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Università degli studi di Venezia “Ca’ Foscari” Facoltà di lingue e letterature straniere Corso di laurea specialistica in lingue e istituzioni economiche e giuridiche dell’Asia Orientale I rapporti sino-sovietici dagli anni Venti agli anni Settanta Seminario di Storia e Istituzioni dell’Asia Orientale Docente: Prof. Guido Samarani A cura di: Federico Abbasciano Anastasia Bocchi Ileana Marzano Marco Maria Fernando Scandolaro Anno accademico 2006-2007

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Universit degli studi di Venezia Ca Foscari

Facolt di lingue e letterature straniere

Corso di laurea specialistica in lingue e istituzioni economiche e giuridiche dellAsia Orientale

I rapporti sino-sovietici

dagli anni Venti agli anni Settanta

Seminario di Storia e Istituzioni dellAsia Orientale

Docente: Prof. Guido Samarani

A cura di: Federico Abbasciano Anastasia Bocchi Ileana Marzano Marco Maria Fernando Scandolaro

Anno accademico 2006-2007

Universit Ca FoscariLingue e Istituzioni Economiche e Giuridiche dellAsia Orientale

Indice

Indice pag. 1

Introduzione pag. 3

Anni VentiLepisodio di Harbin: primo conflitto politico tra Russia e Cina pag. 5Inizio delle relazioni politiche tra Sun Yatsen e Mosca pag. 7Problemi nelle relazioni sino-sovietiche negli anni 1920-1921 pag. 9Relazioni tra Cina e Comintern pag. 11Il manifesto di Sun Yatsen e Adolph Joffe del 1923 pag. 13Cina e fascismo pag. 15

Dagli anni Trenta alla visita di Mao a MoscaLombra del Comintern pag. 18Stalin e la guerra sino-giapponese pag. 20Gli accordi di Yalta e il Trattato sino-sovietico del 1945 pag. 21Dopo la fondazione della RPC: Mao Zedong e Stalin a Mosca pag. 26Il Trattato sino-sovietico di amicizia, alleanza e mutua assistenza

pag. 29

Anni CinquantaInizio delle relazioni ufficiali tra Mao e lURSS pag. 34La Guerra di Corea pag. 35La morte di Stalin pag. 38Il XX Congresso del Partito Comunista e linizio dei disaccordi pag. 39

Anni SessantaLapertura delle polemiche pag. 43La Conferenza di Bucharest pag. 54Relazioni economiche sino-sovietiche pag. 56La Conferenza di Mosca pag. 59Il XXII Congresso del PCUS pag. 60I confini sino-sovietici pag. 60Tentativi di mediazione pag. 62La crisi cubana e la Guerra sino-indiana pag. 64Il Trattato Test-Ban pag. 65Conflitti nelle organizzazioni e nei partiti internazionali pag. 67La disputa fino alle dimissioni di Khrushchev pag. 68La disputa dopo le dimissioni di Khrushchev pag. 69La seconda Conferenza afro-asiatica pag. 70Vietnam e relazioni sino-sovietiche pag. 70La Rivoluzione Culturale e le relazioni sino-sovietiche pag. 72I conflitti di confine pag. 73

Dopo gli anni Sessanta pag. 75

Bibliografia pag. 76

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Introduzione

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Sicuramente la Russia fu gi negli anni che precedettero la nascita della Repubblica Popolare l'influenza dominante sulla giovent benestante cinese per quanto riguarda i problemi sociali, culturali, economici e politici del paese. Questo fu vero nelle aree controllate dal Kuomintang cos come in quelle controllate dai comunisti. Ovunque in Cina quella giovent aveva ferventi idee rivoluzionarie e l'impatto dell'ideologia Marxista fu notevole, giungendo quasi ad essere un sostituto per la religione. Egli era letteralmente adorato dai giovani cinesi, e Stalin era il leader straniero pi popolare, il socialismo era dato come l'unico possibile tipo di golverno per la Cina nel futuro e la letteratura russa aveva il maggiore seguito nel paese (le opere di Maxim Gorky riuscirono a vendere pi di qualunque scrittore cinese, eccezion fatta per Lu Xun).

Tutto questo ancora pi sorprendente se si considera che le altre nazioni imperialiste straniere come America, l'Impero inglese, la Francia, la Germania, il Giappone e l'Italia avevano migliaia di lavoratori nell'ambito economico, politico, culturale e missionario sul territorio cinese, i quali si prodigavano attivamente per propagandare alle masse il credo delle loro nazioni, mentre al contrario la Russia sovietica non abbe nemmeno una singola scuola, chieso o perfino un gruppo di discussione in Cina dove le dottrine Marxiste-Leniniste potessero essere discusse legalmente. Secondo lo scrittore Brian Snow, che wisse in Cina nel periodo tra il 1929 ed il 1960 anche l'influenza che la cultura Russa esercit nelle aree comuniste del paese fu per lo pi indiretta, inoltre era veementemente opposta dal Kuomintang. E' opinione comune che da un punto di vista del pensiero l'influenza russa ebbe da sola un impatto maggiore di tutte le missioni cristiane insieme.

Bisogna ricordare che i comunisti cinesi entrarono volontariamente nel Comintern, e la loro unit d'intenti con il partito comunista russo sarebbe potuta essere liquidata in qualsiasi momento dai cinesi stessi. L'Unione Sovietica dunque era soprattutto un esempio vivente da imitare, non solo un alleato a cui appoggiarsi. Nonostante l'isolamento in cui vivevano i comunisti cinesi la prima costituzione dei soviet cinesi recitava gi:

il governo sovietico di Cina dichiara la sua prontezza nel formare un fronte rivoluzionario unito con il proletariato mondiale e tutte le nazioni oppresse, e proclama che l'Unione Sovietica, la terra della dittatura del proletariato, il suo leale alleato

Un esempio del non-isolamento ed internazionalismo dei comunisti cinesi fu l'intenso interesse che provarono per gli eventi successivi allo scoppio della guerra civile di Spagna. Venivano stampati speciali bollettini, le discussioni venivano incoraggiate e speciali discussioni vennero fatte nei dipartimenti politici e tra i soldati al fronte. Non era strano, in quel periodo trovare agricoltori delle aree rosse che conoscevano rudimentalmente i fatti riguardanti l'invasione italiana dell'Abissinia, e l'invasione tedesco-italiana della Spagna, per la quale le due potenze europee erano conosciute come gli alleati fascisti del loro nemico, il Giappone.Ovviamente all'adorazione dell'Unione Sovietica conseguirono le imitazioni delle idee, delle istituzioni, dei metodi e delle organizzazioni straniere. L'armata rossa cinese fu costituita basandosi sul modello dell'esercito russo, e molte delle sue tattiche militari vennero dall'esperienza sul campo dei russi. Le organizzazioni locali spesso seguirono il modello di quelle nate durante il periodo del Bolscevismo. E naturalmente, la linea politica, l'ideologia e la leadership furono sempre sotto la guida attiva dell'internazionale comunista, la qual cosa port indubbiamente grandi benefici ai cinesi dalla possibilit di

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poter condividere l'esperienza collettiva della rivoluzione russa e dall'esperienza del Comintern.

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Anni Venti

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Lepisodio di Harbin: primo conflitto politico tra Russia e Cina

Il conflitto che sfoci tra gli interessi di politica estera sovietica e cinese una pagina importante della storia delle relazioni tra i due paesi.Il conflitto fu messo in atto dal Concilio dei Deputati dei Soldati e dei lavoratori sovietico

ad Harbin (Manciuria) che presero il potere su istigazione dei Bolsheviki locali nel Dicembre 1917, ma che fu presto sciolto dalle autorit cinesi.LArmata Rossa, sulla scia della rivolta dellOttobre 1917, attravers il confine dello Xinjiang, e passando dalla Mongolia giunse in Cina.Questo episodio fu analizzato da molti studiosi, che si focalizzarono principalmente sullo sviluppo delle relazioni diplomatiche durante il Gennaio e il Febbraio 1918.Con approcci e metodologie differenti essi hanno studiato principalmente il materiale relativo alla politica estera. I protagonisti

della presa di Harbin, i Bolsheviki, guidati alla propria soggettiva visione della legge, giustificarono le proprie azioni in nome della lotta per la continuazione della rivoluzione Russa.Il presidente del Concilio motiv la presa di potere ad Harbin come azione necessaria per prevenire la nascita ed il consolidarsi di centri e basi della resistenza anti-sovietica in Cina.Il tre dicembre 1917 i Bolsheviki locali ad Harbin annunciarono che per ordine del Commissariato del popolo, il Concilio di Harbin dei Deputati de Soldati e dei Lavoratori divenuto il rappresentante ufficiale del potere dello stato.

Lo stabilirsi dei Bolsheviki ad Harbin voleva essere la tappa iniziale di unavventura militare internazionale.I Bolsheviki non erano minimamente turbati dal fatto che gli aderenti alla diplomazia tradizionale (ritenuta la giusta via per sviluppare relazioni internazionali) vedessero la presa di potere ad Harbin come un non autorizzato insediamento delle truppe rosse nel territorio cinese finalizzato ad istaurare il proprio regime come una grave violazione delle leggi internazionali accordate vigenti.Per legittimare il proprio operato K .Radek, leader Bolsheviko, afferm:

Revolutionary socialism, for as long as it has been around, has always insisted on, and recognized in fact, the right revolutionhad to interfere in the internal affairs of allnations.

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La Cina, come altri paesi limitrofi alla Russia, era parte del progetto rivoluzionario dellArmata Rossa, progetto che si sarebbe dovuto espandere a tutto il mondo. Lordine nel Dicembre 1917 da parte di Lenin e Trotsky di devolvere due milioni di rubie agli uffici doltremare del Commissariato per gli Affari Esteri per le esigenze del movimento rivoluzionario internazionale sort un effetto bomba in Cina.

Le autorit di Pechino presero immediate contromisure, inviarono numerosi telegrammi ai lords delle varie province, attuando una politica molto rigida nei confronti della propaganda e degli attivisti Bolsheviki.La bomba lanciata dai leader sovietici dilag investendo tutta la Cina, favorendo la nascita di sentimenti anti-sovietici tra la popolazione cinese.Nel Gennaio 1918 Polivard (Deputato della Commissione per gli Affari Esteri) nella sua discussione con Li Shizhong (Segretario della missione cinese a Petrogrado) cerc di rassicurare le autorit cinesi, attraverso una serie di buone intenzioni.

