Venti Lia 52

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Sommario Rivista di ventilazione civile ed industriale, condizionamento dell’aria, attenuazione del rumore Sommario Nasce il Gruppo Fläkt Woods Nuove serrande ON/OFF al traforo autostradale del Frejus Per uno smaltimento dei rifiuti ecocompatibile Locali filtro in sovrappressione per il controllo dei fumi Qualità dell’aria e risparmio energetico con i nuovi recuperatori WRC Arte e tecnologia 2 3 5 9 13 15 Ed. Woods Italiana s.p.a. 20092 Cinisello Balsamo (MI) Via Monte Nero, 55 Tel. 02.618609.1 Fax 02.61860947 E-mail: [email protected] www.woods-italiana.it Pubblicazione semestrale - Spedizione in abbonamento postale 70% - Filiale di Milano. In caso di mancato recapito si prega di restituire al mittente, che si impegna a pagare la relativa tassa. Ai sensi dell’art. 10 della legge 675/96, le finalità del trattamento dei dati relativi ai destinatari del presente periodico consistono nell’assicurare l’aggiornamento dell’informazione tecnica a soggetti identificati per la loro attività professionale mediante l’invio della presente rivista. L’Editore garantisce il rispetto dei diritti dei soggetti interessati di cui all’art. 13 della suddetta legge. n° 52 • Maggio 2002

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mensile sulla ventilazione

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Page 1: Venti Lia 52

Sommario

Rivista di ventilazione civile ed industriale, condizionamento dell’aria, attenuazione del rumore

Sommario

Nasce il Gruppo Fläkt Woods

Nuove serrande ON/OFF altraforo autostradale del Frejus

Per uno smaltimento dei rifiutiecocompatibile

Locali filtro in sovrappressioneper il controllo dei fumi

Qualità dell’aria e risparmioenergetico con i nuovirecuperatori WRC

Arte e tecnologia

2

3

5

9

13

15

Ed. Woods Italiana s.p.a.

20092 Cinisello Balsamo (MI)

Via Monte Nero, 55

Tel. 02.618609.1

Fax 02.61860947

E-mail: [email protected]

www.woods-italiana.it

Pubblicazione semestrale - Spedizione in abbonamento postale 70% - Filiale di Milano.

In caso di mancato recapito si prega di restituire al mittente, che si impegna a pagare la

relativa tassa.

Ai sensi dell’art. 10 della legge 675/96, le finalità del trattamento dei dati relativi ai destinatari

del presente periodico consistono nell’assicurare l’aggiornamento dell’informazione tecnica a

soggetti identificati per la loro attività professionale mediante l’invio della presente rivista.

L’Editore garantisce il rispetto dei diritti dei soggetti interessati di cui all’art. 13 della

suddetta legge.

n° 52 • Maggio 2002

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Page 2: Venti Lia 52

Cari lettori,

approfitto delle pagine di questo

numero di Ventilia per comunicar-

vi che l’importante operazione di

acquisizione annunciata alla fine

del 2001 ha avuto buon esito: al-

l’inizio di quest’anno Global Air

Movement Holdings - maggiore

azionista di Woods Air Movement

Ltd. - ha infatti acquisito,con un’o-

perazione da 225 milioni di dolla-

ri, il ramo trattamento aria di ABB

che, in passato, costituiva un set-

tore chiave dell’originario Grup-

po Fläkt.

Da questa operazione è nato il

Gruppo Fläkt Woods, un gruppo

internazionale con un organico di

circa 4000 persone nel mondo,

con unità operative in oltre 30

paesi e un fatturato che supera i

600 milioni di Euro. Un gruppo

che unisce due nomi ben noti a li-

vello mondiale nell’offerta di pro-

dotti e servizi nei settori di mer-

cato relativi all’aeraulica, al condi-

zionamento e alla distribuzione

dell’aria, e la cui forza tecnologi-

ca, commerciale e finanziaria

creerà sinergie tali da offrire al

settore una presenza leader di

mercato.

Il Gruppo Fläkt Woods opererà

attraverso cinque principali aree

di business:

- Indoor Climate, per la commer-

cializzazione di una vasta gamma

di prodotti, come unità di tratta-

mento aria e apparecchiature ter-

minali, per impianti di ventilazio-

ne in applicazioni civili e indu-

striali;

- Air Distribution, con un catalogo

completo di prodotti – canali, val-

vole, ventilconvettori e serrande -

utilizzati negli impianti di ventila-

zione all’interno di edifici o di al-

tre infrastrutture;

- Fans-Building Services & Indu-

strial, area di business concentrata

sulla produzione di ventilatori per

un’ampia gamma di applicazioni

civili e industriali;

- Fans-Heavy Duty, con un’offerta

di ventilatori per industrie mani-

fatturiere nei settori alimentare,

della produzione di energia, ce-

mento, ferro, acciaio e carta;

- Components, area di business

dedicata allo sviluppo e alla pro-

duzione di batterie di scambio ter-

mico, scambiatori di calore rotan-

ti e ventilatori per applicazioni

OEM.

Sono certo che l’appartenenza

di Woods Italiana a questo nuovo

Gruppo costituirà un’importante

opportunità anche per i nostri

clienti, ai quali saremo in grado di

offrire una gamma di prodotti e

servizi ulteriormente ampliata e

diversificata. Per Fläkt la costitu-

zione del nuovo Gruppo rappre-

senterà invece un’occasione per

rilanciare con forza il proprio

marchio in Italia anche grazie al-

l’esperienza e al know-how della

Woods Italiana, presente nel no-

stro Paese da oltre 35 anni con

un’organizzazione tecnico-com-

merciale forte e consolidata.

