UN INTERCLUB PER LA PRESENTAZIONE A ROVIGO ......- 2 - leggenda racconta che Allah, dopo aver creato...

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- 1 - UN INTERCLUB PER LA PRESENTAZIONE A ROVIGO DEL FELLOWSHIP ALPINI PARTECIPANTI I RC DI FERRARA, BADIA-LENDINARA-ALTOPOLESINE, PORTOVIRO-DELTA PO, ESTE E LEGNAGO Riunione conviviale del 16 aprile dedicata al tema «Guerra e pace in Afganistan» di cui è stato relatore il maggiore MARIO RENNA, coadiuvato dal capitano MICHELE AGOSTINETTO entrambi del CORPO DEGLI ALPINI (g.a.) Un plauso con tanti complimenti al Segretario in ca- rica ENRICO BIANCARDI che oltre a volerla ha organizzato la manifestazione in modo splendido. Grande partecipazione estesa anche ad alcuni club non polesani i quali hanno tenuto a battesimo nel contesto della conviviale una delle prime presen- tazioni della Fellowship Alpini, rappresentata dal coordinatore per il Veneto Giorgio Cossutti del RC di Trieste. All’ex Tenente degli Alpini Enrico Biancardi è così toccato il massimo successo personale e quale rotariano socio del club l’onere di riferi- re e commentare la serata , di cui pubblichiamo la nota in questa pagina n (Enrico Biancardi) "Guerra e Pace in Afghanistan". A Rovigo si è parlato della spedizione ISAF con due ufficiali degli Alpini appena tornati dopo sei mesi di missione. Una continua a pag. 2 Hanno partecipato: Fellowship Rotariani Alpini • R. C. Ferrara (Distretto 2070) R. C. Rovigo • R. C. Porto Viro-Delta Po • Rotary Club Este R. C. Badia-Lendinara-Alto Polesine • R. C. Legnago • R. C. Padova Nord • R. C. Trieste R. C. Vicenza Est-Sandrigo • R. C. Venezia Mestre-Torre • Rotaract Club Rovigo Associazioni: Istituto del Nastro Azzurro • Unione Nazionale Ufficiali in Congedo • Assoarma Associazione Guardie d'Onore al Pantheon • Associazione Arma Aeronatica Associazione Nazionale Alpini • Associazione nazionale Arma di Cavalleria Associazione Nazionale Artiglieri d'Italia • Associazione Nazionale Bersaglieri d'Italia Associazione Nazionale Carristi d'Italia • Federazione Italiana dei Combattenti Alleati Unione nazionale Cavalieri d'Italia • Comitato Giovanni Palatucci

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UN INTERCLUB PER LA PRESENTAZIONE A ROVIGO DEL FELLOWSHIP ALPINI

PARTECIPANTI I RC DI FERRARA, BADIA-LENDINARA-ALTOPOLESINE,PORTOVIRO-DELTA PO, ESTE E LEGNAGO

Riunione conviviale del 16 aprile dedicata al tema «Guerra e pace in Afganistan»di cui è stato relatore il maggiore MARIO RENNA, coadiuvato dal capitano MICHELE AGOSTINETTO

entrambi del CORPO DEGLI ALPINI

(g.a.) Un plauso con tanti complimenti al Segretario in ca-rica ENRICO BIANCARDI che oltre a volerla ha organizzato lamanifestazione in modo splendido. Grande partecipazioneestesa anche ad alcuni club non polesani i quali hanno tenuto abattesimo nel contesto della conviviale una delle prime presen-tazioni della Fellowship Alpini, rappresentata dal coordinatoreper il Veneto Giorgio Cossutti del RC di Trieste. All’ex Tenentedegli Alpini Enrico Biancardi è così toccato il massimo successo

personale e quale rotariano socio del club l’onere di riferi-re e commentare la serata , di cui pubblichiamo la nota inquesta pagina

n

(Enrico Biancardi) "Guerra e Pace in Afghanistan". ARovigo si è parlato della spedizione ISAF con due ufficialidegli Alpini appena tornati dopo sei mesi di missione. Una

continua a pag. 2

Hanno partecipato: Fellowship Rotariani Alpini • R. C. Ferrara (Distretto 2070)R. C. Rovigo • R. C. Porto Viro-Delta Po • Rotary Club Este

R. C. Badia-Lendinara-Alto Polesine • R. C. Legnago • R. C. Padova Nord • R. C. TriesteR. C. Vicenza Est-Sandrigo • R. C. Venezia Mestre-Torre • Rotaract Club Rovigo

Associazioni: Istituto del Nastro Azzurro • Unione Nazionale Ufficiali in Congedo • AssoarmaAssociazione Guardie d'Onore al Pantheon • Associazione Arma AeronaticaAssociazione Nazionale Alpini • Associazione nazionale Arma di Cavalleria

Associazione Nazionale Artiglieri d'Italia • Associazione Nazionale Bersaglieri d'ItaliaAssociazione Nazionale Carristi d'Italia • Federazione Italiana dei Combattenti Alleati

