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(Allegato 1) SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: SPES – Associazione Promozione e Solidarietà 2) Codice di accreditamento: 3) Albo e classe di iscrizione: CARATTERISTICHE PROGETTO 4) Titolo del progetto: Autonomia per tutti 2 5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): A 06 – Assistenza disabili 6) Descrizione del contesto territoriale e/o settoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili: Il contesto settoriale entro il quale si realizza il progetto “Autonomia per tutti” è quello della disabilità e avrà come sede l’Associazione per la Vita Autonoma e sarà realizzato nella città di Viterbo e nei comuni limitrofi. La provincia di Viterbo, che si estende su un territorio 2 NZ02016 Regione Lazio

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(Allegato 1)

SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI INSERVIZIO CIVILE IN ITALIA

ENTE

1) Ente proponente il progetto:

SPES – Associazione Promozione e Solidarietà

2) Codice di accreditamento:

3) Albo e classe di iscrizione:

CARATTERISTICHE PROGETTO

4) Titolo del progetto:

Autonomia per tutti 2

5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3):

A 06 – Assistenza disabili

6) Descrizione del contesto territoriale e/o settoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili:

Il contesto settoriale entro il quale si realizza il progetto “Autonomia per tutti” è quello della disabilità e avrà come sede l’Associazione per la Vita Autonoma e sarà realizzato nella città di Viterbo e nei comuni limitrofi. La provincia di Viterbo, che si estende su un territorio di 3.162 Kmq, ha una popolazione di circa 282.000 abitanti ed è caratterizzata da una densità demografica particolarmente bassa, sia rispetto alla media nazionale sia a quella dell’Italia centrale, attestandosi a 96.74 contro i 308 registrati nel resto del territorio laziale. Viterbo è un comune con poco più di sessantamila abitanti, capoluogo dell'omonima provincia. Si estende su una superficie di 406,28 km (Cens. 2001), con densità di 148,63 abitanti per chilometro quadrato.Il rilevamento demografico di persone con disabilità fisiche, nella provincia viterbese ammonta a circa 2.300 unità (fonte: ASL VT e Comune Viterbo); per quanto riguarda la città di Viterbo il 40% dei disabili censiti soffre d’importanti limitazioni delle capacità motorie (distrofie, paraplegie e tetraplegie, amputati).La notevole estensione territoriale implica anche una certa complessità nella

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Regione Lazio

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realizzazione della programmazione dei servizi socio-assistenziali e sanitari che devono garantire, alle fasce più deboli, chiari punti di riferimento nel territorio. E’ stato consolidato, per questo motivo, il sistema di Segretariato Sociale e il Servizio Sociale Professionale che si occupa di attività volte alla deistituzionalizzazione delle persone diversamente abili prevedendo progetti personalizzati per ciascun utente con attività come l’assistenza domiciliare personale diretta e indiretta (DPR 616/77). Il servizio viene realizzato dai comuni facenti parte del distretto VT3 in collaborazione con la ASL di riferimento.Il Piano di Zona 2004 del Distretto VT3, in cui opera l’Associazione sede del presente progetto, si pone come obiettivo principale da perseguire nell’ambito dell’area disabili, il “miglioramento dei servizi e delle strutture per raggiungere una maggiore integrazione famigliare, scolastica, sociale e lavorativa”, promuovendo, a tal fine, una serie di interventi assistenziali, per lo stimolo delle capacità residue e per l’integrazione socio-lavorativa. Sul territorio non risultano essere presenti altre attività che operano nello stesso settore dell’associazione.L’associazione per la Vita autonoma nasce come realtà aggregativa, sulla base del modello della “deistituzionalizzazione”, avviato nel 1979, che prevede per le persone disabili, anche gravi, un sistema di vita indipendente presso “case-famiglia” e/o strutture residenziali idonee. L’associazione, già nella sua denominazione, rende chiaro il proprio intento: favorire una “Vita Autonoma” per i 100 soci (dato ottobre 2006), tutti diversamente abili, e per le persone che ad essa si rivolgono.Nel contesto generale dei servizi a sostegno della persona disabile offerti dalla realtà cittadina, l’operato dell’associazione per la Vita Autonoma rappresenta oggi un’integrazione fondamentale dell’intervento pubblico in materia, poiché svolge collaborazioni con scuole, università, Asl, Centri per l’impiego, Servizi Sociali di Comune e Provincia. Trova così realizzazione quel principio di “sussidiarietà”, che l’ordinamento italiano pone alla base di un sistema integrato di servizi al cittadino.Ad oggi 15 utenti di età superiore ai 30 anni hanno intrapreso un’esistenza completamente autonoma, vivono esperienze lavorative e conducono una vita di relazione stabile, mentre 7 soggetti più giovani, tra i quali prevale un grado di istruzione superiore, sono assistiti nella ricerca della prima occupazione.

7) Obiettivi del progetto:

Obiettivi generali:L’associazione opera al fine di stimolare e educare i soggetti diversamente abili all’autonomia personale, sociale e lavorativa.

Obiettivi specifici:1. Potenziare e accrescere l’autostima degli utenti2. Creare intorno al diversamente abile una rete di relazioni significative che

gli consentano di essere pienamente inserito nel contesto sociale del proprio territorio di riferimento;

3. Garantire un supporto ai familiari, gestendo una serie di attività di tipo burocratico – formale

Indicatori:1. Numero persone diversamente abili avviate al lavoro: il precedente progetto

ha consentito l’inserimento lavorativo di 3 persone; con il nuovo progetto si arriverà a 6 inserimenti lavorativi;

2. Incremento persone diversamente abili seguite a domicilio: l’utilizzo dei

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volontari in servizio civile del precedente progetto di servizio civile ha consentito un incremento da 8 a 12; l’obiettivo del progetto è coinvolgere nel servizio di assistenza 16 utenti.

3. Incremento da 16 a 20 degli utenti seguiti nel disbrigo di pratiche burocratiche.8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca dal punto di vista sia

qualitativo che quantitativo le modalità di impiego delle risorse umane con particolare riferimento al ruolo dei volontari in servizio civile:

L’associazione opera, infatti, al fine di prevenire forme di auto isolamento e di emarginazione fisica e psicologica, nel chiaro intento di ridurre quanto più possibile il ricorso all’istituzionalizzazione.L’elevato numero di utenti che si rivolgono all’associazione - in aumento, in seguito all’impiego di volontari in servizio civile - rende possibile una capillare indiretta opera di sensibilizzazione e di circolazione di informazioni.I risultati sono perseguiti seguendo un piano di intervento su ciascun disabile che prevede assistenza e consulenza mirataTutti i piani di intervento vengono progettati, realizzati e monitorati di concerto con i Servizi Sociali e con il personale di riferimento dell’Azienda Sanitaria Locale.Le attività a contatto diretto con l’utente sono, di solito, realizzate a domicilio o comunque in un luogo a lui familiare, così da favorire un’armonizzazione dell’intervento.Tutte le attività dell’Associazione si svolgono senza soluzione di continuità durante tutto l’anno di realizzazione del progetto; sola eccezione è la vacanza estiva, svolta durante il mese di agosto.

8.2 Complesso delle attività previste per la realizzazione dei piani di attuazione.Le due aree indicate al punto precedente si concretizzeranno attraverso le seguenti attività:ASSISTENZA AI DISABILI:

Laboratorio informatico: organizzare e gestire momenti di formazione, attinenti alle tecnologie informatiche, che possano consentire la preparazione necessaria per il conseguimento di abilitazioni formalmente riconosciute, al fine di facilitare l’acquisizione e la certificazione di conoscenze tecniche spendibili nel mercato del lavoro o per il semplice svolgimento in autonomia di attività altrimenti difficili da assolvere .

Laboratorio artistico: stimolare e sviluppare specifiche potenzialità degli utenti come quelle artistiche, creative, ecc., attivando, così in alcuni casi uno scambio di esperienze e capacità tra i volontari in servizio civile e gli utenti.

Gestione del tempo libero: accompagnare il disabile nella lettura di un libro, nelle uscite con amici, parenti, nei luoghi ricreativi e sportivi.

