Valdo Vaccaro - Alimentazione Naturale - Libro

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  • COLLANAMEDICINA PER LANIMA

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  • Valdo Vaccaro

    ALIMENTAZIONE NATURALE

    Manuale pratico di igienismo-naturaleLa rivoluzione vegetariana:

    mangiare bene per vivere meglio

    Anima Edizioni

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  • Anima Edizioni. Milano, 2009 Valdo Vaccaro, 2009

    Quadro in copertina di Milla [email protected]

    I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adatta-mento totale o parziale con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm e le copie fotosta-tiche), sono riservati per tutti i paesi. Per i diritti di utilizzo contattare leditore.

    Direttore: Timoteo FalconeRedazione: Sabrina LescioProgetto editoriale: Jonathan Falcone

    ANIMA s.r.l.Gall. Unione, 1 20122 Milanotel. 02 72080619 fax 02 80581864e-mail: [email protected]

    Prima edizione marzo 2009Ristampe: sett. 2009, magg. 2010, sett. 2010, nov. 2010, gen. 2011, mar. 2011

    Tipografia ITALGRAFICAViaVerbano, 14628100 Novara

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  • Nessun titolo, nessuno scettro, nessuna ricchezza, hanno il valore di una salute radiante

    A cosa ti serve un libro se non ti porta qualcosadi pi di quello che contengono tutti gli altri libri

    Friedrich Wilhelm Nietzsche

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  • PREFAZIONE

    LE MOTIVAZIONI DI CARATTERE TENDENZIALMENTE VEGAN

    Una scrittura pu nascere per tante diverse ragioni, che possonoessere la spinta della fantasia, lispirazione, la voglia di comunicaree di divulgare i propri pensieri e le proprie esperienze, la necessit diconfrontarsi ideologicamente con lesterno, il desiderio spesso illuso-rio ed ambizioso di aggiungere un tassello o un tocco personale al quelgrande mosaico universale ed eterno del sapere che la scienza.

    Il testo che qui presentiamo sorge un po per le motivazioni appenaaccennate, ma soprattutto da richieste di chiarimenti e di maggioridettagli da parte dei pochi ma importanti lettori del mio primo lavorodi esordio, dal doppio titolo Ligienismo come scienza comportamen-tale, in qualit di tesi di laurea in naturopatia, e I Quaderni di Higea,quale strumento di formazione igienistica.

    Trattasi ancora una volta, almeno nelle migliori intenzioni dellau-tore qui presente, di una proposta educativa, il pi possibile veritierae trasparente, progettata per fare maggiore chiarezza sui concetti ba-silari di corretta alimentazione e di comportamento salutistico ideale,nella visuale veganiana delligienismo naturale, la quale se vogliamodi parte, ma si pone altres in linea con le posizioni indipendenti edoggettive di diverse scienze che vanno dallanatomia, alla biologia,alla antropologia.

    Salute e alimentazione dovrebbero e potrebbero essere argomentiinteressanti e piacevoli, chiari e semplici da capire, privi di linguag-gio eccessivamente tecnico e sofisticato. Ma le cose purtroppo nonstanno affatto cos. Lalimentazione allo stato attuale il regno deicontrasti culturali, dei conflitti di interessi, dei gusti perversi, delleopinioni strane, delle abitudini sbagliate ma difficili da rimuovere,dei dubbi atroci, delle soluzioni miracolistiche, e soprattutto deidogmi intoccabili della medicina, della pediatria, del nutrizionismo

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  • ufficiale. Non dimentichiamoci poi che largomento alimentazionerimane preda prediletta, e ostaggio difeso a oltranza con tanto di trin-cee e linee Maginot, da un vasto intreccio di filosofie alimentari legatemani e piedi a precisi interessi economici, per niente disposti a mol-lare il loro importante osso.

    Non vorremmo affatto aggiungere altra zavorra, altra quantit inu-tile di materiale scritto a quello gi esistente. Il nostro intendimentoe la nostra ambizione piuttosto quella di approfondire i concetti,possibilmente di semplificarli e renderli pi chiari e comprensibili,di apportare materiale cognitivo e strumenti culturali innovativi,adatti a penetrare nei meandri di quel territorio di contrasti che lalimentazione e il salutismo.

    Dio ci liberi dalla presunzione, uno dei peggiori mali del mondo. Abbiamo comunque il vantaggio di poter contare sullassistenza e

    lispirazione di un capitale culturale che viene da molto lontano e chenessuno pu facilmente scalfire. Una formidabile catena ideale ci legacon la parte pi trasparente, pi chiara, pi selettiva e pi geniale del-lumanit in un arco storico di oltre 3000 anni, includente maestri ir-ripetibili del calibro di Pitagora e Leonardo Da Vinci, in testa ad unascia di tanti altri super-intelletti rispettati e venerati dalla stessa me-dicina, quali Ippocrate e Galeno.

    Senza contare poi sulla marea di persone anonime ed umili al paridi noi medesimi, che nel corso della storia hanno cercato di fare delloro meglio e hanno dato il buon esempio, stando alla larga dalle pie-tanze intrise di sangue e di violenza, optando sempre per prodotti bio-logici cruelty free.

    In questo senso ci sentiamo degli ultraconservatori, in dura lotta colmodernismo e il super-tecnologismo, col trionfalismo pseudoscienti-fico odierno, che pretendono di dominare la scena e di spadroneg-giare in lungo e in largo. Parlare in modo disinvolto, di cellulestaminali, di clonazioni, di espianti e donazioni, di trapianti e di in-terventi chirurgici ai limiti della fantascienza, ed anche di vivisezione,come fa la medicina attuale, fa sorgere in noi i peggiori sospetti.

    Si sta infatti ripetendo la storia di Pasteur e dei primi microscopi.Lhomo medicus dimostra, almeno in queste circostanze, di essere ilsolito superbo che si illude in quattro e quattrotto di capire ogni cosa

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  • grazie a qualche strumento sofisticato in pi a propria disposizionee di poter fare tutto quello che vuole, solo perch gli dato di osser-vare e intravedere nuovi dettagli e nuovi particolari.

    Non c in noi alcuna voglia perversa di parlar male dei medici perpregiudizio, o tanto per farlo.

    Sappiamo benissimo che dentro il campo medico c una largaschiera di scienziati seri, di professionisti ammirevoli, e persino dieroi. Ma sappiamo anche che vi albergano spesso idee e posizioni emetodi che sembrano fatti apposta per squalificare ingiustamente lin-tera categoria. Ed questa parte marcia della medicina ad essere og-getto delle nostre critiche. Diciamo pure che un pizzico di umilt e diprudenza in pi, e un po di dogmatismo in meno, gioverebbero assaialla causa della medicina in generale.

    La realt che, nella sola Italia, vengono mandate anzitempo in ci-mitero 35 mila persone lanno, molte delle quali in tenerissima et, acausa di interventi medici invasivi e aggressivi, a causa di vaccina-zioni sempre pi rischiose e dannose, a causa di operazioni in eccessoe di anestesie che troppo spesso finiscono male, a causa di farmaci eveleni prescritti senza troppe remore, poco importa se ti mandano viaun sintomo e te ne causano altri due o tre peggiori del primo, chiamatieufemisticamente effetti collaterali.

    Queste cifre non sono invenzioni di malelingue e di mangia-me-dici, ma dati trasmessi da fonti mediche ufficiali, loro malgrado. Chia-ramente il problema non riguarda solo lItalia. Ma lItalia fa quasi dabattistrada. qui che sono nate le prime facolt di medicina del pia-neta Terra, con Bologna e Padova in testa. Questo il paese dei me-dici. Ed anche il paese della intoccabilit legale, sociale, culturale deimedici. Dovremo dunque raddoppiare la nostra cautela e la nostra au-tocensura.

    Del resto occorre anche dire che non corretto nei confronti deimedici citare solo i dati di malasanit. E sottacere magari i milioni dicure valide e di interventi decisivi in favore di gente malmessa o fe-rita, da parte della stessa classe medicale.

    Avvertiamo dunque i nostri lettori a consultare sempre e comunqueil loro medico qualora ci siano dei problemi fisici e delle emergenzeda risolvere. Egli , in ogni caso, la sola persona autorizzata a espri-

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  • mere pareri vincolanti, a prescrivere farmaci, a prendersi delle re-sponsabilit.

    In un certo senso, il medico anche costretto dalle norme internedellOrdine, e pure dalle spinte psicologiche dei pazienti, a fare qual-cosa di concreto, a intervenire, a prescrivere sempre qualche farmaco,dato che una sua inazione e una sua sottovalutazione dei sintomi, pocoimporta se leggeri e innocui, potrebbe causargli delle conseguenze.Una prescrizione anche imprecisa o sbagliata pu rientrare nella normao nella casistica delle eventualit accettabili, mentre una prescrizionenon data pu essere impugnata dal paziente come cura non eseguita.

    In pratica dovremmo stare rigorosamente alla larga da problemi ri-guardanti lammalarsi e il guarire, terreno minato di esclusiva perti-nenza dei sanitari, mentre ci potrebbero essere degli spazi di lavoronel settore della prevenzione e in quello dellalimentazione per chi provvisto, come nel nostro caso, di laurea in naturopatia o in filoso-fie salutistiche naturali. Chi non ha pure quello, diventa un irregolarea tutti i livelli e si colloca nel non invidiabile settore della ciarlatane-ria e del praticantato illegale.

    Il non medico non pu sconfinare in terra medica senza correre deirischi, mentre il medico pu e deve poter dire la sua e dare il suo au-torevolissimo parere su ogni cosa, su ogni alimento, su ogni dieta, suogni problema nutrizionistico. E qui ci pare che si esageri. Anche per-ch i legami non sempre trasparenti della medicina con le industriechiave dei farmaci, degli integratori, della carne e del latte, sonotroppo evidenti e dimostrati.

    A ben guardare lo stato delle cose, viviamo in un sistema produttivo,in una societ, che stanno facendo il possibile e limpossibile per farciammalare nel corpo, nella mente, e pure nello spirito.

    Viviamo in un mondo dominato da enormi interessi economici. Unmondo dove dei gruppi ben individuati di persone, di fabbriche e disociet commerciali, pretendono mano libera nella trasformazionedel pianeta Terra non in regione privilegiata delluniverso, dove ogniessere vivente ha lopportunit di vivere e di realizzarsi liberamente,ma in territorio dominato dal sopruso e dalla violenza delluomo sul-luomo, ma soprattutto delluomo sul bambino (vedi vaccinazioni im-poste ai minori), e delluomo sul povero animale, in una distesa

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  • sconfinata di stalle-prigione e di mattatoi, di sale di sventramento edi decapitazione dove sangue e urine e liquidi organici fumanti di be-stie morenti insozzano i pavimenti e impregnano i muri, scorrono arivoli lungo i canali attigui, appestando ed inquinando i terreni e lefalde acquifere, dove la sofferenza e il terrore di questi esseri trucidatiimpregna laria e latmosfera terrestre e squalifica o maledice linterogenere umano. Esagerazioni catastrofistiche?