Unione nazionale Cavalieri d'Italia • Comitato Giovanni Palatucci

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leggenda racconta che Allah, dopo aver creato la Terra, s’ac-corse che gli era rimasto un mucchio di pietre. Non sapendoche farsene, le buttò tutte sul futuro Afghanistan: tanto in unpostaccio simile, pensava, nessuno sarebbe andato a vivere.Sorvolando il paese, si ha oggi la stessa impressione e ci sichiede come trovino da campare circa 30 milioni di abitantisparsi su un territorio vasto due volte l’Italia, ma prevalente-mente montuoso e perseguitato dalla carenza d’acqua. Alledifficoltà ambientali, s’aggiunge la vicinanza di stati più po-tenti e bellicosi, come l’Iran ed il Pakistan, che fanno fareall’Afghanistan la parte del vaso di coccio in mezzo a quelli di

ferro. Considerando infine la mancanza di risorse naturali eduna guerra che dura da almeno 30 anni, si comprende come ilPaese sia tra i più poveri del mondo. Ci sono state le primeelezioni politiche, ma la situazione non è migliorata a causadelle storiche rivalità tribali ed etniche occultamente mano-vrate da fuori confine. Nel 2001, su mandato dell’ONU, qua-rantanove nazioni riunite nell’International Security Assistan-ce Force (ISAF) sono accorse in difesa del governo espressodalle elezioni. La missione, già difficile da coordinare per il nu-mero dei componenti ciascuno con diverse regole d’ingaggio,ha ricevuto compiti piuttosto complessi e non convenzionali,ossia di proteggere in primo luogo la popolazione e favorirnelo sviluppo economico e sociale, rendendo allo stesso tempo

efficiente ed autonomo l’esercito nazionale che dovrà asuo tempo garantire la sicurezza del Paese. Ma la missioneha assunto spesso i connotati di una guerra vera e propria,che ha richiesto l’impiego di armamenti avanzati come glielicotteri d’assalto Apache e di aerei a guida satellitare ulti-mamente dotati di missili anticarro Hellfire. In molti altricasi l’azione dei militari rispecchia meglio le finalità preva-lentemente umanitarie della missione. L’Italia partecipacon un contingente tra i più numerosi, che ha raggiuntopunte di circa 3.500 uomini ora ridotto a quasi la metà.

L’Interclub aveva come argomento la condizione afgha-na e chi meglio di due ufficiali appena ritornati da quellosfortunato Paese poteva spiegare la complessa situazione.

Il maggiore Mario Renna della Brigata Alpina Taurinenseaveva ricoperto negli ultimi sei mesi il ruolo di portavocedel Contingente della NATO di stanza ad Herat. A lui si rivol-gevano i giornalisti di tutto il mondo specialmente in occa-sione di eventi gravi che vedevano coinvolte le truppe alle-ate. Le notizie positive interessano poco, come se di unasquadra di calcio si commentassero solo i gol che subiscema non quelli che fa. Con questo sistema d’informazioneormai generalizzato, una buona parte dell’opinione pubbli-ca ritiene che la missione ISAF sia diventata un inutile spre-co di vite e di mezzi ma con scarsi risultati tangibili. In effet-ti, non è facile contrastare un nemico invisibile che conosceperfettamente il territorio, che si mescola abilmente tra lapopolazione e che ricorre anche ad infiltrati suicidi pur dicausare distruzione e morte tra gli avversari, poco importase l’azione coinvolge la gente del posto. È il caso delle mici-diali mine improvvisate (IED in codice), ordigni costruiti conresiduati bellici innescati con un’innumerevole quantità disistemi che ne rendono particolarmente pericolose leoperazioni di disattivazione.

Come conferma il Maggiore Renna, a 10 anni dall’iniziodella missione ISAF i progressi ottenuti sono evidenti, l’e-sercito regolare è ora bene addestrato e finalmente sem-bra in grado, anche per consistenza numerica, di assicurarel’ordine ed il controllo del territorio senza l’assistenza delcontingente alleato. Quest’autonomia sarà indispensabilein vista della progressiva riduzione della missione ISAF cheterminerà entro il prossimo anno, almeno così si prevede.Anche tra la popolazione si notano miglioramenti significa-tivi negli indici di mortalità infantile e di aspettativa di vita(prima tra i peggiori del mondo), le donne iniziano a vedere

da pag. 1: Interclub per la presentazione del Fellowship Alpini

Da sn: Il magg. Renna, Giorgio Cossutti con il guidoncino della F.Alpini, il presidente Dalla Pietra, il cap Agostinetto

Enrico Biancardi, già Tenenete del

Battaglione Morbegno del 5° Alpini

Distintivo a Biancardi della F. Alpini Biancardi con i due ufficiali Renna e Agostinetto

continua a pag. 3

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cambiare la loro condizione, internet ed i telefoni cellulari sistanno diffondendo anche nei villaggi più isolati dove primanon esistevano nemmeno i più elementari mezzi di comuni-cazione. Anche quest’ultimo aspetto può essere considera-to un fatto positivo e complementare agli interventi a favoredella popolazione, come la costruzione di scuole e di operecivili, d’impianti sportivi, di ambulatori medici ecc. L’azione

umanitaria vede il contingente italiano in prima linea anchenelle località più remote, dove occorre molta sensibilità perevitare interferenze con le ferree tradizioni locali. Nelle si-tuazioni più delicate, le soldatesse italiane, circa il 10% dellanostra forza, sono ritenute tra le migliori del contingente.Con l’esperienza di una precedente missione, il maggiore hapubblicato il libro “Ring Road: sei mesi con gli Alpini inAfghanistan”. La prefazione di Toni Capuozzo così termina: “. . . uomini di poche parole che fanno molto per il loro Paeselontano in un Paese cui si capisce si sono affezionati, e lo fan-no per amore di bandiera e dell’umanità, ma senza sbandie-rarlo”.

