένετο ὁ Τευτάμεω οὗ πλέων λόγος ἢ τῶν ἄλλων καὶ οἱ Πριηνεῖς δὲ αὐτῷ τέμενος καθιέρωσαν τὸ Τευτάμειον λεγόμενον ἀπεφθέγξατοmiddot οἱ πλεῖστοι κακοίEraclito difficile a contentarsi lo ha lodato in massimo grado scrivendo laquoIn Priene nacque Biante figlio di Teutamo la cui fama egrave maggiore di quella degli altriraquo E gli abitanti di Priene gli dedi-carono un recinto sacro chiamato laquoil Teutameioraquo Sentenziograve laquoI piugrave ltdegli uominigt sono malvagiraquo (Diogene Laerzio I 88 DK 22 B39)

A Biante sarebbe inoltre da imputare la sentenza ricordata in B104113

111 G Vlastos Equality and Justice cit p 73112 G Vlastos Solonian Justice in G vlastos Studies in Greek Philosophy vol

I The Presocratics cit pp 55-56113 Come conferma anche Marcovich eraclito Frammenti cit p 363

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τίς γὰρ αὐτῶν νόος ἢ φρήν δήμων ἀοιδοῖσι πείθονται καὶ διδασκάλωι χρείωνται ὁμίλωι οὐκ εἰδότες ὅτι ldquoοἱ πολλοὶ κακοί ὀλίγοι δὲ ἀγαθοίrdquoche mente e intelligenza hanno Ripongono fiducia negli aedi po-polari e prendono la folla come maestra non sapendo che laquoi molti sono cattivi e pochi i buoniraquo (Proclo DK 22 B104)

Il riferimento al sapiente di Priene potrebbe segnalare la contingen-za storico-politica entro cui inquadrare la polemica eraclitea il ter-mine λόγος nella citazione di Diogene (B39) potrebbe intendersi non come laquola famaraquo (come per lo piugrave si fa) ma come laquoil discorsoraquo di Biante si potrebbe cioegrave ipotizzare che Eraclito alluda allrsquoinvito che secondo Erodoto (I 170) quello avrebbe rivolto (546 aC) alle cittagrave ionie affincheacute unissero le proprie forze per fondare un nuovo stato (in Sardegna) lontano dalla minaccia persiana114 Il confronto drammatico delle poleis ionie con il Gran Re egrave in effetti ancora alla base dellrsquoemergenza che avrebbe spinto i concittadini a richiedere lrsquointervento di Eraclito secondo la notizia conservata in un codice siriaco del Περὶ ἀρετῆς di Temistio

Gli Efesi erano assuefatti al benessere e al piacere quando scoppiograve una guerra contro di loro e la loro cittagrave fu circondata e posta sotto assedio dai Persiani Essi tuttavia continuarono nella loro vita di piaceri secondo abitudine fin quando cominciarono a mancare i mezzi di sussistenza nella cittagrave Quando la fame si diffuse pesan-temente tra loro i cittadini si riunirono per valutare che cosa fosse da fare cosigrave che il sostentamento non venisse meno nessuno perograve osava consigliare loro di porre freni al lusso Proprio mentre erano riuniti un uomo di nome Eraclito prese farina drsquoorzo la mescolograve con acqua e la mangiograve sedendo in mezzo a loro questa fu una lezione silenziosa offerta a tutta la popolazione La storia racconta che gli Efesi subito compresero il rimprovero e di ulteriori non eb-bero bisogno piuttosto procedettero essendosi di fatto resi conto di dover moderare il lusso percheacute il cibo non mancasse Quando i loro nemici seppero che essi avevano imparato a vivere con mode-razione e regolavano i pasti secondo il consiglio di Eraclito si riti-rarono dalla cittagrave e nonostante fossero vincitori sul piano militare sgombrarono il campo davanti allrsquoorzo di Eraclito (DK 22 A3b)

114 Serra in eraclito Iframmenti e le testimonianze cit p 178

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La vicenda si riferisce alla rivolta ionia (499-493 aC) contro il dominio persiano e lrsquoassedio di Efeso che avrebbe poi condotto alla scelta della cittagrave di emarginarsi dal conflitto conclusosi con la sconfitta dellrsquoalleanza delle cittagrave ribelli Nonostante manchi lrsquouna-nimitagrave tra gli storici egrave possibile che allrsquointerno di tale emergenza si inserisse il tentativo politico di Ermodoro115 forse asceso al potere in Efeso sullrsquoonda dellrsquoinsurrezione contro le tirannidi sostenute dal Gran Re e travolto dal prevalere della fazione filo-persianaConcedendo credito alla notizia di Diodoto riferita da Diogene Laerzio il κόσμος cui rivolgeva la propria attenzione lrsquoEfesio po-trebbe essere stato allora in primo luogo quello politico in tal caso le citazioni in cui piugrave direttamente si riflettono le opinioni politiche di Eraclito assumerebbero un rilievo chiave Insieme agli scarni ele-menti dossografici esse possono illuminare circa attori e contesto della scena storica entro cui il pensatore sviluppava i propri attacchi Sostenitore di Ermodoro (come si evince anche da B121) e della li-nea anti-persiana favorevole allo sforzo dellrsquoalleanza ionia (τὸ κοι- κοι-κοι-νόν τῶν Ἰώνων) Eraclito dopo la sconfitta di quellrsquoorientamento politico e lrsquoallontanamento del suo leader dalla cittagrave avrebbe volto la propria attivitagrave a una complessiva116 contestazione dei costumi corrotti e del disordine morale e civile dilaganti tra i concittadini

τυφλὸν δὲ τὸν Πλοῦτον ποιεῖ ὡς οὐκ ἀρετῆς κακίας δὲ παραιτίου ὅθεν καὶ Ἡ ὁ Ἐφέσιος ἀρώμενος Ἐφεσίοις οὐκ ἐπευχόμενοςmiddot μὴ ἐπιλίποι ὑμᾶς πλοῦτος ἔφη Ἐφέσιοι ἵνrsquo ἐξελέγχοισθε πονηρευόμενοιPluto agisce da cieco poicheacute egrave causa non di virtugrave ma di vizio Perciograve anche lrsquoefesio Eraclito ingiuria gli Efesi e non rende loro grazia af-fermando non vi abbandoni mai o Efesi la ricchezza affincheacute pos-siate manifestare il vostro agire malvagio (Tzetze DK 22 B125a)

115 Di questo avviso Pozzoni che su questa lettura fonda la sua interpretazione del pensiero e dellrsquoopera di Eraclito (i PoZZoni Eraclito de-crittato cit in particolare cap 2 Etica e toeria del diritto Eraclito e Ermodoro)

116 Ancorcheacute crittata secondo la linea interpretativa proposta da Pozzoni La qua-le tuttavia pur stimolante rispetto agli approcci tradizionali ai testi eraclitei e coerente nel proprio sforzo di ricondurre lrsquoessenziale del pensiero eracliteo alla vicenda politica di Efeso (per altro aderendo a una semplice ipotesi storica circa il ruolo di Ermodoro) appare anche eccessivamente riduttiva

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ovvero del misconoscimento popolare di valore e capacitagrave

ἄξιον Ἐφεσίοις ἡβηδὸν ἀπάγξασθαι πᾶσι καὶ τοῖς ἀνήβοις τὴν πόλιν καταλιπεῖν οἵτινες Ἑρμόδωρον ἄνδρα ἑωυτῶν ὀνήιστον ἐξέβαλον φάντεςmiddot ἡμέων μηδὲ εἷς ὀνήιστος ἔστω εἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνSarebbe bene per gli Efesi adulti impiccarsi tutti quanti e lasciare la cittagrave ai fanciulli essi che esiliarono Ermodoro il piugrave abile tra loro sostenendo laquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altriraquo (Strabone DK 22 B121)

Ricondotti allo sfondo del νόμος e al primato di τὸ ξυνόν la pole-mica eraclitea nei confronti dei πολλοί e il rilievo garantito allrsquolaquou-noraquo alluderebbero allrsquourgenza di una condotta collettiva ispirata alla norma comune su cui convengano lrsquouno (se ha valore) e i molti117

νόμος καὶ βουλῆι πείθεσθαι ἑνόςLegge egrave anche ubbidire alla volontagrave di uno solo (Clemente Alessandrino DK 22 B33)

εἷς ἐμοὶ μύριοι ἐὰν ἄριστος ἦιUno per me vale diecimila se egrave il migliore (Galeno DK 22 B49)

Nessun avallo dunque nei confronti dellrsquoarbitrio dei tiranni come attestato nella tradizione (pur con riferimenti incerti118)

Ἡ γὰρ ὁ Βλύσωνος Μελαγκόμαν τὸν τύραννον ἔπεισεν ἀποθέσθαι τὴν ἀρχήν οὗτος βασιλέα Δαρεῖον παρακαλοῦντα ἥκειν εἰς Πέρσας ὑπερεῖδενEraclito figlio di Blosone convinse il tiranno Melancoma a la-sciare il potere Egli poi non tenne conto dellrsquoinvito di re Dario a recarsi in Persia (Clemente Alessandrino DK 22 A3)

117 R laurenti Eraclito cit pp 268-269118 Kirk ritiene possibile che il non altrimenti noto Melancoma citato nella testimo-

nianza di Clemente possa essere il Komas che fu tiranno alla fine del VI secolo aC (GS kirk Heraclitus The Cosmic Fragments cit p 13)

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ma nello specifico contesto di Efeso contrasto alla mollezza dei costumi addebitabile alle ricchezze e allrsquoabbrutimento frutto della volgare ignoranza

αἱρεῦνται γὰρ ἓν ἀντὶ ἁπάντων οἱ ἄριστοι κλέος ἀέναον θνητῶνmiddot οἱ δὲ πολλοὶ κεκόρηνται ὅκωσπερ κτήνεαPreferiscono infatti una sola cosa a tutte le altre gli uomini miglio-ri la gloria perenne alle cose mortali I piugrave al contrario vogliono saziarsi come bestie (Clemente Alessandrino DK 22 B29)

H dixit quod Si felicitas esset in delectationibus corporis boves felices diceremus cum inveniant orobum ad comedendumEraclito affermograve che se la felicitagrave consistesse nei piaceri del cor-po diremmo fe l ic i i buoi quando t rovino lent icchie da mangiare (Alberto M DK 22 B4)

ἑτέρα γὰρ ἵππου ἡδονὴ καὶ κυνὸς καὶ ἀνθρώπου καθάπερ Ἡ φησιν ὄ ν ο υ ς σ ύ ρ μ α τ rsquo ἂ ν ἑ λ έ σ θ α ι μ ᾶ λ λ ο ν ἢ χ ρ υ σ ό ν middot ἥδιον γὰρ χρυσοῦ τροφὴ ὄνοιςIl piacere del cavallo del cane e dellrsquouomo sono in effetti diversi come sostiene Eraclito g l i as ini prefer i rebbero i l foraggio al l rsquooro (Aristotele DK 22 B9)

Sentenze che insistono sullrsquoopposizione tra natura umana e natu-ra animale per condannare quei comportamenti che disdegnando lrsquoeccellenza della laquogloria perenneraquo (κλέος ἀέναον) scadono nel puro godimento materiale bestiale lrsquoaccenno al κλέος evoca lrsquoeti-ca aristocratica della guerra che puograve intravedersi in B53

πόλεμος πάντων μὲν πατήρ ἐστι πάντων δὲ βασιλεύς καὶ τοὺς μὲν θεοὺς ἔδειξε τοὺς δὲ ἀνθρώπους τοὺς μὲν δούλους ἐποίησε τοὺς δὲ ἐλευθέρουςIl conflitto di tutte le cose egrave padre di tutte re e alcuni rivelograve dei altri uomini gli uni fece schiavi gli altri liberi (Ippolito DK 22 B53)

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dove πόλεμος egrave cifra universale di uno scontro che domina a tut-ti i livelli nella vita discriminando senza appello la divisione in θεοί e ἄνθρωποι δούλοι e ἐλεύθεροι nella concezione greco-arcaica a fondamento di ogni ordinamento119 si rifletterebbe allora nella necessaria differenziazione sociale e politica allrsquointerno della πόλις120 normata dal νόμος A πόλεμος in effetti Eraclito acco-sta ἔρις (contesa discordia)

εἰδέναι δὲ χρὴ τὸν πόλεμον ἐόντα ξυνὸν καὶ δίκην ἔριν καὶ γινόμενα πάντα κατ΄ ἔριν καὶ χρεώνBisogna sapere che il conflitto egrave comune e la giustizia contesa e che tutto accade secondo contesa e necessitagrave (Origene DK 22 B80)

rivelando di entrambi universalitagrave (πόλεμος ξυνὸς) e feconditagrave ge-neratrice121 (γινόμενα πάντα κατ΄ ἔριν) ἔρις egrave δίκη cosigrave tutto quanto accade laquosecondo contesaraquo accade anche laquocome si conviene ed egrave giustoraquo (κατὰ χρεών) In questo senso Eraclito avrebbe inteso lo scenario cosmico come proiezione delle relazioni conflittuali ti-piche delle lotte cittadine (a partire ovviamente dalla personale esperienza in Efeso) filtrandone i processi attraverso un lessi-co dallrsquoimmediata valenza politico-sociale (contesa-giustizia) Secondo lrsquoindizio fornito da Diodoto il macrocosmo - unico e co-mune (ἕνα καὶ κοινὸν κόσμον Aeumltius DK 22 A10) ndash sarebbe proie-zione dellrsquoassetto politico propugnato dallrsquoEfesio (forse quello che Ermodoro aveva tentato di implementare) riconoscerne il λόγος il discorso ma anche la proposta politica sarebbe stato dunque discri-minante Alla sua diretta valenza civile potrebbero alludere quei testi in cui essenziale egrave lo stigma dellrsquoincomprensione dei laquomoltiraquo e delle conseguenti distorsioni

119 W JaeGer The Theology of the Early Greek Philosophers (1947) trad it La teologia dei primi pensatori greci Firenze La Nuova Italia 1961 p 184

120 Si veda il commento di Marcovich eraclito Frammenti cit p 104121 Mondolfo in E Zeller ndash r mondolfo La filosofia dei greci nel suo sviluppo

storico Parte I I Presocratici Volume IV Eraclito a cura di R mondolfo Firenze La Nuova Italia 1961 p 104

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ὁ Ἡ φησι τοῖς ἐγρηγορόσιν ἕνα καὶ κοινὸν κόσμον εἶναι τῶν δὲ κοιμωμένων ἕκαστον εἰς ἴδιον ἀποστρέφεσθαιE dice che per coloro che sono desti il mondo egrave unico e comune invece ciascuno di coloro che dormono ritorna a un proprio mondo privato (Plutarco DK 22 B89)

διὸ δεῖ ἕπεσθαι τῷ ξυνῷ τοῦ λόγου δ΄ ἐόντος ξυνοῦ ζώουσιν οἱ πολλοὶ ὡς ἰδίαν ἔχοντες φρόνησινperciograve si deve seguire ciograve che egrave comune ma pur essendo il logos comune i piugrave vivono come se avessero un intendimento privato (Sesto Empirico DK 22 B2)

Forzando lrsquoideale esiodeo di giustizia Eraclito scinde cosigrave ἔρις (competizione civile e costruttiva) e ὕβρις (violenza sopraffattri-ce) facendo di Dike norma vincolante a livello cosmico

Δίκης ὄνομα οὐκ ἂν ἤιδεσαν εἰ ταῦτα μὴ ἦνNon conoscerebbero il nome di Dike se queste cose [conflitto ingiustizia] non fossero [esistessero] (Clemente Alessandrino DK 22 B23)

Si tratta in fondo di unrsquoipotesi di lettura sostenuta da riscontri nei frammenti di altri autori arcaici (Anassimandro in primis) che con-sente di precisare un aspetto della polemica eraclitea

καὶ Ἡ ἐπιτιμᾶι τῶι ποιήσαντι laquoὡς ἔ ρ ι ς ἔκ τε θεῶν καὶ ἀνθρώπων ἀπόλοιτοraquo [XVIII 107]middot οὐ γὰρ ἂν εἶναι ἁ ρ μ ο ν ί α ν μὴ ὄντος ὀξέος καὶ βαρέος οὐδὲ τὰ ζῶια ἄνευ θήλεος καὶ ἄρρενος ἐναντίων ὄντωνEraclito biasima il poeta ltOmerogt che scrisse laquoSparisca la discor-dia tra gli dei e tra gli uominiraquo (Iliade XVIII 107) Non ci sarebbe infatti armonia se non ci fossero acuto e grave neacute ci sarebbero i vi-venti se non ci fossero femmina e maschio (Eudemo DK 22 A22)

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ma soprattutto la tesi centrale nei frammenti secondo cui produ-zione e unitagrave del tutto passano attraverso la relazione tra le oppo-sizioni (πάντα κατrsquo ἔριν γίνεσθαι) Compito del λόγος egrave appunto illustrare tale formazione (ovvero compagine questo il significato primo di ἁρμονία122) e dunque rilevare come senza la costanza della tensione non vi sarebbe possibilitagrave di ordinamento

λόγον ἐκ τῆς ἐναντιοδρομίας δημιουργὸν τῶν ὄντωνlogos artefice delle cose che sono dal concorso degli opposti (Aeumltius DK 22 A8)

καὶ ὁ κυκεὼν διίσταται ltμὴgt κινούμενοςanche il ciceone si decompone se non egrave mosso (Teofrasto DK 22 B125)

τὸ ἀντίξουν συμφέρον καὶ ἐκ τῶν διαφερόντων καλλίστην ἁρμονίανciograve che egrave opposto concorda e dalle cose in contrasto scaturisce lrsquoarmonia piugrave bella (Aristotele DK 22 B8)

Frammenti in cui puograve avvertirsi anche lrsquoespressione immediata di una drammatica ed eroica visione della lotta politica e della sua composizione ovvero di una legge universale cui ricondurre come evidenza parziale anche i conflitti della πόλιςBencheacute appaia esagerato intendere la discriminazione tra cittadi-ni efesi come laquotema centrale allrsquointerno della trattazione culturale eraclitearaquo123 e dunque ridurne la prospettiva cosmica a mera siste-matizzazione dellrsquoordinamento civile riformato da Ermodoro egrave tut-tavia probabile che quel contesto possa aiutare a determinare il si-gnificato del presunto atteggiamento aristocratico di Eraclito Cosigrave quando attacca gli Efesi proprio per aver allontanato Ermodoro la scelta espressiva egrave indicativa

122 Una pertinente puntualizzazione in V Macchioro Zagreus cit pp 417-422123 Ibi p 53

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ἡμέων μηδὲ εἷς ὀνήιστος ἔστω εἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνlaquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altriraquo (Strabone DK 22 B121)

Il superlativo ὀνήιστος non veicola lrsquoidea di valore (in senso mili-tare) o di eminenza aristocratica piuttosto lrsquoidea di aiuto di utilitagrave insomma Ermodoro egrave politico da prediligere per il giovamento che puograve garantire con consiglio e azione alla comunitagrave il suo allon-tanamento appare conseguenza della cecitagrave e immaturitagrave dei con-cittadiniAnalogamente quando degli Efesi stigmatizza il vizio che deriva dal lusso

μὴ ἐπιλίποι ὑμᾶς πλοῦτος ἔφη Ἐφέσιοι ἵνrsquo ἐξελέγχοισθε πονηρευόμενοιnon vi abbandoni mai o Efesi la ricchezza affincheacute possiate ma-nifestare il vostro agire malvagio (Tzetze DK 22 B125a)

egrave possibile che Eraclito richiami quella stessa sobrietagrave suggeri-ta secondo quanto riferito da Polemone alle donne ioniche da Ermodoro

Πολέμων παρὰ Ἑρμοδώρῳ γεγράφθαι φησίmiddotraquoὑποδήματα δὲ φορεῖν τὴν ἐλευθέρην Σκυδικὰς λευκὰς καὶ μασθλητίναςraquoPolemone dice che in Ermodoro egrave scritto laquola donna libera porta calzature scitiche bianche e di cuoioraquo (Polemone Fragmenta 96)

Sostenitore di una riforma dei costumi che frenasse la fiacchezza indotta dal lusso (ἁβροσύνη)124 e (forse) preparasse al confronto con lrsquoinvasore persiano125 Ermodoro appare agli occhi di Eraclito vittima non di un particolare gruppo sociale o politico ma di una diffusa (volgare a prescindere dallrsquoappartenenza sociale) ignoran-za della misura della ragione e della legge che giustifica lrsquoinsi-stenza eraclitea su λόγος νόμος e κόσμος ma anche sullrsquoautocon-trollo individuale e collettivo

124 R laurenti Eraclito cit p 16125 i PoZZoni Eraclito de-crittato cit p 58

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θυμῶι μάχεσθαι χαλεπόνmiddot ὃ γὰρ ἂν θέληι ψυχῆς ὠνεῖταιDifficile lottare contro il desiderio ciograve che vuole infatti prende a prezzo dellrsquoanima (Plutarco DK 22 B85)

τὸ τοῖς τυχοῦσιν ἀρκεῖσθαι καὶ μὴ δεῖσθαι τῶν πολυτελῶν ἐν εἰρήνηι καὶ ὁμονοίαι διατηρεῖ τὰς πόλειςlrsquoaccontentarsi di ciograve che si trova e il non aver bisogno di cose costose conservano la cittagrave in pace e in concordia (DK 22 A3b)

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questo [Zeus] e tutte le cose che sono venute allrsquoessere esistono in questo lo indica in queste parole laquoZeus egrave il capo Zeus egrave la parte mediana da Zeus tutte le cose risultano costituiteraquo (col XVII)79

marcando il ruolo ordinatore del fuoco (cui il commentatore rico-nosce funzione cosmogonica ed escatologica80)

[] Μοῖραν δrsquo ἐπικλῶσαιλέγοντες τοῦ Διὸς τὴμ φρόνησιν ἐπικυρῶσαιλέγουσιν τὰ ἐόντα καὶ τὰ γινόμενα καὶ τὰ μέλλονταὅπως χρὴ γενέσθαι τε καὶ εἶναι κα[ὶ] παύσασθαιβασιλεῖ δὲ αὐτὸν εἰκάζει (τοῦτο γάρ οἱ προσφέρεινἐφα[ί]νετο ἐκ τῶν λεγομένων ὀνομάτων) λέγων ὧδεmiddotΖεὺς βασιλεὺς Ζεὺς δrsquo ἀρχὸς ἁπάντων ἀργικέραυσος[βασιλέ]α ἔφη εἶναι ὅτι πολλ[ῶν ] ωμ μία[ἀρχὴ κ]ρατεῖ καὶ πάντα τελεῖ [][] E dicendo che la Moira fila dicono che la saggezza di Zeus dispone le cose che esistono quelle che vengono allrsquoessere e quel-le che saranno come devono venire allrsquoessere essere e cessare di esistere E lo assimila ad un sovrano ndash questo infatti tra tutti i nomi che vengono detti gli parve che gli si addicesse maggior-mente ndash dicendo laquoZeus sovrano Zeus che governa su tutte le cose con vivida folgoreraquo Disse che egrave sovrano poicheacute di molti un solo potere prevale e compie tutte le cose [] (col XIX)81

Due aspetti chiaramente accennati a piugrave riprese nei frammenti di Eraclito con analoga direzione della folgore (κεραυνός) tradizio-nale simbolo della giustizia divina ma anche espressione del fuoco piugrave puro (πρηστήρ)82

τῶν τε ζώιων τά τε ἄγρια καὶ ἥμερα τά τε ἐν ἀέρι καὶ ἐπὶ γῆς καὶ ἐν ὕδατι βοσκόμενα γίνεταί τε καὶ ἀκμάζει καὶ φθείρεται τοῖς τοῦ θεοῦ πειθόμενα θεσμοῖςmiddot π ᾶ ν γὰρ ἑ ρ π ε τ ὸ ν π λ η γ ῆ ι ν έ μ ε τ α ι ὥς φησιν Ἡράκλειτος

79 Ibi pp 914-91580 Su questo aspetto si puograve sinteticamente consultare il commento di Ilaria Ramelli

alla col XXVI del papiro in Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp942-94381 Ibi pp 916-91782 eraclito Frammenti cit 297

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Tra gli animali quelli sia selvatici sia domestici che vivono in aria sulla terra e nellrsquoacqua nascono crescono e muoiono se-guendo le leggi del dio sostiene infatti Eraclito che ogni anima-le egrave condot to a l pascolo dal la f rusta (Pseudo-Aristotele [de mundo] DK 22 B11)

γίνεσθαι λέγων οὕτωςmiddot τ ὰ δ ὲ π ά ν τ α ο ἰ α κ ί ζ ε ι κ ε ρ α υ ν ό ς τουτέστι κατευθύνει κεραυνὸν τὸ πῦρ λέγων τὸ αἰώνιον λέγει δὲ καὶ φρόνιμον τοῦτο εἶναι τὸ πῦρ καὶ τῆς διοικήσεως τῶν ὅλων αἴτιον Dice che avviene cosigrave tutte le cose dirige la folgore cioegrave gui-da con la folgore intendendo la folgore come il fuoco eterno Sostiene anche che questo fuoco egrave intelligente e dellrsquoordinamento dellrsquouniverso egrave causa (Ippolito DK 22 B64)

πάντα γάρ φησί τὸ πῦρ ἐπελθὸν κρινεῖ καὶ καταλήψεταιDice infatti che tutte le cose il fuoco giungendo giudicheragrave e con-danneragrave (Ippolito DK 22 B66)

La ricorrenza di καταλαμβάνω83 in analogo contesto repressivo consente lrsquoaccostamento tra πῦρ e Δίκη

Δίκη καταλήψεται ψευδῶν τέκτονας καὶ μάρτυραςDike afferreragrave fabbricatori e testimoni di falsitagrave (Clemente Alessandrino DK 22 B28)

rafforzando lrsquoimpressione che Eraclito non si limiti a sottolineare un equilibrio di elementi o di processi ma alluda in generale alla giustizia divina84 Lrsquointenzione dellrsquoautore del papiro nel citarne il testo potrebbe dunque essere stata quella di collegare i due pilastri della propria esegesi cosmologia ed escatologia85 rivelando cosigrave una prospettiva di lettura cui evidentemente lo scritto dellrsquoEfesio si prestavaAllrsquoesempio di Eraclito potrebbero rinviare alcuni specifici rilievi del commentatore il riconoscimento del valore immediatamente

83 eraclito Frammenti cit p 30384 G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 34385 Ibi p 329

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enigmatico della poesia e dellrsquoimportanza di comunicare i conte-nuti di maggior pregio (μεγάλα) in modo sibillino per sfuggire a volgari fraintendimenti

ὕ]μνον [ὑγ]ιῆ καὶ θεμ[ι]τὰ λέγο[ντα ] το γὰρ[τῆ]ι ποὴσει [κ]αὶ εἰπεῖν οὐχ οἶον τ[ε ἅμα τὴν ὀ]νομάτων[θέ]σιγ καὶ τ[ὰ] ῥηθέντα ἔστι δὲ ξ[ένη τις ἡ] πόησις[κ]ᾳὶ ἀνθρώ[ποις] αἰνι[γμ]ατώδης [ὁ δ]ὲ [Ὀρφεὺ]ς αὐτοῖς[ἐ]ρίστrsquo αἰν[ίγμα]τα οὐκ ἤθελε λέγειν [ἐν αἰν]ίγμας[ι]ν δὲ[μεγ]άλα ἱερ[ολογ]εῖται μὲν οὖγ καὶ ἀ[πὸ τ]οῦ πρώτου[καὶ] μέχρι ⟨τ⟩οῦ [τελε]υταίου ῥήματος ὡ[ς δηλοῖ] καὶ ἐν τῶι[εὐκ]ρινήτω[ι ἔπειmiddot θ]ύρας γὰρ ἐπιθέ[σθαι κελ]εύσας τοῖ[ς][ὠσὶ]ν αὐτ[οὺς οὔτι νομο]θετεῖμ φη[σιν τοῖς] πολλοῖς []Un inno che dice cose sane e conformi al diritto divino infatti con la poesia Infatti non egrave possibile dire al contempo la posizione delle parole e le frasi La poesia perograve egrave qualcosa di strano e di enigmatico per gli uomini Ora Orfeo non voleva dire loro enigmi ingannevoli bensigrave cose importanti in enigmi Dunque espone un discorso sacro dalla prima allrsquoultima parola come mostra anche nel verso ben scelto avendo ordinato loro di porsi delle porte sulle orecchie dice di non istituire leggi per i piugrave [] (col VII)86

La veritagrave dello ἱερὸς λογός egrave necessariamente espressa ἐν αἰνίγμαςιν per proteggerla dagli laquouominiraquo (ἀνθρώποις) essa ri-chiede dunque adeguata disposizione sottolineata nel poema da un gesto (laquoporsi porte sulle orecchieraquo θύρας ἐπιθέσθαι τοῖς ὠσὶν un invito a totale concentrazione) e dallrsquoesplicito diniego della co-municazione laquoai piugraveraquo (τοῖς πολλοῖς) Le scelte lessicali evocano espressioni che ritroviamo nelle citazioni eraclitee la cui struttura egrave forse presente allrsquoautore nellrsquoaccenno a una studiata costruzione verbale ogni parola di Orfeo impone lrsquourgenza interpretativa rin-viando a un senso riposto oltre quello immediato LrsquoEfesio tutta-via egrave richiamato nel commento soprattutto dallrsquoidea di fondo evi-dentemente presente nel poema orfico che lrsquointelligenza del testo sacro (ὕμνον) presupponga una chiave (lrsquoiniziazione alla parola di Orfeo) Anche per la comprensione dellrsquounitario assetto della realtagrave

86 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 904-905

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(κόσμον τόνδε͵ τὸν αὐτὸν ἁπάντων B30) infatti egrave essenziale la decifrazione del logos87

οὐκ ἐμοῦ ἀλλὰ τοῦ λόγου ἀκούσαντας ὁμολογεῖν σοφόν ἐστιν ἓν πάντα εἶναιnon ascoltando me ma il logos egrave saggio convenire che tutte le cose sono uno (Ippolito DK 22 B50)

Analogamente nello stigma del commentatore nei confronti dellrsquoincomprensione dei non iniziati (cui nelle colonne superstiti ci si riferisce come οἱ πολλοί οἱ οὐ γινώσκοντες οἱ οὐκ εἰδότες) e del conseguente stravolgimento del significato delle divinazioni

[] αὐτοῖς πάριμεν [εἰς τὸ μα]ντεῖον ἐπερ[ω]τής[οντες]τῶν μαντευομένων [ἕ]νεκεν εἰ θεμι ltgtἐν Ἅιδου δεινὰ τί ἀπιστοῦσι οὐ γινώς[κοντες ἐ]νύπνιαοὐδὲ τῶν ἄλλων πραγμάτων ἕκαστ[ον] διὰ ποίων ἂνπαραδειγμάτων π[ι]στεύοιεν ὑπό τ[ῆς τε]ἁμαρτ⟨ί⟩ηςκαὶ [τ]ῆς ἄλλης ἡδον[ῆ]ς νενικημένι[οι οὐ] μανθ[άνο]υσιν[οὐδὲ] πιστεύουσι ἀπ[ι]στίη δὲ κἀμα[θίη τὸ αὐτόmiddot ἢν γὰρ][μὴ μα]νθάνωσι μη[δ]ὲ γινώ[σ]κως[ιν οὐκ ἔστιν ὅπως][πιστεύου]σιν [][] per essi andiamo nella sede delle divinazioni per interrogare e avere dei responsi se sia concesso dal diritto divino ltgt cose terribili nellrsquoAde percheacute non vi credono Dal momento che non comprendono i sogni neacute ciascuna delle altre cose grazie a quali esempi potrebbero credere Poicheacute si sono lasciati vincere dalla colpa e da altri piaceri non imparano e non credono Ora la man-canza di fede e la mancanza di apprendimento sono la stessa cosa Se infatti non apprendono e non riconoscono non hanno modo di aver fede [] (col V)88

egrave possibile rinvenire eco della denuncia eraclitea del fraintendi-mento volgare dellrsquoelemento religioso (B15) e della superficiale credulitagrave popolare

87 D oBBink Cosmology as Initiation in Studies on the Derveni Papyrus cit p 4288 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 902-903

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ἀλλὰ τῶν μὲν θείων τὰ πολλά καθrsquo Ἡράκλειτον ἀ π ι σ τ ί η ι δ ι α φ υ γ γ ά ν ε ι μ ὴ γ ι γ ν ώ σ κ ε σ θ α ιMa la maggior parte delle cose divine secondo Eraclito s i sot-t rae a l la conoscenza per incredul i tagrave ltdegli uominigt (Plutarco DK 22 B86)

ma anche del rilievo posto sul retto orientamento sulla disposizio-ne che deve sostenere la ricerca

ἐὰν μὴ ἔλπηται ἀνέλπιστον οὐκ ἐξευρήσει ἀνεξερεύνητον ἐὸν καὶ ἄπορονSe uno non spera non potragrave trovare lrsquoinsperabile percheacute esso egrave dif-ficile da trovare e impervio (Clemente Alessandrino DK 22 B18)

In generale la polemica eraclitea nei confronti dei laquomoltiraquo (οἱ πολλοί) e della loro mancanza di intendimento e orientamento po-trebbe far da sfondo alla commiserazione del commentatore per la mancata intelligenza dei sacrifici intelligenza che impone di col-legare le azioni e i gesti di culto (τὰ δρώμενα) alla comprensione della recitazione (τὰ λεγόμενα) cosigrave giustificando lrsquoopera di ese-gesi89 La salvezza era con ogni probabilitagrave promessa allrsquoiniziato a tre condizioni una corretta condotta di vita una adeguata cono-scenza determinate pratiche cultuali90

ἀνθρώπω[ν ἐμ]πόλεσιν ἐπιτελέσαντες [τὰ ἱε]ρὰ εἶδονἔλασσον σφᾶς θαυμάζω μὴ γινώσκειν οὐ γὰρ οἷόν τεἀκοῦσαι ὁμοῦ καὶ μαθεῖν τὰ λεγόμενα ὅσοι δὲ παρὰ τοῦτέχνημ ποιομένου τὰ ἱερὰ οὗτοι ἄξιοι θαυμάζεσθαικαὶ οἰκτε[ί]ρεσθαι θαυμάζεσθαι μὲν ὅτι δοκοῦντεςπρότερον ἢ ἐπιτελέσαι εἰδήσειν ἀπέρχονται ἐπι-τελέσαντες πρὶν εἰδέναι οὐδrsquo ἐπανερόμενοι ὥσπερὡς εἰδότες τι ὧν εἶδον ἢ ἤκουσαν ἢ ἔμαθον [οἰ]κτε⟨ί⟩ρεσθαι δὲὅτι οὐκ ἀρκεῖ σφιν τὴν δαπάνην προανηλῶσθαι ἀλλὰκαὶ τῆσ γνώμης στερόμενοι προσαπέρχονταιπρὶμ μὲν τὰ [ἱ]ερὰ ἐπιτελέσαι ἐλπίζον[τε]ς εἰδήσειν

89 K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit pp 52-5390 K tsantsanoGlou The First Columns of the Derveni Papyrus and their

Religious Significance in Studies on the Derveni Papyrus cit p 101

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ἐπ[ιτελές]αντ[ες] δὲ στερηθέντες κα[ὶ τῆς] ἐλπί[δος] ἀπέρχονταιNelle cittagrave degli uomini compiendo i riti sacri hanno visto mi meraviglio di meno che non abbiano conoscenza Non egrave infatti possibile udire e al contempo anche imparare ciograve che viene detto Ora coloro che (vorrebbero farlo) imparando da colui che compie le cerimonie sacre come unrsquoarte sono degni di stupore e di com-miserazione di stupore percheacute convinti che acquisiranno il sapere prima di aver compiuto i riti se ne vanno dopo averli compiuti prima di avere acquisito la conoscenza senza nemmeno fare do-mande come se sapessero qualcosa di ciograve che hanno visto udito o appreso E sono degni di commiserazione percheacute non basta loro aver speso il loro denaro in anticipo ma se ne vanno anche pri-vi di conoscenza Sperando di ottenere conoscenza prima di aver compiuto le cerimonie sacre dopo averle compiute se ne vanno deprivati perfino della speranza (col XX)91

In relazione a quanto sopra marcato circa la presa di posizione era-clitea nei confronti della presunta azione purificatrice dei μάγοι egrave necessario segnalare come proprio nelle colonne iniziali (I-VI le piugrave danneggiate) del Papiro Derveni che contengono la citazione del passo di Eraclito lrsquoautore si riferisse alle figure dei laquomagiraquo e al loro presunto intervento di catarsi e pacificazione nei confron-ti delle anime dei defunti accostandoli alle figure degli laquoiniziatiraquo (μύσται)

[] εὐ]χαὶ καὶ θυς[ί]αι μειλίσσουσι τὰ[ς ψυχάς]ἐπ[ωιδὴ δ]ὲ μάγων δύναται δαίμονας ἐμ[ποδὼνγι[νομένο]υς μεθιστάναιmiddot δαίμονες ἐμποδών ὄντες εἰσὶψ[υχαὶ τιμω]ροί τὴν θυς[ία]ν τούτου ἕνεκε[μ] π[οιοῦσ]ι[νοἱ μά[γο]ι ὡσπερεὶ ποινὴν ἀποδιδόντες τοῖ⟨ς⟩ δὲἱεροῖ[ς] ἐπισπένδουσιν ὕ[δω]ρ καὶ γάλα ἐξ ὧνπερ καὶ τὰςχοὰς ποιοῦσι ἀνάριθμα [κα]ὶ πολυόμφαλα τὰ πόπαναθύουσιν ὅτι καὶ αἱ ψυχα[ὶ ἀν]άριθμοί εἰσι μύσταιΕὐμενίσι προθύουσι κ[ατὰ τὰ] αὐτὰ μάγοις [][] preghiere e sacrifici addolciscono le anime e il canto dei Magi che incanta puograve allontanare i degravemoni quando siano divenuti un impedimento i degravemoni che costituiscono un impedimento sono

91 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 916-917

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anime vendicatrici Per questo i magoi offrono il sacrificio come se stessero pagando una pena E durante i riti sacri offrono acqua e latte con i quali compiono anche le libagioni Ed offrono torte innumerevoli con molti ombelichi poicheacute anche le anime sono innumerevoli Gli iniziati compiono un sacrificio preliminare alle Eumenidi allo stesso modo in cui lo fanno i magoi [] (col VI)92

Ciograve che in apparenza si legge come un apprezzamento potrebbe tuttavia in assenza di un contesto piugrave determinato celare un at-tacco contro le pratiche misteriche e la ciarlateneria di presunti ldquopurificatorirdquo proprio come quello portato da Eraclito e piugrave tardi da Platone (Repubblica II 364b-365a)93 egrave possibile che pur vi-cino allrsquoinsegnamento orfico il commentatore in realtagrave prendesse le distanze da quelli che denunciava come fraintendimenti con-trapponendo direttamente alle pratiche descritte lrsquoinsegnamento da ricavare dallrsquointerpretazione della parola di Orfeo94La citazione eraclitea potrebbe quindi essere intervenuta nel con-testo di unrsquointroduzione polemica a confermare come la rivela-zione della veritagrave fosse destinata a ribaltare le false convinzioni volgari95 lrsquointenzione nellrsquoinsieme sarebbe stata allora quella di condannare una partecipazione passiva e inconsapevole a riti di cui non si intenda il reale significato religioso96 In questo senso la scelta dellrsquoautore potrebbe corroborare lrsquoipotesi che la battaglia culturale dellrsquoEfesio contro le degenerazioni dei culti misterici fos-se avvertita nel V secolo aC come paradigmaticaA questa peculiare presenza di Eraclito allrsquointerno di una cornice orfica si deve aggiungere quanto ebbe a segnalare (tra II e III seco-lo dC) Clemente Alessandrino

92 Ibi pp 902-90393 Pare sensata lrsquoipotesi di Kouremenos (K tsantsanoGlou-Th kouremenos

Introduction cit pp 56-57)94 Sebbene non manchi chi interpreta il riferimento ai μάγοι in senso positivo

addirittura come una sorta di autocitazione da parte dellrsquoautore del testo (K tsantsanoGlou The First Columns of the Derveni Papyrus cit p 110 nota 25 G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 82)

95 K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit pp 55-5696 Ms funGhi The Derveni Papyrus cit p 32

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σιωπῶ δὲ Ἡράκλειτον τὸν Ἐφέσιον ὃς παρrsquo Ὀρφέως τὰ πλεῖστα εἴληφενNon parlo di Eraclito lrsquoEfesio il quale ricavograve da Orfeo la mag-gior parte delle sue opinioni (Clemente Alessandrino Stromata 62271)

Lrsquoaccostamento (abbozzato almeno per alcune opinioni anche in Plutarco e Proclo97) scaturirebbe da una certa confusione nella re-lazione tra il pensatore di Efeso e le fonti orfiche consolidatasi (in rapporto ai temi intravisti nei frammenti del papiro Derveni) nel corso dei secoli Egrave in effetti possibile98 che in piena autonomia (cioegrave senza presupporre unrsquoadesione religiosa) e per i propri obiet-tivi Eraclito avesse ricavato e adattato motivi - quello dellrsquounitagrave o ciclica interconnessione dei contrari per esempio - attestati anche nel materiale orfico piugrave antico Le tavolette drsquoosso rinvenute99 in un sito religioso dellrsquoantica Olbia Pontica (Mar Nero) e risalenti alla metagrave del V secolo aC insistono in effetti sulla loro immediata identitagrave

ΒΙΟΣ ΘΑΝΑΤΟΣ ΒΙΟΣ (tav 1)

ΕΙΡΗΝΗ ΠΟΛΕΜΟΣΑΛΗΘΕΙΑ ΨΕΥΔΟΣ (tav 2)

[ΣΩΜ]Α ΨΥΥΧΗ (tav 3)

cosigrave da richiamare anche nella loro sintassi celebri frammenti era-clitei

ἀθάνατοι θνητοί θνητοὶ ἀθάνατοι ζῶντες τὸν ἐκείνων θάνατον τὸν δὲ ἐκείνων βίον τεθνεῶτεςImmortali mortali mortali immortali vivendo di quelli la morte di quelli la vita morendo (Ippolito DK 22 B62)

97 D sider Heraclitus in the Derveni Papyrus cit p 14898 Ibi pp 147-148 G BeteGh The Derveni Papyrus cit pp 342-34399 Nel 1951 ma pubblicate solo nel 1978

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ὁ θεὸς ἡμέρη εὐφρόνη χειμὼν θέρος πόλεμος εἰρήνη κόρος λιμός (τἀναντία ἅπανταmiddot οὗτος ὁ νοῦς) ἀλλοιοῦται δὲ ὅκωσπερ ltπῦρgt ὁπόταν συμμιγῆι θυώμασιν ὀνομάζεται καθrsquo ἡδονὴν ἑκάστουIl dio egrave giorno notte inverno estate guerra pace sazietagrave fame (tutti gli opposti egli egrave lrsquointelligenza) si trasforma come il fuoco quan-do si mescola con gli odori ed egrave nominato secondo lrsquoaroma di ognuno (Ippolito DK 22 B67)

Difficile in questo caso stabilire la prioritagrave cronologica ma egrave co-munque interessante registrare le convergenze non deve dunque sorprendere che il commentatore di Derveni intravedesse una pos-sibile sintonia tra le sentenze eraclitee e le proprie preoccupazioni e che successivamente qualcuno arrivasse a immaginare unrsquoim-probabile dipendenza segnalata appunto da Clemente La fruizio-ne di testi e forse di modalitagrave espressive e atteggiamenti eraclitei nel papiro Derveni puograve dunque attestare solo la possibilitagrave di una comune sensibilitagrave morale e religiosa e giustificare indirettamente lrsquoipotesi che lrsquoEfesio conoscesse i testi sacri al culto orfico

Spegnere la tracotanza la polemica politica

Diversi segnali suggeriscono di considerare probabile che nella battaglia condotta da Eraclito nei confronti della cultura contempo-ranea la polemica politica incidesse particolarmente100 Come se-gnalato da Diels-Kranz (in appendice alle testimonianze sulla vita del pensatore di Efeso101) disponiamo in questo senso anche di un riscontro esterno

100 Per una recente radicale rilettura di Eraclito in chiave politica si puograve consul-tare i PoZZoni Eraclito de-crittato Lrsquoontologia civica di Eraclito di Efeso Villasanta (MI) Liminamentis 2009 Un precedente puograve considerarsi A caPiZZi Eraclito e la sua leggenda Proposta di una diversa lettura dei fram-menti Roma Ateneo 1979

101 Nella edizione tedesca Die Fragmente der Vorsokratiker von H diels herausge-geben von W kranZ Band I Berlin Weidmannsche Verlagsbuchhandlung 196110 p 144 Lrsquoappendice manca invece nellrsquoedizione italiana I Presocratici a cura di G Reale Milano Bompiani 2006

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Monete di epoca romana presentano con lrsquoiscrizione ηρακλειτοςε-φεςιων (Eraclito degli Efesi) una figura barbuta eretta che guarda a sinistra con la mano destra levata (come per un discorso) lrsquoindi-ce rivolto a seacute e la sinistra che regge una mazza sequenza di gesti che egrave stata interpretata come segno di preghiera e venerazione102 ovvero come rituale iniziatico o ancora icastico invito a guardare dentro seacute stessi103 Il particolare della mazza potrebbe tuttavia evo-care la battaglia morale dellrsquoEfesio (la sua lotta contro il vizio104) ovvero alludere a Eracle proponendone lrsquoaccostamento a Eraclito (come nella quarta epistola pseudoeraclitea) e corroborare cosigrave la notizia dellrsquoesistenza in Efeso di una statua di Eraclito rappresen-tato come Eracle105 ciograve ne confermerebbe la statura pubblica che la raffigurazione nellrsquoatto di parlare potrebbe celebrare

Drsquoaltra parte nella tradizione dossografica allo scritto di Eraclito era esplicitamente riferito anche un contenuto politico

τὸ δὲ φερόμενον αὐτοῦ βιβλίον ἐστὶ μὲν ἀπὸ τοῦ συνέχοντος Περὶ φύσεως διήιρηται δὲ εἰς τρεῖς λόγους εἴς τε τὸν περὶ τοῦ παντὸς καὶ πολιτικὸν καὶ θεολογικόνIl libro che di lui egrave tramandato egrave intitolato per il suo contenu-to Sulla natura ma egrave suddiviso in tre trattazioni quella intorno allrsquouniverso [al tutto] quella politica e quella teologica (Diogene Laerzio DK 22 A15)

e ne era stata avanzata una lettura in chiave decisamente etico-politica

[] ἐπιγράφουσι δὲ αὐτῶι οἱ μὲν Μούσας οἱ δὲ Περὶ φύσεως Διόδοτος δὲ ἀκριβὲς οἰάκισμα πρὸς στάθμην βίου ἄλλοι γνώμονrsquo ἠθῶν τρόπου κόσμον ἕνα τῶν ξυμπάντων [][] τῶν δὲ γραμματικῶν Διόδοτος ὃς οὔ φησι περὶ φύσεως εἶναι τὸ σύγγραμμα ἀλλὰ περὶ πολιτείας τὰ δὲ περὶ φύσεως ἐν παραδείγματος εἴδει κεῖσθαι[] Alcuni lo intitolano Muse altri Sulla natura Diodoto invece

102 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 66103 Tonelli in eraclito Dellrsquoorigine cit p 22104 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 65105 Ibidem

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Guida per una vita retta [esatta a piombo] altri ancora Regola (gnomone) dei costumi Disposizione di comportamento unica per tutti [][] tra i grammatici Diodoto il quale sostiene che lrsquoopera com-posta [da Eraclito] non verte sulla natura ma sullo Stato e che le parti sulla natura vi sono contenute solo come esempi (Diogene Laerzio DK 22 A112 15)

Probabilmente leggendarie ancorcheacute indicative di un orientamen-to che lrsquoantichitagrave attribuiva allrsquoEfesio le azioni e le pose con cui Eraclito avrebbe accompagnato le proprie prese di posizione poli-tiche secondo Plutarco e Diogene

οἱ δὲ συμβολικῶς ἄνευ φωνῆς ἃ δεῖ φράζοντες οὐκ ἐπαινοῦνται καὶ θαυμάζονται διαφερόντως ὡς Ἡ ἀξιούντων αὐτὸν τῶν πολιτῶν γνώμην τινrsquo εἰπεῖν περὶ ὁμονοίας ἀναβὰς ἐπὶ τὸ βῆμα καὶ λαβὼν ψυχροῦ κύλικα καὶ τῶν ἀλφίτων ἐπιπάσας καὶ τῶι γλήχωνι κινήσας ἐκπιὼν ἀπῆλθεν ἐνδειξάμενος αὐτοῖς ὅτι τὸ τοῖς τυχοῦσιν ἀρκεῖσθαι καὶ μὴ δεῖσθαι τῶν πολυτελῶν ἐν εἰρήνηι καὶ ὁμονοίαι διατηρεῖ τὰς πόλειςColoro che per segni senza parole esprimono quanto deve esser detto non sono forse lodati e ammirati in modo particolare Come Eraclito il quale chiedendogli i concittadini di esprimere una sen-tenza sulla concordia salito sulla tribuna prese una coppa di acqua fredda vi sparse della farina drsquoorzo e rimescolata con menta la bevve e se ne andograve avendo cosigrave mostrato loro che lrsquoaccontentarsi di ciograve che si trova e il non aver bisogno di cose costose conservano la cittagrave in pace e in concordia (Plutarco DK 22 A3b)

ἀναχωρήσας δὲ εἰς τὸ ἱερὸν τῆς Ἀρτέμιδος μετὰ τῶν παίδων ἠστραγάλιζενmiddot περιστάντων δrsquo αὐτὸν τῶν Ἐφεσίων laquoτί ὦ κάκιστοι θαυμάζετεraquo εἶπενmiddotraquoἢ οὐ κρεῖττον τοῦτο ποιεῖν ἢ μεθrsquo ὑμῶν πολιτεύεσθαιraquoRitiratosi presso il tempio di Artemide giocava a dadi con i fan-ciulli e dal momento che gli Efesi lo attorniavano cosigrave parlograve laquoDi che cosa vi meravigliate o pessimi Non egrave forse meglio fare ciograve che partecipare alla vita della cittagrave con voiraquo (Diogene Laerzio DK 22 A13)

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La coniazione a Efeso in epoca romana della moneta di cui si egrave detto potrebbe aver suggellato la propensione eraclitea registrata dalla tradizione ad accentuare la propria sferzante polemica con un ampio ricorso a forme simboliche di comunicazione gestuale106Alla diretta presa di posizione di Eraclito nella convulsa vita del-la πόλις (e addirittura a un possibile ruolo di nomoteta analoga-mente a Senofane Pitagora e altri antichi sapienti) accenna sempre Diogene Laerzio in apertura della sua vita del filosofo

ἔλεγε δὲ καὶ laquoὕ β ρ ι ν χ ρ ὴ σ β ε ν ν ύ ν α ι μ ᾶ λ λ ο ν ἢ π υ ρ κ α ϊ ή ν raquo [B 43] καὶ laquoμάχεσθαι χρὴ τὸν δῆμον ὑπὲρ τοῦ νόμου ὅκωσπερ τείχεοςraquo [B 44] καθάπτεται δὲ καὶ τῶν Ἐφεσίων ἐπὶ τῶι τὸν ἑταῖρον ἐκβαλεῖν Ἑρμόδωρον ἐν οἷς φησινmiddotraquoἄξιον Ἐφεσίοις ἡβηδὸν ἀπάγξασθαι πᾶσι καὶ τοῖς ἀνήβοις τὴν πόλιν καταλιπεῖν ο ἵτ ινες Ἑρμόδωρον ἄνδρα ἑωυτῶν ὀνήιστον ἐξέβαλον φάντεςmiddot ἡμέων μηδὲ ε ἷς ὀνήιστος ἔστω ε ἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνraquo [B 121] ἀξιούμενος δὲ καὶ νόμους θεῖναι πρὸς αὐτῶν ὑπερεῖδε διὰ τὸ ἤδη κεκρατῆσθαι τῆι πονηρᾶι πολιτείαι τὴν πόλινDiceva pure laquoBisogna spegnere la tracotanza piugrave che un incen-dioraquo [B43] e laquoBisogna che il popolo combatta per la legge come per le mura della cittagraveraquo [B44] Attacca anche gli Efesi percheacute ave-vano espulso il suo compagno Ermodoro nel passo in cui afferma laquoSarebbe bene per gli Efesi adulti impiccarsi tutti quanti e lasciare la cittagrave ai fanciulli essi che esiliarono Ermodoro il piugrave abile tra loro sostenendo ldquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altrirdquoraquo [B121] Invitato comunque a dar loro leggi si rifiutograve dal momento che la cittagrave era giagrave dominata da una cattiva costituzione (DK 22 A12)

Lrsquoaccostamento a πυρκαϊή (conflagrazione incendio) suggerisce per ὕβρις nel contesto della prima citazione un significato politico laquoviolenza sfrenataraquo107 dunque piuttosto che mera tracotanza indivi-duale azione violenta di massa perpetrata dal δῆμος sollevazione che prevarica la norma stigmatizzata con una nota aristocratica (e

106 In questa direzione la lettura di AM BatteGaZZore Gestualitagrave e oracolaritagrave in Eraclito Genova Istituto di Filologia Classica e Medievale 1979

107 Cosigrave traduce Marcovich eraclito Frammenti cit p 366

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sapienziale) lrsquoincapacitagrave di stare al proprio posto108 In questo sen-so B43 egrave da leggere probabilmente come proposto da Diogene proprio in relazione a B44 contro la sedizione che mina dallrsquointer-no la comunitagrave il νόμος costituisce un baluardo analogo a quello che le mura (τεῖχος ) offrono contro lrsquoattacco esterno Soffocare la sommossa e ricondursi alla legge possono essere inquadrati allrsquoin-terno di una generale indicazione di fondo cui egrave allora possibile attribuire anche valore politico

ξὺν νόωι λέγοντας ἰσχυρίζεσθαι χρὴ τῶι ξυνῶι πάντων ὅκωσπερ νόμωι πόλις καὶ πολὺ ἰσχυροτέρως τρέφονται γὰρ πάντες οἱ ἀνθρώπειοι νόμοι ὑπὸ ἑνὸς τοῦ θείουmiddot κρατεῖ γὰρ τοσοῦτον ὁκόσον ἐθέλει καὶ ἐξαρκεῖ πᾶσι καὶ περιγίνεταιColoro che vogliono parlare con intendimento devono basarsi su ciograve che a tutto egrave comune come la cittagrave sulla legge e ancora piugrave fermamente Tutte le leggi umane infatti si alimentano dellrsquounica legge divina poicheacute quella domina quanto vuole basta per tutte le cose e avanza (Stobeo DK 22 B114)

διὸ δεῖ ἕπεσθαι τῷ ξυνῷ τοῦ λόγου δ΄ ἐόντος ξυνοῦ ζώουσιν οἱ πολλοὶ ὡς ἰδίαν ἔχοντες φρόνησινperciograve si deve seguire ciograve che egrave comune ma pur essendo il logos comune i piugrave vivono come se avessero un intendimento privato (DK 22 B2)

Il riferimento a τὸ ξυνόν sarebbe peculiare al pensiero di Eraclito109 risultando declinato a vari livelli il λόγος egrave laquocomuneraquo il κόσμος egrave laquocomuneraquo il πόλεμος egrave laquocomuneraquo Anche il νόμος egrave comune esso mantiene saldo lo stato (ἰσχυρίζεται νόμωι πόλις) alla cui conservazione tutti dovrebbero concorrere istituendo un ambi-to (politico) di relazioni umane110 che si sovrappone allo spazio fisico assicurato dal τεῖχος La difesa dellrsquouno non puograve essere

108 Ibidem109 G Vlastos Equality and Justice in Early Greek Cosmologies (1947) in G

vlastos Studies in Greek Philosophy vol I The Presocratics edited by DW Graham Princeton Princeton University Press 1995 p 73

110 Espressione del contenuto umano della πόλις (S maZZarino Il pensiero sto-rico classico Roma-Bari Laterza 1973 vol I p 82)

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disgiunta dal rispetto dellrsquoaltro Unrsquoeco forse dellrsquoidea soloniana di εὐνομίη ordinamento retto sulla giustizia111 e sulla conseguente solidarietagrave112 che in Eraclito si arricchisce tuttavia nel rilievo del θείος νόμος (πάντες οἱ ἀνθρώπειοι νόμοι ὑπὸ ἑνὸς τοῦ θείου) della peculiare allusione alle implicazioni tra (i) unicitagrave della legge divina e molteplicitagrave delle leggi umane ovvero (ii) unitagrave della leg-ge e contrastanti posizioni che in essa trovano armoniaAnalogo rilievo al dominio del νόμος egrave attribuito da Plutarco alla saggezza politica di Biante di Priene (presente nella tradizione dei Sette Sapienti)

ὁ Βίας ἔφησε κρατίστην εἶναι δημοκρατίαν ἐν ᾗ πάντες ὡς τύραννον φοβοῦνται τὸν νόμονBiante affermograve che la democrazia piugrave forte egrave quella in cui tutti temono la legge come un tiranno (Convivium Septem Sapientium 154e)

personaggio esplicitamente citato (e apprezzato) in un frammento eracliteo trasmesso da Diogene Laerzio

ὁ δυσάρεστος Ἡράκλειτος μάλιστα αὐτὸν ἐπῄνεσε γράψαςmiddot ἐν Πριήνῃ Βίας ἐγένετο ὁ Τευτάμεω οὗ πλέων λόγος ἢ τῶν ἄλλων καὶ οἱ Πριηνεῖς δὲ αὐτῷ τέμενος καθιέρωσαν τὸ Τευτάμειον λεγόμενον ἀπεφθέγξατοmiddot οἱ πλεῖστοι κακοίEraclito difficile a contentarsi lo ha lodato in massimo grado scrivendo laquoIn Priene nacque Biante figlio di Teutamo la cui fama egrave maggiore di quella degli altriraquo E gli abitanti di Priene gli dedi-carono un recinto sacro chiamato laquoil Teutameioraquo Sentenziograve laquoI piugrave ltdegli uominigt sono malvagiraquo (Diogene Laerzio I 88 DK 22 B39)

A Biante sarebbe inoltre da imputare la sentenza ricordata in B104113

111 G Vlastos Equality and Justice cit p 73112 G Vlastos Solonian Justice in G vlastos Studies in Greek Philosophy vol

I The Presocratics cit pp 55-56113 Come conferma anche Marcovich eraclito Frammenti cit p 363

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τίς γὰρ αὐτῶν νόος ἢ φρήν δήμων ἀοιδοῖσι πείθονται καὶ διδασκάλωι χρείωνται ὁμίλωι οὐκ εἰδότες ὅτι ldquoοἱ πολλοὶ κακοί ὀλίγοι δὲ ἀγαθοίrdquoche mente e intelligenza hanno Ripongono fiducia negli aedi po-polari e prendono la folla come maestra non sapendo che laquoi molti sono cattivi e pochi i buoniraquo (Proclo DK 22 B104)

Il riferimento al sapiente di Priene potrebbe segnalare la contingen-za storico-politica entro cui inquadrare la polemica eraclitea il ter-mine λόγος nella citazione di Diogene (B39) potrebbe intendersi non come laquola famaraquo (come per lo piugrave si fa) ma come laquoil discorsoraquo di Biante si potrebbe cioegrave ipotizzare che Eraclito alluda allrsquoinvito che secondo Erodoto (I 170) quello avrebbe rivolto (546 aC) alle cittagrave ionie affincheacute unissero le proprie forze per fondare un nuovo stato (in Sardegna) lontano dalla minaccia persiana114 Il confronto drammatico delle poleis ionie con il Gran Re egrave in effetti ancora alla base dellrsquoemergenza che avrebbe spinto i concittadini a richiedere lrsquointervento di Eraclito secondo la notizia conservata in un codice siriaco del Περὶ ἀρετῆς di Temistio

Gli Efesi erano assuefatti al benessere e al piacere quando scoppiograve una guerra contro di loro e la loro cittagrave fu circondata e posta sotto assedio dai Persiani Essi tuttavia continuarono nella loro vita di piaceri secondo abitudine fin quando cominciarono a mancare i mezzi di sussistenza nella cittagrave Quando la fame si diffuse pesan-temente tra loro i cittadini si riunirono per valutare che cosa fosse da fare cosigrave che il sostentamento non venisse meno nessuno perograve osava consigliare loro di porre freni al lusso Proprio mentre erano riuniti un uomo di nome Eraclito prese farina drsquoorzo la mescolograve con acqua e la mangiograve sedendo in mezzo a loro questa fu una lezione silenziosa offerta a tutta la popolazione La storia racconta che gli Efesi subito compresero il rimprovero e di ulteriori non eb-bero bisogno piuttosto procedettero essendosi di fatto resi conto di dover moderare il lusso percheacute il cibo non mancasse Quando i loro nemici seppero che essi avevano imparato a vivere con mode-razione e regolavano i pasti secondo il consiglio di Eraclito si riti-rarono dalla cittagrave e nonostante fossero vincitori sul piano militare sgombrarono il campo davanti allrsquoorzo di Eraclito (DK 22 A3b)

114 Serra in eraclito Iframmenti e le testimonianze cit p 178

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La vicenda si riferisce alla rivolta ionia (499-493 aC) contro il dominio persiano e lrsquoassedio di Efeso che avrebbe poi condotto alla scelta della cittagrave di emarginarsi dal conflitto conclusosi con la sconfitta dellrsquoalleanza delle cittagrave ribelli Nonostante manchi lrsquouna-nimitagrave tra gli storici egrave possibile che allrsquointerno di tale emergenza si inserisse il tentativo politico di Ermodoro115 forse asceso al potere in Efeso sullrsquoonda dellrsquoinsurrezione contro le tirannidi sostenute dal Gran Re e travolto dal prevalere della fazione filo-persianaConcedendo credito alla notizia di Diodoto riferita da Diogene Laerzio il κόσμος cui rivolgeva la propria attenzione lrsquoEfesio po-trebbe essere stato allora in primo luogo quello politico in tal caso le citazioni in cui piugrave direttamente si riflettono le opinioni politiche di Eraclito assumerebbero un rilievo chiave Insieme agli scarni ele-menti dossografici esse possono illuminare circa attori e contesto della scena storica entro cui il pensatore sviluppava i propri attacchi Sostenitore di Ermodoro (come si evince anche da B121) e della li-nea anti-persiana favorevole allo sforzo dellrsquoalleanza ionia (τὸ κοι- κοι-κοι-νόν τῶν Ἰώνων) Eraclito dopo la sconfitta di quellrsquoorientamento politico e lrsquoallontanamento del suo leader dalla cittagrave avrebbe volto la propria attivitagrave a una complessiva116 contestazione dei costumi corrotti e del disordine morale e civile dilaganti tra i concittadini

τυφλὸν δὲ τὸν Πλοῦτον ποιεῖ ὡς οὐκ ἀρετῆς κακίας δὲ παραιτίου ὅθεν καὶ Ἡ ὁ Ἐφέσιος ἀρώμενος Ἐφεσίοις οὐκ ἐπευχόμενοςmiddot μὴ ἐπιλίποι ὑμᾶς πλοῦτος ἔφη Ἐφέσιοι ἵνrsquo ἐξελέγχοισθε πονηρευόμενοιPluto agisce da cieco poicheacute egrave causa non di virtugrave ma di vizio Perciograve anche lrsquoefesio Eraclito ingiuria gli Efesi e non rende loro grazia af-fermando non vi abbandoni mai o Efesi la ricchezza affincheacute pos-siate manifestare il vostro agire malvagio (Tzetze DK 22 B125a)

115 Di questo avviso Pozzoni che su questa lettura fonda la sua interpretazione del pensiero e dellrsquoopera di Eraclito (i PoZZoni Eraclito de-crittato cit in particolare cap 2 Etica e toeria del diritto Eraclito e Ermodoro)

116 Ancorcheacute crittata secondo la linea interpretativa proposta da Pozzoni La qua-le tuttavia pur stimolante rispetto agli approcci tradizionali ai testi eraclitei e coerente nel proprio sforzo di ricondurre lrsquoessenziale del pensiero eracliteo alla vicenda politica di Efeso (per altro aderendo a una semplice ipotesi storica circa il ruolo di Ermodoro) appare anche eccessivamente riduttiva

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ovvero del misconoscimento popolare di valore e capacitagrave

ἄξιον Ἐφεσίοις ἡβηδὸν ἀπάγξασθαι πᾶσι καὶ τοῖς ἀνήβοις τὴν πόλιν καταλιπεῖν οἵτινες Ἑρμόδωρον ἄνδρα ἑωυτῶν ὀνήιστον ἐξέβαλον φάντεςmiddot ἡμέων μηδὲ εἷς ὀνήιστος ἔστω εἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνSarebbe bene per gli Efesi adulti impiccarsi tutti quanti e lasciare la cittagrave ai fanciulli essi che esiliarono Ermodoro il piugrave abile tra loro sostenendo laquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altriraquo (Strabone DK 22 B121)

Ricondotti allo sfondo del νόμος e al primato di τὸ ξυνόν la pole-mica eraclitea nei confronti dei πολλοί e il rilievo garantito allrsquolaquou-noraquo alluderebbero allrsquourgenza di una condotta collettiva ispirata alla norma comune su cui convengano lrsquouno (se ha valore) e i molti117

νόμος καὶ βουλῆι πείθεσθαι ἑνόςLegge egrave anche ubbidire alla volontagrave di uno solo (Clemente Alessandrino DK 22 B33)

εἷς ἐμοὶ μύριοι ἐὰν ἄριστος ἦιUno per me vale diecimila se egrave il migliore (Galeno DK 22 B49)

Nessun avallo dunque nei confronti dellrsquoarbitrio dei tiranni come attestato nella tradizione (pur con riferimenti incerti118)

Ἡ γὰρ ὁ Βλύσωνος Μελαγκόμαν τὸν τύραννον ἔπεισεν ἀποθέσθαι τὴν ἀρχήν οὗτος βασιλέα Δαρεῖον παρακαλοῦντα ἥκειν εἰς Πέρσας ὑπερεῖδενEraclito figlio di Blosone convinse il tiranno Melancoma a la-sciare il potere Egli poi non tenne conto dellrsquoinvito di re Dario a recarsi in Persia (Clemente Alessandrino DK 22 A3)

117 R laurenti Eraclito cit pp 268-269118 Kirk ritiene possibile che il non altrimenti noto Melancoma citato nella testimo-

nianza di Clemente possa essere il Komas che fu tiranno alla fine del VI secolo aC (GS kirk Heraclitus The Cosmic Fragments cit p 13)

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ma nello specifico contesto di Efeso contrasto alla mollezza dei costumi addebitabile alle ricchezze e allrsquoabbrutimento frutto della volgare ignoranza

αἱρεῦνται γὰρ ἓν ἀντὶ ἁπάντων οἱ ἄριστοι κλέος ἀέναον θνητῶνmiddot οἱ δὲ πολλοὶ κεκόρηνται ὅκωσπερ κτήνεαPreferiscono infatti una sola cosa a tutte le altre gli uomini miglio-ri la gloria perenne alle cose mortali I piugrave al contrario vogliono saziarsi come bestie (Clemente Alessandrino DK 22 B29)

H dixit quod Si felicitas esset in delectationibus corporis boves felices diceremus cum inveniant orobum ad comedendumEraclito affermograve che se la felicitagrave consistesse nei piaceri del cor-po diremmo fe l ic i i buoi quando t rovino lent icchie da mangiare (Alberto M DK 22 B4)

ἑτέρα γὰρ ἵππου ἡδονὴ καὶ κυνὸς καὶ ἀνθρώπου καθάπερ Ἡ φησιν ὄ ν ο υ ς σ ύ ρ μ α τ rsquo ἂ ν ἑ λ έ σ θ α ι μ ᾶ λ λ ο ν ἢ χ ρ υ σ ό ν middot ἥδιον γὰρ χρυσοῦ τροφὴ ὄνοιςIl piacere del cavallo del cane e dellrsquouomo sono in effetti diversi come sostiene Eraclito g l i as ini prefer i rebbero i l foraggio al l rsquooro (Aristotele DK 22 B9)

Sentenze che insistono sullrsquoopposizione tra natura umana e natu-ra animale per condannare quei comportamenti che disdegnando lrsquoeccellenza della laquogloria perenneraquo (κλέος ἀέναον) scadono nel puro godimento materiale bestiale lrsquoaccenno al κλέος evoca lrsquoeti-ca aristocratica della guerra che puograve intravedersi in B53

πόλεμος πάντων μὲν πατήρ ἐστι πάντων δὲ βασιλεύς καὶ τοὺς μὲν θεοὺς ἔδειξε τοὺς δὲ ἀνθρώπους τοὺς μὲν δούλους ἐποίησε τοὺς δὲ ἐλευθέρουςIl conflitto di tutte le cose egrave padre di tutte re e alcuni rivelograve dei altri uomini gli uni fece schiavi gli altri liberi (Ippolito DK 22 B53)

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

dove πόλεμος egrave cifra universale di uno scontro che domina a tut-ti i livelli nella vita discriminando senza appello la divisione in θεοί e ἄνθρωποι δούλοι e ἐλεύθεροι nella concezione greco-arcaica a fondamento di ogni ordinamento119 si rifletterebbe allora nella necessaria differenziazione sociale e politica allrsquointerno della πόλις120 normata dal νόμος A πόλεμος in effetti Eraclito acco-sta ἔρις (contesa discordia)

εἰδέναι δὲ χρὴ τὸν πόλεμον ἐόντα ξυνὸν καὶ δίκην ἔριν καὶ γινόμενα πάντα κατ΄ ἔριν καὶ χρεώνBisogna sapere che il conflitto egrave comune e la giustizia contesa e che tutto accade secondo contesa e necessitagrave (Origene DK 22 B80)

rivelando di entrambi universalitagrave (πόλεμος ξυνὸς) e feconditagrave ge-neratrice121 (γινόμενα πάντα κατ΄ ἔριν) ἔρις egrave δίκη cosigrave tutto quanto accade laquosecondo contesaraquo accade anche laquocome si conviene ed egrave giustoraquo (κατὰ χρεών) In questo senso Eraclito avrebbe inteso lo scenario cosmico come proiezione delle relazioni conflittuali ti-piche delle lotte cittadine (a partire ovviamente dalla personale esperienza in Efeso) filtrandone i processi attraverso un lessi-co dallrsquoimmediata valenza politico-sociale (contesa-giustizia) Secondo lrsquoindizio fornito da Diodoto il macrocosmo - unico e co-mune (ἕνα καὶ κοινὸν κόσμον Aeumltius DK 22 A10) ndash sarebbe proie-zione dellrsquoassetto politico propugnato dallrsquoEfesio (forse quello che Ermodoro aveva tentato di implementare) riconoscerne il λόγος il discorso ma anche la proposta politica sarebbe stato dunque discri-minante Alla sua diretta valenza civile potrebbero alludere quei testi in cui essenziale egrave lo stigma dellrsquoincomprensione dei laquomoltiraquo e delle conseguenti distorsioni

119 W JaeGer The Theology of the Early Greek Philosophers (1947) trad it La teologia dei primi pensatori greci Firenze La Nuova Italia 1961 p 184

120 Si veda il commento di Marcovich eraclito Frammenti cit p 104121 Mondolfo in E Zeller ndash r mondolfo La filosofia dei greci nel suo sviluppo

storico Parte I I Presocratici Volume IV Eraclito a cura di R mondolfo Firenze La Nuova Italia 1961 p 104

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ὁ Ἡ φησι τοῖς ἐγρηγορόσιν ἕνα καὶ κοινὸν κόσμον εἶναι τῶν δὲ κοιμωμένων ἕκαστον εἰς ἴδιον ἀποστρέφεσθαιE dice che per coloro che sono desti il mondo egrave unico e comune invece ciascuno di coloro che dormono ritorna a un proprio mondo privato (Plutarco DK 22 B89)

διὸ δεῖ ἕπεσθαι τῷ ξυνῷ τοῦ λόγου δ΄ ἐόντος ξυνοῦ ζώουσιν οἱ πολλοὶ ὡς ἰδίαν ἔχοντες φρόνησινperciograve si deve seguire ciograve che egrave comune ma pur essendo il logos comune i piugrave vivono come se avessero un intendimento privato (Sesto Empirico DK 22 B2)

Forzando lrsquoideale esiodeo di giustizia Eraclito scinde cosigrave ἔρις (competizione civile e costruttiva) e ὕβρις (violenza sopraffattri-ce) facendo di Dike norma vincolante a livello cosmico

Δίκης ὄνομα οὐκ ἂν ἤιδεσαν εἰ ταῦτα μὴ ἦνNon conoscerebbero il nome di Dike se queste cose [conflitto ingiustizia] non fossero [esistessero] (Clemente Alessandrino DK 22 B23)

Si tratta in fondo di unrsquoipotesi di lettura sostenuta da riscontri nei frammenti di altri autori arcaici (Anassimandro in primis) che con-sente di precisare un aspetto della polemica eraclitea

καὶ Ἡ ἐπιτιμᾶι τῶι ποιήσαντι laquoὡς ἔ ρ ι ς ἔκ τε θεῶν καὶ ἀνθρώπων ἀπόλοιτοraquo [XVIII 107]middot οὐ γὰρ ἂν εἶναι ἁ ρ μ ο ν ί α ν μὴ ὄντος ὀξέος καὶ βαρέος οὐδὲ τὰ ζῶια ἄνευ θήλεος καὶ ἄρρενος ἐναντίων ὄντωνEraclito biasima il poeta ltOmerogt che scrisse laquoSparisca la discor-dia tra gli dei e tra gli uominiraquo (Iliade XVIII 107) Non ci sarebbe infatti armonia se non ci fossero acuto e grave neacute ci sarebbero i vi-venti se non ci fossero femmina e maschio (Eudemo DK 22 A22)

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

ma soprattutto la tesi centrale nei frammenti secondo cui produ-zione e unitagrave del tutto passano attraverso la relazione tra le oppo-sizioni (πάντα κατrsquo ἔριν γίνεσθαι) Compito del λόγος egrave appunto illustrare tale formazione (ovvero compagine questo il significato primo di ἁρμονία122) e dunque rilevare come senza la costanza della tensione non vi sarebbe possibilitagrave di ordinamento

λόγον ἐκ τῆς ἐναντιοδρομίας δημιουργὸν τῶν ὄντωνlogos artefice delle cose che sono dal concorso degli opposti (Aeumltius DK 22 A8)

καὶ ὁ κυκεὼν διίσταται ltμὴgt κινούμενοςanche il ciceone si decompone se non egrave mosso (Teofrasto DK 22 B125)

τὸ ἀντίξουν συμφέρον καὶ ἐκ τῶν διαφερόντων καλλίστην ἁρμονίανciograve che egrave opposto concorda e dalle cose in contrasto scaturisce lrsquoarmonia piugrave bella (Aristotele DK 22 B8)

Frammenti in cui puograve avvertirsi anche lrsquoespressione immediata di una drammatica ed eroica visione della lotta politica e della sua composizione ovvero di una legge universale cui ricondurre come evidenza parziale anche i conflitti della πόλιςBencheacute appaia esagerato intendere la discriminazione tra cittadi-ni efesi come laquotema centrale allrsquointerno della trattazione culturale eraclitearaquo123 e dunque ridurne la prospettiva cosmica a mera siste-matizzazione dellrsquoordinamento civile riformato da Ermodoro egrave tut-tavia probabile che quel contesto possa aiutare a determinare il si-gnificato del presunto atteggiamento aristocratico di Eraclito Cosigrave quando attacca gli Efesi proprio per aver allontanato Ermodoro la scelta espressiva egrave indicativa

122 Una pertinente puntualizzazione in V Macchioro Zagreus cit pp 417-422123 Ibi p 53

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ἡμέων μηδὲ εἷς ὀνήιστος ἔστω εἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνlaquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altriraquo (Strabone DK 22 B121)

Il superlativo ὀνήιστος non veicola lrsquoidea di valore (in senso mili-tare) o di eminenza aristocratica piuttosto lrsquoidea di aiuto di utilitagrave insomma Ermodoro egrave politico da prediligere per il giovamento che puograve garantire con consiglio e azione alla comunitagrave il suo allon-tanamento appare conseguenza della cecitagrave e immaturitagrave dei con-cittadiniAnalogamente quando degli Efesi stigmatizza il vizio che deriva dal lusso

μὴ ἐπιλίποι ὑμᾶς πλοῦτος ἔφη Ἐφέσιοι ἵνrsquo ἐξελέγχοισθε πονηρευόμενοιnon vi abbandoni mai o Efesi la ricchezza affincheacute possiate ma-nifestare il vostro agire malvagio (Tzetze DK 22 B125a)

egrave possibile che Eraclito richiami quella stessa sobrietagrave suggeri-ta secondo quanto riferito da Polemone alle donne ioniche da Ermodoro

Πολέμων παρὰ Ἑρμοδώρῳ γεγράφθαι φησίmiddotraquoὑποδήματα δὲ φορεῖν τὴν ἐλευθέρην Σκυδικὰς λευκὰς καὶ μασθλητίναςraquoPolemone dice che in Ermodoro egrave scritto laquola donna libera porta calzature scitiche bianche e di cuoioraquo (Polemone Fragmenta 96)

Sostenitore di una riforma dei costumi che frenasse la fiacchezza indotta dal lusso (ἁβροσύνη)124 e (forse) preparasse al confronto con lrsquoinvasore persiano125 Ermodoro appare agli occhi di Eraclito vittima non di un particolare gruppo sociale o politico ma di una diffusa (volgare a prescindere dallrsquoappartenenza sociale) ignoran-za della misura della ragione e della legge che giustifica lrsquoinsi-stenza eraclitea su λόγος νόμος e κόσμος ma anche sullrsquoautocon-trollo individuale e collettivo

124 R laurenti Eraclito cit p 16125 i PoZZoni Eraclito de-crittato cit p 58

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θυμῶι μάχεσθαι χαλεπόνmiddot ὃ γὰρ ἂν θέληι ψυχῆς ὠνεῖταιDifficile lottare contro il desiderio ciograve che vuole infatti prende a prezzo dellrsquoanima (Plutarco DK 22 B85)

τὸ τοῖς τυχοῦσιν ἀρκεῖσθαι καὶ μὴ δεῖσθαι τῶν πολυτελῶν ἐν εἰρήνηι καὶ ὁμονοίαι διατηρεῖ τὰς πόλειςlrsquoaccontentarsi di ciograve che si trova e il non aver bisogno di cose costose conservano la cittagrave in pace e in concordia (DK 22 A3b)

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Tra gli animali quelli sia selvatici sia domestici che vivono in aria sulla terra e nellrsquoacqua nascono crescono e muoiono se-guendo le leggi del dio sostiene infatti Eraclito che ogni anima-le egrave condot to a l pascolo dal la f rusta (Pseudo-Aristotele [de mundo] DK 22 B11)

γίνεσθαι λέγων οὕτωςmiddot τ ὰ δ ὲ π ά ν τ α ο ἰ α κ ί ζ ε ι κ ε ρ α υ ν ό ς τουτέστι κατευθύνει κεραυνὸν τὸ πῦρ λέγων τὸ αἰώνιον λέγει δὲ καὶ φρόνιμον τοῦτο εἶναι τὸ πῦρ καὶ τῆς διοικήσεως τῶν ὅλων αἴτιον Dice che avviene cosigrave tutte le cose dirige la folgore cioegrave gui-da con la folgore intendendo la folgore come il fuoco eterno Sostiene anche che questo fuoco egrave intelligente e dellrsquoordinamento dellrsquouniverso egrave causa (Ippolito DK 22 B64)

πάντα γάρ φησί τὸ πῦρ ἐπελθὸν κρινεῖ καὶ καταλήψεταιDice infatti che tutte le cose il fuoco giungendo giudicheragrave e con-danneragrave (Ippolito DK 22 B66)

La ricorrenza di καταλαμβάνω83 in analogo contesto repressivo consente lrsquoaccostamento tra πῦρ e Δίκη

Δίκη καταλήψεται ψευδῶν τέκτονας καὶ μάρτυραςDike afferreragrave fabbricatori e testimoni di falsitagrave (Clemente Alessandrino DK 22 B28)

rafforzando lrsquoimpressione che Eraclito non si limiti a sottolineare un equilibrio di elementi o di processi ma alluda in generale alla giustizia divina84 Lrsquointenzione dellrsquoautore del papiro nel citarne il testo potrebbe dunque essere stata quella di collegare i due pilastri della propria esegesi cosmologia ed escatologia85 rivelando cosigrave una prospettiva di lettura cui evidentemente lo scritto dellrsquoEfesio si prestavaAllrsquoesempio di Eraclito potrebbero rinviare alcuni specifici rilievi del commentatore il riconoscimento del valore immediatamente

83 eraclito Frammenti cit p 30384 G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 34385 Ibi p 329

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enigmatico della poesia e dellrsquoimportanza di comunicare i conte-nuti di maggior pregio (μεγάλα) in modo sibillino per sfuggire a volgari fraintendimenti

ὕ]μνον [ὑγ]ιῆ καὶ θεμ[ι]τὰ λέγο[ντα ] το γὰρ[τῆ]ι ποὴσει [κ]αὶ εἰπεῖν οὐχ οἶον τ[ε ἅμα τὴν ὀ]νομάτων[θέ]σιγ καὶ τ[ὰ] ῥηθέντα ἔστι δὲ ξ[ένη τις ἡ] πόησις[κ]ᾳὶ ἀνθρώ[ποις] αἰνι[γμ]ατώδης [ὁ δ]ὲ [Ὀρφεὺ]ς αὐτοῖς[ἐ]ρίστrsquo αἰν[ίγμα]τα οὐκ ἤθελε λέγειν [ἐν αἰν]ίγμας[ι]ν δὲ[μεγ]άλα ἱερ[ολογ]εῖται μὲν οὖγ καὶ ἀ[πὸ τ]οῦ πρώτου[καὶ] μέχρι ⟨τ⟩οῦ [τελε]υταίου ῥήματος ὡ[ς δηλοῖ] καὶ ἐν τῶι[εὐκ]ρινήτω[ι ἔπειmiddot θ]ύρας γὰρ ἐπιθέ[σθαι κελ]εύσας τοῖ[ς][ὠσὶ]ν αὐτ[οὺς οὔτι νομο]θετεῖμ φη[σιν τοῖς] πολλοῖς []Un inno che dice cose sane e conformi al diritto divino infatti con la poesia Infatti non egrave possibile dire al contempo la posizione delle parole e le frasi La poesia perograve egrave qualcosa di strano e di enigmatico per gli uomini Ora Orfeo non voleva dire loro enigmi ingannevoli bensigrave cose importanti in enigmi Dunque espone un discorso sacro dalla prima allrsquoultima parola come mostra anche nel verso ben scelto avendo ordinato loro di porsi delle porte sulle orecchie dice di non istituire leggi per i piugrave [] (col VII)86

La veritagrave dello ἱερὸς λογός egrave necessariamente espressa ἐν αἰνίγμαςιν per proteggerla dagli laquouominiraquo (ἀνθρώποις) essa ri-chiede dunque adeguata disposizione sottolineata nel poema da un gesto (laquoporsi porte sulle orecchieraquo θύρας ἐπιθέσθαι τοῖς ὠσὶν un invito a totale concentrazione) e dallrsquoesplicito diniego della co-municazione laquoai piugraveraquo (τοῖς πολλοῖς) Le scelte lessicali evocano espressioni che ritroviamo nelle citazioni eraclitee la cui struttura egrave forse presente allrsquoautore nellrsquoaccenno a una studiata costruzione verbale ogni parola di Orfeo impone lrsquourgenza interpretativa rin-viando a un senso riposto oltre quello immediato LrsquoEfesio tutta-via egrave richiamato nel commento soprattutto dallrsquoidea di fondo evi-dentemente presente nel poema orfico che lrsquointelligenza del testo sacro (ὕμνον) presupponga una chiave (lrsquoiniziazione alla parola di Orfeo) Anche per la comprensione dellrsquounitario assetto della realtagrave

