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Notiziario mensile dell’arcidiocesi di Benevento Sulle vie del vangelo I l Santo Padre in occasio- ne della Giornata Mis- sionaria Mondiale ha esortato “l’intero Popolo di Dio - Pastori, sacerdoti, reli- giosi, religiose e laici - ad una comune riflessione sul- l’urgenza e sull’importanza che riveste, anche in questo nostro tempo, l’azione mis- sionaria della Chiesa”. E’ certamente la missione la sfida più importante che attende la Chiesa nel nuovo secolo. Essa rappresenta il dinamismo e la natura della Chiesa, perché, attraverso la missione, essa partecipa al disegno salvifico del Figlio e dello Spirito Santo per racco- gliere tutti gli uomini nella comunione vivificante del Padre. Parimenti anche la nostra comunità diocesana deve individuare nella mis- sionarietà, la necessaria conversione pastorale alla quale siamo chiamati e la dimensione che qualifica la pastorale ordinaria nelle sue molteplici forme e articolazio- ni. Questo richiede un cam- mino di comunione delle nostre parrocchie, delle no- stre assemblee, del nostro Presbiterio. La Chiesa, quindi, è chiama- ta necessariamente a coglie- re la sua presenza missiona- ria, sforzandosi di individua- re gli spazi concreti della sua attuazione, allo scopo di testimoniare una fede matu- ra, perché capace di trasfor- mare dal di dentro le relazio- ni umane. Tale sforzo com- porta ordinariamente un cambio di mentalità e con- versione del cuore in tutti, presbiteri, religiosi e laici, non di meno il coraggio e la fantasia di percorrere con novità le vie dell’Evangelo. Andrea Mugione Chiesa informa UFFICIO COMUNICAZIONI SOCIALI SEGRETERIA PARTICOLARE DELL’ARCIVESCOVO Anno I – N. 4 Ottobre 2007 Sommario: Dalla Cei In Diocesi In Diocesi Custodi del territorio 2 Lo statuto dei vicari foranei 21 Nuovi orientamenti 24 Chiesa Chiesa allo allo specchio specchio

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Notiziario mensile dell’arcidiocesi di Benevento

Anno 2007 Numero I

Sulle vie del vangelo

I l Santo Padre in occasio-ne della Giornata Mis-sionaria Mondiale ha

esortato “l’intero Popolo di Dio - Pastori, sacerdoti, reli-giosi, religiose e laici - ad una comune riflessione sul-l’urgenza e sull’importanza che riveste, anche in questo nostro tempo, l’azione mis-sionaria della Chiesa”. E’ certamente la missione la sfida più importante che attende la Chiesa nel nuovo secolo. Essa rappresenta il dinamismo e la natura della Chiesa, perché, attraverso la missione, essa partecipa al disegno salvifico del Figlio e dello Spirito Santo per racco-gliere tutti gli uomini nella comunione vivificante del Padre. Parimenti anche la nostra comunità diocesana deve individuare nella mis-sionarietà, la necessaria conversione pastorale alla quale siamo chiamati e la dimensione che qualifica la pastorale ordinaria nelle sue molteplici forme e articolazio-ni. Questo richiede un cam-mino di comunione delle nostre parrocchie, delle no-stre assemblee, del nostro Presbiterio. La Chiesa, quindi, è chiama-ta necessariamente a coglie-re la sua presenza missiona-ria, sforzandosi di individua-re gli spazi concreti della sua attuazione, allo scopo di testimoniare una fede matu-ra, perché capace di trasfor-mare dal di dentro le relazio-ni umane. Tale sforzo com-porta ordinariamente un cambio di mentalità e con-versione del cuore in tutti, presbiteri, religiosi e laici, non di meno il coraggio e la fantasia di percorrere con novità le vie dell’Evangelo.

† Andrea Mugione

Chiesa informa UFFICIO COMUNICAZIONI SOCIALI SEGRETERIA PARTICOLARE DELL’ARCIVESCOVO

Anno I – N. 4 Ottobre 2007

Sommario: Dalla Cei In Diocesi

In Diocesi

Custodi del territorio 2

Lo statuto dei vicari foranei 21

Nuovi orientamenti 24

ChiesaChiesa allo allo specchio specchio

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Nella foto: all’orizzonte il sole che sorge

“Tutte le comunità

cristiane sono invitate a rinnovare a colui che è

il Signore del cielo

e della terra sentimenti

di gratitudine per la ricchezza

dei doni del creato”

2 Dal Vaticano Anno I – N. 4 Ottobre 2007

La festa del Ringraziamento invita ogni anno le comunità cristiane a rinnovare a colui

che è il Signore del cielo e della terra sentimenti di vera gratitudi-ne per la ricchezza dei doni del creato, ma anche a un sincero e-same di coscienza, come opportu-namente ricordava Papa Benedetto XVI nel suo discorso al Corpo di-plomatico del gennaio scorso: “Tra le questioni essenziali, come non pensare ai milioni di persone, spe-cialmente alle donne e ai bambini, che mancano di acqua, di cibo, di un tetto? Lo scandalo della fame, che tende

ad aggravarsi, è inaccettabile in un mondo che dispone dei beni, delle conoscenze e dei mezzi per porvi fine. Esso ci spinge a cam-biare i nostri modi di vita, ci ri-chiama l’urgenza di eliminare le cause strutturali delle disfunzioni dell’economia mondiale e di cor-reggere i modelli di crescita che sembrano incapaci di garantire il rispetto dell’ambiente e uno svi-luppo umano integrale per oggi e soprattutto per domani”. Le stesse problematiche legate al cambio climatico, su cui molto si discute in questo tempo, costitui-scono altrettanti motivi di oculata riflessione, non solo per la vita presente ma anche per quella delle generazioni future. Paolo VI, nell’enciclica Populorum progressio già quaranta anni fa, affermava: “Se la terra è fatta per fornire a ciascuno i mezzi della sua sussistenza e gli strumenti del suo progresso, ogni uomo ha dun-

Pubblicato il messaggio della Commissione Episcopale per i problemi sociali, il lavoro, la giustizia e la pace per la giorna-ta del Ringraziamento che si celebrerà l’11 novembre

Custodi Custodi del del

territorioterritorio

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que il diritto di trovarvi ciò che gli è necessario”(n. 22); tale diritto è inscindibilmente connesso con il dovere di contribuire al manteni-mento delle risorse. Nella nota pastorale Frutto della terra e del lavoro dell’uomo. Mon-do rurale che cambia e Chiesa in Italia (19 marzo 2005) abbiamo evidenziato che “gli agricoltori ap-paiono oggi non solo produttori di beni materiali fondamentali, ma sempre più custodi di un territorio amato e servito, nel suo spessore culturale e, ovviamente, prima an-cora nella sua identità fisica. Il territorio non può sopravvivere nelle sue funzioni di utilità all’uo-mo senza chi lo lavora. È una con-sapevolezza che fa vedere le cose non in termini di efficienza ma di efficacia e di interdipen-denza” (n. 23). Siamo persuasi che que-sta visione del ruolo de-gli addetti all’agricoltura, varcando i confini nazio-nali, può offrire spazi nuovi alle vie dello svi-luppo. Anche il Santo Padre, nell’Angelus del 27 ago-sto 2006, ha ricordato che “il creato, grande dono di Dio è esposto a seri rischi da scelte e sti-li di vita che possono degradarlo. Il degrado ambientale rende inso-stenibile particolarmente l’esisten-za dei poveri della terra. Occorre impegnarsi ad avere cura del crea-to, senza dilapidarne le risorse e condividendole in maniera solida-le”. Quando l’uomo trasforma ciò che è un dono per tutti in un possesso di pochi, compie un furto, prima che contro gli altri uomini o popo-li, contro il vero possessore della terra, che è il Signore stesso. Egli l’ha creata e assegnata all’uomo, a ogni uomo, di ogni tempo e di ogni luogo: “La creazione è un dono di Dio, un dono per tutti, e Dio vuole che tale rimanga” (Pontificio Con-siglio della giustizia e della pace, Per una migliore distribuzione del-

la terra, n. 23). La cura per l’ambiente naturale e l’impegno per un autentico svilup-po umano sono dunque stretta-mente legati. L’opera di custodia e perfeziona-mento del creato tende infatti a prefigurare quella pienezza di vita cui l’uomo è chiamato da Dio: una “umanità nuova” che ha come leg-ge l’amore e come modello Cristo, primogenito di tutta la creazione. Il nesso inscindibile tra “ecologia ambientale” ed “ecologia umana”, come ha ricordato Benedetto XVI nel messaggio per la Giornata mondiale della pace 2007, mette in luce come una visione riduttiva dell’uomo finisca per produrre conseguenze negative anche per la stessa difesa del mondo naturale.

Salvaguardare l’integrità della persona umana, nel suo legame con Dio e con il creato, significa rifiutare ogni concetto disumano di sviluppo e accostare il territorio nella complessità dei fat-tori che lo determinano. Risulta chiaro che la ri-soluzione della crisi eco-logica, il dare nuovo im-pulso allo sviluppo dei popoli e quindi futuro al pianeta, sono affidati,

prima che a leggi e ad accordi in-ternazionali, per quanto saggi e lungimiranti, a una trasformazio-ne delle coscienze illuminate da precisi principi morali, premessa per l’elaborazione di regole, leggi e accordi. Se davvero la crisi ecologica è le-gata a una mentalità errata, a stili di vita sbagliati, dobbiamo svilup-pare una nuova mentalità, un mo-do nuovo di relazionarci con l’am-biente. Occorre il coraggio di promuovere stili di vita, modelli di produzione e consumo improntati al rispetto del creato e alle reali esigenze di progresso sostenibile, di riscoprire la sobrietà, che estirpi dal cuore dell’uomo la brama di possedere e restituisca il primato all’essere,

“Occorre il co-raggio di pro-muovere stili

di vita, model-li di produzio-ne e consumo sostenibili ”

In breve

La diocesi di Benevento per la giornata pro Luo-ghi Santi 2006 ha rac-colto 2.102,00 euro. Il commissario generale della Terra santa, Padre Carlo Cecchitelli, ha espresso la sua gratitu-dine in una lettera all’e-conomo diocesano: “Siamo chiamati a fare uno sforzo, non solo col sostegno economico, ma anche con la preghiera”.

Raccolta offerte

Gemellaggio spirituale tra Benevento e Rocca-porena, paese natio di S. Rita. Presso la chiesa di Santa Maria della Pace, guidata da padre Ermanno Cristini è sta-to benedetto: “Lo scoglio di santa Rita”. Uno sperone roccioso sul costone adiacente la chiesa, simile a quello che sovrasta Roccapore-na, paese di S. Rita.

Lo scoglio di S. Rita

Dal Vaticano 3Anno I – N. 4 Ottobre 2007

Custodi del territorio segue

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che conduca l’uomo a usare della terra senza abusarne, che ci inse-gni a evitare l’inutile, il superfluo, l’effimero, che purifichi lo sguar-do e faccia scoprire che l’ambiente non è una preda da saccheg-giare, ma un giardino da custodire. “Nel rapporto tra l’Eu-caristia e il cosmo”, ricorda papa Benedet-to XVI nell’esortazione apostolica Sacramen-t u m c a r i t a t i s , “scopriamo l’unità del disegno di Dio e siamo portati a cogliere la profonda relazione tra la creazione e la ‘nuova creazione’, i-naugurata nella risur-rezione di Cristo, nuo-vo Adamo. Ad essa noi partecipiamo già ora in forza del Battesimo (cfr Col 2,12s) e così alla nostra vita cristia-na, nutrita dall’Euca-ristia, si apre la pro-spettiva del mondo nuovo, del nuovo cielo e della nuova terra,

dove la nuova Gerusa-lemme scende dal cie-lo, da Dio, ‘pronta co-me una sposa adorna per il suo sposo’ (Ap 21,2)” (n. 92). Nella responsabilità che deve accompagna-re la nostra attività, con speranza e profon-da riconoscenza, pos-siamo continuare il nostro cammino con-templando fin d’ora la nuova creazione, i cieli nuovi e la terra nuova, accompagnati dalle parole profetiche dell’-Apocalisse:

“Non avranno più fa-me, né avranno più se-te, né li colpirà il sole, né arsura di sorta, perché l’Agnello che sta in mezzo al trono sarà il loro pastore e li guiderà alle fonti delle acque della vita. E Dio tergerà ogni lacri-ma dai loro occhi” (Ap 7,16-17). Roma, 11 luglio 2007 San Benedetto abate

Patrono d’Europa Commissione Episcopale

per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia

e la pace

4 Dal Vaticano Anno I – N. 4 Ottobre 2007

In breve

Dal 21 al 23 ottobre si terranno a Napoli 3 giorni di preghiera e di dialogo, tra Papa Be-nedetto XVI, il Patriar-ca Ecumenico di Co-stantinopoli, Bartholo-maios I, l’arcivescovo di Canterbury, Rowan D. Williams, il Rabbi-no Capo d'Israele, Yo-na Metzger, il Rettore dell'Università di Al-Azhar in Egitto, A-hmad Al-Tayyeb.

Dialogo ecumenico

Anche la Diocesi di Benevento, insieme alla Comunità di San-t'Egidio, ha organizza-to per il 22 ottobre alle 17.30 a Villa Dei Papi, un confronto tra mons. Mugione e Mo-hammed Amine Smai-li, teologo del Marocco; Oded Ben-Hur, amba-sciatore dello Stato d’Israele presso la Santa Sede; Vsevolod Chaplin del Patriarca-to di Mosca; George H. Freeman, del consiglio metodista mondiale; Tritan Sheuhu dell’Al-bania.

Intanto in diocesi

Custodi del territorio segue

Papa Benedetto XVI ha nomina-to il professore Giovanni Maria

Vian, storico del cristianesimo e docente universitario, nuovo diret-tore del quotidiano vaticano, Os-servatore Romano. Finisce dopo 23 anni, l’era di Mario Agnes. Il professore Vian è pubblicista dal 1976 ed è da anni una delle firme più prestigiose di «Avvenire». Ad aiutarlo nella gestione editoriale quotidiana troverà in ogni caso, come nuovo vicedirettore, Carlo Di Cicco, 63 anni, finora caporedat-tore e vaticanista dell’agenzia A-sca.

Se Vian, da un punto di vista. Fondato nel 1861 sotto Pio IX, l’-Osservatore Romano è in edicola tutti i giorni tranne le domeniche e le feste religiose del calendario cattolico; esce nel pomeriggio con la data del giorno successivo. Nella sua storia, il giornale ha a-vuto finora 11 direttori: la direzio-ne di Agnes, già presidente dell’A-zione cattolica e fratello di Biagio, ex potente direttore della Rai, è stata una delle più lunghe, carat-terizzata da un’identificazione to-tale e battagliera con il pontificato di Giovanni Paolo II.