Sostegno scolastico: consentire un miglioramento del rendimento scolastico e dell’autostima del disabile favorendo altresì il contatto con i coetanei.

Gestione di attività burocratico – formali: accompagnare il disabile in attività come l’inserimento nelle liste speciali per il collocamento mirato, gli aspetti pensionistici, visite mediche, ecc., al fine di alleggerire l’impegno dei familiari, e, in alcuni casi, favorire una maggiore autonomia personale.

Attività di integrazione sociale di tipo ricreativo per disabili con ritardo psichico: verranno realizzate attività, ludiche, ricreative e di socializzazione volte a stimolare la crescita delle competenze relazionali e di autonomia degli utenti;

Vacanze estive: trascorrere un periodo di 10-15 giorni di vacanza lontano dalla vita quotidiana consentirà la costruzione di relazioni significative anche

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al di fuori del proprio ambiente di riferimento. Trasporto disabili: a sostegno e supporto di tutte le attività sopra descritte

l’Associazione mette a disposizione degli utenti un servizio di trasporto gratuito, gestito dalla società Francigena spa, gestore del servizio di trasporto pubblico di Viterbo.

PROMOZIONE E DIVULGAZIONE attività di aggiornamento del sito web dell’associazione,

www.assvitautonoma.it, che contiene le informazioni relative alle attività dell’Associazione e notizie e informazione di carattere pratico e legislativo relative al settore.

realizzazione di un trimestrale sulle tematiche dell’handicap, denominato “C’E’ ”, realizzato in 3000 copie e distribuito gratuitamente agli enti pubblici di settore, agli organismi di settore e ai soci.

Oltre alle attività sopra descritte, l’Associazione collabora con l’Assessorato ai Servizi Sociali del Comune di Viterbo, Delegato alle problematiche dell’handicap, nella rilevazione delle barriere architettoniche presenti sul territorio, promovendone la rimozione.

8.3 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, specificando se volontari o dipendenti a qualunque titolo dell’ente.Le attività precedentemente descritte si avvarranno di 15 operatori che collaborano nelle attività dell’Associazione a titolo gratuito, garantendo una disponibilità di 10 ore/settimana; tra questi, una fisioterapista e una neurologa. Di concerto con i Servizi Sociali dei comuni di riferimento e con l’Azienda Sanitaria locale, potranno essere previsti interventi di psicologi, specialisti, ecc.L’impiego delle risorse umane sarà strutturato secondo una pianificazione che cercherà di ottimizzare le stesse e potenziare gli interventi offerti dall’ente.Saranno favoriti l’interscambio e la rotazione delle funzioni, così come il lavoro di gruppo, al fine di favorire il confronto e la crescita umana nel reciproco scambio di esperienze.

8.4 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto. L’inserimento dei volontari in servizio civile all’interno dell’associazione favorirà una migliore articolazione delle attività previste, nonché un loro potenziamento, e garantirà il conseguimento degli obiettivi di cui al punto 7.I volontari in servizio civile, con un rapporto di 12 volontari/20 utenti, saranno coinvolti in attività mirate a favorire il conseguimento ed il mantenimento del benessere personale dell’utente e della sua famiglia attraverso un concreto supporto informativo, pratico ed emotivo. Opereranno in affiancamento agli operatori dell’associazione, partecipando, direttamente o indirettamente, a tutte le attività previste nel Piano di Attuazione del progetto.Con riferimento alle attività di cui al punto 8.2, i volontari svolgeranno i seguenti

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ruoli:ASSISTENZA AI DISABILI:

Laboratorio informatico e artistico: affiancamento e supporto degli operatori dell’Associazione nelle fasi di preparazione e svolgimento.

Gestione del tempo libero: accompagnamento del disabile nella lettura di un libro, nelle uscite con amici, parenti, o nei luoghi ricreativi e sportivi.

Sostegno scolastico: dopo una prima fase di affiancamento agli operatori, i volontari seguiranno autonomamente gli studenti nello svolgimento dello studio.

Gestione di attività burocratico – formali: accompagnamento del disabile in attività come l’inserimento nelle liste speciali per il collocamento mirato, gli aspetti pensionistici, visite mediche, ecc.

Attività di integrazione sociale di tipo ricreativo per disabili con ritardo psichico: supporto agli operatori nella realizzazione di attività, ludiche, ricreative e di socializzazione.

Vacanze estive: supporto agli operatori nell’organizzazione e gestione della vacanza, curando in particolare gli aspetti ludico-ricreativi.

PROMOZIONE E DIVULGAZIONE Supporto nell’ attività di aggiornamento del sito web dell’associazione,

www.assvitautonoma.it, attraverso la ricerca su internet e presso e enti e associazioni di informazioni relative al settore.

Partecipazione alla realizzazione e diffusione del trimestrale “C’E’ ”. Partecipazione all’attività di rilevazione delle barriere architettoniche.

Nello svolgimento delle attività previste i volontari utilizzeranno a pieno la dotazione informatica messa a loro disposizione in ogni momento; saranno, quindi, chiamati all’utilizzo di posta elettronica, word ed altre funzioni specifiche del pacchetto Office.

Infine per meglio qualificare la presenza a contatto con l’utenza particolarmente fragile, i volontari in servizio civile saranno dotati di nozioni sufficienti a rispondere adeguatamente in caso di emergenze di primo soccorso (vedi formazione).

9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto:

10) Numero posti con vitto e alloggio:

11) Numero posti senza vitto e alloggio:

12) Numero posti con solo vitto:

13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo:

8

0

8

0

30

5

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14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) :

15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio: Flessibilità oraria. Disponibilità a trasferte e missioni.

CARATTERISTICHE ORGANIZZATIVE

16) Sede/i di attuazione del progetto ed Operatori Locali di Progetto:

N.Sede di

attuazione del progetto

Comune IndirizzoCod. ident. sede

N. vol. per sede

Nominativi degli Operatori Locali di Progetto

Cognome e nome Data di nascita C.F.

1

Associazione per la Vita Autonoma Viterbo Strada Teverina 13/a 19588

8Oliviero Michele

Letizia Vincenzo

18/11/1945

14/04/1964

LVRMHL45S18 E625X

LTZVCN64D14A952W

23456789101112131415161718

17) Altre figure impiegate nel Progetto:

N.Sede di

attuazione del progetto

Comune IndirizzoCod. ident. sede

N. vol. per sede

TUTOR RESP. LOCALI ENTE ACC.

Cognome e nome

Data di

nascita

C.F. Cognome e nome

Data di

nascita

C.F.

1Associazione

per la Vita Autonoma

Viterbo Strada Teverina 13/a 19588 8

234567891011121314151617

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18) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale:

L’Associazione di Promozione e Solidarietà – SPES, realizzando i compiti istituzionalmente attribuiti ai Centri di Servizio per il Volontariato, è impegnata nella promozione e diffusione del Servizio civile Nazionale, grazie anche alla sua articolazione territoriale di Sportelli territoriali diffusi in tutta la Regione. In particolare, nel 2006, SPES ha svolto attività di promozione del servizio civile, a titolo non oneroso, nell’ambito della campagna “Cittadini solidali” promossa dall’Assessorato alle Politiche sociali del Lazio e realizzata dalla CRESC Lazio (Conferenza regionale enti di servizio civile). A tal fine ha realizzato incontri, seminari ed eventi di informazione, sensibilizzazione e promozione, con la diffusione di circa 10.000 tra opuscoli, volantini e locandine, rivolti sia ai giovani – negli Istituti superiori, nelle Università e nei luoghi di aggregazione giovanili -che alle associazioni di volontariato e Terzo settore di tutto il territorio laziale.L’impegno di Spes in questo ambito precede e prosegue oltre l’anno previsto per la realizzazione della suddetta campagna.

La promozione dei progetti di Servizio civile Nazionale vedrà la pubblicazione della notizia sul sito www.volontariato.lazio.it con numerose pagine di approfondimento dei singoli progetti, nonché sui siti delle singole associazioni partner.

