Sulle tracce di Santa Limbania - MeleSulle tracce di Santa Limbania Trekking, devozionale,...

11
Sulle tracce di Santa Limban ia Trekking, devozionale, turistico, enogastronomico, tra Liguria e Piemonte testi di STEFANO RIZZI foto di PAOLA FIORE e GIUSEPPE MASCI In collaborazione con 62 - 71 liguria 1 ok.qxd 23/02/2006 16.37 Pagina 62

Transcript of Sulle tracce di Santa Limbania - MeleSulle tracce di Santa Limbania Trekking, devozionale,...

Page 1: Sulle tracce di Santa Limbania - MeleSulle tracce di Santa Limbania Trekking, devozionale, turistico, enogastronomico, tra Liguria e Piemonte testi di STEFANO RIZZI foto di PAOLA FIORE

Sulle tracce diSanta Limbania

Trekking, devozionale,turistico, enogastronomico,tra Liguria e Piemonte

testi di STEFANO RIZZI foto di PAOLA FIORE e GIUSEPPE MASCI

In collaborazione con

62 - 71 liguria 1 ok.qxd 23/02/2006 16.37 Pagina 62

Page 2: Sulle tracce di Santa Limbania - MeleSulle tracce di Santa Limbania Trekking, devozionale, turistico, enogastronomico, tra Liguria e Piemonte testi di STEFANO RIZZI foto di PAOLA FIORE

Cè chi lo ha già definito il“Cammino di Santiago deCompostela tra Liguria e Pie-monte”. A piedi per strade,ma soprattutto sentieri. Scar-

pe buone, niente fretta, poche cose nello zai-no. Fatica (dipende dall’allenamento) e fede(dipende da altro). E poi, non da ultimo, labuona cucina e il buon bere. Non a caso que-sta scarpinata di sei giorni (tre a giugno e trea settembre) si chiama Il cammino di SantaLimbania, le vie della fede e del gusto. Primatappa a giugno (le date, in attesa di confer-ma, dovrebbero essere quelle del 16, 17 e 18)da Genova Voltri a Rocca Grimalda, la se-conda a settembre (un week end della primaquindicina del mese) da Rocca Grimalda aGavi. Tutto attraversando borghi e paesi, bo-schi e sponde di torrenti, passando davantiad antiche fortezze e piccole cappella votive,ma anche facendo piacevoli e corroborantisoste in osterie e cantine, distillerie artigianalie botteghe artigiane. Un cammino, certo, difede ma anche di scoperta di uno dei territoripiù ricchi di tradizione e di storia.

Proprio da una ricerca storica, avviata dalmuseo etnografico di Rocca Grimalda, è sca-turita l’idea del cammino di Santa Limbania,sperimentato con successo nel 2004 in occa-

sione dell’anno in cui Genova è stata la capi-tale europea della cultura. A Rocca Grimalda,antico feudo che deve il suo nome ai Grimal-di di Genova e Montecarlo che nel 1520 loacquistarono dividendo quello che all’epocaera il Genovesato con i Doria che possedeva-no il castello di Montaldeo, c’è una chiesadedicata all’Assunta. Ma da sempre per lagente del posto è la chiesa di Santa Limbania,della quale custodisce una statua lignea privadi non pochi frammenti di legno cui si attri-buivano proprietà curative e per questo prele-vati dai devoti ammalati. Ma perché santaLimbania a Rocca e, pure, a Castelletto d’Or-ba, a Gavi, a Voltaggio, a Silvano d’Orba e inaltri borghi di quel lembo del Monferratoche fu, per secoli il Genovesato? Sta proprionella storia della santa e nel suo legame conGenova la spiegazione di una devozione in-tensa e fortemente testimoniata nelle localitàoltre l’Appennino, senza dire che nel capo-luogo ligure ben due vie, la stazione ferrovia-ria del porto e una calata del porto stessoportano il suo nome.

