UN ALTRO MONDOUN ALTRO MONDO Il mondo (s)conosciuto · del mondo: il pianeta azzurro può essere...

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UN ALTRO MONDO UN ALTRO MONDO UN ALTRO MONDO UN ALTRO MONDO Biblioteca di Buscate N. 16 Giugno 2013 Il mondo (s)conosciuto La vita è ciò che fac- ciamo di essa. I viaggi sono i viaggiatori. Ciò che vediamo non è ciò che vediamo, ma ciò che siamo. F. Pessoa, Il libro dell’inquietudine Le guide sono libri ambigui e infidi: come gli imbonitori delle fiere, concentrano l’attenzione sugli a- spetti più appariscen- ti e gloriosi, ometten- do le zone d’ombra, i lati meno noti e famo- si di un paese di cui si fanno divulgatori. Per questo numero, Tusitala rifiuta questa concezione di guida e pensa in grande; lo fa redigendo una guida che non rivolge la sua attenzione ad un pae- se solo bensì al mon- do intero e, di questo mondo che erronea- mente si crede ormai esaurito e noto, vi mostrerà la letteratu- ra, il cinema, le arti di paesi affatto famosi per questi aspetti. E’ anche una sorta di omaggio alla diversità del mondo: il pianeta azzurro può essere ancora un luogo in cui si celano bellezza e meraviglia, nascoste nelle pieghe del visi- bile, pronte ad essere colte con lo sguardo vigile e nomade di un viaggiatore curioso e libero. Anche un libro oppu- re un film o un’opera d’arte ambientata in un luogo poco noto oppure scritto da un artista locale può es- sere già il primo var- care una soglia che ci porta oltre noi stessi e che diventa imme- diatamente anche un nuovo punto d’osservazione per guardarci: scoprire l’Altro da noi, un Altro diverso e lontano, può essere come guardar- si in uno specchio straniante, in grado di ingrandire nostri stessi aspetti fino a quel momento igno- rati. Un mondo sconosciu- to, quindi, viene a pa- lesarsi ai nostri sensi attraverso gli articoli di questo numero: Silvia e Gabriele pre- sentano sette libri per sette nazioni lontane nel tempo e nello spa- zio; Erica torna a fo- calizzarsi sul cinema e, complice il Festival del Cinema Africano, d’Asia e America lati- na tenutosi a Milano, ci presenta una affa- scinante filmografia di registi africani. E’ il nord estremo della Finlandia, invece, il luogo meno noto do- ve Giulia va a indivi- duare la passione rock metal di quel pa- ese che ha la musica tra gli elementi chiave dei suoi miti d’origine. Cuba non è solo spiagge e turi- smo: è anche la patria di un artista poco no- to come Wifredo Lam che ha avuto influssi a Parigi e fu sodale di Picasso: ce lo raccon- ta Alice nel suo artico- lo così come Stefania segue un misterioso diario di bordo che la porta dal Borneo allo Sri Lanka, passando per il nord del Giap- pone e un’isola del Baltico. Federica fer- ma il suo sguardo su quattro luoghi diversi, posti quasi ai punti cardinali del mondo per soffermarsi sulle vicende umane dei protagonisti dei libri. Infine, le Muse questa volta sono state cari- che di doni e così, con grande piacere, pos- siamo offrirvi sia un racconto di Alice che una poesia di Manuel. Giulia Prada 1 SOMMARIO SOMMARIO SOMMARIO SOMMARIO Tematicando Arcipelaghi librari 2-3 Notizie dai f.lli Lumière 4 Chiaroscuro 6 Biblioteca di Aby Warburg 8 Serendipity 9 Hic Sunt Leones 10 La Bussola internautica 13 Bazar 14 45°32’31”N 8°48’44”E 15 Girovagando 16 Percorsi Extralibro Diapason 5 Il Brucaliffo 7 Gabriele Cardini Alice Luoni Erica Puricelli Federica Ottolini Giulia Prada Manuel Fossati Stefania Povia Silvia Quaglia Doni dalle muse 11-12

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UN ALTRO MONDOUN ALTRO MONDOUN ALTRO MONDOUN ALTRO MONDO Biblioteca di Buscate N. 16 Giugno 2013 Il mondo (s)conosciuto

La vita è ciò che fac-

ciamo di essa. I viaggi

sono i viaggiatori. Ciò

che vediamo non è ciò

che vediamo, ma ciò

che siamo.

F. Pessoa, Il libro

dell’inquietudine

Le guide sono libri ambigui e infidi: come gli imbonitori delle fiere, concentrano l’attenzione sugli a-spetti più appariscen-ti e gloriosi, ometten-do le zone d’ombra, i lati meno noti e famo-si di un paese di cui si fanno divulgatori. Per questo numero, Tusitala rifiuta questa concezione di guida e pensa in grande; lo fa redigendo una guida che non rivolge la sua attenzione ad un pae-se solo bensì al mon-do intero e, di questo mondo che erronea-mente si crede ormai esaurito e noto, vi mostrerà la letteratu-ra, il cinema, le arti di paesi affatto famosi per questi aspetti. E’ anche una sorta di omaggio alla diversità del mondo: il pianeta azzurro può essere ancora un luogo in cui si celano bellezza e meraviglia, nascoste nelle pieghe del visi-bile, pronte ad essere colte con lo sguardo

vigile e nomade di un viaggiatore curioso e libero. Anche un libro oppu-re un film o un’opera d’arte ambientata in un luogo poco noto oppure scritto da un artista locale può es-sere già il primo var-care una soglia che ci porta oltre noi stessi e che diventa imme-diatamente anche un n u o v o p u n t o d’osservazione per guardarci: scoprire l’Altro da noi, un Altro diverso e lontano, può essere come guardar-si in uno specchio straniante, in grado di ingrandire nostri stessi aspetti fino a quel momento igno-rati. Un mondo sconosciu-to, quindi, viene a pa-lesarsi ai nostri sensi attraverso gli articoli di questo numero: Silvia e Gabriele pre-sentano sette libri per sette nazioni lontane nel tempo e nello spa-zio; Erica torna a fo-calizzarsi sul cinema e, complice il Festival del Cinema Africano, d’Asia e America lati-

na tenutosi a Milano, ci presenta una affa-scinante filmografia di registi africani. E’ il nord estremo della Finlandia, invece, il luogo meno noto do-ve Giulia va a indivi-duare la passione rock metal di quel pa-ese che ha la musica tra gli elementi chiave dei suoi miti d’origine. Cuba non è solo spiagge e turi-smo: è anche la patria di un artista poco no-to come Wifredo Lam che ha avuto influssi a Parigi e fu sodale di Picasso: ce lo raccon-ta Alice nel suo artico-lo così come Stefania segue un misterioso diario di bordo che la porta dal Borneo allo Sri Lanka, passando per il nord del Giap-pone e un’isola del Baltico. Federica fer-ma il suo sguardo su quattro luoghi diversi, posti quasi ai punti cardinali del mondo per soffermarsi sulle vicende umane dei protagonisti dei libri. Infine, le Muse questa volta sono state cari-che di doni e così, con grande piacere, pos-siamo offrirvi sia un racconto di Alice che una poesia di Manuel.

