Teoria degli Squilibri e Strutture Pedonali negli scacchi

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Quando affrontare una posizione strategicamente, e quando affidarsi a tattica e calcolo? Quando decidere di dedicare tempo ad una mossa e quando invece agire d'istinto? In questo lavoro gli autori portano il giocatore di scacchi ad aumentare di molto la comprensione di una posizione, così da consentirgli di prendere le migliori decisioni sulla scacchiera: individuare rapidamente gli elementi degli Squilibri che identificano il momento dove è preferibile un'analisi strategica e razionale (la pianificazione), piuttosto che il lanciarsi a capofitto nel calcolo.

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Indice

Introduzione 9

LIBRO PRIMO

Squilibri e mosse candidate

Cap. 1 Pensare come quando e perché? 13

Cap. 2 Le mosse candidate 18

Cap. 3 La scelta delle candidate 22

Cap. 4 Gli squilibri 24a) Posizione del Re 25

- Le connessioni tra i vari elementi di squilibrio- Connessione con attività e collocazione dei pezzi- Connessione con struttura e spazio

b) Attività e collocazione dei pezzi 35- Connessione con struttura e spazio- Connessione con squilibri di materiale

c) Struttura pedonale 44- Connessione struttura / spazio

d) Spazio 50e) Squilibri di materiale 52

- Il sacrificio di qualità 52- Donna contro altri pezzi 66- Due alfieri contro due cavalli 72

Cap. 5 Trasformazione degli squilibri 76

Cap. 6 Peso relativo degli squilibri 85

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LIBRO SECONDO

Piani caratteristici nelle strutture principali:

i vari tipi di centro

Cap. 1 Il centro senza pedoni 93

Cap. 2 Il § sulla quinta traversa 95a) Struttura con il § in 5a - e5 contro e6 (e7) colonna d aperta 95

b) Centro francese d4 - e5 99b1) Re nero sull'ala di Re b2) Re nero sull'ala di Donna b3) Spinta in c5 irrealizzabile

c) § d arretrato - Attacco indiano 108d) § sulla quinta in d5 - Colonna e aperta 110e) § sulla quinta in d5 - Colonna e chiusa 112

Cap. 3 Strutture centrali simmetriche 114a) Il centro e4-d3 / e5-d6 114

a1) Attacco sull'ala di Re con f4 o g4 e blocco del centrob) Struttura d4-e3 contro d5-e6 116

b1) Struttura d4-e3 contro d5-e6 - ala di Re b2) Struttura d4-e3 contro d5-e6 - ala di Donna b3) Struttura Stonewall

Cap. 4 La struttura c3-d4-e4 contro d6-e5 124a) Conquista del centro tramite f4 125b) Attivare i pezzi e aprire il gioco 130c) Reazione centrale con exd e d5 131

Cap. 5 Le strutture aperte: e4 contro d6 133a) Struttura e4-d6 - attacco sull'ala di Re 134b) Struttura e4-d6 - cambio dei pezzi 135

Cap. 6 Struttura d4 contro e6 137a) Spinta di rottura in d5 138b) Spinta in c5 140

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Cap. 7 Struttura d4-e3 contro d5-c6. Variante di cambio 142

a) Piano per realizzare e4 143

b) Attacco di minoranza 145

Cap. 8 Il § isolato in d4 147

Cap. 9 Le strutture a centro affiancato - Grünfeld 150

Cap. 10 Le strutture Siciliane 153a) Struttura Scheveningen/Najdorf 153

b) Struttura Dragone 156

c) Struttura Maroczy 157

LIBRO TERZO

Esempi ed esercizi

Cap. 1 Ricerca delle mosse candidate tramite gli squilibri 161

Posizioni per esercitarsi nell'analisi degli squilibri 168

Cap. 2 Prima serie di esercizi guidati: genesi della mossa candidata tramite l'analisi degli squilibri punto per punto 168

Cap. 3 Seconda serie di esercizi guidati: genesi della mossa candidata tramite l'analisi unificata degli squilibri 183

Cap. 4 Terza serie di esercizi guidati: partite con più momenti critici 213

Cap. 5 Esercizi sulla scelta della mossa candidata 227

Suggerimenti 232

Soluzioni 236

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Negli scacchi, dopo aver fatto ilprimo passo verso la conoscenza,sorge l’esigenza di comprendere co-me questa possa influenzare lascelta delle mosse: quando decideredi dedicare tempo ad una mossa equando invece agire d'istinto;quando affrontare il problema stra-tegicamente, e quando affidarsi atattica e calcolo.

