Valori riscoperti - accademia delle erbe spontanee · i raccoglitori di erbe spontanee commestibili...

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24 tendenze Valori riscoperti Focus sulle tante varietà di erbe selvatiche; questo il filo conduttore dell’edizio- ne 2015 della giornata nazionale “Mangiasano”, or- ganizzata da Verdi ambiente e società (Vas) onlus e Confederazione italiana agri- coltori (Cia). Si è svolta a fine maggio in venti piazze d’Italia; da dieci anni pro- muove un modello agri- colo basato sulla biodiversi- tà, sulla stagionalità, sul rispetto del lavoro dei con- tadini e ha portato alla ribal- ta la grande ricchezza di un patrimonio vegetale spontaneo che i nostri nonni ben conoscevano e che ora sta vivendo una nuova pri- mavera. Non sono state, però, solo le piazze a essere coinvolte nell’iniziativa “Mangia- sano”. Anche a Expo, nel Padiglione Italia, Cia e Vas hanno organizzato diver- se classi di bambini per spiegare l’agri- coltura e far conoscere le molte erbe spontanee del nostro Paese, dal tarassa- co alla borragine, dalla malva all’ortica, per citarne alcune. Imparare da pic- coli, dunque, per crescere adulti respon- sabili. Fin da piccoli Mangiare sano Naturalità, stagionalità, sostenibilità sono i motivi che spingono alla ricerca di erbe selvatiche commestibili. Un fenomeno che, al di là della moda, rappresenta un ritorno alle origini di Federica Serva - foto Accademia umbra delle erbe campagnole spontanee - Weekend Strabiologico - Sxc.hu

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Valori

riscopertiFocus sulle tante varietà dierbe selvatiche; questoil filo conduttore dell’edizio-ne 2015 della giornatanazionale “Mangiasano”, or -ganizzata da Verdi ambientee società (Vas) onlus eConfederazione italiana agri-coltori (Cia). Si è svolta a finemaggio in venti piazzed’Italia; da dieci anni pro-

muove un modello agri -colo basato sulla biodiversi-tà, sulla stagionalità, sulrispetto del lavoro dei con -tadini e ha portato alla ribal -ta la grande ricchezza diun patrimonio vegetalespontaneo che i nostri nonniben conoscevano e che orasta vivendo una nuova pri-mavera.

Non sono state, però, solo le piazze aessere coinvolte nell’iniziativa “Mangia -sano”. Anche a Expo, nel PadiglioneItalia, Cia e Vas hanno organizzato diver-se classi di bambini per spiegare l’agri-coltura e far conoscere le molte erbespontanee del nostro Paese, dal tarassa-co alla borragine, dalla malva all’ortica,per citarne alcune. Imparare da pic-coli, dunque, per crescere adulti respon-sabili.

Fin da piccoliMangiare sano

Naturalità, stagionalità, sostenibilità sono i motivi che spingono alla ricerca di erbe selvatichecommestibili. Un fenomeno che, al di là della moda, rappresenta un ritorno alle origini

di Federica Serva - foto Accademia umbra delle erbe campagnole spontanee - Weekend Strabiologico - Sxc.hu

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L’attenzione verso l’ambiente e la sostenibilità, il recupero a tavoladi tradizioni antiche e il periodo di crisistanno spingendo sempre più persone a rimettersi in cammino tra prati, boschi, argini per cercare erbe, radici,bacche e fiori che la terra offre. Si stima che siano circa 100milai raccoglitori di erbe spontanee commestibili che diventano ingredientipreziosi per ricette saporite di zuppe,minestre, paste ripiene, focacce, insalate, frittate e anche per torte, marmellate, sciroppi, biscotti e gelati.

Per tante ricette

A contatto con la naturaMolti agriturismi propongono corsi per riconoscere, raccogliere e imparare a uti-lizzare le erbe spontanee di stagione dal punto di vista gastronomico, terapeuticoe cosmetico con la possibilità di pranzare e degustare così i frutti appena colti.Occasioni per i partecipanti di godere salutari break a contatto con la natura, e peri proprietari di aziende agricole ed erboristi di contribuire, con le loro conoscen-ze, a un trend in crescita che non significa solo il recupero di tradizioni e la risco-perta di valori nutrizionali, ma anche la salvaguardia della biodiversità. Alcuniristoranti della Romagna hanno inserito nei loro menu piatti con erbe commesti-bili raccolte lungo il fiume Lamone e la loro esperienza è stata raccontata in unvideo documentario promosso in occasione dei cinquant’anni dell’Accademia italiana della cucina.

