Storie sui muri

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alcuni curano più la bellezza che l'intelligenza, non hanno tutti i torti; visto che molti hanno più occhi per guardare che cervello per pensare.

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Storie sui Muri

di

Enrico Marra

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TSO

(TRATTAMENTO SANITARIO OBBLIGATORIO)

Vedo strano, e solo con un occhio. L'altro occhio mi pesa, non riesco ad aprirlo. Cerco di muovermi ma le mie braccia sono legate con fascette di plastica al letto. Non so che plastica sia ma è resistente, molto resistente. Toh, anche le gambe sono immobili, e non posso

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cambiare posizione. Sento che mi stanno parlando, vedo figure bianche opache che emettono suoni senza senso. brlzzz, brlzzz...Osservo rapito, tutti quei ragni e le bisce che zampettano e strisciano sul soffitto, sono un infinità; si muovono a caso e ogni tanto cadono. Plop! Qualcuno mi sta toccando, ma non riesco a schiodare gli occhi, o per lo meno un occhio, dal soffitto."Signor Marra". Un volto si avvicina al mio occhio. "Sig. Marra sa dove si trova? Mi sente? Mi capisce?" Vorrei rispondere; la mia parte subcosciente me lo impone, ma se non tengo d'occhio tutte quelle bisce, mi cadono addosso come frattaglie di carne umidiccia. Ecco, l'altro occhio si è liberato un po'. Fisso un grande ramarro, una sorta di lucertola gonfia che fa un giro sul mio viso e si rimette sempre allo stesso posto, sul mio occhio destro. Sempre lì."Sig. Marra, questo è un TSO. Sa cos'è un TSO?"

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Ma che cazzo vuole questo. Non posso guardarlo, non lo capisce? Non mi capisci?

Se solo quella cazzo di serpe ramata non si muovesse troppo non cadrebbero tutti questi ragni e perfino i gatti. I gatti. Il cazzo di ramarro si riposa con il suo bel culone sul mio occhio. Sul bulbo biancastro e gelatinoso."Sig. Marra, lei è sotto trattamento coatto da parte dello Stato Italiano per mezzo dell'art. 56 del codice penale sullo stato di necessità". Non me ne frega nulla, dettagli. Quello che mi tormenta è un'altra storia. Se quella grossa serpe lassù dovesse cadermi in bocca?Quello è il problema vero, ora come ora. Non ricordo nemmeno perché sono finito qui. Ho qualche flash mnemonico. Qualche flash... ero in giro di notte e ricordo vagamente che parlavo parlavo e camminavo camminavo a mezzo

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metro da terra. Quella merda di coca mi stava facendo volare d brutto. Ecco! Un serpentello è caduto dal soffitto! Lo sapevo cazzo! Avevo credo, Sette o otto spade già preparate piene di coca (era notte). Ogni tanto mi fermavo e toglievo il cappuccio della mia ago cannula e me ne sparavo un paio, solo un paio. Per farle andare su di botto spingevo tutto il pezzo dentro la vena, e volavo. Cazzo se volavo. No! Il gatto sulla gamba sinistra mi ha addormentato la gamba. Da principio era caldo ed anche piacevole, ora mi sta rompendo il cazzo. Toglietemi questi animali di dosso!"Signor Marra, signor Marra?..."Gli vorrei dire che non posso rispondere. Non li vedono, non li vedono muoversi lungo il soffitto e sulle croste delle pareti. Su e giù, avanti e indietro. L'occhio, l'occhio. Ero su una strada molto grande ma non passava nessuno. Di due ne ho fatta una. Ho tolto il

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cappuccio e l'ho mandata su, di botto. Respiravo, respiravo con un ffffff... affannoso. Ecco cos'era, cos'era? Mi sono paralizzato e lo sono ancora. Sforzati di pensare con raziocinio, amico. Cerco di ascoltare quello che stanno dicendo e prendo atto di essere legato al letto. Cazzo, un'altra volta. "Non accadrà mai più", ripetevo e ripetevo a me stesso. Se solo 'sta cazzo di lucertola si togliesse dal mio occhio, già andrebbe meglio, capite? Già andrebbe meglio. E ancora, potrei controllare tutti i ragni che cadono. Magari contarli, perché no. Contare i ragni. Contarli. 1, 2, 3... ragni su di me. 4, 5, 6.Sento lo psichiatra dire: "allora fategli una fiala di Aldon da 1000 ogni 3 ore fino a che non passano i sintomi" e ancora: "sparategli del gabbapentin e Alprazolam (Xanax) endovena all'occorrenza. Dosi massicce se serve, dosi massicce, mi raccomando".E se ne va. Se ne va

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davvero, mica per scherzo. Zio Paperone e Pluto vicino al mio fianco. Sono simpatici e amichevoli. Eccoli! Sono tutti composti seduti sul letto accanto. Mi guardano con affetto sincero. Ciò che mi stupisce è perché non mi tolgono questa cazzo di lucertola dall'occhio. Toglietemela!Sento sbattere la porta e le mie orecchie si chiudono come se fossi in una stanza insonorizzata, lasciandomi solo. Solo con le grida degli animali che sbucano dai buchi delle pareti bucate del mio Io. Sono una gracile e spaventata preda. E allora ci provo. Provo a dirmi che non è vero tutto questo, anzi nulla di vero, ma ogni volta e ancora una volta, tutto lo spazio e la galassia scoppiano con questa cazzo di lucertola nell'occhio. Da ragazzino ne ho bruciate troppe. Potevo ammazzà pure questa! Peserà un etto questa merda di lucertola, mentre sento gridare da fuori la mia porta. C'è un tipo, che a quanto ho

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capito, dice che l'ho mandato a sbattere contro un palo perché dormivo in strada. Questo dice lui. "L'occhio ha riportato seri danni". Il MIO occhio. Ma parlano di me?E la lucertola si rigira sul mio occhio. Si rigira. Penso: "Come possono liberarmi?"Esco e me sparo un etto di coca. Tutti gli animali sul soffitto ballano senza sosta la loro danza ansiogena e delirante. Bah!!

Che strani questi animali.

Piero Fellini devi morire

Tutto iniziò li; in una stanza sporca di una vecchia macelleria o meglio un posto dove si sterminavano in massa animali. Il Mattatoio. Siouxsie parlava del proprietario del grande magazzino dove lavorava con enfasi colma di odio. Siouxsie era in piedi e concitata ci narrava l'ennesimo sopruso subito dal proprietario

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detto il monarca o meglio tale Piero Fellini. Il Piero aveva una Tipografia con 700 dipendenti e prendeva tutti i lavori o commesse che poteva fottendosene degli orari, turni sindacati che per quanto piccoli cercavano di fare la loro parte per ottenere quel minimo di diritti che a volte diamo per scontato. Pezzo di merda esclamava Siouxie; e ancora: mi sono rotta il cazzo! Il Fellini aveva preso l'ennesima commessa di lavoro piegando tutti i lavoratori a suo spasmodico bisogno di guadagno. 800€ al mese per 14 ore al giorno era davvero da vampiri e Siouxie ne manifestava tutta l'entità. Lo voglio far saltare in aria porco Dio esclamo! Era in piedi con la sua gonna rossa lunga fino ai piedi e si intravedevano i suoi anfibi sporchi con i lacci sciolti. Siouxsie è una ragazza fuori da mondo 33 anni bruciati nel sistema e perennemente in lotta con lo stesso. Molto carina con i capelli rossi tinti quasi

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umidicci, praticamente sporchi di tutto. Eravamo li da circa 2 ore, ero in terra con 6 bottiglie di birra vuote vicino una mano e guardavo Siouxsie agitava le braccia a dava calci alle bottiglie sparse in terra; era bella mi piaceva Siouxsie. Massimo giocava distratto mettendo un dread nella bottiglia del vino rosso. La storia è questa; eravamo in 4 e meditavamo come far saltare in aria il coglione fascista del Piero Fellini schiavo e schiavista di un sistema fascista imperante. Mauro; un tipo poco presentabile per i suoi capelli lunghi e la barba che lo rendevano definendolo con un aggettivo: bombarolo. Prese il braccio di Siouxsie e le disse: sistemiamo il tipo? Siouxsie si girò verso di me e disse: Cosa ne pensi Enrico? Anch'io avevo un gonna nera larga e lunga fino ai piedi con i miei anfibi senza lacci e peggio capelli lunghissimi e barba misto Cristo e il ladrone. Ero in uno stato

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schifoso per di più alterato dalla quantità di alcool nel corpo. Mi alzai e dissi: Vada a fottersi il bastardo. Siouxsie soddisfatta disse; come facciamo rivolgendosi di nuovo a me. Mauro si intromise col suo fare matto e disse: io lo vedo bene con una bomba sotto il culo il bastardo. Di li a poco decidemmo di studiare tutti i movimenti del sig. Piero Fellini, lui aveva un Suw Nissan di quelli spaziali moglie 2 figli, amici del tennis, del golf e del poker. Mentre i suoi operai lavoravano 14 ore al giorno lui aveva il piacere della sauna e massaggio tutti i giorni in un ritrovo per puttane che si spacciavano massaggiatrici.Tempo 2 settimane avevamo messo su una strategia degna di 4 scemi con un folle piano per farlo saltare in aria. Non avevamo messo in conto che 700 famiglie sarebbero rimaste senza stipendio e lavoro, anzi non ce ne fregava un cazzo; l'intento era farlo brillare e morire

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degno di un fascista. Il piano era piazzargli una bomba segnale attivabile tramite lo squillo del cellulare ben piazzato con lo scotch su un esplosivo militare semisolide ad alto potenziale, concepito per le forze militari e rubato abilmente da Mauro dietro dritta (dritta_ termine usato a Roma per dire: soffiata) di un amico che lavorava come mulettista nei magazzini della DIA ( Direzione investigativa antimafia). Ero con Siouxsie in macchina (macchina per modo di dire) una peugeot 103 nera tutta bozzi e vetro sinistro laterale rotto. Dovevamo trovare un cellulare Nokia l'unico che attraverso del filo elettrico collega l'ingresso per la ricarica del telefono ai due versi + delle pile AAA, collegando la miccia del petardo al lato - sempre con del filo elettrico che abbiamo facilmente reperito. Sapevamo che a quel punto accendendo il telefono e mettendolo

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in modo vibro quando lo chiameremo. innescherà la nostra "bomba" ossia vi sarà un piccolissimo impulso di energia (che si dilagherà per la legge di Uch grazie alla vibrazione prodotta) sufficiente a mobilitare i neutroni nelle due batterie che trasmetteranno l'impulso, tramite il cavo elettrico, alla miccia la quale si incendierà a farà esplodere il petardo e automaticamente. Sapevamo che il C3 era molto efficace ma diveniva friabile nell'acqua fredda e cazzo pioveva ininterrottamente; ma tutto era pronto. A quel punto eravamo in ballo e non saremmo più tornati indietro. Non era sparare alle gambe o in faccia ma era farlo brillare e questo ci eccitava da matti. Esaltati ci ritrovammo al centro guardandoci soddisfatti, ognuno aveva svolto un compito al fine di un atto che per noi era come perdere la verginità. Imparare a far brillare in aria

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qualcuno o qualcosa eravamo terroristi tosti on la testa e la voglia di fare qualcosa di grande. Al centro l'aria era selvaggia chi beveva, chi fumava, ballava o rideva; domani era il grande giorno. BOOM! Ero in un angolo in terra su un materasso con Siouxie praticamente spalmata sul mio corpo, ci coccolavamo, la sua guancia era calda al tocco della mia mano e amavo la sua pelle bianca in contrasto ai suoi capelli rossi arruffati e sporchi. Ci carezzavamo e parlavamo di libertà, di futuro e giustizia sociale.Tu non mi comandi non sei un cazzo era un verbo. Io sono la mia proprietà, e lo siete anche voi,avete imparato ad ottenere il vostro sporco mondo toccandolo coi guanti ma odorando comunque merda. Pensavamo, quale era stato il primo giorno in cui ci eravamo sentiti vivi come un esseri umani? In quale giorno della nostra vita eravamo arrivati a essere svegli e

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consapevoli moralmente di noi, motivati da nient'altro che dalla nostra autodeterminazione, questa anarco e astratta idea di come dovrebbe comportarsi un uomo libero. Quanto avevamo espresso questi sentimenti fisicamente, in molte lingue e comportamenti, molte volte prima che come un cane fa col padrone per avvertirlo che sta accadendo qualcosa. Ma quanto quelle idee espresse a parole, nei concetti, è stato in quel momento, se dobbiamo tracciare una linea luminosa, che ci ha fatto smettere di essere animali ed è diventare un esseri umani (presumibilmente liberi). Sognavamo eravamo storia pur se piccola: la nostra piccola storia rivoluzionaria. Il fiato e l'enfasi dei discorsi tra me e Siouxsie aveva un effetto erotico e i nostri corpi nel parlare si toccavano dolcemente tra piccoli spazi di forza dominante se pur sorridente. Avevamo bisogno di darci piacere,

