051 Los Hombres de La Historia Talleyrand J Godechot CEAL 1969
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TALLEYRAND E IL CONGRESSO DI
VIENNA
Prof. Claudio Luigi Buttinoni
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“Mai parlare male di voi stessi.
Penseranno i vostri amici ad affrontare a
sufficienza l’argomento”.
Charles-Maurice Talleyrand
TALLEYRAND E IL CONGRESSO DI VIENNA
Per incominciare a capire chi
era Talleyrand e quale
influenza esercitò sull’Europa
del suo tempo incominciamo
da un aneddoto, un semplice
evento che è in grado di dirci
molto: Charles-Maurice de
Talleyrand-Périgord
1754 - 1838
TALLEYRAND E IL CONGRESSO DI VIENNA
Il 30 settembre 1814, tutto ciò di cui
dispone l'Europa in fatto di capi di
Stato e di governo, di ministri e di
plenipotenziari, di marescialli e di belle
donne è a Vienna, per partecipare o
almeno per assistere a quella che deve
essere la più grande riunione
diplomatica, e al tempo stesso,
mondana, di tutte le epoche:
il Congresso. La sede del Congresso di
Vienna
TALLEYRAND E IL CONGRESSO DI VIENNA
Si tratta, ora che Napoleone è stato sconfitto, scacciato ed umiliato, di dividersi il
bottino delle sue conquiste e di ricostruire il “puzzle
Europa” con i pezzi che, da quindici anni, egli non ha
smesso di prendere a calci.
NAPOLEONE
1769 - 1821
TALLEYRAND E IL CONGRESSO DI VIENNA
Infatti, per i « quattro Alleati », Prussia, Russia,
Austria e Inghilterra, il Congresso non deve essere tale se non per il nome. La divisione è già stata fatta,
le diverse parti dell’Europa sono già state distribuite.
Stemma dell’Impero Austriaco
TALLEYRAND E IL CONGRESSO DI VIENNA
Questa riunione deve
essere soltanto l'occasione
per definire solennemente
nei minimi particolari ciò
che è già stato in
precedenza deciso.
HOFBURG
Palazzo reale di Vienna
TALLEYRAND E IL CONGRESSO DI VIENNA
Certamente occorreranno delle sedute
plenarie per dare l'impressione che tutti
siano stati consultati ed abbiano potuto
esprimere il loro parere, ma il vero lavoro
è già stato fatto dietro le quinte, in
segreto. C'è in ballo una pace alla quale,
in fondo, ognuno aspira, a condizione di
ottenere ciò che vuole, o una guerra che
si è abituati a fare, tanto che i popoli non
si stupiscono più che non finisca mai.
Cattedrale di Santo Stefano
a Vienna
TALLEYRAND E IL CONGRESSO DI VIENNA
Per salvare le apparenze, Metternich,
il plenipotenziario austriaco, e gli altri
tre alleati convocano dunque alla
Cancelleria il rappresentante della
Francia, Talleyrand, e quello della
Spagna, de Labrador, per metterli al
corrente di ciò che è stato deciso fin
dall'inizio. Deve essere una riunione
strettamente privata. Klemens Wenzel Nepomuk
Lothar von Metternich-
Winneburg-Beilstein
1773 - 1859
TALLEYRAND E IL CONGRESSO DI VIENNA
Arrivato a Vienna da una settimana,
Talleyrand ha visto molto, ascoltato molto,
imparato molto e, com'è sua abitudine,
parlato pochissimo. Sa che i principi dei
piccoli Stati, quelli di cui ci si prepara a
determinare le sorti senza chiedere il loro
parere, sono decisi a non lasciarsi
sopraffare, infatti, anche loro hanno
pagato caro le follie napoleoniche.