86 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 904-905

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(κόσμον τόνδε͵ τὸν αὐτὸν ἁπάντων B30) infatti egrave essenziale la decifrazione del logos87

οὐκ ἐμοῦ ἀλλὰ τοῦ λόγου ἀκούσαντας ὁμολογεῖν σοφόν ἐστιν ἓν πάντα εἶναιnon ascoltando me ma il logos egrave saggio convenire che tutte le cose sono uno (Ippolito DK 22 B50)

Analogamente nello stigma del commentatore nei confronti dellrsquoincomprensione dei non iniziati (cui nelle colonne superstiti ci si riferisce come οἱ πολλοί οἱ οὐ γινώσκοντες οἱ οὐκ εἰδότες) e del conseguente stravolgimento del significato delle divinazioni

[] αὐτοῖς πάριμεν [εἰς τὸ μα]ντεῖον ἐπερ[ω]τής[οντες]τῶν μαντευομένων [ἕ]νεκεν εἰ θεμι ltgtἐν Ἅιδου δεινὰ τί ἀπιστοῦσι οὐ γινώς[κοντες ἐ]νύπνιαοὐδὲ τῶν ἄλλων πραγμάτων ἕκαστ[ον] διὰ ποίων ἂνπαραδειγμάτων π[ι]στεύοιεν ὑπό τ[ῆς τε]ἁμαρτ⟨ί⟩ηςκαὶ [τ]ῆς ἄλλης ἡδον[ῆ]ς νενικημένι[οι οὐ] μανθ[άνο]υσιν[οὐδὲ] πιστεύουσι ἀπ[ι]στίη δὲ κἀμα[θίη τὸ αὐτόmiddot ἢν γὰρ][μὴ μα]νθάνωσι μη[δ]ὲ γινώ[σ]κως[ιν οὐκ ἔστιν ὅπως][πιστεύου]σιν [][] per essi andiamo nella sede delle divinazioni per interrogare e avere dei responsi se sia concesso dal diritto divino ltgt cose terribili nellrsquoAde percheacute non vi credono Dal momento che non comprendono i sogni neacute ciascuna delle altre cose grazie a quali esempi potrebbero credere Poicheacute si sono lasciati vincere dalla colpa e da altri piaceri non imparano e non credono Ora la man-canza di fede e la mancanza di apprendimento sono la stessa cosa Se infatti non apprendono e non riconoscono non hanno modo di aver fede [] (col V)88

egrave possibile rinvenire eco della denuncia eraclitea del fraintendi-mento volgare dellrsquoelemento religioso (B15) e della superficiale credulitagrave popolare

87 D oBBink Cosmology as Initiation in Studies on the Derveni Papyrus cit p 4288 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 902-903

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ἀλλὰ τῶν μὲν θείων τὰ πολλά καθrsquo Ἡράκλειτον ἀ π ι σ τ ί η ι δ ι α φ υ γ γ ά ν ε ι μ ὴ γ ι γ ν ώ σ κ ε σ θ α ιMa la maggior parte delle cose divine secondo Eraclito s i sot-t rae a l la conoscenza per incredul i tagrave ltdegli uominigt (Plutarco DK 22 B86)

ma anche del rilievo posto sul retto orientamento sulla disposizio-ne che deve sostenere la ricerca

ἐὰν μὴ ἔλπηται ἀνέλπιστον οὐκ ἐξευρήσει ἀνεξερεύνητον ἐὸν καὶ ἄπορονSe uno non spera non potragrave trovare lrsquoinsperabile percheacute esso egrave dif-ficile da trovare e impervio (Clemente Alessandrino DK 22 B18)

In generale la polemica eraclitea nei confronti dei laquomoltiraquo (οἱ πολλοί) e della loro mancanza di intendimento e orientamento po-trebbe far da sfondo alla commiserazione del commentatore per la mancata intelligenza dei sacrifici intelligenza che impone di col-legare le azioni e i gesti di culto (τὰ δρώμενα) alla comprensione della recitazione (τὰ λεγόμενα) cosigrave giustificando lrsquoopera di ese-gesi89 La salvezza era con ogni probabilitagrave promessa allrsquoiniziato a tre condizioni una corretta condotta di vita una adeguata cono-scenza determinate pratiche cultuali90

ἀνθρώπω[ν ἐμ]πόλεσιν ἐπιτελέσαντες [τὰ ἱε]ρὰ εἶδονἔλασσον σφᾶς θαυμάζω μὴ γινώσκειν οὐ γὰρ οἷόν τεἀκοῦσαι ὁμοῦ καὶ μαθεῖν τὰ λεγόμενα ὅσοι δὲ παρὰ τοῦτέχνημ ποιομένου τὰ ἱερὰ οὗτοι ἄξιοι θαυμάζεσθαικαὶ οἰκτε[ί]ρεσθαι θαυμάζεσθαι μὲν ὅτι δοκοῦντεςπρότερον ἢ ἐπιτελέσαι εἰδήσειν ἀπέρχονται ἐπι-τελέσαντες πρὶν εἰδέναι οὐδrsquo ἐπανερόμενοι ὥσπερὡς εἰδότες τι ὧν εἶδον ἢ ἤκουσαν ἢ ἔμαθον [οἰ]κτε⟨ί⟩ρεσθαι δὲὅτι οὐκ ἀρκεῖ σφιν τὴν δαπάνην προανηλῶσθαι ἀλλὰκαὶ τῆσ γνώμης στερόμενοι προσαπέρχονταιπρὶμ μὲν τὰ [ἱ]ερὰ ἐπιτελέσαι ἐλπίζον[τε]ς εἰδήσειν

89 K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit pp 52-5390 K tsantsanoGlou The First Columns of the Derveni Papyrus and their

Religious Significance in Studies on the Derveni Papyrus cit p 101

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ἐπ[ιτελές]αντ[ες] δὲ στερηθέντες κα[ὶ τῆς] ἐλπί[δος] ἀπέρχονταιNelle cittagrave degli uomini compiendo i riti sacri hanno visto mi meraviglio di meno che non abbiano conoscenza Non egrave infatti possibile udire e al contempo anche imparare ciograve che viene detto Ora coloro che (vorrebbero farlo) imparando da colui che compie le cerimonie sacre come unrsquoarte sono degni di stupore e di com-miserazione di stupore percheacute convinti che acquisiranno il sapere prima di aver compiuto i riti se ne vanno dopo averli compiuti prima di avere acquisito la conoscenza senza nemmeno fare do-mande come se sapessero qualcosa di ciograve che hanno visto udito o appreso E sono degni di commiserazione percheacute non basta loro aver speso il loro denaro in anticipo ma se ne vanno anche pri-vi di conoscenza Sperando di ottenere conoscenza prima di aver compiuto le cerimonie sacre dopo averle compiute se ne vanno deprivati perfino della speranza (col XX)91

In relazione a quanto sopra marcato circa la presa di posizione era-clitea nei confronti della presunta azione purificatrice dei μάγοι egrave necessario segnalare come proprio nelle colonne iniziali (I-VI le piugrave danneggiate) del Papiro Derveni che contengono la citazione del passo di Eraclito lrsquoautore si riferisse alle figure dei laquomagiraquo e al loro presunto intervento di catarsi e pacificazione nei confron-ti delle anime dei defunti accostandoli alle figure degli laquoiniziatiraquo (μύσται)

[] εὐ]χαὶ καὶ θυς[ί]αι μειλίσσουσι τὰ[ς ψυχάς]ἐπ[ωιδὴ δ]ὲ μάγων δύναται δαίμονας ἐμ[ποδὼνγι[νομένο]υς μεθιστάναιmiddot δαίμονες ἐμποδών ὄντες εἰσὶψ[υχαὶ τιμω]ροί τὴν θυς[ία]ν τούτου ἕνεκε[μ] π[οιοῦσ]ι[νοἱ μά[γο]ι ὡσπερεὶ ποινὴν ἀποδιδόντες τοῖ⟨ς⟩ δὲἱεροῖ[ς] ἐπισπένδουσιν ὕ[δω]ρ καὶ γάλα ἐξ ὧνπερ καὶ τὰςχοὰς ποιοῦσι ἀνάριθμα [κα]ὶ πολυόμφαλα τὰ πόπαναθύουσιν ὅτι καὶ αἱ ψυχα[ὶ ἀν]άριθμοί εἰσι μύσταιΕὐμενίσι προθύουσι κ[ατὰ τὰ] αὐτὰ μάγοις [][] preghiere e sacrifici addolciscono le anime e il canto dei Magi che incanta puograve allontanare i degravemoni quando siano divenuti un impedimento i degravemoni che costituiscono un impedimento sono

91 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 916-917

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anime vendicatrici Per questo i magoi offrono il sacrificio come se stessero pagando una pena E durante i riti sacri offrono acqua e latte con i quali compiono anche le libagioni Ed offrono torte innumerevoli con molti ombelichi poicheacute anche le anime sono innumerevoli Gli iniziati compiono un sacrificio preliminare alle Eumenidi allo stesso modo in cui lo fanno i magoi [] (col VI)92

Ciograve che in apparenza si legge come un apprezzamento potrebbe tuttavia in assenza di un contesto piugrave determinato celare un at-tacco contro le pratiche misteriche e la ciarlateneria di presunti ldquopurificatorirdquo proprio come quello portato da Eraclito e piugrave tardi da Platone (Repubblica II 364b-365a)93 egrave possibile che pur vi-cino allrsquoinsegnamento orfico il commentatore in realtagrave prendesse le distanze da quelli che denunciava come fraintendimenti con-trapponendo direttamente alle pratiche descritte lrsquoinsegnamento da ricavare dallrsquointerpretazione della parola di Orfeo94La citazione eraclitea potrebbe quindi essere intervenuta nel con-testo di unrsquointroduzione polemica a confermare come la rivela-zione della veritagrave fosse destinata a ribaltare le false convinzioni volgari95 lrsquointenzione nellrsquoinsieme sarebbe stata allora quella di condannare una partecipazione passiva e inconsapevole a riti di cui non si intenda il reale significato religioso96 In questo senso la scelta dellrsquoautore potrebbe corroborare lrsquoipotesi che la battaglia culturale dellrsquoEfesio contro le degenerazioni dei culti misterici fos-se avvertita nel V secolo aC come paradigmaticaA questa peculiare presenza di Eraclito allrsquointerno di una cornice orfica si deve aggiungere quanto ebbe a segnalare (tra II e III seco-lo dC) Clemente Alessandrino

92 Ibi pp 902-90393 Pare sensata lrsquoipotesi di Kouremenos (K tsantsanoGlou-Th kouremenos

Introduction cit pp 56-57)94 Sebbene non manchi chi interpreta il riferimento ai μάγοι in senso positivo

addirittura come una sorta di autocitazione da parte dellrsquoautore del testo (K tsantsanoGlou The First Columns of the Derveni Papyrus cit p 110 nota 25 G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 82)

95 K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit pp 55-5696 Ms funGhi The Derveni Papyrus cit p 32

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σιωπῶ δὲ Ἡράκλειτον τὸν Ἐφέσιον ὃς παρrsquo Ὀρφέως τὰ πλεῖστα εἴληφενNon parlo di Eraclito lrsquoEfesio il quale ricavograve da Orfeo la mag-gior parte delle sue opinioni (Clemente Alessandrino Stromata 62271)

Lrsquoaccostamento (abbozzato almeno per alcune opinioni anche in Plutarco e Proclo97) scaturirebbe da una certa confusione nella re-lazione tra il pensatore di Efeso e le fonti orfiche consolidatasi (in rapporto ai temi intravisti nei frammenti del papiro Derveni) nel corso dei secoli Egrave in effetti possibile98 che in piena autonomia (cioegrave senza presupporre unrsquoadesione religiosa) e per i propri obiet-tivi Eraclito avesse ricavato e adattato motivi - quello dellrsquounitagrave o ciclica interconnessione dei contrari per esempio - attestati anche nel materiale orfico piugrave antico Le tavolette drsquoosso rinvenute99 in un sito religioso dellrsquoantica Olbia Pontica (Mar Nero) e risalenti alla metagrave del V secolo aC insistono in effetti sulla loro immediata identitagrave

ΒΙΟΣ ΘΑΝΑΤΟΣ ΒΙΟΣ (tav 1)

ΕΙΡΗΝΗ ΠΟΛΕΜΟΣΑΛΗΘΕΙΑ ΨΕΥΔΟΣ (tav 2)

[ΣΩΜ]Α ΨΥΥΧΗ (tav 3)

cosigrave da richiamare anche nella loro sintassi celebri frammenti era-clitei

ἀθάνατοι θνητοί θνητοὶ ἀθάνατοι ζῶντες τὸν ἐκείνων θάνατον τὸν δὲ ἐκείνων βίον τεθνεῶτεςImmortali mortali mortali immortali vivendo di quelli la morte di quelli la vita morendo (Ippolito DK 22 B62)

97 D sider Heraclitus in the Derveni Papyrus cit p 14898 Ibi pp 147-148 G BeteGh The Derveni Papyrus cit pp 342-34399 Nel 1951 ma pubblicate solo nel 1978

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ὁ θεὸς ἡμέρη εὐφρόνη χειμὼν θέρος πόλεμος εἰρήνη κόρος λιμός (τἀναντία ἅπανταmiddot οὗτος ὁ νοῦς) ἀλλοιοῦται δὲ ὅκωσπερ ltπῦρgt ὁπόταν συμμιγῆι θυώμασιν ὀνομάζεται καθrsquo ἡδονὴν ἑκάστουIl dio egrave giorno notte inverno estate guerra pace sazietagrave fame (tutti gli opposti egli egrave lrsquointelligenza) si trasforma come il fuoco quan-do si mescola con gli odori ed egrave nominato secondo lrsquoaroma di ognuno (Ippolito DK 22 B67)

Difficile in questo caso stabilire la prioritagrave cronologica ma egrave co-munque interessante registrare le convergenze non deve dunque sorprendere che il commentatore di Derveni intravedesse una pos-sibile sintonia tra le sentenze eraclitee e le proprie preoccupazioni e che successivamente qualcuno arrivasse a immaginare unrsquoim-probabile dipendenza segnalata appunto da Clemente La fruizio-ne di testi e forse di modalitagrave espressive e atteggiamenti eraclitei nel papiro Derveni puograve dunque attestare solo la possibilitagrave di una comune sensibilitagrave morale e religiosa e giustificare indirettamente lrsquoipotesi che lrsquoEfesio conoscesse i testi sacri al culto orfico

Spegnere la tracotanza la polemica politica

Diversi segnali suggeriscono di considerare probabile che nella battaglia condotta da Eraclito nei confronti della cultura contempo-ranea la polemica politica incidesse particolarmente100 Come se-gnalato da Diels-Kranz (in appendice alle testimonianze sulla vita del pensatore di Efeso101) disponiamo in questo senso anche di un riscontro esterno

100 Per una recente radicale rilettura di Eraclito in chiave politica si puograve consul-tare i PoZZoni Eraclito de-crittato Lrsquoontologia civica di Eraclito di Efeso Villasanta (MI) Liminamentis 2009 Un precedente puograve considerarsi A caPiZZi Eraclito e la sua leggenda Proposta di una diversa lettura dei fram-menti Roma Ateneo 1979

101 Nella edizione tedesca Die Fragmente der Vorsokratiker von H diels herausge-geben von W kranZ Band I Berlin Weidmannsche Verlagsbuchhandlung 196110 p 144 Lrsquoappendice manca invece nellrsquoedizione italiana I Presocratici a cura di G Reale Milano Bompiani 2006

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Monete di epoca romana presentano con lrsquoiscrizione ηρακλειτοςε-φεςιων (Eraclito degli Efesi) una figura barbuta eretta che guarda a sinistra con la mano destra levata (come per un discorso) lrsquoindi-ce rivolto a seacute e la sinistra che regge una mazza sequenza di gesti che egrave stata interpretata come segno di preghiera e venerazione102 ovvero come rituale iniziatico o ancora icastico invito a guardare dentro seacute stessi103 Il particolare della mazza potrebbe tuttavia evo-care la battaglia morale dellrsquoEfesio (la sua lotta contro il vizio104) ovvero alludere a Eracle proponendone lrsquoaccostamento a Eraclito (come nella quarta epistola pseudoeraclitea) e corroborare cosigrave la notizia dellrsquoesistenza in Efeso di una statua di Eraclito rappresen-tato come Eracle105 ciograve ne confermerebbe la statura pubblica che la raffigurazione nellrsquoatto di parlare potrebbe celebrare

Drsquoaltra parte nella tradizione dossografica allo scritto di Eraclito era esplicitamente riferito anche un contenuto politico

τὸ δὲ φερόμενον αὐτοῦ βιβλίον ἐστὶ μὲν ἀπὸ τοῦ συνέχοντος Περὶ φύσεως διήιρηται δὲ εἰς τρεῖς λόγους εἴς τε τὸν περὶ τοῦ παντὸς καὶ πολιτικὸν καὶ θεολογικόνIl libro che di lui egrave tramandato egrave intitolato per il suo contenu-to Sulla natura ma egrave suddiviso in tre trattazioni quella intorno allrsquouniverso [al tutto] quella politica e quella teologica (Diogene Laerzio DK 22 A15)

e ne era stata avanzata una lettura in chiave decisamente etico-politica

[] ἐπιγράφουσι δὲ αὐτῶι οἱ μὲν Μούσας οἱ δὲ Περὶ φύσεως Διόδοτος δὲ ἀκριβὲς οἰάκισμα πρὸς στάθμην βίου ἄλλοι γνώμονrsquo ἠθῶν τρόπου κόσμον ἕνα τῶν ξυμπάντων [][] τῶν δὲ γραμματικῶν Διόδοτος ὃς οὔ φησι περὶ φύσεως εἶναι τὸ σύγγραμμα ἀλλὰ περὶ πολιτείας τὰ δὲ περὶ φύσεως ἐν παραδείγματος εἴδει κεῖσθαι[] Alcuni lo intitolano Muse altri Sulla natura Diodoto invece

102 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 66103 Tonelli in eraclito Dellrsquoorigine cit p 22104 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 65105 Ibidem

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Guida per una vita retta [esatta a piombo] altri ancora Regola (gnomone) dei costumi Disposizione di comportamento unica per tutti [][] tra i grammatici Diodoto il quale sostiene che lrsquoopera com-posta [da Eraclito] non verte sulla natura ma sullo Stato e che le parti sulla natura vi sono contenute solo come esempi (Diogene Laerzio DK 22 A112 15)

Probabilmente leggendarie ancorcheacute indicative di un orientamen-to che lrsquoantichitagrave attribuiva allrsquoEfesio le azioni e le pose con cui Eraclito avrebbe accompagnato le proprie prese di posizione poli-tiche secondo Plutarco e Diogene

οἱ δὲ συμβολικῶς ἄνευ φωνῆς ἃ δεῖ φράζοντες οὐκ ἐπαινοῦνται καὶ θαυμάζονται διαφερόντως ὡς Ἡ ἀξιούντων αὐτὸν τῶν πολιτῶν γνώμην τινrsquo εἰπεῖν περὶ ὁμονοίας ἀναβὰς ἐπὶ τὸ βῆμα καὶ λαβὼν ψυχροῦ κύλικα καὶ τῶν ἀλφίτων ἐπιπάσας καὶ τῶι γλήχωνι κινήσας ἐκπιὼν ἀπῆλθεν ἐνδειξάμενος αὐτοῖς ὅτι τὸ τοῖς τυχοῦσιν ἀρκεῖσθαι καὶ μὴ δεῖσθαι τῶν πολυτελῶν ἐν εἰρήνηι καὶ ὁμονοίαι διατηρεῖ τὰς πόλειςColoro che per segni senza parole esprimono quanto deve esser detto non sono forse lodati e ammirati in modo particolare Come Eraclito il quale chiedendogli i concittadini di esprimere una sen-tenza sulla concordia salito sulla tribuna prese una coppa di acqua fredda vi sparse della farina drsquoorzo e rimescolata con menta la bevve e se ne andograve avendo cosigrave mostrato loro che lrsquoaccontentarsi di ciograve che si trova e il non aver bisogno di cose costose conservano la cittagrave in pace e in concordia (Plutarco DK 22 A3b)

ἀναχωρήσας δὲ εἰς τὸ ἱερὸν τῆς Ἀρτέμιδος μετὰ τῶν παίδων ἠστραγάλιζενmiddot περιστάντων δrsquo αὐτὸν τῶν Ἐφεσίων laquoτί ὦ κάκιστοι θαυμάζετεraquo εἶπενmiddotraquoἢ οὐ κρεῖττον τοῦτο ποιεῖν ἢ μεθrsquo ὑμῶν πολιτεύεσθαιraquoRitiratosi presso il tempio di Artemide giocava a dadi con i fan-ciulli e dal momento che gli Efesi lo attorniavano cosigrave parlograve laquoDi che cosa vi meravigliate o pessimi Non egrave forse meglio fare ciograve che partecipare alla vita della cittagrave con voiraquo (Diogene Laerzio DK 22 A13)

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La coniazione a Efeso in epoca romana della moneta di cui si egrave detto potrebbe aver suggellato la propensione eraclitea registrata dalla tradizione ad accentuare la propria sferzante polemica con un ampio ricorso a forme simboliche di comunicazione gestuale106Alla diretta presa di posizione di Eraclito nella convulsa vita del-la πόλις (e addirittura a un possibile ruolo di nomoteta analoga-mente a Senofane Pitagora e altri antichi sapienti) accenna sempre Diogene Laerzio in apertura della sua vita del filosofo

ἔλεγε δὲ καὶ laquoὕ β ρ ι ν χ ρ ὴ σ β ε ν ν ύ ν α ι μ ᾶ λ λ ο ν ἢ π υ ρ κ α ϊ ή ν raquo [B 43] καὶ laquoμάχεσθαι χρὴ τὸν δῆμον ὑπὲρ τοῦ νόμου ὅκωσπερ τείχεοςraquo [B 44] καθάπτεται δὲ καὶ τῶν Ἐφεσίων ἐπὶ τῶι τὸν ἑταῖρον ἐκβαλεῖν Ἑρμόδωρον ἐν οἷς φησινmiddotraquoἄξιον Ἐφεσίοις ἡβηδὸν ἀπάγξασθαι πᾶσι καὶ τοῖς ἀνήβοις τὴν πόλιν καταλιπεῖν ο ἵτ ινες Ἑρμόδωρον ἄνδρα ἑωυτῶν ὀνήιστον ἐξέβαλον φάντεςmiddot ἡμέων μηδὲ ε ἷς ὀνήιστος ἔστω ε ἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνraquo [B 121] ἀξιούμενος δὲ καὶ νόμους θεῖναι πρὸς αὐτῶν ὑπερεῖδε διὰ τὸ ἤδη κεκρατῆσθαι τῆι πονηρᾶι πολιτείαι τὴν πόλινDiceva pure laquoBisogna spegnere la tracotanza piugrave che un incen-dioraquo [B43] e laquoBisogna che il popolo combatta per la legge come per le mura della cittagraveraquo [B44] Attacca anche gli Efesi percheacute ave-vano espulso il suo compagno Ermodoro nel passo in cui afferma laquoSarebbe bene per gli Efesi adulti impiccarsi tutti quanti e lasciare la cittagrave ai fanciulli essi che esiliarono Ermodoro il piugrave abile tra loro sostenendo ldquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altrirdquoraquo [B121] Invitato comunque a dar loro leggi si rifiutograve dal momento che la cittagrave era giagrave dominata da una cattiva costituzione (DK 22 A12)

Lrsquoaccostamento a πυρκαϊή (conflagrazione incendio) suggerisce per ὕβρις nel contesto della prima citazione un significato politico laquoviolenza sfrenataraquo107 dunque piuttosto che mera tracotanza indivi-duale azione violenta di massa perpetrata dal δῆμος sollevazione che prevarica la norma stigmatizzata con una nota aristocratica (e

106 In questa direzione la lettura di AM BatteGaZZore Gestualitagrave e oracolaritagrave in Eraclito Genova Istituto di Filologia Classica e Medievale 1979

107 Cosigrave traduce Marcovich eraclito Frammenti cit p 366

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sapienziale) lrsquoincapacitagrave di stare al proprio posto108 In questo sen-so B43 egrave da leggere probabilmente come proposto da Diogene proprio in relazione a B44 contro la sedizione che mina dallrsquointer-no la comunitagrave il νόμος costituisce un baluardo analogo a quello che le mura (τεῖχος ) offrono contro lrsquoattacco esterno Soffocare la sommossa e ricondursi alla legge possono essere inquadrati allrsquoin-terno di una generale indicazione di fondo cui egrave allora possibile attribuire anche valore politico

ξὺν νόωι λέγοντας ἰσχυρίζεσθαι χρὴ τῶι ξυνῶι πάντων ὅκωσπερ νόμωι πόλις καὶ πολὺ ἰσχυροτέρως τρέφονται γὰρ πάντες οἱ ἀνθρώπειοι νόμοι ὑπὸ ἑνὸς τοῦ θείουmiddot κρατεῖ γὰρ τοσοῦτον ὁκόσον ἐθέλει καὶ ἐξαρκεῖ πᾶσι καὶ περιγίνεταιColoro che vogliono parlare con intendimento devono basarsi su ciograve che a tutto egrave comune come la cittagrave sulla legge e ancora piugrave fermamente Tutte le leggi umane infatti si alimentano dellrsquounica legge divina poicheacute quella domina quanto vuole basta per tutte le cose e avanza (Stobeo DK 22 B114)

διὸ δεῖ ἕπεσθαι τῷ ξυνῷ τοῦ λόγου δ΄ ἐόντος ξυνοῦ ζώουσιν οἱ πολλοὶ ὡς ἰδίαν ἔχοντες φρόνησινperciograve si deve seguire ciograve che egrave comune ma pur essendo il logos comune i piugrave vivono come se avessero un intendimento privato (DK 22 B2)

Il riferimento a τὸ ξυνόν sarebbe peculiare al pensiero di Eraclito109 risultando declinato a vari livelli il λόγος egrave laquocomuneraquo il κόσμος egrave laquocomuneraquo il πόλεμος egrave laquocomuneraquo Anche il νόμος egrave comune esso mantiene saldo lo stato (ἰσχυρίζεται νόμωι πόλις) alla cui conservazione tutti dovrebbero concorrere istituendo un ambi-to (politico) di relazioni umane110 che si sovrappone allo spazio fisico assicurato dal τεῖχος La difesa dellrsquouno non puograve essere

108 Ibidem109 G Vlastos Equality and Justice in Early Greek Cosmologies (1947) in G

vlastos Studies in Greek Philosophy vol I The Presocratics edited by DW Graham Princeton Princeton University Press 1995 p 73

110 Espressione del contenuto umano della πόλις (S maZZarino Il pensiero sto-rico classico Roma-Bari Laterza 1973 vol I p 82)

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disgiunta dal rispetto dellrsquoaltro Unrsquoeco forse dellrsquoidea soloniana di εὐνομίη ordinamento retto sulla giustizia111 e sulla conseguente solidarietagrave112 che in Eraclito si arricchisce tuttavia nel rilievo del θείος νόμος (πάντες οἱ ἀνθρώπειοι νόμοι ὑπὸ ἑνὸς τοῦ θείου) della peculiare allusione alle implicazioni tra (i) unicitagrave della legge divina e molteplicitagrave delle leggi umane ovvero (ii) unitagrave della leg-ge e contrastanti posizioni che in essa trovano armoniaAnalogo rilievo al dominio del νόμος egrave attribuito da Plutarco alla saggezza politica di Biante di Priene (presente nella tradizione dei Sette Sapienti)

ὁ Βίας ἔφησε κρατίστην εἶναι δημοκρατίαν ἐν ᾗ πάντες ὡς τύραννον φοβοῦνται τὸν νόμονBiante affermograve che la democrazia piugrave forte egrave quella in cui tutti temono la legge come un tiranno (Convivium Septem Sapientium 154e)

personaggio esplicitamente citato (e apprezzato) in un frammento eracliteo trasmesso da Diogene Laerzio

ὁ δυσάρεστος Ἡράκλειτος μάλιστα αὐτὸν ἐπῄνεσε γράψαςmiddot ἐν Πριήνῃ Βίας ἐγένετο ὁ Τευτάμεω οὗ πλέων λόγος ἢ τῶν ἄλλων καὶ οἱ Πριηνεῖς δὲ αὐτῷ τέμενος καθιέρωσαν τὸ Τευτάμειον λεγόμενον ἀπεφθέγξατοmiddot οἱ πλεῖστοι κακοίEraclito difficile a contentarsi lo ha lodato in massimo grado scrivendo laquoIn Priene nacque Biante figlio di Teutamo la cui fama egrave maggiore di quella degli altriraquo E gli abitanti di Priene gli dedi-carono un recinto sacro chiamato laquoil Teutameioraquo Sentenziograve laquoI piugrave ltdegli uominigt sono malvagiraquo (Diogene Laerzio I 88 DK 22 B39)

A Biante sarebbe inoltre da imputare la sentenza ricordata in B104113

111 G Vlastos Equality and Justice cit p 73112 G Vlastos Solonian Justice in G vlastos Studies in Greek Philosophy vol

I The Presocratics cit pp 55-56113 Come conferma anche Marcovich eraclito Frammenti cit p 363

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τίς γὰρ αὐτῶν νόος ἢ φρήν δήμων ἀοιδοῖσι πείθονται καὶ διδασκάλωι χρείωνται ὁμίλωι οὐκ εἰδότες ὅτι ldquoοἱ πολλοὶ κακοί ὀλίγοι δὲ ἀγαθοίrdquoche mente e intelligenza hanno Ripongono fiducia negli aedi po-polari e prendono la folla come maestra non sapendo che laquoi molti sono cattivi e pochi i buoniraquo (Proclo DK 22 B104)

Il riferimento al sapiente di Priene potrebbe segnalare la contingen-za storico-politica entro cui inquadrare la polemica eraclitea il ter-mine λόγος nella citazione di Diogene (B39) potrebbe intendersi non come laquola famaraquo (come per lo piugrave si fa) ma come laquoil discorsoraquo di Biante si potrebbe cioegrave ipotizzare che Eraclito alluda allrsquoinvito che secondo Erodoto (I 170) quello avrebbe rivolto (546 aC) alle cittagrave ionie affincheacute unissero le proprie forze per fondare un nuovo stato (in Sardegna) lontano dalla minaccia persiana114 Il confronto drammatico delle poleis ionie con il Gran Re egrave in effetti ancora alla base dellrsquoemergenza che avrebbe spinto i concittadini a richiedere lrsquointervento di Eraclito secondo la notizia conservata in un codice siriaco del Περὶ ἀρετῆς di Temistio

Gli Efesi erano assuefatti al benessere e al piacere quando scoppiograve una guerra contro di loro e la loro cittagrave fu circondata e posta sotto assedio dai Persiani Essi tuttavia continuarono nella loro vita di piaceri secondo abitudine fin quando cominciarono a mancare i mezzi di sussistenza nella cittagrave Quando la fame si diffuse pesan-temente tra loro i cittadini si riunirono per valutare che cosa fosse da fare cosigrave che il sostentamento non venisse meno nessuno perograve osava consigliare loro di porre freni al lusso Proprio mentre erano riuniti un uomo di nome Eraclito prese farina drsquoorzo la mescolograve con acqua e la mangiograve sedendo in mezzo a loro questa fu una lezione silenziosa offerta a tutta la popolazione La storia racconta che gli Efesi subito compresero il rimprovero e di ulteriori non eb-bero bisogno piuttosto procedettero essendosi di fatto resi conto di dover moderare il lusso percheacute il cibo non mancasse Quando i loro nemici seppero che essi avevano imparato a vivere con mode-razione e regolavano i pasti secondo il consiglio di Eraclito si riti-rarono dalla cittagrave e nonostante fossero vincitori sul piano militare sgombrarono il campo davanti allrsquoorzo di Eraclito (DK 22 A3b)

114 Serra in eraclito Iframmenti e le testimonianze cit p 178

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La vicenda si riferisce alla rivolta ionia (499-493 aC) contro il dominio persiano e lrsquoassedio di Efeso che avrebbe poi condotto alla scelta della cittagrave di emarginarsi dal conflitto conclusosi con la sconfitta dellrsquoalleanza delle cittagrave ribelli Nonostante manchi lrsquouna-nimitagrave tra gli storici egrave possibile che allrsquointerno di tale emergenza si inserisse il tentativo politico di Ermodoro115 forse asceso al potere in Efeso sullrsquoonda dellrsquoinsurrezione contro le tirannidi sostenute dal Gran Re e travolto dal prevalere della fazione filo-persianaConcedendo credito alla notizia di Diodoto riferita da Diogene Laerzio il κόσμος cui rivolgeva la propria attenzione lrsquoEfesio po-trebbe essere stato allora in primo luogo quello politico in tal caso le citazioni in cui piugrave direttamente si riflettono le opinioni politiche di Eraclito assumerebbero un rilievo chiave Insieme agli scarni ele-menti dossografici esse possono illuminare circa attori e contesto della scena storica entro cui il pensatore sviluppava i propri attacchi Sostenitore di Ermodoro (come si evince anche da B121) e della li-nea anti-persiana favorevole allo sforzo dellrsquoalleanza ionia (τὸ κοι- κοι-κοι-νόν τῶν Ἰώνων) Eraclito dopo la sconfitta di quellrsquoorientamento politico e lrsquoallontanamento del suo leader dalla cittagrave avrebbe volto la propria attivitagrave a una complessiva116 contestazione dei costumi corrotti e del disordine morale e civile dilaganti tra i concittadini

τυφλὸν δὲ τὸν Πλοῦτον ποιεῖ ὡς οὐκ ἀρετῆς κακίας δὲ παραιτίου ὅθεν καὶ Ἡ ὁ Ἐφέσιος ἀρώμενος Ἐφεσίοις οὐκ ἐπευχόμενοςmiddot μὴ ἐπιλίποι ὑμᾶς πλοῦτος ἔφη Ἐφέσιοι ἵνrsquo ἐξελέγχοισθε πονηρευόμενοιPluto agisce da cieco poicheacute egrave causa non di virtugrave ma di vizio Perciograve anche lrsquoefesio Eraclito ingiuria gli Efesi e non rende loro grazia af-fermando non vi abbandoni mai o Efesi la ricchezza affincheacute pos-siate manifestare il vostro agire malvagio (Tzetze DK 22 B125a)

115 Di questo avviso Pozzoni che su questa lettura fonda la sua interpretazione del pensiero e dellrsquoopera di Eraclito (i PoZZoni Eraclito de-crittato cit in particolare cap 2 Etica e toeria del diritto Eraclito e Ermodoro)

116 Ancorcheacute crittata secondo la linea interpretativa proposta da Pozzoni La qua-le tuttavia pur stimolante rispetto agli approcci tradizionali ai testi eraclitei e coerente nel proprio sforzo di ricondurre lrsquoessenziale del pensiero eracliteo alla vicenda politica di Efeso (per altro aderendo a una semplice ipotesi storica circa il ruolo di Ermodoro) appare anche eccessivamente riduttiva

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ovvero del misconoscimento popolare di valore e capacitagrave

ἄξιον Ἐφεσίοις ἡβηδὸν ἀπάγξασθαι πᾶσι καὶ τοῖς ἀνήβοις τὴν πόλιν καταλιπεῖν οἵτινες Ἑρμόδωρον ἄνδρα ἑωυτῶν ὀνήιστον ἐξέβαλον φάντεςmiddot ἡμέων μηδὲ εἷς ὀνήιστος ἔστω εἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνSarebbe bene per gli Efesi adulti impiccarsi tutti quanti e lasciare la cittagrave ai fanciulli essi che esiliarono Ermodoro il piugrave abile tra loro sostenendo laquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altriraquo (Strabone DK 22 B121)

Ricondotti allo sfondo del νόμος e al primato di τὸ ξυνόν la pole-mica eraclitea nei confronti dei πολλοί e il rilievo garantito allrsquolaquou-noraquo alluderebbero allrsquourgenza di una condotta collettiva ispirata alla norma comune su cui convengano lrsquouno (se ha valore) e i molti117

νόμος καὶ βουλῆι πείθεσθαι ἑνόςLegge egrave anche ubbidire alla volontagrave di uno solo (Clemente Alessandrino DK 22 B33)

εἷς ἐμοὶ μύριοι ἐὰν ἄριστος ἦιUno per me vale diecimila se egrave il migliore (Galeno DK 22 B49)

Nessun avallo dunque nei confronti dellrsquoarbitrio dei tiranni come attestato nella tradizione (pur con riferimenti incerti118)

Ἡ γὰρ ὁ Βλύσωνος Μελαγκόμαν τὸν τύραννον ἔπεισεν ἀποθέσθαι τὴν ἀρχήν οὗτος βασιλέα Δαρεῖον παρακαλοῦντα ἥκειν εἰς Πέρσας ὑπερεῖδενEraclito figlio di Blosone convinse il tiranno Melancoma a la-sciare il potere Egli poi non tenne conto dellrsquoinvito di re Dario a recarsi in Persia (Clemente Alessandrino DK 22 A3)

117 R laurenti Eraclito cit pp 268-269118 Kirk ritiene possibile che il non altrimenti noto Melancoma citato nella testimo-

nianza di Clemente possa essere il Komas che fu tiranno alla fine del VI secolo aC (GS kirk Heraclitus The Cosmic Fragments cit p 13)

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ma nello specifico contesto di Efeso contrasto alla mollezza dei costumi addebitabile alle ricchezze e allrsquoabbrutimento frutto della volgare ignoranza

αἱρεῦνται γὰρ ἓν ἀντὶ ἁπάντων οἱ ἄριστοι κλέος ἀέναον θνητῶνmiddot οἱ δὲ πολλοὶ κεκόρηνται ὅκωσπερ κτήνεαPreferiscono infatti una sola cosa a tutte le altre gli uomini miglio-ri la gloria perenne alle cose mortali I piugrave al contrario vogliono saziarsi come bestie (Clemente Alessandrino DK 22 B29)

H dixit quod Si felicitas esset in delectationibus corporis boves felices diceremus cum inveniant orobum ad comedendumEraclito affermograve che se la felicitagrave consistesse nei piaceri del cor-po diremmo fe l ic i i buoi quando t rovino lent icchie da mangiare (Alberto M DK 22 B4)

ἑτέρα γὰρ ἵππου ἡδονὴ καὶ κυνὸς καὶ ἀνθρώπου καθάπερ Ἡ φησιν ὄ ν ο υ ς σ ύ ρ μ α τ rsquo ἂ ν ἑ λ έ σ θ α ι μ ᾶ λ λ ο ν ἢ χ ρ υ σ ό ν middot ἥδιον γὰρ χρυσοῦ τροφὴ ὄνοιςIl piacere del cavallo del cane e dellrsquouomo sono in effetti diversi come sostiene Eraclito g l i as ini prefer i rebbero i l foraggio al l rsquooro (Aristotele DK 22 B9)

Sentenze che insistono sullrsquoopposizione tra natura umana e natu-ra animale per condannare quei comportamenti che disdegnando lrsquoeccellenza della laquogloria perenneraquo (κλέος ἀέναον) scadono nel puro godimento materiale bestiale lrsquoaccenno al κλέος evoca lrsquoeti-ca aristocratica della guerra che puograve intravedersi in B53

πόλεμος πάντων μὲν πατήρ ἐστι πάντων δὲ βασιλεύς καὶ τοὺς μὲν θεοὺς ἔδειξε τοὺς δὲ ἀνθρώπους τοὺς μὲν δούλους ἐποίησε τοὺς δὲ ἐλευθέρουςIl conflitto di tutte le cose egrave padre di tutte re e alcuni rivelograve dei altri uomini gli uni fece schiavi gli altri liberi (Ippolito DK 22 B53)

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dove πόλεμος egrave cifra universale di uno scontro che domina a tut-ti i livelli nella vita discriminando senza appello la divisione in θεοί e ἄνθρωποι δούλοι e ἐλεύθεροι nella concezione greco-arcaica a fondamento di ogni ordinamento119 si rifletterebbe allora nella necessaria differenziazione sociale e politica allrsquointerno della πόλις120 normata dal νόμος A πόλεμος in effetti Eraclito acco-sta ἔρις (contesa discordia)

εἰδέναι δὲ χρὴ τὸν πόλεμον ἐόντα ξυνὸν καὶ δίκην ἔριν καὶ γινόμενα πάντα κατ΄ ἔριν καὶ χρεώνBisogna sapere che il conflitto egrave comune e la giustizia contesa e che tutto accade secondo contesa e necessitagrave (Origene DK 22 B80)

rivelando di entrambi universalitagrave (πόλεμος ξυνὸς) e feconditagrave ge-neratrice121 (γινόμενα πάντα κατ΄ ἔριν) ἔρις egrave δίκη cosigrave tutto quanto accade laquosecondo contesaraquo accade anche laquocome si conviene ed egrave giustoraquo (κατὰ χρεών) In questo senso Eraclito avrebbe inteso lo scenario cosmico come proiezione delle relazioni conflittuali ti-piche delle lotte cittadine (a partire ovviamente dalla personale esperienza in Efeso) filtrandone i processi attraverso un lessi-co dallrsquoimmediata valenza politico-sociale (contesa-giustizia) Secondo lrsquoindizio fornito da Diodoto il macrocosmo - unico e co-mune (ἕνα καὶ κοινὸν κόσμον Aeumltius DK 22 A10) ndash sarebbe proie-zione dellrsquoassetto politico propugnato dallrsquoEfesio (forse quello che Ermodoro aveva tentato di implementare) riconoscerne il λόγος il discorso ma anche la proposta politica sarebbe stato dunque discri-minante Alla sua diretta valenza civile potrebbero alludere quei testi in cui essenziale egrave lo stigma dellrsquoincomprensione dei laquomoltiraquo e delle conseguenti distorsioni

119 W JaeGer The Theology of the Early Greek Philosophers (1947) trad it La teologia dei primi pensatori greci Firenze La Nuova Italia 1961 p 184

120 Si veda il commento di Marcovich eraclito Frammenti cit p 104121 Mondolfo in E Zeller ndash r mondolfo La filosofia dei greci nel suo sviluppo

storico Parte I I Presocratici Volume IV Eraclito a cura di R mondolfo Firenze La Nuova Italia 1961 p 104

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ὁ Ἡ φησι τοῖς ἐγρηγορόσιν ἕνα καὶ κοινὸν κόσμον εἶναι τῶν δὲ κοιμωμένων ἕκαστον εἰς ἴδιον ἀποστρέφεσθαιE dice che per coloro che sono desti il mondo egrave unico e comune invece ciascuno di coloro che dormono ritorna a un proprio mondo privato (Plutarco DK 22 B89)

διὸ δεῖ ἕπεσθαι τῷ ξυνῷ τοῦ λόγου δ΄ ἐόντος ξυνοῦ ζώουσιν οἱ πολλοὶ ὡς ἰδίαν ἔχοντες φρόνησινperciograve si deve seguire ciograve che egrave comune ma pur essendo il logos comune i piugrave vivono come se avessero un intendimento privato (Sesto Empirico DK 22 B2)

Forzando lrsquoideale esiodeo di giustizia Eraclito scinde cosigrave ἔρις (competizione civile e costruttiva) e ὕβρις (violenza sopraffattri-ce) facendo di Dike norma vincolante a livello cosmico

Δίκης ὄνομα οὐκ ἂν ἤιδεσαν εἰ ταῦτα μὴ ἦνNon conoscerebbero il nome di Dike se queste cose [conflitto ingiustizia] non fossero [esistessero] (Clemente Alessandrino DK 22 B23)

Si tratta in fondo di unrsquoipotesi di lettura sostenuta da riscontri nei frammenti di altri autori arcaici (Anassimandro in primis) che con-sente di precisare un aspetto della polemica eraclitea

καὶ Ἡ ἐπιτιμᾶι τῶι ποιήσαντι laquoὡς ἔ ρ ι ς ἔκ τε θεῶν καὶ ἀνθρώπων ἀπόλοιτοraquo [XVIII 107]middot οὐ γὰρ ἂν εἶναι ἁ ρ μ ο ν ί α ν μὴ ὄντος ὀξέος καὶ βαρέος οὐδὲ τὰ ζῶια ἄνευ θήλεος καὶ ἄρρενος ἐναντίων ὄντωνEraclito biasima il poeta ltOmerogt che scrisse laquoSparisca la discor-dia tra gli dei e tra gli uominiraquo (Iliade XVIII 107) Non ci sarebbe infatti armonia se non ci fossero acuto e grave neacute ci sarebbero i vi-venti se non ci fossero femmina e maschio (Eudemo DK 22 A22)

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ma soprattutto la tesi centrale nei frammenti secondo cui produ-zione e unitagrave del tutto passano attraverso la relazione tra le oppo-sizioni (πάντα κατrsquo ἔριν γίνεσθαι) Compito del λόγος egrave appunto illustrare tale formazione (ovvero compagine questo il significato primo di ἁρμονία122) e dunque rilevare come senza la costanza della tensione non vi sarebbe possibilitagrave di ordinamento

λόγον ἐκ τῆς ἐναντιοδρομίας δημιουργὸν τῶν ὄντωνlogos artefice delle cose che sono dal concorso degli opposti (Aeumltius DK 22 A8)

καὶ ὁ κυκεὼν διίσταται ltμὴgt κινούμενοςanche il ciceone si decompone se non egrave mosso (Teofrasto DK 22 B125)

τὸ ἀντίξουν συμφέρον καὶ ἐκ τῶν διαφερόντων καλλίστην ἁρμονίανciograve che egrave opposto concorda e dalle cose in contrasto scaturisce lrsquoarmonia piugrave bella (Aristotele DK 22 B8)

Frammenti in cui puograve avvertirsi anche lrsquoespressione immediata di una drammatica ed eroica visione della lotta politica e della sua composizione ovvero di una legge universale cui ricondurre come evidenza parziale anche i conflitti della πόλιςBencheacute appaia esagerato intendere la discriminazione tra cittadi-ni efesi come laquotema centrale allrsquointerno della trattazione culturale eraclitearaquo123 e dunque ridurne la prospettiva cosmica a mera siste-matizzazione dellrsquoordinamento civile riformato da Ermodoro egrave tut-tavia probabile che quel contesto possa aiutare a determinare il si-gnificato del presunto atteggiamento aristocratico di Eraclito Cosigrave quando attacca gli Efesi proprio per aver allontanato Ermodoro la scelta espressiva egrave indicativa

122 Una pertinente puntualizzazione in V Macchioro Zagreus cit pp 417-422123 Ibi p 53

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ἡμέων μηδὲ εἷς ὀνήιστος ἔστω εἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνlaquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altriraquo (Strabone DK 22 B121)

Il superlativo ὀνήιστος non veicola lrsquoidea di valore (in senso mili-tare) o di eminenza aristocratica piuttosto lrsquoidea di aiuto di utilitagrave insomma Ermodoro egrave politico da prediligere per il giovamento che puograve garantire con consiglio e azione alla comunitagrave il suo allon-tanamento appare conseguenza della cecitagrave e immaturitagrave dei con-cittadiniAnalogamente quando degli Efesi stigmatizza il vizio che deriva dal lusso

μὴ ἐπιλίποι ὑμᾶς πλοῦτος ἔφη Ἐφέσιοι ἵνrsquo ἐξελέγχοισθε πονηρευόμενοιnon vi abbandoni mai o Efesi la ricchezza affincheacute possiate ma-nifestare il vostro agire malvagio (Tzetze DK 22 B125a)

egrave possibile che Eraclito richiami quella stessa sobrietagrave suggeri-ta secondo quanto riferito da Polemone alle donne ioniche da Ermodoro

Πολέμων παρὰ Ἑρμοδώρῳ γεγράφθαι φησίmiddotraquoὑποδήματα δὲ φορεῖν τὴν ἐλευθέρην Σκυδικὰς λευκὰς καὶ μασθλητίναςraquoPolemone dice che in Ermodoro egrave scritto laquola donna libera porta calzature scitiche bianche e di cuoioraquo (Polemone Fragmenta 96)

Sostenitore di una riforma dei costumi che frenasse la fiacchezza indotta dal lusso (ἁβροσύνη)124 e (forse) preparasse al confronto con lrsquoinvasore persiano125 Ermodoro appare agli occhi di Eraclito vittima non di un particolare gruppo sociale o politico ma di una diffusa (volgare a prescindere dallrsquoappartenenza sociale) ignoran-za della misura della ragione e della legge che giustifica lrsquoinsi-stenza eraclitea su λόγος νόμος e κόσμος ma anche sullrsquoautocon-trollo individuale e collettivo

124 R laurenti Eraclito cit p 16125 i PoZZoni Eraclito de-crittato cit p 58

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

θυμῶι μάχεσθαι χαλεπόνmiddot ὃ γὰρ ἂν θέληι ψυχῆς ὠνεῖταιDifficile lottare contro il desiderio ciograve che vuole infatti prende a prezzo dellrsquoanima (Plutarco DK 22 B85)

τὸ τοῖς τυχοῦσιν ἀρκεῖσθαι καὶ μὴ δεῖσθαι τῶν πολυτελῶν ἐν εἰρήνηι καὶ ὁμονοίαι διατηρεῖ τὰς πόλειςlrsquoaccontentarsi di ciograve che si trova e il non aver bisogno di cose costose conservano la cittagrave in pace e in concordia (DK 22 A3b)

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

enigmatico della poesia e dellrsquoimportanza di comunicare i conte-nuti di maggior pregio (μεγάλα) in modo sibillino per sfuggire a volgari fraintendimenti

ὕ]μνον [ὑγ]ιῆ καὶ θεμ[ι]τὰ λέγο[ντα ] το γὰρ[τῆ]ι ποὴσει [κ]αὶ εἰπεῖν οὐχ οἶον τ[ε ἅμα τὴν ὀ]νομάτων[θέ]σιγ καὶ τ[ὰ] ῥηθέντα ἔστι δὲ ξ[ένη τις ἡ] πόησις[κ]ᾳὶ ἀνθρώ[ποις] αἰνι[γμ]ατώδης [ὁ δ]ὲ [Ὀρφεὺ]ς αὐτοῖς[ἐ]ρίστrsquo αἰν[ίγμα]τα οὐκ ἤθελε λέγειν [ἐν αἰν]ίγμας[ι]ν δὲ[μεγ]άλα ἱερ[ολογ]εῖται μὲν οὖγ καὶ ἀ[πὸ τ]οῦ πρώτου[καὶ] μέχρι ⟨τ⟩οῦ [τελε]υταίου ῥήματος ὡ[ς δηλοῖ] καὶ ἐν τῶι[εὐκ]ρινήτω[ι ἔπειmiddot θ]ύρας γὰρ ἐπιθέ[σθαι κελ]εύσας τοῖ[ς][ὠσὶ]ν αὐτ[οὺς οὔτι νομο]θετεῖμ φη[σιν τοῖς] πολλοῖς []Un inno che dice cose sane e conformi al diritto divino infatti con la poesia Infatti non egrave possibile dire al contempo la posizione delle parole e le frasi La poesia perograve egrave qualcosa di strano e di enigmatico per gli uomini Ora Orfeo non voleva dire loro enigmi ingannevoli bensigrave cose importanti in enigmi Dunque espone un discorso sacro dalla prima allrsquoultima parola come mostra anche nel verso ben scelto avendo ordinato loro di porsi delle porte sulle orecchie dice di non istituire leggi per i piugrave [] (col VII)86

La veritagrave dello ἱερὸς λογός egrave necessariamente espressa ἐν αἰνίγμαςιν per proteggerla dagli laquouominiraquo (ἀνθρώποις) essa ri-chiede dunque adeguata disposizione sottolineata nel poema da un gesto (laquoporsi porte sulle orecchieraquo θύρας ἐπιθέσθαι τοῖς ὠσὶν un invito a totale concentrazione) e dallrsquoesplicito diniego della co-municazione laquoai piugraveraquo (τοῖς πολλοῖς) Le scelte lessicali evocano espressioni che ritroviamo nelle citazioni eraclitee la cui struttura egrave forse presente allrsquoautore nellrsquoaccenno a una studiata costruzione verbale ogni parola di Orfeo impone lrsquourgenza interpretativa rin-viando a un senso riposto oltre quello immediato LrsquoEfesio tutta-via egrave richiamato nel commento soprattutto dallrsquoidea di fondo evi-dentemente presente nel poema orfico che lrsquointelligenza del testo sacro (ὕμνον) presupponga una chiave (lrsquoiniziazione alla parola di Orfeo) Anche per la comprensione dellrsquounitario assetto della realtagrave

86 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 904-905

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(κόσμον τόνδε͵ τὸν αὐτὸν ἁπάντων B30) infatti egrave essenziale la decifrazione del logos87

οὐκ ἐμοῦ ἀλλὰ τοῦ λόγου ἀκούσαντας ὁμολογεῖν σοφόν ἐστιν ἓν πάντα εἶναιnon ascoltando me ma il logos egrave saggio convenire che tutte le cose sono uno (Ippolito DK 22 B50)

Analogamente nello stigma del commentatore nei confronti dellrsquoincomprensione dei non iniziati (cui nelle colonne superstiti ci si riferisce come οἱ πολλοί οἱ οὐ γινώσκοντες οἱ οὐκ εἰδότες) e del conseguente stravolgimento del significato delle divinazioni

[] αὐτοῖς πάριμεν [εἰς τὸ μα]ντεῖον ἐπερ[ω]τής[οντες]τῶν μαντευομένων [ἕ]νεκεν εἰ θεμι ltgtἐν Ἅιδου δεινὰ τί ἀπιστοῦσι οὐ γινώς[κοντες ἐ]νύπνιαοὐδὲ τῶν ἄλλων πραγμάτων ἕκαστ[ον] διὰ ποίων ἂνπαραδειγμάτων π[ι]στεύοιεν ὑπό τ[ῆς τε]ἁμαρτ⟨ί⟩ηςκαὶ [τ]ῆς ἄλλης ἡδον[ῆ]ς νενικημένι[οι οὐ] μανθ[άνο]υσιν[οὐδὲ] πιστεύουσι ἀπ[ι]στίη δὲ κἀμα[θίη τὸ αὐτόmiddot ἢν γὰρ][μὴ μα]νθάνωσι μη[δ]ὲ γινώ[σ]κως[ιν οὐκ ἔστιν ὅπως][πιστεύου]σιν [][] per essi andiamo nella sede delle divinazioni per interrogare e avere dei responsi se sia concesso dal diritto divino ltgt cose terribili nellrsquoAde percheacute non vi credono Dal momento che non comprendono i sogni neacute ciascuna delle altre cose grazie a quali esempi potrebbero credere Poicheacute si sono lasciati vincere dalla colpa e da altri piaceri non imparano e non credono Ora la man-canza di fede e la mancanza di apprendimento sono la stessa cosa Se infatti non apprendono e non riconoscono non hanno modo di aver fede [] (col V)88

egrave possibile rinvenire eco della denuncia eraclitea del fraintendi-mento volgare dellrsquoelemento religioso (B15) e della superficiale credulitagrave popolare

87 D oBBink Cosmology as Initiation in Studies on the Derveni Papyrus cit p 4288 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 902-903

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ἀλλὰ τῶν μὲν θείων τὰ πολλά καθrsquo Ἡράκλειτον ἀ π ι σ τ ί η ι δ ι α φ υ γ γ ά ν ε ι μ ὴ γ ι γ ν ώ σ κ ε σ θ α ιMa la maggior parte delle cose divine secondo Eraclito s i sot-t rae a l la conoscenza per incredul i tagrave ltdegli uominigt (Plutarco DK 22 B86)

ma anche del rilievo posto sul retto orientamento sulla disposizio-ne che deve sostenere la ricerca

ἐὰν μὴ ἔλπηται ἀνέλπιστον οὐκ ἐξευρήσει ἀνεξερεύνητον ἐὸν καὶ ἄπορονSe uno non spera non potragrave trovare lrsquoinsperabile percheacute esso egrave dif-ficile da trovare e impervio (Clemente Alessandrino DK 22 B18)

In generale la polemica eraclitea nei confronti dei laquomoltiraquo (οἱ πολλοί) e della loro mancanza di intendimento e orientamento po-trebbe far da sfondo alla commiserazione del commentatore per la mancata intelligenza dei sacrifici intelligenza che impone di col-legare le azioni e i gesti di culto (τὰ δρώμενα) alla comprensione della recitazione (τὰ λεγόμενα) cosigrave giustificando lrsquoopera di ese-gesi89 La salvezza era con ogni probabilitagrave promessa allrsquoiniziato a tre condizioni una corretta condotta di vita una adeguata cono-scenza determinate pratiche cultuali90

ἀνθρώπω[ν ἐμ]πόλεσιν ἐπιτελέσαντες [τὰ ἱε]ρὰ εἶδονἔλασσον σφᾶς θαυμάζω μὴ γινώσκειν οὐ γὰρ οἷόν τεἀκοῦσαι ὁμοῦ καὶ μαθεῖν τὰ λεγόμενα ὅσοι δὲ παρὰ τοῦτέχνημ ποιομένου τὰ ἱερὰ οὗτοι ἄξιοι θαυμάζεσθαικαὶ οἰκτε[ί]ρεσθαι θαυμάζεσθαι μὲν ὅτι δοκοῦντεςπρότερον ἢ ἐπιτελέσαι εἰδήσειν ἀπέρχονται ἐπι-τελέσαντες πρὶν εἰδέναι οὐδrsquo ἐπανερόμενοι ὥσπερὡς εἰδότες τι ὧν εἶδον ἢ ἤκουσαν ἢ ἔμαθον [οἰ]κτε⟨ί⟩ρεσθαι δὲὅτι οὐκ ἀρκεῖ σφιν τὴν δαπάνην προανηλῶσθαι ἀλλὰκαὶ τῆσ γνώμης στερόμενοι προσαπέρχονταιπρὶμ μὲν τὰ [ἱ]ερὰ ἐπιτελέσαι ἐλπίζον[τε]ς εἰδήσειν

89 K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit pp 52-5390 K tsantsanoGlou The First Columns of the Derveni Papyrus and their

Religious Significance in Studies on the Derveni Papyrus cit p 101

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ἐπ[ιτελές]αντ[ες] δὲ στερηθέντες κα[ὶ τῆς] ἐλπί[δος] ἀπέρχονταιNelle cittagrave degli uomini compiendo i riti sacri hanno visto mi meraviglio di meno che non abbiano conoscenza Non egrave infatti possibile udire e al contempo anche imparare ciograve che viene detto Ora coloro che (vorrebbero farlo) imparando da colui che compie le cerimonie sacre come unrsquoarte sono degni di stupore e di com-miserazione di stupore percheacute convinti che acquisiranno il sapere prima di aver compiuto i riti se ne vanno dopo averli compiuti prima di avere acquisito la conoscenza senza nemmeno fare do-mande come se sapessero qualcosa di ciograve che hanno visto udito o appreso E sono degni di commiserazione percheacute non basta loro aver speso il loro denaro in anticipo ma se ne vanno anche pri-vi di conoscenza Sperando di ottenere conoscenza prima di aver compiuto le cerimonie sacre dopo averle compiute se ne vanno deprivati perfino della speranza (col XX)91

In relazione a quanto sopra marcato circa la presa di posizione era-clitea nei confronti della presunta azione purificatrice dei μάγοι egrave necessario segnalare come proprio nelle colonne iniziali (I-VI le piugrave danneggiate) del Papiro Derveni che contengono la citazione del passo di Eraclito lrsquoautore si riferisse alle figure dei laquomagiraquo e al loro presunto intervento di catarsi e pacificazione nei confron-ti delle anime dei defunti accostandoli alle figure degli laquoiniziatiraquo (μύσται)

[] εὐ]χαὶ καὶ θυς[ί]αι μειλίσσουσι τὰ[ς ψυχάς]ἐπ[ωιδὴ δ]ὲ μάγων δύναται δαίμονας ἐμ[ποδὼνγι[νομένο]υς μεθιστάναιmiddot δαίμονες ἐμποδών ὄντες εἰσὶψ[υχαὶ τιμω]ροί τὴν θυς[ία]ν τούτου ἕνεκε[μ] π[οιοῦσ]ι[νοἱ μά[γο]ι ὡσπερεὶ ποινὴν ἀποδιδόντες τοῖ⟨ς⟩ δὲἱεροῖ[ς] ἐπισπένδουσιν ὕ[δω]ρ καὶ γάλα ἐξ ὧνπερ καὶ τὰςχοὰς ποιοῦσι ἀνάριθμα [κα]ὶ πολυόμφαλα τὰ πόπαναθύουσιν ὅτι καὶ αἱ ψυχα[ὶ ἀν]άριθμοί εἰσι μύσταιΕὐμενίσι προθύουσι κ[ατὰ τὰ] αὐτὰ μάγοις [][] preghiere e sacrifici addolciscono le anime e il canto dei Magi che incanta puograve allontanare i degravemoni quando siano divenuti un impedimento i degravemoni che costituiscono un impedimento sono

91 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 916-917

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anime vendicatrici Per questo i magoi offrono il sacrificio come se stessero pagando una pena E durante i riti sacri offrono acqua e latte con i quali compiono anche le libagioni Ed offrono torte innumerevoli con molti ombelichi poicheacute anche le anime sono innumerevoli Gli iniziati compiono un sacrificio preliminare alle Eumenidi allo stesso modo in cui lo fanno i magoi [] (col VI)92

Ciograve che in apparenza si legge come un apprezzamento potrebbe tuttavia in assenza di un contesto piugrave determinato celare un at-tacco contro le pratiche misteriche e la ciarlateneria di presunti ldquopurificatorirdquo proprio come quello portato da Eraclito e piugrave tardi da Platone (Repubblica II 364b-365a)93 egrave possibile che pur vi-cino allrsquoinsegnamento orfico il commentatore in realtagrave prendesse le distanze da quelli che denunciava come fraintendimenti con-trapponendo direttamente alle pratiche descritte lrsquoinsegnamento da ricavare dallrsquointerpretazione della parola di Orfeo94La citazione eraclitea potrebbe quindi essere intervenuta nel con-testo di unrsquointroduzione polemica a confermare come la rivela-zione della veritagrave fosse destinata a ribaltare le false convinzioni volgari95 lrsquointenzione nellrsquoinsieme sarebbe stata allora quella di condannare una partecipazione passiva e inconsapevole a riti di cui non si intenda il reale significato religioso96 In questo senso la scelta dellrsquoautore potrebbe corroborare lrsquoipotesi che la battaglia culturale dellrsquoEfesio contro le degenerazioni dei culti misterici fos-se avvertita nel V secolo aC come paradigmaticaA questa peculiare presenza di Eraclito allrsquointerno di una cornice orfica si deve aggiungere quanto ebbe a segnalare (tra II e III seco-lo dC) Clemente Alessandrino

92 Ibi pp 902-90393 Pare sensata lrsquoipotesi di Kouremenos (K tsantsanoGlou-Th kouremenos

Introduction cit pp 56-57)94 Sebbene non manchi chi interpreta il riferimento ai μάγοι in senso positivo

addirittura come una sorta di autocitazione da parte dellrsquoautore del testo (K tsantsanoGlou The First Columns of the Derveni Papyrus cit p 110 nota 25 G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 82)

95 K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit pp 55-5696 Ms funGhi The Derveni Papyrus cit p 32

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σιωπῶ δὲ Ἡράκλειτον τὸν Ἐφέσιον ὃς παρrsquo Ὀρφέως τὰ πλεῖστα εἴληφενNon parlo di Eraclito lrsquoEfesio il quale ricavograve da Orfeo la mag-gior parte delle sue opinioni (Clemente Alessandrino Stromata 62271)

Lrsquoaccostamento (abbozzato almeno per alcune opinioni anche in Plutarco e Proclo97) scaturirebbe da una certa confusione nella re-lazione tra il pensatore di Efeso e le fonti orfiche consolidatasi (in rapporto ai temi intravisti nei frammenti del papiro Derveni) nel corso dei secoli Egrave in effetti possibile98 che in piena autonomia (cioegrave senza presupporre unrsquoadesione religiosa) e per i propri obiet-tivi Eraclito avesse ricavato e adattato motivi - quello dellrsquounitagrave o ciclica interconnessione dei contrari per esempio - attestati anche nel materiale orfico piugrave antico Le tavolette drsquoosso rinvenute99 in un sito religioso dellrsquoantica Olbia Pontica (Mar Nero) e risalenti alla metagrave del V secolo aC insistono in effetti sulla loro immediata identitagrave

ΒΙΟΣ ΘΑΝΑΤΟΣ ΒΙΟΣ (tav 1)

ΕΙΡΗΝΗ ΠΟΛΕΜΟΣΑΛΗΘΕΙΑ ΨΕΥΔΟΣ (tav 2)

[ΣΩΜ]Α ΨΥΥΧΗ (tav 3)

cosigrave da richiamare anche nella loro sintassi celebri frammenti era-clitei

ἀθάνατοι θνητοί θνητοὶ ἀθάνατοι ζῶντες τὸν ἐκείνων θάνατον τὸν δὲ ἐκείνων βίον τεθνεῶτεςImmortali mortali mortali immortali vivendo di quelli la morte di quelli la vita morendo (Ippolito DK 22 B62)

97 D sider Heraclitus in the Derveni Papyrus cit p 14898 Ibi pp 147-148 G BeteGh The Derveni Papyrus cit pp 342-34399 Nel 1951 ma pubblicate solo nel 1978

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ὁ θεὸς ἡμέρη εὐφρόνη χειμὼν θέρος πόλεμος εἰρήνη κόρος λιμός (τἀναντία ἅπανταmiddot οὗτος ὁ νοῦς) ἀλλοιοῦται δὲ ὅκωσπερ ltπῦρgt ὁπόταν συμμιγῆι θυώμασιν ὀνομάζεται καθrsquo ἡδονὴν ἑκάστουIl dio egrave giorno notte inverno estate guerra pace sazietagrave fame (tutti gli opposti egli egrave lrsquointelligenza) si trasforma come il fuoco quan-do si mescola con gli odori ed egrave nominato secondo lrsquoaroma di ognuno (Ippolito DK 22 B67)

Difficile in questo caso stabilire la prioritagrave cronologica ma egrave co-munque interessante registrare le convergenze non deve dunque sorprendere che il commentatore di Derveni intravedesse una pos-sibile sintonia tra le sentenze eraclitee e le proprie preoccupazioni e che successivamente qualcuno arrivasse a immaginare unrsquoim-probabile dipendenza segnalata appunto da Clemente La fruizio-ne di testi e forse di modalitagrave espressive e atteggiamenti eraclitei nel papiro Derveni puograve dunque attestare solo la possibilitagrave di una comune sensibilitagrave morale e religiosa e giustificare indirettamente lrsquoipotesi che lrsquoEfesio conoscesse i testi sacri al culto orfico

Spegnere la tracotanza la polemica politica

Diversi segnali suggeriscono di considerare probabile che nella battaglia condotta da Eraclito nei confronti della cultura contempo-ranea la polemica politica incidesse particolarmente100 Come se-gnalato da Diels-Kranz (in appendice alle testimonianze sulla vita del pensatore di Efeso101) disponiamo in questo senso anche di un riscontro esterno

100 Per una recente radicale rilettura di Eraclito in chiave politica si puograve consul-tare i PoZZoni Eraclito de-crittato Lrsquoontologia civica di Eraclito di Efeso Villasanta (MI) Liminamentis 2009 Un precedente puograve considerarsi A caPiZZi Eraclito e la sua leggenda Proposta di una diversa lettura dei fram-menti Roma Ateneo 1979

101 Nella edizione tedesca Die Fragmente der Vorsokratiker von H diels herausge-geben von W kranZ Band I Berlin Weidmannsche Verlagsbuchhandlung 196110 p 144 Lrsquoappendice manca invece nellrsquoedizione italiana I Presocratici a cura di G Reale Milano Bompiani 2006

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Monete di epoca romana presentano con lrsquoiscrizione ηρακλειτοςε-φεςιων (Eraclito degli Efesi) una figura barbuta eretta che guarda a sinistra con la mano destra levata (come per un discorso) lrsquoindi-ce rivolto a seacute e la sinistra che regge una mazza sequenza di gesti che egrave stata interpretata come segno di preghiera e venerazione102 ovvero come rituale iniziatico o ancora icastico invito a guardare dentro seacute stessi103 Il particolare della mazza potrebbe tuttavia evo-care la battaglia morale dellrsquoEfesio (la sua lotta contro il vizio104) ovvero alludere a Eracle proponendone lrsquoaccostamento a Eraclito (come nella quarta epistola pseudoeraclitea) e corroborare cosigrave la notizia dellrsquoesistenza in Efeso di una statua di Eraclito rappresen-tato come Eracle105 ciograve ne confermerebbe la statura pubblica che la raffigurazione nellrsquoatto di parlare potrebbe celebrare

Drsquoaltra parte nella tradizione dossografica allo scritto di Eraclito era esplicitamente riferito anche un contenuto politico

τὸ δὲ φερόμενον αὐτοῦ βιβλίον ἐστὶ μὲν ἀπὸ τοῦ συνέχοντος Περὶ φύσεως διήιρηται δὲ εἰς τρεῖς λόγους εἴς τε τὸν περὶ τοῦ παντὸς καὶ πολιτικὸν καὶ θεολογικόνIl libro che di lui egrave tramandato egrave intitolato per il suo contenu-to Sulla natura ma egrave suddiviso in tre trattazioni quella intorno allrsquouniverso [al tutto] quella politica e quella teologica (Diogene Laerzio DK 22 A15)

e ne era stata avanzata una lettura in chiave decisamente etico-politica

[] ἐπιγράφουσι δὲ αὐτῶι οἱ μὲν Μούσας οἱ δὲ Περὶ φύσεως Διόδοτος δὲ ἀκριβὲς οἰάκισμα πρὸς στάθμην βίου ἄλλοι γνώμονrsquo ἠθῶν τρόπου κόσμον ἕνα τῶν ξυμπάντων [][] τῶν δὲ γραμματικῶν Διόδοτος ὃς οὔ φησι περὶ φύσεως εἶναι τὸ σύγγραμμα ἀλλὰ περὶ πολιτείας τὰ δὲ περὶ φύσεως ἐν παραδείγματος εἴδει κεῖσθαι[] Alcuni lo intitolano Muse altri Sulla natura Diodoto invece

102 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 66103 Tonelli in eraclito Dellrsquoorigine cit p 22104 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 65105 Ibidem

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Guida per una vita retta [esatta a piombo] altri ancora Regola (gnomone) dei costumi Disposizione di comportamento unica per tutti [][] tra i grammatici Diodoto il quale sostiene che lrsquoopera com-posta [da Eraclito] non verte sulla natura ma sullo Stato e che le parti sulla natura vi sono contenute solo come esempi (Diogene Laerzio DK 22 A112 15)

Probabilmente leggendarie ancorcheacute indicative di un orientamen-to che lrsquoantichitagrave attribuiva allrsquoEfesio le azioni e le pose con cui Eraclito avrebbe accompagnato le proprie prese di posizione poli-tiche secondo Plutarco e Diogene

οἱ δὲ συμβολικῶς ἄνευ φωνῆς ἃ δεῖ φράζοντες οὐκ ἐπαινοῦνται καὶ θαυμάζονται διαφερόντως ὡς Ἡ ἀξιούντων αὐτὸν τῶν πολιτῶν γνώμην τινrsquo εἰπεῖν περὶ ὁμονοίας ἀναβὰς ἐπὶ τὸ βῆμα καὶ λαβὼν ψυχροῦ κύλικα καὶ τῶν ἀλφίτων ἐπιπάσας καὶ τῶι γλήχωνι κινήσας ἐκπιὼν ἀπῆλθεν ἐνδειξάμενος αὐτοῖς ὅτι τὸ τοῖς τυχοῦσιν ἀρκεῖσθαι καὶ μὴ δεῖσθαι τῶν πολυτελῶν ἐν εἰρήνηι καὶ ὁμονοίαι διατηρεῖ τὰς πόλειςColoro che per segni senza parole esprimono quanto deve esser detto non sono forse lodati e ammirati in modo particolare Come Eraclito il quale chiedendogli i concittadini di esprimere una sen-tenza sulla concordia salito sulla tribuna prese una coppa di acqua fredda vi sparse della farina drsquoorzo e rimescolata con menta la bevve e se ne andograve avendo cosigrave mostrato loro che lrsquoaccontentarsi di ciograve che si trova e il non aver bisogno di cose costose conservano la cittagrave in pace e in concordia (Plutarco DK 22 A3b)

ἀναχωρήσας δὲ εἰς τὸ ἱερὸν τῆς Ἀρτέμιδος μετὰ τῶν παίδων ἠστραγάλιζενmiddot περιστάντων δrsquo αὐτὸν τῶν Ἐφεσίων laquoτί ὦ κάκιστοι θαυμάζετεraquo εἶπενmiddotraquoἢ οὐ κρεῖττον τοῦτο ποιεῖν ἢ μεθrsquo ὑμῶν πολιτεύεσθαιraquoRitiratosi presso il tempio di Artemide giocava a dadi con i fan-ciulli e dal momento che gli Efesi lo attorniavano cosigrave parlograve laquoDi che cosa vi meravigliate o pessimi Non egrave forse meglio fare ciograve che partecipare alla vita della cittagrave con voiraquo (Diogene Laerzio DK 22 A13)

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La coniazione a Efeso in epoca romana della moneta di cui si egrave detto potrebbe aver suggellato la propensione eraclitea registrata dalla tradizione ad accentuare la propria sferzante polemica con un ampio ricorso a forme simboliche di comunicazione gestuale106Alla diretta presa di posizione di Eraclito nella convulsa vita del-la πόλις (e addirittura a un possibile ruolo di nomoteta analoga-mente a Senofane Pitagora e altri antichi sapienti) accenna sempre Diogene Laerzio in apertura della sua vita del filosofo

ἔλεγε δὲ καὶ laquoὕ β ρ ι ν χ ρ ὴ σ β ε ν ν ύ ν α ι μ ᾶ λ λ ο ν ἢ π υ ρ κ α ϊ ή ν raquo [B 43] καὶ laquoμάχεσθαι χρὴ τὸν δῆμον ὑπὲρ τοῦ νόμου ὅκωσπερ τείχεοςraquo [B 44] καθάπτεται δὲ καὶ τῶν Ἐφεσίων ἐπὶ τῶι τὸν ἑταῖρον ἐκβαλεῖν Ἑρμόδωρον ἐν οἷς φησινmiddotraquoἄξιον Ἐφεσίοις ἡβηδὸν ἀπάγξασθαι πᾶσι καὶ τοῖς ἀνήβοις τὴν πόλιν καταλιπεῖν ο ἵτ ινες Ἑρμόδωρον ἄνδρα ἑωυτῶν ὀνήιστον ἐξέβαλον φάντεςmiddot ἡμέων μηδὲ ε ἷς ὀνήιστος ἔστω ε ἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνraquo [B 121] ἀξιούμενος δὲ καὶ νόμους θεῖναι πρὸς αὐτῶν ὑπερεῖδε διὰ τὸ ἤδη κεκρατῆσθαι τῆι πονηρᾶι πολιτείαι τὴν πόλινDiceva pure laquoBisogna spegnere la tracotanza piugrave che un incen-dioraquo [B43] e laquoBisogna che il popolo combatta per la legge come per le mura della cittagraveraquo [B44] Attacca anche gli Efesi percheacute ave-vano espulso il suo compagno Ermodoro nel passo in cui afferma laquoSarebbe bene per gli Efesi adulti impiccarsi tutti quanti e lasciare la cittagrave ai fanciulli essi che esiliarono Ermodoro il piugrave abile tra loro sostenendo ldquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altrirdquoraquo [B121] Invitato comunque a dar loro leggi si rifiutograve dal momento che la cittagrave era giagrave dominata da una cattiva costituzione (DK 22 A12)

Lrsquoaccostamento a πυρκαϊή (conflagrazione incendio) suggerisce per ὕβρις nel contesto della prima citazione un significato politico laquoviolenza sfrenataraquo107 dunque piuttosto che mera tracotanza indivi-duale azione violenta di massa perpetrata dal δῆμος sollevazione che prevarica la norma stigmatizzata con una nota aristocratica (e

106 In questa direzione la lettura di AM BatteGaZZore Gestualitagrave e oracolaritagrave in Eraclito Genova Istituto di Filologia Classica e Medievale 1979

107 Cosigrave traduce Marcovich eraclito Frammenti cit p 366

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sapienziale) lrsquoincapacitagrave di stare al proprio posto108 In questo sen-so B43 egrave da leggere probabilmente come proposto da Diogene proprio in relazione a B44 contro la sedizione che mina dallrsquointer-no la comunitagrave il νόμος costituisce un baluardo analogo a quello che le mura (τεῖχος ) offrono contro lrsquoattacco esterno Soffocare la sommossa e ricondursi alla legge possono essere inquadrati allrsquoin-terno di una generale indicazione di fondo cui egrave allora possibile attribuire anche valore politico

ξὺν νόωι λέγοντας ἰσχυρίζεσθαι χρὴ τῶι ξυνῶι πάντων ὅκωσπερ νόμωι πόλις καὶ πολὺ ἰσχυροτέρως τρέφονται γὰρ πάντες οἱ ἀνθρώπειοι νόμοι ὑπὸ ἑνὸς τοῦ θείουmiddot κρατεῖ γὰρ τοσοῦτον ὁκόσον ἐθέλει καὶ ἐξαρκεῖ πᾶσι καὶ περιγίνεταιColoro che vogliono parlare con intendimento devono basarsi su ciograve che a tutto egrave comune come la cittagrave sulla legge e ancora piugrave fermamente Tutte le leggi umane infatti si alimentano dellrsquounica legge divina poicheacute quella domina quanto vuole basta per tutte le cose e avanza (Stobeo DK 22 B114)

διὸ δεῖ ἕπεσθαι τῷ ξυνῷ τοῦ λόγου δ΄ ἐόντος ξυνοῦ ζώουσιν οἱ πολλοὶ ὡς ἰδίαν ἔχοντες φρόνησινperciograve si deve seguire ciograve che egrave comune ma pur essendo il logos comune i piugrave vivono come se avessero un intendimento privato (DK 22 B2)

Il riferimento a τὸ ξυνόν sarebbe peculiare al pensiero di Eraclito109 risultando declinato a vari livelli il λόγος egrave laquocomuneraquo il κόσμος egrave laquocomuneraquo il πόλεμος egrave laquocomuneraquo Anche il νόμος egrave comune esso mantiene saldo lo stato (ἰσχυρίζεται νόμωι πόλις) alla cui conservazione tutti dovrebbero concorrere istituendo un ambi-to (politico) di relazioni umane110 che si sovrappone allo spazio fisico assicurato dal τεῖχος La difesa dellrsquouno non puograve essere

108 Ibidem109 G Vlastos Equality and Justice in Early Greek Cosmologies (1947) in G

vlastos Studies in Greek Philosophy vol I The Presocratics edited by DW Graham Princeton Princeton University Press 1995 p 73

110 Espressione del contenuto umano della πόλις (S maZZarino Il pensiero sto-rico classico Roma-Bari Laterza 1973 vol I p 82)

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disgiunta dal rispetto dellrsquoaltro Unrsquoeco forse dellrsquoidea soloniana di εὐνομίη ordinamento retto sulla giustizia111 e sulla conseguente solidarietagrave112 che in Eraclito si arricchisce tuttavia nel rilievo del θείος νόμος (πάντες οἱ ἀνθρώπειοι νόμοι ὑπὸ ἑνὸς τοῦ θείου) della peculiare allusione alle implicazioni tra (i) unicitagrave della legge divina e molteplicitagrave delle leggi umane ovvero (ii) unitagrave della leg-ge e contrastanti posizioni che in essa trovano armoniaAnalogo rilievo al dominio del νόμος egrave attribuito da Plutarco alla saggezza politica di Biante di Priene (presente nella tradizione dei Sette Sapienti)

ὁ Βίας ἔφησε κρατίστην εἶναι δημοκρατίαν ἐν ᾗ πάντες ὡς τύραννον φοβοῦνται τὸν νόμονBiante affermograve che la democrazia piugrave forte egrave quella in cui tutti temono la legge come un tiranno (Convivium Septem Sapientium 154e)

personaggio esplicitamente citato (e apprezzato) in un frammento eracliteo trasmesso da Diogene Laerzio

ὁ δυσάρεστος Ἡράκλειτος μάλιστα αὐτὸν ἐπῄνεσε γράψαςmiddot ἐν Πριήνῃ Βίας ἐγένετο ὁ Τευτάμεω οὗ πλέων λόγος ἢ τῶν ἄλλων καὶ οἱ Πριηνεῖς δὲ αὐτῷ τέμενος καθιέρωσαν τὸ Τευτάμειον λεγόμενον ἀπεφθέγξατοmiddot οἱ πλεῖστοι κακοίEraclito difficile a contentarsi lo ha lodato in massimo grado scrivendo laquoIn Priene nacque Biante figlio di Teutamo la cui fama egrave maggiore di quella degli altriraquo E gli abitanti di Priene gli dedi-carono un recinto sacro chiamato laquoil Teutameioraquo Sentenziograve laquoI piugrave ltdegli uominigt sono malvagiraquo (Diogene Laerzio I 88 DK 22 B39)

A Biante sarebbe inoltre da imputare la sentenza ricordata in B104113

111 G Vlastos Equality and Justice cit p 73112 G Vlastos Solonian Justice in G vlastos Studies in Greek Philosophy vol

I The Presocratics cit pp 55-56113 Come conferma anche Marcovich eraclito Frammenti cit p 363

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

τίς γὰρ αὐτῶν νόος ἢ φρήν δήμων ἀοιδοῖσι πείθονται καὶ διδασκάλωι χρείωνται ὁμίλωι οὐκ εἰδότες ὅτι ldquoοἱ πολλοὶ κακοί ὀλίγοι δὲ ἀγαθοίrdquoche mente e intelligenza hanno Ripongono fiducia negli aedi po-polari e prendono la folla come maestra non sapendo che laquoi molti sono cattivi e pochi i buoniraquo (Proclo DK 22 B104)

Il riferimento al sapiente di Priene potrebbe segnalare la contingen-za storico-politica entro cui inquadrare la polemica eraclitea il ter-mine λόγος nella citazione di Diogene (B39) potrebbe intendersi non come laquola famaraquo (come per lo piugrave si fa) ma come laquoil discorsoraquo di Biante si potrebbe cioegrave ipotizzare che Eraclito alluda allrsquoinvito che secondo Erodoto (I 170) quello avrebbe rivolto (546 aC) alle cittagrave ionie affincheacute unissero le proprie forze per fondare un nuovo stato (in Sardegna) lontano dalla minaccia persiana114 Il confronto drammatico delle poleis ionie con il Gran Re egrave in effetti ancora alla base dellrsquoemergenza che avrebbe spinto i concittadini a richiedere lrsquointervento di Eraclito secondo la notizia conservata in un codice siriaco del Περὶ ἀρετῆς di Temistio

Gli Efesi erano assuefatti al benessere e al piacere quando scoppiograve una guerra contro di loro e la loro cittagrave fu circondata e posta sotto assedio dai Persiani Essi tuttavia continuarono nella loro vita di piaceri secondo abitudine fin quando cominciarono a mancare i mezzi di sussistenza nella cittagrave Quando la fame si diffuse pesan-temente tra loro i cittadini si riunirono per valutare che cosa fosse da fare cosigrave che il sostentamento non venisse meno nessuno perograve osava consigliare loro di porre freni al lusso Proprio mentre erano riuniti un uomo di nome Eraclito prese farina drsquoorzo la mescolograve con acqua e la mangiograve sedendo in mezzo a loro questa fu una lezione silenziosa offerta a tutta la popolazione La storia racconta che gli Efesi subito compresero il rimprovero e di ulteriori non eb-bero bisogno piuttosto procedettero essendosi di fatto resi conto di dover moderare il lusso percheacute il cibo non mancasse Quando i loro nemici seppero che essi avevano imparato a vivere con mode-razione e regolavano i pasti secondo il consiglio di Eraclito si riti-rarono dalla cittagrave e nonostante fossero vincitori sul piano militare sgombrarono il campo davanti allrsquoorzo di Eraclito (DK 22 A3b)

