SUSSIDIO PER L’ACCOMPAGNAMENTO · 2020. 11. 28. · 5 Storia delle due anfore Un contadino ogni...

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SUSSIDIO PER L’ACCOMPAGNAMENTO DEI GIOVANI

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SUSSIDIO PER L’ACCOMPAGNAMENTO DEI GIOVANI

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PADRE COME FONDAMENTO DELLA TUA COSTRUZIONE

OBIETTIVI: - Dio è il fondamento della mia costruzione, noi siamo argilla nelle sue mani

- Riconoscere e vedere le mie fragilità e quelle degli altri

- Trovare una luce nelle mie fragilità

Salmo 120

Alzo gli occhi verso i monti:

da dove mi verrà l'aiuto?

Il mio aiuto viene dal Signore:

egli ha fatto cielo e terra.

Non lascerà vacillare il tuo piede, non si addormenterà il tuo custode.

Non si addormenterà, non prenderà sonno

il custode d'Israele.

Il Signore è il tuo custode,

il Signore è la tua ombra

e sta alla tua destra.

Di giorno non ti colpirà il sole, né la luna di notte.

Il Signore ti custodirà da ogni male:

egli custodirà la tua vita.

Il Signore ti custodirà quando esci e quando entri,

da ora e per sempre.

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ATTIVITÀ Proporre ai ragazzi delle foto in cui è rappresentata la fragilità e farli riflettere.

Cosa hanno in comune i soggetti di queste foto?

Ogni fragilità nasconde, però, anche un tesoro prezioso (ad es l’anziano la saggezza, la figura

dei nonni per loro).

Quali tesori nascondono queste fragilità?

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Riconoscere le fragilità proprie e degli altri.

Si dividono i ragazzi in due gruppi.

Ogni componente del gruppo 1 viene invitato a pensare ad un momento di buio (tristezza,

dolore, sofferenza, fragilità) nella propria esistenza e ad esprimerlo con un gesto, una parola,

un segno.

I componenti del gruppo 2 devono trovare un modo, attraverso un gesto o una parola, per

portargli conforto/consolazione/aiuto.

Momento di condivisione dopo l’attività.

Domande per i ragazzi del gruppo 1:

- Che cosa hai provato mentre pensavi ad un momento di buio?

- Hai avuto difficoltà a mostrare le tue fragilità agli altri?

- Trova una parola che riesca a descrivere come ti sei sentito quando sei stato consolato

e scrivila su un foglietto.

Domande per i ragazzi del gruppo 2:

- Che cosa hai provato quando osservavi le rappresentazioni dei momenti bui degli altri

ragazzi?

- E’ stato difficile trovare un modo per consolarli/aiutarli?

- Trova una parola che riesca a descrivere che cosa hai provato quando hai dato

consolazione e scrivila su un foglietto.

Momento di condivisione finale sulle parole scritte sui foglietti.

Alternativa:

L’animatore propone (recitando, raccontando una storia) al gruppo una situazione di difficoltà

(es difficoltà relazionali, disagi del proprio corpo, solitudine) e chiede a ciascuno come si può

aiutare chi la sta vivendo.

Canzone per riflettere: Esseri Umani, M. Mengoni: https://www.youtube.com/watch?v=U-4OrzSBfm8

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Storia delle due anfore

Un contadino ogni mattina portava l’acqua dalla sorgente al villaggio in due grandi anfore, che

legava sulla groppa di un asino che gli stava vicino. Una delle due anfore era vecchia e piena di

fessure e durante il viaggio perdeva acqua, l’altra invece era nuova e perfetta e non perdeva

neanche una goccia. L’anfora vecchia si sentiva inutile mentre l’anfora nuova continuava a far

notare la sua perfezione: “Non perdo neanche una goccia d’acqua io!”. Fu così che una mattina

la vecchia anfora si confidò col padrone: “So quali sono i miei limiti, ogni giorni sprechi tempo

fatica e soldi per colpa mia e quando arriviamo al villaggio io sono mezza vuota. Perdona la

mia debolezza”. Il padrone rimase in silenzio ma il giorno dopo durante il viaggio si rivolse

all’anfora vecchia e le disse: “Guarda il bordo della strada”. “Ma è bellissimo” rispose l’anfora.

