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Nicola Danti, eletto deputato europeo per la circoscrizione Italia centrale il 25 maggio 2014. E’ Vice Presidente della Commissione Mercato interno e protezione dei consumatori, e membro sostituto della Commissione Commercio internazionale. Inoltre è membro della Delegazione all’Assemblea parlamentare euro-latinoamericana, della Delegazione per le relazioni con la Repubblica federativa del Brasile e della Delegazione per le relazioni con il Mercosur. In questo primo anno da deputato europeo si è impegnato in particolare a favore della tutela del Made in Italy; per l’estensione delle indicazioni geografiche ai prodotti non agricoli; a sostegno della risoluzione sui negoziati per il TTIP (trattato transatlantico sul commercio e gli investimenti tra Ue e Usa); a favore dell’approvazione del Piano di investimenti Juncker; per l’approvazione della direttiva europea sulla sicurezza delle reti informatiche.

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In questo primo anno da deputato al Parlamento europeo ho maturato la consapevolezza di quanto la normativa dell’Unione europea incida direttamente ed in profondità sulle nostre realtà produttive ed in particolare di quanta importanza rivestano i fondi dedicati alle PMI per un loro sviluppo competitivo e per una loro maggiore internazionalizzazione.

In questi anni di crisi le nostre imprese hanno pagato un prezzo altissimo; da spina dorsale del sistema produttivo nazionale sono state colpite prima dagli effetti della crisi globale e poi dalle inefficienze di un mercato del lavoro che solo adesso viene riformato. Se è vero che per troppo tempo l’Europa è stata per queste realtà un vincolo ed un ostacolo, sono però convinto che l’Unione Europea possa significare per la piccola e media impresa italiana una straordinaria fonte di opportunità. Opportunità che accrescano la competitività delle nostre aziende, facilitino uno sviluppo tecnologico delle nostre PMI e promuovano una loro maggiore internazionalizzazione, col risultato finale di valorizzare pienamente l’eccellenza, la qualità e la tradizione delle nostre produzioni manifatturiere e non solo.

Questi obiettivi non possono essere raggiunti solamente attraverso la pur fondamentale attività normativa nazionale e comunitaria, ma richiedono uno sforzo coraggioso anche da parte degli stessi soggetti interessati, a partire dalle microimprese e dalle PMI. I finanziamenti europei rivestono in quest’ottica una rilevanza strategica fondamentale e diventa dunque imprescindibile che quelle risorse messe a disposizione dall’UE si trasformino in opportunità concrete. A patto però di conoscerne a fondo funzionamento e modalità di utilizzo.

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Ecco perché dopo una prima guida di carattere generale sul complesso dei finanziamenti europei per il periodo 2014-2020, ho creduto necessario dedicare un approfondimento specifico ai finanziamenti per le micro, piccole e medie imprese, da sempre il vero asse strategico del nostro Paese. Visto il successo della prima guida, mi piacerebbe che si riuscisse a fare maggiore chiarezza – nella teoria ma soprattutto nella pratica – anche sulle modalità di accesso a questa categoria specifica di finanziamenti, cercando di rendere la vita più facile ad imprese, amministrazioni locali e cittadini.

L’Europa può davvero diventare un potente alleato per le nostre realtà produttive e artigianali. La mia speranza è che questa guida possa rappresentare un piccolo contributo per questo importante obiettivo.

INDICEI. Introduzione1. I finanziamenti europei2. Programmi a gestione diretta3. Programmi a gestione indiretta

II. I fondi europei alle imprese1. Di cosa parliamo2. Chi sono i beneficiari3. Come funzionano

III. Le politiche europee a favore delle pmi1. Definizione europea di PMI2. Lo Small Business Act3. Strategia Europa 20204. Il Piano di Azione per l’Imprenditorialità 20205. Il Piano d’azione verde per le PMI6. L’agenzia EASME

IV. Programmi Principali1. COSME2. Horizon 20203. Programma per l’occupazione e l’innovazione sociale (EASI)4. Connecting europe facility (CEF)5. Europa creativa6. LIFE

V. Politica di coesione e fondi strutturali (ESIF) 2014-20201. Introduzione2. I Fondi Strutturali e le PMI: una concreta opportunità per le imprese italiane3. Schema di definizione dei Programmi Operativi4. Panoramica dei Fondi Strutturali

VI. Altri strumenti finanziari1. Introduzione2. Banca Europea per gli Investimenti3. Jobs for Youth4. Strumenti speciali di supporto della Commissione Europea (DG REGIO)

VII. Internazionalizzazione delle impresee principali partenariati

VIII. Guida pratica1. Suggerimenti per la progettazione2. Come inviare una candidatura elettronica (ECAS - URF - PIC)3. Suggerimenti per la compilazione del Template Business Offer 4. Piattaforme in linea promosse dalla Commissione Europea5. Altre piattaforme: Your Europe6. Ulteriori guide ai finanziamenti

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I. Introduzione

1. I finanziamenti europei

Nell’ambito del Quadro Finanziario Pluriennale 2014-2020 sono previsti numerosi strumenti per realizzare le politiche comuni dell’Unione, tra i cui beneficiari figurano le piccole e medie imprese.L’accesso al mercato e al capitale è di vitale importanza per il rilancio della crescita economica e sociale. L’Unione Europea fornisce finanziamenti alle piccole e medie aziende in modi differenti, ad esempio sotto forma di sovvenzioni, contratti di servizio, prestiti e garanzie.

I finanziamenti dell’UE possono essere suddivisi in due categorie:

• Programmi a gestione diretta• Programmi a gestione indiretta

Le aziende devono analizzare il tipo di finanziamento più adatto alle proprie esigenze e scoprire come richiederlo.

2. Programmi a gestione direttaI Programmi a gestione diretta rappresentano lo strumento attraverso il quale vengono erogati i finanziamenti gestiti direttamente e centralmente dalla Commissione Europea che effettua, senza ulteriori passaggi, il trasferimento dei fondi ai beneficiari. La realizzazione dei programmi è attuata principalmente attraverso gli

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inviti a presentare proposte o a prestare servizi. I bandi sono pubblicati periodicamente sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea nonché sui siti delle Direzioni Generali (DG) della Commissione Europea.Le risorse finanziarie del bilancio comunitario destinate ai finanziamenti a gestione cosiddetta indiretta vengono trasferite dalla Commissione Europea agli Stati Membri e alle Regioni, che ne dispongono l’utilizzo sulla base di una programmazione che deve essere approvata dalla stessa Commissione e attraverso regole e disposizioni nazionali.

Il testo del bando contiene:

• La descrizione del programma di riferimento e della relativa dotazione finanziaria;

• La procedura e i termini di presentazione delle proposte;

• L’importo del contributo finanziario dell’unione europea;

• I requisiti minimi per partecipare;

• I criteri di selezione;

• Gli indirizzi presso i quali si può ottenere la documentazione informativa.

3. Programmi a gestione indiretta

Esistono poi finanziamenti a gestione cosiddetta indiretta: le risorse finanziarie del bilancio comunitario vengono trasferite dalla Commissione Europea agli Stati membri, in particolare alle regioni, che ne dispongono l’utilizzo sulla base di una programmazione che deve essere approvata dalla stessa Commissione, e attraverso regole e disposizioni nazionali. Queste risorse sono rappresentate principalmente dai Fondi Strutturali e dal Fondo di coesione. La pubblicazione dei bandi di finanziamento a gestione indiretta viene effettuata sulla Gazzetta ufficiale nazionale e/o regionale. I Fondi indiretti sono gestiti dalle Autorità di Gestione nazionali o regionali e compongono la Politica di Coesione europea. Questa si concentra sui pilastri economici e sociali dello sviluppo sostenibile attraverso il consolidamento della crescita, della competitività, dell’occupazione

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e dell’inclusione sociale. Queste risorse sono rappresentate dai Fondi Strutturali e di Investimento europei e dal Fondo di Coesione. La pubblicazione dei bandi di finanziamento viene effettuata sulla Gazzetta ufficiale nazionale e/o regionale.I programmi operativi regionali (POR) e nazionali (PON) dei Fondi strutturali e di investimento europei sostengono e agevolano l’innovazione e le politiche lavorative su ampia scala. È significativo che gli investimenti effettuati attraverso il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), per il bilancio comunitario 2014-2020, si concentreranno su quattro settori prioritari chiave, a seconda della categoria di appartenenza della regione specifica: innovazione e ricerca, agenda digitale, sostegno alle piccole e medie imprese ed economia a basso tenore di carbonio. A questi settori saranno attribuiti oltre 110 miliardi di euro, di cui 27 miliardi saranno erogati a sostegno del passaggio a un’economia a basso tenore di carbonio.

Per ottenere maggiori informazioni sul periodo di programmazione 2014-2020, si possono consultare le seguenti pagine: http://ec.europa.eu/regional_policy/what/future/index_it.cfmhttp://ec.europa.eu/regional_policy/information/guidelines/index_it.cfm

L’obiettivo di questa guida è quello di mettere un po’ di ordine nella molteplicità delle forme di finanziamento disponibili per le imprese: seguendo l’impostazione del Quadro Finanziario Pluriennale 2014-2020, descriveremo brevemente i principali Programmi rivolti alle imprese attivi nell’attuale periodo di programmazione. Di seguito, saranno presentate le opportunità legate ai Fondi strutturali e di coesione. Infine, si cercherà di dare qualche indicazione pratica, utile alle imprese nel reperimento e nell’attivazione dei finanziamenti stessi.

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II. I fondi europei alle imprese

1. Di cosa parliamo

L’Unione Europea sostiene gli imprenditori e le imprese con un’ampia gamma di programmi UE che erogano finanziamenti attraverso istituti finanziari locali, programmi settoriali gestiti in gran parte dalle Agenzie esecutive e Gare d’appalto. Ogni anno l’UE supporta più di 200.000 imprese, comprese quelle di piccole dimensioni.

2. Chi sono i beneficiari

Sono disponibili finanziamenti per le start-up, gli imprenditori e le imprese di qualsiasi dimensione e settore. È disponibile un’ampia varietà di finanziamenti: prestiti, garanzie, capitale di rischio e altri finanziamenti. Ogni impresa ha il diritto di ottenere un feedback da parte degli istituti finanziari in merito alla loro decisione se concederle o meno il prestito. Ciò anche al fine di incrementare le possibilità di ottenere finanziamenti in futuro.

3. Come funzionano

L’Unione Europea fornisce sostegno finanziario alle imprese europee sotto varie forme: sovvenzioni, prestiti e, in alcuni casi, garanzie. Il contributo è disponibile direttamente o indirettamente, attraverso programmi gestiti a livello nazionale o regionale, come i Fondi Strutturali dell’UE. Le imprese possono inoltre beneficiare di una serie di misure di assistenza non finanziaria sotto forma di programmi e servizi di assistenza alle imprese.

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I piani di assistenza rientrano nelle seguenti categorie:

Programmi tematici (fondi UE gestiti direttamente dalla Commissione Europea). Tali finanziamenti sono gestiti in modo diretto con l’assegnazione di risorse finanziarie a programmi tematici pluriannuali nei vari settori (es.: ricerca e innovazione, imprese, ambiente). Le PMI e le altre organizzazioni possono presentare domanda di adesione nell’ambito dei programmi, in genere presentando progetti transnazionali, sostenibili e a valore aggiunto. Tali fondi sono erogati direttamente agli utilizzatori finali attraverso le DG o le Agenzie delegate della Commissione Europea. I fondi a gestione diretta seguono due procedure di aggiudicazione distinte:

• Le sovvenzioni (grants), ovvero co-finanziamenti a carattere tematico (es: ricerca, ambiente, imprese, ecc.) assegnati a progetti europei le cui candidature sono presentate a seguito d’inviti a presentare proposte (call for proposals), pubblicati periodicamente nell’ambito dei Programmi tematici pluriennali dell’UE. La sovvenzione a fondo perduto copre una percentuale dei costi ammissibili di ciascun progetto che varia mediamente tra il 50% e l’80%. Il cofinanziamento deve essere integrato quindi da risorse proprie del beneficiario.

• Le gare d’appalto (contracts) finalizzate all’acquisto di beni, servizi o opere da parte della Commissione Europea. I fondi sono erogati nell’ambito di bandi di gara (call for tenders) pubblicati periodicamente e coprono il 100% del valore del servizio, fornitura o lavoro prestato comprensivo dell’utile d’impresa.

Fondi Strutturali. La gestione di questi fondi è demandata agli Stati membri attraverso le loro amministrazioni nazionali o regionali e locali. Le risorse finanziate dal bilancio dell’UE sono trasferite agli Stati membri e in particolare alle Regioni, che sulla base di Programmi Operativi Nazionali (PON) e

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Regionali (POR) ne dispongono l’utilizzo e l’assegnazione ai beneficiari finali. Essi rappresentano i maggiori strumenti di finanziamento comunitario a favore delle imprese. Nella Politica di Coesione 2014-2020 le novità più significative dei fondi strutturali – riguardano soprattutto il “nuovo approccio alla programmazione” che mira a garantire un impiego integrato (concentrato) dei fondi.

Strumenti finanziari. L’UE prevede inoltre per il sostegno alle imprese anche una serie di strumenti finanziari (prestiti, garanzie, ecc.) per la maggior parte disponibili solo per via indiretta. Molti di questi strumenti sono gestiti, infatti, dalla Banca europea per gli investimenti (BEI) e dal Fondo europeo per gli investimenti (FEI) e sono erogati ai soggetti beneficiari attraverso degli intermediari finanziari. Link agli intermediari finanziari della BEI e del FEI http://www.eib.org/attachments/lending/inter_it.pdf

Internazionalizzazione delle PMI. Il sostegno consiste generalmente nel fornire assistenza alle organizzazioni intermediarie e/o alle autorità pubbliche nell’ambito dell’internazionalizzazione al fine di aiutare l’accesso delle PMI nei mercati esterni all’UE. Questi piani di assistenza non offrono finanziamenti diretti alle PMI ma si rivolgono a intermediari e/o autorità pubbliche. Il sostegno è quindi spesso indiretto.

I finanziamenti europei (contributi concessi dall’Unione Europea anche a fondo perduto per promuovere e far crescere l’economia) sono a disposizione delle imprese italiane attraverso “Programmi tematici” (in primis COSME e Horizon 2020), Fondi UE (strutturali e di coesione), bandi e iniziative promosse dalla BEI il cui obiettivo è garantire un migliore accesso al credito da parte di aziende e start-up. I “Programmi tematici, a gestione diretta comunitaria” (nell’ambito dei quali vengono emanati specifici bandi) sono gestiti e controllati direttamente dalle varie Direzioni Generali (DG) della Commissione europea che stabiliscono un rapporto diretto con i

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beneficiari. Tali programmi rappresentano il principale strumento attraverso il quale vengono erogate le sovvenzioni (direttamente gestite dall’Unione europea a sostegno di progetti europei. Contrariamente ai fondi strutturali le sovvenzioni non prevedono (salvo casi specifici) la realizzazione di opere a carattere strutturale su base nazionale o regionale (competenza peculiare dei fondi strutturali), ma la realizzazione di progetti innovativi transnazionali (di medie dimensioni) volti a promuovere l’attuazione delle politiche comunitarie in vari settori. Tali progetti devono essere elaborati secondo il principio del partenariato europeo, ovvero i beneficiari devono costituire un partenariato tra partner di diversi paesi europei. Tuttavia con le nuove regole dei programmi 2014-2020 è prevista anche la presentazione di progetti da parte di una singola impresa (così è per COSME e Horizon 2020).