Inoltre ci sarà una assidua operazione di volantinaggio sia per quanto riguarda l’affissione di manifesti promozionali in punti cruciali di passaggio quali università, stazioni ferroviarie, stazioni di pullman e particolari luoghi di aggregazione giovanile come pub, bar, librerie; sia per quanto riguarda la distribuzione di volantini da parte di personale addetto.

Infine saranno pubblicate campagne promozionali sui principali quotidiani locali e nazionali, nelle pagine locali, e emittenti radiofoniche con esplicito riferimento ai progetti proposti dall’Ente.

Ore dedicate all’attività di sensibilizzazione:

Realizzazione apposite pagine su sito web: 6 ore

Realizzazione manifesti e volantini: 5 ore

Realizzazione manchette: 2 ore

Attacchinaggio manifesti promozionali: 6 ore

Volantinaggio: 16 ore

Totale: 35 ore

Un’importante opera di collegamento è comunque attribuita a tutti i soggetti coinvolti nella realizzazione del progetto (operatori, volontari e partner) che avranno il compito di diffondere gli obiettivi del proprio progetto all’interno del proprio network sociale.

19) Eventuali autonomi criteri e modalità di selezione dei volontari:

La metodologia di selezione applicata si avvale delle tecniche e delle competenze derivanti dal Know How di una grande società di consulenza direzionale, la Mercuri Urval, specializzata nella selezione delle risorse umane. L'attività di selezione adottata da Mercuri Urval è basata sull'utilizzo di metodologie articolate che includono strumenti di indagine scientificamente testati.Il processo di selezione si divide in due fasi:1) In aula plenariatutti i candidati vengono convocati in gruppi del numero massimo di 15 persone. La fase plenaria ha inizio con la compilazione di una scheda volta alla raccolta dei dati curriculari dei candidati. Si prosegue con le presentazioni di SPES, dell' eventuale associazione, sede di realizzazione e dei criteri di valutazione dei candidati di seguito illustrati. Sono presenti il Responsabile di SPES per il Servizio Civile o eventualmente il Responsabile locale di progetto e un Responsabile dell' associazione partner.L’esperto selezionatore realizza, dunque, un colloquio di gruppo su varie tematichein parte connesse con quelle attinenti il progetto e in parte relative a questioni di attualità. Tale colloquio serve a creare un clima disteso ed informale, che ha lo scopo di distogliere l'attenzione dalle finalità dell'incontro per dar modo ai candidati di far liberamente emergere aspetti più autentici delle loro caratteristiche personali, rilevabili sia dal selezionatore che dai responsabili presenti.

2) Colloquio personale.Il colloquio individuale viene di norma effettuato dal selezionatore attraverso specifiche metodologie; tuttavia per la tipologia di taluni progetti di servizio civile il responsabile dell'associazione può esprimere la volontà di essere presente in sede di colloquio individuale. In tale ambito il responsabile del progetto interviene nella dinamica del colloquio per tutto quanto attiene gli aspetti tecnici richiesti dalla tipologia di candidature che il progetto prevede.

Strumenti utilizzati la traccia utilizzata in sede di colloquio ricalca le voci proposte dall'UNSC nell'allegato 4 - con le modifiche di seguito illustrate. Le domande poste, così come il loro ordine, seguono una modalità prettamente colloquiale che varia di volta in volta. Alcune delle variabili presenti nell'allegato 4, vengono sondate attraverso domande che poco si discostano dalle voci stesse; se ne forniscono a tal proposito alcuni esempi:

Motivazioni generali del candidato per la prestazione del servizio civile volontario -Aderiresti ad altri progetti di servizio civile o è un'esperienza che faresti solo in questo caso?

Interesse del candidato per l'acquisizione di particolari abilità e professionalità previste dal progetto -Trovi che ci sia un'attinenza (riscontri continuità) tra il tuo curriculum e le scelte di studio e/o di professione che questa esperienza di servizio civile ti offre?

Disponibilità del candidato nei confronti di condizioni richieste per l'espletamento del servizio - Hai già altri impegni di studio, lavoro o familiari? Quanto ed eventualmente quando questi ti rendono non disponibile a svolgere le attività previste?

Condivisione da parte del candidato degli obiettivi - Hai svolto prima d'ora attività assimilabili a quelle proposte dal progetto? Avevi intenzione di sperimentarti in attività simili a quelle del progetto, anche seguendo altre strade?

Per quanto, invece, riguarda le variabili Idoneità del candidato a svolgere le mansioni; Particolari doti e abilità umane;queste vengono sondate attraverso indicatori in parte dedotti dal lavoro in plenaria, in parte recuperati con il colloquio: capacità nel lavoro autonomo, comunicatività, tratti emotivi, flessibilità, sono alcuni tra i principali indicatori che vanno a costruire la valutazione relativa all'idoneità e alle particolari doti.

Variabili che si intendono misurare e relativi indicatori:La variabile principale che si intende misurare è il grado di adeguatezza del candidato rispetto alle attività previste dal progetto; gli indicatori considerati sono quelli dell' Idoneità del candidato e delle Particolari doti e abilità umane. Altra variabile considerata è quella della motivazione, valutata sulla base di indicatori quali quelli della Condivisione da parte del candidato degli obiettivi, dell’Interesse all’acquisizione di particolari abilità e professionalità e delle Motivazioni generali per la prestazione del servizio civile. La Disponibilità nei confronti delle condizioni richieste, può essere riferita solo in parte alle motivazioni; sarà, quindi, cura del selezionatore comprendere le ragioni insite in una ridotta disponibilità, che non dovrà penalizzare il candidato nel caso di impegni di studio, altre esperienze lavorative o altre ragioni valutate imprescindibili, per quanto riguarda l'area delle motivazioni. Eventuali condizioni di rigidità poste dal candidato saranno, comunque, incrociate con quelle previste dal progetto.

Indicazioni delle soglie minime di accesso previste dal sistema:Le soglie minime di accesso saranno eventualmente previste dai singoli progetti.

Metodologie e tecniche utilizzate:Nell'individuazione e definizione dei criteri cui rifarsi per ottenere una valutazione dei candidati si è messo a punto il presente sistema di selezione che consta delle variabili ricavabili dal curriculum (cfr. anche l'allegato 3), dal lavoro in plenaria e dal colloquio personale, secondo le modalità sopra descritte. Da entrambi questi momenti ne scaturisce la compilazione della seguente "scheda di valutazione" :

Fattori di valutazione approfonditi durante il colloquio e loro intensità

Idoneità del candidato a svolgere le mansioni previste dalle attività del progetto: giudizio (max l0 punti):.............

Condivisione da parte del candidato degli obiettivi perseguiti dal progetto: giudizio (max l0 punti):.............

Motivazioni generali del candidato per la prestazione del servizio civile volontario: giudizio (max l0 punti):……………

Interesse del candidato per l'acquisizione di particolari abilità e professionalità previste dal progetto: giudizio (max l0 punti):…………….

Disponibilità del candidato nei confronti di condizioni richieste per l'espletamento del servizio(es: pernottamento, missioni, trasferimenti, flessibilità oraria...):(specificare il tipo di condizione):...........................................................................................……………giudizio (max l0 punti):.........………….

Particolari doti e abilità umane possedute dal candidato e altri elementi di valutazione: giudizio (max l0 punti):.............

Valutazione finale:giudizio (max 60 punti):.............Il punteggio massimo è pari a 60 ed è il risultato della somma dei punteggi attribuita a ciascuna delle sei voci che la compongono. Accanto alla scheda di valutazione di cui sopra, saranno considerate le "precedenti esperienze" e "i titoli di studio, i titoli professionali, le esperienze aggiuntive non valutate in precedenza e le eventuali altre conoscenze" secondo il valore a tali variabili riconosciuto ed accordato dall'Ufficio Nazionale per il Servizio Civile, con la determinazione del Direttore Generale del 30 maggio 2002.Il punteggio massimo che un candidato può ottenere, pertanto, rimane pari a 110 punti.

20) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):

Si

21) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dei risultati del progetto:

Il piano di monitoraggio interno è la raccolta di informazioni sui valori numerici raggiunti dagli indicatori scelti per misurare determinati aspetti del progetto: andamento del progetto in relazione ai risultati previsti e non; miglioramento delle conoscenze e delle capacità dei volontari. L'attività di monitoraggio è realizzata attraverso la raccolta e l’analisi dei documenti diretti e indiretti dei singoli progetti, questionari-tipo, archivi elettronici (database) prevedendo la possibilità di modifiche e aggiunte di indicazioni ed informazioni se richieste dai singoli progetti.

