Un po’ di storia … LE TAPPE DELL’INTEGRAZIONE prof. Giovanni Soldini 1.

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Un po’ di storia …Un po’ di storia …

LE TAPPE DELL’INTEGRAZIONE LE TAPPE DELL’INTEGRAZIONE

prof. Giovanni Soldiniprof. Giovanni Soldini

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SOMMARIOSOMMARIO

1 Introduzione1 Introduzione 2 Dalla Costituzione alla 5172 Dalla Costituzione alla 517 3 Dalla sentenza della Corte 3 Dalla sentenza della Corte

Costituzionale alla convenzione ONUCostituzionale alla convenzione ONU 4 Sistema di classificazione ICF4 Sistema di classificazione ICF 5 Integrazione,inclusione e alunni 5 Integrazione,inclusione e alunni

con Bisogni Educativi Speciali con Bisogni Educativi Speciali

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Linea EvolutivaLinea Evolutiva

I tappa: da esclusione a I tappa: da esclusione a inserimentoinserimento

II tappa:da inserimento a II tappa:da inserimento a integrazioneintegrazione

III tappa : da integrazione a III tappa : da integrazione a inclusioneinclusione

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PremessaPremessa

L’integrazione scolastica è un L’integrazione scolastica è un processo irreversibile processo irreversibile : viene da lontano e intende andare lontano: viene da lontano e intende andare lontano

Dietro alla “coraggiosa” scelta c’è una Dietro alla “coraggiosa” scelta c’è una concezione concezione altaalta tanto dell’istruzione quanto della persona umana, tanto dell’istruzione quanto della persona umana, che trova nell’educazione il momento prioritario del che trova nell’educazione il momento prioritario del proprio sviluppo e della propria maturazione.proprio sviluppo e della propria maturazione.

““l'ignoranza, la negligenza, la superstizione e la l'ignoranza, la negligenza, la superstizione e la paura sono fattori sociali che attraverso tutta la paura sono fattori sociali che attraverso tutta la storia della disabilità hanno isolato le persone storia della disabilità hanno isolato le persone con disabilità e ritardato la loro evoluzione”.con disabilità e ritardato la loro evoluzione”.

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Partiamo da una Partiamo da una definizionedefinizione

MENOMAZIONE/DEFICIT = Qualsiasi perdita o anomalia di MENOMAZIONE/DEFICIT = Qualsiasi perdita o anomalia di strutture o funzioni psicologiche, fisiologiche o anatomichestrutture o funzioni psicologiche, fisiologiche o anatomiche

DISABILITA‘= Qualsiasi restrizione o perdita(conseguente ad DISABILITA‘= Qualsiasi restrizione o perdita(conseguente ad una menomazione) della capacità di svolgere un'attività nel modo una menomazione) della capacità di svolgere un'attività nel modo o nei limiti ritenuti normali per un essere umanoo nei limiti ritenuti normali per un essere umano

HANDICAP = L'handicap è una situazione di svantaggio sociale HANDICAP = L'handicap è una situazione di svantaggio sociale conseguente a menomazione o disabilità che limita o impedisce conseguente a menomazione o disabilità che limita o impedisce l’adempimento di un ruolo normale per un individuo in funzione di l’adempimento di un ruolo normale per un individuo in funzione di età, sesso, fattori culturali e sociali età, sesso, fattori culturali e sociali

Accettare il deficit e ridurre l’handicap ( A. Canevaro)Accettare il deficit e ridurre l’handicap ( A. Canevaro)

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La CostituzioneLa Costituzione

Art. 3 Art. 3 «Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono «Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali dinanzi alla legge, senza distinzione (e )di condizioni uguali dinanzi alla legge, senza distinzione (e )di condizioni personali e sociali».personali e sociali».

««E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione».della persona umana e l’effettiva partecipazione».

Art. 34 « La scuola è aperta a tutti ». Art. 34 « La scuola è aperta a tutti ».

Art.Art. 38 «Gli inabili e i minorati hanno diritto all’educazione 38 «Gli inabili e i minorati hanno diritto all’educazione e all’avviamento professionale».e all’avviamento professionale».

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3. Legge 118/713. Legge 118/71

La legge 118/71 prevedeva che

l’istruzione dell’obbligo dovesse avvenire «nelle classi normali della scuola pubblica, salvi

i casi in cui i soggetti siano affetti da gravi deficienze intellettive o da menomazioni fisiche di tale gravità da impedire o rendere molto difficoltoso l'apprendimento o l'inserimento nelle predette classi normali»

inserimento” di alunni con disabilità meno gravi nelle

classi comuni 77

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…L.118/71

Per favorire l’inserimento si assicurava il Per favorire l’inserimento si assicurava il trasporto, l’accesso agli edifici scolastici trasporto, l’accesso agli edifici scolastici mediante il superamento delle barriere mediante il superamento delle barriere architettoniche, l’assistenza durante gli architettoniche, l’assistenza durante gli orari scolastici degli alunni più gravi.orari scolastici degli alunni più gravi.

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…dibattito…

All’applicazione della L.118/71 fece seguito un acceso dibattito nel mondo della scuola e delle istituzioni tra:

coloro che erano favorevoli ad una piena integrazione di tutti gli alunni

coloro che propendevano per un modello di integrazione rivolto solo ai meno gravi

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Commissione Falcucci

La relazione finale (elaborata dalla commissione della Falcucci) fu diffusa nelle scuole tramite la C.M. 227 dell’8 agosto 1975 a firma dell’allora Ministro dell’Istruzione Malfatti

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Documento Falcucci 1975Documento Falcucci 1975

" La preliminare considerazione che la " La preliminare considerazione che la Commissione ha ritenuto di fare è che...il problema Commissione ha ritenuto di fare è che...il problema dei ragazzi handicappati presuppone il dei ragazzi handicappati presuppone il convincimento che anche i soggetti con difficoltà di convincimento che anche i soggetti con difficoltà di sviluppo, di apprendimento, di adattamento devono sviluppo, di apprendimento, di adattamento devono essere considerati essere considerati protagonisti della propria protagonisti della propria crescitacrescita..

