VIVI BENE…VIVI L’AMBIENTE

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2° CIRCOLO DIDATTICO “DON ANTONINO LA MELA” ADRANO ANNO SCOLASTICO2015-2016 PROGETTO AMBIENTE E SALUTE VIVI BENE…VIVI L’AMBIENTE Premessa L’accelerazione intensa e non sempre prevedibile dei mutamenti politici, ideologici, economici, culturali e ambientali della nostra epoca e i limiti dello sviluppo sono il quadro di riferimento entro cui si muove l’educazione ambientale. La consapevolezza che l’ambiente non può essere considerato uno spazio illimitato e che le risorse del pianeta non sono infinite fa nascere una serie di risposte, e fondamentale è quella educativa promossa dalla scuola. L'Educazione ambientale è allora una delle possibili vie che si possono intraprendere per comprendere le complessità del reale e prendere coscienza della necessità di modificare la relazione uomo-natura, passando da una visione del mondo che vede l’uomo dominante sulla natura a una visione che vede il futuro dell’uomo come parte integrante della natura. In questa prospettiva, il nostro progetto vuole rendere I bambini cittadini consapevoli, responsabili nei confronti di sé stessi, dell’ambiente, della comunità di appartenenza e del pianeta.

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2° CIRCOLO DIDATTICO “DON ANTONINO LA MELA”

ADRANO ANNO SCOLASTICO2015-2016

PROGETTO AMBIENTE E SALUTE

VIVI BENE…VIVI L’AMBIENTE

Premessa

L’accelerazione intensa e non sempre prevedibile dei mutamenti politici,

ideologici, economici, culturali e ambientali della nostra epoca e i limiti dello

sviluppo sono il quadro di riferimento entro cui si muove l’educazione

ambientale. La consapevolezza che l’ambiente non può essere considerato

uno spazio illimitato e che le risorse del pianeta non sono infinite fa nascere

una serie di risposte, e fondamentale è quella educativa promossa dalla

scuola. L'Educazione ambientale è allora una delle possibili vie che si

possono intraprendere per comprendere le complessità del reale e prendere

coscienza della necessità di modificare la relazione uomo-natura, passando

da una visione del mondo che vede l’uomo dominante sulla natura a una

visione che vede il futuro dell’uomo come parte integrante della natura.

In questa prospettiva, il nostro progetto vuole rendere I bambini cittadini

consapevoli, responsabili nei confronti di sé stessi, dell’ambiente, della

comunità di appartenenza e del pianeta.

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Malgrado sia sempre più diffusa la consapevolezza che le risorse naturali

debbano essere sfruttate in modo controllato, gli “insulti” al patrimonio

ambientale si susseguono. Diventa perciò inevitabile educare le nuove

generazioni a rispettare e proteggere l’ambiente, insegnandogli che soltanto

vivendo in un ambiente “pulito” e sano si rende migliore la vita di ciascuno.

L’inquinamento atmosferico, dell’acqua, il buco dell’ozono, l’effetto serra, i

disboscamenti, e tanto altro ancora hanno contribuito ad indebolire e a far

ammalare la nostra terra e con essa l’uomo che la vive compromettendo la

sua salute.

Ma cosa intendiamo per “salute”? secondo l’Organizzazione mondiale della

sanità, la salute è una condizione di benessere globale, fisico, psichico e

sociale, e non solo l’assenza di malattie. Star bene, quindi, non significa solo

non essere malati ma anche vivere in armonia con se stessi e con gli altri in

un ambiente sano.

Quindi il benessere di un individuo è legato alla salubrità del luogo in cui vive.

In quest’ottica la salute diventa un bene collettivo da tutelare e salvaguardare

nell’interesse di tutta la società.

UN'ESPERIENZA FORMATIVA se comprende

PENSIERI EMOZIONI AZIONI può produrre

MODIFICHE DI ATTEGGIAMENTI/COMPORTAMENTI

FINALITA' EDUCATIVE Il progetto fa riferimento ai contenuti etici dell’Educazione Ambientale, non ridotta a semplice studio dell’ambiente naturale, ma come azione che promuove cambiamenti negli atteggiamenti e nei comportamenti sia a livello individuale che collettivo. Concetti e conoscenze, non sono nozioni fine a se stesse e la scelta dei metodi e degli strumenti vuole promuovere processi intenzionali di cambiamento attraverso l’azione.

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TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DI COMPETENZE al termine del triennio della scuola dell'infanzia

LA MIA IDENTITA' I MIEI BISOGNI - Riconoscere il mio bisogno di vivere in un ambiente salubre e accogliente

CONOSCO GLI ANIMALI E LE PIANTE E LI RISPETTO

- Acquisire comportamenti di rispetto verso gli animali e le piante

COMPORTAMENTI CORRETTI E SCORRETTI IN CITTA'

- Avere cura del suo ambiente di riferimento rispettando le regole di convivenza.

DIFFERENZIO, RICLICO, RICREO e RISPARMIO ENERGIE E RISORSE

- Comprendere che anche gli oggetti vecchi possono avere una nuova vita

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DI COMPETENZE alla fine della scuola primaria

LA MIA IDENTITA' I MIEI BISOGNI

- Sviluppare atteggiamenti, comportamenti, valori, conoscenze e abilità indispensabili per vivere in un mondo interdipendente

- Acquisire la capacità di pensare per relazioni per comprendere la natura sistemica del mondo

CONOSCO GLI ANIMALI E LE PIANTE E LI RISPETTO

- Riconoscere criticamente la diversità nelle forme in cui si manifesta come un valore e una risorsa da proteggere (biodiversità)

COMPORTAMENTI CORRETTI E SCORRETTI IN CITTA'

- Favorire lo sviluppo di qualità personali quali l’autonomia, il senso di responsabilità / spirito di iniziativa, la collaborazione/solidarietà.

DIFFERENZIO, RICLICO, RICREO e RISPARMIO ENERGIE E RISORSE

- Divenire consapevoli che le scelte e le azioni individuali e collettive comportano conseguenze non solo sul presente ma anche sul futuro e assumere comportamenti coerenti, cioè individuare e sperimentare strategie per un vivere sostenibile

METODOLOGIA

Le metodologie didattiche saranno di tipo ludico-produttivo, e punteranno essenzialmente al coinvolgimento degli alunni nelle varie attività, facendo ricorso a rinforzi positivi che consentono di attivare la partecipazione volontaria alle iniziative promosse e finalizzate all’acquisizione di competenze

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e abilità che promuovono una maggiore autonomia personale e sociale. Ogni piano di insegnamento contiene strategie di “modeling” , cioè mostrare comportamenti appropriati in modo che i bambini imparino per imitazione. La tecnica più efficace è il “rinforzo positivo”, per la quale i bambini vengono gratificati quando mettono in atto un comportamento richiesto.

• utilizzo del territorio come laboratorio didattico

• ricerca-azione

• riflessione-sperimentazione

• soluzione di problemi

TEMPI Intero anno scolastico STRUMENTI E SUSSIDI Gli strumenti necessari per realizzare il progetto saranno: palettine e zappette in plastica, piantine e semini, lenti di ingrandimento per l’osservazione degli insetti e della crescita delle piantine nel loro ambiente naturale. Schede e visione di dvd a tema. SPAZI UTILIZZATI Aule e aiuole presenti nello spazio circostante la scuola. Visite guidate sul territorio circostante. VALUTAZIONE VERIFICA Le verifiche saranno effettuate in tre momenti differenti:

Verifica delle conoscenze iniziali. Verifica in itinere. Verifica finale.

DESTINATARI Alunni di tutte le sezioni e di tutte le classi del ||° C.D. “Don Antonino La Mela”. Insegnanti e genitori. RISORSE

Tutti i docenti della scuola dell’infanzia e della scuola primaria.

Un docente tutor, che, tenuto conto delle disponibilità organiche della scuola, dall’inizio dell’anno scolastico, affiancherà i docenti nella realizzazione di tale progetto.

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PROGETTO CORO

PREMESSA Nell’ambito della immensa varietà di percorsi educativo-formativi possibili per i bambini della scuola primaria, la pratica musicale rappresenta una vera e propria strategia per un apprendimento ‘a tutto tondo’, ove vengono chiamate in causa la sfera emotiva, espressiva, comunicativa, sociale di ogni singolo individuo, e tutte insieme riconducono ad una crescita armoniosa dell’individuo stesso, che ne potrà trarre inconsapevole ed indiscutibile beneficio. Per tale ragione, il progetto del Coro scolastico rappresenta, all’interno del Piano dell’Offerta Formativa del circolo, un efficace strumento formativo e di diffusione del linguaggio e della cultura musicale tra gli allievi. Inoltre, grazie alla pratica dell’espressione musicale, dell’esercizio mnemonico, linguistico, fonetico, attentivo e all’esperienza del fare insieme, l’attività di canto corale può aiutare concretamente a superare eventuali difficoltà (di linguaggio, di comprensione, sociali, ecc…) o rendere palesi e sviluppare particolari doti di sensibilità ed espressione musicale. Coinvolge gli alunni delle classi terze, quarte e quinte. Le attività verranno svolte in orario extracurriculare.

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OBIETTIVI FORMATIVI

acquisizione della capacità di concentrazione, di osservazione e di ascolto; sviluppo delle facoltà percettive, sensoriali e motorie; acquisizione di sicurezza personale e capacità di autocontrollo emotivo e

fisico; acquisizione della consapevolezza ad operare individualmente e

collettivamente nei modi e nei tempi opportuni per il raggiungimento dell'obiettivo preposto;

OBIETTIVI COGNITIVI

Impostazione della voce attraverso la pratica della respirazione fisiologica e del canto:

Miglioramento della coordinazione motoria laterale e bilaterale attraverso la pratica ritmica, anche con l'uso di semplici strumenti ritmici e/o melodici;

miglioramento della capacità linguistiche (pronuncia, scansione ritmica delle parole, eventuale approccio con le lingue straniere...);

OBIETTIVI DIDATTICI

Avvio all'esecuzione di semplici brani di musica vocale e/o strumentale di insieme;

Capacità di usare correttamente la voce; Capacità di utilizzare correttamente la semiografia appresa; Potenziamento del far musica insieme e delle capacità espressive in fase

esecutiva seguendo in modo appropriato le indicazione verbali e gestuali del direttore;

CONTENUTI

Musica vocale, polifonica sia a cappella che con accompagnamento musicale. MATERIALI DIDATTICI Gli spartiti o altro materiale musicale saranno di volta in volta forniti tramite fotocopia. Si farà ricorso alle tecnologie del laboratorio multimediale quando si renderà utili l'utilizzo degli strumenti informatici. VERIFICHE Le verifiche saranno effettuate in itinere durante tutto il percorso attraverso prove attitudinali ed esecuzioni di ritmi e melodie; le rappresentazioni sotto forma di concerto a Natale e a fine anno, serviranno da conferma al lavoro svolto. Il docente ins. te Salerno Giuseppe

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SCUOLA PRIMARIA “ DON A. LA MELA” Adrano II CIRCOLO

A.S.2015-2016 •

Progettazione relativa al Curricolo Locale :

“ Adrano tra valle Simethia , rocche, feudi e castelli” -usi,costumi,riti, canti,” cunti “,danze,leggende,itinerari gastronomici e paesaggistici-

“ DI MUNGIBEDDU TUTTI FIGGHI SEMU”

terra di focu e di canti d'amuri l'aranci sulu nui li pussidemu e la sicilia nostra si fa unuri

e di luntanu venunu li furastrei a massa

dicennu la sicilia chi çiauru ca fa ,chi çiauru ca fa...... tonchiti,tichiti,tonchiti....

L'uduri di la zagara si senti

e riturnau la bedda primavera, rosi sbucciati a lusuli cucenti

Sicilia bedda mia tu si 'na çiurera.

Chi çiauru, chi çiauru di balicu e di rosi evviva la sicilia e l'abitanti so, e l'abitanti so.....

tonchiti,tichiti,tonchiti

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SINTESI DEL PROGETTO

AREA ELETTIVA:PROGETTAZIONE RELATIVA AL CURRICOLO LOCALE ovvero

“ L'OSSATURA DI UN POPOLO”come studio della propria terra attraverso i seguenti tre percorsi strettamente correlati tre itinerari: A-B-C di esperienze caratterizzati dal recupero di usi,costumi, riti,folklore in ambito linguistico espressivo,storico e geo-ambientale come sotto specificato : *AREA A: lessiografia, strutture fonologiche. rime, canti popolari......(espressioni corporee, ritmo musicale,colore....) *AREA B: la lingua nelle dominazioni e la vita nel Castello (drammatizzazioni e costumi d'epoca....) *AREA C: lettura dell'ambiente attraverso i “nomi tipici”adornesi ( dalla macchia mediterranea,vigneti aranceti ,pometi....al quartiere: nascita

AREA LINGUISTICO

ESPRESSIVA

A

INSEGNAMENTO -APPRENDIMENTO

del

DIALETTO

AREA STORICO SOCIALE

B

AREA AMBIENTALE

C

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e nomenclatura di esso.....)

PREMESSA POETICA

ADRANO NELL'ANTICHITA' ( Angelo Buscemi-poeta locale)

Mi provo di cantar la mia Adrano la sicana Città col suo giardino la terra olezza di tanto lontano di zagara di rosa e gelsomino, e di Gianbruno la rocca ed il piano con l'antichissimo borgo cittadino dov'è sita la torre che il Solmano costrusse per l'impero saracino. A monte domina il grande Vulcano silente scorre il Simeto vicino sopra i resti distrutti dal romano quasi nei pressi del Ponte Saracino. Questo passaggio voluto dal sultano serviva al soldato e al contadino e collegava la città di Adrano con i paesi e i monti vicino.

Ti parlerò di storia e di credenza fatta da uomini di grande importanza,

di tante cose udite in confidenza durante il passeggiar della vacanza.

La storia ti dirò dei cavalieri al seguito degli arabi e normanni che tante volte furon menzogneri tramandate nei secoli e negli'anni.

Mi chiamano Castello di Ruggero

ma prima mi chiamaron Salem Sono stato costruito per maniero

e il Visir vi fecero l'harem. Le pietre li han prese dal vulcano

trasportati da schiavi con catene e costruirono la Città nel piano con tanti sacrifici e tante pene.

Erano i saraceni musulmani Sicilia bella terra dei canti ed ai cittadini non davano luogo non sei fatta per la guerra e le armi li trattavano peggio dei cani sei la terra dei poeti,dei Santi

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perchè il cuor l'aveano di fuoco. Sei la terra dei fiori,dei carmi. Ma per le arti furono sciente Sei corona di gemme brilanti lasciarono esempio a tutti quanti sei la terra del sale e dei marmi ancora oggi si vede al presente sei tu il faro dei naufraganti di loro orme ce ne sono tanti che al Creatore inneggia i suoi salmi. Completiamo questa sintesi progettuale mettendo in evidenza anche la stesura di un'Appendice Guida di ” materiale vario” utili a ciascun alunno e/o docente,classe -Sez. per lo svolgimento e sviluppo degli itinerari programmati: quali ad esempio testi specifici, spartiti,riferimenti a produzione ,altro..... A seguito una ricca bibliografia ragionata per ciascuna classe e sezione.

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“ UN VIAGGIO NEL TEMPO..... DELLA ANTICA HADRANON”

-tra la Rocca Gianbruno , Rocca di Gemmirò, 'Ntraleo , Mandorleto, Torre Minà,fiume Simeto- “Salem” o Castello del Conte Ruggero D'Altavilla il normanno

-perle di tradizioni antiche-

Premessa - Motivazione Il percorso che delineiamo tende a valorizzare, conoscere e riproporre, agli alunni del nostro Circolo e loro famiglie,tradizioni e antiche usanze socio-storiche, economiche, religiose e ambientali ricche di folklore tra storia e leggende per una viva e rinnovata memoria della storia del nostro paese. Acquisire oggi conoscenza e coscienza delle proprie radici ,significa non negarle domani in presenza dei fenomeni negativi come quelli ,ad esempio,che vive oggi la nostra società, i quali , spingono l'individuo ad allontanarsi dalla propria terra e a sviluppare nei riguardi di essa sentimenti negativi di disinteresse ,pertanto la motivazione nell'elaborazione di codesto Curricolo Locale diventa un stimolo per la crescita culturale di ogni singolo individuo. Un noto docente universitario di tradizioni e cultura siciliana Prof. Santi Correnti , nella sua rinomata “ Storia di Sicilia” scrive : ”........il dialetto e le tradizioni sono l'ossatura di un popolo......” Finalità: espressa tra l'altro anche attraverso il titolo stesso della progettazione vuole: – Promuovere la conoscenza , la valorizzazione ,la memoria e la tutela del territorio; – Sostenere la crescita e la formazione dell'identità personale ,sociale e culturale partendo dalla presa di coscienza della propria realtà; – Educare alla comprensione del cambiamento culturale,storico, sociale e religioso del proprio paese; – Comprendere che la propria cultura è il “ risultato “ di un ampio numero di azioni progredite nel tempo ed attivate dagli interessi dell'uomo, – Educare alla convivenza civile ed al rispetto delle regole. Destinatari: tutti gli alunni del Circolo: Sc .Infanzia - Sc. Primaria.

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Struttura: Il presente lavoro è organizzato in quattro Aree Progettuali Fondanti e UDA compreso di laboratori strettamente tra loro correlati ma che lasciano libertà a ciascun docente di esecuzione e sviluppo cronologico . Metodologia: tenendo presente che il Curricolo locale non deve diventare una ”disciplina rigida e noiosa” caratterizzata da una serie di nozioni relative ala propria terra da ripetere e memorizzare si percorreranno situazione di canto -gioco-colore-drammatizzazioni e tutto ciò che può essere associato che chiameremo : “ “APPRENDIVERTIMENTO” e questo specie per gli alunni della scuola d'Infanzia; si nota come una tale metodologia renderà i percorsi interessanti , partecipati e concreti. E' necessario rispettare invece, una certa propedeuticità in generale ,nel momento in cui ci si appresta a conoscere la propria terra secondo il seguente percorso:strada-quartiere-città-regione( dal vicino al lontano ) premesso ciò si prevedono: -Laboratori di ricerca -attività laboratoriali : espressivo-musicali- artigianali....... -lezioni frontali con lavoro di gruppo; -Visioni di film su specifiche tematiche- -vVisite guidate sul territorio e ad una provincia limitrofa. Strumenti : tutto ciò che è relativo e pertinente al progetto a partire in modo particolare dai canti isolani d'epoca. Tempi:durata triennale. Verifica finale: Si prevedono: – mostre storico-artigianale;- – costruzione e/o ricostruzione di mappe paesaggistiche di territorio locale; – libretto tematico comprendente una mini grammatica dialettale comprendente canti, danze ecc...; – ricettario di cucina locale; – e quanto altro si produrrà – brouchiure

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PERCORSO PER LA SCUOLA DELL'INFANZIA

OB.FORMATIVO: Sviluppare nelle nuove generazioni l'amore alla propria terra ampliando la conoscenza del nostro patrimonio storico,culturale e linguistico locale. ABILITA': Ascoltare, comprendere ed imitare.

Campi di esperienza educativa

Contenuti descritti

in forma di laboratorio

Metodologia

Competenze minime a chiusura dl laboratorio per poter attuare la continuità didattica'.

Area storico-sociale - Il senso dell'appartenenza al proprio ambiente

n.1Laboratorio teatrale: “L'autru tempu”: rappresentazioni di

Privilegiata forma di gioco a contenuto motorio: dai giochi

.-Sa che il proprio cognome lo colloca in seno ad una famiglia di origine.

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famigliare - I giochi in casa e fuori casa

scene famigliari di vita quotidiana d'epoca a confronto implicanti il riconoscimento delle figure parentali e le parole specifiche dialettali. _Riconoscimento degli alimenti più importanti d' epoca utili alla crescita.

funzionali a quelli simbolici e imitativi o di regole popolari e tradizionali; - cura della espressione linguistica e dialettale nelle sue flessioni famigliari specie con la ripetenza di nonsense ,rime,poesie.....

-Rispetto delle figure parentali. Conosce alcuni giochi praticati nella propria famiglia.

Campi di esperienza educativa

Contenuti descritti

in forma di laboratorio

Metodologia

Competenze minime a chiusura dl laboratorio per poter attuare la continuita' didattica

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Area linguistica espressiva dialettale Ascoltare racconti ,proverbi, canzoni, filastrocche e musica della tradizione locale siciliana. -Nenni ,canti della tradizione locale

N2 laboratorio di ascolto e produzione: “Canta e balla ca ti passa” - Canti e danze della tradizione siciliana e locale in scena. - Conoscere e praticare alcuni vocaboli della tradizione

Nota: ogni attività sarà in continuità con la scuola primaria come ad esempio le celebrazioni delle festività o ricorrenze annuali del territorio di Adrano.........altro già descritto in premessa .

-Familiarità con i canti locali per imitazione

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SCUOLA PRIMARIA

OB. FORMATIVI propri di tutte e cinque classi di scuola primaria : – Conoscer il patrimonio storico e archeologico,culturale linguistico per riappropriarsi delle tradizioni popolari e per acquisire la consapevolezza che lai memoria del passato è una risorsa da rivalutare che va tramandato e su cui poggia lo sviluppo di un popolo perchè non perda la sua identità. – Sviluppare negli alunni una conoscenza attenta alla salvaguardia, tutela, e valorizzazione dei beni materiali ed immateriali e delle risorse del territorio. – Riscoprire la storia, la cultura, la gastronomia e le produzioni del territorio. – Conoscere tradizioni, usi, costume,danze,filastrocche, leggende, miti, proverbi, poesie, racconti, opere teatrali di diverse epoche e di vario stile della nostra regione. ABILITA' possedute per le classi I-II-III: – Possiede il senso di appartenenza. – Conosce qualche via del paese, quartiere. – Conosce le produzioni artistico e alimentare del territorio di Adrano. – Conosce usi,costumi, riti,danze, filastrocche adeguatamente. Abilità possedute per le classi IV-V. – Ascoltare, analizzare, confrontare e riprodurre. Verifica comune La verifica conclusiva avverrà attraverso e/o la raccolta sistematica dei prodotti, elaborati, ricerche e produzione artistiche di riferimento le attività di ogni gruppo classe. Cartacea e multimedia, pubblicazioni, mostre fotografiche nel tempo e mercatini a cura dei genitori degli alunni. Nota progettuale : La tematica progettuale avrà un'incidenza interdisciplinare ricadendo su percorsi e approfondimenti curricolari specie quelli lingua italiana,storia, geografia , musica, ed.fisica,arte , matematica.

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ITINERARIO SCUOLA PRIMARIA CLASSI I-II-III

UDA

Contenuti espressi

in laboratorio

Metodologia

Competenze al fine

percorso

AREA STORICO SOCIALE Nucleo fondante: -Il cambiamento nel tempo - I giochi e giocattoli di ieri in Adrano. - I “pupi” -I colori della Sicilia. -Gli antichi mestieri in Adrano. -Canto e recito in dialetto.

N1. labor.: ” Cc'era 'na vota...” rappresentazioni di scene famigliari, giochi individuali o di gruppo relativi ai giochi del passato e giocattoli. - Dal ”tuppettu ….a “sutta 'u cucuzzaru” -”Pupi e mariunetti” -Attività imput per il lab.: manipolazione espressiva, grafico -pittorico. -Realizzare manufatti dopo conversazioni, letture da parte dell'insegnante e disegni degli aspetti della realtà trattata.

-La conoscenza di usi,costumi e riti si articolerà attraverso un percorso ben preciso esplicita in ciascun laboratorio dove l'espressività e creatività personale è essenziale per la realizzazione dei prodotti finali di vario genere correlati all'argomento sviluppato. -Dalla conoscenza della “ Macchia Mediterranea”all'utilizzo delle sue risorse. -Dal canto alla danza folk -Prime esperienze di interviste che possano aiutare alla ricostruzione della

-Conosce e pratica giochi del passato; -Sa ricercare e comprendere usi e costumi dei nonni anche con l'uso dello strumento dell'intervista; -Comprende il cambiamento di cose e persone, - Comprende,sa, rappresenta detti, proverbi ,poesie, filastrocche; -Conosce valorizza il patrimonio storico ambientale; -Riconosce e raccoglie tutto ciò che può costituire il patrimonio culturale.

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ARE LINGUISTICA-ESPRESSIVA Nucleo fondante :I beni culturale locali -Canto e recito in dialetto AREA AMBIENTALE Nucleo Fondante: -Conoscere i beni naturali - ambientale del territorio locale -I colori e i profumi della Sicila e del mio paese - Tutta la realtà ambientale o “macchia mediterranea”

N2 labor.: ” Cuntu ca ti cuntu” - ninne nanne, stramotti,cunti miniminagghi, poesie......... N3. :” Ballammu e abballammu 'nsemula”” n.4 lab.: ” Chi çiauru.. ( di balicu e di rosi) di lumiuni” attività imput per il lab.: la terra con i suoi fiori,vino,olive,castagne,fichi,peperoncino prodotti locali; -” a za(g) ara” -Il frutto che diventa profumo . -Il limone e il bergamotto. -I profumi della cucina locale.

memoria della comunità di Adrano

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ITINERARIO PER LE CLASSI IV-V DI SCUOLA PRIMARIA

UDA

CONTENUTI ESPRESSI IN

LABORATORIO

METODOLOGIA

COMPETENZE FINALI

Nucleo fondante: -Il territorio di Adrano. Area storico-sociale -Alla scoperta del mio quartiere -I primi popoli della Sicilia soprattutto l'antico popolo arabo. - Le dominazioni in Adrano e la sua storia nel tempo: da Hadranon a Adrano. -Le leggende siciliane.

N1. lab.: “d'unni 'è....d'unni 'è” cerco e trovo...: - quattro “rocche”.- Giambruno,Giammirò,'Ntraleo; -quartiere arabo,di Giobbe o “u Tunnu”,Patellaro,Centro storico, -Monti Rossi, Aspicuddu, Mendolito e tutto ciò che caratterizza Adrano; -A spasso tra le “Mura Ciclopiche”. - le leggende del tempo lontano, -del periodo classico, -cristiane, -bizantine-classiche,-normanne-sveve, -del Vespro -

Attraverso : conversazioni,visite guidate,interviste agli abitanti,visite a chiese sul territorio, servizi pubblici, monumenti. Raccolta variegata di produzioni e immagini . -Studio della toponomastica. Lettura di dati ( sistema monetario dell'epoca , la numismatica ecc). -visione di film. -lezioni frontali. -visite guidate sul territori: -Castello della Solicchiata-Adrano e Monastero di Savoca in Prov. di Messina

- Sa ricostruire avvenimenti lontani nel tempo; -Ricercare e conoscere tracce e memorie della tradizione popolare e locale, -Colloca nel tempo fatti ed esperienze vissute, individuandone le trasformazioni, - Ordina fatti ed eventi del passato attraverso fonti e testimonianze ed individuare elementi di costruzione della memoria storica anche attraverso esperienze note,vissute, raccontate; - Analizza fonti diverse per ricavare informazioni utili a dimostra il mutare della storia e degli eventi;

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Nucleo fondante: L'arte di fare teatro Area linguistico espressiva -Tradizioni e folclore della nostra terra. -”L'opera dei pupi” - “ 'A muàffa”origine radici nelle dominazioni -” Note di dialetto “ locale e isolano ( rifarsi alla progettualità specifica espressa più avanti).

Regnum aragonese, -dell'età dei vicerè, -del periodo borbonico, -risorgimentali e atemporali, leggende dotte. N2.lab. : “ U sceccu” imput per il lab.: dalle leggende del tempo arabo alle dominazioni. -Personaggi dell'epoca conosciuti attraverso l'”opera dei pupi”, n3 lab.: “ 'U cantastorie...u poeta 'nta chiazza ( Ignazio Buttitta) drammatizzazione scene di rappresentazione di vita quotidiana a “quadri”. -Espositivi storici. -“ 'A truvatura e upirccantj” -”A vanniata e u vanniaturi”.

Note metodologiche privilegiata:

n1

Con l'utilizzo conoscitivo del testo di tutti i canti popolari più noti si perverrà alla scoperta di bellezze paesaggistiche naturali di quali valore cui la Sicilia si adorna. Una per tutte qui si ricorda l'Oasi del Simeto e il suo Ponte e il canto “ Lu suli si nni va”

-Individua usi e costumi dei nostri nonni attraverso le memorie raccontate e raccolte, utilizzando l'inchiesta come fonte e strumento di ricerca storica; -Ricerca elementi del folklore del nostro territorio per promuovere la valorizzazione dell'identità personale. Conosce l'origine e le “ celebrazioni religiose principali di cui “il paese di Adrano si fregia tra le maggiori la festa del S.Nicolò Politi

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-Artisti del passato ovvero da Martoglio ad Angelo Musco: incontro Pirandello, Capuana,Verga.

