Una guida conoscitiva.Il fiume Sabato

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Un contributo per la costruzione della rete ecologica campana tra SIC, ZPS, Parchi naturalistici. IL CORRIDOIO ECOLOGICO FLUVIALE DEL SABATO

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Una guida conoscitiva.Il corridoio ecologico fluviale del fiume Sabato. La lettura conoscitiva del territorio: un percorso di visita …pag.2 La cartografia di studio del territorio: i caratteri fisico-naturalistici…..pag.11 Lo stato ambientale del Sabato: la qualità delle acque fluviali…..pag.25 La fruizione del territorio: le azioni di animazione territoriale..pag.31

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Realizzato nell’ambito del:

PSR 2007-2013 mis.323 tip.a) Regione Campania“Sviluppo e , tutela e riqualificazione del patrimonio rurale”Iniziative di sensibilizzazione ambientale miranti alla diffusione ed alla condivisione delle esigenze di tutela delle aree Natura 2000 e dei siti di grande interesse paesaggistico

Progetto:

“Tra i Sic i corridoi ecologici”Le connessioni del paesaggio nelle discontinuità antropicheun’azione coordinata ed integrata di proposta scientifica,culturale e di educazione ambientale per la valorizzazione dell’aree protette della Rete Natura 2000 in Irpinia

Un contributo per la costruzione della rete ecologicacampana tra SIC, ZPS, Parchi naturalistici.

IL CORRIDOIOECOLOGICO FLUVIALEDEL SABATO

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INDICE

La lettura conoscitiva del territorio:

un percorso di visita

La cartografia di studio del territorio:

i caratteri fisico-naturalistici

Lo stato ambientale del Sabato:

la qualità delle acque fluviali

La fruizione del territorio:

le azioni di animazione territoriale

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L’ambiente naturalistico e paesaggistico di riferimento

Lo scenario dei Picentini – al confine tra le province di

Salerno ed Avellino, ma ancora prossimo alla grande

area metropolitana di Napoli cui si connette median-

te le due autostrade, la A16 per Bari e la A3 Salerno-

Reggio Calabria ed una rete di belle strade – segna il

punto in cui l’Appennino campano, dopo il Taburno, il

Camposauro ed il Partenio, si innalza verso i duemila

metri, proponendo a chi ne percorre i luoghi, pano-

rami montani, vette e sentieri comparabili a quelli

abruzzesi e calabri, addirittura con suggestioni pre-

alpine. Dai Picentini nasce la gran parte dei maggiori

fiumi campani, tra i quali il Sele, il Calore, il Tusciano,

La lettura conoscitiva del territorio:un percorso di visita

a cura di Paola Maria Guerriero

foto archivio AdT Irpinia

l’Irno, il Picentino ed appunto il Sabato.

Il fiume Sabato con un bacino imbrifero di 460 kmq,

in irpinia ha un percorso lungo circa 60 km, di cui

40 km scorrono in provincia di Avellino, prima di

riversare le sue acque presso la città di Benevento,

nel Calore Irpino come affluente di sinistra.

Quasi il 90 % del bacino idrografico per una superfi-

cie totale di circa 400 kmq ricade nella provincia di

Avellino, il restante 10% nel beneventano.

Le sorgenti sono situate tra gli 800 e i 1000 metri e

sono localizzate al Varco Colle della Finestra (1010

m.s.l.m) sul versante del massiccio del Monte Acellica

perfettamente opposto alle sorgenti del Calore Irpi-

no che in linea d’aria distano pochi metri.

Nasce quindi, nel cuore del Parco Naturalistico

Regionale dei Monti Picentini. Area protetta istituita

nel 2003 tra le più estese in Italia. Interessa 30

comuni dislocati tra la provincia di Avellino e quella

di Salerno, per una superficie complessiva di quasi

63.000 ettari di cui 33.500 ettari in Irpinia.

Il Sabato attraversa, per i primi chilometri, una valle

montana priva di insediamenti; in questo tratto ha le

caratteristiche morfologiche di un torrente montano.

Più a valle, nella zona dei boschi di Serino, vi

confluiscono numerosi valloni provenienti dai vari

versanti del Massiccio del Terminio senza, però, fargli

assumere il carattere di fiume perenne in quanto

non più alimentato da sorgenti continue, a causa

dello sfruttamento delle stesse per gli usi idropota-

bili, oltre che per la stessa natura geologica del letto

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del fiume, perfettamente calcarea e che quindi “come

una spugna” sembra assorbire l’acqua che in realtà

scorre in subalveo, nel sottosuolo. Qui si osservano

diversi torrenti e valloni (Serralonga, Serra di Lace-

rone, Bosco, Sgaiuola) alimentati da sorgenti e con

pareti e costoni fortemente pendenti. Tra queste inci-

sioni torrentizie sono molto importanti, in termini di

apporto d’acqua, i suggestivi Valloni del Matrunolo e

dell’Olmo che intercettano il Sabato pochi chilometri

a monte dell’abitato di Serino.

Nel tratto medio alto del fiume affiorano le importan-

ti sorgenti Acquaro Pelosi (di Serino) ed Urciuoli (di

Santo Stefano) con una capacità di circa 1500-2000

litri al secondo e le sorgenti di Sorbo-Salza con una

capacità di 200-400 litri al secondo che soddisfano

le esigenze idriche della città di Avellino ed in parte

della città di Napoli.

Dopo i primi chilometri il Sabato cambia aspetto: non

scorre più su terreni calcarei bensì su quelli alluvio-

nali. A ridosso del comune di S. Michele di Serino il

fiume comincia ad acquistare il carattere tipico di un

corso fluviale grazie al rilascio in alveo dell’esubero

delle captazioni delle sorgenti “Acquaro-Pelosi”. A

valle dell’abitato di S. Michele di Serino, il fiume

Sabato comincia ad essere perenne grazie all’apporto

del torrente Barre.

Da Serino ad Atripalda il fiume attraversa la prima

delle due ampie valli del suo corso, caratterizzata

da un paesaggio agricolo ricco di appezzamenti a

noccioleto, che assumono un’importanza strategica

per l’economia campana dovuta anche al fatto che la

maggior parte delle superfici interessate insistono su

aree le cui caratteristiche dell’ambiente fisico sono

tali da non consentire – facilmente - alternative pro-

duttive paragonabili a quelle di tale coltura.

In questo tratto, già nella parte pedemontana nelle

campagne di Serino, il Sabato scorre all’interno di

sponde per lo più artificiali costituite da gabbionate e

muri in cemento armato non di recente realizzazione

e spesso soggette a gravi fenomeni di erosione o

scalzamento al piede.

Dopo la strettoia di Atripalda il fiume entra nella

seconda valle ove si trova il nucleo industriale di

Avellino e dove le portate cominciano ad essere

più costanti nel tempo per l’apporto di numerosi

affluenti minori come il Torrente San Lorenzo, il Rio

Vergine, il torrente Salzola, il Vallone Chiusa. Accoglie

anche le acque di scarico provenienti dall’impianto di

depurazione a servizio di numerosissimi comuni rica-

denti nella valle del Sabato, e localizzato nel territorio

di Manocalzati.

Seguendo il corso del Fiume, fin verso il confine con

il beneventano, attraverso prima la S.S. 7 e poi la

S.S. 371 che costeggia il fiume, si raggiunge Altavilla

Irpina. Alla sinistra del fiume Sabato, nella Media

Valle, su tre colli, attorniata da boschi e dal verde che

caratterizza l’area fluviale, Altavilla Irpina presenta

ordinate campagne coperte prevalentemente da

vigneti e noccioleti, ma non mancano cereali ed

alberi da frutta. Questa è patria del Greco di Tufo, un

altro grande vino di cui , dal 2003, anno in cui si fregia

della denominazione d’Origine Controllata e Garan-

tita, può vantare l’Irpinia insieme al Fiano di Avellino

ed al Taurasi.