L’agiografia vuole che Limbania fosse unafanciulla cipriota che, agli inizi del XIII seco-lo, per sfuggire al matrimonio che la famigliale aveva imposto e consacrarsi pienamente aDio si affidò, complice la sua nutrice, al capi-

Nella pagina a fianco: il castello di Rocca Grimalda Sotto: Chiesa di Santa Limbania

62 - 71 liguria 1 ok.qxd 23/02/2006 16.37 Pagina 63

Page 3: Sulle tracce di Santa Limbania - MeleSulle tracce di Santa Limbania Trekking, devozionale, turistico, enogastronomico, tra Liguria e Piemonte testi di STEFANO RIZZI foto di PAOLA FIORE

64

tano di una nave genovese che si dichiaravapronto ad aiutarla nella fuga dall’isola. Almomento di salpare, però, il capitano lascia ilporto senza la giovane Limbania. O meglio,pensa di farlo: una forza divina impedisce pe-rò alla nave di staccarsi dalle coste cipriote.Solo quando sull’imbarcazione viene imbar-cata Limbania, è possibile prendere il largo.Analogo miracolo all’arrivo a Genova: identi-ca forza divina allontana la nave dall’approdoe la spinge verso il lido, ai piedi del monaste-ro di San Tommaso, lo stesso dove oggi sorgela stazione marittima. Per Limbania è un se-gno inequivocabile: lì è il luogo a lei destina-to da Dio e dove, fattasi monaca, vivrà l’inte-ra sua vita in una grotta scavata sotto ilpavimento della chiesa. Il culto della santaarrivata dal mare cresce a Genova e, in breve,si propaga nell’entroterra. Limbania diventala protettrice dei viaggiatori, sia che essi rag-giungano le loro mete via mare, sia che lofacciano arrancando per sentieri e mulattiere.L’olio e il sale risalgono verso l’Appennino fi-no al Genovesato, oggi Basso Piemonte,mentre il vino e altri prodotti della terracompiono il cammino inverso. E poi le zonedell’Ovadese, da Rocca Grimalda a Silvanod’Orba, da Montaldeo a Voltaggio sono ipercorsi che compiono i mercanti che dalmare debbono inoltrarsi verso aree più inter-ne dell’Europa. «Il richiamo alla patrona deiviaggiatori lo si trova anche nella strada checonduce alla chiesa di Santa Limbania di

Sopra e a fianco: Mele, centro storico e cupola affrescata della Parrocchiale

62 - 71 liguria 1 ok.qxd 23/02/2006 16.38 Pagina 64

Page 4: Sulle tracce di Santa Limbania - MeleSulle tracce di Santa Limbania Trekking, devozionale, turistico, enogastronomico, tra Liguria e Piemonte testi di STEFANO RIZZI foto di PAOLA FIORE

62 - 71 liguria 1 ok.qxd 23/02/2006 16.39 Pagina 65

Page 5: Sulle tracce di Santa Limbania - MeleSulle tracce di Santa Limbania Trekking, devozionale, turistico, enogastronomico, tra Liguria e Piemonte testi di STEFANO RIZZI foto di PAOLA FIORE

Rocca Grimalda – spiega l’assessore comuna-le alla Cultura ed ex sindaco Enzo Cacciola –che è intitolata ai pescatori, gente che solcavail mare per lavoro». Mare e colline, olio e vi-no, dialetti diversi nei quali, però, è fin trop-po facile trovare importanti tracce di conta-minazioni reciproche: insomma l’idea delcammino di santa Limbania poggia su unasostanza devozionale e storica connotandosiin modo ben più pregnante di una sempliceescursione per appassionati camminatori.«Dopo la felice esperienza del 2004 sarebbestato davvero un peccato non trasformarequesta iniziativa in un appuntamento costan-te e farla crescere sia per quanto riguarda ipartecipanti, sia per quanto concerne l’ap-porto degli enti locali interessati e dei privaticoinvolti a vario titolo, come i ristoratori, gliartigiani, gli albergatori e tutti coloro che sioccupano di produzioni tipiche del territo-rio» spiega l’assessore alla Natura della Pro-vincia di Genova Giovanni Duglio. Gli faeco il suo collega Renzo Penna, assessore aiBeni e alla Tutela ambientale della Provinciadi Alessandria: «Si tratta di un percorso che,

