Università degli Studi di Genova CORSO!DIFORMAZIONE ... · uso del segnale di rischio biologico...
-
Upload
phamnguyet -
Category
Documents
-
view
216 -
download
0
Transcript of Università degli Studi di Genova CORSO!DIFORMAZIONE ... · uso del segnale di rischio biologico...
Università degli Studi
di Genova
CORSO DI FORMAZIONE: Rischio Biologico in laboratorio
DISTAV – Università degli studi di Genova
con la collaborazione del Servizio Prevenzione e Protezione
Il rischio da esposizione ad agenti biologici più o meno patogeni in ambito lavorativo si può avere per:
emissione involontaria impianto di condizionamento, emissione di polveri organiche, ecc.
emissione incontrollata impianto di depurazione delle acque, impianti di trattamento e smaltimento di rifiuti, ecc.
manipolazione volontaria a seguito di impiego per diagnosi o per ricerca sperimentale in vitro” o “in vivo” di microrganismi naturali e/o geneticamente modificati, colture cellulari, endoparassiti umani e animali.
Rischio biologico
Rischio biologico nei laboratori di ricerca
è correlato all’uso di: Agenti biologici : batteri virus lieviti muffe parassiti uni e pluricellulari colture cellulari
Microrganismi geneticamente modificati (MOGM)
Animali di laboratorio
RISCHIO BIOLOGICO E DANNI CONSEGUENTI
può comportare può evolvere
Manipolazione RISCHIO DANNO BIOLOGICO di Agen@ biologici BIOLOGICO
- Contaminazione all’uomo -‐ Infezione -‐ MalaEa -‐ Morte
- Diffusione di patogeni all’ambiente -‐ Sviluppo di vegetali non desidera@ -‐ Perdita di biodiversità
Danno biologico
Il rischio biologico nell’uomo può portare a danni non solo di natura infettiva ma anche di natura:
• allergica (soprattutto delle prime vie respiratorie e cutanea) • Tossica (manipolazione di tossine batteriche) • cancerogena (manipolazione di virus oncogeni e di linee cellulari tumorigene)
Prevenzione e sicurezza del lavoratore esposto
Norme Tecnico-operative
Obblighi datore di lavoro
• valutazione del rischio • informazione e formazione • notifiche all’autorità competente • sorveglianza sanitaria
Rischio biologico e sicurezza
Agenti biologici D.L. 81/2008 Titolo X (arJ. 266-‐286)
MOGM D.L. 206/2001
Normativa italiana
Gli agenti biologici definiti secondo il D.L.81/2008
“ Qualsiasi microrganismo anche geneticamente modificato, coltura cellulare ed endoparassita umano che potrebbe provocare infezioni, allergie, intossicazioni"
Agente biologico di gruppo 1 (nessuno o basso rischio individuale e collettivo)
Un agente che con poca probabilità è causa di malattie nell’uomo o negli animali.
Bacillus subtilis, Staphylococcus epidermidis
Agente biologico di gruppo 2 (moderato rischio individuale, limitato rischio collettivo)
Un agente patogeno che può causare malattie nell’uomo o negli animali, ma che è poco probabile che costituisca un serio pericolo per chi lavora in laboratorio, per la comunità, per il bestiame e per l’ambiente. Le esposizioni in laboratorio possono causare patologie, ma sono disponibili trattamenti efficaci e misure preventive e il rischio di diffusione è limitato.
Staphylococcus aereus, Klebsiella pneumonie, Toxoplasma gondii, Candida albicans, Cytomegalovirus, Herpes simplex virus tipi 1, 2
Agente biologico di gruppo 3 (elevato rischio individuale, basso rischio collettivo)
Un agente patogeno che usualmente causa gravi patologie nell’uomo o negli animali e costituisce un serio rischio per i lavoratori. Difficilmente si propaga nella comunità e comunque sono disponibili efficaci misure terapeutiche e preventive.
