VITTORIA! Tornano i dazi. Ce l abbiamo fatta!

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MENSILE D’INFORMAZIONI AGRICOLE - INDUSTRIALI - COMMERCIALI www.enterisi.it - @EnteRisi Anno LXII - n. 2 Febbraio 2019 Poste Italiane Spa - Sped. in Abb. Postale - 70% - LO/MI - DL 353/2003 Conv.L. 46/2004 Art. 1 C DCB Milano . Paolo Carrà Un vecchio adagio dice che “la calma è la virtù dei forti” . E se guardiamo all’attività di pressing svolta nei confronti della Com- missione europea da parte dell’Ente Nazionale Risi, ministe- ri competenti Mipaaft e Mise, as- sociazioni di categoria, europar- lamentari, possiamo dire che tutti hanno dimostrato una pazienza invidiabile, visto che a gennaio 2019 abbiamo ottenuto, da parte della Com- missione, il riconoscimento dei danni procurati alla filiera risicola europea dalle importazioni dai Paesi Meno Avan- zati (PMA) con l’adizione della clausola di salvaguardia. Quindi tutto risolto, strada in discesa, nessun osta- colo all’orizzonte? Direi di no! L’applicazione della clau- sola di salvaguardia in ambito di regime S.P.G., il regime che regola le concessioni a dazio zero, rappresenta un caso unico mai verificatosi nell’Unione europea. Per- tanto, dobbiamo essere orgogliosi di quanto è stato faticosamente ottenuto. Però non dimentichiamoci che il nostro settore dovrà sempre più confrontarsi con un mercato globalizzato e ciò significa, da un lato, la pos- sibilità di vedere l’Unione europea disposta a effettuare concessioni a Paesi Terzi e, dall’altro, convivere con la volatilità dei prezzi. In questo scenario non possiamo abbassare la guardia! Da un lato dobbiamo sostenere che la risicoltura italiana è un settore strategico che necessita un giusto riconoscimento nell’ambito della nuova Pac, che la filiera deve avere la capacità di con- notare in modo univoco e chiaro per il consumatore la produzione, che devono esserci regole comuni nel ri- spetto dell’ambiente, che dobbiamo pretendere il ri- spetto dei diritti umani da parte di tutti e che, al fine di ovviare alle difficoltà incontrate nella richiesta della clau- sola di salvaguardia, dobbiamo avanzare la richiesta perché venga modificato il regolamento 978/2012. Ac- canto a ciò, però, dovremo, prima di tutto, saper ri- spondere alle sollecitazioni della Commissione. Questo significa incominciare a ragionare da vera filiera per regolare il mercato al fine di limitare la volatilità dei prezzi e fornire il mercato Ue con quanto ci viene chiesto. Se questo non avverrà, se prevarranno le solite logiche di parte, se gli investimenti di superficie non saranno fatti nella logica di effettivo collocamento ma solo sulla base del prezzo del risone della campagna precedente op- pure su richieste industriali puramente speculative per- deremo quella fiducia conquistata faticosamente nei confronti della Commissione e dimostreremo di saper solo chiedere senza mai saper dare! Bene, ma non possiamo abbassare la guardia VITTORIA! Applicata la clausola di salvaguardia per le importazioni di riso lavorato e semilavorato da Cambogia e Myanmar Tornano i dazi. Ce l’abbiamo fatta! Dal 18 gennaio si pagano 175 euro a tonnellata. Ci sono voluti quasi sei anni per convincere la Commissione europea La filiera del riso italiano ha vinto. Dopo sei anni di sforzi, finalmente la Com- missione europea si è con- vinta che le nostre richieste non erano campate per aria e ha deciso di applicare la clausola di salvaguardia e di reintrodurre i dazi di im- portazione sul riso semila- vorato e lavorato lungo B proveniente da Cambogia e Myanmar. Dal 18 gennaio scorso gli importatori eu- ropei devono pagare un da- zio di 175 euro alla ton- nellata che verrà ridotto a 150 euro dal gennaio 2020 e a 125 euro un anno dopo. Se non risulteranno circo- stanze debitamente giusti- ficate, il periodo di reintro- duzione dei dazi si conclu- derà il 17 gennaio 2022. Un risultato che consen- tirà alla filiera risicola ita- liana di riorganizzarsi e di recuperare le quote di mer- cato perse a causa della concorrenza del riso lungo B importato a dazio zero da Cambogia e Myanmar. Si consideri, infatti, che dalla campagna 2009/2010 alla campagna 2017/2018 gli operatori italiani hanno col- locato sempre meno riso lungo B sul mercato dell’Unione europea, con un calo massimo di 93.000 tonnellate di prodotto che corrisponde a una perdita di mercato del 30%. Grande soddisfazione per il risultato ottenuto è stato espresso da tutti, dal Governo alle organizzazioni sindacali fino, naturalmen- te, all’Ente Nazionale Risi che è sempre stato in prima fila in questa battaglia. «Possiamo finalmente dire che inizia una nuova fase per l’intero comparto, dopo anni di denunce e proteste - ha commentato il Ministro delle Politiche agricole ali- mentari, forestali e del Tu- rismo, Gian Marco Centi- naio - Tutelare i nostri pro- dotti e il reddito dei nostri risicoltori vuol dire anche questo. Siamo al loro fianco e la nostra battaglia in Eu- ropa non si ferma qui». Alle pag. 4-5 I ringraziamenti del presidente dell’ENR In qualità di Presidente dell’Ente Na- zionale Risi, molti sono i ringraziamenti che voglio fare, a partire dalle aziende agricole e dalle riserie selezionate dalla Commissione, che hanno accettato di sottoporsi all’analisi scrupolosa e appro- fondita da parte dei funzionari comunitari e che ha permesso di supportare il dos- sier comprovante il danno subito a se- guito delle importazioni da PMA. Un grazie ai Ministri competenti, che negli anni si sono adoperati per arrivare a una conclusione della vicenda, in par- ticolare al Ministro Gian Marco Centinaio che nei mesi scorsi ha dovuto operare al fine di ottenere la non scontata mag- gioranza in sede di Comitato S.P.G. Un grazie anche ai dirigenti del Mipaaft Giu- seppe Blasi e Felice Assenza e ai loro più stretti collaboratori, all’avvocato Amedeo Teti del Mise, ai membri della Rappre- sentanza italiana a Bruxelles, che hanno operato in totale sinergia con l’Ente Na- zionale Risi, e alle forze politiche che hanno compreso che il gioco di squadra ripaga. Per ultimo, e non certo per importanza, un grazie al team dell’Ente Nazionale Risi, al direttore generale Roberto Magnaghi, ai funzionari Enrico Losi, Simone Silvestri e a tutti i loro collaboratori, per l’attività susseguitasi nei vari anni, per il coor- dinamento, lo studio della normativa e l’analisi economica del settore e delle criticità connesse alle importazioni, che con competenza ha saputo anche dare preziosi suggerimenti per risolvere le molte problematiche emerse prima e durante l’iter per la concessione della clausola di salvaguardia. Al Centro Ricerche una cella climatica che permette di far sempre crescere il riso Innovazione al Centro Ricerche sul Riso. I ricercatori dell’Ente Nazionale Risi hanno a disposizione un nuovo ed evoluto strumento: una camera di crescita di tipo “walk-in” ,o “fitotrone” , capace di simulare le condizioni ambientali ester- ne e che rende possibile la coltivazione del riso anche quando in pieno campo non è praticabile. E’, infatti, attrezzata per la coltivazione di piante di riso sia durante la stagione invernale che estiva e permette di rendere più rapido ed efficace il processo di selezione genetica. Una volta programmata, è in grado di mantenere costanti le condizioni microclimatiche interne per il periodo di tempo desiderato. Nella cella è possibile variare a piacimento umidità, temperatura (tra 15 e 40°C) e durata del giorno, e l’impianto di illuminazione garantisce una luminosità tale da consentire la crescita ottimale delle piante in assenza di luce naturale. Alle pag. 8-9 All’interno Ammania coccinea nelle risaie italiane Dalle analisi condotte dal Gruppo Italiano di lavoro sulla Resistenza agli Erbicidi (GIRE) risulta che l’Ammania coccinea è presente nelle risaie italiane. E’ stata rinvenuta a Trino Vercellese (Vc) e a Vigevano (Pv). E desta preoccupazione perché sono popolazioni re- sistenti agli erbicidi inibitori dell’ALS. A pag. 3 L’importanza della semente certificata per un riso di qualità Vi proponiamo un’approfondita analisi sul tema perché con la fine degli aiuti accoppiati molti agricoltori sono purtroppo ricorsi all’utilizzo del seme autoprodotto o di quello del vicino. Ma è solo la semente certificata che può garantire un riso di qualità. E offre agli agricoltori particolari garanzie anche in termini di produttività e di sicurezza perché soggetta a numerosi controlli. Alle pag. 6-7 Etichettatura FOP, quali prospettive per il riso? E’ importante avere le informazioni nu- trizionali riportate anche sul fronte dell’eti- chetta degli alimenti (FOP), in una modalità che possa essere di immediata e facile comprensione da parte del consumatore. Ed è in corso una discussione tra i modelli Traffic Light e Nutri-score: l’Italia sta pre- parando una soluzione alternativa. A pag. 12 ATTENZIONE PROROGATO IL TERMINE DEL QUESTIONARIO SEMINE Ci sarà tempo fino al 28 febbraio Prorogato al 28 febbraio il termine ultimo per presentare il sondaggio superfici 2019. La decisione discende dal fatto che l’adozione della clausola di salvaguardia modifica sensibilmente lo scenario di mercato ed è probabile che molti produttori modifichino le loro opzioni d’investimento in base a questa novità. È quindi possibile inviare il questionario nell’apposita area internet o modificarlo (contattando il centro operativo).

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MENSILE D’INFORMAZIONI AGRICOLE - INDUSTRIALI - COMMERCIALI

www.enterisi.it - @ E n te R i s i

Anno LXII - n. 2 Febbraio 2 019Poste Italiane Spa - Sped. in Abb. Postale - 70% - LO/MI - DL 353/2003 Conv.L. 46/2004 Art. 1 C DCB Milano

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Paolo Carrà

Un vecchio adagio dice che “lacalma è la virtù dei forti”. E seguardiamo all’attività di pressingsvolta nei confronti della Com-missione europea da partedell’Ente Nazionale Risi, ministe-ri competenti Mipaaft e Mise, as-sociazioni di categoria, europar-lamentari, possiamo dire che tutti

hanno dimostrato una pazienza invidiabile, visto che agennaio 2019 abbiamo ottenuto, da parte della Com-missione, il riconoscimento dei danni procurati alla filierarisicola europea dalle importazioni dai Paesi Meno Avan-zati (PMA) con l’adizione della clausola di salvaguardia.

Quindi tutto risolto, strada in discesa, nessun osta-colo all’orizzonte? Direi di no! L’applicazione della clau-sola di salvaguardia in ambito di regime S.P.G., il regimeche regola le concessioni a dazio zero, rappresenta uncaso unico mai verificatosi nell’Unione europea. Per-tanto, dobbiamo essere orgogliosi di quanto è statofaticosamente ottenuto. Però non dimentichiamoci cheil nostro settore dovrà sempre più confrontarsi con unmercato globalizzato e ciò significa, da un lato, la pos-sibilità di vedere l’Unione europea disposta a effettuareconcessioni a Paesi Terzi e, dall’altro, convivere con lavolatilità dei prezzi. In questo scenario non possiamoabbassare la guardia! Da un lato dobbiamo sostenereche la risicoltura italiana è un settore strategico chenecessita un giusto riconoscimento nell’ambito dellanuova Pac, che la filiera deve avere la capacità di con-notare in modo univoco e chiaro per il consumatore laproduzione, che devono esserci regole comuni nel ri-spetto dell’ambiente, che dobbiamo pretendere il ri-spetto dei diritti umani da parte di tutti e che, al fine diovviare alle difficoltà incontrate nella richiesta della clau-sola di salvaguardia, dobbiamo avanzare la richiestaperché venga modificato il regolamento 978/2012. Ac-canto a ciò, però, dovremo, prima di tutto, saper ri-spondere alle sollecitazioni della Commissione. Questosignifica incominciare a ragionare da vera filiera perregolare il mercato al fine di limitare la volatilità dei prezzie fornire il mercato Ue con quanto ci viene chiesto. Sequesto non avverrà, se prevarranno le solite logiche diparte, se gli investimenti di superficie non saranno fattinella logica di effettivo collocamento ma solo sulla basedel prezzo del risone della campagna precedente op-pure su richieste industriali puramente speculative per-deremo quella fiducia conquistata faticosamente neiconfronti della Commissione e dimostreremo di sapersolo chiedere senza mai saper dare!

Bene, ma non possiamoabbassare la guardia

VITTORIA! Applicata la clausola di salvaguardia per le importazioni di riso lavorato e semilavorato da Cambogia e Myanmar

Tornano i dazi. Ce l’abbiamo fatta!Dal 18 gennaio si pagano 175 euro a tonnellata. Ci sono voluti quasi sei anni per convincere la Commissione europea

La filiera del riso italianoha vinto. Dopo sei anni disforzi, finalmente la Com-missione europea si è con-vinta che le nostre richiestenon erano campate per ariae ha deciso di applicare laclausola di salvaguardia e direintrodurre i dazi di im-portazione sul riso semila-vorato e lavorato lungo Bproveniente da Cambogia eMyanmar. Dal 18 gennaioscorso gli importatori eu-ropei devono pagare un da-zio di 175 euro alla ton-nellata che verrà ridotto a150 euro dal gennaio 2020e a 125 euro un anno dopo.Se non risulteranno circo-stanze debitamente giusti-ficate, il periodo di reintro-duzione dei dazi si conclu-derà il 17 gennaio 2022.

Un risultato che consen-tirà alla filiera risicola ita-liana di riorganizzarsi e direcuperare le quote di mer-cato perse a causa dellaconcorrenza del riso lungoB importato a dazio zero daCambogia e Myanmar. Siconsideri, infatti, che dallacampagna 2009/2010 allacampagna 2017/2018 glioperatori italiani hanno col-

locato sempre meno risolungo B su l merca tode ll’Unione europea, conun calo massimo di 93.000tonnellate di prodotto checorrisponde a una perdita dimercato del 30%.

Grande soddisfazioneper il risultato ottenuto èstato espresso da tutti, dal

Governo alle organizzazionisindacali fino, naturalmen-te, all’Ente Nazionale Risiche è sempre stato in primafila in questa battaglia.«Possiamo finalmente direche inizia una nuova faseper l’intero comparto, dopoanni di denunce e proteste -ha commentato il Ministro

delle Politiche agricole ali-mentari, forestali e del Tu-rismo, Gian Marco Centi-naio - Tutelare i nostri pro-dotti e il reddito dei nostririsicoltori vuol dire anchequesto. Siamo al loro fiancoe la nostra battaglia in Eu-ropa non si ferma qui».

Alle pag. 4-5

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I ringraziamenti del presidente dell’ENRIn qualità di Presidente dell’Ente Na-

zionale Risi, molti sono i ringraziamentiche voglio fare, a partire dalle aziendeagricole e dalle riserie selezionate dallaCommissione, che hanno accettato disottoporsi all’analisi scrupolosa e appro-fondita da parte dei funzionari comunitarie che ha permesso di supportare il dos-sier comprovante il danno subito a se-guito delle importazioni da PMA.

Un grazie ai Ministri competenti, chenegli anni si sono adoperati per arrivare auna conclusione della vicenda, in par-ticolare al Ministro Gian Marco Centinaioche nei mesi scorsi ha dovuto operare alfine di ottenere la non scontata mag-gioranza in sede di Comitato S.P.G. Ungrazie anche ai dirigenti del Mipaaft Giu-seppe Blasi e Felice Assenza e ai loro piùstretti collaboratori, all’avvocato Amedeo

Teti del Mise, ai membri della Rappre-sentanza italiana a Bruxelles, che hannooperato in totale sinergia con l’Ente Na-zionale Risi, e alle forze politiche chehanno compreso che il gioco di squadraripaga.

Per ultimo, e non certo per importanza,un grazie al team dell’Ente Nazionale Risi,al direttore generale Roberto Magnaghi,ai funzionari Enrico Losi, Simone Silvestrie a tutti i loro collaboratori, per l’attivit àsusseguitasi nei vari anni, per il coor-dinamento, lo studio della normativa el’analisi economica del settore e dellecriticità connesse alle importazioni, checon competenza ha saputo anche darepreziosi suggerimenti per risolvere lemolte problematiche emerse prima edurante l’iter per la concessione dellaclausola di salvaguardia.

Al Centro Ricerche una cella climaticache permette di far sempre crescere il riso

Innovazione al Centro Ricerche sul Riso. I ricercatoridell’Ente Nazionale Risi hanno a disposizione un nuovo edevoluto strumento: una camera di crescita di tipo “wa l k - i n”, o“f i t o t r o n e”, capace di simulare le condizioni ambientali ester-ne e che rende possibile la coltivazione del riso anche quandoin pieno campo non è praticabile. E’, infatti, attrezzata per lacoltivazione di piante di riso sia durante la stagione invernaleche estiva e permette di rendere più rapido ed efficace ilprocesso di selezione genetica. Una volta programmata, è ingrado di mantenere costanti le condizioni microclimaticheinterne per il periodo di tempo desiderato. Nella cella èpossibile variare a piacimento umidità, temperatura (tra 15 e40°C) e durata del giorno, e l’impianto di illuminazionegarantisce una luminosità tale da consentire la crescitaottimale delle piante in assenza di luce naturale.

Alle pag. 8-9

All’

inte

rno

Ammania coccinea nelle risaie italianeDalle analisi condotte dal Gruppo Italiano

di lavoro sulla Resistenza agli Erbicidi (GIRE)risulta che l’Ammania coccinea è presentenelle risaie italiane. E’ stata rinvenuta a TrinoVercellese (Vc) e a Vigevano (Pv). E destapreoccupazione perché sono popolazioni re-sistenti agli erbicidi inibitori dell’A LS.

A pag. 3

L’importanza della semente certificata perun riso di qualità

Vi proponiamo un’approfondita analisi sultema perché con la fine degli aiuti accoppiatimolti agricoltori sono purtroppo ricorsiall’utilizzo del seme autoprodotto o di quellodel vicino. Ma è solo la semente certificata

che può garantire un riso di qualità. E offreagli agricoltori particolari garanzie anche intermini di produttività e di sicurezza perchésoggetta a numerosi controlli.

Alle pag. 6-7

Etichettatura FOP,quali prospettive per il riso?

E’ importante avere le informazioni nu-trizionali riportate anche sul fronte dell’eti -chetta degli alimenti (FOP), in una modalitàche possa essere di immediata e facilecomprensione da parte del consumatore.Ed è in corso una discussione tra i modelliTraffic Light e Nutri-score: l’Italia sta pre-parando una soluzione alternativa.

A pag. 12

ATT E N Z I O N EPROROGATO IL TERMINE

DEL QUESTIONARIO SEMINECi sarà tempo fino al 28 febbraio

Prorogato al 28 febbraio il termine ultimo per presentare ilsondaggio superfici 2019. La decisione discende dal fatto chel’adozione della clausola di salvaguardia modifica sensibilmentelo scenario di mercato ed è probabile che molti produttorimodifichino le loro opzioni d’investimento in base a questanovità. È quindi possibile inviare il questionario nell’apposit aarea internet o modificarlo (contattando il centro operativo).

2 FEBBRAIO 2 019

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INFESTANTI I risultati delle analisi condotte dal Gruppo Italiano di lavoro sulla Resistenza agli Erbicidi (GIRE)

Ammania coccinea nelle risaie italianeUn ritrovamento che desta preoccupazione perché si tratta di popolazioni resistenti agli erbicidi inibitori dell’AL SGIRE*

L’utilizzo di una sommer-sione prolungata dei campie l’assenza di rotazione col-turale sono condizioni ingrado di favorire la com-parsa di una flora infestan-te specifica e molto com-petitiva in risaia.

Per il controllo delle in-festanti in post-emergen-za, i risicoltori italiani pos-sono ricorrere a un numerorelativamente elevato diprincipi attivi, ma essi sonoriconducibili a pochi mec-canismi d’azione, tra i qualii più utilizzati sono gli ini-bitori dell’acetolattato sin-tetasi (ALS).

Gli ALS inibitori, comesolfoniluree, triazolopirimi-dine, pirimidinil(tio)benzoa-ti e imidazolinoni, sono am-piamente impiegati nelle ri-saie per il controllo di nu-merose specie infestanti. Illoro uso ripe-tuto nel tem-po ha peròportato allaselezione dipopolazioni dii n f e s t a n t iA LS - re si s te n-ti. Ad oggi, lespecie infe-stanti interes-sate dalla re-sistenza so-no: E ch in o-ch lo a s pp . ,Cyperus dif-formis, Cype-rus esculen-tus, Schoeno-plectus mucronatus, Ali-sma plantago–a qu at ic a eOryza sativa var. s y l va t i c a .

Presenza di Ammaniacoccinea re s i s t e n t e

Recentemente sono sta-te osservate in risaie dellepiante di Ammania cocci-n ea Rottb. sopravvissuteall’applicazione di erbicidiALS inibitori. Il GIRE (Grup-po Italiano Resistenza Er-bicidi) ha campionato i se-mi di queste piante so-pravvissute in due distintearee del territorio risicolo: ilprimo caso presso il co-mune di Trino Vercellese(VC) e il secondo presso il

comune di Vigevano (PV).Per confermare se le due

popolazioni di Ammaniacoccinea raccolte fosseroveramente resistenti, il GI-RE ha condotto un biosag-

gio in serra. Isemi raccoltisono stati fat-ti germinarein ambientecontrollato eq u a n d o l ep lantu le d iA m m a n i acoccinea ave -vano raggiun-to lo stadio di4-6 foglie ve-re sono statetrattate conh a lo s u l f ur o nmethyl (Per-mit®), azim-sulfuron (Gul-

liver®) o penoxulam (Vi-per®) alle dosi indicate inetichetta e al triplo delladose consigliata. La dosepiù alta ha lo scopo di dareuna indicazione sul livello diresistenza. Assieme alledue popolazioni sospetteresistenti, è stata inseritan el l’esperimento ancheuna popolazione di A m m a-nia coccinea s u s c e tt i b i l e ,cioè che non è mai stata acontatto con un erbicida.

