UNIONE EUROPEA, COMUNI E COMUNITÀ DI FRONTE ALLA CRISI …€¦ · unione europea, comuni e...
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UNIONEEUROPEA,COMUNIECOMUNITÀDIFRONTEALLACRISIDEIPROFUGHI
EUROPEANUNION,MUNICIPALITIESANDCOMMUNITYFACINGTHEREFUGEECRISIS
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INDICE/INDEX
PRIMAPARTE PAG.3
QUADROSTATISTICOCOMPLESSIVO PAG.3
LERISPOSTEDELL’UEALLAGESTIONEDEIFLUSSIMIGRATORI:PROBLEMIEPROSPETTIVEOPERATIVE PAG.9
SECONDAPARTE PAG.12
COSAPOSSONOFARELEREGIONIPERFAVORIREL’INCLUSIONESOCIALEDEIMIGRANTI?ILMETODOPARTECIPATONELLACOSTRUZIONELEGISLATIVA,OPERATIVAEPROGETTUALE PAG.13
UNARISPOSTAOPERATIVAPERLAGESTIONEDELL’OSPITALITA’EDELL’INTEGRAZIONEDEIMIGRANTI:LAMEDIAZIONECULTURALENELSISTEMAITALIANODIACCOGLIENZADEIPROFUGHIENELLACOOPERAZIONECONIPAESID’ORIGINEDEIMIGRANTI PAG.17
COOPERAZIONEEIMMIGRAZIONE:AGIRENEIPAESIDIPROVENIENZADEIPROFUGHIPERPREVENIREMIGRAZIONIINCONTROLLATE PAG.24
CONCLUSIONI PAG.28
____________________________________________________________________
PART1 P. 29
OVERALLSTATISTICALFRAMEWORK P. 29
HOWTHEEUTACKLESMIGRATIONFLOWS:PROBLEMSANDOPERATIONALPROSPECTS P. 35
PART2 P. 38
WHATCANREGIONSDOTOHELPMIGRANTSACHIEVESOCIALINCLUSION?THEPARTICIPATORYMETHODINBUILDINGLEGISLATION,OPERATIONALPLANSANDPROJECTS P. 39
ANOPERATIVIONALRESPONSEFORMIGRANTRECEPTIONANDINTEGRATION:CULTURALMEDIATIONINTHEITALIANREFUGEERECEPTIONSYSTEMOFANDINCOOPERATIONWITHMIGRANTS'COUNTRIESOFORIGIN P. 42
COOPERATIONANDIMMIGRATION:TAKINGACTIONINTHEREFUGEES'COUNTRIESOFORIGINTOPREVENTUNCONTROLLEDMIGRATION P. 49
CONCLUSION P. 52
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UNIONEEUROPEA,COMUNIECOMUNITÀDIFRONTEALLACRISIDEIPROFUGHI
PARTE PRIMA
La primasezione del paper intendetracciareunquadrogeneraledelledinamicheassuntedai
fenomenimigratoriversoiPaesidell’Ue,conparticolareriferimentoagliingressidiprofughi
negliultimidueanniedagliimpattichequestihannoavutosuicontestiospitanti.
Ilquadrosiarticola innanzitutto inunapresentazionedellestatisticherelativeal fenomeno,
voltaaquantificareiflussinelsuocomplessoedadisegnarelesueprincipalilineedisviluppo,
ancheinrapportoaicontestinazionalidiaccoglienza.
Segueunadescrizionegeneraledeidispositivimessiinattodall’Uepergestirel’accoglienzaei
percorsiditutelaumanitariadeirifugiati,conparticolareriferimentoaquantoindicatodalla
European Agenda on Migration e alle criticità seguite alla sua adozione da parte della
Commissioneeuropea.
QUADROSTATISTICO COMPLESSIVO
Le migrazioni dei Paesi terzi verso l’Ue sono un fenomeno articolato che si presta a
classificazioni e analisi diverse a seconda dei criteri assunti per realizzarle. Il principio più
diffusoalla basedeiquadristatisticièquellodella legalità degliingressiedellepermanenze
deimigrantiinterritorioeuropeo.Iflussimigratorisonoconsideratiinnanzituttoinrapporto
alle normedei singoli Stati e alla legislazioneUe (Codice frontiere Schenghen, CodiceVisti,
Regolamento di Dublino III) e solo in seconda battuta rispetto ad altri indicatori quali, ad
esempio, i fattori di spinta o di attrazione, che meglio definirebbero la tipologia delle
migrazioni.
I dati ufficiali Eurostat1 sulle migrazioni nell’Ue si riferiscono al 2015. Per il 2016 sono
disponibilisolodatirelativiagliingressideirichiedentiasilo.
________________________________
1 Popolazionedioriginestranieradalpaesedinascita,1Gennaio2015(1)inhttp://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php/File:Foreign-born_population_by_country_of_birth,_1_January_2015_(%C2%B9)_YB16.png5
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UNIONEEUROPEA,COMUNIECOMUNITÀDIFRONTEALLACRISIDEIPROFUGHI
PARTEPRIMA
Laprimasezionedelpaperintendetracciareunquadrogeneraledelledinamicheassuntedai
fenomenimigratoriversoiPaesidell’Ue,conparticolareriferimentoagliingressidiprofughi
negliultimidueanniedagliimpattichequestihannoavutosuicontestiospitanti.
Ilquadrosiarticola innanzitutto inunapresentazionedellestatisticherelativeal fenomeno,
voltaaquantificareiflussinelsuocomplessoedadisegnarelesueprincipalilineedisviluppo,
ancheinrapportoaicontestinazionalidiaccoglienza.
Segueunadescrizionegeneraledeidispositivimessiinattodall’Uepergestirel’accoglienzaei
percorsiditutelaumanitariadeirifugiati,conparticolareriferimentoaquantoindicatodalla
European Agenda on Migration e alle criticità seguite alla sua adozione da parte della
Commissioneeuropea.
QUADROSTATISTICOCOMPLESSIVO
Le migrazioni dei Paesi terzi verso l’Ue sono un fenomeno articolato che si presta a
classificazioni e analisi diverse a seconda dei criteri assunti per realizzarle. Il principio più
diffusoallabasedeiquadristatisticièquellodellalegalitàdegliingressiedellepermanenze
deimigrantiinterritorioeuropeo.Iflussimigratorisonoconsideratiinnanzituttoinrapporto
alle normedei singoli Stati e alla legislazioneUe (Codice frontiere Schenghen, CodiceVisti,
Regolamento di Dublino III) e solo in seconda battuta rispetto ad altri indicatori quali, ad
esempio, i fattori di spinta o di attrazione, che meglio definirebbero la tipologia delle
migrazioni.
I dati ufficiali Eurostat1 sulle migrazioni nell’Ue si riferiscono al 2015. Per il 2016 sono
disponibilisolodatirelativiagliingressideirichiedentiasilo.
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1Popolazionedioriginestranieradalpaesedinascita,1Gennaio2015(1)inhttp://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php/File:Foreign-born_population_by_country_of_birth,_1_January_2015_(%C2%B9)_YB16.png5
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Standoaiprimi,al1°gennaio2015,icittadinistimatidiPaesiterzidimorantinell'UE-28sono
19,8milionisuunapopolazionecomplessivadi500milioniabitanti(parial3,9%).
Nelcorsodel2014,nell’UE-28 lepersone immigratedaPaesi terzistimatesono1,9milioni.
Tra gli Stati d’accoglienza, la Germania è in testa con 403.100 persone ospitate; seguono il
RegnoUnitocon256.100, laSpagnacon93.500, laFranciacon87.200, l’Austriacon63.400,
l’Italia con 62.600 (al 6° posto). Questi dati risultano elaborati su fonti amministrative
(registrianagrafici,registrideipermessidisoggiornoodilavoro,documentisanitariofiscali,
domande di asilo, riconoscimenti dello status di rifugiato) e comprendono sia persone
immigratepermotividi legittimo interesse (lavoro, curemediche, studio, ricongiungimento
famigliare,ecc.),siarichiedentiasiloerifugiati.
Questo quadro statistico risulta ulteriormente complicato dalla cosiddetta crisi europea dei
profughi,sviluppatasinel2015etutt’oraincorso,chehavistounforteincrementodegliarrivi
di richiedenti asilo da Paesi terzi con conseguenti difficoltà degli Stati Ue ad accoglierli.
Analizzando i dati specifici Eurostat2, il numero complessivo di richiedenti asilo è
progressivamentesalitoda431.000nel2013,a627.000nel2014ea1,3milioninel2015.I
principalipaesidiprovenienzasonostatilaSiria(360.000nel2015,parial29%deltotaledei
richiedenti), l’Afghanistan (14%) e l’Iraq (10%), seguiti dall’Albania, dalKosovo (5%) edal
Pakistan(4%).PerquantoriguardainvecegliStatiUediaccoglienza3,laGermaniahadovuto
gestire nel 2015 il maggior numero di domande di asilo (476.510), seguita da Ungheria
(177.135),Svezia(162.450),Austria(88.160)e Italia(83.540).Perquantoriguarda il2016,
Eurostatharecentementeresoconsultabiligliaggiornamentidisponibilichevedonounforte
incrementodelledomandediasiloinGermania(745.155)einItalia(divenutosecondoPaese
con 123.370 domande) e una sostanziale diminuzione in paesi come l’Austria (41.950),
l’Ungheria(29.430)elaSvezia(28.865).Émotivodiriflessionel’incidenzadeiprovvedimenti
restrittiviadottatidaalcuniStati(traquesti,l’Ungheriael’Austria)inmateriadiaccoglienza4
sulladiminuzionedegliingressineiloroterritorielacrescitainaltriPaesiUe.
________________________________
2http://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php/Asylum_statistics3http://ec.europa.eu/eurostat/web/asylum-and-managed-migration/statistics-illustrated4Sospensionetemporaneodell’acquisdiSchenghen,ricevimentoindietrodeirichiedentiasilo,costruzionedibarriereallefrontiere.
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Asylum and first time asylum applicants by citizenship, age and sex Annual aggregated data (rounded) [migr_asyappctza]
Last update 13.03.17Extracted on 05.04.17Source of data Eurostat
CITIZEN Extra-EU-28SEX TotalAGE TotalASYL_APP Asylum applicantUNIT Person
GEO/TIME 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016European Union (28 countries) 225.150 263.835 259.400 309.040 335.290 431.090 626.960 1.322.825 1.258.865Belgium 15.165 21.615 26.080 31.910 28.075 21.030 22.710 44.660 18.280Bulgaria 745 855 1.025 890 1.385 7.145 11.080 20.365 19.420Czech Republic 1.645 1.235 775 750 740 695 1.145 1.515 1.475Denmark 2.350 3.720 5.065 3.945 6.045 7.170 14.680 20.935 6.180Germany (until 1990 former territory of the FRG) 26.845 32.910 48.475 53.235 77.485 126.705 202.645 476.510 745.155Estonia 15 40 35 65 75 95 155 230 175Ireland 3.855 2.680 1.935 1.290 955 945 1.450 3.275 2.245Greece 19.885 15.925 10.275 9.310 9.575 8.225 9.430 13.205 51.110Spain 4.515 3.005 2.740 3.420 2.565 4.485 5.615 14.780 15.755France 41.840 47.620 52.725 57.330 61.440 66.265 64.310 76.165 83.485Croatia : : : : : 1.075 450 210 2.225Italy 30.140 17.640 10.000 40.315 17.335 26.620 64.625 83.540 122.960Cyprus 3.920 3.200 2.875 1.770 1.635 1.255 1.745 2.265 2.940Latvia 55 60 65 340 205 195 375 330 350Lithuania 520 450 495 525 645 400 440 315 425Luxembourg 455 480 780 2.150 2.050 1.070 1.150 2.505 2.160Hungary 3.175 4.665 2.095 1.690 2.155 18.895 42.775 177.135 29.430Malta 2.605 2.385 175 1.890 2.080 2.245 1.350 1.845 1.930Netherlands 15.250 16.135 15.100 14.590 13.095 13.060 24.495 44.970 20.945Austria 12.715 15.780 11.045 14.420 17.415 17.500 28.035 88.160 41.950Poland 8.515 10.590 6.540 6.885 10.750 15.240 8.020 12.190 12.305Portugal 160 140 155 275 295 500 440 895 1.460Romania 1.175 960 885 1.720 2.510 1.495 1.545 1.260 1.880Slovenia 255 190 240 355 295 270 385 275 1.310Slovakia 895 805 540 490 730 440 330 330 145Finland 3.670 4.910 3.085 2.915 3.095 3.210 3.620 32.345 5.605Sweden 24.785 24.175 31.850 29.650 43.855 54.270 81.180 162.450 28.790United Kingdom : 31.665 24.335 26.915 28.800 30.585 32.785 40.160 38.785Iceland 70 35 40 75 115 125 170 345 1.125Liechtenstein 20 280 105 75 70 55 65 150 80Norway 14.395 17.125 10.015 8.990 9.675 11.930 11.415 31.110 3.485Switzerland 16.520 15.900 15.425 23.615 28.400 21.305 23.555 39.445 27.140Total 256.155 297.175 284.985 341.795 373.550 464.505 662.165 1.393.875 1.290.695
Special value:: not available
CITIZEN Extra-EU-28SEX TotalAGE TotalASYL_APP First time applicantUNIT Person
GEO/TIME 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016European Union (28 countries) 152.890 195.840 206.880 263.160 278.280 372.855 562.680 1.257.030 1.204.280Belgium 11.095 16.595 21.565 25.355 18.335 11.965 14.045 38.990 14.250Bulgaria : : : 705 1.230 6.980 10.805 20.165 18.990Czech Republic 1.050 620 380 485 505 490 905 1.235 1.200Denmark 2.350 3.720 5.065 3.945 6.045 7.170 14.535 20.825 6.055Germany (until 1990 former territory of the FRG) 21.325 27.575 41.245 45.680 64.410 109.375 172.945 441.800 722.265Estonia 15 35 30 65 75 95 145 225 150Ireland 3.795 2.650 1.915 1.280 940 940 1.440 3.270 2.235Greece : : : 9.310 9.575 7.860 7.585 11.370 49.875Spain : : 2.550 2.970 2.350 4.285 5.460 14.600 15.570France : 42.070 48.030 52.140 54.265 60.475 58.845 70.570 75.990Croatia : : : : : 1.045 380 140 2.150Italy 30.140 17.640 10.000 40.320 17.170 25.720 63.655 83.245 121.185Cyprus 3.920 3.200 2.835 1.745 1.590 1.150 1.480 2.105 2.840Latvia 50 50 60 335 190 185 365 330 345Lithuania : 210 370 405 560 250 385 275 410Luxembourg : : : 1.915 2.000 990 1.030 2.360 2.065Hungary : : : : : 18.565 41.215 174.435 28.215Malta 2.605 2.385 145 1.865 2.060 2.205 1.275 1.695 1.735Netherlands 13.380 14.880 13.290 11.560 9.660 9.815 21.780 43.035 19.285Austria : : : : : : 25.675 85.505 39.860Poland 7.200 9.655 4.330 4.985 9.175 13.970 5.610 10.255 9.780Portugal 160 140 155 275 290 500 440 870 710Romania : : : 1.695 2.420 1.405 1.500 1.225 1.855Slovenia 240 175 195 305 260 240 355 260 1.265Slovakia : : 315 320 550 290 230 270 100Finland : : : : 2.905 2.985 3.490 32.150 5.275Sweden 24.275 23.600 31.785 29.630 43.835 54.255 74.980 156.110 22.330United Kingdom 31.290 30.645 22.615 25.870 27.885 29.640 32.120 39.720 38.290Iceland : : : : : : : : 1.105Liechtenstein : : : : : : : : 75Norway 14.045 16.470 9.270 8.520 9.210 11.430 10.910 30.470 3.240Switzerland 15.105 14.415 13.420 19.230 25.775 19.315 21.940 38.060 25.820Total 182.040 226.725 229.575 290.905 313.265 403.600 595.530 1.325.565 1.234.525
Special value:: not available
Asylum and first time asylum applicants by citizenship, age and sex Annual aggregated data (rounded) [migr_asyappctza]
Last update 13.03.17Extracted on 05.04.17Source of data Eurostat
CITIZEN Extra-EU-28SEX TotalAGE TotalASYL_APP Asylum applicantUNIT Person
GEO/TIME 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016European Union (28 countries) 225.150 263.835 259.400 309.040 335.290 431.090 626.960 1.322.825 1.258.865Belgium 15.165 21.615 26.080 31.910 28.075 21.030 22.710 44.660 18.280Bulgaria 745 855 1.025 890 1.385 7.145 11.080 20.365 19.420Czech Republic 1.645 1.235 775 750 740 695 1.145 1.515 1.475Denmark 2.350 3.720 5.065 3.945 6.045 7.170 14.680 20.935 6.180Germany (until 1990 former territory of the FRG) 26.845 32.910 48.475 53.235 77.485 126.705 202.645 476.510 745.155Estonia 15 40 35 65 75 95 155 230 175Ireland 3.855 2.680 1.935 1.290 955 945 1.450 3.275 2.245Greece 19.885 15.925 10.275 9.310 9.575 8.225 9.430 13.205 51.110Spain 4.515 3.005 2.740 3.420 2.565 4.485 5.615 14.780 15.755France 41.840 47.620 52.725 57.330 61.440 66.265 64.310 76.165 83.485Croatia : : : : : 1.075 450 210 2.225Italy 30.140 17.640 10.000 40.315 17.335 26.620 64.625 83.540 122.960Cyprus 3.920 3.200 2.875 1.770 1.635 1.255 1.745 2.265 2.940Latvia 55 60 65 340 205 195 375 330 350Lithuania 520 450 495 525 645 400 440 315 425Luxembourg 455 480 780 2.150 2.050 1.070 1.150 2.505 2.160Hungary 3.175 4.665 2.095 1.690 2.155 18.895 42.775 177.135 29.430Malta 2.605 2.385 175 1.890 2.080 2.245 1.350 1.845 1.930Netherlands 15.250 16.135 15.100 14.590 13.095 13.060 24.495 44.970 20.945Austria 12.715 15.780 11.045 14.420 17.415 17.500 28.035 88.160 41.950Poland 8.515 10.590 6.540 6.885 10.750 15.240 8.020 12.190 12.305Portugal 160 140 155 275 295 500 440 895 1.460Romania 1.175 960 885 1.720 2.510 1.495 1.545 1.260 1.880Slovenia 255 190 240 355 295 270 385 275 1.310Slovakia 895 805 540 490 730 440 330 330 145Finland 3.670 4.910 3.085 2.915 3.095 3.210 3.620 32.345 5.605Sweden 24.785 24.175 31.850 29.650 43.855 54.270 81.180 162.450 28.790United Kingdom : 31.665 24.335 26.915 28.800 30.585 32.785 40.160 38.785Iceland 70 35 40 75 115 125 170 345 1.125Liechtenstein 20 280 105 75 70 55 65 150 80Norway 14.395 17.125 10.015 8.990 9.675 11.930 11.415 31.110 3.485Switzerland 16.520 15.900 15.425 23.615 28.400 21.305 23.555 39.445 27.140Total 256.155 297.175 284.985 341.795 373.550 464.505 662.165 1.393.875 1.290.695
Special value:: not available
CITIZEN Extra-EU-28SEX TotalAGE TotalASYL_APP First time applicantUNIT Person
GEO/TIME 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016European Union (28 countries) 152.890 195.840 206.880 263.160 278.280 372.855 562.680 1.257.030 1.204.280Belgium 11.095 16.595 21.565 25.355 18.335 11.965 14.045 38.990 14.250Bulgaria : : : 705 1.230 6.980 10.805 20.165 18.990Czech Republic 1.050 620 380 485 505 490 905 1.235 1.200Denmark 2.350 3.720 5.065 3.945 6.045 7.170 14.535 20.825 6.055Germany (until 1990 former territory of the FRG) 21.325 27.575 41.245 45.680 64.410 109.375 172.945 441.800 722.265Estonia 15 35 30 65 75 95 145 225 150Ireland 3.795 2.650 1.915 1.280 940 940 1.440 3.270 2.235Greece : : : 9.310 9.575 7.860 7.585 11.370 49.875Spain : : 2.550 2.970 2.350 4.285 5.460 14.600 15.570France : 42.070 48.030 52.140 54.265 60.475 58.845 70.570 75.990Croatia : : : : : 1.045 380 140 2.150Italy 30.140 17.640 10.000 40.320 17.170 25.720 63.655 83.245 121.185Cyprus 3.920 3.200 2.835 1.745 1.590 1.150 1.480 2.105 2.840Latvia 50 50 60 335 190 185 365 330 345Lithuania : 210 370 405 560 250 385 275 410Luxembourg : : : 1.915 2.000 990 1.030 2.360 2.065Hungary : : : : : 18.565 41.215 174.435 28.215Malta 2.605 2.385 145 1.865 2.060 2.205 1.275 1.695 1.735Netherlands 13.380 14.880 13.290 11.560 9.660 9.815 21.780 43.035 19.285Austria : : : : : : 25.675 85.505 39.860Poland 7.200 9.655 4.330 4.985 9.175 13.970 5.610 10.255 9.780Portugal 160 140 155 275 290 500 440 870 710Romania : : : 1.695 2.420 1.405 1.500 1.225 1.855Slovenia 240 175 195 305 260 240 355 260 1.265Slovakia : : 315 320 550 290 230 270 100Finland : : : : 2.905 2.985 3.490 32.150 5.275Sweden 24.275 23.600 31.785 29.630 43.835 54.255 74.980 156.110 22.330United Kingdom 31.290 30.645 22.615 25.870 27.885 29.640 32.120 39.720 38.290Iceland : : : : : : : : 1.105Liechtenstein : : : : : : : : 75Norway 14.045 16.470 9.270 8.520 9.210 11.430 10.910 30.470 3.240Switzerland 15.105 14.415 13.420 19.230 25.775 19.315 21.940 38.060 25.820Total 182.040 226.725 229.575 290.905 313.265 403.600 595.530 1.325.565 1.234.525
Special value:: not availableEurostat,Asiloerichiedentiasiloperlaprimavoltadatocomplessivoannualeperetàesesso.Ultimo aggiornamento: 13-03-2017
5
6
Standoaiprimi,al1° gennaio2015,icittadinistimatidiPaesiterzidimorantinell'UE-28sono
19,8milionisuunapopolazionecomplessivadi500milioniabitanti(parial3,9%).
Nel corsodel 2014,nell’UE-28 lepersone immigratedaPaesi terzistimatesono1,9milioni.
Tra gli Stati d’accoglienza, la Germania è in testa con 403.100 persone ospitate; seguono il
RegnoUnitocon256.100, laSpagnacon93.500, laFranciacon87.200, l’Austriacon63.400,
l’Italia con 62.600 (al 6° posto). Questi dati risultano elaborati su fonti amministrative
(registrianagrafici,registrideipermessidisoggiornoodilavoro, documentisanitariofiscali,
domande di asilo, riconoscimenti dello status di rifugiato) e comprendono sia persone
immigratepermotividi legittimo interesse (lavoro, curemediche, studio, ricongiungimento
famigliare,ecc.),siarichiedentiasiloerifugiati.
Questo quadro statistico risulta ulteriormente complicato dalla cosiddetta crisi europea dei
profughi,sviluppatasinel2015etutt’oraincorso,chehavistounforteincrementodegliarrivi
di richiedenti asilo da Paesi terzi con conseguenti difficoltà degli Stati Ue ad accoglierli.
Analizzando i dati specifici Eurostat2, il numero complessivo di richiedenti asilo è
progressivamentesalitoda431.000nel2013,a627.000nel2014ea1,3milioninel2015.I
principalipaesidiprovenienzasonostatila Siria (360.000nel 2015,parial 29%del totaledei
richiedenti), l’Afghanistan (14%) e l’Iraq (10%), seguiti dall’Albania, dalKosovo (5%) edal
Pakistan(4%).PerquantoriguardainvecegliStatiUediaccoglienza3,laGermaniahadovuto
gestire nel 2015 il maggior numero di domande di asilo (476.510), seguita da Ungheria
(177.135),Svezia(162.450),Austria(88.160)e Italia(83.540).Perquantoriguarda il2016,
Eurostatharecentementeresoconsultabiligliaggiornamentidisponibilichevedonounforte
incrementodelledomandediasiloinGermania(745.155)einItalia(divenutosecondoPaese
con 123.370 domande) e una sostanziale diminuzione in paesi come l’Austria (41.950),
l’Ungheria(29.430)elaSvezia(28.865).Émotivodiriflessionel’incidenzadeiprovvedimenti
restrittiviadottatidaalcuniStati(traquesti,l’Ungheriael’Austria)inmateriadiaccoglienza4
sulladiminuzionedegliingressineiloroterritorielacrescitainaltriPaesiUe.
________________________________
2 http://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php/Asylum_statistics3 http://ec.europa.eu/eurostat/web/asylum-and-managed-migration/statistics-illustrated4Sospensionetemporaneodell’acquis di Schenghen, ricevimentoindietrodei richiedenti asilo,costruzionedi barriereallefrontiere.
