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LA SALUTE DEI NOSTRI RAGAZZI UNO STUDIO A CONFRONTO L’importanza e lo stretto legame del binomio “alimentazione e buona salute” è sottolineata dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) che considera nutrizione adeguata e salute diritti umani fondamentali. L’alimentazione è uno dei fattori che maggiormente incidono sullo sviluppo, sul rendimento e sulla produttività delle persone, sulla qualità della vita e sulle condizioni psico-fisiche con cui si affronta l’invecchiamento. Inoltre una dieta corretta e una costante attività fisica, sono un validissimo strumento di prevenzione per molte malattie e di trattamento per molte altre. Attraverso lo studio che segue si vogliono fornire indicazioni su come affrontare il momento di crescita dei ragazzi nel modo più salutare possibile. INDICE DI MASSA CORPOREA E CONSUMO D’OSSIGENO NELL’ADOLESCENZA Mario Bellucci, Liceo scientifico Farnesina, Roma; Angelo Tulli, Scuola media Pianciani-Manzoni, Spoleto; Carmelo Bazzano, Massachussetts University, Boston; Avery D. Faigenbaum, The College of New Jersey, Ewing;

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LA SALUTE DEI NOSTRI RAGAZZI UNO STUDIO A CONFRONTO

L’importanza e lo stretto legame del binomio “alimentazione e buona salute” è sottolineata dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) che considera nutrizione adeguata e salute diritti umani fondamentali. L’alimentazione è uno dei fattori che maggiormente incidono sullo sviluppo, sul rendimento e sulla produttività delle persone, sulla qualità della vita e sulle condizioni psico-fisiche con cui si affronta l’invecchiamento. Inoltre una dieta corretta e una costante attività fisica, sono un validissimo strumento di prevenzione per molte malattie e di trattamento per molte altre. Attraverso lo studio che segue si vogliono fornire indicazioni su come affrontare il momento di crescita dei ragazzi nel modo più salutare possibile.

INDICE DI MASSA CORPOREA E CONSUMO D’OSSIGENO NELL’ADOLESCENZAMario Bellucci, Liceo scientifico Farnesina, Roma; Angelo Tulli, Scuola media Pianciani-Manzoni, Spoleto;Carmelo Bazzano, Massachussetts University, Boston; Avery D. Faigenbaum, The College of New Jersey, Ewing;Valentina Cipriani, University College, Londra; Michele Panzarino, Università degli studi Tor Vergata, Roma;Rita Casella, Università degli Studi “Foro Italico”, Roma; Caterina Pesce, Università degli Studi “Foro Italico”, Roma

Introduzione

L’efficienza fisica costituisce uno dei fattori determinanti il livello di benessere personale, fondamentale per la qualità della vita individuale, indipendentemente dal sesso e dall’età. La sedentarietà e gli errati stili di vita, manifestatisi da diversi anni nei Paesi più industrializzati, tendono a contrastare il benessere personale, aumentando l’azione dei fattori di rischio per la

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salute. Tali fattori, purtroppo, insorgono già a partire dall’età scolare. Nei giovani i livelli di fitness tendono a essere compromessi a causa di vari fattori quali, ad esempio: l’usodella televisione, del cellulare, del computer e dei giochi elettronici in sostituzione di attività di movimento, il necessario tempo speso per lo studio al quale spesso vengono abbinate attività sedentarie, l’uso eccessivodi mezzi di trasporto al posto del camminare o dell’andare in bicicletta. Il sovrappeso derivante da errati stili di vita e la carenza di movimento costituiscono importanti problemi alla salute delle popolazioni industrializzate.

Le abitudini sedentarie determinano anche problemi di salute cardiaca. Se il cuore non viene regolarmente allenato, la sua frequenza di contrazione tende ad aumentare poiché la sua forza si riduce. In condizioni di riposo il cuore di un sedentario rispetto a quello di un atleta ben allenato si contrae circa 36.000 volte di più al giorno (che significa oltre 13 milioni di volte in più in un anno) e questi numeri sono destinati ad aumentare sensibilmente anche solo per le minime attività fisiche.