    Niente affatto. Gi siamo in questo tipo di situazione disperante.Ma anzich cercare di saltarne fuori alla svelta, si vogliono incredibil-mente moltiplicare i penitenziari e le maledette stanze di decapita-zione, in coerenza coi piani previsti di raddoppiamento e triplicazioneconsumo carni a livello mondiale. Occorre prenderne atto, occorredirlo e gridarlo. La gente non viene informata. Non lo sa o fa finta dinon saperlo.

    E cos, tutti i giorni alle primissime ore dellalba, si ripete nel mondoil medesimo rituale mozzafiato, con code chilometriche di mucche,vitellini, suini, pecore, oche, conigli, struzzi, galline, persino ranoc-chie, alle quali viene imposta la peggiore delle esperienze che quelladi avviarsi mestamente e controvoglia verso la porta dingresso dellapropria eliminazione personale.

    Code di poveri animali ammutoliti, tremanti, spaventati a morte gimolto prima di essere sgozzati, decapitati e sventrati, o talvolta ignaridella tremenda sorte che li attende. Il sole del mattino apportatoredi calore e di vita per le genti del mondo, e fonte di attesa per ungiorno nuovo che forse porter finalmente qualcosa di buono, datoche la speranza sempre lultima a morire. Ma per loro esso significasolo lannientamento e il martirio, la conclusione penosa di una vitagrama.

    Milioni di esseri viventi, svegliati con rudezza e fatti sollevare dalprecario e penoso giaciglio, tolti improvvisamente ai loro sogni, si ri-trovano condannati ad una procedura inspiegabile ed allucinante, aqualcosa di raccapricciante che non avrebbero mai sospettato, co-stretti ad avviarsi tremebondi verso un implacabile e incomprensi-bile patibolo, senza alcuna colpa, senza che nessuno li ascolti e lidifenda, prede di una banda planetaria di bipedi assassini, diretti e in-diretti. Povere bestiole grandi e piccole, prive di assistenza, di tene-

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  • rezza, di carezze, di consolazioni. Il nostro caro pianeta Terra trasfor-mato dunque in una enorme contrada di sangue, in zona di urla dispe-rate e di esecuzioni sommarie, magari nascoste da musiche rumorosee da canzonette damore con le rime.

    E se uno pensa di lasciare tutto alle spalle e di tuffarsi nel bel mareblu, quasi si trattasse di unoasi alternativa e incontaminata, se lo scordidavvero, visto che la pesca mondiale sta andando verso la cifra recorddi 200 milioni di tonnellate/anno, per cui anche lacqua in cui cer-chiamo gioia e purificazione in realt teatro di inenarrabili violenze.

    Forse che i pesci vengono a voi a chiedere la terra e i suoi frutti? La-sciate le reti e seguitemi, far di voi pescatori di anime. Queste pa-role, tratte dalle Pergamene del Mar Morto scoperte nel 1947, nonarrivano da un uomo qualunque, ma portano la firma di un certoGes. Dovrebbero servire da monito per lanimale terricolo uomo,essere degenere che continua a puntare sulla violenza e sulla sopraf-fazione per soddisfare le sue artefatte e pretestuose esigenze alimen-tari, tradendo in modo imperdonabile il comandamento principe che quello di non uccidere, e tradendo nel contempo le esigenze realidel suo stesso apparato gastrointestinale. Come dire che tutti i peg-giori mali dellumanit, dalla violenza verso il prossimo e verso il pidebole, alla degenerazione fisica-psicologica-morale dellindividuoe della societ in generale, partono proprio da questo esatto puntocritico.

    Ecco allora che latteggiamento polemico, il contrasto, il dissidio,prendono inevitabilmente corpo e trovano giustificazione logica inchiunque abbia un minimo di sensibilit, di sentimento, di amore perla vita e per la verit.

    Occorre davvero fare qualcosa. Questo il senso prevalente del pre-sente scritto.

    Del resto, persino il nuovo papa Ratzinger, Benedetto XVI, nellasua ultima uscita di Colonia (agosto 2005), ha detto cinque parole im-portantissime: Dio non ama chi uccide. una frase illuminante edimpegnativa, che dovrebbe far riflettere tutti, cattolici e non, religiosie laici, e che ricorderemo spesso nei capitoli a seguire.

    Solo che non basta dire le cose giuste e le cose belle di tanto in tanto,per fare magari effetto su chi ci ascolta. E non basta nemmeno, per chi

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  • ammira tali sacrosante parole, applaudire e ammirare chi le pronun-cia. Bisogna anche cercare di essere coerenti. Troppa gente a questomondo va in chiesa, va in moschea, va in tempio, si genuflette, si in-china, prega, e poi, quando il momento cardine di mettere davveroallopera e alla prova la sua religiosit e la sua benevolenza, dimenticatutto. Entra in ristorante, o va al supermarket, e anzich obbedire allatesta e al cuore, segue i segnali di fame che arrivano da uno stomacoil pi delle volte corrotto da abitudini rovinose e malsane.

    Non si accorge, o fa finta di non accorgersi, che ordinando un certopiatto o comprando una certa derrata si rende corresponsabile a tuttigli effetti di una apocalittica e infame macchinazione contro quellavasta categoria di esseri viventi deboli e maltrattati che sono gli ani-mali di terra e di acqua.

    E poi, diciamocelo in tutta franchezza, il mondo ha sempre pi bi-sogno di parole chiare seguite da fatti coerenti.

    La giusta strada occorre indicarla e insegnarla, soprattutto col buonesempio. La stessa sensibilit e il gusto estetico per il bello e per ilbuono non sono sempre valori scontati. La corretta istruzione per-tanto basilare.

    Personalmente, un bel frutto profumato e dai colori vivaci mi dsempre gioia e buonumore, mentre un cadavere di qualsiasi essere exvivente, mi fa impressione persino guardarlo e toccarlo. Figurarsi poientrarci in intimo contatto, come addentarlo e masticarlo accurata-mente, e mandarlo poi gi ospite estraneo allinterno dei miei organidigestivi.

    Dovrete ammettere che, se uno lo fa, pu essere solo perch bravoa staccare la spina a piacimento e a non pensarci, oppure perch si fatto gi uno spesso callo alle antenne selettive, abbruttendosi alpunto di rinunciare alla sua autentica personalit di essere sensibile econsapevole, e di identificarsi in qualche modo con la belva, lo scia-callo, il corvo e la iena.

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  • PARTE PRIMA

    ALIMENTAZIONE, SALUTE E SPIRITUALIT

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  • 1. LE INSIDIE E LE ILLUSIONI DELLA MITICADIETA MEDITERRANEA

    Chiaro che per lItalia e i paesi che stanno sulle sponde dellAdria-tico e dello Ionio, del Tirreno e del Mar di Sardegna, la dieta Me-diterranea, la migliore del mondo intero.

    Dopotutto proprio in questa vasta regione marittima che com-prende Grecia, Turchia, Medioriente, Egitto, Nord-Africa, Spagna,Francia e Italia, che ha trovato nascita e sviluppo la civilt occidentale.

    Questo senza voler ovviamente far torto al Centro-Nord Europa eal resto del mondo.

    Lungo le coste dei nostri mari temperati, c stata sempre una pre-dilezione per le olive e lolio di oliva, per luva e luva passa, per i fichie i fichi secchi, per i datteri, per i cereali, per la frutta e la verdura ingenerale, per salvia, rosmarino, basilico, origano, maggiorana, mentae le altre piante aromatiche. E ai giorni nostri ha sempre prevalso lin-teresse per il pomodoro, i peperoni, i funghi, la pummarola napole-tana, la pizza e la pasta al pomodoro. Non mai mancata, loriconosciamo, una certa attivit ittica lungo le coste, e cos pure unosfruttamento di ovini e bovini su Appennini e zone alpine per i latti-cini, comodi a superare i lunghi periodi invernali, ma sempre con mo-dalit artigianali e senza troppo esagerare. Chiaro poi che negli ultimidecenni anche lItalia andata degenerando, trasformando le proprieattivit artigianali in industrie moderne, sempre alla ricerca di mas-simizzare quantitativi e profitti. Pi uva s, ma soprattutto pi vini,pi latte e pi carne, pi tonnare ribollenti di sangue, pi mortadellee salumi, pi doppiette sferragliate per le campagne alla ricerca fre-netica e forsennata dellultimo fagiano e dellultima lepre.

    In data 5/9/05, e questo solo uno dei tanti esempi ricorrenti da cuiprendere spunto, il conduttore di una rubrica televisiva italiana, si lamentato della confusione e delle incertezze che tutti abbiamo suicibi, e ha voluto fare un po di chiarezza.

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  • Il medico nutrizionista delluniversit di Padova chiamato a com-mentare, e a far luce su chi ha ragione e chi ha torto, ha difeso a spadatratta la dieta mediterranea, basata su tanta buona pasta e tante ot-time pizze, vale a dire su carboidrati a lenta combustione che rila-sciano zuccheri ed energie in modo ottimale, e ha criticato ladiffusione di diete americane che spingono gli obesi ad assumere picarni e meno carboidrati. Tutte cose condivisibili, perch le diete su-perproteiche americane di Atkins a base di bistecche a colazione,pranzo, merenda e cena, fecero s calare di peso molta gente, ma fe-cero anche poi calare, cio scendere letteralmente gi nelle fosse, unamoltitudine di persone colpite da diverse forme di cancro. Si sa beneche la carne non nutre ma stimola, non d energia ma preleva ener-gia dal corpo per il pesante dispendio energetico determinato dallasua non facile digeribilit e assimilabilit, e per la sua lunga perma-nenza nelle zone basse dellintestino. Pi carne significa pi veleno epi stimolazione e non pi nutrimento autentico. Tutto questo di-scorso riferito in particolare al sistema digestivo umano, disegnatodal creatore non per alimentarsi con la carne di altri esseri ma piut-tosto coi tanti frutti naturali della terra.

    Ovvio che alla fine, con la carne puoi anche perdere del peso, anchese il pi delle volte succede esattamente lopposto, come dimostra latendenza allobesit e alla crescita disordinata con invecchiamentoprecoce di moltitudini di bambini di questo mondo pazzoide e filo-carnivoro.

    Ma perdere peso e avvelenarsi nel contempo non certo un obiet-tivo interessante.

    Una dieta alto-proteica come quella a base di carne, di pesce, di for-maggio e latticini, tende a creare il grave e devastante fenomeno diacidificazione del sangue. Per rimettere in equilibrio la chimica in-terna, ovvero per riportare il sangue a un livello accettabile della scalaacido-alcalina, serve del calcio. Ma il calcio del latte e del formaggioingerito non serve allo scopo in quanto si presenta in forma inorga-nica e quindi non prontamente assimilabile.