Chiesa di S. Limbania a Voltri, particolare

IL FORTE CHE DOMINA LE VALLI DEL LATTE Forte Geremia, costruzio-ne militare di fine Ottocento abbandonata al degrado per decenni e oggi perfettamenteristrutturata e riconvertita in struttura ricettiva, rappresenta uno dei più validi esempi direcupero e valorizzazione dell’Appennino ligure. Edificato quando le tensioni con laFrancia erano assai forti e la posizione strategica data dal crinale del contrafforte a ri-dosso di Voltri era indiscussa, il Forte Geremia rimase presidiato fino al termine dellaprima guerra mondiale. Poi, per la struttura militare situata lungo la strada che dal Tur-chino conduce al Passo del Faiallo, ci fu solo abbandono. Incuria e vandalismi ne aveva-no fatto scempio. Grazie all’impegno degli enti locali e dello Stato, alla fine degli anniNovanta incominciano i lavori di recupero e nel 2002 del vecchio e malandato ForteGeremia resta solo il ricordo. Situato in una posizione panoramica eccezionale, ForteGeremia nelle giornate terse consente di spaziare dalle Alpi alla Corsica, dal golfo diGenova al monte di Portofino e, a Nord, sulle colline del Monferrato. E’ vicino al Parcodel Beigua, nonché prossimo all’Alta via del monti liguri: prerogative che ne fanno unatappa davvero interessante per turisti ed escursionisti che possono “divagare” anche sulversante gastronomico grazie agli ottimi formaggi prodotti dall’associazione “Le valli dellatte” che propone, oltre ai prodotti lattiero-caseari, anche gradevoli escursioni guidate etra queste una allo stesso Forte Geremia. Allevamenti selezionati e pascoli che sfiorano imille metri d’altitudine in zone totalmente prive di insediamenti industriali e dal clima ec-cellente, fanno dei prodotti del “Consorzio cooperativo Valle Stura” (www.cmvallistu-raorba.it/vallilatte) un’eccellenza del comparto agroalimentare.

62 - 71 liguria 1 ok.qxd 23/02/2006 16.39 Pagina 66

Page 6: Sulle tracce di Santa Limbania - MeleSulle tracce di Santa Limbania Trekking, devozionale, turistico, enogastronomico, tra Liguria e Piemonte testi di STEFANO RIZZI foto di PAOLA FIORE

68

Sopra: Campo Ligure, facciata del centro

oltre all’aspetto che riguarda la fede, porta al-la scoperta e alla valorizzazione di una grandericchezza ambientale, storica e dei prodottilocali. La risposta che gli operatori privatihanno dato e stanno dando è la confermadella validità di un’idea da prendere a model-lo». Si parte, dunque, da Voltri, dalla piazzaintitolata proprio a santa Limbania dove sor-ge la chiesetta dedicata alla patrona dei viag-giatori e percorrendo l’antica carrareccia deiGiovi, superata la Cannellona, si giunge aForte Geremia (vedi scheda). Nel corso dei tregiorni si punta verso Roccagrimalda passan-do per Ovada, ma ancor prima attraversostrade e sentieri e pascoli dove vengono alle-vate vacche da latte da cui si producono pre-giati formaggi (vedi scheda) toccando paesiricchi di storia e artigianato: dalla filigrana diCampoligure (vedi scheda) al suggestivo cen-tro storico di Rossiglione. Nel corso di questatappa si percorre un ampio tratto dell’AltaVia dei Monti Liguri che porta alla Collettadi Tiglieto, località dove è situata la primabadia cistercense edificata in Italia: il com-plesso monumentale fu fondato nel 1120 daPietro abate del convento di Le Ferté, della

