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Programma WWF Italia 2019 -2021 #TogetherPossible, now 1

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Programma WWF Italia 2019 -2021

#TogetherPossible, now

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IntroduzioneLa programmazione 2019-2021 del WWF Italia arriva a valle di un importante processo di ristrutturazione, che ha visto negli scorsi anni l’associazione recuperare una situazione di stabilità finanziaria, riportando il bilancio in attivo, regolarizzando il rapporto con il WWF Internazionale, avviando una importante fase di primi investimenti mirati a rinnovare settori cruciali per portare la macchina organizzativa a pieno regime. Questo slancio sarà consolidato nei prossimi mesi e anni, con la riorganizzazione delle aree di lavoro e il consolidamento dei percorsi avviati. Questi fattori, uniti al recente rinnovo del Consiglio, consentono di aprire una seconda fase di sviluppo sulla base di una programmazione a lungo termine, che nel corso di più anni rafforzi la capacità del WWF Italia di proteggere la biodiversità in Italia e nel mondo, costruisca una forte sinergia tra le diverse componenti e attività dell’associazione e conduca ad un posizionamento nazionale maggiormente allineato ai temi di dibattito attuali.

Alla luce di un contesto in trasformazione, oggetto di specifico approfondimento nel primo capitolo del documento di programma, la programmazione triennale si propone di sviluppare un piano operativo ponendo una particolare attenzione ad alcune priorità:

dare maggiore visibilità al contributo concreto che il WWF offre al network internazionale e ad altre realtà locali, nazionali e internazionali in termini progettuali con il suo lavoro di tutela, educazione, aggregazione e mediazione;

rendere tali contributi veicolo di un messaggio quanto più possibile omogeneo e coeso, per sviluppare una narrativa ed un’azione unitaria in linea con la possibilità di agire in uno Spazio Operativo Sicuro (S.O.S.) già promosso dalla nostra associazione, fondato su un concetto di benessere che renda evidente il beneficio e l’imprescindibilità del capitale naturale per lo sviluppo umano;

prevedere una pianificazione allineata e fortemente connessa delle attività di conservazione con quelle di marketing, comunicazione e divulgazione, sviluppando quindi un programma integrato tra le diverse componenti, capace di narrarsi con un’unica voce;

riportare l’educazione al centro dell’azione associativa, in quanto cruciale strumento di conoscenza, aggregazione e cambiamento, proseguendone lo sviluppo sia in termini di educazione scolastica sia come formazione life long learning;

rilanciare il sistema delle Oasi quale strumento reale di prossimità territoriale e luogo privilegiato per la realizzazione di attività di conservazione, aggregazione ed educazione.

Le specifiche linee di lavoro e attività sono organizzate partendo da un criterio di sinergia con il programma internazionale, con cui negli anni scorsi è stato recuperato un allineamento che si intende rafforzare. In questo senso, e ai fini di sviluppare un meccanismo di rendicontazione basato sul framework del WWF Internazionale, le azioni in corso o in via di sviluppo sono presentate nel quadro delle Practices e degli obiettivi a cui siamo chiamati a contribuire. La programmazione si sviluppa anche sulla base del lavoro svolto negli anni scorsi dal gruppo di Innovazione, che ha individuato punti di forza, di debolezza e di interesse delle diverse componenti associative, mirando a colmare alcune lacune e a mantenere e rafforzare gli elementi di successo del precedente programma. Le linee di lavoro vengono infine definite in coerenza con un portafoglio di progetti in corso che indica azioni di lavoro consolidate.

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Il documento di programma – executive summaryIl WWF nasce come la più grande organizzazione che lavora per la tutela della biodiversità e del patrimonio naturale del pianeta. Per molti anni il WWF in Italia è stato l’unico attore che ha denunciato l’illegalità nella gestione delle risorse naturali, ha preteso il rafforzamento del sistema legislativo per la conservazione della natura, ha indicato e messo in atto buone pratiche per la protezione e la gestione della biodiversità, ha rafforzato il livello di conoscenza e consapevolezza sull’impatto delle nostre azioni sul futuro del pianeta e, soprattutto, ha avvicinato il cuore della gente alla natura, ha fatto conoscere agli italiani la ricchezza e la bellezza delle specie che vivono in Italia e nel mondo insieme ai rischi di una loro estinzione.

In uno scenario complesso in cui gli attori interessati ai temi ambientali sono ormai molti e di diversa afferenza, e in cui è difficile prevedere in quale direzione le politiche e le scelte dei cittadini ci porteranno nei prossimi anni, il WWF si ripropone di arrivare al 2021 avendo rafforzato il suo ruolo di leader sui temi della conservazione e valorizzazione della natura e avendo realizzato, in termini di posizionamento e organizzazione interna, il percorso necessario a mettere pienamente a frutto una nuova fase di investimenti che si aprirà nell’ultima parte del triennio. Scopo del programma è quindi avviare quel processo che porti i nostri interlocutori (cittadini, istituzioni, imprese) a identificarsi con una visione forte, “Noi siamo natura”. Ci si propone di ricordare a tutti che gli esseri umani sono fatti con gli stessi elementi che sono presenti in tutte le forme di vita sulla Terra e che costituiscono l’intero Universo. Derivano e provengono dalle forme di vita che si sono evolute sul Pianeta e hanno patrimoni genetici profondamente simili alle grandi scimmie antropomorfe e nelle sue componenti genetiche ci sono elementi evidenti che li connettono con tutto il resto della vita sulla Terra. Le specie che vogliamo salvaguardare sono come noi e noi siamo come loro, gli ambienti che vogliamo salvaguardare, oltre alle meraviglie straordinarie che contengono e che dobbiamo essere capaci di narrare e illustrare, costituiscono la base della nostra stessa sopravvivenza, del nostro benessere e quindi del nostro futuro.

Il programma vuole rendere il WWF il grande narratore di questo Racconto di Natura e tradurlo in una proposta di attivazione quotidiana in difesa dalla natura e per la scelta di stili di vita sostenibili. Per raggiungere questo obiettivo, si muove su due direttrici: una tematica, una organizzativa.

Dal punto di vista tematico, il WWF in Italia struttura la sua scelta in base a un obiettivo di focalizzazione e riconoscibilità, e lo fa partendo dal quadro e dai risultati identificati dal WWF Internazionale. Due practice, Wildlife e Oceans, che attraversano con forza e trasversalità tutti i canali di attivazione di WWF Italia (progetti, marketing, comunicazione, educazione, policy/advocacy), sono identificate come prioritarie per il periodo 2019-2021 e organizzate ognuna in quattro linee di lavoro che comprendono attività funzionali al raggiungimento dello stesso obiettivo strategico al termine del triennio: avere un WWF Italia riconosciuto quale attore principale per la conservazione della natura in Italia e nel Mediterraneo.

Le practice Energy and Climate, Food, Forests e Freshwater sono organizzate a loro volta in undici linee di lavoro complessive. Climate, per la sua forte connotazione e trasversalità, mantiene una priorità di primo piano nella sua connessione a biodiversità e impatti sulla natura in genere. Forests, che negli ultimi anni ha avuto un coinvolgimento più marginale nelle attività della nostra organizzazione, è la practice che nel corso del triennale (a partire da fine 2019) si aspira a rafforzare maggiormente, sia nella sua declinazione internazionale, sia a livello italiano.

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Freshwater sarà mantenuta in relazione ad attività istituzionali a livello europeo e priorità del network. Food, in stretto collegamento con agricoltura, darà un’occasione privilegiata per trattare il tema trasversale della relazione tra natura e benessere umano. Una linea di lavoro è infine dedicata a Educazione, intesa nella sua accezione più ampia che include formazione, divulgazione e sensibilizzazione. In linea con quanto premesso, infatti, il rilancio sistematico di una delle attività che da sempre caratterizza il WWF in Italia è, insieme ai temi già illustrati, uno degli assi portanti del prossimo triennio, con un suo piano di sviluppo dedicato.

Trasversalmente all’organizzazione delle practice e delle loro linee di lavoro, il programma presenta una prospettiva di macro-temi che, alternandosi con un criterio di stagionalità e opportunità, si svilupperanno nel corso degli anni accendendo di volta in volta i riflettori su specifici risultati e attività di raccolta fondi, garantendo così coordinamento e sinergia tra i diversi ambiti e obiettivi. I temi-ombrello saranno quindi clima (in relazione agli impatti su biodiversità ed uomo), oceani (sviluppato prevalentemente in chiave Mediterraneo), foreste e wildlife crime (entrambi con forti collegamenti dal locale al globale). I temi verranno trattati e presentati al pubblico, nel corso dei mesi, nella loro doppia accezione di biodiversità (impatti) e stili di vita sostenibili (soluzioni), così da creare una narrativa che tenga insieme le due facce del problema in un’ottica costruttiva e propositiva.

Al fine di monitorare l’efficacia del programma e poter affinare la strategia di sviluppo e comunicazione in corso d’opera, è prevista la realizzazione di un’indagine qualitativa segmentata per target di pubblico (soci, cittadini, scienziati, istituzioni, media) da svolgersi all’inizio (gennaio 2019), a metà (maggio 2020), e alla fine (novembre 2021) del percorso triennale, finalizzata a valutare come la percezione esterna del WWF in Italia si sia evoluta in questo arco di tempo.

Dal punto di vista organizzativo, WWF Italia può finalmente avviare una programmazione che, pur richiedendo ancora un’attenzione alla stabilità economica e finanziaria nelle prime due annualità, definisce un orientamento strategico e le priorità per possibili investimenti futuri in un percorso coerente e continuativo che consenta di raggiungere gli ambiziosi obiettivi preposti.

Fatta questa premessa, il programma fornisce:

o Un approccio a matrice che, per ogni practice e linea di lavoro, individua fin da subito non solo i risultati individuati dal WWF Internazionale a cui contribuire, ma anche il ruolo e coinvolgimento dei diversi uffici (comunicazione, policy, fundraising, oasi, educazione, rete) funzionali al raggiungimento di tali obiettivi. Questo al fine da una parte di impostare fin da subito le attività in un’ottica di rendicontazione al network WWF, e dall’altra di facilitare il lavoro e la comunicazione tra i diversi uffici, evidenziando referenti unici e team trasversali che vengono attivati e aggiornati per tutta la durata delle attività.

o Un’impostazione focalizzata che, individuando a monte risultati prioritari e risorse necessarie, rafforzi un processo di accountability rispetto al raggiungimento dei primi e all’utilizzo delle seconde, sia a livello associativo sia a livello dei singoli referenti, limitando la dispersione dello sforzo collettivo e fornendo un criterio di scelta univoco;

o Opportunità per rilanciare con forza ed efficacia il volontariato, a partire dalla rete territoriale, e per attrarre nuove energie, a partire dai gruppi tematici ed investendo in particolare sulla community WWF YOUng;

o Indicazioni rispetto agli ambiti e alle figure che nel corso del triennio possono essere integrati al fine di snellire e innovare il lavoro nei metodi e nelle tematiche.

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L’ultimo punto, al di là di innesti e valutazioni puntuali sulle diverse linee di lavoro, prevede a monte un assetto organizzativo che permetta di sviluppare sinergia ed efficienza tra le diverse componenti del sistema WWF Italia, richiamando tutti a un’identità di brand che vada al di là dell’identità legale e alle appartenenze geografiche.

Il documento di programma si articola in quattro capitoli e in sei allegati, e deve essere inteso come uno strumento modulare che mira a fornire il quadro di riferimento per il lavoro dei prossimi tre anni (i primi quattro capitoli), che rimarrà invariato, e alcuni documenti relativi alla programmazione di specifiche linee di lavoro e all’attuazione del programma nel suo complesso (gli allegati), che potranno essere rivisti alla fine di ogni anno. Il programma intende inoltre incentivare un approccio in cui le competenze interne dell’associazione si aggreghino intorno a progettualità e linee di lavoro in modo trasversale rispetto all’appartenenza di area, e in cui l’avvio di ogni azione preveda l’inclusione delle diverse figure funzionali all’effettivo raggiungimento dell’obiettivo, come meglio specificato nel capitolo 4, “Il framework operativo”.

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Indice

1. La vision WWF e le sfide trasversali.......................................................................................7

2. Il contesto internazionale e nazionale.................................................................................10

3. Toolbox together Possible...................................................................................................13

4. Il framework operativo.......................................................................................................17

Allegato I: Progetti e iniziative....................................................................................................62

Allegato II: Piano comunicazione e marketing............................................................................64

Allegato III: Scuola di Natura – WWF Academy...........................................................................65

Allegato IV: WWF Next, spunti organizzativi per dare al Panda una marcia in più.......................68

Allegato V: Oasi.........................................................................................................................69

Allegato VI: Focus: Scenari europeo e italiano 2019 – 2021........................................................70

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1. La vision WWF e le sfide trasversali

Negli ultimi anni, tanto la società civile quanto le realtà istituzionali hanno preso atto, in modo sempre più critico, dei pesanti danni ambientali e sociali inferti da un sistema economico e finanziario che ci sta conducendo al di fuori dei limiti biofisici del nostro pianeta, lontano dal reale benessere delle persone, che non può prescindere dalla difesa di interessi fondamentali, che costituiscono la base stessa della nostra esistenza, quali quelli legati all’uso delle risorse naturali. In questo quadro, il WWF si propone di ampliare la focalizzazione del suo messaggio coniugando al cuore della sua identità, ovvero conservazione e convivenza tra uomo e natura, una proposta che lo porti ad essere attore protagonista nella costruzione di una società basata su un sistema economico realmente sostenibile. Il programma del prossimo triennio si propone quindi di traghettare l’Associazione da un’immagine fortemente e storicamente legata quasi esclusivamente a una narrativa di tutela di specie e habitat a una dimensione che trasmetta nell’ambito della narrativa Noi siamo Natura la prospettiva di uno sviluppo umano capace di mantenersi nei limiti biofisici e sociali che non devono essere sorpassati. Questa prospettiva si aggancia inevitabilmente ai bisogni reali delle persone e del pianeta.

In questa direttrice si inserisce la prosecuzione del lavoro con cui il WWF si fa promotore presso le istituzioni, le imprese e la società di un messaggio che rimetta il capitale naturale al centro del dibattito, ne chiede l’inserimento in tutti in contesti di programmazione economica e ne riconosca il ruolo fondamentale in qualunque percorso di sviluppo sostenibile. Questo messaggio è ben rappresentato nel già noto Manifesto S.O.S. (Spazio Operativo Sicuro), che il WWF sta diffondendo nell’ambito dei suoi partenariati e delle sue attività, ed è fortemente rilanciato dal contributo che l’organizzazione sta dando da una parte all’implementazione, a livello nazionale dell’Agenda 2030 - lavorando per accrescere l’attenzione sugli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile di carattere ambientale - dall’altra ai lavori del Comitato per il Capitale Naturale e all’inserimento dei primi indicatori del benessere equo e sostenibile (BES) nel Documento di Economia e Finanza (DEF).

Nell’ambito della programmazione 2019-2021, l’obiettivo prioritario rispetto a questo tema è la sua piena integrazione e sinergia con tutte le linee di lavoro sviluppate in ambito di conservazione e nei relativi messaggi che il WWF trasmette a tutte le tipologie di pubblico. Questo taglio viene quindi integrato nella strategia di comunicazione, anticipata nell’introduzione e ripresa successivamente, che vede dei macro temi venire rilanciati nel corso dell’anno nel contesto di una narrativa che parte dai temi della conservazione (habitat e specie a rischio) per poi connetterli al corrispondente messaggio di sostenibilità (prospettiva dell’ SOS e ricaduta su stili di vita e riduzione degli impatti).

In modo complementare allo sviluppo dei temi relativi alla sostenibilità, nel corso dei prossimi tre anni WWF intende dare piena visibilità al fondamentale tema del rapporto con l’ambiente quale determinante fondamentale dello stato di salute della popolazione umana. L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che almeno 12,6 milioni di persone muoiano ogni anno per cause ambientali quali inquinamento dell’aria e dell’acqua, campi elettromagnetici, radiazioni solari (UV), esposizione a sostanze chimiche in vari campi di applicazione, tra cui l’agricoltura, che hanno

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effetti cancerogeni e di alterazione del sistema ormonale, fino ai cambiamenti climatici. Da sempre gli impatti sulla salute sono un potentissimo veicolo di informazione e sensibilizzazione dei cittadini e delle istituzioni sui temi dell’inquinamento e del degrado ambientale, rendendo l’alleanza tra i temi ambiente e salute uno strumento chiave per la comprensione del messaggio chiave che WWF intende trasmettere, Noi Siamo Natura.

Per questo motivo, pur non portando la salute umana a diventare una linea di lavoro autonoma in quanto non distintiva dell’organizzazione e non parte delle sue specifiche competenze, nel corso del triennio WWF intende da una parte contaminare, ove possibile, le sue attività e i suoi messaggi di conservazione con elementi che rimandino in modo forte alla dimensione del benessere e della salute umana; dall’altra rafforzare le sue collaborazione con quei soggetti che del tema della salute sono i principali attori e divulgatori. In generale, la prevenzione delle malattie di origine ambientale richiede uno sforzo complesso di azione sia sui comportamenti e gli stili di vita, sia sulle norme e le misure istituzionali che consentono di garantire la tutela ambientale sotto tutti i punti di vista.

Educazione

“Aiutare le persone di ogni età a capire meglio il mondo in cui vivono, cogliendo la complessità e l'interconnessione di problemi sociali economici e ambientali che minacciano il nostro futuro.

Questa visione dell’educazione ci richiede di riorientare i sistemi educativi, le politiche e le pratiche per rendere in grado ciascuno, giovane e vecchio che sia, di prendere decisioni e comportarsi in modo culturalmente adeguato e localmente significativo per risolvere i problemi che minacciano il nostro futuro comune” (UNESCO 2004).

La costruzione di un futuro in cui l’uomo possa vivere in armonia con la natura ha bisogno di soluzioni sul piano tecnico e scientifico ma sicuramente anche sul piano culturale. E’ con questa convinzione che il WWF Italia ha investito in modo prioritario, sin dai primi anni dalla sua fondazione, sull’educazione di giovani, famiglie, comunità, imprese e gruppi di interesse con una prospettiva di formazione permanente lungo tutto l’arco della vita. Pensare per relazioni e affrontare i problemi in una visione sistemica, subordinare le scelte al senso del limite e agire in coerenza con le proprie idee, assumersi delle responsabilità, costituiscono l’essenza del cambiamento culturale che si vuole produrre.

L’attività educativa promossa dall’Associazione fa capo a una pluralità di ambiti e si caratterizza come un continuum articolato di:

informazione e divulgazione, sulla base della miglior conoscenza scientifica disponibile, svolgendo un’azione di supplenza o stimolo rispetto ai programmi dell’educazione formale;

sensibilizzazione e comunicazione per veicolare messaggi in modo efficace. Offerta di esperienze immersive nella natura;

educazione non trasmissiva ma trasformativa, basata sull’acquisizione e la pratica di nuove metodologie, di nuove tecniche, di nuovi atteggiamenti e di nuovi valori necessari;

e la formazione dei volontari, dei docenti, dei giovani.

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Nonostante l’esperienza del WWF in questo campo, il contesto in cui ci troviamo richiede nuove risposte a sfide sempre più complesse e su più piani che richiedono capacità innovative, anticipative, creative, immaginative.

Il primo contributo “educativo” al nuovo programma è da un lato sul piano dei nuovi contenuti, riflessioni e racconti che il WWF deve interpretare e diffondere creando una narrazione che faccia emergere la coerenza del proprio operato. Come ricordato, il WWF ha una sua consolidata storia e competenza nelle questioni legate alla biodiversità che oggi sono profondamente innovate e rinnovate nel loro legame sistemico con temi i temi, tangenti e connessi, dello sviluppo, della sostenibilità, della salute. In questo la linea di lavoro di educazione diventa fondamentale nel rendere il WWF il grande narratore del nostro essere Natura.

Il WWF Italia ha inoltre l’opportunità di offrire contesti in cui fare esperienze qualificate grazie alla propria presenza sul territorio. In un mondo sempre più virtuale che spesso tende alla superficialità cognitiva e al progressivo allontanamento dal mondo della natura, dal quale la nostra specie deriva e senza il quale non può vivere, si sta diffondendo sempre di più il fenomeno definito Nature Deficit Disorder, un continuo allontanamento fisico dalla natura, in particolare per i giovani sempre di più immersi in un mondo virtuale, ma non solo, che produce danni alle nostre capacità di riflessione, concentrazione, rilassamento, ecc. Il WWF aspira a confermarsi quale soggetto maggiormente impegnato in azioni per riconnettere i giovani, soprattutto i bambini, alla natura.

Dal punto di vista organizzativo e programmatico, l’impegno per il prossimo triennio è quello di riunire tutte le competenze, gli impegni e le opportunità appena illustrate in una struttura di lavoro nuova, integrata, reale e virtuale, costruita su moduli e target e che permetta di trasmettere all’esterno l’offerta formativa WWF con una nuova efficacia. A questo scopo viene avviato il processo di sviluppo della Scuola di Natura – WWF Academy, che a valle della valutazione delle opportunità e delle competenze disponibili integri tutte le attività educative dell’organizzazione sotto il cappello di un brand riconosciuto e di una regia unitaria. La scheda 19 e l’allegato II riportano con maggior dettaglio questo percorso.

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2. Il contesto internazionale e nazionale

La programmazione triennale si sviluppa in forte connessione con importanti appuntamenti che nei prossimi anni vedranno impegnato il nostro Paese, l’Europa e il resto del mondo, e in piena consapevolezza dell’instabile scenario in cui deve andare a realizzarsi. Lo scenario politico attuale, dettagliato nell’Allegato VI (Focus: Scenari europeo e italiano), vede un contesto istituzionale, in una fase di rottura con l’assetto che lo ha contraddistinto dal secondo dopoguerra ad oggi, caratterizzato da un forte ritorno ai nazionalismi accompagnato da politiche economiche e sociali di stampo prevalentemente liberista, contaminato da forti anche se isolate pulsioni a misure fortemente socialiste.