Roberto Biancardi

Amministratore Delegato

Woods Italiana SpA

2n° 52 • Maggio 2002

Nasce il Gruppo Fläkt Woods

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3n° 52 • Maggio 2002

Parliamo ancora del Frejus. Già,

perché in un’opera che da oltre

20 anni (il traforo è stato aperto

nel 1980) garantisce il collega-

mento e gli scambi, soprattutto

commerciali, tra l’Italia e il resto

dell’Europa, i lavori non finiscono

proprio mai.

In seguito ai tragici e ben noti in-

cidenti che hanno coinvolto i vari

tunnel, al traforo del Frejus punta-

no sulla sicurezza. E la sicurezza è

diventata un modo di operare a

tutti i livelli: ad esempio, i mezzi

potenzialmente pericolosi sono

scortati nell’attraversamento del

tunnel; prima dell’entrata nel tun-

nel i mezzi pesanti sono analizzati

da uno scanner termografico al fi-

ne di determinare l’eventuale pre-

senza di surriscaldamenti dei freni

o altre fonti di calore; all’interno

del tunnel un sofisticato sistema

di controllo della velocità attiva

opportuni cartelli segnalatori ri-

cordando così i limiti e la distanza

minima di sicurezza agli utenti

più veloci.

Ma,oltre agli elementi di sicurez-

za che gli utilizzatori del tunnel

hanno sotto gli occhi, esiste tutta

una serie di impianti che, scono-

sciuti e invisibili ai più, garanti-

scono la sicurezza e la sopravvi-

venza all’interno del traforo stes-

so:un esempio significativo è l’im-

pianto di ventilazione, senza il

quale in pochi minuti la visibilità

calerebbe drasticamente, senza

pensare poi alle conseguenze per

l’incolumità degli utenti. In im-

pianti come questo è chiaro che

la manutenzione equivale sempre

più a una garanzia di sicurezza

per il futuro.

In questa ottica la SITAF (Società

Italiana del Traforo Autostradale

del Frejus), continuando quell’o-

pera di rinnovamento e migliora-

mento degli impianti iniziata pa-

recchi anni fa, ha deciso di man-

dare in pensione altre otto serran-

de di intercettazione poste nelle

centrali di ventilazione, sostituen-

dole con altrettante opportuna-

mente dimensionate e progettate.

In precedenza, esattamente nel

1997, erano state sostituite quat-

tro serrande. Le serrande in que-

Nuove serrande ON/OFF al traforo autostradale del Frejus

Preparativi per l’installazione delle serrande

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Page 4: Venti Lia 52

e fornire le serrande, ma anche di

installarle. Le dimensioni di 2500

x 2500 mm, per uno spessore di

500 mm, e il peso non indifferen-

te di 1250 kg danno un’idea delle

difficoltà logistiche che abbiamo

dovuto superare per operare in

spazi, quelli delle centrali di venti-

lazione, non sempre agevoli.

Per la sostituzione si è dovuto

operare anche di notte,ossia nelle

ore in cui, grazie al traffico ridot-

to,è stato possibile fermare alcuni

rami dell’impianto di ventilazione

senza causare problemi al sistema

generale.

Ci sentiamo orgogliosi di poter

citare questo lavoro e lo facciamo

non solo per l’importanza dell’ap-

plicazione, per la criticità del ser-

vizio o per la qualità del prodotto,

ma anche e soprattutto per l’e-

spressione di professionalità di-

mostrata da tutti, dal committente

ai nostri fornitori,dai progettisti ai

nostri tecnici che, pur operando

su diversi fronti, hanno saputo la-

vorare con un unico obiettivo:

creare e offrire sicurezza.

Massimo Cassaghi

Si ringrazia il centro direzionale

SITAF per la gentile concessione

delle immagini fotografiche.

stione sono poste a pochi metri

dai ventilatori di mandata; è per-

ciò facilmente intuibile che un

malfunzionamento delle stesse

pregiudicherebbe inevitabilmen-

te la ventilazione di tutta la sezio-

ne alla quale il relativo canale è

preposto.

In queste condizioni operative

risulta chiaramente rilevante l’affi-

dabilità: si immagini che la realiz-

zazione è atta a garantire una vita

teorica delle serrande di ben 40

anni.

Queste serrande sono, infatti,

completamente realizzate in ac-

ciaio inossidabile AISI 304, spesso-

re 6 mm, alberi da ben 38 mm, at-

tuatore sovradimensionato, il tut-

to per poter operare tranquilla-

mente anche in condizioni estre-

me: ad esempio fino a una pres-

sione massima di 6 kPa,a una tem-

peratura massima di 250°C per 2

ore e velocità massima dell’aria di

20 m/s.

La Woods Italiana Spa ha avuto

non solo il compito di progettare

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La centrale di ventilazione interna, lato francese

Una fase dell’installazione nella centrale esterna, lato italiano

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5n° 52 • Maggio 2002

Per uno smaltimento dei rifiutiecocompatibile

L’impianto di preselezione e termovalorizzazione dei rifiuti “Silla 2”,localizzato nella periferia nord-occidentale di Milano

Il presente articolo intende de-

scrivere le caratteristiche funzio-

nali e tecniche del sistema di deo-

dorizzazione e rimozione degli in-

quinanti dell’aria estratta dal

bunker R.S.U. (rifiuti solidi organi-

ci ed assimilabili) dell’impianto di

preselezione e termovalorizzazio-

ne dei rifiuti “Silla 2”, localizzato

nella periferia nord-occidentale di

Milano.

Il sistema crea una pressione ne-

gativa che evita la diffusione delle

emissioni maleodoranti, all’ester-

no della zona di ricevimento e

stoccaggio dei RSU. Gli inquinanti

presenti nel flusso d’aria vengono

bonificati e tenuti al di sotto dei li-

miti fissati dal decreto autorizzati-

vo regionale,prima dell’emissione

in atmosfera.