Osservatore Romano

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Dalla Cei 5Anno I – N. 4 Ottobre 2007

Venerati e cari Confratelli, ci ritroviamo dopo la pausa estiva, all’indomani dell’incontro dei no-

stri giovani col Santo Padre a Loreto, e alla vigilia quasi della Settimana sociale

del centenario, che si svolgerà tra Pi-stoia e Pisa a metà del mese di otto-bre. A unirci sono i vincoli della fede e di una comunione intessuta di frater-nità ed amicizia, protesi come sia-mo alla condivisio-ne della medesima sollecitudine pa-storale, per la cre-scita della fede del nostro popolo. Invochiamo la sa-pienza del Signore

e la grazia dello Spirito, perché i nostri pensieri e il nostro lavoro siano conformi a ciò che Dio si attende da noi. 1. E il primo pensiero va proprio al re-

centissimo incontro dei giovani italiani ed europei con Benedetto XVI nella val-lata di Montorso, in quel di Loreto. Co-m’è noto, un analogo convegno, ma na-turalmente in un diverso contesto, si era già svolto nel settembre 1995 per invito allora del Servo di Dio Giovanni Paolo II. A dodici anni di distanza, e con una nuova popolazione giovanile, l’incontro si è ora ripetuto come appuntamento inter-medio che vuol tenere accesa la fiaccola tra la Giornata mondiale della Gioventù di Colonia e la prossima, programmata a Sidney per l’estate 2008. Ebbene, non ci poteva essere, per noi e per le nostre comunità, un inizio d’anno più entusiasmante e più carico di pro-messe di quello vissuto a Loreto. Per il numero dei partecipanti e per la qualità della presenze, l’incontro ha realmente superato ogni attesa. A conferma del fatto che i giovani sanno essere i migliori interpreti della sorpresa che è Dio nelle nostre vite. Quando poi i giovani si uniscono al Papa, sembra quasi che le loro potenzialità vengano come esaltate. Davvero, possiamo dire anche noi con Benedetto XVI, “quale stupendo spetta-

Mons. Angelo Bagnasco

Testimoni Testimoni nel mondonel mondo

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colo di fede” è stato −nei suoi diversi mo-menti − questo ap-puntamento, per il quale non cesseremo di ringraziare il Signo-re e la Madre santa. Ritrovarsi a Loreto non ci si sbaglia: quel luogo ha legato a sé una ispirazione spe-ciale. Ma un ringrazia-mento grande, pieno di ammirazione, lo dobbiamo al Papa stesso, per i doni che ci ha fatto, con la sua presenza e la sua pa-rola. Il dialogo che egli ha intessuto con i gio-vani, la sua capacità di ascolto, la prontez-za e la spontaneità delle sue paro-le,l’interpretazione che ha dato della loro vita, la comunicazione dello sguardo e dei gesti, sono stati tutti ele-menti che hanno crea-to una immediata e straordinaria intesa. 2. Molti di noi, e moltissimi dei nostri Sacerdoti, hanno ac-compagnato i loro gio-vani a Loreto, e dun-que hanno vissuto di persona quella espe-rienza, nei suoi aspetti fondamentali. A parti-re dall’ospitalità che è stata offerta, in avvici-namento a Loreto, dal-le 32 diocesi della Ro-magna, dell’Umbria, dell’Abruzzo e delle Marche, le quali han-no mirabilmente mes-so a disposizione ciò che di meglio – per fe-de, storia e arte – po-tevano porgere ai gio-vani pellegrini. Ma so-no stati proprio gli in-terventi del Papa a se-gnare in profondità

l’evento, sia nel dialo-go intrecciato con i giovani durante la ve-glia del sabato sia so-prattutto nelle parole dell’omelia domenica-le. Da subito ha pun-tato a personalizzare la proposta: “Sì, c’è speranza anche oggi – ha detto nella prima risposta – ciascuno di voi è importante, per-ché ognuno è cono-sciuto e voluto da Dio

e per ognuno Dio ha un suo progetto”. E quando questo proget-to si realizza, non esi-stono periferie, perché “dove c’è Cristo c’è tutto il centro”. Come non esistono ostacoli insormontabili: “Non abbiate timore – dice-va nel discorso della veglia – Cristo può col-mare le aspirazioni più intime del vostro cuore… Ciascuno di voi, se resta unito a Cristo, può compiere grandi cose… Niente è

impossibile per chi si fida di Dio e si affida a Lui”. E siccome “Dio cerca cuori giovani, cerca giovani dal cuo-re grande”, ecco che il Papa, attualizzando nella Messa le letture della liturgia, indicava la via del coraggio u-mile, dell’andare con-trocorrente: “non a-scoltate le voci inte-ressate e suadenti che oggi da molte parti

propagandano modelli di vita improntati all’-arroganza e alla vio-lenza, alla prepotenza e al successo ad ogni costo, all’apparire e all’avere, a scapito dell’essere”. Contenuti importanti, anzi decisivi direi, quelli che il Santo Pa-dre ha indicato, e che la nostra Pastorale giovanile non manche-rà ora di riproporre in modo adeguato, facen-done i capisaldi di una catechesi argomenta-

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Testimoni nel mondo segue

Nella foto al centro: giovani diocesani a Loreto

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ta. è importante infat-ti che i giovani siano aiutati a interiorizzare la proposta del Papa, e questo sarà anche il modo per interiorizza-re l’esperienza stessa di Loreto. Su tutto, c’è un mes-saggio che ricaviamo per noi e per tutti i sacerdoti della nostra Chiesa: che dobbiamo osare, e osare sempre, nel lavoro del Vange-

lo. 3. La premura del Papa per l’Italia appa-rirà ancora una volta domenica prossima, nella visita che ha in programma alla dioce-si suburbicaria di Vel-letri, e fra un mese nel viaggio apostolico che lo porterà a Napo-li, dove andrà a rin-forzare il desiderio di rinascita che quella gente esprime in una tribolata realtà sociale ed economica. Ancora vivissima è

l’eco del pellegrinaggio che il Santo Padre ha compiuto dal 7 al 9 settembre in Austria. L’occasione prossima era data dall’850° an-niversario del Santua-rio di Mariazell, il più importante del Paese e molto frequentato anche dai fedeli di na-zioni vicine. Ma il viaggio si è rivelato come un appunta-mento ideale con l’in-

tera Europa, di cui l’Austria è come un ponte che unisce l’Est all’Ovest. In ogni sua tappa, questo viaggio ha tenuto presente il contesto dell’Europa, i problemi e la vocazio-ne del nostro conti-nente. E in ogni suo discorso Benedetto XVI ha dimostrato di saper parlare all’uomo del nostro tempo, con parole forti e di gran-de fascino. Nel corso degli ultimi mesi peraltro sono

venuti dalla Sede A-postolica interventi importanti sotto il profilo ecclesiologico e pastorale, e che bene esprimono la solleci-tudine di Benedetto XVI. è un’azione che trova nei Vescovi ita-liani una ricezione speciale. Gli siamo vicini con la nostra pronta e incondizio-nata collaborazione sempre, e in modo particolare quando emergono nell’opinio-ne pubblica voci criti-che e discordanti. A ben guardare, sono episodi che in nessu-na stagione hanno risparmiato i romani Pontefici. è singolare peraltro quella ricor-rente pretesa – mossa da “cattedre” discuti-bilissime – di misura-re la fedeltà altrui, Papa compreso, fa-cendola coincidere ovviamente con i pro-pri stilemi e le proprie evoluzioni. L’iniziativa su cui si è maggiormente con-centrata negli ultimi mesi l’attenzione an-che intraecclesiale è il “Motu proprio” Sum-morum Pontificum, relativo all’uso della liturgia romana ante-riore alla riforma del 1970, ed entrato uffi-cialmente in vigore dal 14 settembre scorso. L’obiettivo di questo pronuncia-mento è chiaramente tutto spirituale e pa-storale. Infatti, da u-na parte “fa bene a tutti conservare le ric-chezze che sono cre-sciute nella fede e nel-la preghiera della

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Testimoni nel mondo segue

Volontari a lezione

Il Centro Servizi per i l Vo lon ta r ia to “Cantieri di Gratui-tà” (Cesvob) promuo-ve il “Primo Corso di Formazione sul vo-lontariato in carcere” che andrà avanti fino al 20 novembre. Si tratta di un per-corso articolato in 7 incontri in cui sa-ranno affrontate, tra le altre, tematiche quali:il ruolo delle associazioni di vo-lontariato peniten-ziario e dei volontari in carcere; il carcere e le sue regole nella quotidianità della persona detenuta; l’accompagnamento e il supporto per il fine pena, nella pro-spettiva del reinseri-mento sociale; la detenzione minorile; la sensibilizzazione dell’opinione pubbli-ca.

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8 Dalla Cei Anno I – N. 4 Ottobre 2007

Chiesa” – come scrive il Papa nella preziosa lettera di ac-compagnamento del “Motu proprio” –; dall’altra parte è necessario “fare tutti gli sfor-zi, affinché a tutti quelli che hanno veramente il desiderio dell’unità, sia reso possibile di restare in quest’unità o di ritrovarla nuova-mente”. In questo orizzonte egli chiede di inclu-dere come espres-sione “straordinaria” nella lex orandi del-la Chiesa il Messale Romano promulgato da San Pio V e ag-giornato dal beato Giovanni XXIII nel 1962, posto che la via “ordinaria” resta il Messale Romano varato da Paolo VI nel 1970. E insiste nel precisare che non ci saranno due riti, ma “un uso duplice del-l’unico e medesimo rito”, che tutti vogliamo sia sempre più al centro della dinamica ec-clesiale, occasione di una pie-na “riconciliazione” e di un’u-nità viva nella Chiesa stessa. 4. Quella che il Papa ci sprona ad adottare, oltre le spinte culturali cui si è fatal-mente soggetti, è dunque una chiave di lettura inclusiva, non oppositiva. Nella storia della liturgia, come nella vita della Chiesa, c’è “crescita e progresso, ma nessuna rottu-ra”, come già egli ebbe modo di affermare nel discorso alla Curia Romana del 22 dicem-bre 2005. In quella sede in-fatti, commemorando il 40° anniversario del Concilio Va-ticano II, ha indicato valida non “l’ermeneutica della di-scontinuità e della rottura”, bensì quella della “riforma, del rinnovamento nella conti-nuità dell’unico soggetto-

Chiesa”. In altre parole, è la sollecitudine per l’unità della Chiesa “nello spazio e nel tempo” la leva che muove Be-nedetto XVI, una tensione che fondamentalmente tocca al Successore di Pietro.

Ma questa passione per l’unità deve muovere ogni cristiano e ogni pastore dinanzi alle prospettive che si apro-no con il “Motu pro-prio”. Non dunque ri-cerca di un proprio lus-so estetico, slegato dal-la comunità, e magari in opposizione ad altri, ma volontà di includer-si sempre di più nel Mistero della Chiesa che prega e celebra, senza escludere alcuno e senza preclusione o-stativa verso altre for-me liturgiche o nei con-fronti del Concilio Vati-cano II. Solo così si evi-terà che un provvedi-

mento volto ad unire e ad in-fervorare maggior-mente la comunità cristiana sia invece usato per ferirla e dividerla. Vorrei tuttavia ag-giungere che sono ragionevolmente otti-mista sulla migliore valorizzazione del “Motu proprio” nella vita delle nostre par-rocchie. E confido che talune preoccu-pazioni pessimiste, da subito emerse, si riveleranno presto infondate. Il senso di equilibrio che da sempre caratterizza il nostro clero e dun-que la nostra pastorale farà trovare, grazie all’azione mo-deratrice dei Vescovi, i modi giusti per far germinare il vir-gulto nuovo dalla pianta viva della liturgia ecclesiale, e an-

zi, in ultima istanza, per ri-lanciare e incrementare que-sta nel suo insieme. 5. Ma c’è un altro inter-vento di Benedetto XVI che vorrei qui richiamare, il di-scorso che egli ha fatto in a-pertura del convegno pasto-rale della Diocesi di Roma – l’11 giugno scorso – sul tema dell’educazione. In quella se-de veniva affrontato in modo espl ic i to , oss ia come “educazione alla fede, alla se-quela e alla testimonianza”. E infatti con questa scansione il Papa l’ha effettivamente af-frontato, non mancando tut-tavia di segnalare come “oggi, in realtà, ogni opera di edu-cazione sembra diventare sempre più ardua e precaria. Si parla perciò – spiegava – di una grande emergenza edu-cativa, della crescente diffi-coltà che si incontra nel tra-smettere alle nuove genera-zioni i valori-base dell’esi-stenza e di un retto compor-tamento”. Una disamina che

non lascia margini ad illusioni, considerata la società in cui viviamo, afflitta da uno strano “odio di sé”, e conside-rata la cultura odierna che fa del “relativismo il proprio credo”, pre-cludendosi in tal modo la possibilità di distin-guere la verità e quindi di poterla perseguire. Come non leggere qui in filigrana le tante vi-cende di cronaca che hanno assediato la no-stra estate, suscitando sgomento e sempre ul-teriore allerta? Come non intravedere qui l’-atteggiamento di resa

che contrassegna tanta pras-si sociale, in cui a prevalere sono il divismo, il divertimen-to spinto ad oltranza, i passa-tempi solo apparentemente innocui, il disimpegno nichili-

Rilanciare la liturgia ecclesiale

Sollecitu-dine per

l’unità del-la Chiesa

Testimoni nel mondo segue

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sta e abbrutente la persona, giovane o adulta non importa, ché, tanto, verso il peggio le differenze si annullano? Su questo tema in-gente dell’educazione, possibile anche in u-na cultura che produ-ce facilmente banalità e omologazione, im-magino che come Conferenza episcopale dovremo tornare, alla luce delle piste lan-ciate dal Papa, con una riflessione artico-lata che coinvolga magari i diversi sog-getti pastorali, e che si stagli all’orizzonte con propositi di un impegno all’altezza delle sfide. 6. Giova tuttavia ricordare che durante il Convegno ecclesiale di Verona – del quale, ad un anno di distan-za, vogliamo fare gra-ta memoria – furono già dette cose signifi-cative e preziose in ordine all’educare. Non a caso, nella re-centissima Nota pa-storale che raccoglie i frutti del Convegno, è rifluita buona parte di quelle acquisizioni. Una delle quali mi preme richiamare, non perché sia inedita ma perché è basilare. Mi riferisco all’esigen-za ormai da tutti rico-nosciuta di raccoglie-re e coltivare sempre meglio l’unità della persona: essa è conti-nuamente insidiata dalla frantumazione e dallo smarrimento, dovuto non tanto alla necessaria articolazio-ne delle esperienze

quanto piuttosto alla mancanza di criteri di interpretazione e di sintesi. Il clima di materialismo in cui viviamo tende a sfilac-ciare le persone e a frantumare i loro punti di vista, in una estenuazione che vor-rebbe rendere pateti-co qualunque richia-mo alla coerenza. Ma il vuoto non si regge in piedi e la vita concreta non si divide a settori o momenti tra loro incomunica-bili. Di qui la preziosi-tà dell’indicazione a cui si è giunti a Vero-na, che peraltro regi-stra consapevolezze già presenti nel no-stro laicato più impe-gnato. Così, quando al numero 12 della Nota si ripercorrono i cinque ambiti sui quali si erano modu-lati i lavori del Conve-gno, si vuole dire pro-prio questo: è la per-sona, nelle sue di-mensioni costitutive, ad essere il soggetto-interlocutore diretto della nostra attenzio-ne pastorale. Dunque,

nessun astrattismo si dovrebbe rintracciare nelle nostre iniziative, ma una proposta con-creta, che abbraccia la vita, e che porta tutta l’esistenza all’in-contro risanatore e liberante di Cristo. Ed è qui la ragione, a me pare, che sfugge a tanti osservatori “laici”, per la quale anche nell’ambito po-litico il cattolico cerca una corrispondenza plausibile tra ideali e programmi. Diceva il Papa, nel citato di-scorso alla diocesi di Roma: “La consapevo-lezza di essere chia-mati a diventare testi-moni di Cristo non è pertanto qualcosa che si aggiunge dopo, una conseguenza in qual-che modo esterna alla formazione cristia-na…”. Questo, mi sia consentita l’osserva-zione, è esattamente il punto: in nessun am-bito, neppure in poli-tica, si possono trala-sciare – per opportu-nismo, o convenzione, o altri motivi – le esi-genze etiche intrinse-

In breve

E’ stato presentato pres-so la sala “G Vergineo” del Museo del Sannio il libro “Lo Spirito di Assi-si” di Jean-Dominique Durand. Il testo contie-ne discorsi e Messaggi di Giovanni Paolo II alla Comunità di Sant’Egi-dio. Presenti all’incontro l’arcivescovo Mugione, mons. Francesco Piazza e il professor Francesco Dandolo della Comunità di Sant’Egidio.