Si tratta di uno scenario incerto e in transizione verso un esito al momento non prevedibile e in cui i temi ambientali sono a loro volta fatti propri dall’una o dall’altra parte, enfatizzati o ridimensionati, in un veloce alternarsi di accelerazioni e frenate che vanno dalla proposta per un Patto Globale sull’Ambiente della Francia di Macron all’uscita dall’Accordo di Parigi degli Stati Uniti di Trump. Con la crisi del multilateralismo e il progressivo indebolimento delle organizzazioni e istituzioni che hanno governato i più importanti dibattiti mondiali degli ultimi decenni, la gestione globale delle grandi questioni ambientali, non affrontabili su scala nazionale, è di fatto messa in discussione. Al tempo stesso, e paradossalmente, l’Agenda 2030 firmata nel 2015 da 193 Paesi, con i suoi Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, conferma con forza e in modo inequivocabile il legame tra le grandi crisi del nostro pianeta, sociali, economiche e ambientali e la necessità di un approccio sistemico e coordinato per affrontarle.

In questo quadro si inserisce un Europa indebolita dalla Brexit e dalle forti istanze nazionaliste portate avanti dal gruppo di Visegrad, cui si è recentemente aggiunta l’Italia, e che va incontro a un appuntamento elettorale, nel maggio 2019, determinante per l’assetto del prossimo decennio e lo spirito con cui i grandi accordi internazionali e dell’Agenda 2030 stessa verranno messi in atto.

La strategia del WWF, anche in Italia, si sviluppa alla luce di questo contesto con un triplice obiettivo legato alla necessità di accelerare i processi necessari a invertire la tendenza relativa alla perdita di natura, che si articola in tre direzioni: far crescere la priorità dell’ambiente nelle agende politiche a tutti i livelli (nazionale, regionale, globale); dare slancio a un movimento di attori istituzionali e non che alimentino la richiesta di un cambiamento; e assicurarsi che siano assunti impegni ambiziosi garantiti da efficaci meccanismi di rendicontazione. Per raggiungere il suo obiettivo, il WWF intende nei prossimi anni innanzitutto mantenere e rafforzare il suo legame con il mondo scientifico, contribuendo alla realizzazione e alla divulgazione di una corretta conoscenza in materia di biodiversità, ecosistemi e sviluppo sostenibile: fondamentale da questo punto di vista sarà nel 2019 il lancio del Global Assessment on Biodiversity da parte dell’IPBES, che aggiorna il precedente assessment mondiale del 2005, il Millennium Ecosystem Assessment. Sul fronte politico inoltre il 2019 vedrà il WWF impegnato nella diffusione del “Manifesto” per le elezioni europee presso tutti gli attori, istituzionali e non, interessati e in condizione di influenzare i temi del dibattito elettorale. Il “Manifesto”, oltre a ricordare l’urgenza e la rilevanza economica e sociale dei temi ambientali, indica in dettaglio le misure attese e da sviluppare per garantire innanzitutto un’adeguata tutela del patrimonio naturale del nostro continente, e in secondo luogo il mantenimento della leadership ambientale dell’Europa nel contesto internazionale.

È però nel 2020, il cosiddetto ‘Super Year’, che si succedono una serie di appuntamenti chiave nel contesto del percorso che vuole portare il WWF a invertire la tendenza di perdita di natura entro il 2030:

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Il 75° compleanno dell'ONU che si celebra durante l'apertura dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite (UNGA) nel settembre 2020 a New York e il vertice dei leader della biodiversità che potrebbe aver luogo nello stesso momento e luogo. Si tratta di un’opportunità unica per i leader mondiali di dichiarare che non è più accettabile continuare a degradare il nostro pianeta e che è necessaria un'azione urgente per ripristinare gli equilibri dinamicidella biosfera. Le Nazioni Unite disegnano un nuovo framework decennale per la biodiversità nell'ambito della Convenzione delle Nazioni Unite sulla Diversità Biologica (CBD) in occasione della 15a Conferenza delle parti (COP-15) nell'ottobre 2020 a Pechino. Il risultato di questo incontro segnerà il percorso per la tutela e la valorizzazione della biodiversità nel segno degli obiettivi indicati dall’Agenda 2030. Alla 26a Conferenza delle Parti (COP-26) della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC) nel dicembre 2020, i Paesi avranno l'opportunità di migliorare i loro piani d'azione nazionali per assicurare che gli obiettivi dell'Accordo di Parigi siano raggiunti . Attualmente, i piani nazionali non sono sufficienti a mantenere il riscaldamento globale al di sotto di 1,5 o 2° C, la soglia necessaria per evitare cambiamenti catastrofici. Alcuni obiettivi ambientali nell'ambito degli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) scadranno nel 2020. Al Forum politico di alto livello (HLPF) nel luglio 2020 a New York, i paesi devono estenderli in modo significativo fino al 2030, la scadenza generale degli SDGs, e riconoscere che il successo dell’Agenda 2030 dipenderà in primo luogo dalle misure a tutela del capitale naturale.

Questa coincidenza di appuntamenti determinanti ha portato il WWF a decidere di sfruttare al massimo questa opportunità, cominciando a costruire fin da adesso un percorso che conduca nel 2020 al lancio di un “Global Deal for Nature & People” che porti l’obiettivo generale della nostra organizzazione (Invertire la tendenza alla perdita di natura entro il 2030) ad avere dignità di obiettivo globale e riconosciuto da una serie di attori istituzionali, multilateriali e nazionali. WWF Italia contribuisce allo sviluppo di questa strategia e intende a sua volta sviluppare per il 2020 un percorso connesso alla macro-narrativa del Super Year.

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2. Toolbox: #TogetherPossible

Per raggiungere con efficacia gli ambiziosi obiettivi preposti, è necessario sfruttare al meglio una pluralità di approcci e di strumenti che potranno essere selezionati ed applicati in maniera trasversale o in riferimento a specifiche linee di lavoro. Per questo abbiamo creato una sorta di toolbox a cui si potrà attingere sia in fase di progettazione che di esecuzione di attività chiave.

Tool 1: citizen science and conservation, gruppi di attivazione e strumenti tecnologici

Fin dalle sue fondamenta, la biologia della conservazione si è caratterizzata come una disciplina di sintesi, che sfrutta ed integra le conoscenze e gli strumenti propri di settori diversi (dall’ecologia alla storia della natura, dalla sociologia alla statistica) al fine di risolvere problemi complessi come quello della conservazione di specie, habitat ed ecosistemi strettamente connessi tra loro e oggetto di pressioni multiple di carattere sia evolutivo che fisico, sia naturale che antropogenico.

È quindi ovvio come soluzioni efficaci possano emergere solo dalla collaborazione costante tra esperti di diverse discipline ed afferenti ad enti di diversa natura (università, enti di ricerca, amministrazioni, ONG), ma possano beneficiare fortemente del supporto di una comunità ben più ampia di appassionati e semplici cittadini, grazie alla connessione garantita da tecnologie e modelli di partecipazione innovativi. Non sorprende quindi che molte nuove specie scoperte siano state segnalate proprio da non professionisti, che attività di monitoraggio a specie rare o particolarmente elusive in ogni angolo del mondo siano rese possibili solo grazie al supporto di centinaia di volontari e che azioni di ripristino di habitat puntiformi e frammentati siano messe in campo con le azioni coordinate di comunità locali.

Negli ultimi anni, pertanto, hanno preso sempre più piede iniziative di citizen science, intesa come il coinvolgimento e la partecipazione attiva dei cittadini in attività di raccolta di dati scientifici: che garantiscono un feedback continuo con gli scienziati e al contempo costituiscono un’opportunità senza pari di sensibilizzazione ed educazione sulle tematiche oggetto di studio. Nell’ambito più specifico delle scienze della natura, il passaggio dalla raccolta dati a quello di azioni concrete di tutela e ripristino può quindi confluire nella vera e propria citizen conservation all’interno di più ampi progetti di conservazione.

Da sempre la forza del WWF in Italia è stata quella di saper attivare volontari ed appassionati per raggiungere obiettivi di monitoraggio e conservazione. Solo guardando agli ultimi anni, sono state messe in campo attività di studio e conservazione per tartarughe marine, fratino, piccole zone umide, anfibi, pulizie di spiagge dai rifiuti e tante altre ancora. Lo stesso sistema delle Oasi si basa in larga parte su attività di gestione e sorveglianza diffuse affidate a volontari qualificati. Non mancano ovviamente gli esempi rivolti a sensibilizzazione del pubblico sulla biodiversità, anche in ambito urbano e su specie aliene (v. Urban Nature), in collaborazione con reti di soggetti di volta in volta identificati, sia pubblici che privati.

Pertanto, la frontiera della citizen science e conservation è un ambito in cui il WWF è altamente riconoscibile e può giocare un ruolo da protagonista, a patto di identificare le modalità ottimali ed innovative per svolgerlo con risorse economiche e di personale in ogni caso limitate.

In questo ambito, nuovi strumenti tecnologici gratuiti ed open access, come applicazioni per telefonino (es. iNaturalist, CSMON-LIFE) e portali di raccolta, organizzazione e sintesi delle segnalazioni (Ornitho, Zooniverse, ecc.) possono rappresentare un elemento fondamentale da approfondire e sfruttare al meglio per coinvolgere un numero strabiliante di persone: non solo soci e volontari che già gravitano attorno alla rete WWF ed attivabili con canali tradizionali, ma una

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galassia di comunità di interesse, spesso auto-organizzate, che non necessariamente si riconoscono in toto e continuativamente nei valori del Panda, ma che possono rivelarsi più che pronte a supportare progetti ed attività di conservazione relative agli oggetti del loro interesse. In questo caso il WWF potrebbe quindi svolgere un ruolo di aggregazione ampia ma temporanea, da affiancare alla costituzione di reti tematiche (es. rete zone umide, rete fratino, rete aree protette, gruppo educazione, avvocati per l’ambiente, rete tartarughe, ecc.) con un carattere più stabile e interno all’organizzazione, ma altrettanto importante per garantire una partecipazione attiva e finalizzata al raggiungimento delle priorità di programma, trasformando entrambe le modalità di aggregazione in veri e propri gruppi di attivazione da innescare al bisogno su progetti mirati. C’è poi un pubblico ancora più ampio (ma generico) che può essere raggiunto grazie ai media (social, ma non solo) ed attivato in momenti specifici per collaborare ad attività meno specialistiche, ad esempio partecipare a bioblitz o supportare petizioni e twitter storm, come già sperimentato con successo negli ultimi anni, oppure prendersi cura individualmente di una realtà vicino a casa propria, sulla base di modalità indicate in un apposito kit digitale, sul modello dei WWF Ambassadors sviluppato dal WWF US.

Ma un approccio tematico e basato su strumenti tecnologici adeguati può essere la chiave anche per migliorare il supporto reciproco tra staff e rete locale di OA ed Oasi: ipotizzare una serie di referenti locali in relazione diretta con referenti/coordinatori di staff (come già avviene per le reti tematiche) per gestire i diversi aspetti delle attività (scambio sistematico di news, segnalazione eventi, download e condivisione di materiale informativo e divulgativo) grazie al supporto di una piattaforma o applicazione ad hoc (come quella proposta nel progetto Cariplo ‘VolontApp’, in attesa di approvazione) potrebbe facilitare notevolmente il flusso di informazioni e l’efficacia di azione e coordinamento.

Intanto, accanto agli strumenti di citizen science e di supporto al coordinamento appena citati, stanno emergendo con rapidità sorprendente anche applicazioni di tecnologie fino a poco fa limitate all’ambito spaziale, militare o ingegneristico allo studio e alla tutela della natura. Ecco quindi che si stanno studiando le prime applicazioni dell’intelligenza artificiale associate a strumenti di rilevamento e monitoraggio (fototrappole, droni aerei o subacquei) che nei prossimi anni consentiranno di supportare in maniera strategica progetti di studio e conservazione. Accanto a questi, esiste inoltre una mole enorme di dati ambientali, in massima parte liberamente accessibili, acquisiti in primis da remoto (grazie ad esempio a costellazioni di satelliti civili) ed in secundis da stazioni di monitoraggio a terra (ad esempio stazioni meteo, ma anche reti di sensori i cui dati sono messi gratuitamente a disposizione dai singoli cittadini), che se opportunamente elaborati consentono di prendere decisioni informate su questioni di conservazione (es. come perimetrare una nuova area protetta, dove sviluppare corridoi ecologici, valutare gli effetti di un incendio sulla biodiversità, identificare le vie preferenziali utilizzate da bracconieri, ecc.). Ovviamente, l’elaborazione di tali dati non può essere improvvisate ed è indispensabile la collaborazione di figure professionali esperte nel settore capaci sia di gestirli che di immaginarne le future possibilità di applicazione (la Scuola di Natura WWF può ovviamente contribuire a questo anche nel campo della formazione).

Tool 2: cogestione delle risorse e stakeholder engagement

I sistemi di co-gestione rappresentano lo strumento più efficace per garantire una gestione sostenibile e a lungo termine delle risorse naturali per le quali non esistono diritti esclusivi di proprietà (ad esempio le risorse marine). In tali sistemi infatti, i principali portatori di interesse, inclusi gli utilizzatori primari delle risorse stesse, le autorità, il settore della ricerca scientifica e le

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ONG in quanto rappresentanti della società civile, condividono alla pari poteri e responsabilità e implementano una gestione adattativa e condivisa delle risorse in questione. Grazie alla pluralità dei membri e delle categorie rappresentate e alla condivisone dei poteri, la cogestione garantisce la responsabilizzazione dei portatori di interesse nei confronti delle risorse in crisi, l’identificazione di soluzioni innovative, e l’amplificazione dei risultati e delle soluzioni identificate grazie alla presenza delle autorità (ciò può anche condurre ad una vera e propria amministrazione condivisa dei beni comuni.

Al fine di istituire sistemi di cogestione rappresentativi, inclusivi, trasparenti ed efficaci, è essenziale attivare un percorso di ingaggio dei portatori di interesse secondo un approccio partecipativo. Le linee guida di ingaggio del WWF prevedono:

1. Analisi dei portatori di interesse

2. Ricerca di supporto istituzionale da parte delle amministrazioni

3. Coinvolgimento del settore degli utilizzatori primari a livello istituzionale (incontri bilaterali con i rappresentanti, ad esempio associazioni nazionali di categoria per i pescatori)

4. Coinvolgimento del settore degli utilizzatori primari a livello locale e operativo (riunione introduttiva locale)

5. Workshop regolari multi-stakeholder

6. Formalizzazione di un tavolo di cogestione (identificazione rappresentanti e sviluppo di un codice di condotta)

7. Sviluppo di un piano di azione per implementare la co-gestione delle risorse

8. Implementazione delle azioni previste e monitoraggio della loro efficacia

9. Gestione adattativa

Questo processo di coinvolgimento costituisce quindi un’opportunità che, se correttamente implementata e mantenuta, consente un salto di qualità nella gestione e può quindi essere impiegata con successo in una serie di ambiti prioritari in cui l’organizzazione sarà impiegata nel corso del prossimo triennio: proprio a partire dalle risorse marine nelle AMP, ma con possibili estensioni a Parchi Nazionali ed altre aree protette, oppure a livello locale per una gestione migliore (e meno impattante sulla biodiversità e sulle popolazioni) di specie oggetto di prelievo venatorio. Il ruolo del WWF sarà quindi sia quello di creare situazioni in cui tale confronto possa avere luogo, sia quello di fluidificare il percorso partecipativo: entrambe azioni in cui gli altri attori hanno meno interesse od opportunità di iniziare e portare a termine con successo.

Tool 3: Digital Innovation

Durante il 2016, il numero di persone che si sono connesse a internet è cresciuto del 4% rispetto all'anno precedente (39.21 milioni di persone), e dell'11% quello relativo all'uso dei social media

Gli italiani si connettono sempre di più e lo fanno sempre più spesso usando i propri smartphone, come testimonia anche il volume di traffico internet generato da diversi dispositivi: se la percentuale di persone che navigano da un computer è scesa del 14%, sale quella di chi si connette da qualsiasi altro device (+44% dal proprio telefono, +8% da un tablet e +24% da altri dispositivi - come, ad esempio, console o smart TV). Il 31% degli italiani dichiara di guardare video online almeno una volta al giorno. 

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In questo scenario, la programmazione triennale 2018-2021 prevede, in continuità con quanto già avviato nell’ultimo anno, un rafforzamento dell’identità Digital del WWF Italia secondo i seguenti elementi chiave:

I. Implementazione del nuovo sito wwf.it che deve diventare espressione del posizionamento ed espressione del brand, attraverso lo sviluppo di due asset:

1. Storytelling: Contenuto-Linguaggio-Fruizione;

2. Tecnologia: Data-driven, orientata all’engagement ed alla fruizione multichannel

Le statistiche di accesso al sito wwf.it confermano una crescita degli utenti, con quasi 2 milioni di utenti all’anno, ma, parallelamente, una diminuzione del tempo di fruizione medio, attribuibile alla scarsa capacità dei contenuti di attirare letture ed approfondimenti dopo l’iniziale approdo.

L’attuale sito web (lanciato nel 2013) richiede un visual più moderno, una architettura delle informazioni ottimizzata per la fruizione via web e mobile, un corretto bilanciamento tra informazione ed emozioni, ispirazione ed approfondimenti.

II. Sviluppo di una Digital Roadmap, che, da una parte, abiliti l’acquisizione, l’engagement e lo sviluppo di target propri dei canali digital e, dall’altra, declini coerentemente e consistentemente i contenuti di comunicazione/campagne su questi canali secondo il linguaggio e le logiche peculiari.

III. Integrazione dei social media all’interno del nuovo DRM (Donor Relationship Management) per permettere all’organizzazione di:

1. Gestire in modo integrato la pubblicazione dei contenuti dell’organizzazione sui diversi social;

2. Integrare la propria fan base con il nuovo DRM per sviluppare un’esperienza digital mirata e personalizzata per ogni utente;

3. Avviare attività di social listening: analizzare il posizionamento e la percezione del brand WWF nel web;

4. Migliorare l’engagement della propria fan base con possibilità di risposta a post/messaggi privati direttamente dal DRM e creazione dei relativi Case gestiti anche da altre aree dell’organizzazione (Es: Servizio sostenitori);

IV. Implementazione all’interno del nuovo DRM di strumenti di analisi predittiva con l’obiettivo di rendere l’interazione e la relazione con i nostri sostenitori altamente personalizzata e di forte impatto. Grazie a questi strumenti potremo analizzare i dati relativi ai comportamenti dei nostri sostenitori nel passato e in real-time proveniente da diverse fonti con l’obiettivo di:

1. Clusterizzare la nostra audience;

2. Determinare quali contenuti, prodotti e campagne sono più rilevanti;

3. Anticipare il comportamento dei nostri sostenitori e individuare, conseguentemente, la giusta azione da proporre.

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3. Il framework operativo

Come anticipato nell’executive summary e già sperimentato nella programmazione precedente (2018), al fine di garantire un allineamento ottimale alla struttura e ai goals internazionali il programma è costruito partendo dalle Practices del programma del WWF internazionale e dai loro obiettivi. A livello macro, per ogni practice vengono individuati tre obiettivi, due estrapolati dal framework del WWF Internazionale, e uno che rispecchia specificamente un obiettivo strategico di WWF Italia. Vengono poi individuati i principali obiettivi operativi che incrociano gli ambiti di attivazione dell’organizzazione (Marketing, Governance, Educazione, Fundraising) e uno spazio è dedicato agli hub di sperimentazione di idee e progetti pertinenti con le linee di lavoro.

Lo schema a seguire riporta quanto illustrato per le due practice prioritarie, Oceans e Forests, mentre per le altre quattro uno schema simile e in via di sviluppo.

Trasversalmente all’organizzazione delle Practice e delle loro linee di lavoro il programma si declina nel corso dei 3 anni con una prospettiva di macro tematiche ombrello che, alternandosi con un criterio di stagionalità e opportunità, si svilupperanno nel corso degli anni accendendo di volta in volta i riflettori su specifici risultati e attività di raccolta fondi, garantendo così coordinamento e sinergia tra i diversi ambiti e obiettivi.

I 4 temi-ombrello individuati per la programmazione triennale 2019-2021 sono cambiamenti climatici, oceani (sviluppato prevalentemente in chiave Mediterraneo e con una focalizzazione su emergenza plastica), deforestazione e wildlife (crime e coexistence).

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I temi verranno trattati e presentati al pubblico, nella loro duplice accezione di biodiversità (impatti) e stili di vita sostenibili (soluzioni nell’ambito del nostro SOS), così da creare una narrativa che tenga insieme le due facce del problema in un’ottica costruttiva e propositiva.

Gli altri elementi chiave che guideranno la costruzione della narrativa per ciascuna delle quattro macro-tematiche individuate saranno l’emergenzialità/urgenza di intervenire, la valorizzazione di progettualità concrete e la rendicontazione dei risultati raggiunti, con l’obiettivo di contribuire a creare le condizioni più favorevoli per spingere alla donazione e alla raccolta fondi ma anche per costruire consenso e coinvolgimento attivo.

Questa impostazione sarà avviata a partire dalla fine del 2018, inserendo la campagna di Natale in un framework più ampio, dedicato al tema del cambiamento climatico, che si svilupperà da Novembre 2018 a Marzo 2019. Il framework prevede una prima focalizzazione dei contenuti su cambiamento climatico e impatti su specie, in corrispondenza della Campagna Natale, per poi allargare la narrativa a tematiche di sostenibilità/stili di vita in previsione di Earth Hour 2019.

Ad un livello maggiormente operativo, le linee di lavoro attive (19) sono state suddivise in base alla principale practice a cui fanno riferimento. Per ciascuna linea di lavoro, è stato quindi individuato un referente che svolga compiti di collegamento con il practice leader e di coordinamento di un gruppo di lavoro, identificato per includere fin da subito competenze afferenti ad aree diverse al fine di integrare le attività progettuali con le opportunità di comunicazione, marketing, educazione ed attivazione del volontariato, anche in rapporto alle altre strutture dell’organizzazione in Italia (es. WWF Oasi e Travel).

