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UN PO' DI STORIA DELLA MASSONERIA La Massoneria o Libera Muratoria deriva direttamente da una confraternita di scalpellini e di architetti le cui ramificazioni, nel Medio Evo, si estendevano in tutta l'Europa occidentale. Quei costruttori, trasmettendosi i segreti dell'arte, si conformavano ad antichi usi e praticavano riti iniziatici che le leggende corporative facevano risalire alla più remota antichità. Basta riflettere all'influenza in origine esercitata dall'arte del costruire, per farci un'idea precisa del ruolo civilizzatore messo in azione dalle più antiche associazioni massoniche. Quelle associazioni si costituirono sin dal momento in cui l'architettura divenne arte. Esse vennero chiamate a costruire le mura delle città primitive, città che divennero più protette e sicure, e all'interno delle quali si poté dare inizio al processo di civilizzazione e sviluppo della società umana. Origini e leggende Uno dei problemi più discussi nel campo della ricerca storica è quello che riguarda le origini della massoneria. Tali origini sono avvolte nella leggenda e risultano tuttora avvolte in un fitto mistero. Gli esperti, ancora non sono riusciti a dimostrare con precisione quali possono essere state le origini della massoneria, limitandosi ad esporre varie teorie ed ipotesi spesso convergenti ma talvolta contraddittorie. E' stata ipotizzata una continuità tra i collegia fabrorum romani, o corporazioni di mestiere istituite già nella Roma arcaica, e le corporazioni medioevali di muratori, per il tramite di maestranze bizantine o italiche operanti nell'alto Medioevo, nessuna prova documentaria è ancora emersa al riguardo. Negli ultimi tre secoli l'impegno messo nella ricerca delle origini è stato notevole, sono state proposte varie teorie ed ipotesi che partendo dal simbolismo massonico chiamano in causa: il sacerdozio egiziano, i misteri eleusini, i pitagorici, gli esseni, le sette gnostiche e zoroastriane, il mitraismo, i druidi, il sufismo persiano e arabo, la qabbalah ebraica, i Templari, i catari, i Fedeli d'Amore, gli alchimisti, l'ermetismo rinascimentale, i Rosa Croce: in breve, l'intero retroterra esoterico della civiltà occidentale e del vicino Oriente. Alcuni addirittura fanno risalire le origini ad Adamo, altri a Noè e altri ancora alla costruzione del Tempio di Salomone.

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UN PO' DI STORIA DELLA MASSONERIA

La Massoneria o Libera Muratoria deriva direttamente da una confraternita di scalpellini e di

architetti le cui ramificazioni, nel Medio Evo, si estendevano in tutta l'Europa occidentale.

Quei costruttori, trasmettendosi i segreti dell'arte, si conformavano ad antichi usi e

praticavano riti iniziatici che le leggende corporative facevano risalire alla più remota

antichità. Basta riflettere all'influenza in origine esercitata dall'arte del costruire, per farci

un'idea precisa del ruolo civilizzatore messo in azione dalle più antiche associazioni

massoniche. Quelle associazioni si costituirono sin dal momento in cui l'architettura divenne

arte. Esse vennero chiamate a costruire le mura delle città primitive, città che divennero più

protette e sicure, e all'interno delle quali si poté dare inizio al processo di civilizzazione e

sviluppo della società umana.

Origini e leggende

Uno dei problemi più discussi nel campo della ricerca storica è quello che riguarda le origini

della massoneria. Tali origini sono avvolte nella leggenda e risultano tuttora avvolte in un fitto

mistero. Gli esperti, ancora non sono riusciti a dimostrare con precisione quali possono essere

state le origini della massoneria, limitandosi ad esporre varie teorie ed ipotesi spesso

convergenti ma talvolta contraddittorie.

E' stata ipotizzata una continuità tra i collegia fabrorum romani, o corporazioni di mestiere

istituite già nella Roma arcaica, e le corporazioni medioevali di muratori, per il tramite di

maestranze bizantine o italiche operanti nell'alto Medioevo, nessuna prova documentaria è

ancora emersa al riguardo. Negli ultimi tre secoli l'impegno messo nella ricerca delle origini è

stato notevole, sono state proposte varie teorie ed ipotesi che partendo dal simbolismo

massonico chiamano in causa: il sacerdozio egiziano, i misteri eleusini, i pitagorici, gli esseni,

le sette gnostiche e zoroastriane, il mitraismo, i druidi, il sufismo persiano e arabo, la

qabbalah ebraica, i Templari, i catari, i Fedeli d'Amore, gli alchimisti, l'ermetismo

rinascimentale, i Rosa Croce: in breve, l'intero retroterra esoterico della civiltà occidentale e

del vicino Oriente.

Alcuni addirittura fanno risalire le origini ad Adamo, altri a Noè e altri ancora alla costruzione

del Tempio di Salomone.

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Nonostante le sorprendenti affinità e coincidenze, nessuna vera prova sussiste in merito a

eventuali rapporti di identità o di continuità tra qualcuno di questi supposti antecedenti e la

massoneria . Diverso è il discorso per quanto concerne l'influenza che alcuni di essi possano

aver esercitato nel processo di formazione della massoneria e dei suoi rituali.

Sicuramente un forte impulso allo sviluppo della massoneria è stato dato dalle teorie che ne

fanno risalire le origini alla costruzione del Tempio di Salomone; quella che la riconduce ai

Templari; quella che la attribuisce al frate Cristian Roseukreuz.

Evidenti innesti da talune eredità sapienziali, anche remote, sono ben attestati nella storia

della massoneria ed emergono nitidamente dall'esame dei suoi rituali, in particolare per

quanto concerne i diversi “sistemi ad alti gradi” che fin dalla prima metà del XVIII secolo

vennero a stratificarsi sopra i gradi originari della massoneria di mestiere. La massoneria

soggettivamente si richiama a una tradizione iniziatica, trasmessa da uomo a uomo fin da

epoche immemorabili , e perciò tale che la sua fondazione non può essere situata in un'epoca

storicamente determinata né essere attribuita all'opera di un singolo uomo o gruppo di

uomini. Le origini della massoneria sono leggendarie o mitiche e, nella sua interna concezione,

l'iniziazione muratoria non differisce dalle iniziazioni delle età più antiche, con le quali

intrattiene rapporti di singolare somiglianza, al punto che, come si è detto, ne sono state

ipotizzate le ascendenze più disparate e remote.

Hiram e la leggenda della costruzione del Tempio

Hiram soprannominato Abif (l'orfano o figlio della vedova) venne scelto da re Salomone come

sovrintendente ai lavori per la costruzione di un imponente e maestoso tempio alle porte di

Gerusalemme. (Il Tempio di Salomone). Alla costruzione di tale tempio parteciparono migliaia

di operai (si pensa di 180.000 operai e 8.000 maestri). Questo comportava grosse difficoltà di

organizzazione e direzione. Per superare tali difficoltà , il maestro Hiram decise di suddividere

gli operai in tre classi: apprendisti, compagni e maestri. Inoltre stabilì una parola segreta per

distinguerli. La paga dei lavoratori dipendeva dalla qualifica. A fine giornata, al termine dei

lavori, gli operai comunicavano la parola segreta ai maestri e ricevevano il giusto salario.

Tre compagni, per ottenere la paga dei maestri, senza essere degni e senza aver superato la

prova, si nascosero nel cantiere del Tempio e nell'intento di farsi svelare la parola segreta,

colpirono Hiram con i loro attrezzi. Il primo lo colpì alla gola con una riga, il secondo al cuore

con una squadra, il terzo alla testa con un maglietto. Nonostante tutto Hiram non svelò il

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segreto e morì mentre cercava di fuggire dalla porta d'oriente. Non vedendo il capomastro,

Salomone ordinò di cercarlo. Si scoprì, infine, il suo cadavere, grazie ad un ramo d'acacia

infisso nel terreno nel punto in cui gli assassini avevano seppellito il cadavere. Il re ordinò

funerali solenni e decise di dargli un sepolcro nel tempio. I maestri, durante il funerale, per

dimostrare la loro estraneità al delitto e quindi la loro purezza portarono guanti e grembiuli

di pelle bianca. La pioggia inondò il Tempio che da allora rimase incompiuto. I muratori si

sparsero per il mondo in cerca della parola del maestro per poter continuare il suo compito.

Quella parola sta ancora ad indicare il segreto massonico smarrito e che il Maestro deve

cercare per mezzo dell'ascesa iniziatica, così che Hiram riviva e possa continuare la sua opera.

Questo e quanto recita la leggenda. C'è da dire che tale leggenda di apparizione tardiva

sembra essere legata alla leggenda del ‘terzo grado' e con molta probabilità fu introdotta dagli

‘accettati' e la cui tipizzazione è costituita dalla figura di Hiram, personaggio biblico. Nella

Bibbia, secondo il libro dei Re , Hiram era un fonditore , «figlio di una vedova della tribù di

Neftali», «dotato di abilità, d'intelligenza e di perizia nell'eseguire qualsiasi lavoro in bronzo»,

e sapeva «eseguire qualunque intaglio e creare qualunque opera d'arte». Egli venne inviato

dal re di Tiro, di nome Hiram anch'egli, a Salomone, per aiutarlo nella costruzione del Tempio.

Hiram costruì due colonne di bronzo e le innalzò davanti al vestibolo del Tempio: «innalzò la

colonna di destra cui diede il nome Jakin e innalzò quella di sinistra che chiamò Boaz»; costruì

il “mare di bronzo” con le dodici basi in forma di altrettanti buoi, nonché dieci conche di

bronzo su altrettante basi quadrangolari, i vasi per la cenere, le palette e le coppe.

Nella leggenda massonica il geniale artigiano diviene invece l'architetto del Tempio , preposto

alla direzione di tutti i lavori e di tutti gli operai.

