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CLIENTE SYNDIAL S.p.A COMMESSA 901.020 LOCALITÀ Viggiano (PZ) SPC ZA-E-70000 PROGETTO/IMPIANTO Rev. Impianto di trattamento acque di formazione Fg. 1 di 25 0 0 Emissione per Verifica di Screening SIMAM SIMAM SIMAM 30/01/2013 Rev. Descrizione Preparato Control. Approvato Data Documento di proprietà SIMAM. La società tutelerà i propri diritti in sede civile e penale a termini di legge STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE

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CLIENTE

SYNDIAL S.p.A

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LOCALITÀ

Viggiano (PZ) SPC ZA-E-70000

PROGETTO/IMPIANTO Rev.

Impianto di trattamento acque di formazione Fg. 1 di 25

0

0 Emissione per Verifica di Screening

SIMAM SIMAM SIMAM 30/01/2013

Rev. Descrizione Preparato Control. Approvato Data

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STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE

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I N D I C E

1. PREMESSA E SCOPO 3

1.1. Definizioni 4

2. DESCRIZIONE DEL PROGETTO 5

2.1. Dimensioni del Progetto 5

2.2. Cumulo con altri progetti 7

2.3. Utilizzazione delle risorse naturali 8

2.4. Produzione di rifiuti 9

2.5. Inquinamento e disturbi ambientali 9

2.6. Rischio di incidenti 11

3. LOCALIZZAZIONE DELL’IMPIANTO MOBILE 12

4. CARATTERISTICHE DELL’IMPATTO POTENZIALE 13

4.1. Portata dell’impatto 13

4.2. Natura transfrontaliera dell’impatto 13

4.3. Ordine di grandezza e complessità dell’impatto 13

4.4. Probabilità d’impatto 13

4.5. Durata delle operazioni/intervento 14

5. CARATTERISTICHE DEL PROGETTO 15

5.1. Ubicazione 15

5.2. Potenziali fonti di impatto 15

5.3. Autorizzazioni Prescritte 16

5.4. Altre informazioni utili 17

6. LISTA DI CONTROLLO PER LE CARATTERISTICHE DEL PROGETTO 19

7. ALLEGATI 25

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1. PREMESSA E SCOPO

Simam è stata incaricata da Syndial Spa all’esecuzione di una campagna di trattamento di acque di formazione individuate dal codice CER 16.10.02 provenienti dal Centro Olii di Val d’Agri (COVA). Il trattamento delle acque sarà effettuato tramite l’utilizzo di impianti mobili, di proprietà di SIMAM Spa, regolarmente autorizzati dalla Provincia di Ancona ai sensi dell’art.208 del D.Lgs. 152/2006 per il trattamento chimico fisico D9. I rifiuti di cui sopra sono costituiti dalle acque di formazione, identificate dal codice CER 16.10.02, provenienti per mezzo di autobotte dallo stabilimento COVA di proprietà di ENI divisione E&P. Scopo del presente documento è quello di fornire tutte le informazioni di carattere tecnico richieste all’Art. 13 del TITOLO III, Parte I della Legge regionale della Basilicata n. 47 del 14 dicembre 1998 riguardo il progetto di installazione di un impianto mobile di trattamento delle acque con codice CER 16.10.02, presso l’area industriale del comune di Viggiano (PZ). Tale progetto ricade all’interno di quanto previsto al punto 7, lettera s dell’allegato B di cui all’Art. 1 comma 4 della L.R. Basilicata 47/98. Si ricorda in tale sede che l’impianto in oggetto è identico ad altri impianti mobili di proprietà di SIMAM attualmente in esercizio presso numerosi cantieri in Italia. Gli impianti prima della loro messa in marcia sono stati regolarmente sottoposti, in base alla normativa vigente, a verifica di assoggettabilità (“Screening”) presso gli Enti competenti in materia. La seguente tabella riporta le delibere di NON assoggettabilità VIA degli impianti mobili SIMAM già in esercizio sul territorio nazionale con gli esiti raggiunti:

Deliberazione n°

del Oggetto Tipologia di impianto Esito

12/27 25/03/2010

Impianto mobile acque di falda presso Syndial S.p.A. – Località Piscina Linu – San Gavino Monreale (VS)

Impianto di smaltimento rifiuti (D9) non pericolosi CER 19.13.08 (Q< 100 t/d)

NON Assoggettabilità a VIA

32/69 15/09/2010

Impianto mobile acque di falda – Stabilimento Portovesme Srl – San Gavino Monreale (VS)

Impianto di smaltimento (D9) rifiuti non pericolosi CER 19.13.08 (Q< 100 t/d)

NON Assoggettabilità a VIA

38/6 09/11/2010

Impianto mobile acque di falda – Stabilimento Ex-Alumix – Z.I. Portovesme (CI)

Impianto di smaltimento (D9) rifiuti non pericolosi CER 19.13.08 (Q< 100 t/d)