A. La valutazione periodica dei risultati del progetto è realizzata attraverso la selezione di alcuni aspetti, informazioni e dati raccolti attraverso l'attività sistematica del Monitoraggio.

Il monitoraggio ha per questo contesto di analisi funzioni di:a) Analisi non esclusivamente numerica dei bisogni incontrati e

soddisfattib) Rendere visibile e documentare le attività del progetto, le iniziative e

gli obiettivi attesi e raggiuntic) Reindirizzo periodico in caso di nuovi bisogni rilevati durante le

attività

d) Coinvolgimento della comunità territoriale nel modulare gli interventi ai bisogni e ai cambiamenti innescati dal progetto stesso

e) Mantenimento delle attività ad un livello di flessibilità sufficiente ad incontrare bisogni ed esigenze del territorio non emerse precedentemente.

Le possibili figure interessate (stakeholders) sono: i volontari, l'Operatore Locale di Progetto (Olp), Responsabile Locale di Progetto (Rlp), Tutor, Formatore, Progettista, Soggetti del territorio, Responsabile Monitoraggio e Valutazione (M&V). La scelta rispetto al monitoraggio è di approfondire l'analisi e le riflessioni sull'andamento del progetto di 2 dei molteplici stakeholders: Olp, in quanto figura più vicina ai volontari e interno al progetto; i volontari, soggetti e benefici ari delle attività del progetto.Rispetto ai soggetti suddetti l'attività di monitoraggio sarà per lo più realizzata col supporto del M&V, che fornirà questionari-tipo, archivi elettronici (database) e indicazioni, prevedendo la possibilità di modifiche e aggiunte di indicazioni ed informazioni se richieste dai singoli progetti, rispetto alle esigenze e richieste dei Volontari e/o Olp (cfr. allegati Questionari-Tipo allegati).

Sarà cura del M&V procedere ad una verifica periodica per la valutazione dell'andamento del progetto con:

1. I volontari attraverso a. colloquio individuale, b. colloquio di gruppo, c. rilevazione dei dati del questionario anonimo "Questionario di auto-valutazione del servizio civile nazionale”, predisposto dall’Ufficio del Servizio Civile Nazionale di Volontariato.

2. Gli Olp attraverso a. colloquio individuale, b. questionario tipo.

In questo caso si parla di Valutazione partecipata per il coinvolgimento di alcuni stakeholders nel processo valutativo al fine di ricevere maggiori informazioni.

FASI - Valutazione e monitoraggio iniziale- Valutazione intermedia (dopo 6 mesi dall'avvio).- Valutazione finale

- Valutazione e monitoraggio iniziale: la valutazione può avvenire solo al momento di avvio del progetto e non in fase di progettazione e stesura dello stesso, in quanto non previsto (in questo caso si tratterebbe di valutazione ex-ante).

In questa fase è presentata l'attività di M&V agli Olp e Volontari dei singoli progetti, le finalità, gli strumenti e ausili di monitoraggio periodico, vengono raccolte eventuali richieste di supporto o modifiche degli strumenti predisposti. Tutto questo al fine di:- calibrare le attività di M&V alle peculiari caratteristiche presenti in ogni

progetto e rispetto ai soggetti che vi partecipano(Olp e volontari),- sensibilizzare gli stakeholders rispetto al valore e utilità del M&V al fine di

rendere realmente congruente con le attività del progetto le stesse attività

periodiche previste per il monitoraggio.

- Valutazione intermedia (dopo 6 mesi dall'avvio).Consente di analizzare lo stato di implementazione del progetto e confrontare alcuni dati rilevanti con i dati raccolti durante la valutazione iniziale con funzione di reindirizzo, di analisi della congruenza tra gli obiettivi realizzati/raggiunti e i loro tempi di realizzazione, qualità e quantità delle risorse utilizzate, i costi attesi/sostenuti, la verifica degli strumenti di M&V e elaborazioni delle eventuali modifiche.

- Valutazione finaleSi esprime un giudizio complessivo sul progetto, l'impatto effettivo che ha avuto sui diversi stakeholders e il territorio di riferimento, l'eventuale scostamento dai risultati previsti e le possibili cause endogene e/o esterne, eventuali effetti non previsti (positivi e negativi), elementi di riproducibilità (possibili buone prassi da pubblicizzare e diffondere).

Pianificazione orientativa dei tempi di realizzazione del Monitoraggio e Valutazione

Fasi / Stato di attuazione progetto(mesi di attività)

I II III IV V VI VII VIII IX X XI XIIValutazione inizialeValutazione intermediaValutazione finaleMonitoraggio

22) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):

Si

23) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64:

La sensibilità alle problematiche dell’handicap e il possesso di conoscenze informatiche sono ritenuti requisiti essenziali perché si possa aumentare il livello di coinvolgimento del volontario nelle attività da progetto.

24) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del progetto:

Formazione specifica 5.000

Bilancio competenze 1.000Pubblicizz. Progetto 1.000Rilevazione barriere architettoniche 3.000Spese trasferta 3.500

Totale 13.500

25) Eventuali copromotori e partners del progetto con la specifica del ruolo concreto rivestito dagli stessi all’interno del progetto:

Azienda Sanitaria Locale – Distretto VT3 Unità Operativa Disabile Adulto: collabora con l’Associazione nell’attività di formazione dei volontari in servizio civile, oltre che nella progettazione e realizzazione dei Piani di Intervento Individualizzati.Provincia di Viterbo: collabora con l’Associazione nell’attività di formazione dei volontari in servizio civile.L’Ente Upter Sport, Centro di Formazione IRC – Italian Resuscitation Council interverrà quale partner del progetto rispetto ai moduli della formazione specifica relativi alle nozioni di primo soccorso e rianimazione cardiopolmonare e defibrillazione precoce (BLSD).

26) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto:

La sede dell’Associazione è attrezzata con: Telefono, fax Postazione informatica con collegamento internet N° 5 computer per il laboratorio informatico Materiali plastici, tavoli e sedie per il laboratorio creativo Biblioteca con testi di vario genere Data base informatico per l’archiviazione di leggi e decreti relativi all’handicap.

Per la formazione: Televisore e proiettore attrezzati per videoconferenza Aula informatica attrezzata

CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI

27) Eventuali crediti formativi riconosciuti:

Università degli Studi Roma Tre (Università avente sede nella Regione di attuazione del progetto): riconoscimento di crediti formativi universitari ai propri studenti impegnati in progetti di servizio civile presentati da SPES, come da accordo allegato (Prot. 30847del 14 settembre 2005 a firma del Responsabile Area Affari Generali –Ufficio Didattica);

Università degli Studi di Cassino (Università avente sede nella Regione di attuazione del progetto): riconoscimento di crediti formativi universitari ai propri studenti impegnati in progetti di servizio civile presentati da SPES, come da accordo allegato (Prot. 22878 dell’8 settembre 2005 a firma del Dirigente Area 3 – Servizi agli studenti – Ufficio Ordinamenti Didattici).

28) Eventuali tirocini riconosciuti :

Il Corso di Laurea in Formazione e Sviluppo delle Risorse Umane della Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi “Roma Tre” riconosce il Servizio civile Nazionale quale tirocinio esterno, come da accordo stipulato in data 27/10/2006 ed allegato.

L’Università degli Studi “Roma Tre” riconosce Crediti Formativi Universitari (CFU) per le attività realizzate nel corso del Servizio civile Nazionale validi ai fini di tirocini formativi a cui il titolo di studio può dare accesso come indicato alla lettera f) dell’art.10, c.1 del DM 509/99, come deliberato dal Senato Accademico in data 22/09/2004 (Prot. 30847del 14 settembre 2005 a firma del Responsabile Area Affari Generali –Ufficio Didattica).

