TERREMOTO E TSUNAMI IN GIAPPONE A RISCHIO UNA … · il terremoto ha provocato numerosi danni alla...

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1 TERREMOTO E TSUNAMI IN GIAPPONE A RISCHIO UNA CENTRALE NUCLEARE Un fortissimo terremoto (9°della scala Richter) si è verificato in Giappone dove, grazie alle strutture costruite con sistemi antisismici, inizialmente si so- no verificati pochi crolli. Per i poveri giapponesi, però, le disgrazie non erano finite: subito dopo il terremoto, si è scatenato un forte ed improvviso tsunami che ha causato migliaia di vittime. Continua a pag. 3 AGGIORNAMENTI IN LIBIA L’Italia dà il suo appoggio per la missione di pace in Libia. Oltre alle sette basi, l'Italia ha messo anche a disposizione anche otto aerei: quattro caccia e quattro tornado. Continua a pag.3 UNA FINESTRA SUL MONDO Un’opportunità per dire la nostra, un momen- to di riflessione anche su quelle realtà che ap- parentemente non ci riguardano perché, maga- ri, distanti geograficamente, ma che richiedo- no, comunque, un’attenta analisi per meglio comprendere ciò che ci accade intorno, scon- giurandone gli errori, esaltandone i valori. Ec- co cosa rappresenta “ Alt . . . tocca a noi”; così la rubrica “Dai banchi di scuola al mondo esterno” rivolge uno sguardo attento ai fatti caldi dell’attualità: la crisi libica, il giallo di Brembate, il terremoto, lo tsunami e poi la paura delle esplosioni atomiche in Giappone. Quindi l’attenzione si sposta alle realtà locali: San Giovanni in Galdo, la cui Scuola dell’In- fanzia afferisce al nostro Istituto. Dopo tanti anni, la comunità sangiovannara ha riscoper- to, nell’inverno appena trascorso, le tradizioni legate al periodo carnascialesco: i colori, la musica e i canti della tradizione ci hanno con- dotto in un viaggio dal sapore di altri tempi. Per rimanere nell’ambito della cultura popola- re, è stata fatta un’intervita al fondatore del gruppo folkloristico degli Zig – Zaghini: prof. Nicolino Di Donato. Tanti gli spunti. Anche quelli maturati tra i banchi di scuola. Nella rubrica “ Cose di scuola nostra ” la quotidiani- tà che viviamo all’interno del nostro Istituto viene sviscerata e si erge ad assoluta protago- nista tra le righe dei nostri articoli. Ponete at- tenzione alla nostra statistica! Non la trovate interessante?! Queste sono solo alcune delle anticipazioni su quanto leggerete dalle pagine del nostro giornalino che deve la sua stampa, corre l’obbligo di sottolinearlo, anche alla vo- lontà di alcuni imprenditori privati che hanno sposato la nostra causa editoriale, facendoci da sponsor. A loro vanno i nostri ringraziamenti. Siamo felici, e al tempo stesso orgogliosi, che voi lettori crediate nel nostro potenziale. Un grazie speciale al Dirigente, Dott.ssa Emilia MASTRONARDI, sempre attenta alle proble- matiche scolastiche e pronta a sostenere le nostre iniziative. La redazione INTEGRARE I ROM E’ POSSIBILE Non c’è bisogno di raccontare quale sia la condizione dei Rom in Italia tra pregiudizi, accampamenti in fiamme e accuse non sempre fondate. Si leg- ge nel New York Times che i proget- ti di integrazione in Spagna stanno avendo successo. Contrariamente a quanto succede altrove. Continua a pag. 3 LA MERKEL BOCCIA IL NUCLEARE “USCIAMONE IL PRIMA POSSIBILE” L’ITALIA VARA LO STOP PER UN ANNO A Roma, il Consiglio dei ministri ha deciso che le procedure per il nucleare si fermeranno per un an- no; però il 12 e il 13 giugno il re- ferendum ci sarà regolarmente. La decisione è stata presa dopo quan- to successo a Fukushima. Il nucle- are fa discutere anche il cancellie- re tedesco Angela Merkel che af- ferma: “Prima si uscirà dal nuclea- re, meglio sarà”. Secondo il mini- stro dello sviluppo Romani, il Go- verno ha fatto una scelta giusta e ora bisogna guardare avanti. Bo- nanni, invece, replica dicendo che per lui questi giochetti lo hanno irritato. Insomma, questo nucleare continua a far discutere. Emanuele 3^ A ANNO X — NUMERO II APRILE 2011

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TERREMOTO E TSUNAMI IN GIAPPONE

A RISCHIO UNA CENTRALE NUCLEARE Un fortissimo terremoto (9°della scala Richter) si è verificato in Giappone dove, grazie alle strutture costruite con sistemi antisismici, inizialmente si so-no verificati pochi crolli. Per i poveri giapponesi, però, le disgrazie non erano finite: subito dopo il terremoto, si è scatenato un forte ed improvviso tsunami che ha causato migliaia di vittime.

Continua a pag. 3

AGGIORNAMENTI IN LIBIA L’Italia dà il suo appoggio per la missione di pace in Libia. Oltre alle sette basi, l'Italia ha messo anche a disposizione anche otto aerei: quattro caccia e quattro tornado.