Un esteso ed antico insediamento indu-striale: l’ASI Pianodardine

L’agglomerato industriale di Pianodardine è uno degli

insediamenti più densi della provincia di Avellino e si

sviluppa lungo il corso del fiume Sabato con anda-

mento nord-sud. Occupa quasi per intero la valle

fluviale tra gli abitati di Atripalda, Avellino, Pratola

Serra e Prata di Principato Ultra, considerato che

è lungo circa 7 km e largo mediamente 700 mt, in

un’area golenale che varia tra i 500 mt ed il chilometro

di larghezza.

L’Area Asi (Aree di Sviluppo Industriale) Pianodardine

è una delle prime quattro realizzate nel territorio

Provinciale grazie alla Legge 634 del 29/7/1957.

Già negli anni sessanta, l’area industriale era carat-

terizzata dalla presenza di un rilevante stabilimento

industriale della Fiat, l’attuale FMA che ha generato la

crescita di un tessuto industriale di piccole e piccolis-

sime imprese che operano nell’indotto.

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Page 5: Una guida conoscitiva.Il fiume Sabato

La maggiore specializzazione dell’ASI è proprio nella

presenza di imprese che occupano quasi il 30% degli

addetti ed operano nel settore della fabbricazione di

autoveicoli ed altri mezzi di trasporto. Un altro 30%

circa è legato alla presenza di imprese operanti nei

settori della fabbricazione di macchine ed apparecchi

meccanici oltre che di produzione e trasformazione di

metalli e loro leghe. Rilevante è anche la presenza di

imprese per la fabbricazione di macchine per uffici ed

elaboratori. L’agglomerato, esteso per 245 ettari, con

una saturazione insediativa dei lotti industriali pari

a circa l’80%. , risente fortemente della presenza del

Fiume Sabato, che in alcuni punti dell’agglomerato

potrebbe essere attentamente salvaguardato in chia-

ve ambientale anche per riequilibrare e riqualificare

la stessa area industriale, attraverso aree di ricompo-

sizione ecologica. La restante asta fluviale, che attra-

versa la zona industriale, è fortemente compromessa

e ingabbiata in argini artificiali cementizi ed in parte

anche rettificata e cementata nell’alveo.

Territorio:la cultura locale, l’ambiente antropizzato.

Le escursioni lungo il fiume Sabato, consentono di

poter optare per la visita ai centri che coronano la

valle fluviale. Si segnalano alcune peculiarità, certa-

mente non esaustive del complesso dei valori storico,

architettonici, culturali ambientali che ogni comune

del bacino imbrifero porta in dote alla valorizzazione

del territorio in termini di innovative strategie di svi-

luppo socio-economico che puntino essenzialmente

sull’ambiente, lo sviluppo rurale e la valorizzazione,

anche in chiave turistica, degli aspetti enogastro-

nomici. Si passa dalle colline ammantate dai vigneti

del Greco di Tufo e del Fiano di Avellino, alle vette ed

agli scorci naturalistici del Parco Regionale dei Monti

Picentini. Nel bacino idrografico del Sabato ricade an-

che il Parco Naturalistico del Partenio per la parte che

affaccia sulla valle fluviale oltre che tutto il complesso

paesaggistico della conca di Avellino con le colline

che ne fanno da corona. Da questa panoramica let-

tura conoscitiva viene sacrificata la descrizione della

città capoluogo, Avellino, che pure presenta luoghi di

interesse artistico e storico degni di una visita come

la Cripta del Duomo, il Carcere Borbonico, il maestoso

affresco (6,30 x 22 mt) del “Murale della Pace” collo-

cato nella chiesa di San Francesco alla Ferrovia, vera

opera d’arte contemporanea realizzato a metà degli

anni sessanta del novecento.

I luoghi storici del lavoro e della “Gente senza Storia”: Altavilla irpina

Elemento di spicco di Altavilla Irpina, a metà strada

tra Benevento ed Avellino, è il Museo delle Genti

Senza Storia.

Il Contenitore culturale è ubicato nella cripta della

Chiesa Collegiata dell’Assunta, la quale è un impo-

nente fabbrica che mostra una pianta a croce latina

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Page 6: Una guida conoscitiva.Il fiume Sabato

con tre navate interne, cupola centrale e cripta, con

l’annessa torre campanaria su tre livelli che occupa

un intero settore dell’antistante piazza.

Il Museo della Gente Senza Storia è un’attrazione

unica del panorama museale campano; si articola in

quattro sale oltre la sala d’ingresso, rispettivamente

dedicate alla sezione archeologica, al costume popo-

lare ottocentesco, all’età medievale, ai parati liturgici

del clero altavillese ed alle memorie delle miniere di

estrazione di zolfo. La sala più importante è quella

riservata ai preziosi tessuti della prima metà del XIX

secolo recuperati in occasione dello svuotamento del

cimitero dei poveri, la cosiddetta “Terra Santa”, utiliz-

zato fra il 1700 e il 1840, situato nei locali sottostanti

l’attuale cripta della Chiesa Collegiata di Altavilla

Dai corpi dei defunti, mummificati naturalmente,

senza un’identificazione e quindi senza generalità

anagrafiche, gente comune (contadini, artigiani,

piccoli commercianti), senza storia, appunto, furono

recuperati da una equipe di esperti del settore una

cinquantina di abiti e di completi di adulti (femminili

e maschili) e di bambini risalenti ad un periodo com-

preso tra il 1790 e il 1840, oltre a numerosi frammenti

tessili miracolosamente scampati alla distruzione

provocata di solito dagli acidi della decomposizione.

Vista la singolarità ed il valore storico, i reperti raccol-

ti, considerati unici nel loro genere, furono recuperati

in un piccolo laboratorio di restauro del tessuto.

Diversi i luoghi ed i monumenti notevoli da visitare

ad Altavilla Irpina tra cui: il Palazzo Comitale, costitu-

ito in epoca aragonese per volere dei de Capua sui re-

sti del preesistente castello medievale; non lontano

dalla Chiesa Madre, in piazza Tiglio, si trova una delle

torri del circuito murario del castrum ricostruito dopo

l’assedio postovi da Ruggiero II; la Chiesa dell’Annun-

ziata completamente rifatta sul finire del Seicento; il

Monastero Verginiano situato all’ingresso del paese,

della seconda metà del XVII secolo, che oggi ospita

gli uffici comunali. La costruzione fu voluta dal Car-

dinale Orsini (futuro Papa Benedetto XIII), che visitò

più volte la fabbrica, come testimonia una lastra con

iscrizione collocata a destra dell’ingresso principale

del monastero. Inoltre presso la casa natale del Santo

altavillese S.Alberico Crescitelli, sita al C.so Garibaldi

n. 10, è stato allestito un interessante museo che

raccoglie numerose reliquie della vita altavillese di

Alberico Crescitelli. Lungo il percorso museale viene

illustrata la vita missionaria in Cina fino all’estremo

sacrificio lì avvenuto nel 1900; fu santificato nel 2000.

Il rapporto tra fiume, lavoro degli uomini, produt-

tività e benessere sociale ad Altavilla Irpina ha per

esempio caratterizzato, dalla fine del XIX secolo, la

nascita e la crescita dell’Industrie minerarie per la

estrazione dello zolfo.