Brucella abortus, Salmonella typhi, Taenia solium, Histoplama capsulatum, Virus epatite B, Virus dell’ AIDS
Agente biologico di gruppo 4 (elevato rischio individuale e collettivo)
Un agente patogeno che normalmente provoca gravi patologie nell’uomo e negli animali, costituisce un serio rischio per i lavoratori e può propagarsi rapidamente nella comunità . Non sono di norma disponibili efficaci misure terapeutiche e preventive.
Virus Ebola, Virus della febbre emorragica di Crimea, Virus di Marburg
Classificazione degli agenti biologici (in base alle caratteristiche di pericolosità)
BATTERI e organismi simili NB: Per gli agenti che figurano nel presente elenco la menzione «spp» si riferisce alle altre specie riconosciute patogene per l’uomo.
Agente biologico Classificazione Rilievi
Actinobacillus actinomycetemcomitans 2
Actinomadura madurae 2
Actinomadura pelletieri 2
Actinomyces gereneseriae 2
Actinomyces israelli 2
Actinomyces pyogenes 2
Actinomyces spp 2
Arcanobacterium haemolyticum (Corynebacterium haemolyticum)
2
Bacillus anthracis 3
Bacteroides fragilis 2
Bartonella bacilliformis 2
Bartonella (Rochalimea) spp 2
Bartonella quintana (Rochalimea quintana)
2
Bordetella bronchiseptica 2
Bordetella parapertussis 2
Bordetella pertussis 2 V
Borrelia burgdorferi 2
Borrelia duttonii 2
Borrelia recurrentis 2
Borrelia spp 2
Brucella abortus 3
D.L.81/2008 Allegato XLVI
D.L. 81/2008 Classificazione Agenti Biologici
Livello di rischio
Misure di contenimento (allegato XLVII)
definisce
derivano
A. Misure di contenimento B. Livelli di contenimento 2 3 4 1. La zona di lavoro deve essere separata da qualsiasi altra attività nello stesso edificio No Raccomandato Si
2. L’aria immessa nella zona di lavoro e l’aria estratta devono essere filtrate attraverso un ultrafiltro (HEPA) o un filtro simile
NO SI, sull’aria estratta
SI, sull’aria immessa e
su quella estratta
3. L’accesso deve essere limitato alle persone autorizzate Raccomandato Si Si attraverso una camera di
compensazione
4. La zona di lavoro deve poter essere chiusa a tenuta per consentire la disinfezione No Raccomandato Si
5. Specifiche procedure di disinfezione Si Si Si
6. La zona di lavoro deve essere mantenuta ad una pressione negativa rispetto a quella atmosferica No Raccomandato Si
7. Controllo efficace dei vettori, ad esempio, roditori ed insetti Raccomandato Si Si
8. Superfici idrorepellenti e di facile pulitura Si, per il banco di lavoro
Si, per il banco di lavoro e il pavimento
Si, per il banco di lavoro, l’arredo, i
muri, il pavimento e il soffitto
9. Superfici resistenti agli acidi, agli alcali, ai solventi, ai disinfettanti Raccomandato Si Si
10. Deposito sicuro per agenti biologici Si Si Si, deposito sicuro
11. Finestra d’ispezione o altro dispositivo che permetta di vederne gli occupanti Raccomandato Raccomandato Si
12. I laboratori devono contenere l’attrezzatura a loro necessaria No Raccomandato Si
13. I materiali infetti, compresi gli animali, devono essere manipolati in cabine di sicurezza, isolatori o altri adeguati contenitori
Ove opportuno Si, quando l’infezione è
veicolata dall’aria
Si
A. Misure di contenimento B. Livelli di contenimento 14. Inceneritori per l’eliminazione delle carcasse degli animali Raccomandato Si
(disponibile) Si, sul posto
15. Mezzi e procedure per il trattamento dei rifiuti Si Si Si, con sterilizzazione
16. Trattamento delle acque reflue No Facoltativo Facoltativo
Allegato XLVII: SPECIFICHE SULLE MISURE DI CONTENIMENTO E SUI LIVELLI DI CONTENIMENTO
Misure generali che devono essere comunque adottate Il datore di lavoro deve obbligatoriamente (art.272): limitazione del numero dei lavoratori potenzialmente esposti; minimizzazione delle emissioni tramite sicure tecniche da adottarsi in sede progettuale ed operativa misure di protezione collettive ed individuali misure igieniche atte ad evitare la propagazione dell'agente al di fuori del luogo di lavoro uso del segnale di rischio biologico elaborazione di procedure di emergenza; sistemi per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti procedure per la manipolazione ed il trasporto di agenti biologici all'interno del luogo di lavoro
Rischio di inoculazione Aghi, siringhe, bisturi,vetreria roMa, sbeccata possono causare tagli, abrasioni inoculazioni indesiderate. Fare molta aMenzione nell’impiego di siringhe, u@lizzare gli apposi@ contenitori rigidi in plas@ca per raccogliere siringhe e bisturi
Rischio Respiratorio Omogenizzazione, centrifugazione, apertura di tappi a pressione possono creare aereosol biologici che penetrano nel nostro sistema respiratorio. Usare sempre cappe biologiche.