Continua a pag.3

UNA FINESTRA SUL MONDO Un’opportunità per dire la nostra, un momen-to di riflessione anche su quelle realtà che ap-parentemente non ci riguardano perché, maga-ri, distanti geograficamente, ma che richiedo-no, comunque, un’attenta analisi per meglio comprendere ciò che ci accade intorno, scon-giurandone gli errori, esaltandone i valori. Ec-co cosa rappresenta “ Alt . . . tocca a noi”; così la rubrica “Dai banchi di scuola al mondo esterno” rivolge uno sguardo attento ai fatti caldi dell’attualità: la crisi libica, il giallo di Brembate, il terremoto, lo tsunami e poi la paura delle esplosioni atomiche in Giappone. Quindi l’attenzione si sposta alle realtà locali: San Giovanni in Galdo, la cui Scuola dell’In-fanzia afferisce al nostro Istituto. Dopo tanti anni, la comunità sangiovannara ha riscoper-to, nell’inverno appena trascorso, le tradizioni legate al periodo carnascialesco: i colori, la musica e i canti della tradizione ci hanno con-dotto in un viaggio dal sapore di altri tempi. Per rimanere nell’ambito della cultura popola-re, è stata fatta un’intervita al fondatore del gruppo folkloristico degli Zig – Zaghini: prof. Nicolino Di Donato. Tanti gli spunti. Anche quelli maturati tra i banchi di scuola. Nella rubrica “ Cose di scuola nostra ” la quotidiani-tà che viviamo all’interno del nostro Istituto viene sviscerata e si erge ad assoluta protago-nista tra le righe dei nostri articoli. Ponete at-tenzione alla nostra statistica! Non la trovate interessante?! Queste sono solo alcune delle anticipazioni su quanto leggerete dalle pagine del nostro giornalino che deve la sua stampa, corre l’obbligo di sottolinearlo, anche alla vo-lontà di alcuni imprenditori privati che hanno sposato la nostra causa editoriale, facendoci da sponsor. A loro vanno i nostri ringraziamenti. Siamo felici, e al tempo stesso orgogliosi, che voi lettori crediate nel nostro potenziale. Un grazie speciale al Dirigente, Dott.ssa Emilia MASTRONARDI, sempre attenta alle proble-matiche scolastiche e pronta a sostenere le nostre iniziative.

La redazione

INTEGRARE I ROM E’ POSSIBILE Non c’è bisogno di raccontare quale sia la condizione dei Rom in Italia tra pregiudizi, accampamenti in fiamme e accuse non sempre fondate. Si leg-ge nel New York Times che i proget-ti di integrazione in Spagna stanno avendo successo. Contrariamente a quanto succede altrove. Continua a pag. 3

LA MERKEL BOCCIA IL NUCLEARE

“USCIAMONE IL PRIMA POSSIBILE”

L’ITALIA VARA LO STOP PER UN ANNO

A Roma, il Consiglio dei ministri ha deciso che le procedure per il nucleare si fermeranno per un an-no; però il 12 e il 13 giugno il re-ferendum ci sarà regolarmente. La decisione è stata presa dopo quan-to successo a Fukushima. Il nucle-are fa discutere anche il cancellie-re tedesco Angela Merkel che af-ferma: “Prima si uscirà dal nuclea-re, meglio sarà”. Secondo il mini-stro dello sviluppo Romani, il Go-verno ha fatto una scelta giusta e ora bisogna guardare avanti. Bo-nanni, invece, replica dicendo che per lui questi giochetti lo hanno irritato. Insomma, questo nucleare continua a far discutere.

Emanuele 3^ A

ANNO X — NUMERO I I APRILE 2011

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LE NOSTRE ABITUDINI ALIMENTARI

FAI COLAZIONE AL MATTINO?

15%

85%

si / quasi sempre

no / quasi mai

CHE COSA PREFERISCI PER COLAZIONE?

21%

41%

1%

2%

3%

7%

5%

20%

cereali latte caffè te biscotti succo yoghurt fette biscottate

0

10

20

30

40

si / quasi sempre no / quasi mai

FAI UNO SPUNTINO?

in mattinata

al pomeriggio

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

panino pizza merendine frutta patatine

CHE COSA MANGI DI SOLITO A SCUOLA?

0

5

10

15

20

25

30

un primo ed

un secondo

un primo o

un secondo

frutta dolce

COSA MANGI DI SOLITO A PRANZO E A CENA?

pranzo

cena

0

20

40

60

80

100

acqua coca cola succo di frutta

CHE COSA BEVI DI SOLITO DURANTE I PASTI?

acqua coca cola succo di frutta

3

INTEGRARE I ROM E’ POSSIBILE

La Spagna chiama i Rom “zingari” non con l’accezione dispregiativa usata in Italia, ma con il significato di gitani. In Spagna i Rom non vivono in accampamenti malsani, bensì in case semplici ma dignito-se. Buona parte dei bambini frequenta le scuole pubbliche e gli adulti svolgono gli stessi lavori delle popolazioni locali. I programmi gover-nativi spagnoli sono orientati a trovare un lavoro e una casa ai Rom per migliorarne le condizioni di vita. Secondo uno studio del 2009 condotto in Bulgaria, Repubblica Ceca, Grecia, Portogallo, Romania, Slovacchia, un terzo dei Rom vive in case, senza elettricità, riscalda-mento, né acqua calda; nel Portogallo un terzo vive in baracche. In Spagna, invece, il 92% vive in case che rispettano gli standard di qua-lità. I problemi delle popolazioni sono, comunque, ancora da risolve-re: il 4% vive ancora in case disastrate e il tasso di abbandono della scuola, è tra gli 8 e i 18 anni, rimane molto alto. I Rom, originari dell’India, sono arrivati in Spagna, dove hanno trasmesso alcune del-le loro tradizioni, per esempio il flamenco,ora parte della cultura spa-gnola. Nonostante ciò fino a pochi decenni fa sono stati perseguitati come succede oggi nel resto d’Europa: non potevano sposarsi che fra di loro e ai tempi di Francisco Franco, furono costretti a spostarsi continuamente per sfuggire alla Guardia Civile. Da allora, tutti i go-verni che si sono succeduti in Spagna hanno finanziato programmi per dare case ai Rom e per l’integrazione di bambini nelle scuole pubbliche. In Spagna la situazione, pertanto, pian piano è migliorata. In Italia, invece, l’integrazione è ancora difficoltosa; il nostro Paese non è pronto ad accogliere il diverso e a convivere con lui. La delin-quenza romena è “il capro espiratorio” di paure vere che attraversano la società italiana: la crisi, la mancanza di sicurezza, la xenofobia.