In ciascuna scheda sono stati quindi evidenziati i goals delle practice internazionali a cui la linea di lavoro contribuisce, gli obiettivi fissati a livello nazionale, e le principali attività previste (che possono fare riferimento ad uno o più progetti specifici). Si è poi cercato di evidenziare, tra le diverse attività, quali siano i principali elementi di policy/advocacy, di comunicazione, di marketing

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DRAFT CHART

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e/o fundraising e di educazione, nonché gli elementi di attivazione del volontariato e delle possibili collaborazioni con WWF Oasi e Travel. Infine, è stato indicato il frame temporale in cui si prevede verranno svolte le attività della linea di lavoro, e i principali milestones/deliverables attesi.

Le linee di lavoro di WWF Italia:

I. Wildlife 1. Aree protette 2. Wildlife Crime3. Grandi carnivori e convivenza4. Strategia nazionale biodiversità

II. Freshwater5. Living rivers6. One Million Ponds

III. Oceans7. Pesca sostenibile8. Consumo sostenibile di pesce9. Tutelare la biodiversità nel Mediterraneo: le AMP e il santuario Pelagos10. Plastica

IV. Forests11. Forests for life on Earth

V. Food & agriculture12. Biodiversifood: agricoltura e alimentazione 13. Pesticidi

VI. Energy and climate14. From coal to clean 15. From Governance to Action

a) Governance16. Global processes for biodiversity and sustainability17. Il WWF e l’Europa18. Città Sostenibili

b) Educazione19. Scuola di Natura – WWF Academy

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Scheda 1 - Aree protette: Parchi Nazionali, Siti Natura 2000, Oasi WWF e connettività

Referente

Stefano Lenzi

Gruppo di lavoroMarco Galaverni; Antonello Pollutri, Andrea Agapito; Luigi Agresti; Franco Ferroni; Isabella Pratesi; Maria Antonietta Quadrelli; Antonio Canu (WWF Oasi)

Practice o driver di riferimentoWildlife + GovernanceOutcomeWildlife Outcome 1: By 2030, protected areas and community conserved areas of high biodiversity value cover at least 30% of earth and are measurably improved in management and connectivity

Eventuali ACAI o HII di riferimentoACAI - Wildlife: Protected and Conserved AreasHII - Governance: People protecting landscapes

ObiettivoEntro il 2021, l’efficacia di gestione delle aree protette italiane esistenti è migliorata sensibilmente, le nuove aree istituite hanno risorse sufficienti per una gestione efficace e la connettività del sistema di AAPP è favorita da politiche e strumenti di indirizzo e coordinamento del Ministero dell’Ambiente che favoriscano la creazione di una Rete Ecologica Nazionale, che ricomprenda anche la Rete Natura 2000 e riconosca il ruolo delle Oasi WWFDescrizione di massima delle attività previsteApprofondimento del Check Up WWF su Parchi Nazionali, supportando almeno 3 PN nel processo di adozione della Green List promossa dall’IUCN per la valorizzazione dei modelli di gestione delle aree naturali protette efficaci ed efficienti, e organizzazione di corsi di formazione avanzati per il personale delle AAPP, con il coinvolgimento del Ministero dell’Ambiente, Federparchi e IUCN Italia, e supporto organizzativo alla III Conferenza nazionale sulle aree protette (anche in relazione anche alla scadenza nel 2020 della Strategia CBD 2020 e al Congresso mondiale IUCN 2020; v. scheda 4)Elaborazione e proposta di modifiche puntuali alla Legge quadro n.394/91, anche attraverso Leggi di bilancio o collegati ambientali, per assicurare la completa approvazione degli strumenti di gestione dei Parchi Nazionali (Piani dei Parchi e Regolamenti), garantire piante organiche adeguate e risolvere le principali criticità delle Aree Marine Protette (v. scheda 9);Raccolta dati e presentazione di un nuovo report su Oasi e Rete Natura 2000 (v. edizione WWF 2011) e/o Parchi RegionaliRaccolta ed elaborazione di dati ecologici per individuazione e riconoscimento formale, tecnico-scientifico e politico-istituzionale, di una rete ecologica nazionaleProgrammi annuali e coerenti di apertura e valorizzazione delle Oasi a livello nazionale [in base ad outcome percorso decisionale su sistema Oasi WWF]Attività di citizen science all’interno delle Oasi con Piattaforma WWF iNaturalist e postazioni di monitoraggio remoto per sviluppare il Wildlife Picture Index in almeno 10 Oasi, con test di applicazione di devices di intelligenza artificiale (AI)

Elementi di policy / advocacyMonitoraggio del percorso coordinato dal Ministero dell’Ambiente con le Regioni per la migliore implementazione nel nostro Paese delle Linee guida riguardanti le Direttive Habitat e Uccelli, Natura 2000, la corretta applicazione e il pieno rispetto della procedura VINCA, il reperimento delle risorse finanziarie per la gestione della rete Natura 2000 e una migliore finalizzazione dei Fondi PAC attraverso la redazione

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dei nuovi PAF per la programmazione dei Fondi UE nel 2021.Monitoraggio e proposte emendative dei provvedimenti economico-finanziari, Leggi di Bilancio 2019 – 2020 - 2021Azioni di lobby per condizionare contenuti ed impostazione della comunicazione del Ministro agli Enti Parco Nazionali relativa ai progetti di sistema per la conservazione della biodiversità (ex capitolo di spesa 1552) e monitoraggio dei risultati conseguitiGarantire la completa attuazione delle Direttive UE “Uccelli” e “Habitat” con il superamento dei ritardi nella designazione delle ZSC e adeguata gestione dei Siti Natura 2000 (con attenzione alla designazione dei siti marini), identificazione dei soggetti gestori per tutti i siti Natura 2000 e reperimento delle risorse finanziarie per l’attuazione delle misure di conservazione

Elementi di comunicazionePresentazione Rapporto su Oasi e Rete Natura 2000 novembre 2020; Giornate Oasi 2019-2021, che potranno rafforzare il rapporto con le altre AAPP nazionali e regionali, caratterizzandosi sempre più nel tempo come la vera ‘festa della natura d’Italia’

Elementi di marketing e fundraisingSe verranno identificate aree chiave per la connettività, esse potranno essere oggetto di azioni di raccolta fondi per l’acquisto e l’istituzione come Oasi/nuova area protetta

Elementi di educazionePromozione delle AAPP attraverso pacchetti e offerte educative sui valori ambientali da esse tutelati e valorizzati e valorizzazione delle Oasi WWF come siti dove svolgere attività di citizen science che coinvolgano anche le scuole (vedi punto successivo)

Elementi di attivazione Oasi e TravelAttivazione della Rete delle Oasi WWF per il censimento di Natura 2000 e attività di citizen science con il coinvolgimento di esperti locali e volontari. Valorizzazione delle attività di ecoturismo realizzate da WWF Travel nel sistema delle aree naturali protette (Parchi, Riserve naturali e siti Natura 2000)

Creazione di un unico Sistema Oasi che, pur essendo gestito da soggetti diversi, risponda ad una strategia unica e coordinata di conservazione, educazione e promozione.

Sviluppo del Sistema Oasi anche attraverso una ridefinizione delle Oasi affiliate che preveda il pieno coinvolgimento di nuovi soggetti pubblici e privati.

Supporto agli Enti pubblici o ai soggetti privati che vogliano promuovere azioni di conservazione e valorizzazione sugli ambiti naturalistici di propria competenza, iniziando dalla relazione con il Comune di Luras per un riconoscimento UNESCO del proprio territorio, che presenta ulivi millenari ed importanti reperti storico-archeologici.

Sul tema Oasi si veda il documento allegato al presente Programma.

Elementi di attivazione rete e volontariPromozione del volontariato WWF per le aree naturali protette attraverso il potenziamento e coordinamento della Rete tematica Aree Protette e suo coinvolgimento nelle attività di monitoraggio e attività con le Oasi (Rapporto su Oasi e Rete Natura 2020, attività di citizen science).

Periodo di realizzazione2019- 2021MilestonesRedazione di proposte di revisione virtuosa della Legge quadro nazionale sulle aree protette 394/1991 (entro fine 2019)Redazione e presentazione Rapporto su Oasi e Rete Natura 2000 (novembre 2020)III Conferenza nazionale sulle aree protette entro il 2020

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Inserimento di almeno 3 Parchi Nazionali italiani nella nuova Green List dell’IUCN (2021)Il Ministero dell’Ambiente e le Regioni realizzano le azioni necessarie per un miglioramento della politica di sistema (coordinamento e indirizzo) con obiettivo la maggiore tutela della biodiversità in aree vaste ecologicamente omogenee (ecoregioni) con la realizzazione e mantenimento di reti ecologicheStanziamento di maggiori risorse da destinare alla gestione ordinaria e ai progetti di sistema dei Parchi Nazionali, considerando anche i 6 PN in via di istituzione, entro il 2020

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Scheda 2 – Wildlife crime

Referente

Isabella Pratesi

Gruppo di lavoro

Isabella Pratesi, Stefano Lenzi, Antonio Pollutri, Marco Galaverni , Patrizia Fantilli, Giampaolo Oddi, Carlotta Gatti, Cristina Maceroni, Domenico Aiello (stagista)

Practice o driver di riferimento

Wildlife

Outcome

Overexploitation prevented: By 2030, illegal wildlife trade is eliminated & exploitation is reduced to sustainable levels for priority species

Eventuali ACAI o HII di riferimento

HII Closing Ivory market

ACAI Wildlife crime; Community coexistence with wildlife

Obiettivo

Ridurre il commercio illegale di fauna selvatica che transita attraverso l’Italia (Convenzione di Washington, Regolamento CE n.338/97) e corretta applicazione dell’EU Wildlife Crime Strategy, ridurre il bracconaggio in Italia con particolar riguardo alle specie di interesse comunitario e aumentare la sensibilità diffusa sugli impatti del wildlife crime in Italia e nel mondo

Descrizione di massima delle attività previste

Il bracconaggio e il commercio illegale di fauna e flora selvatici sono la seconda causa di perdita di biodiversità nel mondo e colpiscono migliaia di specie mettendo a rischio il funzionamento degli ecosistemi, amplificando situazioni di instabilità politica, disparità sociale e vulnerabilità economica, mettendo quindi a rischio il futuro di intere comunità. Anche in Europa il bracconaggio e il saccheggio illegale di wildlife costituiscono un effettivo danno al futuro della fauna selvatica e la distruzione di un bene comune che appartiene a noi e alle prossime generazioni. Il WWF Italia partecipa per questo alla Commissione Scientifica CITES per l'attuazione della Convenzione sul commercio internazionale delle specie animali e vegetali selvatiche minacciate di estinzione (attualmente in proroga), con un rappresentante non di staff, ed opera con le sue Guardie volontarie per contrastare bracconaggio e crimini ai danni della fauna selvatica.Attività previste:

Campagne di raccolta fondi per contribuire in Italia e nel mondo alla lotta al bracconaggio, contribuendo in particolare all’iniziativa internazionale “zero poaching” in Italia e all’estero

Proseguimento dei progetti per contrastare bracconaggio e traffico illegale di rapaci minacciati (prosecuzione del LIFE Conrasi in Sicilia)

Rafforzamento dell’attività delle proprie Guardie Volontarie, focalizzandole sui black spot del bracconaggio in Italia (definite dal Piano Nazionale per il contrasto agli illeciti contro l’avifauna) ed attivando nuovi corsi di formazione per giovani guardie ed avvocati per l’ambiente con il supporto di WWF YOUng (v. capitolo dedicato), anche sostenendo azioni legali mirate.

Partecipazione dal 2019 alla Commissione Scientifica CITES con un membro di staff. Campagne di sensibilizzazione per aumentare la consapevolezza dei cittadini circa le minacce

procurate in Italia e nel mondo dai crimini di natura Creazione di un team WWF YOUng per l’individuazione di possibili wildlife crime sul web e

segnalazioni agli organi preposti Istruttoria per verificare lo status dei CRAS (Centri di recupero animali selvatici) affiliati a WWF

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(Oasi o OA) e valutare se e come rafforzarne l’azione e la caratterizzazione, valutando al contempo l’opportunità di una proposta di riforma normativa.

Elementi di policy / advocacy

Promozione dell’EU Action Plan against Wildlife TraffickingPartecipazione al tavolo tecnico del Piano nazionale per il contrasto degli illeciti sugli uccelliRafforzamento partnership e collaborazione con Arma dei CarabinieriValutazione proposte di modifica normativa alla disciplina dei CRAS per aumentarne l’efficaciaElementi di comunicazione

Partecipazione alle campagne del WWF internazionale per abbattere il commercio dell’AvorioPartecipazione alle attività di comunicazione sul tema dell’illegal wildlife traffickingComunicazione (comunicati e conferenze stampa) su casi particolarmente gravi e/o significativi di wildlife crime in ItaliaElementi di marketing e fundraising

Partecipazione alla European Campaign ‘Wildlife crime’: La Campagna si occuperà del Wildlife Crime a livello internazionale, con focus Africa come luogo in cui vengono commessi i crimini e Europa in quanto uno degli hub dove avviene il traffico. Il lancio è previsto nell’estate 2019, con una durata di tre mesi; l’obiettivo è quello di far diventare questa campagna un appuntamento fisso nei mesi estivi alla pari di Earth Hour a marzo, con un numero di Paesi Europei aderenti in crescita di anno in anno.

Elementi di educazione

Educazione all’acquisto legale e responsabile di piante, animali e parti di essi

Elementi di attivazione Oasi e Travel

Le Oasi rappresenteranno nodi essenziali per attività di educazione, sensibilizzazione e fund raising. Oasi particolarmente sensibili per il bracconaggio saranno supportate con azioni ad hoc. WWF Travel potrà veicolare al meglio tramite i propri canali l’importanza di acquisti responsabili da parte dei viaggiatori, nonché destinare una quota dei profitti ai progetti di antibracconaggio in loco.Elementi di attivazione rete e volontari (se presenti)

Importante in questo ambito rafforzare l’attivazione delle Guardie WWF Italia, migliorandone il coordinamento e promuovendo la formazione di nuove guardie ed avvocati, in particolare giovani, ma prevedendo altresì la partecipazione di volontari formati a supporto delle attività di antibracconaggio.

Periodo di realizzazione

2019-2021

Milestones / Deliverables

- fondi raccolti per l’iniziativa internazionale ‘Zero Poaching’ (2019)

- realizzazione dei campi antibracconaggio previsti dalla raccolta fondi 2018

- rafforzamento delle norme e delle sanzioni sui crimini contro la fauna selvatica (2019)

- Conclusione del progetto LIFE Conrasi con raggiungimento di tutti gli obiettivi di progetto (2020)

-presentazione o partecipazione ad un nuovo progetto LIFE centrati sulla lotta e prevenzione dei crimini sulle specie selvatiche (2020)

- abilitazione di almeno 100 nuove guardie o avvocati per l’ambiente WWF e in particolare WWF YOUng (2021)

Scheda 3 – Grandi carnivori e convivenza

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Referente

Marco Galaverni

Gruppo di lavoro

Isabella Pratesi, Antonello Pollutri, Franco Ferroni, Marco Antonelli, Antonio Barone, Cristina Maceroni, Patrizia Fantilli, Carlotta Gatti

Practice o driver di riferimento

Wildlife

Outcome

Widlife practice goal: The world’s most threatened and ecologically, economically and culturally important species are secure in the wild

Eventuali ACAI o HII di riferimento

Wildlife ACAI: Community co-existence with Wildlife

Obiettivo

Lo stato di conservazione di tre delle specie più emblematiche di carnivori italiani (lupo, orso bruno e gatto selvatico) è migliorato, mentre la convivenza con l’uomo e le sue attività è meno conflittuale

Descrizione di massima delle attività previste

Frammentazione degli habitat, problematiche di coesistenza con alcune attività umane, bracconaggio, diffusione di malattie e ibridazione sono tra le principali minacce alla conservazione dei Carnivori negli ecosistemi europei, e con essi il loro ruolo ecologico fondamentale. In Italia, i principali carnivori sono caratterizzati da popolazioni estremamente ridotte (orso Ursus arctos marsicanus negli Appennini centrali e U. a. arctos sulle Alpi), elevato bracconaggio (lupo), incidenti, ibridazione e mancanza di informazioni (gatto selvatico). Considerate le minacce a queste specie fondamentali, il WWF Italia intende sviluppare le seguenti azioni di gestione, conservazione e comunicazione:

Realizzazione di un Progetto LIFE sulla conservazione del gatto selvatico (in fase di valutazione della CE), che prevede azioni di mitigazione delle minacce (convivenza con gatti domestici vaganti, trasmissioni di patologie, frammentazione dell'habitat), azioni di comunicazione e azioni di monitoraggio sulla popolazione selvatica

Presentazione del Progetto Orso 2x50 (con fondi propri o accedendo ai programmi LIFE) per la conservazione dell'orso marsicano, favorendo la sua espansione numerica e spaziale nelle aree periferiche del suo areale, riducendo la frammentazione ambientale tra aree ad elevata idoneità con miglioramento di almeno 3 corridoi ecologici, supportando allevatori, agricoltori ed apicoltori nell’adozione di tecniche di prevenzione adeguate, realizzando azioni di comunicazione e sensibilizzazione nelle aree di recente o futura espansione della specie.

Organizzazione di Stati generali dell'orso (Alpi e Appennino), con istituzioni pubbliche, enti ed associazioni per migliorare le linee guida di gestione e e promuovere strategie di buona convivenza nelle aree di presenza stabile e potenziale della specie.

Presentazione proattiva di un Progetto LIFE sulla gestione della ricolonizzazione del lupo in aree periurbane. Azioni di comunicazione sulle buone pratiche di coesistenza in un contesto nuovo per la specie e definizione di linee guida nazionali sulla gestione di lupi confidenti e/o problematici.

Prosecuzione delle attività in corso con i fondi raccolti dalla campagna SOS LUPO: supporto agli allevatori nell'attuazione di azioni di prevenzione contro gli attacchi da predatori, in primis cani da

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guardiania, campi di volontariato, messa in sicurezza attraversamenti a rischioElementi di policy / advocacy

Monitoraggio dei percorsi di adozione e messa in atto di strumenti normativi fondamentali (es. Piani d’azione) Interlocuzione con MATTM, Enti Parco, Regioni, Province e Comuni

Elementi di comunicazione

Partecipazione alle campagne del WWF internazionale sulla conservazione dei Grandi Carnivori (v. progetto LIFE EuroLargeCarnivores)

Comunicazione su casi di bracconaggio a danno delle tre specie in Italia Organizzazione di eventi di sensibilizzazione nelle aree di presenza dell'orso su Alpi e Appennini e

nelle aree di recente ricolonizzazione da parte del lupo con diffusione di materiale cartaceo, disposizione di pannelli informativi nelle aree turistiche di presenza di orso e/o lupo

Diffusione di una corretta informazione sul fondamentale ruolo che i predatori rivestono negli ecosistemi europei tramite i canali social del WWF.

Elementi di marketing e fundraising

Promozione campagne di raccolta fondi per la conservazione dei predatori, soprattutto attraverso il canale dei possessori di pets (cani e gatti domestici)

Elementi di educazione

Diffusione di materiale divulgativo (depliant, pannelli, cartelli, comunicazione via web) per diffondere la conoscenza delle specie e i corretti comportamenti da tenere in aree di presenza

Elementi di attivazione Oasi e Travel

Le Oasi WWF in cui le specie sono presenti contribuiranno alla diffusione di corretta informazione e nella sensibilizzazione dell'opinione pubblica locale sulla tematica di conservazione dei CarnivoriElementi di attivazione rete e volontari

L'attivazione della rete tematica Grandi Carnivori e di volontari WWF YOUng supporterà azioni di divulgazione/sensibilizzazione e di riqualificazione ambientale dei corridoi ecologici

Periodo di realizzazione

2019-2021

Milestones / Deliverables

- Entro il 2019, il Piano di gestione e conservazione del lupo in Italia è adottato ed operativo- Entro il 2019, il Progetto Orso2x50 è stato definito nei dettagli operativi- Entro il 2019, il progetto LIFE sui lupi periurbani è stato proposto alla Commissione- Entro il 2020, il Progetto LIFE Gatto Selvatico ha inizio

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Scheda 4 - Strategia nazionale biodiversità

Referente

Stefano Lenzi

Gruppo di lavoro

I. Pratesi, M. Galaverni, G. Bologna, F. Penna, A. Prampolini, A. Agapito L. ; F. Ferroni; A. Pollutri; L. Agresti; M. Quadrelli; G. Prato; A. Barone; G. Improta

Practice o driver di riferimento

Wildlife e Governance

Outcome

Wildlife goal: The world’s most threatened species and ecologically, economically and culturally important species are secure in the wild

Obiettivo

Far sì che l’Italia adotti una nuova e più efficace Strategia Nazionale Biodiversità 2030, in relazione alla Strategia 2030 della CBD e agli SDGs, attraverso la convocazione della seconda Conferenza Nazionale per la Biodiversità, con la definizione delle priorità e considerazione del valore della natura nelle decisioni nazionali economiche, sociali, politiche, di sviluppo e di pianificazione, riconoscendo la natura come base dello sviluppo nonché i costi della perdita di biodiversità e dei servizi ecosistemici, anche attraverso l’applicazione delle proposte contenute nel Rapporto annuale sul Capitale Naturale (legge 221/2015), e considerando l'impronta umana legata a produzione, consumi e investimenti.

Redazione di provvedimenti normativi o, se esisteranno le condizioni politico-istituzionali, di una Legge quadro sulla Biodiversità in grado di guidare il cambiamento e la transizione ecologica, invertendo le tendenze nella perdita della natura entro il 2030 e stabilendo un percorso verso il ripristino entro il 2050, con una risposta urgente, coerente e integrata a livello locale, nazionale e globale entro il 2020.