L’impianto è stato realizzato, per

conto della Azienda Milanese Ser-

vizi Ambientali (AMSA), da Alstom

Power Italia, società italiana del

Gruppo Alstom specializzata nella

progettazione e realizzazione di

impianti per la produzione di

energia.

Silla 2, che andrà a sostituire l’e-

sistente impianto Silla, fa parte dei

cosiddetti WtE (Waste to Energy,

energia dal rifiuto) e rappresenta

oggi uno dei modi ecologicamen-

te corretti di smaltire i rifiuti da

noi quotidianamente prodotti.

L’impianto smaltisce in sicurezza

i rifiuti salvaguardando tutte le

componenti ambientali: atmosfe-

ra, suolo, sottosuolo, flora, fauna,

ecosistemi, rumore, viabilità e

paesaggio. In termini di emissioni

l’impianto rientra nei più restritti-

vi limiti nazionali ed europei.

“Silla 2” è costituito di tre linee

di smaltimento tra loro uguali in

grado di trattare 1.200 t/g di rifiu-

ti indifferenziati totali, di cui 900

t/g vengono utilizzati come frazio-

ne combustibile dalla termovalo-

rizzazione. Il combustibile è otte-

nuto dal trattamento di presele-

zione ovvero dalla separazione

del rifiuto attraverso vagliatura in

due diverse componenti: la frazio-

ne “secca” con separazione dei

materiali ferrosi e la cosiddetta

“frazione organica” che costitui-

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sce la componente umida del ri-

fiuto che viene invece trasferita a

impianti per la produzione di ma-

teriale organico stabilizzato.

La vagliatura ha lo scopo di ac-

crescere il potere calorifico infe-

riore della frazione “secca” che

verrà utilizzata come combustibi-

le.

L’impianto di preselezione e ter-

movalorizzazione si compone es-

senzialmente delle seguenti aree:

• il ricevimento e lo stoccaggio

dei rifiuti RSU con il piazzale di

scarico camion e il bunker RSU;

• la preselezione dei RSU dove at-

traverso i vagli rotanti si ottengo-

no le frazioni “secca” e “umida”;

• il sistema di movimentazione

costituito dai carroponte equipag-

giati di benne per il caricamento

delle tramogge di carico della pre-

selezione e dai nastri trasportatori

che operano la traslazione dei

RSU dalla preselezione alla com-

bustione;

• la combustione con le caldaie

del tipo a recupero dalle quali si

ottiene il vapore surriscaldato ad

alta pressione per l’azionamento

della turbina per la produzione

dell’energia elettrica, e viene spil-

lato vapore a bassa pressione per

la produzione di acqua surriscal-

data per il teleriscaldamento;

• la depurazione dei fumi, che ha

inizio in camera di post combu-

stione con iniezione di urea per

l’abbattimento degli NOx , conti-

nua attraverso i precipitatori elet-

trostatici a più stadi, i reattori a

secco per l’iniezione dei reagenti

quali calce, carboni attivi e ricicla-

to, e termina con i filtri a mani-

che;

• l’inertizzazione delle ceneri vo-

lanti, delle polveri, dei sali di rea-

zione e degli additivi;

• l’espulsione in atmosfera attra-

verso un camino con altezza di

120 m, che racchiude al suo inter-

no le canne di scarico delle 3 linee.

Nel recente passato questo tipo

di impianti veniva concepito sen-

za particolare sforzo per integrare

tra loro le diverse sezioni con ri-

sultati non soddisfacenti dal pun-

to di vista energetico. L’attuale ap-

proccio si differenzia dal passato

per una maggiore integrazione tra

i diversi sottosistemi, grazie alla

quale si riescono a ottenere risul-

tati interessanti anche in termini

di rendimento elettrico, pur sem-

pre nel rispetto della salvaguardia

ambientale.

Per quanto riguarda il sistema di

deodorizzazione e rimozione degli

inquinanti dell’aria estratta dal

bunker R.S.U.e dalla preselezione,

questo è articolato su quattro li-

nee tra loro uguali con una porta-

ta unitaria di 20833 l/s @ 3450 Pa.

Ogni linea è costituita da:

• il filtro a maniche

• il filtro deodorizzatore o “chimi-

co”

• una terna di ventilatori assiali in

serie l’uno all’altro.

Il sistema aspira aria dal bunker

RSU attraverso griglie corredate

di serrande tagliafuoco a tappa-

rella, e dalla preselezione attra-

verso cappe predisposte sui car-

ter di protezione dei nastri tra-

sportatori.

L’aria attraverso canalizzazioni in

lamiera zincata perviene ai filtri a

maniche.Questi ultimi sono del ti-

po a estrazione verticale degli ele-

menti filtranti e ciclo di pulizia au-

tomatico delle maniche mediante

iniezione di aria compressa attra-

verso elettrovalvole.

Le polveri che si depositano nel-

la tramoggia del filtro vengono

evacuate per mezzo di coclee

azionate da motoriduttori e scari-

cate in sacchi “big bag” attraverso

una valvola a doppio clapet. Ogni

clapet è equipaggiato con un ser-

L’impianto Silla 2 smaltisce in sicurezza i rifiutisalvaguardando tutte le componenti ambientali

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vomotore pneumatico che viene

azionato alternativamente, così da

minimizzare la fuoriuscita di aria

non bonificata.

Il filtro, oltre ad abbattere le pol-

veri sospese e mantenerle nei li-

miti prescritti, preserva la buona

efficienza del filtro “chimico” po-

sto a valle dello stesso.