Molto spesso il giocatore di cate-goria nazionale si affida al proprioistinto, perché non ha una idea pre-cisa di quando sia necessario "calco-lare" (visualizzare mentalmente leposizioni che si possono creare conla scelta delle varianti) e quando in-vece pensare strategicamente, defi-nendo le possibili mosse candidateda analizzare.

La mancanza di un ordine men-tale da seguire nel corso della parti-ta, si risolve in un'ansia generaliz-zata che porta a calcolare, riguar-dare e verificare più volte le varian-ti candidate, senza un metodo defi-nito, pur sapendo che, all'atto prati-co, determinare un vero e proprioalbero delle varianti da percorrerementalmente darebbe maggiori ga-ranzie.

Quel che succede è che si identifi-cano e calcolano le mosse che più ciattraggono a livello istintivo, trala-sciando il resto.

Il risultato è che la qualità del no-stro gioco è determinata prima ditutto dalla bontà del nostro istinto:se questo non ci "consiglia" le giustemosse candidate, anche calcolando

correttamente le varianti le nostrescelte possono rivelarsi fallaci.

Spesso, non essendo soddisfattiné sicuri della scelta, anziché tor-nare alla radice del problema, pro-viamo a cercare nella variante colpitattici che ci permettano di renderevantaggiosa la linea che stiamo cal-colando, col risultato di spenderetroppo tempo per la mossa, senzaavere identificato l'idea chiave,quando potrebbe bastare una veri-fica razionale della posizione pertrovare altre mosse candidate.

Questo libro non si propone didarvi un metodo valido per tutte leposizioni, non vuole essere una ri-cetta su come analizzare in ognimomento della partita.

L'obiettivo che ci poniamo è inprimo luogo cercare di aiutarvi adindividuare alcuni elementi deglisquilibri che possono permettervidi identificare il momento nel qualeè preferibile un'analisi strategica erazionale (la pianificazione), piut-tosto che lanciarsi a capofitto nelcalcolo, e farvi vedere alcuni errorimentali tipici che nella mia ormaitrentennale carriera di allenatoremi sono trovato ad affrontare.

Per trattare questi argomenti fa-rò riferimento principalmente almio vissuto, in quanto la conoscen-za diretta degli allievi o dei giocato-ri della mia squadra mi ha aiutatoad identificare alcuni errori stan-dard del pensiero.

Coadiuvato dal GM Rusev, faròanche riferimento a partite famose,per mostrare come anche i campio-ni non siano immuni da errori di ti-po sistematico, per dimostrare co-me anche quelli che a prima vista

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Introduzione

Introduzione

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possono sembrare errori di calcolodipendano spesso da valutazionistrategiche sbagliate.

Ma da dove derivano i problemi?Ogni persona, giovane o anziana,principiante o esperta, è attrattadal gioco per un proprio motivo.

Pure noi allenatori siamo dispo-sti ad "esaltarci" per scampoli di ta-lento, pensando che dove c'è unpunto forte ci sia terreno fertile percostruire lo stesso livello di capaci-tà riguardante anche tutti gli altritalenti necessari nel gioco.

Però, spesso, si lavora attorno alpunto forte e ci si specializza suquesto, rendendo così difficile gesti-re ogni tipo di posizione. Un gioca-tore deve principalmente capire co-sa vuole dal gioco degli scacchi.

Le filosofie sono due: c'è chi negliscacchi cerca il divertimento, quin-di vorrebbe giocare solo un certo ti-po di posizioni (generalmente quel-le con un attacco sul Re) e chi inve-ce desidera rendere al massimo eperseguire il miglioramento dellacomprensione di tutte le posizioni.

Occorre imparare ad individuaregli elementi cardine che differen-ziano la disposizione degli esercitie, sapendo lavorare su di essi, tro-vare la massima efficacia dei pezzi.

Sono i famosi "squilibri", intro-dotti da Jeremy Silman, che posso-no aiutarci ad identificare i principigenerali su cui lavorare.

Ognuno di questi elementi an-drebbe analizzato minuziosamentee approfondito.

Essere in grado di capire quali so-no gli squilibri e quali tra questigiochiamo più volentieri, ci può da-

re indicazioni sugli argomenti daapprofondire nel nostro studio esulla scelta delle aperture da gioca-re per cercare di indirizzarci versoquel tipo di elementi.

Vediamo ora questi squilibri,partendo dalla suddivisione diJ.Silman, che propone di considera-re questi sette possibili elementi didifferenza:

1) Superiorità dei pezzi minori2) Struttura pedonale3) Spazio4) Materiale5) Controllo di una colonna, diago-nale, o di una casa chiave6) Vantaggio di sviluppo7) Iniziativa

Per semplicità ho preferito rag-gruppare elementi che a mio giudi-zio sono strettamente correlati e hoottenuto una suddivisione in cin-que sottogruppi.

