Ti racconto - sogisnc.it scuole realizzano... · Queste fiabe sono state inventate da parte degli...

19
Ti racconto una fiaba… Classe III Scuola Primaria “D. Calderini” Torri del Benaco a.s. 2015-2016

Transcript of Ti racconto - sogisnc.it scuole realizzano... · Queste fiabe sono state inventate da parte degli...

Ti racconto

una fiaba…

Classe III Scuola Primaria “D. Calderini”

Torri del Benaco a.s. 2015-2016

Ti racconto una fiaba…

1

Queste fiabe sono state inventate da parte degli alunni di classe terza.

L'attività è stata realizzata principalmente nell'ambito della lingua

italiana, ma anche con il supporto dell'informatica e di arte.

Le competenze e le abilità richieste nella stesura dei racconti si sono

sviluppate soprattutto mediante il "cooperative learning", modalità con

cui gli alunni si sono confrontati in coppia o in piccolo gruppo

Dall'analisi delle caratteristiche della fiaba (protagonista – antagonista -

oggetto magico – aiutante – superamento della prova – lieto fine), si è

passati alla stesura di una prima bozza dei testi a livello individuale con

l’aiuto di immagini raffiguranti personaggi, ambienti e oggetti magici, sul

modello delle carte di Propp.

Le fiabe sono state condivise a livello orale e ne è stata verificata la

coerenza interna e la struttura.

Si sono svolti quindi altri lavori in piccolo gruppo: dal testo narrativo al

testo narrativo-descrittivo corredato da illustrazioni adeguate.

C’è stato quindi il momento finale di verifica e correzione della sintassi,

dell’ortografia e della coerenza, scambiandosi le fiabe nei gruppi.

Le attività svolte sono state finalizzate

all'arricchimento lessicale, con la ricerca e l’utilizzo di parole

"difficili" incontrate nei percorsi di lettura quotidiana e decodificate

con la consultazione e l'uso consapevole del dizionario;

all'ampliamento dei testi narrativi con l’inserimento di parti

descrittive per caratterizzare ambienti e personaggi;

al confronto critico nei gruppi di lavoro;

al potenziamento delle abilità nell'uso degli strumenti informatici

con particolare riguardo alla videoscrittura.

Alunni: Alice – Anika – Beatrice – Carlotta – Clarissa - Claudia –

Cristian – Demis – Denise – Elisa – Emily - Francesco – Giovanni –

Laura – Lina – Lorenzo - Maddalena – Matilda –Nico – Shanti - Simone -

Sofia - Stella

Insegnante: Daniela Peroni

Ti racconto una fiaba…

2

INDICE

IL RE AVIDO ..............................................3.

LE PRINCIPESSE DEI DUE REGNI ...........5.

I BAMBINI E IL CAVALIERE.........................7.

UNA GARA DI CORSA.................................9.

MAGO MAGOL ...........................................11.

LA STREGA E I BAMBINI …………………..13.

MARIA E L' ANELLO MAGICO ………….…15.

I BAMBINI E IL DRAGO ..............................17.

Ti racconto una fiaba…

3

IL RE AVIDO

C'erano una volta un vecchietto e sua moglie che abitavano in una casetta. Erano molto poveri perchè nel loro paese c'era un re molto cattivo che abitava in un castello ed era così avido che prendeva dai suoi sudditi tutte

le ricchezze possibili. Anche dai due poveri anziani contadini pretendeva come pagamento delle tasse tutto il raccolto, gran parte dei loro soldi e quasi tutto quello che possedevano, tranne la loro casetta perchè non sapeva cosa farsene. I due contadini ormai erano diventati poverissimi... Essi erano custodi di uno scatolone che conteneva una lampada magica. Un giorno il re ricevette dai due anziani lo scatolone e il re, incuriosito, lo aprì.