Il capitano Michele Agostinetto proviene dal Comandodelle Truppe Alpine di Bolzano ed è prossimo al passaggio digrado ed ha al suo attivo cinque missioni semestrali in quelPaese. Ha descritto alcuni aspetti della vita del soldato inquegli ambienti, dove in nessun posto ed in nessun momen-to ci si può sentire del tutto al sicuro. Ha inoltre confermato iprogressi che l’impegno internazionale ha conseguito nei 10anni della missione ISAF. Momenti di commozione ha susci-tato la presenza dei genitori del sottotenente Mauro Gigli(Medaglia d’Oro al valore militare) e del capitanoMassimo Ranzani. Entrambi gli ufficiali hannoperso la vita per lo scoppio di mine artigianali. Aloro ed ai caduti della missione è stato dedicatoun minuto di silenzio. Per la Fellowship Rotaria-ni-Alpini recentemente costituita, ha parlatobrevemente il coordinatore per il Veneto GiorgioCossutti del Rotary Club di Trieste. Ha illustrato lefinalità ed i service svolti e da svolgere a favoredella popolazione afghana, che riguardano, tral’altro, la fornitura di shelter box. Sono conteni-

tori forniti di tenda, addolcitore d’acqua, stufa, attrezzi sto-viglie, indumenti ed altri generi di prima necessità. Fornisco-no una prima dignitosa sistemazione ad un nucleo famiglia-re rimasto senza tetto. Ne esistono diverse versioni secondole zone e la stagione d’impiego.

All’Interclub hanno partecipato gli Amici dei RC di Ferra-ra, Este, Legnago, Badia-Lendinara-Alto Polesine, PortoViro-Delta Po, ed il Rotaract di Rovigo. Dato l’argomento ed ititolati relatori, erano state invitate le Associazioni d’Arma

che sono intervenute al gran completo. Nono-stante la complessità organizzativa ed i 128partecipanti, tutto si è svolto senza intoppi.Unico neo, l’assenza delle Autorità civili, invi-tate anch’esse con largo anticipo. Una dellelettere ricevute dopo l’Interclub così conclu-de: “È stata un bella, interessante e commo-vente serata. Vi ringrazio molto per avermi in-vitato. C’è un’Italia nascosta e tenace che an-cora sopravvive. Nessuno ne parla o se ne curaperché fuori dalle mode correnti. Ma, per for-tuna di tutti, c’è”.

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Presenti: Club Rotary partecipanti • RotaryClub Badia-Lendinara-Alto Polesine: 6 parteci-panti; Rotary Club Porto Viro-Delta Po: 5 parte-cipanti; Rotary Club Legnago: 12 partecipanti;Rotary Club Este: 28 partecipanti.

Soci presenti: Andriotto Andrea; Andriotto Giu-seppe; Avezzù; Bergamo; Biancardi con Donatel-la; Breviglieri; Cappellini; Fiorenza Cazzuffi conMarcello; Chini; Coltro; Costanzo con Teresa;Dalla Pietra con Maria Chiara; Girardello; Massa-rente; Mazza; Mazzucato; Mercusa con Adriana;Merlin; Padoan; Pivari; Pivirotto; Rizzi con Ivana;

Salvadori; Scaranello; Silvestri con Paola.

Ospiti del Club: i relatori magg. Mario Renna e cap. MicheleAgostinetto con consorte; i genitori di Mauro Gigli e di Massi-mo Ranzani; Giorgio Cossutticoordinatore Fellowship Rota-riani-Alpini e Signora; FedericaRomagnolo, presidente del Ro-taract e tre membri del direttivo;le giornaliste Laura Degan eMaria Chiara Pavani; il cap.Giorgio Istrali del Comando Ca-rabinieri Rovigo; Piero Zonzinrappresentante del Governato-re con Roberta; Franco Caponiin rappresentanza del Presi-dente del RC di Ferrara e con-sorte.

Ospiti dei Soci: di Biancardi:ten. Enzo Nalli e ten. Vittorio Spi-gai del 55° corso SMALP; Giu-seppe Salin; di Silvestri: RobertoDonato e consorte; Associazionid’Arma: 25 partecipanti.

da pag. 2: Interclub per la presentazione del Fellowship Alpini

Suona l'inno nazionale. A sn. la signora Zonzin, il Capitano dei carabinieri Istrali, ilMaggiore Renna, il Presidente Dalla Pietra,

il Capitano Agostinetto e signora, la signora Dalla Pietra

Il Maggiore Mario Renna

Copertina del libropresentato nel corso

della serata.

Il Capitano Michele Agostinetto

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VISITA ALLA MOSTRA

“PIETRO BEMBO E L’INVENZIONE DEL RINASCIMENTO”

A PADOVA - PALAZZO DEL MONTE

Riunione conviviale esterna sabato 20 aprile 2013Conviviale trattoria «da Dante alle piazze», Padova

Soci partecipanti: AndriottoGiuseppe con Ivana; Biancar-di con Donatella; Brugnolo;Cappellini; Dalla Pietra conMaria Chiara; Rizzi con Ivana;Silvestri con Paola; Surianicon Silvia; Zonzin, Assistente

del Governatore con Roberta.Ospiti dei Soci: di Ubertone la sorella Serena; quattro appar-tenenti al RC di Adria.

