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A cura del GIURI Gruppo di Lavoro Strumenti Finanziari Strumenti finanziari nel periodo di programmazione Europea 2020
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A cura del GIURI Gruppo di Lavoro Strumenti Finanziari
Strumenti finanziari nel periodo di programmazione Europea 2020
Strumenti finanziari nel periodo di programmazione Europea 2020
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Giorgio De Bin - [email protected]
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Strumenti finanziari nel periodo di programmazione Europea 2020
A cura del GIURI Gruppo di Lavoro Strumenti Finanziari
Sommario
IntroduzioneUna guida in un periodo di cambiamento
HORIZON 2020 & COSME (EU programme for the Competitiveness of Enterprises and Small and Medium-sized Enterprises)
EquityAgevolazione al creditoProgetto pilota “Enhanced European Innovation Council”
EaSI - Programme for Employment and Social Innovation: occupazione e innovazione sociale
Europa Creativa
Erasmus Plus Master Loan
LIFE
Natural Capital Financing Facility (NCFF)
Private Financing for Energy Efficiency (PF4EE)
Il Piano Juncker per rilanciare occupazione e crescita nell’UE: FEIS - Fondo europeo per gli Investimenti strategici
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Programma di credito privato FEIS
InvestEU
Fondi strutturali (ESIF - European Structural and Investment Funds)
Garanzie per strumenti di finanziamento per le PMI cartolarizzati: supporto del credito cartolarizzato
Iniziativa di cartolarizzazione ENSI
Il mandato “capitale di rischio” della BEI (EREM)
EREM supporto al credito per titoli cartolarizzati (ABS) EREM per banche cooperative e piccoli istituti (CBSI) Fondo europeo 2020 per l’energia, il cambiamento climatico e le infrastrutture - Fondo Marguerite
Banche nazionali di promozione
Cos’è e cosa fa il GIURI
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IntroduzioneUna guida in un periodo di cambiamentoLa programmazione europea 2014-2020 è stata caratterizzata da una nuova consapevolezza per il bilancio: gli Stati membri, dopo le ultime crisi, avevano una rinnovata attenzione al (pur relativamente modesto) budget dell’UE e non sarebbe stato possibile aumentare i fondi a disposizione. In sintesi, la Commissione era chiamata a fare di più con meno risorse. Così, come annunciato nella sua Comunica-zione del 19 ottobre 2011 “A new framework for the next generation of innovative financial instruments - the EU equity and debt plat-forms”, la Commissione europea si è impegnata per sviluppare nel periodo di programmazione 2014-2020 degli strumenti finanziari innovativi al fine di perseguire gli obiettivi della Strategia “Europa 2020” (cioè una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva).
Nel Quadro Finanziario Pluriennale in corso, infatti, la rilevanza as-sunta dai nuovi strumenti finanziari è andata costantemente cre-scendo e questi ultimi sono stati introdotti in diversi programmi te-matici della Commissione europea. La Commissione, però, non ha stravolto la sua modalità di finanziamento dei progetti e questi stru-menti finanziari, sono sempre rimasti un’opzione complementare al tradizionale finanziamento tramite sovvenzioni. Quindi possiamo sostenere che questi strumenti possono agevolare e facilitare l’ac-cesso al credito o permettere un contributo in capitale alle aziende europee, pur non sostituendo i finanziamenti diretti classici.
Gli strumenti oggi esistenti sono molteplici e alcuni di questi stru-menti, pur essendo finanziati dal bilancio dell’UE, sono gestiti diret-tamente dalla Banca Europea per gli Investimenti, altri sono veicola-ti tramite il fondo Europeo per gli investimenti a intermediari finan-ziari disseminati nel territorio europeo.
Il gruppo di lavoro GIURI (Gruppo Informale Uffici di Rappresentanza
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Italiani a Bruxelles attivi nel settore Ricerca e Innovazione) dedicato agli strumenti finanziari, ha ritenuto opportuno predisporre questa guida per aiutare la navigazione in questa pluralità di strumenti.
In particolare, dato il periodo in cui questa guida è redatta, è d’ob-bligo aggiungere alcuni riferimenti in questa introduzione alle ri-sposte europee che utilizzeranno strumenti finanziari per favorire la ripresa alla crisi economica seguita alla crisi sanitaria causata dal COVID-19. L’Unione Europea nel suo complesso ha dimostrato una notevole rapidità di azione, proponendo un grande set di strumenti per rispondere alla crisi e gli strumenti finanziari fanno parte del toolbox europeo.Possiamo idealmente dividere in due tipologie gli strumenti finan-ziari che l’UE sta predisponendo: strumenti collegati al bilancio dell’UE e strumenti dipendenti dal bilancio della Banca Europea per gli Investimenti (BEI).
La BEI ha lanciato due iniziative susseguenti. Una prima, su impulso della Commissione europea, che ha rimodulato e rafforzato parte de-gli strumenti finanziari della programmazione in corso, che potete trovare in dettaglio nelle prossime pagine, proprio per rispondere tempestivamente alla crisi. Con questa iniziativa, la BEI si pone l'obiettivo di mobilitare fino a 40 miliardi di euro per le PMI colpite dall’emergenza COVID-19, attraverso vari prodotti a disposizione de-gli intermediari finanziari (banche commerciali, banche promozio-nali nazionali, istituti di garanzia). Nel dettaglio, questo supporto si basa su tre elementi fondamentali, alcuni dei quali poggiano su vari pilastri di garanzie della Commissione europea. I tre blocchi sono i seguenti: • verrà lanciato uno schema di garanzia dedicato alle banche sulla
base di programmi esistenti per l'immediato dispiegamento fino a 20 miliardi di euro di finanziamenti per sostenere le imprese in difficoltà;
• verranno accelerati e riutilizzati i prestiti intermediati multi-be-neficiario e altri prestiti quadro in modo che le banche di tutta Europa possano supportare le imprese maggiormente colpite. Attraverso 5 miliardi di euro di finanziamenti BEI verranno mo-bilitati 10 miliardi di euro per le aziende;
• si prevede di ridistribuire alcune risorse del Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS) per aumentare il capitale circo-lante disponibile a coloro che ne hanno maggiormente bisogno attraverso l'acquisto di titoli garantiti da cartolarizzazioni delle banche fino a 2 miliardi di euro. Ciò consente alle banche di tra-sferire alla BEI il rischio di prestiti a favore delle PMI esistenti, liberando capitali per erogare nuovi prestiti. Si dovrebbero mobi-litare così 10 miliardi di euro;
• inoltre, BEI prevede di mobilitare più risorse per il capitale e il debito di rischio così da finanziare le società impegnate nella ri-cerca e nello sviluppo di vaccini, trattamenti, farmaci e diagnosti-ca ad alto rischio.
La seconda iniziativa lanciata da BEI, su impulso del Consiglio Europeo, è il Fondo di Garanzia Paneuropeo da 25 miliardi di euro a cui gli Stati membri sono chiamati a contribuire, proporzionalmente alle rispettive quote di capitale nella BEI.Il Fondo mira a consentire al Gruppo BEI di potenziare il sostegno alle imprese europee, con particolare riferimento a quelle piccole e medie (a cui sarà riservato il 65% dei finanziamenti), che si trovano in difficoltà a causa della crisi e dovrebbe consentire un effetto leva che garantirebbe la mobilitazione fino a 200 miliardi di euro di fi-nanziamenti aggiuntivi.
Oltre alle iniziative BEI, anche la Commissione Europea ha propo-sto dei nuovi strumenti collegati al bilancio dell’UE. In particolare, le proposte riguardano:• un upgrade della proposta di programma InvestEU (programma-
zione 2021-2027) riguardante un aumento del budget per le fi-nestre già proposte e la creazione di una nuova finestra dedicata agli investimenti strategici (la Strategic Investment Facility) per favorire la ripresa di alcuni settori chiave gravemente colpiti dal-la crisi;
• un nuovo strumento di sostegno alla solvibilità nel quadro del Fondo Europeo per gli Investimenti Strategici (FEIS, trattato più avanti in questa guida) che mirerebbe a mobilitare risorse private al fine di aiutare con urgenza le imprese europee economicamen-te sostenibili che operano nei settori, nelle regioni e nei paesi più
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colpiti. A differenza di InvestEU, questo strumento (se approvato dai co-legislatori) potrebbe essere operativo fin dal 2020. La pro-posta della Commissione punta a una dotazione pari a 31 miliardi di euro, per un effetto leva che dovrebbe arrivare a un sostegno alla solvibilità per 300 miliardi di euro.
Tuttavia, questi strumenti, essendo ancora all’inizio del loro iter di approvazione nel momento in cui scriviamo questa introduzione, non troveranno capitoli dedicati all’interno della guida che ci riproponia-mo di aggiornare nel prossimo futuro, non appena sarà possibile.
I dati e le informazioni qui contenuti provengono da fonti europee e sono stati in parte raccolti nell’ambito delle attività del GIURI nel corso degli ultimi anni.
HORIZON 2020 & COSME (EU programme for the Competitiveness of Enterprises and Small and Medium-sized Enterprises)Programmi europei dedicati alla ricerca, sviluppo, innovazione e crescita delle imprese.