NON Assoggettabilità a VIA

9/34 23/02/2012

Impianto mobile acque di falda – Alcoa Trasformazioni S.r.l. – Z.I. Portovesme (CI)

Impianto di smaltimento (D9) rifiuti non pericolosi CER 19.13.08 (Q< 100 t/d)

NON Assoggettabilità a VIA

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Come si evince dalla tabella e dalle delibere allegate, l’esito della valutazione degli Enti di verifica preposti hanno deliberato di non sottoporre ad ulteriore procedura di valutazione di impatto ambientale (VIA) i progetti d’intervento proposti. 1.1. Definizioni

Progetto: Campagna di trattamento acque di formazione tramite impianto mobile; Studio preliminare di impatto ambientale: documentazione redatta ai sensi dell’art.13 Titolo 3 della L.R. 47/98 della Basilicata “Disciplina della valutazione di impatto ambientale e norme per la tutela dell’ambiente” per richiesta di pronuncia di verifica ambientale “screening”. Proponente progetto: SIMAM S.p.A. sede legale Via Cimabue 11/2- 60019 Senigallia (AN)

Referente Tecnico- Ing. Daniele Matteucci, Responsabile Global Service

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2. DESCRIZIONE DEL PROGETTO

2.1. Dimensioni del Progetto

Il progetto prevede e riguarda l’installazione di un impianto mobile debitamente autorizzato dalla Provincia di Ancona secondo l’art. 208 del D.Lgs. 152/06. L’impianto di cui alla sopra sarà utilizzato per l’esecuzione di una campagna di trattamento dei rifiuti liquidi provenienti dal Centro Olii Val d’Agri individuati dal codice CER 16.10.02. L’impianto ha una capacità di trattamento massima autorizzata di 18 m3/h. La campagna prevede l’utilizzo e l’esercizio dell’impianto per un turno di 8 ore/giorno comprese le operazioni di avvio e messa in stand-by dell’impianto. L’impianto in oggetto verrà condotto in maniera tale da trattare un flusso in ingresso comunque NON SUPERIORE a 100 ton/giorno; la portata massima di trattamento prevista è di circa 40 ton/giorno. L’impianto sarà costituito dalle unità di trattamento di seguito elencate ed ognuna realizzata su skid dedicato:

a) Sezione di equalizzazione; b) Sezione di strippaggio H2S e trattamento flusso gassoso a circuito chiuso; c) Sezione di neutralizzazione; d) Sezione di flottazione; e) Sezione di chiariflocculazione f) Sezione di filtrazione in pressione su sabbia; g) Sezione di strippaggio e di assorbimento NH3 in circuito chiuso; h) Sezione di adsorbimento su carboni attivi; i) Sezione di filtrazione su membrane di ultrafiltrazione; j) Sezione di osmosi inversa (RO); k) Sezione di osmosi diretta (FO); l) Eventuale evaporatore; m) Sezione di disidratazione fanghi. L’impianto occuperà un’area pari a circa 25 x 20 m. Fondamentale premessa a quanto di seguito riportato è che l’impianto in esame utilizza uno schema di trattamento che non prevede scarichi in atmosfera. Si riporta di seguito una pianta nella quale viene mostrato il Lay-out dell’impianto.

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LEGENDA: 1-Strippaggio H2S e neutralizzazione 10B- Assorbimento VOC su carboni attivi

2-Flottazione 11- Evaporatore/cristallizzatore

3-Chiariflocculazione 12- Ispessitore

4-Filtrazione a sabbia 13 Filtropressa

5-Strippaggio N-NH4 14 Raffreddamento acque in ingresso

6-Filtrazione su carbone attivo lato acqua 15- Serbatoio soluzione di lavaggio esauste

6A – Serbatoi stoccaggio concentrati 16- Serbatoio soluzione di lavaggio esauste

7- Ultrafiltrazione 17- Serbatoio rilancio a chimico fisico

7A – Serbatoi stoccaggio acque trattate 18- Serbatoio accumulo finale

7Abis – Serbatoio di rilancio concentrati a FO

8A – Osmosi inversa

8 Abis- Concentratore

9A- Trattamento sfiati H2S su scrubber basico

9B – Assorbimento H2S su ossidi di ferro

10 A- Trattamento sfiati NH3 su scrubber acido

10 Abis- Pompa di calore

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2.2. Cumulo con altri progetti

L’area dedicata all’installazione dell’impianto SIMAM (vedi Cap.3) è situata nella zona industriale del comune di Viggiano (PZ) ed in prossimità del Depuratore consortile di proprietà del consorzio ASI. L’area in oggetto risulta pesantemente antropizzata. SIMAM non è attualmente a conoscenza di altri progetti presenti che coinvolgano l’area prevista per la futura installazione dell’impianto mobile in questione o su altre aree limitrofe alla stessa. Il carattere di temporaneità della campagna (durata complessiva di alcuni mesi, si veda cap. 4.5) è tale da poter escludere effetti di sovrapposizione con nuovi progetti ad oggi non noti.

