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TIRI MANCINI N. XVIII Cultura

█ EditorialELa storia e le storie: la riunificazione del LiceoMancini in un’unica sede. ......................................... Pagina 1█ lEgalitàUno sguardo nella "scuola di legalità"......................................... Pagina 2L’associazione libera celebrala giornata della memoria ......................................... Pagina 3E se l’inferno fosse oggi?......................................... Pagina 4Non siamo solo vittime della nostra terra, masiamo i germogli che la faranno rifiorire......................................... Pagina 4La memoria nell’arte, nella musica e nellafantasia......................................... Pagina 5█ attualitàFatali alfieri di Dio......................................... Pagina 6Immigrati in italiaAnche l'irpinia abbatte le frontiere......................................... Pagina 7Brexit: Shock economico o geopolitico?......................................... Pagina 8█ ConvEgno su P.s. ManCiniPasquale Stanislao Mancini......................................... Pagina 9Mancini e le sue “tre donne”......................................... Pagina 9█ sCrittura CrEativaNato con la guerra......................................... Pagina 10Un battito d’ali......................................... Pagina 12Mancini’s karma......................................... Pagina 12█ sCuola E dintorniWien, wunderschöne wien.......................................... Pagina 13

La mia prima borsa di studio......................................... Pagina 15L'ex carcere borbonico Tra cultura e innovazione......................................... Pagina 16Per un pugno di libri.......................................... Pagina 17La flessibilità, il nostro cambiamento!......................................... Pagina 18Dear diary......................................... Pagina 18█ CulturaPremio Scriviamoci 2017......................................... Pagina 19Alboscuole premia "Tiri Mancini"......................................... Pagina 20Incredibile!!!1!11!......................................... Pagina 21Premio Carmine Scianguetta......................................... Pagina 21█ MusiCaIl supereroe che è dentro ognuno di noi......................................... Pagina 22La musica secondo il mio mondo......................................... Pagina 23█ FisiCa E sCiEnzELa terza I nel Futuro Remoto......................................... Pagina 25█ rECEnsioniUn coltello in tasca, sicurezza di un debole......................................... Pagina 26Ti prendo e ti porto via......................................... Pagina 26"All'alba saremo liberi"......................................... Pagina 27“Diverso non vuol dire estraneo”......................................... Pagina 27Il bambino segreto, Camilla Lackberg......................................... Pagina 28Come un vecchio libro può cambiarti la vita (inmeglio)......................................... Pagina 29

INDICE Tiri ManciniAnno XVIII n° 1

LICEO SCIENTIFICO “P.S.MANCINI”Via de Cocilii

AVELLINO

DIRETTORENicolina Silvana Agnes

CAPOREDATTORIRita Covino

Maria Stella Pugliese

REDAZIONEDello Russo Salvatore IV A

Iannaccone Erica IV ABonomo Ida IV A

Melillo Mattia Felice I DMusto Silvana I ASAAquino Mario I BSA

Giarletta Domenico I BSAMonaco Christian I BSAPeluso Raffaele I BSAIorio Antonio III ASA

Maraio Filippo III ASAErrico Rossana II C

Cantelmo Marco ICSA Pisacreta Antonio I CSAGiarletta Michele III ASAAnnecchiarico Gaia III CAlessandra Mucci V A

STAMPAPRINTì

Strada Statale 7/bis 45-47 Manocalzati (AV) 0825 675766

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TIRI MANCINI N. XVIII

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Editoriale

Via De Concilii, Baccanico,Annarumma, Zigarelli, Scandone,altri tempi, un’altra storia, anni diconflitto più o meno latente tracentrale-succursale, dove iltermine succursale nonmanteneva un’accezioneesclusivamente logistica, ma siera caricato di una connotazionedi disvalore. Col tempo il LiceoMancini si riscopriva due anime,De Concilii e Scandone, che sierano andate darwinianamenteevolvendo in ambienti diversi,due modalità di fare scuola,ovviamente perché gli spaziformativi, con le maggiori ominori risorse e opportunità,condizionavano la didattica,mentre le distanze creavanoassenze, distacchi, autonomie.Non solo, ma i luoghi, diventandospazi vissuti, si connotavano diaspetti e colori affettivi edemozionali irrinunciabili edincontestabili. Due anime. Cosìche, nel momento in cui, in nomedi contingenze diverse ecomplesse, quell’innaturalefrattura logistica vienericomposta, riemergono i dirittidell’abitudine e dei vissuti, leemozioni, le storie personali, percui la riunificazione diventa,come ha osservato uno studente,un’operazione destabilizzante,anche se si ricostituisce l’identitàdella Scuola. Successivamente, èchiaro, si ritrova l’equilibrio e sirafforza il senso di appartenenzaattraverso la comunicazione, lapartecipazione, la condivisione,la relazione.Ma torniamo dalle storiepersonali alla storia, del LiceoMancini, che non è una Scuolaqualunque.Un altro studente, contattato nel

sondaggio in appendice, afferma“storicamente il posto del Liceo èqui”, sintetizzando l’opinione dichi, più avanti negli anni, ha vistoe vissuto e quindi cerca diriconoscere significati,costruendoli sulle evidenzediacroniche e riferendosi a quellaparticolare tradizione culturale edidattica che si è sviluppata in unluogo e l’ha segnato cosìprofondamente a lungo nel tempoda non poter più fare a meno diriconoscersi in esso. Latradizione del Liceo Mancini èprofondamente radicata a via DeConcilii. Ma i giovani ed igiovanissimi si sentono partedella lunga storia del Mancini?Per loro il Liceo è una sedeconcretamente circoscritta in unedificio o una realtà educativaforte nel contesto cittadino eprovinciale, con una sua gloriosatradizione? Pensano a quantistudenti hanno percorso questicorridoi, hanno studiato in questeaule a quanti docenti eccezionali,hanno formato le generazioniprecedenti a quante mentibrillanti si sono formate in questaScuola? Riflessioni cherichiamano significati, valori,umanità e che quindi abbiamo ildovere di riproporre, così come èstato in occasione delbicentenario della nascita di P.S.Mancini; abbiamo sempre ildovere di ricordare il valore ed ilbene, e di fare meglio.Abbiamo anche il dovere discrollarci di dosso le urgenzequotidiane e le nostre piccoleaspettative di comodità, in nomedi una prospettiva più attenta alsenso di comunità.Ma qui andiamo troppo lontano…per cui lasciamo ancora la parola

agli studenti, contattati in unrapido sondaggio tra le classiprime e quinte, le une perché iningresso, le altre perché in uscita.La sede. Per alcuni è indifferente,ma c’è attenzione allaprovenienza degli studenti e alproblema dei trasporti.Logisticamente la sede unica èun vantaggio, solo che il traslocoè stato destabilizzante. C’è ancheil vantaggio che i cinque anni sisvolgono tutti in un unicoambiente. E poi “Storicamente ilposto del liceo è qui. Favoriscecontinuità e appartenenza”.Palestra. “Per chi non aveva lapalestra ora la palestra c’è. Anzice ne sono due ma il rammaricoè che una attualmente non èutilizzabile.”Segreteria. Vantaggio di avere gliuffici uniti.Didattica. I docenti arrivanosubito in classe perché nondevono spostarsi.Laboratori. A Scandone ilaboratori erano più attrezzati maqui abbiamo più laboratori.Le aule. Diverse sono più piccolecon lavagne obsolete.Le assemblee. Durante leassemblee ci si sente più uniti ecompatti. E’ un incentivo allapartecipazione perché nonbisogna spostarsi.Le relazioni. Prima c’eradistinzione e competizione traScandone e de Concilii, ora nonci sono più gruppi ed è più facilefare amicizia. Ci si conosce tutti esi coltivano contatti con le altreclassi.La sicurezza. Dopo lapubblicizzazione dei recenti studidel prof. Petti per diversistudenti non ci sono problemi maci sono alcuni che ancora

LA STORIA E LE STORIE: LA RIUNIFICAZIONE DELLICEO MANCINI IN UN’UNICA SEDE.

D.S. Nicolina Silvana Agnes

Divagazioni sparse ora che è quasi passata la bufera del trasloco e delle polemiche.

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Legalità

UNO SGUARDO NELLA "SCUOLA DI LEGALITÀ"A. D'Agostino, I. Di Capua, III E

Tre edizioni di seminari pomeridiani mirati alla formazione civile

Tre edizioni di seminaripomeridiani mirati alla formazionecivile.L'unione fa la forza: questo è ilmessaggio della "Scuola diLegalità", nata grazieall’associazione contro le mafie“Libera”. Si tratta di una serie diseminari pomeridiani conl'obiettivo di formare gliadolescenti per poter combatterel'omertà e le azioni sbagliate checondizionano enormemente i modidi vivere quotidiani. L'associazioneha l'intento di promuovere il beneperché la storia ci insegna cheguerra genera guerra e che il malenon si combatte con altro malegratuito. Anche quest'anno Liberasi è impegnata organizzandoincontri pomeridiani presso la

Camera di Commercio conpersonaggi di spessore come ilprocuratore Cantelmo e la mogliedi Pasquale Campanello, vittimainnocente di mafia.Non si tratta, però, solo edesclusivamente di discorsi frontali,non sono le classiche lezioni fraprofessore ed alunni, bensì giovaniche hanno dimostrato il loroimpegno creando ed ideando unvero e proprio progetto persfruttare e rinnovare un benecomune. Si è partiti con loscegliere un luogo dismesso inmodo da poterlo trasformare inuno spazio utile alla comunità. Daivari brainstorming, si è pensato adluogo capace di poter offrire riparoa coloro che non possiedono unacasa propria nè denaro né

guadagnano abbastanza da poterarrivare a fine mese. I progetti diquesta edizione hanno tenuto inconsiderazione due spazidifferenti: l'Eliseo e il Mercatone.Finito il corso, è stato organizzato,presso il nostra Liceo Scientifico,un vero e proprio presidio in cuicontinuare a diffondere i giustiprincipi per saper vivere incomunità.“La mafia è unfenomeno umano e come tutti ifenomeni umani ha un principio,una sua evoluzione e avrà quindianche una fine", parole queste diGiovanni Falcone che dimostranocome il futuro può fare ladifferenza e come siamo noigiovani a dettare il cambiamento ea porre fine a tanta atrocità eviolenza.

osservano che la sedenuova sarebbe menosicura della vecchia divia Scandone.Spunti divertenti emersidal sondaggio. Tragitto. “A Scandonelungo la salita pensavisolo a camminarementre a via De Conciliisi attraversano stradepiene di negozi, per cuisi guardano le vetrine eci si distrae.”Parcheggio. “A Scandonenon eravamo costretti apagare il parcheggio. Quise io vengo a scuola conl’automobile e voglioparcheggiare devoparcheggiare fuori epagare.”Ping pong. “Si sente lamancanza del tavolo dipingpong.”