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Asylum and first time asylum applicants by citizenship, age and sex Annual aggregated data (rounded) [migr_asyappctza]
Last update 13.03.17Extracted on 05.04.17Source of data Eurostat
CITIZEN Extra-EU-28SEX TotalAGE TotalASYL_APP Asylum applicantUNIT Person
GEO/TIME 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016European Union (28 countries) 225.150 263.835 259.400 309.040 335.290 431.090 626.960 1.322.825 1.258.865Belgium 15.165 21.615 26.080 31.910 28.075 21.030 22.710 44.660 18.280Bulgaria 745 855 1.025 890 1.385 7.145 11.080 20.365 19.420Czech Republic 1.645 1.235 775 750 740 695 1.145 1.515 1.475Denmark 2.350 3.720 5.065 3.945 6.045 7.170 14.680 20.935 6.180Germany (until 1990 former territory of the FRG) 26.845 32.910 48.475 53.235 77.485 126.705 202.645 476.510 745.155Estonia 15 40 35 65 75 95 155 230 175Ireland 3.855 2.680 1.935 1.290 955 945 1.450 3.275 2.245Greece 19.885 15.925 10.275 9.310 9.575 8.225 9.430 13.205 51.110Spain 4.515 3.005 2.740 3.420 2.565 4.485 5.615 14.780 15.755France 41.840 47.620 52.725 57.330 61.440 66.265 64.310 76.165 83.485Croatia : : : : : 1.075 450 210 2.225Italy 30.140 17.640 10.000 40.315 17.335 26.620 64.625 83.540 122.960Cyprus 3.920 3.200 2.875 1.770 1.635 1.255 1.745 2.265 2.940Latvia 55 60 65 340 205 195 375 330 350Lithuania 520 450 495 525 645 400 440 315 425Luxembourg 455 480 780 2.150 2.050 1.070 1.150 2.505 2.160Hungary 3.175 4.665 2.095 1.690 2.155 18.895 42.775 177.135 29.430Malta 2.605 2.385 175 1.890 2.080 2.245 1.350 1.845 1.930Netherlands 15.250 16.135 15.100 14.590 13.095 13.060 24.495 44.970 20.945Austria 12.715 15.780 11.045 14.420 17.415 17.500 28.035 88.160 41.950Poland 8.515 10.590 6.540 6.885 10.750 15.240 8.020 12.190 12.305Portugal 160 140 155 275 295 500 440 895 1.460Romania 1.175 960 885 1.720 2.510 1.495 1.545 1.260 1.880Slovenia 255 190 240 355 295 270 385 275 1.310Slovakia 895 805 540 490 730 440 330 330 145Finland 3.670 4.910 3.085 2.915 3.095 3.210 3.620 32.345 5.605Sweden 24.785 24.175 31.850 29.650 43.855 54.270 81.180 162.450 28.790United Kingdom : 31.665 24.335 26.915 28.800 30.585 32.785 40.160 38.785Iceland 70 35 40 75 115 125 170 345 1.125Liechtenstein 20 280 105 75 70 55 65 150 80Norway 14.395 17.125 10.015 8.990 9.675 11.930 11.415 31.110 3.485Switzerland 16.520 15.900 15.425 23.615 28.400 21.305 23.555 39.445 27.140Total 256.155 297.175 284.985 341.795 373.550 464.505 662.165 1.393.875 1.290.695
Special value:: not available
CITIZEN Extra-EU-28SEX TotalAGE TotalASYL_APP First time applicantUNIT Person
GEO/TIME 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016European Union (28 countries) 152.890 195.840 206.880 263.160 278.280 372.855 562.680 1.257.030 1.204.280Belgium 11.095 16.595 21.565 25.355 18.335 11.965 14.045 38.990 14.250Bulgaria : : : 705 1.230 6.980 10.805 20.165 18.990Czech Republic 1.050 620 380 485 505 490 905 1.235 1.200Denmark 2.350 3.720 5.065 3.945 6.045 7.170 14.535 20.825 6.055Germany (until 1990 former territory of the FRG) 21.325 27.575 41.245 45.680 64.410 109.375 172.945 441.800 722.265Estonia 15 35 30 65 75 95 145 225 150Ireland 3.795 2.650 1.915 1.280 940 940 1.440 3.270 2.235Greece : : : 9.310 9.575 7.860 7.585 11.370 49.875Spain : : 2.550 2.970 2.350 4.285 5.460 14.600 15.570France : 42.070 48.030 52.140 54.265 60.475 58.845 70.570 75.990Croatia : : : : : 1.045 380 140 2.150Italy 30.140 17.640 10.000 40.320 17.170 25.720 63.655 83.245 121.185Cyprus 3.920 3.200 2.835 1.745 1.590 1.150 1.480 2.105 2.840Latvia 50 50 60 335 190 185 365 330 345Lithuania : 210 370 405 560 250 385 275 410Luxembourg : : : 1.915 2.000 990 1.030 2.360 2.065Hungary : : : : : 18.565 41.215 174.435 28.215Malta 2.605 2.385 145 1.865 2.060 2.205 1.275 1.695 1.735Netherlands 13.380 14.880 13.290 11.560 9.660 9.815 21.780 43.035 19.285Austria : : : : : : 25.675 85.505 39.860Poland 7.200 9.655 4.330 4.985 9.175 13.970 5.610 10.255 9.780Portugal 160 140 155 275 290 500 440 870 710Romania : : : 1.695 2.420 1.405 1.500 1.225 1.855Slovenia 240 175 195 305 260 240 355 260 1.265Slovakia : : 315 320 550 290 230 270 100Finland : : : : 2.905 2.985 3.490 32.150 5.275Sweden 24.275 23.600 31.785 29.630 43.835 54.255 74.980 156.110 22.330United Kingdom 31.290 30.645 22.615 25.870 27.885 29.640 32.120 39.720 38.290Iceland : : : : : : : : 1.105Liechtenstein : : : : : : : : 75Norway 14.045 16.470 9.270 8.520 9.210 11.430 10.910 30.470 3.240Switzerland 15.105 14.415 13.420 19.230 25.775 19.315 21.940 38.060 25.820Total 182.040 226.725 229.575 290.905 313.265 403.600 595.530 1.325.565 1.234.525
Special value:: not available
Asylum and first time asylum applicants by citizenship, age and sex Annual aggregated data (rounded) [migr_asyappctza]
Last update 13.03.17Extracted on 05.04.17Source of data Eurostat
CITIZEN Extra-EU-28SEX TotalAGE TotalASYL_APP Asylum applicantUNIT Person
GEO/TIME 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016European Union (28 countries) 225.150 263.835 259.400 309.040 335.290 431.090 626.960 1.322.825 1.258.865Belgium 15.165 21.615 26.080 31.910 28.075 21.030 22.710 44.660 18.280Bulgaria 745 855 1.025 890 1.385 7.145 11.080 20.365 19.420Czech Republic 1.645 1.235 775 750 740 695 1.145 1.515 1.475Denmark 2.350 3.720 5.065 3.945 6.045 7.170 14.680 20.935 6.180Germany (until 1990 former territory of the FRG) 26.845 32.910 48.475 53.235 77.485 126.705 202.645 476.510 745.155Estonia 15 40 35 65 75 95 155 230 175Ireland 3.855 2.680 1.935 1.290 955 945 1.450 3.275 2.245Greece 19.885 15.925 10.275 9.310 9.575 8.225 9.430 13.205 51.110Spain 4.515 3.005 2.740 3.420 2.565 4.485 5.615 14.780 15.755France 41.840 47.620 52.725 57.330 61.440 66.265 64.310 76.165 83.485Croatia : : : : : 1.075 450 210 2.225Italy 30.140 17.640 10.000 40.315 17.335 26.620 64.625 83.540 122.960Cyprus 3.920 3.200 2.875 1.770 1.635 1.255 1.745 2.265 2.940Latvia 55 60 65 340 205 195 375 330 350Lithuania 520 450 495 525 645 400 440 315 425Luxembourg 455 480 780 2.150 2.050 1.070 1.150 2.505 2.160Hungary 3.175 4.665 2.095 1.690 2.155 18.895 42.775 177.135 29.430Malta 2.605 2.385 175 1.890 2.080 2.245 1.350 1.845 1.930Netherlands 15.250 16.135 15.100 14.590 13.095 13.060 24.495 44.970 20.945Austria 12.715 15.780 11.045 14.420 17.415 17.500 28.035 88.160 41.950Poland 8.515 10.590 6.540 6.885 10.750 15.240 8.020 12.190 12.305Portugal 160 140 155 275 295 500 440 895 1.460Romania 1.175 960 885 1.720 2.510 1.495 1.545 1.260 1.880Slovenia 255 190 240 355 295 270 385 275 1.310Slovakia 895 805 540 490 730 440 330 330 145Finland 3.670 4.910 3.085 2.915 3.095 3.210 3.620 32.345 5.605Sweden 24.785 24.175 31.850 29.650 43.855 54.270 81.180 162.450 28.790United Kingdom : 31.665 24.335 26.915 28.800 30.585 32.785 40.160 38.785Iceland 70 35 40 75 115 125 170 345 1.125Liechtenstein 20 280 105 75 70 55 65 150 80Norway 14.395 17.125 10.015 8.990 9.675 11.930 11.415 31.110 3.485Switzerland 16.520 15.900 15.425 23.615 28.400 21.305 23.555 39.445 27.140Total 256.155 297.175 284.985 341.795 373.550 464.505 662.165 1.393.875 1.290.695
Special value:: not available
CITIZEN Extra-EU-28SEX TotalAGE TotalASYL_APP First time applicantUNIT Person
GEO/TIME 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016European Union (28 countries) 152.890 195.840 206.880 263.160 278.280 372.855 562.680 1.257.030 1.204.280Belgium 11.095 16.595 21.565 25.355 18.335 11.965 14.045 38.990 14.250Bulgaria : : : 705 1.230 6.980 10.805 20.165 18.990Czech Republic 1.050 620 380 485 505 490 905 1.235 1.200Denmark 2.350 3.720 5.065 3.945 6.045 7.170 14.535 20.825 6.055Germany (until 1990 former territory of the FRG) 21.325 27.575 41.245 45.680 64.410 109.375 172.945 441.800 722.265Estonia 15 35 30 65 75 95 145 225 150Ireland 3.795 2.650 1.915 1.280 940 940 1.440 3.270 2.235Greece : : : 9.310 9.575 7.860 7.585 11.370 49.875Spain : : 2.550 2.970 2.350 4.285 5.460 14.600 15.570France : 42.070 48.030 52.140 54.265 60.475 58.845 70.570 75.990Croatia : : : : : 1.045 380 140 2.150Italy 30.140 17.640 10.000 40.320 17.170 25.720 63.655 83.245 121.185Cyprus 3.920 3.200 2.835 1.745 1.590 1.150 1.480 2.105 2.840Latvia 50 50 60 335 190 185 365 330 345Lithuania : 210 370 405 560 250 385 275 410Luxembourg : : : 1.915 2.000 990 1.030 2.360 2.065Hungary : : : : : 18.565 41.215 174.435 28.215Malta 2.605 2.385 145 1.865 2.060 2.205 1.275 1.695 1.735Netherlands 13.380 14.880 13.290 11.560 9.660 9.815 21.780 43.035 19.285Austria : : : : : : 25.675 85.505 39.860Poland 7.200 9.655 4.330 4.985 9.175 13.970 5.610 10.255 9.780Portugal 160 140 155 275 290 500 440 870 710Romania : : : 1.695 2.420 1.405 1.500 1.225 1.855Slovenia 240 175 195 305 260 240 355 260 1.265Slovakia : : 315 320 550 290 230 270 100Finland : : : : 2.905 2.985 3.490 32.150 5.275Sweden 24.275 23.600 31.785 29.630 43.835 54.255 74.980 156.110 22.330United Kingdom 31.290 30.645 22.615 25.870 27.885 29.640 32.120 39.720 38.290Iceland : : : : : : : : 1.105Liechtenstein : : : : : : : : 75Norway 14.045 16.470 9.270 8.520 9.210 11.430 10.910 30.470 3.240Switzerland 15.105 14.415 13.420 19.230 25.775 19.315 21.940 38.060 25.820Total 182.040 226.725 229.575 290.905 313.265 403.600 595.530 1.325.565 1.234.525
Special value:: not availableEurostat,Asiloerichiedentiasiloperlaprimavoltadatocomplessivoannualeperetàesesso.Ultimoaggiornamento:13-03-2017
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8
Per una visione più completa sui flussi dei profughi, è utile considerare il monitoraggio
dell’UNHCR5 sui transiti lungo le vie del Mediterraneo. Si tratta di un monitoraggio
costantementeaggiornatoepresenta le stimesulladispersioneumanadeimigranti in fuga.
Standoaquestericognizioni,nel2016imigrantiarrivativiamaresonostati358.9236,mentre
quelli morti o dispersi lungo le rotte ammontano a 4.913. Nei primi due mesi del 2017, i
migranti approdati risultano già 16.765, mentre i morti e i dispersi 487. La fotografia è
chiaramentequelladiunasituazioneemergenzialeconnumeriincrescita,incuiItalia,Grecia
e, inmisuraminore, Spagna risultano essere i Paesi Ue più esposti agli arrivi. Inoltre, una
grandequantitàdimigrantiarrivati inGreciadallaTurchiaoattraversandol’Egeosiriversa
lungo le vie di terra dei Balcani, cercandodi raggiungere i Paesi del nordEuropa: secondo
l’agenziaFrontex,nel2016,sonostati102.430.7Ilquadrosicompletaconidatideimigranti
chepenetranonell’Ueviaterra,oltrepassandoiconfinipiùorientali:sempresecondoFrontex
nel2016sonostati1.349.
Fonte:UNHCR,SituazionePortaleoperativorifugiati,http://data2.unhcr.org/en/situations/mediterranean(aggiornatoal3.04.2017)
________________________________
5http://data2.unhcr.org/en/situations/mediterranean6Datiaggiornatial18dicembre2016:https://data2.unhcr.org/en/documents/download/526207http://frontex.europa.eu/trends-and-routes/migratory-routes-map/
6 9
Sebbene la legalità delle migrazioni costituisca il carattere primario dei dati forniti,
complessivamentequestoquadrononriescearendereadeguatamentecontodellapresenza
irregolare all’interno della popolazione immigrata (per esempio: coloro che permangono
nell’Uenonavendovalidopermessodisoggiorno,oavendoricevutodiniegoallalororichiesta
diasilo),nédella dispersioneumanache caratterizzai recenti flussi di persone infugadazona
di guerra (pensiamo al fenomeno dei rifugiati denegati o a quello dei minori non
accompagnati, spessosfuggentiagli strumentiamministrativi).La ragioneprincipale stanel
fattochesolounapartedeimigrantiirregolari risultainqualchemododocumentata:sitratta,
perlopiù, di coloro che sono individuati a seguitodi controlli, diventando spessooggettodi
provvedimenti di rimpatrio. Un largo margine di persone senza i requisiti legali per
soggiornare nei Paesi Ue sfugge tuttavia alle identificazioni e di conseguenza al computo
statistico.
Eurostat, Distribuzionedidecisionidiprimogradosurichiestad’asilo(non –EU), 2016http://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php/File:Distribution_of_first_instance_decisions_on_(non-EU)_asylum_applications,_2016_(%25)_YB17.png
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Per una visione più completa sui flussi dei profughi, è utile considerare il monitoraggio
dell’UNHCR5 sui transiti lungo le vie del Mediterraneo. Si tratta di un monitoraggio
costantementeaggiornatoepresenta le stimesulladispersioneumanadeimigranti in fuga.
Standoaquestericognizioni,nel2016imigrantiarrivativiamaresonostati358.9236,mentre
quelli morti o dispersi lungo le rotte ammontano a 4.913. Nei primi due mesi del 2017, i
migranti approdati risultano già 16.765, mentre i morti e i dispersi 487. La fotografia è
chiaramentequelladiunasituazioneemergenzialeconnumeriincrescita,incuiItalia,Grecia
e, inmisuraminore, Spagna risultano essere i Paesi Ue più esposti agli arrivi. Inoltre, una
grandequantitàdimigrantiarrivati inGreciadallaTurchiaoattraversandol’Egeosiriversa
lungo le vie di terra dei Balcani, cercandodi raggiungere i Paesi del nordEuropa: secondo
l’agenziaFrontex,nel2016,sonostati102.430.7Ilquadrosicompletaconidatideimigranti
chepenetranonell’Ueviaterra,oltrepassandoiconfinipiùorientali:sempresecondoFrontex
nel2016sonostati1.349.
Fonte:UNHCR,SituazionePortaleoperativorifugiati,http://data2.unhcr.org/en/situations/mediterranean(aggiornatoal3.04.2017)
________________________________
5http://data2.unhcr.org/en/situations/mediterranean6Datiaggiornatial18dicembre2016:https://data2.unhcr.org/en/documents/download/52620
7http://frontex.europa.eu/trends-and-routes/migratory-routes-map/
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Sebbene la legalità delle migrazioni costituisca il carattere primario dei dati forniti,
complessivamentequestoquadrononriescearendereadeguatamentecontodellapresenza
irregolare all’interno della popolazione immigrata (per esempio: coloro che permangono
nell’Uenonavendovalidopermessodisoggiorno,oavendoricevutodiniegoallalororichiesta
diasilo),nédelladispersioneumanachecaratterizzairecentiflussidipersoneinfugadazona
di guerra (pensiamo al fenomeno dei rifugiati denegati o a quello dei minori non
accompagnati, spessosfuggentiagli strumentiamministrativi).La ragioneprincipale stanel
fattochesolounapartedeimigrantiirregolaririsultainqualchemododocumentata:sitratta,
perlopiù, di coloro che sono individuati a seguitodi controlli, diventando spessooggettodi
provvedimenti di rimpatrio. Un largo margine di persone senza i requisiti legali per
soggiornare nei Paesi Ue sfugge tuttavia alle identificazioni e di conseguenza al computo
statistico.
Eurostat,Distribuzionedidecisionidiprimogradosurichiestad’asilo(non–EU),2016http://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php/File:Distribution_of_first_instance_decisions_on_(non-EU)_asylum_applications,_2016_(%25)_YB17.png
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Perunamiglioregestionedegli impattidei flussidiprofughi, si rendonoquindi semprepiù
necessariquadristatisticicheassumonoifattoridispintadaiPaesiterziequellidiattrazione
versoiPaesiUequalicriteriprimarinellerilevazionieneidisegnidelletendenze.Inquesto
senso,idatisupporterebberomegliol’elaborazionedipoliticheediprassioperativecapacidi
affrontare le migrazioni secondo la loro effettiva tipologia (volontarie, coatte, economiche,
ecc.)enonsoltantosullabasedellalegalitàdegliingressi:criterio,quest’ultimo,ancoratroppo
condizionatodallelegislazioninazionali.
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LERISPOSTEDELL’UEALLAGESTIONEDEIFLUSSIMIGRATORI:PROBLEMIEPROSPETTIVEOPERATIVE
PerlaprimavoltadallafinedellaSecondaguerramondiale,gliStatichecompongonol’Unione
europea si trovano a essere soprattutto contesti di approdo per un numero crescente di
profughidaiPaesiterzi.Piùspecificamente,daundecennioaquestaparte,lamorfologiadelle
migrazioniverso l’Uehasubìtoprofondetrasformazioni,conunaconsistentevariazionedel
rapporto tramigrazionieconomiche(stabilio in leggera flessione)e forzate(inaumento). I
Paesi dell’Ue, anche per la recessione economica in atto, hanno visto, al tempo stesso,
diminuirelalorocapacitàattrattivaperfattoridipositivamobilitàsocialeeaccrescerequella
relativaallegaranziediprotezioneelibertàofferteailororesidenti.Inaltreparole:all’Europa
guardanosempredipiùpersoneegruppiinfugadapersecuzionieconflitticomeaunameta
incuitrovareciòchepropriamentesidefinisceasilo.
Questa trasformazione, purtroppo, ha causato in materia di accoglienza una condizione di
forte squilibrio tra i Paesi Ue. Gli Stati naturalmente protesi verso il Mediterraneo (come
l’Italia, laGreciaelaSpagna),piùprossimiallerottedeimigranti,sonoquellimaggiormente
coinvolti sia inazioniemergenzialidi salvataggioeprimaospitalità sia inpercorsidi tutela
umanitaria per i rifugiati. Ciò ha comportato una notevole mobilitazione di risorse
economiche,umaneemezzioperativi,oltrecheuncomplessolavorodigestionedegliimpatti
suiterritoriesullepopolazioniospitanti:sforzichenonsonostatisufficientementecondivisi
a livello comunitario e che hanno mostrato l’inadeguatezza di molti strumenti legislativi
vigenti,comeilRegolamentodiDublinoIII(2013)8.
Il riconoscimentodellostatusdi rifugiatoe laconseguenteprotezione internazionale fanno,
infatti, capo a questo Regolamento, che attribuisce allo Stato di primo approdo la presa in
carico dell’esame della domanda d’asilo, dell’ospitalità e della successiva tutela umanitaria,
rendendoneifattiimpossibileilsuotrasferimentoadaltroPaeseUe.
________________________________
8 Regolamento (UE) n. 604/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 giugno 2013, che stabilisce i criteri e imeccanismi di determinazione dello Statomembro competente per l’esame di una domanda di protezione internazionalepresentata in uno degli Stati membri da un cittadino di un paese terzo o da un apolide (http://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX%3A32013R0604). Il 4maggio2016, la Commissione europeahapresentatounaPropostadinuovariformadelRegolamentodiDublino,cheperò,almomento,nonhatrovatoattuazione.
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Perunamiglioregestionedegli impattidei flussidiprofughi, si rendonoquindi semprepiù
necessariquadristatisticicheassumonoifattoridispintadaiPaesiterziequellidiattrazione
versoiPaesiUequalicriteriprimarinellerilevazionieneidisegnidelletendenze.Inquesto
senso,idatisupporterebberomegliol’elaborazionedipoliticheediprassioperativecapacidi
affrontare le migrazioni secondo la loro effettiva tipologia (volontarie, coatte, economiche,
ecc.)enonsoltantosullabasedellalegalitàdegliingressi:criterio,quest’ultimo,ancoratroppo
condizionatodallelegislazioninazionali.
8
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LERISPOSTEDELL’UEALLAGESTIONEDEIFLUSSIMIGRATORI:PROBLEMIEPROSPETTIVEOPERATIVE
PerlaprimavoltadallafinedellaSecondaguerramondiale,gliStatichecompongonol’Unione
europea si trovano a essere soprattutto contesti di approdo per un numero crescente di
profughidaiPaesiterzi.Piùspecificamente,daundecennioaquestaparte,lamorfologiadelle
migrazioniverso l’Uehasubìtoprofondetrasformazioni,conunaconsistentevariazionedel
rapporto tramigrazionieconomiche(stabilio in leggera flessione)e forzate(inaumento). I
Paesi dell’Ue, anche per la recessione economica in atto, hanno visto, al tempo stesso,
diminuirelalorocapacitàattrattivaperfattoridipositivamobilitàsocialeeaccrescerequella
relativaallegaranziediprotezioneelibertàofferteailororesidenti.Inaltreparole:all’Europa
guardanosempredipiùpersoneegruppiinfugadapersecuzionieconflitticomeaunameta
incuitrovareciòchepropriamentesidefinisceasilo.
Questa trasformazione, purtroppo, ha causato in materia di accoglienza una condizione di
forte squilibrio tra i Paesi Ue. Gli Stati naturalmente protesi verso il Mediterraneo (come
l’Italia, laGreciaelaSpagna),piùprossimiallerottedeimigranti,sonoquellimaggiormente
coinvolti sia inazioniemergenzialidi salvataggioeprimaospitalità sia inpercorsidi tutela
umanitaria per i rifugiati. Ciò ha comportato una notevole mobilitazione di risorse
economiche,umaneemezzioperativi,oltrecheuncomplessolavorodigestionedegliimpatti
suiterritoriesullepopolazioniospitanti:sforzichenonsonostatisufficientementecondivisi
a livello comunitario e che hanno mostrato l’inadeguatezza di molti strumenti legislativi
vigenti,comeilRegolamentodiDublinoIII(2013)8.
Il riconoscimentodellostatusdi rifugiatoe laconseguenteprotezione internazionale fanno,
infatti, capo a questo Regolamento, che attribuisce allo Stato di primo approdo la presa in
carico dell’esame della domanda d’asilo, dell’ospitalità e della successiva tutela umanitaria,
rendendoneifattiimpossibileilsuotrasferimentoadaltroPaeseUe.
________________________________
8 Regolamento (UE) n. 604/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 giugno 2013, che stabilisce i criteri e imeccanismi di determinazione dello Statomembro competente per l’esame di una domanda di protezione internazionalepresentata in uno degli Stati membri da un cittadino di un paese terzo o da un apolide (http://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX%3A32013R0604). Il 4maggio2016, la Commissione europeahapresentatounaPropostadinuovariformadelRegolamentodiDublino,cheperò,almomento,nonhatrovatoattuazione.
9
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Perriequilibrareglioneridell’accoglienza,laCommissioneeuropea,conlaEuropeanAgenda
onMigration(maggio2015),haelaboratounpianodirelocationdeiprofughitratuttigliStati
Ue. Questo piano, tuttavia, ha incontrato forti resistenze da parte dimolti Paesi del nord e
dell’estEuropa,alpuntodarisultaretutt’oralargamenteinattuato.
L’aggravarsidi situazionibellicheediemergenzeumanitarie inregioniprossimeall’Europa
(pensiamoallaSiria,all’Iraq,allaLibia,chesisonoaggiuntealleinstabilitàdelCornod’Africa,
dell’Africa occidentale, dell’Afghanistan) hanno incrementato, tra il 2014 e il 2016, le
pressioni migratorie, diramandole verso traiettorie relativamente nuove (per esempio, la
cosiddetta“rottabalcanica”chehainteressatoiPaesidell’est)esuscitando,dapartedimolti
Stati, provvedimenti di restrizione o chiusura. Dal giugno 2015 sino ad oggi, in rapida
successione,Ungheria,GranBretagna,EstoniaeMacedoniahannoprocedutoalrafforzamento
degli strumenti di controllo ai loro confini. Tra settembre 2015 e febbraio 2016, Austria,
Ungheria, Slovenia, Danimarca, Svezia e Norvegia hanno più volte sospeso l’acquis di
Schenghen,avvalendosidiquantoprevistoinviaeccezionaledall’art.78delTFUE.Nelgiugno
2015, l’Ungheria ha unilateralmente scelto di sospendere il Regolamento di Dublino,
respingendo i richiedenti asilo che premevano alla frontiera serbo-ungherese. In senso del
tutto opposto, nell’agosto 2015, la Germania ha deciso una sospensione unilaterale degli
AccordidiDublinoperesaminareautonomamenteledomandedeiprofughisiriani.
Questa situazione,mediaticamente definita crisi europea dei profughi, ha rivelato la grande
difficoltà degli Organi comunitari a imporre risposte unitarie ed efficaci al fenomeno delle
migrazioni, sia operando sul fronte esterno (rapporti con i Paesi terzi e cooperazione
internazionale), chesuquello interno(potenziamentodelCEAS,CommonEuropeanAsylum
System). La pericolosità delle vie di fuga delMediterraneo e delle rotte di terra, con l’alto
numero di morti e dispersi nei loro attraversamenti, impone infatti di agire
contemporaneamente sui due versanti: gestire all’origine flussi altrimenti incontrollati e
garantireneiPaesiUegiustetuteleallepersonescampateaguerreepersecuzioni.
Su ambedue i fronti è necessario attuare politiche pubbliche e processi operativi capaci di
coordinare tutti i livelli decisori (europei, nazionali, regionali e locali) secondo i principi di
sussidiarietàeproporzionalità.IComuni,inparticolare,inquantoEntidiprossimitàadiretto
contatto con i bisogni delle comunità, non possono essere marginalizzati nei processi
decisionali,néessereindebolitinellerisorseeconomicheeoperative.
10
13
Il loro ruolo deve risultare attivo tanto nella cooperazione con i soggetti omologhi dei
cosiddetti Paesi fragili, favorendo lo sviluppo di strutture democratiche capaci di garantire
condizionidivitasostenibilidallepopolazionilocali,quantonellacapacitàdigestirel’impatto
deiflussimigratoriinunaprospettivadirealeintegrazionesociale.
Taleprospettiva,sevuoleaveresuccesso,richiedenecessariamentediesserecompartecipata
conlacittadinanzadeicontestiospitanti,perprevenirepossibiliconflittualitàeattuarebuone
pratiche di mediazione sociale e interculturale che rendano forze sociali, associazioni,
comunitàstraniereesingolimigrantiattori,enonsolocomparse,diuncomunedestino.Un
destinoautenticamenteeuropeo.
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Perriequilibrareglioneridell’accoglienza,laCommissioneeuropea,conlaEuropeanAgenda
onMigration(maggio2015),haelaboratounpianodirelocationdeiprofughitratuttigliStati
Ue. Questo piano, tuttavia, ha incontrato forti resistenze da parte dimolti Paesi del nord e
dell’estEuropa,alpuntodarisultaretutt’oralargamenteinattuato.
L’aggravarsidi situazionibellicheediemergenzeumanitarie inregioniprossimeall’Europa
(pensiamoallaSiria,all’Iraq,allaLibia,chesisonoaggiuntealleinstabilitàdelCornod’Africa,
dell’Africa occidentale, dell’Afghanistan) hanno incrementato, tra il 2014 e il 2016, le
pressioni migratorie, diramandole verso traiettorie relativamente nuove (per esempio, la
cosiddetta“rottabalcanica”chehainteressatoiPaesidell’est)esuscitando,dapartedimolti
Stati, provvedimenti di restrizione o chiusura. Dal giugno 2015 sino ad oggi, in rapida
successione,Ungheria,GranBretagna,EstoniaeMacedoniahannoprocedutoalrafforzamento
degli strumenti di controllo ai loro confini. Tra settembre 2015 e febbraio 2016, Austria,
Ungheria, Slovenia, Danimarca, Svezia e Norvegia hanno più volte sospeso l’acquis di
Schenghen,avvalendosidiquantoprevistoinviaeccezionaledall’art.78delTFUE.Nelgiugno
2015, l’Ungheria ha unilateralmente scelto di sospendere il Regolamento di Dublino,
respingendo i richiedenti asilo che premevano alla frontiera serbo-ungherese. In senso del
tutto opposto, nell’agosto 2015, la Germania ha deciso una sospensione unilaterale degli
AccordidiDublinoperesaminareautonomamenteledomandedeiprofughisiriani.
Questa situazione,mediaticamente definita crisi europea dei profughi, ha rivelato la grande
difficoltà degli Organi comunitari a imporre risposte unitarie ed efficaci al fenomeno delle
migrazioni, sia operando sul fronte esterno (rapporti con i Paesi terzi e cooperazione
internazionale), chesuquello interno(potenziamentodelCEAS,CommonEuropeanAsylum
System). La pericolosità delle vie di fuga delMediterraneo e delle rotte di terra, con l’alto
numero di morti e dispersi nei loro attraversamenti, impone infatti di agire
contemporaneamente sui due versanti: gestire all’origine flussi altrimenti incontrollati e
garantireneiPaesiUegiustetuteleallepersonescampateaguerreepersecuzioni.
Su ambedue i fronti è necessario attuare politiche pubbliche e processi operativi capaci di
coordinare tutti i livelli decisori (europei, nazionali, regionali e locali) secondo i principi di
sussidiarietàeproporzionalità.IComuni,inparticolare,inquantoEntidiprossimitàadiretto
contatto con i bisogni delle comunità, non possono essere marginalizzati nei processi
decisionali,néessereindebolitinellerisorseeconomicheeoperative.
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Il loro ruolo deve risultare attivo tanto nella cooperazione con i soggetti omologhi dei
cosiddetti Paesi fragili, favorendo lo sviluppo di strutture democratiche capaci di garantire
condizionidivitasostenibilidallepopolazionilocali,quantonellacapacitàdigestirel’impatto
deiflussimigratoriinunaprospettivadirealeintegrazionesociale.
Taleprospettiva,sevuoleaveresuccesso,richiedenecessariamentediesserecompartecipata
conlacittadinanzadeicontestiospitanti,perprevenirepossibiliconflittualitàeattuarebuone
pratiche di mediazione sociale e interculturale che rendano forze sociali, associazioni,
comunitàstraniereesingolimigrantiattori,enonsolocomparse,diuncomunedestino.Un
destinoautenticamenteeuropeo.
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PARTESECONDA
Questasecondasezionepresentatreesempidibuonepraticheperrispondereagliimpatti
migratori sia nei contesti di accoglienza (metodopartecipatonella legislazione regionale in
materia di inclusione sociale e antidiscriminazione; impiego dellamediazione culturale nel
sistemadiaccoglienzaeneipercorsiditutelaumanitariadeiprofughi),siasulversantedella
cooperazionedecentrataconiPaesidiprovenienzadeiprofughi.
TuttietregliesempivedonocomeattorileRegionieiComuni:quellideiPaesiUeperquanto
attiene l’accoglienza e l’integrazione dei profughi e quelli dei Paesi terzi riguardo la
cooperazionedecentralizzata.
I primi due esempi, in particolare, intendono mostrare in maniera proattiva alcuni
strumenti/modalità di azione, replicabili in altri contesti europei, che, in forme differenti,
mirano a creare condizioni di reale integrazione per imigranti e, più specificamente, per i
profughi.
Il primo vede come attuatore un Potere regionale che ha scelto la strada della
compartecipazione con i Comuni e i soggetti della cittadinanza territoriale diversamente
attivi nell’accoglienza (dall’assistenza, alla sanità, alla scuola, alla formazioneprofessionale)
per procedere alla elaborazione di una legislazione specifica e articolata volta a favorire
l’inserimentosocialedeimigranti.
Ilsecondoesempio,sullabasedellalungaesperienzamaturatanegliannipressoiservizidegli
Enti locali italiana, illustra l’importanza della figura del mediatore culturale e della
mediazione culturale nei sistemi di accoglienza dei richiedenti asilo attivati negli ultimi
cinque anni in Italia, nonché in azioni particolari di cooperazione decentrata nei Paesi di
provenienzadeiprofughi(nelcasospecifico,inMarocco).
Il terzo esempio, complementare ai precedenti, sposta l’orizzonte d’azione sul versante
esternodellacooperazioneinternazionale,descrivendolasituazioneeibisognidiunComune
del Senegal (Bona), appartenente a una regione (la Casamance) segnata da crescenti
migrazioniversoiPaesidell’Ue.Ladescrizionedeibisogniindicaqualipossonoesserelelinee
d’intervento dei Comuni omologhi europei in un’ottica di cooperazione decentrata
finalizzataacrearecondizionisostenibiliperevitarespopolamentiemigrazioniincontrollate
versolerottedelSaharaodell’Atlantico.
12
15
COSAPOSSONOFARELEREGIONIPERFAVORIREL’INCLUSIONESOCIALEDEIMIGRANTI? ILMETODOPARTECIPATONELLACOSTRUZIONELEGISLATIVA,OPERATIVAEPROGETTUALE.
InquantoEntidi indirizzo, leRegioni europeehanno il compitodiorientaregli altripoteri
locali (Province, Città metropolitane e Comuni) su come affrontare temi di particolare
urgenza,qualil’inclusionesocialedeimigranti.Talecompitorisultatantopiùefficacequanto
più risulta applicato ilmetodo partecipato, ossia il coinvolgimento attivo dei Comuni, delle
associazioni di Comuni, delle forze sociali, delle associazioni, delle comunità straniere e di
tuttigliattoricoinvolti,inazionidiconfrontodirettoediconsultazionepermeglioprocedere
all’iniziativalegislativaeallaprogrammazioneoperativa.
Inquestosenso, ilprocessoavviatodallaRegionePiemonte inmateriadiprevenzionedelle
discriminazioni e di inclusione dei migranti appare paradigmatico per possibili altre
esperienzealivelloeuropeo.
Al riguardo, l’Assessora regionale all’Immigrazione, Diritti civili e Cooperazione decentrata
internazionaleMonicaCeruttidescrivecosìilsignificatoeiilpercorsodiquestaazione.
A fineottobre2016siè tenuta laprimariunionedel “Forumregionaledeinuovi
cittadini e delle nuove cittadine”, durante la quale è stato avviato un confronto
partecipato per la stesura di un nuovo disegno di legge regionale per la
promozione della cittadinanza. Alla riunione hanno partecipato un centinaio di
rappresentantidelleassociazionipiemontesidimigrantiocheoffronoservizialla
popolazione straniera.Durante l’incontroè statadistribuitaunaprimabozzadel
testodeldisegnodilegge.