Le polveri che si ottengono sono

considerate rifiuti speciali non pe-

ricolosi e vengono smaltite in di-

scarica. L’esperienza fino ad oggi

maturata con l’esercizio dell’im-

pianto ci dimostra che il contenu-

to di polveri è estremamente bas-

so. L’esperienza è inoltre suppor-

tata dai risultati dei campiona-

menti mensili effettuati attraverso

laboratorio di indagine qualificato

e indipendente.

L’aria depolverata viene infine

bonificata prima dell’emissione in

atmosfera attraverso il filtro “chi-

mico”.

La natura e il contenuto massi-

mo ammesso degli inquinanti pre-

senti nell’aria è stabilito dal de-

creto autorizzativo alla costruzio-

ne e all’esercizio dell’impianto

emanato dalla Regione Lombar-

dia. Gli inquinanti identificati nel

decreto sono:

• Composti organici volatili,

espressi come Carbonio, con

esclusione degli idrocarburi meta-

nici

• Ammoniaca e ammine

• Composti organici espressi co-

me zolfo

• Acido cloridrico

• Altri acidi alogenidrici

• Composti dell’azoto espressi co-

me acido nitrico.

La tecnologia adottata si basa sui

principi dell’adsorbimento e della

ossidoriduzione.

Punto di partenza per la scelta e

la determinazione del contenuto

necessario del media sono state le

indagini ambientali effettuate

presso l’esistente impianto Silla,

con campionamenti dell’aria e de-

terminazioni analitiche.

L’impianto che si doveva realiz-

zare non aveva infatti precedenti.

Gli impianti di termodistruzione

attualmente in esercizio manten-

gono il bunker RSU in depressio-

ne rispetto l’esterno attraverso l’a-

spirazione dell’aria primaria di

combustione dal bunker stesso.

Il filtro “chimico” da noi utilizza-

to si presenta sottoforma di casso-

ne in lamiera di alluminio con di-

mensioni estremamente compat-

te se paragonato a sistemi del tipo

“scrubber” o a carboni attivi. Il fil-

tro alloggia tre stadi in sequenza,

ognuno caricato con moduli

conformati a “V” e riempiti con il

media selezionato.

La scelta da noi operata, pur rico-

noscendo che sistemi diversi da

quello adottato avrebbero sicura-

mente raggiunto lo scopo previ-

sto, risulta vantaggiosa sia per il

contenimento degli ingombri, sia

per la relativa semplicità delle ope-

razioni di sostituzione del media.

Risulta inoltre evidente il vantag-

gio dato dalla scelta di questo si-

stema rispetto al sistema “scrub-

ber”che necessita dell’iniezione e

del controllo dei dosaggi chimici,

ed i cui reflui devono essere op-

portunamente trattati prima di

poter essere scaricati. I moduli ed

il loro contenuto, una volta esau-

rito, possono essere viceversa in-

ceneriti.

Infine, l’ultimo ma non meno im-

portante anello della catena: il

ventilatore.

La scelta è caduta sui ventilatori

assiali multistadio.

La prima considerazione che ci

portò a scartare l’impiego del ven-

tilatore centrifugo fu la mancanza

Silla 2 è stato realizzato da Alstom Power Italia, per conto dellaAzienda Milanese Servizi Ambientali (AMSA)

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Page 8: Venti Lia 52

Variazioni percentuali di portata e potenza riferite al numero di stadi in funzione

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di riserva funzionale: in caso di

guasto del motore del ventilatore

sarebbe corrisposta l’indisponibi-

lità di una linea di deodorizzazio-

ne. Il tristadio viceversa è in grado

di marciare con diversi assetti, 1,2

o tutti gli stadi possono essere

messi in funzione, assicurando

una flessibilità di utilizzo che, nel

caso dei ventilatori centrifughi,

poteva essere ottenuta impiegan-

do motori a doppia velocità op-

pure costosi convertitori di fre-

quenza.

La flessibilità di utilizzo del mul-

tistadio si è dimostrata efficace

quando, perfezionando le opera-

zioni di conduzione dell’impian-

to, si è attuata la procedura di di-

minuire il numero di stadi di ven-

tilazione funzionanti all’aumenta-

re del numero di caldaie in servi-

zio.

La seconda considerazione che

facemmo fu in merito agli spazi

necessari per l’alloggiamento del

ventilatore centrifugo: una sezio-

ne ventilante equipaggiata con

ventilatore a doppia aspirazione

(DIDW) avrebbe comportato un

ingombro a terra incompatibile

con quanto a noi assegnato. L’op-

zione di un ventilatore centrifugo

a singola aspirazione (SISW), pur

prestandosi meglio all’impiego ri-

spetto il DIDW, ci avrebbe costret-

to ad allungare le canalizzazioni

necessarie a raccordare i vari ele-

menti dell’impianto.

Il rispetto del limite di rumoro-

sità di 78 dB(A) @ 1 m dall’appa-

recchio, dettato dalle richieste

contrattuali, è stato ottenuto inca-

miciando il tristadio con una cap-

pottatura costituita da due fogli di

polietilene ad alta densità con in-

terposto foglio di piombo, e rive-

stendo in maniera analoga il rac-

cordo tra filtro chimico e l’aspira-

zione dei ventilatori. Sul premen-

te dei ventilatori è stato inserito

un silenziatore cilindrico senza

ogiva. Nel caso del ventilatore

centrifugo tale requisito si sareb-

be tradotto nell’esecuzione di un

cabinet con doppia pannellatura,

entro il quale racchiuderlo.