I Templari

Nel 1118, in seguito all'invio dei crociati, sullo stesso luogo dove nel X sec. a. C. il re Salomone

aveva costruito il tempio di Gerusalemme, nove cavalieri francesi decisero di insediarsi su

quell'altura, confluenza simbolica delle tre grandi religioni monoteiste (Ebraismo,

Cristianesimo, Islamismo) e davanti al patriarca cristiano di Gerusalemme, Teoclete,

pronunciarono voti di castità, povertà e obbedienza per mezzo dei quali diventavano dei

religiosi. Allo stesso tempo, in qualità di soldati assicuravano la difesa della Città Santa. Dieci

anni dopo erano diventati trecento e comandavano una milizia di tremila uomini, la loro

missione era garantire la sicurezza delle strade in terra santa. L'Ordine del Tempio aveva

un'organizzazione gerarchica ed era composta da cavalieri, cappellani, scudieri e serventi che

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formavano la massa dei soldati semplici e da una schiera di artigiani di ogni mestiere; tutti

erano legati dalla regola, ma soltanto i cavalieri riuniti in capitolo, esercitavano il potere. A

capo dell'Ordine si trovava il Gran Maestro, eletto dal capitolo, che risiedeva a Gerusalemme,

seguivano il Siniscalco assistente del Gran Maestro; il Maresciallo capo di guerra, e il

Commendatore, tesoriere e amministratore della comunità. Il cavaliere che voleva entrare

nell'ordine doveva sottoporsi ad un lungo periodo di preparazione; i fratelli mettevano alla

prova la sua sincerità, il suo coraggio e la sua forza di volontà sottoponendolo a prove gravose

e indegne del suo stato sociale come: cucinare, dare da mangiare ai maiali e perfino girare la

mola imbracato come un animale, da tiro. Se le prove venivano tutte superate si arrivava al

momento solenne dell' ammissione all'Ordine. Il rito per l'ammissione di un nuovo cavaliere si

svolgeva di notte, affiancato da due scudieri, il postulante, con una torcia in mano, si recava

alla cappella della "Casa dell'Ordine". Ad un tratto, si apriva uno spiraglio nella porta, due

templari si avvicinavano e gli chiedevano che cosa volesse, come richiedeva il rituale, egli

rispondeva:

"Desidero entrare nel Tempio", ma la porta si richiudeva. Successivamente la porta si apriva e

questa scena si ripeteva tre volte.

Il postulante si trovava davanti al Maestro circondato da 12 membri del capitolo. Gli affiliati di

rango inferiore non avevano il diritto di assistere alla cerimonia di iniziazione. Tutti

indossavano un mantello bianco contrassegnato, sulla spalla sinistra, dalla croce patente (i

quattro bracci si allargano all' estremità) che era l'emblema dei Templari. Il Maestro recava

nella mano destra l'abaco , un lungo bastone sormontato da un disco, già insegna dei

pitagorici e faceva giurare il nuovo fratello secondo una formula rituale,consacrata dall' art.

661 della regola. Questo articolo ci fa capire che l'ordine dei Templari, anche se non era una

vera società segreta, era tuttavia una società con molti segreti. Si sa che i Templari, in

Palestina come in Europa, furono grandi costruttori, accolsero nei loro grandi cantieri e nei

loro possedimenti di Francia muratori che potevano usufruire di numerose franchigie. In

questo senso, il Tempio può essere considerato sul piano tecnico, intellettuale e sociale, un

precursore della Massoneria "operativa". Ma non basta: si è fatta l'ipotesi che, non lontano

dalle rovine del Tempio di Salomone, i fondatori dell' Ordine Templare fossero stati iniziati a

dottrine segrete e che, quindi, fossero all' origine della Massoneria. La scomparsa dell'ordine,

perseguitato da Filippo il Bello e sciolto da Clemente V fece nascere altre voci: un gruppo di

sopravvissuti sarebbe riuscito a raggiungere le coste della Scozia, dove i Templari fondarono

una loggia. In tal modo, l'Ordine del Tempio avrebbe creato la Massoneria scozzese con i suoi

alti gradi. Quindi i Templari si trasformarono in Massoni.

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I Rosacroce

Un' altra leggenda degna di nota è quella che fa risalire la massoneria a Cristian Roseukreutz

(che al nostro orecchio risuonerebbe come Cristiano Rosacroce). Cristian Roseukrcutz,

secondo la leggenda, era di famiglia povera. Fino all'età di 16 anni visse in convento, uscito dal

monastero, intraprese un viaggio verso la Terra Santa. Durante il viaggio fu costretto, in

seguito ad avvenimenti incresciosi, tra cui la morte del suo consigliere a Cipro, a modificare il

suo itinerario. Il viaggio divenne più lungo e ricco di avvenimenti. Si recò nello Yemen, in

Arabia, in Egitto e in Marocco e in questo suo girovagare conobbe e studiò con molto impegno

la matematica, la fisica e la medicina. Dal Marocco, attraverso lo stretto di Gibilterra, entrò di

nuovo in Europa. Al suo rientro in Germania cominciò il suo lavoro che fu la meditazione.

Dopo alcuni anni ritornò al convento che lo vide fanciullo e qui insieme a tre frati fondò una

società incaricata di riunire ricchezze e sapienza. I quattro erano legati da un impegno solenne

di fedeltà e di silenzio, nacque così il primo nucleo della Fraternità Rosacruciana che si chiamò

Dimora del Santo Spirito. La Confraternita venne progressivamente allargandosi: riuniva otto

membri celibi, che si dispersero per tutto il mondo, ritrovandosi, una volta l'anno, nella loro

sede dell'Ordine per scambiarsi esperienze e tracciare programmi per l'anno a venire. Alla

morte del fondatore (1484), la sua tomba, nascosta nella foresta tedesca, rimase segreta per

centoventi anni (1604). Fu la terza generazione dei discepoli che la trovò. In essa, i fratelli

della Rosacroce, oltre ad una serie di oggetti meravigliosi dalle più strane virtù, ritrovarono il

corpo del maestro inalterato nel tempo con in mano un piccolo libro in pergamena decorato in

lettere d'oro, in cui era contenuta, appunto, la chiave per pervenire al segreto. I Rosacroce

erano collegati da segni di riconoscimento, il loro sigillo era: R. C. La confraternita era

ricchissima:deteneva da sola più oro di quanto ne fornivano le Indie al re di Spagna. La Bibbia

era il breviario dei Rosacroce, “la fine e il termine di tutti i loro studi, la regola della loro

esistenza".

L'espansione dei Rosacroce all'inizio del XVIII secolo, mise sicuramente quel movimento in

contatto con la massoneria, influenzandone riti e principi. Sebbene la leggenda venne messa

in circolazione già nel ‘500, acquistò larghissima diffusione nel ‘600 grazie alla pubblicazione

di tre testi: la Fama fraternitatis (1614), la Confessio (1615), le Nozze chimiche di Christian

Rosenkreutz (1616). Questi testi furono presi estremamente sul serio: perfino un personaggio

come Cartesio dedicò più di un anno della sua vita a cercare i misteriosi Rosacroce in

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Germania. Oggi gli storici sanno con certezza che era impossibile trovare i Rosacroce per una

buona ragione: non esistevano. Non era esistita nel Medioevo nessuna confraternita dei

Rosacroce; la leggenda era appunto una leggenda, creata - con altri - dal pastore luterano

tedesco Johann Valentin Andreae (1586-1654) che, dietro la storia dei Rosacroce, proponeva

il tema relativista dell'unità fra i nuclei segreti delle religioni (nella versione esoterica) e

insieme un programma politico di coalizione fra tutte le forze protestanti e "illuminate"

d'Europa contro la Chiesa cattolica, il Papato e gli Asburgo. Il tema filosofico e il tema politico

non erano del resto eterogenei: Johann Valentin Andreae e i suoi amici percepivano

correttamente come la Chiesa cattolica fosse irriducibile a qualunque schema di unità - più o

meno esoterica - fra le religioni e le Chiese fondato su premesse di tipo relativistico e

sincretistico.

I Rosacroce, dunque, non si trovavano; ma - per tutto il Seicento e fino al Settecento - cresceva

il numero di coloro che li cercavano. Tra i numerosi luoghi dove si cercavano i Rosacroce

c'erano anche - specie in Inghilterra e in Scozia - le antiche corporazioni di arti e mestieri, che

stavano perdendo la loro importanza economica ma conservavano un ricco corpus di simboli

e di leggende. La corporazione dei liberi muratori ( free masons in inglese, franc maçons in

francese, da cui poi gli italiani frammassoni e massoni ), che comprendeva i lavoratori della

costruzione dai muratori agli architetti, aveva un leggendario abbastanza rigoglioso ispirato a

costruzioni famose dell'antichità, dall'arca di Noè al tempio di Salomone. Non potevano

trovarsi in questa corporazione - si chiedeva qualcuno - i segreti dei Rosacroce? La risposta,

naturalmente, era negativa (sempre per il buon motivo che i Rosacroce non erano mai

esistiti); ma questo non impedì a nobili e borghesi appassionati di esoterismo e di misteri

rosacruciani di farsi ricevere, pagando il dovuto, nelle "logge" (ma questa espressione è

tardiva) della corporazione dei "liberi muratori", pur non essendo né architetti né muratori.

Origini storiche e Massoneria Operativa

Le origini storiche della massoneria si ricollegano alle corporazioni artigiane medievali dei

maestri comacini che ebbero la massima espansione dal IX al XIII secolo.

Nei primi secoli del secondo millennio si delineò la Trama dell'Ordine massonico: riti, usanze

e segreti del mestiere. Iniziazione contemporaneamente manuale e spirituale nel cui contesto

la costruzione era metafora dell' avventura umana, un passo avanti nel piano del Creatore: un'

impresa simbolica. La fratellanza massonica, nel ristretto orizzonte del tempo, basato su una

società fortemente stratificata, univa le campagne, trascendeva i dialetti, professava la

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solidarietà, faceva nascere una morale comune, apriva il sapere verso l'universalità pur

rimanendo fraternamente attaccati alla chiesa cattolica.

Cristianesimo e ordini monastici

Per molti secoli tutta l'Europa accidentale fu preda della crudeltà dei guerrieri ignoranti che

tremavano soltanto di fronte ai fantasmi della loro primitiva immaginazione. Il clero cristiano,

applicando le tradizioni di tutti i sacerdozi, seppe dominare rapidamente quegli spiriti inclini

a molte superstizioni. Ebbe l'ardire di minacciare i feroci conquistatori in nome di un giudice

celeste, il cui rigore inesorabile poteva essere mitigato solo con le pie donazioni. Ciò fu per la

chiesa l‘origine di immense ricchezze. Si vide il cristianesimo circondarsi di un fastoso

apparato. Dopo essere cresciuto nell'abnegazione e nella povertà, volle sedurre con la

magnificenza. Gli antichi templi che erano stati saccheggiati dai barbari o abbattuti dal furore

iconoclasta dei nuovi credenti, furono ribattezzati alla gloria del Dio dei cristiani. Poiché l'arte

del costruire non era cessata completamente, le regole del mestiere si erano conservate tra gli

artigiani; ma quando si trattò di costruire edifici adatti alle esigenze impreviste del culto

cristiano, mancarono gli architetti. Monaci istruiti furono chiamati per studiare l'architettura

e presto la loro abilità nel tracciare i piani si affermò. Alcuni abati esplicarono un vero talento.

In concorrenza tra loro, quei prelati non si contentarono più di costruzioni rozze, per

l'esecuzione dei quali essi facevano ricorso ad artigiani d'occasione, sedentari a nomadi.

Quando dai semplici muri di mattoni o ciottoli, essi vollero passare alla pietra da taglio, furono

costretti a formare veri artisti.