114 Serra in eraclito Iframmenti e le testimonianze cit p 178

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Dario Zucchello

La vicenda si riferisce alla rivolta ionia (499-493 aC) contro il dominio persiano e lrsquoassedio di Efeso che avrebbe poi condotto alla scelta della cittagrave di emarginarsi dal conflitto conclusosi con la sconfitta dellrsquoalleanza delle cittagrave ribelli Nonostante manchi lrsquouna-nimitagrave tra gli storici egrave possibile che allrsquointerno di tale emergenza si inserisse il tentativo politico di Ermodoro115 forse asceso al potere in Efeso sullrsquoonda dellrsquoinsurrezione contro le tirannidi sostenute dal Gran Re e travolto dal prevalere della fazione filo-persianaConcedendo credito alla notizia di Diodoto riferita da Diogene Laerzio il κόσμος cui rivolgeva la propria attenzione lrsquoEfesio po-trebbe essere stato allora in primo luogo quello politico in tal caso le citazioni in cui piugrave direttamente si riflettono le opinioni politiche di Eraclito assumerebbero un rilievo chiave Insieme agli scarni ele-menti dossografici esse possono illuminare circa attori e contesto della scena storica entro cui il pensatore sviluppava i propri attacchi Sostenitore di Ermodoro (come si evince anche da B121) e della li-nea anti-persiana favorevole allo sforzo dellrsquoalleanza ionia (τὸ κοι- κοι-κοι-νόν τῶν Ἰώνων) Eraclito dopo la sconfitta di quellrsquoorientamento politico e lrsquoallontanamento del suo leader dalla cittagrave avrebbe volto la propria attivitagrave a una complessiva116 contestazione dei costumi corrotti e del disordine morale e civile dilaganti tra i concittadini

τυφλὸν δὲ τὸν Πλοῦτον ποιεῖ ὡς οὐκ ἀρετῆς κακίας δὲ παραιτίου ὅθεν καὶ Ἡ ὁ Ἐφέσιος ἀρώμενος Ἐφεσίοις οὐκ ἐπευχόμενοςmiddot μὴ ἐπιλίποι ὑμᾶς πλοῦτος ἔφη Ἐφέσιοι ἵνrsquo ἐξελέγχοισθε πονηρευόμενοιPluto agisce da cieco poicheacute egrave causa non di virtugrave ma di vizio Perciograve anche lrsquoefesio Eraclito ingiuria gli Efesi e non rende loro grazia af-fermando non vi abbandoni mai o Efesi la ricchezza affincheacute pos-siate manifestare il vostro agire malvagio (Tzetze DK 22 B125a)

115 Di questo avviso Pozzoni che su questa lettura fonda la sua interpretazione del pensiero e dellrsquoopera di Eraclito (i PoZZoni Eraclito de-crittato cit in particolare cap 2 Etica e toeria del diritto Eraclito e Ermodoro)

116 Ancorcheacute crittata secondo la linea interpretativa proposta da Pozzoni La qua-le tuttavia pur stimolante rispetto agli approcci tradizionali ai testi eraclitei e coerente nel proprio sforzo di ricondurre lrsquoessenziale del pensiero eracliteo alla vicenda politica di Efeso (per altro aderendo a una semplice ipotesi storica circa il ruolo di Ermodoro) appare anche eccessivamente riduttiva

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

ovvero del misconoscimento popolare di valore e capacitagrave

ἄξιον Ἐφεσίοις ἡβηδὸν ἀπάγξασθαι πᾶσι καὶ τοῖς ἀνήβοις τὴν πόλιν καταλιπεῖν οἵτινες Ἑρμόδωρον ἄνδρα ἑωυτῶν ὀνήιστον ἐξέβαλον φάντεςmiddot ἡμέων μηδὲ εἷς ὀνήιστος ἔστω εἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνSarebbe bene per gli Efesi adulti impiccarsi tutti quanti e lasciare la cittagrave ai fanciulli essi che esiliarono Ermodoro il piugrave abile tra loro sostenendo laquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altriraquo (Strabone DK 22 B121)

Ricondotti allo sfondo del νόμος e al primato di τὸ ξυνόν la pole-mica eraclitea nei confronti dei πολλοί e il rilievo garantito allrsquolaquou-noraquo alluderebbero allrsquourgenza di una condotta collettiva ispirata alla norma comune su cui convengano lrsquouno (se ha valore) e i molti117

νόμος καὶ βουλῆι πείθεσθαι ἑνόςLegge egrave anche ubbidire alla volontagrave di uno solo (Clemente Alessandrino DK 22 B33)

εἷς ἐμοὶ μύριοι ἐὰν ἄριστος ἦιUno per me vale diecimila se egrave il migliore (Galeno DK 22 B49)

Nessun avallo dunque nei confronti dellrsquoarbitrio dei tiranni come attestato nella tradizione (pur con riferimenti incerti118)

Ἡ γὰρ ὁ Βλύσωνος Μελαγκόμαν τὸν τύραννον ἔπεισεν ἀποθέσθαι τὴν ἀρχήν οὗτος βασιλέα Δαρεῖον παρακαλοῦντα ἥκειν εἰς Πέρσας ὑπερεῖδενEraclito figlio di Blosone convinse il tiranno Melancoma a la-sciare il potere Egli poi non tenne conto dellrsquoinvito di re Dario a recarsi in Persia (Clemente Alessandrino DK 22 A3)

117 R laurenti Eraclito cit pp 268-269118 Kirk ritiene possibile che il non altrimenti noto Melancoma citato nella testimo-

nianza di Clemente possa essere il Komas che fu tiranno alla fine del VI secolo aC (GS kirk Heraclitus The Cosmic Fragments cit p 13)

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ma nello specifico contesto di Efeso contrasto alla mollezza dei costumi addebitabile alle ricchezze e allrsquoabbrutimento frutto della volgare ignoranza

αἱρεῦνται γὰρ ἓν ἀντὶ ἁπάντων οἱ ἄριστοι κλέος ἀέναον θνητῶνmiddot οἱ δὲ πολλοὶ κεκόρηνται ὅκωσπερ κτήνεαPreferiscono infatti una sola cosa a tutte le altre gli uomini miglio-ri la gloria perenne alle cose mortali I piugrave al contrario vogliono saziarsi come bestie (Clemente Alessandrino DK 22 B29)

H dixit quod Si felicitas esset in delectationibus corporis boves felices diceremus cum inveniant orobum ad comedendumEraclito affermograve che se la felicitagrave consistesse nei piaceri del cor-po diremmo fe l ic i i buoi quando t rovino lent icchie da mangiare (Alberto M DK 22 B4)

ἑτέρα γὰρ ἵππου ἡδονὴ καὶ κυνὸς καὶ ἀνθρώπου καθάπερ Ἡ φησιν ὄ ν ο υ ς σ ύ ρ μ α τ rsquo ἂ ν ἑ λ έ σ θ α ι μ ᾶ λ λ ο ν ἢ χ ρ υ σ ό ν middot ἥδιον γὰρ χρυσοῦ τροφὴ ὄνοιςIl piacere del cavallo del cane e dellrsquouomo sono in effetti diversi come sostiene Eraclito g l i as ini prefer i rebbero i l foraggio al l rsquooro (Aristotele DK 22 B9)

Sentenze che insistono sullrsquoopposizione tra natura umana e natu-ra animale per condannare quei comportamenti che disdegnando lrsquoeccellenza della laquogloria perenneraquo (κλέος ἀέναον) scadono nel puro godimento materiale bestiale lrsquoaccenno al κλέος evoca lrsquoeti-ca aristocratica della guerra che puograve intravedersi in B53

πόλεμος πάντων μὲν πατήρ ἐστι πάντων δὲ βασιλεύς καὶ τοὺς μὲν θεοὺς ἔδειξε τοὺς δὲ ἀνθρώπους τοὺς μὲν δούλους ἐποίησε τοὺς δὲ ἐλευθέρουςIl conflitto di tutte le cose egrave padre di tutte re e alcuni rivelograve dei altri uomini gli uni fece schiavi gli altri liberi (Ippolito DK 22 B53)

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

dove πόλεμος egrave cifra universale di uno scontro che domina a tut-ti i livelli nella vita discriminando senza appello la divisione in θεοί e ἄνθρωποι δούλοι e ἐλεύθεροι nella concezione greco-arcaica a fondamento di ogni ordinamento119 si rifletterebbe allora nella necessaria differenziazione sociale e politica allrsquointerno della πόλις120 normata dal νόμος A πόλεμος in effetti Eraclito acco-sta ἔρις (contesa discordia)

εἰδέναι δὲ χρὴ τὸν πόλεμον ἐόντα ξυνὸν καὶ δίκην ἔριν καὶ γινόμενα πάντα κατ΄ ἔριν καὶ χρεώνBisogna sapere che il conflitto egrave comune e la giustizia contesa e che tutto accade secondo contesa e necessitagrave (Origene DK 22 B80)

rivelando di entrambi universalitagrave (πόλεμος ξυνὸς) e feconditagrave ge-neratrice121 (γινόμενα πάντα κατ΄ ἔριν) ἔρις egrave δίκη cosigrave tutto quanto accade laquosecondo contesaraquo accade anche laquocome si conviene ed egrave giustoraquo (κατὰ χρεών) In questo senso Eraclito avrebbe inteso lo scenario cosmico come proiezione delle relazioni conflittuali ti-piche delle lotte cittadine (a partire ovviamente dalla personale esperienza in Efeso) filtrandone i processi attraverso un lessi-co dallrsquoimmediata valenza politico-sociale (contesa-giustizia) Secondo lrsquoindizio fornito da Diodoto il macrocosmo - unico e co-mune (ἕνα καὶ κοινὸν κόσμον Aeumltius DK 22 A10) ndash sarebbe proie-zione dellrsquoassetto politico propugnato dallrsquoEfesio (forse quello che Ermodoro aveva tentato di implementare) riconoscerne il λόγος il discorso ma anche la proposta politica sarebbe stato dunque discri-minante Alla sua diretta valenza civile potrebbero alludere quei testi in cui essenziale egrave lo stigma dellrsquoincomprensione dei laquomoltiraquo e delle conseguenti distorsioni

119 W JaeGer The Theology of the Early Greek Philosophers (1947) trad it La teologia dei primi pensatori greci Firenze La Nuova Italia 1961 p 184

120 Si veda il commento di Marcovich eraclito Frammenti cit p 104121 Mondolfo in E Zeller ndash r mondolfo La filosofia dei greci nel suo sviluppo

storico Parte I I Presocratici Volume IV Eraclito a cura di R mondolfo Firenze La Nuova Italia 1961 p 104

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ὁ Ἡ φησι τοῖς ἐγρηγορόσιν ἕνα καὶ κοινὸν κόσμον εἶναι τῶν δὲ κοιμωμένων ἕκαστον εἰς ἴδιον ἀποστρέφεσθαιE dice che per coloro che sono desti il mondo egrave unico e comune invece ciascuno di coloro che dormono ritorna a un proprio mondo privato (Plutarco DK 22 B89)

διὸ δεῖ ἕπεσθαι τῷ ξυνῷ τοῦ λόγου δ΄ ἐόντος ξυνοῦ ζώουσιν οἱ πολλοὶ ὡς ἰδίαν ἔχοντες φρόνησινperciograve si deve seguire ciograve che egrave comune ma pur essendo il logos comune i piugrave vivono come se avessero un intendimento privato (Sesto Empirico DK 22 B2)

Forzando lrsquoideale esiodeo di giustizia Eraclito scinde cosigrave ἔρις (competizione civile e costruttiva) e ὕβρις (violenza sopraffattri-ce) facendo di Dike norma vincolante a livello cosmico

Δίκης ὄνομα οὐκ ἂν ἤιδεσαν εἰ ταῦτα μὴ ἦνNon conoscerebbero il nome di Dike se queste cose [conflitto ingiustizia] non fossero [esistessero] (Clemente Alessandrino DK 22 B23)

Si tratta in fondo di unrsquoipotesi di lettura sostenuta da riscontri nei frammenti di altri autori arcaici (Anassimandro in primis) che con-sente di precisare un aspetto della polemica eraclitea

καὶ Ἡ ἐπιτιμᾶι τῶι ποιήσαντι laquoὡς ἔ ρ ι ς ἔκ τε θεῶν καὶ ἀνθρώπων ἀπόλοιτοraquo [XVIII 107]middot οὐ γὰρ ἂν εἶναι ἁ ρ μ ο ν ί α ν μὴ ὄντος ὀξέος καὶ βαρέος οὐδὲ τὰ ζῶια ἄνευ θήλεος καὶ ἄρρενος ἐναντίων ὄντωνEraclito biasima il poeta ltOmerogt che scrisse laquoSparisca la discor-dia tra gli dei e tra gli uominiraquo (Iliade XVIII 107) Non ci sarebbe infatti armonia se non ci fossero acuto e grave neacute ci sarebbero i vi-venti se non ci fossero femmina e maschio (Eudemo DK 22 A22)

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

ma soprattutto la tesi centrale nei frammenti secondo cui produ-zione e unitagrave del tutto passano attraverso la relazione tra le oppo-sizioni (πάντα κατrsquo ἔριν γίνεσθαι) Compito del λόγος egrave appunto illustrare tale formazione (ovvero compagine questo il significato primo di ἁρμονία122) e dunque rilevare come senza la costanza della tensione non vi sarebbe possibilitagrave di ordinamento

λόγον ἐκ τῆς ἐναντιοδρομίας δημιουργὸν τῶν ὄντωνlogos artefice delle cose che sono dal concorso degli opposti (Aeumltius DK 22 A8)

καὶ ὁ κυκεὼν διίσταται ltμὴgt κινούμενοςanche il ciceone si decompone se non egrave mosso (Teofrasto DK 22 B125)

τὸ ἀντίξουν συμφέρον καὶ ἐκ τῶν διαφερόντων καλλίστην ἁρμονίανciograve che egrave opposto concorda e dalle cose in contrasto scaturisce lrsquoarmonia piugrave bella (Aristotele DK 22 B8)

Frammenti in cui puograve avvertirsi anche lrsquoespressione immediata di una drammatica ed eroica visione della lotta politica e della sua composizione ovvero di una legge universale cui ricondurre come evidenza parziale anche i conflitti della πόλιςBencheacute appaia esagerato intendere la discriminazione tra cittadi-ni efesi come laquotema centrale allrsquointerno della trattazione culturale eraclitearaquo123 e dunque ridurne la prospettiva cosmica a mera siste-matizzazione dellrsquoordinamento civile riformato da Ermodoro egrave tut-tavia probabile che quel contesto possa aiutare a determinare il si-gnificato del presunto atteggiamento aristocratico di Eraclito Cosigrave quando attacca gli Efesi proprio per aver allontanato Ermodoro la scelta espressiva egrave indicativa

122 Una pertinente puntualizzazione in V Macchioro Zagreus cit pp 417-422123 Ibi p 53

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ἡμέων μηδὲ εἷς ὀνήιστος ἔστω εἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνlaquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altriraquo (Strabone DK 22 B121)

Il superlativo ὀνήιστος non veicola lrsquoidea di valore (in senso mili-tare) o di eminenza aristocratica piuttosto lrsquoidea di aiuto di utilitagrave insomma Ermodoro egrave politico da prediligere per il giovamento che puograve garantire con consiglio e azione alla comunitagrave il suo allon-tanamento appare conseguenza della cecitagrave e immaturitagrave dei con-cittadiniAnalogamente quando degli Efesi stigmatizza il vizio che deriva dal lusso

μὴ ἐπιλίποι ὑμᾶς πλοῦτος ἔφη Ἐφέσιοι ἵνrsquo ἐξελέγχοισθε πονηρευόμενοιnon vi abbandoni mai o Efesi la ricchezza affincheacute possiate ma-nifestare il vostro agire malvagio (Tzetze DK 22 B125a)

egrave possibile che Eraclito richiami quella stessa sobrietagrave suggeri-ta secondo quanto riferito da Polemone alle donne ioniche da Ermodoro

Πολέμων παρὰ Ἑρμοδώρῳ γεγράφθαι φησίmiddotraquoὑποδήματα δὲ φορεῖν τὴν ἐλευθέρην Σκυδικὰς λευκὰς καὶ μασθλητίναςraquoPolemone dice che in Ermodoro egrave scritto laquola donna libera porta calzature scitiche bianche e di cuoioraquo (Polemone Fragmenta 96)

Sostenitore di una riforma dei costumi che frenasse la fiacchezza indotta dal lusso (ἁβροσύνη)124 e (forse) preparasse al confronto con lrsquoinvasore persiano125 Ermodoro appare agli occhi di Eraclito vittima non di un particolare gruppo sociale o politico ma di una diffusa (volgare a prescindere dallrsquoappartenenza sociale) ignoran-za della misura della ragione e della legge che giustifica lrsquoinsi-stenza eraclitea su λόγος νόμος e κόσμος ma anche sullrsquoautocon-trollo individuale e collettivo

124 R laurenti Eraclito cit p 16125 i PoZZoni Eraclito de-crittato cit p 58

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θυμῶι μάχεσθαι χαλεπόνmiddot ὃ γὰρ ἂν θέληι ψυχῆς ὠνεῖταιDifficile lottare contro il desiderio ciograve che vuole infatti prende a prezzo dellrsquoanima (Plutarco DK 22 B85)

τὸ τοῖς τυχοῦσιν ἀρκεῖσθαι καὶ μὴ δεῖσθαι τῶν πολυτελῶν ἐν εἰρήνηι καὶ ὁμονοίαι διατηρεῖ τὰς πόλειςlrsquoaccontentarsi di ciograve che si trova e il non aver bisogno di cose costose conservano la cittagrave in pace e in concordia (DK 22 A3b)

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(κόσμον τόνδε͵ τὸν αὐτὸν ἁπάντων B30) infatti egrave essenziale la decifrazione del logos87

οὐκ ἐμοῦ ἀλλὰ τοῦ λόγου ἀκούσαντας ὁμολογεῖν σοφόν ἐστιν ἓν πάντα εἶναιnon ascoltando me ma il logos egrave saggio convenire che tutte le cose sono uno (Ippolito DK 22 B50)

Analogamente nello stigma del commentatore nei confronti dellrsquoincomprensione dei non iniziati (cui nelle colonne superstiti ci si riferisce come οἱ πολλοί οἱ οὐ γινώσκοντες οἱ οὐκ εἰδότες) e del conseguente stravolgimento del significato delle divinazioni

[] αὐτοῖς πάριμεν [εἰς τὸ μα]ντεῖον ἐπερ[ω]τής[οντες]τῶν μαντευομένων [ἕ]νεκεν εἰ θεμι ltgtἐν Ἅιδου δεινὰ τί ἀπιστοῦσι οὐ γινώς[κοντες ἐ]νύπνιαοὐδὲ τῶν ἄλλων πραγμάτων ἕκαστ[ον] διὰ ποίων ἂνπαραδειγμάτων π[ι]στεύοιεν ὑπό τ[ῆς τε]ἁμαρτ⟨ί⟩ηςκαὶ [τ]ῆς ἄλλης ἡδον[ῆ]ς νενικημένι[οι οὐ] μανθ[άνο]υσιν[οὐδὲ] πιστεύουσι ἀπ[ι]στίη δὲ κἀμα[θίη τὸ αὐτόmiddot ἢν γὰρ][μὴ μα]νθάνωσι μη[δ]ὲ γινώ[σ]κως[ιν οὐκ ἔστιν ὅπως][πιστεύου]σιν [][] per essi andiamo nella sede delle divinazioni per interrogare e avere dei responsi se sia concesso dal diritto divino ltgt cose terribili nellrsquoAde percheacute non vi credono Dal momento che non comprendono i sogni neacute ciascuna delle altre cose grazie a quali esempi potrebbero credere Poicheacute si sono lasciati vincere dalla colpa e da altri piaceri non imparano e non credono Ora la man-canza di fede e la mancanza di apprendimento sono la stessa cosa Se infatti non apprendono e non riconoscono non hanno modo di aver fede [] (col V)88

egrave possibile rinvenire eco della denuncia eraclitea del fraintendi-mento volgare dellrsquoelemento religioso (B15) e della superficiale credulitagrave popolare

87 D oBBink Cosmology as Initiation in Studies on the Derveni Papyrus cit p 4288 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 902-903

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ἀλλὰ τῶν μὲν θείων τὰ πολλά καθrsquo Ἡράκλειτον ἀ π ι σ τ ί η ι δ ι α φ υ γ γ ά ν ε ι μ ὴ γ ι γ ν ώ σ κ ε σ θ α ιMa la maggior parte delle cose divine secondo Eraclito s i sot-t rae a l la conoscenza per incredul i tagrave ltdegli uominigt (Plutarco DK 22 B86)

ma anche del rilievo posto sul retto orientamento sulla disposizio-ne che deve sostenere la ricerca

ἐὰν μὴ ἔλπηται ἀνέλπιστον οὐκ ἐξευρήσει ἀνεξερεύνητον ἐὸν καὶ ἄπορονSe uno non spera non potragrave trovare lrsquoinsperabile percheacute esso egrave dif-ficile da trovare e impervio (Clemente Alessandrino DK 22 B18)

In generale la polemica eraclitea nei confronti dei laquomoltiraquo (οἱ πολλοί) e della loro mancanza di intendimento e orientamento po-trebbe far da sfondo alla commiserazione del commentatore per la mancata intelligenza dei sacrifici intelligenza che impone di col-legare le azioni e i gesti di culto (τὰ δρώμενα) alla comprensione della recitazione (τὰ λεγόμενα) cosigrave giustificando lrsquoopera di ese-gesi89 La salvezza era con ogni probabilitagrave promessa allrsquoiniziato a tre condizioni una corretta condotta di vita una adeguata cono-scenza determinate pratiche cultuali90

ἀνθρώπω[ν ἐμ]πόλεσιν ἐπιτελέσαντες [τὰ ἱε]ρὰ εἶδονἔλασσον σφᾶς θαυμάζω μὴ γινώσκειν οὐ γὰρ οἷόν τεἀκοῦσαι ὁμοῦ καὶ μαθεῖν τὰ λεγόμενα ὅσοι δὲ παρὰ τοῦτέχνημ ποιομένου τὰ ἱερὰ οὗτοι ἄξιοι θαυμάζεσθαικαὶ οἰκτε[ί]ρεσθαι θαυμάζεσθαι μὲν ὅτι δοκοῦντεςπρότερον ἢ ἐπιτελέσαι εἰδήσειν ἀπέρχονται ἐπι-τελέσαντες πρὶν εἰδέναι οὐδrsquo ἐπανερόμενοι ὥσπερὡς εἰδότες τι ὧν εἶδον ἢ ἤκουσαν ἢ ἔμαθον [οἰ]κτε⟨ί⟩ρεσθαι δὲὅτι οὐκ ἀρκεῖ σφιν τὴν δαπάνην προανηλῶσθαι ἀλλὰκαὶ τῆσ γνώμης στερόμενοι προσαπέρχονταιπρὶμ μὲν τὰ [ἱ]ερὰ ἐπιτελέσαι ἐλπίζον[τε]ς εἰδήσειν

89 K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit pp 52-5390 K tsantsanoGlou The First Columns of the Derveni Papyrus and their

Religious Significance in Studies on the Derveni Papyrus cit p 101

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ἐπ[ιτελές]αντ[ες] δὲ στερηθέντες κα[ὶ τῆς] ἐλπί[δος] ἀπέρχονταιNelle cittagrave degli uomini compiendo i riti sacri hanno visto mi meraviglio di meno che non abbiano conoscenza Non egrave infatti possibile udire e al contempo anche imparare ciograve che viene detto Ora coloro che (vorrebbero farlo) imparando da colui che compie le cerimonie sacre come unrsquoarte sono degni di stupore e di com-miserazione di stupore percheacute convinti che acquisiranno il sapere prima di aver compiuto i riti se ne vanno dopo averli compiuti prima di avere acquisito la conoscenza senza nemmeno fare do-mande come se sapessero qualcosa di ciograve che hanno visto udito o appreso E sono degni di commiserazione percheacute non basta loro aver speso il loro denaro in anticipo ma se ne vanno anche pri-vi di conoscenza Sperando di ottenere conoscenza prima di aver compiuto le cerimonie sacre dopo averle compiute se ne vanno deprivati perfino della speranza (col XX)91

In relazione a quanto sopra marcato circa la presa di posizione era-clitea nei confronti della presunta azione purificatrice dei μάγοι egrave necessario segnalare come proprio nelle colonne iniziali (I-VI le piugrave danneggiate) del Papiro Derveni che contengono la citazione del passo di Eraclito lrsquoautore si riferisse alle figure dei laquomagiraquo e al loro presunto intervento di catarsi e pacificazione nei confron-ti delle anime dei defunti accostandoli alle figure degli laquoiniziatiraquo (μύσται)

[] εὐ]χαὶ καὶ θυς[ί]αι μειλίσσουσι τὰ[ς ψυχάς]ἐπ[ωιδὴ δ]ὲ μάγων δύναται δαίμονας ἐμ[ποδὼνγι[νομένο]υς μεθιστάναιmiddot δαίμονες ἐμποδών ὄντες εἰσὶψ[υχαὶ τιμω]ροί τὴν θυς[ία]ν τούτου ἕνεκε[μ] π[οιοῦσ]ι[νοἱ μά[γο]ι ὡσπερεὶ ποινὴν ἀποδιδόντες τοῖ⟨ς⟩ δὲἱεροῖ[ς] ἐπισπένδουσιν ὕ[δω]ρ καὶ γάλα ἐξ ὧνπερ καὶ τὰςχοὰς ποιοῦσι ἀνάριθμα [κα]ὶ πολυόμφαλα τὰ πόπαναθύουσιν ὅτι καὶ αἱ ψυχα[ὶ ἀν]άριθμοί εἰσι μύσταιΕὐμενίσι προθύουσι κ[ατὰ τὰ] αὐτὰ μάγοις [][] preghiere e sacrifici addolciscono le anime e il canto dei Magi che incanta puograve allontanare i degravemoni quando siano divenuti un impedimento i degravemoni che costituiscono un impedimento sono

91 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 916-917

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anime vendicatrici Per questo i magoi offrono il sacrificio come se stessero pagando una pena E durante i riti sacri offrono acqua e latte con i quali compiono anche le libagioni Ed offrono torte innumerevoli con molti ombelichi poicheacute anche le anime sono innumerevoli Gli iniziati compiono un sacrificio preliminare alle Eumenidi allo stesso modo in cui lo fanno i magoi [] (col VI)92

Ciograve che in apparenza si legge come un apprezzamento potrebbe tuttavia in assenza di un contesto piugrave determinato celare un at-tacco contro le pratiche misteriche e la ciarlateneria di presunti ldquopurificatorirdquo proprio come quello portato da Eraclito e piugrave tardi da Platone (Repubblica II 364b-365a)93 egrave possibile che pur vi-cino allrsquoinsegnamento orfico il commentatore in realtagrave prendesse le distanze da quelli che denunciava come fraintendimenti con-trapponendo direttamente alle pratiche descritte lrsquoinsegnamento da ricavare dallrsquointerpretazione della parola di Orfeo94La citazione eraclitea potrebbe quindi essere intervenuta nel con-testo di unrsquointroduzione polemica a confermare come la rivela-zione della veritagrave fosse destinata a ribaltare le false convinzioni volgari95 lrsquointenzione nellrsquoinsieme sarebbe stata allora quella di condannare una partecipazione passiva e inconsapevole a riti di cui non si intenda il reale significato religioso96 In questo senso la scelta dellrsquoautore potrebbe corroborare lrsquoipotesi che la battaglia culturale dellrsquoEfesio contro le degenerazioni dei culti misterici fos-se avvertita nel V secolo aC come paradigmaticaA questa peculiare presenza di Eraclito allrsquointerno di una cornice orfica si deve aggiungere quanto ebbe a segnalare (tra II e III seco-lo dC) Clemente Alessandrino

92 Ibi pp 902-90393 Pare sensata lrsquoipotesi di Kouremenos (K tsantsanoGlou-Th kouremenos

Introduction cit pp 56-57)94 Sebbene non manchi chi interpreta il riferimento ai μάγοι in senso positivo

addirittura come una sorta di autocitazione da parte dellrsquoautore del testo (K tsantsanoGlou The First Columns of the Derveni Papyrus cit p 110 nota 25 G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 82)

95 K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit pp 55-5696 Ms funGhi The Derveni Papyrus cit p 32

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σιωπῶ δὲ Ἡράκλειτον τὸν Ἐφέσιον ὃς παρrsquo Ὀρφέως τὰ πλεῖστα εἴληφενNon parlo di Eraclito lrsquoEfesio il quale ricavograve da Orfeo la mag-gior parte delle sue opinioni (Clemente Alessandrino Stromata 62271)

Lrsquoaccostamento (abbozzato almeno per alcune opinioni anche in Plutarco e Proclo97) scaturirebbe da una certa confusione nella re-lazione tra il pensatore di Efeso e le fonti orfiche consolidatasi (in rapporto ai temi intravisti nei frammenti del papiro Derveni) nel corso dei secoli Egrave in effetti possibile98 che in piena autonomia (cioegrave senza presupporre unrsquoadesione religiosa) e per i propri obiet-tivi Eraclito avesse ricavato e adattato motivi - quello dellrsquounitagrave o ciclica interconnessione dei contrari per esempio - attestati anche nel materiale orfico piugrave antico Le tavolette drsquoosso rinvenute99 in un sito religioso dellrsquoantica Olbia Pontica (Mar Nero) e risalenti alla metagrave del V secolo aC insistono in effetti sulla loro immediata identitagrave

ΒΙΟΣ ΘΑΝΑΤΟΣ ΒΙΟΣ (tav 1)

ΕΙΡΗΝΗ ΠΟΛΕΜΟΣΑΛΗΘΕΙΑ ΨΕΥΔΟΣ (tav 2)

[ΣΩΜ]Α ΨΥΥΧΗ (tav 3)

cosigrave da richiamare anche nella loro sintassi celebri frammenti era-clitei

ἀθάνατοι θνητοί θνητοὶ ἀθάνατοι ζῶντες τὸν ἐκείνων θάνατον τὸν δὲ ἐκείνων βίον τεθνεῶτεςImmortali mortali mortali immortali vivendo di quelli la morte di quelli la vita morendo (Ippolito DK 22 B62)

97 D sider Heraclitus in the Derveni Papyrus cit p 14898 Ibi pp 147-148 G BeteGh The Derveni Papyrus cit pp 342-34399 Nel 1951 ma pubblicate solo nel 1978

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ὁ θεὸς ἡμέρη εὐφρόνη χειμὼν θέρος πόλεμος εἰρήνη κόρος λιμός (τἀναντία ἅπανταmiddot οὗτος ὁ νοῦς) ἀλλοιοῦται δὲ ὅκωσπερ ltπῦρgt ὁπόταν συμμιγῆι θυώμασιν ὀνομάζεται καθrsquo ἡδονὴν ἑκάστουIl dio egrave giorno notte inverno estate guerra pace sazietagrave fame (tutti gli opposti egli egrave lrsquointelligenza) si trasforma come il fuoco quan-do si mescola con gli odori ed egrave nominato secondo lrsquoaroma di ognuno (Ippolito DK 22 B67)

Difficile in questo caso stabilire la prioritagrave cronologica ma egrave co-munque interessante registrare le convergenze non deve dunque sorprendere che il commentatore di Derveni intravedesse una pos-sibile sintonia tra le sentenze eraclitee e le proprie preoccupazioni e che successivamente qualcuno arrivasse a immaginare unrsquoim-probabile dipendenza segnalata appunto da Clemente La fruizio-ne di testi e forse di modalitagrave espressive e atteggiamenti eraclitei nel papiro Derveni puograve dunque attestare solo la possibilitagrave di una comune sensibilitagrave morale e religiosa e giustificare indirettamente lrsquoipotesi che lrsquoEfesio conoscesse i testi sacri al culto orfico

Spegnere la tracotanza la polemica politica

Diversi segnali suggeriscono di considerare probabile che nella battaglia condotta da Eraclito nei confronti della cultura contempo-ranea la polemica politica incidesse particolarmente100 Come se-gnalato da Diels-Kranz (in appendice alle testimonianze sulla vita del pensatore di Efeso101) disponiamo in questo senso anche di un riscontro esterno

100 Per una recente radicale rilettura di Eraclito in chiave politica si puograve consul-tare i PoZZoni Eraclito de-crittato Lrsquoontologia civica di Eraclito di Efeso Villasanta (MI) Liminamentis 2009 Un precedente puograve considerarsi A caPiZZi Eraclito e la sua leggenda Proposta di una diversa lettura dei fram-menti Roma Ateneo 1979

101 Nella edizione tedesca Die Fragmente der Vorsokratiker von H diels herausge-geben von W kranZ Band I Berlin Weidmannsche Verlagsbuchhandlung 196110 p 144 Lrsquoappendice manca invece nellrsquoedizione italiana I Presocratici a cura di G Reale Milano Bompiani 2006

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Monete di epoca romana presentano con lrsquoiscrizione ηρακλειτοςε-φεςιων (Eraclito degli Efesi) una figura barbuta eretta che guarda a sinistra con la mano destra levata (come per un discorso) lrsquoindi-ce rivolto a seacute e la sinistra che regge una mazza sequenza di gesti che egrave stata interpretata come segno di preghiera e venerazione102 ovvero come rituale iniziatico o ancora icastico invito a guardare dentro seacute stessi103 Il particolare della mazza potrebbe tuttavia evo-care la battaglia morale dellrsquoEfesio (la sua lotta contro il vizio104) ovvero alludere a Eracle proponendone lrsquoaccostamento a Eraclito (come nella quarta epistola pseudoeraclitea) e corroborare cosigrave la notizia dellrsquoesistenza in Efeso di una statua di Eraclito rappresen-tato come Eracle105 ciograve ne confermerebbe la statura pubblica che la raffigurazione nellrsquoatto di parlare potrebbe celebrare

Drsquoaltra parte nella tradizione dossografica allo scritto di Eraclito era esplicitamente riferito anche un contenuto politico

τὸ δὲ φερόμενον αὐτοῦ βιβλίον ἐστὶ μὲν ἀπὸ τοῦ συνέχοντος Περὶ φύσεως διήιρηται δὲ εἰς τρεῖς λόγους εἴς τε τὸν περὶ τοῦ παντὸς καὶ πολιτικὸν καὶ θεολογικόνIl libro che di lui egrave tramandato egrave intitolato per il suo contenu-to Sulla natura ma egrave suddiviso in tre trattazioni quella intorno allrsquouniverso [al tutto] quella politica e quella teologica (Diogene Laerzio DK 22 A15)

e ne era stata avanzata una lettura in chiave decisamente etico-politica

[] ἐπιγράφουσι δὲ αὐτῶι οἱ μὲν Μούσας οἱ δὲ Περὶ φύσεως Διόδοτος δὲ ἀκριβὲς οἰάκισμα πρὸς στάθμην βίου ἄλλοι γνώμονrsquo ἠθῶν τρόπου κόσμον ἕνα τῶν ξυμπάντων [][] τῶν δὲ γραμματικῶν Διόδοτος ὃς οὔ φησι περὶ φύσεως εἶναι τὸ σύγγραμμα ἀλλὰ περὶ πολιτείας τὰ δὲ περὶ φύσεως ἐν παραδείγματος εἴδει κεῖσθαι[] Alcuni lo intitolano Muse altri Sulla natura Diodoto invece

102 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 66103 Tonelli in eraclito Dellrsquoorigine cit p 22104 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 65105 Ibidem

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Guida per una vita retta [esatta a piombo] altri ancora Regola (gnomone) dei costumi Disposizione di comportamento unica per tutti [][] tra i grammatici Diodoto il quale sostiene che lrsquoopera com-posta [da Eraclito] non verte sulla natura ma sullo Stato e che le parti sulla natura vi sono contenute solo come esempi (Diogene Laerzio DK 22 A112 15)

Probabilmente leggendarie ancorcheacute indicative di un orientamen-to che lrsquoantichitagrave attribuiva allrsquoEfesio le azioni e le pose con cui Eraclito avrebbe accompagnato le proprie prese di posizione poli-tiche secondo Plutarco e Diogene

οἱ δὲ συμβολικῶς ἄνευ φωνῆς ἃ δεῖ φράζοντες οὐκ ἐπαινοῦνται καὶ θαυμάζονται διαφερόντως ὡς Ἡ ἀξιούντων αὐτὸν τῶν πολιτῶν γνώμην τινrsquo εἰπεῖν περὶ ὁμονοίας ἀναβὰς ἐπὶ τὸ βῆμα καὶ λαβὼν ψυχροῦ κύλικα καὶ τῶν ἀλφίτων ἐπιπάσας καὶ τῶι γλήχωνι κινήσας ἐκπιὼν ἀπῆλθεν ἐνδειξάμενος αὐτοῖς ὅτι τὸ τοῖς τυχοῦσιν ἀρκεῖσθαι καὶ μὴ δεῖσθαι τῶν πολυτελῶν ἐν εἰρήνηι καὶ ὁμονοίαι διατηρεῖ τὰς πόλειςColoro che per segni senza parole esprimono quanto deve esser detto non sono forse lodati e ammirati in modo particolare Come Eraclito il quale chiedendogli i concittadini di esprimere una sen-tenza sulla concordia salito sulla tribuna prese una coppa di acqua fredda vi sparse della farina drsquoorzo e rimescolata con menta la bevve e se ne andograve avendo cosigrave mostrato loro che lrsquoaccontentarsi di ciograve che si trova e il non aver bisogno di cose costose conservano la cittagrave in pace e in concordia (Plutarco DK 22 A3b)

ἀναχωρήσας δὲ εἰς τὸ ἱερὸν τῆς Ἀρτέμιδος μετὰ τῶν παίδων ἠστραγάλιζενmiddot περιστάντων δrsquo αὐτὸν τῶν Ἐφεσίων laquoτί ὦ κάκιστοι θαυμάζετεraquo εἶπενmiddotraquoἢ οὐ κρεῖττον τοῦτο ποιεῖν ἢ μεθrsquo ὑμῶν πολιτεύεσθαιraquoRitiratosi presso il tempio di Artemide giocava a dadi con i fan-ciulli e dal momento che gli Efesi lo attorniavano cosigrave parlograve laquoDi che cosa vi meravigliate o pessimi Non egrave forse meglio fare ciograve che partecipare alla vita della cittagrave con voiraquo (Diogene Laerzio DK 22 A13)

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La coniazione a Efeso in epoca romana della moneta di cui si egrave detto potrebbe aver suggellato la propensione eraclitea registrata dalla tradizione ad accentuare la propria sferzante polemica con un ampio ricorso a forme simboliche di comunicazione gestuale106Alla diretta presa di posizione di Eraclito nella convulsa vita del-la πόλις (e addirittura a un possibile ruolo di nomoteta analoga-mente a Senofane Pitagora e altri antichi sapienti) accenna sempre Diogene Laerzio in apertura della sua vita del filosofo

ἔλεγε δὲ καὶ laquoὕ β ρ ι ν χ ρ ὴ σ β ε ν ν ύ ν α ι μ ᾶ λ λ ο ν ἢ π υ ρ κ α ϊ ή ν raquo [B 43] καὶ laquoμάχεσθαι χρὴ τὸν δῆμον ὑπὲρ τοῦ νόμου ὅκωσπερ τείχεοςraquo [B 44] καθάπτεται δὲ καὶ τῶν Ἐφεσίων ἐπὶ τῶι τὸν ἑταῖρον ἐκβαλεῖν Ἑρμόδωρον ἐν οἷς φησινmiddotraquoἄξιον Ἐφεσίοις ἡβηδὸν ἀπάγξασθαι πᾶσι καὶ τοῖς ἀνήβοις τὴν πόλιν καταλιπεῖν ο ἵτ ινες Ἑρμόδωρον ἄνδρα ἑωυτῶν ὀνήιστον ἐξέβαλον φάντεςmiddot ἡμέων μηδὲ ε ἷς ὀνήιστος ἔστω ε ἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνraquo [B 121] ἀξιούμενος δὲ καὶ νόμους θεῖναι πρὸς αὐτῶν ὑπερεῖδε διὰ τὸ ἤδη κεκρατῆσθαι τῆι πονηρᾶι πολιτείαι τὴν πόλινDiceva pure laquoBisogna spegnere la tracotanza piugrave che un incen-dioraquo [B43] e laquoBisogna che il popolo combatta per la legge come per le mura della cittagraveraquo [B44] Attacca anche gli Efesi percheacute ave-vano espulso il suo compagno Ermodoro nel passo in cui afferma laquoSarebbe bene per gli Efesi adulti impiccarsi tutti quanti e lasciare la cittagrave ai fanciulli essi che esiliarono Ermodoro il piugrave abile tra loro sostenendo ldquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altrirdquoraquo [B121] Invitato comunque a dar loro leggi si rifiutograve dal momento che la cittagrave era giagrave dominata da una cattiva costituzione (DK 22 A12)

Lrsquoaccostamento a πυρκαϊή (conflagrazione incendio) suggerisce per ὕβρις nel contesto della prima citazione un significato politico laquoviolenza sfrenataraquo107 dunque piuttosto che mera tracotanza indivi-duale azione violenta di massa perpetrata dal δῆμος sollevazione che prevarica la norma stigmatizzata con una nota aristocratica (e

106 In questa direzione la lettura di AM BatteGaZZore Gestualitagrave e oracolaritagrave in Eraclito Genova Istituto di Filologia Classica e Medievale 1979

107 Cosigrave traduce Marcovich eraclito Frammenti cit p 366

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sapienziale) lrsquoincapacitagrave di stare al proprio posto108 In questo sen-so B43 egrave da leggere probabilmente come proposto da Diogene proprio in relazione a B44 contro la sedizione che mina dallrsquointer-no la comunitagrave il νόμος costituisce un baluardo analogo a quello che le mura (τεῖχος ) offrono contro lrsquoattacco esterno Soffocare la sommossa e ricondursi alla legge possono essere inquadrati allrsquoin-terno di una generale indicazione di fondo cui egrave allora possibile attribuire anche valore politico

ξὺν νόωι λέγοντας ἰσχυρίζεσθαι χρὴ τῶι ξυνῶι πάντων ὅκωσπερ νόμωι πόλις καὶ πολὺ ἰσχυροτέρως τρέφονται γὰρ πάντες οἱ ἀνθρώπειοι νόμοι ὑπὸ ἑνὸς τοῦ θείουmiddot κρατεῖ γὰρ τοσοῦτον ὁκόσον ἐθέλει καὶ ἐξαρκεῖ πᾶσι καὶ περιγίνεταιColoro che vogliono parlare con intendimento devono basarsi su ciograve che a tutto egrave comune come la cittagrave sulla legge e ancora piugrave fermamente Tutte le leggi umane infatti si alimentano dellrsquounica legge divina poicheacute quella domina quanto vuole basta per tutte le cose e avanza (Stobeo DK 22 B114)

διὸ δεῖ ἕπεσθαι τῷ ξυνῷ τοῦ λόγου δ΄ ἐόντος ξυνοῦ ζώουσιν οἱ πολλοὶ ὡς ἰδίαν ἔχοντες φρόνησινperciograve si deve seguire ciograve che egrave comune ma pur essendo il logos comune i piugrave vivono come se avessero un intendimento privato (DK 22 B2)

Il riferimento a τὸ ξυνόν sarebbe peculiare al pensiero di Eraclito109 risultando declinato a vari livelli il λόγος egrave laquocomuneraquo il κόσμος egrave laquocomuneraquo il πόλεμος egrave laquocomuneraquo Anche il νόμος egrave comune esso mantiene saldo lo stato (ἰσχυρίζεται νόμωι πόλις) alla cui conservazione tutti dovrebbero concorrere istituendo un ambi-to (politico) di relazioni umane110 che si sovrappone allo spazio fisico assicurato dal τεῖχος La difesa dellrsquouno non puograve essere

108 Ibidem109 G Vlastos Equality and Justice in Early Greek Cosmologies (1947) in G

vlastos Studies in Greek Philosophy vol I The Presocratics edited by DW Graham Princeton Princeton University Press 1995 p 73

110 Espressione del contenuto umano della πόλις (S maZZarino Il pensiero sto-rico classico Roma-Bari Laterza 1973 vol I p 82)

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disgiunta dal rispetto dellrsquoaltro Unrsquoeco forse dellrsquoidea soloniana di εὐνομίη ordinamento retto sulla giustizia111 e sulla conseguente solidarietagrave112 che in Eraclito si arricchisce tuttavia nel rilievo del θείος νόμος (πάντες οἱ ἀνθρώπειοι νόμοι ὑπὸ ἑνὸς τοῦ θείου) della peculiare allusione alle implicazioni tra (i) unicitagrave della legge divina e molteplicitagrave delle leggi umane ovvero (ii) unitagrave della leg-ge e contrastanti posizioni che in essa trovano armoniaAnalogo rilievo al dominio del νόμος egrave attribuito da Plutarco alla saggezza politica di Biante di Priene (presente nella tradizione dei Sette Sapienti)

ὁ Βίας ἔφησε κρατίστην εἶναι δημοκρατίαν ἐν ᾗ πάντες ὡς τύραννον φοβοῦνται τὸν νόμονBiante affermograve che la democrazia piugrave forte egrave quella in cui tutti temono la legge come un tiranno (Convivium Septem Sapientium 154e)

personaggio esplicitamente citato (e apprezzato) in un frammento eracliteo trasmesso da Diogene Laerzio

ὁ δυσάρεστος Ἡράκλειτος μάλιστα αὐτὸν ἐπῄνεσε γράψαςmiddot ἐν Πριήνῃ Βίας ἐγένετο ὁ Τευτάμεω οὗ πλέων λόγος ἢ τῶν ἄλλων καὶ οἱ Πριηνεῖς δὲ αὐτῷ τέμενος καθιέρωσαν τὸ Τευτάμειον λεγόμενον ἀπεφθέγξατοmiddot οἱ πλεῖστοι κακοίEraclito difficile a contentarsi lo ha lodato in massimo grado scrivendo laquoIn Priene nacque Biante figlio di Teutamo la cui fama egrave maggiore di quella degli altriraquo E gli abitanti di Priene gli dedi-carono un recinto sacro chiamato laquoil Teutameioraquo Sentenziograve laquoI piugrave ltdegli uominigt sono malvagiraquo (Diogene Laerzio I 88 DK 22 B39)

A Biante sarebbe inoltre da imputare la sentenza ricordata in B104113

111 G Vlastos Equality and Justice cit p 73112 G Vlastos Solonian Justice in G vlastos Studies in Greek Philosophy vol

I The Presocratics cit pp 55-56113 Come conferma anche Marcovich eraclito Frammenti cit p 363

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τίς γὰρ αὐτῶν νόος ἢ φρήν δήμων ἀοιδοῖσι πείθονται καὶ διδασκάλωι χρείωνται ὁμίλωι οὐκ εἰδότες ὅτι ldquoοἱ πολλοὶ κακοί ὀλίγοι δὲ ἀγαθοίrdquoche mente e intelligenza hanno Ripongono fiducia negli aedi po-polari e prendono la folla come maestra non sapendo che laquoi molti sono cattivi e pochi i buoniraquo (Proclo DK 22 B104)

Il riferimento al sapiente di Priene potrebbe segnalare la contingen-za storico-politica entro cui inquadrare la polemica eraclitea il ter-mine λόγος nella citazione di Diogene (B39) potrebbe intendersi non come laquola famaraquo (come per lo piugrave si fa) ma come laquoil discorsoraquo di Biante si potrebbe cioegrave ipotizzare che Eraclito alluda allrsquoinvito che secondo Erodoto (I 170) quello avrebbe rivolto (546 aC) alle cittagrave ionie affincheacute unissero le proprie forze per fondare un nuovo stato (in Sardegna) lontano dalla minaccia persiana114 Il confronto drammatico delle poleis ionie con il Gran Re egrave in effetti ancora alla base dellrsquoemergenza che avrebbe spinto i concittadini a richiedere lrsquointervento di Eraclito secondo la notizia conservata in un codice siriaco del Περὶ ἀρετῆς di Temistio

Gli Efesi erano assuefatti al benessere e al piacere quando scoppiograve una guerra contro di loro e la loro cittagrave fu circondata e posta sotto assedio dai Persiani Essi tuttavia continuarono nella loro vita di piaceri secondo abitudine fin quando cominciarono a mancare i mezzi di sussistenza nella cittagrave Quando la fame si diffuse pesan-temente tra loro i cittadini si riunirono per valutare che cosa fosse da fare cosigrave che il sostentamento non venisse meno nessuno perograve osava consigliare loro di porre freni al lusso Proprio mentre erano riuniti un uomo di nome Eraclito prese farina drsquoorzo la mescolograve con acqua e la mangiograve sedendo in mezzo a loro questa fu una lezione silenziosa offerta a tutta la popolazione La storia racconta che gli Efesi subito compresero il rimprovero e di ulteriori non eb-bero bisogno piuttosto procedettero essendosi di fatto resi conto di dover moderare il lusso percheacute il cibo non mancasse Quando i loro nemici seppero che essi avevano imparato a vivere con mode-razione e regolavano i pasti secondo il consiglio di Eraclito si riti-rarono dalla cittagrave e nonostante fossero vincitori sul piano militare sgombrarono il campo davanti allrsquoorzo di Eraclito (DK 22 A3b)

114 Serra in eraclito Iframmenti e le testimonianze cit p 178

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La vicenda si riferisce alla rivolta ionia (499-493 aC) contro il dominio persiano e lrsquoassedio di Efeso che avrebbe poi condotto alla scelta della cittagrave di emarginarsi dal conflitto conclusosi con la sconfitta dellrsquoalleanza delle cittagrave ribelli Nonostante manchi lrsquouna-nimitagrave tra gli storici egrave possibile che allrsquointerno di tale emergenza si inserisse il tentativo politico di Ermodoro115 forse asceso al potere in Efeso sullrsquoonda dellrsquoinsurrezione contro le tirannidi sostenute dal Gran Re e travolto dal prevalere della fazione filo-persianaConcedendo credito alla notizia di Diodoto riferita da Diogene Laerzio il κόσμος cui rivolgeva la propria attenzione lrsquoEfesio po-trebbe essere stato allora in primo luogo quello politico in tal caso le citazioni in cui piugrave direttamente si riflettono le opinioni politiche di Eraclito assumerebbero un rilievo chiave Insieme agli scarni ele-menti dossografici esse possono illuminare circa attori e contesto della scena storica entro cui il pensatore sviluppava i propri attacchi Sostenitore di Ermodoro (come si evince anche da B121) e della li-nea anti-persiana favorevole allo sforzo dellrsquoalleanza ionia (τὸ κοι- κοι-κοι-νόν τῶν Ἰώνων) Eraclito dopo la sconfitta di quellrsquoorientamento politico e lrsquoallontanamento del suo leader dalla cittagrave avrebbe volto la propria attivitagrave a una complessiva116 contestazione dei costumi corrotti e del disordine morale e civile dilaganti tra i concittadini

τυφλὸν δὲ τὸν Πλοῦτον ποιεῖ ὡς οὐκ ἀρετῆς κακίας δὲ παραιτίου ὅθεν καὶ Ἡ ὁ Ἐφέσιος ἀρώμενος Ἐφεσίοις οὐκ ἐπευχόμενοςmiddot μὴ ἐπιλίποι ὑμᾶς πλοῦτος ἔφη Ἐφέσιοι ἵνrsquo ἐξελέγχοισθε πονηρευόμενοιPluto agisce da cieco poicheacute egrave causa non di virtugrave ma di vizio Perciograve anche lrsquoefesio Eraclito ingiuria gli Efesi e non rende loro grazia af-fermando non vi abbandoni mai o Efesi la ricchezza affincheacute pos-siate manifestare il vostro agire malvagio (Tzetze DK 22 B125a)

115 Di questo avviso Pozzoni che su questa lettura fonda la sua interpretazione del pensiero e dellrsquoopera di Eraclito (i PoZZoni Eraclito de-crittato cit in particolare cap 2 Etica e toeria del diritto Eraclito e Ermodoro)

116 Ancorcheacute crittata secondo la linea interpretativa proposta da Pozzoni La qua-le tuttavia pur stimolante rispetto agli approcci tradizionali ai testi eraclitei e coerente nel proprio sforzo di ricondurre lrsquoessenziale del pensiero eracliteo alla vicenda politica di Efeso (per altro aderendo a una semplice ipotesi storica circa il ruolo di Ermodoro) appare anche eccessivamente riduttiva

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ovvero del misconoscimento popolare di valore e capacitagrave

ἄξιον Ἐφεσίοις ἡβηδὸν ἀπάγξασθαι πᾶσι καὶ τοῖς ἀνήβοις τὴν πόλιν καταλιπεῖν οἵτινες Ἑρμόδωρον ἄνδρα ἑωυτῶν ὀνήιστον ἐξέβαλον φάντεςmiddot ἡμέων μηδὲ εἷς ὀνήιστος ἔστω εἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνSarebbe bene per gli Efesi adulti impiccarsi tutti quanti e lasciare la cittagrave ai fanciulli essi che esiliarono Ermodoro il piugrave abile tra loro sostenendo laquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altriraquo (Strabone DK 22 B121)

Ricondotti allo sfondo del νόμος e al primato di τὸ ξυνόν la pole-mica eraclitea nei confronti dei πολλοί e il rilievo garantito allrsquolaquou-noraquo alluderebbero allrsquourgenza di una condotta collettiva ispirata alla norma comune su cui convengano lrsquouno (se ha valore) e i molti117

νόμος καὶ βουλῆι πείθεσθαι ἑνόςLegge egrave anche ubbidire alla volontagrave di uno solo (Clemente Alessandrino DK 22 B33)

εἷς ἐμοὶ μύριοι ἐὰν ἄριστος ἦιUno per me vale diecimila se egrave il migliore (Galeno DK 22 B49)

Nessun avallo dunque nei confronti dellrsquoarbitrio dei tiranni come attestato nella tradizione (pur con riferimenti incerti118)

Ἡ γὰρ ὁ Βλύσωνος Μελαγκόμαν τὸν τύραννον ἔπεισεν ἀποθέσθαι τὴν ἀρχήν οὗτος βασιλέα Δαρεῖον παρακαλοῦντα ἥκειν εἰς Πέρσας ὑπερεῖδενEraclito figlio di Blosone convinse il tiranno Melancoma a la-sciare il potere Egli poi non tenne conto dellrsquoinvito di re Dario a recarsi in Persia (Clemente Alessandrino DK 22 A3)

117 R laurenti Eraclito cit pp 268-269118 Kirk ritiene possibile che il non altrimenti noto Melancoma citato nella testimo-

nianza di Clemente possa essere il Komas che fu tiranno alla fine del VI secolo aC (GS kirk Heraclitus The Cosmic Fragments cit p 13)

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ma nello specifico contesto di Efeso contrasto alla mollezza dei costumi addebitabile alle ricchezze e allrsquoabbrutimento frutto della volgare ignoranza

αἱρεῦνται γὰρ ἓν ἀντὶ ἁπάντων οἱ ἄριστοι κλέος ἀέναον θνητῶνmiddot οἱ δὲ πολλοὶ κεκόρηνται ὅκωσπερ κτήνεαPreferiscono infatti una sola cosa a tutte le altre gli uomini miglio-ri la gloria perenne alle cose mortali I piugrave al contrario vogliono saziarsi come bestie (Clemente Alessandrino DK 22 B29)

H dixit quod Si felicitas esset in delectationibus corporis boves felices diceremus cum inveniant orobum ad comedendumEraclito affermograve che se la felicitagrave consistesse nei piaceri del cor-po diremmo fe l ic i i buoi quando t rovino lent icchie da mangiare (Alberto M DK 22 B4)

ἑτέρα γὰρ ἵππου ἡδονὴ καὶ κυνὸς καὶ ἀνθρώπου καθάπερ Ἡ φησιν ὄ ν ο υ ς σ ύ ρ μ α τ rsquo ἂ ν ἑ λ έ σ θ α ι μ ᾶ λ λ ο ν ἢ χ ρ υ σ ό ν middot ἥδιον γὰρ χρυσοῦ τροφὴ ὄνοιςIl piacere del cavallo del cane e dellrsquouomo sono in effetti diversi come sostiene Eraclito g l i as ini prefer i rebbero i l foraggio al l rsquooro (Aristotele DK 22 B9)

Sentenze che insistono sullrsquoopposizione tra natura umana e natu-ra animale per condannare quei comportamenti che disdegnando lrsquoeccellenza della laquogloria perenneraquo (κλέος ἀέναον) scadono nel puro godimento materiale bestiale lrsquoaccenno al κλέος evoca lrsquoeti-ca aristocratica della guerra che puograve intravedersi in B53

πόλεμος πάντων μὲν πατήρ ἐστι πάντων δὲ βασιλεύς καὶ τοὺς μὲν θεοὺς ἔδειξε τοὺς δὲ ἀνθρώπους τοὺς μὲν δούλους ἐποίησε τοὺς δὲ ἐλευθέρουςIl conflitto di tutte le cose egrave padre di tutte re e alcuni rivelograve dei altri uomini gli uni fece schiavi gli altri liberi (Ippolito DK 22 B53)

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dove πόλεμος egrave cifra universale di uno scontro che domina a tut-ti i livelli nella vita discriminando senza appello la divisione in θεοί e ἄνθρωποι δούλοι e ἐλεύθεροι nella concezione greco-arcaica a fondamento di ogni ordinamento119 si rifletterebbe allora nella necessaria differenziazione sociale e politica allrsquointerno della πόλις120 normata dal νόμος A πόλεμος in effetti Eraclito acco-sta ἔρις (contesa discordia)

εἰδέναι δὲ χρὴ τὸν πόλεμον ἐόντα ξυνὸν καὶ δίκην ἔριν καὶ γινόμενα πάντα κατ΄ ἔριν καὶ χρεώνBisogna sapere che il conflitto egrave comune e la giustizia contesa e che tutto accade secondo contesa e necessitagrave (Origene DK 22 B80)

rivelando di entrambi universalitagrave (πόλεμος ξυνὸς) e feconditagrave ge-neratrice121 (γινόμενα πάντα κατ΄ ἔριν) ἔρις egrave δίκη cosigrave tutto quanto accade laquosecondo contesaraquo accade anche laquocome si conviene ed egrave giustoraquo (κατὰ χρεών) In questo senso Eraclito avrebbe inteso lo scenario cosmico come proiezione delle relazioni conflittuali ti-piche delle lotte cittadine (a partire ovviamente dalla personale esperienza in Efeso) filtrandone i processi attraverso un lessi-co dallrsquoimmediata valenza politico-sociale (contesa-giustizia) Secondo lrsquoindizio fornito da Diodoto il macrocosmo - unico e co-mune (ἕνα καὶ κοινὸν κόσμον Aeumltius DK 22 A10) ndash sarebbe proie-zione dellrsquoassetto politico propugnato dallrsquoEfesio (forse quello che Ermodoro aveva tentato di implementare) riconoscerne il λόγος il discorso ma anche la proposta politica sarebbe stato dunque discri-minante Alla sua diretta valenza civile potrebbero alludere quei testi in cui essenziale egrave lo stigma dellrsquoincomprensione dei laquomoltiraquo e delle conseguenti distorsioni

119 W JaeGer The Theology of the Early Greek Philosophers (1947) trad it La teologia dei primi pensatori greci Firenze La Nuova Italia 1961 p 184

120 Si veda il commento di Marcovich eraclito Frammenti cit p 104121 Mondolfo in E Zeller ndash r mondolfo La filosofia dei greci nel suo sviluppo

storico Parte I I Presocratici Volume IV Eraclito a cura di R mondolfo Firenze La Nuova Italia 1961 p 104

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ὁ Ἡ φησι τοῖς ἐγρηγορόσιν ἕνα καὶ κοινὸν κόσμον εἶναι τῶν δὲ κοιμωμένων ἕκαστον εἰς ἴδιον ἀποστρέφεσθαιE dice che per coloro che sono desti il mondo egrave unico e comune invece ciascuno di coloro che dormono ritorna a un proprio mondo privato (Plutarco DK 22 B89)

διὸ δεῖ ἕπεσθαι τῷ ξυνῷ τοῦ λόγου δ΄ ἐόντος ξυνοῦ ζώουσιν οἱ πολλοὶ ὡς ἰδίαν ἔχοντες φρόνησινperciograve si deve seguire ciograve che egrave comune ma pur essendo il logos comune i piugrave vivono come se avessero un intendimento privato (Sesto Empirico DK 22 B2)

Forzando lrsquoideale esiodeo di giustizia Eraclito scinde cosigrave ἔρις (competizione civile e costruttiva) e ὕβρις (violenza sopraffattri-ce) facendo di Dike norma vincolante a livello cosmico

Δίκης ὄνομα οὐκ ἂν ἤιδεσαν εἰ ταῦτα μὴ ἦνNon conoscerebbero il nome di Dike se queste cose [conflitto ingiustizia] non fossero [esistessero] (Clemente Alessandrino DK 22 B23)

Si tratta in fondo di unrsquoipotesi di lettura sostenuta da riscontri nei frammenti di altri autori arcaici (Anassimandro in primis) che con-sente di precisare un aspetto della polemica eraclitea

καὶ Ἡ ἐπιτιμᾶι τῶι ποιήσαντι laquoὡς ἔ ρ ι ς ἔκ τε θεῶν καὶ ἀνθρώπων ἀπόλοιτοraquo [XVIII 107]middot οὐ γὰρ ἂν εἶναι ἁ ρ μ ο ν ί α ν μὴ ὄντος ὀξέος καὶ βαρέος οὐδὲ τὰ ζῶια ἄνευ θήλεος καὶ ἄρρενος ἐναντίων ὄντωνEraclito biasima il poeta ltOmerogt che scrisse laquoSparisca la discor-dia tra gli dei e tra gli uominiraquo (Iliade XVIII 107) Non ci sarebbe infatti armonia se non ci fossero acuto e grave neacute ci sarebbero i vi-venti se non ci fossero femmina e maschio (Eudemo DK 22 A22)

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

ma soprattutto la tesi centrale nei frammenti secondo cui produ-zione e unitagrave del tutto passano attraverso la relazione tra le oppo-sizioni (πάντα κατrsquo ἔριν γίνεσθαι) Compito del λόγος egrave appunto illustrare tale formazione (ovvero compagine questo il significato primo di ἁρμονία122) e dunque rilevare come senza la costanza della tensione non vi sarebbe possibilitagrave di ordinamento

λόγον ἐκ τῆς ἐναντιοδρομίας δημιουργὸν τῶν ὄντωνlogos artefice delle cose che sono dal concorso degli opposti (Aeumltius DK 22 A8)

καὶ ὁ κυκεὼν διίσταται ltμὴgt κινούμενοςanche il ciceone si decompone se non egrave mosso (Teofrasto DK 22 B125)

τὸ ἀντίξουν συμφέρον καὶ ἐκ τῶν διαφερόντων καλλίστην ἁρμονίανciograve che egrave opposto concorda e dalle cose in contrasto scaturisce lrsquoarmonia piugrave bella (Aristotele DK 22 B8)

Frammenti in cui puograve avvertirsi anche lrsquoespressione immediata di una drammatica ed eroica visione della lotta politica e della sua composizione ovvero di una legge universale cui ricondurre come evidenza parziale anche i conflitti della πόλιςBencheacute appaia esagerato intendere la discriminazione tra cittadi-ni efesi come laquotema centrale allrsquointerno della trattazione culturale eraclitearaquo123 e dunque ridurne la prospettiva cosmica a mera siste-matizzazione dellrsquoordinamento civile riformato da Ermodoro egrave tut-tavia probabile che quel contesto possa aiutare a determinare il si-gnificato del presunto atteggiamento aristocratico di Eraclito Cosigrave quando attacca gli Efesi proprio per aver allontanato Ermodoro la scelta espressiva egrave indicativa

122 Una pertinente puntualizzazione in V Macchioro Zagreus cit pp 417-422123 Ibi p 53

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ἡμέων μηδὲ εἷς ὀνήιστος ἔστω εἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνlaquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altriraquo (Strabone DK 22 B121)

Il superlativo ὀνήιστος non veicola lrsquoidea di valore (in senso mili-tare) o di eminenza aristocratica piuttosto lrsquoidea di aiuto di utilitagrave insomma Ermodoro egrave politico da prediligere per il giovamento che puograve garantire con consiglio e azione alla comunitagrave il suo allon-tanamento appare conseguenza della cecitagrave e immaturitagrave dei con-cittadiniAnalogamente quando degli Efesi stigmatizza il vizio che deriva dal lusso

μὴ ἐπιλίποι ὑμᾶς πλοῦτος ἔφη Ἐφέσιοι ἵνrsquo ἐξελέγχοισθε πονηρευόμενοιnon vi abbandoni mai o Efesi la ricchezza affincheacute possiate ma-nifestare il vostro agire malvagio (Tzetze DK 22 B125a)

egrave possibile che Eraclito richiami quella stessa sobrietagrave suggeri-ta secondo quanto riferito da Polemone alle donne ioniche da Ermodoro

Πολέμων παρὰ Ἑρμοδώρῳ γεγράφθαι φησίmiddotraquoὑποδήματα δὲ φορεῖν τὴν ἐλευθέρην Σκυδικὰς λευκὰς καὶ μασθλητίναςraquoPolemone dice che in Ermodoro egrave scritto laquola donna libera porta calzature scitiche bianche e di cuoioraquo (Polemone Fragmenta 96)

Sostenitore di una riforma dei costumi che frenasse la fiacchezza indotta dal lusso (ἁβροσύνη)124 e (forse) preparasse al confronto con lrsquoinvasore persiano125 Ermodoro appare agli occhi di Eraclito vittima non di un particolare gruppo sociale o politico ma di una diffusa (volgare a prescindere dallrsquoappartenenza sociale) ignoran-za della misura della ragione e della legge che giustifica lrsquoinsi-stenza eraclitea su λόγος νόμος e κόσμος ma anche sullrsquoautocon-trollo individuale e collettivo

124 R laurenti Eraclito cit p 16125 i PoZZoni Eraclito de-crittato cit p 58

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

θυμῶι μάχεσθαι χαλεπόνmiddot ὃ γὰρ ἂν θέληι ψυχῆς ὠνεῖταιDifficile lottare contro il desiderio ciograve che vuole infatti prende a prezzo dellrsquoanima (Plutarco DK 22 B85)

τὸ τοῖς τυχοῦσιν ἀρκεῖσθαι καὶ μὴ δεῖσθαι τῶν πολυτελῶν ἐν εἰρήνηι καὶ ὁμονοίαι διατηρεῖ τὰς πόλειςlrsquoaccontentarsi di ciograve che si trova e il non aver bisogno di cose costose conservano la cittagrave in pace e in concordia (DK 22 A3b)

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

ἀλλὰ τῶν μὲν θείων τὰ πολλά καθrsquo Ἡράκλειτον ἀ π ι σ τ ί η ι δ ι α φ υ γ γ ά ν ε ι μ ὴ γ ι γ ν ώ σ κ ε σ θ α ιMa la maggior parte delle cose divine secondo Eraclito s i sot-t rae a l la conoscenza per incredul i tagrave ltdegli uominigt (Plutarco DK 22 B86)

ma anche del rilievo posto sul retto orientamento sulla disposizio-ne che deve sostenere la ricerca

ἐὰν μὴ ἔλπηται ἀνέλπιστον οὐκ ἐξευρήσει ἀνεξερεύνητον ἐὸν καὶ ἄπορονSe uno non spera non potragrave trovare lrsquoinsperabile percheacute esso egrave dif-ficile da trovare e impervio (Clemente Alessandrino DK 22 B18)

In generale la polemica eraclitea nei confronti dei laquomoltiraquo (οἱ πολλοί) e della loro mancanza di intendimento e orientamento po-trebbe far da sfondo alla commiserazione del commentatore per la mancata intelligenza dei sacrifici intelligenza che impone di col-legare le azioni e i gesti di culto (τὰ δρώμενα) alla comprensione della recitazione (τὰ λεγόμενα) cosigrave giustificando lrsquoopera di ese-gesi89 La salvezza era con ogni probabilitagrave promessa allrsquoiniziato a tre condizioni una corretta condotta di vita una adeguata cono-scenza determinate pratiche cultuali90

ἀνθρώπω[ν ἐμ]πόλεσιν ἐπιτελέσαντες [τὰ ἱε]ρὰ εἶδονἔλασσον σφᾶς θαυμάζω μὴ γινώσκειν οὐ γὰρ οἷόν τεἀκοῦσαι ὁμοῦ καὶ μαθεῖν τὰ λεγόμενα ὅσοι δὲ παρὰ τοῦτέχνημ ποιομένου τὰ ἱερὰ οὗτοι ἄξιοι θαυμάζεσθαικαὶ οἰκτε[ί]ρεσθαι θαυμάζεσθαι μὲν ὅτι δοκοῦντεςπρότερον ἢ ἐπιτελέσαι εἰδήσειν ἀπέρχονται ἐπι-τελέσαντες πρὶν εἰδέναι οὐδrsquo ἐπανερόμενοι ὥσπερὡς εἰδότες τι ὧν εἶδον ἢ ἤκουσαν ἢ ἔμαθον [οἰ]κτε⟨ί⟩ρεσθαι δὲὅτι οὐκ ἀρκεῖ σφιν τὴν δαπάνην προανηλῶσθαι ἀλλὰκαὶ τῆσ γνώμης στερόμενοι προσαπέρχονταιπρὶμ μὲν τὰ [ἱ]ερὰ ἐπιτελέσαι ἐλπίζον[τε]ς εἰδήσειν

89 K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit pp 52-5390 K tsantsanoGlou The First Columns of the Derveni Papyrus and their

Religious Significance in Studies on the Derveni Papyrus cit p 101

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ἐπ[ιτελές]αντ[ες] δὲ στερηθέντες κα[ὶ τῆς] ἐλπί[δος] ἀπέρχονταιNelle cittagrave degli uomini compiendo i riti sacri hanno visto mi meraviglio di meno che non abbiano conoscenza Non egrave infatti possibile udire e al contempo anche imparare ciograve che viene detto Ora coloro che (vorrebbero farlo) imparando da colui che compie le cerimonie sacre come unrsquoarte sono degni di stupore e di com-miserazione di stupore percheacute convinti che acquisiranno il sapere prima di aver compiuto i riti se ne vanno dopo averli compiuti prima di avere acquisito la conoscenza senza nemmeno fare do-mande come se sapessero qualcosa di ciograve che hanno visto udito o appreso E sono degni di commiserazione percheacute non basta loro aver speso il loro denaro in anticipo ma se ne vanno anche pri-vi di conoscenza Sperando di ottenere conoscenza prima di aver compiuto le cerimonie sacre dopo averle compiute se ne vanno deprivati perfino della speranza (col XX)91

In relazione a quanto sopra marcato circa la presa di posizione era-clitea nei confronti della presunta azione purificatrice dei μάγοι egrave necessario segnalare come proprio nelle colonne iniziali (I-VI le piugrave danneggiate) del Papiro Derveni che contengono la citazione del passo di Eraclito lrsquoautore si riferisse alle figure dei laquomagiraquo e al loro presunto intervento di catarsi e pacificazione nei confron-ti delle anime dei defunti accostandoli alle figure degli laquoiniziatiraquo (μύσται)

[] εὐ]χαὶ καὶ θυς[ί]αι μειλίσσουσι τὰ[ς ψυχάς]ἐπ[ωιδὴ δ]ὲ μάγων δύναται δαίμονας ἐμ[ποδὼνγι[νομένο]υς μεθιστάναιmiddot δαίμονες ἐμποδών ὄντες εἰσὶψ[υχαὶ τιμω]ροί τὴν θυς[ία]ν τούτου ἕνεκε[μ] π[οιοῦσ]ι[νοἱ μά[γο]ι ὡσπερεὶ ποινὴν ἀποδιδόντες τοῖ⟨ς⟩ δὲἱεροῖ[ς] ἐπισπένδουσιν ὕ[δω]ρ καὶ γάλα ἐξ ὧνπερ καὶ τὰςχοὰς ποιοῦσι ἀνάριθμα [κα]ὶ πολυόμφαλα τὰ πόπαναθύουσιν ὅτι καὶ αἱ ψυχα[ὶ ἀν]άριθμοί εἰσι μύσταιΕὐμενίσι προθύουσι κ[ατὰ τὰ] αὐτὰ μάγοις [][] preghiere e sacrifici addolciscono le anime e il canto dei Magi che incanta puograve allontanare i degravemoni quando siano divenuti un impedimento i degravemoni che costituiscono un impedimento sono

91 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 916-917

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

anime vendicatrici Per questo i magoi offrono il sacrificio come se stessero pagando una pena E durante i riti sacri offrono acqua e latte con i quali compiono anche le libagioni Ed offrono torte innumerevoli con molti ombelichi poicheacute anche le anime sono innumerevoli Gli iniziati compiono un sacrificio preliminare alle Eumenidi allo stesso modo in cui lo fanno i magoi [] (col VI)92

Ciograve che in apparenza si legge come un apprezzamento potrebbe tuttavia in assenza di un contesto piugrave determinato celare un at-tacco contro le pratiche misteriche e la ciarlateneria di presunti ldquopurificatorirdquo proprio come quello portato da Eraclito e piugrave tardi da Platone (Repubblica II 364b-365a)93 egrave possibile che pur vi-cino allrsquoinsegnamento orfico il commentatore in realtagrave prendesse le distanze da quelli che denunciava come fraintendimenti con-trapponendo direttamente alle pratiche descritte lrsquoinsegnamento da ricavare dallrsquointerpretazione della parola di Orfeo94La citazione eraclitea potrebbe quindi essere intervenuta nel con-testo di unrsquointroduzione polemica a confermare come la rivela-zione della veritagrave fosse destinata a ribaltare le false convinzioni volgari95 lrsquointenzione nellrsquoinsieme sarebbe stata allora quella di condannare una partecipazione passiva e inconsapevole a riti di cui non si intenda il reale significato religioso96 In questo senso la scelta dellrsquoautore potrebbe corroborare lrsquoipotesi che la battaglia culturale dellrsquoEfesio contro le degenerazioni dei culti misterici fos-se avvertita nel V secolo aC come paradigmaticaA questa peculiare presenza di Eraclito allrsquointerno di una cornice orfica si deve aggiungere quanto ebbe a segnalare (tra II e III seco-lo dC) Clemente Alessandrino

92 Ibi pp 902-90393 Pare sensata lrsquoipotesi di Kouremenos (K tsantsanoGlou-Th kouremenos

Introduction cit pp 56-57)94 Sebbene non manchi chi interpreta il riferimento ai μάγοι in senso positivo

addirittura come una sorta di autocitazione da parte dellrsquoautore del testo (K tsantsanoGlou The First Columns of the Derveni Papyrus cit p 110 nota 25 G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 82)

95 K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit pp 55-5696 Ms funGhi The Derveni Papyrus cit p 32

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σιωπῶ δὲ Ἡράκλειτον τὸν Ἐφέσιον ὃς παρrsquo Ὀρφέως τὰ πλεῖστα εἴληφενNon parlo di Eraclito lrsquoEfesio il quale ricavograve da Orfeo la mag-gior parte delle sue opinioni (Clemente Alessandrino Stromata 62271)

Lrsquoaccostamento (abbozzato almeno per alcune opinioni anche in Plutarco e Proclo97) scaturirebbe da una certa confusione nella re-lazione tra il pensatore di Efeso e le fonti orfiche consolidatasi (in rapporto ai temi intravisti nei frammenti del papiro Derveni) nel corso dei secoli Egrave in effetti possibile98 che in piena autonomia (cioegrave senza presupporre unrsquoadesione religiosa) e per i propri obiet-tivi Eraclito avesse ricavato e adattato motivi - quello dellrsquounitagrave o ciclica interconnessione dei contrari per esempio - attestati anche nel materiale orfico piugrave antico Le tavolette drsquoosso rinvenute99 in un sito religioso dellrsquoantica Olbia Pontica (Mar Nero) e risalenti alla metagrave del V secolo aC insistono in effetti sulla loro immediata identitagrave

ΒΙΟΣ ΘΑΝΑΤΟΣ ΒΙΟΣ (tav 1)

ΕΙΡΗΝΗ ΠΟΛΕΜΟΣΑΛΗΘΕΙΑ ΨΕΥΔΟΣ (tav 2)

[ΣΩΜ]Α ΨΥΥΧΗ (tav 3)

cosigrave da richiamare anche nella loro sintassi celebri frammenti era-clitei

ἀθάνατοι θνητοί θνητοὶ ἀθάνατοι ζῶντες τὸν ἐκείνων θάνατον τὸν δὲ ἐκείνων βίον τεθνεῶτεςImmortali mortali mortali immortali vivendo di quelli la morte di quelli la vita morendo (Ippolito DK 22 B62)

97 D sider Heraclitus in the Derveni Papyrus cit p 14898 Ibi pp 147-148 G BeteGh The Derveni Papyrus cit pp 342-34399 Nel 1951 ma pubblicate solo nel 1978

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ὁ θεὸς ἡμέρη εὐφρόνη χειμὼν θέρος πόλεμος εἰρήνη κόρος λιμός (τἀναντία ἅπανταmiddot οὗτος ὁ νοῦς) ἀλλοιοῦται δὲ ὅκωσπερ ltπῦρgt ὁπόταν συμμιγῆι θυώμασιν ὀνομάζεται καθrsquo ἡδονὴν ἑκάστουIl dio egrave giorno notte inverno estate guerra pace sazietagrave fame (tutti gli opposti egli egrave lrsquointelligenza) si trasforma come il fuoco quan-do si mescola con gli odori ed egrave nominato secondo lrsquoaroma di ognuno (Ippolito DK 22 B67)

Difficile in questo caso stabilire la prioritagrave cronologica ma egrave co-munque interessante registrare le convergenze non deve dunque sorprendere che il commentatore di Derveni intravedesse una pos-sibile sintonia tra le sentenze eraclitee e le proprie preoccupazioni e che successivamente qualcuno arrivasse a immaginare unrsquoim-probabile dipendenza segnalata appunto da Clemente La fruizio-ne di testi e forse di modalitagrave espressive e atteggiamenti eraclitei nel papiro Derveni puograve dunque attestare solo la possibilitagrave di una comune sensibilitagrave morale e religiosa e giustificare indirettamente lrsquoipotesi che lrsquoEfesio conoscesse i testi sacri al culto orfico

Spegnere la tracotanza la polemica politica

Diversi segnali suggeriscono di considerare probabile che nella battaglia condotta da Eraclito nei confronti della cultura contempo-ranea la polemica politica incidesse particolarmente100 Come se-gnalato da Diels-Kranz (in appendice alle testimonianze sulla vita del pensatore di Efeso101) disponiamo in questo senso anche di un riscontro esterno

100 Per una recente radicale rilettura di Eraclito in chiave politica si puograve consul-tare i PoZZoni Eraclito de-crittato Lrsquoontologia civica di Eraclito di Efeso Villasanta (MI) Liminamentis 2009 Un precedente puograve considerarsi A caPiZZi Eraclito e la sua leggenda Proposta di una diversa lettura dei fram-menti Roma Ateneo 1979

101 Nella edizione tedesca Die Fragmente der Vorsokratiker von H diels herausge-geben von W kranZ Band I Berlin Weidmannsche Verlagsbuchhandlung 196110 p 144 Lrsquoappendice manca invece nellrsquoedizione italiana I Presocratici a cura di G Reale Milano Bompiani 2006

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Monete di epoca romana presentano con lrsquoiscrizione ηρακλειτοςε-φεςιων (Eraclito degli Efesi) una figura barbuta eretta che guarda a sinistra con la mano destra levata (come per un discorso) lrsquoindi-ce rivolto a seacute e la sinistra che regge una mazza sequenza di gesti che egrave stata interpretata come segno di preghiera e venerazione102 ovvero come rituale iniziatico o ancora icastico invito a guardare dentro seacute stessi103 Il particolare della mazza potrebbe tuttavia evo-care la battaglia morale dellrsquoEfesio (la sua lotta contro il vizio104) ovvero alludere a Eracle proponendone lrsquoaccostamento a Eraclito (come nella quarta epistola pseudoeraclitea) e corroborare cosigrave la notizia dellrsquoesistenza in Efeso di una statua di Eraclito rappresen-tato come Eracle105 ciograve ne confermerebbe la statura pubblica che la raffigurazione nellrsquoatto di parlare potrebbe celebrare

Drsquoaltra parte nella tradizione dossografica allo scritto di Eraclito era esplicitamente riferito anche un contenuto politico

τὸ δὲ φερόμενον αὐτοῦ βιβλίον ἐστὶ μὲν ἀπὸ τοῦ συνέχοντος Περὶ φύσεως διήιρηται δὲ εἰς τρεῖς λόγους εἴς τε τὸν περὶ τοῦ παντὸς καὶ πολιτικὸν καὶ θεολογικόνIl libro che di lui egrave tramandato egrave intitolato per il suo contenu-to Sulla natura ma egrave suddiviso in tre trattazioni quella intorno allrsquouniverso [al tutto] quella politica e quella teologica (Diogene Laerzio DK 22 A15)

e ne era stata avanzata una lettura in chiave decisamente etico-politica

[] ἐπιγράφουσι δὲ αὐτῶι οἱ μὲν Μούσας οἱ δὲ Περὶ φύσεως Διόδοτος δὲ ἀκριβὲς οἰάκισμα πρὸς στάθμην βίου ἄλλοι γνώμονrsquo ἠθῶν τρόπου κόσμον ἕνα τῶν ξυμπάντων [][] τῶν δὲ γραμματικῶν Διόδοτος ὃς οὔ φησι περὶ φύσεως εἶναι τὸ σύγγραμμα ἀλλὰ περὶ πολιτείας τὰ δὲ περὶ φύσεως ἐν παραδείγματος εἴδει κεῖσθαι[] Alcuni lo intitolano Muse altri Sulla natura Diodoto invece

102 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 66103 Tonelli in eraclito Dellrsquoorigine cit p 22104 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 65105 Ibidem

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Guida per una vita retta [esatta a piombo] altri ancora Regola (gnomone) dei costumi Disposizione di comportamento unica per tutti [][] tra i grammatici Diodoto il quale sostiene che lrsquoopera com-posta [da Eraclito] non verte sulla natura ma sullo Stato e che le parti sulla natura vi sono contenute solo come esempi (Diogene Laerzio DK 22 A112 15)

Probabilmente leggendarie ancorcheacute indicative di un orientamen-to che lrsquoantichitagrave attribuiva allrsquoEfesio le azioni e le pose con cui Eraclito avrebbe accompagnato le proprie prese di posizione poli-tiche secondo Plutarco e Diogene

οἱ δὲ συμβολικῶς ἄνευ φωνῆς ἃ δεῖ φράζοντες οὐκ ἐπαινοῦνται καὶ θαυμάζονται διαφερόντως ὡς Ἡ ἀξιούντων αὐτὸν τῶν πολιτῶν γνώμην τινrsquo εἰπεῖν περὶ ὁμονοίας ἀναβὰς ἐπὶ τὸ βῆμα καὶ λαβὼν ψυχροῦ κύλικα καὶ τῶν ἀλφίτων ἐπιπάσας καὶ τῶι γλήχωνι κινήσας ἐκπιὼν ἀπῆλθεν ἐνδειξάμενος αὐτοῖς ὅτι τὸ τοῖς τυχοῦσιν ἀρκεῖσθαι καὶ μὴ δεῖσθαι τῶν πολυτελῶν ἐν εἰρήνηι καὶ ὁμονοίαι διατηρεῖ τὰς πόλειςColoro che per segni senza parole esprimono quanto deve esser detto non sono forse lodati e ammirati in modo particolare Come Eraclito il quale chiedendogli i concittadini di esprimere una sen-tenza sulla concordia salito sulla tribuna prese una coppa di acqua fredda vi sparse della farina drsquoorzo e rimescolata con menta la bevve e se ne andograve avendo cosigrave mostrato loro che lrsquoaccontentarsi di ciograve che si trova e il non aver bisogno di cose costose conservano la cittagrave in pace e in concordia (Plutarco DK 22 A3b)

