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Un metodo molecolare
per l’enumerazione di C. tyrobutyricum
Limite di determinazione = 14 genomi eq/ml o g
Metodo automatizzabile
Validazione in corso
Qualità degli Insilati
Progetto FILIGRANA «Valorizzazione della produzione del Grana Padano per il controllo di filiera e l’ottimizzazione dei processi produttivi»
Valutazione qualitativa degli Insilati e Fieni in Pianura Padana
Informazioni raccolte in azienda Tipologia di insilamento, Dimensioni trincea, copertura e tipologie di film plastici, appesantimento della superficie, presenza di teli laterali, densità della massa, uso di additivi, procedure di insilamento, avanzamento sul fronte
Gallo et al., 2015. JSFA, accepted
Percentuale aeree a rischio nelle
trincee campionate
Parte a rischio < 10%
Parte a rischio 10-20%
Parte a rischio 25-35%
Parte a rischio 35-70%
Rischio >70%
26% delle Trincee 36% delle Trincee
12% delle Trincee 16% delle Trincee
10% delle Trincee
Prodotto della ricerca:
Indice di qualità degli INSILATI
Definizione dell’Indice di qualità fermentativa
e di conservazione degli Insilati
Componenti utilizzate nel modello Peso Componenti
• Attività Clostridica 30%
• Fermentazioni Omolattiche 50%
• Fermentazioni Eterolattiche* 20%
Disponibilità di Calibrazioni NIRS
TRASFERIBILITA’ IMMEDIATA AL
SISTEMA LATTIERO CASEARIO
*Si tiene conto dell’utilizzo di Inoculi come Lactobacillus buchneri
Variable m.u. val
Butyric acid g kg-1 DM 0.1
Valerianic acid g kg-1 DM 0
Isovalerianic acid g kg-1 DM 0
Isobutyric acid g kg-1 DM 0
Lactic acid g kg-1 DM 62.47
Soluble CP g kg-1 DM 55
NH3-N g kg-1 TN 45
pH dmls 3.4
Propionic acid g kg-1 DM 4
Acetic acid g kg-1 DM 22
"Fermentative Quality Index"
Studio della microbiologia
degli Insilati
Manuscript under preparation «Prediction of Clostridium tyrobutyricum count
in Corn Silages»
Approccio condotto attraverso 3 tecniche multivariate
Regressione multipla con selezione STEPWISE
Principal Component Regression analysis
Partial Least Square Regression analysis
Previsione del contenuto di
cellule e spore di C. tyrobutyricum
negli Insilati di Mais
Modello (R2=0.64, √MSE=2.58)
Predittori: • Densità • Sostanza Secca • N-NH3 • pH • Acidi Grassi Volatili • Fattore Inibente • Tecniche Insilamento • Presenza Teli laterali
Valutare i fattori che negli Insilati influenzano lo sviluppo di cellule e spore di Clostridium tyrobutiricum.
IMMAGINE
IMMAGINE
impiego di un sistema per correggere la razione durante la
preparazione del carro (alimentazione di precisione)
Disegno sperimentale e controlli
8 allevamenti (MN, BS, LO)
Installazione impianti
Fase preliminare: da fine ottobre 2013 a fine gennaio 2014
in funzione sistema
nostri controlli preliminari in dicembre – inizio febbraio
Fase sperimentale:
Cross over (attivo/disattivo correzione carico alimenti) con 2 periodi
1° periodo di 14 settimane (inizio febbraio – inizio maggio)
(nostri controlli fine marzo – inizio maggio)
2° periodo di 12 settimane (inizio maggio – fine luglio)
(nostri controlli in giugno – luglio)
Alimentazione di precisione
3
4
5
6
7
Fresche Intermedia Complessiva
Ure
a, m
mo
l/L
Attivo DisattivoDati ematici • Urea più bassa. Nelle fresche valori più bassi con
attivo. Dieta più costante ed equilibrata tutti i
giorni migliore utilizzazione N ingerito (EFFICIENZA),
• Alcuni parametri ematici (colesterolo, Ca,
Bilirubina, GOT) depongono per un periodo di
transizione meno problematico. Meno
anomalie digestive. MIGLIORE BENESSERE.