Infatti questo alto diplomatico russo asser la volont del governo sovietico di aiutare la Cina a diventare un paese indipendente in primis, ma impegnandosi anche su altri

fronti come per esempio il supporto allIndia nella propria guerra per lindipendenza contro la Gran Bretagna.

Buoni propositi atti a mantenere pacifiche le relazioni con Pechino.Bisogna dire che il materiale a disposizione dei ricercatori molto esiguo.Degno di essere menzionato, al fine di comprendere meglio i rapporti tortuosi sino-sovietici, il messaggio diplomatico inviato dal Concilio del Commissariato del Popolo Russo ai governi del Nord e del Sud della Cina il 25 Luglio 1919.Non appena fu resa nota lesistenza di rapporti tra Cina e Russia, gli storici cinesi si affrettarono a convertire il termine negoziazione con contatti.Il loro intento era di definire le relazioni tra i due paesi come rapporti privati tra i loro rappresentanti.

Questa volont di celare la natura reale dei contatti sino-russi era dettata dalla necessit delle autorit cinesi di non contrariare gli altri membri dellEntente, i quali si rifiutavano di riconoscere la Russia Sovietica.In rispetto alla volont dellEntente, la Cina rifiut incontri ufficiali con le autorit sovietiche, ma in realt aggir semplicemente lostacolo, instaurando cio relazioni ufficiose con gli agenti russi di politica estera.In conclusione, lepisodio di Harbin evidenzia come il tentativo di esportazione del modello sovietico rivoluzionario in Cina, si rivelato un vero fiasco.La convinzione dei Bolsheviki, secondo i quali ovunque nel mondo, soprattutto in Cina, tutti i popoli oppressi dalle forze straniere fossero perfettamente idonee ad abbracciare il modello sovietico, si rivel errata.

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Lenin e Trotsky

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Inizio delle relazioni politiche tra Sun Yatsen e Mosca

Molti punti relativi ai rapporti tra Sun Yatsen, leader del movimento di liberazione nazionale in Cina, e il governo sovietico nei primi anni post-rivoluzione in Russia, sono ancora oscuri.

E da domandarsi perch negli anni Venti il governo sovietico decise di istaurare rapporti diplomatici proprio con Sun Yatsen piuttosto che, per esempio, con i militaristi cinesi del Nord e del Nord-Est della Cina che si disputavano lautorit del governo di Pechino, ed esprimevano interesse nel stabilire rapporti con

i rappresentanti della nuova Cina.

Prima di esplorare queste relazioni necessario ricordare le

priorit della politica estera sovietica e il metodo utilizzato dalla leadership per consolidare le relazioni internazionali negli anni Venti.

Tra il 1918 e 1920 lintero territorio russo era interessatodal dilagare della guerra civile da un lato, e dallinvasione di forze straniere dallEst e dallOvest dallaltro.Fondamentale per i russi era dunque la lotta contro lintervento straniero, lotta da condurre attraverso gli strumenti della propaganda e della diplomazia.Durante la guerra civile e linterventismo straniero la Russia promulg innumerevoli note, memorandum indirizzati ai governi delle potenze estere per intraprendere una nuova forma di collaborazione diplomatica.

Tale situazione comport gravi difficolt per i sovietici, che dovettero assumere un duplice atteggiamento:

1. Mantenere rapporti diplomatici con le forze estere2. Contemporaneamente supportare il movimento rivoluzionario nei medesimi paesi

stranieriLintento di intraprendere una nuova linea diplomatica fu sviluppata da Lenin e dai suoi sostenitori, primi tra tutti Chicherin e L. Karakan.Essi istituirono il Commisariato del Popolo per gli Affari Esteri (Narkomindel); le iniziative di diplomazia e propaganda cominciarono a dare i loro frutti.Il rapporto del Narkomindel sul 7 Congresso dei Sovietici(Novembre 1918 Dicembre 1919) cita:

In the East, The Soviet Governament harvests the fruits of itsfaithful, open and far-sighted policy, established from the very first days of its coming to power. Our official representatives, in

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Sun Yatsen

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spite of the willingness of some Asian governaments (for exampleof China) to establish relations with us, were not admitted due to the pressure of Entente, but the ideas of Russian Revolution serv the orient as a powerful means of waking up from a longhibernation...

Mentre Pechino avanzava lentamente gli accordi con i rappresentanti della nuova Russia, il corso delle circostanze indusse alla priorit di costituire relazioni con le potenze in opposizione al governo cinese.La linea della politica estere era coordinata con quella della Comintern (Organizzazione internazionale dei partiti comunisti. Fu fondata per iniziativa dei bolscevichi russi secondo i quali la rivoluzione d'ottobre aveva aperto, nella storia delle lotte del proletariato, una fase nuova per la conquista del potere politico, che rendeva prioritaria la difesa dello stato sovietico minacciato dalla reazione delle potenze occidentali).Fu proprio per questo motivo che Sun Yatsen apparve il personaggio chiave per la politica sino-russa.

Mosca era soprattutto interessata a capire quale fosse latteggiamento di Sun Yatsen nei confronti della nuova Russia.Nel 1918 il leader cinese in occasione della vittoria rivoluzionaria in Russia mand un inviato in Siberia per studiarne la situazione.Immediatamente informato dalle autorit del Narkomindel, Chicherin scrisse una lettera al capo del Governo del Sud della Cina a Canton, esprimendo la volont di allacciare dei contatti ufficiali.La risposta Di Sun Yatsen fu tempestiva, nella sua lettera egli affermava che era estremamente interessato a conoscere lorganizzazione dei sovietici, del sistema militare e scolastico in Russia, e che sarebbe stato lieto di sapere qualsiasi cosa relativa a questi argomenti, e soprattutto relativamente alleducazione.Il primo documento ufficiale la Dichiarazione Sovietica, indirizzata al capo del governo di Canton nel Luglio del 1919, che delineava il programma per lo sviluppo delle relazioni sino-russe.

Altro documento importante del 1920 il Rapporto di Zhou Zi-qin, il quale afferma che allo stato attuale delle cose il Governo di Canton pu essere considerato la sola effettiva organizzazione in grado di implementare la propaganda comunista in Cina. Secondo la logica di Sun Yatsen, la realizzazione della democrazia sarebbe lunica via per eliminare il militarismo e perpetrare riforme sociali.La corrispondenza tra Sun Yatsen e i leaders sovietici divenne pi abbondante nel 1922, dopo che Joffe fu inviato in Cina.A quel tempo la prima fase per stabilire rapporti tra il leader di Canton e la Russia era praticamente completata.Il principale risultato era il riconoscimento del reciproco interesse da entrambe le parti.Il famoso comunicato di Joffe e Sun Yatsen, che fissa le posizioni di entrambe le parti, manifesta la strada per una pi profonda relazione tra le autorit sovietiche e Sun Yatsen.E perci il caso di affermare che Sun Yatsen ha occupato un ruolo importante nella politica estera sovietica, determinato dal significato politico e pubblico che egli ha assunto nella storia della Cina.

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Problemi nelle relazioni sino-sovietiche negli anni 1920-1921

Tra le priorit della politica estera sovietica allindomani della rivoluzione del 1917, vi era la necessit distaurare rapporti tra il governo di Pechino, che ufficialmente rappresentava la Cina nel palcoscenico internazionale.Un altro obbiettivo era di costituire unampia rete di efficienti rappresentanti e informatori, ufficiali o meno, cosa assai difficile al tempo sia in Cina che in Russia.Numerosi documenti dellarchivio del Ministro degli Affari Esteri ci aiutano a capire la politica nei confronti della Cina.Le fonti, ufficiali o meno, russe definiscono allunanimit difficile ed instabile la situazione della Cina nel periodo 18-20.Il Rapporto Sulla situazione politica domestica della Cina tra il 1911 e il 1921 descriveva il paese come in mano a diversi Signori della Guerra (dei quali era succube anche il governo di Pechino); ci ha portato ad una divisione del paese in settori indipendenti.Questa critica situazione stata peggiorata dalla contemporanea crisi del settore bancario e finanziario.Bench, come gi detto, vi fosse la necessit di istaurare rapporti con Pechino, i leader sovietici erano consapevoli del ruolo fondamentale giocato dai Warlords, cos come traspare dalle affermazioni di Chicherin:

We know that in fact the power is in thehands of the generals, and sometimes weare constrained actually to enter into relations with them and start negotiationswith them...

Come gi noto, i sovietici vedevano in Sun Yatsen un partner strategico; Mosca vegli su ogni suo movimento prima di estendere i propri rapporti diplomatici con gli altri protagonisti della politica cinese.Era Dr. Sun in grado di controllare la situazione al Sud?Aveva la possibilit di rapportarsi agli influenti leader delle altre regioni della Cina?

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Era sincero nellaffermare di voler consolidare la propria posizione in Cina proprio contando sullappoggio della Russia piuttosto che di altri paesi?Non erano solo questi i motivi della titubanza di Mosca; i leader Bolsheviki erano insicuri sulla forza militare dellArmata del Sud, dubbi che pervenivano dalle diverse informazioni delle differenti fonti.Importanti sono le fonti cartacee, i documenti che descrivono le varie forze politiche e sociali in Cina.

Forniscono unimpressione negativa di Sun Yatsen, riferendosi alla lista di politici e militari amici personali di Sun, ma che non costituiscono alcuna organizzazione; i documenti sostengono anche la sua limitata influenza sul movimento studentesco.Il materiale a disposizione dei ricercatori mette in luce che al tempo il primo partner politico russo era il Datongdang (Partito di Datong), descritto come unentit ben organizzata ed influente, che intrattiene relazioni con i vari strati della popolazione (studenti, donne, lavoratori, militari).Non era Sun il leader pi influente dunque intorno agli anni Venti, gli informatori riferivano a Chicherin che gli studenti non simpatizzavano per il leader di Canton, e che i suoi sostenitori erano pochi e timidi.Egli ed i suoi collaboratori disponevano inoltre di una limitata capacit finanziaria e militare.Importante citare, ai fini della comprensione della realt del tempo, il messaggio di Jiang Kanghu (leader del Partito Socialista Cinese) indirizzato a Chicherin, in cui espone il proprio piano per congiungere le azioni rivoluzionarie dei sovietici e dei cinesi.