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(g.a.) L’attività culturale del club nell’annata corrente,dopo quella di Palazzo Roverella a Rovigo, con la visita allamostra di Pietro Bembo di Padova ha offerto un ulteriore im-portante occasione di aggiornamento storico-artistico ai

soci. Già preannunciata come un grosso evento dal socio Ro-berto Saro, che della Fondazione Cariparo promotrice è Se-gretario Generale, la mostra ha avuto una grande risonanzain ambito nazionale ed anche internazionale avendone datonotizia organi di stampa come Le Monde e WashingtonPost. Di alto interesse è stata al termine della rasse-gna delle opere esposte, la relazione e com-mento del curatore Guido Beltramini che conle ampie risposte alle domande dei visita-tori ha fornito completezza e chiarimentia molti degli interrogativi posti. Uno fratutti è stato quello di aver vinto le resi-stenze del Direttore della National Gal-lery di Washington che aveva negato ilprestito del ritratto di Tiziano del cardi-nale, riuscendo ad averne poi il consensodopo aver fatto notare come Padova fossestata nel cinquecento uno dei più grandicentri culturali europei (Petrarca, Mantegna,Galileo) ove il veneziano Pietro Bembo volle sta-

bilirsi. Va ricordatoche la sua magnificacasa, identificata inVia Altinate, fu defi-nita Case delle Museovvero Museum co-me poi vengono de-finiti i luoghi ovesono raccolte opered’arte. E la sua fuuna splendida ma-gione ove il Bemboraccolse una grandevarietà di opered’arte, purtroppo di-sperse dopo la suamorte, ma che dopo cinquecento anni grazie alla mostra cheporta il suo nome possono essere viste dal pubblico del no-

stro tempo.Questo illustre perso-

naggio, fu umanista digrande portata tanto dadover parecchio alla suainventio o riscoperta rina-scimentale dell’antica cul-tura greco/latina.

Fu raffinato collezioni-sta d’arte, ed a sua voltapoeta in latino, grammati-co e autorevole cultore epromotore della linguaitaliana. La sua figuraaleggia nello spirito dellamostra con una presenzache si avverte particolar-mente ammirando leopere esposte.

E soprattutto quandoci si avvicina ad un’opera come il De Aetna (scritta in greco),al crocefisso di Michelangelo (vero tesoro nascosto del Bri-stih Museum) appartenente alla sua collezione, ai ritratti del

Giorgione, senza dimenticare l’Antinoo di Arte Ro-mana. Ed è ancora una presenza inquietante nel

vedere “il libro tascabile” frutto della collabo-razione con il veneziano Aldo Manunzio, il-

lustre e famoso stampatore. La conoscen-za dell’uomo Bembo e quella delle operedelle sue raccolte, finiscono per crearenel visitatore la sensazione di un intrec-cio di elementi. In questi, si attualizza larealtà della cultura rinascimentale con-giunta ad un percorso di vita, quella del-

lo stesso Bembo, che ci riporta ad un’e-poca storica e artistica di cui la mostra ci

ha consegnato una grande e meravigliosatestimonianza.

Tiziano Ritratto di P. Bembo(Washington. N. Gall.)

(Dal depliant di presentazione)

(Tiziano P.Bembo da Besancon)

Il Crocefisso diMichelangelo

(dal BritishMuseum)

GiorgioneGuanti per il libro tascabile

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RIUNIONE NON CONVIVIALE DI CAMINETTO

MARTEDÍ 9 APRILE 2013

Momentaneamente assente il Presidente Dalla Pietra,inizia la riunione il presidente incoming Roberto Tovo, chedà ai pochi presenti alcune informazioni. Come noto, la sededel club, a causa di problemi murari, è stata dovuta lasciareed essere trasferita da quella di Via Angeli, ove il club si tro-vava da oltre dieci anni. Si è reso necessario reperire altrove,e ciò non senza difficoltà, un’altra sistemazione trovata pres-so il Circolo Sociale di Via Pascoli. Ricorda che la prossimaconviviale ospiterà due ufficiali degli alpini reduci dall’Afga-nistan e rammenta inoltre la riunione esterna a Padova pervistare la mostra di Pietro Bembo. Rientrato il PresidenteDalla Pietra completa le informazioni su prossimi programmifra cui il viaggio ricordo a Longarone per il cinquantesimo

anniversario della catastrofe del Vaiont,di cui è statoincaricato per l’organizzazione il socio Fausto Pivirotto.

p

Presenti: Andriotto G., Biancardi, Bergamo, Brugnolo, Mazzu-cato, Pivirotto, Tovo, Dalla Pietra.

MARTEDÍ 23 APRILE 2013

Presenti: Andriotto Andrea; Andriotto Giuseppe, Bergamasco;Biancardi, Dalla Pietra; Mazzucato; Pivirotto; Zonzin

p

Il presidente dalla Pietra richiama le informazioni già for-nite sui programmi delle prossime riunioni riferendo in parti-colare sulla attestazione ricevuta per la partecipazione alMaching Grant dell’acqua in Thailandia

«L’immagine del Rotary. Opinioni a confronto: dalla Carta al Web»

FORUM DISTRETTUALE • Sabato 6 Aprile 2013, Vicenza, Auditorium dell’Università

Marco Avezzù e Fabio Galiazzo hanno partecipato al fo-rum distrettuale sul tema L’immagine del Rotary. Opinioni aconfronto: dalla carta al web che ha avuto luogo nell’Audito-rium dell’Università di Vicenza. Al parcheggio trovano OtelloBizzotto con cui percorrono i quattro passi che separano dal-la sede universitaria, sede dove Ida Zanetti accoglie i nume-rosi partecipanti. All’arrivo Marco si intrattiene in amabiliconversari con il relatore ing. Alberto Cecchini al quale è le-gato da un’antica amicizia nata aitempi del Rotaract, nell’ambito delquale sono stati entrambi Rappre-sentanti Distrettuali.