TALLEYRAND E IL CONGRESSO DI VIENNA
Talleyrand accetta dunque l'ordine
di convocazione, ma si stupisce
che l'invito gli sia stato notificato
quasi confidenzialmente, ed è
perciò deciso a mettere subito le
cose a posto. Per prima cosa si fa
aspettare; arriva ultimo. Quando
giunge nella sala, tutti i
plenipotenziari sono già presenti. Le sedute del Congresso
TALLEYRAND E IL CONGRESSO DI VIENNA
Talleyrand, come se fosse a casa sua, si
sistema fra Metternich e lord Castlereagh,
rappresentante dell'Inghilterra, e attacca
subito. In poche ma ben calcolate mosse
porta scompiglio nell’assemblea,
criticandone:
• la composizione (non sono presenti tutti i
firmatari del Trattato)
• la validità delle sue deliberazioni (i presenti
non sono tutti delegati ufficiali dei loro
rispettivi Governi). Lord Castlereagh
1769 - 1822
TALLEYRAND E IL CONGRESSO DI VIENNA
Sbalorditi, le grandi potenze non
sanno come reagire a
quell’aristocratico zoppo, il
rappresentate della Prussia, Karl
August von Hardenberg propone di
riformulare in parte il Trattato e
Talleyrand prende la palla al balzo:
non solo in parte ma totalmente il
Trattato dovrà essere riformulato. Karl August von Hardenberg
1750 - 1822
TALLEYRAND E IL CONGRESSO DI VIENNA
Resta celebre la frase:
“Io non voglio nulla, solo molto rispetto,
ecco tutto quello che io chiedo per la
Francia!”.
Al termine della riunione scriverà a Luigi XVIII:
“la Francia ha riacquistato il credito che le
spetta per influire sulle più importanti
deliberazioni del Congresso!”. Luigi XVIII Re di Francia
1755 - 1824
TALLEYRAND E IL CONGRESSO DI VIENNA
Tutto sembrava perso per la
Francia e di colpo la Francia
prese tutto.
Ma chi era Talleyrand?
Stemma reale francese
TALLEYRAND E IL CONGRESSO DI VIENNA
Carlo Maurizio di Talleyrand-Périgord
nasce a Parigi il 2 febbraio 1754. Sua
madre ha già un figlio. Essa si reca
spesso a Versailles, dove il suo titolo
nobiliare le conferisce diritti e doveri.
Suo padre ha soltanto diciannove
anni e mezzo; ha sei anni meno della
contessa sua moglie, ma il suo casato
gli dà diritto al titolo di colonnello
dei granatieri di Francia. Stemma del Casato dei
Talleyrand-Périgord
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Regna Luigi XV. E' l'epoca in cui
il « Beneamato» pensa assai di
più ai molteplici piaceri della
corte di Versailles che agli affari
della Francia. Fra due guerre, è
soprattutto la marchesa di
Pompadour che regna nel cuore
del re e sugli affari dello Stato. La marchesa di Pompadour
1721 - 1764
TALLEYRAND E IL CONGRESSO DI VIENNA
Carlo Maurizio ha un fratello,
Alessandro Francesco, che
morirà a cinque anni. Egli
diventa cosi il maggiore e,
come primogenito di una
grande famiglia, la sua vita è
già tutta tracciata fin dalla più
tenera età: egli intraprenderà
la carriera militare. Luigi XV Re di Francia
1710 - 1774
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I genitori lo affidano ad una balia.
Un giorno questa donna lo lascia
cadere da un cassettone sul quale
l'aveva posto. Carlo Maurizio si
frattura il piede destro. L'incidente
è senza rimedi. Talleyrand
zoppicherà per tutta la vita.
La scarpa ortopedica di
Talleyrand
TALLEYRAND E IL CONGRESSO DI VIENNA
Il fanciullo non ha ancora quattro
anni, ma questa infermità avrà un
ruolo importantissimo sul suo
destino. Talleyrand ne soffrirà
moltissimo, come prima
conseguenza, questo difetto
permanente gli proibisce di
portare l'uniforme.
TALLEYRAND E IL CONGRESSO DI VIENNA
Profondamente angosciati, i suoi
genitori gli tolgono le prerogative di
primogenito che trasferiscono sul
loro terzo figlio e, decidono che,
non potendo diventare ufficiale,
Carlo Maurizio diventerà prete, in
fondo egli è il nipote di Alexandre-
Angélique de Talleyrand-Périgord
Arcivescovo di Parigi.
Alexandre-Angélique de
Talleyrand-Périgord
1736- 1821
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Moralmente Talleyrand sentirà
come una profonda ingiustizia ciò
che egli considera una disgrazia. Le
conseguenze immediate di questo
avvenimento spiegano in gran
parte, se non giustificano
interamente, la sua condotta e il
suo carattere.