Stefano Trinca

ALSTOM Power Italia,

Milano

Ventilatore assiale tristadio

Stadi in funzione% %

portata potenza

Ventilatore 1 2 100 100a 2 stadi - 2 65 40

Ventilatore 1 2 3 100 100a 3 stadi 1 2 - 87 82

- 2 - 55 32

Ventilatore 1 2 3 4 100 100a 4 stadi 1 2 - 4 85 66

1 2 - - 75 55- 2 - 4 60 33- 2 - - 50 20

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9n° 52 • Maggio 2002

Figura 1 – Schema di principio di un sistema attivo: a = serranda aperta; c = serranda chiusa (Fonte: P.D. Lessieur)

Lo scopo di qualsiasi sistema di

controllo dei fumi è quello di con-

finare il fumo e i gas tossici in mo-

do da lasciare libere le vie di fuga

e di permettere agli occupanti di

evacuare l’edificio; inoltre, un si-

stema adeguato di controllo dei

fumi è di ausilio ai vigili del fuoco

nel combattere l’incendio stesso e

nell’eliminare i fumi residui.

I metodi di protezione contro i

fumi sono essenzialmente di due

tipi: il sistema passivo e il sistema

attivo. Un sistema passivo utilizza

delle serrande tagliafuoco che im-

pediscono il passaggio dei fumi

da una zona all’altra; è quindi un

sistema utilizzato per la sola crea-

zione di barriere di confinamen-

to. I sistemi attivi hanno come

scopo principale quello di mante-

nere in sovrappressione i compar-

ti adiacenti all’incendio e in de-

pressione il comparto sede del-

l’incendio.

I sistemi di protezione passivi

sono caratteristici degli impianti

antincendio degli anni Sessanta e

sono stati soppiantati dai sistemi

attivi che, prescrivendo un con-

trollo dinamico dei fumi, danno

priorità alla salvaguardia della

persona.

I sistemi passivi sono, al contra-

rio, più confacenti alla protezione

dei beni.

L’uso del sistema di pressurizza-

zione nella prevenzione antincen-

dio e in particolare per il control-

lo dei fumi è stato adottato per la

prima volta negli anni 50.

Come detto più sopra, in caso di

incendio è necessario rendere

agevole la fuga e quindi i percorsi

adibiti all’evacuazione devono es-

sere protetti per un tempo supe-

riore al tempo di evacuazione

stesso.

Tale protezione si effettua inter-

ponendo tra il vano scala e il com-

parto sinistrato una precamera

detta “filtro a prova di fumo”.

La normativa antincendio, in par-

ticolar modo il punto di riferi-

mento costituito dal D.M. 30/

11/83, prevede per i filtri a prova

di fumo delle caratteristiche ben

precise, tali da consentire, in caso

di incendio, lo sfollamento sicuro

Locali filtro in sovrappressioneper il controllo dei fumi

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10n° 52 • Maggio 2002

delle persone anche dalle scale in-

terne qualora, specie nei lavori di

adeguamento alle costruzioni esi-

stenti, non siano state previste o

sia impossibile o antieconomica

la costruzione di scale antincen-

dio esterne.

Con il termine “filtro a prova di

fumo” si definisce un “vano deli-

mitato da strutture con resistenza

al fuoco REI predeterminata, e co-

munque non inferiore a 60', dota-

to di due o più porte munite di

congegni di autochiusura con re-

sistenza al fuoco REI predetermi-

nata, e comunque non inferiore a

60', con camino di ventilazione di

sezione adeguata e comunque

non inferiore a 0,10 m2 sfociante

al di sopra della copertura dell’e-

dificio”oppure “vano con le stesse

caratteristiche di resistenza al fuo-

co e mantenuto in sovrappressio-

ne ad almeno 0,3 mbar anche in

condizioni di emergenza, oppure

aerato direttamente verso l'ester-

no con aperture libere di superfi-

cie non inferiore a 1 m2 con esclu-

sione dei condotti”.

Dimensionamento delfiltro a prova di fumo

Da quanto sopra esposto risulta

che, in ottemperanza alla normati-

va vigente,è necessario prevedere

una sovrappressione all’interno

del filtro di almeno 0,3 mbar; per

determinare la portata del ventila-

tore atto a ottenere tale sovrap-

pressione, è necessario calcolare

la portata d’aria Q1 che filtra at-

traverso le porte chiuse e la per-

dita d’aria Q2 che si verifica attra-

verso le microfessure dei muri.

Perdita d’aria attra-verso le porte chiuse

La perdita d’aria per mancanza

di tenuta delle porte chiuse di-

pende dalla pressione differenzia-

le e dall’efficienza delle guarnizio-

ni, il cui invecchiamento penaliz-

za sensibilmente la tenuta d’aria.

Per le porte tagliafuoco si può

considerare una superficie di fuga

pari a circa 0,003 ÷ 0,0034 m2 per

metro di perimetro della porta.

Il calcolo analitico della portata

d’aria attraverso le porte chiuse si

esegue con la seguente formula:

dove:

Q1= portata d’aria per metro di

perimetro di porta [m3/(h · m)]

CF = coefficiente di flusso pari a

0,675

SF = superficie delle fessure per

metro lineare di perimetro di por-

ta [m2/m]

g = accelerazione di gravità pari a

9,81 m/s2

∆p = pressione differenziale [mm c.a.]

ρ = densità dell’aria pari a 1,2 kg/m3

Il grafico di figura 3 permette di

ricavare direttamente il valore del-

la perdita d’aria Q1 per 1 metro li-

neare di perimetro della porta in

funzione di ∆P.

Perdita d’aria attra-verso le microfessuredei muriLe perdite d’aria attraverso le

inevitabili microfessure della

struttura edilizia dipendono dalla

superficie di transito; in genere le

aree di passaggio attraverso una

struttura edilizia sono nell’ordine

di 0,00001 m2 per m2 di parete.