L’avvio del Forum tende un po’ aritardare, tanto che qualche parte-cipante inizia a sbuffare.

Poi quando finalmente il Gover-natore batte la campana accade chenon partono gli inni.

Sembra quasi un avvio non in sti-le Rotary.

Ma già a partire dall’introduzio-ne del Governatore la mattinata vie-ne brillantemente presa per manodal Chairman, il rotariano Direttoredel Giornale di Vicenza Ario Gerva-sutti e si comincia a percepire la robustezza del parterre chel’organizzazione distrettuale, ed Ida Zanetti in particolare,ha chiamato a parlare.

Il primo a intervenire è il PDG ing. Alberto Cecchini, Coor-dinatore della Immagine pubblica del Rotary. In breve tem-po (Gervasutti sottolinea che la sua presentazione si è con-clusa al secondo spaccato del tempo previsto) ha spiegatocome al Rotary e ai Rotariani serva una maggiore capacità dicomunicazione relativa a ciò che il Rotary deve essere perl’esterno, ma anche per i singoli rotariani. Ha spiegato comeil board centrale spinge ad utilizzare le potenzialità dei nuovi

sistemi di comunicazione per coin-volgere il mondo esterno nelle atti-vità di service che i Rotary fanno an-che con strumenti come il “Rotaryshow case”. Si tratta di un’applica-zione mediante la quale qualsiasisocio rotariano può inserire i pro-getti/service che lo coinvolgono nelRotary, consentendogli di ripubbli-carli su Facebook e Twitteramplificando il messaggio allacerchia delle proprie conoscenze.

Un altro importante messaggio ècercare di spingere la comunicazio-ne relativa al Rotary in egual misurasulle attività del service ma anchesulle professionalità che il Rotary

riesce a mettere in campo.Il secondo relatore è stato il giornalista Paolo Tacconi, che

continua a pag. 6

Alberto Cecchini alla tribuna

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ha maturato una pluriennale esperienza, appena terminata, inMicrosoft quale Responsabile Italia di MSN ed ora si accinge adaffrontare un progetto italiano con De Agostini Publishing. Tac-coni ha toccato il tema del cambiamento del modo di fare for-mazione al tempo del social network. Ha spiegato chiaramentecome i fondi che rendono possibile l’informazione in Italiastanno pian piano dirigendosi verso le multinazionali che do-minano il mondo di internet. Gli investimenti pubbli-citari che passano dal mondo della informazioneitaliana ad internet vanno ad un mercato do-minato dalle multinazionali che potrebbe-ro con le loro regole decidere come ge-stire l’informazione nel mondo.

Ha inoltre evidenziato che nell’in-formazione la reputazione è il capita-le più importante, ponendo inoltrel’attenzione sulla necessità di vigilaresulla reputazione che ognuno di noipuò avere nel mondo internet pernon rischiare nel futuro di avere pub-blicato e visibile a tutti immagini o af-fermazioni che noi pensavamo di avercollocato nella sfera privata.

Il prof. Franco Grossi, Docente di Infor-mation and Communication Technology (ICT)all’ Università di Trieste, ragionando per paradossiha dimostrato come nell’era della privacy, la privacy nonesiste più.

L’utente ora ha dei “super poteri” o sensi estesi (citandoMarshall McLuhan) in quanto con internet l’uomo può inte-ragire con il mondo intero non più come semplice spettato-re ma come attore. Questi sensi estesi sono spesso forniti daaziende che non si fanno pagare, ma si “accontentano” deinostri dati. Le informazioni personali sono valutati fino a 100dollari ad individuo ed il loro valore è dato dalla profilazionedelle informazioni insite nella connessione di varieinformazioni fornite ai vari servizi internet.

Nel mondo ora non ci sono più solo i consumatori masono tutti un po’ “presumer” cioè produttori e fruitori delleinformazioni che creano. Ogni acquisto in Amazon o ogni ri-cerca in Google porta nuove informazioni ai nostri informa-tori di servizi che li usano per darci migliori servizi, ma li usa-no anche per profilare meglio le possibilitàdi vendere mercio idee secondo la loro convenienza. Nel suo intervento in-frammezza qualche utile raccomandazione agli utenti dellarete: bisogna effettuare con frequenze ravvicinate la pulitu-ra disco ed anche cancellare file temporanei, cookies, cro-nologia, cambiare password,..).

In sostanza la gara del XXI secolo è catturare le informa-zioni personali.

Tantissime le citazioni nel corso dell’intervento: da SteveJobs – la gente guarda la TV per spegnere il cervello ed usa ilPC per accenderlo, a I persuasori occulti di Vance Packard,proseguendo con Larry Page e Sergey Brin – studenti all’Uni-versità di Stanford e fondatori nel 1997 di Google, oppureMark Zuckerberg studente di Harvard che nel 2004 fondòFacebook.