L’approccio intrapreso dalla Commissione europea già all’inizio del periodo di programmazione finanziaria 2014-2020 mirava al conso-lidamento delle sinergie tra gli strumenti finanziari presenti nei pro-grammi COSME e HORIZON 2020 (H2020). Infatti, seppur formal-mente distinti, tali programmi sono da considerarsi complementari nella visione d’insieme. Il consolidamento dei due intende garantire continuità e facilità al processo di finanziamento, un’operazione che, vista alla luce dell’esperienza di EFSI, ha gettato le basi per la sem-plificazione che vedremo a partire dal 2021 con il programma In-vestEU, nel quale una garanzia di bilancio sarà offerta direttamente alle Banche Nazionali di Promozione (Cassa Depositi e Prestiti per l’Italia), oltre che alla Banca Europea degli Investimenti e al Fondo Europeo per gli Investimenti.I programmi Horizon 2020 e COSME prevedono una serie di stru-menti finanziari, che possono operare in sinergia, volti a promuove-re l’accesso al credito per le imprese attraverso intermediari finan-ziari che agiscono per conto della Commissione europea.Tali strumenti finanziari sono gestiti dalla Banca Europea degli Inve-stimenti (BEI) e dal Fondo Europeo per gli Investimenti (FEI), i quali talvolta individuano, attraverso appositi bandi di selezione, degli in-termediari finanziari terzi che emetteranno gli strumenti a beneficio della clientela finale.Il pacchetto a supporto del settore Ricerca e Innovazione (R&I) previ-sto da H2020 è “InnovFin” e prevede circa 6 miliardi di euro di budget,
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stanziati per metà dal programma H2020 e per metà dalla BEI. Accanto agli strumenti finanziari di InnovFin, è importante ricorda-re anche l’InnovFin Advisory, una forma di supporto per i promotori di progetti che può fornire assistenza tecnica a coloro che intendono strutturare un progetto di ricerca o innovazione. Il servizio intende intervenire per migliorare alcuni aspetti del progetto quali, solita-mente, il business model scelto, la governance, le risorse di finanzia-mento e l’accesso al credito.Gli strumenti previsti dal programma COSME, invece, hanno un bud-get di circa 1,2 miliardi di euro. Entrambi i programmi prevedono strumenti di agevolazione al cre-dito e strumenti di equity simmetrici e complementari.In particolare, gli strumenti della famiglia InnovFin sono andati man mano aumentando nel corso del quadro finanziario 2014-2020, ren-dendo la famiglia molto completa, ma anche piuttosto complessa.
Fonte: https://www.eib.org/en/products/blending/innovfin/products/index.htm
Gli strumenti della famiglia InnovFin
Equity
Gli strumenti di equity sono pensati per sostenere fondi d’investi-mento sia privati che a gestione pubblica, compresi quelli finanziati tramite i fondi strutturali – che forniscano capitale di rischio al siste-ma produttivo.
H2020: fornisce finanziamenti (capitale di rischio e/o capitale mezza-nino) a singole imprese in fase di avviamento (start-up e early stage). “InnovFin Equity”, gestito dal FEI, è l’ombrello, sotto il quale si artico-lano strumenti puntuali, che mettono a disposizione equity per Piccole e Medie Imprese1 (PMI) in fase iniziale orientate alla R&I e alle picco-le mid-caps, attraverso selezionati intermediari finanziari quali, per esempio, fondi d’investimento e fondi di venture capital. Lo strumento gode di un budget di circa 430 milioni di euro.Attraverso la pubblicazione di bandi, il FEI mira a individuare dei fon-di intermediari, in modo da riuscire a mobilitare fino a 1,6 miliardi di euro da investire nelle imprese dell’UE e/o nei paesi associati al pro-gramma Horizon.
Di seguito i singoli strumenti che rientrano in compresi in InnovFin Equity:1. InnovFin Technology Transfer . InnovFin Technology Transfer
(TT) e mira a investimenti in fondi per il trasferimento di tecno-logia che operano nelle fasi di pre-seed e seed, in particolare fondi affiliati o che cooperano con uffici specializzati nel trasferimento di tecnologia, istituti di ricerca, università e istituti di istruzione superiore ecc. L'investimento massimo nell'ambito di InnovFin TT può rappresentare fino al 50% degli impegni totali del fondo ed è limitato a 50 milioni di euro. La durata del fondo non può su-perare i 20 anni e la domanda potrà essere realizzata entro il 30 settembre 2020 o in una data precedente come notificato dal FEI sul suo sito web.
2. InnovFin Business Angels . InnovFin Business Angel (BA), è gestito dal FEI ed è destinato agli investimenti in fondi di busi-
1 Secondo la normativa europea le PMI sono definite come aziende con fatturato minore di 50 milioni di euro o totale di bilancio inferiore a 43 milioni e meno di 250 dipendenti.
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ness angel incentrati sulle ICT e su altri settori coperti da Horizon 2020, compreso l'impatto sociale. Nell'ambito di InnovFin BA, il FEI fornisce investimenti azionari in fondi gestiti o raggruppati da business angels o fondi di investimento volti a co-investire con gli stessi su base sistematica. La loro attenzione dovrebbe esse-re rivolta al finanziamento di imprese innovative nella fase ini-ziale e di imprese sociali stabilite o attive nei paesi partecipanti. L'investimento massimo nell'ambito di InnovFin BA di solito rap-presenta fino al 50% degli impegni totali del fondo ed è limitato a 50 milioni di euro. In base al modello di coinvestimento, InnovFin BA può investire oltre il 50% degli impegni complessivi del fon-do di coinvestimento, a condizione che il tasso di coinvestimento con altri investitori in ciascuna transazione non superi il 50% in base all’accordo. In via eccezionale, il fondo può richiedere fino al 100% dei round successivi. La durata del fondo non può superare i 15 anni. La domanda può essere presentata entro e non oltre il 30 settembre 2020 o prima di quanto comunicato dal FEI sul suo sito web.
3. InnovFin Venture Capital . InnovFin Venture Capital (VC) è destinato a investimenti azionari in o fondi di capitale di ri-schio o mediante coinvestimenti con fondi di capitale di rischio. Con InnovFin VC, il FEI cerca di investire principalmente in im-prese nella fase iniziale. InnovFin VC può investire anche in altre chiusure, soprattutto se il suo intervento è catalizzatore di ulte-riori raccolte di fondi, ma cerca di privilegiare la prima liquida-zione. L'investimento massimo nell'ambito di InnovFin VC è limi-tato a 50 milioni di euro e di solito non rappresenta più del 25% degli impegni totali del fondo. Tuttavia, il FEI può investire oltre il 25% e non più del 50% dell'impegno totale del fondo, se un inve-stimento FEI viene effettuato in una chiusura diversa dalla chiu-sura finale e l'adeguatezza politica dell'investimento del FEI in un fondo è elevata secondo Valutazione del FEI. La durata del fondo non può superare i 15 anni. La domanda può essere presentata entro e non oltre il 30 settembre 2020 o prima di quanto comuni-cato dal FEI sul suo sito web.
4. InnovFin Fund-of-Funds . Il Fund-of-Funds (FoF) è gestito dal FEI. InnovFin FoF si rivolge agli investimenti in fondi di fondi di rischio e multifase. Il FEI cerca di investire in fondi che abbia-
no una copertura geografica di almeno quattro Paesi partecipan-ti e che si concentrino sul capitale di rischio nella fase iniziale o abbiano una strategia equilibrata con una significativa destina-zione degli obiettivi nella fase iniziale. Il FoF deve concentrarsi sulle aree coperte dalle sfide sociali e dalla leadership industriale di Horizon 2020 e l'investimento massimo per un fondo di fon-di nell'ambito di questa iniziativa è limitato a 50 milioni di euro. La domanda può essere presentata entro e non oltre il 30 settem-bre 2020 o prima di quanto comunicato dal FEI sul suo sito web.
5. InnovFin Corporate Research Equity . Il Corporate Research Equity aumenta l'offerta di finanziamenti di tipo azionario nell'ambito del Fondo europeo per gli investimenti strategi-ci (FEIS) ai grandi programmi di R&I e alle grandi e medie im-prese e PMI di grandi dimensioni. Risolve il divario di mercato per gli investimenti di tipo azionario di grandi dimensioni sot-to forma di prestiti potenziali, in particolare con un profilo di rimborso a medio-lungo termine direttamente collegato ai ci-cli di sviluppo del prodotto. Gli investimenti sono distribuiti di-rettamente dalla BEI o tramite un intermediario finanziario e hanno come obiettivo investimenti di importo pari a 75 milio-ni di euro. InnovFin Corporate Research Equity si rivolge anche alle PMI o alle società a media capitalizzazione (meno di 3.000 dipendenti) in rapida crescita e/o orientate all'innovazione. I progetti ammissibili al finanziamento di InnovFin Corporate Research Equity devono essere situati in uno o più Stati mem-bri dell'UE e/o in uno o più paesi associati di Horizon 2020.