Dobbiamo sempre ricordarci che,come ogni classificazione, anchequesta ha aspetti un po' "forzati", inquanto alcuni elementi potrebberoessere inseriti giustamente in al-meno due di queste categorie.

Posso darvi un'idea riguardo allacategoria a cui assegnare ogni ele-mento, però la decisione finale sucome e quando considerarli spette-rà a voi. Qui espongo il mio modo diconsiderare gli elementi di diversi-tà sulla scacchiera.

1) Posizione del Re

Questo è lo squilibrio principale,ed è tanto più importante quantopiù i giocatori sono inesperti e come

Introduzione

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Peso relativo

degli squilibri

Se la posizione prevede solo squi-libri favorevoli sarà abbastanzasemplice stabilire chi ha vantaggio,e la difficoltà sarà riuscire a concre-tizzare al meglio questi vantaggi.

Ma cosa succede quando ognunodei due avversari può contare suelementi a proprio favore?

Dare la giusta valutazione diquanto può "pesare" uno squilibriofavorevole è il segreto del buon gio-catore, che può dare così una valu-tazione migliore alle posizioni cheanalizza, e scegliere con più compe-tenza le varianti da giocare.

A questo scopo è molto importan-te anche la scelta dell'apertura: sa-pere qual è la direzione che pren-diamo con le prime mosse, su qualielementi possiamo contare perprendere vantaggio, e quali invecedobbiamo gestire per non andare ininferiorità è decisivo.

Lo studio delle partite con leaperture che vogliamo giocare è de-terminante non tanto se fatto mne-monicamente, ma se compiuto ca-pendo lo spirito delle mosse chevengono giocate, per poter ben in-terpretarne il seguito.

Gli scacchi sono pieni di esempidi come con la stessa struttura e dif-ferenza di pezzi prevalga l'attacco

sul Re o lo sfruttamento di una de-bolezza, di come è preferibile il van-taggio di spazio o di materiale.

Avendo già proposto molti esem-pi con l'attacco sul Re, ho deciso dianalizzare i rapporti tra struttura,spazio e materiale. Riporto qui unpaio di partite che trovo molto inte-ressanti: la prima ci fa vedere come,partendo da una posizione in cuil'importanza degli opposti squilibriè equivalente, si riesce a concretiz-zare un vantaggio di materiale suuno di struttura e spazio; nella se-conda avviene l'opposto.

Partita 24

Ramondino, Renzo

De Filomeno, Simone

[E04] CIS 2012 - Serie Master (3),28.04.2012

1.¤f3 d5 2.d4 ¤f6 3.c4 e6 4.g3dxc4 5.¥g2 ¤c6 6.£a4 ¥b4+ 7.¥

d2 ¤d5 8.£b5 ¥xd2+ 9.¤bxd2 c310.bxc3 ¤xc3 11.£d3 ¤d5 12.0–00–0 13.¦fc1 ¤ce7 14.¦ab1

XABCDEFGHY8r+lwq-trk+(7zppzp-snpzpp'6-+-+p+-+&5+-+n+-+-%4-+-zP-+-+$3+-+Q+NzP-#2P+-sNPzPLzP"1+RtR-+-mK-!xabcdefghy

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Capitolo 6

Libro primo Cap.6 Peso relativo degli squilibri

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In questa posizione ci sono squili-bri a favore di entrambi i colori, macome si può riuscire a valutare qua-le squilibrio è più influente?

Qui il Bianco ha un chiaro van-taggio di sviluppo e un potenzialevantaggio di possesso del centro incambio di un pedone.

Prima di tutto dobbiamo conside-rare il fatto che giocare con l'inizia-tiva, a meno di rare occasioni, tendead essere più facile rispetto al gio-care "di rimessa".

Ma la valutazione del peso di ognisquilibrio rimane un elemento che èmolto legato alla nostra esperienzae alla conoscenza che abbiamo dicerte strutture.

Guardare lo storico di partite conuna struttura che vogliamo adotta-re (consultare i database su comesono andate) ci potrebbe aiutarenella scelta dei piani tipici, e anchefarci capire quanto è più o meno fa-cile giocare questo tipo di posizioni.

La mia esperienza dice che, o ungiocatore ha particolari doti (nervisaldi, conoscenza accurata di lineecon rapporti sbilanciati tra gli ele-menti), o la mobilità tende ad esse-re più importante del vantaggio dimateriale.

Simone De Filomeno è però ungiocatore atipico, a cui piace potergestire posizioni in cui ottiene pe-doni in cambio di altri elementi.