Giulia Prada 1

SOMMARIOSOMMARIOSOMMARIOSOMMARIO

Tematicando

Arcipelaghi librari 2-3

Notizie dai f.lli Lumière 4

Chiaroscuro 6

Biblioteca di Aby Warburg 8

Serendipity 9

Hic Sunt Leones 10

La Bussola internautica 13

Bazar 14

45°32’31”N 8°48’44”E 15

Girovagando 16

Percorsi

Extralibro

Diapason 5

Il Brucaliffo 7

Gabriele Cardini

Alice Luoni

Erica Puricelli

Federica Ottolini

Giulia Prada

Manuel Fossati

Stefania Povia

Silvia Quaglia

Doni dalle muse 11-12

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VIAGGIO NEL MONDO IN SETTE TAPPEVIAGGIO NEL MONDO IN SETTE TAPPEVIAGGIO NEL MONDO IN SETTE TAPPEVIAGGIO NEL MONDO IN SETTE TAPPE

2 Silvia Quaglia

Nelson Mandela Il lungo cammino verso la libertà Un’opera autobiografica in elogio alla libertà, alla fratellanza e all’Africa, uno stimolo verso l’amore e l’uguaglianza, per non dimenticare mai e imparare dagli errori del passato; questo è Il lungo cammino verso la libertà di Nelson Mandela: “Mai e poi

mai dovrà accadere che questa splendida terra conosca di nuovo l'oppressione dell'uo-

mo sull'uomo e patisca l'indegnità di essere la vergogna del mondo. Che il sole non tra-

monti mai su questa gloriosa conquista dell'umanità. Che regni la libertà. Dio benedica

l'Africa”. (N. Mandela, discorso al processo di Rivonia, 20/04/1964). Il libro ripercorre la vita del leader del movimento Anti-Apartheid, dall'infanzia tra-scorsa nelle campagne del Transkei agli anni degli studi in legge e della fuga a Johan-nesburg, dalla prima militanza nell'African National Congress ai ventisette anni di carcere a Robben Island, per poi giungere nel ‘93 al Premio Nobel per la pace e, l’anno seguente, alla presidenza della repubblica del Sudafrica dopo la caduta del re-gime segregazionista. Il lungo cammino di cui parla Mandela è quello del suo popolo, il popolo nero, che si è battuto per il riconoscimento della dignità di essere umano.

Ernesto Che Guevara Latinoamericana: diario di un viaggio in motocicletta 15.000 km in sette mesi: dall’Argentina al Cile, dal Perù alla Colombia e al Venezue-la, la parola d’ordine è improvvisazione. L’avventurosa attraversata dell’America La-tina narrata in Latinoamericana: diario per un viaggio in motocicletta ha inizio in sella alla “poderosa II” (una Norton 500 che cade a pezzi), quando il ventitreenne Ernesto Guevara, ancora privo della coscienza rivoluzionaria del futuro “Che”, decide di intraprendere un’epica spedizione alla scoperta dei paesaggi ameni e della mise-ria della povera gente latinoamericana. Tanti sono gli incidenti di percorso e le situa-zioni rocambolesche che Ernesto e l’amico Alberto Granado devono affrontare, fino all’estremo di un tragitto in zattera. Il diario si presenta come un viaggio alla scoper-ta del mondo che permette al protagonista di sentir nascere in sé quel bisogno di giustizia ed equità che infiammerà il suo cuore negli anni a venire.

Aung San Suu Kyi Lettere dalla mia Birmania Una forte personalità quella di Aung San Suu Kyi, la paladina della democrazia e della libertà definita dal giornalista Fergal Keane “una mente lucida unita ad un cuore ge-neroso”. Lettere dalla mia Birmania è una raccolta di cinquantadue brevi passi che tracciano un attento ritratto del Paese “a tutto tondo”: dagli usi e costumi ai valori e tradizioni di uomini che da anni lottano per l’indipendenza, costretti a vivere sotto un regime autoritario e dispotico che nega loro perfino alcuni diritti fondamentali. Pas-sione e malinconia contraddistinguono lo stile dell’autrice che, con uno spiccato sen-so di solidarietà e umiltà verso la sua gente, denuncia le drammatiche condizioni dei birmani e si pone a capo di questo popolo che trova in lei la speranza in un futuro mi-gliore, in un futuro da liberi. “Quelli di noi che hanno deciso di lavorare per la demo-

crazia in Birmania, lo hanno fatto convinti che il pericolo di difendere apertamente i

diritti umani fondamentali in uno stato repressivo fosse preferibile alla sicurezza di una

vita sottomessa in servitù”, sono queste le parole della donna simbolo della Birmania.

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3 Gabriele Cardini

Tschingis Aitmatov Il battello bianco Paese prevalentemente montuoso e ricco di risorse naturali, la Kirghisia è una sorta di isola montana nel cuore dell’Asia centrale: qui, nelle grandi foreste, viva un picco-lo bambino, accudito solo dal nonno Momun. E qui, nelle lunghe attese, ascolta le leg-gende straordinarie di battaglie antiche e della grande cerva bianca che un giorno raccolse due bambini e li portò lontano. Ma la realtà è ben diversa dalle fiabe cha a-scolta: c’è da stare lontani dalla guardia forestale Orozkul, anima gretta e meschina, che trascinerà il nonno in un diverbio dalle conseguenze fatali. E’ l’eterno scontro tra i grandi sogni e le speranze dei bambini e le piccolezze degli adulti, sempre pronti a infrangere i propri desideri per compromessi squallidi e tristi, dimenticando quanto sia bello stare sul Monte Sentinella a osservare da lontano, con il binocolo, il Battello bianco che scivola sul lago e immaginare e sognare come fa il piccolo bambino kir-ghiso.

Janet Frame Un angelo alla mia tavola La Nuova Zelanda, per Janet, è il paese del mito, dell’infanzia e dell’adolescenza; ma anche la terra del dolore, quella degli otto anni di internamento psichiatrico in segui-to a un tragico fraintendimento: in un progetto di autobiografia, la poco più che ven-tenne accenna a un tentato suicidio ma è solo verità letteraria non concreta: ma i do-centi che lo leggono non sfuggono alla trappola del realismo, ne propongono le visite e la diagnosi è schizofrenia. Non lo è, naturalmente, è solo che la sua anima è “uno

sterminato luogo interiore… un territorio creativo che continuamente straripa e a cui

solo la scrittura può dare forma e argine”. L’errore verrà riconosciuto e Janet potrà poi viaggiare in Europa per poi rientrare nuovamente nell’amata Nuova Zelanda, la terra degli antipodi, la terra lontana che non si riesce mai ad abbandonare come non si può mai lasciare il luogo del proprio mito.

V. S. Naipaul I mimi Nato a Trinidad e Tobago da una famiglia indiana (India verso cui proverà sempre attrazione e avversione), naturalizzato poi cittadino britannico, Naipaul è l’ennesimo caso di scrittore che ha solo nella scrittura la propria patria. Anche al protagonista di questa storia, Singh, toccherà l’amaro destino di risultare esiliato dalla propria pa-tria: dopo gli studi a Londra, sarà proprio nella metropoli inglese che finirà per riti-rarsi dopo aver cercato vanamente sussidi per il proprio paese d’origine (un’isola caraibica) ma, più ancora, tagliato fuori dalle decisioni dai giochi di potere della pro-pria classe dirigente. I mimi sono loro, i coloniali che, per emanciparsi, finiscono per imitare i colonizzatori, perdendo identità, rincorrendo per errore falsi miti.

Emil Tode Terra di confine Estonia: da sempre periferia di qualche impero, prima quello russo, ora di quell’Europa occidentale che rischia di implodere nelle sue contraddizioni. E lo sguardo diverso e affilato di qualcuno da sempre ai margini può cogliere mag-giormente la nostra epoca: è il caso di un giovane traduttore estone che giunge a Parigi per curare un’antologia di poesia. E’ figura anch’essa marginale, androgi-na: nelle lettere che non spedirà racconta del difficile rapporto tra Est e Ovest, tra gli stessi esseri umani, come nel caso del suo rapporto con un professore di filosofia che lo ospita ma che finirà per uccidere, emblema di una società solo capace di dare premi ai piaceri del corpo ma che sta smarrendo drammaticamen-te ogni elemento spirituale e risulta malata di un vuoto esistenziale che rende ognuno una terra di confine spaesata.

