Valorizzazione dei beni pubblici e sostenibilità degli interventi

32
Valorizzazione dei beni pubblici e sostenibilità degli interventi Questioni ambientali nella gestione del territorio: strumenti e casi studio nel territorio cremonese Cremona, 9 giugno 2006 I PAESAGGI ATMOSFERICI di Luigi Mariani Università degli Studi di Milano Dipartimento di Produzione vegetale [email protected] Lavoro sviluppato nell’ambito delle attività didattiche del Master in Ingegneria del Suolo e delle Acque del Politecnico di Milano – Sede di Cremona

description

Valorizzazione dei beni pubblici e sostenibilità degli interventi Questioni ambientali nella gestione del territorio: strumenti e casi studio nel territorio cremonese Cremona, 9 giugno 2006 I PAESAGGI ATMOSFERICI di Luigi Mariani Università degli Studi di Milano - PowerPoint PPT Presentation

Transcript of Valorizzazione dei beni pubblici e sostenibilità degli interventi

Page 1: Valorizzazione dei beni pubblici e sostenibilità degli interventi

Valorizzazione dei beni pubblici e sostenibilità degli interventi Questioni ambientali nella gestione del territorio: strumenti e casi studio nel territorio

cremoneseCremona, 9 giugno 2006

I PAESAGGI ATMOSFERICI

di Luigi MarianiUniversità degli Studi di Milano

Dipartimento di Produzione vegetale

[email protected]

Lavoro sviluppato nell’ambito delle attività didattiche del Master in Ingegneria del Suolo e delle Acque del Politecnico di Milano – Sede di Cremona

Page 2: Valorizzazione dei beni pubblici e sostenibilità degli interventi

Luke Howard e la scoperta delle nubi

Il 18° secolo fu epoca di grandi classificatori. In particolare risalta l’opera di Linneo, il quale sviluppò il sistema tassonomico ancor oggi in uso per piante e animali.A quella temperie si ispirò idealmente Luke Howard per creare il sistema internazionale di classificazione delle nubi, presentato in una conferenza a Londra nel 1802 e con una pubblicazione del 1803. In sostanza quando usiamo termini come cirro, cumulo o strato ricorriamo al sistema di Howard, chimico per professione e meteorologo per passione, il quale amava iniziare le sue

conferenze divulgative con la frase “come pesci sul fondo di un oceano siamo insensibili alla maggior parte di quanto passa sopra le nostre teste...”, frase che nella sua icasticità ci induce a riflettere sul nostro spesso superficiale rapporto con l’atmosfera e i suoi fenomeni.

Page 3: Valorizzazione dei beni pubblici e sostenibilità degli interventi

APPROCCIO CLIMATOLOGICO CLASSICO

Mira all’analisi di un territorio individuando le variabili meteo-climatiche (radiazione solare, temperatura, precipitazioni, vento, copertura nuvolosa, ecc.) intese come risorse o vincoli per le attività umane.

Alle radici di tale approccio sta la logica utilitaristica tipica del pensiero occidentale, le cui tracce si reperiscono ad esempio:

•nei Meteorologica di Aristotile•nelle Naturales questiones di Seneca •nel Vangelo di Luca.•Nella climatologia moderna, da von Humbolt in avanti

di norma al climatologo sfugge la dimensione paesaggistica dei fenomeni

che indaga

Page 4: Valorizzazione dei beni pubblici e sostenibilità degli interventi

CHE BISOGNO C’E’ DI PARLARE DI PAESAGGI ATMOSFERICI ?

Fenomeni meteorologici e clima = componenti essenziali del paesaggio

es: quando si fa marketing di un prodotto legato a un territorio (un vino, un prodotto agroalimentare, una località turistica, ecc.) ad esso si associa inevitabilmente il paesaggio di quel territorio e dunque anche i fenomeni atmosferici.

Page 5: Valorizzazione dei beni pubblici e sostenibilità degli interventi

Cielo, addio... (Milano, Università di Milano Bicocca, 5 aprile 2005, ore 15.0)

Page 6: Valorizzazione dei beni pubblici e sostenibilità degli interventi

Altocumuli lenticolari (Milano, dalla Facoltà di Agraria verso Nord, 3 febbraio 2005, ore 8.15)

Page 7: Valorizzazione dei beni pubblici e sostenibilità degli interventi

Sole al tramonto con cielo velato per cirrostati (Quarto, PC, 26 febbraio 2005 ore

17.30)

Page 8: Valorizzazione dei beni pubblici e sostenibilità degli interventi

Wallpaper di windows xp

Page 9: Valorizzazione dei beni pubblici e sostenibilità degli interventi

OBIETTIVO DI QUESTO LAVORO

Cercare una strada per definire un paesaggio atmosferico in base a:- climatologia statica e dinamica - meteorologia alla diverse scale- fenomeni caratteristici

Esempio riferito alla provincia di Cremona.