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2.3. Utilizzazione delle risorse naturali

L’utilizzo delle risorse naturali necessarie alla marcia dell’impianto in esame prevede solo un consumo giornaliero di circa 100-200 litri di acqua servizi al giorno per la preparazione del polielettrolita utilizzato nella sezione di chiariflocculazione. Non risulta necessario l’utilizzo di altre risorse naturali. Per quanto riguarda l’utilizzo del suolo per l’area di installazione dell’impianto, non si ritiene opportuno considerare come utilizzo di risorsa naturale tale area poiché, come già detto, la stessa risulta già pesantemente antropizzata e posta all’interno di una vasta area di tipo industriale. A tale proposito se ne riporta una vista di seguito.

Area di Installazione Impianto mobile

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Area di Installazione Impianto mobile e lay-out di massima impianto

2.4. Produzione di rifiuti

La produzione di rifiuti prevista per l’esercizio e la conduzione dell’impianto mobile viene di seguito riportata:

carboni attivi esausti 2 - 5 kg/mc acqua trattata

torte fanghi al 40% di TS 6 – 10 kg/mc acqua trattata

materiale adsorbente H2S 2 - 5 kg/mc acqua trattata

soluzioni di lavaggio gas esauste 10-15 kg/mc acqua trattata

concentrati osmosi 200 kg/mc acqua trattata

concentrati evaporatore 20 kg/mc acqua trattata Gli idonei codici CER per i rifiuti prodotti saranno determinati a seguito di debite omologhe. La produzione di rifiuti sopra citata è stata calcolata per metro cubo d’acqua trattata. Tutti i rifiuti prodotti dall’impianto saranno smaltiti in accordo con la normativa vigente (Parte IV del D.Lgs. 152/2006). 2.5. Inquinamento e disturbi ambientali

L’impianto mobile SIMAM con trattamento chimico fisico – D9 è stato progettato per evitare e precludere qualsiasi forma di disturbo ambientale. Per l’impianto mobile in questione è previsto un flusso di rifiuti in ingresso costituito dal CER 16.10.02. In uscita dall’impianto si avrà uno stream rappresentato da un refluo scaricato in ottemperanza ai limiti imposti dal D.Lgs. 152/06 per lo scarico in pubblica fognatura (Tab.3 Allegato 5 alla parte III

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del D.Lgs.152/06). Grazie alla presenza della sezione di trattamento mediante osmosi inversa l’impianto è stato progettato per raggiungere limiti di scarico ben più restrittivi di quelli previsti per la pubblica fognatura e prossimi a quelli del D.Lgs. 31/2001. Lo scarico avverrà in pubblica fognatura del consortile ASI. Non sono presenti emissioni in atmosfera.

Ingresso rifiuti: codice CER 16.10.02

Uscita reflui:

Refluo con caratteristiche chimiche in accordo ai limiti di

scarico in rete fognaria riportati in Tab.3 Allegato 5 alla

parte III del D.Lgs.152/06

Emissioni in

atmosfera:

Assenti. Il processo implementato non prevede

operazioni unitarie che richiedano stream gassosi da

scaricare in atmosfera. I vent della sezione di strippaggio

sono infatti trattati mediante assorbimento su appositi

scrubber e riciclati agli stripper.

Le vasche delle sezioni di chiariflocculazione e

disoleazione sono dotate di cappe al fine di evitare

emissioni odorigene.

Rumore

Le apparecchiature sono tali da emettere un livello

equivalente di rumore ambientale inferiore a quello

previsto dai limiti di legge e per altro trascurabile rispetto

a quello già emesso dagli impianti adiacenti vista la

pesante antropizzazione dell’area.

Impatto Visivo

L’area di installazione dell’impianto ammonta ad appena

20 x 25 m circa. Si ritiene pertanto che l’installazione

dell’impianto non crei impatto visivo sensibile.

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2.6. Rischio di incidenti

La probabilità che si verifichino incidenti legati all’installazione e marcia dell’impianto mobile in esame sono molto ridotti in quanto ogni skid è dotato di appositi volumi di contenimento, ricavati dalla carpenteria metallica degli skid. Inoltre l’area di installazione dell’impianto sarà opportunamente ricoperta con teli in HDPE con un sovrastrato in ghiaietto, in maniera tale da raccogliere ogni eventuale trafilamento che assieme alle acque piovane sarà riciclato in testa impianto evitando così qualsiasi tipo di infiltrazione nel terreno. Tutte le apparecchiature sono state progettate secondo le norme ASME adottando opportuni sovraspessori di corrosione e progettando le stesse per sopportare tensioni ben superiori a quelle riscontrabili durante la marcia dell’impianto. All’interno del processo non sono utilizzati particolari chemicals tali da rappresentare potenziali rischi di incidenti. I chemicals utilizzati saranno stoccati in quantità limitata (serbatoi di volumetria massima 1 m3) e senza rischio alcuno. I processi utilizzati non prevedono la formazione di miscele esplosive o sostanze pericolose per l’ambiente.

