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J.J.J.J. ROUSSEAUROUSSEAU

EMILIO O DELL’EDUCAZIONEEMILIO O DELL’EDUCAZIONE

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EMILIO O DELL’EDUCAZIONEEMILIO O DELL’EDUCAZIONE

Libro secondo (12Libro secondo (12--14 anni) 14 anni)

Il terzo periodo dell’infanzia: 12-14 anni

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO G. Sandrone – Pedagogia generale 1 A.A. 2016/17 –Modulo 1 Lezione 10 Emilio o Dell’educazione

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L’EDUCAZIONE DELL’INTELLETTO

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Le tappe dello sviluppoLe tappe dello sviluppo

1^ infanzia 2^ infanzia 3^ infanzia adolescenza giovinezza

0 – 5 anni 6 – 11 anni 12 – 14 anni 15 – 18 anni 19 – 25 anni

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sensi intelletto sentimenti politica

Le forze e i bisogniLe forze e i bisogni

Le caratteristiche generaliE’ un periodo di forza relativa

«Benché tutto il corso della vita che precede l’adolescenza siacaratterizzato dalla debolezza, vi è un momento, durante questa

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caratterizzato dalla debolezza, vi è un momento, durante questaprima età, in cui il progresso delle forze oltrepassa quello deibisogni e il giovane animale che cresce, pur restando debole insenso assoluto, diventa forte in senso relativo […] Come uomosarebbe molto debole, come fanciullo è invece fortissimo». (p.207)

«E’ il tempo più prezioso della vita, tempo che viene una volta sola,tempo brevissimo e tanto più breve quanto più importante adoperarlobene». (p.208)

Le forze e i bisogniLe forze e i bisognie la centralità dell’educandoe la centralità dell’educando

- E’ tempo di fare provviste...

«(Emilio) cercherà di adoperare l’eccedenza di forze per esperienze chepossano un giorno servirgli in caso di bisogno, proietterà per così direnel futuro l’eccedenza del suo essere naturale: l’esuberante fanciullo dioggi farà provviste per l’uomo debole di domani». (p.209)

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«(Emilio) non accumulerà però tali provviste in forzieri che qualcunopotrebbe rubargli né in magazzini che non gli appartengono; perappropriarsi davvero delle sue acquisizioni, è nelle sue braccia, nellasua mente, è in se stesso che dovrà collocarle!». (p.209)

oggi farà provviste per l’uomo debole di domani». (p.209)

- ... per diventare un uomo integrale

Quali principi educativi nella Quali principi educativi nella terza infanzia?terza infanzia?

1.Rifiuto della cultura enciclopedica (L’UTILE)

«L’intelligenza umana ha i suoi limiti; non solo un uomo non può saperetutto, ma non può neppure sapere per intero quel poco che sanno gli altriuomini. [...]Occorre dunque un criterio di scelta per le cose che sidebbono insegnare e per il tempo più adatto ad apprenderle [...]. Nonimporta affatto sapere tutto, ma solo ciò che è utile sapere». (p.209)

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importa affatto sapere tutto, ma solo ciò che è utile sapere». (p.209)

2.Educazione negativa (LA NATURA)

«Da questo piccolo numero di verità bisogna escludere [...] quelle cherichiedono ... un intelletto già formato; quelle che presuppongono laconoscenza della vita di relazione propria dell’uomo adulto; infine quelleche, pur essendo vere in se stesse, predispongono un animo inesperto agiudicare in modo errato intorno ad altri argomenti ». «Escludiamodunque dai nostri primi studi le cognizioni il cui desiderio non è naturalenell’uomo e limitiamoci a quelle che l’istinto ci porta a ricercare». (p.210)

3.Curiosità ben diretta

«Dapprima i fanciulli sono irrequieti solo fisicamente, poi diventano curiosi, e

Ricordati che l’ignoranza non ha mai fatto del male. Solo l’errore èfunesto: l’uomo non si smarrisce per ciò che non sa ma per ciò che crededi sapere.