CAPITALE DELLA FILIGRANAUna storia lunga oltre un secolo quella del-la filigrana d’argento di Campo Ligure: ènel 1884 che Antonio Oliveri apre nel suopaese natale la prima bottega artigianadove con particolari attrezzi e una maestriaunita all’estro artistico trae dai fili d’argentooggetti che decenni più avanti diverranno ilsimbolo e parte preponderante dell’econo-mia del paese della Valle Stura. Con il tra-scorrere del tempo a quella prima bottegaaltri laboratori artigiani si aggiungono el’arte della filigrana viene tramandata dagenerazione in generazione portando ilnome di Campo Ligure nel mondo. Oggettipreziosi non tanto per il materiale utilizza-to, quanto per la particolare e minuziosalavorazione richiesta per crearli. Piccolespille o, riproduzioni floreali e, naturalmen-te, oggetti di carattere religioso come i ro-sari. Uno di questi, lungo ben otto metri edal peso di sei chilogrammi si trova espostoal museo di Boston negli Stati Uniti. Attual-mente sono numerosi i laboratori dove èpossibili assistere alle varie fasi della lavo-razione e acquistare oggetti frutto di un ar-tigianato che affonda le sue origini nelDuecento quando con il ritorno del crociatigiunse a Genova e in Liguria quest’arte dilavorare il filo d’argento che si sviluppò,poi, in maniera notevole verso la finedell’800. Proprio quando il maestro AntinioOliveri aprì la sua bottega nel paese nataleportando, anni dopo, il nome di Campoli-gure alla ribalta come capitale della filigra-na. Il museo della filigrana di Campoligureè visitabile dal martedì al venerdì dalle15.30 alle 18 e il sabato e la domenicadalle 10.30 alle 12 e dalle 15.30 alle 18.

segue a pag.72

62 - 71 liguria 1 ok.qxd 23/02/2006 16.40 Pagina 68

Page 7: Sulle tracce di Santa Limbania - MeleSulle tracce di Santa Limbania Trekking, devozionale, turistico, enogastronomico, tra Liguria e Piemonte testi di STEFANO RIZZI foto di PAOLA FIORE

70

LA LACHERA DI ROCCA GRIMALDA, La tradizione vuole che verso la finedel ‘200, un giovane sposo di Rocca riuscì a sollevare il popolo contro il tiranno IsnardoMalaspina, che pretendeva di esercitare lo jus primae noctis sulle spose del feudo. Duranteil corteo nuziale il giovane, con un gruppo di amici uccise il feudatario ponendo fine all’o-diato privilegio. Nel ricordo di quella ribellione a Rocca Grimalda ogni anno si balla “LaLachera”. Questa danza ormai simbolo del paese viene rappresentata nel periodo di car-nevale richiamando moltissimi turisti che in paese trovano anche un originale e interessanteMuseo della Maschera. Nei locali dell’ex palazzo comunale sono esposti, oltre ai tradizio-nali abiti della Lachera, costumi e maschere provenienti da varie parti del Piemonte, dellaValle d’Aosta, del Trentino, della Campania e della Sardegna. Non mancano reperti prove-nienti da altre nazioni europee. Grazie al museo viene svolta un’intensa attività di studio daparte del Laboratorio Etno-Antropologico di Rocca Grimalda, struttura nata dalla collabo-razione tra le Università di Genova e del Piemonte Orientale, l’Istituto per la storia della re-sistenza e della società contemporanea di Alessandria e il Comune di Rocca Grimalda. (in-fo. Tel. 0143 873513 Fax 0143 873494 e-mail: [email protected]

QQ

il‘Fha

ch

a

‘fod

tra

a

l’es

Geim

me

Manichini al Museo della Maschera di Rocca Grimalda

62 - 71 liguria 1 ok.qxd 23/02/2006 16.41 Pagina 70

Page 8: Sulle tracce di Santa Limbania - MeleSulle tracce di Santa Limbania Trekking, devozionale, turistico, enogastronomico, tra Liguria e Piemonte testi di STEFANO RIZZI foto di PAOLA FIORE

