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Wienerplatz 7, 78048 VS-Villingen

Tel.: 07721-56283 Fax: 07721/9929654 Handy 01607811631

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Cari Amici, il mondo è cambiato, nel bene e nel male. Dall’inizio dell’umanitá ogni gruppo, ogni paese, ogni società viveva nel suo piccolo mondo; viveva la sua vita, la sua cultura, la sua religione chiusa in se stessa e isolata dalle altre, senza conoscere nessun’altra cosa, tranne la propria esistenza. Certo si sapeva che esistevano altri popoli, altre societá, altre religioni, peró, data la distanza, non era nemmeno pensabile poter dialogare tra loro o entrare in contatto con loro. C’erano le migrazioni, gli scambi commerciali, ma chi riusciva a conoscere qualche cosa degli altri popoli, erano soltanto pochissime persone e per giunta di un livello sociale e culturale superiore; il popolo analfabeta non riusciva a conoscere mai niente. In ogni caso non era niente a confronto di ció che succede oggi. Oggi, grazie al progresso, ai trasporti, ai viaggi, agli aerei, alla televisione, ai telefonini, ai computer, ad internet, le societá si sono mescolate tra di loro; tutte le cose sono interdipendenti, dipendono, cioè, le une dalle altre, in tempo reale. Ogni società non è piú un “mondo a parte”, ma diventa parte di una societá piú grande. Questo fenomeno, grazie alle nuove tecnologie e allo sviluppo dei mezzi di comunicazione, sta trasformando il mondo in una unica grande società (mondializzazione, non globalizzazione, perché il termine “globalizzazione” riguarda solo il mondo finanziario), in cui le culture e le religioni di ogni società che finora erano vissute isolate e senza conoscersi tra di loro, si sono fatte vicine e sono costrette a convivere. In molti paesi ci sono gruppi di persone che vengono da altre nazioni; in tante cittá ci sono quartieri abitati da persone di diversa provenienza che hanno diverse culture e diverse religioni. Le diverse religioni non sono piú lontane, ma si trovano nella stessa società, nello stesso paese, nello stesso quartiere. A volte passeggiando, in una grande cittá, possiamo trovarci di fronte una chiesa cattolica, una sinagoga ebraica, una moschea islamica, un tempio indú, una pagoda buddista. I fedeli delle altre religioni non sono piú separati da oceani, ma vivono vicino, nella stessa strada, nello stesso palazzo, nella stessa casa.

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3 Oggi possiamo avere delle diverse religioni una conoscenza che non era possibile ai nostri nonni o anche ai nostri genitori. In ogni cittá ci sono buoni libri seri, documentati, che parlano delle diverse religioni del mondo. Basta usare il telecomando televisivo e in qualunque momento puoi premere su un canale che sta trasmettendo un programma sulla religione islamica, o sul buddismo, o sui monaci indú; o che sta trasmettendo una intervista a un professore o ad uno scienziato non credente o ateo. Oggi non possiamo piú evitare l’incontro inter-religioso. Le religioni non sono cose astratte; esse sono le persone, sono i credenti in carne ed ossa, che credono e vivono in un determinato modo diverso dal nostro. Molto spesso i figli, i ragazzi, i giovani, gli studenti, quando chiedono spiegazioni su credenze o comportamenti religiosi, non accettano piú risposte tipo: “perché è cosí”; oppure: “è cosí e basta”; oppure: “perché cosí abbiamo sempre creduto”; oppure: “perché cosí ci ha insegnato la Chiesa”. Essi di fronte a qualsiasi problema religioso chiedono sempre piú frequentemente: “Cosa pensano le altre religioni?”, “Cosa dicono le altre religioni?”, “Come risolvono questo problema le altre religioni?”. Essi vogliono mettere a confronto le risposte che le diverse religioni danno allo stesso problema, forse per scegliere la migliore. Oggi non si sentono piú legati tradizionalmente ad una religione. Oggi i valori, le norme, i comandamenti, le leggi, i credi della propria religione entrano in concorrenza con i valori, le norme, i comandamenti, le leggi, i credi di altre religioni. Perció bisogna per forza avere una conoscenza o una cultura o una formazione inter-religiosa per poter eventualmente discutere e dialogare quando si presenta l’occasione. E le occasioni sono sempre piú frequenti. Per questo iniziamo a conoscere meglio l’aspetto religioso dell’Umanitá, fin da quando è comparsa sulla faccia della Terra. Un caro saluto