TALLEYRAND E IL CONGRESSO DI VIENNA
Per tutta la vita Talleyrand
porterà rancore ai suoi genitori
per averlo privato del titolo di
primogenito che solo la morte
di suo fratello gli aveva
concesso e, soprattutto, per
aver deciso, in mancanza di
meglio, a quel modo del suo
avvenire.
TALLEYRAND E IL CONGRESSO DI VIENNA
A Madame de Rémusat, una
delle sue innumerevoli amanti
dirà: “Il modo in cui si passano i
nostri primi anni incide su tutta
la vita e se io vi dicessi in che
modo ho passato la giovinezza
vi stupireste meno di molte
cose”. Madame de Rémusat
1780 - 1824
TALLEYRAND E IL CONGRESSO DI VIENNA
In collegio sarà un buon allievo senza
essere brillante. Preferisce meditare,
sognare, riflettere piuttosto che lavorare
veramente. Ma come uomo è dotato e
riesce. Nel corso degli anni capisce che la
famiglia si disinteressa di lui. Dapprima
ne soffre e poi decide di vendicarsi
approfittando al massimo delle
occasioni che gli offrono i casi della vita.
TALLEYRAND E IL CONGRESSO DI VIENNA
A undici anni entra nel seminario di San
Sulpicio e si rinchiude nel suo orgoglio e
nella sua vanità ferita. Non ha amici. Il
suo piede rattrappito non gli impedisce di
scalare i muri, ed è presso la figlia del
vicino rosticciere che troverà un po' di
tenerezza e, senza dubbio, la sua prima
avventura amorosa, che sarà seguita da
tante altre. San Sulpicio a Parigi
TALLEYRAND E IL CONGRESSO DI VIENNA
La gentile figliola del rosticciere cede
rapidamente il posto a una « vera» donna,
un'attrice della Comédie Française, alla
quale egli va a far visita fra una lezione e
l'altra. Segue assiduamente le cerimonie
religiose. I suoi superiori non si fanno
ingannare, ma preferiscono chiudere gli
occhi davanti ai tiri mancini di questo
giovane seminarista che, un giorno, potrà
anche essere cardinale.
Saint Sulpice
TALLEYRAND E IL CONGRESSO DI VIENNA
A vent'anni discute la tesi alla Sorbona, per
diplomarsi in teologia. L'anno dopo diviene
suddiacono. Nel giugno 1775 assiste al
giuramento di Luigi XVI a Reims.
L'avvenimento è molto importante, ma egli
non gli dedica una sola riga nelle sue
Memorie, se non per far presente che la
cerimonia gli ha fornito l'occasione per
incontrare alcune donne graziose.
Luigi XVI Re di Francia
1754 - 1793
TALLEYRAND E IL CONGRESSO DI VIENNA
Viene nominato titolare dell'abbazia di S.
Remigio a Reims ed apprezza tanto la libertà
che questa carica gli conferisce, quanto la
rendita che ne deriva: diciottomila lire all'anno.
Gli piacevano già le donne, ora gli piace anche il
denaro e la politica, infatti, la provincia di
Reims lo nomina suo rappresentante agli Stati
Generali della Chiesa, incaricati in modo
generico dello studio dei rapporti fra la Chiesa
ed il regno. Abbazia di S. Remigio a
Reims
TALLEYRAND E IL CONGRESSO DI VIENNA
Nella sua Abbazia non pensa proprio di
trasferirsi, in due anni conclude gli
studi alla Sorbona e il 18 dicembre
1779 diventa sacerdote. Decide di
sistemarsi a Parigi, dove le idee
rivoluzionarie e riformatrice
incominciano a farsi sentire. È questo
un periodo di sfrenato libertinaggio in
barba all’abito talare che porta.
TALLEYRAND E IL CONGRESSO DI VIENNA
Le donne non sono tutto incontra il bel mondo e inizia e tessere una serie
di relazioni sociali che gli saranno molto utili, come ad esempio:
• Lauzun, intimo amico del futuro
Philippe Egalité; • Mirabeau dal quale imparerà molto
sulla politica del tempo e della cui morte molti dubito sia uno dei possibili responsabili;
Grazie a questi contatti nel 1780 viene nominato agente generale del clero,
posizione che gli permetterà di frequentare gli uomini più illustri di
Francia. Mirabeau
1749 - 1791
TALLEYRAND E IL CONGRESSO DI VIENNA
Nel 1786 l'abate de Périgord, grazie alle sue
relazioni con il duca di Chartres, è ammesso a far
parte della Massoneria, come lo sono, o lo
saranno, quasi tutti quelli che faranno la
Rivoluzione. Ciò non gli impedisce di salire la scala
della gerarchia ecclesiastica: nel novembre del
1788 Luigi XVI accoglie la richiesta del vecchio
conte di Talleyrand, che sta per morire, e nomina
suo figlio vescovo di Autun.