Page 10: Valorizzazione dei beni pubblici e sostenibilità degli interventi

PERCHE’ CLIMATOLOGIA DINAMICA

L’atmosfera si caratterizza per i moti incessanti (circolazione alle diverse scale) che hanno la loro ragione prima nella necessità di riequilibrare lo scompenso energetico fra equatore e poli (l’atmosfera è responsabile dell’80% del riequilibrio, mentre il restante 20% compete agli oceani).

Pertanto una climatologia che trascuri la “dinamica” è come una fisiologia umana che non consideri la circolazione sanguigna.

Questa affermazione potrà apparire banale ma occorre ribadirla per contrastare l’affermarsi - nell’ambito scientifico e nell’immaginario popolare - di una visione riduzionistica a base chimica (tanta CO2 tanta temperatura) che non rende certo onore alla complessità di un sistema che conosciamo ancora in ridottissima misura.

Page 11: Valorizzazione dei beni pubblici e sostenibilità degli interventi

Nuvolosità e fenomeni

Il riferimento per la classificazione sono le normative internazionali dell’OMM per nuvolosità e fenomeni ->

- atlante internazionale delle nubi (quaderno WMO n. 407)

- fenomeni meteo (codifiche WMO -> reperibili ad esempio in http://badc.nerc.ac.uk/data/surface/code.html)

Page 12: Valorizzazione dei beni pubblici e sostenibilità degli interventi

La classificazione delle nubi in base all’altezza

Da Fea, modificato

Page 13: Valorizzazione dei beni pubblici e sostenibilità degli interventi

Clima e paesaggio

Ancoraggi in ambito meteo-climatico

gli scritti di Luke Howard

il testo di fisica dell'atmosfera di Dutton (1986)

Mariani e Sturani (1998)

Ancoraggi alla storia dell’arteIl cielo (e il realismo) nella storia dell’arte…

Page 14: Valorizzazione dei beni pubblici e sostenibilità degli interventi

Ancoraggi alla storia dell’arte

L’adorazione dei magi (Benozzo Gozzoli, 1459)

Page 15: Valorizzazione dei beni pubblici e sostenibilità degli interventi

Ancoraggi alla storia dell’arte

Madonna Litta (Leonardo da Vinci, 1491 c.a., Hermintage, S. Pietroburgo)

Page 16: Valorizzazione dei beni pubblici e sostenibilità degli interventi

Ancoraggi alla storia dell’arte

Dal 1508 (anno in cui venne dipinta la Tempesta) si rivela in vari casi possibile interpretare in chiave realistica le nubi proposte dagli artisti nelle loro opere, fatto questo in grado di aprire nuovi ed inediti spazi di interdisciplinarietà.

Page 17: Valorizzazione dei beni pubblici e sostenibilità degli interventi

Ancoraggi alla storia dell’arte

Studio sulle nuvole(Constable 1822)

Page 18: Valorizzazione dei beni pubblici e sostenibilità degli interventi

Ancoraggi alla storia dell’arte

alluvione a Port-Marly

(Sisley,1876)

Page 19: Valorizzazione dei beni pubblici e sostenibilità degli interventi

Ancoraggi alla storia dell’arte

Il bacino d’Argenteuil (Monet, 1874)

Page 20: Valorizzazione dei beni pubblici e sostenibilità degli interventi

INQUADRAMENTO CLIMATICO DEL TERRITORIO PROVINCIALE DI CREMONA

Page 21: Valorizzazione dei beni pubblici e sostenibilità degli interventi

CLIMATOLOGIA STATICA

Mesoclima padano (clima mesotermo con precipitazioni ben distribuite nel corso dell’anno e con estate molto calda - Cfa - secondo la classificazione di Koeppen del 1918)

Clima di transizione fra clima Europeo e clima Mediterraneo (lo dimostra il regime precipitativo a 2 minimi).