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INTRODUZIONE:

COME SONO NATE LE RELIGIONI

100.000 anni fa si osserva il primo atto religioso dell’umanitá. Non è una religione organizzata vera e propria, ma un atto. Esso è: la credenza in una vita dopo la morte (cioè l’esistenza di un mondo invisibile, nel quale i morti continuano a vivere). La morte viene concepita come una “rinascita”: infatti i defunti vengono messi nella tomba in posizione raggomitolata (propria come sta il bimbo nel ventre materno); ció si osserva in tutte le religioni antiche del mondo. Non esistono ancora forme di credenze in una o piú divinitá o negli spiriti. Poi circa 15.000-10.000 anni fa, gli uomini hanno cominciato ad avere sentimenti religiosi, nelle varie zone della Terra, sentimenti di una somiglianza incredibile. Non si puó ancora parlare di “religione” vera e propria come intendiamo noi oggi, con i suoi riti e la sua organizzazione, ma si tratta di un insieme di credenze che hanno una origine comune. Esse sono: * la sopravvivenza dell’anima * l’esistenza degli spiriti “naturali” * l’esistenza di cause soprannaturali che regolano gli avvenimenti naturali * la possibilità di entrare in contatto con tali forze ed esercitare degli scambi per riportare la normalitá nel mondo terreno, in caso di disastri, scompigli, caos. E ció avviene in Africa, in Australia, in America, in Siberia, contemporaneamente; lo si vede da resti archeologici, pitture, tombe, ecc. Le figure piú frequentemente disegnate sono i tori, i serpenti, i cervi. Gli uomini vengono rappresentati nella posizione dell’”orante”, cioè con le braccia levate al cielo: esprimono in tal modo la preghiera per chiedere un favore o per esprimere la sottomissione ad una forza superiore. Perché lo fanno tutti allo stesso modo, senza avere rapporti tra di loro? Come è nato il sentimento religioso? Esso è nato da un sentimento di paura di fronte ai grandiosi fenomeni naturali (che erano per allora, un “mistero”: esposti alle stagioni, alla pioggia, al sole, i primi uomini erano in balia dei fenomeni esterni, piú grandi di loro; le nascite, le tempeste, il ritorno della primavera, la fioritura

5 degli alberi, i terremoti, le inondazioni, i diluvi…, di fronte ai quali essi erano totalmente sprovveduti. Essi non potevano dare altro che spiegazioni soprannaturali, anche al sorgere e al tramonto del sole. Ad ogni domanda che si ponevano, soltanto una risposta soprannaturale sembrava appropriata. Per l’uomo antico era evidente che la natura sprigionasse energia: il caldo, il freddo, la luce, il buio non dipendevano da loro, ma erano energie della natura. L’uomo cominciò a dare una coscienza ed una volontá a tali energie. Poi diede a esse anche sembianze umane. Si abbozzava cosí un’idea di ció che è stata la prima religione dell’umanitá: per sentirsi al sicuro di fronte agli imprevisti, alle minacce, ai pericoli che la natura esercitava su di lui, e per esprimere nello stesso tempo il sentimento di ammirazione che provava davanti alla sua grandezza, alla sua maestà (montagne, fuoco, generazione, ecc.) l’uomo dará un’anima al mondo invisibile, dará un nome a queste forze (ritenendole “spiriti”) con le quali trattare per attirarsi i loro favori. È possibile che alcuni personaggi, piú capaci di altri in questo tipo di trattative, molto presto si sono distinti dalla massa: sono diventate persone come tutte le altre che avevano, peró, il “carisma”, cioè la capacità e la facoltá, quando ne nasceva l’esigenza, di consultare queste forze (che, per es. si dimenticavano di mandare animali da “cacciare” o che nascondevano il sole dietro dense nuvole…) e di intavolare trattative con queste forze, con questi spiriti, offrire loro una compensazione in cambio del cibo o dell’aiuto di cui si aveva bisogno in quel momento. Piano piano queste persone diventavano degli “specialisti” o sacerdoti. Cosí l’essere umano ha sviluppato il sentimento religioso, dal quale poi nascerà la religione (organizzata). Verso il 10.000 a. C. avviene un cambiamento radicale nel modo di vivere dell’uomo. Prima era sottomesso all’ambiente naturale. Era cacciatore, subiva l’ambiente! Ora comincia ad agire su di esso; diventa agricoltore e allevatore, sviluppa delle tecniche in tutti i settori della vita: costruzioni di case, organizzazione del lavoro, della famiglia, della societá, della religione. I primi “dei” sono delle divinità femminili: la grande “Dea”, padrone della vita, a cui si unisce quasi sempre il “toro”, generato dalla grande dea. Spesso viene raffigurata seduta su una sedia simile ad un trono con un bambino tra le braccia, mentre protegge un toro (o è protetta dal toro).

