WILC OYOTE, IL CAPOAZIENDA · 2010-10-17 · Ci ha provato in tutti i modi ... Se avessi il senso...

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Sabato 16 ottobre 2010 pagina 11 WILCOYOTE, IL CAPOAZIENDA di Marco Travaglio L a prima, unica e ultima volta che ho in- contrato “il Capoazienda”, come suole definirsi Mauro Masi in un idioma da film di Fantozzi, fu nel suo ufficio all’ottavo piano di Viale Mazzini 14. Fu esattamente un anno fa, per parlare del mio contratto siglato alla quinta puntata di Annozero . Il Capoazienda arrivò tutto sudato e trafelato, camicia bianca aperta fin quasi all’ombelico sotto un comple- to gessato blu a righe larghe che nemmeno nel- la Chicago anni Trenta. Tenne subito a preci- sare di essere “un giurista”, poi mi raccontò delle sue numerose mogli e della sua ancor più numerosa prole sparsa per il mondo. Per rom- pere un po’ il ghiaccio gli domandai se si di- vertisse a fare il direttore generale (pardon, il Capoazienda) della Rai e lui rispose di no: “I politici mi mettono in croce, una rogna dopo l’altra”. Obiettai che mica gliel’aveva ordinato il medico, ma non parve far caso alle mie pa- role. Mi disse che ci saremmo sentiti spesso per parlare delle mie rubriche ad Annozero , in- fatti non lo sentii né lo vidi mai più. Ora ho letto che vorrebbe affiancarmi, per assicurare la par condicio e il contraddittorio, Vittorio Sgarbi, quello che quando vuol fare un complimento a qualcuno lo chiama pezzo di merda e, quando è proprio in vena di elogi, gli concede “merda intera”. L’auspicio del Capoazienda è partico- larmente coerente con la decisione di squalificare Santoro per due giornate (10 giorni, esclusi i wee- kend) per aver detto “vaffanbicchiere” agli ipote- tici capiazienda di un’industria vetraria che lui, il Capoazienda, ha identificato in se stesso. Eviden- temente, quando sente volare un vaffa, pensa su- bito che sia per lui. Sento dire che ultimamente non è molto popolare nemmeno a Palazzo Grazioli, dov’è stato nominato Capoazienda. In poche ore la geniale mossa di castrare la Rai per punire Santoro ha raccolto la più viva disapprovazione, nell’ordi- ne, di: Ghedini, Formigoni, Feltri, Belpietro, i fi- niani al gran completo (cioè escluso Barbareschi), più tutto il centrosinistra. Un replay del caso pie- toso di Claudio Scajola, che fu difeso dal Giornale e da Libero fino alla vigilia delle dimissioni, quando B. fece sapere che l’aveva scaricato: a quel punto Fel- tri e Belpietro gli spararono contro, tanto il mal- capitato aveva già in tasca la lettera di dimissioni. I bene informati assicurano che anche il Capoazien- da ha i giorni contati: pare che le sue tecniche di censura siano state talmente maldestre e contro- producenti da far imbestialire persino B., che pure dall’editto bulgaro in poi non si era risparmiato nul- la. Del resto ci vuole del genio per applicare la par condicio non solo alle notizie, ma persino alle in- terviste, agli ospiti, alle vignette e agli applausi del pubblico. Ci vuole una notevole impermeabilità al ridicolo per epurare un comico come Enrico Ber- tolino non solo cancellando il suo programma, ma addirittura vietandone la presenza come ospite in quelli di altri. E ci vuole una totale allergia al talento per trattare Freccero peggio di una colf. Da quando mise piede in Rai, il suo mandato era semplice fino alla banalità: chiudere Annozero . Ci ha provato in tutti i modi, esclusi quelli efficaci, infatti Santoro è sempre lì e con ascolti da favola (diversamente da quelli raccolti dai protagonisti del “pensatoio Ma- si”: Vespa, Minzolingua, Minoli e quel che re- sta di Costanzo). L’anno scorso il Capoazienda cercava pretesti di ogni genere, di sponda con l’Agcom, per stecchire Annozero “ex post” (“ex ante è roba che manco nello Zimbabwe”, spie- gava da vero giurista al telefono col presunto garante Innocenzi, lamentando che Santoro non si decidesse a “farla fuori dal vaso”). Poi, stufo di aspettare, chiuse tutti i programmi pur di fulminare Annozero : persino Porta a Porta, Bal- larò e il Paragone del venerdì. Ma l’inchiesta di Trani svelò mandante e movente dell’opera- zione e Santoro, con Raiperunanotte, trasformò la censura in trionfo. Il Capoazienda pareva avercela fatta quest’estate, quando avviò la trattativa per l’uscita di Santoro dalla Rai, ma pasticciò a tal punto che alla fine tutto saltò e Annozero ricominciò. Lui tentò il penoso esca- motage dello “Spazio Santoro”, ma non gli riu- scì nemmeno di cambiare il titolo alla trasmis- sione. Ora che pareva finalmente avercela fat- ta per un paio di turni, Santoro ricorre all’ar- bitrato che sospende la sospensione e rischia seriamente di rimandarlo in onda anche gio- vedì prossimo. Masi, ormai in stato confusio- nale, non trova di meglio che querelare una vignetta di Vauro. È come il Wilcoyote che se- mina bombe e trappole per acchiappare Bip Bip, salvo poi saltare in aria lui. Triste fine, per il fine Giurista e l’insigne Capoazienda di Te- leZimbabwe. Una prece. IN ATTESA DEL