“Lo spirito di Assisi”

Il 24 ottobre, alle ore 20,30 presso la Basilica di San Bartolomeo in Benevento il movimento di Comunione e Libera-zione organizza la scuola di comunità lavorando su un testo di Giussani. Il giorno 31 ottobre è prevista anche la messa sempre allo stesso ora-rio. Durante il mese di ottobre si sono svolti già altri incontri.

Comunione e liberazione

Dalla Cei 9Anno I – N. 4 Ottobre 2007

Testimoni nel mondo segue

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che alla fede. E ciò non in disprezzo, ma per amore della politi-ca e della sottile arte che essa esige. 7. La vicenda di padre Giancarlo Bossi, il missionario rapito nelle Filippine e infine – grazie a Dio – rila-sciato (e presente a Loreto con una testi-monianza di grande efficacia), come le vite di passione di tutti i nostri missionari, non fanno che renderci consapevoli che que-sto, anche questo no-stro tempo, è tempo di serietà nella fede fino anche al martirio. Il sangue dei martiri non può essere tradito: es-si accettano la perse-cuzione e la morte sempre e solo per a-more di Gesù, della Chiesa, e degli uomini che servono in nome di Cristo. Fin dalle ori-gini, la testimonianza è elemento costitutivo della fede cristiana. I moltissimi fratelli e sorelle che in duemila anni hanno dato e continuano oggi a dare la vita in molte parti del mondo, ci ricorda-no che non possiamo puntare al ribasso nel-la vita cristiana, stem-perando le esigenze alte del Vangelo e per-correndo la strada dei compromessi dottrina-li o morali. In un simile contesto, amiamo ricordare la testimonianza che of-frono i nostri confra-telli Vescovi nelle zone più tribolate dalle mal-versazioni e dai delitti di mafia, camorra e ‘ndrangheta: sappiano

che siamo loro vicini e solidali, che li soste-niamo con la preghie-ra, ammirati della loro dedizione al Vangelo e dell’attaccamento al popolo loro affidato. In tale prospettiva, po-trebbe essere opportu-no, da parte della no-stra Conferenza, ri-prendere e aggiornare la riflessione che a suo tempo rifluì nel docu-mento dell’Episcopato italiano – “Sviluppo nella solidarietà. Chie-sa Italiana e Mezzo-giorno” – del 1989. 8. Partecipando – col cuore di Vescovi – alla vita del nostro Pa-ese, e osservando le dinamiche singolari che talora si sviluppa-no, o certi modelli che si diffondono e feno-meni che improvvisa-mente prendono piede, c’è un interrogativo che sorge e che formu-lerei così: esiste una modalità, compatibile con la democrazia, grazie alla quale nutri-re un ethos collettivo partecipato e ad un tempo capace di resi-stere e sopravanzare rispetto alle dissipa-

zioni del costume? Non è una domanda oziosa. Come non lo è quest’altra: lo Stato, inteso come comunità politica strutturata, ha solo il compito di regi-strare e in qualche modo regolamentare le spinte comportamen-tali che emergono dal corpo sociale, o deve anche promuovere u-n’idea di bene comune da perseguire e dun-que trasmettere alle generazioni di domani, in un progetto di so-cietà aperta e insieme capace di futuro? So bene che sullo sfondo di simili interrogativi qualcuno potrebbe pa-ventare i fantasmi di uno Stato etico, che in realtà però nessuno vuole, e che noi meno di tutti potremmo ac-cettare. E tuttavia, la preoccupazione di non aprire la strada a que-ste derive non può es-sere un alibi che impe-disce di affrontare questioni che sono e saranno sempre più decisive. 9. Mi limito qui ad osservare che c’è un legame che unisce il

10 Dalla Cei Anno I – N. 4 Ottobre 2007

Testimoni nel mondo segue

Venerdì 19 alle ore 21, sabato alle ore 14,30

e domenica 22, alle ore 8, sulle frequen-ze di ElleTv Bene-vento, andrà in on-da il terzo appunta-mento settimanale di “Vivere la speran-za”, programma religioso di cultura ed attualità cristia-na. La prima parte della trasmissione sarà dedicata a Santa Maria Maddalena de' Pazzi, a quattro-cento anni dalla sua morte con l’inter-

vento di padre Luigi Borriello, carmelita-no scalzo, professo-re di spiritualità presso la Pontificia Facoltà teologica Teresianum di Ro-ma. Al posto del consue-to spazio dedicato alle Apparizioni Ma-riane, questa setti-mana sarà presen-tato il video: Padre Pio e la Madonna. Infine, la trasmis-sione termina con la riflessione sul van-gelo della XXVII Do-menica del tempo ordinario. Il programma è on l ine sul s i to www.telebene.it

Vivere la speranza

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Dalla Cei 11 Anno I – N. 4 Ottobre 2007

Testimoni nel mondo segue

cittadino allo Stato e che questo legame è in con-creto condizionato dalla capacità effettiva dello Stato stesso di farsi pro-motore e garante del bene comune. Si può, d’altro canto, osservare che vi sono situazioni e compor-tamenti socialmente de-plorevoli, anzi criminali, che non riescono a trova-re soluzione: pensiamo, ad esempio, al dramma recente e crescente degli incendi boschivi provocati dall’uomo che in questa ultima estate hanno mes-so in ginocchio intere zo-ne del Paese. Alla luce di simili fatti, ma anche di altre tendenze comporta-mentali, sembra che di-venti sempre più friabile il vincolo sociale e si pro-sciughi quel tipo di soli-darietà su cui una comu-nità strutturata deve fare affidamento, se vuole es-sere un paese-non-spaesato. Ebbene, a me pare illuso-rio sperare in un improv-viso quanto miracolistico rinsavimento morale, se al punto in cui ci trovia-mo non avviene una ri-centratura profonda, da parte dei singoli soggetti e degli organismi sociali, sul senso e sulla ragione dello stare insieme come comunità di destini e di intenti. E se, grazie anche al contributo della religio-ne e alla considerazione ad essa riservata, non ac-quisteranno una evidenza nuova e una credibilità proporzionata i valori es-senziali per una conviven-za. Sono tuttavia convinto che la realtà del nostro popolo non sia assoluta-mente rappresentata, né tanto meno definita, dai fenomeni peggiori a cui

tanta enfasi viene data nella pubblica opinione, rischiando di creare ten-denza, quasi si trattasse di nuove scuole di pensie-ro e di vita. La componen-te sana della società è ampiamente maggiorita-ria: nel silenzio dignitoso e in spirito di sacrificio, con ancoraggio alla fede cristiana o per ispirazione a quell’umanesimo non astratto né generico che nel Vangelo trova radici sempre fresche, essa vive i propri doveri, vive la re-altà della famiglia e le va-rie relazioni, vive la sfida irripetibile della propria esistenza terrena con se-rietà, onestà e dedizione. 10. Dinanzi ai grandi interrogativi cui si è fatto cenno, finiscono per ac-quistare un valore nuovo le stesse occasioni che il nostro mondo cattolico è solito darsi per “studiare” il tempo presente e util-mente confrontarsi con le istanze che provengono da altri filoni di pensiero o da diverse impostazioni culturali. Dico questo pensando concretamente alla pros-sima Settimana sociale, in calendario dal 18 al 21 ottobre e che si svolgerà a Pistoia e Pisa. Città scelte non a caso, perché lì pre-se vita un secolo fa quel movimento delle Settima-ne sociali che si rivelerà assai significativo nei de-cenni successivi, quale “luogo” dal quale si con-tribuì al formarsi di un ethos che corrispondesse ai compiti di uno Stato moderno, partecipato e solidale. Il tema che è stato indivi-duato dal competente Co-mitato scientifico e orga-nizzatore è quanto mai

cruciale: “Il bene comune oggi”, con un sottotitolo che precisa “un impegno che viene da lontano” ma che sa osare uno sguardo adeguato sul domani, co-me è ben spiegato nel do-cumento predisposto in vista appunto dell’incon-tro, e come è stato frut-tuosamente lu-meggiato nei tre seminari prepa-ratori svoltisi nei mesi scorsi. Inutile dire l’at-tesa che nutria-mo verso que-sto appunta-mento, nel qua-le verrà oppor-t u n a m e n t e messa a fuoco quell’idea di be-ne comune che è stato uno dei cavalli di battaglia più qualificanti il nostro cattolicesimo so-ciale, e che nella dottrina del Concilio Vaticano II, come nel magistero più recente dei Papi, ha tro-vato una tratta-zione così illu-minante da im-porsi come os-satura di ogni successivo svi-luppo. 11. A t t e n t a com’è alla per-sona umana, nella sua di-mensione socia-le e trascenden-te, la Chiesa non può disinteressarsi dell’esperienza fondamen-tale del lavoro e dunque anche della Formazione professionale. La giusta attenzione alla formazione permanente e alla riquali-ficazione lavorativa a fa-vore degli adulti non deve far dimenticare – come sembra accadere in varie

Non disperde-re il patri-monio e-ducativo cristiano

“Il bene comune”, è il tema

della settimana

sociale

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12 Dalla Cei Anno I – N. 4 Ottobre 2007

Testimoni nel mondo segue

Regioni – l’attività di formazione al lavoro da destinare ai giovani: se così si facesse, si finirebbe col far aumentare, anche sotto questo a-spetto, le differenze tra il Nord e il Sud del Paese, e si disperderebbe un patrimonio educativo che è sta-to garantito per decenni da vari en-ti, anche d’ispirazione cristiana. Il sistema della Formazione profes-sionale – rivelatosi fino ad oggi strumento valido per una crescita basilare dei giovani e per il loro in-serimento socio-lavorativo, oltre che preziosa opportunità di preven-zione dal disagio sociale e dalla di-spersione scolastica – deve trovare oggi, attraverso un ade-guato raccordo tra prov-vedimenti nazionali e re-gionali, una nuova defini-zione che gli faccia supe-rare disomogeneità e frantumazione e lo rilanci in tutto il territorio. Un altro problema parti-colarmente acuto, cui co-me Pastori veniamo con-tinuamente interessati, è quello della casa. Mi rife-risco in particolare al dramma di coloro – pensionati o famiglie con un solo reddito – che sono raggiunti da provvedimenti di sfratto e non trovano altre opportu-nità. Ma pensiamo anche ai giovani fi-danzati che vorrebbero sposarsi e nei loro progetti sono annichiliti per il problema dell’abitazione che non si trova oppure è inavvicinabile per le loro risorse. Ci sono inoltre situazioni di promiscuità, dove fa-miglie diverse sono costrette a vive-re in uno stesso appartamento, magari fatiscente, e per ciò stesso non in grado di garantire un vicen-devole rispetto. Su questo fronte, la collettività ai vari livelli deve darsi uno slancio, e approntare quelle soluzioni di edili-zia popolare che per vaste zone e in una serie di città appaiono vera-mente urgenti. Anche agli istituti bancari e di credito vorrei far pre-sente questa emergenza perché, tenendo conto delle condizioni in-

ternazionali e secondo le loro possi-bilità e competenze, vogliano mag-giormente contribuire con senso di equità ad una concreata soluzione del problema. 12. Cari Confratelli, mentre rin-graziamo il Signore Gesù per il grande bene presente nelle nostre Chiese, non ci nascondiamo le dif-ficoltà e neppure le contraddizioni che il nostro tempo presenta: la storia insegna che ogni epoca porta con sé le sue proprie sfide sul pia-no religioso, culturale, e socio-politico. Ma porta anche le sue op-portunità. Si tratta di luci e ombre che abbiamo evidenziato già negli

Orientamenti pastorali per il decennio e più re-centemente nella citata Nota pastorale che vuol dar seguito al Convegno ecclesiale di Verona. Co-me uomini di fede, sap-piamo che la storia ha la sua teologia, e dunque è sempre storia di salvezza in quanto procede verso il suo fine, che non è la notte del nulla, ma la lu-ce di Dio. Sappiamo che

il Signore Gesù sa trarre il bene per le vie misteriose della sua Pasqua. Sappiamo altresì che ogni epoca n o n è m a i s o l a m e n t e “tempo” (cronos), ma è sempre an-che “grazia” (kairòs). Guardiamo dunque a quest’ora con lo sguardo e il cuore di Cristo buon Pastore. è questo sguardo teologale che, insie-me ai nostri carissimi Sacerdoti, vogliamo che cresca nelle nostre comunità. Per questo, di fronte a ostacoli e – talora – incomprensioni, non ci ab-bandoniamo a recriminazioni steri-li, e neppure ci affidiamo soltanto a pur opportune metodiche pastorali; ma ci sentiamo chiamati, come in-guaribili Pastori, a spremere dal nostro cuore un supplemento d’a-more verso tutti. Amore che si sostanzia della fede nella Croce gloriosa di Cristo e in un più grande sacrificio di noi stes-si. Sospinti da questo amore evan-gelico, non possiamo tacere: a tutti,

In breve

Il ricordo

Da segnalare un erro-re riportato nel nume-ro precedente di Chie-sa informa, anno I numero 3. Nella tabel-la a pagina 28 gli im-porti esatti delle voci: “Totale delle somme da erogare nell’anno nel 2006” e “Totale delle erogazioni nel 2006” sono entrambe euro 702.254,60 e non 391.320,20 come erro-neamente riportate.

Errata corrige

E’ morto a Sant’Elia a Pianisi (CB) don Giu-seppe Mastrovita. Don Giuseppe ha svolto il suo servizio sacerdo-tale a Benevento, dove ha studiato presso il seminario pontificio Pio XI, e dove ha vis-suto per oltre cin-quant’anni. E’ stato economo del-l’ufficio catechistico diocesano e della casa del clero, cancelliere del tribunale ecclesia-stico regionale e mem-bro del consiglio dio-cesano per gli affari economici.

“Siamo chiamati ad

un supplemen-to d’amore verso tutti”

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Dalla Cei 13 Anno I – N. 4 Ottobre 2007

sempre e dovunque, annunciamo la lieta verità di Dio che è Pa-dre e la lieta verità dell’uomo che risplen-de in Gesù di Naza-reth. Da duemila anni rimbalza da cuore a cuore, da generazione a generazione, la gioiosa notizia del Vangelo che è luce a-mica di tutti. Sappiamo che le paro-le di Cristo rispondo-no agli interrogativi ultimi della ragione, ma anche sostengono e stimolano la ragione stessa nella ricerca delle verità più pro-fonde sull’uomo e sul creato. Sollecitandola altresì a non accon-tentarsi di risposte solo immediate e di superficie. Come non ricordare qui i nostri carissimi Sacerdoti? A loro, che ogni giorno spendono se stessi per il servizio e il bene della gente, sorretti dall’amore di Cristo che colma e rallegra ogni fatica e ogni solitudine, rinno-viamo il nostro affetto

di Pastori e la gratitu-dine della Chiesa. 13. Il valore intan-gibile della persona e della vita umana, vita che deve essere accol-ta e accudita fin dal sorgere, ed amorevol-mente accompagnata fino al suo naturale tramonto; la famiglia fondata sul matrimo-nio, cellula fondante e inarrivabile di ogni società; la libertà dei genitori nell’educare i figli; il sereno senso del limite che accom-pagna la parabola del-l’umana esistenza; il codice morale che si radica nell’essere pro-fondo e universale dell’uomo e si esplici-ta e perfeziona in Ge-sù; la libertà che – lungi dall’essere mero arbitrio – è impegnati-va adesione al bene e alla verità: vedo qui i capisaldi della storia e della tradizione del nostro popolo. Essi costituiscono l’ethos di fondo che – nono-stante incoerenze e nuove sfide – dà corpo a quel senso di reci-

proco riconoscimento e di comune apparte-nenza che ci fa sentire “società”, “casa” aper-ta e accogliente verso tutti coloro che voglio-no rispettosamente entrare. Sovviene quel che diceva il teorico marxista Roger Ga-raudy, nel suo studio intitolato “Il marxismo e la morale” (1948): “Il cristianesimo ha crea-to una nuova dimen-sione dell’uomo: quel-la della persona uma-na. Tale nozione era così estranea al razio-nalismo classico che i Padri greci non erano capaci di trovare nella filosofia greca le cate-gorie e le parole per esprimere questa nuo-va realtà. Il pensiero ellenico non era in grado di concepire che l’infinito e l’universale potessero esprimersi in una persona”. Come la storia dimo-stra, la vera civiltà non nasce da una buona organizzazione, ma da un’anima buo-na, cioè da quell’insie-me di ideali spirituali,

Testimoni nel mondo segue

Nella foto: famiglie di extracomunitari

che giungono in Italia

Terminata la progettazione

sociale delle Acli a servizio della co-munità del San-nio, con il progetto “Terra Nuova” e realizzato in un anno. La propo-sta progettuale è stata caratterizza-ta dall’ analisi da parte dei mediato-ri culturali dei bi-sogni degli immi-grati (permesso di soggiorno, carta di soggiorno, ricon-giungimento fami-liare, ricorsi am-ministrativi e lega-li). E’ stato allesti-to uno sportello tuttora attivo per il servizio della tutela dei lavora-tori sulla vertenza di lavoro. Attivati corsi di alfabetiz-zazione, formazio-ne alle donne im-migrate, in mate-ria di primo soc-corso per badanti e tutela della salu-te e delle persone assistite ai sensi della L. 626/94, e il corso di infor-matica.