Claudia e Katia 3^ B

da pag. 1

IL TERREMOTO HA PROVOCATO NUMEROSI DANNI ALLA CENTRALE DI FUKUSCHIMA È una questione di centimetri quella che potrebbe decidere il futuro del Giappone: nel reattore n°2 della centrale il livello dell'acqua di mare usata come liquido di raffreddamento è sceso a quota zero. Secondo alcuni scienziati le barre di uranio avrebbero cominciato il processo di fusione . Lo ha reso noto la società che gestisce l'impianto, la Tepco, ma, secondo esperti di sicurezza nucleare, le due esplosioni d'idrogeno dei reattore 1 e 3 fanno pensare che anche in esse le barre di uranio siano rimaste scoperte. La paura tra i Giapponesi cresce sempre di più.; si sta cercando di raffreddare le barre di uranio con dell'acqua pompata dal mare, questo causa la produzione di vapore radioattivo. Esso ha impaurito anche la Cina dove da di-versi giorni, è cominciata la corsa all'acquisto dello iodio. Sono risultate positive alla radioattività molte persone. I Giapponesi guardano dubbiosi la frutta e la verdura nei negozi. Dopo questa catastrofe, molti si chiedono: “E’ giusto mettere le centrali in Italia?” Io penso di no perché quello del Giappone è un chiaro esempio della pericolosità delle centrali nucleari.

Enzo, Laura , Pierluigi III B- Alessia, Boris III A

da pag. 1

L’ITALIA DÀ IL SUO APPOGGIO PER LA MISSIONE DI PACE IN LIBIA

Il ministro degli Esteri ha dichiarato: la parteci-

pazione alla missione in Libia dimostra che:

l'Italia non è seconda a nessuno” e che, “aldilà

delle basi, l'impiego di assetti militari, come gli

aerei, è la dimostrazione che vogliamo essere al

pari di altri”. Gheddafi sull'intervento europeo

dichiara: “Sono realmente scioccato dall'inter-

vento dei miei amici europei” e afferma che si

sente tradito dagli Italiani i quali poco tempo fa

lo avevano accolto amichevolmente. Conclude

minacciando ritorsioni verso l'Italia. I ribelli

intanto hanno riconquistato Adyabiya e la coa-

lizione internazionale non allenta la pressione

sul regime del colonnello Gheddafi. L'Italia

dovrà essere molto attenta perché è il Paese più

vicino alla Libia e quindi ha più probabilità di

essere esposta a eventuali attacchi da parte di

Gheddafi.

Enzo 3^ B

4

PIANO SCUOLA DIGITALE “Azione Cl@sse 2.0” Il Piano Nazionale “Scuola Digitale”, della Direzione Generale per gli Studi, la Statistica e i Siste-

mi Informativi (DGSSSI) del MIUR, ha previso anche per le Scuole Statali Primarie la realizzazio-

ne dell’azione Cl@ssi 2.0, già avviata nell’anno scolastico 2009-2010 nelle scuole statali secondarie

di primo grado. Il nostro Istituto con la classe 3^A della Scuola Primaria di Campodipietra ha partecipato alla candidatu-

ra ed è risultata idonea alla sperimentazione di durata triennale, che riguarderà l’innovazione dell'ambiente di apprendi-

mento e l’utilizzo degli strumenti tecnologici da integrare nella pratica didattica quotidiana. Inoltre, si cercherà di sfrutta-

re la comunicazione/informazione del Web per diffondere una cultura necessaria in una società multietnica

PROGETTO REGIONALE PROGETTO REGIONALE PROGETTO REGIONALE PROGETTO REGIONALE

“PIU’ TEMPO SCUOLA… “PIU’ TEMPO SCUOLA… “PIU’ TEMPO SCUOLA… “PIU’ TEMPO SCUOLA…

PIU’ OPPORTUNITA’ FORMATIVE”PIU’ OPPORTUNITA’ FORMATIVE”PIU’ OPPORTUNITA’ FORMATIVE”PIU’ OPPORTUNITA’ FORMATIVE”

Avendo ottenuto il finanziamento regionale per la rea-

lizzazione di interventi finalizzati al miglioramento

dei livelli di apprendimento della popolazione scola-

stica molisana e per il potenziamento delle conoscen-

ze, per l’a. s. 2010/2011, è stato esteso anche alle clas-

si prime della scuola secondaria di 1° grado il tempo

prolungato.

N O T I Z I E D A L L ’ I N T E R N O

EUROPA DELL’ISTRUZIONE (Progetto in rete)

L’Istituto aderisce ad una Rete di scuole molisane denominata “Europa per l’istruzione”

con il patrocinio dell’USR Molise avente le seguenti finalità:

⇒ Valorizzare e potenziare le iniziative didattiche e progettuali finalizzate a sviluppare e promuovere la dimensione

europea dell’educazione.

⇒ Consolidare lo studio delle lingue europee.

⇒ Sostenere i processi di internalizzazione dei POF.

⇒ Supportare iniziative di informazione e comunicazione aperte al territorio.

⇒ Gli interventi al momento riguardano principalmente la formazione dei docenti che intendono mettere in atto du-

rante il prossimo anno scolastico delle iniziative di diffusione della cultura europea nelle classi.

PROGETTO RELATIVO ALLE AREE A RISCHIO, A FORTE PRO-CESSO IMMIGRATORIO E CON-TRO L’EMARGINAZIONE SCOLA-STICA – A.S. 2010

( “Musica… che passione!)

Nell’ambito delle iniziative dell’Istituto volte a un migliora-

mento dell’offerta formativa, il Progetto ha lo scopo di avvi-

cinare gli alunni alla pratica strumentale e ritmico-sonora.

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Sapere fin da piccoli, capire e non di-

