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Verona 21 Aprile 2011
CLP: le nuove regole per classificare ed etichettare i prodotti chimici e l’impatto sulle altre norme (Rifiuti, Seveso, Testo Unico Sicurezza)
REACH: l’impatto delle prime registrazioni sugli utilizzatori a valle, le sostanze SVHC e la loro gestione (Candidate List, Restrizioni, Autorizzazioni)
Prove analitiche per la classificazione dei rifiuti:
strategie di testing e criticità
alla luce del nuovo D.Lgs 205/2010
1°°°° parte: Quadro normativo
Relatore: Barbara Lavezzi
Con l’entrata in vigore del D.Lgs. 205 del 03/12/2010 è stata data
attuazione alla direttiva 2008/98/CE “Direttiva del Parlamento
europeo e del Consiglio, del 19 novembre 2008, relativa ai rifiuti e
che abroga alcune direttive” tra cui:
• direttiva 75/439/CEE (Direttiva del Consiglio del 16 giugno 1975
concernente l'eliminazione degli oli usati);
• direttiva 91/689/CEE (Direttiva del Consiglio del 12 dicembre
1991 relativa ai rifiuti pericolosi);
• direttiva 2006/12/CEE (Direttiva del Parlamento europeo e delConsiglio, del 5 aprile 2006, relativa ai rifiuti)
Questa direttiva ha introdotto, tra le altre cose, due novità: una nuova
classe di pericolo e cioè:
H13*“Sensibilizzante”:sostanze e preparati che, per inalazione o
penetrazione cutanea possono dar luogo ad una reazione di
ipersensibilizzazione per cui una successiva esposizione alla sostanza
o al preparato produce effetti nefasti caratteristici.
(tale caratteristica non era presente nella precedente direttiva)
e l’applicazione della classe di pericolo H14 “ECOTOSSICO”, classe di
pericolo già esistente ma non ancora supportabile sotto il profilo
legislativo in quanto mancanti i riferimenti normativi per l’applicazione
della stessa. Con l’entrata in vigore della direttiva 2008/98/CEE viene
data indicazione che tale caratteristica di pericolo deve essere
effettuata secondo i criteri stabiliti nell’All. VI della dir.67/548/CEE.
CARATTERISTICHE DI PERICOLO PER I RIFIUTI SECONDO LA
DIRETTIVA 2008/98/CE
•H1: ESPLOSIVO
•H2: COMBURENTE
•H3-A: FACILMENTE INFIAMMABILE
•H3-B: INFIAMMABILE
•H4: IRRITANTE
•H5: NOCIVO
•H6: TOSSICO
•H7: CANCEROGENO
•H8: CORROSIVO
•H9: INFETTIVO
•H10: TOSSICO PER LA RIPRODUZIONE
•H11: MUTAGENO
•H12: RIFIUTI CHE SPRIGIONANO GAS TOSSICI
•H13: SENSIBILIZZANTI
•H14: ECOTOSSICO
•H15: RIFIUTI SUSCETTIBILI DI DARE UN PRODOTTO DI
LISCIVIAZIONE
La Decisione 2000/532/CE, già a suo tempo, faceva un esplicito riferimento a concentrazioni limite
di sostanze pericolose presenti nel rifiuto recitando: “Si ritiene che i rifiuti classificati come
pericolosi presentino una o più caratteristiche indicate nell'allegato III della direttiva
91/689/CEE (ora 2008/98/CE) e, in riferimento ai codici da H3 a H8 e ai codici H10 e H11 del
medesimo allegato, una o più delle seguenti caratteristiche:
•punto di infiammabilità < = 55°C,
•una o più sostanze classificate come molto tossiche in concentrazione totale > = 0,1%,
•una o più sostanze classificate come tossiche in concentrazione totale > = 3%,
•una o più sostanze classificate come nocive in concentrazione totale > = 25%,
•una o più sostanze corrosive classificate come R35 in concentrazione totale > = 1%,
•una o più sostanze corrosive classificate come R34 in concentrazione totale > = 5%,
•una o più sostanze irritanti classificate come R41 in concentrazione totale > = 10%,
•una o più sostanze irritanti classificate come R36, R37, R38 in concentrazione totale > = 20%,
•una sostanza riconosciuta come cancerogena (categorie 1 o 2) in concentrazione totale > = 0, 1
%,
•una sostanza riconosciuta come cancerogena (categoria 3) in concentrazione totale > = 0, 1 %,
•una sostanza riconosciuta come tossica per il ciclo riproduttivo (categorie 1 o 2) classificata come
R60 o
R61 in concentrazione totale > = 0,5%,
•una sostanza riconosciuta come tossica per il ciclo riproduttivo (categoria3) classificata come R62
o R63 in
concentrazione totale > = 5%,
•una sostanza riconosciuta mutagena (categoria 1 o 2) classificata come R46 in concentrazione
totale > = 0,1%,
•una sostanza riconosciuta mutagena (categoria 3) classificata come R40 in concentrazione totale
> = 1%.”.