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Legalità

Dal 1996, ogni anno in una cittàdiversa, l’associazione Liberacelebra la Giornata della Memoriadella legalità, leggendo i nomi ditutte le vittime innocenti epromuovendo un’opera disensibilizzazione sul tema dellemafie. Ci sono vedove, parenti divittime conosciute e non. È undovere civile ricordarle tutte, perchéa quei nomi e alle loro famigliedobbiamo la dignità dell'Italiaintera. Anche quest‘anno, il 21 marzo,primo giorno di primavera, sonostate ricordate le vittime innocentidelle mafie, auspicando che ilrisveglio della natura facciarinascere la voglia di verità e digiustizia sociale. Questamanifestazione è la prima dopo ilvoto unanime della Camera che haistituito il 21 marzo “GiornataNazionale dedicata alla memoriadelle vittime della mafia”.Tutto comincia a Locri un paesinodella Calabria che conosco benepoiché vi trascorro le vacanzeestive. Qui ho molti amici e tantevolte abbiamo parlato della loro

difficile realtà e della voglia diriscatto, di libertà. Sì, libertà, unsogno, un’utopia solo apronunciarla, eppure la voglia dicambiare le cose è tanta. Oggi cheho 16 anni avrei voluto essere liinsieme a quei 25000 partecipantia Locri e gridare con loro ‘’Basta,ridateci i nostri sogni e la voglia divivere”. Ho potuto però dare il miopiccolo contributo partecipandocon la mia scuola, il LiceoScientifico P. S. Mancini, insiemead altre scuole dell’Irpinia,marciando per la giustizia.A Ponticelli eravamo più di 40.000persone, soprattutto studenti edocenti provenienti da tutta laCampania. Una periferia occupata,occupata dai rifiuti, dal degrado,dall’abbandono. Una periferia dovevivere diventa ogni giorno piùdifficile. E se si è bambini ancora dipiù. È la periferia che si trova nellaparte orientale di Napoli, unquartiere di frontiera, dove esistonoattività illecite di ogni sorta e doveda poco, nel 2016, è stato uccisoCiro Colonna, un innocente.Abbiamo marciato tutti insieme con

slogan, cartelloni e bandierecolorate fino al “Parco Conocal”, tragrida e canzoni che echeggiavanosperanza e liberta. Lì, sotto un solecocente, sono stati letti, come intutte le piazze dedicate allamanifestazione, i 994 nomi divittime innocenti: un elenco infinitoin una piazza attorniato da unsilenzio stupefacente e da voltisbigottiti. È stata una giornataintensa. Sono tornato a casastanco, ma con il cuore pieno digioia nel vedere così tanti di noipartecipare tutti insieme verso ununico obiettivo, con tanta voglia, diagirePerciò ringrazio la mia scuola peraverci permesso di condividerequesta bella esperienza e spero dipartecipare ad altre in iniziativeanche perché il mio istituto èparticolarmente sensibile eimpegnato su questo tema, tantoche sta nascendo il ‘’PresidioInterscolastico di Legalità ‘’ percreare un luogo di formazione, dieducazione e di organizzazione eper ben incanalare la nostra giusta,sacrosanta indignazione.

T. Berardi, III C

L’ASSOCIAZIONE LIBERA CELEBRALA GIORNATA DELLA MEMORIA

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Legalità

E SE L’INFERNO FOSSE OGGI?F. Pisaniello e L. Preziosi III B, A. Leo III C, C. Mastroberardino e T. Zanfardino III I

“La verità è tanto più difficile dasentire quanto più a lungo si ètaciuta”. Interpretando le parole diAnna Frank, possiamo costatarequanto ancora attuali siano.Vissuta durante l’Olocausto, haprovato sulla sua pelle la violenzadisumana dei lager, tra i qualipossiamo ricordare quello diRavensbruk: una sorta di “infernorosa” dove trovarono la morte piùdi novantamila donne. IdaDesandré, una delle pochesuperstiti dì Ravensbruk, raccontala sua storia, nella qualeemergono i segni di una cicatriceindelebile che ancora brucia alricordo delle terribili violenzefisiche e psicologiche vissute. Adistanza di tempo, la violenza sulledonne rimane un tema attuale cheha raggiunto le dimensioni di una

vera emergenza sociale. Nelnostro paese, solamente nel 2016,sono state 120 le donne mortestrangolate, accoltellate, bruciateda uomini che dichiaravano diamarle ma di un amore malato,alimentato da una mentalitàretrograda e sessista. Col tempo,nei confronti delle vittime sempremaggiore è l’indifferenza; è comese ci fossimo rassegnati aconvivere col “diavolo”. Questo èuno degli esempi d’inferno piùvicino a noi; un inferno ben diversoda quello presentato nellaCommedia da Dante poiché fruttodi un pensiero modernosconosciuto al poeta fiorentino. Ladonna che ha guadagnato consacrificio ed impegnol’emancipazione personale, nonviene gratificata ed apprezzata ma

fatta oggetto di violenza. Permettetutto questo la nostra società,dominata da valori “morti” che cirendono abitanti di un “limbo” traparadiso e inferno, dove non siconosce la differenza tra bene emale. Quest’incertezza dà vita alcaos: una confusione di idee,pensieri e azioni che portanol’uomo a smarrire la via dellaragione. Non basta essereconsapevoli che ci siano statedelle vittime; anche se nomi, datee testimonianze continueranno ariempire le pagine di cronaca nera,suscitando amara tristezza,l’apatia ci divorerà portandoci adimenticare tutto. Per questomotivo non possiamo essere sologli spettatori di questo inferno,dobbiamo “scendere in campo” emettere fine a questa disumanità.

Il 21 marzo, ormai divenutaGiornata Nazionale dedicata allamemoria delle vittime della mafia,anche quest’anno ha avuto grandesuccesso.È l’inizio della Primavera, maanche una data simbolo dellasperanza che ogni annopuntualmente si conferma.Numerosi studenti e professoriprovenienti da varie scuole dellecittà della Campania, si sonorecati a Ponticelli per potermarciare all’insegna della legalitàe della giustizia. La mafia deveessere sconfitta: questo è ilmessaggio da trasmettere. Sotto il

caldo sole di questa mattina, aPonticelli, in un luogo simbolo deldegrado e dell’illegalità, sono statiinfatti pronunciati gli oltreottocento nomi delle vittime di unarealtà atroce, protagonisti di unamorte che non meritavano, unamorte a volte del tutto casuale ecompletamente inaspettata. Ingiornate come queste lapartecipazione è alle stelle: iragazzi hanno organizzatostriscioni, magliette originali,bandiere per manifestare la lorototale adesione; vi sono anche ibambini della scuola primaria atestimoniare che la cultura della

legalità deve cominciare adessere insegnata a cominciare daquando si è piccoli.Sono momenti difficili questi: daun lato il ricordo e la speranza diun mondo migliore, dall’altro laconstatazione che esistonocontesti caratterizzati dall’odio edalla violenza contro i qualicombattere perché luoghi come ilquartiere Ponticelli possano averela possibilità di diventare,attraverso la diffusione dellacultura della legalità, “Luoghi disperanza, testimoni di bellezza”. In marcia dunque con il desideriodi lottare e di vincere!

NON SIAMO SOLO VITTIME DELLA NOSTRA TERRA,MA SIAMO I GERMOGLI CHE LA FARANNO RIFIORIRE

A. d’Agostino III E

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TIRI MANCINI N. XVIII

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Legalità

Son morto che ero bambinoson morto con altri centopassato per il caminoed ora sono nel vento.Ad Auschwitz c’era la nevee il fumo saliva lentonel freddo giorno d’invernoe adesso sono nel vento.Ad Auschwitz tante personema un solo grande silenzioè strano non ho imparatoa sorridere qui nel vento.Io chiedo come può un uomouccidere un suo fratelloeppure siamo a milioniin polvere qui nel vento.Ma ancora tuona il cannoneancora non è contentadi sangue la belva umanae ancora ci porta il vento.Io chiedo quando saràche l’uomo potrà impararea vivere senza ammazzaree il vento mai si poserà.Ancora tuona il cannoneancora non è contentosaremo sempre a milioniin polvere qui nel vento

A. Donzella, D. Zollo e L. Dello Russo IE, A. Angiuoni e F. Aufiero IC

LA MEMORIA NELL’ARTE, NELLA MUSICA E NELLA FANTASIAL’espressione più efficace del ricordo è sicuramente l’arte,che comunica sentimenti ed emozioni in molteplici forme e,tra le tante, quella più immediata è la pittura

“La memoria è determinante el’uomo che non ha memoria è unpover’uomo, perché essadovrebbe arricchire la vita e darela possibilità di pensare ad errorio cose giuste fatte. Non si trattadi ricordare la scadenza di unadata, ma qualche cosa di più, cheda valore alla vita”( Mario RigoniStern). La memoria, dunque, deveessere trasmessa attraverso varieforme. L’espressione più efficacedel ricordo è sicuramente l’arte,che comunica sentimenti edemozioni in molteplici forme e, trale tante, quella più immediata èla pittura. Un esempio concreto èil quadro intitolato “Autoritrattonel campo”, realizzatodall’artista Felix Nussbaum,pittore tedesco di origine ebraica.In quest’opera l’artistarappresenta se stesso con ladivisa da prigioniero in un campodi concentramento. Il suosguardo è di sdegno e di

disappunto e rappresenta ilrancore e la rabbia di un uomoche, privato della propria dignità,è costretto a subire ingiustizie esoprusi. In ambito musicale, invece,impossibile non citare uno deibrani più significativi sullamemoria dell’Olocausto, ossiaAuschwitz (canzone di unbambino nel vento) di FrancescoGuccini. L’autore immagina diessere un bambino morto adAuschwitz e rappresenta l’atrocitàdella sua morte “passato per uncamino”, e la mole dei morti conla frase “son morto con altricento”. Ma, nonostante lebarbarie commesse dai nazisti,“ancora non è contenta di sanguela belva umana”. Versi profetici e attualissimi quellidi Guccini che si chiede “quandosarà/ che l’uomo potràimparare/a vivere senzaammazzare”.

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Attualità

P. e C. Mupo, III H

FATALI ALFIERI DI DIO“Costruirei una grande,grandissima muraglia sul nostroconfine, voglio che sia bellissimaperché forse un giorno lachiameranno con il mio nome. Nonc’è scala che possa arrivarci: semai riuscissero a salire in cima sitroverebbero nei guai perché nonc’è modo di scendere giù”. Non èla metafora poetica né il progettofantomatico di un ingegnereambizioso: sono le parole assurde

dell’uomo più influente delpianeta, Donald Trumpneopresidente degli Stati Unitid’America. Eh sì, quell’America chesempre suscita invidia eammirazione, la stessa che nellaDichiarazione di Indipendenzaafferma “that all men are createdequal”. Quell’America oggiabbraccia il progetto di un uomocapace di risvegliare l’animalesopito in noi, cancellando anni diprogresso e civilizzazione. E le sueparole sono perfetta sintesi dellastrada che sembra voler prenderela politica internazionale, la strada

della divisione causatadall’efferata violenza delle stragidel terrorismo internazionale.Gli attentati di Parigi, di Bruxelles,di Nizza e tanti altri spargimenti disangue in Iraq, Afghanistan e Siria,i più recenti a Berlino, dove uncamion si è schiantato contro unaffollato mercatino di Natale, inTurchia, dove i festeggiamenti dicapodanno in una discoteca adIstanbul sono stati interrotti da

fatali colpi di kalashnikov sferratida un uomo urlante “Allah Akbar”.Ed ancora a Londra, dove un’autoha investito una dozzina di pedonisul ponte di Westminster e in Egittodove le celebrazioni copte dellaDomenica delle Palme si sonotrasformate in strage a Tanta e adAlessandria. L’ISIS dichiara unaguerra voluta da Allah, minaccia dimarciare sulle macerie delle nostrecittà sotto l’insegna tetra di un Dioche forse neppure esiste E’ in corso una guerra di religione,un attacco all’Occidente, allanostra cultura. Una guerra che

annichilisce la libertà e diffonde ilterrore, che ci tiene impantanatinella palude della paura, cheinfanga la nostra civiltà e la nostraquotidianità.. I terroristi sonogiovani sbarbati cresciuti eformatisi nella vivace e multietnicaciviltà occidentale, sicuri di avereragione. E’ la forza perversa espietata dell’indottrinamento, lafaccia buia di quella religione cheinsegna come la fede cieca e

indiscussa sia una virtù e la guerrain nome di dio un dovere. Ilterrorista è un integralista religiosoche agisce per l’amore per ilmartirio, che gli concede unbiglietto diretto per il paradiso.Ma non è lo straniero adattaccarci, a portare fiero il cupovessillo che fluttua al vento dellaviolenza. A minacciarci non sono gliimmigrati che sbarcano sulle costedella nostra penisola alla ricerca diun futuro, dipinti come invasori.Loro sono solo uomini e donne chefuggono da guerra e miseria, chestraziati lasciano le loro case. Non