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LA MIA (ALTRA) AFRICALA MIA (ALTRA) AFRICALA MIA (ALTRA) AFRICALA MIA (ALTRA) AFRICA

Chi di noi non ha mai letto/visto/sentito parlare de La mia Africa? Il romanzo auto-biografico della baronessa da-nese Karen Blixen, da cui è stato tratta la pellicola di Pol-lack, genera le nostre aspetta-tive sull’Africa dal 1937. Un luogo dove è impossibile non lasciarci cuore e anima. Forse vale la pena lasciarsi alle spal-le la storia romanzata per ve-dere con gli occhi di chi in A-frica ci è nato e ha vissuto. La piccola selezione che segue coinvolge quindi lungome-traggi di registi africani di cin-que Paesi diversi che raccon-tano tutti uno spaccato certo di sofferenza, ma anche di grande umanità. Lo spunto arriva dal Festival del Cinema Africano, d’Asia e America La-tina, appena conclusosi a Mi-lano, appuntamento storico (dal 1991), dedicato alla cono-scenza della cinematografia, delle realtà e delle culture dei Paesi del “sud” del mondo. Proseguendo idealmente dalla Costa Atlantica all’Oceano In-diano, iniziamo con un primo salto nella Mauritania. Sissako

è il regista di Aspettando la

felicità, uscito nel 2002 e di-retto con un budget ridottissi-

mo, che però ha saputo conquista-re la critica e ot-tenere diversi ri-conoscimenti. Il ritorno di Abdal-

lah nel proprio villaggio d’origine, prima di partire per l’Europa, diventa uno strata-gemma per evidenziare le dif-ferenze tra stili e ritmi di vita dei due continenti. Premio Orso d'oro a Berlino nel 1993, Samba Traorè ci rac-conta il Burkina Faso di Oue-draogo attra-verso la storia del giovane Samba, arricchi-tosi con una ra-pina in città che gli permetterà di fare fortuna al villaggio. Lo scontro cultu-rale è forte e la punizione an-cora di più, tanto che le conse-guenze delle sue azioni lo por-teranno a perdere (forse) tut-to. Facendo un salto nel cuore dell’Africa, incontriamo in Ciad Atim, ragazzo di soli 16 anni pervaso da una sete di vendetta contro la figura che assassinò suo padre anni pri-ma, durante la guerra civile. Raggiunto il suo villaggio e intenzionato a pareggiare i conti, Atim si fa assumere co-me garzone nella sua panette-ria. Il titolo scelto dal regista Haroun (Daratt – La stagione

del perdono), a sua volta so-pravvissuto alla guerra civile, ci suggerisce tuttavia un’altra

soluzione pos-sibile. Teza - del regista eti-ope emigrato negli USA Hailè

Gerima - ci rac-conta una storia ambientata nel suo Paese d ’ o r i g i n e all’inizio degli anni Novanta. Dopo aver rico-struito in un precedente film il periodo della resistenza al fa-scismo mussoliniano, la storia è quella di Anberber che, dopo gli studi di medicina in Ger-mania, torna in Etiopia con l’intento di prendersi cura del proprio popolo. Tuttavia, la situazione di caos sociale feri-rà profondamente il cuore del protagonista – ancora diviso tra i due continenti (come per Sissako).A chiudere la sele-zione una storia che, purtrop-po, ci racconta dell’Africa tut-ta: il toccante Moolaadè, con la storia di quattro ragazzine che scappano dal loro villag-

gio per sottrarsi al rito sanguina-rio ma ancora t r i s t e m e n t e t r a d i z i o n a l e dell’escissione

per chiedere protezione a Col-lé Ardo, una donna che per prima si era rifiutata di sotto-mettersi a questa pratica. Il film di Sembene Ousmane, se-lezionato nel 2004 al festival di Cannes, è accompagnato da un libro che presenta dati e testimonianze sul fenomeno raccolte dalle ONG attive sul territorio.

Erica Puricelli

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Giulia Prada

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DALDALDALDAL MAGICOMAGICOMAGICOMAGICO KALEVALA KALEVALA KALEVALA KALEVALA ALALALAL GLORIOSO HEAVY METALGLORIOSO HEAVY METALGLORIOSO HEAVY METALGLORIOSO HEAVY METAL

La musica di una nazione è il

risultato della sua cultura,

della sua storia e dei suoi

miti. Per questa occasione,

quindi, dovendo concentrar-

si sulla musica di una nazio-

ne come la Finlandia, diventa

indispensabile una premessa

sul poema epico fondativo

della Finlandia, ovvero il Ka-

levala. Questi è l'epopea na-

zionale finlandese e consiste

di una raccolta di canzoni

popolari tramandate sin da

tempi lontanissimi. Compo-

sto da Elias Lönnrot nella

metà dell'Ottocento sulla ba-

se di poemi e canti popolari,

Kalevala significa letteral-

mente "Terra di Kaleva", os-

sia la Finlandia:

Kaleva è infatti il

nome del mitico

progenitore e pa-

triarca della stir-

pe finnica.

I personaggi prin-

cipali sono Väinämöinen, e-

roe saggio e scaldo divino

nato dalla Vergine dell'aria

Ilmatar, il fabbro Ilmarinen,

che rappresenta l'eterna in-

gegnosità, e il guerriero se-

duttore Lemminkäinen, sim-

bolicamente il lato guerresco

e sensuale dell'uomo. In bre-

ve, il Kalevala racconta della

lotta dei tre protagonisti

contro Louhi, signora del pa-

ese di Pohjola (la Terra del

Nord, rivale di Kalevala, ov-

vero Terra del Sud), per il

possesso del Sampo, magico

mulino forgiato da Ilmari-

nen, portatore di benessere

e prosperità per il popolo

che lo possiede. Gli eroi fin-

landesi hanno una differenza

fondamentale rispetto ai lo-

ro bellicosi vicini vichinghi.

Non combattono molto con

spade e asce, ma piuttosto a

colpi di ... note! Il più im-

pressionate scontro musica-

le è quello fra Väinamoinen e

la Strega del Nord. Quando

l’eroe e i suoi compagni i vi-

aggio fuggono in barca dopo

aver rubato alla terribile

Strega il Sampo, la strega in-

comincia a cantare e a sca-

gliare magicamente contro i

tre eroi freddo, vento, tem-

peste e marosi. Di volta in

volta Väinamoinen dovrà

trovare le giuste parole e

giusti canti per difendersi

dai pericoli lanciati dalla

Strega.

La musica heavy metal è u-

no dei generi musicali più

diffusi in Finlandia. Proba-

bilmente quello più esporta-

to nel resto del

mondo!

Negli ultimi

dieci anni, il

genere heavy

metal è entrato

in tutte le case

finlandesi e vanta oggi una

stazione radio, una fiera mu-

sicale e diversi festival dedi-

cati (Tuska a Helsinki, Sauna

a Tampere e Nummirock a

Kauhajoki, solo per citarne

alcuni).

La Finlandia ha prodotto

band con sonorità molto me-

lodiche (in genere di matrice

gothic metal, death metal,

power metal e folk metal),

spesso cantato in lingua lo-

cale, e usando talvolta stru-

menti del posto e sonorità

locali.

Il metal sinfonico è solo uno

dei tanti sottogeneri che po-

polano la variegata galassia

dell'heavy metal.

Tra i gruppi finlandesi di

metal sinfonico più cono-

sciuti a livello internazionale

ci sono i violoncellisti degli

Apocalyptica. Scorrendo una

lista dei grup-

pi si ricono-

scono anche

altri nomi fin-

landesi molto

noti fuori dai

confini nazionali: Amorphis,

Ensiferum, Stratovarius, Tu-

risas, Children of Bodom,

HIM, Nightwish, Sonata Ar-

ctica, Lordi.

Il Kalevala è una delle fonti

usualmente citate come ispira-

zione per l'opera Il Silmarillion

di John Ronald Reuel Tolkien,

sorta di corpus mitologico

dell'immaginario mondo di

Arda.