WP9 – Alimentazione di precisione
4,5
4,7
4,9
5,1
5,3
5,5
Fresche Intermedia Complessiva
Ce
llule
so
mat
ich
e,
log(
n/m
L)
Attivo DisattivoLATTE
• Maggiore produzione
• Grasso, proteine e lattosio
sostanzialmente non
variano.
• Cellule somatiche: più basse
in attivo nei controlli individuali
• Tempo di rassodamento del
coagulo più breve
LATTE PIU’ IDONEO ALLA CASEIFICAZIONE
0,235
0,240
0,245
0,250
0,255
0,260
0,265
0,270
0,275
0,280
0 5 10 15
MO
L, €
/kg
latt
e
Settimane
C PF
S. Angelo Lodigiano, 13-03-2015 – FUTURO DEL LATTE IN VALLE PADANA: Scenari attuali e prospettive
WP9 – Alimentazione di precisione
AUMENTO DEL MARGINE OPERATIVO LORDO (differenza ricavi ce costi alimentazione). Aumento di 0.018 €/kg di latte.
Incidenza Micotossine da foraggio (SILOMAIS)
Micotossine ricercate prodotte da Pennicillum roqueforti, Aspegillus fumigatus, Aspergillus flavus, Fusarium spp., Alentaria spp., Monascus ruber
Pricnipali Micotossine
Incidenza campione
(trincea cont.)
Media (ppb)
Min (ppb)
Max (ppb)
Valori Olandesi
(ppb)
PR tossina * * * *
Ac. Micofenolico 25.3 (57%) 1758 41 48000 17%
(45000)
Roquefortina C 16.2 (32%) 744 10 32000 23%
(25000)
Gliotossina 2.6 (<5%) 275 119 560
DON 31.2 (40%) 141 31 601 81% (996)
Micotossine da P. roqueforti
Effetto della presenza di
Acido Micofenolico e Roquefortina C
sull’attività fermentativa ruminale
Parametro Acido
Micofenolico Roquefortina
Effetto singercico (Myco x Roque)
Fermentescibilità della razione (Vf, ml/g OM)
-7% -7% -14%
(lineare)
Produzione di VFA (mmol/l)
-19% -12% -36%
(quadratico)
Fattori di variazione delle spore di Clostridium tyrobutyricum nelle feci di bovine.
IMMAGINE
IMMAGINE
• Prove sperimentali per verificare se nel transito lungo il canale digerente
le spore di Clostridium tyrobutyricum si moltiplicano in maniera variabile in
funzione di fase fisiologica (asciutta e lattazione), rapporto F:C (senza e
con concentrati) e base foraggera (fieno, fieno + mais silo). • prove su bovine allevate presso la stalla sperimentale annessa all’Istituto
• somministrazione di spore di C. tyrobutyricum e G. stearothermophilus in
dispersione acquosa in un’unica soluzione
• cinetica di escrezione nelle feci (114 campioni da 14 animali)
• Prove sperimentali per valutare l’effetto della fermentescibilità dei
carboidrati non fibrosi in razione senza insilati sulla moltiplicazione delle
spore di C. tyrobutyricum nell’apparato digerente • confronto mais fioccato vs sorgo farina in quadrato latino 2x2
• al termine di ogni periodo somministrazione di spore di C. tyrobutyricum
• cinetica di escrezione nelle feci (160 campioni)
• Relazioni fra razione, pH delle feci e contenuto di spore di C.
tyrobutyricum nelle feci • 40 campioni di feci da 10 allevamenti
IMMAGINE
Asciutte con solo fieno
Dopo la somministrazione delle spore:
Aumenta solo G. stearothermophilus
Sotto limite rilevabilità C. tyrobutyricum.in 2 animali
su 7. Negli altri aumenti saltuari. L’aumento è stato
tuttavia di entità tale e che lascia presupporre una
incompatibilità con una moltiplicazione e sporificazione nell’apparato digerente. Le spore
potrebbero trovare le condizioni per germinare
nell’apparato digerente ma non si sarebbero
moltiplicate (o più probabilmente non avrebbero trovato
le condizioni per sporificare nuovamente).