Vediamo come è andata questapartita.

14...a5

Cercare di ostruire l'azione delletorri sulla colonna b e su quella c èuna priorità.

Per questo il Nero cerca di dare lacasa in b4 al Cavallo, visto che in d5non aveva una collocazione sicurain vista di e4.

15.e4

Un'alternativa valida era quellacontrollare la casa in b4 appenacreata con a3.

Il Nero in realtà stava cercandouna casella "di fortuna" per il ¤d5,che potesse permettergli di gestirela pressione delle torri e l'arretra-tezza di sviluppo, e l'ha identificatain a6.

Il Bianco con questa linea cerca diobbligarlo ad andare in c6.

Se 15.a3 b6 16.£c2 crea la minac-cia su c7. In ogni caso mi sembrache il Nero possa reggere l'impattocon 16...¦a7 17.e4 ¤f6 18.¥f1 ¥d719.¥d3 h6 20.¤e5 con sostanzialeparità.

15...¤b4 16.£c4

XABCDEFGHY8r+lwq-trk+(7+pzp-snpzpp'6-+-+p+-+&5zp-+-+-+-%4-snQzPP+-+$3+-+-+NzP-#2P+-sN-zPLzP"1+RtR-+-mK-!xabcdefghy

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Libro primo Cap.6 Peso relativo degli squilibri

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Ora ben difficilmente il Nero la-scia al Bianco il tempo per consoli-dare questa struttura e agisce im-mediatamente per minarla.

In questa struttura, l'idea fonda-mentale del Bianco è obbligare l'av-versario alla presa in d4.

In questo modo cerca di ottenere iseguenti obiettivi: • utilizzare appieno i vantaggi delpossesso del centro.• realizzare la spinta f4 (quando ilCavallo non è stato posto in f3) perprendere l'iniziativa sull'ala di Re. • cercare di aprire il gioco per sfrut-tare l'attività dei pezzi conseguenteal maggiore possesso del centro.• in alternativa a questo piano, rea-lizzare la spinta in d5 per bloccare ilcentro e poi indirizzare il proprioattacco nella zona di scacchiera piùopportuna.

Il Nero, contro questa struttura,si dovrà invece adattare alle sceltedel Bianco giocando di rimessa.

Ad esempio, se viene giocata laspinta in d5, il Nero dovrà realizza-re f5, se il Bianco opta per la spintain f4, dovrà catturare in d4 e in se-guito effettuare la spinta in d5.

Poiché abbiamo già descritto alparagrafo 2 (il pedone sulla quintatraversa) le possibilità che si origi-nano se il Bianco gioca d5, conside-reremo due partite con f4, una con ilblocco del centro in d5, e una con ilcambio exd4 e conseguente reazio-ne nera in d5.

A) Conquista del centro

con f2-f4

Partita 39

Jansa, Andrej (2033)Rabic, Drago (2120) [B07] SLO-ch Bled (3), 08.11.2003

Ho voluto inserire questa partita,nonostante la qualità del gioco daun certo punto in poi non sia stataall’altezza delle aspettative, maproprio per questo essa è partico-larmente istruttiva sia per quantoriguarda il tipo di errori commessiin apertura, sia per il mancatosfruttamento degli stessi.

Quando si giocano partite d'at-tacco occorre prestare attenzione atutte le possibilità tattiche che sipossono presentare e pensare sem-pre in modo attivo.

1.e4 d6 2.d4 ¤f6 3.¥d3 e5 4.c3¤c6 5.¤e2 ¥e7 6.0–0 0–0 7.¤d2¤g4 8.h3 ¤f6 9.f4 ¤d7

XABCDEFGHY8r+lwq-trk+(7zppzpnvlpzpp'6-+nzp-+-+&5+-+-zp-+-%4-+-zPPzP-+$3+-zPL+-+P#2PzP-sNN+P+"1tR-vLQ+RmK-!xabcdefghy

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Libro secondo Cap.4 Struttura c3-d4-e4 contro d6-e5

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10.f5?

Era di gran lunga preferibile in-tensificare la pressione sul §e5 con10.¤f3.

Se 10...exd4 11.cxd4 ¤b4 12.¥b1c5 13.¥e3 e il Bianco sta bene.

In questo modo si sarebbe impe-dito al Nero il ricollocamento dei ca-valli e mantenerli in questa posizio-ne avrebbe reso passivo, oltre a lo-ro, anche l'¥c8.

10...¥f6 11.d5 ¤e7 12.¤f3 c6 13.c4 £b6+ 14.¢h1 ¢h8 15.g4 ¤g816.¦g1 a5 17.¤g3 a4 18.g5 ¥e719.¤h4 £d4?