Fonte: it.wikipedia.org

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Alice Luoni

ATTRAVERSO IL COLORE. DA CUBA ALLA FRANCIAATTRAVERSO IL COLORE. DA CUBA ALLA FRANCIAATTRAVERSO IL COLORE. DA CUBA ALLA FRANCIAATTRAVERSO IL COLORE. DA CUBA ALLA FRANCIA

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Liberate le infinite potenzialità immaginative dell’inconscio, di-menticate, per un istante, la ra-zionalità cosciente che sempre vi caratterizza. Apprestatevi al rag-giungimento di uno stato cono-scitivo che oltrepassa la realtà, che la trascende. Spezzate la tra-ma della logicità che siete co-stantemente obbligati a seguire e quando, finalmente, vi trovere-te oltre il visibile, in una dimen-sione onirica di colori, sogni, fol-lie e amore, ecco che vi basterà varcare con decisione il confine per scoprire il mondo di Wifre-do Lam e delle sue opere. Il poco conosciuto pittore cuba-no, nato agli inizi del Novecento, è il precursore di un incrocio di stili pittorici in cui si fondono

insieme il moder-nismo occidentale e il simbolismo africano e caraibi-co. Le sue opere racchiudono i trat-ti primitivi dei

graffiti, gli influssi cubisti e i mo-vimenti d’avanguardia della sua epoca, il tutto mescolato in un’atmosfera surrealista. La sua pittura oscilla fra energie pri-mordiali e colorazioni violente. Lo leggiamo nell’opera più cele-bre del pittore cubano: La Giun-gla, un quadro dipinto tra il 1942 e il 1943, oggi custodito nella sala d’ingresso del museo d’arte moderna di New York. Su questa tela vita umana, animale e vege-tale quasi si confondono con fe-rocità, nascoste dietro figure che ricordano le scure e affascinanti maschere africane. Lo scenario è minaccioso, fitto di palme, bam-bù e canne da zucchero, denso di colori e illuminato da luci sini-stre. La Giungla è la giungla inte-

riore di Lam dove il disordine dei sentimenti si esprime in uno scorcio fuori dallo spazio e dal tempo, è il teatro di paure e insi-curezze, è il nostro lato non ad-

domesticabile. È un pezzo di mondo che si offre in uno spa-zio quasi clau-strofobico. Inde-finito. Le strane

creature che coesistono ai mar-gini della giungla sono il frutto della fervida immaginazione di Lam e, impotenti di fronte al po-tere di quella selva, si estendono in verticale attraverso le impe-netrabili profondità dello spazio. Giungla significa infatti caos e confusione, è uno spazio pullu-lante di forme ambigue che l’uomo non conosce e che rap-presentano la parte in ombra della sua coscienza. Evidenti le influenze del surreali-smo sul pittore cubano che si accentuano quando, nel 1938, Picasso lo ha preso sotto la pro-pria protezione, introducendolo nel circolo ristretto dei suoi più intimi amici dove Lam ha modo di conoscere personalmente Fernand Léger, pittore francese il cui stile risente del vivace clima artistico parigi-no. Come nel caso di Lam, an-che in Léger la semplificazione delle forme giunge alle sue estre-me conseguenze: i soggetti sulla tela perdono il loro riferimento alla realtà esterna per divenire contenitori di luce e colore. La dissoluzione delle forme segna con decisione la distanza tra con-sistenza materiale e funzione

simbolica. Nel 1912 dipinge la Donna in blu. Dirà: «Volevo arri-vare a toni che si isolassero - un rosso molto rosso, un blu molto blu. Delaunay andava verso la nuance e io invece verso un colo-re puro. Ho trovato il modo di inserire colori puri in una forma geometrica, come nella Donna in blu». In questo dipinto i colori omogenei e, potremmo dire,

squillanti, sono delimitati da linee assai precise. C’è un elemento nuo-vo, nella pittura di Léger. Il colore diventa per lui il

mezzo atto a rappresentare l’instabile e scintillante vivacità degli oggetti - di tutti gli oggetti - nel loro apparire, mentre, di que-gli oggetti, la struttura plastica dispone e rappresenta in profon-dità quello che si potrebbe defi-nire il funzionamento concreto. Il mondo del colore è lo spazio entro il quale sia Lam sia Léger hanno compiuto, partendo dal meraviglioso primitivo che è in loro, il viaggio per raggiungere le più alte vette della coscienza. Leggiamo così nel cuore di Wi-fredo: «Mi hanno sempre considerato un esponente della Scuola di Parigi, un pittore surrealista, o non im-porta di qualunque altra tenden-za, ma mai nessuno come un rap-presentante della pittura che re-almente faccio e nella quale credo si rifletta, soprattutto, la poesia degli africani deportati a Cuba, poesia che conserva ben nascosta nei suoi canti una sofferenza pro-fonda. Ho rappresentato le mie emozioni in funzione dell’arte pla-stica, ma sempre partendo da un’eccitazione poetica».

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UN FANTASTICO VIAGGIO PER IL MONDOUN FANTASTICO VIAGGIO PER IL MONDOUN FANTASTICO VIAGGIO PER IL MONDOUN FANTASTICO VIAGGIO PER IL MONDO

Silvia Quaglia

Al mondo esistono luoghi in-cantati, panorami mozzafiato e posti ancora inesplorati che ognuno di noi desidererebbe vedere almeno una volta nella vita. Siamo tutti figli della stessa Terra, eppure siamo così diversi, abbiamo abitudi-ni e culture differenti, ma so-prattutto viviamo in ambienti che spesso presentano carat-teristiche talmente distanti le une dalle altre da stentare a credere che esistano luoghi simili in uno stesso pianeta. Da quasi un secolo la casa pro-duttrice Walt Disney propone cartoni animati che fanno so-gnare grandi e piccini attra-verso viaggi in mondi spesso a noi sconosciuti. L'incantevole e immensa sava-na africana del Kenya-Tanzania, sconfinata distesa erbacea popolata da grandi animali feroci e specie uniche

per la loro bellezza e particolarità, fa da cornice a Il Re leone, film d'ani-mazione dove non mancano i mo-menti di allegria,

spensieratezza e ironia, so-prattutto con la contagiosa canzone Hakuna Matata, ri-tornello simbolo della simpa-tica coppia del suricato Timon e del facocero Pumba, ma an-che i trasporti emotivi e toc-canti che vedono come prota-gonisti il giovane leoncino Simba e il saggio padre Re Mufasa. Nella fredda e nevosa San Pie-troburgo dei primi decenni

del 1900 prende invece le mosse Anastasia (20th Cen-tury Fox), la storia della prin-cipessa discendente dall'anti-

ca dinastia russa dei Romanov, la quale è vittima, insieme alla sua famiglia, della vendetta del malvagio Raspu-

tin. In un contesto storico ri-voluzionario, emerge la com-movente storia d'amore tra la giovane e il furfante Dimitri, accompagnata dalla canzone malinconica e profonda Quan-

do viene dicembre. L'incisione Insieme a Parigi di un vecchio ciondolo gioca infine un ruolo decisivo per la risoluzione po-sitiva della vicenda. Con Il libro della giungla ci troviamo nella macchia del Madhya Pradesh in India, un paesaggio ricco di vegetazione e animali bizzarri, come il ser-pente Kaa, il pigro e irresisti-bile orso Baloo, la pantera ne-ra Bagheera, il curioso orango Re Luigi e la feroce tigre Shere Khan. Assistiamo qui a un ve-ro e proprio connubio tra il mondo animale e il mondo umano, che si mescolano e confondono fino agli estremi in un'allegra "baraonda" di cui emblema è la canzone Lo stret-

to indispensabile, elogio all'abbon-danza della natu-ra. La Cina e la sua Grande mura-glia sono il contesto in cui e-

merge la vicenda di una leg-gendaria eroina orientale, Mu-lan. È questo il caso di un car-tone che si distanzia netta-mente dalla tradizione tipica-mente Disney: la protagonista,

infatti, non ap-partiene a una famiglia reale e non sposa un principe, è una guerriera. La bat-taglia contro gli

Unni fa da sfondo alla vicenda ed è motivo scatenante del cambio d'identità della prota-gonista che viene affiancata dal simpatico e pasticcione draghetto Mushu. Gli inganni e gli smascheramenti fanno da perno in una storia dalla gran-de morale: il fiore più bello è sempre l'ultimo a sbocciare. Location da sogno quella di Lilo e Stitch, il recente film d'animazione ambientato nel-le calde e soleggiate isole Ha-waii, dove il mare tropicale, i fiori colorati e le grandi spiag-ge si preparano a ricevere diretta-mente dallo spa-zio la sconvolgen-te visita di un es-serino dotato di una forte carica esplosiva: l'esperimento 626, scambiato per un bizzarro ca-gnolino, adottato dalla piccola orfanella Lilo e ribattezzato con il nome di Stitch. Tanta voglia di avere una famiglia, di sentire finalmente il calore e l'amore di una vera ohana so-no l'ingrediente giusto per u-na storia coinvolgente.