In essi esistono In essi esistono potenzialità potenzialità conoscitive, operative, conoscitive, operative,

relazionali spesso bloccate dagli schemi della relazionali spesso bloccate dagli schemi della cultura corrente. Favorire lo sviluppo di queste cultura corrente. Favorire lo sviluppo di queste potenzialità è un impegno peculiare della scuola...".potenzialità è un impegno peculiare della scuola...".

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L. 517/77

La L. 517/77 prescrive che nella scuola media dovessero essere attuate

“forme di integrazione a favore degli alunni portatori di handicaps con la prestazione di insegnanti specializzati” (artt. 2 e 7).

Vennero finalmente estese anche ad alunni con altre disabilità “le norme sulla frequenza scolastica previste dagli articoli 28 e 29 della legge 20 marzo 1971, n. 118” (art. 10)

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Legge 517/77Legge 517/77

La La Legge 517/77Legge 517/77, stabilisce con chiarezza , stabilisce con chiarezza presupposti, condizioni, strumenti e finalità per presupposti, condizioni, strumenti e finalità per l’integrazione scolastical’integrazione scolastica degli alunni con degli alunni con disabilità, in un quadrodisabilità, in un quadro di riforma della scuola: di riforma della scuola:

la programmazione,la programmazione, la flessibilità, la flessibilità, le attività integrative, le attività integrative, la funzione formativa della valutazione ,la funzione formativa della valutazione , l’abolizione degli esami di riparazionel’abolizione degli esami di riparazione..

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…integrazione…

Se un bambino viene ammesso in una scuola che non procede a nessun cambiamento egli viene “assimilato”.

Se invece l'accoglimento di un bambino in una scuola comporta piccoli adattamenti, tanto da parte del bambino che da parte della scuola, allora si può parlare di “integrazione”…

L'integrazione è dunque un cambiamento e un adattamento reciproco, un processo aperto e correlato con il riconoscimento e l'assunzione delle identità e delle conoscenze “incorporate”».

.Canevaro (1985)

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cont. cont. Legge 517/77Legge 517/77

L’integrazione scolasticaL’integrazione scolastica degli alunni con degli alunni con disabilità, si attua con disabilità, si attua con

- la presa in carico del progetto di integrazione la presa in carico del progetto di integrazione da parte della comunità scolastica ( team da parte della comunità scolastica ( team docente o Consiglio di Classe ), docente o Consiglio di Classe ),

- la prestazione di insegnanti specializzati,la prestazione di insegnanti specializzati,- l’adeguamento della programmazione , l’adeguamento della programmazione , - l’apporto di specialisti socio- sanitaril’apporto di specialisti socio- sanitari

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Classi differenziali

Il panorama della scuola italiana però non comprendeva solamente

“handicappati”

ma anche gli alunni con problematiche di

svantaggio e difficoltà di apprendimento

per i quali erano previste classi

non speciali ma “differenziali”

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… differenziali…

le classi speciali erano frequentate dai bambini con “difficoltà di apprendimento” e problemi comportamentali

le classi differenziali erano associate a scuole ‘comuni’

le classi speciali per minorati e le scuole di differenziazione costituivano istituti scolastici a se stanti.

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Per quali alunni ? «Intelligenza mediocre, svogliato È un bambino tardivo Nessuna attitudine allo studio, tardivo, passivo Intelligente anche studioso, lascia molto desiderare per la

condotta Alunno diligente ma assai delicato di salute Intelligente e anche sensibile, ma prepotente Tardivo, menomato da una grave malattia infantile Carattere molto violento, a volte incontenibile Intelligenza mediocre, furbo e monello Vivace, svogliato, à più famigliarità con la strada che con

la scuola»

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CM 11 marzo 1953La Circolare Ministeriale n. 1771/12 dell'11 marzo 1953 delinea precisamente tale differenza:

«Le classi speciali per minorati e quelle di differenziazione didattica sono istituti scolastici nei quali viene impartito l'insegnamento elementare ai fanciulli aventi determinate minorazioni fisiche o psichiche ed istituti nei quali vengono adottati speciali metodi didattici per l'insegnamento ai ragazzi anormali, es. scuole Montessori.

Le classi differenzialiclassi differenziali, invece, non sono istituti scolastici a sé stanti, ma funzionano presso le comuni scuole elementari ed accolgono gli alunni nervosi, tardivi, instabili, i quali rivelano l'inadattabilità alla disciplina comune e ai normali metodi e ritmi d'insegnamento e possono raggiungere un livello migliore solo se l'insegnamento viene ad essi impartito con modi e forme particolari».

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L. 1859/62

La legge n.1859 del 31/12/1962 con l’istituzione di classi di aggiornamento

(art.11) e di classi differenziali

(art. 12) contiene misure specifiche per alunni con

difficoltà di apprendimento e “disadattati scolastici”

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…quali maestri per questi alunni ?