Dopo tre settimane daltrattamento erbicida, lepiante della popolazionesuscettibile sono state pie-namente controllate, men-tre le piante delle due po-

polazioni sospette resisten-ti non hanno mostrato ele-vati segni di fitotossicità. Inparticolare, l’appli cazionedella dose indicata in eti-chetta di halosulfuron me-thyl e azimsulfuron ha evi-denziato una sopravviven-za dell’infestante tra il 70 eil 90%, mentre l’a p p l i c a-zione di penoxulam hacomportato un controlloleggermente superiore,con una sopravvivenza tra il40 e il 60% delle piantetrattate. Anche l’a p p l i c a z i o-ne di un dosaggio triplodih a lo s u l f ur o nm e t h y l eazimsulfuronnon ha con-sentito un ef-f icace con-t ro l l o , conuna sopravvi-venza tra il 40e i l 6 0 % ,mentre l’u t i-lizzo di un do-saggio triplodi penoxulam ha permessoun elevato controllo delledue popolazioni resistenti,con una sopravvivenza del-le piante trattate tra il 3 e il10 % .

Le analisi condotte han-no, quindi, confermato lapresenza nelle risaie ita-liane delle prime due po-polazioni di Ammania coc-cinea resistenti agli ALSinibitori.

Questo ritrovamento de-sta preoccupazione, in

quanto, ad oggi, solo glierbicidi ALS inibitori (azim-sulfuron, halosulfuron me-thyl, penoxulam e bensul-furon methyl) sono efficaciper il controllo in po-st-emergenza di Ammaniacoccinea.

Gestione di Ammaniacoccinea in risaia

L’elevata produzione disemi e la comparsa di po-polazioni ALS resistenti,unite all’assenza di principiattivi con meccanismod’azione differente, posso-

no, qu indi ,comport arenotevoli diffi-coltà di ge-stione di que-sta infestantein risaia.

È di prima-ria importan-za program-mare con ac-curatezza gliinterventi di

controllo, prestando parti-colare attenzione al mo-mento di applicazione inmodo da colpire l’infest an-te nello stadio fenologico incui è più suscettibile. Lagestione di questa infe-

stante resistente deve,quindi, prevedere un ap-proccio integrato, dove alcontrollo chimico siano af-fiancati accorgimenti agro-nomici che considerino lecaratteristiche biologichedell’infestante e il contestoagro-ecologico dell’a m-biente in cui essa si svi-luppa:

• evitare l’uso di ALSinibitori nei campi nei qualil’efficacia su Ammania coc-cinea è stata nulla e, alcontrario, prevedere l’a d o-zione di pratiche agrono-miche e l’uso di mezzi dicontrollo meccanici per ri-durre o ritardare la ger-minazione dei semi dell’i n-festante, quali falsa seminae utilizzo di varietà com-p e t i t i ve ;

• favorire la rotazionecon colture competitive (ades. mais), in grado di osta-

colare lo sviluppo dell’i n-fest ante;

• evitare di irrigare i cam-pi di riso con elevata pre-senza di infestanti in mododa limitare lo sviluppo dinuove plantule.

Con la comparsa di que-sta nuova infestante resi-stente agli erbicidi inibitoridell’ALS in riso, che si ag-giunge alle altre specie re-sistenti già segnalate dalGIRE, diventa sempre piùimportante adottare unacorretta gestione integratadella flora infestante diver-sificando il più possibile siagli interventi chimici, attra-verso l’impiego di erbicidiaventi un diverso mecca-nismo d’azione, sia le pra-tiche agronomiche.

* Gruppo Italiano dilavoro sulla Resistenzaagli Erbicidi - www.re-

s i s te n z a e r b i c i d i . i t

.

Specie appartenente alla famiglia delleLythraceae, a ciclo annuale, originariadell’America tropicale, Ammania cocci-nea è caratterizzata da fusti cilindrici in etàgiovanile e a sezione quadrangolare in etàadulta, di colorazione rossastra. Presentafoglie sessili opposte e si riproduce esclu-sivamente per seme in primavera inol-trata, prediligendo ambienti sommersi.

Si tratta di una specie competitiva eprolifica, i cui semi sono in grado diconservare la vitalità nel terreno e nell’ac-qua per numerosi anni. I semi sono ingrado di germinare solo in ambiente som-merso o saturo, con una germinazionemolto scalare che può prolungarsi nel

corso dei mesi.È una specie termofila palustre che si

può ritrovare lungo fossi, canali e luoghiacquitrinosi. Pur essendo una specie an-fibia che radica in acqua, può vivere anchenei terreni non sommersi, purché irrigatidi frequente nel periodo estivo.

Nelle risaie può assumere carattereinvasivo e competitivo se le varietà col-tivate presentano uno sviluppo rallentato.In genere le piante di Ammania coccinearimangono più basse del riso fino allametà di giugno, solo verso la fine del cicloemergono dalla coltura provocando dannia seguito dell’allettamento del riso inm a tu r a z i o n e .

Biologia di Ammania coccinea

tLe specie infestanti

interessate dallaresistenza sono:

Echinochloa spp.,Cyperus difformis,

Cyperus esculentus,Schoenoplectus

mucronatus, Alismaplantago–aquatica e

Oryza sativa var.sylvatica

tÈ di primaria importanza

programmarecon accuratezza

gli interventi di controllo,prestando particolare

attenzione al momentodi applicazione

IN PRIMO PIANO4 FEBBRAIO 2 019

Il primo grido d’allarmeRoberto Magnaghi, diret-tore generale dell’Ente Na-zionale Riso, lo lanciava giànel maggio 2013 dalla pri-ma pagina de “Il Risicol-t o r e”. “Stop ai dazi che cid an ne gg ia n o”, i l t itolodell’articolo in cui Magna-ghi ricordava come le«concessioni fatte all’i n-terno del regime “E BA” aPaesi quali la Cambogia e ilMyanmar rischiano già daoggi di compromettere ilcommercio del riso comu-nitario con gravi conse-guenze sulla filiera». Unaprevisione che, purtroppo,si sarebbe presto concre-tizzata... E concludeva conun monito: «Il nostro set-tore ha già dato tanto. Oraè arrivato il momento didire basta!».

Partiva da qui la cam-

pagna dell’Ente NazionaleRisi per ottenere la clau-sola di salvaguardia. Unabattaglia che “Il Risicol-t o r e” ha seguito passo do-po passo fino al felice esitodei giorni scorsi e che te-st imonia l ’ i nc e s s an t epressing dell’Ente Risi sul-le istituzioni comunitarie,sul nostro Governo e suiMinisteri di competenza,sugli altri Paesi europeiproduttori di riso e anchesu quella parte della filierache magari ha impiegatoun po’ a capire quanto ilmondo del riso italiano di-pendesse da questa de-cisione.

La varie tappeRicordiamo brevemente

questo percorso. Dopol’appello di maggio 2013,subito, a settembre dello

stesso anno, il direttoregenerale dell’ENR tornavaall’attacco partendo dai nu-meri: Magnaghi dimo-strava comeda ll ’entrat ain vigore delregime di fa-vo re pe r iPaesi MenoA v a n z a t i(PMA) - il 1°s e t t e m b r e2009 - c’erastato un vero eproprio boomdi importazionida quei Paesi esi era passatid a l l e 10 m i l atonnellate della campagna2008/2009 alle 129mila del20012/2013. «Che fine hafatto la nostra protezionecomunitaria? - si chiedevadi fronte a questi dati -Come potranno le nostreaziende competere conquesti Paesi che fanno ar-rivare nell’Ue prodotto giàlavorato e per importantiquantitativi confezionato inpiccoli imballaggi destinatialla vendita?».

Numeri che esplodeva-no già a fine 2013, quando,dalla sola Cambogia, risul-tavano arrivati in Europaoltre 180mila tonnellate diriso. Al punto che il pre-sidente dell’Ente Risi, Pao-lo Carrà, prendeva carta epenna e scriveva al mi-nistero delle Politiche agri-cole invitandolo a fare dacapofila «di una forte azio-

ne nei confronti della Com-missione europea affinchési convinca della necessità

di iniziare l’itertecnico per la ri-chiesta del la“clausola di sal-va g u a r d i a ” perla difesa dellaproduzione dir i s o i n d i c anell’Ue». Unapresa di posi-zione che, co-me si testi-moniava sul-le pagine de“Il Risicolto-r e”, vedeva

l’unanime sostegno degliimprenditori e delle orga-nizzazioni sindacali.

E’ così che al Consiglioeuropeo de i Min is t r idell’Agricoltura e della Pe-sca del 16 dicembre 2013,il ministro pro-temporepresentava uno specificodocumento, sottoscrittoda Francia, Spagna, Por-togallo, Grecia, Bulgaria,Ungheria e Romania, in cuisi evidenziava il problemadelle importazioni prove-nienti dai PMA, giunte or-mai a livelli insopportabiliper la risicoltura europea.«E’ necessario - diceva ilministro - che la Commis-sione approfondisca laquestione delle importa-zioni di riso e valuti la pos-sibilità di attivare oppor-tune misure nell’ambito diquello che è già previstonella vigente regolamen-

tazione. Ricordo, inoltre,come esista la possibilitàin questo caso di attivare laclausola di salvaguardia».

I primi risultati a marzo2014, quando, di fronte ainumeri presentati dal mi-nistero delle Politiche agri-cole ed elaborati dall’EnteRisi che testimoniavanol’escalation delle importa-zioni dai PMA, Bruxellesdecide di monitorare la si-tu a z i o n e .

I risicoltori scendonoin piazza

A luglio, i risicoltori, or-mai esasperati, scendonoin piazza in varie città d’It a-lia, da Novara a Roma, daMilano a Venezia: le im-portazioni dai PMA hannosuperato in un anno le250mila tonnellate... E il 16luglio 2014 il Mi-n istero del loSviluppo eco-nomico presen-ta alla Commis-sione europeal a r i ch i e s t ade ll’ado zio nedella clausoladi salvaguar-dia per ripristi-nare i dazi sul-le importazio-ni da Cambo-gia e Myan-m a r.

I mesi successivi sonodedicati agli approfondi-menti della materia conl’Ente Risi che sostiene larichiesta preparando diver-

si specifici dossier. Inco-mincia anche l’Expo mi-lanese, ma dalle pagine de“Il Risicoltore” si tiene mo-nitorato l’andamento delleimportazioni dai PMA checontinuano a crescere. Agiugno 2015 il mensiledell’ENR titolava: “PMA,siamo a livelli insosteni-bili”.

La pressione dell’EnteRisi è incessante: non c’ènumero de “Il Risicoltore”che non dia conto di quan-to le importazioni dai PMAstiano dilagando. Al puntoche sulla prima pagina digiugno 2016 si titola: “F i-liera del riso sul piede dig u e rr a ”.

Gli Stati generali del risoLa prima scossa arriva, a

fine 2016, dopo che ancheuna visita inCambogia diuna delega-zione dellaComm issio-ne europea èsenza risulta-t i ; q u a n d ol’ENR convo-ca a Milano gliStati generalidel riso contutti i risicoltorid'Europa e irappresent antidei Paesi euro-

pei pro-duttori di riso (Italia, Spa-gna, Portogallo, Grecia,Francia, Romania, Bulgariae Ungheria) per creare un

Finalmente i dazi!Finalmente i dazi!Enrico Losi

Finalmente sono statireintrodotti i dazi di impor-tazione sul riso semilavo-rato e lavorato lungo B pro-veniente da Cambogia eM ya n m a r.

A partire dal 18 gennaioscorso gli importatori eu-ropei dovranno pagare undazio di 175 euro alla ton-nellata, ridando un vantag-gio competitivo al riso col-tivato nell’Unione europea.

Lo ha stabilito il rego-lamento di esecuzione n.2019/67 della Commissio-ne che è stato pubblicato il17 gennaio scorso a seguitodelle risultanze dell’i n ch i e -sta condotta dalla Commis-sione europea che hannoconfermato quanto soste-nuto dalla filiera risicola ita-liana fin dall’agosto 2013.

Il regolamento prevede,inoltre, che dal 18 gennaio2020 venga applicato un da-zio ridotto, pari a 150 euroalla tonnellata, e che dal 18gennaio 2021 il dazio vengaulteriormente ridotto e por-tato a 125 euro. Se nonrisulteranno circostanze de-

bitamente giustificate, il pe-riodo di reintroduzione deidazi si concluderà il 17 gen-naio 2022.

Questa graduazione, mo-tivata dalla Commissionenel regolamento come unmodo per non danneggiarele economie di due Paesi(Cambogia e Myanmar) cherientrano nella categoria diquelli più po-veri, in realtàha rispostoall ’esige nzade l l a Com-missione diproporre unasoluzione dicomp romes-so che potes-s e e s s e r econdivisa anche da una par-te degli Stati membridell’Unione europea nonproduttori di riso.

Quanto previsto dal re-golamento dovrebbe con-sentire alla filiera risicola ita-liana e comunitaria di rior-ganizzarsi e di recuperare lequote di mercato perse acausa della concorrenza delriso lungo B importato adazio zero da Cambogia e

Myanmar. Si consideri, in-fatti, che dalla campagna2009/2010 alla campagna2017/2018 gli operatori ita-liani hanno collocato sem-pre meno riso lungo B sulmercato dell’Unione euro-pea, con un calo massimodi 93.000 tonnellate di pro-dotto che corrisponde a unaperdita di mercato del

30%.Quindi, i l

mercato delriso lungo Bdispone di unp o t e n z i a l eche deve es-sere sfruttatoe non devespaventare ilfatto che fra

tre anni verranno di nuovotolti i dazi di importazioneper il riso lavorato lungo Bproveniente da Cambogia eMyanmar e ciò per due mo-tivi:

• il reddito pro capite del-la popolazione cambogianaha già superato la soglia dipovertà, pertanto, è moltoprobabile che la Cambogiaperda lo status di PaeseMeno Avanzato (PMA) en-

tro i prossimi tre anni e conesso i benefici correlati, co-me la possibilità di espor-tare verso l’Unione europeasenza che l’import atore

debba pagare i dazi di im-port azione;

• la Commissione euro-pea ha accertato gravi esistematiche violazioni dei

diritti umani sia in Cambo-gia sia in Myanmar, per-tanto, se non ci sarannomiglioramenti evidenti, èmolto probabile che la Com-

tCi sono voluti un po’ di anni, ma gli sforzi della filiera del riso italiana hanno

determinato l’applicazione della clausola di salvaguardia sulle importazioni diriso semilavorato e lavorato lungo B proveniente da Cambogia e Myanmar. A

partire dal 18 gennaio scorso gli importatori europei devono pagare un dazio di175 euro alla tonnellata, che diventerà 150 euro nel 2020 e 125 euro nel 2021 Chi importa da Cambogia e MyanmarChi importa da Cambogia e Myanmar

pagherà 175 euro alla tonnellatapagherà 175 euro alla tonnellata

LA VICENDA Attraverso le pagine de “Il Risicoltore”, ricostruiti quasi sei anni di impegno dell’Ente Nazionale Risi per arrivare a questo risultato

Una storia a lieto fine: come si è arrivati alla clausola di salvaguardia

VENDESICASCINA A RISO

112 ETTARICORPO UNICO

a Costanzana (VC)&320.074.90.66

tDalla campagna

2009/2010, gli operatoriitaliani hanno persoil 30% del mercato

del riso lungo B

MENSILE D’INFORMAZIONI AGRICOLE - INDUSTRIALI - COMMERCIALIwww.enterisi.it - @ E n te R i s i

Anno LX - n. 6

Giugno 2 017

.

Dario Casati*

La crisi economica haprovocato nel mercatomondiale delle materieprime, in particolare diquelle agricole, una se-rie di ondate di rialzi e dicrolli che si sono ridottedi ampiezza e di fre-quenza solo dopo il2010, lasciando una si-tuazione gravementeperturbata sino all’estate 2012. Da quel momentoè iniziato un periodo dominato da una gene-ralizzata tendenza al ribasso che deve ancoraconcludersi.

Le cause vanno imputate a fattori sia generali,legati alla natura e agli sviluppi della crisi, ini-zialmente finanziaria e poi estesa all’economiareale, sia specifici dei settori e comparti coinvolti.E’ il caso dei prodotti agricoli, aggravato nell’U n i o-ne europea dall’attivazione delle successive fasidella riforma della Politica agricola comune (Pac).Ad essa si è aggiunta la liberalizzazione deimercati mossa dagli accordi multilaterali, Gatt eWto, e da quelli bilaterali. Fra questi ricordiamoquelli promossi dall’Ue con numerosi Paesi in viadi sviluppo e che hanno un peso crescente, comenel caso del riso, la cui crisi si è acuita col passaredel tempo e in particolare nel 2016 e nei primimesi del 2017.

Il calo dei prezzi agricoli coinvolge tutti i prodottisu scala mondiale, anche i più soggetti a volatilitàcome quelli tropicali. Secondo i principali os-servatori la diminuzione mediamente si collocaattorno al 20-25% rispetto alle quotazioni antecrisi e quindi è più elevata se calcolata suimassimi del periodo. Il settore più colpito è quellodei cereali e, fra questi, il riso che, dopo averperso circa il 30% nel periodo fino al 2015, negliultimi due anni e sino alle quotazioni dei primi dimaggio 2017 è sceso di un ulteriore 20-25%circa.

CONTINUA A PAG. 7

Pressing su BruxellesGiuseppe Pozzi

La Commissione euro-pea comincia a rendersiconto che il problema deirisicoltori è reale e a pren-dere in considerazione le lo-ro richieste.Un risultato non da poco,visto che fino ad oggi si re-gistravano solo risposte ne-gative. E’ frutto dei due in-contri avuti a Roma e a Bru-xelles nel mese di maggiocon i funzionari della Dg Agrie della Dg Trade che ha vistocoinvolti il ministero dellePolitiche agricole, il ministe-ro dello Sviluppo economi-co, l’Ente Nazionale Risi egli altri rappresentanti dellafiliera. Per la prima volta, il23 maggio, i funzionari eu-ropei sono venuti a Roma e,di fronte ai numeri e alleconsiderazioni presentatidai ministeri e dall’Ente Risi,hanno riconosciuto che laquestione non è solo tec-nica, ma esiste un reale pro-blema politico e sociale: lafiliera del riso è davvero ingrave difficoltà a causadell’incremento esponen-ziale delle importazioni daiPaesi Meno Avanzati, Cam-bogia e Myanmar in primis.

Ecco perché di fronte a unafiliera compatta che haavanzato con forza la richie-sta dell’applicazione dellaclausola di salvaguardia, ri-badendo i contenuti del do-cumento sottoscritto a Mi-lano lo scorso 20 febbraio, ifunzionari europei hanno la-sciato aperto uno spiraglio ehanno promesso di appro-fondire la questione.U n’apertura che ha avutouna conferma nel succes-sivo Comitato gestione ce-reali e riso che si è svoltonella capitale belga lo scor-so 29 maggio. Alla riunioneè intervenuto anche il fun-zionario della Dg Trade pre-sente a Roma, segno diu n’attenzione al problemache prima non c’era. In que-st’occasione i Paesi produt-tori di riso, che hanno re-lazionato sulla situazioneche stanno attraversando,hanno chiesto di dedicareuna giornata di studio sulriso per cercare delle so-luzioni. In particolare, tutti iPaesi hanno evidenziato ilproblema della riconversio-ne delle produzioni da indicaa japonica e la necessità ditrovare una soluzione allosquilibrio che si è creato.

Mercato del riso, spuntiper una riflessione

All’

inte

rno

Le indicazioni per distinguerela varietà CarnaroliSe risulta facile distingueremorfologicamente le varietà ap-partenenti al gruppo Carnarolimentre sono in campo, molto piùdifficile è fare la distinzione dellestesse sul riso lavorato. L’Ente Na-zionale Risi, in collaborazione conil Dipartimento di Scienze Agroa-limentari, Ambientali e Animali(DI4A) dell’Università degli Studidi Udine ha studiato quali fosserole differenze genetiche riscontra-bili fra le varietà del gruppo Car-naroli a livello del gene semid -wa rf 1 riconosciuto per avere

u n’incidenza sulla taglia della pian-ta di riso. Ecco i risultati.Alle pag. 4-5

Come interpretarec o r re t t a m e n t ei risultati analiticidell’arsenicoinorganico nel risoLa determinazioneanalitica è certamentecompito dei laboratori.Tuttavia, chi utilizza i dati forniti daivari laboratori si trova di fronte aldifficile compito di interpretarecorrettamente i valori analitici ot-tenuti.

Proprio a questo riguardo, a li-vello europeo, il FERM (Federa-tion of European Rice Millers) harecentemente diffuso (marzo2017) una nota esplica-tiva sull’interpret azionedei risultati analitici deglielementi in tracce nel ri-so, per fornire un validoaiuto ai propri associati.Una considerazioneimprescindibile è che irisultati di analisi devono esserevalutati e interpretati consideran-do sempre il valore dell'incertezzadi misura (MU) ad essi associata.A pag. 6

TREE Un ’opportunità per gli operatori che potranno consultare in tempo reale la propria situazione contabileEstratti conto on line sul portale dell’ENRImportante novità in ar-rivo sul portale TREEdell’Ente Nazionale Risi:per gli operatori registrativerrà a breve implementatauna nuova funzionalità chepermetterà di consultare intempo reale la propria si-tuazione contabile in rela-zione al versamento dei Di-ritti di contratto relativi aiBuoni di Consegna emessisia attraverso le funziona-lità del portale sia diret-tamente presso gli ufficidell’Ente. In particolare sa-rà possibile visualizzare inogni momento il saldo delproprio Estratto conto Di-ritti di contratto e tutti imovimenti contabili checoncorrono alla composi-

zione dello stesso.Verrà, inoltre, introdotta,in via sperimentale, unanuova modalità di paga-mento dei diritti di con-tratto: per chi già utilizza lamodalità di emissione deibuoni presso la propria se-de operativa, chiamata“buoni a casa” sarà pos-sibile creare una dotazionemonetaria iniziale pressol’Ente, chiamata “C a s t e l l e t-t o”, da cui attingere mano amano che vengono emessii Buoni di Consegna.Al l’interno un servizioche spiega come proce-dere nello svolgimento del-le nuove funzioni e nellaverifica dei dati.Alle pag. 8-9

Gli incontri con i vertici del Commercio e dell’Agricoltura della Commissione Europea

Clausola di salvaguardia,sono aperti i confronti

.