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Stefania Povia

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UN DIARIO DI BORDO PARTICOLAREUN DIARIO DI BORDO PARTICOLAREUN DIARIO DI BORDO PARTICOLAREUN DIARIO DI BORDO PARTICOLARE Un baule, un diario, un viaggiato-re: Vi leggo alcune pagine... 2 Maggio - Ora è davvero tutto pronto per l’inizio di questa av-ventura, i preparativi sono stati lunghi ma ce l’abbiamo fatta. La nave è salpata e ora siamo solo noi e il mare alla ricerca di luoghi poco conosciuti. L’obbiettivo di questo viaggio è la scoperta dei più disparati ap-pezzamenti di terreno emerso circondato unicamente da ac-qua: le isole; dalle più grandi e conosciute alle più piccole e mi-steriose… ne abbiamo così scelte quattro tra milioni e approdere-mo su ognuna di esse. 27 Settembre - Dopo giorni di navigazione siamo finalmente sbarcati a Borneo, la terza isola del mondo per superficie divisa tra la Malesia, Indonesia e Bru-nei. È costituita in gran parte da lussureggianti foreste, un unica vetta granitica si erge nuda supe-rando il limite della vegetazione arborea: il Kinabalu. Poche sono le strade che dalle coste del Bor-neo portano nell’entroterra; i veri e propri sentieri della fore-sta sono i fiumi. Ed è proprio mentre stiamo navigando sul Kapuas, fiume noto per essere il più lungo insulare del mondo,

che un ragazzo del-la ciurma mi con-fessa di aver letto un libro che porta come titolo Kali-mantaan, il vecchio nome dell’isola,

scritto da C.S.Godshalk. che nar-ra in maniera un po’ romanzata la storia dell’occupazione inglese del Brunei con una straordinaria accuratezza e una ricostruzione storico-ambientale che richiese alla scrittrice ben dieci anni di stesura. 18 Dicembre - Dopo mesi di per-

lustrazione del Borneo ripartia-mo alla volta di Sachalin, un’isola dalla forma allungata che si trova nell'oceano Pacifico settentrionale, nell'Estremo O-riente russo a nord del Giappo-ne; è proprio per la sua posizio-ne geografica che l’isola fu sotto il controllo di Cina e Giappone per molti secoli per poi finire sotto il dominio rus-so che per un primo periodo trasformò l'isola in un luogo di deportazione e prigionia bloc-candone di fatto lo sviluppo. Questo nostro viaggio ci ricorda quello intrapreso dallo scrittore Anton Čechov che nel 1890 sbar-cò su quest’isola per documenta-re le condizioni di vita dei dete-nuti nei cinque campi di lavoro forzato. Ne scrisse un racconto intitolato L’isola di Sachalin: appunti di viaggio, appunti che lo scrittore raccolse in tre mesi di incontri ed esperienze uniche: visitò carceri, conobbe le condi-zioni delle comunità dei deporta-ti, si scontrò con la natura infer-nale dell'isola, apprezzò la cultu-ra delle popolazioni autoctone, stilò statistiche, descrisse la vita civile ed economica di un'intera collettività. 3 Marzo - Ecco Gotland, isola svedese seconda più grande del mar Baltico. Le sue bellezze na-turali uniche sono lo scenario perfetto che circonda la sola cit-tadina dell’isola: Visby, un incan-tevole borgo medievale patrimo-nio dell’Unesco. Ma proprio in questa cittadina viene commes-so un crimine: sono state rinve-nute due vittime, un ragazzo e una ragazza, di cui è impossibile stabilire l'identità: i corpi sono stati brutalmente martoriati da numerosi colpi d'una misteriosa

arma da fuoco. Il movente terro-ristico-razziale s'impone prepo-tentemente quando si scopre l’origine egiziana delle vittime. Ma sarà davvero così? Solo sca-vando nel profondo Fredrik Bor-man protagonista dei romanzi polizieschi di Håkan Östlundh, scrittore svedese, riuscirà a mettere insieme tutti gli indi-zi per avvicinarsi all'agghiacciante se-greto che la piccola comunità custodisce. 30 Aprile - La lacrima dell’india è il soprannome della nostra pros-sima meta: lo Sri Lanka. Il so-prannome è stato dato per la sua forma particolare ma io vorrei darne un’altra connotazione quella di un paese bello ma real-mente infelice. Questo è dovuto alle continue guerre che hanno attanagliato l’isola ma una in particolare ne ha segnato la sto-ria: la guerra civile iniziata nel 1983 e che è durata 26 anni. Se avessimo passeggiato in quegli anni per le strade dell’isola a-vremmo trovato una giovane donna di nome Anil nata sull'iso-la ma cresciuta in Inghilterra e negli Stati Uniti e che è ritornata nel suo paese d’origine come antropologa forense inviata da un gruppo internazionale per la difesa dei diritti civili; suo scopo è scoprire la fonte delle campa-gne di omicidi organizzati che

tormentano il pae-se. Anil è la prota-gonista del roman-zo scritto dal famo-so Michael Ondaa-tje, un romanzo che parla di mistero, di

radici, di identità, di un nemico senza volto, della ricerca di un passato nascosto.

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QUATTRO ISTANTANEE DI VIAGGIOQUATTRO ISTANTANEE DI VIAGGIOQUATTRO ISTANTANEE DI VIAGGIOQUATTRO ISTANTANEE DI VIAGGIO

L’istinto, spalleggiato dalla cu-riosità, ci spinge verso nuove culture e tradizioni, in luoghi completamente diversi da quelli su cui i nostri occhi si posano ogni giorno; il deside-rio di conoscere nuovi mondi è la molla di ogni viaggio, con l’illusione che sia possibile in una sola esistenza vivere vite molto diverse e in paesi lonta-nissimi tra loro. In un’isola sperduta delle Ebridi Esterne, ultima striscia di terra affac-ciata sull’oceano Atlantico, Il dottor David Hunter deve ri-solvere il mistero di un cada-vere incenerito, del quale sono rimasti intatti soltanto una mano e un piede. Rifiutandosi di credere alle spiegazioni pa-ranormali e all’auto-combustione, Hunter indaga sugli oscuri segreti dell’anonima comunità di pe-scatori nell’isola di Runa. Coin-volto in una spirale di efferata v i o l e n z a i n n e s c a t a dall’inspiegabile omicidio, può

contare solo s u l l ’ a i u t o d e l l ’ i s p e t t o r e Brody e sulle sue capacità forensi, per scoprire la verità scritta

nelle ossa. Dalle scogliere fredde e tempestose delle E-bridi alle coste assolate del sud del Cile: è qui che Maya, una giovane ragazza con un passato turbolento nei bassi-fondi di Las Vegas, trova rifu-gio e protezione. L’isola di Chi-loè offre a Maya la possibilità di ritrovare se stessa e di ri-prendersi dal dolore per la

morte dell’amatissimo nonno “Popo”. Nell’isolamento più completo dalla civiltà e in una natura incontami-nata e selvaggia, Maya scopre un segreto familiare custodito abil-mente dall’isola. Come tutti i perso-naggi femminili di Isabelle Al-lende, anche Maya ha una per-sonalità forte: si dimostra ca-pace di sfruttare le debolezze a suo favore e di imparare da-gli errori commessi. Nella sede dell’Earth Re-sources Technology Services Inc. (ERTS) di Houston non sono ammessi errori: ogni spedizione sul campo è curata nel minimo dettaglio, in un clima di perfetta simbiosi ed efficienza. La notizia della dis-truzione della base operativa in Congo e della morte di nu-merosi membri della spedizi-one, irrompe così come una doccia fredda, minando la car-

riera della giovane e ambiziosa Karen Ross e gli interessi dell’ERTS, nel mettere le mani sui giacimenti di diamanti blu della