Cooperativa Sociale IPU – Istituto di Scienze Psicopedagogiche e Sociali Progetto Uomo ONLUS, unito alla Facoltà di Scienze dell’Educazione Università Pontificia Salesiana, riconosce ai volontari in Servizio Civile Nazionale “Autonomia per tutti” ai fini della sostituzione di un periodo di tirocinio che dia diritto, al termine, all’attribuzione di crediti formativi, come da accordo sottoscritto in data 27 ottobre 2006.

La Facoltà di Scienze dell’Educazione dell’Università Pontificia Salesiana di Roma riconosce le attività realizzate nel corso del Servizio civile Nazionale validi ai fini di tirocini formativi come da convenzione allegata.

29) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae:

Alla fine del percorso i volontari acquisiranno competenze generali e specifiche sul sostegno della disabilità e relazione d’aiuto e nel settore legislativo sulla disabilità (L. 104/92, “ Legge quadro sull’assistenza, integrazione sociale e i diritti delle persone portatrici di handicap”, L. 328/2000, “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali”); acquisiranno altresì esperienza nell’ambito dei rapporti di collaborazione con le Pubbliche Amministrazioni.L’azienda Sanitaria Locale – Distretto VT 3 – Unità Operativa Disabile Adulto riconosce e certifica le competenze acquisite durante l’espletamento dell’anno di servizio civile, così come sopra menzionate, valide ai fini del curriculum vitae, come da accordo sottoscritto in data 21/09/2005 e qui allegato.L’Assessorato alle Politiche Sociali della Provincia di Viterbo svolge il monitoraggio, riconosce e certifica le competenze acquisite durante l’espletamento dell’anno di servizio civile, così come sopra menzionate, valide ai fini del curriculum vitae.

IAL – Istituto per la formazione professionale di Roma e Lazio, ente accreditato presso la Regione Lazio per lo svolgimento di attività di Orientamento, riconosce e certifica le competenze acquisite durante l’espletamento dell’anno di servizio civile, così come sopra menzionate, valide ai fini del curriculum vitae, come da accordo qui allegato. L’Ente Upter Sport (Centro di Formazione IRC – Italian Resuscitation Council) riconoscerà e certificherà le competenze acquisibili, rilasciando ai volontari in servizio civile l’attestato professionale IRC di “Esecutore BLSD”.

La società Fusilla s.r.l riconosce ai fini curriculari l’esperienza realizzata dai volontari impegnati nei progetti di servizio civile come da accordo stipulato in data 30/10/2006 e qui accluso.

Formazione generale dei volontari

30) Sede di realizzazione:

Sede centrale dell’Ente accreditato Spes: Via dei Mille, 6 – RomaVia Nazionale, 39 – RomaCasa del volontariato provinciale: Via Piave, 27 Viterbo

31) Modalità di attuazione:

La formazione generale sarà effettuata in proprio da Spes, presso la propria sede, con formatori propri e formatori esperti

32) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio:

Si

33) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:

Gli incontri saranno organizzati in moduli (cfr. la scansione di seguito riportata), e verranno progettati e realizzati secondo la logica non tanto di un “corso” volto a trasmettere soltanto nozioni teoriche, ma piuttosto di un vero e proprio “percorso” formativo nel quale i giovani in servizio civile saranno chiamati a mettersi in gioco in prima persona ed a collocare l’esperienza che stanno affrontando nel quadro più complessivo della loro esperienza di vita, in modo tale che essa possa rappresentare una effettiva occasione di crescita personale.

La formazione generale si svolgerà entro i 5 primi mesi di servizio, in modo da garantire ai giovani volontari un inizio preparato e consapevole.Ciascun incontro e ciascun modulo prevedono il ricorso a tecniche di animazione e metodologie attive, in modo tale che i formandi possano realmente divenire i primi protagonisti del processo di apprendimento.Quando i volontari avranno cominciato a prestare il proprio servizio, sarà possibile fare riferimento alla loro esperienza, che diventerà una delle fonti di apprendimento.

Infine, per quanto riguarda le tecniche specifiche che verranno adottate:- è previsto il ricorso a contributi di tipo teorico, ossia lezioni, che –a seconda degli obiettivi di ciascun modulo formativo- potranno assumere la forma di lezioni frontali, lezioni attive, lezioni per l’elaborazione;- il lavoro in piccoli gruppi per favorire lo sviluppo delle principali competenze relazionali e comunicative- il gruppo di formazione sarà inoltre considerato come elemento del setting e strumento di apprendimento in quanto luogo di “sospensione” della pratica per avviare un processo di ricerca sulle conoscenze e le competenze (sia “tecniche” che relazionali) che l’esperienza man mano condotta dai volontari ha consentito loro di accumulare affinché esse possano essere elaborate (ossia rese più consapevoli ed esplicite) proprio grazie al lavoro formativo;- infine si farà naturalmente ricorso alle tecniche formative classiche quali esercitazioni, giochi di ruolo, analisi di casi presentati dai formatori o dai partecipanti.Per concludere, l’attenzione approfondita che verrà prestata ai singoli partecipanti ed al loro percorso di apprendimento sarà garantita dalla possibilità di effettuare colloqui periodici con i formatori.

In ogni caso è previsto l’utilizzo della lezione frontale per non meno del 50% del monte ore complessivo, con particolare riguardo ai moduli relativi alla difesa della Patria, alla difesa non armata e non violenta ed ai vincoli normativi del servizio civile nazionale. Per il tempo restante si prevede invece di ricorrere sia a dinamiche non formali (per un monte ore complessivo relativo a ciascun modulo non inferiore al 20%) sia all’uso della videoconferenza.In particolare, le dinamiche non formali saranno importanti nel primo, terzo e quinto modulo, mentre la videoconferenza sarà lo strumento adottato per trattare alcuni contenuti del secondo e del quinto modulo.

34) Contenuti della formazione:

Il sistema formativo che messo a punto prevede una progettazione ad hoc dei diversi moduli formativi, in modo tale da declinare quanto previsto dalle Linee Guida per la formazione generale dei giovani in servizio civile nazionale approvate il 04 aprile 2006 dal Direttore Generale dell’UNSC in funzione delle caratteristiche specifiche del presente progetto e dei volontari che vi prenderanno parte. Ad esempio, per quanto riguarda i volontari che saranno impegnati in questo progetto si porrà una attenzione particolare ai temi relativi a:- l’identità del gruppo in formazione: per favorire lo sviluppo di forme di

scambio e comunicazioni il più possibile agili fra i volontari impegnati nel

progetto; - la solidarietà e le forme di cittadinanza: si tratta di un tema che ha una

attinenza particolare con gli obiettivi di questo progetto, che nasce appunto da un impegno di solidarietà dei volontari dell’associazione nei confronti di persone diversamente abili. Ciò rappresenta inoltre un interessante esempio di “cittadinanza attiva”;

- infine il lavoro per progetti, poiché ogni persona che verrà seguita sarà oggetto dell’elaborazione di un progetto di assistenza individualizzato ed elaborato tenendo conto del contesto familiare e della rete amicale sulla quale questa persona può (o non può) contare.

La formazione generale avrà inizio in concomitanza con l’avvio del servizio: sarà articolata secondo gli 11 moduli di 4 ore ciascuno, di seguito riportati, e si concluderà entro i primi 5 mesi di servizio

1. ACCOGLIENZA E CONOSCENZA DEI VOLONTARI□ L’identità del gruppo in formazione

2. OBIEZIONE DI COSCIENZA, SERVIZIO CIVILE, DIFESA DELLA PATRIA□ Dall’obiezione di coscienza al servizio civile nazionale: evoluzione storica,

affinità e differenze tra le due realtà□ Il dovere di difesa della Patria□ La difesa civile non armata e nonviolenta□ La protezione civile

3. CITTADINANZA ATTIVA E VOLONTARIATO□ La solidarietà e le forme di cittadinanza□ Servizio civile nazionale, associazionismo e volontariato

4. I VINCOLI NORMATIVI AL SERVIZIO CIVILE NAZIONALE□ La normativa vigente e la Carta di impegno etico □ Diritti e doveri del volontario del servizio civile

5. IL LAVORO NELLE ORGANIZZAZIONI E PER PROGETTI□ Presentazione dell’Ente□ Il lavoro per progetti

La presentazione dell’Ente sarà realizzata attraverso la preparazione e realizzazione di alcune interviste da parte dei giovani in servizio civile a responsabili-volontari dell’associazione presso cui prestano servizio, che saranno successivamente analizzate e commentate in sede formativa. L’obiettivo non è esclusivamente quello di una presentazione dell’Ente, ma anche del contesto e del territorio in cui opera:

come è nata l’associazione: la sua storia e le finalità ed i valori che ne hanno ispirato la costituzionequanto è conosciuta e quale attenzione riceve la tematica di cui l’associazione si occupa? Quali sono le prospettive di diffusione e sensibilizzazione del contesto socio-culturale rispetto alla tematica della

quale ci si occupa?il rapporto dell’associazione con il territorio di appartenenza e la rete delle associazioni di volontariato del Lazio che si occupano dello stesso ambito

35) Durata:

E’ previsto un totale di 44 ore organizzate in 11 incontri della durata di 4 ore l’uno.

Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari

36) Sede di realizzazione:

Associazione per la Vita Autonoma - Strada Teverina, 13/A ViterboSpes – Via del Pigneto,12 – RomaSpes – Via Nazionale, 39 - Roma

37) Modalità di attuazione:

a)In proprio presso l’ente con formatori dell’entec)affidata ad altri soggetti terzi

38) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i:

Michele Oliviero nato a Livorno il 18/11/45 Lucia Brachino, nata a Firenze il 28/11/1973Emanuele Aronne, nato a Viterbo il 23/09/1974Daria Natalini, nata a Viterbo il 3/03/1955Umberto Marotta, nato a Roma il 29/07/1980Fioretta Ponzi, nata a Viterbo il 13/01/1958

Modulo di InformaticaFrancesco Carrà, nato a Roma il 25/12/1954Gabriella Urbani, nata a Roma l’11/08/1964

Nozioni di primo soccorso e corso BLSDCristian Vender, nato a Roma il 19.12.1973Del Savio Giovanni, nato a Roma il 21.07.1956Selvaggio Fabio, nato a Roma il 29.08.1968Calafato Lorella, nata a Roma il 04.04.1963

39) Competenze specifiche del/i formatore/i:

Michele Oliviero: Presidente dell’Associazione per la Vita Autonoma Delegato alle problematiche dell’handicap del Comune di Viterbo dal 2003 Attestato di qualifica di operatore informatico multimediale

Lucia Brachino Laurea in psicologia Specializzazione in Psicoterapia Familiare presso l’Accademia di

Psicoterapia Familiare di Roma Psicologa presso U.O.C. di Psicologia ASL di Viterbo

Emanuele Aronne Laurea in Architettura Partecipazione con attestato al seminario nazionale “Build for all”, sul tema

delle barriere architettoniche negli appalti pubblici .

Daria Natalini Laurea in Sociologia Curato con il Comune di Viterbo la deistituzionalizzazione di circa 40 ospiti

della Casa di cura “Villa Immacolata” di Viterbo, con la costituzione di Case famiglia

Responsabile dell’Unità operativa semplice URP – Rete Accesso

Umberto Marotta Laurea di I livello in Ingegneria informatica Sviluppo software per gestione database access Progettazione pagine dinamiche con XML/DOM e ASP/WML Progettazione pagine per siti WAP Progettazione nell’ambito di corsi universitari Trasformazione di documenti XML in pagine web e wap Volontario presso l’Associazione dal 2003 e cura in particolare il sito web

Fioretta Ponzi Diploma di Fisioterapia conseguito presso la “Scuola per Terapisti della

riabilitazione Villa Immacolata” Terapista di riabilitazione motoria presso la Casa di Cura Villa Immacolata

Francesco Carrà 2006: Analista e sviluppo per diversi progetti (Banca Dati Associazioni di Protezione

Civile del Lazio, Sviluppo portale web per conto di ConfProfessioni, analisi e sviluppo sistema gestionale per il Fondo Interprofessionale Fondoprofessioni)

2006: Docente di informatica di base per conto dei Centri di Servizio per il Volontariato

del Lazio CESV-Spes; 2004-2005: Docente di Office, HTML, Javascript, per conto dell’Associazione

“Performare” in due corsi di 60 ore finanziati dalla Regione Lazio 2001-2002: Progetto “Libra” nel quadro del programma Integra della CE, con docenze

di HTML, CSS, Vbscript, Javascript ed ASP, per un totale di 120 ore su incarico A.L.FOR.

Gabriella Urbani 1990: Laurea in Scienze Politiche presso l’Università degli Studi di Roma “La

Sapienza”; Maggio-Luglio 2006: Docente di alfabetizzazione informatica nell’ambito del

Programma Speciale “Informatizzazione 2005-2006” dei Centri di Servizio per il Volontariato CESV-SPES.

Ottobre 2004-Maggio 2005: Docente di Web Marketing nel Corso di Formazione Professionale “Progettista sistemi e processi aziendali”; progetto co-finanziato dall’Unione Europea, approvato dalla Regione Lazio;

Gennaio-Giugno 2003: Docente di metodologie didattiche di corsi pilota di autoformazione (“Matera e dintorni”, “Metodi di studio”, “La scuola creativa”), metodologia riconosciuta ambito UE;

Luglio 2002: Progettazione, stesura testi ed ideazione interfaccia grafica e di navigazione del corso interattivo di e-learning “Obiettivo: comunicare”;

Settembre 2001-Giugno 2002: Corso “Formazione per Formatori” e “Metodi di Gestione dell’aula” per personale MAFRAU Srl

Cristian Vender Laurea infiermeristica I livello presso l’Università di Tor Vergata Attestato di superamento corso di Advanced Life Support presso I.R.C. –

E.R.C Università Cattolica del Sacro Cuore Coordinamento e direzione dei corsi di BLSD – I.R.C. presso l’UPTER

SPORT Diploma di istruttore di base IRC Attestato di competenza Advanced esecutore ACLS

Del Savio Giovanni Attestato di infermiere generico conseguito presso l’ospedale Militare di

Roma “Celio” nell’anno 1981 Attestato di Abilitazione all’esercizio della Shiatsu–Terapia conseguito

nell’anno scolastico 1993/1994 presso la Scuola Italiana Shiatsu di Roma diretta da R. Palombini

corso di Formazione Professionale “Prevenzione antinfortunistica domiciliare e del tempo libero” organizzato dal Consorzio Telematica per il Sistema Riabilitativo presso il Dipartimento di Elettronica ed Automatica - Università di Ancona approvato dall’Amministrazione Provinciale di Ancona e finanziato dal Fondo Sociale Europeo 2001 Ob. 3 Asse C4 Misura a2, della durata di 100 ore

corso Basic Life Support – Defibrillation Istruttore certificato Italian Resuscitation Council presso il centro di formazione IRC EMT – Roma nei giorni 16 e 17 aprile 2003 e di averlo superato con votazione di 85/100

Selvaggio Fabio Laurea Breve in Scienze Infermieristiche con la votazione di 70/70 e lode

con una tesi su “La toracoscopia e le Implicazioni Infermieristiche” presso l’Università Tor Vergata - IDI

Master in Management Infermieristico per Funzioni di Coordinamento(con esperienze di Coordinamento affiancato presso il policlinico A.Gemelli) con votazione 108/110 con una tesi su“ La Continuità Assistenziale del Paziente Critico”

corso esecutore BLSD (Basic Life Support and Defibrillation)-Università Cattolica Sacro Cuore - Roma

corso esecutore PHTLS (Pre Hospital Trauma Life Support) della NAEMT tenutosi a Roma presso il Parco Scientifico S.Raffaele

Corso Istruttore BLSD con il centro di formazione EMT(Emergenza Medica nel Territorio) tenutosi a Roma presso il Parco Scientifico S.Raffaele

Corso esecutore ATLS (Advanced trauma Life Support) con l’American College of Surgeons tenutosi presso l’Università Cattolica Sacro Cuore - Roma

Calafato Lorella Diploma di maturità professionale per Analista Contabile conseguito

presso l’Ist. Prof. per il Commercio “Pietro della Valle”; Attestato per il Corso del Primo Soccorso ed Educazione Sanitaria

rilasciato dalla Croce Rossa Italiana –Volontario del Soccorso; Diploma di Infermiere Professionale rilasciato dalla Scuola per

infermieri Professionali di Frascati; Corso di Basic Life Support Esecutore rilasciato dal S.E.S. 118 di Roma e

provincia; Corso di Defibrillazione Precoce Esecutore rilasciato dal S.E.S. 118 di Roma

e provincia Corso di Pediatric Basic Life Support Esecutore rilasciato dal S.E.S. 118 di

Roma e provincia; Master di Primo Livello in “Infermieristica clinica nel paziente critico”

(biennale) rilasciato dall’Università degli Studi di Roma Tor Vergata con votazione finale 110/110.