Il professor Francesco Pizzetti, docente all’Università diTorino e da aprile 2005 a giugno2012 Presidente dell’Au-

torità Garante della Privacy in Italia, ha magistral-mente concluso la prima parte del forum

esortando tutti a sfruttare le nuove tecno-logie offerte dal WEB 2.0, ma lottando

strenuamente per la difesa della no-stra privacy ovvero del nostro dirittoa decidere cosa rendere pubblico,ma soprattutto del nostro diritto anon essere “disinformati” in ma-niera scientifica da multinazionaliche potrebbero cercare di convin-cerci a cambiare le nostre idee in

base all’incrocio delle informazioniche noi offriamo ai vari servizi inter-

net in cambio del servizio. Il recentecaso Google che vorrebbe unificare la

“policy privacy” dei propri servizi nascon-de la volontà di incrociare tutte le informazio-

ni relative e cercare quindi di profilare le nostrepassioni con le nostre abitudini per poterle vendere conmaggior valore.

Ha infine invitato a riflettere sui 3 concetti di moda nelmondo attuale: “cloud computing”, “open data” e “bigdata”, che rappresentano una grande occasione di gestireinformazioni senza dover gestire server internamente o do-tarsi di esperti in azienda, ma nasconde comunque il rischiodi fornire a entità a noi sconosciute la possibilità di reperiredati importanti, incrociarli, conoscerli ed usarli in manierasvantaggiosa per la nostra comunità.

Il coffee break ha interrotto due ore e mezzo di full immer-sion senza che sia volata una mosca con un’assemblea che si èlasciata coinvolgere dall’irrompente energia di Cecchini, dal-l’avvincente passione di Tacconi, dalle evoluzioni iper-uranichedi Grossi e da Pizzetti che, parlando sempre a braccio e senzanecessità di aiutarsi con powerpoint, l’ha incantata. A seguire èstata presentata da Evelino Pozzobon e Davide Zattarin la nuo-va interfaccia del portale web a disposizione dei Rotary Clubdel Triveneto nell’ambito del sito distrettuale e la nuova guidaper l’uso ottimale dello strumento.

Tra le testimonianze presentate si segnalano GabrieleBoscolo che ha presentato l’APP relativa al sito e StefanoMarchi del Rotary Club Padova che ha presentato la propriafanpage di facebook, invitando gli altri club a visitarla e aprendere le idee per usufruirne nei propri club e utilizzarlacome “conviviale permanente”.

Le conclusioni sono state affidate al Governatore Peroloche ha ribadito ancora l’importanza dell’ uso consapevoledei nuovi media per far conoscere il Rotary e le sue opere.Ha inoltre comunicato che i lavori del Forum sono stati ripre-si integralmente e pertanto a breve sarà disponibile un fil-mato DVD della durata di circa 40 minuti.

Commenti entusiasti da parte di tutti i partecipanti perquesto evento con relatori di grande respiro che sono riusci-ti ad integrarsi tra loro e a lasciare in tutti un grande arricchi-mento e parecchi spunti di riflessione.

Marco Avezzù & Fabio Galiazzo

da pag. 5: Forum Distrettuale

PRIORITÁSTRATEGICA

Migliorare l’immagine pubblicae la consapevolezza *

– Unificare l’immagine e rafforzare la consape-

volezza del brand

– Pubblicizzare l’azione di servizio

– Promuovere i valori fondamentali (servizio,

amicizia, diversità, integrità e leadership)

– Enfatizzare l’azione professionale

– Incoraggiare i club a collaborare e pro-

muovere le loro attività più si-

gnificative

– Nel 1969 nasce ARPAnet– Nel 1977 viene lanciato sul mercato il primo com-

puter (Apple II) per il quale venne usata l’espressio-ne “personal computer”, ma occorrerà

– attendere il 1981 (PC IBM) per una sua vera affer-mazione di massa.

– Nel 1983 la rete si ampliò e si divise in Milnet (usimilitari) e Arpanet (usi civili scientifici); in brevetempo si associarono la rete della NASA e Csnet, larete che unisce le università americane. Tutti gliutenti ARPAnet migrarono verso la suite TCP/IP,dopo che vennero pubblicate le specifiche comuni.

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IL PRESIDENTE INTERNAZIONALE SAKUJI TANAKA

SPIEGA E COMMENTA IL SUO TEMA SULLA PACE

Cari amici Rotariani,dal momento in cui sono stato

nominato presidente del Rotary Internazionale, sapevo cheavrei scelto un tema che si concentrerà sulla pace. Questo è ilmotivo per cui ho programmato tre forum di pace - per dareai Rotariani l’opportunità di pensare alla pace, per parlare dipace, e di condividere le loro idee per costruire insieme lapace.

Sentiamo la parola pace ogni giorno. Ma la maggior partedi noi trascorrono poco tempo a pensare a cosa sia la pace. Alsuo livello più semplice, possiamo definire la pace da ciò chenon lo è. Si tratta di uno stato di nessuna guerra, nessunaviolenza e nessuna paura. Vuol dire che non siete in pericolodi fame, la persecuzione, la sofferenza della povertà.

Ma possiamo anche definire la pace per quello che è, e diciò che possiamo essere. La pace può significare libertà di pen-siero e di parola, la libertà di opinione e di scelta, e la capaci-tà di auto-determinazione. Può significare la sicurezza, la fi-ducia nel futuro - una vita e la casa in una società stabile. Suun livello più astratto, la pace può significare un senso difelicità, di serenità interiore, di calma.