Pertanto un rifiuto è identificato come pericoloso solo se le sostanze
in esso presenti raggiungono concentrazioni (percentuale rispetto al
peso) tali da conferire al rifiuto in questione una o più delle proprietà
di cui all'allegato III della direttiva 2008/98/CEE. Per le caratteristiche
da H3 a H8, H10 e H11, si applicano i limiti indicati nella decisione
2000/532/CE e s.m.i. (come sopra riportati).
Per alcune classi di pericolo e cioè H1, H2, H9, H13, H14 e H15 non vi
sono limiti individuati dalla Decisione 2000/532/CE.
Per la classe di pericolo H14, la nuova direttiva 2008/98/CE sembra
superare tale problema affermando che, per la caratteristica di pericolo
“ECOTOSSICO” si fa riferimento alle sostanze classificate come tali e
riportate all’All.VI (*) della dir. 67/548/CEE e s.m.i.; per l’attribuzione
della classe di pericolo H14 (sostanze classificate con frasi di rischio
R50, R51, R52 singole o combinate ciascuna con R53) si fa riferimento
ai criteri riportati nella parte A allegato III della direttiva 1999/45/CE.
(*) L’allegato VI risulta abrogato e sostituito dall’allegato I del regolamento
1272/2008 e s.m.i.
Le concentrazioni limite relative alle frasi di rischio sono le seguenti:
R50 o R50-R53 0,25 % p/p
R51 o R51-R53 2,5 % p/p
R52 o R52-R53 25 % p/p
I criteri da applicare invece sono i seguenti:
• Se una sostanza, avente una delle combinazioni delle frasi di rischio
sopra riportate, risulta ≥ ad una delle concentrazioni limiti relative, il
rifiuto risulta ecotossico (H14)
• Se una sostanza, avente una delle combinazioni delle frasi di rischio
sopra riportate, non risulta ≥ singolarmente ad una delle
concentrazioni limiti relative ma, in sommatoria con altre aventi le
stesse frasi di rischio, risulta ≥ la concentrazione relativa, il rifiuto
risulta ecotossico (H14)
•Se nessuna delle condizioni riportate al punto 1 e 2 viene soddisfatta
si procede applicando la seguente formula :
∑ [(PR53/LR53)+(PNR50-53/LR50-53)+(PNR51-53/LR51-53)+(PNR52-53/LR52-53)] ≥ 1
In cui:
P rappresenta la somma delle concentrazioni delle sostanze contenute
nel rifiuto classificate con frase di rischio indicata al Pedice
L rappresenta la concentrazione limite relativa alla frase di rischio
Nel caso in cui la sommatoria sia ≥ a 1 il rifiuto risulta ecotossico
(H14).
L’ecotossicità è una caratteristica di pericolo che ben si associa ai
rifiuti visto che, una volta smaltiti, possono presentare rischi
immediati o differiti per uno o più comparti ambientali.