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prendemmo le bottiglie ci alzammo e cercammo un posto per avere intimità: libera intimità. Siouxsie mi prese la mano, aveva fatto una busta nella quale aveva messo 2 bottiglie di vino, pizza buttata dentro cosi senza carta e 3 ceres. Camminavamo nel buio dei locali parlando pindarico tra noi di libertà e destino. Dopo aver dichiarato questo, molto probabilmente qualcuno ci dirà; vi ha portato fuori il destino forse poteva andare meglio. Ma il nostro era un urlo, indignazione e la capacità di non comprendere questo come un crimine contro la nostra autonomia. È possibile affermare che questo stato è dominante, anche se sappiamo che non è possibile per una persona di dominare un altro. In realtà, ciò che è stato fatto a noi non è una posizione dominante, ma semplicemente un puro esercizio di coercizione subdola e fascista. trovammo una stanza con un

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materasso e una coperta non sapevamo di chi fosse, ma era in penombra e sentivamo lontano WAR di Bob Marley. Ci spogliammo e ci coprimmo abbracciati stretti. Tra poche ore avremmo fatto il salto. Siouxsie mi baciava il collo tra il sonno e le veglia e il suo corpo emetteva segnali sessuali espliciti. Era sdraiata e mi stava con la gamba sopra l'uccello muovendosi e poggiando la sua clitoride sul fianco, spingendo di tanto in tanto. Abbiamo scopato; il resto è privacy. Bellissima privacy.Il giorno; un dolore forte sotto la spalla, la schiena a pezzi, lei è su di me e una bottiglia sotto: ecco il dolore. Via Monteverde Roma 8 gennaio 1998, attendiamo che Piero Fellini la sanguisuga esca e vada in via Palermo a farsi il suo cazzo di trattamento alla pelle, al viso e al cazzo. Morale va a puttane. Ma sappiamo che parcheggerà la Nissan in un parcheggio aperto

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davanti al ministero; e lì agiremo. L'ordigno è preparato a puntino da Mauro e quel pazzo del Molotov un tipo che lasciò da genio l'università trovando noiosa e riduttiva la fisica nucleare. Aveva preparato lui l'ordigno. Il piano era entrare nel parcheggio e metterlo nel vano esterno della parte posteriore della Nissan. Il cellulare attaccato avrebbe vibrato alla nostra chiamata e fatto brillare l'auto con quel fascista di merda sopra. quindi, seguirlo attendere che fosse all'aperto e fatto saltare in aria. Esce finalmente il Piero Fellini, ben vestito pelle luccicante valigetta in mano e camminata sicura di sé. Noi siamo tutti seduti poco lontano su un muretto con la sensazione del primo esame alle elementari. Attendiamo che salga e parta ma una zecca di merda lo ferma chiedendo dei soldi; Il tipo (Piero Fellini) prende il pacchetto di sigarette e gli offre una sigaretta

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sorridendo. Cominciano a parlare porco dio non smettono la secca sorride con Il Fellini lo tocca sulla spalla e parlano di valori umani. Vediamo Il Fellini dargli in mano 100€ e mandarlo al bar lì vicino. La zecca entra ed esce dal bar in pochi minuti con 2 ceres in mano e una busta bianca con dei tramezzini credo. Ahhahha cazzoooo!! Si appoggiano su un muretto distante la Nissan del Fellini, mangiano e bevono insieme mentre il tempo passa. All'improvviso BooMMMMM; la macchina del Fellini salta in aria creando un boato pietrificante. Silenzio dopo il boato, vocii, urla, caos nella piazza. Il cellulare ha vibrato e tutto ha funzionato a parte il fatto che Piero Fellini non era in macchina. Ma perché cazzo! Cosa è accaduto; nessuno di noi ha chiamato il cellulare per far saltare in aria la Nissan? Poi abbiamo compreso la paradossale verità: Wind servizio informazioni il suo

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cellulare è stato attivato, per privati e aziende, le offerte internet mobile, i piani tariffari per ricaricabile o abbonamento e le promozioni del momento! BENVENUTO IN WIND porco dio!Che rivoluzionari falliti e di merda che siamo; nessuno è il capo di nessuno, tranne te stesso. Io non sono il capo di nessuno tranne me stesso.

Siamo una folla; ci guardiamo negli occhi tutti trovati nel fondo di una valle lussureggiante. La maggior parte concentrano gli occhi a terra, in modo che ogni passo sia sicuro, ragionevole (e redditizio!). Ma tra questa maggioranza di benpensanti ci sono alcuni visionari che si concentrano non più solo sulla piattezza del terreno. Questi pochi stanno studiando gli alberi intorno, guardando le stelle, descrivono colori di insetti, il monitoraggio del

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movimento del vento, e le osservazioni si che svolgono sono infinitamente ignorate dalla massa dei sonnambuli robotici.

Questa è l'importanza del poeta nell'esistenza umana, l'artista del potenzialmente umano, il musicista della fantasia umana, il genio dell'esplorazione umana. I poeti danno profondità alla vita umana, essi rendono alla realtà una dimensione più ampia.

Quando si parla in astratto si può assumere e dettare gli effetti che la morte imprime dentro di noi. Ma per qualcuno che è stato vicino o è caduto in quel buco nero tenebroso è pronto ad ammettere che non ci sono principi in cui possiamo prevedere la nostra reazione a questo incontro spaventoso. Triste o felice non so; NOI ci facciamo prendere dal panico sotto la minaccia della morte,

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Questo abisso di verità che ci inghiottirà tutti, al di là di chi è saggio e folle e allo stesso modo, di chi è sano o pazzo.

Che peccato! Miliardi di esseri umani a camminano su e giù per le strade e come poveri pazzi mezzi mangiati dalle pere indotte di illusioni in agonia, mentre un battaglione di batteri sta lentamente divorando le loro interiora. Li ho guardati come se fossi un uccello che era stato colpito e non c'è altro da fare che aspettare la mia morte; è inevitabile. L'offerta è polpa bianca di granchio, dolce tentazione ma nessuno avrà mai un altro morso, la sua seduzione è mutilata dalla disattenzione di ... chi? Di tutti NOI!

Penso spesso che penso troppo. Il mio IO galleggiante vive passivamente nelle correnti morbide dell'acqua mentre io passo le mie

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giornate in cerca di qualcosa di più profondo che le basse profondità della riva. I miei parenti mi rimproverano di essere troppo lontano dagli esseri umani, Ma trovo molte cose nel mondo umano, e anche se non appartengo ad esso spero di poterlo visitare senza impertinenza. Vedo molto di più del loro del mondo che calpesto con i piedi sulla terra. Spero che le mie parole saranno ricevute come qualcosa di più che semplice che il parlare di un ciarlatano. Un'anatra ha molto più da dire di un semplice ciarlatano.Non abbiate paura di svegliarmi dai miei pensieri in trance profonde quando guardo verso il mare aperto. Lo faccio spesso perché io sono alla ricerca di qualcosa, qualcosa che non posso ancora vedere né definire.

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NIETZCHE; f o t t i t i ora.

Bino e Turi

Il tramonto è meraviglioso,il mare azzurro come un paradiso si perde nello sguardo attonito di Bino. Bino è un ragazzo di 17 anni che vive in un isola sperduta della Sicilia. Un po vissuto già;cominciò a pescare in tenera età. Tutto ciò che conosce della vita è una madre forte e

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determinata in una battaglia assurda di vita vissuta. Una vita fatta di fame e rinunce.Bino; vive in un garage con la mamma e il nonno Turi (salvatore).Hanno un casa si;ma vivono con l'affitto della stessa ai turisti ingordi di bellezza. Bino;ha poche cose nella vita,una tra queste è certa:non ha certezza. Passa le sue giornate tra le spiagge gli ombrelloni a un prezzo giusto per i turisti;nessuno del posto. Turi; Bino stai al timone. Nonno:non si pesca nulla oggi? Turi; Oggi è una giornata per prendere i sole Bino,appoggiandosi su un fianco:Bino rispose:nonno non ti senti bene;chiese Bino. Un dolore al petti Bino ora passa,tu non perdere la rotta siamo quasi al porto. Stasera sarà un ponte non una barriera esemplare Bino lo vedi?Migrano balene e gli uccelli migratorimigrano gli esseri umani. Nonno

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cosa dici?Non li vedi quanti sono li a gridare?Bino prese un binocolo e vide un onda umana di persone che gridavano. Aiutoo!!Help-me!!Aidè!!Un grido di aiuto in tutte le lingue cambiò in pochi secondi la sua vita. Si appresto alla radio aiuto anche lui gridava. Ci sono persone in mare;aiuto!! Dall'altra parte della radio una voce rispose:non vi avvicinate non fate salire nessuno in barca. Bino sbalordito disse:nonno li dobbiamo ignorare?Turi con la sua lunga barba bianca da lupo di mare;rispose:La mia legge è la legge del mare.Io non lascio nessuno affogare Bino!! Avvicinati a loro li tirerò su uno per uno. Bino fece una veloce manovra e vide ciò che in vita sua mai pensasse fosse possibile:il crudele destino di nascere in un mondo assassino. Si chiese?Ma che fanno in mare tutte queste persone?Chi le ha abbandonate sole?Ma non ebbe tempo era lì;tirava su corpi

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straziati dal mare corpi umani,vite,emozioni,sguardi,dolore;troppo anche per lui.Ma Bino è forte lui li tira in barca li sdraia gli dà acqua e Turi lo segue dicendo:grande pesca oggi Bino,tra i pesci più belli abbiamo pescato esseri umani. Bino era intento a bagnare le labbra dei ragazzi venuti da mare. Turi disse:Bino lo sai in che guaio ci siamo cacciati?No nonno,aiutare è peccato?Turi rispose:aiutare non è peccato Bino,ma la legge italiana ci sequestrerà la barca dopo averci denunciato. Bino disse nonno;ma li dovevamo lasciare a mare?Turi rispose;Bino non si lascia un uomo in mare è la mia legge!Bino guardò il nonno intento ad aiutare tra gli occhi tristi e impauriti di chi non sapeva dove era,con chi,e che lingua si parlava. Ma Turi disse:Bino;non c'è nulla da parlare,ti guardano negli occhi saturi di mare. Da lontano il vento fermò il suo

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lamentare,per lasciare posto al suono della corvetta militare. Andate al porto;vi scortiamo disse la corvetta tra le divise di pattuglia e le facce poco umane. Arrivati al porto Bino attraccò la barca come fosse davanti a un plotone in esecuzione. Un comandante ben lustro dei suoi valori militari disse a Turi:mi dia i documenti della barca e la licenza di pescare. Lei è nei guai incalzò il militare. A favorito l'immigrazione.Turi sorridendo disse:Capitano ora le cerco i documenti ma mi dica?Dovevo lasciarli in mare?Il capita con fare compito rispose:non doveva portarli in territorio italiano. Bino esultò dicendo:allora cosa cambia Capitano della mia minchia. Non è forse come affogarli? Turi prese i nipote in presa la suo impeto e lo trascinò in cabina dicendo:lo vuoi capire che ci siamo giocati la vita aiutandoli?Nonno disse Bino:mia madre mi ha insegnato che non aiutare e non guardare è

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come fare. Turi disse al nipote;Bino fidati di me. Cercò in un vecchio cassetto una parvenza di fogli di carta che potessero avere una somiglianza a documenti mai letti. Turi eredità la sua barca dal padre morto molti anni or sono. Per la sua legge la bara era sua e basta. Cercando di essere cortese disse:ecco capitano. Il capitano lese quel che era solo un pezzo di carta stracciato di documenti e disse:ma questa barca non è sua?Turi rispose toccato nel vivo:questa barca era di mio padre,lasciata a mio fratello che poi anche lui è deceduto e a me. Il capitano disse:ma non è mai stato fatto un passaggio di proprietà?Turi perplesso sorrise;proprietà?Ma capitano questa barca è sempre stata della mia famiglia e quella è mia proprietà?Il capitano come se Turi non avesse parlato esortò dicendo:questa barca è sequestrata per favoreggiamento all'immigrazione clandestina. Turi

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scuro in viso disse:se salvare esseri umani è un delitto tale:capitano io sono colpevole. Vede capitano disse Turi:io vivo da sempre nel mare e conosco solo il mare capitano. Ora se io amo la vita e se aiutare persone è reato;capitano:io non riconosco questo stato. Il capitano sequestrò la barca a Bino e Turi nell'immediato. La battaglia infinita è appena cominciata. I poveri aiutano i più poveri i deboli aiutano i più deboli. Quello che non hanno capitò;è che un uomo di legge non può insegnare la vita a un uomo di mare.Gli uomini fanno leggi e la natura umana sovente le ignora perché non esistono leggi oggettiva-mente applicabili a un individuo pensante.