ἀναχωρήσας δὲ εἰς τὸ ἱερὸν τῆς Ἀρτέμιδος μετὰ τῶν παίδων ἠστραγάλιζενmiddot περιστάντων δrsquo αὐτὸν τῶν Ἐφεσίων laquoτί ὦ κάκιστοι θαυμάζετεraquo εἶπενmiddotraquoἢ οὐ κρεῖττον τοῦτο ποιεῖν ἢ μεθrsquo ὑμῶν πολιτεύεσθαιraquoRitiratosi presso il tempio di Artemide giocava a dadi con i fan-ciulli e dal momento che gli Efesi lo attorniavano cosigrave parlograve laquoDi che cosa vi meravigliate o pessimi Non egrave forse meglio fare ciograve che partecipare alla vita della cittagrave con voiraquo (Diogene Laerzio DK 22 A13)

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La coniazione a Efeso in epoca romana della moneta di cui si egrave detto potrebbe aver suggellato la propensione eraclitea registrata dalla tradizione ad accentuare la propria sferzante polemica con un ampio ricorso a forme simboliche di comunicazione gestuale106Alla diretta presa di posizione di Eraclito nella convulsa vita del-la πόλις (e addirittura a un possibile ruolo di nomoteta analoga-mente a Senofane Pitagora e altri antichi sapienti) accenna sempre Diogene Laerzio in apertura della sua vita del filosofo

ἔλεγε δὲ καὶ laquoὕ β ρ ι ν χ ρ ὴ σ β ε ν ν ύ ν α ι μ ᾶ λ λ ο ν ἢ π υ ρ κ α ϊ ή ν raquo [B 43] καὶ laquoμάχεσθαι χρὴ τὸν δῆμον ὑπὲρ τοῦ νόμου ὅκωσπερ τείχεοςraquo [B 44] καθάπτεται δὲ καὶ τῶν Ἐφεσίων ἐπὶ τῶι τὸν ἑταῖρον ἐκβαλεῖν Ἑρμόδωρον ἐν οἷς φησινmiddotraquoἄξιον Ἐφεσίοις ἡβηδὸν ἀπάγξασθαι πᾶσι καὶ τοῖς ἀνήβοις τὴν πόλιν καταλιπεῖν ο ἵτ ινες Ἑρμόδωρον ἄνδρα ἑωυτῶν ὀνήιστον ἐξέβαλον φάντεςmiddot ἡμέων μηδὲ ε ἷς ὀνήιστος ἔστω ε ἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνraquo [B 121] ἀξιούμενος δὲ καὶ νόμους θεῖναι πρὸς αὐτῶν ὑπερεῖδε διὰ τὸ ἤδη κεκρατῆσθαι τῆι πονηρᾶι πολιτείαι τὴν πόλινDiceva pure laquoBisogna spegnere la tracotanza piugrave che un incen-dioraquo [B43] e laquoBisogna che il popolo combatta per la legge come per le mura della cittagraveraquo [B44] Attacca anche gli Efesi percheacute ave-vano espulso il suo compagno Ermodoro nel passo in cui afferma laquoSarebbe bene per gli Efesi adulti impiccarsi tutti quanti e lasciare la cittagrave ai fanciulli essi che esiliarono Ermodoro il piugrave abile tra loro sostenendo ldquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altrirdquoraquo [B121] Invitato comunque a dar loro leggi si rifiutograve dal momento che la cittagrave era giagrave dominata da una cattiva costituzione (DK 22 A12)

Lrsquoaccostamento a πυρκαϊή (conflagrazione incendio) suggerisce per ὕβρις nel contesto della prima citazione un significato politico laquoviolenza sfrenataraquo107 dunque piuttosto che mera tracotanza indivi-duale azione violenta di massa perpetrata dal δῆμος sollevazione che prevarica la norma stigmatizzata con una nota aristocratica (e

106 In questa direzione la lettura di AM BatteGaZZore Gestualitagrave e oracolaritagrave in Eraclito Genova Istituto di Filologia Classica e Medievale 1979

107 Cosigrave traduce Marcovich eraclito Frammenti cit p 366

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sapienziale) lrsquoincapacitagrave di stare al proprio posto108 In questo sen-so B43 egrave da leggere probabilmente come proposto da Diogene proprio in relazione a B44 contro la sedizione che mina dallrsquointer-no la comunitagrave il νόμος costituisce un baluardo analogo a quello che le mura (τεῖχος ) offrono contro lrsquoattacco esterno Soffocare la sommossa e ricondursi alla legge possono essere inquadrati allrsquoin-terno di una generale indicazione di fondo cui egrave allora possibile attribuire anche valore politico

ξὺν νόωι λέγοντας ἰσχυρίζεσθαι χρὴ τῶι ξυνῶι πάντων ὅκωσπερ νόμωι πόλις καὶ πολὺ ἰσχυροτέρως τρέφονται γὰρ πάντες οἱ ἀνθρώπειοι νόμοι ὑπὸ ἑνὸς τοῦ θείουmiddot κρατεῖ γὰρ τοσοῦτον ὁκόσον ἐθέλει καὶ ἐξαρκεῖ πᾶσι καὶ περιγίνεταιColoro che vogliono parlare con intendimento devono basarsi su ciograve che a tutto egrave comune come la cittagrave sulla legge e ancora piugrave fermamente Tutte le leggi umane infatti si alimentano dellrsquounica legge divina poicheacute quella domina quanto vuole basta per tutte le cose e avanza (Stobeo DK 22 B114)

διὸ δεῖ ἕπεσθαι τῷ ξυνῷ τοῦ λόγου δ΄ ἐόντος ξυνοῦ ζώουσιν οἱ πολλοὶ ὡς ἰδίαν ἔχοντες φρόνησινperciograve si deve seguire ciograve che egrave comune ma pur essendo il logos comune i piugrave vivono come se avessero un intendimento privato (DK 22 B2)

Il riferimento a τὸ ξυνόν sarebbe peculiare al pensiero di Eraclito109 risultando declinato a vari livelli il λόγος egrave laquocomuneraquo il κόσμος egrave laquocomuneraquo il πόλεμος egrave laquocomuneraquo Anche il νόμος egrave comune esso mantiene saldo lo stato (ἰσχυρίζεται νόμωι πόλις) alla cui conservazione tutti dovrebbero concorrere istituendo un ambi-to (politico) di relazioni umane110 che si sovrappone allo spazio fisico assicurato dal τεῖχος La difesa dellrsquouno non puograve essere

108 Ibidem109 G Vlastos Equality and Justice in Early Greek Cosmologies (1947) in G

vlastos Studies in Greek Philosophy vol I The Presocratics edited by DW Graham Princeton Princeton University Press 1995 p 73

110 Espressione del contenuto umano della πόλις (S maZZarino Il pensiero sto-rico classico Roma-Bari Laterza 1973 vol I p 82)

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disgiunta dal rispetto dellrsquoaltro Unrsquoeco forse dellrsquoidea soloniana di εὐνομίη ordinamento retto sulla giustizia111 e sulla conseguente solidarietagrave112 che in Eraclito si arricchisce tuttavia nel rilievo del θείος νόμος (πάντες οἱ ἀνθρώπειοι νόμοι ὑπὸ ἑνὸς τοῦ θείου) della peculiare allusione alle implicazioni tra (i) unicitagrave della legge divina e molteplicitagrave delle leggi umane ovvero (ii) unitagrave della leg-ge e contrastanti posizioni che in essa trovano armoniaAnalogo rilievo al dominio del νόμος egrave attribuito da Plutarco alla saggezza politica di Biante di Priene (presente nella tradizione dei Sette Sapienti)

ὁ Βίας ἔφησε κρατίστην εἶναι δημοκρατίαν ἐν ᾗ πάντες ὡς τύραννον φοβοῦνται τὸν νόμονBiante affermograve che la democrazia piugrave forte egrave quella in cui tutti temono la legge come un tiranno (Convivium Septem Sapientium 154e)

personaggio esplicitamente citato (e apprezzato) in un frammento eracliteo trasmesso da Diogene Laerzio

ὁ δυσάρεστος Ἡράκλειτος μάλιστα αὐτὸν ἐπῄνεσε γράψαςmiddot ἐν Πριήνῃ Βίας ἐγένετο ὁ Τευτάμεω οὗ πλέων λόγος ἢ τῶν ἄλλων καὶ οἱ Πριηνεῖς δὲ αὐτῷ τέμενος καθιέρωσαν τὸ Τευτάμειον λεγόμενον ἀπεφθέγξατοmiddot οἱ πλεῖστοι κακοίEraclito difficile a contentarsi lo ha lodato in massimo grado scrivendo laquoIn Priene nacque Biante figlio di Teutamo la cui fama egrave maggiore di quella degli altriraquo E gli abitanti di Priene gli dedi-carono un recinto sacro chiamato laquoil Teutameioraquo Sentenziograve laquoI piugrave ltdegli uominigt sono malvagiraquo (Diogene Laerzio I 88 DK 22 B39)

A Biante sarebbe inoltre da imputare la sentenza ricordata in B104113

111 G Vlastos Equality and Justice cit p 73112 G Vlastos Solonian Justice in G vlastos Studies in Greek Philosophy vol

I The Presocratics cit pp 55-56113 Come conferma anche Marcovich eraclito Frammenti cit p 363

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τίς γὰρ αὐτῶν νόος ἢ φρήν δήμων ἀοιδοῖσι πείθονται καὶ διδασκάλωι χρείωνται ὁμίλωι οὐκ εἰδότες ὅτι ldquoοἱ πολλοὶ κακοί ὀλίγοι δὲ ἀγαθοίrdquoche mente e intelligenza hanno Ripongono fiducia negli aedi po-polari e prendono la folla come maestra non sapendo che laquoi molti sono cattivi e pochi i buoniraquo (Proclo DK 22 B104)

Il riferimento al sapiente di Priene potrebbe segnalare la contingen-za storico-politica entro cui inquadrare la polemica eraclitea il ter-mine λόγος nella citazione di Diogene (B39) potrebbe intendersi non come laquola famaraquo (come per lo piugrave si fa) ma come laquoil discorsoraquo di Biante si potrebbe cioegrave ipotizzare che Eraclito alluda allrsquoinvito che secondo Erodoto (I 170) quello avrebbe rivolto (546 aC) alle cittagrave ionie affincheacute unissero le proprie forze per fondare un nuovo stato (in Sardegna) lontano dalla minaccia persiana114 Il confronto drammatico delle poleis ionie con il Gran Re egrave in effetti ancora alla base dellrsquoemergenza che avrebbe spinto i concittadini a richiedere lrsquointervento di Eraclito secondo la notizia conservata in un codice siriaco del Περὶ ἀρετῆς di Temistio

Gli Efesi erano assuefatti al benessere e al piacere quando scoppiograve una guerra contro di loro e la loro cittagrave fu circondata e posta sotto assedio dai Persiani Essi tuttavia continuarono nella loro vita di piaceri secondo abitudine fin quando cominciarono a mancare i mezzi di sussistenza nella cittagrave Quando la fame si diffuse pesan-temente tra loro i cittadini si riunirono per valutare che cosa fosse da fare cosigrave che il sostentamento non venisse meno nessuno perograve osava consigliare loro di porre freni al lusso Proprio mentre erano riuniti un uomo di nome Eraclito prese farina drsquoorzo la mescolograve con acqua e la mangiograve sedendo in mezzo a loro questa fu una lezione silenziosa offerta a tutta la popolazione La storia racconta che gli Efesi subito compresero il rimprovero e di ulteriori non eb-bero bisogno piuttosto procedettero essendosi di fatto resi conto di dover moderare il lusso percheacute il cibo non mancasse Quando i loro nemici seppero che essi avevano imparato a vivere con mode-razione e regolavano i pasti secondo il consiglio di Eraclito si riti-rarono dalla cittagrave e nonostante fossero vincitori sul piano militare sgombrarono il campo davanti allrsquoorzo di Eraclito (DK 22 A3b)

114 Serra in eraclito Iframmenti e le testimonianze cit p 178

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La vicenda si riferisce alla rivolta ionia (499-493 aC) contro il dominio persiano e lrsquoassedio di Efeso che avrebbe poi condotto alla scelta della cittagrave di emarginarsi dal conflitto conclusosi con la sconfitta dellrsquoalleanza delle cittagrave ribelli Nonostante manchi lrsquouna-nimitagrave tra gli storici egrave possibile che allrsquointerno di tale emergenza si inserisse il tentativo politico di Ermodoro115 forse asceso al potere in Efeso sullrsquoonda dellrsquoinsurrezione contro le tirannidi sostenute dal Gran Re e travolto dal prevalere della fazione filo-persianaConcedendo credito alla notizia di Diodoto riferita da Diogene Laerzio il κόσμος cui rivolgeva la propria attenzione lrsquoEfesio po-trebbe essere stato allora in primo luogo quello politico in tal caso le citazioni in cui piugrave direttamente si riflettono le opinioni politiche di Eraclito assumerebbero un rilievo chiave Insieme agli scarni ele-menti dossografici esse possono illuminare circa attori e contesto della scena storica entro cui il pensatore sviluppava i propri attacchi Sostenitore di Ermodoro (come si evince anche da B121) e della li-nea anti-persiana favorevole allo sforzo dellrsquoalleanza ionia (τὸ κοι- κοι-κοι-νόν τῶν Ἰώνων) Eraclito dopo la sconfitta di quellrsquoorientamento politico e lrsquoallontanamento del suo leader dalla cittagrave avrebbe volto la propria attivitagrave a una complessiva116 contestazione dei costumi corrotti e del disordine morale e civile dilaganti tra i concittadini

τυφλὸν δὲ τὸν Πλοῦτον ποιεῖ ὡς οὐκ ἀρετῆς κακίας δὲ παραιτίου ὅθεν καὶ Ἡ ὁ Ἐφέσιος ἀρώμενος Ἐφεσίοις οὐκ ἐπευχόμενοςmiddot μὴ ἐπιλίποι ὑμᾶς πλοῦτος ἔφη Ἐφέσιοι ἵνrsquo ἐξελέγχοισθε πονηρευόμενοιPluto agisce da cieco poicheacute egrave causa non di virtugrave ma di vizio Perciograve anche lrsquoefesio Eraclito ingiuria gli Efesi e non rende loro grazia af-fermando non vi abbandoni mai o Efesi la ricchezza affincheacute pos-siate manifestare il vostro agire malvagio (Tzetze DK 22 B125a)

115 Di questo avviso Pozzoni che su questa lettura fonda la sua interpretazione del pensiero e dellrsquoopera di Eraclito (i PoZZoni Eraclito de-crittato cit in particolare cap 2 Etica e toeria del diritto Eraclito e Ermodoro)

116 Ancorcheacute crittata secondo la linea interpretativa proposta da Pozzoni La qua-le tuttavia pur stimolante rispetto agli approcci tradizionali ai testi eraclitei e coerente nel proprio sforzo di ricondurre lrsquoessenziale del pensiero eracliteo alla vicenda politica di Efeso (per altro aderendo a una semplice ipotesi storica circa il ruolo di Ermodoro) appare anche eccessivamente riduttiva

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ovvero del misconoscimento popolare di valore e capacitagrave

ἄξιον Ἐφεσίοις ἡβηδὸν ἀπάγξασθαι πᾶσι καὶ τοῖς ἀνήβοις τὴν πόλιν καταλιπεῖν οἵτινες Ἑρμόδωρον ἄνδρα ἑωυτῶν ὀνήιστον ἐξέβαλον φάντεςmiddot ἡμέων μηδὲ εἷς ὀνήιστος ἔστω εἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνSarebbe bene per gli Efesi adulti impiccarsi tutti quanti e lasciare la cittagrave ai fanciulli essi che esiliarono Ermodoro il piugrave abile tra loro sostenendo laquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altriraquo (Strabone DK 22 B121)

Ricondotti allo sfondo del νόμος e al primato di τὸ ξυνόν la pole-mica eraclitea nei confronti dei πολλοί e il rilievo garantito allrsquolaquou-noraquo alluderebbero allrsquourgenza di una condotta collettiva ispirata alla norma comune su cui convengano lrsquouno (se ha valore) e i molti117

νόμος καὶ βουλῆι πείθεσθαι ἑνόςLegge egrave anche ubbidire alla volontagrave di uno solo (Clemente Alessandrino DK 22 B33)

εἷς ἐμοὶ μύριοι ἐὰν ἄριστος ἦιUno per me vale diecimila se egrave il migliore (Galeno DK 22 B49)

Nessun avallo dunque nei confronti dellrsquoarbitrio dei tiranni come attestato nella tradizione (pur con riferimenti incerti118)

Ἡ γὰρ ὁ Βλύσωνος Μελαγκόμαν τὸν τύραννον ἔπεισεν ἀποθέσθαι τὴν ἀρχήν οὗτος βασιλέα Δαρεῖον παρακαλοῦντα ἥκειν εἰς Πέρσας ὑπερεῖδενEraclito figlio di Blosone convinse il tiranno Melancoma a la-sciare il potere Egli poi non tenne conto dellrsquoinvito di re Dario a recarsi in Persia (Clemente Alessandrino DK 22 A3)

117 R laurenti Eraclito cit pp 268-269118 Kirk ritiene possibile che il non altrimenti noto Melancoma citato nella testimo-

nianza di Clemente possa essere il Komas che fu tiranno alla fine del VI secolo aC (GS kirk Heraclitus The Cosmic Fragments cit p 13)

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ma nello specifico contesto di Efeso contrasto alla mollezza dei costumi addebitabile alle ricchezze e allrsquoabbrutimento frutto della volgare ignoranza

αἱρεῦνται γὰρ ἓν ἀντὶ ἁπάντων οἱ ἄριστοι κλέος ἀέναον θνητῶνmiddot οἱ δὲ πολλοὶ κεκόρηνται ὅκωσπερ κτήνεαPreferiscono infatti una sola cosa a tutte le altre gli uomini miglio-ri la gloria perenne alle cose mortali I piugrave al contrario vogliono saziarsi come bestie (Clemente Alessandrino DK 22 B29)

H dixit quod Si felicitas esset in delectationibus corporis boves felices diceremus cum inveniant orobum ad comedendumEraclito affermograve che se la felicitagrave consistesse nei piaceri del cor-po diremmo fe l ic i i buoi quando t rovino lent icchie da mangiare (Alberto M DK 22 B4)

ἑτέρα γὰρ ἵππου ἡδονὴ καὶ κυνὸς καὶ ἀνθρώπου καθάπερ Ἡ φησιν ὄ ν ο υ ς σ ύ ρ μ α τ rsquo ἂ ν ἑ λ έ σ θ α ι μ ᾶ λ λ ο ν ἢ χ ρ υ σ ό ν middot ἥδιον γὰρ χρυσοῦ τροφὴ ὄνοιςIl piacere del cavallo del cane e dellrsquouomo sono in effetti diversi come sostiene Eraclito g l i as ini prefer i rebbero i l foraggio al l rsquooro (Aristotele DK 22 B9)

Sentenze che insistono sullrsquoopposizione tra natura umana e natu-ra animale per condannare quei comportamenti che disdegnando lrsquoeccellenza della laquogloria perenneraquo (κλέος ἀέναον) scadono nel puro godimento materiale bestiale lrsquoaccenno al κλέος evoca lrsquoeti-ca aristocratica della guerra che puograve intravedersi in B53

πόλεμος πάντων μὲν πατήρ ἐστι πάντων δὲ βασιλεύς καὶ τοὺς μὲν θεοὺς ἔδειξε τοὺς δὲ ἀνθρώπους τοὺς μὲν δούλους ἐποίησε τοὺς δὲ ἐλευθέρουςIl conflitto di tutte le cose egrave padre di tutte re e alcuni rivelograve dei altri uomini gli uni fece schiavi gli altri liberi (Ippolito DK 22 B53)

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dove πόλεμος egrave cifra universale di uno scontro che domina a tut-ti i livelli nella vita discriminando senza appello la divisione in θεοί e ἄνθρωποι δούλοι e ἐλεύθεροι nella concezione greco-arcaica a fondamento di ogni ordinamento119 si rifletterebbe allora nella necessaria differenziazione sociale e politica allrsquointerno della πόλις120 normata dal νόμος A πόλεμος in effetti Eraclito acco-sta ἔρις (contesa discordia)

εἰδέναι δὲ χρὴ τὸν πόλεμον ἐόντα ξυνὸν καὶ δίκην ἔριν καὶ γινόμενα πάντα κατ΄ ἔριν καὶ χρεώνBisogna sapere che il conflitto egrave comune e la giustizia contesa e che tutto accade secondo contesa e necessitagrave (Origene DK 22 B80)

rivelando di entrambi universalitagrave (πόλεμος ξυνὸς) e feconditagrave ge-neratrice121 (γινόμενα πάντα κατ΄ ἔριν) ἔρις egrave δίκη cosigrave tutto quanto accade laquosecondo contesaraquo accade anche laquocome si conviene ed egrave giustoraquo (κατὰ χρεών) In questo senso Eraclito avrebbe inteso lo scenario cosmico come proiezione delle relazioni conflittuali ti-piche delle lotte cittadine (a partire ovviamente dalla personale esperienza in Efeso) filtrandone i processi attraverso un lessi-co dallrsquoimmediata valenza politico-sociale (contesa-giustizia) Secondo lrsquoindizio fornito da Diodoto il macrocosmo - unico e co-mune (ἕνα καὶ κοινὸν κόσμον Aeumltius DK 22 A10) ndash sarebbe proie-zione dellrsquoassetto politico propugnato dallrsquoEfesio (forse quello che Ermodoro aveva tentato di implementare) riconoscerne il λόγος il discorso ma anche la proposta politica sarebbe stato dunque discri-minante Alla sua diretta valenza civile potrebbero alludere quei testi in cui essenziale egrave lo stigma dellrsquoincomprensione dei laquomoltiraquo e delle conseguenti distorsioni

119 W JaeGer The Theology of the Early Greek Philosophers (1947) trad it La teologia dei primi pensatori greci Firenze La Nuova Italia 1961 p 184

120 Si veda il commento di Marcovich eraclito Frammenti cit p 104121 Mondolfo in E Zeller ndash r mondolfo La filosofia dei greci nel suo sviluppo

storico Parte I I Presocratici Volume IV Eraclito a cura di R mondolfo Firenze La Nuova Italia 1961 p 104

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ὁ Ἡ φησι τοῖς ἐγρηγορόσιν ἕνα καὶ κοινὸν κόσμον εἶναι τῶν δὲ κοιμωμένων ἕκαστον εἰς ἴδιον ἀποστρέφεσθαιE dice che per coloro che sono desti il mondo egrave unico e comune invece ciascuno di coloro che dormono ritorna a un proprio mondo privato (Plutarco DK 22 B89)

διὸ δεῖ ἕπεσθαι τῷ ξυνῷ τοῦ λόγου δ΄ ἐόντος ξυνοῦ ζώουσιν οἱ πολλοὶ ὡς ἰδίαν ἔχοντες φρόνησινperciograve si deve seguire ciograve che egrave comune ma pur essendo il logos comune i piugrave vivono come se avessero un intendimento privato (Sesto Empirico DK 22 B2)

Forzando lrsquoideale esiodeo di giustizia Eraclito scinde cosigrave ἔρις (competizione civile e costruttiva) e ὕβρις (violenza sopraffattri-ce) facendo di Dike norma vincolante a livello cosmico

Δίκης ὄνομα οὐκ ἂν ἤιδεσαν εἰ ταῦτα μὴ ἦνNon conoscerebbero il nome di Dike se queste cose [conflitto ingiustizia] non fossero [esistessero] (Clemente Alessandrino DK 22 B23)

Si tratta in fondo di unrsquoipotesi di lettura sostenuta da riscontri nei frammenti di altri autori arcaici (Anassimandro in primis) che con-sente di precisare un aspetto della polemica eraclitea

καὶ Ἡ ἐπιτιμᾶι τῶι ποιήσαντι laquoὡς ἔ ρ ι ς ἔκ τε θεῶν καὶ ἀνθρώπων ἀπόλοιτοraquo [XVIII 107]middot οὐ γὰρ ἂν εἶναι ἁ ρ μ ο ν ί α ν μὴ ὄντος ὀξέος καὶ βαρέος οὐδὲ τὰ ζῶια ἄνευ θήλεος καὶ ἄρρενος ἐναντίων ὄντωνEraclito biasima il poeta ltOmerogt che scrisse laquoSparisca la discor-dia tra gli dei e tra gli uominiraquo (Iliade XVIII 107) Non ci sarebbe infatti armonia se non ci fossero acuto e grave neacute ci sarebbero i vi-venti se non ci fossero femmina e maschio (Eudemo DK 22 A22)

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ma soprattutto la tesi centrale nei frammenti secondo cui produ-zione e unitagrave del tutto passano attraverso la relazione tra le oppo-sizioni (πάντα κατrsquo ἔριν γίνεσθαι) Compito del λόγος egrave appunto illustrare tale formazione (ovvero compagine questo il significato primo di ἁρμονία122) e dunque rilevare come senza la costanza della tensione non vi sarebbe possibilitagrave di ordinamento

λόγον ἐκ τῆς ἐναντιοδρομίας δημιουργὸν τῶν ὄντωνlogos artefice delle cose che sono dal concorso degli opposti (Aeumltius DK 22 A8)

καὶ ὁ κυκεὼν διίσταται ltμὴgt κινούμενοςanche il ciceone si decompone se non egrave mosso (Teofrasto DK 22 B125)

τὸ ἀντίξουν συμφέρον καὶ ἐκ τῶν διαφερόντων καλλίστην ἁρμονίανciograve che egrave opposto concorda e dalle cose in contrasto scaturisce lrsquoarmonia piugrave bella (Aristotele DK 22 B8)

Frammenti in cui puograve avvertirsi anche lrsquoespressione immediata di una drammatica ed eroica visione della lotta politica e della sua composizione ovvero di una legge universale cui ricondurre come evidenza parziale anche i conflitti della πόλιςBencheacute appaia esagerato intendere la discriminazione tra cittadi-ni efesi come laquotema centrale allrsquointerno della trattazione culturale eraclitearaquo123 e dunque ridurne la prospettiva cosmica a mera siste-matizzazione dellrsquoordinamento civile riformato da Ermodoro egrave tut-tavia probabile che quel contesto possa aiutare a determinare il si-gnificato del presunto atteggiamento aristocratico di Eraclito Cosigrave quando attacca gli Efesi proprio per aver allontanato Ermodoro la scelta espressiva egrave indicativa

122 Una pertinente puntualizzazione in V Macchioro Zagreus cit pp 417-422123 Ibi p 53

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ἡμέων μηδὲ εἷς ὀνήιστος ἔστω εἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνlaquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altriraquo (Strabone DK 22 B121)

Il superlativo ὀνήιστος non veicola lrsquoidea di valore (in senso mili-tare) o di eminenza aristocratica piuttosto lrsquoidea di aiuto di utilitagrave insomma Ermodoro egrave politico da prediligere per il giovamento che puograve garantire con consiglio e azione alla comunitagrave il suo allon-tanamento appare conseguenza della cecitagrave e immaturitagrave dei con-cittadiniAnalogamente quando degli Efesi stigmatizza il vizio che deriva dal lusso

μὴ ἐπιλίποι ὑμᾶς πλοῦτος ἔφη Ἐφέσιοι ἵνrsquo ἐξελέγχοισθε πονηρευόμενοιnon vi abbandoni mai o Efesi la ricchezza affincheacute possiate ma-nifestare il vostro agire malvagio (Tzetze DK 22 B125a)

egrave possibile che Eraclito richiami quella stessa sobrietagrave suggeri-ta secondo quanto riferito da Polemone alle donne ioniche da Ermodoro

Πολέμων παρὰ Ἑρμοδώρῳ γεγράφθαι φησίmiddotraquoὑποδήματα δὲ φορεῖν τὴν ἐλευθέρην Σκυδικὰς λευκὰς καὶ μασθλητίναςraquoPolemone dice che in Ermodoro egrave scritto laquola donna libera porta calzature scitiche bianche e di cuoioraquo (Polemone Fragmenta 96)

Sostenitore di una riforma dei costumi che frenasse la fiacchezza indotta dal lusso (ἁβροσύνη)124 e (forse) preparasse al confronto con lrsquoinvasore persiano125 Ermodoro appare agli occhi di Eraclito vittima non di un particolare gruppo sociale o politico ma di una diffusa (volgare a prescindere dallrsquoappartenenza sociale) ignoran-za della misura della ragione e della legge che giustifica lrsquoinsi-stenza eraclitea su λόγος νόμος e κόσμος ma anche sullrsquoautocon-trollo individuale e collettivo

124 R laurenti Eraclito cit p 16125 i PoZZoni Eraclito de-crittato cit p 58

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θυμῶι μάχεσθαι χαλεπόνmiddot ὃ γὰρ ἂν θέληι ψυχῆς ὠνεῖταιDifficile lottare contro il desiderio ciograve che vuole infatti prende a prezzo dellrsquoanima (Plutarco DK 22 B85)

τὸ τοῖς τυχοῦσιν ἀρκεῖσθαι καὶ μὴ δεῖσθαι τῶν πολυτελῶν ἐν εἰρήνηι καὶ ὁμονοίαι διατηρεῖ τὰς πόλειςlrsquoaccontentarsi di ciograve che si trova e il non aver bisogno di cose costose conservano la cittagrave in pace e in concordia (DK 22 A3b)

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ἐπ[ιτελές]αντ[ες] δὲ στερηθέντες κα[ὶ τῆς] ἐλπί[δος] ἀπέρχονταιNelle cittagrave degli uomini compiendo i riti sacri hanno visto mi meraviglio di meno che non abbiano conoscenza Non egrave infatti possibile udire e al contempo anche imparare ciograve che viene detto Ora coloro che (vorrebbero farlo) imparando da colui che compie le cerimonie sacre come unrsquoarte sono degni di stupore e di com-miserazione di stupore percheacute convinti che acquisiranno il sapere prima di aver compiuto i riti se ne vanno dopo averli compiuti prima di avere acquisito la conoscenza senza nemmeno fare do-mande come se sapessero qualcosa di ciograve che hanno visto udito o appreso E sono degni di commiserazione percheacute non basta loro aver speso il loro denaro in anticipo ma se ne vanno anche pri-vi di conoscenza Sperando di ottenere conoscenza prima di aver compiuto le cerimonie sacre dopo averle compiute se ne vanno deprivati perfino della speranza (col XX)91

In relazione a quanto sopra marcato circa la presa di posizione era-clitea nei confronti della presunta azione purificatrice dei μάγοι egrave necessario segnalare come proprio nelle colonne iniziali (I-VI le piugrave danneggiate) del Papiro Derveni che contengono la citazione del passo di Eraclito lrsquoautore si riferisse alle figure dei laquomagiraquo e al loro presunto intervento di catarsi e pacificazione nei confron-ti delle anime dei defunti accostandoli alle figure degli laquoiniziatiraquo (μύσται)

[] εὐ]χαὶ καὶ θυς[ί]αι μειλίσσουσι τὰ[ς ψυχάς]ἐπ[ωιδὴ δ]ὲ μάγων δύναται δαίμονας ἐμ[ποδὼνγι[νομένο]υς μεθιστάναιmiddot δαίμονες ἐμποδών ὄντες εἰσὶψ[υχαὶ τιμω]ροί τὴν θυς[ία]ν τούτου ἕνεκε[μ] π[οιοῦσ]ι[νοἱ μά[γο]ι ὡσπερεὶ ποινὴν ἀποδιδόντες τοῖ⟨ς⟩ δὲἱεροῖ[ς] ἐπισπένδουσιν ὕ[δω]ρ καὶ γάλα ἐξ ὧνπερ καὶ τὰςχοὰς ποιοῦσι ἀνάριθμα [κα]ὶ πολυόμφαλα τὰ πόπαναθύουσιν ὅτι καὶ αἱ ψυχα[ὶ ἀν]άριθμοί εἰσι μύσταιΕὐμενίσι προθύουσι κ[ατὰ τὰ] αὐτὰ μάγοις [][] preghiere e sacrifici addolciscono le anime e il canto dei Magi che incanta puograve allontanare i degravemoni quando siano divenuti un impedimento i degravemoni che costituiscono un impedimento sono

91 Allegoristi dellrsquoetagrave classica cit pp 916-917

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anime vendicatrici Per questo i magoi offrono il sacrificio come se stessero pagando una pena E durante i riti sacri offrono acqua e latte con i quali compiono anche le libagioni Ed offrono torte innumerevoli con molti ombelichi poicheacute anche le anime sono innumerevoli Gli iniziati compiono un sacrificio preliminare alle Eumenidi allo stesso modo in cui lo fanno i magoi [] (col VI)92

Ciograve che in apparenza si legge come un apprezzamento potrebbe tuttavia in assenza di un contesto piugrave determinato celare un at-tacco contro le pratiche misteriche e la ciarlateneria di presunti ldquopurificatorirdquo proprio come quello portato da Eraclito e piugrave tardi da Platone (Repubblica II 364b-365a)93 egrave possibile che pur vi-cino allrsquoinsegnamento orfico il commentatore in realtagrave prendesse le distanze da quelli che denunciava come fraintendimenti con-trapponendo direttamente alle pratiche descritte lrsquoinsegnamento da ricavare dallrsquointerpretazione della parola di Orfeo94La citazione eraclitea potrebbe quindi essere intervenuta nel con-testo di unrsquointroduzione polemica a confermare come la rivela-zione della veritagrave fosse destinata a ribaltare le false convinzioni volgari95 lrsquointenzione nellrsquoinsieme sarebbe stata allora quella di condannare una partecipazione passiva e inconsapevole a riti di cui non si intenda il reale significato religioso96 In questo senso la scelta dellrsquoautore potrebbe corroborare lrsquoipotesi che la battaglia culturale dellrsquoEfesio contro le degenerazioni dei culti misterici fos-se avvertita nel V secolo aC come paradigmaticaA questa peculiare presenza di Eraclito allrsquointerno di una cornice orfica si deve aggiungere quanto ebbe a segnalare (tra II e III seco-lo dC) Clemente Alessandrino

92 Ibi pp 902-90393 Pare sensata lrsquoipotesi di Kouremenos (K tsantsanoGlou-Th kouremenos

Introduction cit pp 56-57)94 Sebbene non manchi chi interpreta il riferimento ai μάγοι in senso positivo

addirittura come una sorta di autocitazione da parte dellrsquoautore del testo (K tsantsanoGlou The First Columns of the Derveni Papyrus cit p 110 nota 25 G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 82)

95 K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit pp 55-5696 Ms funGhi The Derveni Papyrus cit p 32

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σιωπῶ δὲ Ἡράκλειτον τὸν Ἐφέσιον ὃς παρrsquo Ὀρφέως τὰ πλεῖστα εἴληφενNon parlo di Eraclito lrsquoEfesio il quale ricavograve da Orfeo la mag-gior parte delle sue opinioni (Clemente Alessandrino Stromata 62271)

Lrsquoaccostamento (abbozzato almeno per alcune opinioni anche in Plutarco e Proclo97) scaturirebbe da una certa confusione nella re-lazione tra il pensatore di Efeso e le fonti orfiche consolidatasi (in rapporto ai temi intravisti nei frammenti del papiro Derveni) nel corso dei secoli Egrave in effetti possibile98 che in piena autonomia (cioegrave senza presupporre unrsquoadesione religiosa) e per i propri obiet-tivi Eraclito avesse ricavato e adattato motivi - quello dellrsquounitagrave o ciclica interconnessione dei contrari per esempio - attestati anche nel materiale orfico piugrave antico Le tavolette drsquoosso rinvenute99 in un sito religioso dellrsquoantica Olbia Pontica (Mar Nero) e risalenti alla metagrave del V secolo aC insistono in effetti sulla loro immediata identitagrave

ΒΙΟΣ ΘΑΝΑΤΟΣ ΒΙΟΣ (tav 1)

ΕΙΡΗΝΗ ΠΟΛΕΜΟΣΑΛΗΘΕΙΑ ΨΕΥΔΟΣ (tav 2)

[ΣΩΜ]Α ΨΥΥΧΗ (tav 3)

cosigrave da richiamare anche nella loro sintassi celebri frammenti era-clitei

ἀθάνατοι θνητοί θνητοὶ ἀθάνατοι ζῶντες τὸν ἐκείνων θάνατον τὸν δὲ ἐκείνων βίον τεθνεῶτεςImmortali mortali mortali immortali vivendo di quelli la morte di quelli la vita morendo (Ippolito DK 22 B62)

97 D sider Heraclitus in the Derveni Papyrus cit p 14898 Ibi pp 147-148 G BeteGh The Derveni Papyrus cit pp 342-34399 Nel 1951 ma pubblicate solo nel 1978

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ὁ θεὸς ἡμέρη εὐφρόνη χειμὼν θέρος πόλεμος εἰρήνη κόρος λιμός (τἀναντία ἅπανταmiddot οὗτος ὁ νοῦς) ἀλλοιοῦται δὲ ὅκωσπερ ltπῦρgt ὁπόταν συμμιγῆι θυώμασιν ὀνομάζεται καθrsquo ἡδονὴν ἑκάστουIl dio egrave giorno notte inverno estate guerra pace sazietagrave fame (tutti gli opposti egli egrave lrsquointelligenza) si trasforma come il fuoco quan-do si mescola con gli odori ed egrave nominato secondo lrsquoaroma di ognuno (Ippolito DK 22 B67)

Difficile in questo caso stabilire la prioritagrave cronologica ma egrave co-munque interessante registrare le convergenze non deve dunque sorprendere che il commentatore di Derveni intravedesse una pos-sibile sintonia tra le sentenze eraclitee e le proprie preoccupazioni e che successivamente qualcuno arrivasse a immaginare unrsquoim-probabile dipendenza segnalata appunto da Clemente La fruizio-ne di testi e forse di modalitagrave espressive e atteggiamenti eraclitei nel papiro Derveni puograve dunque attestare solo la possibilitagrave di una comune sensibilitagrave morale e religiosa e giustificare indirettamente lrsquoipotesi che lrsquoEfesio conoscesse i testi sacri al culto orfico

Spegnere la tracotanza la polemica politica

Diversi segnali suggeriscono di considerare probabile che nella battaglia condotta da Eraclito nei confronti della cultura contempo-ranea la polemica politica incidesse particolarmente100 Come se-gnalato da Diels-Kranz (in appendice alle testimonianze sulla vita del pensatore di Efeso101) disponiamo in questo senso anche di un riscontro esterno

100 Per una recente radicale rilettura di Eraclito in chiave politica si puograve consul-tare i PoZZoni Eraclito de-crittato Lrsquoontologia civica di Eraclito di Efeso Villasanta (MI) Liminamentis 2009 Un precedente puograve considerarsi A caPiZZi Eraclito e la sua leggenda Proposta di una diversa lettura dei fram-menti Roma Ateneo 1979

101 Nella edizione tedesca Die Fragmente der Vorsokratiker von H diels herausge-geben von W kranZ Band I Berlin Weidmannsche Verlagsbuchhandlung 196110 p 144 Lrsquoappendice manca invece nellrsquoedizione italiana I Presocratici a cura di G Reale Milano Bompiani 2006

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Monete di epoca romana presentano con lrsquoiscrizione ηρακλειτοςε-φεςιων (Eraclito degli Efesi) una figura barbuta eretta che guarda a sinistra con la mano destra levata (come per un discorso) lrsquoindi-ce rivolto a seacute e la sinistra che regge una mazza sequenza di gesti che egrave stata interpretata come segno di preghiera e venerazione102 ovvero come rituale iniziatico o ancora icastico invito a guardare dentro seacute stessi103 Il particolare della mazza potrebbe tuttavia evo-care la battaglia morale dellrsquoEfesio (la sua lotta contro il vizio104) ovvero alludere a Eracle proponendone lrsquoaccostamento a Eraclito (come nella quarta epistola pseudoeraclitea) e corroborare cosigrave la notizia dellrsquoesistenza in Efeso di una statua di Eraclito rappresen-tato come Eracle105 ciograve ne confermerebbe la statura pubblica che la raffigurazione nellrsquoatto di parlare potrebbe celebrare

Drsquoaltra parte nella tradizione dossografica allo scritto di Eraclito era esplicitamente riferito anche un contenuto politico

τὸ δὲ φερόμενον αὐτοῦ βιβλίον ἐστὶ μὲν ἀπὸ τοῦ συνέχοντος Περὶ φύσεως διήιρηται δὲ εἰς τρεῖς λόγους εἴς τε τὸν περὶ τοῦ παντὸς καὶ πολιτικὸν καὶ θεολογικόνIl libro che di lui egrave tramandato egrave intitolato per il suo contenu-to Sulla natura ma egrave suddiviso in tre trattazioni quella intorno allrsquouniverso [al tutto] quella politica e quella teologica (Diogene Laerzio DK 22 A15)

e ne era stata avanzata una lettura in chiave decisamente etico-politica

[] ἐπιγράφουσι δὲ αὐτῶι οἱ μὲν Μούσας οἱ δὲ Περὶ φύσεως Διόδοτος δὲ ἀκριβὲς οἰάκισμα πρὸς στάθμην βίου ἄλλοι γνώμονrsquo ἠθῶν τρόπου κόσμον ἕνα τῶν ξυμπάντων [][] τῶν δὲ γραμματικῶν Διόδοτος ὃς οὔ φησι περὶ φύσεως εἶναι τὸ σύγγραμμα ἀλλὰ περὶ πολιτείας τὰ δὲ περὶ φύσεως ἐν παραδείγματος εἴδει κεῖσθαι[] Alcuni lo intitolano Muse altri Sulla natura Diodoto invece

102 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 66103 Tonelli in eraclito Dellrsquoorigine cit p 22104 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 65105 Ibidem

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

Guida per una vita retta [esatta a piombo] altri ancora Regola (gnomone) dei costumi Disposizione di comportamento unica per tutti [][] tra i grammatici Diodoto il quale sostiene che lrsquoopera com-posta [da Eraclito] non verte sulla natura ma sullo Stato e che le parti sulla natura vi sono contenute solo come esempi (Diogene Laerzio DK 22 A112 15)

Probabilmente leggendarie ancorcheacute indicative di un orientamen-to che lrsquoantichitagrave attribuiva allrsquoEfesio le azioni e le pose con cui Eraclito avrebbe accompagnato le proprie prese di posizione poli-tiche secondo Plutarco e Diogene

οἱ δὲ συμβολικῶς ἄνευ φωνῆς ἃ δεῖ φράζοντες οὐκ ἐπαινοῦνται καὶ θαυμάζονται διαφερόντως ὡς Ἡ ἀξιούντων αὐτὸν τῶν πολιτῶν γνώμην τινrsquo εἰπεῖν περὶ ὁμονοίας ἀναβὰς ἐπὶ τὸ βῆμα καὶ λαβὼν ψυχροῦ κύλικα καὶ τῶν ἀλφίτων ἐπιπάσας καὶ τῶι γλήχωνι κινήσας ἐκπιὼν ἀπῆλθεν ἐνδειξάμενος αὐτοῖς ὅτι τὸ τοῖς τυχοῦσιν ἀρκεῖσθαι καὶ μὴ δεῖσθαι τῶν πολυτελῶν ἐν εἰρήνηι καὶ ὁμονοίαι διατηρεῖ τὰς πόλειςColoro che per segni senza parole esprimono quanto deve esser detto non sono forse lodati e ammirati in modo particolare Come Eraclito il quale chiedendogli i concittadini di esprimere una sen-tenza sulla concordia salito sulla tribuna prese una coppa di acqua fredda vi sparse della farina drsquoorzo e rimescolata con menta la bevve e se ne andograve avendo cosigrave mostrato loro che lrsquoaccontentarsi di ciograve che si trova e il non aver bisogno di cose costose conservano la cittagrave in pace e in concordia (Plutarco DK 22 A3b)

ἀναχωρήσας δὲ εἰς τὸ ἱερὸν τῆς Ἀρτέμιδος μετὰ τῶν παίδων ἠστραγάλιζενmiddot περιστάντων δrsquo αὐτὸν τῶν Ἐφεσίων laquoτί ὦ κάκιστοι θαυμάζετεraquo εἶπενmiddotraquoἢ οὐ κρεῖττον τοῦτο ποιεῖν ἢ μεθrsquo ὑμῶν πολιτεύεσθαιraquoRitiratosi presso il tempio di Artemide giocava a dadi con i fan-ciulli e dal momento che gli Efesi lo attorniavano cosigrave parlograve laquoDi che cosa vi meravigliate o pessimi Non egrave forse meglio fare ciograve che partecipare alla vita della cittagrave con voiraquo (Diogene Laerzio DK 22 A13)

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Dario Zucchello

La coniazione a Efeso in epoca romana della moneta di cui si egrave detto potrebbe aver suggellato la propensione eraclitea registrata dalla tradizione ad accentuare la propria sferzante polemica con un ampio ricorso a forme simboliche di comunicazione gestuale106Alla diretta presa di posizione di Eraclito nella convulsa vita del-la πόλις (e addirittura a un possibile ruolo di nomoteta analoga-mente a Senofane Pitagora e altri antichi sapienti) accenna sempre Diogene Laerzio in apertura della sua vita del filosofo

ἔλεγε δὲ καὶ laquoὕ β ρ ι ν χ ρ ὴ σ β ε ν ν ύ ν α ι μ ᾶ λ λ ο ν ἢ π υ ρ κ α ϊ ή ν raquo [B 43] καὶ laquoμάχεσθαι χρὴ τὸν δῆμον ὑπὲρ τοῦ νόμου ὅκωσπερ τείχεοςraquo [B 44] καθάπτεται δὲ καὶ τῶν Ἐφεσίων ἐπὶ τῶι τὸν ἑταῖρον ἐκβαλεῖν Ἑρμόδωρον ἐν οἷς φησινmiddotraquoἄξιον Ἐφεσίοις ἡβηδὸν ἀπάγξασθαι πᾶσι καὶ τοῖς ἀνήβοις τὴν πόλιν καταλιπεῖν ο ἵτ ινες Ἑρμόδωρον ἄνδρα ἑωυτῶν ὀνήιστον ἐξέβαλον φάντεςmiddot ἡμέων μηδὲ ε ἷς ὀνήιστος ἔστω ε ἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνraquo [B 121] ἀξιούμενος δὲ καὶ νόμους θεῖναι πρὸς αὐτῶν ὑπερεῖδε διὰ τὸ ἤδη κεκρατῆσθαι τῆι πονηρᾶι πολιτείαι τὴν πόλινDiceva pure laquoBisogna spegnere la tracotanza piugrave che un incen-dioraquo [B43] e laquoBisogna che il popolo combatta per la legge come per le mura della cittagraveraquo [B44] Attacca anche gli Efesi percheacute ave-vano espulso il suo compagno Ermodoro nel passo in cui afferma laquoSarebbe bene per gli Efesi adulti impiccarsi tutti quanti e lasciare la cittagrave ai fanciulli essi che esiliarono Ermodoro il piugrave abile tra loro sostenendo ldquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altrirdquoraquo [B121] Invitato comunque a dar loro leggi si rifiutograve dal momento che la cittagrave era giagrave dominata da una cattiva costituzione (DK 22 A12)

Lrsquoaccostamento a πυρκαϊή (conflagrazione incendio) suggerisce per ὕβρις nel contesto della prima citazione un significato politico laquoviolenza sfrenataraquo107 dunque piuttosto che mera tracotanza indivi-duale azione violenta di massa perpetrata dal δῆμος sollevazione che prevarica la norma stigmatizzata con una nota aristocratica (e

106 In questa direzione la lettura di AM BatteGaZZore Gestualitagrave e oracolaritagrave in Eraclito Genova Istituto di Filologia Classica e Medievale 1979

107 Cosigrave traduce Marcovich eraclito Frammenti cit p 366

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

sapienziale) lrsquoincapacitagrave di stare al proprio posto108 In questo sen-so B43 egrave da leggere probabilmente come proposto da Diogene proprio in relazione a B44 contro la sedizione che mina dallrsquointer-no la comunitagrave il νόμος costituisce un baluardo analogo a quello che le mura (τεῖχος ) offrono contro lrsquoattacco esterno Soffocare la sommossa e ricondursi alla legge possono essere inquadrati allrsquoin-terno di una generale indicazione di fondo cui egrave allora possibile attribuire anche valore politico

ξὺν νόωι λέγοντας ἰσχυρίζεσθαι χρὴ τῶι ξυνῶι πάντων ὅκωσπερ νόμωι πόλις καὶ πολὺ ἰσχυροτέρως τρέφονται γὰρ πάντες οἱ ἀνθρώπειοι νόμοι ὑπὸ ἑνὸς τοῦ θείουmiddot κρατεῖ γὰρ τοσοῦτον ὁκόσον ἐθέλει καὶ ἐξαρκεῖ πᾶσι καὶ περιγίνεταιColoro che vogliono parlare con intendimento devono basarsi su ciograve che a tutto egrave comune come la cittagrave sulla legge e ancora piugrave fermamente Tutte le leggi umane infatti si alimentano dellrsquounica legge divina poicheacute quella domina quanto vuole basta per tutte le cose e avanza (Stobeo DK 22 B114)

διὸ δεῖ ἕπεσθαι τῷ ξυνῷ τοῦ λόγου δ΄ ἐόντος ξυνοῦ ζώουσιν οἱ πολλοὶ ὡς ἰδίαν ἔχοντες φρόνησινperciograve si deve seguire ciograve che egrave comune ma pur essendo il logos comune i piugrave vivono come se avessero un intendimento privato (DK 22 B2)

Il riferimento a τὸ ξυνόν sarebbe peculiare al pensiero di Eraclito109 risultando declinato a vari livelli il λόγος egrave laquocomuneraquo il κόσμος egrave laquocomuneraquo il πόλεμος egrave laquocomuneraquo Anche il νόμος egrave comune esso mantiene saldo lo stato (ἰσχυρίζεται νόμωι πόλις) alla cui conservazione tutti dovrebbero concorrere istituendo un ambi-to (politico) di relazioni umane110 che si sovrappone allo spazio fisico assicurato dal τεῖχος La difesa dellrsquouno non puograve essere

108 Ibidem109 G Vlastos Equality and Justice in Early Greek Cosmologies (1947) in G

vlastos Studies in Greek Philosophy vol I The Presocratics edited by DW Graham Princeton Princeton University Press 1995 p 73

110 Espressione del contenuto umano della πόλις (S maZZarino Il pensiero sto-rico classico Roma-Bari Laterza 1973 vol I p 82)

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disgiunta dal rispetto dellrsquoaltro Unrsquoeco forse dellrsquoidea soloniana di εὐνομίη ordinamento retto sulla giustizia111 e sulla conseguente solidarietagrave112 che in Eraclito si arricchisce tuttavia nel rilievo del θείος νόμος (πάντες οἱ ἀνθρώπειοι νόμοι ὑπὸ ἑνὸς τοῦ θείου) della peculiare allusione alle implicazioni tra (i) unicitagrave della legge divina e molteplicitagrave delle leggi umane ovvero (ii) unitagrave della leg-ge e contrastanti posizioni che in essa trovano armoniaAnalogo rilievo al dominio del νόμος egrave attribuito da Plutarco alla saggezza politica di Biante di Priene (presente nella tradizione dei Sette Sapienti)

ὁ Βίας ἔφησε κρατίστην εἶναι δημοκρατίαν ἐν ᾗ πάντες ὡς τύραννον φοβοῦνται τὸν νόμονBiante affermograve che la democrazia piugrave forte egrave quella in cui tutti temono la legge come un tiranno (Convivium Septem Sapientium 154e)

personaggio esplicitamente citato (e apprezzato) in un frammento eracliteo trasmesso da Diogene Laerzio

ὁ δυσάρεστος Ἡράκλειτος μάλιστα αὐτὸν ἐπῄνεσε γράψαςmiddot ἐν Πριήνῃ Βίας ἐγένετο ὁ Τευτάμεω οὗ πλέων λόγος ἢ τῶν ἄλλων καὶ οἱ Πριηνεῖς δὲ αὐτῷ τέμενος καθιέρωσαν τὸ Τευτάμειον λεγόμενον ἀπεφθέγξατοmiddot οἱ πλεῖστοι κακοίEraclito difficile a contentarsi lo ha lodato in massimo grado scrivendo laquoIn Priene nacque Biante figlio di Teutamo la cui fama egrave maggiore di quella degli altriraquo E gli abitanti di Priene gli dedi-carono un recinto sacro chiamato laquoil Teutameioraquo Sentenziograve laquoI piugrave ltdegli uominigt sono malvagiraquo (Diogene Laerzio I 88 DK 22 B39)

A Biante sarebbe inoltre da imputare la sentenza ricordata in B104113

111 G Vlastos Equality and Justice cit p 73112 G Vlastos Solonian Justice in G vlastos Studies in Greek Philosophy vol

I The Presocratics cit pp 55-56113 Come conferma anche Marcovich eraclito Frammenti cit p 363

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τίς γὰρ αὐτῶν νόος ἢ φρήν δήμων ἀοιδοῖσι πείθονται καὶ διδασκάλωι χρείωνται ὁμίλωι οὐκ εἰδότες ὅτι ldquoοἱ πολλοὶ κακοί ὀλίγοι δὲ ἀγαθοίrdquoche mente e intelligenza hanno Ripongono fiducia negli aedi po-polari e prendono la folla come maestra non sapendo che laquoi molti sono cattivi e pochi i buoniraquo (Proclo DK 22 B104)

Il riferimento al sapiente di Priene potrebbe segnalare la contingen-za storico-politica entro cui inquadrare la polemica eraclitea il ter-mine λόγος nella citazione di Diogene (B39) potrebbe intendersi non come laquola famaraquo (come per lo piugrave si fa) ma come laquoil discorsoraquo di Biante si potrebbe cioegrave ipotizzare che Eraclito alluda allrsquoinvito che secondo Erodoto (I 170) quello avrebbe rivolto (546 aC) alle cittagrave ionie affincheacute unissero le proprie forze per fondare un nuovo stato (in Sardegna) lontano dalla minaccia persiana114 Il confronto drammatico delle poleis ionie con il Gran Re egrave in effetti ancora alla base dellrsquoemergenza che avrebbe spinto i concittadini a richiedere lrsquointervento di Eraclito secondo la notizia conservata in un codice siriaco del Περὶ ἀρετῆς di Temistio

Gli Efesi erano assuefatti al benessere e al piacere quando scoppiograve una guerra contro di loro e la loro cittagrave fu circondata e posta sotto assedio dai Persiani Essi tuttavia continuarono nella loro vita di piaceri secondo abitudine fin quando cominciarono a mancare i mezzi di sussistenza nella cittagrave Quando la fame si diffuse pesan-temente tra loro i cittadini si riunirono per valutare che cosa fosse da fare cosigrave che il sostentamento non venisse meno nessuno perograve osava consigliare loro di porre freni al lusso Proprio mentre erano riuniti un uomo di nome Eraclito prese farina drsquoorzo la mescolograve con acqua e la mangiograve sedendo in mezzo a loro questa fu una lezione silenziosa offerta a tutta la popolazione La storia racconta che gli Efesi subito compresero il rimprovero e di ulteriori non eb-bero bisogno piuttosto procedettero essendosi di fatto resi conto di dover moderare il lusso percheacute il cibo non mancasse Quando i loro nemici seppero che essi avevano imparato a vivere con mode-razione e regolavano i pasti secondo il consiglio di Eraclito si riti-rarono dalla cittagrave e nonostante fossero vincitori sul piano militare sgombrarono il campo davanti allrsquoorzo di Eraclito (DK 22 A3b)

114 Serra in eraclito Iframmenti e le testimonianze cit p 178

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La vicenda si riferisce alla rivolta ionia (499-493 aC) contro il dominio persiano e lrsquoassedio di Efeso che avrebbe poi condotto alla scelta della cittagrave di emarginarsi dal conflitto conclusosi con la sconfitta dellrsquoalleanza delle cittagrave ribelli Nonostante manchi lrsquouna-nimitagrave tra gli storici egrave possibile che allrsquointerno di tale emergenza si inserisse il tentativo politico di Ermodoro115 forse asceso al potere in Efeso sullrsquoonda dellrsquoinsurrezione contro le tirannidi sostenute dal Gran Re e travolto dal prevalere della fazione filo-persianaConcedendo credito alla notizia di Diodoto riferita da Diogene Laerzio il κόσμος cui rivolgeva la propria attenzione lrsquoEfesio po-trebbe essere stato allora in primo luogo quello politico in tal caso le citazioni in cui piugrave direttamente si riflettono le opinioni politiche di Eraclito assumerebbero un rilievo chiave Insieme agli scarni ele-menti dossografici esse possono illuminare circa attori e contesto della scena storica entro cui il pensatore sviluppava i propri attacchi Sostenitore di Ermodoro (come si evince anche da B121) e della li-nea anti-persiana favorevole allo sforzo dellrsquoalleanza ionia (τὸ κοι- κοι-κοι-νόν τῶν Ἰώνων) Eraclito dopo la sconfitta di quellrsquoorientamento politico e lrsquoallontanamento del suo leader dalla cittagrave avrebbe volto la propria attivitagrave a una complessiva116 contestazione dei costumi corrotti e del disordine morale e civile dilaganti tra i concittadini

τυφλὸν δὲ τὸν Πλοῦτον ποιεῖ ὡς οὐκ ἀρετῆς κακίας δὲ παραιτίου ὅθεν καὶ Ἡ ὁ Ἐφέσιος ἀρώμενος Ἐφεσίοις οὐκ ἐπευχόμενοςmiddot μὴ ἐπιλίποι ὑμᾶς πλοῦτος ἔφη Ἐφέσιοι ἵνrsquo ἐξελέγχοισθε πονηρευόμενοιPluto agisce da cieco poicheacute egrave causa non di virtugrave ma di vizio Perciograve anche lrsquoefesio Eraclito ingiuria gli Efesi e non rende loro grazia af-fermando non vi abbandoni mai o Efesi la ricchezza affincheacute pos-siate manifestare il vostro agire malvagio (Tzetze DK 22 B125a)

115 Di questo avviso Pozzoni che su questa lettura fonda la sua interpretazione del pensiero e dellrsquoopera di Eraclito (i PoZZoni Eraclito de-crittato cit in particolare cap 2 Etica e toeria del diritto Eraclito e Ermodoro)

116 Ancorcheacute crittata secondo la linea interpretativa proposta da Pozzoni La qua-le tuttavia pur stimolante rispetto agli approcci tradizionali ai testi eraclitei e coerente nel proprio sforzo di ricondurre lrsquoessenziale del pensiero eracliteo alla vicenda politica di Efeso (per altro aderendo a una semplice ipotesi storica circa il ruolo di Ermodoro) appare anche eccessivamente riduttiva

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ovvero del misconoscimento popolare di valore e capacitagrave

ἄξιον Ἐφεσίοις ἡβηδὸν ἀπάγξασθαι πᾶσι καὶ τοῖς ἀνήβοις τὴν πόλιν καταλιπεῖν οἵτινες Ἑρμόδωρον ἄνδρα ἑωυτῶν ὀνήιστον ἐξέβαλον φάντεςmiddot ἡμέων μηδὲ εἷς ὀνήιστος ἔστω εἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνSarebbe bene per gli Efesi adulti impiccarsi tutti quanti e lasciare la cittagrave ai fanciulli essi che esiliarono Ermodoro il piugrave abile tra loro sostenendo laquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altriraquo (Strabone DK 22 B121)

Ricondotti allo sfondo del νόμος e al primato di τὸ ξυνόν la pole-mica eraclitea nei confronti dei πολλοί e il rilievo garantito allrsquolaquou-noraquo alluderebbero allrsquourgenza di una condotta collettiva ispirata alla norma comune su cui convengano lrsquouno (se ha valore) e i molti117

νόμος καὶ βουλῆι πείθεσθαι ἑνόςLegge egrave anche ubbidire alla volontagrave di uno solo (Clemente Alessandrino DK 22 B33)

εἷς ἐμοὶ μύριοι ἐὰν ἄριστος ἦιUno per me vale diecimila se egrave il migliore (Galeno DK 22 B49)

Nessun avallo dunque nei confronti dellrsquoarbitrio dei tiranni come attestato nella tradizione (pur con riferimenti incerti118)

Ἡ γὰρ ὁ Βλύσωνος Μελαγκόμαν τὸν τύραννον ἔπεισεν ἀποθέσθαι τὴν ἀρχήν οὗτος βασιλέα Δαρεῖον παρακαλοῦντα ἥκειν εἰς Πέρσας ὑπερεῖδενEraclito figlio di Blosone convinse il tiranno Melancoma a la-sciare il potere Egli poi non tenne conto dellrsquoinvito di re Dario a recarsi in Persia (Clemente Alessandrino DK 22 A3)

117 R laurenti Eraclito cit pp 268-269118 Kirk ritiene possibile che il non altrimenti noto Melancoma citato nella testimo-

nianza di Clemente possa essere il Komas che fu tiranno alla fine del VI secolo aC (GS kirk Heraclitus The Cosmic Fragments cit p 13)

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ma nello specifico contesto di Efeso contrasto alla mollezza dei costumi addebitabile alle ricchezze e allrsquoabbrutimento frutto della volgare ignoranza

αἱρεῦνται γὰρ ἓν ἀντὶ ἁπάντων οἱ ἄριστοι κλέος ἀέναον θνητῶνmiddot οἱ δὲ πολλοὶ κεκόρηνται ὅκωσπερ κτήνεαPreferiscono infatti una sola cosa a tutte le altre gli uomini miglio-ri la gloria perenne alle cose mortali I piugrave al contrario vogliono saziarsi come bestie (Clemente Alessandrino DK 22 B29)

H dixit quod Si felicitas esset in delectationibus corporis boves felices diceremus cum inveniant orobum ad comedendumEraclito affermograve che se la felicitagrave consistesse nei piaceri del cor-po diremmo fe l ic i i buoi quando t rovino lent icchie da mangiare (Alberto M DK 22 B4)

ἑτέρα γὰρ ἵππου ἡδονὴ καὶ κυνὸς καὶ ἀνθρώπου καθάπερ Ἡ φησιν ὄ ν ο υ ς σ ύ ρ μ α τ rsquo ἂ ν ἑ λ έ σ θ α ι μ ᾶ λ λ ο ν ἢ χ ρ υ σ ό ν middot ἥδιον γὰρ χρυσοῦ τροφὴ ὄνοιςIl piacere del cavallo del cane e dellrsquouomo sono in effetti diversi come sostiene Eraclito g l i as ini prefer i rebbero i l foraggio al l rsquooro (Aristotele DK 22 B9)

Sentenze che insistono sullrsquoopposizione tra natura umana e natu-ra animale per condannare quei comportamenti che disdegnando lrsquoeccellenza della laquogloria perenneraquo (κλέος ἀέναον) scadono nel puro godimento materiale bestiale lrsquoaccenno al κλέος evoca lrsquoeti-ca aristocratica della guerra che puograve intravedersi in B53

πόλεμος πάντων μὲν πατήρ ἐστι πάντων δὲ βασιλεύς καὶ τοὺς μὲν θεοὺς ἔδειξε τοὺς δὲ ἀνθρώπους τοὺς μὲν δούλους ἐποίησε τοὺς δὲ ἐλευθέρουςIl conflitto di tutte le cose egrave padre di tutte re e alcuni rivelograve dei altri uomini gli uni fece schiavi gli altri liberi (Ippolito DK 22 B53)

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dove πόλεμος egrave cifra universale di uno scontro che domina a tut-ti i livelli nella vita discriminando senza appello la divisione in θεοί e ἄνθρωποι δούλοι e ἐλεύθεροι nella concezione greco-arcaica a fondamento di ogni ordinamento119 si rifletterebbe allora nella necessaria differenziazione sociale e politica allrsquointerno della πόλις120 normata dal νόμος A πόλεμος in effetti Eraclito acco-sta ἔρις (contesa discordia)

εἰδέναι δὲ χρὴ τὸν πόλεμον ἐόντα ξυνὸν καὶ δίκην ἔριν καὶ γινόμενα πάντα κατ΄ ἔριν καὶ χρεώνBisogna sapere che il conflitto egrave comune e la giustizia contesa e che tutto accade secondo contesa e necessitagrave (Origene DK 22 B80)

rivelando di entrambi universalitagrave (πόλεμος ξυνὸς) e feconditagrave ge-neratrice121 (γινόμενα πάντα κατ΄ ἔριν) ἔρις egrave δίκη cosigrave tutto quanto accade laquosecondo contesaraquo accade anche laquocome si conviene ed egrave giustoraquo (κατὰ χρεών) In questo senso Eraclito avrebbe inteso lo scenario cosmico come proiezione delle relazioni conflittuali ti-piche delle lotte cittadine (a partire ovviamente dalla personale esperienza in Efeso) filtrandone i processi attraverso un lessi-co dallrsquoimmediata valenza politico-sociale (contesa-giustizia) Secondo lrsquoindizio fornito da Diodoto il macrocosmo - unico e co-mune (ἕνα καὶ κοινὸν κόσμον Aeumltius DK 22 A10) ndash sarebbe proie-zione dellrsquoassetto politico propugnato dallrsquoEfesio (forse quello che Ermodoro aveva tentato di implementare) riconoscerne il λόγος il discorso ma anche la proposta politica sarebbe stato dunque discri-minante Alla sua diretta valenza civile potrebbero alludere quei testi in cui essenziale egrave lo stigma dellrsquoincomprensione dei laquomoltiraquo e delle conseguenti distorsioni

119 W JaeGer The Theology of the Early Greek Philosophers (1947) trad it La teologia dei primi pensatori greci Firenze La Nuova Italia 1961 p 184

120 Si veda il commento di Marcovich eraclito Frammenti cit p 104121 Mondolfo in E Zeller ndash r mondolfo La filosofia dei greci nel suo sviluppo

storico Parte I I Presocratici Volume IV Eraclito a cura di R mondolfo Firenze La Nuova Italia 1961 p 104

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ὁ Ἡ φησι τοῖς ἐγρηγορόσιν ἕνα καὶ κοινὸν κόσμον εἶναι τῶν δὲ κοιμωμένων ἕκαστον εἰς ἴδιον ἀποστρέφεσθαιE dice che per coloro che sono desti il mondo egrave unico e comune invece ciascuno di coloro che dormono ritorna a un proprio mondo privato (Plutarco DK 22 B89)

διὸ δεῖ ἕπεσθαι τῷ ξυνῷ τοῦ λόγου δ΄ ἐόντος ξυνοῦ ζώουσιν οἱ πολλοὶ ὡς ἰδίαν ἔχοντες φρόνησινperciograve si deve seguire ciograve che egrave comune ma pur essendo il logos comune i piugrave vivono come se avessero un intendimento privato (Sesto Empirico DK 22 B2)

Forzando lrsquoideale esiodeo di giustizia Eraclito scinde cosigrave ἔρις (competizione civile e costruttiva) e ὕβρις (violenza sopraffattri-ce) facendo di Dike norma vincolante a livello cosmico

Δίκης ὄνομα οὐκ ἂν ἤιδεσαν εἰ ταῦτα μὴ ἦνNon conoscerebbero il nome di Dike se queste cose [conflitto ingiustizia] non fossero [esistessero] (Clemente Alessandrino DK 22 B23)

Si tratta in fondo di unrsquoipotesi di lettura sostenuta da riscontri nei frammenti di altri autori arcaici (Anassimandro in primis) che con-sente di precisare un aspetto della polemica eraclitea

καὶ Ἡ ἐπιτιμᾶι τῶι ποιήσαντι laquoὡς ἔ ρ ι ς ἔκ τε θεῶν καὶ ἀνθρώπων ἀπόλοιτοraquo [XVIII 107]middot οὐ γὰρ ἂν εἶναι ἁ ρ μ ο ν ί α ν μὴ ὄντος ὀξέος καὶ βαρέος οὐδὲ τὰ ζῶια ἄνευ θήλεος καὶ ἄρρενος ἐναντίων ὄντωνEraclito biasima il poeta ltOmerogt che scrisse laquoSparisca la discor-dia tra gli dei e tra gli uominiraquo (Iliade XVIII 107) Non ci sarebbe infatti armonia se non ci fossero acuto e grave neacute ci sarebbero i vi-venti se non ci fossero femmina e maschio (Eudemo DK 22 A22)

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

ma soprattutto la tesi centrale nei frammenti secondo cui produ-zione e unitagrave del tutto passano attraverso la relazione tra le oppo-sizioni (πάντα κατrsquo ἔριν γίνεσθαι) Compito del λόγος egrave appunto illustrare tale formazione (ovvero compagine questo il significato primo di ἁρμονία122) e dunque rilevare come senza la costanza della tensione non vi sarebbe possibilitagrave di ordinamento

λόγον ἐκ τῆς ἐναντιοδρομίας δημιουργὸν τῶν ὄντωνlogos artefice delle cose che sono dal concorso degli opposti (Aeumltius DK 22 A8)

καὶ ὁ κυκεὼν διίσταται ltμὴgt κινούμενοςanche il ciceone si decompone se non egrave mosso (Teofrasto DK 22 B125)

τὸ ἀντίξουν συμφέρον καὶ ἐκ τῶν διαφερόντων καλλίστην ἁρμονίανciograve che egrave opposto concorda e dalle cose in contrasto scaturisce lrsquoarmonia piugrave bella (Aristotele DK 22 B8)

Frammenti in cui puograve avvertirsi anche lrsquoespressione immediata di una drammatica ed eroica visione della lotta politica e della sua composizione ovvero di una legge universale cui ricondurre come evidenza parziale anche i conflitti della πόλιςBencheacute appaia esagerato intendere la discriminazione tra cittadi-ni efesi come laquotema centrale allrsquointerno della trattazione culturale eraclitearaquo123 e dunque ridurne la prospettiva cosmica a mera siste-matizzazione dellrsquoordinamento civile riformato da Ermodoro egrave tut-tavia probabile che quel contesto possa aiutare a determinare il si-gnificato del presunto atteggiamento aristocratico di Eraclito Cosigrave quando attacca gli Efesi proprio per aver allontanato Ermodoro la scelta espressiva egrave indicativa

122 Una pertinente puntualizzazione in V Macchioro Zagreus cit pp 417-422123 Ibi p 53

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ἡμέων μηδὲ εἷς ὀνήιστος ἔστω εἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνlaquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altriraquo (Strabone DK 22 B121)

Il superlativo ὀνήιστος non veicola lrsquoidea di valore (in senso mili-tare) o di eminenza aristocratica piuttosto lrsquoidea di aiuto di utilitagrave insomma Ermodoro egrave politico da prediligere per il giovamento che puograve garantire con consiglio e azione alla comunitagrave il suo allon-tanamento appare conseguenza della cecitagrave e immaturitagrave dei con-cittadiniAnalogamente quando degli Efesi stigmatizza il vizio che deriva dal lusso

μὴ ἐπιλίποι ὑμᾶς πλοῦτος ἔφη Ἐφέσιοι ἵνrsquo ἐξελέγχοισθε πονηρευόμενοιnon vi abbandoni mai o Efesi la ricchezza affincheacute possiate ma-nifestare il vostro agire malvagio (Tzetze DK 22 B125a)

egrave possibile che Eraclito richiami quella stessa sobrietagrave suggeri-ta secondo quanto riferito da Polemone alle donne ioniche da Ermodoro

Πολέμων παρὰ Ἑρμοδώρῳ γεγράφθαι φησίmiddotraquoὑποδήματα δὲ φορεῖν τὴν ἐλευθέρην Σκυδικὰς λευκὰς καὶ μασθλητίναςraquoPolemone dice che in Ermodoro egrave scritto laquola donna libera porta calzature scitiche bianche e di cuoioraquo (Polemone Fragmenta 96)

Sostenitore di una riforma dei costumi che frenasse la fiacchezza indotta dal lusso (ἁβροσύνη)124 e (forse) preparasse al confronto con lrsquoinvasore persiano125 Ermodoro appare agli occhi di Eraclito vittima non di un particolare gruppo sociale o politico ma di una diffusa (volgare a prescindere dallrsquoappartenenza sociale) ignoran-za della misura della ragione e della legge che giustifica lrsquoinsi-stenza eraclitea su λόγος νόμος e κόσμος ma anche sullrsquoautocon-trollo individuale e collettivo

124 R laurenti Eraclito cit p 16125 i PoZZoni Eraclito de-crittato cit p 58

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

θυμῶι μάχεσθαι χαλεπόνmiddot ὃ γὰρ ἂν θέληι ψυχῆς ὠνεῖταιDifficile lottare contro il desiderio ciograve che vuole infatti prende a prezzo dellrsquoanima (Plutarco DK 22 B85)

τὸ τοῖς τυχοῦσιν ἀρκεῖσθαι καὶ μὴ δεῖσθαι τῶν πολυτελῶν ἐν εἰρήνηι καὶ ὁμονοίαι διατηρεῖ τὰς πόλειςlrsquoaccontentarsi di ciograve che si trova e il non aver bisogno di cose costose conservano la cittagrave in pace e in concordia (DK 22 A3b)

Page 32: Zucchello Dario

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

anime vendicatrici Per questo i magoi offrono il sacrificio come se stessero pagando una pena E durante i riti sacri offrono acqua e latte con i quali compiono anche le libagioni Ed offrono torte innumerevoli con molti ombelichi poicheacute anche le anime sono innumerevoli Gli iniziati compiono un sacrificio preliminare alle Eumenidi allo stesso modo in cui lo fanno i magoi [] (col VI)92

Ciograve che in apparenza si legge come un apprezzamento potrebbe tuttavia in assenza di un contesto piugrave determinato celare un at-tacco contro le pratiche misteriche e la ciarlateneria di presunti ldquopurificatorirdquo proprio come quello portato da Eraclito e piugrave tardi da Platone (Repubblica II 364b-365a)93 egrave possibile che pur vi-cino allrsquoinsegnamento orfico il commentatore in realtagrave prendesse le distanze da quelli che denunciava come fraintendimenti con-trapponendo direttamente alle pratiche descritte lrsquoinsegnamento da ricavare dallrsquointerpretazione della parola di Orfeo94La citazione eraclitea potrebbe quindi essere intervenuta nel con-testo di unrsquointroduzione polemica a confermare come la rivela-zione della veritagrave fosse destinata a ribaltare le false convinzioni volgari95 lrsquointenzione nellrsquoinsieme sarebbe stata allora quella di condannare una partecipazione passiva e inconsapevole a riti di cui non si intenda il reale significato religioso96 In questo senso la scelta dellrsquoautore potrebbe corroborare lrsquoipotesi che la battaglia culturale dellrsquoEfesio contro le degenerazioni dei culti misterici fos-se avvertita nel V secolo aC come paradigmaticaA questa peculiare presenza di Eraclito allrsquointerno di una cornice orfica si deve aggiungere quanto ebbe a segnalare (tra II e III seco-lo dC) Clemente Alessandrino

92 Ibi pp 902-90393 Pare sensata lrsquoipotesi di Kouremenos (K tsantsanoGlou-Th kouremenos

Introduction cit pp 56-57)94 Sebbene non manchi chi interpreta il riferimento ai μάγοι in senso positivo

addirittura come una sorta di autocitazione da parte dellrsquoautore del testo (K tsantsanoGlou The First Columns of the Derveni Papyrus cit p 110 nota 25 G BeteGh The Derveni Papyrus cit p 82)

95 K tsantsanoGlou-Th kouremenos Introduction cit pp 55-5696 Ms funGhi The Derveni Papyrus cit p 32

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σιωπῶ δὲ Ἡράκλειτον τὸν Ἐφέσιον ὃς παρrsquo Ὀρφέως τὰ πλεῖστα εἴληφενNon parlo di Eraclito lrsquoEfesio il quale ricavograve da Orfeo la mag-gior parte delle sue opinioni (Clemente Alessandrino Stromata 62271)

Lrsquoaccostamento (abbozzato almeno per alcune opinioni anche in Plutarco e Proclo97) scaturirebbe da una certa confusione nella re-lazione tra il pensatore di Efeso e le fonti orfiche consolidatasi (in rapporto ai temi intravisti nei frammenti del papiro Derveni) nel corso dei secoli Egrave in effetti possibile98 che in piena autonomia (cioegrave senza presupporre unrsquoadesione religiosa) e per i propri obiet-tivi Eraclito avesse ricavato e adattato motivi - quello dellrsquounitagrave o ciclica interconnessione dei contrari per esempio - attestati anche nel materiale orfico piugrave antico Le tavolette drsquoosso rinvenute99 in un sito religioso dellrsquoantica Olbia Pontica (Mar Nero) e risalenti alla metagrave del V secolo aC insistono in effetti sulla loro immediata identitagrave

ΒΙΟΣ ΘΑΝΑΤΟΣ ΒΙΟΣ (tav 1)

ΕΙΡΗΝΗ ΠΟΛΕΜΟΣΑΛΗΘΕΙΑ ΨΕΥΔΟΣ (tav 2)

[ΣΩΜ]Α ΨΥΥΧΗ (tav 3)

cosigrave da richiamare anche nella loro sintassi celebri frammenti era-clitei

ἀθάνατοι θνητοί θνητοὶ ἀθάνατοι ζῶντες τὸν ἐκείνων θάνατον τὸν δὲ ἐκείνων βίον τεθνεῶτεςImmortali mortali mortali immortali vivendo di quelli la morte di quelli la vita morendo (Ippolito DK 22 B62)

97 D sider Heraclitus in the Derveni Papyrus cit p 14898 Ibi pp 147-148 G BeteGh The Derveni Papyrus cit pp 342-34399 Nel 1951 ma pubblicate solo nel 1978

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ὁ θεὸς ἡμέρη εὐφρόνη χειμὼν θέρος πόλεμος εἰρήνη κόρος λιμός (τἀναντία ἅπανταmiddot οὗτος ὁ νοῦς) ἀλλοιοῦται δὲ ὅκωσπερ ltπῦρgt ὁπόταν συμμιγῆι θυώμασιν ὀνομάζεται καθrsquo ἡδονὴν ἑκάστουIl dio egrave giorno notte inverno estate guerra pace sazietagrave fame (tutti gli opposti egli egrave lrsquointelligenza) si trasforma come il fuoco quan-do si mescola con gli odori ed egrave nominato secondo lrsquoaroma di ognuno (Ippolito DK 22 B67)

Difficile in questo caso stabilire la prioritagrave cronologica ma egrave co-munque interessante registrare le convergenze non deve dunque sorprendere che il commentatore di Derveni intravedesse una pos-sibile sintonia tra le sentenze eraclitee e le proprie preoccupazioni e che successivamente qualcuno arrivasse a immaginare unrsquoim-probabile dipendenza segnalata appunto da Clemente La fruizio-ne di testi e forse di modalitagrave espressive e atteggiamenti eraclitei nel papiro Derveni puograve dunque attestare solo la possibilitagrave di una comune sensibilitagrave morale e religiosa e giustificare indirettamente lrsquoipotesi che lrsquoEfesio conoscesse i testi sacri al culto orfico

Spegnere la tracotanza la polemica politica

Diversi segnali suggeriscono di considerare probabile che nella battaglia condotta da Eraclito nei confronti della cultura contempo-ranea la polemica politica incidesse particolarmente100 Come se-gnalato da Diels-Kranz (in appendice alle testimonianze sulla vita del pensatore di Efeso101) disponiamo in questo senso anche di un riscontro esterno

100 Per una recente radicale rilettura di Eraclito in chiave politica si puograve consul-tare i PoZZoni Eraclito de-crittato Lrsquoontologia civica di Eraclito di Efeso Villasanta (MI) Liminamentis 2009 Un precedente puograve considerarsi A caPiZZi Eraclito e la sua leggenda Proposta di una diversa lettura dei fram-menti Roma Ateneo 1979

101 Nella edizione tedesca Die Fragmente der Vorsokratiker von H diels herausge-geben von W kranZ Band I Berlin Weidmannsche Verlagsbuchhandlung 196110 p 144 Lrsquoappendice manca invece nellrsquoedizione italiana I Presocratici a cura di G Reale Milano Bompiani 2006

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Monete di epoca romana presentano con lrsquoiscrizione ηρακλειτοςε-φεςιων (Eraclito degli Efesi) una figura barbuta eretta che guarda a sinistra con la mano destra levata (come per un discorso) lrsquoindi-ce rivolto a seacute e la sinistra che regge una mazza sequenza di gesti che egrave stata interpretata come segno di preghiera e venerazione102 ovvero come rituale iniziatico o ancora icastico invito a guardare dentro seacute stessi103 Il particolare della mazza potrebbe tuttavia evo-care la battaglia morale dellrsquoEfesio (la sua lotta contro il vizio104) ovvero alludere a Eracle proponendone lrsquoaccostamento a Eraclito (come nella quarta epistola pseudoeraclitea) e corroborare cosigrave la notizia dellrsquoesistenza in Efeso di una statua di Eraclito rappresen-tato come Eracle105 ciograve ne confermerebbe la statura pubblica che la raffigurazione nellrsquoatto di parlare potrebbe celebrare

Drsquoaltra parte nella tradizione dossografica allo scritto di Eraclito era esplicitamente riferito anche un contenuto politico

τὸ δὲ φερόμενον αὐτοῦ βιβλίον ἐστὶ μὲν ἀπὸ τοῦ συνέχοντος Περὶ φύσεως διήιρηται δὲ εἰς τρεῖς λόγους εἴς τε τὸν περὶ τοῦ παντὸς καὶ πολιτικὸν καὶ θεολογικόνIl libro che di lui egrave tramandato egrave intitolato per il suo contenu-to Sulla natura ma egrave suddiviso in tre trattazioni quella intorno allrsquouniverso [al tutto] quella politica e quella teologica (Diogene Laerzio DK 22 A15)

e ne era stata avanzata una lettura in chiave decisamente etico-politica

[] ἐπιγράφουσι δὲ αὐτῶι οἱ μὲν Μούσας οἱ δὲ Περὶ φύσεως Διόδοτος δὲ ἀκριβὲς οἰάκισμα πρὸς στάθμην βίου ἄλλοι γνώμονrsquo ἠθῶν τρόπου κόσμον ἕνα τῶν ξυμπάντων [][] τῶν δὲ γραμματικῶν Διόδοτος ὃς οὔ φησι περὶ φύσεως εἶναι τὸ σύγγραμμα ἀλλὰ περὶ πολιτείας τὰ δὲ περὶ φύσεως ἐν παραδείγματος εἴδει κεῖσθαι[] Alcuni lo intitolano Muse altri Sulla natura Diodoto invece

102 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 66103 Tonelli in eraclito Dellrsquoorigine cit p 22104 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 65105 Ibidem

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Guida per una vita retta [esatta a piombo] altri ancora Regola (gnomone) dei costumi Disposizione di comportamento unica per tutti [][] tra i grammatici Diodoto il quale sostiene che lrsquoopera com-posta [da Eraclito] non verte sulla natura ma sullo Stato e che le parti sulla natura vi sono contenute solo come esempi (Diogene Laerzio DK 22 A112 15)

Probabilmente leggendarie ancorcheacute indicative di un orientamen-to che lrsquoantichitagrave attribuiva allrsquoEfesio le azioni e le pose con cui Eraclito avrebbe accompagnato le proprie prese di posizione poli-tiche secondo Plutarco e Diogene