Così i monaci furono costretti ad aggregarsi, in modo permanente agli scalpellini laici i quali,

in qualità di fratelli conversi, portavano il saio e ricevevano sussistenza dal convento.

Tra gli operai sottoposti alla disciplina monastica, quelli meglio dotati ne approfittarono per

assimilare sufficienti conoscenze da consentire loro di potere dirigere il lavoro dei propri

compagni. Si formarono così architetti laici, il cui spirito era tanto più indipendente quanto

più essi si rendevano conto delle proprie capacità e del proprio talento. La loro autorità fini

col superare quella dei monaci i quali, a poco a poco, videro le confraternite sfuggire alla loro

tutela. Così si formarono delle confraternite di costruttori che si resero indipendenti dagli

ordini monastici pur rimanendo al servizio del cristianesimo.

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Perché ‘Liberi Muratori'

Si ritiene che, allo scopo di far riconoscere la loro indipendenza, le associazioni

architettoniche laiche, uniti tra di loro dai legami d'una intima solidarietà, sollecitarono dal

papa il monopolio elusivo per la costruzione di tutti gli edifici religiosi della Cristianità.

Desiderando incoraggiare una così pia iniziativa, la Corte di Roma avrebbe preso sotto la sua

speciale protezione la confraternita massonica, dichiarando che i suoi membri dovessero

essere esenti da imposte e da corvées. Sarebbero queste franchigie, che si dice siano state

concesse da Nicola II nel 1277 e confermate da Benedetto XII nel 1334, che procurarono ai

protetti della Santa Sede, il nome di ‘ Liberi Muratori'. La protezione del Sovrano Pontefice

spiegherebbe il favore che la Massoneria incontrò presso tutti i principi cristiani. Questi, del

resto, in quei tempi di religioso fervore, non potevano sentire che simpatia per i costruttori di

chiese, i quali si diffusero progressivamente in Francia, Normandia, Gran Bretagna, Borgogna,

poi nelle fiandre e sulle rive del Reno, e di la penetrarono in tutta la Germania. Dovunque

queste associazioni hanno lasciato monumenti di una stile particolare, detto gotico, o più

esattamente ogivale, capolavoro la cui uniformità di carattere sembra essere indizio di una

intesa internazionale, per secoli rispettata da tutti i costruttori sparsi in tutta Europa.

Quindi Nicola II e benedetto XII avallarono il sempre più richiesto diritto da parte delle

corporazioni di costruttori, di governarsi secondo propri statuti, con esenzioni da oneri e

obbligazioni locali, da potersi trasferire liberamente da paese in paese e di godere di una

specie di monopolio per la costruzione degli edifici più importanti.

Gli Statuti Corporativi

A conservare ed accrescere il prestigio delle corporazioni di costruttori e dell'arte stessa,

contribuirono non poco la rigida osservanza delle norme stabilite negli statuti corporativi

circa l'iniziazione di nuove reclute, rigorosamente scelte, e la promozione dal grado di

apprendista, con cui si veniva ascritti alla corporazione, a quelli di compagno e di maestro, la

solennità di cerimonie e di riti con cui venivano vestiti dei simboli dell'arte: squadra,

compasso, grembiule ecc., i solenni giuramenti, l'inviolabile osservanza del segreto

professionale e dei doveri civili, religiosi e morali imposti dagli Statuti. Con tale investitura, il

fratello (così si nominavano i membri fra di loro) era reso partecipe di una parola d'ordine, di

segni di riconoscimento, ecc. con i quali veniva ricevuto dovunque si recasse ed accolto

fraternamente da compagni d'arte, provveduto ed aiutato nei propri bisogni.

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Gli Statuti corporativi erano molto esigenti quanto ai requisiti non solo professionali, ma

anche personali dei membri, né veniva permessa l'ammissione se non a persone le quali

avessero giusti natali e condotta religiosa e morale del tutto ineccepibile. Il buon muratore

doveva avere grande devozione verso Dio, i Santi e la Chiesa.

Massoneria Operativa medievale

Come già accennato in precedenza, le origini storiche della Massoneria si ricollegano alle

corporazioni artigiane medievali dei maestri comacini che ebbero la massima espansione dal

XI al XIII secolo. Nel medioevo i costruttori di cattedrali e palazzi gentilizi costituivano una

specie di aristocrazia fra gli altri corpi di mestiere e, nella febbrile attività edilizia di quei

tempi, buoni architetti e buoni muratori venissero dappertutto ricercati e allettati con

privilegi, immunità, franchigie e come l'arte muratoria acquistasse una sorta

d'internazionalità ed un primato su tutte le altre arti. Essa era gerarchicamente strutturata

(apprendista, compagno e maestro) e conservava gelosamente i segreti del mestiere

impegnando gli adepti con riti e giuramenti solenni, alla loro scrupolosa osservanza e all'aiuto

reciproco. Un particolare rituale, non contrastante con l'ortodossia cattolica, presiedeva alle

riunioni, alle iniziazioni degli adepti e a tutte le altre cerimonie che si svolgevano nella

"loggia", la capanna, in cui si riunivano operai e tecnici, eretta nei pressi dell'edificio in

costruzione e in cui veniva introdotto un nuovo operaio, che veniva provato e accolto. La

loggia poteva essere di legno o di pietra. La Chiesa la proteggeva dalle autorità civili ed era

vietato ai non Massoni penetrare in essa. I costruttori vi depositavano gli utensili e le migliori

pietre che poi dovevano essere scolpite. In fondo alla loggia vi era la stanza. delle linee o

camera dei disegni, riservata al Maestro e ai suoi diretti discepoli. In questa stanza si

apprendevano ì segreti dell' arte e si formavano i nuovi architetti, quelli destinati a succedere

al maestro. Nella loggia venivano celebrati i riti d' iniziazione e i banchetti rituali. In questo

periodo nacque la denominazione di Libero Muratore con cui veniva designato colui il quale

era abilitato a scolpire la pietra libera, quella pietra pura destinata ad essere lavorata.

Il libero muratore doveva essere capace di liberare dalla pietra l'opera d'arte che aveva

progettato grazie alla, propria abilità e competenza, allo stesso modo doveva riuscire a

diventare un uomo spiritualmente libero. Il massone si interessava anche di opere di

assistenza, in un tempo in cui le confraternite erano, innanzitutto, società di aiuto reciproco.

Con le tecniche della pietra angolare o della volta a crociera, vi si imparavano anche le buone

usanze, le parole e i segni per conoscersi tra muratori. In altre parole, si veniva iniziati,

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tramite una regola e un rituale. Perchè, in quei tempi, pur essendo un semplice operaio, un

lavoratore a mani nude, un vero massone, era già un pò più di un muratore. All'apprendista

corrispondeva il pesatore di pietre, al compagno, lo scalpellino, capace di lavorare con il

mazzuolo e lo scalpello. Quanto al maestro era suo compito rettificare i lavori ancora

imperfetti e rifinire le sculture più difficili. Di solito, sul cantiere, il Maestro era assistito da un

"Parlatore" incaricato di comunicare ai compagni gli ordini del maestro, di distribuire le pietre

agli scultori e di sorvegliare i lavori. Il Parlatore la mattina apriva e la sera chiudeva il

cantiere, inoltre quando doveva comunicare un ordine batteva due colpi su una tavoletta,

fissata nella loggia; ma se i colpi erano tre i lavoratori capivano che era il Maestro Architetto

che voleva parlare personalmente con loro. Il Parlatore o Oratore era la persona che stava più

vicina al Maestro, quindi si preparava rigorosamente a sostituirlo.

Evoluzione della Massoneria da 'Operativa' a 'Speculativa'

La trasformazione della Massoneria da ‘Operativa' a ‘Speculativa' ha inizio (dapprima in

Scozia e poi in Inghilterra) alla fine del XVI secolo e si conclude alla fine del XVII secolo. Dopo

questo periodo si parlerà esclusivamente di massoneria ‘Moderna'.

I motivi che portano a tale trasformazione furono molteplici e complessi. Tra i più importanti

possiamo ricordare:

• la decadenza delle corporazioni dei costruttori medievali;

• il carattere esoterico delle corporazioni che spinse gli appassionati di esoterismo a farsi

accettare nelle logge ( alla ricerca per lo più dei misteri Rosacruciani);

• la curiosità verso le corporazioni e i loro segreti da parte di molti che nulla avevano a che

fare con l'arte del costruire.

Nelle corporazioni medievali dei ‘liberi muratori' erano presenti simboli, segreti ed usanze

che risalivano a tempi molto remoti, spesso derivano e venivano tramandati attraverso i

tempi fin dalle vicende dell'Arca di Noè e quelle della costruzione del Tempio di Salomone.

L'aspetto esoterico delle corporazioni, come già accennato, spinse appassionati di esoterismo,

filosofi, curiosi a farsi accettare all'interno delle corporazioni anche se non erano ne muratori

ne architetti.

Altra importante spinta verso la ‘trasformazione' venne data dalla decadenza delle

corporazioni. Il venire meno all'attività edificatrice di chiese e conventi, a seguito della

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riforma protestante, fece diminuire il numero di massoni ‘operativi' cioè, di veri costruttori.

Contemporaneamente si assisteva all'aumento dei massoni detti ‘accettati'. Tali erano uomini

di chiesa, nobili, potenti, desiderosi di spazi di libertà che in quel periodo solo la loggia poteva

offrire. Questo consentì di recuperare e di accrescere il prestigio delle corporazioni, prestigio

che subì un vertiginoso declino grazie anche alla sentenza (14 – Marzo – 1655) della Facoltà

Teologica della Sorbona che dichiarò sacrileghe e superstiziose le pratiche e i riti, arrecando

con la crisi professionale anche il decadimento delle corporazioni.

Dopo la loro decadenza dal punto di vista dell'arte costruttiva, la pratica della solidarietà era

diventato lo scopo essenziale delle confraternite. Si diffuse la moda di farsi accettare in qualità

di membro onorario, e le logge massoniche si dimostrarono sempre più accoglienti verso i

‘gentlemen' che non maneggiavano professionalmente la cazzuola, mentre, al contrario, la

gente di mestiere si disinteressava sempre di più di una istituzione che non rispondeva più ai

propri bisogni pratici. I massoni ‘accettati' divennero a poco a poco numerosi come i massoni

‘liberi' e, all'inizio del secolo XVIII, furono la maggioranza. Fu a questo punto che venne presa

una risoluzione di grande importanza. Il suo effetto fu quello di rinunciare alle imprese

materiali dell'antica massoneria di professione, designata come ‘operativa' in opposizione ad

una nuova massoneria puramente filosofica, detta ‘speculativa'.

Nacque così la massoneria moderna che prese dai costruttori medievali un insieme di forme

allegoriche e di simboli ingegnosi, di regole di buona disciplina e di tradizioni di fraterna

solidarietà, applicando il tutto all'insegnamento di una architettura sociale, sforzandosi di

costruire la felicità degli uomini, lavorando al perfezionamento morale ed intellettuale degli

individui.