Alla fine del XIX secolo, intorno alla metà del de-

cennio 1860-1870, la scoperta di giacimenti di zolfo

trasformò radicalmente questo centro agricolo,

molto attivo, affiancando alle “cartiere e gualchiere

messe in moto dal fiume”, una miniera di zolfo estesa

fino al limitrofo Comune di Tufo. Le miniere giaccio-

no sulla riva destra del fiume Sabato. L’estrazione, la

lavorazione e la commercializzazione del minerale

divenne così importante per l’economia di Altavilla,

da assorbire ben 588 operai nel 1894 e successiva-

mente fino ad un migliaio.

Dopo la prima guerra mondiale la produzione annua

complessiva era di circa 50 mila tonnellate, pari al

3% di quella mondiale. Oggi, purtroppo, l’estrazione

non viene più effettuata a causa degli alti costi ma

continua la lavorazione in superficie dove viene

utilizzato lo zolfo che in altre parti d’Italia si ottiene

come sottoprodotto nella raffinazione del petrolio.

Dell’antico impianto restano gran parte delle vecchie

strutture, dei capannoni, delle turbine, della centrale

idroelettrica per cui una visita allo stabilimento offre

molti spunti di interesse soprattutto per il fatto che

le miniere di zolfo di Altavilla, insieme con quelle di

Tufo, rappresentano, specie per l’Irpinia, uno degli

esempi più importanti di archeologia industriale

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Page 7: Una guida conoscitiva.Il fiume Sabato

Castelli inespugnabili e carceri penali: Montefusco

Ai confini tra l’Irpinia e il Sannio, su un colle isola-

to a 705 metri d’altezza, è posizionato il borgo di

Montefusco. Dalle alture di Monte Gloria, osserva-

torio privilegiato sul territorio circostante, tra verdi

campagne si gode uno spettacolare panorama a

perdita d’occhio sulla valle del Sabato e le pianure

di San Giorgio del Sannio. Il paese è davvero denso

di testimonianze storico architettoniche. Su tutte il

Castello - Carcere Borbonico (Sec. IX - XIV) edificio

di epoca longobarda, che ha subito ampliamenti e

rimaneggiamenti durante la dominazione sveva e

quella angioina. In epoca aragonese divenne palazzo

del tribunale e Tribunale della Regia Udienza Provin-

ciale del Principato Ultra a partire dal XIV secolo. Dal

1851, Ferdinando II lo destinò ai soli patrioti antibor-

bonici rendendolo famoso come carcere politico. La

durezza estrema delle condizioni dei detenuti resero

l’ergastolo montefuscano tristemente famoso, tanto

da meritarsi il soprannome di Spielberg dell’Irpinia.

Da visitare, ancora nel cuore del centro storico, la

Chiesa di San Bartolomeo, edificio duecentesco,

che conserva altresì le colonne di San Bartolomeo.

Inoltre si possono ammirare la Chiesa di San

Francesco - (Sec XVI) che si fregia di un raffinato

portale e, all’interno, di straordinarie opere d’arte,

quali tele settecentesche e due lunette quattrocen-

tesche su legno dorato di S. Apollonio e San Biagio.;

la Chiesa e convento suore Domenicane - (Sec. XVII);

la Chiesa Madonna del Carmine e Monastero - (Sec

XVII - XVIII); la Chiesa Palatina di San Giovanni del

Vaglio - (Sec. XVII) dominata dall’alta torre campa-

naria con orologio civico. Il pavimento è in ceramica

settecentesca e conserva affreschi notevoli, alcuni

quattrocenteschi. Ancora l’Oratorio di San Giacomo -

(Sec. XII) e il Convento Padri Cappuccini con cella di

Padre Pio - (Sec. XVII), complesso seicentesco dove si

conservano il pregevole altare in granito rosso e gli

affreschi settecenteschi realizzati dall’artista Alberto

Sforza. Suggestivo per il chiostro, il convento è altresì

interessante per il devoto, in quanto conserva la cella

ove ha dimorato san Pio da Pietrelcina.

I luoghi antichi del cristianesimo: Prata P.U. ed Atripalda

Merita una visita irrinunciabile, Prata Principato Ultra

con le innumerevoli chiese tra cui la più interessante è

la Basilica Paleocristiana della Santissima Annunziata

che riveste una particolare importanza nella storia

dell’Arte e del Cristianesimo. La Basilica dell’Annun-

ziata, dedicata all’Annunciazione della Beata Vergine

Maria, si erge a ridosso di una collina di tufo, non lon-

tano dalla stazione ferroviaria di Prata. Recentemente

restaurata e studiata come prestigiosissima testimo-

nianza di età longobarda, è molto interessante perché

conserva avanzi di una catacomba paleocristiana e

una basilica probabilmente del sec. VI, monumenti tra

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Page 8: Una guida conoscitiva.Il fiume Sabato

i più antichi e pregevoli della Campania. L’interno si

caratterizza in un’abside dall’originale pianta ellittica,

scavata nel tufo, restaurata, forse del sec. VII; nel fon-

do, la sedia vescovile e, sopra, una nicchia semicirco-

lare, con affresco della Madonna orante e santi che

recenti studi ritengono databile al sec. VIII.

La città di Atripalda è da sempre identificata come

la “città del Sabato”. Conserva uno dei luoghi più

rilevanti e densi di memoria storica e religiosa dell’in-

tera Campania. La Crypta dello Specus Martyrum,

catacomba (coemeterium) paleocristiana, su cui si

edificò l’impianto. La cripta presenta volte schiacciate

e colonnine tortili in stile romanico. Nella catacomba,

all’interno della cappella del tesoro, vennero seppel-

lite, nel IV secolo, chiuse in urne di bronzo dorate e

bustile, reliquie di diciannove martiri cristiani vittime

delle persecuzione sotto l’imperatore Diocleziano

(304-312 D.C.). In due cappelle distinte, si trovano i

sepolcri di S. Ippolisto e di S. Sabino e il suo diacono S.

Romolo. Vero gioiello della Cripta, è il Cristo Pantocra-

tore, affresco che rappresenta un Cristo che benedice,

racchiuso in una mandorla sorretta da due angeli,

sulla parete di un catino absidale databile al 1300.

Adiacente allo Specus, in cui si accede dall’esterno ma

anche dalla Chiesa superiore di Sant’Ippolisto, fu re-

alizzata nel 1728 , la Cappella del Tesoro. Costruzione

di forma circolare, sormontata da una cupola ellittica

raccordata al tamburo mediante compositi ornati in

stucco, la cupola è affrescata riccamente dalla mano

di Michele Ricciardi.

Interessante da visitare il Complesso monumentale

conventuale di Santa Maria delle Grazie, oggi sede

municipale, con all’interno la sorprendente Cappella

dei Confrati, con un ciclo di affreschi realizzato nel ter-

zo decennio del XVII secolo per esaltare le gesta della

famiglia Caracciolo, feudatari dell’epoca. Il Portale del-

la Cappella, a cui si accede dal chiostro del Convento,

è un bell’esempio di artistico portale in pietra arenaria

di epoca rinascimentale.

Nella piazza principale della cittadina, oltre la riva

del fiume Sabato, a chiusura prospettica della nuova

piazza mercato, recentemente riprogettata, c’è la

ottocentesca Dogana dei Grani, oggi sede di mostre e

museo della Soprintendenza.