Rischio orale Evitare sempre di pipeJare a bocca. Proteggere la bocca con mascherina o schermo facciale. VietaU alimenU e bevande in laboratorio
Rischio oculare Le mucose in genere ed in parUcolare quelle degli occhi possono essere punto di ingresso di contaminanU biologici.Indossare mascherina proteXva e occhiali proteXvi in caso di rischio fuoriuscita materiale patogeno. Evitare di usare lenU a contaJo in laboratorio.
Rischio per contaJo Mantenere sempre pulito e disinfeJato la superficie di lavoro. Indossare indumenU e guanU adeguaU.
Rischi in laboratorio biologico
Contenimento dei microrganismi
Poiché l'esposizione dei lavoratori è essenzialmente dipendente dal contatto diretto (o indiretto) con i microrganismi utilizzati, il
fattore essenziale da controllare è il loro contenimento. Si possono identificare due livelli principali di contenimento:
disegno dei laboratoriadozione di impianistica estrumentazione adeguata
contenimento fisico
procedure operative di esercizioprocedure di emergenzaaddestramento/ formazione
contenimento operativo
Livelli di contenimento
MEZZI DI PROTEZIONE: livelli di contenimento
Laboratori con livello di contenimento 1
Il primo livello non ha particolari esigenze, sia di progettazione che di contenimento del laboratorio. Deve avere: livello di contenimento etichettato con il segnale di rischio biologico Banconi lisci, facili da pulire, impermeabili ai liquidi e resistenti ad agenti chimici e ai disinfettanti. Attrezzature per il lavaggio delle mani
MEZZI DI PROTEZIONE: livelli di contenimento
LIVELLO 1: Procedure per manipolare gli agenti biologici Procedure standard Indossare camice e guanti Lavarsi frequentemente le mani Minimizzare l’aerosol Utilizzare pipette pneumatiche Decontaminare le superfici di lavoro giornalmente Decontaminare i rifiuti e smaltirli negli appositi contenitori Procedure speciali NON RICHIESTE
Il lavoro microbiologico deve essere condotto in laboratori appropriati allo scopo e il livello di contenimento di ciascun laboratorio deve essere etichettato mediante affissione sulla porta del segnale di pericolo biologico. I laboratori oltre alle caratteristiche presenti in classe 1 devono essere dotati di: Aerazione, possibilmente meccanica, che assicuri un flusso d'aria entrante senza
ricircolo. Se non esiste aerazione meccanica, le finestre devono essere apribili. Cappa di sicurezza biologica Autoclave, nel laboratorio o nell'edificio Stutture per riporre DPI all'interno del laboratorio Strutture per lavaggio mani, occhi Sistema d'inattivazione degli effluenti biologici prima dello scarico Sistemi di sicurezza, sistemi antincendio,
presidi di pronto soccorso
Laboratori con livello di contenimento 2
MEZZI DI PROTEZIONE: livelli di contenimento
Nei laboratori che trattano materiali con sospetta contaminazione da agenti biologici patogeni (sangue, fluidi corporei, tessuti) per l'uomo e nei locali destinati ad animali da esperimento possibili portatori
di tali agenti debbono essere adottate misure corrispondenti ad almeno il
secondo livello di contenimento (D.L.81/2008 art.275).
