Vivere per lavorare (francese) · 2017-06-29 · la LUNA nel POZZO - luglio 1995 5 Notizie dal...

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PERIODICOINDIPENDENTE-DISTRIBUZIONEGRATUITA Periodico di informazione locale - Trimestrale - Sped. Abb. Post. /50% - Aut. Dir. Prov. P.T. MO Luglio 1995 Anno III - Numero 10 os’é meglio: lavorare per vive- re o vivere per lavorare? Messa giù così la domanda appare un po' drastica. Forse c’é una via di mezzo: lavorare va bene, é giusto... ma è altresì giusto vivere in modo “umano” e non come delle macchine programmate, per giunta in malo modo, come ormai siamo diventati tutti. E per cosa, poi? E per chi? Cosa vogliamo dimostrare? Che abbiamo il telefonino perché siamo dei dritti? E ci siamo fatti la villa al mare perchè noi sì, siamo dei lavoratori? E il ca- vallo lo teniamo nella casa di cam- pagna perchè siamo amanti della natura e delle cose genuine? Siamo iper-impegnati sul fronte delle idio- zie e far soldi sembra sia diventato lo sport preferito dalle masse. Poi gli esperti ci dicono: produciamo troppo, più di quello che consumia- mo, siamo fregati... Poi ci dicono: stiamo producendo poco, meno del fabbisogno, siamo ancora fregati. E la pensione? Non sappiamo se ce la potremo godere, e allora faccia- mocela privatamente, con le Socie- tà Private, che poi ci... fregano an- che loro. Se abbiamo bisogno di soldi poi, ci sono le banche e le banche sono sempre disponibili e aperte quando si tratta di acquisire clienti. Vivere per lavorare o lavorare per vivere? SEGUE A PAG. 2 SEGUE A PAG. 2 Avvenimenti, proposte, idee e consigli da Palagano e dintorni Fungo protetto (italiano) Fungo atomico (francese) Fungo bosniaco protetto dall’ O.N.U. "Io sapevo che il letame andava sparso nei campi..." "Cara LUNA, sono ancora qua a parlarti di un altro grave problema. Nessuno, scommetto, si è mai chiesto perchè molte delle sorgenti rimaste nella nostra montagna risultino spesso inquinate temporaneamente o per sempre. Quando si chiedono informazioni "a chi di dovere" ci si sente rispondere genericamente che è colpa dell'inquinamento, di questo o di quel batte- rio; ma nessuno mai dice chiaramente le vere cause. Forse potrei elencarne alcune io, convinto di non dire niente di nuovo a chi si interessa d'ambiente.

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PERIODICO INDIPENDENTE - DISTRIBUZIONE GRATUITA

Periodico di informazione locale - Trimestrale - Sped. Abb. Post. /50% - Aut. Dir. Prov. P.T. MO

Luglio 1995 Anno III - Numero 10

os’é meglio: lavorare per vive-re o vivere per lavorare?Messa giù così la domanda

appare un po' drastica. Forse c’éuna via di mezzo: lavorare va bene,é giusto... ma è altresì giusto viverein modo “umano” e non come dellemacchine programmate, per giuntain malo modo, come ormai siamodiventati tutti.E per cosa, poi? E per chi? Cosavogliamo dimostrare? Che abbiamoil telefonino perché siamo dei dritti?E ci siamo fatti la villa al mare perchènoi sì, siamo dei lavoratori? E il ca-vallo lo teniamo nella casa di cam-pagna perchè siamo amanti dellanatura e delle cose genuine? Siamoiper-impegnati sul fronte delle idio-zie e far soldi sembra sia diventato losport preferito dalle masse.Poi gli esperti ci dicono: produciamotroppo, più di quello che consumia-mo, siamo fregati...Poi ci dicono: stiamo producendopoco, meno del fabbisogno, siamoancora fregati.E la pensione? Non sappiamo se cela potremo godere, e allora faccia-mocela privatamente, con le Socie-tà Private, che poi ci... fregano an-che loro.Se abbiamo bisogno di soldi poi, cisono le banche e le banche sonosempre disponibili e aperte quandosi tratta di acquisire clienti.

Vivere per lavorareo

lavorare per vivere?

SEGUE A PAG. 2SEGUE A PAG. 2

Avvenimenti, proposte, idee e consigli da Palagano e dintorni

Fungo protetto

(italiano)

Fungo atomico(francese)

Fungo bosniaco

protetto dall' O.N.U.

"Io sapevo che il letame andava sparso nei campi..."

"Cara LUNA , sono ancora qua a parlarti di un altro grave problema.Nessuno, scommetto, si è mai chiesto perchè molte delle sorgenti rimastenella nostra montagna risultino spesso inquinate temporaneamente oper sempre.Quando si chiedono informazioni "a chi di dovere" ci si sente risponderegenericamente che è colpa dell'inquinamento, di questo o di quel batte-rio; ma nessuno mai dice chiaramente le vere cause.Forse potrei elencarne alcune io, convinto di non dire niente di nuovo achi si interessa d'ambiente.

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Dalla prima

Vivere per lavorare o lavorare per vivere?

avvallamenti dei prati e in spiazzi, lasciati lì permesi; di conseguenza si formano laghi di liquameche poi, logicamente, penetrano a fondo nei terre-ni. Scusate ma io sapevo che il letame andavasparso nei campi e arato insieme alla terra! E chedire dei "ruscelli" di liquame puro che si formanocome conseguenza allo svuotamento delle conci-maie e che, percorrendo lunghi tratti di terreno,finiscono nei fossi?Ecco, forse evitando queste cose, si potrebberosalvaguardare molte delle nostre preziose falded'acqua. Questo sarebbe possibile se ognuno dinoi svolgesse la sua attività nel rispetto dell'am-biente in cui, e grazie al quale, vive.Grazie per l'ospitalità."

Luciano Fratti

Tanto per battere il chiodo: scarichi di abitazioni,di stalle, porcilaie non regolamentari, spargimentiincontrollati di liquami senza nessun rispetto deiregolamenti (sarà forse dunque per ignoranza?),discariche abusive, ecc...A proposito di discariche e scarichi... Io e un mioamico e collega G.G.E.V. (Guardie Giurate Eco-logiche Volontarie), Carlo Ghiddi, abbiamo rea-lizzato, su richiesta della Provincia, un censimen-to di tutte le discariche abusive (da terzo mondo)che si trovano in tutti, dico tutti, i fossi, in moltispiazzi, nei luoghi più' disparati e dove veramentec'è di tutto.Veniamo alle cose che ci hanno colpito di più e perle quali chiediamo anche un intervento dell'USL.Abbiamo visto mucchi enormi di letame negli

sive berlusconiane e statali, adesaltare i poveri calciatori, adascoltare i nuovi profeti dellaparola parlata o scritta, mentredovremmo urlare, noi che ab-biamo capito, “ci avete stufa-to” ...Ecco, forse per la prima volta,siamo d’accordo con il grido delnostro, pardon, del vostro Presi-dente: ”No, io non ci sto!!”

(La Redazione)

moda per non fare la figura delpovero diavolo che va in piscinacon il costume da bagno, unnormalissimo costume da ba-gno.La guerra, una terribile guerra, èa due passi dalle nostre coste enoi continuiamo a pensare divivere per lavorare, per fare tantisoldi, per mostrarci agli altri, peravere delle cose più belle deglialtri, per essere più belli deglialtri, più furbi degli altri... e conti-nuiamo a nutrirci di idiozie televi-

Poi prega Dio di non avere nes-sun problema, perchè allora tiaccorgerai che le banche... nonperdonano.Anche loro fanno parte di questosistema assurdo che si mordela coda e che ci attanaglia tutti.Noi stiamo qui, anche nel nostropiccolo paese di montagna, alamentarci perché la piscinanuova fa schifo, è piccola, nonc’è verde... ma poi ci portiamosubito i nostri bambini e ci com-priamo i Bermuda all’ultima

Impaginazione: Davide Bettuzzi e Fabrizio CarponiStampato presso la

Tipografia Galli di Pievepelago (MO) il 17/07/1995

la tiratura del numero precedenteè stata di1.200 copie di cui 110 spedite all'estero

la LUNA nel POZZO[Periodico trimestrale di informazione locale - Aut. Trib. di Modena 1167 del 15/07/1993]

Via Palazzo Pierotti, 4/A - 41046 Palagano (MO) - Tel. 0536/96.16.21 - Fax 0536/96.61.94Direttore responsabile: GIUSEPPE CERVETTO

Redazione: Davide Bettuzzi, Fabrizio Carponi, Elisabetta Gazzetti, Nadia Marasti,Giuseppe Nannetti, Emilio Ricchi, Daniele Serradimigni, Elide Ugolini

Hanno collaborato: Rita Bondioli, Carlo Cassanelli, Luciano Fratti, Carlo Ghiddi, Francesco Giannini,Giorgio Maffoni, Rossella Malagoli, Massimo Montanari, Silvia Passerini, Luca Pazzaglia,

Ignazio Ranucci, Anna Serradimigni, Bruno Ricchi, Chiara Ricchi

Stampato sucarta riciclata

"Io sapevo che il letame andava sparso nei campi..."

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Monchio

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40 7. Casa Ponci8. Casa Ponci9. Le Lame10. Fiaborra11. La Campagnola12. Costrignano13. La strada14. Cavecchia15. Susano16. La Valle17. Ca' di Boccino18. Ca' di Locco

19. Ca' d'Orazio20. La Valle21. Savoniero22. Cavaini23. Il Poggio24. Lama Lunga25. Savoniero

(La Penna)26. Ca' di Pietro27. Savoniero28. Casa Fulgenzio29. Palagano

(Chiesa)30. Fosso della

Rovinella31. Ca' di Vinchio32. Casa Buratta33. Ca' Corsini34. Toggiano35. Raggiola36. Ghiavardi37. Cinghi38. Cinghi39. Cinghi40. Casa Guiglia

1. I Ronchi2. La campagna3. La Campagna4. S. Giulia5. Bellaria6. Centore

13G.G.E.V.

Guardie Giurate Ecologiche Volontarie

PALAGANO

Boccassuolo

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N° 1 del 05/01/95: Realizza-zione nel Capoluogo di unastruttura socio-assistenzialeper anziani a carattere misto,residenziale (comunità allog-gio) e semiresidenziale (cen-tro diurno).Approvazione progetto di mas-sima spesa complessiva di £1.600.000.000.

N° 23 del 31/01/95: Fornitu-ra acqua consorzio interco-munale Acquedotto del Dra-gone anno 1995. Preventivodi spesa 1° semestre.Pagamento effettuato in 2 ratedi £. 26.198.042 ciascuna.

N° 28 del 03/03/95: Realiz-zazione di un centro cultura-le polivalente. Provvedimen-ti. Ristrutturazione del fab-bricato di proprietà comuna-le in Via S: Francesco (ex-asilo) e acquisto di arredi eattrezzature. Progetto di mas-sima lire 200.000.000.

N°30 del 03/03/95: Sostitu-zione membro CommissioneEdilizia integrata.Causa decesso Dott. Ferruc-cio Minghelli, nominato Ing.Walter Pini.

N°40 del 03/03/95: Mutuo dilire 250.000.000 per costru-zione piscina scoperta nel ca-

Nella seduta del 30 giugno il Consiglio Comunale ha appro-vato il Bilancio 1994 con 5 voti a favore e 1 astenuto (Torri,che ha lamentato l’impossibilità di approfondire ulterior-mente l’analisi dei dati).L’esercizio 1994 ha portato ad un avanzo di bilancio di lire95.252.597. Il completo utilizzo di questo denaro immedia-tamente disponibile verrà stabilito nel prossimo Consiglio.Una parte è comunque già stata impegnata per finanziarealcuni interventi urgenti: 6.800.000 lire per l’ampliamentodella discarica dei rifiuti solidi urbani ormai colma;16.500.000 per l’acquisto di 20 nuovi cassonetti per laraccolta della nettezza urbana (15 da distribuire sul territorioin punti “strategici” per affrontare l’aumentato carico estivo,3 in sostituzione di altrettanti cassonetti che sono stati datialle fiamme da ignoti e 2 di “riserva” per eventuali necessità:feste, avvenimenti sportivi...).Si è inoltre parlato di rendere utilizzabili i bagni pubblici inPalagano.Altri possibili utilizzi della somma rimanente potrebberoessere: acquisto automezzi, messa a norma degli impiantielettrici degli edifici comunali, manutenzione edifici, ristrut-turazione uffici, porticato del cimitero di Savoniero, sentieri,illuminazione pubblica. (D. B.)

quote di partecipazione comu-nità montana; lire 2.000.000contributo straordinario perl’agricoltura; lire 11.151.500quote parte spese personaleassistenza zooiatrica.

(Elisabetta Gazzetti)

poluogo - 2° stralcio.

N° 47 del 03/03/95: Comuni-tà montana Appennino Mo-dena Ovest. Liquidazionecontributi anno 1994 di lire22.843.500. Ripartiti nelmodo seguente: lire 9.692.000

Notizie dal Comune

Questo spazio è dedicato al lavoro svolto dalla Giunta e dal

Consiglio Comunale nel periodo gennaio-giugno 1995.

Riportiamo le deliberazioni più importanti ricordando che i

testi completi vengono esposti nella bacheca comunale

Bilancio 1994

Giunta(Guigli Domenico, Sindaco

Nannetti Franco, Vice Sindaco - Mucci Odilia, Assessore)

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Notizie dal Comune

I l 30 giugno è stato approvato dalConsiglio Comunale il regolamen-to per la raccolta dei prodotti delbosco e del sottobosco per l’annocorrente, in accordo con il consor-zio del Parco Regionale dell’AltoAppennino Modenese, con la Co-munità Montana del Frignano, inbase a quanto stabilito dalla legge23.08.1993 n. 352, della L.R.24.01.1977 n. 2. L’iniziativa è nataai fini di garantire la conservazionedel patrimonio naturale, specie neiterritori montani, sia per tutelare iprodotti del bosco e sottobosco,sia per evitare l’impoverimentodelle risorse economiche in quantoper alcuni la raccolta di questi pro-dotti costituisce un’integrazione alreddito familiare. Tale regolamen-to impone l’obbligo a tutti coloroche sono intenzionati alla raccoltadi funghi o mirtilli di essere in pos-sesso di un tesserino acquistabileoltre che presso il Comune di resi-denza, presso l’Ente Parco, e ipunti vendita indicati da appositalocandina.I costi sono: giornaliero lire 6.000,settimanale lire 16.000, stagionalelire 85.000. La stampa e distribu-zione dei Tesserini-Permessi verràeffettuata dal Consorzio del ParcoRegionale Alto Appennino Mode-nese, che ne assumerà i relativicosti e ne incamererà i proventi(verranno utilizzati per la tutela del-l’ambiente).Il tesserino non è obbligatorio peri ragazzi con età inferiore ad anni14. La raccolta inoltre può esserevietata dal proprietario del fondo oda chi ne ha titolo legittimo median-te l’apposizione di tabelle recanti

l’esplicito divieto, a loro cura espese.

Periodo, giorni ed orari di rac-coltaPer i residenti, la raccolta dei pro-dotti del bosco e sottobosco èconsentita tutti i giorni ad esclusio-ne del lunedì, per i non residenti laraccolta è consentita solo nei giornidi martedì, giovedì, sabato e do-menica, nelle ore diurne, da un’oraprima della levata del sole a un’oradopo il tramonto.

Individuazione delle tipologiedei raccoglitoriCategoria 1: Coltivatori diretti,proprietari conduttori di fondi ecoloro che hanno in gestione l’usodei boschi;Categoria 2: Cittadini residentinel comune di Palagano;Categoria 3: Cittadini non resi-

denti nel comune di Palagano

Quantitativi consentitiPer la categoria 1: Funghi Kg. 7 -Mirtilli Kg. 50Per la categoria 2: Funghi Kg. 5 -Mirtilli Kg. 10Per la categoria 3: Funghi Kg. 3 -Mirtilli Kg. 1

SanzioniPer le violazioni delle disposizionicontenute nel regolamento si appli-cano sanzioni amministrative. Perquanto riguarda la raccolta dei fun-ghi da un minimo di lire 50.000 adun massimo di lire 100.000; perquanto riguarda la raccolta dei pro-dotti del sottobosco da un minimodi lire 5.000 ad un massimo di lire200.000.L'autorità competente per l’ado-zione di tutti i provvedimenti diLegge, compresa l’applicazionedelle relative sanzioni, è il Sindaco.