Prima di prendere in mano cesto, coltel-lino e guanti è fondamentale saperecosa raccogliere. Non si può improvvisa-re, perché si può correre il rischio diimbattersi in specie tossiche, alcunedelle quali possono essere anche morta-li. Frequentare corsi presso univer -sità, parchi, orti botanici, fattorie didat -tiche e partecipare a escursioni conesperti è il primo passo da compiere,oltre a documentarsi sui libri. Se si è agliinizi, è meglio far fare un controllo diquanto raccolto. Ogni area geografica hai suoi “segreti”, le sue stagioni, le sueparticolarità da rispettare. Non si posso-no cogliere erbe, fiori, bacche senza as -sicurarne la sopravvivenza futura.

Bandoall’improvvisazione

sono circa 100milai raccoglitori di erbe

spontanee commestibili

Tra alpeggi e villeQuesta tendenza è confermata da altri eventi. “Erbe del casaro”, ad esempio, èuna rassegna gastronomico-culturale che, come lascia intuire il nome, valorizzale erbe spontanee e i formaggi della Valle Brembana con una serie di attività cheportano a fare escursioni, visitare alpeggi, assistere a dimostrazioni in cucina, degu-stare piatti tipici. Nell’ambito del “Food Revolution Day” lanciato dal noto cuocoinglese Jamie Oliver, nella Villa del Maiano a Fiesole (Firenze) è stata organizzataper i bambini una caccia al tesoro di erbe spontanee commestibili. Tra le attivitàproposte nel Weekend Strabiologico a Villa Loredan a Stra (Venezia) non sonomancate l’escursione “Il prato in tavola” e il mini corso per cercatori d’erbe, tenutidall’esperta Anna Tonello.

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L’Accademia umbra delle erbe campa-gnole spontanee di Colfiorito (Peru -gia), per esempio, ha tra i suoi scopi quel-lo della conservazione delle erbe, dellavegetazione e degli habitat seminatu-rali. Con corsi e studi favorisce la tuteladel rapunzolo e della ginestrella locali.L’Accademia delle erbe spontanee diMonte San Pietrangeli (Fermo) hapensato anche alla realizzazione di al cuniorti, dedicati alla coltivazione, alla con-servazione e alla riproduzione, compresele banche dati dei semi e delle tradizioni.

Conservare per il futuro

Dedicarsi alla raccolta eavere un’approfondita cono-scenza della materia puòdiventare un mestiere, quel-lo del forager. Il Sole 24Ore, nell’ambito della suainchiesta su “I mestieri delcibo”, ha portato la testimo-nianza di Valeria MargheritaMosca che, vedendo dabambina la nonna andarein cerca di erbe nella vallesulle Alpi in cui viveva, si èappassionata e ha fondato il

laboratorio di ricerca suraccolta, conservazione eutilizzo del cibo selvatico incucina “wood*ing - wildfood lab”. La richiesta dierbe, fiori, bacche da partedi negozi e ristoranti è cre-scente, il “forager” puòquindi avere un futuro.Tenendo conto del fattoretempo nel riconoscimento enella raccolta il costo alchilo di erbe selvatiche va da 50 a 350 euro.

Mestiere di nicchia

La tavola degli italiani stadiventando sempre più ver -de. In base all’indagineTrevalli-GfK Eurisko, è au -mentato, infatti, il consumo diprodotti a base vegetale, ècrollato quello di carne ecirca il tre per cento degli ita-liani tra i 18 e i 64 anni si ispiraai principi vegani. Nella pira-mide alimentare si assiste cosìa un consolidamento delladieta mediterranea, con lafrutta consumata 5,7 volte asettimana, la verdura 4,8

volte e 4,7 la pasta. “Oltre agliaspetti restitutivi ed esperien-ziali, legati al gusto e allaconvivialità - commentaPaolo Salafia, direttore dell’a-rea scenari di GfK Eurisko - siè via via imposto il fattoresalutare, quindi protettivodel cibo; e, ultimo solo inordine di tempo, il valoredella sostenibilità, del ciboetico, stagionale, della filieracorta”. Valore perfettamenteassunto dalle erbe spontaneecommestibili.

Vola il verde

la richiesta di erbe, fiori, bacche è in aumento

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