Luigi II di Borbone-Orléans
duca di Chartres
1747 - 1793
TALLEYRAND E IL CONGRESSO DI VIENNA
Da poco Vescovo quando viene nominato deputato del clero per partecipare agli
Stati Generali previsti per il mese di maggio. Lì vi arriva con la reputazione di un
uomo i cui pareri sono da ascoltare e che è preferire non avere come nemico.
Gli Stati
Generali del
1789
TALLEYRAND E IL CONGRESSO DI VIENNA
La sua carriera è fulminante: deputato
alla Costituente, fu lui a stabilire che i
beni del clero venissero versati nelle
casse dello Stato, il cui deficit era di
trecento milioni. Egli sa che questi beni
non basteranno a colmare l'abisso del
tesoro, ma contribuisce, così, ad abbatter
la fortezza costituita dalla Chiesa, che è la
più adatta ad opporsi alle nuove idee che
spazzeranno via società e il vecchio
regime.
TALLEYRAND E IL CONGRESSO DI VIENNA
Pio VI lo sospende da tutte le
funzioni di vescovo e minaccia
di scomunicarlo. Il Papa non
aspetta che questa occasione: le
scandalose stravaganze del
vescovo di Autun, la sua
reputazione di giocatore e di
gaudente sono giunte fino alle
sue orecchie. Papa Pio VI
1717 - 1799
TALLEYRAND E IL CONGRESSO DI VIENNA
Nel 1792 viene mandato a Londra
come intermediario, deve assicurarsi
la neutralità dell’Inghilterra nel caso
scoppiasse la guerra tra Francia e
Austria. Inizialmente l’accoglienza fu
fredda, Giorgio III lo saluta appena,
ma pochi mesi dopo, il primo ministro
inglese comunicherà l’indipendenza
dell’Inghilterra. Giorgio III Re di Inghilterra
1738 - 1820
TALLEYRAND E IL CONGRESSO DI VIENNA
Torna a Parigi ma gli eventi precipitano,
la monarchia viene abolita e la
situazione dopo i massacri di settembre
non è sicura, con uno stratagemma, si
finge interessato alla missione scientifica
che deve stabilire una comune unità di
peso tra Francia e Inghilterra, ottiene da
Danton un passaporto e ritorna a
Londra. La Rivoluzione non potrà più
toccarlo!
Danton
1759 - 1794
TALLEYRAND E IL CONGRESSO DI VIENNA
Considerato nemico della Francia, per i
rapporti segreti che ha avuto con Luigi
XVI, non può tornare in patria e altro
non gli resta che intraprendere un
viaggio in America. Le sue doti e i suoi
appoggi (soprattutto femminili) lo
trasformeranno in un abile
intermediario in breve diverrà ricco e
molto stimato. Alexander Hamilton, potente
uomo politico americano, amico
di Talleyrand
1755 - 1804
TALLEYRAND E IL CONGRESSO DI VIENNA
Grazie alla sua cara amica Madame de
Staël otterrà il perdono, e dopo la
morte di Robespierre, la possibilità di
ritornare in Francia, è a Parigi nel
settembre del 1796, ha 42 anni è ricco,
conosciuto e vivo! Potrebbe mettersi a
riposo e invece sente parlare di un
giovane militare di 27 anni che si chiama
Bonaparte, lo vorrà conoscere.
Robespierre
1758 - 1794
TALLEYRAND E IL CONGRESSO DI VIENNA
In quel periodo in Francia tutto viene
deciso dal Direttorio e grazie alla
persuasive doti di Madame di Staël riesce
a diventare Ministro degli Esteri. Come
ministro a un modo tutto suo di gestire gli
affari di Stato, manipolerà i fondi pubblici,
incamererà enormi somme di denaro
presso le ambasciate estere e stabilirà un
tariffario: per ottenere qualsiasi cosa
bisognerà provvedere alla sua futura
pensione.