menticare più. Per la prima volta l’Isti-

tuto Comprensivo “Madre Teresa di

Calcutta” ha vissuto con consapevo-

lezza la Giornata della Memoria che

ricorda, come stabilito dalla legge 211

del 20/07/2000, l’abbattimento dei can-

celli di Auschvitz, il 27 gennaio di 64

anni fa e la fine dell’Olocausto. Ab-

biamo vissuto un vero e proprio viag-

gio nel tempo e nella memoria, nelle

tragiche vicende dei deportati ebrei nei

campi di sterminio durante la Seconda

Guerra Mondiale.Sono stati letti brani

tratti dalle testimonianze dello scrit-

tore ebreo Primo Levi. Con grande

commozione abbiamo dato voce alle

parole del famoso scrittore che nar-

rano della sua esperienza drammati-

ca, vissuta nei campi di concentra-

mento. Con grande attenzione abbia-

mo seguito la proiezione di un filma-

to sull’Olocausto, girato da alcuni

allievi del Liceo Scientifico di Cam-

pobasso, guidati dalla professoressa

Antonella Presutti. Nel cortometrag-

gio, tra le altre cose, spiccava l’inter-

vista realizzata ad una donna ebrea

tedesca che oggi vive a Isernia. Fio-

ra Luzzato, questo è il suo nome, ha

raccontato la triste avventura da lei

vissuta, la fuga della sua famiglia

quando era ancora bambina e l’intol-

leranza contro il popolo ebraico sca-

turita dalla follia di poche persone,

ma appoggiata da tanti che, per

paura o per ragioni di potere, vi

aderivano. Alla giornata della Me-

moria ha partecipato anche il gior-

nalista della Rai, Massimo Vitale il

quale ci ha illustrato la storia della

Shoah riferita ai nostri luoghi e ci

ha parlato di uomini che furono

deportati da Campodipietra. Ter-

minata la mattinata al palazzetto,

in aula abbiamo dato inizio ad un

dibattito sulle atrocità commesse

dai totalitarismi e su quanto la me-

moria di ciò che è accaduto sia

importante per non ripetere gli

stessi errori. D’ora in avanti, impa-

reremo a leggere gli eventi del pas-

sato che faranno da guida alle no-

stre azioni al fine di vivere un futu-

ro migliore rispetto a ciò che è sta-

to. Classe 1^ A

UN MONDO PIU’ BELLO

S e pensi che un tuo simile, a te sia inferiore,

guardagli nell’animo

che del tuo sarà migliore,

perché a lungo ha sopportato

il dolore e la perdita di tutto ciò che ha amato.

Qualcuno la strage ha comandato

a sei milioni di uomini la morte ha procurato.

Donne e bambini senza distinzione

diventavano fumo ed anche sapone,

chi rimaneva pensava con costanza

che nel mondo ci fosse di pace la speranza.

Tutto questo è successo davvero

non cancellarlo dal tuo pensiero

riconosci che l’uomo è tuo fratello

e costruisci con lui un mondo più bello.

Samuel 1^ A

LA GIORNATA DELLA MEMORIA

6

L’L’IMPORTANZAIMPORTANZA DELLADELLA STORIASTORIA La storia è maestra di vita, per il pensiero, le testimonianze e le azioni di quanti hanno lasciato il segno, dando esempi che vanno conosciuti, ricordati e tenuti sempre vivi dentro di noi. Il passato ci appartiene perché da esso vengono le nostre ra-dici e la nostra identità. L’importante ruolo della storia ci deve portare a riflettere sugli eventi che ne hanno segnato il corso. E’ molto utile, per noi ragazzi, conoscerla, seguirne il corso, dare il proprio contributo per legare il presente al pas-sato e, passo dopo passo, costruire il futuro. La storia ci serve per evitare di cadere nell’er-

rore di vivere senza radici, senza identità, senza appartenenza, senza valori; è importante conoscere le gesta di chi ha segnato per sempre il corso della storia, i protagonisti del Risorgimento. Sono loro che hanno fatto l’Italia unita fa-cendo sognare a tanti un mondo nuovo in un territorio nazionale unito dagli stessi ideali, dalla stessa lingua, dalla stessa libertà di pensiero e di azioni, dalla stessa bandiera. Noi che oggi viviamo momenti difficili, momenti di incomprensione e di indifferenza per l’altro, abbiamo bisogno di riappropriarci della nostra storia per guardare con fiducia al nostro futu-ro. Il 2011 per noi Italiani rappresenta un anno importante, tutto da ricordare e da vivere. E’ l’anno delle celebrazioni del 150° anniversario dell’unità d’Italia, una data importante che ci deve portare a riflettere sul “da dove veniamo”, sul “chi siamo” e sul “dove andremo. Ricordare i 150 anni dell’unità d’Italia, significa ricordare le pagine eroiche del nostro Ri-sorgimento e dei tanti uomini che pensarono a costruire un Paese nuovo, libero, un Paese allargato all’Europa ed al mon-do. Per onorare la memoria di chi ha creduto nel sogno dell’unità d’Italia, quest’anno noi delle prime classi metteremo in scena uno spettacolo teatrale con i burattini, ridando vita ai protagonisti del Risorgimento italiano, costruendo un per-corso della memoria che ci permetterà di ricordare e di vivere quei momenti fondamentali della nostra storia.

Classe 1^A

CORSO DI SCI A CAMPITELLO MATESECORSO DI SCI A CAMPITELLO MATESECORSO DI SCI A CAMPITELLO MATESE La scuola, quest’anno, ha offerto a noi alunni delle classi seconde della Scuola Secondaria di Toro e di Campodipietra un’occasione unica: tre giorni a Campitello Matese per seguire un corso di sci. Un considerevole numero di alunni, entusiasta della proposta, è stato accompagnato dalla profes-soressa Cirelli e dal professore de Iulio. Gli obiettivi che dovevamo raggiungere erano sostanzial-mente due: imparare a sciare e socializzare. Trascorrendo tutti insieme i tre giorni. Il primo giorno, noleggiati gli sci, siamo andati sulle piste e gli istruttori, Claudio e Andrea, hanno iniziato a farci fare i primi esercizi. Il secondo giorno abbiamo vissuto l’esperienza della funivia: è stato davvero emozionante sentire, mentre scendevamo, il nostro viso sferzato dal vento gelido dell’alta monta-gna. Il terzo giorno, siamo stati molto tempo sulle piste; bisognava fare attenzione ad aprire gli sci a “Spazzaneve”, cioè dovevamo cercare di frenare, mettendo le punte degli sci unite. Abbiamo condiviso tutti i momenti della giornata: la colazione, il pranzo e la cena sono stati per tutti piace-

voli. La sera ci siamo divertiti in modo particolare, perché siamo stati in discoteca e gli animatori hanno organizzato per noi il Karaoke e altri giochi. E’ stata una bellissima esperienza, perché abbiamo avuto la possibilità di apprezzare la montagna con le sue grandi attrattive. E, cosa non secondaria, questo viaggio ci ha permesso anche di crescere, di matu-rare un po’, perché abbiamo imparato a stare insieme, rispettando gli altri e le regole della civile convivenza. Peccato che alla professoressa Cirelli sia successo un incidente: sciando si è infortunata al ginocchio e temiamo che debba esse-re operata al menisco e ai legamenti.