A suo avviso la disgregazione della Cina del Nord era imputabile a due fattori:1. La Manciuria era in mano al generale Zhang Zuolin2. La Mongolia era occupata dagli Ungari

Dal ritratto di questa situazione la creazione di unassociazione tra sovietic ie rivoluzionari del Sud era impensabile.Jiang Kanghu, relativamente alla condizione della Mongolia, proponeva, in qualit di leader politico cinese, di organizzare unarmata di volontari cinesi che, spalleggiati dai russi, potessero spodestare il potere straniero ed instaurare un governo autonomo formato da cinesi e mongoli.Sottolineava, inoltre, che queste unit militari erano governate dai leader socialisti cinesi ma che, durante l'offensiva congiunta, essi fossero sotto il comando russo; finch stazionavano nel territorio sovietico, inoltre, i russi dovevano fornire loro cibo, trasporto e munizioni.

La realizzazione del piano di Jiang consisteva appunto nella creazione della "Lega di salvezza Mongola" finalizzata alla mobilitazione di volontari cinesi in Mongolia per la creazione di un governo autonomo.Mosca vedeva la situazione in maniera pragmatica e utilitaristica; infatti poteva essere facilitata nei propri interessi attraverso l'uso dell'armata di volontari cinesi nella lotta contro le Guardie Bianche.Chicherin, grazie al piano di Jiang, vedeva la possibilit di consolidare la posizione dei sovietici in Mongolia.

Ma contemporaneamente mut la visione del leader cinese, come saliente da un comunicato di Lenin a Chicherin:

"For me it is interesting to talk with him for the purpose of gaining information, but in no case should you receive him or respond to him."

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Una successiva lettera di Trotsky a Lenin del 1921 mise in evidenza l'inattuabilit del programma di Jiang Kanghu.Anche il gruppo Xui-Xia ebbe contatti con i leader sovietici relativamente alla questione "Mongolia", offrendosi anch'essi di cooperare per eliminare dal territorio le Guardie Bianche.Questo gruppo fu tenuto in maggiore considerazione dai leader sovietici; essi avevano infatti rapporti con il Generale Wu Peifu, "la principale figura politica in Cina al momento", considerato da Chicherin "il vero precursore delle idee liberali e progressiste, che lo rendono diverso da Sun Yatsen".Da qui la conclusione del leader sovietico che, proprio per la connessione con Wu Peifu, fosse necessario mantenere dei contatti con il gruppo Xui-Xia.

Relazioni tra Cina e Comintern (fine 1922 inizio 1923)

Gli studiosi hanno attestato una discrepanza tra le intenzioni di Sun e quelle del Guomindang, cos come evidenziato dalla stampa pubblicata dai sovietici nel periodo tra l'estate 1922 e i primi mesi del 1923. Speciale attenzione stata prestata ai duplici rapporti intrattenuti dai leader sovietici nel periodo della missione di Adolph Joffe in Cina (Agosto 1922-Gennaio 1923): essi mantenevano infatti relazioni sia con Sun Yatsen che con Wu Peifu.Una delle prerogative della missione di Joffe era la costruzione di un blocco tra i due leader che, a detta dei sovietici, avrebbe permesso l'unificazione della Cina e la creazione di un governo democratico filosovietico."Il lavoro del Partito Comunista Cinese" un documento ufficiale stilato dalle massime autorit del Comintern che stato a lungo analizzato.

Dalla sua analisi risulta, in prima battuta, il ruolo di S.Yatsen, che appare il leader di uno dei tanti gruppi militari in Cina.Inoltre, egli avrebbe condotto la sua lotta contro Wu Peifu contando sull'alleanza con il rivoluzionario Zhang Zuolin e con i militaristi giapponesi. Questo atteggiamento era in antitesi con la linea del Comintern e del PCC. Il testo ripudia inoltre la tattica adottata da W.Peifu, il quale accusato di "essere in contatto con gli imperialisti americani".

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Trotsky ispeziona le Guardie Rosse in

Trotsky ispeziona le Guardie Rosse in onore del Terzo Congresso del Comintern, 1921

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Al tempo era gi saliente che le trattative per una collaborazione diplomatica ed economica con il governo di Pechino avessero poche chance di successo.Ma anche la ipotetica collaborazione tra S. Yatsen e W. Peifu, tanto agognata da Mosca, era lontana dall'essere realizzata.In primis era proprio la volont di Dr.Sun di mantenere le relazioni con Z. Zuolin a creare il pi grande ostacolo per la collaborazione con il leader Peifu. E sempre lui vedeva con "disgusto" le trattative tra i leader sovietici e il governo di Pechino. Era sua convinzione che l'unificazione del paese si potesse ottenere solo attraverso la lotta militare, supportata dai sovietici russi, e proprio sul loro modello rivoluzionario.

Per risolvere la situazione Joffe invit il leader Maring a Mosca.La discussione relativa alla politica del Guomindang prese avvio dall'elaborato di Joffe e Maring intitolato "relativamente al nostro lavoro nei paesi coloniali e semi-coloniali in generale ed in Cina in particolare".In accordo con le tesi sostenute nell'elaborato, in questi paesi non era ancora possibile condurre "la linea pura del Comintern"; il compito pi impellente del Comintern e delle organizzazioni comuniste in suddetti paesi era sviluppare movimenti di liberazione nazionale.

Movimenti di liberazione che sarebbero divenuti forti e vincenti esclusivamente contando sull'appoggio dei sovietici russi.In Cina tale obbiettivo si sarebbe concretizzato attraverso la trasformazione del Guomindang in un partito di massa, grazie all'assistenza della Russia.Al tempo, mentre Mosca e Joffe ancora optavano per la coalizione Sun e Wu, non vi era alcuna discussione in corso relativamente al supporto del piano militare di Sun.Durante l'incontro del 6 Giugno 1923 del Comitato per gli Affari Esteri, la discussione sincentrava sull'appropriata forma della collaborazione tra Guomindang e PCC, cos come delle sfere d'attivit indipendente del Partito Comunista. Per la stesura del documento definitivo dell'incontro Maring proponeva di parlare in favore di questa tattica d'entrata del PCC nel Guomindang.

Voitinskii proponeva invece che il PCC fosse incorporato nel Guomindang, ma che mantenesse la propria autonomia organizzativa, potendo svolgere indipendentemente il proprio lavoro, rappresentato principalmente dall'organizzazione dassociazioni commerciali e sostegno dei movimenti dei lavoratori.Un'altra concessione all'indipendenza dell'operato del PCC prevedeva che "potesse operare indipendentemente da ogni gruppo politico, ma comunque evitare qualsiasi contrasto con il movimento di liberazione nazionale."In una lettera dello stesso mese di Voitinskii, candidato come Direttore dell'ufficio Far East sotto il Dipartimento dell'Est, agli uffici di politica estera, egli mette in dubbio la possibile collaborazione con Sun Yatsen. La creazione del blocco Wu-San era ostacolata dalla collaborazione dell'ultimo con Z. Zuolin; e proprio per questa relazione era impossibile per il PCC sostenere il Guomindang nella controversia. Mentre unit comuniste del sud erano sotto la sua influenza, le unit del nord non potevano sostenere Sun perch questo gli avrebbe screditati agli occhi della popolazione locale. Il timore del leader che il PCC una volta entrato nel Guomindang a suo sostegno, fosse coinvolto nella guerra tra militaristi. Simultaneamente il Politburo decise di fornire assistenza finanziaria a Sun per la realizzazione del proprio piano militare per unificare la Cina.

Furono messi a disposizione di Dr. Sun due milioni di dollari messicani per gettare le basi della rivoluzione armata nella Cina dell'ovest, e su accordo del leader, mandare una squadra di esperti politici e militari a monitorare e consigliarlo sul suo operato.

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Questa decisione fu un passo importante per consolidare la politica orientata verso Sun e per l'avvicinamento di quest'ultimo verso i sovietici russi.

Significava inoltre la scelta delle forze del movimento di liberazione nazionale per l'unificazione del paese.Questa decisione fu vista con repulsione dal Dipartimento dell'Est. Il Rapporto del 4 Aprile 1923 del Dipartimento dell'Est indirizzata alle autorit del Comintern afferma che non ci sono ragioni per continuare la conservazione del nostro partito all'interno della struttura del Guomindang.Fu immediatamente revisionata la decisione di Gennaio di integrare il PCC nel PN.

Il Manifesto di Sun. Yatsen e Adolph. Joffe del 1923

Adolph Joffe fu inviato in Cina nellAgosto del 1922 al fine di stabilire amichevoli relazioni con la Cina.I tentativi di negoziazione con il governo di Pechino fallirono e Joffe nel Gennaio del 1923 si rec a Shanghai al fine di incontrare Sun Yatsen.Il 26 Gennaio dello stesso anno fu pubblicato il Sun-Joffe Manifesto. Sono state cognate diverse ipotesi relativamente allimpatto di tale manifesto, che fu divulgato immediatamente dalla stampa di Shanghai e da varie riviste straniere, tra cui anche in New York Times.Una prima ipotesi relativa a questa alleanza afferma che la sua natura non fosse ideologica. Sun Yatsen infatti non mai stato un marxista, la sua idea di nazionalismo, democrazia e libert del popolo non ha mai fatto riferimento ai principi comunisti.

La collaborazione con i sovietici era determinata dal suo desiderio di ottenere sostegno finanziario e militare dai russi. Sun non volle seguire lesempio bolsheviko, la cui struttura constava di appartenenti ad ununica classe, nella riorganizzazione del Guomindang.

Il partito nazionalista era formato da alcuni importanti capitalisti, la borghesia nazionalista, la piccola borghesia, lavoratori e cittadini.Questa struttura organizzativa sostiene appunto che lalleanza tra il leader cinese e i russi non era basata su una condivisione ideologica.Unaltra tesi sostiene che lalleanza tra il Guomindang e i sovietici fosse in realt unalleanza trilaterale.Il gi citato manifesto specificava la collaborazione del Guomindang e del PCC per lunificazione del paese.

Sun Yatsen inizialmente rifiut la proposta dei sovietici e successivamente giunse ad un accordo: avrebbe permesso lentrata di membri del PCC solo in forma individuale.A tale proposito Maring convoc una sessione del Comitato Centrale del PCC al fine di persuadere i comunisti ad accettare i termini stabiliti dal leader nazionalista.Dopo uniniziale riluttanza, membri del PCC iniziarono ad integrarsi nel PN in forma individuale.

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Adolph Joffe

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Sebbene Sun insistesse nel sottolineare che la collaborazione con il PCC non assumesse la forma dellalleanza, in realt il manifesto era in essenza la proclamazione della triplice alleanza sovietici-Guomindang-PCC.Unaltra ipotesi quella che la alleanza di Sun con i sovietici fosse dettata esclusivamente dalla neccessit del loro supporto economico e militare per ottenere lunificazione del paese.