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«Dapprima i fanciulli sono irrequieti solo fisicamente, poi diventano curiosi, equesta curiosità ben diretta è il movente che agisce nell’età in cui siamogiunti. [...] Il desiderio innato del benessere e l’impossibilità di soddisfarlopienamente lo inducono a ricercare senza tregua nuovi mezzi checontribuiscano a tale soddisfazione. Questo è il primo principio dellacuriosità, principio naturale nel cuore umano, ma il cui sviluppo avviene soloin proporzione delle nostre passioni e delle nostre conoscenze». (p.210)

L’orizzonte si allargaQuali discipline per Emilio?

Geografia

Fisica

naturale

Robinson

Crusoe

«Cominciando questosecondo periodo,abbiamo approfittatodell’eccedenza dellenostre forze rispetto ainostri bisogni perproiettarci fuori di noi

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Emilio

Economia

(cenni)

Politica

(cenni)

Lavoro artigiano

proiettarci fuori di noistessi: ci siamoslanciati nei cieli,abbiamo misurato laterra, abbiamoosservato le leggi dellanatura, abbiamoinsomma percorsol’intera isola». (p. 250)

LE DISCIPLINE DELL’ESPERIENZAGeografia ed astronomia

- L’oggetto della disciplina: Sole e Terra

«Durante lo stato di debolezza e insufficienza, il bisogno della conservazioneconcentra ogni nostro interesse all’interno di noi; nello stato di potenza e diforza, il desiderio di dilatare il nostro essere ci sospinge al di fuori di noi, ciimprime uno slancio verso ogni più lontana meta; ma poiché il mondo intellettuale

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imprime uno slancio verso ogni più lontana meta; ma poiché il mondo intellettualeci è ancora ignoto, il nostro pensiero non oltrepassa i limiti della nostra vista e ilnostro intelletto abbraccia solo lo spazio che può misurare». (p.211)

- Il metodo: l’osservazione diretta e l’apprendimento per scoperta

«Abituate il vostro allievo a osservare con attenzione i fenomeni della natura eben presto lo avrete reso curioso, ma, per alimentare questa sua curiosità, nonaffrettatevi mai a soddisfarla. Nulla egli sappia per averlo udito da voi ma soloper averlo compreso da sé: non impari la scienza, la scopra». (p.212)

La pratica didattica. Critica ai metodi tradizionali e astratti

- La realtà come strumento didattico

«Volete insegnare a questo fanciullo la geografia? Non andate a prenderecarte, mappamondi, planisferi. Perché tutti questi artificiosi strumenti,tutte queste riproduzioni? Cominciate col mostrargli direttamente la realtà,affinché sappia almeno di che cosa gli parlate». (p.212)

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affinché sappia almeno di che cosa gli parlate». (p.212)

- La critica alla retorica «Non tenete al fanciullo discorsi che non può capire. Bando alle descrizioni,all’eloquenza, alle belle immagini, alla poesia! Non è per ora il caso di fareappello al sentimento né al gusto. Continuate a essere chiari, semplici,freddi: anche troppo presto verrà il tempo di ricorrere a un altrolinguaggio». (p.213)

La pratica didattica Il metodo moderno

- La gradualità nel processo di apprendimento

- Learning by inquiry

«Vi basti presentare gli oggetti al momento giusto; quando poi lovedrete tutto assorto nella sua curiosità, ponetegli qualche brevequesito che lo avvii alla soluzione». (p. 213)

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quesito che lo avvii alla soluzione». (p. 213)

- L’attenzione ai tempi di apprendimento«Poiché apprendiamo solo idee fondate sull’evidenza dei sensi e

procediamo sempre lentamente, sostando a lungo su ognuna per ben

assimilarla, [...] non sarà breve il cammino». (p.214)

- Metodo analitico o metodo sintetico?Entrambi (p.216)

La pratica didattica Il metodo moderno

La costruzione diretta degli strumenti

«(Emilio)costruisca da sé la carta geografica di questa porzione diterra, carta semplicissima, su cui registra dapprima due soli luoghi,aggiungendo a poco a poco gli altri elementi, man mano che riesce aconoscerne o a stimarne la distanza e la posizione». (p.216)

L’apprendimento come metodo, non erudizione

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L’apprendimento come metodo, non erudizione