    Ecco allora che i nostri meccanismi di riequilibrio automatico in-terno (sistema immunitario) provvedono a tamponare la grave emer-genza, richiamando immediati prelevamenti di buon calcio

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  • organico-osseinico interno. E le nostre ossa obbediscono, cedendo ilproprio calcio. Ma questa cessione, continuata e ripetuta nel tempo,finisce per provocare osteoporosi nelle proprie ossa. E, nel caso deltanto buon latte che contiene tanto buon calcio, come reclamizzatoe raccomandato da sempre dal 99% dei pediatri del mondo, si assisteda sempre e si continuer ad assistere ancora per anni, a questa ma-croscopica beffa di gente ignara che beve latte per evitare la osteopo-rosi, mentre in questo modo non fa altro che decalcificarsigravemente. Il calcio buono interno che spinge via a fatica, soprat-tutto nei servizi igienici, il calcio cattivo e quel micidiale collante dafalegname chiamato caseina. E tutto ci con intervento dispendiosodellipotalamo, dei sensori, del sistema linfatico, del capitale enzima-tico e di quello ormonale.

    Diventare dei lattanti a vita col latte sottratto alle altre creature evi-dentemente non paga. Per rimane un grosso business mondiale. Ed per questo che chiunque osi toccare questo argomento viene imme-diatamente bollato di eresia. Gi le mani dal latte e dalla carne, verofilone aureo dei tempi moderni. Troppi interessi vorticosi girano in-torno a questo indegno e farisaico commercio.

    La prova lampante che il latte e i latticini producono osteoporosiviene fornita pure dalle statistiche, che evidenziano come in diversecomunit umane dove non si consumano latticini, losteoporosi fe-nomeno totalmente sconosciuto, e come al contrario la stessa osteo-porosi sia ai massimi livelli laddove si consuma pi latte.

    Tornando al nostro esperto televisivo di Padova, occorre dire chenella prima parte della trasmissione se l cavata piuttosto egregiamente.

    Solo che, in fase conclusiva, il suo intervento ha rivelato le solitecrepe e le solite illusorie pseudo-certezze dei nutrizionisti di regime.

    Ha infatti magnificato la dieta del Mediterraneo quale la numerouno, quale dieta consolidata e di massima affidabilit, grazie alla effi-cienza della pasta, del pane, della pizza, dei cereali, grazie alla abbon-danza di pesce, di formaggi e di carni varie, grazie allintenso uso diverdura e frutta, alla regolare presenza del bicchiere di vino a tavola.

    Mancava solo che includesse anche il grappino e il caff, e magariqualche sigaretta finale. A questo punto dobbligo chiarire una voltaper sempre che con la dieta onnivora e ghiottona ora citata, che non

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  • corrisponde certo alla autentica dieta mediterranea tradizionale, nonsi va da nessuna parte e non si progredisce di certo verso un migliorlivello salutistico.

    vero s che essa diffusa e consolidata, ma pure vero che altret-tanto diffuse e consolidate sono le malattie gravi che stanno falci-diando le genti non pi sanissime del Mediterraneo.

    Chi ha voglia di capire capisca.Una non indifferente fetta di medici e di nutrizionisti italiani per-

    sino disposta a riconoscere la superiorit della dieta vegetariana manon a raccomandarla, con la scusa che servono troppe attenzioni etroppa competenza, e che dunque risulta pi comodo e meno ri-schioso ricorrere agli alimenti animali, pur se con moderazione. Giu-sta o sbagliata che sia la loro posizione di compromesso, il risultato che la popolazione mangia semplicemente di tutto, come da essi rac-comandato in ogni dove, e non bada affatto alla moderazione.

    Nessuna meraviglia alla fine se le citt dellarea mediterranea pul-lulino sempre di pi di persone altrettanto obese e malandate di quelledel nord Europa e dellOltre Atlantico.

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  • 2. IL MIRAGGIO DELLA PERFEZIONE VEGAN

    Che nessuno al mondo, nemmeno il vegan pi attento e fedele rie-sca a fare il fruttariano-crudista al cento per cento come per coe-renza dovrebbe, un fatto accertato che non deve sorprendere oscandalizzare. O perch non trovi sempre la frutta giusta. Oppure per-ch c ma costa troppo.

    O perch, occorre ammetterlo in tutta franchezza, con la sola fruttae verdura crude, reperibili nel tuo orto o sul mercato, ti riesce tal-volta problematico raggiungere la media giornaliera di calorie che tifa mantenere lattuale tuo peso forma. O per colpa della primaveratemperata che tende spesso a tardare, mentre freddo e umidit ti ten-gono bloccato e irrigidito, mentre fragole, ciliegie, lamponi, pesche,albicocche, meloni, angurie precoci, stentano ad apparire coi loro pre-ziosi carichi vitali e freschi di succo, e ti lasciano preda dei morsi dellafame e della sete, oppure ti mantengono schiavo dei soliti carboidratida supermercato. Oppure a causa dei rigori invernali eccessivi, conclimi e temperature che ti spingono a scaldarti con cibi grassi e conbevande alcoliche.

    Talvolta il lavoro, la fretta, le varie situazioni di emergenza, cheti costringono a scendere a qualche inevitabile forma di compromesso.

    Altre volte, quando non vivi da solo o come un eremita, la tua com-pagna che, pur brava oltre misura e pur convertita al vegetarianismo,nutre ancora qualche timore e qualche riserva verso il tutto crudo, esi pone come priorit assoluta quella di sfamare al meglio i due ragazziche stanno crescendo, per cui pasta e pizza, risotto, gnocchi e cerealiintegrali in versione chiaramente vegetariana trovano spazio nella cu-cina di casa, mentre qualche traccia di pecorino e qualche scaglia digrana trovano posto accanto alle olive e al pane casalingo.

    Un po di macrobiotica almeno durante il periodo freddo pu anchenon guastare del tutto, a patto di non esagerare.

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  • Anche se, spesso, dico che dio ci salvi dalla mamme e che dio cisalvi dalle mogli, ossia ci salvi dalle cuoche, specialmente da quelle pibrave con le ricette e i fornelli.

    Cos alla fine anche il tendenziale vegan come me medesimo, per laconsolazione di chi non crede alle regole drastiche, non riesce a staresempre sui livelli di perfezione e di coerenza che gli competono.

    Ci riesce invece ogniqualvolta c un salad-bar o un buffet attrezzato inmodo conveniente, dove pu scegliere e costruire allistante il suo menpreferito, oppure quando ha la possibilit di bazzicare i mercati di fruttao persino i supermarket, che sono costretti, piuttosto malvolentieri, a te-nere anche un bel reparto ortofrutticolo di prodotti vivi e deperibili.

    Per fortunata sorte, il mio lavoro principale di consulente tecnico-commerciale mi porta a viaggiare piuttosto intensamente nei paesidella fascia equatoriale e subtropicale asiatica, e ad approfittare dellediverse opportunit che si presentano da quelle parti.

    Per la cronaca i migliori salad-bar si trovano in tutte le citt del-lAsia e particolarmente a Bangkok e dintorni.

    Dopo due piatti di anguria, due di manghi croccanti, uno di papaia,e dopo la giusta sosta di una ventina di minuti perch lacqua vivazuccherina si irradi allinterno del corpo, si passa a tutti i tipi di ver-dure e di radici, di castagne dacqua, di cavoli e ravanelli e, volendo,di una favolosa crema di zucca finale.

    Il rischio concreto, in posti come questo, di mescolare troppe cosein un solo pasto, mentre si sa che basilare selezionare solo alcunecose e puntare su di esse soltanto, lasciando le altre ai pasti succes-sivi, o al giorno dopo.

    Ma persino ai Pizza Hut di Taipei e dintorni si trovano oggi melonie angurie in quantit, verdure magnifiche, germogli di alfa-alfa e difieno greco, bruschette vegetariane, ed altre prelibatezze in linea colgusto e con la salute. Stessa cosa succede in molti grandi alberghi diKaohsiung, al sud del paese.

    E questo ha davvero dello straordinario, se pensiamo che nellegrosse citt formosiane, fino a pochi anni fa, era quasi impossibile tro-vare tavoli imbanditi di frutta e di cibi vegetariani.

    Non appena le autorit governative e sanitarie hanno avvertito checancro e cardiopatie stavano falcidiando pi che mai la popolazione

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  • taiwanese per colpa delle schifezze largamente adottate nellalimen-tazione quotidiana degli anni scorsi, i cinesi di Taiwan hanno reagitocon prontezza, dando prova di eccezionale saggezza e di arguzia, dimassima adattabilit al cambiamento.

    Pure la stampa locale non ha esitato a pubblicare nel 2001 in lungoe in largo i risultati degli esperimenti-chiave dellUniversit di Cam-bridge sul cibo corretto, dove il minimo di 5 pasti di sola frutta algiorno sono la sola medicina possibile per continuare a stare sani oper recuperare la salute. I quotidiani locali, China News e TaiwanTimes in testa, hanno dato una autentica lezione di seriet e indipen-denza alla stampa europea, attaccando sistematicamente senza alcuntimore gli interessi dei fabbricanti locali di hamburger e di salami, dicibi in scatola e di bevande in lattina.

    Occorre aggiungere che a Taiwan non c il Vaticano n la Mecca,ma c qualcosa che vale molto di pi, ed la Venerabile Ching Hai,il cui messaggio di pace universale sta illuminando e conquistandopasso dopo passo e senza alcun clamore il mondo intero, attraversoschiere di giovani pervasi da autentico entusiasmo. Il suo ruolo inquesta rivoluzione vegetariana in corso a Taiwan, non pu essere sot-tovalutato. In Italia, al contrario, nessuno ha mai sentito e nessunoha mai letto qualcosa sugli esperimenti di Cambridge, troppo scomodie pericolosi per le potentissime e intoccabili industrie del prosciuttoe del grana, per le istituzioni regionali e i sindacati e i partiti e le coo-perative che ci stanno dietro. Basti pensare che lex presidente ita-liano dellUnione Europea, ed ex capo del governo di Roma,lautorevole prof bolognese Romano Prodi, viene chiamato pi co-munemente Mortadella, che tutto dire. Il bello che nemmeno paresentirsene offeso.

    probabile che le cose non siano andate molto diversamente inFrancia e Germania. Larte della bugia, del non dire, dellinsabbiare leverit vere ma scomode, evidentemente molto ben coltivata dallenostre parti.

    Diciamo pure che in ogni capitale asiatica si riesce a stare in mas-sima forma, senza la necessit di integrazioni e di compromessi, comesuccede paradossalmente qui in Italia, che dovrebbe essere la patriadella dieta vegan di tipo mediterraneo, mentre invece formaggi, mor-

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  • tadelle, insaccati, prosciutti crudi e cotti, fiorentine e filetti, tonni eanguille, rane e lumache, hanno reso piuttosto abominevole e lercioil mondo alimentare di quello che era il Bel Paese.

    In disonorevole dispregio alle raccomandazioni ed agli ammoni-menti dei grandi uomini che la nostra magnifica e solare penisola haprodotto ed ospitato nel corso dei secoli, quali Pitagora, Leonardo,Einstein, Luigi Cornaro, tanto per citarne alcuni, tutti rigorosamentevegetariani e contrarissimi alla violenza criminale sui nostri ingenuied innocenti compagni di viaggio, traditi e bistrattati in continua-zione dallincivile bipede senzanima che risponde al nome di uomo.