Parco Regionale Alto Appennino Modenese

123456123456123456123456Aree convenzionate

nei comuni di Fanano,Fiumalbo, Montecreto,Pievepelago, Rioluna-to, Sestola, Lama Mo-cogno, Palagano

Parco e Preparco

Approvato il regolamento per la raccolta deiprodotti del bosco e sottobosco

di Giuseppe Nannetti e Elisabetta Gazzetti

Consiglio

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Notizie dal Comune

E' vietato:- danneggiare esemplari di qual-siasi specie fungina.- raccogliere esemplari delle spe-cie floristiche protette e non.- abbandonare rifiuti e conteni-tori di qualsiasi specie.- raccogliere e ricercare funghiepigei mediante l'uso di rastrelli,uncini o altri utensili che possonodanneggiare o incidere lo stratosuperficiale del terreno.- raccogliere esemplari del gene-re Boletus (Porcino) e relativogruppo, il cui diametro medio alcappello sia inferiore a cm. 4 e diesemplari di Calocybe Gambo-sa (Prugnolo) e CantharellusCibarius (Gallinaccio) con dia-metro al cappello inferiore a cm.2 nonchè dell'Amanita Caesa-rea allo stato di ovolo.

ObblighiI raccoglitori debbono evitare ildanneggiamento della fauna esi-stente ed il suo disturbo con ru-mori molesti; è obbligatorio ripu-lire i funghi dal terriccio sul puntodi raccolta, mantenendo inalte-rate tutte le sue caratteristiche; ifunghi raccolti debbono esseredepositati e trasportati in conte-nitori rigidi e perforati.

Boccassuolo

41040 Boccassuolo (MO)

V. Comunale 25/B

Telefax 0536/96.40.62 2

di Guigli Guido

Unico segretario per due comuni

Con la delibera num. 16 del 28/O3/1995, il Consiglio Comunale di Palagano,all’unanimità, ha stipulato una convenzione per l’esercizio di attività e difunzioni di interesse comune riguardante l’attività del Segretario Comunale,tra il comune di Palagano e il comune di Montefiorino.Questa convenzione determina un miglioramento economico della carica,rendendo così più appetibile la sede; in questo modo si allontana il rischiodi avere una sede precaria, soggetta a cambiamenti frequenti.E’ inoltre opportuno promuovere e sviluppare tutte le forme di collaborazionecon i comuni vicini. Questo tipo di collaborazione è comunque soggetta allapossibilità si scioglimento, sia per mutuo consenso che per decisioneunilaterale qualora l’esperienza risultasse negativa. (PER)

Parco di S. Giulia

Il parco della Resistenza di S. Giulia è stato realizzato agli inizi degli anni’70 dalla provincia di Modena, e affidato per la gestione alla ComunitàMontana, con l’intento di promuovere un’azione comune intesa a conser-vare e valorizzare il patrimonio naturale, paesaggistico e storico dellazona. In seguito la Comunità Montana non potè più garantire la vigilanza,e nel 1984 fu stipulata una convenzione per la gestione fra Provincia,Comunità Montana e Polisportiva di Costrignano. Nel frattempo si èstabilito che per il buon funzionamento del parco è necessario istituire unComitato di Gestione che coinvolga le popolazioni, gli enti e le associa-zioni interessate, per garantire la vigilanza, promuovere l’area ed i suoivalori culturali inserendola in un circuito turistico dedicato alla Resistenzache coinvolga anche il comune di Montefiorino. E’ stata evidenziata lanecessità di realizzare un punto di ristoro esterno al parco, quale strutturadi servizio. In particolare, il Comune di Palagano si impegna a gestire ilparco per la pulizia, la vigilanza e il rifornimento idrico. La ComunitàMontana si impegna ad effettuare interventi di forestazione e di pulizia delsottobosco. La Provincia si impegna ad effettuare i lavori di manutenzionestraordinaria e a vigilare sul patrimonio naturale, culturale e strutturale.Per quello che riguarda il punto di ristoro il Comune di Palagano dovràbandire una gara di appalto-concorso per la gestione. Nel prossimonumero l’argomento sarà trattato in modo più approfondito.

(D. S.)

CAVA CINGHI

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Fatti e misfatti

3 Aprile: Si è svolto conun buon successo di pilotie pubblico, il 14° TrofeoPalagano FuoristradaClub, prova di campiona-to Italiano Velocità Fuori-strada e Coppe C.S.A.I..Ha esordito nella compe-tizione l'equipaggio localecomposto da MassimoGiannini e Paolo Bertugli,che ha ben figurato.

Primo Maggio: La Pro-locoe il gruppo Maestri Ciac-ciai Palaganesi prendonoparte, con successo, allaSagra di San Giuseppe,17° Edizione del 1 MaggioAiolese a Villa Aiola diMontecchio Emilia (R.E.).

Tre Maggio: Il gruppo ciac-ciai, drasticamente ridot-to per esigenze... logisti-che (Paolo Bertugli, Vale-rio Costi, Bruno Ricchi,Claudio Ricchi), parteci-pa alla spedizione roma-na della Comunità Mon-tana Modena Ovest, ed èospite della rubrica tele-visiva Utile e Futile, con-dotta da Monica e Seba-stiano, in onda in direttasu RAI UNO dalle ore 12alle 12,3O da Saxa Rubra.I nostri ciacci sono andatiletteralmente a "rubra"!

Inaugurata la piscinaa cura di Bruno Ricchi

E' stata inau-gurata il primoluglio, dopoanni di attesa edi polemiche dicui abbiamoavuto modo diparlare anche suquesto giornale,la piscina comu-nale.

Commenti sulle polemiche, che ancora serpeggiano, non ne vogliamofare perchè sono inutili.Ormai, volenti o nolenti, la piscina è fatta e non resta che farlafunzionare al meglio.La gestione è stata concessa a Roberto Pini e certamente le idee,l'entusiasmo, le capacità di Roberto sarebbero state vincenti.Purtroppo Roberto, pochi giorni dopo l'apertura è stato coinvolto in unincidente stradale riportando gravi lesioni..Auguriamo di tutto cuore a Roberto una pronta e completa guarigione, eai sui genitori e alla sua fidanzata tanto coraggio e fiducia.

(D. S.)

Fiori e PianteBomboniere

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Via S. Francesco, 9 - Palagano (MO) - Tel.: 0536/96.16.86

Addobbi per cerimonieArte funeraria

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F

Mary

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Fatti e misfatti

Diciotto Giugno: La Co-rale Palaganese, direttadal maestro Ottavio Pia-centini, ha preso partealla rassegna corale svol-tasi nella Rocca di Mon-tefiorino, cui hanno par-tecipato i cori Vocilassù diToano (R.E.) e Vocinsiemedi Gattatico (R.E.). L'esi-bizione della nostra cora-le ha riscosso unanimiconsensi.

Ventiquattro giugno: LaCorale Palaganese ha par-tecipato alla rassegna co-rale tenutasi a Spilam-berto, nell'ambito dellaFiera di S. Giovanni e del-l'Aceto Balsamico.Presente il nostro Sinda-co, Guigli Domenico, cheha incontrato il Sindacodi Spilamberto offrendo-gli il gagliardetto del Co-mune e prodotti gastro-nomici palaganesi.

E' uscita in questi giorni,per i tipi della R.T.G. diCastellarano, una nuovaedizione della Palaganei-de. Edizione curata dallaPro-Loco con il contribu-to del Comune e della Co-munità Montana.

La Pro-Loco, come pro-posto nella riunione del-l'aprile scorso, in colla-borazione con il Comunee con Ottavio Piacentini,ha organizzato il Merca-tino Serale del mercole-

A lcuni cittadini di Palaga-no hanno sottoscritto, in data28 maggio 1995, una peti-zione indirizzata al Sinda-co (e per conoscenza al di-rettore Generale dell'Azien-da USL di Modena, dr. Car-bone, e ai capigruppo diminoranza) in cui si richie-dono chiarimenti relativi alle condizioni imposte in sede autorizza-tiva agli allevamenti suinicoli, nonchè alla destinazione degli scari-

chi prodotti da tali attività.Nella petizione si chiedo-no soprattutto chiarimentisui relativi interventi ditipo igienico-sanitario.

(E. G. - D. S.)Calorosi auguri al nostro don Galloni,compagno di vita da oltre 50 anni.Ad elencarne le qualità non bastereb-bero tutte le pagine del nostro giornali-no.Due qualità però vorrei ricordare esono: l’umiltà e la riservatezza, associa-te alla capacità di ascoltare la gente,senza distinzione di ceto o religiosità(se così si può definire l’andare allamessa).Le tue prediche, le rimpiangiamo: i po-chi concetti, ma espressi con chiarezza,li ricordavamo fino al campanile, men-tre i “pistolotti” oggi tanto di moda, cisembrano vuoti.Le tue messe prive di fronzoli ed orpelliesteriori, dove nessuno voleva “appa-rire” ci rimarrano nel cuore. Auguri donArmando.

(PER)

Auguri

Luciano Frattivince il "CestoPasqualizio"

Come forse ricorderete loscorso gennaio abbiamolanciato il concorsoTogheter for the moon(insieme per la LUNA).In data 8 luglio, presentetutta la redazione, è statosorteggiato, tra tutti i nostrisostenitori, il nome delvincitore: Luciano Fratti diSusano.Congratulazioni e grazie.

Non c'è pace per i... maiali

Il sig. Franco Ferrarini di Modena ha intenzione di costituire un coroa voci miste interfrazionale con sede a Costrignano.Ferrarini, già direttore di cori, invita tutti coloro, soprattutto giovani,che sono interessati, a dare la propria adesione, mettendosi incontatto con lui telefonando al num. 0536/96.62.43 o telefonando aDaniele Serradimigni tel.: 0536/96.52.33.

Un coro interfrazionale aCostrignano?

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Fatti e misfatti

dì, a partire dal 12 luglioe fino al 30 agosto.In queste serate, oltre almercatino, si terrannomomenti gastronomici-musicali per i visitatori.

Il Palagano FuoristradaClub, in collaborazionecon il Desert Club Douz-Tunisia ha organizzato unviaggio raid in Tunisiadal 14 al 24 ottobre 95.Per informazioni: Cesaretel.: 96.60.39; Sergio tel.96.13.35; Bruno tel.96.15.19; Sandro tel.059/30.31.23.

Sabato 17 giugno un ab-bondante buffet accom-pagnato da ottimo vinod'annata ha segnato lariapertura dell'AlbergoDragone.

Da luglio è riaperto il Ri-storante tipico Canalac-cio di Monte Molino conannesso laghetto per lapesca sportiva

15 agosto: nella chiesaparrocchiale di Monchiosi celebrerà la Messa so-lenne in occasione del 50°anniversario di ordina-zione sacerdotale dell'ar-ciprete don DomenicoMerciari. Auguri.

Ok Biancaneve!Ovazioni e applausi a scena aperta per Biancaneve,

i sette nanoni e i suoi amici

Grande suc-cesso ha ottenu-to la rappresen-tazione dellaprima di Bian-caneve e i setteNanoni, allesti-mento teatrale acura della Com-pagnia dellaLuna, la compa-gnia teatrale dela LUNA nelPOZZO chevede uniti, nella

ideazione e realizzazione di spettacoli, giovani e meno giovani di tuttele frazioni del Comune, con l'intento di incrementare la conoscenza,l'amicizia e la collaborazione di tutti, senza stupidi campanilismi.La prima è andata in scena il 18 giugno nella Palestra-Teatro di Casa PapaGiovanni a Palagano. Il numeroso pubblico presente ha mostrato digradire l’impostazione dello spettacolo, divertente, snello e pulito.Bravi tutti i protagonisti della storia, simpatica ed ironica rivisitazione dellenota fiaba; bravi i curatori della parte musicale, delle luci, delle scenografiee della regia. Li vogliamo qui ricordare tutti: Biancaneve, Jessica Barbati;Regina-Matrigna Deborah Guigli; Santuzzo, Alberto Mucci; Spec-chio-Principe Azzurro, Nico Bettuzzi; Menestrello, Emilio Ricchi;Coro (in scena): Elisabetta Fontana, Valeria Mediani, Sabrina Guigli,Joanna Tollari, (fuori scena): Elisabetta Gazzetti, Maria Abbati; Sassofo-nisti: Pamela Barbati, Claudio Botti; i Sette Nanoni (che sono poiotto...): Giuseppe Nannetti, Bruno Ricchi, Giorgio Ori, Afro Ferrarini,Sandro Giusti, Luca Nicoli, Aurelio Tollari. Regia & scenografia: DanieleSerradimigni; Arrangiamenti musicali e tastiera: Davide Bettuzzi; tecnicoluci: Fabrizio Carponi; tecnico del suono ed effetti speciali: Nico Bettuzzi;Suggeritrice: Elide Ugolini. Hanno collaborato a titoli diversi: NadiaMarasti, Danilo Tollari, Giorgio Compagni, Cleto Galvani, AdrianoMonti, Marasti Bruno; Mauro Marasti e Elver Ferretti.La Compagnia della Luna ha ricevuto diversi inviti per la replica dellospettacolo, due dei quali sono stati accettati, per cui possiamo comuni-carvi i luoghi e le date:

4 Agosto, ore 21 a Monchio,nell’ambito della Festa del Paese;10 agosto, ore 21 a Palagano,

nell’ambito della "Settimana del ritorno", festa degli emigranti,presso la Palestra-Teatro Casa Papa Giovanni.

Rinnovo cariche Polispor-tiva di Costrignano: Pre-sidente Caminati Roma-no con compenso di lire1.000.000 annuo. Vice-presidente Neri Walter.

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Rifiuti Solidi Urbani

"Noi sappiamo che la terra non

appartiene all’uomo,

è l’uomo che appartiene alla terra.

Questo sappiamo.

Tutte le cose sono collegate come il

sangue che unisce una famiglia.

Tutto è connesso.

Quello che accade alla terra, accade

ai figli della terra.

L’uomo non ha tessuto la trama della

vita, in essa egli non è che un filo.

Qualsiasi cosa egli faccia alla trama

lo fa a se stesso"

(dalla risposta del capo indiano Seauleal Presidente americano nel 1854)

Pattume: una sporca faccendaRaccolta differenziata: futuro e civiltà

di Elisabetta Gazzetti

Tutti quotidianamente facciamo iconti nel nostro piccolo con unproblema: quello dello smaltimen-to dei rifiuti solidi urbani ovvero laspazzatura.A due passi dal 2000, nonostantesia ormai acquisita una genericaconoscenza dei problemi dell’am-biente, la situazione del nostro pia-neta continua a deteriorarsi. Forseè venuto il momento per ammette-re che le istituzioni, da sole, nonpotranno mai risolvere i problemicausati dall’azione di milioni di in-dividui apparentemente illogiche.Se noi però siamo la radice delproblema (ognuno di noi produceal giorno 1 Kg. rifiuti!), siamo purel’origine della sua soluzione...Come?Ovviamente con la raccolta diffe-renziata.Se ancora la raccolta differenziatain Italia è affidata al senso di re-sponsabilità del cittadino (vista lasituazione o è scarso il senso di

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Rifiuti Solidi Urbani

La parola alla R.I.EcoIntervista al rag. Bozzetti

(Servizio tecnico R.I.Eco)

a cura diDavide Bettuzzi, Fabrizio Carponi, Elisabetta Gazzetti, Emilio Ricchi

Qual’è il ruolo della R.I.Eco.nella raccolta dei RSU (rifiutisolidi urbani) nella Comunitàmontana?La R.I.Eco. provvede alla rac-colta dei rifiuti e al loro smalti-mento a dimora definitiva nelladiscarica 21/A di Fontanamleradi Farneta che gestisce. I RSU ei rifiuti assimilabili vengono mes-si a dimora definitiva nella disca-rica cui sopra mentre i rifiuti dellaraccolta differenziata (medicine,pile, ecc.) vengono stoccati ini-zialmente in un apposito capan-none autorizzato, presso la di-

scarica e raggiunto un determi-nato quantitativo vengono inviatipresso centri di smaltimentocome la S.A.T. di Sassuolo ol’ALFAREG di Bologna. LaR.I.Eco. svuota i cassonetti adi-biti alla raccolta della carta, perintenderci quelli con le feritoielaterali, e questi vengono confe-riti in appositi centri appartenential Consorzio della Carta e delCartone. Attualmente noi li de-positiamo presso la METALFER-RO di Formigine. Abbiamo inol-tre predisposto delle “isole eco-logiche” per la raccolta del ma-

teriale ferroso e metalli in genere,questi vengono poi raccolti daditte specializzate. Il vetro vieneraccolto nelle ormai classichecampane dal Consorzio del Ve-tro. La R.I.Eco. oltre che racco-gliere giornalmente tutti i rifiuti sulterritorio provvede alla pulizia deicassonetti, eseguito con macchi-ne a caldo, all’avanguardia, chelavano contemporaneamente al-l’interno e all’esterno. Il lavaggioovviamente viene eseguito conmaggior frequenza d’estate. Unaltro servizio è la pulizia dellestrade mediante motoscopa aspi-rante, soprattutto nei centri.