La nuova Legge regionale per la promozione della cittadinanza, che dovrà
sostituirel’attualeleggesull’immigrazionecherisaleal1989,siarticolainquattro
sezioni:
1. iprincipifondantidellalegge;
2. laprotezionesociale;
3. le azioni da mettere in campo per promuovere l’uguaglianza negli ambiti di
competenza regionale (sanità, formazioneprofessionale, ecc.), eperpotenziaree
sistematizzareservizifondamentalicomequellidimediazioneculturale;
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PARTESECONDA
Questasecondasezionepresentatreesempidibuonepraticheperrispondereagliimpatti
migratori sia nei contesti di accoglienza (metodopartecipatonella legislazione regionale in
materia di inclusione sociale e antidiscriminazione; impiego dellamediazione culturale nel
sistemadiaccoglienzaeneipercorsiditutelaumanitariadeiprofughi),siasulversantedella
cooperazionedecentrataconiPaesidiprovenienzadeiprofughi.
TuttietregliesempivedonocomeattorileRegionieiComuni:quellideiPaesiUeperquanto
attiene l’accoglienza e l’integrazione dei profughi e quelli dei Paesi terzi riguardo la
cooperazionedecentralizzata.
I primi due esempi, in particolare, intendono mostrare in maniera proattiva alcuni
strumenti/modalità di azione, replicabili in altri contesti europei, che, in forme differenti,
mirano a creare condizioni di reale integrazione per imigranti e, più specificamente, per i
profughi.
Il primo vede come attuatore un Potere regionale che ha scelto la strada della
compartecipazione con i Comuni e i soggetti della cittadinanza territoriale diversamente
attivi nell’accoglienza (dall’assistenza, alla sanità, alla scuola, alla formazioneprofessionale)
per procedere alla elaborazione di una legislazione specifica e articolata volta a favorire
l’inserimentosocialedeimigranti.
Ilsecondoesempio,sullabasedellalungaesperienzamaturatanegliannipressoiservizidegli
Enti locali italiana, illustra l’importanza della figura del mediatore culturale e della
mediazione culturale nei sistemi di accoglienza dei richiedenti asilo attivati negli ultimi
cinque anni in Italia, nonché in azioni particolari di cooperazione decentrata nei Paesi di
provenienzadeiprofughi(nelcasospecifico,inMarocco).
Il terzo esempio, complementare ai precedenti, sposta l’orizzonte d’azione sul versante
esternodellacooperazioneinternazionale,descrivendolasituazioneeibisognidiunComune
del Senegal (Bona), appartenente a una regione (la Casamance) segnata da crescenti
migrazioniversoiPaesidell’Ue.Ladescrizionedeibisogniindicaqualipossonoesserelelinee
d’intervento dei Comuni omologhi europei in un’ottica di cooperazione decentrata
finalizzataacrearecondizionisostenibiliperevitarespopolamentiemigrazioniincontrollate
versolerottedelSaharaodell’Atlantico.
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COSAPOSSONOFARELEREGIONIPERFAVORIREL’INCLUSIONESOCIALEDEIMIGRANTI? ILMETODOPARTECIPATONELLACOSTRUZIONELEGISLATIVA,OPERATIVAEPROGETTUALE.
InquantoEntidi indirizzo, leRegioni europeehanno il compitodiorientaregli altripoteri
locali (Province, Città metropolitane e Comuni) su come affrontare temi di particolare
urgenza,qualil’inclusionesocialedeimigranti.Talecompitorisultatantopiùefficacequanto
più risulta applicato ilmetodo partecipato, ossia il coinvolgimento attivo dei Comuni, delle
associazioni di Comuni, delle forze sociali, delle associazioni, delle comunità straniere e di
tuttigliattoricoinvolti,inazionidiconfrontodirettoediconsultazionepermeglioprocedere
all’iniziativalegislativaeallaprogrammazioneoperativa.
Inquestosenso, ilprocessoavviatodallaRegionePiemonte inmateriadiprevenzionedelle
discriminazioni e di inclusione dei migranti appare paradigmatico per possibili altre
esperienzealivelloeuropeo.
Al riguardo, l’Assessora regionale all’Immigrazione, Diritti civili e Cooperazione decentrata
internazionaleMonicaCeruttidescrivecosìilsignificatoeiilpercorsodiquestaazione.
A fineottobre2016siè tenuta laprimariunionedel “Forumregionaledeinuovi
cittadini e delle nuove cittadine”, durante la quale è stato avviato un confronto
partecipato per la stesura di un nuovo disegno di legge regionale per la
promozione della cittadinanza. Alla riunione hanno partecipato un centinaio di
rappresentantidelleassociazionipiemontesidimigrantiocheoffronoservizialla
popolazione straniera.Durante l’incontroè statadistribuitaunaprimabozzadel
testodeldisegnodilegge.
La nuova Legge regionale per la promozione della cittadinanza, che dovrà
sostituirel’attualeleggesull’immigrazionecherisaleal1989,siarticolainquattro
sezioni:
1. iprincipifondantidellalegge;
2. laprotezionesociale;
3. le azioni da mettere in campo per promuovere l’uguaglianza negli ambiti di
competenza regionale (sanità, formazioneprofessionale, ecc.), eperpotenziaree
sistematizzareservizifondamentalicomequellidimediazioneculturale;
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4. laprogrammazionee lapartecipazionecheprevede l’elaborazionediunpiano
triennale,diun“Forumregionaledeinuovicittadiniedellenuovecittadine”edi
unaConsultaregionale.
In questimesi la bozza del disegno di legge è stata arricchita e integrata con le
indicazioni che sono arrivate dagli attori coinvolti. Ad inizio marzo ci sarà un
primo passaggio formale in Giunta regionale per poi avviare una consultazione
onlinediunmese,durantelaqualeverràchiestoadassociazioniesingolicittadini
interessati di farci pervenire osservazioni, emendamenti e ulteriori integrazioni.
Dopo la consultazione, il percorso del DDL proseguirà il suo iter in Consiglio
regionale.
Ilpercorsopartecipatocheavviatoper ilDDLPromozionedellacittadinanzaè lostessogià
intrapresoperlaelaborazionedellaLeggen.5del23marzo2016("Normediattuazionedel
divieto di ogni forma di discriminazione e della parità di trattamento nelle materie di
competenzaregionale").
Illavoropergiungereall’approvazionediquestaleggeèstatolungoepartecipato
perchéfruttodiconfrontoeconcertazionesiaincommissione,siaconassociazioni
e con cittadini/e che hanno risposto alla consultazione on line. Si tratta di una
leggequadrocheforniscel’inquadramentonormativonecessarioaqualsiasitipodi
iniziativachedovràepotràessereassunta.Untestoimportanteperchécolmaun
vuoto,figliodell’assenzadiunanormativanazionaleinmateria.
La Legge prevede l’elaborazione di un Piano regionale che preveda azioni
specifiche contro lediscriminazioni secondo lemateriedi competenza regionale,
che sono: salute, prestazioni sanitarie e politiche sociali; diritto alla casa;
formazione professionale e istruzione; politiche del lavoro, promozione
dell’imprenditorialità e responsabilità sociale delle imprese; attività culturali,
turistiche, sportive, ricreative e commerciali; formazione e organizzazione del
personaleregionale;comunicazione;trasportoemobilità.
Con l’approvazione della Legge 5/2016 è fornita una base giuridica certa per
l’attivazione della Rete regionale contro le discriminazioni che servirà ad
accogliereeorientarelevittime.LareteprevedeunNodoperciascunaProvinciae
leretiterritoriali.
14
17
Sitrattadiunaleggechevuoleesserediprincipio,machehaunafortebasepratica
perché permette di attivare interventi di autorità specifiche, come nel caso del
Difensore Civico che vede estese le proprie competenze a tutela per esempio di
cittadini/e diversamente abili che devono avere garantito l’accesso a farmacie
pubbliche,studimediciomezziditrasporto;ocomenelcasodelledonnestraniere
che portano il velo e che possono essere discriminate al momento della
registrazionediundocumentocome laCartad’Identitàoppurenelcasodibandi
pubblici per soli/e cittadini/e italiani/e, in questo caso ad attivarsi è la Rete
regionale contro le discriminazioni; o come nel caso di pubblicità lesive delle
dignitàdell’immaginedelladonna,inquestocasoadattivarsisaràilCorecom.
AltreinnovazioniintrodottedallaLegge5/2016:
1)tuttiifornitoricheconlaRegionestipulerannocontrattisonotenutialrispetto
dellaparitàditrattamento(art,4comma4);
2) richiamato il principio di parità di trattamento nelle elezioni in attesa della
nuovaleggeelettoralechestabiliràlaformadiquestaparità;
3)(art.7)interventidiinformazione,formazioneesensibilizzazioneneiconfronti
di tutte le categorie di operatori pubblici, a partire dall’istruzione, formazione
professionale, lavoro.IncollaborazionecongliEntipreposti(innanzituttoMIUR).
Formazioneanchedelpersonaleregionale(art.8);
4) Corecom può intervenire anche nei casi di discriminazione comunicativa,
compresiicasidiutilizzooffensivoe/odiscriminatoriodell’immaginedelladonna
(art.9);
5) estensione delle competenze del Difensore Civico anche ai casi di
discriminazioneveraepropria(art.14);
6) estensione delle competenze del Garante dei Detenuti anche ai casi di ex
detenutiinviadireinserimento(art.15);
7) promuove iniziative di RSI (Responsabilità Sociale di Impresa) connesse
all’attuazionedelprincipiodinondiscriminazione(art.11comma5);
8) consultazioni periodiche con associazionismo coinvolto e competente per
materia(art.4);
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4. laprogrammazionee lapartecipazionecheprevede l’elaborazionediunpiano
triennale,diun“Forumregionaledeinuovicittadiniedellenuovecittadine”edi
unaConsultaregionale.
In questimesi la bozza del disegno di legge è stata arricchita e integrata con le
indicazioni che sono arrivate dagli attori coinvolti. Ad inizio marzo ci sarà un
primo passaggio formale in Giunta regionale per poi avviare una consultazione
onlinediunmese,durantelaqualeverràchiestoadassociazioniesingolicittadini
interessati di farci pervenire osservazioni, emendamenti e ulteriori integrazioni.
Dopo la consultazione, il percorso del DDL proseguirà il suo iter in Consiglio
regionale.
Ilpercorsopartecipatocheavviatoper ilDDLPromozionedellacittadinanzaè lostessogià
intrapresoperlaelaborazionedellaLeggen.5del23marzo2016("Normediattuazionedel
divieto di ogni forma di discriminazione e della parità di trattamento nelle materie di
competenzaregionale").
Illavoropergiungereall’approvazionediquestaleggeèstatolungoepartecipato
perchéfruttodiconfrontoeconcertazionesiaincommissione,siaconassociazioni
e con cittadini/e che hanno risposto alla consultazione on line. Si tratta di una
leggequadrocheforniscel’inquadramentonormativonecessarioaqualsiasitipodi
iniziativachedovràepotràessereassunta.Untestoimportanteperchécolmaun
vuoto,figliodell’assenzadiunanormativanazionaleinmateria.
La Legge prevede l’elaborazione di un Piano regionale che preveda azioni
specifiche contro lediscriminazioni secondo lemateriedi competenza regionale,
che sono: salute, prestazioni sanitarie e politiche sociali; diritto alla casa;
formazione professionale e istruzione; politiche del lavoro, promozione
dell’imprenditorialità e responsabilità sociale delle imprese; attività culturali,
turistiche, sportive, ricreative e commerciali; formazione e organizzazione del
personaleregionale;comunicazione;trasportoemobilità.
Con l’approvazione della Legge 5/2016 è fornita una base giuridica certa per
l’attivazione della Rete regionale contro le discriminazioni che servirà ad
accogliereeorientarelevittime.LareteprevedeunNodoperciascunaProvinciae
leretiterritoriali.
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Sitrattadiunaleggechevuoleesserediprincipio,machehaunafortebasepratica
perché permette di attivare interventi di autorità specifiche, come nel caso del
Difensore Civico che vede estese le proprie competenze a tutela per esempio di
cittadini/e diversamente abili che devono avere garantito l’accesso a farmacie
pubbliche,studimediciomezziditrasporto;ocomenelcasodelledonnestraniere
che portano il velo e che possono essere discriminate al momento della
registrazionediundocumentocome laCartad’Identitàoppurenelcasodibandi
pubblici per soli/e cittadini/e italiani/e, in questo caso ad attivarsi è la Rete
regionale contro le discriminazioni; o come nel caso di pubblicità lesive delle
dignitàdell’immaginedelladonna,inquestocasoadattivarsisaràilCorecom.
AltreinnovazioniintrodottedallaLegge5/2016:
1)tuttiifornitoricheconlaRegionestipulerannocontrattisonotenutialrispetto
dellaparitàditrattamento(art,4comma4);
2) richiamato il principio di parità di trattamento nelle elezioni in attesa della
nuovaleggeelettoralechestabiliràlaformadiquestaparità;
3)(art.7)interventidiinformazione,formazioneesensibilizzazioneneiconfronti
di tutte le categorie di operatori pubblici, a partire dall’istruzione, formazione
professionale, lavoro.IncollaborazionecongliEntipreposti(innanzituttoMIUR).
Formazioneanchedelpersonaleregionale(art.8);
4) Corecom può intervenire anche nei casi di discriminazione comunicativa,
compresiicasidiutilizzooffensivoe/odiscriminatoriodell’immaginedelladonna
(art.9);
5) estensione delle competenze del Difensore Civico anche ai casi di
discriminazioneveraepropria(art.14);
6) estensione delle competenze del Garante dei Detenuti anche ai casi di ex
detenutiinviadireinserimento(art.15);
7) promuove iniziative di RSI (Responsabilità Sociale di Impresa) connesse
all’attuazionedelprincipiodinondiscriminazione(art.11comma5);
8) consultazioni periodiche con associazionismo coinvolto e competente per
materia(art.4);
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9) obbligo della Regione e degli enti strumentali di pubblicare ogni anno una
relazionesullostatodiattuazionedellaLegge12marzo1999,n.68“Normeperil
dirittoallavorodeidisabili.
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19
UNA RISPOSTA OPERATIVA PER LA GESTIONE DELL’OSPITALITÀ EDELL’INTEGRAZIONE DEI MIGRANTI: LA MEDIAZIONE CULTURALE NELSISTEMA ITALIANO DI ACCOGLIENZA DEI PROFUGHI E NELLACOOPERAZIONECONIPAESID’ORIGINEDEIMIGRANTI.
Pur con livelli diversi tra le Regioni, l’Italia ha maturato una significativa esperienza di
gestionedellamigrazioneedi costruzionedi sistemidi accoglienzadeiprofughi.Una tra le
caratteristichepiùimportantidiquestisistemièl’impiego,inmolticasiquasistrutturale,dei
mediatoriedellemediatriciculturali.
La mediazione culturale comincia a svilupparsi in Italia tra gli anni ottanta e novanta del
secoloscorso inrapportoall’aumentosignificativodell’utenzastranierapresso ivariservizi
pubblici (amministrazione, sicurezza, giustizia, sanità e sportelli di informazione, ecc.). Per
dareunarispostaconcretaaibisognidiquestaspecificautenza,vengonoformatimediatricie
mediatori culturali con il compitodi svolgereuna funzione finalizzata a risolvereproblemi,
proporre soluzioni, governare fenomeni, valorizzare risorse della societàmulticulturale.La
definizione,ilruoloel’utilitàdelmediatoresonotracciatiinvaritestidileggecheregolanola
materiadell’immigrazione,inparticolarenellasezionechetrattaiprocessidiintegrazione9.A
livelloregionale,inparticolare,lafiguradelmediatoreculturaleècontemplatainquasituttii
contestichehannonormativerelativeallagestionedeifenomenimigratori.
Esistono leggi regionali,delibere,protocollidi intesa, lineeguida,determinazioni,disegnidi
legge, accordi di programma che a vario titolo trattano la materia dell’immigrazione e si
riferiscono alla figura del mediatore. Solo alcune Regioni, tuttavia, definiscono con una
appositadelibera la figuraconriferimentoaruolo, formazione,professionalità,competenze,
modalità e ambiti di intervento. Tra queste, Toscana, Abruzzo, Campania, Emilia-Romagna,
Friuli-VeneziaGiulia,Lazio,Liguria,Piemonte,ProvinciaAutonomadiBolzanoeValled’Aosta.
Gli ambiti di interventodeimediatori culturali sonomolteplici: daquello sanitario aquello
scolastico-educativo;daquelloamministrativoaquellogiudiziario,aquellodell’accoglienzadi
primolivello.Imediatori,inoltre,sonoimpiegaticostantementenelleCommissioniterritoriali
perilriconoscimentodellostatusdirifugiato.
________________________________________________
9 Lamediazione interculturale, intesa come strumentoutile all’integrazionedegli stranieri e alla valorizzazionedelle diversità, èstata introdotta per la prima volta nella normativa nazionaledall’art. 36 e dall’art. 40 della L. 40 del 6marzo 1998, “Disciplinadell’immigrazioneenormesullacondizionedellostraniero”,inseguitorecepitirispettivamentedall’art.38edall’art.42delD.Lgs.286del25lugliodel1998,Testounicodelledisposizioniconcernentiladisciplinadell’immigrazione.
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9) obbligo della Regione e degli enti strumentali di pubblicare ogni anno una
relazionesullostatodiattuazionedellaLegge12marzo1999,n.68“Normeperil
dirittoallavorodeidisabili.
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UNA RISPOSTA OPERATIVA PER LA GESTIONE DELL’OSPITALITÀ EDELL’INTEGRAZIONE DEI MIGRANTI: LA MEDIAZIONE CULTURALE NELSISTEMA ITALIANO DI ACCOGLIENZA DEI PROFUGHI E NELLACOOPERAZIONECONIPAESID’ORIGINEDEIMIGRANTI.
Pur con livelli diversi tra le Regioni, l’Italia ha maturato una significativa esperienza di
gestionedellamigrazioneedi costruzionedi sistemidi accoglienzadeiprofughi.Una tra le
caratteristichepiùimportantidiquestisistemièl’impiego,inmolticasiquasistrutturale,dei
mediatoriedellemediatriciculturali.
La mediazione culturale comincia a svilupparsi in Italia tra gli anni ottanta e novanta del
secoloscorso inrapportoall’aumentosignificativodell’utenzastranierapresso ivariservizi
pubblici (amministrazione, sicurezza, giustizia, sanità e sportelli di informazione, ecc.). Per
dareunarispostaconcretaaibisognidiquestaspecificautenza,vengonoformatimediatricie
mediatori culturali con il compitodi svolgereuna funzione finalizzata a risolvereproblemi,
proporre soluzioni, governare fenomeni, valorizzare risorse della societàmulticulturale.La
definizione,ilruoloel’utilitàdelmediatoresonotracciatiinvaritestidileggecheregolanola
materiadell’immigrazione,inparticolarenellasezionechetrattaiprocessidiintegrazione9.A
livelloregionale,inparticolare,lafiguradelmediatoreculturaleècontemplatainquasituttii
contestichehannonormativerelativeallagestionedeifenomenimigratori.
Esistono leggi regionali,delibere,protocollidi intesa, lineeguida,determinazioni,disegnidi
legge, accordi di programma che a vario titolo trattano la materia dell’immigrazione e si
riferiscono alla figura del mediatore. Solo alcune Regioni, tuttavia, definiscono con una
appositadelibera la figuraconriferimentoaruolo, formazione,professionalità,competenze,
modalità e ambiti di intervento. Tra queste, Toscana, Abruzzo, Campania, Emilia-Romagna,
Friuli-VeneziaGiulia,Lazio,Liguria,Piemonte,ProvinciaAutonomadiBolzanoeValled’Aosta.
Gli ambiti di interventodeimediatori culturali sonomolteplici: daquello sanitario aquello
scolastico-educativo;daquelloamministrativoaquellogiudiziario,aquellodell’accoglienzadi
primolivello.Imediatori,inoltre,sonoimpiegaticostantementenelleCommissioniterritoriali
perilriconoscimentodellostatusdirifugiato.
________________________________________________
9 Lamediazione interculturale, intesa come strumentoutile all’integrazionedegli stranieri e alla valorizzazionedelle diversità, èstata introdotta per la prima volta nella normativa nazionaledall’art. 36 e dall’art. 40 della L. 40 del 6marzo 1998, “Disciplinadell’immigrazioneenormesullacondizionedellostraniero”,inseguitorecepitirispettivamentedall’art.38edall’art.42delD.Lgs.286del25lugliodel1998,Testounicodelledisposizioniconcernentiladisciplinadell’immigrazione.
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Diversamente da altri Paesi, in Italia la figura delmediatore non è limitata a una funzione
meramente “linguistico-culturale”,ma è quella di un autentico ponte chemette in contatto
mondiculturaliancheprofondamentediversi,inunquadrodiintegrazionesociale.
1. LamediazioneculturalenelSistemadiaccoglienzaitalianodeirichiedentiasiloeneipercorsiditutelaumanitariadeirifugiati
Questopatrimoniodi competenze ed esperienzematurato in Italia nel corsodi tredecenni
pieni, ha trovato applicazione nel sistema di accoglienza dei profughi degli ultimi anni. In
proposito,ilsociologoeformatoreLahcenAallaosserva:
Pur con livelli diversi tra le Regioni, l’Italia ha maturato una significativa
esperienzadigestionedellamigrazioneedicostruzionedisistemidiaccoglienza
dei profughi. Alcuni servizi pubblici e del privato sociale sono diventati dei veri
dispositivi di mediazione interculturale operativi. Personale multietnico e
multidisciplinareassistedirettamenteimigrantieirifugiatiedoffreconsulenzaad
altri enti. L’esperienza di sostegno psicologico ai rifugiati vittime di tortura
dimostraquantoessiportinoconsésofferenzematurateduranteilprimoimpatto
con l’Italia, a causa di problemi comunicativi, incomprensioni o conflitti legati
all’impossibilitàdirelazionarsiadeguatamente.
IlsistemadiaccoglienzaprofughiinItaliasisvolgeindiversefasi:
1) la fase degli hotspot nei CPSA (Centri di primo soccorso e accoglienza) per
effettuare il foto-segnalamentoe lo screeningsanitario,quindi l’accoglienzadi
emergenza nei CDA (Centri di accoglienza) o CARA (Centri di accoglienza per
richiedentiasilo),alfinediespletareladomandadiprotezioneinternazionale;
2) lafasedeipercorsiditutelaumanitariaperrichiedentiasiloerifugiati(SPRAR),
gestitoattraversoglienti localiconl'essenzialesupportodelterzosettore,che
offre soprattutto servizi per l'accoglienza e l'integrazione dei soggetti
beneficiari.
Nellaprimafase,l’operadiinterpretariatoèmoltodelicataecomplessa,perchési
attiva in un contesto di emergenza e di “controllo”. Dopo il breve passaggio al
CPSA, il trasferimento a un CARA, a un CDA o a un CIE determina già per il
richiedente asilo un destino di accoglienza o di rimpatrio. Alcuni profughi che
hanno vissuto l’esperienza del rimpatrio attribuiscono spesso la causa
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all’interpreteche,secondoloro,nonavrebbetradottobeneononavrebbeusato“il
suoprivilegio”diessereascoltatodaicommissariperfavorireilrichiedenteasilo.
Lastessaorigineetnicadell’interpreteèvissutaspessocomefattoredibeneficioo
disfavore.Ilcontinuocambiamentodellaprovenienzadeirifugiatiponeancheun
problema di reperimento di personale qualificato in grado di comunicare nella
linguaoneldialettodegliutenti.Inoltre,il lavorodiinterpretariatoconoperatori
chehannomansionidicontrollolasciapocospazioallamediazioneinterculturale.
Questo,però,nonvuoldireche lamediazionesia inutile inquesticontestima,al
contrario, che occorre rafforzare la qualifica del mediatore, con particolare
attenzionealle competenze relazionali e alla gestionedei rapporti interpersonali
neicontestidiemergenza.
Nel Sistema di protezione e integrazione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR),
sonogiàprevistimediatoriinterculturali.Ilmediatoreinterculturalenelsistemadi
accoglienzaèchiamatoafacilitarelacomunicazione,mediareiconflittieinformare
sui contesti sociali e culturali del contesto di arrivo dell’utente e decodificare
linguaggi, chiarificare contesti e situazioni a suo favore. Oltre a questemansioni
chesisvolgonogeneralmenteinsituazionidicolloquio,ilmediatoreinterculturale
è chiamato a operare nella gestione della vita quotidiana del gruppo e degli
individui.Questogliimponediaggiungereallesuecompetenzedicomunicazionee
direlazioneanchecompetenzedilavoroinunaéquipeeducativa.
La psicosociologa francese Margalit Cohen-Emèrique ritiene che la mediazione
interculturalepermettedifarcomunicareunaculturaminoritariaconunacultura
dominante al finedi favorireundialogoequo. Ilmediatore culturaledeve infatti
possedere caratteristiche ascrittive (l’appartenenza alla cultura originaria degli
utenti),oltrecheacquisite.Lacondivisionedellostatusdiimmigrato(anchesenon
più attuale nel caso dell’acquisizione della cittadinanza italiana) della stessa
origine etnica è un fattore che permette all’utente di sentirsi rappresentato nel
servizioedipotersiesprimeresenzabisognodimimetizzarsiodinoncomunicare
tuttodisé.Lamediazioneèunanegoziazionechesiattivaattornoallalinguaealla
cultura ed alle questioni legate all’identità. Il progetto di vita e di immigrazione
nella sua coerenza o meno, esercita un’importante influenza sul percorso
migratorio e anche sulla vita dei figli nati o cresciuti durante il soggiorno in un
Paeseterzo.Maancheunostrumentonormativocomeil“RegolamentodiDublino”
potrebbe determinare lo stato di blocco o di “essere da nessuna parte”, essere
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Diversamente da altri Paesi, in Italia la figura delmediatore non è limitata a una funzione
meramente “linguistico-culturale”,ma è quella di un autentico ponte chemette in contatto
mondiculturaliancheprofondamentediversi,inunquadrodiintegrazionesociale.
1. LamediazioneculturalenelSistemadiaccoglienzaitalianodeirichiedentiasiloeneipercorsiditutelaumanitariadeirifugiati
Questopatrimoniodi competenze ed esperienzematurato in Italia nel corsodi tredecenni
pieni, ha trovato applicazione nel sistema di accoglienza dei profughi degli ultimi anni. In
proposito,ilsociologoeformatoreLahcenAallaosserva:
Pur con livelli diversi tra le Regioni, l’Italia ha maturato una significativa
esperienzadigestionedellamigrazioneedicostruzionedisistemidiaccoglienza
dei profughi. Alcuni servizi pubblici e del privato sociale sono diventati dei veri
dispositivi di mediazione interculturale operativi. Personale multietnico e
multidisciplinareassistedirettamenteimigrantieirifugiatiedoffreconsulenzaad
altri enti. L’esperienza di sostegno psicologico ai rifugiati vittime di tortura
dimostraquantoessiportinoconsésofferenzematurateduranteilprimoimpatto
con l’Italia, a causa di problemi comunicativi, incomprensioni o conflitti legati
all’impossibilitàdirelazionarsiadeguatamente.
IlsistemadiaccoglienzaprofughiinItaliasisvolgeindiversefasi:
1) la fase degli hotspot nei CPSA (Centri di primo soccorso e accoglienza) per
effettuare il foto-segnalamentoe lo screeningsanitario,quindi l’accoglienzadi
emergenza nei CDA (Centri di accoglienza) o CARA (Centri di accoglienza per
richiedentiasilo),alfinediespletareladomandadiprotezioneinternazionale;
2) lafasedeipercorsiditutelaumanitariaperrichiedentiasiloerifugiati(SPRAR),
gestitoattraversoglienti localiconl'essenzialesupportodelterzosettore,che
offre soprattutto servizi per l'accoglienza e l'integrazione dei soggetti
beneficiari.
Nellaprimafase,l’operadiinterpretariatoèmoltodelicataecomplessa,perchési
attiva in un contesto di emergenza e di “controllo”. Dopo il breve passaggio al
CPSA, il trasferimento a un CARA, a un CDA o a un CIE determina già per il
richiedente asilo un destino di accoglienza o di rimpatrio. Alcuni profughi che
hanno vissuto l’esperienza del rimpatrio attribuiscono spesso la causa
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all’interpreteche,secondoloro,nonavrebbetradottobeneononavrebbeusato“il
suoprivilegio”diessereascoltatodaicommissariperfavorireilrichiedenteasilo.
Lastessaorigineetnicadell’interpreteèvissutaspessocomefattoredibeneficioo
disfavore.Ilcontinuocambiamentodellaprovenienzadeirifugiatiponeancheun
problema di reperimento di personale qualificato in grado di comunicare nella
linguaoneldialettodegliutenti.Inoltre,il lavorodiinterpretariatoconoperatori
chehannomansionidicontrollolasciapocospazioallamediazioneinterculturale.
Questo,però,nonvuoldireche lamediazionesia inutile inquesticontestima,al
contrario, che occorre rafforzare la qualifica del mediatore, con particolare
attenzionealle competenze relazionali e alla gestionedei rapporti interpersonali
neicontestidiemergenza.
Nel Sistema di protezione e integrazione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR),
sonogiàprevistimediatoriinterculturali.Ilmediatoreinterculturalenelsistemadi
accoglienzaèchiamatoafacilitarelacomunicazione,mediareiconflittieinformare
sui contesti sociali e culturali del contesto di arrivo dell’utente e decodificare
linguaggi, chiarificare contesti e situazioni a suo favore. Oltre a questemansioni
chesisvolgonogeneralmenteinsituazionidicolloquio,ilmediatoreinterculturale
è chiamato a operare nella gestione della vita quotidiana del gruppo e degli
individui.Questogliimponediaggiungereallesuecompetenzedicomunicazionee
direlazioneanchecompetenzedilavoroinunaéquipeeducativa.