COSME: lo strumento Equity Facility for Growth (EFG) è uno stru-mento creato per finanziare investimenti in capitale di rischio o mezzanini per finanziare progetti di R&I volti alla crescita delle PMI. Il target sono le PMI in fase di crescita, in particolare operanti a livel-lo transfrontaliero; non sono esclusi pertanto gli investimenti in PMI nelle prime fasi di vita dell’azienda (early stage). Lo strumento è gestito dal FEI che ha aperto un bando (che viene allocato secondo il criterio del “first come, first served”) con scadenza fissata al 30 settembre 2020 fino a esaurimento fondi per la selezio-ne di Fondi di venture capital che agiscano da intermediari finanziari.Appare evidente come il combinato disposto dei due programmi ri-
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sulti funzionale alla creazione di fondi multi-stage che coprano le va-rie fasi, dallo start-up all’espansione.
Agevolazione al credito
Gli strumenti di agevolazione al credito intervengono nelle seguenti forme:
H2020: il pacchetto di strumenti si chiama “InnovFin” e prevede strumenti di prestito diretto gestiti da BEI (strumenti già disponibili, le imprese possono contattare BEI per la negoziazione), strumenti di garanzia che vengono attuati tramite intermediari finanziari (gestiti quindi da FEI).
1. InnovFin SMEs Guarantee . È lo sviluppo dell’iniziativa pilota Risk Sharing Instrument (RSI) avviata nel periodo di programma-zione precedente, che ha avuto successo. Lo strumento, intende fornire garanzie a istituti finanziari appositamente selezionati (fino al 50%) e controgaranzie per coprire perdite su prestiti, leas-ing e garanzie erogati a PMI del valore compreso tra i 25.000 e 7,5 milioni di euro. L’obiettivo è incoraggiare, grazie a questa ga-ranzia, gli intermediari finanziari a erogare strumenti di debito a PMI e small mid-cap (fino a 499 impiegati) che operano in un setto-re considerato rischioso. Gli strumenti di debito che usufruisco-no della garanzia dovranno essere rimborsati entro un massimo di 10 anni. Lo strumento è gestito dal FEI, il bando è aperto sino al 31 dicembre 2020. Gli intermediari saranno individuati sulla base del principio “first come first served”.
2. InnovFin MidCap Guarantee . Strumento di garanzia e con-tro-garanzia rivolto a intermediari finanziari appositamente se-lezionati (copertura fino al 50% su un portafoglio massimo di 400 milioni di euro) per prestiti diretti fino a 50 milioni di euro alle Mid-caps (meno di 3.000 dipendenti nel gruppo). I prestiti diretti che usufruiscono della garanzia dovranno essere rimborsati dai 2 ai 7 anni. La MidCap Guarantee è un tipo di prodotto costru-ito partendo dall’esperienza della Risk Sharing Finance Facility (RSFF). Il bando per la selezione degli intermediari finanziari
scadrà il 31 dicembre 2020 ed è gestito dalla BEI.3. InnovFin Energy Demonstration Projects . Lo strumento for-
nisce prestiti, garanzie di prestito o finanziamenti di tipo aziona-rio tipicamente tra i 7,5 e i 75 milioni di euro a progetti dimostra-tivi innovativi nel campo della trasformazione dei sistemi ener-getici, per esempio sistemi energetici intelligenti o lo stoccaggio del carbonio. Lo scopo è colmare il divario tra prototipo e la com-mercializzazione. Il prodotto è distribuito direttamente dalla BEI.
4. InnovFin Infectious Diseases . Strumento pilota di credito di-retto gestito dalla BEI ha l’obiettivo di fornire supporto finanzia-rio, per esempio, a vaccini o farmaci innovativi, nuovi strumenti medici e diagnostici, infrastrutture di ricerca per un valore com-preso tra i 7,5 e i 75 milioni di euro. L’approccio resta più tradizio-nale rispetto all’Innovfin energy (non è del tipo “project financing”) e copre la fase compresa tra quella “pre clinica” a quella della va-lidazione clinica. Lo strumento si rivolge in particolare (ma non solo) alle grandi compagnie farmaceutiche che possono disporre di un portafoglio di molecole sottoposte a trial medico.
5. InnovFin Emerging Innovators . Migliora la disponibilità di finanziamenti per il rischio per imprese in rapida crescita o gui-date da ricerca e sviluppo, infrastrutture di ricerca e innovazio-ne, infrastrutture che consentono l'innovazione e altre entità. Il finanziamento è reso disponibile dalla BEI o tramite un inter-mediario finanziario tramite prestiti e finanziamenti di tipo azio-nario a partire da 7,5 milioni di EUR. InnovFin Emerging Innova-tors fornisce finanziamenti a entità di tutte le dimensioni (com-prese PMI, imprese a media capitalizzazione e entità con almeno 3.000 dipendenti) a sostegno di attività o infrastrutture di R&I che rientrano nell'ambito di applicazione della rete Eureka o dello Spazio europeo della ricerca (SER) il programma Horizon 2020 e le attività di R&I nell'ambito del programma di fissione Euratom. I beneficiari devono essere situati in un paese etichettato come moderato e modesto innovatore nel quadro europeo di valutazio-ne dell'innovazione o in un paese associato di Horizon 2020.
6. InnovFin Science . Sostiene gli investimenti in R&I di istituti di ricerca, università e organizzazioni di ricerca pubbliche o pri-vate, compreso il finanziamento di edifici e altre infrastrutture direttamente collegate all'attività di R&I. Sono elegibili attività di
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R&I, gli investimenti in R&I e le infrastrutture di R&I nell'ambito del programma Horizon 2020, nonché le attività di R&I nell'ambi-to del programma di fissione Euratom, attuate da istituti di ricer-ca/organizzazioni o università. InnovFin Science viene messa a disposizione direttamente dalla BEI sotto forma di finanziamenti di debito o di capitale a partire da 25 milioni di euro.
7. InnovFin thematic Investments platforms . Obiettivo di que-ste piattaforme sarà di catalizzare i finanziamenti di terzi in aree tematiche prioritarie. La prima piattaforma a essere stata lanciata è la Circular Bioeconomy Investment Platform (CBIP). Le piatta-forme forniranno l'accesso ai finanziamenti attraverso prodotti di debito, equity e quasi-equity a progetti innovativi in specifiche aree tematiche e saranno gestite da intermediari finanziari e ge-stori di fondi selezionati attraverso un invito aperto a manifesta-re interesse. In particolare, la CBIP si rivolge a aziende e progetti innovative di circular bioeconomy. Il fondo, mira a raccogliere investimenti pubblici e privati per arrivare a una dimensione di circa 250 milioni di euro (di cui 100 milioni dovrebbero arrivare direttamente dal bilancio BEI, coperti da garanzia InnovFin), con l’obiettivo di chiudere le prime operazioni nel primo trimestre 2020. Ufficialmente si prevede l'aggiunta di altre piattaforme te-matiche di investimento, anche se al momento non ci sono infor-mazioni sui temi.
Infine, InnovFin prevede uno strumento di supporto di tipo consu-lenziale alle imprese.
InnovFin Advisory . Mira a migliorare la “bancabilità” e adegua-tezza agli investimenti di progetti di grandi dimensioni, che neces-sitano di investimenti sostanziali e a lungo termine. Fornisce anche consigli per migliorare la condizioni per l'accesso al finanziamento del rischio per R&I e fornisce consulenza per l'impostazione delle piattaforme per gli investimenti tematici. I principali clienti previsti sono i promotori di grandi progetti di R&I che soddisfano i requisiti di Horizon 2020, per quanto riguarda il pilastro delle sfide sociali. InnovFin Advisory ha un grande portafoglio di attività orizzontali e una solida esperienza nella consulenza alle aziende innovative per migliorare l'accesso alla BEI e/o ad altri finanziamenti. Sono elegibili
per lo strumento: a. settore privato: grandi e piccole imprese, cluster di RSI, associa-
zioni industriali, associazioni dei mercati finanziari ecc.b. settore pubblico: Commissione europea, Stati membri, agenzie
governative ecc.c. settore pubblico-privato e semipubblico: istituti di ricerca, fonda-
zioni, ONG ecc.d. i servizi di consulenza di InnovFin sono forniti indipendente-
mente dalle decisioni di prestito/investimento della BEI. Vengono infatti valutate tutte le potenziali fonti di finanziamento, compre-si, ma non solo, i finanziamenti della BEI.
COSME. Il programma sarà aperto a tutte le PMI senza focus setto-riale specifico. Lo strumento è un piano di garanzia dei prestiti, de-nominato Loan Guarantee Facility (LGF) , successore dello SME Guarantee Facility (SMEG) del precedente periodo di programmazio-ne. I fondi sono gestiti da FEI che offre garanzie e contro-garanzie, inclusa la cartolarizzazione di portafogli di crediti concessi a PMI. È attualmente aperto un bando per l’individuazione degli interme-diari finanziari con scadenza fissata al 30 settembre 2020.
La durata degli strumenti sarà compresa tra 12 mesi e 10 anni. Il tetto massimo sulle garanzie è di 150.000 euro senza distinzioni settoriali per le imprese, ma esiste la possibilità di eccedere il limite, nel caso un’impresa non abbia i requisiti per essere finanziata dallo strumento “InnovFin SMEs Guarantee”.