Canto onore ai fratelli siciliani fratelli di isole che non sono sulla carta la strada per la vita,porta

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nell'Europa nuova dottrina, Europa che seppellisce i suoi cadaveri in cantina.Loro sono il cammino della nuova cultura che viene dal mare;che schiva corvette militareTra fame sole pesci e gabbianiaccolgono i fratelli strematida un viaggio; un museo dell'orrore.

6 gennaio anno 2000

Traffico da impazzire Roma la befana. Sono in macchina e scodo tra tante cercando un varco per entrare al centro. Pz Navona destinazione Anna. Lei mi sta aspettando e la voglio ad ogni costo..entro in centro cerco posto e mi destreggio per un parcheggio. Lo trovo e faccio manovra azzardata ma si ci sono! Che culo

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parcheggiare il 6 gennaio a Roma. Arrivo nella piazza gremita di gente che indifferente gira tra vetrine e bancarelle. La vedo da lontano seduta su una panchina a cavalcioni. Cazzo com'è bella toglie il fiato. Non sono al meglio ho i capelli fino al culo e mai pettinato,ho la gonna nera lunga e larga col Kefiah palestinese;la barba lunga e un camicione fini ai piedi. Sono Cristo. Lei da lontano mi sorride è bella e lo sa, conosce il suo potere su di me. MI dice:siediti!Io mi siedo e lei:non così una gamba da una parte e una dall'altra. Non ho le mutande e il marmo è freddo dico;lei risponde come se non avessi parlato;siediti ti ho detto!!Ok,allargo le gambe e metto il mio culo su quel marmo di un sei gennaio. E' gelato ma ora le mia gambe reggono le sue. Anche lei ha una gonna larga e non credo sia un caso. E' raggiante come un sole è bionda come il piacere e sa

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sfiorarmi come fossi uno strumento che spara note a piacere. Lei sa confondermi. Ci guardiamo molto negli occhi e non ci diciamo nulla le parole sono pleonastiche ora;è lei il mio tempo. Mi guardo intorno vedo bambini con le mamme pianti e capricci senza fine e non ascolto. Non sento nulla lei è lì e io sono Cristo risorto. Ci sfioriamo le labbra in un sussulto è unica e anche sfiorarla mi rende il pene adulto. Sento la sua mano sotto le gonne che coprono un tumulto,mani fredde e delicate che mi afferrano lì..mi sento un primate al punto tale che tutto scompare lei mia ha in mano e io sono il suo animale. Sa muoversi con destrezza ogni movimento è l'ennesima carezza che mi spezza,la mia convinzione di poter controllare ogni situazione. Il freddo marmo su di me non ha potere;lei mi ha tutto nelle mani e muove,ora è lei il potere. Piano piano tra le grida della gente,diligente si muove ma non si

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vede niente. Solo il piacere sul viso devo coprire per le sue mani che sa muovere fino a farmi impazzire. Oh cazzo benedetto con me tu non ci parli ma a lei cosa gli hai detto?Perché sei così possente e gli rispondi e io mi sento un deficiente?Con 2 gonne sulla panca non si vede un movimento lei è una Dea sa controllare tutto. Controlla anche me il mio orgasmo lo decide e con reverenza incide per portarmi oltre un confine:ci riesce bene non lo nego e qui lo dico. Ha un potere nelle mani e il mio cazzo mi ha tradito lui non mi risponde non mi parla,parla solo alle sue dita. Sono sconfitto come uomo non decido. Lei sa farmi esplodere di sesso senza chiedermi il permesso. Ora lei è un fake e mi parla senza volto mi credeva morto e io invece son risorto; sono qui ancora accorto alle tue fantasie in atto che di certo più non scordo.Ciao Tesoro mi hai ritrovato!!

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10.10

Cazzo cazzo!!!! E' tardi;lo sapevo. Scendo dal soppalco di corsa con un numero in mente le 9.00 e alle 8.30 mi passava a prendere il tipo dello studio con la macchina. Ok;respiro,primo:dove cazzo stanno i vestiti in sto casino. Un giorno mi rifarò una casa mia ma non ricordo dove sono ora e perché Ok,

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pantaloni maglione e sono vestito;alle mutande penserò dopo. Bagno bagno,c'è silenzio ma non ho il tempo di mettermi un po di musica;troppo silenzio = (angoscia).Il silenzio è troppo uguale a se stesso. Inciampo e praticamente cado nel bagno deambulando,specchio, spazzolino,dentifricio;la barba lunghissima da sopravvissuto stile alive. Devo dire un bagno malridotto e sottosopra come perfetta cornice di me. Metto le mani tra i capelli non mi passa lontanamente l'idea di toccarli,visto da qui sembro la pubblicità del viagra: tutto sale suOk!! Ora prendo la mia ingombrante chitarra acustica,corro corro batto per uscire dalla porta(cazzo!!).Non so perché scendendo le scale mi gira vorticosamente la testa,ma vado come un treno fuori dal portone.Quanto spazio luce rumore e

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suoni;soprattutto aria:riempio bene i polmoni del mio smog e vado alla fermata. 9.25 sono stato veloce in fondo,vedo facce tristi in attesa dell'agognato 97 che mi porta in centro ma vedo macchine provviste di una sola persona a bordo che passano sfrecciando facendomi arrivare la polvere dell'asfalto in viso. ECCOLO!!!!Visto da fuori non promette bene,è come al solito pieno come un uovo.Ma si dai;tolgo la chitarra da dietro le spalle mettendola davanti a me salgo e mi faccio posto:oggi gli va male a questi ahahha mi sono anche ingrassato e la chitarra acustica con la custodia sono praticamente un altro passeggero. Mi stringo mentre una signora sovente mi spinge e si appoggia facendomi a mia volta appoggiare a un signore dietro me che mi guarda a causa dei miei capelli. Non dico nulla;ma ogni curva e frenata è la stessa dinamica.terza fermata Pz. Irnerio

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(Roma). So che tutti scendono per prendere la metro;non mi muovo e l'autobus si svuota dalle formichine ben vestite;finalmente aria e posto a sedere:me ne prendo 2 uno per me e uno per la chitarra. Fermata Pz Venezia (Roma)Assorto nella mente tra i miei versi in prosa rimango scioccato vedendo una miriade di gente in attesa;dentro me penso (non saliranno mica tutti qui); il mio quesito non merita risposta. 9.44 sono praticamente soffocato dal cappotto di un anziana signora romana che ogni tanto mi spara qualche loffa nascondendo il rumore ma profondendo sul mio viso qualcosa di sconvolgente;se fosse droga:ora sarei in overdose. Chiedo signora vuole sedersi?Mi guarda dall'alto ammicca un sorriso;cerco di alzarmi sgusciando tra la signora e un altro signore stile:me so magnato sto monno e quell'altro. Mi alzo e cedo il posto chiedendo posso lasciare

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nell'angolo la chitarra?Annuisce sorridendo. Il tizio da dietro mi spara una cazzata romana nell'orecchio:ma che metti le dita nella corrente pe pettinatte i capelli!! Sorrido di rimando e rispondo:è che ha tua moglie piace che li porti così...Mi guarda strano in una strana psico-guerra di sguardi. Mi scruta e dice: a belli capè mi moje è questa l'hai fatta sedè Te!!! Che figura di merda la moglie era la scureggiona col cappotto stile farà schifo ma l'ho cucito io da sola. Prendo la chitarra e mi defilo è ora; devo scendere:fermata nomentana. Mi accingo al portone dello studio,citofono,nulla;riprovo con insistenza:nulla. Chiamo il tipo al cell:tuu tuu...pronto!!Dico;mi apri è un ora che sto qua fuori!!Dall'altra parte del cell il tipo mi ascolta blaterare e risponde: Enricoooo sei fuori di testa;stamattina dovevamo riposare l'hai detto tu!!! Di gelo chiudo il cell

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e cerco un bar. Ne trovo uno all'aperto mi siedo;arriva una ragazza asciugandosi le mani tra i vestiti e nel frattempo dicendo ciao sono Liz cosa ti porto?Stordito un attimo dalla semplicità della sua bellezza, rispondo sommessamente sorridendo dentro:ciao Liz buongiorno a te.Tramezzino e 2 ceres è la scelta;volevo prenderne 3 per iniziare bene la giornata.Lei arriva con quel viso e quei capelli arruffati che cadono quasi sul vassoio,mi domanda:bevi per dimenticare? La guardo intensamente,cerco di scoprirla, svestirla non togliendo mai lo sguardo e rispondo: no Liz non bevo per dimenticare;bevo per non scordare Te !!Lei non togliendo lo sguardo mi chiede:sei un musicista? Non rispondo e non smetto di guardarla,quasi la possiedo. Dice: come ti chiami? Enrico

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rispondo io!!Lei: ah Enrico se vede che nun hai un cazzo da fare eh?Poggia le mie birre sul tavolo e torna dentro al bar.

10.10:

Che cazzo di giornata oggi!

Il circolo degli artisti

Poche sere fa mi invitano al circolo degli artisti, in un noto locale romano. Arrivo nettamente in ritardo la tipa che mi attendeva si appresta a farmi entrare con fare artistoide. Consumiamo e parliamo un po Si avvicina un tipo eccentrico con fare della serie sono un artista mi vedi? Si avvicina alla tipa (della quale non

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faccio il nome ma lei è qui e sa) sembrava anche simpatico. Mi comincia a parlare di arte in poesia come espressione realistica della causalità; lo ascolto, lo studio (non lo faccio apposta ma mi viene naturale studiare gli idioti) e dopo un po ci fa: venite in sala resterete stupefatti. Le sue congetture autoinceppanti mi avevano già fatto due coglioni che non sto a spiegare. Ma acconsento, entro tra questa moltitudine di persone che guardavano opere pittoriche, ascoltavano poesie con i loro bicchieri di vino in mano e il viso poco interessato; d'improvviso vedo il tipo di prima in un angolo seduto su una sedia. Pensavo fosse seduto, ma era anomalo il fatto che in molti si cominciavano a radunare a tre metri da lui guardandolo come fossero persone intelligenti pronte a comprendere. Prendo la tipa le ceres e ci sediamo per terra in un angoletto con visuale ottima sul

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tipo. Sarà che la bombetta che portava lo rendeva qualcosa di simile a qualcuno che ha qualcosa da dire ma; esordisce con un silenzio oltremodo inquietante. Il silenzio scende nella sala mentre le luci si abbassano, tutti attendono qualcosa dal tipo. Io guardo la tipa e accenno un sorriso mal riposto; lei era attenta. Dopo credo 3 minuti di silenzio il tipo esordisce: L'universo ci ascolta. Penso tra me e me; e sti cazzi! Ma poi per spirito di comunanza continuo ad ascoltarlo. Siamo frammenti di materia pervenuta dal caos, incalza il tipo con fare serioso come fosse un artista. E io penso; NO! Cazzo questo è un genio! Ma il tempo di pensare e qui la chicca: l'esistenza è un viaggio nella materia. A quel punto non ce l'ho fatta più e nel silenzio dico; ma te sei QUELO? A guzzanti ma sei te? In quel momento deconcentro tutti i geni che lo stavano ascoltando che di colpo s

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girano a guardarmi stupiti. Fin qui è tutto comprensibile, ma una tipa bionda tette fatte, labbra gonfie di rossetto rosso carne mi fa: non disturbare il poeta. Al che ridendo le rispondo; chi è il poeta. Lei mi guarda con fare altezzoso e dice: se non ti piace la poesia puoi uscire ma non disturbare gli altri. Impara ad avere rispetto; incalza la tipa. Io le sorrido ed educatamente le dico: a barbie del cazzo ma che sei la sua donna? Lei mi guarda con un odio; ma un odio che ho amato e che amo sempre come sapore della mia ragione e dice: e se fosse? Non volevo andare oltre per la mia amica ma non potevo stare zitto e rispondo alla tipa: se quello è un poeta io sono Giulio Cesare ho conquistato Roma e mi sono trombato Cleopatra. il tipo finalmente si sveglia e mi dice; ma perché non te ne vai? Nooo!! Comincio a divertirmi ora esclamo io. A quel punto arrivano due tipi

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vestiti giacca e cravatta ma con il fisico e la faccia del cazzo da buttafuori; mi puntano con uno sguardo cattivo; se fosse stato in altri periodi della mia vita avrei rotto la bottiglia sul muro e gliela avrei ficcata in culo a tutti e due. Ma mi sono scoperto stranamente meno impulsivo e saggiamente prima che arrivino da me gli dico: se mi toccate solo con un dito sto zitto ma vi ammazzo il poeta. I tipi restano perplessi e mi dicono; allora esci da solo. Prendo la mano della tipa che era atterrita e non so per quale strana cosa e mi avvio all'uscita tra il mormorio delle voci che dicevano di me: che ignorante la gente. Uscendo non ho potuto fare a meno di esclamare: siete la prostata marcia di un qualcosa che possa definirsi artista; siete delle merde che ascoltano merda e via con insulti vari. Ma ciò che mi ha colpito è che se mi avessero fatto una cosa del genere a me; cazzo avrei reagito.