La psicosociologa francese Margalit Cohen-Emèrique ritiene che la mediazione
interculturalepermettedifarcomunicareunaculturaminoritariaconunacultura
dominante al finedi favorireundialogoequo. Ilmediatore culturaledeve infatti
possedere caratteristiche ascrittive (l’appartenenza alla cultura originaria degli
utenti),oltrecheacquisite.Lacondivisionedellostatusdiimmigrato(anchesenon
più attuale nel caso dell’acquisizione della cittadinanza italiana) della stessa
origine etnica è un fattore che permette all’utente di sentirsi rappresentato nel
servizioedipotersiesprimeresenzabisognodimimetizzarsiodinoncomunicare
tuttodisé.Lamediazioneèunanegoziazionechesiattivaattornoallalinguaealla
cultura ed alle questioni legate all’identità. Il progetto di vita e di immigrazione
nella sua coerenza o meno, esercita un’importante influenza sul percorso
migratorio e anche sulla vita dei figli nati o cresciuti durante il soggiorno in un
Paeseterzo.Maancheunostrumentonormativocomeil“RegolamentodiDublino”
potrebbe determinare lo stato di blocco o di “essere da nessuna parte”, essere
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sospesonelnulla.SpessononèsolamenteildesideriodimigrareinunPaesedove
si pensa di staremeglio che determina la difficoltà di obbedire alle regole della
comunitàeuropeaefermarsinelPaesechesiconsideraditransito:cisonosempre
anchelegamifamigliaridaconnettereealtrifattoristoriciesocialidaprenderein
considerazione.Certamente,lamediazioneinterculturalenonèunadvocacyenon
puòpretenderediabbatterecompletamentetuttelebarriere.
2. La mediazione culturale nei Paesi di provenienza dei migranti per renderecoscientiigiovanisuirischidellemigrazioniincontrollate.
Accantoalsuoricorso,quasistrutturale,nell’ambitodell’accoglienza,recentemente la figura
del mediatore culturale ha trovato un suo impiego anche nell’ambito della cooperazione
attivata da varie ONG in alcune regioni di provenienza deimigranti, al fine di prevenire le
migrazioniincontrollateconazioniformativeepedagogicherivoltesoprattuttoaigiovani.
LahcenAalla,riferendosiaicontestiurbanieruralidelMarocco,scrive:
La cooperazione allo sviluppo ha attivato vari progetti di prevenzione della
migrazione illegale e della promozione di una migrazione consapevole e legale.
Oltreasostegnimaterialiperiterritoridimaggiorearrivodeimigrantiorifugiati,
cisonoancheazionipedagogichecheaccompagnanogruppidigiovaniinpercorsi
educativi. Per operare in un Paese straniero, portatore di una cultura diversa,
alcuni progetti hanno cercato la consulenza di mediatori interculturali che
intervengono nella fase di concepimento dei progetti pedagogici, nella fase della
formazione degli operatori locali sull’utilizzo di questi strumenti con i giovani e
anchenellafasedisvolgimentodeilaboratori.Ilmediatoreinterculturalefornisce
allora agli autori dei percorsi educativi informazioni sul contesto locale, sulla
nozione di infanzia e adolescenza nella cultura locale e sugli aspetti familiari,
culturali, religiosi e antropologici da prendere in considerazione nell’interazione
conibeneficiariecontuttalacomunitàlocale.Eglifacilitalacomunicazionetragli
esperti italianie lepersone locali (operatori, referentidelle istituzionipartnerse
beneficiari diretti) nelle diverse fase del progetto. Ilmediatore interculturale, in
questicasi,èstatosceltoconcritericheprendonoinconsiderazionelasuaorigine
dallo stesso Paese dove svolge il progetto, la sua significativa esperienza di
immigrazione in Italia e, infine, la suaesperienzadi lavoro conoperatori italiani
neicontestiistituzionalidiformazione,cura,ascoltoesostegno.
20
23
InMarocco, per esempio, la presenza su tutto il territorio del Regno di persone
straniereèdiventatamoltovisibilenellestrade,nellavoroeneiquartieriabitativi.
La maggioranza degli stranieri proviene dall’Africa subsahariana, gli altri
provengonodalMedioOriente,dalleFilippineedallaCina,oltreaglispagnolinel
norddelPaese.Alcunepresenzesonostoricheeriguardanopersoneefamiglieche
avevanosceltodimantenereoprenderedimoranelRegnodopol’indipendenza:si
tratta particolarmente di francesi e spagnoli (ex colonizzatori del Paese) e di
cittadinidialcuniPaesichehannostabilitocon ilMaroccodegliaccordidi libera
circolazione, come il Senegal. Per la sua posizione geografica a 14 chilometri di
maredallespondeeuropee, ilMaroccoèsemprestatounPaesedi transitoverso
l’Europa.Acausadellacollaborazionetraleautoritàmarocchineequelleeuropeee
particolarmentespagnole,ilnumerodeipassaggiattraversoilMaroccoèdiminuito
tantissimodal2005.Dal2010,ilflussomigratorioversoilMaroccoaumentamolto
conunatendenzaalribassodeipassaggiclandestiniversol’Europa,trasformando
ilPaeseinunaterradi immigrazione.Quasitutti imigranti,chesi fermanooche
hanno intenzione di continuare la strada verso l’Europa, provengono da zone di
conflitticomelaNigeria,Ghana,MalieSiria.Leautoritàmarocchinehannoavviato
unacampagnadiregolarizzazionenel2014,seguitadaunasecondafaseattivada
dicembre 2016 con scadenza prevista a dicembre 2017. É difficile ottenere
statistichecertesullaquantitàdiimmigratioditransitantistranierinelPaese,ma
la loropresenzaèmoltovisibile, comesonovisibili le condizionididegradoedi
miseria incuivivono;nonè insolito incontraremendicantisubsaharianiesiriani
davanti ai semafori o alle porte dei luoghi di culto delle città grandi emedie, o
notareildegradodelleloroabitazionineiquartieripoveri.Neiterritorimarocchini
del nord, vicino alle enclave spagnole di Ceuta eMelilla, sono sorti insediamenti
dentro le foreste (Parco naturale di GuruGuru) abitati da immigrati in attesa di
entrare in Europa attraverso Ceuta e Melilla. Malgrado la costruzione ed il
rialzamento dei muri per scoraggiare i migranti, queste due città vedono
periodicamente tentativi collettivi da parte di migranti subsahariani di
attraversare ilmuro; tentativichesonoaffrontati spessoconviolenzadalle forze
dell’ordinedeiduePaesichecollaboranoinsieme.
ComeinEuropa, lapresenzadipersonestranierenel territoriomarocchinopone
problemi legatiall’accessoaiservizi,algodimentodeidiritti,allascolarizzazione,
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sospesonelnulla.SpessononèsolamenteildesideriodimigrareinunPaesedove
si pensa di staremeglio che determina la difficoltà di obbedire alle regole della
comunitàeuropeaefermarsinelPaesechesiconsideraditransito:cisonosempre
anchelegamifamigliaridaconnettereealtrifattoristoriciesocialidaprenderein
considerazione.Certamente,lamediazioneinterculturalenonèunadvocacyenon
puòpretenderediabbatterecompletamentetuttelebarriere.
2. La mediazione culturale nei Paesi di provenienza dei migranti per renderecoscientiigiovanisuirischidellemigrazioniincontrollate.
Accantoalsuoricorso,quasistrutturale,nell’ambitodell’accoglienza,recentemente la figura
del mediatore culturale ha trovato un suo impiego anche nell’ambito della cooperazione
attivata da varie ONG in alcune regioni di provenienza deimigranti, al fine di prevenire le
migrazioniincontrollateconazioniformativeepedagogicherivoltesoprattuttoaigiovani.
LahcenAalla,riferendosiaicontestiurbanieruralidelMarocco,scrive:
La cooperazione allo sviluppo ha attivato vari progetti di prevenzione della
migrazione illegale e della promozione di una migrazione consapevole e legale.
Oltreasostegnimaterialiperiterritoridimaggiorearrivodeimigrantiorifugiati,
cisonoancheazionipedagogichecheaccompagnanogruppidigiovaniinpercorsi
educativi. Per operare in un Paese straniero, portatore di una cultura diversa,
alcuni progetti hanno cercato la consulenza di mediatori interculturali che
intervengono nella fase di concepimento dei progetti pedagogici, nella fase della
formazione degli operatori locali sull’utilizzo di questi strumenti con i giovani e
anchenellafasedisvolgimentodeilaboratori.Ilmediatoreinterculturalefornisce
allora agli autori dei percorsi educativi informazioni sul contesto locale, sulla
nozione di infanzia e adolescenza nella cultura locale e sugli aspetti familiari,
culturali, religiosi e antropologici da prendere in considerazione nell’interazione
conibeneficiariecontuttalacomunitàlocale.Eglifacilitalacomunicazionetragli
esperti italianie lepersone locali (operatori, referentidelle istituzionipartnerse
beneficiari diretti) nelle diverse fase del progetto. Ilmediatore interculturale, in
questicasi,èstatosceltoconcritericheprendonoinconsiderazionelasuaorigine
dallo stesso Paese dove svolge il progetto, la sua significativa esperienza di
immigrazione in Italia e, infine, la suaesperienzadi lavoro conoperatori italiani
neicontestiistituzionalidiformazione,cura,ascoltoesostegno.
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InMarocco, per esempio, la presenza su tutto il territorio del Regno di persone
straniereèdiventatamoltovisibilenellestrade,nellavoroeneiquartieriabitativi.
La maggioranza degli stranieri proviene dall’Africa subsahariana, gli altri
provengonodalMedioOriente,dalleFilippineedallaCina,oltreaglispagnolinel
norddelPaese.Alcunepresenzesonostoricheeriguardanopersoneefamiglieche
avevanosceltodimantenereoprenderedimoranelRegnodopol’indipendenza:si
tratta particolarmente di francesi e spagnoli (ex colonizzatori del Paese) e di
cittadinidialcuniPaesichehannostabilitocon ilMaroccodegliaccordidi libera
circolazione, come il Senegal. Per la sua posizione geografica a 14 chilometri di
maredallespondeeuropee, ilMaroccoèsemprestatounPaesedi transitoverso
l’Europa.Acausadellacollaborazionetraleautoritàmarocchineequelleeuropeee
particolarmentespagnole,ilnumerodeipassaggiattraversoilMaroccoèdiminuito
tantissimodal2005.Dal2010,ilflussomigratorioversoilMaroccoaumentamolto
conunatendenzaalribassodeipassaggiclandestiniversol’Europa,trasformando
ilPaeseinunaterradi immigrazione.Quasitutti imigranti,chesi fermanooche
hanno intenzione di continuare la strada verso l’Europa, provengono da zone di
conflitticomelaNigeria,Ghana,MalieSiria.Leautoritàmarocchinehannoavviato
unacampagnadiregolarizzazionenel2014,seguitadaunasecondafaseattivada
dicembre 2016 con scadenza prevista a dicembre 2017. É difficile ottenere
statistichecertesullaquantitàdiimmigratioditransitantistranierinelPaese,ma
la loropresenzaèmoltovisibile, comesonovisibili le condizionididegradoedi
miseria incuivivono;nonè insolito incontraremendicantisubsaharianiesiriani
davanti ai semafori o alle porte dei luoghi di culto delle città grandi emedie, o
notareildegradodelleloroabitazionineiquartieripoveri.Neiterritorimarocchini
del nord, vicino alle enclave spagnole di Ceuta eMelilla, sono sorti insediamenti
dentro le foreste (Parco naturale di GuruGuru) abitati da immigrati in attesa di
entrare in Europa attraverso Ceuta e Melilla. Malgrado la costruzione ed il
rialzamento dei muri per scoraggiare i migranti, queste due città vedono
periodicamente tentativi collettivi da parte di migranti subsahariani di
attraversare ilmuro; tentativichesonoaffrontati spessoconviolenzadalle forze
dell’ordinedeiduePaesichecollaboranoinsieme.
ComeinEuropa, lapresenzadipersonestranierenel territoriomarocchinopone
problemi legatiall’accessoaiservizi,algodimentodeidiritti,allascolarizzazione,
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alle cure sanitarie, all’assistenza materno-infantile, all’educazione ed alla
comunicazione. Al momento, i migranti che possono beneficiare della
regolarizzazionepossonocontare,perottenereinformazioniedessereorientatiai
servizi,sullapresenzadioperatoriemediatoriinterculturalimessiadisposizione
dai sindacati o da alcune associazioni. Alcune ONG operanti nell’assistenza ai
rifugiati e ai migranti stranieri in Marocco contano su mediatori interculturali
scelti tra ex studenti subsahariani nelle scuole e universitàmarocchine o tra gli
stessi immigrati. Si tratta per ora solamente di operatori dell’informazione e
traduttori. In Marocco manca ancora un profilo professionale e formativo del
mediatore interculturale, così come manca una formazione di questa figura
professionale.Adoggicisonopochissimeoccasioniperpromuoverelamediazione
interculturaleediffonderel’esperienzaitalianadiquestafiguraneiservizisociali,
sanitari, educativi e giudiziari e nei processi di integrazione degli stranieri nel
territorio.
Quando parte, un/amigrante, o un/a rifugiato/a, lascia dietro di sé e, al tempo
stesso,portaconsédeilegami,deglialleatimoralieemotivichelosostengono,lo
aiutano, gli danno la forza per sopportare le difficoltà e acquisire la forza per
continuare.Egli/essadeveimparareagestirequestilegamieaadattarlialmondo
checambiaattornoalui/lei,devecostruiredegliequilibriperfareconvivereilsuo
mondointerioreconilsuonuovomondo.Questasuafaticaacostruiregliequilibri
tra due mondi diversi determina il suo percorso di integrazione, nel quale
interagiscono tutti quegli operatori che compongono il sistema di mediazione
interculturale.Chiparte lasciaanchepersoneconcuiavevadei legami: famigliari
che hanno avuto spesso un ruolo nella costruzione del progetto dimigrazione o
che lo hanno prescelto per partire e coadiuvato ad organizzare i mezzi per la
partenza. Le attese di queste persone e le loro interazioni con il migrante
influenzanomolto il suopercorso,determinandoanche il suobenessereo la sua
sofferenza.Neicasideiminorinonaccompagnatièormaiconsuetudinedeiservizi
comunicareconigenitoritramiteimediatoriinterculturali,oppureeffettuaredelle
missioni nel Paese di origine. Questa attenzione si estende anche ai parenti di
coloro che hanno perso i loro cari nel tentativo di raggiungere la riva nord del
Mediterraneo.Daunaprimaconstatazione,sinotachel’annegamentonelmaredei
priminonfrenalapartenzadialtri,anzispessodeterminalapartenzae lastessa
sortedigruppisuccessiviprovenientedallastessazonaoparentideiprimi.Oltre
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alleazionidisostegnoeconomicoesociale,sipropongonoancheazionidisostegno
di tipo psicosociale. Ma in un contesto rurale non occidentale, la nozione di
benessere psicofisico ha connotati diversi da quello conosciuto in Italia, e la
psicologia simanifesta con segnalazioni di patologie gestite dai servizi di igiene
mentale e dai manicomi. In seguito ad un primo monitoraggio realizzato dal
personale locale, gli esperti italiani hanno scelto un percorso di sostegno
psicosocialeinsiemealleoperatricilocaliedalledonnebeneficiariedell’iniziativa.
L’introduzionedelmediatoreinterculturaleprovenientedall’Italiahapermessodi
mediare le resistenze di una psicologia troppo attaccata agli insegnamenti della
psicologia europea coloniale, ancora diffusa inMarocco, e ad ascoltare le donne
parentidellevittime,avalorizzarneicontenutiedutilizzarlicomelevaterapeutica
durante il percorso di sostegno. In tale modo, hanno trovato ottimizzazione ed
utilità nel percorso valori culturali come i rituali tradizionali, i detti e proverbi
locali,leespressioniartistichemanifestateattraversoilricamoolalavorazionedei
tappeti.Inconclusione,quandosipartecisiarricchisceconnuoveesperienze.Nel
caso della mediazione, la ricchezza è doppia, perché l’esperienza è un continuo
approfondimento di esistenze, di identità culturali, di conoscenze e credenze e
ancheuncontinuoscambiosuisignificatiesulsensodiparole,diatteggiamentie
di azioni. Tutta questa ricchezza è possibile con la presenza di un'altra persona
curiosaebisognosadisapere:l’operatoreitaliano.Quandosiritornaa“casa”per
lavorarenelcamposocialeeculturale, siportaconséunaconoscenzamaggiore:
quelladichisièallontanatodalquadroperosservarlomeglio...
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alle cure sanitarie, all’assistenza materno-infantile, all’educazione ed alla
comunicazione. Al momento, i migranti che possono beneficiare della
regolarizzazionepossonocontare,perottenereinformazioniedessereorientatiai
servizi,sullapresenzadioperatoriemediatoriinterculturalimessiadisposizione
dai sindacati o da alcune associazioni. Alcune ONG operanti nell’assistenza ai
rifugiati e ai migranti stranieri in Marocco contano su mediatori interculturali
scelti tra ex studenti subsahariani nelle scuole e universitàmarocchine o tra gli
stessi immigrati. Si tratta per ora solamente di operatori dell’informazione e
traduttori. In Marocco manca ancora un profilo professionale e formativo del
mediatore interculturale, così come manca una formazione di questa figura
professionale.Adoggicisonopochissimeoccasioniperpromuoverelamediazione
interculturaleediffonderel’esperienzaitalianadiquestafiguraneiservizisociali,
sanitari, educativi e giudiziari e nei processi di integrazione degli stranieri nel
territorio.
Quando parte, un/amigrante, o un/a rifugiato/a, lascia dietro di sé e, al tempo
stesso,portaconsédeilegami,deglialleatimoralieemotivichelosostengono,lo
aiutano, gli danno la forza per sopportare le difficoltà e acquisire la forza per
continuare.Egli/essadeveimparareagestirequestilegamieaadattarlialmondo
checambiaattornoalui/lei,devecostruiredegliequilibriperfareconvivereilsuo
mondointerioreconilsuonuovomondo.Questasuafaticaacostruiregliequilibri
tra due mondi diversi determina il suo percorso di integrazione, nel quale
interagiscono tutti quegli operatori che compongono il sistema di mediazione
interculturale.Chiparte lasciaanchepersoneconcuiavevadei legami: famigliari
che hanno avuto spesso un ruolo nella costruzione del progetto dimigrazione o
che lo hanno prescelto per partire e coadiuvato ad organizzare i mezzi per la
partenza. Le attese di queste persone e le loro interazioni con il migrante
influenzanomolto il suopercorso,determinandoanche il suobenessereo la sua
sofferenza.Neicasideiminorinonaccompagnatièormaiconsuetudinedeiservizi
comunicareconigenitoritramiteimediatoriinterculturali,oppureeffettuaredelle
missioni nel Paese di origine. Questa attenzione si estende anche ai parenti di
coloro che hanno perso i loro cari nel tentativo di raggiungere la riva nord del
Mediterraneo.Daunaprimaconstatazione,sinotachel’annegamentonelmaredei
priminonfrenalapartenzadialtri,anzispessodeterminalapartenzae lastessa
sortedigruppisuccessiviprovenientedallastessazonaoparentideiprimi.Oltre
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alleazionidisostegnoeconomicoesociale,sipropongonoancheazionidisostegno
di tipo psicosociale. Ma in un contesto rurale non occidentale, la nozione di
benessere psicofisico ha connotati diversi da quello conosciuto in Italia, e la
psicologia simanifesta con segnalazioni di patologie gestite dai servizi di igiene
mentale e dai manicomi. In seguito ad un primo monitoraggio realizzato dal
personale locale, gli esperti italiani hanno scelto un percorso di sostegno
psicosocialeinsiemealleoperatricilocaliedalledonnebeneficiariedell’iniziativa.
L’introduzionedelmediatoreinterculturaleprovenientedall’Italiahapermessodi
mediare le resistenze di una psicologia troppo attaccata agli insegnamenti della
psicologia europea coloniale, ancora diffusa inMarocco, e ad ascoltare le donne
parentidellevittime,avalorizzarneicontenutiedutilizzarlicomelevaterapeutica
durante il percorso di sostegno. In tale modo, hanno trovato ottimizzazione ed
utilità nel percorso valori culturali come i rituali tradizionali, i detti e proverbi
locali,leespressioniartistichemanifestateattraversoilricamoolalavorazionedei
tappeti.Inconclusione,quandosipartecisiarricchisceconnuoveesperienze.Nel
caso della mediazione, la ricchezza è doppia, perché l’esperienza è un continuo
approfondimento di esistenze, di identità culturali, di conoscenze e credenze e
ancheuncontinuoscambiosuisignificatiesulsensodiparole,diatteggiamentie
di azioni. Tutta questa ricchezza è possibile con la presenza di un'altra persona
curiosaebisognosadisapere:l’operatoreitaliano.Quandosiritornaa“casa”per
lavorarenelcamposocialeeculturale, siportaconséunaconoscenzamaggiore:
quelladichisièallontanatodalquadroperosservarlomeglio...
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COOPERAZIONEEIMMIGRAZIONE:AGIRENEIPAESIDIPROVENIENZADEIPROFUGHIPERPREVENIREMIGRAZIONIINCONTROLLATE.
TraletanteRegioniafricanediprovenienzadimigrantieprofughi,quelladellaCasamance,a
sud del Senegal, è una delle meno note e in cui meno si è operato nel quadro della
cooperazioneinternazionale.
InsanguinatadaunaventennaleguerraindipendentistacontroilgovernocentraledelSenegal,
laCasamanceattraversa,dal2004,una fasedi lentaricomposizionesocialepost-conflitto in
cui gioca un ruolo fondamentale lo sviluppo amministrativo dei Comuni e il loro potere di
rispostaaibisognidellecomunitàlocali.
Situataaiconfinicon ilGambiaecon laRepubblicadiGuinea, laCasamanceèstatasempre
territorio di immigrazione e di profughi provenienti da questi due Stati. La crisi interna
esplosaa cavallo tra2016e il 2017 inGambiaha causato l’ingressonelle regionidi gruppi
sempre più numerosi di persone in cerca di salvezza, con la conseguente proliferazione di
IDP’s camps (Internally Desplaced Persons Camps) in tutta l’area. Molti di questi gruppi
hanno scelto successivamente dimigrare lungo la rotta Sahariana, procedendo fin verso il
Maghrebetentandodiraggiungerel’Europa.
Questerecentimigrazionisisonoaggiunte,nelprimotrimestredell’anno,aquelledicoloro
che,aflussicostanti,partonodaivillaggidellaCasamanceincercadiunamigliorecondizione
di vita nel continente europeo. Anche se il fattore di spinta è prevalentemente economico,
risulta difficile definirli migranti volontari, in quanto la loro scelta è profondamente
condizionatadall’indigenzaedall’assenzadiprospettivedisviluppoinloco.Aquestielementi
vannoaggiuntilascarsaconoscenzadeirischideiviaggimigratorieladifficoltàdeiComunidi
conoscereeorientarelecomunitàstesse,nonavendoadeguatamentesviluppatoglistrumenti
dellostatocivile.
Sviluppo amministrativo dei Comuni, sviluppo economico del territorio e coesione
sociale delle popolazioni locali costituiscono tre elementi del tutto interdipendenti che
possonodefinirebuoneprassidicooperazionedecentratatraComunideiPaesiUeeomologhi
senegalesi della Casamance. Buone prassi che possono concretizzarsi soprattutto nel
trasferimento di know how in materia di pubblica amministrazione, di formazione del
personale locale, e possono avere ricadute sullo sviluppo di servizi essenziali (anagrafici,
sanitari, scolastici, ecc..) e di attività produttive del territorio. Buone prassi, da ultimo, che
24
27
possono servire a contrastare la dispersione umana causata da migrazioni che privano
drammaticamentemoltopopolazioniafricanedellegenerazionipiùgiovaniepiùproduttive.
FamaraSané,professorediRelazioniinternazionalipressol’UniversitéCheikhAntaDiopdi
Dakar,SenatoredellaRepubblicadelSenegalePresidentedellaCommissioneAffariesteridal
2007 al 2012, è dal 2002 Sindaco (Maire) del Comune di Bona, un nucleo di circa 1.287
abitantisituatonellaregioneamministrativadiSédhiou,distrettodiBounkiling.
Egliillustraimotivielericadutechepossonoavereinterventidicooperazioneinternazionali
inCasamance,secondoiseguentipunti:
1) LeragionipercuilepersonemigranodaCasamance(Senegal)inEuropaLamigrazionedaCasamancecolpisceingranparteigiovaniincercadiopportunitàchenon
riesconoatrovareneiloroterritorid'origine.LaRegionenaturaledellaCasamancehamolte
caratteristiche geografiche, sociologiche e culturali che la differenziano da altre entità del
Paese.Oggisitrovaadaffrontareunaltotassodiemigrazionedeigiovaniattraversol'assedel
Niger-Libia-Italia-Marocco/Europa.
Ingeneralec'èunastrettaconnessionetrasviluppoedimmigrazione.Indubbiamente,l'arrivo
dicittadinidiCasamanceinEuropasindaiprimiannidiindipendenzadeiPaesiafricaniera
legato al bisognodimanodopera del governo francese nel settore automobilistico, tessile e
dellecostruzioni.Lebasidiquestomovimentoderivanodaunasituazionedisottosviluppoe
povertàestrema.
Iprimimovimentidiemigrazionesonoorientativerso imaggioricentriurbanidelnorddel
SenegaledelGambiaallaricercadiunlavororemunerativo,inrelazioneconilciclodisiccità
in Senegal, a partire dal 1970. Inizialmente, questo movimento è contrassegnato da un’
”andata e ritorno”.Nella stagione secca, i giovani viaggianoverso le grandi città in cercadi
lavoro per soddisfare le esigenze della popolazione durante la stagione magra (agosto-
ottobre).Dalmesedimaggio,sitornaadimpegnarsiinagricoltura.
Ma questo movimento si è interrotto con lo scoppio del conflitto armato che ha fatto dei
giovani il primo obiettivo dei “combattenti per la libertà” per potenziare i propri ranghi.
Inoltre,igiovanisonodiventatiilbersagliodelleautoritàdeiPaesiincuisitrasferiscono,che
liconsideranocomesostenitoridigruppiarmati.Il26dicembre1982èconsideratol’iniziodi
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COOPERAZIONEEIMMIGRAZIONE:AGIRENEIPAESIDIPROVENIENZADEIPROFUGHIPERPREVENIREMIGRAZIONIINCONTROLLATE.
TraletanteRegioniafricanediprovenienzadimigrantieprofughi,quelladellaCasamance,a
sud del Senegal, è una delle meno note e in cui meno si è operato nel quadro della
cooperazioneinternazionale.
InsanguinatadaunaventennaleguerraindipendentistacontroilgovernocentraledelSenegal,
laCasamanceattraversa,dal2004,una fasedi lentaricomposizionesocialepost-conflitto in
cui gioca un ruolo fondamentale lo sviluppo amministrativo dei Comuni e il loro potere di
rispostaaibisognidellecomunitàlocali.
Situataaiconfinicon ilGambiaecon laRepubblicadiGuinea, laCasamanceèstatasempre
territorio di immigrazione e di profughi provenienti da questi due Stati. La crisi interna
esplosaa cavallo tra2016e il 2017 inGambiaha causato l’ingressonelle regionidi gruppi
sempre più numerosi di persone in cerca di salvezza, con la conseguente proliferazione di
IDP’s camps (Internally Desplaced Persons Camps) in tutta l’area. Molti di questi gruppi
hanno scelto successivamente dimigrare lungo la rotta Sahariana, procedendo fin verso il
Maghrebetentandodiraggiungerel’Europa.
Questerecentimigrazionisisonoaggiunte,nelprimotrimestredell’anno,aquelledicoloro
che,aflussicostanti,partonodaivillaggidellaCasamanceincercadiunamigliorecondizione
di vita nel continente europeo. Anche se il fattore di spinta è prevalentemente economico,
risulta difficile definirli migranti volontari, in quanto la loro scelta è profondamente
condizionatadall’indigenzaedall’assenzadiprospettivedisviluppoinloco.Aquestielementi
vannoaggiuntilascarsaconoscenzadeirischideiviaggimigratorieladifficoltàdeiComunidi
conoscereeorientarelecomunitàstesse,nonavendoadeguatamentesviluppatoglistrumenti
dellostatocivile.
Sviluppo amministrativo dei Comuni, sviluppo economico del territorio e coesione
sociale delle popolazioni locali costituiscono tre elementi del tutto interdipendenti che
possonodefinirebuoneprassidicooperazionedecentratatraComunideiPaesiUeeomologhi
senegalesi della Casamance. Buone prassi che possono concretizzarsi soprattutto nel
trasferimento di know how in materia di pubblica amministrazione, di formazione del
personale locale, e possono avere ricadute sullo sviluppo di servizi essenziali (anagrafici,
sanitari, scolastici, ecc..) e di attività produttive del territorio. Buone prassi, da ultimo, che
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possono servire a contrastare la dispersione umana causata da migrazioni che privano
drammaticamentemoltopopolazioniafricanedellegenerazionipiùgiovaniepiùproduttive.
FamaraSané,professorediRelazioniinternazionalipressol’UniversitéCheikhAntaDiopdi
Dakar,SenatoredellaRepubblicadelSenegalePresidentedellaCommissioneAffariesteridal
2007 al 2012, è dal 2002 Sindaco (Maire) del Comune di Bona, un nucleo di circa 1.287
abitantisituatonellaregioneamministrativadiSédhiou,distrettodiBounkiling.
Egliillustraimotivielericadutechepossonoavereinterventidicooperazioneinternazionali
inCasamance,secondoiseguentipunti:
1) LeragionipercuilepersonemigranodaCasamance(Senegal)inEuropaLamigrazionedaCasamancecolpisceingranparteigiovaniincercadiopportunitàchenon
riesconoatrovareneiloroterritorid'origine.LaRegionenaturaledellaCasamancehamolte
caratteristiche geografiche, sociologiche e culturali che la differenziano da altre entità del
Paese.Oggisitrovaadaffrontareunaltotassodiemigrazionedeigiovaniattraversol'assedel
Niger-Libia-Italia-Marocco/Europa.
Ingeneralec'èunastrettaconnessionetrasviluppoedimmigrazione.Indubbiamente,l'arrivo
dicittadinidiCasamanceinEuropasindaiprimiannidiindipendenzadeiPaesiafricaniera
legato al bisognodimanodopera del governo francese nel settore automobilistico, tessile e
dellecostruzioni.Lebasidiquestomovimentoderivanodaunasituazionedisottosviluppoe
povertàestrema.
Iprimimovimentidiemigrazionesonoorientativerso imaggioricentriurbanidelnorddel
SenegaledelGambiaallaricercadiunlavororemunerativo,inrelazioneconilciclodisiccità
in Senegal, a partire dal 1970. Inizialmente, questo movimento è contrassegnato da un’
”andata e ritorno”.Nella stagione secca, i giovani viaggianoverso le grandi città in cercadi
lavoro per soddisfare le esigenze della popolazione durante la stagione magra (agosto-
ottobre).Dalmesedimaggio,sitornaadimpegnarsiinagricoltura.
Ma questo movimento si è interrotto con lo scoppio del conflitto armato che ha fatto dei
giovani il primo obiettivo dei “combattenti per la libertà” per potenziare i propri ranghi.