I finanziamenti europei permettono l’attuazione di progetti, incentivano collaborazioni e partenariati tra enti, imprese e associazioni pubbliche e private ed erogano le risorse mediante due modalità, da distinguere bene a partire dalla formulazione inglese dei termini:

• Call for proposal: gli Inviti a presentare proposte. In questo caso i contributi europei vengono concessi a fondo perduto e coprono il progetto per una percentuale compresa tra il 50% e il 100% (mediamente, tra il 50% e l’80%). I massimali di finanziamento specifico sono indicati negli inviti a presentare proposte. La parte del budget non coperta dalle sovvenzioni deve necessariamente essere cofinanziata dai partner coinvolti nel progetto. I costi generalmente ammissibili al finanziamento possono includere: i costi del personale, il materiale di consumo, i beni durevoli, i viaggi e i soggiorni, i costi per l’informatica (software e abbonamenti ai provider), subappalti, la tutela delle conoscenze e le misure volte a dimostrare il potenziale di valorizzazione delle conoscenze, spese generali. L’unico soggetto legalmente e finanziariamente responsabile è il coordinatore del progetto: gestisce le operazioni finanziarie, riceve i contributi e ne assicura la distribuzione a ciascun partecipante. In linea generale: il committente delinea gli obiettivi

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generali; il “gareggiante” definisce gli obiettivi specifici; i progetti vengono co-finanzati (sovvenzionati=granted) dal committente (es.: progetti di ricerca); possono esserci più assegnatari. Gli inviti a presentare proposte nell’ambito dei vari programmi comunitari sono pubblicati periodicamente dalle varie DG sulla Gazzetta Ufficiale dell’UE: http://eur-lex.europa.eu/it/index.htm e sul portale internet della Commissione Europea alla pagina Grants: http://ec.europa.eu/contracts_grants/grants_en.htm

• Call for tender: le “classiche” gare pubbliche d’appalto. Secondo questa modalità, l’assegnazione del budget avviene a conclusione di una gara, finalizzata all’acquisto di beni, servizi o opere da parte della Commissione Europea. I fondi sono erogati nell’ambito di bandi di gara (call for tenders) pubblicati periodicamente e coprono il 100% del valore del servizio, fornitura o lavoro prestato comprensivo dell’utile d’impresa. Con “call for tender” ci si riferisce proprio al  bando  della gara. Maggiori informazioni alla pagina: h t t p : / / e c . e u r o p a . e u / g r o w t h / c o n t r a c t s - g r a n t s / c a l l s - f o r -tenders/about-our-tenders/index_en.htm. La lista completa delle Call for tender si trova invece su TED (Tenders Electronic Daily), il supplemento alla Gazzetta Ufficiale dell’UE appositamente dedicato: http://ted.europa.eu/TED/main/HomePage.do

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III. Le politiche europee a favore delle PMI

1. Definizione europea di PMI

Il primo gennaio del 2005 è entrata in vigore una chiara definizione di PMI.La categoria delle microimprese, delle piccole imprese e delle medie imprese (PMI) è costituita da imprese che occupano meno di 250 persone, il cui fatturato annuo non supera i 50 milioni di euro oppure il cui bilancio annuo totale non supera i 43 milioni di euro In un mercato unico senza frontiere interne, è essenziale che le misure a favore delle PMI siano basate su una definizione comune per migliorare la loro coerenza ed efficacia e limitare le distorsioni della concorrenza. Ciò è tanto più necessario se si considera l’ampia interazione esistente tra le misure nazionali e quelle comunitarie destinate ad assistere le PMI in aree quali lo sviluppo regionale e il finanziamento della ricerca.

La nuova definizione supera quella precedentemente formulata nel 1996 e prende le mosse dalla Raccomandazione 2003/361/CE del 6 maggio 2003 adottata dalla Commissione Europea al fine di tenere conto dei più recenti sviluppi economici realizzati. La nuova definizione si applica a tutte le politiche, programmi e misure posti in essere dalla Commissione per le imprese.

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I principali parametri che determinano se una società è una PMI sono dunque il numero di dipendenti e il fatturato complessivo o di bilancio. Per essere ammessa al sostegno europeo e godere dei vantaggi previste da queste politiche comunitarie, un’impresa deve soddisfare i seguenti requisiti:

Categoria di imprese

Effettivi Fatturato Totale di bilancio

Media impresa < 250 ≤ € 50 m ≤ € 43 m

Piccola impresa < 50 ≤ € 10 m ≤ € 10 m

Microimpresa < 10 ≤ € 2 m ≤ € 2 m

Questi parametri si applicano per il calcolo relativo ad una singola impresa. Se si è in presenza di un gruppo di imprese, bisognerà includere anche i dati relativi al raggruppamento.

La DG Imprese e industria svolge un controllo periodico della corretta applicazione della definizione di PMI. Basandosi sui risultati delle valutazioni svolte nel 2006 e 2009, è stato realizzato nel 2012 uno studio indipendente, incentrato sull’applicazione pratica della definizione di PMI.

Per maggiori informazioni, consultare il link: http://ec.europa.eu/enterprise/policies/sme/facts-figures-analysis/sme-definition/index_it.htm

2. Lo Small Business Act

Il documento che definisce a livello unionale le linee della politica a favore delle PMI è lo “Small Business Act” per l’Europa (SBA, http://ec.europa.eu/enterprise/policies/sme/small-business-act/index_en.htm). Lo SBA promuove lo spirito imprenditoriale e concretizza il principio “Think small first” nell’azione legislativa e politica per rafforzare la competitività delle PMI. Fin da quando è stato approvato, nel Consiglio europeo del dicembre 2008, lo SBA è uno strumento che intende dar modo alla Commissione e agli Stati di superare gli ostacoli che frenano

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il potenziale di sviluppo e di creazione di posti di lavoro delle PMI. Esso è basato su dieci principi e articolato in diverse azioni concrete, politiche e legislative. A questo link, l’ultimo rapporto redatto dal Ministero dello Sviluppo Economico sullo stato di implementazione dello Small Business Act e le iniziative adottate in Italia a sostegno delle micro, piccole e medie imprese:http://www.sviluppoeconomico.gov.it/images/stories/ pubblicazioni/Rapporto%20SBA%202014%20pdf-1.pdf

A monitorare l’attuazione dello SBA in Italia è la figura del Garante italiano per le PMI. Egli elabora proposte da sottoporre al Governo volte a favorire lo sviluppo del sistema delle micro, piccole e medie imprese. A questa pagina tutte le informazioni sul Garante: http://www.sviluppoeconomico.gov.it/index.php/it/impresa/piccole-e-medie-imprese/garante-pmi

3. Strategia Europa 2020

Europa 2020 è la strategia decennale per la crescita e l’occupazione che l’Unione europea ha varato nel 2010. Non mira soltanto a superare la crisi dalla quale le economie di molti paesi stanno ora gradualmente uscendo, ma vuole anche colmare le lacune del nostro modello di crescita e creare le condizioni per una crescita più intelligente, sostenibile e solidale.

L’UE si è data cinque obiettivi quantitativi da realizzare entro la fine del 2020. Riguardano l’occupazione, la ricerca e sviluppo, il clima e l’energia, l’istruzione, l’integrazione sociale e la riduzione della povertà.La strategia comporta anche sette iniziative prioritarie che tracciano un quadro entro il quale l’UE e i governi nazionali sostengono reciprocamente i loro sforzi per realizzare le priorità di Europa 2020, quali l’innovazione, l’economia digitale, l’occupazione, i giovani, la politica industriale, la povertà e l’uso efficiente delle risorse.Per stimolare la crescita e l’occupazione l’Europa ha individuato sette iniziative prioritarie.

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Nell’ambito di ciascuna iniziativa, le amministrazioni europee e nazionali saranno chiamate a coordinare gli sforzi affinché risultino più efficaci. La maggior parte delle iniziative sono state presentate dalla Commissione nel corso del 2010.

Crescita intelligente

• Agenda digitale europea• Unione dell’innovazione• Youth on the move

Crescita sostenibile

• Un’Europa efficiente sotto il profilo delle risorse• Una politica industriale per l’era della globalizzazione 

Crescita solidale

• Agenda per nuove competenze e nuovi lavori• Piattaforma europea contro la povertà

Altre leve dell’UE, come il mercato unico europeo, il bilancio europeo e le politiche estere contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi della strategia Europa 2020.La strategia viene attuata e controllata nell’ambito del semestre europeo, il ciclo annuale di coordinamento delle politiche economiche e di bilancio dei paesi dell’UE. Per una panoramica su Europa 2020:http://www.ingenere.it/sites/default/files/articoli/EUROPA%202020.pdf

4. Il Piano di Azione per l’Imprenditorialità 2020

http://ec.europa.eu/growth/index_en.htm

La Comunicazione della Commissione Europea del 1° gennaio 2013 ha lanciato il Piano di Azione per l´imprenditorialità 2020 al fine di rilanciare lo spirito imprenditoriale in Europa.

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I Paesi europei collaborano già nel quadro dello Small Business Act (SBA) per ridurre gli oneri burocratici che gravano sulle imprese. La Commissione valuterà la realizzazione del Piano attraverso il meccanismo di governance dello stesso SBA e l’attuazione di politiche industriali e per la competitività.La situazione per gli imprenditori è estremamente diversa nei vari Paesi europei. Condividere le buone pratiche e confrontare le diverse soluzioni ai problemi può essere più utile che lavorare individualmente alle soluzioni in ciascun Paese. In Europa solo poco più di un terzo (37%) dei lavoratori preferiscono un’attività autonoma (mentre sono più del 50% negli USA e in Cina). È indispensabile una cultura imprenditoriale più diffusa e sviluppata. L’UE ha proposto un Piano d’Azione nel quale avanza idee per:

• Includere la formazione all’imprenditorialità nei programmi scolastici;

• Ridurre i tempi richiesti per creare un’impresa, ottenere le licenze e autorizzazioni necessarie e completare le procedure di fallimento;

• Istituire programmi di tutoraggio, consulenza e sostegno per donne, anziani, migranti, disoccupati e altri imprenditori potenziali.

5. Il Piano d’azione verde per le PMI

Il 2 luglio 2014 la Commissione ha adottato una Comunicazione dal titolo “Piano d’azione verde per le PMI: aiutare le PMI a trasformare le sfide ambientali in opportunità di business”. Il piano promuove l’imprenditorialità verde, sfruttando le opportunità offerte da catene del valore più verdi e facilitando l’accesso al mercato delle PMI verdi. Il Piano d’azione verde definisce una serie di obiettivi e di iniziative corrispondenti, raggruppabili in cinque sezioni:

1. Rendere le PMI più verdi per assicurare maggiore competitività e sostenibilità.Si calcola che un migliore uso delle risorse potrebbe far realizzare all’industria europea risparmi per un valore totale di 630 miliardi di euro l’anno.

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2. Imprenditorialità verde per le imprese del futuro. Le PMI necessitano di un contesto imprenditoriale favorevole in cui idee “green” possano essere facilmente sviluppate, finanziate e immesse sul mercato. 3. Opportunità per le PMI in una catena del valore più verde.La ricostruzione, la riparazione, la manutenzione, il riciclaggio di rifiuti e l’ecodesign hanno grandi potenzialità di diventare volani della crescita economica e della creazione di posti di lavoro, arrecando contemporaneamente un significativo contributo nell’affrontare le sfide ambientali.

4. Accesso ai mercati per le PMI verdi.L’87% delle PMI europee, tuttavia, vende le proprie tecnologie, i propri prodotti o i propri servizi verdi solo sui mercati nazionali. Serve quindi una maggiore cooperazione internazionale per aiutare le PMI ad integrarsi con successo nelle catene del valore mondiale.

5. Governance.Il piano d’azione verde per le PMI è stato accolto con favore dalle amministrazioni degli Stati membri dell’UE e dai rappresentanti delle PMI interessate. Nelle consultazioni sul futuro della politica a favore delle PMI e nelle riunioni con la rete dei Garanti per le PMI e con le organizzazioni delle imprese è emerso un nuovo livello di governance sostenibile a favore di questo tipo di imprese.

6. L’agenzia EASME

EASME (Executive Agency for Small and Medium-sized Enterprises, Agenzia Esecutiva per le Piccole e Medie Imprese, http://ec.europa.eu/easme/en

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è il nuovo organismo creato dalla Commissione Europea per gestire per suo conto svariati programmi comunitari accomunati dall’obiettivo del sostegno alle imprese.L’agenzia EASME offre supporto alle PMI attraverso la gestione diretta di una serie di programmi, indirizzando e valutando le azioni finanziate:

• La quasi totalità dei fondi COSME, inclusi quelli legati alla rete Enterprise Europe Network (EEN, http://een.ec.europa.eu/);

• Parte dei fondi Horizon 2020 dedicati alla Ricerca e all’Innovazione. In particolare , per quanto riguarda l’asse ‘Industrial leadership’, i sotto-settori Innovazione nelle PMI (incluso l’Helpdesk IPR sulle proprietà intellettuali, https://www.iprhelpdesk.eu/); il sistema ‘Sustainable Industry Low Carbon’, SILC II); parte del sotto-programma ‘Leadership in Enabling and Industrial Technologies’. Per quanto riguarda l’asse ‘Societal Challenges’ (Sfide sociali), saranno gestiti da EASME i fondi per l’efficienza energetica e gli inviti a presentare proposte in materia di rifiuti, innovazione idrica e approvvigionamento sostenibile delle materie prime. Sempre nel contesto del programma Horizon 2020, EASME si interfaccia con le imprese anche e primariamente attraverso lo ‘Strumento PMI’ vero e proprio (Sme Instrument, al cui sito è effettuato un riepilogo delle principali “call for proposals” con le rispettive scadenze http://ec.europa.eu/easme/en/horizons-2020-sme-instrument;

• Parte del programma Life, per le politiche ambientali e sul clima;

• Parte del Fondo Europeo per gli affari marittimi e la pesca (European Maritime and Fisheries Fund, EMFF);

• I fondi ‘Fast Track to Innovation (FTI) Pilot’, volti a ridurre il tempo intercorrente tra l’idea di business e il lancio sul mercato attraverso finanziamenti fino a un massimo di 3 milioni di euro per proposta (più informazioni al link: https://ec.europa.eu/easme/en/fast-track-innovation-fti-pilot);

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• L’eredità del programma ‘Intelligent Energy – Europè e l’iniziativa Eco –Innovation.

L’agenzia EASME prende il posto di EACI (Executive Agency for Competitiveness and Innovation), che aveva gestito la rete EEN e i sotto-programmi appena descritti nella programmazione 2007-2013.

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IV. Programmi Principali

I principali programmi dell’UE 2014-2020 rivolti alle imprese sono:

• Programma per la competitività delle imprese e delle PMI (Competitiveness of Enterprises and Small and Medium-sized Enterprises, COSME);

• Programma quadro di ricerca e innovazione (Horizon 2020).

Ma ci sono anche altri programmi comunitari che prevedono il sostegno alle imprese in settori specifici:

• Programma per l’ambiente e l’azione per il Clima LIFE (Ambiente);

• Meccanismo per collegare l’Europa (Connecting Europe Facility, CEF) (Infrastrutture, trasporti, energia, telecomunicazioni e ITC);

• Programma Europa Creativa (Programma per le imprese nei settori culturali e creativo);

• Programma EaSI (EU programme for Employment and Social Innovation) (Occupazione e Innovazione Sociale).

Nei paragrafi che seguono saranno sintetizzati questi singoli programmi e gli strumenti finanziari a sostegno delle imprese per il periodo 2014-2020.

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1. COSME

(http://ec.europa.eu/growth/smes/cosme/)

Il ProgrammaCOSME - Competitiveness of Enterprises and Small and Medium-sized Enterprises (SMEs) - è il programma di sostegno alle PMI per il periodo 2014-2020 e idealmente prosegue le attività inserite nel vecchio Programma quadro per la Competitività e l’Innovazione (CIP), semplificandone le procedure per accedere ai finanziamenti e il ricorso agli strumenti finanziari. Il progetto COSME si sviluppa in modo complementare ad Horizon 2020, facilitando l’accesso al Capitale di Rischio e lo sviluppo del Venture Capital. COSME è rivolta a tutte le PMI indipendentemente dal settore di appartenenza, ma ha una rilevanza anche per il settore pubblico, offrendo programmi ed iniziative volte a creare un ambiente favorevole alla costruzione di reti fra i soggetti coinvolti e all’internazionalizzazione delle imprese.

Beneficiari• Imprenditori, soprattutto PMI, che beneficeranno di un accesso

agevolato ai finanziamenti (per sviluppo, consolidamento o crescita del proprio business);

• Cittadini, aspiranti imprenditori, che desiderano mettersi in proprio e devono far fronte alle difficoltà legate alla creazione o allo sviluppo della propria impresa;

• Pubbliche amministrazioni e autorità degli Stati membri che riceveranno una migliore assistenza nella loro attività di elaborazione e attuazione di riforme politiche efficaci.