Ti racconto una fiaba…

4

Trovò la lampada e, siccome era tutta impolverata, pensò di spolverarla e iniziò a strofinarla per farla diventare più lucida. All' improvviso si materializzò un orco, grande e spaventoso con una lunghissima bacchetta magica. Il re si spaventò e chiamò le guardie per far uccidere l'orco, ma quest'ultimo, con astuzia, subito trasfomò il re in un contadino e le guardie in tante statue di pietra. Il re, diventato contadino, scappò nel bosco e si rifugiò nella casa dei due vecchietti. Gli anziani nonnetti, che sapevano della lampada magica, capirono subito che si trattava del re trasformato così dall'orco con la sua lunghissima bacchetta magica. Lo fecero lavorare per un anno intero perchè volevano fargli capire come fosse dura e faticosa la loro vita di ogni giorno. Al termine dell'anno, gli anziani chiamarono l’orco che, usando l’incantesimo un’altra volta, trasformò di nuovo il contadino in re e le pietre in guardie. Così il re restituì le tasse pagate ai poveri e imparò la lezione: “Chi vuole troppo non avrà mai nulla!” astuzia: idea o comportamento ispirato a furbizia

custode:chi si occupa della sorveglianza di qualcosa o di qualcuno materializzarsi: apparire all’improvviso

Ti racconto una fiaba…

5

LE PRINCIPESSE DEI DUE REGNI C'erano una volta due principesse gemelle che abitvano in due regni diversi da quando i loro genitori si erano separati: Francesca nel regno governato dal papà, Jennifer in quello della mamma. I genitori si erano separati perché avevano due regni da governare e il papà non aveva mai tempo libero dato che doveva

sbrigare i numerosi affari di un territorio così vasto. Così ognuna delle due aveva dovuto decidere con chi stare, se con il papà o con la mamma. Francesca aveva scelto di vivere nel regno governato dal papà perchè come lui amava fare lunghe passeggiate a cavallo; Jennifer aveva scelto di stare con la mamma perchè assieme a lei amava cucinare dolci buonissimi! Ogni tanto le sorelle si incontravano nel castello dell’una o dell’altra. Così un giorno Jennifer decise di andare da Francesca. Dopo pranzo presero i loro cavalli e andarono a fare una passeggiata nel bosco. Era una giornata di sole, il cielo era cristallino e le nuvole erano state spazzate via da una brezza lieve. Dopo un po’ si fermarono all’ombra di un cespuglio da dove spuntava il manico di una scopa e si misero a chiacchierare. Ma ad un tratto sbucò fuori una brutta strega. Subito le aggredì, le fece salire sulla sua scopa, le rapì e volò via. In quel momento le principesse persero la loro corona. Sorvolarono tutto il bosco, finché arrivarono nella casa maledetta e lì vennero rinchiuse. Per fortuna nel bosco stavano cavalcando due principi, Fedez e Justin, vedendo i due cavalli reali abbandonati e due corone per terra, capirono che si trattava di due principesse. Sapendo che il bosco era abitato da una strega cattiva, iniziarono a cercarla. Quando finalmente trovarono la sua casa, costrinsero la strega a uscire e a liberare le ragazze. I principi restituirono le corone e, in

Ti racconto una fiaba…

6

groppa alla loro cavalcatura, le riportarono nel bosco dove li attendevano i loro cavalli. Francesca e Jennifer, riconoscenti, li invitarono a visitare i loro castelli.

Ai principi piacquero molto e non ne rimasero delusi. Il giorno seguente le principesse furono invitate da Justin e Fedez a una cena e loro accettarono l'invito. Dopo la cena tutti erano di buon umore.

Nei giorni seguenti si ritrovarono ancora e così si innamorarono. Alla fine si sposarono e vissero felici e contenti.

sbrigare: portare a termine un'attività vasto: molto grande cristallino: limpido e trasparente brezza: vento leggero lieve: leggera sorvolare: volare sopra una superficie deluso: che rimane scontento per la mancata realizzazione delle proprie speranze

Ti racconto una fiaba…

7

I BAMBINI E IL CAVALIERE

C'erano una volta un vecchietto ed una vecchietta con i loro due nipotini, Bianca e Riccardo, che vivevano in una casetta nel bosco, fatta di paglia e legno. Un giorno la nonnina chiese ai nipotini di andare nel bosco a

raccogliere le castagne perchè loro erano poveri e, non avendo soldini, non potevano andare al mercato. Dopo un po' che camminavano, videro il cielo che si stava oscurando sempre di più. A un certo punto cominciarono a sentire goccioline d'acqua che, un po’ alla volta, scendevano sempre più forti. Stava proprio scoppiando un temporale con lampi e tuoni fortissimi come se stessero cadendo pietre dalle montagne. Andarono quindi a ripararsi in una grotta perchè ormai erano tutti fradici di pioggia. L'entrata della grotta era già inondata di acqua. Per fortuna c'era un

tronco che poterono usare come passerella e arrivarono nella parte più interna e asciutta dellagrotta. Ad un tratto però sentirono dei rumori, una specie di rimbombo, finchè videro un drago: Era

grande, verde e dall'aspetto molto inquietante. Si sentivano anche serpenti strisciare e pipistrelli che facevano frusciare le ali contro le pareti della grotta. Bianca e Riccardo erano spaventatissimi! Cercarono di scappare ma il drago cominciò a rincorrerli.

