Vogue Italia - Slow Shopping
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巅峰时刻
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Sopra e insenso orario. Il mall Ifc a Shanghai. Un angolo del concept store Mian Hua Tian (Mht), sempre a Shanghai, specializzato in marchi di design indipendente internazionale. Il centro commerciale Iapm, nella stessa città. Un’altra immagine di Mian Hua Tian.
www.vogue.it/trends/shop- in-the-shops
Slow shoppingby Marianna Cerini
Non più solo negozi monomarca e prodotti di massa. Alla Cina urbana e benestante oggi piace comprare nei concept store di nicchia. E nei mall più nuovi ed esclusivi
• Dopo l’abboffata di marchi occidentali, ora i cinesi stanno riscoprendo il valore e l’estetica d’avanguardia del design nazionale
nei nuovi concept store delle grandi metropoli cinesi. Nella zona di Da shi lar, uno dei quartieri più antichi di Beijing, oggi parte di un progetto di rivitalizzazione culturale, Triple Major offre brand giapponesi, sudcoreani, europei e americani, oltre a una propria linea di prodotti. Gli stili in esposizione nel negozio, che occupa quella
che un tempo era una tipica farmacia erboristica, variano dal l’hipster al minimal, dal folk al grunge. La boutique, che propone anche servizi sartoriali personalizzati, presenta un décor d’interni che fonde tradizione e novità, linee moderne e mobili antichi. Oltre a Beijing, Triple Major è anche a Chengdu e Shanghai, in spazi più piccoli ma ugualmente all’avanguardia. È in quest’ul tima città che si trovano altri tre negozi chiave dello slow shopping cinese: Alter, Xinlelu e Mian Hua Tian. Sebbene tutti orientati verso un design indipendente di stampo internazionale, con alcuni nomi locali, i tre concept store non potrebbero essere più diversi. Alter è contemporaneo e hip, un melting pot di arte, moda e oggetti nel cuore della zona ultramoderna di
cinese: qui si trovano Uma Wang, Sankuanz, Bound less e altri nomi del settore della moda locale. Dopo gli esordi “ristretti”, nel 2009, in un locale di poco più di 20 metri quadri in un hutong (vicolo) della capitale, oggi può contare su un negozio più grande nel quartiere finanziario di Beijing e su uno a Shanghai, in una vecchia villa della concessione francese. Ma non è solo il design locale a essere presente
C’è un nuovo modo di vivere lo shopping, in Cina. Solo fino a qualche anno fa, erano esclusivamente i brand di lusso stranieri ad attirare l’attenzione dei consumatori locali di classe medioalta, giovani, cresciuti tra Occidente e Oriente che oggi, invece, stanno affinando i loro gusti. L’ossessione dell’accumulo, di borse, abiti e orologi, ha lasciato spazio a uno slow shopping basato su originalità e servizio personalizzato. Così, negli ultimi anni sono nati molti concept store in città come Beijing e Shanghai. Nascoste in vie defilate, dentro edifici storici, queste boutique offrono design di nicchia, spesso solo di marchi cinesi. Pioniere è stato Brand New China, a Beijing, il primo negozio multimarca ad aver unito sotto lo stesso tetto designer cinesi indipendenti. Ad aprirlo nella zona commerciale di San litun, tra gli store delle griffe occidentali, è stata Hung Huang, magnate di tutto ciò che è moda e media in Cina (è nota come “la Oprah Winfrey cinese”). Lo spazio di 540 metri quadri è uno showroom dedicato al meglio del “made & designed in China” di oggi, dall’abbigliamento all’arredo. Dongliang è un altro concept store squisitamente
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