οἱ δὲ συμβολικῶς ἄνευ φωνῆς ἃ δεῖ φράζοντες οὐκ ἐπαινοῦνται καὶ θαυμάζονται διαφερόντως ὡς Ἡ ἀξιούντων αὐτὸν τῶν πολιτῶν γνώμην τινrsquo εἰπεῖν περὶ ὁμονοίας ἀναβὰς ἐπὶ τὸ βῆμα καὶ λαβὼν ψυχροῦ κύλικα καὶ τῶν ἀλφίτων ἐπιπάσας καὶ τῶι γλήχωνι κινήσας ἐκπιὼν ἀπῆλθεν ἐνδειξάμενος αὐτοῖς ὅτι τὸ τοῖς τυχοῦσιν ἀρκεῖσθαι καὶ μὴ δεῖσθαι τῶν πολυτελῶν ἐν εἰρήνηι καὶ ὁμονοίαι διατηρεῖ τὰς πόλειςColoro che per segni senza parole esprimono quanto deve esser detto non sono forse lodati e ammirati in modo particolare Come Eraclito il quale chiedendogli i concittadini di esprimere una sen-tenza sulla concordia salito sulla tribuna prese una coppa di acqua fredda vi sparse della farina drsquoorzo e rimescolata con menta la bevve e se ne andograve avendo cosigrave mostrato loro che lrsquoaccontentarsi di ciograve che si trova e il non aver bisogno di cose costose conservano la cittagrave in pace e in concordia (Plutarco DK 22 A3b)

ἀναχωρήσας δὲ εἰς τὸ ἱερὸν τῆς Ἀρτέμιδος μετὰ τῶν παίδων ἠστραγάλιζενmiddot περιστάντων δrsquo αὐτὸν τῶν Ἐφεσίων laquoτί ὦ κάκιστοι θαυμάζετεraquo εἶπενmiddotraquoἢ οὐ κρεῖττον τοῦτο ποιεῖν ἢ μεθrsquo ὑμῶν πολιτεύεσθαιraquoRitiratosi presso il tempio di Artemide giocava a dadi con i fan-ciulli e dal momento che gli Efesi lo attorniavano cosigrave parlograve laquoDi che cosa vi meravigliate o pessimi Non egrave forse meglio fare ciograve che partecipare alla vita della cittagrave con voiraquo (Diogene Laerzio DK 22 A13)

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La coniazione a Efeso in epoca romana della moneta di cui si egrave detto potrebbe aver suggellato la propensione eraclitea registrata dalla tradizione ad accentuare la propria sferzante polemica con un ampio ricorso a forme simboliche di comunicazione gestuale106Alla diretta presa di posizione di Eraclito nella convulsa vita del-la πόλις (e addirittura a un possibile ruolo di nomoteta analoga-mente a Senofane Pitagora e altri antichi sapienti) accenna sempre Diogene Laerzio in apertura della sua vita del filosofo

ἔλεγε δὲ καὶ laquoὕ β ρ ι ν χ ρ ὴ σ β ε ν ν ύ ν α ι μ ᾶ λ λ ο ν ἢ π υ ρ κ α ϊ ή ν raquo [B 43] καὶ laquoμάχεσθαι χρὴ τὸν δῆμον ὑπὲρ τοῦ νόμου ὅκωσπερ τείχεοςraquo [B 44] καθάπτεται δὲ καὶ τῶν Ἐφεσίων ἐπὶ τῶι τὸν ἑταῖρον ἐκβαλεῖν Ἑρμόδωρον ἐν οἷς φησινmiddotraquoἄξιον Ἐφεσίοις ἡβηδὸν ἀπάγξασθαι πᾶσι καὶ τοῖς ἀνήβοις τὴν πόλιν καταλιπεῖν ο ἵτ ινες Ἑρμόδωρον ἄνδρα ἑωυτῶν ὀνήιστον ἐξέβαλον φάντεςmiddot ἡμέων μηδὲ ε ἷς ὀνήιστος ἔστω ε ἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνraquo [B 121] ἀξιούμενος δὲ καὶ νόμους θεῖναι πρὸς αὐτῶν ὑπερεῖδε διὰ τὸ ἤδη κεκρατῆσθαι τῆι πονηρᾶι πολιτείαι τὴν πόλινDiceva pure laquoBisogna spegnere la tracotanza piugrave che un incen-dioraquo [B43] e laquoBisogna che il popolo combatta per la legge come per le mura della cittagraveraquo [B44] Attacca anche gli Efesi percheacute ave-vano espulso il suo compagno Ermodoro nel passo in cui afferma laquoSarebbe bene per gli Efesi adulti impiccarsi tutti quanti e lasciare la cittagrave ai fanciulli essi che esiliarono Ermodoro il piugrave abile tra loro sostenendo ldquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altrirdquoraquo [B121] Invitato comunque a dar loro leggi si rifiutograve dal momento che la cittagrave era giagrave dominata da una cattiva costituzione (DK 22 A12)

Lrsquoaccostamento a πυρκαϊή (conflagrazione incendio) suggerisce per ὕβρις nel contesto della prima citazione un significato politico laquoviolenza sfrenataraquo107 dunque piuttosto che mera tracotanza indivi-duale azione violenta di massa perpetrata dal δῆμος sollevazione che prevarica la norma stigmatizzata con una nota aristocratica (e

106 In questa direzione la lettura di AM BatteGaZZore Gestualitagrave e oracolaritagrave in Eraclito Genova Istituto di Filologia Classica e Medievale 1979

107 Cosigrave traduce Marcovich eraclito Frammenti cit p 366

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sapienziale) lrsquoincapacitagrave di stare al proprio posto108 In questo sen-so B43 egrave da leggere probabilmente come proposto da Diogene proprio in relazione a B44 contro la sedizione che mina dallrsquointer-no la comunitagrave il νόμος costituisce un baluardo analogo a quello che le mura (τεῖχος ) offrono contro lrsquoattacco esterno Soffocare la sommossa e ricondursi alla legge possono essere inquadrati allrsquoin-terno di una generale indicazione di fondo cui egrave allora possibile attribuire anche valore politico

ξὺν νόωι λέγοντας ἰσχυρίζεσθαι χρὴ τῶι ξυνῶι πάντων ὅκωσπερ νόμωι πόλις καὶ πολὺ ἰσχυροτέρως τρέφονται γὰρ πάντες οἱ ἀνθρώπειοι νόμοι ὑπὸ ἑνὸς τοῦ θείουmiddot κρατεῖ γὰρ τοσοῦτον ὁκόσον ἐθέλει καὶ ἐξαρκεῖ πᾶσι καὶ περιγίνεταιColoro che vogliono parlare con intendimento devono basarsi su ciograve che a tutto egrave comune come la cittagrave sulla legge e ancora piugrave fermamente Tutte le leggi umane infatti si alimentano dellrsquounica legge divina poicheacute quella domina quanto vuole basta per tutte le cose e avanza (Stobeo DK 22 B114)

διὸ δεῖ ἕπεσθαι τῷ ξυνῷ τοῦ λόγου δ΄ ἐόντος ξυνοῦ ζώουσιν οἱ πολλοὶ ὡς ἰδίαν ἔχοντες φρόνησινperciograve si deve seguire ciograve che egrave comune ma pur essendo il logos comune i piugrave vivono come se avessero un intendimento privato (DK 22 B2)

Il riferimento a τὸ ξυνόν sarebbe peculiare al pensiero di Eraclito109 risultando declinato a vari livelli il λόγος egrave laquocomuneraquo il κόσμος egrave laquocomuneraquo il πόλεμος egrave laquocomuneraquo Anche il νόμος egrave comune esso mantiene saldo lo stato (ἰσχυρίζεται νόμωι πόλις) alla cui conservazione tutti dovrebbero concorrere istituendo un ambi-to (politico) di relazioni umane110 che si sovrappone allo spazio fisico assicurato dal τεῖχος La difesa dellrsquouno non puograve essere

108 Ibidem109 G Vlastos Equality and Justice in Early Greek Cosmologies (1947) in G

vlastos Studies in Greek Philosophy vol I The Presocratics edited by DW Graham Princeton Princeton University Press 1995 p 73

110 Espressione del contenuto umano della πόλις (S maZZarino Il pensiero sto-rico classico Roma-Bari Laterza 1973 vol I p 82)

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disgiunta dal rispetto dellrsquoaltro Unrsquoeco forse dellrsquoidea soloniana di εὐνομίη ordinamento retto sulla giustizia111 e sulla conseguente solidarietagrave112 che in Eraclito si arricchisce tuttavia nel rilievo del θείος νόμος (πάντες οἱ ἀνθρώπειοι νόμοι ὑπὸ ἑνὸς τοῦ θείου) della peculiare allusione alle implicazioni tra (i) unicitagrave della legge divina e molteplicitagrave delle leggi umane ovvero (ii) unitagrave della leg-ge e contrastanti posizioni che in essa trovano armoniaAnalogo rilievo al dominio del νόμος egrave attribuito da Plutarco alla saggezza politica di Biante di Priene (presente nella tradizione dei Sette Sapienti)

ὁ Βίας ἔφησε κρατίστην εἶναι δημοκρατίαν ἐν ᾗ πάντες ὡς τύραννον φοβοῦνται τὸν νόμονBiante affermograve che la democrazia piugrave forte egrave quella in cui tutti temono la legge come un tiranno (Convivium Septem Sapientium 154e)

personaggio esplicitamente citato (e apprezzato) in un frammento eracliteo trasmesso da Diogene Laerzio

ὁ δυσάρεστος Ἡράκλειτος μάλιστα αὐτὸν ἐπῄνεσε γράψαςmiddot ἐν Πριήνῃ Βίας ἐγένετο ὁ Τευτάμεω οὗ πλέων λόγος ἢ τῶν ἄλλων καὶ οἱ Πριηνεῖς δὲ αὐτῷ τέμενος καθιέρωσαν τὸ Τευτάμειον λεγόμενον ἀπεφθέγξατοmiddot οἱ πλεῖστοι κακοίEraclito difficile a contentarsi lo ha lodato in massimo grado scrivendo laquoIn Priene nacque Biante figlio di Teutamo la cui fama egrave maggiore di quella degli altriraquo E gli abitanti di Priene gli dedi-carono un recinto sacro chiamato laquoil Teutameioraquo Sentenziograve laquoI piugrave ltdegli uominigt sono malvagiraquo (Diogene Laerzio I 88 DK 22 B39)

A Biante sarebbe inoltre da imputare la sentenza ricordata in B104113

111 G Vlastos Equality and Justice cit p 73112 G Vlastos Solonian Justice in G vlastos Studies in Greek Philosophy vol

I The Presocratics cit pp 55-56113 Come conferma anche Marcovich eraclito Frammenti cit p 363

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τίς γὰρ αὐτῶν νόος ἢ φρήν δήμων ἀοιδοῖσι πείθονται καὶ διδασκάλωι χρείωνται ὁμίλωι οὐκ εἰδότες ὅτι ldquoοἱ πολλοὶ κακοί ὀλίγοι δὲ ἀγαθοίrdquoche mente e intelligenza hanno Ripongono fiducia negli aedi po-polari e prendono la folla come maestra non sapendo che laquoi molti sono cattivi e pochi i buoniraquo (Proclo DK 22 B104)

Il riferimento al sapiente di Priene potrebbe segnalare la contingen-za storico-politica entro cui inquadrare la polemica eraclitea il ter-mine λόγος nella citazione di Diogene (B39) potrebbe intendersi non come laquola famaraquo (come per lo piugrave si fa) ma come laquoil discorsoraquo di Biante si potrebbe cioegrave ipotizzare che Eraclito alluda allrsquoinvito che secondo Erodoto (I 170) quello avrebbe rivolto (546 aC) alle cittagrave ionie affincheacute unissero le proprie forze per fondare un nuovo stato (in Sardegna) lontano dalla minaccia persiana114 Il confronto drammatico delle poleis ionie con il Gran Re egrave in effetti ancora alla base dellrsquoemergenza che avrebbe spinto i concittadini a richiedere lrsquointervento di Eraclito secondo la notizia conservata in un codice siriaco del Περὶ ἀρετῆς di Temistio

Gli Efesi erano assuefatti al benessere e al piacere quando scoppiograve una guerra contro di loro e la loro cittagrave fu circondata e posta sotto assedio dai Persiani Essi tuttavia continuarono nella loro vita di piaceri secondo abitudine fin quando cominciarono a mancare i mezzi di sussistenza nella cittagrave Quando la fame si diffuse pesan-temente tra loro i cittadini si riunirono per valutare che cosa fosse da fare cosigrave che il sostentamento non venisse meno nessuno perograve osava consigliare loro di porre freni al lusso Proprio mentre erano riuniti un uomo di nome Eraclito prese farina drsquoorzo la mescolograve con acqua e la mangiograve sedendo in mezzo a loro questa fu una lezione silenziosa offerta a tutta la popolazione La storia racconta che gli Efesi subito compresero il rimprovero e di ulteriori non eb-bero bisogno piuttosto procedettero essendosi di fatto resi conto di dover moderare il lusso percheacute il cibo non mancasse Quando i loro nemici seppero che essi avevano imparato a vivere con mode-razione e regolavano i pasti secondo il consiglio di Eraclito si riti-rarono dalla cittagrave e nonostante fossero vincitori sul piano militare sgombrarono il campo davanti allrsquoorzo di Eraclito (DK 22 A3b)

114 Serra in eraclito Iframmenti e le testimonianze cit p 178

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La vicenda si riferisce alla rivolta ionia (499-493 aC) contro il dominio persiano e lrsquoassedio di Efeso che avrebbe poi condotto alla scelta della cittagrave di emarginarsi dal conflitto conclusosi con la sconfitta dellrsquoalleanza delle cittagrave ribelli Nonostante manchi lrsquouna-nimitagrave tra gli storici egrave possibile che allrsquointerno di tale emergenza si inserisse il tentativo politico di Ermodoro115 forse asceso al potere in Efeso sullrsquoonda dellrsquoinsurrezione contro le tirannidi sostenute dal Gran Re e travolto dal prevalere della fazione filo-persianaConcedendo credito alla notizia di Diodoto riferita da Diogene Laerzio il κόσμος cui rivolgeva la propria attenzione lrsquoEfesio po-trebbe essere stato allora in primo luogo quello politico in tal caso le citazioni in cui piugrave direttamente si riflettono le opinioni politiche di Eraclito assumerebbero un rilievo chiave Insieme agli scarni ele-menti dossografici esse possono illuminare circa attori e contesto della scena storica entro cui il pensatore sviluppava i propri attacchi Sostenitore di Ermodoro (come si evince anche da B121) e della li-nea anti-persiana favorevole allo sforzo dellrsquoalleanza ionia (τὸ κοι- κοι-κοι-νόν τῶν Ἰώνων) Eraclito dopo la sconfitta di quellrsquoorientamento politico e lrsquoallontanamento del suo leader dalla cittagrave avrebbe volto la propria attivitagrave a una complessiva116 contestazione dei costumi corrotti e del disordine morale e civile dilaganti tra i concittadini

τυφλὸν δὲ τὸν Πλοῦτον ποιεῖ ὡς οὐκ ἀρετῆς κακίας δὲ παραιτίου ὅθεν καὶ Ἡ ὁ Ἐφέσιος ἀρώμενος Ἐφεσίοις οὐκ ἐπευχόμενοςmiddot μὴ ἐπιλίποι ὑμᾶς πλοῦτος ἔφη Ἐφέσιοι ἵνrsquo ἐξελέγχοισθε πονηρευόμενοιPluto agisce da cieco poicheacute egrave causa non di virtugrave ma di vizio Perciograve anche lrsquoefesio Eraclito ingiuria gli Efesi e non rende loro grazia af-fermando non vi abbandoni mai o Efesi la ricchezza affincheacute pos-siate manifestare il vostro agire malvagio (Tzetze DK 22 B125a)

115 Di questo avviso Pozzoni che su questa lettura fonda la sua interpretazione del pensiero e dellrsquoopera di Eraclito (i PoZZoni Eraclito de-crittato cit in particolare cap 2 Etica e toeria del diritto Eraclito e Ermodoro)

116 Ancorcheacute crittata secondo la linea interpretativa proposta da Pozzoni La qua-le tuttavia pur stimolante rispetto agli approcci tradizionali ai testi eraclitei e coerente nel proprio sforzo di ricondurre lrsquoessenziale del pensiero eracliteo alla vicenda politica di Efeso (per altro aderendo a una semplice ipotesi storica circa il ruolo di Ermodoro) appare anche eccessivamente riduttiva

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ovvero del misconoscimento popolare di valore e capacitagrave

ἄξιον Ἐφεσίοις ἡβηδὸν ἀπάγξασθαι πᾶσι καὶ τοῖς ἀνήβοις τὴν πόλιν καταλιπεῖν οἵτινες Ἑρμόδωρον ἄνδρα ἑωυτῶν ὀνήιστον ἐξέβαλον φάντεςmiddot ἡμέων μηδὲ εἷς ὀνήιστος ἔστω εἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνSarebbe bene per gli Efesi adulti impiccarsi tutti quanti e lasciare la cittagrave ai fanciulli essi che esiliarono Ermodoro il piugrave abile tra loro sostenendo laquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altriraquo (Strabone DK 22 B121)

Ricondotti allo sfondo del νόμος e al primato di τὸ ξυνόν la pole-mica eraclitea nei confronti dei πολλοί e il rilievo garantito allrsquolaquou-noraquo alluderebbero allrsquourgenza di una condotta collettiva ispirata alla norma comune su cui convengano lrsquouno (se ha valore) e i molti117

νόμος καὶ βουλῆι πείθεσθαι ἑνόςLegge egrave anche ubbidire alla volontagrave di uno solo (Clemente Alessandrino DK 22 B33)

εἷς ἐμοὶ μύριοι ἐὰν ἄριστος ἦιUno per me vale diecimila se egrave il migliore (Galeno DK 22 B49)

Nessun avallo dunque nei confronti dellrsquoarbitrio dei tiranni come attestato nella tradizione (pur con riferimenti incerti118)

Ἡ γὰρ ὁ Βλύσωνος Μελαγκόμαν τὸν τύραννον ἔπεισεν ἀποθέσθαι τὴν ἀρχήν οὗτος βασιλέα Δαρεῖον παρακαλοῦντα ἥκειν εἰς Πέρσας ὑπερεῖδενEraclito figlio di Blosone convinse il tiranno Melancoma a la-sciare il potere Egli poi non tenne conto dellrsquoinvito di re Dario a recarsi in Persia (Clemente Alessandrino DK 22 A3)

117 R laurenti Eraclito cit pp 268-269118 Kirk ritiene possibile che il non altrimenti noto Melancoma citato nella testimo-

nianza di Clemente possa essere il Komas che fu tiranno alla fine del VI secolo aC (GS kirk Heraclitus The Cosmic Fragments cit p 13)

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ma nello specifico contesto di Efeso contrasto alla mollezza dei costumi addebitabile alle ricchezze e allrsquoabbrutimento frutto della volgare ignoranza

αἱρεῦνται γὰρ ἓν ἀντὶ ἁπάντων οἱ ἄριστοι κλέος ἀέναον θνητῶνmiddot οἱ δὲ πολλοὶ κεκόρηνται ὅκωσπερ κτήνεαPreferiscono infatti una sola cosa a tutte le altre gli uomini miglio-ri la gloria perenne alle cose mortali I piugrave al contrario vogliono saziarsi come bestie (Clemente Alessandrino DK 22 B29)

H dixit quod Si felicitas esset in delectationibus corporis boves felices diceremus cum inveniant orobum ad comedendumEraclito affermograve che se la felicitagrave consistesse nei piaceri del cor-po diremmo fe l ic i i buoi quando t rovino lent icchie da mangiare (Alberto M DK 22 B4)

ἑτέρα γὰρ ἵππου ἡδονὴ καὶ κυνὸς καὶ ἀνθρώπου καθάπερ Ἡ φησιν ὄ ν ο υ ς σ ύ ρ μ α τ rsquo ἂ ν ἑ λ έ σ θ α ι μ ᾶ λ λ ο ν ἢ χ ρ υ σ ό ν middot ἥδιον γὰρ χρυσοῦ τροφὴ ὄνοιςIl piacere del cavallo del cane e dellrsquouomo sono in effetti diversi come sostiene Eraclito g l i as ini prefer i rebbero i l foraggio al l rsquooro (Aristotele DK 22 B9)

Sentenze che insistono sullrsquoopposizione tra natura umana e natu-ra animale per condannare quei comportamenti che disdegnando lrsquoeccellenza della laquogloria perenneraquo (κλέος ἀέναον) scadono nel puro godimento materiale bestiale lrsquoaccenno al κλέος evoca lrsquoeti-ca aristocratica della guerra che puograve intravedersi in B53

πόλεμος πάντων μὲν πατήρ ἐστι πάντων δὲ βασιλεύς καὶ τοὺς μὲν θεοὺς ἔδειξε τοὺς δὲ ἀνθρώπους τοὺς μὲν δούλους ἐποίησε τοὺς δὲ ἐλευθέρουςIl conflitto di tutte le cose egrave padre di tutte re e alcuni rivelograve dei altri uomini gli uni fece schiavi gli altri liberi (Ippolito DK 22 B53)

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dove πόλεμος egrave cifra universale di uno scontro che domina a tut-ti i livelli nella vita discriminando senza appello la divisione in θεοί e ἄνθρωποι δούλοι e ἐλεύθεροι nella concezione greco-arcaica a fondamento di ogni ordinamento119 si rifletterebbe allora nella necessaria differenziazione sociale e politica allrsquointerno della πόλις120 normata dal νόμος A πόλεμος in effetti Eraclito acco-sta ἔρις (contesa discordia)

εἰδέναι δὲ χρὴ τὸν πόλεμον ἐόντα ξυνὸν καὶ δίκην ἔριν καὶ γινόμενα πάντα κατ΄ ἔριν καὶ χρεώνBisogna sapere che il conflitto egrave comune e la giustizia contesa e che tutto accade secondo contesa e necessitagrave (Origene DK 22 B80)

rivelando di entrambi universalitagrave (πόλεμος ξυνὸς) e feconditagrave ge-neratrice121 (γινόμενα πάντα κατ΄ ἔριν) ἔρις egrave δίκη cosigrave tutto quanto accade laquosecondo contesaraquo accade anche laquocome si conviene ed egrave giustoraquo (κατὰ χρεών) In questo senso Eraclito avrebbe inteso lo scenario cosmico come proiezione delle relazioni conflittuali ti-piche delle lotte cittadine (a partire ovviamente dalla personale esperienza in Efeso) filtrandone i processi attraverso un lessi-co dallrsquoimmediata valenza politico-sociale (contesa-giustizia) Secondo lrsquoindizio fornito da Diodoto il macrocosmo - unico e co-mune (ἕνα καὶ κοινὸν κόσμον Aeumltius DK 22 A10) ndash sarebbe proie-zione dellrsquoassetto politico propugnato dallrsquoEfesio (forse quello che Ermodoro aveva tentato di implementare) riconoscerne il λόγος il discorso ma anche la proposta politica sarebbe stato dunque discri-minante Alla sua diretta valenza civile potrebbero alludere quei testi in cui essenziale egrave lo stigma dellrsquoincomprensione dei laquomoltiraquo e delle conseguenti distorsioni

119 W JaeGer The Theology of the Early Greek Philosophers (1947) trad it La teologia dei primi pensatori greci Firenze La Nuova Italia 1961 p 184

120 Si veda il commento di Marcovich eraclito Frammenti cit p 104121 Mondolfo in E Zeller ndash r mondolfo La filosofia dei greci nel suo sviluppo

storico Parte I I Presocratici Volume IV Eraclito a cura di R mondolfo Firenze La Nuova Italia 1961 p 104

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ὁ Ἡ φησι τοῖς ἐγρηγορόσιν ἕνα καὶ κοινὸν κόσμον εἶναι τῶν δὲ κοιμωμένων ἕκαστον εἰς ἴδιον ἀποστρέφεσθαιE dice che per coloro che sono desti il mondo egrave unico e comune invece ciascuno di coloro che dormono ritorna a un proprio mondo privato (Plutarco DK 22 B89)

διὸ δεῖ ἕπεσθαι τῷ ξυνῷ τοῦ λόγου δ΄ ἐόντος ξυνοῦ ζώουσιν οἱ πολλοὶ ὡς ἰδίαν ἔχοντες φρόνησινperciograve si deve seguire ciograve che egrave comune ma pur essendo il logos comune i piugrave vivono come se avessero un intendimento privato (Sesto Empirico DK 22 B2)

Forzando lrsquoideale esiodeo di giustizia Eraclito scinde cosigrave ἔρις (competizione civile e costruttiva) e ὕβρις (violenza sopraffattri-ce) facendo di Dike norma vincolante a livello cosmico

Δίκης ὄνομα οὐκ ἂν ἤιδεσαν εἰ ταῦτα μὴ ἦνNon conoscerebbero il nome di Dike se queste cose [conflitto ingiustizia] non fossero [esistessero] (Clemente Alessandrino DK 22 B23)

Si tratta in fondo di unrsquoipotesi di lettura sostenuta da riscontri nei frammenti di altri autori arcaici (Anassimandro in primis) che con-sente di precisare un aspetto della polemica eraclitea

καὶ Ἡ ἐπιτιμᾶι τῶι ποιήσαντι laquoὡς ἔ ρ ι ς ἔκ τε θεῶν καὶ ἀνθρώπων ἀπόλοιτοraquo [XVIII 107]middot οὐ γὰρ ἂν εἶναι ἁ ρ μ ο ν ί α ν μὴ ὄντος ὀξέος καὶ βαρέος οὐδὲ τὰ ζῶια ἄνευ θήλεος καὶ ἄρρενος ἐναντίων ὄντωνEraclito biasima il poeta ltOmerogt che scrisse laquoSparisca la discor-dia tra gli dei e tra gli uominiraquo (Iliade XVIII 107) Non ci sarebbe infatti armonia se non ci fossero acuto e grave neacute ci sarebbero i vi-venti se non ci fossero femmina e maschio (Eudemo DK 22 A22)

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

ma soprattutto la tesi centrale nei frammenti secondo cui produ-zione e unitagrave del tutto passano attraverso la relazione tra le oppo-sizioni (πάντα κατrsquo ἔριν γίνεσθαι) Compito del λόγος egrave appunto illustrare tale formazione (ovvero compagine questo il significato primo di ἁρμονία122) e dunque rilevare come senza la costanza della tensione non vi sarebbe possibilitagrave di ordinamento

λόγον ἐκ τῆς ἐναντιοδρομίας δημιουργὸν τῶν ὄντωνlogos artefice delle cose che sono dal concorso degli opposti (Aeumltius DK 22 A8)

καὶ ὁ κυκεὼν διίσταται ltμὴgt κινούμενοςanche il ciceone si decompone se non egrave mosso (Teofrasto DK 22 B125)

τὸ ἀντίξουν συμφέρον καὶ ἐκ τῶν διαφερόντων καλλίστην ἁρμονίανciograve che egrave opposto concorda e dalle cose in contrasto scaturisce lrsquoarmonia piugrave bella (Aristotele DK 22 B8)

Frammenti in cui puograve avvertirsi anche lrsquoespressione immediata di una drammatica ed eroica visione della lotta politica e della sua composizione ovvero di una legge universale cui ricondurre come evidenza parziale anche i conflitti della πόλιςBencheacute appaia esagerato intendere la discriminazione tra cittadi-ni efesi come laquotema centrale allrsquointerno della trattazione culturale eraclitearaquo123 e dunque ridurne la prospettiva cosmica a mera siste-matizzazione dellrsquoordinamento civile riformato da Ermodoro egrave tut-tavia probabile che quel contesto possa aiutare a determinare il si-gnificato del presunto atteggiamento aristocratico di Eraclito Cosigrave quando attacca gli Efesi proprio per aver allontanato Ermodoro la scelta espressiva egrave indicativa

122 Una pertinente puntualizzazione in V Macchioro Zagreus cit pp 417-422123 Ibi p 53

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ἡμέων μηδὲ εἷς ὀνήιστος ἔστω εἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνlaquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altriraquo (Strabone DK 22 B121)

Il superlativo ὀνήιστος non veicola lrsquoidea di valore (in senso mili-tare) o di eminenza aristocratica piuttosto lrsquoidea di aiuto di utilitagrave insomma Ermodoro egrave politico da prediligere per il giovamento che puograve garantire con consiglio e azione alla comunitagrave il suo allon-tanamento appare conseguenza della cecitagrave e immaturitagrave dei con-cittadiniAnalogamente quando degli Efesi stigmatizza il vizio che deriva dal lusso

μὴ ἐπιλίποι ὑμᾶς πλοῦτος ἔφη Ἐφέσιοι ἵνrsquo ἐξελέγχοισθε πονηρευόμενοιnon vi abbandoni mai o Efesi la ricchezza affincheacute possiate ma-nifestare il vostro agire malvagio (Tzetze DK 22 B125a)

egrave possibile che Eraclito richiami quella stessa sobrietagrave suggeri-ta secondo quanto riferito da Polemone alle donne ioniche da Ermodoro

Πολέμων παρὰ Ἑρμοδώρῳ γεγράφθαι φησίmiddotraquoὑποδήματα δὲ φορεῖν τὴν ἐλευθέρην Σκυδικὰς λευκὰς καὶ μασθλητίναςraquoPolemone dice che in Ermodoro egrave scritto laquola donna libera porta calzature scitiche bianche e di cuoioraquo (Polemone Fragmenta 96)

Sostenitore di una riforma dei costumi che frenasse la fiacchezza indotta dal lusso (ἁβροσύνη)124 e (forse) preparasse al confronto con lrsquoinvasore persiano125 Ermodoro appare agli occhi di Eraclito vittima non di un particolare gruppo sociale o politico ma di una diffusa (volgare a prescindere dallrsquoappartenenza sociale) ignoran-za della misura della ragione e della legge che giustifica lrsquoinsi-stenza eraclitea su λόγος νόμος e κόσμος ma anche sullrsquoautocon-trollo individuale e collettivo

124 R laurenti Eraclito cit p 16125 i PoZZoni Eraclito de-crittato cit p 58

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θυμῶι μάχεσθαι χαλεπόνmiddot ὃ γὰρ ἂν θέληι ψυχῆς ὠνεῖταιDifficile lottare contro il desiderio ciograve che vuole infatti prende a prezzo dellrsquoanima (Plutarco DK 22 B85)

τὸ τοῖς τυχοῦσιν ἀρκεῖσθαι καὶ μὴ δεῖσθαι τῶν πολυτελῶν ἐν εἰρήνηι καὶ ὁμονοίαι διατηρεῖ τὰς πόλειςlrsquoaccontentarsi di ciograve che si trova e il non aver bisogno di cose costose conservano la cittagrave in pace e in concordia (DK 22 A3b)

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σιωπῶ δὲ Ἡράκλειτον τὸν Ἐφέσιον ὃς παρrsquo Ὀρφέως τὰ πλεῖστα εἴληφενNon parlo di Eraclito lrsquoEfesio il quale ricavograve da Orfeo la mag-gior parte delle sue opinioni (Clemente Alessandrino Stromata 62271)

Lrsquoaccostamento (abbozzato almeno per alcune opinioni anche in Plutarco e Proclo97) scaturirebbe da una certa confusione nella re-lazione tra il pensatore di Efeso e le fonti orfiche consolidatasi (in rapporto ai temi intravisti nei frammenti del papiro Derveni) nel corso dei secoli Egrave in effetti possibile98 che in piena autonomia (cioegrave senza presupporre unrsquoadesione religiosa) e per i propri obiet-tivi Eraclito avesse ricavato e adattato motivi - quello dellrsquounitagrave o ciclica interconnessione dei contrari per esempio - attestati anche nel materiale orfico piugrave antico Le tavolette drsquoosso rinvenute99 in un sito religioso dellrsquoantica Olbia Pontica (Mar Nero) e risalenti alla metagrave del V secolo aC insistono in effetti sulla loro immediata identitagrave

ΒΙΟΣ ΘΑΝΑΤΟΣ ΒΙΟΣ (tav 1)

ΕΙΡΗΝΗ ΠΟΛΕΜΟΣΑΛΗΘΕΙΑ ΨΕΥΔΟΣ (tav 2)

[ΣΩΜ]Α ΨΥΥΧΗ (tav 3)

cosigrave da richiamare anche nella loro sintassi celebri frammenti era-clitei

ἀθάνατοι θνητοί θνητοὶ ἀθάνατοι ζῶντες τὸν ἐκείνων θάνατον τὸν δὲ ἐκείνων βίον τεθνεῶτεςImmortali mortali mortali immortali vivendo di quelli la morte di quelli la vita morendo (Ippolito DK 22 B62)

97 D sider Heraclitus in the Derveni Papyrus cit p 14898 Ibi pp 147-148 G BeteGh The Derveni Papyrus cit pp 342-34399 Nel 1951 ma pubblicate solo nel 1978

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ὁ θεὸς ἡμέρη εὐφρόνη χειμὼν θέρος πόλεμος εἰρήνη κόρος λιμός (τἀναντία ἅπανταmiddot οὗτος ὁ νοῦς) ἀλλοιοῦται δὲ ὅκωσπερ ltπῦρgt ὁπόταν συμμιγῆι θυώμασιν ὀνομάζεται καθrsquo ἡδονὴν ἑκάστουIl dio egrave giorno notte inverno estate guerra pace sazietagrave fame (tutti gli opposti egli egrave lrsquointelligenza) si trasforma come il fuoco quan-do si mescola con gli odori ed egrave nominato secondo lrsquoaroma di ognuno (Ippolito DK 22 B67)

Difficile in questo caso stabilire la prioritagrave cronologica ma egrave co-munque interessante registrare le convergenze non deve dunque sorprendere che il commentatore di Derveni intravedesse una pos-sibile sintonia tra le sentenze eraclitee e le proprie preoccupazioni e che successivamente qualcuno arrivasse a immaginare unrsquoim-probabile dipendenza segnalata appunto da Clemente La fruizio-ne di testi e forse di modalitagrave espressive e atteggiamenti eraclitei nel papiro Derveni puograve dunque attestare solo la possibilitagrave di una comune sensibilitagrave morale e religiosa e giustificare indirettamente lrsquoipotesi che lrsquoEfesio conoscesse i testi sacri al culto orfico

Spegnere la tracotanza la polemica politica

Diversi segnali suggeriscono di considerare probabile che nella battaglia condotta da Eraclito nei confronti della cultura contempo-ranea la polemica politica incidesse particolarmente100 Come se-gnalato da Diels-Kranz (in appendice alle testimonianze sulla vita del pensatore di Efeso101) disponiamo in questo senso anche di un riscontro esterno

100 Per una recente radicale rilettura di Eraclito in chiave politica si puograve consul-tare i PoZZoni Eraclito de-crittato Lrsquoontologia civica di Eraclito di Efeso Villasanta (MI) Liminamentis 2009 Un precedente puograve considerarsi A caPiZZi Eraclito e la sua leggenda Proposta di una diversa lettura dei fram-menti Roma Ateneo 1979

101 Nella edizione tedesca Die Fragmente der Vorsokratiker von H diels herausge-geben von W kranZ Band I Berlin Weidmannsche Verlagsbuchhandlung 196110 p 144 Lrsquoappendice manca invece nellrsquoedizione italiana I Presocratici a cura di G Reale Milano Bompiani 2006

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Monete di epoca romana presentano con lrsquoiscrizione ηρακλειτοςε-φεςιων (Eraclito degli Efesi) una figura barbuta eretta che guarda a sinistra con la mano destra levata (come per un discorso) lrsquoindi-ce rivolto a seacute e la sinistra che regge una mazza sequenza di gesti che egrave stata interpretata come segno di preghiera e venerazione102 ovvero come rituale iniziatico o ancora icastico invito a guardare dentro seacute stessi103 Il particolare della mazza potrebbe tuttavia evo-care la battaglia morale dellrsquoEfesio (la sua lotta contro il vizio104) ovvero alludere a Eracle proponendone lrsquoaccostamento a Eraclito (come nella quarta epistola pseudoeraclitea) e corroborare cosigrave la notizia dellrsquoesistenza in Efeso di una statua di Eraclito rappresen-tato come Eracle105 ciograve ne confermerebbe la statura pubblica che la raffigurazione nellrsquoatto di parlare potrebbe celebrare

Drsquoaltra parte nella tradizione dossografica allo scritto di Eraclito era esplicitamente riferito anche un contenuto politico

τὸ δὲ φερόμενον αὐτοῦ βιβλίον ἐστὶ μὲν ἀπὸ τοῦ συνέχοντος Περὶ φύσεως διήιρηται δὲ εἰς τρεῖς λόγους εἴς τε τὸν περὶ τοῦ παντὸς καὶ πολιτικὸν καὶ θεολογικόνIl libro che di lui egrave tramandato egrave intitolato per il suo contenu-to Sulla natura ma egrave suddiviso in tre trattazioni quella intorno allrsquouniverso [al tutto] quella politica e quella teologica (Diogene Laerzio DK 22 A15)

e ne era stata avanzata una lettura in chiave decisamente etico-politica

[] ἐπιγράφουσι δὲ αὐτῶι οἱ μὲν Μούσας οἱ δὲ Περὶ φύσεως Διόδοτος δὲ ἀκριβὲς οἰάκισμα πρὸς στάθμην βίου ἄλλοι γνώμονrsquo ἠθῶν τρόπου κόσμον ἕνα τῶν ξυμπάντων [][] τῶν δὲ γραμματικῶν Διόδοτος ὃς οὔ φησι περὶ φύσεως εἶναι τὸ σύγγραμμα ἀλλὰ περὶ πολιτείας τὰ δὲ περὶ φύσεως ἐν παραδείγματος εἴδει κεῖσθαι[] Alcuni lo intitolano Muse altri Sulla natura Diodoto invece

102 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 66103 Tonelli in eraclito Dellrsquoorigine cit p 22104 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 65105 Ibidem

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Guida per una vita retta [esatta a piombo] altri ancora Regola (gnomone) dei costumi Disposizione di comportamento unica per tutti [][] tra i grammatici Diodoto il quale sostiene che lrsquoopera com-posta [da Eraclito] non verte sulla natura ma sullo Stato e che le parti sulla natura vi sono contenute solo come esempi (Diogene Laerzio DK 22 A112 15)

Probabilmente leggendarie ancorcheacute indicative di un orientamen-to che lrsquoantichitagrave attribuiva allrsquoEfesio le azioni e le pose con cui Eraclito avrebbe accompagnato le proprie prese di posizione poli-tiche secondo Plutarco e Diogene

οἱ δὲ συμβολικῶς ἄνευ φωνῆς ἃ δεῖ φράζοντες οὐκ ἐπαινοῦνται καὶ θαυμάζονται διαφερόντως ὡς Ἡ ἀξιούντων αὐτὸν τῶν πολιτῶν γνώμην τινrsquo εἰπεῖν περὶ ὁμονοίας ἀναβὰς ἐπὶ τὸ βῆμα καὶ λαβὼν ψυχροῦ κύλικα καὶ τῶν ἀλφίτων ἐπιπάσας καὶ τῶι γλήχωνι κινήσας ἐκπιὼν ἀπῆλθεν ἐνδειξάμενος αὐτοῖς ὅτι τὸ τοῖς τυχοῦσιν ἀρκεῖσθαι καὶ μὴ δεῖσθαι τῶν πολυτελῶν ἐν εἰρήνηι καὶ ὁμονοίαι διατηρεῖ τὰς πόλειςColoro che per segni senza parole esprimono quanto deve esser detto non sono forse lodati e ammirati in modo particolare Come Eraclito il quale chiedendogli i concittadini di esprimere una sen-tenza sulla concordia salito sulla tribuna prese una coppa di acqua fredda vi sparse della farina drsquoorzo e rimescolata con menta la bevve e se ne andograve avendo cosigrave mostrato loro che lrsquoaccontentarsi di ciograve che si trova e il non aver bisogno di cose costose conservano la cittagrave in pace e in concordia (Plutarco DK 22 A3b)

ἀναχωρήσας δὲ εἰς τὸ ἱερὸν τῆς Ἀρτέμιδος μετὰ τῶν παίδων ἠστραγάλιζενmiddot περιστάντων δrsquo αὐτὸν τῶν Ἐφεσίων laquoτί ὦ κάκιστοι θαυμάζετεraquo εἶπενmiddotraquoἢ οὐ κρεῖττον τοῦτο ποιεῖν ἢ μεθrsquo ὑμῶν πολιτεύεσθαιraquoRitiratosi presso il tempio di Artemide giocava a dadi con i fan-ciulli e dal momento che gli Efesi lo attorniavano cosigrave parlograve laquoDi che cosa vi meravigliate o pessimi Non egrave forse meglio fare ciograve che partecipare alla vita della cittagrave con voiraquo (Diogene Laerzio DK 22 A13)

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La coniazione a Efeso in epoca romana della moneta di cui si egrave detto potrebbe aver suggellato la propensione eraclitea registrata dalla tradizione ad accentuare la propria sferzante polemica con un ampio ricorso a forme simboliche di comunicazione gestuale106Alla diretta presa di posizione di Eraclito nella convulsa vita del-la πόλις (e addirittura a un possibile ruolo di nomoteta analoga-mente a Senofane Pitagora e altri antichi sapienti) accenna sempre Diogene Laerzio in apertura della sua vita del filosofo

ἔλεγε δὲ καὶ laquoὕ β ρ ι ν χ ρ ὴ σ β ε ν ν ύ ν α ι μ ᾶ λ λ ο ν ἢ π υ ρ κ α ϊ ή ν raquo [B 43] καὶ laquoμάχεσθαι χρὴ τὸν δῆμον ὑπὲρ τοῦ νόμου ὅκωσπερ τείχεοςraquo [B 44] καθάπτεται δὲ καὶ τῶν Ἐφεσίων ἐπὶ τῶι τὸν ἑταῖρον ἐκβαλεῖν Ἑρμόδωρον ἐν οἷς φησινmiddotraquoἄξιον Ἐφεσίοις ἡβηδὸν ἀπάγξασθαι πᾶσι καὶ τοῖς ἀνήβοις τὴν πόλιν καταλιπεῖν ο ἵτ ινες Ἑρμόδωρον ἄνδρα ἑωυτῶν ὀνήιστον ἐξέβαλον φάντεςmiddot ἡμέων μηδὲ ε ἷς ὀνήιστος ἔστω ε ἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνraquo [B 121] ἀξιούμενος δὲ καὶ νόμους θεῖναι πρὸς αὐτῶν ὑπερεῖδε διὰ τὸ ἤδη κεκρατῆσθαι τῆι πονηρᾶι πολιτείαι τὴν πόλινDiceva pure laquoBisogna spegnere la tracotanza piugrave che un incen-dioraquo [B43] e laquoBisogna che il popolo combatta per la legge come per le mura della cittagraveraquo [B44] Attacca anche gli Efesi percheacute ave-vano espulso il suo compagno Ermodoro nel passo in cui afferma laquoSarebbe bene per gli Efesi adulti impiccarsi tutti quanti e lasciare la cittagrave ai fanciulli essi che esiliarono Ermodoro il piugrave abile tra loro sostenendo ldquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altrirdquoraquo [B121] Invitato comunque a dar loro leggi si rifiutograve dal momento che la cittagrave era giagrave dominata da una cattiva costituzione (DK 22 A12)

Lrsquoaccostamento a πυρκαϊή (conflagrazione incendio) suggerisce per ὕβρις nel contesto della prima citazione un significato politico laquoviolenza sfrenataraquo107 dunque piuttosto che mera tracotanza indivi-duale azione violenta di massa perpetrata dal δῆμος sollevazione che prevarica la norma stigmatizzata con una nota aristocratica (e

106 In questa direzione la lettura di AM BatteGaZZore Gestualitagrave e oracolaritagrave in Eraclito Genova Istituto di Filologia Classica e Medievale 1979

107 Cosigrave traduce Marcovich eraclito Frammenti cit p 366

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sapienziale) lrsquoincapacitagrave di stare al proprio posto108 In questo sen-so B43 egrave da leggere probabilmente come proposto da Diogene proprio in relazione a B44 contro la sedizione che mina dallrsquointer-no la comunitagrave il νόμος costituisce un baluardo analogo a quello che le mura (τεῖχος ) offrono contro lrsquoattacco esterno Soffocare la sommossa e ricondursi alla legge possono essere inquadrati allrsquoin-terno di una generale indicazione di fondo cui egrave allora possibile attribuire anche valore politico

ξὺν νόωι λέγοντας ἰσχυρίζεσθαι χρὴ τῶι ξυνῶι πάντων ὅκωσπερ νόμωι πόλις καὶ πολὺ ἰσχυροτέρως τρέφονται γὰρ πάντες οἱ ἀνθρώπειοι νόμοι ὑπὸ ἑνὸς τοῦ θείουmiddot κρατεῖ γὰρ τοσοῦτον ὁκόσον ἐθέλει καὶ ἐξαρκεῖ πᾶσι καὶ περιγίνεταιColoro che vogliono parlare con intendimento devono basarsi su ciograve che a tutto egrave comune come la cittagrave sulla legge e ancora piugrave fermamente Tutte le leggi umane infatti si alimentano dellrsquounica legge divina poicheacute quella domina quanto vuole basta per tutte le cose e avanza (Stobeo DK 22 B114)

διὸ δεῖ ἕπεσθαι τῷ ξυνῷ τοῦ λόγου δ΄ ἐόντος ξυνοῦ ζώουσιν οἱ πολλοὶ ὡς ἰδίαν ἔχοντες φρόνησινperciograve si deve seguire ciograve che egrave comune ma pur essendo il logos comune i piugrave vivono come se avessero un intendimento privato (DK 22 B2)

Il riferimento a τὸ ξυνόν sarebbe peculiare al pensiero di Eraclito109 risultando declinato a vari livelli il λόγος egrave laquocomuneraquo il κόσμος egrave laquocomuneraquo il πόλεμος egrave laquocomuneraquo Anche il νόμος egrave comune esso mantiene saldo lo stato (ἰσχυρίζεται νόμωι πόλις) alla cui conservazione tutti dovrebbero concorrere istituendo un ambi-to (politico) di relazioni umane110 che si sovrappone allo spazio fisico assicurato dal τεῖχος La difesa dellrsquouno non puograve essere

108 Ibidem109 G Vlastos Equality and Justice in Early Greek Cosmologies (1947) in G

vlastos Studies in Greek Philosophy vol I The Presocratics edited by DW Graham Princeton Princeton University Press 1995 p 73

110 Espressione del contenuto umano della πόλις (S maZZarino Il pensiero sto-rico classico Roma-Bari Laterza 1973 vol I p 82)

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disgiunta dal rispetto dellrsquoaltro Unrsquoeco forse dellrsquoidea soloniana di εὐνομίη ordinamento retto sulla giustizia111 e sulla conseguente solidarietagrave112 che in Eraclito si arricchisce tuttavia nel rilievo del θείος νόμος (πάντες οἱ ἀνθρώπειοι νόμοι ὑπὸ ἑνὸς τοῦ θείου) della peculiare allusione alle implicazioni tra (i) unicitagrave della legge divina e molteplicitagrave delle leggi umane ovvero (ii) unitagrave della leg-ge e contrastanti posizioni che in essa trovano armoniaAnalogo rilievo al dominio del νόμος egrave attribuito da Plutarco alla saggezza politica di Biante di Priene (presente nella tradizione dei Sette Sapienti)

ὁ Βίας ἔφησε κρατίστην εἶναι δημοκρατίαν ἐν ᾗ πάντες ὡς τύραννον φοβοῦνται τὸν νόμονBiante affermograve che la democrazia piugrave forte egrave quella in cui tutti temono la legge come un tiranno (Convivium Septem Sapientium 154e)

personaggio esplicitamente citato (e apprezzato) in un frammento eracliteo trasmesso da Diogene Laerzio

ὁ δυσάρεστος Ἡράκλειτος μάλιστα αὐτὸν ἐπῄνεσε γράψαςmiddot ἐν Πριήνῃ Βίας ἐγένετο ὁ Τευτάμεω οὗ πλέων λόγος ἢ τῶν ἄλλων καὶ οἱ Πριηνεῖς δὲ αὐτῷ τέμενος καθιέρωσαν τὸ Τευτάμειον λεγόμενον ἀπεφθέγξατοmiddot οἱ πλεῖστοι κακοίEraclito difficile a contentarsi lo ha lodato in massimo grado scrivendo laquoIn Priene nacque Biante figlio di Teutamo la cui fama egrave maggiore di quella degli altriraquo E gli abitanti di Priene gli dedi-carono un recinto sacro chiamato laquoil Teutameioraquo Sentenziograve laquoI piugrave ltdegli uominigt sono malvagiraquo (Diogene Laerzio I 88 DK 22 B39)

A Biante sarebbe inoltre da imputare la sentenza ricordata in B104113

111 G Vlastos Equality and Justice cit p 73112 G Vlastos Solonian Justice in G vlastos Studies in Greek Philosophy vol

I The Presocratics cit pp 55-56113 Come conferma anche Marcovich eraclito Frammenti cit p 363

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τίς γὰρ αὐτῶν νόος ἢ φρήν δήμων ἀοιδοῖσι πείθονται καὶ διδασκάλωι χρείωνται ὁμίλωι οὐκ εἰδότες ὅτι ldquoοἱ πολλοὶ κακοί ὀλίγοι δὲ ἀγαθοίrdquoche mente e intelligenza hanno Ripongono fiducia negli aedi po-polari e prendono la folla come maestra non sapendo che laquoi molti sono cattivi e pochi i buoniraquo (Proclo DK 22 B104)

Il riferimento al sapiente di Priene potrebbe segnalare la contingen-za storico-politica entro cui inquadrare la polemica eraclitea il ter-mine λόγος nella citazione di Diogene (B39) potrebbe intendersi non come laquola famaraquo (come per lo piugrave si fa) ma come laquoil discorsoraquo di Biante si potrebbe cioegrave ipotizzare che Eraclito alluda allrsquoinvito che secondo Erodoto (I 170) quello avrebbe rivolto (546 aC) alle cittagrave ionie affincheacute unissero le proprie forze per fondare un nuovo stato (in Sardegna) lontano dalla minaccia persiana114 Il confronto drammatico delle poleis ionie con il Gran Re egrave in effetti ancora alla base dellrsquoemergenza che avrebbe spinto i concittadini a richiedere lrsquointervento di Eraclito secondo la notizia conservata in un codice siriaco del Περὶ ἀρετῆς di Temistio

Gli Efesi erano assuefatti al benessere e al piacere quando scoppiograve una guerra contro di loro e la loro cittagrave fu circondata e posta sotto assedio dai Persiani Essi tuttavia continuarono nella loro vita di piaceri secondo abitudine fin quando cominciarono a mancare i mezzi di sussistenza nella cittagrave Quando la fame si diffuse pesan-temente tra loro i cittadini si riunirono per valutare che cosa fosse da fare cosigrave che il sostentamento non venisse meno nessuno perograve osava consigliare loro di porre freni al lusso Proprio mentre erano riuniti un uomo di nome Eraclito prese farina drsquoorzo la mescolograve con acqua e la mangiograve sedendo in mezzo a loro questa fu una lezione silenziosa offerta a tutta la popolazione La storia racconta che gli Efesi subito compresero il rimprovero e di ulteriori non eb-bero bisogno piuttosto procedettero essendosi di fatto resi conto di dover moderare il lusso percheacute il cibo non mancasse Quando i loro nemici seppero che essi avevano imparato a vivere con mode-razione e regolavano i pasti secondo il consiglio di Eraclito si riti-rarono dalla cittagrave e nonostante fossero vincitori sul piano militare sgombrarono il campo davanti allrsquoorzo di Eraclito (DK 22 A3b)

114 Serra in eraclito Iframmenti e le testimonianze cit p 178

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La vicenda si riferisce alla rivolta ionia (499-493 aC) contro il dominio persiano e lrsquoassedio di Efeso che avrebbe poi condotto alla scelta della cittagrave di emarginarsi dal conflitto conclusosi con la sconfitta dellrsquoalleanza delle cittagrave ribelli Nonostante manchi lrsquouna-nimitagrave tra gli storici egrave possibile che allrsquointerno di tale emergenza si inserisse il tentativo politico di Ermodoro115 forse asceso al potere in Efeso sullrsquoonda dellrsquoinsurrezione contro le tirannidi sostenute dal Gran Re e travolto dal prevalere della fazione filo-persianaConcedendo credito alla notizia di Diodoto riferita da Diogene Laerzio il κόσμος cui rivolgeva la propria attenzione lrsquoEfesio po-trebbe essere stato allora in primo luogo quello politico in tal caso le citazioni in cui piugrave direttamente si riflettono le opinioni politiche di Eraclito assumerebbero un rilievo chiave Insieme agli scarni ele-menti dossografici esse possono illuminare circa attori e contesto della scena storica entro cui il pensatore sviluppava i propri attacchi Sostenitore di Ermodoro (come si evince anche da B121) e della li-nea anti-persiana favorevole allo sforzo dellrsquoalleanza ionia (τὸ κοι- κοι-κοι-νόν τῶν Ἰώνων) Eraclito dopo la sconfitta di quellrsquoorientamento politico e lrsquoallontanamento del suo leader dalla cittagrave avrebbe volto la propria attivitagrave a una complessiva116 contestazione dei costumi corrotti e del disordine morale e civile dilaganti tra i concittadini

τυφλὸν δὲ τὸν Πλοῦτον ποιεῖ ὡς οὐκ ἀρετῆς κακίας δὲ παραιτίου ὅθεν καὶ Ἡ ὁ Ἐφέσιος ἀρώμενος Ἐφεσίοις οὐκ ἐπευχόμενοςmiddot μὴ ἐπιλίποι ὑμᾶς πλοῦτος ἔφη Ἐφέσιοι ἵνrsquo ἐξελέγχοισθε πονηρευόμενοιPluto agisce da cieco poicheacute egrave causa non di virtugrave ma di vizio Perciograve anche lrsquoefesio Eraclito ingiuria gli Efesi e non rende loro grazia af-fermando non vi abbandoni mai o Efesi la ricchezza affincheacute pos-siate manifestare il vostro agire malvagio (Tzetze DK 22 B125a)

115 Di questo avviso Pozzoni che su questa lettura fonda la sua interpretazione del pensiero e dellrsquoopera di Eraclito (i PoZZoni Eraclito de-crittato cit in particolare cap 2 Etica e toeria del diritto Eraclito e Ermodoro)

116 Ancorcheacute crittata secondo la linea interpretativa proposta da Pozzoni La qua-le tuttavia pur stimolante rispetto agli approcci tradizionali ai testi eraclitei e coerente nel proprio sforzo di ricondurre lrsquoessenziale del pensiero eracliteo alla vicenda politica di Efeso (per altro aderendo a una semplice ipotesi storica circa il ruolo di Ermodoro) appare anche eccessivamente riduttiva

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ovvero del misconoscimento popolare di valore e capacitagrave

ἄξιον Ἐφεσίοις ἡβηδὸν ἀπάγξασθαι πᾶσι καὶ τοῖς ἀνήβοις τὴν πόλιν καταλιπεῖν οἵτινες Ἑρμόδωρον ἄνδρα ἑωυτῶν ὀνήιστον ἐξέβαλον φάντεςmiddot ἡμέων μηδὲ εἷς ὀνήιστος ἔστω εἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνSarebbe bene per gli Efesi adulti impiccarsi tutti quanti e lasciare la cittagrave ai fanciulli essi che esiliarono Ermodoro il piugrave abile tra loro sostenendo laquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altriraquo (Strabone DK 22 B121)

Ricondotti allo sfondo del νόμος e al primato di τὸ ξυνόν la pole-mica eraclitea nei confronti dei πολλοί e il rilievo garantito allrsquolaquou-noraquo alluderebbero allrsquourgenza di una condotta collettiva ispirata alla norma comune su cui convengano lrsquouno (se ha valore) e i molti117

νόμος καὶ βουλῆι πείθεσθαι ἑνόςLegge egrave anche ubbidire alla volontagrave di uno solo (Clemente Alessandrino DK 22 B33)

εἷς ἐμοὶ μύριοι ἐὰν ἄριστος ἦιUno per me vale diecimila se egrave il migliore (Galeno DK 22 B49)

Nessun avallo dunque nei confronti dellrsquoarbitrio dei tiranni come attestato nella tradizione (pur con riferimenti incerti118)

Ἡ γὰρ ὁ Βλύσωνος Μελαγκόμαν τὸν τύραννον ἔπεισεν ἀποθέσθαι τὴν ἀρχήν οὗτος βασιλέα Δαρεῖον παρακαλοῦντα ἥκειν εἰς Πέρσας ὑπερεῖδενEraclito figlio di Blosone convinse il tiranno Melancoma a la-sciare il potere Egli poi non tenne conto dellrsquoinvito di re Dario a recarsi in Persia (Clemente Alessandrino DK 22 A3)

117 R laurenti Eraclito cit pp 268-269118 Kirk ritiene possibile che il non altrimenti noto Melancoma citato nella testimo-

nianza di Clemente possa essere il Komas che fu tiranno alla fine del VI secolo aC (GS kirk Heraclitus The Cosmic Fragments cit p 13)

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ma nello specifico contesto di Efeso contrasto alla mollezza dei costumi addebitabile alle ricchezze e allrsquoabbrutimento frutto della volgare ignoranza

αἱρεῦνται γὰρ ἓν ἀντὶ ἁπάντων οἱ ἄριστοι κλέος ἀέναον θνητῶνmiddot οἱ δὲ πολλοὶ κεκόρηνται ὅκωσπερ κτήνεαPreferiscono infatti una sola cosa a tutte le altre gli uomini miglio-ri la gloria perenne alle cose mortali I piugrave al contrario vogliono saziarsi come bestie (Clemente Alessandrino DK 22 B29)

H dixit quod Si felicitas esset in delectationibus corporis boves felices diceremus cum inveniant orobum ad comedendumEraclito affermograve che se la felicitagrave consistesse nei piaceri del cor-po diremmo fe l ic i i buoi quando t rovino lent icchie da mangiare (Alberto M DK 22 B4)

ἑτέρα γὰρ ἵππου ἡδονὴ καὶ κυνὸς καὶ ἀνθρώπου καθάπερ Ἡ φησιν ὄ ν ο υ ς σ ύ ρ μ α τ rsquo ἂ ν ἑ λ έ σ θ α ι μ ᾶ λ λ ο ν ἢ χ ρ υ σ ό ν middot ἥδιον γὰρ χρυσοῦ τροφὴ ὄνοιςIl piacere del cavallo del cane e dellrsquouomo sono in effetti diversi come sostiene Eraclito g l i as ini prefer i rebbero i l foraggio al l rsquooro (Aristotele DK 22 B9)

Sentenze che insistono sullrsquoopposizione tra natura umana e natu-ra animale per condannare quei comportamenti che disdegnando lrsquoeccellenza della laquogloria perenneraquo (κλέος ἀέναον) scadono nel puro godimento materiale bestiale lrsquoaccenno al κλέος evoca lrsquoeti-ca aristocratica della guerra che puograve intravedersi in B53

πόλεμος πάντων μὲν πατήρ ἐστι πάντων δὲ βασιλεύς καὶ τοὺς μὲν θεοὺς ἔδειξε τοὺς δὲ ἀνθρώπους τοὺς μὲν δούλους ἐποίησε τοὺς δὲ ἐλευθέρουςIl conflitto di tutte le cose egrave padre di tutte re e alcuni rivelograve dei altri uomini gli uni fece schiavi gli altri liberi (Ippolito DK 22 B53)

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dove πόλεμος egrave cifra universale di uno scontro che domina a tut-ti i livelli nella vita discriminando senza appello la divisione in θεοί e ἄνθρωποι δούλοι e ἐλεύθεροι nella concezione greco-arcaica a fondamento di ogni ordinamento119 si rifletterebbe allora nella necessaria differenziazione sociale e politica allrsquointerno della πόλις120 normata dal νόμος A πόλεμος in effetti Eraclito acco-sta ἔρις (contesa discordia)

εἰδέναι δὲ χρὴ τὸν πόλεμον ἐόντα ξυνὸν καὶ δίκην ἔριν καὶ γινόμενα πάντα κατ΄ ἔριν καὶ χρεώνBisogna sapere che il conflitto egrave comune e la giustizia contesa e che tutto accade secondo contesa e necessitagrave (Origene DK 22 B80)

rivelando di entrambi universalitagrave (πόλεμος ξυνὸς) e feconditagrave ge-neratrice121 (γινόμενα πάντα κατ΄ ἔριν) ἔρις egrave δίκη cosigrave tutto quanto accade laquosecondo contesaraquo accade anche laquocome si conviene ed egrave giustoraquo (κατὰ χρεών) In questo senso Eraclito avrebbe inteso lo scenario cosmico come proiezione delle relazioni conflittuali ti-piche delle lotte cittadine (a partire ovviamente dalla personale esperienza in Efeso) filtrandone i processi attraverso un lessi-co dallrsquoimmediata valenza politico-sociale (contesa-giustizia) Secondo lrsquoindizio fornito da Diodoto il macrocosmo - unico e co-mune (ἕνα καὶ κοινὸν κόσμον Aeumltius DK 22 A10) ndash sarebbe proie-zione dellrsquoassetto politico propugnato dallrsquoEfesio (forse quello che Ermodoro aveva tentato di implementare) riconoscerne il λόγος il discorso ma anche la proposta politica sarebbe stato dunque discri-minante Alla sua diretta valenza civile potrebbero alludere quei testi in cui essenziale egrave lo stigma dellrsquoincomprensione dei laquomoltiraquo e delle conseguenti distorsioni

119 W JaeGer The Theology of the Early Greek Philosophers (1947) trad it La teologia dei primi pensatori greci Firenze La Nuova Italia 1961 p 184

120 Si veda il commento di Marcovich eraclito Frammenti cit p 104121 Mondolfo in E Zeller ndash r mondolfo La filosofia dei greci nel suo sviluppo

storico Parte I I Presocratici Volume IV Eraclito a cura di R mondolfo Firenze La Nuova Italia 1961 p 104

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ὁ Ἡ φησι τοῖς ἐγρηγορόσιν ἕνα καὶ κοινὸν κόσμον εἶναι τῶν δὲ κοιμωμένων ἕκαστον εἰς ἴδιον ἀποστρέφεσθαιE dice che per coloro che sono desti il mondo egrave unico e comune invece ciascuno di coloro che dormono ritorna a un proprio mondo privato (Plutarco DK 22 B89)

διὸ δεῖ ἕπεσθαι τῷ ξυνῷ τοῦ λόγου δ΄ ἐόντος ξυνοῦ ζώουσιν οἱ πολλοὶ ὡς ἰδίαν ἔχοντες φρόνησινperciograve si deve seguire ciograve che egrave comune ma pur essendo il logos comune i piugrave vivono come se avessero un intendimento privato (Sesto Empirico DK 22 B2)

Forzando lrsquoideale esiodeo di giustizia Eraclito scinde cosigrave ἔρις (competizione civile e costruttiva) e ὕβρις (violenza sopraffattri-ce) facendo di Dike norma vincolante a livello cosmico

Δίκης ὄνομα οὐκ ἂν ἤιδεσαν εἰ ταῦτα μὴ ἦνNon conoscerebbero il nome di Dike se queste cose [conflitto ingiustizia] non fossero [esistessero] (Clemente Alessandrino DK 22 B23)

Si tratta in fondo di unrsquoipotesi di lettura sostenuta da riscontri nei frammenti di altri autori arcaici (Anassimandro in primis) che con-sente di precisare un aspetto della polemica eraclitea

καὶ Ἡ ἐπιτιμᾶι τῶι ποιήσαντι laquoὡς ἔ ρ ι ς ἔκ τε θεῶν καὶ ἀνθρώπων ἀπόλοιτοraquo [XVIII 107]middot οὐ γὰρ ἂν εἶναι ἁ ρ μ ο ν ί α ν μὴ ὄντος ὀξέος καὶ βαρέος οὐδὲ τὰ ζῶια ἄνευ θήλεος καὶ ἄρρενος ἐναντίων ὄντωνEraclito biasima il poeta ltOmerogt che scrisse laquoSparisca la discor-dia tra gli dei e tra gli uominiraquo (Iliade XVIII 107) Non ci sarebbe infatti armonia se non ci fossero acuto e grave neacute ci sarebbero i vi-venti se non ci fossero femmina e maschio (Eudemo DK 22 A22)

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ma soprattutto la tesi centrale nei frammenti secondo cui produ-zione e unitagrave del tutto passano attraverso la relazione tra le oppo-sizioni (πάντα κατrsquo ἔριν γίνεσθαι) Compito del λόγος egrave appunto illustrare tale formazione (ovvero compagine questo il significato primo di ἁρμονία122) e dunque rilevare come senza la costanza della tensione non vi sarebbe possibilitagrave di ordinamento

λόγον ἐκ τῆς ἐναντιοδρομίας δημιουργὸν τῶν ὄντωνlogos artefice delle cose che sono dal concorso degli opposti (Aeumltius DK 22 A8)

καὶ ὁ κυκεὼν διίσταται ltμὴgt κινούμενοςanche il ciceone si decompone se non egrave mosso (Teofrasto DK 22 B125)

τὸ ἀντίξουν συμφέρον καὶ ἐκ τῶν διαφερόντων καλλίστην ἁρμονίανciograve che egrave opposto concorda e dalle cose in contrasto scaturisce lrsquoarmonia piugrave bella (Aristotele DK 22 B8)

Frammenti in cui puograve avvertirsi anche lrsquoespressione immediata di una drammatica ed eroica visione della lotta politica e della sua composizione ovvero di una legge universale cui ricondurre come evidenza parziale anche i conflitti della πόλιςBencheacute appaia esagerato intendere la discriminazione tra cittadi-ni efesi come laquotema centrale allrsquointerno della trattazione culturale eraclitearaquo123 e dunque ridurne la prospettiva cosmica a mera siste-matizzazione dellrsquoordinamento civile riformato da Ermodoro egrave tut-tavia probabile che quel contesto possa aiutare a determinare il si-gnificato del presunto atteggiamento aristocratico di Eraclito Cosigrave quando attacca gli Efesi proprio per aver allontanato Ermodoro la scelta espressiva egrave indicativa

122 Una pertinente puntualizzazione in V Macchioro Zagreus cit pp 417-422123 Ibi p 53

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ἡμέων μηδὲ εἷς ὀνήιστος ἔστω εἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνlaquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altriraquo (Strabone DK 22 B121)

Il superlativo ὀνήιστος non veicola lrsquoidea di valore (in senso mili-tare) o di eminenza aristocratica piuttosto lrsquoidea di aiuto di utilitagrave insomma Ermodoro egrave politico da prediligere per il giovamento che puograve garantire con consiglio e azione alla comunitagrave il suo allon-tanamento appare conseguenza della cecitagrave e immaturitagrave dei con-cittadiniAnalogamente quando degli Efesi stigmatizza il vizio che deriva dal lusso

μὴ ἐπιλίποι ὑμᾶς πλοῦτος ἔφη Ἐφέσιοι ἵνrsquo ἐξελέγχοισθε πονηρευόμενοιnon vi abbandoni mai o Efesi la ricchezza affincheacute possiate ma-nifestare il vostro agire malvagio (Tzetze DK 22 B125a)

egrave possibile che Eraclito richiami quella stessa sobrietagrave suggeri-ta secondo quanto riferito da Polemone alle donne ioniche da Ermodoro

Πολέμων παρὰ Ἑρμοδώρῳ γεγράφθαι φησίmiddotraquoὑποδήματα δὲ φορεῖν τὴν ἐλευθέρην Σκυδικὰς λευκὰς καὶ μασθλητίναςraquoPolemone dice che in Ermodoro egrave scritto laquola donna libera porta calzature scitiche bianche e di cuoioraquo (Polemone Fragmenta 96)

Sostenitore di una riforma dei costumi che frenasse la fiacchezza indotta dal lusso (ἁβροσύνη)124 e (forse) preparasse al confronto con lrsquoinvasore persiano125 Ermodoro appare agli occhi di Eraclito vittima non di un particolare gruppo sociale o politico ma di una diffusa (volgare a prescindere dallrsquoappartenenza sociale) ignoran-za della misura della ragione e della legge che giustifica lrsquoinsi-stenza eraclitea su λόγος νόμος e κόσμος ma anche sullrsquoautocon-trollo individuale e collettivo

124 R laurenti Eraclito cit p 16125 i PoZZoni Eraclito de-crittato cit p 58

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θυμῶι μάχεσθαι χαλεπόνmiddot ὃ γὰρ ἂν θέληι ψυχῆς ὠνεῖταιDifficile lottare contro il desiderio ciograve che vuole infatti prende a prezzo dellrsquoanima (Plutarco DK 22 B85)

τὸ τοῖς τυχοῦσιν ἀρκεῖσθαι καὶ μὴ δεῖσθαι τῶν πολυτελῶν ἐν εἰρήνηι καὶ ὁμονοίαι διατηρεῖ τὰς πόλειςlrsquoaccontentarsi di ciograve che si trova e il non aver bisogno di cose costose conservano la cittagrave in pace e in concordia (DK 22 A3b)

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ὁ θεὸς ἡμέρη εὐφρόνη χειμὼν θέρος πόλεμος εἰρήνη κόρος λιμός (τἀναντία ἅπανταmiddot οὗτος ὁ νοῦς) ἀλλοιοῦται δὲ ὅκωσπερ ltπῦρgt ὁπόταν συμμιγῆι θυώμασιν ὀνομάζεται καθrsquo ἡδονὴν ἑκάστουIl dio egrave giorno notte inverno estate guerra pace sazietagrave fame (tutti gli opposti egli egrave lrsquointelligenza) si trasforma come il fuoco quan-do si mescola con gli odori ed egrave nominato secondo lrsquoaroma di ognuno (Ippolito DK 22 B67)

Difficile in questo caso stabilire la prioritagrave cronologica ma egrave co-munque interessante registrare le convergenze non deve dunque sorprendere che il commentatore di Derveni intravedesse una pos-sibile sintonia tra le sentenze eraclitee e le proprie preoccupazioni e che successivamente qualcuno arrivasse a immaginare unrsquoim-probabile dipendenza segnalata appunto da Clemente La fruizio-ne di testi e forse di modalitagrave espressive e atteggiamenti eraclitei nel papiro Derveni puograve dunque attestare solo la possibilitagrave di una comune sensibilitagrave morale e religiosa e giustificare indirettamente lrsquoipotesi che lrsquoEfesio conoscesse i testi sacri al culto orfico

Spegnere la tracotanza la polemica politica

Diversi segnali suggeriscono di considerare probabile che nella battaglia condotta da Eraclito nei confronti della cultura contempo-ranea la polemica politica incidesse particolarmente100 Come se-gnalato da Diels-Kranz (in appendice alle testimonianze sulla vita del pensatore di Efeso101) disponiamo in questo senso anche di un riscontro esterno

100 Per una recente radicale rilettura di Eraclito in chiave politica si puograve consul-tare i PoZZoni Eraclito de-crittato Lrsquoontologia civica di Eraclito di Efeso Villasanta (MI) Liminamentis 2009 Un precedente puograve considerarsi A caPiZZi Eraclito e la sua leggenda Proposta di una diversa lettura dei fram-menti Roma Ateneo 1979

101 Nella edizione tedesca Die Fragmente der Vorsokratiker von H diels herausge-geben von W kranZ Band I Berlin Weidmannsche Verlagsbuchhandlung 196110 p 144 Lrsquoappendice manca invece nellrsquoedizione italiana I Presocratici a cura di G Reale Milano Bompiani 2006

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Monete di epoca romana presentano con lrsquoiscrizione ηρακλειτοςε-φεςιων (Eraclito degli Efesi) una figura barbuta eretta che guarda a sinistra con la mano destra levata (come per un discorso) lrsquoindi-ce rivolto a seacute e la sinistra che regge una mazza sequenza di gesti che egrave stata interpretata come segno di preghiera e venerazione102 ovvero come rituale iniziatico o ancora icastico invito a guardare dentro seacute stessi103 Il particolare della mazza potrebbe tuttavia evo-care la battaglia morale dellrsquoEfesio (la sua lotta contro il vizio104) ovvero alludere a Eracle proponendone lrsquoaccostamento a Eraclito (come nella quarta epistola pseudoeraclitea) e corroborare cosigrave la notizia dellrsquoesistenza in Efeso di una statua di Eraclito rappresen-tato come Eracle105 ciograve ne confermerebbe la statura pubblica che la raffigurazione nellrsquoatto di parlare potrebbe celebrare

Drsquoaltra parte nella tradizione dossografica allo scritto di Eraclito era esplicitamente riferito anche un contenuto politico

τὸ δὲ φερόμενον αὐτοῦ βιβλίον ἐστὶ μὲν ἀπὸ τοῦ συνέχοντος Περὶ φύσεως διήιρηται δὲ εἰς τρεῖς λόγους εἴς τε τὸν περὶ τοῦ παντὸς καὶ πολιτικὸν καὶ θεολογικόνIl libro che di lui egrave tramandato egrave intitolato per il suo contenu-to Sulla natura ma egrave suddiviso in tre trattazioni quella intorno allrsquouniverso [al tutto] quella politica e quella teologica (Diogene Laerzio DK 22 A15)

e ne era stata avanzata una lettura in chiave decisamente etico-politica

[] ἐπιγράφουσι δὲ αὐτῶι οἱ μὲν Μούσας οἱ δὲ Περὶ φύσεως Διόδοτος δὲ ἀκριβὲς οἰάκισμα πρὸς στάθμην βίου ἄλλοι γνώμονrsquo ἠθῶν τρόπου κόσμον ἕνα τῶν ξυμπάντων [][] τῶν δὲ γραμματικῶν Διόδοτος ὃς οὔ φησι περὶ φύσεως εἶναι τὸ σύγγραμμα ἀλλὰ περὶ πολιτείας τὰ δὲ περὶ φύσεως ἐν παραδείγματος εἴδει κεῖσθαι[] Alcuni lo intitolano Muse altri Sulla natura Diodoto invece

102 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 66103 Tonelli in eraclito Dellrsquoorigine cit p 22104 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 65105 Ibidem

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Guida per una vita retta [esatta a piombo] altri ancora Regola (gnomone) dei costumi Disposizione di comportamento unica per tutti [][] tra i grammatici Diodoto il quale sostiene che lrsquoopera com-posta [da Eraclito] non verte sulla natura ma sullo Stato e che le parti sulla natura vi sono contenute solo come esempi (Diogene Laerzio DK 22 A112 15)

Probabilmente leggendarie ancorcheacute indicative di un orientamen-to che lrsquoantichitagrave attribuiva allrsquoEfesio le azioni e le pose con cui Eraclito avrebbe accompagnato le proprie prese di posizione poli-tiche secondo Plutarco e Diogene

οἱ δὲ συμβολικῶς ἄνευ φωνῆς ἃ δεῖ φράζοντες οὐκ ἐπαινοῦνται καὶ θαυμάζονται διαφερόντως ὡς Ἡ ἀξιούντων αὐτὸν τῶν πολιτῶν γνώμην τινrsquo εἰπεῖν περὶ ὁμονοίας ἀναβὰς ἐπὶ τὸ βῆμα καὶ λαβὼν ψυχροῦ κύλικα καὶ τῶν ἀλφίτων ἐπιπάσας καὶ τῶι γλήχωνι κινήσας ἐκπιὼν ἀπῆλθεν ἐνδειξάμενος αὐτοῖς ὅτι τὸ τοῖς τυχοῦσιν ἀρκεῖσθαι καὶ μὴ δεῖσθαι τῶν πολυτελῶν ἐν εἰρήνηι καὶ ὁμονοίαι διατηρεῖ τὰς πόλειςColoro che per segni senza parole esprimono quanto deve esser detto non sono forse lodati e ammirati in modo particolare Come Eraclito il quale chiedendogli i concittadini di esprimere una sen-tenza sulla concordia salito sulla tribuna prese una coppa di acqua fredda vi sparse della farina drsquoorzo e rimescolata con menta la bevve e se ne andograve avendo cosigrave mostrato loro che lrsquoaccontentarsi di ciograve che si trova e il non aver bisogno di cose costose conservano la cittagrave in pace e in concordia (Plutarco DK 22 A3b)

ἀναχωρήσας δὲ εἰς τὸ ἱερὸν τῆς Ἀρτέμιδος μετὰ τῶν παίδων ἠστραγάλιζενmiddot περιστάντων δrsquo αὐτὸν τῶν Ἐφεσίων laquoτί ὦ κάκιστοι θαυμάζετεraquo εἶπενmiddotraquoἢ οὐ κρεῖττον τοῦτο ποιεῖν ἢ μεθrsquo ὑμῶν πολιτεύεσθαιraquoRitiratosi presso il tempio di Artemide giocava a dadi con i fan-ciulli e dal momento che gli Efesi lo attorniavano cosigrave parlograve laquoDi che cosa vi meravigliate o pessimi Non egrave forse meglio fare ciograve che partecipare alla vita della cittagrave con voiraquo (Diogene Laerzio DK 22 A13)

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La coniazione a Efeso in epoca romana della moneta di cui si egrave detto potrebbe aver suggellato la propensione eraclitea registrata dalla tradizione ad accentuare la propria sferzante polemica con un ampio ricorso a forme simboliche di comunicazione gestuale106Alla diretta presa di posizione di Eraclito nella convulsa vita del-la πόλις (e addirittura a un possibile ruolo di nomoteta analoga-mente a Senofane Pitagora e altri antichi sapienti) accenna sempre Diogene Laerzio in apertura della sua vita del filosofo

ἔλεγε δὲ καὶ laquoὕ β ρ ι ν χ ρ ὴ σ β ε ν ν ύ ν α ι μ ᾶ λ λ ο ν ἢ π υ ρ κ α ϊ ή ν raquo [B 43] καὶ laquoμάχεσθαι χρὴ τὸν δῆμον ὑπὲρ τοῦ νόμου ὅκωσπερ τείχεοςraquo [B 44] καθάπτεται δὲ καὶ τῶν Ἐφεσίων ἐπὶ τῶι τὸν ἑταῖρον ἐκβαλεῖν Ἑρμόδωρον ἐν οἷς φησινmiddotraquoἄξιον Ἐφεσίοις ἡβηδὸν ἀπάγξασθαι πᾶσι καὶ τοῖς ἀνήβοις τὴν πόλιν καταλιπεῖν ο ἵτ ινες Ἑρμόδωρον ἄνδρα ἑωυτῶν ὀνήιστον ἐξέβαλον φάντεςmiddot ἡμέων μηδὲ ε ἷς ὀνήιστος ἔστω ε ἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνraquo [B 121] ἀξιούμενος δὲ καὶ νόμους θεῖναι πρὸς αὐτῶν ὑπερεῖδε διὰ τὸ ἤδη κεκρατῆσθαι τῆι πονηρᾶι πολιτείαι τὴν πόλινDiceva pure laquoBisogna spegnere la tracotanza piugrave che un incen-dioraquo [B43] e laquoBisogna che il popolo combatta per la legge come per le mura della cittagraveraquo [B44] Attacca anche gli Efesi percheacute ave-vano espulso il suo compagno Ermodoro nel passo in cui afferma laquoSarebbe bene per gli Efesi adulti impiccarsi tutti quanti e lasciare la cittagrave ai fanciulli essi che esiliarono Ermodoro il piugrave abile tra loro sostenendo ldquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altrirdquoraquo [B121] Invitato comunque a dar loro leggi si rifiutograve dal momento che la cittagrave era giagrave dominata da una cattiva costituzione (DK 22 A12)

Lrsquoaccostamento a πυρκαϊή (conflagrazione incendio) suggerisce per ὕβρις nel contesto della prima citazione un significato politico laquoviolenza sfrenataraquo107 dunque piuttosto che mera tracotanza indivi-duale azione violenta di massa perpetrata dal δῆμος sollevazione che prevarica la norma stigmatizzata con una nota aristocratica (e

106 In questa direzione la lettura di AM BatteGaZZore Gestualitagrave e oracolaritagrave in Eraclito Genova Istituto di Filologia Classica e Medievale 1979

107 Cosigrave traduce Marcovich eraclito Frammenti cit p 366

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sapienziale) lrsquoincapacitagrave di stare al proprio posto108 In questo sen-so B43 egrave da leggere probabilmente come proposto da Diogene proprio in relazione a B44 contro la sedizione che mina dallrsquointer-no la comunitagrave il νόμος costituisce un baluardo analogo a quello che le mura (τεῖχος ) offrono contro lrsquoattacco esterno Soffocare la sommossa e ricondursi alla legge possono essere inquadrati allrsquoin-terno di una generale indicazione di fondo cui egrave allora possibile attribuire anche valore politico

ξὺν νόωι λέγοντας ἰσχυρίζεσθαι χρὴ τῶι ξυνῶι πάντων ὅκωσπερ νόμωι πόλις καὶ πολὺ ἰσχυροτέρως τρέφονται γὰρ πάντες οἱ ἀνθρώπειοι νόμοι ὑπὸ ἑνὸς τοῦ θείουmiddot κρατεῖ γὰρ τοσοῦτον ὁκόσον ἐθέλει καὶ ἐξαρκεῖ πᾶσι καὶ περιγίνεταιColoro che vogliono parlare con intendimento devono basarsi su ciograve che a tutto egrave comune come la cittagrave sulla legge e ancora piugrave fermamente Tutte le leggi umane infatti si alimentano dellrsquounica legge divina poicheacute quella domina quanto vuole basta per tutte le cose e avanza (Stobeo DK 22 B114)

διὸ δεῖ ἕπεσθαι τῷ ξυνῷ τοῦ λόγου δ΄ ἐόντος ξυνοῦ ζώουσιν οἱ πολλοὶ ὡς ἰδίαν ἔχοντες φρόνησινperciograve si deve seguire ciograve che egrave comune ma pur essendo il logos comune i piugrave vivono come se avessero un intendimento privato (DK 22 B2)

Il riferimento a τὸ ξυνόν sarebbe peculiare al pensiero di Eraclito109 risultando declinato a vari livelli il λόγος egrave laquocomuneraquo il κόσμος egrave laquocomuneraquo il πόλεμος egrave laquocomuneraquo Anche il νόμος egrave comune esso mantiene saldo lo stato (ἰσχυρίζεται νόμωι πόλις) alla cui conservazione tutti dovrebbero concorrere istituendo un ambi-to (politico) di relazioni umane110 che si sovrappone allo spazio fisico assicurato dal τεῖχος La difesa dellrsquouno non puograve essere

108 Ibidem109 G Vlastos Equality and Justice in Early Greek Cosmologies (1947) in G

vlastos Studies in Greek Philosophy vol I The Presocratics edited by DW Graham Princeton Princeton University Press 1995 p 73

110 Espressione del contenuto umano della πόλις (S maZZarino Il pensiero sto-rico classico Roma-Bari Laterza 1973 vol I p 82)

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disgiunta dal rispetto dellrsquoaltro Unrsquoeco forse dellrsquoidea soloniana di εὐνομίη ordinamento retto sulla giustizia111 e sulla conseguente solidarietagrave112 che in Eraclito si arricchisce tuttavia nel rilievo del θείος νόμος (πάντες οἱ ἀνθρώπειοι νόμοι ὑπὸ ἑνὸς τοῦ θείου) della peculiare allusione alle implicazioni tra (i) unicitagrave della legge divina e molteplicitagrave delle leggi umane ovvero (ii) unitagrave della leg-ge e contrastanti posizioni che in essa trovano armoniaAnalogo rilievo al dominio del νόμος egrave attribuito da Plutarco alla saggezza politica di Biante di Priene (presente nella tradizione dei Sette Sapienti)

ὁ Βίας ἔφησε κρατίστην εἶναι δημοκρατίαν ἐν ᾗ πάντες ὡς τύραννον φοβοῦνται τὸν νόμονBiante affermograve che la democrazia piugrave forte egrave quella in cui tutti temono la legge come un tiranno (Convivium Septem Sapientium 154e)

personaggio esplicitamente citato (e apprezzato) in un frammento eracliteo trasmesso da Diogene Laerzio

ὁ δυσάρεστος Ἡράκλειτος μάλιστα αὐτὸν ἐπῄνεσε γράψαςmiddot ἐν Πριήνῃ Βίας ἐγένετο ὁ Τευτάμεω οὗ πλέων λόγος ἢ τῶν ἄλλων καὶ οἱ Πριηνεῖς δὲ αὐτῷ τέμενος καθιέρωσαν τὸ Τευτάμειον λεγόμενον ἀπεφθέγξατοmiddot οἱ πλεῖστοι κακοίEraclito difficile a contentarsi lo ha lodato in massimo grado scrivendo laquoIn Priene nacque Biante figlio di Teutamo la cui fama egrave maggiore di quella degli altriraquo E gli abitanti di Priene gli dedi-carono un recinto sacro chiamato laquoil Teutameioraquo Sentenziograve laquoI piugrave ltdegli uominigt sono malvagiraquo (Diogene Laerzio I 88 DK 22 B39)