Page 22: Valorizzazione dei beni pubblici e sostenibilità degli interventi
Page 23: Valorizzazione dei beni pubblici e sostenibilità degli interventi

CLIMATOLOGIA DINAMICA

Pianura Padana = grande catino con una sola apertura verso est -> caratteri di elevata stabilità alle masse d'aria della pianura -> (i) in inverno un elevata frequenza di nebbie e gelate associate a fenomeni di inversione termica nei bassi strati e (ii) in estate l’elevata disponibilità di energia per i fenomeni temporaleschi.

Principale contributo alle precipitazioni della provincia: dovuto al flusso perturbato meridionale prodotto da depressioni atlantiche in transito da Ovest verso Est. In tali condizioni possono svilupparsi depressioni secondarie sul Golfo di Genova con tipico effetto volano.

Un certo effetto sul quadro precipitativo dell'area è dovuto anche ad altre depressioni mediterranee (es: depressioni africane).

Page 24: Valorizzazione dei beni pubblici e sostenibilità degli interventi

INVENTARIO DI FENOMENI

FENOMENO CARATTERI DISTINTIVI FENOMENI METEOROLOGICIASSOCIATI

CIRCOLAZIONE CARATTERISTICA FREQUENZA DEL FENOMENO, EFFETTI SULPAESAGGIO

ALTOSTRATI Coltre nuvolosa grigiastra o bluastra,di aspetto striato, fibroso o uniformee che risulta sottile al punto dalasciar vedere il sole. Altezza dellabase fra 2000 e 6000 m

Agli altostrati non sono associateprecipitazioni.

Le stutture circolatorie in grado di produrrealtostrati sono diverse. Ad esempio si hagenesi di tali nubi in occasione delloscorrimento di aria calda in quota che precedel’arrivo di un fronte caldo.

Queste nubi sono composte di acqua liquida (statosopraffuso) e di cristalli di ghiaccio. Il colore più o menointenso dipende tanto dalla composizione quanto dall’altezzadel sole e dal periodo dell’anno.

ALTOCUMULI Banco, distesa o coltre di nubibianche, grigie o bianco-grigie,aventi generalmente ombre proprie ecomposte di elementi (lamelle, rotoli,ciotoli, ecc.) che per la maggior partehanon larghezza comrpesa fra 1 e 5gradi (da 1 a 3 dita a braccio teso).Altezza della base fra 2000 e 6000 m

Agli altocumuli non sono associateprecipitazioni.

Le stutture circolatorie in grado di produrrealtocumuli sono svariate. Altocumulilenticolari particolarmente belli sideterminano ad esempio in condizoni difoehn

Queste nubi sono composte di acqua liquida (statosopraffuso) e di cristalli di ghiaccio. Il loro colore, dal biancoal grigio madreperlaceo al rosa, dipende tanto dallacomposizione quanto dall’altezza del sole e dal periododell’anno.

BRINATE Formazione di cristalli di ghiaccio suoggetti in coincidenza contemperature dell’aria inferiori a 0°C

Di solito si verificano con cielo sereno o poconuvoloso mentre la presenza di nubi compattee spesse fa regredire il fenomeno.

Le brinate estese si registrano in genere nelperiodo fra ottobre e aprile, con rischioclimatico significativo fra la seconda decadedi ottobre e la prima di aprile. Brinate esteseseguono in genere ad irruzioni fredde conapporto di masse d’aria polare continentale(aria siberiana) o artica.

La brinata non è in sé un evento dannoso ed anzi laliberazione di calore sensibile dovuta a ocondensazione eghiacciamento del vapore acqueo compensa in piccola parteil raffreddamento degli organi vegetali dovuto alla gelata. Lasua cattiva fama è legata al fatto che è spesso è sintomo dellagelata. Le brinate producono effetti cromatici notevolisoprattutto dopo l’alba, quando i cristalli di ghiaccioriflettono la luce solare.

CIRRI,CIRROCUMULI ECIRROSTRATI

Nubi alte (base ad altezza superiore a6000 m). L’altezza fa si che sianocomposte unicamente di ghiaccio.

Il soleggiamento è solo parzialmentesmorzato da tali tipi di nubi, che non sono ingrado di dar luogo a precipitazioni. Darilevare come fenomeno particolare la cadutadi cristalli di ghiaccio dai cirri. Tali cristallicreano scie lunghe alcune centinaia di metriprima di sublimare scomparendo molto primadi giungere al suolo.