Joffe elenc le tre principali condizioni per fornire tale supporto:

1. Il leader cinese avrebbe dovuto immediatamente riconoscere il governo sovietico come lunico governo legittimo russo

2. Egli avrebbe dovuto accettare di voler concludere ufficialmente unalleanza con il governo dei soviet

3. Egli non avrebbe dovuto porre alcuna restrizione alla propaganda comunista in Cina.

Sun accett solamente le prime due condizioni.Unaltra teoria descrive quella che era la primaria motivazione della spedizione di Joffe in Cina, ovvero il riconoscimento ufficiale da parte di questultima del governo soviet.La missione per il mutuo riconoscimento con il governo di Pechino, che era riconosciuto dalle maggiori potenze del mondo, non and a buon fine.Infatti il governo di Pechino considerava non fosse vantaggioso precedere le grandi potenze occidentali e il Giappone nel riconoscimento. Secondo i sovietici il mutuo riconoscimento era vitale per superare tre questioni spinose: laccordo commerciale, la questione Mongola e il problema della Manciuria.I sovietici continuarono comunque ad agognare il riconoscimento del governo di Pechino e a rifiutarsi di riconoscere il governo di Canton come lunico governo legittimo della Cina anche dopo la pubblicazione del Sun-Joffe Manifesto.Da qui una teoria secondo cui i sovietici vedevano in S. Yatsen esclusivamente un alleato temporaneo.

Il documento sulle relazioni tra il PC russo e il Comintern con la Cina afferma che lultimo motivo della cooperazione dei sovietici con il Guomindang era di spodestare il legittimo governo di Pechino a favore di un governo pro-sovietico con la prospettiva di plasmare la Cina sul modello bolsheviko.Unaltra tesi esplora la mutua concessione effettuata da Sun e Joffe relativamente alla questione della Chinese Estern Railway (CER).Nel 1920 i sovietici decisero di annullare i trattati ineguali conclusi tra la Russia Zarista e la Cina, che trattavano specialmente il problema della ferrovia.Il governo di Pechino sosteneva perci che i sovietici dovessero concedere alla Cina la CER senza ottenere alcun compenso.Joffe era contrario a questa concessione, sosteneva che la ferrovia era stata costruita grazie ai fondi russi e alla manodopera russa e dubitava perci della legittimit della richiesta da parte dei cinesi.

Si giunse ad un accordo tra Joffe e Sun: il leader cinese permise la permanenza di manager sovietici nel periodo della riorganizzazione della CER fino alla completa soluzione del problema della propriet.Joffe ottenne invece il consenso da parte di Sun per labolizione del controllo originario della ferrovia da parte delle Guardie Bianche.Si considera ora lipotesi che la loro alleanza fosse pi che una semplice alleanza militare.

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Uno dei principali motivi per cui Sun accett la proposta di alleanza di Joffe era motivata dalla necessit del supporto economico e militare per la Spedizione al Nord per la presa di Pechino.

Nellincontro con Joffe Sun espresse chiaramente il desiderio del supporto militare da parte dei soviet. Poco dopo il Sun-Joffe Manifesto Sun mand dei funzionari cinesi per negoziare lassistenza militare da parte dei sovietici.Successivamente, quando fu fondata a Canton lAccademia Militare Whampoa, i sovietici fornirono assistenza economica, circa tre milioni di rubie, e assistenza professionale, inviando una cinquantina di ufficiali e istruttori militari.Gli ufficiali russi collaborarono con il leader cinese al fine di sviluppare unorganizzazione del partito altamente disciplinata, a ricostruire lapparato amministrativo del Guomindang e a creare un nucleo armato efficiente.Il trasferimento della conoscenza, delle capacit e delle risorse russe nel Guomindang sort degli effetti maggiori rispetto alle aspettative di entrambe le parti.E dunque palese che la collaborazione sino-sovietica superasse la mera questione militare.

In conclusione si pu dunque affermare che il Sun-Joffe Manifesto stato un evento significativo nella storia contemporanea della Cina.Sulla base del contenuto del Manifesto si pu affermare che lalleanza tra il Guomindang e i sovietici russi fosse basata sui proprio interessi e non sulla condivisione del pensiero ideologico. Era una coalizione di convenienza.Entrambi hanno ottenuto vantaggi da questa cooperazione.Il potere del Guomindang, dei sovietici ed anche del PCC aument notevolmente subito dopo la pubblicazione del Manifesto, questo fu il primo importante risultato.

Cina e Fascismo

Nel primo dopoguerra il principale scopo del partito fascista era il riconoscimento del ruolo dellItalia e in Europa e nel mondo.La politica del nostro paese con la Cina negli anni Venti era basata sulla collaborazione con le potenze occidentali, prime tra tutte la Gran Bretagna. I governi europei erano ormai consapevoli che il consolidarsi del nuovo stato comunista era inevitabile, cos che nel 1924 la Gran Bretagna, seguita a ruota dallItalia, riconobbe formalmente lUnione Sovietica.Per quello che concerne la specifica

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La Marcia su Roma, 1922

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situazione delle relazioni tra Italia e Cina, innanzitutto necessario premettere che tali rapporti erano resi difficile dallinstabile situazione politica dei due paesi.LItalia si rivel molto interessata alla situazione interna della Cina, soprattutto dopo il 1925: in un telegramma Cerutti (responsabile dellAmbasciata italiana a Pechino durante gli anni Venti) inform Mussolini che la situazione in Cina era critica, e ci era determinato dal pericolo rappresentato dallinfluenza sovietica.

Utilizzando le stesse parole lo scopo dei sovietici era quello di bolshevizzare la Cina, plasmare questo paese sullo stesso modello sovietico.Era a suo avviso basilare supportare Zhang Zuolin, che era considerato come il maggiore oppositore alla bolshevizzazione dellAsia.Per sopperire a questa probabile catastrofe Cerutti propose unazione congiunta tra Giappone, Francia, Gran Bretagna, USA e Italia al fine di sostenere lopposizione di Z. Zuolin. L a posizione di Cerutti provoc inevitabilmente la reazione del governo sovietico.Il 15 Giugno 1925 lambasciatore sovietico in Cina, portatore del pensiero del Ministro degli Affari Ester Chicherin, espresse il suo disappunto per le affermazioni di Cerutti, che evidenziavano il totale sostegno dellItalia alla politica britannica in Cina, e che di conseguenza si scontravano con gli interessi sovietici.

Lambasciatore russo enfatizz invece la necessit della collaborazione in Cina, di cooperare nella lotta per la libert e lindipendenza del popolo cinese.In difesa della linea politica assunta dallItalia, il Ministro per gli Affari Esteri Dino Grandi sostenne che essa non fosse totalmente contro gli interessi sovietici e che tale atteggiamento fosse teso a tutelare i propri interessi e quelli dei connazionali presenti nel territorio cinese. Non era intenzione del governo italiano interferire o influenzare in alcun modo gli affari interni del governo cinese. La linea di Cerutti, che sosteneva linteresse italiano nel continuare la cooperazione con le potenze occidentali in Cina, fu condivisa da Mussolini, il quale il 31 Luglio dello stesso anno invi un messaggio allAmbasciatore italiano a Mosca, Gaetano Manzoni, per confermare definitivamente la posizione del governo italiano.Successivamente lItalia si oppose alla partecipazione dellUnione Sovietica alla conferenza sui problemi delle usanze cinese. Questa presa di posizione era dovuta fondamentalmente a due fattori:

1. lURSS non era uno dei paesi firmatari alla Conferenza di Washington (tenutasi nel Novembre del 1922. Colloquio tra le maggiori potenze sui problemi del Pacifico, nei quali furono concordati quattro trattati: navale, che fiss in 525.000 t la forza navale di Usa e Gran Bretagna, in 315.000 t quella giapponese e in 175.000 t quelle italiana e francese; delle Quattro potenze (Usa, Gran Bretagna, Francia e Giappone) per il mantenimento dello status quo nel Pacifico e per lo scioglimento dell'alleanza anglo-giapponese del 1902; delle Nove potenze, che garantiva la Cina dalle minacce giapponesi in cambio della "porta aperta" agli occidentali; dello Shandong, con cui il Giappone restitu questa regione alla Cina).

2. Mosca sosteneva che tutti i trattati tra la Cina e le potenze straniere dovessero essere cancellati.

Nel Febbraio del 1927 Mussolini invi un messaggio agli ambasciatori italiani che risiedevano negli altri paesi occidentali per confermare lopposizione di Roma allabolizione di tali trattati, aggiungendo inoltre che lItalia, in collaborazione con le potenze occidentali, avrebbe fatto ricorso alloffensiva militare qualora gli interessi del paese e la sicurezza dei connazionali nel territorio cinese fossero stati messi a repentaglio.La crisi ebbe fine con listituzione a Nanchino nel 1928 del Governo Nazionalista Cinese.

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Dagli anni Trenta alla visita di Mao a Mosca

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L'ombra del Comintern

A partire dal 1925 il Comintern divent il mezzo di Stalin per estendere il suo controllo sui partiti comunisti degli altri Paesi. La politica estera sovietica fu gi da quel periodo fortemente diretta alla difesa degli interessi dell'URSS a discapito di quelli degli altri paesi fratelli.In Cina, in quegli anni, il principale alleato dell'Unione Sovietica era il Partito Nazionalista. Il neonato Partito Comunista, infatti, era ancora troppo piccolo per esercitare una qualsiasi influenza sulla direzione politica cinese. Ciononostante, il controllo del Comintern sul PCC fu fin dagli inizi strettissimo; Stalin, che fin dal 1922 aveva il totale controllo della politica sovietica in Cina, obblig il Partito a stringere un'alleanza con il KMT in funzione anti-signori della guerra. L'alleanza non era destinata ad avere vita facile: gi nel 1927, Chiang Kai-shek ordin un massacro di operai a Shanghai. Il Comintern intim al PCC di non cercare lo scontro aperto ma di cercare di mantenere viva l'alleanza e di unirsi alle fila del Partito Nazionalista di Wuhan.Quando nel luglio dello stesso anno la sezione di Wuhan espulse i comunisti, Stalin trov facilmente il capro espiatorio nel segretario generale Chen Duxiu ( ). Chen fu espulso dal Partito di cui era stato uno dei fondatori e fu sostituito con Qu Qiubai (). Il Comintern coordin nel corso del 1927 una serie di rivolte con la dirigenza del PCC che per andarono incontro all'insuccesso. Anche in questa occasione Mosca fu pronta a scaricare Qu accusandolo di putschismo.

