The Hallow Interpretation Award 2016

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    La VI edizione del “The Hallow Interpretation  Award”, si è svolta nel contesto della festa a tema fauna e flora

    “Gaia Chronicles”, tenutasi a Frossasco il 19 marzo 2015.

    Il tema è stato scelto tramite un concorso sulla pagina ufficiale di The Hallow. I temi in gara sono stati cinque

    e i risultato finale è stato:

    1.  Fauna e flora – 33 voti

    2.  Medievale fantasy – 27 voti

    3.   Arti e mestieri – 9 voti

    4.  Paesi del mondo – 9 voti

    5.  Cibo – 8 voti

    Fauna e flora è stato un tema che, nella sua semplicità, è riuscito comunque a dar vita ad un variegato e

    colorato gruppo di maschere, alcune più fantasiose ed elaborate, altre più semplici ma non meno d ’impatto.

    Per il terzo anno, al premio principale Paride Award, dedicato alla migliore interpretazione e decisa dal

    pubblico, sono state affiancate le tre categorie minori, i cui premi sono scelti da una giuria interna, che

    quest’anno non si è avvalsa della giuria onoraria con potere orientativo.

    L’organizzazione ringrazia come sempre i collaboratori e tutti i partecipanti, che a questa festa in particolare

    hanno rispettato l’organizzazione e la casa, pur non mancando di entusiasmo e divertimento. Grazie mille

    ragazzi, The Hallow non potrebbe essere più felice di avervi come ospiti e amici.

    Il presidente, Bruno E. Rossi

    The Hallow Staff, giuria ufficiale 

     Marco Colella

     Alessandro Milani

    Fabio Recchia

    Bruno E. Rossi

    Ilaria Stirpe

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    Il Paride Award viene votato durante la serata dai partecipanti alla festa in base al gusto personale; è il premio

    principale dei The Hallow Interpretation Awards.

    1.  6 voti - Il cespuglio di fiori (G. De Maria)

    2.  5 voti - Virus patogeno (L. Roncarolo)

    3.  4 voti - Rettile (E. Ruberto)

    Il Paride award 2016 ha raccolto praticamente tutti i candidati ai vari premi, distanziati da pochissimi voi di

    differenza, a sottolineare l’ottima fattura di questi costumi. Sul podio due partecipanti della prima ora, più che

    abituati alle parti alte di classifica, ma a svettare è una ragazza del nuovo corso: il primo posto è dunque di

    Giulia Michela De Maria, che può vantare nel suo curriculum una candidatura al Venus Award 2014. Il

    costume da cespuglio prevede un intero manto foglioso costruito con perizia e pazienza a ricoprire un vestito

    intero. Sembra che ci siano volute più di cinque ore di lavoro per incollare minuziosamente ogni foglia e

    terminare il confezionamento. Il costume proprio per tale minuzia è stato candidato anche all’Hera Award.Il

    secondo posto è dell’intramontabile Luca Roncarolo, che distanzia di un solo punto il terzo classificato

    l’altrettanto storico Enrico Ruberto. Curiosamente entrambi hanno in passato occupato gli stessi posti nel

    2015 Roncarolo e nel 2014 Ruberto 

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    Il Venus Award viene conferito dalla giuria all’interpretazione che riesce ad essere il più attinente possibile

    all’idea originale, tramite completezza e ricercatezza dei particolari, una buona realizzazione generale ed,

    eventualmente, un’interpretazione realistica del ruolo

      Rettile (E. Ruberto)

      Funghetto (F. Castiglioni)

      Gattina (F. Cavallaro)

      Leopardessa (C. Cesatti)

      Bianconiglio (R. Colosimo)

    Il vincitore del Venus Award è Enrico Ruberto, membro onorario, body painter ufficiale di The Hallow, conall’attivo vari secondi e terzi posti fra Paride, Hera e Venus Award e detentore dell’Hera Award 2014. Il suo

    costume è stato premiato per la ricercatezza del trucco, preciso fin nei minimi particolari, che nel complesso

    rendeva particolarmente bene l’idea del rettile (N.d.A. alcuni maligni han fatto notare che persino la pronuncia

    della S ricordava il serpentese). La scelta non è stata comunque facile, dando vita ad un gran dibattito, che ha

    visto escludere la sexy gattina interpretata da Francesca Cavallaro, il simpatico funghetto, con tanto di prato

    indossato da Fabio Castiglioni, la felina leopardessa Claudia Cesatti e soprattutto l’ottimamente realizzato

    Bianconiglio.

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    L’Hera Award viene conferito dalla giuria all’interpretazione la cui realizzazione è stata effettuata dal interprete

    stesso; vengono valutati quindi la capacità, la tecnica, l’impegno e la bellezza del prodotto finale. 

      Dodò e l’ Albero Azzurro (C. Picco, G. Mendoza)

      Farfallone drogato? (A. Franzi)

      Flora e fauna (W. Meijers)

      Rettile (E. Ruberto)

    L’Hera Award va alla coppia Chiara Picco e Glenn Mendoza, che vengono premiati per l’impegno nel cucire il

    vestito e nella pittura dell’albero; ad essere decisiva è stata l’idea molto divertente che, sebbene non chiara al

    primo impatto, una volta riconosciuta ha suscitato plausi da quasi tutti. Secondo posto per l’olandese WouterMejers, che ha realizzato un bellissimo costume estremamente a tema, che ha ceduto il passo ai primi lottando

    fino all’ultimo. A Ruberto è stata riconosciuta più la bellezza del prodotto finale sebbene anche l’impegno nel

    realizzarlo non è stata certo sottovalutata, mentre Alberto Franzi viene nominato per l’impegno estremo messo

    nel costruire il costume più fastidioso ma al contempo divertente e molto trash della festa. 

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    L’Athena Award viene conferito dalla giuria all’interpretazione che è riuscita a interpretare il tema proposto in

    maniera più fantasiosa; vengono perciò considerate le maschere concettualmente più inaspettate, seguite

    eventualmente dalla realizzazione e dall’interpretazione del personaggio. 

       Virus patogeno (L. Roncarolo)

      La banda Bassotti (A. Lotto, F. Pirrone)

      La tartaruga ninja (A. Miceli)

      Dodò e l’ Albero Azzurro (C. Picco, G. Mendoza)

      Gorilla (?)

    Come sempre l’ Athena Award da molte soddisfazioni e anche quest’anno sono state presenti molte mascheregeniali, ma purtroppo per gli sfidanti però, anche quest’anno era presente l’essere che natura ha dotato di una

    genialità fuori dal comune, l’Einstein dei costumi, il Maradona, della pirlaggine: Luca Roncarolo. Il suo virus

    era geniale sotto tutti gli aspetti, ma ovviamente l’idea di riempire delle pustole (palloncini) di malattie quali

    “ninfomania” o “puzza d’ascelle”, da far scoppiare l’ha catapultato sul podio più alto a voto unanime. Sconfitta

    del tutto dignitosa, legata solo alla mostruosità del vincitore, per la Banda Bassotti e la tartaruga ninja, molto

    ben fatti e simpatici. Picco e Mendoza han visto premiato l’impegno, sebbene sia stata proprio la genialità a far

    loro vincere l’Hera Award, genialità che però non è potuta essere premiata direttamente. Menzione d ’onore

    anche al Gorilla “Gorilla” (nel senso body guard), che ha mantenuto per tutta la festa o quasi la maschera.