Il CRR sul “Journal of Agriculturaland Food Chemistry”Sulla prestigiosa rivista scientifica “Journal of Agri-

cultural and Food Chemistry” è stato pubblicato unlavoro di monitoraggio territoriale dell’arsenico nel risoitaliano svolto dall’Ente Nazionale Risi, in collabora-zione con l’Università degli Studi di Torino e con l’Uni -versità Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza.Il lavoro, oltre a fornire un quadro generale sullo statoattuale della risicoltura italiana per quel che riguarda icontenuti di arsenico nella granella, ha messo in luce lagrande variabilità presente sia su scala nazionale sia suscala locale, causata dalle differenti condizioni di col-tivazione, dalle diverse tecniche agronomiche e digestione dell’acqua e dall’effetto varietale.

Alle pag. 2-3

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Anno LX - n. 3

Marzo 2 017

GLI STATI GENERALI I Paesi produttori di riso sottoscrivono un documento da portare alla Commissione europea

Uniti contro l’import che uccide le risaie

Chieste l’applicazione della clausola di salvaguardia, la fissazione di regole reciproche e campagne promozionali

.

Paolo Carrà

Il G7 del riso europeo tenutosi a Milano lo scorso

20 febbraio deve essere considerato il punto di

partenza di un percorso non facile che necessita di

una continua attenzione e sollecitazione da parte di

tu tt i .Quando dico tutti, intendo dire sia a livello

nazionale che nei singoli Paesi dell'Unione europea

interessati al problema.

Ora è necessario che, terminata la parte tecnica,

inizi quella politica che è l'unica che può portare a

soluzioni strategiche per il futuro. Un'azione politica

che si basi sulla perfetta conoscenza delle scadenze

e degli impegni da prendere. Una politica che sappia

a Bruxelles coordinarsi con i soggetti degli altri

Paesi, per condividere una strategia nei tempi e nei

modi corretti. Una prima scadenza sarà il 21

novembre 2017 quando la Commissione presen-

terà al Parlamento europeo e al Consiglio una

relazione sull’applicazione del regolamento sugli

accordi EBA. La politica dovrà lavorare oggi per

arrivare a quell'appuntamento preparata con Ie

modifiche al regolamento per la richiesta della

clausola di salvaguardia, secondo la Commissione

attualmente non applicabile. E' necessario fin da

subito lavorare anche sulle altre richieste che la

filiera europea ha presentato congiuntamente a

Milano il giorno 20 febbraio. Ed è necessario che a

livello nazionale avvenga un confronto su altri temi

strategici per la nostra risicoltura. Nessuno può

essere tralasciato!

Adesso la pallapassa alla politica

O coltivatori e trasformatori fanno

fronte comune o il mondo della risaia

rischia di soccombere. E’ la coscienza di

questa situazione che ha spinto l’Ente

Nazionale Risi a riunire a Milano, lo scor-

so 20 febbraio, i Paesi europei produttori

di riso (Italia, Spagna, Portogallo, Grecia,

Francia, Romania, Bulgaria e Ungheria)

per dar vita al primo forum sulla risi-

coltura europea e sottoscrivere un do-

cumento che evidenzia le problemati-

che del settore e invita la Commissione

di Bruxelles a intervenire.

Cinque i punti su cui, unanimemente,

i rappresentanti della filiera risicola eu-

ropea hanno chiesto alle istituzioni di

intervenire affinché il settore del riso sia

tu t e l a t o :1. l’effettivo riconoscimento della

“sensibilit à” del settore da parte della

Commissione europea nell’ambito dei

negoziati per la definizione di accordi di

libero scambio, tramite l’esclusione di

qualsiasi concessione per le importa-

zioni di riso nell’UE;

2. la rimozione degli ostacoli che im-

pediscono l’effettiva applicazione della

clausola di salvaguardia nei confronti

delle importazioni dai PMA (revisione

del regolamento UE n.978/2012);

3. la fissazione di regole reciproche

sia tra gli Stati membri dell’UE sia tra i gli

Stati membri dell’UE e i Paesi Terzi, sia

in ambito fitosanitario sia in ambito

commerciale, per favorire un mercato

trasparente nel rispetto dei diritti sociali

e dei lavoratori;

4. il mantenimento della “specificit à”

del settore nell’ambito della prossima

Politica Agricola Comune con obiettivi e

strumenti adeguati per il comparto;

5. l’attuazione di campagne promo-

zionali finanziate con fondi comunitari

per incrementare il consumo di riso col-

tivato nell’Unione europea.

D’altra parte, i numeri snocciolati dal

direttore generale dell’ENR, Roberto

Magnaghi, non lasciano adito a dubbi: il

riso dei Paesi Meno Avanzati, in par-

ticolare quello cambogiano, sta inva-

dendo l’Europa. Due dati su tutti: nella

campagna 2008/09 il riso lavorato pro-

veniente dai PMA ammontava a 8.150

tonnellate; alla fine della campagna

2015/16 è arrivato a quota 369.678 ton-

nellate... Alle pagine 2-3

O coltivatori e trasformatori fannoO coltivatori e trasformatori fanno

fronte comune o il mondo della risaiafronte comune o il mondo della risaia

rischia di soccombere. E’ la coscienza dila coscienza di

questa situazione che ha spinto lquesta situazione che ha spinto l’Ente

Nazionale Risi a riunire a Milano, lo scorNazionale Risi a riunire a Milano, lo scor-

so 20 febbraio, i Paesi europei produttoriso 20 febbraio, i Paesi europei produttori

di riso (Italia, Spagna, Portogallo, Grecia,di riso (Italia, Spagna, Portogallo, Grecia,

Francia, Romania, Bulgaria e Ungheria)Francia, Romania, Bulgaria e Ungheria)

per dar vita al primo forum sulla risiper dar vita al primo forum sulla risi-

coltura europea e sottoscrivere un docoltura europea e sottoscrivere un do-

cumento che evidenzia le problematicumento che evidenzia le problemati-

che del settore e invita la Commissioneche del settore e invita la Commissione

di Bruxelles a intervenire.

Cinque i punti su cui, unanimemente,Cinque i punti su cui, unanimemente,

i rappresentanti della filiera risicola eui rappresentanti della filiera risicola eu-

ropea hanno chiesto alle istituzioni diropea hanno chiesto alle istituzioni di

intervenire affinché il settore del riso siaintervenire affinché il settore del riso sia

tu t e l a t o :1. l’effettivo riconoscimento della

onoscimento della

“sensibilit à” del settore da parte delladel settore da parte della

Commissione europea nellCommissione europea nell’ambito dei

negoziati per la definizione di accordi dinegoziati per la definizione di accordi di

libero scambio, tramite llibero scambio, tramite l’esclusione di

qualsiasi concessione per le importaqualsiasi concessione per le importa-

zioni di riso nell’UE;UE;

2. la rimozione degli ostacoli che im2. la rimozione degli ostacoli che im-

pediscono l’effettiva applicazione dellaeffettiva applicazione della

clausola di salvaguardia nei confronticlausola di salvaguardia nei confronti

delle importazioni dai PMA (revisionedelle importazioni dai PMA (revisione

del regolamento UE n.978/2012);del regolamento UE n.978/2012);

3. la fissazione di regole reciproche3. la fissazione di regole reciproche

sia tra gli Stati membri dellsia tra gli Stati membri dell’UE sia tra i gli

Stati membri dell’UE e i Paesi Terzi, siaUE e i Paesi Terzi, sia

in ambito fitosanitario sia in ambitoito fitosanitario sia in ambito

commerciale, per favorire un mercatocommerciale, per favorire un mercato

trasparente nel rispetto dei diritti socialitrasparente nel rispetto dei diritti sociali

e dei lavoratori;

4. il mantenimento della 4. il mantenimento della “specificit à”

del settore nelldel settore nell’ambito della prossima

Politica Agricola Comune con obiettivi ePolitica Agricola Comune con obiettivi e

strumenti adeguati per il comparto;strumenti adeguati per il comparto;

5. l’attuazione di campagne promoattuazione di campagne promo-

zionali finanziate con fondi comunitarizionali finanziate con fondi comunitari

per incrementare il consumo di riso colper incrementare il consumo di riso col-

tivato nelltivato nell’Unione europea.Unione europea.

D’altra parte, i numeri snocciolati dalaltra parte, i numeri snocciolati dal

direttore generale dellrettore generale dell’ENR, Roberto

Magnaghi, non lasciano adito a dubbi: ilMagnaghi, non lasciano adito a dubbi: il

riso dei Paesi Meno Avanzati, in parriso dei Paesi Meno Avanzati, in par-

ticolare quello cambogiano, sta invaticolare quello cambogiano, sta inva-

dendo ldendo l’Europa. Due dati su tutti: nellaEuropa. Due dati su tutti: nella

campagna 2008/09 il riso lavorato procampagna 2008/09 il riso lavorato pro-

veniente dai PMA ammontava a 8.150veniente dai PMA ammontava a 8.150

tonnellate; alla fine della campagnatonnellate; alla fine della campagna

2015/16 è arrivato a quota 369.678 ton2015/16 è arrivato a quota 369.678 ton-

nellate...nellate... Alle pagine 2-3

All’

inte

rno

Ottenere piante di riso re-

sistenti agli attacchi parassi-

tari e praticare un'agricoltura

sostenibile. Di questo si è

parlato lo scorso 23 febbraio

al Centro Ricerche sul Riso di

Castello d’Agogna in occasio-

ne della conferenza finale del

GS-Ruse, iniziativa First fi-

nanziata da Fondazione Ca-

riplo e Agropolis Fondation.

Gs-Ruse è l'acronimo di Ge-

nomic Selection for Resour-

ces Use Efficiency in Rice,

partner istituti di ricerca di

Montpellier, in India e nel Ma-

d a g a s c a r.Si è parlato di genomic se-

lection, breeding molecolare,

pyramiding, tutta una serie di

strumenti per consentire una

gestione sostenibile delle ri-

sorse in risicoltura.

Il tema della sostenibilità è

stato anche al centro della

seconda edizione del proget-

to SAIRISI che ha l’o b b i e tt i vo

di estendere le migliori pra-

tiche di sostenibilità a un nu-

mero sempre maggiore di ri-

sicoltori italiani e che ha visto,

finora, tra new entry e ve-

terani, circa 150 partecipanti

divisi in due gruppi di lavoro

(nella foto a destra).Alle pag. 7-9

Il Servizio di Assistenza Tecnica 2.0

Dalla metà del mese di marzo, dopo

un primo periodo di rodaggio, sarà pie-

namente operativa l’applicazione on-li-

ne che permetterà ai tecnici dell’as -

sistenza agricola dell’Ente Nazionale

Risi di tracciare gli interventi presso gli

agricoltori. Mediante un’interfaccia gra-

fica i nostri tecnici potranno calenda-

rizzare gli appuntamenti per gli inter-

venti richiesti dalle aziende agricole.

Questa applicazione permetterà una

migliore gestione delle loro attività ot-

timizzando i tempi e raccogliendo dati

utili alle statistiche relative alla colti-

va z i o n e . A pag. 13

Pan, confusione

e norme in contrasto

Il Piano d'azione nazionale sull'uso

sostenibile dei prodotti fitosanitari è

stato il tema del convegno che si è

tenuto a Novara lo scorso 9 febbraio.

Un confronto per capire di più, sapere

come agire e soprattutto quali sono i

limiti e le difficoltà per conseguire il

cosiddetto certificato di abilitazione, in

altre parole il “p a t e n t i n o”, che consente

l'acquisto e l'utilizzo di quei prodotti,

alla luce degli sbarramenti imposti dalle

ultime direttive europee, che prevedo-

no soglie invalicabili per alcuni formulati

ritenuti essenziali nella lotta alle infe-

stanti. Il risultato? Purtroppo solo molta

confusione e normative in contrasto tra

loro... A pag. 10

La moltiplicazione del riso da seme

Il ruolo dei moltiplicatori di riso è

fondamentale nella catena di produ-

zione del settore. Ecco un articolo che

ne evidenzia le caratteristiche e la pro-

fessionalità necessarie per gestire al

meglio tutte le fasi e le procedure che

vanno dalla semina allo stoccaggio. In

particolare si mette in luce cosa im-

pongono le normative e i pericoli che

arrivano da patologie sempre più dif-

fuse in risaia. A pag. 5

CORSO E CONVEGNO Al Centro Ricerche sul Riso il Progetto SAIRISI e la conferenza finale del GS-Rus e

La gestione sostenibile delle risorse in risicolturaTriciclazolo,

ecco le decisioniLo scorso 14 ottobre, la Commissione

Europea aveva negato l’approvazione del

triciclazolo, largamente utilizzato per il

controllo del Brusone, la principale ma-

lattia del riso.Data la sua cruciale importanza per la

salvaguardia delle produzioni di risone, tut-

ta la filiera risicola europea si è mobilitata e

si è arrivati alla condivisione di un do-

cumento che è stato proposto nell’ambito

dei comitati permanenti.

Dopo alcune modifiche, il regolamento

risultante è stato posto al voto dei Paesi

membri nell’ambito dell’ultimo comitato

permanente per piante, animali, alimenti e

mangimi del 16-17 febbraio scorso, ot-

tenendo la maggioranza qualificata, no-

nostante la astensioni al voto di Germania

e Gran Bretagna.

Il regolamento prevede che, in assenza

di un rischio per la salute dei consumatori,

l’Ue deve «consentire condizioni normali

di commercializzazione, trasformazione e

consumo del riso» del raccolto 2016 che

ha visto l’utilizzo del triciclazolo. Per que-

sto riso il limite esistente di 1 mg / kg

continuerà quindi a essere applicato. Tale

regolamento entrerà in vigore 20 giorni

dopo la sua data di pubblicazione (luglio

2017 - data presunta).A pag. 11

IN PRIMO PIANO FEBBRAIO 2019 5

Finalmente i dazi!Finalmente i dazi!I COMMENTI Dal Ministro Gian Marco Centinaio alle varie organizzazioni sindacali

Da tutti grande soddisfazioneper il risultato ottenuto

Tutti improntati alla sod-disfazione i commenti alripristino dei dazi sulle im-portazioni di riso da Cam-bogia e Myanmar. A co-minciare da quello del Mi-nistro delle Politiche agri-cole alimentari, forestali edel Turismo, Gian MarcoCentinaio: «Possiamo fi-nalmente dire che iniziauna nuova fase per l’interocomparto, dopo anni di de-nunce e proteste. Tutelare inostri prodotti e il redditodei nostri risicoltori vuol di-re anche questo. Siamo alloro fianco e la nostra bat-taglia in Europa non si fer-ma qui. Ringrazio la de-legazione italiana per la rea-lizzazione del dossier e perl'intero percorso negozialeche il Mipaaft ha condottoin sinergia con il Ministerodello Sviluppo economico,degli Affari Esteri e dellaCooperazione internaziona-le e agli altri Paesi membriproduttori. Un successoplurale che dimostra, an-cora una vol-ta, quanto siafondament a-le fare squa-dra. Un rin-g ra zi a me nt oparticolare vaall'Ente Na-zionale Risiper l'efficacelavoro di as-sistenza tecnica e alle or-ganizzazioni di categoria,con le quali prosegue ild i a l o g o ».

E proprio il presidentedel l’Ente Nazionale Risi,Paolo Carrà, ha voluto sot-tolineare quanto sia statadecisiva la compattezzanell’ottenere la clausola disalvaguardia: «Ancora unavolta la filiera risicola na-zionale, con l’i n d i s p e n s a-bile attività del Mipaaft edel Mise, ha saputo dimo-strare quella compattezza equella autorevolezza chegià in altre occasioni le han-no permesso di essere vin-cente a Bruxelles. La Com-missione, con questa in-sperata e da molti ritenutaimpossibile decisione, ci dàla possibilità di recuperarequote di mercato di risoIndica. Ringrazio il MinistroCentinaio che in questi me-si ha concretamente dimo-strato la sua vicinanza alsettore e gli uffici dell’EnteNazionale Risi che hannosupportato con le neces-sarie informazioni tecnichee di organizzazione di mer-cato le istanze della filie-r a ».

Contente, ovviamente,anche tutte le organizza-zioni sindacali. «L’a p p l i c a-zione della clausola di sal-vaguardia è assolutamentegiustificata - ha sottolineatoil presidente di Confagri-coltura, Ma ssimilianoGiansanti - L’indagine svol-ta dal servizi della Com-missione ha dimostrato

che le importazioni di risoindica da Cambogia eMyanmar sono aumentatedi quasi il 90% nel periodo2012-2017. Di contro, i prez-zi all’origine sul mercatoeuropeo hanno subito unadrastica contrazione conpunte superiori al 40%».

«Finalmente si mette laparo la f ineal l’import diriso a daziozero dai Paesidel Sud-estasiatico che,entrando inE u r o p a aprezzi troppob a s s i , h acreato per an-

ni un regime di concor-renza sleale che ha dan-neggiato i nostri produttori -ha affermato il presidentedella Cia, Dino Scanavino- E’ una vittoria europea,ma anche degli agricoltoriitaliani. Continueremo amantenere alta la guardiasul tema per tutelare l’a g r i-coltura italiana e garantireun mercato globale piùequo e di qualità».

«Era una misura neces-saria per salvare la pro-duzione nazionale colpitada una drammatica crisi

che mette a rischio il pri-mato in Europa - ha com-mentato il presidente dellaColdiretti, Ettore Prandini -Ora occorre lavorare perestenderla anche al risonon lavorato».

Sulla stessa linea il Co-pa-Cogeca. «Con questadecisione i commissari Uehanno dimostrato di com-prendere una situazionecritica», ha sostenuto il pre-sidente del gruppo riso delCopa Cogeca GiuseppeFe rrari s ,mentre ilsegret ariog en e r a l ePekka Pe-sonen èandato ol-tre: «Con-t i nu e r em oa difende-re le no-stre tradi-z i o n i i n-c r e m e n-t a n d o i lnumero dicampagne di promozionedel riso Ue e ribadendo ilnostro appello per un'eti-chettatura di origine obbli-gatoria per il riso a livelloe u r o p e o ».

«E’ una vittoria per le

aziende del Made in Italyalimentare - ha rimarcatoLuigi Scordamaglia, nu-mero uno di Filiera Italia,l’associazione che rappre-senta il meglio del Made inItaly nel settore agroali-mentare - Un successo an-che per chi pensa che i dazie i protezionismi vadanorigettati se fatti per tutelareartificialmente mercati oaziende non competitive,ma diventano sacrosanticome strumenti di salva-

guardia per quel-le aziende che ri-spettano le rego-le e gli standardo quando vengo-no utilizzati co-me in questo ca-so contro chi fadumping socialelavorativo e am-bient ale».

«Questo im-portante risulta-to - è la conclu-sione di Fra n c oVe rra s c i n a , pre-

sidente della Copagri - èl’ulteriore dimostrazionedel fatto che quando si la-vora di squadra e in sinergiaverso un obiettivo comune irisultati arrivano e si ve-d o n o ».

Chi importa da Cambogia e MyanmarChi importa da Cambogia e Myanmarpagherà 175 euro alla tonnellatapagherà 175 euro alla tonnellata

Il Ministro del-le Politicheagricole ali-mentari, fore-stali e del Tu-rismo, GianMarco Centi-naio, e il pre-s i d e n tedell’Ente Na-zionale Risi,Paolo Carrà

tIl ministro Centinaio:

«Dopo anni di denuncee proteste, iniziauna nuova fase

per l’intero comparto»

tCarrà: «Ancora unavolta la filiera risicolanazionale ha saputo

dimostrare quellacompattezza e quella

autorevolezza che già inaltre occasioni le hanno

permesso di esserevincente a Bruxelles

missione sospenderà lepreferenze commerciali dicui godono questi due Pae-si nell’ambito del regime afavore dei PMA.

Stando così le cose, nonrimane altro che rimboccar-ci le maniche per coglierel’occasione di rilanciare ilnostro settore.

fronte comune nei con-fronti di Bruxelles. Il 20febbraio a Milano vienesottoscritto un documentoche finisce sul tavolo dellaCommissione e che co-mincia a smuovere la si-tuazione: intanto l’importdai Paesi Meno Avanzati èp a s s a t o d a 8 . 15 0 a369.678 tonnellate in solisette anni.

Non passano due mesi eil presidente dell’Ente Risisollecita i commissari eu-ropei Phil Hogan e CeciliaMalmström e il presidentedel Parlamento europeoAntonio Tajani. Pressioniche sortiscono i primi ri-sultati: «Per la prima volta -scrivevamo su “Il Risicol-t o r e” di giugno 2017 - ifunzionari europei sono ve-nuti a Roma e, di fronte ainumeri e alle considera-zioni presentati dai mini-steri e dall’Ente Risi, han-no riconosciuto che la que-stione non è solo tecnica,ma esiste un reale pro-blema politico e sociale: lafiliera del riso è davvero ingrave difficoltà a causadell’incremento esponen-ziale delle importazioni dai

Paesi Meno Avanzati».Di fronte, però a ulteriori

titubanze di Bruxelles, l’E n-te Risi non demorde:“L’Europa intervenga im-mediat amente” ch ie d eva“Il Risicoltore” di novem-bre con un’intervista alpresidente dei risicoltorieuropei, Bertrand Mazel,che tuonava: «Fino a chepunto si deve arrivare per-ché il settore passi da“s e n s i b i l e” a “cat astrofi-c o”?». Da qui una nuovaconvocazione del forumdei risicoltori europei, que-sta volta, però, diretta-mente a Bruxelles.