(continua)

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LE PIÚ GRANDI RELIGIONI STORICHE

3.000 a.C.: EGIZIANI (Egitto) e SUMÈRI (Mesopotamia)

2.500 a. C.: ASSIRI (Mesopotamia), BABILONESI (Iraq) e INDUISMO (India)

1.500 a. C.: CANANEI (Giordania e Libano) 1.000 a. C.: EBRAISMO (Israele) 500 a. C.: BUDDISMO (India)

CONFUCIANESIMO (Cina) SHINTOISMO (Giappone) TAOISMO (Cina)

Anno 0 CRISTIANESIMO (Palestina) 600 d. C.: ISLAM (Paesi Arabi)

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Fino a oggi questa frase poteva sembrare solo una scusa delle donne per sottrarsi alle "attenzioni" del proprio partner. Ma davvero sarà solo una scusa? Sembra di no! Una ricerca, negli Stati Uniti e in Francia, afferma che i "colpevoli" del calo del piacere sia nelle donne, che negli uomini, sarebbero gli additivi usati per ammorbidire la plastica. Il calo di interesse per il sesso, quindi, potrebbe essere causato da prodotti e oggetti che si trovano comunemente in giro per la casa. Si tratta di “ftalati”, cioè sostanze chimiche, che si trovano ovunque: dalla tenda della doccia, al cruscotto dell'auto, dai profili delle finestre, ai contenitori di plastica dei prodotti alimentari; dal pallone, ai cosmetici, ai sacchetti di plastica, ecc. Il PVC (polivinilcloruro), infatti, è una delle materie plastiche di maggior consumo al mondo. Viene usato per la produzione di tubi per edilizia (ad esempio grondaie e tubi per acqua potabile), per cavi elettrici, per le finestre, per i pavimenti vinilici, per la pellicola rigida e plastificata, per la spalmatura di tessuti, di superfici, di serbatoi, di valvole, di rubinetti, di vasche e fibre tessili artificiali. Il PVC è la materia plastica più conosciuta e piú usata, anche per uso tessile, con cui si formano numerosi indumenti. Viene usato anche per i pigiamini dei bambini e per la produzione di parrucche. Il principio base del PVC, cioé, il cloruro di vinile (CVM), è considerato un potente cancerogeno. Nei tempi moderni, in seguito ad accurati studi scientifici si è notato che nelle donne e negli uomini, in generale, c’è un calo del desiderio sessuale. Da un ulteriore approfondimento del fenomeno si è notato che il PVC ne è, in gran parte, responsabile. Secondo i ricercatori, questi ftalati interferirebbero con gli ormoni naturali che provocano il desiderio e il piacere e che sono importanti per la salute in generale. Minuscole particelle possono entrare nell'organismo sia attraverso la respirazione sia con l'alimentazione. Considerati giá pericolosi dalla Organizzazione Mondiale della Sanitá, gli “ftalati”, nella nuova ricerca americana e francese sono stati collegati alla sessualità. Per arrivare a queste conclusioni i ricercatori hanno misurato i livelli di ftalati nelle urine di donne e uomini. Ebbene, le donne e gli uomini con il numero maggiore di ftalati nell'organismo lamentavano una mancanza di interesse per il sesso. I ricercatori sospettano che gli ftalati interferiscano con la produzione di ormoni sessuali, come gli estrogeni e il testosterone, entrambi coinvolti nel piacere sessuale.

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zum Wohl all‘amore

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182 anni in 2

É cominciata anche per lui

la grande scalata

SINGEN:

FESTA DELL‘AMORE

18 OTTOBRE 2014

Finalmente

maggiorenne!