Fu in questa cornice che Mao Zedong e Zhu De idearono la loro strategia. Distaccandosi dalla tradizione rivoluzionaria sovietica, essi organizzarono delle rivolte rurali con l'obiettivo di creare una base nelle montagne tra Hunan e Jiangxi, nel Sud-est della Cina. La linea fu criticata per la sua eterodossia sia da Mosca che dalla dirigenza del Partito. Il nuovo leader, Li Lisan () invocava il sacco delle grandi citt partendo dalle basi nelle campagne. I tentativi che seguirono (contro citt come Nanchang e Changsha) risultarono in un fallimento anche per il rifiuto di Mosca di appoggiare la strategia di Li.

La pazienza del Comintern era giunta ad un termine, e Mosca decise di prendere in mano la politica del PCC. Da Mosca fu inviato in Cina Mikhail Aleksandrovich Fortus (noto anche con il nome di Pavel Mif), ex presidente dell'Universit Sun Yatsen e vicedirettore del Segretariato Orientale del Comitato Esecutivo dell'Internazionale Comunista, allo scopo di sostituire l'indisciplinata dirigenza cinese con compagni fedeli alla linea della Terza Internazionale.Tra di essi, il giovane Wang Ming, che alla fine degli anni Trenta sarebbe diventato il principale avversario di Mao, fu inviato a Mosca come rappresentante cinese al Comintern.

Ma gli eventi della guerra civile tra Nazionalisti e Comunisti erano destinati a modificare i rapporti di forza tra filosovietici e indipendentisti. Nel 1934 il KMT riusc ad espugnare il soviet del Jiangxi e a costringere i Comunisti alla fuga con mezzi di fortuna. La rotta, che port l'esercito comunista dalle montagne del Sud-est all'arido altipiano di loess dello Shanbei ( )1 e venne canonizzato nell'agiografia comunista come Lunga Marcia ( ), segn anche la sconfitta della linea del Comintern e la presa del potere di Mao.

1 La zona settentrionale della provincia dello Shaanxi.

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Un congresso del Comintern

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Nel gennaio del 1935, nel villaggio di Zunyi ( ), nella provincia del Guizhou, ebbe luogo una conferenza che critic la linea di Mosca, apparentemente poco adatta alla situazione cinese. Il segretario generale del Partito Bo Gu () e l'inviato del Comintern, il tedesco Otto Braun, persero ogni potere, sostituiti dalla sezione capeggiata da Mao Zedong.La nuova dirigenza del PCC cominci a manifestare una certa indipendenza ideologica rispetto alle direttive della Terza Internazionale. Come dichiar Mao nel 1936:

Nell'URSS un Partito Comunista al potere, ma la Terza Internazionale non comanda e non esercita potere politico sul popolo. Similmente, anche se il Partito Comunista Cinese membro del Comintern, questo non vuol dire che la Cina Sovietica comandata da Mosca o dal Comintern. Non stiamo combattendo per l'emancipazione della Cina solo per consegnare il paese a Mosca!.

Comprensibilmente, le esternazioni nazionaliste di Mao non erano gradite n da Georgi Dimitrov, segretario generale del Comintern, n da Wang Ming. Questi ritorn in Cina da Mosca nel 1937 su ordine di Stalin e cerc di sopravanzare Mao; il suo gruppo, autodenominatosi Ventotto Bolscevichi, contrapponeva al nazionalismo maoista una linea di aderenza assoluta alle disposizioni del Comintern, e sembr in un primo periodo poter riprendere le redini del comando; tuttavia, la stella politica di Wang Ming, ferocemente osteggiato da Mao, cominci a vacillare quando la sua strategia di difesa di Wuhan si rivel un insuccesso. Anche se la sua posizione nel Comitato Centrale fu mantenuta, al Comintern al posto suo venne inviato Ren Bishi, che rafforz la posizione di comando di Mao.

Si giunse ad un compromesso con Stalin: il PCC avrebbe collaborato con il KMT e riconosciuto Chiang Kai-shek come leader del popolo cinese, ma al contempo avrebbe mantenuto la propria identit indipendente.I contrasti tra Mao e Wang Ming continuarono; quest'ultimo, in quanto rappresentante della linea di Mosca, venne da Mao definito discendente di Stalin ().

Per contrastare le posizioni internazionaliste di Wang e dei suoi seguaci, da Mao bollati come gruppo di Mosca, a partire dal 1942 venne condotto un movimento di rettificazione (). Furono poste cos le basi del processo definito sinificazione del Marxismo (), una vera sfida a Mosca. Mao venne elevato al livello di Marx e Lenin come ideatore di una nuova versione del marxismo, adatta ai paesi coloniali asiatici. Se allora le differenze con Mosca si limitavano al piano teorico, o tuttalpi alla disputa tra rivoluzione nelle campagne o conquista delle grandi citt, negli anni Cinquanta le direzioni dei due paesi differiranno considerevolmente, in particolare con la collettivizzazione e il Grande Balzo in Avanti.

Nel 1943, un avvenimento fu accolto molto favorevolmente dal Comitato Centrale: Stalin, volendo dare a credere che la futura direzione dei partiti comunisti mondiali non sarebbe stata decisa da Mosca, e pensando cos di facilitare la presa del potere comunista in Europa, sciolse il Comintern; Mao sper di poter operare secondo la propria linea e non dover pi subire le istruzioni di Mosca.

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Stalin e la guerra sino-giapponese

Dall'inizio della guerra sino-giapponese nel 1937, la principale preoccupazione sovietica fu di evitare un'aggressione nipponica sul proprio territorio attraverso la Cina, soprattutto nel caso di un attacco della Germania nazista sul fronte europeo.L'esuberante potenza giapponese aveva gi danneggiato gli interessi russi dopo la guerra russo-giapponese del 1904-05, in conseguenza della quale le propriet russe nella penisola del Liaodong, tra cui Port Arthur e Dairen (Dalian) erano passate in mani giapponesi.

All'alba della Rivoluzione d'Ottobre, Lenin aveva dichiarato che la Russia sovietica avrebbe rinunciato a tutti i privilegi imperialisti ottenuti dagli Zar. La proposta fu per rimangiata gi nel 1919. L'invasione giapponese della Manciuria metteva quindi a repentaglio quella che era un'area di tradizionale influenza russa.Per questo motivo l'URSS incit KMT e PCC a collaborare e fare resistenza contro il Giappone: il PCC avrebbe dovuto integrarsi nelle fila dell'Esercito Nazionalista e prendere ordini direttamente da Chiang Kai-shek; in osservanza del trattato sino-sovietico del 21 agosto 1937 siglato con il Partito Nazionalista, ogni volo sovietico sullo spazio aereo cinese era subordinato all'autorizzazione del KMT. Questo escludeva il PCC da ogni aiuto militare sovietico al punto che, nel 1941, Stalin sugger a Mao in modo piuttosto ipocrita - di chiedere gli aiuti sovietici direttamente all'Esercito Nazionalista.

La reazione del PCC alle indicazioni sovietiche di ricreare un fronte unito con i Nazionalisti fu non possiamo non ascoltare, ma non ascoltiamo completamente (). Il secondo fronte unito esistette per pi sulla carta che non nella realt. Gi nel 1940 la Nuova Quarta Armata comunista fu attaccata dall'Esercito Nazionalista nel sud dell' Anhui per non essersi subordinata agli ordini: ne nacque una sanguinosa battaglia, nota come incidente di Wannan () che comport forti perdite da ambo le parti. Stalin espresse critiche a Chiang Kai-shek e raccomand al KMT di tenere unito il fronte, ma non sospese le forniture militari ai nazionalisti, e non prese le posizioni del Partito Comunista Cinese, provocando reazioni scandalizzate da parte dei comunisti cinesi, che sentirono tradire l'internazionalismo rivoluzionario nel nome degli interessi sovietici.

Si pu evincere da questi eventi come, per tutta la Seconda Guerra Mondiale, Stalin fosse convinto della superiorit del KMT rispetto al PCC, che si sostiene avesse definito comunisti di margarina, per la scarsa saldezza ideologica, o ancora comunisti rapanelli, in quanto rossi fuori e bianchi dentro.

Anche dal punto di vista economico, negli anni della guerra le preferenze di Stalin andarono senz'altro al Partito Nazionalista: proprio in quegli anni esso ricevette un prestito di 250.000.000$, mentre l'unica occasione in cui il PCUS invi armi ai comunisti cinesi (nel 1943) fu per rafforzare la protezione del confine tra Cina e Mongolia Esterna, al fine di impedire un eventuale attacco su due fronti contro il territorio sovietico proprio mentre l'Armata Rossa era impegnata nella Battaglia di Stalingrado. Per il resto, gli aiuti sovietici si limitarono a medicinali e testi di propaganda, tanto da generare nei comunisti il commento sarcastico per la borghesia armi, per il proletariato libri

I disaccordi tra Mao e Stalin durante la Seconda Guerra Mondiale nascono dalle due interpretazioni nazionaliste della situazione internazionale: se per Mao la principale contraddizione del mondo moderno era la lotta tra Cina e Giappone, per Stalin la necessit pi impellente al momento era proteggere la culla del socialismo. In

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quest'ottica, allearsi con il KMT per combattere il Giappone era, per i comunisti cinesi, un dovere internazionalista.

Al PCC si aprivano quindi due vie, quella esplicitamente raccomandata da Stalin, di perseguire nella lotta al Giappone (), ed un'altra, preferita da Mao, di dirigersi verso nord, per cercare un collegamento con le forze sovietiche, ottenere aiuti e, forse, costringere l'Unione Sovietica ad entrare in guerra contro il Giappone ( , seguire la linea del Comintern). Il Partito cerc di bilanciarsi tra le due opzioni: combattere il KMT e il Giappone rimaneva l'obiettivo principale, ma l'impossibilit per l'URSS di inviare rifornimenti rendeva auspicabile stabilire un contatto diretto tra i due eserciti.

Anche durante il fronte unito il PCC tent di tenersi il pi possibile lontano dalle battaglie pi impegnative, per risparmiare le proprie forze in vista del conflitto finale contro il KMT. Questo fu dovuto al prevalere della linea di Mao e di Luo Fu (segretario generale del Partito), riassumibile nella frase tra i due litiganti, il terzo gode, rispetto alla fazione appoggiata dal Comintern e capeggiata da Zhou Enlai e da Zhang Guotao. Anche se nella teoria il PCC si pieg al volere di Mosca e diede vita al secondo fronte unito, in quegli anni la maggior parte degli sforzi furono diretti ad ampliare le basi rosse.