«Se invece guardate alla scienza come fine a se stessa, entrate in unpelago senza fondo, senza sponde, irto di scogli, da cui non usciretepiù». (p. 217)

«Del resto, non occorre che conosca esattamente la topografia delpaese, bensì che sappia come si fa ad apprenderla». (p.216)

«Non importa insegnargli le scienze, ma il gusto di coltivarle e imetodi per apprenderle [...]. E’ questo senza dubbio un principiofondamentale in ogni buona educazione». (p.217)

Geografia e astronomia

La valutazione: valorizzazione dell’errore ���� educazione negativa

«Non correggere gli errori ma attendere in silenzio che sia in grado divederli e correggerli da sé; tutt’al più, se l’occasione è favorevole,avviate qualche esperienza che lo costringa ad accorgersene. Se nonsbagliasse mai, non imparerebbe bene». (p.216)

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Sorvegliare l’insorgere della vanità (racconto dell’anatra alla fiera). «Ogiovane maestro, sorveglia attentamente l’apparire di questo primoimpulso: se saprai farne scaturire così l’umiliazione, l’insuccesso, siicerto che un secondo atto di vanità si farà aspettare a lungo. Checomplicata messa in scena! Dirai. Ne convengo, e tutto questo solo percostruirci una bussola che sostituisca la meridiana». (p.222)

Cognizioni di fisica

Esperienza

«Tutte le leggi della staticae dell’idrostatica si possonoscoprire con esperienzeelementari. Per nessuna diqueste voglio che si entri inun gabinetto di fisicasperimentale: tutto

Verifica strumentale

«Dobbiamo essere noistessi a costruirci lenostre macchine e non

Astrazione

«Le nozioni cheapprendiamo così da noi

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sperimentale: tuttoquell’apparato di strumentie congegni non mi va agenio. La veste scientificadi cui si ammanta, uccide lascienza». (p.224)

nostre macchine e nonvoglio che lo strumentosia costruito primadell’esperienza; solodopo aver intravistol’esperienza come percaso, inventeremo pianpiano lo strumento chedeve verificarla». (p.224)

apprendiamo così da noistessi sono molto più chiaree più solide di quelle trattedall’insegnamento altrui; enon solo evitiamo diabituare la nostra ragione asottomettersi servilmenteall’autorità, ma diventiamopiù ingegnosi nello scoprirerapporti, nel collegare idee,nell’inventare strumenti.Quando invece accettiamopassivamente dagli altritutto ciò, lasciamoimpigrire la nostra mentenell’indolenza». (p.225)

Cognizioni di fisica

«Il maggior vantaggio di queste lente e laboriose ricerche è di mantenere ilcorpo in attività anche durante gli esercizi teorici, di conservare scioltezzaalle membra, di addestrare senza posa le mani al lavoro [...]. Tutti quegli

R.Teoretica R.TecnicaSviluppo fisicoQuale

obiettivo?

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alle membra, di addestrare senza posa le mani al lavoro [...]. Tutti queglistrumenti inventati per guidarci nelle nostre esperienze e supplirenell’imprecisione dei sensi, ce ne fanno trascurare l’esercizio [...]. Più sonoingegnosi i nostri strumenti, più i nostri organi diventano grossolani emaldestri: a furia di radunare strumenti intorno a noi, finiamo per nontrovarne più in noi stessi. Ma quando nel fabbricare questi strumentiadoperiamo quella destrezza che ne faceva le veci, guadagniamo senza nullaperdere, aggiungiamo l’arte alla natura, diventiamo più ingegnosi e non cipriviamo dell’acquisita prontezza dei riflessi. Se invece di inchiodare ilfanciullo sui libri lo facciamo lavorare in officina, l’attività delle manigioverà alla sua mente: diverrà filosofo credendo di essere soltanto operaio».(pag.225)

Cognizioni di fisica

Utile

• «E’ sciocco esigere che si applichino a qualche cosa dicendo vagamenteche è per il loro bene, senza che sappiano che cosa questo bene sia, eassicurarli che ne trarranno profitto da grandi, quando ancora non