Nella lotta della luce della conoscenza contro l’oscurantismo dellafede “ricordatevi che siete uomini e dimenticatevi tutto il resto”

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Attualità

G. Annecchiarico III C

IMMIGRATI IN ITALIAANCHE L'IRPINIA ABBATTE LE FRONTIERESempre più spesso l'Italia è terradi sbarco di immigrati costretti ascappare dalla propria patria, a laricerca di una vita migliore.Anche l'Irpinia si è resa favorevolead ospitare gli immigrati nei centridi accoglienza e nei molti alberghiche hanno cambiato la propriadestinazione per dare ospitalitàagli extracomunitari in difficoltà.Proprio questo può portare a gestidi violenza dettati dalla miseria dichi ha perso tutto anche la dignità. Nel paesino di Monteforte, adesempio, dove sono ospitati circa

trecento immigrati dislocati indiverse strutture, ci sono statimomenti di tensione. Non èsicuramente una situazione facileda gestire che tutte le carichepolitiche locali stannomonitorando con la massimaattenzione. Frequenti gli allarmisociali e sanitari come quello dellascorsa estate, quando giunse ingravissime condizioni, pressol'ospedale Moscati di Avellino, ungiovane ventenne della NuovaGuinea, poi deceduto per sospettameningite. Immediata la profilassi

nel centro d'accoglienza,nell'ospedale e tra tutte le personeche avevano avuto contatti con ilgiovane.È ammirevole la grande generositàdei territori irpini verso questepersone a cui la vita e la guerrahanno strappato via tutto.Come ogni altro paese italiano edeuropeo, anche l'Irpinia hacompiuto il suo passopermettendo a questa genteinnocente di riacquistare unadignità e soprattutto di riprendersila loro vita.

sono barbari che voglionooccupare il nostro territorio, chedisprezzano la nostra cultura, sonouomini disperati, prostrati dallamiseria che cercano un lavoro,umile, che gli permetta di ritrovareuna dignità. Non serve a nullachiudere le frontiere, barricarcinella fortezza della nostraindifferenza ed essere sordi difronte all’ appello d’aiuto.Porgiamo la nostra mano in nomedell’humanitas, principio laico euniversale che riassume l’eticadell’uomo, quei valori nati secoliprima di Cristo che costituiscono la

pietra miliare del pensieroOccidentale, delle nostrecostituzioni e delle nostre leggi.Proibendo il soccorso, sbarrando iconfini, generiamo una faglia cosìlarga e profonda da esseredestinati a cadere dentro il suoabisso. Non possiamo pensare disconfiggere il terrorismo conl’intolleranza, l’odio, i muri, ma nonpossiamo neanche rimanere sordidavanti alla realtà dei fatti che ciurla straziante la causa di tuttoquesto disastro.Il terrorismo è quindi una guerra di

religione. Ma il mondo non vuoleaccettare questa spiegazione. Ealla presa di coscienza deveseguire una guerra che non sicombatte con i missili: è labattaglia della parola,dell’istruzione contro l’ignoranza, lacrociata pacifica control’indottrinamento e lasuperstizione.Denunciare come ogni dogmacieco possa fomentare odio, guerree mostrare come nessuna religionepotrà mai fornire una realizzazionepiù commossa e profonda dellaconoscenza.

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TIRI MANCINI N. XVIII

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Attualità

L. Ambrosone IV G

BREXITSHOCK ECONOMICOO GEOPOLITICO?

Quasi nessuno. Una risposta percerti aspetti assurda, ma che conun po' di attenzione risultaevidente. Subito dopo ilreferendum (24 giugno 2016), siiniziò a parlare delle tragicheconseguenze economiche efinanziare che avrebbero colpito laGran Bretagna pervolontà del 51,9% dellapopolazione, diabbandonare l’Europa:“picchi”, “crolli”sonostate le parole piùutilizzate nelle intervistenei mesi successivi. Mafino ad oggi cosa èdavvero accaduto?Nonostante le immediatee negative conseguenze,come la perdita del 10%del valore della sterlina,dati e analisi successivinon hanno infatticonfermato le disastroseprevisioni realizzate daeconomisti e osservatorinel caso della vittoria dei“Leave” (britannici chehanno votato per uscire). I consumi nel RegnoUnito non sono scesi e ilsettore dei servizi ècresciuto. Naturalmentetutto questo non vuol dire che leconseguenze di Brexit si sianoesaurite, anche perché l’uscitatecnicamente deve ancoraavvenire (il governo deve infattiinnescare il processo di uscita in

base a quanto previsto dal trattatodi Lisbona). Una volta fuori dall’UE,l’economia del Regno Unito equella delle potenze internazionaliche hanno investito lì dovrannofare i conti con le conseguenzedell’uscita dall’area di liberoscambio europeo. E’ certo che,

almeno fino ad oggi, i grossinumeri collegati alle perdite nonhanno avuto alcun tipo di impattoconsiderevole sulle nostre vite. Inrealtà i capitali delle borseeuropee sono soldi che non

esistono, non sono parte dellaricchezza della famiglia e delleimprese, ma titoli di debito e dicredito che non hanno nulla a chevedere con l’economia reale. Perquella che si stima essere unaporzione di circa l'80% dellapopolazione inglese - la quale non

possiede azioni néobbligazioni - quei soldinon hanno alcun valore.Poi c'è un 15-20 % circa,la parte più ricca dellapopolazione, chepossiede questi titoli chesoffre o gode di questimovimenti del mercato.Per il resto, il mercatofinanziario non ha quasialcun impatto. L’unico effetto reale chesi può riscontrare è lafine dell’illusione daparte dei britannici dirimanere per sempre unimpero solido e forte.Non si tratta infatti di unproblema finanziario,come quello checaratterizzò la crisi del2008, ma di un altro tipodi shock: di unogeopolitico. Il paese, giàenormemente diviso a

livello sociale e geografico, rischiaora di perdere pezzi importanticome l’Irlanda del Nord e laScozia, già in movimento perchiedere l’indipendenza dal RegnoUnito.

Quale l’impatto effettivo sulla nostra vita quotidiana?

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Convegno su P.S. Mancini

L’evento prevedeva un articolatoprogramma di manifestazioni apartire dalle 8.30, ora in cui si ètenuta la cerimonia discoprimento della targacommemorativa situataall’ingresso della sede di via DeConcilii per mano della Dirigentescolastica prof.ssa Agnesaccompagnata dall’Inno alla gioiadi Beethoven eseguito dal corodella nostra scuola.Alle 9.30 si è poi svolto unconvegno di studi presso l’excarcere borbonico su <<Mancini,l’uomo, il politico, il giurista>>relatori: Gianni Festa, direttore delCorriere dell’Irpinia, FrancescoBarra, professore dell’Universitàdegli Studi di Salerno, CeciliaValentino, docente di Italiano eStoria ed infine il presidente delComitato Scientifico delbicentenario <<P.S. Mancini>> diCastel Baronia (AV), terra natìa delMancini, l’onorevole GiuseppeGargani.Si è dissertato sulla poliedricità di un

uomo dalla fama tanto acclarata peressere stato, oltre che patriotagiurista, uomo di stato e fondatore

del diritto internazionale italiano,anche uomo di famiglia in veste dipadre, marito e figlio. Il contributo

originale alla storia e allo spiritonazionale, intesi come formazione diuna coscienza sociale e di una idea

nuova di nazione come soggettoindiscusso, lo pongono sulpanorama sociale romanticodell’800 come un avanguardistanel suo vivo desiderio di fondereletteratura, storiografia e politicain un unico, ampio respiro.D’altronde l’Illuminismo del ‘700era un secolo che per quantoraziocinante, era ancora“abituato” a contrastare ilriconoscimento giuridico nelleforme dell’autodeterminismo,dell’emancipazione odell’alienazione, appiattendo“l’unicità del singolo” a discapitodell’audacia, dell’originalità edella dignitosa libertà dellostesso: un fronte particolarmentecaro al nostro Mancini, per cui sibattè strenuamente.A questo proposito ci ricorda la

Valentino: “Se non amiamo la nostrastoria, saremo costretti a subirlacome destino privato.

O. Carbone V B

PASQUALE STANISLAO MANCINI“Una delle glorie della nostra Irpinia”, illustre giurista ed eminentepolitico, in occasione del bicentenario della sua nascita

O. Carbone, A. Esposito V B

Mancini e le sue “tre donne”Particolarmente interessante è unaspetto emerso durante ilconvegno sul giurista. Laprofessoressa Cecilia Valentinoparla della vita privata di Mancinied in particolare del suo rapportocon le tre donne più importantidella sua vita: la madre MariaViola, autrice sin da giovanissimadi versi patriottici, la moglie LauraBeatrice Oliva, tragediografanell’ambiente partenopeo e la

figlia Grazia, “interlocutriceprivilegiata” del padre, scrittrice egiornalista, biografa di famiglia.Donne di grande spessore,dunque, che parlarono di lui comedi uno studioso “laborioso eintelligente”, dal vigoroso rigoremorale e di pensiero, di un uomoche seppe instancabilmente“apprezzare e dare valore e spazioalle donne”.La visione rivoluzionaria di Mancini

in riferimento alla condizionesottomessa della donna in società,reca in sé una sua radiceprimordiale nell’insegnamentomaterno circa la libertà el’uguaglianza paritaria uomo-donna. Questa visione, innovativanella dimensione pubblica, mapeculiare in quella privata, ebbeun riflesso senza eguali sull’ Italiapost-unitaria.

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Scrittura creativa

S. Rotondi II ALM

NATO CON LA GUERRA“Ahmed, Ahmed” un urlo disperatosquarciava la notte. Acqua neipolmoni, rumori sordi, gemitiattutiti, tutto intorno a mescompariva, poi fu la pace.Avevo nove anni quando persi lavita e questa è la mia storia.Sono nato con la guerra, non vi eragiorno in cui una bomba nonsventrasse un palazzo, non c’eranotte in cui fumose fiamme nonspegnessero una vita. Avevoimparato ad essere vigile,introvabile; ma chi avrebbe dovuto

cercarmi? Ero solo in un mondo dilupi, un mondo in cui la propriasopravvivenza era fondamentale, incui si lottava per un tozzo di pane,in cui si era fatto ‘di necessitàvirtù’. La mia casa era un grovigliodi calcinacci e fili di ferro; la miafamiglia era un piccolo bambinorachitico di cui avevo cura, l’unicobriciolo di umanità in un luogodevastato dall’odio e dalla ferocia.Non vi era giorno in cui non trovavoun uomo cadavere, non vi era nottein cui grida sconnesse nontrapassassero il sottile velo chemolti chiamano sonno, non vi era

mattina in cui non mi svegliassi disoprassalto mentre deimitragliatori esplodevano i loromalefici colpi. Camminavo nellacittà fantasma, come se ilfantasma fossi io. Un giorno fummopresi, rapiti da uomini enormi,vestiti di verde con giganteschizaini sulle spalle e armi mai viste.Parlavano una linguaincomprensibile e ridevano, non lerisate amare e crude che ero solitosentire ma risate piene e gioiose.Ci fecero salire su una camionetta

e ci portarono via dal luogo in cuieravamo nati e in cui forsesaremmo morti. Ci portarono inuna città, e immaginatevi il miostupore quando vidi la pacatezza,la tranquillità negli occhi egliabitanti; non vidi occhi di terrore,corpi senza vita affogati nel propriosangue, non vidi case distrutte epianti disperati. Vissi insieme aquegli alieni per tre mesi, per tremesi apprezzai un pasto caldo, unadoccia ristoratrice, un letto,sperimentai la pace; per tre mesifui solo un bambino. Ma per ibambini nati grandi non esiste

futuro; la guerra tornò inesorabilein una tiepida notte, altri scoppi,colpi ripetuti ordini imperiosi, gridadi dolore.Qualcuno sfondò la porta della miacamera e mi trasse in salvo. Avevopaura, paura di rivivere ancoraquella storia che aveva portato viala mia gente, che aveva uccisovecchi e bambini; la morte che nonguarda in faccia a nessuno avevascelto la vittima predestinata.Passai in silenzio la notte senzarespirare, con il cuore piantato in

gola e gli occhi sbarrati e mentre ilmio paradiso veniva distruttopiangevo sommessamente. Poicessò il tutto e si fece giorno, ilsoldato ritornò e mi prese inbraccio, sussurrandomi delleparole all’orecchio. Attraversai lacittà distrutta ed il cuore mi sistrinse nel petto, il mio sogno erafinito e gli incubi ricominciavano ariaffacciarsi, altri corpi senza vita,altre rovine, altre grida; la città cheavevo visto non esisteva più,cancellata, mutilataselvaggiamente, privata della suaessenza. Mi condusse a quello che