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3. LOCALIZZAZIONE DELL’IMPIANTO MOBILE

Nel presente capitolo vengono presi in esame gli aspetti relativi alla localizzazione dell’impianto mobile. L’impianto mobile in questione sarà installato all’interno della zona industriale sita in località Cembrina di Viggiano all’interno del comune di Viggiano (PZ). L’area di installazione dell’impianto è di proprietà del consorzio ASI e concessa a SIMAM tramite apposito contratto di comodato d’uso. La zona di installazione risulta pesantemente antropizzata ed interessata da una intensa industrializzazione. L’impianto non causerà peggioramento alcuno per quanto riguarda l’utilizzo del territorio. L’impianto di trattamento rifiuti occuperà un’area di estensione pari a circa 25 x 20 metri. Sono di seguito riportate le coordinate geografiche per l’individuazione dell’area di installazione dell’impianto:

Latitudine Nord: 40° 18’ 39,96”

Longitudine Est 15° 53’ 18,17” In allegato sono riportati i seguenti elaborati al fine di individuare l’area di installazione dell’impianto:

Cartografia IGM con riportato posizionamento impianto;

Inquadramento Territoriale e studio dei vincoli ambientali e paesistici;

Inquadramento territoriale aerofotogrammetrico.

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4. CARATTERISTICHE DELL’IMPATTO POTENZIALE

4.1. Portata dell’impatto

La portata dell’impatto non risulta particolarmente elevata in quanto:

l’area di installazione non è intensamente popolata;

il progetto prevede l’installazione dell’impianto su area opportunamente ricoperta con teli in HDPE con sovrastrato di ghiaietto per il rilancio in testa impianto di eventuali trafilamenti;

l’area geografica non è soggetta ad alcun vincolo paesaggistico come dimostrato dalla tavola “Studio dei vincoli ambientali” allegata alla presente;

L’impianto è stato progettato per raggiungere limiti di scarico ben più restrittivi di quelli previsti dal regolamento consortile ASI Viggiano;

La produzione specifica di rifiuto per metro cubo di acqua trattata risulta molto ridotta grazie alle tecnologie di trattamento utilizzate:

Non sono previste emissioni in atmosfera. In definitiva, essendo l’impianto installato su un area di circa 25 x 20 m, è plausibile ipotizzare che la portata dell’impatto sia solo legata all’area di installazione dello stesso. 4.2. Natura transfrontaliera dell’impatto

Non vi è natura transfrontaliera dell’impatto poiché l’impianto occuperà un’area molto limitata e non sono presenti fonti di inquinamento che possano migrare consistentemente dal luogo di installazione dell’impianto. A riguardo NON sono presenti punti di emissione in atmosfera; infatti le vasche risultano coperte da cappe per eliminare eventuali fonti odorigene e le sezioni di strippaggio utilizzano flussi a circuito chiuso. 4.3. Ordine di grandezza e complessità dell’impatto

Le tecnologie che costituiscono l’impianto sono riportate e meglio descritte nella “Relazione tecnica” allegata alla presente. SIMAM ha appositamente studiato il processo di trattamento in modo tale da minimizzare qualsiasi impatto ambientale. Particolare sforzo è stato fatto per utilizzare processi di trattamento che non prevedano punti di emissione in atmosfera. Essendo l’impianto di modeste dimensioni ne consegue che l’impatto possa essere ritenuto estremamente ridotto. 4.4. Probabilità d’impatto

Sebbene non sia nulla, la probabilità d’impatto risulta essere molto ridotta per i seguenti motivi:

Assenza di scarico diretto in corpo idrico superficiale per i reflui prodotti. Lo scarico dei reflui sarà inviato presso la rete fognaria consortile del Consorzio ASI di Potenza in accordo ai limiti predisposti dalla vigente normativa (Tab.3 Allegato 5 alla parte III del D.Lgs.152/06);

Assenza di emissioni in atmosfera. Le sezioni di strippaggio utilizzano aria opportunamente trattata in circuito chiuso senza quindi produrre nessun tipo di emissione in atmosfera;

Le apparecchiature sono state dimensionate per pressioni ben superiori a quelle di esercizio. I materiali utilizzati per la costruzione dell’impianto garantiscono adeguate resistenze e compatibilità chimica con gli inquinanti presenti nelle acque da trattare. Non sono pertanto possibili perdite o spills dalle apparecchiature di processo;

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Per ogni skid è presente un opportuno bacino di contenimento ricavato nella carpenteria dei basamenti in modo da permettere il rilancio delle minime perdite dell’impianto in testa impianto;

L’area di installazione è ricoperta con teli in HDPE e sovrastrato di ghiaietto per garantire una idonea impermeabilizzazione.