Inoltre,igiovanisonodiventatiilbersagliodelleautoritàdeiPaesiincuisitrasferiscono,che
liconsideranocomesostenitoridigruppiarmati.Il26dicembre1982èconsideratol’iniziodi
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unconflittochecovavadatemposottolacenere:lalottaarmataaCasamance.Daallora,vari
cicli di violenza si sono succeduti nella Regione naturale della Casamance instaurando un
clima di insicurezza permanente, e come conseguenza immediata, il declino dell'economia
locale.
Acausadellacrisieconomicadel1990,aggravatadallepolitichediaggiustamentostrutturale,
il futuro di Dakar appare senza speranza. L'Europa diventa l’Eldorado dei giovani
casamancesi.ConlacadutadiGheddafi,leporteversol'Europamediterranearestanoingran
parteaperte.Lerispostefinoradatedalgovernoedaisuoipartnerallosviluppononsisono
ancora tradotte in risultati efficaciper incrementarepositivamente leattivitàeconomichee
socialiallepopolazionidellaCasamance.
2. LeesigenzedelComunediBonaperilsuosviluppoamministrativo,economicoesociale
Il Comune di Bona è situato nella Regione di Sédhiou, che si estende nella parte
sudoccidentaledelSenegal,nellamediaCasamance,adovestdelDipartimentodiBounkiling,
haunasuperficiedi150chilometriquadraticonunapopolazionetotaledi9433abitanti,di
cui4832donne.IlComunediBonasitrovaa3kmdallaRN4delvillaggiodiBoughary,19km
dallacapitaledelDipartimentodiBounkilinge68kmdaSédhiou.Èconfinanteanordconla
RepubblicadelGambia,alsudconilfiumeSoungrougrou(affluentedelfiumeCasamance),a
estcon lacittàdi Inoreadovestcon il comunediDiacounda. Il suoclimaèsimileaquello
dellaGuinea,umidoesecco,elapioggiavariadai1000a1200mm/anno.
Levallied il fiumesono iprincipaliassetper losviluppodiattivitàsocio-economichecome
l'agricoltura, l'allevamento, la pesca, l'acquacoltura: espressioni del potenziale naturale
esistente. Forte di tutte queste opportunità naturali, il comune di Bona ha un Consiglio
comunaledi40consiglieri,dicui20donne,elettiper5anni,conspazioanchealleesigenze
prioritarieespressedallepopolazionidelleareeperiferiche:
1. miglioramento della produzione agricola, attraverso la facilitazione dell'accesso degli
agricoltoriallesementidiqualitàedattrezzatureagricolesostenibiliperl'ambiente;
2. miglioramento della produzione ittica attraverso la realizzazione di progetti di pesca e
dell'acquacoltura;
3.desalinizzazioneelalottacontrol'aciditàel’insabbiamentodialcunevallidiriso;
26
29
4. Formazione professionale per i giovani nel settore artigianale (carpenteria, muratura,
tessitura,parrucchieria,informatica,etc.);
5. La costruzione di infrastrutture sociali (aule, centri sanitari, pozzi moderni, sale con
computer)
6.Equipaggiamentodiattrezzaturesanitarie,universitàe scuole superioripermigliorare le
prestazioniediservizi;
7. L'accesso all'acqua potabile ed all’elettricità, con l’estensione delle reti idrauliche ed
elettrichepertuttiivillaggielefamiglie;
8.L'informatizzazionedeiservizicomuni(statocivile,amministrazione).
9.Miglioramentodellacoperturatelefonica,cheèmoltobassa;
10.L'aperturadicooperativeperilraggiungimentodiciclidiproduzione.
3. LineedicooperazionedecentratainSenegalperevitarelamigrazionepericolosaNel suo Piano Senegal Emergent (PSE) e nel suo asse 3, relativo alla "Governance, le
Istituzioni, pace e sicurezza", all’obiettivo strategico 1: promuovere la sostenibilità dei
territori e centri di sviluppo, con lo sviluppodi centri economici integrati, la localizzazione
dellepolitichepubbliche,sviluppodelpotenzialedelleentitàeco-geografica.
L’asse 1 relativo alla "crescita, la produttività e la creazione di ricchezza" prende in
considerazionenelsuoobiettivo4,laquestionedellemigrazioniinternazionaliealdifuoridel
Senegal sottolineando l'interesse: i) per stabilire un coinvolgimento politico dei senegalesi
all'estero,insforzidisviluppo,promuovendoiltrasferimentodiconoscenzeecompetenzedei
senegalesiall'estero(SE)elacreazionediundispositivostrategicodiinformazionisenegalese
all'esteroperopportunitàdiinvestimentiproduttivi.
Al finedi evitaremigrazionipericolose, inEuropa inparticolare,molti studi si concentrano
sullo sviluppo, il cui scopo è quello di creare le condizioni necessarie per impedire
l'emigrazione.
Alla lucedelledifficilicondizioniaffrontatedaimigrantidurante ilviaggioe ledifficoltàche
possonoavereneiPaesidi accoglienza, gli investimenti amonte sembranounmodoadatto
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unconflittochecovavadatemposottolacenere:lalottaarmataaCasamance.Daallora,vari
cicli di violenza si sono succeduti nella Regione naturale della Casamance instaurando un
clima di insicurezza permanente, e come conseguenza immediata, il declino dell'economia
locale.
Acausadellacrisieconomicadel1990,aggravatadallepolitichediaggiustamentostrutturale,
il futuro di Dakar appare senza speranza. L'Europa diventa l’Eldorado dei giovani
casamancesi.ConlacadutadiGheddafi,leporteversol'Europamediterranearestanoingran
parteaperte.Lerispostefinoradatedalgovernoedaisuoipartnerallosviluppononsisono
ancora tradotte in risultati efficaciper incrementarepositivamente leattivitàeconomichee
socialiallepopolazionidellaCasamance.
2. LeesigenzedelComunediBonaperilsuosviluppoamministrativo,economicoesociale
Il Comune di Bona è situato nella Regione di Sédhiou, che si estende nella parte
sudoccidentaledelSenegal,nellamediaCasamance,adovestdelDipartimentodiBounkiling,
haunasuperficiedi150chilometriquadraticonunapopolazionetotaledi9433abitanti,di
cui4832donne.IlComunediBonasitrovaa3kmdallaRN4delvillaggiodiBoughary,19km
dallacapitaledelDipartimentodiBounkilinge68kmdaSédhiou.Èconfinanteanordconla
RepubblicadelGambia,alsudconilfiumeSoungrougrou(affluentedelfiumeCasamance),a
estcon lacittàdi Inoreadovestcon il comunediDiacounda. Il suoclimaèsimileaquello
dellaGuinea,umidoesecco,elapioggiavariadai1000a1200mm/anno.
Levallied il fiumesono iprincipaliassetper losviluppodiattivitàsocio-economichecome
l'agricoltura, l'allevamento, la pesca, l'acquacoltura: espressioni del potenziale naturale
esistente. Forte di tutte queste opportunità naturali, il comune di Bona ha un Consiglio
comunaledi40consiglieri,dicui20donne,elettiper5anni,conspazioanchealleesigenze
prioritarieespressedallepopolazionidelleareeperiferiche:
1. miglioramento della produzione agricola, attraverso la facilitazione dell'accesso degli
agricoltoriallesementidiqualitàedattrezzatureagricolesostenibiliperl'ambiente;
2. miglioramento della produzione ittica attraverso la realizzazione di progetti di pesca e
dell'acquacoltura;
3.desalinizzazioneelalottacontrol'aciditàel’insabbiamentodialcunevallidiriso;
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4. Formazione professionale per i giovani nel settore artigianale (carpenteria, muratura,
tessitura,parrucchieria,informatica,etc.);
5. La costruzione di infrastrutture sociali (aule, centri sanitari, pozzi moderni, sale con
computer)
6.Equipaggiamentodiattrezzaturesanitarie,universitàe scuole superioripermigliorare le
prestazioniediservizi;
7. L'accesso all'acqua potabile ed all’elettricità, con l’estensione delle reti idrauliche ed
elettrichepertuttiivillaggielefamiglie;
8.L'informatizzazionedeiservizicomuni(statocivile,amministrazione).
9.Miglioramentodellacoperturatelefonica,cheèmoltobassa;
10.L'aperturadicooperativeperilraggiungimentodiciclidiproduzione.
3. LineedicooperazionedecentratainSenegalperevitarelamigrazionepericolosaNel suo Piano Senegal Emergent (PSE) e nel suo asse 3, relativo alla "Governance, le
Istituzioni, pace e sicurezza", all’obiettivo strategico 1: promuovere la sostenibilità dei
territori e centri di sviluppo, con lo sviluppodi centri economici integrati, la localizzazione
dellepolitichepubbliche,sviluppodelpotenzialedelleentitàeco-geografica.
L’asse 1 relativo alla "crescita, la produttività e la creazione di ricchezza" prende in
considerazionenelsuoobiettivo4,laquestionedellemigrazioniinternazionaliealdifuoridel
Senegal sottolineando l'interesse: i) per stabilire un coinvolgimento politico dei senegalesi
all'estero,insforzidisviluppo,promuovendoiltrasferimentodiconoscenzeecompetenzedei
senegalesiall'estero(SE)elacreazionediundispositivostrategicodiinformazionisenegalese
all'esteroperopportunitàdiinvestimentiproduttivi.
Al finedi evitaremigrazionipericolose, inEuropa inparticolare,molti studi si concentrano
sullo sviluppo, il cui scopo è quello di creare le condizioni necessarie per impedire
l'emigrazione.
Alla lucedelledifficilicondizioniaffrontatedaimigrantidurante ilviaggioe ledifficoltàche
possonoavereneiPaesidi accoglienza, gli investimenti amonte sembranounmodoadatto
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per lo sviluppo delle regioni di emigrazione. Noi non siamo tra coloro che pensano che il
controllodellamigrazioneattraversol'investimentonelleareedipartenzapossaindebolirele
Regioni beneficiarie e la cooperazione tra l'Occidente e l'Africa sub-sahariana. La libertà di
movimento è tutt'altro rispetto all’apertura automatica e immediata delle frontiere. Questa
aperturadeveprendereinconsiderazionegliscambiwin-winnelquadrodellacooperazione
decentrataedipartenariato.
Affrontarelecausedellemigrazionièuninvestimentonelleareedipartenza.
Inconclusione,FamaraSanéafferma:
ÈcertochelamaggiorpartedeimigrantipreferiscerimanerenelloroPaesediorigine,perché
hanno la loro famiglia, la loro cultura, le loro radici. È urgente per aiutare i comuni di
Casamance, sviluppare le loroattività socio-economiche: crearepostidi lavoronelPaesedi
origine,investendonelsettoreindustriale,tessile,agricolo,dellapescaedell’allevamento.
Ridurre la povertà in Casamance, è il modo più efficace per combattere l'immigrazione
clandestina.
28
31
THEEUROPEANUNION,MUNICIPALITIESANDCOMMUNITIESFACINGTHEREFUGEECRISIS
PART1
ThefirstsectionofthispaperoutlinesageneralframeworkofmigrationinrelationtotheEU
countries, with particular reference to the flows of refugees registered over the past two
years,andtheimpacttheyhadoncountriesofdestination.
Firstly,thephenomenonispresentedonthebasisofstatisticsaimingatquantifyheflowsasa
whole,aswellasidentifyingthemainfeaturesofitsdevelopment,alsoinrelationtocountries
ofdestination.
Secondly, this paper offers a general description of the mechanisms set up by the EU to
manage reception and humanitarian protection schemes for migrants, with particular
reference to the European Agenda on Migration and the critical issues that followed its
adoptionbytheEuropeanCommission.
OVERALLSTATISTICALFRAMEWORKMigrationfromthirdcountriestotheEUisacomplexphenomenonthatcanbeclassifiedand
analysedfrommanydifferentangles,accordingtotheselectedcriteria.Statisticalframeworks
aremostcommonlybasedontheprincipleofthelegalityoftheentranceandpermanenceof
migrantsinEurope.Migrationflowsarefirstconsideredinrelationtotheregulationsadopted
bysingleStates,aswellas theEU legislation (SchengenBordersCode,VisaCode,Dublin III
Regulation) and then they arematchedwithother indicators such as, for example, pushor
pullfactors,whichwouldbetterdefinethetypeofmigration.
Official Eurostat1 data on EUmigration refer to 2015. As for the year 2016, available data
exclusivelyfocusonasylumseekers.
Accordingtothefirstdataasof1January2015,thirdcountriescitizenslivingintheEU-28are
estimatedat19,8millionoutof500millioninhabitants(3,9%).Throughout2014,peoplewho
migratedfromthirdcountriestotheEU-28areestimatedat1.9million.1Foreign-bornpopulationbycountryofbirth,1January2015(1)in
http://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php/File:Foreign-born_population_by_country_of_birth,_1_January_2015_(%C2%B9)_YB16.png 2http://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php/Asylum_statisticshttp://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php/File:Foreign-born_population_by_country_of_birth,_1_January_2015_(%C2%B9)_YB16.png
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per lo sviluppo delle regioni di emigrazione. Noi non siamo tra coloro che pensano che il
controllodellamigrazioneattraversol'investimentonelleareedipartenzapossaindebolirele
Regioni beneficiarie e la cooperazione tra l'Occidente e l'Africa sub-sahariana. La libertà di
movimento è tutt'altro rispetto all’apertura automatica e immediata delle frontiere. Questa
aperturadeveprendereinconsiderazionegliscambiwin-winnelquadrodellacooperazione
decentrataedipartenariato.
Affrontarelecausedellemigrazionièuninvestimentonelleareedipartenza.
Inconclusione,FamaraSanéafferma:
ÈcertochelamaggiorpartedeimigrantipreferiscerimanerenelloroPaesediorigine,perché
hanno la loro famiglia, la loro cultura, le loro radici. È urgente per aiutare i comuni di
Casamance, sviluppare le loroattività socio-economiche: crearepostidi lavoronelPaesedi
origine,investendonelsettoreindustriale,tessile,agricolo,dellapescaedell’allevamento.
Ridurre la povertà in Casamance, è il modo più efficace per combattere l'immigrazione
clandestina.
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THEEUROPEANUNION,MUNICIPALITIESANDCOMMUNITIESFACINGTHEREFUGEECRISIS
PART1
ThefirstsectionofthispaperoutlinesageneralframeworkofmigrationinrelationtotheEU
countries, with particular reference to the flows of refugees registered over the past two
years,andtheimpacttheyhadoncountriesofdestination.
Firstly,thephenomenonispresentedonthebasisofstatisticsaimingatquantifyheflowsasa
whole,aswellasidentifyingthemainfeaturesofitsdevelopment,alsoinrelationtocountries
ofdestination.
Secondly, this paper offers a general description of the mechanisms set up by the EU to
manage reception and humanitarian protection schemes for migrants, with particular
reference to the European Agenda on Migration and the critical issues that followed its
adoptionbytheEuropeanCommission.
OVERALLSTATISTICALFRAMEWORKMigrationfromthirdcountriestotheEUisacomplexphenomenonthatcanbeclassifiedand
analysedfrommanydifferentangles,accordingtotheselectedcriteria.Statisticalframeworks
aremostcommonlybasedontheprincipleofthelegalityoftheentranceandpermanenceof
migrantsinEurope.Migrationflowsarefirstconsideredinrelationtotheregulationsadopted
bysingleStates,aswellas theEU legislation (SchengenBordersCode,VisaCode,Dublin III
Regulation) and then they arematchedwithother indicators such as, for example, pushor
pullfactors,whichwouldbetterdefinethetypeofmigration.
Official Eurostat1 data on EUmigration refer to 2015. As for the year 2016, available data
exclusivelyfocusonasylumseekers.
Accordingtothefirstdataasof1January2015,thirdcountriescitizenslivingintheEU-28are
estimatedat19,8millionoutof500millioninhabitants(3,9%).Throughout2014,peoplewho
migratedfromthirdcountriestotheEU-28areestimatedat1.9million.1Foreign-bornpopulationbycountryofbirth,1January2015(1)in
http://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php/File:Foreign-born_population_by_country_of_birth,_1_January_2015_(%C2%B9)_YB16.png 2http://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php/Asylum_statisticshttp://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php/File:Foreign-born_population_by_country_of_birth,_1_January_2015_(%C2%B9)_YB16.png
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Amonghostcountries,Germanyleadswith403.100personshosted;followedbytheUKwith
256.100,Spainwith93.500,Francewith87.200,Austriawith63.400and Italywith62.600
(6thintherank).Thesedataareprocessedonthebasisofadministrativesources(population
registry, residence registry or work permits, health care or tax documents, asylum
application, refugee status recognition) and refer to immigrants for reasons of legitimate
interest(work,medicalcare,study,familyreunification,etc.),aswellasasylumseekersand
refugees.
This statistical frameworkwas further complicatedby the so-calledEuropean refugee crisis
startedin2015andstillunsolvedwhichledtoasharpincreaseintheasylum-seekersarrivals
fromthirdcountries,makingitdifficultfortheEUStatestoshelterthem.Theanalysisofthe
specificEurostat2 data reveals that the totalnumberof asylumseekersgradually rose from
431.000 in 2013 to 627.000 in 2014 and1,3million in 2015. Themain countries of origin
wereSyria(360.000in2015,accountingfor29%oftotalapplicants),Afghanistan(14%)and
Iraq (10%), followed by Albania, Kosovo (5%) and Pakistan (4%). As for the EU host
countries3, in 2015 Germany had to cope with the largest number of asylum applications
(476.510), followed by Hungary (177.135), Sweden (162.450), Austria (88.160) and Italy
(83.540). As for 2016, Eurostat has recently released updated statistics showing a sharp
increase inasylumapplications inGermany(745.155)andinItaly(nowthesecondcountry
with123.370applications)andasubstantialdecreaseincountriessuchasAustria(41.950),
Hungary(29.430)andSweden(28.865).Itisworthreflectingontherepercussionsresulting
from restrictive measures aiming at reducing migration flows4 adopted by some States
(includingHungaryandAustria)andthegrowthinotherEUcountries.
2http://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php/Asylum_statistics3http://ec.europa.eu/eurostat/web/asylum-and-managed-migration/statistics-illustrated4TemporarysuspensionoftheSchengenacquis,asylumseekersrejected,constructionofbarriersacrossnationalborders.
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Asylum and first time asylum applicants by citizenship, age and sex Annual aggregated data (rounded) [migr_asyappctza]
Last update 13.03.17Extracted on 05.04.17Source of data Eurostat
CITIZEN Extra-EU-28SEX TotalAGE TotalASYL_APP Asylum applicantUNIT Person
GEO/TIME 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016European Union (28 countries) 225.150 263.835 259.400 309.040 335.290 431.090 626.960 1.322.825 1.258.865Belgium 15.165 21.615 26.080 31.910 28.075 21.030 22.710 44.660 18.280Bulgaria 745 855 1.025 890 1.385 7.145 11.080 20.365 19.420Czech Republic 1.645 1.235 775 750 740 695 1.145 1.515 1.475Denmark 2.350 3.720 5.065 3.945 6.045 7.170 14.680 20.935 6.180Germany (until 1990 former territory of the FRG) 26.845 32.910 48.475 53.235 77.485 126.705 202.645 476.510 745.155Estonia 15 40 35 65 75 95 155 230 175Ireland 3.855 2.680 1.935 1.290 955 945 1.450 3.275 2.245Greece 19.885 15.925 10.275 9.310 9.575 8.225 9.430 13.205 51.110Spain 4.515 3.005 2.740 3.420 2.565 4.485 5.615 14.780 15.755France 41.840 47.620 52.725 57.330 61.440 66.265 64.310 76.165 83.485Croatia : : : : : 1.075 450 210 2.225Italy 30.140 17.640 10.000 40.315 17.335 26.620 64.625 83.540 122.960Cyprus 3.920 3.200 2.875 1.770 1.635 1.255 1.745 2.265 2.940Latvia 55 60 65 340 205 195 375 330 350Lithuania 520 450 495 525 645 400 440 315 425Luxembourg 455 480 780 2.150 2.050 1.070 1.150 2.505 2.160Hungary 3.175 4.665 2.095 1.690 2.155 18.895 42.775 177.135 29.430Malta 2.605 2.385 175 1.890 2.080 2.245 1.350 1.845 1.930Netherlands 15.250 16.135 15.100 14.590 13.095 13.060 24.495 44.970 20.945Austria 12.715 15.780 11.045 14.420 17.415 17.500 28.035 88.160 41.950Poland 8.515 10.590 6.540 6.885 10.750 15.240 8.020 12.190 12.305Portugal 160 140 155 275 295 500 440 895 1.460Romania 1.175 960 885 1.720 2.510 1.495 1.545 1.260 1.880Slovenia 255 190 240 355 295 270 385 275 1.310Slovakia 895 805 540 490 730 440 330 330 145Finland 3.670 4.910 3.085 2.915 3.095 3.210 3.620 32.345 5.605Sweden 24.785 24.175 31.850 29.650 43.855 54.270 81.180 162.450 28.790United Kingdom : 31.665 24.335 26.915 28.800 30.585 32.785 40.160 38.785Iceland 70 35 40 75 115 125 170 345 1.125Liechtenstein 20 280 105 75 70 55 65 150 80Norway 14.395 17.125 10.015 8.990 9.675 11.930 11.415 31.110 3.485Switzerland 16.520 15.900 15.425 23.615 28.400 21.305 23.555 39.445 27.140Total 256.155 297.175 284.985 341.795 373.550 464.505 662.165 1.393.875 1.290.695
Special value:: not available
CITIZEN Extra-EU-28SEX TotalAGE TotalASYL_APP First time applicantUNIT Person
GEO/TIME 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016European Union (28 countries) 152.890 195.840 206.880 263.160 278.280 372.855 562.680 1.257.030 1.204.280Belgium 11.095 16.595 21.565 25.355 18.335 11.965 14.045 38.990 14.250Bulgaria : : : 705 1.230 6.980 10.805 20.165 18.990Czech Republic 1.050 620 380 485 505 490 905 1.235 1.200Denmark 2.350 3.720 5.065 3.945 6.045 7.170 14.535 20.825 6.055Germany (until 1990 former territory of the FRG) 21.325 27.575 41.245 45.680 64.410 109.375 172.945 441.800 722.265Estonia 15 35 30 65 75 95 145 225 150Ireland 3.795 2.650 1.915 1.280 940 940 1.440 3.270 2.235Greece : : : 9.310 9.575 7.860 7.585 11.370 49.875Spain : : 2.550 2.970 2.350 4.285 5.460 14.600 15.570France : 42.070 48.030 52.140 54.265 60.475 58.845 70.570 75.990Croatia : : : : : 1.045 380 140 2.150Italy 30.140 17.640 10.000 40.320 17.170 25.720 63.655 83.245 121.185Cyprus 3.920 3.200 2.835 1.745 1.590 1.150 1.480 2.105 2.840Latvia 50 50 60 335 190 185 365 330 345Lithuania : 210 370 405 560 250 385 275 410Luxembourg : : : 1.915 2.000 990 1.030 2.360 2.065Hungary : : : : : 18.565 41.215 174.435 28.215Malta 2.605 2.385 145 1.865 2.060 2.205 1.275 1.695 1.735Netherlands 13.380 14.880 13.290 11.560 9.660 9.815 21.780 43.035 19.285Austria : : : : : : 25.675 85.505 39.860Poland 7.200 9.655 4.330 4.985 9.175 13.970 5.610 10.255 9.780Portugal 160 140 155 275 290 500 440 870 710Romania : : : 1.695 2.420 1.405 1.500 1.225 1.855Slovenia 240 175 195 305 260 240 355 260 1.265Slovakia : : 315 320 550 290 230 270 100Finland : : : : 2.905 2.985 3.490 32.150 5.275Sweden 24.275 23.600 31.785 29.630 43.835 54.255 74.980 156.110 22.330United Kingdom 31.290 30.645 22.615 25.870 27.885 29.640 32.120 39.720 38.290Iceland : : : : : : : : 1.105Liechtenstein : : : : : : : : 75Norway 14.045 16.470 9.270 8.520 9.210 11.430 10.910 30.470 3.240Switzerland 15.105 14.415 13.420 19.230 25.775 19.315 21.940 38.060 25.820Total 182.040 226.725 229.575 290.905 313.265 403.600 595.530 1.325.565 1.234.525
Special value:: not available
Asylum and first time asylum applicants by citizenship, age and sex Annual aggregated data (rounded) [migr_asyappctza]
Last update 13.03.17Extracted on 05.04.17Source of data Eurostat
CITIZEN Extra-EU-28SEX TotalAGE TotalASYL_APP Asylum applicantUNIT Person
GEO/TIME 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016European Union (28 countries) 225.150 263.835 259.400 309.040 335.290 431.090 626.960 1.322.825 1.258.865Belgium 15.165 21.615 26.080 31.910 28.075 21.030 22.710 44.660 18.280Bulgaria 745 855 1.025 890 1.385 7.145 11.080 20.365 19.420Czech Republic 1.645 1.235 775 750 740 695 1.145 1.515 1.475Denmark 2.350 3.720 5.065 3.945 6.045 7.170 14.680 20.935 6.180Germany (until 1990 former territory of the FRG) 26.845 32.910 48.475 53.235 77.485 126.705 202.645 476.510 745.155Estonia 15 40 35 65 75 95 155 230 175Ireland 3.855 2.680 1.935 1.290 955 945 1.450 3.275 2.245Greece 19.885 15.925 10.275 9.310 9.575 8.225 9.430 13.205 51.110Spain 4.515 3.005 2.740 3.420 2.565 4.485 5.615 14.780 15.755France 41.840 47.620 52.725 57.330 61.440 66.265 64.310 76.165 83.485Croatia : : : : : 1.075 450 210 2.225Italy 30.140 17.640 10.000 40.315 17.335 26.620 64.625 83.540 122.960Cyprus 3.920 3.200 2.875 1.770 1.635 1.255 1.745 2.265 2.940Latvia 55 60 65 340 205 195 375 330 350Lithuania 520 450 495 525 645 400 440 315 425Luxembourg 455 480 780 2.150 2.050 1.070 1.150 2.505 2.160Hungary 3.175 4.665 2.095 1.690 2.155 18.895 42.775 177.135 29.430Malta 2.605 2.385 175 1.890 2.080 2.245 1.350 1.845 1.930Netherlands 15.250 16.135 15.100 14.590 13.095 13.060 24.495 44.970 20.945Austria 12.715 15.780 11.045 14.420 17.415 17.500 28.035 88.160 41.950Poland 8.515 10.590 6.540 6.885 10.750 15.240 8.020 12.190 12.305Portugal 160 140 155 275 295 500 440 895 1.460Romania 1.175 960 885 1.720 2.510 1.495 1.545 1.260 1.880Slovenia 255 190 240 355 295 270 385 275 1.310Slovakia 895 805 540 490 730 440 330 330 145Finland 3.670 4.910 3.085 2.915 3.095 3.210 3.620 32.345 5.605Sweden 24.785 24.175 31.850 29.650 43.855 54.270 81.180 162.450 28.790United Kingdom : 31.665 24.335 26.915 28.800 30.585 32.785 40.160 38.785Iceland 70 35 40 75 115 125 170 345 1.125Liechtenstein 20 280 105 75 70 55 65 150 80Norway 14.395 17.125 10.015 8.990 9.675 11.930 11.415 31.110 3.485Switzerland 16.520 15.900 15.425 23.615 28.400 21.305 23.555 39.445 27.140Total 256.155 297.175 284.985 341.795 373.550 464.505 662.165 1.393.875 1.290.695
Special value:: not available
CITIZEN Extra-EU-28SEX TotalAGE TotalASYL_APP First time applicantUNIT Person
GEO/TIME 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016European Union (28 countries) 152.890 195.840 206.880 263.160 278.280 372.855 562.680 1.257.030 1.204.280Belgium 11.095 16.595 21.565 25.355 18.335 11.965 14.045 38.990 14.250Bulgaria : : : 705 1.230 6.980 10.805 20.165 18.990Czech Republic 1.050 620 380 485 505 490 905 1.235 1.200Denmark 2.350 3.720 5.065 3.945 6.045 7.170 14.535 20.825 6.055Germany (until 1990 former territory of the FRG) 21.325 27.575 41.245 45.680 64.410 109.375 172.945 441.800 722.265Estonia 15 35 30 65 75 95 145 225 150Ireland 3.795 2.650 1.915 1.280 940 940 1.440 3.270 2.235Greece : : : 9.310 9.575 7.860 7.585 11.370 49.875Spain : : 2.550 2.970 2.350 4.285 5.460 14.600 15.570France : 42.070 48.030 52.140 54.265 60.475 58.845 70.570 75.990Croatia : : : : : 1.045 380 140 2.150Italy 30.140 17.640 10.000 40.320 17.170 25.720 63.655 83.245 121.185Cyprus 3.920 3.200 2.835 1.745 1.590 1.150 1.480 2.105 2.840Latvia 50 50 60 335 190 185 365 330 345Lithuania : 210 370 405 560 250 385 275 410Luxembourg : : : 1.915 2.000 990 1.030 2.360 2.065Hungary : : : : : 18.565 41.215 174.435 28.215Malta 2.605 2.385 145 1.865 2.060 2.205 1.275 1.695 1.735Netherlands 13.380 14.880 13.290 11.560 9.660 9.815 21.780 43.035 19.285Austria : : : : : : 25.675 85.505 39.860Poland 7.200 9.655 4.330 4.985 9.175 13.970 5.610 10.255 9.780Portugal 160 140 155 275 290 500 440 870 710Romania : : : 1.695 2.420 1.405 1.500 1.225 1.855Slovenia 240 175 195 305 260 240 355 260 1.265Slovakia : : 315 320 550 290 230 270 100Finland : : : : 2.905 2.985 3.490 32.150 5.275Sweden 24.275 23.600 31.785 29.630 43.835 54.255 74.980 156.110 22.330United Kingdom 31.290 30.645 22.615 25.870 27.885 29.640 32.120 39.720 38.290Iceland : : : : : : : : 1.105Liechtenstein : : : : : : : : 75Norway 14.045 16.470 9.270 8.520 9.210 11.430 10.910 30.470 3.240Switzerland 15.105 14.415 13.420 19.230 25.775 19.315 21.940 38.060 25.820Total 182.040 226.725 229.575 290.905 313.265 403.600 595.530 1.325.565 1.234.525
Special value:: not available
Eurostat,Asylumandfirsttimeasylumapplicantsbycitizenship,ageandsexAnnualaggregateddata.Lastupdate:13-03-2017.
31
32
Amonghostcountries,Germanyleadswith403.100personshosted;followedbytheUKwith
256.100,Spainwith93.500,Francewith87.200,Austriawith63.400and Italywith62.600
(6thintherank).Thesedataareprocessedonthebasisofadministrativesources(population
registry, residence registry or work permits, health care or tax documents, asylum
application, refugee status recognition) and refer to immigrants for reasons of legitimate
interest(work,medicalcare,study,familyreunification,etc.),aswellasasylumseekersand
refugees.