Immigrati

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In breve

Dopo le “Adorazioni sotto le stelle” dell’ estate, l’equipe dioce-sana di Azione Cattoli-ca, settore giovani, quest’anno ripropone la messa mensile. Ad ottobre, sarà celebrata il 19, alle ore 19,30 presso la basilica di San Bartolomeo. L’e-sperienza che si ripete da diversi anni. Il te-ma è “Testimoni nel quotidiano”.

Azione Cattolica

La Festa del Ciao per i ragazzi dell’Azione Cattolica si svolgerà il 28 ottobre presso il Palatedeschi di Bene-vento. Il tema della giornata sarà “ Super-strada con Te” . Giungeranno in città ragazzi da tutte le par-rocchie della Diocesi che per l’intera giorna-ta (dalle ore 9 alle 18) saranno intrattenuti con giochi e momenti di preghiera. Alle16.30 la messa sarà celebra-ta dall’arcivescovo di Benevento mons. An-drea Mugione.

Festa del Ciao

Testimoni nel mondo segue

alti e nobili, che ri-guardano non tanto il funzionamento di un’-esistenza, ma il senso dell’esistere. Riaffiora un’afferma-zione del poeta latino Giovenale: “Considera sommo crimine… per-dere per la vita le ra-gioni del vivere”. è ve-ro, ci sono valori ai quali vale la pena de-dicare la vita: barat-tarli, questi valori, si-gnificherebbe annichi-lire le sorgenti della vita stessa. Là dove essa perderebbe il suo significato. E ciò vale per i singoli come per la società: anche un Paese e la sua civiltà hanno contenuti cul-turali e valori spiritua-li che giustificano l’im-pegno di una vita. Quando questi non esistono più o sono irreparabilmente ag-grediti, allora vengono meno le fondamenta stesse e le energie vi-tali che sostengono ogni autentica comu-nità. Solo su simili premes-se, che vanno conti-nuamente custodite e alimentate, un Paese vive e prospera. Ed

ecco perché ogni at-tentato alla vita, alla famiglia, alla libertà educativa, alla giusti-zia e alla pace… trove-rà sempre una parola rispettosa e chiara da parte della Chiesa. Mi si permetta, al riguar-do, un rapido ma ac-corato riferimento allo scenario internaziona-le. Ossia, alla vicenda che, nelle ultime setti-mane, ha visto prota-gonista Amnesty Inter-national, a proposito della clamorosa inclu-sione, tra i diritti uma-ni riconosciuti, della scelta di aborto, maga-ri anche solo nei casi di violenza compiuta sulla donna. Sono derive che ci ren-dono ulteriormente avvertiti del pericoloso sgretolamento a cui sono sottoposte le con-sapevolezze umane anche più evidenti, e della necessità quindi di una presenza quali-ficata a contrastare simili esiti. Cari Con-fratelli, l’Italia merita un amore più grande! L’incanto della sua na-tura, la ricchezza della sua storia, la fecondità delle sue radici cristia-

ne, la fioritura delle sue tradizioni, quella diffusa sensibilità che è nell’animo della sua gente insieme ad una intelligenza creativa, meritano un maggior apprezzamento da parte di tutti e un rin-novato senso di appar-tenenza e di amore al Paese. Meritano una responsabilità più grande! Come Pastori, e insie-me alle nostre comu-nità, continueremo ad annunciare Cristo, ri-scatto e speranza del-l’uomo. Lo annunce-remo con tutta la fede e la passione di cui siamo capaci; lo an-nunceremo quali che siano le conseguenze sul piano umano, per-suasi che annunciare Cristo è servire l’uomo e che il Vangelo è sem-pre fonte di umanità vera per tutti. Affidia-mo noi stessi, le no-stre Chiese, il nostro amato Paese alla Ver-gine Maria, da ogni parte invocata dal no-stro popolo con le e-spressioni più belle della filiale devozione.

+ Angelo Bagnasco Presidente Cei

14 Dalla Cei Anno I – N. 4 Ottobre 2007

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Dalla Cei 15 Anno I – N. 4 Ottobre 2007

La sessione autunnale del Consiglio Permanente, pre-sieduta S.E. Mons. Angelo

Bagnasco, Arcivescovo di Genova, si è svolta a Roma presso la sede della CEI dal 17 al 19 settembre. I Vescovi hanno dedicato un’ampia riflessione a partire dalla prolusio-ne del Presidente, di cui hanno apprezzato l’articolazione comples-siva e l’intenzionalità profonda che muove da “un amore più grande”

per il nostro Paese. In particolare si sono soffermati sul recente e-vento dell’Agorà dei giovani di Lo-reto, esperienza esemplare di edu-cazione alla fede delle giovani ge-nerazioni. Tra i temi all’ordine del giorno: la risposta ai Lineamenta della XII

Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi “La Parola di Dio nella vita e nella missione del-la Chiesa”; la presentazione della traduzione italiana della prima parte della terza edizione del Mes-sale Romano; l’approvazione della nota della Commissione Episcopa-le per l’evangelizzazione dei popoli e la cooperazione tra le Chiese per i cinquant’anni dell’enciclica Fidei donum. Nel corso dei lavori è stato appro-vato il Messaggio per la Giornata per la Vita per l’anno 2008, è stato deliberato l’adeguamento del valo-re del punto per la determinazione della remunerazione dei sacerdoti e si è programmato un incontro di a g g i o rn a me n t o g i u r i d i c o -amministrativo per i vescovi di re-cente nomina.

1. Loreto e la sfida educativa

delle giovani generazioni

Rievocando, in apertura dei lavori, l’incontro nazionale del Papa con i giovani, svoltosi a Loreto il 1°-2 settembre, Mons. Bagnasco ha ri-

Nella foto in alto: Piazza San Pietro A lato: Immagine di traffico cittadino

Le linee operative emerse durante la sessione autunnale del consiglio epi-scopale permanente svoltosi a Roma dal 17 al 19 settembre

La sfida: lavorare La sfida: lavorare al bene comuneal bene comune

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levato che “i giovani sanno essere i migliori interpreti della sorpresa che è Dio nelle nostre vite”. L’Agorà di Lore-to, che “ha realmente supera-to ogni attesa” per il numero dei parteci-panti e l’intensità del loro coinvolgimento, spinge ora a indiriz-zare con fiducia ai giovani una forte pro-posta formativa, sulla scia dell’invito e dell’-esempio di Benedetto XVI. Il Papa, infatti, ha colpito tutti per la freschezza e la pro-fondità del messag-gio, in particolare per il coraggio e la gioia che ha saputo infon-dere nelle giovani ge-nerazioni. Molti dei Vescovi hanno sotto-lineato la qualità del-l’evento lauretano, caratterizzato da uno stile di ascolto e di accoglienza che deve diventare abituale nella proposta formativa delle co-munità cristiane. L’esperien-za positiva di Loreto dimostra che i cosiddetti ‘grandi eventi’ non costituiscono un’alterna-tiva alle iniziative della pasto-rale ordinaria, purché siano accuratamente preparati e prevedano un ulteriore svi-luppo a livello locale. La con-tinuità, tuttavia, non dipende dalla sequenza temporale del-le iniziative, ma dalla capaci-tà di imprimere un segno pro-fondo nel cuore dei ragazzi e dei giovani. In effetti, i due giorni dell’Agorà sono stati caratterizzati da momenti molto intensi, fra cui spicca-no il dialogo del Papa con i giovani sulle questioni esi-stenziali di fondo, la proposta di un sabato sera alternativo, grazie anche alle ‘fontane di luce’, e la Celebrazione Euca-ristica domenicale, vertice dell’intera esperienza.

Si tratta ora di continuare a investire sul dialogo educati-vo, perché soprattutto i più giovani hanno bisogno di tro-vare interlocutori credibili co-

me il Papa. Di qui la scelta di coltivare il rap-porto tra i giovani e il mondo degli adulti, sul-la scia della positiva e-sperienza del gemellag-gio, nella quale le tren-tadue diocesi ospitanti hanno manifestato una straordinaria capacità di accoglienza, grazie alla commovente dispo-nibilità di tante fami-glie. I membri del Consiglio Permanente hanno in-teso rinnovare la pro-fonda riconoscenza a quanti si sono impe-gnati per il successo dell’Agorà di Loreto (volontari, enti locali e

istituzioni pubbliche, Protezione civile), con-fermando altresì la scelta di dedicare una particolare attenzione ai giovani nel triennio corrente (2007-2009). Si sente, infatti, l’esi-genza di un investi-mento a lungo termi-ne in questo settore, volendo accompagna-re e non subire pas-sivamente i marcati cambiamenti che ca-ratterizzano il tempo presente. Solo un’educazione che aiuti davvero a penetrare la realtà, senza censurarne alcuna dimensione, compresa quella trascenden-te, consente di superare una temperie culturale minata dal ripiegamento su di sé, dalla frammentazione e, in ultima analisi, dalla sfiducia. Ciò ri-chiede alle parrocchie, come pure alle associazioni e ai

movimenti, di accentuare la loro vocazione ‘pedagogica’, calandosi nei problemi della vita quotidiana e avendo co-me interlocutore privilegiato la persona, colta nella sua irriducibile unicità e concre-tezza. 2. La cura per la Parola di

Dio e i ‘fidei donum’

La risposta ai Lineamenta in vista della prossima Assem-blea generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi ha offerto la possibilità di una ricogni-zione sulla ‘Parola di Dio nel-la vita e nella missione della Chiesa’. Negli ultimi decenni, a partire dalla scelta pro-grammatica della Chiesa ita-liana di innervare l’evangeliz-zazione nella pastorale dei sacramenti, si sono registrati obiettivi elementi di crescita nel contatto con la Parola di

Dio a livello personale e comunitario. C’è un in-teresse sincero per la Bibbia non solo tra i credenti, ma anche tra quanti si dicono in ri-cerca; si diffondono centri di ascolto e mo-menti di preghiera in-torno alla Parola; cresce la cura per la sua pro-clamazione e per la pre-dicazione nel contesto liturgico. Ciò nono-stante, resta da com-piere un lungo cammi-no per passare dall’a-scolto alla preghiera, superando pure il limi-te di un approccio in-tellettualistico, che in-cide scarsamente sulle

scelte di vita. Ci sono due op-posti riduzionismi da cui guardarsi: concentrarsi in maniera esclusiva sul Nuovo Testamento e specificamente sui Vangeli, privandosi così della ricchezza e della profon-dità dell’Antico Testamento;

16 Dalla Cei Anno I – N. 4 Ottobre 2007

Riscoprire l’interesse per la Pa-

rola di Dio

Coltivare il rapporto con i gio-

vani

La sfida: lavorare... segue

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Dalla Cei 17 Anno I – N. 4 Ottobre 2007

all’opposto, non cogliere adeguatamente in Gesù Cristo la chiave di volta dell’intera rivelazione bi-blica, destinata altrimenti a rimanere priva del bari-centro e della prospettiva ultima. In tale contesto, va pure verificato il nesso tra Parola di Dio e avve-nimento di Gesù Cristo, dal momento che la no-stra non è la religione del Libro, ma dell’incontro personale che cambia il giudizio sui fatti della vi-ta. I Vescovi hanno infine auspicato che, anche gra-zie alla liturgia, sia possi-bile a ogni fedele giungere a leggere integralmente la Bibbia. Quanto all’applicazione del Motu proprio Summo-rum Pontificum, relativo all’uso della liturgia ro-mana anteriore alla rifor-ma del 1970, entrato in vigore il 14 settembre scorso, i Vescovi hanno ribadito la piena e filiale adesione alle disposizioni del Santo Padre, apprez-zando la sua sollecitudi-ne per l’unità della Chie-sa, valore che sussiste non solo nello spazio ma anche nel tempo e non ammette contrapposizioni

o cesure tra le diverse fa-si del suo sviluppo stori-co. Consapevoli del loro ruolo di promotori e cu-stodi di tutta la vita litur-gica nella Chiesa partico-lare loro affidata, si impe-gnano a seguirne con at-tenzione e accompagnar-ne l’applicazione, anche in vista del resoconto per la Santa Sede, che il Pa-pa stesso ha chiesto loro di preparare a tre anni dall’entrata in vigore del provvedimento. Il Consiglio Permanente ha poi approvato la Nota preparata dalla Commis-sione Episcopale per l’e-vangelizzazione dei popoli e la cooperazione tra le Chiese in occasione dei cinquant’anni dell’Enci-clica di Pio XII Fidei do-num. L’esperienza dei fidei do-num, cioè dell’invio di sa-cerdoti diocesani in terri-tori di missione, coinvol-ge attualmente l’1,6% cir-ca del clero secolare ita-liano, mentre si è pro-gressivamente accresciu-to il numero di missionari fidei donum laici. Unani-me è stato il riconosci-mento del fatto che si tratta di una preziosa op-

portunità per tenere alta nelle diocesi la sensibilità missionaria, sottolinean-do la centralità dell’an-nuncio nell’azione evan-gelizzatrice e riconfer-mando la tradizionale preferenza per gli ultimi. La Nota rileva i cambia-menti intervenuti nel pe-riodo intercorso dalla pubblicazio-ne dell’Enciclica: si è quasi del tut-to conclusa la fa-se pionieristica, nella quale il sa-cerdote partiva per impiantare la Chiesa; oggi, i fi-dei donum opera-no in realtà eccle-siali dotate di cle-ro indigeno, con una propria sensi-bilità e un progetto pa-storale definito. È perciò necessario che chi parte coltivi la capacità di co-munione e di scambio e la disponibilità a inserirsi vitalmente in una Chiesa locale, accettando la duplica appar-tenenza alla Chie-sa che lo invia e a quella che lo ac-coglie, e quindi la temporaneità del suo servizio.