Circolare Ministeriale del 9 luglio 1962

«Ai maestri che non abbiano una preparazione specifica possono essere affidate soltanto le

classi differenziali nelle quali saranno accolti gli alunni le cui anomalie sono tali da prevedere

un facile e rapido adattamento alla scuola comune».

gli insegnanti meno preparati assegnati a questi alunni !!!,

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DPR n.1518 del 22 dicembre 1967

«I soggetti che presentano anomalie o anormalità somato-psichiche che non consentono la regolare frequenza nelle scuole comuni e che abbisognano di particolare trattamento e assistenza medico-didattica sono indirizzati alle scuole speciali.

I soggetti ipodotati intellettuali non gravi, disadattati ambientali, o soggetti con anomalie del comportamento, per i quali possa prevedersi il reinserimento nella scuola comune sono indirizzati alle classi differenziali».

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…eliminazione classi differenziali…

La Legge 517 del 1977 abrogò esplicitamente (art. 7) le classi di

aggiornamento e quelle differenziali nelle scuole medie «all'eventuale onere derivante dall'attuazione della presente legge, per l'anno finanziario 1977, si provvede con le economie risultanti dalla soppressione delle classi di aggiornamento, di cui al precedente» (art. 17)

Le classi differenziali nelle scuole elementari continuarono a sopravvivere ancora per quindici anni e verranno soppresse soltanto con la Legge 104/1992 (art. 43).

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… BES ??? …

Vi è una popolazione di alunni, con difficoltà di apprendimento e/o con problemi nella condotta, che

viene lasciata indietro. Nessuna misura strutturale è prevista per loro.

“soggetti ipodotati intellettuali non gravi … o … con anomalie del comportamento” sono gli alunni che poi verranno individuati come “border cognitiviborder cognitivi” e con

deficit di attenzione.

Non fu programmata alcuna misura di supporto per gli “alunni disadattati”, ma il semplice travaso nelle classi

comuni

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…BES…

L’espressione “Bisogni Educativi Speciali” compare per la prima volta in Inghilterra nel Rapporto Warnock, nel 1978, per abolire il termine “handicap” e per sottolineare la necessità di un rinnovamento in ambito pedagogico, è presa in prestito da molti paesi e si è ormai affermata a livello internazionale.

Il concetto di Special Needs è infatti presente

nelle indagini e nelle definizioni dell’OCSE

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Salamanca

Con la Dichiarazione di Salamanca (1994) a distanza di poco dalla entrata in vigore della Legge 104 in Italia, i “Bisogni Educativi Speciali” sono assunti come definizione a livello internazionale di un ambito educativo che ricomprende disabilità, difficoltà e svantaggio.

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…Index for Inclusion…

Oltre al cambiamento culturale è necessario anche un cambiamento fattuale

Recenti studi internazionali (Disability studies)

propongono di superare il riferimento ai Bisogni Educativi Speciali e sostituirlo con quello di

“ostacoli all’apprendimento e alla partecipazione”

Tom Booth e Mel Ainscow, Index for Inclusion

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Sentenza della Corte Sentenza della Corte Costituzionale n 215/87Costituzionale n 215/87

La Corte Costituzionale, a partire dalla La Corte Costituzionale, a partire dalla Sentenza n. 215/87Sentenza n. 215/87, ha costantemente dichiarato , ha costantemente dichiarato il diritto pieno e incondizionatoil diritto pieno e incondizionato di tutti gli alunni di tutti gli alunni con disabilità, qualunque ne sia la minorazione o con disabilità, qualunque ne sia la minorazione o il grado di complessità della stessa, alla il grado di complessità della stessa, alla frequenza nelle scuole di ogni ordine e grado. frequenza nelle scuole di ogni ordine e grado.

Tale sentenza, oggetto della C M nTale sentenza, oggetto della C M n. 262/88, può . 262/88, può considerarsi la “Magna Charta”considerarsi la “Magna Charta” dell’integrazione scolastica ed ha orientato tutta dell’integrazione scolastica ed ha orientato tutta la successiva normativa primaria e secondaria. la successiva normativa primaria e secondaria.

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Legge Quadro 104/92Legge Quadro 104/92

La Legge del 5 febbraio 1992, n. 104 La Legge del 5 febbraio 1992, n. 104 “Legge Quadro per l’assistenza, “Legge Quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate” persone handicappate” raccoglie ed raccoglie ed integra tali interventi legislativi divenendo integra tali interventi legislativi divenendo il punto di riferimento normativo il punto di riferimento normativo dell’integrazione scolastica e sociale dell’integrazione scolastica e sociale

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Art.1

1. Finalità – c 1. La Repubblica:

a) garantisce il pieno rispetto della dignità umana e i diritti di libertà e di autonomia della persona handicappata e ne promuove la piena integrazione nella famiglia, nella scuola, nel lavoro e nella società;

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Art. 3 c. 1

3. Soggetti aventi diritto.

c 1. E' persona handicappata colui che presenta una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che è causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa e tale da determinare un processo di svantaggio sociale o di emarginazione.

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Art. 3 c.3

3. Qualora la minorazione, singola o plurima, abbia ridotto l'autonomia personale, correlata all'età, in modo da rendere necessario un intervento assistenziale permanente, continuativo e globale nella sfera individuale o in quella di relazione, la situazione assume connotazione di gravità. Le situazioni riconosciute di gravità determinano priorità nei programmi e negli interventi dei servizi pubblici.

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Art. 4

4. Accertamento dell'handicap. – c.1. Gli accertamenti relativi alla minorazione, alle

difficoltà, alla necessità dell'intervento assistenziale permanente e alla capacità complessiva individuale residua, di cui all'articolo 3, sono effettuati dalle unità sanitarie locali mediante le commissioni mediche di cui all'articolo 1 della legge 15 ottobre 1990, n. 295, che sono integrate da un operatore sociale e da un esperto nei casi da esaminare, in servizio presso le unità sanitarie locali.