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DIECI MODI PER APPROFONDIRE

E VIVERE MEGLIO IL VOSTRO AMORE

1. NON CRITICATEVI

Non fatelo MAI, per nessun motivo. La critica non è mai costruttiva, non

migliorerete di certo ripetendovi di essere 'stupidi', 'cretini', 'incapaci', che

“non capite niente”. Ricordate che l'inconscio non è in grado di distinguere

quando scherzate da quando dite sul serio, e soprattutto non è capace di

mettere fine a quanto vi avete già comunicato più volte. Immaginate la vostra

mente come un computer nel quale mettete informazioni; quando lo aprite

cosa vi trovate? Esattamente quello che avete messo. Cominciate a pensare a

voi in termini di approvazione. Ricordate che ogni giorno fa la differenza:

potete cambiare in qualunque momento; la responsabilità è vostra e per farlo

occorre che smettiate immediatamente di criticarvi. Sostituite perciò la critica

con l'approvazione. Trovate tutte le occasioni possibili ad ogni azione che fate

per dire: “Bene”, “Brava”, “Ce l'hai fatta!”, “Fantastico, sei proprio in

gamba!”, “Ehi, ma sei proprio creativa!”, ecc.

2. ELIMINATE LA PAURA

DALLA VOSTRA VITA

Il pensiero crea la propria realtà: se avete continuamente pensieri di paura, la

paura sarà il risultato della vostra vita. Ricordate che ogni cosa che accade ha

lo scopo di portarvi un insegnamento, ogni avvenimento è perfetto per la

vostra crescita. Scegliete di eliminare la paura e sostituitela con pensieri

positivi e realizzativi. Immaginate sempre il meglio e immaginatelo come se

già fosse accaduto. Pensate spesso a cose che vi piacerebbe realizzare

(abbandonatevi alla fantasia più sfrenata) e pensatele il più dettagliatamente

possibile come già realizzato. Sappiate che il vostro pensiero è creativo e ciò

che pensate, se ci credete, si realizzerà sicuramente.

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3. SIATE PAZIENTI

La pazienza è la base del cammino verso l’amore. Se avete impiegato anni ad

essere quello che siete, potete permettervi di aspettare ancora il tempo

necessario per effettuare i giusti cambiamenti. L'impazienza vi impedirebbe di

imparare e di fare i passi necessari per raggiungere gli obiettivi che vi siete

prefissi. Ogni errore può essere corretto, ma se gli errori sono tanti, il tempo

necessario può essere più lungo. Quando andiamo a scuola non pretendiamo

di arrivare alla laurea in pochi mesi: accettiamo di studiare alle elementari,

poi alle medie, alle superiori e infine ci prepariamo per l'università. Perché nel

cammino di crescita personale, coniugale e familiare la strada dovrebbe essere

più breve? Siate pazienti con voi stessi!

4. SIATE GENTILI CON VOI STESSI

Non ve la prendete reciprocamente se scoprite qualche cosa che non va. E

smettetela di incolparvi per ogni cosa che va male. Imparate a rilassarvi,

rimanete ad ascoltare una musica dolce, osservate il vostro respiro, entrate in

contatto con la vostra energia interiore. Respirate profondamente, chiudete gli

occhi e liberate ogni tensione accumulata. Ad ogni inspirazione immaginate di

immettere aria pulita in voi, aria limpida; e ad ogni espirazione, insieme

all’aria, fate uscire le tossine, le paure, le tensioni e ripetete mentalmente:

«Siamo al sicuro, ci accettiamo completamente». Imparate anche a rimanere

in silenzio e ad affidare le vostre paure a Dio. Rimanendo in silenzio, ad ogni

respiro ripetete mentalmente: «Gli (Le) voglio bene» - «Gli (Le) perdono

tutto» - «È bravo (È brava) “Mi vuole bene”. Potete farlo ovunque, alla

fermata del tram, in ufficio, in casa. Prendete l'abitudine di farlo spesso,

soprattutto ogni qual volta che sentite che nella vostra mente arrivano pensieri

negativi o di rabbia contro il vostro partner.