This statistical frameworkwas further complicatedby the so-calledEuropean refugee crisis
startedin2015andstillunsolvedwhichledtoasharpincreaseintheasylum-seekersarrivals
fromthirdcountries,makingitdifficultfortheEUStatestoshelterthem.Theanalysisofthe
specificEurostat2 data reveals that the totalnumberof asylumseekersgradually rose from
431.000 in 2013 to 627.000 in 2014 and1,3million in 2015. Themain countries of origin
wereSyria(360.000in2015,accountingfor29%oftotalapplicants),Afghanistan(14%)and
Iraq (10%), followed by Albania, Kosovo (5%) and Pakistan (4%). As for the EU host
countries3, in 2015 Germany had to cope with the largest number of asylum applications
(476.510), followed by Hungary (177.135), Sweden (162.450), Austria (88.160) and Italy
(83.540). As for 2016, Eurostat has recently released updated statistics showing a sharp
increase inasylumapplications inGermany(745.155)andinItaly(nowthesecondcountry
with123.370applications)andasubstantialdecreaseincountriessuchasAustria(41.950),
Hungary(29.430)andSweden(28.865).Itisworthreflectingontherepercussionsresulting
from restrictive measures aiming at reducing migration flows4 adopted by some States
(includingHungaryandAustria)andthegrowthinotherEUcountries.
2http://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php/Asylum_statistics3http://ec.europa.eu/eurostat/web/asylum-and-managed-migration/statistics-illustrated4TemporarysuspensionoftheSchengenacquis,asylumseekersrejected,constructionofbarriersacrossnationalborders.
30
33
Asylum and first time asylum applicants by citizenship, age and sex Annual aggregated data (rounded) [migr_asyappctza]
Last update 13.03.17Extracted on 05.04.17Source of data Eurostat
CITIZEN Extra-EU-28SEX TotalAGE TotalASYL_APP Asylum applicantUNIT Person
GEO/TIME 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016European Union (28 countries) 225.150 263.835 259.400 309.040 335.290 431.090 626.960 1.322.825 1.258.865Belgium 15.165 21.615 26.080 31.910 28.075 21.030 22.710 44.660 18.280Bulgaria 745 855 1.025 890 1.385 7.145 11.080 20.365 19.420Czech Republic 1.645 1.235 775 750 740 695 1.145 1.515 1.475Denmark 2.350 3.720 5.065 3.945 6.045 7.170 14.680 20.935 6.180Germany (until 1990 former territory of the FRG) 26.845 32.910 48.475 53.235 77.485 126.705 202.645 476.510 745.155Estonia 15 40 35 65 75 95 155 230 175Ireland 3.855 2.680 1.935 1.290 955 945 1.450 3.275 2.245Greece 19.885 15.925 10.275 9.310 9.575 8.225 9.430 13.205 51.110Spain 4.515 3.005 2.740 3.420 2.565 4.485 5.615 14.780 15.755France 41.840 47.620 52.725 57.330 61.440 66.265 64.310 76.165 83.485Croatia : : : : : 1.075 450 210 2.225Italy 30.140 17.640 10.000 40.315 17.335 26.620 64.625 83.540 122.960Cyprus 3.920 3.200 2.875 1.770 1.635 1.255 1.745 2.265 2.940Latvia 55 60 65 340 205 195 375 330 350Lithuania 520 450 495 525 645 400 440 315 425Luxembourg 455 480 780 2.150 2.050 1.070 1.150 2.505 2.160Hungary 3.175 4.665 2.095 1.690 2.155 18.895 42.775 177.135 29.430Malta 2.605 2.385 175 1.890 2.080 2.245 1.350 1.845 1.930Netherlands 15.250 16.135 15.100 14.590 13.095 13.060 24.495 44.970 20.945Austria 12.715 15.780 11.045 14.420 17.415 17.500 28.035 88.160 41.950Poland 8.515 10.590 6.540 6.885 10.750 15.240 8.020 12.190 12.305Portugal 160 140 155 275 295 500 440 895 1.460Romania 1.175 960 885 1.720 2.510 1.495 1.545 1.260 1.880Slovenia 255 190 240 355 295 270 385 275 1.310Slovakia 895 805 540 490 730 440 330 330 145Finland 3.670 4.910 3.085 2.915 3.095 3.210 3.620 32.345 5.605Sweden 24.785 24.175 31.850 29.650 43.855 54.270 81.180 162.450 28.790United Kingdom : 31.665 24.335 26.915 28.800 30.585 32.785 40.160 38.785Iceland 70 35 40 75 115 125 170 345 1.125Liechtenstein 20 280 105 75 70 55 65 150 80Norway 14.395 17.125 10.015 8.990 9.675 11.930 11.415 31.110 3.485Switzerland 16.520 15.900 15.425 23.615 28.400 21.305 23.555 39.445 27.140Total 256.155 297.175 284.985 341.795 373.550 464.505 662.165 1.393.875 1.290.695
Special value:: not available
CITIZEN Extra-EU-28SEX TotalAGE TotalASYL_APP First time applicantUNIT Person
GEO/TIME 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016European Union (28 countries) 152.890 195.840 206.880 263.160 278.280 372.855 562.680 1.257.030 1.204.280Belgium 11.095 16.595 21.565 25.355 18.335 11.965 14.045 38.990 14.250Bulgaria : : : 705 1.230 6.980 10.805 20.165 18.990Czech Republic 1.050 620 380 485 505 490 905 1.235 1.200Denmark 2.350 3.720 5.065 3.945 6.045 7.170 14.535 20.825 6.055Germany (until 1990 former territory of the FRG) 21.325 27.575 41.245 45.680 64.410 109.375 172.945 441.800 722.265Estonia 15 35 30 65 75 95 145 225 150Ireland 3.795 2.650 1.915 1.280 940 940 1.440 3.270 2.235Greece : : : 9.310 9.575 7.860 7.585 11.370 49.875Spain : : 2.550 2.970 2.350 4.285 5.460 14.600 15.570France : 42.070 48.030 52.140 54.265 60.475 58.845 70.570 75.990Croatia : : : : : 1.045 380 140 2.150Italy 30.140 17.640 10.000 40.320 17.170 25.720 63.655 83.245 121.185Cyprus 3.920 3.200 2.835 1.745 1.590 1.150 1.480 2.105 2.840Latvia 50 50 60 335 190 185 365 330 345Lithuania : 210 370 405 560 250 385 275 410Luxembourg : : : 1.915 2.000 990 1.030 2.360 2.065Hungary : : : : : 18.565 41.215 174.435 28.215Malta 2.605 2.385 145 1.865 2.060 2.205 1.275 1.695 1.735Netherlands 13.380 14.880 13.290 11.560 9.660 9.815 21.780 43.035 19.285Austria : : : : : : 25.675 85.505 39.860Poland 7.200 9.655 4.330 4.985 9.175 13.970 5.610 10.255 9.780Portugal 160 140 155 275 290 500 440 870 710Romania : : : 1.695 2.420 1.405 1.500 1.225 1.855Slovenia 240 175 195 305 260 240 355 260 1.265Slovakia : : 315 320 550 290 230 270 100Finland : : : : 2.905 2.985 3.490 32.150 5.275Sweden 24.275 23.600 31.785 29.630 43.835 54.255 74.980 156.110 22.330United Kingdom 31.290 30.645 22.615 25.870 27.885 29.640 32.120 39.720 38.290Iceland : : : : : : : : 1.105Liechtenstein : : : : : : : : 75Norway 14.045 16.470 9.270 8.520 9.210 11.430 10.910 30.470 3.240Switzerland 15.105 14.415 13.420 19.230 25.775 19.315 21.940 38.060 25.820Total 182.040 226.725 229.575 290.905 313.265 403.600 595.530 1.325.565 1.234.525
Special value:: not available
Asylum and first time asylum applicants by citizenship, age and sex Annual aggregated data (rounded) [migr_asyappctza]
Last update 13.03.17Extracted on 05.04.17Source of data Eurostat
CITIZEN Extra-EU-28SEX TotalAGE TotalASYL_APP Asylum applicantUNIT Person
GEO/TIME 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016European Union (28 countries) 225.150 263.835 259.400 309.040 335.290 431.090 626.960 1.322.825 1.258.865Belgium 15.165 21.615 26.080 31.910 28.075 21.030 22.710 44.660 18.280Bulgaria 745 855 1.025 890 1.385 7.145 11.080 20.365 19.420Czech Republic 1.645 1.235 775 750 740 695 1.145 1.515 1.475Denmark 2.350 3.720 5.065 3.945 6.045 7.170 14.680 20.935 6.180Germany (until 1990 former territory of the FRG) 26.845 32.910 48.475 53.235 77.485 126.705 202.645 476.510 745.155Estonia 15 40 35 65 75 95 155 230 175Ireland 3.855 2.680 1.935 1.290 955 945 1.450 3.275 2.245Greece 19.885 15.925 10.275 9.310 9.575 8.225 9.430 13.205 51.110Spain 4.515 3.005 2.740 3.420 2.565 4.485 5.615 14.780 15.755France 41.840 47.620 52.725 57.330 61.440 66.265 64.310 76.165 83.485Croatia : : : : : 1.075 450 210 2.225Italy 30.140 17.640 10.000 40.315 17.335 26.620 64.625 83.540 122.960Cyprus 3.920 3.200 2.875 1.770 1.635 1.255 1.745 2.265 2.940Latvia 55 60 65 340 205 195 375 330 350Lithuania 520 450 495 525 645 400 440 315 425Luxembourg 455 480 780 2.150 2.050 1.070 1.150 2.505 2.160Hungary 3.175 4.665 2.095 1.690 2.155 18.895 42.775 177.135 29.430Malta 2.605 2.385 175 1.890 2.080 2.245 1.350 1.845 1.930Netherlands 15.250 16.135 15.100 14.590 13.095 13.060 24.495 44.970 20.945Austria 12.715 15.780 11.045 14.420 17.415 17.500 28.035 88.160 41.950Poland 8.515 10.590 6.540 6.885 10.750 15.240 8.020 12.190 12.305Portugal 160 140 155 275 295 500 440 895 1.460Romania 1.175 960 885 1.720 2.510 1.495 1.545 1.260 1.880Slovenia 255 190 240 355 295 270 385 275 1.310Slovakia 895 805 540 490 730 440 330 330 145Finland 3.670 4.910 3.085 2.915 3.095 3.210 3.620 32.345 5.605Sweden 24.785 24.175 31.850 29.650 43.855 54.270 81.180 162.450 28.790United Kingdom : 31.665 24.335 26.915 28.800 30.585 32.785 40.160 38.785Iceland 70 35 40 75 115 125 170 345 1.125Liechtenstein 20 280 105 75 70 55 65 150 80Norway 14.395 17.125 10.015 8.990 9.675 11.930 11.415 31.110 3.485Switzerland 16.520 15.900 15.425 23.615 28.400 21.305 23.555 39.445 27.140Total 256.155 297.175 284.985 341.795 373.550 464.505 662.165 1.393.875 1.290.695
Special value:: not available
CITIZEN Extra-EU-28SEX TotalAGE TotalASYL_APP First time applicantUNIT Person
GEO/TIME 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016European Union (28 countries) 152.890 195.840 206.880 263.160 278.280 372.855 562.680 1.257.030 1.204.280Belgium 11.095 16.595 21.565 25.355 18.335 11.965 14.045 38.990 14.250Bulgaria : : : 705 1.230 6.980 10.805 20.165 18.990Czech Republic 1.050 620 380 485 505 490 905 1.235 1.200Denmark 2.350 3.720 5.065 3.945 6.045 7.170 14.535 20.825 6.055Germany (until 1990 former territory of the FRG) 21.325 27.575 41.245 45.680 64.410 109.375 172.945 441.800 722.265Estonia 15 35 30 65 75 95 145 225 150Ireland 3.795 2.650 1.915 1.280 940 940 1.440 3.270 2.235Greece : : : 9.310 9.575 7.860 7.585 11.370 49.875Spain : : 2.550 2.970 2.350 4.285 5.460 14.600 15.570France : 42.070 48.030 52.140 54.265 60.475 58.845 70.570 75.990Croatia : : : : : 1.045 380 140 2.150Italy 30.140 17.640 10.000 40.320 17.170 25.720 63.655 83.245 121.185Cyprus 3.920 3.200 2.835 1.745 1.590 1.150 1.480 2.105 2.840Latvia 50 50 60 335 190 185 365 330 345Lithuania : 210 370 405 560 250 385 275 410Luxembourg : : : 1.915 2.000 990 1.030 2.360 2.065Hungary : : : : : 18.565 41.215 174.435 28.215Malta 2.605 2.385 145 1.865 2.060 2.205 1.275 1.695 1.735Netherlands 13.380 14.880 13.290 11.560 9.660 9.815 21.780 43.035 19.285Austria : : : : : : 25.675 85.505 39.860Poland 7.200 9.655 4.330 4.985 9.175 13.970 5.610 10.255 9.780Portugal 160 140 155 275 290 500 440 870 710Romania : : : 1.695 2.420 1.405 1.500 1.225 1.855Slovenia 240 175 195 305 260 240 355 260 1.265Slovakia : : 315 320 550 290 230 270 100Finland : : : : 2.905 2.985 3.490 32.150 5.275Sweden 24.275 23.600 31.785 29.630 43.835 54.255 74.980 156.110 22.330United Kingdom 31.290 30.645 22.615 25.870 27.885 29.640 32.120 39.720 38.290Iceland : : : : : : : : 1.105Liechtenstein : : : : : : : : 75Norway 14.045 16.470 9.270 8.520 9.210 11.430 10.910 30.470 3.240Switzerland 15.105 14.415 13.420 19.230 25.775 19.315 21.940 38.060 25.820Total 182.040 226.725 229.575 290.905 313.265 403.600 595.530 1.325.565 1.234.525
Special value:: not available
Eurostat,Asylumandfirsttimeasylumapplicantsbycitizenship,ageandsexAnnualaggregateddata.Lastupdate:13-03-2017.
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34
Foramorecomprehensiveoverviewoftherefugeeflows,itisusefultorefertotheUNHCR5
monitoringtoolontransitalongtheMediterraneanroutes.Thesedataareconstantlyupdated
and offer figures on escaping migrants. According to these findings, in 2016 358.923
migrants6 arrivedby sea,while thosedeadormissing along the routes amounted to4.913.
Over the first twomonths of 2017, arrivals already reached 16.765,while the estimate for
dead and missing is 487. These data clearly depict an emergency situation with growing
numbersforItaly,GreeceandtoalesserextentSpain,beingthemostexposedEUcountries.A
significantnumberofmigrantsarrivinginGreecefromTurkeyorthroughtheAegeanseaare
alsotravellingalongtheBalkans landroutes, tryingtoreachNorthernEurope:accordingto
theFRONTEXagency,in2016thesemigrantsamountedto102.4307.Theframeiscompleted
withthedataofmigrantsenteringtheEUbyland,crossingtheEasternborders:accordingto
FRONTEX,in2016theyamountedto1.349.
Source:UNHCR,OperationalPortalRefugeesSituation,http://data2.unhcr.org/en/situations/mediterranean(updatedto03.04.2017)
5http://data2.unhcr.org/en/situations/mediterranean6Dataupdatedto18December2016::https://data2.unhcr.org/en/documents/download/526207http://frontex.europa.eu/trends-and-routes/migratory-routes-map/
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35
Since thesedatamainly focuson legalmigration, this framework fails toproperly take into
consideration illegal immigrants (eg. thosewhoremain in theEUwithoutavalid residence
permit,orwhohadtheirasylumapplicationrejected),ortherecentflowsofpeopleescaping
fromwar zones (such as of rejected refugees or unaccompaniedminors, often invisible to
administrative bodies). Themain reason is that only a small fraction of illegal migrants is
somehowregistered: theyaremostlypeoplehavingbeen identifiedafteradocumentcheck
whoaresubjecttorepatriationmeasures.Still,alargeproportionofpeoplelackingthelegal
requirementstostayinEUcountriesavoidsanyidentificationand,consequently,theyarenot
includedinthestatisticalcalculation.
Eurostat,Distributionoffirstinstancedecisionson(non-EU)asylumapplications,2016,http://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php/File:Distribution_of_first_instance_decisions_on_(non-EU)_asylum_applications,_2016_(%25)_YB17.png
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Foramorecomprehensiveoverviewoftherefugeeflows,itisusefultorefertotheUNHCR5
monitoringtoolontransitalongtheMediterraneanroutes.Thesedataareconstantlyupdated
and offer figures on escaping migrants. According to these findings, in 2016 358.923
migrants6 arrivedby sea,while thosedeadormissing along the routes amounted to4.913.
Over the first twomonths of 2017, arrivals already reached 16.765,while the estimate for
dead and missing is 487. These data clearly depict an emergency situation with growing
numbersforItaly,GreeceandtoalesserextentSpain,beingthemostexposedEUcountries.A
significantnumberofmigrantsarrivinginGreecefromTurkeyorthroughtheAegeanseaare
alsotravellingalongtheBalkans landroutes, tryingtoreachNorthernEurope:accordingto
theFRONTEXagency,in2016thesemigrantsamountedto102.4307.Theframeiscompleted
withthedataofmigrantsenteringtheEUbyland,crossingtheEasternborders:accordingto
FRONTEX,in2016theyamountedto1.349.
Source:UNHCR,OperationalPortalRefugeesSituation,http://data2.unhcr.org/en/situations/mediterranean(updatedto03.04.2017)
5http://data2.unhcr.org/en/situations/mediterranean6Dataupdatedto18December2016::https://data2.unhcr.org/en/documents/download/526207http://frontex.europa.eu/trends-and-routes/migratory-routes-map/
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Since thesedatamainly focuson legalmigration, this framework fails toproperly take into
consideration illegal immigrants (eg. thosewhoremain in theEUwithoutavalid residence
permit,orwhohadtheirasylumapplicationrejected),ortherecentflowsofpeopleescaping
fromwar zones (such as of rejected refugees or unaccompaniedminors, often invisible to
administrative bodies). Themain reason is that only a small fraction of illegal migrants is
somehowregistered: theyaremostlypeoplehavingbeen identifiedafteradocumentcheck
whoaresubjecttorepatriationmeasures.Still,alargeproportionofpeoplelackingthelegal
requirementstostayinEUcountriesavoidsanyidentificationand,consequently,theyarenot
includedinthestatisticalcalculation.
Eurostat,Distributionoffirstinstancedecisionson(non-EU)asylumapplications,2016,http://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php/File:Distribution_of_first_instance_decisions_on_(non-EU)_asylum_applications,_2016_(%25)_YB17.png
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In order to better manage the impact of refugee flows, statistical frameworks need to
acknowledgepushfactorsfromthirdcountriesandpullfactorstotheEUcountriesasprimary
criteria in surveys and trend identification.As a result, suchdatawouldbetter support the
elaborationofpoliciesandoperationalpractices toaddress thedifferent typesofmigration
(voluntary,forced,economy-driven,etc.)andnotonlyonthebasisofthelegalityoftheentry,
asthiscriterionisstilltooinfluencedbythedifferentnationallegislation.
34
37
HOW THE EU TACKLES MIGRATION FLOWS: PROBLEMS ANDOPERATIONALPROSPECTS
For the first time since the endofWorldWar II, theEUmemberStates aremainly seenas
countriesofdestinationforagrowingnumberofrefugeesfromthirdcountries.Overthelast
decademigration trends to the EU have changed dramatically, especially in the proportion
between economy-driven migration (stable or slightly declining) and forced migration
(rising).Alsodue to theongoingeconomicrecession, theEUcountriesare lessattractive in
termsofpositivesocialmobilityfactorswhile,ontheotherhand,aremoreattractiveinterms
of protection and freedom offered to their residents. In other words: people and groups
escapingfrompersecutionandconflictsarelookingatEuropeasadestinationwheretheycan
obtainwhatwedefineasasylumallthemoreoften.
Unfortunately, this shift produced a striking imbalance in terms of reception among EU
countries.TheStatesfacingtheMediterraneansea(likeItaly,GreeceandSpain)andcloserto
themigratoryroutesaretheonesmost involvedinbothemergencyrescue, initialreception
and humanitarian protection of refugees. Such actions required a significant allocation of
economic,humanandoperationalresources,aswellasacomplexmanagementoftheimpacts
onthehostareasandpopulations:theseeffortswerenotsufficientlysharedatEUleveland
demonstrated thatpartof thecurrent legislation,suchasDublin IIIRegulationare far from
being(2013)8uptothechallenge.
8Regulation(EU)No.604/2013oftheEuropeanParliamentandoftheCouncilof26June2013settingthecriteriaandmechanismsfor determining the Member State responsible for examining an application for international protection lodged in one of theMember States by a third-country national or a stateless person (http://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX%3A32013R0604).On4May2016,theEuropeanCommissionsubmittedaproposalforanewreformoftheDublinRegulation,which,however,hasnotyetbeenimplemented.
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In order to better manage the impact of refugee flows, statistical frameworks need to
acknowledgepushfactorsfromthirdcountriesandpullfactorstotheEUcountriesasprimary
criteria in surveys and trend identification.As a result, suchdatawouldbetter support the
elaborationofpoliciesandoperationalpractices toaddress thedifferent typesofmigration
(voluntary,forced,economy-driven,etc.)andnotonlyonthebasisofthelegalityoftheentry,
asthiscriterionisstilltooinfluencedbythedifferentnationallegislation.
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HOW THE EU TACKLES MIGRATION FLOWS: PROBLEMS ANDOPERATIONALPROSPECTS
For the first time since the endofWorldWar II, theEUmemberStates aremainly seenas
countriesofdestinationforagrowingnumberofrefugeesfromthirdcountries.Overthelast
decademigration trends to the EU have changed dramatically, especially in the proportion
between economy-driven migration (stable or slightly declining) and forced migration
(rising).Alsodue to theongoingeconomicrecession, theEUcountriesare lessattractive in
termsofpositivesocialmobilityfactorswhile,ontheotherhand,aremoreattractiveinterms
of protection and freedom offered to their residents. In other words: people and groups
escapingfrompersecutionandconflictsarelookingatEuropeasadestinationwheretheycan
obtainwhatwedefineasasylumallthemoreoften.
Unfortunately, this shift produced a striking imbalance in terms of reception among EU
countries.TheStatesfacingtheMediterraneansea(likeItaly,GreeceandSpain)andcloserto
themigratoryroutesaretheonesmost involvedinbothemergencyrescue, initialreception
and humanitarian protection of refugees. Such actions required a significant allocation of
economic,humanandoperationalresources,aswellasacomplexmanagementoftheimpacts
onthehostareasandpopulations:theseeffortswerenotsufficientlysharedatEUleveland
demonstrated thatpartof thecurrent legislation,suchasDublin IIIRegulationare far from
being(2013)8uptothechallenge.
8Regulation(EU)No.604/2013oftheEuropeanParliamentandoftheCouncilof26June2013settingthecriteriaandmechanismsfor determining the Member State responsible for examining an application for international protection lodged in one of theMember States by a third-country national or a stateless person (http://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX%3A32013R0604).On4May2016,theEuropeanCommissionsubmittedaproposalforanewreformoftheDublinRegulation,which,however,hasnotyetbeenimplemented.
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ThisRegulationfocusesonthegrantingoftherefugeestatusandtheresultinginternational
protection,stipulatingthatthefirstEUcountryapplicantssetfootinshallberesponsiblefor
the examination of the asylum application, reception, and subsequent humanitarian
protection.Asaresult,itisvirtuallyimpossibletotransferarefugeetoanotherEUcountry.
Inorder to share theburdenof reception, theEuropeanCommissiondevelopedaplan, the
European Agenda on Migration (May 2015), aimed at relocating refugees across all EU
Member states. This plan, however, encountered strongopposition frommany countries in
NorthernandEasternEurope,somuchsothatishasnotbeenenforcedyet.
The escalation of wars and humanitarian emergencies in regions close to Europe (such as
Syria,Iraq,Libya,inadditiontotheinstabilityintheHornofAfrica,WestAfrica,Afghanistan),
increasedthemigratorywavesbetween2014and2016 leading to theopeningofrelatively
newroutes (eg. theso-called"Balkanroute" inEasternEuropeancounties)and,asaresult,
entailing restrictionor closuremeasures inmanyStates. Starting from June2015Hungary,
GreatBritain,EstoniaandMacedoniasteppedupcontrolmeasuresattheirbordersinarapid
succession. Between September 2015 and February 2016 Austria, Hungary, Slovenia,
Denmark,SwedenandNorwayrepeatedlysuspendedtheSchengenacquis,onthegroundsof
the measures exceptionally envisaged by Art. 78 of the TFEU. In June 2015, Hungary
unilaterallyoptedtosuspendtheDublinRegulation,rejectingasylumseekerspressingatthe
Serbian-Hungarian border. Conversely, in August 2015, Germany decided to unilaterally
suspendtheDublinAgreementstoindependentlyprocesstheapplicationofSyrianrefugees.
Thissituation,definedbythemediaaEuropeanrefugeecrisis,unveiledhowdifficultit isfor
EU institutions to offer shared and effective solutions to migration both working on the
outside (relations with third countries and international cooperation) and inside
(strengtheningofCEAS,CommonEuropeanAsylumSystem).Therisksposedby theescape
routes of the Mediterranean and of the land routes, causing a high number of deaths and
missinginthecrossing,urgesimultaneousactiononthetwosides:flowsatthesourceneedto
be managed and, on the other hand, EU countries shall ensure appropriate protection to
peopleescapedfromwarsandpersecutions.
On both fronts, public policies and operational processes need to be implemented to
coordinatealldecision-making levels (European,national, regionaland local) inaccordance
with subsidiarity and proportionality principles. In particular, municipalities, as proximity
bodiesclosesttocommunityneeds,cannotbemarginalisedinthedecision-makingprocesses,
norweakenedintheeconomicandoperationalresources.
36
39
Municipalities shall be enabled to play a role both in cooperation with counterparts from
“fragile” countries by encouraging the development of democratic structures capable of
ensuring sustainable living conditions for local populations, and in themanagement of the
impactofmigratoryflowstoobtainrealintegrationinthecommunity.
To achieve this aim, citizens in countries of destination need to be involved to prevent
possible conflicts and to implement goodpracticesof social and interculturalmediation, so
thatsocialpartners,organisations,foreigncommunitiesandindividualmigrantsarenotonly
backgroundactorsbutcanbepartofacommondestinyand.AnauthenticEuropeandestiny.
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ThisRegulationfocusesonthegrantingoftherefugeestatusandtheresultinginternational
protection,stipulatingthatthefirstEUcountryapplicantssetfootinshallberesponsiblefor
the examination of the asylum application, reception, and subsequent humanitarian
protection.Asaresult,itisvirtuallyimpossibletotransferarefugeetoanotherEUcountry.
Inorder to share theburdenof reception, theEuropeanCommissiondevelopedaplan, the
European Agenda on Migration (May 2015), aimed at relocating refugees across all EU
Member states. This plan, however, encountered strongopposition frommany countries in
NorthernandEasternEurope,somuchsothatishasnotbeenenforcedyet.
The escalation of wars and humanitarian emergencies in regions close to Europe (such as
Syria,Iraq,Libya,inadditiontotheinstabilityintheHornofAfrica,WestAfrica,Afghanistan),
increasedthemigratorywavesbetween2014and2016 leading to theopeningofrelatively
newroutes (eg. theso-called"Balkanroute" inEasternEuropeancounties)and,asaresult,
entailing restrictionor closuremeasures inmanyStates. Starting from June2015Hungary,
GreatBritain,EstoniaandMacedoniasteppedupcontrolmeasuresattheirbordersinarapid
succession. Between September 2015 and February 2016 Austria, Hungary, Slovenia,
Denmark,SwedenandNorwayrepeatedlysuspendedtheSchengenacquis,onthegroundsof
the measures exceptionally envisaged by Art. 78 of the TFEU. In June 2015, Hungary
unilaterallyoptedtosuspendtheDublinRegulation,rejectingasylumseekerspressingatthe
Serbian-Hungarian border. Conversely, in August 2015, Germany decided to unilaterally
suspendtheDublinAgreementstoindependentlyprocesstheapplicationofSyrianrefugees.
Thissituation,definedbythemediaaEuropeanrefugeecrisis,unveiledhowdifficultit isfor
EU institutions to offer shared and effective solutions to migration both working on the
outside (relations with third countries and international cooperation) and inside
(strengtheningofCEAS,CommonEuropeanAsylumSystem).Therisksposedby theescape
routes of the Mediterranean and of the land routes, causing a high number of deaths and
missinginthecrossing,urgesimultaneousactiononthetwosides:flowsatthesourceneedto
be managed and, on the other hand, EU countries shall ensure appropriate protection to
peopleescapedfromwarsandpersecutions.
On both fronts, public policies and operational processes need to be implemented to
coordinatealldecision-making levels (European,national, regionaland local) inaccordance
with subsidiarity and proportionality principles. In particular, municipalities, as proximity
bodiesclosesttocommunityneeds,cannotbemarginalisedinthedecision-makingprocesses,
norweakenedintheeconomicandoperationalresources.
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Municipalities shall be enabled to play a role both in cooperation with counterparts from
“fragile” countries by encouraging the development of democratic structures capable of
ensuring sustainable living conditions for local populations, and in themanagement of the
impactofmigratoryflowstoobtainrealintegrationinthecommunity.
To achieve this aim, citizens in countries of destination need to be involved to prevent
possible conflicts and to implement goodpracticesof social and interculturalmediation, so
thatsocialpartners,organisations,foreigncommunitiesandindividualmigrantsarenotonly
backgroundactorsbutcanbepartofacommondestinyand.AnauthenticEuropeandestiny.
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PART2
Thissectionillustratesthreeexamplesofgoodpracticestoaddressmigrationimpactsboth
in relation to reception (participatory method used in the regional legislation on social
inclusionandanti-discrimination;involvementofculturalmediatorsinthereceptionsystem
andintherefugeehumanitarianprotectionpathways),andinconnectionwithdecentralised
cooperation with refugees' countries of origin In all three examples Regions and
Municipalities representkeyactors:both those inEuropeancountries involved in receiving
and integrating refugees, and those in third countries with regard to decentralised
cooperation.
Thefirsttwoexamples,inparticular,areintendedtoproactivelyshowsometools/activities
thatcanbereplicatedinotherEuropeancontexts,althoughindifferentforms,withtheaimof
creatingconditionsfortherealintegrationofmigrants,especially,refugees.
Thefirstgoodpracticeshowshowaregionalgovernmentcanjoineffortswithmunicipalities
andotherlocalplayersinchargeofreception(suchaswelfare,healthcare,schools,vocational
training institutions) in order to elaborate a specific and articulated legislation to promote
socialinclusionofmigrants.