Quale risposta date alla lette-ra del 04/07/95 inviatavi dal-l’Amministrazione Comunaleche vi sollecitava ad effettua-re la raccolta differenziatacome da contratto e a prov-vedere allo svuotamento del-le campane (alla data cui so-pra risultavano piene quelledi Palagano e Boccassuolo),inoltre vi si chiedeva deluci-dazioni riguardo al cassonet-to dell’area pic-nic “i Cinghi “rimosso dal vostro personalel’estate scorsa e alla letteraprecedente del 01/07/95 chesollecitava lo svuotamentodei contenitori delle pile esau-ste. Alcuni cittadini sosten-gono anche di aver visto svuo-tare i contenitori della cartada riciclare nel compattatoredei RSU...Per quello che riguarda la cartaprobabilmente coloro che vi han-no segnalato questo disserviziosono incorsi in errore in quanto icassonetti si differenziano soloper le feritoie laterali e il sistemadi svuotamento è lo stesso deicassonetti dei RSU eseguito conil medesimo autocarro, i giorniperò della raccolta carta nonsono gli stessi della raccolta deiRSU, praticamente quando siesegue la raccolta della carta

Monza).Una soluzione alla quale, prima opoi, dovremo adeguarci, quindi valela pena esaminare i punti essenziali:

responsabilità, oppure è gestitamale dalle ditte specializzate), pre-sto dalla volontarietà si passeràall’obbligatorietà (vedi Milano e

Rifiuti umidiNel secchio della spazzatura non si può buttare di tutto indifferentemen-

te, ma solo residui di cibo, frutta, verdura, scatolame, piatti di carta.NO: rifiuti infiammabili, parti di animali, residui di giardinaggio

VetroBottiglie, barattoli, lampadine vanno depositati nelle “campane”

CartaGiornali, libri, riviste e cartone nei contenitori bianchi

PileContenitori appositi, in genere posti vicino agli altri

Oggetti ingombrantiMobili, elettrodomestici, lavabi, vasche non devono essere abbandonatiin discariche abusive (vedi cartina a pag. 3!), ma nei cassoni appositi.

Ferro, plastica e alluminioSul nostro territorio non sono presenti ancora dei raccoglitori.

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Rifiuti Solidi Urbani

Odissea

Parlando di rifiutivoglio esporre lasituazione degliabitanti ed esercen-ti di via 23 Dicem-bre. Già ai tempidell’amministrazio-ne Meldi, in seguitoall’appalto della rac-colta dei rifiuti solidiurbani alla Ciscoop ci

fu un riposizionamento dei cassonetti.Ci trovammo di fatto ad avere tre cassonetti posizionati in PiazzaBacchini ed uno in piazza dell’Alpino, che, per una delle zone piùdensamente abitate del paese, mi sembrano veramente pochi.Esponemmo la situazione al Sindaco il quale ci disse che "avrebbeguardato" ("adesa ag guardama").Ad un Consiglio Comunale aperto riesponemmo la situazione ainuovi amministratori, i quali ci dissero che "avrebbero guardato".Dopo 5 anni di attente osservazioni da parte dei tecnici comunalie degli amministratori siamo ancora al punto di partenza. Noi nonabbiamo capito, però, come recitava un personaggio televisivo, cisiamo adeguati.Quando chiudiamo i negozi, memori dell’italica arte di arrangiarsi,chi col trattore chi col furgone, chi con la vettura chi con la carriola,ci rechiamo ai cassonetti, che regolarmente troviamo pieni. A questopunto partiamo in pellegrinaggio ai cassonetti sparsi per il paese e,finalmente trovatone uno vuoto, vuotiamo il pattume, ma l’avventuranon è ancora finita, perchè dobbiamo affrontare i rimbotti deiconferitori abituali di quel cassonetto.Abbiamo allora deciso di cercare di capire gli orari di svuotamentodei cassonetti per poter portare il pattume nei cassonetti vuoti, magli operatori ecologici (quando si chiamavano spazzini, funzionavanomeglio), sono molto “creativi” ed hanno degli orari e giorni diraccolta, molto legati agli eventi meteorologici e alle fasi lunari.Ci rivolgiamo cosi alla Luna, che forse dall’alto, potrà guardare evedere più chiaramente questa situazione, visto che i soldi chepaghiamo per i rifiuti solidi urbani non sono pochi.

(PER)

mente i rifiuti ha un limite. Ci sonoper esempio già in Europa, cittàall’avanguardia che tengono se-parata la materia organica (rifiutida cucina...) dalle sportine di cartao dal cartone dell’involucro del

mettere nelle piazze. Noi ci siamoimpegnati a svuotare gratuita-mente questi cassonetti in più.L’altro fatto cioè quello di rende-re la raccolta ancora più frazio-nata, cioè suddividere ulterior-

non si raccolgono i rifiuti solidiurbaniPer quel che riguarda le pile,come stabilito da contratto,l’utente le deve conferire nell’ap-posito contenitore denominato“BOBO”. In seguito al richiamofattoci dal sindaco, sollecitatodal consiglio comunale, abbia-mo provveduto al controllo dei“bobo” da noi posizionati sul ter-ritorio e abbiamo constatato chei contenitori non erano pieni. Ildisservizio è stato segnalato aCostrignano dove esistono deicontenitori di molti anni fa messia suo tempo dal comune, tant’èche la chiave è in loro possesso.Anche se non previsto dal con-tratto il servizio è stato comun-que eseguito dal nostro opera-tore, il quale tuttavia ha incontra-to difficoltà, poichè le chiavi deicontenitori erano state smarritee nessuno in municipio sapevadove fossero state riposte. Leserrature sono state così forza-te e li abbiamo svuotati, anchese secondo noi non era di nostrapertinenza. Probabile che il co-mune decida, come ha ventila-to, di metterli, in quanto il servi-zio non è molto oneroso e noisiamo disponibili a eseguirlo.

Come è possibile arrivare aduna raccolta differenziata to-tale nel giro di qualche anno?Farebbe piacere anche a noi,negli anni, prendere in esamel’aumento dei punti di raccoltadifferenziata, su tutto il territorio.In questo modo la raccolta sa-rebbe più frazionata, rendendo-la anche più razionale ed evitan-do così sprechi di tempo e didenaro. L’aumento dei punti diraccolta sarebbe una buona idea.Ogni comune però deve fare iconti con i soldi che ha. Mi risultache il comune di Palagano hastanziato una certa cifra per l’ac-quisto di nuovi cassonetti da

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Rifiuti Solidi Urbani

La nostra storiella muove da una af-follata riunione di cittadini palaganesipresso il cinema Excelsior, in unafredda serata dell'inverno '59/'60 (al-lora il nostro cinema funzionava conben quattro proiezioni settimanali: gio-vedì, sabato, domenica pomeriggio esera; coordinatore Antonio Bacchini,macchinista "aviatore" Severi Randol-fo).Casini Viterbo, Sindaco promotore dellariunione per la discussione del regola-mento di raccolta dei Rifiuti SolidiUrbani, sudò le proverbiali sette cami-cie per far capire che il "servizio" eraindispensabile e andava "pagato"; ri-schiò anche grosso, allorchè alcunedonne contestarono il servizio e laspesa sostenendo di non essere dispo-ste a pagare i "comodi" dei "signori delcentro".Comunque il servizio venne istituito elo spazzino, sig. Galvani Germano,iniziò il quotidiano "giro" da Monticel-lo alla discarica del Fosso, con uncarrettino in ferro, di colore grigio, conruote pure in ferro, cerchiate di gom-ma.Negli anni '70 la discarica venne tra-sferita in località Ca' di Landino, quin-di in località La Topa, su di un terrenoappositamente affittato; in quegli annianche il vecchio carretto venne abban-donato e sostituito con un autocarrocon le sponde (Lupetto FIAT)., autocar-ro che finalmente venne soppiantatoda un vero mezzo attrezzato per laraccolta dei Rifiuti Solidi Urbani. Neglianni '80 la Regione, la Provincia ed ilComune hanno ripensato il grosso pro-blema dello smaltimento dei rifiuti,concordando, in estrema sintesi, sullanecessità di affrontarlo in consorzi diComuni.Ed eccoci giunti, dopo alcuni anni diservizio del CIS-COOP, all'attuale affi-damento del servizio alla R.I.Eco.

mangiare. Però su un territorio come il vostro che è molto estesoe con poca densità di popolazione, bisognerebbe raddoppiarei cassonetti solo per la materia organica, tutto questo risultereb-be problematico. Dove avviene questo tipo di smaltimento lamateria organica, viene poi integrata con carbone attivo eriposta nei giardini trasformando il tutto in concime organico.Bisogna comunque procedere a piccoli passi. Importante èmettere a posto la raccolta differenziata. In un prossimo futurosi vedrà... attualmente fare il passo più lungo della gambapotrebbe essere controproducente.

Comunque, la possibilità c’è?Dal punto di vista della tecnologia la possibilità esiste: lamassaia in cucina dovrà avere due sportine, una per lamateria organica e una per altro materiale. Bisognerebbefrazionare molto di più la raccolta. Sarebbe comunque unbuon passo nel vostro comune così esteso, migliorare laraccolta differenziata, pur essendo già buona quella chestiamo facendo, senza che noi ci troviamo nei cassonetti degliingombranti il ferro e viceversa in quelli del ferro dei rifiutiingombranti, forse perchè la gente non ha ancora capito cos’èun rifiuto ingombrante e cos’è il recupero del ferro o del vetro.

Quali consigli può dare la R.I.Eco agli utenti?Gli utenti dovrebbero essere più precisi e informati nellacollocazione dei rifiuti nei cassonetti. Negli ingombrantimettere gli arredi domestici, poltrone, materassi, ecc. e neicassoni del ferro solo ferro. Un altro discorso riguarda icommercianti che molte volte non frazionano il cartone,l’imballaggio. Un cartone di 40 x 50 viene posizionato dentro alcassonetto, occupando molto posto, così facendo gli altriutenti, non trovando posto all’interno, li mettono a fianco delcassonetto, cosa brutta da vedersi. Sarebbe opportuno infor-marsi sugli orari di prelievo, al fine di non lasciare all’esternodei cassonetti rifiuti che sono antiestetici e soprattutto antigie-nici. Altro inconveniente, che accade d’inverno, che a noi ècostato la perdita di alcuni cassonetti, è che alcuni gettano lacenere delle stufe o dei camini con ancora le braci, causandol’incendio del cassonetto.

Avete dei problemi specifici, in particolare per la gestio-ne del servizio in montagna?Il vostro territorio è molto vasto ed è sostanzialmente moltodiverso dalla pianura. Nelle zone pianeggianti in 1 km. siriempe un camion di rifiuti, in montagna bisogna fare 50-60-70Km. Notevoli i problemi derivanti dalle condizioni atmosferi-che, problemi che non sorgono in pianura dove neve eghiaccio sono eventi straordinari. Noi facciamo in modo diassumere personale pratico del territorio e abituato a questidisagi.

Dal carrettino diGermano alla

R.I.Eco

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Oroscopo

L’astrologo Magus Magonis , Gran Cavaliere dell’Ordine dei Minchioliti, Professore H. C., diplomatoall’Accademia della Nuova Astrologia Computerizzata, è a vostra disposizione per Oroscopi Natali,cartochiropepemanzia, talismani personalizzati e amuleti antisfiga; filtri per bellezza perenne e perl’eterna giovinezza: Magus Magonis,inoltre, vi farà vincere al Totocalcio e al Totippe, "tanti di quei soldi

che è un lavoro brutto!". Interpellatelo al numero 0536-969696 (ma sei sicuro che ci sei?). Magus Magonis,l'astrologo coi colionis, finalmente anche a Palagano per la vostra felicità.

ArieteAmore : Tra 15 giorni “incornerete” ilvostro sogno d’amore. Lavoro: Durie testardi col datore di lavoro. Voinon mollate mai. Salute: Patireteun gran mal di testa.

ToroAmore: I tori non fanno l’amore. Simontano la testa. Lavoro: E’ moltoduro mantenerlo. Salute: Avreteproblemi di impotenza o frigidità.

GemelliAmore: Siete amati e odiati da duepersone contemporaneamente. La-voro: Un dualismo esasperante conuna collega di lavoro vi stresserà.Salute: Problemi al duodeno (e aitosteroni).

CancroAmore: Irragiungibile, vi farà im-pazzire. Lavoro: L’avete trovato esubito perso. Fate più attenzione!Salute: Brutto segno, il cancro!

LeoneAmore: Meno ruggiti e più fatti!Lavoro: Scarso. Salute: Dacavallo.

VergineAmore: Dovete fare ancora moltaesperienza. Lavoro: A cottimo.Salute: Inattendibile.

BilanciaAmore: Smettetela di barcamenar-vi e sbilanciatevi un pò. Lavoro:Due pesi e due misure. Sarete licen-ziati in tronco. Salute: Par condicio

con la Vergine.

ScorpioneAmore: Fatevi sotto e anche sopra.Lavoro: Non fa al caso vostro.Salute: Siete a terra.

SaggittarioAmore: Scarso. Lavoro: Nero.Salute: Pessima.

CapricornoAmore: Quando amate lasciate ilvostro segno (ed entrate nell’Acqua-rio, perchè in amore siete dei pe-sci...). Lavoro: Per voi è un optionalinutile e dannoso. Salute: L’avete

persa da un pezzo e non fate nullaper ritrovarla.

AcquarioAmore: Attenti ai pesci, soprattuttose del Capricorno. Lavoro: Allar-mante. Salute: L’umidità vi gioche-rà dei brutti scherzi.

PesciAmore: Primo: non abboccare!Lavoro: Non va, non va... Salute:Non affogherete per un pelo, ma perfortuna sarete ricoverati con unasuper ambulanza per un enfisemapolmonare acuto.Complimenti!

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Stelle... pettegole

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...tubi, idraulica ed altre storie

A proposito di...

di Ignazio Ranucci

Avrei preferito parlare del vino,liquido assai più gradevole, maquesta volta devo parlare del-l’acqua che sicuramente è il liqui-do più necessario.Infatti ogni nostra casa ha il suobravo contatore dell’acqua il qua-le misura il passaggio del prezio-so liquido per i nostri usi quotidia-ni. A dire il vero ci sono dellemassaie un po’ antiquate le quali,per bere e per fare da mangiare,preferiscono recarsi alle varie sorgentelle tuttora esi-stenti; ci sono poi quelle snob, dal palato extra-fine,che si sono abituate all’acqua minerale e solo quellabevono. Ma per il WC, per i vari lavacri e perannaffiare l’orto ed i fiori, l’acquedotto, che per noi sichiama Dragone, è indispensabile.Come al solito, l’utente comune dimentica i vantaggie vede solo gli inconvenienti pratici che esso gliprocura, come il nolo del contatore. C’era una voltaun tizio che urlava come un dannato, perché dovevapagare un importo esagerato, a suo dire, in quanto diacqua non ne consumava. Infatti durante l’anno vivevaaltrove e quando veniva a casa, l’estate, i suoi rubinettierano asciutti. Ma questi sono casi estremi e compor-tamenti dei soliti contestatori.La realtà è che a monte di quel contatore dell’acquaci sono molti e complessi problemi. Per quelli di naturatecnica ed amministrativa esiste un’equipe di specia-listi, i quali provvedono alla normale manutenzione edal regolare funzionamento della complessa rete. Mapoi ci sono quelli direzionali. A questi provvede unConsiglio di Amministrazione. Essendo il ConsorzioAcquedotto del Dragone un Ente Pubblico, i membridi tale consiglio, per statuto, dovrebbero essere sceltidagli utenti; per essi provvedono le Amministrazionidei vari Comuni serviti dal mastodontico acquedotto.Ognuna indica il proprio delegato.In questi ultimi tempi sono capitate delle cose, a miomodesto avviso, molto strane che qui voglio segnala-re, perché il lettore tragga le necessarie conclusioni.