Il 13 aprile 1941 l'URSS, che sempre pi paventava un attacco congiunto da parte delle forze dell'Asse, strinse un patto di non aggressione con il Giappone. Questo fatto fu accolto con molto favore da Mao, che sperava che l'attacco al KMT avesse finalmente anche per Mosca la precedenza sulla lotta ai Giapponesi. L'URSS non era per intenzionata a lasciare il campo libero al Giappone in Cina, e ordin nuovamente al PCC di combattere al fianco del KMT, un'istruzione che i comunisti si limitarono ad osservare nella teoria.Quando il 22 giugno dello stesso anno la Germania attacc la Russia il Comintern diram una comunicazione che indicava come il dovere principale dei paesi socialisti fosse unirsi contro il nemico nazista per proteggere l'Unione Sovietica. Yan'an diede subito la propria solidariet, ma le persistenze differenze di obiettivi sono riscontrabili nel tono della risposta: il PCC afferm infatti il proprio appoggio per tutte le iniziative rivolte contro Germania, Italia e Giappone in difesa di Unione Sovietica e Cina.Nei mesi successivi, il PCC pales la propria scarsa disposizione a sacrificare i propri interessi per proteggere quelli sovietici: in particolare, si rifiut di dirigere l'esercito verso il confine mongolo per intercettare un sospettato attacco giapponese, perch questo avrebbe lasciate scoperte le aree comuniste in un periodo di forti contrasti con i Nazionalisti; questo irrit Mosca, che nell'ottobre dello stesso anno invi un telegramma a Yan'an nel quale si metteva in dubbio l'effettiva solidariet cinese nei confronti di Mosca.La mancanza di aiuti sovietici spinse in due occasioni la dirigenza del PCC a tentare l'approccio con gli Stati Uniti, strategia che non ottenne risultati, perch anch'essi subordinavano la consegna di aiuti militari ai Comunisti alla loro accettazione di entrare nelle fila dell'esercito nazionalista. Questo fu per il primo passo verso una politica estera

indipendente da Mosca.

Gli accordi di Yalta e il Trattato sino-sovietico del 1945

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Questi eventi contribuirono a rafforzare la convinzione di Stalin che il KMT fosse destinato a

rimanere il partito pi potente dell'area cinese; l'11 febbraio 1945, agli accordi di Yalta con Stati Uniti e Gran Bretagna, Stalin accett di entrare in guerra contro il Giappone in cambio della restaurazione dei privilegi zaristi in Manciuria espropriati dal Giappone dopo la guerra del 1904-05 e del riconoscimento dello status quo nella Mongolia Esterna, di fatto un protettorato sovietico dal 1924. gli accordi, nei quali la Cina non era rappresentata, prevedevano che l'Unione Sovietica stringesse un trattato di alleanza con il Partito Nazionalista.

Fu cos che alla fine di giugno, a Mosca, presero il via i colloqui tra il Presidente dello Yuan Esecutivo T.V. Soong (Song Ziwen, ), accompagnato da Chiang Ching-kuo (), e Stalin, assistito dal Ministro degli Affari Esteri Vyacheslav Molotov.Le discussioni ebbero luogo in un'atmosfera giudicata da ambo le parti cordiale. T.V. Soong fu accolto in modo molto pi festoso di quanto fu riservato a Mao in futuro.I colloqui incontrarono un impasse sulla questione mongola. La Mongolia era considerata parte integrante del territorio cinese dai tempi della dinastia Yuan, e la delegazione cinese prevedeva forti proteste da parte dell'opinione pubblica. Per di pi, gli accordi di Yalta

prevedevano che la Cina riconoscesse lo status quo nell'area. Il

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T.V. Soong

Vyacheslav Molotov

I vantaggi nell'Asia Orientale ottenuti dall'Unione Sovietica negli accordi di Yalta

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termine era ambiguo: Stalin lo interpretava nel senso di riconoscere che la Mongolia si era resa indipendente dal governo centrale; T.V. Soong nel senso di riconoscere che

l'indipendenza non era stata ufficializzata, e che de jure la regione era parte integrante della Repubblica di Cina.Soong e Stalin non erano ancora giunti ad un accordo, quando, il 6 ed il 9 agosto 1945, gli Stati Uniti lanciarono le due bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki. Le sorti del conflitto stavano rapidamente volgendo in favore degli Alleati, e la necessit di un'entrata in guerra dell'URSS contro il Giappone era sempre meno stringente.Per forzare i tempi, il 9 agosto l'Armata Rossa occup la Manciuria, togliendola all'esercito giapponese. Quest'operazione a sua volta spinse il governo nazionalista a giungere in fretta ad un accordo per non perdere la sovranit sull'area.

Fu cos che il 14 agosto 1945 le due parti siglarono il Trattato sino-sovietico di alleanza ed amicizia. Per effetto di questo trattato, l'amministrazione di Port Arthur, Dairen e della Ferrovia Cinese Changchun venne spartita tra Cina ed URSS, e la parte sovietica riusc ad ottenere che la Cina riconoscesse l'indipendenza della Mongolia Esterna2. In cambio, l'URSS si impegnava a riconoscere la sovranit cinese sul territorio della Manciuria, ad accettare il governo nazionalista come unico governo legittimo della Cina e a non supportare i Comunisti nella loro lotta contro il governo centrale.

Il Trattato fu considerato dai Comunisti cinesi un vero e proprio tradimento. L'URSS aveva accettato di consegnare le zone occupate della Manciuria esclusivamente alle truppe del KMT, e in alcuni casi le truppe comuniste cinesi furono addirittura respinte

dall'esercito sovietico.La maggiore beffa doveva ancora arrivare: il 20 agosto, Stalin esort i comunisti a non sollevare le armi contro i nazionalisti, ed in un discusso telegramma intim loro di non fare la rivoluzione. Al contrario, Mao fu obbligato a recarsi a Chongqing per colloqui di pace con Chiang Kai-shek alla presenza dell'ambasciatore statunitense Patrick Hurley. I colloqui non ebbero per risultati.Il Trattato sino-sovietico diede vita ad un complesso doppio gioco da parte dell'URSS. Tecnicamente aveva stretto un'alleanza con il KMT e risolto di non dare pi appoggio ai comunisti. In realt il comportamento delle divisioni sovietiche nei nove mesi di occupazione militare

della Manciuria non fu privo di ambiguit: in alcuni casi i comunisti furono apertamente combattuti, mentre in altri godettero della connivenza sovietica. In realt Stalin voleva ben pi di quanto fosse emerso dal Trattato. In memoria di come la Manciuria fosse stata tradizionalmente un'area ad influenza russa, la sua intenzione era quella di creare uno stato cuscinetto ad influenza sovietica che allontanasse la Russia dalla possibilit di una risorta potenza giapponese e da una Cina nazionalista ad influenza statunitense.Per questo motivo Stalin support in segreto la conquista comunista della Manciuria. L'esercito doveva agire in incognito, con nomi come Esercito volontario ( ) o Esercito del Nord-est (). Gi quando Mao era a Chongqing, a Yan'an si tennero accordi segreti tra Unione Sovietica e Comunisti cinesi per la conquista della Manciuria. Venne deliberato che l'esercito comunista doveva tenersi lontano dalle grandi citt e abbandonare quelle che aveva gi occupato, per non suscitare sospetti nei Nazionalisti e

2 Il riconoscimento era subordinato allo svolgimento di un referendum. Il referendum fu tenuto il 20 ottobre 1945 e il 100% dei votanti scelse l'indipendenza. Il voto non era segreto.

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Marinai sovietici occupano Port Arthur

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negli Stati Uniti. Doveva fingere di abbandonare la Manciuria, ma ritornare in segreto ().

Stalin era soprattutto preoccupato della possibilit che gli Stati Uniti fossero attirati nella guerra civile cinese, e che ci portasse ad un conflitto su vasta scala nel quale l'Unione Sovietica sarebbe stata tenuta ad intervenire. Per questo si impegn in una difficile attivit di bilanciamento tra il rispetto formale degli accordi di Yalta e del Trattato con il KMT e i propri interessi strategici in Manciuria che passavano da una presa di controllo dell'area da parte dei Comunisti. L'Armata Rossa procrastin per quanto possibile la consegna della Manciuria ai Nazionalisti e ne approfitt per spogliare la regione di gran parte del suo apparato industriale. Nel frattempo l'esercito comunista cinese si preparava per lo scontro con il KMT che sarebbe seguito al ritiro sovietico. Nel marzo 1946 Stalin cominci ad appoggiare concretamente, seppure ancora in segreto, le armate comuniste cinesi nell'occupazione della Manciuria.

Fu solo a partire dall'autunno 1947 che Mao cominci ad orientare la sua strategia verso l'Unione Sovietica. Lo fece principalmente per tre motivi: in primo luogo la sussistente vicinanza ideologica; poi perch difficilmente Stati Uniti o Gran Bretagna avrebbero abbandonato il KMT per allearsi con il PCC; infine perch solo dall'URSS il Partito poteva sperare di ottenere aiuti per la costruzione della Cina comunista.L'atteggiamento di Stalin, al contrario, rimase molto pi distaccato. Quando nel 1947 fu fondato il successore del Comintern, l'Ufficio di Informazione dei Partiti Comunisti e dei Lavoratori (Cominform), il PCC chiese di poter partecipare, ma senza successo.