Comunque noi usiamo la parola, però capiamo la pace, ilRotary ci può aiutare a raggiungerlo. Rotary ci aiuta a soddi-

sfare le esigenze di base di altri - per fornire as-sistenza sanitaria, l’igiene, il cibo, e l’istruzionequando e dove sono più necessarie. Essa aiuta asoddisfare le esigenze interiori e, per amicizia, connessione epremuroso. E Rotary ci aiuta a costruire la pace nel suo sensopiù tradizionale, riducendo le cause del conflitto. Costruisceponti di amicizia e tolleranza tra i popoli e le nazioni. Essa ciaiuta a capire l’un l’altro.

Tuttavia definiamo la pace, qualunque sia la pace signifi-ca per noi, siamo in grado di avvicinarla attraverso il servi-zio. La pace, in tutti i modi che possiamo comprendere, è unvero e proprio obiettivo, e un obiettivo realistico per il Rotary.La pace non è qualcosa che può essere raggiunto solo attra-verso i trattati, da parte dei governi, o attraverso le lotte eroi-che. Èqualcosa che possiamo trovare, e che possiamoraggiungere - tutti i giorni, e in molti modi semplici.

E così vi ringrazio per il vostro impegno per la pace attra-verso il servizio - e ad un obiettivo del Rotary di un mondo piùpacifico.

Sakuji TanakaPresidente Rotary International

(Fonte Rot. Intern.)

LA LETTERA DEL GOVERNATOREALESSANDRO PEROLO PER IL MESE DI GIUGNO 2013

Care Amiche e Cari Amici,giungiamo alla fine della nostra annata e ripercorrendo aritroso gli incontri nei Club e gli eventi distrettuali, cer-chiamo di fare un bilancio dei risultati che avremmo volu-to realizzare e dei progetti che non sono stati portati a ter-mine.

Nelle lettere che ogni mese ho inviato e che spero sianostate lette e magari anche condivise, ho evidenziato situa-zioni e proposte che non sono mai state dettate da mie scel-te, ma solamente da indicazioni o direttive del RotaryInternational. Avevo sperato che alcune prese di posizionedi qualche Club trovassero una convinta ricerca di adegua-mento agli indirizzi della nostra associazione internazio-nale, ma in questi ultimi giorni ha avuto testimonianza,con amarezza, che la caparbia resistenza a istanze di revi-sione e di aggiornamento negli intenti di alcuni rotariani,continua a persistere, anche se da parte di pochi soci chedeterminano le scelte della compagine associativa.

Un malinteso senso di autonomia non dovrebbe trovareriscontro nell’azione e nella programmazione dei rotaria-ni. Durante il Seminario di maggio per i Nuovi Soci, abbia-mo accennato alle priorità e ai valori fondamentali, cosìnominati dallo steso Rotary International, che devono co-stituire la guida per la programmazione delle attività e

delle scelte dei Club. Il Piano Strategico delRotary, pubblicato nelle prime pagine del-l’organigramma distrettuale e oggetto dianalisi durante il SIPE dei presidenti nellontano marzo 2012, sarà anche presentenella relazione finale del Congresso di sa-bato 15 giugno p.v. Vedremo assieme quanto siamo staticapaci di realizzare e cosa non è stato possibile portare atermine. È opportuno che i progetti siano anche ambiziosi,ma è doveroso che con umiltà siano elencate le cause dellamancata realizzazione e se ne ricerchino le ragioni.

È trascorso esattamente un anno dall’Assemblea di Tre-viso, dove abbiamo dato avvio all’annata programmandoalcune attività distrettuali che verranno presentate alCongresso. Sono grato ai Presidenti che con spirito collabo-rativo hanno risposto anche con entusiasmo alle mie pro-poste, riuscendo a fare, tutti assieme, un “unicum” del no-stro Distretto, ricco di progetti rivolti alle nostre comunità.

Nella speranza di incontrare al Congresso tutti i “miei”Presidenti, accompagnati dai loro Consigli Direttivi, per unforte abbraccio collettivo, invio molti cari saluti a tuttiVoi.

Errata Corrige:la foto dell’Avv.to ValentinaNoce pubblicata a pag. 3 delBollettino n. 8 di Marzo 2013 ,èstata erroneamente inserita alposto di quella vera che è laseguente:

Page 8: UN INTERCLUB PER LA PRESENTAZIONE A ROVIGO ......- 2 - leggenda racconta che Allah, dopo aver creato la Terra, s’ac-corse che gli era rimasto un mucchio di pietre. Non sapendo che

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ROTARY CLUB ROVIGO - Segreteria: Rovigo - via Sant'Agostino , 10 - Tel. e Fax 0425 25022E-mail: [email protected] • Consultate il nostro sito: www.rotary2060.eu (cliccare sulla voce Club)

Giuseppe Andriotto, Redattore e Coordinatore.