Ti racconto una fiaba…

8

Passava di lì un cavaliere che stava perlustrando il bosco per vedere se c'era gente in pericolo. Sapeva infatti che in quel bosco c’era un feroce

drago! Il cavaliere aveva un'armatura di acciaio, tutta grigia e una spada affilatissima. Montava un cavallo marrone e nero, alto, con una criniera lunghissima e lucente. Il cavaliere vide i due bambini inseguiti dal drago. Subito si abbatté sul

mostro e, con la sua spada affilatissima, gli sferrò un colpo mortale e lo uccise salvando così i bambini da una brutta fine. I due bambini ringraziarono il cavaliere e vollero sapere il suo nome: si chiamava Francesco. Tornarono a casa felici di aver scampato un brutto pericolo e contenti perchè avevano raccolto molte castagne come aveva chiesto loro la nonna e perchè avevano conosciuto il valoroso cavaliere Francesco.

frusciare: produrre un fruscio, cioè un rumore leggero e continuo affilatissima: tagliente rimbombo: rumore cupo e diffuso inondato: allagato, riempito fradicio: completamente bagnato inquietante: che preoccupa e che dà ansia

Ti racconto una fiaba…

9

UNA GARA DI CORSA C'erano una volta, in una casetta in campagna, un contadino con la sua compagna. Erano poveri e non avevano nulla da mangiare.

Il contadino un giorno decise di andare in città ad aggiustare gli attrezzi da giardino. Era lunedì 14 marzo. Caricò la bisaccia e vi si recò con il suo cavallo. Arrivato in città, vide un cartellone sul quale c'era scritto: "OGGI 14 MARZO, GARA DI CORSA CON I CAVALLI ALLE ORE 13". il contadino si iscrisse alla gara di corsa col suo cavallo Mix, perchè voleva

vincere il primo premio: molto denaro e un castello. Tra i partecipanti c'era anche un mago che aveva intenzione di barare con l'aiuto della magia. Era un mago alto e magro, con un cappello appuntito; indossava dei pantaloni blu e una casacca a stelle dello stesso colore. Quando tutti stavano per partire, lanciò un incantesimo e i concorrenti non riuscirono nemmeno a muoversi, rimasero fermi alla partenza. In questo modo il mago riuscì ad arrivare primo alla meta e ad accaparrarsi il primo premio. Ma il contadino si accorse che il mago

aveva barato e disse a tutti che non si meritava quel premio in denaro. Lui ed il mago cominciarono a bisticciare nei pressi di uno stagno che si trovava proprio vicino al traguardo. Un rospo, che era in disparte e aveva sentito tutto, decise di aiutare il contadino e con un salto si nascose all'interno della bisaccia. Arrivato a casa, il contadino si accorse del rospo, la contadina voleva cucinarlo perchè non

Ti racconto una fiaba…

10

avevano nulla da mangiare. A quel punto il rospo generoso esclamò : "No! Fermi! Sono qui per aiutarvi a smascherare il mago e costringerlo a restituire il premio che non ha meritato!”

Allora andarono dal mago e bussarono alla porta del suo castello e gli dissero: "Ti sfideremo ancora per riprenderci il denaro e il castello!". Il mago accettò non sapendo che il rospo conosceva l'uso della magia.

Iniziò la sfida e il mago lanciò un fascio di ghiaccio verso la contadina che cadde a terra congelata. Il contadino volle infilzarlo con il rastrello ma non ci riuscì, perchè il mago sparì proprio quando lui stava per colpirlo. Allora intervenne il rospo che con la magia polverizzò il mago intrappolandolo e facendolo poi sparire in un vortice. Il rospo quindi aiutò la contadina a sciogliersi dal ghiaccio usando un raggio di sole. Proprio in quel momento, per la sua generosità, avvenne una cosa straordinaria: il rospo si trasformò in un cavaliere. Il contadino e la contadina si sposarono e divennero re e regina e vissero nel castello che avevano avuto in premio e alla loro corte rimase per sempre il generoso cavaliere.