3. Democrazia ed ethos sociale, bene comune e

impegno dei cattolici

Nella prolusione, il Presi-dente, notando che il vin-colo sociale è più friabile, con il rischio non ipoteti-co che si esauriscano le sorgenti della solidarietà, ha aggiunto: “pare illuso-rio sperare in un improv-viso quanto miracolistico rinsavimento morale, se

La sfida : lavorare... segue

La dimen-sione so-

ciale rien-tra nella nuova

evangeliz-zazione

I sacerdo-ti diocesa-ni in mis-sione so-no l’1,6% del clero secolare

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18 Dalla Cei Anno I – N. 4 Ottobre 2007

In basso: maglia dell’Ac di Benevento A lato: copertina del compendio della dottrina sociale

I laici sono chiamati

a spendersi in prima persona

per la Chiesa attraverso l’esercizio delle loro

competenze

La sfida: lavorare... segue

al punto in cui ci tro-viamo non avviene u-na ricentratura pro-fonda, da parte dei singoli soggetti e degli organismi sociali, sul senso e sulla ragione dello stare insieme co-me comunità di desti-ni e di intenti”. Proprio questa esigen-za spinge a chiedersi se non esista un rap-porto più stretto tra democrazia ed ethos sociale, avendo a cuo-re non solo le regole della convivenza, ma ancor più il bene di cui farsi globalmente carico. Proprio il riferimento al ‘bene comune’, pre-sente nel tema dell’or-mai prossima edizione centenaria delle Setti-mane Sociali dei cat-tolici italiani (Pistoia - Pisa, 18-21 ottobre 2007), spinge a inter-rogarsi anche sui compiti di uno Stato moderno, partecipato e solidale, che non si limiti “a registrare e in qualche modo regola-mentare le spinte comportamentali che emergono dal corpo sociale”, ma si impe-

gni piuttosto a pro-muovere “un’idea di bene comune da per-seguire e dunque da trasmettere alle gene-

razioni di do-mani, in un progetto di so-cietà aperta e insieme capace di futuro”. Su tale presup-posto si è inne-stata la rifles-sione dei Ve-scovi, nella convinzione che la dimensione sociale rientri a pieno titolo nel-la nuova evan-ge l i z zaz i one . Particolare at-tenzione è stata dedicata al ‘Forum delle associazioni familiari’, a ‘Scienza & Vita’ e a ‘RetinOpera’, organi-smi laicali assai diver-si quanto a struttura e finalità, ma accomu-nati dai medesimi o-biettivi: essere presen-ti sulla scena del Pae-se, partecipare al di-battito pubblico, di-fendere la dignità del-la persona, costruire ponti verso gli altri soggetti sociali, eserci-tarsi nel dialogo con il mondo attraverso il discernimento cultu-rale. Da un lato, essi operano ben sapendo che il messaggio cri-stiano può porsi come segno di contraddizio-ne rispetto al pensiero dominante e ai com-portamenti più diffusi. Dall’altra, cercano punti di raccordo con chi, pur provenendo da matrici culturali o religiose diverse, è di-sposto a cooperare nel perseguimento dei medesimi obiettivi, e puntano alla sensibi-lizzazione e al coinvol-

gimento di quanti – a livello culturale, politi-co e sociale – sono sinceramente disponi-bili a lasciarsi provo-care da tali questioni. Dal dibattito è anche emersa la necessità di accrescere, nei percor-si di formazione delle parrocchie e delle ag-gregazioni laicali, l’at-tenzione alla dottrina sociale della Chiesa. Il magistero sociale, soprattutto dopo la pubblicazione del Compendio della dot-trina sociale della Chiesa, costituisce infatti un corpus arti-colato, a partire dal quale tutti i fedeli, e in primo luogo i laici, so-no chiamati a elabora-re criteri di giudizio e direttive di azione ap-plicabili ai diversi temi dell’agenda sociale: la tutela della vita dal concepimento alla morte, la promozione della famiglia fondata sul matrimonio, l’esi-genza di giustizia ed equità economica su

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Dalla Cei 19 Anno I – N. 4 Ottobre 2007

La sfida: lavorare... segue

La maturazione della coscienza del credente,

perché si prenda cura dello spazio

pubblico oltre che

della sfera individuale,

si realizza tanto nella promozione

della cultura quanto

nell’impegno politico

scala globale e locale, la cura dell’ambiente e la salvaguardia del creato, e così via. In riferimento alla situa-zione del Paese, accan-to ai problemi della casa e della formazio-ne professionale, si è ribadito che la questio-ne meridionale costi-tuisce un’emergenza che riguarda l’intera nazione e che potrà essere superata solo con il contributo di tutti. Per questa ragio-ne, si è deciso di met-tere in cantiere l’ag-giornamento del docu-mento. Sviluppo nella solidarietà. Chiesa ita-liana e Mezzogiorno, pubblicato il 18 otto-bre 1989, convinti, og-gi come allora, che “il Paese non crescerà, se non insieme”. La maturazione della coscienza del credente, perché si prenda cura dello spazio pubblico oltre che della sfera individuale, si realizza tanto nella promozione

della cultura quanto nell’impegno politico propriamente detto. Sia l’una che l’altro richiedono nuove ener-gie e motivazioni radi-cate e plasmate. Di qui l’invito a perseguire l’azione intrapresa nel-l’ambito del ‘Progetto culturale orientato in senso cristiano’, sia promuovendo iniziati-ve di studio e di rifles-sione di alto profilo sia intervenendo nel di-battito sui mezzi di co-municazione di massa mediante puntuali mo-menti di confronto e di interpretazione del da-to cristiano. Anche alle Facoltà teologiche è chiesto di operare un raccordo tra il livello dell’elaborazione teore-tica e quello della me-diazione culturale. In questo contesto ac-quistano rilievo strate-gico, secondo la loro specifica configurazio-ne, gli Istituti superiori di scienze religiose, di cui si sta concludendo

la riorganizzazione strutturale e territoria-le. Quanto poi all’im-pegno politico, i laici sono chiamati a spen-dersi in prima persona attraverso l’esercizio delle loro competenze e contestualmente in ascolto del Magistero della Chiesa. Non è questo il tempo di disertare l’impegno, ma semmai di prepa-rarlo e di orientarlo. A tal fine la parola dei Pastori non potrà es-sere assente. Sarà una parola chiara, ferma e rispettosa, protesa an-zitutto a ribadire i principi non negoziabi-li. Chi sta vicino alla gen-te – al contrario di quanti si muovono da posizioni preconcette – percepisce che esiste ed è forte l’attesa di una loro parola, dato che il delicato momen-to vissuto dal Paese rende ancora più forte l’esigenza di punti di riferimento autorevoli.

Pi s t o i a 23 set-

tembre 19-07: con un messaggio augurale di Pio X ed un discorso del cardinale arcivescovo di Pisa Pietro Maffi, si inaugurava la prima Settimana So-ciale dei cattolici italiani. Ebbe così inizio una grande esperienza per l'impegno dei cattolici italiani nel-l'ambito socio-politico, che aveva avuto il suo riferimento nell'omolo-ga iniziativa nata in Francia nel 19-04. Le Settimane vedevano la luce in Italia grazie all'infaticabile Giuseppe Toniolo, illustre studioso, professo-re all'Università di Pisa di materie sociali ed economiche. Esse hanno sempre contribuito a delineare, nel concreto dei diversi contesti, le linee di sviluppo secondo il principio del-

la dottrina sociale del-la Chiesa

dato dal bene comune. Cioè quel bene che è, al contempo, di tutti e di ciascuno. È su questo "filo rosso" che si inserisce la Settimana Sociale 2007, 45°della serie, che vuole ce-lebrare il centenario di fondazione invitando i cattolici italiani a pren-dere esempio dal passato per con-tribuire ad un futuro migliore. La Settimana che si terrà tra Pistoia e Pisa dal 18 al 21 ottobre, ha come tema "Il bene comune oggi. Un im-pegno che viene da lontano". Sotte-sa all'impegnativo e denso program-ma dei lavori è un'idea precisa: nel corso di un secolo, i cattolici italia-ni hanno dato un indiscutibile con-tributo alla crescita materiale, cul-turale, etica, politica del Paese.

45° Settimana Sociale

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20 Dalla Cei Anno I – N. 4 Ottobre 2007

Nel corso dei lavori, i Vescovi sono stati informati dello stato di avanzamento del-la traduzione in italiano della terza edi-

zione del Messale Romano, su cui sarà chiama-to a esprimersi l’intero corpo episcopale. È stato approvato il testo del Messaggio per la Giornata per la Vita del 2008 ed è stato innalzato a € 1-2,00 il valore del punto per il calcolo della re-munerazione del clero per l’anno 2008: tale in-cremento corrisponde all’aumento del tasso d’inflazione (+ 1,6%). È stato approvato lo sta-tuto dell’Associazione Opera della Regalità di Nostro Signore Gesù Cristo e si è programmato un incontro di aggiornamento giuridico-amministrativo per i Vescovi di recente nomina, che si terrà a Roma dal 26 al 28 novembre prossimi. Il Consiglio Permanente ha inoltre proceduto alle seguenti nomine: Mons. Franco Giulio Brambilla, Vescovo ausi-liare di Milano, membro Commissione Episco-pale per la dottrina della fede, l’annuncio e la catechesi; Mons. Giuseppe Orlandoni, Vescovo di Seni-gallia, e mons. Ovidio Poletto, Vescovo di Con-cordia - Pordenone, membri Commissione Epi-scopale per i problemi sociali e il lavoro, la giu-stizia e la pace; Mons. Gianfranco Todisco, Vescovo di Melfi - Rapolla - Venosa, membro Commissione Epi-scopale per l’evangelizzazione dei popoli e la co-operazione tra le Chiese; Mons. Claudio Giuliodori, Vescovo di Macerata - Tolentino - Recanati - Cingoli - Treia, membro Commissione Episcopale cultura e comunica-zioni sociali; Mons. Adriano Caprioli, Vescovo di Reggio E-milia - Guastalla, presidente Comitato per i Congressi eucaristici nazionali; Mons. Sergio Nicolli, dell’arcidiocesi di Trento, Direttore Ufficio Nazionale per la pastorale della famiglia per un altro quinquennio;

Don Vincenzo Annicchiarico, dell’arcidiocesi di Taranto, Responsabile Servizio Nazionale per l’insegnamento della religione cattolica; Don Nicolò Anselmi, dell’arcidiocesi di Genova, Responsabile Servizio Nazionale per la pastorale giovanile; Don Domenico Dal Molin, della diocesi di Vi-cenza, Direttore Centro Nazionale Vocazioni; Don Denis Kibangu Malonda, della diocesi di Tivoli, Coordinatore pastorale per le comunità cattoliche africane di lingua francese; Mons. Vittorio Peri, della diocesi di Assisi - Nocera Umbra - Gualdo Tadino, Presidente del-l’Unione Apostolica del Clero (UAC); Padre Licio Prati, stimmatino, Assistente Na-zionale del Movimento Rinascita Cristiana. La Presidenza della Conferenza Episcopale Ita-liana, riunitasi lunedì 17 settembre, ha ratifica-to il subentro nel Consiglio per gli affari econo-mici di Mons. Domenico Padovano, Vescovo di Conversano – Monopoli. Ha nominato la Paola Mancini membro del Consiglio Nazionale della Scuola Cattolica. È stato inoltre rinnovata la composizione della Commissione Nazionale Va-lutazione Film per il prossimo trienno: Mons. Dario Edoardo Viganò, Presidente, Dott. Massi-mo Giraldi, Segretario, Prof.ssa Giuliana Arci-diacono, Gianluca Arnone, Suor Teresa Braccio, FSP, Mons. Francesco Ceriotti, Dott. Luigi Ci-priani, Sig. Candido Coppetelli, Dott. Mario Dal Bello, Prof. Nicola Di Marcoberardino, Dott. Massimiliano Eleonori, Mons. Marco Fibbi, Mons. Franco Forconi, Don Marino Galdiero, SDB, Dott. Francesco Giraldo, Dott. Vittorio Giusti, Prof.ssa Daniella Iannotta, Prof.ssa Ma-rina Mataloni, Sig.ra Graziella Milano, Dott. Raffaele Napoli, Dott. Lorenzo Natta, Dott. Beo-wulf Paesler-Luschkowko, Don Domenico Pom-pili, Dott. Federico Pontiggia, Avv. Achille Roto-lo, Dott.ssa Marina Sanna, Dott. Renato Taran-telli, Dott. Giancarlo Taré.

Adempimenti statutari e nuove nomine

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In Diocesi 21 Anno I – N. 4 Ottobre 2007

Di seguito il testo dello statuto dei

vicari foranei ILa Forania L’Istituto della Fo-rania ha uno scopo soprattutto pasto-rale e tende a che i “parroci o gli incari-cati pastorali di un medesimo territorio o zona sociale, con l’aiuto del Vicario Foraneo, formino tra di loro una spe-cie di cellula del Presbiterio Diocesa-no, attorno alla quale venga oppor-tunamente coordi-nato anche l’apo-stolato specifico dei religiosi, delle reli-giose e dei laici che operano in quel ter-ritorio, così che la comune azione pa-storale ne risulti in-crementata ed orga-nizzata” (Cfr. DPV 3, n° 185). II Il Vicario Foraneo Preposto alla Fora-nia è il Vicario Foraneo (Cfr. CJC 553 §1). Egli è un sacer-dote nominato dal Vescovo per un tempo determinato, sentito opportunamente il pa-rere del clero della Forania (Cfr. CJC 553 – 554). La fun-zione del Vicario non si esau-risce nella vigilanza, ma si esprime soprattutto nell’ani-mazione pastorale e nella vi-vificazione della comunione prebiterale per dare “unità e maggiore efficacia all’attività pastorale della Diocesi. Gli compete pertanto: - di coordinare la comunione pastorale nell’ambito del Vi-cariato senza mortificare la legittima autonomia e libertà delle Parrocchie. In tal senso è costituito un Coordinamen-to Pastorale Foraniale rappre-

sentativo delle realtà e dei soggetti ecclesiali; - di aiutare nelle loro esigenze e sostenere nei loro impegni i chierici del proprio Vicariato; di vigilare opportunamente che: a) le funzioni religiose siano celebrate secondo le norme della Sacra Liturgia; b) sia curato debitamente il decoro delle Chiese e della Sacra Suppellettile, soprat-tutto nella celebrazione euca-ristica e nella custodia del SS. Sacramento; c) i libri parrocchiali vengano compilati con esattezza e cu-stoditi con diligenza; d) i beni artistico – culturali siano conservati oculatamen-te; e) la casa parrocchiale sia

conservata con la dovuta accuratezza. Egli deve curare che: a) i chierici parteci-pino ai corsi, ai convegni teologici ed alle conferenze previste dal Diritto Canonico (Cfr. can. 279 §2); b) i presbiteri di-spongano di sussidi spirituali, preoccu-pandosi soprattutto di coloro che si tro-vano in particolari difficoltà e vivono problemi; c) non manchino ai presbiteri grave-mente ammalati i necessari aiuti spi-rituali e materiali e vengano disposti, in caso di morte, di-gnitose esequie. Vigili che in tali oc-casioni non vada perduto e sottratto nulla che apparten-ga alla chiesa: libri, documenti, suppel-lettili … e quanto è in proprietà della casa canonica;

d) nello spirito di una cura pastorale “in solidum” che suppone l’istituzione dei Vi-cariati Foranei, il Vicario Fo-raneo provveda in caso di malattia o di assenza tempo-ranea di un parroco, alla sua sostituzione; e) si creino le condizioni per un raccordo pastorale di co-municazione centrodiocesi – parrocchie. I Vicari Foranei sono tenuti: 1) a visitare le parrocchie del-la loro zona pastorale secon-do le prescrizioni del Vescovo e dovranno inviare al Vescovo una puntuale relazione scrit-ta; 2) a presentare al Vescovo, oltre alla relazione sulla visita alle parrocchie, una detta-gliata relazione annuale sulla