Massoneria moderna

La moderna massoneria nasce inconsapevolmente e forse per puro caso. Tutto ha avuto inizio

quando i membri di quattro diverse logge londinesi, si riuniscono per celebrare la tradizionale

festa di San Giovanni Battista. In questa riunione si decide (allo scopo di non disgregarsi ed

acquisire prestigio e forza) di rimanere uniti sotto l'autorità di ufficiali speciali . Nasceva la

prima Grande Loggia che segna l'inizio della Massoneria Moderna.

La prima Grande Loggia

Quindi, il 24 giugno 1717 , nella ricorrenza di S. Giovanni Battista, quattro Logge londinesi (

The Goose and Gridiron , The Crown , The Apple Tree e The Rummer and Grapes ) decisero di

12

darsi una nuova organizzazione centralizzata, cui dettero il nome di Gran Loggia di Londra ,

ed elessero come capo, con il titolo di Gran Maestro, il gentiluomo Anthony Sayer.

Ebbe così origine la Grande Loggia di Londra che segnò il trionfo del Protestantesimo nella

Massoneria e diede vita alla vera Massoneria ‘Speculativa'.

Le caratteristiche innovative della G. L. di Londra consistevano non soltanto nella

proposizione di se stessa come ente direttivo al di sopra delle singole logge, bensì pure in una

fisionomia ideologica rinnovata che, senza rinnegare l'eredità soprattutto religiosa della

preesistente massoneria “operativa”, aderiva e si conformava ai mutamenti avvenuti tra i

secoli XVI e XVII, tra i quali il più importante e strettamente legato alla massoneria, sembra

essere il fenomeno della graduale prevalenza dei muratori “ accettati ” in seno alle logge

rispetto agli elementi “operativi” direttamente legati all'esercizio del mestiere. Sembra che

nelle quattro logge fondatrici della neo costituita Gran Loggia fosse netta la prevalenza di

“speculativi”, estranei all'arte della costruzione: gentiluomini, borghesi, intellettuali, tra i quali

un ruolo preminente spetta indubbiamente al pastore anglicano Jean-Théophile Désaguliers

(1683-1744), membro della Royal Society , brillante volgarizzatore delle teorie newtoniane e

letterato ben introdotto nell'alta società londinese, e in subordine al pastore presbiteriano

James Anderson (1684-1739).

Come già accennato, il primo Gran Maestro a presiedere il nuovo gruppo che si era formato fu

Anthony Sayer (1717), nel 1718 le succedette Gorge Payene e a questi Désaguliers (1719)

dottore in filosofia e diritto , nato a Rochelle nel 1683, figlio di un pastore calvinista che fu

costretto a rifugiarsi in Inghilterra a seguito della revoca dell'Editto di Nantes nel 1685. Dopo

un anno di Grande Maestranza Désaguliers restituì il maglietto al fratello Payne. Nel 1721 Sua

Grazia il duca di Montagu , accettò la dignità di Gran Maestro. Questa elezione diede molto

prestigio alla nuova massoneria e produsse un grande effetto nel mondo profano. Da allora fu

di buon gusto appartenere alla Società dei Liberi Muratori universalmente stimata come

compagnia ragguardevole. Gentiluomini ed ecclesiastici ne accrebbero le file; principi di

sangue non sdegnarono di diventarne gran maestri, i giornali cominciarono ad occuparsi

dell'istituzione. In questo periodo comparve il grado di Maestro Massone; mentre nel periodo

della massoneria operativa il titolo era riservato a colui che dirigeva la loggia ed aveva il

diritto e il dovere di regnare su una officina di compagni d'arte e apprendisti, per cui era

veramente considerato un Maestro, anzi un Venerabile Maestro.

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I due San Giovanni

L'età moderna o della massoneria moderna nacque a Londra il 24 giugno 1717 nella festività

di San Giovanni Battista, a cui i massoni tributano un culto speciale assieme all'omonimo

evangelista, in quanto annunciatori della Luce spirituale. S. Giovanni Battista, asserisce una

sequenza del XVIII secolo, percepisce l'invisibile e lo rivela all'uomo. Ammirando il vero Sole

comanda la natura e trasforma le pietre grezze in gioielli. Egli, coperto da una lunga tunica di

colore scarlatto, allo stesso modo dei Maestri Massoni di rito scozzese, offre ai fedeli il pane

dell' intelligenza. Giovanni Evangelista è visto dai massoni come la luce o in comunione con la

luce. Giovanni è l'alchimista che riunisce la pietra spezzata. Il veleno che gli è stato offerto

nella coppa e che ha bevuto senza nessun danno rappresenta il calice delle amarezze che

vengono presentate all' Apprendista Massone. Dall'epoca medievale ad oggi i Massoni hanno

sempre festeggiato la nascita del sole spirituale il 27 dicembre giorno dedicato a S. G.

Evangelista e il massimo splendore del Sole il 24 giugno festa di S. Giovanni Battista. I massoni

ricordano in questo giomo S. Giovanni falciatore d'oro con la bacchetta, così come il Maestro

Venerabile tenta di trasformare gli iniziati "virtuali" con l'aiuto del proprio maglietto.

Il Libro delle Costituzioni

La nuova realtà massonica, venutasi a creare a parte dal 24 Giugno 1717, rendeva necessaria

una rivisitazione delle regole che avevano governato le Logge della Massoneria ‘Operativa'. Le

logge londinesi affidano così al pastore presbiteriano James Anderson (1680 o 1684-1739) -

massone "speculativo", ma anche scrittore di professione disposto a preparare libri

d'occasione a pagamento - la redazione delle loro nuove Costituzioni. Il testo, pronto nel 1721,

venne rivisto da un comitato di massoni, di cui era magna pars il pastore anglicano Jean-

Théophile Desaguliers, terzo Gran Maestro della Gran Loggia di Londra, e pubblicato nel 1723.

Le Costituzioni di Anderson comportano quattro parti:

• una storia leggendaria dell'ordine e dell'"arte" massonica (che rimonterebbe ad Adamo, Noè,

Salomone e all'architetto del tempio di quest'ultimo, Hiram);

• i "doveri" o charges ;

• un regolamento per le logge;

• una serie di canti per i tre gradi di apprendista, compagno e maestro.

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La parte più importante è quella dei "doveri", ancora considerata vincolante da diverse

massonerie contemporanee e fonte di numerosi scismi nella storia, relativi soprattutto al

primo e al secondo "dovere". Il primo prevede che un massone "se comprende correttamente

l'Arte non sarà mai un ateo stupido né un libertino irreligioso"; non si tratta peraltro di

seguire le stesse "denominazioni o credenze religiose" ma solo "quella religione su cui tutti gli

uomini sono d'accordo". Il secondo dovere chiede al massone la lealtà nei confronti dei poteri

politici costituiti e vieta alle logge qualunque attività politica diretta. Qualche controversia

hanno causato anche il terzo "dovere" (che esclude tra l'altro dalla massoneria le donne) e il

sesto, dove - pur senza usare la parola "segreto" - si raccomanda di essere "prudenti" perché

neppure "l'estraneo più acuto sia capace di scoprire o di trovare quel che non conviene

neppure suggerire".

Il primo Grande Scisma: Ancients e Moderns

Nelle Costituzioni il riferimento all'esoterismo e al segreto coesiste con il deismo illuminista

della "religione su cui tutti gli uomini sono d'accordo". Relativismo ed esoterismo erano già

presenti nelle prime formulazioni della leggenda rosacruciana. Questo non significa che

l'esoterismo cristianeggiante (seicentesco) e l'illuminismo razionalista (settecentesco) siano

riusciti subito a coesistere perfettamente nelle logge massoniche. Al contrario una reazione

contro le Costituzioni di Anderson, considerate troppo inclini al razionalismo e

all'illuminismo, determinò lo scisma degli Ancients ("Antichi"). Dopo il 1723 nacque un

movimento, portato avanti da numerose anime che erano timorose o addirittura scandalizzate

dalle innovazioni sancite dal Libro delle Costituzioni. Fra le tante, una delle principali

preoccupazioni era rappresentata dal gravissimo torto di non rendere obbligatoria alcuna

fede, mentre tradizionalmente ogni massone aveva il tassativo dovere di essere ‘fedele a Dio

ed alla Santa Chiesa '. Altro motivo che ha contribuito allo scisma era rappresentato dalla

rivendicazione della propria autonomia da parta di molte logge, le quali si rifiutarono di

riconoscere alla Grande Loggia un potere attribuitosi ingiustamente. Per questi e per molti

altri motivi si videro nella massoneria anglosassone una serie di scissioni che culminarono

nella contrapposizione una contro l'altra di due Grandi Logge e più in generale di due correnti

massoniche rivali: ‘ Ancients e Moderns' .

La Gran Loggia detta degli ‘ Ancients' fu costituita il 5 Dicembre 1753 da nove logge dissidenti

costituite per lo più da massoni irlandesi. Essi costituirono la loro Gran loggia chiamandola ‘

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dei Liberi ed Accettati Muratori secondo le Antiche Istituzioni' . I suoi aderenti si vantavano di

essere fedeli agli antichi usi, per questo si intitolarono Ancien Masons; quella dei ‘ Moderns',

più antica perché risalente al 1717, si rifaceva al Libro delle Costituzioni di Anderson. Quindi

si ebbe quello che gli storici chiamarono Grande Scisma .

La Costituzione degli Antichi (pubblicata nel 1756 da Laurence Dermott con il titolo di

Ahiman Rezon) non mancò di riversare un'acre polemica contro i Moderns, rendeva altresì

obbligatoria la credenza in Dio. Il loro rituale abbondava di preghiere ed aveva aumentato le

citazioni bibliche e le formule pie. Conteneva anche un grado supplementare, quello di Royal

Arch di intonazione cabalistica, inizialmente non riconosciuto dai Moderns , ma più tardi

accolto da tutta la massoneria .

Con il passare del tempo le pur dure contrapposizioni e lotte tra le due Grandi Logge si

andarono attenuando, a poco a poco i Moderns e gli Antients non si distinguevano più se non

per alcune sfumature rituali. Non c'era ostacolo per la riunificazione delle due Grandi Logge,

riunificazione che avvenne nel 1813 con la costituzione della Grande Loggia Unita

d'Inghilterra.

Scozzesismo: Ramsay e il suo Discorso

La maggioranza degli autori è concorde che l'origine dello ‘scozzesismo' massonico è da

ricercarsi non già in Scozia, ma in Francia, Germania e America.

