Tecniche di costruzione del racconto visivo
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La visualizzazione
L’immagine precedente, quali sensazioni emotive:
• suscita
• quali mostra chiaramente
• quali evoca
La definizione che abbiamo dato prima serve a dare risposta a queste domande e
ad altre simili a patto che quella trasformazione avvenga nel rispetto di certi
criteri e regole, che vedremo nel seguito.
Ma si tratta sempre di arrivare al giusto “engagement” emozionale con il
pubblico, fargli vivere un’esperienza unica, memorabile, immersiva e di farlo
immedesimare.
Proprio come quando sogniamo, per tutta la durata della narrazione il sogno
non dovrebbe essere interrotto.
L’inquadratura
L’inquadratura ha come prima funzione quella di circoscrivere lo spazio fisico
entro cui inserire gli elementi che vogliamo mostrare e da cui escludere quelli
che non vogliamo mostrare (la definizione vale sia in ambito cinematografico
che fotografico).
Stacco: è il passaggio netto tra un’inquadratura ed un’altra.
2^ Definizione: è una porzione di ripresa senza stacchi.
3^ Definizione: è una porzione di ripresa senza stacchi con la
macchina da presa in una determinata posizione.
La sequenza narrativa
Durante la fase di montaggio, le singole inquadrature verranno lavorate per
formare le scene e le sequenze.
Nel caso in cui una sequenza sia formata da una sola inquadratura si parla di
piano-sequenza.
Definizione: la sequenza è una successione di inquadrature che
completano un episodio narrativo (sequenza narrativa).
Conclusione
Gli aspetti ora detti sono molto importanti e non devono sembrare scontati.
La durata di un progetto di visual storytelling dipende dal media che vogliamo
utilizzare.
Il quello spazio di tempo deve essere narrata la storia, deve essere garantita
l’esperienza al pubblico, deve svolgersi e compiersi il sogno.
Esattamente come al cinema, i fruitori di un messaggio a sfondo comunque
“commerciale “ dovranno vivere un sogno ininterrotto nel quale immedesimarsi
con il brand ed i suoi valori.
Tipi di inquadrature
Le inquadrature si
distinguono in base alla
quantità di spazio
circoscritto e in base alle
parti del corpo
visibili in:
• Campi e Piani
Significato tecnico
Lo spazio delimitato
nell’inquadratura
è vastissimo e non ci
sono figure umane
riconoscibili.
Tipi di inquadrature – Campo lunghissimo
Lo spazio delimitato
nell’inquadratura
è vastissimo e non ci
sono figure umane
riconoscibili.
Tipi di inquadrature – Campo lungo
Lo spazio si
restringe ma resta
comunque vasto.
Comparsa di qualche
elemento narrativo.
Tipi di inquadrature – Campo medio
Ulteriore
restringimento dello
spazio .
Gli elementi
narrativi sono più
presenti
(occuperanno una
parte significativa
dell’inquadratura).
Ulteriore
restringimento
dello spazio.
Gli elementi
narrativi sono più
presenti.
Tipi di inquadrature – Campo totale
Rappresentazione
chiara e completa
(totale) dell’ambiente.
Gli elementi narrativi
sono tutti presenti ed
hanno un ruolo
narrativo importante.
Tipi di inquadrature – Figura intera
I soggetti sono in
piedi ed occupano
quasi tutta l’altezza
del fotogramma.
Tipi di inquadrature – Piano americano
I soggetti sono in
piedi ma tagliati
all’altezza delle
ginocchia.
Tipi di inquadrature - Dettaglio
Vengono isolate parti in
maniera ravvicinata
come gli occhi, la bocca,
le mani o altre parti
come oggetti.
Tipi di inquadrature - Quinta
Questo tipo di
inquadratura indica il
soggetto/oggetto di lato,
in modo molto
ravvicinato, chiudendo
un lato della stessa.
Funzioni narrative delle inquadrature
A quale funzione narrativa
assolvono le varie
inquadrature?
Significato funzionale
Campo lunghissimo
Il campo lunghissimo
descrive l’ambiente e/o le
scene che vi si svolgono.
Informa l’osservatore degli
elementi ambientali
relativi alla storia, ma
serve anche a suscitare
sensazioni ed emozioni .
Campo medio
La funzione del campo medio
è quella di stabilire un
certo equilibrio tra le
figure e l’ambiente scenico.
Tale funzione discende dal
fatto che il campo medio non
permette di riconoscere con
particolare efficacia
l’espressione recitativa.
Totale
Il totale svolge una
funzione informativa.
Lo spettatore viene
informato del luogo (dove) e
dei protagonisti (chi)
partecipa alla scena.
Quinta
La funzione principale
della quinta è quella di
guidare lo sguardo verso
l’elemento centrale del
racconto (centro
dell’attenzione).