Descrizione di massima delle attività previste

Attività di policy per la convocazione della seconda Conferenza Nazionale Biodiversità entro il primo semestre 2020, in relazione alle scadenze internazionali previste per il termine della Strategia CBD 2010-2020.Realizzazione di una serie di workshop tematici in relazione ad una selezione delle 15 aree di lavoro dell’attuale Strategia Nazionale Biodiversità per evidenziare punti di forza, debolezza e priorità che confluiranno in un Rapporto WWF sulla Strategia Nazionale Biodiversità per orientare la definizione della nuova Strategia affinché diventi maggiormente efficace.Anche sulla base delle indicazioni emerse da questo percorso, elaborare e redigere una proposta di Legge quadro sulla Biodiversità che superi l’attuale frammentazione normativa, attraverso il coinvolgimento di esperti del comitato scientifico WWF, Società scientifiche, attori sociali ed economici interessati, che verrà presentata a Governo ed ai gruppi parlamentari per un’auspicabile adozione.Elementi di policy / advocacy

Azioni di lobby per chiedere al Governo la convocazione entro il primo semestre del 2020 della seconda Conferenza Nazionale per la Biodiversità e promozione di un percorso partecipato per la definizione della nuova Strategia Nazionale Biodiversità allineata ai nuovi obiettivi della Strategia 2030 della CBD.

Redazione e presentazione al Governo e Parlamento di provvedimenti normativi o, se esisteranno le condizioni politico-istituzionali, di una proposta di Legge quadro sulla Biodiversità, attraverso l’attivazione di un lavoro congiunto con le altre maggiori Associazioni di protezione ambientale impegnate nella conservazione della biodiversità.

Elementi di comunicazione

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Campagna di comunicazione WWF allineata alle attività e iniziative promosse dal WWF Internazionale per la Campagna "accordo globale per le persone e la natura" (vedere la scheda 16 Governance - SDGs) a supporto delle azioni di policy per la seconda Conferenza Nazionale Biodiversità. Attività di comunicazione per il coinvolgimento dei cittadini, con azioni social sul web rivolte al Governo ed ai gruppi Parlamentari, per la richiesta della seconda Conferenza Nazionale Biodiversità e la promozione della Legge quadro sulla Biodiversità.

Elementi di marketing e fundraising

Accordi con le imprese per identificazione di una lista di sponsor che sostenga tutto il percorso (workshop tematici) fino alla convocazione della seconda Conferenza Nazionale Biodiversità, anche in relazione all’alleanza per la Natura prevista dalla Campagna WWF Internazionale "accordo globale per l’umanità e la natura" (vedere la scheda governance SDGs).

Elementi di educazione

Definizione e lancio di un programma educativo “I care Nature” - (che riprende lo slogan legato all’esperienza della scuola di Don Milani a Barbiana e la Strategia IUCN, UNEP, WWF ‘Caring for the Earth’) per le scuole primarie di primo e secondo grado da lanciare per l’anno scolastico 2019 – 2020, anche in relazione alla Campagna del WWF Internazionale "Accordo globale per l’umanità e la natura" (v. scheda 19 – Scuola di Natura).

Elementi di attivazione Oasi e Travel

Ipotesi di giornata Oasi 2019 dedicata alla Campagna WWF Internazionale "accordo globale per l’umanità e la natura”, con una festa nazionale della Natura d’Italia con la presentazione della richiesta (petizione con raccolta firme) della seconda Conferenza Nazionale Biodiversità e della Legge quadro sulla Biodiversità.

Elementi di attivazione rete e volontari

Coinvolgimento della rete dei volontari a sostegno delle azioni di policy con petizione (raccolta firme) per la richiesta della seconda Conferenza Nazionale Biodiversità e Legge quadro sulla Biodiversità.

Periodo di realizzazione

2019 – 2020 - 2021

Milestones

Settembre 2019: Realizzazione workshop tematici per analisi Strategia Nazionale Biodiversità 2020 e proposte per la nuova Strategia 2030Dicembre 2019: Presentazione Rapporto WWF per la Strategia Nazionale Biodiversità 2030Maggio 2019: Giornata Oasi WWF come Festa della Natura a supporto delle azioni di policy con lancio petizione (raccolta firme)Primo semestre 2020: seconda Conferenza Nazionale Biodiversità22 Maggio 2020: presentazione al Governo e Parlamento della proposta di Legge quadro Biodiversità2021: Presentazione report di analisi dati su connettività per proposta rete ecologica nazionale (v. report ‘Autostopistas savajes’ WWF ES)

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Scheda 5 - Living rivers

Referente

Andrea Agapito Ludovici

Gruppo di lavoro

Andrea Agapito Ludovici, Isabella Pratesi, Stefano Lenzi, Patrizia Fantilli, Patrizia Ranieri, Elisa Monterastelli (consulente), Maria Antonietta Quadrelli, Cristina Maceroni

Practice o driver di riferimento

Freshwater

Outcome

River flows and quality of most important ecosystem maintained

Eventuali ACAI o HII di riferimento

Dams and infrastructure

Habitats and species

Obiettivo

Favorire il raggiungimento del buono stato ecologico dei fiumi italiani, mediante il conseguimento dei seguenti obiettivi:

1. Promuovere interventi di rinaturazione e gestione sostenibile delle acque in centri urbani con il coinvolgimento della rete WWF- almeno 10 entro il 2021

2. Presentare ricorso alla Commissione Europea perché l’Italia non rispetta la Direttiva Habitat e la Direttiva Quadro Acque riguardo le specie aliene entro maggio 2019

3. Favorire la sensibilizzazione riguardo la biodiversità delle acque interne con particolar riferimento all’ittiofauna autoctona

Descrizione di massima delle attività previste

1. A seguito della campagna ‘Fiumi e Città’ avviata nel 2018 si intende favorire un’azione diffusa sul territorio per promuovere interventi di riqualificazione fluviale o del sistema delle acque interne dei centri urbani, promuovendo strumenti e proposte per una revisione/aggiornamento degli strumenti urbanistici, i sistemi di drenaggio urbano sostenibile e interventi di riqualificazione ambientale e riduzione del rischio idrogeologico (Ob.1)

2. Raccolta di almeno 10 casi regionali di normative che prevedono l’immissione di specie alloctone in contrasto con la Direttiva Habitat, per evidenziare l’impossibilità di verificare l’impatto delle immissioni nei corpi idrici rispetto al conseguimento del “buono stato ecologico” richiesto dalla Direttiva Quadro Acque (Ob.2)

3. Avviare un’azione di sensibilizzazione in favore della biodiversità delle acque dolci con focus “ittiofauna autoctona”, coinvolgendo associazioni piscatorie (es Spinning Club Italia), attraverso azioni e progetti sperimentali di specie autoctone endemiche con particolar riferimento alle Trote (Trota marmorata, Trota macrostigma, Carpione del Garda, Carpione del Fibreno…) in contrasto alle Trote alloctone (Trota iridea, Trote fario di provenienza europea…) (Ob.3)

Elementi di policy / advocacy (se presenti)

Entrambi gli obiettivi proposti contribuiscono alla corretta applicazione della Direttiva Quadro Acque (2000/60/CE) e al rafforzamento del ruolo delle autorità di Distretto e al recente accorpamento delle

competenze in materia di dissesto idrogeologico sotto il Ministero dell’Ambiente (L.97/18). Seguono poi la consultazione europea avviata a settembre 2018 sulla Direttiva quadro acque. Inoltre in

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entrambi i casi si cerca di favorire la realizzazione di interventi – obbligatori per la L.133/14 - per il miglioramento dello stato ecologico dei corsi d’acqua e la tutela degli ecosistemi e della biodiversità. (2015 i criteri di attuazione (DPCM 28/5/2015). L’intervento sulla Fauna ittica autoctona è importante anche per riaffermare i principi della Direttiva Habitat e soprattutto il divieto di introduzione di specie alloctone regolarmente ignorato nelle immissioni di pesci autorizzate da Regioni e Province.

Elementi di comunicazione

22 marzo: World water day - Comunicato stampa/dossier sulle specie autoctone endemiche di pesci in Italia – flagship species: Trote (Trota marmorata, Trota macrostigma, Carpione del Garda, Carpione del Fibreno) e Storioni

14 luglio: Big Jump

29 settembre: World river day

Elementi di marketing e fundraising

Sarà verificata la possibilità di attivare collaborazioni con aziende di indumenti per la pesca o la vita all’aria aperta

Elementi di educazione

Sarà predisposto e diffuso materiale sui pesci d’acqua dolce in Italia per sensibilizzare sull’importante patrimonio biologico italiano caratterizzato da numerose specie endemiche (il 44% delle specie di pesci presenti in Italia sono endemiche o sub endemiche) attraverso le scuole e i Panda club

Elementi di attivazione Oasi e Travel

Le Oasi fluviali possono essere attivate con progetti speciali d conservazione ed educazione ambientale sui pesci delle acque interne. Potranno essere progettati itinerari multimodali per scoprire la bellezza dei fiumi italiani.

Elementi di attivazione rete e volontari

La rete WWF può essere attivata per la promozione di attività e progetti di riqualificazione fluviale urbana.Le guardie del WWF saranno attivate per il contrasto della pesca illegale in alcune zone chiave (es. Delta del Po).Potrebbero essere attivate partnership con associazioni di canottieri e/o di Pescatori ricreativi (v. convenzione in corso con Spinning Club Italia) e coinvolgere il pubblico in azioni di pulizia dei fiumi

Periodo di realizzazione

2019 - 2021

Milestones

Dossier sui progetti di riqualificazione fluviale urbana effettuati entro il 2021 (i progetti adottati e/o realizzati dalle OA saranno poi oggetto di un dossier di buone pratiche e di un convegno in cui verranno presentati e discussi con le autorità istituzionali)

Ricorso alla UE per l’inapplicazione della Dir. Habitat e Dir. Acque a causa delle immissioni di specie di pesci alloctoni autorizzate da Regioni e Province (entro maggio 2019)

Materiale didattico sui Pesci delle acque interne in Italia (anno scolastico 2019/2020)

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Scheda 6 - One Million Ponds

Referente

Andrea Agapito Ludovici

Gruppo di lavoro

Andrea Agapito Ludovici, Cristina Sadun (consulente), Patrizia Ranieri, WWF Oasi, Maria Antonietta Quadrelli, Cristina Maceroni

Practice o driver di riferimento

Freshwater, Wildlife

Outcomes

Freshwater outcome 1: By 2030, protection of freshwater habitats has doubled and good management and restoration has stabilised freshwater species populations

Wildlife outcome 1: Protected/Community Conserved Areas cover 30% of the earth

Eventuali ACAI o HII di riferimento

Freshwater ACAI: Habitats and species

Wildlife ACAI: Protected and conserved Areas

Obiettivo

Le piccole zone umide e le specie che in esse vivono sono maggiormente tutelate e conservate in maniera diffusa grazie al coinvolgimento di volontari e aree protette

Descrizione di massima delle attività previste

Dalla Giornata Mondiale delle zone umide, dove verranno presentati i risultati del dossier ONE MILLION PONDS saranno lanciate proposte sia per la tutela diretta di piccole zone umide sia per un’ulteriore realizzazione di azioni di conservazione a favore di specie rare di piante acquatiche, invertebrati e anfibi in particolare. L’attività si svilupperà attraverso alcuni momenti di partecipazione per favorire la conoscenza delle piccole zone umide di pianura (maggio – festa Oasi), collina e montagna (Giugno e luglio) ed attività di citizen conservation. Collegate a queste azioni c’è il Life Gestire 2020 in corso in regione Lombardia, di cui siamo partner e, nel caso sia approvato, il Life Emys presentato a giugno che vede il WWF capofila con il coinvolgimento di 15 Oasi e di altre 35 aree protette in Italia.

Elementi di policy / advocacy

Vi sono numerose specie di invertebrati, anfibi e piante acquatiche di interesse comunitario (Dir. Habitat) che trovano rifugio ancora in piccoli stagni, abbeveratoi, fontanili, pozze di montagna ed è fondamentale cercare di tutelare queste situazioni anche con nuove forme di protezione “leggera” che possano garantire anche i consueti usi di questi piccoli ambienti.

Elementi di comunicazione

2 febbraio - Giornata mondiale delle zone umide (presentazione dossier)

Giornata delle Oasi con bioblitz o attività diffuse di formazione su piccoli stagni o su come costruirne di nuovi (compatibilmente con eventuali altre tematiche che potranno essere scelte per la Giornata Oasi)

Elementi di marketing e fundraising

Si verificherà l’opportunità di una raccolta di fondi specifica per la tutela della piccola fauna, identificando specie particolarmente significative come “icone” della campagna.

Elementi di educazione

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Può essere costituito e diffuso materiale ad hoc e possono essere invitate le scuole a costruire o riattivare piccole zone umide, premiando le migliori.

Elementi di attivazione Oasi e Travel

Nella giornata delle Oasi o in altri momenti dedicati si organizzeranno laboratori di citizen conservation per mostrare come realizzare e gestire una piccola zona umida.

Elementi di attivazione rete e volontari

La rete può essere attivata per favorire una capillare giornata di bioblitz in zone umide di tutta Italia.

Si tenga conto che è stato presentato un LIFE “Emys” che potrà consentire di coinvolgere molti attori sul territorio anche sulla tutela di stagni e zone umide legate alle testuggini palustri autoctone, ma che sono legate anche a molte altre specie di vegetazione e fauna legata agli stessi habitat

Periodo di realizzazione

2019

Milestones

Dossier campagna ONE MILLION PONDS 2018 (febbraio 2019)

Realizzazione di almeno 10 nuove piccole zone umide (2019)

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Scheda 7 – Pesca sostenibile

Referente

Giulia Prato con Luigi Agresti .

Gruppo di lavoro

Giulia Prato, Claudia Scianna (area conservazione), Stefano Lenzi (area policy), Dora Dabizzi (area corporate), Cristina Maceroni (area comunicazione), Giulia Falsini (area marketing), Maria Antonietta Quadrelli (area educazione), Luigi Agresti (conservazione).

Practice o driver di riferimento

Oceans, Market, Wildlife

Outcomes

By 2022, 80% of the assessed Mediterranean stocks (including bluefin tuna -BFT- and swordfish) are fully recovered or on the way to recover (OCEANS)

By 2022, the main threats to populations of marine turtles, cetaceans, sharks and rays are reduced by half and legislation is in place to support the conservation of vulnerable endangered and critically endangered sharks and rays in the Mediterranean (OCEANS/WILDLIFE)

By 2022, the Mediterranean countries have a 20% increase in the number of seafood products being MSC or ASC certified, or coming from robust Fishery Improvement Projects or Aquaculture Improvement Projects. (OCEANS/MARKET)

Eventuali ACAI o HII di riferimento

ACAI Sustainable fisheries, ACAI coastal communities

ACAI- Bycatch- Out of the Net: Shielding Ocean Wildlife from Fishing

Obiettivo

Almeno 5 attività di pesca (sia artigianale che industriale) nei mari italiani hanno migliorato la propria sostenibilità ecologica e socio-economica attraverso l’attuazione di sistemi di cogestione, l’identificazione di reti di aree protette e l’adozione di pratiche di pesca più selettive che riducano gli impatti su tartarughe marine, squali e cetacei. Tramite la partnership con Bolton Alimentari WWF Italia contribuisce all’aumento di pescato sostenibile (e certificato) a livello globale

Aumento di almeno del 20% della capacità di recupero e cura degli esemplari dei centri di primo soccorso delle tartarughe marine anche attraverso un incremento delle attrezzature; b) Aumento delle attività di monitoraggio svolte dagli operatori e dai volontari dei campi ampliando la rete degli operatori in almeno altre 2 regioni.

Descrizione di massima delle attività previste

- Istituzione e implementazione di 3 sistemi di cogestione della pesca artigianale che adottano pratiche di pesca più sostenibili (attrezzi più selettivi, riduzione conflitti con i delfini, contrasto alla pesca illegale) e sviluppano attività imprenditoriali per migliorare le condizioni socio-economiche dei pescatori

- Istituzione di una piattaforma nazionale di pescatori artigianali- Istituzione di una cogestione transnazionale Italia-Croazia della Fossa di Pomo in Adriatico- Identificazione e implementazione di buone pratiche per ridurre il bycatch di squali nella pesca al

pesce spada e identificazione di aree hotspot della verdesca in Adriatico- Implementazione delle 3 Fisheries Restricted Areas nel Canale di Sicilia e ingaggio della flotta di pesca

di Mazara del Vallo per l’adozione di attrezzi di pesca più selettivi- Promozione delle buone pratiche di pesca sostenibile identificate e riduzione del bycatch presso i

principali stakeholder della pesca italiani

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- Promozione di sistemi di cogestione della pesca presso tutti i principali stakeholder della pesca italiani (Mipaaf, associazioni nazionali di categoria e cooperative) e le aree marine protette

- Supporto alla trasformazione della catena di approvvigionamento di Bolton Alimentari in chiave di sostenibilità

- Prosecuzione progetto Life Euroturtles per la tutela delle Tartarughe marine; Prosecuzione ed incremento delle attività di recupero e riabilitazione tartarughe marine attraverso i centri di primo soccorso; attività di monitoraggio spiagge e tutela nidi in Sicilia, Calabria, Basilicata, Puglia, Toscana anche attraverso droni e rilevatori satellitari; prosecuzione attività di sensibilizzazione e coinvolgimento degli stakeholders (v. campagna #GenerAzioneMare).

- Attività di monitoraggio delle spiagge al fine di rilevare tracce e nidi di tartarughe marine, dove possibile, saranno integrate con il monitoraggio del fratino, che proseguirà anche nelle località già monitorate da anni dalla rete di attivisti di alcune OA .

Elementi di policy / advocacy

Attività istituzionali per promuovere la formalizzazione e il consolidamento di esperienze pilota di sistemi di cogestione della pesca in Italia (promuovendo l’applicazione del piano d’azione regionale sulla pesca artigianale GFCM) e per il rafforzamento della lotta contro la pesca INN e per l’adozione di pratiche di pesca più selettive per ridurre il bycatch di specie vulnerabili (squali, cetacei e tartarughe) attraverso le leve istituzionali: PCP, FAO voluntary guidelines for sustainable fisheries, IUU Port state measures agreement.

Attività di policy verso le amministrazioni locali per ottenere regolamenti di maggior tutela per le spiagge in riferimento alle nidificazioni delle tartarughe marine.

Elementi di comunicazione

Attività di sensibilizzazione dei consumatori per promuovere il consumo di pesce sostenibile, come aiuto concreto al mantenimento delle comunità di pescatori nel Mediterraneo, e aumentare la conoscenza sullo stato di specie vulnerabili quali gli squali in Mediterraneo. Accreditamento verso il grande pubblico dell’impegno del WWF a fianco delle comunità dei pescatori.

Attività di comunicazione sulle tartarughe marine rivolte alle comunità di volontari e ricercatori dedicati a questa specie, anche con un focus sul problema delle plastiche.

Elementi di marketing e fundraising

Attività di ingaggio del settore corporate corporate (es. retailers presenti sul mercato italiano) per promuovere prodotti della pesca artigianale co-gestita, sottomissione di proposal per i fondi FEAMP e attività di raccolta fondi sugli squali e tartarughe.

Elementi di educazione

Attività di educazione presso le scuole per promuovere la conoscenza del lavoro del pescatore artigianale, la consapevolezza sullo stato delle risorse marine e il consumo sostenibile di pesce.(proposta di un kit mare con il settore educazione e guida Fish Forward). Attività di educazione presso i centri di primo soccorso delle tartarughe marine con materiali didattici creati nell’ambito di Euroturtles.

Elementi di attivazione Oasi e Travel

Organizzazione con WWF Travel di campi estivi che comprendono anche lo studio e l’osservazione delle tartarughe marine (es. Policoro, Torre Guaceto).

Elementi di attivazione rete e volontari

Ingaggio dei delegati regionali nei sistemi di cogestione della pesca artigianale tramite consultazioni nei tavoli di cogestione. Ingaggio della rete locale per la promozione di attività di sensibilizzazione e educazione sulla pesca artigianale durante la campagna mare;

Coinvolgimento dei volontari delle OA nelle attività di monitoraggio e tutela dei nidi delle tartarughe

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marine in diverse regioni (Basilicata, Puglia, Toscana, Calabria, Sicilia), anche attraverso specifici campi di volontariato. Valorizzazione delle attività dei volontari già in corso sul fratino attraverso un coordinamento nazionale in grado di ampliare e dare maggiore visibilità alle medesime attività.

Periodo di realizzazione

2019 - 2020 - 2021

Milestones

2019 - MoU e Codici di condotta firmati per 3 sistemi di cogestione

2019- Piattaforma nazionale di pescatori artigianali

2019: Rinnovo autorizzazioni Ministero Ambiente per le attività su tartarughe marine-

2019: attività di monitoraggio estive spiagge e nidi tartarughe marine.

2020- 3 Piani d’azione per una pesca sostenibile

2020 -Almeno 2 nuove attività imprenditoriali che coinvolgono pescatori artigianali

2020- Guida di buone pratiche per ridurre il bycatch di squali

2021 -75% di approvvigionamento di tonno da fishery certificate MSC o coinvolte in FIP

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Scheda 8 - Consumo sostenibile di pesce - progetto Fish Forward 2

Referente

Eva Alessi

Gruppo di lavoro

G. Prato (Conservazione), D. Dabizzi (Consulente- Corporate), S. Savelli (Consulente - Comunicazione), G. Improta (Corporate), C. Maceroni (Comunicazione), G. Quaglieri (Digital),M.A. Quadrelli (Educazione)

Practice o driver di riferimento

Food, Oceans, Markets + Climate, Freshwater, Wildlife

Outcomes

Food: Outcome 1 - Sustainable food systems.