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Scrittura creativa

rimaneva del porto dove migliaia didisperati erano ammucchiati comeanimali e dove il silenzio regnavasovrano, il silenzio in cui la nottesceglie le proprie vittime.Ci stiparono su un gommone, nonavevamo nemmeno lo spazio perrespirare. Ma la cosa insostenibileerano gli occhi, migliaia di occhivuoti di chi ha perso tutto, di chinon ha nessuna speranza, occhiche avrei preferito non rivedere.Una partoriente diede alla luce unbambino ma morì ancora prima divederlo; il suo corpo fu gettato inmare e con esso il figlio nato nelnulla e morto senza ragione.Il mare era piatto, il cielo serenodimentico dell’orrore che locircondava, della paura cheattanagliava gli animi di tutto, dellamorte che aleggiava nell’aria. Finoa quando non ci mise lo zampino ilfato! Il mare si ingrossò, le ondecome guerrieri si abbatterono sulloscafo sfondandolo e facendopenetrare l’acqua. I miei vestiti siinzupparono mentre la barcasprofondava, la folla comeimpazzita tentava di mettersi insalvo, molti finirono in mare. Miritrovai in acqua, abbandonato ame stesso dall’egoisticoattaccamento alla vita degli altri;annaspavo tentando di riprenderearia e udivo le grida disperate deimiei compagni di sventura.Mi arresi alla morte e le sorrisi,inutile lottare per una vita a cuinessuno tiene, inutile lottare peruna vita fatta di stenti e sofferenze,inutile lottare per una vita che ci ha

creato bambini ma voluto adulti.Chi si ricorderà di me, chi piangeràla mia morte mi chiesi mentreaffondavo nella beatitudine, chi siricorderà di un piccoloinsignificante, morto senza avervissuto, senza aver conosciutol’amore, la gioia, vissuto in unaguerra di cui non conosce il motivo.Diverrò solamente un numero, undato statistico, uno dei tanti senzanome e senza storia, sepolti nella

tomba che è il Mediterraneo.Mentre nessuno muove un dito,l’esercito dei senza nome siarricchisce di vittime, di storiedimenticate, di vite spezzatedestinate all’indifferenza; e mentrela nostra terra viene martoriata estuprata, anche tu contribuisci allamia morte con la tua indifferenza,con il tuo disinteresse, con le tuefalsità…impara ad apprezzare ciòche hai, Ricordati di me.

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Scrittura creativa

A. Ragucci, A. dello Russo, G. Giulivo, P. Condemi V B

MANCINI’S KARMARestare o lasciare Il dubbio amleticoStruttura risalente all’uomo del neoliticoNella tua aula 2x3 mettiti comodoLe macchinette degli snack, caffeinomaniI genitori a mo’ di ingegneri anonimiIl diploma è demodèRisposte multipleDilemmi inutiliUUU uniamoci (uniamoci!)Da via Scandone a via de Concilii (v.d.C)Comunque vada panta reiAnd studying in every way

Siamo tornati insieme Anche se in un cantiereAvremo dei momenti di gioia (Alè!)L’alunno grida “basta!”Il programma inciampa Il tetto sopra ballaMancini’s karmaMancini’s karmaIl tetto sopra ballaMancini’s karma

Puzza nei bagni che cos’è?Su non pensiamociMettiti in salvo dalle mura del ManciniLaboratori senza webRegistri elettroniciSisi riprovaci!

UUU uniamoci (uniamoci!)Da via Scandone a via de Concilii (v.d.C)Comunque vada panta rei

And studying in every way

Siamo tornati insieme Anche se in un cantiereAvremo dei momenti di gioia (Alè!)L’alunno grida “basta!”Il programma inciampa Il tetto sopra ballaMancini’s karmaMancini’s karmaIl tetto sopra ballaMancini’s karma

Adesso siamo tutti quiCome una volta Mancini’s karmaMancini’s karmaLa scuola si rialzaNamastè alè!Siamo tornati insieme Anche se in un cantiereAvremo dei momenti di gioia (Alè!)L’alunno grida “basta!”Il programma inciampa Il tetto sopra ballaMancini’s karmaMancini’s karmaIl tetto sopra ballaMancini’s karma

UN BATTITO D’ALIR. Errico II C

Sono pioggia che cade sul freddo asfalto.Sono un’insignifiantelacrima di tristezza,la cui vitaè pari a un battito d’ali di farfalle.Ma se un battito d’ali puo’ creare un ciclonela possibilita’ mi sfiorache la mia vitaincontri la meraviglia.

Ma ora sono un’insignificantelacrima di tristezza tra un mare di eguali mie.Milioni di gocce che cadono sul freddo asfalto.Io sono una tra le tante non diverse da me.Nasco con le mie eguali.Cado con loro.Dovrei allora sentirmi cosi’ sola?

Sono un’insignificante lacrima ditristezza,e mentre il mio battito d’ali giunge al terminerealizzo che e’ statoamara solitudine e mi chiedose dal pensier m’e’ sfuggito il mio attimo di meraviglia.

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Scuola e dintorni

“Tanto poi andiamo a Vienna”.Studenti della 4 A non ripetevamoaltro che questo, quando eravamoalle prese con le incombenzescolastiche. Tuttavia, se sietealmeno un po’ esperti di gitescolastiche, il giorno della partenzaè frenetico. Arrivo all’aeroporto,persone in ritardo, consegnabagagli, saluto dei genitori, metaldetector, ricerca del gate, imbarco,ricerca del proprio posto nell’aereoe finalmente seduti!Accompagnanti dalla prof.ssaCaporale e dal prof. Sarno, ci siamolanciati nella sorprendenteavventura “I giovani conosconol’Europa”: noi a Vienna perconoscere di più la lingua tedesca .Giorno 1° ore 7,15 La mattina le sveglie hanno iniziatoa trillare prestissimo. Ah, hodimenticato di dirvi chealloggiavamo nella casa dellostudente con altre scolaresche.

Abbiamo conosciuto non soloragazzi tedeschi ma italiani diFrigento, Verona e Bari. Tutto belloma orari assurdi: pranzo alle ore11,30 e cena alle 18,30! E poi ilmenù! Ma andiamo per ordine. Lamattina del 10 aprile, noncompletamente soddisfatti dellacolazione, ci rechiamo verso lametrò più vicina ed eccol’imprevisto. Uno di noi si sentemale e torna con il prof. Sarno inostello. Tutt’altro che un buoninizio, ma si continua. Rimaniamoestasiati quando ci troviamo nellaparte più antica della Hofburg, laresidenza imperiale. Quiincontriamo la nostra guidaChristoph che ci accompagnerà pertutti i 5 giorni; di corsa alla criptaimperiale e alla Camera del Tesoroche custodisce la corona del SacroRomano Impero. Sembrainteressante ma c’è da visitareSchönbrunn, il simbolo di Vienna.

E’ veramente immensa! L’internofastoso, l’esterno ancora più bello:immensi giardini, fontane, scoiattoliliberi di correre nel prato e lo zoo.Ma eccoci di ritorno nell’ostello perdegustare la nostra prima cena(minestra e fagioli con pasta).Giorno 2° – Sveglia 7,30Dopo una congrua colazione, cirechiamo al Karlskirche, unsuntuoso edificio che si riflette inuno specchio di acqua artificiale.La chiesa, in stile barocco, fucostruita in voto a San CarloBorromeo per l’epidemia di peste.Poi è la volta del Castello delBelvedere con le opere di Klimt, fracui il rinomato “Der Kuss” (il bacio).Nel pomeriggio il programmaprevede il museo diHundertwasser, architetto del ‘900,che nelle sue opere si è ispiratoalla natura e tutti gli edifici delquartiere richiamano l’amore per lanatura. Finalmente liberi, siamo

E. Iannaccone IV A

WIEN, WUNDERSCHÖNE WIEN.

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Scuola e dintorni

andati al Prater il parco giochiviennese, un paradiso per icoraggiosi. Alcuni di noi sono salitisu una giostra che ti portavaall’altezza di 117 metri insieme alprofessore Sarno: uno spassoanche solo osservarli dal basso.Giorno 3° - 12/04/17Ehm, diciamo che mercoledì 12 èiniziato molto prima delle 7. Infattialle ore 00.00 ci siamo riuniti inuna delle camere delle ragazze perfesteggiare il 18mo compleannodella “sottoscritta” (Erica). Frasorprese e torte di compleanno lanottata è passata in un batterd’occhio. Solo poche ore di sonnoprima di visitare il duomo di SantoStefano, il cuore di Vienna.Conclusa la visita ci aggiriamo trale grandi strade dello shoppingviennese. Tra una Sacher e unoStrudel giungiamo alla scuola diequitazione spagnola, dove fantinie cavalli si esibiscono. Ma eccoci alParlamento, poi al Rathaus (ilMunicipio) e infine in ostello. Perfortuna i professori ci hanno

portato a cena (meno male,altrimenti era passato d’aglio!!)fuori Vienna e… sorpresa unabuona cucina, anzi buonissima.Stanchissimi torniamo ai nostrialloggi per riposarci.Giorno 4° --- 13 Aprile ore 7,30La giornata che ci aspetta èl’ultima e deve essere per forza lamigliore. In mattinata abbiamol’onore di visitare la sede dell’ONUdi Vienna. L’interno non è cosìgrandioso come il Parlamento, mavisitarla è un’emozione molto piùforte, sono luoghi dove si prendonodecisioni di ordine mondiale. Nelpomeriggio visitiamo velocementeil museo del Duomo di Vienna perpoi prepararci alla serata: unmusical Schikanender, una storiad’amore estrapolata dal Flautomagico di Mozart. È il momento diindossare il vestito elegante,rimasto piegato nelle valigie. Il caossi scatena: nei corridoi ragazze convestiti in mano che vi pongonodomande assurde, cosmeticiovunque, stanze disordinatissime,

bagni occupati, ragazzi alle presecon cravatte. Ci rechiamo a piedi alteatro e arriviamo giusto perl’inizio. Il teatro è elegantissimononostante non sia un’opera. Gliattori ovviamente recitano intedesco, ma siamo aiutati daisottotitoli in inglese. La storia èmolto divertente e abbastanzafacile da seguire. Giorno 5° ---14 AprileDopo una notte passata a chiuderevalige pesantissime e a pulire lestanze, ci svegliamo la mattina unpo’ malinconici. Il volo è alle ore14,30 e in mattinata ci rechiamo alMuseo di Storia Naturale. Avremmodovuto dedicare più tempo aquesto museo che è bellissimo, mala paura di perdere l’aereoincombeva sui nostri prof. I viaggidi ritorno, si sa, sono un po’malinconici e si passano arecuperare le ore di sonno perse.Ma forse il bagaglio più pesanteche abbiamo portato da Viennanon è quello in stiva, ma quello deiricordi.