L’efficienza fisica è composta dall’ottimo funzionamento dei sistemi cardiovascolare e muscolo-scheletrico e dal buon rapporto fra la massa magra e la massa grassa. Il rapporto staturo-ponderale o Indice di massa corporea (IMC) finalizzato alla quantificazione della massa magra e di quella grassa dell’organismo, riveste un ruolo di grande importanza negli studi di tipo epidemiologico, sia per l’elevata riproducibilità delle misure che per la loro facilità rilevativa. Per ciò che concerne l’efficienza dell’apparato cardiorespiratorio, esistono numerose modalità per analizzarla. Un buon parametro è il massimo consumo di ossigeno che una persona è capace di generare (VO2 massimale). Più ossigeno una persona è capace di consumare più lavoro è in grado di svolgere.

Studio Nel corso dell’anno scolastico 2003/04 è stata analizzata l’efficienza fisica di un campione di alunni del nostro territorio. Al riguardo sono stai misurati l’IMC e il Vo2 massimale (tramite una prova di resistenza – test del miglio, mt. 1800) di 373 alunni (211 maschi e 162 femmine) di una scuola secondaria di I grado di Spoleto.

Risultati

- Il valore medio del IMC dell’intero campione maschile è superiore a quello femminile. I dati per età riportano un andamento crescente sia nei maschi sia nelle femmine e indicano inoltre che il campione di Spoleto rientra nella media nazionale. Le percentuali degli alunni in sovrappeso sono maggiori nei maschi che nelle femmine. Per le alunne assume particolare rilevanza il fenomeno della percentuale di sottopeso, notata in tutte le fasce d’età esaminate. Non dimenticando che il campione in esame è di convenienza, si potrebbe comunque ipotizzare che vi sia concordanza con i dati dell’Istat, i quali evidenziano che le femmine sono sempre troppo magre, in contrapposizione all’eccesso di peso dei coetanei e degli adulti.

- Il valore medio del test del miglio (min/sec) dell’intero campione maschile è di 8min37s mentre quello femminile è di 10min39s. I valori per età evidenziano una velocità nel test crescente sia per i maschi che per le femmine, a partire dai 12 fino ai 14 anni e quindi un consumo di ossigeno in aumento con il passare degli anni per entrambi i sessi, anche se si evidenzia un gruppo maschile più numeroso rispetto a quello femminile.

Conclusioni

- Le ampie percentuali di alunni il cui IMC rientra del campo di normalità fanno ipotizzare l’esistenza di buone abitudini alimentari. Le minori percentuali di normalità del VO2max rivelano invece più ristretti livelli di efficienza cardiovascolare per la salute. Quindi nel campione esaminato il buon rapporto staturo-ponderale non costituisce di per sé una garanzia di efficienza fisica!

- La misurazione del V.O2max ( prova di resistenza aerobica) deve rappresentare il momento fondamentale per un valido programma di attività fisica, capace di migliorare e/o mantenere l’efficienza cardiorespiratoria.

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- Se si considera che l’attività fisica brucia energia, si può facilmente comprendere come essa possa essere utilizzata anche per raggiungere una percentuale di grasso corporeo ideale, oltre che per migliorare la funzionalità cardiorespiratoria.Ciò evidenzia l’opportunità di allenare l’efficienza cardiovascolare secondo le raccomandazioni delle autorità sanitarie internazionali, che prevedono più ore di attività aerobica settimanale, e che dovrebbero essere seguite sia nell’ambito dell’educazione motoria e fisica scolastica, sia all’interno dell’allenamento sportivo.

* Per chi fosse interessato consultare la rivista Scuola dello Sport, numero 91, Ott-Dicembre 2011 pagg. 33-40