Lo statuto dei vicari foranei

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22 In Diocesi Anno I – N. 4 Ottobre 2007

loro zona pastorale e sulle singole parrocchie (riunioni, piani pastorali, iniziative co-muni); 3) ad incontrasi insieme pe-riodicamente con il Vescovo, per trattare particolari pro-blemi della Diocesi (Cfr. DPV 188, n°1). III Articolazione delle Foranie I Vicariati tengono gli incontri mensile-mente (per es. il 4° giovedì di ogni mese) stabilendo, di comu-ne accordo, la sede, l’ora e i punti all’or-dine del giorno. Gli incontri devono e-sprimere fondamen-talmente alcuni si-gnificati: - Vivificare la comu-nione, anzitutto tra i presbiteri, indivi-duando occasioni e forme per ritrovarsi, dialogare e programmare; tra i presbiteri e tutte le compo-nenti ecclesiali. - Avviare il Coordinamento Pastorale Foraniale, costi-tuendo il Consiglio Pastorale Foraniale, per favorire un’es-senziale convergenza operati-va sulle linee pastorali più valide per l’ambiente, ispirate al Piano Pastorale Diocesano. - Individuare soggetti che as-sumano nel territorio un ruo-lo di animazione e coordina-mento di alcune aree pastora-li prioritarie (catechesi, azio-ne cattolica, caritas, gruppi e movimenti, ecc.) organizzan-do, tramite loro, momenti for-mativi, liturgici, di aggrega-zione nel Vicariato. IV Strutturazione del Vicariato 1) I Vicari Foranei, scelti di-rettamente dal Vescovo, for-mano insieme come un Colle-gio Episcopale, diretto inter-locutore del Vescovo, e sono

da Lui ascoltati in occasione della provvigione delle parroc-chie o dei trasferimenti dei parroci. Tale “Collegio” s’incontrerà periodicamente con l’Arcive-scovo insieme alla Direzione del Coordinamento Pastorale

Diocesano. 2) Il Vicario Foraneo deve ridefinire e valo-rizzare i suoi diversi ruoli: Ruolo comunionale: diretti collaboratori so-no i Confratelli nel sa-cerdozio di cui si pren-de cura. Avvia in prima persona il processo di comunione; Insieme al Consiglio Pastorale Foraniale tra-duce il Piano Pastorale Diocesano ed elabora il Piano Pastorale del Vi-cariato. In particolare: Presiede l’Assemblea Pastorale Foraniale (presbiteri, religiosi e

laici) e promuove la partecipazione agli incontri diocesani delle parrocchie (convegni, mandati, ritiri, esercizi, corsi di aggiornamento, ecc.); Individua i diretti col-laboratori per i fon-damentali compiti della chiesa (liturgia, catechesi e carità) con i cinque ambiti proposti al Convegno Ecclesiale di Verona che sono: catechesi, tradizione e trasmis-sione della fede - li-turgia e festa - cari-tas e fragilità umana - vita affettiva e fami-glia - cittadinanza e lavoro; Attraverso tali collaboratori promuove strutture, momenti – occasioni di sussidiarietà pastorale, organizzando la pastorale d’insieme nella Fo-

rania (giovani, catechisti, fa-miglia, caritas, ministri dell’-eucaristia ..). - Si avvale di una segreteria efficiente che gli consenta di mantenere stretti contatti con i diversi soggetti del Vicariato, facilitandogli la comunicazio-ne e lo coadiuvi nell’organiz-zazione della Forania; - Dispone, per le spese che deve affrontare, nell’interesse della Forania, di un proprio bilancio costituito dalla libera offerta espressa dal Vicariato e dal contributo annuale del-la Diocesi. 3) Il Consiglio Pastorale Vica-riale può essere costituito: - dal clero della Forania; - da una rappresentanza delle comunità religiose; - dal segretario del Consiglio Pastorale Parrocchiale; - dai cinque responsabili par-rocchiali, scelti dall’Assem-blea Foraniale, rappresen-tanti dei diversi ambiti (catechesi, tradizione e tra-

smissione della fede - liturgia e festa - caritas e fragilità umana - vita affettiva e famiglia - cit-tadinanza e lavoro). Il Vicariato si organiz-zerà nel seguente mo-do: - mensilmente si terrà la riunione del Consi-glio Pastorale Foraniale (si comunicherà il ca-lendario degli incontri all’Arcivescovo e alla Curia); - annualmente, ad ini-zio e fine anno, si riu-nirà l’assemblea fora-niale (costituita da tutti i Consigli Pastorali Par-rocchiali) con il compi-to di approvare il pro-

gramma della Forania e veri-ficarlo. Sono auspicabili in ogni Vicariato incontri di fra-ternità sacerdotale (da con-cordarsi secondo le esigenze dei preti della forania.

Conver-genza ope-rativa tra gli ambiti

Coordina-mento tra le realtà pastorali

Lo statuto dei vicari foranei segue

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Ecco il verbale del primo consiglio presbiterale del 12 aprile del 2007

Il giorno 12 aprile 2007 si è avuta la prima convocazione

del nuovo Consiglio Presbiterale del quin-quennio 2007-2012, nella Sala Verde del Palazzo Episcopale con inizio alle ore 9,30 con i seguenti punti all’ordine del giorno: - Elezione del Segreta-rio e del Vice Segreta-rio; - Verifica elezioni membri del Consiglio Presbiterale; - Consegna e lettura dello Statuto; - Programmazione pa-storale. Alla convocazione ri-sultano presenti 21 membri su 23, e in particolare sono as-senti: Padre Rosario Lombardi, impegnato in un incontro di for-mazione a Foggia, e Padre Domenico Tiro-ne. Dopo aver pregato in-

sieme l’Ora Terza, si procede all’elezione del Segretario e del Vice Segretario del Consi-glio Presbiterale. Dal secondo spoglio risul-tano eletti come Segre-tario don Silvio Pepi-ciello e come Vice Se-gretario don Biagio Corleone in quanto, a parità di voti, più grande di età. A questo punto l’Arci-vescovo passa alla ve-rifica delle elezioni dei membri del Consiglio Presbiterale ricordan-do che: - 6 sono i membri co-stituiti ex-ufficio, nelle persone di mons. Pompilo Cristino, in qualità di Vicario Ge-nerale, mons. Pasqua-le Fusco, in qualità di Presidente del Capito-lo Metropolitano, mons. Abramo Marti-gnetti, in qualità di Rettore del Seminario Arcivescovile, Mons.

Domenico Votino, in qualità di Presidente Diocesano della Faci, P. Franco Pepe, in qualità di Ministro Provinciale del Frati Minori della Provincia Sannito-Irpina, P. Ga-briele Maria Pellettieri, in qualità di Delegato Generale per l’Italia dei Frati Francescani dell’Immacolata; - 12 eletti, di cui, 8 rappresentanti delle Zone Pastorali, nelle persone di: don Raffaele Pettenuz-zo, per la Zona Pasto-rale Vitulanese; don Alfonso Lapati, per la Zona Pastorale Valle Caudina; don Biagio Corleone, per la Zona Pastorale Tammaro; don Armando Zampet-ti, per la Zona Pasto-rale Irpina; don Nicola Gigante, per la Zona Pastorale Sabatina; don Luigi Ulano, per la Zona Pastorale For-

Nuovi orientamenti

In Diocesi 23 Anno I – N. 4 Ottobre 2007

Nella foto: la cattedrale di Benevento

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24 In Diocesi Anno I – N. 4 Ottobre 2007

Elenco nomine Dal 16 luglio al 29 settembre 2007 1. Nomina di MONS. CARMINE GAGLIARDE ad Arciprete- Parroco di Fragneto L’Abate - 16 luglio 2007 2. Nomina di DON GERARDO MUCCI a Vicario Parrocchiale di S. Sofia in Benevento – 20 luglio 2007 3. Nomina di DON GIACOMO COTOIA ad Arciprete – Parroco di S. Ma-ria Maggiore in Sant’Arcangelo Trimonte – 21 luglio 2007 4. Nomina di P. ROSARIO LOMBARDI OFM a Parroco del Cuore Imma-colato di Maria in San Bartolomeo in Galdo (BN) – 26 luglio 2007 5. Nomina di P. EMILIO COLUCCI OFM a Vicario Parrocchiale del Cuo-re Immacolato Maria in S. Bartolomeo in G. (BN)- 26 luglio 2007 6. Nomina di P. LUIGI TOMMASELLI OFM a Vicario Parrocchiale di San-ta Croce e San Pietro in Vitulano (BN) – 26 luglio 2007 7. Nomina di P. ANGELO FALCO OFM a Rettore della Basilica Santissi-ma Annunziata e Sant’Antonio in Vitulano (BN) – 26 luglio 2007 8. Nomina di P. FILIPPO LUCARELLI OFM a Rettore della Basilica San-tuario Madonna delle Grazie in Benevento – 26 luglio 2007 9. Nomina di P. GIORGIO RAMOLO OFM CAPP. a Parroco di Santa Ma-ria degli Angeli in Pietrelcina (BN) – 26 luglio 2007 10. Nomina di P. GIOVANNI CRISCI OFM CAPP. a Cappellano dell’Ospe-dale “G. Rummo” in Benevento – 01 Agosto 2007 11. Nomina di P. FRANCESCO SCARAMUZZI OFM CAPP. A Vicario Parroc-chiale di S. Maria degli Angeli in Pietrelcina (BN) – 01 Agosto 2007 12. Nomina di DON GIAMPIERO PISANIELLO a Cancelliere della Curia Metropolitana di Benevento – 03 Settembre 2007 13. Nomina di P. LORENZSO SCAFURO OFM a Vicario Parrocchiale di S. Pompilio M. Pirrotti in Montecalvo Irpino (AV) – 12 settembre 2007 14. Nomina di P. LORENZO MASTROCINQUE OFM a Rettore Chiesa “Regina della Pace” in c/da Malvizza Montecalvo Irpino (AV) – 14 settem-bre 2007 15. Nomina dell’AVV. GIORGIO VARRICCHIO a Commissario dell’Arci-confraternita “Maria SS. Del Rosario” in San Giorgio La Molara” (BN) – 19 settembre 2007 16. Nomina di MONS. ELIA TESTA a Istruttore e di MONS. CARMINE GA-GLIARDE ad Attuario della causa per la riduzione allo stato laicale del Sa-cerdote “Nicola De Filippo” – 19 settembre 2007 17. Nomina di DON IVAN BOSCO a Parroco della Santissima Trinità in Montesarchio (BN) – 19 settembre 2007 18. Nomina di P. CRISTOFORO MARTIGNETTI OFM a Vice Cappellano del Cimitero di Benevento – 25 settembre 2007 19. Nomina di DON ANTONIO FRAGNITO a Vicario Parrocchiale di Sant’-Erasmo Vescovo in Torrecuso (BN) – 26 settembre 2007 20. Nomina di DON ANTONIO BONAVITA a Vicario parrocchiale di S. Marco Evangelista in S. Marco dei Cavoti (BN) – 26 settembre 2007 21. Nomina di DON DOMENICO CURCIO a Vicario parrocchiale dei Santi Nicola, Giovanni Battista e Leone” in Montesarchio (BN) – 26 settembre 2007 22.Nomina di DON COSTANTINO FRUSCIANTE a Vicario Parrocchiale di S. Maria della Pietà in S. Giorgio del S. (BN) – 29 settembre 2007 23. Nomina di DON COSTANTINO FRUSCIANTE a Cappellano del Mona-stero della Visitazione in S. Giorgio del S. (BN) – 29 settembre 2007

Nuovi orientamenti segue tore; don Gianluca Spagnuolo, per la Zona Pastorale Belvedere; don Alfonso Del Grosso, per la Zona Pastorale Beneventana; Don Marco Capaldo, come rappresen-tante dei Sacerdoti con impegni extraparrocchiali; P. Domenico Tirone ofm, P. Rosario Lombardi ofm, P. Raffaele Di Muro conv., in qualità di rappresentanti dei Reli-giosi, non impegnati in attività pastorali. - 5 designati direttamente da lui, nelle persone di don Luigi Coluc-ci, don Gerardo De Corso, don Silvio Pepiciello, Mons, Pietro Flo-rio, Mons. Alessandro Pilla. Per un totale di 23 membri cosi come previsto dallo Statuto all’-art. 8. L’Arcivescovo passa alla presenta-zione dello Statuto, soprattutto per i membri del Consiglio Presbi-terale che per la prima volta si apprestano ad espletare questo servizio. Osserva che lo Statuto è stato formalmente visto e appro-vato ma che, non avendo ancora costituito, all’epoca, il Consiglio Presbiterale, si provvederà even-tualmente insieme a modificarne le parti dello stesso, che si riterrà opportuno. Relativamente all’ulti-mo punto dell’ordine del giorno, l’Arcivescovo propone di prepara-re una programmazione quin-quennale dividendo i membri del Consiglio Presbiterale in 5 gruppi di studio, abbozzati in una trac-cia da lui proposta per l’indivi-duazione delle aree di osservazio-ne: Area presbiterale, Area pasto-rale,, Area laicale, Area strutture, Area programmazione. L’Arcivescovo risponde ad alcune questioni spiegando che alcune di queste sono antiche e sempre ur-genti ma che il senso di questa riunione è di iniziare a condivide-re uno stile di lavoro non di ap-profondire le tematiche o risolver-le. Saranno i 5 gruppi a studiare le problematiche, presentandole al Consiglio Presbiterale per poi comunicarle agli Uffici competenti per la realizzazione pratica. La seduta si conclude alle ore 12.00

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In Diocesi 25 Anno I – N. 4 Ottobre 2007

In breve

La parrocchia di San Gennaro in Benevento con il gruppo di pre-ghiera “Giovani della Regina della Pace” orga-nizza ogni venerdì alle 20 un’ora preghiera guidata dal parroco mons. Pasquale Maria Mainolfi. L’appunta-mento presso il santua-rio eucaristico – maria-no “Nostra Signora di Fatima e Padre Pio”.

Giovani in preghiera

Per il 25° di fondazione della parrocchia di S. Gennaro di Benevento si indice un concorso di presepi. I lavori vanno consegnati entro il 30 novembre e a dicembre mostra e vendita nell’-auditorium. Il ricavato sarà destinato alle mis-sionarie della Carità di Madre Teresa. Il 25 di-cembre premiazione dei primi tre classificati.

Concorso di presepi

Il giorno 7 giugno 2007 si è riunito il Consiglio Presbite-

rale, nella Sala Verde del Palazzo Episcopale con inizio alle ore 9,30 con i seguenti punti all’ordine del giorno: -preghiera dell’ora media, approvazione e verifica del Verbale della seduta prece-dente (12/4/2007); -costituzione Consi-glio dei Consultori; -esame delle temati-che proposte dalle Commissioni del Con-siglio Presbiterale e dall’Equipe Diocesana di Verona e program-mazione – priorità 20-07-2008 (7 incontri complessivi); -varie ed eventuali: Nota Pastorale della Cei: “Dopo Verona”. La formazione dei pre-sbiteri nella Chiesa Italiana, Orientamenti e norme per i Semina-ri. L’arcivescovo fa presente che nel pros-simo ritiro dei sacer-

doti sarà presentato il nuovo statuto dei Vi-cari Foranei, che va rivisto e studiato an-che in Diocesi. Biso-gnerebbe allargare gli ambiti pastorali da 3 (catechesi, liturgia, carità) a 5 con i tre compiti, come è emer-so a Verona, nei di-versi uffici pastorali (vita affettiva, cittadi-nanza, festa, tradizio-ne, fragilità). Sottoli-nea come sia impor-tante rivedere la fun-zione del Vicariato, come riassunzione di responsabilità, funzio-ne di animazione, pro-mozione e coordina-mento del programma pastorale diocesano. I caratteri qualificanti dei consigli dovrebbe-ro essere: quelli della partecipazione, com-plementarietà, sussi-diarietà: partecipazio-ne (azione di tutta la comunità ecclesiale secondo i carismi spe-cifici), complementa-rietà (azione pastorale

è un’azione organica, come la comunità ec-clesiale lo è ), sussi-diarietà ( si risponde alla Grazia secondo la misura del dono di Cristo che si è ricevu-to). L’arcivescovo co-munica i nominativi del nuovo Collegio dei Consultori. Esaminate le proposte delle Com-missioni, sarebbe ne-cessario fare la pro-grammazione almeno per l’anno pastorale 2007-2008, vedendoci il 4° giovedì del mese, per almeno 7 incontri. L’ arcivescovo segnala qualche emergenza: rivedere gli statuti, primo tra tutti quello dei Vicari Foranei e del Consiglio Pastora-le Vicariale, quello del coordinamento pasto-rale diocesano, degli Uffici di Curia, in mo-do da metterli insieme e coordinarli. Le prio-rità: entro giugno, o-gni anno, incontro nelle vicarie per la ve-rifica dello strumento di lavoro dato alle zo-ne foraniali e contem-poraneamente chiede-re suggerimenti per la preparazione del Con-vegno Pastorale Dio-cesano. L’ arcivescovo legge cosa dice il nuo-vo statuto del Consi-glio pastorale forania-le sull’assemblea pa-storale foraniale, alla segreteria di tale orga-nismo sottolineando-ne il ruolo comunio-nale e pastorale. La seduta si conclude alle ore 12.25.