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assicurarli che ne trarranno profitto da grandi, quando ancora nonhanno alcun interesse per questo presunto profitto, che non possonoassolutamente capire [...]. Per fornirlo di qualche vano strumento, dicui forse non dovrà mai servirsi, lo private di quello che è piùuniversale per l’uomo: il buon senso; lo abituate a lasciarsi sempreguidare, ad essere un automa nelle mani altrui. Volete che sia docileda piccolo? E’ come volerlo credulo e sempliciotto da grande».(pp.227/228)

A che serve ciò? A che serve ciò? •«I nostri veri maestri sono l’esperienza e il sentimento, emai l’uomo sente così bene che cosa gli convenga come nellecircostanze che egli stesso ha vissute. [...] Intorno a quelleidee che non sono alla sua portata deve restare nella piùassoluta ignoranza». (p.228)

Partire dall’esperienza

•«Sarà questa ormai la parola sacra, [...] la replicainfallibile a tutti i suoi quesiti. Non voler nulla sapere senon ciò che è utile. Colui che l’ha appresa interroga allamaniera di Socrate, non pone mai un quesito senza darneragione, quella ragione di cui sa che l’interrogato glichiederà conto prima di rispondere». (p.229)

«A che serve ciò?»

•«Se alla sua domanda addurrete una sola ragione che non

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•«Se alla sua domanda addurrete una sola ragione che nonsia in grado d’intendere [...], cesserà di avere fiducia in voie tutto sarà perduto. [...] Quando non potete fornirgliintorno a ciò che dite uno schiarimento adatto per lui, nongliene fornite affatto. Ditegli senza scrupoli: non ho alcunabuona risposta da darti; avevo torto, lasciamo andare».(pp.229/230)

Ragioni adatte all’età

•«Ricordate che ben di rado è compito vostro proporgli ciòche deve apprendere: tocca a lui desiderarlo, cercarlo,trovarlo. [...] Ne consegue che i vostri quesiti debbonoessere poco frequenti ma scelti bene; e poiché i suoi sarannomolto più numerosi, vi troverete meno esposti e più spessoin condizione di dirgli: «A che serve sapere ciò che michiedi?». (p.230)

Lavorare sulle motivazioni

I libri - Robinson CrusoeDisinteresse per l’educazione letteraria

«Odio i libri, insegnano solo a parlare di quello chenon si sa»

Unica lettura praticata: Robinson Crusoe

«Dal momento che abbiamo assolutamente bisogno dilibri, uno ne esiste che costituisce, a parer mio, il piùfelice trattato di educazione naturale. Questo librosarà il primo che Emilio leggerà; per lungo tempoformerà da solo tutta la sua biblioteca e sempre vi

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sarà il primo che Emilio leggerà; per lungo tempoformerà da solo tutta la sua biblioteca e sempre vioccuperà un posto di rilievo. Sarà il testo per ilquale tutte le nostre conversazioni sulle scienzenaturali non serviranno che di commento. Sarà lapietra di paragone, per misurare la nostra capacitàdi giudizio; e finché il nostro gusto non verràdeformato, la sua lettura ci piacerà sempre. Qual èdunque questo meraviglioso Libro libro? E’Aristotele? E’ Plinio? E’ Buffon? No: è RobinsonCrusoe». (p.237)

InterdisciplinaritàAutonomia

Arti e mestieri

Le arti naturali possono essere esercitate da individuiisolati, le arti industriali richiedono attività collaborativa.

Introduzione ai rapporti sociali.A. L’ingresso nel mondo «Ma quando la concatenazione delle conoscenze vi

costringe a mostrargli la reciproca dipendenza degli uomini, anziché

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costringe a mostrargli la reciproca dipendenza degli uomini, anziché

presentargliela dal punto di vista morale, attirate dapprima tutta la sua

attenzione verso l’industria e le arti meccaniche, che rendono gli uomini utili gli

uni agli altri. [...] Conducetelo a visitare fabbriche e opifici sempre esigendo

che di ogni lavoro a cui assiste faccia esperienza con le proprie mani e che non

si allontani da quei luoghi senza sapere perfettamente la ragione di tutte le

attività che vi si svolgono. A tale scopo, lavorate voi stessi, dategli ovunque

l’esempio: perché diventi mastro, recitate ovunque la parte dell’apprendista e

state certi che un’ora di lavoro gli insegnerà più cose di quante ne terrebbe a

mente dopo una giornata di spiegazioni teoriche». (p.239)