Il delegato, forse per impedireun cumulo di cariche, non deveessere un pubblico amministra-tore, ma un semplice cittadino.Secondo le buone regole del-l’Italia partitocratica, questi èsempre uno di partito. E’ infattinoto fino ai sassi che i partitihanno il monopolio degli uominipiù capaci e rappresentativi. Chinon appartiene ad un partitooppure non è, come si dice oggi,

di area di un partito, ha il marchio dell’incapacità.Questo è un fatto ormai consolidato e pertanto, fin qui,tutto regolare.Quest’anno, forse per ragioni di rotazione, la carica dipresidente del Consorzio spettava a Palagano. Talecarica comporta uno stipendio fisso (sembra Lire1.300.000 al mese per 12 o 13 mensilità) più ungettone di presenza, non meglio precisato, per ogniseduta. A questi proventi vanno poi aggiunti i rimborsiper tutte le trasferte e viaggi che possono esserecaricati all’acquedotto. Ovviamente a discrezione delPresidente.L’Amministrazione di Palagano ha presentato il suocandidato nella persona del consigliere comunale rag.Tonino Caminati, il quale, ad elezione avvenuta, avrebberassegnato le dimissioni da Consigliere.A questo punto capitano cose stranissime, almeno perme. Per comprenderle, chiedo l’aiuto del lettore. Inconcorrenza con il candidato ufficiale del Comune diPalagano, c’è un privato cittadino, pure di Palagano,illustre fin che si vuole, ma pur sempre privato cittadi-no: il Comm. Grand’Ufficiale Giovanni Meldi. Ed ilbello è che, dopo molte burrascose sedute, il suddettopersonaggio viene preferito al candidato ufficiale enominato presidente del Consorzio. Nominato nelmodo più corretto e democratico, con tanto di vota-zione e maggioranza di voti.Siccome lo statuto dice che qualunque privato cittadi-no può concorrere per tale carica, purchè fornito dielevata competenza, non credo che in campo conta-

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bile-amministrativo il suddetto Personaggio potessebattere un ragioniere; pertanto la logica vuole che asuo favore abbia giocato una vastissima conoscenzadei problemi di natura idraulica in tutta la loro com-plessità, dalle precipitazioni meteoriche, ai percorsisotterranei; con un intuito tutto personale nel trovarei luoghi dove c’è abbondanza (d’acqua, si capisce),nonchè esperienza nella scelta del tubo adatto per levarie occorrenze.Pertanto ci sarebbero tutte le ragioni per esseresoddisfatti. Ma la gente è com’è, non come dovrebbeessere; c’è qualcuno, anzi sembrano molti, tra cui ilConsiglio Comunale, che non hanno trovato quellanomina di proprio gradimento. Perciò ho indagato pertentare di vederci un po’ più chiaro.Per prima cosa ho esaminato il candidato ufficialedella popolazione di Palagano, il sopraddetto rag.Tonino Caminati, osservandolo bene anche fisica-mente sia di faccia che di profilo.Qui ci sembra di avere trovato una prima ragione dellasua bocciatura. Sarà mia impressione, ma quel perso-naggio ha una certa espressione berlusconiana, laquale, nel clima di oggi, sicuramente porta iella. Quelsuo sguardo penetrante e quel sorriso un po’ beffardosono le caratteristiche di uno che mette il naso dapper-tutto, che indaga e vuole sapere. Insomma un tipo nontroppo affidabile. Il classico piantagrane. Meglio te-nerlo alla larga. L’acqua per sua natura è chiara elimpida, meglio non creare turbolenze. Queste sonoimpressioni personali di profani e come tali vannoprese.Chi, invece, è dentro alle cose po-litiche, ha dato un’altra interpreta-zione. Il consorzio del Dragone, aparte lo stipendio del Presidente e ivari gettoni di presenza, manovraimporti di parecchi miliardi; pertan-to deve essere appannaggio deipartiti. Questi, la cui efficienza etrasparenza è nota a tutti, lo mano-vrano come cosa personale, infi-schiandosene dei gusti e volontàdelle popolazioni. Chi di noi cono-sce i bilanci del Consorzio? Quantocosta la gestione amministrativa eburocratica? Chi decide lo spogliodi tutte le nostre sorgenti?Il popolino deve solo bere e paga-re. Non deve pensare ad altro. Chidetiene il potere reale, ed è gentetutta del passato regime, riesce sem-

pre a contrattare una maggioranza, se non altro dicarattere formale. Con questa legittima qualunquecarica o provvedimento. Basta riempirsi la bocca diparole come Costituzione e Democrazia e tutto è aposto.Su questa porzione dell’Appennino, un gruppo diindividui, saldamente insediati su poltrone che conta-no, hanno ubbidito a direttive di partiti fantasma chenon hanno più seguìto fra la popolazione, ma chedetengono il potere reale, e si sono permessi didecidere nel più sfacciato disprezzo della democraziavera, scartando il candidato scelto dalla popolazioneper nominare quello che andava bene ai Partiti.Ciò non costituisce un dramma. Il sole sorge ancora almattino e tramonta la sera. La gente continuerà amugugnare per ogni inconveniente, a prescindere dachi sia Presidente del Dragone qua da noi o Capo delGoverno a Roma. Giacché a nessuno viene nemmenoin mente di essere, forse in parte, corresponsabiledelle cose che vanno piuttosto maluccio. La colpa èsempre di qualcun altro ed in modo particolare delGoverno, qualunque esso sia.Tengo a precisare che ho scritto queste note, non peravversione al nuovo Presidente del Consorzio acque-dotto del Dragone, ma per denunciare un costume chetutti detestano a parole, ma poi accettano nella realtàcon supina acquiescenza.L’unico che ha avuto il coraggio di esprimere il suodissenso pubblicamente, è stato il nostro bravo Alpinoche ha versato copiose lacrime di sangue.

Marasti Bruno

Palagano (MO)Via XXIII dicembre, 41

tel.: 0536/96.14.17

Ferramenta

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to di diffusione di idee per tutta la vallata e Dio solosa quanto sia utile, che anch'io, in altri tempi,cercai di mettere in piedi, ma che qualcuno, alloramolto in auge, boicottò con tutte le sue energie:era bene che le idee ristagnassero. Oggi, final-mente, leggo di giovani che si interessano diambiente, di inquinamento, di ecologia, ecc... equesto fa ben sperare.Sono convinto che un giorno si parlerà ancheapertamente di politica, in quanto essa è "vita". Sela politica non la facciamo noi, ci sarà semprequalcuno che la farà per noi, ed allora sarannoguai. Politica non vuole dire necessariamentepartiti, bensì bene comune.E va fatta con spirito di servizio e non con l'ansiadi costruirsi, ad ogni costo, "carriere immeritate".Non si può essere solamente sensibili alle lusin-ghe del migliore offerente: si diventa bugiardi eirrispettosi delle altrui opinioni. Operare con "furbi-zie e sotterfugi" a lungo andare non paga e ancheda noi gli esempi non mancano. Non mettiamocisulla scia del "ricco epulone", in quanto per larazza padana, noi della Val Dragone, passeremosempre o per le cucine o per le scuderie, allastregua dei nostri antenati. Anche se corressimoa squadre a "bere il caffè" ad Arcore lo berremmocomunque col cuoco o con la cameriera, anchese per me sono rispettabilissime persone. Più inalto ci è precluso."Chi ha orecchi per intendere intenda".Cordialmente,

Ugo Beneventi

Santo Stefano Belbo - Cuneo -(Marzo 1995)

Spett. Direttore de "la LUNA",ho ricevuto un'edizione de la LUNA nel POZZO eho deciso di scriverle questa mia lettera. Io sonouna cittadina di Santo Stefano Belbo (CN) (avetepubblicato una mia foto con alcuni vostri concitta-dini sul numero 9).Ho perso tutto a causa dell'alluvione, premettoche io ero sposata da soli 6 mesi, e non ho avutoalcun aiuto dal nostro Comune, troppo occupato

Palagano(Marzo 1995)

Cara LUNA nel POZZO voglio dare anch'io unpiccolo contributo perchè trovo questo giornalemolto interessante.Sono d'accordo con quelli che biasimano, in unpaese tanto industrialmente avanzato come Pala-gano, la mancanza di una casa per anziani.Ho parlato con alcune persone e sono concordinel dire che il posto ideale per detta casa sarebbela Casa Tancredi, altrimenti detta La Pineta.E' tutta recintata ed ha una bella pineta dove dettianziani potrebbero sedere di giorno, avrebbero lacomodità di andare in Chiesa, dal dottore e farebelle passeggiate avendo strade pari adiacenti.Questo, logicamente, per quelli che sono ancorain grado di camminare. Qualcuno mi ha detto cheun ricovero in centro ci sta male, come se sitrattasse di un deposito di rifiuti!...Probabilmente quella è gente che non pensa chescenderà la sera anche per loro, e prima di quantocredono.Le persone anziane sono persone civili, che han-no lavorato e sofferto, quindi degne di rispetto.Inoltre trovandosi più in mezzo alla gente sentireb-bero meno la solitudine e il distacco dalla famiglia,dalla propria casa. Personalmente penso chesarebbe un onore per il paese.Spetterebbe certo agli Amministratori Comunalitrovare la via giusta per la realizzazione di questoprogetto.

Ines Bacchini

Costrignano(Marzo 1995)

Cara LUNA , ancora una volta ti chiedo ospitalitàe ti ringrazio. Ogni volta che ti scrivo provo unagioia nuova constatando che sei quel bel strumen-

la LUNA nel POZZOVia Palazzo Pierotti, 4/A41046 PALAGANO (MO)Tel.: 0536/96.16.21 - Fax: 0536/96.15.21-96.61.94

Scrivi alla LUNA

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vicino alla biblioteca di Cesare Pavese per offrireaiuto alla popolazione.Vorrei ringraziare, come voi avete già fatto sulnumero 9 de "la LUNA" alcuni vostri concittadini,ecco i nomi: Schenetti Massimo, Fabrizio Carpo-ni, Renzo Beneventi, Oscar Paganelli, CesareCompagni, Massimiliano Minghelli, MassimilianoBeneventi, Tenente P. Monti (Comandante del-l'Unità di Crisi di S. Stefano Belbo , n.d.r.).Siamo molto grati a queste persone perchè oltrea darci il loro aiuto fisico (molto gradito e prezioso)ci hanno dato il loro aiuto morale, che in quei giornici è servito tantissimo. Siamo contenti che c'èancora qualcuno che si ricorda di noi alluvionati.Perchè non è ancora tutto finito.Le invio una piccola offerta per ora e la ringrazioper la sua cortese attenzione.Distinti saluti

Monica MontanaroGianpaolo Travasino

Lille - Francia -(Aprile 1995)

E' con molto piacere che ho ricevuto la LUNA nelPOZZO, la quale mi comunica le notizie del miocaro paese che ricordo sempre con nostalgiaripensando agli amici e anche ai parenti che sonostato costretto di lasciare per ragioni di lavoro.Chi scrive è un emigrante che si trova in Franciada 45 anni con tutta la famiglia, composta dacinque figli maschi e due femmine, già tutti siste-mati in Francia. In quanto a me, sono già venticin-que anni che sono in pensione, come pure miamoglie Merciari Adelina. Abbiamo sempre sogna-to di ritornare alla nostra Patria e in particolare alnostro caro paese; parecchie volte siamo venuti afare un giretto e abbiamo visto la differenza daquando siamo partiti. Pare un sogno tanto pro-gresso. Bravi italiani e bravi palaganesi, continua-te ancora così...Non so se il destino mi permetterà di ritornare allamia casa paterna in località ai "Sabbioni", dovehanno fatto un allevamento di maiali proprio vicinoalla mia casetta; è anche per questo che non sonorientrato. Ma questo è il progresso, ma il postoc'era per farlo più distante dalla mia casa e cosìnon è più abitabile. Ed è un vero peccato, intantoloro fanno i milioni e gli altri s'arrangino... An sun

brisa psù gnir a i Sabbiun perchè pr cumpagnia agava i purcee.Saluti cari e grazie ancora per la LUNA nelPOZZO e prest av mand i bugnin pr l'abbunament.Me ago 88 an e me muiera l'agà 77 an. Iv capì?

Giovanni Ranucci

Bruxelles(Maggio 1995)

Gentili signori, con emozione e piacere ho ricevu-to il vostro simpaticissimo periodico che mi haportato notizie e profumi del mio vecchio caroPalagano.Ve ne ringrazio e vi ringrazio di tenere vivo questopaesino (oggi paesone) che mi sta tanto a cuore.Vi saluto cordialmente,

Carolina Marasti

Ougree (Belgio)(Maggio 1995)

Abbiamo apprezzato il giornalino di Palagano, cheabbiamo trovato simpatico e interessante. Tantegrazie e grazie di mandarlo ancora.Saluti a tutti,

Dubous Fiori Tina e Cesarina

Scrivi alla LUNA

Linguaggio dei fiori

Son belli i fiorie tante cose san dire se li sai capire

Dalla superba rosaall’umile viola

rispecchian il caratteredi ogni persona.

Col lor linguaggioe il profumo gentile

sembrano ammonirti,sembran dir:

“Sorvola il fangocome me guarda in alto,

e sii felicese disperato

non vuoi morire”

(Ines Bacchini)

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Sport flash o flash sport?

L'importante è partecipare

Anche per l’anno 1995 le società sportive di Palagano e Boccassuolo partecipano al 32° Torneo dellaMontagna cat. dilettanti, che vede il Palagano imporsi come prima classificata del girone "B", senzaaver perso alcuna partita, a reti inviolate, mentre il Boccassuolo, pur perdendo il derby con lospumeggiante Palagano è riuscito a superare il turno eliminatorio, grazie al risultato maturato tra il Val

Dolo Gazzano-Vitriola che ha visto quest’ultima imporsi per 1-0. Quarti di finale: andata 23 Luglio, ritorno 30 Luglio;Semifinali: andata 6 Agosto, ritorno 9 Agosto; Finale: domenica 13 Agosto.

La Polisportiva di Palagano ha organizzato il Torneo Val Dragone ’95, 4° Memorial Ugolini Mario . Il torneo sisvolgerà in notturna nel campo sportivo di Palagano a partire dalle 20.30 del 18 Luglio. Sono iscritte 8 squadre dellanostra montagna, disposte in due gironi. Girone A: A.C. Sassatella, A.C. Comunità di Farneta, Pol. Monchio e A.C.Riccovolto; Girone B: Pol. Montefiorino Italmec 95, Pol. Costrignano, Pol. Savoniero Susano e Pol. Palagano.

di Giuseppe Nannetti

CALENDARIO TORNEO VAL DRAGONE '95 ore 20.30 ore 22.00 18.07 Pol. Palagano-Pol. Costrignano A.C. Comunità Fareneta-A.C. Sassatella 21.07 A.C. Riccovolto-Pol. Monchio Pol. Montefiorino Ital.-Pol. Savoniero 25.07 Pol. Savoniero Sus.-Pol. Palagano A.C. Sassatell -Pol. Monchio 28.07 A.C. Comunità Farneta-A.C. Riccovolto Pol. Montefiorino Ital.-Pol. Costrignano 01.08 A.C. Sassatella-A.C. Riccovolto Pol. Palagano-Pol. Montefiorino Ital. 04.08 Pol. Monchio-A.C. Comunità Farneta Pol. Costrignano-Pol. Savoniero

Semifinali 08.08 Prima gir. A-Seconda gir. B Prima gir. B-Seconda gir. A

Finali 11.08 Finale Terzo-Quarto posto Finale Primo-Secondo posto

CostrignanoLa Polisportiva diCostrignano, ha or-ganizzato un torneonotturno di calcio chesi è concluso giovedì13.07, con le finali,tra Costrignano - Sal-tino per il terzo e quar-to posto, e tra Mon-chio - Val Rossennaper il primo e secon-do posto. Classificafinale: 1° clas. ValRossenna, 2° clas.Monchio, 3° clas.Costrignano e 4°clas. Saltino.

Il 10 Luglio è cominciato a Palagano il 9° Torneo notturno di Pallavolo, senioresmaschile e femminile , organizzato dall’attivissima Polisportiva di Palagano, il torneomaschile si svolge in un unico girone, mentre quello femminile in due gironi (vista la maggiorpartecipazione di squadre femminili): Squadre maschili girone unico: Pol. Palagano,Virtus Palagano, Colombaro, Lama Mocogno e Sassatella; Squadre femminili gironeA: Pol. Palagano, Prignano e Sassatella; Squadre femminili girone B: Virtus Palagano,Lama Mocogno e Frassinoro, si è ritira la squadra femminile del Colombaro.

Via XXIII Dicembre, 30/a - PALAGANO (MO)Tel.: 0536/96.14.77

Riparazione e venditaElettrodomestici

AutoradioTV

HiFi

Impianti elettrici

Elenchiamo ora le partite ancora da svolgere: Lunedì 24 Luglio ore 21.00: “F” Frassinoro-Sassatella - ore 22.00:“M” Pol. Palagano - Lama MocognoMercoledì 26 Luglio ore 21.00: “M” Colombaro -Sassatella; ore 22.00 “F” 3° girune A - 3° girone BGiuvedì 27 Luglio ore 21.00: “F” 1° girone A - 2° gironeB - Ore 22.00: “F” 2° girone A - 1° girone BLunedì 31 Luglio Ore 20.30:Finale 1°- 2° posto femminile.Ore 22.00:Finale 1°- 2° posto maschile

Il torneo di calcetto, organizzato dalla Polisporti-va di Savoniero e Susano, si svolgerà nel campo diSavoniero, dal 1 Agosto al 20 Agosto, (date approssi-mative) con la partecipazione di un massimo di 12squadre.