5. IMPARATE AD APPREZZARVI

Partite dal presupposto che siete parte dell'universo, e che siete voluti e amati

da Dio cosí come siete e che Dio vi ha fatto incontrare. Se vi disapprovate

sminuite la Bontá di Dio. Ripetetevi spesso che siete delle persone

meravigliose, ma non limitatevi ad una sola volta al giorno; ripetetevelo molto

spesso e diverse volte al giorno, con parole sempre belle e diverse. Scrivete

un elenco di belle qualità che apprezzate l’uno nell’altro. Pensate a voi stessi

come ad una coppia unita, armoniosa e contenta. Al mattino, quando vi lavate,

sorridete alle vostre immagini e ad alta voce (o mentalmente) ripetete: «Siamo

una coppia stupenda!» Traete contentezza da ogni cosa che fate. Imparate ad

accettare il bene che vi arriva, ripetetevi spesso. «Noi meritiamo di piú, già da

ora!». Entrate nello spirito dell’ottimismo e della abbondanza.

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6. IMPARATE A CHIEDERE

SENZA PRETENDERE

Se vi viene difficile chiedere aiuto ad altri, per via di un falso orgoglio,

pensate alla frase del Vangelo: «Bussate e vi sarà aperto. Chiedete e vi sarà

dato». Avere l'umiltà di chiedere l'aiuto ad amici o parenti o terapeuti può

farvi crescere. Ma ricordate che 'chiedere' non vuol dire pretendere. Ognuno

degli altri risponde come può. E soprattutto ricordate che il chiedere aiuto non

vi risparmia la fatica di darvi da fare anche per conto vostro. A questo

proposito ricordate la frase: «Aiutati, che il Ciel t’aiuta».

7. AMATE LA VOSTRA REALTÀ

Anche se la vita che avete vissuto fino ad oggi non è stata molto

soddisfacente, questo non vuol dire che voi non potete cambiarla. Tutti

facciamo scelte sbagliate: se, tuttavia, continuiamo ad autopunirci per ciò che

abbiamo fatto non concluderemo nulla di buono. Se continuate ad odiare il

vostro lavoro, la vostra casa, la vostra città, la Germania o se vi odiate

reciprocamente potrete cambiare poco nella vostra vita. Indipendentemente

dal tipo di situazione negativa in cui ti trovate, sappiate che c'è una ragione

per ciò. Il cambiamento vero inizia dall'accettazione della vostra realtà

attuale. Se vi trovate in una data situazione è perché probabilmente siete stati

imprudenti o superficiali; se non siete contenti, datevi da fare per modificarla.

Chiedetevi perciò, in un sereno dialogo reciproco: «Quali sono i pro di questa

situazione? E i contro?» - «Che cosa possiamo fare per cambiarla?».

8. CURATE IL VOSTRO CORPO

Abbiate cura del vostro corpo e del vostro abbigliamento anche quando siete

in casa. Ricordate che ciascuno di voi è il miglior partner dell’altro.

Guardatevi reciprocamente con interesse e con apprezzamento; seducetevi

l’un l’altro con gesti, con parole, con sorprese, con abbigliamenti. Curate la

vostra alimentazione, privilegiate i cibi crudi e un'alimentazione vegetariana.

Eliminate alcool e fumo. Cercate di fare movimento fisico, scegliete lo sport

che preferite.

9. UTILIZZATE

LA TECNICA DELLO SPECCHIO

Per identificare la causa di un problema che vi impedisce di volervi bene,

guardatevi l’uno di fronte all’altro appena alzato e ripetetevi reciprocamente:

«Ti voglio bene. Che cosa posso fare per te oggi? Come posso renderti

felice?» Ascoltate quindi la risposta e realizzatela. Se, durante la giornata,

accade qualcosa di spiacevole da parte del partner, ripetetigli in ogni modo:

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«Ti voglio bene comunque».

Se succede qualcosa di meraviglioso da parte del partner, digli o dille:

«Grazie!» Non aver paura di perdonare qualsiasi cosa al tuo partner: il

perdono è il segno piú bello che vi amate. Le persone che non sono disposte a

perdonare, non si vogliono bene: i due fenomeni sono infatti correlati.

Quando perdoniamo, liberandoci della negatività che è in noi, non solo ci

scrolliamo di dosso un grande peso, ma apriamo anche la porta all'amore.

Perdonando, noi ci liberiamo dei vecchi problemi, e otteniamo risultati

maggiori di qualsiasi altra medicina. Se non perdoniamo, non ci liberiamo dei

problemi, ci leghiamo molto di piú al passato e ci impediamo di vivere bene

nel presente. E se non viviamo bene nel presente, come possiamo crearci un

futuro felice? La spazzatura accumulata nel passato non fa altro che produrre

spazzatura per il futuro.