Obiettivi generali• Rafforzare la competitività e la sostenibilità delle imprese UE,

in particolare PMI;

• Promuovere una cultura imprenditoriale nonché la creazione e la crescita di PMI.

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Obiettivi specifici• Migliorare l’accesso delle PMI ai finanziamenti sotto forma

di capitale proprio e di debito;

• Migliorare l’accesso ai mercati, in particolare all’interno dell’UE, ma anche a livello mondiale;

• Migliorare le condizioni quadro per la competitività e la sostenibilità delle imprese UE, specie le PMI, incluse quelle nel settore turistico;

• Promuovere lo spirito imprenditoriale e la cultura dell’imprenditorialità.

BudgetIl budget di COSME è pari a 2,3 miliardi di euro (2.298,423 € per la precisione) per il periodo 2014-2020. Tale budget consiste per il 60% nella copertura degli strumenti finanziari previsti dall’obiettivo “Accesso al credito”, divisi tra: finanziamenti per investire nelle PMI durante la loro fase di crescita (Equity Facility for Growth) e Garanzie per prestiti (Loan Guarantee Facility). Il restante 40% va invece a finanziare Enterprise Europe Network (EEN), la rete a supporto dell’internazionalizzazione delle PMI.

FinanziamentiNel programma sono previsti specifici e importanti strumenti finanziari, per il credito e le garanzie nelle fasi di crescita e di sviluppo delle imprese di piccole e medie dimensioni. Infatti, quasi 1,4 miliardi di euro del budget COSME sono dedicati a prestiti e capitali di rischio a complemento dei programmi finanziari a livello nazionale. In particolare, COSME fornirà garanzia per i prestiti alle PMI e offrirà un migliore accesso al capitale di rischio attraverso uno specifico strumento finanziario, con particolare attenzione alla fase di espansione e di crescita delle PMI stesse. L’assegnazione di questi fondi sarà gestita da intermediari finanziari affidabili, come banche, garanzie comuni e fondi di capitali di rischio (per info: http://www.access2finance.eu/). Il restante miliardo di euro

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del budget di COSME sosterrà molti degli stessi programmi già in atto, compreso il co-finanziamento della Rete aziendale europea EEN, che conta oltre 600 uffici in Europa e nel mondo, il finanziamento di Erasmus per giovani imprenditori, la formazione all’imprenditorialità, l’help desk sulle Proprietà Intellettuali e la riduzione degli oneri amministrativi.

Il programma sosterrà le imprese attraverso:

• Sovvenzioni, erogate attraverso Inviti a presentare proposte (Call for proposals) pubblicati periodicamente al link: http://ec.europa.eu/research/participants/portal/desktop/en/home.html

• Strumenti di capitale proprio per la crescita (Equity Facility for Growth - EFG);

• Strumenti di garanzia dei prestiti (Loan Guarantee Funds - LGF): garanzie per il finanziamento del debito (fino a 150.000 € con maturità da 1 a 10 anni) e cartolarizzazione dei portafogli dei debiti delle PMI (maturità fino 10 anni);

• Strumenti di garanzia dei prestiti (Loan Guarantee Funds - LGF):

• Garanzie per il finanziamento del debito (fino a 150.000 € con maturità da 1 a 10 anni);

• Cartolarizzazione dei portafogli dei debiti delle PMI (maturità fino 10 anni).

Tali strumenti finanziari sono gestiti da BEI (Banca Europea per gli Investimenti) e FEI (Fondo Europeo per gli Investimenti) per conto della Commissione europea e concessi perlopiù attraverso intermediari finanziari:

• Servizi forniti da Enterprise Europe Network (EEN). Pur inserito nel quadro del programma COSME, vale la pena dedicare un paragrafo dedicato al sottoprogramma Erasmus Giovani Imprenditori.

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Fonte giuridica Regolamento (UE) N. 1287/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio dell’11 dicembre 2013

1b. ERASMUS GIOVANI IMPRENDITORI (Erasmus for Young Entrepeneurs, http://www.erasmus-entrepreneurs.eu/)

Erasmus Giovani Imprenditori è un programma di scambio transfrontaliero che catalizza i finanziamenti europei promossi dalla UE per consentire la condivisione di esperienze tra i nuovi imprenditori e i titolari delle PMI già affermate, attive in un altro paese dell’Unione Europea. Possono partecipare a Erasmus for Young Entrepeneurs gli imprenditori di tutte le età che hanno avviato un’impresa negli ultimi tre anni o che intendono avviarla nell’immediato futuro, purché siano in possesso dei seguenti requisiti.

Requisiti per il nuovo imprenditore:

Essere seriamente intenzionato ad avviare un’attività sulla base di un solido progetto imprenditoriale;

Aver costituito un’impresa nell’arco degli ultimi 3 anni;

L’impresa o attività, anche se future, possono operare in qualsiasi settore. Non ci sono limiti di età;

Risiedere stabilmente in un in uno dei paesi partecipanti al programma;

Avere un’idea o un progetto imprenditoriale concreto, riportato in un progetto d’impresa;

Essere disposto a dedicare la propria motivazione e il proprio impegno alla collaborazione con un imprenditore esperto di un altro paese partecipante;

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Essere pronto a contribuire allo sviluppo dell’attività dell’imprenditore ospitante mettendo a sua disposizione le proprie competenze e le proprie abilità;

Essere disposto ad aggiungere i fondi necessari a completare il finanziamento offerto dal programma per coprire i costi del tuo soggiorno all’estero.

Requisiti per l’imprenditore ospitante:

Residenza stabile in uno dei paesi partecipanti al programma;

Essere titolare-responsabile di una piccola o media impresa oppure persona direttamente coinvolta nell’attività imprenditoriale come membro del consiglio di amministrazione di una PMI;

Gestione di un’impresa da diversi anni;

Desiderio di condividere le proprie conoscenze ed esperienze con un nuovo imprenditore ed essere il suo mentore.

Il sostegno finanziario legato a Erasmus Giovani Imprenditori (subordinato alla firma di un accordo con il centro di contatto locale) è finalizzato a coprire le spese di viaggio e di soggiorno dei giovani imprenditori che trascorrono un periodo da 1 a 6 mesi presso un’impresa di successo fuori dai confini nazionali, acquisendo le competenze necessarie per gestire una nuova attività imprenditoriale. A questo link le istruzioni su come presentare la propria candidatura: http://www.erasmus-entrepreneurs.eu/page.php?pid=051#.VMYkJE1ATIU.

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2. HORIZON 2020(http://ec.europa.eu/programmes/horizon2020)

Il ProgrammaHorizon 2020 è il Programma quadro europeo volto a finanziare le attività di Ricerca e Innovazione: rispetto ai programmi passati (compresi anche i “vecchi” CIP e EIT), Horizon 2020 copre tutte le fasi della progettazione: dallo sviluppo dell’idea all’approdo sul mercato, con un’attenzione particolare all’impatto sulla società di quanto realizzato grazie ai finanziamenti. Il fine ultimo è quello di difendere e garantire la competitività globale dell’Europa.

BeneficiariIl programma è aperto a: Piccole e Medie Imprese, Università, Aziende attive nel settore tecnologico, Istituti di ricerca, ricercatori singoli o affiliati a soggetti pubblici o privati. Devono partecipare almeno 3 soggetti giuridici, ognuno dei quali dev’essere stabilito in uno Stato membro o in un paese associato; in nessun caso 2 di questi soggetti giuridici possono essere stabiliti nello stesso Stato membro o paese associato; tutti e 3 i soggetti giuridici devono essere indipendenti l’uno dall’altro.

Nell’ambito di Horizon 2020, le PMI possono presentare progetti nelle tre direttrici principali in cui è orientato il programma: Eccellenza scientifica; Leadership industriale, con particolare attenzione alle tecnologie abilitanti KET (Key Enabling Technology); Trasporti, energie rinnovabili ed efficientamento delle risorse. Sarà inoltre importante per le imprese operare anche nell’ambito di cluster nazionali/europei.

Obiettivi generaliL’obiettivo di Horizon 2020 è quello di promuovere i settori della Ricerca e dell’Innovazione su scala europea e mondiale, rimuovendo gli ostacoli esistenti e rendendo più facile per il settore pubblico e privato lavorare insieme al fine di raggiungere questo

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obiettivo. In altre parole: integrare e sviluppare maggiormente lo Spazio Europeo di Ricerca entro il 2020.

Obiettivi specificiIl Quadro Strategico Comune del Programma Horizon 2020 ruota intorno a tre pilastri:

• Eccellenza delle ricerca di base (Excellent Science, , budget di 24,6 miliardi di euro), volto a garantire il primato dell’Europa nel settore scientifico a livello globale;

• Creazione di una leadership industriale (Industrial Leadership, con un budget pari a 17,9 miliardi di euro) pensato per supportare la ricerca e l’innovazione nell’industria europea, con una forte attenzione nei riguardi delle tecnologie abilitanti e degli investimenti per le PMI (2,8 miliardi sono destinati proprio al supporto degli investimenti delle imprese);

• Sfide Sociali (Societal Challenges, budget: 31,7 miliardi di euro), per affrontare le grandi sfide inerenti la Salute e l’evoluzione demografica, la sicurezza alimentare, la bio-economia, l’uso efficiente delle risorse, dell’energia e dei trasporti in ottica “green”.

BudgetIl budget di Horizon 2020 previsto per il periodo 2014-2020 è di circa 78 miliardi di euro, suddivisi nei suddetti tre pilastri come appena descritto.FinanziamentiIl programma sosterrà le imprese attraverso:

• Sovvenzioni: erogate attraverso Inviti a presentare proposte (Call for Proposals) pubblicati periodicamente al link: http://ec.europa.eu/research/participants/portal/desktop/en/home.html

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I progetti selezionati avranno un unico tasso di rimborso per i costi diretti ammissibili, con una sola differenza tra i progetti di R&S ed i progetti d’innovazione rivolti verso il mercato: 100% per i progetti di R&S; 70% per i progetti innovativi rivolti al mercato (che può diventare il 100% se il sovvenzionato è un’organizzazione no-profit) • Strumento per le PMI: disponibile per tutti i tipi d’innovazione,

anche quella non tecnologica, sociale o riguardante i servizi. Solo le PMI saranno autorizzate a presentare domanda di finanziamento e di sostegno nell’ambito di questo strumento. Potranno istituire delle collaborazioni in funzione delle loro esigenze, anche per subappaltare lavori di ricerca e di sviluppo.

Lo strumento per le PMI fornirà un sostegno semplificato (il 70% del progetto che può diventare il 100% per le organizzazioni no-profit) e per fasi (è possibile partecipare anche a una sola fase):

• Fase 1: valutazione della fattibilità. Le PMI beneficeranno di finanziamenti (importo fisso di 50 mila euro) per esaminare la fattibilità scientifica o tecnica e il potenziale commerciale di un’idea nuova al fine di sviluppare un progetto di innovazione;

• Fase 2: R&S, dimostrazione, prima applicazione commerciale per progetti di media grandezza (da 1 a 3 milioni di euro). L’aiuto è incentrato in particolare sulle attività di dimostrazione (prove, prototipi, etc.) e di prima applicazione commerciale;

• Fase 3: commercializzazione: facilitare l’accesso al capitale privato e ad ambienti propizi all’innovazione attraverso collegamenti con dotazioni finanziarie riservate e altre misure di sostegno (messa in rete, tutorato etc.).

I progetti da finanziare saranno erogati tramite inviti a presentare proposte aperte tutto l’anno con 4 cut-off annuali. Questo strumento sarà gestito in maniera centralizzata dall’EASME.

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• Meccanismo di capitale (Equity Facility), che fornisce capitale di rischio e/o mezzanine capital a singole imprese;

• Meccanismo di concessioni prestiti (Debt Facility), che concede prestiti e garanzie a singoli beneficiari per investimenti in R&I.

Gli strumenti finanziari saranno gestiti da BEI e FEI a nome della Commissione. I finanziamenti saranno concessi attraverso intermediari finanziari.

Per consultare le possibilità di finanziamento: http://www.access2finance.eu/

• Corsie veloci per l’innovazione (CVI), destinate a qualsiasi soggetto giuridico per finanziare azioni di innovazione. La Commissione stabilisce tre scadenze intermedie ogni anno per valutare le proposte. Le proposte sono ordinate secondo l’impatto, la qualità e l’efficienza dell’attuazione e l’eccellenza, dando una ponderazione maggiore al criterio dell’impatto. Ad un’azione partecipano al massimo cinque soggetti giuridici. L’importo della sovvenzione non supera i 3 milioni di euro;

• Servizi forniti da Enterprise Europe Network (EEN): consulenza ed informazioni sul programma, ma anche formazione agli imprenditori ed assistenza ai progetti. Elenco degli uffici EEN in Italia: http://een.ec.europa.eu/about/branches/IT.

Gli strumenti finanziari del programma HORIZON 2020 agiranno in complementarietà con quelli offerti nel quadro di COSME, utilizzando peraltro lo stesso meccanismo di attuazione.

Le Azioni di Horizon 2020Horizon 2020 indirizza le proprie risorse secondo varie azioni, sia “azioni dirette”, cioè attività di ricerca ed innovazione intraprese dalla Commissione attraverso il proprio Centro comune di ricerca (CCR) che “azioni indirette”, ossia le attività di ricerca ed innovazione cui l’Unione fornisce sostegno e che sono intraprese dai partecipanti.

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1) Azioni di Ricerca e Innovazione (RIA)Azione costituita principalmente da attività volte a creare nuove conoscenze, a studiare la fattibilità di una nuova o migliore tecnologia di prodotto, di processo, di servizio o soluzione. Si possono includere ricerca di base o applicata, lo sviluppo tecnologico e dell’integrazione,test e verifiche su prototipi di piccole dimensioni in laboratorio in un ambiente simulato. I progetti possono prevedere, piccole e strettamente connesse attività pilota o dimostrazioni, con l’obiettivo di dimostrare la fattibilità tecnica in un simile ambiente operativo. Tasso di finanziamento: 100% http://ec.europa.eu/research/participants/data/ref/h2020wp/2014_2015/annexes/h2020wp1415-annex-d-ria_en.pdf

2) Azioni di Innovazione (IA)Si tratta di un’azione costituita principalmente da attività volte direttamente a produrre piani, progetti o disegni per nuovi, modificati o migliorati prodotti, processi o servizi. A questo scopo possono includere prototipi per la dimostrazione, sperimentazione, validazione del prodotto su larga scala e per la prima diffusione commerciale.La “dimostrazione” o “pilota” mira a convalidare la fattibilità tecnica ed economica di una tecnologia nuova o migliorata, di un prodotto, di un processo, di un servizio o di una soluzione in un ambiente operativo, industriale o altro. La “diffusione commerciale” si propone di sostenere la prima distribuzione sul mercato di una innovazione che è già stata sperimentata ma non ancora inserita nel mercato a causa di crisi o barriere del mercato. Tasso di finanziamento: 70% (tranne che per le persone giuridiche senza scopo di lucro, per cui si applica un tasso del 100%).http://ec.europa.eu/research/participants/data/ref/h2020wp/2014_2015/annexes/h2020wp1415-annex-d-ia_en.pdf3) Azioni di Coordinamento e Supporto (CSA)Le azioni di Coordinamento e di Supporto (CSA), prevedono principalmente misure come la standardizzazione, la divulgazione, sensibilizzazione e comunicazione, networking, servizi di coordinamento o di assistenza, dialoghi politici ed esercizi di apprendimento reciproco e studi, compresi studi di progettazione per nuove infrastrutture di accompagnamento e possono comprendere

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anche attività complementari, come ad esempio la progettazione strategica, la messa in rete e il coordinamento tra i programmi di diversi Paesi.Tasso di finanziamento: 100%http://ec.europa.eu/research/participants/data/ref/h2020wp/2014_2015/annexes/h2020wp1415-annex-d-csa_en.pdf

Fonte giuridicaProposta di “Regolamento che istituisce il Programma Quadro per la Ricerca e l’Innovazione 2014 – 2020)” COM (2011)0809 del 30.11.2011; GUCE/GUUE C 361/9 del 11/12/2013

3. Programma per l’occupazione e l’innovazione sociale (EaSi)(http://ec.europa.eu/social/main.jsp?catId=1081)

Il ProgrammaIl programma EaSI mira a sostenere l’occupazione e l’implementazione delle politiche sociali all’interno dell’Unione Europea, supportando gli Stati membri nel disegno e nella realizzazione di riforme sociali e del lavoro a livello comunitario, nazionale, regionale e locale. Uno dei principali ostacoli alla creazione di imprese è infatti la difficoltà di accesso al credito, specie al microcredito. Difficoltà accentuata dalla recente crisi economica. Per questa ragione, EaSI estende il sostegno al microcredito concesso dallo Strumento europeo Progress-Microfinanza. EaSI si propone di stimolare la cultura imprenditoriale e la creazione di nuove imprese, includendo importanti strumenti finanziari di credito e garanzia.