La Polisportiva di Palagano sta ultimando i prepara-tivi per un torneo di tennis e una gara di biciclette,quest’ultima si svolgerà in un circuito nel centro diPalagano.

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La Val Dragone nella storia

Dagli Etruschi ai Franchidi Davide Bettuzzi

EtruschiTra il VI e il IV secolo a.C. ilmodenese subì l’influenza etrusca,in particolare nelle zone di Monte-se, Savignano e Castelvetro, maqualche penetrazione in montagnapotrebbe esserci stata.Nell’Appennino modenese e reg-giano esistono tuttora nomi checelano un’origine etrusca, comequelli di due fiumi, Scoltenna eRossenna. Palagano si fa derivareda un vocabolo pre-romano: palà-ga, col significato di pepita d’oro.Gli Etruschi erano abili lavoratori dimetalli e potrebbero aver sfruttatole risorse minerarie dei nostri mon-ti.Di derivazione etrusca potrebberoessere il nome Monte Modino damut (collina, rialzo) e Tolara datular (confine).

Celti (Galli)I Celti, o Galli come li chiamavanoi Romani, penetrarono, scendendodal Nord, in Padania sicuramentenel corso del IV secolo a.C., ma èpossibile che popolazioni d’Oltral-pe fossero presenti nell’Italia set-tentrionale già da tempo, probabil-mente da secoli. Nella loro migra-zione si scontrarono più volte congli Etruschi e raggiunsero ancheRoma. Per i romani rappresenta-rono un grave pericolo. Ci volleroquasi 2 secoli di dure battaglie peraverne definitivamente ragione.Vocaboli come Lama (zona palu-dosa), da cui località come LeLame, Lama di Monchio, ecc..;

nomi di attrezzi agricolicome bercia, benna, bor-ga hanno un’origine celti-ca; certe particolarità fo-netiche ancora presenti neidialetti (ad esempio alcunimodi di pronunciare la o ela u) sono tipiche delle lin-gue celtiche. Il termine dia-lettale guarzetta (ragazzi-na) assomiglia sorprenden-temente al gallico garco-nette.Reperti archeologici, quali tombegalliche, sono stati rinvenuti so-prattutto nel reggiano (Castel-nuovo Monti, Villaminozzo, Casi-na). Capanne celtiche, che ricor-dano tipiche tecniche costruttivebretoni, si trovano a Sant’AndreaPelago e a Fiumalbo.Anche i Celti già alla fine del III sec.a.C., in lotta con le legioni di Roma,cercarono scampo sulle montagne.Tito Livio narra di una pesantesconfitta subita dai Romani, co-mandati da Lucio Postumio, in se-guito ad un’imboscata tesa dai Galliin un territorio indicato col nome diSelva Litiana. Alcuni ritengonoche questi fatti siano avvenuti nellazona delle Tagliole.

Romani e BizantiniLe valli del Dragone e del Dolofurono senz’altro colonizzate dairomani. Probabilmente la romaniz-zazione dell’Appennino è avvenu-ta tramite una lenta penetrazione dicoloni romani nei villaggi dei Liguri,sconfitti, dopo una lunga guerra,

nel II secolo d.C..Numerose sono le testimonianzelinguistiche e toponomastiche dichiara origine latina ancor oggi pre-senti. I ritrovamenti archeologiciinvece sono molto scarsi e rappre-sentati soprattutto da monete. Il territorio fu diviso in fundi (po-deri) che venivano assegnati ai le-gionari che si erano maggiormentedistinti in guerra. Il ricordo del nomedi questi primi assegnatari è ancorapresente, ad esempio: Sosius die-de il nome a Susano (Sosianus),Castrinius a Costrignano (Castri-nianus), Togius a Toggiano (To-gianus).I romani ponevano tra le priorità lacostruzione di agevoli vie di comu-nicazione e potrebbero essere statiloro a costruire la via Bibulca. Stra-da importante per quell'epoca eche partendo dalla confluenza delDragone nel Dolo saliva a Rubbia-no, La Verna, Serradimigni, Tola-ra, Frassinoro, Pietravolta, MonteRoncadello, S.Geminiano (sopraPiandelagotti), Passo delle Radici,S. Pellegrino quindi in Garfagnana.Ancora ne restano alcuni tratti nei

S. Andrea Pelago (loc. Casoni):capanna Celtica

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la LUNA nel POZZO - luglio 1995 21

La Val Dragone nella storia

l’Appennino tosco-emilia-no costruendo imponenticampi trincerati (ad esem-pio, Feronianum, Gaiatodi Pavullo) e molte fortifi-cazioni minori disseminatein punti strategici: le Va-glie.I Longobardi contrappo-sero le Arimannie, inse-diamenti agricolo-militariinstallati soprattutto in zonedi confine.Il baluardo longobardo nel-l’Appennino reggiano eraa Bismantova e contrap-posto, non lontano dal-l’odierno Carpineti, sorge-va il castello denominato

Verabolo che fungeva da baluar-do dell’Esarcato di Ravenna, cioèdell’Impero d’Oriente.Il territorio soggetto al Verabolo,oltre alla parte orientale della mon-tagna reggiana, comprendeva an-che la parte occidentale della mon-tagna modenese, in pratica tuttoquel territorio che poi costituì LeTerre della Badìa di Frassinoro,il Comitato di Gomola e le Terredi Montebaranzone.Nel 728 le popolazioni del-l’Appennino reggiano e modenese(ed altre), in maggioranza già con-vertite al cattolicesimo, in seguitoad un editto dell’Imperatore Leo-ne III considerato sacrilego, insor-sero contro l’Esacrato di Ravennae si sottomisero al re dei Longo-bardi Liutprando.In questo modo tutto l’Appenninomodenese e reggiano fu sottomes-so dai Longobardi.Sono ancora presenti, nella nostramontagna, toponimi di origine lon-gobarda come Romanoro, dall’an-tico Armanorium, termine indi-cante una stazione con presenza diguerrieri longobardi (arimanni).

FranchiIn seguito all’occupazione dei Fran-chi, avvenuta nel 774, il Frignanorimase sotto il dominio dei nuoviconquistatori per circa 2 secoli seb-bene, essendo compreso nei terri-tori del promissio casiriacensis,fosse dovuto entrare a far parte deipossedimenti della Chiesa Roma-na. Durante l’epoca Carolingia ilterritorio fu diviso in marche (go-vernate da marchesi) e contee(governate da Conti). La marcache comprendeva anche il mode-nese fu affidata alla famiglia deiSupponidi, di provenienza france-se, che governarono fin verso il960.Sul finire del dominio dei Supponi-di la parte più alta dell’Appenninomodenese era sotto la signoria di“Sigefredus ex lucensi comita-tu” .Questi territori comprendevanoanche il Passo delle Radici, doveesisteva un ospizio (S. Pellegrino inAlpe), servito da una delle stradepiù importanti dell’epoca: la ViaBibulca (chiamata anche Via Nuo-va o Via Imperiale). Questa viapermetteva gli spostamenti dal-l’Emilia alla Toscana e sarà utiliz-zata, qualche anno più tardi, ancheda Beatrice e Matilde di Canossa.Chi fosse in realtà Sigifredo non èstato stabilito con certezza. Se-condo alcuni giunse in Emilia tra il920 e il 930 ed acquistò proprietànel Modenese, Reggiano e Par-mense ed è considerato il caposti-pite della famiglia Canusinica.E’ questa la famiglia cui apparten-nero le più note Beatrice e Matildedi Canossa che nel 1071 costrui-rono il Monastero di Frassinoro.Ricordo del dominio di Sigifredopotrebbe essere il nome che inpassato era dato all’abitato di Ric-covolto Vecchio: Roncosigifredo.

Piandelagotti: Via Bibulca

pressi di Piandelagotti.La pastorizia nell’età tardo-anticacostituiva una qualificata risorsa perla montagna modenese. Ne è testi-monianza l’Edictum de pretiis diDiocleziano, in cui si dice che lalana, semplice e lavorata, utilizzataper confezionare abiti civili e milita-ri, anche raffinati, proveniva pro-prio da Modena.Crollato l’impero romano l’altoFrignano rimase, per un lungo pe-riodo, alle dipendenze dei Bizantinidi Ravenna e rappresentò un rifu-gio per i profughi latini provenientidalla pianura.

LongobardiA partire dalla metà del VI secolod.C. iniziarono a scendere in Italia,dalle Alpi Giulie, i Longobardi.Verso la metà del VII secolo ilRegno Longobardo comprendevasia la pianura reggiana che quellamodenese, mentre l’Appennino ingran parte era rimasto soggettoall’Impero d’Oriente. I Bizantini contrastarono la disce-sa Longobarda lungo il fronte del-

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Cum la giva mè nòna

Rubrica di dialettologia e filologia romanza di Chiara Ricchi

Ipotesi etimologicheTre esempi di parole dialettali

di derivazione latina

Proseguiamo con alcuni esempidi termini palaganesi derivati dallatino, attraverso la già illustratamediazione del latino pre-roman-zo. Interessante, in questo conte-sto, mi pare la dialettale béga,che vale: “ape“. In alcuni nomiregionali che indicano larve diinsetti (specialmente Lepidotte-ri) compare questo termine (bégadelle mele; béga del terreno,ecc...), ma ciò non ha nulla a chefare con il nostro béga, in quantonel primo caso si tratta, appunto,di larve, nel nostro, invece, del-l’ape matura. La parola, che ap-parentemente pare così distantedall’italiano "ape", ha un legamestrettissimo con il latino apis: ilsuo diminutivo apicula, divenu-to apic(ul)a=apica, perde suc-cessivamente la sillaba iniziale;il rimanente percorso della paro-la (pìca-bìca-bìga-béga: sono-rizzazione della palatale e dellalabiale sorde e scambio i/e) è,praticamente, “indolore”. Del re-sto, scorrendo i lessici stranieri,l’ abeille france-se non fa che con-fermare il già det-to (anche in que-sto caso si trattadi diminutivo);interessante os-servare come, pa-rallelamente altardo latino api-cula (da cui il no-

stro béga), si trovi in Europasettentrionale una voce germani-ca che ha generato l’inglese bee(dove il monosillabo “lungo” te-stimonia la presenza antica diun’altra sillaba, poi assorbita dal-la prima) e il tedesco Biene.Dunque, mentre béga palaganeseè figlio di apicula, bee e Bienesono suoi “fratelli”.Analogamente per quanto avvie-ne per béga, anche la còrga, ilcontenitore di vimini che i nostrivecchi usavano per il trasporto difoglie e fieno, affonda le sue ra-dici linguistiche nel latino.E’ infatti chiara la derivazionedel classico corbis, "volgarizza-to" in corba; la sostituzione dellalabiale sonora (b) con la palatale(g) si potrebbe spiegare comeuna “contaminatio” con bòrga(gerla di salice). Nel francesecorbeille (cesta, cesto-confezio-ne con omaggio floreale: si notapure l’affinità funzionale di còr-ga e corbeille, entrambi riserva-ta al trasporto o al contenimento

di vegetali leggeri...) e corbillon(cestello) ritroviamo con certez-za il latino classico corbis.

Concludiamo questa piccola car-rellata con un ultimo termine dia-lettale anch’esso chiaramenteprovenuto dal latino: si tratta didegurdì aggettivo attribuito daipalaganesi ad una persona spi-gliata, che riesca ovunque senzadifficoltà. La matrice del termineè il gurdus latino, corrisponden-te al nostro: "stupido", che sitrova già in Quintiliano e Laberio(I sec. a. C.) e si ha pressochèidentico nel francese gourd, dovetuttavia assume significato piùmateriale (“intirizzito, indolen-zito”).Il passo tra le due parole è co-munque molto breve, in quanto, aben pensare, “stupido” si puòintendere senz’altro come “indo-lenzito (lento) di cervello”, quin-di “ottuso”. Ci gratifica profon-damente, peraltro, scoprire chein francese esiste pure dégourdir

(“sgranchire, diroz-zare, scrudire”) e,addirittura, il fratel-lo gemello del no-stro degurdì, dé-gourdi, per l’appun-to, di cui il diziona-rio ci dice: "scaltro,svelto, accorto, fur-bo (e chi più ne hapiù ne metta...)".

legenda:* precede forme ricostruite, non storicamente attestate

> si trasforma in

Latino Classico

Latino VolgareFenomeni fonetici

Dialetto Italiano e lingue romanze

Apis*apicula apic(ul)a

Caduta della "a" iniziale:pica>bica

>biga>begabéga

abeille (francese) abeja (spagnolo)

Corbis *corba b>g còrgacorba, corbello (italiano)

corbillon (francese) corbeille (francese)

Gurdus (idem)Aggiunta di

prefissodegurdì

dégourdir (francese) ingordo (italiano)

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la LUNA nel POZZO - luglio 1995 23

Le ricette della Luna

Grappa alla salvia

1 litro di grappa (anche nostrana, ma senzadirlo) la buccia di 3 limoni, 300 grammi di

zucchero.

Mettere in infusione per 30 giorni avendocuradi mescolare affinchè lo zucchero si sciol-ga; filtrare e mettere in bottiglia.

Melanzanee zucchine

2 melanzane belle sode,ed alcune zucchine

piccole.

Tagliare le melanzane a rondelle e le zucchine peril lungo (le fettine ottenute non devono superare ilcentimetro di spessore).Mettere in un colapasta per alcune ore con unpoco di sale, affinchè "facciano l’acqua", lava-re in acqua corrente, ed asciugare accurata-mente.Sulla bistecchiera bella calda, si fanno arro-stire le fettine di verdura. Non usare assolu-

tamente olio o “affini” (burro o margarina...) disporresu di un piatto ampio o un vassoio e cospargere conun preparato di: olio di oliva (di ottima qualità) aglio,prezzemolo, pepe e peperoncino; riporre in frigoqualche ora prima di servirle. Sono ottime sia comeantipasto che come contorno.

Grappa alla liquirizia

1 litro di grappa 200 grammi di zucchero, unastecca di liquirizia (si può acquistare in farma-

cia erboristeria).

Mettere il tutto in una bottiglia, avendo cura di mesco-lare affinchè lo zucchero si sciolga. Attendere circa unmese prima di cominciare a bere. In questo casoconsiglio di non togliere la stecca di liquirizia, perchèla permanenza nelle grappa aromatizza maggiormenteil liquore.L’ideale sarebbe preparare il liquore un anno perl’altro.

Una marmellataalternativa

Un modo alter-nativo per farela marmellata

di amarene,risparmiando

zucchero, fatica esoprattutto senza usare conservanti

Kg. 1 di amarene denocciolate gr. 300 di zucchero.

Mettere a macerare per 24 ore le amarene e lozucchero. Prendere una padella larga e bassa e far“friggere” a fuoco lento; Quando stanno per asciuga-re, a parte spremere un limone con 2cucchiai di zucchero, aggiungere nellapadella e far “andare” finchè non han-no “tirato”(devono restare morbide),mettere nei vasi ancora calda e ri-porre nella dispensa.

Verduresott'olio

1 Kg. di verdure (peperoni rossi, gialli, verdi,puliti dai semi e dal torsolo,tagliati a listelle;

pomodori non molto maturi, tagliati a rondelle;sedano tagliato a cubetti; carote tagliate), 1/2

Kg. di sale.