Di particolare interesse è il parco archeologico

dell’antica Abellinum. Questa sorgeva su una collina

denominata Civita, lungo la riva sinistra del fiume Sa-

bato. Il centro fu racchiuso nel I sec. a.C. da una cinta

muraria in opera reticolata quasi integralmente con-

servata, preceduta da un ampio fossato. Nella zona

nord-orientale è ancora ben visibile una domus di età

imperiale. Il complesso monumentale ha il carattere

di una ricca dimora patrizia per le dimensioni e per la

ricercatezza delle decorazioni degli ambienti e delle

suppellettili venute alla luce durante gli scavi.

L’alta valle del Sabato:i borghi del serinese

Nel serinese, alle pendici dei monti che costituiscono

il Parco naturalistico dei Picentini, da non perdere

una visita nel comune di Santa Lucia di Serino che

diede i natali al medico Santo Giuseppe Moscati. Il

paese, situato sulle pendici del Monte Faggeto, con-

serva intatto il centro storico, dove si trova la casa

natale del Santo: Palazzo Moscati, e una caratteristica

fontana maiolicata a tre cannoli, situata al centro del

paese. Da vedere: la Chiesa dei SS. Apostoli Pietro

e Paolo, dove sono custoditi dipinti del Mari e del

Ricciardi, una importante tela di scuola napoletana

e le statue, in cartapesta, di S. Lucia e della Madonna

del Rosario; il Monastero di Santa Maria della Sanità,

adorna di pregiati affreschi parietali, mosaici e dipinti

firmati da illustri autori tra cui il Vaccaro, il Ricciardi e

Ferdinando Sanfelice. Sulle sponde del Fiume Sabato,

si segnala il Parco Acquatico di San Michele di Serino,

con laghetto artificiale, con possibilità di relax e

piacevoli escursioni nell’intorno.

Il borgo di San Michele di Serino, completamente

ricostruito a seguito del sisma del 1980, conserva

la sua memoria storica grazie ad un’opera unica nel

suo genere: il plastico dell´antico paese che è opera

di artigiani locali, Aldo Sarno e Carmine Spagnuolo.

Finissima e precisa opera di fedele riproduzione

dell´originario paese ante terremoto. Risale agli

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Page 9: Una guida conoscitiva.Il fiume Sabato

anni immediatamente successivi al sisma del 1980

ed è stato consegnato nel mesi di luglio del 1990; è

attualmente visibile nei locali sottostanti la chiesa

parrocchiale.

Paesaggi rurali:Grottolella e Capriglia Irpina

Il centro storico di Grottolella, col suo antico castello

di origine longobarda, domina un territorio caratte-

rizzato da una diversificazione di colture che variano

il paesaggio rurale come vigneti (siamo nella zona

D.O.C.G. del Fiano di Avellino), noccioleti, uliveti,

meleti. Diverse installazioni e scultore urbane del ma-

estro Giovanni Spinello, restituiscono una fruizione

del borgo medievale intrisa di visioni e segni legati

alla migliore arte contemporanea che può esprimere

la Campania.

Le piazze del borgo di Capriglia Irpina, invece,

consentono uno sguardo su panorami totalizzanti,

dalla conca di Avellino, al massiccio del Partenio, al

Vesuvio, ai Monti Picentini e dalla piazza San Nicola

fino alla piana di Benevento ed ai Monti del Taburno.

Nel contesto paesaggistico caprigliese si impone l’im-

ponente sagoma della Ex Fornace di Laterizi. Area

di estrazione dell’argilla e di successiva produzione

di mattoni e laterizi chiusa nel 1982 per il fallimento

della azienda; da allora è in continuo e perenne stato

di abbandono e degrado, a dispetto del suo signifi-

cativo e suggestivo valore oltre che architettonico ed

ambientale, anche di testimonianza sociale e cultu-

rale. Il Forno Hoffmann è la struttura più significativa,

circolare, a maglia strutturale radiocentrica, a doppio

anello: il funzionamento era “a volta mobile”.

Nella Frazione di San Felice, vi è una piccola chiesa,

a navata unica, nata come piccola cappella alla fine

del settecento; è caratterizzata da un prezioso ed ori-

ginale pavimento mosaicato in maiolica artigianale

realizzato durante i lavori di restauro del 2007.

Il Monte Partenio e Mamma Schiavona:il santuario di Montevergine

Nella parte occidentale dell’Irpinia, il Sic Dorsale dei

Monti del Partenio coincide in larga parte con il pe-

rimetro del Parco del Partenio, che istituito nel 2002,

ha un estensione complessiva di 14.870 ettari ed

interessa 22 comuni collocati in tutte le province cam-

pane con l’esclusione della sola provincia di Salerno.

Il Parco presenta complessivamente una varietà di

sentieri naturalistici che coprono circa 110 km in

Irpinia, dei 210 totali dell’intero parco, molti segnalati

secondo le indicazioni internazionali dei segnavia

biancorossi del CAI, tali da permetterne la fruizione

con una certo orientamento. Inoltre possono essere

percorse tre tappe del Sentiero Italia, - un itinerario

escursionistico che dalla Sicilia, lungo la dorsale

appenninica risale l’Italia per 900 km, fino alle Alpi

- dalla n°89 alla n° 91 per 31 km totali: il Sentiero dei

Pellegrini lungo il percorso Alvanella –Summonte; il

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Page 10: Una guida conoscitiva.Il fiume Sabato

Sentiero dell’Alta Via dei Monti di Avella lungo il per-

corso Summonte-Sopra L’ Arenella-Monte di Avella-

Piano di Rapillo –dove da un piccolo belvedere sul

Monte Ciesco Bianco (m 1582) si può abbracciare con

lo sguardo la vista dai Picentini ai Lattari, da Capri ad

Ischia e Procida, dal Vesuvio alla Piana di Caserta, dal

Taburno al Matese; il Sentiero della Fonte del Mafa-

riello lungo il percorso Piano di Rapillo – Mafariello-S.

Martino Valle Caudina.

Le escursioni lungo i sentieri naturalistici possono

essere stimolate ulteriormente dalla presenza di im-

portanti aree di accoglienza come la Località Acqua-

fidia a Mercogliano; (a 1370 metri slm) c’è il Campo

Maggiore, un suggestivo altopiano con la presenza

anche di un rifugio che funge da area ristoro e sosta.

Un sentiero naturalistico, in un’ora e mezza collega il

Campo Maggiore con un altro pianoro ricco di flora

e fauna ed acque oligominearli con la sorgente detta

di San Giovanni: il Campo di Summonte (o di San Gio-

vanni), raggiungibile grazie ad un sentiero ambienta-

le anche dal centro storico di Summonte.

Sul Monte Partenio è predominante come attrazio-

ne turistico religiosa il Santuario di Montevergine,

fondato da San Guglielmo da Vercelli (1085-1142)

agli inizi del XII secolo. L’Abbazia deve la sua origine

non ad un evento miracoloso, ma allo spirito ascetico

e profondamente mariano del suo fondatore che

l’inculcò fortemente ai suoi discepoli. Nella Basilica

nuova, aperta al culto nel 1961, in un grandioso

trono di preziosi marmi, è visibile l’immagine della

Madonna di Montevergine, che misura 4,60 x 2,38

metri ed è dipinta su tavola di peso di circa 10 q.li.

Essa è della fine del XIII secolo ed è da attribuire al

Montano d’Arezzo. E’ certamente la più grande fra le

antiche icone della Madonna esistenti. Il Santuario

è raggiungibile anche con la panoramica funicolare

che impiega da Mercogliano soli sette minuti. Lon-

gitudunalmente alla Basilica nuova, si trova l’antica

Basilica barocca (inizi del XVI secolo). E’ un capolavoro

di architettura, ricca di preziosi stucchi dorati del 700.