1,00E+01
1,00E+02
1,00E+03
1,00E+04
1,00E+05
1,00E+06
-2 0 2 4 6 8
Cfu
/g
Giorni dalla somministrazione
Gs Ct
1,00E+01
1,00E+02
1,00E+03
1,00E+04
1,00E+05
1,00E+06
-2 0 2 4 6 8
Cfu
/g
Giorni dalla somministrazione
Gs CtBovine inizio lattazione, razione tipica a base di mais silo
Dopo la somministrazione delle spore:
G. stearothermophilusn on si osserva nessun
aumento per l’elevato background.
C. tyrobutyricum.isi osserva aumento nonostante
elevato background. I risultati depongono per una germinazione, moltiplicazione e sporificazione nell’apparato digerente
Fattori di variazione delle spore di nelle feci di bovine.
2,00
2,50
3,00
3,50
4,00
4,50
5,00
Ba Be Bo Ga Gr Mig Mi Pe Pin Pi
Log(
cgu
/g)
Aziende
Spore feci 10 aziende
Razione senza insilati: spore nelle feci sotto limite rilevabilità Effetto fermentescibilità dell’amido in razione senza insilati: non ha effetti sulla presenza di spore nelle feci (sempre sotto il limite) Anche con razioni a base di insilato di mais ci sono situazioni dove in tutti gli animali controllati i valori sono sotto il limite di rilevabilità?!
WP3 - Obiettivo 4 - Fattori di variazione delle spore di Clostridium tyrobutyricum nelle feci di bovine.
Wp3 – Obiettivo 5 - Fattori di variazione della attitudine del latte alla acidificazione.
IMMAGINE
IMMAGINE
• Controlli negli allevamenti a lenta e rapida velocità di acidificazione:
• Scelta degli allevamenti (91 allevamenti da 7 caseifici);
• Controlli in 24 allevamenti;
• Alimenti e razioni, benessere, condizioni metaboliche e
attività digestiva (analisi sangue: ematocrito, glucosio, colesterolo,
urea, Ca, P, Mg; Na, K, Cl, Zn, CuCp, proteine totali, albumine, globuline, GOT,
GGT, ALP, bilirubina,aptoglobina e feci: s.s.; pH, acidi grassi volatili; ALP)
caratteristiche del latte (318 campioni di sangue e feci e
376 campioni di latte);
• Analisi proteomica e metabolomica di campioni di latte selezionati
fra quelli prelevati nelle prove effettuate in campo;
• Aggiunta al latte di alcuni metaboliti individuati con le ricerche per
valutare l’effetto sulla velocità di acidificazione
• Effetti dell’acidificazione del latte sulla acidficazione della cagliata
nelle prima fasi di lavorazione
Wp3 – Obiettivo 5 - Fattori di variazione della attitudine del latte alla acidificazione.