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Scuola e dintorni

Quando si cresce, la voglia dispiccare il volo inizia amaterializzarsi ed proprio quelloche mi sta succedendo. Oggi,infatti, è diventato quasi scontatoviaggiare lontano da casa dopo lascuola, anche perché nella nostracittà è molto difficile raggiungere ipropri sogni. Ormai, la primadomanda che viene posta ad unragazzo al termine del liceo, non èpiù "Cosa ti piacerebbe fare?", ma"Dove ti piacerebbe andare?". Ed io voglio andare in Germania!L'ho sempre vista come untraguardo, il posto perfetto, e ognivolta che ci vado, mi meravigliasempre la sua bellezza e miemoziono. Si tratta di unaquestione sentimentale, come se ilmio cuore fosse già lì. Magari potròfrequentare lì l’università permeglio conoscere il ramoastronomico della fisica! Comunque, sono sempre più vicinaalla meta grazie alla vincita dellaborsa di studio propostadall'Ambasciata tedesca di Roma.La vincita è un viaggio di un mesein varie città tedesche.Al concorso, internazionale eaperto solo agli studentifrequentanti scuole partner dellaGermania (le scuole PASCH),andavano presentati due testi suun famoso personaggio tedesco,uno riguardante la sua vita e l'altroda impostare come racconto diuna sua giornata tipo. Appena neho letto il bando, ho subito iniziatoad abbozzare vari scritti sulpersonaggio che sentivo piùconsono alle mie scelte ovveroJohannes Kepler. Chi potevaandare meglio, nel mio caso, di un

insigne astronomo tedesco? Hoimpiegato tantissimo tempo ascrivere, correggere, tradurre, mafortunatamente tutto è statoricompensato. Dopo molti momentidi ansia, attese, paura, timore,finalmente il verdetto finale.Durante una normale mattinata discuola la professoressa Sementa,molto entusiasta, ha annunciato lamia vittoria e non sono riuscita afar altro che piangere dalla gioia.Penso di essere davvero pronta per

questa bellissima esperienza, utileanche per approfondire leconoscenze linguistiche.Ovviamente stare lontano da casami spaventa un po’, ma meglioabituarsi ora che partireimpreparati dopo.Un consiglio che posso dare a tuttiè di inseguire sempre i propri sogninon stancandosi mai poiché, primao poi, per l’impegno si vienesempre ricompensati. Germania aspettami!

M. Mammone IV A

LA MIA PRIMA BORSA DI STUDIOFin da piccoli tutti sogniamo di volare in alto e lontano da casa,non perché non ci piaccia stare nel luogo in cui ci troviamo, maperché l'uomo sente il bisogno di voler esplorare tutto ciò che può.

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Scuola e dintorni

Alla classe è stata, dapprima,illustrata una breve storia delcomplesso monumentale diispirazione illuminista che fucostruito nell'Ottocento persopperire alla mancanza diun'adeguata struttura carcerarianella città di Avellino. L'ex carcerefu progettato dall'ingegnereGiuliano De Fazio che si ispirò almodello teorizzato dal filosofo egiurista inglese sir JeremyBentham, il quale vedeva nelle

carceri un luogo di pena ma anchedi rieducazione. La strutturapresenta una forma esagonale con5 padiglioni in origine destinati alladetenzione ed è una palazzina cheospitava gli uffici del direttore delcarcere; al centro della strutturasorgeva la tholos, una costruzionea pianta circolare; dalla cucina erapossibile sorvegliare l'interocomplesso. Il carcere eracircondato da mura alte circa unmetro e mezzo e da un fossato.

Dopo il sisma del 1980 la strutturaha dismesso le funzioni di carceree oggi ospita gli uffici dellaSoprintendenza, l'Archivio di Stato,alcuni uffici della provincia diAvellino e il Museo delRisorgimento, allestito in occasionedel 150esimo anniversariodell'Unità d'Italia. All'interno delmuseo si possono ammiraredipinti, armi, bandiere, medaglie edaltri cimeli appartenuti a patriotiillustri. Inoltre, all'interno è

L. Dello Russo I E

L'EX CARCERE BORBONICOTRA CULTURA E INNOVAZIONEIn occasione della visita di alcuni ragazzi francesi, la classe primaE del Liceo Scientifico Mancini ha potuto visitare il Museo delRisorgimento ospitato nell'ex Carcere Borbonico di Avellino.

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Scuola e dintorni

A. Russo e M. Mammone IV APER UN PUGNO DI LIBRIIl lavoro di gruppo, ladeterminazione e l'impegnoconducono alla formazione diesperienze che vanno tenutestrette in un pugno o meglio in unpugno di libri!Stiamo parlando del concorsoproposto dal Liceo ScientificoMancini a tutti i suoi alunni. Il tuttoconsisteva nel leggere due diversilibri, uno d'impronta classica el'altro un poco più moderno, deiquali andavano analizzati a fondo icontenuti. Per riuscire nell'impresaci è stato in seguito chiesto dielaborare un powerpoint, unarecensione, un cartellone e un

booktrailer. Qualche periodo dopola consegna di questi progetti,andavano affrontate delle prove,prese in prestito dallatrasmissione "Per un pugno dilibri": domande su trama e autoredei vari libri, citazioni e catenelogiche (il famigerato e tantotemuto Bersaglio!)La nostra esperienza è statadavvero stimolante poiché, oltreall'approccio piacevole alla lettura,abbiamo scoperto la bellezza dellavorare insieme e l'importanza delgioco di squadra. Noi ragazzi di 4 Aabbiamo vinto questo concorso inben due categorie: quella del

booktrailer e quella per il migliorpunteggio nelle prove scritteriguardanti l'opera, all'interno dellanostra categoria.Al momento della premiazioneeravamo molto emozionati poichéil nostro lavoro era stato ripagato el'impegno premiato. Ci siamosentiti davvero gratificati quandoabbiamo posato per la foto con lanostra bellissima targa e le nostremedaglie dorate.È stato bello coltivare e metter afrutto la nostra passione per lalettura, anche quella dei classici; ilfatto che abbiamo vinto rendetutto solo più BELLO!

conservato moltissimo materialedocumentario come i decreti legge,gli opuscoli, i manoscritti, bilanci eprogrammi elettorali dell'epoca. Lavisita all’ ex Carcere Borbonico edal Museo Risorgimentale è stataun'esperienza coinvolgente edinteressante che ha dato ai ragazzil'opportunità di accrescere leproprie conoscenze econtemporaneamente hacontribuito a far conoscere,attraverso l'innovativo sistema diaudioguida chiamato "StorieSonore", un po' della storia dellanostra bella città, ai ragazzifrancesi in visita.

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Scuola e dintorni

Nel mese di gennaio nella nostrascuola è stata organizzata laflessibilità; ma che cos’è?Sicuramente molte le motivazionididattiche, ma a noi ragazzi laflessibilità ha consentito diconoscerci meglio, scambiandocicosì idee e obbiettivi. Per duesettimane la nostra routine è statastravolta, abbiamo cambiatoinsegnanti e aula. Una svolta: nonpiù la nostra solita lezione, i nostricompagni, ma tutto era nuovo.Soprattutto, le mattinate a scuolasono diventate molto più divertentiperché abbiamo usato non solo i

soliti libri ma anche la Lim,Internet ed abbiamo visto film edocumentari per ampliare i nostriorizzonti. É così che, in sole duesettimane, il legame con la nuovaclasse è diventato forte. Penso chequesta flessibilità sia riuscita acambiarci nel migliore dei modi,perché ci ha aiutati a creare ancheun’amalgama con le altre classi.Molti avranno preferito ritornarealla normalità dopo questo periodoma io no, mi piaceva molto lanuova classe, forse perché questaflessibilità ha consentito di aprirela nostra mente alla curiosità che

aiuta a crescere. Ricordo come fosse ieri quando lacollaboratrice scolastica è entrataper annunciarci la novità dellaflessibilità, comunicandoci i nuovigruppi-classe. Ero lì che sprizzavogioia da tutti i pori perché pensavoche un cambiamento sarebbeservito e così è stato. Penso chequeste siano esperienze da fareperché per crescere serve lacuriosità e il cambiamento. Se orami chiedessero cosa è per me ilcambiamento, sicuramente direiqualcosa di fantastico che auguroa tutti.

S. Musto I ASA

LA FLESSIBILITÀ, IL NOSTROCAMBIAMENTO!

Now I’m going to tell you what I’vedone today…I woke up very earlythis morning because I had to getthe bus to Salerno with myclassmates and with the Frenchguys. In the bus there was a lot ofnoise because some guys weresinging and others were chattingand playing with the bottles. Once inSalerno, we took the ferry to Amalfiand Positano. The first destinationwas Positano and when we arrived

there, we went around the villagewalking among the small roads andthe colorful houses. After that, wewent to the beach to have lunchand there we played volleyball alltogether. At about three o’clock wetook the ferry again to Amalfi to visitthe cathedral and the museum ofthe Amalfitan paper. The bestmoment of the journey was when,at the museum, we tried to makepaper like the ancient people did.

After the visit, we had some freetime to do what we wanted, so wewent to the beach to play soccer. Athalf past five we took the final ferryto come back to Salerno and whenwe arrived there we got the bus toreturn to Avellino. It was an amazingtrip because we visited local placesand museums but, at the samemoment, we had a good time so aswe never got bored. Bye for now, I’llwrite you tomorrow.

A. Donzella, F. Peloso e L. Iantosca I E

DEAR DIARY

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Cultura

Il tema del rapporto uomo-macchina-ambiente sta diventandodi estrema importanza data lacondizione in cui il nostro pianetae’ per colpa della nostraossessione per il progresso. Perquesto motivo la terza edizione del“Premio Scriviamoci”, promossodal Ministero dei Beni e delleAttività Culturali e del Turismo, dalCentro per il libro e la lettura, dallaFondazione Maria e GoffredoBellonci e da Toyota Motor Italia,

chiede agli studenti delle scuolesuperiori di tutta Italia e di quelleitaliane all’estero di scrivere unracconto incentrato proprio suquesto argomento persensibilizzare gli adolescenti aproblemi di rilevanza mondialeattraverso la scrittura di unracconto. “Natura e’, per definizione,nascita, crescita, cambiamento,vita. L’uomo e` inconsapevolmenteparte di essa, ma la stessa natura

dell’uomo lo spinge alla ricerca, aun’esasperazione di scoperta eprogresso e alla conseguenteautodistruzione. La ricerca e lapartecipazione attiva al futuro,all’inumana corsa verso lo scibile,che sono incredibilmente attraenticome la conoscenza che li crea.L’uomo e` un orgoglioso schiavodel potere e la natura rappresentaper lui una sfidante, un amarogiocatore con piu` possibilita` divittoria, allora l’uomo ricorre a

R. Errico II C

PREMIO SCRIVIAMOCI 2017Promosso dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e delTurismo, dal Centro per il libro e la lettura, dalla Fondazione Mariae Goffredo Bellonci e da Toyota Motor Italia

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Cultura

Lo scorso aprile si è tenuta aChianciano Terme la diciassettesimaedizione del premio nazionale"Giornalista per un giorno"organizzata dall'AssociazioneNazionale del GiornalismoScolastico Alboscuole. Fra le oltre2000 piccole testate scolastiche ditutt'Italia, gli istituti superioriesaminati sono stati circa 900 ed imigliori selezionati e premiati sonostati appena 20, tra questi ci siamoanche noi, il Liceo Scientifico P.S.Mancini.Con il nostro "Tiri Mancini" infatti cisiamo guadagnati il premio per lasezione "Impaginazione e grafica".Un'ottima prova, questa, della sceltavincente del nuovo formato fresco esnello per il giornalino. A ritirare ilpremio con le professoresse RitaCovino e Maria Stella Pugliesesiamo andate anche noi e, il brevesoggiorno a Chianciano terme, è

stato indiscutibilmente piacevole esorprendente; ma un passo allavolta, cominciamo dall'inizio.La giornata per noi comincia prestoe, dopo il viaggio durato qualcheora, arriviamo finalmente adestinazione appena in tempo perl'inizio della premiazione. Lamanifestazione si tiene alPalamontepaschi, una strutturaampia circondata dal verde delparco Fucoli di Chianciano. Appenaentrate, veniamo accolte daun'atmosfera festosa e coinvolgenteriempita dal suono dalla musicadella console. Il conduttore presental'evento e da inizio alle premiazioni.A dir poco sbalorditiva è la moledelle sezioni citate per lapartecipazione. Nell'attesa di esserechiamate a ricevere la targa latensione si fa sentire, salire su unpalco e mostrarsi ad un pubbliconon capita tutti i giorni; ci

confrontiamo sulle parole da usaree cerchiamo tra noi di formulare undiscorso deciso e sicuro. Nelfrattempo ci colpiscono molto leparole semplici ma cariche diemozione di alcuni dei premiati.Arriva il nostro turno e quando cisentiamo chiamare prendiamoposto sul palco con passo fiero(oseremmo dire da passerella) esorriso smagliante, un paio di fotoper cui ci è necessario ringraziare iragazzi dell'istituto Mottura diCaltanissetta e poi il fatidicomomento, quello del discorso: laprecedente preparazione vieneabbandonata e le parole esconospontanee, sincere, cariched'emozione e d'orgoglio verso ilnostro giornale e la nostra scuola.La premiazione si conclude con iringraziamenti degli organizzatori atutti gli istituti partecipanti el'augurio di un futuro incontro.