-Speciale uda-

“Ammuccamu” ovvero

itinerario turistico

gastronomico

N4. lab: “ L aria du cuntinenti”( e non solo”) imput per il lab.: dall'attaccamento alle proprie tradizioni alla lettura dei sentimenti dei siciliani; - rappresentazioni della storia e stati danimo dei siciliani ( “Cumpari Turiddu ,Affiju e donna Lola) . - La condizione della donna in Sicilia N5 lab.: “ Cuè...cuè” alla scoperta di G. Pitrè, Meli e la sua “taddarita”e a ” rindina”, “ u pappaghjuni “( ampio spazio alla ricerca di autori isolani e loro scritti) lab. Speciale Cucina

n2

Non si trascurera' di evidenziare, man man , la grande ricchezza culturale -religiosa del popolo sicilano adranita ancora legato nei suoi riti alle “credenze”. Per gli appassionati ricordiamo di consultare un testo esaustivo di Luigi Capuana: -” Di alcuni usi e credenze religiose della Sicilia ”-. Ricordiamo ,altresi l'usanza , una tra le tante altre ,in Adrano del “dominò” carnescialesco come unica maschera e suo sviluppo e significato nella societa' dell'epoca e di oggi. Giusto “posto” e significato daremo alle feste del Natale, Pasqua e del Santo patrono Nicolò Politi l'Eremita( vedi la toponomastica di ingresso alla città dove essa si

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Nucleo fondante Paesaggi e percorsi naturali Area ambientale naturale -Consce le bellezze paesaggistiche di Sicilia e quelle locali. - La valle del Simeto ( Randazzo ,Bronte, Adrano) e il Ponte dei Saraceni -Oasi del Simeto. -Il fium e Simeto: verso “ 'a chiana di Katanè”.

n 6 lab.: Di mungibeddu tutti fughj semu terra di focu e di canti d'amuri ecc: a) il fuoco perchè non indica solo il fuoco del vulcano b)l'amore che fa della nostra terra da sempre la “porta del Mediterraneo”, crocevia dei popoli, “ diamante “della corona di Dio padre. N 7 lab. Scentifico-ecologico particolare su : -Piante ed animali della macchia mediterranea ancor oggi presenti sul territorio; -Ricerca di piante ed animali estinti a causa delle varie costruzioni cementifiche e dissesto idrogeologico.

dichiara ” città natale di santo”quasi ad esprimere la volontà di seguire le “tracce” del Santo per lo sviluppo della società adranità.

N3 Ciò che riguarda ad “Ammuccamu” ovvero l' itinerario turistico gastronomico ( “... do scùcùus 'a arancinu” ( dolce, salato, pepato cioccolattato altro ..) non specificato nei particolari ma che e parte essenziale per la “ sussistenza fisica di un popolo”, verrà trattato e sviluppato come “ momento di prelibatezza a seguito di ogni attività così da poter recitare quel vecchio proverbio 'dornese'-adranita: “ tutti li così cca vulata di l'angilu finiscjunu”

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ADRANO ( A. BUSCEMI -POETA LOCALE)

'N Sicilia, terra di Santi, suvrasta maistusu Muncibeddu, la terra frutti nni pruduci tanti, di tutti l'aranci è lu cchiù beddu. 'Sta terrasanta ca frutti pruduci, ppi lu Santuzzu ( N. Politi) fu vita e luci.

Sutta lu peri di lu Muncibeddu e di Giambrunu supra l'altipianu,

si isa grandiusu lu Casteddu simbulu di storia di Adranu, costruitu intra lu latifunnu

di lu gran conti Ruggeru secunnu.

Vicinu lu Cateddu di Ruggeru cci stavunu li casi sparpaghiati; li Nurmanni di intra lu maneru pronti a pruteggiri armati di Adranu la pupulazioni, dittannu liggi e cundizioni.

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SPECIALE APPENDICE

PER LA SCUOLA PRIMARIA

C'ERA UNA VOLTA IL DIALETTO

Premessa: L'approccio al Dialetto viene visto come momento culturale e formativo importante per la crescita degli alunni nella scuola primaria che, attraverso di esso , riescono a prendere coscienza delle proprie radici, imparando ad amare le tradizioni del luogo di origini. Conoscere il Dialetto significa possedere lo strumento per capire il mondo da cui siamo venuti e in siamo ancora immersi, non per limitare il nostro orizzonte, ma, al contrario, per collocare i fatti della nostra storia particolare nel quadro più ampio della storia e della cultura regionale,nazionale ed europea. Finalità: Gli scopi che gli insegnanti si propongono, oltre al lavoro interdisciplinare che si svilupperà nelle classi e all'azione di stimolo culturale che si ripercuoterà sulle famiglie degli alunni e sul territorio, sono le finalità di seguito esplicitate: - Studio del dialetto adranita; – Riconoscere leggende, poesie, racconti, motti, proverbi,canti e danze popolari della tradizione adranita e/o isolana; – Riconoscere le propri tradizioni linguistiche. O. Formativi: – Prendere coscienza di sé, non solo come individuo, ma come appartenente ad un gruppo e riappropriarsi delle tradizioni popolari non solo locali;

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– Scoprire le proprie radici; – Favorire la socializzazione; – Far acquisire le conoscenze relative al nostro dialetto – -Acquisire padronanza della lingua dialettale; – conoscere e comprendere l'origine delle nostr tradizioni; – Recuperare la memoria di situazioni,ambienti, personaggi, canti,musiche,danze,filastrocche per aiutare gli alunni a riscoprire ed amare le tradizioni proprie della loro terra; – Scoprire, attraverso la lettura di brani, poesie filastrocche, favole popolari, i colori e i paesaggi della Sicilia e della nostra Adrano; – Riscoprire la sonorità della nostra terra attraverso l'interpretazione e la memorizzazione di brani di musica popolari; – confrontare la nostra terra di oggi con quella di ieri. Metodologia: -Ricerca di materiale ( filastrocche , proverbi, detti...) della nostra tradizione popolare; – Presentazione in classe del materiale raccolto; – Lettura dei testi e traduzione in italiano; – esame del linguaggio e rilievi sulla fonologia e grafia; – Ascolto della pronuncia da parte dell'insegnante; – secuzione personale da parte degli alunni dei testi esaminati, – Mostra dei materiali prodotti – Coinvolgimento e collaborazione con tutte le figure parentali appartenenti alla nostra scuola e con persone che possono procurare materiale idoneo alo sviluppo della nostra iniziativa culturale -formativa. Attività: Le attività assumeranno carattere di trasversalità rispetto ai vari ambiti disciplinari:

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- leggere correttamente testi e poesie in dialetto; – conoscenza del significato dei testi affrontati; – traduzione in italiano dei testi letti; – ideazione creazione della scenografia dei testi ascoltati o letti; – Rivisitazione, adattamenti e produzione personale messi in scena drammatizzando musiche e parole. Competenze in uscita: – Ha consapevolezza delle ricchezze del patrimonio culturale adranita. dalla leggende alla storia, dai riti ai costumi; – – Conosce e pratica alcune tra le più importanti tradizioni orali, – – Conosce e si esprime in dialetto; – – Ha memorizzato e praticato canti popolari della tradizione locale Verifica: avverrà attraverso – l'osservazione della esatta pronuncia delle parole dialettali; – mappa linguistica della città di Adrano – grafica con mappe geografiche dell'epoca rivisitate e confrontate ad oggi; – rappresentazioni teatrali dialettali e messi in opera anche con l'aiuto dei genitori; – stesura di una mini grammatica dialettale e di un libretto gastronomico locale

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SINTESI SULLA SPECIFICITA' DEL PROGETTO DIALETTO

Versante concettuale:

- Storia della lingua siciliana nella flessione locale

- Origine della lingua siciliana in riferimento a quella locale

- Documenti in lingua siciliana

- La biblioteca del Pitrè : le sue rime e le sue poesie

Versante metodologico:

- Valore della conoscenza dialettale:acquisizione dei contenuti

- Rielaborazioni dati: attività

- Registrazioni dei dati: elaborazione dell'attività

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Nota esplicativa: La particolarità della presente progettualità dialettale implica anche una diversità nel suo sviluppo metodologico. Infatti ci si propone, nella metodologia particolare, di raggruppare in orario pomeridiano gli alunni per far sì che ogni approfondimento, revisione, rivisitazione o drammatizzazione di testi ,canti , opere teatrali ecc. potrà essere effettuata in maniera ampia ed esaustiva in forma di laboratorio permanente per ciascun gruppo classe al fine del raggiungimento delle competenze finali , atti alla costruzione dell'identità personale.

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Bibliografia Ragionata utile e chiarificatrice di ogni UDA della presente progettualità SCUOLA DELL'INFANZIA 1 LUIGI CAPUANA ” LE FAVOLE” CUECM-CATANIA 2 GIOVANNI ISAIA “ MOTTI E PROVERBI SICILIANI” ED. GRECO 3 DOMENICO TEMPIO “ POESIE SICILIANE” LIBRERIA TRIRELLI CT. 4 ANGELO BUSCEMI “ STORIA DI ADRANO” ED. EFFE ADRANO 5 SANTI CORRENTI “ CANTI D'AMORE DEL POPOLO SICILIANO“ ED LONGANESI SCUOLA PRIMARIA: PROFILO STORICO-LINGUISTICO 1 IGNAZIO SUCAT “ LA LINGUA SICILIA “ ORIGINE ESTORIA / ED LA VIA PALERMO 2 SANTI CORRENTI “STORIA DI SICILIA COME STRORIA DEL POPOLO SICILIANO” ED. LONGANESI 3 SANTI CORRENTI “ LE LEGGENDE DI SICILIA” ED LONGANESI 4 GIOVANNI RUFFINO ” PROFILI LINGUISTICI -SICILIA- ED LA TERZA 5 ALBERTO VARBANO “ LINGUA E STORIA DI SICILIA” ED SELLERIO PALERMO 6 AAVV “ DIALETTO E DIALETTI IN SICILIA”NOTIZIE GENERALI. FONDAMENTI DI DIATTOLOGIA ITALIANA IN PARTICOLARE I DIALETTI IN SICILIA- ED LA TERZA ROMA 7 PROFILO DI SINTASSI SICILIANA – CENTRO STUDI FILOLOGICI E LINGUISTICI SICILIANI DI PALERMO 1995- 8 GIUSEPPE PITRE'“ GRAMMATICA SICILIANA DEL DIALETTO E DELLE PARLATE” ED FLACCOVIO PALERMO 9 G. BATTISTA PELLEGRINO “ RICERCHE SUGLI ARABISMI ITALIANI CON PARTICOLARE RIGUARDO ALLA SICILIA “ -CENTRO STUDI FILOLOGICI E LINGUISTICI SICILIANI DI PALERMO -

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10 GIROLAMO CARACAUSI “ DIZIONARIO DELLA SICILIA” -CENTRO STUDI FILOLOGICI E LINGUISTICI SICILIANI DI PALERMO - 11 ALFONSO LEONE “ L'ITALIANO REGIONALE IN SICILIA” ED IL MULINO-BO. 12 ANGELO BUSCEMI “STORIA DI ADRANO “ ED. EFFE ADRANO 13 LUIGI CAPUANA “ LE FAVOLE” CUECM CT 14 PERCORSI DI GEOGRAFIA LINGUISTICA -CENTRO STUDI FILOLOGICI E LINGUISTICI SICILIANI DI PALERMO - PROFILO CULTURALE -TRADIZIONALE: 1 GIUSEPPE PITRE' “ BIBBLIOTECA DELLE TRADIZIONI POPOLARI SICILIANI” 24 VOLL.PALERMO 2 GIOVANNI MELI “ OPERE ” ED . RIZZOLI 3 GIOVANNI MELI “ POESIE ” ED. D'ANNA FIRENZE 4 DOMENICO TEMPIO “ POESIE SICILIANE ” LIBRERIA TRIRELLI PA 5 SANTI CORRENTI “ POESIE E MODI DI DIRE SICILIANI DI IERI E DI OGGI“ NEWTON COMPTON EDITORI 6 GIOVANNI ISAIA “MOTTI E PROVERBI SICILIANI” ED GRECO 7 CONCETTO LO SCHIAVO “ CIVILTA' MEDITERRANEA -DIALETTO E TRADIZIONI-TECNICHE DI LAVORO- ED ARMANDO SICILIANO 8 NINO MARTOGLIO ” CENTONA” ED . D'ANNA FIRENZE 9 LE RACCOLTE DEL VERGA, PIRANDELLO. MARTOGLIO MUSCO 10 DI VICENZO MARIA “ LA SICILIA E LA STORIA” ED. TRINGALE CATANIA 11 ROSARIA PAPA ALGOZINO “ LA SICILIA ARABA” ED BRANCATO 12 LA FERLA- M. PATERNITI “ GENTE E TERRA DI SICILIA” ED. TRINGALE CATANIA 13 “ I CASTELLI DI SICILIA” ED GRECO

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PROFILO SPECIALE PER SAPERNE DI PIU' :

1 GIOVANNI RUFFINO “ I GIOCHI FANGIULLESCHI TRADIZIONALI” -CENTRO STUDI FILOLOGICI E LINGUISTICI SICILIANI DI PALERMO - 2 S. SALOMONE MARINO “ CANTI SICILIANI POPOLARI “ -CENTRO STUDI FILOLOGICI E LINGUISTICI SICILIANI DI PALERMO - 3 SANTI CORRENTI “ CANTI D'AMORE DEL POPOLO SICILIANO” ED LONGANESI 4 IGNAZIO BOTTITTA “ LA MIA VITA VORREI SCRIVERLA CANTANDO” -ANTOLOGIA DI TESTI - ED SELLERIO PALERMO 5 ANGELO BUSCEMI “U GIMIMLLAGGIU” - STORIA DI UN SANTO ED EFFE ADRANO 6 ANTONIO UCCELLO ” CARCERI E MAFIA NEI CANTI POPOLARI” ED DE DONATOBARI 7 ANGELO VECCHIO “ DELITTI PERFETTI IN SICILIA” ED. ANTARES 8AURELIO REGOLI “ LE VARIANTI DELLA BARUNESSA DI CARINI “ RACCOLTE -CENTRO STUDI FILOLOGICI E LINGUISTICI SICILIANI DI PALERMO - 9 SANTI CORRENTI “DONNE DI SICILIA” LA STORIA DI SICILIA SCRITTA AL FEMMINILE ED TRINGALE CATANIA 10 ANTONELLO FORTUNA “ 'U SANTU VANGELU” IN DIALETTO ED LIBROITALIANO 11 ANDREA CAMILLERI -RACCOLTE LIBRI SUL “COMMISSARIO MONTALBANO”- ED. SELLERIO PALERMO

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ALLEGATO A

ELENCO DEI GIOCHI TRADIZIONALI LOCALI DI ADRANO

– 'A NACA – A CACARASCINNI – U UARDUNI – 'A RJALA - 'A FUSSITTA - 'A ZZICCATA - 'U TUPPITTU - 'A FIUNDA O ACCHIAPPACEDDI - ''A ZZICCATI A TUTTI - 'A MASCATA O SURDATU - I QUATTRU GNONI - AMMUCCIATIDDA - 'A CAZZICATUMMULA - PARU E SPARU - MARTIDDU SUPRA MARTINNU - CU FU' - SUTTA U..... DU CUCUZZARU - 'ANTINNA -'A CCHIAPPATIDDA - OHE' OHE' CI VENI CCU ME( CON CATILENA) - DUMANI E' DUMINICA CCI TAGHIAMU A TISTA A MINICA( CON CANTILENA)

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1

A.S. 2015-2016

PROGETTO DI ATTIVITA’ ESPRESSIVE

(Musica - Arte e immagine - Creatività)

“FACCIO ARTE CON LE….. ARTI”

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2

PREMESSA

I percorsi delle attività espressive scaturiscono dall’esigenza di lavorare in un’ottica in cui si attivano le competenze trasversali, permettendo all’alunno di acquisire i concetti e i linguaggi delle diverse discipline al fine di realizzare quell’educazione integrale a cui tutta l’attività scolastica è attualmente indirizzata.

Tali percorsi danno forma ai sentimenti, consentono di dare un senso personale alle cose, sviluppano la curiosità e l’interesse verso il mondo, consentono il contatto tra il corpo e la psiche, sviluppano la concentrazione, richiedendo totale partecipazione fisica ed emotiva.

La drammatizzazione migliora i rapporti interpersonali, facilita lo stare insieme, abitua all’ascolto attento dell’altro per il raggiungimento del risultato.

Il canto, l’uso di semplici strumenti musicali, la produzione creativa (disegno-canto-drammatizzazione), l’ascolto, la comprensione e la riflessione critica, favoriscono lo sviluppo dell’espressività che è in ciascuno; promuovono l’integrazione delle componenti percettivo-motorie, cognitive e affettivo-sociali della personalità; contribuiscono al benessere psico-fisico in una prospettiva di prevenzione del disagio, dando risposte a bisogni, domande, caratteristiche delle diverse fasce di età.

TRAGUARDI DI COMPETENZA

Sviluppare il senso dell’identità personale. Seguire regole di comportamento concordate. Imparare la coordinazione con gli altri in forme espressive individuali e di gruppo.

FINALITA’ GENERALI

Imparare a dare un nome agli stati d’animo, a sperimentare il piacere, il divertimento e la scoperta, a superare progressivamente l’egocentrismo.

Scoprire e saper esprimere le proprie potenzialità espressive. Intuire e affinare gradualmente i diversi linguaggi (mimico-gestuale, grafico-pittorico, psico-

motorio).

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3

IL PROGETTO DI ATTIVITA’ ESPRESSIVE

Il Progetto di Attività Espressive, che si realizza con gruppi di alunni della stessa classe o di classi diverse, oltre ad ampliare le opportunità di scambio e di rapporti interpersonali favorendo il confronto e la cooperazione, consente di coniugare la teoria con la pratica, il sapere con il saper fare, potenziando l’autostima e la motivazione ad apprendere.

FINALITA’ GENERALE COME? CHE COSA? PERCHE’?

È il luogo privilegiato dove si promuovono esperienze di didattica interdisciplinare verso l’organizzazione unitaria e trasversale degli apprendimenti.

Le strategie didattiche dei Progetto si fondano su:

Metodi di apprendimento cooperativo che favoriscono le relazioni interpersonali, il confronto con gli altri, la collaborazione con il gruppo per il raggiungimento di un obiettivo comune, nel rispetto delle diversità e dei ritmi di apprendimento individuali;

Metodi ispirati al “problem solving”, che stimolano la ricerca, l’azione diretta e l’operatività concreta, affinchè gli allievi si sentano i veri protagonisti del percorso di apprendimento;

Tecniche di “brain-storming” che sollecitano la mente a risolvere creativamente i problemi attraverso la produzione di idee originali in un clima di reciproca accettazione tra soggetti.

Il progetto ha come oggetto l’esplorazione, la scoperta, e la conoscenza dei linguaggi non verbali:

Iconico Sonoro Gestuale Musicale

Il Progetto di Attività Espressive è una modalità per:

Promuovere l’educazione integrale della persona, in quanto ne mobilita le diverse componenti;

Potenziare lo sviluppo delle competenze espressive, comunicative e cognitive degli allievi, attraverso la scoperta delle specifiche opportunità offerte dai linguaggi non verbali;

Favorire gli apprendimenti disciplinari e della comunicazione verbale, in un’ottica che presuppone che i diversi linguaggi siano complementari gli uni agli altri,

Educare la creatività e la divergenza di pensiero in situazioni di apprendimento che favoriscano la libera iniziativa, la formulazione di ipotesi e la ricerca di nuove soluzioni.

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4

Esplorazione dei linguaggi

SONORO

|__________________|

utilizzano: - segni - colori - forme - simboli - suoni - gesti

promuovono:

ICONICO GESTUALE

Area

espressivo-

comunicativa |

- Esplorare - Interpretare

- Riprodurre

- Esprimere - Verbalizzare - Comunicare

- Rappresentare

graficamente

Utilizzare

Area cognitiva |

- Prendere

coscienza - Osservare

- Analizzare

- Acquisire - Conoscere

- Riconoscere - Comprendere

- Riflettere

- Interpretare

- Collegare - Rielaborare

- Ordinare - Strutturare

- Classificare

Areaoperativa

|- Esplorare - Ipotizzare

- Progettare

- Sperimentare - Discriminare - Utilizzare

- Combinare

- Manipolare

- Ideare

- Organizzare - Realizzare - Agire

Area relazionale

socio-affettiva

|

- Ascoltare - Relazionarsi

- Confrontarsi

- Discutere - Dialogare - Sostenere

una posizione

- Conversare

- Tollerare

- Rispettare

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5

NUCLEO FONDANTE TRAGUARDI ATTIVITA’ E METODOLOGIA ABILITA’

1. La manipolazione:

“Pasticcio e mi diverto”

Il bambino utilizza materiali e strumenti, tecniche espressive e creative.

Giochi simbolici, liberi e guidati.

Manipolazione e assemblaggio di materiali diversi nella realizzazione di lavoretti per le ricorrenze.

Esprimersi attraverso il linguaggio grafico-pittorico e altre attività manipolative: disegnare, dipingere, modellare, dare forma e colore all’esperienza, individualmente e in gruppo, con una varietà creativa di tecniche, strumenti e materiali.

2. La comunicazione:

“5 sensi per percepire e tanti linguaggi per comunicare”

Il bambino comunica, esprime emozioni, racconta utilizzando le varie possibilità che il linguaggio del corpo consente.

Drammatizzazioni, narrazioni Rappresentazione grafica dei

contenuti del racconto.

Esprimersi e comunicare attraverso il corpo, il movimento e la drammatizzazione.

Acquisire fiducia nelle proprie capacità di comunicazione ed espressive.

3. L’espressività:

“Ascolto, sento e… mi esprimo”

Il bambino si esprime attraverso la drammatizzazione, il disegno, la pittura e le altre attività espressive e creative.

Giochi e drammatizzazioni per imparare a gestire le diverse forme di linguaggio.

Comunicare con i linguaggi verbali e non verbali (la mimica e la gestualità) una situazione o uno stato d’animo.

4. Il suono:

“Suoni e rumori intorno a noi”

Il bambino sperimenta e combina elementi musicali di base producendo semplici sequenze sonoro-musicali.

Esperienze di laboratorio di musica (esplorazione dell’ambiente sonoro naturale e non, uso del suono della voce, uso di piccoli strumenti

Utilizzare corpo, voce, oggetti/strumenti per imitare, riprodurre rumori, melodie anche con il canto, da soli e in

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6

PERCORSO DIDATTICO PER LA SCUOLA DELL’INFANZIA

musicali…). gruppo.

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7

COMPETENZE IN USCITA

SCUOLA DELL’INFANZIA

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8

PERCORSO DIDATTICO 1° - 2° - 3° CLASSE SCUOLA PRIMARIA

AREE COINVOLTE:

ARTE E IMMAGINE MUSICA

AMBITO FORMATIVO COMPETENZE

1. Sviluppo della creatività.

Imparare ad esprimersi attraverso il disegno, la pittura, le attività manipolative.

Saper esplorare i materiali a disposizione e utilizzarli con creatività.

2. Conoscenza e uso delle tecniche.

Imparare a produrre in modo creativo, utilizzando tecniche e materiali diversi.

Saper riconoscere il linguaggio musicale della propria comunità e delle altre.

3. Acquisizioni di maggiori capacità comunicative.

Saper compiere movimenti associati ad un brano musicale.

Imparare ad esplorare i primi alfabeti musicali.

4. Sviluppo della socializzazione.

Imparare ad assumersi le proprie responsabilità. Acquisire la capacità di confrontarsi e collaborare con i compagni. Imparare ad attendere il proprio turno.

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ESPRESSIONE CORPOREA

NUCLEO FONDANTE TRAGUARDI ATTIVITA’ E METODOLOGIA ABILITA’

1. Comprensione dei linguaggi visivi.

L’alunno utilizza le conoscenze e le abilità relative al linguaggio visivo per produrre varie tipologie di testi visivi (espressivi, narrativi, comunicativi) e rielabora in modo creativo le immagini con molteplici tecniche, materiali e strumenti (grafico-espressivi, pittorici, ma anche audiovisivi e multimediali).

Attività di espressione grafico-pittorica stimolata dall’ascolto di brani musicali suggestivi.

Racconto in forma grafica di storie, illustrazioni di brani con varie tecniche e materiali.

Sapere esplorare il mondo delle immagini, sviluppando interesse per la loro osservazione.

2. Fruizione consapevole dei beni artistici e culturali.

L’alunno conosce i principali beni artistico-culturali presenti nel proprio territorio e manifesta sensibilità e rispetto per la loro salvaguardia.

Esercizi semplici di lettura e interpretazione di un’immagine o di un’opera d’arte.

Imparare a descrivere ciò che si vede in un’opera.

Esprimere in modo semplice le diverse sensazioni e i sentimenti di fronte ad un’opera.

3. Ascolto, analisi, interpretazione dei messaggi sonori

L’alunno esplora, discrimina ed elabora eventi sonori dal punto di vista qualitativo, spaziale, e in riferimento alla loro fonte.

Canti, filastrocche, canti mimati.

Esercizi per la conoscenza e l’uso della voce.

Sviluppare interesse per l’ascolto della musica.

Ricercare con curiosità nei vari ambienti suoni e rumori per discriminare somiglianze e differenze.

4. Produzione di modelli musicali formali.

L’alunno è in grado di ideare e realizzare, anche attraverso l’improvvisazione o partecipando a

Attività di drammatizzazione libera, guidata o stimolata dall’ascolto di

Esplorare i materiali disponibili e utilizzarli con creatività.

Creare ed utilizzare strumenti

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PERCORSO DIDATTICO 4°- 5°- CLASSE SCUOLA PRIMARIA

AREE COINVOLTE:

ARTE E IMMAGINE MUSICA ESPRESSIONE CORPOREA

NUCLEO FONDANTE TRAGUARDI ATTIVITA’ E METODOLOGIA ABILITA’

1. Comprensione dei linguaggi visivi.

L’alunno è in grado di osservare, esplorare, descrivere e leggere immagini (opere d’arte, fotografie, manifesti, fumetti ecc…) e messaggi

Realizzazioni di elaborati personali e creativi sulla base di una ideazione e progettazione originale scegliendo in modo funzionale tecniche e materiali

Utilizzare gli elementi-base del linguaggio visuale per osservare, descrivere immagini statiche e in

processi di elaborazione collettiva, messaggi musicali e multimediali.

brani musicali. ritmici. Produrre sequenze sonoro-

musicali.

5. Elaborazione di codici espressivi e rappresentativi.

L’alunno sceglie le tecniche e i linguaggi più adeguati per realizzare una precisa finalità comunicativa.

Racconto in forma grafica di storie, illustrazione di brani con varie tecniche e materiali.

Imparare ad usare il corpo per realizzare semplici coreografie.

Interpretare con espressività il proprio ruolo in una drammatizzazione.

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multimediali (spot, brevi filmati, videoclip).

differenti. movimento.

2. Fruizione consapevole dei beni artistici e culturali

L’alunno individua i principali aspetti formali dell’opera d’arte; apprezza le opere artistiche e artigianali provenienti da culture diverse dalla nostra.

Elaborazione di strategie di intervento per la tutela, la conservazione e la valorizzazione dei beni culturali.

Riconoscere alcuni aspetti formali delle opere d’arte proposte e delle espressioni artistiche presenti nel territorio e maturare la consapevolezza della loro tutela.

3. Ascolto, analisi, interpretazione dei messaggi sonori.

L’alunno ascolta, interpreta e descrive brani musicali di diverso tipo.

Ascolto attento ed esecuzione di brani musicali.

Ascolto di semplici testi narrativi e sonorizzazione degli stessi.

Percepire, ascoltare e ricercare i suoni all’interno di un contesto sperimentato e non.

4. Produzione di modelli musicali formali.

L’alunno esplora le diverse possibilità espressive della voce, di oggetti sonori e strumenti musicali, imparando ad ascoltare se stesso e gli altri.

Giochi che richiedono partecipazione motoria: percussione di oggetti, movimenti organizzati, semplici coreografie.

Usare con espressività da solo e/o in gruppo la voce, gli strumentini ritmici per eseguire o improvvisare sequenze ritmiche e melodiche.

5. Elaborazione di codici espressivi e rappresentativi.

L’alunno improvvisa liberamente e in modo creativo, imparando gradualmente a dominare tecniche e materiali.

Uso del corpo, della voce e della mimica.

Lettura espressiva del testo. Letture drammatizzate. Rappresentazioni di gruppo

Imparare a dare forma alle proprie idee, emozioni e stati d’animo attraverso narrazioni, drammatizzazioni e rappresentazioni

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con allestimenti di scena. iconiche, usando in modo appropriato materiali e codici.

COMPETENZE IN USCITA

SCUOLA PRIMARIA

AMBITO FORMATIVO COMPETENZE

1. Conoscenza di se stessi e dei propri atteggiamenti consci e inconsci.

Consolidare e sviluppare le abilità psico-motorie o del coordinamento e integrare l’area linguistica e mimico-gestuale.

Far acquisire maggiore sicurezza agli allievi più timidi e maggiore autocontrollo ai più vivaci.

2. Acquisizione del valore positivo dell’altro. Sviluppare la socialità (migliorare le proprie capacità di relazione, di autocontrollo e di lavorare in gruppo).

3. La partecipazione attiva della collettività. Attivare la cooperazione e il lavoro di gruppo.

4. Formazione di atteggiamenti responsabili verso se stessi e verso gli altri. Rispettare gli spazi e il lavoro altrui. Saper comprendere e accettare i diversi punti di vista.

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5. Sviluppo della personalità in senso creativo. Coltivare la motivazione a leggere e il piacere della lettura, per interpretare quanto letto in modo personale e creativo.

Drammatizzare col linguaggio mimico-gestuale e verbale alcune scene di un racconto.

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DESTINATARI

Gli alunni di tutte le classi del II Circolo Didattico.

RISORSE

Tutti i docenti della Scuola dell’Infanzia e della Scuola Primaria.