città di Zinj. Un video mostra che l’attacco è stato compiuto da una nuova specie di gorilla, molto più intelligente e forte; la nuova spedizione, guidata da Karen, parte alla ricerca della leggendaria città di Zinj, trovandosi a fronteggiare la concorrenza Europea e Giap-ponese, una natura ostile e minacciosa e una sanguinosa

guerra civile. Kitty Garstin, la protagonista de Il velo dipinto è una mo-derna Emma Bovary: annoiata dalla vita di società, nell’Inghilterra degli anni ’20, e dalle pressioni della madre, che vorrebbe per lei un mari-to, decide di sposare il serio e ordinario dr Walter Fane e di partire con lui per Hong Kong. Persino a migliaia di chilome-tri di distanza da Londra, Kitty non può sottrarsi alle conven-zioni sociali imposte dagli am-bienti della società coloniale, accorgendosi così di essersi costruita una gabbia dorata, intrappolata in un matrimonio senza amore. La scoper-ta dell’adulterio della moglie cambierà profon-damente il dottor Fane, fino a spingerlo ad accettare un inca-rico nella sperduta Mein-tan-fu, per curare un’epidemia di colera. È proprio qui che inizia il vero viaggio, quello per col-mare la distanza tra due per-sone così diverse, che sapran-no innamorarsi una dell’altra, riscoprendosi per quello che sono realmente. Non servono valigie, né passa-porti o biglietti prenotati con largo anticipo: sfogliando le pagine di un vecchio libro im-polverato si possono visitare mondi sconosciuti e scorrendo con lo sguardo i titoli di uno scaffale in biblioteca è possibi-le fare il giro del mondo, risco-prendo un mondo diverso e inaspettatamente vicino.

Federica Ottolini

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TITOLOTITOLOTITOLOTITOLO

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La letteratura, fortunatamen-te, non studia sui manuali sco-lastici: è totalmente indiffe-rente a periodi, epoche, tasso-nomie o geografie. Curiosa, onnivora, splendidamente beffarda, emerge a sua imper-scrutabile volontà con capric-ciosa mutevolezza: e può farlo con irridente semplicità anche in un luogo che a nessuno ver-rebbe in mente di cercarla co-me può essere l’isola di Santa Lucia nei Caraibi, “un luogo di luce con valli lucenti sotto lo smalto dei tuoni… I suoi monti tintinnano di sorgenti immerse nel muschio delle foreste, e gli acuti degli uccelli ne tessono l’arazzo”. E’ in questa isola, infatti, che è nato Derek Walcott, autore del poema Omeros che non è soltanto un richiamo al poeta epico per eccellenza quanto una idea di letteratura che il suo libro magistralmente di-svela. L’anacronismo della realizza-zione di un poema in terzine dallo schema metrico dante-sco pubblicato in lingua origi-nale nel 1990, composto da più di ottomila versi e struttu-rato in sette libri e sessanta-quattro capitoli, viene a cade-re di fronte alla bellezza e straordinaria capacità di Wal-cott di raccontare le vicende dei personaggi della storia che ambienta nella sua isola, nelle loro vicissitudini che sembra non abbiano nulla a che spar-tire con quelli dei (talvolta) loro omonimi omerici (troviamo in Omeros Achille, Ettore, Elena, Filottete) ma

che dimostrano, invece, una consonanza nei temi e nelle interpretazioni davvero sor-prendente. Nel poema si intrecciano due grandi storie: quella della ri-valità tra Ettore e Achille per la bella e sensuale Elena; e quella di Maud e di suo marito Plunkett, coltivatore bianco, sindaco del paese, che ha com-battuto la seconda guerra mondiale in Africa mentre un suo avo aveva lottato contro i francesi nella Battaglia dei Santi per il possesso dell’isola nel 1782. Elena lavo-ra per i coniugi Plunkett ed è incinta senza sapere chi tra Achille ed Ettore sia il padre. Ettore ha nel frattempo rifiu-tato il lavoro sul mare, nelle

piroghe costruite a mano come an-cora fa Achille, e vive del turismo dell’isola, grazie a un furgoncino con cui trasporta i tu-

risti ma che lo condurrà anche alla morte in un incidente. Sa-rà Achille a prendersi cura di Elena e del figlio, che si sco-prirà essere di Ettore. In que-sta trama, si innestano anche le voci di altri personaggi co-me Sette Mari, pescatore cieco che ha viaggiato tutto il mon-do; Filotette, altro pescatore anche lui afflitto, come l’omonimo del mito, da una ferita alla gamba che non gua-risce; e si ode anche la voce del narratore stesso, in dialo-go costante con Omero, ma con la consapevolezza di un poeta del Novecento che vede

perso il legame con il mito e che trova nel superamento della trappola dell’Io, dell’idea dell’importanza del poeta che sconfina con una vanità del proprio ruolo che finisce per uccidere la poesia stessa, un tema chiave per la sua opera. W a l c o t t r i v e n d i c a l’importanza della poesia: una poesia, come sostiene il cura-

tore Andrea Molesini, capace di dipingere situazioni più an-cora che narrarle; a far ferma-re l’attenzione del lettore su dettagli piuttosto che travol-gerli con il racconto. Una poe-sia intensa e lirica, che esalta il coraggio di chi lotta contro la morte pur sapendosi soc-combente. Ma, su tutto, domi-na la natura e le sue legge im-mutabili e il mare: quel mare che è tutto, sorgente di vita e di morte, un mare-madre che ci culla da sempre, che acco-glie tutti i mutamenti ma che alla fine di tutto, come recita l’ultimo verso, rimane sempre se stesso: il mare era ancora il mare.

LA POESIA E’ SEMPRE UN’ISOLA IN MEZZO AL MARELA POESIA E’ SEMPRE UN’ISOLA IN MEZZO AL MARELA POESIA E’ SEMPRE UN’ISOLA IN MEZZO AL MARELA POESIA E’ SEMPRE UN’ISOLA IN MEZZO AL MARE

L’isola di Santa Lucia ha una

curiosa peculiarità: il più alto

tasso di premi Nobel in rap-

porto alla popolazione. Oltre a

Walcott, premio nobel per la

Letteratura nel 1992, altro in-

signito fu Arthur Lewis, pre-

mio nobel per l’economia nel

1979. Fonte: it.wikipedia.org

Gabriele Cardini

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DOVE ANDAREDOVE ANDAREDOVE ANDAREDOVE ANDARE

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L’orologio lo aveva guardato un attimo prima. Forse lo stava ancora fissando: il quadrante sgargiante e le lancette felici, a braccetto, che danzano. Le 23:45. Non aveva scuse, dun-que. Il mondo le sfuggiva dai sensi, correndo più veloce di lei. Avrebbe iniziato con uno dei suoi soliloqui rumorosi, il suo piatto forte. Se le mangia-va le parole, se poteva, le ma-sticava piano e poi, pluf giù ve-loci. A volte le si incastravano fra i denti, altre nel cervello. Fuori scivolava tutto in fretta, mentre dentro ogni sussulto era fin troppo chiaro. Ci si po-teva specchiare, la luna. Su quel treno nessuno era feli-ce e nel giro di una corsa ogni volto sarebbe stato dimentica-to, cancellato dal fango delle strade e dagli odori della città. Julia scivolò fuori dalle porte mentre si stavano già richiu-dendo. Prima di iniziare a cor-rere strinse i pantaloni all’altezza della vita, a mo’ di cintura, con una mano, e tutto il coraggio che possedeva con l’altra. Il suo sguardo rimbalzò: la borsetta di una signora ele-gante sulla cinquantina di un moscio rosa antico che pareva un cuscino porta fedi in organ-za, la linea gialla continua pa-rallela alla rotaia da non oltre-passare mai, un mostruoso ce-stino portarifiuti comparso al centro della sua traiettoria pie-no zeppo, in fondo il 24. Che mancò, neanche troppo stupi-ta, quasi assecondando le a-spettative del karma, mentre la signora sulla cinquantina la