F. Feo e F. Mazzone V B

ALBOSCUOLE PREMIA "TIRI MANCINI"

manipolazioni disoneste. Cio` dicui l’uomo non e` consapevole e`che la natura e la riconciliazionead essa sono parte della vittoria, lanatura non e` la giocatricescorretta leopardiana ma unasperanza oscurata dal desiderio dipotere. L’uomo, cieco, insicuro siavvale di cio` che e` innaturale,tanto da perdersi, non e` piu` unuomo, ma un vassallo, freddo egelido, non ama, non sente, non

vive, corre fino allo stremo peraffrontare un nemico che e`specchio di un se’ stesso migliore,che non spreca la sua vita acorrere ma che si soffermasull’importanza di cio` che locirconda. E questa possibilita` dicambiamento lontana e` negliocchi dell’ormai morto vassallo cheaccarezza la salvezza e comeuomo si ricongiunge con se’ stessoin un’infinita` che non

comprendera` mai, ne` noicomprenderemo perche`meravigliati possiamo soloosservare la grande bellezza dellanatura. Tale grandiosita` e` in noie in ogni rappresentazione deinostri sentimenti piu` puerili, chesono arte in noi, nascosta, esplodealla morte del vassallo. Lasciamociallora esplodere in tutta la nostrabellezza e in noi troviamo lasalvezza.”

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PREMIO CARMINE SCIANGUETTA

TIRI MANCINI N. XVIII

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Cultura

Siamo ancora a Chianciano per lapremiazione del nostro giornaled’Istituto e la giornata è ancora lunga.Dopo il pranzo, abbiamo avutol'opportunità di assistere ad unalezione piacevole e coinvolgentetenuta dal giornalista Alessandro dePietro, che ci mette in guardia dalle"fake news", o notizie false, checircolano sul web. Notizie, queste, chenon si basano sulla realtà dei fatti maè frutto di una manipolazione delle

informazioni, con scopi lucrosi, attaad influenzare il pensiero del lettore.Per intenderci sono quelle notizie chenella maggior parte dei casi recanotitoli quali "INCREDIBILE!!!1!11!" o"Non crederai a cosa è successo!" oancora più nello specifico "Noncrederai a quello che due immigratihanno fatto ad una suora e al suogattino!" e che forniscono come fonted'informazione nomi di testategiornalistiche di grande rilievo

leggermente modificati, ad esempioper citare de Pietro "Il fattoquotidaino" o "Il corriere della pera".La causa del problema fake sul webnon dipende unicamente da coloroche producono le notizie false, anzi,gran parte del lavoro di diffusione èsvolto da coloro che condividono,semplicemente con un click, taliinformazioni senza conoscerne laveridicità. Per evitare questo circolomalsano di informazioni de Pietro ciinvita ad essere attenti nel vaglio enella lettura delle notizie con cuiveniamo in contatto. Il primo passo difronte ad una notizia è capire qualesia la fonte e informarsi sulla suaautorità. Nella lettura mai fermarsi altitolo e una volta compreso ilcontenuto del comunicato verificareche l'informazione sia vera attraversofonti più affidabili. L'unica arma di cuiabbiamo bisogno quindi percombattere il fenomeno è laconoscenza.

F. Feo e F. Mazzone V B

INCREDIBILE!!!1!11!

Per il secondo anno consecutivo ilnostro liceo "P.S. Mancini" potràvantarsi di aver vinto il PremioCarmine Scianguetta, un concorsonazionale per selezionare il migliorgiornalino scolastico.Senza dubbio questoriconoscimento rappresenta unmotivo d'orgoglio per tuttol'istituto. Anche quest’anno, comelo scorso anno scolastico, sonostate spese numerose paroled'elogio per sottolineare tutti ipregi del giornalino, a partire dallagrafica sino ai contenuti;un’attenzione particolare è statariservata al tema della legalità,apprezzata per la qualità el’impegno nella trattazione.La scuola ha ritirato il suo secondo

riconoscimento consecutivoa Manocalzati, presso laScuola Secondaria di primogrado "L.Duardo".in rappresentanza delnostro Istituto c’erano leprof.sse Rita Covino eMaria Stella Pugliese, oltreal coro ufficiale del nostroistituto.Un ennesimoriconoscimento questo, checontinua a testimoniarecome il Liceo ScientificoP.S. Mancini sia, ancorauna volta, un membroimportante dell'élitescolastica e non solo alivello regionale ma anchenazionale.

P. Condemi V B

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TIRI MANCINI N. XVIII

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Musica

Mi presento, sono VincenzoCentrella un alunno del LiceoScientifico Mancini e, nel tempolibero, mi trasformo come isupereroi e divento studente delConservatorio di Musica"Cimarosa" di Avellino ecantautore. La professoressa di matematica edirettrice del coro del Mancini,Caterina, più o meno l'annoscorso, mi ha smascherato e mi hasostenuto nelle mie attivitàeroiche.Così, quest'anno, in occasione di“UNISAOrienta in concerto”, ilcontest musicale promossonell'ambito di UNISAOrienta 2017e organizzato dal Centro di Ateneoper l’Orientamento e il Tutorato(CAOT) , la professoressa mi haproposto di partecipare alla garacon la canzone "When I'm withyou", un mio inedito per lacategoria cantautori. Inizialmente non avevo moltafiducia nel concorso musicale maero curioso di sapere l'esito.Quando in classe mi hannocomunicato di essere tra i vincitori,sono rimasto intontito e, comeprima cosa, ho pensato di esserestato scoperto…la mia identitàsegreta era definitivamentecompromessa. Infatti, la mattinadel 9 febbraio ho dovuto esibirmidurante la cerimonia dipremiazione, presso il teatrodell’Università, insieme agli altrivincitori delle altre categoriepresentando due miei inediti.Sapere di dover cantare davanti adun pubblico numeroso mispaventava, ma ormai non c’eranopiù scuse, dovevo uscire alloscoperto.Sono stato accolto moltocalorosamente come tutti gli altriartisti dallo staff di UNISAOrienta e

per tutta la mattinata abbiamofatto il soundcheck, poi ci siamoritrovati alla mensa dell’universitàe sono rimasto veramentemeravigliato nell’osservare labellezza della vita universitaria neisuoi momenti più sociali.Poco prima dell’inizio dellospettacolo è giunto il vero ospitedell’evento, Red Canzian dei Pooh,che ci avrebbe premiati ma che,soprattutto, sarebbe rimasto inmezzo al pubblico durante leesibizioni. Questo mi rendevaeuforico: tanto valeva esibirsidavanti ad una vera star e ilmargine di errore sarebbe dovutoessere pari a zero. Comunque, dopo il discorso diapertura del rettore, Red Canzianera sul palco ed ha raccontatoepisodi della sua vita. Mi è rimastoimpresso lo spirito e la voglia difarsi conoscere, di renderepubblico il proprio talento masoprattutto il desiderio di mettersialla prova. Le sue parole mi hanno

spinto a salire sul palco deciso adare il meglio, a non aver paura ea condividere fieramente le miecanzoni, i miei testi, le mieemozioni. Sentire gli applausi dopole due canzoni non era laconferma che avevo preso benetutti gli accordi o che non avevostonato, era il segnale che le mieemozioni appartenevano alpubblico. Non mi ero mai esibito con tantosentimento prima di allora e sonofelicissimo di aver avutol’opportunità di un’esperienza cosìsignificativa. Oltre, ci hoguadagnato anche una medaglia,attualmente dispersa nella miacamera, che mi dicono si chiami“sigillo universitario”.Ad ogni modo scrivo questoarticolo perché spero che motivi iragazzi che lo leggono a dare delproprio meglio per poterfinalmente smascherare ilsupereroe che è dentro ognuno dinoi e raggiungere i propri obiettivi.

V. Centrella IV A

IL SUPEREROECHE È DENTRO OGNUNO DI NOI

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L’anima domanda, la musica rispondeLA MUSICA SECONDO IL MIO MONDO

TIRI MANCINI N. XVIII

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Musica

Noi giovani consideriamo la musica come una vera epropria salvezza, una casa nella quale rifugiarci, unmondo parallelo che è a nostra disposizione ogni voltache ne abbiamo bisogno. Si parla di un vero e propriosentimento perché tutti sappiamo benissimo che i gestidicono poco, le parole un pò di più, ma la musica dicetutto. Basti immaginare quante volte un brano è riuscitoad unire e ad accomunare molte persone, vari popoliaddirittura il mondo intero.A tutti servono delle note nelle orecchie, delle rime,delle musicalità, per potersi sfogare e buttar fuori inqualche modo tutto ciò che è represso dentro.E’ molto importante riuscire anche a capire quale sia ilnostro genere, ossia quello che ci rispecchia di più eche soprattutto ci porterà a conoscere e stringererapporti con persone che hanno più o meno le nostrestesse caratteristiche, poiché la musica è capace dicreare amicizia. Penso che non ci sia niente come unrapporto stretto con la musica, è speciale, più diqualsiasi altro.Ci sono persone a cui basta ascoltare, altre invecehanno bisogno di scrivere per cacciare quello cheristagna nelle loro menti. Io sono una di queste, unapersona creativa a cui serve far uscire fuori pensieri esentimenti di tutti i tipi. Urlare o piangere non serve aniente quando si ha a disposizione un foglio e unapenna, almeno io la penso così.Proprio da questo piccolo punto ho cominciato acoltivare la mia grande passione, adoro comporre testie traslarli su qualsiasi tipo di base mi capiti ascoltare etutto ciò adattato al mio genere, il rap. Molte personetendono a criticare questo stile, lo definiscono ‘vuoto’.

Io consiglio sempre di aprire gli occhi e pensare che sela musica non fosse mai cambiata a quest’ora le nostreband starebbero suonando con le ossa di qualcheanimale. I tempi cambiano e bisogna accettarlo. Alcunidicono sia un genere troppo strano per una ragazza, manel 2017 queste idee spettano solo ai bigotti o allepersone ipocrite per natura. A volte posso risultare unasorta di ragazza mascolina, ma sono fatta così e nonmi interessa cambiare per gli altri.In tutto ciò non mi sono ancora presentata;sono Marianna, ho 17 anni, il mio nome d’arte èBIGMAMA e come già detto faccio rap. Adoro fare lecose da sola e per questo motivo registro a casa miacon un microfono che comprai un po’ di tempo fa, il miomotto è sempre stato ‘chi fa da se fa per tre’. Infatti adifferenza di molte persone per coltivare la miapassione non consumo in nessun modo soldi, nonvoglio che ciò che amo fare possa in qualche modopesare ai miei genitori quindi scrivo, registro, monto,modifico e carico da sola.Una delle cose più emozionanti di questo mio mondo èpoter vedere le persone sotto ad un palco cantare lemie canzoni insieme a me. È davvero indescrivibilecome sensazione e trovo impossibile poterlo spiegare apieno, nel tuo piccolo sai che ce la stai facendo. Un consiglio che vorrei dare a tutti coloro che seguonouna passione è di non chinare mai la testa davanti alledifficoltà, anzi, di affrontarle perché ci fanno crescere.Dedico un ‘non mollare mai’ a tutti, che non deveessere visto come la classica frase fatta, ma deveessere un vero e proprio stile di vita.Chi lotta può perdere, chi non lotta ha già perso.