Il via alla procedurad’inchiesta di Bruxelles

E finalmente, dopo duemesi, la Commissione eu-ropea dà il via a una pro-cedura d’inchiesta di sal-vaguardia relativa all’i m-portazione di riso indicadalla Cambogia e dalMyanmar. Seguono l’e s a-me dei questionari com-pilati dalle aziende e levisite in loco per verificarel’esattezza dei dati indicatifino alla felice conclusionedi questi giorni.

TECNIC A6 FEBBRAIO 2 019

L’ANALISI Con la fine degli aiuti accoppiati molti agricoltori sono purtroppo ricorsi all

Solo la semente certificata è premessa per un riso di qualitàE offre agli agricoltori particolari garanzie anche in termini di produttività e di sicurezza perché soggetta a numerosi controlli

Filip Haxhari

L’Italia è il principale Pae-se produttore ed esporta-tore di riso nell’Unione Eu-ropea: possiede da sola cir-ca la metà della superficietotale investita a riso e ha unpeso sul totale dell’ex p o r teuropeo pari a circa il 45%.Il nostro Paese riveste,quindi, un ruolo di primo pia-no all’interno del mercatocomunitario del riso, ricor-rendo sia alla propria pro-duzione interna, ma ancheattraverso l’importazione diprodotto semigreggio, cheviene trasformato e in se-guito immesso sul mercatocomunitario (e non solo)sotto forma di prodotto la-vo r a t o .

Il riso italiano è “unico”La risicoltura italiana può

e deve fare tesoro della ric-chezza e della fortuna cheha e che la contraddistin-guono rispetto a quella diogni altro Paese risicolo almondo. Nel nostro Paese, esolo qui, sono state diffusespecifiche e pregiate varie-tà, con particolari caratte-ristiche intrinseche qualita-tive e organolettiche, che ilmiglioramento genetico e laricerca scientifica hanno sa-puto creare e selezionare;esistono particolari condi-zioni climatiche e ambien-tali che esaltano e differen-ziano ancor meglio quellecaratteristiche varietali efanno del riso italiano unprodotto specifico, uniconel suo genere, che non puòessere ottenuto altrove.Esiste poi una secolare cul-tura e tradizione di coltiva-zione e di lavorazione checontribuisce a migliorare edesaltare ulteriormente lecaratteristiche qualitative diun alimento singolare; è fio-rita una vera e propria artedella preparazione e pre-sentazione del riso, con mi-gliaia di piatti e ricette dalleforme e dai colori diversiche, grazie alla bravura e allafantasia dei più grandi chefe degli appassionati di cu-cina, ha contribuito a far co-noscere il riso italiano in tut-to il mondo.

Italia, primo produttore disemente di riso certificata

L’Italia non è soltanto ilprincipale Paese produttoredi riso nell’Ue, ma è anche ilprimo produttore di semen-te di riso certificata. La ri-cerca genetica italiana hacreato varietà di riso che,grazie alla qualità del gra-nello, alla capacità produt-tiva e alla loro plasticità ge-netica, hanno trovato unbuon riscontro e si sono af-fermate in tutti i Paesi ri-sicoli europei. L’attività se-mentiera nazionale è, infat-ti, cresciuta e migliorata ne-gli anni, tanto che, per moltiPaesi risicoli europei, risultapiù conveniente attingere

da questo mercato piutto-sto che intraprendere auto-nomamente una costosa edelicata attività quale èquella della produzione eselezione delle sementi.Per questi motivi, circa il35% delle sementi prodot-te e certificate in Italia vieneesportato ogni anno versoaltri Paesi produttori di risodella Comunità Europea.

Negli ultimi anni, grazie aun mirato investimento nel-la ricerca genetica, soprat-tutto per quanto riguardaquella privata, è cresciutonotevolmente il numero divarietà di riso in coltivazio-ne, offrendo così all’agricol-tore maggiori opportunitànella scelta del tipo di risoda destinare alla propriaazienda, in conformità conle condizioni pedoclimati-che e con le tecniche di col-tivazione adottate.

Alcune delle nuove varie-tà proposte, soprattuttoquelle dotatedi geni di re-s i s t e n z aal l’I ma zam ox( Cl ea r fi e ld ®) ,h a n n o m o-strato fin dasubito la lorosuperior i t à,sia per la mag-giore capacitàproduttiva equa l i t a t i va ,sia per le maggiori oppor-tunità offerte da queste ul-time nella lotta al riso crodo,sostituendo velocementele varietà convenzionali,tanto che le varietà dotate ditale resistenza ricopronooggi oltre il 40,2% della su-perficie a riso.

Risultati positivi nella ri-cerca varietale sono staticonseguiti anche sul frontedei risi convenzionali, seb-bene molte tra le varietàmoderne, per quanto inno-vative e superiori per im-portanti caratteristiche co-me la taglia ridotta, un mi-glior habitus vegetativo euna maggiore resistenza al-le principali fitopatie, nonsiano in grado di offrire unaqualità del granello apprez-zabilmente superiore aquella di cui molte varietàpiù vecchie, soprattuttoquelle classiche, già dispon-gono.

Ritengo che questi risul-tati derivino innanzitutto dalfatto che il grande tema del-

la qualità del granello (sulquale la risicoltura italianadovrebbe differenziarsi an-cor meglio), non sia statoancora seriamente affronta-to dalla ricerca genetica e, insecondo luogo, dal fatto chela ricerca privata abbia pre-ferito investire, nell’imme-diato, nella creazione di unportafoglio varietale innova-tivo per molte caratteristi-che morfologiche, ma capa-ce di differenziarsi rispettoalla concorrenza, finendoper trascurare l’as pe tt oqualitativo (merceologico)del granello.

I numeri del 2018Nel 2018, su una super-

ficie totale nazionale di217.195 ha, sono state col-tivate 157 diverse varietà diriso. Fra queste, solo 2 va-rietà (Sole CL e Mare CL) sisono inserite nella soglia fra15.001 e 20.000 ha coltivati,(15,5% della superficie to-

tale a riso),mentre altre 5var iet à (CL26, Selenio,Volano, Cen-tauro e LunaCL) hanno oc-cupato, sin-gol armen te,una superfi-cie compresatra 10.000 e15 .0 0 0 ha ,

per un totale di 67.560,9 ha(circa 31,1%); altre 5 varietàsono state inserite nella so-glia fra 5.000 e 10.000 ha, ehanno investito complessi-vamente circa 35.303,7 ha(pari al 16,3%). Sono ben 25le varietà che hanno occu-pato una superficie com-presa fra i 1.000 e 5.000 ha,per un totale di 61.131,9 ha(pari al 28,1%); ne conse-gue che 37 varietà, appar-tenenti ai diversi gruppimerceologici, hanno occu-pato il 91% della superficierisicola nazionale (Ta b e l l a1).

Ci sono, inoltre, altre 45varietà che sono state se-minate su una superficiecompresa fra i 100 e i 1.000ha ciascuna, e ulteriori 75varietà ciascuna delle qualinon supera i 100 ha coltivati,senza contare le decine divarietà sperimentali chenon vengono neanche indi-cate per nome nelle denun-ce presentate annualmentedai risicoltori all’Ente Nazio-

nale Risi. Quindi, più di 120varietà di riso insieme,nell’annata passata, hannooccupato una superficiecomplessivamente inferio-re a 18.424,3 ha, corrispon-dente all’8,5% del totale.

Così, anche escludendole varietà sperimentali, lasuperficie media occupatada ciascuna varietà di risonel 2018 risulta inferiore a1.383 ha; nel 2000 era pari a4.267 ha per ogni varietàseminata, mentre nel 1980la superficie media era paria 4.638 ha per varietà, pernon parlare del 1960 quan-do ogni varietà di riso oc-cupava in media più di 6.039ha (Tabella 2).

Questo scenario offrespunti di seria riflessione siain termini produttivi chequalitativi, ma anche neiconfronti del seme certifi-cato. Un così elevato nu-mero di varietà in coltiva-zione confonde l’agricoltorenella scelta varietale e ren-de impossibile la gestioneseparata del prodotto (favo-rendo le miscele per creare“vo l u m e”), sia presso leaziende agricole, sia pressole industrie di trasformazio-ne. Inoltre, rende impropo-nibile garantire il rispettodelle rigide procedure ne-cessarie al mantenimentoin purezza, durante la pro-duzione dei “nuclei” di se-me, de l l e sement i d i“p r e - b a s e” e delle sementidi “b a s e” per ciascuna delle157 varietà in coltivazione(alle quali si sommano levarietà sperimentali e quel-le in iscrizione, per un’ul-teriore quarantina), ancorprima della produzione del-le sementi di “R1”(o di “Pr i -ma” riproduzione) e di “R2”(o di “Seconda” riproduzio-ne).

Ridurre il numero dellevarietà in coltivazione e incommercio non solo faci-literebbe tutte le proceduredi moltiplicazione e certifi-cazione delle sementi, conun notevole miglioramentodella qualità delle stesse se-menti prodotte, ma favori-rebbe anche una riduzionesostanziosa dei costi di pro-duzione delle sementi e unmiglioramento qualitativosignificativo del prodotto fi-nale per il consumatore.

Perché puntaresul seme certificato

La scelta del seme cer-tificato offre agli agricoltoriparticolari garanzie in termi-ni di qualità, di produttività edi sicurezza perché esso èsoggetto a numerosi con-trolli in ogni fase della suaproduzione e selezione e ri-chiede una serie di adem-pimenti da parte dell’azien-da sementiera.

Il CREA-DC (Consiglioper la Ricerca in Agricolturae l’Analisi dell’Ec onom iaAgraria-difesa e certificazio-ne) è l’organismo ufficiale,in seno al Ministero dellePolitiche Agricole Alimenta-ri e Forestali e del Turismo(MIPAAFT), preposto alcontrollo e alla certificazio-ne delle colture agricole daseme. I controlli che si svol-gono sia in campo (di mol-tiplicazione) che durante lefasi di raccolta e di lavora-zione della semente, veri-ficano numerosi parametriqualitativi e di sicurezza fi-tosanitaria; solo a seguito diu n e s i t o p o s i t i v o , i lCREA-DC provvede al rila-scio dei cartellini di certi-ficazione.

Nel 2018, la superficie de-stinata alla coltivazione diriso da seme è stata pari a10.404,01 ha (il 4,8% dellasuperficie totale destinata ariso e pari a 217.195 ha); diquesta, solo 9.376,95 sonostati effettivamente certifi-cati, con uno scarto di1.027,06 ha (pari al 9,9%).

Nel periodo 2014-2018, lasuperficie destinata allaproduzione di sementi è ri-masta pressoché costante(fra i 10.600 e gli 11.700 ha)per un quantitativo di se-mente certificata che si at-testa intorno alle 40-43.000tonnellate annue, ossia pa-ragonabile, se non inferiore,ai livelli registrati già a metàdegli anni ’80, quando peròla superficie totale a riso inItalia era inferiore di circa40.000 ha a quella attuale.La quantità media di se-mente certificata dal 2014ad oggi risulta inferiore alquantitativo medio certifi-

cato nel periodo dal 1982 al2011 sia per i quantitativi disementi certificate, pari acirca 48.600 tonnellate, siaper il rapporto fra il semecertificato e la superficie in-vestita a riso.

Troppi agricoltoririnuncianoalla semente certificata

Il termine del regime de-gli aiuti accoppiati alle se-menti di riso (2014) ha com-portato l’aumento del prez-zo delle sementi, proprio inun periodo di grande crisi dimercato. In questo scena-rio, molti agricoltori sonocorsi ai ripari cercando conogni mezzo di ridurre i costi,rinunciando così al primo epiù importante fattore pro-duttivo, il seme, e ricorren-do all’utilizzo di quello au-toprodotto o di quello delvicino. Secondo le stime ba-sate sui dati pubblicati dalCREA-DC, l’utilizzo di semecertificato nelle aziende ri-sicole si è ridotto dal 90%circa del periodo 2010-14, al70-75% di oggi e, per moltevarietà, anche al di sotto diquesta soglia.

L’uso del prodotto azien-dale come “s e m e” e il ri-corso agli impianti di sele-zione meccanica del propriorisone sono regolati per leg-ge e, sebbene non sianovietati, sono previsti limitiprecisi ai quantitativi di “se-m e” che possono essereutilizzati esclusivamentenella propria azienda, ed èvietato categoricamente loscambio di “s e m e” tra agri-coltori. La legislazione se-mentiera nazionale discipli-na anche la materia dellaselezione meccanica dellesementi (fissa o mobile) estabilisce criteri e procedu-re da seguire per tutti i sog-getti che effettuano questaoperazione. Come per tutti iprestatori di servizio, essi,però, qualora svolgano la lo-ro attività a domicilio pressogli utilizzatori finali (agricol-tori), devono possederel’autorizzazione sementiera

1. SUDDIVISIONE DELLE SUPERFICI PER NUMERO DI VARIETÀ (DATI 2018)

1 15.001-20.000 2 33.753,7 15,5 16.876,9

2 10.001-15.000 5 67.753,9 31,2 13.550,8

3 5.001-10.000 5 35.303,7 16,3 7.060,7

4 1.001-5.000 25 61.131,9 28,1 2.445,3

5 101-1.000 45 16.435,9 7,6 365,2

6 1-100 75 2.815,9 1,3 37,5

7 TOTALE 157 217.195,0 100,0 1.383,4

Superficie occupata(in ha)

Varietàcoltivate In %

Nr. Media ha/varietà

tNel 2018, la superficie destinata alla coltivazione diriso da seme è stata pari a 10.404,01 ha (il 4,8%della superficie totale destinata a riso); di questa,solo 9.376,95 sono stati effettivamente certificati,

con uno scarto di 1.027,06 ha (pari al 9,9%)

tL’Italia non è soltanto

il principale Paeseproduttore di riso

nell’Ue, ma è ancheil primo produttore di

semente di risocertificata

In haSuperficie totale

TECNIC A FEBBRAIO 2019 7

Con la fine degli aiuti accoppiati molti agricoltori sono purtroppo ricorsi all’utilizzo del seme autoprodotto o di quello del vicino

Solo la semente certificata è premessa per un riso di qualitàE offre agli agricoltori particolari garanzie anche in termini di produttività e di sicurezza perché soggetta a numerosi controlli

e fitosanitaria. Chi esercitala selezione meccanica del-le sementi deve, inoltre, te-nere un’apposita documen-tazione delle attività svolteseguendo un ordine crono-logico.

Occorre poi tener pre-sente che l’impiego dei pro-dotti concianti è subordina-to al rispetto di precise nor-me di sicurezza per gli uti-lizzatori stessi e per l’am-biente. Solo la concia dellesementi di tipo industrialerispetta tutte le norme disicurezza e garantisce l’ac-curatezza dell’operazione el’efficacia del principio attivoutilizzato. Occorre vigilareperché l’aumento cospicuoe l’utilizzo massiccio di im-pianti mobili per la selezionedelle sementi di riso potreb-be alimentare un commer-cio illegale di risone utiliz-zato come seme, così comer i s u l t e r e b b e-ro illegali leoperazioni diconc i a chenon rispettinole norme esi-stenti.

I p ion ier idella risicoltu-ra italiana, tut-ti coloro che,d a o l t r ece nt’anni, cihanno guida-to e insegna-to che «la pratica… di uti-lizzare come seme il pro-dotto dei propri campi, o an-che dei campi dei vicini, èveramente dannosa e piùpericolosa di anno in anno»,si rivolterebbero nella tom-ba se sapessero in che di-rezione sta andando oggi larisicoltura italiana.

I controllisulla semente certificatasono una garanzia

L’attività sementiera risi-cola è un’attività complessae delicata, e richiede pro-cedure e protocolli speci-fici; per questo è soggetta astrumenti normativi rigorosiche prescrivono severi con-

trolli nei campi di produzio-ne/moltiplicazione, nelleaziende risicole, presso gliimpianti di selezione mec-canica delle sementi, neimagazzini di stoccaggio,etc.; basti pensare ai limiti dilegge per la germinabilità(minima) delle sementi cer-tificate (pari all’85 %), per lapresenza (massima) di Fu -sarium, per i semi di Pa -nicum, o per la grana ros-sa.

Le sementi certificate so-no soggette a rigorosi con-trolli fitosanitari che riguar-dano anche, ma non soltan-to, l’eventuale presenza delnematode A p h e l e n ch oyd e sb e s s ey i , capace di arrecaregravi danni economici allacoltura. Se il problema sem-brava essere di prossimasoluzione nel 2006 (Berga-mo et al. 2007), esso sem-bra essersi riacutizzato ne-

gli anni suc-cessivi, por-tando ad ave-re dal 2015 aoggi una si-tuazione para-g o n a b i l e aq u e l l a d e l1997 (se nonpeggiore), perquanto riguar-da la percen-tuale dei cam-pioni infestatirispetto al to-

tale di quelli analizzati. Que-sta situazione è sicuramen-te dovuta a una molteplicitàdi fattori, che hanno con-tribuito a causare un taleincremento della presenzadel nematode in campo enei campioni di seme ana-lizzati; l’utilizzo della “s e-m e n t e” autoprodotta e ilsuo scambio tra agricoltorirappresentano la prima cau-sa di diffusione di questoparassita nelle aziende ri-sicole, comprese quelle dimoltiplicazione di sementi.La “s e m e n t e” autoprodott ainfestata può rappresentareun pericolo di trasmissionee diffusione del nematode(attraverso acqua di irriga-

zione, vento, mezzi mecca-nici aziendali, ecc.) ancheper i vicini campi di ripro-duzione/moltiplicazione diseme certificato, mettendoa rischio anche la stessa at-tività sementiera. Tuttavia èda sottolineare come il cre-scente numero di varietàcoltivate sul territorio nazio-nale possa aver contribuitoa ridurre l’at-tenzione po-sta verso que-sto parassitadalle aziendesementiere edai moltiplica-tori durante lap r o d uz i o n edei nuclei diseme e dellesementi certi-ficate di ciascuna di esse.Anche in questi casi, i con-trolli severi sulle sementiprodotte, hanno contribuitoa tenere sotto controllo que-sto problema nelle sementicertificate. La certificazionedelle sole sementi risultateesenti non sarà comunquesufficiente per risolvere ilproblema della presenza dinematode; occorrerà, quin-di, affrontare il problema an-che sotto altri punti di vista,percorrendo altre strade co-me quella di orientare mag-giormente la ricerca gene-tica verso la selezione di va-rietà più resistenti al nema-tode, intensificare gli sforziper adottare pratiche agro-nomiche più oculate e spe-rimentare nuovi e più ef-ficaci metodi e trattamenti(con acqua calda, a 54-60°per 12-15 minuti) per l’era-dicazione del nematode dal-la semente che possano es-sere applicati anche sugrandi volumi di seme.

Le tecniche di termotrat-tamento e i prodotti fitosa-nitari impiegati nella conciadelle sementi certificatehanno garantito anche unmaggior controllo del Fu s a -rium, un patogeno difficileda individuare anche ana-liticamente.

L’attività sementiera pre-vede anche una rigorosaprocedura per la selezione econservazione in purezzadelle colture portaseme(con la realizzazione di pan-nocchie-fila), con distanzeminime di isolamento pari a8 m (per evitare l’incrociofra varietà vicine), al fine dimantenere inalterate le ca-ratteristiche intrinseche del-le varietà, ma anche di evi-tare contaminazioni acci-dentali di OGM, di riso cro-do e altri “cont aminanti”.

Quello della presenzadella grana rossa o del risocrodo rimane tutt’oggi ungrave problema per la risi-coltura italiana; per questonumerosi sforzi vengonocompiuti mediante l’analisidelle sementi certificate neiconfronti della presenza digrana rossa, per evitare chequantitativi superiori alla so-

glia ammessa per leggegiungano alle risaie degliagricoltori. Nonostante ilcontributo dato dalla diffu-sione delle varietà Clear-field®, quello del riso crodorimane, quindi, un proble-ma di primaria importanza,e la sua lotta costituisce unapriorità per ciascun risicol-

tore: l’u n ic as o l u z i o n eplausibile èrappresent a-ta, anche inquesto caso,dal costanteimpiego di se-mente certifi-cat a.

La serietà ela professio-

nalità del risicoltore molti-p l i c a to re che adegual’azienda alla produzione diseme di qualità, facendogrande attenzione alle scel-te agronomiche e alle pra-tiche da adottare - come losvolgimento di un’attivit àmanuale di monda e di se-lezione conservativa, la de-stinazione al seme dei cam-pi migliori, avvicendati e pu-liti da crodo (e altro riso dellacoltura precedente) e dalleinfestanti erbacee, l’a tt e n -zione e la cura poste alla

semina, alla concimazionee alla lotta alle malerbe, non-ché ad assicurare la sanitàdella pianta per garantirenon solo un buon raccoltoma soprattutto un’o tt i m aqualità del seme - offronocertamente la migliore ga-ranzia perché gli agricoltoripossano riconoscere nellaqualità superiore della se-mente certificata il motivoindiscusso per continuaread acquistarla.

Pratiche agronomichee tracciabilitàsono una sicurezza

L’azienda sementieraproduttrice rimane diretta-mente responsabile del se-me certificato, sia in seguitoalla certificazione in campo,sia dopo la selezione, anchein presenza del cartellino dicertificazione, offrendo conla propria serietà un’ulterio-re garanzia di qualità. Leconfezioni di semente cer-tificata recano, infatti, oltreal cartellino ufficiale dell’En-te che controlla il processodi certificazione, ancheque l lo de l p rodutto re(Azienda sementiera pro-duttrice, confezionatrice oimportatrice). Il codice e ilnumero di riferimento del

lotto sono fondamentali perconsentire l’identificazionee la successiva tracciabilitàdel seme utilizzato.