METODOLOGIA

Nello stilare le linee metodologiche che sono alla base della realizzazione dei percorsi di attività espressive è necessario partire dal presupposto che essi trovano motivo di essere nella trasversalità dell’educazione.

Per questo tali attività devono essere praticate in simbiosi con le attività linguistiche e corporee.

I principi generali a cui ci si dovrà ispirare saranno i seguenti:

lo sviluppo della personalità del bambino deve includere la totalità delle sue dimensioni; si farà, quindi, particolare attenzione a valorizzare le potenzialità cognitive, affettive ed espressive, come la spontaneità e il contributo personale, tenendo conto di interessi e motivazioni;

le proposte saranno sempre operative, favorendo un’acquisizione di tipo concreto prima che teorico, predisposte per coinvolgere attivamente gli alunni a “far teatro” con originalità;

si prediligerà la forma del gioco organizzato, elaborando esperienze di traduzione tra i diversi linguaggi (dal sonoro al motorio-gestuale, al grafico-iconico, ecc…) e l’attività di gruppo.

Pertanto, le linee di condotta delle attività dovranno contenere una giusta dose di mescolanza tra gioco , movimento ed elemento fantastico. Sfruttando questi “ingredienti”, che già in partenza sono patrimonio naturale dei bambini, l’apprendimento risulterà certamente naturale e gioioso.

Le TIC (Tecnologie Informatiche e della Comunicazione) risulteranno particolarmente efficaci nella realizzazione del Progetto perché consentono di potenziare le conoscenze e di rispondere ad esigenze diversificate, essendo strumenti adattabili ai diversi stili e ritmi di apprendimento degli alunni ed offrono la possibilità di graduare compiti e difficoltà.

Inoltre esse permettono la collaborazione nel gruppo-classe grazie alla condivisione di soluzioni ed interventi. Infatti, si prevedono momenti di lavoro individuale col proprio tablet, alternati ad attività di piccolo gruppo, dove il lavoro svolto confluirà in una cartella di condivisione per la presentazione alla classe o al grande gruppo e arrivare, infine, ad una stesura unica e definitiva dell’argomento trattato.

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TEMPI E MODALITA’ DI ESECUZIONE

L’intero anno scolastico. Gli obiettivi saranno raggiunti sia nel medio che nel lungo termine.

STRUMENTI E SUSSIDI

Utilizzo di mezzi e strumenti a disposizione della scuola: computer, supporti multimediali (LIM, Tablet….),

Materiale occorrente per scenografie.

SPAZI UTILIZZATI

Tutti gli spazi a disposizione della scuola (aule, sala teatro, palestra, spazi esterni…).

VALUTAZIONE E VERIFICA

Le attività espressive si propongono il fine primario di sviluppare la capacità dei bambini di partecipare alle esperienze di drammatizzazione sia nella dimensione espressiva di “far teatro”, sia in quella ricettiva dell’ascoltare e del capire.

Ascoltare, improvvisare, cantare, suonare, interpretare, analizzare, comporre: è già attraverso l’attività pratica che gli alunni dimostrano di saper padroneggiare le abilità e le conoscenze richieste.

Come verifiche si potranno utilizzare: dialogo, osservazione durante le attività, lavori di gruppo, giochi imitativi individuali e collettivi, produzione e rielaborazione di materiali sonori.

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CIRCOLO DIDATTICO “ DON A. LA MELA” ADRANO

A.S. 2015 - 2016

PROGETTO DI CITTADINANZA E COSTITUZIONE

( COMUNE A SCUOLA DELL’INFANZIA E SCUOLA PRIMARIA )

“NON SONO UNO QUALUNQUE”

“Se la scuola

è l’unico posto nel quale devo

alzare la mano per argomentare

le mie ragioni, allora la scuola è

una delle poche speranze

per la democrazia.”

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Premessa

Il tema della Cittadinanza e Costituzione è sempre stato un tema importante all’interno dell’Istituzione scolastica, in quanto implica la formazione di cittadini responsabili in una società in continuo trasformarsi evolversi. Con la seguente traccia di lavoro abbiamo voluto intendere, a tale riguardo , la Cittadinanza come ” luogo delle relazioni tra cittadini ”.

Ecco dunque la finalità: “… promuovere l’apprendimento e le abilità necessarie per partecipare alla vita della scuola, della comunità locale e per assumersi costruttivamente le relative responsabilità.” ( Linee Nazionali , Raccomandazioni Europee ).

Tre gli Obiettivi – chiavedella cittadinanza responsabile:

- Sviluppo di una cultura politica - Sviluppo del pensiero critico e di certe attitudini - Partecipazione attiva degli alunni

Fonte privilegiata, per tale sviluppo , la Costituzione ( mappa dei valori ) e i vari documenti specifici (leggi sulle varie educazioni).

Si evidenzia tra l’altro l’importanza della trasversalità tra discipline per fare in modo che le conoscenze apprese, grazie ad esse, si colleghino al vissuto quotidiano degli alunni (transdisciplinarietà).

Bisogno formativo:

- sviluppo del senso di identità personale per sentirsi parte di una comunità consapevole dei propri diritti – doveri.

Traguardiper lo sviluppo di competenza anche per la verticalità dell’obiettivo:

- prosocialità / altruismo - gratuicità / reciprocità - cultura democratica - assunzione di responsabilità - accettazione delle regole - rispetto dei ruoli - collaborazione - dialogo senza conflitti

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Metodologia:

- la centralità della persona - la condivisione con le famiglie - apprendimento costruttivo attraverso la scoperta - ricerca – azione in attività ludica e

relazionale - utilizzo della creatività – originalità - didattiche laboratoriali - e quanto ogni docente riterrà utile ( griglie, schede…)

Tempi:

- intero anno scolastico

Strumenti – materiali: si userà ogni strumento utile a mettere in luce “l’esperienza” degli alunni come cittadini e possibili protagonisti della vita alla quale appartengono. Sono da valorizzare tutte le strategie didattiche che favoriscono l’incontro con le Istituzioni del territorio locale e non ( tavoli rotondi, giornate celebrative, mostre, opuscoli… ).

Criteri di valutazione: avverrà sia in itinere che alla fine del percorso, oltre che per le vie classiche di verifiche conosciute e praticate dalla scuola, anche tramite “tavole rotonde di riflessione” sul concreto tentativo degli alunni di partecipare alla vita pubblica.

Page 51: VIVI BENE…VIVI L’AMBIENTE

STRUTTURA DEL PROGETTO DI CITTADINANZA E COSTITUZIONE

“NON SONO UNO QUALUNQUE”

Premessa con la finalità educativa e metodologica

Obiettivi e traguardi di competenze suddivisi tra i quattro assi della Cittadinanza previsti dalle Indicazioni nazionali

Per ogni asse (nucleo fondante) è espressa la tematica del “percorso” e la definizione di UDA – Contenuti – Abilità – Conoscenze in uscita in ordine alle due Scuole

A seguire due percorsi particolari: Percorso di pace – Percorso eco sostenibile Un percorso complementare a ogni asse. I percorsi si avvalgono di strumenti specifici a supporto del loro sviluppo di documenti di

riferimento, principalmente la Costituzione Italiana, Raccomandazione EU, codici e carte. In conclusione una ragionata bibliografia di supporto all’azione didattica degli insegnanti.

Page 52: VIVI BENE…VIVI L’AMBIENTE

MAPPA DI CITTADINANZA

CITTADINANZA

Parole – chiave:

- Dignità della persona e diritti umani - Identità e appartenenza - Alterità e relazione - Azione e partecipazione

APPARTENENZA

SOCIALE – CULTURALE E

SOVRANAZIONALE

PARTECIPAZIONE POLITICA E CIVILE

UGUAGLIANZA: REGIME DEI DIRITTI

IDENTITA’ NAZIONALE

Page 53: VIVI BENE…VIVI L’AMBIENTE

PERCORSO UNICO SCUOLA DELL’INFANZIA CLASSI - 1^ - 2^ SCUOLA PRIMARIA

La seguente proposta si collega in trasversale a tutti i campi di esperienza e discipline.

Traguardi di competenza:

- Imparare a collaborare in gruppi, rispettando le regole comuni - Dare importanza e significato alla comunicazione delle proprie esperienze,

conoscenze ed emozioni e alla comunicazione con le prime

Finalità generali:

- Vivere positivamente le esperienze e interagire con le persone - Condividere spazi e materiali - Collaborare perseguendo un obiettivo comune - Imparare a stare bene con se stessi

Nuclei fondanti di avvio al percorso

1.Nucleo: I diritti umani

Percorso. “ IO VALGO”

2. Nucleo: Identità e appartenenza

Percorso:” La margherita dei bisogni e dei desideri.”

3. Nucleo: Alterità e relazione.

Percorso:” Chi siamo.”

4.Nucleo : Azione e partecipazione.

Percorso : “Io opero”.

5.Nucleo: Percorsi di Pace.

Percorso” Eliminiamo la parola :” GUERRA”.

6 Nucleo : “ Ecosostenibile”

Percorso :” La terre nelle mie mani”

7 Percorso complementare a ogni asse.

Page 54: VIVI BENE…VIVI L’AMBIENTE

PERCOSRSO DIDATTICO per la SC. INFANZIA

Nucleo Fondante : “ I diritti umani”

Percorso “ IO VALGO”

CAMPI DEL SAPERE

CONTENUTI ATTIVITA' E

METODOLOGIA ABILITA'

1. Nucleo fondante: -diritti umani dignità della persona:

1. DAI DESIDERI AI BISOGNI - I desideri ci distinguono, i bisogni ci accomunano

Attività laboratoriale gioco-colori, teatro, assunzione e scambio di ruolo, lettura dell'ins.,lavoro di gruppo, simulazioni varie secondo l'approccio cooperativo. Realizzazione di un “opuscolo”

1. conosce e distingue il significato di bisogno e/o desiderio coglie il valore di sé in quanto essere umano

2. Identità e appartenenza

2.DAI BISOGNI AI DIRITTI * I bisogni e i diritti delle persone *tutela e protezione

2. individua le sue caratteristiche personali: pregi e difetti

3. Alterità e relazione

- IO SONO *Caratteristiche personali pregi,difetti,so/ non fare,maschio-femmina,desideri,paure,sogni,interessi - IL MIO MONDO * la mia storia, famiglia, gruppi di amici - GLI ALTRI * la mia classe , le persone della scuola *le differenze in

3. Ascolta gli altri

CAMPI DEL SAPERE

CONTENUTI ATTIVITA' E

METODOLOGIA ABILITA'

confronto di reciprocità- DIFFERENZE E DIVERSITA' * Tante diversità tante differenze: penso, vedo, reagisco...

Page 55: VIVI BENE…VIVI L’AMBIENTE

4. Azione partecipazione

- LE REGOLE DELLO STARE INSIEME * regole del gioco nella sezione e nella classe * ruoli e regole in famiglia - LE REGOLE NEI DIVERSI CONTESTI * comportamenti nello sport, in strada *regole per la sicurezza*segnali stradali a misura di bambino

4. Rispetta norme e regole condivise e il linguaggio verbale per comunicare e condividere

Competenze in uscita:capacità di agire in collaborazione interagendo positivamente con i compagni

Valutazione: raccolte in griglie, prove strutturate, tabelle di autovalutazione...

Page 56: VIVI BENE…VIVI L’AMBIENTE

COMPETENZE TRASVERSALI DA CERTIFICARE AL TERMINE

DEL TRIENNIO DI SCUOLA DELL’INFANZIA

Ambito formativo Competenze

1. SVILUPPO DELLE IDENTITA’

IMPARARE A STARE BENE e a sentirsi sicuri nell’affrontare nuove esperienze

IMPARARE A CONOSCERSI e a sentirsi riconosciuti come persone unica e irrepetibile

SPERIMENTARE nuovi ruoli e forme diverse di identità: figlio, alunno, compagno, maschio, abitante un territorio, appartenente a una comunità

2. SVILUPPO DELL’AUTONOMIA

Acquisire la capacità di governare il proprio corpo

Avere fiducia in sé Realizzare le proprie attività senza

scoraggiarsi Esprimere in vari linguaggi sentimenti ed

emozioni Esplorare la realtà nella comprensione delle

regole di vita quotidiana Partecipare alle “decisioni” Assumere atteggiamenti sempre più

responsabili

3. SVILUPPO DELLA CITTADINANZA

Scoprire gli altri, il loro bisogni e le necessità da gestire in contrasti

Disporsi aperti al futuro e al rispettoso rapporto uomo – natura

Page 57: VIVI BENE…VIVI L’AMBIENTE

PERCORSO DIDATTICO SCUOLA PRIMARIA CLASSI 1A – 2A – 3A

UDA Nucleo fondante

CONTENUTI ATTIVITA' E

METODOLOGIA ABILITA'

1. diritti umani dignità della persona:

TUTELARE E PROMUOVERE I DIRITTI -Diritti e doveri: della persona, del gruppo della collettività. -Responsabilità individuale e collettiva Diritti di 3 generazione: diritto all’ambiente diritto allo sviluppo

Attività laboratoriale gioco-colori, teatro, assunzione e scambio di ruolo, lettura dell'ins.,lavoro di gruppo, simulazioni varie secondo l'approccio cooperativo. Realizzazione di un “opuscolo”

1. conosce e distingue il significato di bisogno e/o desiderio coglie il valore di sé in quanto essere umano

2. Identità e appartenenza

IO NEL MONDO -io nel gruppo …… -io appartengo……

2. individua le sue caratteristiche personali: pregi e difetti

3. Alterità e relazione

LA GESDTIONE DELLE REALZIONI -i comportamenti accoglienti e discriminanti -i diversi punti di vista -cura del linguaggio e riconoscimento e gestione dei conflitti STARE INSIEME DALLA REGOLA ALLA LEGGE -le regole morali e convenzionali -la costruzione sociale delle regole -procedure di funzionamento dello stato italiano -dialogo tra culture diverse e religioni

3. Ascolta gli altri

Page 58: VIVI BENE…VIVI L’AMBIENTE

UDA Nucleo fondante

CONTENUTI ATTIVITA' E

METODOLOGIA ABILITA'

4. Azione partecipazione

REGOLE NEI CONTESTI DELLA COSTITUZIONE -le istituzioni e i cittadini -modalità di esercizio e cittadinanza (Voto) LA PARTECIPAZIONE ATTIVA NEI CONTESTI DI VITA -stile di vita solidali per la difesa e tutela dell’ambiente -legalità e democrazia -azioni di solidarietà e partecipazione

4. Rispetta norme e regole condivise e il linguaggio verbale per comunicare e condividere

Valutazione: raccolte in griglie, prove strutturate, tabelle di autovalutazione...

Page 59: VIVI BENE…VIVI L’AMBIENTE

Percorso didattico SCUOLA PRIMARIA

CLASSE 4^ - 5^

PER NOI CITTADINANZA E’…

C ollaborazione

I nsieme

T rasferendo

T empo

A more

D edizione

I mpegno

N ell’

A ttivare

N ecessarie

Solu Z ioni

di A iuto

Page 60: VIVI BENE…VIVI L’AMBIENTE

Percorso didattico SCUOLA PRIMARIA

CLASSE 4^ - 5^

Finalità: Imparare ad imparare, progettare, comunicare, collaborare e partecipare in modo autonomo e responsabile, risolvere problemi, individuare collegamenti e relazionare, acquisire e interpretare informazioni

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DI COMPETENZA

NUCLEO FONDANTE

1. Diritti umani – Dignità della persona Consolidare l’identità

Riconoscere, rispettare ed apprezzare la propria ed altrui diversità come ricchezza

Riconoscere nella quotidianità la propria identità

Regolare ed autodeterminare il proprio comportamento, emozioni in relazione alle identità plurime (figlio, alunno…) nei diversi contesti di vita

2.Identità e appartenenza

Favorire l’autonomia

Acquisire autonomia e responsabilità negli ambienti, spazi della scuola, spazi comuni,imparandone le regole d’uso

Socializzare e il piacere di collaborare

3.Alterità e relazione

- Promuovere la competenza

Vivere la socialità attraverso la forma dell’esercizio responsabile

Collaborare e pianificare insieme Portare a termine un compito/incarico Individuare le strutture della scuola

come luoghi e servizi di pubblica utilità e riconoscerne le principali regole d’uso

Distinguere tra il privato/la mia casa, il mio giardino…) e cosa pubblica(strada, scuola ecc…)

4.Azione e partecipazione

- Vivere la cittadinanza

Riconoscere i propri diritti e doveri di bambino

Consolidare sentimenti di appartenenza alla comunità, confrontarsi con gli altri e partecipare alle discussioni e azioni

Riconoscere attraverso storie e attività alcuni articoli della Costituzione: art.: 1 – 3 – 12 – 29 – 30 – 31 – 37 – 51 – 83 – 92 – 101 – 114 – 116 – 117 – 121 – 131.

Page 61: VIVI BENE…VIVI L’AMBIENTE

PERCORSO DIDATTICO SCUOLA PRIMARIA CLASSI 4A – 5A

COMPETENZE DISCIPLINARI DA CERTIFICARE ALLA FINE DELLA SCUOLA PRIMARIA

AREE DISCIPLINE COMPETENZE

AREA LINGUISTICO-ESPRESSIVA

ITALIANO

Partecipare in modo chiaro e pertinente a scambi comunicativi esprimendo la propria opinione

Riconoscere e comprendere testi di tipo diversi

Produrre testi funzionali a diversi scopi rispettando sintassi e ortografia

INGLESE

Raggiungere il livello A1 delle competenze europee; comprendere e utilizzare espressioni di uso quotidiano; interagire su argomenti personali

AREA STORICO-GEOGRAFICA

STORIA – GEOGRAFIA – CITTADINANZA E COSTITUZIONE

Orientarsi nello spazio, facendo confronti tra realtà geografiche

Legge carte geografiche, geo- storiche assumendo un ruolo attivo nel gruppo utilizzando le regole di convivenza civile

AREA MATEMATICO - SCIENTIFICO – TECNOLOGICA

MATEMATICA

Essere capace di leggere la realtà, risolvere problemi analizzando situazioni in termini matematici

Ricercare, confrontare, analizzare e rappresentare forme geometriche della realtà

SCIENZE

Osservare e indagare il mondo che ci circonda usando il metodo scientifico e un linguaggio di base per esprimere i contenuti relativi ai fenomeni studiati

TECNOLOGIA

Osservare, analizzare oggetti in uso comune individuandone la fruizione

Utilizzo del computer e programmi di grafica e video scrittura

MUSICA Usare il linguaggio musicale nelle sue diverse forme, effettuando pratiche musicali anche con

Page 62: VIVI BENE…VIVI L’AMBIENTE

strumento specifico

ARTE E IMMAGINE

Descrivere, rappresentare e ricostruire la realtà attraverso l’originale creativa

CORPO – MOVIMENTO – SPORT

Impiegare schemi motori posturali Rispettare regole

Page 63: VIVI BENE…VIVI L’AMBIENTE

PERCORSI DI PACE

LO SVILUPPO

“Quando l’ultimo albero

Sarà tagliato, l’ultimo fiume inquinato,

l’ultimo pesce pescato, allora, e solo

allora, l’uomo scoprirà che il suo denaro

non si può mangiare”.

Proverbio indiano

Realizzabile

Sociale

Vivibile

Sostenibile

Equo

EconomicoAmbientale

Page 64: VIVI BENE…VIVI L’AMBIENTE

II° CIRCOLO DIDATTICO “ DON ANTONINO LA MELA” ADRANO

Anno scolastico 2015/2016

PROGETTO EDUCAZIONE FISICA

-Unico Scuola dell’infanzia – Scuola Primaria-

“ QUATTRO SALTI …. IN PALESTRA..

..E DUE IN PISCINA”

Page 65: VIVI BENE…VIVI L’AMBIENTE

PREMESSA E MOTIVAZIONE

Il presente “ lavoro” nasce dalla convinzione che i nostri alunni potranno crescere in armonia con la loro mente solo se avranno preso coscienza delle potenzialità del loro corpo. Pertanto si perseguirà il seguente obiettivo formativo in sintonia con quanto espresso nel piano delle Indicazioni Nazionali:

O B. Formativo:

- Divenire cosciente di sé nella misura in cui si riesce a percepire la propria figura fisica nella realtà vissuta in modo corretto e non condizionato.

- Acquisire sicurezza interiore e esteriore. - Stare bene con sé e con gli altri conoscendo e controllando il proprio schema corporeo e

motorio.

-Nuclei tematici della disciplina espressi come abilità:

1. Coordinazione dinamica generale

2. Coordinazione oculo-manuale

3. Respirazione cosciente

4. Rilassamento

COMPETENZE A FINE PERCORSO PER OGNI NUCLEO TEMATICO

Competenza 1. (Coordinazione dinamica generale)

n. 1 sa eseguire esercizi di dinamica generale con equilibrio e senso percettivo-tattile ( correre, saltare, ec…)

Competenza 2 .(Coordinazione oculo-manuale)

n.1 l’alunno sa eseguire azioni di lancio con varianti coordinate antistereotipe, individuali.

n.2 l’alunno esegue azioni di lancio o di passaggio a compagni, mostrando accordo ritmico e precisa coordinazione delle rotazioni motorie.

n. 3 sa eseguire lanci di precisione in orizzontale, verticale, a distanza variabile dimostrando concentrazione e coordinazione oculo-motoria.

n. 4 sa eseguire palleggi finalizzati al potenziamento dello schema corporeo in relazione alle modificazioni spazio-temporali.

Page 66: VIVI BENE…VIVI L’AMBIENTE

n. 5 esegue esercizi di articolazione oculo-manuali con l’uso di vari strumenti / utensili

Competenza 3. ( Respirazione cosciente)

n. 1 esegue atti respiratori coscienti utilizzando vari segmenti corporei.

n.2 esegue tenute respiratorie atte al graduale controllo dell’azione diaframmatica.

Competenza 4. ( Rilassamento)

n. 1 l’alunno riesce a percepire il rilassamento in forma di contrasto ad intense contrazioni neurologiche motorie globali.

METODOLOGIA

La metodologia sarà quella dell’esercizio-gioco in quanto esso rappresenta, in quest’età 5-11 anni, il più alto grado dello sviluppo infantile, perché esso è la libera manifestazione del mondo interiore per necessità e bisogno di sviluppo.

Non mancheranno:

- esercitazioni nel rispetto della tecnica ed esecuzione;

- esercizi che prevedono la coordinazione abbinamento di strutture e sequenze motorie già possedute ed automatizzate.

Le attività proposte si susseguiranno in maniera graduale; ogni lezione avrà un momento di stimolazione dell’interesse attraverso l’illustrazione dei vari esercizi e giochi al fine di spiegarne le finalità educative e la loro utilità dando spazio alla spiegazione del significato, delle regole del gioco e del significato dell’agonismo inteso come sana e corretta competizione.

TEMPI: Quelli del POF

STRUTTURE ATTREZZATURE E MATERIALE

Palestra, cortile, locali scolastici. Materiale strutturato e non, allo scopo e utile per l’attività.

VERIFICA

Avverrà con :

Page 67: VIVI BENE…VIVI L’AMBIENTE

-monitoraggio sistematico mediante schede di osservazione e rilevazione dati;

-questionario di gradimento;

-osservazione e/o correzione di esercizi, movimenti, posture, ec.. in itinere.

Percorso Didattico per la Scuola dell’infanzia

CAMPI D’ESPERIENZA

CONTENUTI

Abilità COMPETENZE

IL CORPO E IL MOVIMENTO

Giochi liberi e guidati

“costruiamo insieme un percorso”.

Attività giornaliere e giochi di ruolo.

Giochi per la conquista e giochi di squadra

_Comprende il rispetto delle regole e dei materiali a disposizione al fine di stare felicemente insieme

condividendo durante la giornata scolastica gli spazi comuni,

_Migliora sempre più la fiducia in sé e l’autonomia in tutte le sue forme, avendo cura delle

Il bambino vive pienamente la propria corporeità, ne percepisce il potenziale comunicativo ed espressivo, matura condotte che gli consentono una buona

autonomia nella gestione della giornata a scuola.

Page 68: VIVI BENE…VIVI L’AMBIENTE

L’IDEA DEL SE’

Giochi con la musica, di movimento liberi e guidati e giochi di squadra.

Giochi motori, ritmici e di squadra.

Giochi di ruolo e schede operative mirate

proprie cose.

_ Rispetta le regole e partecipa ai giochi, rafforzando il senso di appartenenza ad un gruppo.

. Capisce ed esegue attraverso il gioco le attività da effettuare in base al tono della voce(voce bassa esercizi di rilassamento: voce media attività di gioco libero: voce alta comando)

_ Acquisisce corrette abitudini igienico alimentari.

Esegue giochi che permettano al bambino di avere consapevolezza di sé (sesso) \e una padronanza sempre maggiore

Riconosce i segnali e i ritmi del proprio corpo, le differenze sessuali e di sviluppo e adotta pratiche corrette di cura di sé, d’igiene e di sana alimentazione.

Page 69: VIVI BENE…VIVI L’AMBIENTE

del proprio corpo come: scivolare, saltare, rotolare, gattonare e stare in equilibrio.

_Consolida le abitudini igienico alimentari.

_ Rafforza sempre di più la consapevolezza al sesso di appartenenza, attraverso giochi di ruolo, rafforzando nel contempo le corrette abitudini igienico alimentari acquisite nei tre anni di scuola.

_Si muove eseguendo coreografie inventate durante un gioco.

_Acquisisce una corretta coordinazione visivo - tattile per affinare la sensibilità nei

Page 70: VIVI BENE…VIVI L’AMBIENTE

Giochi di routine e giochi di gruppo.

Giochi di movimento e schede operative sul corpo in tutte le sue parti.

Coreografie e schede grafico – operative sempre più analitiche e dettagliate

movimenti e nelle attività.

_Prende coscienza del proprio corpo, attraverso giochi motori e posturali, da eseguire sia da solo sia con i compagni

_ Capisce attraverso il gioco gli effetti di un dato comportamento

_ Consolida la conoscenza dello schema corporeo attraverso giochi vari muovendosi attraverso la musica e rappresentandosi graficamente nelle diverse posizioni in maniera corretta confrontandosi con i compagni.

_ Approfondisce sempre più la conoscenza dello schema corporeo attraverso i

Prova piacere nel movimento e sperimenta schemi posturali e motori, li applica

nei giochi individuali e di gruppo, anche con l’uso di piccoli attrezzi ed è in grado di adattarli alle situazioni ambientali all’interno della scuola e all’aperto

.

Page 71: VIVI BENE…VIVI L’AMBIENTE

Controlla l’esecuzione del gesto, valuta il rischio,

interagisce con gli altri nei

giochi di movimento, nella musica, nella danza, nella comunicazione

espressiva.

Componimento di

movimenti e giochi sempre più complessi e schede operative sempre analitiche e dettagliate nei particolari

_ Acquisisce la percezione del sé.

_Approfondisce la conoscenza del corpo, avviandosi alla conoscenza delle prime nozioni di simmetria.

_ Consolida sempre più la conoscenza del corpo e del concetto di simmetria.

. Riconosce il proprio corpo, le sue diverse parti e

Page 72: VIVI BENE…VIVI L’AMBIENTE

puzzle relativi allo schema corporeo. Schede operative

rappresenta il corpo fermo e in movimento.

Destinatari: tutti gli alunni delle sezioni.

Metodologia: la proposta operativa attraverso giochi organizzati, sia individuali che di gruppo, tende ad avvicinare gradualmente il bambino alla conoscenza del sé corporeo.

Il bambino, oltre a prendere coscienza del proprio corpo impara a vivere insieme ai compagni in modo armonico e gioioso.

Tempi: per l’intero anno scolastico.

Strutture: Locali scolastici: palestra, cortile, teatro…

Attrezzature e materiali: Materiale strutturato e non.

Verifiche: giochi liberi, guidati e prestabiliti.

Competenze in Uscita:

Acquisire predisposizione all’ascolto;

Page 73: VIVI BENE…VIVI L’AMBIENTE

Acquisire scioltezza nei movimenti;

Acquisire la denominazione delle parti del corpo;

Acquisire maggiore fiducia in sé stesso in relazione all’altro;

Acquisire semplici regole di comando in base al tono della voce.

Page 74: VIVI BENE…VIVI L’AMBIENTE

UDA

CONTENUTI

PERCORSO DIDATTICO SCUOLA PRIMARIA CLASSI 1°- 2°-3°

ABILITA’ COMPETENZE

NUCLEI FONDANTI

1. Il corpo e le funzioni senso-percettive.

2. Il movimento del corpo e la sua relazione con lo spazio e il tempo.

3. Il linguaggio

-Lo schema corporeo.

-Giochi individuali o a coppie legati alla scoperta del corpo.

-Schemi motori di base: camminare, saltare, correre, afferrare, rotolare, arrampicarsi.

-Giochi di equilibrio: graduali, individuali, o a gruppi dinamici, spaziali e temporali…

-Giochi legati al teatro e alla

Migliora la

conoscenza del

proprio corpo.

Acquisisce la

capacità di

orientarsi

ed organizzarsi nello spazio

fisico.

. Migliora

l’organizzazione

spazio-temporale.

L’alunno acquisisce consapevolezza di sé attraverso la percezione del proprio corpo e la padronanza degli schemi motori e posturali nel continuo adattamento alle variabili spaziali e temporali contingenti.

Page 75: VIVI BENE…VIVI L’AMBIENTE

del corpo come modalità comunicativo-espressiva: - Il gioco

mimico-ritmico.