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Sabato 16 ottobre 2010 pagina 11

WILC OYOTE,IL CAPOAZIENDA

di Marco Travaglio

La prima, unica e ultima volta che ho in-contrato “il Capoazienda”, come suoledefinirsi Mauro Masi in un idioma da filmdi Fantozzi, fu nel suo ufficio all’o t t avo

piano di Viale Mazzini 14. Fu esattamente unanno fa, per parlare del mio contratto siglatoalla quinta puntata di A n n o ze ro . Il Capoaziendaarrivò tutto sudato e trafelato, camicia biancaaperta fin quasi all’ombelico sotto un comple-to gessato blu a righe larghe che nemmeno nel-la Chicago anni Trenta. Tenne subito a preci-sare di essere “un giurista”, poi mi raccontòdelle sue numerose mogli e della sua ancor piùnumerosa prole sparsa per il mondo. Per rom-pere un po’ il ghiaccio gli domandai se si di-vertisse a fare il direttore generale (pardon, ilCapoazienda) della Rai e lui rispose di no: “Ipolitici mi mettono in croce, una rogna dopol’a l t ra ”. Obiettai che mica gliel’aveva ordinatoil medico, ma non parve far caso alle mie pa-role. Mi disse che ci saremmo sentiti spessoper parlare delle mie rubriche ad A n n o ze ro , in-fatti non lo sentii né lo vidi mai più. Ora ho lettoche vorrebbe affiancarmi, per assicurare la parcondicio e il contraddittorio, Vittorio Sgarbi,quello che quando vuol fare un complimento aqualcuno lo chiama pezzo di merda e, quandoè proprio in vena di elogi, gli concede “m e rd ai n t e ra ”. L’auspicio del Capoazienda è partico-

larmente coerente con la decisione di squalificareSantoro per due giornate (10 giorni, esclusi i wee-kend) per aver detto “vaf fanbicchiere” agli ipote-tici capiazienda di un’industria vetraria che lui, ilCapoazienda, ha identificato in se stesso. Eviden-temente, quando sente volare un vaffa, pensa su-bito che sia per lui. Sento dire che ultimamentenon è molto popolare nemmeno a Palazzo Grazioli,d ov ’è stato nominato Capoazienda. In poche ore lageniale mossa di castrare la Rai per punire Santoroha raccolto la più viva disapprovazione, nell’ordi -ne, di: Ghedini, Formigoni, Feltri, Belpietro, i fi-niani al gran completo (cioè escluso Barbareschi),più tutto il centrosinistra. Un replay del caso pie-toso di Claudio Scajola, che fu difeso dal Giornale eda L i b e ro fino alla vigilia delle dimissioni, quando B.fece sapere che l’aveva scaricato: a quel punto Fel-tri e Belpietro gli spararono contro, tanto il mal-capitato aveva già in tasca la lettera di dimissioni. I

bene informati assicurano che anche il Capoazien-da ha i giorni contati: pare che le sue tecniche dicensura siano state talmente maldestre e contro-producenti da far imbestialire persino B., che puredall’editto bulgaro in poi non si era risparmiato nul-la. Del resto ci vuole del genio per applicare la parcondicio non solo alle notizie, ma persino alle in-terviste, agli ospiti, alle vignette e agli applausi delpubblico. Ci vuole una notevole impermeabilità alridicolo per epurare un comico come Enrico Ber-tolino non solo cancellando il suo programma, maaddirittura vietandone la presenza come ospite inquelli di altri. E ci vuole una totale allergia al talentoper trattare Freccero peggio di una colf. Da quandomise piede in Rai, il suo mandato era semplice finoalla banalità: chiudere A n n o ze ro . Ci ha provato intutti i modi, esclusi quelli efficaci, infatti Santoro èsempre lì e con ascolti da favola (diversamente daquelli raccolti dai protagonisti del “pensatoio Ma-