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Art. 5 -Principi generali per i

diritti della persona handicappata sviluppare la ricerca scientifica, genetica, biomedica,

psicopedagogica prevenzione, la diagnosi e la terapia prenatale e precoce intervento tempestivo dei servizi terapeutici e riabilitativi informazione di carattere sanitario e sociale alla famiglia collaborazione della famiglia nella scelta e nell'attuazione degli

interventi socio-sanitari prevenzione primaria e secondaria decentramento territoriale dei servizi adeguato sostegno psicologico e psicopedagogico, servizi di

aiuto personale o familiare, strumenti e sussidi tecnologici informazione e di partecipazione della popolazione diritto alla scelta dei servizi ritenuti più idonei superamento di ogni forma di emarginazione e di esclusione

sociale

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…altri articoli…

6. Prevenzione e diagnosi precoce 7. Cura e riabilitazione 8. Inserimento ed integrazione sociale 9. Servizio di aiuto personale 11. Soggiorno all'estero per cure.

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Art. 10 Interventi a favore di persone con handicap in situazione di gravità

c 1. I comuni, anche consorziati tra loro o con le province, le loro unioni, le comunità montane e le unità sanitarie locali, nell'ambito delle competenze in materia di servizi sociali loro attribuite dalla legge 8 giugno 1990, n. 142 , possono realizzare con le proprie ordinarie risorse di bilancio, assicurando comunque il diritto alla integrazione sociale e scolastica secondo le modalità stabilite dalla presente legge e nel rispetto delle priorità degli interventi di cui alla legge 4 maggio 1983, n. 184, comunità-alloggio e centri socioriabilitativi per persone con handicap in situazione di gravità.

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Art. 12 - Diritto all'educazione e all'istruzione

1. Al bambino da 0 a 3 anni handicappato è 1. Al bambino da 0 a 3 anni handicappato è garantito l'inserimento negli garantito l'inserimento negli asili nido.asili nido.

2. E' garantito il diritto all'educazione e 2. E' garantito il diritto all'educazione e all'istruzione della persona handicappata all'istruzione della persona handicappata nelle sezioni di nelle sezioni di scuola materna, nelle scuola materna, nelle classi comuni delle istituzioni classi comuni delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado e scolastiche di ogni ordine e grado e nelle istituzioni universitarie. nelle istituzioni universitarie.

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… … art. 12 - c. 3 - c. 4 art. 12 - c. 3 - c. 4

3. L'integrazione scolastica ha come obiettivo lo 3. L'integrazione scolastica ha come obiettivo lo sviluppo delle potenzialità della persona sviluppo delle potenzialità della persona handicappata handicappata nell'apprendimento, nella nell'apprendimento, nella comunicazione, nelle relazioni e nella comunicazione, nelle relazioni e nella socializzazione. socializzazione.

4. 4. L'esercizio del diritto all'educazioneL'esercizio del diritto all'educazione e e all'istruzione non può essere impedito da all'istruzione non può essere impedito da difficoltà di apprendimento né da altre difficoltà difficoltà di apprendimento né da altre difficoltà derivanti dalle disabilità connesse all'handicap.derivanti dalle disabilità connesse all'handicap.

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…art. 12 c. 5

5. All'individuazione dell'alunno come persona handicappata ed all'acquisizione della documentazione risultante dalla diagnosi funzionale, fa seguito un profilo dinamico-funzionale ai fini della formulazione di un piano educativo individualizzato alla cui definizione provvedono congiuntamente …

- progetto riabilitativoprogetto riabilitativo, a cura dell’ASL , a cura dell’ASL - progetto di socializzazioneprogetto di socializzazione, a cura degli Enti , a cura degli Enti

Locali Locali - progetto educativo-didatticoprogetto educativo-didattico, a cura della , a cura della

scuola scuola

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…art. 12 c. 8

8. Il profilo dinamico-funzionale è aggiornato a conclusione della scuola materna, della scuola elementare e della scuola media e durante il corso di istruzione secondaria superiore.

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… art. 12 c. 9

9. Ai minori handicappati soggetti all'obbligo scolastico, temporaneamente impediti per motivi di salute a frequentare la scuola, sono comunque garantite l'educazione e l'istruzione scolastica… …istituzione, per i minori ricoverati, di classi ordinarie quali sezioni staccate della scuola statale …

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Art. 13 - Integrazione scolastica

Si realizza attraverso: c. 1 -… programmazione coordinata dei servizi

scolastici con quelli sanitari, socio-assistenziali, culturali, ricreativi, sportivi … accordi di programma …

la dotazione alle scuole e alle università di attrezzature tecniche e di sussidi didattici

la sperimentazione di cui al DPR n. 419/74, da realizzare nelle classi frequentate da alunni con handicap.

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Art 13 – c. 2

gli enti locali e le unità sanitarie locali possono altresì prevedere l'adeguamento dell'organizzazione e del funzionamento degli asili nido alle esigenze dei bambini con handicap, al fine di avviarne precocemente il recupero, la socializzazione e l'integrazione, nonché l'assegnazione di personale docente specializzato e di operatori ed assistenti specializzati

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Art. 13 c. 3

3. Nelle scuole di ogni ordine e grado, fermo restando, ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1977, n. 616, e successive modificazioni, l'obbligo per gli enti locali di fornire l'assistenza per l'autonomia e la comunicazione personale degli alunni con handicap fisici o sensoriali, sono garantite attività di sostegno mediante l'assegnazione di docenti specializzati.

