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Un Saggio di Cultura naturalistica Si legge in Laudato Sì di Papa Francesco: (10)... Credo che Francesco sia l’esempio per eccellenza della cura per ciò che è debole e di una ecologia integrale, vissuta con gioia e autenticità. È il santo patrono di tutti quelli che studiano e lavorano nel campo dell’ecologia, amato anche da molti che non sono cristiani ... (11) ... ogni volta che Francesco guardava il sole, la luna, gli animali più piccoli, la sua reazione era cantare, coinvolgendo nella sua lode tutte le altre creature. Egli entrava in comunicazione con tutto il creato e predicava persino ai fiori e li invitava a lodare e amare Iddio, come esseri dotati di ragione... per lui qualsiasi creatura era una sorella, unita a lui con vincoli di affetto... Il suo discepolo San Bonaventura narrava che lui, considerando che tutte le cose hanno un’origine comune, si sentiva ricolmo di pietà ancora maggiore e chiamava le creature, per quanto piccole, con il nome di fratello o sorella. Questa convinzione non può essere disprezzata come un 1

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Un Saggio di Cultura naturalistica

Si legge in Laudato Sì di Papa Francesco: (10)... Credo che Francesco sia l’esempio per eccellenza della cura per ciò che è debole e di una ecologia integrale, vissuta con gioia e autenticità. È il santo patrono di tutti quelli che studiano e lavorano nel campo dell’ecologia, amato anche da molti che non sono cristiani ... (11) ... ogni volta che Francesco guardava il sole, la luna, gli animali più piccoli, la sua reazione era cantare, coinvolgendo nella sua lode tutte le altre creature. Egli entrava in comunicazione con tutto il creato e predicava persino ai fiori e li invitava a lodare e amare Iddio, come esseri dotati di ragione... per lui qualsiasi creatura era una sorella, unita a lui con vincoli di affetto... Il suo discepolo San Bonaventura narrava che lui, considerando che tutte le cose hanno un’origine comune, si sentiva ricolmo di pietà ancora maggiore e chiamava le creature, per quanto piccole, con il nome di fratello o sorella. Questa convinzione non può essere disprezzata come un

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romanticismo irrazionale, perchè influisce sulle scelte che determinano il nostro comportamento. Se noi ci accostiamo alla natura e all’ambiente senza questa apertura allo stupore e alla meraviglia, se non parliamo più il linguaggio della fraternità e della bellezza nella nostra relazione con il mondo, i nostri atteggiamenti saranno quelli del dominatore, del consumatore o del mero sfruttatore delle risorse naturali, incapace di porre un limite ai suoi interessi immediati. Viceversa, se noi ci sentiamo intimamente uniti a tutto ciò che esiste, la sobrietà e la cura scaturiranno in maniera spontanea. La povertà e l’austerità di San Francesco non erano un ascetismo solamente esteriore, ma qualcosa di più radicale: una rinuncia a fare della realtà un mero oggetto di uso e di dominio.

Il Saggio di Cultura Naturalistica Erbe Selvagge, spontaneità e biodiversità, nel commentare alcuni brevi passi dell’Enciclica di Papa Francesco si rifà a quanto scrive Tomaso da Celano (1246-1247) in Vita secunda Sancti Francisci. Nel Capitolo CXXIV De contemplatione Creatoris in Creaturis: la contemplazione del Creatore nelle Creature, Sancti amor ad sensibiles et insensibiles creaturas: amore del Santo per le creature sensibili e insensibili, si legge Ligna caedentes fratres prohibet totam succidere arborem, ut spem habeat iterum pullulandi. Francesco raccomanda ai frati che vanno tagliare la legna per il fuoco di non abbattere mai tutto l’albero, ma di lasciarne sempre una parte perchè possa metter fuori nuovi germogli. Iubet hortulanum indefessos limites circa hortum dimittere, ut suis temporibus herbarum viror et florum venustas praedicent speciosum rerum omnium Patrem. Ordina che l'ortolano

lasci incolti i confini attorno all'orto, affinché a suo tempo il verde delle erbe e lo splendore dei fiori cantino quanto è magnifico il Padre di tutto il creato.Evidente è l’allusione a quelli che sono comunemente noti come fiori di campo (fiordalisi, papaveri, ecc), specie definite infestanti perchè crescono in mezzo alle colture; questi fiori, pur avendo un loro pregio tuttavia in genere sono meno vistosi e appariscenti di altri ed erano amati da San Francesco. Netto e significativo è il contrasto con le tecniche agricole odierne che tendono ad eliminare e distruggere