si”: Vespa, Minzolingua, Minoli e quel che re-sta di Costanzo). L’anno scorso il Capoaziendacercava pretesti di ogni genere, di sponda conl’Agcom, per stecchire A n n o ze ro “ex post” (“exante è roba che manco nello Zimbabwe”, spie-gava da vero giurista al telefono col presuntogarante Innocenzi, lamentando che Santoronon si decidesse a “farla fuori dal vaso”). Poi,stufo di aspettare, chiuse tutti i programmi purdi fulminare A n n o ze ro : persino Porta a Porta,Bal -larò e il Paragone del venerdì. Ma l’inchiesta diTrani svelò mandante e movente dell’opera -zione e Santoro, con Raiperunanotte, trasformòla censura in trionfo. Il Capoazienda parevaavercela fatta quest’estate, quando avviò latrattativa per l’uscita di Santoro dalla Rai, mapasticciò a tal punto che alla fine tutto saltò eAnnozero ricominciò. Lui tentò il penoso esca-motage dello “Spazio Santoro”, ma non gli riu-scì nemmeno di cambiare il titolo alla trasmis-sione. Ora che pareva finalmente avercela fat-ta per un paio di turni, Santoro ricorre all’ar -bitrato che sospende la sospensione e rischiaseriamente di rimandarlo in onda anche gio-vedì prossimo. Masi, ormai in stato confusio-nale, non trova di meglio che querelare unavignetta di Vauro. È come il Wilcoyote che se-mina bombe e trappole per acchiappare BipBip, salvo poi saltare in aria lui. Triste fine, peril fine Giurista e l’insigne Capoazienda di Te-leZimbabwe. Una prece.

IN ATTESA DEL

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pagina 12 Sabato 16 ottobre 2010

...E TUTTE QUELLE CHE AVREI VOLUTO FARE

LE VIGNETTECHE HO FATTOAD ANNOZERO...

L’OSPITATA DI VINCINO

Ispirate alla canzone di Giorgio

Gaber “La libertà” cantata

da Santoro e dallo studio alla fine

della puntata di giovedì scorso

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pagina 14 Sabato 16 ottobre 2010

le cuoia svignettando sia su An-dreotti che su Berlusconi. È unacondanna.Svignettavi anche su Cossi-ga.Un gentiluomo, un signore. Èmorto ad agosto, mentre ero inferie, non gli ho fatto nemmenola vignetta di commiato.Cosa non tornerà mai piudei tempi de Il Male?I vent’anni.Diamo qualche contenutoserio a questa intervista: do-potutto dobbiamo parlare dicensura.I censori perdono le loro batta-glie, sempre.Mi pare ottimistico.E perché? Non mi hanno maitappato il pennarello e oggi Ma-si si becca due pagine, eh, eh...Ma intanto niente tv.Ci torneremo, malgrado lui.L’unica vera sventura sarebbe

l’a u t o c e n s u ra .Pa n o ra m a scrive: ma co-me può lavorare in Raiuno che attacca Masi?Dunque mi accusano dimancanza di ruffiane-r ia.Forse mancanza diprudenza.Se avessi il senso dell’op -portunità non farei sati-ra. E se non facessi satira,Masi non avrebbe moti-vo di farmi il contratto equindi non potrebbenemmeno negarmelo.La tua satira è volga-re ?Oh sì!!!Ti dispiace?Non mi pongo minima-mente il problema.La volgarità può esse-re gratuita?Se vuoi ti faccio un rut-to.N o.BUUUURP! (molto cor-poso, n d r. )E ora cosa hai dimo-strato?Nulla. Però la satira devetendere all’antipatia e aldissenso, per far riflette-re, mentre la politicapunta alla simpatia e alconsenso.E s e m p i o.Nella saga dei Palombel-li-Rutelli a letto, che pro-seguo anche qui, il tor-mentone sull’astinenza