“Hai visto? e tutto questo è grazie a te” disse il padrone. “Sei tu che ogni giorno innaffi il bordo

della strada, io ho comprato un pacchetto di semi di fiori e li ho seminati lungo il cammino e

senza saperlo tu li innaffi ogni giorno”. La vecchia anfora non lo disse mai a nessuno ma quel

giorno si sentì piena di gioia.

Video racconto storia: https://www.youtube.com/watch?v=LZGUH0xoOn0

Tu sei nostro Padre e noi siamo argilla nelle tue mani

Tu sei nostro Padre e noi siamo argilla nelle tue mani. Tu sei colui che dà forma e senso e

scopo e bellezza alle nostre anfore vuote. Fa che sappiamo accogliere il vino e l’olio e i frutti

buoni del vivere, accogliere le lacrime, l’amore e ogni dono della tua grazia. Fa che sappiamo

versare attorno a noi misure abbondanti di ogni cosa buona. Siamo argilla nelle tue mani.

Tante volte il vaso è mal riuscito, si è rotto, sbeccato, eppure mai hai pensato che non ti

servisse più. Mi hai ripreso in mano, mi hai rimesso sul tornio, mi hai fatto nuovo. E sento

ancora il calore, il vigore, la carezza delle tue mani. Fa di me quello che vuoi, Signore; la forma

che mi darai, lo so, è più bella di ogni mia speranza. Grazie, perchè speri nella tua argilla che

siamo noi, con speranza tante volte tradita, ma ogni volta rinata. Grazie per le tue mani

instancabili. Grazie per avermi tante volte svegliato, per avere ogni mattino svegliato l’aurora.

Ora sento i suoi passi. Viene da lontano e vuole trovarmi con il cuore che attende, vuole

trovarmi con il cuore che ascolta.

Vieni, o figlio di Dio, il mio cuore è ben desto.

Marco 13, 33-37

State svegli, non addormentatevi! Non permettete a queste fragilità di prendere il sopravvento

e di impedirvi di far fiorire ciò che c’è in voi.

Nulla deve distrarre il credente che nella sua interezza e unità veglierà col cuore, ma anche col

corpo, restando sveglio, privandosi del sonno perché ogni sua fibra sia impregnata nell’attesa.

“Vieni Signore Gesù” sarà il grido dell’autentico cristiano fini alla fine del mondo.

33 State attenti, vegliate, perché non sapete quando sarà il momento preciso. 34 È come uno che è

partito per un viaggio dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai servi, a ciascuno il suo

compito, e ha ordinato al portiere di vigilare. 35 Vigilate dunque, poiché non sapete quando il padrone

di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino, 36 perché non giunga

all'improvviso, trovandovi addormentati. 37 Quello che dico a voi, lo dico a tutti: Vegliate!».

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“ECCOMI!”

Stiamo aspettando il Dono ma … siamo pronti per riceverLo?

Ora è palese: siamo “fragili”; ma Dio conosce le nostre debolezze e non ci

lascia soli, anzi ha deciso di farci un magnifico DONO per AIUTARCI.

Immagina di essere invitato alla festa di compleanno di un tuo caro amico;

progetti con cura il dono da fargli figurandoti la sua sbalordita reazione

nell’aprire il pacchetto. Cosa succederebbe se alla festa di compleanno NON

si presentasse il festeggiato per ritirare i doni che gli sono stati preparati?

O peggio ancora se il festeggiato non APRISSE mai i doni ricevuti?

Certamente ci resteresti male! … e se fossi proprio tu il “festeggiato” che

non si presenta alla festa o non apre il regalo?

