Taranto 10

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1 2 3 6a 6a 4a 4a 4b 4b 5a 5a 5b 5b 6b 6b 6c 6c 6d 6d Progettazione e coordinamento delle attività archeologiche: Cooperativa Polisviluppo - Taranto Archeologi: Patrizia Guastella, Giovanni Pietro Marinò, Gianluca Guastella, Luca Adamo Rilievo e documentazione grafica: Carlo Simeone Commitente: Ruta Costruzioni - Taranto Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia Direzione scientifica: Antonietta Dell’Aglio; Assistenza tecnica: Piero Angotti; Restauri: Gianfranco Moscato, Piera Balbo In viale Virgilio 162, in un’area di proprietà privata in cui era in p revisione la realizzazione di un centro sportiv o poli- valente, ubicata a poche decine di metri all’esterno del circuito difensivo della città antica, nel tratto in cui esso si congiungeva alla costa di Mar Grande, a pochissima distanza dalla linea di costa, sono state effettuate indagini pre- ventive in ampie zone del cantiere edile ( 1). Sul banco calcarenitico, nel corso di almeno due secoli, sono stati ricavati numerosi tagli di diverse dimensioni, orientamento, profondità e funzionalità, oltre ad altri piccoli tagli concentrati in un settore ad E dello scavo e tre lunghe trincee militari della II guerra mondiale ( 2). Le evidenze risultavano coperte da uno strato di abbandono ge- nerale dell’area, probabilmente avvenuta dopo il I secolo d.C.  Tra le evide nze più interes santi e che costituiscono, al momento, un unicum tra i rinvenimenti archeologici della città greca, sono cinque fosse pro fonde disposte in maniera regolare alla distanza di m 5,15/5,45, ubicate nel settore NO dell’area indagata (3). Prive di coperture, tagliate nel banco con ampiezza decrescente, in ciascuna fossa era sistemata un’anfora, in piedi, con il puntale inserito in un incavo praticato sul fondo della fossa ( 4-6). Le anfore non erano accompagnate da altri reperti, ad eccezione dell’anfora rinvenuta nella fossa 47 (US 69), al di s opra della quale è stata rinvenuta una lucerna a vernice nera inquadrabile nella seconda metà del V s ecolo a.C. ( 6). Altre quattro fosse della stessa tipologia, ma prive di anfore sono state individuate a poca distanza, nel settore SE del cantiere. Conside- rata la disposizione regolare ed esclusa la funzione funeraria, rimane poco chiara la destinazione d’uso dell’area, che potrebbe essere messa in relazione con impianti produttivi, con un’area di mercato dislocato lungo uno degli assi stradali da e per la città, con pratiche cultuali, di cui allo stato attuale della ricerca, ignoriamo la divinità di riferimen- to, forse legata alla presenza di uno scalo portuale, o ancora con il pomerio esterno delle mura di età classica. Planimetria generale dell’area indagata che occupa un terzo dell’intera area cantierizzata. In grigio sono segnate le opere moderne (trincee della seconda guerra mondiale, ad st, e l’impianto di una fabbrica di ceramiche novecentesca, ad ovest). Le evidenze sono indicate con numeri progressivi in ordine di rinvenimento. Panoramica dal cestello del settore relativo alle fosse contenenti le anfore, intervallate da altri tagli già depredati. Panoramica, da NO verso SE, del settore con le fosse contenenti le anfore, disposte a distanze regolari e lungo una direttrice ESE-ONO. Quella con i riferimenti metrici corrisponde alla F. 47.  Fossa 1. Tutte le 5 fosse contenenti anfore hanno pareti scoscese ad E ed O, pareti verticali a N e S. L’anfora è collocata al centro della fossa, con puntale inserito in un foro praticato sul fondo appositamente realizzato e spesso inzeppata con pietre in modo da garantirne la stabilità. Tale particolare farebbe pensare che i contenitori non fossero interrati totalmente, ma semplicemente protetti con una copertura removibile. Fossa 23. Si riscontra eguale tipologia di esecuzione del taglio, mentre, in questo caso, è stato trovato un maggior numero di pietrame sul fondo, evidentemente per dare maggiore stabilità all’anfora nel suo alloggiamento. Fossa 47. Al di sopra dell’orlo dell’anfora si nota la presenza di resti carboniosi e pietrame, forse relativi ad un interramento intenzionale, al momento dell’abbandono dell’area d’uso. Dettaglio dell’anfora accuratamente sistemata all’interno della fossa. Svuotamento della fossa con anfora in primo piano. Fossa a scavo ultimato. Sul fondo foro per l’inserimento del puntale. 1 2 3 4a 4a 4b 4b 5a 5a 5b 5b 6a 6a 6b 6b 6c 6c 6d 6d Leporano Pulsano Faggiano Roccaforzata Monteparano Lizzano Fragagnano Carosino San Giorgio Jonico Monteiasi San Marzano di San Giuseppe Oria Sava Manduria Torricella Maruggio Avetrana Taranto Montemesola Grottaglie Villa Castelli Francavilla Fontana Latiano Ceglie Messapica San Michele Salentino Statte Crispiano Massafra Palagiano Mottola Palagianello Castellaneta   V  i  a  l  e  M a  g  n  a  G  r  e  c  i  a   V   i  a  A   n  c  o   n a Stadio Comunale E. Jacovone V     i    a   l    e   V     i    r    i     g   l    i    o   C    o   r    s   o    I    t    a   l    i    a        V      i    a      l    e      M    a    g     n    a     G     r    e    c      i    a       V      i     a      A     n     c     o     n     a   V   i  a   L   i  g   u   r   i  a V  i a L i g u r i a C    o   r    s   o    I    t    a   l    i    a     V   i  a  C a   m   p  a   n   i  a V     i    a    E    m   i    l    i    a     V   i  a   L   u  c  a   n   i  a V i a  G o l f o  d i  T a r a n t o    V    i   a    L   a   g   o    M   a   g   g    i   o   r   e Viale Virgilio Viale Virgilio Viale Virgilio 162