In bocca al lupo professoressa Cirelli!In bocca al lupo professoressa Cirelli!In bocca al lupo professoressa Cirelli!In bocca al lupo professoressa Cirelli! Classe 2^ A

FOTO

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PATRIA

LLLL ’Italia unita, sventola il tricolore: verdi sono le nostre valli bianche le nostre nevi rosso è il sangue di chi ci ha regalato onore e dignità!

Samuel 2^ A

SEMPRE INSIEME

SSSS iamo felici di festeggiare la nostra gloriosa Unità! C’è uno stivale molto speciale da ricordare, lodare e amare. Dalla Sicilia alla Lombardia manifestiamo la nostra euforia! Conosciam tutti la sua grande storia Che ci riempie di onore e gloria. Grazie a Garibaldi e a Mazzini Siamo del mondo e d’Italia cittadini!

Classe 1^ B

Tutti Uniti

SSSS i mettono in cerchio, si stringono le mani è il girotondo dei bambini italiani

Da nord a sud fanno un giretto dalle Alpi e fino allo Stretto Saltano e danzano, allegri in coro Per la penisola che ora è tutta loro Con grande abbraccio noi festegggiamo Siam tutti Italiani, non lo scordiamo !

Classe IB

Felice Compleanno Italia Firenze Ercolano La Spezia Imola Caserta Enna

Carlo Pisacane Ovidio Michelangelo Buonorroti Primo Levi Leonardo Da Vinci Edmondo De Amicis Antonio Canova Niccolò Machiavelli Niccolò Paganini Orazio

IImportante Turistica Ammirata Libera Inimitabile Amata

Classe IB

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A San Giovanni in Galdo ci sono tre chiese, quella di San Germano Ve-scovo, quella dell’Annunziata e quella di Santa Maria del Carmelo. In passato nei pressi del castello, era ubicata una chiesa, eretta intorno all’anno Mille. In seguito il castello divenne un mo-nastero dell’ordine religioso dei Templari, ma quando nel 1312 fu soppresso, la chiesa contigua venne nominata chiesa parrocchiale.

La struttura nel 1896, a seguito delle infiltrazioni dell’acqua, fu chiusa al culto, perciò si decise di spostare il servizio liturgico nella chiesa di San Germano vescovo. La chiesa di S. Germano fu edificata nel 1480, sui resti di un antico tem-pio romano, di antica fattura e sog-getta a continui restauri, il più im-portante dei quali avvenne nel 1647. La struttura é divisa in tre navate, separate da colonne monolitiche di travertino composte da basi e capitel-li. All’interno di quest’edificio sono conservate due acquasantiere e un pulpito del ‘300, proveniente dalla chiesa di San Giovanni Battista. Ci sono: le colonnine, gli archi trilobati, nonchè la divisione orizzontale in due sezioni e la presenza di motivi vegetali collegate a figure animate. Al periodo romanico risalgono le statue dei leoni che formano il basa-mento delle colonnine a sostegno del balcone. I capitelli delle colonnine presentano le seguenti raffigurazioni: volatili, con il corpo di colomba e tra il becco adunco sorreggono il trifoglio; una fanciulla svestita a cavalcioni sulla groppa di un pavone; dagli angoli

sporgono due teste umane e un drago alato. Il pulpito presenta archi trilobati in stile gotico con fregi di tralci di vite e grappoli, nonche’ vi sono scolpite una testa d’angelo e un’immagine umana nuda. Lateralmente all’ingresso sono posizionate due acquasantiere sostenu-te da leoni, strutturalmente identiche tra loro. E’ in stile gotico-bizantino; la prima parte è decorata da una cornice a foglie d’acanto, mentre la seconda presenta i simboli dei quattro Evangelisti al cen-tro del quale vi è poi un leone sormon-tato dall’aquila porta leggio e lateral-mente vi sono un toro e un angelo che sostengono delle pergamene. Nei pannelli laterali sono scolpite le immagini di San Giovanni Battista con l'agnello crocifero, di San Germano vescovo e infine l’effige di Sant’Ago-stino. Al di sopra del presbiterio vi è un di-pinto di Amedeo Trivisonno raffigu-rante la Creazione e la Redenzione. Altre due tele, invece, raffigurano il vescovo San Germano e l’Ultima Ce-na; il primo risale al 1593 al contrario il secondo è datato intorno al '500.

Classi quinte Primaria

CHIESA S. GERMANO

I DIECI PECCATI NON TUTTI CAPITALI

I peccati capitali I peccati capitali I peccati capitali I peccati capitali sono grandezze disugualisono grandezze disugualisono grandezze disugualisono grandezze disuguali sono sette e non di piùsono sette e non di piùsono sette e non di piùsono sette e non di più tutte scevre di virtù .tutte scevre di virtù .tutte scevre di virtù .tutte scevre di virtù .

Questo il prologo che dà inizio alla rappresentazione carnevalesca riproposta dopo tanto tempo a San Giovan-ni in Galdo, il pomeriggio del 5 marzo. Molto simpatico vedere gente non più giovanissima divertirsi imperso-nando, in maniera grottesca, i peccati capitali, dalla Lussuria, alla Gola, dall’Invidia all’Ira.

Luisa 3^ A, Oscar 3^ B

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Il fondatore del gruppo folkloristico di S. Giovanni in Galdo: gli zig-zaghini

Quando e perché è nato il gruppo degli Zig-Zaghini? È nato nel 1963 per riportare in auge la festa dell’uva, che si celebrava anticamente una domenica d'ottobre, durante la vendemmia. Si sceglieva una giornata di sole per riunirsi e, su un carro trascinato da buoi, contadini e contadine, vestiti con i costumi locali, cantavano “L' uv' è fatt matur”. Così è nato il gruppo folkloristico, creato dai ragazzi di San Giovanni e da me diretto. Quindi il gruppo è nato con l'intento di recuperare le tradizioni, non per portare fuori dal Molise la nostra cultura. Non era mia intenzione creare un vero e proprio gruppo folkloristico. Il caso ha voluto che fosse presente alle nostre prime esibizioni, la gente di Monacilioni e Castel Bottaccio che, rimanendo affascinata, ci ha invitati nelle piazze dei due paesi. Più che far conoscere San Giovanni fuori dal Molise, abbiamo fatto conoscere il Molise in Europa: Romania, Fran-cia, Svizzera, Polonia, Spagna, Scozia, Irlanda, Inghilterra. Inoltre, siamo stati invitati in occasione dei festival o dai nostri paesani emigranti in Argentina, in Venezuela e negli USA. Insomma, senza peccare di presunzione, abbiamo scritto il nome di San Giovanni a caratteri cubitali nei cieli di tutto il mondo. Fare queste esperienze è molto bello perché offre occasioni di arricchimento umano e culturale. Non vi nascondo, però, che io ho una grande responsabilità nei confronti dei genitori i quali mi affidano i loro figli. A questo