4.5. Durata delle operazioni/intervento

L’installazione dell’impianto di trattamento rifiuti sarà completata in circa 30 giorni. La campagna di trattamento avrà una durata stimata di un massimo 90 giorni. Il demob delle apparecchiature avrà durata di circa 20 giorni. L’intervento ha quindi carattere temporaneo.

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5. CARATTERISTICHE DEL PROGETTO

Il progetto prevede e riguarda l’installazione di un impianto mobile debitamente autorizzato dalla Provincia di Ancona secondo l’art. 208 del D.Lgs. 152/06. L’impianto sarà costituito dalle unità di trattamento di seguito elencate ed ognuna realizzata su skid dedicato:

a) Sezione di equalizzazione; b) Sezione di strippaggio H2S e il trattamento flusso gassoso a circuito chiuso; c) Sezione di neutralizzazione; d) Sezione di flottazione; e) Sezione di chiariflocculazione f) Sezione di filtrazione in pressione su sabbia; g) Sezione di strippaggio e di assorbimento NH3 a circuito chiuso; h) Sezione di adsorbimento su carboni attivi; i) Sezione di filtrazione su membrane di ultrafiltrazione; j) Sezione di osmosi inversa (RO); k) Sezione di osmosi diretta (FO); l) Eventuale evaporatore; m) Sezione di disidratazione fanghi.

Le operazioni unitarie sopradescritte e le apparecchiature costituenti l’impianto sono meglio descritte nella specifica tecnica “Relazione tecnica” allegata alla presente. In allegato è possibile trovare anche la planimetria dell’impianto. 5.1. Ubicazione

In allegato sono presenti le planimetrie d’impianto e la fotosimulazione 3D e foto aerea con indicata area di installazione per una semplice individuazione dell’area: negli allegati sono riportate anche le coordinate geografiche del sistema di trattamento in questione. Come si evince dalla carta tematica riportante gli indicatori ambientali, reperibile su sito della Regione Basilicata alla voce Geoportale Basilicata, sulla zona di installazione dell’impianto non esistono vincoli dettati dal pericolo di esondazioni e/o piene, ne di frane. Particolare attenzione dovrà essere posta anche all’elaborazione della cartografia IGM – foglio N° 505 SEZ. I – VIGGIANO, sulla quale è evidenziata l’assenza di vincoli paesaggistici in base a quanto riportato dal navigatore HTML Geoportale della Basilicata. Tale elaborato è presente in allegato col nome: “Inquadramento territoriale e studio dei vincoli paesaggistici”. Il risultato di tale studio ha evidenziato l’assenza di vincoli paesaggistici ed ambientali. 5.2. Potenziali fonti di impatto

Sono di seguito riportate le potenziali fonti di impatto: Emissioni atmosferiche: Nessuna. È possibile ipotizzare una fonte di impatto pressoché nulla per la matrice atmosfera. Le sezioni di strippaggio prevedono il trattamento dei gas di testa colonna mediante appositi scrubber

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e successiva reimmissione del gas depurato alle colonne di desorbimento. Questa metodologia di trattamento a circuito chiuso non prevede scarichi in atmosfera. Scarichi idrici: Il refluo prodotto dall’impianto sarà conforme a quanto richiesto dalla Tab. 3 All. 5 D.Lgs. 152/’06, limiti per lo scarico in rete fognaria. Lo scarico avverrà all’interno della rete fognaria consortile. Rifiuti prodotti: Sono di seguito elencati i rifiuti prodotti dall’impianto di trattamento in questione: a) carboni attivi esausti 2 - 5 kg/mc di acqua trattata b) torte al 40% di TS 6 – 10 kg/mc di acqua trattata c) materiale adsorbente H2S 2 - 5 kg/mc di acqua trattata d) soluzioni di lavaggio esauste 10-15 kg/mc di acqua trattata e) concentrati osmosi 200 kg/mc di acqua trattata f) concentrati evaporatore 20 kg/mc di acqua trattata Tutti i rifiuti saranno smaltiti in accordo alla vigente normativa. Emissioni termiche: Assenti. Rumori: Il livello di pressione sonora emesso dall’impianto sarà inferiore rispetto a quello ammesso dalla vigente normativa e comunque ridotto rispetto a quello dovuto alle altre installazioni nell’area. Radiazioni: Assenti Energia elettrica richiesta: 100-125 kW 5.3. Autorizzazioni Prescritte

Le autorizzazioni prescritte e necessarie per il progetto risultano essere:

a) autorizzazione impianti mobili Provincia di Ancona (Allegata alla presente);

b) autorizzazione all’esecuzione della campagna della Provincia di Potenza;

c) autorizzazione allo scarico in pubblica fognatura presso Consorzio ASI;

d) delibera di non assoggettabilità di VIA.