Arti e mestieri

B. La valutazione dei ruoli sociali. Come si valuta un mestiere?- Sulla base dell’utilità generale (3)

Misurare il valore dei beni sulla base della loro utilità, non del loro prezzo. «UnEmilio che pensa di fornire del necessario la propria isola [...] farà molto piùconto della bottega di un fabbro che tutte le scarabattole di Saido». (p.240)

- In base al grado di autonomia e indipendenza (4)

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Agricoltura

Lavorazione del ferro

Lavorazione del legno

Oggetto della disciplina

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Formazione

economica

• Industria (concetto di)

• Commercio (concetto di)

• Finanza (concetto di)

• .mediante esempi tratti dastoria naturale, arti e scienze.

«Limitatevi aqueste nozionifondamentali,senza addentrarvinella spiegazionedegli effetti

Industria, commercio, circolazione monetaria

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storia naturale, arti e scienze.

Formazione

politica

• Diritto di proprietà (scambio – misura– concetto di uguaglianza – dirittopositivo – diritto di proprietà)

Formazione finanziaria

degli effettimorali del sistemamonetario.In ogni campoimporta farconoscere bene gliusi correnti,prima dimostrarne i latinegativi». (p.246)

• Moneta come vincolo della società;conio.

Industria, commercio, circolazione monetaria

Finalità trasversali dell’insegnamento

1.La singolarità di ciascuno«I miei esempi, buoni forse per un ragazzo, saranno poco utili per millealtri, ma chi ne abbia compreso lo spirito, saprà certo adeguarli albisogno. La scelta è determinata dallo studio dell’indole di ciascunallievo e tale studio dipende dalle occasioni che gli offriamo per

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allievo e tale studio dipende dalle occasioni che gli offriamo permanifestarla». (p.249)

2.L’orientamento … ad un progetto di vita«Nessuno penserà che nello spazio di tre o quattro anni [...] ci siapossibile dare al fanciullo, anche al più felicemente dotato, un’idea ditutte le arti e le scienze naturali sufficiente perché possa impararle ungiorno da sé. Ma mostrandogli tutte le cose che per lui è importanteconoscere, lo mettiamo in grado di sviluppare il suo gusto, il suotalento, di fare i primi passi nella direzione in cui la sua indole losospinge e di indicarci così la strada che dobbiamo aprirgli persecondare la natura». (pag. 249)

La divisione del lavoro e lo scambio socialecome fondamento del vivere comune

«Emilio comprende come, per avere strumenti utili a lui,gliene occorrano anche di utili agli altri, onde ottenere incambio le cose che gli sono necessarie e che si trovano nelle

Vita di relazione

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cambio le cose che gli sono necessarie e che si trovano nellemani altrui». (p.251)

Il rango non conta«Non vedete che, mirando a formarlo unicamente per uncerto rango, lo rendete inutile per ogni altro e, se lafortuna vorrà, sarete riusciti soltanto a renderloinfelice?». (p.252)

Vita di relazione

- Lo sviluppo del … locus of control interno«Voi avete fiducia nell’ordine attuale della società, senza pensare che quest’ordineè soggetto a rivoluzioni inevitabili e che vi è impossibile prevedere e prevenirequella che potrebbe travolgere i vostri figli. Il grande diventa umile, il ricco diventapovero, il monarca diventa suddito: così rari giudicate i colpi della sorte, da potercontare di andarne esenti? [...] Felice colui che saprà allora abbandonare lacondizione di vita da cui è abbandonato e restare uomo a dispetto della mala sorte!