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Invece loro hanno scambiato la vigliaccheria con l'eleganza degna di una artista che ti guarda dall'alto in basso.Mi incammino verso la macchina della tipa (A C di Negazioni non faccio il nome) e la tipa mi fa: però Enrico cazzo lavora con me quella è una mia amica. Mi sposto, mi riempio la bocca di birra e la sputo a pompa sul vetro della sua macchina dicendo; che merde di amici hai? Lei risponde lavora con me. E poi il compagno non l'hai neanche ascoltato.Mi tiro un po dietro prendo aria nella pancia e faccio un rutto a 10 cm dal suo viso dicendo: Ma vattene a fare in culo te e quella merda di persone che chiami amici.063570: servizio taxi: benvenuto Enrico Marra se desidera un taxi prema 1 del suo telefono, se vuole parlare con un operatore prema 2. Premo 2 e attendo; buonasera mi dica: mi manda un taxi in via

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Casilina Vecchia altezza circolo degli artisti? Lei risponde attenda in linea; attendo 4 minuti cazzo erano quasi le 3 di notte e puff. Finita la batteria del cellulare.

Che nottata di merda.

Io Sto QuiMmm che dormita;era molto che la desideravo. Sto morbido su sto raso, graffia, puzza di vomito e di vecchio; ma mi adagio. Solo questo cuscino basso non sopporto. Se potessi muovere le gambe mi sentirei meglio; ma mi avete messo stretto come un morto. Questo posto è strano e stretto, mi sento compatto e odio questo

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vestito che hanno scelto. Magari un po di luce ci sta bene, pure qualche rumoretto come sfondo, mi farebbe stare tranquillo pensando di essere ancora al mondo. Ma niente che è sta roba..puzza!!L'incenso benedetto dai preti e da un dio maledetto. Ma che cazzo è tutta questa gente non la vedo. Stanno in piedi seri..Ohhhhiiiii!!! Ma che è un inno al silenzio che sono morti.O un tributo a chi è vissuto da leone e poi è morto da cojone. Perché sono qui; Ohhh!Mi sentite? Sento lagne fuori;Ohhh!! Vi sento da qui;aprite. Che cazzo piangono e dicono "era". Io non ero; io sono; non era. Io sto qui vi sento!! Non parlate di cazzate mi state facendo storcere e incazzando. Aprite questo coperchio che è uno scherzo?Non sono mica sparito, ora mi alzo. State buoni è tutto a posto.Se solo mi muovessi da qui dentro,

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datemi un attimo non è vero tutto questo: solo un po di tempo per favore fatemi capire. Cazzo!! Qui l'ansia tromba angoscia, non può essere non l'accetto, avevo troppe cose in sospeso e un po di sogni nel cassetto.Che stronzata vista da qui la vita. Tanto dolore gioia e tristezza; per una merda di che non ho capito. Chissà i miei figli o le mie mogli che diranno: come al solito è sparito forse pure se l'è voluto: cercato. Un cazzo gli rispondo; voi respirate aria: e io sto dentro a un forno con la puzza di me stesso. Non cambia nulla nella vita e nemmeno nella morte.Dalle vette più ambite ai meandri più profondi delle cose; mi sono impegnato al massimo: avrei dovuto scriverle prima un po di strofe. Mi sono dilaniato per amore mi sono devastato di dolore; ma ho avuto emozioni che se potessi le rivivrei in eterno.

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Strana la vita, strana la sorte e ora ho scoperto che è strana pure la morte.Ohh!! CAzzoo!!! Non c'è la luce bella che avevate detto, qui non c'è un'cazzo nun c'è "Dio" e neanche un gabinetto. Mi sto affogando nel piscio e puzzo di un odore maledetto. Solo questo legno che mi copre e un lumicino di ragione nella testa; mi fanno pensare che è tutta qui la festa. Ma vaffanculo è questo il paradiso?Dioooooo!! Cazzo vieni qua ti voglio sputare in viso.Trova un po di palle per una volta fatti vedere; perché ti ho visto solo nelle parole negli scritti e in qualche sorriso di un illuso.Ora sono certo cazzo! Ohh! a Dio se questo è il paradiso fallo strano con me: dammi il "Nirvana".Con la pioggia degli assoluti sulla terra c'hanno fregato, menzogne psico-anestetico-dottrine: troppi ti

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hanno creduto. Non sei onnisciente, non sei onnipresente, non sei onnipotente; non sei un cazzo!! Ma se da incapace davvero esisti anche se impedito e handicappato; solo una cosa: toglimi i ricordi. Fammi come se non fossi mai esistito.Questo lo puoi fare? O anche questo ti è proibito?A Dio mi sono lasciato un mondo dietro; quello vero mica l'ho sognato.Me ritrovo a parlare di una vita che neanche tu m'hai dato!!Mi sono rincoglionito sto parlando col nulla; fammi trovare un modo di ritornare sulla terra. Magari sotto forma di fiore o di animale; de cane: per me sarebbe onore.Abbraccerei la vita. Ora capisco il cane col padrone,salta corre e gioca; quello già sapeva tutta la questione. Ci deve essere un modo per togliermi questo torpore.Ore; passo un po di ore a pensare;

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poi scopro che sono anni e che sono quiNon c'è vento, non c'è sole,non c'è un cazzo. Ci sono solo Io qui;come un coglione: illuso pure da morto. Passano gli anni come minuti ora mi tolgono da qui; mi danno un posto all'ombra:10 x 10. Che hai capito.. centimetri mica metri quadri.Mi sono rassegnato e non so piangere, mi trovo ancora qui a pensare a chi amo e ancora non sa niente.Non ho più verità da dire a nessuno; ho solo 10 cmQ di polvere non la posso me la sparerei in vena per famme me stesso o pippare me; sarebbe un sogno sintimi come droga.Ma mi consumo; sono arrivato oltre le ossa: sono solo fumo.Mi sto disperando perché il tempo passa passa e non ricordo cazzo non ricordoniente. L'amore i figli le gioie la vita

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il dolore i sogni niente; cazzo: non ricordo.Datemi una mano vi scongiuro, perché non so chi sono chi ero e mi consumo.Non so se tutto questo è vero; non so se "Io" sono mai esistito. Ora; sono solo stanco:Io sto qui!

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La bestia da domare

L'esistenza è sempre stato per me un luogo buio. Non necessariamente deprimente e inquietante, è buio perché mancava la spiegazione e lo scopo. Ma in qualche modo, dopo anni di inutilità, ho cominciato ad amare l'oscurità della vita.

C'è qualcosa di incantevole sulla enigmaticità, tutto ciò che nasconde qualcosa di più profondo e sconosciuto è in genere molto intrigante, come una maschera o un simbolo. L'analisi è la capacità di immergersi sotto la superficie di una cosa per afferrarne la sua struttura interna. Lo scopo della scrittura è vago e incerto. Intrattenimento. La trasmissione della conoscenza? Attività spontanea? Tutto è plausibile, ma soprattutto, per me, la

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scrittura ha una funzione simbolica. È la voce mascherata del pazzo delirante che tutti noi portiamo dentro. La maggior parte delle lotte nella vita nascono dalla discordia tra la nostra coscienza di veglia notturna e la bestia che abita nella fossa paludosa del nostro inconscio. Se quel mostro traditore avesse una voce, che cosa direbbe? RUGGIREBBE Se solo avessimo la forza e la perseveranza di registrare ogni dettaglio fugace. Tutti quei desideri frustrati, ogni pensiero che ha attraversato il nostro cammino, ogni vento che ha sollevato un'ondata di polvere sotto i nostri occhi. Che cosa si scopre? allora? Cogliere il meglio nelle rappresentazioni è l'immagine e lo specchio della nostra esistenza Sarò la bestia da domare quando avrete coscienza della vostra deformità

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Arriverò fino all'ultimo, sfido Cristo camminando sotto le foglie taglienti ma innocue nella mia giungla cupa.

Il soffitto della foresta è stato completamente ricoperto dai fitti rami degli alberi e la popolazione densa delle loro foglie. Nel buio

tenebroso ho fatto il viaggio il più spaventoso, l'attesa sconosciuta mi ha deteriorato ad ogni angolo della mia esistenza. Un fascio di luce o

due sarebbero come bucare la grande oscurità con la mia fiamma, come se il vento avesse aperto una

piccola fessura nelle altezze. Questa freccia di luce traslucida ricorda il mondo ho lasciato molti anni fa. All'età di trentacinque anni fui costretto a entrare in questo

labirinto fatto di coca e follia, per seguire un corso senza meta,

andare a caccia dopo un destino non rivelato. Ma il mondo che avevo

lasciato tanti anni fa, era ancora

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luminoso nella sua memoria, quelle interminabili ore di gioco e di felicità

spontanea. I venti intensi dell'adolescenza aveva spinto me a scordare tutto ed entrare in questa avventura buia. Il vecchio mondo

non era più importante, la mia nuova vita non era altro che vagare

attraverso i pericoli inestricabili della foresta. E 'stato un viaggio

difficile come strani animali raccapriccianti minacciavano la mia sopravvivenza, e ho sfidato la mia

sanità mentale. Questo non è un mondo ordinario. Come essere umano non avrei mai potuto riconoscere questo mondo, neppure nei miei sogni. Le creature che costituiscono questo mondo sono oltre l'immaginazione delle fantasie più sfrenate di narrativa. La corruzione delle loro forme sarebbe la vista più dolorosa, un olocausto per i nostri occhi. Le loro voci entrarono nelle mie orecchie come

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roccia fusa lungo il canale uditivo, Le loro peggiori urla come mille grida di disperazione provenienti dall'Inferno di Dante. Il pungiglione delle loro zanne più mortale di qualsiasi creatura terrena. Povero e perso ho dovuto affrontare innumerevoli pericoli per la mia incolumità, quando sono stato costretto a lasciare la gioia dell'infanzia per incontrare i pericoli della maturità che avanzava. Verso la fine del trentaquattresimo anno ho iniziato a notare un cambiamento nel mio ambiente. Nei pezzi di cielo mi oppiano più spesso degli insetti da incubo sono sempre meno; ma ci sono. Finché, esattamente l'ultima luna piena dell'ennesimo anno di viaggio, si imbatté in una valle. La giungla è stata lasciato alle spalle e potevo osservare a distanza un enorme castello inquietante, maestosamente seduto al centro della valle. Certo,

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pensai, questa è la mia destinazione imprevista. Mi sono avvicinato alla struttura monumentale e ai piedi delle porte alte mi sono trovato davanti due torri gigantesche, guardie con arma in mano, che proteggevano l'ingresso da qualsiasi intruso. Come mi avvicinai a queste creature bestiali, mi ammalai e la repulsione per il pus gocciolante dei loro corpi, la bava verde dalla bocca e la loro puzza di carne in decomposizione. Mi fecero fare"HALT, non passero!" Tuonò la voce della mescalina dentro di me guardando entrambe le guardie. Stupito e tremante, me né andai: Per troppi anni ho bruciato il vento della giovinezza Nel labirinto e confusione non ho conosciuto la meta lontana che ho fissato per la mia vita

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il mio viaggio è stato niente, ma lotta. Nel tuo castello qualche gran bene devo guadagnare Apri le tue porte in modo che tutti non sarà vana nessuna lotta! I mostri giganti mi guardavano pensierosi come misera creatura. Poi, in obbedienza al loro dovere, ho risposto: Le porte di Verità sono fuori dalla portata Per coloro che non possono violare L'enigma antico recitiamo ora 'Questa cosa ogni cosa divora; Dai più lontani soli ai più vicini fiori; Il re troppo potente deve un giorno conoscere la sconfitta e la perdita contro questo nemico invincibile ' Rispondere correttamente o ritirarsi in paura.