Lavoro di comunione Di seguito il verbale del consiglio presbiterale del 7giugno 2007

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26 In Diocesi Anno I – N. 4 Ottobre 2007

Anche quest’anno il nostro Ar-civescovo ha voluto che ve-nisse organizzato un corso di

esercizi spirituali per i sacerdoti e diaconi della nostra Arcidiocesi. Il corso, che si terrà a Montecalvo Irpino presso l’Oasi Maria Immaco-lata, inizierà alle ore 16, 00 del 12 novembre p.v. e terminerà con il pranzo del 16 novembre. Ci guiderà nelle meditazioni Padre Gianni Sgreva, passionista, docente di Patrologia all’I-stituto Biblico dei france-scani di Gerusalemme e fondatore della Comunità Mariana - “Oasi della Pa-ce”. Tema del corso sarà: “Il sacerdozio ordinato: mi-nistero dell’agape”. Nello sfondo dell’enciclica del S. Padre e attraverso l’agape saranno meditati i temi della vocazione, la metafisica sacerdotale a partire dall’identità del Dio-amore, della croce, della nuzialità sacerdotale e della “compassione pastorale” verso la Chiesa. Il tutto con l’aiuto e l’as-sistenza della Madonna del Bell’A-more. Per favorire la partecipazione al corso di esercizi la quota da ver-sare è di € 152,00 (relativa al solo costo dei quattro giorni di pensione completa in camera singola con servizi). È vivo desiderio del nostro

Arcivescovo che tutti i sacerdoti e diaconi partecipino a questi esercizi per poter vivere insieme un forte momento di crescita spirituale e per poter rafforzare la comunione all’interno del nostro presbiterio. E’ importante comunicare al più presto e, comunque, entro e non oltre il 5 novembre la propria ade-sione a: - don Pietro Florio, c/o Seminario

Arcivescovile Benevento, tel. 0824-51813; 347-5565694; e-mail: [email protected] - don Pompilio Cristino,c/o Curia Arcivescovile Be-nevento, tel. 0824-323328; 0824-21779; fax 0824-323375 - don Alessandro Saraco,

c/o Segreteria dell’Arcivescovo di Benevento, tel. 0824-323302; 347-5436508; e-mail: [email protected] Qualora dovessero esserci delle ne-cessità particolari in relazione al vitto o all’alloggio è necessario co-municarle al momento della preno-tazione. Si raccomanda di portare camice e stola per la concelebrazione e bre-viario e bibbia per la preghiera li-turgica e personale.

Don Pietro Florio

Preghiera e fraternità

Avviso ai sacerdoti

I sacerdoti pensiona-ti hanno ricevuto

una lettera con la quale l’ Inps comunica che, in attuazione del-le disposizioni conte-nute nella legge n. 127/2007, sarà loro corrisposta, in aggiun-ta alla pensione spet-tante per il mese di ottobre 2007, un’ulte-riore somma (la co-siddetta quattordicesi-ma). Sulla base delle precisazioni ricevute dall’Inps, al quale l’I-stituto Centrale si è rivolto si forniscono le seguenti indicazioni. I sacerdoti riscuoteran-no la rata di pensione del mese di ottobre 2007 comprensiva

dell’importo corrispo-sto a titolo di “quattord icesima”. S u c c e s s i v a m e n t e l’Inps qualora dovesse accertare l’insussi-stenza delle condizioni per la quattordicesi-ma, provvederà al re-cupero automatico dell’importo indebita-mente corrisposto.

Nella foto a lato: Sacerdoti alla fine di una celebrazione eucaristica In alto: processione di preti dioce-sani davanti alla basilica Madonna delle Grazie

12-16 novembre 2007: esercizi

spirituali per sacerdoti

e diaconi

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In Diocesi 27 Anno I – N. 4 Ottobre 2007

Comunicazione urgente

Comunicazioni urgenti relative alla struttura “ Asilo Infanti-le” in vostro possesso co-

struita con i fondi della Cassa per il Mezzogiorno. Alle parrocchie: • Santa Maria Assunta - Altavilla

Irpinia (AV) • San Nicola - Buonalbergo (BN) • Santissima Annunziata - Cir-

cello (BN) • Santissimo Rosario - Foiano

Val Fortore (BN) • San Giovanni Del Vaglio - Mon-

tefusco (AV) • Maria Santissima Annunziata

- Pietradefusi (AV) • Santissimo Salvatore - Ponte-

landolfo (BN) • Santi Giorgio e Leonardo -

Roccabascerana (AV) • Santissima Annunziata e San

Sebastiano - Rotondi (AV) • Santa Maria Maggiore - Sant’-

Arcangelo Trimonte (BN) • Nostra Signora Di Fatima -

San Giorgio La Molara (BN) • San Martino Vescovo - San

Martino Sannita (BN) • Santa Maria Assunta - San

Nazzaro (BN) • Santa Maria Assunta 83010

Tufo (AV) • Santa Maria Maggiore - Vitula-

no (BN) A seguito di incontro avuto dall’ing. Francesco Olivieri e dall’avv. Maria Carmela Mignone, da me espressa-mente incaricati, presso la Regione Campania settore Demanio e Terri-torio, nella persona del geom. Raf-fa, Vi significo quanto segue: pre-messo che - l’immobile in vostro. possesso sito in Foiano Val Fortore è stato costruito con i fondi della Cassa per il Mezzogiorno; - ad oggi non risulta mai formaliz-zato un trasferimento di proprietà con la Cassa per il Mezzogiorno e/o con la Regione Campania in virtù della legge n. 16/1988; - l’art. 1 della stessa legge stabilisce che le strutture pubbliche ad uso socio-educative, realizzate e collau-date dalla Cassa per il Mezzogiorno,

devono essere trasferite in proprie-tà agli enti locali e/o agli altri enti concessionari/destinatari; - la stessa legge Regionale all’art.4 riserva alla Regione Campania il controllo del vincolo di destinazione d’uso dei beni trasferiti; ove, in ca-so di inutilizzazione, anche parziale degli stessi, conserva il diritto di prelazione in ordine alla eventuale diversa loro utilizzazione per lo svolgimento di attività istituzionali o di rilevante interesse pubblico. Considerato che la Regione Campa-nia intende irrevocabilmente prov-vedere al traferimento dell’immo-bile in vostro possesso vi invito contattare, con la massima urgen-za, l’ufficio tecnico dell’Arcidiocesi al fine di concordare le modalità di esecuzione degli adempimenti bu-rocratici per perfezionare il trasferi-mento. (Tel don Michele Marinella:

333-2169596; ing. Franco Olivieri: 339-5655718; vvv. Maria Carmela Mignone: 3395795550) Si precisa, inoltre, che per il trasfe-rimento è necessario esibire la se-guente documentazione: 1. Decreto di assegnazione; 2. Certificato di collaudo; 3. Accatastamento; 4. .Titolo di proprietà dell’area di

sedime; 5. 5.Breve relazione sulla situazio-

ne; 6. Assenso favorevole al trasferi-

mento; 7. Delega a colui che deve stipulare 8. N. 3/4 fotografie dell’immobile.

Nella foto: bambini in una situazione di gioco

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28 In Diocesi Anno I – N. 4 Ottobre 2007

Parrocchie in campo

Per il mese di ottobre la parrocchia di S. Agnese

e S. Margherita di San Gior-gio del Sannio ha pensato di portare avanti un program-ma intenso e ricco di pre-ghiera e riflessione seguen-do gli schemi che l’Ufficio nazionale per le missioni ha proposto per questo anno 2007. Ogni domenica si pre-ga e ci si confronta attorno ad un tema specifico. Il primo che si è svolto dal 30 settembre al 6 ottobre e che ha avuto come titolo “La contemplazione”, ha visto l’intera parrocchia riunirsi per pregare per l’Africa. Nel caso specifico del secondo tema incentrato sulla “vocazione” (svoltosi dal 7 al 13 ottobre) si è pregato in modo particolare per le vo-cazioni missionarie. P e r i l t e m a s u l l a “responsabilità” (14/20 ot-tobre), la preghiera è stata per tutti i cristiani. Per la settimana dal 21 al 27 otto-bre, che ha come tema “tutte le chiese per tutto il mondo”, la carità sarà la protagonista assoluta, visto che il 21 ottobre ricorre la giornata missionaria mon-diale. Nell’ultima settimana, quella del “ringraziamento” che va dal 28 al 31 ottobre, si ringrazia il Signore per i doni ricevuti. La parrocchia poi ogni gio-vedì si ritrova per un’ora di adorazione e per la recita del rosario missionario in questo mese dedicato pro-prio alle missioni. È stato portato avanti anche il pro-getto del Centro Aiuti per l’Etiopia attraverso il quale la parrocchia, con una cam-pagna di sensibilizzazione, ha proposto le adozioni a distanza a tutti i fedeli.

I missionari della porta accanto Il centro missionario dioce-

sano, guidato da mons. Au-relio Capone, ripropone un

corso di formazione missiona-rio per l’anno pastorale 2007-/2008 rivolto a tutti gli opera-tori delle parrocchie della dio-cesi e a quanti volessero inte-ressarsi alle tematiche specifi-che trattate. Nel corso dello svolgimento degli incontri for-mativi sarà trattato il tema: “Rapporti tra missione e dialo-go interreligioso”. Si punta dunque a sensibilizzare i par-tecipanti alle tematiche relati-ve al rapporto interreligioso e al rispetto delle differenze. L’o-biettivo è anche quello di coin-volgere i fratelli di altre nazioni e religioni presenti sul territo-rio. Intanto le attività del Cen-tro proseguono anche su altri versanti. Dopo qualche anno di interruzione riprende il concorso missionario per le scuole elementari e medie infe-riori. Inoltre, quest’anno il te-ma “Tutte le Chiese per tutto il mondo” per la giornata mis-sionaria mondiale 2007 sarà

ripreso e analizzato dagli inse-gnanti di religione cattolica in concertazione con il centro diocesano. Importante inoltre segnalare che i responsabili dell’ufficio missionario dioce-sano hanno organizzato un tour nelle foranie per incontra-re i gruppi missionari parroc-chiali. Un modo per mostrare attenzione al lavoro quotidiano nelle piccole realtà e per dare linee operative comuni.

Le iniziative del centro missionario diocesano per l’anno 2007/2008

Grande veglia missionaria “Tutte le Chiese per tutto il mondo” organizzata d’ufficio missionario diocesano nella zona pastorale caudina. L’ appuntamento è per il 20 ottobre alle 19.30 a Monte-sarchio nella parrocchia di S. Maria SS.ma Annunziata. Si raccomanda la partecipazio-ne dei gruppi missionari par-rocchiali.

Veglia missionaria

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Le religiose costi-tuiscono un “polmone spiri-

tuale” molto importan-te per la vita diocesa-na in virtù della di-mensione contemplati-va ed apostolica del loro carisma. In ogni centro della diocesi si registra la presenza di suore e il loro ruolo

risulta fondamentale in ogni settore della pastorale. Dovunque portano un contributo significativo mediante la loro preghiera. La vita parrocchiale, la carità verso i poveri, l’assistenza agli am-malati di ogni genere e agli anziani, l’educa-zione cattolica sono impreziosite dal ritmo di preghiera delle no-stre religiose che si segnalano soprattutto per la loro presenza orante a sostegno di tutte le dimensioni della pastorale dioce-sana. E’ vero, in diocesi vi è solo un monastero di clausura, ma posso affermare che le sorel-le di vita attiva, per carisma e per volontà personale, pongono la preghiera come punto

di riferimento della propria vita spirituale e di quella della dioce-si. Questo dato è confer-mato dalla numerosa e fervorosa partecipazio-ne delle suore ai ritiri Usmi e dalla pressante richiesta di direzione spirituale, ritiri speci-fici per Istituto, incon-tri di formazione e di confessioni che da o-gni parte arrivano al Vicario Episcopale per la vita religiosa e con-sacrata. Dovunque ri-scontro desiderio di crescita spirituale e formativa. Da sette an-ni lavoro assiduamen-te con il consiglio U-smi per incrementare ed arricchire la forma-zione della suore con risultati assai favore-voli. Le religiose della dio-

Nella foto in alto: suora in missione per le strade della città a lato: suora all’arena di Verona durante il convegno del 2006

Religiosi a convegno

Il Vicario episco-pale per la vita consacrata ha convocato tutti religiosi dell’Arci-diocesi nel Con-vento di Santa Ma-ria delle Grazie in Benevento il 27 ottobre alle 9.30. Con la presenza dell’Arcivescovo si studierà una più incisiva collabora-zione alla realtà pastorale diocesa-na delle famiglie religiose maschili operanti nel terri-torio. Tutti i superiori sono inviati a favo-rire la partecipa-zione di tutti i reli-giosi che compon-gono le comunità da loro guidate.

L’impegno attivo delle suore a servizio della diocesi nei vari settori della pastorale

Le operaie della fede

In Diocesi 29 Anno I – N. 4 Ottobre 2007

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«La forza delle suore

è la preghiera e lo zelo

apostolico che traduce

nei fatti l’amore che esse portano al Signore»

Nella foto in alto: suore diocesane all’arrivo di mons. Mugione A lato: icona di Gesù buon pastore

30 In Diocesi Anno I – N. 4 Ottobre 2007

Le operaie della fede segue

cesi godono di un buonissimo livello di preparazione teologica e spirituale e portano nel luogo in cui opera-no il loro contributo e la loro valida testimo-nianza. Maria è il loro punto di riferimento, nella preghiera e nella sequela.

In secondo luogo, le religiose si segnalano per il loro encomiabile zelo apostolico. Esse offrono un prezioso ed insostituibile contri-buto nel campo della catechesi e della pa-storale parrocchiale: tante e preparate sono

le suore che si occu-pano della catechesi e della formazione in parrocchia. In molti casi, sono delle vere e proprie maestre nel campo della preghiera. Anche i consigli pasto-rali sono arricchiti dalla presenza delle sorelle. Altro settore dove le suore sono impegnate in modo consistente e fruttuoso è quello del-l’educazione: la scuola cattolica è vitale ed incisiva soprattutto grazie alla presenza delle religiose che so-no particolarmente impegnate nell’attività di scuola materna ed elementare. Anche in campo accademico la realtà religiosa femmi-nile è in crescita. Molti istituti stanno prepa-rando religiose che - in prospettiva - po-tranno dare il loro contributo nell’inse-gnamento e nella ri-

cerca negli Studi Teo-logici. Encomiabile è l’iniziativa di alcune comunità di accogliere studentesse universi-tarie alle quali è for-mulata anche una proposta formativa cristiana che vede im-pegnate suore che si preoccupano di istrui-re in materia di fede le giovani. Le nostre religiose so-no esemplari nel cam-po della carità. Attività ospedaliera e di soste-gno ai bisognosi (ammalati, anziani e bisognosi di ogni ge-nere) ha come prota-goniste le religiose che sanno trasmettere quell’amore profondo che sgorga da cuori autenticamente pieni d’amore per Cristo. La nostra diocesi ospi-ta religiose di tanti pa-esi: questo dato si ri-vela fonte di arricchi-mento per le suore e per quanti sono a con-

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In Diocesi 31 Anno I – N. 4 Ottobre 2007

tatto con loro e con la loro cultura. Sottolineo la di-mensione di internazionalità della vita religiosa femminile diocesana per evidenziare un fenomeno positivo. Le suore non italiane sono a Benevento non per colmare i vuoti nei conventi, ma per meglio assimilare il carisma dei fondatori o per risponde-re ad una precisa missione affidata alla Congregazione di appartenenza. Ciò genera la possibilità di crescita for-mativa della sorelle stranie-re che non vivono frustra-zioni di sorta ma sono con-sapevoli di appartenere ad un preciso progetto dell’Isti-tuto. A mio avviso la vita religiosa femminile diocesana è ca-ratterizzata da un ottimo livello di vita spirituale e formativa. Non bisogna fermarsi, ma cercare di migliorare sempre più, soprattutto nell’ambito della vita comunitaria che, talvolta, può mostrare qual-che lacuna dovuta, nella maggior parte dei casi, dalle diverse età e impostazione formativa delle religiose. Ri-tengo che con la crescita nella qualità della preghiera e del cammino di ascesi queste difficoltà sono am-piamente superabili. La valutazione sulla vita re-ligiosa femminile in diocesi è estremamente positiva: essa è fonte di ricchezza per ogni attività della diocesi ed è esemplare sul piano delle virtù e della dedizione al servizio di Cristo e della Chiesa. La forza della suore della nostra diocesi è la pre-ghiera e lo zelo apostolico che traduce nei fatti l’amore che esse portano al Signore.