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Art. 13 c. 5

5. Nella scuola secondaria di primo e secondo grado sono garantite attività didattiche di sostegno, con priorità per le iniziative sperimentali di cui al comma 1, lettera e), realizzate con docenti di sostegno specializzati, nelle aree disciplinari individuate sulla base del profilo dinamico-funzionale e del conseguente piano educativo individualizzato.

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Art. 13 c. 6

6. Gli insegnanti di sostegno assumono la contitolarità delle sezioni e delle classi in cui operano, partecipano alla programmazione educativa e didattica e alla elaborazione e verifica delle attività di competenza dei consigli di interclasse, dei consigli di classe e dei collegi dei docenti

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Art. 14 - Modalità di attuazione dell'integrazione

c 1. Il Ministro della pubblica istruzione provvede alla formazione e all'aggiornamento del personale docente per l'acquisizione di conoscenze in materia di integrazione scolastica degli studenti handicappati

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… art. 14 …Il Ministro della pubblica istruzione provvede altresì: a) all'attivazione di forme sistematiche di

orientamento… con inizio almeno dalla prima classe della scuola secondaria di primo grado;

b) all'organizzazione dell'attività educativa e didattica secondo il criterio della flessibilità nell'articolazione delle sezioni e delle classi, anche aperte

c) a garantire la continuità educativa fra i diversi gradi di scuola, prevedendo forme obbligatorie di consultazione tra insegnanti del ciclo inferiore e del ciclo superiore … consentendo il completamento della scuola dell'obbligo anche sino al compimento del diciottesimo anno di età;… può essere consentita una terza ripetenza in singole classi.

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Art. 15. Gruppi di lavoro per l'integrazione scolastica

1. Presso ogni ufficio scolastico provinciale è istituito un gruppo di lavoro composto da: un ispettore tecnico un esperto della scuola utilizzato due esperti designati dagli enti locali, due esperti delle unità sanitarie locali, tre esperti designati dalle associazioni

2. Presso ogni circolo didattico ed istituto di scuola secondaria di primo e secondo grado sono costituiti gruppi di studio e di lavoro composti da insegnanti, operatori dei servizi, familiari e studenti con il compito di collaborare alle iniziative educative e di integrazione predisposte dal piano educativo.

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art. 16 - Valutazione del rendimento e prove d'esame

. - 1. Nella valutazione degli alunni handicappati da parte degli insegnanti è indicato, sulla base del piano educativo individualizzato, per quali discipline siano stati adottati particolari criteri didattici, quali attività integrative e di sostegno siano state svolte, anche in sostituzione parziale dei contenuti programmatici di alcune discipline.

2. Nella scuola dell'obbligo sono predisposte, sulla base degli elementi conoscitivi di cui al comma 1, prove d'esame corrispondenti agli insegnamenti impartiti e idonee a valutare il progresso dell'allievo in rapporto alle sue potenzialità e ai livelli di apprendimento iniziali.

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Altri articoli

17. Formazione professionale 18. Integrazione lavorativa 19. Soggetti aventi diritto al collocamento obbligatorio 20. Prove d'esame nei concorsi pubblici e per l'abilitazione

alle professioni. 21. Precedenza nell'assegnazione di sede 22. Accertamenti ai fini del lavoro pubblico e privato. - 1. Ai

fini dell'assunzione al lavoro pubblico e privato non è richiesta la certificazione di sana e robusta costituzione fisica.

23. Rimozione di ostacoli per l'esercizio di attività sportive, turistiche e ricreative

24. Eliminazione o superamento delle barriere architettoniche.

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…altri articoli 25. Accesso alla informazione e alla comunicazione 26. Mobilità e trasporti collettivi 27. Trasporti individuali 28. Facilitazioni per i veicoli delle persone handicappate 29. Esercizio del diritto di voto 30. Partecipazione (promozione e di tutela dei diritti)

31. Riserva di alloggi 32. Agevolazioni fiscali 33. Agevolazioni. - [1. La lavoratrice madre … familiare… 3gg / mese)

34. Protesi e ausili tecnici 35. Ricovero del minore handicappato 36. Aggravamento delle sanzioni penali. 39. Compiti delle regioni 40. Compiti dei comuni 41. Competenze del Ministro per gli affari sociali …

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Gli strumenti :PDF e PEIGli strumenti :PDF e PEIArt 12Art 12

Gli strumenti concreti con cui si esercita il diritto Gli strumenti concreti con cui si esercita il diritto all’istruzione e all’educazione sono :all’istruzione e all’educazione sono :

il Profilo Dinamico Funzionaleil Profilo Dinamico Funzionale ( ( PDFPDF) ) il Piano Educativo Individualizzato (P.E.I.)il Piano Educativo Individualizzato (P.E.I.)

In correlazione al PEI, i responsabili delle singole In correlazione al PEI, i responsabili delle singole istituzioni, (ASL, Enti Locali ) formulano, ciascuna istituzioni, (ASL, Enti Locali ) formulano, ciascuna per proprio conto, i rispettivi progetti : per proprio conto, i rispettivi progetti : il il progetto riabilitativoprogetto riabilitativo, a cura dell’ASL ; , a cura dell’ASL ; il il progetto di socializzazioneprogetto di socializzazione, a cura degli Enti , a cura degli Enti

Locali ; Locali ; 5353

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LEGGE 104/92LEGGE 104/92 Art.16 Valutazione del rendimento e prove d'esameArt.16 Valutazione del rendimento e prove d'esame

1. Nella valutazione degli alunni handicappati da parte degli insegnanti è 1. Nella valutazione degli alunni handicappati da parte degli insegnanti è indicato, indicato, sulla base del piano educativo individualizzato,sulla base del piano educativo individualizzato, per quali per quali discipline siano stati adottati particolari criteri didattici, quali attività discipline siano stati adottati particolari criteri didattici, quali attività integrative e di sostegno siano state svolte, anche in sostituzione parziale integrative e di sostegno siano state svolte, anche in sostituzione parziale dei contenuti programmatici di alcune discipline.dei contenuti programmatici di alcune discipline.