Thesecondexample,basedonthelongexperiencegainedovertheyearsbytheItalianLocal
Authorities, illustrates the importanceof culturalmediators andculturalmediation in the
receptionsystemsofasylumseekers introduced in Italy fiveyearsago,aswellas inspecial
decentralisedcooperationactionsincountriesrefugeescomefrom(inthiscase,Morocco).
Thethirdexample,thatcompletesthepreviousones,shiftsthescopeofactiontotheexternal
side of international cooperation, describing the situation and needs of a municipality in
Senegal(Bona)anditsregion(Casamance),markedbygrowingmigrationtotheEUcountries.
The descriptions of needs indicate which action lines should be implemented with the
counterpartEuropeanmunicipalities in thecontextofdecentralisedcooperationaimedat
creating sustainable conditions to avoid uncontrolled depopulation and migration to the
SaharaortheAtlanticroutes.
38
41
WHATCANREGIONSDOTOHELPMIGRANTSACHIEVESOCIALINCLUSION?THEPARTICIPATORYMETHODINBUILDINGLEGISLATION,OPERATIONALPLANSANDPROJECTS
As governing bodies, European regions are taskedwith steering the other local authorities
(provinces,metropolitancitiesandmunicipalities)abouthow toaddressparticularlyurgent
issues,suchassocialinclusionofmigrants.Tofulfilthistask,theparticipatorymethodproves
fundamental, namely through the active involvement of Municipalities, associations of
Municipalities, social partners, foreign associations, communities and all involved parties.
Suchpartiesneedtodiscussandworktogetheronlegislationandoperationalplanning.
In this respect, theprocess launchedby thePiedmontRegionondiscriminationprevention
andmigrantinclusioncouldbelookedasamodelforfutureactionsatEuropeanlevel.
MonicaCerutti,PiedmontRegionalCouncillorforImmigration,CivilRightsandInternational
DecentralisedCooperationdescribesthemeaningandthepathofthisactionasfollows:
Thefirstmeetingofthe"RegionalForumofNewCitizensandNewTowns"washeldat
theendofOctober2013.Duringtheevent,adiscussionwaslaunchedtostartdrafting
a new regional legislation on citizenship promotion. The meeting was attended by
about a hundred representatives of Piedmontese migrant associations or service
providers to the foreignpopulation.Then,during themeeting,adraftof theregional
legislationwasdistributed.
The new Regional Law on Citizenship Promotion will replace the current law on
immigration,datingbackto1989,andismadeoffoursections:
1.Foundingprinciplesofthelaw
2.Socialprotection
3. Actions to be put in place to promote equality in the areas within regional
competence(health,vocationaltraining,etc.),andtoenhanceandbetterorganisekey
servicessuchasculturalmediation
4. Programming and participation, including the drafting of a three-year plan, a
"Regional Forum for New Citizens and New Towns" and a Regional Advisory
Committee.
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PART2
Thissectionillustratesthreeexamplesofgoodpracticestoaddressmigrationimpactsboth
in relation to reception (participatory method used in the regional legislation on social
inclusionandanti-discrimination;involvementofculturalmediatorsinthereceptionsystem
andintherefugeehumanitarianprotectionpathways),andinconnectionwithdecentralised
cooperation with refugees' countries of origin In all three examples Regions and
Municipalities representkeyactors:both those inEuropeancountries involved in receiving
and integrating refugees, and those in third countries with regard to decentralised
cooperation.
Thefirsttwoexamples,inparticular,areintendedtoproactivelyshowsometools/activities
thatcanbereplicatedinotherEuropeancontexts,althoughindifferentforms,withtheaimof
creatingconditionsfortherealintegrationofmigrants,especially,refugees.
Thefirstgoodpracticeshowshowaregionalgovernmentcanjoineffortswithmunicipalities
andotherlocalplayersinchargeofreception(suchaswelfare,healthcare,schools,vocational
training institutions) in order to elaborate a specific and articulated legislation to promote
socialinclusionofmigrants.
Thesecondexample,basedonthelongexperiencegainedovertheyearsbytheItalianLocal
Authorities, illustrates the importanceof culturalmediators andculturalmediation in the
receptionsystemsofasylumseekers introduced in Italy fiveyearsago,aswellas inspecial
decentralisedcooperationactionsincountriesrefugeescomefrom(inthiscase,Morocco).
Thethirdexample,thatcompletesthepreviousones,shiftsthescopeofactiontotheexternal
side of international cooperation, describing the situation and needs of a municipality in
Senegal(Bona)anditsregion(Casamance),markedbygrowingmigrationtotheEUcountries.
The descriptions of needs indicate which action lines should be implemented with the
counterpartEuropeanmunicipalities in thecontextofdecentralisedcooperationaimedat
creating sustainable conditions to avoid uncontrolled depopulation and migration to the
SaharaortheAtlanticroutes.
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WHATCANREGIONSDOTOHELPMIGRANTSACHIEVESOCIALINCLUSION?THEPARTICIPATORYMETHODINBUILDINGLEGISLATION,OPERATIONALPLANSANDPROJECTS
As governing bodies, European regions are taskedwith steering the other local authorities
(provinces,metropolitancitiesandmunicipalities)abouthow toaddressparticularlyurgent
issues,suchassocialinclusionofmigrants.Tofulfilthistask,theparticipatorymethodproves
fundamental, namely through the active involvement of Municipalities, associations of
Municipalities, social partners, foreign associations, communities and all involved parties.
Suchpartiesneedtodiscussandworktogetheronlegislationandoperationalplanning.
In this respect, theprocess launchedby thePiedmontRegionondiscriminationprevention
andmigrantinclusioncouldbelookedasamodelforfutureactionsatEuropeanlevel.
MonicaCerutti,PiedmontRegionalCouncillorforImmigration,CivilRightsandInternational
DecentralisedCooperationdescribesthemeaningandthepathofthisactionasfollows:
Thefirstmeetingofthe"RegionalForumofNewCitizensandNewTowns"washeldat
theendofOctober2013.Duringtheevent,adiscussionwaslaunchedtostartdrafting
a new regional legislation on citizenship promotion. The meeting was attended by
about a hundred representatives of Piedmontese migrant associations or service
providers to the foreignpopulation.Then,during themeeting,adraftof theregional
legislationwasdistributed.
The new Regional Law on Citizenship Promotion will replace the current law on
immigration,datingbackto1989,andismadeoffoursections:
1.Foundingprinciplesofthelaw
2.Socialprotection
3. Actions to be put in place to promote equality in the areas within regional
competence(health,vocationaltraining,etc.),andtoenhanceandbetterorganisekey
servicessuchasculturalmediation
4. Programming and participation, including the drafting of a three-year plan, a
"Regional Forum for New Citizens and New Towns" and a Regional Advisory
Committee.
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Over the last months, the draft of the legislation was enriched and integrated with
indications fromtheactors involved.At thebeginningofMarch, theRegionalCouncil
willhavethefirstformaldiscussionofthelegislationandthenanonlineconsultation
will be open for a month to collect opinions, amendments and suggestions from
associationsandindividualcitizens.Afterthisconsultation, thedraftwillcontinueits
standardlegislativeprocedurewithintheRegionalCouncil.
Theparticipatoryapproachused for thedraft legislationonCitizenshipPromotionwasalso
adoptedintheelaborationofLawno.5dated23March2016("ImplementingProvisionsfor
theProhibitionofAnyFormofDiscriminationandEqualTreatmentinRegionalMatters").
Theapprovalofthislawrequiredalongandsharedworkandresultsfromdiscussion
andconsultationboth in thedraftingcommission,andwithassociationsandcitizens
who replied to the online consultation. This legislation provides a regulatory
framework for any kind of initiative that will and shall be taken. It is an important
provisionasitfillsagap,sinceanationallegislationonthematterisstilllacking.
The Law establishes the drafting of a Regional Plan with specific actions against
discrimination,basedontheareasofregionalcompetencesuchashealth,healthcare
and social policies, housing, vocational training and education, labour policies,
entrepreneurship promotion and corporate social responsibility, cultural, tourist,
sports, recreational and commercial activities, training andmanagement of regional
staff,communication,transportandmobility.
Law 5/2016 offers a stable legal basis for the activation of the Regional Network
against discrimination to helps and inform the victims. The network will include a
centreforeachProvinceandTerritorialNetworks.
This law establishes a principle, but it also has strong practical basis as it enables
specificauthoritiestotakeaction.ThisisthecaseforthenationalOmbudsman,whose
powersareextended,forexampletoprotectcitizenswithdisabilitiesandensurethat
theyhaveaccesstopublicpharmacies,doctor'sofficeormeansoftransport;orwhen
foreign women wearing the veil are discriminated against when registering a
document such as the Identity Card, or with public tender exclusively targeted at
Italiancitizens:insuchinstancestheRegionalNetworkagainstDiscriminationwillbe
activated.Incaseofadvertisingattackingthewoman'sdignity,theCorecom(Regional
CommitteeforCommunication)willbeactivated.
40
43
OtherinnovationsintroducedbyLaw5/2016:
1)allsupplierssigningcontractswiththeRegionshallbecompelledtorespectequal
treatment(art4,paragraph4);
2)theprincipleofequaltreatmentinelectionswasmentioned,althoughinthefuturea
newlegislationwillbeinchargeofestablishingspecificprovisions;
3)(Article7)promotionofinformation,trainingandawareness-raisingactionsforall
categoriesofpublicworkers,especiallyeducation,vocationaltraining,employment,in
collaboration with involved partners (primarily Italian Ministry of Education,
UniversityandResearch).Promotionoftrainingsforregionalstaff(Article8);
4) Corecommay also take action against communicative discrimination, including in
caseofoffensiveand/ordiscriminatoryuseofthewoman'simage(Article9);
5) the Ombudsman's competence was extended and now also includes cases of
standarddiscrimination(Article14);
6)thepowersheldbytheOmbudsmanfordetaineeswereextendedandnowinclude
formerinmatesonareintegrationscheme(Article15);
7) the law promotes CSR (Corporate Social Responsibility) initiatives related to the
implementationoftheprincipleofnon-discrimination(Article11,paragraph5);
8)regularconsultationswithrelevantassociationsactiveinaspecificfield(Article4);
9)theRegionandtheinvolvedinstitutionsarecompelledtopublishanannualreport
onthestateofimplementationoftheLawno.68dated12March1999on"Regulations
ontheRighttoWorkforPersonswithDisabilities”.
41
42
Over the last months, the draft of the legislation was enriched and integrated with
indications fromtheactors involved.At thebeginningofMarch, theRegionalCouncil
willhavethefirstformaldiscussionofthelegislationandthenanonlineconsultation
will be open for a month to collect opinions, amendments and suggestions from
associationsandindividualcitizens.Afterthisconsultation, thedraftwillcontinueits
standardlegislativeprocedurewithintheRegionalCouncil.
Theparticipatoryapproachused for thedraft legislationonCitizenshipPromotionwasalso
adoptedintheelaborationofLawno.5dated23March2016("ImplementingProvisionsfor
theProhibitionofAnyFormofDiscriminationandEqualTreatmentinRegionalMatters").
Theapprovalofthislawrequiredalongandsharedworkandresultsfromdiscussion
andconsultationboth in thedraftingcommission,andwithassociationsandcitizens
who replied to the online consultation. This legislation provides a regulatory
framework for any kind of initiative that will and shall be taken. It is an important
provisionasitfillsagap,sinceanationallegislationonthematterisstilllacking.
The Law establishes the drafting of a Regional Plan with specific actions against
discrimination,basedontheareasofregionalcompetencesuchashealth,healthcare
and social policies, housing, vocational training and education, labour policies,
entrepreneurship promotion and corporate social responsibility, cultural, tourist,
sports, recreational and commercial activities, training andmanagement of regional
staff,communication,transportandmobility.
Law 5/2016 offers a stable legal basis for the activation of the Regional Network
against discrimination to helps and inform the victims. The network will include a
centreforeachProvinceandTerritorialNetworks.
This law establishes a principle, but it also has strong practical basis as it enables
specificauthoritiestotakeaction.ThisisthecaseforthenationalOmbudsman,whose
powersareextended,forexampletoprotectcitizenswithdisabilitiesandensurethat
theyhaveaccesstopublicpharmacies,doctor'sofficeormeansoftransport;orwhen
foreign women wearing the veil are discriminated against when registering a
document such as the Identity Card, or with public tender exclusively targeted at
Italiancitizens:insuchinstancestheRegionalNetworkagainstDiscriminationwillbe
activated.Incaseofadvertisingattackingthewoman'sdignity,theCorecom(Regional
CommitteeforCommunication)willbeactivated.
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OtherinnovationsintroducedbyLaw5/2016:
1)allsupplierssigningcontractswiththeRegionshallbecompelledtorespectequal
treatment(art4,paragraph4);
2)theprincipleofequaltreatmentinelectionswasmentioned,althoughinthefuturea
newlegislationwillbeinchargeofestablishingspecificprovisions;
3)(Article7)promotionofinformation,trainingandawareness-raisingactionsforall
categoriesofpublicworkers,especiallyeducation,vocationaltraining,employment,in
collaboration with involved partners (primarily Italian Ministry of Education,
UniversityandResearch).Promotionoftrainingsforregionalstaff(Article8);
4) Corecommay also take action against communicative discrimination, including in
caseofoffensiveand/ordiscriminatoryuseofthewoman'simage(Article9);
5) the Ombudsman's competence was extended and now also includes cases of
standarddiscrimination(Article14);
6)thepowersheldbytheOmbudsmanfordetaineeswereextendedandnowinclude
formerinmatesonareintegrationscheme(Article15);
7) the law promotes CSR (Corporate Social Responsibility) initiatives related to the
implementationoftheprincipleofnon-discrimination(Article11,paragraph5);
8)regularconsultationswithrelevantassociationsactiveinaspecificfield(Article4);
9)theRegionandtheinvolvedinstitutionsarecompelledtopublishanannualreport
onthestateofimplementationoftheLawno.68dated12March1999on"Regulations
ontheRighttoWorkforPersonswithDisabilities”.
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44
AN OPERATIONAL RESPONSE FOR MIGRANT RECEPTION ANDINTEGRATION: CULTURAL MEDIATION IN THE ITALIAN REFUGEERECEPTIONSYSTEMANDINCOOPERATIONWITHMIGRANTS'COUNTRIESOFORIGIN
Despite existing differences among the Regions, overall Italy has gained a significant
experience inmigrationmanagement and in the constructionof refugee reception systems.
Oneofthemostimportantfeaturesofsuchsystemsistheinvolvementofculturalmediators
whichinmanycasesoccursalmostonaconstantbasis.
CulturalmediationstarteddevelopinginItalybetweenthe1980sand1990sasaresultofa
significantincreaseofforeignusersinmanypublicservices(administration,security,justice,
healthandinformationoffices,etc.).Toaddresstheneedsofforeignusers,culturalmediators
are trained to help solve problems, offer solutions, handle specific issues, and enhance the
resourcesofferedbyamulticultural society.Thedefinition, role and tasksofmediatorsare
outlined in various legal texts regulating immigration matters, especially in the section
dealing with integration processes9. At regional level, cultural mediators arementioned in
almostallareaswithregulationsonmigrationmanagement.
Mediators are included in different documents in connection with immigration such as:
regional laws, resolutions,memorandumofunderstanding,guidelines,decisions,draft laws,
programme agreements.However, only a fewRegions passed a specific resolution defining
themediator'srole,training,tasks,skills,modalitiesandareasofintervention.Tomentiona
few: Tuscany, Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria,
Piedmont,theAutonomousProvinceofBolzanoandValled'Aosta.
Culturalmediatorsworkinawidearrayoffields,suchashealthcare,school,administration,
justice and reception. In addition, they always sit in the local Commissions in charge of
grantingrefugeestatus.
Unlikeothercountries, in Italymediatorsarenot limited toamere "culturaland linguistic"
function: they bridge a gap by connecting profoundly different cultural worlds in a social
integratedframework.
9 Interculturalmediation,meant as a useful tool for the integration of foreigners and the enhancement of diversity, wasintroducedforthefirsttimeinthenationallegislationbyart.36andart.40ofLawNo.40dated6March1998,"ImmigrationandRegulationsontheStatusofForeigners",subsequentlyimplementedbyArt.38andart.42ofLegislativeDecree286dated25July1998,ConsolidatedActonImmigrationProvisions.
42
45
1.Culturalmediation in the Italianreceptionsystemforasylumseekersand intherefugee'shumanitarianprotectionpathways
Such wealth of skills and experience gained in Italy over the past three decades has been
beneficial for therefugeereceptionsystemsetup inrecentyears. In thisregard,sociologist
andtrainerLahcenAallaremarks:
Despite existingdifferences among theRegions, overall Italyhas gained a significant
experience in migration management and in the construction of refugee reception
systems. Some public and private social bodies provide intercultural mediation
serviceswithmulti-ethnicandmultidisciplinarystaffwhodirectlyassistmigrantsand
refugees and offer advice to other organisations. The experience gained in
psychological support for refugeeswho are victims of torture demonstrates that the
first impact these people havewhen they arrive in Italy can be very painful due to
communicationproblems,misunderstandingsor conflicts resulting from the inability
ofhavingappropriaterelationships.
TherefugeereceptionsysteminItalyismadeofdifferentsteps:
1)thefirststepoccursinhotspots:peopleareregisteredwithaphotoandundergoa
health examination in the CPSA (first aid and reception centres). Then, they are
sheltered in CDA (emergency reception centres) or in CARA (reception centre for
asylumseekers),inordertocompletetheapplicationforinternationalprotection;
2) the second step is regulated by the Protection and Integration System for Asylum
SeekersandRefugees(SPRAR),managedthroughlocalauthorities,withthekeysupport
ofthethirdsector,whichmainlyprovidesservicesforthereceptionandintegrationof
beneficiaries.
Inthefirstphase,interpretationisverydelicateandcomplexbecauseitisperformed
inacontextofemergencyand“control”.AfterthequickstepattheCPSA,thetransfer
toaCARA,aCDAoraCIE(identificationandrepatriationcentre)alreadydeterminesif
theasylumseekerwillbegrantedtherighttostayorifhe/shewillbeexpelled.When
asylum seekers are expelled, they sometimes blame the interpreter who, in their
opinion,didnotproperlytranslateordidnotmakethemostofhis/her"privilege"to
be heard by the commissioners to support the asylum application. The interpreter's
ethnicityisoftenperceivedasabenefitordisadvantagefactor.Theconstantchangein
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AN OPERATIONAL RESPONSE FOR MIGRANT RECEPTION ANDINTEGRATION: CULTURAL MEDIATION IN THE ITALIAN REFUGEERECEPTIONSYSTEMANDINCOOPERATIONWITHMIGRANTS'COUNTRIESOFORIGIN
Despite existing differences among the Regions, overall Italy has gained a significant
experience inmigrationmanagement and in the constructionof refugee reception systems.
Oneofthemostimportantfeaturesofsuchsystemsistheinvolvementofculturalmediators
whichinmanycasesoccursalmostonaconstantbasis.
CulturalmediationstarteddevelopinginItalybetweenthe1980sand1990sasaresultofa
significantincreaseofforeignusersinmanypublicservices(administration,security,justice,
healthandinformationoffices,etc.).Toaddresstheneedsofforeignusers,culturalmediators
are trained to help solve problems, offer solutions, handle specific issues, and enhance the
resourcesofferedbyamulticultural society.Thedefinition, role and tasksofmediatorsare
outlined in various legal texts regulating immigration matters, especially in the section
dealing with integration processes9. At regional level, cultural mediators arementioned in
almostallareaswithregulationsonmigrationmanagement.
Mediators are included in different documents in connection with immigration such as:
regional laws, resolutions,memorandumofunderstanding,guidelines,decisions,draft laws,
programme agreements.However, only a fewRegions passed a specific resolution defining
themediator'srole,training,tasks,skills,modalitiesandareasofintervention.Tomentiona
few: Tuscany, Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria,
Piedmont,theAutonomousProvinceofBolzanoandValled'Aosta.
Culturalmediatorsworkinawidearrayoffields,suchashealthcare,school,administration,
justice and reception. In addition, they always sit in the local Commissions in charge of
grantingrefugeestatus.
Unlikeothercountries, in Italymediatorsarenot limited toamere "culturaland linguistic"
function: they bridge a gap by connecting profoundly different cultural worlds in a social
integratedframework.
9 Interculturalmediation,meant as a useful tool for the integration of foreigners and the enhancement of diversity, wasintroducedforthefirsttimeinthenationallegislationbyart.36andart.40ofLawNo.40dated6March1998,"ImmigrationandRegulationsontheStatusofForeigners",subsequentlyimplementedbyArt.38andart.42ofLegislativeDecree286dated25July1998,ConsolidatedActonImmigrationProvisions.
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1.Culturalmediation in the Italianreceptionsystemforasylumseekersand intherefugee'shumanitarianprotectionpathways
Such wealth of skills and experience gained in Italy over the past three decades has been
beneficial for therefugeereceptionsystemsetup inrecentyears. In thisregard,sociologist
andtrainerLahcenAallaremarks:
Despite existingdifferences among theRegions, overall Italyhas gained a significant
experience in migration management and in the construction of refugee reception
systems. Some public and private social bodies provide intercultural mediation
serviceswithmulti-ethnicandmultidisciplinarystaffwhodirectlyassistmigrantsand
refugees and offer advice to other organisations. The experience gained in
psychological support for refugeeswho are victims of torture demonstrates that the
first impact these people havewhen they arrive in Italy can be very painful due to
communicationproblems,misunderstandingsor conflicts resulting from the inability
ofhavingappropriaterelationships.
TherefugeereceptionsysteminItalyismadeofdifferentsteps:
1)thefirststepoccursinhotspots:peopleareregisteredwithaphotoandundergoa
health examination in the CPSA (first aid and reception centres). Then, they are
sheltered in CDA (emergency reception centres) or in CARA (reception centre for
asylumseekers),inordertocompletetheapplicationforinternationalprotection;
2) the second step is regulated by the Protection and Integration System for Asylum
SeekersandRefugees(SPRAR),managedthroughlocalauthorities,withthekeysupport
ofthethirdsector,whichmainlyprovidesservicesforthereceptionandintegrationof
beneficiaries.
Inthefirstphase,interpretationisverydelicateandcomplexbecauseitisperformed
inacontextofemergencyand“control”.AfterthequickstepattheCPSA,thetransfer
toaCARA,aCDAoraCIE(identificationandrepatriationcentre)alreadydeterminesif
theasylumseekerwillbegrantedtherighttostayorifhe/shewillbeexpelled.When
asylum seekers are expelled, they sometimes blame the interpreter who, in their
opinion,didnotproperlytranslateordidnotmakethemostofhis/her"privilege"to
be heard by the commissioners to support the asylum application. The interpreter's
ethnicityisoftenperceivedasabenefitordisadvantagefactor.Theconstantchangein
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the origin of refugees also poses a problem of finding qualified personnel able to
communicate in the user's language or dialect. In addition, thework of interpreting
with personnel responsible of control tasks leaves little space for intercultural
mediation. However, this does not mean that cultural mediation is useless in such
situations.Onthecontrary,itisnecessarytostrengthenthequalificationofthisfigure,
with a particular focus on relational skills and to the management of interpersonal
relationshipsinemergencyconditions.
Interculturalmediators are already included in the SPRAR. Their role is to facilitate
communication, mediate in conflicts, inform about social and cultural norms of the
users'hostcountries,decode languages,explaineventsandsituationstohelpasylum
seekers. In addition to these tasks, generally performed during interview with
authorities, intercultural mediators are also expected to support asylum seekers as
individuals and within groups in their daily life. For this reason, in addition to
communicationandrelationshipskills,culturalmediatorsalsoneedtobeabletowork
ineducationalteam.
French psycho-sociologist Margalit Cohen-Emèrique believes that intercultural
mediationallowsaminorityculturetocommunicatewithadominantcultureinorder
tofosterafairdialogue.Thisisthereasonwhyculturalmediatorsneedtobeequipped
withbothascribedcharacteristics(theyneedtosharetheusers'cultureoforigin)and
achieved characteristics. When the cultural mediator has a migration background
(evenifhe/shehasobtainedtheItaliancitizenship),orifhe/shebelongstothesame
ethnicgroupastheuser,theuserfeelsbetterrepresentedbythemediatorandhe/she
ismorelikelytofreelyexpresshimself/herselfwithouthidinganything.Mediationisa
negotiation activated around language, culture and identity issues. Life andmigration
plans,whethertheyarecoherentornot,playamajorroleinthemigrationpathandon
thelivesofchildrenbornorraisedinathirdcountry.Butevenalegalprovisionsuchas
the "Dublin Regulation" could result in a state of deadlock or a feeling of "being
nowhere"orhangingintheair.Inmanycasesthereasonwhymigrantsfindithardto
abidebytheEUlegislationstipulatingthattheyshouldremaininthefirstEUcountry
theyarrived(despiteconsideringitjustasatransitcountry)isnotonlythattheywant
tomigratetoacountrytheythinkcouldofferthemabetterlife:otherfactorssuchas
familytiesandotherhistoricalandsocial issuesshouldalsobeconsidered.Certainly,
interculturalmediationisnotanadvocacytoolandcannotclaimtocompletelybreak
downallbarriers.
44
47
2.Culturalmediationinmigrants'countriesoforigintoraiseawarenessamongyoungpeopleontherisksposedbyuncontrolledmigration
Culturalmediatorsdonotonlyworkinthefieldofreception(wheretheyplayamajorrole),
but they recently started being employed in cooperationwith severalNGOs in someof the
migrants' countriesof origin inorder topreventuncontrolledmigrations through trainings
andpedagogicalactionsespeciallytargetedatyoungpeople.
LahcenAalla,referringtourbanandruralareasinMorocco,writes:
Inthefieldofdevelopmentcooperation,severalprojectswereimplementedtoprevent
illegalmigration and promote informed and legalmigration. In addition to financial
support for the areasmigrants or refugeesmainly emigrate from, some pedagogical
actionsarealsocarriedouttoaccompanygroupsofyoungpeopleineducationalpaths.
Tobeabletoworkinaforeigncountrywithadifferentculture,forsomepedagogical
projectsinterculturalmediatorsareinvolvedintheconception,inthetrainingoflocal
operators on how to use the tools created with young people and also during the
workshops. Interculturalmediators thenprovidetrainerswith informationabout the
local context, thenotionof childhood and adolescence in local culture, aswell as on
familyandcultural, religiousandanthropologicalaspects thatneed tobeconsidered
when interacting with beneficiaries and the local community as a whole. Mediators
facilitate communication between Italian professionals and local people (social
workers,representativesofpartnerinstitutionsandbeneficiaries)atdifferentstagesof
theproject. Insuchprojects, interculturalmediatorsarerecruitedonthebasisof the
followingcriteria:theyneedtocomefromthecountrywheretheprojectiscarriedout,
theyneedtohaveasignificantimmigrationexperienceinItaly,andfinallytheyneedto
havealongexperienceworkingwithItaliansocialworkersinthefieldsofinstitutional
training,care,listeningandsupport.
InMorocco,forexample,foreignersarescatteredacrosstheentireKingdomandthey
can be easily seen walking in the streets, at work and in the neighbourhood. Most
foreignerscomefromSub-SaharanAfrica,othersfromtheMiddleEast,thePhilippines
andChina,aswellastheSpaniardsmainlylivingintheNorthernareasofthecountry.
Someof thesepeople or families have lived inMorocco for a long time and someof
them never left the Kingdom after independence: this is the case for French and
Spanishcitizens(formercolonisersofthecountry)andpeoplefromsomeofMorocco's
partnercountriesonthebasisofafreemovementagreement,suchasSenegal.Dueto
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the origin of refugees also poses a problem of finding qualified personnel able to
communicate in the user's language or dialect. In addition, thework of interpreting
with personnel responsible of control tasks leaves little space for intercultural
mediation. However, this does not mean that cultural mediation is useless in such
situations.Onthecontrary,itisnecessarytostrengthenthequalificationofthisfigure,
with a particular focus on relational skills and to the management of interpersonal
relationshipsinemergencyconditions.
Interculturalmediators are already included in the SPRAR. Their role is to facilitate
communication, mediate in conflicts, inform about social and cultural norms of the
users'hostcountries,decode languages,explaineventsandsituationstohelpasylum
seekers. In addition to these tasks, generally performed during interview with
authorities, intercultural mediators are also expected to support asylum seekers as
individuals and within groups in their daily life. For this reason, in addition to
communicationandrelationshipskills,culturalmediatorsalsoneedtobeabletowork
ineducationalteam.
French psycho-sociologist Margalit Cohen-Emèrique believes that intercultural
mediationallowsaminorityculturetocommunicatewithadominantcultureinorder
tofosterafairdialogue.Thisisthereasonwhyculturalmediatorsneedtobeequipped
withbothascribedcharacteristics(theyneedtosharetheusers'cultureoforigin)and
achieved characteristics. When the cultural mediator has a migration background
(evenifhe/shehasobtainedtheItaliancitizenship),orifhe/shebelongstothesame
ethnicgroupastheuser,theuserfeelsbetterrepresentedbythemediatorandhe/she
ismorelikelytofreelyexpresshimself/herselfwithouthidinganything.Mediationisa
negotiation activated around language, culture and identity issues. Life andmigration
plans,whethertheyarecoherentornot,playamajorroleinthemigrationpathandon
thelivesofchildrenbornorraisedinathirdcountry.Butevenalegalprovisionsuchas
the "Dublin Regulation" could result in a state of deadlock or a feeling of "being
nowhere"orhangingintheair.Inmanycasesthereasonwhymigrantsfindithardto
abidebytheEUlegislationstipulatingthattheyshouldremaininthefirstEUcountry
theyarrived(despiteconsideringitjustasatransitcountry)isnotonlythattheywant
tomigratetoacountrytheythinkcouldofferthemabetterlife:otherfactorssuchas
familytiesandotherhistoricalandsocial issuesshouldalsobeconsidered.Certainly,
interculturalmediationisnotanadvocacytoolandcannotclaimtocompletelybreak
downallbarriers.
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2.Culturalmediationinmigrants'countriesoforigintoraiseawarenessamongyoungpeopleontherisksposedbyuncontrolledmigration
Culturalmediatorsdonotonlyworkinthefieldofreception(wheretheyplayamajorrole),
but they recently started being employed in cooperationwith severalNGOs in someof the
migrants' countriesof origin inorder topreventuncontrolledmigrations through trainings
andpedagogicalactionsespeciallytargetedatyoungpeople.
LahcenAalla,referringtourbanandruralareasinMorocco,writes:
Inthefieldofdevelopmentcooperation,severalprojectswereimplementedtoprevent
illegalmigration and promote informed and legalmigration. In addition to financial
support for the areasmigrants or refugeesmainly emigrate from, some pedagogical
actionsarealsocarriedouttoaccompanygroupsofyoungpeopleineducationalpaths.