NOTIZIE DI SEGRETERIA

n Dal nostro club contattodi Melun

Il giorno 28 giugno 2013 ilRC di Melun effettuerà ilpassaggio delle consegnefra il Presidente GerardDuez ed il Presidente elet-to MICHEL ORAVEC.

n Dal Consiglio di legislazione

Il Consiglio si tiene ogni tre anni. Esamina e provvede agliaggiornamenti dei regolamenti del Rotay Internazionale edei suoi club. Nell’ultima recente tornata ha esaminato 170proposte. Ha inoltre deliberato l’aumento di un dollaro procapite all'anno di quanto viene versato dai club al RotaryInternational. L’adeguamento è stato reso necessario dallaprevisione che nel 2018 vi sarebbe stato un deficit di novemilioni di dollari e le riserve si sarebbero ridotto al disottodei livelli stabiliti.

n I Parchi del sorrisoLago di Garda- Parco Bussolengo

Anche quest’anno verrà organizzato dai club Verona e Ve-rona Nord il service “I Parchi del sorriso” che, come noto, ri-

veste particolare importana a livello del nostro Distretto ilquale, secondo quanto avvenuto in passato, sosterrà l’ini-ziativa anche dal punto di vista finanziario.In questa edizione lo stesso service si articolerà su tre gior-nate anziché sulle due consuete, da giovedì 19 a sabato 21settembre.Per eventuali interessati info in Segreteria.

n Ci hanno ricordato:

Vincenzo Cappellini dalla PatagoniaPino e Ivana Andriotto dall’Alsazia

Programma riunioni del mese di giugno 2013

u Sabato 1 - Il Club in visita guidata ai luoghi del Vajont nel cin-quantesimo anniversario del tragico evento

u Martedì 4 - Caminetto, argomenti rotariani; e presentazionedei ragazzi che parteciperanno allo Scambio Giovani nellastagione estiva

u Martedì 11 - Visita all’Handicamp di Albarella, con cena alcampo ore 19,30

u Venerdì 15 e sabato 16 - Congresso distrettuale a Treviso,Governatore Alessandro Perolo. Informazioni sul sito del Di-

stretto http://www.rotary2060.eu/2012-2013/images/sto-ries/rotary_giugno_2013_web.pdf

u Martedì 18 - Caminetto, argomenti rotariani

u Martedì 25 - Passaggio delle consegne a Corte Frassino diVilladose(www.residenzedepoca.it/matrimoni/s/location/frassino)tra Gianfranco dalla Pietra e Roberto Tovo. Per la conviviale,che inizierà alle ore 20, è assolutamente necessario preno-tarsi in segerteria entro giovedì 20.

Il Club ha partecipato allutto dell’amico ALBERTOTOSI con il seguente ne-crologio pubblicato sulGazzettino

RYLA 2013 (30ma Edizione) Un primo bilancio

Si è tenuto dal 15 al 20 aprile, presso l’Hotel Fior di Castel-franco Veneto: una sede ormai ultradecennale, che ancora unavolta è stata di unanime soddisfazione. Hanno partecipato 60giovani (30 ragazze e 24 ragazzi), tutti sulla soglia della vitaprofessionale (appena dentro o appena fuori). Significativi, atale proposito, i titoli di studio: 25 laureati (5 triennali); 33 uni-versitari, 2 diplomati. Inviati al Corso complessivamente da 45Club del Distretto.

Tali numeri sono quest’anno di particolare soddisfazione,avendo raggiunto livelli record rispetto a tutti gli anni prece-denti.

Il tema del Corso di quest’anno era: “Politica, economia, va-lori: quale Europa domani ?”. Ne hanno trattato in undici rela-zioni illustri personaggi (gran parte dei quali rotariani) dell’u-niversità, della scuola, dell’imprenditoria, delle istituzioni. Ri-cordiamo tra i primi i professori Giorgio Dominese, Bruno Ba-rel, Giovanni Costa, Gilberto Muraro, Maria Laura Picchio For-lati; tra i manager e gli imprenditori: l’ing. Francesco Albrizio,Direttore Generale dell’Haier Italia; il dott. Andrea Dorigo, Pre-sidente di Luxottica Wholeslale North America; il dott. Domeni-co Girardi, A.D. GF Parners Corporate Finance; il dott. France-sco Giacomin, del CdA di Unicredit; tra i rappresentanti delleIstituzioni: il sen. prof. Giampiero Favaro e il Deputato Europeo,

on. ing. Antonio Cancian. Sono intervenute anche, a illustrare leloro esperienze di studi dell’estero, le due rotaractiane Lara eFrancesca Cunico. Al centro del Corso c’è stato infine l’interven-to del Governatore dott. Alessandro Perolo, che ha portato il sa-luto e il plauso dei rotariani del Distretto e illustrato in una effi-cace sintesi l’essenza, gli obiettivi e l’operatività del Rotary Inter-national: un’Associazione di servizio per l’uomo e la comunità.

Il Programma del Corso, integrato da alcune visite guidate astrutture produttive del territorio e ad obiettivi d’arte (partico-larmente gradita la visita alla Gypsoteca e al Tempio palladianidi Possagno), nonché dalle tradizionali attività autogestite (inparticolare dalla stampa del “RYLA Press”, il “quotidiano delCorso uscito in cinque numeri, quest’anno integralmente rin-novato, e particolarmente riuscito, nella veste grafica) ha com-preso anche una bella serata di incontro col Rotaract di Castel-franco Veneto, due riuscite serate musicali e, nella mattinataconclusiva, un applaudito concerto di ”arpa e marimba" con unduo di giovani esecutori.Quindici Rylisti hanno infine partecipato con loro relazioniscritte al Concorso per il Premio Algarotti, che verrà assegnatoil prossimo settembre, in apposita cerimonia, organizzata incollaborazione col R.C. Castelfranco Asolo, presso l’Hotel Fior,sede del Corso. (Dalla Segreteria Distrettuale)