proposito, vi racconto un aneddoto: eravamo a Nizza per una rassegna internazionale e, dopo lo spettacolo, a sera tarda i ragazzi del gruppo vollero uscire per visitare la città e cercare occasioni di divertimento. Successe, però, che incontraro-no giovinastri del luogo che li minacciarono di morte perché stranieri. Pensate se fosse successo qualcosa! Io avrei pas-sato i guai!! E che scrupoli mi sarei portato sulla coscienza!! Perché è stato dato questo nome al gruppo? Il gruppo prende il nome da un passo della quadriglia: lo Zighete-zag Dove è stato fatto il primo spettacolo? A S. Giovanni in Galdo, una domenica di ottobre : “ A fest d' l' uv”. Pensavamo che la cosa non avesse un seguito, in-vece i sangiovannari hanno insistito perché lo spettacolo si ripetesse ancora. Così per due anni l'abbiamo riproposto con grande successo; Il primo anno è stato fatto nella piazzetta “ Largo Fiorentini”, poi sulla “Lisciat” al centro, ma i paesa-ni che abitavano nella parte nord del paese hanno preteso che fosse realizzato anche in “ Borgo S. Germano”. (U' BVRETUR) Da quante persone era composto il gruppo inizialmente? E ora quanti siete? Inizialmente, il gruppo era composto da sei coppie più gli strumentisti: uno di fisarmonica, uno di bufù, uno di organetto e uno di chitarra. Eh! Ora siamo una trentina, però vi sono ragazzi universitari che vengono quando non hanno impe-gni. I costumi sono quelli tradizionali o li avete modificati? I costumi sono quelli che venivano indossati un tempo nei giorni di festa. I colori però sono stati uniformati. I costumi originali e i galloni (decorazioni di gonne e corpetti) avevano colori vari. Era impossibile trovarli dello stesso colore. Chi è il coreografo dei balli? Adesso è Marco Messore, mio nipote; prima li ho curati io. Sappiamo che le musiche delle canzoni sono del Maestro Messore. Chi ha scritto invece i testi? Da che cosa hanno tratto ispirazione? I testi sono stati scritti quasi tutti da me. Parlano soprattutto d'amore e di emigrazione, fenomeno che ha investito in ma-niera massiccia il nostro paese. Classe 3^ B

INTERVISTA A NICOLA DI DONATO

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On parle toujours de la place occupée par Paris en matière de mode et, même si Milan et New

York. S’imposent aujord’hui comme de grandes capitals de la mode, les défilés parisiens restent toujours les plus

prestigieux pour les stylistes du monde entier. De nous jours, le conturier n’est plus un artisan de la mode, il ori-

ente le goût, dicte les tendances: c’est un costructeur d’image.

La production des maisons de haute couture francaises comprend de produits de beautè, des accessoires de mode.

Les grandes griffes de la mode francaise sont, entre autres, Chanel, Dior, Yves Saint Laurent, Christian Lacroix,

Jean-Paul Gaultier, Givenchy et Pierre Cardin.

A’ Paris, dans une aile du palais du Louvre, le musée de la mode et du textile, inauguré e 1997, propose des col-

lections permanents, des expositions temporaines, et un centre de documentation.

Pour moi, la mode francaise est trés belle, plus que celle italienne, je crois que les stilistes francais ont plus

goût dans la mode mais, je respecte aussi les italiens. VERSIONE ITALIANA

Si parla sempre del posto occupato da Parigi nel mondo della moda e lo stesso di Milano e New York.

Sono le grandi capitali della moda; le sfilate parigine sono sempre tra le più prestigiose per tutti gli stilisti del

mondo. Oggi, il grande sarto non è più un artigiano della moda, egli orienta il gusto, e detta le tendenze: è un co-

struttore d’immagine. La produzione delle case di alta moda francese comprendono prodotti di bellezza e accesso-

ri di moda. Le grandi firme della moda francese sono, per esempio, Chanel, Dior, Yves Saint Laurent, Christian

La croix, Jean- Paul Gaultier, Givenchy, Pierre Cardin. A Parigi, in una sala del palazzo del Louvre, il museo

della moda e del tessile, inaugurato nel 1997, sono presenti collezioni permanenti, esposizioni temporali e un

centro di documentazione. Per me la moda francese è molto bella, più di quella italiana. Io credo che gli

stilisti francesi abbiano più gusto nella moda rispetto a quelli italiani.. Francesca 3^ A

La moda en España. España no es sólo la Patria de los bailes, de las fiestas, de la tortilla… En efecto, marca el paso también en la economía de la moda, muy apreciada, incluso en el nuevo mundo. El número de los diseñadores y diseñadoras aumenta cada año y quieran testificar la evolución y las tendencias que han cruzado a España. Testigos de un sector en pleno auge son no sólo los “gigantes veteranos” (como Ágatha Ruíz De la Prada, Custo), pero también nuevos que compiten para la alta moda como Zara, Mango, Desigual. Los diseñadores españoles tienen mucha ironía y fantasía. Su ropa es muy divertida; por ejemplo la diseñadora Maloles Miracosta Antignac ha inventa-do un tipo de zapato bajo con cordones, que parecen mucho a las manolitas y ha tenido mucho éxito, o bien, Paloma Vásquez de Castro, una diseñadora que ayuda a los pobres. En 1995 Paloma creó una colección de ropa para mujer y dio parte de las fanancias a las organizaciones que ayudan a los pobres. Para las diseñdores iberos “el mundo de la moda no es sólo una profesión, pero es un lenguaje, se trata de comunicar a través de la belleza pero con algo que tiene una utilidad”…