Per i locali destinati ad alloggiare animali da esperimento debbono in parallelo essere
applicati i disposti del D.L116/92.
LIVELLO 2: Procedure per manipolare gli agenti biologici
Procedure standard rimangono valide le indicazioni date per il livello 1 Lavorare sotto Cappa biologica di classe II Procedure speciali Usare contenitori per aghi e taglienti Usare plasticheria Sottoporsi a vaccinazioni Tenere registro degli incidenti e delle contaminazioni accidentali Sorveglianza sanitaria
TIPO DICAPPA CARATTERISTICHE GENERALI PROTEZIONE IMPIEGHI
FLUSSOLAMINAREORIZZONTALE
Area frontale aperta; l’aria filtrataattraverso il filtro HEPA posto dietrola parete di fondo si muoveorizzontalmente parallela al piano dilavoro verso l’apertura frontale cioèverso l’operatore
campione preparazioni sterili, es.terreni per microbiologia
FLUSSOLAMINAREVERTICALE
Area frontale aperta; l’aria filtrataattraverso il filtro HEPA si muoveverticalmente dall’alto verso il bassocioè verso il piano di lavoro doveviene in parte espulsa e in partericircolata, il flusso laminare verticaleproduce una aspirazione di aria esternache crea una barriera di protezione perl’operatore ed impedisce lacontaminazione del campione
operatorecampione
materiale non patogeno,colture cellulari
Cappe biologiche
MEZZI DI PREVENZIONE: adeguate attrezzature
CLASSE aria in ricircolo CARATTERISTICHE IMPIEGHI PROTEZIONE
% operatore ambiente campione
I
apertura frontale, il contenimento è dato dall’aria esterna richiamata dall’apertura frontale, filtro HEPA sull’aria in uscita
basso rischio; microrganismi di gruppo 1-‐2
buona oXma scarsa
Cappe di sicurezza biologica classe 1
MEZZI DI PREVENZIONE: adeguate attrezzature
CLASSE aria in ricircolo
CARATTERISTICHE IMPIEGHI PROTEZIONE
% operatore ambiente campione II A 70
apertura frontale che permeJe l’ingresso dell’aria, flusso laminare verUcale nell’area di lavoro filtro HEPA sull’aria in ingresso ed in uscita se oltre al campione biologico sono presenU sostanze mutagene, cancerogene, radioaXve l’aria espulsa deve essere convogliata all’esterno
medio rischio microrganismi di gruppo 2-‐3
buona oXma oXma
II B1 30
II B2 0
Cappe di sicurezza biologica classe 2
MEZZI DI PREVENZIONE: adeguate attrezzature
MEZZI DI PREVENZIONE: adeguate attrezzature
Cappe di sicurezza biologica classe 3
CLASSE aria in ricircolo
CARATTERISTICHE IMPIEGHI PROTEZIONE
III
chiusura ermeUca, funzionano in pressione negaUva, accesso consenUto da guanU; filtro HEPA sull’aria in ingresso,
doppio filtro HEPA sull’aria in uscita
alto rischio; microrganismi di
gruppo 4 oXma oXma buona
Dispositivi di Protezione Individuale
I camici proteggono dalla contaminazione gli abiti da lavoro e devono essere indossati quando si svolgono attività con agenti infettivi, sangue o altri liquidi organici o materiali biologici. Devono essere sempre indossati prima di accedere ai laboratori e riposti prima di uscire. Essi devono avere le seguenti caratteristiche:
essere sufficientemente aerati avere l'apertura dietro e i polsini elastici per garantire una protezione adeguata essere in cotone per poter essere sterilizzabili effettuare un cambio giornaliero quando si opera con microrganismi particolarmente pericolosi utilizzare tute monouso testate al ΦXI74, copriscarpe, cuffia, mascherina e occhiali quando si compiono operazioni in laboratori con livello di contenimento 3
Protezione della persona:camici
Protezione di viso e occhi.Nei laboratori di ricerca, poiché si manipolano sia agenti biologici che agenti chimici, èopportuno utilizzare DPI per gli occhi ed il viso che proteggano le mucose e la pelle daeventuali schizzi, aerosol ed esposizione a radiazioni. Gli occhiali per la protezione degliocchi per legge devono proteggere:dal rischio meccanico (resistenti all’impatto),dal rischio di radiazioni (filtri per UV, IR)dal rischio chimico. Le lenti antiurto e antigraffio sono generalmente in policarbonato (molto leggere), acetato, vetro temperato (buona resistenza ai prodotti chimici).