Lo strumento vuole fornire:• controgaranzie e altri accordi di condivisione dei rischi per i
sistemi di garanzia;• garanzie dirette e altri accordi di condivisione dei rischi per altri
intermediari finanziari che soddisfano i criteri di ammissibilità;• finanziamenti mediante prestiti o leasing, al fine di ridurre le dif-
ficoltà che le PMI incontrano nell’ottenere crediti.
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Progetto pilota “Enhanced European Innovation Council”
Nell’ambito del Work Programme 2018-2020 di Horizon 2020 la Com-missione ha varato il progetto pilota “Consiglio europeo dell’inno-vazione rafforzato ” (Enhanced European Innovation Council - EIC) tramite il quale intende facilitare la transizione verso il nuovo EIC che entrerà in vigore con il varo del programma Horizon Europe nell’ambito del nuovo Quadro Finanziario Pluriennale (QFP) 2021-2027.
Il programma di lavoro contiene tre principali novità:1. strumenti di finanziamento riformati e semplificati;2. un approccio più flessibile e proattivo alla gestione (necessario
per progetti ad alto rischio e tecnologie e mercati in rapida evo-luzione);
3. una governance rivista sotto forma di un comitato consultivo com-posto da esperti di alto livello provenienti da tutta la comunità europea dell'innovazione.
Enhanced EIC Pilot mette a disposizione un importo totale di circa 3 miliardi di euro nel periodo 2018-2020 per finanziare gli innovatori, le start-up, le piccole imprese e i ricercatori di alto livello con idee innovative radicalmente diverse dai prodotti, servizi o modelli di business esistenti. L’obiettivo del pilota è sostenere iniziative alta-mente rischiose ma con il potenziale di crescita a livello internazio-nale per creare nuovi mercati, favorire l'occupazione, la crescita e la prosperità in Europa. Il Pilota si divide in quattro strumenti di finan-ziamento: EIC Pathfinder (composto da FET-Open e FET-Proactive) EIC Accelerator (ex-strumento per le PMI); Fast Track to Innovation (FTI) e Horizon Prizes.A seconda del punto di partenza del progetto da finanziare sono pre-visti i due schemi Pathfinder e Accelerator: per i progetti di ricerca pura, portati avanti da ricercatori, è disponibile il Pilota EIC Pathfind-er, mentre per i progetti portati avanti da PMI già esistenti che inten-dono sviluppare o scalare un progetto innovativo ad alto rischio è di-sponibile il Pilota EIC Accelerator. L’EIC Accelerator è particolarmente interessante per la possibilità per le imprese di optare per un finan-ziamento misto (blending finance), cioè un finanziamento che abbina
una parte a fondo perduto a una parte di capitale di rischio. EIC Accelerator Pilot (sovvenzioni e finanziamenti misti). Le start-up e le PMI, ad alto rischio/alto potenziale, con sede in uno degli Stati membri dell'UE o stabilite in un Paese Associato a Horizon 2020 pos-sono ricevere finanziamenti e supporto per accelerare il loro busi-ness, sviluppare e introdurre sul mercato nuovi prodotti e servizi innovativi che potrebbero favorire la crescita economica europea. Dal 6 giugno 2019 il progetto pilota Accelerator dell’EIC fornisce un sostegno in forma di sovvenzione (come nella precedente fase 2 del-lo strumento per le PMI), che può su richiesta dell’applicante esse-re eventualmente abbinato a un investimento di capitale, tramite lo European Innovation Fund (vedi sotto) gestito dalla Commissione (ri-sultando nella c.d.. blending finance, illustrata di seguito). Alle PMI o agli innovatori selezionati vengono offerti anche servizi di coaching e mentoring per approfondire e seguire la loro idea di innovazione e gli viene offerta la possibilità di connettersi con investitori, aziende e imprenditori di pari livello. La valutazione delle proposte avviene sia da remoto che di persona (tramite un'intervista) da due gruppi di esperti indipendenti.Per valutare l’opportunità dell’erogazione della sovvenzione o dei finanziamenti viene tenuto conto anche del grado di maturità tec-nologica di un progetto (scala Technology Readiness Level - TRL). Le attività che hanno un TRL compreso tra 6 e 8 possono essere fi-nanziate da sovvenzioni o da finanziamenti misti. Le attività a parti-re da TRL 9 potranno essere finanziate solo da finanziamenti misti. Nella fase di applicazione l’impresa che vuole accedere ai finanzia-menti dovrà indicare se desidera finanziamenti misti e, nel caso, l'importo di capitale richiesto. Il massimo dell'investimento sotto forma di capitale è di 15 milioni di euro.
Sebbene al momento del lancio EIC Accelerator avesse mantenuto la divisione in due fasi prevista dal suo predecessore (lo strumento PMI), a partire da settembre 2019 è possibile applicare solo a quella che inizialmente era considerata la “Fase 2”.
EIC Accelerator, dunque, offre un sostegno solo alle PMI che neces-sitano di un'ultima spinta prima di affermarsi sul mercato offrendo finanziamenti misti (combinando sovvenzioni e capitale). Le attività
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potrebbero, per esempio, includere lo sviluppo di prodotti/servizi, prove tecniche, prototipazione, validazione, dimostrazione e test in condizioni reali. Se l'attività riguarda un'innovazione tecnologica è richiesto un TRL pari o superiore a 6 o l'equivalente per l'innova-zione non tecnologica. I beneficiari del pilota EIC Accelerator avran-no anche accesso a servizi di accelerazione aziendale. Nella Fase 2 è necessario presentare una proposta che deve specificare il risultato atteso del progetto e i criteri per il successo, nonché gli impatti pre-visti sull’azienda in termini sia qualitativi che quantitativi (per esem-pio su fatturato, occupazione, dimensioni del mercato, gestione della proprietà intellettuale, vendite, utile sul capitale investito, redditività e in particolare il livello del fattore rischio). È richiesto di prestare particolare attenzione alla protezione della proprietà intellettuale e presentare prove o misure convincenti per garantire la possibilità di sfruttamento commerciale (spesso noto come “libertà di opera-re”). La sovvenzione di cui è possibile beneficiare in questa fase è compresa tra 0,5 milioni e 2,5 milioni di euro (tasso di finanziamen-to equivalente al 70% del costo totale del progetto). Con l'opzione di finanziamento misto, la componente di sovvenzione è limitata a 2,5 milioni di euro combinata con una componente di capitale fino a 15 milioni di euro. È possibile richiedere un importo superiore o inferio-re, debitamente giustificato, al momento della richiesta. Le proposte da TRL 6 a TRL 8 possono essere finanziate soltanto da sovvenzioni oppure da un'opzione finanziaria mista (che combina la sovvenzione con il capitale di rischio). Le attività valutate con un TRL 9, invece, po-tranno essere finanziate solo attraverso una partecipazione al capita-le aziendale, purché la proposta sia effettivamente ritenuta non ban-cabile. Il completamento del progetto dovrebbe normalmente durare dai 12 ai 24 mesi, ma potrebbe essere più lungo in casi eccezionali e ben giustificati.
Lo European Innovation Fund. Il fondo tramite il quale la Commissio-ne intende investire nel capitale delle aziende che lo richiederanno è stato disegnato e istituito in collaborazione con il FEI. La Commis-sione, tuttavia, ha dichiarato che intende coinvolgere anche co-inve-stitori privati nelle singole operazioni che dovrebbero essere indivi-duati tramite il network esistente del FEI. A partire dalla prossima programmazione finanziaria, con il programma Horizon Europe, il
fondo dovrebbe lanciare dei compartimenti (sub-funds) sia tematici che geografici.Nel caso esista un co-investitore privato la due diligence sarebbe fat-ta solo da quest’ultimo e sarebbe prevista una possibilità di uscire dall’investimento in maniera più semplice rispetto alla Commissio-ne (che avrebbe una strategia di patient capital e potrebbe re-investi-re nell’azienda diversi anni senza che questo vincoli la strategia del co-investitore).
Le imprese favorevoli ad avere un co-investitore potrebbero agire in due modi.• Ex-post: le imprese si presentano in modo autonomo al bando e
cercano un co-investitore (non obbligatorio) soltanto dopo il risul-tato favorevole della valutazione. In questo caso l’impresa prende visione della lista dei partner FEI e valuta se interpellarne alcuni.
• Ex-ante: le imprese possono indicare già nella proposta proget-tuale un partner finanziario che si impegnerebbe a co-investire nel caso in cui il progetto fosse valutato positivamente e questo sarebbe visto come un importante punto di forza nella valutazio-ne del progetto. La Commissione ritiene che sarebbe molto posi-tivo avere più progetti di questo tipo, che risulterebbero più forti e finanziabili.
Il Seal of excellence. Per quanto riguarda i c.d. “Seal of excellence”, la Commissione chiederà alle aziende che presentano i progetti la loro disponibilità a rendere noto il loro nome a una lista di investitori pri-vati potenzialmente interessati. Su questo punto restano da definire gli aspetti legati alla privacy delle aziende.Lo EIC farà parte del programma quadro per la ricerca e l’innovazio-ne per il settennato 2021-2027, Horizon Europe.