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5.4. Altre informazioni utili

altre attività che potrebbero rendersi necessarie o potrebbero intervenire come conseguenza

del progetto (ad es. estrazioni di minerali, nuove forniture idriche, produzione o trasmissione di

energia, costruzione di strade, abitazioni, sviluppo economico):

a) Non sono presenti altre attività necessarie come conseguenza del progetto in questione.

L’impianto mobile SIMAM mira a dimostrare la trattabilità in sito dei rifiuti con codice CER

16.10.02.

Ciò eviterebbe il trasporto su gomma delle acque, attualmente smaltite fuori sito, e

creerebbe una potenziale richiesta occupazionale nel caso di trattamento delle suddette

acque per 24 ore/giorno.

futuri progetti previsti sul sito o nelle vicinanze:

a) nessuno per quanto riguarda SIMAM SPA o di cui SIMAM SPA sia a conoscenza;

ulteriore richiesta di servizi quali trattamento delle acque reflue o raccolta e eliminazione dei

rifiuti, generata dal progetto;

a) i reflui prodotti dall’impianto saranno scaricati presso la rete fognaria consortile;

b) i rifiuti prodotti dal processo di trattamento implementato dall’impianto mobile SIMAM

saranno smaltiti a norma di legge in base alla vigente normativa.

fotografie del sito e delle vicinanze:

a) presenti nell’allegato denominato “fotosimulazione 3D”;

b) presenti nell’allegato denominato “inquadramento territoriale e studio dei vincoli

ambientali”.

alternative in termini di ubicazione, processi o misure di mitigazione degli impatti ambientali

prese in considerazione dal committente:

L’ubicazione dell’impianto presso l’area del consorzio industriale ASI di Viggiano sembra, ad avviso di SIMAM, rappresentare un consistente vantaggio perché la stessa risulta già adeguatamente pavimentata e dotata di canaletta di scarico dei reflui prodotti dall’impianto SIMAM verso il vicino depuratore consortile. L’area sarà inoltre impermeabilizzata con appositi teli in HDPE che saranno rimossi a fine campagna.

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Il processo di trattamento proposto da SIMAM è stato attentamente scelto proprio tra quelli che non prevedono scarichi in atmosfera e mirano a minimizzare i rifiuti prodotti per ogni metro cubo di acqua trattata.

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6. LISTA DI CONTROLLO PER LE CARATTERISTICHE DEL PROGETTO

La seguente checklist è stata elaborata per il progetto in oggetto, facendo riferimento a quanto riportato nelle linee guida europee, Direttiva comunitaria 85/377/EEC.

Dimensioni del Progetto

Fattori da considerare Si / No - Breve descrizione Il progetto comporta un’occupazione dei terreni

su vasta scala, lo sgombro del terreno, sterri di

ampie dimensioni e sbancamenti?

No, l’area di ingombro è di circa 25 x 20 m.

Non sarà necessario alcuno sgombero di

terreno. Non saranno inoltre necessari sterri

e sbancamenti.

Il progetto comporta la modifica del reticolo di

drenaggio (ivi compresi la costruzione di dighe,

la deviazione di corsi d’acqua o un maggior

rischio d’inondazioni)?

No.

Il progetto comporta l’impiego di molta

manodopera?

Si. Per il trattamento dei ridotti quantitativi

previsti dall’attuale campagna ( circa 40

m3/d) saranno necessarie circa 5 unità

operative.

Nel caso in cui l’impianto SIMAM sia gestito

per 24 ore al giorno saranno invece

necessarie 10-12 unità operative.

Il progetto genererà un afflusso significativo di

reddito nell’economia locale?

Sì. Per l’installazione/manutenzione

dell’impianto ci si avvarrà delle ditte operanti

nelle vicinanze del cantiere. Si faccia inoltre

riferimento a quanto riportato al punto

precedente.

Il progetto modificherà le condizioni sanitarie No

Il progetto comporta attività quali il brillamento di

mine, la palificazione di sostegno o altre simili? No. Non sono previste attività similari

La realizzazione o il funzionamento del progetto

generano sostenuti volumi di traffico.

No. I volumi di traffico generati saranno

quelli relativi al personale impiegato ed ai

mezzi necessari al trasporto rifiuti e

reintegro chemicals (questi trasporti

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risultano limitati in quanto la campagna avrà

una durata iniziale di massimo 90 gg). Per il

trasporto dei rifiuti da trattare all’impianto

mobile SIMAM sono previsti circa 2

autobotti al giorno.

Inoltre nel caso in cui l’impianto venga

gestito per 24 h/d si eviteranno i trasporti su

gomma dei rifiuti che attualmente vengono

smaltiti fuori sito.

Il progetto verrà smantellato al termine di un

periodo determinato?

Si. La campagna prevede attualmente la

durata di qualche mese.