A Biante sarebbe inoltre da imputare la sentenza ricordata in B104113

111 G Vlastos Equality and Justice cit p 73112 G Vlastos Solonian Justice in G vlastos Studies in Greek Philosophy vol

I The Presocratics cit pp 55-56113 Come conferma anche Marcovich eraclito Frammenti cit p 363

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τίς γὰρ αὐτῶν νόος ἢ φρήν δήμων ἀοιδοῖσι πείθονται καὶ διδασκάλωι χρείωνται ὁμίλωι οὐκ εἰδότες ὅτι ldquoοἱ πολλοὶ κακοί ὀλίγοι δὲ ἀγαθοίrdquoche mente e intelligenza hanno Ripongono fiducia negli aedi po-polari e prendono la folla come maestra non sapendo che laquoi molti sono cattivi e pochi i buoniraquo (Proclo DK 22 B104)

Il riferimento al sapiente di Priene potrebbe segnalare la contingen-za storico-politica entro cui inquadrare la polemica eraclitea il ter-mine λόγος nella citazione di Diogene (B39) potrebbe intendersi non come laquola famaraquo (come per lo piugrave si fa) ma come laquoil discorsoraquo di Biante si potrebbe cioegrave ipotizzare che Eraclito alluda allrsquoinvito che secondo Erodoto (I 170) quello avrebbe rivolto (546 aC) alle cittagrave ionie affincheacute unissero le proprie forze per fondare un nuovo stato (in Sardegna) lontano dalla minaccia persiana114 Il confronto drammatico delle poleis ionie con il Gran Re egrave in effetti ancora alla base dellrsquoemergenza che avrebbe spinto i concittadini a richiedere lrsquointervento di Eraclito secondo la notizia conservata in un codice siriaco del Περὶ ἀρετῆς di Temistio

Gli Efesi erano assuefatti al benessere e al piacere quando scoppiograve una guerra contro di loro e la loro cittagrave fu circondata e posta sotto assedio dai Persiani Essi tuttavia continuarono nella loro vita di piaceri secondo abitudine fin quando cominciarono a mancare i mezzi di sussistenza nella cittagrave Quando la fame si diffuse pesan-temente tra loro i cittadini si riunirono per valutare che cosa fosse da fare cosigrave che il sostentamento non venisse meno nessuno perograve osava consigliare loro di porre freni al lusso Proprio mentre erano riuniti un uomo di nome Eraclito prese farina drsquoorzo la mescolograve con acqua e la mangiograve sedendo in mezzo a loro questa fu una lezione silenziosa offerta a tutta la popolazione La storia racconta che gli Efesi subito compresero il rimprovero e di ulteriori non eb-bero bisogno piuttosto procedettero essendosi di fatto resi conto di dover moderare il lusso percheacute il cibo non mancasse Quando i loro nemici seppero che essi avevano imparato a vivere con mode-razione e regolavano i pasti secondo il consiglio di Eraclito si riti-rarono dalla cittagrave e nonostante fossero vincitori sul piano militare sgombrarono il campo davanti allrsquoorzo di Eraclito (DK 22 A3b)

114 Serra in eraclito Iframmenti e le testimonianze cit p 178

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La vicenda si riferisce alla rivolta ionia (499-493 aC) contro il dominio persiano e lrsquoassedio di Efeso che avrebbe poi condotto alla scelta della cittagrave di emarginarsi dal conflitto conclusosi con la sconfitta dellrsquoalleanza delle cittagrave ribelli Nonostante manchi lrsquouna-nimitagrave tra gli storici egrave possibile che allrsquointerno di tale emergenza si inserisse il tentativo politico di Ermodoro115 forse asceso al potere in Efeso sullrsquoonda dellrsquoinsurrezione contro le tirannidi sostenute dal Gran Re e travolto dal prevalere della fazione filo-persianaConcedendo credito alla notizia di Diodoto riferita da Diogene Laerzio il κόσμος cui rivolgeva la propria attenzione lrsquoEfesio po-trebbe essere stato allora in primo luogo quello politico in tal caso le citazioni in cui piugrave direttamente si riflettono le opinioni politiche di Eraclito assumerebbero un rilievo chiave Insieme agli scarni ele-menti dossografici esse possono illuminare circa attori e contesto della scena storica entro cui il pensatore sviluppava i propri attacchi Sostenitore di Ermodoro (come si evince anche da B121) e della li-nea anti-persiana favorevole allo sforzo dellrsquoalleanza ionia (τὸ κοι- κοι-κοι-νόν τῶν Ἰώνων) Eraclito dopo la sconfitta di quellrsquoorientamento politico e lrsquoallontanamento del suo leader dalla cittagrave avrebbe volto la propria attivitagrave a una complessiva116 contestazione dei costumi corrotti e del disordine morale e civile dilaganti tra i concittadini

τυφλὸν δὲ τὸν Πλοῦτον ποιεῖ ὡς οὐκ ἀρετῆς κακίας δὲ παραιτίου ὅθεν καὶ Ἡ ὁ Ἐφέσιος ἀρώμενος Ἐφεσίοις οὐκ ἐπευχόμενοςmiddot μὴ ἐπιλίποι ὑμᾶς πλοῦτος ἔφη Ἐφέσιοι ἵνrsquo ἐξελέγχοισθε πονηρευόμενοιPluto agisce da cieco poicheacute egrave causa non di virtugrave ma di vizio Perciograve anche lrsquoefesio Eraclito ingiuria gli Efesi e non rende loro grazia af-fermando non vi abbandoni mai o Efesi la ricchezza affincheacute pos-siate manifestare il vostro agire malvagio (Tzetze DK 22 B125a)

115 Di questo avviso Pozzoni che su questa lettura fonda la sua interpretazione del pensiero e dellrsquoopera di Eraclito (i PoZZoni Eraclito de-crittato cit in particolare cap 2 Etica e toeria del diritto Eraclito e Ermodoro)

116 Ancorcheacute crittata secondo la linea interpretativa proposta da Pozzoni La qua-le tuttavia pur stimolante rispetto agli approcci tradizionali ai testi eraclitei e coerente nel proprio sforzo di ricondurre lrsquoessenziale del pensiero eracliteo alla vicenda politica di Efeso (per altro aderendo a una semplice ipotesi storica circa il ruolo di Ermodoro) appare anche eccessivamente riduttiva

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ovvero del misconoscimento popolare di valore e capacitagrave

ἄξιον Ἐφεσίοις ἡβηδὸν ἀπάγξασθαι πᾶσι καὶ τοῖς ἀνήβοις τὴν πόλιν καταλιπεῖν οἵτινες Ἑρμόδωρον ἄνδρα ἑωυτῶν ὀνήιστον ἐξέβαλον φάντεςmiddot ἡμέων μηδὲ εἷς ὀνήιστος ἔστω εἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνSarebbe bene per gli Efesi adulti impiccarsi tutti quanti e lasciare la cittagrave ai fanciulli essi che esiliarono Ermodoro il piugrave abile tra loro sostenendo laquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altriraquo (Strabone DK 22 B121)

Ricondotti allo sfondo del νόμος e al primato di τὸ ξυνόν la pole-mica eraclitea nei confronti dei πολλοί e il rilievo garantito allrsquolaquou-noraquo alluderebbero allrsquourgenza di una condotta collettiva ispirata alla norma comune su cui convengano lrsquouno (se ha valore) e i molti117

νόμος καὶ βουλῆι πείθεσθαι ἑνόςLegge egrave anche ubbidire alla volontagrave di uno solo (Clemente Alessandrino DK 22 B33)

εἷς ἐμοὶ μύριοι ἐὰν ἄριστος ἦιUno per me vale diecimila se egrave il migliore (Galeno DK 22 B49)

Nessun avallo dunque nei confronti dellrsquoarbitrio dei tiranni come attestato nella tradizione (pur con riferimenti incerti118)

Ἡ γὰρ ὁ Βλύσωνος Μελαγκόμαν τὸν τύραννον ἔπεισεν ἀποθέσθαι τὴν ἀρχήν οὗτος βασιλέα Δαρεῖον παρακαλοῦντα ἥκειν εἰς Πέρσας ὑπερεῖδενEraclito figlio di Blosone convinse il tiranno Melancoma a la-sciare il potere Egli poi non tenne conto dellrsquoinvito di re Dario a recarsi in Persia (Clemente Alessandrino DK 22 A3)

117 R laurenti Eraclito cit pp 268-269118 Kirk ritiene possibile che il non altrimenti noto Melancoma citato nella testimo-

nianza di Clemente possa essere il Komas che fu tiranno alla fine del VI secolo aC (GS kirk Heraclitus The Cosmic Fragments cit p 13)

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ma nello specifico contesto di Efeso contrasto alla mollezza dei costumi addebitabile alle ricchezze e allrsquoabbrutimento frutto della volgare ignoranza

αἱρεῦνται γὰρ ἓν ἀντὶ ἁπάντων οἱ ἄριστοι κλέος ἀέναον θνητῶνmiddot οἱ δὲ πολλοὶ κεκόρηνται ὅκωσπερ κτήνεαPreferiscono infatti una sola cosa a tutte le altre gli uomini miglio-ri la gloria perenne alle cose mortali I piugrave al contrario vogliono saziarsi come bestie (Clemente Alessandrino DK 22 B29)

H dixit quod Si felicitas esset in delectationibus corporis boves felices diceremus cum inveniant orobum ad comedendumEraclito affermograve che se la felicitagrave consistesse nei piaceri del cor-po diremmo fe l ic i i buoi quando t rovino lent icchie da mangiare (Alberto M DK 22 B4)

ἑτέρα γὰρ ἵππου ἡδονὴ καὶ κυνὸς καὶ ἀνθρώπου καθάπερ Ἡ φησιν ὄ ν ο υ ς σ ύ ρ μ α τ rsquo ἂ ν ἑ λ έ σ θ α ι μ ᾶ λ λ ο ν ἢ χ ρ υ σ ό ν middot ἥδιον γὰρ χρυσοῦ τροφὴ ὄνοιςIl piacere del cavallo del cane e dellrsquouomo sono in effetti diversi come sostiene Eraclito g l i as ini prefer i rebbero i l foraggio al l rsquooro (Aristotele DK 22 B9)

Sentenze che insistono sullrsquoopposizione tra natura umana e natu-ra animale per condannare quei comportamenti che disdegnando lrsquoeccellenza della laquogloria perenneraquo (κλέος ἀέναον) scadono nel puro godimento materiale bestiale lrsquoaccenno al κλέος evoca lrsquoeti-ca aristocratica della guerra che puograve intravedersi in B53

πόλεμος πάντων μὲν πατήρ ἐστι πάντων δὲ βασιλεύς καὶ τοὺς μὲν θεοὺς ἔδειξε τοὺς δὲ ἀνθρώπους τοὺς μὲν δούλους ἐποίησε τοὺς δὲ ἐλευθέρουςIl conflitto di tutte le cose egrave padre di tutte re e alcuni rivelograve dei altri uomini gli uni fece schiavi gli altri liberi (Ippolito DK 22 B53)

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dove πόλεμος egrave cifra universale di uno scontro che domina a tut-ti i livelli nella vita discriminando senza appello la divisione in θεοί e ἄνθρωποι δούλοι e ἐλεύθεροι nella concezione greco-arcaica a fondamento di ogni ordinamento119 si rifletterebbe allora nella necessaria differenziazione sociale e politica allrsquointerno della πόλις120 normata dal νόμος A πόλεμος in effetti Eraclito acco-sta ἔρις (contesa discordia)

εἰδέναι δὲ χρὴ τὸν πόλεμον ἐόντα ξυνὸν καὶ δίκην ἔριν καὶ γινόμενα πάντα κατ΄ ἔριν καὶ χρεώνBisogna sapere che il conflitto egrave comune e la giustizia contesa e che tutto accade secondo contesa e necessitagrave (Origene DK 22 B80)

rivelando di entrambi universalitagrave (πόλεμος ξυνὸς) e feconditagrave ge-neratrice121 (γινόμενα πάντα κατ΄ ἔριν) ἔρις egrave δίκη cosigrave tutto quanto accade laquosecondo contesaraquo accade anche laquocome si conviene ed egrave giustoraquo (κατὰ χρεών) In questo senso Eraclito avrebbe inteso lo scenario cosmico come proiezione delle relazioni conflittuali ti-piche delle lotte cittadine (a partire ovviamente dalla personale esperienza in Efeso) filtrandone i processi attraverso un lessi-co dallrsquoimmediata valenza politico-sociale (contesa-giustizia) Secondo lrsquoindizio fornito da Diodoto il macrocosmo - unico e co-mune (ἕνα καὶ κοινὸν κόσμον Aeumltius DK 22 A10) ndash sarebbe proie-zione dellrsquoassetto politico propugnato dallrsquoEfesio (forse quello che Ermodoro aveva tentato di implementare) riconoscerne il λόγος il discorso ma anche la proposta politica sarebbe stato dunque discri-minante Alla sua diretta valenza civile potrebbero alludere quei testi in cui essenziale egrave lo stigma dellrsquoincomprensione dei laquomoltiraquo e delle conseguenti distorsioni

119 W JaeGer The Theology of the Early Greek Philosophers (1947) trad it La teologia dei primi pensatori greci Firenze La Nuova Italia 1961 p 184

120 Si veda il commento di Marcovich eraclito Frammenti cit p 104121 Mondolfo in E Zeller ndash r mondolfo La filosofia dei greci nel suo sviluppo

storico Parte I I Presocratici Volume IV Eraclito a cura di R mondolfo Firenze La Nuova Italia 1961 p 104

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ὁ Ἡ φησι τοῖς ἐγρηγορόσιν ἕνα καὶ κοινὸν κόσμον εἶναι τῶν δὲ κοιμωμένων ἕκαστον εἰς ἴδιον ἀποστρέφεσθαιE dice che per coloro che sono desti il mondo egrave unico e comune invece ciascuno di coloro che dormono ritorna a un proprio mondo privato (Plutarco DK 22 B89)

διὸ δεῖ ἕπεσθαι τῷ ξυνῷ τοῦ λόγου δ΄ ἐόντος ξυνοῦ ζώουσιν οἱ πολλοὶ ὡς ἰδίαν ἔχοντες φρόνησινperciograve si deve seguire ciograve che egrave comune ma pur essendo il logos comune i piugrave vivono come se avessero un intendimento privato (Sesto Empirico DK 22 B2)

Forzando lrsquoideale esiodeo di giustizia Eraclito scinde cosigrave ἔρις (competizione civile e costruttiva) e ὕβρις (violenza sopraffattri-ce) facendo di Dike norma vincolante a livello cosmico

Δίκης ὄνομα οὐκ ἂν ἤιδεσαν εἰ ταῦτα μὴ ἦνNon conoscerebbero il nome di Dike se queste cose [conflitto ingiustizia] non fossero [esistessero] (Clemente Alessandrino DK 22 B23)

Si tratta in fondo di unrsquoipotesi di lettura sostenuta da riscontri nei frammenti di altri autori arcaici (Anassimandro in primis) che con-sente di precisare un aspetto della polemica eraclitea

καὶ Ἡ ἐπιτιμᾶι τῶι ποιήσαντι laquoὡς ἔ ρ ι ς ἔκ τε θεῶν καὶ ἀνθρώπων ἀπόλοιτοraquo [XVIII 107]middot οὐ γὰρ ἂν εἶναι ἁ ρ μ ο ν ί α ν μὴ ὄντος ὀξέος καὶ βαρέος οὐδὲ τὰ ζῶια ἄνευ θήλεος καὶ ἄρρενος ἐναντίων ὄντωνEraclito biasima il poeta ltOmerogt che scrisse laquoSparisca la discor-dia tra gli dei e tra gli uominiraquo (Iliade XVIII 107) Non ci sarebbe infatti armonia se non ci fossero acuto e grave neacute ci sarebbero i vi-venti se non ci fossero femmina e maschio (Eudemo DK 22 A22)

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ma soprattutto la tesi centrale nei frammenti secondo cui produ-zione e unitagrave del tutto passano attraverso la relazione tra le oppo-sizioni (πάντα κατrsquo ἔριν γίνεσθαι) Compito del λόγος egrave appunto illustrare tale formazione (ovvero compagine questo il significato primo di ἁρμονία122) e dunque rilevare come senza la costanza della tensione non vi sarebbe possibilitagrave di ordinamento

λόγον ἐκ τῆς ἐναντιοδρομίας δημιουργὸν τῶν ὄντωνlogos artefice delle cose che sono dal concorso degli opposti (Aeumltius DK 22 A8)

καὶ ὁ κυκεὼν διίσταται ltμὴgt κινούμενοςanche il ciceone si decompone se non egrave mosso (Teofrasto DK 22 B125)

τὸ ἀντίξουν συμφέρον καὶ ἐκ τῶν διαφερόντων καλλίστην ἁρμονίανciograve che egrave opposto concorda e dalle cose in contrasto scaturisce lrsquoarmonia piugrave bella (Aristotele DK 22 B8)

Frammenti in cui puograve avvertirsi anche lrsquoespressione immediata di una drammatica ed eroica visione della lotta politica e della sua composizione ovvero di una legge universale cui ricondurre come evidenza parziale anche i conflitti della πόλιςBencheacute appaia esagerato intendere la discriminazione tra cittadi-ni efesi come laquotema centrale allrsquointerno della trattazione culturale eraclitearaquo123 e dunque ridurne la prospettiva cosmica a mera siste-matizzazione dellrsquoordinamento civile riformato da Ermodoro egrave tut-tavia probabile che quel contesto possa aiutare a determinare il si-gnificato del presunto atteggiamento aristocratico di Eraclito Cosigrave quando attacca gli Efesi proprio per aver allontanato Ermodoro la scelta espressiva egrave indicativa

122 Una pertinente puntualizzazione in V Macchioro Zagreus cit pp 417-422123 Ibi p 53

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ἡμέων μηδὲ εἷς ὀνήιστος ἔστω εἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνlaquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altriraquo (Strabone DK 22 B121)

Il superlativo ὀνήιστος non veicola lrsquoidea di valore (in senso mili-tare) o di eminenza aristocratica piuttosto lrsquoidea di aiuto di utilitagrave insomma Ermodoro egrave politico da prediligere per il giovamento che puograve garantire con consiglio e azione alla comunitagrave il suo allon-tanamento appare conseguenza della cecitagrave e immaturitagrave dei con-cittadiniAnalogamente quando degli Efesi stigmatizza il vizio che deriva dal lusso

μὴ ἐπιλίποι ὑμᾶς πλοῦτος ἔφη Ἐφέσιοι ἵνrsquo ἐξελέγχοισθε πονηρευόμενοιnon vi abbandoni mai o Efesi la ricchezza affincheacute possiate ma-nifestare il vostro agire malvagio (Tzetze DK 22 B125a)

egrave possibile che Eraclito richiami quella stessa sobrietagrave suggeri-ta secondo quanto riferito da Polemone alle donne ioniche da Ermodoro

Πολέμων παρὰ Ἑρμοδώρῳ γεγράφθαι φησίmiddotraquoὑποδήματα δὲ φορεῖν τὴν ἐλευθέρην Σκυδικὰς λευκὰς καὶ μασθλητίναςraquoPolemone dice che in Ermodoro egrave scritto laquola donna libera porta calzature scitiche bianche e di cuoioraquo (Polemone Fragmenta 96)

Sostenitore di una riforma dei costumi che frenasse la fiacchezza indotta dal lusso (ἁβροσύνη)124 e (forse) preparasse al confronto con lrsquoinvasore persiano125 Ermodoro appare agli occhi di Eraclito vittima non di un particolare gruppo sociale o politico ma di una diffusa (volgare a prescindere dallrsquoappartenenza sociale) ignoran-za della misura della ragione e della legge che giustifica lrsquoinsi-stenza eraclitea su λόγος νόμος e κόσμος ma anche sullrsquoautocon-trollo individuale e collettivo

124 R laurenti Eraclito cit p 16125 i PoZZoni Eraclito de-crittato cit p 58

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θυμῶι μάχεσθαι χαλεπόνmiddot ὃ γὰρ ἂν θέληι ψυχῆς ὠνεῖταιDifficile lottare contro il desiderio ciograve che vuole infatti prende a prezzo dellrsquoanima (Plutarco DK 22 B85)

τὸ τοῖς τυχοῦσιν ἀρκεῖσθαι καὶ μὴ δεῖσθαι τῶν πολυτελῶν ἐν εἰρήνηι καὶ ὁμονοίαι διατηρεῖ τὰς πόλειςlrsquoaccontentarsi di ciograve che si trova e il non aver bisogno di cose costose conservano la cittagrave in pace e in concordia (DK 22 A3b)

Page 35: Zucchello Dario

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Monete di epoca romana presentano con lrsquoiscrizione ηρακλειτοςε-φεςιων (Eraclito degli Efesi) una figura barbuta eretta che guarda a sinistra con la mano destra levata (come per un discorso) lrsquoindi-ce rivolto a seacute e la sinistra che regge una mazza sequenza di gesti che egrave stata interpretata come segno di preghiera e venerazione102 ovvero come rituale iniziatico o ancora icastico invito a guardare dentro seacute stessi103 Il particolare della mazza potrebbe tuttavia evo-care la battaglia morale dellrsquoEfesio (la sua lotta contro il vizio104) ovvero alludere a Eracle proponendone lrsquoaccostamento a Eraclito (come nella quarta epistola pseudoeraclitea) e corroborare cosigrave la notizia dellrsquoesistenza in Efeso di una statua di Eraclito rappresen-tato come Eracle105 ciograve ne confermerebbe la statura pubblica che la raffigurazione nellrsquoatto di parlare potrebbe celebrare

Drsquoaltra parte nella tradizione dossografica allo scritto di Eraclito era esplicitamente riferito anche un contenuto politico

τὸ δὲ φερόμενον αὐτοῦ βιβλίον ἐστὶ μὲν ἀπὸ τοῦ συνέχοντος Περὶ φύσεως διήιρηται δὲ εἰς τρεῖς λόγους εἴς τε τὸν περὶ τοῦ παντὸς καὶ πολιτικὸν καὶ θεολογικόνIl libro che di lui egrave tramandato egrave intitolato per il suo contenu-to Sulla natura ma egrave suddiviso in tre trattazioni quella intorno allrsquouniverso [al tutto] quella politica e quella teologica (Diogene Laerzio DK 22 A15)

e ne era stata avanzata una lettura in chiave decisamente etico-politica

[] ἐπιγράφουσι δὲ αὐτῶι οἱ μὲν Μούσας οἱ δὲ Περὶ φύσεως Διόδοτος δὲ ἀκριβὲς οἰάκισμα πρὸς στάθμην βίου ἄλλοι γνώμονrsquo ἠθῶν τρόπου κόσμον ἕνα τῶν ξυμπάντων [][] τῶν δὲ γραμματικῶν Διόδοτος ὃς οὔ φησι περὶ φύσεως εἶναι τὸ σύγγραμμα ἀλλὰ περὶ πολιτείας τὰ δὲ περὶ φύσεως ἐν παραδείγματος εἴδει κεῖσθαι[] Alcuni lo intitolano Muse altri Sulla natura Diodoto invece

102 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 66103 Tonelli in eraclito Dellrsquoorigine cit p 22104 Mondolfo in eraclito Testimonianze e imitazioni cit p 65105 Ibidem

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Guida per una vita retta [esatta a piombo] altri ancora Regola (gnomone) dei costumi Disposizione di comportamento unica per tutti [][] tra i grammatici Diodoto il quale sostiene che lrsquoopera com-posta [da Eraclito] non verte sulla natura ma sullo Stato e che le parti sulla natura vi sono contenute solo come esempi (Diogene Laerzio DK 22 A112 15)

Probabilmente leggendarie ancorcheacute indicative di un orientamen-to che lrsquoantichitagrave attribuiva allrsquoEfesio le azioni e le pose con cui Eraclito avrebbe accompagnato le proprie prese di posizione poli-tiche secondo Plutarco e Diogene

οἱ δὲ συμβολικῶς ἄνευ φωνῆς ἃ δεῖ φράζοντες οὐκ ἐπαινοῦνται καὶ θαυμάζονται διαφερόντως ὡς Ἡ ἀξιούντων αὐτὸν τῶν πολιτῶν γνώμην τινrsquo εἰπεῖν περὶ ὁμονοίας ἀναβὰς ἐπὶ τὸ βῆμα καὶ λαβὼν ψυχροῦ κύλικα καὶ τῶν ἀλφίτων ἐπιπάσας καὶ τῶι γλήχωνι κινήσας ἐκπιὼν ἀπῆλθεν ἐνδειξάμενος αὐτοῖς ὅτι τὸ τοῖς τυχοῦσιν ἀρκεῖσθαι καὶ μὴ δεῖσθαι τῶν πολυτελῶν ἐν εἰρήνηι καὶ ὁμονοίαι διατηρεῖ τὰς πόλειςColoro che per segni senza parole esprimono quanto deve esser detto non sono forse lodati e ammirati in modo particolare Come Eraclito il quale chiedendogli i concittadini di esprimere una sen-tenza sulla concordia salito sulla tribuna prese una coppa di acqua fredda vi sparse della farina drsquoorzo e rimescolata con menta la bevve e se ne andograve avendo cosigrave mostrato loro che lrsquoaccontentarsi di ciograve che si trova e il non aver bisogno di cose costose conservano la cittagrave in pace e in concordia (Plutarco DK 22 A3b)

ἀναχωρήσας δὲ εἰς τὸ ἱερὸν τῆς Ἀρτέμιδος μετὰ τῶν παίδων ἠστραγάλιζενmiddot περιστάντων δrsquo αὐτὸν τῶν Ἐφεσίων laquoτί ὦ κάκιστοι θαυμάζετεraquo εἶπενmiddotraquoἢ οὐ κρεῖττον τοῦτο ποιεῖν ἢ μεθrsquo ὑμῶν πολιτεύεσθαιraquoRitiratosi presso il tempio di Artemide giocava a dadi con i fan-ciulli e dal momento che gli Efesi lo attorniavano cosigrave parlograve laquoDi che cosa vi meravigliate o pessimi Non egrave forse meglio fare ciograve che partecipare alla vita della cittagrave con voiraquo (Diogene Laerzio DK 22 A13)

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La coniazione a Efeso in epoca romana della moneta di cui si egrave detto potrebbe aver suggellato la propensione eraclitea registrata dalla tradizione ad accentuare la propria sferzante polemica con un ampio ricorso a forme simboliche di comunicazione gestuale106Alla diretta presa di posizione di Eraclito nella convulsa vita del-la πόλις (e addirittura a un possibile ruolo di nomoteta analoga-mente a Senofane Pitagora e altri antichi sapienti) accenna sempre Diogene Laerzio in apertura della sua vita del filosofo

ἔλεγε δὲ καὶ laquoὕ β ρ ι ν χ ρ ὴ σ β ε ν ν ύ ν α ι μ ᾶ λ λ ο ν ἢ π υ ρ κ α ϊ ή ν raquo [B 43] καὶ laquoμάχεσθαι χρὴ τὸν δῆμον ὑπὲρ τοῦ νόμου ὅκωσπερ τείχεοςraquo [B 44] καθάπτεται δὲ καὶ τῶν Ἐφεσίων ἐπὶ τῶι τὸν ἑταῖρον ἐκβαλεῖν Ἑρμόδωρον ἐν οἷς φησινmiddotraquoἄξιον Ἐφεσίοις ἡβηδὸν ἀπάγξασθαι πᾶσι καὶ τοῖς ἀνήβοις τὴν πόλιν καταλιπεῖν ο ἵτ ινες Ἑρμόδωρον ἄνδρα ἑωυτῶν ὀνήιστον ἐξέβαλον φάντεςmiddot ἡμέων μηδὲ ε ἷς ὀνήιστος ἔστω ε ἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνraquo [B 121] ἀξιούμενος δὲ καὶ νόμους θεῖναι πρὸς αὐτῶν ὑπερεῖδε διὰ τὸ ἤδη κεκρατῆσθαι τῆι πονηρᾶι πολιτείαι τὴν πόλινDiceva pure laquoBisogna spegnere la tracotanza piugrave che un incen-dioraquo [B43] e laquoBisogna che il popolo combatta per la legge come per le mura della cittagraveraquo [B44] Attacca anche gli Efesi percheacute ave-vano espulso il suo compagno Ermodoro nel passo in cui afferma laquoSarebbe bene per gli Efesi adulti impiccarsi tutti quanti e lasciare la cittagrave ai fanciulli essi che esiliarono Ermodoro il piugrave abile tra loro sostenendo ldquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altrirdquoraquo [B121] Invitato comunque a dar loro leggi si rifiutograve dal momento che la cittagrave era giagrave dominata da una cattiva costituzione (DK 22 A12)

Lrsquoaccostamento a πυρκαϊή (conflagrazione incendio) suggerisce per ὕβρις nel contesto della prima citazione un significato politico laquoviolenza sfrenataraquo107 dunque piuttosto che mera tracotanza indivi-duale azione violenta di massa perpetrata dal δῆμος sollevazione che prevarica la norma stigmatizzata con una nota aristocratica (e

106 In questa direzione la lettura di AM BatteGaZZore Gestualitagrave e oracolaritagrave in Eraclito Genova Istituto di Filologia Classica e Medievale 1979

107 Cosigrave traduce Marcovich eraclito Frammenti cit p 366

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sapienziale) lrsquoincapacitagrave di stare al proprio posto108 In questo sen-so B43 egrave da leggere probabilmente come proposto da Diogene proprio in relazione a B44 contro la sedizione che mina dallrsquointer-no la comunitagrave il νόμος costituisce un baluardo analogo a quello che le mura (τεῖχος ) offrono contro lrsquoattacco esterno Soffocare la sommossa e ricondursi alla legge possono essere inquadrati allrsquoin-terno di una generale indicazione di fondo cui egrave allora possibile attribuire anche valore politico

ξὺν νόωι λέγοντας ἰσχυρίζεσθαι χρὴ τῶι ξυνῶι πάντων ὅκωσπερ νόμωι πόλις καὶ πολὺ ἰσχυροτέρως τρέφονται γὰρ πάντες οἱ ἀνθρώπειοι νόμοι ὑπὸ ἑνὸς τοῦ θείουmiddot κρατεῖ γὰρ τοσοῦτον ὁκόσον ἐθέλει καὶ ἐξαρκεῖ πᾶσι καὶ περιγίνεταιColoro che vogliono parlare con intendimento devono basarsi su ciograve che a tutto egrave comune come la cittagrave sulla legge e ancora piugrave fermamente Tutte le leggi umane infatti si alimentano dellrsquounica legge divina poicheacute quella domina quanto vuole basta per tutte le cose e avanza (Stobeo DK 22 B114)

διὸ δεῖ ἕπεσθαι τῷ ξυνῷ τοῦ λόγου δ΄ ἐόντος ξυνοῦ ζώουσιν οἱ πολλοὶ ὡς ἰδίαν ἔχοντες φρόνησινperciograve si deve seguire ciograve che egrave comune ma pur essendo il logos comune i piugrave vivono come se avessero un intendimento privato (DK 22 B2)

Il riferimento a τὸ ξυνόν sarebbe peculiare al pensiero di Eraclito109 risultando declinato a vari livelli il λόγος egrave laquocomuneraquo il κόσμος egrave laquocomuneraquo il πόλεμος egrave laquocomuneraquo Anche il νόμος egrave comune esso mantiene saldo lo stato (ἰσχυρίζεται νόμωι πόλις) alla cui conservazione tutti dovrebbero concorrere istituendo un ambi-to (politico) di relazioni umane110 che si sovrappone allo spazio fisico assicurato dal τεῖχος La difesa dellrsquouno non puograve essere

108 Ibidem109 G Vlastos Equality and Justice in Early Greek Cosmologies (1947) in G

vlastos Studies in Greek Philosophy vol I The Presocratics edited by DW Graham Princeton Princeton University Press 1995 p 73

110 Espressione del contenuto umano della πόλις (S maZZarino Il pensiero sto-rico classico Roma-Bari Laterza 1973 vol I p 82)

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disgiunta dal rispetto dellrsquoaltro Unrsquoeco forse dellrsquoidea soloniana di εὐνομίη ordinamento retto sulla giustizia111 e sulla conseguente solidarietagrave112 che in Eraclito si arricchisce tuttavia nel rilievo del θείος νόμος (πάντες οἱ ἀνθρώπειοι νόμοι ὑπὸ ἑνὸς τοῦ θείου) della peculiare allusione alle implicazioni tra (i) unicitagrave della legge divina e molteplicitagrave delle leggi umane ovvero (ii) unitagrave della leg-ge e contrastanti posizioni che in essa trovano armoniaAnalogo rilievo al dominio del νόμος egrave attribuito da Plutarco alla saggezza politica di Biante di Priene (presente nella tradizione dei Sette Sapienti)

ὁ Βίας ἔφησε κρατίστην εἶναι δημοκρατίαν ἐν ᾗ πάντες ὡς τύραννον φοβοῦνται τὸν νόμονBiante affermograve che la democrazia piugrave forte egrave quella in cui tutti temono la legge come un tiranno (Convivium Septem Sapientium 154e)

personaggio esplicitamente citato (e apprezzato) in un frammento eracliteo trasmesso da Diogene Laerzio

ὁ δυσάρεστος Ἡράκλειτος μάλιστα αὐτὸν ἐπῄνεσε γράψαςmiddot ἐν Πριήνῃ Βίας ἐγένετο ὁ Τευτάμεω οὗ πλέων λόγος ἢ τῶν ἄλλων καὶ οἱ Πριηνεῖς δὲ αὐτῷ τέμενος καθιέρωσαν τὸ Τευτάμειον λεγόμενον ἀπεφθέγξατοmiddot οἱ πλεῖστοι κακοίEraclito difficile a contentarsi lo ha lodato in massimo grado scrivendo laquoIn Priene nacque Biante figlio di Teutamo la cui fama egrave maggiore di quella degli altriraquo E gli abitanti di Priene gli dedi-carono un recinto sacro chiamato laquoil Teutameioraquo Sentenziograve laquoI piugrave ltdegli uominigt sono malvagiraquo (Diogene Laerzio I 88 DK 22 B39)

A Biante sarebbe inoltre da imputare la sentenza ricordata in B104113

111 G Vlastos Equality and Justice cit p 73112 G Vlastos Solonian Justice in G vlastos Studies in Greek Philosophy vol

I The Presocratics cit pp 55-56113 Come conferma anche Marcovich eraclito Frammenti cit p 363

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τίς γὰρ αὐτῶν νόος ἢ φρήν δήμων ἀοιδοῖσι πείθονται καὶ διδασκάλωι χρείωνται ὁμίλωι οὐκ εἰδότες ὅτι ldquoοἱ πολλοὶ κακοί ὀλίγοι δὲ ἀγαθοίrdquoche mente e intelligenza hanno Ripongono fiducia negli aedi po-polari e prendono la folla come maestra non sapendo che laquoi molti sono cattivi e pochi i buoniraquo (Proclo DK 22 B104)

Il riferimento al sapiente di Priene potrebbe segnalare la contingen-za storico-politica entro cui inquadrare la polemica eraclitea il ter-mine λόγος nella citazione di Diogene (B39) potrebbe intendersi non come laquola famaraquo (come per lo piugrave si fa) ma come laquoil discorsoraquo di Biante si potrebbe cioegrave ipotizzare che Eraclito alluda allrsquoinvito che secondo Erodoto (I 170) quello avrebbe rivolto (546 aC) alle cittagrave ionie affincheacute unissero le proprie forze per fondare un nuovo stato (in Sardegna) lontano dalla minaccia persiana114 Il confronto drammatico delle poleis ionie con il Gran Re egrave in effetti ancora alla base dellrsquoemergenza che avrebbe spinto i concittadini a richiedere lrsquointervento di Eraclito secondo la notizia conservata in un codice siriaco del Περὶ ἀρετῆς di Temistio

Gli Efesi erano assuefatti al benessere e al piacere quando scoppiograve una guerra contro di loro e la loro cittagrave fu circondata e posta sotto assedio dai Persiani Essi tuttavia continuarono nella loro vita di piaceri secondo abitudine fin quando cominciarono a mancare i mezzi di sussistenza nella cittagrave Quando la fame si diffuse pesan-temente tra loro i cittadini si riunirono per valutare che cosa fosse da fare cosigrave che il sostentamento non venisse meno nessuno perograve osava consigliare loro di porre freni al lusso Proprio mentre erano riuniti un uomo di nome Eraclito prese farina drsquoorzo la mescolograve con acqua e la mangiograve sedendo in mezzo a loro questa fu una lezione silenziosa offerta a tutta la popolazione La storia racconta che gli Efesi subito compresero il rimprovero e di ulteriori non eb-bero bisogno piuttosto procedettero essendosi di fatto resi conto di dover moderare il lusso percheacute il cibo non mancasse Quando i loro nemici seppero che essi avevano imparato a vivere con mode-razione e regolavano i pasti secondo il consiglio di Eraclito si riti-rarono dalla cittagrave e nonostante fossero vincitori sul piano militare sgombrarono il campo davanti allrsquoorzo di Eraclito (DK 22 A3b)

114 Serra in eraclito Iframmenti e le testimonianze cit p 178

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La vicenda si riferisce alla rivolta ionia (499-493 aC) contro il dominio persiano e lrsquoassedio di Efeso che avrebbe poi condotto alla scelta della cittagrave di emarginarsi dal conflitto conclusosi con la sconfitta dellrsquoalleanza delle cittagrave ribelli Nonostante manchi lrsquouna-nimitagrave tra gli storici egrave possibile che allrsquointerno di tale emergenza si inserisse il tentativo politico di Ermodoro115 forse asceso al potere in Efeso sullrsquoonda dellrsquoinsurrezione contro le tirannidi sostenute dal Gran Re e travolto dal prevalere della fazione filo-persianaConcedendo credito alla notizia di Diodoto riferita da Diogene Laerzio il κόσμος cui rivolgeva la propria attenzione lrsquoEfesio po-trebbe essere stato allora in primo luogo quello politico in tal caso le citazioni in cui piugrave direttamente si riflettono le opinioni politiche di Eraclito assumerebbero un rilievo chiave Insieme agli scarni ele-menti dossografici esse possono illuminare circa attori e contesto della scena storica entro cui il pensatore sviluppava i propri attacchi Sostenitore di Ermodoro (come si evince anche da B121) e della li-nea anti-persiana favorevole allo sforzo dellrsquoalleanza ionia (τὸ κοι- κοι-κοι-νόν τῶν Ἰώνων) Eraclito dopo la sconfitta di quellrsquoorientamento politico e lrsquoallontanamento del suo leader dalla cittagrave avrebbe volto la propria attivitagrave a una complessiva116 contestazione dei costumi corrotti e del disordine morale e civile dilaganti tra i concittadini

τυφλὸν δὲ τὸν Πλοῦτον ποιεῖ ὡς οὐκ ἀρετῆς κακίας δὲ παραιτίου ὅθεν καὶ Ἡ ὁ Ἐφέσιος ἀρώμενος Ἐφεσίοις οὐκ ἐπευχόμενοςmiddot μὴ ἐπιλίποι ὑμᾶς πλοῦτος ἔφη Ἐφέσιοι ἵνrsquo ἐξελέγχοισθε πονηρευόμενοιPluto agisce da cieco poicheacute egrave causa non di virtugrave ma di vizio Perciograve anche lrsquoefesio Eraclito ingiuria gli Efesi e non rende loro grazia af-fermando non vi abbandoni mai o Efesi la ricchezza affincheacute pos-siate manifestare il vostro agire malvagio (Tzetze DK 22 B125a)

115 Di questo avviso Pozzoni che su questa lettura fonda la sua interpretazione del pensiero e dellrsquoopera di Eraclito (i PoZZoni Eraclito de-crittato cit in particolare cap 2 Etica e toeria del diritto Eraclito e Ermodoro)

116 Ancorcheacute crittata secondo la linea interpretativa proposta da Pozzoni La qua-le tuttavia pur stimolante rispetto agli approcci tradizionali ai testi eraclitei e coerente nel proprio sforzo di ricondurre lrsquoessenziale del pensiero eracliteo alla vicenda politica di Efeso (per altro aderendo a una semplice ipotesi storica circa il ruolo di Ermodoro) appare anche eccessivamente riduttiva

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ovvero del misconoscimento popolare di valore e capacitagrave

ἄξιον Ἐφεσίοις ἡβηδὸν ἀπάγξασθαι πᾶσι καὶ τοῖς ἀνήβοις τὴν πόλιν καταλιπεῖν οἵτινες Ἑρμόδωρον ἄνδρα ἑωυτῶν ὀνήιστον ἐξέβαλον φάντεςmiddot ἡμέων μηδὲ εἷς ὀνήιστος ἔστω εἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνSarebbe bene per gli Efesi adulti impiccarsi tutti quanti e lasciare la cittagrave ai fanciulli essi che esiliarono Ermodoro il piugrave abile tra loro sostenendo laquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altriraquo (Strabone DK 22 B121)

Ricondotti allo sfondo del νόμος e al primato di τὸ ξυνόν la pole-mica eraclitea nei confronti dei πολλοί e il rilievo garantito allrsquolaquou-noraquo alluderebbero allrsquourgenza di una condotta collettiva ispirata alla norma comune su cui convengano lrsquouno (se ha valore) e i molti117

νόμος καὶ βουλῆι πείθεσθαι ἑνόςLegge egrave anche ubbidire alla volontagrave di uno solo (Clemente Alessandrino DK 22 B33)

εἷς ἐμοὶ μύριοι ἐὰν ἄριστος ἦιUno per me vale diecimila se egrave il migliore (Galeno DK 22 B49)

Nessun avallo dunque nei confronti dellrsquoarbitrio dei tiranni come attestato nella tradizione (pur con riferimenti incerti118)

Ἡ γὰρ ὁ Βλύσωνος Μελαγκόμαν τὸν τύραννον ἔπεισεν ἀποθέσθαι τὴν ἀρχήν οὗτος βασιλέα Δαρεῖον παρακαλοῦντα ἥκειν εἰς Πέρσας ὑπερεῖδενEraclito figlio di Blosone convinse il tiranno Melancoma a la-sciare il potere Egli poi non tenne conto dellrsquoinvito di re Dario a recarsi in Persia (Clemente Alessandrino DK 22 A3)

117 R laurenti Eraclito cit pp 268-269118 Kirk ritiene possibile che il non altrimenti noto Melancoma citato nella testimo-

nianza di Clemente possa essere il Komas che fu tiranno alla fine del VI secolo aC (GS kirk Heraclitus The Cosmic Fragments cit p 13)

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ma nello specifico contesto di Efeso contrasto alla mollezza dei costumi addebitabile alle ricchezze e allrsquoabbrutimento frutto della volgare ignoranza

αἱρεῦνται γὰρ ἓν ἀντὶ ἁπάντων οἱ ἄριστοι κλέος ἀέναον θνητῶνmiddot οἱ δὲ πολλοὶ κεκόρηνται ὅκωσπερ κτήνεαPreferiscono infatti una sola cosa a tutte le altre gli uomini miglio-ri la gloria perenne alle cose mortali I piugrave al contrario vogliono saziarsi come bestie (Clemente Alessandrino DK 22 B29)

H dixit quod Si felicitas esset in delectationibus corporis boves felices diceremus cum inveniant orobum ad comedendumEraclito affermograve che se la felicitagrave consistesse nei piaceri del cor-po diremmo fe l ic i i buoi quando t rovino lent icchie da mangiare (Alberto M DK 22 B4)

ἑτέρα γὰρ ἵππου ἡδονὴ καὶ κυνὸς καὶ ἀνθρώπου καθάπερ Ἡ φησιν ὄ ν ο υ ς σ ύ ρ μ α τ rsquo ἂ ν ἑ λ έ σ θ α ι μ ᾶ λ λ ο ν ἢ χ ρ υ σ ό ν middot ἥδιον γὰρ χρυσοῦ τροφὴ ὄνοιςIl piacere del cavallo del cane e dellrsquouomo sono in effetti diversi come sostiene Eraclito g l i as ini prefer i rebbero i l foraggio al l rsquooro (Aristotele DK 22 B9)

Sentenze che insistono sullrsquoopposizione tra natura umana e natu-ra animale per condannare quei comportamenti che disdegnando lrsquoeccellenza della laquogloria perenneraquo (κλέος ἀέναον) scadono nel puro godimento materiale bestiale lrsquoaccenno al κλέος evoca lrsquoeti-ca aristocratica della guerra che puograve intravedersi in B53

πόλεμος πάντων μὲν πατήρ ἐστι πάντων δὲ βασιλεύς καὶ τοὺς μὲν θεοὺς ἔδειξε τοὺς δὲ ἀνθρώπους τοὺς μὲν δούλους ἐποίησε τοὺς δὲ ἐλευθέρουςIl conflitto di tutte le cose egrave padre di tutte re e alcuni rivelograve dei altri uomini gli uni fece schiavi gli altri liberi (Ippolito DK 22 B53)

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dove πόλεμος egrave cifra universale di uno scontro che domina a tut-ti i livelli nella vita discriminando senza appello la divisione in θεοί e ἄνθρωποι δούλοι e ἐλεύθεροι nella concezione greco-arcaica a fondamento di ogni ordinamento119 si rifletterebbe allora nella necessaria differenziazione sociale e politica allrsquointerno della πόλις120 normata dal νόμος A πόλεμος in effetti Eraclito acco-sta ἔρις (contesa discordia)

εἰδέναι δὲ χρὴ τὸν πόλεμον ἐόντα ξυνὸν καὶ δίκην ἔριν καὶ γινόμενα πάντα κατ΄ ἔριν καὶ χρεώνBisogna sapere che il conflitto egrave comune e la giustizia contesa e che tutto accade secondo contesa e necessitagrave (Origene DK 22 B80)

rivelando di entrambi universalitagrave (πόλεμος ξυνὸς) e feconditagrave ge-neratrice121 (γινόμενα πάντα κατ΄ ἔριν) ἔρις egrave δίκη cosigrave tutto quanto accade laquosecondo contesaraquo accade anche laquocome si conviene ed egrave giustoraquo (κατὰ χρεών) In questo senso Eraclito avrebbe inteso lo scenario cosmico come proiezione delle relazioni conflittuali ti-piche delle lotte cittadine (a partire ovviamente dalla personale esperienza in Efeso) filtrandone i processi attraverso un lessi-co dallrsquoimmediata valenza politico-sociale (contesa-giustizia) Secondo lrsquoindizio fornito da Diodoto il macrocosmo - unico e co-mune (ἕνα καὶ κοινὸν κόσμον Aeumltius DK 22 A10) ndash sarebbe proie-zione dellrsquoassetto politico propugnato dallrsquoEfesio (forse quello che Ermodoro aveva tentato di implementare) riconoscerne il λόγος il discorso ma anche la proposta politica sarebbe stato dunque discri-minante Alla sua diretta valenza civile potrebbero alludere quei testi in cui essenziale egrave lo stigma dellrsquoincomprensione dei laquomoltiraquo e delle conseguenti distorsioni

119 W JaeGer The Theology of the Early Greek Philosophers (1947) trad it La teologia dei primi pensatori greci Firenze La Nuova Italia 1961 p 184

120 Si veda il commento di Marcovich eraclito Frammenti cit p 104121 Mondolfo in E Zeller ndash r mondolfo La filosofia dei greci nel suo sviluppo

storico Parte I I Presocratici Volume IV Eraclito a cura di R mondolfo Firenze La Nuova Italia 1961 p 104

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ὁ Ἡ φησι τοῖς ἐγρηγορόσιν ἕνα καὶ κοινὸν κόσμον εἶναι τῶν δὲ κοιμωμένων ἕκαστον εἰς ἴδιον ἀποστρέφεσθαιE dice che per coloro che sono desti il mondo egrave unico e comune invece ciascuno di coloro che dormono ritorna a un proprio mondo privato (Plutarco DK 22 B89)

διὸ δεῖ ἕπεσθαι τῷ ξυνῷ τοῦ λόγου δ΄ ἐόντος ξυνοῦ ζώουσιν οἱ πολλοὶ ὡς ἰδίαν ἔχοντες φρόνησινperciograve si deve seguire ciograve che egrave comune ma pur essendo il logos comune i piugrave vivono come se avessero un intendimento privato (Sesto Empirico DK 22 B2)

Forzando lrsquoideale esiodeo di giustizia Eraclito scinde cosigrave ἔρις (competizione civile e costruttiva) e ὕβρις (violenza sopraffattri-ce) facendo di Dike norma vincolante a livello cosmico

Δίκης ὄνομα οὐκ ἂν ἤιδεσαν εἰ ταῦτα μὴ ἦνNon conoscerebbero il nome di Dike se queste cose [conflitto ingiustizia] non fossero [esistessero] (Clemente Alessandrino DK 22 B23)

Si tratta in fondo di unrsquoipotesi di lettura sostenuta da riscontri nei frammenti di altri autori arcaici (Anassimandro in primis) che con-sente di precisare un aspetto della polemica eraclitea

καὶ Ἡ ἐπιτιμᾶι τῶι ποιήσαντι laquoὡς ἔ ρ ι ς ἔκ τε θεῶν καὶ ἀνθρώπων ἀπόλοιτοraquo [XVIII 107]middot οὐ γὰρ ἂν εἶναι ἁ ρ μ ο ν ί α ν μὴ ὄντος ὀξέος καὶ βαρέος οὐδὲ τὰ ζῶια ἄνευ θήλεος καὶ ἄρρενος ἐναντίων ὄντωνEraclito biasima il poeta ltOmerogt che scrisse laquoSparisca la discor-dia tra gli dei e tra gli uominiraquo (Iliade XVIII 107) Non ci sarebbe infatti armonia se non ci fossero acuto e grave neacute ci sarebbero i vi-venti se non ci fossero femmina e maschio (Eudemo DK 22 A22)

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ma soprattutto la tesi centrale nei frammenti secondo cui produ-zione e unitagrave del tutto passano attraverso la relazione tra le oppo-sizioni (πάντα κατrsquo ἔριν γίνεσθαι) Compito del λόγος egrave appunto illustrare tale formazione (ovvero compagine questo il significato primo di ἁρμονία122) e dunque rilevare come senza la costanza della tensione non vi sarebbe possibilitagrave di ordinamento

λόγον ἐκ τῆς ἐναντιοδρομίας δημιουργὸν τῶν ὄντωνlogos artefice delle cose che sono dal concorso degli opposti (Aeumltius DK 22 A8)

καὶ ὁ κυκεὼν διίσταται ltμὴgt κινούμενοςanche il ciceone si decompone se non egrave mosso (Teofrasto DK 22 B125)

τὸ ἀντίξουν συμφέρον καὶ ἐκ τῶν διαφερόντων καλλίστην ἁρμονίανciograve che egrave opposto concorda e dalle cose in contrasto scaturisce lrsquoarmonia piugrave bella (Aristotele DK 22 B8)

Frammenti in cui puograve avvertirsi anche lrsquoespressione immediata di una drammatica ed eroica visione della lotta politica e della sua composizione ovvero di una legge universale cui ricondurre come evidenza parziale anche i conflitti della πόλιςBencheacute appaia esagerato intendere la discriminazione tra cittadi-ni efesi come laquotema centrale allrsquointerno della trattazione culturale eraclitearaquo123 e dunque ridurne la prospettiva cosmica a mera siste-matizzazione dellrsquoordinamento civile riformato da Ermodoro egrave tut-tavia probabile che quel contesto possa aiutare a determinare il si-gnificato del presunto atteggiamento aristocratico di Eraclito Cosigrave quando attacca gli Efesi proprio per aver allontanato Ermodoro la scelta espressiva egrave indicativa

122 Una pertinente puntualizzazione in V Macchioro Zagreus cit pp 417-422123 Ibi p 53

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ἡμέων μηδὲ εἷς ὀνήιστος ἔστω εἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνlaquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altriraquo (Strabone DK 22 B121)

Il superlativo ὀνήιστος non veicola lrsquoidea di valore (in senso mili-tare) o di eminenza aristocratica piuttosto lrsquoidea di aiuto di utilitagrave insomma Ermodoro egrave politico da prediligere per il giovamento che puograve garantire con consiglio e azione alla comunitagrave il suo allon-tanamento appare conseguenza della cecitagrave e immaturitagrave dei con-cittadiniAnalogamente quando degli Efesi stigmatizza il vizio che deriva dal lusso

μὴ ἐπιλίποι ὑμᾶς πλοῦτος ἔφη Ἐφέσιοι ἵνrsquo ἐξελέγχοισθε πονηρευόμενοιnon vi abbandoni mai o Efesi la ricchezza affincheacute possiate ma-nifestare il vostro agire malvagio (Tzetze DK 22 B125a)

egrave possibile che Eraclito richiami quella stessa sobrietagrave suggeri-ta secondo quanto riferito da Polemone alle donne ioniche da Ermodoro

Πολέμων παρὰ Ἑρμοδώρῳ γεγράφθαι φησίmiddotraquoὑποδήματα δὲ φορεῖν τὴν ἐλευθέρην Σκυδικὰς λευκὰς καὶ μασθλητίναςraquoPolemone dice che in Ermodoro egrave scritto laquola donna libera porta calzature scitiche bianche e di cuoioraquo (Polemone Fragmenta 96)

Sostenitore di una riforma dei costumi che frenasse la fiacchezza indotta dal lusso (ἁβροσύνη)124 e (forse) preparasse al confronto con lrsquoinvasore persiano125 Ermodoro appare agli occhi di Eraclito vittima non di un particolare gruppo sociale o politico ma di una diffusa (volgare a prescindere dallrsquoappartenenza sociale) ignoran-za della misura della ragione e della legge che giustifica lrsquoinsi-stenza eraclitea su λόγος νόμος e κόσμος ma anche sullrsquoautocon-trollo individuale e collettivo

124 R laurenti Eraclito cit p 16125 i PoZZoni Eraclito de-crittato cit p 58

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θυμῶι μάχεσθαι χαλεπόνmiddot ὃ γὰρ ἂν θέληι ψυχῆς ὠνεῖταιDifficile lottare contro il desiderio ciograve che vuole infatti prende a prezzo dellrsquoanima (Plutarco DK 22 B85)

τὸ τοῖς τυχοῦσιν ἀρκεῖσθαι καὶ μὴ δεῖσθαι τῶν πολυτελῶν ἐν εἰρήνηι καὶ ὁμονοίαι διατηρεῖ τὰς πόλειςlrsquoaccontentarsi di ciograve che si trova e il non aver bisogno di cose costose conservano la cittagrave in pace e in concordia (DK 22 A3b)

Page 36: Zucchello Dario

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Guida per una vita retta [esatta a piombo] altri ancora Regola (gnomone) dei costumi Disposizione di comportamento unica per tutti [][] tra i grammatici Diodoto il quale sostiene che lrsquoopera com-posta [da Eraclito] non verte sulla natura ma sullo Stato e che le parti sulla natura vi sono contenute solo come esempi (Diogene Laerzio DK 22 A112 15)

Probabilmente leggendarie ancorcheacute indicative di un orientamen-to che lrsquoantichitagrave attribuiva allrsquoEfesio le azioni e le pose con cui Eraclito avrebbe accompagnato le proprie prese di posizione poli-tiche secondo Plutarco e Diogene

οἱ δὲ συμβολικῶς ἄνευ φωνῆς ἃ δεῖ φράζοντες οὐκ ἐπαινοῦνται καὶ θαυμάζονται διαφερόντως ὡς Ἡ ἀξιούντων αὐτὸν τῶν πολιτῶν γνώμην τινrsquo εἰπεῖν περὶ ὁμονοίας ἀναβὰς ἐπὶ τὸ βῆμα καὶ λαβὼν ψυχροῦ κύλικα καὶ τῶν ἀλφίτων ἐπιπάσας καὶ τῶι γλήχωνι κινήσας ἐκπιὼν ἀπῆλθεν ἐνδειξάμενος αὐτοῖς ὅτι τὸ τοῖς τυχοῦσιν ἀρκεῖσθαι καὶ μὴ δεῖσθαι τῶν πολυτελῶν ἐν εἰρήνηι καὶ ὁμονοίαι διατηρεῖ τὰς πόλειςColoro che per segni senza parole esprimono quanto deve esser detto non sono forse lodati e ammirati in modo particolare Come Eraclito il quale chiedendogli i concittadini di esprimere una sen-tenza sulla concordia salito sulla tribuna prese una coppa di acqua fredda vi sparse della farina drsquoorzo e rimescolata con menta la bevve e se ne andograve avendo cosigrave mostrato loro che lrsquoaccontentarsi di ciograve che si trova e il non aver bisogno di cose costose conservano la cittagrave in pace e in concordia (Plutarco DK 22 A3b)

ἀναχωρήσας δὲ εἰς τὸ ἱερὸν τῆς Ἀρτέμιδος μετὰ τῶν παίδων ἠστραγάλιζενmiddot περιστάντων δrsquo αὐτὸν τῶν Ἐφεσίων laquoτί ὦ κάκιστοι θαυμάζετεraquo εἶπενmiddotraquoἢ οὐ κρεῖττον τοῦτο ποιεῖν ἢ μεθrsquo ὑμῶν πολιτεύεσθαιraquoRitiratosi presso il tempio di Artemide giocava a dadi con i fan-ciulli e dal momento che gli Efesi lo attorniavano cosigrave parlograve laquoDi che cosa vi meravigliate o pessimi Non egrave forse meglio fare ciograve che partecipare alla vita della cittagrave con voiraquo (Diogene Laerzio DK 22 A13)

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La coniazione a Efeso in epoca romana della moneta di cui si egrave detto potrebbe aver suggellato la propensione eraclitea registrata dalla tradizione ad accentuare la propria sferzante polemica con un ampio ricorso a forme simboliche di comunicazione gestuale106Alla diretta presa di posizione di Eraclito nella convulsa vita del-la πόλις (e addirittura a un possibile ruolo di nomoteta analoga-mente a Senofane Pitagora e altri antichi sapienti) accenna sempre Diogene Laerzio in apertura della sua vita del filosofo

ἔλεγε δὲ καὶ laquoὕ β ρ ι ν χ ρ ὴ σ β ε ν ν ύ ν α ι μ ᾶ λ λ ο ν ἢ π υ ρ κ α ϊ ή ν raquo [B 43] καὶ laquoμάχεσθαι χρὴ τὸν δῆμον ὑπὲρ τοῦ νόμου ὅκωσπερ τείχεοςraquo [B 44] καθάπτεται δὲ καὶ τῶν Ἐφεσίων ἐπὶ τῶι τὸν ἑταῖρον ἐκβαλεῖν Ἑρμόδωρον ἐν οἷς φησινmiddotraquoἄξιον Ἐφεσίοις ἡβηδὸν ἀπάγξασθαι πᾶσι καὶ τοῖς ἀνήβοις τὴν πόλιν καταλιπεῖν ο ἵτ ινες Ἑρμόδωρον ἄνδρα ἑωυτῶν ὀνήιστον ἐξέβαλον φάντεςmiddot ἡμέων μηδὲ ε ἷς ὀνήιστος ἔστω ε ἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνraquo [B 121] ἀξιούμενος δὲ καὶ νόμους θεῖναι πρὸς αὐτῶν ὑπερεῖδε διὰ τὸ ἤδη κεκρατῆσθαι τῆι πονηρᾶι πολιτείαι τὴν πόλινDiceva pure laquoBisogna spegnere la tracotanza piugrave che un incen-dioraquo [B43] e laquoBisogna che il popolo combatta per la legge come per le mura della cittagraveraquo [B44] Attacca anche gli Efesi percheacute ave-vano espulso il suo compagno Ermodoro nel passo in cui afferma laquoSarebbe bene per gli Efesi adulti impiccarsi tutti quanti e lasciare la cittagrave ai fanciulli essi che esiliarono Ermodoro il piugrave abile tra loro sostenendo ldquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altrirdquoraquo [B121] Invitato comunque a dar loro leggi si rifiutograve dal momento che la cittagrave era giagrave dominata da una cattiva costituzione (DK 22 A12)

Lrsquoaccostamento a πυρκαϊή (conflagrazione incendio) suggerisce per ὕβρις nel contesto della prima citazione un significato politico laquoviolenza sfrenataraquo107 dunque piuttosto che mera tracotanza indivi-duale azione violenta di massa perpetrata dal δῆμος sollevazione che prevarica la norma stigmatizzata con una nota aristocratica (e

106 In questa direzione la lettura di AM BatteGaZZore Gestualitagrave e oracolaritagrave in Eraclito Genova Istituto di Filologia Classica e Medievale 1979

107 Cosigrave traduce Marcovich eraclito Frammenti cit p 366

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sapienziale) lrsquoincapacitagrave di stare al proprio posto108 In questo sen-so B43 egrave da leggere probabilmente come proposto da Diogene proprio in relazione a B44 contro la sedizione che mina dallrsquointer-no la comunitagrave il νόμος costituisce un baluardo analogo a quello che le mura (τεῖχος ) offrono contro lrsquoattacco esterno Soffocare la sommossa e ricondursi alla legge possono essere inquadrati allrsquoin-terno di una generale indicazione di fondo cui egrave allora possibile attribuire anche valore politico

ξὺν νόωι λέγοντας ἰσχυρίζεσθαι χρὴ τῶι ξυνῶι πάντων ὅκωσπερ νόμωι πόλις καὶ πολὺ ἰσχυροτέρως τρέφονται γὰρ πάντες οἱ ἀνθρώπειοι νόμοι ὑπὸ ἑνὸς τοῦ θείουmiddot κρατεῖ γὰρ τοσοῦτον ὁκόσον ἐθέλει καὶ ἐξαρκεῖ πᾶσι καὶ περιγίνεταιColoro che vogliono parlare con intendimento devono basarsi su ciograve che a tutto egrave comune come la cittagrave sulla legge e ancora piugrave fermamente Tutte le leggi umane infatti si alimentano dellrsquounica legge divina poicheacute quella domina quanto vuole basta per tutte le cose e avanza (Stobeo DK 22 B114)

διὸ δεῖ ἕπεσθαι τῷ ξυνῷ τοῦ λόγου δ΄ ἐόντος ξυνοῦ ζώουσιν οἱ πολλοὶ ὡς ἰδίαν ἔχοντες φρόνησινperciograve si deve seguire ciograve che egrave comune ma pur essendo il logos comune i piugrave vivono come se avessero un intendimento privato (DK 22 B2)

Il riferimento a τὸ ξυνόν sarebbe peculiare al pensiero di Eraclito109 risultando declinato a vari livelli il λόγος egrave laquocomuneraquo il κόσμος egrave laquocomuneraquo il πόλεμος egrave laquocomuneraquo Anche il νόμος egrave comune esso mantiene saldo lo stato (ἰσχυρίζεται νόμωι πόλις) alla cui conservazione tutti dovrebbero concorrere istituendo un ambi-to (politico) di relazioni umane110 che si sovrappone allo spazio fisico assicurato dal τεῖχος La difesa dellrsquouno non puograve essere

108 Ibidem109 G Vlastos Equality and Justice in Early Greek Cosmologies (1947) in G

vlastos Studies in Greek Philosophy vol I The Presocratics edited by DW Graham Princeton Princeton University Press 1995 p 73

110 Espressione del contenuto umano della πόλις (S maZZarino Il pensiero sto-rico classico Roma-Bari Laterza 1973 vol I p 82)

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disgiunta dal rispetto dellrsquoaltro Unrsquoeco forse dellrsquoidea soloniana di εὐνομίη ordinamento retto sulla giustizia111 e sulla conseguente solidarietagrave112 che in Eraclito si arricchisce tuttavia nel rilievo del θείος νόμος (πάντες οἱ ἀνθρώπειοι νόμοι ὑπὸ ἑνὸς τοῦ θείου) della peculiare allusione alle implicazioni tra (i) unicitagrave della legge divina e molteplicitagrave delle leggi umane ovvero (ii) unitagrave della leg-ge e contrastanti posizioni che in essa trovano armoniaAnalogo rilievo al dominio del νόμος egrave attribuito da Plutarco alla saggezza politica di Biante di Priene (presente nella tradizione dei Sette Sapienti)

ὁ Βίας ἔφησε κρατίστην εἶναι δημοκρατίαν ἐν ᾗ πάντες ὡς τύραννον φοβοῦνται τὸν νόμονBiante affermograve che la democrazia piugrave forte egrave quella in cui tutti temono la legge come un tiranno (Convivium Septem Sapientium 154e)

personaggio esplicitamente citato (e apprezzato) in un frammento eracliteo trasmesso da Diogene Laerzio

ὁ δυσάρεστος Ἡράκλειτος μάλιστα αὐτὸν ἐπῄνεσε γράψαςmiddot ἐν Πριήνῃ Βίας ἐγένετο ὁ Τευτάμεω οὗ πλέων λόγος ἢ τῶν ἄλλων καὶ οἱ Πριηνεῖς δὲ αὐτῷ τέμενος καθιέρωσαν τὸ Τευτάμειον λεγόμενον ἀπεφθέγξατοmiddot οἱ πλεῖστοι κακοίEraclito difficile a contentarsi lo ha lodato in massimo grado scrivendo laquoIn Priene nacque Biante figlio di Teutamo la cui fama egrave maggiore di quella degli altriraquo E gli abitanti di Priene gli dedi-carono un recinto sacro chiamato laquoil Teutameioraquo Sentenziograve laquoI piugrave ltdegli uominigt sono malvagiraquo (Diogene Laerzio I 88 DK 22 B39)

A Biante sarebbe inoltre da imputare la sentenza ricordata in B104113

111 G Vlastos Equality and Justice cit p 73112 G Vlastos Solonian Justice in G vlastos Studies in Greek Philosophy vol

I The Presocratics cit pp 55-56113 Come conferma anche Marcovich eraclito Frammenti cit p 363

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

τίς γὰρ αὐτῶν νόος ἢ φρήν δήμων ἀοιδοῖσι πείθονται καὶ διδασκάλωι χρείωνται ὁμίλωι οὐκ εἰδότες ὅτι ldquoοἱ πολλοὶ κακοί ὀλίγοι δὲ ἀγαθοίrdquoche mente e intelligenza hanno Ripongono fiducia negli aedi po-polari e prendono la folla come maestra non sapendo che laquoi molti sono cattivi e pochi i buoniraquo (Proclo DK 22 B104)

Il riferimento al sapiente di Priene potrebbe segnalare la contingen-za storico-politica entro cui inquadrare la polemica eraclitea il ter-mine λόγος nella citazione di Diogene (B39) potrebbe intendersi non come laquola famaraquo (come per lo piugrave si fa) ma come laquoil discorsoraquo di Biante si potrebbe cioegrave ipotizzare che Eraclito alluda allrsquoinvito che secondo Erodoto (I 170) quello avrebbe rivolto (546 aC) alle cittagrave ionie affincheacute unissero le proprie forze per fondare un nuovo stato (in Sardegna) lontano dalla minaccia persiana114 Il confronto drammatico delle poleis ionie con il Gran Re egrave in effetti ancora alla base dellrsquoemergenza che avrebbe spinto i concittadini a richiedere lrsquointervento di Eraclito secondo la notizia conservata in un codice siriaco del Περὶ ἀρετῆς di Temistio

Gli Efesi erano assuefatti al benessere e al piacere quando scoppiograve una guerra contro di loro e la loro cittagrave fu circondata e posta sotto assedio dai Persiani Essi tuttavia continuarono nella loro vita di piaceri secondo abitudine fin quando cominciarono a mancare i mezzi di sussistenza nella cittagrave Quando la fame si diffuse pesan-temente tra loro i cittadini si riunirono per valutare che cosa fosse da fare cosigrave che il sostentamento non venisse meno nessuno perograve osava consigliare loro di porre freni al lusso Proprio mentre erano riuniti un uomo di nome Eraclito prese farina drsquoorzo la mescolograve con acqua e la mangiograve sedendo in mezzo a loro questa fu una lezione silenziosa offerta a tutta la popolazione La storia racconta che gli Efesi subito compresero il rimprovero e di ulteriori non eb-bero bisogno piuttosto procedettero essendosi di fatto resi conto di dover moderare il lusso percheacute il cibo non mancasse Quando i loro nemici seppero che essi avevano imparato a vivere con mode-razione e regolavano i pasti secondo il consiglio di Eraclito si riti-rarono dalla cittagrave e nonostante fossero vincitori sul piano militare sgombrarono il campo davanti allrsquoorzo di Eraclito (DK 22 A3b)

114 Serra in eraclito Iframmenti e le testimonianze cit p 178

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La vicenda si riferisce alla rivolta ionia (499-493 aC) contro il dominio persiano e lrsquoassedio di Efeso che avrebbe poi condotto alla scelta della cittagrave di emarginarsi dal conflitto conclusosi con la sconfitta dellrsquoalleanza delle cittagrave ribelli Nonostante manchi lrsquouna-nimitagrave tra gli storici egrave possibile che allrsquointerno di tale emergenza si inserisse il tentativo politico di Ermodoro115 forse asceso al potere in Efeso sullrsquoonda dellrsquoinsurrezione contro le tirannidi sostenute dal Gran Re e travolto dal prevalere della fazione filo-persianaConcedendo credito alla notizia di Diodoto riferita da Diogene Laerzio il κόσμος cui rivolgeva la propria attenzione lrsquoEfesio po-trebbe essere stato allora in primo luogo quello politico in tal caso le citazioni in cui piugrave direttamente si riflettono le opinioni politiche di Eraclito assumerebbero un rilievo chiave Insieme agli scarni ele-menti dossografici esse possono illuminare circa attori e contesto della scena storica entro cui il pensatore sviluppava i propri attacchi Sostenitore di Ermodoro (come si evince anche da B121) e della li-nea anti-persiana favorevole allo sforzo dellrsquoalleanza ionia (τὸ κοι- κοι-κοι-νόν τῶν Ἰώνων) Eraclito dopo la sconfitta di quellrsquoorientamento politico e lrsquoallontanamento del suo leader dalla cittagrave avrebbe volto la propria attivitagrave a una complessiva116 contestazione dei costumi corrotti e del disordine morale e civile dilaganti tra i concittadini

τυφλὸν δὲ τὸν Πλοῦτον ποιεῖ ὡς οὐκ ἀρετῆς κακίας δὲ παραιτίου ὅθεν καὶ Ἡ ὁ Ἐφέσιος ἀρώμενος Ἐφεσίοις οὐκ ἐπευχόμενοςmiddot μὴ ἐπιλίποι ὑμᾶς πλοῦτος ἔφη Ἐφέσιοι ἵνrsquo ἐξελέγχοισθε πονηρευόμενοιPluto agisce da cieco poicheacute egrave causa non di virtugrave ma di vizio Perciograve anche lrsquoefesio Eraclito ingiuria gli Efesi e non rende loro grazia af-fermando non vi abbandoni mai o Efesi la ricchezza affincheacute pos-siate manifestare il vostro agire malvagio (Tzetze DK 22 B125a)

115 Di questo avviso Pozzoni che su questa lettura fonda la sua interpretazione del pensiero e dellrsquoopera di Eraclito (i PoZZoni Eraclito de-crittato cit in particolare cap 2 Etica e toeria del diritto Eraclito e Ermodoro)

116 Ancorcheacute crittata secondo la linea interpretativa proposta da Pozzoni La qua-le tuttavia pur stimolante rispetto agli approcci tradizionali ai testi eraclitei e coerente nel proprio sforzo di ricondurre lrsquoessenziale del pensiero eracliteo alla vicenda politica di Efeso (per altro aderendo a una semplice ipotesi storica circa il ruolo di Ermodoro) appare anche eccessivamente riduttiva

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

ovvero del misconoscimento popolare di valore e capacitagrave

ἄξιον Ἐφεσίοις ἡβηδὸν ἀπάγξασθαι πᾶσι καὶ τοῖς ἀνήβοις τὴν πόλιν καταλιπεῖν οἵτινες Ἑρμόδωρον ἄνδρα ἑωυτῶν ὀνήιστον ἐξέβαλον φάντεςmiddot ἡμέων μηδὲ εἷς ὀνήιστος ἔστω εἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνSarebbe bene per gli Efesi adulti impiccarsi tutti quanti e lasciare la cittagrave ai fanciulli essi che esiliarono Ermodoro il piugrave abile tra loro sostenendo laquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altriraquo (Strabone DK 22 B121)

Ricondotti allo sfondo del νόμος e al primato di τὸ ξυνόν la pole-mica eraclitea nei confronti dei πολλοί e il rilievo garantito allrsquolaquou-noraquo alluderebbero allrsquourgenza di una condotta collettiva ispirata alla norma comune su cui convengano lrsquouno (se ha valore) e i molti117

νόμος καὶ βουλῆι πείθεσθαι ἑνόςLegge egrave anche ubbidire alla volontagrave di uno solo (Clemente Alessandrino DK 22 B33)

εἷς ἐμοὶ μύριοι ἐὰν ἄριστος ἦιUno per me vale diecimila se egrave il migliore (Galeno DK 22 B49)

Nessun avallo dunque nei confronti dellrsquoarbitrio dei tiranni come attestato nella tradizione (pur con riferimenti incerti118)

Ἡ γὰρ ὁ Βλύσωνος Μελαγκόμαν τὸν τύραννον ἔπεισεν ἀποθέσθαι τὴν ἀρχήν οὗτος βασιλέα Δαρεῖον παρακαλοῦντα ἥκειν εἰς Πέρσας ὑπερεῖδενEraclito figlio di Blosone convinse il tiranno Melancoma a la-sciare il potere Egli poi non tenne conto dellrsquoinvito di re Dario a recarsi in Persia (Clemente Alessandrino DK 22 A3)

117 R laurenti Eraclito cit pp 268-269118 Kirk ritiene possibile che il non altrimenti noto Melancoma citato nella testimo-

nianza di Clemente possa essere il Komas che fu tiranno alla fine del VI secolo aC (GS kirk Heraclitus The Cosmic Fragments cit p 13)

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ma nello specifico contesto di Efeso contrasto alla mollezza dei costumi addebitabile alle ricchezze e allrsquoabbrutimento frutto della volgare ignoranza

αἱρεῦνται γὰρ ἓν ἀντὶ ἁπάντων οἱ ἄριστοι κλέος ἀέναον θνητῶνmiddot οἱ δὲ πολλοὶ κεκόρηνται ὅκωσπερ κτήνεαPreferiscono infatti una sola cosa a tutte le altre gli uomini miglio-ri la gloria perenne alle cose mortali I piugrave al contrario vogliono saziarsi come bestie (Clemente Alessandrino DK 22 B29)

H dixit quod Si felicitas esset in delectationibus corporis boves felices diceremus cum inveniant orobum ad comedendumEraclito affermograve che se la felicitagrave consistesse nei piaceri del cor-po diremmo fe l ic i i buoi quando t rovino lent icchie da mangiare (Alberto M DK 22 B4)

ἑτέρα γὰρ ἵππου ἡδονὴ καὶ κυνὸς καὶ ἀνθρώπου καθάπερ Ἡ φησιν ὄ ν ο υ ς σ ύ ρ μ α τ rsquo ἂ ν ἑ λ έ σ θ α ι μ ᾶ λ λ ο ν ἢ χ ρ υ σ ό ν middot ἥδιον γὰρ χρυσοῦ τροφὴ ὄνοιςIl piacere del cavallo del cane e dellrsquouomo sono in effetti diversi come sostiene Eraclito g l i as ini prefer i rebbero i l foraggio al l rsquooro (Aristotele DK 22 B9)

Sentenze che insistono sullrsquoopposizione tra natura umana e natu-ra animale per condannare quei comportamenti che disdegnando lrsquoeccellenza della laquogloria perenneraquo (κλέος ἀέναον) scadono nel puro godimento materiale bestiale lrsquoaccenno al κλέος evoca lrsquoeti-ca aristocratica della guerra che puograve intravedersi in B53

πόλεμος πάντων μὲν πατήρ ἐστι πάντων δὲ βασιλεύς καὶ τοὺς μὲν θεοὺς ἔδειξε τοὺς δὲ ἀνθρώπους τοὺς μὲν δούλους ἐποίησε τοὺς δὲ ἐλευθέρουςIl conflitto di tutte le cose egrave padre di tutte re e alcuni rivelograve dei altri uomini gli uni fece schiavi gli altri liberi (Ippolito DK 22 B53)

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dove πόλεμος egrave cifra universale di uno scontro che domina a tut-ti i livelli nella vita discriminando senza appello la divisione in θεοί e ἄνθρωποι δούλοι e ἐλεύθεροι nella concezione greco-arcaica a fondamento di ogni ordinamento119 si rifletterebbe allora nella necessaria differenziazione sociale e politica allrsquointerno della πόλις120 normata dal νόμος A πόλεμος in effetti Eraclito acco-sta ἔρις (contesa discordia)

εἰδέναι δὲ χρὴ τὸν πόλεμον ἐόντα ξυνὸν καὶ δίκην ἔριν καὶ γινόμενα πάντα κατ΄ ἔριν καὶ χρεώνBisogna sapere che il conflitto egrave comune e la giustizia contesa e che tutto accade secondo contesa e necessitagrave (Origene DK 22 B80)

rivelando di entrambi universalitagrave (πόλεμος ξυνὸς) e feconditagrave ge-neratrice121 (γινόμενα πάντα κατ΄ ἔριν) ἔρις egrave δίκη cosigrave tutto quanto accade laquosecondo contesaraquo accade anche laquocome si conviene ed egrave giustoraquo (κατὰ χρεών) In questo senso Eraclito avrebbe inteso lo scenario cosmico come proiezione delle relazioni conflittuali ti-piche delle lotte cittadine (a partire ovviamente dalla personale esperienza in Efeso) filtrandone i processi attraverso un lessi-co dallrsquoimmediata valenza politico-sociale (contesa-giustizia) Secondo lrsquoindizio fornito da Diodoto il macrocosmo - unico e co-mune (ἕνα καὶ κοινὸν κόσμον Aeumltius DK 22 A10) ndash sarebbe proie-zione dellrsquoassetto politico propugnato dallrsquoEfesio (forse quello che Ermodoro aveva tentato di implementare) riconoscerne il λόγος il discorso ma anche la proposta politica sarebbe stato dunque discri-minante Alla sua diretta valenza civile potrebbero alludere quei testi in cui essenziale egrave lo stigma dellrsquoincomprensione dei laquomoltiraquo e delle conseguenti distorsioni

119 W JaeGer The Theology of the Early Greek Philosophers (1947) trad it La teologia dei primi pensatori greci Firenze La Nuova Italia 1961 p 184

120 Si veda il commento di Marcovich eraclito Frammenti cit p 104121 Mondolfo in E Zeller ndash r mondolfo La filosofia dei greci nel suo sviluppo

storico Parte I I Presocratici Volume IV Eraclito a cura di R mondolfo Firenze La Nuova Italia 1961 p 104

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ὁ Ἡ φησι τοῖς ἐγρηγορόσιν ἕνα καὶ κοινὸν κόσμον εἶναι τῶν δὲ κοιμωμένων ἕκαστον εἰς ἴδιον ἀποστρέφεσθαιE dice che per coloro che sono desti il mondo egrave unico e comune invece ciascuno di coloro che dormono ritorna a un proprio mondo privato (Plutarco DK 22 B89)

διὸ δεῖ ἕπεσθαι τῷ ξυνῷ τοῦ λόγου δ΄ ἐόντος ξυνοῦ ζώουσιν οἱ πολλοὶ ὡς ἰδίαν ἔχοντες φρόνησινperciograve si deve seguire ciograve che egrave comune ma pur essendo il logos comune i piugrave vivono come se avessero un intendimento privato (Sesto Empirico DK 22 B2)

Forzando lrsquoideale esiodeo di giustizia Eraclito scinde cosigrave ἔρις (competizione civile e costruttiva) e ὕβρις (violenza sopraffattri-ce) facendo di Dike norma vincolante a livello cosmico

Δίκης ὄνομα οὐκ ἂν ἤιδεσαν εἰ ταῦτα μὴ ἦνNon conoscerebbero il nome di Dike se queste cose [conflitto ingiustizia] non fossero [esistessero] (Clemente Alessandrino DK 22 B23)

Si tratta in fondo di unrsquoipotesi di lettura sostenuta da riscontri nei frammenti di altri autori arcaici (Anassimandro in primis) che con-sente di precisare un aspetto della polemica eraclitea

καὶ Ἡ ἐπιτιμᾶι τῶι ποιήσαντι laquoὡς ἔ ρ ι ς ἔκ τε θεῶν καὶ ἀνθρώπων ἀπόλοιτοraquo [XVIII 107]middot οὐ γὰρ ἂν εἶναι ἁ ρ μ ο ν ί α ν μὴ ὄντος ὀξέος καὶ βαρέος οὐδὲ τὰ ζῶια ἄνευ θήλεος καὶ ἄρρενος ἐναντίων ὄντωνEraclito biasima il poeta ltOmerogt che scrisse laquoSparisca la discor-dia tra gli dei e tra gli uominiraquo (Iliade XVIII 107) Non ci sarebbe infatti armonia se non ci fossero acuto e grave neacute ci sarebbero i vi-venti se non ci fossero femmina e maschio (Eudemo DK 22 A22)

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ma soprattutto la tesi centrale nei frammenti secondo cui produ-zione e unitagrave del tutto passano attraverso la relazione tra le oppo-sizioni (πάντα κατrsquo ἔριν γίνεσθαι) Compito del λόγος egrave appunto illustrare tale formazione (ovvero compagine questo il significato primo di ἁρμονία122) e dunque rilevare come senza la costanza della tensione non vi sarebbe possibilitagrave di ordinamento

λόγον ἐκ τῆς ἐναντιοδρομίας δημιουργὸν τῶν ὄντωνlogos artefice delle cose che sono dal concorso degli opposti (Aeumltius DK 22 A8)

καὶ ὁ κυκεὼν διίσταται ltμὴgt κινούμενοςanche il ciceone si decompone se non egrave mosso (Teofrasto DK 22 B125)

τὸ ἀντίξουν συμφέρον καὶ ἐκ τῶν διαφερόντων καλλίστην ἁρμονίανciograve che egrave opposto concorda e dalle cose in contrasto scaturisce lrsquoarmonia piugrave bella (Aristotele DK 22 B8)

Frammenti in cui puograve avvertirsi anche lrsquoespressione immediata di una drammatica ed eroica visione della lotta politica e della sua composizione ovvero di una legge universale cui ricondurre come evidenza parziale anche i conflitti della πόλιςBencheacute appaia esagerato intendere la discriminazione tra cittadi-ni efesi come laquotema centrale allrsquointerno della trattazione culturale eraclitearaquo123 e dunque ridurne la prospettiva cosmica a mera siste-matizzazione dellrsquoordinamento civile riformato da Ermodoro egrave tut-tavia probabile che quel contesto possa aiutare a determinare il si-gnificato del presunto atteggiamento aristocratico di Eraclito Cosigrave quando attacca gli Efesi proprio per aver allontanato Ermodoro la scelta espressiva egrave indicativa

122 Una pertinente puntualizzazione in V Macchioro Zagreus cit pp 417-422123 Ibi p 53

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ἡμέων μηδὲ εἷς ὀνήιστος ἔστω εἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνlaquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altriraquo (Strabone DK 22 B121)

Il superlativo ὀνήιστος non veicola lrsquoidea di valore (in senso mili-tare) o di eminenza aristocratica piuttosto lrsquoidea di aiuto di utilitagrave insomma Ermodoro egrave politico da prediligere per il giovamento che puograve garantire con consiglio e azione alla comunitagrave il suo allon-tanamento appare conseguenza della cecitagrave e immaturitagrave dei con-cittadiniAnalogamente quando degli Efesi stigmatizza il vizio che deriva dal lusso