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EaSI - Programme for Employment and Social Innovation: occupazione e innovazione sociale
Nel contesto della Strategia Europa 2020, oltre ai programmi ineren-ti alla R&I, grande rilevanza viene attribuita ai meccanismi finalizza-ti alla Crescita, al Lavoro e alla Coesione Sociale.Con riferimento a quest’ambito, gli strumenti predisposti dalla Com-missione europea fanno capo ai programmi, EaSI - European Pro-gramme for Social Change and Innovation, Europa Creativa ed Era-smus Plus.L'innovazione sociale, con particolare riguardo alle pratiche di spe-rimentazione, può costituire un potente strumento per definire le riforme e gli adattamenti politici necessari per attuare la Strategia Europa 2020. Anche in questo caso, l’obiettivo di semplificazione cui mira la Com-missione europea si esplicita nell’articolazione del programma in tre assi distinti (ma complementari) che riuniscono in un programma unico e organico tre strumenti già operativi nell’ambito della pro-grammazione precedente: il programma Progress (primo Asse), EURES (secondo Asse) e lo strumento di micro finanza e finanza sociale (terzo Asse).
Di particolare interesse questo terzo Asse destinato a continuare lo strumento Progress di microfinanza, operativo dal 2010, e a garanti-re continuità nell’accesso al microcredito per:• aiutare le microimprese (sotto i 10 dipendenti);• offrire opportunità a lavoratori disoccupati o che incontrano dif-
ficoltà a entrare o rientrare nel mondo del lavoro;• sostenere forme di imprenditorialità sociale, cioè imprese il cui
obiettivo primario non sia la distribuzione degli utili a proprietà o azionisti.
Del budget complessivo destinato al programma, il 21% sarà desti-nato all’Asse Microfinanza e imprenditorialità sociale, per un impor-to complessivo di circa 193 milioni di euro.Di questi, 96 milioni costituiranno il fondo per la garanzia per il pe-riodo 2014-2020 a copertura del rischio credito per prestiti forni-ti alle microimprese e imprese sociali (con copertura massima del 30% sul totale del portafoglio e dell’80% sui singoli prestiti). Inoltre, una parte del budget servirà ad accrescere la capacity building delle istituzioni e degli enti coinvolti nel programma ma anche per attività di mentoring e training a favore di imprenditori.Lo strumento sarà gestito dal FEI che individuerà, tramite una sele-zione aperta, intermediari sulla base “first come, first served”. Gli intermediari finanziari non saranno necessariamente istituti finanziari ma anche enti non appartenenti al settore bancario, per esempio: ONG finanziarie, istituti di microcredito, confidi ecc.
Sono previsti due bandi per la selezione degli intermediari finanziari:• un primo bando (con scadenza 2023) per la selezione di inter-
mediari finanziari per gli strumenti di garanzia e contro garanzia a copertura di portafogli di prestiti sia per il segmento micro cre-dito che finanza sociale;
• un secondo bando per strumenti di debito, sia per il segmento microcredito che finanza sociale.
Verrà inoltre offerta assistenza di tipo mentoring e training a favore degli imprenditori sociali e dei microimprenditori, al fine di mante-nere la qualità del portafoglio.
Europa CreativaCon un bilancio complessivo di 1,46 miliardi di euro dalla Program-mazione 2014-2020 (che rappresenta un incremento del 9% rispetto alla precedente programmazione), il settore delle industrie creative e culturali vuole essere una delle chiavi di volta su cui andrà a costru-irsi la strategia della Commissione per quanto concerne gli obiettivi di crescita, lavoro e coesione sociale.La struttura del programma tiene in considerazione la complessità
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ed eterogeneità del settore e, per questo, si articola in due pilastri, Cultura e Media, più un terzo pilastro trans-settoriale.Questa nuova area ha previsto anche uno Strumento di garanzia per il settore culturale e creativo (Cultural and Creative Sector Guar-antee Facility - CCS GF ), dato che un expert group creato dalla Commissione europea ha stimato che il settore soffre di un gap fi-nanziario compreso tra gli 8 e i 13 miliardi di euro. Questi strumenti riguardano garanzie di portafoglio a perdita limitata e programma opzionale di sviluppo delle capacità, entrambi a titolo gratuito.Tuttavia, data la peculiarità del settore creativo e culturale, rimar-ranno anche in futuro le forme di finanziamento “tradizionali” (con-tributi a fondo perduto).Il CCS GF è l’unico tra gli strumenti finanziari previsti nella nuova programmazione ad avere un focus sul settore creativo e culturale ed è dedicato a piccole e medie imprese attive nei settori culturali e creativi con sede negli Stai Membri dell’UE, in Islanda e in Norvegia.L’obiettivo dello strumento è aumentare la capacità di finanziamento del settore creativo e culturale e renderlo più competitivo, anche cre-ando consapevolezza nei confronti delle istituzioni finanziarie sulle tipicità di questo settore.
Il settore creativo-culturale è riconosciuto come un settore in rapida evoluzione e questo causa una serie di problemi:• carenza di dati per analizzare il mercato;• gli asset di queste imprese sono spesso intangibili, cosa che por-
ta gli Istituti di Credito a una richiesta di collaterali personali dell’imprenditore per l’erogazione di finanziamenti;
• pianificazione basata su singoli progetti e non in prospettiva di lungo periodo.
Il programma Europa creativa (2014-2020) della Commissione euro-pea ha stanziato 121 milioni di euro per garanzie e contro-garanzie per gli intermediari che offrano finanziamenti a iniziative dei settori culturali e creativi. A marzo 2020 risultano sottoscritte 13 operazio-ni per un’allocazione di circa 115 milioni di euro di garanzia dell’UE, mentre i dati sull’effetto leva non sono ancora disponibili.Il programma dovrebbe avere un effetto catalizzatore e generare 600 milioni di euro in prestiti e altri prodotti finanziari. Sono inoltre pre-
viste delle attività di formazione per aiutare gli intermediari finan-ziari a capire meglio le esigenze dei progetti del settore culturale e creativo, allo scopo di accrescere il loro impegno con questi settori.Il sistema di garanzia è gestito dal FEI, a nome della Commissione europea, e mira a rafforzare la capacità finanziaria e la competitività delle imprese dei settori culturali e creativi.Per poter beneficiare dello Strumento di garanzia per il settore cul-turale e creativo, le imprese devono mettersi in contatto con gli in-termediari finanziari selezionati per ciascun paese. Lo strumento è stato attivato nel 2016 e gli intermediari finanziari inizieranno ad avvalersene gradualmente. Nel gennaio 2017 la Compañía Española de Reafianzamiento, un ente pubblico d’investimento spagnolo, è stata la prima istituzione a concludere un accordo di garanzia con il FEI. Tale garanzia dovreb-be generare prestiti per un valore totale che si aggira intorno i 150 milioni di euro da utilizzare da parte delle piccole e medie imprese spagnole attive in questo settore. Gli intermediari finanziari che fossero interessati a questa iniziativa avranno tempo per candidarsi sul sito del FEI entro e non oltre il 30 settembre 2020.
Erasmus Plus Master Loan Al fine di migliorare l’efficacia e l’efficienza dell’azione comunitaria all’insegna della semplificazione, il programma Erasmus Plus rac-coglie obiettivi e finalità di diversi programmi attivi nel periodo di programmazione precedente e relativi alla mobilità e alla formazio-ne. La dotazione finanziaria è ingente: i 14,7 miliardi di euro stabiliti segnano un incremento del 70% rispetto ai precedenti programmi singolarmente considerati.Novità del periodo di programmazione 2014-2020 è la presenza di uno strumento finanziario dedicato alla mobilità degli studenti di livello Master: per questa particolare categoria di studenti sono pre-visti dei meccanismi di garanzia sui prestiti loro concessi. Lo strumento è dedicato a studenti che vogliano conseguire una lau-rea specialistica completa (master degree) in uno Stato partecipante al programma Erasmus Plus diverso da quello di residenza e diverso
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da quello in cui si è ottenuta la laurea triennale (bachelor degree). Il prestito massimo sarà 12/18.000 euro, a seconda della durata del programma di studio, per coprire i living costs. Per quanto riguarda l’architettura del programma, il FEI gestirà i bandi per l’individuazione di intermediari finanziari interessati che poi potranno erogare i prestiti sulla base delle richieste ricevute da-gli studenti (cosiddetto prestito d’onore). Vantaggi dello strumento: il FEI garantisce copertura del rischio di credito su portafogli di prestiti agli studenti. Condividendo il rischio, il FEI consente agli intermediari di costruire un portafoglio di presti-ti agli studenti, e offrirne così di più rispetto a quanti ne avrebbero altrimenti concessi.
Gli intermediari sono selezionati sulla base di un bando FEI e la sele-zione avrà i seguenti criteri:• volume di finanziamenti previsti (effetto leva);• migliori condizioni che saranno proposte agli studenti;• misure di prevenzione antifrode;• rispetto della Consumer Credit Directive (2008/48/EU), quindi
accesso ai finanziamenti per tutti i residenti nei Paesi che aderi-scono al programma.