Mettere in un colapasta le verdure lavate e pulite, conil sale, affinchè fac- ciano l’acqua, per

24 ore.Scolare, e metterein un recipiente ecoprire con acetoed un bicchiere divino bianco per altre24 ore. Scolare e met-tere sottolio.A piacere si può ag-giungere qualche gra-nello di pepe e qualche

chiodo di garofano.

di PER

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Agricoltura biologica

Secondo Natura

che noi volenti o nolenti facciamoparte di un ecosistema e da essoveniamo condizionati. Per cercaredi evitare questi pericoli, nel cam-po dell’agricoltura, è nata la cosid-dette "Agricoltura Biologica" o"Naturale".Fare agricoltura biologica significa:esclusione dei prodotti chimici, siaper la concimazione che per la lottaai parassiti e alle malerbe; ripristinodell’ecosistema, nell’area coltiva-ta, ricreando uno stretto rapportodi controllo e mutuo scambio fratutte le specie animali e vegetali;abbandono dello sfruttamento in-tensivo del terreno con la monocol-tura e la rivalutazione di praticheantiche come la consociazione e larotazione, mantenendo così la fer-tilità organica come accade spon-taneamente in natura.Su questi principi si è basato il

Regolamento C.E.E.:2092 del 24/06/91 cheindica le norme relativeal metodo di produzio-ne biologico ed istitui-sce un controllo su chi:produce e trasformaprodotti agricoli otte-nuti secondo tale me-todo.In Italia tale compito è

stato affidato ad organismi cheoperano da anni nel settore biolo-gico fra i quali citiamo l’A.I.A.B.(Associazione Italiana per l’Agri-coltura Biologica) con sede in Vi-gnola.Ogni agricoltore che voglia colti-vare i suoi prodotti biologicamen-te, deve farne richiesta al Ministerodelle risorse agricole oppure rivol-gendosi all’AIAB.Accederà così al sistema di con-trollo di tutte le fasi di produzioneche porterà, alla fine, al rilascio delmarchio di certificazione di Pro-dotto Biologico, con il quale ogniconsumatore potrà riconoscerequesto prodotto naturale e sce-glierlo tra tutti gli altri sapendo diportare a casa un prodotto buonoe sano avendo nello stesso tempocontribuito alla salvaguardia del-l’ Ambiente.

Piante, animali, mi-crorganismi, vivono cia-scuno in un particolarehabitat.L’habitat di un cervo èun bosco adulto riccodi radure, quello di unatrota un torrente oppu-re un fiume ben ossige-nato. Una pianta di erbamedica predilige un pra-to con un suolo soffice, ben umidi-ficato e ricco di concimi; un batte-rio, un terreno in buone condizionidi temperatura e umidità, discreta-mente ombreggiato e ricco di so-stanza organica. Ognuno di questiorganismi e l’ambiente entro cuiesso si adatta sono strettamentelegati e costituiscono un ecosiste-ma. Una pianta e l’aria che l’avvol-ge, essenziale per la sua nutrizione,sono un esempio di ecosistema.Questo è il funzionamento, natura-le, non perturbato da alcun condi-zionamento esterno.L’uomo però, con l’agricoltura, permezzo della fertilizzazione, dell’ir-rigazione, delle altre lavorazioniagricole, ma soprattutto con l’usodi composti chimici quali diserbantie antiparassitari, ha gravementedanneggiato i delicati equilibri na-turali. A questo bisogna aggiunge-re la progressiva aggressione delcemento e dell'inquinamento cheprodurranno danni irrimediabili al-l'ambiente del nostro pianeta congravi ripercussioni su ognuno dinoi, visto che come ogni altro esse-re vivente (animale o pianta), an-

Ovvero il futuro dell'agricoltura

di Fabrizio Carponi

Per chi fosse interessato a produrre biologicamente:A.I.A.B.

(Associazione Italiana per l'Agricoltura Biologica)Via Ponte Muratori,6 - 41058 Vignola (MO)

Tel./Fax: 059/76.37.74

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RRRRRitrovare le radici della propriafamiglia, l’origine del propriocognome, sapere quali erano imestieri dei nostri antenati, sco-prire i luoghi dove vivevano, illoro modo di vita e ciò che face-vano, ricercare tutti i parenti sco-nosciuti. Fare il proprio alberogenealogico (e non ginecologi-co) risulta un’avventura appas-sionante.

La ricerca genealogica:La ricerca genealogica:La ricerca genealogica:La ricerca genealogica:La ricerca genealogica:perchè?perchè?perchè?perchè?perchè?Se bastasse mettere una monetain un distributore automatico perottenere il proprio albero genea-logico il piacere sarebbe grande?(Questo si farà fra qualche annograzie ai progressi dell’informa-tica, ma prima bisogna raccoglie-re le informazioni dai registri).Come l’alpinista che ha moltesoddisfazioni salendo sulla cimadi un monte, invece che andarcicon l’elicottero il ricercatore ge-nealogico analizza ogni tappa del-la sua ricerca e non dimostra im-pazienza per arrivare alla fine.D’altra parte una volta raggiuntoquesto scopo il sentiero non èfinito, sbocca in altri incroci. Ilpiacere della scoperta e del brivi-do dell’avventura non sono lesole motivazioni del vero genea-logista. Se ciò risveglia per uncerto tempo la sua curiosità, nonbasta per alimentare la sua sete diconoscenza. Infatti ognuno puòtrovare quello che cerca, tanto lesfaccettature di questa scienzasono diverse.Per dimenticare il presente fug-gevole ed un futuro incerto, il

genealogista si rasserena tornan-do al passato dove il tempo si èfermato. Per rompere una solitu-dine troppo pesante la genealo-gia permette di far rivivere intor-no a se una famiglia numerosa,che ha una storia da raccontarcipiù passionale di quelle che ve-diamo oggi nelle puntate televisi-ve. Allo stesso modo di chi colle-ziona francobolli o monete il ge-nealogista si meraviglia davantialla “collezione” dei propri ante-nati, dal più modesto al più nobi-le. Tutti questi paragoni non de-vono farvi pensare che la genea-logia sia un’occupazione seden-taria. Se la classificazione e laetichettatura dei dati richiedonoun luogo fisso, il collegamentodei dati si pratica un po’ dapper-tutto tanto in un Municipio, comein una chiesa, in un archivio, inbiblioteca, nei libri o in un ...cimitero. Ma non si limita soltan-to a decifrare e a trascrivere deidocumenti scritti ma passa ancheattraverso l’intervista di testimo-ni viventi. Se si dovesse definirela competenza rapportandola adaltri mestieri il genealogista ama-tore ha del giornalista, dello stori-co e del sociologo, senza dimen-ticare qualche volta le qualità diinvestigatore e paleografo. Que-sta lista di qualità non vi deveimpressionare, come numerosimestieri, si può “imparare sul cam-po”.

Con la pratica tutto s’impara oCon la pratica tutto s’impara oCon la pratica tutto s’impara oCon la pratica tutto s’impara oCon la pratica tutto s’impara osbagliando s’impara?sbagliando s’impara?sbagliando s’impara?sbagliando s’impara?sbagliando s’impara?Se iniziate la caccia sulla lungastrada che conduce ai vostri ante-

nati come "collezionista", comevilleggiante o come cacciatore dieredità dovete armarvi di pazien-za e agire con metodo e tecnica.Per riuscire non è necessario es-sere erudito o sapiente ma bastalavorare con un minimo di ordinee di organizzazione. Una voltarisaliti al più antico antenato (ge-ge-ge-ge-ge-nealogia ascendentenealogia ascendentenealogia ascendentenealogia ascendentenealogia ascendente) resta an-cora la possibilità di ricercare isuoi discendenti (genealogia di-genealogia di-genealogia di-genealogia di-genealogia di-scendentescendentescendentescendentescendente).

Genealogia ascendenteGenealogia ascendenteGenealogia ascendenteGenealogia ascendenteGenealogia ascendenteLa genealogia ascendente è lapiù praticata. Consiste di risalirenel tempo la catena di tutti gliantenati di cui siete discendente(si parla di ricerca delle proprieradici, in effetti si dovrebbe par-lare piuttosto di “rami”). La rico-struzione si amplia mano a manoche si procede nelle generazionie può presentare diversi interessi.Il più semplice è di ordine ammi-nistrativo, quando dovete fornireuna prova della vostra identità.E’ il caso dello stato di famiglia,in un certo modo un abbozzo dialbero genealogico. Più risalitenel tempo e più l’elenco degliantenati crescerà rapidamenteseguendo una specifica formulamatematica. Ad esempio, allaventunesima generazione avrem-mo 524.287 antenati. Immagi-niamo che la gestione di un taleelenco richiede al minimo unacerta organizzazione. Fortunata-mente nella realtà questo numeroè più piccolo.Un altro interesse della genealo-gia ascendente e di ordine affetti-

Genealogia, che passione!Scoprire chi erano, cosa facevano e dove vivevano i nostri

antenati è un'avventura appasionante ed impegnativa

Genealogia

di Giorgio Maffoni

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Genealogia

vo. Il bisogno di ritrovare le pro-prie radici non riguarda soltantogli orfani o quelli che escono daistituti ma può interessare tutti imembri di comunità sradicate.Altri ricercano le proprie origininobili. Un altro aspetto della ge-nealogia ascendente è di ottenereeredità non attribuite. Da pocotempo la genealogia è usata a finimedici. Senza entrare nei parti-colari dei principi della genetica,si sa che ogni individuo ereditauna parte del carattere biologicodai suoi antenati (geni). Ciò simanifesta con aspetti visibili comeil colore degli occhi, la forma delviso ma può esprimersi anche aun livello meno apparente comela salute. La genealogia ascen-dente è utilizzata da ricercatori,sociologi, etnologi e storici perconoscere meglio un’epoca. In-fatti risalire nel tempo permettenon solamente di trovare i cogno-mi dei nostri antenati ma di farlivivere nel contesto storico, socia-le e culturale della loro epoca.Infine la genealogia ascendentepermette di ricostruire famigliedisperse in seguito a guerre, ter-remoti, frane, ecc...

Genealogia discendenteGenealogia discendenteGenealogia discendenteGenealogia discendenteGenealogia discendenteLa genealogia discendente èmeno usata. Consiste nel ritrova-re la traccia dei discendenti sper-duti...Può essere utilizzata nel caso incui i genitori hanno perso il con-tatto coi figli perragioni di allonta-namento geografi-co, da cataclismi,per dispute o per na-scondere ai parenticerti fatti. Questa ri-cerca permette dun-que di ritrovarequelli di cui abbia-mo perso traccia.

Questa genealogia ci permetteràanche di studiare la geografia del-l’emigrazione.

Origine dei cognomiOrigine dei cognomiOrigine dei cognomiOrigine dei cognomiOrigine dei cognomiCerti cognomi sono legati a delleregioni, e ciò permette di ricerca-re antenati in una certa zona. Oggisi può trovare un cognome aRoma, Parigi o San Francisco.Collegandosi col videotel si puòcostruire una carta dei cognomiper un paese o nel mondo. Nelnostro comune lo stato d’animepermette di collegare ogni singo-la casata ad una famiglia (vedi adesempio Palagano, pepitad’oro?. Pag. 29-36 per lo statod’anime; pagg. 56-58 per unaspiegazione dei cognomi).

La genealogia o la ricerca del-La genealogia o la ricerca del-La genealogia o la ricerca del-La genealogia o la ricerca del-La genealogia o la ricerca del-l’originel’originel’originel’originel’originePer iniziare le ricerche genealo-giche è necessario un metodo.Chi vuole arrivare allo scopo inqualche settimana non è il tipoadatto per riuscire. E’ necessarioinfatti metodo, perspicacia e pa-zienza. Come i paurosi che nonpossono esplorare il recesso di unbosco, gli aspiranti genealogistitroppo sbrigativi rimarranno allimite della loro ricerca e si spa-venteranno alla prima trappola.Se non avete un minimo di questequalità è inutile andare più lonta-no, perderete il vostro tempo. Percontro se pensate di avere questoprofilo ecco come iniziare. La

ricerca genealogica è gioco escienza. La sua parte ludica èlegata alle sorprese che procura,invece la sua parte scientifica ri-chiede di procedere con un mini-mo di logica.Prima di iniziare le ricerche biso-gna sapere due cose: lo stato civi-le nei comuni è stato istituito nel1866 (per cui per cercare atti pri-ma di questa data occorre andarenelle parrocchie). Esiste un indi-ce decennale per nascite, matri-moni e morti. Per fare le ricerchenelle parrocchie bisogna chiede-re l’autorizzazione alla Curia.

Primi passi e rudimentiPrimi passi e rudimentiPrimi passi e rudimentiPrimi passi e rudimentiPrimi passi e rudimentiPrima di iniziare le ricerche gene-alogiche bisogna raccogliere latestimonianza della propria fami-glia, anche degli amici. Poi rac-cogliere tutti i documenti ufficialiquali atti notarili, testamenti, li-bretto militare, atti civili, atti dichiesa, laurea, documenti perso-nali, corrispondenze, ricordini dimorti (che hanno anche la foto-grafia oltre i dati), fotografie (ri-conoscere tutte le persone su unafotografia, anche quelle militari)elenco telefonico o videotel percercare i parenti persi di vista (èpiù sicuro il telefono o la lettera),uffici di immigrazione per quellipartiti in altri paesi.Una volta rac-colte queste informazioni abbia-mo già sgomberato la strada perlavoro che inizieremo.Andare in Comune per avere le

informazioni dal1866 fino ad oggi,prima del 1866 bi-sogna andare inchiesa (si può an-che cercare dopo il1866 e studiare ilpadrino o madrinache possono farparte famiglia).Buon lavoro.

L'autore ha intenzione di costituire a Palagano un gruppodi ricerche genealogiche. Coloro che vogliono aderirepossono mettersi in contatto con lui al segunte indirizzo:Maffoni Georges 38, Rue Toulouse Lautrec - 93300Massy - France - Tel. 0033-160115647.Egli è altresì disponibile a fornire i dati genealogici dellefamiglie di cui è in possesso (solo Boccassuolo e Palaga-no per ora) a coloro che gliene faranno richiesta.

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Adozione e affido

Il Bambino, inanzituttoCosa sono l'adozione e l'affido familiare

e come fare per saperne di più

di Davide Bettuzzi e Nadia Marasticon la collaborazione di Rita Bondioli (Servizio età evlutiva e famiglie del Comune di Modena)

ADOZIONE mazioni (istruttoria) che serviran-no al giudice per conferire l'idonei-tà all'adozione. I coniugi devonoessere sposati da almeno 3 anni,non essere separati (neppure difatto) e che l'età superi di almeno18 e non più 40 anni quella delbambino.

BambinoCon l’adozione acquisisce lo statodi figlio legittimo dei genitori adot-tanti e taglia ogni legame giuridicocon la famiglia di origine. Per poteressere adottato deve essere di-chiarato, dal Tribunale dei Minori,adottabile, cioè “ privo di assi-stenza morale e materiale daparte dei genitori o dei paren-ti...” .Il decreto di adottabilità è un attomolto impegnativo a cui si giungedopo una serie di indagini e deci-sioni (decadenza della potestà deigenitori, nomina di un tutore, tenta-tivi di risolvere i problemi nellafamiglia originaria, ecc.); è quindiun atto tendenzialmente lungo. Edè questo uno dei punti “critici” del-l’adozione: da un lato si tenta dimantenere il figlio nella famiglia diorigine, dall’altro è necessario sta-bilire rapidamente se sussiste unacondizione di adottabilità in quantopiù il bambino è grande maggiorisono i problemi di inserimento nellanuova famiglia. Effettivamente unavolta dichiarato adottabile il bam-bino entra in brevissimo tempo nellanuova famiglia (le liste di aspirantiadottanti sono lunghe).

Genitori AdottantiLe coppie che intendono adottaredevono presentare domanda pres-so la propria USL (Servizio Socia-le). Seguono una serie di colloqui(a Modena con assistente sociale epsicologo) tesi a raccogliere infor-

scolastico, ecc...).L'affido consente al minore di man-tenere i legami affettivi con la fami-glia di origine, che continuerà adavere il suo ruolo fondamentale nelprocesso evolutivo del propriobambino.

Genitori affidatariEssere genitori affidatari significaprendersi cura di un bambino cheva accettato e rispettato per quelloche è, con la sua famiglia, il suopassato, le sue abitudini ed espe-rienze.Chiunque è intenzionato all'affidopuò rivolgersi ai Servizi Sociali dellaproria USL: troveranno un opera-tore che darà le prime informazio-ni.

BambinoL'affido è un intervento tempora-neo con il quale il minore trova unafamiglia d'appoggio nella previsio-ne che possa rientrare appena pos-sibile nella sua famiglia.L'affidamento famigliare che è unaforma di tutela di un bambino chenon è senza famiglia ma ha unafamiglia in difficoltà può confi-gurarsi:a) a breve termine, cioè per qual-che giorno o per la durata di unaemergenza (ad es.: ricovero delgenitore in ospedale)b) a lungo termine, ossia periodiche vanno da più mesi a qualcheannoc) part-time (ad esempio: vacan-ze estive, supporto per recupero

AFFIDO

Si tratta sempre di situazioni che originano da grandi difficoltà, da drammi in cui è in gioco ilfuturo di un bambino. Non va mai perso di vista (e l’esperienza insegna che purtroppo puòaccadere) che si tratta di dare ad un bambino la possibiltà di crescere ed educarsi nelmigliore modo possibile. E’ il bambino il soggetto che deve essere tutelato e protetto.L'argomento ha notevoli implicazioni morali, legislative e coinvolgimenti a vari livelli (bambino,famiglia di origine, famiglia di destinazione, situazioni ambientali difficili, adozioni a persone nonconiugate, necessità di assumere decisioni in tempi brevi,...).Dal punto di vista legislativo la materia è disciplinata dalla legge 184/1983.