4. Il gioco, lo sport, le regole e il fair pay: -Le regole del gioco finalizzato e non.

danza.

-Giochi sul ritmo della musica.

-Gioco del mimo.

-Esercizi e giochi legati al teatro e alla danza.

-Coreografie.

-Giochi di squadra.

-Giochi pre-sportivi.

-Le regole dei giochi.

. Utilizza il

linguaggio corporeo per comunicare ed esprimere stati d’animo, emozioni e sentimenti, anche nelle forme della drammatizzazione e della danza.

. Riconosce e verbalizza le

sensazioni vissute con il corpo in

relazioni a differenti attività

motorie.

. Conosce e

rispetta le regole.

Acquisisce

Utilizza il linguaggio corporeo e motorio per comunicare ed esprimere i propri stati d’animo, anche attraverso la drammatizzazione e le esperienze ritmico-musicale e coreutiche.

Sperimenta una pluralità di esperienze che permettono di maturare competenze di

Page 76: VIVI BENE…VIVI L’AMBIENTE

5. Salute e benessere, prevenzione e sicurezza: -L’igiene del corpo.

-Le principali regole di alcune discipline sportive.

-Uso corretto dei piccoli attrezzi.

-Mangiare in modo corretto.

capacità di

autocontrollo.

. Acquisisce la

capacità di coordinamento globale degli schemi corporei finalizzati a giochi di squadra ed attività sportive.

. Conosce ed utilizza correttamente il proprio corpo e gli attrezzi al fine di evitare infortuni.

. Prende coscienza dell’importanza di una sana alimentazione associata all’esercizio fisico.

gioco sport anche come orientamento alla futura pratica sportiva.

Agisce rispettando i criteri base di sicurezza per sé e per gli altri, sia nel movimento che nell’uso degli attrezzi.

Riconosce alcuni essenziali principi relativi al proprio benessere psico-fisico legati alla cura del proprio corpo, a un corretto regime alimentare.

Comprende,

Page 77: VIVI BENE…VIVI L’AMBIENTE

all’interno delle varie occasioni di gioco e di sport, il valore delle regole e l’importanza di rispettarle.

UDA

CONTENUTI

PERCORSO DIDATTICO SCUOLA PRIMARIA CLASSI 4°-5°

ABILITA’ COMPETENZE

NUCLEI FONDANTI

1. Il corpo e le funzioni senso-percettive.

2. Il movimento del corpo e la sua relazione con lo spazio e il tempo.

-Esercizi per rafforzare la laterizzazione.

-Esercizi che implicano la percezione del lato dominante.

-Esercizi di orientamento spaziali.

-Esercizi di preparazione a diversi tipi di

. Gestisce la capacità di

orientamento spazio-temporale

coordinando nel contempo

movimenti e l’utilizzo di attrezzi.

.Padroneggia la capacità di

differenziazione spaziale e di

Sviluppa le abilità motorie generali.

Page 78: VIVI BENE…VIVI L’AMBIENTE

3. Il linguaggio del corpo come modalità comunicativo-espressiva: -Il gioco mimico-ritmico.

4. Il gioco, lo sport, le regole e il fair play: -Le regole del gioco finalizzati e non.

salti.

Esercizi alle corse di velocità.

-Esercizi individuali e collettivi eseguiti a ritmo.

-Fantasia motoria e strutturazione ritmica.

-Gioco del mimo.

-Esercizi e giochi legati al teatro e alla danza.

- Coreografie.

-Schemi motori di base.

-Coordinazione oculo-manuale.

-Attività individuale, a coppie o a

orientamento.

. Esegue esercizi su basi musicali

o ritmiche.

. Utilizza il corpo e il

movimento in modo creativo e

con finalità espressivo-

comunicative.

. Coordina la propria azione con quella del gruppo della propria squadra.

Prende coscienza del proprio corpo.

Supera handicap legati anche a disabilità.

Page 79: VIVI BENE…VIVI L’AMBIENTE

5. Salute benessere, prevenzione e sicurezza: -L’igiene del corpo.

terziglie.

-Giochi di squadra.

-Esercizi di equilibrio a corpo libero e con attrezzi.

-Corretto uso degli attrezzi.

-Corretta alimentazione

. Partecipa attivamente ai

giochi sportivi e non, organizzati.

-Si confronta lealmente con la

squadra avversaria.

. Agisce rispettando i criteri base di sicurezza per sé e per gli altri, sia nel movimento che nell’uso degli attrezzi e trasferisce tale competenza nell’ambiente

Impara a convivere con le regole.

Sa relazionarsi con gli altri.

Sa superare situazioni di disagio.

Sa integrarsi con culture diverse (alunni nomadi e stranieri).

Page 80: VIVI BENE…VIVI L’AMBIENTE

*Vedi premessa iniziale per metodologia, competenze e verifica.

associata all’esercizio fisico.

scolastico ed extra-scolastico.

. Assume adeguati

comportamenti e stili di vita

salutistici.

Sviluppa maggior autonomia per vivere il proprio ambiente.

Page 81: VIVI BENE…VIVI L’AMBIENTE

Allegato A

Musica e movimento

Considerato che il ritmo musicale contribuisce a concentrare l’attenzione infantile e adolescenziale a vantaggio della formazione e che il movimento abbinato alla musica si arricchisce “ di armonia” ed “ eleganza” si elencano qui di seguito alcuni giochi musicali di movimento ( non vincolanti per l’attività dell’insegnante che potrà scegliere tra varie opportunità utili allo scopo):

- Soldatini in marcia - R. Schuman –Ricordi - La farfalla - Brunelli “ - Il ranocchio “ “ - Il grillo “ “ - Il papero “ “ - Il pendolo “ “ - Andature varie specie sugli avanpiedi e passi incrociati “ “ - Oscillazioni e flessioni “ “ - Galoppi di cavalli -C. Czerny “ - La trottola -A. Diavelli “

Raccordo importante sarà l’attività musicale e l’ascolto di brani e/o motivi musicali ( danza, tarantelle, valzerc ec..) specie per attivare i giochi tradizionali.

Page 82: VIVI BENE…VIVI L’AMBIENTE

ALLEGATO B

ESERCIZI IMITATIVI

Ecco di seguito alcuni esercizi “ imitativi” necessari allo sviluppo del movimento armonico:

- La farfalla - Il grillo - L’uccellino - I ranocchi - Il papero - Il fantino - Il pendolo - Il campanaro - Il vogatore - Il trenino

ALLEGATO C

1. Giochi di finzione ed identificazione finalizzati all’interpretazione personale: - Caccia alla mosca - Lancio del sasso in mare - Lancio della palla di neve - Il mimo di: edicolante, portabagagli, capotreno - Io sono… - Io posso anche essere.. fuoco, pioggia, vento

2. Giochi collaborativi - A coppie - A gruppi - A staffette - A squadra ecc..

Nota :

dagli esercizi descritti “ nascerà” la realizzazione ritmica di una fiaba nota agli alunni

Page 83: VIVI BENE…VIVI L’AMBIENTE

ALLEGATO SPECIALE AL PROG. ED. FISICA (unico)

“ Il corpo è l’unico mezzo che ho

per andare al cuore delle cose”

MERLEAU – PONTY M.

-NEL MONDO DEL GIOCO – SPORT- Ovvero

IL NUOTO Premessa

Nel rispetto delle Indicazioni Nazionali si evidenziano tra le tante caratteristiche del gioco sport una per tutte come Obiettivo Formativo il seguente:

- Consentire un graduale passaggio dalle attività ludico-motorie “ tipiche” dell’infanzia all’attività sportiva dell’età adolescenziale.

Nucleo Fondante

- L’acqua : suo uso come ambiente attraverso l’attività ludico-motoria utile allo sviluppo psico-fisico

Specificità di Abilità generali alle due scuole

1. Esperienze di nuoto 2. Sviluppo ed incremento delle capacità percettive spaziali 3. Coordinazione motoria di base 4. Scoperta e consolidamento del senso percettività acquatiche fondamentali:

galleggiamento-immersione –prime forme di avanzamento

Page 84: VIVI BENE…VIVI L’AMBIENTE

Metodologia:

- Forme elementari di entrata in acqua - Equilibrio in galleggiamento con ambientamento

Verifica: Attraverso la libera attività motoria e mediante GIOCHI ACQUATICI FINALIZZATI con mini gare di nuoto.

Nota finale

L’esperienza “ acquatica” mette in risalto la capacità espressiva dell’alunno, al fine di renderlo costantemente protagonista, progressivamente consapevole delle proprie competenze motorie acquisite e sempre più autonomo del suo corpo e dello spazio a lui circostante.

Si tratta pertanto di un’attività inclusiva e motivante, capace di valorizzare le potenzialità, le specificità e le diversità di ciascuno e di sviluppare l’attitudine al lavoro di squadra.

In tale percorso si richiede, tra l’altro, l’assistenza di Partiners esterni che insieme agli insegnanti rafforzeranno i diversi interventi formativi per valorizzare e far maturare le varie identità e personalità per una conquista sempre più completa dell’autonomia e sviluppo delle competenze.

Si ipotizza a conclusione del percorso uno sviluppo di giochi tra sezioni-classi e /o attività collaborativa con scuole del territorio.

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II° CIRCOLO DIDATTICO “DON ANTONINO LA MELA” - ADRANO

A.S. 2015/2016

PROGETTO D’INCLUSIVITA’ SCUOLA DELL’INFANZIA E SCUOLA PRIMARIA

“ Io ci sono… ”

“Se avete fiducia in voi stessi, ispirate fiducia agli altri”

Goethe

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PREMESSA L’integrazione delle diversità è uno dei punti di forza del POF del II° C.D. “ Don Antonino La Mela” di Adrano, che da anni è impegnato per l’inclusione scolastica delle diversità, considerandole patrimonio e

risorsa per l’intera comunità educativa, pertanto il presente viene stilato nel rispetto dei seguenti

documenti normativi: Legge 104/92 “Legge quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone

handicappate". D.P.R. 24/02/94 “Atto di indirizzo e coordinamento relativo ai compiti delle unità sanitarie locali in

materia di alunni portatori di handicap". Legge 18/2009 “Ratifica ed esecuzione della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle

persone con disabilità”. Linee guida per l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità (4 agosto 2009). DPR n. 122 del 22 giugno 2009. Regolamento recante coordinamento delle norme vigenti per la valutazione degli alunni. Legge 53/2003. Circolare Ministeriale n.2 8/01/2010 “Indicazioni e raccomandazioni per l'integrazione di alunni con

cittadinanza non italiana” Legge 170/2010 “Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito

scolastico”. Decreto Ministeriale 5669 del 12 /07/2011 “Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli

studenti con disturbi specifici di apprendimento”. Indicazioni Nazionali per il Curricolo della Scuola dell’Infanzia e del Primo Ciclo d’Istruzione

(settembre 2012). Direttiva Ministeriale del 27/12/2012 “Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi

speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica”. Circolare Ministeriale del 6 /03/2013- Indicazioni operative per la Direttiva del 27/12/2012.

MOTIVAZIONI “La scuola italiana sviluppa la propria azione educativa in coerenza con i principi dell’inclusione delle persone e dell’integrazione delle culture, considerando l’accoglienza della diversità un valore irrinunciabile. La scuola consolida le pratiche inclusive nei confronti di bambini e ragazzi di cittadinanza non italiana promuovendone la piena integrazione. Favorisce inoltre, con specifiche strategie e percorsi personalizzati, la prevenzione e il recupero della dispersione scolastica e del fallimento formativo precoce [...] Particolare cura è riservata agli allievi con disabilità o con bisogni educativi speciali, attraverso adeguate strategie organizzative e didattiche, da considerare nella normale progettazione dell’offerta formativa.”( Indicazioni Nazionali per il Curricolo della Scuola dell’Infanzia e del Primo Ciclo d’Istruzione - settembre 2012)” Il Circolo intende realizzare il presente progetto nella convinzione che l’obiettivo prioritario di ogni ordine di Scuola sia garantire il successo formativo di ciascun alunno: di tutti gli alunni, sia quelli che apprendono con facilità, sia quelli che manifestano difficoltà e Bisogni Educativi Speciali (BES). Ai sensi della normativa relativa al modello di “Scuola inclusiva”, questa Istituzione Scolastica intende: Realizzare il presente progetto, all’interno di un più ampio ambito di Educazione al Rispetto della

Diversità e dei Diritti Umani,

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Migliorare il proprio grado di inclusività, Considerare tale obbligo normativo un’opportunità per iniziare a realizzare una Scuola chiamata a

favorire il successo scolastico di tutti e di ciascuno, nel rispetto di quanto affermava già Don Milani con la sua idea di insegnamento ancora attuale: “...non c’è nulla che sia ingiusto quanto far le parti eguali tra disuguali”. Si intende, dunque, rendere sempre più efficace l’insegnamento, adattando obiettivi (personalizzazione) e strategie (individualizzazione) ai bisogni e alle caratteristiche di ciascun singolo alunno, per dare a tutti la possibilità di acquisire e padroneggiare competenze. Favorire la cultura dell’inclusione vuole diventare l’obiettivo prioritario di questa comunità scolastica, al fine di condurre la maggior parte degli alunni al più alto livello possibile di apprendimento, mettendo ciascuno nella condizione di poter acquisire le competenze. Si intende realizzare una scuola che si impegna per il successo scolastico di tutti gli alunni, che riconosce di ciascuno i limiti e le risorse di cui dispone, che progetta e realizza situazioni di insegnamento-apprendimento di qualità, strutturate in funzione dell’alunno e regolate sulla base delle sue caratteristiche personali. Superando la visione della didattica di tipo tradizionale, che prevedeva la realizzazione di un processo di insegnamento-apprendimento uguale per tutti, in cui si insegnava a tutti con lo stesso metodo e si assegnava a tutti il medesimo tempo, si intendono attuare i principi pedagogici dell’individualizzazione e della personalizzazione, ipotizzando ed attuando un percorso di formazione che sappia valorizzare l’eterogeneità dei vari gruppi classe. Eterogeneità caratterizzata da tutte le diversità e le varietà di individui, in riferimento alle conoscenze già possedute, agli stili di apprendimento, agli atteggiamenti legati a motivazione e disponibilità all’apprendimento, alle strategie cognitive, alle attribuzioni messe in atto da ciascuno nell’affrontare le difficoltà scolastiche e alle modalità affettive e relazionali dimostrate da ciascuno nel processo di apprendimento.

ANALISI DEL CONTESTO Dalla rilevazione effettuata all’inizio del corrente a.s. è emerso che in questa Istituzione Scolastica attualmente sono presenti numerosi alunni con Bisogni Educativi Speciali così individuati:

2 alunni con disabilità psicofisica certificata ai sensi della Legge 104/92 nella scuola dell’infanzia,

26 alunni con disabilità psicofisica certificata ai sensi della Legge 104/92 ( di cui 1 col comma3) nella scuola primaria.

In ogni sezione e classe sono presenti alunni con: con svantaggio (n meglio specificato); svantaggio linguistico, culturale, comportamentale, relazionale ( non certificati) e alunni con difficoltà di apprendimento ( non certificata )

IPOTESI PROGETTUALE La complessità e l’eterogeneità delle attuali classi, in cui si incontrano alunni diversamente abili alunni con Disturbi Specifici di Apprendimento, alunni in difficoltà di apprendimento, alunni con svantaggio, alunni con disagio, alunni stranieri, alunni nomadi ( spesso in ritardo con i tempi dell’obbligo scolastico) dettano l’urgenza di adottare una didattica che sia attenta a tutti e a ciascuno, che non lasci indietro nessuno, che conduca tutti gli alunni a raggiungere il successo formativo in modo inclusivo. Si avverte l’esigenza di un insegnamento di qualità, che sappia “includere” le differenze, valorizzandole. Valorizzandole nel senso che tali differenze (di capacità, di attitudini, di ritmi di apprendimento, di motivazioni) non vengano considerate come predittive del livello di apprendimento raggiungibile ma come presupposto al successo

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dell’intervento formativo, riconoscendo che solo adeguando ad esse la strutturazione della situazione di insegnamento-apprendimento sia possibile attuare un intervento di qualità e, quindi, efficace. Con il presente progetto si ipotizza che, solo considerando con una diversa prospettiva le differenze individuali, possa essere messa in atto una didattica di tipo inclusiva , con le seguenti finalità riferite sia agli alunni che agli insegnanti.

Finalità riferite agli alunni

Favorire il benessere di tutti gli alunni e l’inclusione degli alunni in situazione di difficoltà cognitiva, comunicativa, comportamentale e relazionale.

Garantire all’intero gruppo classe il successo scolastico. Prestare attenzione ed aiuto alle situazioni di disagio. Ridurre e prevenire le difficoltà di apprendimento facilitando i percorsi di apprendimento. Individuare eventuali difficoltà specifiche e promuovere interventi mirati al loro superamento. Identificare precocemente gli alunni a rischio di un Disturbo Specifico di Apprendimento. Migliorare il rapporto degli alunni con la scuola riducendo le possibilità di insuccesso e abbandono

scolastico Favorire: la crescita dell’autostima, lo sviluppo della motivazione, la strutturazione degli

automatismi, lo sviluppo ottimale delle potenzialità. Promuovere le relazioni tra gli alunni stimolando la collaboratività e la sperimentazione di forme di

aiuto reciproco. Sviluppare la consapevolezza della diversità come “valore” da vivere e da condividere. Facilitare l’ingresso di nuovi alunni nel tessuto scolastico e sociale; Sostenere gli alunni nella fase di adattamento al nuovo contesto; Favorire un clima di accoglienza e di attenzione alle relazioni che prevenga e rimuova eventuali

ostacoli alla piena inclusione; Valorizzare la cultura d’origine e la storia personale di ogni alunno.

Finalità riferite agli insegnanti

Migliorare la conoscenza dei bisogni educativi degli alunni. Perfezionare le competenze operative legate alla didattica inclusiva. Migliorare il coinvolgimento esplicito di tutti i docenti, curricolari e di sostegno, nella progettazione

e nella realizzazione di interventi in senso inclusivo. Utilizzare maggiore inclusività ordinaria nella didattica e maggiore adattabilità e flessibilità per

accogliere individualizzazioni e personalizzazioni. Definire e condividere pratiche inclusive tra tutto il personale dell’Istituto. Favorire la documentazione e lo scambio di “buone pratiche” in un’ottica di scuola-comunità. Incrementare la comunicazione e favorire il rapporto con la famiglia e con i servizi sanitari. Adottare forme di verifica e di valutazione adeguate alle necessità formative degli alunni. Accompagnare adeguatamente gli alunni nel percorso scolastico, sostenendoli nel passaggio tra i

diversi gradi di scuola.

SOGGETTI COINVOLTI Il presente Progetto impegna tutte le componenti della comunità scolastica, in un’assunzione

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collegiale di responsabilità. Tutti i soggetti coinvolti sono impegnati ad adottare forme di comunicazione accoglienti ed inclusive ed alla costruzione di un clima di relazioni positive. RISORSE SCOLASTICHE

Dirigente Scolastico Funzione Strumentale Integrazione-Inclusione Funzione Strumentale POF Docenti curricolari Docenti di Sostegno Personale Ata

ORGANI COLLEGIALI SCOLASTICI

Collegio dei Docenti : Esprime la volontà di realizzazione del presente progetto, includendolo nel Piano dell’Offerta Formativa.

Gruppo di Lavoro per l’Inclusione (GLI): asse portante dell’inclusione scolastica, nella convinzione che per garantire una vera inclusione sia indispensabile il coinvolgimento dell’intero Consiglio di Intersezione/Interclasse nella “cura educativa” dell’alunno con BES. Solo avendo in questo modo si potrà superare l’ottica che vede il docente di sostegno come unico delegato all’inclusione.

I criteri della costituzione del GLI saranno l’operatività e la rappresentatività. A tal fine si propone la partecipazione delle seguenti figure:

Dirigente Scolastico o suo delegato, Funzione Strumentale Integrazione-Inclusione, Funzione Strumentale POF, Funzione strumentale Ricerca- Azione, Insegnanti dell’Istituzione Scolastica nominati dal D.S. a presiedere i consigli di

Intersezione/Interclasse Un membro della Commissione Accoglienza (nel caso non sia già presente tra gli altri membri del

GLI). La presenza di tutti gli insegnanti delegati a presiedere i Consigli di Intersezione/Interclasse rende possibile la conoscenza capillare delle situazioni delle diverse classi, di ciascun grado di scuola, in termini di Bisogni Educativi Speciali. In tal modo il GLI può diventare un vero gruppo di studio che:

accresce la consapevolezza dell’intera comunità educante sulla centralità e trasversalità dei processi inclusivi,

promuove attività di ricerca-azione per migliorare le procedure di inclusione da attuare nelle diverse situazioni,

favorisce la condivisione di buone prassi inclusive. Con la costituzione del GLI si intende iniziare il cammino “Verso una Scuola inclusiva” attraverso una prima conoscenza, ed un primo utilizzo, degli strumenti che permettono di rilevare, monitorare e valutare il grado di inclusività dell’istituzione scolastica, con lo scopo di migliorarlo. Il GLI si riunirà almeno 3 volte l’anno (all’inizio, alla metà e alla fine dell’a.s.). Potrà riunirsi in modo flessibile, sia in seduta plenaria, sia in sottogruppi (es. per gradi di scuola), per desumere indicatori realistici sui quali fondare progetti e azioni di miglioramento. In caso di necessità, durante la riunione del GLI, potranno essere convocate altre figure di riferimento, quali:

altri docenti, genitori rappresentanti del Consiglio d’Istituto, genitori di alunni con BES, rappresentanti della ASL,

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rappresentanti delle Cooperative sociali che collaborano con l’Istituto, rappresentanti di Enti Territoriali e/o Associazioni. Commissione Accoglienza

Operante già da diversi anni in questa Istituzione Scolastica, si riunisce nei casi di nuove iscrizioni di alunni stranieri. Cura la pre- accoglienza dell’alunno neo-arrivato e, dopo una prima valutazione iniziale rivolta al livello di comprensione e di produzione della lingua o italiana manifestato dall’alunno, fa proposte in merito alla classe di iscrizione.

Gruppo di Lavoro per l’Handicap Operativo (GLHO) Rappresenta la condivisione d’intenti tra Famiglia, Insegnanti, specialisti della ASL e figure professionali che operano con l’alunno, sia nel contesto scolastico, sia in quello extrascolastico (assistenti della riabilitazione nel centro J.F.Kennedy di Adrano, assistente educativo, , tutor domestico, clinici di strutture sanitarie private). Si riunisce all’inizio e alla fine dell’anno scolastico. In caso di particolari esigenze verrà riunito anche nella fase intermedia (fine primo quadrimestre). I soggetti coinvolti contribuiscono, in base alle proprie competenze e conoscenze, all’elaborazione e alla definizione del Profilo Dinamico Funzionale e del Piano Educativo Individualizzato.

Consigli di Intersezione/Interclasse rivestono un ruolo fondamentale e diretta nella realizzazione della didattica inclusiva poiché:

individuano i bisogni educativi degli alunni, indicano in quali casi sia opportuna e necessaria l’adozione di una personalizzazione della didattica

ed eventualmente di misure compensative e dispensative sulla base di considerazioni pedagogiche e didattiche e sulla base della eventuale documentazione clinica fornita dalla famiglia,

redigono i documenti di programmazione, mettono in atto l’intervento formativo-didattico, operando scelte metodologiche miranti al

miglioramento del grado di inclusività dell’Istituzione Scolastica. RISORSE EXTRASCOLATICHE

Famiglie. Equipe multidisciplinare della Struttura Semplice Salute Mentale e Riabilitazione Età Evolutiva della ASL n.3: redige la documentazione relativa agli alunni con BES, svolge interventi terapeutici sugli alunni, collabora nella individuazione, nella stesura e nella realizzazione del percorso formativo.

Equipe multidisciplinare della Struttura Semplice Dipartimentale Disabilità Linguistiche e Cognitive in Età Evolutiva della ASL: redige la documentazione sanitaria relativa agli alunni con BES, svolge interventi terapeutici sugli alunni, collabora nella individuazione, nella stesura e nella realizzazione del percorso formativo individualizzato/personalizzato, supporta gli insegnanti con incontri di formazione.

Specialisti sanitari operanti in strutture private: svolgono interventi terapeutici sugli alunni supportano gli insegnanti nella stesura del percorso formativo individualizzato/personalizzato.

Comune di Adrano : finanzia la fornitura di ausili per gli alunni diversamente abili e stipula convenzioni con cooperative di Assistenza Educativa e Specialistica.

Associazioni presenti sul territorio che, in convenzione con la scuola, effettuano progetti in orario extrascolastici rivolti agli alunni diversamente abili.

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DESTINATARI Sono destinatari dell’intervento a favore dell’inclusione scolastica tutti gli alunni con BES, alunni con certificazione di disabilità, (Legge 104/92), alunni con diagnosi di Disturbo Specifico di Apprendimento (Legge 170/2010),alunni con svantaggio socio-economico-linguistico-culturale, non certificato, (D.M. 27/12/2012 e C.M. 6/03/2013) presenti nel Circolo.

METODOLOGIE E AZIONI DIDATTICHE INCLUSIVE Creare relazioni significative positive La realizzazione di un clima sociale positivo, che garantisca l’accettazione e il rispetto delle diversità, è una delle condizioni essenziali affinché la scuola possa efficacemente diventare inclusiva. Tale clima dovrebbe favorire in particolare la sicurezza, l’autostima, l’autonomia e la motivazione all’apprendimento scolastico. Il clima sarà positivo se ciascun alunno si percepisce adeguato alla situazione e in grado di potercela fare, se ogni alunno è capace di valutare realisticamente e positivamente le proprie risorse, se tutti hanno la possibilità di partecipare in modo attivo mettendo in pratica il proprio spirito di iniziativa e le competenze per agire efficacemente, se si dispone di una certa libertà di movimento, se si è incoraggiati nell’affrontare compiti e situazioni nuove e nello stesso momento si sa di poter disporre di aiuto e protezione in caso di difficoltà. Rispettare principi pedagogici dell’individualizzazione e della personalizzazione Al fine di permettere a ciascun alunno di raggiungere, attraverso un apprendimento significativo, il suc -cesso formativo. Il docente inclusivo:

adatta stile insegnamento, materiali, tempi, tecnologie, modifica strategie in itinere, sviluppa una didattica metacognitiva, sviluppa un approccio cooperativo, favorisce la creazioni di reti relazionali (famiglia, territorio, specialisti...).

La metodologia utilizzata sarà rispettosa delle caratteristiche psicologiche degli alunni, dei loro stili e dei loro tempi di apprendimento e seguirà, pertanto, i seguenti principi pedagogici: Individualizzazione

Si prevedono obiettivi comuni per tutti i componenti del gruppo-classe ma, per permettere agli alunni di operare in condizioni più agevoli e per rendere le situazioni di apprendimento più adeguate alle caratteristiche di ciascuno, si garantisce l’adattamento della proposta didattica attraverso: -la facilitazione (l’uso di strumenti didattici e tecnologici compensativi che facilitano la prestazione richiesta nell’abilità deficitaria), -la segmentazione del lavoro per quantità e complessità, -la semplificazione del materiale didattico (modificazione del lessico, riduzione dei concetti, dei criteri di esecuzione del compito), -la scomposizione dei compiti in nuclei fondanti.

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Personalizzazione

Si adeguano gli obiettivi in relazione alle caratteristiche personali dell’alunno per renderli adeguati e significativi attraverso: La semplificazione : l’obiettivo è semplificato in merito a comprensione, elaborazione, risposta: si

modifica il lessico, si riduce la complessità concettuale, si evitano / sostituiscono alcune procedure(attuando misure dispensative) e si modificano i criteri di risposta e valutazione, anche prevedendo l’uso di strumenti compensativi. Le misure dispensative hanno lo scopo di impedire al disturbo, o alla difficoltà, di comportare un generale insuccesso scolastico con ricadute personali anche gravi.

Scegliere materiali di apprendimento adattabili

Gli insegnanti, al fine di offrire stimoli formativi diversi in relazione a ritmi e stili di apprendimento, a esigenze formative e livelli di sviluppo personali:

Utilizzano la rete per cercare e/o strutture materiali didattici interattivi, che permettano di scegliere livelli graduati di difficoltà per operare facilmente semplificazioni o per rendere il compito più complesso, a seconda delle caratteristiche degli alunni;

Utilizzano la rete per scegliere e/o strutturare materiali didattici interattivi che, prevedendo l’utilizzo di diversificati linguaggi, modalità espressive e ruoli, permettano il raggiungimento degli obiettivi in modi diversi, nel rispetto dei diversi stili di apprendimento degli alunni.