2. Nella 2. Nella scuola dell'obbligoscuola dell'obbligo sono predisposte, sulla base degli elementi sono predisposte, sulla base degli elementi

conoscitivi di cui al comma 1, conoscitivi di cui al comma 1, prove d'esameprove d'esame corrispondenti agli corrispondenti agli insegnamenti impartiti e idonee a valutare il progresso dell'allievo in insegnamenti impartiti e idonee a valutare il progresso dell'allievo in rapporto alle sue potenzialità e ai livelli di apprendimento iniziali. rapporto alle sue potenzialità e ai livelli di apprendimento iniziali.

3. Nell'ambito della 3. Nell'ambito della scuola secondaria di secondo gradoscuola secondaria di secondo grado, per gli alunni , per gli alunni handicappati sono consentite handicappati sono consentite prove equipollentiprove equipollenti e tempi più lunghi per e tempi più lunghi per l'effettuazione delle prove scritte o grafiche e la presenza di assistenti per l'effettuazione delle prove scritte o grafiche e la presenza di assistenti per l'autonomia e la comunicazione. l'autonomia e la comunicazione.

4. Gli alunni handicappati sostengono le prove finalizzate alla valutazione 4. Gli alunni handicappati sostengono le prove finalizzate alla valutazione del rendimento scolastico o allo svolgimento di del rendimento scolastico o allo svolgimento di esami anche universitari esami anche universitari con l'uso degli ausili loro necessari. con l'uso degli ausili loro necessari.

5454

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Regolamento DPR n°122/09Regolamento DPR n°122/09

Valutazione alunni HValutazione alunni H

Articolo 9Articolo 9 Valutazione degli alunni con disabilita’Valutazione degli alunni con disabilita’ 1. La valutazione degli alunni con 1. La valutazione degli alunni con

disabilità …… è riferita al disabilità …… è riferita al comportamento, alle discipline e alle comportamento, alle discipline e alle attività svolte sulla base del piano attività svolte sulla base del piano educativo individualizzatoeducativo individualizzato ed è ed è espressa con voto in decimi.espressa con voto in decimi.

5555

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Regolamento DPR n°122/09Regolamento DPR n°122/09Valutazione alunni HValutazione alunni H

22. Per. Per l’esame l’esame conclusivo del primo ciclo sono conclusivo del primo ciclo sono predispostepredisposte prove di esame differenziateprove di esame differenziate, , comprensive della prova a carattere nazionale ,… comprensive della prova a carattere nazionale ,… corrispondenti agli insegnamenti impartiticorrispondenti agli insegnamenti impartiti, idonee a , idonee a valutare valutare il progressoil progresso dell’alunno in rapporto alle sue dell’alunno in rapporto alle sue potenzialità e ai livelli di apprendimento iniziali. Le potenzialità e ai livelli di apprendimento iniziali. Le prove sono prove sono adattateadattate,, ove necessario in relazione al ove necessario in relazione al piano educativo individualizzato, a cura dei docenti piano educativo individualizzato, a cura dei docenti componenti la commissione. Le componenti la commissione. Le prove differenziateprove differenziate hanno hanno valore equivalentevalore equivalente a quelle ordinarie a quelle ordinarie ai fini ai fini del superamento dell’esame e del conseguimento del del superamento dell’esame e del conseguimento del diploma di licenza. diploma di licenza.

5656

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Regolamento DPR n°122/09Regolamento DPR n°122/09Valutazione alunni HValutazione alunni H

4. Agli alunni con disabilità che non 4. Agli alunni con disabilità che non conseguono la licenza è rilasciato un conseguono la licenza è rilasciato un attestato di credito formativo.attestato di credito formativo. Tale Tale attestato è titolo per l’iscrizione e per la attestato è titolo per l’iscrizione e per la frequenza delle classi successivefrequenza delle classi successive. .

5.Gli alunni con disabilità sostengono le 5.Gli alunni con disabilità sostengono le prove prove d’esame di stato conclusivo del d’esame di stato conclusivo del secondo ciclo dell’istruzione secondo ciclo dell’istruzione secondo le secondo le modalità previste dall’articolo 318 del T.U. modalità previste dall’articolo 318 del T.U. n297/94n297/94

5757

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Convenzione ONU per i diritti Convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità delle persone con disabilità (dicembre 2006)(dicembre 2006)

Con la Legge n. 18 del 3 marzo 2009, il Con la Legge n. 18 del 3 marzo 2009, il Parlamento italiano ratifica la Parlamento italiano ratifica la Convenzione ONU per i diritti delle Convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilitàpersone con disabilità. .

5858

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Convenzione ONU per i diritti Convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilitàdelle persone con disabilità

L'art 24, riconosce “il diritto all’istruzione delle L'art 24, riconosce “il diritto all’istruzione delle persone con disabilità all’interno di persone con disabilità all’interno di “un sistema “un sistema di istruzione inclusivo a tutti i livellidi istruzione inclusivo a tutti i livelli ed un ed un apprendimento continuo lungo tutto l’arco della apprendimento continuo lungo tutto l’arco della vita, vita, finalizzatifinalizzati: :

(a)(a) al pieno sviluppo del potenziale umano ; al pieno sviluppo del potenziale umano ; (b)(b) allo sviluppo della propria personalità, dei allo sviluppo della propria personalità, dei

talenti , della creatività e delle abilità fisiche e talenti , della creatività e delle abilità fisiche e mentali; mentali;

(c)(c) a porre le persone con disabilità in condizione a porre le persone con disabilità in condizione di partecipare effettivamente di partecipare effettivamente a una società liberaa una società libera”. ”.