μὴ ἐπιλίποι ὑμᾶς πλοῦτος ἔφη Ἐφέσιοι ἵνrsquo ἐξελέγχοισθε πονηρευόμενοιnon vi abbandoni mai o Efesi la ricchezza affincheacute possiate ma-nifestare il vostro agire malvagio (Tzetze DK 22 B125a)

egrave possibile che Eraclito richiami quella stessa sobrietagrave suggeri-ta secondo quanto riferito da Polemone alle donne ioniche da Ermodoro

Πολέμων παρὰ Ἑρμοδώρῳ γεγράφθαι φησίmiddotraquoὑποδήματα δὲ φορεῖν τὴν ἐλευθέρην Σκυδικὰς λευκὰς καὶ μασθλητίναςraquoPolemone dice che in Ermodoro egrave scritto laquola donna libera porta calzature scitiche bianche e di cuoioraquo (Polemone Fragmenta 96)

Sostenitore di una riforma dei costumi che frenasse la fiacchezza indotta dal lusso (ἁβροσύνη)124 e (forse) preparasse al confronto con lrsquoinvasore persiano125 Ermodoro appare agli occhi di Eraclito vittima non di un particolare gruppo sociale o politico ma di una diffusa (volgare a prescindere dallrsquoappartenenza sociale) ignoran-za della misura della ragione e della legge che giustifica lrsquoinsi-stenza eraclitea su λόγος νόμος e κόσμος ma anche sullrsquoautocon-trollo individuale e collettivo

124 R laurenti Eraclito cit p 16125 i PoZZoni Eraclito de-crittato cit p 58

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θυμῶι μάχεσθαι χαλεπόνmiddot ὃ γὰρ ἂν θέληι ψυχῆς ὠνεῖταιDifficile lottare contro il desiderio ciograve che vuole infatti prende a prezzo dellrsquoanima (Plutarco DK 22 B85)

τὸ τοῖς τυχοῦσιν ἀρκεῖσθαι καὶ μὴ δεῖσθαι τῶν πολυτελῶν ἐν εἰρήνηι καὶ ὁμονοίαι διατηρεῖ τὰς πόλειςlrsquoaccontentarsi di ciograve che si trova e il non aver bisogno di cose costose conservano la cittagrave in pace e in concordia (DK 22 A3b)

Page 37: Zucchello Dario

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La coniazione a Efeso in epoca romana della moneta di cui si egrave detto potrebbe aver suggellato la propensione eraclitea registrata dalla tradizione ad accentuare la propria sferzante polemica con un ampio ricorso a forme simboliche di comunicazione gestuale106Alla diretta presa di posizione di Eraclito nella convulsa vita del-la πόλις (e addirittura a un possibile ruolo di nomoteta analoga-mente a Senofane Pitagora e altri antichi sapienti) accenna sempre Diogene Laerzio in apertura della sua vita del filosofo

ἔλεγε δὲ καὶ laquoὕ β ρ ι ν χ ρ ὴ σ β ε ν ν ύ ν α ι μ ᾶ λ λ ο ν ἢ π υ ρ κ α ϊ ή ν raquo [B 43] καὶ laquoμάχεσθαι χρὴ τὸν δῆμον ὑπὲρ τοῦ νόμου ὅκωσπερ τείχεοςraquo [B 44] καθάπτεται δὲ καὶ τῶν Ἐφεσίων ἐπὶ τῶι τὸν ἑταῖρον ἐκβαλεῖν Ἑρμόδωρον ἐν οἷς φησινmiddotraquoἄξιον Ἐφεσίοις ἡβηδὸν ἀπάγξασθαι πᾶσι καὶ τοῖς ἀνήβοις τὴν πόλιν καταλιπεῖν ο ἵτ ινες Ἑρμόδωρον ἄνδρα ἑωυτῶν ὀνήιστον ἐξέβαλον φάντεςmiddot ἡμέων μηδὲ ε ἷς ὀνήιστος ἔστω ε ἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνraquo [B 121] ἀξιούμενος δὲ καὶ νόμους θεῖναι πρὸς αὐτῶν ὑπερεῖδε διὰ τὸ ἤδη κεκρατῆσθαι τῆι πονηρᾶι πολιτείαι τὴν πόλινDiceva pure laquoBisogna spegnere la tracotanza piugrave che un incen-dioraquo [B43] e laquoBisogna che il popolo combatta per la legge come per le mura della cittagraveraquo [B44] Attacca anche gli Efesi percheacute ave-vano espulso il suo compagno Ermodoro nel passo in cui afferma laquoSarebbe bene per gli Efesi adulti impiccarsi tutti quanti e lasciare la cittagrave ai fanciulli essi che esiliarono Ermodoro il piugrave abile tra loro sostenendo ldquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altrirdquoraquo [B121] Invitato comunque a dar loro leggi si rifiutograve dal momento che la cittagrave era giagrave dominata da una cattiva costituzione (DK 22 A12)

Lrsquoaccostamento a πυρκαϊή (conflagrazione incendio) suggerisce per ὕβρις nel contesto della prima citazione un significato politico laquoviolenza sfrenataraquo107 dunque piuttosto che mera tracotanza indivi-duale azione violenta di massa perpetrata dal δῆμος sollevazione che prevarica la norma stigmatizzata con una nota aristocratica (e

106 In questa direzione la lettura di AM BatteGaZZore Gestualitagrave e oracolaritagrave in Eraclito Genova Istituto di Filologia Classica e Medievale 1979

107 Cosigrave traduce Marcovich eraclito Frammenti cit p 366

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sapienziale) lrsquoincapacitagrave di stare al proprio posto108 In questo sen-so B43 egrave da leggere probabilmente come proposto da Diogene proprio in relazione a B44 contro la sedizione che mina dallrsquointer-no la comunitagrave il νόμος costituisce un baluardo analogo a quello che le mura (τεῖχος ) offrono contro lrsquoattacco esterno Soffocare la sommossa e ricondursi alla legge possono essere inquadrati allrsquoin-terno di una generale indicazione di fondo cui egrave allora possibile attribuire anche valore politico

ξὺν νόωι λέγοντας ἰσχυρίζεσθαι χρὴ τῶι ξυνῶι πάντων ὅκωσπερ νόμωι πόλις καὶ πολὺ ἰσχυροτέρως τρέφονται γὰρ πάντες οἱ ἀνθρώπειοι νόμοι ὑπὸ ἑνὸς τοῦ θείουmiddot κρατεῖ γὰρ τοσοῦτον ὁκόσον ἐθέλει καὶ ἐξαρκεῖ πᾶσι καὶ περιγίνεταιColoro che vogliono parlare con intendimento devono basarsi su ciograve che a tutto egrave comune come la cittagrave sulla legge e ancora piugrave fermamente Tutte le leggi umane infatti si alimentano dellrsquounica legge divina poicheacute quella domina quanto vuole basta per tutte le cose e avanza (Stobeo DK 22 B114)

διὸ δεῖ ἕπεσθαι τῷ ξυνῷ τοῦ λόγου δ΄ ἐόντος ξυνοῦ ζώουσιν οἱ πολλοὶ ὡς ἰδίαν ἔχοντες φρόνησινperciograve si deve seguire ciograve che egrave comune ma pur essendo il logos comune i piugrave vivono come se avessero un intendimento privato (DK 22 B2)

Il riferimento a τὸ ξυνόν sarebbe peculiare al pensiero di Eraclito109 risultando declinato a vari livelli il λόγος egrave laquocomuneraquo il κόσμος egrave laquocomuneraquo il πόλεμος egrave laquocomuneraquo Anche il νόμος egrave comune esso mantiene saldo lo stato (ἰσχυρίζεται νόμωι πόλις) alla cui conservazione tutti dovrebbero concorrere istituendo un ambi-to (politico) di relazioni umane110 che si sovrappone allo spazio fisico assicurato dal τεῖχος La difesa dellrsquouno non puograve essere

108 Ibidem109 G Vlastos Equality and Justice in Early Greek Cosmologies (1947) in G

vlastos Studies in Greek Philosophy vol I The Presocratics edited by DW Graham Princeton Princeton University Press 1995 p 73

110 Espressione del contenuto umano della πόλις (S maZZarino Il pensiero sto-rico classico Roma-Bari Laterza 1973 vol I p 82)

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disgiunta dal rispetto dellrsquoaltro Unrsquoeco forse dellrsquoidea soloniana di εὐνομίη ordinamento retto sulla giustizia111 e sulla conseguente solidarietagrave112 che in Eraclito si arricchisce tuttavia nel rilievo del θείος νόμος (πάντες οἱ ἀνθρώπειοι νόμοι ὑπὸ ἑνὸς τοῦ θείου) della peculiare allusione alle implicazioni tra (i) unicitagrave della legge divina e molteplicitagrave delle leggi umane ovvero (ii) unitagrave della leg-ge e contrastanti posizioni che in essa trovano armoniaAnalogo rilievo al dominio del νόμος egrave attribuito da Plutarco alla saggezza politica di Biante di Priene (presente nella tradizione dei Sette Sapienti)

ὁ Βίας ἔφησε κρατίστην εἶναι δημοκρατίαν ἐν ᾗ πάντες ὡς τύραννον φοβοῦνται τὸν νόμονBiante affermograve che la democrazia piugrave forte egrave quella in cui tutti temono la legge come un tiranno (Convivium Septem Sapientium 154e)

personaggio esplicitamente citato (e apprezzato) in un frammento eracliteo trasmesso da Diogene Laerzio

ὁ δυσάρεστος Ἡράκλειτος μάλιστα αὐτὸν ἐπῄνεσε γράψαςmiddot ἐν Πριήνῃ Βίας ἐγένετο ὁ Τευτάμεω οὗ πλέων λόγος ἢ τῶν ἄλλων καὶ οἱ Πριηνεῖς δὲ αὐτῷ τέμενος καθιέρωσαν τὸ Τευτάμειον λεγόμενον ἀπεφθέγξατοmiddot οἱ πλεῖστοι κακοίEraclito difficile a contentarsi lo ha lodato in massimo grado scrivendo laquoIn Priene nacque Biante figlio di Teutamo la cui fama egrave maggiore di quella degli altriraquo E gli abitanti di Priene gli dedi-carono un recinto sacro chiamato laquoil Teutameioraquo Sentenziograve laquoI piugrave ltdegli uominigt sono malvagiraquo (Diogene Laerzio I 88 DK 22 B39)

A Biante sarebbe inoltre da imputare la sentenza ricordata in B104113

111 G Vlastos Equality and Justice cit p 73112 G Vlastos Solonian Justice in G vlastos Studies in Greek Philosophy vol

I The Presocratics cit pp 55-56113 Come conferma anche Marcovich eraclito Frammenti cit p 363

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τίς γὰρ αὐτῶν νόος ἢ φρήν δήμων ἀοιδοῖσι πείθονται καὶ διδασκάλωι χρείωνται ὁμίλωι οὐκ εἰδότες ὅτι ldquoοἱ πολλοὶ κακοί ὀλίγοι δὲ ἀγαθοίrdquoche mente e intelligenza hanno Ripongono fiducia negli aedi po-polari e prendono la folla come maestra non sapendo che laquoi molti sono cattivi e pochi i buoniraquo (Proclo DK 22 B104)

Il riferimento al sapiente di Priene potrebbe segnalare la contingen-za storico-politica entro cui inquadrare la polemica eraclitea il ter-mine λόγος nella citazione di Diogene (B39) potrebbe intendersi non come laquola famaraquo (come per lo piugrave si fa) ma come laquoil discorsoraquo di Biante si potrebbe cioegrave ipotizzare che Eraclito alluda allrsquoinvito che secondo Erodoto (I 170) quello avrebbe rivolto (546 aC) alle cittagrave ionie affincheacute unissero le proprie forze per fondare un nuovo stato (in Sardegna) lontano dalla minaccia persiana114 Il confronto drammatico delle poleis ionie con il Gran Re egrave in effetti ancora alla base dellrsquoemergenza che avrebbe spinto i concittadini a richiedere lrsquointervento di Eraclito secondo la notizia conservata in un codice siriaco del Περὶ ἀρετῆς di Temistio

Gli Efesi erano assuefatti al benessere e al piacere quando scoppiograve una guerra contro di loro e la loro cittagrave fu circondata e posta sotto assedio dai Persiani Essi tuttavia continuarono nella loro vita di piaceri secondo abitudine fin quando cominciarono a mancare i mezzi di sussistenza nella cittagrave Quando la fame si diffuse pesan-temente tra loro i cittadini si riunirono per valutare che cosa fosse da fare cosigrave che il sostentamento non venisse meno nessuno perograve osava consigliare loro di porre freni al lusso Proprio mentre erano riuniti un uomo di nome Eraclito prese farina drsquoorzo la mescolograve con acqua e la mangiograve sedendo in mezzo a loro questa fu una lezione silenziosa offerta a tutta la popolazione La storia racconta che gli Efesi subito compresero il rimprovero e di ulteriori non eb-bero bisogno piuttosto procedettero essendosi di fatto resi conto di dover moderare il lusso percheacute il cibo non mancasse Quando i loro nemici seppero che essi avevano imparato a vivere con mode-razione e regolavano i pasti secondo il consiglio di Eraclito si riti-rarono dalla cittagrave e nonostante fossero vincitori sul piano militare sgombrarono il campo davanti allrsquoorzo di Eraclito (DK 22 A3b)

114 Serra in eraclito Iframmenti e le testimonianze cit p 178

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Dario Zucchello

La vicenda si riferisce alla rivolta ionia (499-493 aC) contro il dominio persiano e lrsquoassedio di Efeso che avrebbe poi condotto alla scelta della cittagrave di emarginarsi dal conflitto conclusosi con la sconfitta dellrsquoalleanza delle cittagrave ribelli Nonostante manchi lrsquouna-nimitagrave tra gli storici egrave possibile che allrsquointerno di tale emergenza si inserisse il tentativo politico di Ermodoro115 forse asceso al potere in Efeso sullrsquoonda dellrsquoinsurrezione contro le tirannidi sostenute dal Gran Re e travolto dal prevalere della fazione filo-persianaConcedendo credito alla notizia di Diodoto riferita da Diogene Laerzio il κόσμος cui rivolgeva la propria attenzione lrsquoEfesio po-trebbe essere stato allora in primo luogo quello politico in tal caso le citazioni in cui piugrave direttamente si riflettono le opinioni politiche di Eraclito assumerebbero un rilievo chiave Insieme agli scarni ele-menti dossografici esse possono illuminare circa attori e contesto della scena storica entro cui il pensatore sviluppava i propri attacchi Sostenitore di Ermodoro (come si evince anche da B121) e della li-nea anti-persiana favorevole allo sforzo dellrsquoalleanza ionia (τὸ κοι- κοι-κοι-νόν τῶν Ἰώνων) Eraclito dopo la sconfitta di quellrsquoorientamento politico e lrsquoallontanamento del suo leader dalla cittagrave avrebbe volto la propria attivitagrave a una complessiva116 contestazione dei costumi corrotti e del disordine morale e civile dilaganti tra i concittadini

τυφλὸν δὲ τὸν Πλοῦτον ποιεῖ ὡς οὐκ ἀρετῆς κακίας δὲ παραιτίου ὅθεν καὶ Ἡ ὁ Ἐφέσιος ἀρώμενος Ἐφεσίοις οὐκ ἐπευχόμενοςmiddot μὴ ἐπιλίποι ὑμᾶς πλοῦτος ἔφη Ἐφέσιοι ἵνrsquo ἐξελέγχοισθε πονηρευόμενοιPluto agisce da cieco poicheacute egrave causa non di virtugrave ma di vizio Perciograve anche lrsquoefesio Eraclito ingiuria gli Efesi e non rende loro grazia af-fermando non vi abbandoni mai o Efesi la ricchezza affincheacute pos-siate manifestare il vostro agire malvagio (Tzetze DK 22 B125a)

115 Di questo avviso Pozzoni che su questa lettura fonda la sua interpretazione del pensiero e dellrsquoopera di Eraclito (i PoZZoni Eraclito de-crittato cit in particolare cap 2 Etica e toeria del diritto Eraclito e Ermodoro)

116 Ancorcheacute crittata secondo la linea interpretativa proposta da Pozzoni La qua-le tuttavia pur stimolante rispetto agli approcci tradizionali ai testi eraclitei e coerente nel proprio sforzo di ricondurre lrsquoessenziale del pensiero eracliteo alla vicenda politica di Efeso (per altro aderendo a una semplice ipotesi storica circa il ruolo di Ermodoro) appare anche eccessivamente riduttiva

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

ovvero del misconoscimento popolare di valore e capacitagrave

ἄξιον Ἐφεσίοις ἡβηδὸν ἀπάγξασθαι πᾶσι καὶ τοῖς ἀνήβοις τὴν πόλιν καταλιπεῖν οἵτινες Ἑρμόδωρον ἄνδρα ἑωυτῶν ὀνήιστον ἐξέβαλον φάντεςmiddot ἡμέων μηδὲ εἷς ὀνήιστος ἔστω εἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνSarebbe bene per gli Efesi adulti impiccarsi tutti quanti e lasciare la cittagrave ai fanciulli essi che esiliarono Ermodoro il piugrave abile tra loro sostenendo laquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altriraquo (Strabone DK 22 B121)

Ricondotti allo sfondo del νόμος e al primato di τὸ ξυνόν la pole-mica eraclitea nei confronti dei πολλοί e il rilievo garantito allrsquolaquou-noraquo alluderebbero allrsquourgenza di una condotta collettiva ispirata alla norma comune su cui convengano lrsquouno (se ha valore) e i molti117

νόμος καὶ βουλῆι πείθεσθαι ἑνόςLegge egrave anche ubbidire alla volontagrave di uno solo (Clemente Alessandrino DK 22 B33)

εἷς ἐμοὶ μύριοι ἐὰν ἄριστος ἦιUno per me vale diecimila se egrave il migliore (Galeno DK 22 B49)

Nessun avallo dunque nei confronti dellrsquoarbitrio dei tiranni come attestato nella tradizione (pur con riferimenti incerti118)

Ἡ γὰρ ὁ Βλύσωνος Μελαγκόμαν τὸν τύραννον ἔπεισεν ἀποθέσθαι τὴν ἀρχήν οὗτος βασιλέα Δαρεῖον παρακαλοῦντα ἥκειν εἰς Πέρσας ὑπερεῖδενEraclito figlio di Blosone convinse il tiranno Melancoma a la-sciare il potere Egli poi non tenne conto dellrsquoinvito di re Dario a recarsi in Persia (Clemente Alessandrino DK 22 A3)

117 R laurenti Eraclito cit pp 268-269118 Kirk ritiene possibile che il non altrimenti noto Melancoma citato nella testimo-

nianza di Clemente possa essere il Komas che fu tiranno alla fine del VI secolo aC (GS kirk Heraclitus The Cosmic Fragments cit p 13)

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ma nello specifico contesto di Efeso contrasto alla mollezza dei costumi addebitabile alle ricchezze e allrsquoabbrutimento frutto della volgare ignoranza

αἱρεῦνται γὰρ ἓν ἀντὶ ἁπάντων οἱ ἄριστοι κλέος ἀέναον θνητῶνmiddot οἱ δὲ πολλοὶ κεκόρηνται ὅκωσπερ κτήνεαPreferiscono infatti una sola cosa a tutte le altre gli uomini miglio-ri la gloria perenne alle cose mortali I piugrave al contrario vogliono saziarsi come bestie (Clemente Alessandrino DK 22 B29)

H dixit quod Si felicitas esset in delectationibus corporis boves felices diceremus cum inveniant orobum ad comedendumEraclito affermograve che se la felicitagrave consistesse nei piaceri del cor-po diremmo fe l ic i i buoi quando t rovino lent icchie da mangiare (Alberto M DK 22 B4)

ἑτέρα γὰρ ἵππου ἡδονὴ καὶ κυνὸς καὶ ἀνθρώπου καθάπερ Ἡ φησιν ὄ ν ο υ ς σ ύ ρ μ α τ rsquo ἂ ν ἑ λ έ σ θ α ι μ ᾶ λ λ ο ν ἢ χ ρ υ σ ό ν middot ἥδιον γὰρ χρυσοῦ τροφὴ ὄνοιςIl piacere del cavallo del cane e dellrsquouomo sono in effetti diversi come sostiene Eraclito g l i as ini prefer i rebbero i l foraggio al l rsquooro (Aristotele DK 22 B9)

Sentenze che insistono sullrsquoopposizione tra natura umana e natu-ra animale per condannare quei comportamenti che disdegnando lrsquoeccellenza della laquogloria perenneraquo (κλέος ἀέναον) scadono nel puro godimento materiale bestiale lrsquoaccenno al κλέος evoca lrsquoeti-ca aristocratica della guerra che puograve intravedersi in B53

πόλεμος πάντων μὲν πατήρ ἐστι πάντων δὲ βασιλεύς καὶ τοὺς μὲν θεοὺς ἔδειξε τοὺς δὲ ἀνθρώπους τοὺς μὲν δούλους ἐποίησε τοὺς δὲ ἐλευθέρουςIl conflitto di tutte le cose egrave padre di tutte re e alcuni rivelograve dei altri uomini gli uni fece schiavi gli altri liberi (Ippolito DK 22 B53)

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

dove πόλεμος egrave cifra universale di uno scontro che domina a tut-ti i livelli nella vita discriminando senza appello la divisione in θεοί e ἄνθρωποι δούλοι e ἐλεύθεροι nella concezione greco-arcaica a fondamento di ogni ordinamento119 si rifletterebbe allora nella necessaria differenziazione sociale e politica allrsquointerno della πόλις120 normata dal νόμος A πόλεμος in effetti Eraclito acco-sta ἔρις (contesa discordia)

εἰδέναι δὲ χρὴ τὸν πόλεμον ἐόντα ξυνὸν καὶ δίκην ἔριν καὶ γινόμενα πάντα κατ΄ ἔριν καὶ χρεώνBisogna sapere che il conflitto egrave comune e la giustizia contesa e che tutto accade secondo contesa e necessitagrave (Origene DK 22 B80)

rivelando di entrambi universalitagrave (πόλεμος ξυνὸς) e feconditagrave ge-neratrice121 (γινόμενα πάντα κατ΄ ἔριν) ἔρις egrave δίκη cosigrave tutto quanto accade laquosecondo contesaraquo accade anche laquocome si conviene ed egrave giustoraquo (κατὰ χρεών) In questo senso Eraclito avrebbe inteso lo scenario cosmico come proiezione delle relazioni conflittuali ti-piche delle lotte cittadine (a partire ovviamente dalla personale esperienza in Efeso) filtrandone i processi attraverso un lessi-co dallrsquoimmediata valenza politico-sociale (contesa-giustizia) Secondo lrsquoindizio fornito da Diodoto il macrocosmo - unico e co-mune (ἕνα καὶ κοινὸν κόσμον Aeumltius DK 22 A10) ndash sarebbe proie-zione dellrsquoassetto politico propugnato dallrsquoEfesio (forse quello che Ermodoro aveva tentato di implementare) riconoscerne il λόγος il discorso ma anche la proposta politica sarebbe stato dunque discri-minante Alla sua diretta valenza civile potrebbero alludere quei testi in cui essenziale egrave lo stigma dellrsquoincomprensione dei laquomoltiraquo e delle conseguenti distorsioni

119 W JaeGer The Theology of the Early Greek Philosophers (1947) trad it La teologia dei primi pensatori greci Firenze La Nuova Italia 1961 p 184

120 Si veda il commento di Marcovich eraclito Frammenti cit p 104121 Mondolfo in E Zeller ndash r mondolfo La filosofia dei greci nel suo sviluppo

storico Parte I I Presocratici Volume IV Eraclito a cura di R mondolfo Firenze La Nuova Italia 1961 p 104

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ὁ Ἡ φησι τοῖς ἐγρηγορόσιν ἕνα καὶ κοινὸν κόσμον εἶναι τῶν δὲ κοιμωμένων ἕκαστον εἰς ἴδιον ἀποστρέφεσθαιE dice che per coloro che sono desti il mondo egrave unico e comune invece ciascuno di coloro che dormono ritorna a un proprio mondo privato (Plutarco DK 22 B89)

διὸ δεῖ ἕπεσθαι τῷ ξυνῷ τοῦ λόγου δ΄ ἐόντος ξυνοῦ ζώουσιν οἱ πολλοὶ ὡς ἰδίαν ἔχοντες φρόνησινperciograve si deve seguire ciograve che egrave comune ma pur essendo il logos comune i piugrave vivono come se avessero un intendimento privato (Sesto Empirico DK 22 B2)

Forzando lrsquoideale esiodeo di giustizia Eraclito scinde cosigrave ἔρις (competizione civile e costruttiva) e ὕβρις (violenza sopraffattri-ce) facendo di Dike norma vincolante a livello cosmico

Δίκης ὄνομα οὐκ ἂν ἤιδεσαν εἰ ταῦτα μὴ ἦνNon conoscerebbero il nome di Dike se queste cose [conflitto ingiustizia] non fossero [esistessero] (Clemente Alessandrino DK 22 B23)

Si tratta in fondo di unrsquoipotesi di lettura sostenuta da riscontri nei frammenti di altri autori arcaici (Anassimandro in primis) che con-sente di precisare un aspetto della polemica eraclitea

καὶ Ἡ ἐπιτιμᾶι τῶι ποιήσαντι laquoὡς ἔ ρ ι ς ἔκ τε θεῶν καὶ ἀνθρώπων ἀπόλοιτοraquo [XVIII 107]middot οὐ γὰρ ἂν εἶναι ἁ ρ μ ο ν ί α ν μὴ ὄντος ὀξέος καὶ βαρέος οὐδὲ τὰ ζῶια ἄνευ θήλεος καὶ ἄρρενος ἐναντίων ὄντωνEraclito biasima il poeta ltOmerogt che scrisse laquoSparisca la discor-dia tra gli dei e tra gli uominiraquo (Iliade XVIII 107) Non ci sarebbe infatti armonia se non ci fossero acuto e grave neacute ci sarebbero i vi-venti se non ci fossero femmina e maschio (Eudemo DK 22 A22)

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

ma soprattutto la tesi centrale nei frammenti secondo cui produ-zione e unitagrave del tutto passano attraverso la relazione tra le oppo-sizioni (πάντα κατrsquo ἔριν γίνεσθαι) Compito del λόγος egrave appunto illustrare tale formazione (ovvero compagine questo il significato primo di ἁρμονία122) e dunque rilevare come senza la costanza della tensione non vi sarebbe possibilitagrave di ordinamento

λόγον ἐκ τῆς ἐναντιοδρομίας δημιουργὸν τῶν ὄντωνlogos artefice delle cose che sono dal concorso degli opposti (Aeumltius DK 22 A8)

καὶ ὁ κυκεὼν διίσταται ltμὴgt κινούμενοςanche il ciceone si decompone se non egrave mosso (Teofrasto DK 22 B125)

τὸ ἀντίξουν συμφέρον καὶ ἐκ τῶν διαφερόντων καλλίστην ἁρμονίανciograve che egrave opposto concorda e dalle cose in contrasto scaturisce lrsquoarmonia piugrave bella (Aristotele DK 22 B8)

Frammenti in cui puograve avvertirsi anche lrsquoespressione immediata di una drammatica ed eroica visione della lotta politica e della sua composizione ovvero di una legge universale cui ricondurre come evidenza parziale anche i conflitti della πόλιςBencheacute appaia esagerato intendere la discriminazione tra cittadi-ni efesi come laquotema centrale allrsquointerno della trattazione culturale eraclitearaquo123 e dunque ridurne la prospettiva cosmica a mera siste-matizzazione dellrsquoordinamento civile riformato da Ermodoro egrave tut-tavia probabile che quel contesto possa aiutare a determinare il si-gnificato del presunto atteggiamento aristocratico di Eraclito Cosigrave quando attacca gli Efesi proprio per aver allontanato Ermodoro la scelta espressiva egrave indicativa

122 Una pertinente puntualizzazione in V Macchioro Zagreus cit pp 417-422123 Ibi p 53

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ἡμέων μηδὲ εἷς ὀνήιστος ἔστω εἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνlaquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altriraquo (Strabone DK 22 B121)

Il superlativo ὀνήιστος non veicola lrsquoidea di valore (in senso mili-tare) o di eminenza aristocratica piuttosto lrsquoidea di aiuto di utilitagrave insomma Ermodoro egrave politico da prediligere per il giovamento che puograve garantire con consiglio e azione alla comunitagrave il suo allon-tanamento appare conseguenza della cecitagrave e immaturitagrave dei con-cittadiniAnalogamente quando degli Efesi stigmatizza il vizio che deriva dal lusso

μὴ ἐπιλίποι ὑμᾶς πλοῦτος ἔφη Ἐφέσιοι ἵνrsquo ἐξελέγχοισθε πονηρευόμενοιnon vi abbandoni mai o Efesi la ricchezza affincheacute possiate ma-nifestare il vostro agire malvagio (Tzetze DK 22 B125a)

egrave possibile che Eraclito richiami quella stessa sobrietagrave suggeri-ta secondo quanto riferito da Polemone alle donne ioniche da Ermodoro

Πολέμων παρὰ Ἑρμοδώρῳ γεγράφθαι φησίmiddotraquoὑποδήματα δὲ φορεῖν τὴν ἐλευθέρην Σκυδικὰς λευκὰς καὶ μασθλητίναςraquoPolemone dice che in Ermodoro egrave scritto laquola donna libera porta calzature scitiche bianche e di cuoioraquo (Polemone Fragmenta 96)

Sostenitore di una riforma dei costumi che frenasse la fiacchezza indotta dal lusso (ἁβροσύνη)124 e (forse) preparasse al confronto con lrsquoinvasore persiano125 Ermodoro appare agli occhi di Eraclito vittima non di un particolare gruppo sociale o politico ma di una diffusa (volgare a prescindere dallrsquoappartenenza sociale) ignoran-za della misura della ragione e della legge che giustifica lrsquoinsi-stenza eraclitea su λόγος νόμος e κόσμος ma anche sullrsquoautocon-trollo individuale e collettivo

124 R laurenti Eraclito cit p 16125 i PoZZoni Eraclito de-crittato cit p 58

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

θυμῶι μάχεσθαι χαλεπόνmiddot ὃ γὰρ ἂν θέληι ψυχῆς ὠνεῖταιDifficile lottare contro il desiderio ciograve che vuole infatti prende a prezzo dellrsquoanima (Plutarco DK 22 B85)

τὸ τοῖς τυχοῦσιν ἀρκεῖσθαι καὶ μὴ δεῖσθαι τῶν πολυτελῶν ἐν εἰρήνηι καὶ ὁμονοίαι διατηρεῖ τὰς πόλειςlrsquoaccontentarsi di ciograve che si trova e il non aver bisogno di cose costose conservano la cittagrave in pace e in concordia (DK 22 A3b)

Page 38: Zucchello Dario

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

sapienziale) lrsquoincapacitagrave di stare al proprio posto108 In questo sen-so B43 egrave da leggere probabilmente come proposto da Diogene proprio in relazione a B44 contro la sedizione che mina dallrsquointer-no la comunitagrave il νόμος costituisce un baluardo analogo a quello che le mura (τεῖχος ) offrono contro lrsquoattacco esterno Soffocare la sommossa e ricondursi alla legge possono essere inquadrati allrsquoin-terno di una generale indicazione di fondo cui egrave allora possibile attribuire anche valore politico

ξὺν νόωι λέγοντας ἰσχυρίζεσθαι χρὴ τῶι ξυνῶι πάντων ὅκωσπερ νόμωι πόλις καὶ πολὺ ἰσχυροτέρως τρέφονται γὰρ πάντες οἱ ἀνθρώπειοι νόμοι ὑπὸ ἑνὸς τοῦ θείουmiddot κρατεῖ γὰρ τοσοῦτον ὁκόσον ἐθέλει καὶ ἐξαρκεῖ πᾶσι καὶ περιγίνεταιColoro che vogliono parlare con intendimento devono basarsi su ciograve che a tutto egrave comune come la cittagrave sulla legge e ancora piugrave fermamente Tutte le leggi umane infatti si alimentano dellrsquounica legge divina poicheacute quella domina quanto vuole basta per tutte le cose e avanza (Stobeo DK 22 B114)

διὸ δεῖ ἕπεσθαι τῷ ξυνῷ τοῦ λόγου δ΄ ἐόντος ξυνοῦ ζώουσιν οἱ πολλοὶ ὡς ἰδίαν ἔχοντες φρόνησινperciograve si deve seguire ciograve che egrave comune ma pur essendo il logos comune i piugrave vivono come se avessero un intendimento privato (DK 22 B2)

Il riferimento a τὸ ξυνόν sarebbe peculiare al pensiero di Eraclito109 risultando declinato a vari livelli il λόγος egrave laquocomuneraquo il κόσμος egrave laquocomuneraquo il πόλεμος egrave laquocomuneraquo Anche il νόμος egrave comune esso mantiene saldo lo stato (ἰσχυρίζεται νόμωι πόλις) alla cui conservazione tutti dovrebbero concorrere istituendo un ambi-to (politico) di relazioni umane110 che si sovrappone allo spazio fisico assicurato dal τεῖχος La difesa dellrsquouno non puograve essere

108 Ibidem109 G Vlastos Equality and Justice in Early Greek Cosmologies (1947) in G

vlastos Studies in Greek Philosophy vol I The Presocratics edited by DW Graham Princeton Princeton University Press 1995 p 73

110 Espressione del contenuto umano della πόλις (S maZZarino Il pensiero sto-rico classico Roma-Bari Laterza 1973 vol I p 82)

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disgiunta dal rispetto dellrsquoaltro Unrsquoeco forse dellrsquoidea soloniana di εὐνομίη ordinamento retto sulla giustizia111 e sulla conseguente solidarietagrave112 che in Eraclito si arricchisce tuttavia nel rilievo del θείος νόμος (πάντες οἱ ἀνθρώπειοι νόμοι ὑπὸ ἑνὸς τοῦ θείου) della peculiare allusione alle implicazioni tra (i) unicitagrave della legge divina e molteplicitagrave delle leggi umane ovvero (ii) unitagrave della leg-ge e contrastanti posizioni che in essa trovano armoniaAnalogo rilievo al dominio del νόμος egrave attribuito da Plutarco alla saggezza politica di Biante di Priene (presente nella tradizione dei Sette Sapienti)

ὁ Βίας ἔφησε κρατίστην εἶναι δημοκρατίαν ἐν ᾗ πάντες ὡς τύραννον φοβοῦνται τὸν νόμονBiante affermograve che la democrazia piugrave forte egrave quella in cui tutti temono la legge come un tiranno (Convivium Septem Sapientium 154e)

personaggio esplicitamente citato (e apprezzato) in un frammento eracliteo trasmesso da Diogene Laerzio

ὁ δυσάρεστος Ἡράκλειτος μάλιστα αὐτὸν ἐπῄνεσε γράψαςmiddot ἐν Πριήνῃ Βίας ἐγένετο ὁ Τευτάμεω οὗ πλέων λόγος ἢ τῶν ἄλλων καὶ οἱ Πριηνεῖς δὲ αὐτῷ τέμενος καθιέρωσαν τὸ Τευτάμειον λεγόμενον ἀπεφθέγξατοmiddot οἱ πλεῖστοι κακοίEraclito difficile a contentarsi lo ha lodato in massimo grado scrivendo laquoIn Priene nacque Biante figlio di Teutamo la cui fama egrave maggiore di quella degli altriraquo E gli abitanti di Priene gli dedi-carono un recinto sacro chiamato laquoil Teutameioraquo Sentenziograve laquoI piugrave ltdegli uominigt sono malvagiraquo (Diogene Laerzio I 88 DK 22 B39)

A Biante sarebbe inoltre da imputare la sentenza ricordata in B104113

111 G Vlastos Equality and Justice cit p 73112 G Vlastos Solonian Justice in G vlastos Studies in Greek Philosophy vol

I The Presocratics cit pp 55-56113 Come conferma anche Marcovich eraclito Frammenti cit p 363

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τίς γὰρ αὐτῶν νόος ἢ φρήν δήμων ἀοιδοῖσι πείθονται καὶ διδασκάλωι χρείωνται ὁμίλωι οὐκ εἰδότες ὅτι ldquoοἱ πολλοὶ κακοί ὀλίγοι δὲ ἀγαθοίrdquoche mente e intelligenza hanno Ripongono fiducia negli aedi po-polari e prendono la folla come maestra non sapendo che laquoi molti sono cattivi e pochi i buoniraquo (Proclo DK 22 B104)

Il riferimento al sapiente di Priene potrebbe segnalare la contingen-za storico-politica entro cui inquadrare la polemica eraclitea il ter-mine λόγος nella citazione di Diogene (B39) potrebbe intendersi non come laquola famaraquo (come per lo piugrave si fa) ma come laquoil discorsoraquo di Biante si potrebbe cioegrave ipotizzare che Eraclito alluda allrsquoinvito che secondo Erodoto (I 170) quello avrebbe rivolto (546 aC) alle cittagrave ionie affincheacute unissero le proprie forze per fondare un nuovo stato (in Sardegna) lontano dalla minaccia persiana114 Il confronto drammatico delle poleis ionie con il Gran Re egrave in effetti ancora alla base dellrsquoemergenza che avrebbe spinto i concittadini a richiedere lrsquointervento di Eraclito secondo la notizia conservata in un codice siriaco del Περὶ ἀρετῆς di Temistio

Gli Efesi erano assuefatti al benessere e al piacere quando scoppiograve una guerra contro di loro e la loro cittagrave fu circondata e posta sotto assedio dai Persiani Essi tuttavia continuarono nella loro vita di piaceri secondo abitudine fin quando cominciarono a mancare i mezzi di sussistenza nella cittagrave Quando la fame si diffuse pesan-temente tra loro i cittadini si riunirono per valutare che cosa fosse da fare cosigrave che il sostentamento non venisse meno nessuno perograve osava consigliare loro di porre freni al lusso Proprio mentre erano riuniti un uomo di nome Eraclito prese farina drsquoorzo la mescolograve con acqua e la mangiograve sedendo in mezzo a loro questa fu una lezione silenziosa offerta a tutta la popolazione La storia racconta che gli Efesi subito compresero il rimprovero e di ulteriori non eb-bero bisogno piuttosto procedettero essendosi di fatto resi conto di dover moderare il lusso percheacute il cibo non mancasse Quando i loro nemici seppero che essi avevano imparato a vivere con mode-razione e regolavano i pasti secondo il consiglio di Eraclito si riti-rarono dalla cittagrave e nonostante fossero vincitori sul piano militare sgombrarono il campo davanti allrsquoorzo di Eraclito (DK 22 A3b)

114 Serra in eraclito Iframmenti e le testimonianze cit p 178

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La vicenda si riferisce alla rivolta ionia (499-493 aC) contro il dominio persiano e lrsquoassedio di Efeso che avrebbe poi condotto alla scelta della cittagrave di emarginarsi dal conflitto conclusosi con la sconfitta dellrsquoalleanza delle cittagrave ribelli Nonostante manchi lrsquouna-nimitagrave tra gli storici egrave possibile che allrsquointerno di tale emergenza si inserisse il tentativo politico di Ermodoro115 forse asceso al potere in Efeso sullrsquoonda dellrsquoinsurrezione contro le tirannidi sostenute dal Gran Re e travolto dal prevalere della fazione filo-persianaConcedendo credito alla notizia di Diodoto riferita da Diogene Laerzio il κόσμος cui rivolgeva la propria attenzione lrsquoEfesio po-trebbe essere stato allora in primo luogo quello politico in tal caso le citazioni in cui piugrave direttamente si riflettono le opinioni politiche di Eraclito assumerebbero un rilievo chiave Insieme agli scarni ele-menti dossografici esse possono illuminare circa attori e contesto della scena storica entro cui il pensatore sviluppava i propri attacchi Sostenitore di Ermodoro (come si evince anche da B121) e della li-nea anti-persiana favorevole allo sforzo dellrsquoalleanza ionia (τὸ κοι- κοι-κοι-νόν τῶν Ἰώνων) Eraclito dopo la sconfitta di quellrsquoorientamento politico e lrsquoallontanamento del suo leader dalla cittagrave avrebbe volto la propria attivitagrave a una complessiva116 contestazione dei costumi corrotti e del disordine morale e civile dilaganti tra i concittadini

τυφλὸν δὲ τὸν Πλοῦτον ποιεῖ ὡς οὐκ ἀρετῆς κακίας δὲ παραιτίου ὅθεν καὶ Ἡ ὁ Ἐφέσιος ἀρώμενος Ἐφεσίοις οὐκ ἐπευχόμενοςmiddot μὴ ἐπιλίποι ὑμᾶς πλοῦτος ἔφη Ἐφέσιοι ἵνrsquo ἐξελέγχοισθε πονηρευόμενοιPluto agisce da cieco poicheacute egrave causa non di virtugrave ma di vizio Perciograve anche lrsquoefesio Eraclito ingiuria gli Efesi e non rende loro grazia af-fermando non vi abbandoni mai o Efesi la ricchezza affincheacute pos-siate manifestare il vostro agire malvagio (Tzetze DK 22 B125a)

115 Di questo avviso Pozzoni che su questa lettura fonda la sua interpretazione del pensiero e dellrsquoopera di Eraclito (i PoZZoni Eraclito de-crittato cit in particolare cap 2 Etica e toeria del diritto Eraclito e Ermodoro)

116 Ancorcheacute crittata secondo la linea interpretativa proposta da Pozzoni La qua-le tuttavia pur stimolante rispetto agli approcci tradizionali ai testi eraclitei e coerente nel proprio sforzo di ricondurre lrsquoessenziale del pensiero eracliteo alla vicenda politica di Efeso (per altro aderendo a una semplice ipotesi storica circa il ruolo di Ermodoro) appare anche eccessivamente riduttiva

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

ovvero del misconoscimento popolare di valore e capacitagrave

ἄξιον Ἐφεσίοις ἡβηδὸν ἀπάγξασθαι πᾶσι καὶ τοῖς ἀνήβοις τὴν πόλιν καταλιπεῖν οἵτινες Ἑρμόδωρον ἄνδρα ἑωυτῶν ὀνήιστον ἐξέβαλον φάντεςmiddot ἡμέων μηδὲ εἷς ὀνήιστος ἔστω εἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνSarebbe bene per gli Efesi adulti impiccarsi tutti quanti e lasciare la cittagrave ai fanciulli essi che esiliarono Ermodoro il piugrave abile tra loro sostenendo laquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altriraquo (Strabone DK 22 B121)

Ricondotti allo sfondo del νόμος e al primato di τὸ ξυνόν la pole-mica eraclitea nei confronti dei πολλοί e il rilievo garantito allrsquolaquou-noraquo alluderebbero allrsquourgenza di una condotta collettiva ispirata alla norma comune su cui convengano lrsquouno (se ha valore) e i molti117

νόμος καὶ βουλῆι πείθεσθαι ἑνόςLegge egrave anche ubbidire alla volontagrave di uno solo (Clemente Alessandrino DK 22 B33)

εἷς ἐμοὶ μύριοι ἐὰν ἄριστος ἦιUno per me vale diecimila se egrave il migliore (Galeno DK 22 B49)

Nessun avallo dunque nei confronti dellrsquoarbitrio dei tiranni come attestato nella tradizione (pur con riferimenti incerti118)

Ἡ γὰρ ὁ Βλύσωνος Μελαγκόμαν τὸν τύραννον ἔπεισεν ἀποθέσθαι τὴν ἀρχήν οὗτος βασιλέα Δαρεῖον παρακαλοῦντα ἥκειν εἰς Πέρσας ὑπερεῖδενEraclito figlio di Blosone convinse il tiranno Melancoma a la-sciare il potere Egli poi non tenne conto dellrsquoinvito di re Dario a recarsi in Persia (Clemente Alessandrino DK 22 A3)

117 R laurenti Eraclito cit pp 268-269118 Kirk ritiene possibile che il non altrimenti noto Melancoma citato nella testimo-

nianza di Clemente possa essere il Komas che fu tiranno alla fine del VI secolo aC (GS kirk Heraclitus The Cosmic Fragments cit p 13)

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Dario Zucchello

ma nello specifico contesto di Efeso contrasto alla mollezza dei costumi addebitabile alle ricchezze e allrsquoabbrutimento frutto della volgare ignoranza

αἱρεῦνται γὰρ ἓν ἀντὶ ἁπάντων οἱ ἄριστοι κλέος ἀέναον θνητῶνmiddot οἱ δὲ πολλοὶ κεκόρηνται ὅκωσπερ κτήνεαPreferiscono infatti una sola cosa a tutte le altre gli uomini miglio-ri la gloria perenne alle cose mortali I piugrave al contrario vogliono saziarsi come bestie (Clemente Alessandrino DK 22 B29)

H dixit quod Si felicitas esset in delectationibus corporis boves felices diceremus cum inveniant orobum ad comedendumEraclito affermograve che se la felicitagrave consistesse nei piaceri del cor-po diremmo fe l ic i i buoi quando t rovino lent icchie da mangiare (Alberto M DK 22 B4)

ἑτέρα γὰρ ἵππου ἡδονὴ καὶ κυνὸς καὶ ἀνθρώπου καθάπερ Ἡ φησιν ὄ ν ο υ ς σ ύ ρ μ α τ rsquo ἂ ν ἑ λ έ σ θ α ι μ ᾶ λ λ ο ν ἢ χ ρ υ σ ό ν middot ἥδιον γὰρ χρυσοῦ τροφὴ ὄνοιςIl piacere del cavallo del cane e dellrsquouomo sono in effetti diversi come sostiene Eraclito g l i as ini prefer i rebbero i l foraggio al l rsquooro (Aristotele DK 22 B9)

Sentenze che insistono sullrsquoopposizione tra natura umana e natu-ra animale per condannare quei comportamenti che disdegnando lrsquoeccellenza della laquogloria perenneraquo (κλέος ἀέναον) scadono nel puro godimento materiale bestiale lrsquoaccenno al κλέος evoca lrsquoeti-ca aristocratica della guerra che puograve intravedersi in B53

πόλεμος πάντων μὲν πατήρ ἐστι πάντων δὲ βασιλεύς καὶ τοὺς μὲν θεοὺς ἔδειξε τοὺς δὲ ἀνθρώπους τοὺς μὲν δούλους ἐποίησε τοὺς δὲ ἐλευθέρουςIl conflitto di tutte le cose egrave padre di tutte re e alcuni rivelograve dei altri uomini gli uni fece schiavi gli altri liberi (Ippolito DK 22 B53)

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

dove πόλεμος egrave cifra universale di uno scontro che domina a tut-ti i livelli nella vita discriminando senza appello la divisione in θεοί e ἄνθρωποι δούλοι e ἐλεύθεροι nella concezione greco-arcaica a fondamento di ogni ordinamento119 si rifletterebbe allora nella necessaria differenziazione sociale e politica allrsquointerno della πόλις120 normata dal νόμος A πόλεμος in effetti Eraclito acco-sta ἔρις (contesa discordia)

εἰδέναι δὲ χρὴ τὸν πόλεμον ἐόντα ξυνὸν καὶ δίκην ἔριν καὶ γινόμενα πάντα κατ΄ ἔριν καὶ χρεώνBisogna sapere che il conflitto egrave comune e la giustizia contesa e che tutto accade secondo contesa e necessitagrave (Origene DK 22 B80)

rivelando di entrambi universalitagrave (πόλεμος ξυνὸς) e feconditagrave ge-neratrice121 (γινόμενα πάντα κατ΄ ἔριν) ἔρις egrave δίκη cosigrave tutto quanto accade laquosecondo contesaraquo accade anche laquocome si conviene ed egrave giustoraquo (κατὰ χρεών) In questo senso Eraclito avrebbe inteso lo scenario cosmico come proiezione delle relazioni conflittuali ti-piche delle lotte cittadine (a partire ovviamente dalla personale esperienza in Efeso) filtrandone i processi attraverso un lessi-co dallrsquoimmediata valenza politico-sociale (contesa-giustizia) Secondo lrsquoindizio fornito da Diodoto il macrocosmo - unico e co-mune (ἕνα καὶ κοινὸν κόσμον Aeumltius DK 22 A10) ndash sarebbe proie-zione dellrsquoassetto politico propugnato dallrsquoEfesio (forse quello che Ermodoro aveva tentato di implementare) riconoscerne il λόγος il discorso ma anche la proposta politica sarebbe stato dunque discri-minante Alla sua diretta valenza civile potrebbero alludere quei testi in cui essenziale egrave lo stigma dellrsquoincomprensione dei laquomoltiraquo e delle conseguenti distorsioni

119 W JaeGer The Theology of the Early Greek Philosophers (1947) trad it La teologia dei primi pensatori greci Firenze La Nuova Italia 1961 p 184

120 Si veda il commento di Marcovich eraclito Frammenti cit p 104121 Mondolfo in E Zeller ndash r mondolfo La filosofia dei greci nel suo sviluppo

storico Parte I I Presocratici Volume IV Eraclito a cura di R mondolfo Firenze La Nuova Italia 1961 p 104

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Dario Zucchello

ὁ Ἡ φησι τοῖς ἐγρηγορόσιν ἕνα καὶ κοινὸν κόσμον εἶναι τῶν δὲ κοιμωμένων ἕκαστον εἰς ἴδιον ἀποστρέφεσθαιE dice che per coloro che sono desti il mondo egrave unico e comune invece ciascuno di coloro che dormono ritorna a un proprio mondo privato (Plutarco DK 22 B89)

διὸ δεῖ ἕπεσθαι τῷ ξυνῷ τοῦ λόγου δ΄ ἐόντος ξυνοῦ ζώουσιν οἱ πολλοὶ ὡς ἰδίαν ἔχοντες φρόνησινperciograve si deve seguire ciograve che egrave comune ma pur essendo il logos comune i piugrave vivono come se avessero un intendimento privato (Sesto Empirico DK 22 B2)

Forzando lrsquoideale esiodeo di giustizia Eraclito scinde cosigrave ἔρις (competizione civile e costruttiva) e ὕβρις (violenza sopraffattri-ce) facendo di Dike norma vincolante a livello cosmico

Δίκης ὄνομα οὐκ ἂν ἤιδεσαν εἰ ταῦτα μὴ ἦνNon conoscerebbero il nome di Dike se queste cose [conflitto ingiustizia] non fossero [esistessero] (Clemente Alessandrino DK 22 B23)

Si tratta in fondo di unrsquoipotesi di lettura sostenuta da riscontri nei frammenti di altri autori arcaici (Anassimandro in primis) che con-sente di precisare un aspetto della polemica eraclitea

καὶ Ἡ ἐπιτιμᾶι τῶι ποιήσαντι laquoὡς ἔ ρ ι ς ἔκ τε θεῶν καὶ ἀνθρώπων ἀπόλοιτοraquo [XVIII 107]middot οὐ γὰρ ἂν εἶναι ἁ ρ μ ο ν ί α ν μὴ ὄντος ὀξέος καὶ βαρέος οὐδὲ τὰ ζῶια ἄνευ θήλεος καὶ ἄρρενος ἐναντίων ὄντωνEraclito biasima il poeta ltOmerogt che scrisse laquoSparisca la discor-dia tra gli dei e tra gli uominiraquo (Iliade XVIII 107) Non ci sarebbe infatti armonia se non ci fossero acuto e grave neacute ci sarebbero i vi-venti se non ci fossero femmina e maschio (Eudemo DK 22 A22)

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

ma soprattutto la tesi centrale nei frammenti secondo cui produ-zione e unitagrave del tutto passano attraverso la relazione tra le oppo-sizioni (πάντα κατrsquo ἔριν γίνεσθαι) Compito del λόγος egrave appunto illustrare tale formazione (ovvero compagine questo il significato primo di ἁρμονία122) e dunque rilevare come senza la costanza della tensione non vi sarebbe possibilitagrave di ordinamento

λόγον ἐκ τῆς ἐναντιοδρομίας δημιουργὸν τῶν ὄντωνlogos artefice delle cose che sono dal concorso degli opposti (Aeumltius DK 22 A8)

καὶ ὁ κυκεὼν διίσταται ltμὴgt κινούμενοςanche il ciceone si decompone se non egrave mosso (Teofrasto DK 22 B125)

τὸ ἀντίξουν συμφέρον καὶ ἐκ τῶν διαφερόντων καλλίστην ἁρμονίανciograve che egrave opposto concorda e dalle cose in contrasto scaturisce lrsquoarmonia piugrave bella (Aristotele DK 22 B8)

Frammenti in cui puograve avvertirsi anche lrsquoespressione immediata di una drammatica ed eroica visione della lotta politica e della sua composizione ovvero di una legge universale cui ricondurre come evidenza parziale anche i conflitti della πόλιςBencheacute appaia esagerato intendere la discriminazione tra cittadi-ni efesi come laquotema centrale allrsquointerno della trattazione culturale eraclitearaquo123 e dunque ridurne la prospettiva cosmica a mera siste-matizzazione dellrsquoordinamento civile riformato da Ermodoro egrave tut-tavia probabile che quel contesto possa aiutare a determinare il si-gnificato del presunto atteggiamento aristocratico di Eraclito Cosigrave quando attacca gli Efesi proprio per aver allontanato Ermodoro la scelta espressiva egrave indicativa

122 Una pertinente puntualizzazione in V Macchioro Zagreus cit pp 417-422123 Ibi p 53

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Dario Zucchello

ἡμέων μηδὲ εἷς ὀνήιστος ἔστω εἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνlaquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altriraquo (Strabone DK 22 B121)

Il superlativo ὀνήιστος non veicola lrsquoidea di valore (in senso mili-tare) o di eminenza aristocratica piuttosto lrsquoidea di aiuto di utilitagrave insomma Ermodoro egrave politico da prediligere per il giovamento che puograve garantire con consiglio e azione alla comunitagrave il suo allon-tanamento appare conseguenza della cecitagrave e immaturitagrave dei con-cittadiniAnalogamente quando degli Efesi stigmatizza il vizio che deriva dal lusso

μὴ ἐπιλίποι ὑμᾶς πλοῦτος ἔφη Ἐφέσιοι ἵνrsquo ἐξελέγχοισθε πονηρευόμενοιnon vi abbandoni mai o Efesi la ricchezza affincheacute possiate ma-nifestare il vostro agire malvagio (Tzetze DK 22 B125a)

egrave possibile che Eraclito richiami quella stessa sobrietagrave suggeri-ta secondo quanto riferito da Polemone alle donne ioniche da Ermodoro

Πολέμων παρὰ Ἑρμοδώρῳ γεγράφθαι φησίmiddotraquoὑποδήματα δὲ φορεῖν τὴν ἐλευθέρην Σκυδικὰς λευκὰς καὶ μασθλητίναςraquoPolemone dice che in Ermodoro egrave scritto laquola donna libera porta calzature scitiche bianche e di cuoioraquo (Polemone Fragmenta 96)

Sostenitore di una riforma dei costumi che frenasse la fiacchezza indotta dal lusso (ἁβροσύνη)124 e (forse) preparasse al confronto con lrsquoinvasore persiano125 Ermodoro appare agli occhi di Eraclito vittima non di un particolare gruppo sociale o politico ma di una diffusa (volgare a prescindere dallrsquoappartenenza sociale) ignoran-za della misura della ragione e della legge che giustifica lrsquoinsi-stenza eraclitea su λόγος νόμος e κόσμος ma anche sullrsquoautocon-trollo individuale e collettivo

124 R laurenti Eraclito cit p 16125 i PoZZoni Eraclito de-crittato cit p 58

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

θυμῶι μάχεσθαι χαλεπόνmiddot ὃ γὰρ ἂν θέληι ψυχῆς ὠνεῖταιDifficile lottare contro il desiderio ciograve che vuole infatti prende a prezzo dellrsquoanima (Plutarco DK 22 B85)

τὸ τοῖς τυχοῦσιν ἀρκεῖσθαι καὶ μὴ δεῖσθαι τῶν πολυτελῶν ἐν εἰρήνηι καὶ ὁμονοίαι διατηρεῖ τὰς πόλειςlrsquoaccontentarsi di ciograve che si trova e il non aver bisogno di cose costose conservano la cittagrave in pace e in concordia (DK 22 A3b)

Page 39: Zucchello Dario

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Dario Zucchello

disgiunta dal rispetto dellrsquoaltro Unrsquoeco forse dellrsquoidea soloniana di εὐνομίη ordinamento retto sulla giustizia111 e sulla conseguente solidarietagrave112 che in Eraclito si arricchisce tuttavia nel rilievo del θείος νόμος (πάντες οἱ ἀνθρώπειοι νόμοι ὑπὸ ἑνὸς τοῦ θείου) della peculiare allusione alle implicazioni tra (i) unicitagrave della legge divina e molteplicitagrave delle leggi umane ovvero (ii) unitagrave della leg-ge e contrastanti posizioni che in essa trovano armoniaAnalogo rilievo al dominio del νόμος egrave attribuito da Plutarco alla saggezza politica di Biante di Priene (presente nella tradizione dei Sette Sapienti)

ὁ Βίας ἔφησε κρατίστην εἶναι δημοκρατίαν ἐν ᾗ πάντες ὡς τύραννον φοβοῦνται τὸν νόμονBiante affermograve che la democrazia piugrave forte egrave quella in cui tutti temono la legge come un tiranno (Convivium Septem Sapientium 154e)

personaggio esplicitamente citato (e apprezzato) in un frammento eracliteo trasmesso da Diogene Laerzio

ὁ δυσάρεστος Ἡράκλειτος μάλιστα αὐτὸν ἐπῄνεσε γράψαςmiddot ἐν Πριήνῃ Βίας ἐγένετο ὁ Τευτάμεω οὗ πλέων λόγος ἢ τῶν ἄλλων καὶ οἱ Πριηνεῖς δὲ αὐτῷ τέμενος καθιέρωσαν τὸ Τευτάμειον λεγόμενον ἀπεφθέγξατοmiddot οἱ πλεῖστοι κακοίEraclito difficile a contentarsi lo ha lodato in massimo grado scrivendo laquoIn Priene nacque Biante figlio di Teutamo la cui fama egrave maggiore di quella degli altriraquo E gli abitanti di Priene gli dedi-carono un recinto sacro chiamato laquoil Teutameioraquo Sentenziograve laquoI piugrave ltdegli uominigt sono malvagiraquo (Diogene Laerzio I 88 DK 22 B39)

A Biante sarebbe inoltre da imputare la sentenza ricordata in B104113

111 G Vlastos Equality and Justice cit p 73112 G Vlastos Solonian Justice in G vlastos Studies in Greek Philosophy vol

I The Presocratics cit pp 55-56113 Come conferma anche Marcovich eraclito Frammenti cit p 363

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

τίς γὰρ αὐτῶν νόος ἢ φρήν δήμων ἀοιδοῖσι πείθονται καὶ διδασκάλωι χρείωνται ὁμίλωι οὐκ εἰδότες ὅτι ldquoοἱ πολλοὶ κακοί ὀλίγοι δὲ ἀγαθοίrdquoche mente e intelligenza hanno Ripongono fiducia negli aedi po-polari e prendono la folla come maestra non sapendo che laquoi molti sono cattivi e pochi i buoniraquo (Proclo DK 22 B104)

Il riferimento al sapiente di Priene potrebbe segnalare la contingen-za storico-politica entro cui inquadrare la polemica eraclitea il ter-mine λόγος nella citazione di Diogene (B39) potrebbe intendersi non come laquola famaraquo (come per lo piugrave si fa) ma come laquoil discorsoraquo di Biante si potrebbe cioegrave ipotizzare che Eraclito alluda allrsquoinvito che secondo Erodoto (I 170) quello avrebbe rivolto (546 aC) alle cittagrave ionie affincheacute unissero le proprie forze per fondare un nuovo stato (in Sardegna) lontano dalla minaccia persiana114 Il confronto drammatico delle poleis ionie con il Gran Re egrave in effetti ancora alla base dellrsquoemergenza che avrebbe spinto i concittadini a richiedere lrsquointervento di Eraclito secondo la notizia conservata in un codice siriaco del Περὶ ἀρετῆς di Temistio

Gli Efesi erano assuefatti al benessere e al piacere quando scoppiograve una guerra contro di loro e la loro cittagrave fu circondata e posta sotto assedio dai Persiani Essi tuttavia continuarono nella loro vita di piaceri secondo abitudine fin quando cominciarono a mancare i mezzi di sussistenza nella cittagrave Quando la fame si diffuse pesan-temente tra loro i cittadini si riunirono per valutare che cosa fosse da fare cosigrave che il sostentamento non venisse meno nessuno perograve osava consigliare loro di porre freni al lusso Proprio mentre erano riuniti un uomo di nome Eraclito prese farina drsquoorzo la mescolograve con acqua e la mangiograve sedendo in mezzo a loro questa fu una lezione silenziosa offerta a tutta la popolazione La storia racconta che gli Efesi subito compresero il rimprovero e di ulteriori non eb-bero bisogno piuttosto procedettero essendosi di fatto resi conto di dover moderare il lusso percheacute il cibo non mancasse Quando i loro nemici seppero che essi avevano imparato a vivere con mode-razione e regolavano i pasti secondo il consiglio di Eraclito si riti-rarono dalla cittagrave e nonostante fossero vincitori sul piano militare sgombrarono il campo davanti allrsquoorzo di Eraclito (DK 22 A3b)

114 Serra in eraclito Iframmenti e le testimonianze cit p 178

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La vicenda si riferisce alla rivolta ionia (499-493 aC) contro il dominio persiano e lrsquoassedio di Efeso che avrebbe poi condotto alla scelta della cittagrave di emarginarsi dal conflitto conclusosi con la sconfitta dellrsquoalleanza delle cittagrave ribelli Nonostante manchi lrsquouna-nimitagrave tra gli storici egrave possibile che allrsquointerno di tale emergenza si inserisse il tentativo politico di Ermodoro115 forse asceso al potere in Efeso sullrsquoonda dellrsquoinsurrezione contro le tirannidi sostenute dal Gran Re e travolto dal prevalere della fazione filo-persianaConcedendo credito alla notizia di Diodoto riferita da Diogene Laerzio il κόσμος cui rivolgeva la propria attenzione lrsquoEfesio po-trebbe essere stato allora in primo luogo quello politico in tal caso le citazioni in cui piugrave direttamente si riflettono le opinioni politiche di Eraclito assumerebbero un rilievo chiave Insieme agli scarni ele-menti dossografici esse possono illuminare circa attori e contesto della scena storica entro cui il pensatore sviluppava i propri attacchi Sostenitore di Ermodoro (come si evince anche da B121) e della li-nea anti-persiana favorevole allo sforzo dellrsquoalleanza ionia (τὸ κοι- κοι-κοι-νόν τῶν Ἰώνων) Eraclito dopo la sconfitta di quellrsquoorientamento politico e lrsquoallontanamento del suo leader dalla cittagrave avrebbe volto la propria attivitagrave a una complessiva116 contestazione dei costumi corrotti e del disordine morale e civile dilaganti tra i concittadini

τυφλὸν δὲ τὸν Πλοῦτον ποιεῖ ὡς οὐκ ἀρετῆς κακίας δὲ παραιτίου ὅθεν καὶ Ἡ ὁ Ἐφέσιος ἀρώμενος Ἐφεσίοις οὐκ ἐπευχόμενοςmiddot μὴ ἐπιλίποι ὑμᾶς πλοῦτος ἔφη Ἐφέσιοι ἵνrsquo ἐξελέγχοισθε πονηρευόμενοιPluto agisce da cieco poicheacute egrave causa non di virtugrave ma di vizio Perciograve anche lrsquoefesio Eraclito ingiuria gli Efesi e non rende loro grazia af-fermando non vi abbandoni mai o Efesi la ricchezza affincheacute pos-siate manifestare il vostro agire malvagio (Tzetze DK 22 B125a)

115 Di questo avviso Pozzoni che su questa lettura fonda la sua interpretazione del pensiero e dellrsquoopera di Eraclito (i PoZZoni Eraclito de-crittato cit in particolare cap 2 Etica e toeria del diritto Eraclito e Ermodoro)

116 Ancorcheacute crittata secondo la linea interpretativa proposta da Pozzoni La qua-le tuttavia pur stimolante rispetto agli approcci tradizionali ai testi eraclitei e coerente nel proprio sforzo di ricondurre lrsquoessenziale del pensiero eracliteo alla vicenda politica di Efeso (per altro aderendo a una semplice ipotesi storica circa il ruolo di Ermodoro) appare anche eccessivamente riduttiva

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

ovvero del misconoscimento popolare di valore e capacitagrave

ἄξιον Ἐφεσίοις ἡβηδὸν ἀπάγξασθαι πᾶσι καὶ τοῖς ἀνήβοις τὴν πόλιν καταλιπεῖν οἵτινες Ἑρμόδωρον ἄνδρα ἑωυτῶν ὀνήιστον ἐξέβαλον φάντεςmiddot ἡμέων μηδὲ εἷς ὀνήιστος ἔστω εἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνSarebbe bene per gli Efesi adulti impiccarsi tutti quanti e lasciare la cittagrave ai fanciulli essi che esiliarono Ermodoro il piugrave abile tra loro sostenendo laquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altriraquo (Strabone DK 22 B121)

Ricondotti allo sfondo del νόμος e al primato di τὸ ξυνόν la pole-mica eraclitea nei confronti dei πολλοί e il rilievo garantito allrsquolaquou-noraquo alluderebbero allrsquourgenza di una condotta collettiva ispirata alla norma comune su cui convengano lrsquouno (se ha valore) e i molti117

νόμος καὶ βουλῆι πείθεσθαι ἑνόςLegge egrave anche ubbidire alla volontagrave di uno solo (Clemente Alessandrino DK 22 B33)

εἷς ἐμοὶ μύριοι ἐὰν ἄριστος ἦιUno per me vale diecimila se egrave il migliore (Galeno DK 22 B49)

Nessun avallo dunque nei confronti dellrsquoarbitrio dei tiranni come attestato nella tradizione (pur con riferimenti incerti118)

Ἡ γὰρ ὁ Βλύσωνος Μελαγκόμαν τὸν τύραννον ἔπεισεν ἀποθέσθαι τὴν ἀρχήν οὗτος βασιλέα Δαρεῖον παρακαλοῦντα ἥκειν εἰς Πέρσας ὑπερεῖδενEraclito figlio di Blosone convinse il tiranno Melancoma a la-sciare il potere Egli poi non tenne conto dellrsquoinvito di re Dario a recarsi in Persia (Clemente Alessandrino DK 22 A3)

117 R laurenti Eraclito cit pp 268-269118 Kirk ritiene possibile che il non altrimenti noto Melancoma citato nella testimo-

nianza di Clemente possa essere il Komas che fu tiranno alla fine del VI secolo aC (GS kirk Heraclitus The Cosmic Fragments cit p 13)

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Dario Zucchello

ma nello specifico contesto di Efeso contrasto alla mollezza dei costumi addebitabile alle ricchezze e allrsquoabbrutimento frutto della volgare ignoranza

αἱρεῦνται γὰρ ἓν ἀντὶ ἁπάντων οἱ ἄριστοι κλέος ἀέναον θνητῶνmiddot οἱ δὲ πολλοὶ κεκόρηνται ὅκωσπερ κτήνεαPreferiscono infatti una sola cosa a tutte le altre gli uomini miglio-ri la gloria perenne alle cose mortali I piugrave al contrario vogliono saziarsi come bestie (Clemente Alessandrino DK 22 B29)

H dixit quod Si felicitas esset in delectationibus corporis boves felices diceremus cum inveniant orobum ad comedendumEraclito affermograve che se la felicitagrave consistesse nei piaceri del cor-po diremmo fe l ic i i buoi quando t rovino lent icchie da mangiare (Alberto M DK 22 B4)

ἑτέρα γὰρ ἵππου ἡδονὴ καὶ κυνὸς καὶ ἀνθρώπου καθάπερ Ἡ φησιν ὄ ν ο υ ς σ ύ ρ μ α τ rsquo ἂ ν ἑ λ έ σ θ α ι μ ᾶ λ λ ο ν ἢ χ ρ υ σ ό ν middot ἥδιον γὰρ χρυσοῦ τροφὴ ὄνοιςIl piacere del cavallo del cane e dellrsquouomo sono in effetti diversi come sostiene Eraclito g l i as ini prefer i rebbero i l foraggio al l rsquooro (Aristotele DK 22 B9)

Sentenze che insistono sullrsquoopposizione tra natura umana e natu-ra animale per condannare quei comportamenti che disdegnando lrsquoeccellenza della laquogloria perenneraquo (κλέος ἀέναον) scadono nel puro godimento materiale bestiale lrsquoaccenno al κλέος evoca lrsquoeti-ca aristocratica della guerra che puograve intravedersi in B53

πόλεμος πάντων μὲν πατήρ ἐστι πάντων δὲ βασιλεύς καὶ τοὺς μὲν θεοὺς ἔδειξε τοὺς δὲ ἀνθρώπους τοὺς μὲν δούλους ἐποίησε τοὺς δὲ ἐλευθέρουςIl conflitto di tutte le cose egrave padre di tutte re e alcuni rivelograve dei altri uomini gli uni fece schiavi gli altri liberi (Ippolito DK 22 B53)

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

dove πόλεμος egrave cifra universale di uno scontro che domina a tut-ti i livelli nella vita discriminando senza appello la divisione in θεοί e ἄνθρωποι δούλοι e ἐλεύθεροι nella concezione greco-arcaica a fondamento di ogni ordinamento119 si rifletterebbe allora nella necessaria differenziazione sociale e politica allrsquointerno della πόλις120 normata dal νόμος A πόλεμος in effetti Eraclito acco-sta ἔρις (contesa discordia)

εἰδέναι δὲ χρὴ τὸν πόλεμον ἐόντα ξυνὸν καὶ δίκην ἔριν καὶ γινόμενα πάντα κατ΄ ἔριν καὶ χρεώνBisogna sapere che il conflitto egrave comune e la giustizia contesa e che tutto accade secondo contesa e necessitagrave (Origene DK 22 B80)

rivelando di entrambi universalitagrave (πόλεμος ξυνὸς) e feconditagrave ge-neratrice121 (γινόμενα πάντα κατ΄ ἔριν) ἔρις egrave δίκη cosigrave tutto quanto accade laquosecondo contesaraquo accade anche laquocome si conviene ed egrave giustoraquo (κατὰ χρεών) In questo senso Eraclito avrebbe inteso lo scenario cosmico come proiezione delle relazioni conflittuali ti-piche delle lotte cittadine (a partire ovviamente dalla personale esperienza in Efeso) filtrandone i processi attraverso un lessi-co dallrsquoimmediata valenza politico-sociale (contesa-giustizia) Secondo lrsquoindizio fornito da Diodoto il macrocosmo - unico e co-mune (ἕνα καὶ κοινὸν κόσμον Aeumltius DK 22 A10) ndash sarebbe proie-zione dellrsquoassetto politico propugnato dallrsquoEfesio (forse quello che Ermodoro aveva tentato di implementare) riconoscerne il λόγος il discorso ma anche la proposta politica sarebbe stato dunque discri-minante Alla sua diretta valenza civile potrebbero alludere quei testi in cui essenziale egrave lo stigma dellrsquoincomprensione dei laquomoltiraquo e delle conseguenti distorsioni

119 W JaeGer The Theology of the Early Greek Philosophers (1947) trad it La teologia dei primi pensatori greci Firenze La Nuova Italia 1961 p 184

120 Si veda il commento di Marcovich eraclito Frammenti cit p 104121 Mondolfo in E Zeller ndash r mondolfo La filosofia dei greci nel suo sviluppo

storico Parte I I Presocratici Volume IV Eraclito a cura di R mondolfo Firenze La Nuova Italia 1961 p 104

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ὁ Ἡ φησι τοῖς ἐγρηγορόσιν ἕνα καὶ κοινὸν κόσμον εἶναι τῶν δὲ κοιμωμένων ἕκαστον εἰς ἴδιον ἀποστρέφεσθαιE dice che per coloro che sono desti il mondo egrave unico e comune invece ciascuno di coloro che dormono ritorna a un proprio mondo privato (Plutarco DK 22 B89)

διὸ δεῖ ἕπεσθαι τῷ ξυνῷ τοῦ λόγου δ΄ ἐόντος ξυνοῦ ζώουσιν οἱ πολλοὶ ὡς ἰδίαν ἔχοντες φρόνησινperciograve si deve seguire ciograve che egrave comune ma pur essendo il logos comune i piugrave vivono come se avessero un intendimento privato (Sesto Empirico DK 22 B2)

Forzando lrsquoideale esiodeo di giustizia Eraclito scinde cosigrave ἔρις (competizione civile e costruttiva) e ὕβρις (violenza sopraffattri-ce) facendo di Dike norma vincolante a livello cosmico

Δίκης ὄνομα οὐκ ἂν ἤιδεσαν εἰ ταῦτα μὴ ἦνNon conoscerebbero il nome di Dike se queste cose [conflitto ingiustizia] non fossero [esistessero] (Clemente Alessandrino DK 22 B23)

Si tratta in fondo di unrsquoipotesi di lettura sostenuta da riscontri nei frammenti di altri autori arcaici (Anassimandro in primis) che con-sente di precisare un aspetto della polemica eraclitea

καὶ Ἡ ἐπιτιμᾶι τῶι ποιήσαντι laquoὡς ἔ ρ ι ς ἔκ τε θεῶν καὶ ἀνθρώπων ἀπόλοιτοraquo [XVIII 107]middot οὐ γὰρ ἂν εἶναι ἁ ρ μ ο ν ί α ν μὴ ὄντος ὀξέος καὶ βαρέος οὐδὲ τὰ ζῶια ἄνευ θήλεος καὶ ἄρρενος ἐναντίων ὄντωνEraclito biasima il poeta ltOmerogt che scrisse laquoSparisca la discor-dia tra gli dei e tra gli uominiraquo (Iliade XVIII 107) Non ci sarebbe infatti armonia se non ci fossero acuto e grave neacute ci sarebbero i vi-venti se non ci fossero femmina e maschio (Eudemo DK 22 A22)

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

ma soprattutto la tesi centrale nei frammenti secondo cui produ-zione e unitagrave del tutto passano attraverso la relazione tra le oppo-sizioni (πάντα κατrsquo ἔριν γίνεσθαι) Compito del λόγος egrave appunto illustrare tale formazione (ovvero compagine questo il significato primo di ἁρμονία122) e dunque rilevare come senza la costanza della tensione non vi sarebbe possibilitagrave di ordinamento

λόγον ἐκ τῆς ἐναντιοδρομίας δημιουργὸν τῶν ὄντωνlogos artefice delle cose che sono dal concorso degli opposti (Aeumltius DK 22 A8)

καὶ ὁ κυκεὼν διίσταται ltμὴgt κινούμενοςanche il ciceone si decompone se non egrave mosso (Teofrasto DK 22 B125)

τὸ ἀντίξουν συμφέρον καὶ ἐκ τῶν διαφερόντων καλλίστην ἁρμονίανciograve che egrave opposto concorda e dalle cose in contrasto scaturisce lrsquoarmonia piugrave bella (Aristotele DK 22 B8)

Frammenti in cui puograve avvertirsi anche lrsquoespressione immediata di una drammatica ed eroica visione della lotta politica e della sua composizione ovvero di una legge universale cui ricondurre come evidenza parziale anche i conflitti della πόλιςBencheacute appaia esagerato intendere la discriminazione tra cittadi-ni efesi come laquotema centrale allrsquointerno della trattazione culturale eraclitearaquo123 e dunque ridurne la prospettiva cosmica a mera siste-matizzazione dellrsquoordinamento civile riformato da Ermodoro egrave tut-tavia probabile che quel contesto possa aiutare a determinare il si-gnificato del presunto atteggiamento aristocratico di Eraclito Cosigrave quando attacca gli Efesi proprio per aver allontanato Ermodoro la scelta espressiva egrave indicativa

122 Una pertinente puntualizzazione in V Macchioro Zagreus cit pp 417-422123 Ibi p 53

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Dario Zucchello

ἡμέων μηδὲ εἷς ὀνήιστος ἔστω εἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνlaquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altriraquo (Strabone DK 22 B121)

Il superlativo ὀνήιστος non veicola lrsquoidea di valore (in senso mili-tare) o di eminenza aristocratica piuttosto lrsquoidea di aiuto di utilitagrave insomma Ermodoro egrave politico da prediligere per il giovamento che puograve garantire con consiglio e azione alla comunitagrave il suo allon-tanamento appare conseguenza della cecitagrave e immaturitagrave dei con-cittadiniAnalogamente quando degli Efesi stigmatizza il vizio che deriva dal lusso

μὴ ἐπιλίποι ὑμᾶς πλοῦτος ἔφη Ἐφέσιοι ἵνrsquo ἐξελέγχοισθε πονηρευόμενοιnon vi abbandoni mai o Efesi la ricchezza affincheacute possiate ma-nifestare il vostro agire malvagio (Tzetze DK 22 B125a)

egrave possibile che Eraclito richiami quella stessa sobrietagrave suggeri-ta secondo quanto riferito da Polemone alle donne ioniche da Ermodoro

Πολέμων παρὰ Ἑρμοδώρῳ γεγράφθαι φησίmiddotraquoὑποδήματα δὲ φορεῖν τὴν ἐλευθέρην Σκυδικὰς λευκὰς καὶ μασθλητίναςraquoPolemone dice che in Ermodoro egrave scritto laquola donna libera porta calzature scitiche bianche e di cuoioraquo (Polemone Fragmenta 96)

Sostenitore di una riforma dei costumi che frenasse la fiacchezza indotta dal lusso (ἁβροσύνη)124 e (forse) preparasse al confronto con lrsquoinvasore persiano125 Ermodoro appare agli occhi di Eraclito vittima non di un particolare gruppo sociale o politico ma di una diffusa (volgare a prescindere dallrsquoappartenenza sociale) ignoran-za della misura della ragione e della legge che giustifica lrsquoinsi-stenza eraclitea su λόγος νόμος e κόσμος ma anche sullrsquoautocon-trollo individuale e collettivo

124 R laurenti Eraclito cit p 16125 i PoZZoni Eraclito de-crittato cit p 58

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

θυμῶι μάχεσθαι χαλεπόνmiddot ὃ γὰρ ἂν θέληι ψυχῆς ὠνεῖταιDifficile lottare contro il desiderio ciograve che vuole infatti prende a prezzo dellrsquoanima (Plutarco DK 22 B85)

τὸ τοῖς τυχοῦσιν ἀρκεῖσθαι καὶ μὴ δεῖσθαι τῶν πολυτελῶν ἐν εἰρήνηι καὶ ὁμονοίαι διατηρεῖ τὰς πόλειςlrsquoaccontentarsi di ciograve che si trova e il non aver bisogno di cose costose conservano la cittagrave in pace e in concordia (DK 22 A3b)

Page 40: Zucchello Dario

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

τίς γὰρ αὐτῶν νόος ἢ φρήν δήμων ἀοιδοῖσι πείθονται καὶ διδασκάλωι χρείωνται ὁμίλωι οὐκ εἰδότες ὅτι ldquoοἱ πολλοὶ κακοί ὀλίγοι δὲ ἀγαθοίrdquoche mente e intelligenza hanno Ripongono fiducia negli aedi po-polari e prendono la folla come maestra non sapendo che laquoi molti sono cattivi e pochi i buoniraquo (Proclo DK 22 B104)

Il riferimento al sapiente di Priene potrebbe segnalare la contingen-za storico-politica entro cui inquadrare la polemica eraclitea il ter-mine λόγος nella citazione di Diogene (B39) potrebbe intendersi non come laquola famaraquo (come per lo piugrave si fa) ma come laquoil discorsoraquo di Biante si potrebbe cioegrave ipotizzare che Eraclito alluda allrsquoinvito che secondo Erodoto (I 170) quello avrebbe rivolto (546 aC) alle cittagrave ionie affincheacute unissero le proprie forze per fondare un nuovo stato (in Sardegna) lontano dalla minaccia persiana114 Il confronto drammatico delle poleis ionie con il Gran Re egrave in effetti ancora alla base dellrsquoemergenza che avrebbe spinto i concittadini a richiedere lrsquointervento di Eraclito secondo la notizia conservata in un codice siriaco del Περὶ ἀρετῆς di Temistio

Gli Efesi erano assuefatti al benessere e al piacere quando scoppiograve una guerra contro di loro e la loro cittagrave fu circondata e posta sotto assedio dai Persiani Essi tuttavia continuarono nella loro vita di piaceri secondo abitudine fin quando cominciarono a mancare i mezzi di sussistenza nella cittagrave Quando la fame si diffuse pesan-temente tra loro i cittadini si riunirono per valutare che cosa fosse da fare cosigrave che il sostentamento non venisse meno nessuno perograve osava consigliare loro di porre freni al lusso Proprio mentre erano riuniti un uomo di nome Eraclito prese farina drsquoorzo la mescolograve con acqua e la mangiograve sedendo in mezzo a loro questa fu una lezione silenziosa offerta a tutta la popolazione La storia racconta che gli Efesi subito compresero il rimprovero e di ulteriori non eb-bero bisogno piuttosto procedettero essendosi di fatto resi conto di dover moderare il lusso percheacute il cibo non mancasse Quando i loro nemici seppero che essi avevano imparato a vivere con mode-razione e regolavano i pasti secondo il consiglio di Eraclito si riti-rarono dalla cittagrave e nonostante fossero vincitori sul piano militare sgombrarono il campo davanti allrsquoorzo di Eraclito (DK 22 A3b)

114 Serra in eraclito Iframmenti e le testimonianze cit p 178

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Dario Zucchello

La vicenda si riferisce alla rivolta ionia (499-493 aC) contro il dominio persiano e lrsquoassedio di Efeso che avrebbe poi condotto alla scelta della cittagrave di emarginarsi dal conflitto conclusosi con la sconfitta dellrsquoalleanza delle cittagrave ribelli Nonostante manchi lrsquouna-nimitagrave tra gli storici egrave possibile che allrsquointerno di tale emergenza si inserisse il tentativo politico di Ermodoro115 forse asceso al potere in Efeso sullrsquoonda dellrsquoinsurrezione contro le tirannidi sostenute dal Gran Re e travolto dal prevalere della fazione filo-persianaConcedendo credito alla notizia di Diodoto riferita da Diogene Laerzio il κόσμος cui rivolgeva la propria attenzione lrsquoEfesio po-trebbe essere stato allora in primo luogo quello politico in tal caso le citazioni in cui piugrave direttamente si riflettono le opinioni politiche di Eraclito assumerebbero un rilievo chiave Insieme agli scarni ele-menti dossografici esse possono illuminare circa attori e contesto della scena storica entro cui il pensatore sviluppava i propri attacchi Sostenitore di Ermodoro (come si evince anche da B121) e della li-nea anti-persiana favorevole allo sforzo dellrsquoalleanza ionia (τὸ κοι- κοι-κοι-νόν τῶν Ἰώνων) Eraclito dopo la sconfitta di quellrsquoorientamento politico e lrsquoallontanamento del suo leader dalla cittagrave avrebbe volto la propria attivitagrave a una complessiva116 contestazione dei costumi corrotti e del disordine morale e civile dilaganti tra i concittadini

τυφλὸν δὲ τὸν Πλοῦτον ποιεῖ ὡς οὐκ ἀρετῆς κακίας δὲ παραιτίου ὅθεν καὶ Ἡ ὁ Ἐφέσιος ἀρώμενος Ἐφεσίοις οὐκ ἐπευχόμενοςmiddot μὴ ἐπιλίποι ὑμᾶς πλοῦτος ἔφη Ἐφέσιοι ἵνrsquo ἐξελέγχοισθε πονηρευόμενοιPluto agisce da cieco poicheacute egrave causa non di virtugrave ma di vizio Perciograve anche lrsquoefesio Eraclito ingiuria gli Efesi e non rende loro grazia af-fermando non vi abbandoni mai o Efesi la ricchezza affincheacute pos-siate manifestare il vostro agire malvagio (Tzetze DK 22 B125a)

115 Di questo avviso Pozzoni che su questa lettura fonda la sua interpretazione del pensiero e dellrsquoopera di Eraclito (i PoZZoni Eraclito de-crittato cit in particolare cap 2 Etica e toeria del diritto Eraclito e Ermodoro)