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  • 3. AGLI ANTIPODI DELLA SALUTE

    Nei salad-bar e nei buffet bene organizzati e con ampia scelta, siriesce a fare il vegan senza problemi. E sarebbe davvero insen-sato trasgredire le proprie caratteristiche. Anche perch adoperaretroppo lo stomaco con cibi proteici, cibi cotti, cibi concentrati e de-vitalizzati, ben sapendo che la digestione rappresenta lo sforzo fisicopi pesante cui ci si possa sottoporre (la digestione di un pasto carneocosta pi energia che fare una partita di calcio o una gara podistica ouna sfibrante corsa in bicicletta), assurdo e disdicevole, speciequando si ha a disposizione il nostro cibo di elezione che la frutta(frutta fresca e frutta secca o semi) la quale contiene tutto, ma propriotutto quello che serve, escluso nulla, con carenze zero nel breve e nellungo periodo, e soprattutto con virus e batteri zero, e con effetti col-laterali zero.

    La quale frutta nutre divinamente, grazie ai suoi alimenti completie auto-digeribili, e disseta pure al meglio, grazie allacqua biologicadistillata in modo naturale dal suo albero o pianta di origine, che larende priva degli ioni metallici duri ed inservibili tipici di tutte leacque minerali. I frutti sono la parte pi nobile e sublime della crea-zione.

    E dio solo lo sa cosa significa mangiare extra e bere extra. Significa salute con la esse maiuscola. Un miraggio irraggiungibile

    per chi vive invece col suo tubo gastrointestinale costantemente sottostress chimico, carico di residui, preda di fermentazioni e putrefazionisistematiche.

    Perch, quando ci si abbuffa di non-cibi a base di cadaverina, sicerca poi pure di spedirli gi rapidamente col vino e la birra, con lacoca cola e il caff, o il cosiddetto digestivo, e il bolo alimentare va scon maggiore fretta verso il basso, ma anzich prendere la via dei villiintestinali, procede per quella che porta ai servizi igienici, per cui la

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  • fame e la sete delle cellule rimaste a secco rodono e si fanno sentire. In altre parole hai rimpinzato e saziato lappetito urgente dello sto-

    maco, ma non hai provveduto a nutrire le tue cellule. Non hai pifame a livello di organo digerente ma ce lhai a livello cellulare, percui ti senti stanco, spossato, anemico, sferrato.

    Qui siamo davvero agli antipodi della salute, del benessere e dellasaggezza. I non-cibi, oltre a mantenere affamate e malnutrite le cel-lule, oltre che sciupare e rovinare la frutta male mescolata, provocanoulteriori danni non meno gravi. Lasciano infatti residui tossici, e poirubano spazio al cibo vero, al succo zuccherino della frutta fresca eviva. I non-cibi che scacciano per cos dire il vero cibo elettivo: un fe-nomeno inquietante. Lessere intelligente per antonomasia che adogni suo pasto sceglie il folle ciclo autovessatorio del blocco intesti-nale da 50 ore e rinuncia al ciclo facile e leggero del succo zuccherinovivo, pronto a entrare nel sangue e nelle cellule in due dozzine di mi-nuti. Lunica condizione che la frutta richiede quella di non farebrutti incontri e brutte mescole nello stomaco e nellintestino tenue.I nemici del nostro organismo, per ordine di pericolosit e di non ar-monizzazione chimica, sono:

    1 - carne (la carne di qualsiasi animale di terra o di acqua i cui per-corsi, i cui tempi, i cui residui, sono incompatibili col funzionamentoottimale del nostro organismo e con la salute);

    2 - latte e latticini (i prodotti caseari, oltre alla acidificazione e allaconseguente frode di calcio buono e di osseina dal midollo, impedi-scono persino ai villi intestinali di succhiare il ben di dio che sta inogni frutto maturato al sole);

    3 - cibi cotti e cibi conservati (pi i cibi junk o cibi-spazzatura, tuttiprivi di enzimi);

    4 - bevande zuccherate e gassate, bevande alcoliche e stimolanti.Il vegan che sta in me fa dunque del suo meglio per essere preciso

    e coerente. Sa con sicurezza che la perfezione sta nellunica dietaumana per definizione, nella dieta che rispetta il disegno e la strutturadellapparato alimentare umano. Sa senza ombra di dubbio che quello il modello da seguire. Se poi talvolta non ci arriva, ricorre pure alcompromesso. Ma a quello meno grave, e mai alla trasgressione bru-tale a base di cadaverina e alcol. In verit, la nostra dieta vegetariana

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  • e vegan non per niente una dieta, e non dovrebbe nemmeno esserechiamata tale, poich non ha nulla a che vedere con le tante diete checircolano al mondo, le quali sono frutto della fantasia, degli interessi,della troppo frequente dabbenaggine umana, della superficialit dif-fusa, senza offesa per chi ne coinvolto.

    Il modello igienista-vegetariano un sistema filosofico-pratico rigo-rosamente ancorato alle tradizioni millenarie del salutismo, basatosulle leggi naturali immutabili della vita organica, legato saldamenteai principi scientifici della fisiologia, dellanatomia e della biologia.

    Perch la carne, tutta la carne in tutte le sue forme e derivazioni,mettiamocelo bene in testa, sta davvero agli antipodi del cibo. Sta agliantipodi della serenit e della pace interna con la propria coscienza.Sta agli antipodi del sorriso, della logica, della legge divina, della mo-ralit, della salute e della pulizia (contiene non solo milioni di mi-crorganismi vivi e morti, ma persino quantitativi rilevanti di sangue,di ormoni, di urina e di acidi urici).

    La carne in realt non fa male, fa malissimo. Al corpo, alla mente eallanima.

    Lobiettivo che tutti dobbiamo cercare sempre e soltanto la perfe-zione, non la mediocrit e ancor meno la vigliaccheria nei riguardidei pi deboli. Poco importa se non lo centriamo del tutto. Limpor-tante andarci il pi vicino possibile.

    Questo il messaggio per gli uomini e le donne di buona volont. Ibambini invece non hanno bisogno di alcun messaggio di tipo vegan.

    Sono gi portati per natura ad accarezzare e a studiare gli animali,a incuriosirsi sui loro versi e comportamenti, a provare per questecreature una magica attrazione e simpatia, dimostrando doti di sen-sibilit e di umanit vera che gli adulti hanno da troppo tempo persoper strada. Perch, davvero, in partenza e in origine siamo tutti veganperfetti. Sono purtroppo gli stessi genitori, le scuole, la pediatria sbi-lenca, i media corrotti e comprati, a pervertire e diseducare in modoinesorabile le loro future scelte, a imporgli progressivamente, passodopo passo, dei men sporchi di sangue, ad abituarli e spingerli e per-sino costringerli al salame, alla mortadella, al prosciutto, ai boccon-cini di manzo, a mettergli sul tavolo di casa bevande gassate, aorganizzare loro party scolastici a base di merendine e focacce, cara-

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  • melle e chewing-gum, panini con affettati e formaggi, fante e cole egazzose, quasi a volerli rendere al pi presto possibile regolari clientidi cliniche ed ospedali, a volerli trasformare in abbonati a tutta la tra-fila sanitaria che gli adulti hanno gi malauguratamente subito.

    E c davvero da chiedersi cosa mai serva la scuola, se non si inse-gna fin da piccoli un minimo di educazione alimentare basilare, senon si approfitta neanche degli spuntini scolastici per dare un esem-pio pratico di selezione appropriata di cibi e bevande. Avviene inveceche gli studentelli acerbi abbiano libero accesso alle maxibottiglie dicola, alle bottiglie di aranciate e di acqua frizzante. La cola la prefe-rita, e nessuno che indirizzi o che ammonisca o che spieghi agli ignariscolari che stanno scegliendo male, che c della caffeina e dello zuc-chero o altri edulcoranti a rischio, e che lacqua impiegata non di si-curo la migliore. Nessuna maestra, nessuna mamma lo fa. Succedesemmai che gli adulti presenti indulgano piuttosto nello stesso peccatograve, dando anche il cattivo esempio. Cose da chiodi, che fanno malea vedersi e che sono la regola e lo specchio di come vanno le cosenella realt.

    qui che si rovinano i ragazzi di oggi e gli uomini di domani, nondando loro loccasione irripetibile per imparare e per correggersi intempo.

    Se tutto questo argomentare non basta a convincere il lettore che lacarne fa malissimo sia al corpo che allo spirito, non mi resta altro cheinvitarlo a visitare, almeno una volta nella sua vita, lesterno e lin-terno di un qualsiasi macello.

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  • 4. LINUTILE RINCORSA ALLA SINGOLAVITAMINA E AL SINGOLO MINERALE

    Andare alla ansiosa rincorsa di questo o di quello, di una specificavitamina o di un particolare minerale, non la cosa migliore dafarsi, considerata la tendenza di tutti i micro-nutrienti alla simbiosi,alle alleanze, od anche alle reciproche repulsioni. Il modo miglioredi proteggere il nostro corpo da carenze quello di arricchire la no-stra dieta giornaliera con tutti i possibili semi che troviamo (inclusosesamo e lino), con tutte le radici possibili, tutta la frutta e i vegetalidisponibili attorno al nostro giardino o sul mercato, e di evitare almassimo cibi cotti e cibi in scatola, capaci di soddisfare il nostro fab-bisogno calorico, ma anche di fare man bassa di principi nutritivi al-linterno del nostro corpo.

    Altro importante consiglio di fare attenzione ai repentini cambi ditemperatura per chi vive fuori della fascia tropicale.

    Occorre essere sani e in forma in tutti i mesi e tutte le stagioni.Il crudismo pratica eccellente 360 giorni allanno, a condizione

    che si riescano a reperire adeguate variet di prodotti naturali.Una buona strategia quella di acquistare adeguato quantitativo di

    semi alfa-alfa e di crearsi in proprio degli ottimi germogli freschi.Altra cosa importante quella di includere nella nostra dieta inver-nale noci, nocciole, mandorle, pistacchi, e di fare largo uso di fruttastagionale tipo agrumi (arance, pompelmi, mandarini), kaki, casta-gne, melograni, pere e mele e uva, e di non scordare patate, yams, pa-tate dolci.

    Quando c un repentino calo di temperatura, il corpo comincia adisperdere calorie e a reclamare rapidi recuperi delle medesime. Latentazione di ricorrere a cibi concentrati e sbagliati pi che mai die-tro langolo.

    Se uno non riesce a stabilire una appropriata strategia di adatta-mento alimentare al freddo, mediante lapplicazione di sani principi

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  • di igiene naturale e il ricorso ai cibi giusti a ogni ora del giorno e dellasera, si ritrova automaticamente in riserva, con la spia accesa e la vo-glia matta di spegnerla subito con la prima cosa che gli capita tra lemani. Per un vegetariano si tratterr di una cioccolata, o di un pezzodi formaggio o un bicchiere di vino. Per un non vegetariano che tentadi diventarlo potr essere luovo o anche una ricaduta verso la carne.

    Tant che persino gli animali predatori diventano pi aggressiviverso le loro vittime in concomitanza del freddo.