5959

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ICFICF(International Classification of (International Classification of

Funcioning, Disability and HealthFuncioning, Disability and Health) ) Dalla prospettiva sanitaria Dalla prospettiva sanitaria

alla prospettiva bio-psico-socialealla prospettiva bio-psico-sociale

Nel 2001, Nel 2001, l’Assemblea dell’OMSl’Assemblea dell’OMS ha ha approvato la nuova approvato la nuova Classificazione Classificazione Internazionale del Funzionamento, Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salutedella Disabilità e della Salute

6060

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ICD-10 (2001)ICD-10 (2001) La La ICD-10ICD-10 è la decima revisione della è la decima revisione della

classificazione ICD (1990) (1990), ossia la classificazione , ossia la classificazione internazionale delle malattie e dei problemi correlati, internazionale delle malattie e dei problemi correlati, proposta dall'proposta dall'OMS..

Modello medico: Modello medico: utile utile a stabilire una corretta diagnosi a stabilire una corretta diagnosi della malattia e una valutazione funzionale e obiettiva della malattia e una valutazione funzionale e obiettiva della disabilità della disabilità

Tripartizione:menomazione,disabilità,handicapTripartizione:menomazione,disabilità,handicap

Viene evidenziata la mancanza, il il difetto, la parte per Viene evidenziata la mancanza, il il difetto, la parte per il tuttoil tutto

6161

Page 62: Un po’ di storia … LE TAPPE DELL’INTEGRAZIONE prof. Giovanni Soldini 1.

ICFICF

L’ICF promuove un L’ICF promuove un approccio globale alla personaapproccio globale alla persona, ,

attento alle potenzialità complessive, attento alle potenzialità complessive, alle varie alle varie risorse del soggettorisorse del soggetto, ,

tenendo ben presente che il contesto, tenendo ben presente che il contesto, (personale, naturale, sociale e culturale) (personale, naturale, sociale e culturale)

incide decisamente nella possibilità incide decisamente nella possibilità che tali risorse hanno di esprimersi. che tali risorse hanno di esprimersi.

6262

Page 63: Un po’ di storia … LE TAPPE DELL’INTEGRAZIONE prof. Giovanni Soldini 1.

ICD - 10ICD - 10

6363

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ICFICF

DISABILITA’DISABILITA’ = = Risultato della interazione tra Risultato della interazione tra

le condizioni di salute + fattori ambientalile condizioni di salute + fattori ambientali

Esecuzione Esecuzione azioni e compitiazioni e compiti

con funzione di con funzione di

facilitazione o barrierafacilitazione o barriera

6464

Page 65: Un po’ di storia … LE TAPPE DELL’INTEGRAZIONE prof. Giovanni Soldini 1.

ICFICF

Nella prospettiva dell’ICF,lo svolgimento di Nella prospettiva dell’ICF,lo svolgimento di attività e la partecipazione sociale di una attività e la partecipazione sociale di una persona con disabilità è determinata persona con disabilità è determinata dall’interazione della sua condizione di dall’interazione della sua condizione di salute (a livello di strutture e di funzioni salute (a livello di strutture e di funzioni corporee) con le condizioni ambientali, corporee) con le condizioni ambientali, culturali, sociali e personali (definite culturali, sociali e personali (definite fattori contestuali) in cui essa vive.fattori contestuali) in cui essa vive.

6565

Page 66: Un po’ di storia … LE TAPPE DELL’INTEGRAZIONE prof. Giovanni Soldini 1.

ICFICF

Nel modello ICF assume valore prioritario Nel modello ICF assume valore prioritario il il contestocontesto, i cui molteplici elementi possono , i cui molteplici elementi possono essere qualificati come essere qualificati come “barriera“barriera”, qualora ”, qualora ostacolino l’attività e la partecipazione della ostacolino l’attività e la partecipazione della persona, o persona, o “facilitatori“facilitatori”, nel caso in cui, ”, nel caso in cui, invece, favoriscano le attività e la invece, favoriscano le attività e la partecipazione partecipazione

…….ci sono tanti (.ci sono tanti (diversidiversi ) ) modi di modi di funzionamento funzionamento

6666

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L’INCLUSIONEL’INCLUSIONE

Riconoscere la diversità presente in Riconoscere la diversità presente in ciascuno dei soggetticiascuno dei soggetti

Valorizzare la diversitàValorizzare la diversità Costruzione di legami che riconoscono la Costruzione di legami che riconoscono la

specificità e la differenza di identitàspecificità e la differenza di identità

6767

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IndividualizzazioneIndividualizzazione vs vs

Personalizzzazione Personalizzzazione L'individualizzazione si riferisce all'insieme delle strategie L'individualizzazione si riferisce all'insieme delle strategie

didattiche che intendono garantire agli studenti il raggiungimento didattiche che intendono garantire agli studenti il raggiungimento degli stessi obiettivi di apprendimento, con ritmi differenti, in tempi degli stessi obiettivi di apprendimento, con ritmi differenti, in tempi diversi, e modalità diverse rispetto agli stili cognitivi.diversi, e modalità diverse rispetto agli stili cognitivi.

L'insegnante (o il computer) gestisce e sceglie la migliore L'insegnante (o il computer) gestisce e sceglie la migliore soluzione per chi apprende.soluzione per chi apprende.