In essa spicca il ricchissimo altare maggiore in marmi

policromi, il coro del 1573, l’antico organo, il superbo

ciborio del XII secolo. Tra i tesori d’arte merita

attenzione l’antica cappella imperiale voluta dagli

Angiò come loro cappella gentilizia; essa ha ospitato

la tavola della Madonna nera di Montevergine fino

alla costruzione della nuova Basilica. Imperdibile è la

visita al Museo Diocesano Abbaziale dove si possono

ammirare pezzi unici della storia dell’arte, come l’an-

tico trono abbaziale ed il Cristo ligneo schiodato del

XIII secolo, le argenterie liturgiche, paramenti antichi,

la quadreria del monastero (con un vastissimo reper-

torio iconografico della Madonna), antichi sarcofagi

lapidei (sec. XII –XV) e la mostra permanente dei

presepi nel mondo. L’opera che però vale la salita al

santuario di Montevergine, per soli motivi artistici, è

certamente la Madonna detta di San Gugliemo del

XII secolo, tempera su tavola (230 x 98 cm). E’ la prima

immagine della Madonna venerata a Montevergine

giunta fino ai giorni nostri. Iconograficamente è del

tipo frontale, raffigurata nelle vesti di imperatrice,

mentre allatta con il seno esposto. La testa, dipinta

su una superficie circolare distinta e sovrapposta alla

tavola, conferisce austerità e movimento al dipinto

medievale.

Alle pendici del Partenio:Mercogliano, Ospedaletto, Summonte

Il Borgo di Summonte conserva simbolicamente

la cosiddetta “antenna” del Parco Naturalistico del

Partenio: la Torre Medievale, appartenente all’antico

complesso castellare dei Malerba, signori norman-

ni. La struttura difensiva, su un pianoro roccioso

era posta al centro di un borgo fortificato, in cui si

accedeva da almeno tre porte, compreso l’Arco di San

Nicola, ancora conservato. L’area castellare ospita il

Museo Civico e la Collezione Submontis Medievalia

che da al visitatore la possibilità di rivivere attraverso,

armature, armi, oggetti, ambienti, la storia e la vita

del Castello in epoca tardomedievale. Nella Piazza

principale del paese, imponente è l’Albero di Tiglio,

inserito fra gli alberi monumentali d’Italia, di circa

240 anni di età, con fusto di 8 metri di circonferenza

e 34 metri di altezza.

9

Page 11: Una guida conoscitiva.Il fiume Sabato

Sempre ai piedi del Monte Partenio, sul versante

orientale del massiccio montuoso, il comune di

Ospedaletto d’Alpinolo è meta dei numerosi pellegri-

ni che si recano in visita alla Madonna di Montever-

gine. La Chiesa dei SS. Filippo e Giacomo, cuore ne-

vralgico della struttura urbanistica dell’antico casale,

riporta la stratificazione dei lavori di ristrutturazione

che l’hanno interessata a seguito dei terremoti che si

sono succeduti. Fondata a metà XIV sec. l’impianto at-

tuale a tre navate, si deve alla ricostruzione a seguito

del sisma del 1805. Dopo il sisma del 1980 l’inter-

vento del designer di fama internazionale Riccardo

Dalisi, ne mutò profondamente l’aspetto, interno ed

esterno. Recentemente la facciata è stata riconfigu-

rata, riportando come su una pagina incisa i segni

dei restauri. All’interno un olio su tela del XVIII sec.

di Michele Ricciardi, sospeso a travi in ferro colorate,

vetrate istoriate del maestro contemporaneo Perotti

da Vietri, un magnifico presepe artistico napoletano.

La vera sorpresa, da sola motivo di visita culturale, è

però la Cappella della Congrega del SS.Rosario, con

un artistico coro ligneo seicentesco.

Proseguendo sulla S.S.374 verso Avellino, si giunge a

Mercogliano che conserva tutt’ora il primato di luogo

cardine per l’ospitalità turistica nel Parco del Partenio.

Il suo centro antico Capocastello è fatto di stretti

vicoli che si aprono improvvisamente su slarghi urba-

ni e belvederi panoramici, con innumerevoli chiese

dislocate lungo le strade ripide ed avvolgenti e

palazzi nobiliari con artistici portali in pietra calcarea.

L’edificio della Dogana Vecchia di epoca rinascimen-

tale, in prossimità della Porta dei Santi (XII sec.), la

chiesa di SS. Pietro e Paolo (XII sec.), la Chiesa di San

Francesco (XVII sec.) e la Chiesa della SS. Concezione

(XVII sec.) nella parte alta di Capocastello, merita-

no una visita anche per le opere d’arte custodite,

come la tela del pittore fiammingo Aert risalente al

1586 conservata nella Chiesa di San Giovanni (XVI

sec.). Sulle pareti delle case del borgo medievale, si

possono ammirare Murales di epoca contemporanea.

Il culmine artistitico della città di Mercogliano è uno

dei capolavori assoluti di epoca tardo barocca cam-

pana, il Palazzo Abbaziale del Loreto, costruito nelle

forme attuali dopo il terremoto del 1732 su disegno

del grande architetto, pittore e scultore napoletano

Antonio Vaccaro, e completato nel 1749, con alcune

modifiche rispetto ad una serie di eccessi architetto-

nici e decorativi tipicamente rococo’, da Michelangelo

Di Blasio. Si può visitare il suggestivo e monumentale

cortile-giardino interno a pianta ottogonale con lati

rettilinei ed altri curvi, l’atrio d’ingresso affiancato

alla portineria ed alla farmacia con una collezione

di vasi di maioliche, il grande salone delle riunioni

e la Cappella riccamente decorata al primo piano,

l’Archivio Storico di Montevergine con un pavimento

maiolicato con un coloratissimo fregio centrale e le

scaffalature pregiate in radica di noce oltre alla Biblio-

teca Monumentale con pergamene antichissime ed

oltre 24 Codici Verginiani e 33 Incunaboli datati fino

al 1210.

10

Page 12: Una guida conoscitiva.Il fiume Sabato

Aspetti territoriali e paesistici

La descrizione delle qualità del territorio di riferimen-

to del fiume Sabato è stata sviluppata in un appro-

fondimento, che per quanto preliminare, ha collocato

il bacino idrografico del corridoio fluviale oggetto di

studio in una più ampia cartografia tematica. Le car-

tografie sono state elaborate in particolare a partire

da quelle allegate al Piano Territoriale Regionale della

Campania, adottato e vigente con legge regionale

n. 13 del 13 ottobre 2008, oltre che di altri piani e

programmi.

Gli inquadramenti territoriali in particolare evidenzia-

no le seguenti specificità.

Il corridoio ecologico “da potenziare” Sabato, nell’am-

bito del 3° Quadro Territoriale del Piano Territoriale

Regionale attraversa ben tre Sistemi Territoriali di Svi-

luppo ed in particolare STS C3 Solofrana a dominante

rurale-manifatturiera, nel STS D2 Sistema Urbano di

Avellino e STS A8 Partenio a dominante naturalistica.