Più precisamente tutto ebbe inizio in Francia dove a natura scozzese-cavalleresca della

Massoneria fu introdotta e si diffuse. Un ruolo prominente per tale introduzione giocò il

cavaliere scozzese Andrè Michel de Ramsay (1686-1743) attraverso il suo ‘ Discours ' scritto e

pronunciato nel periodo 1736-1737, pubblicato nel 1738 e riprodotto nel 1742. Tale ‘

Discorso ' mirava a propagandare la Massoneria fra i nobili francesi, dissipando l'impressione

che si trattasse di una realtà nata fra semplici artigiani e muratori e sostituendo all'origine

storica (cioè quella muratoria ) un'origine leggendaria e cavalleresca.

Secondo Ramsay, da molti secoli la massoneria sarebbe più che una realtà corporativa, una

realtà cavalleresca. Nel suo ‘Discorso' egli collega la massoneria ai misteri dell'antichità e più

in particolare agli ordini religiosi e militari che si costituirono in occasione delle crociate. In

questo ‘Discorso' viene effettuato un collegamento tra massoneria e cavalleria facendo

corrispondere agli apprendisti i novizi; ai compagni i professi; ai maestri i prefetti. Inoltre

Ramsay, profondo conoscitore della storia del suo paese, credeva di avere rintracciato in

Scozia il focolare dove la tradizione massonica si sarebbe conservata nella più grande purezza.

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Il focolare, sempre secondo Ramsay, potrebbe essere stato alimentato da un gruppo di

cavalieri di origine crociata.

In Germania il ‘Discorso di Ramsay viene letto con grande interesse e collegato alle

speculazioni che fervevano nel ‘700 su una prosecuzione segreta dei Templari dopo la loro

soppressione nel 1312. I ‘cavalieri' di origine crociata che avevano alimentato il focolare

massonico in Scozia e di cui Ramsay non aveva precisato l'identità, venivano così identificati

con i Templari.

Riti ed Alti Gradi Massonici Origine degli Alti Gradi

Ramsay con il suo ‘ Discorso ' mirava esclusivamente a dare alla Massoneria origini

cavalleresche. Egli non si era proposto nessuna innovazione, tanto meno la creazione di gradi

supplementari e la riforma del ritualismo allora in uso, tuttavia lo resero responsabile di tutte

le innovazioni che, negli anni a venire, hanno condotto la Massoneria ad intricati

complicazioni. Quindi se in realtà Ramsay non ideò alcun sistema di ‘ alti gradi ' , ne fu

l'ispiratore. Successivamente al periodo in cui il ‘ Discorso ' fu pronunciato, molti se ne

servirono per riorganizzare la Massoneria in un sistema di ‘ alti gradi '. Si videro sorgere ‘

maestri scozzesi ' che si proponevano di riformare la Massoneria venuta dall'Inghilterra,

prendendo a modello quella che veniva della Scozia che (stando alle affermazioni di Ramsay)

era più antica e meglio organizzata. Come era prevedibile, non tutti i massoni europei (a

partire da quelli inglesi, legati alla tradizionale massoneria inglese) si entusiasmarono per le

nuove leggende cavalleresche e templari, leggende che stavano portando all'organizzazione

della Massoneria in un sistema di ‘ alti gradi '. I massoni più legati all'Illuminismo e al

Razionalismo temevano che gli ‘ alti gradi ' fossero veicolo per la prevalenza degli elementi

più inclini all'esoterismo e all'occultismo.

Si crearono, quindi, due correnti contrapposte: i sostenitori degli ‘ alti gradi ' e gli scettici della

nuova organizzazione della Massoneria. Alla fine , i primi ebbero la meglio: il sistema degli ‘

alti gradi ' entrò a far parte dell'organizzazione massonica e a diffondersi in tutto il mondo con

una serie di sistemi organizzativi che dipendevano e dipendono dai ‘ riti ' che venivano

praticati.

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Evoluzione del Rito Scozzese Antico ed Accettato

La prima menzione certa di una massoneria “scozzese ” , come espressione di gradi

addizionali ai tre detti simbolici, risale al 1743 e più esattamente alle Ordonnances Générales

pubblicate l'11 dicembre di quell'anno dalla Gran Loggia di Francia.

Successiva conferma proviene dalle riedizioni, a partire dal 1744, del libello Le Secret des

Francs-Maçons Trahi et le secret des Mopses révélé , attribuito in genere all'abate Pérau ed

edito nel 1742, ove si fa menzione di “maestri scozzesi”.

Nonostante l'iniziale ostilità manifestata dalla G. L. di Francia nelle citate Ordonnances

Générales del 1743, ben presto (nel 1745) lo stesso gran maestro, il conte di Clermont,

approvava gli Statuti di una sorta di loggia-modello all'Oriente di Parigi, sotto il titolo

distintivo di Saint-Jean de Jérusalem , nei quali riconosceva ai Maestri Scozzesi un diritto di

sorveglianza sulle logge simboliche.

Secondo una tradizione non del tutto certa, il 27 agosto 1761 dalla loggia Saint-Jean de

Jérusalem di Parigi fu rilasciata al commerciante Etienne Morin, in partenza per l'America,

una patente per la diffusione dei gradi “scozzesi”. Prima a Santo Domingo e poi nella Giamaica,

Morin diffuse gli “alti gradi” , che secondo il sistema a quel tempo praticato dalla loggia Saint-

Jean-d'Écosse du Contrat Social erano 16 in tutto, da quello di Apprendista a quello di Principe

di Gerusalemme . Morin non si limitò a creare logge e a iniziare agli “alti gradi” appartenenti al

“sistema” suddetto, ma arricchì il sistema stesso incrementandolo fino a 25 gradi (il Rito di

Perfezione ) e ponendovi in cima il Principe del Real Segreto , con tutta probabilità da lui

stesso elaborato. Alla morte di Morin nel 1771, la sua opera fu continuata da Henry Andrew

Franken, il quale dette ulteriore impulso alla propagazione del Rito nel continente americano.

Il Rito di Perfezione , che risultava essere una sintesi sistematica di alti gradi, prevedeva 22

gradi oltre i primi tre (vedi riquadro).

Tra il 1796 e il 1801, il sistema si modificò ulteriormente per un'implementazione di gradi

fino a 33, in seguito all'arrivo nella Carolina del Sud, dove esisteva fin dal 1788 un Gran

Consiglio dei Principi di Gerusalemme nell'ambito del Rito di Perfezione, di Alexandre

François Auguste, conte di Grasse-Tilly, già appartenente alla loggia Saint-Jean-d'Écosse du

Contrat Social all'Oriente di Parigi.

Probabilmente a opera del Grasse-Tilly il 31 maggio 1801 , a Charleston (Carolina del Sud),

avvenne la fondazione del primo Supremo Consiglio del 33° e ultimo grado del Rito Scozzese

Antico e Accettato . (tra gli altri, un ruolo fondamentale alla diffusione in tutto il mondo di tale

rito è stato giocato dalla controversa , ma influente figura di Albert Pike).

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Inoltre, mentre in America il Rito si limitava a sovrapporre i gradi dal 4° al 33° ai primi tre (i

quali negli Stati Uniti impiegavano tuttavia, come tuttora hanno in uso, i rituali inizialmente

importati dall'Europa nel XVIII secolo, in prevalenza di derivazione dagli Antients o dai

Moderns ) ed esercitava in forma autonoma la propria giurisdizione soltanto sui gradi

superiori al terzo, lasciando quella relativa ai primi tre gradi alle Grandi Logge cosiddette

simboliche, al contrario in Europa il R.S.A.A. tendeva a costituirsi via via nei diversi Paesi

come corpo amministrativamente e ritualmente separato dalle Grandi Logge già a partire

dalla base della “piramide” costituita dai primi tre gradi, fin dai quali si manifestavano

caratteristiche simboliche e rituali specificamente “scozzesi”, diverse dalle altre. Infatti, fin dal

1805 il Supremo Consiglio di Francia adottò per i lavori rituali nei primi tre gradi delle logge

alla propria obbedienza i rituali già in uso presso la parigina loggia Saint-Jean d'Écosse , detta

anche du Contrat Social , della quale non per caso il Grasse-Tilly era stato membro prima della

Rivoluzione e che era già stata loggia-madre del Rito Scozzese Filosofico.

Della “piramide” di trentatré gradi, i primi tre (apprendista, compagno e maestro) sono

sottratti ormai ovunque a qualsiasi forma di autorità o di controllo da parte dei Supremi

Consigli, appartenendo essi alla completa e sovrana giurisdizione delle rispettive Grandi

Logge. Quanto ai gradi successivi, in molti Paesi ben pochi ne vengono effettivamente

praticati: in Italia, per lunga tradizione, soltanto il quarto ( Maestro Segreto ), il nono (

Cavaliere Eletto dei Nove ), il diciottesimo ( Principe Rosa Croce ), il trentesimo ( Cavaliere

Kadosh ), il trentunesimo ( Grande Ispettore Grande Inquisitore Commendatore ), il

trentaduesimo ( Sublime Principe del Real Segreto ) e il trentatreesimo ( Sovrano Grande

Ispettore Generale ), mentre quelli intermedi vengono conferiti “per comunicazione” ovvero

attraverso brevi esposizioni verbali al momento dell'iniziazione a quelli sopra menzionati; in

Francia il nono grado viene invece conferito “per comunicazione” ed è praticato al suo posto il

quattordicesimo ( Grande Scozzese della Volta Sacra ).

Riti ed Alti Gradi Massonici- Altri Riti

Le enciclopedie massoniche riportano diverse centinaia di riti diversi, che sarebbe certamente

troppo lungo esaminare in questa sede. Al cuore della storia massonica si situa il rito

Emulation, il più diffuso per i primi tre gradi di apprendista, compagno e maestro nelle logge

inglesi. Largamente praticati - e retti da gerarchie proprie - sono i cosiddetti gradi

complementari: il grado dell'Arco Reale, complementare a quello di maestro, e il grado di

Mark Master, complementare a quello di compagno. Molto diffusi in ambiente anglosassone

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sono pure i gradi di Knights Templar ("cavalieri templari"), che rappresentano quanto

sopravvive della leggenda templare nella massoneria maggioritaria. Negli Stati Uniti è

largamente diffuso il Rito di York che fonde insieme Arco Reale, massoneria del Marchio

(gradi dal quarto al settimo), gradi "criptici" (ottavo e nono, più decimo in alcune

giurisdizioni) e quattro ulteriori gradi "templari". Con il Rito di York rivaleggia per diffusione

il Rito Scozzese Antico e Accettato (il più diffuso in Italia) in 33 gradi (da cui l'abitudine a

considerare i massoni più elevati in grado come necessariamente dotati della qualifica di

"33°", il che è vero per questo Rito ma non per altri). Nel Grande Oriente di Francia si segue un

Rito francese, assai più scarno e semplificato. Nelle massonerie "egiziane" dominano il rito di

Memphis (92 gradi) e quello di Misraïm (90 gradi), nonché varie loro combinazioni. In alcuni

paesi varianti del Memphis e/o del Misraïm sono riconosciute come riti anche da obbedienze

"regolari".