è volgare? Non lo so. A me fa ri-d e re .E questo che significa?La satira sta al potere comel’erotismo sta alla pornografia.Sarà dura spiegare a Masiche se lo disegni come unmastino bavoso stai facendoe ro t i s m o.Infatti io intendevo dire che lasatira deve assomigliare allapor nografia.Lo dici solo per stupire.No, è proprio così. Dobbiamoassomigliare a Le ore e Autoscat -to, mica ai patinati come Pla -y b oy.Pe rc h é ?Perché il potere va spogliato,mostrando il suo lato ridicolo,possibilmente le vene varico-se.Ma il sottinteso, i significatire c o n d i t i . . .I significati reconditi mi fannoca gare.Quando hai iniziato a faresatira?Alle elementari. La maestra mibuttava fuori, io facevo le vi-gnette.Poi sei entrato in Lotta con-t i nu a .Mi piaceva l’idea di un comuni-

di Luca Telese

L’antro dello stregone - inuna bella casa del quartie-re Monti - ha una strumen-tazione minima: matita,

pennarello nero Pa p e r m a t e ,gomma da cancellare, carta efax. Il resto lo mette lo strego-ne: Vauro (all’anagrafe Senesi)si cimenta in una maratona:quindici vignette in un giorno(più una cassata per ipotesi dirischio querela), più la coperti-na e diverse fantasiose e irrife-ribili ingiurie all’inter vistatore(cioè io) e al nostro grafico (Fa-bio Corsi) che deve impaginaretutto. Alle sette di sera, mentresmadonna con il fax, Vauro ve-de la luce: “Mando l’ultima epoi si va a prendere un aperiti-vino moòòòolto alcolico qui dif ro n t e ”. L’intervista, poi, non èun’intervista ma una conversa-zione rubata tra una fiammatacreazione e l’altra. Davantiall’aperitivo, lo stregone escedal trance: “Ma che cazzo hodetto?”. Questo:La censura aiuta?Per nulla. Anzi, diciamolo pure,sono in rovina. Il M a n i fe s t o èsull’orlo dello stato di crisi enon paga più. A n n o ze ro non ciassume. Lo vuoi l’aneddoto me-lodrammatico per commuove-re il lettore?Spara.Il nonno Ottavio mi aveva la-sciato una piccola eredità, ungruzzolettino di sterlined’o ro . . .Non le avrai mica vendute?Ho iniziato con una, per vederel’effetto. Poi altre due. Poi tre.Arrivati a una cessione più cor-posa, l’orafo, un gran signoreche non mi aveva detto nulla,ha alzato lo sguardo e me l’hadetto...Cosa?“Ma allora è vero che alla Rai seisenza contratto!”. Ha capito!Un genio.Ma con questa quante so-spensioni hai collezionato?Vediamo. La prima, quelladell’editto bulgaro, era, dicia-mo così, a tutta la squadra. La-voro con Michele dai tempi de IlRaggio verde... E Sciuscià fu colpi-to e affondato, con tutti noi ab o rd o .La seconda sospensione fuper la vignetta sul terremo-to d’A b r u z zo.Che geni della disinsfomazjache sono! Era contro gli specu-latori del terremoto, cercaronodi far credere che fosse contro iter remotati.R i c o rd i a m o l a .Giocava sulla coincidenza tem-porale con la notizia - poi rive-latasi l’ennesima balla del nano -che si sarebbero potute aumen-tare tutte le cubature del 30%.Tu disegnasti una fila di ba-re ...E scrissi “Aumento delle cuba-ture. Dei cimiteri”.C a t t i ve l l a .Masi mi scrisse...A proposito. È l’eroe di que-sto inserto. Vi siete mai visti?Mai. Abbiamo un rapporto, di-ciamo così epistolare, come gliamanti dei romanzi d’appendi -ce.Perché anche l’odio è unaforma d’a m o re ?Perché lui mi scrive con la cartapergamenata e mi butta fuori.

Non oso chiederti cosa pensidi Masi, sei già sotto querela.Ma no, pover’uomo. Va capitonel suo dramma interiore. Iopenso che abbia avuto un’in -fanzia infelice.Va u ro. . .Pensa, poveretto. Non sa farebene nemmeno il censore.Vedi che lo vuoi provocare.No, anzi. lo apprezzo. Temevoche si fosse dimenticato di me,ho fatto una vignetta su di luiperché ero convinto che nonmi pensasse mai...E invece?