s.s. UFL PG Amido F:C NDF NDFf NFC
kg/d U/kg % % % % %
Rapida 23.12 0.93 15.83 27.03 55.82 35.45 26.42 38.01
2.39 0.03 1.18 1.04 7.48 1.92 3.06 2.04
Intermedia 21.89 0.92 16.50 26.48 56.26 35.73 27.75 36.80
1.88 0.04 1.28 4.81 8.69 3.20 2.66 2.95
Lenta 23.27 0.96 16.57 28.59 53.85 32.83 25.46 39.76
1.31 0.03 0.86 2.36 3.83 3.61 3.02 3.25
Razioni in allevamenti a Rapida, intermedia e lenta velocità di acidificazione
Negli allevamenti con più lenta velocità di acidificazione del latte le razioni erano mediamente più ricche di concentrati
e da ritenere più a rischio per la buona attività fermentativa nel rumine e più in generale dell’attività digestiva. In
particolare erano più ricche di proteine grezze, di carboidrati non fibrosi, e di amido. Per contro più bassi erano i valori
di NDF totale e di NDF da foraggi.
L’analisi multivariata su tutti i dati ha evidenziato che fra le variabili rilevate a livello
ematico, digestivo e del latte, quelle che risultano maggiormente associate alla velocità
di acidificazione erano l’urea del sangue/latte (relazione negativa) e il grasso del latte
(relazione positiva), in sintonia e per effetto delle differenze nelle razioni prima
evidenziate.
Wp3 – Obiettivo 5 - Fattori di variazione della attitudine del latte alla acidificazione.
Variabile R2 parziale R2 modello F Prob F
Urea 0.0656 0.0656 14.96 0.0001
Fase lattazione 0.0483 0.1189 11.56 0.0008
Grasso 0.0661 0.16 17.01 <.0001
Stagione 0.0381 0.247 10.59 0.0013
Acido citrico 0.0216 0.2666 6.15 0.014
Dati in sintonia con i riscontri sulle feci (AGV più elevati con acidificazione lenta). Nel
complesso razioni povere in fibra fisico-effettiva e molto ricche in carboidrati non
fibrosi e che comportano eccessi fermentativi nell’apparato digerente, più
probabilmente nel grosso intestino, sono sfavorevoli per la velocità di acidificazione
del latte
GONFIORE TARDIVO
MICROBIOTA
DGGE
qPCR
NGS
C. butyricum
Lisozima
LAB-Clostridi
Caseificazioni
sperimentali
C.tyrobutyricum
Ciclo di vita
Spore Cellule
C. tyrobutyricum
Lisozima
Modello
GP - C.tyrobutyricum
Germinazione
spore-cellule-LAB-aa
Genomi
DGGE
qPCR
NGS
MICROBIOTA
of 83 spoiled cheese
. 4,477,326 high quality filtered sequences, 97.2% were correctly classified at the genus
level and 94.3% at the species level
LAB-Clostridi S. thermophilus L. helveticus L. rhamnosus => C. tyrobutyricum
L. delbruecki. L.casei => C. butyricum
Caseificazioni
sperimentali
C.tyrobutyricum
Lisozima CASEIFICAZIONI CON (L+) e SENZA LISOZIMA (L-) • In presenza di lisozima e con una contaminazione iniziale del latte di ~10-100 spore di C. tyrobutyricum , il difetto non si manifesta. CASEIFICAZIONI CON (L+) e SENZA LISOZIMA (L-), CON E SENZA SPORE AGGIUNTE • L’assenza di lisozima ha sempre portato alla comparsa di un difetto nel
formaggio, in 2 casi su 3 correlata alla presenza di C. tyrobutyricum
L+ L-
L+ S+
L- S+
C. butyricum
C.tyrobutyricum Genomi
AMINO ACID METABOLISM
DNA METABOLISM (CRISPR-associated proteins and restriction-modification systems)
CARBOHYDRATE METABOLISM (mannose and mannitol utilization)
UREASE urea decomposition (ureA, ureC, ureD, ureE, ureF, and ureG)
Caseificazioni
sperimentali
Ciclo di vita
spore cellule
LATTE IN CALDAIA
FINE COTTURA
ESTRAZIONE
CAGLIATA 24H
FORMA DOPO SALE
FORMAGGIO A 3 MESI
FORMAGGIO A 6 MESI
SPORE
SPORE
CELLULE C. tyr
Inizio
GERMINAZIONE
1,00E+001,00E+011,00E+021,00E+031,00E+041,00E+051,00E+061,00E+07