Madame di Staël
1766 - 1817
TALLEYRAND E IL CONGRESSO DI VIENNA
Addirittura tiene un registro con le
somme ricevute ed il servizio reso:
• Un milione e mezzo per speculazione sui fondi francesi e stranieri;
• Un milione dall' Austria per gli articoli aggiunti al trattato di Campoformio;
• Un milione dalla Prussia per averle comunicato questi articoli ed averne impedito l'applicazione ...
• Cinquecentomila lire dal re di Napoli per il riconoscimento della sua neutralità;
• Cinquecentomila franchi dal Papa.
TALLEYRAND E IL CONGRESSO DI VIENNA
Ricco e potente i suoi
banchetti non aveva uguali
in tutta Parigi, amava
stupire i suoi ospiti e molti
sono gli aneddoti al
riguardo, uno in particolare
merita di essere citato:
TALLEYRAND E IL CONGRESSO DI VIENNA
Un giorno, nel suo palazzo di Parigi,
fece cuocere due grossi salmoni, fatti
venire dal Reno, grazie a numerosi
corrieri e al ghiaccio predisposto a
ogni stazione di posta. Ma in sala da
pranzo ne fu portato uno solo. Per
disposizione di Talleyrand, il
maggiordomo fece il giro della
tavolata strappando ai commensali
grida d'ammirazione.
TALLEYRAND E IL CONGRESSO DI VIENNA
Dopodiché il maggiordomo, sempre
secondo copione, finse di
inciampare e lasciò cadere a terra il
salmone, tra la costernazione degli
invitati che videro tanta grazia di
Dio andare perduta. L'unico a non
scomporsi fu il padrone di casa che
ordinò, con aria distratta:
"Portatene un altro!"
TALLEYRAND E IL CONGRESSO DI VIENNA
Intanto coltiva la relazione con
Napoleone, lo consiglierà,
sosterrà il suo colpo di Stato e
in breve ne diverrà ministro, il
più importante, il più
ascoltato. Non c’è operazione,
anche la più segreta che
Napoleone non discute prima
con il suo ministro, egli ascolta
e se non è contrario tace.
TALLEYRAND E IL CONGRESSO DI VIENNA
E’ tra i responsabili dell’omicidio del duca
d’Enghien rivale di Napoleone e possibile
pretendente al trono di Francia. Venne
catturato nella sua abitazione e riportato
illegalmente in Francia, dopo un
velocissimo processo sommario fu
fucilato presso il castello di Vincennes.
Era il 21 marzo del 1804 e il duca aveva
solo 32 anni.
TALLEYRAND E IL CONGRESSO DI VIENNA
L’intera Europa vide Talleyrand
come il vero artefice di quel
assassinio. A onor del vero
Napoleone rimpiangerà per tutta
la vita quel gesto,
assumendosene l’intera
responsabilità, Talleyrand da
parte sua ebbe a dire:
“Ebbene? Gli affari sono così!”
TALLEYRAND E IL CONGRESSO DI VIENNA
Da questo momento in poi la sua
carriera politica già brillante
diventa inarrestabile e molti gli
appuntamenti con la Storia che
lo aspettano.
Questo però dopo la pausa.
TALLEYRAND E IL CONGRESSO DI VIENNA
Bonaparte ha fatto giustiziare d'Enghien
in nome della ragion di Stato e, sempre
per lo stesso motivo, si prepara a farsi
incoronare imperatore Talleyrand
avrebbe voluto che Bonaparte diventasse
re. Ma, di fronte all'accanita opposizione
di Napoleone, il diplomatico, non insiste
e suggerisce il titolo di imperatore.
TALLEYRAND E IL CONGRESSO DI VIENNA
Pur rimanendo ministro degli Affari Esteri,
viene nominato gran ciambellano, cosa che
gli permette di farsi preparare per la
cerimonia un costume « che gli dà molta
importanza »: abito di velluto rosso
foderato di seta bianca; mantello identico
lungo fino alle ginocchia, risvolti dorati,
cravatta di pizzo, sciarpa di seta bianca,
pantaloni bianchi, cappello di feltro nero
con penne bianche.
TALLEYRAND E IL CONGRESSO DI VIENNA
E' in questa tenuta che, il 2
dicembre 1804, Talleyrand
assiste al giuramento di
Napoleone, ventinove anni
dopo aver assistito a quello
di Luigi XVI, ventun anni
prima di assistere a quello di
Carlo X.