Ad ogni STS è associata una matrice di indirizzi stra-

tegici da perseguire. Si evidenziano gli indirizzi che

costituiscono una scelta di rilevante valore strategico

da rafforzare ed in particolare per l’STS A8 Partenio:

A.1. Interconnessione infrastrutturale, B.1 Difesa della

biodiversità, B.2 Valorizzazione Territori marginali,

B.4 valorizzazione patrimoni culturali e paesaggio,

B.5 Recupero aree dismesse, C.2 Rischio sismico, E.2a

Attività produttive per lo sviluppo - agricolo – Svilup-

po di filiere, E.2b Attività produttive per lo sviluppo

- agricolo - Diversificazione territoriale. Per il sistema

urbano di Avellino, che interessa il capoluogo di

provincia e la città di Atripalda, viene indicato, come

scelta strategica prioritaria da consolidare l’indiriz-

zo D.2 Riqualificazione e messa a norma della città.

Infine, la parte alta del bacino imbrifero del Fiume

Sabato ricade nel STS C3 Solofrana che coincide con

il Distretto Industriale della Concia (Solofra, Montoro

e Serino); gli indirizzi che costituiscono una scelta

di rilevante valore strategico da rafforzare sono: A.1

Interconnessione infrastrutturale, B.1 Difesa della bio-

diversità, C.2 Rischio sismico, E.2b Attività produttive

per lo sviluppo- agricolo - Diversificazione territoriale,

oltre gli indirizzi strategici - ritenuti prioritari e da

consolidare - più direttamente connessi alle aree ed

alle attività di tipo industriale come B.5 Recupero

aree dismesse e E.1 Attività produttive per lo sviluppo

industriale.

La Comunità Montana del Partenio – Vallo Lauro,

interessa alcuni territori comunali ricadenti nel bacino

imbrifero del corridoio ecologico fluviale, in particola-

re quelli collocati alle pendici del massiccio montuoso

del Partenio. La Terminio-Cervialto interessa i comuni

ricadenti nella parte alta del valle fluviale.

Il corso fluviale del Sabato ricade nell’ambito territo-

riale dell’Autorità di Bacino Nazionale Liri Garigliano

Volturno.

Nell’ambito della programmazione europea legata

al Piano di Sviluppo Rurale 2007-2013, i territori

comunali interessati dal bacino idrografico ricado-

no nella macroarea C, ovvero aree caratterizzate da

specializzazione agricola ed agroalimentare e processi

La cartografia di studio del territorio:i caratteri fisico - naturalistici

a cura di Luca Battista

11

Page 13: Una guida conoscitiva.Il fiume Sabato

di riqualificazione dell’offerta.

La lettura del carattere del paesaggio è stata restituita

principalmente analizzando gli aspetti caratteristici

e confrontando i tematismi cartografati legati alle

risorse naturalistiche ed agroforestali, all’uso agricolo

del suolo, alla dinamica evolutiva temporale della

copertura dei suoli, alle unità strutturali di paesaggio.

Si delinea così, la sintesi del sistema territoriale rurale

ed aperto o carta dei paesaggi.

Gli aspetti ecologici sono stati analizzati attraverso le

relazioni intercorrenti con la Rete Natura 2000 (SIC +

ZPS) e le aree a Parco Naturalistico Regionale e a Parco

Urbano di Interesse Regionale. In particolare le aree

della Rete Natura 2000 che ricadono in parte o total-

mente nel bacino idrografico del Sabato sono quelli

che in particolare afferiscono ai parchi Naturalistici dei

Picentini e del Partenio.

Il Monte Terminio (SIC IT8040011), come sito appar-

tenente alla Rete Natura 2000, ha una estensione

complessiva di 9.359 ha, con il 97% che ricade in ir-

pinia, con altitudine media di 1.400 m s.l.m. (min. 500

m s.l.m. / max. 1.806 m s.l.m.). Il sito è un massiccio

carbonatico tipico dell’Appennino campano. Presenta

valli fluviali incise sul versante occidentale e tratti di

fiumi montani oltre che rilevanti fenomeni carsici. La

vulnerabilità è legata ai rischi potenziali dovuti ad un

eccessivo sfruttamento del territorio per l’allevamento

e per l’agricoltura. Eccessiva captazione d’acqua che

non garantisce il deflusso minimo vitale dei fiumi e

l’immissione di pesci, aliena agli habitat di riferimento.

Pressione del turismo.

Il Monte Tuoro (SIC IT8040012), ha una estensione

complessiva di 2188 ha, con altitudine media di

1200m s.l.m. (min. 800 m s.l.m. / max. 1432 m s.l.m.).

Il sito è un massiccio calcareo appenninico, a tratti

coperto da materiale vulcanico, con estesi fenomeni

carsici e glaciali. La vulnerabilità è legata ai rischi

potenziali dovuti ad un eccessivo sfruttamento del

territorio per l’allevamento e per l’agricoltura. Pressio-

ne del turismo che sta favorendo un aumento della

rete stradale.

La Piana del Dragone (SIC IT8040014) ha una estensio-

ne complessiva di 686 ha, con altitudine media di 670

m s.l.m. (min. 667 m s.l.m. / max. 680 m s.l.m.). Il sito

è un’ampia depressione glaciale dei Monti Picentini,

interessata da estesi fenomeni carsici. Abbondanti

precipitazioni nel corso dell’anno generano particola-

rissime zone umide. La Piana è caratterizzata da una

grande caverna naturale apertasi con il terremoto del

1456, le acque che dai ghiacciai montani scendono a

valle confluiscono in un torrente sotterraneo di note-

vole vastità che alimenta i pozzi di Cassano.

Il Monte Mai Monte Monna (SIC IT8050027) ha un’

estensione complessiva di 10116 ha di cui 2655 ha in

Irpinia (26%). Ha un’ altitudine media di 1200 m s.l.m.

(min. 500 m s.l.m. / max. 1607 m s.l.m.) Il sito, rilievo

carbonatico con fenomeni carsici, è caratterizzato da

estesi castagneti cedui e da frutto ed è ben rappre-

sentata la vegetazione rupestre. Interessanti comunità

di chirotteri e anfibi. Rischi potenziali per la conser-

vazione della biodiversità derivano da una eccessiva

antropizzazione e dal diboscamento.

Queste aree, si sovrappongono in particolare con

la Zona Protezione Speciale per gli Uccelli Picentini

(ZPS IT8040021) estesa 63.727 ha. di cui 33410 ha in

Irpinia (52%)

Ancora tra I SIC interessanti il bacino idrografico

del Sabato vanno segnalati i Boschi di Montefusco

(SIC IT8040020), Pietra Maula (SIC IT8040017) ed in

particolare la Dorsale dei Monti del Partenio che si

sovrappone in buona parte con la perimetrazione del

Parco Naturalistico Regionale del Monte Partenio.

Il Sic Dorsale di Monti del Partenio (SIC IT8040006) ha

un’ estensione complessiva di 15641 ha.di cui 11045

ha in Irpinia (70%). Ha un’ altitudine media di di 1200

m s.l.m. (min. 500 m s.l.m. / max. 1598 m s.l.m.).

Il sito è geologicamente caratterizzato da una dorsale

appenninica vicina alla pianura nolana caratterizzata

da cime calcaree con ampie coperture di materiali vul-

canici ed altopiani glaciali fortemente carsificati, con

elevati livelli di precipitazioni.

Estese faggete, imponenti castagneti sino a 700-800

m e boschi misti che rivestono pendii e cime; presen-

za di praterie di alta e bassa quota. Importanti comu-

nità di chirotteri e di anfibi e rettili con la presenza di

12

Page 14: Una guida conoscitiva.Il fiume Sabato

tipica avifauna nidificante come il Falco pellegrino e

svernante come il nibbio reale.

La Vulnerabilità è legata ai rischi potenziali dovuti ad

un eccessivo sfruttamento del territorio per l’alle-

vamento oltre che all’ aumento della rete stradale a

scopi turistici.