bisaccia: sacca formata da due grosse tasche barare: imbrogliare polverizzare: ridurre in polvere vortice: massa d'aria che mettendosi in movimento assume la forma di spirale disparte: in un luogo isolato generoso: che si mette a disposizione degli altri meta: luogo o traguardo che si vuole raggiungere

Ti racconto una fiaba…

11

MAGO MAGOL C'era una volta un bambino che viveva in una casetta in mezzo al bosco e si chiamava Marco: Era molto sveglio e conosceva tutte le strade e i sentieri del bosco. Era piccolo e magrolino con i capelli biondi e lunghi, gli occhi azzurri e la bocca piccola. Gli piaceva molto giocare e andare a fare lunghe passeggiate. Una mattina incontrò una bambina dispersa nel bosco. “Ciao, chi sei?”, le chiese Marco incuriosito. “Sono Benedetta”; rispose lei piangendo, “Vengo dall’altra parte del bosco e stavo raccogliendo le fragole, ma si vede che mi sono allontanata troppo ed ora non so più qual è la strada per tornare a casa!” La bambina era piccola, aveva circa nove anni, era magra con i capelli lunghi e biondi, gli occhi verdi e la bocca sottile. “Non ti preoccupare”, le disse il bambino, “Ormai si sta facendo tardi, ma domani mattina ti riporterò io al tuo villaggio. Intanto vuoi giocare un po’ con me?” La bambina acconsentì e iniziarono a giocare insieme. Anche a lei piaceva quel gioco.

I due bambini però, giocando a nascondino, facevano troppo chiasso e svegliarono un rospo gigante che viveva nella grotta lì vicino. Il rospo era enorme, magico e poteva lanciare maledizioni! Era dispettoso, vanitoso e veramente cattivo. Aveva delle zampe impressionanti, la bocca gigantesca con una lingua

Ti racconto una fiaba…

12

lunghissima. Il rospo voleva lanciare un incantesimo contro di loro, ma li mancò. Quando i bambini capirono che lanciava maledizioni, scapparono. Per fortuna i due bambini incontrarono un mago che stava cercando delle mele selvatiche per le sue pozioni magiche. Era un bel mago con una maglietta blu oltremare. Aveva una barba lunga, bianca e indossava un cappello appuntito, azzurro e scintillante. Al dito portava un anello magico con cui si poteva fare qualsiasi magia. Lo donò ai bambini. Con l'anello magico, i ragazzi trasformarono il rospo in una piccolissimissima formica color nero che scappò via lontana dai due bambini e anche dal mago, per paura di essere schiacciata! I due bambini invitarono il mago a una festa per ringraziarlo. Il mago, visto che i bambini si erano comportati bene, regalò loro l'anello e così furono molto felici.

Acconsentire: accettare vanitoso: chi ama essere oggetto di ammirazione scintillante: così lucido che brilla impressionante: emozionante, che turba e colpisce

13

LA STREGA E I BAMBINI C’erano una volta una bambina e un bambino che vivevano in una casetta con il loro papà che faceva il contadino. La casetta era piccola, aveva le pareti color arancione e il tetto di paglia. Intorno c’era un prato con dei cespugli di erba. La porta era marrone e sopra di essa c’era una finestra ovale.

Era una casetta modesta e semplice in cui c’erano solo tre stanze: la prima era una cucina, la seconda una camera da letto e la terza un salotto. Il papà raccomandava ai bambini di non allontanarsi troppo perché nel bosco viveva una strega cattiva. La strega era molto brutta, con un cappello viola e un vestito tutto sporco. Aveva la

faccia con tante rughe, un naso adunco con tanti brufoli ed emanava un odore ripugnante. Un giorno, alla casetta, arrivò una vecchina gentile che chiese loro se volessero andare a mangiare a casa sua poco lontano nel bosco. I bambini accettarono perché la strega si era trasformata in una dolcissima e

tenera vecchina. Andarono con lei perché non sapevano che quella gentile vecchietta era la strega cattiva. Dopo un po’ il papà dei bambini si preoccupò perché non tornavano a casa e allora andò a cercarli nel bosco finché arrivò alla capanna della strega. Proprio vicino alla porta, per terra, vide il fiocco rosa che quel mattino la

bambina aveva messo tra i capelli. Bussò ma la porta non si aprì. Così andò da un mago che abitava in un castello lì vicino e gli chiese se poteva aiutarlo a fare una magia per far scomparire la strega. Il mago possedeva uno specchio magico nel quale, se le persone si specchiavano per due volte, scomparivano. Lo specchio era giallo, brillante, con la superficie scintillante e pulitissima. Il mago aprì la porta di casa della strega con una magia e per farla scomparire le disse : “Guardati allo specchio, sei bellissima!”. Lei si specchiò una volta.