Scegliere strategie e tecniche per attivare i gruppi collaborativi

Gli insegnanti si impegnano nell’uso limitato di format didattici frontali e trasmissivi, strutturalmente poco adatti alla personalizzazione e all’individualizzazione, e costruiscono almeno una parte della loro attività didattica per piccoli gruppi di apprendimento cooperativo, con modalità di peer tutoring, al fine di realizzare un format didattico più inclusivo, predisposto alla diversificazione dei ruoli, dei materiali e degli obiettivi, mirante alla valorizzazione della risorsa classe

Attuare una didattica integrata

Garantire il punto di contatto tra gli obiettivi dell’alunno con BES e quelli della classe. Il raccordo e la ricerca di punti di contatto tra le due programmazioni tende a costruire situazioni formative significative per gli alunni. Nei casi in cui gli obiettivi della programmazione individualizzata divergono dalla programmazione di classe, si individuano attività che consentano all’alunno diversamente abile la partecipazione anche parziale, ma finalizzata ai propri obiettivi. La ricerca della compatibilità dei punti di contatto tra la programmazione della classe e quella dell’alunno con BES è prerogativa dell’inclusione. Per concretizzare il modello di scuola inclusiva descritto questo Circolo Scolastico intende attuare i seguenti progetti con la stesura della documentazione richiesta dalla normativa vigente:

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PROCEDURE D’INTERVENTO Per concretizzare il modello di scuola inclusiva descritto, questa Istituzione scolastica intende attuare i seguenti piani di lavoro: a) Piano di lavoro per l’inclusione degli alunni con disabilità certificata, b) Piano di lavoro per l’inclusione degli alunni con Disturbo Specifico di Apprendimento diagnosticato, c) Piano di lavoro per l’inclusione degli alunni con altri Bisogni Educativi Speciali non certificati. d) Piano di lavoro per l’inclusione di alunni stranieri e nomadi I seguenti piani di lavoro contengono le indicazioni riguardanti le procedure e le pratiche per l’inclusione degli alunni con BES. Rappresentano degli strumenti di lavoro e potranno, pertanto, essere integrative rivisti periodicamente sulla base delle esperienze realizzate e delle esigenze che si genereranno. Hanno lo scopo di definire le pratiche condivise dell’“alleanza educativa” tra tutto il personale che opera nell’Istituzione Scolastica al fine di facilitare l’accoglienza e l’inclusione di tutti gli alunni.

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A) PIANO DI LAVORO PER L’INCLUSIONEDEGLI ALUNNI CON DISABILITÀ CERTIFICATA (L. 104/92) A.1) ACCOGLIENZA Prima dell’inizio della scuola gli insegnanti potranno incontrare i genitori per uno scambio di informazioni riguardo ai bisogni dell’alunno. L’alunno partecipa alle attività di accoglienza organizzate dagli insegnanti, progettate in comune tra scuola di provenienza e scuola di accoglienza ( qualora l’alunno cambi istituto) A.2) STESURA DEI DOCUMENTI DI PROGRAMMAZIONE DELL’INTERVENTO (Profilo Dinamico Funzionale e Piano Educativo Individualizzato) All’inizio di ogni anno scolastico, gli insegnanti curricolari e di sostegno raccolgono le informazioni (in merito a obiettivi prefissati raggiunti o non raggiunti, abilità cognitive, potenzialità sviluppate e modalità relazionali) e dalla visione della documentazione (certificazione, diagnosi funzionale e, se già stilato, Profilo Dinamico Funzionale). Nel caso in cui la Diagnosi Funzionale non fosse aggiornata la scuola comunica alla ASL di provvedere all’aggiornamento della DF stessa. Contemporaneamente vengono raccolte informazioni attraverso prove di valutazione d’ingresso, somministrate al fine di acquisire le reali potenzialità dell’alunno sui singoli assi di sviluppo, e attraverso l’ osservazione dei comportamenti e delle prestazioni dell’alunno. Ad ogni nuovo ciclo scolastico (e quando se ne ravveda la necessità), gli insegnanti, sulla base della DF e delle osservazioni sistematiche iniziali, redigono una bozza di Profilo Dinamico Funzionale la cui stesura sarà approvata/modificata/integrata durante la prima riunione del GLHO, in dialogo con gli operatori sociosanitari e con la famiglia che partecipa alla stesura e sottoscrive il PDF. In sede di GLHO gli insegnanti, su indicazione degli specialisti della ASL, e preso atto delle direttive del PDF, decidono la scelta dei seguenti tipi di percorso formativo da inserire nel Piano Educativo Individualizzato (PEI):

percorso individualizzato per obiettivi minimi (diversificazione delle strategie per garantire l’acquisizione degli obiettivi minimi della programmazione curricolare)

percorso personalizzato (diversificazione degli obiettivi, rispetto a quelli curricolari della classe, e delle strategie didattiche)

Gli insegnanti, di sostegno e curricolari, sulla base delle decisioni assunte in sede di GLHO, redigono il PEI secondo quanto stabilito dalle Linee guida per l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità (4 agosto 2009): “Per non disattendere mai gli obiettivi dell’apprendimento e della condivisione, è indispensabile che la programmazione delle attività sia realizzata da tutti i docenti curricolari, i quali, insieme all’insegnante per le attività di sostegno definiscono gli obiettivi di apprendimento per gli alunni con disabilità in correlazione con quelli previsti per l’intera classe. Date le finalità della programmazione comune fra docenti curricolari e per le attività di sostegno per la definizione del Piano educativo dell'alunno con disabilità, finalità che vedono nella programmazione comune una garanzia di tutela del diritto allo studio, è opportuno ricordare che la cooperazione e la corresponsabilità del team docenti sono essenziali per le finalità previste dalla legge.” Nel PEI il team docente, o il consiglio di classe, indica gli obiettivi ritenuti proponibili e significativi per l’alunno, le strategie didattiche, gli strumenti e gli spazi necessari per la strutturazione delle situazioni di insegnamento-apprendimento relative a ciascun obiettivo. Il PEI, pur essendo definito con un certo rigore per essere attuato in tutte le sue parti e da tutti le insegnanti che operano con l’alunno, non sarà inteso come un vincolo rigido: sarà realizzato in maniera flessibile e sarà aperto ad eventuali aggiornamenti e modifiche in funzione delle nuove situazioni che si presenteranno nel corso dell’anno scolastico, che saranno esaminate e discusse, da parte di tutti gli insegnanti dei genitori, degli operatori della ASL, nei momenti di programmazione e verifica in itinere, e nelle periodiche riunioni del GLH operativo. Il PEI, pertanto, è disponibile per le famiglie per permetterne la conoscenza e la condivisione.

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A.3) INTERVENTO Ogni intervento formativo didattico messo in atto nei confronti degli alunni dovrà essere strutturato in modo tale da ottenere da tutti lo svolgimento del massimo grado delle loro potenzialità educative e, soprattutto, l'apprendimento delle abilità strumentali di base indispensabili per affrontare la vita con sufficiente autonomia. Tutte le situazioni di insegnamento-apprendimento avranno come scopo il miglioramento del percorso d’inclusione, attraverso la costruzione di un ambiente educativo che consideri basilare la diversità, l’integrazione delle competenze, il rispetto dell’identità, la valorizzazione dei percorsi personali, accogliendo così l’alunno diversamente abile come portatore di novità e risorse per il percorso educativo di tutti. Gli insegnanti di sostegno, in funzione dei bisogni formativi di ciascun alunno, organizzeranno l’attività di sostegno in diversi momenti della giornata che verranno esplicitati negli organigrammi allegati al PEI. Gli insegnanti curricolari, in vista dell’inclusione degli alunni con disabilità, e in funzione delle caratteristiche proprie di questi, prevedranno, in ogni momento del loro intervento, il coinvolgimento dell’alunno disabile nelle attività di classe garantendo il raccordo tra lavoro personalizzato e programmazione disciplinare attraverso:

l’utilizzo di procedure diverse, programmate nel PEI, miranti allo stesso obiettivo della classe; la fornitura di aiuti necessari per ridurre la difficoltà delle attività di classe (semplificazione di

consegne, di testi, ecc.); la predisposizione per l’alunno disabile di un lavoro diverso ma che integri quello dei compagni con

l’esecuzione di una sola parte del lavoro (es. parte verbale, prassica, iconica); la strutturazione di una forma flessibile dell’organizzazione didattica che consenta di programmare

attività didattiche per gruppi di alunni, nelle quali coinvolgere in modo significativo gli alunni diversamente abili.

Nel caso di disabilità molto grave, il raccordo avverrà prevalentemente nelle attività più educative che disciplinari, non escludendo possibilità di raccordo anche nelle discipline... possibilità che vanno sempre ricercate. Risulta di notevole importanza, ai fini di una positiva inclusione, il momento del passaggio da un grado all’altro di scuola. Ai sensi di quanto stabilito nelle Linee guida per l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità (4 agosto 2009) sarebbe utile prevedere formali consultazioni “ fra gli insegnanti della classe frequentata dall’alunno con disabilità e le figure di riferimento per l’integrazione delle scuole coinvolte, al fine di consentire continuità operativa e la migliore applicazione delle esperienze già maturate nella relazione educativo-didattica e nelle prassi di integrazione con l'alunno con disabilità”. A.4) VALUTAZIONE La normativa a riguardo stabilisce che la valutazione è riferita al comportamento, alle discipline e alle attività svolte sulla base del Piano Educativo Individualizzato. Essa è espressa in decimi ed è considerata come “valutazione dei processi e non solo come valutazione della performance.”( Linee guida per l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità - 4 agosto 2009). Sarà allora riferita ai progressi personali dell’alunno secondo le sue peculiarità e potenzialità. Per l’esame conclusivo del primo ciclo sono previste prove di esame specifiche, relative agli insegnamenti impartiti. Le prove possono essere differenziate, basandosi sul PEI dell’alunno. Il loro valore è lo stesso di quelle ordinarie, per ciò che riguarda il superamento della prova d'esame finale. Saranno strutturate prove idonee a valutare il progresso dell’alunno in rapporto alle sue potenzialità e ai livelli di apprendimento iniziali.

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B) PIANO DI LAVORO PER L’INCLUSIONE DEGLI ALUNNI CON DISTURBO SPECIFICO DI APPRENDIMENTO DIAGNOSTICATO (L.170/2010) In tale protocollo sono esplicitate le procedure per l’inclusione degli alunni con Disturbo Specifico di Apprendimento già certificato e, pertanto, si delinea un intervento rivolto esclusivamente agli alunni frequentanti le classi terza, quarta e quinta della Scuola Primaria. B.1) ISCRIZIONE Si procede all’organizzazione di incontri per le famiglie, miranti alla diffusione delle informazioni di carattere organizzativo. La famiglia, con l’alunno, può visitare la scuola ed avere un primo contatto conoscitivo. I genitori procedono con l’iscrizione dell’alunno presso la segreteria del Circolo nei termini prestabiliti e fa pervenire, entro breve tempo, la documentazione attestante la diagnosi di DSA che deve prevenire da uno specialista della ASL, o da una struttura privata ad essa convenzionata o accreditata, e che può correttamente essere effettuata solo al termine della seconda classe della Scuola Primaria (in caso di dislessia, disgrazia, disortografia) o della terza classe (in caso di discalculia). La scuola acquisisce dalla famiglia la diagnosi e avvia l’apertura di un fascicolo personale. B.2) STESURA DEI DOCUMENTI DI PROGRAMMAZIONE DELL’INTERVENTO ( Piano Didattico Personalizzato) Gli insegnanti raccolgono informazioni, attraverso la lettura della diagnosi di DSA e attraverso l’osservazione degli stili di apprendimento e delle prestazioni atipiche dell’alunno, e iniziano ad evidenziare le linee per la stesura del Piano Didattico Personalizzato (PDP). Ogni insegnante stileràil Piano Didattico Personalizzato, utilizzando il modello suggerito dal MIUR (allegati A e B al presente documento) relativo alla propria disciplina, nel quale avrà cura di specificare eventuali integrazioni/sostituzioni, in merito agli obiettivi, eventuali misure dispensative e strumenti compensativi. Entro il primo trimestre dell’anno scolastico il PDP viene formalizzato e sottoscritto dalla famiglia, durante un incontro tra questa, insegnanti e operatori sanitari. B.3) INTERVENTO L'intervento educativo per l’alunno con Disturbo Specifico dell’Apprendimento (DSA) si realizza attraverso una programmazione flessibile, riferita agli obiettivi della classe, e non differenziata, condivisa dall’interno del team docente, dalla famiglia e dagli specialisti della ASL, che prevede l’utilizzo di strumenti compensativi ed eventuali dispense da alcune prestazioni. Ogni proposta didattica va commisurata alle potenzialità dell’alunno:

rispettando i suoi tempi d’apprendimento, prevedendo l’uso degli strumenti compensativi e delle misure dispensative indicati nel PDP, concordando i tempi e i modi delle verifiche alle caratteristiche degli alunni..

Azioni facilitanti, compensative e dispensative, delineate nel PDP, da mettere in atto nella fase dell’intervento: Chiarire o semplificare le consegne scritte: l’insegnante può aiutare sottolineando o evidenziando

solo le parti significative della consegna. Ridurre la quantità di lavoro: l’insegnante può selezionare solo alcune pagine dei materiali di

studio, solo alcuni esercizi. Evidenziare le informazioni essenziali: l ’insegnante può sottolineare le informazioni essenziali con

un evidenziatore.

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Bloccare gli stimoli estranei: quando l’alunno è facilmente distraibile dagli stimoli visivi, può essere usato un foglio bianco di carta per coprire la sezione su cui il soggetto non sta lavorando .

Prevedere la combinazione simultanea di informazioni verbali e visive: le informazioni verbali possono essere date con dimostrazioni visive (es: opuscoli, volantini, lavagna luminosa ecc.).

Mantenere e ripetere le sequenze della routine giornaliere: molti alunni con disturbo dell’apprendimento hanno bisogno di routine giornaliere per conoscere e fare ciò che ci si aspetta essi facciano.

Usare presentazioni ed attività bilanciate: equilibrio tra le presentazioni orali, quelle visive e le attività partecipative; inoltre tra le attività in grandi e piccoli gruppi ed individuali.

Permettere l’uso di ausili didattici: agli alunni possono essere date strisce di lettere o numeri per aiutarli scrivere correttamente. Linee di numeri, tavole pitagoriche, tabella delle misure, tabella delle formule e calcolatrici aiutano gli alunni nel conteggio una volta che hanno capito e scelto l’operazione matematica.

Dare agli studenti un organizzatore grafico: uno schema, una tabella o un reticolato bianco può essere dato all’alunno che lo riempirà durante la presentazione. Questo aiuta l‘alunno a focalizzare la propria attenzione sulle informazioni-chiave e a vedere la relazione tra concetti e informazioni collegate.

Usare mappe mentali, concettuali, grafici, tabelle Creare fogli di lavoro gerarchici: l’insegnante può costruire fogli di lavoro con attività ordinate in

senso gerarchico, dal più facile al più difficile. Il successo immediato aiuta l’alunno ad iniziare il lavoro.

Abituare l’alunno all’uso del registratore : molti problemi con i materiali scolastici sono collegati alla difficoltà nella lettura. Il registratore è considerato un eccellente aiuto per superare questo problema.

Semplificare i testi da proporre all’alunno. Usare: la rete, il computer e il software specifico per facilitare le attività di lettura e scrittura. Usare la tecnica del brainstorming per stimolare il flusso delle idee, senza dare giudizi, al fine di

analizzarle e creare collegamenti. Ridurre o evitare il corsivo, la lettura ad alta voce, la scrittura sotto dettatura, la copiatura di

testi o di espressioni matematiche. Usare suggerimenti per denotare gli item più importanti nelle prove di verifica: asterischi o

puntini possono denotare problemi o attività che contano di più nella valutazione affinché l’alunno possa organizzare bene il tempo durante le prove di valutazione.

Modificare le prove d’ascolto delle lingue straniere ed utilizzare domande a scelta multipla per le verifiche.

Incoraggiare l’uso di calendari per le valutazioni: gli alunni possono usare calendari per registrare le date delle valutazioni, liste di attività collegate alla scuola, registrare le date dei test e gli orari per le attività scolastiche.

Cambiare, adattandole, le modalità valutative: agli alunni può essere permesso di completare un progetto invece di una interrogazione orale e viceversa. Se un alunno ha problemi di scrittura l’insegnante può permettergli di sottolineare la risposta giusta e dare una motivazione orale ad essa piuttosto che scriverla su di un foglio.

Tra le azioni facilitanti riveste un ruolo importante la semplificazione del testo al fine dello svolgimento, da parte dell’alunno, delle attività di comprensione della lettura. Le caratteristiche del testo di facile lettura risultano essere le seguenti:

Essere costituito da non più di 150-200 parole complessive.

Contenere parole tratte dal “vocabolario di base”.

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Contenere frasi brevi, semplici, coordinate anziché subordinate.

Deve esplicitare sempre soggetto ed oggetto, evitando i pronomi e limitando la presenza di connettivi.

Deve contenere verbi di modo finito, coniugati nel tempo indicativo, in forma attiva.

Deve evitare le doppie negazioni.

Deve essere facilmente evidenziabile la distinzione tra informazioni principali e secondarie.

Non deve essere sovraccaricato di troppe informazioni e dati.

Deve essere facilmente evidenziabile il passaggio necessario alla comprensione e alla esplicitazione del contenuto.

Deve essere fornito in anticipo all’alunno (prima di operarvi in classe).

Relazione tra comportamenti dell’alunno e utilizzo degli strumenti compensativi e delle misure dispensative.

Comportamenti manifestati degli alunni con DSA nelle attività scolastiche

Interventi di tipo compensativo e di tipo dispensativo da realizzare nelle ultime 3 classi di Scuola Primaria

SE L’ALUNNO CON DSA...

L’INSEGNANTE...

o Dimostra eccessiva lentezza e commette numerosi errori nella lettura con conseguente difficoltà nella comprensione del testo...

o Evita di far leggere a voce alta. o Incentiva l’utilizzo di computer con sintesi

vocale, cassette/CD con testi registrati. o Sintetizza i concetti con l’uso di mappe

concettuali e/o mentali. o Favorisce l’uso di software e di rete

specifici, dotati di sintesi vocale in grado di leggere anche le lingue straniere.

o Legge le consegne degli esercizi e/o fornisce, durante le verifiche, prove su supporto audio e/o digitale.

o Riduce nelle verifiche scritte il numero degli esercizi senza modificare gli obiettivi.

o Evita le verifiche scritte in tutte le materie tradizionalmente orali, consentendo l’uso di mappe o ipertesti durante l’interrogazione.

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o Dimostra difficoltà nei processi di automatizzazione della letto-scrittura

o Gli risulta impossibile eseguire nello stesso tempo due “procedimenti” come ascoltare e scrivere, ascoltare e seguire un testo scritto ...

o Evita di far prendere appunti, ricopiare testi o espressioni matematiche, ecc.

o Fornisce appunti su supporto digitale o cartaceo, stampato preferibilmente con carattere Arial, Comic Sans, Trebuchet (di dimensione 12-14 pt) .

o Consente l’uso del registratore. o Evita di richiedere la scrittura sotto

dettatura. o Evita di richiedere la copiatura dalla lavagna.

o Dimostra difficoltà nel ricordare le categorizzazioni: i nomi dei tempi verbali e delle strutture grammaticali italiane e straniere, dei complementi nell’analisi logica...

o Favorisce l’uso di schemi e tabelle grammaticali.

o Privilegia l’utilizzo corretto delle forme grammaticali.

o Sulle acquisizioni teoriche delle stesse. o Utilizza per le verifiche domande a scelta

multipla.

o Dimostra una grafia illeggibile e/o commette eccessivi errori di scrittura che compromettono la rilettura adeguata del testo scritto...

o Favorisce l’utilizzo di programmi di videoscrittura con correttore ortografico perl’italiano e le lingue straniere.

o Dimostra difficoltà di calcolo e difficoltà nel memorizzare: tabelline, formule, procedure...

o Consente l’uso di tavola pitagorica, della calcolatrice, tabelle e formulari, mappe procedurali, sia nelle verifiche che nelle interrogazioni.

o Utilizza prove di verifica con risposte a scelta multipla.

o Dimostra difficoltà nell’espressione della lingua scritta...

o Favorisce l’uso di schemi testuali.

o Dimostra difficoltà nell’imparare filastrocche e poesie a memoria e nel recuperare rapidamente nella memoria nozioni già acquisite e comprese, con conseguente difficoltà e lentezza

o Predilige l’utilizzo di mappe, schemi e ipertesti durante l’interrogazione, per facilitare il recupero delle informazioni e migliorare l’espressione verbale orale.

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nell’esposizione orale

o Evita di richiedere lo studio mnemonico e nozionistico in genere.

o Comprende che per l’alunno con DSA è notevolmente difficile ricordare nomi, termini tecnici e definizioni.

o Dimostra facile stanchezza e tempi di recupero troppo lunghi

o Fissa interrogazioni, verifiche e compiti programmati.

o Evita la sovrapposizione di compiti e interrogazioni di più materie.

o Evita di richiedere prestazioni nelle ultime ore della giornata.

o Riduce le richieste di compiti per casa. o Controlla costantemente la quantità di

compiti sul diario.

o Dimostra difficoltà nella lingua straniera...

o Privilegia le attività di tipo orali. o Utilizza per le prove scritte, quesiti con

riposte a scelta multipla.

o Dimostra anche difficoltà nel mantenere l’attenzione al compito

o Divide la prova in tempi differenti. o Comprende che in tal caso non serve

assegnare più tempo.

Gli insegnanti interessati, su richiesta, possono usufruire degli strumenti compensativi di tipo tecnologico (sintesi vocale e software specifico).

B.4) VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI CON DSA DIAGNOSTICATO

La valutazione scolastica, periodica e finale, degli alunni con DSA sarà coerente con gli interventi pedagogico-didattici programmati nei singoli PDP. La scuola adotterà modalità valutative che consentiranno all’alunno con DSA di dimostrare effettivamente il livello di apprendimento raggiunto, mediante l’applicazione di misure che determinino le condizioni ottimali per l’espletamento della prestazione da valutare, sia relativamente ai tempi di effettuazione, sia alle modalità di strutturazione delle prove, prevedendo anche l’utilizzo di strumenti compensativi. Si riserverà particolare attenzione alle competenze disciplinari, a prescindere dagli aspetti legati alla prestazione all’abilità deficitaria. In merito alle norme che regolano l’esame conclusivo del primo ciclo dell’istruzione, agli alunni con DSA è consentito l’uso degli strumenti compensativi e dispensativi. La scuola attuerà ogni strategia didattica per consentire ad alunni e studenti con DSA l’apprendimento delle lingue straniere. A tal fine valorizzerà la modalità attraverso cui l’alunno meglio può esprimere le sue competenze, privilegiando l’espressione orale, nonché ricorrendo agli strumenti compensativi e alle misure dispensative più opportune. Le prove di verifica di lingua straniera saranno progettate, presentate e valutate secondo modalità compatibili con le difficoltà connesse ai DSA.

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C) PROTOCOLLO PER L’INCLUSIONE DEGLI ALUNNI CON ALTRI BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI NON ANCORA CERTIFICATI O NON CERTIFICABILI. ( L 170/2010 - DM 27/12/2012 - CM 6/03/2013)

Con l’emanazione della L. 170/2010, della Direttiva Ministeriale del 27/12/2012 e della relativa Circolare del 6 /03/2013, nel rispetto dell’ evoluzione degli studi della psicopedagogia e dalle ricerche condotte dalle neuroscienze, si delinea l’idea di una scuola inclusiva, non solo a tutela dell’alunno con certificazione di disabilità o con diagnosi di DSA ma a tutela di ciascun alunno. L’attenzione all’individuazione dei bisogni formativi degli alunni, e alla prevenzione delle difficoltà di apprendimento, va oltre il discorso delle certificazioni sanitarie, ampliando di gran lunga la funzione degli insegnanti: essi, oltre ad adeguare il proprio intervento ad una certificazione / diagnosi, vengono rivestiti di un ruolo attivo nella individuazione precoce delle difficoltà e nella prevenzione delle difficoltà di apprendimento, prima che una diagnosi sia eventualmente effettuata, progettando ed attuando un apposito percorso educativo - formativo che prevenga l’insorgere delle difficoltà attraverso azioni metodologiche e didattiche rivolte a tutto il gruppo classe. Con l’emanazione dei recenti documenti normativi relativi all’inclusione gli insegnanti sono impegnati, quindi, nella: Individuazione precoce e prevenzione delle difficoltà di apprendimento degli alunni (L’art. 3 della Legge 170/2010 stabilisce che "È compito delle scuole di ogni ordine e grado, comprese le scuole dell'infanzia, attivare, previa apposita comunicazione alle famiglie interessate, interventi tempestivi, idonei ad individuare i casi sospetti di DSA degli studenti”).

Individuazione dei Bisogni Educativi Speciali non clinicamente rilevabili (Direttiva 27/12/2012 e relativa C.M. del 6/03/2013).

La normativa vigente, inoltre, affermando il principio della “inclusione”, estende anche agli alunni con difficoltà di apprendimento, svantaggio e disagio sia il principio della personalizzazione didattica, introdotto dalla Legge 104/92, e generalizzato nella Legge 53/03, sia gli strumenti compensativi e le misure dispensative, previsti dalla Legge 170/2010.

Si richiede, quindi, nei confronti delle difficoltà di apprendimento, “un approccio educativo, non meramente clinico” favorito dalla messa in atto di “strategie e metodologie di intervento correlate alle esigenze educative speciali, nella prospettiva di una scuola sempre più inclusiva e accogliente” (Direttiva 27/12/2012) . Gli insegnanti (team docenti o Consiglio di interclasse), nel rispetto della normativa vigente: osservano, valutano, comprendono e individuano precocemente le difficoltà, riconoscono i segnali predittivi di un eventuale Disturbo Specifico di Apprendimento, si esprimono in merito al funzionamento problematico dell’alunno, nelle diverse abilità (disciplinari, affettive, relazionali, comportamentali), sulla base di considerazione psico-pedagogiche didattiche, si esprimono in merito alla necessità per l’alunno di un percorso individualizzato (adeguando strategie e strumenti) o personalizzato (adeguando obiettivi), effettuano scelte didattiche che prevengono le difficoltà di apprendimento.

C.1) INDIVIDUAZIONE PRECOCE DEGLI “ALUNNI A RISCHIO DI DSA”

Non sono molti i bambini che ricevono una diagnosi di DSA in tempi dovuti: a volte essa viene posta con molto ritardo poiché il disturbo è riconosciuto spesso solo al termine della Scuola Primaria, quando le richieste della scuola in termini di apprendimento richiedono processi di elaborazione cognitiva che dovrebbero essere ormai automatizzati. Già a partire dalla Scuola dell’Infanzia, e soprattutto nei primi anni della Scuola Primaria, la normativa pone attenzione non solo al “disturbo” di apprendimento, che verrà eventualmente diagnosticato dopo la fine della seconda classe (dislessia-disgrafia-disortografia) o alla fine della terza (discalculia) ma alla “difficoltà” di apprendimento che potrebbe evolvere in un D.S.A.: quelle difficoltà che alcuni alunni, nonostante abbiano un’ intelligenza nella norma e privi di deficit cognitivi e sensoriali, manifestano nell’apprendimento e nell’automatizzazione della letto-scrittura e del calcolo, a causa di specifiche particolarità negli stili e nei tempi di apprendimento. L’azione di individuazione ha inizio con l’osservazione dell’alunno. L’osservazione andrà effettuata precocemente (nell’ultimo anno della Scuola dell’Infanzia e nei primi due anni della scuola Primaria) . Essa avrà come oggetto: lo sviluppo delle abilità dell’alunno, i processi implicati nell’apprendimento, le discrepanze tra le prestazioni del bambino e quelle del resto della classe in determinate abilità. Essa ha come scopo: l’individuazione delle aree specifiche in cui il bambino manifesta un significativo calo della prestazione, rispetto ad altre, l’individuazione dei segnali predittivi (campanelli d’allarme) di un DSA.

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SEGNALI PREDITTIVI DEL DSA

SCUOLA DELL’INFANZIA

Presenza di: difficoltà mnestiche, attentive, visuo-percettive, visuo -motorie, linguistico-articolatorie, linguistico-uditive e fini-motorie, difficoltà psicomotorie, difficoltà nell’orientamento spazio-temporale, difficoltà nel raggruppare, ordinare, contare intuitivamente oggetti, difficoltà di linguaggio, sia in relazione alla pronuncia che alla costruzione della frase –difficoltà, fonologiche (l’alunno non è in grado di manipolare uditivamente i fonemi delle parole e mostra, difficoltà nella segmentazione e nella fusione dei suoni delle parole), nel memorizzare sequenze (i giorni della settimana, i mesi in ordine, le stagioni...), utilizzo poco adeguato dello spazio del foglio. A partire dall’ultimo anno della Scuola dell’Infanzia, verrà posta una particolare attenzione alle difficoltà linguistico-fonologiche e linguistico-articolatorie poiché esse rappresentano i più attendibili predittori di un Disturbo Specifico di Apprendimento.