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Prevenire è meglio che curare

Cosa è il fumoE' il risultato della combustione deltabacco da cui originano svariatesostanze (ne sono state identificatecirca 400) alcune senza evidenticonseguenze sulla salute altre consicuri effetti dannosi. Tra le piùpericolose la nicotina, il catrame(che contiene uno dei più potentiagenti cancerogeni: il benzopirene)

e l'ossido di carbo-nio (CO).

Cosa può provo-care il fumoIl fumo può esserela causa di numero-se malattie e distur-

Se poniamo uguale a 1 il quoziente dimortalità dei non fumatori, quello dei fu-matori per le diverse malattie in relazionecol fumo è:

Tumore del polmone 10,8Bronchiti ed enfisema 6,1Tumore della faringe 5,4Tumore della bocca 4,1Tumore dell'esofago 3,4Ulcera gastrica 2,8Malattie circolatorie 2,6Tumore della vescica 1,9Infarto cardiaco 1,7Ipertensione arteriosa 1,5arteriosclerosi 1,5Tumore al rene 1,5

Che il fumo di tabacco siadannoso alla salute è da tem-po dimostrato con certezza.Riguardo agli effetti del fumosull'organismo esistono mol-tissimi dati, in parte non defi-niti in parte chiaramente di-mostrati. Intendiamo qui for-nire informazioni (anche seapparentemente scontate maevidentemente non recepite)sulla pericolosità del fumo(attivo e passivo) in modo che cia-scuno possa riflettere, agire di con-seguenza e non possa più dire :"Nonlo sapevo".Inoltre non è razionale che chi fumacreda che tale abitudine provochimalattie agli altri e non a se stesso.E' infine auspicabile che si smetta difumare prima della comparsa dimalattie: prevenire è meglio checurare.

bi. Le più frequenti ed im-portanti sono: tumori (pol-mone, bocca, faringe, la-ringe, esofago, stomaco,pancreas, vescica), malat-tie cardiovascolari (infartocardiaco, ictus, ipertensio-ne, danni ai vasi sanguigni),apparato respiratorio(enfisema, bronchiti). Lamortalità generale nei fu-matori è molto aumentatarispetto a quella dei nonfumatori, però dopo la so-

spensione dell'abitudine al fumotende a ravvicinarsi a quella dei nonfumatori.Se al fumo poi (come spesso acca-de) sono associati altri fattori qualialcool (vino, birra, superalcolici),stress, vita sedentaria, obesità, dia-bete allora il rischio di malattia au-menta in modo imponente, moltodi più della somma matematica deisingoli elementi.Prevenire è meglio di curare:riflettete fumatori, ci sono giàtante malattie che vengono da sole...

Fumo passivoUn individuo non fumatore che vive o lavora in unambiente in cui vi siano altre persone che fumanoè come se fumasse a sua volta ed è esposto aglistessi rischi per la salute. Il problema diventaulteriormente serio nel caso di bambini.Si potrebbe discutere sul diritto di nuocerealla propria salute ma non su quello di dan-neggiare la salute degli altri.

La salute che va in fumo...Conoscere i danni che il fumo provoca può aiutare

a smettere di fumare

di Davide Bettuzzie Francesco Giannini

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Il sale della Terra

La strage degli innocentiDobbiamo smetterla di pensare solo a noi stessi,

alla nostra pancia, ai nostri interessi

Nello scorso mese di Aprile èapparsa sui giornali una notizia,neppure troppo evidenziata, cheha fatto molto presto a sparire.Una notizia terribile: secondo datidell’U.N.I.C.E.F. nel 1995, mori-ranno almeno 10.000.000 di bam-bini per fame o malattia.Siamo diventati talmente insensibi-li, talmente egoisti, che realtà comequeste che turbano il nostro mododi vivere, la nostra falsa tranquillità,il nostro benessere; le allontaniamocon un semplice: "noi non c’en-triamo", oppure: "e cosa possia-

mo fare noi, ci devono pensarein alto". E ci sentiamo con lacoscienza a posto.Scusate, ma se poi pensiamoveramente in questo modo nonsiamo neppure degni di esserechiamati cristiani.Facciamo semplicementeschifo!Ma come?Ogni anno muoiono 10 mi-lioni di bambini per fame emalattia, 200 milioni lavorano comeschiavi, milioni sono costretti allaprostituzione o vivono per strada,

diversi milioni muoiono per leguerre e altrettanti vivono nel-l’incubo dei bombardamenti edei cecchini, milioni vengonosoppressi in Cina per control-lare le nascite, e tutto questo anoi non importa? Allontania-mo tutto questo con un sem-plice gesto della mano quasifosse una mosca molesta?E’ un dovere fermarsi a riflet-tere, lasciar parlare il cuore edire: ”Io cosa posso e vogliofare?”E possiamo fare tanto!Posso innanzi tutto non farefinta di niente; posso e devoparlare di questi terribili pro-blemi in modo che sempre piùsi allarghi la cerchia di chi co-nosce e non può tacere questeingiustizie; posso e devo co-minciare con quelli che mi sonoattorno a risolvere le miserieche direttamente ci toccano eci circondano (basta guardarsi

di Luca Pazzaglia

intorno con più attenzione e amo-re).Devo smetterla di pensare solo ame stesso, alla mia pancia, ai mieiinteressi e cominciare ad accon-tentarmi di quello che ho, senzacercare solo e sempre il diverti-mento, il piacere; devo cominciarea privarmi del superfluo e anche diqualcosa di più e darlo a chi non haneppure il necessario per vivere;devo smetterla di fare il santarellinoe poi, appena posso, sognare divivere chissà quali avventure ses-suali con bimbi o adolescenti ali-mentando un mercato che non haeguali; devo smetterla di discrimi-nare le persone solo perchè hannola pelle diversa dalla mia, hanno igenitori drogati o sieropositivi op-pure in galera.Solo così, quando riusciremo anon voltarci dall’altra parte di fron-te a queste realtà, a queste miserie,potremo, se siamo e ci diciamocristiani, entrare in chiesa e dire:"Signore, ho fatto quanto dove-vo fare!"

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Un'occasionenuova e diversaper vivere la montagna

L’ estate del Ponte è piena diopportunità per chi vuole ristabilireun dialogo diretto con l’ambiente.Escursioni e attività collaterali ani-meranno i mesi in avvenire; per farparte della grande brigata del Pon-te basta scrivere il proprio indirizzoe spedirlo a Polinago in ViaMontecuccoli n°13 allegandopossibilmente qualche francobol-lo, riceverete il notiziario mensileche contiene tutte le informazionisulle attività dell’associazione.Naturalmente la cosa migliore èquella di fare la tessera che a voigrandi costa solo 15.000 lire e aibambini 10.000 lire.Ecco alcuni consigli di MontanariMassimo, presidente dell’associa-zione e guida ambientale. Innanzitutto è bene sapere due cose im-portanti prima di partire: per nes-sun motivo dovete superare voistessi e le vostre possibilità fisicheovvero camminate finchè non visentite stanchi, fermatevi, godeteviil paesaggio e dopo una bella sostariprendete la strada del ritorno.Come secondo consiglio vi "im-pongo" di considerare l’escursio-nismo come una disciplina dellamente e dello spirito. Non sottova-lutate i rischi che si possono pre-sentare nell'attraversamento di tor-renti, durante temporali improvvisie soprattutto ricordate le tabelle dimarcia per non trovarvi a 5 ore dicammino dal paese alle nove disera!Organizzatevi quindi acquistando

una cartina dei sentieri: per ilnostro Appennino sono disponi-bili: la Carta dei sentieri del-l’Alto Appennino Modenese,edita dal CAI; la Carta dei per-corsi del territorio di Polinago,edita dal Ponte e le Carte escur-sionistiche della Multigraphic diFirenze. Per quanto riguarda l’ab-bigliamento due cose sono diestrema importanza: un buon paiodi scarponi sono fondamentaliper prevenire storte, slogamentie morsi di vipere. Personalmenteconsiglio il tipo alto coprente lacaviglia con suola in vibram, in

tela cuoio o goretex non ha im-portanza. Secondo elemento es-senziale è lo zaino.Uno zaino in cordura resistente edimpermeabile con fettucce regola-bili in modo da adattare alla vostraschiena. Al momento dell’acquistocontrollate che lo zaino non siatroppo lungo o alto di spalla, con-sigli questi che un buon negoziantevi fornirà lui stesso. La capienzache consiglio è di 50 litri che rap-presenta una capacità medio-altadi contenimento, senza tasche late-rali che ingombrano durante il cam-mino.E... buona camminata!

Informazioni: Massimo ed Edera Montanari - Tel.: 0522/55.27.75 - 0536/47.728

L’Associazione naturalistica IL PONTE di Polinago, in collabora-zione con la LUNA nel POZZO, e per interessamento di PieroBertogli e Ruggero Lazzarini hanno realizzato la 1° escursionedel sentiero dei Cinghi e alle miniere ducali di Toggiano..Il gruppo ciacciai ha offerto uno spuntino ai partecipanti, ovvia-mente a base di ciacci, allestito nella zona pic-nic delle Lame.

19/20 AGOSTO: Festa ecologica dell'Associazio-ne IL PONTE. "Natura in festa". Giochi canti e balliall'ombra degli alberi.

26 AGOSTO: con IL PONTE tra arte, storia e cul-tura. "Ferrara Buskers Festival". Festival interna-zionale dei musicisti da strada e visita alla cittaestense. In Pullman da Polinago. (Raffaele Bedostritel.: 0536/47174)

9/10 SETTEMBRE:Alto Adige/Sud Tirolo: ValAurina. "La valle più nordica delle Alpi".Duegiorni di escursioni, turismo, gastronomia. In Pull-man da Polinago. (Claudio Braglia tel.: 0536/53073)

Cosa c'è in programma...

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S. Nieleda

Gli uccelli della savananon portano la sottana

l noto uccellologo S.Nieleda harivelato,nel bel mezzo di una con-ferenza tenuta a Sassuolo nella

locale sede della LIPU, Lega ItalianaProtezione Uccelli,che gli uccelli dellaSavana non portano la sottana.La no-tizia ha destato grande meraviglia tra ilnumeroso pubblico, composto da ap-passionati e appassionate di uccelli di ogni tipo, ancheperchè nessuno aveva mai pensato che gli uccelliportassero la sottana, nemmeno quelli della savana.Ma perchè gli uccelli della savana non portano lasottana?Nieleda non ha saputo dare una risposta certa; leteorie degli studiosi sono diverse e interessanti, masono coperte dal segreto professionale e non sonostate rivelate. A proposito, sapevate che a bruciar lacandeggina si produce la diossina? L’ha rivelato Emi-lio Menestrello Ricchi nella sede della Redazione dellaLuna nel Pozzo. Anche se questa è una teoria tutta dadimostrare, mi pare molto interessante, come delresto è interessante il fatto che gli uccelli della Savananon portano la sottana.Devo altresì dire che ci sono delle cose che fannopaura e altre no, ma non bisogna farci caso perchè icassonetti vengono vuotati di solito con il compattato-re, quello che si usa per la raccolta della carta e dellelattine. Certo che se piove il problema è diverso, comed'altronde risulta anche al Sindaco che la vede a modosuo (quando la vede) e perciò rimane del suo parere.Io credo, comunque, che il problema stia a monte eche cioè gli uccelli non portano la sottana per unaquestione di stile e non tanto per una questione dieconomia, come afferma lo studioso greco Lipelopu-los.I cassonetti invece sono una cosa che non serve anessuno e la gente getta, giustamente, la spazzaturaper le strade e nei campi, per divertirsi un pò e nellasperanza di incontrare gli uccelli protetti dalla LIPU,

magari quelli senza sottana.Comunque non si prevede, perdomani, pioggia o nebbia in ValPadana, anche se bisogna semprefare la punta a quello che dicono aMeteo Due e alle Previsioni deltempo perchè ci prendono e non ciprendono. Credo che sia una que-stione di punti di vista.Emilio Fede ha una figlia che si èsposata ed era molto gasata, mentreCraxi se la spassa con la Ramazza (la

Contessa Giulia Vinciguerra Ramazza, cugina dellaLante della Rovere, grande uccellatrice della Savanaafricana e indagata per troppe cose).Io credo, comunque, di potere affermare che il buon,vecchio, onesto Craxi sia veramente diabetico e nonpossieda un personal computer dell’Olivetti, beato lui,mentre io ce l’ho, anche se non riesco ad entrare nelprogramma, faccio molta fatica, pur se ce la mettotutta (non dovrei impiegare molto tempo, perchè nonè molto lunga).La Betty mi sta rompendo con il suo articolo sullosmaltimemto dei rifiuti, sul Bobo (il figlio?) e pare chetempo fa si sia persa la chiave del contenitore e inComune tutti che cercavano la chiave ma non latrovavano e così i rifiuti venivano smaltiti in strada e lagente imprecava; ma nella vita succede di tutto, anchequesto.Credo di avervi già detto anche troppe cose, e poichèquesta sera mi gira la testa, mi fermo qui, con grandevostro dispiacere. E anche mio...

P.S. Mi hanno appena confermato che il famosoBOBO, di cui sopra, è un contenitore di rifiuti (notiziavera e di fonte attendibile). Craxi è ancora in Tunisia,con sua zia e la contessa Ramazza. Biancaneve ètornata a vivere con i sette nani, dopo il divorzio dalPrincipe Azzurro che aveva l’amante zoppa, ma buo-na. Io ho ancora giramenti di testa aggravati da altri.Davide dorme sul computer e il Bar Jolly è chiusoormai da due ore...

Sconvolgente rivelazionedell’uccellologo S.Nieleda, fattaa Sassuolo nella sede localedella LIPU (Lega ItalianaProtezione Uccelli)

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Vivere secondo natura... a cura di Fabrizio Carponi

Sembra difficile parlare di ecologia quando spes-so questa parola viene usata a sproposito svuo-tandola dei suoi significati, anche se oggi più chemai è necessario riflettere sull’argomento.La bioarchitettura in tal senso è una disciplina chesi occupa della progettazione con l’intento di ri-spettare le leggi naturali utilizzando materiali chenon abbiano controindicazioni per la salute del-l’uomo e della terra.Spesso la bioarchitettura fa uso di antiche tecni-che ma anche di nuovi materiali.Questa disciplina non è un insieme di “ricette“ daseguirsi con l’ausilio di un comodo prontuario mabensì un modo di vivere regolato da principi .In questo scritto si cercherà di raccontare lafilosofia della cosiddetta bioarchitettura, cioè deiprincipi che dovrebbero regolare la progettazione,non solo di un bioarchitetto ma anche di un “Archi-tetto”, che senza schierarsi a destra o a sinistra ècosciente della sua progettazione.L’architettura è un’attività strettamente connessaalle scienze ambientali ed economiche. Sappia-mo che essa ha il compito di trasformare la naturaper adattarla all’uomo responsabilmente, senzainnescare meccanismi che si ritorcano contro leesigenze umane.L’architettura interpreta i bisogni materiali e psico-logici dell’uomo attraverso interventi diversificati einterconnessi, in relazione a necessità continua-mente in divenire.La cura nel rapportarsi all’ambiente ha subitoun’inversione nella dinamica industriale caratte-rizzata dalla moltiplicazione di avvenimenti dettatidalla legge della velocità.Tutto ciò ha creato un meccanismo complesso dicausa-effetto che ha investito il “fare architettura“

di Silvia Passerini e Carlo Cassanelli

- Architetti -

La bioarchitettura:un ritorno alla consapevolezza

attraverso la crescita continua della popolazione edei bisogni da soddisfare, in un processo incon-trollabile del costruito.L’illusione positivista del dominio tecnologico sullanatura, lo sviluppo della tecnologia e la produzioneinarrestabile di nuovi materiali versatili ed econo-mici, l’evoluzione dell’impiantistica e il diffondersidella disponibilità di energia hanno incoraggiato aprogettare prescindendo dalle condizioni ambien-tali ed addirittura a sfidarle, abbandonando laprogettazione guidata da una visione d’insieme.La domanda di armonia a cui oggi dobbiamorispondere deve contrastare il degrado ambienta-le diffuso che riflette, e a sua volta è origine, di undegrado interiore che invade le dimensioni spiri-tuali e sociali dell’uomo.E’ chiaro che non serve intervenire in manierasettoriale e tecnicistica, ma occorre progettaresulla base di una effettiva riconversione dei con-sumi all’interno di un nuovo tipo di sviluppo.Vi sono esempi di abitazioni dove il riciclo (dell’ac-qua piovana, dell’acqua degli scarichi grigi e diquelli neri, dei rifiuti solidi, ecc. ) è alla base deiprincipi di costruzione.In una civiltà “usa e getta“, dove i rifiuti sono ilproblema più ingombrante, è necessario avviareun procedimento di riconversione.Vi è bisogno di informazione e sapere .Ad esempio usando legni come l’afromosia, l’iro-ko, il teak ed altri ancora contribuiremmo al disbo-scamento delle foreste tropicali. E’ sempre ne-cessario verificare la provenienza del legnameper accertarsi che provenga da piantagioni con-trollate.Sarebbe bene controllare anche ciò che quotidia-namente ci circonda. Vestiari, sostanze o mate-

riali trattati con formaldeide(gas irritante con elevate pro-prietà antisettiche, n.d.r.) sonoassai pericolosi.Le argomentazioni sono dav-vero molte e questo articolonon può comprendere tutto.Nei prossimi numeri trattere-mo temi specifici delle ricer-che bioarchitettoniche raccol-te.