Le attività proposte servono a far passare l’idea ai ragazzi che ciascuno di

noi PUO’ rendersi disponibile ad accogliere il dono che ci viene fatto. Non ci

sono costrizioni, è un dono: spetta a ciascuno di noi decidere se riceverlo

aprendosi all’accoglienza.

Accogliere anche l’altro (che è il volto di Dio) accettandone le diversità.

DONO= Etimologia della parola dono: dal latino dōnum (o, più

arcaicamente, dànum) a sua volta dalla radice indoeuropea dâ- (vedi il sanscrito dâna = dono). Donare significa, quindi, dare gratuitamente

senza attesa di ricompensa. Donare quindi implica la gratuità del

dare; è l'atto di liberalità e magnanimità per eccellenza, il piacere di

dimostrare, con il dono, l’affetto ed il significato che quella persona o quella relazione hanno per chi dona. Donare, esattamente come educare, ha a

che fare perciò con la reciprocità: il dono è un atto dove il bene

principale non è l’oggetto donato ma la relazione tra chi dona e chi

riceve.

(liberamente tratto da ETIMOITALIANO)

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Marco 1, 1-8

Luca 1, 26-38

Dopo la lettura dovrebbero emergere questi punti:

SORGENTE: Dio ci offre il suo aiuto/Dono

VIA: non ci sono obblighi, Dio pur mostrandoci la via, ci lascia

sempre liberi di scegliere

BERSAGLIO: rendersi disponibili ad accogliere il dono e far

emergere le cose di cui devo essere grato nella vita.

1 Inizio del vangelo di Gesù Cristo, Figlio di Dio. 2 Come è scritto nel profeta Isaia: Ecco, io mando il mio

messaggero davanti a te, egli ti preparerà la strada. 3 Voce di uno che grida nel deserto: preparate la

strada del Signore, raddrizzate i suoi sentieri, 4 si presentò Giovanni a battezzare nel deserto, predicando

un battesimo di conversione per il perdono dei peccati. 5 Accorreva a lui tutta la regione della Giudea e

tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro

peccati. 6 Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, si cibava di

locuste e miele selvatico 7 e predicava: «Dopo di me viene uno che è più forte di me e al quale io non son

degno di chinarmi per sciogliere i legacci dei suoi sandali. 8 Io vi ho battezzati con acqua, ma egli vi

battezzerà con lo Spirito Santo».

26 Nel sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, 27 a

una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si

chiamava Maria. 28 Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te». 29 A queste

parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. 30 L'angelo le disse: «Non

temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. 31 Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo

chiamerai Gesù. 32 Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide

suo padre 33 e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». 34 Allora Maria

disse all'angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo». 35 Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo

scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque

santo e chiamato Figlio di Dio. 36 Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito

un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: 37 nulla è impossibile a Dio». 38 Allora

Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto». E l'angelo partì

da lei.

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OBBIETTIVO

“aspettare” non è un atteggiamento passivo, ma anzi deve essere ATTIVO!!

ATTIVITA’: Attività 1: proporre ai ragazzi di immedesimarsi in alcune situazioni tipo di attesa e condividere

insieme le sensazioni, i pensieri. Ad esempio:

- Sala di aspetto del dentista

- Coda alla posta - In aula alla consegna di un’importante verifica

- All’appuntamento con la ragazza/o

- In sala parto

- In sala d’attesa di una sala operatoria - Alla stazione del treno

- In chiesa, la messa della vigilia di Natale…

Attività 2: ti regalo… una parola

Invece del calendario d’Avvento che ormai fanno da quando sono all’asilo e solo per mangiare i

cioccolatini… facciamo una novena!! Dal giorno 16 dicembre si invitano i ragazzi a scrivere su un post-it una parola che per quel giorno

vogliono donare alla famiglia. Così ogni giorno fino al 24 dicembre e intanto sul frigo disegnano

un piccolo albero con i post-it…

e il 25 si ritaglia e si incolla in cima una stellina!!! Variante: Tutti i componenti della famiglia potrebbero regalarsi una parola