È possibile partecipare alla selezione anche per intermediari finan-ziari di carattere locale (non c’è obbligo di garantire una copertura nazionale).Le condizioni prevedono almeno un anno allo studente, prima di iniziare il rimborso del prestito e non dovranno essere perpetra-te discriminazioni di genere, etnia, orientamento religioso ecc. Inoltre, dovranno essere uniformemente rappresentate le materie di studio, quindi la scelta del corso di laurea non sarà una determi-nante nella decisione di concessione del prestito. Il tasso d’interesse proposto è, inoltre, inferiore al tasso di mercato, e non sono richiesti collaterali a garanzia del prestito.Gli studenti potranno fare domanda anche se già immatricolati nel corso di laurea specialistica, purché questa rientri nelle categorie previste.Gli intermediari finanziari sono tenuti a disporre rapporti annuali di monitoraggio contenenti informazioni quali:
• numero di studenti serviti;• volume dei prestiti;• profilo e caratteristiche degli studenti;• il livello di debito e default.
Un’ulteriore valutazione dello strumento viene richiesta agli studen-ti partecipanti.
La call per manifestazione di interesse per gli intermediari che vo-gliano beneficiare della garanzia è aperta fino al 30 settembre 2020.
LIFE All’interno del programma LIFE, dedicato all’ambiente e alla lotta al cambiamento climatico, la Commissione europea ha previsto due strumenti finanziari pilota.Il programma LIFE ha impegnato 80 milioni di euro per finanziare la protezione del rischio di credito e i servizi di supporto di esperti. La BEI sfrutterà questo importo, mettendo a disposizione un finan-ziamento minimo di 480 milioni di euro a lungo termine.I prestiti concessi dagli intermediari finanziari dovranno avere un valore compreso tra i 40.000 e i 5 milioni di euro (in casi eccezionali ci si potrà scostare da questi limiti).
Natural Capital Financing Facility (NCFF)
L’obiettivo principale dello strumento è quello di incoraggiare l’inve-stimento in progetti legati alla conservazione del capitale naturale. I progetti finanziati sotto questo strumento devono direttamente ge-nerare ricavi in modo da risultare appetibili anche per gli investitori privati.
L’NCFF è costituito da una combinazione dei seguenti due componenti:• la struttura finanziaria può fornire finanziamenti per un importo
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minimo di 2 milioni e un importo massimo di 15 milioni di euro;• la struttura di assistenza tecnica può fornire a ciascun progetto
una sovvenzione fino a un massimo di 1 milione di euro per la preparazione, l'attuazione e il monitoraggio dei risultati.
La rosa delle operazioni finanziabili è varia:1. prestiti diretti BEI per large projects;2. prestiti indiretti attraverso intermediari finanziari per finanziare
progetti più ridotti;3. investimenti indiretti, in progetti più piccoli da effettuarsi attra-
verso equity funds.
Sebbene lo strumento preveda di coinvolgere degli intermediari finanziari, non è aperto un bando per manifestare il proprio interes-se, ma è necessario contattare direttamente la BEI.
I progetti finanziati possono appartenere a quattro categorie:1. progetti di investimento che apportano dei benefici all’ecosistema;2. progetti di infrastrutture verdi;3. progetti che prevedano misure di conservazione della biodiversità
come compensazione di altri danni;4. progetti di business innovativi che forniscano servizi per attività in
favore della bio-diversità e dell’adattamento climatico.
Per quanto riguarda l’eleggibilità dei progetti questi dovranno soddi-sfare gli standard BEI per i loro investimenti diretti, inoltre:1. contribuire agli obiettivi del programma LIFE, promuovendo un
approccio ecologico;2. dimostrare che sono in grado di far ottenere dei vantaggi econo-
mici in termini di ricavi o di riduzione dei costi e che sono in gra-do di far rientrare i costi nell’arco di 10-15 anni massimo (quindi di essere auto-finanziabili dopo la fase di investimento).
Il progetto NCFF è stato esteso: verranno infatti accettati progetti fino alla fine del 2021.
Private Financing for Energy Efficiency (PF4EE)
Lo strumento PF4EE (anch’esso in una fase pilota) è frutto di un lavo-ro che ha dimostrato il gap di mercato nel settore dell’efficienza ener-getica (oggi finanziata principalmente a fondo perduto dal pubblico o con prestiti generici, che valutano solo i collaterali forniti, dal privato).PF4EE è uno strumento di condivisione del rischio gestito diretta-mente dalla BEI tramite intermediari finanziari selezionati attraver-so una call aperta.Lo strumento prevede una copertura del rischio portafoglio fino all’80% del first loss (con un cap del 15% sul total loss). La garanzia offerta è un cash collateral: uno strumento di garanzia che permetterebbe, quindi, alla banca di beneficiare di un effetto di alleggerimento di capitale.La BEI fornisce finanziamenti a lungo termine alle banche partner nazionali da concedere in prestito per il finanziamento di investi-menti in efficienza energetica.Lo strumento di supporto di esperti fornisce, inoltre, servizi di con-sulenza per migliorare la comprensione, da parte delle banche par-tner, del mercato dell'efficienza energetica, per supportarle nello sviluppo di nuove politiche di accesso al credito e per facilitare la valutazione delle richieste di finanziamento PF4EE.
Gli obiettivi dello strumento sono i seguenti:1. rendere il prestito di efficienza energetica un’attività integrata
nell’operatività delle istituzioni finanziarie europee;2. aumentare la disponibilità di finanziamento per gli investimenti
con un profilo di efficienza energetica.
Lo strumento PF4EE fornisce:• una protezione del rischio di credito basata su portafoglio me-
diante la garanzia Risk Sharing Facility, che copre l’80% delle perdite da singoli crediti, fino a un importo massimo concordato;
• finanziamento a lungo termine erogato dalla BEI (prestito BEI per l’efficienza energetica);
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• servizi di supporto di esperti per gli intermediari finanziari (stru-mento di supporto di esperti).
La Commissione si aspetta che vengano firmati 10 contratti con in-termediari finanziari che nella selezione dovranno corrispondere, tre gli altri requisiti, a criteri di copertura geografica. La partecipazione non avviene più mediante un accordo per Stato membro, poiché alcuni gruppi con un solo accordo potrebbero co-prire più mercati nazionali. Altro requisito richiesto, al netto dei criteri della BEI per gli investi-menti in efficienza energetica, è la capacità di creare un portafoglio di almeno 50 milioni di euro in linea con le priorità evidenziate dai piani di azione nazionali del mercato di riferimento.Le autorità di gestione regionali dei fondi FEIS avranno la possibili-tà (comunque dopo una valutazione preventiva) di investire in que-sto strumento aumentando il budget totale a disposizione. In questo caso, ovviamente, i fondi apportati dalle singole regioni sarebbero vincolati a investimenti nelle regioni stesse.
La terza richiesta di proposte è ora aperta.
Il Piano Juncker per rilanciare occupazione e crescita nell’UE: FEIS - Fondo europeo per gli Investimenti strategici
Il Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS) costituisce il nucleo del “Piano di investimenti per l'Europa”, meglio noto come Piano Juncker, lanciato dalla Commissione europea nel 2014 e rin-novato nel 2016.Lo scopo ultimo del Piano è stimolare la crescita economica a lungo termine e la competitività, mobilitando 315 miliardi di euro per fi-nanziare nuovi investimenti in tutta l'UE su un periodo di tre anni. Il Piano poggia su tre pilastri a cui la Commissione europea attribui-
sce pari importanza:1. la creazione del Fondo Europeo per gli Investimenti Strategici
(FEIS); 2. la creazione di una riserva di progetti e di un programma di as-
sistenza per veicolare i progetti di investimento dove sono mag-giormente necessari;
3. la definizione di un programma per rendere l’Europa più attra-ente per gli investitori e per rimuovere le strettoie regolamentari.
Il Piano Juncker si giustifica con la necessità di un intervento a livello comunitario per veicolare la liquidità degli investitori privati verso investimenti a beneficio dell’UE.
Il Fondo si configura, in pratica, come una garanzia in favore della BEI per permetterle di assumere più rischio in una serie di settori indentificati nel regolamento del FEIS e attrarre di conseguenza gli investitori. Il FEIS è un meccanismo di garanzia cui afferiscono 26 miliardi di euro dal bilancio dell'UE, integrati da una dotazione di 7,5 miliardi di euro dalle risorse proprie della BEI. La dotazione totale ammonta quindi a 33,5 miliardi di euro.Il fondo è gestito dal Gruppo BEI: i progetti che sostiene sono perciò soggetti alle procedure bancarie standard.
Il FEIS è composto da due azioni principali.1. Finestra “infrastrutture e innovazione”: la BEI potrà assumere
più rischi rispetto alle operazioni ordinarie (può arrivare fino a un rischio di tipo “equity”) nell’ambito delle macro-aree indivi-duate nel Regolamento2.
2. Finestra dedicata alle PMI: quest’azione è gestita dal FEI e preve-de l’erogazione di fondi di venture capital, e garanzie a portafogli di PMI e mid caps (anche tramite l’ausilio di intermediari finanziari terzi).
2 Research, development and innovation; Development of the energy sector; Development of transport infrastructures, equipment and innovative technologies for transport; Financial support through the EIF and EIB to companies as well as other entities having up to 3.000 employees, with a focus on SMEs; Development and deployment of information and communication technologies; Environment and resource efficiency; Human capital, culture and health.