Nell’ambito delle aree nodali o centrali unite poten-

zialmente dal corridoio fluviale del Sabato va segnala-

to il parco urbano di interesse regionale denominato

“Materdomini”, ad Aiello del Sabato. Il sistema di

parchi urbani di interesse regionale assume un ruolo

strategico di laboratorio privilegiato per la sperimen-

tazione di un nuovo approccio metodologico, finaliz-

zato a concretizzare azioni di sviluppo sostenibile in

armonia con le vocazioni dei luoghi e con le tradizioni

delle comunità locali. Il Parco Materdomini di Aiello

del Sabato, interessa una vasta area boschiva, ai con-

fini col comune di Solofra. Il parco urbano dichiarato

di Interesse Regionale ai sensi della L.R.17/2003, è

caratterizzato da notevoli emergenze ambientali,

come densi boschi di castagno. Nel complesso il par-

co urbano interessa un’area boschiva di circa 75 ettari

ed un’ulteriore area di circa 12000 mq nei pressi della

frazione denominata Tavernola San Felice coincidente

con il Giardino storico di Villa Preziosi e la parte più ri-

levante del giardino storico di Villa Lina, in località San

Raffaele compreso la Chiesa “rurale” detta proprio di

San Raffaele. Il futuro economico e fruitivo del parco è

legato ad un rilevante progetto di realizzazione di una

Butterfly House, una casa delle farfalle vero e proprio

ecomuseo vivente. Tutte le cartografie, comprese

quelle non pubblicate in questo capitolo, sono pub-

blicate sul sito web sabato corridoioecologico.it e su

www.corridoioecologico.it

INQUADRAMENTI GENERALI.

Il Rapporto con il territorio provinciale e le aree

della Rete Natura 2000

• Sistema aree naturalistiche Rete Natura 2000

Sic-Zps

• Sistemi Territoriali di Sviluppo PTR Regione Cam-

pania Comunità Montana, Distretti Industriali e

Macroaree PSR 2007-2013

LE MAPPE TEMATICHE.

La conoscenza del bacino imbrifero.

• Bacino idrografico, comuni interessati, popola-

zione e superficie agricola

• Morfologia, reticolo idrografico ed aree ad eleva-

ta complessità ecosistemica

• Uso agricolo (fonte: PTR Campania, 2008)

• Risorse naturalistiche ad agroforestali (fonte: PTR

Campania,2008)

• Dinamiche della copertura delle terre 1960

-2002 (fonte: PTR Campania,2008)

• Unità strutturali di paesaggio (fonte: PTR Cam-

pania,2008)

• Sistema territoriale rurale ed aperto (fonte: PTR

Campania,2008)

Elaborazioni cartografiche

a cura di Eleonora Giaquinto

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Page 15: Una guida conoscitiva.Il fiume Sabato

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Page 23: Una guida conoscitiva.Il fiume Sabato

SISTEMA TERRITORIALE RURALE ED APERTO

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Page 24: Una guida conoscitiva.Il fiume Sabato

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Page 25: Una guida conoscitiva.Il fiume Sabato

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Page 26: Una guida conoscitiva.Il fiume Sabato

Gli indicatori di monitoraggio

I dati delle campagne di monitoraggio (in ottempe-

ranza alle disposizioni normative nazionali, tra cui il

D.Lgs 152/1999) effettuate dall’Arpac in particolare

nel periodo 2002-2006, alla base del Piano Tutela

delle Acque della Regione Campania e poi conflu-

ite nel Piano di Gestione delle Acque del Distretto

Idrografico dell’Appennino Meridionale, consentono

di ottenere la classificazione di buona parte dei corpi

idrici monitorati in base agli indicatori previsti nel

D.Lgs 152/99. Gli indici utilizzati per la classificazione

dello stato di qualità dei corsi d’acqua sono:

l’Indice Biotico Esteso (I.B.E.); il Livello Inquinamento

da Macrodescrittori (L.I.M.); lo Stato Ecologico dei

Corsi d’Acqua (S.E.C.A.), un indice che confronta il

risultato del LIM con quello dell’IBE ed il valore peg-

giore determina la classe di appartenenza che varia

in cinque classi dall’Elevato al Pessimo.

Lo Stato Ambientale dei Corsi d’Acqua (S.A.C.A.) è un

indice che sintetizza i dati relativi all’inquinamento

chimico-fisico e alle alterazioni dell’ecosistema dei

corsi d’acqua. Viene determinato incrociando il SECA,

con lo Stato Chimico (S.C.C.A.), il quale esprime invece

l’eventuale presenza nelle acque di sostanze chimiche

pericolose, persistenti e/o bioaccumulabili. Lo S.C.C.A.

si esprime rispetto al valore soglia di riferimento.

Il fiume Sabato, affluente del Calore presso Beneven-

to, origina da alcune emergenze sorgentizie al Varco

Colle della Finestra, sul Monte Acellica, sul versante

praticamente opposto e simmetrico dei gruppi sor-

gentizi del Calore Irpino.

Il fiume Sabato secondo quanto previsto dall’Allegato

I alla Parte Terza del D.Lgs. 152/06 e dalle successive

modifiche introdotte dal D.M. 131/08 è classificato

secondo i criteri di significatività come corso d’acqua

naturale di secondo ordine o superiore con bacino

imbrifero >400 kmq. La pendenza media dell’alveo è

nel tratto montano, fino a Serino, circa del 3,5 %, poi

da Atripalda a Tufo-Altavilla il fiume ha pendenze im-

percettibili pari allo 0,35%. Le portate caratteristiche

dell’intera asta fluviale sono circa pari a 1000 m3/s,

Stato ambientale del Sabato:la qualità delle acque fluviali

a cura di Luca Battista

25

Page 27: Una guida conoscitiva.Il fiume Sabato

per la piena e per un tempo di ritorno pari a 100 anni,

mentre per le portate medie (a Ceppaloni), si hanno

valori prossimi a 2,3 m3/s.

Le stazioni di monitoraggio, ubicate tutte in zone

urbanizzate, palesano livelli di inquinamento dei ma-

crodescrittori cospicui che riflettono una leggera ma

costante diminuzione della qualità man mano che ci

si avvicina all’immissione nel fiume Calore. Con ogni

probabilità la qualità delle acque viene compromessa

già a valle del nucleo industriale di Avellino e peggio-

ra ulteriormente allorché le acque vengono impe-

gnate dagli scarichi urbani della città di Benevento. Il

fiume Sabato soffre una cattiva gestione della risorsa

idrica (il tratto superiore è completamente asciutto),

un notevole carico inquinante veicolato nell’alveo

ed una profonda alterazione dell’ambiente fisico.

Quando attraversa l’abitato di Atripalda (AV), l’alveo

di questo corso d’acqua è completamente cemen-

tificato perdendo così la possibilità di “comportarsi”

da corso d’acqua naturale. Lo scarso numero di taxa

riscontrati e la totale assenza di organismi poco tol-

leranti l’inquinamento nelle tre stazioni confermano

infatti le condizioni di alterazione registrate dal LIM,

che conferiscono al fiume uno stato complessivo che

evolve da sufficiente a scadente e pessimo. Quindi

Lo stato Ecologico del Fiume - secondo i dati forniti

dall’ARPAC - dopo un tratto montano in Classe 2, e

quindi con moderati sintomi di alterazione, passa,

oltre Serino e fino a Benevento, in una Classe 4 che

significa Ambiente Molto Alterato.