La semente certificatacostituisce, inoltre, una ga-ranzia per la tracciabilità e laqualità del prodotto “Madein Italy”. Le norme in materiadi tracciabilità/rintracciabili-tà dei prodotti agroalimen-tari, introdotte con l’entrat ain vigore del RegolamentoCE n. 178/2002, il 1 gennaio2005, prevedono che le im-prese del settore individui-no tutti i soggetti coinvoltinelle fasi precedenti dellafiliera fino al singolo agri-coltore, il quale sarebbequindi tenuto a utilizzare se-me certificato così da con-sentire la tracciabilità, comeavviene nel caso dei risi adenominazione di origine ea indicazione geograficaprotetta (DOP e IGP), nelcaso del riso biologico e peri risi con la denominazione“C l a s s i c o” sulla base dellanuova legge del mercato in-terno. La necessità di ga-rantire al consumatore latracciabilità rende, quindi, lacertificazione delle sementiuno strumento insostituibi-le per tutta la filiera produt-t i va .

2. CONFRONTO DI SUPERFICIE MEDIA INVESTITA PER VARIETÀAnno 1960 1980 2000 2018

Superficie (ha) 132.864,0 176.246,0 217.622 217.195,0

Nr. varietà coltivate 22 38 51 157

Varietà coltivate in % (1960=100%) 100,0 172,7 231,8 713,6

Media (ha)/Varietà 6.039,3 4.638,1 4.267,1 1.383,4

tSecondo le stime basate

sui dati pubblicati dalCREA-DC, l’utilizzodi seme certificato

nelle aziende risicolesi è ridotto dal 90% circa

del periodo 2010-14,all’attuale 70-75%

tLa semente certificata

costituisce, inoltre,una garanzia

per la tracciabilitàe la qualità del prodotto

“Made in Italy”

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TECNIC A8 FEBBRAIO 2 019

INNOVAZIONE La camera di crescita di tipo “wa l k- i n ”, o “f i to t ro n e”, è capace di simulare le condizioni ambientali esterne e consente la coltivazione del riso anche quando in pieno campo non è praticabile

La cella climatica, un nuovo strumento a disposizione del Centro Ricerche sul RisoE’ attrezzata per la coltivazione di piante di riso sia durante la stagione invernale che estiva e permetterà di rendere più rapido ed efficace il processo di selezione genetica

Filip Haxharied Enrico Cantaluppi

Il miglioramento geneti-co del riso ha come obiet-tivo principale la selezionedi novità varietali. Al fine dirispondere ai requisiti di di-stinguibilità, uniformità,stabilità e valore agrono-mico, richiesti per l’iscrizio-ne al Registro Varietale Na-zionale, è necessario che lenuove varietà siano sotto-poste a un lungo processodi selezione genealogicache permetta di fissare icaratteri desiderati e che nesia garantito, anche in se-guito, il mantenimento inpurezza mediante selezio-ne conservatrice. Sebbenela durata di tale processosia variabile in funzione del-la variabilità genetica inizia-le, nel caso in cui si voglianosviluppare nuove varietà diriso incrociando tra loro va-rietà o linee preesistenti, si

possono considerare ne-cessarie almeno 8-10 ge-nerazioni dal momentodell’incrocio per poter ot-tenere una linea stabile euniforme, tale da poter es-sere proposta in iscrizioneal Registro Nazionale.

Queste tempistiche cosìprolungate possono rappre-sentare un problema per ilmiglioramento genetico,impedendo di rispondereprontamente ed efficace-mente alle mutate richiestedel mercato e della filiera,con il rischio che le nuovevarietà risultino obsoleteancor prima della loro iscri-zione al Registro Varietale,determinando così un gran-de spreco di tempo e ri-sorse. Per questo motivo leaziende sementiere e gliistituti di ricerca nazionali einternazionali adottano datempo strategie per velo-cizzare il processo di se-lezione.

La pratica della“c o n t ro - s t a g i o n e ”

L’unica possibilità per ac-corciare i tempi della ricer-ca, adottando i comuni me-todi di incrocio e selezione,è quella di compiere più ciclidi coltivazione all’anno, co-sa che, nel caso del riso,alle nostre latitudini risultaimpossibile in pieno cam-po; a questo proposito, lastrategia comunementeadottata dalle aziende se-mentiere è quella di pra-ticare la cosiddetta “con-tro-st agione”, ovvero di tra-sferire, immediatamentedopo la raccolta, il seme

delle linee in corso di se-lezione in Paesi situatinell’opposto emisfero, do-ve ne sia possibile l’imme-diata semina e coltivazione;in questo modo il processodi selezione risulta quasicontinuo permettendo diottenere due o più gene-razioni all’anno (in base alladurata del ciclo colturale).Ciò rappresenta un indub-bio vantaggio per l’aziendain termini di competitività.L’adozione di questa stra-tegia comporta, però, unaserie di oneri burocratici le-gati ai trasferimenti di ma-teriale genetico e di rischi

legati alla possibilità cheparte di tale materiale vadaperso o venga sottratto; èpoi richiesta una lunga seriedi complesse procedureburocratiche e fitosanitariedi non facile gestione, ca-paci di ritardare anche dimesi gli spostamenti delmateriale stesso e di com-prometterne le possibilitàdi semina nel periodo ot-timale. La pratica della con-tro-stagione comporta no-tevoli spese per gli spo-stamenti e talvolta la ge-stione del personale localepuò risultare difficoltosa.Inoltre, è possibile che la

selezione, praticata in unambiente diverso da quellodi futura coltivazione, nonporti ai risultati sperati intermini di valore agronomi-co delle varietà. In ambientidifferenti saranno diversi ifattori di stress biotici eabiotici ai quali le piantesaranno sottoposte, di con-seguenza l’alternanza deidiversi ambienti di coltiva-zione e delle condizioni pe-do-climatiche porterà aorientare la selezione versocaratteristiche diverse nellediverse generazioni, ren-dendo l’attività di selezionedifficoltosa e talvolta inef-ficace. Infine, è da consi-derare anche l’effetto dellalatitudine sull’adatt amentoal fotoperiodo e sulla duratadel ciclo colturale, che inalcuni casi potrebbe nonessere trascurabile.

La camera di crescitadi tipo “walk-in”,o “f i t o t ro n e ”

Per evitare tutti questi in-convenienti, allo scopo direndere più rapido ed ef-ficace il processo di sele-zione genetica, Ente Na-zionale Risi ha optato per larealizzazione di una cameradi crescita di tipo “wa l k - i n”,o “f i t o t r o n e”, capace di si-

tUna volta programmata, è in grado di mantenere

costanti le condizioni microclimatiche interneper il periodo di tempo desiderato. All’interno

della cella è possibile variare a piacimento umidità,temperatura (tra 15 e 40°C) e durata del giorno

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TECNIC A FEBBRAIO 2019 9

, è capace di simulare le condizioni ambientali esterne e consente la coltivazione del riso anche quando in pieno campo non è praticabile

La cella climatica, un nuovo strumento a disposizione del Centro Ricerche sul Risoattrezzata per la coltivazione di piante di riso sia durante la stagione invernale che estiva e permetterà di rendere più rapido ed efficace il processo di selezione genetica

mulare le condizioni am-bientali esterne e di con-sentire la coltivazione delriso anche quando in pienocampo non è praticabile.

La cella, dicirca 30 m²,r e a l i z z a t apresso il Cen-tro Ricerchesul Riso di Ca-stello d’Ag o-gna (Pv), è at-trezzata per lac o l t i va z i o n edi piante di ri-so sia durantela stagione in-vernale cheestiva e, unav o l t a p r o-grammata, è in grado dimantenere costanti le con-dizioni microclimatiche in-terne per il periodo di tem-po desiderato. All’in t e rn odella cella è possibile va-riare a piacimento umidità,temperatura (tra 15 e 40°C)e durata del giorno, indi-pendentemente dalle con-dizioni esterne, impostan-do un numero quasi illimi-tato di programmi, anche insequenza tra loro.

L’impianto di illuminazio-ne è in grado di garantireuna luminosità che varia da25.000 a 40.000 lux, tale da

consentire la crescita ot-timale delle piante in as-senza di luce naturale.

La struttura, fortementevoluta per consentire il rag-

gi ung imen tod e i n u o v iobiettivi di ri-cerca geneti-ca adottati dalCRR, consen-tirà di accele-rare i processidi selezionefinalizzati a ot-tenere nuovee più produt-tive varietà dir i s o ; e s s aconsentirà dicompiere fino

a tre cicli di coltivazione inun solo anno, permettendocosì di sviluppare nuove va-rietà in tempi molto più bre-vi rispetto al passato. Perovvi motivi, la cella non po-trà ospitare tutto il mate-riale in corso di selezionepresso il Centro Ricerche,rappresentato da migliaia dilinee diverse, ma ospiterà ilmateriale di maggior inte-resse, scelto sulla base de-gli obiettivi dei programmidi breeding; in particolare,al suo interno, sarà ospitatoil materiale ottenuto nelleprime generazioni imme-

diatamente successiveall’incrocio (F1) del quale siha a disposizione un’esiguaquantità di seme, ma anchealtro materiale in fase piùavanzata di selezione perfavorirne un’osser vazionepiù approfondita e per scopispecifici.

La possibilità di effettuareanche nuovi testsperimentali

Per ottenere varietà dav-vero competitive, i nuoviprogrammi di miglioramen-to genetico prevedono chedurante il processo di se-lezione vengano presi inconsiderazione molti piùaspetti che in passato. Ladisponibilit àdi un ambien-te artificialec o n t r o l l a t oc o n s e nt i r à ,quindi, nonsol t anto d irendere piùveloci i pro-cessi di sele-zione di nuo-ve varietà, ma anche di ef-fettuare nuovi test speri-mentali, che permettano disviluppare varietà adatte al-le più disparate condizionidi coltivazione, per incre-mentare e garantire anche

u n’elevata plasticità gene-tica dei nuovi genotipi se-lezionati.

Oltre che in inverno, lacella climatica potrà essereutilizzata anche nel periodoestivo, parallelamente allacoltivazione in campo, pereffettuare specifiche provesu alcuni genotipi, simulan-do particolari condizionimeteorologiche e di colti-vazione (basse temperatu-re), ma anche per ricreare lecondizioni ottimali per losviluppo di specifici pato-geni ed effettuare prove diinoculo, così da verificare laresistenza di particolari li-nee e varietà a diverse con-dizioni di stress biotico e

abiotico; inquesto caso ilmateriale inoggetto saràcostituito dalinee in faseavanzata diselezione, or-mai dotate diu n a b u o n astabilità ge-

netica.Sebbene l’obiettivo pri-

mario che ha portato allarealizzazione della cella cli-matica fosse l’accelerazio-ne del processo selettivo, inmodo da accorciare i “tem-

pi tecnici” del miglioramen-to genetico, la cella rap-presenta altresì uno stru-mento versatile e poliva-lente a disposizione delCentro Ricerche sul Risoper lo svolgimento di spe-cifiche prove agronomichee di resistenza a stress perverificare e confrontare ilcomportamento di diversigenotipi in particolari con-dizioni ambientali.

La realizzazione della cel-la climatica offre, quindi,nuovi spunti e opportunitàalle attività di ricerca e dimiglioramento geneticosvolte dall’Ente NazionaleRisi: in futuro essa potràessere utilizzata, ad esem-pio, per l’acclimatazione dipiantine di riso prodotte invitro, durante la delicata fa-se che segue il loro tra-sferimento in vaso dal sub-strato di coltura, ma ancheper testare la resistenza alfreddo durante la fioritura

delle migliori linee selezio-nate, ecc.

L’impiego della cella cli-matica permetterà, inoltre,di razionalizzare gli studi sulgermoplasma dell’imp or-tante collezione detenutapresso il CRR, costituita daoltre 1.500 accessioni, non-ché di intraprendere pro-grammi di breeding piùcomplessi, riducendo con-temporaneamente i tempinecessari allo sviluppo dinuove varietà. Di conse-guenza la sua realizzazioneassume un’ import anzastrategica per l’Ente percontinuare a svolgere l’at-tività di ricerca e miglio-ramento genetico adottan-do tecniche più moderne edefficaci che consentano disviluppare e mettere a di-sposizione della filiera ri-sicola varietà più produttivee competitive, rispondendoin tempi più brevi alle mu-tate esigenze del mercato.

tL’impianto

di illuminazioneè in grado di garantire

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10 FEBBRAIO 2 019

È sempre più importante perle aziende risicole risponderealla necessità di sviluppareu n’appropriata gestione ma-lerbologica che garantiscacontemporaneamente un’ot-tima efficacia e un impiegosostenibile degli erbicidi chi-mici anche da un punto divista ambientale. Per ridurreil rischio di selezione di biotipiresistenti si determina un au-mento dei costi e delle dif-ficoltà gestionali che impat-tano ogni giorno nell’attivit àdegli agricoltori. A questo siaggiungono le limitazioni de-rivanti dal non ricorso allerotazioni colturali, la ricom-parsa di malerbe rizomatosee l’espansione di infestantiminori o di nuova introdu-zione.In questo scenario, Roundupsostiene da quasi 25 anni leaziende risicole nel controllomigliore possibile della com-plessa flora infestante cheriduce la produzione e limitalo sviluppo della coltura. Inparticolare, da sei anni in Ita-lia i risicoltori impiegano il

Roundup Platinum: una for-mulazione appositamentestudiata per ottenere i mas-simi risultati di efficacia sen-za rinunciare a un prodottocon classificazione priva difasi di pericolo tossicologichee ambientali.Nell’anno del suo lancio sul

mercato, il2013, una ri-cerca svoltada Agrico-la2000 con ilcontributo delDottor Mauri-zio Tabacchi epresentata du-rante un con-vegno pressoIl Centro Ri-cerche sul Ri-so dell’EnteNazionale Risia CastelloD’Agogna, conla partecipa-zione del Pro-fessore AldoFerrero (Uni-versità deglistudi di Tori-no), ha eviden-

ziato come Roundup Plati-num sia la soluzione idealeper la lotta al riso crodo e aigiavoni in risaia, grazie allatecnica ribattezzata 1-3-6: giàad 1 foglia vera di crodo, con3 litri di prodotto e senzaaggiunta di nessun coadiu-

vante, bastano solo 6 ore alprincipio attivo per penetrarenell’infestante e permetterequindi le successive opera-zioni di semina con risaiaasciutta. Diverso, ma non perefficacia, l’utilizzo del prodot-to in caso di semina in acqua:le caratteristiche specificheche la pianta di crodo ma-nifesta in presenza di som-mersione impongono che lasemina successiva al tratta-mento sia effettuata con unritardo di 4 giorni, in modo dapermettere un completo as-sorbimento del principio at-tivo che altrimenti sarebbe inparte detossificato per man-canza di ossigeno.Dal 2015, inoltre, assistiamoa un incremento dell’u t i l i z zodella falsa semina e del di-serbo con Roundup Platinumper controllare i problemi de-rivanti dalle resistenze svi-luppate da crodo e giavonicon l’utilizzo di molecole di-serbanti inibitori dell’enzimaAcetolattato sintetasi (ALS) edell’enzima Acetil-CoA-car-bossilasi (ACCasi) e per man-

tenere più alungo le va-rietà Clear-field.L’introduzio-ne della tani-ca da 200 li-tri, l’equivalente di 14 tanicheda 15 litri, nel 2016 ha per-messo di ottimizzare ulterior-mente i costi di distribuzionee di smaltimento dei rifiutiagevolando una correttasomministrazione del pro-d o tt o .Ad accrescere il valore delprodotto, si aggiunge anche ilpositivo rapporto costo/effi-cacia del Roundup Platinumche, se utilizzato a 3-4 L/Hasenza aggiunta di nessuncoadiuvante, ha un costo aettaro equivalente all’u t i l i z zodi prodotti generici per i qualiè però necessario il supportodi attivatori per migliorare lep e r fo r m a n c e .La forza di Roundup Platinumè assicurata dalla formula-zione a base di sale di po-tassio, unico prodotto incommercio con un livello di

componente salina tale daconsentire il suo utilizzo sia abasse, sia ad alte tempera-ture e rendere innocui, giàdopo un’ora dal suo tratta-mento, gli effetti di eventualieventi meteorologici sul ter-reno. Caratteristiche questeche rendono il suo impiegoideale per la sostenibilità tec-nica ed economica della col-tura. Un utilizzo consapevolecon dosaggi corretti secondole indicazioni di etichetta edun numero di interventi li-mitato alle effettive esigenzeè la condizione fondamentaleper sfruttare al meglio le po-tenzialità di questo strumen-to da parte dei risicoltori.

Speciale Roundup PlatinumSpeciale Roundup Platinum A cura di Publi(iN) - Informazione pubblicitaria

Azienda Agricola ViolaGiuseppe di Sannazzarode' Burgondi (Pv)Nei suoi 93 ettari totali, per laparte coltivata a riso all’A z i e n-da Agricola Viola Giuseppe diSannazzaro de' Burgondi(Pv) si effettua una semina inasciutta. Dopo anni di utilizzodel Roundup Platinum, pas-sare all’utilizzo di un prodottogenerico l’anno scorso si èrivelata una scelta contro-producente. Il produttore èquindi tornato ad affidarsi aRoundup Platinum perché ri-tenuto nettamente superiorein termini di performance esostenibilità. La dose rite-nuta più efficace è quella di4,5 L/ha, un dosaggio su-periore alla media (ma pursempre previsto in etichetta)a causa dei problemi di poligonacee delt e rr e n o .

Società Agricola Pina Angelo, Fabioe Marco di Vidigulfo (Pv)

Inferiore il dosaggio utiliz-zato dalla Società AgricolaPina Angelo, Fabio e Marcodi Vidigulfo (Pv), di 260 et-tari totali, di cui una parte ariso con semina di Volano eCammeo. Su quest’ultimeil produttore esegue il di-serbo su falsa semina con 3L/ha di Roundup Platinum,consentendogli di effettua-re la semina dopo soli duegiorni dal diserbo senzanessun ulteriore ritocco alt e rr e n o .

Il Chicco, AziendaAgricoladi Zinasco (Pv)Roundup Platinum è rite-nuto un prodotto affidabileed efficace anche da Il Chic-co, Azienda Agricola di Zi-nasco (Pv) con oltre 200ettari di terreno totali, spe-cializzata nella produzione di riso e frumentocon semina in asciutta. Per la parte in-teressata, un dosaggio di 3 litri per ettaroconsente di realizzare la tecnica della falsasemina a maggio sulle varietà precoci suKeope e, a distanza di qualche settimana, suSelenio, a cui si aggiunge un diserbo post

semina con un giavonicida dopo 24 giorni e,dopo 32 giorni, contro le ciperacee.

L’Azienda Agricola S. Damianodi Groppello Cairoli (Pv)Quest’azienda si caratterizza per 310 ettari diterreno suddivisi in riso (Volano, S. Andrea e

Baldo), mais e soia.Dopo un test di unanno di alternanzatra Roundup e pro-dotto generico conscarsi risultati euguali costi a ettaro,ha confermato da ol-tre 5 anni l’utilizzo diRoundup Platinumcon un dosaggio di3,5 L/Ha con 200L/H2O su falsa se-mina e successiva-mente erpicata leg-gera. Sul seminato,realizzato dopo 4-5giorni dal trattamen-to, viene compiutoun diserbo in postper il controllo di gia-voni e Cyperus dif-fo r m i s su qualchecamera.

Roundup Platinumcontro crodo e giavoneLa gestione malerbologica per una produttività efficace e sostenibile

A sinistra, Azienda AgricolaViola Giuseppe - Campo col-tivato a riso nel mese di lu-glio. A destra, terreno Socie-tà Agricola Pina Angelo, Fa-bio e Marco a luglio

A sinistra, terreni de Il Chicco,Azienda Agricoladi Zinasco (Pv).A destra, l’Azienda AgricolaSan Damianodi Groppello Cairoli (Pv)

L’esperienza diretta di alcune aziende risicoleche si affidano a Roundup Platinum

Pagine a cura diBruno Dalla Ca di Dio

FEBBRAIO 2019 11

Speciale Roundup PlatinumSpeciale Roundup Platinum

Con il decreto del 19 di-cembre 2017, il Governo hapubblicato il recepimentodella normativa europea(Reg. 2324/2017) che auto-rizza l’uso del glifosate sulterritorio italiano, in quantoerbicida, fino al 15 dicembre2022. L’autorizzazione è ilrisultato di una valutazioneperiodica della sostanza daparte delle autorità europeecompetenti.Nel 2015, infatti l’EFSA (Au-torità Europea per la Sicu-rezza Alimentare), analizzan-do gli avanzamenti scientificie tecnologici del glifosatecon una particolare atten-zione all’impatto sulla salutedell’uomo e dell’ambiente,revisionando più di 800 studitossicologici ha conclusoche «è improbabile che ilglifosate sia genotossico(cioè danneggi il DNA) o chepresenti una minaccia dicancro per l’u o m o ».Parallelamente, a marzo2015 lo IARC (Agenzia In-ternazionale per la Ricercasul Cancro) si è espressamodificando la sua classi-ficazione sulla sostanza einserendola nella categoria2A, come sostanza proba-bilmente cancerogena, rite-nendola quindi meno can-cerogena di carne rossa, al-colici e raggi solari (inseritinella categoria 1, cancero-geni per l’uomo).

Numerosi altri Enti e Au-torità di rilevanza internazio-nale hanno espresso il loroparere sulla sostanza: il 16

maggio 2016 la FAO (Or-ganizzazione delle NazioniUnite per l’Alimentazione el’Agricoltura) e l’OMS (Or-

ganizzazione Mondiale dellaSanità) affermano che «è im-probabile che l’assunzionedel glifosate attraverso la

dieta sia can-cerogena perl’u o m o ».Nello stessoperiodo ECHA(Autorità Eu-ropea per lesostanze Chi-miche) produ-ce due valuta-zioni: la primaconclude chela sostanza sia«non cancero-gena, non mu-tagena e nonha effettisull’apparator i p r o d u tt i vo » ;a questo fa se-guito un se-condo parereche completa«prove evi-denti indicanoche il glifosatenon ha pro-prietà di inter-

ferenze endocrine» sull’u o-mo.Durante tutto il processo diautorizzazione, inoltre, le As-

sociazioni rappresentativedel comparto, nazionali edeuropee, si sono chiaramen-te espresse a favore del rin-novo della sostanza. In Italia,Confagricoltura, principaleassociazione che rappresen-ta i due terzi del totale delleimprese del comparto e ol-tre 500 mila lavoratori agri-coli italiani, ha chiesto aiministri dell’a g r i c o l tu r a ,dell’ambiente e della saluteun voto positivo in sede eu-ropea. Allo stesso modo Co-pa e Cogeca, che rappre-sentano 30 milioni di agri-coltori e 40mila cooperativea livello europeo, hannoesortato la CommissioneEuropea e gli eurodeputati amantenere il glifosate sulmercato.Considerati i pareri degli Entie delle autorità competenti,a dicembre 2017 il Comitatodegli Stati Membri (PAFF) havotato per il rinnovo quin-quennale del glifosate, au-torizzato ufficialmente, quin-di, come diserbante sino al15 dicembre 2022.