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Rapidamente folle ribatto: Esperienza, madre di conoscenza A voi mi impegno ora Se la mia risposta sarebbe nel giusto Sarò sempre fiducia nella tua luce Guardie, l'enigma è sublime La mia risposta è: il tempo. Le porte si aprirono per me, che era troppo conoscevo bene la distesa del tempo. Nella solitudine eco, i suoi passi segnato il ticchettio dei secondi mentre guardava le alte torri all'interno. Al centro del castello una cupola alta splendeva d'oro e di gemme preziose cremisi. Contristo capito che sotto quella volta grande il suo destino segreto deve trovarsi. e il mio "me" si trovò. Entrò nel palazzo glorioso e intervistati la complessità ornamentale delle pareti, i modelli di

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squisita bellezza. Poi, alla fine, il suo lungo viaggio ha raggiunto il suo culmine quando vide sotto la cupola colossale uno spettacolo che non dimenticherà mai. Dal soffitto impiccato un oggetto che non aveva mai visto prima, leggermente incandescente con una sorta di flusso musicale. Lui si avvicinò, ma non era il solo. Dalla fine della stanza poteva ora vedere un'altra creatura si stava avvicinando troppo l'oggetto sacro. Rallentò il passo, ma ha continuato ad avvicinarsi fino a che non è stato faccia a faccia con la sua compagna silenziosa. Contristo poi parlato con lui, ma l'altro sarebbe solo imitare il suo discorso. Poi si è trasferito da un lato e lo straniero ha fatto esattamente come lui. In una iniziativa di essere gentile ha esteso il braccio per salutare il suo compagno. Il suo compagno era troppo veloce e la punta delle loro mani sarebbe sempre si scontrano,

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non gli permette di prendere la mano dell'altro. Contristo era paralizzato da una sorta di paura e solo guardò lo straniero. Guardò negli occhi e non vedeva nulla, ma una tristezza abissale, uno sguardo di disperazione, un grido d'aiuto. Vide una creatura fragile e debole, smarrito e confuso, senza gioia, del tutto priva di gioia ... Fu allora che si rese conto che stava guardando un riflesso di se stesso. E i suoi pensieri ha cominciato a tessere la strada del suo futuro, calcando i primi passi nel cammino senza fine di auto-scoperta. questa tristezza che ho visto riflessa E senza pietà era la mia disperazione Questo corpo fragile così abbattuto Casa del peso che si assume In questi occhi di dolore cristallo Si trova il grande segreto di domani

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Per capire il mistero inafferrabile Tutta la mia storia disgraziata Lasciate che oggi segnano l'inizio L'essenziale per tutti i viventi Per intravedere e assaporare la questione Come trovare la propria vera espressione Trovandomi sempre in viaggio Tra le meraviglie di esistenza Come il fumo di tempo si sfilaccia Ciò che è in una distanza avvicina.

Una speranza naufragata nel niente un isolamento estraniamento metafisico. Sono la voce di una prigione, un'oasi di coscienza rinchiusa in una bottiglia che galleggia su un oceano di nulla. Non c'è nulla, ma me stesso. Ma "io" non è umano. La coscienza è il momento di silenzio assoluto prima di starnutire, pisciare, scopare. Sono il vuoto che non si sente mai, sono

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nel flusso di una minima corrente che non può mai salire in superficie, ci sono dentro senza nome. L'irrealtà di me non è una punizione è una promessa, nulla può essere condannato alla miseria eterna. Ogni dolore è una spina, ogni petalo è una gioia: ma non ci sono salito a vestirmi di eterno tra loro. La vita è un sogno che non si arrenderà mai il resto è illusione.

ballo nella nebbia come una particella,

lampeggio alla luce del tempo,

senza limiti di fuga nel buio del sonno.

L'esistenza è sempre stata per me un luogo buio. Non è necessariamente deprimente e inquietante, è solo una scure che

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manca di una spiegazione e scopo. Ma in qualche modo, dopo anni di inutilità, ho iniziato ad amare oscurità della vita.C'è qualcosa di incantevole nell'enigmatico che nasconde qualcosa di più profondo o qualcosa di sconosciuto è in genere molto intrigante, come una maschera o di un simbolo. L'analisi è la capacità di immergermi sotto la superficie di una cosa, al fine di comprenderne la sua struttura interna. Lo scopo della scrittura è vago e incerto come un intrattenimento. La trasmissione della conoscenza o attività spontanea di comunicazione mi fa sentire squisitamente umano. Tutti e tre sono plausibili. Primo, per me la scrittura ha una funzione simbolica, è la voce mascherata del pazzo delirante che tutti noi portiamo dentro. La maggior parte delle lotte nella vita nascono dalla discordia tra la nostra coscienza di veglia e la bestia che abita nella

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fossa.

La notte acquisisce dal nostro inconscio le nozione del giorno vissuto Quel tale mi ha rotto le palle, quella aveva una voce sensuale; etc etc. . Se solo avessimo la forza e la perseveranza di registrare ogni dettaglio fugace. Tutti questi desideri frustrati, che ogni giorno attraversano il nostro cammino sarebbero controllabili. Ogni spiraglio come vento solleva ondate di polvere davanti ai nostri occhi che sono l'immagine speculare della nostra saggezza finale nei comportamenti. come una bestia vedo questa deformità

la mia ragione non è equa e non è qua

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Vorrei sbagliarmi, ma credo che ci sia molto da temere, nel corso della nostra vita. Si tratta della paura che il vino, i computer, la televisione, le futilità, ci distraggano dall'attenzione di renderla migliore; forse è vero o forse no: ma non la potranno mai annientare. La maggior parte dei filosofi denunciano la disperazione come tendenza inevitabile, ASSURDO! L'avanzamento evolutivo il migliorarsi è parte della vita; non dell'uomo. Infatti, questo movimento irrefrenabile di infiniti cicli di idiozia che lamenta l'esistenzialista disperato, che si guadagna da vivere dichiarando la banalità delle cose nella vita.

E 'affascinante e indicativo pensare o constatare che in tempi in cui l'atteggiamento di pianto universale adottato da molti scrittori

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intelligenti, e noi, come pubblico abbiamo contribuito con la lettura di essi manifestando tutta la nostra impotenza e fragilità.In ogni caso, la paura che ho citato non nasce dalla consapevolezza intellettuale che le cose che facciamo nella vita non hanno alcun significato o definitivamente dalla mancanza esistenziale di fiducia nello slancio frenetico del tempo. E 'una sensazione solo descrivibile in metafora, è solo visualizzato nelle rappresentazioni del più profondo orrore. Non si muovono Avanzano ma il colore cambia grigio a nero il nero più puro profonda più profonda ho un ogni tick al cuore segno un ulteriore passo in avanti

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un labirinto di incomprensibilità un universo vuoto senza stelle o galassie totalità di silenzi nella paralisi cognitiva come turbolenza sotterranea

Tutto si raggiunge per paradosso, perforando l'orrore del buio, cercando di tenere la mano alla cecità, bagnare la fine delle dita un fiume di dolore ...dopo aver attraversato la vostra mente a più livelli lontani e anni luce di nullità. due opzioni; urlare asfissiare nella stanchezza e mancanza di spessore, Sposo il silenzioisolato a tempo indeterminato nella

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consapevolezza crudele dell'inspiegabilità dell'esistenza.

Perché continuare a scrivere in modo lineare e logico prendiamo atto che la scrittura è la conseguenza del pensiero. Si dovrebbe riflettere sulle caratteristiche della mente umana, della sua capacità discorsiva e fluttuanza in termini di interazione del pensiero emotivo.

Quando nell'ambito del possibile si esauriscono idee,perdono la concretezza nel deserto ghiacciandosi come neve sulle montagne. Se non hai sentito fin dall'inizio che in agguato dietro ogni esperienza monotona un'energia esplosiva una potente ondata di fulmini, tutto rimane dormiente nei quartiere reconditi della nostra coscienza, dietro ogni sbadiglio silente come un tuono o un piacere sordo; la rapacità dell'idiozia prende

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forma nella nostra vita.Seguire la pioggia nel cuore della tempesta. Solo allora l'uomo sarà pronto per il rilancio del nuovo, la riscoperta della curiosità il non aver paura della sorpresa. Fintanto che vi è spazio per l'ignoto, tutto vi sorprenderà con stupore e tirannica passione. Interrompere il flusso dei pensieri attraverso i dogmi scientifico-religiosi sarà la fine della speranza e dell'uomo. Ho iniziato a scrivere alla ricerca di un senso e lungo la strada mi sono imbattuto in un ostacolo insormontabile, quasi mortale. Tutti i libri sono in veri ma cercano permanenza; lunga vita. Questo non mi impedisce di vivere in un mondo in cui governi permanentemente in ogni particella di materia che mi compone e quindi le mie azioni hanno dovuto sottomettersi al tipo di struttura esistente, le parole hanno dovuto abbandonare il mio

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ordine. Ho dovuto accettare il caos di incertezza e riprendere la mia ricerca. Non più alla ricerca di una filosofia perenne e veritiera, ma solo per la mia saggezza personale e temporanea. Per le domande più profonde non ho mai guardato nei libri, ho avuto la fortuna o sfortuna di vivere fondamentalmente a diretto contatto con i paesaggi fantasmagorici della natura, il buio silenzioso dello spazio e gli abissi inviolati della mia ragione di essere.

Mi limitano le ganasce rocciose le montagne della Patagonia i laghi come i mari azzurri e vicino al cielo l'universo che rinasce i milioni di luci di la notte il

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trasformarsi di ogni cosa

Il vivere in incredulità costante, mi ha permesso di interpretare tutto come vita onirica totale, l'intera esistenza mi è apparsa inconsistente. Come un sogno bizzarro. Eppure sono sicuro che la definizione del cosmo mediante l'analogia antropocentrica del sogno non si avvicina a ciò che sta realmente accadendo e la realtà è molto più esuberante selvaggia della nostra speculazione dialettica. Qua e là ho imparato a credere che comprendere il cambiamento è un compito più complesso e richiede una trasformazione interiore. Non abbiamo solo il punto di Archimede inamovibile intorno a noi, tutte le cose cambiano e si evolvono. Ci arrivano similmente come acqua che scorre da uno stato ad un altro. Comprender le cose a caso

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permettendomi di crescere e decadere all'interno di esse. Sicuramente è difficile.Abituarsi a questo richiede grande coraggio e capacità eclettiche. La ricompensa non ha prezzo: l'arte della trasformazione è la vera arte di vivere.La trasparenza dell'acqua pura viene inghiottita dal nero della notte e lentamente sopra una striscia di luce sfocata ci convince della stranezza della nostra condizione. La Via Lattea, la nostra galassia, il simbolo del nostro stupore diventa, nei momenti prolungati di silenzio una sorta di pathos, si percepiscono le cose in modo diverso. Siamo liberi di essere altrettanto rocce come piogge o silenzio esistente nel fondo di profondo lago blu. immobile (tempo) sereno (spazio) una roccia per l'età profondità al di sotto

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dello Zen abissale

A volte mi rifiuto di sopportare l'agonia di ricorrere a sognare la mia morte. In tempi brevi.

deserti desolati troppo montagne intimidite mostri nella città delle bestie Ingabbiamento oceani deliranti una tomba terrificante voglio un inferno non posso solo vivere e morire con la mia disperazione Il mio demone: la disperazione Il mio salvatore: meraviglia La mia meditazione: una donna

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Le parole a caso: Il mio sonno Un oblio dolce: una roccia che imperturbabile mi protegge. Mi chiedo qual'è la ricerca materia di disperazione o la disperazione in materia di ricerca.

Sogno; un pomeriggio in cui tutto si era infuocato si è trasformato in un viola turbolento. Se fossi stato sveglio avrei potuto descriverlo, non aveva altro nome che viola turbolento. Mi legano la cieca necessità di chiamare tutto con denominazione. Sono uno schiavo di nome Enrico in un processo ambiguo. Saltando dentro e fuori ignaro dello spazio della mente, sensazioni brevi e poeticamente vaghe, dedico la maggior parte del mio tempo senza scopo alcuno. Senza alcun preavviso o spiegazione ho cominciato a

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scrivere nel papiro dei pensieri come questi. Secoli di ombre danzanti Avete il forte vento del destino Spento sogno ricorrente dell'uomo Da dove vengono tutte queste voci Nascono dalla paura notte

Non ha senso rivelare le parole, del mistero della mente, come lame; si uccide il tentativo di riprodurre la meraviglia della natura selvaggia. Sono diventato che l'esistenza della lingua scritta non avevo altro scopo se non per esprimere lo shock del nostro incontro con la realtà che non sono stato mai in grado di spiegare. Così, senza rammarico avevo paura essendo sopravvissuto a innumerevoli morti imminenti

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cercavo ancora una volta esprimere la bellezza della natura innaturale.Tanti anni organizzare i miei pensieri Quel suono quella disperazione finale; ho trovato ogni volta in ogni cellula del mio corpo una nuova vita di pensieri fiduciosi sulle terre inospitali della vita: amo questo paradosso. Quindi ho studiato il mio corpo con cura, come se si trattasse di un grumo di materia extraterrestre e completamente ha dato la speranza di un conto sistematico dell'esperienza umana. Poi di nuovo mi sono concentrato sul cielo e il mondo era ancora di un viola turbolento. Non molto tempo dopo che per la prima volta ho iniziato a dubitare delle scienze, delle religioni e dell'arte. Mi sembrava che se tutte le cose andavano male e l'arte era l' ultima disperata tentazione. L'arte ha avuto un legame speciale con l'essenza di ogni esperienza, abbraccia tutta la moltitudine di tutti i genere di

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sentimento e azione e tuttavia trascendendo da tutto e da tutti: o almeno così pensavo. "La vita e la morte per l'arte" sarebbe stato il mio motto un po di anni fa. Ma nella mia ribellione contro tutto i dogmi la rivolta dei miei ideali e la mia convinzione tutto è diventato insignificante. Forse è il tono viola della mia coscienza. Se i miti, le religioni, le guerre, la schiavitù, le razze, paesi, continenti e le galassie hanno tutti un tempo assegnato, l'arte è effimera Sicuramente come il resto. Sono rimasto solo e con la mente indigente, mentre l'eco di un tramonto riverbera nelle bare della memoria. Finalmente mi sono liberato dalle mie preoccupazioni più ostinate, secondo solo alla morte; vale a dire, la vita non è più vissuta per l'arte, l'amore, il denaro, la fama, la gioia o per istinto da solo, mi sembra probabile di essere