Food: Outcome 3 - Sustainable Diets

Oceans: Outcome 2 - Sustainable fisheries

Market: Outcome - Increase demand for sustainable food

Wildlife: Outcome 2 - Overexploitation prevented

Freshwater: Outcome 1 - Freshwater habitats & species

Climate: Outcome 1 - Mitigation

Eventuali ACAI o HII di riferimento

ACAI Food: Sustainable Diets

ACAI Food: Sustainable aquaculture

ACAI Oceans: Sustainable fisheries and ocean health and human wellbeing

ACAI Oceans. Coastal communities

ACAI Oceans: The Business Case for the Sustainable Blue Economy and SDG14

ACAI Market: Market transformation

ACAI Wildlife: Bycatch

ACAI Climate: Global Governance for climate action

Obiettivo

Entro il 2020, diffondere in Italia conoscenza sulle ripercussioni ambientali e sociali del consumo di pesce e dello sfruttamento eccessivo delle risorse marine. Un ampio numero di consumatori sarà in grado di effettuare scelte di consumo responsabili. Produttori, rivenditori e ristoratori acquisteranno e venderanno prodotti provenienti da pesca sostenibile. Le autorità rafforzeranno le normative per la tutela della biodiversità marina e per garantire il benessere delle comunità connesse alla attività di pesca.

Descrizione di massima delle attività previste

2019-2020 implementazione in Italia del Progetto Fish Forward 2 (01.01.2018-31.12.2020) finanziato dall’UE:

- Aggiornamento e implementazione del sito web dedicato al progetto- Gestione e aggiornamento del sito della Guida Seafood- Sviluppo di una campagna multicanale di promozione del progetto sul consumatore e realizzazione

dei materiali a supporto- Promozione delle tematiche presso i media

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- Promozione di attività di engagement sui consumatori- Realizzazione di eventi sul territorio per informare e sensibilizzare i consumatori sulle scelte

sostenibili di pesce- Promozione presso produttori e retailer di prodotti seafood di pratiche di pesca più sostenibili,

che contribuiscano al contrasto della la pesca illegale e migliorino le condizioni socio-economiche dei pescatori

- Coinvolgimento partner e aziende nella promozione delle tematiche- Coinvolgimento delle aziende per lo sviluppo di un portfolio seafood sostenibile

Elementi di policy / advocacy

Attività istituzionali a livello nazionale ed europeo per promuovere il rafforzamento della lotta contro la pesca INN e per l’adozione di pratiche di pesca più selettive per ridurre il bycatch (si veda scheda 7 - Oceans: Pesca sostenibile)

Elementi di comunicazione

Attività di sensibilizzazione dei consumatori per promuovere il consumo di pesce sostenibile allo scopo di contrastare il cambiamento climatico, salvaguardare la biodiversità marina e le specie ittiche maggiormente a rischio e tutelare le comunità di pescatori. Accreditamento verso il grande pubblico dell’impegno del WWF sul consumo responsabile finalizzato alla tutela dell’ambiente marino e delle persone.

Elementi di marketing e fundraising

Attività di ingaggio del settore corporate (es. retailers presenti sul mercato italiano) per promuovere prodotti della pesca sostenibile

Elementi di educazione

Attività di educazione presso le scuole per promuovere la conoscenza sul consumo sostenibile di pesce

Elementi di attivazione rete e volontari

Eventi territoriali e nazionali che prevedono il coinvolgimento di volontari per la diffusione delle informazioni legate alla tematiche e la consegna delle guide seafood cartacee.

Periodo di realizzazione

2019 e 2020

Milestones

Aggiornamento del sito web (nel corso di tutto 2019-2020)

Aggiornamento e stampa seafood Guide (2019 e 2020)

Lancio campagna di comunicazione su tutti i media (obiettivo awareness 12 milioni entro il 2020)

Attivazione progetti di engagement sui consumatori con eventi sul territorio (obiettivo di behaviour change 1.200.000 di consumatori entro il 2020)

Nel 2019, organizzazione di una roundtable con stakeholder del settore seafood per la promozione di pratiche di pesca sostenibili

Lancio di petizione a livello nazionale (da confermare da WWF AT)

Promozione delle tematiche di seafood sostenibile presso 3 partner e aziende entro il 2020

Realizzazione di un portfolio seafood sostenibile in 1 azienda entro il 2020)

Scheda 9 - Tutelare la biodiversità del Mediterraneo: le AMP ed il Santuario Pelagos

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Referente

Giulia Prato

Gruppo di lavoro

Giulia Prato, Luigi Agresti (Conservazione), Laura Pintore (Conservazione), Marco Galaverni (Conservazione), Stefano Lenzi (Policy), Cristina Maceroni (Comunicazione), Maria Antonietta Quadrelli (Educazione), Fabrizio Bertorelli (imprese).

Practice o driver di riferimento

Oceans, Governance, Wildlife

Outcome

Entro il 2022, il 15% del Mar Mediterraneo e il 30% delle EBSA sono coperte da un network di aree marine protette gestito in modo efficace e ecologicamente coerente, e che include il 2% di aree no-take.Eventuali ACAI o HII di riferimento

Oceans ACAI coastal communities, ACAI Coastal & Marine Ecosystems/Vital Habitats Protected

Wildlife ACAI Bycatch: Out of the Net - Shielding Ocean Wildlife from Fishing

Obiettivo

Almeno 3 aree marine protette italiane , incluso il Santuario Pelagos, hanno intrapreso percorsi per migliorare l’efficacia di gestione.

Promuovere la costituzione e/o l’ampliamento di almeno 2 nuove AMP

Descrizione di massima delle attività previste

- Sulla base dei risultati del check-up AMP, identificazione delle aree marine protette critiche e delle azioni prioritarie e proposta di un percorso di riforma dell’efficacia di gestione attraverso un approccio partecipato con i portatori di interesse locali e nazionali

- In accordo con il nucleo di attività su pesca sostenibile e cogestione, implementazione di sistemi di cogestione della pesca artigianale presso le 2 AMP di Porto Cesareo e Sinis e ampliamento del percorso a altre AMP con simili criticità

- Santuario Pelagos:- Collaborazione tecnico-scientifico e politico-istituzionale alle attività concordate con WWF MedPO e con gli altri WWF europei coinvolti nel progetto quinquennale da realizzarsi nell’ambito dell’Accordo SKY-WWF;

- Approfondimento tecnico – giuridico sulle ipotesi proponibili per il rafforzamento della governance e della tutela della biodiversità nell’area del Santuario e nel Mediterraneo Nord occidentale (Pssa- revisione accordo, ecc ;

- Attività di policy per il miglioramento della governance nel rapporto tra segretariato generale, conferenza delle parti e comitati di pilotaggio.

- Promozione di una “Rete di Aree Marine Protette Italiane” operanti nel Santuario Pelagos

- Promozione misure per la riduzione delle collisioni con i cetacei, a seguito dell’organizzazione con il MATTM e il RAM di una conferenza dedicata. Attività di ricerca nell’area del Santuario relativa all’impatto acustico dovuto alle attività antropiche con particolare riferimento al traffico nautico .

- Promozione della regolamentazione delle attività di whale watching

Elementi di policy / advocacy

Attività di policy e advocacy per incrementare e garantire i finanziamenti alle aree marine protette (inserendo il finanziamento alle AMP tra le spese obbligatorie nel relativo capitolo di spesa del Ministero dell’Ambiente), combattere l’illegalità, formalizzare la cogestione della pesca, garantire un’autorevolezza

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con nomine slegate dalle influenze e interessi locali. Attività di policy e advocacy per il miglioramento della governance e per attivare misure di protezione concrete nel Santuario Pelagos.

Elementi di comunicazione

Promozione del valore delle aree marine protette in termini di conservazione della biodiversità e sviluppo sostenibile; attività di comunicazione sul Santuario Pelagos e la salvaguardia dei cetacei. Alcune attività di comunicazione verranno realizzate a bordo della barca ambassador di WWF Francia in tour in Pelagos ed in altre aree che saranno individuate.

Elementi di marketing e fundraising

Realizzazione e sviluppo del progetto SKY-WWF sul Santuario Pelagos

Sviluppo di proposal per fondi ministeriali per l’ampliamento ad altre AMP italiane dei percorsi di cogestione della pesca artigianale in corso e per il miglioramento dell’efficacia di gestione

Elementi di educazione

Promozione di attività di educazione ambientale con le scuole e con il settore del turismo presso e sulle Aree Marine Protette e nel Santuario Pelagos. Possibile coinvolgimento di altre Associazioni (SeaMe Sardinia Onlus, Tethys Onlus) nelle attività di educazione e ricerca.

Elementi di attivazione Oasi e Travel

Continuazione di attività di whale watching rispettoso dei cetacei da parte di WWF Travel

Elementi di attivazione rete e volontari

Coinvolgimento delle OA e del WWF Young interessati territorialmente nelle attività previste nelle AMP e nel Santuario Pelagos

Periodo di realizzazione

2019- 2020 - 2021

Milestones

MoU e Codici di condotta firmati per 3 sistemi di cogestione

2 Piani d’azione per una pesca sostenibile entro due aree marine protette

1 proposta progettuale su cogestione della pesca e/o efficacia di gestione delle AMP sottomessa al ministero

Gennaio 2019: elaborazione ipotesi per migliorare la governance del Santuario Pelagos

Maggio 2019: formalizzazione rete di AMP del Santuario

Ottobre 2019: Convegno sulle collisioni con il MATTM

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Scheda 10 - Plastica

Referente

Eva Alessi

Gruppo di lavoro

C. Maceroni (Comunicazione), L. Agresti (Conservazione), A. Prampolini (Sostenibilità), G. Improta (Imprese), M. A. Quadrelli (Educazione), S. Lenzi (Rapp. istituzionali)

Practice o driver di riferimento

Oceans e Markets (v. MMI Plastic campaign for the Mediterranean)

Link anche con Freshwater, Forests e Climate

Outcome

Outcome 1: Coastal and Marine Ecosystems -- By 2030 conserve and effectively manage at least 30% of coastal and marine ecosystems.

Eventuali ACAI o HII di riferimento

Ovearching working group: No Plastic in Nature

ACAI Oceans: A Plastic Free Ocean ACAI Markets: Market Innovation and Creation ACAI Wildlife: Out of the Net

Obiettivo

Entro il 2030, eliminare la plastica dall’ambiente

1. Entro il 2021, ridurre in Italia la plastica monouso e la plastica in genere, incrementare il riuso, il riciclo e la raccolta. Ridurre drasticamente la dispersione di plastica nell’ambiente, con particolare riferimento al Mar Mediterraneo. Promuovere l’innovazione, la sostituzione e il design.

1.1 Entro il 2019, spingere l’Italia a implementare integralmente e/o sui prodotti maggiormente impattanti la proposta della Commissione Europea che mette al bando la plastica monouso e le microplastiche.

1.2 Entro il 2019, coinvolgere almeno 1 partner aziendale in un percorso di riduzione dell’uso della plastica (es. obiettivi di riduzione, riuso, riciclo, sostituzione con bioplastiche, etc), sia nella fase di selezione delle materie prime sia nelle fasi di produzione e gestione del waste.

2. Entro il 2021, aumentare la consapevolezza generale sulle conseguenze per l’ambiente e la salute dovute alla presenza di plastica nell’ambiente (indoor e outdoor).

2.1 Entro il 2019, promuovere almeno 1 progetto che, congiuntamente al mondo scientifico, fornisca dati e informazioni sulla presenza di additivi e residui della plastica in campioni biologici umani o animali.

2.2 Entro il 2019, incrementare le attività di informazione e sensibilizzazione sul tema della plastica nei confronti del grande pubblico e delle Amministrazioni locali/Capitanerie di porto.

2.3 Entro il 2020, promuovere attività di educazione attraverso l’erogazione di materiale educativo destinato alle scuole di ogni ordine e grado.

Descrizione di massima delle attività previste

Attività ob. 1.1:- promozione della petizione già in essere per raggiungere un numero critico di firmatari utile a incrementare la pressione sui decisori politici. Coinvolgere i firmatari in eventuali azioni online e

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offline

- attività di lobby nei confronti del Ministero dell’Ambiente e dei decisori politici

Attività ob. 1.2:

- definizione e sviluppo di una proposta di corporate engagement sul tema plastica, in accordo con la strategia WWF Internazionale (in sviluppo) e in possibile collaborazione con partner tecnico-scientifici, che includa obiettivi trasformativi e di sensibilizzazione

Attività ob. 2.1:

- definizione e sviluppo del progetto Pachamama (in collaborazione con Università di Roma Sapienza Az. Ospedaliera S. Andrea e altri partner scientifici e istituzionali) sull’esposizione transgenerazionale (trasferimento madre-neonato) di additivi, residui e contaminanti della plastica.

Attività ob. 2.2:- progettazione del secondo tour spiagge plastic-free con collaborazione con le OA, WWF Sub, pescatori e volontari

- definizione di comunità plastic-free comuni/parchi/AMP/stabilimenti balneari/isole

- affiancamento di almeno 1 evento pubblico (Fiera, Mostra, altro) nel percorso di riduzione degli impatti e promozione congiunta

Attività ob. 2.3:

- realizzazione per AS 2019-20 materiali didattici dedicati al tema della plastica

- realizzazione per AS 2019-20 corsi di formazione docenti

Elementi di policy / advocacy (se presenti)

Attività istituzionali per promuovere la formalizzazione e il consolidamento in Italia delle normative per ridurre l’incidenza della plastica (macro e micro) sull’ambiente. Valorizzazione delle sinergie con gli altri settori (aziende, educazione, comunicazione, etc) sul tema plastica

Elementi di comunicazione (se presenti)

Le attività di comunicazione si svolgeranno nel solco della Campagna Mare sulla plastica e quella Internazionale. Verranno valorizzati gli elementi comuni e le sinergie possibili in ambito di media partnership, celebrities e potenziata la sinergia nell’elaborazione dei contenuti

Elementi di marketing e fundraising (se presenti)

Attività di scouting e promozione della proposta di corporate engagement presso aziende prospect in accordo con le priorità di programma nazionali e il processo internazionale.

Attività di sensibilizzazione e informazioni dei consumatori.

Elementi di educazione (se presenti)

Attività di educazione presso le scuole per promuovere la conoscenza sulla plastica, il suo uso e l’impatto ambientale che determina

Elementi di attivazione Oasi e Travel (se presenti)

Valorizzazione da parte di Travel di strutture Plastic Free sia per i campi estivi per i ragazzi sia tra le proposte più generali

Elementi di attivazione rete e volontari (se presenti)

Attivazione della community WWF YOUng per il supporto al tour nelle spiagge e nell’individuazione di strutture/locali plastic free

Periodo di realizzazione

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2019 e/o 2020 e/o 2021

Milestones

Realizzazione del secondo tour spiagge plastic-free (giugno-settembre 2019) all’interno della campagna Mare

Creazione di comunità plastic-free

Partecipazione a 1 evento pubblico (Fiera, Mostra, altro) per la promozione congiunta e riduzione degli impatti della plastica

Realizzazione dell’evento di lancio del progetto Pachamama (marzo 2018)

Realizzazione materiali didattici digitale per le scuole e attivazione di 10.000 classi e organizzazione corsi di formazioni per i docenti

Realizzazione di meeting e workshop formativi tematici rivolti a prospect aziendali

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Scheda 11: Forest for Life on Earth

Referente

Antonio Pollutri

Gruppo di lavoro

Marco Antonelli, Antonio Barone, Patrizia Fantilli, Carlotta Gatti, Giuliana Improta, Stefano Lenzi, Cristina Maceroni, Maria Grazia Midulla, Isabella Pratesi, Maria Antonietta Quadrelli, Alberto Stornelli, Alessandra Prampolini

Practice o driver di riferimento

Forest

Outcome delle Practice

50% of the world’s forest are effectively protected or under improved management

Eventuali ACAI o HII di riferimento

- Protected and Conserved Areas

- Forest Sector Transformation & Valuation

- Deforestation/Conversion-free Supply Chains and Governance

- Sustainable Landscapes

Obiettivi generali

Obiettivo generale: Contribuire a ridurre la deforestazione e il degrado forestale in Italia e nel Mondo.

Obiettivi specifici Italia:- Salvaguardare l’habitat di specie rare e minacciate in Italia.(Entro il 2025 gli habitat forestali di siti

classificati nella Rete Natura 2000 e collocati nei Parchi Nazionali sono gestiti con criteri conservazionistici)

- Salvaguardare le foreste con spiccata integrità strutturale e specifica. (Entro il 2025 le foreste vetuste italiane sono tutelate e conservate)

- Salvaguardare i processi ecologici (entro il 2025 per 5 foreste è stata avviata una procedura di certificazione FSC dei servizi ecosistemici)

Obiettivi specifici Bacino del Congo, Amazzonia e Sud-Est Asiatico:- contribuire a migliorare l’implementazione delle norme internazionali che regolamentano il

commercio di legno e derivati ai fini della lotta al taglio illegale / insostenibile- Indurre le imprese italiane coinvolte nello sfruttamento delle risorse forestali e/o di commodities che

impattano su foreste, a ridurre l’impatto a livelli compatibiliIndurre i consumatori pubblici e privati a scegliere prodotti a base di legno e derivati che garantiscono una gestione sostenibile e responsabile delle forestecontribuire alla definizione delle policy e dei criteri del WWF Internazionale in materia di deforestation/Conversion-free

Indicatori: N° di foreste con spiccata integrità strutturale e specifica tutelate e gestite appropriatamente. N°Aree Protette e Siti Natura 2000 che applicano una gestione delle foreste appropriata per la

conservazione dell’habitat delle specie animali e vegetali rare e a rischio e/o per il mantenimento dei processi ecologici.

N° di foreste la cui gestione possiede una certificazione di buona gestione affidabile (FSC), anche con riferimento alla certificazione della gestione dei servizi ecosistemici.

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N° aziende con core business a forte impatto sulle foreste che hanno avviato un percorso di riduzione degli impatti.

Descrizione di massima delle attività previste

Due sono i principali campi d’intervento:1) Per l’Italia a)salvaguardare l’integrità delle poche foreste in cui mancano riscontri di utilizzo umano e b)prevenire e contrastare il degrado degli ecosistemi forestali, specialmente quello causato dallo sfruttamento scriteriato e da quello illegale, salvaguardandone i servizi ecosistemici e la biodiversità. Particolare attenzione viene rivolta ai i boschi tutelati ai sensi delle Direttive Natura dell’Unione Europea e quelli di alto valore conservazionistico.2) Per il livello globale il WWF Italia vuole contribuire alla lotta alla deforestazione e al degrado delle foreste tropicali con particolare attenzione ai tre principali polmoni: Bacino del Congo, Amazzonia e Sud-Est Asiatico.Principali attività:- Attività di raccolta dati/informazioni ed analisi delle situazioni.- Attività di monitoraggio ed eventuale partecipazione alla definizione dei decreti attuativi e degli

strumenti regolamentativi del nuovo D.L. Foreste- Attività di monitoraggio e d’intervento tecnico e legale, (oltre che di comunicazione) di eventuali

segnalate utilizzazioni forestali inappropriate/illegali in AAPP e siti Natura 2000.- Attività di promozione della gestione forestale appropriata alle esigenze di conservazione, con

particolare riferimento alla certificazione di gestione forestale responsabile FSC.- Rafforzamento della collaborazione con il Comando Carabinieri per la Tutela Forestale e il Comando

Carabinieri per la Tutela della Biodiversità e dei Parchi in relazione ai reati forestali e contro la biodiversità forestale.

- Ricerca di partnership e partecipazione a progetti di conservazione della biodiversità forestale della buona gestione.

- Attività di promozione dell’acquisto di prodotti di legno e suoi derivati certificati FSC, sia da parte dei privati (cittadini e imprese) sia del settore pubblico (con particolare riferimento al GPP-Green Public Procurement)

- Attività di sensibilizzazione e coinvolgimento di aziende chiave per ridurre l’impatto della produzione sulle foreste del pianeta (inclusa la deforestazione causata da commodities food) Partecipazione alle attività della strategia WWF per i paesi della UE di lotta alla commercializzazione di legname tagliato illegalmente (regolamenti comunitari sul commercio di legno e derivati FLEGT - EUTR)

- Attività di comunicazione e fund-raising

Elementi di policy / advocacy (se presenti)

Promozione Green Public Procurement e della certificazione FSCMonitoraggio implementazione DL Foreste e azioni di advocacyPartecipazione tavolo Timber Trade (MATTM)Partecipazione Comitato Esecutivo FSC ItaliaRaccordo con WWF EPO per azioni di policy e advocacy forestale di scala europeaRapporto con i Carabinieri (tutela foreste e biodiversità).Elementi di comunicazione (se presenti)

Supporto alla diffusione del marchio FSC in Italia presso i consumatori pubblici e privatiSostegno alla comunicazione di buone pratiche per la conservazione delle foreste da aziendeSostegno di comunicazione ad una corretta applicazione del DL foreste e della appropriata gestione forestaleContributo alla comunicazione su Climate ChangePartecipazione alla campagna internazionale “Zero Deforestation” (2020)21 marzo -giornata mondiale delle foresteElementi di marketing e fundraising (se presenti)

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Le foreste tropicali rappresentano uno straordinario tema intorno a cui organizzare raccolta fondi da donors o soci, per fondi da destinare a progetti internazionali Bacino del Congo, Amazzonia e Sud-Est Asiatico. Confronto con aziende su policy approvvigionamento per ridurre gli impatti connessi al business e legati al consumo di foreste.Elementi di educazione

Contributo all’educazione del cittadino al consumo responsabile di prodotti certificati secondo standard ambientali come FSC con particolare riferimento ai prodotti venduti dalla grande distribuzione.

Nell’ambito di progetti didattici rivolti al target studenti, prosecuzione del programma Mi curo di Te, supportato da Sofidel, e dedicato anche al tema Foreste.

Elementi di attivazione Oasi e Travel

TravelE’ possibile immaginare itinerari in foreste tropicali dove opera il WWF, permettendo ai nostri sostenitori di toccare con mano i tanti progetti di conservazione in questo importante bioma.OasiL’unicità delle foreste può esser raccontata anche attraverso le foreste protette nel sistema delle Oasi WWF. In un processo che vede il tema foreste crescere dalla fine del 2019, sarà importante individuare alcune aree fortemente rappresentative su cui concentrare attività, comunicazione, eventuale fundraising.Elementi di attivazione rete e volontari

Partecipazione monitoraggio applicazione DL Foreste a livello regionale. Avamposti con funzione di controllo rispetto a casi esemplari di cattiva o illegale sfruttamento forestale, specie in parchi e riserve naturali. Vademecum.