SILVANO D’ORBA, TRA BURATTINI E GRAPPE PREGIATE Silvanod’Orba è un antico borgo sulla sponda dell’Orba, un tempo feudo dei Marchesi del Bo-sco, nel XII secolo passò sotto il dominio di Alessandria, quindi di Genova. Successiva-mente fu possesso dei Marchesi del Monferrato e fu feudo degli Adorno e dei Botta. Nel1814 entrò a far parte dei territori Sabaudi.dell’Orba e dominato dal castello. Oggi è lapatria dei burattini e ogni anno ospita il “Premio nazionale Silvano d’Orba” destinatoai “Bravi Burattinai d’Italia”. La manifestazione è diventata uno dei riconoscimenti piùambiti del settore, sia per l’autorevolezza della giuria, sia per la maestria dei premiati.L’idea del premio è nata dall’esigenza di valorizzare l’arte popolare e la scelta del tea-tro dei burattini è scaturita dalla volontà di recuperare e riproporre le radici popolari diquesta arte. Ma Silvano d’Orba è anche sinonimo di una particolare produzione arti-gianale, quella della grappa. Antiche distillerie che ancora osservano tradizionali meto-dologie e particolari ricette per aromatizzare e invecchiare la grappa fanno di Silvanouna tappa da non perdere per chi ama i distillati di qualità. A settembre inoltre le distil-lerie aprono ai visitatori i loro laboratori dove da antichi alambicchi escono le pregiategrappe che sono, da tempo immemorabile, simbolo del paese.

diocesi di Chalons-sur-Saone che per primoportò in Italia lo slancio religioso che nel cor-so di pochi decenni determinò la costruzionedi un numero imponente di monasteri. Roc-ca Grimalda, dunque, come meta della primaparte del cammino e fulcro di quella attivitàdi ricerca storica e di tradizione popolare cheha consentito di far nascere e crescere l’ideadel percorso. Qui c’è la chiesa, la via intitola-ta ai pescatori, ma c’è pure l’ottimo vino, lacucina ossequiosa della tradizione, perchénon va dimenticato che il cammino è di fede,ma anche di gusto. Se il Dolcetto e gli agno-lotti. I ravioli e la perbureira (lasagne cotte inun passato di fagioli e aromi) la fanno da pa-droni a tavola, il museo della maschera e i co-stumi della Lachera (vedi scheda) sono un’oc-casione per un suggestivo viaggio nel passatofatto di danze, colori e suoni. «La nostra in-tenzione – spiega l’assessore alla Cultura diRocca Grimalda Enzo Cacciola, che con ilsindaco Fabio Barisione ha creduto da subito

segue da pag. 68

Terre di grandi vini e distillati

G. P

erro

ne

72 79 liguria 3 ok.qxd 23/02/2006 17.23 Pagina 72

Page 9: Sulle tracce di Santa Limbania - MeleSulle tracce di Santa Limbania Trekking, devozionale, turistico, enogastronomico, tra Liguria e Piemonte testi di STEFANO RIZZI foto di PAOLA FIORE

74

nell’iniziativa che lega ancor più questa partedi Piemonte con la Liguria – è quella di rea-lizzare un volumetto che non sia soltanto unaguida per chi vuole compiere il Cammino disanta Limbania, ma contenga tutte quelle in-dicazioni storiche, culturali, ma anche enoga-stronomiche che possano risultare utili a chivoglia attraversare territori vicini, ma permolti aspetti diversi, come quelli che il per-corso offre». La seconda parte del cammino,quella in programma in un fine settimanadella prima quindicina di settembre ha, inve-ce, come meta Voltaggio. Ancora una voltaterre un tempo liguri, come conferma il suf-fisso che accompagna non pochi nomi dellelocalità. Da Ovada a Silvano d’Orba, anticoborgo noto per i burattini e, da più tempo