La personalizzazione intende valorizzare il potenziale cognitivo di La personalizzazione intende valorizzare il potenziale cognitivo di chi apprende, la sua biografia, l'intelligenza, la sensibilità e le chi apprende, la sua biografia, l'intelligenza, la sensibilità e le competenze (incluse quelle emotive) che caratterizzano ciascun competenze (incluse quelle emotive) che caratterizzano ciascun individuo in quanto persona, al fine di raggiungere una forma di individuo in quanto persona, al fine di raggiungere una forma di eccellenza cognitiva, sviluppando tutte le proprie attitudini, eccellenza cognitiva, sviluppando tutte le proprie attitudini, capacità e talenti. capacità e talenti.

I risultati e gli obiettivi di apprendimento saranno quindi diversi per I risultati e gli obiettivi di apprendimento saranno quindi diversi per ciascuno studente, e non sarà possibile stabilirli dall'inizio ciascuno studente, e non sarà possibile stabilirli dall'inizio dell'apprendimento.dell'apprendimento.

6868

Page 69: Un po’ di storia … LE TAPPE DELL’INTEGRAZIONE prof. Giovanni Soldini 1.

Integrazione Integrazione vsvs

Inclusione InclusioneINTEGRAZIONEINTEGRAZIONE

Guarda al singolo alunno Guarda al singolo alunno

Interviene prima sul Interviene prima sul soggetto, poi sul contestosoggetto, poi sul contesto

• Incrementa una risposta Incrementa una risposta speciale speciale

INCLUSIONEINCLUSIONE

Guarda tutti gli alunniGuarda tutti gli alunni

Interviene prima sul Interviene prima sul contesto,poi sul soggetto contesto,poi sul soggetto

• Trasforma la risposta Trasforma la risposta speciale in normalitàspeciale in normalità

6969

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INCLUSIONEINCLUSIONE

Processo che risponde alla variabilità degli stili di Processo che risponde alla variabilità degli stili di apprendimentoapprendimento

Promuove le risorse e le potenzialità di ciascunoPromuove le risorse e le potenzialità di ciascuno Implica cambiamenti nel contesto:nei Implica cambiamenti nel contesto:nei

contenuti,nelle strutture, nelle metodologiecontenuti,nelle strutture, nelle metodologie

Attenzione alle diversità che incontrano Attenzione alle diversità che incontrano DIFFICOLTA’DIFFICOLTA’

7070

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Alunni con Bisogni Alunni con Bisogni Educativi SpecialiEducativi Speciali

gli ALUNNI che hanno qualche difficoltà gli ALUNNI che hanno qualche difficoltà nel loro percorso evolutivo-apprenditivo, i nel loro percorso evolutivo-apprenditivo, i cui bisogni educativi normali incontrano cui bisogni educativi normali incontrano maggiore complessità nel trovare risposte maggiore complessità nel trovare risposte adeguate al loro adeguate al loro human functioning: human functioning:

alunni con handicap,migranti, con DSA, alunni con handicap,migranti, con DSA, svantaggiati…..svantaggiati…..

7171

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La speciale normalitàLa speciale normalità

Rendere le condizioni ordinarie di Rendere le condizioni ordinarie di funzionamento … funzionamento … specialispeciali ( Ianes) ( Ianes)

Come? Introducendo quegli ingredienti Come? Introducendo quegli ingredienti tecnici,pedagogici,curricolari,psicologici, tecnici,pedagogici,curricolari,psicologici, didattici…che rendono la didattici…che rendono la normalità normalità specialespeciale,adatta al rispondere ,adatta al rispondere efficacemente ai efficacemente ai Bisogni Educativi Bisogni Educativi Speciali degli alunniSpeciali degli alunni

7272

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Nota 04.08.09 : LINEE-GUIDA Nota 04.08.09 : LINEE-GUIDA sull’integrazione scolastica sull’integrazione scolastica degli alunni con disabilitàdegli alunni con disabilità

III PARTE: III PARTE:

LA DIMENSIONE INCLUSIVA DELLA SCUOLALA DIMENSIONE INCLUSIVA DELLA SCUOLA 1. Il ruolo del dirigente scolastico 1.1 Leadership educativa e cultura dell’integrazione 1.2 Programmazione 1.3 Flessibilità 1.4 Il progetto di vita 1.5 La costituzione di reti di scuole 2. La corresponsabilità educativa e formativa dei docenti 2.1 Il clima della classe 2.2 Le strategia didattiche e gli strumenti 2.3 L’apprendimento-insegnamento 2.4 La valutazione 2.5 Il docente assegnato alle attività di sostegno 3. Il personale ATA e l’assistenza di base 4. La collaborazione con le famiglie

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Legge 08.10.10 n 170Legge 08.10.10 n 170Disposizioni per alunni con disturbi di Disposizioni per alunni con disturbi di apprendimentoapprendimento

Riconoscimento disturbi specifici Riconoscimento disturbi specifici apprendimento apprendimento dislessia,disgrafia,disortografia,discalculiadislessia,disgrafia,disortografia,discalculia

DiagnosiDiagnosi da servizi specialistici da servizi specialistici

Misure educative e didattiche di supportoMisure educative e didattiche di supporto

(compensative e dispensative) (compensative e dispensative)

7474

Page 75: Un po’ di storia … LE TAPPE DELL’INTEGRAZIONE prof. Giovanni Soldini 1.

BES BES Bisogni Educativi Spciali Bisogni Educativi Spciali

Direttiva ministeriale 27 dicembre 2012Direttiva ministeriale 27 dicembre 2012

““Strumenti di intervento per alunni con Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali Bisogni Educativi Speciali

e organizzazione territoriale per l’inclusione e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica” scolastica”

7575