Periodo di realizzazione

2019-2021

Milestones / Deliverables

entro 2019: realizzazione Vademecum foreste entro 2019: attivazione di almeno un percorso con aziende legato allla riduzione degli impatti su

foreste e alla promozione di un consumo responsabile; entro 2020: tbd

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Scheda 12 - Biodiversifood: agricoltura e alimentazione

Referenti

Franco Ferroni, Eva Alessi

Gruppo di lavoro

Giuliana Improta (Corporate), Marco Galaverni (Conservazione), Maria Antonietta Quadrelli (Educazione); Federica Penna (Comunicazione), Antonio Barone (Uff. Stampa), Francesco Marcone (WWF Oasi)

Practice o driver di riferimento

Food/Markets

Outcomes

Food Outcome 1: Sustainable Food Production

Food Outcome 3: Sustainable diets

Eventuali ACAI o HII di riferimento

Markets ACAIs: Market Transformation; Market Innovation

Food ACAIs: Sustainable agricultural production; Sustainable diets

Obiettivo

Promuovere la transizione ecologica dei modelli attuali di produzione e consumo alimentare verso nuovi modelli più sostenibili che integrino il benessere umano e la conservazione della biodiversità.

Entro il 2025, ridurre gli impatti ambientali del settore agroalimentare dalla produzione al piatto, con un approccio integrato all’intera catena del valore e di approvvigionamento.

- promuovere modelli di filiere del cibo che possano contribuire all’obiettivo strategico “arrestare la perdita di biodiversità” (specie ed ecosistemi) attraverso la riduzione dell’uso della chimica di sintesi lungo tutta la filiera (produzione e trasformazione), l’incremento dello spazio dedicato alla natura nelle aziende agricole (con l’obiettivo del 10% della SAT delle aziende agricole destinato ad EFA -Ecological Focus Area entro il 2027) e il rafforzamento delle reti ecologiche;

- orientare la produzione agro-alimentare del mercato italiano verso un uso efficiente delle risorse naturali e il recupero dei cicli bio-geo-chimici della natura (ciclo del carbonio, fosforo, azoto e ciclo dell’acqua), con la riduzione del 30% del consumo dei fertilizzanti chimici e dell’acqua a scopo irriguo entro il 2027.

- contribuire al raggiungimento del 40% della SAU in Italia certificata in agricoltura biologica attraverso l’incremento dell’offerta e della domanda di prodotti biologici, evidenziando le ricadute positive per i sistemi naturali e la salute umana (collegamento con obiettivi scheda pesticidi)

Entro il 2030 il 30% del consumo di cibo in Italia è allineato alle linee guida OMS FAO, con particolare riferimento ai prodotti di origine animale (carne, seafood e derivati animali), nel rispetto della salute umana e degli impatti ambientali.

Descrizione di massima delle attività previste

- collaborazione con imprese dell’industria agro-alimentare per la definizione ed attuazione di pratiche agricole più sostenibili (water footprtint, piani di azione biodiversità, attività di sensibilizzazione e formazione agli agricoltori, , approvvigionamento responsabile delle commodities etc) attraverso progetti biodiversifood (es. Mutti,. Barilla);

- coinvolgimento di retailer del settore food in progetti di trasformazione della filiera e/o di sensibilizzazione dei consumatori rispetto ai temi della salute, della dieta e della sostenibilità agro-

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alimentare

- collaborazione con Federbio (sottoscrizione protocollo d’intesa) per la promozione dell’offerta e della domanda di prodotti della filiera agricola biologica (collegamento con scheda pesticidi e scheda PAC)

- attività di informazione e sensibilizzazione sull’importanza della dieta sostenibile (in particolare rispetto riduzione del consumo di derivati animali) presso il grande pubblico, i media, le scuole e il settore privato con riferimento alle ripercussioni per la salute e l’ambiente

Elementi di policy / advocacy

Relazioni politico istituzionali con il Parlamento, i Ministeri competenti (MIPAAFT e MATTM) e le Regioni per la promozione di provvedimenti legislativi ed amministrativi che favoriscano lo sviluppo di filiere agro-alimentari più sostenibili (esempio nuova Legge nazionale sul biologico) e diffusione buone pratiche. Organizzazione convegno su ruolo delle filiere industriali agro-alimentari nella conservazione della natura

Relazioni politico istituzionali per delineare impegni del Paese per un percorso virtuoso di tutela e promozione della dieta mediterranea (es. mense scolastiche, Green Public Procurement)

Elementi di comunicazione

Attività di comunicazione su vari canali (media tradizionali e social web) per la presentazione e diffusione delle buone pratiche realizzate con i progetti su agricoltura e alimentazione, anche in collaborazione con le imprese.

Attività di comunicazione, informazione ed educazione alimentare sulle relazioni tra dieta e salute, con focus sulla dieta mediterranea, nonché su consumi, comportamenti alimentari e stili di vita degli italiani.

Elementi di marketing e fundraising

Sviluppo di attività co-marketing con imprese collegate ai progetti di miglioramento o delle filiere agro-alimentari, promozione della dieta mediterranea e dei prodotti da agricoltura biologica.

Elementi di educazione

Attività educative sui gusti, abitudini, preferenze e motivazioni delle scelte alimentari dei bambini e ricadute ambientali e salute

Elementi di attivazione Oasi e Travel

Realizzazione di azioni pilota dimostrative nelle Oasi WWF per la creazione di EFA efficaci.

Elementi di attivazione rete e volontari

Coinvolgimento nella promozione e gestione degli eventi BIOCultura (vedi scheda pesticidi) e realizzazione di eventi locali per la divulgazione delle buone pratiche agricole e informazioni sulla dieta sostenibile.

Periodo di realizzazione

2019 – 2020 - 2021

Milestones

Ottobre-novembre 2019-2020-2021 evento Mutti “Pomodorino d’Oro”

Giugno 2020 Convegno su ruolo delle filiere industriali agro-alimentari nella conservazione della natura

Novembre 2019: evento BIOCultura (in connessione con scheda pesticidi)

16 ottobre 2019-2020-2021 Giornata mondiale dell'alimentazione

Istruttorie per la definizione di nuovi accordi con industrie agro-alimentari per progetti biodiversifood

Dicembre 2020 chiusura programmazione PAC 2014-2020

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Scheda 13 - Pesticidi

Referente

Franco Ferroni

Gruppo di lavoro

Eva Alessi, Stefano Lenzi, Patrizia Ranieri, Giuliana Improta, Maria Antonietta Quadrelli, Antonio Barone, WWF Oasi

Practice o driver di riferimento

Food & agriculture

Outcome

Food Practice goal: Sustainable food systems conserve biodiversity while ensuring food and nutrition security now and in the future

Eventuali ACAI o HII di riferimento

Food ACAI: Sustainable Agricultural Production

Obiettivo

Entro il 2021 l’uso della chimica di sintesi nelle filiere agricole è ridotto del 30% (indicatore riduzione della vendita di pesticidi/anno in Italia), con divieto di utilizzo nelle aree naturali protette, siti Natura 2000 e zone Ramsar dei principi attivi classificati come nocivi per gli ecosistemi e la biodiversità. Entro il 2027 il 40% della SAU nazionale è certificata in agricoltura biologica. Revisione del PAN (Piano d’Azione Nazionale) per l’uso sostenibile dei fitofarmaci con inserimento di misure regolamentari per eliminare o ridurre l’uso dei principi attivi classificati come pericolosi per la biodiversità.

Descrizione di massima delle attività previste

- Partecipazione del WWF alla coalizione #CambiamoAgricoltura per la riforma della PAC post 2020 e alla Campagna “Cambia la Terra” per la riduzione dei pesticidi e la promozione dell’agricoltura biologica, con redazione dei rapporti annuali pesticidi “Cambia la Terra”- Attività di lobby e comunicazione per condizionare la revisione del PAN pesticidi entro febbraio 2019- Realizzazione di un evento annuale “Marcia per #StoPesticidi” in collaborazione con le OA (primo semestre)- Realizzazione di un evento annuale “BioCultura” in collaborazione con le Oasi WWF (secondo semestre)- Realizzazione di attività di comunicazione e sensibilizzazione per l’eliminazione o riduzione significativa dell’uso dei pesticidi nelle città e in prossimità delle abitazioni civili (esempio eliminazione dell’uso dei biocidi per il controllo delle zanzare adulte in città)- Accordi con Federbio e le Imprese agricole e agro-alimentari per azioni comuni finalizzate alla riduzione dell’uso della chimica di sintesi nelle filiere agricole europee e nazionali (esempio progetti con Mutti e Barilla) e la promozione dell’agricoltura biologica.Elementi di policy / advocacy

La revisione del PAN pesticidi prevista entro febbraio 2019 richiederà attività di policy con partecipazione ai tavoli di lavoro coordinati dal MIPAAFT con il supporto della Rete Rurale Nazionale. Dopo l’approvazione del nuovo PAN saranno realizzate attività di policy per il monitoraggio della sua attuazione, con relazioni e lobby istituzionale sui Ministeri competenti per raggiungere l’obiettivo della riduzione dell’uso della chimica di sintesi in agricoltura, nelle aree naturali protette e nelle aree urbane.

Elementi di comunicazione

Gli eventi realizzati in collaborazione con le OA e le Oasi WWF (#StoPesticidi e #BioCultura) offriranno l’opportunità di svolgere specifiche attività di comunicazione sul tema pesticidi, utilizzando come gancio la Giornata internazionale dell’alimentazione e altre date simboliche attinenti al tema. Le azioni di lobby

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istituzionale richiederanno l’utilizzo dei social media e altri mezzi di comunicazione per raggiungere stakeholder selezionati (decisori politici, Imprese, agricoltori) e sensibilizzare un vasto pubblico di cittadini-consumatori.

Elementi di marketing e fundraising

Possibili accordi di marketing con Imprese sui temi della riduzione dell’uso della chimica di sintesi nelle filiere agricole e la promozione dell’agricoltura biologica. Promozione di attività con le aziende utilizzando come specie bandiera gli insetti impollinatori (api e farfalle)

Elementi di educazione

Collaborazione con la Rete nazionale degli Istituti agrari per la realizzazione di moduli formativi e attività di alternanza scuola lavoro sui temi della riduzione dell’uso della chimica di sintesi nelle filiere agricole e la promozione dell’agricoltura biologica. Promozione di percorsi educativi sul tema dell’agricoltura biologica e sull’impatto dei pesticidi sulla biodiversità in relazione ad accordi con le aziende.

Elementi di attivazione Oasi e Travel

Coinvolgimento attivo delle Oasi WWF nell’organizzazione dell’evento autunnale “BioCultura” dedicato all’agricoltura biologica e allo sviluppo rurale sostenibile nelle aree naturali protette.

Elementi di attivazione rete e volontari

Attivazione di una rete tematica di volontari dedicata al tema “agricoltura sostenibile e riduzione dei pesticidi” per l’organizzazione di un evento nazionale come la “Marcia #StoPesticidi”, in collaborazione con le OA WWF, comitati di cittadini e altre Associazioni che aderiscono alla Campagna “Cambia la Terra”

Periodo di realizzazione

2019 - 2021

Milestones

Febbraio 2019 revisione del PAN pesticidi

Entro primo semestre 2019 attivazione della rete tematica dei volontari “agricoltura/pesticidi”

Entro primo semestre di ogni anno (data da definire) evento “Marcia #StoPesticidi”

Entro secondo semestre di ogni anno realizzazione in almeno 9 regioni di un evento “BioCultura” in data da definire

Prima settimana di settembre di ogni anno partecipazione ad eventi di policy e comunicazione nell’ambito del SANA di Bologna

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Scheda 14 - From coal to clean: chiudere col carbone puntando sulle rinnovabili

Referente

Mariagrazia Midulla

Gruppo di lavoro

Gruppo di consulenti del progetto, Patrizia Fantilli, Antonio Barone, Federica Penna, Luigi Agresti, Maria Antonietta Quadrelli, Digital

Practice o driver di riferimento

Practice Clima ed Energia

Outcome

Energy: By 2030, renewable energy provides 40% of global final energy demand, supported by improved energy efficiency and with universal energy access.

Eventuali ACAI o HII di riferimento

High Impact Initiative: Coal Not Cool

ACAI 4: Energy REstart - Energy Pathways 2050

Obiettivo

Obiettivo generale:

Attuare l’uscita dal carbone nel settore elettrico entro il 2025, puntando direttamente sull’incremento delle energie rinnovabili e non ampliando la quota di gas

Obiettivi specifici:

Ottenere l’attuazione dell’obiettivo dichiarato nella SEN 2017 di chiudere tutte le centrali termoelettriche a carbone entro il 2025

Ottenere la chiusura di almeno una centrale a carbone entro il 2021 Ottenere l’incremento della quota di energia rinnovabile almeno in linea con i target europei 2030,

minimizzando il ricorso a nuove infrastrutture a gas

Descrizione di massima delle attività previste

La campagna prevede l’attuazione di azioni integrate a livello nazionale e locale (siti interessati da centrali a carbone) di pressione politica, comunicazione e mobilitazione, anche attraverso i social media. La campagna è integrata con un’azione congiunta del WWF e di tutte le ONG ambientali a livello europeo e sarà integrata anche con l’High Impact Initiative del WWF internazionale, quando quest’ultima partirà. Oltre al continuo richiamo alle emissioni di CO2 del carbone e alla situazione climatica, la comunicazione integrata evidenzia anche gli aspetti legati ai danni alla salute e alle attività economiche.

L’attività è supportata da possibili partnership con aziende volte alla riduzione volontaria delle emissioni climalteranti, attraverso tecnologie innovative, efficienza energetica e uso delle rinnovabili.Elementi di policy / advocacy

La pressione sui decisori politici e il dialogo con le istituzioni locali sono componenti essenziali. In particolare, dopo i contributi già elaborati, si sta identificando un set di politiche da mettere in atto sulle quali concentreremo l’azione

Elementi di comunicazione

La campagna è pensata in modo integrato per i social media, in sinergia con i media tradizionali, inclusi quelli locali. Momenti di particolare pressione in concomitanza con scadenze e opportunità istituzionali

Elementi di marketing e fundraising

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Ci si propone di studiare possibili sviluppi sulle rinnovabili, in particolare sui prosumers per le energie rinnovabili

Elementi di educazione

Coinvolgimento degli istituti superiori e delle università dei comuni interessati, a partire dal concorso di idee a Brindisi

Elementi di attivazione Oasi e Travel

Non previsti al momento

Elementi di attivazione rete e volontari

o E’ prevista la prosecuzione delle attività delle OA e delle delegazioni interessate dalle contrali a carbone

o Si intende riattivare la Rete Clima ed Energia dei referenti regionali

Periodo di realizzazione

2019 – 2021 (salvo risultati precedenti alle aspettative)

Milestones

Entro il 2019, studio sulla stabilità della rete in relazione alle centrali a carbone Entro il 2019, realizzazione di un concorso di idee sullo sviluppo alternativo di Brindisi In occasione della COP26 (2020), iniziativa sulla Giusta transizione

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Scheda 15 - From Governance to Action: accelerare l’azione sul clima a tutti i livelli

Referente

Mariagrazia Midulla

Gruppo di lavoro

Giuliana Improta, Gianfranco Bologna, Stefano Lenzi, Antonio Barone, Benedetta Flammini, Carlotta Gatti, Patrizia Fantilli

Practice o driver di riferimento

Practice Clima ed Energia

Outcome

By 2030, the world’s greenhouse gas emissions are cut by at least 40% from 2010 levels, supported by the required systemic change in finance.

Eventuali ACAI o HII di riferimento

ACAI 1: Climate Action Platforms - Implementation and Revision of Nationally-Determined Contributions (NDCs) with broad societal support

ACAI 2: From Governance to Action - Leveraging the emerging global framework to accelerate transformation

Obiettivo

Ottenere una coerente legislazione sul clima in Italia, connessa anche al supporto per ambiziosi obiettivi europei e globali, favorendo le alleanze sociali, il ruolo degli attori non statali e lo shift degli investimenti (lavoro su finanza clima)

Supportare e usare le grandi scadenze internazionali ed europee per fare progressi in Italia, a partire dal Global Deal for Nature (Super Year 2020) e dalla possibile COP26 (nel 2020) in Italia

Mobilitare gli attori non statali e la società civile per l’azione climatica e ottenere risultati concreti per le riduzioni delle emissioni

Descrizione di massima delle attività previste

L’Accordo di Parigi e gli obiettivi di riduzioni delle emissioni europei presuppongono un cambiamento sistemico che in Italia non vediamo ancora. Ci prefiggiamo di agire in modo convergente sia sulla legislazione che sui territori, con alleanze dinamiche a livello italiano ed europeo, individuando le leve del cambiamento, a partire dalla mobilità elettrica che, con l’autoproduzione, può essere in grado di innescare l’effetto domino. Nel contempo, approfondiremo l’approccio sistemico anche sui territori, con alleanze intersettoriali.

L’attività è supportata da possibili partnership con aziende volte alla riduzione volontaria delle emissioni climalteranti, attraverso tecnologie innovative, efficienza energetica e uso delle rinnovabili.

Elementi di policy / advocacy

Promozione di impegni più avanzati in seno alla Convenzione Quadro sul Clima e all’Accordo di Parigi;

Promozione di politiche avanzate a livello europeo in seno all’Energy e Climate Package, in parte ancora da approvare, in vista di ulteriori possibili miglioramenti;

Promozione di politiche quadro sul clima a livello nazionale , almeno nei settori dell’energia e dei trasporti

Promozione di normative che prevedano l’obbligo di dichiarazione del rischio climatico per gli investitori

Elementi di comunicazione

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Campagna per coinvolgere cittadini e attori non statali sull’accelerazione dell’azione sul clima, con coinvolgimento dei media e dei social media

Elementi di marketing e fundraising

Analisi di nuove forme di raccolta fondi legati al clima e alle soluzioni connesse, nonché possibili partnership b&I

Elementi di educazione

I giovani sono senz’altro una componente chiave, ci si propone di ampliare il loro supporto a politiche climatiche, anche a partire da nuove forme di azioni legali, per arrivare a una vera e propria “causa per il futuro”

Elementi di attivazione Oasi e Travel

Le Oasi possono essere un forte elemento di comunicazione e mobilitazione sugli effetti del cambiamento climatico, ma va fatta una valutazione dei progetti pregressi e delle opportunità future.

Si prone anche di studiare per futuri sviluppi una iniziativa su carbon sinks/natura/foreste/alberi e clima

Elementi di attivazione rete e volontari

La mobilitazione degli attori non statali vede come asse portante i comuni e le Regioni. L’ACAI Città verrà posto sotto la Practice Clima ed Energia, dando quindi una forte impronta di mobilitazione dal basso su mitigazione e adattamento. Si intende promuovere una grande iniziativa in tal senso.

Periodo di realizzazione

2019 - 2021

Milestones

Prima metà 2019 - Position paper su mobilità elettrica Entro il 2019 – Convincere almeno un grande investitore ad attuare un’analisi dei rischi climatici e

prendere provvedimenti conseguenti Entro 2019 – Iniziativa-appello per la promozione di una legge sul clima Entro 2019 – Convegni Internazionale sulla Città del Futuro Entro 2019 - Preparazione eventuale COP26 in Italia

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Scheda 16: Global Processes for Biodiversity and Sustainability

Referente

Alessandra Prampolini

Gruppo di lavoro

Isabella Pratesi, Marco Galaverni, Alessandra Prampolini, Stefano Lenzi, Mariagrazia Midulla, Maria Antonietta Quadrelli, Giuliana Improta, Antonio Barone

Practice o driver di riferimento

Governance, Wildlife

Outcome

.Wildlife Outcome 1 (Vital habitats conserved)· Climate & Energy Outcome 3 (Adaptation)· Oceans Outcome 1 (Coastal and Marine Ecosystem)· Freshwater Outcome 1 (Freshwater habitats and species)· Food Outcome 1 (Sustainable Food Production)

Eventuali ACAI o HII di riferimento

ACAI SDG Hub - Driving integrated implementation of the SDGsACAI Inclusive ConservationHII People Protecting LandscapesObiettivo

Obiettivo generale: WWF Italia contribuisce a portare al centro del dibattito sullo sviluppo un approccio interdisciplinare e sistemico che includa elementi di sostenibilità ambientale, economica e sociale, dimostrando il ruolo indispensabile del capitale naturale per il raggiungimento di un equilibrio complessivo.

Obiettivi specifici:

WWF Italia si conferma uno degli attori chiave nel processo di implementazione dell’Agenda2030 in Italia e promuove la piena valorizzazione degli obiettivi di sviluppo ambientali

WWF Italia partecipa attivamente alla definizione e implementazione della strategia WWF per il Global Deal 2020 anche monitorando il percorso e contribuendo alla definizione dei contenuti della versione definitiva della Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile (rif. Scheda 4)

WWF Italia rafforza e dà continuità al suo lavoro di progettazione sui temi dello sviluppo sostenibile e della conservazione in Paesi in via di sviluppo

Descrizione di massima delle attività previste

Agenda 2030:

WWF Italia prosegue la sua collaborazione con l’ASVIS, partecipando al Festival della sostenibilità 2019 e alla stesura del rapporto;

Insieme ad ASVIS e con proprie elaborazioni il WWF contribuisce alla migliore definizione della Strategia nazionale per lo Sviluppo Sostenibile e alla sua prima implementazione

Global Deal 2020:

Implementazione a livello nazionale della Campagna del network internazionale del WWF per garantire un "accordo globale" per le persone e la natura nel 2020;

Promozione di una “alleanza per la Natura” che coinvolga ONG, Imprese e cittadini secondo il programma di lavoro proposto dal WWF Internazionale nel maggio 2018

Definizione di una grafica e narrativa comune per le attività del programma triennale che colleghi

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le varie attività alla Campagna internazionale “alleanza per la Natura” (Stop loss biodiversity, together possible)

Progetti e partnership per conservazione e sviluppo umano:

entro il 2019 WWF Italia entra nella lista delle OSC accreditate dall’AICS; entro il 2019 WWF Italia è partner in un nuovo progetto di cooperazione; 2019-2020: WWF Italia realizza la sua attività sui progetti Imarisha! e New Busines 4 Good

Elementi di policy / advocacy (se presenti)

Azione di lobby nei confronti del Ministero dell’Ambiente per la migliore definizione e implementazione della Strategia per lo Sviluppo Sostenibile

Azione di lobby per la migliore applicazione dei BES nei documenti di programmazione economica e finanziaria del Governo, a cominciare da quelli già introdotti nel DEF – Documento di Economia e Finanza

Elementi di comunicazione

Rilancio in Italia delle attività, eventi e documenti prodotti dal WWF Internazionale per la Campagna

Elementi di marketing e fundraising

Accordi con le imprese per adesione e sostegno ad “alleanza per la Natura” con identificazione di una lista di partner/prospect che sostenga il percorso fino al 2020. Confronto con aziende per stimolare il dibattito e l’attivazione del settore privato per il raggiungimento degli obiettivi SGDs, anche attraverso progetti di riduzione degli impatti ambientali connessi al business

Elementi di educazione

Educazione coordina la partecipazione WWF a New Business 4 Good; Educazione è coinvolta nella partecipazione WWF al Festival dello Sviluppo Sostenibile con la

realizzazione di un corso docenti nazionale

Elementi di attivazione Oasi e Travel

Proposta: Giornata Oasi 2020 dedicata alla Campagna "accordo globale" per le persone e la natura, con una festa nazionale della Natura d’Italia. Collegare tutte le iniziative locali delle Oasi WWF alla Campagna internazionale attraverso l’utilizzo di grafica e narrativa comune.