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L’Unione europea riconosceil glifosate come sostanza sicura

A fianco il confronto tra l’etichetta del glifosate equelle di alcuni potenziali sostituti tratto dallo stu-dio del Professore Aldo Ferrero (Università di To-rino) presentato in occasione del XXI ConvegnoSIRFI di Bari. Si evidenzia come il glifosate nonabbia nessuna indicazione di pericolo mentre tutti ipotenziali sostituti presentino delle indicazioni piùimpattanti su salute umana e/o ambiente

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Roundp Platinum è un agrofarmaco autorizzato dal Ministero della Salute, a base di glifosate, n° di registrazione 14737. Usare i prodotti fitosanitai con precauzione. Prima dell’uso leggere

sempre l’etichetta e le informazioni sul prodotto. Nell’applicazione dei prodotti seguire attentamente le modalità e le avvertenza riportate in etichetta.

Si richiama l’attenzione sulle frasi e simboli di pericolo riportati in etichetta.

NORMATI VE12 FEBBRAIO 2 019

IL DIBATTITO L’Italia, tra i modelli Traffic Light e Nutr i-score, sta preparando una soluzione alternativa

Etichettatura FOP (Front of Packaging),quali sono le prospettive per il riso?

Cinzia Simonelli

L’etichetta nutrizionale èuna dichiarazione rilasciatadal produttore alimentare eriportata sull’imballo o diret-tamente sul prodotto ali-mentare preconfezionato.L’etichetta deve riportare co-me informazioni principali ilcontenuto in nutrienti checostituiscono il prodotto (car-boidrati, proteine, lipidi, saliminerali) e il valore energe-tico.

Fino all’entrata in vigoredel Regolamento (UE)1169/2011 queste informa-zioni da riportare in etichettaerano facoltative. Il produt-tore di alimenti preconfezio-nati poteva omettere, per al-cune tipologie di prodotti,l’indicazione dei valori nutri-zionali. Dopo il Regolamento1169/2011 queste informa-zioni diventano obbligatorie,in particolare per tutti gli ali-menti del tipo pre-imballati. Il13 dicembre 2016 è la dataentro la quale tutte le con-fezioni alimentari in com-mercio sono assoggettatealle disposizioni impostedall’Unione Europea. In que-sto quadro normativo si ram-menta che la dichiarazionenutrizionale non risulta ob-bligatoria per il riso non par-boiled.

Etichettatura FOPRisulta però particolar-

mente importante avere leinformazioni nutrizionali ri-portate anche sul frontedell’etichetta degli alimenti(FOP), in una modalità chepossa essere di immediata efacile comprensione da par-te del consumatore, per fa-cilitare la scelta e aumentarela consapevolezza dal puntodi vista nutrizionale su ciòche si sta acquistando. Que-sta filosofia coincide conquanto ufficialmente richia-mato dall’OMS (Organizza-zione Mondiale della Sanità).L’etichettatura FOP è volon-taria e al momento è in corsoun dibattimento al fine dicomprendere quale possaessere il modello più oppor-tuno da seguire per avereuna proposta armonizzata alivello europeo. Le evidenzedel perché sia importanteu n’etichettatura FOP sono

molteplici; innanzitutto le in-dicazioni riportate sul frontedella confezione sono le piùlette. L’utilizzo dei colori uti-lizzati per fornire indicazioniimmediate è considerato unsistema di facile compren-sione da parte dei consu-matori; le tabelle nutrizionaliriportate sulretro non sonodi semplicefruibilità. Infi-n e , e s i s t eu n’ev i d e n t enecessità difornire, me-diante l’e d u-caz ione a l i-mentare, que-gli strumenti cognitivi checonsentano scelte consape-voli e coerenti con la ne-cessità di promuovere la pre-venzione di alcune patologieattraverso il miglioramentodegli stili di vita, in primis at avola.

Ma come si sta muoven-do l’Europa al fine di indi-viduare un sistema armoniz-zato, efficace e condiviso perl’etichettatura FOP? Sono alvaglio alcuni sistemi che pos-sono essere suddivisi in: de-scrittivo (in cui vengonoesplicitati i nutrienti) e pre-scrittivo (in cui si ha un’iconagrafica che rappresenta solou n’indicazione, senza fornirei n fo r m a z i o n i ) .

Il sistema Traffic LightLa Gran Bretagna ha pro-

posto il sistema descrittivo asemaforo Traffic Light ch evisualizza in maniera grafi-camente semplice e impat-

tante il potenziale nutrizio-nale di un alimento. Lo scopoè quello di informare subito ilconsumatore, con un sem-plice colpo d'occhio, se il pro-dotto che sta comprando èsalutare oppure no, in basealla percentuale di 4 macroingredienti: grassi, grassi sa-

turi, zuccheri esale (sodio).Vengono scel-t i q u e s t i 4componenti inquanto ritenu-ti responsabilidi molte pato-logie (obesità,diabete, ma-lattie cardiova-

scolari...). Questo sistema dietichettatura si basa su 3 co-lori, gli stessi del semaforo,appunto: verde, giallo e ros-so. Il verde indica un alimen-to sano, con contenuti ingrassi, zuccheri e sale limi-tati, il rosso, invece, un pro-dotto pericoloso, con elevatilivelli di grassi, zuccheri e sa-le. Il giallo si pone nel mezzo.Gli alimenti "verdi" quindi sa-rebbero da preferire mentrequelli "rossi" da evitare. Que-sto tipo di etichettatura pre-senta diverse limitazioni. Siriferisce a 100 g o a 100 ml diprodotto, ma noi non assu-miamo quantità standard ditutti gli alimenti. In altre pa-role non si tiene conto (delleporzioni medie di assunzio-ne dei diversi alimenti) del-l'appetibilità dei cibi, che puòvariare a prescindere dellapercentuale dei macronu-trienti e anche della densitàcalorica. Alcuni cibi vengono

assunti naturalmente inquantità limitata anche seipercalorici, e alcuni alimentipoveri di grassi e zuccheripossono comunque esserefacilmente assunti in ecces-so. Si basa inoltre solo su 4nutrienti ritenuti "cattivi" sen-za tener conto di altri nu-trienti "buoni" quali le pro-teine, la fibra, gli acidi grassiessenziali, le vitamine... chepure sono da tener presentese vogliamo rendere la no-stra dieta più sana.

Il sistema Nutri-ScoresDalla Francia arriva una

proposta di tipo prescrittivoche prende il nome di Nu -tri-Scores, nata sullo spuntodall'etichetta a semaforo in-glese. Si tratta di una bandadi 5 colori (verde scuro, ver-de chiaro, giallo, arancione erosso) a ognuno dei quali vie-ne associata una lettera del-l'alfabeto (A, B, C, D, E) cherappresenta i punteggi nu-trizionali. L'idea sarebbequella di non individuare ali-menti da demonizzare, maalimenti che possono essereassunti tranquillamente conregolarità (i verdi A e B) e altriche invece andrebbero con-sumati solo raramente, co-me "eccezioni alla regola" (glialimenti arancioni D e rossiE). Il giallo C indica un pro-dotto da consumare con mo-derazione. Per la formulazio-ne del punteggio, i Nutri-Sco-res tengono conto di tutti inutrienti del prodotto in og-getto, non solo zuccheri,grassi e sale, ma anche pro-teine, vitamine e fibra. An-che in questo caso vi sonodelle perplessità in quantonon forniscono in modo di-retto al consumatore le in-formazioni nutrizionali.

Queste due tipologie dietichettatura possono risul-

tare particolarmente critichee penalizzare alcune classi diprodotti di cui l’Italia è pro-duttrice ed esportatrice a li-vello internazionale. Per que-sto, a livello ministeriale, sista operando al fine di va-lutare in modo critico la scel-ta di un modello anche at-traverso la formulazione diuna proposta nazionale.

La proposta italianaAl fine di proporre un’al -

ternativa che possa esserechiara e accattivante, valo-rizzare correttamente i pro-dotti e fornire indicazioni utilie immediate ai consumatori,il MISE (Ministero Italianodello Sviluppo Economico)ha costituito il gruppo di la-voro per l’elaborazione diuna proposta italiana che in-dividui una forma di espres-sione o di presentazionesupplementare della dichia-razione nutrizionale ai sensidell’art. 35 del regolamento(UE) n. 1169/2011 a cui EnteNazionale Risi prende perio-dicamente parte. La propo-sta è quella di un sistema ditipo descrittivo illustrato tra-mite l’utilizzo di un grafico disemplice fruibilità, che riportiil contenuto di tutti i nutrientiritenuti strategici, senza pe-nalizzare classi di prodotti,ma informando in modo co-struttivo il consumatore.

E il riso?Ente Nazionale Risi è par-

ticolarmente interessato aldibattimento. Naturalmente,il riso tal quale, essendo unalimento naturale il cui con-

sumo è raccomandato findalla prima infanzia, non pre-senta alcun tipo di problemadi etichettatura, sia che sitratti di Traffic Light, N u-tri-score o della futura pro-posta italiana.

Per i prodotti pre-confe-zionati (ad esempio risottipreparati in busta) molto di-pende, invece, dalle compo-nenti con cui viene additi-vato; infatti gli zuccheri, i salie altre componenti nutrizio-nali sono legati alla ricettacon cui è commercializzato.In quest’ultimo caso una eti-chettatura FOP fuorviantepotrebbe ripercuotersi sullescelte di acquisto dei con-sumatori anche in modo nonp o s i t i vo .

Le problematiche in corsodi dibattimento

La questione etichettaturaFOP va vista in un panoramaampio in cui vengono con-siderati tutti i prodotti alimen-tari, ivi compresi i preparati abase di riso. L’Italia è il Paesedelle eccellenze e numerosiprodotti (formaggi, olio di oli-va, vini) rischierebbero di es-sere penalizzati dalla sceltadi un’etichettatura poco ocu-lata e impattante in modoaggressivo. Al momento, alivello europeo, sono ancoraal vaglio le diverse proposteprima che venga presa unadecisione univoca di propo-sta condivisa. Il dibattito èancora acceso anche sulfronte di una valutazione inmerito all’indicazione dei va-lori su 100 g (o 100 ml) diprodotto o per porzione.

Esempi di applicazione del mo-dello Traffic Light (a sinistra) e delmodello Nutri-score (a destra)

tL’etichetta deve riportare

i nutrientiche costituiscono

il prodotto e il valoreenergetico

Messaggio pubblicitario con �nalità promozionale.

VA R I E FEBBRAIO 2019 13

CARESANABLOT Nuova edizione dal 22 al 24 febbraio al centro Vercelli Fiere

Fiera in Campo a quota 42Quest ’anno apertura al pubblico anche il venerdì a partire dalle ore 12

E’ tempo di Fiera inCampo. Il 22, 23 e 24febbraio torna al centrofieristico Vercelli Fiere aCaresanablot (Vc) l’a p p u n-tamento con la manife-stazione che meglio di al-tre rappresenta il mondodel riso. Arrivata ormai alla42ª edizione, Fiera in Cam-po è, infatti, riconosciutadagli operatori del settorecome la fiera risicola piùimportante a livello euro-peo. Anche quest’a nn os a r à o r g a n i z z a t ad a ll ’A.N.G.A. (Associazio-ne Nazionale Giovani Agri-coltori) sezione di Vercel-

li-Biella, associazione gio-vanile di Confagricoltura.

Il main sponsor dell’e d i-zione del 2019 sarà ArbosGroup con la partecipa-zione del concessionarioArbos di zona R&B di Ros-so e Mognato, mentre glisponsor tecnici, come nel-le due precedenti edizioni,saranno Topcon Agricultu-re e Agricola Perazzo &Bresciani. La Sesia sarà ilmedia partner anche della42ª edizione.

Cosa ci riserverà la nuo-va edizione? L’abbiamochiesto al presidentedell’Anga, Giorgio Greppi.

«La novità principale diquest’anno è l’apertura alpubblico anche il venerdì -ci ha risposto - A partiredalle ore 12 del 22 feb-braio, le porte della ma-nifestazione saranno aper-te e si potranno vedere sindal primo giorno di aper-tura le apprezzate prove inc a m p o ».

Il venerdì mattina, in-vece, come da tradizione,si svolgerà il convegno diinaugurazione di Fiera InCampo 2019 al quale, ciassicura Greppi «interver-ranno anche il ministrodelle Politiche agricole e

forestali e del Turismo,Gian Marco Centinaio, e ilpresidente di Confagricol-tura, Massimiliano Gian-s a n t i ».

Come per le precedentiedizioni sarà l’occasioneper vedere da vicino lenovità che il mercato pro-pone agli operatori dellarisaia. E come sempre siprevede una grande af-fluenza, non solo di ope-ratori del settore, ma an-che di pubblico, interes-sato alle manifestazionicollaterali che la Fiera inCampo ogni anno propo-ne.

Alcune immagini delle precedenti edizioni della Fiera in Campo

DALL'ENTE NAZIONALE RISI14 FEBBRAIO 2 019

I L T R OVAU F F I C I OSede Sede CentraleIndirizzo Via San Vittore, 40Città 20123 MilanoTelefono 02 8855111Fax 02 861372E-mail [email protected] Lun-Ven: 9,30-12,30

13,30-17,00Servizi Presidenza

Direzione GeneraleArea mercati e Rapporti UE Amministrazione - Personale URP - CED

Sede Centro Ricerche sul RisoIndirizzo Strada per Ceretto, 4Città 27030 Castello D’AgognaTelefono 0384 25601Fax 0384 98673

E-mail [email protected] Lun-Ven: 9,30-12,30

13,30-17,30Servizi Biblioteca - Laboratori

Sede Centro Operativo

Servizi Emissioni certificatiDichiarazione esp.Raccolta denunce e documenti

Telefono 0161 257031Fax 02 30131188E-mail [email protected] Lun-Ven: 8,30-12,30

14,00-16,30

Sede Sezione di Ferrara

Indirizzo Via Leoncavallo, 1Città 44021 CodigoroTelefono 0533 713092

Fax 0533 713405E-mail [email protected] Lun-Ven: 8,30-12,30

14,00-16,30Servizi Assistenza tecnica - Uff.Buoni

Sede Sezione di Novara

Indirizzo Via Ravizza, 10Città 28100 NovaraTelefono 0321 629895Fax 0321 612103E-mail [email protected] Lun-Ven: 8,30-12,30

14,00-16,30Servizi Assistenza tecnica - Uff.Buoni

Sede Sezione di Pavia

Indirizzo Via Calatafimi, 13Città 27100 Pavia

Telefono 0382 24651

Fax 0382 304820

E-mail [email protected]

Orari Lun-Ven: 8,30-12,30

14,00-16,30

Servizi Assistenza tecnica - Uff.Buoni

Sede Sezione di Vercelli

Indirizzo P.zza Zumaglini, 14

Città 13100 Vercelli

Telefono 0161 257031

Fax 0161 213209

E-mail [email protected]

Orari Lun-Ven: 8,30-12,30

14,00-16,30

Servizi Assistenza tecnica - Uff.Buoni

Sede Ufficio di Isola della ScalaIndirizzo Via Nazario Sauro, 9Città 37063 Isola della ScalaTelefono 045 6630486Fax 045 6639833E-mail [email protected] Lun-Ven: 8,30-12,30

14,00-16,30Servizi Assistenza tecnica - Uff.Buoni

Sede Ufficio di Mortara c/o CRRIndirizzo Strada per Ceretto 4Città 27030 Castello d’AgognaTelefono 0384 90801 - 0384 2560204Fax 0384 294084 - 02 30132944E-mail [email protected] Lun-Ven: 9,15-12,30

13,30-16,30Servizi: Assistenza tecnica - Uff.Buoni

Sede Servizio rese c/o Sala Contrattazione

Indirizzo Piazza Trieste 3Città 27036 MortaraTelefono 0384 98672E-mail [email protected] Venerdì 8,30-12,30Servizi Rese alla lavorazione

Sede Ufficio di Oristano

Indirizzo Via Enrico Mattei, 92Città 09170 OristanoTelefono 0783 78641Fax 0783 72557E-mail [email protected] Lun-Ven: 8,30-12,30

13,30-16,30Servizi: Assistenza tecnica - Uff.Buoni

Servizio di Assistenza TecnicaTelefono Tecnico Sede di lavoro

320 43 25 357 Simone Boattin Codigoro

320 43 25 358 Alessandra Bogliolo Novara

334 61 60 527 Fabio Mazza Pavia

320 43 25 360 Massimo Zini Pavia

320 43 25 361 Bruna Marcato Mortara

320 43 25 362 Cesare Rocca Vercelli

320 43 25 363 Carlotta Caresana Vercelli

320 43 25 366 Gianluca Bertone Vercelli

320 43 25 364 Lucio Zerminiani Isola della Scala

320 43 25 365 Sandro Stara Oristano

320 43 25 367 Massimo Giubertoni Novara

320 43 25 368 Franco Sciorati Pavia

Nuovo regolamento“de minimis”

E’ in fase di approvazione daparte della Commissione euro-pea il nuovo regolamento re-lativo alla concessione di aiuti deminimis alle imprese agricole.Le nuove regole, lungamentesollecitate da Confagricoltura,prevedono un innalzamento delmassimale triennale da conce-dere alle imprese a 25 mila euro.Al riguardo l’Italia dovrà istituireun Registro centrale nazionaledegli aiuti de minimis. Inoltre è

stato chiarito che gli aiuti deminimis sono considerati con-cessi nel momento in cui all’i m-presa è accordato il diritto aricevere gli aiuti, e questo in-dipendentemente dalla data dierogazione degli aiuti de mi-nimis all’impresa.

Assicurarsi o non assicurarsi ?Il tema “c a l d o” delle risorse

tratte dal Fondo di Solidarietànazionale destinate alle aziendepugliesi colpite dalle gelate hasollevato il problema del ricorso

all’assicurazione agevolata con-tro le avversità atmosferiche adifesa delle colture agricolenell’ambito del PSRN “Gestionedel rischio”.

Da un lato è emerso chel’obbligo delle polizze pluri-ri-schio, se ha disincentivato ilNord ad assicurare le proprieproduzioni, dall’altro non ha in-centivato il Mezzogiorno a co-prirsi con lo strumento assi-curativo (il tutto anche a causa diuna notevole complessità delsistema), come invece era negli

obiettivi del MIPAAFT. Dall’altroil ricorrere in questi giorni versointerventi post-evento, curandoa posteriori situazioni certamen-te drammatiche, disincentival’assicurazione, unico strumen-to che può affrontare il tema inmaniera risolutiva. Il problemavero è allora come fare in modoche aumenti in tutto il territorionazionale la copertura assicu-r a t i va .

Tempo di Piani NazionaliIn attesa del “Piano Risicolo

N a z i o n a l e” per lo sviluppo dellafiliera risicola italiana, comepreannunciato pubblicamente airisicoltori, altri settori ci stannoarrivando; è il caso del PianoProteico Nazionale (PPN), pre-disposto dal MIPAAFT (per orain bozza) e del Piano Maidicolo

Nazionale. Per quest’ultimo iltavolo tecnico ha evidenziato leprincipali strategie del compartoe le linee di intervento da per-correre, che si racchiudono in tregruppi: 1) orientarsi al mercato;2) aumentare la competitivitàdel settore; 3) promuovere ef-ficienti politiche comunitarie.

Per la valorizzazione del maisitaliano si dovrà puntare a evol-vere il sistema mais da prodotto“commodit y” a prodotto “s p e-cialt y” e quindi sempre più mi-rato alle esigenze dei diversitarget del mercato; a promuo-vere e sostenere i contratti difiliera e percorsi condivisi in-trafiliera che diventino premiantiper la qualità del prodotto ita-liano; a migliorare l’immaginedel mais sia in ottica ambientaleche di utilizzi diversificati.

Bloc notesA cura della Confagricoltura Vercelli Biella

di Paolo Guttardi

RESOCONTO I tradizionali appuntamenti organizzati dall’Ente Nazionale Risi riscuotono sempre grande successo

Grande partecipazione agli incontri tecniciIntroduzione dei dazi da Cambogia e Myanmar e l’efficacia di prodotti erbicidi e fungicidi tra gli argomenti più seguiti

Nel mese di gennaio2019 si sono tenuti i tra-dizionali incontri tecnicinelle province risicole pie-montesi e lombarde.

Organizzati dal persona-le del Servizio AssistenzaTecnica dell’Ente Naziona-le Risi, hanno registratouna forte partecipazione ditecnici e risicoltori che, rin-cuorati da un mercato mi-gliore rispetto a quello del-lo scorso anno e dal ri-pristino dei dazi, vedononuove prospettive di cre-scita per la risicoltura ita-liana.

Mercati e ricerca sonostati gli argomenti riferiti auna campagna che ha vi-sto una riduzione impor-tante della superficie conrese altalenanti. Durantele presentazioni relative al-la situazione di mercato, èstato evidenziato comecon l’introduzione dei daziper tre anni al riso lavoratoe semilavorato Lungo Bproveniente da Cambogiae Myanmar, si potrebberocreare i presupposti per unrilancio del settore cheavrebbe la possibilità direcuperare le quote dimercato perse nell’U n i o-ne Europea per il riso in-dica.

Le relazioni dell’a s s i-stenza tecnica hanno ri-guardato le sperimenta-

zioni svolte sul territorioatte a valutare l’efficacia diprodotti erbicidi e fungicididi recente autorizzazione. Inuovi fitofarmaci sono sta-ti testati nei diversi arealidi produzione del riso dan-do interessanti indicazioniai risicoltori delle diversezo n e .