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qui per nessun motivo in particolare. Un'ultima cosa rimane certa: il nulla. Tornando dal sottosuolo Riflessioni in echi Pozzo della disperazione Fontana di meraviglia Ironia di questo paradosso Arte della Natura Concepire la morte dell'arte Un fuoco morente. . . Viola turbolente Viola turbolente

La scienza è basata su un giudizio di valore scientifico. la scienza

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sostene che la conoscenza e la verità sul mondo è possibile solo attraverso il controllo del metodo scientifico. pertanto, tutte le altre fonti di conoscenza sono un dubbio, se non, sbagliate. la soggettività radicata nella sua grandiosità, nella rappresentazione dell'universo che pretende di parlare come un dato di fatto obiettivo possibile. tuttavia, l'impresa scientifica è ancora limitata perché dobbiamo trattare il cosmo come un problema da risolvere, sapere perché si devono ancora rispondere è molto più importante di qualsiasi altra attività umana. I vantaggi tecnologici grandi di cui godiamo oggi non sono affatto essenziali; chiaramente vediamo il mondo animale senza veicoli duraturi o la televisione, o come la gravità e l'entropia. specie molto complesse hanno abilità innate o di volo. QUINDI scienza non può pretendere di essere il percorso finale per una vita migliore, si tratta

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di un fenomeno storico che esiste solo per gli ultimi secoli e non è necessario per la vita su questo pianeta. In questo punto di vista morale senza la scienza non è scientifico, perché non può fornire la prova di un atteggiamento scientifico è più preferibile rispetto, ad esempio, o un 'estetica nichilista. semplicemente la scienza purtroppo non è in grado di prevedere le emozioni umane o tracciare le nostre decisioni future, non può nulla su ciò che dobbiamo fare, si limita a ciò che non è quello che dovrebbe essere.Certe persone pensano o credono di essere le menti più razionali oggi. hanno razionalità associata ad un metodo di indagine (ad esempio metodo scientifico) e hanno abolito tutte le altre fonti dati e conoscenze. questo mi sembra più simile a un vantaggio che una limitazione, la scienza appunto non può trattare con l'intero spettro della nostra

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esperienza. funziona solo sui fenomeni osservabili esterni e deve ancora contribuire davvero alla comprensione della coscienza umana. per molti secoli a visto questo limite come un disagio, l'ombra della coscienza ha insinuato nella fisica moderna che i concetti fisici anche di base come la massa, distanza, velocità, tempo, dipendono da un osservatore. in una più ampia libera, la razionalità dovrebbe comprendere più di una semplice scienza e la sua logica madre, visto che la scienza è strettamente limitata dalla sua impossibilità di connettersi con la nostra intera esperienza di vita. in altre parole, siamo consapevoli delle cose che la mente analitica non può formulare. Il discorso razionale della scienza è incompleto, non può essere visto ancora come un immagine perfetta in quanto manca di comprensione nella nostra vita interiore che è vera e innegabile

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come il mondo esterno. per questo motivo siamo in grado di conoscere la vita scientifica altrettanto quanto un trattato da un romanzo, una poesia, un bacio un paesaggio una scopata un figlio.

Ho lasciato la terra fredda tra i ronzii e il fumo lascio al tavolo un ricordo ubriaco nello specchio giallo pulito come un koala rido a mezzanotte dopo un paio di sorsi e sospiri estenuanti ricordo la mortalità del legno e delle pietre collisioni di suoni in volo come gabbiani

il coito della luce le tenebre

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il mio cratere mentale L'acqua, essenza spruzzi di metallo eruzioni di silenzio; eruttazioni di vita sepolta sotto come erbaccia fiorente nella ghiaia. una piccola tasca di esistenza un verde, all'interno di un sogno.

un angolo di terra allucinato il vento sui capelli la luce del mattino pigro lo stendersi sul terreno dormire accanto alle nostre ombre reali o irreali non so; ho immerso la mano tra i solchi del mezzogiorno ho suonato musica con furia in troppe inette tonalità

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come effimera vita .

Quando l'ambito del possibile si è esaurisce della sua agonia si può svoltare a sinistra, dove una montagna gigantesca separa il deserto dalla neve. Non ho compreso subito o sin dall'inizio che in agguato dietro ogni esperienza monotona c'è un'energia esplosiva aspetta di farsi avanti e trascinarci. E 'come se una potente ondata di fulmini rimanesse dormiente in una parte recondita della nostra coscienza, dietro ogni sbadiglio di noia un tuono rapace di gioia cerca ingresso nella nostra vita di non udenti, ciechi, limitati. Le mie idee girano a cerchio come falene sulla luce dell'incoerenza.Seguire la pioggia nel cuore della tempesta. Solo allora saremo pronti per il rilancio del nuovo, la riscoperta della sorpresa. Fino a

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quando si sarà spazio per l'ignoto, tutto ci sorprenderà con meraviglia e interromperà il flusso dei pensiero tirannico: c'è speranza. Alla fine ci concentriamo più su come moriremo che su come abbiamo vissuto; abbiamo davvero lasciato che la vita ci sorprendesse? Tutta questa merda di controllo ci sarà davvero servito a qualcosa? La realtà e che moriremo idioti così come siamo nati. Siamo nati urlando per morire nel silenzio. Ma anche questo sarà razionalizzato digerito misurato e vomitato come tutto. Vorrei tornare scimmia per rievolvermi a uomo migliore.

Avevo cominciato la ricerca di senso e lungo la strada mi sono imbattuto in un ostacolo insormontabile: la mortalità. Tutti i lavori sono vani se cercano permanenza. Questo non mi ha impedito, se devo vivere in un

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mondo in cui l'impermanenza governa ogni particella di materia quindi le mie azioni. Ho dovuto dismettere qualsiasi tipo di struttura intellettiva, le mie parole a volte devono abbandonare l'ordine. Ho dovuto accettare il caos dell'incertezza e riprendere la ricerca. Non più la ricerca di una filosofia perenne, ma solo per la saggezza temporanea. Per le domande più profonde non ho mai guardato nei libri, ho avuto la fortuna di vivere in soggetti fondamentali: a diretto contatto con i paesaggi fantasmagorici della natura o il buio silenzioso dello spazio.

Impossibile sfuggire sono appeso su di me etereo liquefatto multicomposto atmosfera di sostanze chimiche

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un formicolio meccanico del passato un quantum immobile di semi galleggianti costantemente in mirroring nei puntini di una valle spero ancora in picchi di partenza Ho parlato con tonalità spesso scure del domani seducendo la disperazione assaggiando il mio sangue. Svolazzo come il pensiero di un koala Sono caduto nei perimetri della meraviglia atemporalità del non sentito, incapace di resistere lingue di

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vapore in aumento La pelle vecchia degli alberi invade di senso il territorio mentre curve vaghe come nuvole si cercano come embrioni terminando il viaggio.

Il problema dei segreti è che costantemente cercano la verità

Nel vivere di costante incredulità ho potuto interpretare la vita come un sogno totale, l'intera esistenza è apparsa altrettanto incostante come il contenuto di qualsiasi sogno bizzarro. Eppure sono sicuro che la

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definizione del cosmo mediante l'analogia antropocentrica del sogno non si avvicina a ciò che sta realmente accadendo. La realtà è molto più selvaggia ed esuberante rispetto alle nostre speculazioni. Qua e là ho trovato prove mi hanno portato a credere che il compito più difficile è il cambiamento: la trasformazione interiore. Siamo il punto inamovibile di Archimede attorno al quale tutte le cose cambiano e si evolvono, siamo esseri che passano da uno stato ad un altro. Consento al caso di fare breccia e casa in me. Permetto alle cose di crescere e decadere internamente a me. E' sicuramente difficile, abituarsi a questa impermanenza interna; essa: richiede grande coraggio. La ricompensa non ha prezzo: l'arte della trasformazione; diventerà la vera arte di vivere. Le cose stabiliranno. La pura trasparenza dell'acqua sarà inghiottita dal nero

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della notte lentamente, sopra una striscia sfocata di luce ci convincerà della stranezza totale della nostra condizione. La Via Lattea, la nostra galassia, diventerà il simbolo del nostro stupore. In quei momenti prolungati di silenzio le cose saranno percepite in modo diverso, saremo tutti liberi di essere altrettanto rocce quanto silenzi esistenti sul fondo di un lago blu.È necessario trovare la nostra meraviglia e il motore della nostra volontà. Immobile (tempo) Sereno (spazio) Rocce senza età Profondità abissali Zen neurochimico Mi rifiuto di sopportare questa agonia ricorrente di sognare la mia morte. In tempi brevi. I deserti diventano troppo

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desolati Le montagne intimidiscono i mostri Ingabbiano le emozioni delle bestie Creano oceani troppo irrequieti La mia tomba è terrificante Brucia lapidi all'inferno Posso solo vivere e morire Interno alla mia disperazione Il mio demone: la disperazione. Il mio salvatore: meraviglia. La mia meditazione: inchiostrazione poche parole a caso. Il mio sonno: la dimenticanza è dolce come la roccia che poggia nell'imperturbabilità.Il pomeriggio di fuoco si è trasformato in un modo che non potrei descrivere. Non aveva altro nome che turbolenza emotiva. Io

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sono la necessità cieca, legata alla schiavitù di questo nome ambiguo: esistenza. Saltando dentro e fuori lo spazio ignaro della mente, delle sensazioni brevi che poeticamente vagano, occupano la maggior parte del mio tempo senza scopo. Senza spiegazione o preavviso ho potuto leggere nel papiro di scritture dei pensieri.

Cerco nei secoli le ombre danzanti Trovo il forte vento del destino Si spengono i sogni dell'uomo Da dove nascono tutte queste? Che senso hanno?Dove e senza senso è un assioma. Quello di rivelare a parole l'impenetrabile mistero della mente come una lama o un tentativo di riprodurre il deserto delle

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meraviglie. Sono diventato l'esistenza della lingua scritta non aveva altro scopo che esprimere lo shock del mio incontro con la realtà. Non sarò mai in grado di spiegare una cosa del genere. Così, senza rimpianto sopravvivo a innumerevoli paure di morte imminente in modo da poter sperimentare ancora una volta la bellezza innaturale della natura.Non ho così tanti anni per organizzare i miei pensieri in modo che nella mia disperazione finale ho troverò ogni cellula del mio corpo pronta ad avere una vita propria dai miei pensieri, pellegrini fedeli nelle terre inospitali del paradosso. Quindi ho studiato il mio corpo con cura, come se si trattasse di un grumo di materia extraterrestre e completamente abbandonato la speranza di un conto sistematico dell'esperienza umana. Mi sono concentrato di nuovo il cielo e il mondo non molto tempo dopo che

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per la prima volta ho iniziato a dubitare dei pilastri antichi e perenni dell'uomo. Mi sembrava che se tutte le cose vanno male la redenzione ultima disperata sarebbe venuta attraverso l'arte. L'arte ha avuto un legame speciale con l'essenza di ogni esperienza, abbraccia tutte le moltitudini di sentimenti e di tutti i generi di azione pur tuttavia trascendendo da tutto. O almeno così pensavo. Torno dal sottosuolo Rifletto gli echi Pozzo della disperazione Fontane di meraviglia Ironia e paradosso Arte della natura Concepire la morte Un

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fuoco nella mente

Ogni dipendenza ha come compagno il dolore; il paradosso è che nessuno può fare a meno delle ambizioni. Chi non mente crede incessantemente che tutti dicano la verità come chi dice bugie; crede che tutti incessantemente mentano. Credo che nessuno muoia per ignoranza e che l'ignoranza non muore certo per qualcuno. Siamo ancora troppo inadeguati a tutto questo. L'uomo è la frontiera artificiale della sua stessa idiozia. Le leggi universali meritano apprezzamento; gli uccelli dell'ansia e della preoccupazione volano nella nostra testa, non possiamo impedirlo; ma possiamo evitare che vi costruiscano un nido. Cadiamo tutti in questa depressione o rabbia senza passione e quando tutto intorno a noi è CAOS:tutto è degno di morire.Le convinzioni sono nemiche della

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vita e le lacrime scendono verso la bocca perché hanno bisogno di un sorriso; a volte è un buon antidoto a questa aberrante verità.

affronto demoni della fede imperverso nei pensieri dannosa mente ansiosi esisto nei miei stati mentali cratere della memoria come caos primordiale

perfettamente plastificato saldo desideri a filo compongo espiazioni, evoluzione della fisica big bang della biologia un messaggio al mondo posso trasmutare essenze avere la tua anima per cena trovare lamette nel deserto

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sbagliare come la scienza uccidere spacciare religione

seguo la mia ombra un disturbo disforico, depressione maggiore faccio agguati alla morte, la fine ha più certezze di me mi elevo alto per cadere meglio.

orrori comportamentali posologie effetti indotti somministrazioni controllate oscillazioni e stati collaterali impiego dosi massicce nei responsi passivi di me.