Elementi di attivazione rete e volontari

Coinvolgimento della rete dei volontari a sostegno delle azioni di policy, presentazione della “Carta dell’alleanza per la Natura” ai decisori locali e stakeholder con raccolta di adesioni.

Periodo di realizzazione

2019-2021

Milestones

1. Accreditamento WWF Italia presso l’AICS2. Seconda Conferenza Nazionale Biodiversità (maggio 2020)3. Elaborazione di documenti politico-istituzionali e tecnici per la migliore definizione e

implementazione della Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile - tbd

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Scheda 17 - Il WWF e l’Europa

Referente

Stefano Lenzi

Gruppo di lavoro

Franco Ferroni, Mariagrazia Midulla, Alessandra Prampolini, Patrizia Fantilli, Eva Alessi, Patrizia Ranieri, Antonio Barone

Practice o driver di riferimento

Governance

Outcome

L’implementazione della linea di lavoro supporta trasversalmente la maggior parte delle altre line di sviluppo WWF, puntando a un posizionamento dei temi ambientali in Europa coerente con la vision WWF. In particolare, contribuisce a Wildlife Outcome 2 (Overexploitation prevented) e Food Outcome 1 (Sustainable Food Production).Eventuali ACAI o HII di riferimento

Il principale contributo è dato dalla partecipazione ai lavori del GPAT e di WWF EPO.

Obiettivo

Obiettivo generale: influenzare le politiche dell’Unione Europea.

Obiettivi specifici:

1. Elezioni EU 2019: Diffondere il Manifesto WWF per le elezioni europee presso i candidati all’europarlamento e sensibilizzare l’opinione pubblica sulla rilevanza delle tematiche ambientali supportando e integrando la campagna promossa e coordinata da WWF EP0 e procedendo ad impostare le prime relazioni con gli europarlamentari italiani;

2. Fitness Check sulla Direttiva Acque: Coordinare e dare continuità nel tempo alla Coalizione italiana Living Rivers partecipando attivamente ai passaggi successivi alla consultazione pubblica sulla Direttiva Quadro Acque (WFD), monitorando le politiche del Governo italiano e seguendo gli sviluppi della nuova Commissione Europea a dall’ Europarlamento dopo maggio 2019:

3. PAC: Condizionare l’accordo del Trilogo sulla riforma della PAC post 2020 promuovendo le proposte condivise dalla Coalizione italiana #CambiamoAgricoltura. Entro il 2021 avvio della gestione della PAC post 2020 coerente con gli obiettivi della riduzione dell’uso della chimica di sintesi nelle filiere agricole, la gestione efficace ed efficiente della rete Natura 2000, la promozione di aziende agricole multifunzionali connesse con la gestione delle aree naturali protette. Entro il 2027 il 40% della SAU nazionale è certificata in agricoltura biologica;

4. Direttive Natura – Verificare che nel nostro Paese ci sia un miglioramento nella applicazione delle Direttive Natura (Habitat e Uccelli) a seguito della consultazione promossa dalla Commissione Europea del 2015 e in coerenza con il “Piano d’azione europeo per la natura, le persone e l’economia”, monitorando anche il percorso per l’implementazione delle Linee guida sulla VINCA e la Rete Natura 2000 concordate tra il Ministero dell’Ambiente e le Regioni e la redazione dei nuovi PAF da parte delle Regioni per la programmazione dei diversi fondi comunitari per la gestione della Rete Natura 2000.

5. Obiettivi per lo Sviluppo sostenibile, vedi Scheda 16;6. Accordo sui cambiamenti climatici di Parigi, vedi Scheda 15;

Descrizione di massima delle attività previste

Elezioni EU 2019: Mappatura dei candidati all’europarlamento delle maggiori forze politiche; Diffusione del Manifesto WWF per le elezioni europee tramite pubblicazione sui siti e sui social e ai

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candidati Appoggio e declinazione italiana delle iniziative promosse da WWF EPO per valutare gli

orientamenti politici rispetto ai temi ambientali delle forze politiche/candidati italiani Attività di comunicazione tramite la pagina apposita sul Sito WWF e sui social per sensibilizzare

gli/le elettori/elettrici sui temi ambientali rilevanti della campagna elettorale, in stretto coordinamento con WWF EPO

Mappatura degli eletti e primi contatti istituzionali post elezioniFitness Check sulla Direttiva Acque:

Mantenere e rafforzare dall’inizio del 2019 e per tutto l’anno la coalizione italiana “Living Rivers”, in coordinamento con la coalizione europea, per seguire tutto il processo che il Trilogo delle istituzioni europee dovrà fare per valutare i risultati del Fitness Check e assumere le decisioni conseguenti sulla Direttiva Quadro Acque

Supportare le azioni di lobby, advocacy comunicazione che verranno definite su scala europea e nazionale

Riforma della PAC: Partecipazione del WWF alla coalizione italiana #CambiamoAgricoltura per la riforma della PAC

post 2020, con realizzazione di un secondo progetto sostenuto dalla Fondazione Cariplo, con WWF capofila.

Attività di lobby e comunicazione per condizionare la riforma della PAC post 2020 nelle trattative del Trilogo UE (Commissione, Consiglio, Parlamento) prima delle elezioni europee 2019.

Presentazione di un progetto di comunicazione sulla PAC in collaborazione con Federbio nell’ambito dello specifico bando annale della Commissione UE – DG Agri

Direttive Natura: Attività di lobby nei confronti del Ministero dell’Ambiente perché rafforzi la propria capacità di

coordinamento e di indirizzo per la migliore applicazione delle Direttive Natura in coerenza anche con la revisione della Strategia Nazionale sulla Biodiversità

Attività di lobby nei confronti della Conferenza delle Regioni e delle singole Regioni per la migliore applicazione delle Linee Guida e nei confronti della DG Ambiente della CE, del Ministero dell’Ambiente perché sia rispettato quanto previsto dal Piano d’azione europeo

Attività di monitoraggio e lobby per condizionare la redazione dei nuovi PAF funzionali alla programmazione dei fondi comunitari in relazione al fabbisogno finanziario per la gestione della rete Natura 2000 e l’attuazione delle misure di conservazione.

Elementi di policy / advocacy (se presenti)Elezioni EU 2019:

Attività di lobby nei confronti dei candidati alle elezioni europee e degli eletti; Strumenti interattivi di sensibilizzazione e coinvolgimento del pubblico con diritto di voto

Fitness Check sulla Direttiva Acque Azioni di lobby sul Governo italiano per il mantenimento dei target della Direttiva Quadro Acque e

la migliore implementazione nel nostro Paese Sensibilizzazione dell’opinione pubblica italiana attraverso la produzione anche di dossier specifici

(sviluppando d esempio le proposte di gestione ecologica dei fiumi nella aree urbanizzate)Riforma della PAC:

Attività di lobby e comunicazione per condizionare la riforma della PAC post 2020 nelle trattative del Trilogo UE (Commissione, Consiglio, Parlamento) prima delle elezioni europee 2019.

Partecipazione ad eventi ed incontri pubblici sulla riforma della PAC post 2020 organizzati da Enti Pubblici (Gruppi parlamentari europei, Commissioni parlamentari agricoltura, Conferenza delle Regioni, Associazioni agricole, RRN, ecc.)

Direttive Natura: Attività di lobby e comunicazione, coordinate con LIPU/Birdlife, per la migliore applicazione di

quanto previsto nel Piano d’azione europeo, nel nuovo format dei PAF e nelle Linee Guida nazionali

Interlocuzione tecnica con la DG Ambiente della CE con fornitura di elementi conoscitivi riguardo

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allo Stato di salute della Rete Natura 2000 e l’applicazione della VINCA, in continuità con la procedura EU Pilot aperta nel 2014 grazie all’azione congiunta con LIPU/Birdlife

Elementi di comunicazione (se presenti)- Elezioni EU 2019: Tutta la campagna è supportata da un forte impegno di comunicazione nei confronti

dei media mainstream, sui social e sul nostro sito- Fitness Check sulla Direttiva Acque - nel 2019 e anni successivi l’impegno di comunicazione sarà

attraverso comunicati stampa e messaggi sui social- Riforma della PAC: Le attività nell’ambito della Coalizione italiana #CambiamoAgricoltura, con il

progetto sostenuto dalla Fondazione Cariplo, comprendono anche azioni di comunicazione istituzionale per condizionare i decisori politici e facilitare il coinvolgimento dei cittadini nelle azioni di lobby funzionale alle azioni di policy.

- Per entrambi gli ambiti, attività di comunicazione saranno realizzate anche in accordo con l’Ufficio del WWF EPO che coordina la rete CAP delle Organizzazioni europee WWF e il gruppo di lavoro WWF sulle elezioni 2019.

- Direttive natura: azione di comunicazione coordinate con LIPU/BirdlifeElementi di marketing e fundraising (se presenti)Presentazione alla Fondazione Cariplo di un progetto con WWF capofila per la prosecuzione delle attività avviate con il progetto realizzato nel 2017-2018.Elementi di attivazione rete e volontari (se presenti)- Attivazione delle OA dove si presentano progetti virtuosi di gestione ecologica dei fiumi nelle aree

urbane- Attivazione dei volontari per il sostegno delle azioni di lobby/policy e comunicazione durante l’iter

della trattativa del Trilogo UE per l’approvazione della PAC post 2020.- Attivazione dei volontari per il sostegno delle azioni di lobby/policy e comunicazione durante l’iter di

redazione dei nuovi PAF per la Rete Natura 2000 nella programmazione dei fondi comunitari 2021-2027

Periodo di realizzazione2019-2021Milestones

Maggio – Luglio 2019 monitoraggio formazione Parlamento, Commissione Europea e primi contatti 2019- 2020 – Attività di lobby e comunicazione per condizionare la posizione italiana sulla riforma

della PAC - tbd 2019 – 2021 Verifica della migliore implementazione delle Linee Guida sulla Rete Natura 2000 e

migliore applicazione della VINCA - tbd 2020 - Verifica della migliore implementazione dei nuovi PAF funzionali alla programmazione dei

fondi comunitari 2021 – 2027 - tbd

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Scheda 19: Scuola di Natura – WWF Academy

Referente

Maria Antonietta Quadrelli

Gruppo di lavoro

Gianfranco Bologna, Giulia Falsini, Anastasia Felice, Marco Galaverni, Alessandra Prampolini, WWF Young gruppo educazione, Patrizia Ranieri, WWF Oasi, Carlotta Gatti, Cristina Maceroni

Practice o driver di riferimento

Global Education Community

Outcome

Educazione e formazione alla conoscenza e al rispetto della biodiversità/ formazione innovativa capace di connettere e spiegare una visione complessiva del Noi siamo Natura (Cosmo, Terra, vita, essere umano)

Inserire l'educazione nella pianificazione, esecuzione e valutazione del lavoro di conservazione Sviluppo della mobilitazione giovanile globale e iniziative di leadership (youth leadership) Sostegno e innovazione per l’istruzione formale, miglioramento dei curricoli, e in generale approccio

innovativo mirato alla connessione delle conoscenze per la scuola e la formazione degli insegnanti

L’implementazione della linea di lavoro supporta trasversalmente la maggior parte delle altre line di sviluppo WWF, puntando a una sensibilizzazione dei diversi attori della società sui temi prioritari del WWF.Eventuali ACAI o HII di riferimento

- Aichi target 1- Education Strategy, Youth leadership e Education Practice groups della Global Education CommunityObiettivo

Obiettivo generale: Entro il 2021 il WWF riunisce le sue molteplici attività di educazione e divulgazione nell’ambito di un framework multitematico, trasversale al programma WWF, strutturato per target e moduli di offerta formativa ed educativa.Obiettivi specifici:

Proseguire e rafforzare l’attività educativa nelle scuole Nel solco dell’impostazione condivisa con WWF Internazionale, contribuire alla nascita di un

movimento di giovani cittadini italiani ed europei consapevoli e proattivi rispetto ai temi dello sviluppo sostenibile

Ampliare il raggio d’azione della formazione offerta da WWF, sistematizzando l’offerta per target specifici quali università, imprese, ecc…

Descrizione di massima delle attività previste

2019 - TransizioneAttività generali:

maggio 2019: partecipazione al Festival dello Sviluppo Sostenibile entro febbraio 2019 definizione nuova proposta per le classi custodi della natura e le classi per la

sostenibilità entro marzo 2019 avvio della collaborazione con il gruppo “educazione” di WWF YOUng Sviluppo Scuola di Natura Entro aprile 2019 Definizione di un piano operativo e un “piano di studi curricolare WWF”

innovativo e diversificato per target e declinato attraverso strumenti diversi che metta a sistema il patrimonio di conoscenze, le competenze e gli strumenti presenti;

identificazione dei target e valutazione delle priorità di sviluppo; definizione dei migliori strumenti e canali di diffusione dell’offerta educativa e formativa WWF (es.

piattaforma online) e avvio sviluppo;Entro maggio 2019 censimento degli strumenti già realizzati, 58

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i contesti educativi e gli esperti a disposizione del WWF erogazione moduli già pronti

o entro maggio 2019 realizzazione di due workshop nell’ambito del progetto NB4Go entro agosto 2019 realizzazione di tre corsi nazionali di formazione docenti

2020- Scuola di Natura Sviluppo proposta formativa completa. Completamento sviluppo strumenti individuati Sviluppo materiali necessari(es. materiali cetacei giovani) Costituire un frame che permetta di integrare le varie attività (es. formazione dei pescatori, tour

delle università…)Iniziare a erogare i moduli già pronti 2019 Avere la proposta formativa completa. Lancio di Scuola di Natura

2021 Primo anno di sperimentazione di Scuola di Natura a pieno regime

Elementi di policy / advocacy

Ricadute sui piani di studi scolastici e di istruzione superiore

Elementi di comunicazione

Da discutere con comunicazione – scuola di natura potrebbe avere una sua comunicazione dedicata e un suo identity brand

Elementi di marketing e fundraising (se presenti)

Ingaggio di Aziende Partner in qualità di sponsor dei progetti didattici WWF (es. Sofidel per Mi Curo di Te e Novamont per Custodi di Biodiversità) e coinvolgimento di WWF quale partner scientifico nell’ambito di progetti dedicati al target studenti attivati dalle aziende (es. Conad – Scrittori di Classe) al fine di favorire la diffusione del know-how educativo WWF e promuovere un cambiamento negli stili di vita, sin dai banchi di scuola.

Elementi di attivazione Oasi e Travel

Oasi e viaggi possono costituire contesti formativi e fornire anche esperti - tbd

Elementi di attivazione rete e volontari (se presenti)

Volontari e luoghi utili alla formazione - tbd

Periodo di realizzazione

2019-2021

Milestones

Entro aprile 2019: sviluppo di un business plan per scuola di natura, con attività, budget, priorità, timeline, governance

Autunno 2019: chiusura censimento delle attività svolte a livello locale e strutturazione del percorso

Settembre 2020: primo lancio di Scuola di natura Fine 2021: valutazione della prima release di Scuola di Natura

Allegato I: Progetti e iniziative

L’Allegato I riporterà la lista completa delle molte decine di progetti in corso e in attesa di approvazione di WWF Italia, nella schematica modalità riportata nella griglia che segue.

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PROGETTI IN CORSO

NOME e descrizione

Practice e Outcomes

e SDGs

Obiettivo di conservazion

e

Obiettivo di policy

Obiettivo di educazione

e divulgazion

e

Attività di comunicaz.

Attività mktg e

fundraising Timeframe

Life Integrato Gestire 2020 (Lombardia)Azioni di conservazione su specie e habitat in Lombardia.In particolare Emys, anfibi e pipistrelli con coinvolgimento di Oasi WWF lombarde e volontari.

% % % % % Y

Ecc…

PROPOSTE PROGETTUALI

NOME e descrizione

Practice e Outcomes

e SDGs

Obiettivo di conservazio

ne

Obiettivo di policy

Obiettivo di educazione

e divulgazione

Attività di comunicaz.

Attività mktg e

fundraising TimeframeLife Integrato Gestire 2020 (Lombardia)Azioni di conservazione su specie e habitat in Lombardia. Il WWF segue azioni riguardanti Emys, anfibi e pipistrelli con il coinvolgimento di alcune Oasi WWF lombarde e volontari sul territorio.

% % % % % Y

Ecc…

60

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Allegato II: Scuola di Natura – WWF Academy

Il WWF Italia ha sin dalla fondazione esercitato un forte impegno per le attività educative legate alla natura e alla sua conservazione, svolgendo in diverse occasioni un ruolo pionieristico nel praticare nuovi approcci sia a tematiche sia a metodi innovativi: il ruolo svolto in questo campo dal WWF ha coinvolto aspetti educativi, formativi, comunicativi e informativi.

Attualmente le tematiche ambientali stanno progressivamente permeando l’educazione e la formazione in diversi ordini e gradi e stanno arrivando a includere in modo sempre più marcato i temi della sostenibilità, dalle iniziative della RUS, Rete Università Sostenibili, alle tante attività svolte, anche in diretta collaborazione con il MIUR, da parte dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), solo per citare le due dimensioni oggi più attive in merito. E’ comunque ancora fortemente carente un approccio ed una visione in grado di saper collegare biodiversità a sostenibilità, cioè la dimensione di insostituibilità della natura e della ricchezza della vita sulla Terra come fondamenta per il nostro sviluppo e il nostro benessere.

Il nostro programma triennale 2019-2021 sottolinea con forza la relazione “natura in salute, biodiversità sana / migliori capacità di benessere e sviluppo umano”. I concetti di base riguardano i temi NOI SIAMO NATURA, LA NATURA E’ LA BASE DEL NOSTRO BENESSERE E DEL NOSTRO SVILUPPO, SENZA UNA NATURA SANA NON CI SONO PROSPETTIVE PER UN FUTURO UMANO SOSTENIBILE (Save the Nature, Save the Humans). Il nostro programma è inoltre orientato a impegnare e ingaggiare i cittadini in un ruolo di Citizen Conservation, del prendersi cura, con un ruolo della nostra organizzazione fortemente legato a diffusore di contenuti e di metodologie operative per essere concretamente attivi in questo ambito.

In questo contesto e con la finalità di inserire tutte le attività di educazione e formazione in un quadro progettuale sinergico e complessivo, la proposta è quella di avviare, a partire dal 2019, una Scuola di Natura - WWF Academy che sia capace di operare, in un ambito di Long Life Learning, e con le giuste declinazioni per i diversi target (scuola dell’obbligo, scuole superiori, università, comunità, aziende, nostra rete territoriale) che metta a sistema quanto di valido in merito sia già presente per impostare un ordinato sistema educativo e formativo sui diversi temi trasversali, interdisciplinari e sinergici, della conoscenza della natura e della conservazione attiva della natura, utilizzando in maniera trasversale tutte le componenti utili a questo fine presenti nell’Associazione (dalle Oasi alla rete degli educatori presenti sul territorio, a WWF Young) e il coinvolgimento di supporti qualificati esterni (a iniziare dal nostro Comitato Scientifico). Ci poniamo l’ambizione, per una migliore comprensione di cosa significhi sostenibilità e di come praticarla, di essere corretti formatori della visione che connette la storia umana con la storia del Cosmo, della Terra e della Vita da cui deriviamo e proveniamo, un primo esperimento di fattibilità del programma internazionale Big History, già in atto da tempo in diverse nazioni, da svolgere in Italia)

Lo sviluppo di questa linea di lavoro prevede alcuni passaggi propedeutici alla sviluppo di un business plan che tenga conto dei diversi bacini di utenza a cui ci si rivolge, valutando costi e potenziali guadagni e individuando il miglior modo per implementare gli strumenti necessari (piattaforma online) e il rafforzamento di alcuni degli strumenti già in utilizzo.

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A titolo esemplificativo, uno dei filoni formativi che si potranno sviluppare in stretto collegamento con una delle tematiche chiave del programma (wildlife crime) è quello rivolto al reclutamento, formazione ed accreditamento di una rete di nuovi avvocati per l’ambiente e di nuove Guardie WWF, con particolare attenzione per un target giovane (es. WWF YOUng) come da scheda qui di seguito.

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_______________________________________________________________________________SCHEDA: CORSO WWF LEGALITA’ AMBIENTALE E VIGILANZA VENATORIA

Al fine di consentire all'associazione di potersi avvalere di una rete organica di figure professionali, dislocate in maniera omogenea e diffusa nell'intero territorio nazionale, si propone l'adozione di un programma di formazione di personale specializzato nell'ambito del diritto ambientale.

Le figure oggetto del percorso formativo sono suddivise in due categorie:

1) Avvocati per l'ambiente

2) Guardie volontarie con funzione di controllo venatorio e anti-bracconaggio.