116 Ancorcheacute crittata secondo la linea interpretativa proposta da Pozzoni La qua-le tuttavia pur stimolante rispetto agli approcci tradizionali ai testi eraclitei e coerente nel proprio sforzo di ricondurre lrsquoessenziale del pensiero eracliteo alla vicenda politica di Efeso (per altro aderendo a una semplice ipotesi storica circa il ruolo di Ermodoro) appare anche eccessivamente riduttiva

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

ovvero del misconoscimento popolare di valore e capacitagrave

ἄξιον Ἐφεσίοις ἡβηδὸν ἀπάγξασθαι πᾶσι καὶ τοῖς ἀνήβοις τὴν πόλιν καταλιπεῖν οἵτινες Ἑρμόδωρον ἄνδρα ἑωυτῶν ὀνήιστον ἐξέβαλον φάντεςmiddot ἡμέων μηδὲ εἷς ὀνήιστος ἔστω εἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνSarebbe bene per gli Efesi adulti impiccarsi tutti quanti e lasciare la cittagrave ai fanciulli essi che esiliarono Ermodoro il piugrave abile tra loro sostenendo laquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altriraquo (Strabone DK 22 B121)

Ricondotti allo sfondo del νόμος e al primato di τὸ ξυνόν la pole-mica eraclitea nei confronti dei πολλοί e il rilievo garantito allrsquolaquou-noraquo alluderebbero allrsquourgenza di una condotta collettiva ispirata alla norma comune su cui convengano lrsquouno (se ha valore) e i molti117

νόμος καὶ βουλῆι πείθεσθαι ἑνόςLegge egrave anche ubbidire alla volontagrave di uno solo (Clemente Alessandrino DK 22 B33)

εἷς ἐμοὶ μύριοι ἐὰν ἄριστος ἦιUno per me vale diecimila se egrave il migliore (Galeno DK 22 B49)

Nessun avallo dunque nei confronti dellrsquoarbitrio dei tiranni come attestato nella tradizione (pur con riferimenti incerti118)

Ἡ γὰρ ὁ Βλύσωνος Μελαγκόμαν τὸν τύραννον ἔπεισεν ἀποθέσθαι τὴν ἀρχήν οὗτος βασιλέα Δαρεῖον παρακαλοῦντα ἥκειν εἰς Πέρσας ὑπερεῖδενEraclito figlio di Blosone convinse il tiranno Melancoma a la-sciare il potere Egli poi non tenne conto dellrsquoinvito di re Dario a recarsi in Persia (Clemente Alessandrino DK 22 A3)

117 R laurenti Eraclito cit pp 268-269118 Kirk ritiene possibile che il non altrimenti noto Melancoma citato nella testimo-

nianza di Clemente possa essere il Komas che fu tiranno alla fine del VI secolo aC (GS kirk Heraclitus The Cosmic Fragments cit p 13)

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Dario Zucchello

ma nello specifico contesto di Efeso contrasto alla mollezza dei costumi addebitabile alle ricchezze e allrsquoabbrutimento frutto della volgare ignoranza

αἱρεῦνται γὰρ ἓν ἀντὶ ἁπάντων οἱ ἄριστοι κλέος ἀέναον θνητῶνmiddot οἱ δὲ πολλοὶ κεκόρηνται ὅκωσπερ κτήνεαPreferiscono infatti una sola cosa a tutte le altre gli uomini miglio-ri la gloria perenne alle cose mortali I piugrave al contrario vogliono saziarsi come bestie (Clemente Alessandrino DK 22 B29)

H dixit quod Si felicitas esset in delectationibus corporis boves felices diceremus cum inveniant orobum ad comedendumEraclito affermograve che se la felicitagrave consistesse nei piaceri del cor-po diremmo fe l ic i i buoi quando t rovino lent icchie da mangiare (Alberto M DK 22 B4)

ἑτέρα γὰρ ἵππου ἡδονὴ καὶ κυνὸς καὶ ἀνθρώπου καθάπερ Ἡ φησιν ὄ ν ο υ ς σ ύ ρ μ α τ rsquo ἂ ν ἑ λ έ σ θ α ι μ ᾶ λ λ ο ν ἢ χ ρ υ σ ό ν middot ἥδιον γὰρ χρυσοῦ τροφὴ ὄνοιςIl piacere del cavallo del cane e dellrsquouomo sono in effetti diversi come sostiene Eraclito g l i as ini prefer i rebbero i l foraggio al l rsquooro (Aristotele DK 22 B9)

Sentenze che insistono sullrsquoopposizione tra natura umana e natu-ra animale per condannare quei comportamenti che disdegnando lrsquoeccellenza della laquogloria perenneraquo (κλέος ἀέναον) scadono nel puro godimento materiale bestiale lrsquoaccenno al κλέος evoca lrsquoeti-ca aristocratica della guerra che puograve intravedersi in B53

πόλεμος πάντων μὲν πατήρ ἐστι πάντων δὲ βασιλεύς καὶ τοὺς μὲν θεοὺς ἔδειξε τοὺς δὲ ἀνθρώπους τοὺς μὲν δούλους ἐποίησε τοὺς δὲ ἐλευθέρουςIl conflitto di tutte le cose egrave padre di tutte re e alcuni rivelograve dei altri uomini gli uni fece schiavi gli altri liberi (Ippolito DK 22 B53)

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

dove πόλεμος egrave cifra universale di uno scontro che domina a tut-ti i livelli nella vita discriminando senza appello la divisione in θεοί e ἄνθρωποι δούλοι e ἐλεύθεροι nella concezione greco-arcaica a fondamento di ogni ordinamento119 si rifletterebbe allora nella necessaria differenziazione sociale e politica allrsquointerno della πόλις120 normata dal νόμος A πόλεμος in effetti Eraclito acco-sta ἔρις (contesa discordia)

εἰδέναι δὲ χρὴ τὸν πόλεμον ἐόντα ξυνὸν καὶ δίκην ἔριν καὶ γινόμενα πάντα κατ΄ ἔριν καὶ χρεώνBisogna sapere che il conflitto egrave comune e la giustizia contesa e che tutto accade secondo contesa e necessitagrave (Origene DK 22 B80)

rivelando di entrambi universalitagrave (πόλεμος ξυνὸς) e feconditagrave ge-neratrice121 (γινόμενα πάντα κατ΄ ἔριν) ἔρις egrave δίκη cosigrave tutto quanto accade laquosecondo contesaraquo accade anche laquocome si conviene ed egrave giustoraquo (κατὰ χρεών) In questo senso Eraclito avrebbe inteso lo scenario cosmico come proiezione delle relazioni conflittuali ti-piche delle lotte cittadine (a partire ovviamente dalla personale esperienza in Efeso) filtrandone i processi attraverso un lessi-co dallrsquoimmediata valenza politico-sociale (contesa-giustizia) Secondo lrsquoindizio fornito da Diodoto il macrocosmo - unico e co-mune (ἕνα καὶ κοινὸν κόσμον Aeumltius DK 22 A10) ndash sarebbe proie-zione dellrsquoassetto politico propugnato dallrsquoEfesio (forse quello che Ermodoro aveva tentato di implementare) riconoscerne il λόγος il discorso ma anche la proposta politica sarebbe stato dunque discri-minante Alla sua diretta valenza civile potrebbero alludere quei testi in cui essenziale egrave lo stigma dellrsquoincomprensione dei laquomoltiraquo e delle conseguenti distorsioni

119 W JaeGer The Theology of the Early Greek Philosophers (1947) trad it La teologia dei primi pensatori greci Firenze La Nuova Italia 1961 p 184

120 Si veda il commento di Marcovich eraclito Frammenti cit p 104121 Mondolfo in E Zeller ndash r mondolfo La filosofia dei greci nel suo sviluppo

storico Parte I I Presocratici Volume IV Eraclito a cura di R mondolfo Firenze La Nuova Italia 1961 p 104

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Dario Zucchello

ὁ Ἡ φησι τοῖς ἐγρηγορόσιν ἕνα καὶ κοινὸν κόσμον εἶναι τῶν δὲ κοιμωμένων ἕκαστον εἰς ἴδιον ἀποστρέφεσθαιE dice che per coloro che sono desti il mondo egrave unico e comune invece ciascuno di coloro che dormono ritorna a un proprio mondo privato (Plutarco DK 22 B89)

διὸ δεῖ ἕπεσθαι τῷ ξυνῷ τοῦ λόγου δ΄ ἐόντος ξυνοῦ ζώουσιν οἱ πολλοὶ ὡς ἰδίαν ἔχοντες φρόνησινperciograve si deve seguire ciograve che egrave comune ma pur essendo il logos comune i piugrave vivono come se avessero un intendimento privato (Sesto Empirico DK 22 B2)

Forzando lrsquoideale esiodeo di giustizia Eraclito scinde cosigrave ἔρις (competizione civile e costruttiva) e ὕβρις (violenza sopraffattri-ce) facendo di Dike norma vincolante a livello cosmico

Δίκης ὄνομα οὐκ ἂν ἤιδεσαν εἰ ταῦτα μὴ ἦνNon conoscerebbero il nome di Dike se queste cose [conflitto ingiustizia] non fossero [esistessero] (Clemente Alessandrino DK 22 B23)

Si tratta in fondo di unrsquoipotesi di lettura sostenuta da riscontri nei frammenti di altri autori arcaici (Anassimandro in primis) che con-sente di precisare un aspetto della polemica eraclitea

καὶ Ἡ ἐπιτιμᾶι τῶι ποιήσαντι laquoὡς ἔ ρ ι ς ἔκ τε θεῶν καὶ ἀνθρώπων ἀπόλοιτοraquo [XVIII 107]middot οὐ γὰρ ἂν εἶναι ἁ ρ μ ο ν ί α ν μὴ ὄντος ὀξέος καὶ βαρέος οὐδὲ τὰ ζῶια ἄνευ θήλεος καὶ ἄρρενος ἐναντίων ὄντωνEraclito biasima il poeta ltOmerogt che scrisse laquoSparisca la discor-dia tra gli dei e tra gli uominiraquo (Iliade XVIII 107) Non ci sarebbe infatti armonia se non ci fossero acuto e grave neacute ci sarebbero i vi-venti se non ci fossero femmina e maschio (Eudemo DK 22 A22)

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

ma soprattutto la tesi centrale nei frammenti secondo cui produ-zione e unitagrave del tutto passano attraverso la relazione tra le oppo-sizioni (πάντα κατrsquo ἔριν γίνεσθαι) Compito del λόγος egrave appunto illustrare tale formazione (ovvero compagine questo il significato primo di ἁρμονία122) e dunque rilevare come senza la costanza della tensione non vi sarebbe possibilitagrave di ordinamento

λόγον ἐκ τῆς ἐναντιοδρομίας δημιουργὸν τῶν ὄντωνlogos artefice delle cose che sono dal concorso degli opposti (Aeumltius DK 22 A8)

καὶ ὁ κυκεὼν διίσταται ltμὴgt κινούμενοςanche il ciceone si decompone se non egrave mosso (Teofrasto DK 22 B125)

τὸ ἀντίξουν συμφέρον καὶ ἐκ τῶν διαφερόντων καλλίστην ἁρμονίανciograve che egrave opposto concorda e dalle cose in contrasto scaturisce lrsquoarmonia piugrave bella (Aristotele DK 22 B8)

Frammenti in cui puograve avvertirsi anche lrsquoespressione immediata di una drammatica ed eroica visione della lotta politica e della sua composizione ovvero di una legge universale cui ricondurre come evidenza parziale anche i conflitti della πόλιςBencheacute appaia esagerato intendere la discriminazione tra cittadi-ni efesi come laquotema centrale allrsquointerno della trattazione culturale eraclitearaquo123 e dunque ridurne la prospettiva cosmica a mera siste-matizzazione dellrsquoordinamento civile riformato da Ermodoro egrave tut-tavia probabile che quel contesto possa aiutare a determinare il si-gnificato del presunto atteggiamento aristocratico di Eraclito Cosigrave quando attacca gli Efesi proprio per aver allontanato Ermodoro la scelta espressiva egrave indicativa

122 Una pertinente puntualizzazione in V Macchioro Zagreus cit pp 417-422123 Ibi p 53

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Dario Zucchello

ἡμέων μηδὲ εἷς ὀνήιστος ἔστω εἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνlaquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altriraquo (Strabone DK 22 B121)

Il superlativo ὀνήιστος non veicola lrsquoidea di valore (in senso mili-tare) o di eminenza aristocratica piuttosto lrsquoidea di aiuto di utilitagrave insomma Ermodoro egrave politico da prediligere per il giovamento che puograve garantire con consiglio e azione alla comunitagrave il suo allon-tanamento appare conseguenza della cecitagrave e immaturitagrave dei con-cittadiniAnalogamente quando degli Efesi stigmatizza il vizio che deriva dal lusso

μὴ ἐπιλίποι ὑμᾶς πλοῦτος ἔφη Ἐφέσιοι ἵνrsquo ἐξελέγχοισθε πονηρευόμενοιnon vi abbandoni mai o Efesi la ricchezza affincheacute possiate ma-nifestare il vostro agire malvagio (Tzetze DK 22 B125a)

egrave possibile che Eraclito richiami quella stessa sobrietagrave suggeri-ta secondo quanto riferito da Polemone alle donne ioniche da Ermodoro

Πολέμων παρὰ Ἑρμοδώρῳ γεγράφθαι φησίmiddotraquoὑποδήματα δὲ φορεῖν τὴν ἐλευθέρην Σκυδικὰς λευκὰς καὶ μασθλητίναςraquoPolemone dice che in Ermodoro egrave scritto laquola donna libera porta calzature scitiche bianche e di cuoioraquo (Polemone Fragmenta 96)

Sostenitore di una riforma dei costumi che frenasse la fiacchezza indotta dal lusso (ἁβροσύνη)124 e (forse) preparasse al confronto con lrsquoinvasore persiano125 Ermodoro appare agli occhi di Eraclito vittima non di un particolare gruppo sociale o politico ma di una diffusa (volgare a prescindere dallrsquoappartenenza sociale) ignoran-za della misura della ragione e della legge che giustifica lrsquoinsi-stenza eraclitea su λόγος νόμος e κόσμος ma anche sullrsquoautocon-trollo individuale e collettivo

124 R laurenti Eraclito cit p 16125 i PoZZoni Eraclito de-crittato cit p 58

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

θυμῶι μάχεσθαι χαλεπόνmiddot ὃ γὰρ ἂν θέληι ψυχῆς ὠνεῖταιDifficile lottare contro il desiderio ciograve che vuole infatti prende a prezzo dellrsquoanima (Plutarco DK 22 B85)

τὸ τοῖς τυχοῦσιν ἀρκεῖσθαι καὶ μὴ δεῖσθαι τῶν πολυτελῶν ἐν εἰρήνηι καὶ ὁμονοίαι διατηρεῖ τὰς πόλειςlrsquoaccontentarsi di ciograve che si trova e il non aver bisogno di cose costose conservano la cittagrave in pace e in concordia (DK 22 A3b)

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Dario Zucchello

La vicenda si riferisce alla rivolta ionia (499-493 aC) contro il dominio persiano e lrsquoassedio di Efeso che avrebbe poi condotto alla scelta della cittagrave di emarginarsi dal conflitto conclusosi con la sconfitta dellrsquoalleanza delle cittagrave ribelli Nonostante manchi lrsquouna-nimitagrave tra gli storici egrave possibile che allrsquointerno di tale emergenza si inserisse il tentativo politico di Ermodoro115 forse asceso al potere in Efeso sullrsquoonda dellrsquoinsurrezione contro le tirannidi sostenute dal Gran Re e travolto dal prevalere della fazione filo-persianaConcedendo credito alla notizia di Diodoto riferita da Diogene Laerzio il κόσμος cui rivolgeva la propria attenzione lrsquoEfesio po-trebbe essere stato allora in primo luogo quello politico in tal caso le citazioni in cui piugrave direttamente si riflettono le opinioni politiche di Eraclito assumerebbero un rilievo chiave Insieme agli scarni ele-menti dossografici esse possono illuminare circa attori e contesto della scena storica entro cui il pensatore sviluppava i propri attacchi Sostenitore di Ermodoro (come si evince anche da B121) e della li-nea anti-persiana favorevole allo sforzo dellrsquoalleanza ionia (τὸ κοι- κοι-κοι-νόν τῶν Ἰώνων) Eraclito dopo la sconfitta di quellrsquoorientamento politico e lrsquoallontanamento del suo leader dalla cittagrave avrebbe volto la propria attivitagrave a una complessiva116 contestazione dei costumi corrotti e del disordine morale e civile dilaganti tra i concittadini

τυφλὸν δὲ τὸν Πλοῦτον ποιεῖ ὡς οὐκ ἀρετῆς κακίας δὲ παραιτίου ὅθεν καὶ Ἡ ὁ Ἐφέσιος ἀρώμενος Ἐφεσίοις οὐκ ἐπευχόμενοςmiddot μὴ ἐπιλίποι ὑμᾶς πλοῦτος ἔφη Ἐφέσιοι ἵνrsquo ἐξελέγχοισθε πονηρευόμενοιPluto agisce da cieco poicheacute egrave causa non di virtugrave ma di vizio Perciograve anche lrsquoefesio Eraclito ingiuria gli Efesi e non rende loro grazia af-fermando non vi abbandoni mai o Efesi la ricchezza affincheacute pos-siate manifestare il vostro agire malvagio (Tzetze DK 22 B125a)

115 Di questo avviso Pozzoni che su questa lettura fonda la sua interpretazione del pensiero e dellrsquoopera di Eraclito (i PoZZoni Eraclito de-crittato cit in particolare cap 2 Etica e toeria del diritto Eraclito e Ermodoro)

116 Ancorcheacute crittata secondo la linea interpretativa proposta da Pozzoni La qua-le tuttavia pur stimolante rispetto agli approcci tradizionali ai testi eraclitei e coerente nel proprio sforzo di ricondurre lrsquoessenziale del pensiero eracliteo alla vicenda politica di Efeso (per altro aderendo a una semplice ipotesi storica circa il ruolo di Ermodoro) appare anche eccessivamente riduttiva

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ovvero del misconoscimento popolare di valore e capacitagrave

ἄξιον Ἐφεσίοις ἡβηδὸν ἀπάγξασθαι πᾶσι καὶ τοῖς ἀνήβοις τὴν πόλιν καταλιπεῖν οἵτινες Ἑρμόδωρον ἄνδρα ἑωυτῶν ὀνήιστον ἐξέβαλον φάντεςmiddot ἡμέων μηδὲ εἷς ὀνήιστος ἔστω εἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνSarebbe bene per gli Efesi adulti impiccarsi tutti quanti e lasciare la cittagrave ai fanciulli essi che esiliarono Ermodoro il piugrave abile tra loro sostenendo laquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altriraquo (Strabone DK 22 B121)

Ricondotti allo sfondo del νόμος e al primato di τὸ ξυνόν la pole-mica eraclitea nei confronti dei πολλοί e il rilievo garantito allrsquolaquou-noraquo alluderebbero allrsquourgenza di una condotta collettiva ispirata alla norma comune su cui convengano lrsquouno (se ha valore) e i molti117

νόμος καὶ βουλῆι πείθεσθαι ἑνόςLegge egrave anche ubbidire alla volontagrave di uno solo (Clemente Alessandrino DK 22 B33)

εἷς ἐμοὶ μύριοι ἐὰν ἄριστος ἦιUno per me vale diecimila se egrave il migliore (Galeno DK 22 B49)

Nessun avallo dunque nei confronti dellrsquoarbitrio dei tiranni come attestato nella tradizione (pur con riferimenti incerti118)

Ἡ γὰρ ὁ Βλύσωνος Μελαγκόμαν τὸν τύραννον ἔπεισεν ἀποθέσθαι τὴν ἀρχήν οὗτος βασιλέα Δαρεῖον παρακαλοῦντα ἥκειν εἰς Πέρσας ὑπερεῖδενEraclito figlio di Blosone convinse il tiranno Melancoma a la-sciare il potere Egli poi non tenne conto dellrsquoinvito di re Dario a recarsi in Persia (Clemente Alessandrino DK 22 A3)

117 R laurenti Eraclito cit pp 268-269118 Kirk ritiene possibile che il non altrimenti noto Melancoma citato nella testimo-

nianza di Clemente possa essere il Komas che fu tiranno alla fine del VI secolo aC (GS kirk Heraclitus The Cosmic Fragments cit p 13)

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Dario Zucchello

ma nello specifico contesto di Efeso contrasto alla mollezza dei costumi addebitabile alle ricchezze e allrsquoabbrutimento frutto della volgare ignoranza

αἱρεῦνται γὰρ ἓν ἀντὶ ἁπάντων οἱ ἄριστοι κλέος ἀέναον θνητῶνmiddot οἱ δὲ πολλοὶ κεκόρηνται ὅκωσπερ κτήνεαPreferiscono infatti una sola cosa a tutte le altre gli uomini miglio-ri la gloria perenne alle cose mortali I piugrave al contrario vogliono saziarsi come bestie (Clemente Alessandrino DK 22 B29)

H dixit quod Si felicitas esset in delectationibus corporis boves felices diceremus cum inveniant orobum ad comedendumEraclito affermograve che se la felicitagrave consistesse nei piaceri del cor-po diremmo fe l ic i i buoi quando t rovino lent icchie da mangiare (Alberto M DK 22 B4)

ἑτέρα γὰρ ἵππου ἡδονὴ καὶ κυνὸς καὶ ἀνθρώπου καθάπερ Ἡ φησιν ὄ ν ο υ ς σ ύ ρ μ α τ rsquo ἂ ν ἑ λ έ σ θ α ι μ ᾶ λ λ ο ν ἢ χ ρ υ σ ό ν middot ἥδιον γὰρ χρυσοῦ τροφὴ ὄνοιςIl piacere del cavallo del cane e dellrsquouomo sono in effetti diversi come sostiene Eraclito g l i as ini prefer i rebbero i l foraggio al l rsquooro (Aristotele DK 22 B9)

Sentenze che insistono sullrsquoopposizione tra natura umana e natu-ra animale per condannare quei comportamenti che disdegnando lrsquoeccellenza della laquogloria perenneraquo (κλέος ἀέναον) scadono nel puro godimento materiale bestiale lrsquoaccenno al κλέος evoca lrsquoeti-ca aristocratica della guerra che puograve intravedersi in B53

πόλεμος πάντων μὲν πατήρ ἐστι πάντων δὲ βασιλεύς καὶ τοὺς μὲν θεοὺς ἔδειξε τοὺς δὲ ἀνθρώπους τοὺς μὲν δούλους ἐποίησε τοὺς δὲ ἐλευθέρουςIl conflitto di tutte le cose egrave padre di tutte re e alcuni rivelograve dei altri uomini gli uni fece schiavi gli altri liberi (Ippolito DK 22 B53)

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

dove πόλεμος egrave cifra universale di uno scontro che domina a tut-ti i livelli nella vita discriminando senza appello la divisione in θεοί e ἄνθρωποι δούλοι e ἐλεύθεροι nella concezione greco-arcaica a fondamento di ogni ordinamento119 si rifletterebbe allora nella necessaria differenziazione sociale e politica allrsquointerno della πόλις120 normata dal νόμος A πόλεμος in effetti Eraclito acco-sta ἔρις (contesa discordia)

εἰδέναι δὲ χρὴ τὸν πόλεμον ἐόντα ξυνὸν καὶ δίκην ἔριν καὶ γινόμενα πάντα κατ΄ ἔριν καὶ χρεώνBisogna sapere che il conflitto egrave comune e la giustizia contesa e che tutto accade secondo contesa e necessitagrave (Origene DK 22 B80)

rivelando di entrambi universalitagrave (πόλεμος ξυνὸς) e feconditagrave ge-neratrice121 (γινόμενα πάντα κατ΄ ἔριν) ἔρις egrave δίκη cosigrave tutto quanto accade laquosecondo contesaraquo accade anche laquocome si conviene ed egrave giustoraquo (κατὰ χρεών) In questo senso Eraclito avrebbe inteso lo scenario cosmico come proiezione delle relazioni conflittuali ti-piche delle lotte cittadine (a partire ovviamente dalla personale esperienza in Efeso) filtrandone i processi attraverso un lessi-co dallrsquoimmediata valenza politico-sociale (contesa-giustizia) Secondo lrsquoindizio fornito da Diodoto il macrocosmo - unico e co-mune (ἕνα καὶ κοινὸν κόσμον Aeumltius DK 22 A10) ndash sarebbe proie-zione dellrsquoassetto politico propugnato dallrsquoEfesio (forse quello che Ermodoro aveva tentato di implementare) riconoscerne il λόγος il discorso ma anche la proposta politica sarebbe stato dunque discri-minante Alla sua diretta valenza civile potrebbero alludere quei testi in cui essenziale egrave lo stigma dellrsquoincomprensione dei laquomoltiraquo e delle conseguenti distorsioni

119 W JaeGer The Theology of the Early Greek Philosophers (1947) trad it La teologia dei primi pensatori greci Firenze La Nuova Italia 1961 p 184

120 Si veda il commento di Marcovich eraclito Frammenti cit p 104121 Mondolfo in E Zeller ndash r mondolfo La filosofia dei greci nel suo sviluppo

storico Parte I I Presocratici Volume IV Eraclito a cura di R mondolfo Firenze La Nuova Italia 1961 p 104

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Dario Zucchello

ὁ Ἡ φησι τοῖς ἐγρηγορόσιν ἕνα καὶ κοινὸν κόσμον εἶναι τῶν δὲ κοιμωμένων ἕκαστον εἰς ἴδιον ἀποστρέφεσθαιE dice che per coloro che sono desti il mondo egrave unico e comune invece ciascuno di coloro che dormono ritorna a un proprio mondo privato (Plutarco DK 22 B89)

διὸ δεῖ ἕπεσθαι τῷ ξυνῷ τοῦ λόγου δ΄ ἐόντος ξυνοῦ ζώουσιν οἱ πολλοὶ ὡς ἰδίαν ἔχοντες φρόνησινperciograve si deve seguire ciograve che egrave comune ma pur essendo il logos comune i piugrave vivono come se avessero un intendimento privato (Sesto Empirico DK 22 B2)

Forzando lrsquoideale esiodeo di giustizia Eraclito scinde cosigrave ἔρις (competizione civile e costruttiva) e ὕβρις (violenza sopraffattri-ce) facendo di Dike norma vincolante a livello cosmico

Δίκης ὄνομα οὐκ ἂν ἤιδεσαν εἰ ταῦτα μὴ ἦνNon conoscerebbero il nome di Dike se queste cose [conflitto ingiustizia] non fossero [esistessero] (Clemente Alessandrino DK 22 B23)

Si tratta in fondo di unrsquoipotesi di lettura sostenuta da riscontri nei frammenti di altri autori arcaici (Anassimandro in primis) che con-sente di precisare un aspetto della polemica eraclitea

καὶ Ἡ ἐπιτιμᾶι τῶι ποιήσαντι laquoὡς ἔ ρ ι ς ἔκ τε θεῶν καὶ ἀνθρώπων ἀπόλοιτοraquo [XVIII 107]middot οὐ γὰρ ἂν εἶναι ἁ ρ μ ο ν ί α ν μὴ ὄντος ὀξέος καὶ βαρέος οὐδὲ τὰ ζῶια ἄνευ θήλεος καὶ ἄρρενος ἐναντίων ὄντωνEraclito biasima il poeta ltOmerogt che scrisse laquoSparisca la discor-dia tra gli dei e tra gli uominiraquo (Iliade XVIII 107) Non ci sarebbe infatti armonia se non ci fossero acuto e grave neacute ci sarebbero i vi-venti se non ci fossero femmina e maschio (Eudemo DK 22 A22)

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

ma soprattutto la tesi centrale nei frammenti secondo cui produ-zione e unitagrave del tutto passano attraverso la relazione tra le oppo-sizioni (πάντα κατrsquo ἔριν γίνεσθαι) Compito del λόγος egrave appunto illustrare tale formazione (ovvero compagine questo il significato primo di ἁρμονία122) e dunque rilevare come senza la costanza della tensione non vi sarebbe possibilitagrave di ordinamento

λόγον ἐκ τῆς ἐναντιοδρομίας δημιουργὸν τῶν ὄντωνlogos artefice delle cose che sono dal concorso degli opposti (Aeumltius DK 22 A8)

καὶ ὁ κυκεὼν διίσταται ltμὴgt κινούμενοςanche il ciceone si decompone se non egrave mosso (Teofrasto DK 22 B125)

τὸ ἀντίξουν συμφέρον καὶ ἐκ τῶν διαφερόντων καλλίστην ἁρμονίανciograve che egrave opposto concorda e dalle cose in contrasto scaturisce lrsquoarmonia piugrave bella (Aristotele DK 22 B8)

Frammenti in cui puograve avvertirsi anche lrsquoespressione immediata di una drammatica ed eroica visione della lotta politica e della sua composizione ovvero di una legge universale cui ricondurre come evidenza parziale anche i conflitti della πόλιςBencheacute appaia esagerato intendere la discriminazione tra cittadi-ni efesi come laquotema centrale allrsquointerno della trattazione culturale eraclitearaquo123 e dunque ridurne la prospettiva cosmica a mera siste-matizzazione dellrsquoordinamento civile riformato da Ermodoro egrave tut-tavia probabile che quel contesto possa aiutare a determinare il si-gnificato del presunto atteggiamento aristocratico di Eraclito Cosigrave quando attacca gli Efesi proprio per aver allontanato Ermodoro la scelta espressiva egrave indicativa

122 Una pertinente puntualizzazione in V Macchioro Zagreus cit pp 417-422123 Ibi p 53

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Dario Zucchello

ἡμέων μηδὲ εἷς ὀνήιστος ἔστω εἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνlaquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altriraquo (Strabone DK 22 B121)

Il superlativo ὀνήιστος non veicola lrsquoidea di valore (in senso mili-tare) o di eminenza aristocratica piuttosto lrsquoidea di aiuto di utilitagrave insomma Ermodoro egrave politico da prediligere per il giovamento che puograve garantire con consiglio e azione alla comunitagrave il suo allon-tanamento appare conseguenza della cecitagrave e immaturitagrave dei con-cittadiniAnalogamente quando degli Efesi stigmatizza il vizio che deriva dal lusso

μὴ ἐπιλίποι ὑμᾶς πλοῦτος ἔφη Ἐφέσιοι ἵνrsquo ἐξελέγχοισθε πονηρευόμενοιnon vi abbandoni mai o Efesi la ricchezza affincheacute possiate ma-nifestare il vostro agire malvagio (Tzetze DK 22 B125a)

egrave possibile che Eraclito richiami quella stessa sobrietagrave suggeri-ta secondo quanto riferito da Polemone alle donne ioniche da Ermodoro

Πολέμων παρὰ Ἑρμοδώρῳ γεγράφθαι φησίmiddotraquoὑποδήματα δὲ φορεῖν τὴν ἐλευθέρην Σκυδικὰς λευκὰς καὶ μασθλητίναςraquoPolemone dice che in Ermodoro egrave scritto laquola donna libera porta calzature scitiche bianche e di cuoioraquo (Polemone Fragmenta 96)

Sostenitore di una riforma dei costumi che frenasse la fiacchezza indotta dal lusso (ἁβροσύνη)124 e (forse) preparasse al confronto con lrsquoinvasore persiano125 Ermodoro appare agli occhi di Eraclito vittima non di un particolare gruppo sociale o politico ma di una diffusa (volgare a prescindere dallrsquoappartenenza sociale) ignoran-za della misura della ragione e della legge che giustifica lrsquoinsi-stenza eraclitea su λόγος νόμος e κόσμος ma anche sullrsquoautocon-trollo individuale e collettivo

124 R laurenti Eraclito cit p 16125 i PoZZoni Eraclito de-crittato cit p 58

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

θυμῶι μάχεσθαι χαλεπόνmiddot ὃ γὰρ ἂν θέληι ψυχῆς ὠνεῖταιDifficile lottare contro il desiderio ciograve che vuole infatti prende a prezzo dellrsquoanima (Plutarco DK 22 B85)

τὸ τοῖς τυχοῦσιν ἀρκεῖσθαι καὶ μὴ δεῖσθαι τῶν πολυτελῶν ἐν εἰρήνηι καὶ ὁμονοίαι διατηρεῖ τὰς πόλειςlrsquoaccontentarsi di ciograve che si trova e il non aver bisogno di cose costose conservano la cittagrave in pace e in concordia (DK 22 A3b)

Page 42: Zucchello Dario

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

ovvero del misconoscimento popolare di valore e capacitagrave

ἄξιον Ἐφεσίοις ἡβηδὸν ἀπάγξασθαι πᾶσι καὶ τοῖς ἀνήβοις τὴν πόλιν καταλιπεῖν οἵτινες Ἑρμόδωρον ἄνδρα ἑωυτῶν ὀνήιστον ἐξέβαλον φάντεςmiddot ἡμέων μηδὲ εἷς ὀνήιστος ἔστω εἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνSarebbe bene per gli Efesi adulti impiccarsi tutti quanti e lasciare la cittagrave ai fanciulli essi che esiliarono Ermodoro il piugrave abile tra loro sostenendo laquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altriraquo (Strabone DK 22 B121)

Ricondotti allo sfondo del νόμος e al primato di τὸ ξυνόν la pole-mica eraclitea nei confronti dei πολλοί e il rilievo garantito allrsquolaquou-noraquo alluderebbero allrsquourgenza di una condotta collettiva ispirata alla norma comune su cui convengano lrsquouno (se ha valore) e i molti117

νόμος καὶ βουλῆι πείθεσθαι ἑνόςLegge egrave anche ubbidire alla volontagrave di uno solo (Clemente Alessandrino DK 22 B33)

εἷς ἐμοὶ μύριοι ἐὰν ἄριστος ἦιUno per me vale diecimila se egrave il migliore (Galeno DK 22 B49)

Nessun avallo dunque nei confronti dellrsquoarbitrio dei tiranni come attestato nella tradizione (pur con riferimenti incerti118)

Ἡ γὰρ ὁ Βλύσωνος Μελαγκόμαν τὸν τύραννον ἔπεισεν ἀποθέσθαι τὴν ἀρχήν οὗτος βασιλέα Δαρεῖον παρακαλοῦντα ἥκειν εἰς Πέρσας ὑπερεῖδενEraclito figlio di Blosone convinse il tiranno Melancoma a la-sciare il potere Egli poi non tenne conto dellrsquoinvito di re Dario a recarsi in Persia (Clemente Alessandrino DK 22 A3)

117 R laurenti Eraclito cit pp 268-269118 Kirk ritiene possibile che il non altrimenti noto Melancoma citato nella testimo-

nianza di Clemente possa essere il Komas che fu tiranno alla fine del VI secolo aC (GS kirk Heraclitus The Cosmic Fragments cit p 13)

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Dario Zucchello

ma nello specifico contesto di Efeso contrasto alla mollezza dei costumi addebitabile alle ricchezze e allrsquoabbrutimento frutto della volgare ignoranza

αἱρεῦνται γὰρ ἓν ἀντὶ ἁπάντων οἱ ἄριστοι κλέος ἀέναον θνητῶνmiddot οἱ δὲ πολλοὶ κεκόρηνται ὅκωσπερ κτήνεαPreferiscono infatti una sola cosa a tutte le altre gli uomini miglio-ri la gloria perenne alle cose mortali I piugrave al contrario vogliono saziarsi come bestie (Clemente Alessandrino DK 22 B29)

H dixit quod Si felicitas esset in delectationibus corporis boves felices diceremus cum inveniant orobum ad comedendumEraclito affermograve che se la felicitagrave consistesse nei piaceri del cor-po diremmo fe l ic i i buoi quando t rovino lent icchie da mangiare (Alberto M DK 22 B4)

ἑτέρα γὰρ ἵππου ἡδονὴ καὶ κυνὸς καὶ ἀνθρώπου καθάπερ Ἡ φησιν ὄ ν ο υ ς σ ύ ρ μ α τ rsquo ἂ ν ἑ λ έ σ θ α ι μ ᾶ λ λ ο ν ἢ χ ρ υ σ ό ν middot ἥδιον γὰρ χρυσοῦ τροφὴ ὄνοιςIl piacere del cavallo del cane e dellrsquouomo sono in effetti diversi come sostiene Eraclito g l i as ini prefer i rebbero i l foraggio al l rsquooro (Aristotele DK 22 B9)

Sentenze che insistono sullrsquoopposizione tra natura umana e natu-ra animale per condannare quei comportamenti che disdegnando lrsquoeccellenza della laquogloria perenneraquo (κλέος ἀέναον) scadono nel puro godimento materiale bestiale lrsquoaccenno al κλέος evoca lrsquoeti-ca aristocratica della guerra che puograve intravedersi in B53

πόλεμος πάντων μὲν πατήρ ἐστι πάντων δὲ βασιλεύς καὶ τοὺς μὲν θεοὺς ἔδειξε τοὺς δὲ ἀνθρώπους τοὺς μὲν δούλους ἐποίησε τοὺς δὲ ἐλευθέρουςIl conflitto di tutte le cose egrave padre di tutte re e alcuni rivelograve dei altri uomini gli uni fece schiavi gli altri liberi (Ippolito DK 22 B53)

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

dove πόλεμος egrave cifra universale di uno scontro che domina a tut-ti i livelli nella vita discriminando senza appello la divisione in θεοί e ἄνθρωποι δούλοι e ἐλεύθεροι nella concezione greco-arcaica a fondamento di ogni ordinamento119 si rifletterebbe allora nella necessaria differenziazione sociale e politica allrsquointerno della πόλις120 normata dal νόμος A πόλεμος in effetti Eraclito acco-sta ἔρις (contesa discordia)

εἰδέναι δὲ χρὴ τὸν πόλεμον ἐόντα ξυνὸν καὶ δίκην ἔριν καὶ γινόμενα πάντα κατ΄ ἔριν καὶ χρεώνBisogna sapere che il conflitto egrave comune e la giustizia contesa e che tutto accade secondo contesa e necessitagrave (Origene DK 22 B80)

rivelando di entrambi universalitagrave (πόλεμος ξυνὸς) e feconditagrave ge-neratrice121 (γινόμενα πάντα κατ΄ ἔριν) ἔρις egrave δίκη cosigrave tutto quanto accade laquosecondo contesaraquo accade anche laquocome si conviene ed egrave giustoraquo (κατὰ χρεών) In questo senso Eraclito avrebbe inteso lo scenario cosmico come proiezione delle relazioni conflittuali ti-piche delle lotte cittadine (a partire ovviamente dalla personale esperienza in Efeso) filtrandone i processi attraverso un lessi-co dallrsquoimmediata valenza politico-sociale (contesa-giustizia) Secondo lrsquoindizio fornito da Diodoto il macrocosmo - unico e co-mune (ἕνα καὶ κοινὸν κόσμον Aeumltius DK 22 A10) ndash sarebbe proie-zione dellrsquoassetto politico propugnato dallrsquoEfesio (forse quello che Ermodoro aveva tentato di implementare) riconoscerne il λόγος il discorso ma anche la proposta politica sarebbe stato dunque discri-minante Alla sua diretta valenza civile potrebbero alludere quei testi in cui essenziale egrave lo stigma dellrsquoincomprensione dei laquomoltiraquo e delle conseguenti distorsioni

119 W JaeGer The Theology of the Early Greek Philosophers (1947) trad it La teologia dei primi pensatori greci Firenze La Nuova Italia 1961 p 184

120 Si veda il commento di Marcovich eraclito Frammenti cit p 104121 Mondolfo in E Zeller ndash r mondolfo La filosofia dei greci nel suo sviluppo

storico Parte I I Presocratici Volume IV Eraclito a cura di R mondolfo Firenze La Nuova Italia 1961 p 104

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Dario Zucchello

ὁ Ἡ φησι τοῖς ἐγρηγορόσιν ἕνα καὶ κοινὸν κόσμον εἶναι τῶν δὲ κοιμωμένων ἕκαστον εἰς ἴδιον ἀποστρέφεσθαιE dice che per coloro che sono desti il mondo egrave unico e comune invece ciascuno di coloro che dormono ritorna a un proprio mondo privato (Plutarco DK 22 B89)

διὸ δεῖ ἕπεσθαι τῷ ξυνῷ τοῦ λόγου δ΄ ἐόντος ξυνοῦ ζώουσιν οἱ πολλοὶ ὡς ἰδίαν ἔχοντες φρόνησινperciograve si deve seguire ciograve che egrave comune ma pur essendo il logos comune i piugrave vivono come se avessero un intendimento privato (Sesto Empirico DK 22 B2)

Forzando lrsquoideale esiodeo di giustizia Eraclito scinde cosigrave ἔρις (competizione civile e costruttiva) e ὕβρις (violenza sopraffattri-ce) facendo di Dike norma vincolante a livello cosmico

Δίκης ὄνομα οὐκ ἂν ἤιδεσαν εἰ ταῦτα μὴ ἦνNon conoscerebbero il nome di Dike se queste cose [conflitto ingiustizia] non fossero [esistessero] (Clemente Alessandrino DK 22 B23)

Si tratta in fondo di unrsquoipotesi di lettura sostenuta da riscontri nei frammenti di altri autori arcaici (Anassimandro in primis) che con-sente di precisare un aspetto della polemica eraclitea

καὶ Ἡ ἐπιτιμᾶι τῶι ποιήσαντι laquoὡς ἔ ρ ι ς ἔκ τε θεῶν καὶ ἀνθρώπων ἀπόλοιτοraquo [XVIII 107]middot οὐ γὰρ ἂν εἶναι ἁ ρ μ ο ν ί α ν μὴ ὄντος ὀξέος καὶ βαρέος οὐδὲ τὰ ζῶια ἄνευ θήλεος καὶ ἄρρενος ἐναντίων ὄντωνEraclito biasima il poeta ltOmerogt che scrisse laquoSparisca la discor-dia tra gli dei e tra gli uominiraquo (Iliade XVIII 107) Non ci sarebbe infatti armonia se non ci fossero acuto e grave neacute ci sarebbero i vi-venti se non ci fossero femmina e maschio (Eudemo DK 22 A22)

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

ma soprattutto la tesi centrale nei frammenti secondo cui produ-zione e unitagrave del tutto passano attraverso la relazione tra le oppo-sizioni (πάντα κατrsquo ἔριν γίνεσθαι) Compito del λόγος egrave appunto illustrare tale formazione (ovvero compagine questo il significato primo di ἁρμονία122) e dunque rilevare come senza la costanza della tensione non vi sarebbe possibilitagrave di ordinamento

λόγον ἐκ τῆς ἐναντιοδρομίας δημιουργὸν τῶν ὄντωνlogos artefice delle cose che sono dal concorso degli opposti (Aeumltius DK 22 A8)

καὶ ὁ κυκεὼν διίσταται ltμὴgt κινούμενοςanche il ciceone si decompone se non egrave mosso (Teofrasto DK 22 B125)

τὸ ἀντίξουν συμφέρον καὶ ἐκ τῶν διαφερόντων καλλίστην ἁρμονίανciograve che egrave opposto concorda e dalle cose in contrasto scaturisce lrsquoarmonia piugrave bella (Aristotele DK 22 B8)

Frammenti in cui puograve avvertirsi anche lrsquoespressione immediata di una drammatica ed eroica visione della lotta politica e della sua composizione ovvero di una legge universale cui ricondurre come evidenza parziale anche i conflitti della πόλιςBencheacute appaia esagerato intendere la discriminazione tra cittadi-ni efesi come laquotema centrale allrsquointerno della trattazione culturale eraclitearaquo123 e dunque ridurne la prospettiva cosmica a mera siste-matizzazione dellrsquoordinamento civile riformato da Ermodoro egrave tut-tavia probabile che quel contesto possa aiutare a determinare il si-gnificato del presunto atteggiamento aristocratico di Eraclito Cosigrave quando attacca gli Efesi proprio per aver allontanato Ermodoro la scelta espressiva egrave indicativa

122 Una pertinente puntualizzazione in V Macchioro Zagreus cit pp 417-422123 Ibi p 53

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Dario Zucchello

ἡμέων μηδὲ εἷς ὀνήιστος ἔστω εἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνlaquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altriraquo (Strabone DK 22 B121)

Il superlativo ὀνήιστος non veicola lrsquoidea di valore (in senso mili-tare) o di eminenza aristocratica piuttosto lrsquoidea di aiuto di utilitagrave insomma Ermodoro egrave politico da prediligere per il giovamento che puograve garantire con consiglio e azione alla comunitagrave il suo allon-tanamento appare conseguenza della cecitagrave e immaturitagrave dei con-cittadiniAnalogamente quando degli Efesi stigmatizza il vizio che deriva dal lusso

μὴ ἐπιλίποι ὑμᾶς πλοῦτος ἔφη Ἐφέσιοι ἵνrsquo ἐξελέγχοισθε πονηρευόμενοιnon vi abbandoni mai o Efesi la ricchezza affincheacute possiate ma-nifestare il vostro agire malvagio (Tzetze DK 22 B125a)

egrave possibile che Eraclito richiami quella stessa sobrietagrave suggeri-ta secondo quanto riferito da Polemone alle donne ioniche da Ermodoro

Πολέμων παρὰ Ἑρμοδώρῳ γεγράφθαι φησίmiddotraquoὑποδήματα δὲ φορεῖν τὴν ἐλευθέρην Σκυδικὰς λευκὰς καὶ μασθλητίναςraquoPolemone dice che in Ermodoro egrave scritto laquola donna libera porta calzature scitiche bianche e di cuoioraquo (Polemone Fragmenta 96)

Sostenitore di una riforma dei costumi che frenasse la fiacchezza indotta dal lusso (ἁβροσύνη)124 e (forse) preparasse al confronto con lrsquoinvasore persiano125 Ermodoro appare agli occhi di Eraclito vittima non di un particolare gruppo sociale o politico ma di una diffusa (volgare a prescindere dallrsquoappartenenza sociale) ignoran-za della misura della ragione e della legge che giustifica lrsquoinsi-stenza eraclitea su λόγος νόμος e κόσμος ma anche sullrsquoautocon-trollo individuale e collettivo

124 R laurenti Eraclito cit p 16125 i PoZZoni Eraclito de-crittato cit p 58

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

θυμῶι μάχεσθαι χαλεπόνmiddot ὃ γὰρ ἂν θέληι ψυχῆς ὠνεῖταιDifficile lottare contro il desiderio ciograve che vuole infatti prende a prezzo dellrsquoanima (Plutarco DK 22 B85)

τὸ τοῖς τυχοῦσιν ἀρκεῖσθαι καὶ μὴ δεῖσθαι τῶν πολυτελῶν ἐν εἰρήνηι καὶ ὁμονοίαι διατηρεῖ τὰς πόλειςlrsquoaccontentarsi di ciograve che si trova e il non aver bisogno di cose costose conservano la cittagrave in pace e in concordia (DK 22 A3b)

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ma nello specifico contesto di Efeso contrasto alla mollezza dei costumi addebitabile alle ricchezze e allrsquoabbrutimento frutto della volgare ignoranza

αἱρεῦνται γὰρ ἓν ἀντὶ ἁπάντων οἱ ἄριστοι κλέος ἀέναον θνητῶνmiddot οἱ δὲ πολλοὶ κεκόρηνται ὅκωσπερ κτήνεαPreferiscono infatti una sola cosa a tutte le altre gli uomini miglio-ri la gloria perenne alle cose mortali I piugrave al contrario vogliono saziarsi come bestie (Clemente Alessandrino DK 22 B29)

H dixit quod Si felicitas esset in delectationibus corporis boves felices diceremus cum inveniant orobum ad comedendumEraclito affermograve che se la felicitagrave consistesse nei piaceri del cor-po diremmo fe l ic i i buoi quando t rovino lent icchie da mangiare (Alberto M DK 22 B4)

ἑτέρα γὰρ ἵππου ἡδονὴ καὶ κυνὸς καὶ ἀνθρώπου καθάπερ Ἡ φησιν ὄ ν ο υ ς σ ύ ρ μ α τ rsquo ἂ ν ἑ λ έ σ θ α ι μ ᾶ λ λ ο ν ἢ χ ρ υ σ ό ν middot ἥδιον γὰρ χρυσοῦ τροφὴ ὄνοιςIl piacere del cavallo del cane e dellrsquouomo sono in effetti diversi come sostiene Eraclito g l i as ini prefer i rebbero i l foraggio al l rsquooro (Aristotele DK 22 B9)

Sentenze che insistono sullrsquoopposizione tra natura umana e natu-ra animale per condannare quei comportamenti che disdegnando lrsquoeccellenza della laquogloria perenneraquo (κλέος ἀέναον) scadono nel puro godimento materiale bestiale lrsquoaccenno al κλέος evoca lrsquoeti-ca aristocratica della guerra che puograve intravedersi in B53

πόλεμος πάντων μὲν πατήρ ἐστι πάντων δὲ βασιλεύς καὶ τοὺς μὲν θεοὺς ἔδειξε τοὺς δὲ ἀνθρώπους τοὺς μὲν δούλους ἐποίησε τοὺς δὲ ἐλευθέρουςIl conflitto di tutte le cose egrave padre di tutte re e alcuni rivelograve dei altri uomini gli uni fece schiavi gli altri liberi (Ippolito DK 22 B53)

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

dove πόλεμος egrave cifra universale di uno scontro che domina a tut-ti i livelli nella vita discriminando senza appello la divisione in θεοί e ἄνθρωποι δούλοι e ἐλεύθεροι nella concezione greco-arcaica a fondamento di ogni ordinamento119 si rifletterebbe allora nella necessaria differenziazione sociale e politica allrsquointerno della πόλις120 normata dal νόμος A πόλεμος in effetti Eraclito acco-sta ἔρις (contesa discordia)

εἰδέναι δὲ χρὴ τὸν πόλεμον ἐόντα ξυνὸν καὶ δίκην ἔριν καὶ γινόμενα πάντα κατ΄ ἔριν καὶ χρεώνBisogna sapere che il conflitto egrave comune e la giustizia contesa e che tutto accade secondo contesa e necessitagrave (Origene DK 22 B80)

rivelando di entrambi universalitagrave (πόλεμος ξυνὸς) e feconditagrave ge-neratrice121 (γινόμενα πάντα κατ΄ ἔριν) ἔρις egrave δίκη cosigrave tutto quanto accade laquosecondo contesaraquo accade anche laquocome si conviene ed egrave giustoraquo (κατὰ χρεών) In questo senso Eraclito avrebbe inteso lo scenario cosmico come proiezione delle relazioni conflittuali ti-piche delle lotte cittadine (a partire ovviamente dalla personale esperienza in Efeso) filtrandone i processi attraverso un lessi-co dallrsquoimmediata valenza politico-sociale (contesa-giustizia) Secondo lrsquoindizio fornito da Diodoto il macrocosmo - unico e co-mune (ἕνα καὶ κοινὸν κόσμον Aeumltius DK 22 A10) ndash sarebbe proie-zione dellrsquoassetto politico propugnato dallrsquoEfesio (forse quello che Ermodoro aveva tentato di implementare) riconoscerne il λόγος il discorso ma anche la proposta politica sarebbe stato dunque discri-minante Alla sua diretta valenza civile potrebbero alludere quei testi in cui essenziale egrave lo stigma dellrsquoincomprensione dei laquomoltiraquo e delle conseguenti distorsioni

119 W JaeGer The Theology of the Early Greek Philosophers (1947) trad it La teologia dei primi pensatori greci Firenze La Nuova Italia 1961 p 184

120 Si veda il commento di Marcovich eraclito Frammenti cit p 104121 Mondolfo in E Zeller ndash r mondolfo La filosofia dei greci nel suo sviluppo

storico Parte I I Presocratici Volume IV Eraclito a cura di R mondolfo Firenze La Nuova Italia 1961 p 104

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Dario Zucchello

ὁ Ἡ φησι τοῖς ἐγρηγορόσιν ἕνα καὶ κοινὸν κόσμον εἶναι τῶν δὲ κοιμωμένων ἕκαστον εἰς ἴδιον ἀποστρέφεσθαιE dice che per coloro che sono desti il mondo egrave unico e comune invece ciascuno di coloro che dormono ritorna a un proprio mondo privato (Plutarco DK 22 B89)

διὸ δεῖ ἕπεσθαι τῷ ξυνῷ τοῦ λόγου δ΄ ἐόντος ξυνοῦ ζώουσιν οἱ πολλοὶ ὡς ἰδίαν ἔχοντες φρόνησινperciograve si deve seguire ciograve che egrave comune ma pur essendo il logos comune i piugrave vivono come se avessero un intendimento privato (Sesto Empirico DK 22 B2)

Forzando lrsquoideale esiodeo di giustizia Eraclito scinde cosigrave ἔρις (competizione civile e costruttiva) e ὕβρις (violenza sopraffattri-ce) facendo di Dike norma vincolante a livello cosmico

Δίκης ὄνομα οὐκ ἂν ἤιδεσαν εἰ ταῦτα μὴ ἦνNon conoscerebbero il nome di Dike se queste cose [conflitto ingiustizia] non fossero [esistessero] (Clemente Alessandrino DK 22 B23)

Si tratta in fondo di unrsquoipotesi di lettura sostenuta da riscontri nei frammenti di altri autori arcaici (Anassimandro in primis) che con-sente di precisare un aspetto della polemica eraclitea

καὶ Ἡ ἐπιτιμᾶι τῶι ποιήσαντι laquoὡς ἔ ρ ι ς ἔκ τε θεῶν καὶ ἀνθρώπων ἀπόλοιτοraquo [XVIII 107]middot οὐ γὰρ ἂν εἶναι ἁ ρ μ ο ν ί α ν μὴ ὄντος ὀξέος καὶ βαρέος οὐδὲ τὰ ζῶια ἄνευ θήλεος καὶ ἄρρενος ἐναντίων ὄντωνEraclito biasima il poeta ltOmerogt che scrisse laquoSparisca la discor-dia tra gli dei e tra gli uominiraquo (Iliade XVIII 107) Non ci sarebbe infatti armonia se non ci fossero acuto e grave neacute ci sarebbero i vi-venti se non ci fossero femmina e maschio (Eudemo DK 22 A22)

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

ma soprattutto la tesi centrale nei frammenti secondo cui produ-zione e unitagrave del tutto passano attraverso la relazione tra le oppo-sizioni (πάντα κατrsquo ἔριν γίνεσθαι) Compito del λόγος egrave appunto illustrare tale formazione (ovvero compagine questo il significato primo di ἁρμονία122) e dunque rilevare come senza la costanza della tensione non vi sarebbe possibilitagrave di ordinamento

λόγον ἐκ τῆς ἐναντιοδρομίας δημιουργὸν τῶν ὄντωνlogos artefice delle cose che sono dal concorso degli opposti (Aeumltius DK 22 A8)

καὶ ὁ κυκεὼν διίσταται ltμὴgt κινούμενοςanche il ciceone si decompone se non egrave mosso (Teofrasto DK 22 B125)

τὸ ἀντίξουν συμφέρον καὶ ἐκ τῶν διαφερόντων καλλίστην ἁρμονίανciograve che egrave opposto concorda e dalle cose in contrasto scaturisce lrsquoarmonia piugrave bella (Aristotele DK 22 B8)

Frammenti in cui puograve avvertirsi anche lrsquoespressione immediata di una drammatica ed eroica visione della lotta politica e della sua composizione ovvero di una legge universale cui ricondurre come evidenza parziale anche i conflitti della πόλιςBencheacute appaia esagerato intendere la discriminazione tra cittadi-ni efesi come laquotema centrale allrsquointerno della trattazione culturale eraclitearaquo123 e dunque ridurne la prospettiva cosmica a mera siste-matizzazione dellrsquoordinamento civile riformato da Ermodoro egrave tut-tavia probabile che quel contesto possa aiutare a determinare il si-gnificato del presunto atteggiamento aristocratico di Eraclito Cosigrave quando attacca gli Efesi proprio per aver allontanato Ermodoro la scelta espressiva egrave indicativa

122 Una pertinente puntualizzazione in V Macchioro Zagreus cit pp 417-422123 Ibi p 53

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Dario Zucchello

ἡμέων μηδὲ εἷς ὀνήιστος ἔστω εἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνlaquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altriraquo (Strabone DK 22 B121)

Il superlativo ὀνήιστος non veicola lrsquoidea di valore (in senso mili-tare) o di eminenza aristocratica piuttosto lrsquoidea di aiuto di utilitagrave insomma Ermodoro egrave politico da prediligere per il giovamento che puograve garantire con consiglio e azione alla comunitagrave il suo allon-tanamento appare conseguenza della cecitagrave e immaturitagrave dei con-cittadiniAnalogamente quando degli Efesi stigmatizza il vizio che deriva dal lusso

μὴ ἐπιλίποι ὑμᾶς πλοῦτος ἔφη Ἐφέσιοι ἵνrsquo ἐξελέγχοισθε πονηρευόμενοιnon vi abbandoni mai o Efesi la ricchezza affincheacute possiate ma-nifestare il vostro agire malvagio (Tzetze DK 22 B125a)

egrave possibile che Eraclito richiami quella stessa sobrietagrave suggeri-ta secondo quanto riferito da Polemone alle donne ioniche da Ermodoro

Πολέμων παρὰ Ἑρμοδώρῳ γεγράφθαι φησίmiddotraquoὑποδήματα δὲ φορεῖν τὴν ἐλευθέρην Σκυδικὰς λευκὰς καὶ μασθλητίναςraquoPolemone dice che in Ermodoro egrave scritto laquola donna libera porta calzature scitiche bianche e di cuoioraquo (Polemone Fragmenta 96)

Sostenitore di una riforma dei costumi che frenasse la fiacchezza indotta dal lusso (ἁβροσύνη)124 e (forse) preparasse al confronto con lrsquoinvasore persiano125 Ermodoro appare agli occhi di Eraclito vittima non di un particolare gruppo sociale o politico ma di una diffusa (volgare a prescindere dallrsquoappartenenza sociale) ignoran-za della misura della ragione e della legge che giustifica lrsquoinsi-stenza eraclitea su λόγος νόμος e κόσμος ma anche sullrsquoautocon-trollo individuale e collettivo

124 R laurenti Eraclito cit p 16125 i PoZZoni Eraclito de-crittato cit p 58

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

θυμῶι μάχεσθαι χαλεπόνmiddot ὃ γὰρ ἂν θέληι ψυχῆς ὠνεῖταιDifficile lottare contro il desiderio ciograve che vuole infatti prende a prezzo dellrsquoanima (Plutarco DK 22 B85)

τὸ τοῖς τυχοῦσιν ἀρκεῖσθαι καὶ μὴ δεῖσθαι τῶν πολυτελῶν ἐν εἰρήνηι καὶ ὁμονοίαι διατηρεῖ τὰς πόλειςlrsquoaccontentarsi di ciograve che si trova e il non aver bisogno di cose costose conservano la cittagrave in pace e in concordia (DK 22 A3b)

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

dove πόλεμος egrave cifra universale di uno scontro che domina a tut-ti i livelli nella vita discriminando senza appello la divisione in θεοί e ἄνθρωποι δούλοι e ἐλεύθεροι nella concezione greco-arcaica a fondamento di ogni ordinamento119 si rifletterebbe allora nella necessaria differenziazione sociale e politica allrsquointerno della πόλις120 normata dal νόμος A πόλεμος in effetti Eraclito acco-sta ἔρις (contesa discordia)

εἰδέναι δὲ χρὴ τὸν πόλεμον ἐόντα ξυνὸν καὶ δίκην ἔριν καὶ γινόμενα πάντα κατ΄ ἔριν καὶ χρεώνBisogna sapere che il conflitto egrave comune e la giustizia contesa e che tutto accade secondo contesa e necessitagrave (Origene DK 22 B80)

rivelando di entrambi universalitagrave (πόλεμος ξυνὸς) e feconditagrave ge-neratrice121 (γινόμενα πάντα κατ΄ ἔριν) ἔρις egrave δίκη cosigrave tutto quanto accade laquosecondo contesaraquo accade anche laquocome si conviene ed egrave giustoraquo (κατὰ χρεών) In questo senso Eraclito avrebbe inteso lo scenario cosmico come proiezione delle relazioni conflittuali ti-piche delle lotte cittadine (a partire ovviamente dalla personale esperienza in Efeso) filtrandone i processi attraverso un lessi-co dallrsquoimmediata valenza politico-sociale (contesa-giustizia) Secondo lrsquoindizio fornito da Diodoto il macrocosmo - unico e co-mune (ἕνα καὶ κοινὸν κόσμον Aeumltius DK 22 A10) ndash sarebbe proie-zione dellrsquoassetto politico propugnato dallrsquoEfesio (forse quello che Ermodoro aveva tentato di implementare) riconoscerne il λόγος il discorso ma anche la proposta politica sarebbe stato dunque discri-minante Alla sua diretta valenza civile potrebbero alludere quei testi in cui essenziale egrave lo stigma dellrsquoincomprensione dei laquomoltiraquo e delle conseguenti distorsioni

119 W JaeGer The Theology of the Early Greek Philosophers (1947) trad it La teologia dei primi pensatori greci Firenze La Nuova Italia 1961 p 184

120 Si veda il commento di Marcovich eraclito Frammenti cit p 104121 Mondolfo in E Zeller ndash r mondolfo La filosofia dei greci nel suo sviluppo

storico Parte I I Presocratici Volume IV Eraclito a cura di R mondolfo Firenze La Nuova Italia 1961 p 104

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Dario Zucchello

ὁ Ἡ φησι τοῖς ἐγρηγορόσιν ἕνα καὶ κοινὸν κόσμον εἶναι τῶν δὲ κοιμωμένων ἕκαστον εἰς ἴδιον ἀποστρέφεσθαιE dice che per coloro che sono desti il mondo egrave unico e comune invece ciascuno di coloro che dormono ritorna a un proprio mondo privato (Plutarco DK 22 B89)

διὸ δεῖ ἕπεσθαι τῷ ξυνῷ τοῦ λόγου δ΄ ἐόντος ξυνοῦ ζώουσιν οἱ πολλοὶ ὡς ἰδίαν ἔχοντες φρόνησινperciograve si deve seguire ciograve che egrave comune ma pur essendo il logos comune i piugrave vivono come se avessero un intendimento privato (Sesto Empirico DK 22 B2)

Forzando lrsquoideale esiodeo di giustizia Eraclito scinde cosigrave ἔρις (competizione civile e costruttiva) e ὕβρις (violenza sopraffattri-ce) facendo di Dike norma vincolante a livello cosmico

Δίκης ὄνομα οὐκ ἂν ἤιδεσαν εἰ ταῦτα μὴ ἦνNon conoscerebbero il nome di Dike se queste cose [conflitto ingiustizia] non fossero [esistessero] (Clemente Alessandrino DK 22 B23)

Si tratta in fondo di unrsquoipotesi di lettura sostenuta da riscontri nei frammenti di altri autori arcaici (Anassimandro in primis) che con-sente di precisare un aspetto della polemica eraclitea

καὶ Ἡ ἐπιτιμᾶι τῶι ποιήσαντι laquoὡς ἔ ρ ι ς ἔκ τε θεῶν καὶ ἀνθρώπων ἀπόλοιτοraquo [XVIII 107]middot οὐ γὰρ ἂν εἶναι ἁ ρ μ ο ν ί α ν μὴ ὄντος ὀξέος καὶ βαρέος οὐδὲ τὰ ζῶια ἄνευ θήλεος καὶ ἄρρενος ἐναντίων ὄντωνEraclito biasima il poeta ltOmerogt che scrisse laquoSparisca la discor-dia tra gli dei e tra gli uominiraquo (Iliade XVIII 107) Non ci sarebbe infatti armonia se non ci fossero acuto e grave neacute ci sarebbero i vi-venti se non ci fossero femmina e maschio (Eudemo DK 22 A22)

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

ma soprattutto la tesi centrale nei frammenti secondo cui produ-zione e unitagrave del tutto passano attraverso la relazione tra le oppo-sizioni (πάντα κατrsquo ἔριν γίνεσθαι) Compito del λόγος egrave appunto illustrare tale formazione (ovvero compagine questo il significato primo di ἁρμονία122) e dunque rilevare come senza la costanza della tensione non vi sarebbe possibilitagrave di ordinamento

λόγον ἐκ τῆς ἐναντιοδρομίας δημιουργὸν τῶν ὄντωνlogos artefice delle cose che sono dal concorso degli opposti (Aeumltius DK 22 A8)

καὶ ὁ κυκεὼν διίσταται ltμὴgt κινούμενοςanche il ciceone si decompone se non egrave mosso (Teofrasto DK 22 B125)

τὸ ἀντίξουν συμφέρον καὶ ἐκ τῶν διαφερόντων καλλίστην ἁρμονίανciograve che egrave opposto concorda e dalle cose in contrasto scaturisce lrsquoarmonia piugrave bella (Aristotele DK 22 B8)

Frammenti in cui puograve avvertirsi anche lrsquoespressione immediata di una drammatica ed eroica visione della lotta politica e della sua composizione ovvero di una legge universale cui ricondurre come evidenza parziale anche i conflitti della πόλιςBencheacute appaia esagerato intendere la discriminazione tra cittadi-ni efesi come laquotema centrale allrsquointerno della trattazione culturale eraclitearaquo123 e dunque ridurne la prospettiva cosmica a mera siste-matizzazione dellrsquoordinamento civile riformato da Ermodoro egrave tut-tavia probabile che quel contesto possa aiutare a determinare il si-gnificato del presunto atteggiamento aristocratico di Eraclito Cosigrave quando attacca gli Efesi proprio per aver allontanato Ermodoro la scelta espressiva egrave indicativa

122 Una pertinente puntualizzazione in V Macchioro Zagreus cit pp 417-422123 Ibi p 53

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Dario Zucchello

ἡμέων μηδὲ εἷς ὀνήιστος ἔστω εἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνlaquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altriraquo (Strabone DK 22 B121)

Il superlativo ὀνήιστος non veicola lrsquoidea di valore (in senso mili-tare) o di eminenza aristocratica piuttosto lrsquoidea di aiuto di utilitagrave insomma Ermodoro egrave politico da prediligere per il giovamento che puograve garantire con consiglio e azione alla comunitagrave il suo allon-tanamento appare conseguenza della cecitagrave e immaturitagrave dei con-cittadiniAnalogamente quando degli Efesi stigmatizza il vizio che deriva dal lusso

μὴ ἐπιλίποι ὑμᾶς πλοῦτος ἔφη Ἐφέσιοι ἵνrsquo ἐξελέγχοισθε πονηρευόμενοιnon vi abbandoni mai o Efesi la ricchezza affincheacute possiate ma-nifestare il vostro agire malvagio (Tzetze DK 22 B125a)

egrave possibile che Eraclito richiami quella stessa sobrietagrave suggeri-ta secondo quanto riferito da Polemone alle donne ioniche da Ermodoro

Πολέμων παρὰ Ἑρμοδώρῳ γεγράφθαι φησίmiddotraquoὑποδήματα δὲ φορεῖν τὴν ἐλευθέρην Σκυδικὰς λευκὰς καὶ μασθλητίναςraquoPolemone dice che in Ermodoro egrave scritto laquola donna libera porta calzature scitiche bianche e di cuoioraquo (Polemone Fragmenta 96)

Sostenitore di una riforma dei costumi che frenasse la fiacchezza indotta dal lusso (ἁβροσύνη)124 e (forse) preparasse al confronto con lrsquoinvasore persiano125 Ermodoro appare agli occhi di Eraclito vittima non di un particolare gruppo sociale o politico ma di una diffusa (volgare a prescindere dallrsquoappartenenza sociale) ignoran-za della misura della ragione e della legge che giustifica lrsquoinsi-stenza eraclitea su λόγος νόμος e κόσμος ma anche sullrsquoautocon-trollo individuale e collettivo

124 R laurenti Eraclito cit p 16125 i PoZZoni Eraclito de-crittato cit p 58

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

θυμῶι μάχεσθαι χαλεπόνmiddot ὃ γὰρ ἂν θέληι ψυχῆς ὠνεῖταιDifficile lottare contro il desiderio ciograve che vuole infatti prende a prezzo dellrsquoanima (Plutarco DK 22 B85)

τὸ τοῖς τυχοῦσιν ἀρκεῖσθαι καὶ μὴ δεῖσθαι τῶν πολυτελῶν ἐν εἰρήνηι καὶ ὁμονοίαι διατηρεῖ τὰς πόλειςlrsquoaccontentarsi di ciograve che si trova e il non aver bisogno di cose costose conservano la cittagrave in pace e in concordia (DK 22 A3b)

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ὁ Ἡ φησι τοῖς ἐγρηγορόσιν ἕνα καὶ κοινὸν κόσμον εἶναι τῶν δὲ κοιμωμένων ἕκαστον εἰς ἴδιον ἀποστρέφεσθαιE dice che per coloro che sono desti il mondo egrave unico e comune invece ciascuno di coloro che dormono ritorna a un proprio mondo privato (Plutarco DK 22 B89)

διὸ δεῖ ἕπεσθαι τῷ ξυνῷ τοῦ λόγου δ΄ ἐόντος ξυνοῦ ζώουσιν οἱ πολλοὶ ὡς ἰδίαν ἔχοντες φρόνησινperciograve si deve seguire ciograve che egrave comune ma pur essendo il logos comune i piugrave vivono come se avessero un intendimento privato (Sesto Empirico DK 22 B2)

Forzando lrsquoideale esiodeo di giustizia Eraclito scinde cosigrave ἔρις (competizione civile e costruttiva) e ὕβρις (violenza sopraffattri-ce) facendo di Dike norma vincolante a livello cosmico

Δίκης ὄνομα οὐκ ἂν ἤιδεσαν εἰ ταῦτα μὴ ἦνNon conoscerebbero il nome di Dike se queste cose [conflitto ingiustizia] non fossero [esistessero] (Clemente Alessandrino DK 22 B23)

Si tratta in fondo di unrsquoipotesi di lettura sostenuta da riscontri nei frammenti di altri autori arcaici (Anassimandro in primis) che con-sente di precisare un aspetto della polemica eraclitea

καὶ Ἡ ἐπιτιμᾶι τῶι ποιήσαντι laquoὡς ἔ ρ ι ς ἔκ τε θεῶν καὶ ἀνθρώπων ἀπόλοιτοraquo [XVIII 107]middot οὐ γὰρ ἂν εἶναι ἁ ρ μ ο ν ί α ν μὴ ὄντος ὀξέος καὶ βαρέος οὐδὲ τὰ ζῶια ἄνευ θήλεος καὶ ἄρρενος ἐναντίων ὄντωνEraclito biasima il poeta ltOmerogt che scrisse laquoSparisca la discor-dia tra gli dei e tra gli uominiraquo (Iliade XVIII 107) Non ci sarebbe infatti armonia se non ci fossero acuto e grave neacute ci sarebbero i vi-venti se non ci fossero femmina e maschio (Eudemo DK 22 A22)

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

ma soprattutto la tesi centrale nei frammenti secondo cui produ-zione e unitagrave del tutto passano attraverso la relazione tra le oppo-sizioni (πάντα κατrsquo ἔριν γίνεσθαι) Compito del λόγος egrave appunto illustrare tale formazione (ovvero compagine questo il significato primo di ἁρμονία122) e dunque rilevare come senza la costanza della tensione non vi sarebbe possibilitagrave di ordinamento

λόγον ἐκ τῆς ἐναντιοδρομίας δημιουργὸν τῶν ὄντωνlogos artefice delle cose che sono dal concorso degli opposti (Aeumltius DK 22 A8)

καὶ ὁ κυκεὼν διίσταται ltμὴgt κινούμενοςanche il ciceone si decompone se non egrave mosso (Teofrasto DK 22 B125)

τὸ ἀντίξουν συμφέρον καὶ ἐκ τῶν διαφερόντων καλλίστην ἁρμονίανciograve che egrave opposto concorda e dalle cose in contrasto scaturisce lrsquoarmonia piugrave bella (Aristotele DK 22 B8)

Frammenti in cui puograve avvertirsi anche lrsquoespressione immediata di una drammatica ed eroica visione della lotta politica e della sua composizione ovvero di una legge universale cui ricondurre come evidenza parziale anche i conflitti della πόλιςBencheacute appaia esagerato intendere la discriminazione tra cittadi-ni efesi come laquotema centrale allrsquointerno della trattazione culturale eraclitearaquo123 e dunque ridurne la prospettiva cosmica a mera siste-matizzazione dellrsquoordinamento civile riformato da Ermodoro egrave tut-tavia probabile che quel contesto possa aiutare a determinare il si-gnificato del presunto atteggiamento aristocratico di Eraclito Cosigrave quando attacca gli Efesi proprio per aver allontanato Ermodoro la scelta espressiva egrave indicativa

122 Una pertinente puntualizzazione in V Macchioro Zagreus cit pp 417-422123 Ibi p 53

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Dario Zucchello

ἡμέων μηδὲ εἷς ὀνήιστος ἔστω εἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνlaquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altriraquo (Strabone DK 22 B121)

Il superlativo ὀνήιστος non veicola lrsquoidea di valore (in senso mili-tare) o di eminenza aristocratica piuttosto lrsquoidea di aiuto di utilitagrave insomma Ermodoro egrave politico da prediligere per il giovamento che puograve garantire con consiglio e azione alla comunitagrave il suo allon-tanamento appare conseguenza della cecitagrave e immaturitagrave dei con-cittadiniAnalogamente quando degli Efesi stigmatizza il vizio che deriva dal lusso

μὴ ἐπιλίποι ὑμᾶς πλοῦτος ἔφη Ἐφέσιοι ἵνrsquo ἐξελέγχοισθε πονηρευόμενοιnon vi abbandoni mai o Efesi la ricchezza affincheacute possiate ma-nifestare il vostro agire malvagio (Tzetze DK 22 B125a)

egrave possibile che Eraclito richiami quella stessa sobrietagrave suggeri-ta secondo quanto riferito da Polemone alle donne ioniche da Ermodoro

Πολέμων παρὰ Ἑρμοδώρῳ γεγράφθαι φησίmiddotraquoὑποδήματα δὲ φορεῖν τὴν ἐλευθέρην Σκυδικὰς λευκὰς καὶ μασθλητίναςraquoPolemone dice che in Ermodoro egrave scritto laquola donna libera porta calzature scitiche bianche e di cuoioraquo (Polemone Fragmenta 96)

Sostenitore di una riforma dei costumi che frenasse la fiacchezza indotta dal lusso (ἁβροσύνη)124 e (forse) preparasse al confronto con lrsquoinvasore persiano125 Ermodoro appare agli occhi di Eraclito vittima non di un particolare gruppo sociale o politico ma di una diffusa (volgare a prescindere dallrsquoappartenenza sociale) ignoran-za della misura della ragione e della legge che giustifica lrsquoinsi-stenza eraclitea su λόγος νόμος e κόσμος ma anche sullrsquoautocon-trollo individuale e collettivo

124 R laurenti Eraclito cit p 16125 i PoZZoni Eraclito de-crittato cit p 58

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

θυμῶι μάχεσθαι χαλεπόνmiddot ὃ γὰρ ἂν θέληι ψυχῆς ὠνεῖταιDifficile lottare contro il desiderio ciograve che vuole infatti prende a prezzo dellrsquoanima (Plutarco DK 22 B85)

τὸ τοῖς τυχοῦσιν ἀρκεῖσθαι καὶ μὴ δεῖσθαι τῶν πολυτελῶν ἐν εἰρήνηι καὶ ὁμονοίαι διατηρεῖ τὰς πόλειςlrsquoaccontentarsi di ciograve che si trova e il non aver bisogno di cose costose conservano la cittagrave in pace e in concordia (DK 22 A3b)

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

ma soprattutto la tesi centrale nei frammenti secondo cui produ-zione e unitagrave del tutto passano attraverso la relazione tra le oppo-sizioni (πάντα κατrsquo ἔριν γίνεσθαι) Compito del λόγος egrave appunto illustrare tale formazione (ovvero compagine questo il significato primo di ἁρμονία122) e dunque rilevare come senza la costanza della tensione non vi sarebbe possibilitagrave di ordinamento

λόγον ἐκ τῆς ἐναντιοδρομίας δημιουργὸν τῶν ὄντωνlogos artefice delle cose che sono dal concorso degli opposti (Aeumltius DK 22 A8)

καὶ ὁ κυκεὼν διίσταται ltμὴgt κινούμενοςanche il ciceone si decompone se non egrave mosso (Teofrasto DK 22 B125)

τὸ ἀντίξουν συμφέρον καὶ ἐκ τῶν διαφερόντων καλλίστην ἁρμονίανciograve che egrave opposto concorda e dalle cose in contrasto scaturisce lrsquoarmonia piugrave bella (Aristotele DK 22 B8)

Frammenti in cui puograve avvertirsi anche lrsquoespressione immediata di una drammatica ed eroica visione della lotta politica e della sua composizione ovvero di una legge universale cui ricondurre come evidenza parziale anche i conflitti della πόλιςBencheacute appaia esagerato intendere la discriminazione tra cittadi-ni efesi come laquotema centrale allrsquointerno della trattazione culturale eraclitearaquo123 e dunque ridurne la prospettiva cosmica a mera siste-matizzazione dellrsquoordinamento civile riformato da Ermodoro egrave tut-tavia probabile che quel contesto possa aiutare a determinare il si-gnificato del presunto atteggiamento aristocratico di Eraclito Cosigrave quando attacca gli Efesi proprio per aver allontanato Ermodoro la scelta espressiva egrave indicativa

122 Una pertinente puntualizzazione in V Macchioro Zagreus cit pp 417-422123 Ibi p 53

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Dario Zucchello

ἡμέων μηδὲ εἷς ὀνήιστος ἔστω εἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνlaquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altriraquo (Strabone DK 22 B121)

Il superlativo ὀνήιστος non veicola lrsquoidea di valore (in senso mili-tare) o di eminenza aristocratica piuttosto lrsquoidea di aiuto di utilitagrave insomma Ermodoro egrave politico da prediligere per il giovamento che puograve garantire con consiglio e azione alla comunitagrave il suo allon-tanamento appare conseguenza della cecitagrave e immaturitagrave dei con-cittadiniAnalogamente quando degli Efesi stigmatizza il vizio che deriva dal lusso

μὴ ἐπιλίποι ὑμᾶς πλοῦτος ἔφη Ἐφέσιοι ἵνrsquo ἐξελέγχοισθε πονηρευόμενοιnon vi abbandoni mai o Efesi la ricchezza affincheacute possiate ma-nifestare il vostro agire malvagio (Tzetze DK 22 B125a)

egrave possibile che Eraclito richiami quella stessa sobrietagrave suggeri-ta secondo quanto riferito da Polemone alle donne ioniche da Ermodoro

Πολέμων παρὰ Ἑρμοδώρῳ γεγράφθαι φησίmiddotraquoὑποδήματα δὲ φορεῖν τὴν ἐλευθέρην Σκυδικὰς λευκὰς καὶ μασθλητίναςraquoPolemone dice che in Ermodoro egrave scritto laquola donna libera porta calzature scitiche bianche e di cuoioraquo (Polemone Fragmenta 96)

Sostenitore di una riforma dei costumi che frenasse la fiacchezza indotta dal lusso (ἁβροσύνη)124 e (forse) preparasse al confronto con lrsquoinvasore persiano125 Ermodoro appare agli occhi di Eraclito vittima non di un particolare gruppo sociale o politico ma di una diffusa (volgare a prescindere dallrsquoappartenenza sociale) ignoran-za della misura della ragione e della legge che giustifica lrsquoinsi-stenza eraclitea su λόγος νόμος e κόσμος ma anche sullrsquoautocon-trollo individuale e collettivo

124 R laurenti Eraclito cit p 16125 i PoZZoni Eraclito de-crittato cit p 58

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

θυμῶι μάχεσθαι χαλεπόνmiddot ὃ γὰρ ἂν θέληι ψυχῆς ὠνεῖταιDifficile lottare contro il desiderio ciograve che vuole infatti prende a prezzo dellrsquoanima (Plutarco DK 22 B85)

τὸ τοῖς τυχοῦσιν ἀρκεῖσθαι καὶ μὴ δεῖσθαι τῶν πολυτελῶν ἐν εἰρήνηι καὶ ὁμονοίαι διατηρεῖ τὰς πόλειςlrsquoaccontentarsi di ciograve che si trova e il non aver bisogno di cose costose conservano la cittagrave in pace e in concordia (DK 22 A3b)

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ἡμέων μηδὲ εἷς ὀνήιστος ἔστω εἰ δὲ μή ἄλλη τε καὶ μετrsquo ἄλλωνlaquonessuno di noi sia il piugrave abile in caso contrario ltlogt sia altrove e con altriraquo (Strabone DK 22 B121)

Il superlativo ὀνήιστος non veicola lrsquoidea di valore (in senso mili-tare) o di eminenza aristocratica piuttosto lrsquoidea di aiuto di utilitagrave insomma Ermodoro egrave politico da prediligere per il giovamento che puograve garantire con consiglio e azione alla comunitagrave il suo allon-tanamento appare conseguenza della cecitagrave e immaturitagrave dei con-cittadiniAnalogamente quando degli Efesi stigmatizza il vizio che deriva dal lusso

μὴ ἐπιλίποι ὑμᾶς πλοῦτος ἔφη Ἐφέσιοι ἵνrsquo ἐξελέγχοισθε πονηρευόμενοιnon vi abbandoni mai o Efesi la ricchezza affincheacute possiate ma-nifestare il vostro agire malvagio (Tzetze DK 22 B125a)

egrave possibile che Eraclito richiami quella stessa sobrietagrave suggeri-ta secondo quanto riferito da Polemone alle donne ioniche da Ermodoro

Πολέμων παρὰ Ἑρμοδώρῳ γεγράφθαι φησίmiddotraquoὑποδήματα δὲ φορεῖν τὴν ἐλευθέρην Σκυδικὰς λευκὰς καὶ μασθλητίναςraquoPolemone dice che in Ermodoro egrave scritto laquola donna libera porta calzature scitiche bianche e di cuoioraquo (Polemone Fragmenta 96)

Sostenitore di una riforma dei costumi che frenasse la fiacchezza indotta dal lusso (ἁβροσύνη)124 e (forse) preparasse al confronto con lrsquoinvasore persiano125 Ermodoro appare agli occhi di Eraclito vittima non di un particolare gruppo sociale o politico ma di una diffusa (volgare a prescindere dallrsquoappartenenza sociale) ignoran-za della misura della ragione e della legge che giustifica lrsquoinsi-stenza eraclitea su λόγος νόμος e κόσμος ma anche sullrsquoautocon-trollo individuale e collettivo

124 R laurenti Eraclito cit p 16125 i PoZZoni Eraclito de-crittato cit p 58

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

θυμῶι μάχεσθαι χαλεπόνmiddot ὃ γὰρ ἂν θέληι ψυχῆς ὠνεῖταιDifficile lottare contro il desiderio ciograve che vuole infatti prende a prezzo dellrsquoanima (Plutarco DK 22 B85)

τὸ τοῖς τυχοῦσιν ἀρκεῖσθαι καὶ μὴ δεῖσθαι τῶν πολυτελῶν ἐν εἰρήνηι καὶ ὁμονοίαι διατηρεῖ τὰς πόλειςlrsquoaccontentarsi di ciograve che si trova e il non aver bisogno di cose costose conservano la cittagrave in pace e in concordia (DK 22 A3b)

Page 48: Zucchello Dario

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Approssimazione alla sapienza di Eraclito la battaglia culturale

θυμῶι μάχεσθαι χαλεπόνmiddot ὃ γὰρ ἂν θέληι ψυχῆς ὠνεῖταιDifficile lottare contro il desiderio ciograve che vuole infatti prende a prezzo dellrsquoanima (Plutarco DK 22 B85)

τὸ τοῖς τυχοῦσιν ἀρκεῖσθαι καὶ μὴ δεῖσθαι τῶν πολυτελῶν ἐν εἰρήνηι καὶ ὁμονοίαι διατηρεῖ τὰς πόλειςlrsquoaccontentarsi di ciograve che si trova e il non aver bisogno di cose costose conservano la cittagrave in pace e in concordia (DK 22 A3b)