All’origine dei cirri stanno fenomenicircolatori diversi. Ad esempio le velature dicirri si hanno in occasione di scorrimenti diaria calda in quota mentre cirri sono generatidal disfacimento di nubi cumuliformiconvettive.

Nubi bianche e senza ombre proprie, presentano cromatismiassai vari in funzione sia della composizione sia dell’altezzadel sole.

FOEHN OFAVONIO

aria limpida e tempo ventoso; ventomoderato da settentrione con rinforziin folate. In occasione del foehn siassiste a sensibile aumento dellatemperatura con associato un fortecalo dell’umidità relativa.

Altocumuli, lenticolari e non. Veloci correnti settentronali, spesso associatead un promontorio anticiclonico atlantico inespansione verso l’arco alpino, investono leAlpi ove la massa d’aria è soggetta ad unfenomeno termodinamico cartteristico che nemodifica profondamente le caratteristicherendendola calda ed asciutta.

La presenza di foehn si verifica mediamente 25 giorni l’annoal limite settentrionale dlel provincia e 15 giorni l’anno allimite meridionale, sul Po.Cielo sereno limpido, di un azzurro intenso. Gli altocumuli sicaratterizzano per sfumature madreperlacee legate allacompresenza di acqua e ghiaccio. Il cromatismo di tali nubivaria al variare dell’ora del giorno

FULMINI Scariche elettriche fra nubi e suolo.Da distinguere dai lampi (scarichefra nube e nube)

Cumulonembi (vedi voce “rovesci”) (vedi voce “rovesci”) I fulmini ed il tuoni ad essi associati sono un tipico effetto deiveloci moti verticali che si registrano nei cumulonembi e chedeterminano la separazione delle cariche elettriche.

GALAVERNA Manicotti di ghiaccio si sviluppano sutronchi, rami o altri oggetti.Gli accumuli possono talora assumereun peso tale da produrre caduta di ramio alberi.

Perché il fenomeno abbia luogo occorre lapresenza di vento. Sul territorio cremonese sitratta di un evento raro.

Le condizioni meteo che provocano questifenomeni sono tutte riconducibili allapresenza di precipitazioni a temperatureinferiori a zero gradi centigradi ed in presenzadi vento sostenuto.

In presenza di galaverna il paesaggio assume caratteristicheuniche specie quando la luce del sole gioca con gli arabeschiprodotti dal ghiaccio.

Page 25: Valorizzazione dei beni pubblici e sostenibilità degli interventi

INVENTARIO DI FENOMENI

GELICIDIO OVETRONE

Formazione di ghiaccio dovuta agocce di pioggia che cadono susuperfici a temperatura inferiore a0°C.

Il fenomeno può aver luogo in presenza dicompatti strati di nubi che riempionorapidamente il cielo nella fase successiva aduna gelata.

Alle condizioni che danno luogo ad unagelata deve seguire un rapido peggioramentodovuto ad esempio al rapido avvicinarsi diuna depressione atlantica.

Il gelicidio non è particolarmente evidente e ciò costituiscieun fattore di pericolo per coloro che, a piedi o in auto, sitrovano ad di fronte a tale fenomeno.

GRANDINE O“TEMPESTA”

Caduta di ghiaccio in chicci daicumulonembi. Fenomeno temibileper i gravi impatti sulle attivitàagricole

Cumulonembi (vedi voce “rovesci”) (vedi voce “rovesci”) La grandine è un evento dannoso per l’agricoltura, un tempoin grado di dar luogo a vere e proprie carestie. Non vi è nulladi più triste delle colture danneggiate dalla grandine, anche sele impressioni iniziali sul’entità del danno possono rivelarsieccessive.

NEBBIAESTESA eNEBBIA INBANCHI

Limitazione più o meno drasticadella visibilità (per visibilitàorizzontali inferiori ai 1000 m siparla di nebbia per visibilità inferioriai 100 m si parla di nebbia fitta). Lanebbia in banchi si sviluppa allorchèla fonte di umidità necessaria per laformazione di nebbia si presenta soloin aree particolari (es: vicinanza dicorsi d’acqua, zone umide, marcite).

Nelal maggior parte dei casi il fenomeno siverifica con cielo sereno o poco nuvoloso

La maggior parte dei casi di nebbia siriscontra in presenza di condizionianticicloniche, in cui un anticiclone dinamicomantiene un’inversione termica con base alsuolo. Da considerare comunque che lanebbia può svilupparsi in condizionicircolatorie assai diverse.

