Vita Dopo La Morte

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  Medicina informazione libera & indipendente – www.storiadossier.jimdo.com La morte? Un transito verso altro  Il più vasto studio mai condotto sull'argomento fornisce le prove che le esperienze extracorporee e  pre-morte possono essere valutate come reali. “Non sono rare le testimonianze di persone dichiarate decedute e poi ritornate in vita, che hanno descritto con sconcertante precisione ciò che avveniva nell'ambiente circostante mentre erano clinicamente morte”. [Dichiarazine del dott. Sam Parnia, ricercatore alla Southampton University] Esistono prove scientifiche secondo le quali la vita continuerebbe anche dopo la morte. Questo in sintesi il resoconto del più grande studio medico mai effettuato sull'argomento. Un team di esperti del Regno Unito, avrebbe trascorso gli ultimi quattro anni in una ricerca medica su pazienti che avevano subito un arresto cardiaco, analizzando le loro esperienze. I ricercatori avrebb ero scop ert o che il 40 per cento dei sop ravvis sut i, avrebb ero descri tto, con pre cisi one sconcertante, i momenti successivi alla propria morte. I meccanismi clinici ancora inspiegati. Si sa per certo che il nostro cervello smette di funzionare entro i primi 20 - 30 secondi successivi all 'arr esto card iac o. Durante tal e fase nota come arresto cerebrale, non sarebbe assolutamente  possibile mantenere uno stato cosciente.

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    La morte? Un transito verso altroIl pi vasto studio mai condotto sull'argomento fornisce le prove che le esperienze extracorporee epre-morte possono essere valutate come reali.

    Non sono rare le testimonianze di persone dichiarate decedute e poi ritornate in vita, che hannodescritto con sconcertante precisione ci che avveniva nell'ambiente circostante mentre eranoclinicamente morte.

    [Dichiarazine del dott. Sam Parnia, ricercatore alla Southampton University]

    Esistono prove scientifiche secondo le quali la vita continuerebbe anche dopo la morte.Questo in sintesi il resoconto del pi grande studio medico mai effettuato sull'argomento.Un team di esperti del Regno Unito, avrebbe trascorso gli ultimi quattro anni in una ricerca medicasu pazienti che avevano subito un arresto cardiaco, analizzando le loro esperienze. I ricercatoriavrebbero scoperto che il 40 per cento dei sopravvissuti, avrebbero descritto, con precisionesconcertante, i momenti successivi alla propria morte.

    I meccanismi clinici ancora inspiegati. Si sa per certo che il nostro cervello smette di funzionare entro i primi 20 - 30 secondi successiviall'arresto cardiaco. Durante tale fase nota come arresto cerebrale, non sarebbe assolutamentepossibile mantenere uno stato cosciente.

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    Tale teoria, fino a ieri solida all'interno del mondo accademico medico, stata messa fortemente indiscussione dal nuovo studio eseguito dall'equipe di scienziati. Secondo gli studi condotti, infatti, sarebbero emerse diverse prove convincenti secondo cui ipazienti avrebbero sperimentato 'eventi reali per un massimo di tre minuti' durante lo stato di morteclinica arrivando, cosa pi incredibile, a conservare in modo lucido il ricordo della sequenza degliavvenimenti accaduti, riuscendo a riordinarli cronologicamente una volta rianimati. Alla guida del team di ricercatori, il dottor Sam Parnia, gi professore assistente presso la StateUniversity di New York, nonch ex ricercatore alla Southampton University. Egli stesso avevadichiarato in precedenza che le esperienze di pre-morte descritte dai pazienti erano da ricondursisemplicemente ad eventi allucinatori.Durante la ricerca per, determinante stata la testimonianza di un uomo risultata oltremodocredibile in quanto estremamente precisa. L'uomo infatti era gi clinicamente deceduto quandomedici ed infermieri effettuavano nel tentativo di riportarlo in vita. Luomo per ha mantenuto unricordo vivido di quei momenti, fino a ricordarne i dettagli, raccontando di aver osservato tutte lefasi della propria rianimazione assistendo da un angolo della stanza.

    Intervistato dal giornale 'The Telegraph' circa le prove fornite da un paziente di 57 anni, unassistente sociale di Southampton, il dottor Parnia ha dichiarato: "Sappiamo che il cervello non pufunzionare quando il cuore ha smesso di battere, ma in questo caso, la cosciente consapevolezzadel paziente sembra essere proseguita per un massimo di tre minuti. L'uomo ha descritto tuttoquello che stava accadendo nella stanza, ma ancora pi importante, ha sentito distintamente duebip da una macchina che fa tale rumore a intervalli di tre minuti. Cos abbiamo potutocronometrare quanto tempo durata l'esperienza". La singolarit di quanto narrato dal paziente stata la dovizia di particolari e dettagli, anche i piinsignificanti, che soltanto in uno stato di coscienza sarebbe stato possibile ricordare.

    Lo studio del dottor Parnia ha coinvolto 2.060 pazienti di 15 diversi ospedali di Gran Bretagna, StatiUniti e Austria, ed stato pubblicato sulla rivista 'Resuscitation'. Ben il 46 per cento dei 'resuscitati', ha sperimentato una vasta gamma di ricordi, il 9 per cento unaserie di esperienze compatibili alla definizione tradizionale di pre-morte e il 2 per cento hadimostrato che al momento del proprio trapasso temporaneo erano pianamente coscienti, tanto davedere e sentire il susseguirsi di eventi che si stavano verificando intorno a loro. Riguardo alleesperienze extracorporee, il dottor Parnia sostiene che i risultati dello studio nel suo complessosuggeriscono che: "l'esperienza che circonda la morte merita ulteriori indagini genuine, senzapregiudizi".Il dottor Jerry Nolan, redattore capo della rivista Resuscitation, che ha pubblicato la ricerca hadichiarato: "faccio le mie congratulazioni ai ricercatori per il completamento di uno studioaffascinante che aprir la porta a pi ampie ricerche riguardo quanto accade quando si muore".

    articolo originale Link http://www.independent.co.uk/news/science/life-after-death-largestever-study-provides-evidence-that-out-of-body-and-neardeath-experiences-may-actually-be-real-9780195.html

    Traduzione per Storiadossier Marco Lucisani