    Ma nel caso del primate uomo, se c buona disponibilit di frutta everdura, e se si usa laccortezza di coprire il proprio corpo quandoserve e di scaldare lambiente in cui si vive, non ci sono problemi.

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  • 5. LE MOTIVAZIONI IGIENISTICHE

    Nel presente manuale si parler spesso di igienismo e di scuolaigienistico-naturale, e sar opportuno spiegare qui in sintesi, ilsignificato del termine Igienismo. Tra le scoperte rivoluzionarie e le

    invenzioni positive del pensiero umano degli ultimi due secoli,quella probabilmente pi rilevante e decisiva per ognuno di noi, e so-prattutto per i nostri figli e per il futuro dellumanit, il nuovo me-todo igienistico di interpretare la salute e la malattia.

    Purtuttavia, tanto legati sono donne e uomini ai propri vecchi pre-giudizi, che non si riesce facilmente a rimuovere e sradicare i lorogravi errori e i loro dogmi di fede senza causare incredulit e talvoltapersino offesa personale.

    In questo modo si esprimeva Herbert Shelton, per descrivere le dif-ficolt di convincere la gente pur con prove evidenti alla mano.

    Le scoperte e le riscoperte salutistiche delligienismo moderno sicollocano negli Stati Uniti di inizio secolo 19, e portano la firma diun gruppo di medici dissidenti che hanno dato vita a un scuola me-dica alternativa che si affermata con gli anni dando luogo a un filonemedico e a un movimento innovatore, e a una serie di importanti cli-niche igienistiche che stanno riscuotendo, nel tempo presente, grandesuccesso negli States ed anche in Europa.

    Il merito delligienismo stato quello di togliere il velo protettivoal senso di magia e di mistero che da sempre accompagnava le attivitmediche, di rivoluzionare la cura del malato, di salvare milioni di per-sone da morte prematura, fenomeno assai diffuso a quel tempo, dirappresentare una preziosa ancora di approdo e un faro di illumina-zione scientifica per la medicina e per la gente, di semplificare i con-cetti e di renderli comprensibili con chiarezza alla gente comune,depurandoli dalla terminologia indecifrabile e specialistica tipica dellamedicina ufficiale.

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  • Nel tempo presente, ligienismo svolge il prezioso ruolo di metterea nudo le incongruenze della medicina ufficiale, della medicina allo-patica e di quella omeopatica, e di rappresentare nel contempo unpunto di riferimento e di educazione sanitaria corretta per il genereumano.

    Oggi come oggi, ligienismo, la scienza igienistica naturale, si puconsiderare praticamente dissolto come movimento specifico e comeorganizzazione, anche se negli States rimangono attivi alcuni gruppistorici che rivendicano il diritto di rappresentare meglio leredit cul-turale di Herbert Shelton, e che continuano eroicamente a dare fasti-dio e a misurarsi con la Coca Cola e le grosse industrie americane, acondurre dure campagne contro lirradiazione crescente dei cibi viviin America (vedi devitalizzazione di mele, patate, castagne, banane),a pubblicare delle riviste, tipo la Health Science.

    Ma i suoi concetti salutistici alternativi hanno ormai fatto breccianella cultura americana, per cui non c medico negli States che nonincluda nei suoi pensieri e nei suoi ragionamenti professionali unavasta gamma di riflessioni igienistiche, e questo gi un risultato ecla-tante. Ormai ligienismo, come tutte le scienze, appartiene universal-mente allumanit, sia come metodo di ricerca che come stile e visualedi vita sana, come assieme di principi rigorosi coi quali ogni operatoresanitario e ogni paziente dovr presto o tardi misurarsi.

    La Natural Hygiene un programma basato su principi scientifici esul comune buon senso nella cura del corpo e della mente, destinatoe rivolto universalmente alla gente di tutte le fedi.

    Non una religione, un culto, o una filosofia metafisica, ma un ramodel sapere che studia i principi fondamentali per raggiungere il benes-sere e la salute.

    Il termine Hygiene derivato dalla parola greca Hygiea, che signi-fica salute.

    La Natural Hygiene o Igienismo Naturale la branca della biologiache studia, ricerca e sperimenta i metodi e le condizioni ideali perrealizzare lobiettivo salute. Essa riconosce che salute e malattia nonsono risultati casuali e bizzarri, situazioni misteriose e di fortuna, marisultati logici e spiegabili razionalmente. Essa insegna che la buonasalute si mantiene o si recupera allorquando forniamo al nostro orga-

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  • nismo i requisiti fisici e psicologici dei quali esso ha bisogno. I prin-cipi basilari dellIgienismo Naturale sono sintetizzabili in 10 puntichiari e semplici: 1) LA BUONA SALUTE UN FATTO NORMALE

    Dal momento che il corpo tende normalmente alla salute, suffi-ciente fornirgli le cose semplici e naturali di cui esso ha necessit, erisparmiargli o evitargli le cause potenziali di malattia.2) IL CORPO AUTORIPARANTE ED AUTOGUARENTE

    Il corpo umano una entit autonoma, un organismo totalmenteautosufficiente, auto-costruente, auto-orientante, auto-preservante,auto-guarente, ed capace di mantenere s stesso in stato ottimale difunzionamento e di assenza di malattia, se le sue vere esigenze ven-gono rispettate.3) LA MALATTIA NON UN MALE MA UN PROCESSO RIMEDIALE

    Ligienismo Naturale introduce una visuale davvero rivoluzionariasul concetto di malattia acuta.

    La malattia non pi un male cattivo da eliminare, come affermada sempre la medicina, ma un prezioso dono della natura che la gentedeve imparare a capire e rispettare. La malattia un vero e propriomedico che ti viene a guarire. Sbattergli la porta in faccia e cercare dimandarla via una dabbenaggine incredibile e un crimine contro sestessi. Il male, il dolore, il soprappeso, lobesit, e la marea di fastidifisici che ci perseguitano, sono tutti dei sintomi, dei messaggi da in-terpretare e capire correttamente. I sintomi sono entit da trattare coiguanti e con rispetto, e non rompiballe da eliminare e mandare via inmalo modo. Questa affermazione ha fatto sobbalzare dalla propriasedia medici di mezzo mondo per decenni, e ne sta tuttora facendosobbalzare tanti, ma pur sempre di meno in quantit e qualit, vistoche il concetto stato ormai acquisito ed intuito dalle migliori mentimediche e dalle scuole terapeutiche davanguardia.

    Certo che questa interpretazione della malattia non porta soldi, van-taggi, guadagni alla categoria. Non unidea comoda e conveniente.Anche il medico deve pur sopravvivere. La malattia dunque intesacome processo fisiologico rimediale ed eliminatorio, dove il corpocerca di purificare, riparare e ringiovanire se stesso. Quando tale mec-canismo restaurativo viene interpretato come guaio o come danno da

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  • stroncare o come sintomo da combattere, e si ricorre a cure e tratta-menti, si causa uno stop al processo rimediale e una scomparsa rapidadel sintomo negativo, ma si creano anche le basi per una nuova ma-lattia futura assai pi grave e dolorosa del sintomo ora eliminato.4) LA TOSSIEMIA COME CAUSA BASE DI TUTTE LE MALATTIE

    Ligienismo afferma che le malattie sono causate da pratiche impro-prie di vita, da scelte sbagliate. Ligienismo nega lesistenza di centi-naia e migliaia di malattie elencate nei repertori medici, e le giudicacome varianti dello stesso fenomeno, tentativi simili del corpo di pre-servare se stesso.

    La malattia il risultato di una enervazione, di una caduta dienergia nervosa, di una bancarotta energetica dove si consuma dipi di quanto si pu rigenerare, che impedisce la pulizia degli scartimetabolici dellorganismo e che va rapidamente a costituire un am-masso di tossine o veleni interni. Questo processo viene definitotossiemia, ed qui che tutte le malattie hanno inizio ed origine, in-cluso il misterioso raffreddore e i misteriosi ceppi di influenze chela medicina ama irresistibilmente attribuire alla Cina, al Giappone,alla Spagna, e a ogni altra possibile provenienza fantasiosa e di co-modo.

    Tra le cause vere che portano alla enervazione ed alla tossiemia, cisono il troppo lavoro, gli eccessi nel mangiare e nel bere, insufficienteattivit fisica, scarso riposo e scarso sonno, stress emozionali.

    La medicina definisce linfezione come invasione del corpo da partedi batteri e parassiti e virus, mentre ligienismo la descrive come de-composizione di sostanza organica allinterno del corpo, ovvero avve-lenamento costante dallesterno con cibi impropri, pi avvelenamentointerno per accumulazione eccessiva o intasamento di cellule mortee materiali di scarto.

    Le infezioni specifiche non sono altro che infezioni settiche. La sepsi lunico agente infettivo vero e onnipresente in tutte le diverse ma-lattie specifiche. Sepsi che nasce dalla decomposizione di proteine ani-mali non assimilate. Parola di Herbert Shelton, onore alla memoria.

    Quando laccumulazione di tossine eccede il livello di tolleranza in-dividuale, il corpo inizia una lotta drammatica per rimuovere le so-stanze avvelenanti e per riparare il danno. Questo tipo di lotta o di

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  • crisi viene chiamata disease, che in inglese sta per disagio ed sino-nimo di malattia.5) NON ESISTONO CURE E TERAPIE, SALVO POCHE ECCEZIONI

    Purtroppo lidea diffusissima che ci si possa difendere dalle malat-tie e si possa poi guarire dalle stesse, continuando a fare gli stessi er-rori, una autentica rovinosa assurdit per luomo.

    LIgienismo rifiuta in modo categorico tutte le droghe, i farmaci, lemedicine, le trasfusioni, i trapianti, le radiazioni, i supplementi die-tologici, le integrazioni vitaminiche e minerali di tipo farmacologico,e qualsiasi altro mezzo artificioso.

    La guarigione dalla malattia avviene in ogni caso non grazie allecure mediche ed ai farmaci, ma nonostante ad essi, e con disturbi e ri-tardi nel recupero vero della salute. Chi guarisce sempre e solo ilpotere auto-guarente del corpo.

    Ligienista, medico o non medico, sa dunque come comportarsi conla malattia. Il metodo igienistico di non intervento, o meglio di intel-ligente non intervento, pu essere difficile da accettare, e pu susci-tare comprensibili perplessit a chi digiuno di preparazioneigienistica, ma la sola via vera per la guarigione e per la salute au-tentica.

    Chiaro poi che occorre usare testa e buon senso. Non si deve spin-gere il concetto del non intervento ai limiti della logica, non lo si puestendere allinfinito. Le ferite serie devono essere pulite, spesso de-vono essere suturate. La chirurgia di pronto intervento, la ricostru-zione chirurgica, specie in conseguenza di gravi incidenti della stradao del lavoro, sono indispensabili.