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tutte queste specie che fanno parte della cosiddetta flora infestante. Nella volontà di lasciare non coltivato un appezzamento di terreno, di lasciarlo come è con le sue caratteristiche naturali, si può anche riconoscere una delle prime definizioni di riserva naturale, zona cioè sottratta all’intervento dell’uomo e lasciata unicamente al libero sviluppo delle forze naturali.Hortulum in orto herbis odoriferis et florificis praecipit designari, ut in memoriam suavitatis aeternae avocent

speculantes. San Francesco vuole pure che nell'orto un appezzamento (un giardino) venga riservato alle erbe odorose e alle piante che producono fiori, perché richiamino a chi li guarda il ricordo della soavità eterna.Per San Francesco tutte le piante: selvagge, orticole, medicinali, da frutta hanno pari dignità e pari ragione di essere. Oggi, dopo anni di trasandata trascuratezza si inizia a capire che tutti gli organismi di una comunità concorrono alla vita della comunità stessa. L’intero sistema ha una valenza nettamente superiore alla somma delle capacità dei singoli organismi, si stabilisce una profonda sinergia tra tutti i contraenti di una comunità, la quale vive il proprio ambiente come un’unica entità capace di difendersi da aggressioni e pericoli. La vita sulla terra è legata a dinamismi di cui ogni organismo è partecipe e, talora, protagonista. Quanto più un sistema è complesso, tanto più è stabile, quanto più è vasta la complessità biologica tanto più il sistema è in grado di sopravvivere a situazioni di avversità. Dall’equilibrio biologico della terra dipende la vita stessa dell’uomo. Non si dimentichi che le piante verdi ed altri organismi autotrofi forniscono l’alimento primario al mondo animale, senza il quale nè gli animali nè l’uomo potrebbero vivere; e ciò perchè le piante hanno quella meravigliosa capacità di fissare, attingendo l’energia necessaria dalla luce del sole, l’anidride carbonica dell’aria, che è una sostanza minerale, in componenti organici che sono alla base della costituzione stessa degli esseri viventi.

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Non si dimentichino anche le risorse genetiche a nostra disposizione; specie vegetali, infatti, una volta ritenute banali o addirittura infestanti sono diventate di importanza primaria nel campo dell’alimentazione, della medicina e addirittura della produzione di energia. L’insegnamento di San Francesco che non faceva distinzione tra buone e cattive erbe è tuttora valido e attuale. Il regno vegetale che è stato sempre la difesa contro le più grandi catastrofi ed avversità (alluvioni, erosione idrica ed eolica) si sta rivelando ancora oggi la fonte dove attingere i materiali di cui si necessita. Gli alberi, le erbe, le alghe e i microorganismi in genere non solo potranno salvarci dalla fame, ma, se ben adoperati, possono disinquinare con successo le acque, l’aria, il terreno, diminuire l’isola di calore nelle città, abbattere le polveri e la rumorosità e

addirittura diminuire la radioattività. Laudato sie, mi Signore, per sora nostra matre terra,

la quale ne sostenta e governa,e produce diversi fructi con coloriti fiori ed erba

Il Cantico delle Creature A questi pochi e nel complesso scarni versi, non manca niente: si fa riferimento alla terra, dalla quale proviene ogni forma di alimento per l’uomo, ne sostenta e governa; si parla dei prodotti della terra: dei frutti, dei fiori e dell’erba. Il riferimento alle risorse naturali di cui l’uomo può disporre è evidente soprattutto in quelle poche parole che costituiscono la parte centrale dei tre versi: sora nostra matre terra. I versi di S. Francesco, riletti a 800 anni di distanza, sembrano costituire il preambolo alle ricerche, alle constatazioni, alle meditazioni di carattere ecologico, fatte oggi partendo da una base esclusivamente scientifica e tecnica.

Ennio Lazzarini

[L’Associazione La gramègna offre il 29 Settembre 2015 in omaggio a tutti i Soci in regola con il Tesseramento 2015-2016 nella sua veste integrale Il Saggio di Cultura Naturalistica di E. Lazzarini Erbe Selvagge, spontaneità e biodiversità, su alcuni brevi passi dell’Enciclica di Papa Francesco Laudato sì]

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