Attestato di partecipazione al Corso di Rianimazione cardiopolmonare di Base e defibrillazione precoce secondo le linee guida dell’Italian Resuscitation Council svoltosi presso Upter-Sport.

Corso di Basic Life Support - Defibrillation Istruttore certificato Italian Resuscitation Council

40) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:

I primi incontri saranno dedicati innanzi tutto alla presentazione dell’associazione in cui i volontari presteranno servizio e dei diversi e numerosi ambiti della sua attività nei quali essi saranno chiamati a collaborare, ossia: - l’assistenza ai disabili nei laboratori informatici ed artistici, nella gestione del tempo libero, nel sostegno scolastico, nella gestione di attività burocratico-formali, nell’attività di integrazione sociale di tipo ricreativo, nelle vacanze estive;- la promozione e divulgazione mediante l’aggiornamento del sito web, la partecipazione alla realizzazione e la diffusione del trimestrale “C’E’ ” e la rilevazione delle barriere architettoniche.Già in questi primi incontri i vari argomenti saranno affrontati facendo ricorso a

tecniche di animazione e metodologie attive che prevedono il coinvolgimento in prima persona dei formandi considerati come primi protagonisti del processo di apprendimento.In seconda battuta, poiché i volontari avranno già cominciato a prestare il proprio servizio, sarà possibile fare riferimento innanzi tutto alla loro esperienza, affinché sia fonte degli apprendimenti successivi e maggiormente specialistici, quali quelli presentati nella casella successiva.Infine, per quanto riguarda le tecniche specifiche che verranno adottate:- è previsto il ricorso a contributi di tipo teorico, ossia lezioni, che – a seconda degli obiettivi specifici di ciascun modulo formativo - potranno assumere la forma di lezioni frontali, lezioni attive, lezioni per l’elaborazione;- il lavoro in piccoli gruppi per favorire lo sviluppo delle principali competenze relazionali e comunicative;- il gruppo di formazione sarà inoltre considerato come elemento del setting e strumento di apprendimento in quanto luogo di “sospensione” della pratica per avviare un processo di ricerca sulle conoscenze e le competenze (sia “tecniche” che relazionali) che l’esperienza man mano condotta dai volontari ha consentito loro di accumulare affinché esse possano essere elaborate (ossia rese più consapevoli ed esplicite) proprio grazie al lavoro formativo;- si farà naturalmente ricorso alle tecniche formative classiche quali esercitazioni, giochi di ruolo, analisi di casi presentati dai formatori o dai partecipanti;- come elemento innovativo si intende infine ricorrere all’utilizzo della videoconferenza.Inoltre l’attenzione approfondita che verrà prestata ai singoli partecipanti ed al loro percorso di apprendimento sarà garantita dalla possibilità di effettuare colloqui periodici con i formatori.Infine ai giovani in servizio civile sarà richiesto di scambiare il patrimonio di riflessione sull’esperienza che stanno compiendo che verrà via via elaborato in sede formativa con la stessa associazione in cui stanno prestando servizio, in modo tale da poter offrire ai volontari che vi operano da più tempo un punto di vista che viene dall’esterno e che tiene conto della sensibilità e della cultura delle giovani generazioni.

Per quanto riguarda in particolare la formazione relativa al modulo informatico sarà utilizzato un vero e proprio LMS (Learning Management System) utilizzando la tecnologia open source.I vantaggi sono evidenti, e possono essere così riassunti:

1. un LMS offre da subito la possibilità agli utenti autorizzati di progettare e sviluppare percorsi didattici completi, in grado di poter essere fruiti dagli utenti esterni con accessi controllati. Quindi è possibile valutare in tempo reale l’efficacia dei progetti didattici, tramite i dati monitoraggio quantitativo (tempi e numero degli accessi) e qualitativo (es. punteggi dei test o pubblicazione di materiali);

2. un LMS basato su Learning Objects è in grado di gestire senza particolari configurazioni e/o adattamenti tutti i classici strumenti didattici e di comunicazione, come forum, chat, filmati, documenti ipertestuali, test didattici, etc.

3. il sistema resta comunque aperto e fruibile anche senza percorsi didattici obbligatori on line, ma si integra con strumenti di formazione elettronica (CD-ROM) da fruire localmente o con percorso di formazione d’aula e/o affiancamento. In tal caso l’LMS può gestire solo test e strumenti di

comunicazione per il tutoraggio didattico.

41) Contenuti della formazione:

1° Modulo: L’ingresso in servizio (6 ore) L’ingresso in Servizio civile dal punto di vista dei giovani volontari e dal

punto di vista dell’associazione; le aspettative dei giovani e dell’associazione analisi del progetto di impiego specifico dei giovani in servizio civile

A cura di Michele Oliviero

2° Modulo: Pianeta disabilità: cultura, società e diritto (7 ore) Normativa in materia di disabilità (L. 104/92), di interventi e servizi sociali,

di collocamento mirato, di abbattimento delle barriere architettoniche; Problematiche sociali legate all’handicap (barriere architettoniche, pregiudizi

culturali, integrazione sociale e lavorativa); Funzionamento ed operato delle Pubbliche Amministrazioni, con particolare

riferimento alle problematiche della disabilitàA cura di Emanuele Aronne

3° Modulo: Sviluppare le proprie competenze relazionali (32 ore) Sviluppo di competenze pro-sociali e relazionali (integrazione della diversità,

empatia, gestione dei conflitti sociali) Educazione all’ascolto: comunicazione verbale e non verbale Educazione alle relazioni interpersonali con persone diversamente abili

A cura di Lucia Brachino e Daria Natalini

4° Modulo: La disabilità vista da vicino: problematiche specifiche e risorse per affrontarle (26 ore)

Nozioni di riabilitazione (6 ore) Nozioni di anatomia muscolare e di attività motoria (3 ore) Educazione all’autostima (6 ore) Bisogni evolutivi nelle disabilità e qualità della vita (3 ore) Clinica della disabilità (esame delle patologie più diffuse) (6 ore)

A cura di Lucia Brachino e Fioretta Ponzi

5°Modulo informatico (20 ore):Word Processor (10 ore)

L'ambiente di lavoro e la finestra di Word Processor Il menu La gestione delle immagini in un testo La formattazione di un documento Gli strumenti di word.

Internet e Posta elettronica (4 ore) Il concetto di rete I browser I motori di ricerca La posta elettronica Le chat e i newsgroup

Il trasferimento dei file.Alcune funzioni del pacchetto Office (6 ore)

Power point Foglio excel

A cura di Umberto Marotta, Francesco Carrà e Gabriella Urbani

6°Modulo per il primo soccorso (10 ore) Nozioni di Primo soccorso Rianimazione cardio-polmonare e defibrillazione precoce.A cura di Cristian Vender, Giovanni Del Savio, Selvaggio Fabio, Calafato Lorella.

42) Durata:

101 ore

Altri elementi della formazione

43) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto:

Sia per la formazione generale che per quella specifica è prevista la rilevazione dei seguenti dati quantitativi:

□ elenco dei volontari partecipanti□ n° ore di presenza per ciascuno dei partecipanti□ luogo di svolgimento e date e orari degli incontri previsti dai due percorsi

formativi (generale e specifico)□ registro dei volontari partecipanti al corso con firme di inizio e fine lezione,

segnalazione degli assenti e delle rispettive motivazioni, firme dei formatori presenti in aula;

□ nominativi degli esperti intervenuti corredati di curriculum□ indicazione delle tematiche trattate e delle metodologie utilizzate.