BeneficiariTra i beneficiari del programma si sottolineano le piccole imprese e le imprese sociali che potranno beneficiare di aiuti per l’assunzione di giovani e accedere più facilmente a finanziamenti per sviluppare, consolidare e ampliare le loro attività.

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Obiettivi generaliGli obiettivi del programma consistono nel rafforzare la coerenza della strategia Europa 2020 in ambito occupazionale e sociale. In particolare, promuovendo le riforme e lo sviluppo dei sistemi di welfare e del mercato del lavoro, facilitando la mobilità geografica dei lavoratori europei e in generale sostenendo l’occupazione e l’inclusione sociale.

Obiettivi specificiIl programma EaSI intende fare in modo che siano disponibili più prestiti di modesta entità al fine di sostenere il lavoro autonomo e lo sviluppo delle imprese e garantire che i lavoratori possano spostarsi da un Paese all’altro e gli imprenditori assumere personale in tutti i Paesi europei.

BudgetIl budget complessivo fissato per il periodo 2014-2020 è di circa 919 milioni di euro, di cui il 61% spetta a Progress, il 18% a EURES ed il 21% al programma per la Microfinanza e l’Imprenditorialità Sociale, approfonditi di seguito.

FinanziamentiAl fine di semplificare il sostegno dell’Ue nel settore dell’innovazione sociale, il Programma EaSI integra ed estende la copertura di tre strumenti esistenti:

• Progress (Programme for Employment and Social Solidarity);

• EURES (European Employment Services);

• Progress Microfinance (lo Strumento europeo Progress di microfinanza per l’occupazione e l’inclusione sociale).

L’asse “Progress” è aperto a tutti gli organismi, gli operatori e le istituzioni del settore pubblico e di quello privato (incluse le imprese). Lanciato nel 2010, intende estendere il sostegno al microcredito e sostenere lo sviluppo del mercato degli investimenti nel settore sociale facilitando l’accesso dei finanziamenti alle imprese sociali. Le PMI e le

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imprese sociali possono così accedere più facilmente ai finanziamenti per sviluppare, consolidare e ampliare le loro attività. In particolare questo strumento garantisce un più facile accesso ai finanziamenti e ai prestiti di modesta entità (di importo inferiore ai 25.000 euro) per le imprese sociali, i disoccupati e le persone con un’occupazione precaria.

L’asse “EURES” è aperto a tutti gli organismi pubblici e privati (incluse le imprese), gli attori e le istituzioni designati da uno Stato membro o dalla Commissione che soddisfino le condizioni per la partecipazione alla rete EURES definite nella decisione 2003/8/CE.

La partecipazione all’asse “Progress Microfinance” (microfinanza e imprenditoria sociale) è aperto agli organismi pubblici e privati (incluse le imprese), stabiliti a livello nazionale, regionale o locale nei Paesi previsti dall’Asse progress, e che in tali paesi forniscono finanziamenti a imprese, microimprese e imprese sociali. Le attività svolte nell’ambito di quest’asse sono realizzate secondo la modalità della gestione congiunta: gli accordi sono stipulati dalla Commissione con BEI e FEI.

Nello specifico, gli strumenti finanziari previsti dal Programma EaSI sono:

• Sovvenzioni, erogate attraverso inviti a presentare proposte (Call for Proposals) pubblicati periodicamente. Tali inviti seguiranno le linee dettate dai programmi di lavoro annuali adottati dalla Commissione. Il tasso di cofinanziamento varierà a seconda delle varie azioni finanziabili. Le call saranno pubblicate al link: http://ec.europa.eu/social/main. jsp?catId=629&langId=en

• Strumenti finanziari, gestiti dal Fondo Europeo per gli investimenti e saranno operativi a partire dal 2016. Il loro obiettivo è quello di agevolare l’accesso dei piccoli operatori ai prestiti bancari.

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Fonte giuridicaProposta di “Regolamento relativo a un programma dell’Unione Europea per il cambiamento e l’innovazione sociale (2014 – 2020)”. COM (2011) 0609. http://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=celex:32013R1296

4. Connecting europe facility (CEF)(http://ec.europa.eu/digital-agenda/en/connecting-europe-facility)

Il ProgrammaIl Meccanismo per collegare l’Europa, (CEF, Connecting Europe Facility) è lo strumento dell’Unione Europea finalizzato allo sviluppo di un network infrastrutturale interconnesso, performante e sostenibile nel campo dei trasporti, dell’energia e delle telecomunicazioni digitali. In particolare è stato definito per migliorare le reti infrastrutturali europee e ridurre le distanze in questi settori, attirando anche investimenti del settore privato.

BeneficiariIl programma CEF è rivolto a Stati membri e soggetti pubblici e privati, incluse le imprese.

Obiettivi generaliGli obiettivi del programma consistono nella costruzione e nel potenziamento di collegamenti cross-nazionali per facilitare la connessione e l’integrazione, anche tra imprese, a livello continentale. Il programma prevede una nuova sinergia pubblico-privato attraverso strumenti finanziari di condivisione del rischio con l’obiettivo di colmare le lacune di finanziamento negli investimenti in infrastrutture strategiche.

Obiettivi specificiNel settore dei trasporti, il CEF si prefigge di:

a) Eliminare le strozzature e realizzare i collegamenti mancanti; b) Garantire trasporti sostenibili ed efficienti a lungo termine;

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c) Ottimizzare l’integrazione e l’interconnessione dei servizi di trasporto. Nel settore dell’energia, il CEF si prefigge di:

a) Promuovere l’ulteriore integrazione del mercato interno dell’energia e l’interoperabilità transfrontaliera delle reti elettriche e del gas, anche facendo in modo che nessuno stato membro sia isolato dalla rete europea; b) Rafforzare la sicurezza dell’approvvigionamento nell’unione; c) Contribuire allo sviluppo sostenibile e alla tutela dell’ambiente, favorendo l’integrazione dell’energia da fonti rinnovabili nella rete di trasmissione e sviluppando reti dell’anidride carbonica.

Nel settore delle reti di telecomunicazioni, il CEF si prefigge di: a) Accelerare l’introduzione di reti a banda larga veloci e ultraveloci e il loro utilizzo, anche da parte delle PMI; b) Promuovere l’interconnessione e l’interoperabilità dei servizi pubblici nazionali online nonché l’accesso a tali reti.

BudgetIl budget complessivo per il periodo 2014-2020 è di circa 21,93 miliardi di euro.

FinanziamentiI fondi CEF sono mirati al finanziamento delle infrastrutture chiave europee, col fine di contribuire alla creazione di posti di lavoro e migliorare la competitività dell’Europa sullo scenario globale. La Commissione europea opererà in stretta collaborazione con la BEI al fine di sfruttare a pieno l’interesse degli investitori del mercato dei capitali per le opportunità di investimento a lungo termine. L’elevato effetto moltiplicatore degli strumenti finanziari favorirà l’accesso al capitale per gli investimenti di grande entità. L’iniziativa sui prestiti obbligazionari per il finanziamento dei progetti (Project Bond Initiative) appositamente introdotta nell’ambito di Europa 2020 ha il duplice obiettivo di rilanciare il mercato delle obbligazioni e di aiutare i promotori dei singoli progetti infrastrutturali ad attrarre finanziamenti obbligazionari privati di lunga durata. Tale iniziativa consentirà di

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ridurre il rischio per gli investitori che cercano opportunità di investimento a lungo termine, favorendo il rilancio del mercato obbligazionario come fonte significativa di finanziamento del settore infrastrutturale. L’effetto combinato di finanziamenti provenienti dal bilancio dell’UE associati a quelli della BEI, pari a 230 milioni di euro, libererà nel periodo investimenti stimati in un valore di 4,6 miliardi di euro.

I vari tipi di supporto finanziario sono:

• Sovvenzioni, erogate attraverso Call for Proposals, a sostegno della realizzazione di tutte le priorità dei sottoprogrammi. Per seguirne la pubblicazione: http://tentea.ec.europa.eu/en/apply_for_funding/follow_the_funding_process/follow_the_funding_processhtm17

• Appalti pubblici;

• Strumenti finanziari: a) Strumento per prestiti e garanzie b) Strumento di capitale

• Progetti prioritari individuati nel regolamento.

Fonte giuridicaProposta di “Regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce il Meccanismo per collegare l’Europa” emanato dalla Commissione COD (2011) 665 http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=COM:2011:0665: FIN:IT:PDF

5. Europa Creativa(http://ec.europa.eu/programmes/creative-europe/)

Il ProgrammaIl programma Europa Creativa 2014-2020 (Creative Europe) è volto a cofinanziare progetti europei nel settore culturale,

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cinematografico, artistico e creativo. Europa Creativa fonde i vecchi programmi Cultura, MEDIA e MEDIA Mundus e comprende un nuovo strumento finanziario per migliorare l’accesso al credito delle PMI e delle organizzazioni operanti nei settori culturali e creativi.

BeneficiariIl programma è rivolto a organizzazioni - imprese incluse - attive nel campo della cultura, dell’arte, della musica e dello spettacolo. Non sono accettate domande di privati cittadini: i singoli riceveranno fondi solo tramite organizzazioni culturali. Per maggiori informazioni, è possibile consultare anche il portale dedicato dal Ministero dei Beni Culturali: http://cultura.cedesk.beniculturali.it/europa-creativa.aspx

Obiettivi generaliObiettivi generali di Europa Creativa sono:

• La promozione e la salvaguardia della diversità linguistica e culturale europea;

• Il rafforzamento della competitività del settore culturale e creativo per promuovere una crescita economica intelligente, sostenibile e inclusiva.

Obiettivo di Europa Creativa è il sostegno alle imprese attive nei settori culturali e creativi, che rappresentano il 4,5% del PIL e occupano circa il 3,8% della forza lavoro dell’UE. La Commissione prevede che, tra il 2014 e il 2020, almeno 8.000 organizzazioni culturali e 300.000 professionisti della cultura riceveranno un sostegno per varcare i confini dei loro paesi e acquisire l’esperienza che li aiuterà a intraprendere carriere internazionali.

Obiettivi specifici• Supportare la capacità del settore culturale e creativo

europeo di operare a livello transnazionale;

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• Promuovere la circolazione transnazionale delle opere culturali e creative e degli operatori culturali;

• Rafforzare la capacità finanziaria dei settori culturali e creativi, in particolare delle PMI;

• Supportare la cooperazione politica transnazionale al fine di favorire innovazione, policy development, audience building e nuovi modelli di business.

Il programma è infatti diviso in tre assi:

a) Trans-settoriale. Con i seguenti obiettivi: facilitare l’accesso ai finanziamenti per le PMI europee operanti nel settore culturale e creativo, tramite lo strumento di garanzia che partirà dal 2016; migliorare la capacità degli intermediari finanziari partecipanti di valutare i rischi associati alle imprese nei suddetti settori;

b) Cultura. Obiettivi: fornire agli operatori culturali conoscenze e know-how, favorendo così l’introduzione della tecnologia digitale e la sperimentazione di nuovi modelli di business e di gestione; favorire l’internazionalizzazione degli operatori del settore sostenendo la mobilità internazionale degli artisti e la circolazione transnazionale delle opere; favorire la nascita di un network europeo delle organizzazioni culturali e creative in modo da incrementare la possibilità di lavoro;

c) Media. Obiettivi: agevolare l’acquisizione e il miglioramento delle conoscenze e competenze dei professionisti del settore audiovisivo; favorire l’internazionalizzazione degli stessi operatori audiovisivi e favorire la circolazione transnazionale delle loro opere; incoraggiare lo scambio tra le imprese facilitando l’accesso al mercato e agli strumenti d’impresa.

BudgetIl budget comunitario complessivo a disposizione del programma Europa Creativa è di 1.462 milioni di euro, così suddivisi: asse Trans-settoriale 13%, asse Cultura 31%, asse Media 56%.

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Finanziamenti• Sovvenzioni, erogate attraverso Calls for proposals. Il

tasso di cofinanziamento massimo è pari all’80% dei costi delle operazioni sostenute. Le call sono pubblicate al link: http://ec.europa.eu/culture/creative-europe/calls/index_en.htm;

• Finanziamento dei punti di contatto nazionali Europa Creativa, che forniscono informazioni ed assistenza sulle iniziative del programma e su altre politiche europee nel settore Arte e Cultura e favoriscono la cooperazione transnazionale sul tema;

• Strumenti di garanzia finanziaria (nell’ambito dell’asse Trans-settoriale), gestiti dal FEI e operativi a partire dal 2016. Il loro obiettivo è quello di agevolare l’accesso dei piccoli operatori ai prestiti bancari.

Fonte giuridicaProposta di “Regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce il Programma Europa Creativa. Emanato dalla Commissione COM (2011) 785/2 http://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX:32013R1295

6. LIFE(http://ec.europa.eu/environment/life/)

Il ProgrammaIl Programma LIFE 2014-2020 (Programme for Environment and Climate Action) sostiene i progetti europei nel settore ambientale e prosegue l’azione del programma Life+ relativo al precedente periodo 2007 – 2103. Oltre agli organismi pubblici e alle ONG, anche il settore privato ed in particolare le PMI hanno avuto e avranno anche nel 2014-2020 un ruolo importante nell’attuazione del programma in questione. Per l’Italia, è possibile consultare la pagina dedicata dal Ministero dell’Ambiente: http://www.minambiente.it/pagina/life-2014-2020.

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BeneficiariIl programma comunitario è rivolto a tutti gli enti pubblici e privati, incluse le imprese, che operano nel campo dell’ambiente.

Obiettivi generaliL’obiettivo generale di LIFE 2014-2020 è quello di fungere da catalizzatore al fine di promuovere l’attuazione e l’integrazione degli obiettivi clim atici e ambientali in altre politiche e azioni degli Stati membri. Al fine di migliorare l’efficienza del Programma LIFE e creare legami più stretti con le priorità politiche dell’Unione è stato apportato un cambiamento importante dal 2014, rappresentato dal passaggio da un approccio bottom-up puro a un approccio top-down flessibile. Infatti la Commissione elaborerà, in consultazione con gli Stati membri, programmi di lavoro validi per almeno due anni.

Obiettivi specificiIl Sottoprogramma per l’Ambiente prevede tre settori di attività prioritaria: tutela dell’ambiente e uso efficiente delle risorse; protezione della natura e biodiversità; governance e informazione in materia ambientale . Il Sottoprogramma “Azione climatica” vede invece come settori di attività: la mitigazione dei cambiamenti climatici; adattamento ai cambiamenti climatici; governance e informazione in materia di clima.

BudgetIl budget comunitario complessivo a disposizione del programma è pari a 3,5 miliardi di euro, così suddivisi:

• Sottoprogramma per l’Ambiente 2,6 miliardi di euro;

• Sottoprogramma per l’Azione climatica 864 milioni di euro.

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FinanziamentiIl programma sosterrà le imprese attraverso:

• Sovvenzioni, erogate attraverso Call for Proposals (il cui tasso di co-finanziamento sarà in media dal 55% al 75% dei costi ammissibili) pubblicate al link: http://ec.europa.eu/environment/life/funding/lifeplus.htm;

• Appalti pubblici (specificati nel programma di lavoro pluriennale);

• Altri strumenti finanziari (specificati nel programma di lavoro pluriennale).