Risulta pertanto fondamentale accertare l’appartenenza a tale
pericolosità adottando in primis i criteri sopra esposti e, nei casi in cui
non vengano soddisfatti tali criteri anche se contenute nel rifiuto
sostanze classificate ecotossiche, facendo riferimento ai metodi
analitici relativi applicabili.
Risulta invece molto più complicato attribuire la classe di pericolo
H13 “Sensibilizzante”.
Per l’attribuzione di tale classe di pericolo si deve fare riferimento alle
sostanze pericolose contenute nel rifiuto e classificate nell’allegato VI
della direttiva 67/548/CEE e s.m.i. con le frasi di rischio R42 e R43 per
le quali è riportata la concentrazione limite nella tabella V allegato II
della direttiva 1999/45/CE.
Dalla tabella V si deduce che, se una sostanza con frasi di rischio R42
– 43 è presente nel rifiuto in concentrazione pari o superiore al 1% p/p,
allo stesso viene attribuita la classe di pericolo H13.
Si precisa però che al punto 2 del campo “Note” dell’allegato III della
direttiva 2008/98/CEE viene altresì specificato che “ove pertinente si
applicano i valori limite degli allegati II e III della direttiva 1999/45/CE”.
Questo può far supporre che, quando presenti dei limiti di
concentrazione della sostanza più restrittivi dell’1% tali da rendere il
preparato pericoloso per la classe di pericolo H13 a concentrazioni
inferiori, si debbano applicare tali limiti.
In taluni casi, tali limiti sono anche dello 0,01 % p/p (= 100 mg/Kg)
abbassando pertanto notevolmente la soglia limite per l’attribuzione al
rifiuto della classe di pericolo H13.
In questi casi potrebbero rendersi necessari test analitici a conferma
dell’esatta applicazione della classe di pericolo
Prove analitiche per la classificazione dei rifiuti:
strategie di testing e criticità
alla luce del nuovo D.Lgs 205/2010
2°°°° parte: strategie di testing
Relatore: Federica Cattapan
DIR 98/2008 EC ANNEX III PROPERTIES OF WASTE WHICH
RENDER IT HAZARDOUS
H13 “Sensibilizzante” (per la cui indagine si rimanda subito nella norma alla
disponibilità di metodi di prova) sostanze o preparati che per inalazione o
penetrazione cutanea, possono dar luogo a una reazione di ipersensibilizzazione
per cui una successiva esposizione alla sostanza o al preparato produce effetti
nefasti caratteristici
H 14 «Ecotossico»: rifiuti che presentano o possono presentare rischi immediati
o differiti per uno o piu' comparti ambientali
L‘utilizzo di saggi biologici per la caratterizzazione ecotossicologica
• Ecotossicità
Effetti acuti o cronici di sostanze/prodotti nei confronti di organismi
acquatici o terrestri, inclusi persistenza e potenziale di accumulo
• Perchè è importante utilizzare sistemi biologici di saggio per stimare
la ecotossicità?
Solamente attraverso i test biologici è possibile determinare la
biodisponibilità di sostanze pericolose e ottenere informazioni sui
meccanismi di azione delle stesse. Attraverso la loro applicazione si
rilevano le interazioni tra sostanze in materiali eterogenei con la
possibilità di stimare il rischio ambientale di eventuali contaminazioni
senza per forza avere dati analitici sui campioni.
• Sistemi biologici di saggio
Sistemi standardizzati di indagine che determinano gli effetti ecotossici
di sostanze o campioni ambientali nei confronti di organismi specifici
come piante, animali o batteri. Gli organismi test specifici cambiano le
loro funzioni vitali in seguito al contatto con gli inquinanti.
START POINT
European Normalisation Committee CEN/TC 292/WG/Characterization
of waste
EN 14735: Characterisation of waste – Preparation of waste samples for
ecotoxicity tests
• Questo standard Europeo descrive gli step necessari da compiere
prima di condurre test ecotossicologici su rifiuti. Esso dà indicazioni
su campionamento, trasporto, conservazione e preparazione
campione.