SCUOLA PRIMARIA

AREA LINGUISTICA

Presenza di: difficoltà nelle abilità fonologiche analitiche e fonologiche globali: difficoltà nella discriminazione fonologica delle parole, nel riconoscimento di sillaba/fonema iniziale/finale di una parola, nella segmentazione fonologica, nella fusione fonologica, nella ricognizione di rime, nella segmentazione delle parole in fonemi; nella discriminazione di parole e di non parole differenti per un solo tratto acustico, nella manipolazione del materiale sillabico e fonetico: lettura non fluente, lentezza nella scrittura, difficoltà a copiare dalla lavagna, presenza di eccessivi errori di lettura, presenza di eccessivi errori di scrittura fonologici di omissione, sostituzione, inversione, aggiunta, difficoltà a seguire le parole scritte e/o la rigatura del foglio, caratteri di scrittura troppo grandi e/o troppo piccoli, sostituzione di grafemi simili: d/b/p/q-a/o-e/a-m/n/u-f/t, sostituzione di fonemi simili: p/b- t/d-r/l-v/f -c/g-s/z, omissione di doppie e di punteggiatura, difficoltà nell’imparare l'ordine alfabetico

AREA MATEMATICA

Difficoltà a leggere correttamente le cifre in carattere arabico; mancanza di comprensione dei termini o dei segni matematici; mancato riconoscimento dei simboli numerici; difficoltà a comprendere il valore posizionale delle cifre difficoltà ad allineare correttamente i numeri o a inserire simboli durante i calcoli; scorretta organizzazione spaziale dei calcoli; incapacità ad apprendere in modo soddisfacente le “tabelline” della moltiplicazione; difficoltà nel nominare i termini, le operazioni o i concetti matematici; difficoltà nel decodificare i simboli matematici; difficoltà a fare calcoli veloci, ad eseguire numerazioni regressive; difficoltà nel memorizzare le procedure delle operazioni aritmetiche; difficoltà nel comprendere quali numeri sono pertinenti al problema aritmetico che si sta considerando. Si precisa che le su elencate difficoltà rappresentano i “segnali predittivi di un DSA” esclusivamente quando coesistono con un quadro cognitivo di fondo che, si presuppone, sia adeguato. Nel primo periodo della classe prima (Scuola Primaria) L’osservazione dell’insegnante affianca l’attività di screening che viene condotta dal servizio di medicina scolastica della ASL nei primi mesi della classe prima di scuola primari. Al fine di una migliore rilevazione sono stati acquistati dalla nostra istituzione alcuni strumenti di valutazione appositi , a disposizione degli insegnanti che volessero farne uso. La procedura di osservazione avrà come scopo, non solo l’individuazione degli alunni a rischio DSA ma anche l’individuazione degli alunni con BES.

C.2) PROCEDURE PER L’INDIVIDUAZIONE E LA SEGNALAZIONE DEL BISOGNO EDUCATIVO SPECIALE

Il concetto di Bisogno Educativo Speciale comprende dentro di sé tutte le problematicità educativo-apprenditivo-affettivo-comportamentali degli alunni, sia caratterizzate da situazioni di “disabilità” e di

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“disturbo”, sia caratterizzate da situazioni di “difficoltà”. È la situazione di “difficoltà” che va individuata dagli insegnanti come Bisogno Educativo Speciale: Nel rispetto della normativa vigente, ogni insegnante ha il dovere di individuare: la difficoltà di apprendimento, predittiva di un DSA o di una eventuale disabilità, particolari situazione di difficoltà, persistenti o transitorie, non sempre certificabili dal punto di vista sanitario. L’individuazione di tali difficoltà, siano esse affettive, sociali, apprenditive, linguistiche, comportamentali, nasce in seguito all’osservazione dettagliata dell’alunno in termini di apprendimento, prestazione e comportamento. Gli insegnanti, rilevano, possibilmente precocemente, le condizioni di difficoltà degli alunni, sia quelle reversibili e temporanee, sia quelle più stabili, seguendo la seguente procedura:

1) Gli insegnanti osservano e valutano: le difficoltà di apprendimento e/o le limitazioni nelle abilità di lettura-scrittura-calcolo, le espressioni comportamentali (di solito correlate alle difficoltà di apprendimento) la persistenza di tali difficoltà, la coesistenza (in caso di sospetto DSA) delle difficoltà di apprendimento con un quadro cognitivo di fondo che, si presuppone, sia adeguato, la coesistenza (in caso di sospetto ritardo cognitivo) di tali difficoltà con un quadro cognitivo di fondo che, si presuppone, sia non adeguato.

2) Gli insegnanti, per effetto dell'art. 3, comma 3 mettono in atto “interventi tempestivi” e inviano una comunicazione informativa alle famiglie.

3) Al termine dell’intervento, gli insegnanti valutano e stabiliscono se l’alunno debba essere coinvolto in un percorso didattico personalizzato(adeguando gli obiettivi) o individualizzato (adeguando strategie e strumenti).

4) Gli insegnanti comunicano gli esiti della valutazione, e le decisioni assunte, alla famiglia ( con modulo riportato nell’allegato D) e, in dialogo con essa, redigono “sulla base di considerazioni pedagogiche e didattiche” (C.M. 6/3/2013), verbalizzate formalmente durante il Consiglio di Interclasse tecnico, il Piano Didattico Personalizzato che sarà condiviso e sottoscritto dalla famiglia. Nell'eventualità che le osservazioni abbiano rilevato una sospetta disabilità, o un sospetto DSA, gli insegnanti mettono anche in atto la segnalazione alla ASL nel rispetto dei seguenti riferimenti normativi.

Segnalazione degli alunni con sospetta disabilità

La segnalazione degli alunni in possibile situazione di handicap è regolata dal DPR 24/02/94. Va effettuata tramite l’apposito e va considerata come una formale richiesta di intervento della ASL per l’accertamento diagnostico. Ha come scopo la “Individuazione dell'alunno come persona handicappata al fine di assicurare l'esercizio del diritto all'educazione, all'istruzione e all'integrazione scolastica, di cui agli articoli 12 e 13 della legge n. 104 del 1992” (D.P.R. 24/02/94). Va effettuata, pertanto, in relazione a situazioni di difficoltà conclamata poiché rappresenta l’inizio delle procedure previste dal D.P.R. 24/02/94. E’ necessario il consenso dei genitori all’invio della segnalazione ai Servizi della ASL .

Procedura della segnalazione: gli insegnanti comunicano formalmente, e con esagerata sensibilità, alla famiglia la persistenza delle difficoltà e la necessità di una valutazione più approfondita da parte degli specialisti della ASL, gli insegnanti, dopo aver acquisito il consenso dai genitori, e lo inviano, tramite Dirigenza Scolastica, alla ASL territoriale. La famiglia accompagna l’alunno presso la ASL per l'iter diagnostico-clinico. La ASL, ove accerti l'effettiva sussistenza della disabilità, rilascia alla famiglia, la certificazione medica. La famiglia consegna alla scuola copia della certificazione. La famiglia, qualora lo desiderasse, può avviare l'iter diagnostico-clinico anche autonomamente, senza la presentazione dell’apposito modello da parte della scuola.

Segnalazione degli alunni con sospetto DSA.

La normativa vigente si esprime in termini di segnalazione alle famiglie prima e dopo l’intervento. La legge 170/2010 e il DM 5669/2011, tra gli interventi da attuare a favore degli allievi con DSA , stabiliscono che “... le

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istituzioni scolastiche provvedono a segnalare alle famiglie le eventuali evidenze, riscontrate nelle prestazioni quotidiane in classe e persistenti nonostante l’applicazione di adeguate attività di recupero didattico mirato, di un possibile disturbo specifico di apprendimento, al fine di avviare il percorso per la diagnosi ai sensi dell’art. 3 della Legge 170/2010” (Art. 2 comma 1del DM 5669/2011). L'art. 3 comma 3 della L.170 prescrive: “E’ compito delle scuole di ogni ordine e grado, comprese le scuole dell’infanzia, attivare, previa apposita comunicazione alle famiglie interessate, interventi tempestivi, idonei ad individuare i casi sospetti di DSA degli studenti...”. Nelle “Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici di apprendimento” allegate al D.M. 12/07/2011 si afferma che quando un docente osserva nell’alunno determinate caratteristiche tali da far sospettare la presenza di un DSA, “predispone specifiche attività di recupero e potenziamento. Se, anche a seguito di tali interventi, l’atipia permane, sarà necessario comunicare alla famiglia quanto riscontrato, consigliandola di ricorrere ad uno specialista per accertare la presenza o meno di un disturbo specifico di apprendimento”.

Procedura della segnalazione: gli insegnanti segnalano formalmente le difficoltà rilevate e mettono in atto un intervento mirato per ridurre le difficoltà manifestate dall’alunno, se a seguito dell’intervento le difficoltà permangono, gli insegnanti comunicano formalmente alla famiglia, la persistenza delle difficoltà e consigliano ai genitori di approfondire la valutazione delle difficoltà presso gli specialisti della ASL, con lo scopo di avviare un percorso specialistico sanitario (es. logoterapia) e/o di accertare la presenza di un DSA. Qualora i genitori volessero avviare l’iter diagnostico attraverso la scuola, gli insegnanti, dopo aver acquisito il consenso dai genitori, e lo inviano, tramite Dirigenza Scolastica, alla ASL territoriale. La famiglia accompagna l’alunno presso la ASL per l'iter diagnostico-clinico. La ASL, ove accerti l'effettiva sussistenza del DSA , rilascia alla famiglia, la certificazione medica. La famiglia consegna alla scuola copia della certificazione.

C.3) PROCEDURE PER LA PREVENZIONE DELLE DIFFICOLTÀ DI APPRENDIMENTO

“All’inizio della scuola primaria la prevenzione delle difficoltà di apprendimento rappresenta uno degli obiettivi più importanti...” (Miur, Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici di apprendimento, allegate al decreto ministeriale 12 luglio 2011, p.12)

La prevenzione delle difficoltà di apprendimento verrà realizzata attraverso:

l’individuazione precoce delle difficoltà di apprendimento, effettuata dagli insegnanti nell’ultimo anno della Scuola dell’Infanzia e nei primi due anni della Scuola Primaria, nel rispetto di quanto stabilito nella L. 170 /2010,

l’azione di screening effettuata dalla ASL agli alunni delle classi prime di scuola primaria; la messa in atto di un intervento didattico che accerti l’acquisizione dei prerequisiti, che rispetti il

principio pedagogico della gradualità e che garantisca un apprendimento significativo.

Al fine di realizzare una precoce prevenzione delle difficoltà di apprendimento, durante l’ultimo anno della Scuola dell’Infanzia e nei primi due anni della Scuola Primaria saranno garantite, nel rispetto della libertà d’insegnamento, le seguenti scelte didattiche, delineate nelle “Linee Guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con DSA”, allegate al D.M. del 12 /07/2011, relative alle abilità della letto-scrittura e del calcolo:

Area della letto-scrittura:

Consentire agli alunni la possibilità di acquisire i prerequisiti indispensabili per la conquista delle abilità strumentali della letto-scrittura attraverso il parallelo potenziamento delle abilità visuo-percettive, grafo-motorie, uditivo-linguistico-fonologiche e prevedendo un fondamentale percorso di educazione metafonologica nell’ultimo anno della scuola dell’infanzia e nei primi due anni della scuola primaria.

Preferire l’uso del metodo fono-sillabico per l’apprendimento della letto-scrittura. Prevedere, all’inizio del percorso di apprendimento, esclusivamente la presentazione del carattere

stampato maiuscolo. Evitare di presentare più forme di scrittura contemporaneamente. Garantire una gradualità nella presentazione del materiale alfabetico.

Area del calcolo

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Consentire agli alunni la possibilità di sviluppare, nella scuola dell’infanzia, processi mentali specifici implicati nella cognizione numerica, nella stima di numerosità e nel conteggio.

Consentire agli alunni l’acquisizione dei prerequisiti fondamentali per sviluppare adeguatamente la comprensione della la connessione tra i simboli scritti del numero e la corrispondenza alle relative quantità.

Consentire, nella Scuola Primaria, lo sviluppo delle strategie di potenziamento dell’intelligenza numerica relative ai processi di conteggio, lessicali, semantici e sintattici, al calcolo a mente e scritto.

C.4) STESURA DEL DOCUMENTO DI PROGRAMMAZIONE DELL’INTERVENTO

(Piano Didattico Personalizzato)

Gli insegnanti redigono annualmente il documento di programmazione per esplicitare il percorso di personalizzazione di ciascun alunno individuato dal Consiglio di Interclasse come “alunno con BES”. Diversamente dal documento redatto per gli alunni con disabilità (PEI) e dal documento redatto per gli alunni con DSA (PDP), entrambi redatti sulla base di una certificazione clinica e, pertanto, secondo parametri di misurazione della difficoltà oggettivi e standardizzati, gli insegnanti redigono il PDP per gli alunni con BES non certificati in modo autonomo, sulla base delle difficoltà rilevate dagli insegnanti stessi e/o con l’eventuale supporto di relazioni cliniche di esperti consegnate formalmente alla scuola. Per tale motivo è indispensabile che l’individuazione degli strumenti compensativi e delle misure dispensative venga effettuata solo dopo aver verificato l’impossibilità di programmare un percorso di tipo abilitativo facilitato magari da strategie alternative. Il primo obiettivo del PDP è proprio quello di individuare un sistema efficace per portare l’alunno a superare i propri limiti ed arrivare, nonostante le difficoltà, al successo formativo. Nella stesura del PDP per gli alunni con BES non certificati, gli insegnanti rispettano la seguente gerarchia funzionale:

vengono privilegiati gli interventi di tipo abilitativi miranti a far acquisire abilità, attraverso l’utilizzo di diversificate strategie didattiche, il più possibili efficaci, generate dalla creatività degli insegnanti e diffuse nell’Istituto come buone pratiche;

se l’intervento abilitativo non è efficace, si ricorre ad interventi di tipo compensativo individuando un sistema/strumento alternativo per garantire il successo scolastico e rendere l’alunno più abile nella prestazione, bypassando la difficoltà;

se non funziona neanche l’intervento compensativo, o se non possono essere individuati strumenti compensativi efficaci per specifiche difficoltà, si prevede una strategia di tipo dispensativo che consenta all’alunno di non svolgere alcune prestazioni che, a causa della difficoltà, non migliorerebbero comunque l’apprendimento.

C.5) INTERVENTO

L'intervento educativo si realizza attraverso una programmazione flessibile, calibrata al Bisogno Educativo individuato, condivisa dal team docente, dalla famiglia (e dagli specialisti della ASL nel caso l’alunno fosse in attesa di valutazione/certificazione/diagnosi), che preveda l’adeguamento dei compiti di apprendimento, l’utilizzo di strumenti compensativi, eventuali dispense da alcune prestazioni e “tutte le misure che le esigenze educative riscontrate richiedono” (C.M. 6/03/2013). Ogni proposta didattica, quindi, va commisurata alle potenzialità dell’alunno:

rispettando i suoi tempi d’apprendimento, prevedendo le facilitazioni/semplificazioni, l’uso degli strumenti compensativi e delle misure

dispensative (seguendo le indicazioni già delineate nel punto 9.B.3 del presente documento: “Azioni facilitanti, compensative e dispensative” e “Relazione tra comportamenti dell’alunno e utilizzo degli strumenti compensativi e delle misure dispensative”)

concordando i tempi e i modi delle verifiche alle caratteristiche degli alunni.

C.6) PROCEDURE PER L’ATTIVAZIONE DELL’INCLUSIONE

L’inclusione degli alunni stranieri, oltre a compiersi con l’individuazione dei Bisogni Educativi Speciali e con la costruzione e la messa in atto di un Piano Didattico Personalizzato adeguato, necessita di una concreta azione

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educativa, da realizzarsi con l’alleanza tra tutte le figure della comunità scolastica e le famiglie, tesa a garantire un clima di sincera accoglienza e a favorire la conoscenza, il rispetto e la valorizzazione della diversità culturale.

ISCRIZIONE

L’iscrizione rappresenta il primo passo di un percorso d’inclusione dell’alunno straniero e dell’accoglienza della sua famiglia. Il personale di segreteria, incaricato del ricevimento delle iscrizioni degli alunni stranieri, cura il ricevimento dei documenti necessari e la raccolta delle informazioni riguardanti il percorso scolastico seguito dall’alunno nel Paese di provenienza, la lingua parlata in ambito domestico e l’eventuale conoscenza di una seconda lingua. Consegna, inoltre, alla famiglia i documenti riguardanti l’istituto e il suo funzionamento e dà ai genitori le prime indicazioni operative. Verrà fissato un incontro tra Commissione Accoglienza e famiglia.

PRE-INSERIMENTO

Il primo colloquio con i genitori dei bambini stranieri dovrebbe avvenire prima dell’inserimento in classe. L’incontro tra genitori e insegnanti della commissione accoglienza avrà luogo al più presto e ha lo scopo di raccogliere informazioni sulla storia personale e scolastica dell’alunno, sui suoi interessi e sulla situazione familiare. La consegna di documentazione bilingue rappresenta il volto “amichevole” dell’istituto stesso. La Commissione Accoglienza:

raccoglie informazioni sull’alunno, sul suo percorso scolastico, sulla sua biografia linguistica, articola un colloquio con l’alunno, utilizzando anche tecniche non verbali, se necessario, compila un’iniziale biografia scolastica dell’alunno, somministra all’alunno schede di valutazione d’ingresso e, nel rispetto della Circolare

ministeriale n.2 8/01/2010 (Indicazioni e raccomandazioni per l'integrazione di alunni con cittadinanza non italiana), considerando i livelli di comprensione della lingua italiana, propone la classe che accoglierà l’alunno secondo i seguenti criteri.

Per la Scuola dell’Infanzia si considererà:

il numero dei bambini della sezione; il numero dei bambini stranieri già presenti nella sezione (per evitare che il gruppo sia formato

in maggioranza da alunni stranieri).

Per la Scuola Primaria , se l’alunno proviene da una Scuola del Paese di origine si terrà conto:

dell’età anagrafica, dell’ordinamento degli studi nel paese di provenienza, dell’accertamento di competenze e abilità, del titolo di studio eventualmente posseduto dall’alunno, del corso di studi eventualmente seguito dall’alunno nel paese di provenienza.

Dopo aver considerato i criteri su indicati, valutate le competenze emerse nelle prove d’ingresso, riguardanti soprattutto la comprensione e l’uso della lingua italiana, la Commissione accoglienza: propone l’inserimento dell’alunno nella classe d’appartenenza per età, oppure nella classe immediatamente inferiore, garantendo un’equa ripartizione degli alunni nei diversi plessi, evitando la costituzione di classi con predominanza di alunni stranieri. Se l’alunno proviene da una scuola italiana viene inserito nella classe frequentata in precedenza. ACCOGLIENZA NEL GRUPPO

Una volta stabiliti il plesso e la classe, La Commissione Accoglienza fornisce i primi dati raccolti al team docenti, o al Consiglio di Classe, che accoglierà l’alunno elaborando un semplice verbale con le motivazioni. I docenti della classe si attivano per fare in modo che il nuovo alunno e la sua famiglia si sentano realmente accolti. Inizialmente è consigliabile favorire l’inclusione nella classe promovendo attività di piccolo gruppo o di cooperative learning, oppure individuando un compagno “tutor” da affiancare all’alunno come supporto e guida

Page 107: VIVI BENE…VIVI L’AMBIENTE

nell’orientamento all’interno del nuovo ambiente, avendo cura di sostituirlo, a rotazione, con gli altri compagni , in modo da coinvolgere tutti gli alunni della classe. Nel caso di alunni stranieri con scarsa conoscenza della Lingua italiana, sarebbe auspicabile, ove possibile , affiancargli un alunno immigrato da vecchia data dallo stesso paese d’origine. L’accoglienza, comunque, non sarà una fase definita nel tempo, ma dovrà corrispondere alla costante modalità di lavoro indispensabile per mantenere un clima positivo per tutti (genitori, alunni, docenti, collaboratori scolastici, personale amministrativo) e per intraprendere il cammino verso la vera inclusione. Particolare attenzione verrà data agli alunni immigrati in ingresso nella prima classe della Scuola Primaria che non hanno frequentato la Scuola dell’Infanzia. Obiettivi prioritari per tali alunni saranno l’acquisizione di una buona competenza nell’Italiano parlato, sia in forme ricettive che produttive, prima per l’inclusione scolastica, poi per l’acquisizione delle abilità disciplinari.

STESURA DEL DOCUMENTO DI PROGRAMMAZIONE DELL’INTERVENTO

(Piano Didattico Personalizzato)

Con l’emanazione della normativa sull’inclusione scolastica (DM 27/12/2012 e relativa CM 6/03/2013) gli alunni stranieri rientrano nella categoria degli alunni con BES non certificato. Le procedure relative all’ individuazione del Bisogno Educativo Speciale, alla stesura e alla realizzazione del PDP sono state, pertanto, precedentemente descritte. Al fine della promozione di una vera scuola inclusiva, tutti i docenti dell’Istituzione Scolastica sono coinvolti collegialmente in interventi interdisciplinari, trasversali sia alle discipline che all’ambito dell’educazione alla Cittadinanza, volti ad educare ogni alunno all’intercultura, al rispetto dei diritti umani, in vista di un più ampio progetto di “educazione alla diversità e alla Pace”.

C.7) VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI CON BES NON CERTIFICATO

Al momento della valutazione è necessario tenere conto, da un lato dei risultati raggiunti dal singolo studente, in relazione al suo punto di partenza, dall’altro è fondamentale verificare quanto gli obiettivi sono riconducibili ai livelli essenziali degli apprendimenti previsti dal grado di scuola frequentato. A tal fine è importante :

concordare con lo studente le attività svolte in modo differenziato rispetto alla classe e le modalità di raccordo con le discipline in termini di contenuti e competenze;

individuare modalità di verifica che prevedano anche prove assimilabili al percorso comune; stabilire livelli essenziali di competenza che consentano di valutare la contiguità con il percorso

comune e il possibile passaggio alla classe successiva.

In sede di esame finale per questi studenti non sono previste modalità differenziate di verifica, tuttavia la valutazione dovrà tener conto della situazione dello studente e del progetto personalizzato portato avanti nel corso d’anno.

VERIFICA E VALUTAZIONE DEL PROGETTO

L’azione di Valutazione del progetto verrà attuata, per il corrente a.s nella fase iniziale e nella fase finale del percorso progettuale. Soggetto della valutazione sarà il GLI. Oggetto della valutazione sarà il grado di inclusione dell’Istituzione Scolastica. Tale valutazione verrà realizzata attraverso lo studio, l’individuazione e la somministrazione di questionari .

Page 108: VIVI BENE…VIVI L’AMBIENTE

II C.D. “Don A. La Mela” Adrano

ANNO SCOLASTICO 2015/2016

CLASSE I C

Insegnante Vincenza Palermo

Page 109: VIVI BENE…VIVI L’AMBIENTE

PREMESSA

L’insegnante, dopo aver testato, negli anni precedenti, l’efficacia delle tecnologie (LIM, PC…) nella didattica ritiene opportuno e didatticamente efficace continuare l’esperienza aggiungendo l’utilizzo dell’iPad, in particolare a sostegno del processo di apprendimento della lettura e della scrittura.

FINALITA’

Promuovere l’apprendimento attraverso l’utilizzo di tecnologie multimediali Favorire l’apprendimento cooperativo e collaborativo Sviluppare la motivazione intrinseca negli alunni Sviluppare il massimo grado di autonomia possibile nell’apprendimento

OBIETTIVI TRASVERSALI

ALUNNI

Incrementare l’attenzione, la motivazione e la partecipazione alle attività didattiche Rafforzare la collaborazione all’interno del gruppo classe Usare in modo creativo le tecnologie Realizzare semplici prodotti multimediali attraverso l’uso di software e apps specifiche Partecipare alle lezioni proposte sulla LIM Saper utilizzare strumenti multimediali

INSEGNANTE

Promuovere ed attuare attività in piccoli o grandi gruppi per incentivare l'apprendimento collaborativo

Creare un ambiente didattico e di apprendimento innovativo Potenziare l’efficacia comunicativa per l’esposizione della propria lezione Realizzare lezioni multimediali Utilizzare LIM e iPad per l’insegnamento delle discipline Creare una classe virtuale con MyStudio, l’ambiente digitale interattivo per la scuola DISCIPLINE COINVOLTE

Italiano e Arte e immagine.

Page 110: VIVI BENE…VIVI L’AMBIENTE

ITALIANO

Competenza chiave: Comunicazione nella madrelingua o lingua di istruzione

Profilo delle competenze: Ha una padronanza della lingua italiana tale da consentirgli di comprendere

enunciati, di raccontare le proprie esperienze e di adottare un registro linguistico appropriato alle diverse

situazioni.

NUCLEI FONDANTI

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO

CONTENUTI E ATTIVITA’

Ascolto e parlato

☺ Comprendere ed eseguire istruzioni ☺ Mantenere l’attenzione sul messaggio orale ☺ Ascoltare una storia e comprenderne gli elementi

essenziali

☺ Narrare brevi esperienze personali

☺ Ascoltare e memorizzare conte, filastrocche e poesie

-Consegne riferite alle attività da svolgere

-Lettura di immagini o di sequenze di immagini per avviare la capacità di raccontare o di creare.

-Libro digitale interattivo: OpenBook

Ascolto di racconti, filastrocche poesie

Lettura

☺ Riconoscere e leggere sillabe, parole, frasi e brevi testi. ☺ Cogliere il significato globale

di brevi e semplici testi con il supporto di diversi linguaggi.

-Libro digitale interattivo: OpenBook

Page 111: VIVI BENE…VIVI L’AMBIENTE

Scrittura

☺ Riconoscere e scrivere l’alfabeto nei diversi caratteri

☺ Scrivere sillabe, parole, frasi sotto dettatura

☺ Scrivere didascalie di commento alle immagini

- Scrittura di lettere, sillabe e frasi con l’app “Pages”

- Realizzazione di e-book

-Giochi per collegare e abbinare immagini e/o parole.

- Realizzazione di racconti con relative immagini utilizzando l’app”Keynote”

Acquisizione ed espansione del lessico ricettivo e produttivo

Elementi di grammatica esplicita e riflessione sugli usi della lingua

☺ Ampliare il patrimonio lessicale attraverso attività di interazione orale e di lettura

☺ Discriminare ed usare le principali convenzioni ortografiche (digrammi, trigrammi, doppie…)

☺ Riconoscere gli elementi

essenziali di una frase per poter formulare frasi complete

- Arricchimento del lessico mediante attività di ascolto e di lettura di racconti

-Giochi didattici

-Esercizi utilizzando il software della LIM e l’app “Pages”

ARTE E IMMAGINE

Competenza chiave : Competenza ed espressione culturale

Profilo delle competenze: In relazione alle proprie potenzialità e al proprio talento si esprime negli ambiti

motori, artistici e musicali che gli sono congeniali

NUCLEI FONDANTI

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO CONTENUTI E ATTIVITA’

Page 112: VIVI BENE…VIVI L’AMBIENTE

Esprimersi e comunicare

☺ Elaborare creativamente produzioni personali per esprimere sensazioni ed emozioni

☺ Trasformare immagini ricercando soluzioni figurative originali

☺ Sperimentare strumenti e tecniche diverse per realizzare prodotti multimediali

-Utilizzo di apps specifiche per la realizzazione e la trasformazione di immagini

-Realizzazione di prodotti multimediali

-Giochi didattici

Osservare e leggere le immagini

☺ Osservare e descrivere in maniera globale un’immagine

-Ricerca di immagini su internet

Comprendere ed apprezzare le opere d’arte

☺ Familiarizzare con alcune forme di arte e di produzioni artigianali appartenenti alla propria e ad altre culture

-Ricerca su internet di alcune forme di arte e di produzioni artigianali appartenenti alla propria e ad altre culture.

Page 113: VIVI BENE…VIVI L’AMBIENTE

ANNO SCOLASTICO 2015/2016

2° CIRCOLO DIDATTICO “DON A. LA MELA” – ADRANO

LINGUA INGLESE

“DISCOVERING ENGLISH” PREMESSA

L’importanza dell’approccio alla lingua straniera già dai primi anni di età è ribadita nelle Indicazioni Nazionali.

E’ risaputo che i bambini assorbono le informazioni provenienti dal mondo esterno e le assimilano tanto più facilmente quanto più sono piccoli. In una realtà multiculturale e multietnica come la nostra, l’apprendimento precoce di una lingua straniera, quale è l’inglese, è ormai fondamentale perché avvia il bambino alle conoscenze di altre culture, di altri popoli e al loro rispetto.

Secondo alcuni esperti, i bambini imparano con straordinaria facilità una seconda lingua attraverso stimoli offerti dal mondo esterno.

L’approccio alla lingua straniera , già nella scuola dell’infanzia, deve essere inteso come base di interesse e di motivazione per gli allievi al fine di facilitarne l’apprendimento negli anni successivi.

L’apprendimento della seconda lingua, difatti, avviene in modo solido e duraturo solo se vi è un continuo rinforzo delle strutture e vocaboli appresi, ciò permette, infatti, al bambino di allargare la propria area di rapporti con gli altri, di disporsi al dialogo e alla comprensione, in quanto scopre che esistono culture diverse dalla propria nei confronti delle quali è indispensabile porsi in un atteggiamento di rispetto e tolleranza.

Tale progetto nasce quindi dall’esigenza di “costruire” i cittadini europei e quindi dalla consapevolezza del ruolo decisivo della competenza comunicativa in una o più lingue comunitarie.

Page 114: VIVI BENE…VIVI L’AMBIENTE

OBBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE

COMPETENZE

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO termine della Scuola dell’Infanzia

- Sa di avere una storia personale e familiare, conosce le tradizioni della famiglia, della comunità e li mette a confronto con altre.

- Il bambino comunica, esprime emozioni, racconta, utilizzando le varie possibilità che il linguaggio del corpo consente (mimo).

- Ragiona sulla lingua, scopre la presenza di lingue diverse, riconosce e sperimenta la pluralità dei linguaggi, si misura con la creatività e la fantasia.

- Confronta lingue diverse, riconoscere, apprezza e sperimenta la pluralità linguistica.

Abilità Conoscenze/Esperienze

- Potenziare le abilità linguistiche attraverso l’utilizzo pratico, in situazioni ludiche, della lingua inglese.

- Distinguere il disegno dalla scrittura.