CELLULE C. tyrobutyricum
CELLULE e SPORE
SPORE 1,00E+001,00E+011,00E+021,00E+031,00E+041,00E+051,00E+061,00E+071,00E+081,00E+09
SPORE C. tyrobutyricum
CELLULE e SPORE
SPORE
Modello
GP- C.tyrobutyricum
germinazione
spore-cellule-LAB-aa
STUDIO DELLA GERMINAZIONE
• ANALISI GASCROMATOGRAFO PER PRODUZIONE IDROGENO
• MISURAZIONE CALO PERCENTUALE OD600nm
• MICROANALISI E MICROSCOPIA ELETTRONICA (SEM)
Trasferibilità dei Risultati e Prospettive
Future
TRASFERIBILITA’ DEI RISULTATI RAGGIUNTI
Indice di qualità fermentativa degli insilati come strumento applicabile nelle aziende e dai caseifici;
calibrazioni NIRS per valutare la qualità dei foraggi;
Divulgazione dei risultati del progetto FILIGRANA (allevatori del comprensorio del GP DOP, associazioni d’allevatori, caseifici, tecnici e nutrizionisti, istituti zooprofilattici).
Manuale di Buone Pratiche di insilamento spedito a tutte le aziende consorziate e disponibile online sul sito del Consorzio del Formaggio Grana Padano;
PROSPETTIVE FUTURE • Validazione dell’indice di qualità degli insilati su più aziende ed su più
annate agrarie. • Studio delle relazioni fra Indice di qualità degli insilati e contaminazione del
latte • Divulgazione capillare delle conoscenze nei comprensori produzioni DOP
Ricadute Applicative
indice di qualità fermentativa degli insilati di mais
buone pratiche di insilamento spedito a tutti gli aziende consorziate e disponibile online sul sito del Consorzio del Formaggio Grana Padano;
determinazione di una razione per le bovine più equilibrata che consenta una migliore attività digestiva e un latte più idoneo allo sviluppo di lattobacilli;
metodo rapido basato su strumenti NIR (FT-120) per la valutazione dell’idoneità del latte alla trasformazione;
sistema automatizzato di alimentazione di precisione per correggere la razione durante la preparazione del carro miscelatore
metodica di qPCR per la determinazione ed enumerazione di C. tyrobutyricum in latte, formaggio, foraggi e altre matrici, applicabile nei laboratori di analisi su larga scala;
tecniche di Next Generation Sequencing per lo studio del microbioma del formaggio Grana e per l’individuazione del microbiota di alterazione.
Conoscenze riguardo la presenza di micotossine negli insilati, i fattori
predisponenti la loro presenza e i reali effetti sugli animali;
Si è evidenziata la possibilità di determinare indirettamente mediante
strumenti infrarosso, alcuni parametri che consentono di valutare in
maniera più ampia l’idoneità del latte alla trasformazione a Grana
Padano. Gli approfondimenti degli studi iniziati con approccio
proteomico e metabolomico paiono promettenti e meritano un
proseguimento.
Sussiste una relazione tra le specie di batteri lattici nel siero innesto e lo
sviluppo di clostridi alterativi? Ulteriori prove sperimentali di caseificazione
mirate a dimostrare l’effetto del microbiota del siero innesto e della sua
tecnologia di preparazione sullo sviluppo di clostridi butirrici e sulla
comparsa del difetto
I risultati del progetto indicano una relazione tra alimentazione delle
bovine da latte e il numero di clostridi nel tratto digerente e nelle feci. Le
nuove tecnologie di analisi del microbioma intestinale, basate su
approcci di NGS, consentirebbero oggi di investigare in dettaglio le
interazioni tra dieta e comunità di clostridi e rappresentano un possibile
approccio sperimentale.