• Questo draft Europeo è applicabile sia a rifiuti solidi che a liquidi.
• Esso non specifica una batteria di test.
• C’è un sostanziale accordo nel confermare che i saggi
biologici vanno utilizzati per la caratterizzazione
ecotossicologica dei rifiuti
• Da ciò deriva la necessità di avere una batteria di test
armonizzati da sviluppare e convalidare nel gruppo di
lavoro CEN TC 292. C’è accordo nel riconoscere che la
batteria di test proposti deve essere rappresentativa di
vari ecosistemi/compartimenti e di diversi livelli trofici.
• Si concorda sul fatto che a parte le questioni tecnico
scientifiche gran parte risolte, le altre devono essere
trattate dagli Enti Regolatori Nazionali preposti e a
livello legislativo dai vari stati membri.
Workshop UBA and JRC, Settembre 2005
• European Normalisation Committee CEN/TC 292/WG/
• EN 14735: Characterisation of waste – Preparation of waste samples for ecotoxicity tests
H14 European Ring Test on Ecotoxicity of Waste and Waste Eluates 2006/2007
http://ecotoxwasteringtest.uba.de/h14/
Terrestrial tests methods Aquatic tests methods
Earthworms – Acute toxicity
Earthworms – Effects on reproduction
Collembola – Effects on reproduction
Coleoptera – Acute Test
Enchytraeid – Reproduction test
Soil Flora – Inhibition of root growth
Soil Flora - Effects on emergence and growth
Ammonium oxidation – Rapid test
Mineralization and nitrification
Daphnia magna – Inhibition of mobility
Daphnia magna – Inhibition of
reproduction
Ceriodaphnia dubia reproduction test
Brachionus calicyflorus reproduction test
Vibrio fischeri – Luminescent bacteria test
Pseudomonas putida growth inhibition
test
Freshwater algal growth inhibition test
Lemna minor – Growth inhibition test
Freshwater fish acute toxicity test
Marine copepods – Acute toxicity test
Marine algal growth inhibition test
Salmonella / Microsome test
UMU test
Criterio di classificazione H-14 e approcci (BIO) analitici per la caratterizzazione ecotossicologica dei rifiuti
Batterie di test: Ring Test Europeo
Saggi biologici su eluato
Determination of the inhibitory effect on the light emission of Vibrio fischeri (Luminescent bacteria test)
EN ISO 11348
Determination of the inhibition of the mobility of Daphniamagna Straus (Cladocera, Crustacea) - Acute toxicity test
EN ISO 6341
Freshwater algal growth inhibition test with Scenedesmussubspicatus and Pseudokirchneriella subcapitata
EN ISO 8692
Saggi biologici su fase solida
Soil quality - Determination of the effects of pollutants on soil flora -Part 2: Effects of chemicals on the emergence and growth of higher plants
ISO/DIS 11269-2
Soil quality - Effects of pollutants on earthworms (Eisenia fetida) - Part 1: Determination of acute toxicity using artificial soil substrate
ISO 11268-1
Criterio di classificazione H-14 e approcci (BIO) analitici per la
caratterizzazione ecotossicologica dei rifiuti
Punti critici
• Qual è la strategia di test nel caso di una caratterizzazione di base del
rifiuto o di indagini di routine ?
• Possono essere testati tutti i rifiuti potenzialmente ecotossici o
soltanto alcune categorie ?
• I test devono essere applicati solamente per i rifiuti classificati come
voci a specchio?
• Come è possibile correlare i risultati dei biotest con la classificazione di
rischio H14?
• Ci sono dei valori di cut-off definiti in base alle proprietà intrinsiche del
rifiuto o è necessario considerare il destino del rifiuto?
�ф
http://ec.europa.eu/environment/waste/ Review of the European List of
Waste 2008Ecotoxicity tests on Waste
according to methodological guide
waste classification Stage 4 [FNADE
2003]
洰ц
Germania: l’approccio normato è sempre quello di derivazione della Dir.