Ulteriori contrasti nacquero nel 1948, all'epoca della rottura tra il blocco sovietico e la Yugoslavia. Stalin, memore degli atteggiamenti nazionalisti del PCC durante la Guerra, cominci a vedere in Mao un Tito asiatico.Fu anche per questa ragione che un mese dopo la rottura con Tito Mao si alline esplicitamente sulle posizioni sovietiche. In un articolo per la rivista ufficiale del Cominform, egli si espresse contro una terza via tra Unione Sovietica e blocco imperialista.Questa posizione fu ripresa di l a poco anche dal numero due del Partito Liu Shaoqi, che, in risposta a critiche sull'occupazione sovietica in Manciuria, scrisse se non si sta dalla parte dell'imperialismo americano bisogna stare dalla parte degli anti-imperialisti e appoggiare l'Unione

Sovietica [...] praticare la neutralit impossibile.Il PCC, messo in difficolt dall'attacco del KMT, che lo aveva cacciato dalla base di

Yan'an, si rivolse a Stalin anche per aiuti economici e strategici: Mao, a partire dall'inizio del 1947, richiese pi volte di poter recarsi a Mosca per incontrare Stalin, ma la visita fu sempre posticipata dal leader sovietico che temeva che USA e GB sospettassero che Mao

fosse un agente sovietico e ne approfittassero per revocare il trattato sino-sovietico del 1945. Pur mantenendo frequentissimi contatti segreti, infatti, Stalin cerc sempre di mantenere la finzione dell'alleanza con il KMT, tanto che, quando nel febbraio 1949 il Governo Nazionalista spost la propria capitale da Nanchino a Canton, l'ambasciatore sovietico Roshchin fu l'unico diplomatico straniero a seguirlo, creando ancora una volta grande scalpore tra i Comunisti cinesi.Alla fine del 1948 le sorti della guerra parvero voltare in favore del Partito

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Josip Broz 'Tito'

Anastas Mikoyan Liu Shaoqi

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Comunista. Stalin cominci a riconsiderare le proprie posizioni. Imped ancora una volta a Mao di visitare Mosca, ma si decise ad inviare nella nuova base del PCC, a Xibaipo

nello Hebei, un personaggio di alto grado, il membro del Politburo Anastas Mikoyan.I colloqui ebbero luogo a partire dal gennaio 1949 in un'atmosfera tesa. Mao chiese conto a Mikoyan del comportamento dell'ambasciatore Roshchin ed espresse il desiderio che la Mongolia Esterna tornasse a far parte della Cina. In proposito, l'inviato sovietico defin lo spostamento dell'ambasciata la logica conseguenza dello spostamento della capitale del governo ufficiale cinese3, e fu particolarmente deciso nel respingere qualsiasi cambiamento nella situazione mongola. Mikoyan si oppose poi in termini ideologici alle rivolte rurali maoiste e raccomand che i Comunisti conquistassero al pi presto delle grandi citt, per indebolire Chiang Kai-shek ed ottenere un appoggio tra il proletariato, anche nell'ottica di formare al pi presto un governo di coalizione, che avrebbe consentito all'URSS di instaurare relazioni diplomatiche ufficiali con il PCC.Le due parti giunsero ad un accordo sull'indipendenza della Mongolia Esterna in cambio della promessa di assistenza economica per la futura Repubblica Popolare e dell'assicurazione sovietica di non supporto dell'esistente movimento indipendentista uiguro dello Xinjiang. Oltre a ci, l'inviato di Stalin si dichiar disposto ad annullare l'accordo relativo a Port Arthur contenuto nel Trattato sino-sovietico del 1945. Le due parti si accordarono anche sull'invio di una delegazione a Mosca per definire la questione del prestito. Fu cos che il 26 giugno 1949 Liu Shaoqi arriv a Mosca. Varie questioni vennero discusse, in campo economico (con l'accordo preliminare su un prestito di 300.000.000$), strategico-militare (con la raccomandazione di Stalin di creare delle colonie di Han nelle aree periferiche come lo Xinjiang e l'invio in Cina di esperti sovietici), e culturale (con la creazione di un centro culturale di amicizia sino-sovietico).

In quei giorni, da Pechino, Mao Zedong, con l'obiettivo di facilitare le discussioni tra Liu e Stalin, pubblic la sua pi esplicita dichiarazione di fedelt a Mosca: in un articolo intitolato Sulla Dittatura Democratica del Popolo, egli si espresse sulla necessit per la rivoluzione cinese di pendere da una parte (), cio allearsi con l'Unione Sovietica in funzione anti-imperialista4. Il PCC decise che avrebbe mantenuto buoni rapporti con i diplomatici sovietici e dei paesi della Nuova Democrazia (le repubbliche socialiste dell'Europa orientale), mentre avrebbe costretto i diplomatici occidentali a lasciare il paese. Un caso molto discusso che contribu a logorare i rapporti tra Cina comunista e Stati Uniti fu quello del trattamento riservato al console generale statunitense di Mukden (Shenyang, ) Angus Ward, che fu picchiato e tenuto in stato d'arresto per un anno a partire dal novembre 1948 per essersi rifiutato di consegnare il radiotrasmettitore del Consolato alle forze comuniste che avevano occupato la citt. Il fatto serv probabilmente per riaffermare a Stalin la vicinanza del PCC all'URSS. Questa strategia vale a dire abolire l'immunit diplomatica per chi era colluso con il regime del KMT e mettere fuorilegge gli organi di stampa stranieri venne denominata ripartire da zero (, letteralmente, costruire un nuovo forno).Riguardo al riconoscimento da parte dei paesi capitalisti, il PCC segu il consiglio di Stalin di non affrettarsi a intraprendere relazioni diplomatiche con paesi non socialisti prima di avere eliminato ogni influenza imperialista sulla Cina. A questa prospettiva venne dato il nome di pulire la casa prima di invitare gli ospiti (); a tal proposito, Mao

3 singolare come nella stessa occasione l'ambasciatore americano Stuart dichiar di non aver seguito il Governo Nazionalista a Canton per non danneggiare le relazioni con il popolo cinese, identificandosi con un partito politico che ha totalmente perso l'appoggio dell'opinione pubblica

4 In proposito, Mao dichiar pendiamo da una parte volontariamente, per evitare di essere forzati a farlo in futuro ()

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dichiar all'inviato di Stalin Mikoyan: la casa cinese troppo sporca, ci sono immondizie, polvere, pulci e scarafaggi. Dopo la liberazione bisogner pulire la casa, prima di invitare

ospiti. Solo i veri amici (cio, l'URSS) potranno venire un po' prima e aiutarci a pulire. In quegli anni, era comune in Cina riferirsi al gigante sovietico con il termine di fratello maggiore (), ad indicare la superiorit ideale attribuit alla guida di Stalin.

Un ombra si getta per sull'alleanza tra URSS e PCC. Al giorno d'oggi non sono disponibili documenti che possano provare o confutare definitivamente questa tesi, ma a detta di alcuni testimoni degli eventi del 1949 (come Mao stesso e Zhou Enlai) Stalin avrebbe cercato di portare Comunisti e Nazionalisti ad un cessate il fuoco lungo il fiume azzurro, e costituire cos due repubbliche separate, o, nel linguaggio politico cinese, una dinastia del Nord ed una dinastia del Sud (). Molti studiosi negano questa ipotesi, eppure Mao Zedong lo afferm gi nel 1949, e lo ripet ma questo potrebbe inserirsi nella cornice dei rapporti sempre pi difficili tra Cina e Unione Sovietica nel 1957.

Quel che certo che le divergenze di opinione e i sospetti non si conclusero neanche con la proclamazione della Repubblica Popolare Cinese, il 1 ottobre 1949.l'Unione Sovietica, come d'accordo, fu il primo paese a riconoscere la Nuova Cina, ma Stalin non mand un messaggio di congratulazioni a Mao, contrariamente a quanto fece solo una settimana dopo per la fondazione della Repubblica Democratica Tedesca, salutata dalla Pravda (il giornale ufficiale sovietico) come l'evento pi rilevante del Dopoguerra. Anche la colonna della prima pagina, tradizionalmente riservata alle notizie provenienti dagli stati fratelli, rimase stranamente muta per un mese riguardo alla fondazione della Cina popolare. Nel frattempo, stati come l'Albania vennero citati pi volte.

Dopo la fondazione della RPC Mao Zedong e Stalin a Mosca

Mao aveva ripetutamente chiesto a Stalin di potersi recare a Mosca a partire dal 1947. Il leader sovietico, tuttavia, aveva sempre respinto le petizioni di Mao con motivazioni che avevano messo a dura prova la sua pazienza. Apparentemente, Stalin preferiva discutere con diplomatici pi affidabili, come Zhou Enlai o Liu Shaoqi, e mal sopportava il pragmatismo e l'indipendenza di Mao.

Fu solo all'epoca della visita di Liu che Stalin espresse il desiderio di incontrare Mao, subito dopo la fondazione della Repubblica Popolare, come Capo di Stato.L'occasione per la visita di Mao fu il settantesimo compleanno di Stalin, che il leader sovietico avrebbe festeggiato il 21 dicembre circondato dalla nomenklatura di gran parte dei partiti comunisti del mondo. Il presidente cinese fu per chiaro nel definire uno degli scopi principali della visita una revisione del trattato del 1945.

Mao Zedong giunse a Mosca il 16 dicembre 1949 e trov ad attenderlo un'accoglienza molto fredda. Il giorno stesso si incontr con Stalin, il quale mise fuori discussione una qualsiasi modifica al trattato sino-sovietico, in quanto un cambiamento anche in un unico punto del Trattato potrebbe dare a Stati Uniti e Gran Bretagna il diritto di chiedere di cambiare le clausole degli accordi di Yalta che riguardano le isole Kuril, Sakhalin, ecc.

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Un poster di propaganda raffigurante Mao e Stalin a Mosca

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Per questo motivo, Stalin afferm di voler mantenere almeno la

forma del trattato. Eventuali cambiamenti nello stato dell'occupazione sovietica potevano essere oggetto di decisioni informali.A proposito di ulteriori accordi, Stalin rifiut la richiesta cinese di assistenza nella conquista di Taiwan dalle mani dei Nazionalisti, per evitare di entrare in conflitto con gli Stati Uniti.Si conferm invece la possibilit di un prestito di 300.000.000$ , ad un interesse preferenziale dell'1% annuo, da restituire entro dieci anni.Il primo incontro tra Mao e Stalin si concluse nell'incertezza: il leader cinese insistette nel voler concludere un nuovo trattato al pi presto (perch quello precedente riguardava il KMT e dopo il rovesciamento del Governo Nazionalista aveva perso di significato (); Stalin, dal canto suo, acconsent a fare qualche modifica, ma non prima di due anni.

Due giorni dopo Mao telegraf a Zhou Enlai di andare a Mosca per siglare, in qualit di Ministro degli Esteri, gli accordi sul credito e sul commercio.Dopo il primo incontro del 16 dicembre, Mao visse praticamente isolato in una dacia nei dintorni di Mosca fino al compleanno di Stalin. Le uniche visite che ricevette riguardarono arrangiamenti per la festa riservata a Stalin ed egli non fu pi in grado di discutere il Trattato n con il leader sovietico, n con Molotov o con il Ministro degli Affari Esteri Vyshinskii. Nel frattempo, le cimici installate nelle pareti della dacia tenevano Stalin informato dello stato d'animo del presidente cinese.