Il progetto comporta il dragaggio, la rettificazione

o l’intersezione dei corsi d’acqua? No.

Il progetto comporta la costruzione di strutture in

mare? No.

Il progetto richiede la realizzazione di

infrastrutture primarie per assicurare

l’approvvigionamento di energia, combustibile

ed acqua

No. Sono richiesti solo 100-200 l di acqua

servizi al giorno. Per ciò che concerne

l’energia elettrica si avrà un consumo di

circa 125 kW.

Il progetto richiede la realizzazione di nuove

strade, tratte ferroviarie o il ricorso a veicoli fuori

strada?

No.

Il progetto modifica le caratteristiche funzionali

delle opere di cui costituisce la modifica o

l’ampliamento?

No.

Cumulo con altri progetti

Fattori da considerare Si / No - Breve descrizione Il progetto può generare conflitti nell’uso delle

risorse con altri progetti in esercizio, in corso di

realizzazione o progettazione?

No. Come risorse verrà utilizzata acqua

industriale per un quantitativo di 100-200 l/d

e si avrà ridotto consumo di energia

elettrica. Non sono noti attualmente altri

progetti al riguardo.

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Le emissioni in atmosfera, gli scarichi idrici o nel

sottosuolo possono cumularsi con le

perturbazioni all’ambiente generate da altri

progetti in esercizio, in corso di realizzazione o

progettazione che insistono sulla stessa area?

No. Non sono presenti emissioni in

atmosfera. I reflui prodotti dall’impianto

saranno convogliati all’interno della rete

fognaria consortile nel pieno rispetto della

vigente normativa

Utilizzazione delle risorse naturali

Fattori da considerare Si / No - Breve descrizione Il progetto richiederà apporti significativi in

termini di energia, materiali o altre risorse?

No. I consumi elettrici si attestano

sull’ordine di circa 125 kW. Si avrà un

consumo di carboni attivi pari al massimo di

2-5 kg/m3 di acqua trattata.

Il progetto richiede consistenti apporti idrici No. I consumi di acqua industriale pari a

100 – 200 l/giorno.

Il progetto richiederà l’utilizzo di risorse non

rinnovabili?

Si. Le risorse non rinnovabili consumate

saranno quelle legate alla produzione di

energia elettrica necessaria alla marcia

dell’impianto.

Produzione dei rifiuti

Fattori da considerare Si / No - Breve descrizione Il progetto comporta l’eliminazione di inerti, di

strati di copertura o di rifiuti di attività minerarie?

No

Il progetto comporta l’eliminazione di rifiuti

industriali o urbani

Si, il progetto prevede la produzione e

quindi lo smaltimento a norma di legge dei

seguenti rifiuti:

a) fanghi da chiariflocculazione

disidratati da smaltire: 6-10 kg/m3 di

acqua trattata;

b) carboni attivi esausti: 2-5 kg/m3 di

acqua trattata;

c) Materiale adsorbente H2S: 2-5 kg/m3 di

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acqua trattata;

d) Soluzioni di lavaggio esauste: 10-15

kg/m3 di acqua trattata;

e) Concentrati osmosi: circa 200 kg/m3 di

acqua trattata.

Il progetto da luogo ad emissioni in atmosfera

generate dall’utilizzo del combustibile, dai

processi di produzione, dalla manipolazione dei

materiali, delle attività di costruzione o da altre

fonti?

No. Le sezioni di strippaggio vengono

esercite con aria trattata in circuito chiuso al

fine di eliminare completamente le emissioni

in atmosfera.

Tutte le vasche risultano coperte con

apposite cappe al fine di evitare emissioni

odorigene.

Il progetto dà luogo a scarichi idrici di sostanze

organiche o inorganiche, incluse sostanze

tossiche, in aree costiere e marine?

No. Lo scarico dei reflui prodotti

dall’impianto SIMAM confluirà all’interno

della rete fognaria del Consorzio ASI, non è

quindi presente uno scarico diretto in corpo

idrico superficiale.

Il progetto può provocare l’inquinamento dei

suoli e delle acque di falda?

No. Poiché l’impianto sarà realizzato su skid

dotati di appositi bacini di contenimento.

L’area di installazione dell’impianto sarà

opportunamente ricoperta con teli in HDPE

con un sovrastrato in ghiaietto, in maniera

tale da evitare eventuali infiltrazioni degli

improbabili trafilamenti.

L’attenta gestione del sistema preclude ogni

rischio relativo a tali eventualità.

Il progetto provocherà l’immissione

nell’ambiente di rumore, vibrazioni, luce, calore,

odori o altre radiazioni?

No. Il progetto prevedrà solo l’emissione

sonora di pompe e di soffianti con ridotte

pressioni sonore.

Il progetto può dare luogo ad elementi di

perturbazione dei processi geologici o

geotecnici?