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condizione di vita da cui è abbandonato e restare uomo a dispetto della mala sorte![...] Colui che la perde e sa farne a meno vale più della sua corona». (p.252)

- Il concetto di lavoro come dovere sociale«Fuor della società, l’uomo isolato, nulla dovendo ad alcuno, ha diritto di viverecome più gli piace; ma nella società, dove necessariamente vive a spese degli altri,deve ad essi sotto forma di lavoro il prezzo del suo mantenimento: è una regola chenon ammette eccezioni: lavorare è dunque un dovere indispensabile per l’uomosociale». (p.254)«Ora, tra tutte le attività che possono assicurare la sussistenza di un uomo, quellache più lo avvicina allo stato naturale è il lavoro delle mani: tra tutte le condizioni,la più indipendente dalla fortuna e dagli uomini è quella dell’artigiano». (p.254)

Industria, commercio, circolazione monetaria

- Lo sviluppo dell’autonomia e dell’indipendenza

«Ora, tra tutte le attività che possono assicurare la sussistenza di un uomo,quella che più lo avvicina allo stato naturale è il lavoro delle mani: tra tuttele condizioni, la più indipendente dalla fortuna e dagli uomini è quelladell’artigiano. L’artigiano dipende solo dal suo lavoro, ed è libero, tanto

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le condizioni, la più indipendente dalla fortuna e dagli uomini è quelladell’artigiano. L’artigiano dipende solo dal suo lavoro, ed è libero, tantolibero quanto l’agricoltore è schiavo, perché questi è soggetto al suo campo,il cui raccolto è a discrezione di altri. Il nemico, il principe, un vicinopotente, un processo, possono portarglielo via; per questo suo campo puòessere vittima di mille vessazioni; all’artigiano invece, ovunque si vogliasottoporlo a soprusi, non costa fatica fare fagotto: si porta con sé le suebraccia e se ne va». (p.254)«La lettera uccide e lo spirito vivifica. [...] Ricordati che non esigo da teuno speciale talento, bensì un mestiere, un’arte puramente meccanica, incui le mani lavorano più della testa e che non conduca alla ricchezza maconsente di farne a meno». (p.255)

Quale mestiere per Emilio? Il falegname

Chi sceglie? La scelta spetta esclusivamente ad Emilio.

«Non spetta a noi fare la scelta ma a lui». (p.258)

Quale mestiere per Emilio?

«Non vorrei uno di quei mestieri insignificanti per cui gli operai, senzaalcuna abilità e quasi ridotti ad automi, adoperano soltanto le mani in unlavoro sempre eguale, come accade ai tessitori, ai calzettai, aitagliapietre: a che scopo impiegare in queste attività un uomo sveglio dimente? E’ una macchina che ne fa andare un’altra». (p.262)

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per Emilio?

Quale formazione?

Titolo di studio?

mente? E’ una macchina che ne fa andare un’altra». (p.262)

In apprendistato, a bottega

«Non si dica che sa ma impari in silenzio, faccia le sue provesenza mai passare maestro d’arte, e non il suo titolo lo dimostrioperaio ma il suo lavoro». (p.64)

Capacità di giudizio

Sensazioni Giudizio passivo.

Idee

Intelligenza

Giudizio attivo

Attitudine a collegare idee, istituire confronti e trovare

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Intelligenza

Verità

Capacità di giudizio

Attitudine a collegare idee, istituire confronti e trovare rapporti

«Non si dica che sa ma impari in silenzio, faccia le sueprove senza mai passare maestro d’arte, e non il suo titololo dimostri operaio ma il suo lavoro». (p.264)

Formare giudizi in autonomia, senza affidarsi a fonti eautorità esterni

Uno sguardo retrospettivo

Emilio alla fine della terza infanzia

- ha fatto i primi passi sulla via della scienza, ma ilprecettore non gli ha permesso di andare troppo lontano;

- costretto ad imparare da sé, fa uso della propria ragione enon di quella degli altri, capisce «a che scopo» fa ciò che fae ““““perché”””” crede ciò che crede;

- possiede poche cognizioni, ma quelle che ha sono

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- possiede poche cognizioni, ma quelle che ha sonoveramente sue e non c’è nulla che sappia a metà;

- ha uno spirito universale per la facoltà di acquisirecognizioni, aperto, intelligente, preparato a tutto,istruibile;

- è un ragazzo laborioso, temperante, paziente, costante,pieno di coraggio.