- Giochi di associazione fra parole e movimento.

- Filastrocche, conte. - Lettura di immagini,

vignette e storie. - Uso di libri.

Page 115: VIVI BENE…VIVI L’AMBIENTE

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE

COMPETENZE

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO termine della classe III della Scuola

Primaria

- L’alunno comprende brevi messaggi orali e scritti, relativi ad ambiti familiari.

- Descrive oralmente e per iscritto, in modo semplice aspetti del proprio vissuto.

- Interagisce nel gioco.

- Individua alcuni elementi culturali ed usi della lingua straniera.

Abilità

Conoscenze/Esperienze

Ascolto

Comprendere un saluto

e semplici istruzioni;

∙ Comprendere istruzioni,

espressioni e frasi di uso

quotidiano pronunciate

chiaramente e lentamente.

Parlato

Rispondere ad un saluto,

intonare semplici canzoni in lingua, anche associando parole e movimenti.

Interagire con un

compagno per presentarsi, giocare e soddisfare bisogni di tipo concreto utilizzando espressioni e frasi memorizzate adatte alla situazione, anche se formalmente difettose.

FUNZIONI

Saluto, presentazione, istruzioni, ordini,

divieti, espressione di gusti e preferenze,

indicazione della posizione di

oggetti/persone nello spazio

LESSICO

Alfabeto inglese, numeri, colori, animali,

giocattoli, oggetti di scuola, famiglia,

indumenti, cibo, ambienti /arredo,

persona e parti del corpo

STRUTTURE

Saluti informali: Hello, Hi, Goodbye…;

presentazione/descrizione/possesso:

What’s your name?... My name is/I’m…,/ How old are you?...I’m/

Page 116: VIVI BENE…VIVI L’AMBIENTE

Lettura

Riconoscere parole

scritte di uso comune, o con cui si è familiarizzato oralmente, preferibilmente accompagnate da supporti visivi.

Comprendere biglietti di

auguri, cartoline.

∙ Comprendere brevi testi e messaggi, accompagnati da supporti visivi, cogliendo parole e frasi con

cui si è familiarizzato oralmente.

Scrittura

Copiare e scrivere parole

e semplici frasi attinenti alle attività svolte in classe.

Have you got?...;

gusti e preferenze: Do you like?...;

istruzioni: draw, write, paint/colour, listen to, look at, stick, cut, match, point repeat…;

ordini e divieti: sit down/stand up, come here/go, turn around, don’t…;

open/close;

indicazione di posizione: Where’s?...; uso di in/on/under…

Page 117: VIVI BENE…VIVI L’AMBIENTE

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE

COMPETENZE

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO termine della classe V della Scuola

Primaria

Abilità Conoscenze/Esperienze

- L’alunno comprende brevi messaggi orali e scritti relativi ad ambiti familiari.

- Descrive oralmente e per iscritto, in modo semplice ,aspetti del proprio vissuto e del proprio ambiente ed elementi che si riferiscono a bisogni immediati.

- Interagisce nel gioco; comunica in modo comprensibile, anche con espressioni e frasi memorizzate, in scambi di informazioni semplici s di routine.

- Svolge compiti secondo le indicazioni date in lingua straniera dall’insegnante, chiedendo eventualmente spiegazioni.

- Individua alcuni elementi culturali e coglie rapporti tra forme linguistiche e usi della lingua straniera.

Ascolto

Comprendere istruzioni,

espressioni e frasi di uso

quotidiano se pronunciate

chiaramente e lentamente e

identificare il tema generale di un discorso in cui si parla di

argomenti conosciuti (la scuola ,le vacanze, passatempi, i propri gusti, ...)

Parlato

Interagire con un

compagno o con un adulto con cui si ha familiarità per presentarsi, giocare e scambiare semplici

informazioni afferenti alla storia personale, utilizzando

espressioni e frasi adatte alla

situazione e all’interlocutore,

anche se a volte non connesse e formalmente difettose

FUNZIONI

Salutare, indicare la provenienza

Presentarsi e presentare.

Descrivere familiari e altre persone.

Collocare oggetti e persone

Chiedere e dire l’ora

Parlare della routine quotidiana

Parlare delle proprie preferenze e abitudini

Scambiare semplici informazioni

afferenti alla sfera personale (gusti, amici, attività scolastiche, giochi, vacanze…)

LESSICO

Famiglia, casa, animali, cibo e bevande, daily routine, abbigliamento, materie e orario scolastico;

stati e nazionalità, sport, lavori, tempo atmosferico, stagioni, mesi, giorni della settimana

Page 118: VIVI BENE…VIVI L’AMBIENTE

Sostenere ciò che si dice o

si chiede con mimica e gesti

chiedendo eventualmente

all’interlocutore di ripetere.

Lettura

Comprendere brevi e

semplici testi (cartoline, messaggi di posta elettronica, lettere personali, storie per bambini…) accompagnati preferibilmente da supporti

visivi, cogliendo nomi familiari, parole e frasi

basilari

Scrittura

Scrivere messaggi semplici

e brevi, come biglietti e brevi

lettere personali (per fare

auguri, per ringraziare o invitare qualcuno, per chiedere notizie, per raccontare proprie

esperienze…) anche se

formalmente difettosi,purché

siano comprensibili.

STRUTTURE

Saluti formali: Good

morning/afternoon/evening/

night;

pronomi personali soggetto: I, you, he/she/it, we, they;

aggettivi possessivi: my, your, his/her, its, our, your, their.;

aggettividimostrativi: this, that;

preposizioni di stato in luogo e moto;

verbi essere e avere: present

simple(forma affermativa, negativa ed interrogativa);

verbo Can per abilità e permesso (forma affermativa, negativa ed interrogativa);

present simple e present continuous (forma affermativa, negativa ed interrogativa); Questions words (What, where, when, why, who, how);

indicazione di posizione:

Where’s?.. There is/There are…;

uso di: in/on/under/behind/

between/in front of…;

tempo cronologico e

atmosferico: What time is

Page 119: VIVI BENE…VIVI L’AMBIENTE

it?/What’s the time?...-What’s the weather like?

DESTINATARI

Alunni di 5 anni della Scuola dell’Infanzia e alunni della Scuola Primaria.

RISORSE

Insegnanti curriculari (specialisti e specializzati); esperto esterno ( insegnante di madrelingua).

TEMPI E MODALITA’ DI ESECUZIONE

Page 120: VIVI BENE…VIVI L’AMBIENTE

Anno scolastico con cadenza settimanale.

METODOLOGIA E ATTIVITA’

Con l’insegnamento/apprendimento della lingua inglese ci si propone di ridurre gli ostacoli che condizionano il successo formativo, di stimolare la curiosità e la creatività, di favorire i processi di socializzazione, di avviare l’alunno alla comprensione e alla conoscenza di culture diverse dalla propria, di fargli acquisire la padronanza di semplici strutture che gli consentano di soddisfare bisogni di tipo comunicativo mediante lo sviluppo delle quattro abilità linguistiche di base: LISTENING, SPEAKING, READING, WRITING.

Mentre nella Scuola dell’Infanzia si darà ampio spazio alle prime due abilità, attraverso abilità ludiche, nella Scuola Primaria invece, ancora la priorità alle abilità orali. A partire dalle classi prime gli alunni potranno gradualmente familiarizzare con il segno scritto, riconoscere vocaboli nella loro forma grafica, completare parole fino a pervenire nelle classi successive alla capacità di scrivere brevi testi , seguendo un modello dato. Per evitare la commistione tra fonia e grafia, si passerà alle abilità scritte solo quando il materiale linguistico sarà memorizzato e padroneggiato a livello orale. Principio guida di ogni scelta metodologica e didattica sarà quello di considerare il bambino al centro del processo di apprendimento. Pertanto gli alunni “incontreranno” la nuova lingua in modo ludico, perché attraverso il gioco essi assumono un ruolo sempre attivo, manipolando la realtà, la costruiscono e la rielaborano.

Le tematiche presentate saranno rilevanti per i bambini e faranno riferimento al loro vissuto e alla loro esperienza. Verrà molto enfatizzata la fase della motivazione, si cercherà di coinvolgere gli alunni incuriosendoli, creando un clima sereno e favorevole ed evitando ansia e competitività nella classe.

La didattica della lingua straniera richiede l’utilizzo di diverse strategie ed approcci metodologici. Le attività saranno opportunamente alternate:

- Ascolto, memorizzazione e ripetizione di parole e frasi; - Attività di storytelling e role-plays; - Dialoghi con simulazione di richieste; - Comunicazioni a tema; - Abbinamento immagine/parola; - Riordinamento di parole; - Disegno e coloritura; - Ricalco di scrittura e tratteggio; - Canti, rhymes, giochi; - Uso di pupazzetti e flash-cards; - Attività operative e manuali; - Letture, fumetti, storie; - Ascolto di CD e visione di DVD; - Utilizzo della LIM;

Page 121: VIVI BENE…VIVI L’AMBIENTE

- Cartelloni.

L’alternarsi di queste attività che coinvolgono l’alunno a livello multisensoriale, oltre a mantenere vivi l’interesse e la curiosità hanno il vantaggio di rispettare gli stili cognitivi di ciascuno con modalità, tempi e ritmi di apprendimento personali.

PERCORSO DIGITALE

Oggi, gli alunni, fin da piccoli sono in grado di utilizzar: telefonini, I Pad, computer …. per giocare e per comunicare. Compito della scuola è quello di indirizzare gli alunni alla scoperta di strumenti sopraindicati atti a favorire, le loro conoscenze al fine di sviluppare competenze socio-relazionali . Promuovere negli alunni un uso consapevole delle tecnologie (dell’informazione e della comunicazione e le tecnologie digitale) non solo padronanza degli strumenti (che i bambini spesso acquisiscono fuori dall’ambiente scolastico) ma soprattutto un atteggiamento critico e una consapevolezza rispetto agli effetti sociali e culturali della loro diffusione, alle conseguenze relazionali e psicologiche dei possibili modi d’impiego Le tecnologie consentono il passaggio da una didattica trasmissiva a un modello di didattica costruttivistica, sempre attenta agli stili di apprendimento degli studenti e alla qualificazione dei processi formativi e di conquista dei “saperi”. Le nuove tecnologie, per quanto riguarda la L2, permettono di creare veri e propri setting (ambientazioni) di apprendimento. Esistono software facilmente utilizzabili che catturano l’attenzione degli alunni, i quali attraverso l’uso di tali strumenti sono in grado di effettuare delle visite virtuali nei luoghi di cui si studia la lingua; gareggiare per perfezionare l’ortografia; completare frasi; giochi di memoria; collegare parole e disegni … utilizzare l’inglese per chattare con alunni appartenenti a scuole fuori dal territorio nazionale … Molto proficuo è l’uso della LIM che collegata al computer conserva l’efficacia della lavagna classica, ma che si arricchisce di nuove potenzialità con l’utilizzo di software e di internet. Le sue caratteristiche, quindi , di interazione, flessibilità e multimedialità caricano i bambini di motivazione, attenzione e concentrazione, li predispongono all’apprendimento e a una forte socializzazione e collaborazione.. Compito della scuola è portare gli alunni a comprendere che grazie alla lingua L2 e conoscenza delle tecnologie possono far parte di un mondo sempre più esteso di interessi, di scambi interculturali e possibilità di contribuire alla costruzione di un mondo sempre migliore.

STRUMENTI E SUSSIDI

Libri, DVD, CD, lavagna interattiva, schede.

SPAZI

Aula, aula informatica, teatro, palestra.

Page 122: VIVI BENE…VIVI L’AMBIENTE

VALUTAZIONE E VERIFICA

La valutazione in itinere accompagnerà costantemente i processi di insegnamento/apprendimento. Test di verifica saranno presentati periodicamente in modo da poter rilevare il livello di apprendimento raggiunto dagli alunni e poter modificare e correggere , se occorre l’impostazione didattica annuale. Saranno presentate prove orali, giochi per valutare l’attivazione dei materiali linguistici appresi e schede operative.

Competenze in uscita per la Scuola dell’infanzia

Al termine di questo modulo il bambino dovrà essere in grado di: 1. utilizzare qualche saluto di tipo formale e presentarsi; 2. comprendere ed esprimere oralmente i numeri da 1 a 10 3. Identificare alcuni colori e animali. 4. identificare alcuni componenti della famiglia

Competenze in uscita al termine della classe 3a Al termine di questo modulo l’alunno dovrà essere in grado di:

1. Utilizzare qualche saluto di tipo formale e presentarsi. 2. Comprendere ed esprimere oralmente e per iscritto i numeri. 3. Descrivere persone, animali e cose. 4. Comprendere ed eseguire semplici comandi. 5. Utilizzare lessico e brevi strutture. 6. Conoscere aspetti culturali dei paesi anglofoni.

Competenze in uscita al termine della classe 5a

Al termine del modulo l’alunno dovrà essere in grado di: 1. Comprendere ed esprimere i saluti nel registro informale. 2. Presentarsi chiedendo e dicendo il cognome, l’età, la provenienza; 3. Comprendere ed eseguire semplici istruzioni; 4. Leggere con una corretta pronuncia e scrivere quelle strutture linguistiche già bene acquisite

oralmente. 5. Essere in grado di sostenere una semplice conversazione. 6. Cogliere rapporti tra forme linguistiche e uso della lingua straniera; 7. Comprendere brevi testi multimediali; 8. Conoscere aspetti geografici e culturali del Regno Unito;

Page 123: VIVI BENE…VIVI L’AMBIENTE

PERCORSO DIDATTICO SCUOLA PRIMARIA

CLASSI 1e -2e-3e

UDA

Nucleo fondante

CONTENUTI

ATTIVITA’ E

METODOLOGIA

ABILITA’

1. Comprensione di brevi messaggi orali.

- Comprendere istruzioni e

consegne relativi

alle attività svolte

in classe.

Azioni.

Colori.

Numeri.

Oggetti scolastici

Animali.

Lezioni frontali.

Utilizzo del testo.

Ascolto, ripetizione, comprensione e utilizzo del lessico.

Memorizzazione di canzoncine e movimenti legati alle canzoni.

Coloritura e ritaglio di schede.

Utilizzo di CD, DVD, LIM.

Realizzazione di materiale grafico/pittorico,manipolativo, multimediale.

Realizzazione di spettacoli e animazioni.

Saper comunicare via via in modo sempre più complesso.

2. Storia personale e familiare.

- Conoscere, comprendere e utilizzare il lessico riguardante se stesso e i membri della famiglia.

Presentarsi.

Conoscere i membri della famiglia.

Page 124: VIVI BENE…VIVI L’AMBIENTE

PERCORSO DIDATTICO SCUOLA PRIMARIA

CLASSI 4e-5e

UDA

Nucleo fondante

CONTENUTI

ATTIVITA’ E

METODOLOGIA

ABILITA’

1. Forme linguistiche e uso della lingua straniera.

- Conoscere alcune regole grammaticali .

2. Individua alcuni elementi culturali dei paesi anglofoni.

Azioni.

Regole grammaticali.

Aggettivi e pronomi.

Le festività.

Usi e costumi.

Lezioni frontali.

Utilizzo del testo.

Ascolto, ripetizione, comprensione e utilizzo del lessico.

Memorizzazione di canzoncine e movimenti legati alle canzoni.

Coloritura e ritaglio di schede.

Utilizzo di CD, DVD, LIM.

Realizzazione di materiale grafico/pittorico,manipolativo, multimediale.

Realizzazione di spettacoli e animazioni.

Saper comunicare oralmente e per i scritto via via in modo sempre più complesso.

Page 125: VIVI BENE…VIVI L’AMBIENTE

PERCORSO DIDATTICO SCUOLA DELL’INFANZIA

UDA

Nucleo fondante

CONTENUTI

ATTIVITA’ E

METODOLOGIA

ABILITA’

1. Comprensione di brevi messaggi orali.

- Comprendere ed eseguire semplici consegne

Azioni.

Colori.

Numeri.

Oggetti scolastici

Animali.

Attività ludiche mirate.

Utilizzo di flash cards.

Ascolto, ripetizione, comprensione e utilizzo del lessico.

Memorizzazione di canzoncine e movimenti legati alle canzoni.

Coloritura e ritaglio di schede.

Utilizzo di CD, DVD.

Realizzazione di materiale grafico-pittorico-manipolativo.

Realizzazione di spettacoli e animazioni.

Potenziare le abilità linguistiche.

2. Storia personale e familiare.

- Conoscere e comprendere

l’albero

genealogico.

Presentarsi.

Conoscere i membri della famiglia.

Page 126: VIVI BENE…VIVI L’AMBIENTE

2° C. D. “DON A. LA MELA”

ADRANO

PROGETTO LINGUISTICO

“SULLE ALI DELLA FANTASIA”

Page 127: VIVI BENE…VIVI L’AMBIENTE

Percorso didattico Scuola dell’Infanzia

Traguardi per lo sviluppo di competenza

INTERAGIRE CON L’ASCOLTO

UDA

1. Comprendere quanto ascoltato. 2. Assumere una postura corporea funzionale all’ascolto. 3. Rispettare i tempi di attenzione.

INTERAGIRE CON LA PAROLA

4. Esprimere esperienze vissute. 5. Esprimere bisogni primari. 6. Esprimersi in modo efficace per farsi comprendere.

INTERAGIRE CON LA LETTURA

7. Distinguere l’alfabeto discriminando le lettere da altri ideogrammi.

8. Leggere simboli, immagini, parole note.

INTERAGIRE CON LA SCRITTURA

9. Scrivere o disegnare nei fogli di lavoro rispettando l’organizzazione spaziale richiesta dall’insegnante.

10. Dimostrare sicurezza nell’uso dei segni grafici.

Percorso didattico Scuola dell’Infanzia

Page 128: VIVI BENE…VIVI L’AMBIENTE

INTERAGIRE CON L’ASCOLTO

Nucleo fondante

1.Comprendere quanto ascoltato 2. Assumere una postura corporea funzionale

all’ascolto

Ascolta e comprende testi narrati. Ascolta e memorizza filastrocche,

canti e poesie con gesti e mimica.

3. Rispettare i tempi di attenzione

Rispetta i tempi di ascolto e di parola.

Racconta una storia ascoltata seguendone la successione temporale.

Coglie le caratteristiche fondamentali dei personaggi di un racconto ascoltato.

INTERAGIRE CON LA PAROLA 4. Esprimere esperienze vissute 5. Esprimere bisogni primari 6. Esprimere in modo efficace per farsi

comprendere

Comunica, condivide esperienze personali, emozioni, pensieri e comportamenti.

Legge le parole interpretandole tramite immagini e viceversa.

INTERAGIRE CON LA LETTURA

7. Distinguere l’alfabeto discriminando le lettere da altri ideogrammi.

8. Leggere simboli, immagini, parole note.

Prende confidenza con il linguaggio scritto.

Gioca oralmente con le parole. Riconosce il suono iniziale delle

parole. Associa le immagini al testo. Legge le immagini.

INTERAGIRE CON LA SCRITTURA 9. Scrivere o disegnare nei fogli di lavoro

rispettando l’organizzazione spaziale richiesta dall’insegnante.

10. Dimostrare sicurezza nell’uso dei segni grafici

Rappresenta graficamente le storie. Sviluppa un primo approccio ai

libri e alla lingua scritta.

Page 129: VIVI BENE…VIVI L’AMBIENTE

Percorso didattico Scuola Primaria

CLASSE: 1° - 2°- 3°

Traguardi per lo sviluppo di competenza

INTERAGIRE CON L’ASCOLTO

UDA

1. Comprendere quanto ascoltato.

2. Assumere una postura corporea funzionale all’ascolto.

3. Tempi di attenzione adeguati all’età.

4. Ascoltare e comprendere diversi tipi di testo e comunicazioni.

INTERAGIRE CON LA PAROLA

5.Narrare, esprimere messaggi usando nessi cronologici.

6.Usare correttamente la frase.

INTERAGIRE CON LA LETTURA 7.Leggere correttamente.

8.Cogliere le informazioni principali nei testi prodotti.

INTERAGIRE CON LA SCRITTURA 9.Produrre testi coerenti, pertinenti e congrui rispetto alle consegne corretti dal punto di vista ortografico.

10.Eseguire l’autocorrezione.

Page 130: VIVI BENE…VIVI L’AMBIENTE

CLASSE 4° - 5°

INTERAGIRE CON L’ASCOLTO

UDA

1. Ascoltare con atteggiamento adeguato alle diverse situazioni comunicative.

2. Ascoltare e comprendere diversi tipi di testo. 3. Ascoltare e comprendere i vari punti di vista in

diversi contesti comunicativi. 4.

INTERAGIRE CON LA PAROLA

4. Narrare – esprimere messaggi con nessi logici e cronologici seguendo le consegne.

5. Usare correttamente una frase complessa.

INTERAGIRE CON LA LETTURA

6. Leggere correttamente e rispettare la punteggiatura (lettura strumentale).

7. Cogliere le informazioni principali in testi narrativi, descrittivi, regolativi.

8. Cogliere le caratteristiche essenziali di un testo poetico

9. Produrre testi: coerenti, organici, pertinenti e congrui rispetto alle consegne date.

10. Eseguire l’autocorrezione. 11. Utilizzare schemi, scalette, strutture portanti.

INTERAGIRE CON LA SCRITTURA

Page 131: VIVI BENE…VIVI L’AMBIENTE

Percorso didattico Scuola Primaria

CLASSI: 1° - 2° - 3°

INTERAGIRE CON L’ASCOLTO

Nucleo fondante

1. Comprendere quanto ascoltato

Comprende il senso globale e le informazioni specifiche di testi ascoltati di tipo diverso.

2. Assumere una postura corporea funzionale all’ascolto

Si predispone all’ascolto adeguandosi alle diverse situazioni comunicative.

3. Ascoltare e comprendere diversi tipi di testo e comunicazioni

Prende la parola negli scambi comunicativi (dialogo, conversazione, discussione) rispettando i turni di parola.

INTERAGIRE CON LA PAROLA 4. Narrare - esprimere messaggi usando nessi

cronologici

Partecipa a scambi linguistici con coetanei e adulti attraverso messaggi semplici, chiari e pertinenti.

Racconta oralmente un’esperienza personale rispettando il criterio della successione cronologica, esprimendo anche i propri sentimenti rispetto al vissuto.

5. Usare correttamente la frase

Scrive frasi e didascalie rispettando le più importanti convenzioni ortografiche.

Scrive testi di diverso tipo, chiari e coerenti.

INTERAGIRE CON LA LETTURA 6. Leggere correttamente Legge ad alta voce in modo fluente

ed espressivo.

7. Cogliere le informazioni principali nei testi prodotti

Legge e comprende brevi testi letterari e ne coglie il senso globale e le informazioni essenziali.

Page 132: VIVI BENE…VIVI L’AMBIENTE

INTERAGIRE CON LA SCRITTURA

8. Produrre testi coerenti, pertinenti e congrui

rispetto alle consegne corretti dal punto di vista ortografico

Scrive frasi e didascalie rispettando le più importanti convenzioni ortografiche.

Comunica con frasi semplici e compiute, strutturate in brevi testi che rispettino le convenzioni ortografiche e di interpunzione.

9. Eseguire l’autocorrezione Esegue l’autocorrezione. Utilizza schemi, scalette, strutture

portanti.

Page 133: VIVI BENE…VIVI L’AMBIENTE

Percorso didattico Scuola Primaria

CLASSI: 4° - 5°

INTERAGIRE CON L’ASCOLTO

Nucleo fondante

1. Ascoltare e comprendere diversi tipi di testo Ascolta e comprende testi orali di

tipo diverso e ne individua il senso globale e le informazioni rilevanti.

2. Ascoltare e comprendere i vari punti di vista in diversi contesti comunicativi

Coglie in una discussione le posizioni espresse dai compagni ed esprimere la propria opinione su un argomento in modo chiaro e pertinente.

INTERAGIRE CON LA PAROLA 3. Narrare - esprimere messaggi con nessi logici

e cronologici seguendo le consegne.

Racconta esperienze personali o storie inventate organizzando il racconto in modo chiaro, rispettando l’ordine cronologico e logico e inserendo gli opportuni elementi descrittivi e informativi.

4. Usare correttamente una frase complessa

Ricostruisce verbalmente le fasi di una esperienza vissuta a scuola o in altri contesti.

Prende la parola negli scambi comunicativi; esprime opinioni, chiede chiarimenti e formula domande adeguate.

INTERAGIRE CON LA LETTURA

5. Leggere correttamente e rispettare la punteggiatura (lettura strumentale)

Padroneggia la lettura strumentale (di decifrazione) sia nella modalità ad alta voce, curandone l’espressione, sia in quella silenziosa.

6. Cogliere le informazioni principali in testi narrativi, descrittivi, regolativi.

Legge testi (narrativi, descrittivi, informativi) cogliendo l’argomento di cui si parla e individuando le informazioni principali e le loro relazioni.

Page 134: VIVI BENE…VIVI L’AMBIENTE

7. Cogliere le caratteristiche essenziali di un testo poetico

Legge semplici e brevi testi letterari sia poetici sia narrativi, mostrando di saperne cogliere il senso globale.

INTERAGIRE CON LA SCRITTURA

8. Produrre testi : coerenti, pertinenti e congrui

rispetto alle consegne ,corretti dal punto di vista ortografico

Produce testi coerenti e coesi legati a scopi diversi; sa completare, manipolare, trasformare e rielaborare testi.

Scrive un testo sintetizzando. Produce testi creativi sulla base di

modelli dati (filastrocche, racconti brevi, poesie).

Scrive semplici testi regolativi o progetti schematici per l’esecuzione di attività (ad esempio: regole di gioco, ricette ecc.).

9. Eseguire l’autocorrezione Rilegge per curare in modo particolare l’ortografia

10. Utilizzare schemi, scalette, strutture portanti

Riconosce in una produzione linguistica le principali parti del discorso e l’organizzazione sintattica della frase semplice.

Produce un testo utilizzando schemi o mappe.

Page 135: VIVI BENE…VIVI L’AMBIENTE

PREMESSA

La capacità di leggere non è né innata né connaturata alla natura umana, anche se in essa si trovano le condizioni e i mezzi per svilupparsi. La scuola rappresenta il luogo privilegiato e speciale per promuovere itinerari e strategie atti a suscitare la creatività, la curiosità e la fantasia del bambino. Per questo, la nostra scuola, si impegna a realizzare percorsi formativi sempre più rispondenti alle inclinazioni personali degli alunni con particolare attenzione a valorizzare ciò che ciascuno di loro è, partendo da quello che già sa, facendogli scoprire l’importanza del patrimonio di conoscenze che possiede.

A tale scopo il progetto “Sulle ali della fantasia”, rivolto a tutte le classi della scuola dell’ “Infanzia” e della “Primaria” avrà il compito di avvicinare gli alunni a testi narrativo-fantastici, in modo tale da sollecitare nei bambini esperienze altamente educative sul piano cognitivo, affettivo, linguistico e creativo.

In questo progetto si propone un itinerario specifico attraverso le fiabe fino ad arrivare alla conoscenza di “miti e leggende” con gli alunni di 4^, per poi concludere in 5^ con il testo narrativo, l’animazione e il cinema.

La fiaba con quella sua atmosfera “speciale”, permette al bambino di identificarsi con i vari personaggi, di vivere con loro avventure, paure e sogni; soprattutto la fiaba, come dice Rodari, può dare le chiavi per entrare nella realtà per strade nuove, può aiutare il bambino a conoscere il mondo e diventare il mezzo attraverso il quale parlare con lui di tante cose.

Page 136: VIVI BENE…VIVI L’AMBIENTE

TEMPI E ALUNNI COINVOLTI

Il percorso si svilupperà durante tutto l’anno scolastico 2015-2016 e coinvolgerà tutti i bambini del nostro Circolo, dalla scuola dell’ “Infanzia” fino alla quinta classe della Scuola Primaria.

METODOLOGIA

Compito degli insegnanti sarà quello di predisporre un ambiente atto a stimolare le relazioni, gli apprendimenti, la fantasia, l’immaginazione e la creatività e mettere in atto strategie di relazioni quali l’atteggiamento di “ascolto” attivo e propositivo, di regia, di stimolo e di incoraggiamento per generare autostima e sicurezza.

ATTIVITA’

Ascolto di storie – Visione di storie – Verbalizzazioni – Ricostruzione delle storie – Analisi degli elementi che compongono una fiaba (Chi? Com’è? Dov’è? Cosa fa? Perché?) – Individuazione delle sequenze – Giochi simbolici – Drammatizzazioni – Travestimenti – Disegno e pittura dei personaggi – Inventare storie -Finali – Produzione di sequenze tipo fumetti – Giochi motori, ritmici, memorizzazione di canti e poesie -Giochi liberi e guidati-Collage-Creazione di manufatti con l’utilizzo di varie tecniche grafico-pittoriche e di recupero. -Staffetta di scrittura creativa attraverso l’utilizzo di internet. -Consultazione e produzione di E-BOOK.

SPAZI

Sezioni – aule – aula informatica- palestra – teatro – spazi aperti.

Page 137: VIVI BENE…VIVI L’AMBIENTE

VERIFICA

La verifica dei risultati raggiunti avviene in più momenti: all’inizio dell’anno scolastico, in itinere e alla fine dell’anno scolastico.