Raffaele Di Muro Vicario Episcopale

per la vita religiosa e consacrata

In breve

Considerato il successo dello scorso anno la comunità parrocchiale di Calvi ha portato in scena a S. Giorgio del Sannio il Dramma Sa-cro sulla vita di San Gerardo. Molte le perso-ne coinvolte, soprattut-to giovani che si sono calati nella parte con entusiasmo e voglia di testimoniare al mondo una vita di santità.

Dramma sacro

La parrocchia S. Miche-le in Sassinoro ha pro-grammato alcune inizia-tive: "Per... corso di ca-techesi"; la messa nel Santuario S. Lucia per il 90° anno delle appari-zioni di Fatima; la 1° riunione del Consiglio Pastorale Parrocchiale. Il 20 ottobre il pellegri-naggio a Pompei e il 26 l’inizio del settenario di preghiera per i defunti.

Iniziative a Sassinoro

Lavori in corso

Proseguono nel palazzo arcivescovile in piazza Orsini i lavori del museo diocesano. Dunque le opere del pa-

trimonio culturale della Chiesa beneven-tana saranno esposte al pubblico in un edificio di grande valore storico, restau-rato ed arricchito di un innovativo allesti-mento, che esalterà la magnifica collezio-ne di arte sacra. L’intera struttura dell’erigendo museo diocesano, secondo il progetto firmato dall’architetto Francesco Bove, disporrà di oltre 1000 mq di superficie. Nella fase di realizzazione dell’innovativo allesti-mento museografico il progettista si è av-valso della consulenza della dott.ssa Ve-ga De Martini, sovrintendente per i beni architettonici e per il paesaggio di Bene-vento, e del direttore diocesano dei beni culturali dott. Lamberto Ingaldi. «I beni culturali di interesse religioso – afferma Ingaldi – hanno assunto negli ultimi tempi una importanza estremamente ri-levante. Il nuovo museo è inserito nel Programma integrato Pietrelcina, meglio conosciuto come Pit Padre Pio. L'importo stanziato è di euro 754.147 di cui 512.000 a base d'asta. Non appena il museo sarà ultimato il direttore dell’uffi-cio diocesano per i beni culturali allestirà un sito di qualità dai cui i visitatori po-tranno leggere tutte le informazioni; inol-tre è in cantiere la stesura di un opusco-lo illustrativo del museo che uscirà in coincidenza con l’inaugurazione della nuova opera.

Le operaie della fede segue

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32 Appuntamenti Anno I – N. 4 Ottobre 2007

Nella foto in alto: Platea di un convegno pasto-rale degli scorsi anni A lato: mons. Mugione durante una conferenza in seminario

La commissione diocesana giu-

stizia, pace e salva-guardia del creato, Caritas e l’ufficio di pastorale giovanile, insieme al Centro di cultura “Raffaele Calabria” dell’Uni-versità Cattolica, hanno promosso il percorso di forma-zione “Cives, labo-ratorio di formazio-ne sull’economia e il territorio”. Il corso è rivolto a giovani laureati in materie economi-che, giuridiche. Ai partecipanti è chie-sta una quota di iscrizione di 50 eu-ro. Le domande di p a r t e c i p a z i on e , corredate da curri-culum vitae, do-vranno pervenire entro il 30 ottobre. Il numero massimo di partecipati è fis-sato in 20. Al ter-mine del corso sarà rilasciato un atte-stato di partecipa-zione a quanti a-vranno frequentato il 75% del monte ore previsto. Info: www.centrodicultura.eu Tel fax 0824.29267

Economia e società

Dal convegno ecclesiale di Verona dello scorso anno sono emerse due linee, due

stili e progetti di "nuova evangeliz-zazione" conseguenti a due diverse diagnosi della realtà e a due diver-se "letture" del Concilio Vaticano II. L'una, quella "conciliare", più fiduciosa, desiderosa di rivolgersi alla coscienza delle persone e sco-prire la fraternità, la verità e la giustizia evangelica nella vita quo-tidiana. L'altra, più polemica verso la cultura moderna, forse nostal-gica della antica cristianità e fidu-ciosa nelle strutture esteriori che ha preso un po’ in contropiede i partecipanti. Quale forma rinno-vata di evangelizzazione, di pasto-rale e di vita ecclesiale potrà esse-re più adatta per conservare e dif-fondere il seme del Vangelo doma-ni? La chiave del futuro sta nella "triade inscindibile" indicata dal cardinale Dionigi Tettamanzi come il progetto di Chiesa che dobbiamo realizzare e vivere e che oggi non è realizzata e vissuta se non in mi-nima parte: comunione - collabo-razione - corresponsabilità. Ed è proprio su questa linea che

la comunità diocesana di Bene-vento imposterà il lavoro di analisi e di approfondimento, per poi ri-cavarne linee operative pastorali concrete, dal 28 al 30 novembre, durante. Si svolgerà infatti in quei giorni il convegno pastorale che avrà per tema: “Io o Noi… Chiesa allo specchio? Per una chiesa di comunione”. L’annuale convegno è ormai giunto alla ventitreesima edizione ed è il secondo presieduto dal arcivescovo mons. Andrea Mu-gione. Saranno tre giornate di ri-flessione e studio in cui la Chiesa locale vuole riprendere gli intenti e lo slancio per annunciare il vange-lo nello spirito di collaborazione. Il convegno vedrà nei primi due giorni le relazioni del prof. Antonio Mastrantuono, e nell’ultimo gior-no sarà il prof. Angelo Colacrai.

Tre giornate di studio e appro-fondimento dal 28 al 30 no-vembre 2007 per la 23° edizio-ne del convegno pastorale

Diocesi a confronto

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Curiosità 33 Anno I – N. 4 Ottobre 2007

La festa di Tutti i Santi o, co-me si dice latinamente, di O-gnissanti, istituita dalla Chie-

sa Orientale, fu accolta a Roma quando Papa Bonifacio IV trasfor-mò il Pantheon in una Chiesa in onore della Vergine e di tutti i San-ti. Ciò avvenne il 13 maggio del 60-9. Alcuino, maestro di Carlomagno, propagatore della festa, era un in-glese di York, e i Celti considerava-no il 1° novembre l'inizio della sta-gione invernale. Lo spostamento della festa, dal 13 maggio al 1° no-vembre, fu determinato da influen-ze anglosassoni e francesi. Ciò av-venne nel 1475, sotto il pontificato di Sisto IV. Nel giorno di tutti i santi viene pre-sa in considerazione l’Apocalisse di S. Giovanni Apostolo: “E vidi una gran folla, che nessuno poteva con-tare, di tutte le genti e tribù e po-poli e lingue, che stavano di faccia al trono e di faccia all'Agnello, rive-stiti di bianche vesti e con palme nelle mani”. L'Agnello è la figura del Cristo il quale, nel suo discorso

sul monte, aveva rivolto a tutti le promesse dette “le beatitudini”. I Santi quindi sono coloro che si so-no meritati la ricompensa del cielo: poveri in spirito, mansueti, tribola-ti, giusti, misericordiosi, puri, paci-fici e perseguitati a causa di Gesù. Tutti Santi. Innumerevoli Santi, come dice chiaramente l’Apocalis-se. La santità non è dunque rara, se di Santi è gremito il cielo. I San-ti, come spesso viene erroneamente creduto, non sono soltanto quelli venerati nel Calendario, che pure sono già molti, ma che rappresen-tano solo una piccolissima quota dei Santi che, come dice San Gio-vanni: “nessuno potrebbe contare tranne Dio”. Nel Calendario, la Chiesa ha segnato soltanto i nomi di coloro la cui vita è stata ricono-sciuta esemplare. Ma sono santi tutti coloro che si salvano, e spera-no di salvarsi per i meriti di Gesù. Il 1 novembre è così la festa della Chiesa trionfante, che attorno al trono di Dio esulta nella stermina-ta assemblea dei salvati.

Nella schiera dei santi Ormai pare che

Halloween si sia del tut-

to...italianizzata, al-meno a giudicare dal “successo” che questa festa straniera riscuo-te da alcuni anni fra i giovani: discoteche, pub e altri locali orga-nizzano per il 31 otto-bre serate e nottate all'insegna di horror, vampiri, teschi, fanta-smi, pipistrelli e… zucche! Persino i su-permercati si attrezza-no con zucche di pla-stica, maschere spa-ventose, scheletrini, denti da vampiro, in-somma una carneva-lata per esorcizzare la paura della morte e dell’aldilà. La morte, è vero, non è un discor-so che rallegra. Eppu-re, nella festa cristia-na dei santi la morte non fa più paura, per-ché il ricordo della vita è più forte. Festa di Halloween o festa dei santi? La domanda potrebbe sembrare provocatoria, o co-munque fastidiosa. L'antica leggenda di Halloween narra che la notte del 31 ottobre le anime dei morti tor-nano sulla terra e cer-cano di entrare nei corpi dei vivi. È dun-que per difendersi da queste anime che i vivi si mascherano da fan-tasmi, e vagano nella notte. Per chi vive questa festa è come se il pensiero della morte – deve essere in qual-che modo 'alleggerito', forse perché troppo pesante appare oggi questo pensiero, al punto che spesso si allude alla morte, sen-za più avere il coraggio di chiamarla per no-me.

Dolcetto o scherzetto

Riflessioni sul senso della la vita e della morte tra sacro e profano

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34 Appuntamenti Anno I – N. 4 Ottobre 2007

OTTOBRE 9.30 Udienze Episcopio

19.00 Cresime Arpaise

20 Sab 9.30 Udienze Episcopio

19.30 Veglia missionaria Montesarchio

21 Dom 10 Visita Santo Padre Napoli

22 Lun

9.30 Udienze Episcopio

17.30 Incontro internazionale

per la pace Villa dei Papi (Bn)

23 Mar 9.30 Udienze Episcopio

24 Mer 9.30 Udienze Episcopio

16.00 Convegno contro la droga Teatro comunale (Bn)

25 Gio

9.30 Collegio Vicari foranei Episcopio

19.30 Traslazione reliquie

San Bartolomeo Basilica San Bartolomeo (Bn)

26 Ven 9.30 Udienze Episcopio

27 Sab

10.00 Incontro con i religiosi Basilica Madonna delle Grazie

(Bn)

18.30 Ordinazione diaconali Basilica Madonna delle Grazie

(Bn)

28 Dom 10.00 Cresime Circello

16.30 Festa del Ciao (Acr) Palatedeschi (Bn)

29 Lun 10.00 Riunione metropolia Sant’Angelo dei Lombardi

30 Mar 9.30 Udienze Episcopio

31 Mer

9.30 Udienze Episcopio

19.00 25 anniversario

ordinazione presbiterale don Franco Iampietro

San Bartolomeo in Galdo

19 Ven

Diario dell’arcivescovo

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Appuntamenti 35 Anno I – N. 4 Ottobre 2007

5 Lun 9.30 Udienze Episcopio

6 Mar 9.30 Udienze Episcopio

7 Mer 9.30 Udienze Episcopio

8 Gio 9.30 Udienze Episcopio

9 Ven 9.30 Udienze Episcopio

10 Sab 9.30 Udienze Episcopio

17.30 Cresime San Martino Valle Caudina

11 Dom 19.00 Festa patronale San Martino Sannita

12 — 16 Esercizi spirituali (Oasi Maria Immacolata—Montecalvo Irpino)

15 Gio 9.30 Ritiro del clero Montecalvo Irpino

Diario dell’arcivescovo

Cresime: ecco le date del mese Venerdì 19 ottobre: parrocchia B. Vergine e S. Rocco e S. Sebastia-no – Arpaise (ore 19) Domenica 28 ottobre: parrocchia SS Annunziata – Circello (ore 10) Sabato 3 novembre: Cattedrale – Benevento (ore 10.45) Sabato 10 novembre: parrocchia S. Giovanni S. Martino – S. Marti-no Valle Caudina (ore 17.30)

NOVEMBRE

1 Gio 11.00 Inizio ministero

P. G. Ramolo Pitrelcina

2 Ven

10.30 Commemorazione de- Cimitero comunale (Bn)

18.30 Commemorazione de- Cattedrale (Bn)

3 Sab 9.30 Udienze Episcopio

4 Dom 10.00 Ritiro religiose Istituto suore Orsoline

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www.tempinuovi.net è il sito dell’ufficio delle comunicazioni sociali in cui le parrocchie potran-no inserire il loro bollet-tino Info: 0824/323326 [email protected]

Impaginazione e progetto grafico

Redazione: piazza Orsini Benevento

Tel. 0824/323326

Il notiziario diocesano è un orga-no di collegamento mensile per

sacerdoti, religiosi, diaconi e i laici responsabili di movimenti e asso-ciazioni. Ogni numero contiene messaggi e documenti del Papa, dei vescovi e dell’ordinario diocesano. Inoltre vengono segnalati iniziative e ap-puntamenti da parte degli uffici di curia e delle parrocchie. Il notiziario viene distribuito ogni terzo giovedì del mese ai sacerdoti che partecipa-

no al ritiro del clero, e spedito agli assenti e ai responsabili di movi-menti e associazioni. I contributi delle parrocchie devono giungere entro la 1° settimana di ogni mese presso la redazione in piazza Orsini 31, Benevento. Possono essere spediti all’indirizzo di posta elettronica [email protected] o inviati via Fax al numero 0824/323344, o consegna-ti presso la segreteria particolare dell’arcivescovo.

Avviso alle parrocchie

Agenda

OTTOBRE 20 sabato: Veglia di preghiera per la giornata missio-naria mondiale - Chiesa annunziata Montesarchio (ore 19.30) 21 domenica: Visita Santo Padre - Napoli (ore 10) Lunedì 22: Incontro interreligioso per la pace - Villa dei Papi Bn (ore 17.30) 25 giovedì: collegio vicari foranei - Sala Verde Episco-pio (ore 9.30); celebrazione eucaristica per la traslazio-ne reliquie di San Bartolomeo - Basilica Benevento (19.30) 27 sabato: incontro con i religiosi - Basilica Madonna delle Grazie (ore 10.00); ordinazioni diaconali - Basili-ca Madonna delle Grazie (ore 18.30) 28 domenica: Festa del Ciao Acr - Palatedeschi Bene-vento (ore 16.30) NOVEMBRE 4 domenica: Ritiro con le religiose - Istituto Suore Or-soline di Benevento (ore 10.00) 9 venerdì: genetliaco arcivescovo mons. Mugione 12 lunedì: esercizi spirituali clero diocesano - Oasi Ma-ria Immacolata Montecalvo Irpino (da1\l 12 al 16) 15 giovedì: Ritiro del clero - Oasi Maria Immacolata Montecalvo Irpino

Appuntamenti 36 Anno I – N. 4 Ottobre 2007