Per quanto riguarda invece il monitoraggio e la valutazione della qualità, finalizzati al miglioramento dei processi formativi in atto, il sistema prevede tre livelli di indagine (cfr. G. P. Quaglino, G. P. Carrozzi, Il processo di formazione, Franco Angeli 1998):1. le reazioni dei partecipanti2. l’apprendimento/cambiamento, che può essere registrato nell’ambito delle

conoscenze, della capacità, e della condotta3. il cambiamento dell’organizzazione (in particolare cultura e clima).

L’indagine di questi tre livelli verrà realizzata attraverso le seguenti modalità: breve questionario di ingresso, volto a rilevare la situazione di partenza di

ciascun formando e le aspettative che nutre sia rispetto al servizio sia in rapporto alla formazione generale e specifica. In particolare verranno indagate le seguenti aree tematiche:

perché ho scelto il servizio civile il servizio civile è…

da questa esperienza mi aspetto nei prossimi dodici mesi ho capito che farò

discussione in gruppo di quanto emerso: con i giovani volontari partecipanti alla formazione e con gli OLP di riferimento

questionario di metà percorso volto a fare il punto su quanto acquisito da ciascun partecipante e sul grado di soddisfazione in relazione alle modalità di realizzazione della formazione;

bilancio finale, che sarà effettuato sia tramite questionario specifico, sia tramite focus group con i giovani volontari partecipanti alla formazione sia con questi ed i rispettivi OLP insieme.

CARATTERISTICHE PROGETTO IN RELAZIONE ALLA GRIGLIA DI VALUTAZIONE RELATIVA AI 20 PUNTI AGGIUTIVI

44) Valorizzazione dell’esperienza di volontariato.

L’Associazione per la Vita Autonoma è un’organizzazione di volontariato che cerca di garantire e migliorare la continuità di un progetto di riabilitazione gestito dagli stessi disabili ed iniziato nel 1979. E’ formata da un centinaio di soci disabili, motori e non, totalmente organizzato e gestito dagli stessi.Per lo svolgimento delle attività, di cui al punto 8.2, l’Associazione si avvale di 15 operatori volontari che collaborano nell’espletamento delle stesse a titolo gratuito, come indicato al punto 8.3. Tra questi, due fisioterapisti ed una neurologa, che mettono a disposizione gratuitamente la loro professionalità.

45) Valorizzazione del percorso formativo

Accordi con enti terziL’Ente Upter Sport (Centro di Formazione IRC – Italian Resuscitation Council) riconoscerà e certificherà le competenze acquisibili, rilasciando ai volontari in servizio civile l’attestato professionale IRC (ai sensi dell’art. 1, c. 2 bis della Legge 3 aprile 2001, n. 120, e successive modifiche) di “Esecutore BLSD”, il cui valore legale è riconosciuto e disciplinato dall’art. 1 della Legge 3 aprile 2001, n. 120 e successive modifiche.

Metacompetenze - Empowerment - FormazioneIl percorso formativo previsto per i volontari in servizio civile garantirà loro l’acquisizione di capacità relazionali per interagire e rapportarsi con gli utenti, adeguate tecniche di animazione sociale nonché esperienze di lavoro di gruppo, di equipe e di sostegno psicologico utilizzabili in aree professionali rivolte alla persona.I volontari apprenderanno, inoltre, conoscenze circa la programmazione e la progettazione imparando ad interagire con vari soggetti istituzionali.L’acquisizione delle suddette competenze avverrà nell’ottica di una strategia di rafforzamento di capacità e attitudini dei volontari che si esplicherà attraverso i moduli formativi specifici (cfr. voce 41) e la concreta partecipazione alle attività del progetto.Al fine di favorire lo sviluppo di metacompetenze, sono previsti un modulo di nozioni

informatiche (Word Processor; Internet e Posta elettronica; alcune funzioni del pacchetto Office) e un modulo di Primo Soccorso e di esecutore BLSD (Nozioni di Primo soccorso, Rianimazione cardio-polmonare e defibrillazione precoce), riconosciuti e certificati da enti terzi come da accordi acclusi al progetto. All’interno del modulo di nozioni informatiche è prevista l’introduzione di metodologie formative innovative quali l’ e-learning (cfr. punto 40).

46) Eventuali collegamenti con il mondo del lavoro

Bilancio delle competenze

Attuatore: IAL – Istituto per la formazione professionale di Roma e Lazio.L’Istituto in questione svolge l’attività di bilancio di competenze in quanto accreditato presso la Regione Lazio per lo svolgimento di attività di Orientamento. L’accreditamento è stato riconosciuto allo IAL con DGR n. 1510 del 21/11/2002 con codice di accreditamento 0071IL-6.

DescrizioneAll’interno del presente progetto è stato previsto un percorso di bilancio delle competenze, finalizzato alla definizione di un profilo individuale che consenta, coerentemente con il contesto e con le risorse individuate, una personalizzazione del percorso.A questo scopo verranno realizzati interventi strutturati di gruppo che aiutino il singolo beneficiario a definire con precisione le proprie capacità, competenze e aspirazioni professionali.Le sintesi di questi interventi verranno utilizzati per la personalizzazione dei successivi percorsi formativi.

Obiettivi dell’azione di bilancio delle competenzeL’obiettivo generale di quest’azione è quello di produrre un documento di sintesi che consenta ai docenti di personalizzare gli interventi in base alle specifiche caratteristiche dei destinatari.Per raggiungere l’obiettivo generale saranno perseguiti i seguenti obiettivi operativi: Condividere con i destinatari gli obiettivi del percorso di bilancio; Identificare competenze e potenzialità che il destinatario può investire nella

elaborazione/realizzazione di un progetto professionale; Identificare fabbisogni formativi individuali sia manifesti che latenti;

Struttura dell’interventoOgnuna delle azioni di bilancio si svolgerà nell’arco di mezza giornata e verrà rivolta a piccoli gruppi ( 6 persone circa) secondo la seguente articolazione:

Fase Preliminare Fase Investigativa Fase Conclusiva

Nel dettaglio ogni fase sarà così realizzata.Fase preliminare con:

Esposizione degli obiettivi e delle attività della valutazione delle competenze e sua funzione nell’ambito del progetto nel suo insieme;

Attivazione e motivazione dei destinatariFase investigativa con Questionario in plenaria al fine di:

Identificare i bisogni individuali; Ricostruire l’itinerario scolastico, professionale e personale; Individuare i contenuti delle attività e delle competenze utilizzate nella vita e

valutazione del grado di possesso; Individuare competenze specifiche utilizzate all’interno dell’impresa di

appartenenza Individuare gli interessi, i valori, le aspirazioni e i principali fattori di motivazione; Individuare informazioni sull’ambiente socio-professionale ed economico, per

poter prefigurare percorsi realistici di sviluppo e cambiamentoFase conclusiva con analisi individuale degli elementi raccolti e l’individuazione delle possibilità di evoluzione professionale.

Accordi per il riconoscimento delle competenze Fusilla srl, società attivamente impegnata nel campo della progettazione e realizzazione di nuovi strumenti tecnologici di comunicazione e nella formazione informatica professionale, riconosce ai fini curricolari il valore dell’esperienza realizzato dai volontari impegnati nei progetti di servizio civile di Spes- Associazione Promozione e Solidarietà.

L’Azienda Francigena S.r.l si occupa della gestione del servizio di trasporto pubblico locale e dei trasporti scolastici nella provincia di Viterbo, nonché ad assicurare la fruizione, da parte di disabili, dei servizi a carattere socio-riabilitativo e sanitario attivi sul territorio. L’Azienda si impegna a garantire ai volontari impegnati nel progetto di servizio civile stage della durata di una settimana (30 ore) al fine di apprendere le metodiche del trasporto dei disabili attraverso l’assistenza agli operatori preposti, secondo le modalità previste dall’azienda stessa.

Data

Il Progettista

Il Responsabile legale dell’ente/Il Responsabile del Servizio civile nazionale