    Luso di farmaci anestetici di emergenza indispensabile. Trattasi disostanze alla lunga dannose e pericolose per le quali non ci sono co-munque alternative. Guai se non ci fossero. E guai ovviamente se nonci fossero tanti abilissimi chirurghi, tanti specialisti, e persino, perstare su problemi quotidiani e comuni, tanti dentisti, tanti oculisti,tanti specialisti, poich le emergenze sono tante e devono essere af-frontate con professionalit e competenza assolute.6) IL RIFIUTO E IL RIGETTO DELLA TEORIA MICROBICA

    LIgienismo non accetta nel modo pi assoluto la teoria Pasteurianadei microbi e dei germi quali cause di malattie. Attribuire la malattia

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  • allinvasione di determinati microrganismi fondata su disinforma-zione, ignoranza, paure antiche di nemici invisibili. LIgienismo nonnega la presenza dei microbi e dei virus, e non nega che essi possanoavere un ruolo di compresenza o di associazione con certe malattie,ma avverte che le cause vere di malattia sono altre, e che non esistonoimmunit dai sintomi o dalle malattie, per cui tutte le vaccinazioni ri-sultano essere pratica sfortunatissima e micidiale per la salute, condanni sicuri e vantaggi zero.

    Le pratiche vaccinatorie sono false teoricamente e pericolose neimetodi. Rappresentano pericolo gravissimo per gli organismi delicatidei bambini piccoli, e fanno male comunque a grandi e piccini. Co-stituiscono un attacco addizionale allintegrit dellorganismo e, comese tutto ci non bastasse, non immunizzano un bel niente.

    La cosiddetta immunizzazione basata sullidea che sia possibile,con mezzi chimici o biologici, rendere una persona disease-proof, cioa prova di malattia. Ma se questo fosse davvero possibile, significhe-rebbe sospendere la legge universale di causa-effetto, e commettereuna stortura e uno strafalcione evidenti a livello di scienza e di me-todologia.7) RIMUOVERE LE CAUSE DI MALATTIA A MONTE, E NON I SINTOMI A VALLE

    Dal momento che lIgienismo identifica nelle improprie scelte divita le vere cause di malattia, ne consegue che il recupero della sa-lute da uno stato di malattia pu avvenire soltanto interrompendo talicomportamenti, e mettendo il corpo in condizioni favorevoli alla gua-rigione.

    Il ruolo e il compito specifico di un igienista quello di identificarequali sono nella vita quotidiana del paziente le scelte scorrette, le op-zioni a rischio, le abitudini sbagliate, i gusti perversi. Quello che ilpaziente fa ogni giorno al suo corpo e alla sua anima ha importanti ri-cadute sullo stato di salute.

    Occorre insegnargli cosa fare e cosa non fare per mantenere la sa-lute ai massimi livelli.8) IL DIGIUNO COME METODO NATURALE DI RIPRISTINO SALUTE

    La Natural Hygiene riconosce che attraverso il riposo fisiologico, cheinclude il digiuno assoluto, si creano le condizioni favorevoli affinchil corpo in crisi possa purificarsi, riprendersi e auto-ripararsi. Il digiuno

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  • significa totale astinenza da tutti i cibi e da tutti i liquidi eccetto acquadistillata. Durante il digiuno, tutte le forze corporali vengono diretteverso la ricarica del sistema nervoso, leliminazione dellaccumula-zione tossica, la riparazione e il rinnovamento dellorganismo.9) LA DIETA BIOLOGICA DEL VEGETARIANISMO

    La scienza igienistica naturale riconosce che gli uomini sono costi-tuzionalmente adatti a una dieta di frutta, verdure, noci e semi, man-giati in combinazioni compatibili e nel loro stato naturale. Affermainoltre che esistono chiare basi biologiche per confermare che il ve-getarianismo, e non certo il carnivorismo o lonnivorismo, la dietacorretta per luomo.

    Anatomicamente, gli uomini sono strutturati come gli altri primativegetariani, quali scimmie, scimpanz e gorilla. Sono dotati di manigentili, disegnate per raccogliere frutta, verdure e noci, adatte ad ac-carezzare gli animali e non certo a ferirli o ad ucciderli. Esistono poinumerose altre distinzioni fisiologiche fondamentali. Ad esempio,manca nelluomo un importante enzima comune a tutti i carnivori.Trattasi delluricasi, che rende lacido urico innocuo nel ventre deicarnivori, mentre, come sottoprodotto della carne, vera bomba tos-sica nellorganismo umano.10) IL RUOLO BASE DELLE GIUSTE COMBINAZIONI ALIMENTARI

    un fatto accertato che la digestione di cibi aventi struttura e ca-ratteristiche chimiche diverse, richieda diversi tipi di succhi gastrici.Si devono evitare troppe qualit di cibo nello stesso pasto.

    Si deve dare priorit ai cibi acquosi di veloce digeribilit, su quelliamidacei e su quelli proteici.

    Questo vale per uomini e animali. Gli animali in libert mangianocibi semplici, e cibi simili, limitandosi spesso a concentrarsi su ununico alimento per volta, in una specie di monodieta, e rarissima-mente conoscono problemi digestivi. Solo luomo, disordinato e privodi buon senso, come suo solito, ama riempirsi di diverse variet dicibo e di quantitativi esagerati nel medesimo pasto, nonch di cibinon della specie cui appartiene, col risultato finale di convivere confermentazioni e putrefazioni a getto continuo, che lo rendono debole,enervato e intossicato, intasato di materiale tossico, con difese immu-nitarie dimezzate.

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  • 6. LA SAGGEZZA E I MECCANISMI DIFENSIVIDEL CORPO

    Il nostro corpo adeguatamente dotato di poteri neutralizzanti neiconfronti di ogni minaccia esterna. Se del materiale estraneo riescea invaderlo, lorganismo reagisce con uno schema difensivo apposito,producendo rossore, essudazione, calore e dolore.

    Queste quattro reazioni cardinali vengono realizzate con esattezza,professionalit e precisione dalla macchina umana. Ogni particelladella materia vivente allinterno del corpo organizzato dotata diistinto di preservazione. Ogni cellula agisce istintivamente a difesa dise stessa. Il nostro corpo lotta costantemente per preservare e mante-nere la sua integrit vitale. aiutato in questo da una serie di linee di-fensive, di trincee, da barriere protettive.A) LA PELLE

    La prima linea difensiva costituita dalla pelle, che impedisce lac-cesso a corpi estranei fino a quando rimane integra, e dalle secrezioniprotettive di bocca, naso e gola che intrappolano ed espellono parti-celle indesiderate. B) I GLOBULI BIANCHI

    Nel caso di ferite e di offese alla superficie esterna, pronta la se-conda linea difensiva, composta dai globuli bianchi, cellule a forma al-lungata tipo amebe, che viaggiano attraverso il sangue. Il pus, lasostanza giallastra che si accumula sulle ferite infette, levidenza fi-sica di questa battaglia in corso tra globuli bianchi e sostanze vele-nose e sporcizie da respingere. Il pus fatto da milioni di globulibianchi, cellule bianche morte e batteri messi fuori combattimento.C) I LINFOCITI E IL SISTEMA LINFATICO

    La terza linea di difesa comincia con i linfociti, cellule minute checircolano attraverso la linfa della corrente sanguigna. La linfa il fluidoincolore del corpo, ed equivale al sangue privato delle cellule ospitatee dei colloidi (particelle in sospensione). La linfa fa la spola tra le cel-

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  • lule, apportando nutrizione e rimuovendo escrezioni. La maggior partedelle tossine accumulate nella linfa e nelle cellule non va a mescolarsicol sangue. Tali fluidi pericolosi sono convogliati nel sistema linfatico,e filtrati attraverso le ghiandole e i nodi linfatici, che detossificano ilmateriale. I nodi contengono cellule difensive e cellule spazzine. Il si-stema linfatico una autentica barriera difensiva. Come pure il sistemasanguigno, o il sangue, una barriera protettiva formidabile.

    Quando un linfocita identifica una cellula estranea, esso la segnalaallipotalamo allo scopo di allestire istantaneamente delle proteine di-fensive speciali chiamate anticorpi.

    Lintero assieme dei sistemi sanguigno e linfatico, degli enzimi edelle secrezioni interne, delle secrezioni ormonali, e tutte le altre fun-zioni interne, sono disegnate per far fronte a tutte le emergenze e lenecessit del corpo.D) LINTERFERONE E I FAGOCITI

    La quarta linea difensiva consiste nella capacit del corpo di pro-durre interferone, una proteina cellulare, come mezzo di difesa con-tro la proliferazione o meglio contro laccumulazione dei virus.

    Linterferone, tramite i suoi fagociti (cellule fagocizzanti), divora edigerisce il materiale patogeno virale, lo ingolfa e lo avvolge, favo-rendone lespulsione dai tessuti e dal sangue. Linterferone impedi-sce ed inibisce le cellule normali dal diventare cellule tumorali diescrescenza, e i suoi effetti antivirali persistono per una o due setti-mane dopo la guarigione. Gli anticorpi, che rimangono esternamentea lungo sulla superficie delle cellule, sono meno efficienti dellinter-ferone nella lotta alla degenerazione cellulare.

    Come al solito, i tentativi umani di riprodurre in laboratorio so-stanze naturali portano sempre a brutte copie e a risultati deludenti. successo con la versione farmacologia delle vitamine (vitamine sin-tetiche), con i minerali inorganici degli integratori, con le insulineanimali e sintetiche, e si ripetuto con linterferone sintetico, annun-ciato come cura miracolosa contro lepatite e il cancro, e accusato allafine da pi parti di essere addirittura cancerogeno.E) LA FEBBRE

    La quinta barriera difensiva, se vogliamo, la stessa febbre. La feb-bre, soprattutto quella alta, oltre alle preziose funzioni che ha per la

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  • salute, offre anche il vantaggio di aumentare la produzione internadi interferone, realizzando una combinazione calorica e biochimicamicidiale contro ogni eventuale tipo di virulenza e ogni accumulotossico da espellere.

    Ciononostante molti medici continuano a considerare la febbrecome un nemico da combattere, e il consumo mondiale di antipire-tici o di febbrifughi non tende affatto a diminuire.

    Il grande maestro igienista australiano dr. Alec Burton, ha affermatoripetutamente che la febbre regolata nel cervello, e che viene limitataentro margini accettabili di sicurezza dallazione di enzimi specializzatinella produzione e nella gestione ottimale del calore. Il corpo producecalore e febbre per un motivo, e non a caso. Se si cerca di raffreddare ilfebbricitante con panni freddi o peggio con farmaci, si costringe il suoorganismo a produrre pi calore per ripristinare lalto calore stabilito inorigine, causando lavoro in pi e ritardi nella guarigione. Nessun dannoproviene dalla febbre, mentre tanto danno proviene dalle interferenzeumane. Il caldo segnale positivo di vitalit e di reattivit.

    Gi Parmenide, del resto, filosofo e medico della Magna Greciausava esprimersi con la celebre frase Datemi la potenza della febbre,e sapr fare mirabilie. Questo avveniva la bellezza di 2500 anni fa.

    La febbre alta di breve durata, tipica dei bambini e dei giovani, degliorganismi integri e ricchi di capitale enzimatico, quella migliore.La febbre bassa e prolungata dei 37-37,5C, assai pi rischiosa edegna di fondati timori. Sempre ricordando che un corpo privo di vitanon innalza pi alcuna temperatura.