1999/45/CE ma con test consigliati
Basic test battery Test organism Reference Limit
values
Eluate testing Algae EN ISO 8692 25%
Daphnids ISO 6341 20%
Salmonella typhimurium EN ISO 13829 Dmin ≥ 2
Solid waste Earth worm ISO 11268-1 20%
Plants ISO 11269-2 30%
洰ц
Application of H14 in Member States
Question 35:
Is the criterion H14 applied in your country?
Criterion is not applied in: IT (2008)
DL 205/2010 "Disposizioni di attuazione della direttiva 2008/98/CE del
Parlamento europeo e del Consiglio del 19 novembre 2008 relativa ai
rifiuti e che abroga alcune direttive“
L'attribuzione delle caratteristiche di pericolo «tossico» (e «molto
tossico»), «nocivo», «corrosivo» e «irritante» «cancerogeno», «tossico per
la riproduzione», «mutageno» ed «ecotossico» e‘ effettuata secondo i
criteri stabiliti nell'allegato VI, parte I.A e parte II.B della direttiva
67/548/CEE del Consiglio, del 27 giugno 1967 e successive modifiche e
integrazioni, concernente il ravvicinamento delle disposizioni legislative,
regolamentari ed amministrative relative alla classificazione,
all'imballaggio e all'etichettatura delle sostanze pericolose.
洰ц
CONTROVERSO IL CONTESTO DELLA CARATTERISTICA DI PERICOLO H14
ECOTOSSICO PER PROBLEMI APPLICATIVI PRATICI NELLA VALUTAZIONE
• assimilare la classificazione di un rifiuto, col metodo dei valori soglia,
a quella dei composti o preparati in miscela;
• l’assenza, per molti dei casi di specie, di valori limite;
• la necessità di caratterizzare, comunque, in maniera molto spinta,
quindi onerosa, il rifiuto, prima della sua valutazione secondo norma.
L’applicazione di saggi biologi consente di stimare il rischio
ambientale di eventuali contaminazioni senza per forza averedati analitici sui campioni ma esistenza discrezionalità
dell’emanazione di specifiche norme tecniche in merito
洰ц
VALUTAZIONE ALTERNATIVA DELLA CLASSIFICAZIONE DI
RISCHIO H14 ECOTOSSICO
L’ISS, con mandato a ISPRA, per conto del Ministero dell’Ambiente, sta
attualmente sperimentando, su alcune matrici di rifiuti, (secondo la EN
14735:2005) tests ecotossicologici su batteri luminescenti e crostacei
cladoceri.
l'Istituto, in qualità di consulente del Ministero dell'Ambiente, di concerto
con ISPRA, sta partecipando alla redazione delle Linee guida che devono
essere emanate entro 180 giorni dall'entrata in vigore del D.Lgs.
205/2010 stesso
@ф
Applicabilità di altri test in vitro di caratterizzazione
•Genotossicità: Mutagenesi ISO 13829
ISO 16240
Effetti sul nucleo ISO 21427
•Local tolerance: Corrosione cutanea OECD 431
Irritazione cutanea OECD 439
Irritazione oculare OECD 437
•Tossicità screening: citotossicità ECVAM
•Sensibilizzazione cutanea ECVAM
L’applicazione di questi test è solo per trasposizione neilisciviati ottenuti da rifiuti. La maggior parte sono applicatisu sostanze o acqua di scarico. Per alcuni tipi di rifiuti si fariferimento a lavori su bibliografia specifica.
La gestione di sistemi biologici (cellule o tessuti in vitro) edei dati da essi generati se non eseguita in manieraoculata e in conformità alla buone pratiche di laboratorioda personale adeguatamente formato, potrebbe generarerisultati fuorvianti.
Non esistono al momento linee guida nazionali ointernazionali.
ᑰэ
GRAZIE PER L’ATTENZIONE
Barbara e Federica