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In relazione alla seconda finestra, ciò che cambia rispetto alle ope-razioni consuete del FEI è il volume degli strumenti offerti (agendo attraverso Innvofin e COSME); nello specifico attraverso uno “scale up” del volume, nel breve termine.
Per quanto riguarda i criteri di eleggibilità dei progetti: oltre ai settori predefiniti d’intervento, il criterio dell’addizionalità è fondamentale.Dovranno, infatti, essere finanziati progetti che rientrino nelle cosid-dette “special activities” della BEI ed essere indirizzati a correggere delle “market failures” o situazioni d’investimento sub-ottimali.In media, la BEI interviene a copertura di circa il 20% del costo totale del progetto (fino a un tetto massimo del 50%). In merito alla dimensione dei progetti, la BEI interverrà per progetti aventi valore superiore ai 25 milioni di euro. Per finanziare i progetti più piccoli è possibile accorparli in un unico framework, nonché agire attraverso intermediari finanziari terzi, che non hanno l’obbligo di rispettare tali vincoli di lotti minimi.
Programma di credito privato FEIS Una delle iniziative FEI coperta dalla garanzia FEIS che vale la pena di citare specificamente è il “Programma di credito privato”. Fondi di debito diversificati sono una fonte alternativa di finanziamento del debito, flessibile e personalizzata, per le imprese europee, incluse le PMI. Tale mercato è nato in risposta al ridimensionamento delle disponibilità delle banche e altri finanziatori tradizionali in segui-to alla crisi finanziaria. Ad oggi fornisce alle PMI un’ampia offerta di metodi di finanziamento, e agli investitori un portafoglio di attività che collega risparmi istituzionali alla crescita economica reale.
Gli obiettivi del programma di credito privato del FEIS sono:• incanalare gli investimenti istituzionali privati in fondi di debito
diversificato;• accrescere il volume e la diversità dei finanziamenti alternativi
offerti alle PMI e piccole mid-cap;• supportare soluzioni di finanziamento personalizzate e basate
sul mercato;
• contribuire allo sviluppo dell’Unione dei Mercati dei Capitali sup-portando l’attività di investimento pan europea.
Il FEI attraverso questo programma effettua investimenti in equity in fondi di debito diversificati, scelti a seguito di un processo di due diligence e negoziazione dettagliato. Fino a questo momento, il FEI ha impegnato circa 500 milioni di euro in 12 diversi fondi di debito, con l’obiettivo di mobilitare oltre 5 miliardi di euro di finanziamenti a fa-vore di circa 1.800 PMI e small mid-caps.
InvestEU Nella programmazione finanziaria 2021-2027, basandosi sul succes-so del piano Juncker e, in particolare del FEIS, l’Unione europea ha deciso di semplificare il quadro degli strumenti finanziari attraverso il programma InvestEU. Il nuovo programma, infatti, riunirà sotto di sé quanto oggi previsto dal FEIS e da tutti gli strumenti settoriali, con l’obiettivo di stimolare ulteriormente gli investimenti, l'innovazione e la creazione di posti di lavoro in Europa.Al momento in cui scriviamo, la negoziazione sul prossimo Qua-dro Finanziario Pluriennale (QFP) non è ancora conclusa, dunque non possiamo indicare con certezza il budget destinato a InvestEU. Tuttavia, la proposta della Commissione europea prevede uno stan-ziamento di 15,2 miliardi di euro nel settennato 2021-2027 per cre-are una garanzia del valore totale di 47,5 miliardi (38 miliardi per il bilancio dell’UE più un contributo di 9,5 miliardi di euro atteso da parte dei partner finanziari che implementeranno l’iniziativa). Alla luce dell’esperienza maturata con il FEIS, la Commissione stima che la garanzia possa mobilitare investimenti aggiuntivi per almeno 650 miliardi di euro nel prossimo periodo di programmazione (quin-di con un moltiplicatore atteso pari a 13,7).
Il Fondo InvestEU pur volendo rimanere demand-driven avrà un focus sulle politiche prioritarie dell’UE e per questo sarà diviso in quattro finestre, che corrispondono alle seguenti aree di policy:• infrastrutture sostenibili (valore della finestra 11,5 miliardi di
euro);
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• ricerca, innovazione e digitalizzazione (valore della finestra 11,25 miliardi di euro);
• piccole e medie imprese (valore della finestra 11,25 miliardi di euro);
• investimenti e competenze sociali (valore della finestra 4 miliardi di euro).
Esiste un margine del 15% di flessibilità tra le diverse finestre.
Le finestre saranno divise operativamente in 2 compartimenti:• compartimento UE;• compartimento destinato agli Stati membri (che sarà approvvi-
gionato volontariamente dagli Stati membri che lo vorranno con una quota fino al 5% dei fondi per la politica di coesione a loro spettanti).
Una delle principali novità di InvestEU rispetto agli strumenti fi-nanziari esistenti nella programmazione 2014-2020 è che il Gruppo BEI non sarà l’unico implementing partner possibile (pur rimanendo di gran lunga il principale partner, con il 75% del valore della ga-ranzia pre-allocato). Previo un rigoroso processo di valutazione, la Commissione europea può selezionare altri partner, come le istitu-zioni finanziarie internazionali o le National Promotional Banks and Institutions (NPBIs), purché superino un pillar assessment richiesto dalla Commissione Cassa Depositi e Prestiti (CDP) è già stata valutata positivamente per 7 dei 9 ambiti (c.d. “pillars”) previsti, e sta lavo-rando per l’integrazione, in stretta collaborazione con la Commissio-ne Europea. L’obiettivo è quello di assicurare un impatto maggiore del programma, alla luce della vicinanza al territorio delle NPBIs, che potranno sviluppare strumenti più adatti alle specificità locali. Il Gruppo BEI mantiene comunque un accesso esclusivo al 75% della garanzia nel comparto europeo, mentre il restante 25% è riservato agli Implementing Partners (IPs) diversi dalla BEI, tra i quali CDP.
Ciò consentirà di assicurare un impatto maggiore del programma alla luce della vicinanza al territorio delle NPBIs, che potranno svi-luppare strumenti più adatti alle specificità locali.
FONDI STRUTTURALI (ESIF - European Structural and Investment Funds)
La programmazione 2014-2020 prevede un utilizzo strategico e si-nergico tra i programmi a gestione diretta (come Horizon 2020, COSME, Erasmus+ ecc.) e i programmi gestiti dalle autorità regionali (ovvero i Fondi Strutturali). Una parte di questi fondi, a seconda delle scelte di ogni entità regionale, potranno essere allocati al fine di cre-are strumenti finanziari. Le autorità regionali hanno dunque due possibilità: la costruzione di strumenti ex-novo (previa valutazione d’impatto da parte delle Isti-tuzioni europee) o l’utilizzo di strumenti “Off-the-shelf”.Questi ultimi sono strumenti finanziari standard, più rapidamente implementabili perché già approvati.
Gli strumenti standard appartengono correntemente a tre categorie, alle quali se ne aggiungeranno in futuro altre due:1. Risk Sharing Loan per le PMI;2. garanzie per le PMI (capped guarantee);3. prestiti per energie rinnovabili ed efficienza energetica (Renova-
tion Loan);4. fondi per gli investimenti per PMI e start-up (in previsione);5. fondi per lo sviluppo urbano (in previsione).
Nel caso in cui una regione volesse utilizzare uno degli strumenti fi-nanziari “Off-the-shelf”, sarà comunque tenuta a effettuare una valu-tazione ex-ante per dimostrare l’effettiva necessità di tale strumento nel territorio regionale, quindi l’esistenza di un gap finanziario in un determinato settore. Una volta scelto lo strumento da emettere, le autorità di gestione dovranno selezionare degli enti responsabili dell’implementazione.
Le soluzioni più comuni sono: 1. investire nel capitale di entità legale esistente e/o fondata ad hoc; 2. affidare la gestione degli strumenti a Istituti Finanziari Internazio-
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nali (IFIs) nei quali lo Stato Membro è azionista e/o a Istituti Fi-nanziari che agiscono nell’interesse pubblico sotto il controllo di autorità pubblica;
3. affidare la gestione degli strumenti al gruppo BEI; 4. affidare la gestione degli strumenti a enti di diritto pubblico o pri-
vato selezionati in accordo con le norme nazionali ed Europee; 5. affidare la gestione degli strumenti direttamente ad agenzie
in-house.
L’ultima soluzione è possibile soltanto per gli strumenti di debito (prestiti e garanzie) ma non per gli strumenti di equity (fondi e mez-zanino).
Garanzie per strumenti di finanziamento per le PMI cartolarizzati: supporto del credito cartolarizzato
Le operazioni di supporto del credito mirano a facilitare l’accesso al finanziamento delle PMI negli Stati Membri dell’UE e Stati che stan-no effettuando le procedure di entrata, e nei Paesi dell’Associazione Europea per il libero commercio (EFTA).
Lo strumento si incentra su: • prestiti a PMI;• garanzie su prestiti a PMI;• crediti di leasing di valore modesto;• crediti commerciali di PMI;• finanziamento Venture (prestiti/leasing);• microprestiti.