Aumenta la profondità
dell’immagine e
sottolineano la
tridimensionalità dello
spazio, evocando ciò che non
si vede.
Primo e primissimo piano
In entrambi i casi abbiamo due
funzioni principali:
• insistere sull’attore, farlo
recitare;
• far vivere allo spettatore lo
stato d’animo dell’attore;
Racconta efficacemente anche
senza l’uso delle parole.
Dettaglio
Le funzioni del dettaglio
sono quelle di concentrare
l’attenzione, nascondere,
descrivere e chiarire il
racconto:
• avvicinamento al soggetto
o alla scena ne chiarificano
la dinamica.
Il fuori campo (1/2)
Il fuori campo è ciò che sta
fuori dallo spazio
inquadrato dalla macchina
da presa… ma non solo!
Significato tecnico
Il fuori campo (2/2)
Oggetti in campo ma coperti
dall’inquadratura che ad un
certo punto vengono
mostrati.
Significato tecnico
Funzioni narrative del fuori campo
Significato funzionale
• stimolare la curiosità
senza soddisfarla
• amplificare le sensazioni
• stimolare la curiosità
senza soddisfarla
• amplificare le sensazioni
Montaggio
Il montaggio è l’attività
più importante del processo
di costruzione del racconto
visivo.
E’ il processo tramite il
quale la narrazione prende
forma, ritmo e significato.
Contribuisce a creare
l’esperienza che vivrà il
pubblico, portandolo nel
mondo narrativo.
Montaggio – campo/controcampo (OTS)
Il campo-controcampo (Over
The Shoulder) è una tecnica di
montaggio che spesso usa la
quinta.
Permette di concretizzare il
concetto di
continuità spazio temporale:
garantire allo spettatore che
l’azione scenica stia
avvenendo nello
stesso spazio e stesso tempo.
Come si realizza?
E’ una linea immaginaria che unisce
idealmente i due soggetti/oggetti.
La possiamo immaginare formata
dall’intersezione di due piani:
• piano di azione
• piano di ripresa
Linea di azione
Montaggio – campo/controcampo (OTS)
Unisce i due soggetti/oggetti tagliandoli
verticalmente.
E’ il piano lungo il quale si svolge l’azione
scenica.
Piano di azione
Montaggio – campo/controcampo (OTS)
Unisce i due soggetti/oggetti tagliandoli
orizzontalmente.
E’ il piano lungo il quale avviene la
ripresa.
Piano di ripresa
Montaggio – campo/controcampo (OTS)
Si vengono così a creare due spazi di ripresa, uno alla destra della linea di
azione, uno alla sua sinistra.
Scelto uno dei due spazi come campo, l’altro sarà il controcampo.
Si cercherà sempre di riprendere la scena restando da una parte dei due
spazi di ripresa.
Montaggio – campo/controcampo (OTS)
Lo sguardo dell’attore lega le inquadrature:
Se l’inquadratura di campo ci mostra il
soggetto che guarda qualcosa o qualcuno,
l’inquadratura di controcampo ci mostrerà
quel qualcosa o qualcuno.
Rispettando le direzioni dello sguardo.
Raccordo di sguardo
Montaggio – campo/controcampo (OTS)
Nel passaggio dall’inquadratura di campo a
quella di controcampo, i personaggi
mantengono le rispettive posizioni
Rispettando le posizioni assunte.
Raccordo di posizione
Montaggio – campo/controcampo (OTS)
Nell’ inquadratura di campo i personaggi che
si muovono da sinistra verso destra, lo
faranno anche nell’inquadratura di
controcampo.
Chi esce di campo verso destra, rientra in
campo da sinistra.
Raccordo di direzione
Montaggio – campo/controcampo (OTS)
La inquadratura soggettiva si realizza nel
momento in cui lo spettatore vede
esattamente con l’obiettivo della macchina
da presa.
Lo spettatore vede ciò che vede il
personaggio, dalla sua stessa prospettiva.
Soggettiva
La soggettiva
Funzioni narrative della soggettiva
Far immedesimare ed identificare lo
spettatore con il personaggio.
La inquadratura oggettiva si realizza nel
momento in cui lo spettatore vede
l’ambiente, ma non da un particolare punto
di vista di un personaggio.
Oggettiva
L’oggettiva
Movimenti di macchina (mdm)
Buona parte della forza
espressiva e della capacità di
far immergere il pubblico nel
racconto visivo, dipende dai
cosiddetti movimenti di
macchina.
In pratica si tratta della
facoltà che abbiamo di
decidere come e con cosa
scegliamo di mostrare il
racconto visivo.
Movimenti di macchina
Vedremo i seguenti tipi di
movimenti di macchina:
• panoramica
• carrellata
• macchina a mano
• steadicam
• camera car
• sky cam
(l’elenco non è esaustivo di
tutti i possibili movimenti di
macchina).