A chi fosse interessato segnaliamo alcuni testi utili:

- David Pearson, “La casa ecologica“, ed. Touring Club Italiano- Autori vari “Architettura e natura“, ed. Mazzotta- Simona Sacchetti, “L’abitazione ecologica“, ed. GB.Inoltre vi segnaliamo l’Associazione “ARCHE’“ con sedi a Milano,Ripa di Porta Ticinese n°71 tel.: 02/89401206 e a Cantù (CO), CorsoUnità d’Italia n°4, tel.: 031/711584.

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Erbe ed algheper una splendida linea "verde"

Erboristeria "L'Erba buona" - Via Giardini, 337 - Serramazzoni (MO)

di Rossella Malagoli - Dietista -

Il bel tempo incalza e con esso le vacanze estive eil desiderio di rimetterci velocemente in forma.Giornalmente siamo bombardati da messaggi pub-blicitari che inneggiano a prodotti poco meno chemiracolosi per perdere peso. Vediamo insiemequanto c’è di vero o di illusorio in queste promesse.Se abbiamo accumulato peso, l’unico metodo perperderlo è indurre il nostro corpo a mobilizzarequeste riserve di grasso. Questo si può ottenere indue modi: mangiando meno, poichè in tal modol’organismo utilizza le riserve per compensare laridotta quantità di cibo; aumentando l’attività fisica,così il corpo brucerà il grasso trasformandolo inenergia.La cosa senz’altro più positiva è combinare questedue azioni: una alimentazione razionale associataad una moderata attività fisica. E’ molto importanteche la riduzione del cibo sia equilibrata, evitandodiete drastiche che provocano veloci perdite dipeso e altrettanto veloci recuperi (spesso con gliinteressi).Occorrerà pertanto ridurre i cibi più calorici (for-maggi, salumi, grassi, zuccheri, bevande alcoliche)a vantaggio di quelli che lo sono di meno (verdura,frutta, pesce, cibi integrali).All’interno di queste semplici indicazioni, ognunosceglierà il regime alimentare preferito, e questodovrà diventare una regola di vita, consentendo alcontempo un’alimentazione gratificante ma corret-ta. Questo permetterà di perdere peso molto lenta-mente ma in modo definitivo. Vediamo a questopunto quali aiuti possiamo trovare per riuscire amangiar meno. Tra i prodotti più pubblicizzati cisono senz’altro i sostitutivi del pasto, commercializ-zati con aspetti e nomi diversi: barrette, bevande,tavolette, ecc. Lo scopo di questi prodotti è diottenere un drastico risparmio calorico saltandouno o più pasti giornalieri. Il vizio di fondo dei pastisostitutivi è che non educano chi li consuma, ven-gono presi per un periodo più o meno prolungato alfine di ottenere determinati risultati; ottenuto il calodi peso, ciascuno ricomincerà a nutrirsi compiendoi soliti errori, e quindi riprenderà il peso perso.Inoltre il metodo di assunzione che viene consiglia-to per i pasti sostitutivi è estremamente irrazionale:viene proposta infatti la sostituzione del pranzo e inalcuni casi anche della colazione, lasciando più omeno libero il pasto serale. Ciò significa introdurre

poche calorie nei momenti della giornata in cui si hamaggior necessità di energia, e poi fare l’unicopasto degno di questo nome prima di coricarsi!Questo in totale contrasto non solo col buonsenso,ma anche con le più recenti teorie dietetiche cheaffermano come il consumo calorico del corpoumano non sia collegato solo alle condizioni diattività e riposo (maggior consumo durante leattività lavorative, minore durante il riposo e ilsonno ) ma anche alle ore della giornata, per cui dalrisveglio fino alle prime ore del pomeriggio l’organi-smo brucia calorie anche in condizioni di lavorosedentario mentre dal pomeriggio fino al risveglioaccumola riserve. Da questo si deduce che lamaggior parte delle calorie deve venir introdottacon la colazione ed il pranzo, alleggerendo almassimo la cena, esattamente il contrario di quantopropongono i pasti sostitutivi!Stabilito quindi che per dimagrire senza danni perla salute e in modo definitivo occorre eliminare leabitudini errate e darsi il tempo necessario, vedia-mo cosa ci può aiutare ad avere risultati migliori.Sono numerose le fibre vegetali che, grazie al loroelevato potere di rigonfiamento, danno senso disazietà. Glucomannano, Guar, Psillio sono le piùnote e la loro caraterristica è quella di assorbiremolta acqua, dando allo stomaco una sensazionedi pienezza. Queste piante sono anche molto utiliper favorire il transito intestinale, che in moltissimepersone è troppo lento. Le preparazioni più recentiassociano queste fibre a piante dalla riconosciutaefficacia rilassante, quali l’escolsia , la melissa , ilkawa-kawa , e sono molto utili per combattere lacosiddetta "fame nervosa".Molto interessanti anche le alghe, note con diversedenominazioni che indicano lo stesso tipo di piantamarina. Le alghe contengono molti sali minerali dicui la nostra alimentazione è spesso carente, tra cuilo Iodio, che soprattutto nelle zone montane ètotalmente carente. Le alghe vanno consumatepreferibilmente in forma liquida (tisane, decotti prontisenza alcool nè zucchero, estratti) meglio se asso-ciate a erbe che favoriscono l’eliminazione deiliquidi, quali finocchio, tarassaco, aspargo, grami-gna. Il loro elevato contenuto in sali minerali è moltobenefico anche per unghie e capelli e soprattuttonelle nostre zone è consigliabile farne un usopressochè costante.

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Edward Bach nacque a Mose-ley, nel Galles, nel 1886 e morìnel 1936. Medico omeopata escienziato ricercatore nel setto-re dell’immunologia presso la Uni-versity College di Londra, Bachaveva un amore profondo per lanatura e una grande sensibilitàverso il prossimo, soprattutto sesofferente.Per questo motivo dedicò la suavita agli ammalati e alla ricerca dirimedi per guarirli: il frutto di que-sta ricerca appassionata sono ifamosi rimedi floreali (38 tinturemadri) noti in tutto il mondo sem-plicemente come i Fiori di Bach.

Cosa Curano i fiori di BachBach era convinto che la malattia intesa comesquilibrio fisico, fosse l'aspetto visibile di uno squi-librio ancora maggiore, quello che spesso c'è tramente ed anima.Le reali patologie delle varie persone sarebberocerti difetti quali l'orgoglio, la crudeltà, l'egoismo,l'ignoranza, l'instabilità, l'avidità, ecc... Ciascunodi questi difetti della mente provoca un conflittocon l'anima , che Bach sostiene essere l'Io realedella persona , la sua parte divina.Perciò, partendo da una determinata malattia, sipuò risalire al difetto e cioè allo stato d'animo chel'ha generata.Per questo Bach consiglia la pratica della medita-zione giornaliera, per guardare dentro di sè ecapire qual’è l’errore da correggere.Una volta individuato l'errore non bisogna peròcombatterlo, perchè questo atteggiamento nonfarebbe che rinforzarlo, ma bisogna invece colti-vare le qualità opposte.E siccome il Bene vince sempre sul Male, sempresecondo Bach, il difetto, l’errore, “si scioglieràcome neve al sole”.I fiori quindi avrebbero un duplice effetto: innonda-re di vibrazioni positive l'individuo e stimolare nel

paziente la qualità opposta aldifetto che si vuole eliminare.I risultati sono a dir poco strabi-lianti e la trasformazione dellepersone è profonda.Poichè i Fiori di Bach agisconosoprattutto sulla psiche, ven-gono spesso associati alle cureomeopatiche e alla terapia dipsicoanalisi, rivelandosi di gran-de aiuto.Quando vi sembra che il mon-do vi crolli addosso, quandoavete delle paure e delle fobieanche ingiustificate; quandosiete stressati o amareggiati,

quando siete invidiosi del prossimo, arroganti,sempre arrabbiati; quando dovete affrontare unaprova impegnativa (un esame, un intervento chi-rurgico, il dentista o la moglie arrabbita per unavostra scappatella...); quando siete sotto shockper una disgrazia improvvisa,quando la vita vi fapaura e niente più vi attira e vi interessa... i magicifiori di Bach si rivelano amici affidabili ed efficaci.I fiori di Bach non hanno nessuna controindicazio-ne, non c’è pericolo di sovradosaggio e non èpericoloso sbagliare fiore, perchè in tal caso il fiorenon entrerà in risonanza con l’individuo.I fiori di Bach sono unici e inimitabili , e sonocoltivati e lavorati nel Galles presso la FondazioneEdward Bach, che, per volere di Bach stesso, lidistribuisce sul luogo, gratuitamente, a tutti coloroche ne fanno richiesta.Naturalmente in Italia i fiori li dovete pagare, costa-no 16.000 a boccettina e li trovate nelle farmacieche vendono prodotti omeopatici e nelle erboriste-rie più fornite.Mi piace concludere questo articolo con una frasedi un farmacista intervistato da una rivista specia-lizzata in medicina, a proposito dei fiori di Bach:”Non credo che esistano, in farmacologia, rimediche facciano miracoli... ma questi fiori ci vannomolto vicino”.Provare per credere.

Curarsi con i magici fiori di BachFrutto di una ricerca lunga e appassionata da parte del

medico e scienziato inglese Edward Bach, questi fiori danno risultati a dir poco strabilianti

di Daniele Serradimigni

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lupi più giovani si erano giàmossi e gli altri due lupi giovanili seguirono. Soltanto il lupo piùvecchio si trattenne. Quando ilupi arrivarono vicino ai Grizzly,non accadde nulla. I lupi si ac-covacciarono e guardarono gliorsi e gli orsi si sedettero aguardare i lupi. Il lupo più anzia-no, quando vide che non c’erapericolo andò avanti con il canee si accovacciò vicino a loro.Coyote non voleva andare. Nonsi fidava degli orsi. “Però que-sto è proprio un bel quadro”

pensò. “Hanno tutti l’aria di stare piuttosto beneseduti là in quel modo. Credo che lo lascerò cosìaffinché ognuno lo possa vedere. Allora quando lagente li guarderà su nel cielo, dirà: “C’è una storiaintorno a quel quadro e racconteranno la miastoria”. Così Coyote li lasciò disposti a quel modo.Mentre scendeva ritirò le frecce in modo chenessuno potesse ritornare. Laggiù dalla terraCoyote ammirò l’ordinamento che aveva lasciatolassù. Ancora oggi la gente guarda le stessefigure. Ora quel quadro è chiamato Orsa Maggio-re. Se guardi lassù vedrai che tre lupi formano ilmanico e che il lupo più vecchio ha ancora il canecon sè. I due lupi più giovani formano la parte dellatazza che è vicina al manico e i due Grizzlyformano l’altro lato, quello in direzione della stellapolare.Quando Coyote vide come apparivano, volle si-stemare una quantità di stelle. Dispose le stelle intanti disegni per tutto il cielo e poi, con quelle cheaveva avanzato, fece una Grande Via che loattraversava.Quando Coyote ebbe finito chiamò Allodola Matto-lina- “Fratello”, disse ”quando me ne sarò andatodì a tutti quanti che quando guarderanno su necielo e vedranno le stelle disposte in quel modo,sono stato io a farlo. Quella è opera mia.”. OraAllodola Mattolina racconta quella storia del Coyo-te ogni volta che la sentite cantare.

Coyote dispone le stelleLeggenda del Clan dei Wasco della tribù dei Navajos.

"Fratello quando me ne sarò andato dì a tutti quanti che quandoguarderanno su nel cielo e vedranno le stelle disposte in quel modo,

sono stato io a farlo..."

C’erano una volta cinque lupi,tutti fratelli, che viaggiavano insie-me. Non vi era carne che si procu-rassero cacciando che non divi-dessero con Coyote. Una seraCoyote vide i lupi guardare su nelcielo. “Che cosa state guardandolassù miei fratelli?” domandòCoyote. “Oh niente” disse il lupopiù anziano.La sera successiva Coyote videche tutti stavano osservando qual-cosa su nel cielo. Chiese al lupopiù anziano, ch’era vicino, checosa stessero guardando, maquesti non lo volle dire. Per tre o quattro notticontinuò. Nessuno voleva dire a Coyote che cosastesse guardando, perchè pensava che si sareb-be intromesso. Una notte Coyote chiese al piùgiovane dei fratelli lupi di dirglielo, ed il lupo piùgiovane bisbigliò agli altri lupi: “Diciamolo a Coyoteche cosa vediamo lassù. Non farà niente.” Cosìglielo spiegarono: “Vediamo due animali lassù,dove non possiamo prenderli”. “Saliamo a vederli”disse Coyote. “Com’è possibile?” “Oh, è facile”disse Coyote. “Posso mostrarvi come arrivarelassù senza nessuna difficoltà”.Coyote raccolse un gran numero di frecce e poicominciò a lanciarle in cielo. La prima freccia siconficcò nel cielo e la seconda si conficcò nellaprima. Ciascuna freccia si conficcava nella parteposteriore di quella precedente sino a che ci fu unascala a pioli che arrivava sino alla terra. “Orapossiamo arrampicarci”, disse Coyote.Il lupo più anziano prese con sè il suo cane, quindivennero gli altri quattro fratelli lupi e poi Coyote. Siarrampicarono per tutto il giorno e la notte. Siarrampicarono pure tutto il giorno successivo. Permolti giorni e molte notti si arrampicarono, sino ache alla fine non raggiunsero il cielo.Si misero in piedi sul cielo e diedero un’occhiata aidue animali che i lupi avevano visto da laggiù.Erano due orsi Grizzly “Non avviciniamoli”, disseCoyote. “Ci dilanieranno uno alla volta. ”Ma i due

a cura di Anna Serradimigni

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la LUNA nel POZZOVia Palazzo Pierotti, 4/A - 41046 Palagano (MO)

Si prega di ritornare al mittente se non consegnato.

O Indirizzo insufficenteO Destinatario sconosciutoO Destinatario decedutoO RifiutatoO Altro ...............................

2 Palagano Mercatino serale4 Monchio Spettacolo �Biancaneve e i 7 Nanoni�5-6 Monchio Sagra paesana6 Savoniero Festa dello Sport6 Boccassuolo Appenninia Cup e gara di Mountain Bike:

1° Trofeo Medito GuigliSpettacolo �Dal Brasile con passione�

7-13 Palagano Settimana dell�emigrante9 Palagano Mercatino serale10 Palagano Spettacolo �Biancaneve e i 7 Nanoni�12 Palagano Serata in Musica a Palazzo

Barbara Vignudelli (soprano) - Marco Bellei (pianoforte)13 Palagano Festa dei Matti: 2° Trofeo Aravecchia, gara di bocce

pomeriggio: Spettacolo di Magiasera: Corale Palaganese

14 Boccassuolo Rassegna di arti e mestieri; sera �Cena in t l�ara�e spettacolo del Gruppo Folckloristico di Montefiorino

Palagano Festa dei Matti - Rappresentazione del Maggio �Al Monte�della compagnia Monte Cusna

15 Palagano Festa dei Matti - Mostra mercato di prodotti tipici artigianaliGara della torta - Concerto della Banda Musicale Palaganese

16 Palagano Mercatino seraleBoccassuolo Festa di S. Rocco - Giochi tra borgate

19-20 Susano Susano in festa23 Palagano Mercatino serale30 Palagano Festa del volontariato

Mercatino serale

26 Palagano Mercatino serale

30 Palagano Serata nel Parco conl'Orchestra Sandrino Piva

Savoniero Sagra del Perdono

1-3 Palagano Northon Day:MotoradunoSerate musicali egastronomiche

17 Monchio S. Giulia: RadunoEquestre Val Dragone