Si è colta l’occasioneper fare il punto sulle nuo-ve autorizzazioni di pro-dotti fitosanitari che inte-resseranno il settore neiprossimi anni e illustrare lalunga lista di prodotti re-vocati o di prossima re-voca. Particolare interes-se, hanno suscitato le pre-sentazioni atte a illustrarele limitazioni di utilizzo di

alcuni prodotti nell’ambitodei nuovi piani regionaliper l’uso sostenibile deiprodotti fitosanitari.

Gli interventi hanno ri-guardato anche le avver-sità che ultimamente sonostate riscontrate sulla col-tivazione del riso, comel’infestante leguminosaAeschynomene indica L.,ritrovata nel territorio dellaLomellina o il nematodegalligeno appartenente al-la specie M el oi do gy negraminicola rilevato primain Baraggia e poi in Lom-bardia. I tecnici hanno il-lustrato anche i risultati delmonitoraggio sul riso dellacimice asiatica H a l yo m o r-pha halys: pur essendo

stata riscontrata in granquantità sulla coltivazionenon è ancora chiara la suacorrelazione con la mac-chia della cariosside.

Per la prima volta que-

st’anno, durante gli incon-tri sono stati illustrati irisultati delle attività delCentro Ricerche sul Risodi Castello d’Agogna, evi-denziandone soprattutto i

risvolti e gli aspetti praticiper i risicoltori, sia perquanto riguarda l’a g r o n o-mia e la difesa della col-tivazione sia per il miglio-ramento genetico.

.

Bando per una Borsa di studio al CRRL’Ente nazionale Risi ha indetto una

Borsa di studio riservata a giovani lau-reati di età inferiore ad anni 28 in pos-sesso del Diploma di Laurea, avente adoggetto: “Attività di studio e approfon-dimento delle tematiche relative allarevisione del Sistema Qualità secondo lanuova UNI EN ISO/IEC 17025:2018 eformazione sulle diverse attività ana-litiche svolte dal Laboratorio ChimicoMerceologico (analisi merceologiche, ca-ratterizzazione in cottura, reologiche eanalisi dei metalli).

L’importo complessivo è di 18milaeuro lordi all’anno.

E’ richiesto un diploma di laurea inScienze Chimiche o in Scienze dellaNutrizione umana o in Scienze e tec-nologie alimentari.

La partecipazione alla selezione deveessere presentata entro il 22/2/2019.

Il bando completo con specificati tuttii requisiti di partecipazione e le modalitàdi inoltro è consultabile nella sezione“Bandi e Avvisi” del portale dell’Ente:w w w. e n t e r i s i . i t

Un paio di im-magini di unodegli incontritecnici chel’Ente Risi stao rga n i z z a n d onei territori ri-sicoli. Grandel’adesione diagricoltori ete c n i c i

IL RISO IN CUCINA FEBBRAIO 2019 15

Paoletta Picco

In anticipo di quasi un an-no dalla cerimonia ufficialeche lo scorso 19 gennaio haconsacrato Matera Capitaleeuropea della cultura, lochef Vitantonio Lombardoha scommesso sulla città,sulla sua terra (la Lucania),sul turismo di eccellenza ita-liano ed estero che Materaavrebbe richiamato nel 2019e ha aperto il suo ristorante.Era il 28 maggio 2018. Il no-me del locale? “Vit antonioLom b ar d o”, a significareche, dopo anni di formazio-ne, duro lavo-ro ma anchesuccessi, Vi-tantonio havoluto tornarea c a s a p e raprire il localec h e a v e v asempre desi-derato e che,lo scorso no-v e m b r e , èstato premiato dalla primastella Michelin. A dire il verola stella ha già brillato perVitantonio (dal 2011 al 2017)quando era chef della locan-da Severino a Caggiano.U n’esperienza fondamen-tale quella nel piccolo borgoai confini tra Campania eBasilicata, dove tuttavia lochef si sentiva da un latosicuramente premiato dallaclientela, dall’altro costrettoa inevitabili compromessicon la cucina locale. «Doposei anni a Caggiano - spiegaVitantonio Lombardo - hocominciato a sentirmi unleone in gabbia. Avevo lanecessità di confrontarmicon una clientela diversa,cosmopolita. Soprattuttoavevo l’esigenza di fare lamia cucina per realizzare ilmio sogno».

La posta in gioco era alta,ma Vitantonio ha vinto lascommessa. Primi a pre-miarlo nel maggio 2018,all’apertura del suo locale, iMaterani che, seguiti subitodai clienti forestieri, hannoapprezzato oltre alla cucinaanche la location: 11 tavoli(per non più di 35 coperti)che insistono in un localericavato in una grotta la cuicifra è l’essenzialità. Le sole

luci, quelle a illuminare i ta-voli e quelle che fanno ri-saltare la cucina a vista equindi il lavoro di Vitantonioe del suo staff (6 in cucina,lui compreso) e 4 in sala.

Ma veniamo a noi.

Il primo ricordo del riso“m a n g i a to ?

«Quello al pomodoro checi davano alla mensa sco-lastica alle elementari».

Il primo risotto cucina-to ?

«Il solo ricordo mi fa sor-ridere e “in orr id ir e”. Ero

all’A l be r g h i e-ro di Potenzadove ci inse-gnavano a fa-re i l r isottocon il riso par-boiled. Nellospecifico ci in-segnarono ilrisotto con lozafferano cheio cercai di re-

plicare a casa, per i mieifamigliari, dopo essere an-dato ad acquistare tutti gliingredienti con la paghettache mi davano settimanal-mente i miei genitori».

Oggi che spazio ha ilriso nel suo ristorante?

«Un posto d’onore. Direidi eccellenza. Dopo quelleprime esperienze a scuola,non proprio riuscite, giurai ame stesso che avrei impa-rato a farlo bene e, soprat-tutto, che avrei usato la giu-sta varietà diriso per farlo.E oggi, infatti,il risotto nellacarta del mioristorante nonmanca mai ed i c o n s e-guenza è unpiatto semprerichiesto daiclienti. Certo,bisogna sa-perlo fare bene».

Ricorda chi glielo inse-gnò per primo?

«Sì. Ricordo uno chef aMilano, tantissimi anni fa,che mi ha iniziato ai segretidel risotto. Si chiamavaUbaldo. Era davvero “fissa-

t o” con la buona esecuzio-ne dei risotti. Ricordo an-cora che, fatto il risotto, do-po averlo mantecato, lo co-priva con il torcione (lo stro-finaccio di canapa). Risulta-to? Una vera prelibatezza.Da lui ho imparato ad amareil risotto, la cui esecuzioneho poi perfezionato nelle cu-cine di altri grandi maestri.Penso a Davide Scabin, aFabio Barbaglini, a Gianfran-co Vissani. Ciascuno di loroaveva un’idea del tutto per-sonale sulla mantecatura eio ho cercato di apprendereil meglio dalla tecnica diognuno di loro».

Allora, cosa serve, perlei, per fare un buon ri-

s o tto ?« I n n a n z i-

tutto una buo-na ma te r i ap r i m a . U nbuon Carna-roli e non cer-to un parboi-led. Poi, unabuona tecni-ca. E il gioco èfatto. Un buonrisotto è ama-

to incondizionatamente daquasi tutti i commensali edè una vera soddisfazioneper chi lo cucina e per ilpalato di chi lo assaggia.Certo, non si può improv-visare e non ci si deve maiaccontentare. Trovata unavarietà di riso eccellente e

che dà una buona resa, nonci si deve fermare. Se si hanotizia di altre nuove varietàaltrettanto buone, le si deveprovare e sperimentare. In-somma, credo che la ricercadi ingredienti di qualità sia,accanto alla tecnica, essen-ziale per un’alta cucina.Quest’ultima, infatti, neces-sita di ricerca continua, tec-nica e passione».

E quali varietà di risoutilizza in cucina?

«Il Carnaroli per i risotti;per gli arancini l’Arborio; eper le zuppe il Vialone Na-n o ».

Crede che oggi si possafare di più per promuo-vere la cucina del risotto?

«Vedo che oggi, soprat-tutto al Sud, il risotto è unpiatto ancora non molto beneseguito. Si migliora al Cen-tro per poi raggiungere ot-timi risultati al Nord. Quindi,credo che se gli chef italianinei loro locali proponesserorisotti ben eseguiti, certa-mente il piatto avrebbe unlancio e un’eco diversi».

A proposito di “l a n c i o”,cosa pensa dell’es posi-zione mediatica che coin-volge molti chef?

«Credo che, per un verso,tale esposizione sia positi-va . Fa , in fa tt i , cap i re

all’esterno quanto lavoro,fatica e ragionamento ci sia-no dietro all’esecuzione dibuoni piatti. Dall’altro lato,invece, non condivido che lochef, a motivo di tale espo-sizione, abbandoni la cucinadel suo locale demandan-done la guida ad altri del suost aff».

Vuol dire che se la chia-massero in tv non andreb-be?

«Voglio dire che se michiamassero, non direi no apriori. Valuterei la possibilitàdi chiudere il locale per iltempo neces-sario alla tra-sferta. Valuta-ti costi e be-nefici, alloraprenderei unadecisione; mas u q u e s t opunto sonop er e n to r io .Se il ristoran-te è aperto, èperché in cucina ci sono io,non il mio sous chef perquanto bravo possa essere.Io sono il mio ristorante che,non a caso, porta il mio no-me. Credo ancora sempre aquesto proposito, che lochef non debba atteggiarsi amanager o a imprenditore(e di questo le guide eno-gastronomiche dovrebberotenere conto). Io mi con-

sidero un cuoco-artigiano.Io realizzo dei sogni».

E c’è da scommettereche in questo 2019 appenainiziato Vitantonio non simuoverà da Matera e dalsuo locale. Da quest’ultimo,infatti, tiene ancora a pre-cisare lo chef lucano, nes-sun cliente esce senza chelui lo abbia salutato con unastretta di mano dopo esser-si accertato che tutto a ta-vola sia andato nel miglioredei modi.

«Nel mio ristorante - con-clude - c’è solo una persona

che può giudi-ca re se unpiatto è riusci-to o meno be-n e . Q u e l l apersona sonoio e posso ga-rantire che, seun piatto escedalla mia cu-cina, per me èbuono e non

necessita di altro. Se nonfossi sempre presente co-me potrei mettere in praticaciò che ho appena detto?Non potrei farlo, quindi nonpotrei neppure confrontar-mi con i clienti che, se ven-gono da me con fiducia ecuriosità, devono non solotrovarmi, ma anche provarele emozioni giuste davanti aipiatti che io propongo..

Risotto con Tartufo Pecorino eGianduia

Ingredienti per 4persone

100 g burro, 1 sca-logno, 320 g Carnaroli,2 l brodo di carne, 25 gtartufo uncinato, 30 gpecorino del Pollinostagionatura 12 mesi.Per la finitura: 25 g tar-tufo uncinato, 20 g. pe-corino del Pollino stagionatura 12 mesi,20 g gianduia.

EsecuzioneSoffriggere lo scalogno preceden-

temente tritato nella metà del burro.Aggiungere il riso, to-starlo bene e cuocerloaggiungendo il brodoun po’ alla volta. A cot-tura quasi ultimata ag-giungere il rimanenteburro, e il pecorinograttugiato. Togliere ilrisotto dal fuoco la-sciandolo riposare per

3 minuti. Impiattare e ultimare con iltartufo a lamelle e la gianduia.

Chi

è

Vitantonio Lombardo nascein Basilicata a Savoia di Lu-cania nel 1979. Dopo il diplomaall’Istituto Alberghiero a Po-tenza, sicuro che la cucina sa-rebbe stata il suo mestiere e ilsuo sogno, peregrina nelle cu-cine di alcune delle miglioricorti gastronomiche italiane einternazionali. Vi apprende ifondamentali delle tecnichepiù innovative, gli abbinamentipiù raffinati, azzarda in spe-rimentazione e creatività.

A chi “ru b a ” tecnica e idee?A Paolo Teverini, GianfrancoVissani e Fabio Barbaglini. Tregrandi chef italiani che nonstenta a definire “i suoi mae-stri”. Con un quarto poi, DavideScabin, nasce anche un’a m i-

cizia fraterna fondata sulla sti-ma reciproca. Proprio a ScabinVitantonio ha dedicato la Pizzain Black, omaggio al famosopiatto dello chef piemonteseBlack is Black (una specialepizza di spaghetti neri, cotti epoi allineati, tenuti sottovuotoe pronti per essere base peraltri piatti).

Prima di aprire il suo locale aMatera, tuttavia, Vitantonio siprova in un piccolo locale aCaggiano, ai confini tra la Cam-pania e la Basilicata. E’ la Lo-canda Severino per la cui cu-cina viene premiato con la stel-la Michelin dal 2011 al 2017.

Un bel successo su cui Vi-tantonio non si siede, ma cherisulta per lui un nuovo tram-

polino di lancio per altri tra-guardi.

Eccolo allora lasciare Cag-giano nel 2017 e prepararsi concura per l’approdo, nel 2018, aMatera. Lì nel locale tutto suoe che porta il suo nome, decidedi accogliere i clienti con menuin tripla veste: il “Mat.era”(che parte dalla tradizione); il“Mat.eria” (proposta il cuipunto di partenza è il terri-torio); il “V L”, (i piatti che hannofatto e continuano a fare la suastoria di chef). Tre menu ac-comunati dalla volontà di re-galare nuove sensazioni al pa-lato e stimolare i sensi in unpercorso che va dal pesce allacarne, passando per i piatti “dit e rr a ”.

L’INTERVISTA Lo chef Vitantonio Lombardo, patron dell’omonimo ristorante aperto lo scorso anno a Matera

«Da me il riso ha sempre un posto d’o n o re »«Nella carta del mio ristorante il risotto non manca mai ed è un piatto sempre richiesto dai clienti»

tCosa serve per fare

un buon risotto?«Innanzitutto una buona

materia prima. Poiuna buona tecnica.E il gioco è fatto»

tQuali varietà di risoutilizza in cucina?

«ll Carnaroli per i risotti;per gli arancini l’Arborio;

e per le zuppeil Vialone Nano»

La ricetta

tUn buon risotto è amatoincondizionatamente daquasi tutti i commensali

ed è una verasoddisfazione per chi

lo cucina e per il palatodi chi lo assaggia

LO STATO DEL RISO16 FEBBRAIO 2 019

ACCORDI UE Il riso finisce spesso sul tavolo delle trattative per definire nuovi rapporti commerciali con diversi Stati

Non solo PMA, preoccupati per cosa succederàcon Thailandia, India, Vietnam e Paesi del Mercosur

All'inizio dell'anno, in unaconferenza stampa affollatasoprattutto da pochi giorna-listi e molti rappresentantidel governo thailandese, ilcommissario Ue all'ambien-te, Karmenu Vella, ha annun-ciato che l'Unione europearitirerà il 'cartellino giallo' suiprodotti ittici provenienti daBangkok, l'avvertimento sul-la possibilità di chiudere lefrontiere europee a certi pro-dotti per le violazioni dei dirittiumani nei Paesi che le pro-ducono. Ma la Thailandia staonorando gli impegni presicontro la pesca illegale eaderirà alle convenzioni Onucontro lo sfruttamento dellavoro: quindi, via il cartellino.La notizia in sé sembra pocointeressante per il settoredel riso. Lo diventa molto,invece, se la si considera dalpunto di vista delle relazionicommerciali tra l'Ue e il suoterzo fornitore di riso, dopoIndia e, almeno fino allo scor-so dicembre, Cambogia. Dal2013 Thailandia e Ue hannoaperto un tavolo di negoziatoper un accordo di liberoscambio che difficilmentenon comprenderà il capitoloriso e che si è bloccato nel2014, dopo la presa del po-tere da parte dei militari aBangkok. La convocazione dielezioni quest'anno e la fine

della minaccia europea dibloccare le importazioni diprodotti ittici fanno parte diun quadro che fa presagireuna ripresa dei negoziati. «Ilriso sarà trattato come unsettore sensibile», ripetono aBruxelles. Ma i fronti com-merciali sono tanti e conmolti Paesi produttori chehanno interessi offensivi sulsettore, soprattutto asiatici(Paesi Asean).

Partiamo dall'accordo conil Vietnam, già siglato ma at-tualmente all'esame delConsiglio. Prevede l'ingres-so nell’Ue di circa 80milatonnellate a dazio zero e do-vrebbe essere pronto per la

firma prima delle elezioni eu-ropee. Il condizionale è d'ob-bligo perché la prima tabelladi marcia indicata lo dava perfatto lo scorso dicembre, poii tempi sono stati più lunghi.Con l'India, il più grandeesportatore al mondo a va-lore, l'Ue «rimane in contattoregolare – si legge in un re-cente documento dellaCommissione – per creare lecondizioni per riprendere icolloqui» interrotti nel 2013.Negoziati sono aperti anchecon Indonesia, Malesia e Fi-lippine, grandi produttori,che sono però alle prese conlivelli di autosufficienza chesono sempre più difficili da

raggiungere a causa di unapopolazione in forte aumen-to. Cambiando quadrante, iPaesi del Mercosur sono tut-ti nella top 15 degli espor-tatori mondiali in valore: nel-l'ordine, Uruguay, Brasile,Paraguay e Argentina. Sonomesi che il negoziato è installo. Per i sudamericani ècolpa dell'Ue che non fa con-cessioni sul bioetanolo e lecarni bovine, Bruxelles vuolemaggiore apertura sul lattie-ro caseario e protezione dallacontraffazione alimentare.Per capire se la trattativa an-drà avanti gli occhi sono pun-tati sul neo-presidente delBrasile Jair Bolsonaro, che

ha vinto le elezioni con pro-messe che vanno dalla stret-ta sui diritti civili e sociali alliberismo in economia, inclu-sa la rimozione dei vincoli alladeforestazione dell'Amazzo-nia. Ma anche sul presidentefrancese Emmanuel Ma-

cron, che ha chiesto all'Ue dinon accordarsi con chi noncondivide l'impegno euro-peo sul clima. E ancora, pertenere alta la guardia sul riso,toccherà considerare eventiche solo a prima vista con ilsettore non c'entrano nulla.

ASIA Il ciclone Usman, il ricorso alle scorte e nuove normative rendono il quadro poco chiaro

Filippine, una situazione in definizione

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Boom dell'export di riso vietnamitaE' stato un 2018 da boom per l'export di riso vietnamita.

Secondo i dati del ministero dell'Industria e del Com-mercio di Hanoi, nei primi 11 mesi del 2018 il Paeseasiatico ha esportato 5,7 milioni di tonnellate di riso perquasi 2,9 miliardi di dollari, un aumento del 16,8% invalore rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Se-condo le previsioni, l'anno dovrebbe chiudersi con espor-tazioni a 6,2 milioni di tonnellate, il 6,6% in più rispetto al2017 e circa 3,12 miliardi di dollari in valore (+18,5%). Unrisultato alla portata nonostante il calo dei flussi verso laCina, più che compensato da altri mercati, come In-donesia, Iraq, Hong Kong (Cina), Filippine e Malesia. Per il2019 sono incoraggianti gli ordinativi provenienti da Fi-lippine ed Egitto, che si prepara a importare 500milatonnellate a causa di un calo della produzione.

Negli ultimi tre anni, il numero di mercati di espor-tazione per il riso vietnamita è aumentato da 60 a 150Paesi. Inoltre il Vietnam sta diventando sempre di più unapiattaforma di produzione e logistica per le industriedell'Asia e dell'Oceania. SunRice, il più grande distri-butore di riso in Australia e uno dei venditori leader diJaponica a livello mondiale, ha recentemente acquistatoun impianto di trasformazione nella provincia di DongThap, con le autorità locali che guardano all'accordo comeun'occasione per migliorare la qualità e la competitivitàdel prodotto nazionale.

Il 2019 si preannuncia un anno crucialeper i produttori di riso delle Filippine. Ge-stire l'offerta è molto difficile in un Paeseforte produttore ma fortissimo consuma-tore, che deve ricorrere regolarmente alleimportazioni per far fronte alla domanda diuna popolazione in crescita. Quest'anno,inoltre, i risicoltori devono recuperare daidanni del ciclone tropicale Usman, che hacolpito il Paese alla fine dell'anno scorso. Latempesta ha colpito oltre 40mila agricoltori,che coltivavano 47mila ettari. Anche a cau-

sa di Usman la produzione nel 2018 èdiminuita di 900mila tonnellate e si lavora arecuperare.

Secondo il Dipartimento dell'Agricoltural'obiettivo di produzione di riso per il 2019sarà probabilmente raggiunto perchéUsman ha devastato soprattutto le varietà abasso rendimento, e il governo di Manilasta cercando di compensare questa perditacon varietà ad alto rendimento, fornendoagli agricoltori semi ad hoc. «Mentre oggic'è un enorme danno alla coltura del riso -

ha detto il segretario all'a-gricoltura Emmanuel Piñol -con la consegna delle semen-ti gli agricoltori saranno in gra-do di recuperare, perché leloro piante sono solo nellostadio vegetativo e sarannoin grado di ripiantare».

Intanto, si fa ricorso allescorte che nelle Filippine nonsono solo un fatto di inter-vento statale, ma privato,preso in carico direttamente dalle famiglie.Già alla fine dell'anno scorso l'inventariodelle scorte mostrava un calo dell'1,93%nelle famiglie, il 18,65% nei magazzini com-merciali e il 4,87% nei depositi dello Stato.Come non bastasse, le regole sulle im-portazioni sono cambiate di recente, ag-giungendo incertezza per i produttori chedovranno competere con i quantitativi chearrivano dall'estero. La nuova legge sullatariffa del riso, ratificata da entrambe leCamere del Congresso nel novembre del-l'anno scorso e firmata dal presidente Ro-drigo Duterte nelle prime settimane delnuovo anno modifica uno status quo chedurava da vent'anni e sostituisce le re-strizioni quantitative sulle importazioni diriso con le tariffe. «Con la revoca dellerestrizioni, che aprirà il mercato filippino alleforniture di riso di altri Paesi – ha detto il

segretario all'agricoltura Emmanuel Piñol –i coltivatori di riso filippini devono affrontarela minaccia di un prezzo di acquisto inferioreper i loro prodotti». Tra le politiche messe inatto da Manila, ci sono sussidi al prezzo diacquisto locale. Ma i risicoltori devono af-frontare anche carenze strutturali, come lamancanza di impianti di essiccazione e ipagamenti ritardati, per non parlare deicosti di produzione in fertilizzanti e altrimezzi di produzione. Piñol, ha annunciatoche il governo aprirà un programma dicrediti per gli agricoltori che venderanno iloro prodotti allo Stato. Il prestito avrà uninteresse del 2% e pagabile al momentodel raccolto. Piñol ha, inoltre, propostol'istituzione da parte del Dipartimento del-l'agricoltura di impianti di essiccazione nellestazioni di acquisto statali, che gli agricoltoripotrebbero utilizzare gratuitamente..