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vorrei cadere con orgoglio hanno ucciso i miei lutti oscuro fori calibro 7 65 innocenza a basso dosaggio annego nel luogo più oscuro, striscio lento medito diabolico: seguito a passi dalla mia ombra.

mi sono perso, devo scavare nascondermi in un nome dell'elenco, il mio orgoglio maggiore è la fine, si scomoderà per me; senza arrendersi. mi salvo dall'ombra bruciandomi nel sole, fiamma pura, piccola

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luce profonda, troverò pace dimenticato in un vangelo; ancora per poco: prometto.

L'irrazionalità di una cosa non è una prova contro la sua esistenza, ma piuttosto una sua condizione. (cit. Friedrich Nietzsche).

Drogato come un Messia Frenetici colpi bussano ignari Come prodigi societari: Selvatici e irrevocabili Letture nietzscheana Blasfemia ubriaca lapidante Carni voluttuose a velocità techno Tutto è in 4\4 prima del disastro Disperazioni travestite

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zen Pallottole in bianco e nero Eserciti pronti a sparare ai morti Tristi come una galassia Soli come un pianeta ai margini. Abitudini efficaci e irreversibile noia Libero il caos come ingiuria Fumo sigarette, rivelo Al mondo il cancro Divento grande; stanco. La filosofia è un fuoco selvaggio Supernovae di esasperazioni Catarro endovenoso Nelle

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nostre buffonate Di antenati confuse Dai nostri paesaggi onirici Un ribelle beve whisky metafisico Ascolta musica seduto al bar Attende notti incappucciato Come un uomo morto Un drogato Un messia Un inno Un nulla

Di Me!109

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All'estremo opposto della libertà asintotica vi è il confinamento e l'esatta teoria classica che ci porta nella rotta dei quanti.L'immagine secolare che ho dell'uomo è l'ennesimo escremento di una cultura che mi ha cullato. Una vita sotto controllo ad ogni costo non può non determinare il paradosso opposto. Non sono dottrina di nessuno non sono dottrina di me, sono un antico canto di dottrine insipide e permeate di controcultura labile e storia oscura. Non mitizzo nulla non invento storie, sono solo sangue di vita umana; memorie al vaglio come un travaglio. Non sono poeta non ho meta non sono atleta sono in gran parte un nulla che riflette di se stesso. Trovo spesso chi mi legge e compatisce annoiato. Vivo comunque sull'orlo di una crisi

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nervosa e la realtà a volte prende una forma strana a volte. Passo i confini più' indecenti come storie da film e dannazioni risucchiato dentro a un vortice; la situazione cede sono al buio e vedo luce: sono stanco e cerco pace. Analizzo gli stati nei quali mi riduco, risucchio midolli come con un osso buco, troppa frenesia e troppa verità hanno bruciato la mia carne canto povertà e vivo AL DI LA'. Contengo polvere ma vado adagio, intraprendo vita e sono oltre ogni raggio, sono un povero pazzo che ha coraggio;scarico tensioni e scrivo come un saggio. Mi trascuro e vivo negativo da creativo, la situazione peggiora con gli anni, le sfighe e le incapacità crescono addosso come capelli bianchi. Troppi anni senza meta suono e scrivo vita,la mia storia è un alfabeto A; diventa B: cresce e muore Zeta. Questo è il mio pianeta sono un lirico stonato canto storie vere e ne pago il risultato.

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Cerco e do rimedi come un chimico al cospetto dei suoi preti. A volte lasci morire la parte più pura e infantile di te stesso; in un sordo lamento nostalgico:abbracciando la feroce modernità globale. Sono quei momenti unici che non potrai mai spiegare ad anima viva, poiché tu sei già morto. Durante quel primo atto di violenza che hai visto da piccolo tra le mura e tra i tuoi genitori. Nessun critico, nessun lettore, nessuno potrà mai capire ciò che scrivi nell'angolo sudicio di te stesso. E non mi illudo, non sono, Nietzche e neanche Cristo. Sono sterco di poeta, un'enfisema poetico tutt'al più al ridosso. Un paradosso della storia, la formica schiacciata;dalla rotazione vorticosa dell'universo. Cultura inscatolata e propinata dai templi di madre Grecia ove Catullo raffinato recise col primo inchiostro; il suo eloquente cuore. Non siamo tra le auliche rime del dolce stil novo ne il sommo

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sodomita Dante, viaggiatore dei più reconditi meandri della perversione ed oppressione clericale. Non sono Baudelaire e le sue farneticazioni. Sono un ratto e scrivo l'urlo della sconfitta; un richiamo senza eco: rimandato al mittente morirà poco prima della mia disfatta. Parlo dall'alto della mia autopsia con la lingua sporca di un anatomo-patologo-vivente..vedo cadaveri spolverare parole e sputare vita affine e infine degna della sua fine. La vera follia la trovo sempre in chi crede di non esserlo e professa ragione logica e limiti imperscrutabili per per come io vedo la cecità imperante come legge e autorità del sapere oltre i passi e gli orizzonti oltre le rime fatte oltre il muro. .ultimo fuoco acceso in un mondo spento e colorato bene in 3d facciamo storia e coltiviamo sete, ma siamo alcool e stiamo ancora in piedi. Non ho mai ragione mi detesto nel vero mi sopprimo in

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ogni verità.Sono l'autopsia ipnotica dei miei pensieri Faccio ombra ai morti come fa solo un abete.Benvenuti poeti benvenut..Sono l'ipnosi dei miei pensieri!Come un Aquila viaggerò tra le speranze e i sogni infranti tra alture seppellite e immobili sotto macigni giganti...vedrò passioni inerti nel terrore dei tanti..scenderò in picchiata puntando il mio becco contro gli idioti i falsi e funamboli poeti sputando le loro verità sotto l'ombra dei loro: abeti. Desidero per me, il precipizio più alto che ci sia; perché quando deciderò di buttarmi; io saprò volare! Le mie ali sono sporche di terra di vita e di sangue.E come vulcani erutterete la vostra energia di modo che nessuno oserà mai più tentare di spazzarvi via o forse trasformarvi in uno stock di burattini inermi, abbandonati li a

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marcire e perciò a prevenire i vermi: non rimanete fermi!Siamo un eco rimandato al mittente e tutto morirà poco prima della nostra disfatta. Poeta, tossico o primate comunque vada profeta o vate. Dico a voi; poeti senza pelle e sangue: Avete disdetto il contratto VITAE. Parole che profondono estrema unzione,

Ora il mio posto è:stanza 29

E Ipocrita-mente camminando sui vostri corpi,con fare saccente e istinto bestiale col mio egocentrico e ambiguo fare, mi è tutto chiaro. Ciò che prima era un ambiguo e indiscreto, mai chiaro come il divenir del credo. Affogato nel mio abietto insensibile e patetico, matrimonio col nulla della mente; folgorato dal tuo lampo e inebriato dal tuo amore: tutto mi è chiaro. Vissuta da "immorale" la mia vita, presuntuoso come la verità,

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parassita come la ragione; fanatico come la vista e falso come un insipiente. Anch'io professai verità!Crebbi spurio con assiomatismi sentenziosi sul bene e il male dell'umanità. Non vidi il tutto manifesto; ma professai me meschino ed egoista: vedendo solo occultatori di repellenti verità. Degenerato dietro il sogno della conoscenza. Un immaturo frutto che di un albero vide sé; cadente nel suo arrancar che tace: perdente suo marcir che dice. Perdonami vita; di te: la grezza popolar cultura umana disse all'uomo: subdolo e incapace e quindi inesistente tace. Sfogliando testi sacri come solo il vento fece, violenta,omofoba e razzista apparse a me la storia. Eppur; tu che sorridi alla pochezza della saccenza umana; che d'amore indefinito l'universo tu hai colmato: perché accetti l'ignoranza Dio. In fondo sono solo un assioma catastrofico delle mie voglie, il nervo maledetto

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dell'illusione; putrido e purulento sapere del dolore. Un ghigno neoplastico sorridente;il mio Fuck-Me preferito. Troppe macerie e cadaveri senza volto ora, sputano reminiscenze acide di dottrine di morte....a coloro mi pongo con coloro mi espongo. La loro cresta funerea, lucida e marmorea..bare che che spacciano felicità anguste..ballo e sorrido. Danzo con la morte e soffoco nel grido. Un ultima ed estrema danza del sorriso tramutato in ghigno. Affogati nella vanità pieni di ciò che vorremmo essere e troppo autistici con l'umiltà

Dio moralizzato Mi demoralizzo Delinquo sempre Ali tagliate dai giorni Digrigno i denti Contemplo follie Evito gabbie dorate. Materia

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Nichilismo idiota Religioni generate Odio chiese, Sinagoghe, Moschee: Uccido Dio dogma delle cose Sputo e copro margini: Delle preghiere odiose Sono e non sono

Ai Poeti

Esuberanti anime senza testa e piedi;poeti:scrutate il mondo

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dipingendo versi come atleti. Raschiammo l'animo umano, mettendo su scritti i dolori umani e concreti come preti. Sillogismi studiati e pronti solcati, trafitti e bruciati come ermeneuti, descrivete gioia e drammi con mano capace e funerea; toccando senza mai un permesso l'animo umano. Oh!! poeti bramanti di cose comuni,cercate delizia negli altri e nel lutto spacciando versi per sapere. Amanti e briganti di anime a chi di se seppe tacere. Non come scure del silenzio che scopava devota le nostre paure.Giacenti poeti tra semantica e dianoiologica povertà propinate verità e semiologia come fattucchieri e spacciatori e drogati di verità. Ricordati come eroi blasonati come intelletti di sé a volere,ma tenuti come pietre e ceri tra gli abeti e in tutti i cimiteri.Ma io ho sputato sangue,leccato cielo,cercato giungle ingoiando vita e male; da chi la sapeva lunga. Ho

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aperto casseforti, borse,fuori fiori,soldi e risorse non sono un genio,io lo so e divento pazzo. Guarda gli occhi che capelli e quanti scazzi.Pazzo perché voglio vincere questo è il fatto. La mia è una casetta di cartone nel campo vicino il nemico è duro, è muro contro muro. Un errante sempre alle prese col futuro del non futuro. Vogliono che lasci i libri e che ragioni come un merlo.il cervello non lo ama chi ha paura che reclama, ma noi siamo Einstein e anche Dalai Lama.,Che Guevara e niente ci separa. Non c'è tetto alle iscrizioni né alle ambizioni di chi impara,così imparo arabo, cinese e portoghese sono enrico e giro ho sempre pretese; se non c'è scambio non c'è conoscenza: ce ne faremo un mestiere, perché sapere è potere. Ma mi sveglio e voglio il meglio da ogni giorno resto attento e se sto pronto magari ce la posso fare a non farmi acciuffare dal mal umore,

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devo prendere bene le distanze girando in strada in strano stato di trance.Intrappolato in questo assurdo romanzo in quest'assurda città. F E L I C I T A' dimmi dove sei? Occhi in lacrime freddi in estasi, questo è il mio metro quadrato il mondo passa qui. Sono uno educato non l'ho mai dimenticato la vita è selvaggia è dura è WC. Tutti ci vogliono sotto botta sotto depressione, non morire ora è tempo di dare una grande lezione. Aprirci come le rose,siamo sotto overdose le cose vanno avanti, vanno a volte male a tutti gli erranti. Ma se non ti dai il tempo non hai il tempo per gli altri, la mia felicità sempre in tensione naviga fiera e ora rido con il riso di chi gli ordini li ignora; la cultura la divoro la mia felicità non si paga si strappa.

La notte alza il vento di tempesta e un uragano mentale urla dentro la mia testa.