Diffusione della Massoneria

Il codice massonico redatto e pubblicato il 17 Giugno del 1723, è sempre stato considerato il

documento che stabilisce le norme caratteristiche delle moderna Massoneria. La sua

importanza è fondamentale, poiché ogni organizzazione che si allontana dai principi a cui fu

ispirato, cessa di essere massonica.

Il Libro di Anderson permette di fare conoscere ovunque la nuova confraternita, che

corrisponderebbe alle aspirazioni più nobili e più generose nello stesso tempo. Essa non tardò

ad esercitare una forte attrazione su molte ‘menti elette'. Vi affluirono pensatori, appassionati

di filosofia nonché sostenitori della dottrina dell' Umanitarismo . Nel momento in cui il

settarismo e l'intolleranza avevano messo a ferro e fuoco tutta l'Europa, doveva essere molto

apprezzata la larghezza di idee di cui davano prova i Massoni in materia di religione e di

dogmatismo. Alla purezza dei principi ed alla elevatezza delle tendenze si associavano, in fine,

certe arie di mistero e d'impenetrabilità la cui seduzione era molto forte. In queste condizioni,

le logge si moltiplicarono rapidamente, prima in Inghilterra, Scozia ed Irlanda, poi, seguendo

le vie marittime e commerciali, sul continente per raggiungere in ultimo i confini del mondo

civile.

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La Massoneria in Italia

In Italia, l'originaria struttura plurinazionale della penisola, le differenze etniche, l'isolamento

prodotto dalla barriera alpina, le repressioni governative ed ecclesiastiche, furono tra i fattori

che complicarono la nascita e lo sviluppo della Massoneria.

Le neonate Logge che, a mano a mano, sorsero nelle diverse città del nostro Paese dovettero

subito fare i conti con i provvedimenti sanzionatori della Chiesa cattolica. Il papa Clemente

XII, al secolo Lorenzo Corsini, fiorentino, asceso al soglio pontificio il 12 luglio 1730, emanò, il

28 aprile 1738, la lettera In eminenti Apostolatus specula con la quale si proibiva la

Massoneria e si condannavano i massoni alla scomunica.

La prima conseguenza della condanna pontificia ebbe luogo, forse non a caso, nella città natale

di papa Clemente, in quella Firenze dove, nel 1731, era stata fondata, per iniziativa di alcuni

inglesi, la prima Loggia sul suolo italiano. Tra i personaggi più in vista, la Loggia fiorentina

annoverava Antonio Cocchi, medico della colonia inglese e primo massone italiano, il giurista

Antonio Niccolini e il poeta Tommaso Crudeli. E proprio a carico di Tommaso Crudeli la Curia,

guidata dal cardinale Neri Corsini, nipote del papa e dall'inquisitore generale padre Paolo

Ambrogio Ambrogi formulò le sue accuse di empietà e sodomia per colpire la Massoneria nel

Granducato. Arrestato la notte del 9 maggio 1739, Crudeli, consegnato al tribunale

dell'Inquisizione, fu rinchiuso in una segreta angusta e malsana, nonostante fosse

tubercolotico e afflitto da una grave forma di asma. Solamente quando le sue condizioni di

salute si furono seriamente aggravate, il prigioniero fu trasportato in un'altra cella dove attese

tre mesi prima di essere interrogato. Dopo un processo farsa durato oltre un anno Crudeli fu

condannato al carcere e in seguito esiliato a Poppi e a Pontedera. Poté far ritorno a Firenze nel

1745 dove poco dopo morì, il 27 marzo, a seguito dei maltrattamenti patiti. E' considerato il

protomartire della Massoneria italiana.

Il 18 maggio 1751 fu emessa la seconda condanna a carico della Massoneria. A firmarla con la

bolla Providas Romanorum Pontificum fu il successore di Clemente XII, Benedetto XIV, già

cardinale Prospero Lambertini conosciuto per la sua eccellente cultura e grande umanità. Due

furono i motivi che lo indussero, a dispetto della fama, a riproporre la scomunica tredici anni

dopo la prima condanna: la diffusione, soprattutto nell'Italia meridionale, di Logge

massoniche e la smentita categorica delle voci ricorrenti di una sua simpatia verso la Libera

Muratoria.

A Napoli, la prima Loggia, denominata Perfetta Unione, si dice fosse apparsa nel 1728, ma il

fatto non è storicamente provato. Sicura, invece, la fondazione, nel 1749, per iniziativa del

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commerciante di seta francese, Louis Larnage, di una Loggia alla quale aderirono diversi

ufficiali e numerosi nobili. Nel luglio del 1750, Raimondo di Sangro principe di San Severo

(1710-1771) fu eletto Gran Maestro dell'embrionale Libera Muratoria napoletana alla cui

espansione diede un notevole contributo.

Il primo destinatario della bolla emanata da Benedetto XIV fu proprio il re di Napoli, Carlo VII

al quale venne consegnata dal gesuita Francesco Maria Pepe, famoso predicatore dei Lazzeri,

la banda dei popolani della città partenopea, e fanatico antisemita. Il sovrano la fece propria e

firmò un editto antimassonico che fu pubblicato il 2 luglio 1752. Contemporaneamente alla

pubblicazione dell'editto, Napoli fu messa a soqquadro dalla massa dei Lazzeri che, istigati da

padre Pepe, si scagliarono contro la Massoneria accusata tra l'altro di essere la causa del

mancato miracolo di San Gennaro nel 1751. Il capro espiatorio di questa rivolta popolare fu il

Gran Maestro della Massoneria napoletana, il principe Raimondo di Sangro, accusato di essere

un mago e un eretico per le sue ricerche chimiche e le sue bizzarre invenzioni. Raimondo di

Sangro è uno di quei personaggi, molti dei quali massoni, che sono stati sottratti alla storia per

essere proiettati nella leggenda anche per la loro appartenenza. Il principe era un uomo della

transizione verso quel secolo dei Lumi che s'alimentava di quell'ecclettismo culturale che

sarebbe divenuto enciclopedismo: alchimista, chimico, fisico, protomedico, letterato,

mecenate, inventore e artista. "Un uomo" scrive la studiosa Clara Miccinelli "rivolto al passato

per proiettarsi nel futuro; un uomo superbo del proprio ingegno e costantemente assetato di

giustizia, di verità, di sapere: teso con tutta l'anima e la forza di volontà verso l'ideale meta

della perfezione umana".

Con l'editto di Carlo VII, Raimondo di Sangro non ebbe peggior guaio che una solenne

ammonizione, ma la Massoneria napoletana cessò, ufficialmente e temporaneamente, di

esistere.

Peggior sorte toccò invece negli Stati Pontifici al famoso e ambiguo Giuseppe Balsamo

sedicente conte di Cagliostro, nato il 2 giugno 1743 in una modestissima famiglia palermitana

del rione del mercato di Ballarò.

Roma contende a Firenze il primato della primogenitura di una Loggia: sarebbe stata fondata,

nel 1724, da un gruppo di seguaci del pretendente cattolico al trono inglese Giacomo III

Stuart, rifugiato nella città dei Papi dal 1718. Più sicura, invece, l'esistenza, tra il 1735 e il

1737, di un'altra loggia giacobita frequentata soprattutto da cittadini inglesi. Altre Logge,

alcune delle quali d'ispirazione francese si trovavano in diverse città dello Stato della Chiesa.

Tutte furono messe fuori legge dai pronunciamenti papali anche se qualcheduna proseguì la

propria attività clandestinamente nonostante la minaccia dei processi e delle condanne non

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esclusa quella capitale dell'Inquisizione la cui vittima più famosa fu proprio Cagliostro. Era

stato iniziato alla Massoneria il 12 aprile 1777 a Londra nella Loggia L'Espérance, che si

riuniva in una taverna di Soho.

Dopo aver attraversato in lungo e in largo l'Europa dei Lumi, lasciandosi dietro una fama di

mago, guaritore e truffatore internazionale, Cagliostro fu arrestato nel 1789 e processato dal

Santo Uffizio con l'accusa di essere un mago, eretico e libero muratore. Agli occhi della Chiesa

il crimine più grave era che Cagliostro avesse fondato un'Obbedienza denominata Massoneria

Egiziana di Alta Scienza, della quale si proclamava Gran Maestro o Grande Cofto. Ma non solo.

Cagliostro aveva tentato, tramite la mediazione di Louis-René Edouard il mondano cardinale

di Rohan e del vescovo di Trento, Pietro Vigilio conte di Thun, di ottenere il riconoscimento

del suo rito da parte di Pio VI.

Questo tentativo, considerato un oltraggio, scatenò la reazione della componente più

antimassonica e conservatrice della Curia romana che ordinò l'arresto di Cagliostro e chiese la

condanna a morte per essere stato il "ristoratore e propugnatore in una gran parte del mondo

della Massoneria egiziana, e che questa stessa aveva esercitato in Roma". Nel corso del

processo fu allestito un rogo purificatore dei libri e degli arredi della Loggia di Cagliostro in

piazza Santa Maria sopra Minerva non distante da Campo de' Fiori, famosa per il rogo sul

quale era stato bruciato Giordano Bruno.

Tramutata la condanna a morte in carcere a vita, Giuseppe Balsamo fu rinchiuso nella rocca di

San Leo il 22 aprile 1791 e quattro anni dopo morì per le torture e le vessazioni subite. Passò

dalla storia alla leggenda che lui stesso aveva contribuito a creare.

Il processo contro Cagliostro servì alla Chiesa cattolica per avvalorare la tesi della pericolosità

politica e sociale, sostenuta da Benedetto XIV, della "nefanda setta massonica" che si riteneva

coinvolta nei movimenti rivoluzionari che stavano sconvolgendo la Francia.

Nel 1769 Cagliostro, in viaggio con la moglie, la quattordicenne Lorenza Feliciani, aveva

incontrato un altro dei personaggi italiani che erano stati iniziati alla Massoneria e che era

destinato a diventare famoso come incarnazione del mito del seduttore: era il veneziano

Giacomo Casanova. L'incontro avvenne in Francia, ad Aix-en-Provence, nell'albergo dove

Giacomo trascorreva la convalescenza dopo una pleurite che ne aveva messo a repentaglio la

vita. Si sarebbero incontrati di nuovo nove anni dopo, a Venezia, dove Casanova esercitava

l'incarico di agente segreto al servizio dell'Inquisizione veneta. E, in nome della solidarietà

massonica, Giacomo che, data la sua carica, era informato della spada di Damocle sospesa

sulla testa di Cagliostro lo consigliò, inascoltato, di non recarsi a Roma come pretendeva la

moglie.