osservava nella sua corsa con la stessa apatia con cui ti guar-dano i manichini nei negozi. - Non ci posso credere. Era la premessa necessaria ad ogni situazione, ma la realtà era che avrebbe potuto benissimo cre-derci, ma non voleva. Era un continuo sbagliare e mentire. Le era sempre piaciuto menti-re. Sdraiata sul letto, a testa in giù, srotolava il gomitolo dei suoi pensieri, raccontandosi che per esprimerli, il teatro - col suo movimento - sarebbe riuscito meglio di lei. Subito il prossimo tram, sorrise e fece per saltarci sopra, ma una ra-pida, improvvisa sensazione la congelò, come quadri psiche-delici animati da un incessante ribollire di colori. Il sipario venne sollevato, portandosi dietro parte della sceneggiatu-ra e della sua vita. Con i piedi incollati al palcoscenico, il flus-so sostituì la fissità, senza ral-lentare. Ogni dimensione fu annullata. Saltò uno dei coper-chi che la trattenevano. Si era appena palesata la luna, con timidezza, quando Julia corse ad infilarsi nel guardaro-ba per scegliere il soprabito più pesante. Il freddo era solo una scusa e nella sua mente si affollavano le immagini di ban-diti mimetizzati nella notte. Dopo un’attenta selezione ne scelse uno a caso lo pescò e corse giù, insieme ai suoi ban-diti vestiti di nero. Fuori dalla porta, sulle scale ghiacciate, si sentì improvvisamente nuda e il freddo cessò di essere solo una scusa. In piedi ma poco

stabile, avvolta nel suo sopra-bito bianco come la luna nel cielo nero in montagna, inco-raggiò la sua mente e i pensieri si sgretolarono sotto la lama del freddo. Quando raggiunse la porta dello scantinato le parve molto più piccola di quanto l’avesse dipinta ad oc-chi chiusi di fronte al camino dove l’immaginazione diventa-va il mezzo interiore più au-tentico di cui disponeva contro il mondo, il movimento con cui spezzava le linee rette della quotidianità, disfava gli alline-amenti e imbrogliava il tempo, con disobbedienza. La porta si aprì al primo tentativo, le mani le tremavano e i capelli si era-no bagnati nella nebbia. Corse fino al muro verso l’ingresso opposto, si appoggiò con il braccio debole per distendersi completamente a terra con la testa sollevata, come un alliga-tore. La lampadina che pende-va dal muro scricchiolò, poi saltò. Afferrò la preda e strinse forte, con una mano, come per raccontare cosa significhi esse-re coraggiosi. Ma un topo non lo sa. Tentò in tutta risposta di sfuggirle una volta, gridò. Julia chiuse gli occhi e i banditi ri-tornarono. In quel momento un gatto avrebbe dovuto en-trare in scena e invece si pie-trificò appollaiato sotto al pal-coscenico, con la pancia piena. Il regista avrebbe assunto un addestratore dal circo. Intanto il topo era scappato. - Sempre le stesse facce, tutte concentrate in un vagone - pensò Julia. Guardò l’orologio.

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Le 23:55. Controllò i suoi line-amenti nel riflesso del vetro e, fiera, notò come erano rimasti intatti dall’ansia che la morde-va all’interno. Le porte si apri-rono e lei scivolò fuori mentre si stavano già richiudendo. Pri-ma di iniziare a correre notò

con aria annoiata il torpore nel quale era sprofondato il suo polpaccio, ma non ci fece trop-po caso perché le capitava ogni volta che si addormentava con le gambe accavallate sul sedile del treno. Prese a correre, a slalom tra pendolari e cestini

portarifiuti. Il 24. Ci volò sopra cercando un posto, atterrò sul piede di un passeggero e deci-se che in piedi era la prospetti-va migliore da cui osservare la luna.

Alice Luoni

IL TRENOIL TRENOIL TRENOIL TRENO

Questo treno non cammina senza il nostro respiro

Questi binari si perdono senza la nostra coscienza

mi volto, sorrido ai passeggeri

senza chiedergli il biglietto li invito a mettersi comodi

perché questo viaggio durerà una vita intera.

Voglio portarli con me oltre il tramonto in città lontane e laboriose

assieme a loro riparare le falle di metallo cenare e bere lunghe nottate vederli innamorarsi e litigare

vederli scendere e salire alle stazioni senza abbandonare la testa

di questo treno lanciato nella sua corsa

lunga una vita intera.

Il maltempo non mi spaventa più e se anche alcune tappe di questo viaggio

non saranno contemplate le percorreremo lo stesso

senza dimenticare mai le genti, i volti e i paesaggi che vedremo

e se alcune tappe saranno lontane non mancherà mai abbastanza carburante,

in noi e in questo treno che talvolta lento talvolta veloce

percorre le tappe della nostra vita e continua a ripercorrerle nella nostra mente,

per arrivare sino al capolinea.

Voglio piangere con loro le disavventure amarli ognuno per quello che sono

disegnare i loro sorrisi cantare le loro peripezie

portarli con me in testa a questo treno e insegnargli a guidarlo

in un viaggio lungo quanto tutte le nostre vite messe assieme in un unica storia

Una storia degna di essere vissuta

fino alla Fine. Manuel Fossati

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CON UN CLICCON UN CLICCON UN CLICCON UN CLIC

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mrearbrass.com Il blog della casa editrice Adelphi, tra le più raffinate e rinomate d’Italia: scopo del blog, è seguire nel modo più libero possibile le tracce che i libri da loro pubblicati e che a loro volta conten-gono e rimandano ad altre infinite storie. Da qui, filmati, interviste ad autori, musiche, tutto in un legame con i loro libri che tiene più dell’affinità empatica, come è sempre stato nella natura della stessa casa editrice milanese.

www.i-libri.com Il sito offre recensioni, articoli, la possibilità di pubblicare sul web, contatto diretto con gli ideatori del sito, consi-gli, informazioni su eventi e concorsi letterari, interviste esclusive. Lo scopo è dar vita a una comunità dove le parole inespresse si intrecciano con le storie scritte del passato e del presente, un posto in cui possono confrontarsi appassionati e lettori occasionali, scrittori in erba e talenti feriti.

www.operaperta.org L'intenzione di OperAperta non è la rea-lizzazione di un romanzo fine a se stesso, il classico romanzo cartaceo che comprate in libreria. Sfruttando la rete, l'ipertesto e i socialmedia, quello che si vuol creare è un IperRomanzo, in cui la stessa storia ogni lettore può leggerla, viverla, sotto più punti di vista, seguendo più linee. In parole povere, ogni lettore può costruirsi il suo romanzo. La storia ha un soggetto ma anche diversi prologhi, diverse possibilità di sviluppo che i lettori/autori possono proporre e poi scrivere sviluppando così un ra-mo diverso della trama. Una sfida interessante che sfrutta le potenzialità della rete, in una idea di realizzazione collettiva che sfugge al concetto di autore.

www.sololibri.net Novità, recensioni, ultime uscite dalla case editrici più importanti; ma non solo questo: anche offerte, novità e curio-sità; e, ancora, la possibilità di fare ricerche su alcune categorie d’interesse come, ad esempio, classici, avventura, romanzi storici, storie vere… tutto e solamente per i libri. Una ennesima possibilità dalla rete per farsi consigliare, intrigare, incuriosire su tutto ciò che riferisce il mondo dei libri e i suoi lettori.

genrivista.wordpress.com Rivista nata a Mantova nel 2008 nel corso del Festival della letteratura GenerAzione è una rivista che pone l’accento sull’A di azione, di un agire dato dalle parole che sia non sola-mente qualcosa di giovanilistico o frivolo. GenerAzione è un progetto an-cora in espansione composto da giovani che sentono la necessità di scri-vere, di urlare i loro pensieri. E’ possibile sfogliare i numeri precedenti, vedere foto di eventi cui hanno partecipato e, per chi volesse, tentare an-che una collaborazione, mandando loro un proprio testo da far visionare.