Si avvale di:

prove pratiche

lavori individuali

lavori di gruppo

momenti di gioco

rappresentazioni grafico-pittoriche

elaborati

osservazioni occasionali e sistematiche

STRUMENTI

Materiale didattico disciplinare

Strumentazioni audiovisive

Strumentazione informatica

Attrezzatura per attività artistico- espressive

Strumenti musicali di riproduzione sonora

Biblioteca

Videoteca

Software

Page 138: VIVI BENE…VIVI L’AMBIENTE

PROPOSTE DI LAVORO PER LA SCUOLA DELL’INFANZIA

PER ALUNNI DI 3/4/5 ANNI

“TANTE FIABE PER CRESCERE”

Intendiamo utilizzare la fiaba classica, in quanto pensiamo che essa possa essere per i bambini, un mezzo educativo privilegiato ed efficace. La fiaba infatti, è un genere narrativo che, con la sua atmosfera magica, consente ai bambini di esprimere la propria vita interiore, le proprie emozioni, i sentimenti, la fantasia, per creare un mondo proprio attraverso il gioco della finzione e dell’invenzione fantastica permettendo al bambino di identificarsi con i vari personaggi.

Il nostro compito sarà quello di predisporre un ambiente motivante atto a stimolare le relazioni, gli apprendimenti, l’immaginazione e la creatività e mettere in atto strategie di relazione quali l’atteggiamento di “ascolto” attivo e propositivo, di guida, di stimolo e di incoraggiamento per generare autostima e sicurezza.

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO

Comunicare, condividere esperienze personali, emozioni, pensieri e comportamenti.

Ascoltare e comprendere testi narrati. Ascoltare e memorizzare filastrocche, canti e poesie con gesti e

mimica. Rappresentare graficamente le storie. Rispettare i tempi di ascolto e di parola. Raccontare una storia ascoltata seguendone la successione

temporale. Cogliere le caratteristiche fondamentali dei personaggi di un

racconto ascoltato. Sviluppare un primo approccio ai libri e alla lingua scritta.

Page 139: VIVI BENE…VIVI L’AMBIENTE

COMPETENZE IN USCITA DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA

Padroneggiare la lingua italiana, acquistare fiducia nelle proprie capacità espressive per meglio comunicare, descrivere e raccontare.

Arricchire il proprio lessico per sviluppare il pensiero logico e creativo.

Avvicinarsi alla lingua scritta. Esplorare e sperimentare le prime forme di comunicazione attraverso la scrittura, anche utilizzando le tecnologie.

PROPOSTE DI LAVORO PER LA SCUOLA PRIMARIA

CLASSE I

“IO DETECTIVE A SCUOLA”

L’alunno immagina di essere un detective partendo da indizi o informazioni che dà l’insegnante (singole frasi o della lettura di diagrammi di flusso), inventa delle brevi storie attraverso rappresentazione grafica e successivamente scrive delle didascalie.

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO

Riconoscere segni e significati Riconoscere il legame esistente tra segno, contesto e scopo Esprimersi con coesione e coerenza Esprimersi usando connettivi e quantificatori Rilevare indizi e formulare ipotesi Esprimersi utilizzando anche codici non verbali.

CONTENUTI

Testi vari; lettura di immagini; relazioni logiche; percorsi; mappe; tabelle; immagini; diagrammi.

Page 140: VIVI BENE…VIVI L’AMBIENTE

CLASSE II

“NOI SCRITTORI DI FIABE MODERNE”

L’alunno attraverso la lettura di fiabe classiche e moderne, apprenderà gli elementi e la struttura del testo narrativo. Completerà alcune fiabe; trasformerà quelle classiche e arriverà, partendo da elementi dati, alla creazione di una fiaba collettiva.

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO

Utilizzare in modo funzionale gli indicatori temporali e spaziali. Comprendere testi narrativi. Saper distinguere fantasia e realtà. Riconoscere i cambiamenti che avvengono nel tempo e nello

spazio. Confronto del lessico.

CONTENUTI

Storie in sequenze; differenze e uguaglianze; testi narrativi vari; linguaggi specifici.

CLASSE III

“DALLA FIABA AL FUMETTO”

In terza classe gli alunni, dopo aver appreso la struttura del fumetto, inventeranno una fiaba partendo da binomi o trinomi creativi per arrivare alla trasformazione della fiaba in fumetto.

Page 141: VIVI BENE…VIVI L’AMBIENTE

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO

Leggere e comprendere testi narrativi. Osservare, descrivere e confrontare realtà. Usare la lingua scritta in modo creativo. Utilizzare in modo appropriato la sequenza ritmica.

CONTENUTI

Il testo narrativo attraverso il binomio e il trinomio creativo, confronti di testi, filastrocche, poesie, suoni, rumori, fumetti.

METODOLOGIA

Attività di osservazione per descrivere, confrontare e ricavare informazioni. Ascolto, verbalizzazione, sopralluoghi, giochi di gruppo e attività motorie. Esperienze grafico –pittoriche. Drammatizzazione e mimica. Interdisciplinarietà. Metodo della ricerca. Brainstorming. Feedback.

MATERIALI E SUSSIDI

Libri, fotografie, immagini, PC, LIM, CD, materiale facile consumo.

LUOGHI E SPAZI

Classe, laboratori, palestra, teatro, aula multimediale.

Page 142: VIVI BENE…VIVI L’AMBIENTE

COMPETENZE IN USCITA PER LE TRE CLASSI

Interagire e comunicare con gli altri. Interpretare e rielaborare la realtà utilizzando le categorie del tempo e dello spazio. Esprimersi con un linguaggio corretto ed appropriato. Usare consapevolmente la lingua nelle sue molteplici funzioni. Osservare e ascoltare attentamente. Saper fare ed esprimere opinioni. Mutare schemi di ragionamento ed adattarli a situazioni nuove.

CLASSE IV

“I MITI E LE LEGGENDE NEL NOSTRO TERRITORIO”

In questa classe i ragazzi saranno avviati al racconto realistico e fantastico, si verrà alla scoperta della leggenda e del mito.

Inizialmente si ricercheranno miti e leggende che riguardano la nostra Regione per creare successivamente un elaborato ambientato nel nostro paese di Adrano.

OBIETTIVI FORMATIVI

Saper operare confronti, rilevando analogie e differenze tra testi letterari realistici e fantastici.

Fare buon uso del linguaggio. Scegliere adeguatamente l’ambientazione. Scegliere lingua e stile adatti. Utilizzare adeguatamente la metonimia e il colpo di scena. Creare un ipertesto.

CONTENUTI

Breve storia locale e regionale. Indagini. Interviste. Ricerche. Distinzione tra ricerca e realtà. Miti di ieri e di oggi

Page 143: VIVI BENE…VIVI L’AMBIENTE

CLASSE V

“IL TESTO NARRATIVO, L’ANIMAZIONE E IL CINEMA”

Nell’ ultima classe della Scuola Primaria, gli alunni inventeranno un testo narrativo completo nella sua struttura e calandosi nelle vesti di registi e attori lo animeranno producendo un cortometraggio.

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO

Conoscere in breve la storia del cinema attraverso documenti e ricerche.

Riconoscere i generi cinematografici, cogliendone le caratteristiche e analizzando le tematiche su cui poggiano.

Saper utilizzare diversi strumenti d’indagine per comprendere i rapporti tra il cinema e la letteratura.

Capacità di produrre un testo narrativo ed animarlo.

CONTENUTI

Breve storia del cinema. Il linguaggio cinematografico. I generi cinematografici. Le tecniche narrative del cinema. Inventare un testo narrativo e animarlo con le tecniche multimediali.

METODOLOGIA

Documentazione e ricerca. Riorganizzazione logica di dati. Metodo della trasversalità. Metodologia del piccolo e grande gruppo. Manipolazioni. Lavoro individuale. Dibattiti. Ascolto della lezione frontale. Feedback. Brainstorming.

Page 144: VIVI BENE…VIVI L’AMBIENTE

MATERIALI E SUSSIDI

Materiale di facile consumo. Lucidi. Videoregistratore. Lettore DVD. PC. LIM. Strumenti musicali. Videocamere. Proiettori.

LUOGHI E SPAZI

Aule, laboratori, teatro, palestra, sale proiezioni, ambienti esterni

alla scuola.

VERIFICHE

Prove strutturate e semi-strutturate.

COMPETENZE IN USCITA DELLA SCUOLA PRIMARIA

Leggere e comprendere testi di vario tipo continui e non, individuare il senso globale e informazioni principali utilizzando strategie di lettura adeguati agli scopi.

Produrre un testo, sviluppare il senso critico e il gusto personale attraverso scelte culturali motivati e motivanti. Utilizzo delle tecnologie per approfondire e arricchire il proprio patrimonio culturale in ogni ambito di ricerca. Applicare capacità intuitive e logiche per collegare il pensiero e l’azione e superare la rigidità di schemi e nozioni.

Page 145: VIVI BENE…VIVI L’AMBIENTE

II Circolo Didattico “Don A. La Mela”

Adrano

Progetto matematico-logico-scientifico

Page 146: VIVI BENE…VIVI L’AMBIENTE

PREMESSA

L’insufficiente maturazione del pensiero logico-formale del bambino corrisponde ad

una sua possibile conoscenza scientifica di tipo intuitivo, osservativo, episodico e

non sistematico e classificatorio. Le prime spiegazioni dei fenomeni fisici da parte

dei bambini sono alquanto superficiali, proprio perché non derivano dall’intuizione

della reale natura delle cose, ma da analogie che si vengono a creare tra quello che

già conosce e ciò con cui entra in contatto per la prima volta.

I bambini esplorano continuamente la realtà ma hanno bisogno di imparare a

riflettere sulle proprie esperienze descrivendole, rappresentandole con diversi

criteri; anche se piccoli manifestano spontaneamente comportamenti finalizzati alle

esplorazione della realtà che li circonda.

Le informazioni che il mondo trasmette rimangono troppo incomprensibili, la scuola

dell’infanzia rappresenta il primo luogo in cui i bambini incontrano le conoscenze e i

saperi in una forma progressivamente strutturata che li aiuta a costruire i propri

metodi di indagini e di lavoro.

Negli ultimi anni del ciclo scolastico, attraverso l’acquisizione di diverse abilità, gli

alunni si approprieranno di una strategia conoscitiva finalizzata all’educazione

logico-scientifica e verrà chiesto loro di sviluppare competenze specifiche. In altre

parole gli allievi dovranno essere guidati a capire i vari fenomeni, a chiedersi

continuamente “perché”, ad analizzare la realtà, ad ipotizzare e verificare.

Nelle Indicazioni Nazionali dei Programmi è indicata, infatti, quale finalità,

“l’acquisizione, da parte del fanciullo, di conoscenze e abilità che ne arricchiscano le

capacità di comprendere e rapportarsi con il mondo”. L’insegnamento, dunque, deve

avere come obiettivo principale, lo sviluppo di capacità, di ragionamento e di abilità

operative.

Page 147: VIVI BENE…VIVI L’AMBIENTE

UN’AMICA DA ESPLORARE: L’ETNA

FINALITA’:

La finalità del progetto vuole essere quella di

sviluppare nei bambini la curiosità nei confronti

dell’ambiente naturale e stimolarli all’osservazione,

all’esplorazione, alla ricerca e alla conoscenza del

paesaggio naturalistico che li circonda.

DESTINATARI

Il progetto si articolerà in 2 percorsi e

coinvolgerà tutti gli alunni della scuola.

Nel primo percorso saranno coinvolti tutti gli

alunni della scuola dell’infanzia; nel secondo

percorso gli alunni della scuola primaria divisi in due gruppi : classi I, II e III, e classi

IV e V.

PERSONALE EDUCATIVO COINVOLTO: docenti, esperti, guide,

METODOLOGIA:

Nel primo percorso ai bambini della scuola

dell’infanzia verranno proposte numerose

esperienze concrete, differenziate per età e livelli

di sviluppo, per dare loro la possibilità di

osservare, curiosare, sperimentare, trasformare e

soprattutto divertirsi, così il bambino comincerà a

costruirsi le spiegazioni dei cambiamenti che

accadono nell’ambiente da lui esplorato mantenendo uno stretto collegamento tra il

fare, il pensare e il parlare. Attraverso l’osservazione sistematica durante lo

Page 148: VIVI BENE…VIVI L’AMBIENTE

svolgimento delle attività programmate, l’insegnante potrà conoscere meglio, i modi

e gli approcci nel pensare, nello spiegare, nel capire e interpretare gli aspetti

problematici della realtà dei bambini.

Nel secondo percorso gli alunni delle classi I, II e III saranno coinvolti a vivere

sensazioni visive e tattili, imparando a conoscere piante e animali tipici del parco

dell’Etna, il loro habitat naturale, le loro abitudini comportamentali; inoltre dopo le

prime ricerche verranno avviati alla catalogazione, alla numerazione, alla quantità e

alla lettura di simboli da decodificare.

Gli alunni di IV e V vivranno, inoltre, momenti di esplorazione e osservazione sul

campo attraverso attività di laboratorio con esperti.

Il progetto assume carattere di trasversalità rispetto a tutte le aree disciplinari e i

campi di esperienze.

Per quanto riguarda la matematica le attività saranno intese come: risoluzione di

problemi applicati alla vita pratica dell’alunno, studio delle esperienze spaziali e

rappresentazioni schematiche degli aspetti della vita reale e fisica e potenziamento

delle capacità logiche.

Al fine di promuovere lo sviluppo dell’insegnamento delle scienze a scuola oltre

all’utilizzo degli strumenti già in dotazione come LIM, microscopio elettronico, si

intende incoraggiare gli alunni ad usare le nuove tecnologie (strumenti interattivi,

multimediali), non per sostituirsi all’esplorazione diretta della natura, piena di tante

sorprese e scoperte, ma esserne complementari per coinvolgere e stimolare la

curiosità degli alunni e per fornire uno strumento che consenta di sviluppare ciò che

in natura non è direttamente osservabile come per esempio: la fotosintesi, la vita

del sottosuolo, ecc…

TEMPI E MODALITA’ DI ESECUZIONE: L’intero anno scolastico.

STRUMENTI E SUSSIDI: Strumenti di laboratorio, DVD, immagini, LIM.

Page 149: VIVI BENE…VIVI L’AMBIENTE

SPAZI UTILIZZATI: Classe, laboratorio scientifico, escursioni, visite didattiche presso

aziende agricole, aziende agroalimentari di prodotti tipici, orto botanico.

VALUTAZIONE E VERIFICA: La verifica sarà quella di osservare le azioni e reazioni dei

bambini, le loro conquiste, le loro osservazioni. Il percorso sarà documentato

attraverso fotografie, video, annotazioni, discussioni, confronti e produzione grafica

e scritta. La documentazione offrirà l’opportunità di rielaborare le esperienze fatte.

In questo modo potranno essere rilevate le conquiste e i diversi livelli di competenze

acquisite dai bambini delle diverse età.

Page 150: VIVI BENE…VIVI L’AMBIENTE

CAMPI D’ESPERIENZA

Traguardi per lo sviluppo delle competenze

Obiettivi di apprendimento

Al termine della Scuola dell’Infanzia

Abilità Conoscenze/esperienze

La Conoscenza del mondo

Page 151: VIVI BENE…VIVI L’AMBIENTE

LA CONOSCENZA DEL MONDO

Il bambino raggruppa e ordina oggetti e materiali , ne identifica alcune proprietà, confronta e valuta quantità.

Riferisce correttamente eventi del passato recente.

Osserva con attenzione attraverso i sensi gli organismi viventi e i loro ambienti , i fenomeni naturali , accorgendosi dei loro cambiamenti.

Individua le posizioni di oggetti e persone nello spazio ; segue correttamente un percorso sulla base di indicazioni verbali.

Il bambino raggruppa

e ordina oggetti e materiali secondo criteri diversi.

Osservare con curiosità ed interesse contesti, elementi naturali , materiali, situazioni, usando i sensi per ricavare informazioni e conoscenze

Relazionare su cose e fenomeni .

Osservare sulla base di criteri o ipotesi .

Porre domande , formulare ipotesi su fatti e fenomeni naturali e non .

Rielaborare informazioni e registrarli .

Scoprire e verbalizzare caratteristiche peculiari, analogie e differenze di elementi dell’ambiente naturale e umano.

Individuare manifestazioni stagionali; riconoscerne i passaggi, verbalizzarli e riprodurli graficamente.

Discriminare, ordinare,

raggruppare in base a criteri dati ( forma, colore, dimensione)

Esplorazione e osservazione dell’ambiente naturale e non.

Raccolta di materiali e dati. Attività di registrazione

periodica. Giochi e manipolazione di

oggetti e materiali. Visite didattiche. Attività ludiche con

materiale strutturato e non .

Attività di raggruppamento, seriazioni, alternanze ritmiche in base ai criteri di forma, colore, dimensione.

Disciplina Traguardi per lo sviluppo delle competenze

Obiettivi di apprendimento

Al termine della classe III della Scuola Primaria

Abilità Conoscenze/esperienze

Page 152: VIVI BENE…VIVI L’AMBIENTE

Scienze

SCIENZE

L’alunno sviluppa atteggiamenti di curiosità e modi di guardare il mondo che lo stimolano a cercare spiegazioni di quello che vede succedere. Esplora i fenomeni con un approccio scientifico: con l’aiuto dell’insegnante, dei compagni, in modo autonomo, osserva e descrive lo svolgersi dei fatti, formula domande, anche sulla base di ipotesi personali, propone e realizza semplici esperimenti.

Esplorare e descrivere oggetti

Osservare la realtà descrivendone le caratteristiche fisiche di oggetti, piante, animali e rappresentarle con linguaggi appropriati.

Seriare e classificare oggetti in base alle loro proprietà.

Riconoscere la trasformazione di oggetti e materiali: solidi, liquidi, gas, nell’esperienza di ogni giorno. Osservare e sperimentare sul campo Osservare i momenti significativi nella vita di piante e animali. Individuare somiglianze e differenze nei percorsi disviluppo di organismi animali e vegetali. Osservare, con uscite all’esterno, le caratteristiche del terreno . Osservare e interpretare le trasformazioni ambientali naturali e quelle ad opera dell’uomo. Avere familiarità con la periodicità dei fenomeni celesti. L’uomo, i viventi e l’ambiente Riconoscere e descrivere le caratteristiche di un ambiente

Comprendere la necessità di sinergia per la sopravvivenza dell’ambiente e dell’uomo.

Eseguire esperimenti per verificare le ipotesi.

Produrre grafici, tabelle,

Proprietà di alcuni materiali di cui sono costituiti oggetti di uso comune (legno, plastica, metalli, vetro, …)

Solidi, liquidi, gas nell’esperienza di ogni giorno.

Grandezze fondamentali (lunghezza, tempo) e loro unità di misura.

Ambienti e cicli naturali. Le catene alimentari. L’evoluzione della vita sulla

terra. Visite didattiche.

Page 153: VIVI BENE…VIVI L’AMBIENTE

disegni per rappresentare un esperimento eseguito.

Saper relazionare verbalmente un’ esperienza.

Conoscere le relazioni tra elementi fondamenti naturali: acqua, aria, suolo.

Comprendere l’evoluzione della vita sulla terra.

Page 154: VIVI BENE…VIVI L’AMBIENTE

Disciplina Traguardi per lo sviluppo delle competenze

Obiettivi di apprendimento

Al termine della classe III della Scuola Primaria

Abilità Conoscenze/esperienze

Matematica

Page 155: VIVI BENE…VIVI L’AMBIENTE

MATEMATICA

Ricerca dati per

ricavare informazioni e costruisce rappresentazioni (tabelle e grafici).

Ricava informazioni anche da dati rappresentati in tabelle e grafici.

Riconosce e quantifica, in casi semplici, situazioni di incertezza.

Legge e comprende testi che coinvolgono aspetti logici e matematici.

Riesce a risolvere facili problemi in tutti gli ambiti di contenuto ,mantenendo il controllo sia sul processo risolutivo, sia sui risultati.

Descrive il procedimento seguito e riconosce strategie di soluzione diverse dalla propria.

Costruisce ragionamenti formulando ipotesi, sostenendo le proprie idee e confrontandosi con il punto di vista di altri.

Spazio e figure Eseguire un semplice

percorso partendo dalla descrizione verbale o dal disegno.

Descrivere un percorso che si sta facendo e dare le istruzioni a qualcuno perché compia un percorso desiderato.

Disegnare figure geometriche e costruire modelli materiali anche nello spazio.

Relazioni dati e previsioni Classificare numeri, figure,

oggetti in base ad una o più proprietà, utilizzando rappresentazioni opportune a seconda dei contesti e dei fini.

Argomentare sui criteri che sono stati usati per realizzare classificazioni e ordinamenti assegnati.

Leggere e rappresentare relazioni e dati con diagrammi, schemi e tabelle.

Concetti topologici fondamentali.

Simmetria centrali. Linee e angoli. Orientamento

nell’ambiente circostante e nella rappresentazione iconica.

Diagrammi di Venn, diagrammi ad albero, di Carroll, tabella a doppia entrata, istogrammi, …..

Criteri di classificazione. Misure di tempo, di valore,

di lunghezza legate all’esperienza diretta.

Disciplina Traguardi per lo sviluppo delle competenze

Obiettivi di apprendimento

Al termine della classe V della Scuola Primaria

Abilità Conoscenze/esperienze

Page 156: VIVI BENE…VIVI L’AMBIENTE

Scienze

SCIENZE

Individua nei fenomeni somiglianze e differenze, fa misurazioni, registra dati significativi, identifica relazioni spazio/temporali. Individua aspetti quantitativi e qualitativi nei fenomeni, produce rappresentazioni grafiche di livello adeguato, elabora semplici modelli. Riconosce le principali caratteristiche e i modi di vivere di organismi animali e vegetali.

Ha consapevolezza della struttura e dello sviluppo del proprio corpo.

Rispetta e apprezza il valore dell’ambiente sociale e naturale.

Esplorare e descrivere oggetti e materiali

Indagare i comportamenti di materiali comuni in molteplici situazioni sperimentabili per individuarne proprietà.

Seriare e classificare materiali in base alle loro caratteristiche.

Interpretare i fenomeni osservati.

Osservare e sperimentare sul campo

Osservare i momenti significativi nella vita di piante e animali.

Osservare, con uscite all’esterno, le caratteristiche dei terreni e delle acque.

Osservare e interpretare le trasformazioni ambientali naturali.

Avere familiarità con la periodicità dei fenomeni celesti. L’uomo, i viventi e l’ambiente

Conoscere le relazioni tra elementi fondamenti naturali: acqua, aria, suolo.

Comprendere l’evoluzione della vita sulla terra.

Riconoscere e descrivere le caratteristiche di un ambienti .

Riconoscere in altri organismi viventi, in relazione con i loro ambienti.

Rilevare le trasformazioni ambientali ad opera di fattori naturali e dell’uomo

Viventi, animali, piante Alimentazione Il corpo umano Misure arbitrarie e

convenzionali Le proprietà dei materiali

comuni. Fenomeni fisici e chimici Il ciclo dell’acqua I passaggi di stato dell’acqua

Disciplina Traguardi per lo sviluppo delle competenze

Obiettivi di apprendimento

Al termine della classe V della Scuola Primaria

Page 157: VIVI BENE…VIVI L’AMBIENTE

Abilità Conoscenze/esperienze

Matematica

MATEMATICA

Ricerca dati per

ricavare informazioni e costruisce rappresentazioni (tabelle e grafici).

Ricava informazioni anche da dati rappresentati in tabelle e grafici.

Riconosce e quantifica, in casi semplici, situazioni di incertezza.

Legge e comprende testi che coinvolgono aspetti logici e matematici.

Riesce a risolvere facili problemi in tutti gli ambiti di contenuto ,mantenendo il controllo sia sul processo risolutivo, sia sui risultati.

Descrive il procedimento seguito e riconosce strategie di soluzione diverse dalla propria.

Costruisce ragionamenti formulando ipotesi, sostenendo le proprie idee e confrontandosi con il punto di vista di altri.

Numeri Rappresentare i numeri

conosciuti sulla retta e utilizzare scale graduate in contesti significativi per le scienze e per la tecnica.

Spazio e figure Utilizzare il piano

cartesiano per localizzare i punti.

Costruire e utilizzare modelli materiali nello spazio e nel piano come supporto ad una prima capacità di visualizzazione.

Relazioni, dati e previsioni

Rappresenta relazioni e dati e, in situazioni significative, utilizzare le rappresentazioni per ricavare informazioni, formulare giudizi e prendere decisioni.

Rappresentare problemi con tabelle e grafici che ne esprimono la struttura.

Concetti topologici fondamentali.

Simmetrie centrali. Linee e angoli. Orientamento

nell’ambiente circostante e nella rappresentazione iconica.

Diagrammi di Venn, diagramma ad albero, di Carroll, tabella a doppia entrata, istogrammi,……

Diagramma di flusso. Media e frequenza per

interpretare fenomeni di esperienza.

Page 158: VIVI BENE…VIVI L’AMBIENTE

PERCORSO DIDATTICO SCUOLA DELL’INFANZIA

CAMPI DI

ESPERIENZA

CONTENUTI

ATTIVITA’

METODOLOGIE

ABILITA’

C’ERA UNA VOLTA…

Racconti di favole e storie di animali (riccio, ghiro, volpe, coniglio, gatto selvatico, lupo) e di piante (castagno, fragole, pistacchio, ginestra, ulivo , uva) che vivono sull’Etna.

Ascolto di favole, drammatizzazione, mimo, imitazioni di versi di animali

Ascolto, attenzione, immaginazione, mimo.

5 SENSI

Percezione del mondo con l’utilizzo dei sensi.

Utilizzo di cassette sensoriali e manipola-zione di materiali naturali (come: uova, nidi, piume, foglie) per scoprirne forme, consistenza, odore e funzione.

Sviluppo dei 5 sensi: coordinazione oculo- manuale e sviluppo della manualità attraverso la scoperta di varie tecniche.

LE STAGIONI

I cambiamenti delle stagioni e conoscenza di nuove tecniche e materiali da 3sperimentare in gruppo.

Conoscenza dei fenomeni atmosferici legati alle stagioni

La vendemmia.

Raccolta di foglie e classificazione.

La frutta stagionale e la sua trasformazione.

L’albero delle stagioni.

Riconoscere lo scorrere e le caratteristiche delle stagioni.

Rafforzare l’appartenenza al gruppo e incentivare i lavori di gruppo delle tre fasce di età.

Page 159: VIVI BENE…VIVI L’AMBIENTE

PERCORSO DIDATTICO SCUOLA PRIMARIA 1° - 2° - 3°

NUCLEO FONDANTE

U.D.A.

CONTENUTI

ATTIVITA’ E

METODOLOGIE

ABILITA’

ESPLORARE E DESCRIVERE OGGETTI E MATERIALI

Presentazioni di oggetti, piante e animali del territorio circostante .

Utilizzo di materiali e la loro trasformazione.

Manipolazione, scomposizione di materiali e oggetti.

Osservazione e descrizione delle caratteristiche di alcune piante e animali dell’ambiente dell’Etna.

Esplorare i fenomeni con un approccio scientifico .

Sviluppare atteggiamenti di curiosità.

OSSERVARE E SPERIMENTARE

SUL CAMPO

Griglia con classificazione di materiali.

La periodicità dei fenomeni celesti e la variabilità dei fenomeni atmosferici del proprio habitat.

Proporre l’ausilio di alcuni strumenti come: fornellino, frigorifero, calorifero e strumenti multimediali per sperimentare la trasformazione dei materiali e relativa classificazione.

Classificare piante e animali.

Analizzare la variabilità dei fenomeni atmosferici con l’ausilio di strumenti.

Lavori di gruppo con osservazione e conoscenza della struttura del proprio suolo con pietre laviche, sassi re terriccio.

Individuare nei fenomeni somiglianze e differenze.

Registrare dati e produrre rappresentazioni grafiche e schemi.

L’UOMO, I VIVENTI E

L’AMBIENTE

Descrizione delle caratteristiche del proprio ambiente e tipologie di suolo (Es. lavico).

Scoprire come l’uomo ha modificato o si è adattato all’ambiente per sfruttarlo per il proprio

Acquisire sensibilità nei confronti dell’ambiente assumendo abitudini corrette per la tutela e il

Page 160: VIVI BENE…VIVI L’AMBIENTE

fabbisogno. rispetto del territorio.

PERCORSO DIDATTICO SCUOLA PRIMARIA 4° - 5°

NUCLEO FONDANTE

U.D.A. CONTENUTI

ATTIVITA’ E

METODOLOGIE ABILITA’

ESPLORARE E DESCRIVERE OGGETTI E MATERIALI

Presentazioni di oggetti.

Utilizzo di materiali e relative proprietà.

Manipolazione di materiali e relativa classificazione in base alle loro proprietà.

Esplorare i fenomeni con un approccio scientifico .

OSSERVARE E SPERIMENTARE SUL

CAMPO

Griglia con classificazione di materiali.

.

Costruire semplici strumenti di misura imparando a servirsi di unità convenzionali.

Esprimere in forma grafica e schematizzare alcuni passaggi di stato.

Registrare dati e produrre rappresentazioni grafiche e schemi.

Saper descrivere e o disegnare semplici fenomeni fisici di esperimenti osservati.

L’UOMO I VIVENTI E L’AMBIENTE

Rapporto uomo-ambiente.

Riconoscere attraverso l’esperienza di coltivazioni, allevamenti etc. che la vita di ogni organismo è legato ad altre forme di vita.

Osservare le trasformazioni ambientali e conseguenti azioni modificatrici dell’uomo.

Saper riconoscere le relazioni degli organismi con l’ambiente.