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Giacomo Casanova era nato a Venezia nell'aprile 1725. Rimasto orfano giovanissimo, varcò la

soglia del seminario di San Cipriano, dal quale ben presto fu espulso per "scandalosa

condotta". Iniziò così le sue avventure attraverso tutta l'Europa, nelle vesti di chierico, di

soldato, di segretario di un cardinale, di finanziere, di giocatore, di scrittore, di violinista e di

massone. Venne iniziato a Lione nel 1750 e da allora la Libera Muratoria ebbe una parte

influente nella sua vita.

I viaggi e le frequentazioni delle Logge di Parigi, Dresda, Praga e Vienna gli offrirono

l'occasione di conoscere personaggi come Wolfgang Amadeus Mozart e Benjamin Franklin.

Tornato a Venezia, fu arrestato e rinchiuso nel carcere dei Piombi nella notte tra il 25 e il 26

luglio 1755. Secondo l'uso dell'epoca, al prigioniero non furono notificati né il capo d'accusa,

né la durata della detenzione alla quale era stato condannato. E' verosimile che tra le

imputazioni legate alla sua condotta di libertino vi fosse anche quella di appartenente alla

Libera Muratoria. Dopo la sua rocambolesca fuga, avvenuta il 31 agosto 1756, fu proprio la

solidarietà massonica a darli una mano. Riprese il suo peregrinare per l'Europa finché, nel

1764, Federico II di Prussia, figura di spicco della Massoneria settecentesca, gli offrì un posto

stabile a Corte, ma ben presto il suo spirito inquieto lo portò a ripartire per nuove

destinazioni. Soltanto nel 1774 ottenne di rientrare nella sua Venezia dove rimase fino al

1782. Qui strinse amicizia con Lorenzo Da Ponte e lo iniziò alla Libera Muratoria. Da Ponte

scrisse per Mozart, anch'egli massone, tre libretti d'opera: quello di Le nozze di Figaro, quello

di Don Giovanni ispirato, pare, alle avventure galanti di Casanova, e quello di Così fan tutte.

L’amicizia con Casanova fu importante per Da Ponte che, nel 1781, fu ingaggiato

dall’imperatore austriaco Giuseppe II come “poeta dei teatri imperiali” grazie all’appoggio del

musicista Antonio Salieri, massone e amico di Casanova. Gli ultimi anni della sua vita, dal 1785

al 1798, Casanova li visse, nel castello di Dux in Boemia, quale bibliotecario del conte di

Waldstein, affiliato alla Massoneria.

Proprio di Giacomo Casanova è una delle descrizioni più significative del segreto massonico:

“Coloro che entrano nella Massoneria soltanto per carpirne il segreto possono ritrovarsi

delusi: può infatti accadere loro di vivere per cinquant'anni come Maestri Massoni senza

riuscirvi. Il mistero della Massoneria è per sua natura inviolabile: il Massone lo conosce solo

per intuizione, non per averlo appreso. Lo scopre a forza di frequentare la Loggia, di

osservare, di ragionare e di dedurre. Quando lo ha conosciuto, si guarda bene dal far parte

della scoperta a chicchessia, sia pure il miglior amico Massone, perché se costui non è stato

capace di penetrare il mistero, non sarà nemmeno capace di profittarne se lo apprenderà da

altri. Il mistero rimarrà sempre tale. Ciò che avviene nella Loggia deve rimanere segreto, ma

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chi è così indiscreto e poco scrupoloso da rivelarlo non rivela l'essenziale: come potrebbe, se

non lo conosce? Conoscendolo, non lo rivelerebbe”. Oggi, invece, basta andare su Internet.

La Massoneria in Scozia

In Scozia, dove la trasformazione delle logge, ancora in parte informate al modello operativo,

richiese un certo numero di anni. Nel 1735 quattro logge ( Mary's Chapel , Canongate

Kilwinning , Kilwinning Scots Arms e Leith Kilwinning ) presero l'iniziativa di pervenire alla

nomina di un gran maestro e riunirsi in Gran Loggia, che fu fondata l'anno seguente con il

concorso di 33 logge. Fin dal 1747 comparvero le prime logge militari che contribuirono

efficacemente, al pari delle analoghe inglesi e irlandesi, a diffondere la massoneria in tutti i

continenti (Asia, Africa, Nord-America, Australia).

La Massoneria in Irlanda

In Irlanda, le prime prove relative all'esistenza di logge risalgono al 1508, sotto forma di una

patente (Carta) concessa ai massoni di Dublino che già ammettevano persone estranee al

mestiere. Una Gran Loggia irlandese fu installata a Dublino almeno dal 1725, sulla base delle

Costituzioni andersoniane, che nel 1730 furono sostituite da una normativa precipuamente

irlandese.

La Massoneria in Germania

La frammentazione politica presente in Germania nel XVIII secolo, comportò la costituzione di

ben sette Gran Logge.

La prima loggia fu insediata in Germania nel 1737 e più precisamente ad Amburgo. Da essa

prese origine la Gran Loggia Provinciale di Amburgo. In Prussia nel 1738 venne iniziato il

principe ereditario, il futuro Federico il Grande. Nel 1740 a Berlino fu fondata la loggia Ai Tre

Globi , che nel 1744 si trasformò in Gran Loggia Madre Reale. Un'altra Gran Loggia prussiana

fu la Royal York zur Freuenschaft , fondata nel 1765. Una terza Gran Loggia prussiana fu

creata dallo Zinnendorf . Queste tre Grandi Logge prussiane ebbero carattere strettamente

cristiano e sono sopravvissute fino all'avvento del nazismo.

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A Francoforte sul Meno fu fondata nel 1742 la loggia Eintracht , che nel 1765 ottenne una

patente di Grande Loggia Provinciale dalla Gran Loggia d'Inghilterra ( Moderns ). Nel 1783

elaborò un proprio rito, detto eclettico , basato sui tre gradi simbolici. Nel 1823 si trasformò

in Gran Loggia a carattere nazionale.

Nel 1741 a Bayreuth avvenne la fondazione della loggia Zur Sonne , destinata anch'essa a

divenire (1811) una Grande Loggia a carattere nazionale. Nel 1740 fu fondata a Dresda la

loggia Alle Tre Aquile Bianche , la quale nel 1811 dette vita alla Gran Loggia di Sassonia.

Nel corso della seconda metà del XVIII secolo le vicende di queste Grandi Logge si

intrecciarono strettamente con la creazione e con la diffusione dei sistemi ad “alti gradi” , sia

scozzesi sia “templari”, ed in particolare con la storia del Regime della Stretta Osservanza del

von Hund, già in precedenza illustrate, non prive di riflessi sulla penetrazione della

massoneria in Italia. Scarsa importanza rivestì, nel contesto, l'Ordine degli Illuminati di

Baviera , fondato nel 1776 a Ingolstadt da Adam Weishaupt, anche se il suo ruolo fu

enfatizzato e mitizzato oltre ogni misura dai sostenitori della tesi “complottista” relativa al

presunto ruolo svolto dalla massoneria nella preparazione della rivoluzione francese.

Più importante invece il ruolo di numerosi intellettuali – da Lessing, a Fichte, allo stesso

Goethe – che popolarono le logge tedesche nel corso dello stesso secolo, per la rilevante

convergenza tra gli indirizzi, alla cui formulazione apprezzabilmente contribuirono, della

massoneria dell' Aufklärung e del primo romanticismo da un lato e la loro opera letteraria

dall'altro.

La Massoneria in Austria

A Vienna una prima loggia, Ai tre cannoni , fu fondata nel 1742. Una graduale espansione si

verificò durante il periodo di co-reggenza (1765-1780) e di regno (1780-1790) di Giuseppe II.

Nel 1784 fu fondata la Gran Loggia d'Austria , forte di 61 logge di cui 6 nella sola Vienna. È il

caso di ricordare che presso la viennese loggia Zur Wohlthätigkeit il 14 dicembre 1784 fu

iniziato Wolfgang Amadeus Mozart, cui si devono alcune delle più belle composizioni di

musica “a tema” specificamente massonica, oltre che capolavori come Il Flauto magico , di

trasparente ispirazione muratoria. Lo scoppio delle guerre continentali, durante il periodo

rivoluzionario e napoleonico, portarono alla proibizione delle attività massoniche in tutto

l'impero austriaco, con la parziale eccezione dell'Ungheria, ma non in Germania, dove la Dieta

di Ratisbona (1794) respinse la proposta di vietarla avanzata dall'imperatore Francesco II. In

Prussia, anzi, le tre Grandi Logge assunsero un carattere sempre più patriottico ed “ufficiale”,

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anche grazie all'appartenenza all'Ordine dei membri della casa regnante e di illustri

personaggi, tra i quali lo stesso Blücher, vincitore – a fianco del massone Wellington – di

Napoleone a Waterloo.

Nel corso del XIX secolo si accentuarono le differenze tra le tre Grandi Logge prussiane, di

orientamento marcatamente lealista nei confronti della dinastia regnante e cristiano, e le

Grandi Logge degli Stati occidentali, più aperte alle suggestioni “umanitarie”, democratiche e

cosmopolite provenienti dalla Francia e dalla Svizzera. La spaccatura tra i due blocchi

organizzativi della massoneria tedesca si radicalizzò dopo la prima guerra mondiale e fino

all'avvento del nazismo. Hitler, la cui ossessione antisemita faceva tutt'uno con quella

antimassonica, mise fine a ogni attività massonica , procedendo alla deportazione nei campi di

sterminio dei capi delle massonerie tedesche e, più tardi, di quelli delle massonerie dei Paesi

occupati.

Dopo il 1945, anche con l'aiuto e l'incoraggiamento delle massonerie inglese e nord-

americane, presenti in Germania attraverso le loro logge militari, avvenne per tappe una

ricostituzione su base federativa delle superstiti Grandi Logge tedesche, che si concluse nel

1958 con la fondazione delle Grandi Logge Unite di Germania ( Vereinigte Grosslogen von

Deuschland – Bruderschaft den deutsches Freimaurer o VGL u D ), comprendente la G. L. Ai

Tre Globi di Berlino, la G. L. Nazionale dei Liberi Muratori di Germania o F. O. (di Berlino), la G.

L. dei Liberi Muratori Antichi ed Accettati di Germania o AFAM (erede delle Grandi Logge

“umanitarie” della Germania occidentale), la G. L. Americano-Canadese dei Muratori Antichi,

Liberi ed Accettati (con sede a Francoforte) e la G. L. dei Liberi Muratori Inglesi in Germania

(con sede a Düsseldorf). Le Grandi Logge Unite mantengono stretti rapporti con le altre

massonerie regolari europee (in Italia con il G. O. di Palazzo Giustiniani) ed extra-europee.