No. Le tensioni scaricate sul terreno dagli

skid sono irrisorie (<0,4 kg/cm^2).

Il progetto altera i dinamismi spontanei di No. L’impianto è installato all’interno della

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caratterizzazione del paesaggio sia dal punto di

vista visivo, sia con riferimento agli aspetti

storico- monumentali e culturali?

zona industriale e occupa un area di solo 25

x 20 m, per una altezza massima, solo in

corrispondenza delle sezioni di strippaggio,

di circa 11 m.

L’area risulta già essere pesantemente

antropizzata e fortemente industrializzata.

Il progetto può dar luogo ad elementi di

perturbazione delle condizioni idrografiche,

idrologiche e idrauliche?

No

Rischio di incidenti

Fattori da considerare Si / No - Breve descrizione La realizzazione del progetto comporta lo

stoccaggio, la manipolazione o il trasporto di

sostanze pericolose (infiammabili, esplosive,

tossiche, radioattive, cancerogene o

mutagene)?

No. Le uniche sostanze chimiche utilizzate

all’interno del processo di trattamento

implementato dall’impianto mobile SIMAM

sono rappresentati da Soda Caustica al

30%, Cloruro ferrico al 40%, Ipoclorito di

sodio al 12%, Acido Solforico al 40% e

polielettrolita. Tutti i composti suddetti sono

utilizzati nei comuni impianti di trattamento

acque per le operazioni di

chiariflocculazione.

Il progetto, nella sua fase di funzionamento,

genera campi elettromagnetici o altre radiazioni

che possono influire sulla salute umana o su

apparecchiature elettroniche vicine?

No. Gli unici campi elettromagnetici generati

saranno quelli dei motori elettrici delle

apparecchiature costituenti l’impianto

(Pmax= 50 kW)

Il progetto comporta l’uso regolare di pesticidi e

diserbanti?

No

L’impianto può subire un guasto operativo tale

da rendere insufficiente le normali misure di

protezione ambientale?

No. I livelli di contaminazione dei rifiuti sono

peraltro abbastanza ridotti.

Vi è il rischio di rilasci di sostanze nocive

all’ambiente o di organismi geneticamente

No. Non sono presenti organismi

geneticamente modificati. Le sostanze

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modificati? chimiche utilizzate nel processo di

trattamento sono quelle riportate ai punti

precedenti

Localizzazione del progetto

Fattori da considerare Si / No - Breve descrizione Il progetto comporta modifiche significative

dell’uso territoriale o della zonizzazione?

No

Il progetto comporta modifiche significative della

ricchezza relativa, della qualità e della capacità

di rigenerazione delle risorse naturali della

zona?

No, i rifitui individuati dal codice CER

16.10.02 vengono già smaltite fuori sito.

Il progetto comporta modifiche della capacità di

carico dell’ambiente naturale, e della qualità in

generale con particolare attenzione alle seguenti

zone:

a) Zone umide;

b) Zone costiere;

c) Zone montuose o forestali;

d) Riserve e parchi naturali;

e) Zone classificate o protette dalla legislazione

degli Stati membri dell’Unione europea; zone

protette speciali designate dagli Stati membri in base

alle direttive 79/409/CEE e 92/43/CEE;

f) Zone nelle quali gli standard di qualità

ambientali fissati dalla legislazione comunitaria sono

già stati superati;

g) Zone a forte densità demografica;

h) Zone di importanza paesaggistica,

idrogeologica, storica, culturale o archeologica;

i) Altre aree sensibili dal punto di vista

ambientale comunque definite.

No. Il progetto interessando un’area di 25 x

20 m non provoca alcun aggravio

all’ambiente circostante.

Il progetto non ricade all’interno di Aree di

cui al listato a lato come dimostrato

nell’allegato “Inquadramento territoriale e

studio dei vincoli ambientali”.

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7. ALLEGATI

Sono allegati al presente documento i seguenti elaborati :

Relazione tecnica impianti mobili con annessa analisi delle acque da trattare durante la campagna di trattamento;

Planimetria;

Fotosimulazione 3D;

Inquadramento territoriale e studio dei vincoli ambientali e paesistici.

Carta IGM Foglio N°505 Sez. I –Viggiano, con riportata ubicazione dell’impianto;

Posizionamento impianto;

Autorizzazione impianti mobili della Provincia di Ancona;

Delibere di Screening già ottenute per altre installazioni.

Nella tavola allegata e denominata “inquadramento territoriale e studio dei vincoli ambientali” si è voluto verificare che il progetto in oggetto sia geograficamente estraneo a vincoli paesaggistici ed ambientali. Per tale verifica si è ricorso all’utilizzo dell’atlante/navigatore messo a disposizione dalla Regione Basilicata all’indirizzo www.rsdi.regione.basilicata.it/web/guest/mappe-in-linea. Il risultato di tale studio ha evidenziato l’assenza di vincoli paesaggistici ed ambientali.