Attività 3: sempre una novena…. L’animatore fa un calendario di turni (dal 16 al 24 dicembre, ma si possono fare n varianti, a fantasia dell’animatore, ad esempio si sfrutta novena dell’Immacolata e novena di Natale, si fa dal 1 dicembre, solo novena di Natale, solo la domenica…), e ogni giorno il ragazzo incaricato dovrà condividere sul gruppo una frase sul dono o sull’attesa. Poi nell’incontro si fa risonanza e ci si confronta sul perché della scelta e cosa ha smosso nel resto del gruppo….

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Attività 4: (a casa con la famiglia)

Una sera si fa una caccia al tesoro nella Bibbia… vince chi riesce a trovare il maggior numero di personaggi emblematici dell’attesa.

Quest’anno quando si fa il presepio, si invita ogni componente della famiglia a preparare un

dono da mettere davanti a Gesù Bambino. Poi il giorno di Natale quando si aprirà il regalo

ognuno spiegherà agli altri il perché della scelta.

Con i pezzettini delle Lego, costruiamo una stella, una piccola capanna per metterla nel

presepio o attaccata all’albero… per dire che “Io ci sono, piccolo pezzettino, ma faccio la mia parte…anche a Natale!”

GESTO LEGO: ATTIVITA’:

Attività a casa: guardare uno dei film sopradetti con la famiglia e guardandolo ognuno cerca di

individuare la scena che più l’ha colpito che parla della ricerca di se. Poi si farà una breve

condivisione la volta successiva.

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Attività 5: saper attendere…. Invitare i ragazzi a eseguire una ricetta che dura più giorni per

preparare il dolce per Gesù Bambino (ricetta a fine documento). Procurarsi un po’ di semi o un bulbo e cercare di farlo fiorire per Natale…

Ricetta per preparare il Dolce per Gesù Bambino

Vale come una Novena: ogni giorno si fa o non si fa qualcosa e si aspetta il 24 per completare la preparazione del dolce per Gesù (ma che possono mangiare anche Giuseppe e Maria!!)

(Non mettere in frigo, non usare frullino elettrico).

16 dicembre

Versare in una terrina abbastanza capiente 1 bicchiere di zucchero e 1 bicchiere di farina. NON mescolare

17 dicembre

Mescolare e coprire

18 dicembre

Non toccare

19 dicembre

Non toccare

20 dicembre

Aggiungere 1 bicchiere di zucchero, 1 bicchiere di farina e 1 bicchiere di latte. NON mescolare

21 dicembre

Mescolare tutto e coprire

22 dicembre

Non toccare

23 dicembre

Non toccare

24 dicembre

Aggiungere mezzo bicchiere di zucchero, 1 bicchiere di farina, 1 bicchiere di olio di oliva, 2 uova, 1 bustina di lievito per dolci, e (a piacere) 1 hg di noci spezzettate (o 1 hg di mandorle, o 150 gr di gocce di cioccolato), una mela tagliata a cubetti, un pizzico di sale, la scorza grattugiata di un’arancia. Versare l’impasto in una tortiera per ciambelle imburrata e infarinata (o su carta forno). Infornare a 180 °C per almeno 40 minuti. Quando la ciambella è fredda si può, a piacimento, spolverare con zucchero a velo

MATERIALE ALLEGATO

Preghiere proposte

per vivere l’avvento Film Canzoni

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DIO CI INDICA LA VIA PER INCONTRARE IL DONO PIÙ GRANDE, SUO FIGLIO

OBIETTIVI

- Comprendere che il DESIDERIO è il motore di ogni ricerca e attività

- Riconoscere i SEGNI o le persone che ci indicano o rimandano a Dio

- Individuare i DONI che riceviamo quotidianamente e saper

RINGRAZIARE

- Favorire il passaggio dal riconoscimento/ringraziamento al DONARSI

Matteo (2,1-12)

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3.