XABCDEFGHY8r+l+-trnmk(7+p+nvlpzpp'6-+pzp-+-+&5+-+PzpPzP-%4p+PwqP+-sN$3+-+L+-sNP#2PzP-+-+-+"1tR-vLQ+-tRK!xabcdefghy

In queste posizioni occorre sem-pre prestare grande attenzione allesfumature tattiche.

Era preferibile 19...a3 20.b3 cxd521.cxd5 £d4 22. ¦b1 ¤c5 che, ga-rantendo il cambio delle Donne,avrebbe dato al Nero un buon con-trogioco.

20.£e2?

Il Bianco si lascia sfuggire l’im-mediata vittoria che si poteva con-

seguire grazie alla possibilità di at-tacco sull' ala con occupazione dellacasa f5.

20.f6! gxf6 (20...¥d8 21.fxg7+¢xg7 22.¤hf5+) 21.¤gf5 £b6 22.g6fxg6 23.¤xg6+ hxg6 24.¦xg6 e ilBianco vince.

20...¤c5 21.¥c2 cxd5 22.cxd5 b6

La spinta in f6 è ancora vincente.Questa mossa è sfuggita più volte

ai giocatori. Il Bianco ha agito correttamente

in fase di impostazione della parti-ta, poi ha tralasciato completamen-te di calcolare le possibilità tattichedella posizione riguardanti l'attac-co sul Re.

Non si può pensare di vincere unapartita solo riposizionando all'infi-nito i pezzi, occorre anche converti-re il vantaggio strategico in oppor-tunità di guadagno di materiale o discacco matto, tramite il calcolo con-creto delle varianti.

23.£h5 ¥a6 24.¤g6+ fxg6 25.fxg6 h6 26.gxh6 ¦f2

XABCDEFGHY8r+-+-+nmk(7+-+-vl-zp-'6lzp-zp-+PzP&5+-snPzp-+Q%4p+-wqP+-+$3+-+-+-sNP#2PzPL+-tr-+"1tR-vL-+-tRK!xabcdefghy

126

Libro secondo Cap.4 Struttura c3-d4-e4 contro d6-e5

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Esercizi sulla scelta

della mossa candidata

In quest'ultima sezione, vi pre-sento una serie di esercizi in cui do-vete scegliere la mossa candidata.

Le indicazioni sono volutamentescarne, per mettervi il più possibilenelle stesse condizioni di partita.

Dapprima vi troverete di fronteal diagramma da considerare, e inquesta prima fase dovrete cercareuna serie di mosse candidate.

Nel caso siate in difficoltà nellascelta, vi proporrò nella parte deisuggerimenti tre mosse candidateper ogni diagramma, che non sa-ranno necessariamente le mossemigliori, ma che a mio giudizio ri-sponderanno alle esigenze di piani-ficazione presentate nel diagram-ma stesso.

Infine, nella parte delle soluzionispiegherò le motivazioni per cuipreferisco una scelta invece diun’altra. Sottolineo il fatto che nonsempre sono presenti una rispostacorretta e due sbagliate, ma talvol-ta le differenze tra le tre mosse can-didate risulteranno minime, e for-se, in alcune situazioni, soggettive.

Ma questa è una scelta voluta,proprio per cercare di testare le vo-stre abilità in situazioni simili il piùpossibile ad una partita dal vivo.

Buon divertimento.

1) Dziuba - Vanek

Mossa n. 7 del BiancoXABCDEFGHY8rsnlwqk+-tr(7zpp+-+-zpp'6-+-+psn-+&5+-zpp+p+-%4-vl-zP-vL-+$3+-sNLzPN+-#2PzPP+-zPPzP"1tR-+QmK-+R!xabcdefghy

2) Drozdovskij - Wang Yue

Mossa n. 9 del BiancoXABCDEFGHY8rsn-wq-trk+(7zpp+l+-zpp'6-+pvlpsn-+&5+-+p+p+-%4-+PzP-+-+$3+-sN-+NzP-#2PzPQ+PzPLzP"1tR-vL-+RmK-!xabcdefghy

3) Drozdovskij - Wang Yue

Mossa n. 11 del BiancoXABCDEFGHY8r+-wqltrk+(7zpp+n+-zpp'6-+pvlpsn-+&5+-+p+p+-%4-zPPzP-+-+$3+-sN-+NzP-#2P+Q+PzPLzP"1+RvL-+RmK-!xabcdefghy

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Capitolo 5

Libro terzo: esempi ed esercizi Cap. 5 Esercizi su scelta mossa candidata