TALLEYRAND E IL CONGRESSO DI VIENNA
Sei mesi dopo, a Milano, il
ministro è in prima fila
quando Napoleone si pone
sul capo la corona ferrea dei
re longobardi. L'ambizione
dell'imperatore è senza limiti
e Talleyrand segue la
corrente.
TALLEYRAND E IL CONGRESSO DI VIENNA
Ormai però la luna di miele con l’Imperatore
è finita, il vento anche se lentamente sta
cambiando e Talleyrand lo sa. Sempre al
seguito di Napoleone è costretto a continui
spostamenti nelle diverse capitali europee,
non ama la vita militare o non si fa scrupoli.
Egli scriverà:
“Non aver pane e cavalli e trovare dei morti
sotto le ruote non fa parte della nostra
educazione ministeriale”.
TALLEYRAND E IL CONGRESSO DI VIENNA
L’Europa intera sembra cadere ai
piedi di Napoleone, che distribuisce
onori e regni ai fratelli, ai suoi
marescialli e ovviamente a
Talleyrand che viene nominato
principe di Benevento, visto che
grazie all’intervento imperiale è
riuscito non solo a tornare laico ma
addirittura a sposarsi.
Stemma di Talleyrand come
principe di Benevento
TALLEYRAND E IL CONGRESSO DI VIENNA
Nonostante le ricchezze, gli onori, i
titoli che l’Imperatore gli elargisce
Talleyrand comprende che l’epoca di
Napoleone sta volgendo al termine,
segretamente prende contatto con
tutti i nemici della Francia, in
particolar modo con lo zar,
preparando lo scacchiere politico
per il dopo Napoleone.
Zar Alessandro I di Russia
1777 - 1825
TALLEYRAND E IL CONGRESSO DI VIENNA
Non sospettando nulla Napoleone
continua a consigliarsi col suo primo
ministro, sarà proprio grazie ai suoi
consigli che l’Imperatore divorzierà da
Giuseppina. Assieme ad altri cerca di
organizzare una sorta di colpo di Stato,
una delle possibile ipotesi è sostituire
Napoleone con Murat ora re di Napoli.
L’accordo viene scoperto e Napoleone
che si trova in Spagna rientra
immediatamente a Parigi Giuseppina di Beauharnais
1763 - 1814
TALLEYRAND E IL CONGRESSO DI VIENNA
Per mezz’ora Napoleone attacca,
offende il suo ex vice:
“Siete un ladro, un vigliacco, un uomo
senza fede, non credete in Dio, per
tutta la vita non avete assolto i vostri
obblighi, avete tradito ed ingannato
tutti; per voi non c'è niente di sacro :
vendereste anche vostro padre.
Voi siete una merda in calze di seta!”.
TALLEYRAND E IL CONGRESSO DI VIENNA
Talleyrand resta impassibile fine alla fine,
non mostra né preoccupazione per la sua
sorte né alcuna emozione. Mentre si avvia
verso la porta si sente dire: “Inoltre, signore,
non mi avete detto che il duca di San Carlos
era l'amante di vostra moglie”. La sua
risposta resterà nella storia della
diplomazia: “Effettivamente, Sire, non
pensavo che questo rapporto potesse essere
utile alla gloria di Vostra Maestà e alla
mia”.
TALLEYRAND E IL CONGRESSO DI VIENNA
L’unica frase che uscendo dal Palazzo
sentiranno sarà la seguente:
“Che peccato che un uomo così
grande sia così maleducato”. Anche
se non ricopre più il ruolo di gran
Ciambellano il suo posto a corte non
gli viene tolto, i suoi consigli sono
troppo preziosi, dal suo palazzo parla
e incontra tutti i nemici della Francia
e il giorno dopo a corte suggerisce
all’imperatore cosa fare.
TALLEYRAND E IL CONGRESSO DI VIENNA
Intanto in Spagna la guerra
non promette nulla di buono
e orami l’intera Europa
sembra volersi alleare contro
Napoleone, quello che tutti
definiscono il “corso o il
parvenu”. Sempre in contatto
con Metternich intanto egli
tesse i fili della sua tela. Klemens Wenzel Nepomuk Lothar
von Metternich-Winneburg-Beilstein
1773 - 1859
TALLEYRAND E IL CONGRESSO DI VIENNA
Il 28 gennaio 1810 si riunisce
un consiglio straordinario per
scegliere la sposa più degna
per Napoleone. Quando tocca
a Talleyrand egli proporrà
come candidata Maria Luisa
d’Austria duchessa di Parma.