1 Gesù era nato in Betlemme di Giudea, all'epoca del re Erode. Dei magi d'Oriente arrivarono a

Gerusalemme, dicendo: 2 «Dov'è il re dei Giudei che è nato? Poiché noi abbiamo visto la sua stella in

Oriente e siamo venuti per adorarlo». 3 Udito questo, il re Erode fu turbato, e tutta Gerusalemme con

lui. 4 Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, s'informò da loro dove il Cristo doveva

nascere. 5 Essi gli dissero: «In Betlemme di Giudea; poiché così è stato scritto per mezzo del profeta: 6 "E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei affatto la minima fra le città principali di Giuda; perché da

te uscirà un principe, che pascerà il mio popolo Israele"». 7 Allora Erode, chiamati di nascosto i magi,

s'informò esattamente da loro del tempo in cui la stella era apparsa; 8 e, mandandoli a Betlemme,

disse loro: «Andate e chiedete informazioni precise sul bambino e, quando l'avrete trovato, fatemelo

sapere, affinché anch'io vada ad adorarlo». 9 Essi dunque, udito il re, partirono; e la stella, che

avevano vista in Oriente, andava davanti a loro finché, giunta al luogo dov'era il bambino, vi si fermò

sopra. 10 Quando videro la stella, si rallegrarono di grandissima gioia. 11 Entrati nella casa, videro il

bambino con Maria, sua madre; prostratisi, lo adorarono; e, aperti i loro tesori, gli offrirono dei doni:

oro, incenso e mirra. 12 Poi, avvertiti in sogno di non ripassare da Erode, tornarono al loro paese per

un'altra via.

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ATTIVITA’

1. La tua stella

Video per creare la stella:

https://www.youtube.com/watch?v=FqhaMpDE5cc&ab_channel=MondoelettricoFaidate

Crea una stella di carta e scrivi i tuoi desideri e il nome di uno o più persone “stella”.

Confrontati in gruppo o in coppia e appendila in camera.

2. Quale dono?

Fai una foto a un dono “prezioso” che hai ricevuto e invialo sulla chat del gruppo e

spiega perché per te è importante.

L’educatore aiuta i ragazzi a passare dall’importanza del dono a quella del donatore. Il

valore non sta semplicemente nell’oggetto, ma nell’importanza di colui che te l’ha

donato. Natale addirittura il dono corrisponde al donatore. Dio non ti da qualcosa ma ti

offre se stesso nel Figlio.

IMPEGNO nella VITA

1. Scrivi una lettera ai genitori …

Ringraziali per un dono speciale che riconosci aver ricevuto da loro (non materiale) e

chiedine uno speciale che vorresti per la vostra famiglia. 2. Registra/Annota i segni buoni

Annota su un diario le cose belle e buone che vivi nel tempo natalizio e condividile con

un educatore

PER LA PREGHIERA

Dal libro del profeta Isaia (60,1-5)

La gloria del Signore brilla sopra di te.

Àlzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce,

la gloria del Signore brilla sopra di te.

Poiché, ecco, la tenebra ricopre la terra,

nebbia fitta avvolge i popoli;

ma su di te risplende il Signore,

la sua gloria appare su di te.

Cammineranno le genti alla tua luce,

i re allo splendore del tuo sorgere.

Alza gli occhi intorno e guarda:

tutti costoro si sono radunati, vengono a te.

I tuoi figli vengono da lontano,

le tue figlie sono portate in braccio.

Allora guarderai e sarai raggiante,

palpiterà e si dilaterà il tuo cuore,

perché l’abbondanza del mare si riverserà su di te,

verrà a te la ricchezza delle genti.

PER APPRONFONDIRE

- FERRERO B., Dov’è finita la stella cometa

- BENEDETTO XVI, Discorso durante la veglia con i giovani alla giornata mondiale della gioventù a Colonia (2005)