Per il calcolo analitico della por-

tata d’aria attraverso le microfes-

sure dei muri si utilizza la seguen-

te formula:

Figura 2 – Una fessura nella parte bassa di una porta consente di attivare l’evacuazione dei fumi delle zone basse e diminuire la tossicità dell’atmosfera ambiente (Fonte: P.D. Lessieur)

Q1 = 3600 · CF · SF ·2 · g ·∆p

ρ��

Q2 = 3600 · CF · SM ·2 · g ·∆p

ρ��

Ventilia 52 22-05-2002 9:16 Pagina 10

Page 11: Venti Lia 52

11n° 52 • Maggio 2002

dove:

Q2 = portata d’aria per m2 di pa-

rete [m3/(h · m2)]

CF = coefficiente di flusso pari a

0,675

SM= superficie delle microfessure

per metro quadro di parete

[m2/m2]

g = accelerazione di gravità pari a

9,81 m/s2

∆p = pressione differenziale [mm c.a.]

ρ = densità dell’aria pari a 1,2 kg/m3

Il grafico di figura 4 permette di ri-

cavare direttamente il valore della

perdita d’aria Q2 per 1 metro qua-

drato di parete in funzione di ∆P.

Calcolo della portatad’aria del ventilatoreLa portata d’aria totale Q neces-

saria per mantenere la sovrap-

pressione desiderata all’interno

del filtro a prova di fumo è data

da:

Q = (P · Q1 + SP · Q2) · K

dove

P = perimetro delle porte taglia-

fuoco [m]

Q1 = portata d’aria attraverso le

porte chiuse per metro di peri-

metro di porta [m3/(h · m)]

SP = superficie totale del filtro

(pareti, pavimenti, soffitto) [m2]

Q2 = portata d’aria persa attraver-

so le microfessure dei muri per m2

di parete [m3/(h · m2)]

K = coefficiente moltiplicatore

pari a 1,2 ÷ 1,3.

Esempio praticoSia dato un filtro a prova di fumo

di dimensioni 4 x 2,5 m e di al-

tezza H = 3 m.

Sul filtro insistono due porte ta-

gliafuoco REI60 di dimensioni 1,2

x 2 m (2,4 m2) e perimetro com-

plessivo di 12,8 m. Si intende cal-

colare la portata Q del ventilatore

necessaria a mantenere una so-

vrappressione di 30 Pa all’interno

del filtro.

Calcolo di Q1

= 51,06 m3/hm

Calcolo di Q2

= 0,17 m3/hm

Figura 3 – Perdita d’aria per 1 metro di perimetro di porta in funzionedella pressione differenziale ∆P (Fonte: P.D. Lessieur)

Figura 4 – Perdita d’aria per m2 di parete in muratura in funzione dellapressione differenziale ∆P (Fonte: P.D. Lessieur)

Q1 = 3600 • 0,675 • 0,003 • 2 • 9,81 • 3

=1,2��

Q2 = 3600 • 0,675 • 0,00001 • 2 • 9,81 • 3

=1,2��

Ventilia 52 22-05-2002 9:16 Pagina 11

Page 12: Venti Lia 52

12n° 52 • Maggio 2002

Si ricava

Q = (P · Q1 + SP · Q2) · K =

= (12,8 · 51,06 + 54,2 · 0,17) · 1,2=

= 795,3 m3/h

essendo

SP = [2 ·(4 ·2,5)+(2,5 ·3)+2(4 ·3)]+

-2 (1,2 · 2) = 54,2 m2

l’area delle pareti del filtro al net-

to della superficie delle porte.

Calcolo della portataattraverso una portatagliafuocoLo studio svolto fino a questo

punto presuppone una staticità di

tutto il sistema, ossia che, durante

l’emergenza, nessuna delle porte

tagliafuoco venga aperta.

Nel caso invece che una delle

porte venga aperta, la portata d’a-

ria del ventilatore dovrà essere ta-

le da garantire una minima velo-

cità attraverso la porta stessa in

modo da evitare che i fumi prove-

nienti dal piano sinistrato invada-

no i luoghi sicuri.

La velocità minima attraverso la

porta e quindi la portata dipendo-

no dalla pressione differenziale e

dal coefficiente di flusso della

porta.

Stabilita la pressione differenzia-

le minima, di norma non inferiore

a 0,3 mbar, la velocità dell’aria at-

traverso la porta è data da:

dove:

CF = coefficiente di flusso della

porta pari a 0,47

g = accelerazione di gravità pari a

9,81 m/s2

∆p = pressione differenziale

[mm c.a.]

V = velocità dell’aria [m/s]

ρ = densità dell’aria pari a 1,2 kg/m3

Il grafico di figura 5 permette di

ricavare direttamente il valore del-

la velocità in funzione della pres-

sione differenziale.

In questo caso la portata d’aria

totale Q necessaria per mantene-

re la sovrappressione desiderata

all’interno del luogo protetto è

data da:

Q = (P · Q1+SP · Q2+3600 ·V · S) · K

dove:

P = perimetro delle porte taglia-

fuoco [m]

Q1 = portata d’aria attraverso le

porte chiuse per metro di peri-

metro di porta [m3/(h · m)]

SP = superficie totale del filtro

(pareti, pavimenti soffitto) [m2]

Q2= portata d’aria persa attraver-

so le microfessure dei muri per m2

di parete [m3/(h · m2)]

V = velocità dell’aria [m/s]

S = superficie della porta [m2]

K = coefficiente moltiplicatore

pari a 1,2÷1,3.