    Se una persona trema di freddo, offritele una coperta in pi. Se hatroppo caldo, toglietele una coperta. In ogni caso la circolazione daria assolutamente indispensabile. Occorre mantenere il paziente in con-dizioni confortevoli.

    Labitudine di ridurre e sopprimere la febbre, nel timore che essavada oltre i limiti paventati dal terrorismo psicologico di una certamedicina, pu avere effetti drammatici e persino mortali. NellOhio,tra il 94 e il 97, un centinaio di bambini con sintomi influenzali ces-sarono di vivere. Erano tutti stati sfebbrati con semplice aspirina. Lasindrome di Reye colpisce annualmente in America 1200-3000 bam-bini tra i 5 e i 16 anni, con altissima mortalit (30-40%). stato pro-

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  • vato che la febbre alta mobilizza le difese dellorganismo e scatenauna maggior produzione di interferone, mentre invece laspirina ri-tarda pesantemente la guarigione.

    Oggi si sa che la febbre controllata e gestita dallipotalamo. Si sapure che lattivit vigorosa ed essudante degli atleti in grado di pro-vocare alta temperatura e di replicare gli effetti benefici della febbrestessa.

    Gli igienisti hanno dimostrato anche qui di aver capito i meccani-smi difensivi in anticipo sui tempi.F) LE SECREZIONI ANTISETTICHE DEL SISTEMA DIGESTIVO

    La sesta barriera difensiva sono infine tutte le secrezioni del trattodigestivo (saliva, pepsina, acido idrocloridrico, bile, succo pancrea-tico e tripsina, succhi intestinali), che hanno poteri antisettici e bat-tericidi.

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  • 7. IL SISTEMA IMMUNITARIO, LA VITAMINA CE GLI ANTICORPI

    Il nostro corpo oltremodo previdente e prudente, ed protetto siada attacchi in arrivo dallesterno che da accumulazioni tossiche evirali di origine interna allorganismo. La difesa si realizza grazie aimeccanismi naturali di protezione, come abbiamo visto nel paragrafoprecedente. Il pi importante di questi meccanismi naturali il si-stema immunitario.

    Le vitamine richieste per avere una buona immunit sono la vita-mina A, la cobalamina o vitamina B12, lacido pantotenico o vitaminaB5, lacido folico o vitamina B9, lacido ascorbico (o vit. C).

    Il sistema di difesa immunologica ha il difficile compito di distin-guere amici da nemici, di riconoscere e smascherare le cellule estra-nee o non-self , vettori invadenti di malattia, come batteri e cellulemaligne o mutanti, e di dare libero accesso alle cellule amiche e nor-mali definite self.

    Il sistema immunitario funziona come una forza di polizia, costan-temente intenta a sorvegliare e controllare le cellule difettose e le cel-lule morenti, a identificare e riconoscere le cellule maligne e mutanti,a marcarle e a distruggerle.

    Il complesso vitaminico B, agevolmente assicurato da una alimen-tazione vegetariana comprendente cereali integrali, legumi, semioleosi, germe di frumento (per la tiamina o vitamina B1), assolve com-piti primari nel meccanismo immunitario.

    La carenza di piridossina, o vitamina B6, deprime limmunit cellu-lare e limmunit umorale.

    Le popolazioni di linfociti B e T non danno la risposta quando sonostimolate con fitogeni o antigeni, e i tessuti linfoidi tendono alla atro-fia. Mancando piridossina si produce una carenza simbiotica conse-guente di acido pantotenico (vitamina B5), acido folico (B9) ecobalamina o B12.

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  • Da ci si deduce la necessit di tenere docchio e di selezionare concriterio e competenza i nostri cibi.

    Minori conseguenze sul sistema immunitario vengono causate incaso di carenza dalla tiamina (B1), dalla riboflavina (B2), dalla nia-cina (PP), dalla biotina (vitamina H), le quali hanno un leggero ef-fetto sulla immunocompetenza, cio sulla acquisizione da parte deilinfociti T e B di specifiche molecole di superficie chiamate recettori,dedite al riconoscimento delle sostanze estranee dannose da marcareed eliminare.

    La vitamina C essenziale per un efficiente funzionamento del si-stema immunitario, ed pure basilare nella sintesi e nella distruzionedel colesterolo nel nostro organismo. La vitamina C ha doti batteri-cide e batteriostatiche, nel senso che distrugge o previene la crescitadi organismi patogeni. Detossifica e rende innocui veleni e tossine,controlla e interviene attivamente nei processi di fagocitosi.

    La vitamina C fa aumentare del 50% il glutatione dei globuli rossi,composto la cui carenza provoca depressione immunitaria e dannialle cellule.

    I malati di cancro hanno solitamente concentrazioni molto basse divitamina C nel plasma sanguigno e nei leucociti del sangue. Il livellodi acido ascorbico nei leucociti dei malati di cancro cos basso che ileucociti stessi non riescono a svolgere le loro funzioni di fagocitosi,di assorbimento e digestione dei batteri e delle cellule maligne non-self. Una spiegazione ipotetica ma ragionevole, di tale basso livello divitamina C nel sangue dei cancerosi, che i loro corpi usano la vita-mina C a disposizione nello sforzo improbo di controllare e conte-nere la loro malattia.

    Per tutti questi motivi, e per altri ancora, il fabbisogno di 40-60 mil-ligrammi al giorno di vitamina C consigliato dai nutrizionisti do-vrebbe essere notevolmente aumentato, come insegnano anche gliesperimenti di Cambridge, citati in altri punti del testo.

    Con lavvertenza importantissima, ripetiamo importantissima, chela vitamina C si prenda a piene mani dalle uniche fonti veritiere e ge-nuine che sono frutta e verdura al naturale, dove il bilanciamentoperfetto di tutte le componenti nutritive impedisce pericolosi feno-meni di esagerazione e di sovrabbondanza. Il sistema renale, il pan-

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  • creas, il fegato e la pelle, ovvero il sistema emuntorio, non si scanda-lizzeranno per vitamina C naturale in eccesso e la filtreranno fuoridal corpo con facilit irrisoria e senza conseguenze corrosive. Chigioca invece limpropria e linsidiosa carta della vitamina C sintetica,che beninteso un farmaco con effetti collaterali come tutte le vita-mine e i minerali di sintesi che noi fortemente disapproviamo, corrediversi pericoli. Il rischio di restare a corto di vitamina C se la sin-tetica non viene assimilata per niente, come in genere succede. In talcaso scatta lemergenza interna e il corpo va a pescare vitamina C dallepoche riserve interne, col meccanismo tipico della stimolazione. Seinvece la sintetica venisse in qualche modo assimilata perch il pa-ziente vi si assuefatto o abituato, occorre fare attenzione a evitare lemegadosi, capaci di causare calcoli da ossalato, distruzione di vita-mina B12 che antitetica alla vitamina C, anemia perniciosa conse-guente, urina molto costosa, sempre a patto che i reni accettino senzaproblemi il filtraggio di tale eccedenza farmacologica.

    In effetti, allorganismo interessano quantit piccole ma continuedi vitamina C. La sua impossibilit di essere depositata e tesaurizzatanel corpo, oltre i livelli ristretti della quota di emergenza, depone de-cisamente a favore delle fonti alimentari naturali, o al massimo a fa-vore di estratti naturali a basso dosaggio, da peperone, rosa canina, eda altri frutti dotati di rutina (vitamina P, sinergica della vitamina C)fattore di resistenza capillare, e di altri flavonoidi essenziali per las-sorbimento dellacido ascorbico. Altre fonti di vitamina P sono lascorza di tutti gli agrumi, i mirtilli e il grano saraceno.

    Il meccanismo del sistema immunitario coinvolge certe molecoleproteiche che sono presenti nei fluidi organici e nelle cellule delcorpo. Trattasi degli anticorpi o immunoglobuline, che sono grossemolecole proteiche contenenti ciascuna da 15 a 25 mila atomi. Il no-stro corpo in grado di fabbricare un milione di diversi tipi di mole-cole anticorpo. Ogni anticorpo in grado di riconoscere unparticolare tipo di atomi chiamati hapteni, portati dai propri antigeni,ovvero dalle proprie molecole esterne.

    La maggior parte della gente non fabbrica gli anticorpi che possonocombinarsi coi loro hapteni, e cos soffre di una speciale forma di ma-lattia chiamata malattia autoimmune. I gruppi haptenici di un anti-

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  • gene stimolano le cellule a dividersi e a formare un clone di moltecellule diverse. Le nuove cellule create liberano anticorpi specificinel sangue, dove esse possono combinarsi con le cellule antigenichee marcarle per la distruzione. LIgA o immunoglobulina A lanti-corpo presente in maggior numero, seguito dallIgM o immunoglo-bulina M, propria delle secrezioni nasali.

    Dopo che le cellule estranee sono state identificate e marcate per ladistruzione, esse vengono attaccate e distrutte dai fagociti o cellulekiller che salvaguardano il nostro corpo. Queste cellule non sono altroche i globuli bianchi o leucociti, presenti nel sangue e negli altri fluidiorganici. I leucociti si trovano in gran numero nel pus che si formasulle ferite dove in corso una infezione. I leucociti fabbricati nelleghiandole linfatiche si chiamano linfociti. Essi circolano nella linfa,una sospensione di cellule in un fondo giallastro simile al plasma san-guigno, attraverso i canali linfatici della corrente sanguigna.

    I linfociti sono le pi importanti cellule fagocitiche nella battagliacontro il cancro e le altre malattie. Questo il processo nel quale ileucociti circondano e distruggono i batteri e le cellule mutogene ocancerogene o maligne, quelle identificate e marcate. Ogni singololeucocita circonda e fagocita la sua cellula estranea.

    Un altro strumento del sistema immunitario sono gli interferoni,proteine ad attivit antivirale.

    Il corpo umano fabbrica una ventina di diverse molecole di inter-ferone, e pare che, con laumento della vitamina C nel sangue, si ve-rifichi un incremento proporzionato di interferone.

    Non ancora finita. Le prostaglandine (C20-H34-O5) sono piccolemolecole lipidiche che rivestono un ruolo centrale e potente nel fun-zionamento del corpo. Agendo come ormoni, esse regolano il battitocardiaco, il flusso sanguigno, le riparazioni e le difese da danni di dro-ghe e farmaci, le risposte del sistema immunitario stesso.

    Lattivit difensiva dei globuli bianchi potenziata anche dai grassinoti come Omega-3. Si tratta della frazione degli acidi grassi polinsa-turi DHA (docosaesaenoico) e DPA (docosapentaenoico) presenti nelpesce, ed in particolare nel fegato del pesce e nellolio di pesce. Lacottura del pescato, per, tramortisce lenzima lipasi e degrada gliacidi grassi, rendendo il tutto assai problematico per il canale dige-

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  • stivo. Del resto, a consolazione dei vegetariani, esistono ottime fontialternative naturali di grassi polinsaturi Omega-3 che sono superlativee imbattibili, quali lerba porcellana o erba portulaca cruda, conside-rata infestante in ogni orto e ogni giardino, scarsamente conosciuta eapprezzata, mentre ottima quale tenero e saporito complemento allalattuga e al radicchio nelle insalate, dotata di 4,05 mg di acido lino-leico per 100 grammi di verdura fresca. Ma le stesse bucce di mele,pere, uva, prugne, contengono gli Omega-3.