Lo Stato Ambientale (S.A.C.A) complessivo risulta

diversificato a secondo dei tratti e delle funzioni

antropiche che caricano il territorio di riferimento

dell’asta fluviale. Nel tratto montano fino a Serino e

poi da Prata a Tufo, lo Stato Ambientale è sufficiente

cioè i valori degli elementi della qualità biologica

per quel tipo di corpo idrico si discostano moderata-

mente da quelli di norma associati allo stesso ecotipo

in condizioni non disturbate. I valori mostrano segni

di alterazione derivanti dall’attività umana e sono

sensibilmente più disturbati che nella condizione

di “buono stato”. La presenza di microinquinanti, di

sintesi e non di sintesi, è in concentrazioni da non

comportare effetti a breve e lungo termine sulle

comunità biologiche associate al corpo idrico di rife-

rimento. I restanti tratti fluviali presentano un SACA

scarso e cioè si rilevano alterazioni considerevoli dei

valori degli elementi di qualità biologica del tipo di

corpo idrico superficiale, e le comunità biologiche

interessate si discostano sostanzialmente da quelle

di norma associate al tipo di corpo idrico superficiale

inalterato. La presenza di microinquinanti, di sintesi

e non di sintesi, è in concentrazioni da comportare

effetti a medio e lungo termine sulle comunità biolo-

giche associate al corpo idrico di riferimento.

Nel tratto superiore del fiume e fino alla città di Atri-

palda, attraversa aree vulnerabili ai nitrati di origine

agricola ed ai fitofarmaci. Quindi, il corso fluviale

ha elevate probabilità di rischio inquinamento, in

particolare per il disequilibrio generale del bilancio

idrico sotterraneo e per potenziali fattori di criticità di

tipo chimico, in particolare contaminazioni da NO3.

I nitrati derivano da inquinanti fecali e cioè dagli

escrementi animali e dai residui alimentari.

Lo stato di rischio potenziale del fiume – rispetto

ad agenti inquinanti - è quindi classificato nel Piano

Gestione Acque del Distretto Idrografico probabile

fin oltre il nucleo industriale di Avellino, e presenta

da Prata al confine provinciale una classificazione di

rischio certo.

CARTOGRAFIA DI SINTESI.

• Qualità dei corsi fluviali. Stato ecologico, tratti a

rischio, aree di criticità e vulnerabilità ambientali

e fonti puntuali di inquinamento

• Strutture Storico archeologiche del paesaggio e

stato ambientale dei corsi d’acqua (SACA) (fonte:

Piano Gestione Acque, Distretto Idrografico

Appennino Meridionale2010 + PTR Regione

Campania)

Elaborazioni cartografiche

a cura di Eleonora Giaquinto

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Page 28: Una guida conoscitiva.Il fiume Sabato

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Page 30: Una guida conoscitiva.Il fiume Sabato

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Page 31: Una guida conoscitiva.Il fiume Sabato

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Page 32: Una guida conoscitiva.Il fiume Sabato

Concerti in aree di pregio naturalistico, escursioni,

workshop tecnico scientifici, attività di percezione del

paesaggio con i bambini, rappresentano il complesso

delle attività programmate e quindi realizzate nel

progetto eseguito nell’ambito del PSR 2007-2013

Misura 323 “Sviluppo, tutela e riqualificazione del

patrimonio rurale” Tip.a., la cui tipologia esecutiva

comprende iniziative di sensibilizzazione ambienta-

le miranti alla diffusione ed alla condivisione delle

esigenze di tutela delle aree natura 2000 e dei siti

di grande pregio naturale. Per il Corridoio fluviale

del Fiume Sabato l’integrato programma di azioni di

sensibilizzazione, promozione e workshop scientifici

che riguarda l’intera Rete dei Corridoi ecologici flu-

viali irpini, ha realizzato – in luoghi diversi, identitari,

riconoscibili e diffusi sul territorio di riferimento del

corridoio fluviale del Sabato - le seguenti azioni.

Workshop: Economia dell’ambiente; Manocalzati

“Castello di San Barbato” Borgo San Barbato,14 e 15

settembre 2011. Relatori intervenuti: prof. Giuseppe

Marotta Economia ed estimo rurale - (Facoltà di

Scienze Economiche e Aziendali (SEA) Università

del Sannio- Benevento) prof.ssa Concetta Nazzaro

Economia dell’ambiente - Facoltà di Scienze Econo-

miche e Aziendali (SEA) Università del Sannio- Bene-

vento).

I temi trattati sono: - valore degli interventi nel

trasformare il territorio; - valore della qualità dell’am-

biente, delle aree antropizzate ed agricole; - investi-

mento e produttività dell’investimento; - aumento

del valore dell’attività agricola ed imprenditoriale

delle varie attività

Acqua in cammino: La percezione del paesaggio tra

le aree della Rete Natura 2000 ed i corridoi fluviali.

Escursioni naturalistiche: Serino, alle sorgenti del

Sabato. Dalla Tana del ghiro al varco colle della fine-

stra (sen. E1) . Sabato 17 settembre 2011.

Acqua Sonante Concerti tra i fiumi irpini. Incontri

musicali. Serino: località tana del ghiro: “Rusticax-

Band + maestro Pasquale Innarella” concerto-evento.

Sabato 17 settembre 2011.

Altavilla Irpina: In treno alle miniere di zolfo ed al fiu-

me Sabato. Museo della gente senza storia. Concerto

per arpa e flauto – Duo Rubino D’Amore. Domenica

16 ottobre 2011

Una mappa affettiva. La percezione del paesaggio

tra suoni, colori ed odori: il coinvolgimento delle

scuole. Serino. Il sentiero n°129 del fiume Saba-

to – Località Fontana del Lontro. Scuola primaria

2° Circolo Didattico Via Roma -Avellino Escursione

naturalistica. Attività didattica Laboratorio di pittura

e schedatura “affettiva”. 8 giugno 2011

Inoltre sono stati elaborati altri materiali multimediali

Documentario: Irpinia terra di acque, il fiume Sabato.

Regia e sceneggiatura Sergio Bilotta, montaggio

Gianluca Santi, testi a cura di Luca Battista, realizza-

zione DreamLight srl, produzione Amici della Terra

Irpinia 2011. Dvd/CD contenente i materiali tecnico

scientifici prodotti durante i workshop, le gallerie

fotografiche ed i video reportage di tutte le attività di

animazione, oltre alla cartografia tematica elaborata.

Tutto il materiale in qualsiasi forma prodotto è stato

raccolto e reso fruibile sul sito sabato.corridoioeco-

logico.it che è relazionato al portale dedicato www.

corridoioecologico.it.

La fruizione del territorio:le azioni di animazioneterritoriale

a cura di Luca Battista

31

Page 33: Una guida conoscitiva.Il fiume Sabato

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Page 34: Una guida conoscitiva.Il fiume Sabato

Realizzato nell’ambito del:

PSR 2007-2013 mis.323 tip.a) Regione Campania“Sviluppo e , tutela e riqualificazione del patrimonio rurale”Iniziative di sensibilizzazione ambientale miranti alla diffusione ed alla condivisione delle esigenze di tutela delle aree Natura 2000 e dei siti di grande interesse paesaggistico

Progetto:

“Tra i Sic i corridoi ecologici”Le connessioni del paesaggio nelle discontinuità antropicheun’azione coordinata ed integrata di proposta scientifica,culturale e di educazione ambientale per la valorizzazione dell’aree protette della Rete Natura 2000 in Irpinia

Un contributo per la costruzione della rete ecologicacampana tra SIC, ZPS, Parchi naturalistici.

IL CORRIDOIOECOLOGICO FLUVIALEDEL SABATO