M. Mammone IV A

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TIRI MANCINI N. XVIII

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Fisica e scienze

La terza I nel futuro remotoFuturo Remoto è la più anticamanifestazione europea didiffusione della cultura scientificae arriva, nel 2016, alla XXXedizione. Quest'anno FuturoRemoto si è tenuta dal 6 al 10ottobre in Piazza del Plebiscito, aNapoli. L'evento è statoorganizzato da Fondazione Idis-Città della Scienza, Università degliStudi di Napoli Federico II e UfficioScolastico Regionale per laCampania in partnership con tuttele università campane, tutti iprincipali centri di ricercanazionali, le scuole e leassociazioni campane.

Anche quest’anno Futuro Remoto,l’evento dedicato alla diffusionedella cultura scientifica, è uscitoda città della Scienza per esserenel cuore di Napoli a Piazza delPlebiscito.I temi centrali dellamanifestazione si sono focalizzatisull'idea del "costruire" in sensolato. Costruire è anche stabilirenuovi rapporti, ampliare lerelazioni, far nascere esperienze,connettere realtà diverse epermettere scambi. Insomma, sivuole rappresentare il fare attivodi quanti lavorano per un mondomigliore .Tutto è cominciato in una

qualunque mattina di inizioottobre, quando la nostraprofessoressa di Scienze Bartoli,ci ha proposto di andare a Napoliper visitare “ Futuro Remoto”, unagrande manifestazione checompie 30 anni.Nella piazza simbolo di Napoli èstato allestito il Villaggio dellaScienza con 9 isole tematiche incui si potevano osservarefenomeni scientifici, fareesperimenti e parlare direttamentecon scienziati ed esperti.“ Non una gita!!” ha sottolineatocon l’entusiasmo che lacaratterizza la prof, “ una lezionediversa, un’esperienza vissuta sul

Ottavia Carbone V B

LA TERZA I NEL FUTURO REMOTOAnche quest’anno Futuro Remoto, l’evento dedicato alla diffusionedella cultura scientifica, è uscito da città della Scienza per esserenel cuore di Napoli a Piazza del Plebiscito.

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TIRI MANCINI N. XVIII

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Fisica e scienze

campo, un modo per impararedivertendosi. Nato nel 1987 dalla passione delfisico Vittorio Silvestrini giunto aNapoli per il Congresso nazionaledella Società Italiana di Fisica,Futuro Remoto, ventinove edizionidopo, è ancora uno degliappuntamenti più rilevanti per ladiffusione della cultura scientificadel nostro paese. Mare nostrumInsieme ai ricercatori dellaStazione Zoologica Anton Dohrn,siamo entrati subito nello spaziodedicato alla ricerca per lavalorizzazione del mare e delle suerisorse alla base dello sviluppodella blue economy e dellasalvaguardia degli ecosistemimarini…è stata un’esperienzaunica! Terra madreNell'igloo "Terra madre", si parla digeologia, di ingegneria e digenetica. Giovani ricercatorispiegano come sequenziare ungenoma, la tipologia delle pietrestoriche, raccontano come sia

un'eccellenza italianal'interferometria cioè la capacitàdei satelliti di rilevare quelli chepossono diventare eventi franosi.Smart citiesIn quest’area abbiamo capitocos’è lo sviluppo sostenibile e ladiffusione di beni e servizi eticinelle città del futuro. Diversiprogetti hanno presentato sistemismart per la produzione e iltrattamento di acqua, energia,luce, suoni comeelementi essenziali della vitaurbana, cui si aggiungel’attualissimo tema del riciclo deirifiuti, che possono diventarenuovamente risorsa. Odissea nello spazioDalle frontiere della ricercaaerospaziale, all'infinitamentepiccolo all'infinitamente grandedell'Universoci viene mostrata la recentetecnologia dei droni, con i quali èpossibile non solo effettuare videoe foto, ma sono uno strumentotutela del cittadino e delpatrimonio ambientale.

La giornata a Napoli trascorrevelocemente e arriva il momentodi andare. È stata davvero unalezione diversa che ci ha resopartecipi di un progetto grandioso:costruire un mondo migliore in cuila tecnologia e la scienza sono alservizio dell’uomo e del pianetanel rispetto di uno stile di vita chesi prenda cura del nostro “FUTURO” !

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TIRI MANCINI N. XVIII

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Recensioni

Appassionante. Travolgente. Vera.Questi i tre ingredienti della storia di NiccolòAmmaniti. Già conosciuto dal grande pubblico per ilromanzo Io non ho paura, l’autore romano è unalchimista. Sperimenta.Miscela.Crea. Romanzo non recentissimo, ma attuale, Tiprendo e ti porto via racconta due tormentate storied’amore parallele. Una è quella di Graziano Biglia,un infelice playboy; l’altra di Pietro Moroni, unragazzino problematico. Tutto ciò racchiuso nellamalinconica cornice di Ischiano Scalo, paese fittizioin un ipotetico Lazio dove le persone sono bigotte einfelici. Tra coincidenze inaspettate, curiosi

aneddoti e personaggi bizzarri, le storie procedonoognuna per contro proprio con naturale fluidità eritmo leggero e veloce. Improvvisamente siscontrano.Per una pura casualità. E si combinanoperfettamente.Ed è allora che il lettore sente sulla propria pelletutto il fascino ipnotico di Ammaniti. Entra insimbiosi con i personaggi, si mette nei loro panni.Li vive in tutta la loro cruda umanità.Da spettatore diventa protagonista della storia diGraziano e Pietro, allontanandosi dalla realtà.Niccolò Ammaniti ti prende e ti porta via.

T.Vona III F

TI PRENDO E TI PORTO VIA

Cresciuto in un ambiente sbagliato, Saverio impara, sindai tempi della scuola, a portare con sé un coltello intasca, con il quale si sente sicuro, forte e importante eriesce a far sentire gli altri più deboli. Ma grazieall’incontro con un clown di corsia imparerà che il verocoraggio non è quello di chi porta un coltello in tascama di chi, come il clown Carlos, dedica il suo tempoper donare gioia ai bambini e forse proprio grazie a luigetterà finalmente via quel coltello. L’opera è intitolata “Il coltello in tasca” ed è statamessa in scena dalla compagnia teatrale “ laMansarda-Teatro dell’Orco”, autore e regista AngeloCallipo . Per quanto riguarda l’estetica, lo spettacolopoteva sicuramente essere meglio strutturato,lascenografia è infatti molto semplice e non vi sonograndi effetti speciali. Nonostante ciò, gli attori sonostati in grado di attirare l’attenzione del pubblico,anche con l’aiuto di piccoli giochi circensi. I personaggisono solo quattro, interpretati dagli attori MarianoMassa, Maurizio Azzurro, Antonio Vitale e FrancescaPorzio. Si tratta di una storia diversa dalle altre, inquanto raccontata dal punto di vista del bullo e nondella vittima. Oggetto simbolico dell’opera è appuntoun coltello, che rappresenta l’uso della violenza equindi strumento del male. Ricorrenti nell’opera sonole differenze, quella tra il protagonista e Carlos, il qualesottolinea che mentre lui è un clown, Saverio è unpagliaccio e quella tra il coltello di Saverio, usato per

fare del male e i coltelli di plastica del clown, usati perle sue esibizioni e quindi per portare gioia ai bambini.Infine grande rilievo ha la figura di Carlos, il qualeaiuterà Saverio a compiere un atto molto importante ea dare cosi una svolta alla sua vita.

M. C. Di Giacomo I D

UN COLTELLO IN TASCASICUREZZA DI UN DEBOLE

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"ALL'ALBASAREMO LIBERI"

TIRI MANCINI N. XVIII

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Recensioni

Il libro ricostruisce lastoria vera di Antonio,un giovane originario diVallata - paesinodell’Irpinia – prigionierodal 1943 nel Lagertedesco Dora Mittelbau,uno dei campi di lavoromeno conosciuti, mastrategicamente piùimportanti: vi sicostruivano, infatti, imissili V1 e V2. Dopodecenni di silenziol’uomo affida allapenna della nipote lamemoria del suotragico passato. Lascrittrice e nipote diAntonio, DeborahMuscaritolo neripercorre le tappe piùdolorose, permettendoai lettoril’immedesimazionenella storia di suo

nonno. Al fine di trasmettere aigiovani il valore dellamemoria delle barbariecompiute, la scrittriceha presentato il suolibro al Liceo ScientificoMancini. “Ritengo chesia assolutamentenecessario trasmettereai ragazzi valori dimemoria ed attenzionerispetto a questetematiche, sulle qualic'è ancora molto dadire e da imparare”.Non bisogna mairassegnarsi all’orrore,mentre è necessarioricordandare, come daltitolo del libro, che laLibertà è uno dei dirittifondamentalidell'uomo. “Meditateche questo è stato”(Primo Levi)

D. Sofia V A

Una situazione surreale, in uno spazio e un tempo nondefiniti, che trovano una precisa collocazione manmano che lo spettacolo va avanti.“Una città affacciata sul mare, una collina da cui siavvistano balene, mucchi di scarpe senza più padronee una vicina che se ne va in giro con un fucile carico.Questa è la vita delle due sorelle di HO.ME.”Fin dalle prime battute dello spettacolo HO.ME dellaCompagnia Vernicefresca Teatro, lo spettatore si trovacatapultato in una realtà “strana”, a trattiincomprensibile, quasi criptica. La scenografia risultad’effetto: gli oggetti di scena sono funzionaliall’ambiente che si è voluto ricreare, scenariodell’arrivo di una “straniera” e il gioco di luci è precisoe puntuale nel far risaltare le attrici e le loro battute.

Lo sfondo neutro, inoltre, rende perfettamente iltentativo di astrazione della scena da qualsiasiriferimento.Tutto ciò contribuisce a creare una costantesensazione di straniamento, che permane anchequando la trama si fa “chiara”.Straniamento è appunto una “parola chiave” di questospettacolo: è la stessa sensazione provata da “Ultima”,ragazza proveniente da un altro luogo, arrivata permare in un paese straniero che, affamata, entra in unacasa in cerca di cibo e accoglienza.Varcando la porta, però, si imbatte in un ambienteostile, in due sorelle che conducono una vita “fatta dicertezze e di divieti mossi da un atavico terrore neiconfronti di tutto ciò che è diverso.”

M. De Fazio III C

“DIVERSO NON VUOL DIRE ESTRANEO”

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TIRI MANCINI N. XVIII

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Recensioni

Il tema tanto attuale della diversità riecheggia forte echiaro nella sceneggiatura di questo spettacolo.“Ultima” prova a relazionarsi con due persone chehanno vissuto in modo schematico e rigoroso, gestiteda una “vicina” despota pur di crearsi una propriaidentità, arrivando a creare perfino un proprio codicecomunicativo. Nell’incontro con la diversità, però, pianpiano le loro certezze vengono meno e iniziano achiedersi chi sia veramenteLo straniero. La svolta arriva quando le due sorelle sirendono conto che con il loro atteggiamento sono

diventate “stranieri di se stessi” e realizzano chediverso non significa sbagliato. E’ in questo momentodello spettacolo che spicca l’encomiabile capacitàdelle attrici di interpretare il proprio personaggio,evidenziandone il dramma interiore e il cambiamento. Le sensazioni provate alla fine della rappresentazionesono le stesse: si è consapevoli di aver assistito ad unospettacolo “diverso”, per tema e struttura, che inducelo spettatore ad una profonda riflessione. Ed è propriola diversità della storia raccontata e il tipo di “teatro”che rendono così affascinante la sua visione.