Gli effetti sul paesaggio sono considerevoli: i contorni deglioggetti divengono sfumati, i colori e gli stessi suoni sonoalterati.

NEVICATA La nevicata può avvenire con fiocchiassai diversi per forma e dimensione.

Le tipiche nubi “da neve” in Valpadana sonogli strati e i nembostrati

La situazione circolatoria caratteristica dellanevicata in provincia di Cermona è quella percui un sistema frontale atlantico interessal’area determinando uno scorrimento di ariacaldo-umida mediterranea su un “materassofreddo” pre-esistente, frutto ad esempio delprecedente ingresso nel «catino padano» diaria artica o polare continentale

Durante la nevicata i nembostrati conferiscono al cielo ilcaratteristico aspetto plumbeo. La presenza di suolo innevatosi verifica mediamente 5 – 10 giorni l’anno e conferisce alpaesaggio effetti cromatici unici. Da notare anche l’effettomattutino e serale, allorchè la neve assume tonalità rosee el’effetto notturno allorchè la neve, riflettendo la luce dellaluna o le luci artificiali, determina una luminosità del tuttoparticolare: “A mezzanotte la luna batteva sulla neve ed eracome di giorno” (Giovanni Guareschi, Mondo piccolo,Rizzoli, Milano, 1953)

ONDATE DICALDO

In ambito padano il fenomeno simanifesta con alte temperature sonoaccompagnate da vento debole edelevata umidità relativa (condizionidi afa)

Il cielo si presenta per lo più sereno convelature per cirri. Attività di nubi convettivead evoluzione diurna (cumuli umili, qualchecumulo congesto o cumulonembo) puòaccompagnare l’evolversi del fenomeno.

Le ondate di caldo di lunga durata (1-2settimane in media) sono legate a struttureanticicloniche caratteristiche (promontorisubtropicali) che producono apporto di ariatorrida da latitudini più meridionali, spessoresa umida dal passaggio sul Mediterraneo.Ondate di caldo di breve durata ma forteintensità sono attribuibili all’effetto del foehnovvero al fenomeni di compressione dovutialle correnti a getto.

Uno dei tratti caratteristici delle ondate di caldo è dato dallapresenza di velature con cielo lattigginoso e paesaggio cheappare di conseguenza più piatto e monotono.

PIOGGEESTESE EPERSISTENTI

Tali piogge presentano intensità chevanno dagli 1-2 agli 8-10 mm l’ora

Nubi basse (strati) e medie (nembostrati) sonole nubi caratteristiceh di tali fasi.

Sono determinate dallo scorrimento di ariacalda mediterranea su aria freddapreesistente. Tale fenomeno si genera inpresenza di un sistema frontale atlantico. Intali occasioni il catino padano si riempie dinubi (strati e nembostrati sono le piùcaratteristiche) e si verificano piogge deboli omoderate per lo più continue e vento per lopiù da est – sudest. A volte l’area cremonesepuò risultare esclusa dalle precipitazioniallorchè si qualifichi come zona dialimentazione di sistemi precipitanti più adovest.

La pioggia ed il cielo grigio smorzano i colori rendendo ilpaesaggio piatto e monotono: “Era una sera di febbraio epioveva e le strade delal bassa erano piene di fango e dimalinconia.” (Giovanni Guareschi, Mondo piccolo, Rizzoli,Milano, 1953). Le situazioni alluvionali sono spessoassociate alle fasi di piovosità persistente tipiche dei periodiautunnali e primaverili: “Andò a spalancare la finestra e, infondo, sull’orizzonte di quella gran distesa d’acqua chepareva il mare, c’era la riga deltramonto, sottile sottile, comese l’avessero disegnata col lapis rosso” (GiocvanniGuareschi, ibidem).

Page 26: Valorizzazione dei beni pubblici e sostenibilità degli interventi

INVENTARIO DI FENOMENI

ROVESCI Gocce di pioggia di dimensioni talida rimbalzare su superfici rigide(strade asfaltate, platee di cemento).L’intensità della pioggia in occasionedei rovesci è in genere elevata,aggirandosi su valori istantanei di 20mm/ora e oltre fino a superare neicasi più estremi i 100 mm / ora.