Movimenti di macchina - panoramica
La macchina da presa ruota
lungo tre assi:
• orizzontale
• verticale
• obliquo
In tutti i casi svolge una
funzione descrittiva, perché
mostra l’ambiente dove si
svolge la scena.
La panoramica a schiaffo è una
variante della panoramica
classica, nella quale i
movimenti assiali avvengono
in maniera veloce.
Movimenti di macchina - carrellata
La macchina da presa è montata
su appositi binari (rettilinei,
curvilinei o anche circolari).
I diversi tipi di carrello sono:
• carrello in avanti
• carrello in dietro
• carrello laterale
• carrello a seguire
• carrello a precedere
• carrello circolare
Movimento di macchina in avvicinamento
verso il soggetto/oggetto.
Ha lo scopo di enfatizzare la componente
emozionale.
Carrello in avanti
Movimenti di macchina - carrellata
Movimento di macchina in allontanamento
dal soggetto/oggetto.
Ha lo scopo di mostrare l’ambiente scenico
oppure di simulare il punto di vista di un
elemento narrativo in allontanamento dal
soggetto.
Carrello in dietro
Movimenti di macchina - carrellata
Movimento di macchina in ripresa di profilo
mentre il soggetto si muove oppure resta
fermo.
La velocità relativa del carrello rispetto
agli elementi narrativi può essere la stessa,
maggiore o minore.
Carrello laterale
Movimenti di macchina - carrellata
Movimento di macchina in cui viene seguito
il soggetto, quasi sempre da tergo.
La velocità relativa del carrello rispetto
all’elemento narrativo può essere uguale o
maggiore.
Carrello a seguire
Movimenti di macchina - carrellata
Movimento di macchina in cui la ripresa
avviene frontalmente, quasi sempre alla
stessa velocità del soggetto ripreso.
Carrello a precedere
Movimenti di macchina - carrellata
Movimento di macchina in cui la ripresa
avviene in senso circolare, montata su
binari che si chiudono su se stessi a formare
un cerchio.
Carrello circolare
Movimenti di macchina - carrellata
Movimenti di macchina – macchina a mano
I movimenti di macchina si
ottengono poggiando la
macchina da presa sulle spalle
(o su una sola).
La macchina è sorretta da
un’apposita struttura, detta in
gergo “spallaccio”.
Movimenti di macchina – steadicam
La macchina da presa è montata
su di una sorta di
“imbracatura” che avvolge
l’operatore di ripresa.
I sobbalzi sono ridotti al
minimo ed i movimenti di
macchina che conseguono l’uso
di questa tecnica, risultano
essere estremamente fluidi.
Movimenti di macchina – camera car
La macchina da presa viene
montata su una automobile ma
anche su TIR.
Movimenti di macchina – sky cam
La macchina viene montata su
cavi sospesi in aria sui quali
viene fatta scorrere.
Le riprese vengono osservate
su di un monitor.
Una evoluzione più
tecnologicamente avanzata la
riconosciamo nell’uso dei
“Droni”.
La rappresentazione del tempo
Nella creazione di un racconto
visivo terremo conto di alcuni
modi per rappresentare il
tempo:
• movimento bloccato incoativo
• movimento bloccato durativo
• movimento bloccato terminale
• movimento contratto
• movimento articolato
“Fermati attimo, sei così
bello!”
(cit. Faust di Goethe)
La rappresentazione del tempo
Nella creazione di un racconto
visivo terremo conto di alcuni
modi per rappresentare il
tempo:
• movimento bloccato incoativo
Rappresentazione della scena
nella sua fase iniziale.
Funzione espressiva della
potenza.
La rappresentazione del tempo
Nella creazione di un racconto
visivo terremo conto di alcuni
modi per rappresentare il
tempo:
• movimento bloccato durativo
Rappresentazione della scena
nella sua fase intermedia
(mentre si svolge).
Funzione espressiva del
dinamismo.
La rappresentazione del tempo
Nella creazione di un racconto
visivo terremo conto di alcuni
modi per rappresentare il
tempo:
• movimento bloccato terminale
Rappresentazione della scena
nella sua fase finale.
Funzione espressiva della
chiusura.
La rappresentazione del tempo
Nella creazione di un racconto
visivo terremo conto di alcuni
modi per rappresentare il
tempo:
• movimento contratto
Rappresentazione della scena
in più fasi successive.
La rappresentazione del tempo
Nella creazione di un racconto
visivo terremo conto di alcuni
modi per rappresentare il
tempo:
• movimento articolato
Rappresentazione della scena
nelle sue fasi in cui sono
coinvolte più figure.
“What my mum does at GE“
“The boy who beeps”
“A casa di Enrica - Sammontana”
“Thank you mum manifesto UK”
“Spot FIAT 500 L Italian Invasion 2013”
“The Joy Of Storage”
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Massimo Lico
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