Maria Luisa d’Austria duchessa di
Parma
1791 - 1847
TALLEYRAND E IL CONGRESSO DI VIENNA
Il 2 aprile del 1810, alle
Tuileries, Talleyrand,
nella sua qualità di
grande dignitario, è
naturalmente fra i primi
ad assistere al
matrimonio religioso.
TALLEYRAND E IL CONGRESSO DI VIENNA
Intanto però tratta segretamente per far
cadere l’Imperatore, il suo obiettivo è
riavvicinare Austria e Inghilterra.
L’invincibile Napoleone incomincia a
perdere i colpi, le sue armate non sono più
così indistruttibili, passa di disfatta in
disfatta, le poche vittorie anche se molto
coraggiose non sono che vittorie di Pirro. La ritirata di Russia
TALLEYRAND E IL CONGRESSO DI VIENNA
Talleyrand ha seguito da lontano e
con aria distaccata gli avvenimenti.
Comprende molto bene che tutti i
popoli che hanno lasciato centinaia
di migliaia di morti sui campi di
battaglia, desiderano la fine di
quest'uomo che semina lutti e rovine
sul suo cammino. La ritirata di Russia
TALLEYRAND E IL CONGRESSO DI VIENNA
Deciso a lasciare solo Napoleone,
per addossargli l’intera
responsabilità della Guerra, si
ritira dalla politica e a nulla
varranno le reiterate richieste
dell’Imperatore, rivolte tramite il
fido Caulaincuort, affinché
riprenda il suo posto.
Armand Augustin Louis de
Caulaincourt
1773 - 1827
TALLEYRAND E IL CONGRESSO DI VIENNA
In pochi giorni un consiglio di
senatori dichiara decaduto
Napoleone e verrà istituito un
consiglio di reggenza presieduto da
Talleyrand che da tempo lavorava in
segreto per far tornare sul trono un
legittimo re di Francia: Luigi XVIII.
Luigi XVIII Re di Francia
1755 - 1824
TALLEYRAND E IL CONGRESSO DI VIENNA
Nominato da quest’ultimo ministro
degli esteri al momento del giuramento
affermerà: “Sire è il tredicesimo, spero che
sia l’ultimo”.
Ce ne saranno ancora altri due.
TALLEYRAND E IL CONGRESSO DI VIENNA
Il nuovo sovrano non si fida dell’ex
vescovo, e nemmeno la corte lo
poteva tollerare, la duchessa
d’Angoulême lo disprezzava, in fondo,
era in parte responsabile della morte
di suo padre e sua madre, nonché di
sua zia, rispettivamente Luigi XVI,
Maria Antonietta, e Madame
Elisabetta. La duchessa d’Angoulême
1778 - 1851
TALLEYRAND E IL CONGRESSO DI VIENNA
Talleyrand non si scompose, e
restò impassibile persino
quando dovette cenare e
dialogare con il principe di
Condé e il duca di Borbone,
rispettivamente nonno e padre
del duca d’Enghien che aveva
contribuito a far giustiziare. Luigi VI Enrico Giuseppe di
Borbone-Condé
1756 - 1830
TALLEYRAND E IL CONGRESSO DI VIENNA
La verità è che al nuovo sovrano questo ministro era
indispensabile, solo lui poteva tenere testa agli
Alleati che chiedevano la fine della Francia. Infatti
grazie alla sua opera si giungerà al trattato di Parigi
del 30 maggio 1814 con il quale la Francia rinuncerà
a tutti i territori conquistati dopo il 1792. L’articolo
32 del Trattato disponeva inoltre che entro 2 mesi
tutte le potenze coinvolte nelle redazione dello
stesso manderanno a Vienna i propri plenipotenziari
per un congresso generale.
TALLEYRAND E IL CONGRESSO DI VIENNA
A Vienna Talleyrand giocherà la
partita più importante della sua vita,
tra festa ricevimenti, riunioni,
riuscirà a far cadere tutte i
precedenti accordi presi dalle grande
potenze a danno della Francia.