VERSIONE ITALIANA La Spagna non è solo la patria dei balli delle feste, della tortilla…. In fatti ha segnato il passo anche nell’ econo-mia della moda molto apprezzata anche in America. Il numero degli stilisti e delle stiliste aumenta ogni anno e desiderano testimoniare l’ evoluzione e le tendenze che hanno attraversato la Spagna. Testimoni di un settore in pieno auge sono non solo i “giganti veterani” (come Agata Ruìz De la Prada, Custo) ma anche nuovi che com-petono per l’ alta moda come Zara, Mango, Desigual. Gli stilisti spagnoli hanno molta ironia e fantasia la loro moda è molto divertente : per esempio la stilista Maloles Miracosta Antignac ha inventato un tipo di scarpe bas-sa di corda che assomigliano molto alle ballerine che hanno avuto molto successo, oppure Paloma Vàsquez de Castro una stilista che aiuta i poveri. Nel 1995 Paloma ha creato una collezione di vestiti per donne e ha dato parte dei guadagni alle organizzazioni che aiutano i poveri. Per i disegnatori spagnoli “ il mondo della moda non è solo una professione, ma è un liguaggio, si tratta di comunicare attraverso della bellezza ma con qualcosa che ha un’ utilità

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London is one of the most cosmopolitan cities in the world, except perhaps the most cosmopolitan. It may seem a cliché but when you begin to walk in the streets of London you will discover how difficult it is to find British London, and will meet Italian, Spanish, Japanese, Chinese, Koreans, Ger-mans, French, Norwegian, Brazilian, Australian, etc…. The first thing you notice here is that, unlike Italy, it is absolutely not JAW importance to show off. Only girls who have a comfortable life flaunt accessories Louis Vuitton, Gucci, Fendi etc.... There are several chains of clothing stores that link all of their line on casual and it is here where most of the young Londoners and buys his clothes. Here are some British shops:

GAP: And ‘ one of the most famous, the very name evokes the phrase heard most often in London, “Mind the Gap” which is repeated ad nauseum when it goes up and down the tube. Here we have a real casual. Gap covers the entire line for man, women and children. The

clothes are often subtle colors without too many frills and flourishes. NEXT: Next is the make sure that points to more classic elegance. Often, the more effect combinations that will meet in London with his denim jacket or even elegant cotton jacket and pants with pockets. FCUK: FCUK stands for French Connection UK and it is a French fashion style based in particular on how to

live in the capital London. It ‘s definitely one of the most popular stores for young people to the bright lines that take their cue from European fashion, and then in some cases similar to ours. H & M: It’s surely the most famous brand in Italy that we saw there are several stores in this chain of clothing.

Perhaps this is where the real London carefully chose their leaders given the excellent price and the lines very young. (VERSIONE ITALIANA) Londra è una delle città più cosmopolite del mondo. Può sembrare un cliché, ma quando si inizia a camminare per le strade di Londra si scopre quanto sia difficile trovare inglesi di Londra. Qui troverete italiani, spagnoli,

giapponesi, cinesi, coreani, tedeschi, francesi, norvegesi, brasiliani, australiani , ecc .... La prima cosa da notare qui è che, a differenza di Italia, non ha assolutamente importanza mettersi in mostra. Solo le ragazze che hanno una vita comoda possono sfoggiare accessori Louis Vuitton, Gucci, Fendi, ecc ... Ci sono diverse catene di nego-

zi di abbigliamento che puntano tutte le loro linea casual ed è qui dove la maggior parte dei londinesi giovani e compra i suoi vestiti. Alcuni sono elencati qui di seguito. GAP: E' uno dei più famosi, il nome stesso evoca la frase sentita più spesso a Londra, "Mind the Gap", che si ripete fino alla nausea quando si va su e giù per il tubo. Qui abbiamo un vero e proprio tesoro. Gap copre l'intera

linea per uomo, donna e bambino. I vestiti sono spesso colori tenui, senza troppi fronzoli e svolazzi. NEXT: La Next fa in modo che si punti alla più classica eleganza. Spesso, le combinazioni che danno più effetto sono la sua giacca di jeans o di cotone e l’ elegante giacca e i pantaloni con le tasche. FCUK: FCUK sta per Connection UK francese ed è uno stile di moda francese, basato in particolare su come vivere nella capitale londinese. E’ sicuramente uno dei negozi più popolari tra i giovani per le linee luminose che prendono spunto dalla moda europea, e quindi in alcuni casi simile alla nostra. H & M: E 'sicuramente il marchio più famoso in Italia di quelli che abbiamo visto in questa catena di abbiglia-mento. Forse questo è dove si scelgono con cura i capi dato il prezzo eccellente e le linee molto giovani.

Classe 2^

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L’adolescenza è un periodo molto difficile per la maggior parte dei ragazzi: ci si

allontana dalla famiglia posizionandola all’ultimo posto. Ci si veste in modo

“esagerato”: jeans strappati, maglie scollate, scarpe slacciate. Le ragazze portano

particolari pettinature con ciocche dai colori molto vivaci: rosso, fucsia, blu, vio-

la... I ragazzi, invece, hanno i capelli quasi rasati del tutto. Inoltre, le ragazze si

truccano in modo vistoso e adoperano colori molto scuri. Si diventa nervosi, scon-

trosi, e arrabbiati; si sta tutto il giorno attaccati a facebook, che permette di conoscere persone mai incontrate

prima. A volte i ragazzi affrontano la vita in modo eccessivo, rifiutano il cibo tradizionale definendolo “da

vecchio” o “da bambino”, e mangiano solo schifezze cucinate nelle hamburgherie, nei pub, nelle pizzerie... In

casi più gravi il cibo viene completamente respinto e si va incontro all’anoressia. Altro fattore importante è la

paura di essere esclusi dal gruppo, per cui si fanno le stesse cose degli altri compagni senza rendersi se è giu-

sto o sbagliato. Il periodo dell’adolescenza è un periodo di crisi naturale che, con la presenza attenta ma di-

screta degli adulti, genitori e insegnanti, può risolversi positivamente.