Anna Rinaldi

Figura 5 - Pressione differenziale ∆P in funzione della velocità di transito dell’aria attraverso la porta (Fonte: P.D. Lessieur)

V = CF ·2 · g ·∆p

ρ��

Ventilia 52 22-05-2002 9:16 Pagina 12

Page 13: Venti Lia 52

Il benessere ambientale, sia che

si tratti di edilizia pubblica, sia che

si parli di privato, passa attraverso

molteplici aspetti: l’arredamento,

l’illuminazione, l’abbinamento tra

i colori, la corretta destinazione

degli spazi e,non ultima, la qualità

dell’aria (IAQ = Indoor Air Qua-

lity). Ed è proprio di qualità dell’a-

ria che parleremo in questo arti-

colo.

È noto che un adeguato sistema

di trattamento dell’aria è garanzia

di condizioni igieniche e di be-

nessere indispensabili allo svolgi-

mento delle attività sia lavorative

sia di svago della vita di tutti i

giorni. Sarà capitato a tutti di en-

trare in un ufficio o in un locale

pubblico dove l’insufficiente ven-

tilazione, l’eccessivo o lo scarso

calore, il ristagno di fumo e di

odori rendono la permanenza una

vera e propria sofferenza.

Fortunatamente gli strumenti

forniti dalla moderna tecnologia

consentono di ovviare a questo ti-

po di disagio mediante l’installa-

zione di impianti di riscaldamen-

to/raffrescamento, depurazione,

estrazione ecc.

Il recuperatore di calore “WRC”è

l’ultimo nato della famiglia degli

estrattori Woods. Si tratta di una

unità canalizzabile che, a differen-

za dei tradizionali sistemi di estra-

zione, grazie all’adozione di uno

scambiatore di calore a piastre

(recuperatore) consente di sfrut-

tare il calore sensibile contenuto

nell’aria estratta - fonte di energia

altrimenti sprecata - per riscalda-

re, sia pure parzialmente, l’aria di

rinnovo necessaria al corretto ri-

cambio nell’ambiente.

Queste apparecchiature trovano

quindi la loro applicazione in tut-

ti i luoghi chiusi dove vi sia pre-

senza di persone: uffici, bar, risto-

ranti, negozi ecc.

È facile intuire che l’utilizzo del

recuperatore WRC come unità di

estrazione/immissione porta a un

sensibile risparmio energetico, in

ottemperanza a quanto previsto

dalla Legge n.10 del 9 Gennaio

1991.

La gamma dei recuperatori WRC

prevede la realizzazione di sei

grandezze, con portate d’aria da

600 a 3200 m3/h e prevalenze sta-

tiche utili fino a 170 Pa.

Tutte le taglie sono equipaggiate

con elettroventilatori centrifughi a

doppia aspirazione dotati di dispo-

sitivi antivibranti al fine di mini-

mizzare la rumorosità degli stessi.

Due filtri a media efficienza

13n° 52 • Maggio 2002

Il nuovo recuperatore di calore WRC

Qualità dell’aria e risparmio energetico con i nuovi recuperatori WRC

Ventilia 52 22-05-2002 9:16 Pagina 13

Page 14: Venti Lia 52

Alcuni dati tecnici dei recuperatori di calore WRC

(Classe G 3), posizionati sul lato

aspirazione e sul lato mandata del-

la macchina, garantiscono sia la

pulizia dell’aria immessa sia la

protezione dello scambiatore.

Lo scambiatore (recuperatore) è

del tipo a piastre a flussi incrocia-

ti, è realizzato in alluminio ed è as-

semblato con l’utilizzo di speciali

guarnizioni per evitare contami-

nazioni tra i due flussi.

Al fine di prevenire la formazio-

ne di muffe e/o batteri è possibile

effettuare la periodica pulizia de-

gli scambiatori mediante soffiatu-

ra con aria compressa o lavaggio

con soluzioni detergenti non ag-

gressive.

Una bacinella anticondensa, co-

struita in acciaio inox AISI 304 e

facilmente asportabile, evita fasti-

diosi gocciolamenti.

La struttura del recuperatore è

realizzata con profili e pannelli in

lamiera preverniciata, colore RAL

9002, rivestita con pellicola di

protezione, ed è concepita per

consentire l’accesso a tutti i com-

ponenti in caso di manutenzione

e/o smontaggio.

Tutti i modelli, grazie alla loro

contenuta altezza, possono essere

installati facilmente in controsof-

fitti e il loro fissaggio può essere

effettuato mediante apposite staf-

fe (in dotazione) oppure con gol-

fari M8 (non forniti).

La lista degli accessori prevede

batterie di post-riscaldamento

elettriche per tutti i modelli e ad

acqua calda per le grandezze da

10 a 30, regolatori di velocità,pan-

nelli di controllo, serrande, batte-

rie di raffreddamento ecc.

Con l’introduzione di questo

nuovo prodotto non solo pensia-

mo di aver arricchito la nostra già

interessante offerta ma contiamo

di contribuire,anche se in minima

parte, a tutelare le attuali condi-

zioni del nostro ambiente anche

attraverso un necessario quanto

doveroso risparmio energetico.

