UAT // Urban Africa Tribes

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Photostory TOGO & ITALY 2011/2012

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Urban African Tribes è un gemellaggio extraeuropeo cui hanno partecipato tre scuole professionali: il Centro Ma-dre Agata Carelli di Lomè (Togo), il Centromoda Canossa e l’Istituto Pavoniano Artigianelli per le Arti Grafiche di Trento (Italia).

le personeL’esperienza ha coinvolto in totale 30 studenti, 10 per ogni scuola, seguiti e coordinati da 10 adulti tra inse-gnanti e accompagnatori.

finalita educativeIl progetto ha avuto molteplici finalità: professionali, cul-turali, valoriali, incentrate sulla crescita umana e profes-sionale dei partecipanti:· confrontarsi con culture social e del lavoro differenti· sperimentare sistemi didattici e pedagogici diversi· collaborare con persone di contesti culturali e profes-

sionali molto diversi· educare alla convivenza civile e alla multiculturalità· stimolare capacità di osservazione, creatività e sensi-

bilità artistica· promuovere l’intraprendenza, l’autonomia nell’orga-

nizzazione e gestione del lavoro· applicare modalità di project and creative working

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obiettiviAttraverso un percorso strutturato di Impresa Globalizzata gli studenti delle tre scuole hanno sperimentato e appre-so tecniche di progettazione, sia della parte grafica che della modellistica, di una collezione moda, t-shirt e accessori.

InterdisciplinarietaNell’ultimo decennio si registrano impor-tanti cambiamenti nei settori dell’abbi-gliamento e della grafica: ad oggi sono così vicini che è spesso difficile tracciarne i confini professionali: stilisti, grafici, figu-rinisti concorrono assieme nell’ideazione e realizzazione di intere linee di abbiglia-mento.

serigrafiaDal lato tecnico la serigrafia ha avuto una fortissima espansione a causa dell’alta personalizzazione dei capi di abbiglia-mento con prodotti stampati, dell’intro-duzione di nuovi materiali e tecnologie, delle richieste del mercato di tessuti sem-pre più elaborati graficamente.

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Tutto inizia con.....il freddo che il 19 novembre 2011 avvolge a Milano le 10 studentesse togolesi e i loro 3accompagnatori. Ad accoglierli con maglioni e giubbetti una delegazione trentina, e il clima appare già meno rigido. La permanenza della delegazione togolese a Trento, preparata nei minimi dettagli, è un susseguirsi ininterrotto di attività didattiche, visite ed incontri conosci-tivi con l’accogliente realtà trentina. Ragazzi e docenti delle scuole partecipanti sono coinvolti e travolti dai raggianti sorrisi e dalla simpatia delle nuove amiche e amici del Togo. Ora, le porte del cuore e della mente non sono sempli-cemente aperte, ma spalancate al nuovo. Tutti sono impegnati nella creazione e realizzazione di una serie di abiti che costituiranno una col-lezione di moda giovane e che verranno pre-sentati in entrambi i paesi durante le sfilate di fine anno delle rispettive scuole. Tessuti, trame, disegni, colori: tutto sarà unito dall’invisibile filo della speranza, dei sogni, dell’entusiasmo che anima tutti i partecipanti. Il tempo scorre velo-ce come la sabbia tra le mani. É già tempo di tornare per gli amici togolesi, e dopo una breve tappa a Verona nei luoghi dove affondano le ra-dici umane della lunghissima storia canossiana, il 28 novembre si conclude l’esperienza italiana.

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Insieme i ragazzi inventano e realizzano i disegni della collezione “Urban African Tribes” arricchendoli di grafiche e realizzando delle t-shirt personalizzate

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Ogni studente produce la propria t-shirt che mescola simboli urbani e tribali con la tecnica dello “stencil”, tipica dei writers delle grandi città

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Dopo una settimana di lavoro ci dobbiamo salutare: la delegazione del Togo torna in Africa in attesa che il gruppo italiano scenda a trovarli nel marzo 2012

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e poi ...si vola in togo!Il caldo intenso e afoso accoglie i 20 studenti trentini e i loro 5 accompagnatori. A portare un po’ di refrigerio, le bibite fresche consegnate dal gruppo di benvenuto degli studenti togolesi. Ospitati presso il Centro di spiritualità “Leone XIII” di Agoènyivè (Lomè), la folta delegazio-ne italiana e il gruppo di studentesse togolesi ospitate a Trento riprendono e ulteriormente sviluppano le attività didattiche programmate. Il tutto si è svolto dal lunedì 26 a venerdì 30 marzo nelle aule e laboratori del vicino Centro di Formazione Professionale “Madre Agata Ca-relli” e in concomitanza con la Settimana Culturale dedicata alla reciproca conoscenza delle diverse etnie del Togo, dei loro usi e costumi. Le attività realizzate sono state molteplici e ar-ticolate, alternate tra laboratori di fabbricazione Batik, creazione e realizzazione di magliette e borse, momenti di condivisione e confronto.