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V. Politica di coesione e fondi strutturali (ESIF) 2014-2020

1. Introduzione

La politica di coesione (o anche politica regionale europea) è l’insieme di iniziative che l’Unione Europea mette in campo per ridurre le disparità di sviluppo fra le regioni degli Stati membri e per rafforzare la coesione economica, sociale e territoriale.

Attualmente per la Programmazione pluriennale 2014-2020 la dotazione è di oltre 350 miliardi di euro.

http://www.governo.it/backoffice/allegati/77071-9850.pdf

In questa logica di riequilibrio le regioni europee (e italiane) vengono identificate secondo il grado di sviluppo in: «meno sviluppate» (per l’Italia, Puglia, Campania, Calabria, Basilicata, Sicilia) «in transizione» - (Abruzzo, Molise, Sardegna) «più sviluppate» (PA Bolzano, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Pie-monte, Toscana, PA Trento, Valle d’Aosta, Veneto, Umbria).

L’Italia è il secondo Paese per dotazione di bilancio dopo la Polonia e riceverà circa 44 mld per 7 anni, ai quali si aggiungono 20 mld di co-finanziamento nazionale.

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La nuova politica di coesione introduce una serie di norme comuni per tutti i cinque i Fondi strutturali e d’investimento. La gestione di questi fondi è demandata agli Stati membri attraverso le loro amministrazioni nazionali o regionali e locali. Le risorse finanziate dal bilancio UE sono trasferite agli Stati membri e alle Regioni, che sulla base di programmi operativi nazionali o regionali (PON e POR) ne dispongono l’utilizzo e l’assegnazione ai beneficiari finali.

I fondi comunitari oggetto della programmazione della Politica di coesione UE 2014 – 2020 sono:

I Fondi strutturali e di investimento europei (Fondi SIE) sono disciplinati dal Regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio, recante disposizioni comuni da specifici Regolamenti:

• Il fondo europeo di sviluppo regionale: regolamento (ue) n. 1301/2013;

• Il fondo sociale europeo: regolamento (ue) n. 1304/2013;

• Il fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca: regolamento ue n. 1303/2013;

• Il fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale: regolamento (ue) n. 1305/2013;

• Regolamento relativo al fondo di coesione: regolamento (ue) n. 1300/2013.

Gli 11 obiettivi tematici della politica di coesione sono: Ricerca e Innovazione - Tecnologie dell’Informazione e della comunicazione - Competitività delle PMI - Economia a basse emissioni di carbonio - Lotta ai cambiamenti climatici - Ambiente ed efficienza delle risorse - Trasporto sostenibile - Occupazione e mobilità - Inclusione Sociale - Istruzione e formazione più efficaci - Amministrazione pubblica più efficiente. Per ottenere maggiori informazioni sul periodo di

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programmazione 2014-2020, si possono consultare le seguenti pagine: http://ec.europa.eu/regional_policy/what/future/index_it.cfmhttp://ec.europa.eu/regional_policy/information/guidelines/index_it.cfm

2. I Fondi Strutturali e le PMI: una concreta opportunità per le imprese italiane

Fondi Strutturali continueranno ad essere una delle fonti di finanziamento pubblico europeo a favore delle PMI.

La politica di coesione è fondamentale per lo sviluppo delle nostre PMI. Come indicato nella Strategia Europa 2020 (a questo link un riassunto dei punti principali di Europa 2020 per l’Italia: http://ec.europa.eu/europe2020/europe-2020-in-your-country/italia/index_it.htm), garantire alle imprese – specie se di piccole dimensioni – un accesso al mercato e al credito è fondamentale per migliorare l’innovazione e la stabilità a lungo termine all’interno dell’Unione Europea. Anche il secondo Pilastro della PAC prevede un altro strumento di sostegno allo sviluppo delle PMI, in particolare per l’agricoltura, la silvicoltura e le zone rurali.

In base ai principi europei, le politiche di coesione riguardano l’intero territorio nazionale, pur con modalità diverse. Alle Regioni è destinato, per il periodo 2014-2020, un contributo complessivo di circa 30 miliardi di euro, di cui 7 miliardi per le regioni sviluppate, 1 miliardi per le regioni in transizione e 20 miliardi per le regioni meno sviluppate. A tali cifre vanno aggiunti gli importi del cofinanziamento nazionale (obbligatorio per le politiche di coesione europee), pari agli stanziamenti comunitari. Nel quadro degli interventi per lo sviluppo regionale, le politiche comunitarie si sommano alle politiche nazionali, incardinate nel Fondo Sviluppo e Coesione che ha una allocazione nella legge di stabilità di circa 54 miliardi di euro distribuiti negli anni di attività dei fondi. Nel complesso le politiche di sviluppo e coesione conteranno su circa 100 miliardi di euro.Tali risorse devono svolgere, nel ciclo 2014-2020, un duplice ruolo, ma strettamente integrato: da un lato continuare nell’azione di potenziamento e miglioramento dei contesti regionali; dall’altro

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assicurare un sostegno, strutturale e non congiunturale, ai processi di rafforzamento delle imprese, di incremento dell’occupazione, di miglioramento del tessuto sociale dopo la grande crisi.

A tal fine, la nuova programmazione opera una prima grande scelta innovativa rispetto alle esperienze precedenti di utilizzo dei fondi: quella di specializzare il Fondo Sviluppo e Coesione (FSC, lo strumento con il quale il Governo e le Regioni sviluppano interventi per il riequilibrio economico e sociale fra le diverse aree geografiche del Paese) nel finanziamento delle grandi opere infrastrutturali, in particolare nel campo dei trasporti e dell’ambiente. Ciò consente di poter disporre di una tempistica di spesa più adatta a realizzazioni grandi e complesse sotto il profilo amministrativo e tecnico. Inoltre, permette di non vincolarsi alle scadenze che riguardano i fondi strutturali di solito difficilmente compatibili con la durata dei processi di realizzazione delle opere infrastrutturali.

Così, le politiche nazionali (FSC 2014-2020) si orienteranno sulla infrastrutture più importanti, oltre che su ambiti nei quali le politiche europee non intervengono; i Fondi Strutturali, invece, investiranno sulle imprese e sulle aree territoriali, sulle persone e sulle infrastrutture leggere, in coerenza con i regolamenti comunitari.

La strategia italiana opera alcune scelte che tendono a concentrare le risorse in pochi obiettivi segnando una innovazione rispetto al passato ciclo di programmazione. In particolare, agli obiettivi ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione e competitività delle piccole e medie imprese è destinato il 37% delle risorse, con un incremento rispetto al ciclo di programmazione precedente del 10%. All’obiettivo promozione dell’occupazione è destinato il 14% delle risorse con un incremento rispetto al ciclo di programmazione precedente del 4,1%. I programmi operativi regionali (POR) e nazionali (PON) dei Fondi strutturali e di investimento europei sostengono e agevolano l’innovazione e le politiche lavorative su ampia scala. È significativo che gli investimenti effettuati attraverso il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), per il bilancio comunitario 2014-2020, si concentreranno su quattro settori prioritari chiave, a seconda della categoria di appartenenza della Regione specifica: innovazione e ricerca, agenda digitale, sostegno

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alle piccole e medie imprese ed economia a basso tenore di carbonio. A questi settori saranno attribuiti oltre 110 miliardi di euro, di cui 27 miliardi saranno erogati a sostegno del passaggio a un’economia a basso tenore di carbonio.

3. Schema di definizione dei Programmi Operativi

La Commissione europea, il 29 ottobre 2014, ha adottato l’accordo di partenariato con l’Italia in cui si definisce la strategia per un uso ottimale dei Fondi strutturali e di investimento europei per la crescita e l’occupazione nel 2014-2020. L’accordo ha dato il via all’investimento di 32,2 miliardi di euro di finanziamenti totali a titolo della politica di coesione nel periodo 2014-2020 (a prezzi correnti, compresi i finanziamenti nel campo della cooperazione territoriale europea e lo stanziamento per l’iniziativa a favore dell’occupazione giovanile). L’Italia riceve inoltre 10,4 miliardi di euro per lo sviluppo rurale e 537,3 milioni di euro per il settore marittimo e della pesca.Gli investimenti dell’UE contribuiranno ad affrontare il problema della disoccupazione e ad incentivare la competitività e la crescita economica, dando sostegno all’innovazione, alla formazione e all’istruzione negli ambiti urbani e nelle zone rurali. Essi serviranno anche a promuovere l’imprenditoria, a combattere l’esclusione sociale e ad aiutare lo sviluppo un’economia ecocompatibile ed efficiente sul piano della risorse.

Per una panoramica sulle opportunità legate al Programma Operativo Nazionale italiano 2014-2020, si può vedere la pagina dedicata dal Ministero del Lavoro:http://europalavoro.lavoro.gov.it/EuropaLavoro/Partecipo/PON-2014-2020

Gli accordi di partenariato conclusi fra la Commissione europea e singoli paesi dell’UE definiscono i piani delle autorità nazionali per utilizzare i finanziamenti erogati dai fondi strutturali e di investimento europei dal 2014 al 2020. L’Accordo di partenariato definisce, a livello di ciascuno Stato membro, i fabbisogni di sviluppo, gli obiettivi tematici della programmazione, i risultati attesi e le azioni da realizzare tramite

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l’impiego dei fondi strutturali. Obiettivi tematici nel nuovo regolamento sono: “Lavoro, competitività dei sistemi produttivi e innovazione”; “Valorizzazione, gestione e tutela dell’ambiente”; “Qualità della vita e inclusione sociale”; “Istruzione, formazione e competenze”.

Per ottenere i finanziamenti del FESR, l’Italia ha presentato nel complesso 21 programmi operativi regionali e 6 nazionali (Cultura, Imprese e Competitività, Infrastrutture e Reti, Ricerca e Innovazione, Città Metropolitane e Legalità).

4. Panoramica dei Fondi Strutturali

• Fondo Europeo di Sviluppo Regionale - FESR (ERDF, European Regional Development Fund, http://ec.europa.eu/regional_policy/index.cfm/en/funding/erdf/ Il FESR, istituito nel 1975, finanzia la realizzazione di infrastrutture e investimenti produttivi in grado di generare occupazione. In particolare il FESR coltiva l’imprenditorialità attraverso: il finanziamento di incubatori; lo sviluppo di nuovi modelli di business per le PMI; il supporto alla creazione e all’ampliamento di capacità avanzate nello sviluppo di prodotti e servizi; l’aiuto all’internazionalizzazione delle PMI e all’implementazione di buone pratiche nei settori Innovazione e Ricerca. Il FESR promuove l’adeguamento strutturale delle regioni in ritardo di sviluppo e la riconversione delle zone industriali in declino. In tale ottica, concorre alla promozione di un alto livello occupazionale, delle pari opportunità e di uno sviluppo sostenibile, finanziando investimenti produttivi che contribuiscono alla creazione e al mantenimento di posti di lavoro stabili, in primo luogo attraverso aiuti diretti agli investimenti - principalmente nelle PMI;

• Gli investimenti effettuati nel quadro del FESR sono stanziati secondo la categoria di appartenenza di ciascuna regione (in ritardo di sviluppo - 50%, in transizione - 60% e più sviluppate - 80%). Per l’economia a basso tasso di carbonio

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(“Low-Carbon Economy”, fondi per efficienza energetica e fonti di energia rinnovabili) sono previsti obblighi distinti per l’allocazione delle risorse del FESR (regioni in ritardo di sviluppo - 12%, regioni in transizione e più sviluppate - 20%);

• Fondo Sociale Europeo - FSE (ESF, European Social Fund http://ec.europa.eu/esf/home.jsp; per l’Italia http://ec.europa.eu/esf/main.jsp?catId=62&langId=it Il Fondo Sociale Europeo (FSE), istituito nel 1958, favorisce l’inserimento professionale dei disoccupati e di specifiche categorie sociali tramite il finanziamento di azioni di formazione. Favorisce il lavoro autonomo e la creazione di PMI innovative e non solo: aiuta imprenditori e dipendenti ad adattarsi al cambiamento; promuove le imprese sociali e l’economia sociale; aumenta la competitività delle PMI, promuovendo l’adattabilità delle imprese e dei lavoratori; sostiene gli organismi di istruzione e formazione professionale. Il FSE sostiene e promuove le opportunità di occupazione e la mobilità geografica e professionale dei lavoratori e favorisce l’adeguamento alle trasformazioni industriali. Il Fondo consente agli Stati membri di attuare politiche attive del mercato del lavoro a vantaggio di ogni ceto sociale. Il FSE sostiene i lavoratori attraverso il finanziamento di azioni volte a rispondere alle esigenze di flessibilità che garantiscano, attraverso le strategie applicate alla formazione continua, alla mobilità e all’adattamento delle trasformazioni del mercato del lavoro, anche la sicurezza dell’occupazione e del reddito. Sostiene inoltre le fasce più deboli della società, effettivamente o potenzialmente marginalizzate come le donne, i giovani, gli over 50, gli immigrati e i disabili. Per quanto riguarda il budget, almeno il 23,1% del bilancio della Politica di coesione (pari a circa 70 miliardi di €) sarà destinato a investimenti nell’ambito del FSE, volti a finanziare le attività di formazione e istruzione permanente, combattere la povertà, promuovere l’inclusione sociale e aiutare i cittadini nella ricerca di un impiego;

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• Fondo di Coesione (Cohesion Fund – CF) – (n.b. non riguarda l’Italia) http://ec.europa.eu/regional_policy/index.cfm/en/funding/cohesion-fund/ Il Fondo di coesione è indirizzato ai Paesi con un PIL medio pro capite inferiore al 90% della media comunitaria ed è destinato al rafforzamento della coesione economica e sociale europea in una prospettiva di promozione dello sviluppo sostenibile. Interviene a sostegno di azioni in settori quali le reti transeuropee di trasporto (e in particolare i progetti prioritari d’interesse comune) e gli aspetti relativi all’ambiente che rientrano nell’ambito delle priorità attribuite alla politica comunitaria di tutela ambientale. Circa 66 miliardi di € saranno indirizzati attraverso il Fondo di coesione alle reti di trasporto transeuropee e ai progetti chiave per le infrastrutture ambientali;

• Fondo Europeo Agricolo e per lo Sviluppo Rurale - FEASR e Fondo Europeo Agricolo di Orientamento e Garanzia per l’Agricoltura - FEAOG (EAFRD, European Agricultural Fund for Rural Development - FEAGA, European Agricultural Guarantee Fund http://ec.europa.eu/agriculture/cap-funding/index_en.htm. Il FEASR è il cardine su cui poggiano i finanziamenti inscritti nell’ambito della Politica Agricola Comune europea, agendo di concerto col fondo FEAOG . Tali strumenti finanziano tutti i settori dell’economia agricola europea, come previsto dalla Politica Agricola Comune (PAC), incluso il sostegno alle imprese forestali e alle PMI rurali. Ad esempio: incoraggiando la cooperazione tra i vari soggetti interessati, imprese, stakeholder, reti di imprese e cluster; stimolando l’innovazione nel settore agricolo attraverso il partenariato europeo per l’innovazione per la produttività e la sostenibilità; incoraggiando le PMI ad adattarsi ai cambiamenti climatici, fornendo vari tipi di sostegno mirato, tra cui servizi di consulenza “green”;

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• Fondo Europeo Marittimo e per la Pesca – FEAMP (EMFF, European Maritime and Fisheries Fund, http://ec.europa.eu/fisheries/cfp/emff/index_it.htm Il FEAMP si prefigge di sostenere i pescatori nella transizione verso una pesca sostenibile; di aiutare le comunità costiere a diversificare le loro economie; di finanziare progetti che creino nuovi posti di lavoro e migliorino la qualità della vita nelle regioni costiere europee; agevolare l’accesso ai finanziamenti. Tale fondo punta inoltre ad aumentare la competitività delle PMI nei settori della pesca e dell’acquacoltura. Attraverso i propri fondi, FEAMP incoraggia la creazione di nuove imprese. Ad esempio: fornendo capitale di partenza e di espansione a start-up innovative; garantendo i fondi per la realizzazione di nuovi progetti; aiutando le aziende a entrare in nuovi mercati. Tale sostegno può comprendere investimenti in asset materiali e immateriali, nonché capitale circolante all’interno delle regole sugli aiuti di Stato.