    Per non dire degli ottimi semi di lino, dei semi oleosi delle noci edelle nocciole, del germe di frumento.

    Esiste anche luso terapeutico dellaminoacido arginino in funzionetimotropica, ossia con incremento di produzione di limosina da partedel timo. Tale obiettivo si pu raggiungere mediante fonti alimentaripi ricche di arginina, quali i piselli, i semi oleosi, le nocciole, il se-samo, sempre presupponendo per un apparato digestivo ancora ef-ficiente e una mancanza di anoressia.

    Talvolta le stesse sostanze nutritive diventano preziose alleate del si-stema immunitario. Da citare ad esempio gli effetti eccezionali dellozinco, che come immuno-stimolatore e immunoregolatore provocaun aumento della risposta linfocitica a fitogeni e antigeni, e una ac-cresciuta attivit delle cellule killer T, nonch un potenziamento dellaimmunocompetenza. Lo zinco naturale aminochelato, in stretta si-nergia con magnesio-potassio-ferro naturali, pu essere consideratoun autentico moltiplicatore di risposta immunologica. Frutta e ver-dure con tanto zinco non danno alcun problema, com ovvio. Inte-grazioni minerali a base di zinco sintetico o da cibi arricchiti restanoinvece problematiche e rischiose. Il troppo zinco sintetico non sar as-similato, ma determiner eventualmente un fenomeno di pura stimo-lazione organica alla ricerca di zinco organico buono tra i meandridellorganismo, e causer altres una domanda di ferro interno buonoin sinergia, con eventuale promozione di anemia. Ed in pi ci sar undanno immunitario, dato che grandi quantit di zinco deprimono lefunzioni battericide e fagocitiche dei macrofagi e dei neutrofili.

    La carenza di rame, pur rara tra gli umani, costituisce pure elementocausativo di caduta immunitaria. Il rame interagisce ed sinergicocon lo zinco ed anche col ferro. Anche ferro e selenio, soprattutto se

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  • presi come integratori, diventano ad alte dosi tossici ed immuno-de-pressivi.

    Le cadute immunitarie che colpiscono luomo moderno sono colle-gate ad uno strano paradosso: lalimentazione odierna povera dizinco, ma lacido fitico e gli altri chelanti dei minerali di cui purricca lalimentazione integrale, inibiscono in parte lassimilazionedello zinco stesso.

    Come al solito riemerge in continuazione la superiorit assolutadella alimentazione vegetariana-fruttariana che distribuisce le so-stanze giuste in bilanciata ed equilibrata armonia.

    Da rilevare infine che il crollo del sistema immunitario significa au-tomaticamente cancro.

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  • 8. QUANDO LA SALUTE MANCA

    Gi nel 300 a.C. Herofilo, medico atomista greco e tra i fondatoridella scuola medica di Alessandria, ricordava alla gente di por-tare maggiore rispetto per il proprio corpo. Quando manca la salute,la saggezza non vale, larte non si pu esercitare, la forza della mentee dello spirito latita, e la ricchezza non ha alcun valore. Herofilo avevaperfettamente ragione. Vorremmo pure aggiungere che, quandomanca la salute, non si pu nemmeno mangiare.

    Esiste anche un vecchio proverbio anonimo, tratto addirittura dapapiri egizi, che dice quanto segue: Nessun titolo, nessuno scettro,nessuna ricchezza, hanno il valore di una salute radiante. Non sivenga a dire che ci manca la conoscenza e lammonimento.

    Il messaggio odierno pi pressante nei riguardi della popolazione quello di cambiare modo di mangiare. Lo dicono persino i medici,preoccupati per gli aumenti spaventosi di malattie gravi e incurabili.

    Cambia sistema, cambia metodo di mangiare! ormai un ritornelloper tanta gente che non intende finire tra linfelice schiera degli obesie degli ammalati cronici.

    il monito che gli igienisti lanciano da decenni e da secoli. Facilea dirlo per.

    Non facile ad essere creduti, seguiti, obbediti. Criticare quello cheuno mangia entrare nella sua sfera intima.

    come mettere in discussione la sua religione, il suo partito, la suasquadra del cuore, la sua famiglia, i suoi affari personali. Si entra neigusti, nella cultura, nello stile, nellintimit, e si rischia concretamentedi essere mandati a quel paese.

    Occorre davvero ammettere che contestare salumi e formaggi, vinoe birra, significa rompere letteralmente i marroni al 95% della gente.Inimicarsi tutte queste persone non certo il modo migliore per farsiascoltare da esse.

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  • Luomo poi spesso pigro e abitudinario, ama cucirsi addosso deter-minate convinzioni, e guai a toccarlo sul cibo, sul caff, sul vino, sullapasta, sulla birra, sul prosciutto, sullacciuga, sul tonno.

    Ma lalternativa ormai chiara per tutti. Scegli se stare con la saluteo con le magagne dei tuoi metodi attuali.

    O si cambia con le buone e in tempo utile, cio subito, o si dovr co-munque cambiare con le cattive, ovvero in modo drastico e dramma-tico, nel tempo a venire.

    Dai salutisti in primo luogo, ma anche dai medici responsabili,quelli che cercano davvero di tirar fuori dai guai una popolazionemondiale ormai falcidiata da malattie gravi collegate ad aberranti abi-tudini nutrizionali, arrivano messaggi e ammonimenti assai chiari.

    Si dato per troppi anni come scontato che la gente si sapesse arran-giare senza bisogno di educazione e istruzione. Purtroppo ci non eravero. C troppa gente che, priva di difesa e di sufficienti capacit cri-tiche, si lascia influenzare in modo incredibile.

    La mancanza di una corretta educazione alimentare sta producendoguasti irreversibili, ed in pi lascia un vuoto culturale che viene pron-tamente occupato dai media televisivi, ossia dalla peggior possibilescuola, che quella del consumismo sfrenato e senza scrupoli, chebada solo a far svuotare il pi rapidamente possibile i banchi dei su-permercati e le sempre redditizie scansie dei reparti macelleria e deiprodotti caseari ad essi intimamente collegati.

    Il dramma dunque in pieno svolgimento. Primo la gente poco disposta a cambiare, secondo non esiste un

    centro di potere o una controcultura, una cultura alternativa forte edefficiente, capaci di prendere per mano e di indirizzare nella dire-zione giusta gli indecisi e i disorientati.

    Qui si tratta di combattere una guerra culturale contro lignoranzae lanalfabetismo pi che mai imperanti in fatto di alimentazione esalute. Ignoranza e analfabetismo che colpiscono e ottenebrano lamente e i sensi non solo alluomo comune, ma anche a celebrati arti-sti, a professionisti di chiara fama in tutti i campi, incluso medici eprofessionisti.

    Lanalfabetismo alimentare, tanto per capirci meglio, quello che tifa sottovalutare alcuni principi basilari, quello che ti porta a mangiare

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  • qualsiasi cosa in qualsiasi modo e in un qualsiasi momento, quello cheti spinge a credere ai falsi dogmi del mangiare un po di tutto, inclusole budella riempite di carne e grasso macinati, incluso i colli di ocariempiti della sua povera carne massacrata e macinata, contravve-nendo cos alla logica precisa dellorganismo, alla voce della propriacoscienza, alle disposizioni incontestabili del creatore, e persino, comese non ce ne fosse gi abbastanza, agli interessi e ai vantaggi e ai premiper la propria salute nel breve e nel lungo periodo.

    Il fatto pi grave che si avviato un meccanismo micidiale edinarrestabile. I fabbricanti di carni, di pseudo-cibi, di integratori, difarmaci, continuano s a fare la loro parte, a occupare come piovretutti gli spazi pubblicitari a disposizione. Ma in realt non ce ne sa-rebbe nemmeno troppo bisogno, perch la gente stessa ormai che di-fende i loro prodotti, che li pretende, che li ritiene apportatori di forzae di salute.

    Diciamo pure che la situazione si compromessa al punto tale dasfuggire di mano agli stessi autori del misfatto. Si creata infatti unasaldatura inossidabile e cancrenosa tra i produttori di cibi sbagliati edi farmaci e il mercato, dove la massa dei clienti diventa paradossal-mente avvocato difensore di quei prodotti.

    Prova tu a dire in giro che il latte ha s calcio ma anzich apportarlote ne ruba dalle ossa e ti causa losteoporosi. Prova a dire che la carne una rovina per luomo. Prova a rivelare i ruoli infami di sostanzecome lo zucchero e il sale e gli aspartami e le bevande gassate, le si-garette e gli alcolici, la stragrande maggioranza dei farmaci, le vita-mine sintetiche e gli integratori minerali.

    Avrai detto tutte cose vere e sacrosante e ampiamente provate, maugualmente ti salteranno addosso non soltanto i produttori, gli entistatali, i sindacati, gli allevatori, i medici pediatrici ed ospedalieri, ma,incredibile, persino la stessa massa dei consumatori che tu vorrestidifendere.

    Del resto basta osservare intere pianure seminate a mais in mono-coltura ripetuta. Quelle pannocchie non stanno l allo scopo di pre-parare polente fumanti. Serviranno invece a mescolarsi con altricomponenti e a far crescere rapidamente vitellini e manzi destinati aimacelli. Basta pure ammirare i filari ordinati e curati delle vigne che

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  • ricoprono ogni collina di Italia, Francia, Spagna e Grecia. Quei grap-poli deliziosi non serviranno a produrre favoloso succo duva analco-lico, n valanghe di preziosissima uvetta secca come dovrebbero, mafiumi di vini carichi di alcol distruttore di cellule epatiche e renali.

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  • 9. LO SCONTRO CULTURALE CON LAPARTE PI OSTICA E MALFIDANTE

    La rivoluzione vegetariana: mangiare bene per vivere meglio.Quando uno enuncia una verit fondamentale nel nostro settore, raro che susciti approvazione. Fa piuttosto arricciare il naso, soprat-tutto a quelli che hanno convinzioni irremovibili mai rimosse e maimesse in discussione. La gente adulta o anziana tende a scartare lipo-tesi di aver sbagliato di grosso nelle proprie scelte per anni e anni.Questo riguarda la politica, la religione, i problemi familiari. Quantoai cibi poi, non ne parliamo.

    Tu sostieni che luomo un primate, e che dunque possiede un ca-nale gastrointestinale oblungo e involuto, inadatto pertanto a dige-rire ed assimilare la carne, i cibi proteici, i cibi concentrati, i cibi cotti,i brodi-brodini-brodetti, i vini, il t ed il caff, e le bevande gassate?Aggiungi che nei frutti degli alberi, dei cespugli e delle piante stannotutti i valori che ci servono? Metti poi in discussione il dogma intoc-cabile del mangiare un po di tutto?

    A questo punto ti sei gi guadagnato disapprovazione e sospett