Tobeabletoworkinaforeigncountrywithadifferentculture,forsomepedagogical
projectsinterculturalmediatorsareinvolvedintheconception,inthetrainingoflocal
operators on how to use the tools created with young people and also during the
workshops. Interculturalmediators thenprovidetrainerswith informationabout the
local context, thenotionof childhood and adolescence in local culture, aswell as on
familyandcultural, religiousandanthropologicalaspects thatneed tobeconsidered
when interacting with beneficiaries and the local community as a whole. Mediators
facilitate communication between Italian professionals and local people (social
workers,representativesofpartnerinstitutionsandbeneficiaries)atdifferentstagesof
theproject. Insuchprojects, interculturalmediatorsarerecruitedonthebasisof the
followingcriteria:theyneedtocomefromthecountrywheretheprojectiscarriedout,
theyneedtohaveasignificantimmigrationexperienceinItaly,andfinallytheyneedto
havealongexperienceworkingwithItaliansocialworkersinthefieldsofinstitutional
training,care,listeningandsupport.
InMorocco,forexample,foreignersarescatteredacrosstheentireKingdomandthey
can be easily seen walking in the streets, at work and in the neighbourhood. Most
foreignerscomefromSub-SaharanAfrica,othersfromtheMiddleEast,thePhilippines
andChina,aswellastheSpaniardsmainlylivingintheNorthernareasofthecountry.
Someof thesepeople or families have lived inMorocco for a long time and someof
them never left the Kingdom after independence: this is the case for French and
Spanishcitizens(formercolonisersofthecountry)andpeoplefromsomeofMorocco's
partnercountriesonthebasisofafreemovementagreement,suchasSenegal.Dueto
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its geographical proximity to Europe, just 14 kilometres of sea from the European
shores, Morocco has always been a transit country. Because of the collaboration
between the Moroccan and European authorities, especially Spain, the number of
passagesthroughMoroccohasdroppeddramaticallysince2005.Since2010,migration
flows towards Morocco have considerably increased, but illegal crossing in Europe
have dropped, transforming the country into a land of immigration. Almost all
migrants, both thosewhowant to stop inMorocco and thosewhowant to continue
theirjourneytoEurope,comefromconflictareasinNigeria,Ghana,MaliandSyria.In
2014 the Moroccan authorities launched a regularisation campaign followed by a
secondphasestartedinDecember2016thatshouldcometoanendinDecember2017.
ItisdifficulttoobtainreliablefiguresonmigrantsorpeopleintransitinMorocco,but
their presence is very visible and everybody is aware of the harsh and miserable
conditions inwhich thesepeople live. It isnotunusual to comeacrossbeggars from
Sub-SaharanAfricaorSyriaatthetraffic lightsoratthegatesofplacesofworshipin
largeandmedium-sizedtownsandcities,ortospottheirshantyhomesinthepoorest
neighbourhoods. In the Moroccan areas on the Northern border with the Spanish
enclaveofCeutaandMelilla,therearesettlementsintheforests(NaturalParkofGuru
Guru) inhabited bymigrantswaiting for the rightmoment to cross the borderwith
Europe through Ceuta and Melilla. Despite building and reinforcing walls to deter
migrantsfromcrossinginthesetwocities,Sub-Saharanmigrantsregularlytrytoclimb
overthewallsingroup,whichoftentriggersaviolentrepressionbypoliceofthetwo
countriestogether.
As in Europe, foreigners living in Moroccan have problems in accessing services,
enjoying their rights, schooling, health care, maternal and child care, education and
communication.Currently,migrantsincludedintheregularisationschemecanrelyon
interculturalsocialworkersandmediatorsmadeavailablebytradeunionsorbysome
mixedassociationstoobtaininformationandaccesstoservices.SomeNGOswhoassist
refugeesandmigrantsinMoroccoaresupportedbyinterculturalmediatorsrecruited
among former Sub-Saharan students in Moroccan schools or universities or among
immigrantsthemselves.Atthemoment,theyonlyworkasinformationprovidersand
translators. In Morocco intercultural mediators still do not have a professional and
educationalprofileandthereisnospecifictrainingforthisprofessional.Todate,there
areveryfewopportunitiestopromoteinterculturalmediationandtodisseminatethe
46
49
Italianexperienceof this figure in social, health, educational and judicial services, as
wellasintheprocessofintegrationofforeignersinthecountry.
Whenleaving,amigrantorarefugeeleavesbehindandatthesametimebringswith
him/hermoralandemotionalbondswhogivehim/hersupport,helpandstrengthto
enduredifficultiesandcarryon.He/shemustlearntohandlethesebonds,adaptthem
tothechangingworldaroundhim/herandfindawaytoconnecthisinnerworldand
thenewworld.Theabilitytoconnectthesetwoworldsinfluenceshis/herintegration
path, that also involves all socialworkers providing interculturalmediation.When a
migrant leaves his/her country, he/she also leaves back home people he/she loves,
such as family members who encouraged or helped him/her to migrate. These
relativesoftenhaveexpectationsorinteractwiththemigrantinwaysthatverymuch
condition his/her path, including his/her well-being or suffering. In cases of
unaccompaniedminors,communicatingwithparentsthroughinterculturalmediators
ororganisingmissionsintheminor'shomecountryarecommonpractices.
Thisattentiontothosewhoremain isalsoextendedtothefamiliesof thosewholost
their loved ones trying to reach the Northern shores of the Mediterranean. What
emergesfromafirstanalysisisthatwhenafamilymemberdrownsinthesea,thisdoes
not deter other family members from leaving, quite the opposite. In addition to
measuresofsocialandeconomicsupport,psycho-socialsupportshallalsobeoffered.
Nevertheless, innon-Western rural areal, thenotionofpsycho-physicalwell-being is
quite different if compared to the one people have in Italy. Likewise, psychology is
oftenperceivedashaving todowithdiseasesmanagedbymentalhealth institutions
and hospitals. Following a first monitoring performed by local staff, Italian
professionalsimplementedaprogrammeofpsycho-socialsupporttogetherwithlocal
socialworkers andusers (allwomen).Thanks to an Italian interculturalmediator, it
was possible to go over a model of psychology too close to colonial European
psychology,stillwidespreadinMorocco,andlistenwomenfromthevictims'families,
make the most of their knowledge in the support programme. In this way, it was
possible to promote cultural values such as traditional rituals, local sayings and
proverbs,aswellasartisticexpressionssuchastapestryandembroidery.
Inconclusion,anytravelteachesussomethingnew.Withmediation,peoplelearneven
more so, as this activity constantly involves exploring existences, cultural identities,
knowledge and beliefs, as well as a continuous exchange on meanings of words,
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its geographical proximity to Europe, just 14 kilometres of sea from the European
shores, Morocco has always been a transit country. Because of the collaboration
between the Moroccan and European authorities, especially Spain, the number of
passagesthroughMoroccohasdroppeddramaticallysince2005.Since2010,migration
flows towards Morocco have considerably increased, but illegal crossing in Europe
have dropped, transforming the country into a land of immigration. Almost all
migrants, both thosewhowant to stop inMorocco and thosewhowant to continue
theirjourneytoEurope,comefromconflictareasinNigeria,Ghana,MaliandSyria.In
2014 the Moroccan authorities launched a regularisation campaign followed by a
secondphasestartedinDecember2016thatshouldcometoanendinDecember2017.
ItisdifficulttoobtainreliablefiguresonmigrantsorpeopleintransitinMorocco,but
their presence is very visible and everybody is aware of the harsh and miserable
conditions inwhich thesepeople live. It isnotunusual to comeacrossbeggars from
Sub-SaharanAfricaorSyriaatthetraffic lightsoratthegatesofplacesofworshipin
largeandmedium-sizedtownsandcities,ortospottheirshantyhomesinthepoorest
neighbourhoods. In the Moroccan areas on the Northern border with the Spanish
enclaveofCeutaandMelilla,therearesettlementsintheforests(NaturalParkofGuru
Guru) inhabited bymigrantswaiting for the rightmoment to cross the borderwith
Europe through Ceuta and Melilla. Despite building and reinforcing walls to deter
migrantsfromcrossinginthesetwocities,Sub-Saharanmigrantsregularlytrytoclimb
overthewallsingroup,whichoftentriggersaviolentrepressionbypoliceofthetwo
countriestogether.
As in Europe, foreigners living in Moroccan have problems in accessing services,
enjoying their rights, schooling, health care, maternal and child care, education and
communication.Currently,migrantsincludedintheregularisationschemecanrelyon
interculturalsocialworkersandmediatorsmadeavailablebytradeunionsorbysome
mixedassociationstoobtaininformationandaccesstoservices.SomeNGOswhoassist
refugeesandmigrantsinMoroccoaresupportedbyinterculturalmediatorsrecruited
among former Sub-Saharan students in Moroccan schools or universities or among
immigrantsthemselves.Atthemoment,theyonlyworkasinformationprovidersand
translators. In Morocco intercultural mediators still do not have a professional and
educationalprofileandthereisnospecifictrainingforthisprofessional.Todate,there
areveryfewopportunitiestopromoteinterculturalmediationandtodisseminatethe
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Italianexperienceof this figure in social, health, educational and judicial services, as
wellasintheprocessofintegrationofforeignersinthecountry.
Whenleaving,amigrantorarefugeeleavesbehindandatthesametimebringswith
him/hermoralandemotionalbondswhogivehim/hersupport,helpandstrengthto
enduredifficultiesandcarryon.He/shemustlearntohandlethesebonds,adaptthem
tothechangingworldaroundhim/herandfindawaytoconnecthisinnerworldand
thenewworld.Theabilitytoconnectthesetwoworldsinfluenceshis/herintegration
path, that also involves all socialworkers providing interculturalmediation.When a
migrant leaves his/her country, he/she also leaves back home people he/she loves,
such as family members who encouraged or helped him/her to migrate. These
relativesoftenhaveexpectationsorinteractwiththemigrantinwaysthatverymuch
condition his/her path, including his/her well-being or suffering. In cases of
unaccompaniedminors,communicatingwithparentsthroughinterculturalmediators
ororganisingmissionsintheminor'shomecountryarecommonpractices.
Thisattentiontothosewhoremain isalsoextendedtothefamiliesof thosewholost
their loved ones trying to reach the Northern shores of the Mediterranean. What
emergesfromafirstanalysisisthatwhenafamilymemberdrownsinthesea,thisdoes
not deter other family members from leaving, quite the opposite. In addition to
measuresofsocialandeconomicsupport,psycho-socialsupportshallalsobeoffered.
Nevertheless, innon-Western rural areal, thenotionofpsycho-physicalwell-being is
quite different if compared to the one people have in Italy. Likewise, psychology is
oftenperceivedashaving todowithdiseasesmanagedbymentalhealth institutions
and hospitals. Following a first monitoring performed by local staff, Italian
professionalsimplementedaprogrammeofpsycho-socialsupporttogetherwithlocal
socialworkers andusers (allwomen).Thanks to an Italian interculturalmediator, it
was possible to go over a model of psychology too close to colonial European
psychology,stillwidespreadinMorocco,andlistenwomenfromthevictims'families,
make the most of their knowledge in the support programme. In this way, it was
possible to promote cultural values such as traditional rituals, local sayings and
proverbs,aswellasartisticexpressionssuchastapestryandembroidery.
Inconclusion,anytravelteachesussomethingnew.Withmediation,peoplelearneven
more so, as this activity constantly involves exploring existences, cultural identities,
knowledge and beliefs, as well as a continuous exchange on meanings of words,
47
50
attitudesandactions.Toimplementthisprocessitalsotakesanotherpartner:Italian
socialworkers,alwayscuriousandwillingtoknowmore.Whenworkersgobackhome
to resume their work in social and cultural sectors, they bringwith them a greater
knowledge:thekindofknowledgethatcanonlybegainedwhenmovingawayfromthe
picturetoseeitmoreaccurately...
48
51
COOPERATION AND IMMIGRATION: TAKING ACTION IN THE REFUGEES'COUNTRIESOFORIGINTOPREVENTUNCONTROLLEDMIGRATION
Among the many African regions where migrant and refugee come from, Casamance, in
Southern Senegal, is one of the least known and most neglected in the framework of
internationalcooperation.
Casamance has been ravaged by a 20-year war for independence against the Senegalese
centralgovernment.In2004aslowpost-conflictsocialre-socialisationprocesswaslaunched.
The administrative development ofMunicipalities and their ability to address the needs of
localcommunitiesneedsplayacrucialrole.
LocatedontheborderwithGambiaandtheRepublicofGuinea,Casamancehasalwaysbeena
destination formigrantsandrefugees fromthesetwostates.The internalcrisisexploded in
Gambiabetween2016and2017broughtaboutawaveofpeopleseekingshelterintheregion,
which led to the proliferation of Internally Displaced Persons Camps throughout the area.
ManyofthesepeoplethendecidedtocontinuetheirjourneyalongtheSaharanroute,heading
NorthtoMaghrebwiththeaimofreachingEurope.
Therecentmigrationwaveregistered inthefirstquarterof theyear increasedtheconstant
andstandardflowsofpeopleleavingvillagesinCasamanceinsearchofabetterlifeinEurope.
Although themain push factor is poverty, it would be inaccurate to define such people as
migrantswholeaveonavoluntarybasis,astheirchoiceisverymuchconditionedbypoverty
andbynonexistentdevelopmentprospectsontheground.Otherfactorsthatplayaroleisthe
lacking knowledge of the risks connected to the journey and the difficulty experienced by
Municipalitiestogettoknowandguidetheircommunities,duetonotfullydevelopedtools.
Administrative development of the Municipalities, economic development and social
cohesion of local populations are three entirely interdependent elements defining good
practices of decentralised cooperation between Municipalities in the EU countries and
Senegalesecounterparts inCasamance.Goodpractices,suchas thetransferofknow-howin
publicadministrationortrainingoflocalstaff,mayhaveapositiveimpactonthedevelopment
ofbasicservices(civilregistry,health,education,etc.)andoftheeconomy.Ultimately,good
practicescanevenpreventmigrationthatdeprivesmanyAfricanpopulationsoftheyounger
andmoreproductivegenerations.
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attitudesandactions.Toimplementthisprocessitalsotakesanotherpartner:Italian
socialworkers,alwayscuriousandwillingtoknowmore.Whenworkersgobackhome
to resume their work in social and cultural sectors, they bringwith them a greater
knowledge:thekindofknowledgethatcanonlybegainedwhenmovingawayfromthe
picturetoseeitmoreaccurately...
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COOPERATION AND IMMIGRATION: TAKING ACTION IN THE REFUGEES'COUNTRIESOFORIGINTOPREVENTUNCONTROLLEDMIGRATION
Among the many African regions where migrant and refugee come from, Casamance, in
Southern Senegal, is one of the least known and most neglected in the framework of
internationalcooperation.
Casamance has been ravaged by a 20-year war for independence against the Senegalese
centralgovernment.In2004aslowpost-conflictsocialre-socialisationprocesswaslaunched.
The administrative development ofMunicipalities and their ability to address the needs of
localcommunitiesneedsplayacrucialrole.
LocatedontheborderwithGambiaandtheRepublicofGuinea,Casamancehasalwaysbeena
destination formigrantsandrefugees fromthesetwostates.The internalcrisisexploded in
Gambiabetween2016and2017broughtaboutawaveofpeopleseekingshelterintheregion,
which led to the proliferation of Internally Displaced Persons Camps throughout the area.
ManyofthesepeoplethendecidedtocontinuetheirjourneyalongtheSaharanroute,heading
NorthtoMaghrebwiththeaimofreachingEurope.
Therecentmigrationwaveregistered inthefirstquarterof theyear increasedtheconstant
andstandardflowsofpeopleleavingvillagesinCasamanceinsearchofabetterlifeinEurope.
Although themain push factor is poverty, it would be inaccurate to define such people as
migrantswholeaveonavoluntarybasis,astheirchoiceisverymuchconditionedbypoverty
andbynonexistentdevelopmentprospectsontheground.Otherfactorsthatplayaroleisthe
lacking knowledge of the risks connected to the journey and the difficulty experienced by
Municipalitiestogettoknowandguidetheircommunities,duetonotfullydevelopedtools.
Administrative development of the Municipalities, economic development and social
cohesion of local populations are three entirely interdependent elements defining good
practices of decentralised cooperation between Municipalities in the EU countries and
Senegalesecounterparts inCasamance.Goodpractices,suchas thetransferofknow-howin
publicadministrationortrainingoflocalstaff,mayhaveapositiveimpactonthedevelopment
ofbasicservices(civilregistry,health,education,etc.)andoftheeconomy.Ultimately,good
practicescanevenpreventmigrationthatdeprivesmanyAfricanpopulationsoftheyounger
andmoreproductivegenerations.
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Famara Sané, professor of International Relations at the Université Cheikh Anta Diop in
Dakar, Senator of theRepublic of Senegal andChairmanof the ForeignAffairs Commission
from 2007 to 2012, since 2002 has been Mayor of the Municipality of Bona (1.287
inhabitants)locatedintheadministrativeregionofSédhiou,districtofBounkiling.
Belowheexplainsthereasonsandtheimplicationsofinternationalcooperationprogrammes
inCasamance:
1)WhypeoplemigratefromCasamance(Senegal)toEurope
ThemigrationfromCasamancemainly involvesyoungpeople lookingforopportunitiesthat
theycannotfindintheirhomecountries.CasamanceRegionisverydifferentfromotherparts
of the country for many geographical, sociological and cultural characteristics. Today,
Casamance is affectedbyahigh rateof youthemigrationalong the routeNiger-Libya-Italy-
Morocco/Europe.
In general, there is a close correlation between development and immigration. Casamance
citizensstartedmigratingtoEuropeimmediatelyaftertheindependenceofAfricancountries.
Such flows meant to satisfy the French government's demand for manpower in the
automotive,textileandconstructionsectors.Migrationwasfuelledbyunderdevelopmentand
extremepoverty.
Thefirstmigrationflows,datingbacktothe1970s,weredirectedtothemajorurbancentres
inNorthernSenegalandGambiainsearchofaprofitablejobduringthedroughtperiod.Atthe
beginning,migrantswould go away and then come back. In themonths of drought, young
peopletravelledtobigcitiestoworkandgainenoughtofeedthepopulationduringthelean
season(AugusttoOctober).InMay,theyusedtogobacktoworkintheirfarms.
This trend was then interrupted by the outbreak of the armed conflict that made young
people the first target of “freedom fighters” willing to swell their ranks. In addition,
youngsters started being seen by the authorities in their countries of destination as
supporters of armed groups. 26 December 1982 is the official starting date of a conflict
glowingundertheashesforalongtime:theCasamanceconflict.Sincethen,severalwavesof
violencehaveoccurredintheCasamanceRegion,creatingaclimateofpermanentinsecurity
and,asaresult,underminingthelocaleconomy.
Duetotheeconomiccrisisin1990,exacerbatedbyausteritypolicies,thefutureforDakaris
hopeless.Europehasbecome theEldoradoofyoungcasamans.With the fallofGaddafi, the
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53
doorsofMediterraneanEuropeappeartobewidelyopen.Theactionsimplementedsofarby
thegovernmentanditspartnersinchargeofdevelopmenthavenotprovedeffectiveandhave
failedtodriveeconomicandsocialdevelopmentinCasamance.
2. The Municipality of Bona: how to foster administrative, economic and social
development
The Municipality of Bona is located in the Bounkiling Department, in the Sédhiou Region
(Medium Casamance), in South-West Senegal and covers an area of 150 km2 with a total
population of 9.433 inhabitants, including 4.832women. TheMunicipality of Bona is 3 km
fromRN4of thevillageofBoughary,19kmfromthecapitalof theBounkilingDepartment
and68kmfromSédhiou.IthasaborderwiththeRepublicofGambiaintheNorth,withthe
SoungrougrouRiver(affluentoftheCasamanceRiver)intheSouth,withthetownofInorin
theEastandwithMunicipalityofDiacoundaintheWest.TheclimateissimilartoGuinea:wet
anddryGuineaandtherainrangesfrom1.000to1.200mm/year.
Thevalleysandtheriverarethemainassetsforthedevelopmentofsocio-economicactivities
suchasagriculture,breeding,fishingandaquaculture,basedontheexistingnaturalpotential
ThemunicipalityofBona isgovernedby40councillors, including20women, inoffice for5
years,whotrytoaddresspriorityneedsvoicedbycitizensfromruralareas:
1.Improvingagriculturalproductionbyhelpingfarmershaveaccesstohighqualityseedsand
sustainablefarmequipment
2. Improving fishproduction through the implementationprojects concerning fisheries and
aquaculture
3.Desalinationandthepreventingricevalleysfromincreasingacidityandsiltingup;
4. Providing professional training for young people in crafts (carpentry, masonry, sewing,
hairdressers,computers,etc.);
5.Buildingsocialinfrastructure(classrooms,healthcentres,modernwells,computerrooms,
etc.)
6. Supplying equipment for healthcare, university and high school to improve performance
andservices
7.Givingaccess todrinkingwaterandelectricity,extendingwaterandelectricalgrids toall
villagesandhouseholds
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Famara Sané, professor of International Relations at the Université Cheikh Anta Diop in
Dakar, Senator of theRepublic of Senegal andChairmanof the ForeignAffairs Commission
from 2007 to 2012, since 2002 has been Mayor of the Municipality of Bona (1.287
inhabitants)locatedintheadministrativeregionofSédhiou,districtofBounkiling.
Belowheexplainsthereasonsandtheimplicationsofinternationalcooperationprogrammes
inCasamance:
1)WhypeoplemigratefromCasamance(Senegal)toEurope
ThemigrationfromCasamancemainly involvesyoungpeople lookingforopportunitiesthat
theycannotfindintheirhomecountries.CasamanceRegionisverydifferentfromotherparts
of the country for many geographical, sociological and cultural characteristics. Today,
Casamance is affectedbyahigh rateof youthemigrationalong the routeNiger-Libya-Italy-
Morocco/Europe.
In general, there is a close correlation between development and immigration. Casamance
citizensstartedmigratingtoEuropeimmediatelyaftertheindependenceofAfricancountries.
Such flows meant to satisfy the French government's demand for manpower in the
automotive,textileandconstructionsectors.Migrationwasfuelledbyunderdevelopmentand
extremepoverty.
Thefirstmigrationflows,datingbacktothe1970s,weredirectedtothemajorurbancentres
inNorthernSenegalandGambiainsearchofaprofitablejobduringthedroughtperiod.Atthe
beginning,migrantswould go away and then come back. In themonths of drought, young
peopletravelledtobigcitiestoworkandgainenoughtofeedthepopulationduringthelean
season(AugusttoOctober).InMay,theyusedtogobacktoworkintheirfarms.
This trend was then interrupted by the outbreak of the armed conflict that made young
people the first target of “freedom fighters” willing to swell their ranks. In addition,
youngsters started being seen by the authorities in their countries of destination as
supporters of armed groups. 26 December 1982 is the official starting date of a conflict
glowingundertheashesforalongtime:theCasamanceconflict.Sincethen,severalwavesof
violencehaveoccurredintheCasamanceRegion,creatingaclimateofpermanentinsecurity
and,asaresult,underminingthelocaleconomy.
Duetotheeconomiccrisisin1990,exacerbatedbyausteritypolicies,thefutureforDakaris
hopeless.Europehasbecome theEldoradoofyoungcasamans.With the fallofGaddafi, the
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doorsofMediterraneanEuropeappeartobewidelyopen.Theactionsimplementedsofarby
thegovernmentanditspartnersinchargeofdevelopmenthavenotprovedeffectiveandhave
failedtodriveeconomicandsocialdevelopmentinCasamance.
2. The Municipality of Bona: how to foster administrative, economic and social
development
The Municipality of Bona is located in the Bounkiling Department, in the Sédhiou Region
(Medium Casamance), in South-West Senegal and covers an area of 150 km2 with a total
population of 9.433 inhabitants, including 4.832women. TheMunicipality of Bona is 3 km
fromRN4of thevillageofBoughary,19kmfromthecapitalof theBounkilingDepartment
and68kmfromSédhiou.IthasaborderwiththeRepublicofGambiaintheNorth,withthe
SoungrougrouRiver(affluentoftheCasamanceRiver)intheSouth,withthetownofInorin
theEastandwithMunicipalityofDiacoundaintheWest.TheclimateissimilartoGuinea:wet
anddryGuineaandtherainrangesfrom1.000to1.200mm/year.
Thevalleysandtheriverarethemainassetsforthedevelopmentofsocio-economicactivities
suchasagriculture,breeding,fishingandaquaculture,basedontheexistingnaturalpotential
ThemunicipalityofBona isgovernedby40councillors, including20women, inoffice for5
years,whotrytoaddresspriorityneedsvoicedbycitizensfromruralareas:
1.Improvingagriculturalproductionbyhelpingfarmershaveaccesstohighqualityseedsand
sustainablefarmequipment
2. Improving fishproduction through the implementationprojects concerning fisheries and
aquaculture
3.Desalinationandthepreventingricevalleysfromincreasingacidityandsiltingup;
4. Providing professional training for young people in crafts (carpentry, masonry, sewing,
hairdressers,computers,etc.);
5.Buildingsocialinfrastructure(classrooms,healthcentres,modernwells,computerrooms,
etc.)
6. Supplying equipment for healthcare, university and high school to improve performance
andservices
7.Givingaccess todrinkingwaterandelectricity,extendingwaterandelectricalgrids toall
villagesandhouseholds
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8.Introducingcomputersforpublicservices(civilregistry,administration)
9.Improvingofphonecoverage,currentlyverypoor
10.Openingupcooperativestoincreaseproduction.
3)GuidelinesfordecentralisedcooperationinSenegaltoavoiddangerousmigration
IntheEmergingSenegalPlan(PSE)andinthePillar3onGovernance,Institutions,Peaceand
Security, the Strategic Objective 1 says: encouraging sustainability in the areas and
development centres, promoting integrated economic hubs, localising public policies,
enhancingthepotentialoftheeco-geographicbodies.
Pillar1on"growth,productivityandprosperitycreation"inobjective4focusesontheissue
of international migration outside Senegal, underlining the importance of: (i) politically
engagingSenegalesecitizenslivingabroadtofosterdevelopmentbypromotingthetransferof
theirknowledgeandskillsandcreateastrategic informationsystemforSenegalesecitizens
forproductiveinvestmentopportunities.
Inordertoavoiddangeroustypesofmigration,particularlytoEurope,manystudiesfocuson
developmentwiththeaimofcreatingthenecessaryconditionstopreventexternalmigration.
Havingconsidered thedifficultiesexperiencedbymigrantsduring their journeysand in the
hostcountries,investmentsarenecessarytosupportthedevelopmentofmigrants'regionsof
origin.Wedonot think that investing inmigrants' countriesof origin topreventmigration
could badly impact beneficiary regions and the cooperation between the West and Sub-
SaharanAfrica.Freedomofmovementisbynomeansanautomaticandimmediateopeningof
borders. This openness must take into account win-win exchanges in the framework of
decentralisedcooperationandpartnership.
Addressingthecausesofmigrationmeansinvestinginmigrants'countriesoforigin.
Inconclusion,FamaraSanésays:
Certainlymostmigrantswouldratherstayintheircountriesoforiginbecausetheyhavetheir
families, culture and roots there. To helpMunicipalities in Casamance, the development of
their socio-economicactivities is a toppriority:new jobsneed tobe created in theareaby
investinginmanufacturing,textile,agricultural,fishingandfarmingsectors.
ReducingpovertyinCasamanceisthemosteffectivestrategytofightillegalimmigration.
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8.Introducingcomputersforpublicservices(civilregistry,administration)
9.Improvingofphonecoverage,currentlyverypoor
10.Openingupcooperativestoincreaseproduction.
3)GuidelinesfordecentralisedcooperationinSenegaltoavoiddangerousmigration
IntheEmergingSenegalPlan(PSE)andinthePillar3onGovernance,Institutions,Peaceand
Security, the Strategic Objective 1 says: encouraging sustainability in the areas and
development centres, promoting integrated economic hubs, localising public policies,
enhancingthepotentialoftheeco-geographicbodies.
Pillar1on"growth,productivityandprosperitycreation"inobjective4focusesontheissue
of international migration outside Senegal, underlining the importance of: (i) politically
engagingSenegalesecitizenslivingabroadtofosterdevelopmentbypromotingthetransferof
theirknowledgeandskillsandcreateastrategic informationsystemforSenegalesecitizens
forproductiveinvestmentopportunities.
Inordertoavoiddangeroustypesofmigration,particularlytoEurope,manystudiesfocuson
developmentwiththeaimofcreatingthenecessaryconditionstopreventexternalmigration.
Havingconsidered thedifficultiesexperiencedbymigrantsduring their journeysand in the
hostcountries,investmentsarenecessarytosupportthedevelopmentofmigrants'regionsof
origin.Wedonot think that investing inmigrants' countriesof origin topreventmigration
could badly impact beneficiary regions and the cooperation between the West and Sub-
SaharanAfrica.Freedomofmovementisbynomeansanautomaticandimmediateopeningof
borders. This openness must take into account win-win exchanges in the framework of
decentralisedcooperationandpartnership.
Addressingthecausesofmigrationmeansinvestinginmigrants'countriesoforigin.
Inconclusion,FamaraSanésays:
Certainlymostmigrantswouldratherstayintheircountriesoforiginbecausetheyhavetheir
families, culture and roots there. To helpMunicipalities in Casamance, the development of
their socio-economicactivities is a toppriority:new jobsneed tobe created in theareaby
investinginmanufacturing,textile,agricultural,fishingandfarmingsectors.
ReducingpovertyinCasamanceisthemosteffectivestrategytofightillegalimmigration.
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Siringraziaperlacollaborazione:Ourthanksforthecollaborationto:
MONICACERUTTI, AssessoradellaRegionePiemonteallaCooperazionedecentratainternazionale,Pariopportunità,Diritticivili,Immigrazione.PiedmontRegionalCouncillorforInternationalDecentralisedCooperation,EqualOpportunities,CivilRightsandImmigration.
LAHCENAALLA,Mediatoreculturaleeformatore,Presidentedell’associazionemultietnica“Harambe”.CulturalMediatorandTrainer,PresidentoftheMultiethnicAssociation"Harambe".
FAMARASANÉ,DocentediRelazioniinternazionalipressol’UniversitéCheikhAntaDiopdiDakar,SenatoredellaRepubblicadelSenegalePresidentedellaCommissioneAffariesteri.ProfessorofInternationalRelationsattheUniversitéCheikhAntaDiopinDakar,SenatoroftheRepublicofSenegalandChairmanoftheForeignAffairsCommission.
Roma,25gennaio2017