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VI. Altri strumenti finanziari

1. Introduzione

L’Ingegneria finanziaria può essere definita in vari modi, costituita da tutto ciò che rientra nella creazione, nello sviluppo e nell’attivazione di strumenti e processi finanziari innovativi ed il cui obiettivo è la formulazione di soluzioni creative basate sull’utilizzo efficiente del capitale.

Strumenti finanziari: si tratta di strumenti che non offrono finanziamenti diretti alle PMI, ma vengono solitamente gestiti attraverso intermediari finanziari quali banche, istituti di credito e fondi di investimento. L’intento e di incrementare il volume di credito a disposizione delle PMI e di incentivare gli intermediari affinché agevolino l’accesso al credito da parte delle PMI.

Le Istituzioni Europee con l’utilizzo dell’Ingegneria Finanziaria provano ad offrire una soluzione all’attuale necessità di avvicinare il mercato finanziario a quello reale, implementando azioni volte a stabilizzare il sistema economico per la realizzazione degli obiettivi Europa2020. La Commissione Europea utilizza il termine per riferirsi a qualsiasi forma di supporto finanziario diverso dalle sovvenzioni (i fondi di venture capital, fondi di investimento nel capitale di rischio, i programmi di finanziamento del capitale di avviamento, i fondi per il prestito sussidiato, i fondi di garanzia e di riduzione del tasso di interesse, ecc.).

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Sul seguente portale è possibile individuare per ogni Paese gli intermediari finanziari che collaborano con il gruppo BEI e che erogano i prodotti di finanza agevolata: http://europa.eu/youreurope/business/funding-grants/access-to-finance/index_it.htm

In riferimento ai Fondi Strutturali per la Programmazione 2014-2020 è dedicata molta attenzione agli strumenti di ingegneria finanziaria, caratterizzati dal carattere rotativo e da logiche di risk sharing, coerentemente con gli obiettivi di consolidamento degli schemi di partenariato pubblico-privato per far fronte ai ritardi e alle difficoltà di spesa dei Fondi. Sono state sviluppate misure ad hoc mirate a sostenere l’innovazione e la competitività delle PMI in ottica sostenibile legata in particolar modo all’efficientamento energetico e agli investimenti in fonti di energia rinnovabili. Tale ultima affermazione è basata sul rapporto di sinergia tra i Fondi Strutturali e il Programma europeo sulla ricerca e innovazione Horizon 2020 che prevede anche un’attenuazione del principio di non combinazione delle risorse europee.Inoltre nell’ambito del piano di investimenti UE la Commissione europea, in collaborazione con la Banca europea per gli investimenti (BEI) ha attivato FI-compass, un nuovo servizio di consulenza sugli strumenti finanziari per i fondi strutturali e di investimento europei facente parte dello “sportello unico” di consulenza lanciato all’interno del piano Juncker da 315 miliardi di euro. Sono anche in partenza i bandi per le manifestazioni di interesse delle Autorità di Gestione e quindi per gli Intermediari finanziari.

Quali sono i vantaggi di strumenti finanziari?I benefici connessi con gli strumenti finanziari si possono così riassumere:

• Effetto leva delle risorse e aumento dell’impatto dei programmi ESIF;

• Efficienza ed efficacia dovuto al sistema rotativo del fondo, utile anche per finanziare futuri progetti in linea con gli obiettivi dei programmi;

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• Migliore qualità dei progetti di investimento;

• Migliore qualità dei progetti di investimento siccome deve essere rimborsato;

• Accesso a un ‘ampia gamma di strumenti finanziari per l’attuazione delle politiche creando sinergie e competenze con il settore privato;

• Allontanarsi dalla cultura “concessione di dipendenza - sussidio”;

• Attrarre sostegno dal settore privato per obiettivi di politica pubblica.

2. Banca Europea per gli Investimenti

(Gruppo BEI: http://www.eib.org/ - Fondo Europeo per gli Investimenti: http://www.eif.org/)

Esistono anche altri strumenti di finanziamento europeo veicolati attraverso la Banca Europea per gli Investimenti (BEI), che stipula accordi con le  banche  nazionali per supportarle nel garantire un migliore accesso al credito da parte delle imprese e delle start-up. Le spese ammissibili sono quelle necessarie per la realizzazione degli investimenti (acquisto di terreni, impianti, macchinari, attrezzature, brevetti, know-how). Sono specificamente esclusi gli investimenti finanziari.  Le condizioni e la durata del finanziamento variano in base agli accordi sottoscritti con le singole banche (solitamente la BEI finanzia fino a un massimo del 50% del costo del progetto mentre le banche dovranno mettere a disposizione un importo almeno pari al valore di questo prestito).

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3. Jobs for Youth

La BEI ha lanciato il progetto “Jobs for Youth”, rivolto a PMI, Mid-Cap e Startup innovative, al fine di favorire nuova occupazione per i giovani nella fascia di età compresa tra i 15 e i 29 anni. A sostegno delle imprese sono destinati 500 milioni di euro, con impiego di fondi BEI a condizioni di particolare favore. Possono beneficiare dei prestiti le PMI (fino a 250 dipendenti) e le Mid-Cap (tra 250 e 3.000 occupati) che hanno assunto almeno un lavoratore (tre per le Mid-Cap) di età compresa fra i 15 ed i 29 anni nei sei mesi precedenti la domanda di prestito o lo assumeranno nei sei mesi successivi; che offrono programmi di formazione professionale per i giovani, o stage/programmi di formazione per i giovani; che hanno stipulato un accordo di cooperazione con un istituto tecnico o scuola o università per impiegare giovani (per esempio durante stage estivi); presentano un assetto proprietario in cui la maggioranza del capitale (oltre il 50%) è detenuto da giovani sotto i 29 anni; rientrano nelle disposizioni della legge 99 del 2013 sulla promozione dell’occupazione giovanile.È sufficiente la sussistenza di almeno uno dei requisiti sopracitati per avvalersi dei finanziamenti veicolati sul territorio grazie alle banche italiane intermediarie. La BEI ha infatti siglato accordi con alcune banche regionali e di credito cooperativo per iniziative di microcredito con finanziamenti fino a 25.000 euro destinati a imprese fino a 10 dipendenti: il progetto è finanziato dalla Commissione Europea attraverso il sotto-programma Progress Microfinance. A questo link, gli istituti bancari italiani che gestiscono i prestiti globali BEI: http://www.eib.org/attachments/lending/inter_it.pdf.

4. Strumenti speciali di supporto della Commissione Europea (DG REGIO)

La Commissione europea (Direzione generale della politica

regionale) in collaborazione con la Banca europea per gli investimenti e altri istituti finanziari ha sviluppato quattro iniziative congiunte già per il periodo di programmazione 2007-2013 al fine

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di migliorare l’efficienza della politica di coesione e renderla più sostenibile. Due di esse riguardano la promozione di strumenti di ingegneria finanziaria (JEREMIE e JESSICA), mentre altri due (JASPERS e JASMINE) svolgono funzioni di assistenza tecnica.

JASPERS: (Joint Assistance to Support Projects in European Regions - Assistenza congiunta a sostegno dei progetti nelle regioni europee) è uno strumento di assistenza tecnica dedicato ai dodici paesi che sono entrati a far parte dell’UE nel 2004 e nel 2007; esso fornisce loro il sostegno di cui necessitano per elaborare progetti di elevata qualità che verranno poi co-finanziati dai fondi UE.

JEREMIE: (Joint European Resources for Micro to MEDIUM Enterprises - Risorse europee congiunte per le micro e medie imprese) è un’iniziativa della Commissione europea sviluppata in collaborazione al Fondo europeo per gli investimenti che promuove l’uso di strumenti di ingegneria finanziaria per migliorare l’accesso al credito per le PMI mediante i fondi strutturali.

JESSICA: (Joint European Support for Sustainable INVESTMENT in City Areas - Sostegno europeo congiunto per investimenti sostenibili nelle aree urbane) è un’iniziativa della Commissione europea realizzata in collaborazione con la Banca europea per gli investimenti (BEI) e la Banca di sviluppo del Consiglio d’Europa (CEB). Essa promuove lo sviluppo urbano sostenibile e la rigenerazione urbana mediante meccanismi di ingegneria finanziaria.

JASMINE: (Joint Action to Support Micro-finance Institutions in Europe - Azione congiunta per il sostegno degli istituti di micro-credito non bancario in Europa) fornisce sia assistenza tecnica, sia sostegno finanziario a erogatori di micro-credito non bancari e li aiuta a migliorare la qualità delle loro attività, a espandersi e incrementare la loro sostenibilità. JASMINE cerca anche di promuovere le buone prassi nel campo del micro-credito e di redigere un codice di buona condotta per gli istituti di micro-credito.

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VII. Internazionalizzazione delle imprese e principali partenariati

L’internazionalizzazione è divenuta una delle condizioni di sopravvivenza delle PMI nell’attuale ambiente di business iper-competitivo. L’Unione Europea sostiene le PMI che si lanciano nei mercati internazionali attraverso una serie di programmi incentrati sulle importazioni, sulle esportazioni, sulla cooperazione e così via.

L’Unione Europea realizza l’internazionalizzazione delle imprese attraverso due linee di azione, una verso l’interno diretta alla realizzazione del mercato unico e l’altra in qualità di attore globale, promuovendo e facilitando l’accesso ai mercati esterni all’UE. Un insieme complesso di azioni politiche, legislative, economiche e finanziarie. Per l’Internazionalizzazione delle Imprese, il sostegno UE consiste generalmente nel fornire assistenza alle organizzazioni intermediarie (EBRD e FEI) e/o alle Autorità Pubbliche nell’ambito dell’internazionalizzazione al fine di aiutare l’accesso delle PMI nei mercati esterni all’UE. Questi piani di assistenza non offrono finanziamenti diretti alle PMI ma si rivolgono a intermediari e/o autorità pubbliche. Il sostegno è quindi spesso indiretto.Un discorso diverso può essere fatto con riferimento alla partecipazione ai bandi a valere sui fondi diretti. Un’attività finalizzata

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all’internazionalizzazione delle proprie reti professionali e commerciali di un’impresa è la partecipazione a inviti a presentare proposte. Come abbiamo visto, le call for proposal richiedono infatti una previa costituzione di un partenariato internazionale di almeno 3 soggetti provenienti da diversi Stati (fatta salva l’eccezione per le gare d’appalto e alcuni Programmi che ammettono la partecipazione di un unico soggetto). A tal riguardo si precisa che la ricerca partner non rientra tra le spese ammissibili al co-finanziamento, quindi anche in questo caso avvalersi degli strumenti di lavoro digitali può offrire utili risposte di carattere pratico ed economico.

Le azioni dell’UE a favore dell’internazionalizzazione delle imprese:

• Le Missioni per la Crescita hanno aggiunto peso politico e visibilità agli sforzi della Commissione per facilitare l’accesso al mercato;

• Il dialogo normativo e politico con i partner stranieri contribuisce a migliorare l’ambiente imprenditoriale e ad eliminare gli ostacoli tecnici e amministrativi;

• Al di fuori dall’UE sono stati isituiti i centri dell’Enterprise Europe Network (EEN), e centri di assistenza alle PMI hanno aperto in Asia (India, Cina e Thailandia) per assistere le aziende;

• Gli helpdesk di informazione sui diritti di proprietà intellettuale (DPI o, in inglese, IPR):

• ASEAN (Sud-Est asiatico): http://www.asean-iprhelpdesk.eu/

• Cina: http://www.china-iprhelpdesk.eu/

• MERCOSUR (America del Sud): http://www.mercosur-iprhelpdesk.eu/

• Il Portale per l’Internazionalizzazione delle PMI fornisce informazioni su 300 fornitori di servizi a livello regionale, degli Stati membri e dell’UE, al fine di supportare le attività di internazionalizzazione internazionalizzazione delle PMI. Il portale

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per l’internazionalizzazione delle PMI offre alle PMI informazioni su misura e facilmente accessibili sulle opportunità di espansione delle loro attività nei paesi terzi. Ciò avviene mediante l’integrazione delle informazioni sui servizi di sostegno esistenti, misure o altre fonti di informazione già presenti a livello regionale, nazionale e dell’UE. Questo portale sarà un “punto d’ingresso unico”, che guiderà le PMI nel loro percorso di internazionalizzazione (https://webgate.ec.europa.eu/smeip/);

• Lo strumento di autovalutazione per misurare l’efficienza delle risorse è stato ideato per consentire alle PMI europee di comprendere meglio i loro risultati in termini di efficienza sotto il profilo delle risorse e di individuare le misure che potrebbero essere adottate per aumentare la loro efficienza in tale ambito. Lo strumento intende fornire a tutte le PMI europee un sistema comune di facile utilizzo, che consente anche l’analisi comparativa dell’efficienza delle risorse delle PMI tra i vari paesi e settori;

• Il Network delle organizzazioni imprenditoriali europee (EBO, European Business Organisations Worldwide Network) rappresenta gli interessi commerciali dell’UE in Paesi terzi per promuovere lo scambio di opinioni;

• Il programma comunitario EU Gateway (http://www.eu-gateway.eu) e i programmi di formazione in Paesi terzi destinati ai dirigenti aziendali europei che vogliono sviluppare attività commerciali nei diversi Paesi terzi. Lo scopo è di promuovere l’introduzione e la diffusione di prodotti europei nei mercati giapponesi e sudcoreani.

Anche per molte PMI italiane, le frontiere nazionali rappresentano ancora un ostacolo significativo all’ampliamento delle proprie attività; esse dipendono ancora in gran parte, o esclusivamente, dal mercato nazionale.Per superare questo insieme di problemi, i governi nazionali e regionali hanno sviluppato numerosi programmi di sostegno all’internazionalizzazione delle PMI. In Italia, il Ministero dello sviluppo

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economico ha attivato ICE, l’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane (http://www.ice.gov.it/). L’Agenzia ha il compito di agevolare, sviluppare e promuovere i rapporti economici e commerciali italiani con l’estero - con particolare attenzione alle esigenze delle PMI, dei loro consorzi e raggruppamenti - e opera al fine di sviluppare l’internazionalizzazione delle imprese italiane nonché la commercializzazione dei beni e servizi italiani nei mercati internazionali.  

Oltre all’agenzia nazionale ICE, gli stessi obiettivi di internazionalizzazione sono perseguiti anche attraverso una serie di reti e network regionali che rivestono una particolare importanza per le imprese.

I partenariatiAppena trovata la corrispondenza tra un’idea progettuale ed un bando, il promotore deve mobilitare i suoi partner abituali per la creazione della partnership, che deve necessariamente (nel caso di bandi a gestione diretta) avere carattere transnazionale e fornire un contributo apprezzabile a livello europeo. Tale contributo può essere fornito attraverso una dimensione particolarmente ampia della partnership, per assicurare la complementarietà dei ruoli, o attraverso un’efficace opera di disseminazione dei risultati del progetto nei Paesi europei.

La ricerca dei partner è un momento di fondamentale importanza e deve essere improntato ai seguenti obiettivi:

• Soddisfare il numero minimo di partner richiesto dal bando;

• Valutare i migliori partner disponibili (meglio se già conosciuti) in base agli obiettivi della proposta ed al modo in cui si intende strutturare l’attività;

• Assicurare la distribuzione geografica (o la transnazionalità, se richiesta) e la complementarietà delle esperienze e delle competenze;

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• Presentare al primo incontro con i partner un accordo di partenariato preciso e dettagliato, che specifichi le reciproche responsabilità, gli obiettivi, le tempistiche e la suddivisione del budget;

• Definire attentamente i ruoli e le competenze nella partnership, assicurando un ruolo bilanciato e ben definito del coordinatore e dei “co-applicants”;

• Assicurare la partecipazione attiva di tutti i membri del partenariato nella progettazione e nell’implementazione del progetto;

• Dimostrare che l’azione è pertinente rispetto agli obiettivi del bando;

• Dimostrare che l’azione potrà essere sostenibile anche oltre il finanziamento della Commissione europea;

• Dedicare una parte delle risorse alla produzione di una traccia visibile di ciò che si è fatto nel progetto (pubblicazioni, database, brochure…) ad uso di enti e associazioni europee;

• Inserire nel progetto procedure di valutazione (finale e in itinere) che facciano riferimento ad indicatori oggettivi, riferiti ad esempio all’impatto del progetto sui beneficiari finali;

• Valutare, infine, la possibilità di ricorrere a professionisti e consulenti esterni. Due enti specializzati sono Simest (www.simest.it) e Sace (www.sace.it).