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CURIOSITA’ DAL MONDOCURIOSITA’ DAL MONDOCURIOSITA’ DAL MONDOCURIOSITA’ DAL MONDO

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Recyclivre, nuova vita ai libri usati Si chiama Recyclivre un’impresa francese che si definisce “eco-cittadina” e si offre per recuperare i tomi che non sono più i benvenuti, spesso per ragioni di spazio, negli striminziti appartamenti dei cittadini di Parigi e Bordeaux. Questi i due centri urbani nei quali è attivo il servizio di ritiro porta a porta dei libri offerti in donazione poi reinseriti nel circuito di vendita. Una parte degli introiti sono destinati a sostenere iniziative sociali e con i suoi 14.000 esemplari venduti al mese è uno dei più importanti attori francesi della ven-dita sul web di libri usati. Fonte: www.booksblog.it

Istanbul che non ti aspetti. Sulle tracce dei genovesi A Istanbul, oltre il ponte di Galata, si arriva infatti a Pera oggi Beyoglu, il quartiere dei genovesi. Le tracce dei genovesi infatti sono ancora vivide, come la Torre di Galata, eretta nel 1348 nel cuore fortificato del quartiere; oppure il vicolo della Galata Kulesi, stretto come la maggior parte in questo quartiere, in continuo sali-scendi che ricorda i carruggi della 'madrepatria'. Poi si trova la piccola chiesa dei Santissimi Apostoli Pietro e Paolo costruita dai frati domenicani che tuttora colti-vano il basilico e insegnano a fare il pesto. Ma altri sapori italo-genovesi si posso-no riscoprire nella 'pogaca', che altro non e' che la focaccia, o i 'borek' e tutte le torte salate vendute a ogni angolo che ricordano la torta Pasqualina. Scendendo ancora si possono vedere resti delle antiche mura di cinta su cui spiccano gli stemmi di alcune famose casate genovesi come quella dei Doria. Fonte: www.ansa.it

Asta record per primo volume Harry Potter Asta record per Harry Potter. Una versione rarissima del primo libro della serie, con 22 illustrazioni originali e annotazioni dell'autrice JK Rowling, e' stata vendu-ta per 150 mila sterline (175 mila euro) da Sotheby's a Londra. Si tratta di 'Harry Potter e la pietra filosofale', pubblicato nel 1997, il primo dei sette romanzi della scrittrice britannica. Si tratta del prezzo più alto mai raggiunto fino ad oggi per un libro della Rowling. Il ricavato sarà devoluto in beneficenza. Fonte: www.ansa.it

Istat: in Italia si legge meno e si pubblicano meno libri Nel 2012, oltre 26 milioni di persone di 6 anni e più, pari al 46% della popola-zione italiana, dichiarano di aver letto almeno un libro nei 12 mesi precedenti l'intervista, per motivi non strettamente scolastici o professionali.Se andiamo ad analizzare questo dato generico, si scopre che le donne leggono più degli uo-mini – ha letto almeno un libro il 51,9% della popolazione femminile rispetto al 39,7% di quella maschile – e che la fascia di età più attiva è quella che va dagli 11 ai 14 anni (60,8%). L’incoraggiamento alla lettura da parte dei genitori gioca un ruolo fondamentale, basti pensare che leggono libri il 77,4% dei ragazzi tra i 6 e i 14 anni con entrambi i genitori lettori, contro il 39,7% di quelli i cui genito-ri non leggono. Inoltre, nel 2012, i titoli pubblicati si riducono del 9,4% e le tira-ture del 5,9%. Fonte: www.finzionimagazineit

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EVENTI IN BUSCATE EVENTI IN BUSCATE EVENTI IN BUSCATE EVENTI IN BUSCATE

GIUGNO

LUGLIO

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Incontro del Club del Libro

24 Libro trattato: Le lune di Giove di Alice Munro Biblioteca | Ore 21:00

14 Concerto Festa della Madonna del Carmine

Concerto della banda Santa Cecilia

Piazza San Mauro | ore 21:00

bibliobuscate.wordpress.com

Continua a seguirci anche sul nostro blog dove puoi trovare, oltre ai numeri della rivi-

sta, tutte le informazioni relative alla biblioteca: eventi, novità, segnalazioni di siti,

suggerimenti letterari per adulti e ragazzi, ultimi acquisti.

Inoltre puoi...

...suggerire a tutti i nostri utenti li-

bri, film o canzoni come ha fatto

questo nostro lettore. Vai nella se-

zione AGORA’ e segnala un titolo.

… conoscere meglio il Fondo Nato Frascà che

si trova presso la biblioteca, fondo librario

appartenuto al maestro Nato Frascà. Vai nel-

la sezione FONDO NATO FRASCA’ per sco-

prire di cosa è costituito.

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“Poiché le parole, in una situazione di tenebra, hanno una singolare capacità di illuminazione. Della cosa che nominano, per quanto compromessa nell’orizzonte quotidiano, sembrano trattene-re solo una purezza. Una volta nominata, la cosa si ricongiunge con il primitivo fulgore.” Y. Bonnefoy, Rimbaud: speranza e lucidità

EVENTI EVENTI EVENTIEVENTI EVENTI EVENTIEVENTI EVENTI EVENTIEVENTI EVENTI EVENTI

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ULTIMA THULEULTIMA THULEULTIMA THULEULTIMA THULE E’ il posto più lontano da ricercare, una sorta di miraggio o orizzonte irraggiungibile: ma lì bisogna giungere prima di

poter intraprendere il viaggio di ritorno. E’ dove speriamo vi abbiamo condotti con questi scritti: per accompagnarvi

indietro, vi lasciamo una storia.

MILANOMILANOMILANOMILANO

Milanesiana 2013 Letteratura Musica Cinema Scienza Arte Filosofia e Teatro Dal 19 Giugno al 9 Luglio | Teatro Dal Verme dalverme.org Modigliani, Soutine e gli artisti maledetti La collezione Netter Fino all’8 Settembre | Palazzo Reale www.mostramodigliani.it

Appetiti - Cibo in festival 2013 Incontri, degustazioni, laboratori, corsi di cucina e altro Dal 4 Maggio al 21 Luglio www.appetiti.it

BUSTO ARSIZIOBUSTO ARSIZIOBUSTO ARSIZIOBUSTO ARSIZIO

Lisbona 1822. I tre mesi in Portogallo di un patriota esule e dimenticato Presentazione del libro di Carlo Colombo 7 Giugno | ore 21:00 | Teatro Fratello Sole www.fratellosole.it

Giocomerende al museo: Abbraccia una al-bero, storie e leggende sugli alberi Incontro per bambini 23 Giugno | ore 15:30 | Museo del Tessile www.respiralacultura.it

BARZANO’ (CO)BARZANO’ (CO)BARZANO’ (CO)BARZANO’ (CO)

All’interno del SITO della FONDAZIONE PER LEGGERE potrai trovare tanti altri

eventi presenti sul territorio circostante www.fondazioneperleggere.it

FESTIVAL LETTERATURA DI MANTOVA XVII Edizione - 4 - 8 Settembre

www.festivaletteratura.it

MENAGGIO (CO)MENAGGIO (CO)MENAGGIO (CO)MENAGGIO (CO)

Riflessi d’arte Visite guidate e concerti alla scoperta delle bellezze artistiche dei laghi Dal 2 Giugno al 27 Settembre www.lakecomo.it

VARESE VARESE VARESE VARESE

Nell’aria fresca della notte la luna è prota-gonista Visita e osservazione del cielo a cura di esperti 15 Giugno | Campo dei fiori | Max 30 www.varesecittagiardino.it

Homo sapiens - la grande storia della diver-sità umana Mostra interattiva e multimediale Fino al 28 Luglio | Complesso del Broletto homosapiens.comune.novara.it Musica Arte e Gusto Manifestazioni con intrattenimento e mostre varie 20 Luglio | Dalle ore 16 alle ore 24 | P.zza Gramsci e P.zza Matteotti www.comune.novara.it

NOVARANOVARANOVARANOVARA

Rock & Blues: Bluedust e Bluegrass Concerto 29 Giugno | Ore 21 | Villa Burba www.comune.rho.mi.it

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