Parallelamente si svolgeva un breve corso di formazione per gli insegnati togolesi preparato e guidato dai docenti del Centromoda Canossa. Un crescendo di emozioni, colori e profumi ha pervaso la scuola il venerdì 27 aprile, giornata che concludeva la Settimana culturale e de-dicata alle manifestazioni tradizionali. Studenti e insegnati delle varie etnie si sono esibiti in canti e balli con i costumi tradizionale, racconti e preparazione e distribuzione di piatti tipici. Quale migliore occasione per presentare la collezione di magliette e borse create nel corso della settimana? Le tensioni e le fatiche accumulate svanivano tra i sorrisi e gli applausi del pubblico, mentre gli abbracci e le foto di gruppo nel backstage suggellavano la conclusione delle attività formative.

Nei momenti liberi e nei fine settimana, si sono esplorati i dintorni di Agoènyivè, la zona dove si trova la scuola, e la città di Lomè. Qui ci si è immersi tra la gente, nei luoghi in cui vivono e lavorano, osservando da vicino il quotidiano vivere della popolazione con i suoi odori e profu-mi, colori e il grigiore della polvere, sorrisi e sguardi curiosi.

Il giorni si sono consumati veloci, come neve al sole, e per la delegazione italiana il 03 aprile è tempo di salutare gli amici togolesi.

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Le magliette in Togo sono prodotte con materiali locali:tessuti tipici, forbici, ago e filo che suggeriscono sagome in stile Urban African Tribes.

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Cartolina dal beninLa visita alla città di Ouidah in Benin è l’ultima tappa che vede accomunati ben 150 persone tra studenti togo-lesi, italiani e i loro accompagnatori. Insieme vengono ripercorsi e visitati i luoghi più significativi della “Rotta degli schiavi” che si concludeva sulla spiaggia di questa cittadina del Benin su cui ora sorge il memoriale dal nome significativo: “Porta del non ritorno”. Per 300 anni da qui sono partiti tutti gli schiavi diretti nelle Americhe. Qui giovani italiani e togolesi ascoltano, da uomini e donne liberi, la storia di quei giorni. La spiaggia di Ouidah è oggi, per fortuna, anche un luogo di gioia e spensieratezza. Sotto le palme ci si dispone per uno stupendo picnic con scambio di panini e condividendo alcuni piatti tipici preparati dai ragaz-zi e ragazze togolesi. La festa si con-clude in balli e canti e tra il richiamo delle onde che si infrangevano sulla spiaggia: un invito veramente irresi-stibile. Un tuffo nelle caldissime acque del mare ed è già tempo di tornare a Lomè.

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Partner di Progetto

Scuole Coinvolte

PROVINCIA AUTONOMADI TRENTODIPARTIMENTOISTRUZIONE

E d u c a t i o n w i t h S t y l eC E N T R O M O D A . T N . I T

StudentiCentro Madre Agata Carelli: Roukaya Sonia, Ablavi Odile, Mawussi Germaine, Télé A. Mariette, Ikpindi Justine Gnimcoma Tania, Bababayen Immaculée, Baha Aimée, Anyélé Maire Raoul, Agossivi Vèronique

Centromoda Canossa: Bazzanella Alessia, Campedel Elena, Conci Mariele, Eccheli Irene, Ferrari Debo-rah, Grabovic Alexandra, Merler Federica, Segata Deborah, Izzo Monia, Maranelli Alessia.

Istituto Pavoniano Artigianelli: Malachin Andrea, Ferrari Chiar, Giordani Alice, Ferretti Federica, Calle-gari Letizia, Bortolotti Elsa, Mariotti Francesco, Ferrari Arianna, Disabato Nicola, Parolari Denise.

DocentiCentromoda Canossa: Minerbi Tomaso, Tambosi Alice, Vender Giuliana, Viesi Lorenzo.

Istituto Pavoniano Artigianelli: Fortarel Daniele, Girardi Lorenzo.

Centro Madre Agata Carelli: Suor Akouvi Yvonne, Doe Wisdom Didier, Nabyou Prénam

Un grazie aCannella Gianluigi, Cristoforetti Anna, Gadotti Erik, Garniga Alberto, Margola Walter, Urbani Giancarlo

Premio “bettiol” 2011

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Un grazie speciale ai pionieri e visionari, in Italia e in Togo, che hanno immaginato questa esperienza e l’hanno resa possibile