EEN, European Enterprise Network (Rete Europea delle Imprese, http://een.ec.europa.eu/) EEN è il network volto a favorire le opportunità di business dentro e fuori i confini dell’UE ed è il referente privilegiato della Commissione Europea per le politiche di sostegno alle PMI. È una rete lanciata nel 2009 che conta ormai circa 600 organizzazioni aderenti in 54 Paesi (i 28 dell’Unione Europea più altri 16 extra-UE). EEN è la più

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grande rete del suo genere in Europa, riunisce Camere di commercio e dell’industria, poli tecnologici, università e agenzie di sviluppo. La sua mission consiste nel sostegno e nella consulenza per le piccole imprese nelle questioni riguardanti l’UE, comprendenti l’accesso ai mercati all’interno e all’esterno dell’Unione e le richieste di finanziamenti. EEN offre un supporto personalizzato, attraverso una rete di punti di contatto locali a livello regionale e interregionale (qui la lista completa per l’Italia: http://een.ec.europa.eu/about/branches/?Country=IT). Attraverso una banca dati online fornisce inoltre contatti B2B e informazioni sui finanziamenti. Per accedere alla banca dati, meglio conosciuta come portale MERLIN, è necessario utilizzare il format e seguire le indicazioni disponibili presso i punti di contatto. Il profilo sarà sottoposto ad un processo di valutazione che coinvolge anche l’EASME.

La Rete EEN si articola in punti di contatto locali di rilievo regionale e di consorzi a carattere interregionale (es.: per il Centro Italia, il Consorzio  CINEMA, http://www.een-centroitalia.eu/), con un’azione di reciproco supporto gli esperti che compongono il partenariato offrono i seguenti servizi:

• Aiutare le aziende ad individuare i potenziali partner commerciali  in altri paesi;

• Aiutare le PMI a  sviluppare nuovi prodotti  e ad  accedere a nuovi mercati;

• Informare sulle attività e le  opportunità nell’ambito dell’Unione europea;

• Fornire consulenza sulla legislazione europea, le politiche e i programmi dell’Unione europea di interesse per le imprese;

• Organizzare la cooperazione fra PMI di altri paesi ue ed extra-ue;

• Aiutare le PMI a migliorare l’accesso alle opportunità di finanziamento ed i programmi dell’unione europea, con particolare attenzione al  programma quadro di ricerca e sviluppo (7pq);

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• Rafforzare la capacità d’innovazione e la competitività delle PMI;

• Supportare la  cooperazione tecnologica trans-nazionale e realizzare audit tecnologici;

• Organizzare eventi e seminari locali su questioni di interesse per le PMI.

Inoltre, i partner:

• Fungono da canale di dialogo fra gli imprenditori e le istituzioni dell’unione europea sulle future politiche ed iniziative europee e sulla formazione della legislazione comunitaria;

• “Comunicano” con le PMI attraverso newsletter, campagne specifiche, incontri su tematiche specifiche e su programmi ed iniziative promossi dalla commissione europea;

• Fungono da  strumento di contatto per promuovere l’internazionalizzazione  delle imprese nei 54 paesi in cui è presente la rete Enterprise Europe.

Altri networkOltre a EEN, esistono anche altre reti a livello europeo al cui interno le imprese possono sviluppare progetti. Ne citiamo quattro a titolo esemplificativo:

• ERRIN (European Regions Research and Innovation Network, http://www.errin.eu/), rete che conta più di 90 Regioni europee (attraverso i rispettivi uffici di Bruxelles) e opera nel settore della Ricerca & Innovazione. ERRIN facilita lo scambio di conoscenze, azioni congiunte e partenariati di progetto tra i suoi membri con l’obiettivo di rafforzare la ricerca regionale e la capacità di innovazione. Attraverso i suoi 13 gruppi di lavoro, agevola i contatti tra Uffici regionali e Regioni, al fine di promuovere la condivisione delle rispettive competenze e conoscenze;

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• NECSTOUR (Network of European Region for a Sustainable and Competitive, http://www.necstour.eu/necstour/home.page), rete delle regioni europee impegnate nella questione del turismo sostenibile e competitivo, mira a sviluppare e rafforzare un quadro coerente per il coordinamento dei programmi di sviluppo regionale e di ricerca sul turismo sostenibile e competitivo in seguito alla comunicazione della Commissione europea, dal titolo “Agenda per un turismo europeo sostenibile e competitivo”. Tra le regioni promotrici di NECSTOUR si trova anche la Toscana (http://www.regione.toscana.it/-/progetto-necstour). Il network è uno strumento per la condivisione di un percorso attuativo tra un gruppo di Regioni, Autonomie Locali, Stati membri e Commissione Europea, ma anche con l’universo delle imprese, delle forze sociali e dei consumatori;

• AREPO (Associazione delle Regioni Europee per i Prodotti di Origine, http://www.arepoquality.eu/it), rete di governi regionali (27) e di associazioni di produttori (più di 400) che opera nel settore dei prodotti agroalimentari di qualità con l’obiettivo di promuoverne e difenderne gli interessi;

• ACTE (European Textile Collectivities Association, (http://www.acte.net), associazione di enti territoriali uniti dalla difesa di peculiarità imprenditoriali nel campo della moda, dei tessuti e dell’industria conciaria.

Altri siti utili alla ricerca partner nel settore di riferimento sono: http://www.ideal-ist.eu/partner-search/pssearch.https://www.linkedin.com/groups?home=&gid=3731775&trk=anet_ug_hm.

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VIII. Guida Pratica

1. Suggerimenti per la progettazioneCol termine europrogettazione si intende il complesso delle attività necessarie e strumentali alla produzione, stesura e presentazione dei progetti europei, intendendosi come tali le proposte e le domande di finanziamento indirizzate alle istituzioni europee, facendo capo essenzialmente alla Commissione (come abbiamo spiegato).

Il processo di progettazione può essere scomposto in varie fasi.

Programmazione: si parte dall’identificazione dei problemi, delle potenzialità e delle priorità strategiche;

Identificazione dell’idea progettuale in termini di pertinenza e fattibilità dell’azione;

Preparazione della bozza di progetto;

Analisi dettagliata degli stakeholders;

Identificazione di possibili modalità di intervento; Realizzazione di uno studio di pre-fattibilità;

Formulazione: verifica della pertinenza e della fattibilità tecnico-economica del progetto e stesura di un Quadro Logico (Logical Framework), di un Cronoprogramma di lavoro e di un Piano di allocazione delle risorse (budget);

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Si arriva così alla fase di preparazione e presentazione della proposta vera e propria, a partire dalla compilazione del formulario in forma narrativa;

Se la proposta è approvata, viene stipulata una convenzione formale (contratto) con la Commissione Europea, con EASME o con la Delegazione UE nel paese partner. Prima della firma del contratto possono essere richieste modifiche sia alla proposta tecnica che al budget;

Firmato il contratto si riceve la prima tranche di finanziamento ed il progetto può partire;

Attivato il finanziamento, inizia la fase dell’implementazione del progetto, il cui stato di avanzamento viene regolarmente monitorato attraverso “Rapporti di avanzamento”;

Infine, la fase di Valutazione: la verifica del successo o meno del progetto. Questo momento è volto a fornire informazioni credibili e utili, permettendo ai beneficiari e ai donatori l’integrazione degli insegnamenti appresi nei rispettivi processi decisionali. La valutazione è condotta adottando un approccio partecipativo, coinvolgendo i diversi attori (stakeholders) interessati all’iniziativa e valorizzando i rapporti dei diversi attori.

La presentazione di una candidatura, per la realizzazione di un qualunque progetto sovvenzionato da fondi comunitari, necessita di attenzione e di accorgimenti particolari. Le indicazioni che seguono sono valide in primis per i finanziamenti a gestione diretta, ma sono applicabili senza particolari modifiche anche ai bandi gestiti dalle Regioni.

• In primo luogo è necessario monitorare costantemente le possibilità di finanziamento, consultando periodicamente le pubblicazioni ufficiali delle istituzioni di Bruxelles (si veda la sezione “Link utili”), partecipando agli incontri informativi organizzati dalle varie DG della Commissione europea, periodicamente anche in Italia, e mantenendo un costante contatto con i funzionari competenti delle istituzioni comunitarie;

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• In secondo luogo, i bandi comunitari richiedono la creazione di partnership di sviluppo nazionali e transnazionali: coloro che sono interessati a partecipare ad un bando devono imparare a lavorare in rete assieme ad altre associazioni e consorzi sia a livello orizzontale (tra enti che svolgono la medesima attività in aree diverse) sia a livello verticale (tra enti che svolgono funzioni diverse e complementari nella stessa area territoriale), a prescindere dall’imminente partecipazione ad un bando o meno. La ricerca dei partner e il sistema dei network per le imprese europee verranno approfondite nel prossimo paragrafo. Possiamo comunque anticipare che i partenariati si compongono generalmente di soggetti con ruoli diversi. Il Capofila, altrimenti detto Lead Partner, promuove l’azione progettuale, gestisce i rapporti con la Commissione o con la Regione (a seconda dell’ente finanziatore), coordina il partenariato e le attività progettuali, riceve i finanziamenti e li distribuisce tra i partner. Tutti i partner (compreso il Capofila) partecipano con proprie risorse al progetto e concretamente alla realizzazione delle attività da questo previste, ognuno con un ruolo specifico a seconda delle proprie competenze ed esperienze. Alcuni soggetti, che costituiscono la cosiddetta rete di sostegno, possono sostenere finanziariamente il progetto o semplicemente condividerne gli obiettivi;

• Al di là delle valutazioni su priorità e strategicità del progetto per l’attività dell’associazione o dell’ente che intende realizzarlo, la scelta di un programma comunitario per il finanziamento di un progetto dipende anche dalla tempistica (quali bandi sono disponibili al momento) e dai requisiti richiesti per la partecipazione al bando (la Commissione stabilisce di volta in volta quali enti e quali categorie di impresa sono eligibili);

• Durante la stesura di un’idea progettuale, può risultare spesso utile consultare i database (disponibili online sui siti delle DG) dei progetti che sono stati approvati precedentemente sulla stessa linea di bilancio o programma d’azione dalla Commissione europea;

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• Anche qualora non venga specificato nel bando è necessario redigere un crono-programma (o Gantt) che indichi con precisione la tempistica delle diverse fasi del progetto, cui è necessario attenersi durante la fase attuativa e che andrà poi a far parte del contratto di sovvenzione;

• La peer review è un altro strumento spesso obbligatorio, sempre gradito alla Commissione per conferire maggiore affidabilità al progetto. Consiste nell’affiancamento di esperti esterni durante la gestione del progetto, per fornire un controllo indipendente durante tutte le fasi della sua esecuzione;

• Il budget costituisce un grosso impegno, sia nella fase di redazione sia in quella di gestione del progetto. La modulistica necessaria per la presentazione della propria candidatura (il formulario) deve contenere l’indicazione precisa dei fondi imputabili a ciascun partner, suddivisi nelle categorie entro le quali possono essere spesi: ad esempio, viaggi, ore di lavoro o spese di pubblicazione. Le categorie di spesa finanziabili sono limitate e sono sempre indicate espressamente all’interno del bando;

• La forma è molto importante: la prima selezione dei progetti viene infatti effettuata in base alla completezza della modulistica utilizzata e del rispetto delle date di scadenza. Una novità in materia di compilazione dei formulari sono i moduli on line, che sempre più spesso vengono utilizzati dalle varie DG. È quindi utile familiarizzare con il modello SWIM (SAGA Web Input Model), utilizzato dalla Commissione europea per le compilazioni on line dei formulari di candidatura. Tale modello permette ai richiedenti/beneficiari di introdurre, modificare, validare, stampare e presentare le domande di sovvenzione, richiesta per i pagamenti e richiesta di modifiche al bilancio di previsione. Accesso a SWIM: https://webgate.ec.europa.eu/swim;

• In linea generale, è sempre consigliabile monitorare e partecipare agli eventi organizzati dalla Commissione Europea, quali giornate lancio o informative (Info days):

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sono funzionali alla presentazione di candidature, offrono informazioni qualificate, permettono l’allargamento dei propri network e sono spesso accessibili in streaming (webinar e presentazioni audiovisive sono disponibili on-line);

• Occorre poi tenere a mente che per una positiva competizione in ambito internazionale è utile proporre progetti di ampio respiro, la soluzione offerta deve essere specifica in riferimento all’albero dei problemi affrontati e replicabile in contesti analoghi. La proposta deve essere valutata in termini di impatto e sostenibilità nel tempo. È consigliabile un approccio integrato e ambizioso per la soluzione del problema che si vuole affrontare con esplicito riferimento alle tematiche trasversali della Strategia 2020 – collegate ai tre obiettivi di Crescita Intelligente, Inclusiva, Sostenibile - e della Programmazione 2014-2020. Elaborare quindi una proposta chiara, breve e concisa per aiutare il valutatore a comprendere quali sono le priorità perseguite, le azioni da realizzare e gli strumenti utilizzati.

In particolare le fasi più importanti del processo di progettazione sono:

Preparazione della bozza di progetto: • Analisi dettagliata dei problemi, dei bisogni e delle aspettative

dei portatori di interesse (albero dei problemi e degli obiettivi);

• Identificazione di possibili modalità di intervento (progetti);

• Risultati dello studio di pre-fattibilità (se positivo, passaggio alla fase successiva);

• Formulazione: Verifica della pertinenza e della fattibilità tecnico-economica (studio di fattibilità);

• Quadro logico;

• Piano di lavoro e calendario delle attività;

• Allocazione delle risorse (budget);

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• Preparazione e presentazione della proposta: compilazione del formulario in forma narrativa + annexes.

Finanziamento Se la proposta è approvata, viene stipulata una convenzione formale (contratto) con la CE, Agenzia esecutiva oppure Delegazione dell’UE nel paese partner.

• Prima della firma del contratto possono essere richieste modifiche sia alla proposta tecnica che al budget;

• Firmato il contratto si riceve la prima tranche di finanziamento ed il progetto può partire.

Realizzazione • Se la formulazione è buona, la realizzazione dovrebbe

essere relativamente semplice;

• Le risorse assegnate sono impiegate per produrre i risultati attesi, raggiungere l’obiettivo specifico e contribuire al raggiungimento dell’obiettivo globale;

• Lo stato di avanzamento del progetto viene regolarmente monitorato (rapporti di avanzamento).

Valutazione: la valutazione è un giudizio, il più sistematico e obiettivo possibile, su un intervento da iniziare, in corso o completato, sul suo disegno, realizzazione, risultati e impatto.

La valutazione è la verifica del successo del progetto e dovrebbe fornire informazioni credibili e utili, permettendo ai beneficiari e ai donatori l’integrazione degli insegnamenti appresi nei loro processi decisionali. Deve altresì essere condotta adottando sempre un approccio partecipativo, coinvolgendo e valorizzando i rapporti con gli stakeholders interessati.

PRAG: Questa guida pratica spiega le procedure contrattuali per tutti gli aiuti esterni dell’Unione europea finanziati mediante il bilancio

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generale dell’UE e il Fondo europeo di sviluppo (FES). http://ec.europa.eu/europeaid/prag/welcome.do?header_description=DEVCO+Prag+to+finan

2. Come inviare una candidatura elettronica (ECAS - URF - PIC)

La partecipazione alle Sovvenzioni della Commissione Europea può avvenire anche attraverso la compilazione e l’invio di candidature in formato elettronico. È necessario seguire una procedura di autenticazione e registrazione che porta a ottenere un codice identificativo di 9 cifre (PIC, Personal Identification Code) da inserire all’interno dell’eform per l’invio elettronico della proposta di progetto e necessario per tutte le comunicazioni/interazioni con la commissione europea e le agenzie nazionali.