UN MUSEO PER LA CARTAIl “Museo della carta” di Mele vale senzadubbio una visita. Non foss’altro che perimmergersi, grazie ai documenti e aimacchinari originali che esso conserva,in un passato in cui si mescolano inge-gno, creatività, fatica, cultura e che face-va scrivere nel Cinquecento “In tutta Eu-ropa altra carta non s’adopra che quelladè Genovesi”. Ospitato nella vecchia car-tiera Sbaraggia in località Acquasanta ilmuseo è la testimonianza dei secoli tra-scorsi nel segno della carta in questa val-le che sovrasta Genova. Fu un cartaio,Grazioso da Fabriano (città nota in tuttoil mondo per le sue cartiere) a fondarenel XII secolo a Sampierdarena una fab-brica per la produzione di carta. All’ini-zio del Quattrocento venne trasferita aVoltri e da quel momento ebbe inizio unfiorire di cartiere che portò il prodotto adessere conosciuto in tutto il mondo. Concenci di lino si producevano carta di al-tissimo pregio e la vicinanza del portoagevolava i traffici anche con paesi lon-tani. Nelle cartiere delle valli del Lera edel Cerusa arrivavano stracci di lino, ca-napa, cotone dal vicino Piemonte e dallaLombardia attraverso i passi appenninici.Si procedeva alla cernita e via via ai variprocedimenti di lavorazione per arrivarealla carta, più o meno pregiata a secon-da dei materiali utilizzati. La rivoluzioneindustriale, di fatto, penalizzò la produ-zione cartaria genovese che non riuscì aconfrontarsi con una concorrenza fortissi-ma. Non per questo, tuttavia, le cartierechiusero: il mercato locale e di nicchiapermise la loro sopravvivenza, con gliantichi sistemi di lavorazione, fin dopo laseconda guerra mondiale. Tutto questooggi lo si può rivivere grazie al “Museodella carta” di Mele, visitabile contattan-do il Comune di Mele (010-638103/010-6319042/ 010-6319043)

Sotto: Il concentrico urbano, e scorcio del centro storico di Gavi

segue a pag. 78

72 79 liguria 3 ok.qxd 23/02/2006 17.25 Pagina 74

Page 10: Sulle tracce di Santa Limbania - MeleSulle tracce di Santa Limbania Trekking, devozionale, turistico, enogastronomico, tra Liguria e Piemonte testi di STEFANO RIZZI foto di PAOLA FIORE

76

FOSSILI E MINERALI È il luogo dove scoprire affascinanti testimonianze preisto-riche dell’area a cavallo tra Piemonte e Liguria. Il museo paleontologico “Giulio Maini” diOvada è il primo esempio di struttura museale piemontese interamente dedicata alla pa-leontologia. Sorto grazie alla donazione da parte di Giulio Maini, appassionato naturali-sta che dedicò tutto il suo tempo alla ricerca, il museo raccoglie un’enorme collezione difossili e minerali tramite i quali è possibile ricostruire l’evoluzione geologica e paleontolo-gica del Sud Piemonte (bacino terziario ligure-piemontese). Ospitato nella trecentescachiesa di Sant’Antonio il museo è, da anni, meta per ricercatori e studenti, ma anche ap-passionati e turisti che grazie a un percorso esplicativo possono trovare momenti di ap-profondimento e conoscenza difficilmente reperibili altrove, vista la peculiarità del museodove è custodita anche una specie di granchio fossile, la Calappilia Maiini, scoperta pro-prio dal naturalista ovadese. Tra moltissimi minerali, conchiglie, coralli e impronte di ve-getali si snoda dunque il percorso all’interno del museo che vale senz’altro una tappalungo il percorso che tocca la città di Ovada. Il museo è situato in via Sant’Antonio, 17([email protected] - www.comune.ovada.al.it). Prenotazioni e visite guidate: IAT (tele fax 0143 821043) o Associazione Calappilia (cell. 348 2529762). Orario: sabato 15.00 -18.00; domenica 10.00 -12.00 e venerdì 9.00 -12.00, dal 1°ot-tobre al 31 maggio. L’ingresso è gratuito.