Mi ha querelato. Quindi mi pen-sa.Tu sei stato ingiurioso neisuoi confronti?Non credo che sia la qualifica di“ser vo”, dopotutto è una fun-zione. Forse il ritratto, la carica-tura. Ma allora dovrebbe quere-larsi da solo tutte le mattinequando si guarda allo spec-ch i o .La satira offende.Ma no, in questo caso racconta.Vedi, Berlusconi ha promessoun milione di posti di lavoro.Come vedi, almeno un centi-naio, a gente che non aveva néarte né parte l’ha regalati. È in-giusto criticarlo.È tutta gente seria.Come no: è il lato evangelicodel berlusconismo. Gli ultimisaranno i primi. E qui si parteproprio dal basso, eh?È un leader cattolico.Come no. Anche quando diceOrcoddìo!!!, infatti, non va criti-cato: sono le famose radici cat-toliche dell’Europa, su cuic’hanno fatto du’ palle così!.Lui, perlomeno, ‘un se le di-mentica.Confessa, tu lo odi.Nooo!!!! Ma come si fa ad odiareun signore anziano animato davelleità tromberecce?Lo invidi, allora.Oh sì. Diciamola tutta: dimo-stro di più e trombo molto me-

no di lui.La sinistra lo critica, ma unaltro leader dove lo trova?Io propongo Ivan il serbo. Èsimpatico e lotta insieme a noi.E pensa che non hai ancorabevuto l’ap e r i t i vo.Ivan è uno delle tigri. Conosci ilcelebre proverbio afghano sul-la tigre?Lo ignoro.“È vero, si può cavalcare la ti-gre, ma poi ricordati che lei vadove cazzo le pare”.Molto pregno. Ma perché loc i t av i ?Non me lo ricordo più. Peròposso dirti questo. Ho iniziato asvignettare a Il Male, su Andreot-ti...Bei tempi....E allora mi dicevo: “Sper iamodi tirare le cuoia dopo aversmesso di vignettare su Giulio”.E invece? Adesso temo di tirare

smo libertario.Però non ci sei rimasto.Nel 1972 loro hanno nanificatol’utopia dentro un partitino, al-lora mi sono detto: un partitoc’era già, e mi ci sono iscritto.Era il Pci.Dimmi una cosa per cui seidi sinistra.Mi piacciono gli sconfitti quan-do sono veramente sconfitti. Èil momento di capire che ave-vano delle ragioni.Hai fatto le scuole di partito.Due! A Fageto Lario e a Frattoc-chie. In quelle ho trovato la miaprima moglie, Mirella Manfrèn.E nella radio del partito, ItaliaRadio, che ora non esiste più, laseconda: Daniela ClapsSei amico di D’Alema?Ho avuto un rapporto di amici-zia con lui. In privato è grade-vole, simpatico e timido. Inpubblico spocchioso, presun-tuoso e arrogante. Se invertissesarebbe perfetto.Non gli riconosci di essereun leader? Bell’a m i c o.Si credeva un grande leader, mapeccato che le abbia sbagliatetutte.E Veltroni?Amico anche lui. Ma vorrei an-darlo a trovare in Africa.Battuta troppo facile.Allora vorrei andare in Africa alposto suo e che lui mi venisse at rova re .Sei amico anche di Diliber-t o. . .Una persona onesta, malgradoio sia uscito dal suo partito.

E Bertinotti?E’ come Attila. Ha distrutto ilpoco che si era salvato. “Attili -no”, toh.Non ti piace nemmeno Ven-dola.Non è vero. So che è una bra-vissima persona. Ma io non so-no in cerca di un messìa, e nonamo la politica fatta con i nomi:la Fabbrica di Nichi, la lista DiP i e t ro . . .Neanche con Tonino vaid’a c c o rd o ?Come faccio? E’ ma gistrato...Diciamo che c’è simpatica dif-fi d e n z a .Ma allora chi voti?Se dovessi essere serio e razio-cinante, dovrei votare Fini: ilcampione dell’antiberlusconi -smo più politicamente argo-mentato e lucido.E non sei raziocinante?No. Seguirò il cuore e voterò lafederazione della sinistra.La sinistra tornerà a vincere?Intanto dovrebbe tornare la si-nistra, che per ora è scomparsa.Ti pare poco?

VA U R O“Masi dovrebbe querelarsiogni volta che si guarda”

Annozero, il Male, il Manifesto: 35 annidi satira, polemiche e sospensioni (Rai)

Sul direttoregenerale

“Va capitonel suodramma: pensa,p o v e re t t o ,non sa fareneancheil censore

La politica, l’Italiae il rapporto con B.

“Ma come sifa a odiareun signoreanzianoanimatoda velleitàt ro m b e re c c i e ?