Renato Orsi

14n° 52 • Maggio 2002

Modello WRC 06 10 14 19 25 30Portata aria nominale (m3/h) 600 1000 1400 1900 2500 3200Pressione statica utile (Pa) 80 90 140 120 110 170VentilatoriAlimentazione (V/Hz/f) 230/50/1 230/50/1 230/50/1 230/50/1 230/50/1 230/50/1Recupero di caloreEfficienza di recupero (%) 54,6 53,4 52,1 51,8 57,6 56Batteria post-riscaldamentoelettricaResistenza elettrica EH (kW) 4 4,5 6 9 12 12Alimentazione (V/Hz/f) 230/50/1 400/50/3 400/50/3 400/50/3 400/50/3 400/50/3Batteria post-riscaldamento ad acquaBatteria ad acqua WH - Si Si Si Si SiResa termica (kW) - 9,4 13,4 16,6 23,9 28,4RegolazioneControllo velocità CV - Si Si Si Si SiPannello di comando PC - Si Si Si Si SiRegolatore WM6 Si - - - - -

Dimensioni e pesi dei recuperatori di calore WRC

Batteria a richiesta

A richiesta

Filtri

Modello A B C D E Peso maxWRC … (kg)06 990 750 270 230 105 4310 1150 860 385 240 220 7114 1350 900 410 240 270 9419 1450 900 470 240 270 10225 1700 1230 490 310 270 14630 1700 1230 530 340 300 161

Ventilia 52 22-05-2002 9:16 Pagina 14

Page 15: Venti Lia 52

Sarà la simpatia che provo per i

ventilatori o per deformazione

professionale, ma quei mostri

meccanici, installati ai lati del nuo-

vo centro commerciale di P.le Lo-

di a Milano, mi piacciono vera-

mente tanto.

Donano luce alla via e infondono

in chi li guarda un senso di forza e

tecnologia.

Da appassionato di motociclette

potrei fare un paragone con i mo-

delli che oggi fanno tendenza,

cioè le naked (nuda). Questi mez-

zi sono spogliati di tutto e fanno

della meccanica in bella vista (te-

laio-motore) il loro punto di forza

e di attrazione estetica, così come

è accaduto per i nostri ventilatori,

anche se involontariamente.

Per questo impianto, la ditta in-

stallatrice Maggioni Rino srl di

Monza ha installato 16 ventilatori

modello 80 JM/25/4/9 a quattro

poli, completi di silenziatori cilin-

drici, con e senza ogiva interna,

montati in mandata e ripresa.

Il compito di questi ventilatori è

di immettere aria fresca nei tre

piani del parcheggio, di cui due

interrati, e aspirare quella viziata

dai gas di scarico delle automobi-

li in manovra per espellerla.

L’azionamento dei ventilatori è

garantito da una centralina che ri-

leva la concentrazione di CO pre-

sente nel parcheggio. Al supera-

mento della soglia limite prefissa-

ta, il sistema dà il via alla ventila-

zione.

Questi ventilatori di costruzione

standard sono comunque in grado

di estrarre fumi in caso di emer-

genza fino a 200°C per due ore.

Il progettista, per l’area vendita e

per i negozi dislocati sia al primo

che al secondo piano del centro

commerciale, ha previsto degli

estrattori dedicati con limite mas-

simo di 400°C sempre per due

ore di funzionamento e solo in ca-

so di emergenza.

Questi ventilatori denominati

smoke-spill sono posti sulla co-

pertura dell’edificio insieme alle

unità di trattamento aria e a gi-

ganteschi silenziatori a setti di ti-

po risonatore.

Vale la pena ricordare che questi

silenziatori hanno un’ottima effi-

15n° 52 • Maggio 2002

Arte e tecnologia

Il nuovo centro commerciale in Piazzale Lodi

Ventilia 52 22-05-2002 9:16 Pagina 15

Page 16: Venti Lia 52

cacia nell’abbattere le basse fre-

quenze e quindi se ne consiglia

l’utilizzo dove siano presenti, ad

esempio, dei ventilatori centrifu-

ghi.

La peculiarità di questi silenzia-

tori è di avere metà superficie del

setto standard e l’altra metà rive-

stita da un lamierino pieno (di so-

lito alluminio).

L’aumento dell’attenuazione acu-

stica alle basse frequenze rispetto

a un setto tradizionale ad assorbi-

mento è dovuto alla vibrazione del

lamierino. Questo, infatti, posto in

vibrazione dal rumore,per propria

inerzia vibra in modo “sfasato” ri-

spetto all’onda sonora incidente,

riducendone l’emissione.

L’impiego del lamierino stesso

causa però un effetto negativo

sulle medie-alte frequenze, che si

traduce in un minore effetto del-

l’abbattimento.Va però detto che

un silenziatore di questo tipo ga-

rantisce comunque valori di ab-

battimento interessanti. Ad esem-

pio il modello QA 71, lungo 1500

mm, abbatte 47 e 50 db rispettiva-

mente a 500 e

1000 Hz.

Tornando ai

gruppi di aspira-

zione/mandata

posizionati ai lati

del centro com-

merciale, che tan-

to mi stanno a

cuore, la direzio-

ne lavori sta valu-

tando la possibi-

lità di coprirli

con dei pannelli

in lamiera coiben-

tata per evitare la

fuoriuscita di ru-

more dai canali

collegati ai venti-

latori (anche se

da un nostro rile-

vamento la rumo-

rosità misurata

rientra nei limiti previsti dalle nor-

mative).

A mio avviso sarebbe un pecca-

to. Lo dico perché, andando tutti i

giorni in auto, mi capita spesso di

incontrare nelle piazze e nei viali

principali delle nostre città monu-

menti/sculture moderne che ri-

tengo assai meno affascinanti.

Potrebbe essere un’idea sostitui-

re queste “opere contemporanee”

(così le chiamano) con apparati si-

mili a quelli delle foto, che oltre

ad avere un costo sicuramente in-

feriore, se opportunamente stu-

diati,potrebbero contribuire, aspi-

rando e soffiando, a mantenere la

zona circostante ben pulita per-

mettendo ai Comuni un sensibile

risparmio di denaro pubblico alla

voce nettezza urbana.

Naturalmente sto scherzando,

ma … non si sa mai!

Sergio Croci

16n° 52 • Maggio 2002

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I ventilatori installati all’esterno del centro commerciale

Un particolare dei ventilatori e dei silenziatori

Ventilia 52 22-05-2002 9:16 Pagina 16