Le nubi che producono rovesci sono icumulonembi, spesso organizzati in famiglie(linee temporalesche) che si muovono sullapianura come grandi vele spinte dal ventodominante nella media troposfera.

I cumulonembi si sviluppano incorrispondenza con situazioni frontali (es:temporali da fronte freddo) e, in estate, incorrispondenza con irruzioni di aria freddaatlantica nella media troposfera. Da segnalarei temporali serali e notturni prodotti dalraffreddamento per irragiamento verso lospazio di nubi convettive sviluppatesi neleore pomeridiane.

I cumulonembi sono giganti meteorologici, con altezze chepossono raggiungere e talora superare i 10 km. Icumulonembi maturi presentano la caratteristica “incudine”,dovuta al fatto che la nube raggiunge l’invisibile confine conla stratosfera (tropopausa). Quantomai varie sono lecaratteristiche cromatiche assunte dai cumulonembi infunzione della loro composizione, dell’altezza del Sole edelle ombre portate da nubi vicine.

STRATOCUMULI

Nubi basse ed a ridotto sviluppoverticale, la cui genesi è spessolegata ad effetti orografici dovutiall’interazione dell’arco alpino oappenninico con la circolazione.

Agli stratocumuli non sono di normaassociate precipitazioni.

Le stutture circolatorie in grado di produrrestratocumuli sono svariate. Si possono adesempio avere stratocumuli in coinidenza conpromontori anticiclonici oppure nella fase divarabilità che segue ad un passaggio frontale.

I colori di queste nubi sono oltremodo variabili in funzionedella genesi, dello spessore, della composizione (acqualiquida ed eventuali cristalli di ghiaccio), dell’altezza del solee del periodo dell’anno.

STRATI Coltre di nubi grigie e a baseuniforme, Se il sole si rende visibileattraverso la coltre esso si presentacome un disco senza alcun alone

Gli strati possono dar luogo a pioviggine,pioggia o neve.

Le stutture circolatorie in grado di produrrealtostrati sono varie. Ad esempio si ha genesidi strati in occasione degli scorrimenti d’ariacalda in quota che precedono l’arrivo di unfronte caldo.

I colori di queste nubi sono alquanto variabili in funzionedella genesi, dello spessore, della composizione (acqualiquida ed eventuali cristalli di ghiaccio), dell’altezza del solee del periodo dell’anno.

TROMBED’ARIA

Struttura vorticosa relativamenterara, associata ad un cumulonembo.

Cumulonembi (vedi voce “rovesci”) La tromba d’aria concentra in un piccolospazio la vorticità, determinando fenomeniviolenti quali sradicamenti di alberi,scoperchamento di tetti, ecc.

La tromba d’aria è un evento estremo in grado di produrredanni a cose e persone. E’ sinonimo di tornado.

Page 27: Valorizzazione dei beni pubblici e sostenibilità degli interventi

Piccola galleria fotografica

Page 28: Valorizzazione dei beni pubblici e sostenibilità degli interventi

La Pianura padana invasa dalla nebbia - 19 ottobre 1997 (fonte NASA)

Page 29: Valorizzazione dei beni pubblici e sostenibilità degli interventi

Banco di nebbia su suolo innevato (Pianura fra Crema e Cremona, 4 marzo 2005, ore 8.0)

Page 30: Valorizzazione dei beni pubblici e sostenibilità degli interventi

Molto nuvoloso per stratocumuli (Pianura a Nordovest di Crema, 1 aprile

2005, ore 7.15)

Page 31: Valorizzazione dei beni pubblici e sostenibilità degli interventi

Cirri e scia di condensazione di un Jet (Foto: Cons.Incr.Irrigaz.Territorio cremonese)

Page 32: Valorizzazione dei beni pubblici e sostenibilità degli interventi

CONCLUSIONI

1. il lavoro mostra che per ogni paesaggio è possibile e auspicabile considerare i fenomeni atmosferici come elementi che lo caratterizzano e lo rendono unico.

3. tali attività possono godere di ampi spazi d’interdisciplinarietà coinvolgendo non solo il mondo agricolo ma anche il mondo dell’arte, dell’urbanistica, dell’architettura paesaggistica, ecc.

2. la sensibilizzazione della collettività sul rapporto fra fenomeni atmosferici e paesaggio può essere un’interessante prospettiva per incrementare la cultura del territorio in coloro che lo abitano e ne fruiscono.