L’estate sta per finire a Fjallbacka,la cittadina sulla costa occidentalelentamente si svuota della folla dituristi e per Erica Falck è arrivato ilmomento di affrontareun’inquietante scoperta: nellasoffitta di casa, in un baule dove lamadre conservava i suoi oggettipiù cari, ha rinvenuto alcuni diari euna medaglia dell’epoca nazistaavvolta in una camicina daneonato imbevuta di sangue.Spaventata, ma allo stesso tempoincuriosita, da queste scoperte sulpassato della madre, decide di

chiedere aiuto ad uno storicoesperto della seconda guerramondiale, che però, le forniscesolo risposte vaghe einsoddisfacenti. Pochi giorni dopoil vecchio professore vieneassassinato e a questa seguirannoaltre morti violente in cui le vittimesono tutte persone anziane. Sorgequindi, spontaneo chiedersi:perché mai devono essereeliminate proprio ora? Si volevametterli a tacere?La risposta a questi interrogativirisiede nel passato della madre di

G. Annecchiarico III C

IL BAMBINO SEGRETOCAMILLA LACKBERG

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TIRI MANCINI N. XVIIIRecensioni

- Ogni cliente può ottenereun'auto colorata di qualunquecolore desideri, purché (il colorendr.) sia nero. –Così diceva Henry Ford, fondatoredella casa automobilistica,lanciando sul mercato il suofamoso Model T nel 1908, “announo” dell’era di Ford in cui sisvolgono i fatti narrati ne Ilmondo nuovo di Aldous Huxley. Pubblicato nel 1932 e riedito nel1958 con l’appendice Ritorno almondo nuovo, il romanzo diHuxley non solo anticipa pietremiliari del genere distopico-fantascientifico, primo fra tutti1984 di Orwell, ma si pone comeuna delle opere letterarie piùall’avanguardia del XX secolo.Nello Stato Mondiale del 632 a.F., il popolo è diviso in classi nelCentro d’incubazione, dove ibambini sono concepiti su nastritrasportatori e subiscono uncondizionamento psicofisicoprima e dopo la nascita aseconda delle esigenze dellasocietà. Ma la produzione in seriedei neonati è solo uno dei tratti

caratteristici del superstato. Ilmotto nazionale “Comunità,Identità, Stabilità”, si concretizzain un culto assoluto dellaproduzione scaturito da un falsomito del progresso. In un mondoche non conosce guerre, fame emalattie, i cittadini vivono nelbenessere materiale, dandosi alpiacere a tempo debito eassumendo il soma.Questa, come scrive Huxley,sarebbe una droga perfetta, ingrado di annientare emozioni esentimenti sgradevoli, il cui nomederiva forse dal greco somá,“corpo”, che i pitagoriciaccostavano a séma, “tomba”.Di grande attualità sono quindi itemi dell’eugenetica, dellacontraccezione di massa, dellamercificazione in ogni ambitodella vita umana.Aldilà però degli argomentiall’ordine del giorno di cui l’autorescrive magistralmente, il romanzotestimonia attraverso l’intrecciodelle storie di personaggi daitrascorsi molto differenti, ildegrado dell’umanità sulla base

di fenomeni a noi incredibilmentevicini.È il caso di John, cresciuto al difuori del sistema civilizzato, la cuivita cambierà dopo aver ritrovatoun vecchio libro di opereshakespeariane in una baracca.Nel periodo di condizionamento,infatti, è previsto lo shock miratoa prevenire l’interesse per petalidi rosa o pagine stampate,elementi compromettenti per lastabilità nazionale.Grandioso, illuminante, a trattiamaro, Il mondo nuovo è dunquela reminiscenza di antiche veritànon scritte che riecheggianonell’animo del lettore parola dopoparola. Uno di quei classici ingrado di smuovere le coscienze edi aprire gli occhi su quella chequalcuno ha definito un’umanitàa pezzi, mutilata da egoismo eindifferenza. Un infernoapparente, nel quale possiamorischiare come John per cercare ericonoscere “chi e cosa, in mezzoall’inferno, non è inferno, e farlodurare, e dargli spazio” – (I.Calvino, “Le città invisibili”).

P. Colucci - III F

COME UN VECCHIO LIBROPUÒ CAMBIARTI LA VITA (IN MEGLIO)Leggere pagine datate non è mai tempo perso.Ecco come Huxley sfida la quarta dimensione.

Il mondo nuovo – Aldous Huxley

Erica, i cui aspetti più importanti,rievocati dall'autrice tramite i diaririnvenuti nel baule, si intrecciano,in modo sapiente e raffinato conquelli del presente. Nel romanzoinoltre, figurano alcuni leit-motivsu cui la penna femminile indugia:mentre ci divertiamo con lescenette familiari che hanno alcentro la figlia di Erica e Patrick,non dimentichiamo mai il camicino

da neonato che porta con sé unqualche tragico mistero; la sorte diun bambino scomparso è inqualche modo bilanciata dallesofferenze di altri bambinicresciuti senza genitori e rallegratadall’annuncio di altri bambini inarrivo. Accattivante e mai banale,impreziosito da un finale a dirpoco stupefacente e inaspettato, il

romanzo risulta coinvolgente e difacile lettura. "Il bambino segreto",come recita anche la copertina, èindubbiamente il migliore dellaserie e offre una valida alternativaai grandi classici gialli,proponendo un romanzo molto piùimpegnativo dal punto di vista deicontenuti ma con uno stilesemplice, accessibile alla maggiorparte dei lettori.

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Conseguimento delDiploma DSD – Stufe IIGli allievi delle Classi VSezione A e Sezione Calla presenza di unaspeciale Commissione,presieduta dallaDott.ssa Kathrin Rau -rappresentante delServizio Centraletedesco per le Scuoleall’Estero (ZfA) hannoconseguito il prestigioso“DeutschesSprachdiplom – StufeII”.Diploma DSD – Stufe IGli alunni della Classe3ª Sezione A hannoconseguito il“DeutschesSprachdiplom – Stufe I”.Scambio di Classi

Avellino – Regensburg(Ratisbona)Dal 31/3/17 al 7/4/17la si è svolta la 1ª fasedello Scambio di Classicon il «GymnasiumLappersdorf» diRegensburg (Baviera /Germania). La 2ª fasedell’attività di Scambiosi terrà dal 10 al 19/7/2017. Gemellaggio con la“Bauhaus-Universität”di WeimarUna delegazione dellaprestigiosa “Bauhaus-Universität” di Weimar,la Prof.ssa JulianeFuchs, il registaChristoph Eder ed ilDott. Julian Bucksmaier,ha visitato il Liceo

“Mancini” in data 2dicembre 2016. Gliospiti stranieri hannopresentato la storia el’operato del Bauhaus,Ateneo con il qualenascerà una intensacollaborazione.8° Corso estivo DSD Dal 26 giugno al 7 luglio2017, il Prof. HolmBuchner, docente delServizio Centraletedesco per le Scuoleall’Estero (ZfA), terrà adAvellino un corsopropedeutico allapreparazione deglialunni alle proved’esame previste dal“DeutschesSprachdiplom – StufeII”.

Classe primaclassificataSezione PowerpointIII CSezione VideoclipIV ASezione DisegnoI AlmVincitore assoluto

II AsaVincitrice tra le classiprime: I BLMVincitrice tra le classiseconde: II ASAVincitrice tra le classiterze: III CVincitrice tra le classiquarte: IV A

Olimpiadi di MatematicaVittoria alla gara regionale presso ilLiceo “Da Procida” di SalernoComponenti squadra femminileM. Bevilacqua 4C – A. Tortoriello 5C –B. D’Amelio 4F – M. Cucciniello 4F –F. De Lisio 3A – M. Corbo 3A – M.Lanzetta 5G – M. Miele 3H – P. Mupo3H – C. Mupo 3H – C. Pilone 3H

M. Bevilacqua 4C Prima classificatagara provinciale singola – medaglia dibronzo alle finali nazionaliB. N. Dose 5H Primo classificato garasingola d’IstitutoM. Simeone 1A Terzo classificato garaprovinciale singola (classi prime)Gara singola provinciale classi primeM. Simeone – V. Sesio – V. Russo – A.Vallillo – M. Bellizzi

Qualificati gara provinciale Olimpiadi

della Matematica 2017M. Bevilacqua 4C – B. N. Dose 5H - E.De Lisio 3B - De Lisio F. 3A - A. M. DeFeo 2AlmG.M. Forte 3L - S. Pennacchio 2B - O.Borriello 4A - D. Calzolari 2Alm - D.Festa 4C - F. Porfido 4F - A. Formisano 3Asa - E.Guerriero 3E - S. Mauriello 5L - F.Giordano 3F - F. Digiaimo 3L - A. Ambrosone 3A - G.Simonetti 2F - R. Guerriero 3F - L. DelGaudio 2C - G. M. Miele 3I - M. Iannarone 2C - M.A. Caccaviello 2F

Primi tre classificati per categoriaGiochi della Bocconi- gara d’istituoSeconde

M.Bruno 2Alm – L. Genovese 2Alm –F. Lomazzo 2AlmPrime

I. Troisi 1Alm – C. Cucciniello 1I – A.Ciampi 1BlmAmmessi alla fase finale nazionale del“Premio Aldo Morelli”B. N. Dose 5H – D. Calzolari 2Alm – C.Pedace 2Alm

“Premio Aldo Morelli”Si sono classificati alla fase nazionaleindividuale B. N. Dose 5H (Triennio)D. Calzolari 2Alm (Biennio) – medagliadi bronzo gara nazionaleC. Pedace 2Alm (Biennio)

Nella gara a squadreI Squadra: M. Bevilacqua 4C – B. N.Dose 5H – G. Finelli 5G – D. Festa 4C2° classificati – medaglia d’argento

V. Centrella 4A Premio “Unisaorientain concerto” categoria cantautori.

L’Associazione TotaLife Onlus, nata ad Avellino nel dicembre2012, ha indetto un concorso sul tema “Il potere seduttivodelle immagini”, per la seconda edizione del Premio "TotaLifeOnlus", con lo scopo di sensibilizzare le nuove generazioni espronarle alla solidarietà. Il concorso è stato rivolto aglistudenti delle terze e quarte classi degli Istituti SecondariSuperiori della Provincia di Avellino: hanno partecipato circa500 studenti di 19 scuole che hanno affrontato il temaattraverso un videoclip, un corto cinematografico, un branomusicale, un tema, disegni, fumetti o foto. Quest'anno lanostra scuola ha avuto l'onore di salire sul podio grazie allavittoria dell'allieva Gabriel Shantih Pastore, classe 3 E. Ilcortometraggio vincitore del terzo premio rappresenta almeglio il tema dell'edizione "Il Potere seduttivo delleImmagini": esso è intitolato "Developpè", un passo di danzache in italiano significa "sviluppo", finalizzato a sottolinearecome la società influenzi i giovani con le immagini,imponendo a volte traguardi o standard molto difficili oaddirittura impossibili da raggiungere o rispettare. La danzaha costituito il trait d’union dei video e delle immagini inserite

nel corto, in quanto essa può trasformarsi spesso da passionein dramma nel momento in cui diventa causa di disturbialimentari. Shantih ha volutamente omesso didascalie e voci,ad eccezione della citazione finale, per far in modo che aparlare fossero le immagini il cui potere, evidentemente, èstato più forte delle parole.

LE NOSTRE VITTORIE

Per un pugno di libri