Il progetto si sviluppa in un arco temporale di 3 anni ed è suddiviso nelle seguenti fasi: 1. Redazione di un programma formativo dettagliato; 2. Individuazione delle aree territoriali di maggiore interesse per il conseguimento degli obiettivi perseguiti dall'associazione; 3. Stipula di accordi, convenzioni, protocolli di intesa con enti, istituzioni o associazioni al fine di ottenere il riconoscimento dei corsi, la eventuale attribuzione di crediti formativi ecc. (Regioni, Carabinieri, Guardia di Finanza, Ordine degli Avvocati, Università...); 4. Ricerca dei partecipanti attraverso attività di pubblicizzazione dei corsi; 5. Svolgimento dei corsi di formazione, che si terranno in 3 macro aree nord/centro/sud e si articoleranno attraverso una prima fase generale e comune a entrambe le categorie di partecipanti e una seconda fase specifica e specialistica. 6. Conferimento del titolo/attestato e successiva integrazione territoriale delle nuove figure con il personale già presente sul territorio.

Nel porre in essere il programma sopra descritto si cercherà di focalizzare l'attenzione sul coinvolgimento di figure giovani (18/35 anni) al fine di stimolare un processo di graduale ricambio generazionale e, conseguentemente, fare in modo che l'investimento compiuto possa produrre frutti per un periodo medio/lungo. Tale obiettivo sarà perseguito anche ricorrendo al network costituito dal WWF YOUng.

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Allegato III: WWF Next, spunti organizzativi per dare al Panda una marcia in più

Per raggiungere l’eccellenza, a volte bastano piccoli dettagli. Per questo, oltre alla visione ambiziosa presentata nei capitoli precedenti, il programma triennale prevede una serie di proposte organizzative per dare la massima fluidità all’organizzazione e concretezza alle attività previste.

1. Valutazione ex-ante, in itinere ed ex-post della percezione di efficacia dell’azione WWF, mediante indagini ad hoc presso i. soci e donatori; ii. cittadini; iii. mondo scientifico; iv. media ed opinion leaders.; v. istituzioni.

2. Migliorare lo scambio di informazioni e la comunicazione interna relativa alle attività in corso, mediante diffusione automatica via mailing list dei principali accomplishment settimanali di ogni linea di lavoro.

3. Predisposizione di un Creativity lab * Dining room (in ex Sala Panda) dove favorire l’elaborazione e lo scambio informale di idee tra colleghi di aree diverse, riunioni informali di area sul modello ‘Panda time’, ospitare lunch time talks o proiezioni su progetti di conservazione in Italia e nel mondo, registrare video ‘Panda talks’ da diffondere sui canali media (opportunità partnership Ikea per allestimenti).

4. Prevedere uno staff meeting/retreat annuale per rafforzare il team building e lo scambio di idee in maniera rilassata ed informale.

5. Formazione interna peer to peer: le risorse interne all’organizzazione sono ricche e diffuse. Se favorite da spazi e momenti adeguati, possono supportare la crescita reciproca e migliorare rapidamente le performance (a costo zero) in alcuni ambiti, quali ad esempio: i. uso avanzato dei principali software (Excel, Word, PowerPoint, Drive, Workplace); ii. lingua inglese (speaking and comprehension), ma anche percorsi di benessere psicofisico (es. yoga).

DA VALUTARE:6. Piattaforma volontariato7. One planet center con virtual reality8. ecc…

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Allegato IV: Oasi

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Allegato V: Focus: Scenari europeo e italiano 2019 – 2021

Sembra superfluo dire che nel valutare quali possano essere gli scenari politico-istituzionali comunitari e nazionali nel prossimo triennio anche, ma non solo, su temi ambientali e sul ruolo che svolgeranno le organizzazioni non governative, in rappresentanza della società civile, un momento nodale saranno le elezioni europee che si svolgeranno nei 28 Paesi Membri dal 23 al 26 maggio 2019, precedute dal forum sul futuro dell’Europa che si svolgerà il 9 maggio a Sibiu in Romania, sotto l’egida dalla Commissione Europea e a cui parteciperanno tutti i leader della UE.Non si tratta però solo di prevedere questa volta quali e quanto consistenti saranno i risultati e analizzare i flussi elettorali delle famiglie politiche leader sino a oggi nel nostro Continente, ma di fare i conti con il peso che avranno le cosiddette “forze populiste” nel ridefinire il ruolo dell’Europa, del suo assetto istituzionale e amministrativo, dell’agenda politica condivisa e dei singoli stati nazionali.Infatti, qualsiasi siano le percentuali e le opzioni di voto è certo che il profilo dell’ondata antisistema (troppo generica è la definizione di populista), anti status quo, che si prefigura ma che è già in atto (dal 2016 con la Brexit), è molto più complessa e di lungo periodo di quanto possa essere valutato da un’analisi post voto.Mai prima d’ora, dopo il secondo dopoguerra (come concordano i principali analisti politici e sociali, tra cui vale la pena citare Bauman, De Rita, Galdo, Mounk, Zizeck) la critica antisistema non si limita solo a mettere sotto accusa la classe dirigente, le scelte contingenti delle elites in campo politico, economico e sociale, ma denuncia tout court i limiti della democrazia liberale per come l’abbiamo conosciuta, ponendo in maniera più o meno radicale il problema dell’adeguatezza degli strumenti di rappresentanza della volontà popolare e della ridefinizione o messa in discussione della tutela dei diritti collettivi e individuali.Per quanto possa piacere o non piacere, bisogna prendere atto che le istituzioni come le abbiamo conosciute sinora (a cominciare da quelle europee che difettano di meccanismi democratici) e le vecchie famiglie politiche affermatesi in Europa (in primis popolari, socialisti e liberali) sono già poste sotto assedio e messe in discussione dall’uscita del Regno Unito dalla UE, dalle politiche del gruppo di Visegrad, dalle pulsioni che si registrano in Austria come in Italia. Per non parlare di cosa sta succedendo a più ampio raggio su scala nazionale nel superamento dei vecchi schieramenti e partiti. Fenomeni questi che comunque meriterebbero - proprio perché si tratta di tendenze diffuse e in consolidamento - di maggiore precisione analitica nel distinguere ciò che caratterizza le nuove formazioni politiche, che oscillano tra una critica radicale al sistema consolidato di destra (AFD, Alba Dorata, FN, Fidesz, ecc.) o di sinistra (Podemos, Syriza, Bloco de Izquierda, ecc.) ad istanze riformistiche radicali di centro (La Republique En Marche, M5S, Ciudadanos, ecc.).Forze politiche nuove, moderate e non, che scaleranno o cominceranno a condizionare i gruppi europarlamentari consolidati (in particolare quello popolare) o dovranno costituirsi in nuovi gruppi o famiglie a Strasburgo, ridisegnando, già a partire dal nuovo europarlamento che uscirà dalle urne nel maggio 2019, la geografia politica dell’Unione.Queste pulsioni di lungo periodo ci riguardano come ambientalisti in una linea di tendenza in cui l’aspirazione ad un governo globale delle principali emergenze e questioni ambientali (sulle scelte energetiche e i cambiamenti climatici, sugli obiettivi per lo sviluppo sostenibile, sulla tutela della biodiversità) può rimanere schiacciata o compressa dal nazionalismo, dal protezionismo, dal declino degli strumenti e degli accordi multilaterali e dal negazionismo. Da agende politiche nazionali che cominciano ad avere al centro le priorità date all’economia, all’occupazione, alla sicurezza, al contenimento e repressione dei fenomeni migratori. Tutte tendenza di cui tra l’altro si fa alfiere in questo momento l’altro campione dell’Occidente, il governo Trump negli USA.E bene, quindi, come ha fatto il WWE EPO, porsi il problema nella prossima legislatura europea, non solo dell’Agenda politica ma delle necessarie trasformazioni delle istituzioni comunitarie a cominciare dalla riforma del settore finanziario e quindi delle priorità ambientali da dare alle politiche di coesione e ai fondi a sostegno delle politiche di settore (CAP e Pesca in primis) su cui si giocherà la vera e più concreta partita tra conservazione e innovazione.Si deve ricordare, infatti, che nel prossimo futuro, a partire dal 2019, numerosi e fondamentali sono i cambiamenti istituzionali attesi nella governance europea: la formazione della nuova Commissione Europea

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e la scelta del suo Presidente, come quelle del Presidente del Parlamento europeo, del Consiglio europeo e dell’Eurogruppo; la nomina dell’Alto rappresentante per la Politica estera e di Sicurezza, nonché, e non da ultimo, del presidente della Bce.Una prima cartina da tornasole sulla rilevanza delle questioni ambientali su scala europea verrà poi proprio dalla formazione dell’assetto di vertice della CE. Infatti, se verrà confermato il ruolo dei vicepresidenti con competenze specifiche su questioni di grande rilievo (come voluto dall’attuale presidente Junker), si vedrà se finalmente verranno assegnate ad un vicepresidente deleghe specifiche ed esclusive su temi rilevanti su scala europea e globale quali i cambiamenti climatici e la tutela delle risorse naturali. Un miglioramento è auspicabile anche nell’organizzazione del Parlamento europeo laddove la dispersione in ben 20 Commissioni appare più funzionale alla gestione dei rapporti con le lobby che ad affrontare tematiche strategiche trasversali e di grande respiro (quali, ad esempio, quelle energetico-climatiche e dell’adattamento ai cambiamenti climatici). Si attende, altresì, che la struttura tecnico-burocratica delle direzioni competenti, a cominciare dalla DG Ambiente, sia dotata di una maggiore capacità di azione e di intervento nel vigilare sulla corretta interpretazione e implementazione delle norme comunitarie da parte degli Stati Membri.L’adeguamento degli assetti istituzionali e amministrativi della UE è necessaria alla luce dei numerosi e rilevanti impegni sulle principali questioni ambientali che sono previsti nel prossimo triennio su scala europea, come ad esempio: l’implementazione degli obiettivi per lo Sviluppo sostenibile; la ridefinizione delle contribuzioni su scala nazionale (NDC) derivanti dall’Accordo sui cambiamenti climatici di Parigi e l’introduzione del target delle emissioni zero entro il 2020; la revisione e la implementazione della Politica Agricola Comune (PAC); il fitness check della Direttiva Quadro Acque; il dibattito preparatorio alla revisione della strategia sulla biodiversità post 2020.E ambiziosi sono gli obiettivi indicati dal WWF EPO in alcuni di questi campi, tanto per ricordarne solo quelli importanti richiamati nel “Manifesto” per le elezioni europee 2019: la definizione di una direttiva quadro che consenta di conseguire l’obiettivo delle zero emissioni entro il 2040 e stabilisca una giusta transizione verso il 100% rinnovabili e un sistema energetico efficiente; la definizione della proposta di un accordo globale, da portare alla Conferenza di Pechino del 2020 sulla CBD, per invertire entro il 2030 la tendenza alla perdita della biodiversità; l’affermazione dell’Unione Europea quale leader mondiale nell’implementazione dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, Obiettivi ambiziosi che si scontrano col fatto che ancora oggi solo il 20% del budget europeo 2014-2020 viene destinata ad interventi climaticamente compatibili o che la PAC - principale fonte comunitaria di finanziamento della Rete Natura 2000 – ritiene ancora di dare priorità al sostegno delle tradizionali attività agricole. E’ in gioco quindi la leadership ambientale europea su scala globale in una situazione in cui la Cina, da un lato, ha lanciato nel settembre 2017 la sua sfida anche in questo campo in occasione del XIX congresso del PCC, annunciando di voler investire per l’ambiente 1.500 miliardi di dollari entro il 2020 e, nel contempo, ha deciso di avvia un programma di investimenti (BRI – Belt and Road Initiative) per la realizzazione almeno 1.400 grandi infrastrutture di trasporto e della logistica, per un valore complessivo di 130 miliardi di dollari di investimenti l’anno, in accordo con 70 diversi Paesi. Eppure ancora oggi all’Europa viene riconosciuto un ruolo rilevante, che dovrà essere confermato e rafforzato nei prossimi anni, quando si pensi che oltre 2/3 dei cittadini europei riconosce che il proprio Paese trae benefici dall’appartenenza all’Unione (una quota mai raggiunta negli ultimi 35 anni). Un sistema economico quello europeo in ripresa dopo la profonda crisi del 2008 con un PIL che ha ricominciato a crescere in media del 2% l’anno e con un livello occupazionale di più del 70% della popolazione attiva. Ben diversa e molto meno esaltante è la situazione italiana, dove si attende nel 2019 una crescita del PIL solo dell’1%, dove il debito pubblico ammonta al marzo 2018 a circa il 132% del PIL e il tasso di occupazione al maggio 2018 è al 58,4%.Un Paese che dal 2007 al 2018 ha visto aumentare di 115 miliardi di euro l’ammontare delle attività finanziare delle famiglie (che già valevano 4 mila miliardi di euro) e ha visto schizzare del 43% il capitale netto delle imprese, ma che tende solo ad “accumulare”, immobilizzando i capitali, invece di fare investimenti per paura del futuro. Un Paese ripiegato su se stesso dove la sperequazione sociale aumenta: a fronte di un impoverimento di ampie porzioni del ceto medio (dal 2007 il PIL pro capite è precipito da

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28.713 a 25.900 euro e il salario medio è più basso rispetto a 25 anni fa), l’un per cento della popolazione più ricca, in tutto 380.000 famiglie, controlla una fetta di reddito pari al 10 per cento.Con un opinione pubblica che forma le proprie opinioni e i propri orientamenti per 2/3 attingendo o scambiandosi informazioni in rete (FB è frequentata dal 35% della popolazione italiana, il 48,8% tra i giovani), ma che non ha gli strumenti di base per leggere e decodificare correttamente le informazioni a cui attinge: gli analfabeti funzionali (che legge ma non riesce a fare le sinapsi) e di ritorno (che ha difficoltà nella lettura) sono complessivamente il 47% della popolazione (De Rita e Galdo).In questa situazione si può capire come il dibattito pubblico sia divenuto nel nostro Paese sempre più semplicistico e compulsivo e come, nell’incapacità di leggere e interpretare la realtà e quindi di avere proprie opinioni o linee di azione condivise, si rilevino anche in Italia fenomeni preoccupanti di regressione autoritaria: nel nostro Paese il 17% delle persone pensa che un regime militare potrebbe essere utile e positivo, il 29% chiede un leader forte e il 40% apprezzerebbe un “governo degli esperti” (secondo un sondaggio del Pew Research).E non bisogna dimenticare che alle ultime elezioni nazionali del marzo 2018 l'affluenza si è attestata al 72,93% per la Camera dei deputati e al 72,99% per il Senato, in calo di circa il 2,3% rispetto alle elezioni nazionali del 2013, risultando la più bassa nella storia repubblicana italiana dal 1948.Nel nostro Paese abbiamo avuto dal 2001 in poi (secondo Governo Berlusconi) una progressiva erosione, favorita sia dalle maggioranze di centro-destra che di centro-sinistra, della democrazia parlamentare e della partecipazione popolare, a favore dell’iniziativa politica e legislativa dell’esecutivo e della preminenza del ruolo del premier, che ha avuto un parziale stop con il voto contrario alla riforma costituzionale del dicembre 2016. Nonostante tutto gli italiani sono ancora alla ricerca di nuove forme di partecipazione e di nuove interconnessioni del corpo sociale. Non è un caso che, a prescindere dalla loro rendita di posizione e degli errori politici ed istituzionali commessi, siano i “partiti leggeri” del PD e di FI a quasi scomparire dal confronto, mentre il M5S e la Lega (e la galassia che vi fa riferimento) sfruttano il loro radicamento sul territorio. Ed è sulla ricostruzione della presenza e dell’inclusione civica e nel tessere le reti della società civile, nel costruire momenti di cultura e di impegno mutualistico, volontario e condiviso, a tutela dei beni comuni e del capitale naturale (dai cafè scientifique, alla citizen science, ai bioblitz, alle comunità di scopo) può giocare un ruolo rilevante un’associazione come il WWF che ha competenze locali e cultura internazionale.D’altra parte, si deve riscontrare anche che la sensibilità ambientale appare essere tuttora molto diffusa in Italia, quando si pensi che (secondo quanto rilevato nel giugno 2018 dall’Osservatorio sul capitale sociale, la paura, le paure degli italiani gito da Demos) tra i grandi rischi che vengono percepiti maggiormente dai nostri concittadini “la distruzione dell’ambiente e della natura” è di gran lunga al primo posto (con il 63,2%), seguito da “la perdita del lavoro, la disoccupazione” (con il 50,8%) e da “lo scoppio di nuove guerre nel mondo” (con il 50,1%). Sensibilità ambientale che trova i suoi riscontri politico-istituzionali nel Contratto per il Governo del Cambiamento siglato da M5S e Lega Salvini - Premier che dedica molto rilievo e spazio alle tematiche “Ambiente, Green Economy e Rifiuti Zero”, con un impegno che è stato confermato nelle stesse dichiarazioni programmatiche del ministro all’Ambiente Sergio Costa rese alla Camera e al Senato nel giugno 2018. Sia sulla decarbonizzazione dell’economia, che sulla circular economy, come sulla tutela del capitale naturale, sul risanamento del territorio e sulla prevenzione del rischio idrogeologico, come sullo stop al consumo del suolo, molti degli impegni assunti nel Contratto del governo giallo-verde rispondono alla sensibilità e alle richieste avanzate dal WWF, anche se ovviamente si dovrà tenere conto di quanto il Governo Conte durerà, alla prova della definizione della Legge di Bilancio 2019 e dei risultati delle elezioni europee del 2019. Momenti questi in occasione dei quali si potrebbero registrare le maggiori divergenze o divaricazioni (anche dal punto di vista elettorale) tra Lega e M5S e quindi la messa in crisi della coalizione che ha dato vita al “governo del cambiamento”. Governo del cambiamento che al momento sembra che stia navigando a vista, condizionato dal “presentismo” (estemporaneità delle dichiarazioni) e dal “presenzialismo” (pervasività delle dichiarazioni) non più solo dell’unico sommo leader mediatico (di berlusconiana e renziana memoria), ma di due leader in con-dominio.

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Risulta chiaro che sia il corto respiro del confronto politico legato alla drammatizzazione dell’emergenza, che la mancanza di collegialità del Governo non favoriscono al momento né percorsi complessi, né azioni strategiche concordi. Un’ambiguità e un’ambivalenza che potranno cessare o con la chiusura anticipate delle elezioni nazionali o con il rafforzamento di un quadro politico composto da due forze concorrenti che comunque sembrano godere al momento, se sommate, del 60% circa del consenso degli italiani/delle italiane.Il WWF in questo quadro, che potrà anche mutare ma che vedrà comunque il M5S e la Lega in posizione di preminenza sullo scenario politico nazionale, dovrà tenere bene la barra dritta delle proprie attività strategiche di programma, nel quadro del più ampio impegno globale e comunitario, sfruttando per quanto possibile sia lo sguardo breve dell’attenzione sulle emergenze ambientali che i tempi lunghi dell’impegno sulle questioni strutturali.Questioni strutturali che riguardano, solo per richiamarne alcune, a titolo di esempio:

- Il rilancio e il rafforzamento del Ministero dell’Ambiente nell’ambito della politica collegiale del Governo e nella sua azione nel Paese, come nel dialogo sui tavoli di lavoro istituzionali e tecnico-scientifici internazionali e comunitari sui temi di maggiore rilevanza globale;

- La definizione del Piano nazionale Energia e Clima e di una strategia per la decarbonizzazione che porti all’abbandono del carbone entro il 2025 e l 00% rinnovabili entro il 2050, nonché ad un Piano credibile e condiviso di adattamento ai cambiamenti climatici;

- La definizione e implementazione di una Strategia nazionale per lo Sviluppo sostenibile coerente con l’Agenda 2030 e con gli obiettivi europei della circular economy, superando gli attuali limiti della povera elaborazione nazionale in questo campo;

- La valorizzazione e il rafforzamento nel tempo del lavoro istituzionale già avviato con l’introduzione nel DEF degli indicatori del benessere equo e sostenibile (BES) e con l’istituzione del Comitato per il Capitale Naturale e del Catalogo dei sussidi ambientalmente favorevoli e sfavorevoli;

- La costituzione di una Rete ecologica nazionale basata sulla messa a sistema e sul raccordo naturalistico delle attività svolte a tutela e valorizzazione delle biodiversità dalle aree protette nazionali e regionali, dalle riserve dello Stato e dalla Rete Natura 2000;

- La difesa del territorio, del suolo e dei corsi d’acqua da ulteriori interventi di artificializzazione grazie a proposte che mirino al mantenimento e al recupero della resilienza dei sistemi naturali, in accordo con le Direttive Natura (Habitat e Uccelli) e con la Direttiva Quadro Acque;

- La migliore implementazione e applicazione delle procedure di Valutazione ambientale (VAS, VIA e VINCA), come chiavi di volta per la scelta delle migliori soluzioni pianificatorie, programmatorie e progettuali a minore impatto economico, sociale e ambientale;

Sono questi alcuni degli impegni che potranno caratterizzare l’azione di advocacy e di policy del WWF Italia nel prossimo triennio in ambito nazionale nel quadro della più ampia attività su scala europea, nonché su scala regionale e locale.Infatti, non bisogna dimenticare che nel prossimo triennio numerose saranno le scadenze politiche regionali e amministrative locali. Nel 2019 si andrà al voto (si vedrà se in concomitanza con le europee) in cinque regioni Abruzzo, Calabria, Emilia-Romagna, Piemonte, Sardegna, con un voto particolarmente delicato in Emilia Romagna. Il prossimo saranno anche le elezioni comunali in città importanti, quali Bari, Bergamo, Cesena, Forlì, Livorno, Perugia, Reggio Emilia Nel 2020, poi, su scala regionale sarà la volta del voto regionale in Liguria, Marche, Umbria e Toscana, mentre su scala comunale si andrà al rinnovo di varie amministrazioni comunali, tra cui spicca, per importanza, Venezia. Tutte scadenze anche queste che avranno influenza sugli orientamenti politico-istituzionali predominanti nel nostro Paese.

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