14

Il mago le disse ancora: “Guardati allo specchio, sei bellissima!” Lei si specchiò per la seconda volta e immediatamente scomparve. Così i bambini poterono tornare a casa. Promisero al padre che non si sarebbero mai più allontanati dalla loro casetta con degli sconosciuti.

modesto: che non si vanta delle proprie qualità emanare: diffondere scintillante: risplendente di luce adunco: a forma di uncino ripugnante: che provoca disgusto

15

MARIA E L' ANELLO MAGICO C'era una volta, in un castello lontano, un re che viveva con sua figlia Maria. La ragazzina aveva i capelli biondi, gli occhi verdi, il naso piccolo e la bocca sottile. Era una bambina che amava molto la natura. Così un giorno chiese al padre di poter andare ad abitare per un po’ di tempo da suo zio Giulio, che viveva in una casetta nel bosco, per vedere come fosse la vita di un contadino. Il re, suo padre, acconsentì. La casetta piaceva a Maria perchè era semplice e perchè non aveva quei dettagli perfetti come a palazzo. Un giorno Maria incontrò nel bosco un bambino sperduto. Vide che piangeva

e provò per lui compassione. Chiese allo zio chi fosse quel bambino così triste in mezzo al bosco. Era un bambino con i capelli castani e gli occhi azzuri. Si vedeva che era povero perché aveva un berretto strappato e dei vestiti consumati. Visto che Maria si rattristò per lui, decise di cercare la mamma del bambino.

16

Un giorno, mentre cercava la mamma del bambino, vide una grotta con una strega che piangeva per attirare l'attenzione di Maria. Appena Maria le si avvicinò, la strega l’afferrò per un braccio e la mise in una gabbia. La bambina era disperata ma, dopo un po’, arrivò una fata che aveva sentito le loro urla provenire dalla grotta ed era accorsa per vedere cosa stava succedendo. Diede a Maria un anello magico per liberarsi della strega. Prima si liberò dalla gabbia e dopo sconfisse la strega per sempre. Con l'anello ritrovò anche la mamma del bambino. Così tutti furono felici e contenti.

acconsentire: dare il proprio consenso dettaglio: elemento particolare afferrare: prendere o tenere con forza compassione: dispiacere per qualcuno

17

I BAMBINI E IL DRAGO C'erano una volta due bambini felici che abitavano in una casetta nel bosco. Era primavera: gli alberi erano fioriti e pieni di gemme, di foglie e fiori.

I cespugli di biancospino erano ricoperti di fiori bianchi. Il cielo era turchino e sereno. Vicino alla loro casetta c'era una grotta dove abitava un drago. Era un mostro pieno di squame verdi e rosse. Quando apriva la bocca, usciva il fuoco. Aveva

denti appuntiti e aguzzi. Le sue ali erano sostenute da lunghe membrane coperte di aculei. Era grosso e spaventoso. Un giorno il drago uscì dalla grotta perchè aveva fame e distrusse la casetta dei bambini perché sapeva che erano dentro e se li voleva mangiare. Ma questi scapparono e si rifugiarono su un albero dove trovarono una

18

lampada. La strofinarono da un lato per pulirla e uscì una fata con una bacchetta magica. La fata era carina e dolce, portava un cappello appuntito con delle stelle. Aveva i capelli lunghi e castani, indossava un vestito di colore azzurro a fiori rossi e gialli. Quando i bambini la videro, le chiesero: “Per favore, aiutaci a scappare dal

drago!”. La fata sconfisse il drago con un incantesimo, imprigionandolo dentro ad un vaso. Poi ricostruì la casetta dei bambini e scomparve, così come era apparsa, per magia. Così i bambini continuarono a vivere felici e contenti.

aguzzo: molto appuntito

membrana: pelle di animale che si sviluppa da

un arto all'altro o da un arto al corpo

aculeo: pungiglione, punta