Per la protezione del viso da schizzi, aerosol,polveri, si possono utilizzare visiere faccialicostituite da calotte a cui viene applicato unoschermo incolore.
I DPI per la protezione degli occhi e del viso devono avere marcatura EN166.
I DPI delle vie respiratorie sono:
1) le mascherine protettive in fibra, che racchiudono un filtro monouso della tipologia desiderata, si adattano facilmente al viso, non formano condensa, sono le più semplici e meno costose
2) le maschere facciali (naso-bocca o per il viso), che possono montare filtri di varie tipologie
I filtri, delle mascherine monouso e delle mascherefacciali, vengono classificati in base al potere filtrante in filtri: P1, per particelle inerti che non presentano tossicità P2S, per particelle solide di sostanze tossiche nocive P2SL, per particelle solide-liquide di sostanze tossico-nocive P3S, per particelle solide di sostanze molto tossiche P3SL, per particelle solide-liquide di sostanze moto tossiche.
Questo filtro è quello consigliato per la manipolazione di microrganismi (EN149-2001).
3) autorespiratori, da utilizzarsi solo in condizioni lavorative estreme, costituiti da una maschera facciale che riceve aria respirabile che
può essere, o contenuta in una bombola indossata dall’operatore, oppure essere prelevata tramite una tubazione in un ambiente non
inquinato
È importante segnalare che fino ad oggi non esistono guanti capaci di dare una protezione assoluta. I guanti monouso per rischio biologico devono: avere marcatura EN374 (guanti testati alla permeabilità del microrganismo ФX174 che è il microrganismo di riferimento per i test relativi la permeabilità biologica) non essere indossati per un tempo superiore a 30'
essere scartati se presentano difetti visibili ad occhio nudo
non devono mai essere lavati e/o riutilizzati Procedura per rimuovere i guanti
Protezione della persona: GUANTI
Protezione della persona: GUANTI
Precauzioni Lavare le mani accuratamente e immediatamente se
si verifica un contatto accidentale con sangue o fluidi
corporei, anche se l’operatore ha indossato i guanti.
Quando si opera con prodotti ad alto rischio è
opportuno prendere alcune precauzioni:
- Indossare un doppio paio di guanti, il primo paio
di guanti deve essere al di sotto del polsino del
camice, il secondo paio deve essere al di sopra
- Rimuovere sempre il paio di guanti esterni ed
eliminarli ogni volta che si tolgono le mani dal
piano di lavoro o si verifica uno spargimento di
materiale
Divieti
Disinfezione in laboratorio Uso generale
Soluzione di ipoclorito di sodio Grosso versamento/elevata carica batterica soluzione indiluita Piccolo versamento/inattivazione dei virus soluzione al 10 % (1:9) Disinfezione generale delle superfici soluzione all’ 1% (1:99)
Raccolta dei rifiuti sanitari a rischio infettivo: imballaggi
I rifiuti sanitari a rischio infettivo devono essere raccolti già nel luogo di produzione (reparto o laboratorio) in appositi imballaggi a perdere recanti la scritta “Rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo” e il simbolo del rischio biologico
Rischio biologico
Raccolta dei rifiuti sanitari a rischio infettivo: imballaggi
Nel caso possano essere presenti materiali taglienti (es. siringhe, lame, …) devono essere utilizzati imballaggi rigidi a perdere, resistenti alla puntura, recanti la scritta “Rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo”.