Sara 3 B

L’ Amore Il Desiderio L’ Odio La Lotta Le Esperienze I Sogni Costellano L’ Esistenza per Noi Zavorra Amara

Classe 3^A

Aiutarsi Dividersi Odiarsi Litigare Emozionarsi Sciocchezze Cambiamenti Esperienze Non sempre Zelanti Abbiamo

Alessio e Gennaro 3^ B

ADOLESCENZA L’adolescenza sta giungendo

mentre il ragazzo sta crescendo; passano i giorni, le settimane e i

mesi e molti cambiamenti dalla natura ci

sono resi. l’adolescenza può essere bella o

brutta... dipende da come la si vive tutta.

Enzo 3^ B

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Sara 3 B

mara

YARA, UN CUORE IMMENSO

SSSS enza sapere se voli o se cammini sei sparita nel nulla. Non so dove cerchi pace, ma il tuo destino è vivere, lontano dalle notti smaglianti dei giardini. Ti hanno rapita. I tuoi occhi sono azzurri, il mio cuore si è fermato. Il mio cuore inquieto è tutto un urlo di tristezza. Le nuvole grigie e nere si urtano, si pigiano spinte dal vento e nascondono il tuo sorriso.

Danny 1^ A

YARA CI MANCHERAI

YYYY ara, ti abbiamo perso

come foglio di carta nel vento. Yara, ti abbiamo cercato come un bambino che gioca a nascondino in un campo sperduto. Quanti giorni e quante notti abbiamo passato sperando di ritrovarti! L’amore che tu hai saputo dare a chi ti era vicino , sarà per sempre. Yara, addio.

Alessandro e Francesca 3^ A

YARA, PICCOLO ANGELO

L a piccola Yara ora è un angelo in cielo… lei, una ragazza sensibile, dolcissima, bellissima…

Ci sono persone sulla Terra a cui non importa nulla della vita di un solo corpicino… Addio Yara, resterai per sempre nei nostri cuori.

Debora 1^ A

A Yara

EEEE ri una ragazza come tante. Ora sei cosi distante. Eppure, sei tanto presente nella mia mente. Tu, senza colpa, tu senza peccato, perché qualcuno ti ha tolto il fiato? ha fatto sparire il tuo sorriso, la tua voce, il tuo gioviale viso.

Chiara 1^ A

EMOZIONI DI UN MOMENTO

L a sera mi sento solo e fisso il soffitto,

mi guardo intorno, e mi sento afflitto. Nel mio cuore un grande dolore: sento di vivere un momento fatale, ogni persona sembra che mi voglia male.

Pierluigi 3^ B

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I RAGAZZI INIZIANO A FUMARE ...I RAGAZZI INIZIANO A FUMARE ...I RAGAZZI INIZIANO A FUMARE ... Vogliono apparire più grandi della loro età.

Vengono condizionati dagli amici; è questa la riflessione ricor-

rente: “Lo fanno tutti, perché io no?” E’molto forte, quindi, il

desiderio di essere come gli altri e, soprattutto, di farsi accettare

dal gruppo.

Ma il fumo ha anche delle conseguenze!

1) Le malattie: il fumo è cancerogeno e porta molte malattie a

carico dell’apparato respiratorio, circolatorio… Se una donna in

gravidanza fuma, provoca seri danni al feto.

2) Si sprecano molti soldi per le sigarette.

Il fumo, inoltre, non è un bisogno per l’uomo, è piuttosto un

falso bisogno creato dal condizionamento sociale, è uno spreco

di cui si potrebbe benissimo fare a meno. Va, però, detto che è

una risorsa economica per lo Stato: infatti ogni anno decine di

migliaia di euro vengono ricavate dalla vendita delle sigarette.

Classe 2^ A

Fumare

Direte voi è come sognare,

ma invece fa male più di quanto possiate pensare, un male infernale ti ingrigisce dentro e diventerà un grande tormento. Se vuoi un suggerimento

non fumare né un minuto né ore,

altrimenti ... cosa ne sarà del tuo cuore?

SE FOSSI FUMO

Se fossi un fumatore, mi sentirei più grande,

avrei desiderio di farmi vedere dalla gente;

la mia casa sarebbe un polmone nero e sofferente.

Se fossi un bambino,

lascerei che il vento mi portasse aria pulita,

fresca, leggera che accarezza il mio viso.

Se fossi l’aria avrei nostalgia del passato,

dell’aria più pura, che mi faceva da manto,

ora, invece, ho indosso un telo nero che mi uccide il cuore. Classe 2^ A

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migliaia di euro vengono ricavate dalla vendita delle sigarette.

RRRIFLESSIONIIFLESSIONIIFLESSIONI SULSULSUL FUMOFUMOFUMO Pensando alla parola fumo, mi vengono in mente le malattie che si possono prende-re, la perdita di soldi, l’imbruttimento della persona, i denti gialli e la pelle raggrinzi-ta e secca. Il fumo è il fattore determinante di molte malattie, talvolta anche mortali: una di queste è il cancro detto anche tumore. Il fumo provoca danni alla salute: ma-lattie cardiovascolari, problemi di respirazione, danni al cuore, oltre ad essere spreco di tempo e di denaro. La parola fumo mi fa venire in mente qualcosa di brutto; il fu-mo non è un mio desiderio, anche perché so quello che ne deriva. Quindi dal fumo io mi tengo alla larga.

Classe 2^ A

IL CICLO DEL TABACCOIL CICLO DEL TABACCOIL CICLO DEL TABACCO

Un giorno, dormendo in un prato, casualmente mi è capitato di avere il desiderio di fumare. Allora ho cominciato a sognare: in una casetta, al di là della montagna, con mattoni di tabacco, il prato di cartina, il camino come filtro, il vento come fumo, il resto nicotina. Io, un fumatore immerso nel dolore con paura di provare, provare a lasciare il mio vizio di fumare. Dopo mi sono svegliato e ho pensato . . . e se fossi un bambino, un bambino innocente che cammina tra la gente che sorride e ti guarda camminare, che attraversa la collina, che si sdraia in un giardino, e si sveglierà già grande? Classe 2^ A

CON LE SIGARETTE LA TUA VITA VA IN… FUMOCON LE SIGARETTE LA TUA VITA VA IN… FUMOCON LE SIGARETTE LA TUA VITA VA IN… FUMO

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ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE

Scuola del’Infanzia-Primaria-Secondaria 1° grado

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Tel/fax 0874/441681/442895

Dirigente Scolastico: Dott.ssa Emilia Mastronardi

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