Il primo passo per l’invio di una candidatura è la registrazione in ECAS – European Commission Authentication System (https://webgate.ec.europa.eu/cas/wayf?loginRequested), un sistema che permette di connettersi a una serie di servizi online gestiti dalla Commissione Europea. ECAS è un sistema utilizzato dallo staff della Commissione e da varie categorie di utenti. Per effettuare correttamente il login e la registrazione è necessario selezionare la voce External.A questo link, il manuale del sistema ECAS: http://193.43.17.42/lkmw_file/LLP/erasmus/in%20evidenza/ERA+/Manuale_Utente_ECAS_IT.pdf

Il secondo passo è necessario registrare la propria organizzazione all’interno del sistema URF, (Unique Registration Facility). Al termine della procedura si riceve il codice PIC che permette infine l’invio elettronico della candidatura.I dati registrati nel Portale dei partecipanti URF possono essere modificati e aggiornati in qualsiasi momento.

I documenti da allegare sono i modelli di identificazione finanziaria e legale.

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• Per accedere al manuale URF: http://ec.europa.eu/research/participants/data/support/manual/urf.pdf

• Manuale specifico per le PMI - Portale del Partecipante - (in particolare per i Programmi sull’Innovazione e Ricerca): http://ec.europa.eu/small-business/finance/innovation-research-technology/index_it.htm”

3. Suggerimenti per la compilazione del Template Business Offer

Title: Inserire un titolo significativo chiaro e conciso, non il nome del soggetto interessato, senza usare lettere maiuscole.

Summary (1-500 characters): Fornire una breve descrizione del prodotto/servizio offerto. Non deve essere semplicemente ripetuta la descrizione indicata nel titolo.La sintesi di una Business Offer (BO) deve rispondere alle seguenti domande:

• L’area geografica di provenienza;

• Il settore di attività dell’azienda;

• Prodotti / servizi offerti dall’azienda;

• Collaborazione richiesta.

Advantages and Innovations (50-2000 characters). Descrivere chiaramente gli aspetti innovativi, i vantaggi economici/benefici che i clienti possono trarre dal business, e di come i servizi sarebbero di beneficio per le parti interessate.

• Mettere in evidenza elementi come prestazioni, facilità d’ uso , se per l’utilizzo del prodotto si ha bisogno di know-how specifico , o le competenze per vendere il prodotto/servizio. Indicare se esiste il potenziale di mercato per il prodotto di sconfinare in altri

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settori industriali/mercati. Ad esempio, un prodotto creato per il settore medico forse importante per l’industria alimentare e delle bevande;

• Evitare generalizzazioni come “migliore” o “ più efficace”, ma cercare di specificare vantaggi con un confronto con prodotti prevalenti;

• Quando possibile, quantificare gli aspetti innovativi o vantaggi del vostro prodotto, mettendo l’accento sul “cosa” e non sul “come”.

Profile origine and Comments Regarding Stage of Development: Chiarire in dettaglio lo stadio esatto di sviluppo e/o eventuali fattori che richiedono considerazione, senza ripetere quanto è già stato detto nel summary.Description (100-4000 characters):

• Descrizione delle caratteristiche dell’offerta. Fornire informazioni sul campo di attività, e indicare livello di esperienza maturato sul mercato;

• Includere sempre il paese di provenienza e il tipo di cooperazione ricercato;

• Includere sempre informazioni sul campo di attività con riferimento al codice nace selezionato;

• Dettagliare i punti inseriti nel summary;

• Descrivere il prodotto; cercare di indicare chiaramente quello che l’azienda propone;

• Fornire informazioni circa la competenza o il know-how del proponente;

• Non includere slogan promozionali;

• Non includere i vantaggi del prodotto, verranno di seguito specificati;

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• Fornire un’immagine del prodotto se disponibile (da allegare);

• Non Descrivere il proprio prodotto in riferimento ad uno specifico mercato, ma concentrarsi sugli aspetti commerciali del prodotto che si desidera offrire.

Il testo dovrebbe dare sufficiente dettaglio per soddisfare un partner potenziale in questa fase.Il testo finale dovrebbe essere chiaro sull’opportunità di business. Altri elementi descrittivi richiesti possono essere: Technical Specification or Expertise Sought; IPR Status, Type and Size of Partner Sought, Type and Size of Partner Sought, Type of Partnership Considered.

4. Piattaforme in linea promosse dalla Commissione Europea

Portale europeo per le piccole e medie imprese (http://ec.europa.eu/research/participants/portal/desktop/en/home.html)

La Commissione Europea per implementare la sua strategia di e-government ha predisposto il Portale europeo per le piccole e medie imprese accessibile dal seguente indirizzo internet:http://ec.europa.eu/small-business/most-of-market/business-procurement/index_it.htmQuesto portale raccoglie tutte le informazioni che l’UE ha fornito sulle e per le PMI, dai consigli pratici alle questioni politiche. In altre parole, risponde ad una chiara e sintetica domanda: “Cosa può fare l’UE per la tua attività?”Questo portale aiuta ogni imprenditore a ottenere finanziamenti, a trovare partner, a operare in ambito internazionale e più in generale a trovare tutte le informazioni che l’UE ha fornito sulle e per le PMI, dai consigli pratici alle questioni politiche.

Portale dei Partecipanti (http://ec.europa.eu/research/participants/portal/desktop/en/home.html)

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Su questo sito si trovano le informazioni utili per finanziare i progetti grazie ai seguenti Programmi: Horizon 2020 (Programma quadro per la Ricerca e l’Innovazione); Fondo di Ricerca per il Carbone e l’Acciaio; COSME; 3° Programma sulla Salute; Programma per il Consumatore Utenti non registrati possono:

• Cercare i fondi;

• Leggere il manuale On-line e scaricare i documenti legali per H2020;

• Controllare se un’organizzazione è già registrata;

• Contattare i servizi di supporto e la sezione FAQ.

Utenti registrati possono:

• Sottoscrivere una candidatura;

• Firmare un contratto;

• Gestire il ciclo di vita del progetto;

• Registrarsi come consulente esperto della Commissione.

5. Altre piattaforme: Your Europe (http://europa.eu/youreurope/business/index_it.htm)È il portale che orienta sul come fare impresa all’estero, sui Programmi Europei e sulla ricerca di Partner in ambito internazionale. Your Europe è un sito dell’UE creato per aiutare a svolgere attività in altri paesi europei evitando inutili inconvenienti e problemi burocratici.In evidenza la sezione Accesso ai finanziamenti:http://europa.eu/youreurope/business/funding-grants/access-to-finance/index_it.htmIl portale Your Europe contiene:

• Informazioni sui diritti fondamentali sanciti dal diritto europeo nel campo della libertà d’impresa;

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• Informazioni sulle modalità di attuazione di tali diritti nei singoli paesi (laddove i dati siano stati forniti dalle autorità nazionali);

• Indirizzi e-mail o recapiti telefonici per contattare gratuitamente i servizi di assistenza dell’ue o ottenere un aiuto o una consulenza più personalizzati o dettagliati.

Nazionalità e paesi di riferimentoLe informazioni contenute nel sito riguardano principalmente i cittadini dell’UE e i loro familiari (compresi i familiari appartenenti a Paesi extra-UE). Nella maggior parte dei casi, i diritti descritti nel sito Your Europe si applicano a tutti i paesi membri dell’UE, nonché a Islanda, Liechtenstein e Norvegia.

6. Ulteriori guide ai finanziamenti

Di seguito, invece, i link dove scaricare alcune utili guide sul tema:

• La guida ai finanziamenti curata dagli uffici di Bruxelles delle regioni Toscana, Marche e Umbria: http://www.eurosportello.eu/sites/default/files/Guida%20finanziamenti%20UE%20imprese%202014-2020.pdf

• La guida “per principianti” ai finanziamenti europei, a cura della Commissione: http://ec.europa.eu/budget/funding/index_it

• La guida ai programmi di sostegno dell’UE per le PMI: http://ec.europa.eu/enterprise/newsroom/cf/itemdetail.cfm?item_id=5778&lang=it

• La guida alla nuova definizione europea di PMI: http://ec.europa.eu/enterprise/policies/sme/files/sme_definition/sme_user_guide_it.pdf

• La guida al programma COSME (in inglese): http://een.ec.europa.eu/sites/default/files/documents/een_-_guide_for_applicants.pdf

• La guida a Erasmus Giovani Imprenditori (in inglese): http://www.erasmus-entrepreneurs.eu/upload/NE%20registration%20guide%20-%20FINAL.pdf

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• La guida a Horizon 2020 (in inglese): http://ec.europa.eu/research/participants/data/ref/h2020/grants_manual/lev/h2020-guide-lev_en.pdf

• La guida all’utilizzo dei Fondi Strutturali per le PMI (in inglese): http://ec.europa.eu/enterprise/policies/sme/regional-sme-policies/documents/no.6_cookbook_en.pdf

Link Utili

• Portale della Commissione Europea. In questa pagina, anche i link ai siti delle varie Direzioni Generali (DG): http://ec.europa.eu/index_it.htm

• Portale Commissione Europea “Growth” dedicato a Mercato interno, Industria, Imprenditorialità e PMI: http://ec.europa.eu/growth/, con link alla pagina delle Calls for tenders (http://ec.europa.eu/growth/contracts-grants/calls-for-tenders/index_en.htm) e a quella delle Calls for proposals (http://ec.europa.eu/growth/contracts-grants/calls-for-proposals/index_en.htm)

• Portale per l’internazionalizzazione delle PMI, coi database utili alle aziende che intendono estendere la loro attività al di là delle frontiere dell’UE: https://webgate.ec.europa.eu/smeip/

• Portale di EASME, l’agenzia esecutiva della Commissione Europea per le PMI: http://ec.europa.eu/easme/en/executive-agency-small-and-medium-sized-enterprises-easme

• Solvit, la pagina che si propone di risolvere i problemi – anche delle imprese – con la normativa comunitaria: http://ec.europa.eu/solvit/index_it.htm

• Indice alfabetico delle tematiche dei Programmi finanziati dall’Unione Europea: http://ec.europa.eu/atoz_en.htm

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• Small Business Act, il portale predisposto dalla Commissione Europea: http://ec.europa.eu/enterprise/policies/sme/small-business-act/index_en.htm

• Mobilità degli imprenditori - Programma Erasmus plus (2014-2020): http://eacea.ec.europa.eu/index_en.php http://ec.europa.eu/programmes/erasmus-plus/index_it.htm http://www.erasmus-entrepreneurs.eu/index.php?lan=it#.VMZBlE1ATIU http://www.erasmus-entrepreneurs.it

• Interoperabilità - Competitività delle imprese e PMI (COSME) (2014-2020): http://ec.europa.eu/enterprise/initiatives/cosme/

• Inviti a presentare proposte: http://ec.europa.eu/enterprise/contracts-grants/calls-for-tenders/index_en.htm

• Contratti di servizi: http://ec.europa.eu/enterprise/contracts-grants/calls-for-proposals/index_en.htm

• Galileo (2014-2020): http://ec.europa.eu/enterprise/policies/satnav/galileo/index_en.htm

• Copernicus (2014-2020): http://www.copernicus.eu/

• Occupazione e solidarietà sociale - Programma dell’Unione europea per l’occupazione e l’innovazione sociale (SOCIAL 2014-2020): http://ec.europa.eu/social/main.jsp?langId=en&catId= 89&newsId=1093

• Prodotti Finanziari: FEI - Fondo Europeo per gli Investimenti: Private Equity e Prestiti http://www.eif.org/ BEI - Banca Europei per gli Investimenti: http://www.eib.org/

• EBRD - Banca Europea per la ricostruzione e lo sviluppo: http://www.ebrd.com/home

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• Pagina dei delegati europei alle PMI (EU SMEs Envoys): http://ec.europa.eu/growth/smes/business-friendly-environment/small-business-act/sme-envoys/index_en.htm

• Registro Europeo delle Imprese (EBR - European Business Register): http://www.ebr.org/section/2/index.html

• Il registro europeo delle imprese (EBR) è una Rete di registri delle imprese nazionali e di fornitori di informazioni dei Paesi Europei. L’EBR offre un accesso alle informazioni sulle imprese europee, direttamente online, attingendo al registro ufficiale di ciascun Paese. La missione del Registro Europeo delle Imprese è di rendere più sicura l’attività di impresa nel marcato unico, raccogliendo informazioni in anticipo sui potenziali partner commerciali e clienti. Per iniziare a utilizzare EBR bisogna contattare i punti di contatto locale, in Italia il responsabile del servizio è Infocamere (http://www.ebr.org/section/9/index.html)

• Eurochambres: http://www.eurochambres.be/Content/Default.asp? Fondata nel 1958, con sede a Bruxelles l’Associazione Eurochambres rappresenta la realtà imprenditoriale nelle Istituzione Europee, portando le istanze di oltre 20 milioni di imprese presenti in 43 paesi attraverso una rete di 1.700 camere regionali e locali, organizzate in 43 sistemi nazionali e due transnazionali. Oltre il 98% di queste imprese sono di piccole o medie dimensioni e danno lavoro complessivamente ad oltre 120 milioni di persone. Scheda delle Proposte per l’Agenda della Crescita: http://www.eurochambres.be/Objects/3/Files/A_Growth_and_Jobs_Agenda_for_20142019.pdf

• Eurocommerce: http://www.eurocommerce.eu/ EuroCommerce è un’associazione di imprese che rappresenta uno dei maggiori operatori economici in Europa. Presente con i suoi uffici a Bruxelles al fine di fornire informazioni su misura e analisi riguardo agli sviluppi chiave che influenzano le attività dei membri. EuroCommerce offre la possibilità di fare network tra persone provenienti da tutta Europa, di essere parte di discussioni,

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progetti ed eventi che sottolineano il ruolo e le esigenze delle imprese del commercio con lo scopo di migliorare il profilo della propria organizzazione nell’ambito dell’UE. Partner italiani sono: Confcommercio - www.confcommercio.it Federturismo - www.federdistribuzione.it Cooperatives Europe: https://coopseurope.coop/about-us Cooperatives Europe è la voce delle imprese cooperative in Europa. Forte di 82 associazioni provenienti da 33 Paesi europei, promuove il modello di business cooperativo in Europa.

• SIMEST: http://www.simest.it/ SIMEST è una società per azioni controllata dal Novembre 2012 da Cassa Depositi e Prestiti con una presenza azionaria privata (banche e sistema imprenditoriale). Le attività sono: sostegno ai crediti all’esportazione di beni di investimento prodotti in Italia; finanziamento di studi di fattibilità ed i programmi di assistenza tecnica collegati ad Investimenti; finanziamento di programmi di inserimento sui mercati esteri; finanziamento di interventi a favore delle PMI esportatrici; finanziamento per la prima partecipazione a fiere e mostre; assistenza finanziaria, legale e societaria relativa a progetti di investimento all’estero.

• SACE: http://www.sace.it/ SACE è una società per azioni del Gruppo CdP, vanta un’esperienza trentennale nella valutazione, assunzione e gestione dei rischi connessi all’operatività sui mercati esteri, offre un’ampia gamma di prodotti e servizi assicurativo-finanziari per sostenere la competitività imprese italiane, accompagnandole in ogni fase dei loro progetti di crescita: export credit, protezione degli investimenti esteri, garanzie finanziarie e cauzioni.

• Pagina del Ministero del Lavoro dedicata al Programma Operativo Nazionale 2014-2020: http://europalavoro.lavoro.gov.it/EuropaLavoro/Partecipo/

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• Agenzia ICE - Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane ha il compito di agevolare, sviluppare e promuovere i rapporti economici e commerciali italiani con l’estero - con particolare attenzione alle esigenze delle piccole e medie imprese, dei loro consorzi e raggruppamenti - e opera al fine di sviluppare l’internazionalizzazione delle imprese italiane nonché la commercializzazione dei beni e servizi italiani nei mercati internazionali: http://www.ice.gov.it/

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