La Cina compra riso dalla CambogiaLa Cina si è impegnata

ad acquistare 400.000tonnellate di riso dallaCambogia quest'anno, piùdel doppio delle 170miladell'anno scorso. Lo ha co-municato il primo ministrocambogiano Hun Sen do-po un incontro bilaterale aPechino con il presidentecinese Xi Jinping. Xi hapromesso a Hun Sen chela Cina aumenterà la quotadi importazioni di riso dalla

Cambogia nel 2019, conl'obiettivo di incrementaregli scambi bilaterali tra idue Paesi a circa 10 mi-liardi di dollari nel 2023.

L'annuncio è da vederecome una mano tesa di Xiall'alleato Hun Sen, ondeevitare che venga indebo-lito dalla notizia che laCommissione europea haristabilito i dazi per leesportazioni in Europa. Se-condo i dati di Pnom Pehn,

nel 2018 la Cambogia haesportato 626.225 tonnel-late di riso sui mercati in-ternazionali (-1,5% rispet-to al 2017). Per singoloPaese, il più grande ac-qu i rente era la C ina(170.000 tonnellate), se-guita dalla Francia (90.000tonnellate), dalla Malesia(40.000 tonnellate), dalGabon (30.000 tonnellate)e dai Paesi Bassi (26.000tonnellate).

LO STATO DEL RISO FEBBRAIO 2019 17

L’ANALISI L'aumento dell'export non basmati è stato tumultuoso, attestandosi a 8,6 milioni di tonnellate nel 2017-18

L’India consolida il suo status di potenza risicolaSecondo gli analisti, ad averne beneficiato sono i traders e non i produttori o i consumatori finali

Nel 2006-2007 la scelta dell'In-dia di chiudere le frontiere alleesportazioni di riso causò un ter-remoto dei prezzi le cui scosse dalSud-est asiatico si propagarono fi-no a sconvolgere i mercati mon-diali. Dopo quattro anni Nuova Delhiriapriva i flussi in uscita e già dal2011-2012 era diventata il maggioreesportatore al mondo, strappandola leadership alla Thailandia. A 10anni dallo shock, Nuova Delhi haconsolidato il suo status di potenzarisicola, nonostante un aumentodella produzione piuttosto conte-nuto, e grazie a un forte incrementodella performance dell'export, so-prattutto sul prodotto non basmati.Un boom che, secondo un'analisi

pubblicata dal quotidiano The Hin-du, ha finito per portare vantaggisoprattutto a grandi investitori edesportatori, meno a produttori econsumatori indiani.

L'aumento dell'export non ba-smati è stato tumultuoso, attestan-dosi a 8,2 milioni di tonnellate nel2014-15 e, dopo un calo a 6,4 mi-lioni di tonnellate, un nuovo incre-mento a 8,6 milioni di tonnellate nel2017-18. Questo nonostante unaproduzione cresciuta di poco e gliaggiustamenti in termini di poli-tiche commerciali della Thailandia,che avrebbero dovuto avvantaggia-re Bangkok come principale con-corrente dell'India sul non basmati.Senza dimenticare l'esuberanza

del Vietnam, diventato negli ultimidieci anni un attore sempre piùimportante sui mercati mondiali.

La quota dell'India nelle espor-tazioni mondiali degli ultimi anni(2014-18) si è attestata al 25-26%,quella thailandese ha oscillato tra il22 e il 25% e quella vietnamita tra il13 e il 16%.

Allo scenario indiano si aggiungeil non trascurabile dettaglio che ilgoverno federale del Subcontinen-te è autorizzato in sede Wto adattuare un grande sistema di ac-quisti governativi di riso. Non senzadisagio da parte di Usa e Ue, perchél'India ha una lunga tradizione diacquisti pubblici che non hanno maicambiato di molto la situazione

drammatica dei circa 800 milioni dipoveri del Paese che soffrono lafame. Gli analisti si domandanoperché, in questo quadro, i prezzidel mercato interno non aumen-tano. Gli acquisti pubblici hannooscillato tra 32 e 35 milioni di ton-nellate tra il 2011-12 e il 2015-16, perpoi salire a 38 milioni di tonnellatenei due anni successivi, quandoanche la produzione era in aumen-to. Il prezzo minimo di sostegnocon cui il riso è stato acquistato dalgoverno è aumentato nel tempoma è rimasto costantemente al disotto del prezzo all'esportazione.

Seguendo questa tendenza,sembra che, dopo la liberalizzazio-ne delle esportazioni non basmati,

il prezzo internazionale abbia finitoper dettare la gamma dei prezziinterni, caratterizzati da una doman-da debole, che fa della coltivazioneun'attività sempre meno sosteni-bile per i risicoltori. In più, con-cludono gli analisti, il vantaggio diun prezzo internazionale che 'di-sciplina' quello interno non sembraaver avuto effetto sui prezzi al det-taglio per il consumatore, che intutte le città metropolitane sonorimasti ben al di sopra del prezzoall'esportazione. La liberalizzazionedel commercio – concludono glianalisti – sembra aver beneficiatosolo una parte della filiera, quelladei traders, e non i produttori o iconsumatori finali.

IMPORT I flussi da quell’area sono cresciuti di 55 volte fino a 30.000 tonnellate all'anno

Al Giappone piace il riso australianoLa scelta del presidente

americano Donald Trump diritirare il suo Paese dal trat-tato commerciale trans-pa-cifico (Tpp) sta favorendo iproduttori australiani di risonel grande mercato giappo-nese. I consumatori nippo-nici si stanno rivolgendo alprodotto australiano comeun'opzione per il loro alimen-to principale, evitando le va-rietà offerte sul mercato in-terno i cui prezzi al dettagliosono aumentati del 40% dal2014. Così, i flussi di risoaustraliano in arrivo in Giap-pone sono cresciuti di 55volte fino a 30.000 tonnel-late all'anno. L'Australia è di-ventata il secondo esporta-tore dopo gli Stati Uniti, conuna quota del 30%, rispettoal 10% precedente.

Con l'accordo trans-paci-fico entrato in vigore alla finedel 2018, il Giappone ha fis-sato una quota solo per il risoaustraliano, che aumenteràfino a 8.400 tonnellate al-l'anno dopo 12 anni.

Sul fronte delle esporta-

zioni giapponesi, c'è da se-gnalare la fine delle restri-zioni imposte dalla Cina dopoil disastro della centrale nu-cleare di Fukushima. Leesportazioni di riso Niigatasono state autorizzate dopol'annuncio dell'amministra-zione generale della super-visione della qualità, ispezio-ni e quarantena della Cina nelnovembre 2018 (Aqsiq). A ot-

to anni dal disastroso tsu-nami del marzo 2011, cheportò al rilascio di materialeradioattivo dall'impianto diDaiichi, le aziende della re-gione di Niigata, una delleprefetture vicine a Fukushi-ma, potranno ricominciare aesportare verso Pechino nelgiro di qualche settimana. Sitratta di quantitativi minimi,due tonnellate, ma non è

detto che i consumatori localisiano disponibili ad acqui-starli. Il riso giapponese è ingenere presente su TaoBao,la piattaforma di commercioonline di proprietà di AliBabache consente ai piccoli im-prenditori di avere accesso aimercati digitali e, nonostan-te il costo doppio rispetto allevarietà domestiche, trova co-munque i suoi estimatori.

. .

Leggero calo per la produzione mondialeLa produzione di riso mondiale

nel 2018/19 dovrebbe attestarsi a488 milioni di tonnellate, in lievecalo rispetto ai 491 mln dell'annoprecedente (-0,6%) con le quantitàscambiate a livello mondiale cheammonteranno a 47 milioni di ton-nellate (+1,6%). Sono le stime ag-giornate dell'International GrainsCouncil. La contrazione della pro-duzione è dovuta a un calo deiraccolti degli esportatori asiatici,dove le condizioni atmosferiche«sono state meno che ideali», si

legge nel rapporto e «solo par-zialmente compensate da miglioririsultati altrove».

Anche in Cina, la produzione po-trebbe calare. Con il consumo de-stinato a salire per una domandasempre sostenuta dalla crescitademografica in Asia, le scorte po-trebbero diminuire. Si prevede cheil commercio raggiungerà un nuovopicco nel 2019, con maggiori spe-dizioni in Africa che ci si attendecompensino una riduzione delladomanda in Asia.

Nigeria, tempi più lunghi per sdebitarsiOltre 550mila risicoltori nige-

riani beneficeranno di tempi piùlunghi per ripagare i debiti con-tratti con la Banca centrale delPaese (Bcn), in seguito alle inon-dazioni che hanno sommersocentinaia di migliaia di ettari a maise riso. La conta dei danni parla dioltre 100.000 ettari nel solo Statodi Jigawa, una delle aree più pro-duttive del Paese, dove sono staticolpiti 19mila risicoltori. «Invecedi pagare il prestito in tre rate in unanno, il prestito sarà ristrutturato

per essere pagato in quattro anni,sempre a rate», ha dichiarato allastampa locale il presidente del-l'Associazione nazionale risicolto-ri (Rifan) Alhaji Aminu Goronyo.Solo i risicoltori aderenti al pro-gramma di prestiti concordato daRifan e Bcn hanno accesso allaristrutturazione del debito. Goro-yo ha detto anche che la banca hagià ordinato che agli agricoltorisiano concessi nuovi prestiti, inmodo che possano tornare neicampi e recuperare le perdite.

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LO STATO DEL RISO18 FEBBRAIO 2 019

IMPORT & EXPORT UE

(Dati espressi in tonnellate base di riso lavorato)

Regno Unito 91.424

Paesi Bassi 75.863

Francia 75.372

Germania 46.302

Italia 42.751

Portogallo 32.437

Belgio 27.429

Spagna 26.820

Rep. Ceca 16.217

Svezia 10.213

Grecia 7.847

Altri Ue 36.481

TOTALE 489.156

Rotture di riso 135.755

Italia 41.146

Portogallo 17.481

Spagna 10.461

Grecia 8.120

Bulgaria 2.095

Polonia 1.217

Paesi Bassi 883

Romania 786

Germania 546

Francia 540

Rep. Ceca 490

Altri Ue 1.677

TOTALE 85.442

- -

Paesi Import Paesi Export

IL CONFRONTO CON LE CAMPAGNE PRECEDENTI

D al l’inizio della campa-gna fino al 15 gennaio i tra-sferimenti di risone hannointeressato un volume di cir-ca 659.000 tonnellate, checorrisponde al 44% della di-sponibilità vendibile, in lineacon i trasferimenti registratiun anno fa.

Tutte le borse merci di ri-ferimento hanno evidenzia-to una crescita generalizza-ta delle quotazioni dei risonie nessun calo.

L’attività di esportazioneal di fuori dell’Unione eu-ropea ha ripreso vigore, tut-tavia, il volume totale espor-tato dall’inizio della campa-gna, pari a 42.747 tonnel-late, base lavorato, è infe-riore di quasi 13.900 ton-nellate (-25%) rispetto a unanno fa. Le riduzioni più si-gn i f icat ive r iguardanol’export verso la Turchia(-10.600 t), la Siria (-1.100 t) eil Libano (-1.000 t).

Le consegne verso gli al-tri Paesi dell’Unione euro-pea, aggiornate a ottobre2018, si attestano a quasi90.000 tonnellate, base la-vorato, con un calo di 6.300tonnellate circa (-7%) ri-spetto al dato di un anno fa.

Entrando nel dettaglio, ri-sulta una riduzione di circa4.200 tonnellate per il risoTondo, un calo di circa 2.200tonnellate per il riso Me-dio/Lungo A e un aumentodi 80 tonnellate per il risoLungo B. Le consegne sonoaumentate verso la Francia(+1.076 t), mentre sono ca-late verso la Polonia (-2.011t) e il Regno Unito (-1.038t).

Sul lato dell’import risultaun incremento di circa 2.100tonnellate (+6%) rispetto al-la scorsa campagna.

Unione europeaSecondo i dati forniti dalla

Commissione europea, leimportazioni comunitarie siattestano a circa 489.200tonnellate, base riso lavo-rato, con una riduzione dicirca 28.300 tonnellate(-5%) rispetto al dato di unanno fa. Il dato relativoall’import di riso lavorato daiPMA, che tiene conto deiprimi quattro mesi dellacampagna, si attesta sulle122.000 tonnellate, facen-do segnare un incrementodi circa 19.800 tonnellate(+19%) rispetto alla campa-gna precedente.

Sul fronte dell’export siregistra un volume di circa85.400 tonnellate, base risolavorato, in calo di circa40.000 tonnellate (-32%) ri-spetto alla scorsa campa-gna.

TRASFERIMENTI RISONE E RIMANENZE PRESSO I PRODUTTORI AL 15/1/2019Gruppi

varietaliDisponibilità

vendibileTrasferimento % rispetto

al disponibileRimanenze

Selenio 104.042 49.663 47,73% 54.379Centauro 90.408 51.148 56,57% 39.260Altri 200.466 107.849 53,80% 92.617TOTALE TONDO 394.916 208.660 52,84% 186.256Lido 19.271 12.209 63,35% 7.062Padano-Argo 4.855 1.593 32,81% 3.262Vialone nano 25.937 9.065 34,95% 16.872Varie Medio 14.444 1.936 13,40% 12.508TOTALE MEDIO 64.507 24.803 38,45% 39.704Loto-Ariete 257.046 88.117 34,28% 168.929S. Andrea 24.459 11.394 46,58% 13.065Roma 51.790 22.624 43,68% 29.166Baldo 72.104 29.417 40,80% 42.687Arborio-Volano 112.739 54.203 48,08% 58.536Carnaroli 118.766 45.800 38,56% 72.966Varie Lungo A 24.681 11.600 47,00% 13.081TOTALE LUNGO A 661.585 263.155 39,78% 398.430TOTALE LUNGO B 369.223 162.750 44,08% 206.473TOTALE GENERALE 1.490.231 659.368 44,25% 830.863

TRASFERIMENTI ATTUALI E CONFRONTO CON LA CAMPAGNA PRECEDENTE

Dati espressi in tonnellate di riso greggio

CAMPAGNE PRECEDENTI

Tondo 485.811 197.374 40,63%

Medio 66.900 22.461 33,57%

Lungo A 753.774 295.592 39,21%

Lungo B 331.811 142.828 43,04%

TOTALE 1.638.296 658.255 40,18%

2017/2018 Disponibilitàvendibile

Trasferito % rispettoal disponibile

Tondo 519.110 203.309 39,16%

Medio 57.106 21.070 36,90%

Lungo A 823.948 277.792 33,71%

Lungo B 261.911 110.466 42,18%

TOTALE 1.662.075 612.637 36,86%

2016/2017 Disponibilitàvendibile

Trasferito % rispettoal disponibile

Tondo 394.771 187.067 47,39%

Medio 46.590 19.806 42,51%

Lungo A 786.333 329.133 41,86%

Lungo B 271.796 128.442 47,26%

TOTALE 1.499.490 664.448 44,31%

2015/2016 Disponibilitàvendibile

Trasferito % rispettoal disponibile

EFFETTIVO SDOGANATODAL 1/9/2018 AL 20/1/2019

TITOLI AGREX RILASCIATIDAL 1/9/2018 AL 15/1/2019

BILANCIO Fino al 15 gennaio collocate circa 659.000 tonnellate di risone

Trasferimenti in linea con un anno fa,mentre le quotazioni sono in crescita

122.344102.514

Set - Dic 2018 Set - Dic 2017

Import Ue di riso semilavorato e lavorato dai PMA(dati in tonnellate)

0

50

100

150

200

250

300

350

400

450

Tondo Medio Lungo A Lungo B

trasferito totale ('000 t)Rimanenzatrasferito totale anno precedente

600.000

500.000

400.000

300.000

200.000

100.000

0

2018/19

489.

156

2017/18

517.

472

2016/17

471.

902

2015/16

503.

658

Import UE

140.000

120.000

100.000

80.000

60.000

40.000

20.000

0

2018/19

85.4

42

2017/18

125.

466

2016/17

85.2

44

2015/16

81.9

27

Export UE

LO STATO DEL RISO FEBBRAIO 2019 19

Esportazioni Italia

Rest

o de

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ondo

8.000

7.000

6.000

5.000

4.000

3.000

2.000

1.000

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6.7

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2.7

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7.28

1

5.95

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5.62

2

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3.8

37

1.8

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1.7

05

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1.6

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1.4

02

1.3

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1.3

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55

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Rep.

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Koso

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Importazioni Italia18.000

15.000

12.000

9.000

6.000

3.000

0

Rest

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4.8

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Pakis

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68

Guya

na

Para

guay

Thail

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Mya

nmar

India

BORSA DI PAVIA

Centauro (originario) 367 375 367 385 380 385

Selenio 350 405 395 430 400 435

Lido-Flipper e sim. 313 335 313 335 313 335

Padano-Argo 310 335 365 385 365 385

Vialone Nano 425 480 425 480 425 480

S. Andrea 345 370 355 385 355 385

Loto e Nembo 325 375 345 385 345 385

Dardo-Luna CL e sim. 303 325 320 335 320 335

Augusto 345 365 350 370 350 370

Roma 365 375 380 385 380 385

Baldo 375 385 375 385 380 390

Arborio-Volano 410 460 430 480 430 480

Carnaroli 445 460 445 460 445 460

Similari del Carnaroli 415 430 420 435 420 435

Lungo B 290 305 290 305 305 320

DATI ESPRESSI IN TONNELLATE BASE RISO LAVORATO

Sole CL e similari 312 345 332 365 352 385Balilla-Centauro 347 365 357 375 365 385Selenio 348 395 353 400 380 430Lido e similari 310 330 310 330 310 335Loto 340 370 340 370 350 380Augusto 330 355 330 355 340 365Dardo, Luna CL e similari 315 330 315 330 315 335S. Andrea 340 365 340 365 355 380Baldo 360 375 360 375 370 385Roma 340 370 340 370 355 385Arborio-Volano 410 460 410 460 415 480Carnaroli 405 465 405 465 415 475Lungo B 287 305 287 305 292 310

PER TUTTE LE BORSE, PREZZI ESPRESSI IN EURO PER TONNELLATA

17/12/2018Min Max

24/12/2018Min Max

7/1/2019Min Max

14/1/2019Min Max

Risoni

Risoni 19/12/2018Min Max

26/12/2018Min Max

9/1/2019Min Max

16/1/2019Min Max

BORSA DI MORTARARisoni 7/12/2018

Min Max28/12/2018

Min Max11/1/2019Min Max

18/1/2019Min Max

Sole e similari 298 336 348 386 348 386

Selenio 333 380 383 430 388 435

Centauro 342 360 367 385 367 385

Vialone Nano 430 480 430 480 430 480

S. Andrea 335 365 355 385 355 385

Loto 350 375 360 385 360 385

Dardo-Luna CL e sim. 315 335 315 335 315 335

Augusto 328 355 338 365 338 365

Roma 335 365 350 380 355 385

Baldo 365 380 365 380 375 390

Arborio-Volano 395 460 415 480 420 485

Carnaroli 435 480 435 480 435 480

Lungo B 277 305 287 315 297 325

Altre indica 277 305 287 315 297 325

Arborio 995 1040 1005 1050 1035 1080

Roma 850 900 860 910 860 910

Baldo 870 920 870 920 870 920

Ribe 875 905 895 925 895 925

S. Andrea 870 900 880 910 880 910

Lungo B 750 780 750 780 790 820

Vialone Nano 1115 1175 1115 1175 1115 1175

Padano-Argo 780 830 880 930 880 930

Lido e similari 820 850 840 870 840 870

Originario-Comune 870 910 910 950 910 950

Carnaroli 955 1040 965 1050 995 1080

Parboiled Ribe 975 1005 995 1025 995 1025

Parboiled Lungo B 850 880 850 880 890 920

Parboiled Baldo 940 990 940 990 940 990

BORSA DI MILANO

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Questo numero è stato chiuso in tipografia il 6 febbraio 2019.Ogni eventuale ritardo nella distribuzione è indipendente

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Lavorati 18/12/2018Min Max

25/12/2018Min Max

8/1/2019Min Max

15/1/2019Min Max

BORSA DI VERCELLI

Balilla, Centauro e similari 370 380 370 385 370 385Sole CL 357 375 357 385 357 385Selenio e similari 345 400 375 430 375 430Tipo Ribe 318 335 318 335 318 335Loto* e similari 315 370 325 380 325 380Augusto 355 365 355 365 355 365S. Andrea e similari 355 385 355 385 355 385Roma e similari 355 365 370 385 370 385Baldo* e similari 370 385 370 385 370 385Arborio-Volano 412 462 412 462 430 480Carnaroli e similari 397 462 397 462 407 472Lungo B 289 307 289 307 309 327

* Prezzo massimo riferito alla varietà Loto, Baldo/Cammeo - (1) Nominale

18/12/2018Min Max

25/12/2018Min Max

8/1/2019Min Max

15/1/2019Min Max

Risoni

BORSA DI NOVARA

Importazioni Italia dal 1/9/2018 al 18/1/2019 Esportazioni Italia dal 1/9/2018 al 18/1/2019

Bor

sa M

erci

chi

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ività

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ività

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20 FEBBRAIO 2 019

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