Il 21 dicembre, giorno del compleanno di Stalin, Mao fu invece pubblicamente onorato: fu il primo ospite straniero a tenere un discorso e Stalin lo fece sedere alla sua destra. stato fatto notare che dimostrare una personale connessione con il leader che aveva ottenuto una trionfale vittoria nel Paese pi popoloso della terra non poteva che aumentare il prestigio del leader sovietico.

Dopo una seconda udienza con Stalin, il 24 dicembre, in cui non venne sollevato il problema del trattato, Mao fu nuovamente confinato in isolamento. In

quest'occasione solo Molotov si rec in visita da lui, e riport a Stalin che il leader cinese era un intelligente leader contadino, ma era ben lungi dall'essere un marxista5. Molotov, inoltre, notato lo stato d'animo di Mao, consigli a Stalin di riceverlo. Stalin, che aveva anche ricevuto notizie che gli Stati Uniti avrebbero ritirato il proprio supporto al KMT a Taiwan e che la Gran Bretagna era interessata a rompere i rapporti diplomatici con il Governo Nazionalista e a stabilirli con la Repubblica Popolare Cinese, si decise a concludere un nuovo trattato, per evitare un'alleanza tra comunisti cinesi e forze imperialiste.

Fu cos che il 2 gennaio 1950 Stalin si decise a mandare Molotov e Mikoyan da Mao per discutere il Trattato del 1945. Mao present tre alternative: concludere un nuovo trattato di amicizia ed assistenza; pubblicare un breve comunicato in cui le parti rinnovavano l'accordo su alcune

5 In quell'occasione, Mao confess a Molotov di non avere mai letto il Capitale di Marx.

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Mao seduto alla destra di Stalin il giorno del compleanno del "Maestro"

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importanti questioni decise nel trattato senza scendere nello specifico; firmare una dichiarazione che definiva le questioni pi importanti delle relazioni sino-

sovietiche senza concludere un nuovo trattato.

Molotov, ovviamente per volere di Stalin, appoggi subito la prima alternativa. Zhou Enlai ebbe quindi la possibilit di lasciare Pechino per recarsi a Mosca. Iniziarono discussioni che si trascinarono per oltre un mese, finch, il 14 febbraio 1950, il Trattato venne firmato dalle due parti. A rappresentare la Repubblica Popolare Cinese, il Ministro degli Esteri Zhou Enlai; a rappresentare l'Unione Sovietica, il Ministro degli Affari Esteri Andrey Vyshinskii.

Il nome di Trattato di amicizia, alleanza e mutua assistenza ( ) lo poneva a met strada tra i trattati di amicizia, cooperazione e mutua assistenza conclusi dall'Unione Sovietica con i paesi dell'est Europa, e il trattato di amicizia e alleanza concluso con la Cina nazionalista.Il trattato riaffermava l'indipendenza

della Mongolia Esterna come stabilito dal plebiscito del 1946, ma conteneva alcune modifiche rispetto alle questioni di Port Arthur, di Dairen e della Ferrovia Cinese di Changchun:

1. l'amministrazione condivisa sino-sovietica sulla Ferrovia rimaneva in vigore, ma tutta la propriet sarebbe passata al governo cinese dopo la firma di un trattato di pace con il Giappone;

2. tutte le truppe sovietiche sarebbero state ritirate da Port Arthur dopo la firma di un trattato di pace con il Giappone, ma in ogni caso non oltre la fine del 1952; in cambio, il governo della Repubblica Popolare Cinese avrebbe rimborsato all'Unione Sovietica le spese sostenute per attrezzare l'area portuale a partire dal 1945;

3. l'amministrazione del porto di Dairen spettava alla Repubblica Popolare Cinese, cos come tutte le propriet in esso contenute; ciononostante, le parti concordavano che la questione avrebbe richiesto ulteriori accordi dopo la firma di un trattato di pace con il Giappone.

La conclusione del trattato segn la temporanea stabilizzazione delle relazioni sino-sovietiche, e il momento di massima collaborazione a livello ufficiale tra i due paesi.Quando? Perch? Il numero due di Stalin, Molotov, dichiar in merito:

Per la prima volta nella sua storia, la nostra Patria Socialista ha lunga parte dei propri confini in comune con popoli fratelli che sono nostri amici. Ad Ovest, dal Baltico al Mar Nero, i nostri vicini sono i popoli liberi ed amanti della pace della Polonia, della Cecoslovacchia, dell'Ungheria, della Romania e della Bulgaria. I popoli di questi Stati, che si sono fermamente diretti lungo la strada per la trasformazione socialista dei loro paesi, sono uniti con i popoli della nostra Grande Patria da legami di amicizia fraterna.

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Andrey Vyshinskii

Un manifesto di propaganda che raffigura la

firma del trattato sino-sovietico

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Ad Est, i confini della nostra Patria sono contigui con le frontiere di Stati amici la grande Repubblica Popolare Cinese, la Repubblica Popolare Mongola e la

Repubblica Popolare Democratica Coreana. Questi traguardi non sono di poco significato politico e internazionale. Sono stati raggiunti dal nostro eroico popolo sotto il comando del Partito di Lenin e di Stalin. L'ispiratore e l'organizzatore di questi successi il nostro maestro e comandante Josif Vissarionovich Stalin.

Il Trattato sino-sovietico di amicizia, alleanza e mutua assistenza testo ufficiale in cinese

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Anni Cinquanta

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Inizio delle relazioni ufficiali tra Mao e lURSS

Fino al 1995, anno in cui il Cold War History Projects ha ottenuto il permesso di consultare e pubblicare le registrazioni dei colloqui tra Mao Zedong e Stalin, non esistevano documenti ufficiali riguardanti le relazioni tra i due leader delle allora pi importanti nazioni sovietiche. Gli unici documenti che erano disponibili per la ricerca e lo studio erano i trattati di collaborazione ed amicizia conclusi tra le due nazioni. In questa luce ben facile capire quale importanza possano rivestire le trascrizioni dell'incontro tenutosi al Cremlino nel 1950, unica occasione in cui i due leader comunisti si sono parlati faccia a faccia oltre che meeting in cui vennero delineati i contorni delle relazioni tra Unione Sovietica e Repubblica Popolare, i quali rimasero immutati fino alla rottura dei rapporti tra le due nazioni nel 1957.Al contrario di quanto sostiene la propaganda comunista cinese gli incontri di quei giorni furono tutt'altro che facili e scevri di problemi, Mao stesso si rifer pi volte a quei giorni come ai giorni della sua personale umiliazione per mano di Stalin a Mosca e del fatto che la guerra di Corea avrebbe dimostrato la sua correttezza [di Mao] rispetto alla posizione che ebbe Stalin durante quegli incontri.

Gli incontri del 1950 ebbero una gestazione non facile, iniziata gi el 1947, quando Mao per la prima volta chiese di poter incontrare Stalin. Alle tre richieste avanzate da Mao per incontrare il leader russo tra il 1947 ed il 1949 successero altrettante risposte negative da parte del Cremlino6. Inoltre, per quanto Stalin in persona avesse assicurato all'inviato di Mao Liu Shaoqi di essere intenzionato ad invitare il leader dei comunisti cinesi in Russia il prima possibile dopo la fondazione dello stato comunista in Cina, i diplomatici cinesi dovettero fare pressione sull'ambasciatore sovietico Roshkin per

ottenere l'assenso di Stalin e quando il treno di Mao lasci Pechino diretto verso Mosca i due non avevano ancora stilato un'agenda di questioni da discutere.Mao, dal canto suo, aveva ben chiaro quello di cui voleva discutere con Stalin, che si pu riassumere in tre punti:

1. collaborazione ed aiuto finalizzati ad evitare un attacco americano alla Repubblica Popolare e aiuti nel caso quest'eventualit si fosse realizzata;

2. aiuto nella costruzione del nuovo stato socialista in Cina;3. stipulazione di un nuovo trattato di pace tra le due nazioni.

Il terzo punto aveva per Mao un'importanza fondamentale, dovuta al fatto che egli ancora sentiva lo smacco dovuto al fatto che il precedente (e fino ad allora, unico) trattato di pace e collaborazione tra Unione Sovietica e Repubblica Popolare fu stipulato da Stalin con il suo rivale Chiang Kai-Shek, allora capo della nazione cinese.Stalin, da parte sua, voleva testare la dedizione di Mao all' internazionalismo proletario ed il comportamento del leader cinese nella capitale russa, il presidente sovietico aveva

6 le motivazioni addotte da Stalin furono rispettivamente la congiutura internazionale, i recenti sviluppo della guerra civile cinese e il raccolto di grano nell'Unione Sovietica

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Mao e Stalin a Mosca nel 1950

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gi raccoltao materiale riguardante Mao e era ancora incerto sulla possibilit di siglare un accordo con il governo cinese.

Quanto successe durante i colloqui tuttora sconosciuto: quello di cui si certi che Stalin cerc sicuramente di impressionare Mao mostrandogli il potere sovietico organizzandogli visite a memoriali e simboli delle conquiste del comunismo. Mao tuttavia, finse un malessere per evitare l'agenda sovietica di visite per avere la possibilit di procedere pi speditamente con le discussioni con Stalin. Questa stessa scusante fu utilizzata per anche dai sovietici per incitare Mao a stabilire un'agenda pi dettagliata.

Dopo che i sovietici acconsentirono a continuare le discussioni Mao chiam dalla Cina il ministro Zhou Enlai, sostenendo che i russi erano disposti alla firma di un nuovo trattato, tuttavia dagli archivi pare emergere che non fosse vero e che Stalin fosse al massimo disposto ad emendare il trattato gi esistente. Ci che fece reoentinamente cambiare idea a Stalin furono i dibattiti sulla politica estera americana tenutisi a Mosca e Pechino in quel periodo. Furono siglati due accordi separati nello stesso giorno7: il primo prevedeva che venissero restituiti alla Cina i territori della ferrovia di Changchun, Port Arthur e Dairen, mentre il secondo prevedeva un prestito a lungo termine per un valore totale di 300 milioni di dollari. Particolare attenzione venne inoltre posta sulla clausola che prevedeva aiuti militari nel caso di attacchi da parte del Giappone e degli stati alleati con esso, che fu descritta dai media cinesi come un grande colpo contro il tentativo dell'imperialismo americano di minare la pace nell'estremo oriente.

La guerra di Corea

Fu proprio a questa clausola che i comunisti cinesi si richiamarono quando nel 1950 scoppi la guerra di Corea. Gi in quell'occasione i cinesi protestarono contro i sovietici per quello che fu, secondo loro, il mancato rispetto della clausola. Motivo della protesta fu il fatto che, secondo i ci