Sopra: Campo Ligure, il ponte medievale

72 79 liguria 3 ok.qxd 23/02/2006 17.26 Pagina 76

Page 11: Sulle tracce di Santa Limbania - MeleSulle tracce di Santa Limbania Trekking, devozionale, turistico, enogastronomico, tra Liguria e Piemonte testi di STEFANO RIZZI foto di PAOLA FIORE

78

L’ANTICA LOTTA TRA RAVIOLI E AGNOLOTTI E l’agnolotto qui cambiònome e diventò raviolo. Gavi, terra di vino, ma anche patria di questo primo piatto fatto dipasta ripiena che pare debba il nome ad un’antica famiglia genovese, quella appunto deiRaviolo, originaria di Gavi che una volta migrata sotto la Lanterna codificò la ricetta ancoroggi in uso. Sembra che i Raviolo proprio a Gavi avessero intorno al XIII secolo una locan-da dove veniva cucinato il piatto che oggi porta il loro nome e che, da tempo immemorabi-le, è protagonista di una disputa con i “cugini” agnolotti. Se a dar ragione all’origine ga-viese degli attuali ravioli accorse pure un gesuita genovese, Paolo Oliva che nel XVI secoloassicurò che la provenienza del piatto stava nel comune oggi piemontese, ma per secoli li-gure (tanto da chiamarsi Gavi Ligure), a custodire memoria e tutelare ricetta oggi c’è nien-

temeno che una confraternita o, meglio, unordine, l’Ordine Obertengo del Raviolo edel Gavi che promuove iniziative enoga-stronomiche, ma anche storiche giacché,non va dimenticato, proprio la ricetta deiravioli manoscritta da Nicolò Paganini èconservata a Washington. A Gavi e nellezone circostanti impossibile non trovare nelmenù, sia di un ristorante sia di una tratto-ria, i classici ravioli, ulteriore anello di con-giunzione tra questa parte di Piemonte(strappata a Genova non poi troppo tempoaddietro) e la Liguria.

A fianco: un gustoso piatto di ravioli

ancora, per le distilleria artigiane di grappa,fino a Castelletto d’Orba, un tempo apprez-zata località turistica per via delle sue fonti eoggi paese con tanta voglia di riscatto e al-trettante iniziative mirate ad accrescere l’at-trattiva turistica. Sia a Silvano d’Orba che aCastelletto d’Orba non mancano tracce delculto della santa. E da qui il percorso prendela via verso un altro luogo dove una statua disanta Limbania è venerata all’interno dell’o-ratorio dei Bianchi: Gavi. Le geometrie e icolori dei vigneti le cui uve (oltre 18 milaquintali l’anno) danno il pregiato bianco cheha portato nel mondo il nome di Gavi, ac-compagnano verso il paese dove, oltre agliamaretti, dolce tipico e frutto di lavorazioniartigianali di alta qualità, la cucina offre i ra-violi, primo piatto in atavica guerra con gliagnolotti (vedi scheda). E poi Voltaggio, altralocalità dove si venera la santa arrivata a Ge-nova da Cipro e dove si giunge dopo aver at-

traversato l’antico borgo di San Cristoforo.Siamo in luoghi assai conosciuti e altrettantocari ai genovesi: qui ci sono le ville e le casedi campagna tramandate da generazioni, quici sono liguri che hanno scelto il buen retiroin quello che fu il Genovesato. Il legame traqueste terre piemontesi e la Liguria è moltointenso. Forse anche per questo l’idea di uncammino della fede e del gusto ha trovatoanalogo entusiasmo al di qua e al di là del-l’Appennino. Interminabile l’elenco di co-muni, comunità montane e altri enti localioltre ad associazioni e privati che insieme alleProvince di Genova e di Alessandria parteci-pano e danno vita a questa iniziativa. Nonsarà il Santiago de Compostela tra Piemontee Liguria, ma in fondo a metter d’accordobuona cucina, amore per la natura e fede ba-stano un bastone da pellegrino, un paio discarpe comode e un po’ di voglia di cammi-nare. Un piccolo miracolo.

segue da pag. 74

G. P

erro

ne

72 79 liguria 3 ok.qxd 23/02/2006 17.26 Pagina 78