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7/30/2019 Taranto 10

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Progettazione e coordinamento delle attività archeologiche: Cooperativa Polisviluppo - TarantoArcheologi: Patrizia Guastella, Giovanni Pietro Marinò, Gianluca Guastella, Luca AdamoRilievo e documentazione grafica: Carlo SimeoneCommitente: Ruta Costruzioni - Taranto

Soprintendenza per i Beni Archeologici della PugliaDirezione scientifica: Antonietta Dell’Aglio; Assistenza tecnica: Piero Angotti; Restauri: Gianfranco Moscato, Piera Balbo

In viale Virgilio 162, in un’area di proprietà privata in cui era in p revisione la realizzazione di un centro sportiv o poli-

valente, ubicata a poche decine di metri all’esterno del circuito difensivo della città antica, nel tratto in cui esso si

congiungeva alla costa di Mar Grande, a pochissima distanza dalla linea di costa, sono state effettuate indagini pre-

ventive in ampie zone del cantiere edile ( 1).

Sul banco calcarenitico, nel corso di almeno due secoli, sono stati ricavati numerosi tagli di diverse dimensioni,

orientamento, profondità e funzionalità, oltre ad altri piccoli tagli concentrati in un settore ad E dello scavo e tre

lunghe trincee militari della II guerra mondiale (2). Le evidenze risultavano coperte da uno strato di abbandono ge-

nerale dell’area, probabilmente avvenuta dopo il I secolo d.C.

 Tra le evide nze più interes santi e che costituiscono, al momento, un unicum tra i rinvenimenti archeologici della

città greca, sono cinque fosse pro fonde disposte in maniera regolare alla distanza di m 5,15/5,45, ubicate nel settore

NO dell’area indagata (3). Prive di coperture, tagliate nel banco con ampiezza decrescente, in ciascuna fossa era

sistemata un’anfora, in piedi, con il puntale inserito in un incavo praticato sul fondo della fossa ( 4-6). Le anfore non

erano accompagnate da altri reperti, ad eccezione dell’anfora rinvenuta nella fossa 47 (US 69), al di s opra della quale

è stata rinvenuta una lucerna a vernice nera inquadrabile nella seconda metà del V s ecolo a.C. (6). Altre quattro fosse

della stessa tipologia, ma prive di anfore sono state individuate a poca distanza, nel settore SE del cantiere. Conside-

rata la disposizione regolare ed esclusa la funzione funeraria, rimane poco chiara la destinazione d’uso dell’area, che

potrebbe essere messa in relazione con impianti produttivi, con un’area di mercato dislocato lungo uno degli assi

stradali da e per la città, con pratiche cultuali, di cui allo stato attuale della ricerca, ignoriamo la divinità di riferimen-

to, forse legata alla presenza di uno scalo portuale, o ancora con il pomerio esterno delle mura di età classica.

Planimetria generale dell’area indagata che occupa un terzo dell’intera

area cantierizzata. In grigio sono segnate le opere moderne

(trincee della seconda guerra mondiale, ad st, e l’impianto di una fabbrica

di ceramiche novecentesca, ad ovest). Le evidenze sono indicate

con numeri progressivi in ordine di rinvenimento.

Panoramica dal cestello del settore relativo alle fosse contenenti

le anfore, intervallate da altri tagli già depredati.

Panoramica, da NO verso SE, del settore con le fosse contenenti le anfore,

disposte a distanze regolari e lungo una direttrice ESE-ONO.

Quella con i riferimenti metrici corrisponde alla F. 47.

 

Fossa 1. Tutte le 5 fosse contenenti anfore hanno pareti

scoscese ad E ed O, pareti verticali a N e S.

L’anfora è collocata al centro della fossa, con puntale inserito

in un foro praticato sul fondo appositamente realizzato e spesso inzeppata

con pietre in modo da garantirne la stabilità. Tale particolare farebbe

pensare che i contenitori non fossero interrati totalmente,

ma semplicemente protetti con una copertura removibile.

Fossa 23. Si riscontra eguale tipologia di esecuzione del taglio, mentre,

in questo caso, è stato trovato un maggior numero

di pietrame sul fondo, evidentemente per dare maggiore stabilità

all’anfora nel suo alloggiamento.

Fossa 47. Al di sopra dell’orlo dell’anfora si nota la presenza

di resti carboniosi e pietrame, forse relativi ad un interramento

intenzionale, al momento dell’abbandono dell’area d’uso.

Dettaglio dell’anfora accuratamente sistemata all’interno della fossa.

Svuotamento della fossa con anfora in primo piano.

Fossa a scavo ultimato. Sul fondo foro per l’inserimento del puntale.

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LeporanoPulsano

Faggiano

RoccaforzataMonteparano

Lizzano

Fragagnano

CarosinoSan GiorgioJonico

Monteiasi

San Marzano di San Giuseppe

Oria

Sava Manduria

Torricella

Maruggio

Avetrana

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Montemesola

Grottaglie

Villa Castelli

FrancavillaFontana

Latiano

Ceglie Messapica San MicheleSalentino

Statte

Crispiano

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Palagiano

Mottola

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Castellaneta

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Virgilio

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