10. AMATEVI ADESSO

Se riuscite ad amarvi e ad approvarvi subito, entrate in una atmosfera di

benessere e siete pronti ad accettare il meglio per voi. Una volta che avrete

imparato ad amare voi stessi potrete imparare ad amare e ad accettare gli altri.

Se cambierete voi, gli altri cambieranno anche. Non siete su questa terra per

far piacere a qualcuno: dovete vivere la vostra vita e percorrere la vostra

strada. Tutti noi stiamo su questa terra per essere felici; e per essere felici

bisogna imparare a crescere, ad amarsi reciprocamente e ad amare gli altri

senza condizioni, bisogna imparare a ricevere e dare comprensione, sostegno,

bontá, misericordia, incoraggiamento, aiuto, amore. Dall'altra parte, quando

lasceremo questa terra l'unica cosa che porteremo con noi sarà la nostra

capacità di amare.

***

Qualche giorno fa è comparsa una pubblicità che diceva: “Ci sono desideri che cambiano il mondo”. È vero. Ci sono desideri che esprimono il meglio della persona, e molti di questi desideri hanno cambiato il mondo e lo rendono migliore di quello che è. Ci sono desideri grandi che entrano nel cuore, e danno vita a molti altri desideri. Desideri che costruiscono sulla roccia, che elevano la vita e la rendono migliore, piú nobile, piú bella. Sì, ci sono desideri che ci tirano fuori dalla nostra comodità, dalla nostra mediocritá, dalla nostra pigrizia, dalla nostra noia e ci fanno svegliare, ci

17 mettere in cammino, ci fanno vivere, perché ci fanno capire che vale la pena lottare, vale la pena dare la vita per qualcosa di prezioso, di importante, di nobile, di altruistico, perché ci fanno capire che non possiamo rimanere tranquilli, chiusi in noi stessi, nei nostri meschini interessi e comoditá. Ci sono desideri che sono migliori di noi stessi, perché ci parlano di Dio e di quello che Dio può fare in noi. Desideri nobili che risvegliano ciò che c'è di più in noi, di quello che c’è di piú puro e di piú bello nel nostro cuore. Molti di questi desideri hanno cambiato il mondo, lo hanno trasformato, lo hanno reso più umano, più di Dio. Sono desideri per i quali molti uomini hanno dato la vita. Hanno vissuto, hanno amato, hanno rinunciato per rendere possibile quei desideri. Cristo ha vissuto il desiderio di amare fino all'estremo, senza indietreggiare, senza rinunciare neppure davanti alle ingiurie, neppure davanti alle critiche, neppure davanti alla sofferenza, neppure davanti alla morte. Ha desiderato essere falegname, come suo padre. Ha desiderato conoscere Dio, suo Padre, che tanto amava. Ha desiderato vivere a Nazareth per tanti anni aspettando che altri desideri grandi e nobili gli facessero abbandonare i suoi familiari e seguire un altro cammino, il SUO cammino. Quei desideri si sono moltiplicati: ha desiderato pescare nel suo lago, non solo pesci, ma uomini, e dar loro speranza. Ha desiderato guarire tutti i malati, restituire la vista ai ciechi, liberare i prigionieri dai loro vizi, dai loro peccati e dalle loro paure, mostrando a tutti il senso del nostro cammino, della vita, dell'amore, della misericordia. Ha desiderato perdonare tutti i peccati degli uomini, quelli più visibili, quelli più nascosti. Ha desiderato risuscitare i morti, perché Egli era la vita, e restituire la gioia ai volti pieni di amarezza, perché la tristezza è dolorosa. Ha desiderato l'infinito in una vita finita. Ha desiderato dare la vita per tutti, nessuno escluso. Ha desiderato cambiare il cuore di quanti erano pieni di invidie, di gelosie e di odio. Ha desiderato abbracciare tante vite ferite, spezzate, morte. Rialzare gli uomini caduti. Restituire la dignità a quanti l'avevano perduta. Ha desiderato ritirarsi a pregare con suo Padre, quando il desiderio di stare solo era molto forte. Ha desiderato far comprendere ai violenti la via della pace. Ha desiderato che lo sguardo degli uomini fosse puro, e per questo Egli stesso ha sempre guardato con purezza gli altri. Ha desiderato un mondo più giusto, più vero, più di Dio, e ha donato la vita. Ha desiderato un giorno celebrare con i suoi quell'ultima cena, perché li amava tanto, perché sentiva avvicinarsi la fine. Ha desiderato arrivare a tutti, che tutti lo comprendessero, che tutti cambiassero vita. Ha desiderato amare tutti e che tutti lo sapessero. Dalla croce li ha guardati, commosso, avendo dato tutto. Lì desiderava che la sua vita offerta fosse una fonte dalla quale sgorgasse acqua per la vita eterna.