In Austria, dopo il 1918 e la proclamazione della Repubblica, la massoneria poté finalmente

conoscere una felice seppur breve stagione, bruscamente interrotta nel 1938 dall' Anschluss ,

al quale seguirono persecuzioni analoghe a quelle sofferte dai massoni tedeschi e, più avanti,

da quelli dei Paesi occupati nel corso della II guerra mondiale. Dopo il 1945, fu ricostituita la

Gran Loggia d'Austria, anch'essa in stretti rapporti con le altre massonerie regolari.

La Massoneria in Olanda

La presenza massonica in Olanda è attestata fin dal 1731 . Per lungo tempo le logge olandesi

furono direttamente collegate con la massoneria inglese, anche se dal 1756 coordinate da una

Gran Loggia provinciale, che soltanto nel 1770 acquistò piena indipendenza. Importante fu

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l'opera di diffusione svolta dai massoni olandesi nel resto d'Europa, nelle Antille, a Giava, a

Ceylon, in India ed ovunque approdassero i traffici commerciali e marittimi.

La Massoneria in Belgio

Lo sviluppo della massoneria in Belgio fu inizialmente complicato dalla situazione politica del

XVIII secolo , che vedeva il Belgio diviso tra i Paesi Bassi austriaci e il principato episcopale di

Liegi; d'altra parte, il Belgio fu terreno per l'influenza, spesso concorrenziale, delle massoneria

francese, inglese ed olandese, che concessero patenti per la fondazione di logge fin dal 1721.

Una Gran Loggia, indipendente, dei Paesi Bassi austriaci fu costituita soltanto nel 1770. Dopo

una forte influenza del G. O. di Francia nel periodo napoleonico, la unificazione del Paese

all'Olanda decisa dal Congresso di Vienna portò la massoneria belga sotto il controllo del G. O.

d'Olanda, sia pure con amministrazione separata. Con la rivoluzione del 1830 e

l'indipendenza del Belgio, si arrivò alla costituzione di un G. O. del Belgio (1833), che nei

decenni successivi acquistò una fisionomia di diretto impegno sul fronte della lotta laica ed

anticlericale, anticipando sotto diversi profili l'evoluzione del G. O. di Francia culminata nelle

decisioni del 1877. Durante le due guerre mondiali la vita massonica si interruppe a causa

dell'occupazione tedesca subìta in entrambe dal Belgio, e durante la seconda i nazisti ed i

collaborazionisti belgi scatenarono una feroce persecuzione, che comportò l'assassinio o la

deportazione di molti fratelli. Il processo di ricostruzione, iniziato nel 1944, fu lungo e

difficile. Nel 1959 cinque logge si distaccarono dal Grande Oriente e fondarono una Gran

Loggia, che nel 1965 fu riconosciuta dalla G.L.U. d'Inghilterra ; contemporaneamente si

verificò una scissione nel Supremo Consiglio del R.S.A.A., una cui parte confluì nella nuova

Gran Loggia, analogamente a quanto avveniva in Francia. Nel 1979 anche la nuova Gran

Loggia andava incontro a una scissione, a causa della secessione di alcune logge che si

costituirono in Gran Loggia Regolare, a sua volta riconosciuta dalla G.L.U. d'Inghilterra.

La Massoneria in Spagna e Portogallo

Nella penisola iberica, dove fin dal XVIII secolo (e, quindi, ben anteriormente alle sanguinose

repressioni compiute da Franco e da Salazar) l'esistenza di regimi ligi alle scomuniche romane

aveva determinato cruente persecuzioni, la presenza della massoneria, fiorente soprattutto in

Spagna nella seconda metà del XIX secolo e nei primi decenni del XX, non si è mai stabilizzata

come in altri Paesi: l'odierna ripresa, per certi versi assai rapida e feconda, soffre di una

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notevole instabilità organizzativa, che si è manifestata attraverso numerose scissioni e

frammentazioni.

La Massoneria in Grecia

In Grecia, dove tra il XVIII ed il XIX secolo non poche logge furono fondate dalle diverse

massonerie europee (compreso il G. O. d'Italia, che svolse in questo senso un ruolo importante

anche in Egitto, in Turchia ed in Tunisia), la massoneria prese parte attiva alle lotte per

l'indipendenza dall'impero turco. Intorno al 1840 fu fondato un Grande Oriente di Grecia, al

quale si contrappose nel 1872 un Supremo Consiglio del R.S.A.A. L'occupazione nazi-fascista

durante la II guerra mondiale portò un durissimo colpo alla massoneria greca, che fu

immediatamente distrutta. Nel dopoguerra si è verificata una progressiva rinascita, che ha

portato alla ricostruzione di una Grande Loggia forte di oltre 7.000 membri.

La Massoneria in Europa Orientale e Russia

Nell'Europa orientale e in Russia, nonostante fin dal XVIII secolo la massoneria abbia svolto

un ruolo importante e abbia in qualche Paese conosciuto notevoli sviluppi, l'occupazione

sovietica e la creazione della “cortina di ferro” comportarono la brusca scomparsa di ogni

forma di organizzazione e di attività massonica . Il crollo e la dissoluzione dell'U.R.S.S. hanno

reso possibile una rinascita della massoneria negli Stati ex-comunisti e ad essa si sono

dedicate con entusiasmo molte Grandi Logge dell'Europa occidentale, spesso in concorrenza

più o meno amichevole tra loro. Le difficoltà sono tuttavia enormi, in quanto ben pochi e

molto anziani sono i superstiti delle antiche Grandi Logge autoctone, mentre l'iniziazione ex

novo di giovani e l'aggregazione di logge richiedono un tempo certamente non breve.

La Massoneria nelle Americhe

Nel continente americano si è verificata una diffusione spettacolare della massoneria. Nelle

prime colonie nord-americane emigrarono, già prima del 1717, massoni inglesi membri di

logge “operative”. Dopo il 1717 cominciarono a fondarsi logge “speculative” sulla base di

“patenti” rilasciate prima dalla G. L. di Londra e dopo il 1753 anche, in concorrenza, dalla G. L.

degli Antients . Si arrivò, quindi, prima alla formazione di Gran Logge Provinciali e poi a quella

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di vere e proprie Grandi Logge autonome: del Massachusetts e della Carolina del Sud nel 1777,

della Virginia nel 1778, di New York nel 1784, della Georgia nel 1786, del New Jersey nel

1787, del Connecticut e del New Hampshire nel 1789, del Vermont nel 1794, del Maine nel

1820, etc., fino a coprire gli attuali cinquanta Stati della grande repubblica statunitense. Nella

guerra d'indipendenza americana le logge primeggiarono nelle iniziative patriottiche,

conquistando da allora un incontestato ruolo semi-istituzionale negli Stati Uniti d'America ,

ribadito dal gran numero di suoi aderenti eletti, da George Washington in poi, alla carica di

Presidente. Forte di oltre due milioni di membri (dati del 2000), la massoneria statunitense

contende oggi, di fatto, a quella inglese la leadership a livello mondiale, anche in grazia del

prestigio dei suoi due Supremi Consigli (rispettivamente, per la giurisdizione Sud con sede a

Washington e per la giurisdizione Nord con sede a Boston) di R.S.A.A. e dei corrispondenti

organi direttivi del Rito di York (o Rito Americano). Essa vanta numerose istituzioni

filantropiche, tra cui prestigiosi ospedali e centri di ricerca bio-medica, interamente finanziati

dai contributi e dalle donazioni dei fratelli.

In Canada si verificò un insediamento abbastanza simile a quello degli Stati Uniti. Esistono

Grandi Logge autonome e sovrane sulla base della suddivisione politica per Stati: G. L. del

Canada (provincia dell'Ontario), G. L. di Nova-Scotia, G. L. del New-Brunswick, G. L. del

Quebec, G. L. della Columbia britannica, G. L. dell'Isola del Principe Edoardo, G. L. del

Manitoba, G. L. dell'Alberta, G. L. del Saskatchewan, che contano circa 150.000 aderenti.

Nel resto del continente americano l'insediamento e lo sviluppo della massoneria furono

condizionati dall'atteggiamento duramente anti-massonico assunto dalle potenze coloniali ivi

presenti e dominanti fino al XIX secolo, ossia le cattoliche Spagna e Portogallo. Le repressioni

non impedirono la creazione di logge, ma ne limitarono l'esistenza a forme semi-clandestine

ed episodiche. Non stupisce, pertanto, che i massoni locali siano stati attivissimi, e spesso nel

ruolo di promotori, nei movimenti d'indipendenza nazionale: così in Argentina, Brasile,

Messico, Cile, etc., dove alla più tarda fondazione di Grandi Logge nazionali contribuirono

alcune delle massonerie europee e nord-americane. Oggi esiste una solida rete di Grandi

Logge su tutto il sub-continente, tra le quali assai forti numericamente sono le Grandi Logge e

i Grandi Orienti dei diversi Stati brasiliani, con oltre 150.000 membri complessivi. Va

segnalata pure la Gran Loggia di Cuba, fondata nel 1859 e sopravvissuta indenne, sebbene con

forti restrizioni, all'instaurazione della dittatura castrista, unico caso nel mondo comunista.

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La Massoneria in Asia

In Asia, a parte l'Australia e la Nuova Zelanda , dove esistono ben radicate Grandi Logge di

diretta derivazione britannica (inglese, scozzese e irlandese), la decolonizzazione ha lasciato

situazioni massoniche diverse da Paese a Paese: forte nelle Filippine, dove la presenza

statunitense conseguente alla guerra ispano-americana ne ha favorito una notevole

espansione, come pure a Hong-Kong e a Singapore, dove il cosmopolitismo interrazziale ha

prevalso sulla decrescente influenza inglese, in regresso in India (peraltro, la locale

massoneria è incorsa anch'essa negli ultimi anni nella disapprovazione della G.L.U.

d'Inghilterra), molto limitata in Giappone.

La Massoneria in Africa

Estremamente complessa la situazione in Africa, dove la massoneria è praticamente

scomparsa dall'area mediterranea con l'affermazione dei nazionalismi e degli integralismi

islamici , pur avendo conosciuto (in Egitto, in Tunisia e in Algeria) una felice stagione nel XIX e

nella prima metà del XX secolo. La G.L.U. d'Inghilterra è presente con moltissime “logge

d'oltremare” ( overseas lodges ) nel Ghana, nello Zimbabwe, in Nigeria, in Uganda, in Kenya,

nello Zambia, in Tanzania, nello Swaziland, nel Transvaal, in Sud Africa, nel Natal, nella Sierra

Leone; in questi Paesi, peraltro, esistono anche molte logge dipendenti dalla G. L. di Scozia e

dalla G. L. d'Irlanda. Ancora poche e di scarsa consistenza numerica sono, infine, le Grandi

Logge autonome africane, quali quelle della Costa d'Avorio, del Gabon e del Senegal.