Metterà tutti contro tutti e da questa
divisione saprà trarre sempre un
proprio tornaconto.
Il Congresso di Vienna
TALLEYRAND E IL CONGRESSO DI VIENNA
Le sue cene erano le più ambite,
portò con sé il più famoso cuoco
francese Antonin Carême, non c’era
diplomatico che non facesse carte
false pur di partecipare a quei
succulenti banchetti, fu proprio
Talleyrand quello che diede inizio alla
moda di versare il parmigiano
grattugiato sulla minestra.
Antonin Carême
1784 - 1833
TALLEYRAND E IL CONGRESSO DI VIENNA
Il suo motto era: quando un negoziato va
male, bisogna dare un pranzo. Se l'ospite era
superiore di rango, porgeva lui il piatto: "
Posso avere l'onore di servirvi? ". Agli eguali
diceva: " Mi concedete il piacere di
servirvi?". Agli inferiori: " Volete servirvi?”.
La magnificenza dei banchetti obbediva a un
calcolo preciso: stupire gli invitati, perché lo
stupore apre la strada alla simpatia e al
consenso.
Ecco alcune creazioni culinarie:
TALLEYRAND E IL CONGRESSO DI VIENNA
TALLEYRAND E IL CONGRESSO DI VIENNA
TALLEYRAND E IL CONGRESSO DI VIENNA
Le sue capacità gli permettono di
scardinare ogni tentativo di
limitare la Francia e in breve il
Congresso di Vienna si chiuderà
lasciando tutto sommato una
Francia libera e almeno per ora in
pace.
TALLEYRAND E IL CONGRESSO DI VIENNA
Ritornato a Parigi restò sempre
vicino al potere e alla corona. È a
casa di un’amica quando apprende la
notizia della morte di Napoleone, la
donna grida: “Dio mio, che
avvenimento”! Egli glaciale risponde:
“No signora, non è un avvenimento,
è una notizia!”.
La morte di Napoleone
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Dopo Luigi XVIII egli presta
giuramento a Carlo X, che tradisce
a sua volta. Fedele alla sua tattica
Talleyrand attende che i regimi che
serve si condannino da soli e,
avendo più o meno contribuito alla
loro caduta, si presenta come il
solo vero uomo capace di
risollevare la situazione. Carlo X Re di Francia
1757 - 1836
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Infatti il nuovo sovrano Luigi
Filippo d’Orleans lo nominerà
ambasciatore a Londra
Talleyrand ha 76 anni!
Luigi Filippo d’Orleans re di
Francia
1773 - 1850
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Quando ormai sente che
l’ora è giunta riesce, in
cambio di una lettera di
sottomissione e di
pentimento al Papa
Gregorio XVI, ad ottenere
l’estrema unzione. Papa Gregorio XVI
1765 - 1846
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Il Papa aveva tutta convenienza a
concedere l’estrema unzione a
Talleyrand perché anche se da
tempo sospeso era pur sempre
stato un vescovo e se non avesse
ricevuto l’estrema unzione tutte le
ordinazioni fatte quando rivestiva il
ruolo episcopale sarebbero state
invalide.
Papa Gregorio XVI
1765 - 1846
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Quando il sacerdote – conformemente al
rito – gli unse le mani con il sacro crisma,
egli affermò «non dimentichi che sono un
vescovo», riconoscendo così in extremis
la sua qualità episcopale e quindi le
consacrazioni da lui fatte. Le esequie
ufficiali furono celebrate con rito
religioso il 22 maggio del 1838. Pochi
mesi dopo il suo corpo fu traslato in una
cappella vicino al castello di Valençay.
Il castello di Valençay
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Molti furono i modi con i quali venne
definito: “un uomo per tutte le stagioni”, “un
uomo che è riuscito ad ingannare la terra e il
cielo” una cosa è certa: nel bene e nel male
Talleyrand rispecchia fedelmente un’epoca
unica nella storia francese che ha cambiato
radicalmente la storia d’Europa.
Grazie e
Buona Serata!
TALLEYRAND E IL CONGRESSO DI VIENNA
BIBLIOGRAFIA
• J. Orieux: “Talleyrand” ed. Le Scie Mondadori, 1991.
• Aa. Vv.: I grandi enigmi storici del passato”, ed. Ferni, Ginevra 1972.