18 I suoi sogni e i suoi desideri, apparentemente falliti, sono diventati fecondi, una volta piantati come semi e seppelliti. Perché il seme deve morire per dare frutto. Perché la rinuncia porta sempre vita. Perché vale la pena di donare tutto. E i suoi sogni hanno dato frutto. Molti uomini hanno seguito un giorno gli stessi desideri, si sono innamorati dei suoi gesti, hanno compreso la grandezza del suo amore. Sì, ci sono tante persone innamorate di Dio. Persone di grande elevazione, di desideri profondi. Persone che amano e rinunciano; che desiderano e lottano per realizzare quei desideri. Persone innamorate dell’amore, con radici profonde in Dio. Persone con desideri profondi e grandi. Perché il cuore che non desidera nulla muore, si riempie di amarezza. Il desiderio, invece, dà vita, risveglia ciò che di più puro abbiamo in noi. Sì, ci sono desideri che cambiano il mondo. Lo hanno cambiato tante volte. Continuano a cambiarlo oggi. Ci sono desideri che nobilitano ed elevano.

Tu, cosa desideri?

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I Comites (Comitati degli Italiani all'Estero)sono organi che rappresentano gli italiani all'estero nei loro rapporti con i Consolati e con l’Ambasciata. Essi si impegnano a mettere a fuoco le esigenze sociali, culturali e civili della comunità italiana; promuovono, in collaborazione con il Consolato di riferimento e con le associazioni attive nella stessa circoscrizione consolare, opportune iniziative circa la vita sociale e culturale, in particolare riguardanti l'assistenza sociale e scolastica, la formazione professionale, il settore ricreativo, lo sport e l’organizzazione del tempo libero. I Comitati, inoltre collaborano con il Consolato per difendere i diritti e gli interessi dei cittadini italiani residenti nella circoscrizione consolare. I Comites sono composti da 12 membri (se nella circoscrizione consolare ci sono fino a 100.000 cittadini italiani), o da 18 membri (se nella circoscrizione consolare ci sono piú di 100.000 cittadini italiani). I membri del Comites restano in carica cinque anni e non vengono pagati. Sedi di Comites in Germania sono: Hamburg, Berlin, Köln, Dortmund, Frankfurt, Freiburg, Hannover, Mannheim, München, Nürnberg, Saarbrücken, Stuttgart, Wolfsburg. Per votare: 1) bisogna essere iscritti alla lista consolare dell’AIRE; 2) bisogna fare domanda scritta (attraverso un formulario dato dal Consolato stesso), entro il 19 Novembre al Consolato della propria zona; 3) bisogna essere venuti in Germania almeno da 6 mesi. A tutti coloro che faranno domanda per poter votare, attraverso il formulario, il Consolato manderá la scheda elettorale con tutte le indicazioni per poter votare validamente. La scheda elettorale, contiene le liste con i candidati. Ognuno vota la lista e il candidato che preferisce, e la spedisce di nuovo al Consolato, nella busta (giá affrancata dal Consolato stesso) che il cittadino ha ricevuto. La scheda elettorale deve arrivare al Consolato quanto prima, al massimo entro le ore 24 del 19 dicembre 2014. Ognuno faccia la sua parte di cittadino, anche in questo! Votate solo persone che conoscete bene, che si impegnano veramente a fare gli interessi della Comunitá italiana e non persone che vogliono solo mettersi in mostra o fare interessi propri. Se non conoscete nessuna persona candidata, votate scheda bianca, ma votate.

Servizio Pastorale

a cura della

Missione Cattolica Italiana

Villingen

n. 51 * Novembre 2014

COMITES

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