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Tutti gli uomini desiderano per natura di conoscere : ne è prova il piacere che provano per le sensazioni che essi amano per se stesse, soprattutto quelle della vista… questo perché la vista, tra i sensi , è quella che presenta il maggior numero di differenze e più ci fa conoscere ARISTOTELE ( 384-322 a.C) Metafisica, libro I

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Tutti gli uomini desiderano per natura di conoscere : ne è prova il piacere che provano per le sensazioni che essi amano per se stesse, soprattutto quelle della vista… questo perché la vista, tra i sensi , è quella che presenta il maggior numero di differenze e più ci fa conoscere ARISTOTELE ( 384-322 a.C) Metafisica, libro I

Gli uomini furono mossi a filosofare, allora come ora, dalla meraviglia, rimanendo dapprima stupiti dinanzi ai problemi più semplici, e poi progredendo sino a porsi problemi molto più alti (Metafisica, libro I )

Lo stato d’animo del filosofo è la meraviglia. L’origine della filosofia è la meraviglia PLATONE ( 428 -348 a.C.) Teeteto

Lo stupore nasce nell’uomo per il fatto che questi vede l’effetto e ignora la causa… Perciò lo stupore è fonte di piacere, in quanto gli è congiunta la speranza di poter giungere alla conoscenza di ciò che si desidera sapere TOMMASO D’AQUINO (1225 – 1274) Summa theologica

« Ad eccezione dell'uomo, nessun essere si meraviglia della propria esistenza… La sua meraviglia però è tanto più seria perché essa si trova qui per la prima volta con coscienza di fronte alla morte. E’ la cognizione della morte, insieme con la vista del dolore e della miseria della vita, che ha senza dubbio dato l'impulso più forte alla riflessione filosofica e alle spiegazioni metafisiche del mondo. Se la nostra vita fosse senza fine e senza dolore, a nessuno forse verrebbe in mente di domandarsi perché il mondo esista e perché sia fatto proprio così, ma tutto ciò sarebbe ovvio (Il mondo come volontà e rappresentazione)

ARTHUR SCHOPENAUER (1788 – 1860)

VERITA’

aletheia

a letheia

non nascosto

Pitagora diceva che la vita umana gli sembrava simile a uno di quei mercati, che si tenevano con gran quantità di giochi e in presenza di tutta la Grecia

PITAGORA, 570 – 495 a.C.

In essi alcuni aspiravano alla gloria e al nobile premio di una corona con gli esercizi del corpo

Altri vi erano attirati dal desiderio di fare dei vantaggiosi guadagni con le vendite e con le compere

Vi era poi un certo tipo di uomini, i più nobili, che non cercavano applausi o guadagni, ma venivano soltanto per vedere e osservavano con diligenza tutto ciò che vi si faceva e in che modo si faceva Pitagora chiamava questi uomini amanti della saggezza, cioè filosofi E come nei giochi il segno della nobiltà consisteva nell’essere spettatori senza cercare nessun vantaggio, così nella vita la contemplazione e la conoscenza della natura superano di molto tutte le altre occupazioni

ERACLITO 535 – 475 a.C.

PARMENIDE 515 – 450 A.c.

Non intendono gli uomini questo logos che è sempre, né prima di udirlo, né subito dopo averlo udito… Del resto agli uomini sfugge quello che fanno da svegli, così come non sono coscienti di quello che fanno dormendo Di loro il proverbio testimonia : “presenti essi sono assenti”

I mortali che nulla sanno vanno errando, gente a due teste…. Costoro sono trascinati, sordi e ciechi ad un tempo, sbalorditi, gente senza giudizio

F. WAISMANN (1896 - 1959

Un filosofo è un uomo che percepisce dei crepacci nascosti, laddove altri vedono solo il levigato sentiero dei luoghi comuni davanti a loro

G.F.W HEGEL (1770 – 1831)

La filosofia è la coscienza comune capovolta

Unicamente sapiente è il Dio.. E dicendo Socrate sapiente, l’oracolo non volle riferirsi propriamente a me, ma usare il mio nome come un esempio, come se volesse dire : o uomini, tra voi è sapiente chi, come Socrate, abbia riconosciuto che in verità la sua sapienza è nulla

Nessuno degli dei è filosofo in quanto è già sapiente e nessuno che sia già sapiente si applica alla filosofia. D’altra parte nemmeno gli ignoranti si dedicano alla filosofia : chi non avverte di essere in difetto non aspira a ciò di cui non pensa di avere bisogno. I filosofi sono quelli a mezza strada tra questi due

FILOSOFIA

• Sapere intorno ai fondamenti (cause “prime” o “ultime”, essenza, senso)

• Sapere “critico”

• Sapere costruito attraverso la ragione

TOMMASO D’AQUINO, Summa theologica : un esempio di argomentazione filosofica

Attraverso cinque vie si può dimostrare l’esistenza di Dio La quinta via si deduce dall’ordine delle cose. Vediamo infatti che alcune cose mancanti di conoscenza, cioè i corpi materiali, operano per un fine : ciò appare dal fatto che sempre o quasi sempre operano per raggiungere il meglio

Ma le cose che non hanno conoscenza non tendono al fine se non sono dirette da qualcuno che possiede conoscenza e intelligenza, come la freccia che è scagliata dall’arciere Questo essere noi lo definiamo DIO