Vantaggi dello strumento: • le attività cartolarizzate del FEI sono valutate AAA/Aaa/AAA dalle
agenzie di rating;
• il FEI può vendere la protezione sul portafoglio sottostante;• trasferimento del rischio di credito e l’alleggerimento dei requi-
siti patrimoniali sono ulteriormente facilitati dal rischio nullo at-tribuito agli asset garantiti dal FEI (Basilea II), grazie allo status di Banca Multilaterale di Sviluppo;
• le garanzie del FEI sono offerte a prezzi competitivi, previo il completamento di un’attenta due diligence.
Iniziativa di cartolarizzazione ENSI
ENSI è una piattaforma di condivisione del rischio e cooperazione tra il FEI e diverse NPBIs, e più in generale istituzioni per lo sviluppo economico in Europa. Lo scopo di ENSI è incoraggiare e promuovere il finanziamento delle PMI attraverso il mercato dei capitali.
Vantaggi dello strumento: • ENSI fornisce finanziamento e sostegno al capitale, riduzione
della concentrazione del portafoglio e/o deconsolidamento dei portafogli di PMI per gli intermediari finanziari;
• accesso a un insieme di misure di sostegno congiunte fornite dal-le istituzioni partner dell’ENSI;
• un contesto armonizzato e trasparente con procedure semplificate; • coordinamento e rafforzamento di attività promozionali attraver-
so gli istituti di promozione Europei in modo flessibile, efficiente e trasparente.
Il mandato “capitale di rischio” della BEI (EREM)
L’accordo EREM è stato firmato tra la BEI e il FEI nel Marzo 2014 per semplificare l’accesso al finanziamento delle imprese europee.Con un totale di 6 miliardi di euro stanziati (fino a 4 miliardi di euro messi a disposizione dalla BEI integrati da 2 miliardi di euro prove-
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nienti dal budget del FEI), EREM mira a finanziare garanzie addizio-nali, strumenti di debito ed equity. EREM include diversi prodotti a supporto di attività esistenti oppure volti a rafforzare le posizioni del gruppo BEI usando strumenti finan-ziari alternativi per rispondere a concrete esigenze di mercato.
Nell’ambito di EREM, sono al momento disponibili quattro prodotti: • EREM supporto al credito per titoli cartolarizzati (ABS); • EREM per banche cooperative e piccoli istituti (CBSI); • iniziativa EREM per piccole e medie imprese (contribuzione alla
prima tranche mezzanine della struttura dell’iniziativa SME);• finanza di impatto sociale EREM (aggiunta all’esistente Struttura
di Accelerazione di Impatto Sociale (SIA).
EREM supporto al credito per titoli cartolarizzati (ABS)
Lo strumento EREM di supporto al credito per titoli cartolarizzati è un prodotto finanziario creato e gestito dal FEI. Per lo strumento EREM ABS il budget previsto è di 1,95 miliardi di euro, e permette al FEI di supportare le mezzanine tranches. In cambio, i beneficiari si impegnano a usare le risorse così liberate per erogare prestiti a piccole e medie imprese e alle imprese con pic-cola e media capitalizzazione. L’obiettivo dello strumento EREM ABS è infatti facilitare l’accesso al credito di queste categorie di imprese, le quali sono solitamente pe-nalizzate in sede di richiesta di finanziamenti tradizionali.
EREM per banche cooperative e piccoli istituti (CBSI)
EREM per banche cooperative e piccoli istituti (CBSI) è un prodotto di debito creato e gestito dal FEI. Il CBSI contribuirà ai fini del gruppo BEI, ad ampliare la gamma di intermediari attraverso cui opera e in particolare a raggiungere pic-cole banche cooperative e altri piccoli istituti che hanno un focus particolare su PMI e start-up. In tal modo il gruppo BEI si propone si sostenere gli enti finanziatori delle PMI, riuscendo così indirettamente a migliorare le condizioni e l’accesso al finanziamento bancario per PMI.
Fondo europeo 2020 per l’energia, il cambiamento climatico e le infrastrutture - Fondo Marguerite
Il Fondo Marguerite è un fondo d'investimento specializzato costitu-ito come società per azioni e basato nel Granducato di Lussemburgo.Marguerite si configura come un fondo azionario a lungo termine che si rivolge principalmente alle infrastrutture green nei 28 Stati Membri dell’Unione Europea.Il Fondo Marguerite ha un impegno totale di 710 milioni di euro, con 100 milioni di euro da ogni Core Sponsor (tra cui Cassa Depositi e Prestiti e il FEI), 80 milioni di euro dalla Commissione europea e 30 milioni di euro da altri investitori.Le quote hanno solitamente dimensione dai 30 ai 75 milioni di euro, ma possono eccezionalmente raggiungere cifre più alte a seguito di un accordo ad hoc.
Il fondo investe in:• investimenti pre-costruzione o durante la costruzione;• investimenti in attività operative che prevedono ingenti investi-
menti in conto capitale;• investimenti in quasi-equity (mezzanino, sub indebitamento ecc.).
Banche nazionali di promozione Le banche e le istituzioni promozionali nazionali (NPBI) sono entità giuridiche che svolgono attività finanziarie, di sviluppo e promozio-ne su base professionale, che hanno ricevuto il proprio mandato da un’amministrazione a livello centrale, regionale o locale di uno Stato membro.Tali banche agiscono come intermediari finanziari per gli investi-menti del Gruppo BEI diretti a progetti su piccola scala. Incanalano, infatti, i prestiti verso le imprese e le autorità locali nei loro Paesi d'origine e collaborano con il FEI nell'attuazione dei suoi mandati. Nel caso di InvestEU, le NPBIs riceveranno una garanzia direttamen-te dal bilancio europeo. Per l’Italia, CDP identificherà gli intermedia-ri finanziari sul territorio, per lo svolgimento del suo mandato. Le NPBIs nell’ambito di ENSI ad oggi sono: Bulgarian Development
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Bank (Bulgaria), Caisse des Dépôts Group (Francia), KfW (Germania), Cassa Depositi e Prestiti (Italia), Marguerite Fund (Lussemburgo), Bank Gospodarstwa Krajowego (Polonia) e Instituto Crédito Oficial (Spagna), questi istituti si sono impegnati a cofinanziare progetti e piattaforme di investimento. Le NPBIs hanno un ruolo importante nel catalizzare i finanziamenti a lungo termine e negli ultimi anni hanno compensato il necessario processo di riduzione dell'indebitamento delle banche commerciali. Esse, infatti, hanno un ruolo importante nell'attuazione degli stru-menti finanziari dell'UE al di là del piano di investimenti poiché con-siderando la loro conoscenza e l'accesso ai mercati locali, sono fon-damentali per ottenere la massima copertura e il massimo impatto economico, soprattutto nel sostenere le piccole imprese.Le NPBIs agiscono anche come co-finanziatori o co-investitori, sia per progetti individuali, sia per piattaforme di investimento o stru-menti di investimento. Esse fanno in modo che i progetti importanti che hanno difficoltà a ottenere finanziamenti prendano vita. La BEI collabora con le banche di promozione nazionali in vari forum internazionali e attraverso diverse organizzazioni. L’ELTIa (European Association Long-Term Investors) è il principa-le forum per la condivisione di informazioni ed esperienze: istituita dalla BEI e dalle principali NPBIs nel 2013, ha sostenuto principal-mente il Piano di investimenti per l'Europa.
Bruxelles, luglio 2020
Cos’è e cosa fa il GIURIIl GIURI è una piattaforma informale che riunisce gli uffici di colle-gamento e di rappresentanza degli interessi degli stakeholder italia-ni presso le istituzioni europee, operanti nel settore della Ricerca & Innovazione (università, centri di ricerca, industrie, associazioni di categoria, intermediari finanziari, regioni ed enti locali).
Lo scopo del GIURI – fin dalla sua istituzione, nel 2011 – è facilitare e migliorare l’interazione, lo scambio d’informazioni e la coopera-zione tra i suoi membri, i rispettivi sistemi di riferimento nazionali e le istituzioni europee. La piattaforma pone particolare attenzione alla condivisione di esperienze e know-how nel settore della ricer-ca e dell’innovazione in ambito europeo, con particolare riguardo al Programma Quadro d R&I e ai dossier politici d’interesse.
Le attività del GIURI mirano a promuovere lo scambio d’informazio-ni e la creazione di valore aggiunto per i membri. Il GIURI organizza, con cadenza regolare, incontri informativi e di approfondimento con i rappresentanti della Commissione Europea, gli europarlamentari, il consigliere scientifico della Rappresentanza Permanente dell’Italia presso l’UE, i Rappresentanti Nazionali nel Comitato di Programma di Horizon 2020, oltre a un ricevimento di networking annuale. Nella programmazione delle attività del GIURI è prevista la costituzione di Gruppi di Lavoro e Task Force su argomenti specifici, oggetto di interesse per alcuni dei membri.
A partire dall’autunno del 2017, in previsione dell’avvio del processo di definizione del Nono Programma Quadro di R&I (Horizon Europe), il GIURI ha intensificato la propria attività di rappresentanza degli interessi a livello UE della comunità italiana di R&I.
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