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Siete sputati a testa in giù nella vita come un infezione espelle la parte peggiore di se. Siete codici binari a coda come pensieri stolti perfettamente affini alla consuetudine del rifiuto vomitante partorito in vita come benedizione di un qualcosa che di allegro non ha nulla. Come la vostra autopsia vi dico: non affrettavi a succhiare dalla vita come emeriti pompinari, non parlate di verità come supposte preparate al passo col tempo. Voi; anatomopatologi sentenzianti e professi idioti: siete umidi sotto la terra che vi copre. Parlo a voi come si fa solo col passato vi ascoltò come un silenzio eterno che sputa sul presente. Siete il paleolitico dei miei pensieri, magma primordiale che scarico nel cesso come evacuazione intestinale.La realtà è che è tutto così inutile, tempo perso, tutto scade; siamo

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solo il prodotto in vetrina dell'ennesimo supermercato della vita. Sono solo il mio passato. Il futuro in questa vita, in genere non mi riguarda, qualunque cosa dovrà accadere accadrà. Sono costantemente consapevole che passerà un giorno e questa consapevolezza della mortalità che conferisce al momento presente un valore totale e assoluto in relazione al tempo (passato o futuro). Posso sinceramente dire che la vita diventa più intensa e infinitamente più misteriosa quando il futuro non sarà di alcuna preoccupazione.Alla fine ci concentriamo più su come moriremo che su come abbiamo vissuto; abbiamo davvero lasciato che la vita ci sorprendesse? Tutta questa merda di controllo ci sarà davvero servito a qualcosa? La realtà e che moriremo idioti così come siamo nati. Siamo nati urlando per morire nel

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silenzio. Ma anche questo sarà razionalizzato digerito misurato e vomitato come tutto. Voglio tornare scimmia per rievolvermi a uomo migliore. Che umanità di merda che siamo!Basta studiare un po di paleoantropologia evolutiva per capire che tutto esiste perché l'uomo 10.000 anni fa lascio l'orzo al sole, esso fermentò e nacque la birra che ci crediate o no...l'uomo prese le prime sbronze e si evolse. Tutto; dalla ruota alla matematica o alla poesia. Viene da un tipo di fermentazione dell'orzo che creando la birra illuminò e ubriacò l'uomo rendendolo pensatore-dipendente. Magari qualcuno dimostri che ciò che scrivo è follia o che l'anello mancante non è l'orzo fermentato e la prima sbronza...Nacque allora la logica umana!!! Il paradosso sito in essa: abbiamo detto tutto; in forme variegate insulse o interessanti ma non c'è più

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un cazzo da dire. I più grandi illusi ora sono coloro che dicono troppo a chi dice poco. Ci vuole una nuova evoluzione. Dove la scimmia schiaffeggerà l'uomo e lo sottometterà come si fa col padrone. Troppi e troppi blaterano e spompinano in qualche modo il loro ego come loro dio sotto naftalina. Una nuova storia e un nuovo pianeta non basta per cancellarci tutti. I falsi anarchici travestiti da poeti che sparano rime senza senso come preti; le false troie vestite come preti che danno consigli sul bene e sul sapere. Che palle gli idealisti della ragione o ragion pura Kant ha rotto i coglioni. Tutto e dico tutto alla fine è una bella scopata o un accredito in banca....si chiama vita e' una merda ma è così.Le lacrime scendono verso la bocca perché hanno bisogno di un sorriso; si fottano anche le lacrime.Come un Aquila viaggerò tra le

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speranze e i sogni infranti tra alture seppellite e immobili sotto macigni giganti...vedrò passioni inerti nel terrore dei tanti..scenderò in picchiata puntando il mio becco contro gli idioti i falsi e funamboli poeti sputando le loro verità sotto l'ombra dei loro: abeti. Desidero per me, il precipizio più alto che ci sia; perché quando deciderò di buttarmi :) io saprò volare!!! perché le mie ali sono sporche di terra di vita e di sangue..e come vulcani erutterete la vostra energia di modo che nessuno oserà mai più tentare di spazzarvi via o forse trasformarvi in uno stock di burattini inermi,abbandonati li a marcire perciò a prevenire i vermi:non rimanete fermi.

Mi ripeto perché credo di non avere più un cazzo da dire.

Siamo una folla; ci guardiamo negli

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occhi tutti trovati nel fondo di una valle lussureggiante. La maggior parte concentrano gli occhi a terra, in modo che ogni passo sia sicuro, ragionevole (e redditizio!). Ma tra questa maggioranza di benpensanti ci sono alcuni visionari che si concentrano non più solo sulla piattezza del terreno. Questi pochi stanno studiando gli alberi intorno, guardando le stelle, descrivono colori di insetti, il monitoraggio del movimento del vento, e le osservazioni si che svolgono sono infinitamente ignorate dalla massa dei sonnambuli robotici.

Questa è l'importanza del poeta nell'esistenza umana, l'artista del potenzialmente umano, il musicista della fantasia umana, il genio dell'esplorazione umana. I poeti danno profondità alla vita umana, essi rendono alla realtà una dimensione più ampia.

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Quando si parla in astratto si può assumere e dettare gli effetti che la morte imprime dentro di noi. Ma per qualcuno che è stato vicino o è caduto in quel buco nero tenebroso è pronto ad ammettere che non ci sono principi in cui possiamo prevedere la nostra reazione a questo incontro spaventoso. Triste o felice non so; NOI ci facciamo prendere dal panico sotto la minaccia della morte,

Questo abisso di verità che ci inghiottirà tutti, al di là di chi è saggio e folle e allo stesso modo, di chi è sano o pazzo.

Che peccato! Miliardi di esseri umani a camminano su e giù per le strade e come poveri pazzi mezzi mangiati dalle pere indotte di illusioni in agonia, mentre un battaglione di batteri sta lentamente divorando le loro interiora. Li ho guardati come se fossi un uccello

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che era stato colpito e non c'è altro da fare che aspettare la mia morte; è inevitabile. L'offerta è polpa bianca di granchio, dolce tentazione ma nessuno avrà mai un altro morso, la sua seduzione è mutilata dalla disattenzione di ... chi? Di tutti NOI!

Penso spesso che penso troppo. Il mio IO galleggiante vive passivamente nelle correnti morbide dell'acqua mentre io passo le mie giornate in cerca di qualcosa di più profondo che le basse profondità della riva. I miei parenti mi rimproverano di essere troppo lontano dagli esseri umani, Ma trovo molte cose nel mondo umano, e anche se non appartengo ad esso spero di poterlo visitare senza impertinenza. Vedo molto di più del loro del mondo che calpesto con i piedi sulla terra. Spero che le mie parole saranno ricevute come qualcosa di più che semplice che il parlare di un ciarlatano. Un'anatra

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ha molto più da dire di un semplice ciarlatano.Non abbiate paura di svegliarmi dai miei pensieri in trance profonde quando guardo verso il mare aperto. Lo faccio spesso perché io sono alla ricerca di qualcosa, qualcosa che non posso ancora vedere né definire.

Il sentiero fangoso della poesia

Artisti, poeti, musicisti, filosofi, scienziati - in breve, chiunque crea diventa uno scultore delle realtà umane. Essi presentano tutti gli aspetti della vita umana che sono presenti. Una vita non è sufficiente per rilevare tutte le possibilità che possono essere portate all'esperienza di vita, dobbiamo condividere con l'altro lo spettro del possibile, perché abbiamo bisogno

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di più di due occhi per visualizzare la totalità dell'esistenza umana.In un mondo in cui la priorità si tratta per la maggior parte degli uomini e delle donne in primo luogo con "guadagnarsi da vivere", cioè, avere i soldi per comprare qualcosa, bisogna essere dotati di comfort sufficienti per crescere una famiglia, in questo mondo, le prospettive della poesia, scienza pura, l'arte, la filosofia diventano irrilevanti, se non insignificanti ; almeno secondari

Il mio punto di vista è contrario a questo modus vivendi diffuso.

Concepisco la vita in altro modo:

Siamo una folla; ci guardiamo negli occhi tutti trovati nel fondo di una valle lussureggiante. La maggior parte concentrano gli occhi a terra, in modo che ogni passo sia sicuro, ragionevole (e redditizio!). Ma tra questa maggioranza di benpensanti

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ci sono alcuni visionari che si concentrano non più solo sulla piattezza del terreno. Questi pochi stanno studiano gli alberi intorno, guardando le stelle, descrivono colori di insetti, il monitoraggio del movimento del vento, e le osservazioni si svolgono sono infinitamente ignorate dalla massa dei sonnambuli robotici. Tutte queste cose irrilevanti e bella la minoranza che guarda sono altrettanto reali quanto dai sentieri battuti più a testa in giù.

Per terminare questa metafora se li uccidessi tutti e poi chiedessi al lettore di cogliere ciò che la vita umana sarebbe stata senza questi vagabondi del pensiero concentrato si loro piedi.Un sentiero fangoso di monotonia.Non ci esistono forme complesse della natura (alberi), nessuna immensità dello spazio (stelle), nessun dettaglio microscopico

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(colore degli insetti), non è un mistero invisibile (il movimento del vento), ecc

Solo un sentiero fangoso ...

Questa è l'importanza del poeta nell'esistenza umana, l'artista del potenzialmente umano, il musicista della fantasia umana, il genio dell'esplorazione umana. I poeti danno profondità alla vita umana, essi rendono alla realtà una dimensione più ampia.

Alcuni poeti vengono su questo pianeta rotante per riempire lo stampo di sé, altri divengono poeti per moda o dare un immagine di sé mmmmmm NO!

Quando la malinconia, la tristezza e la disperazione conquistano il nostro spirito la minaccia di morte diventa meno intimidatoria al punto da vedere la morte come un alleato;

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un liberatore dalla nostra sofferenza. Dall'altra parte dello spettro, quando siamo allegri, rinvigoriamo la morte della speranza che appare noi come una maschera diversa; si tratta di un interruzione della nostra gioia, è usurpare tutto per la nostra felicità. Lo stesso evento assume due (forse più?) Aspetti diversi, è relativa a nostra disposizione.

Quando si parla in astratto si può assumere e dettare gli effetti che la morte imprime dentro di noi. Ma per qualcuno che è stato vicino o è caduto in quel buco nero tenebroso è pronto ad ammettere che non ci sono principi in cui possiamo prevedere la nostra reazione a questo incontro spaventoso. Triste o felice non so; ci facciamo prendere dal panico sotto la minaccia della morte,

l'ultimo momento ce lo dirà.

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La morte è inevitabile e se non abbiamo dato alcuna considerazione ad essa nella vita pensando a lei come non fosse un nostro dato di fatto, immancabilmente arriverà. Alcuni; come Socrate o Platone, considerano che la filosofia è una preparazione alla morte e con il suo aiuto si potrebbero regolare gli attacchi di paura e panico che sono comunemente associati con la morte. A dire il vero non credo che la filosofia sia sufficiente per vincere gli istinti del nostro organismo fisico, qualcosa di più grande e più forte della razionalità soggioga le nostre paure più radicate.

La morte spazzerà via tutti noi e chi amiamo con la stessa forza,

È pleonastica ogni illusione; è sempre troppo tardi. Essere saggi in

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ogni caso non servirebbe a nulla,

Questo abisso di verità che ci inghiottirà tutti, al di là di chi è saggio e folle e allo stesso modo, di chi è sano o pazzo.

Il pensiero che specula sulla morte non ci può dominare altrimenti non avrebbe mai lasciato che le nostre riflessioni sullo sgomento del mondo imprevedibile e sconosciuto esterno; prendessero forma e contenuto. Ma bisogna abituarsi al fatto che un giorno lasceremo questo mondo inspiegabile, Le cose che possediamo cesseranno di appartenerci, la nostra vita solo sarà solo un vago ricordo di quelli che erano vicino a noi. Questo è il compito più difficile nella nostra vita: cedere la nostra vita e presentarsi all'ignoto.

Paradossalmente la morte ha più presa su noi più quando viviamo

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che quando saremo morti. C'è tanta tensione e le energie spese per la difesa delle nostre cose, le nostre opinioni e ideali, i nostri amici e amanti, assicurare loro dalle forze che li porterà lontano da noi che siamo imbattibili ed esauriremo tutto nella battaglia per conservare ciò che è caro a noi. Tutto questo dispendio di energia, tutto questo sforzo è il nostro rifiuto di riconoscere la possibilità che le cose non sono nella linea del nostro controllo e che queste cose periranno ed è certo che lo faranno. Questa lotta ci fa vivere sulla difensiva, sempre in guardia contro ciò che non ci aspettiamo, contro la minaccia di ciò; si dissolvono le forme di vita ci siamo affezionati.

Un rimedio per questa tendenza di essere attaccati alle cose?

Che ciascuno di noi trovi la sua risposta.

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Sto solo tentato di condividere un pensiero che mi è venuto negli ultimi tempi.

Troveremo mai una vita in cui siamo in grado di lasciar andare la stessa vita?

Quando smettiamo di resistere alla spinta della natura verso il cambiamento di forma, ammettendo che i perenni flussi di variazioni nel tentativo di abbandonare la nostra frenetica lotta, di cogliere il flusso; potremmo essere in grado di fare quel salto nel buio caotico e scoprire che la morte non è riservata solo per la fine di questo viaggio. Sperimentiamo la morte ogni giorno, ogni secondo, come i rivoli attuali dalla distanza della nostra portata a una nuova realtà e del bambino che si presenta a noi perennemente; continuamente immetterci in una terra incognita

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nella misura in cui si lascia la carcassa del noto tipo che è sepolto sepolto nel cimitero del passato.

La giornata è iniziata come tutte le altre. Con questa astenia vocale forte proveniente dalla mia bocca, il rifiuto di lasciare l'estasi del sonno profondo. L'orologio segna con la sua persistenza solita e instancabile. Ho vinto gli ultimi sogni nel serbatoio della grotta Morpheus.La mia pigrizia è in uno stato pregno di sensazioni. Rimango a letto a pensare quanto poco ho dovrei preoccuparmi. Ma è lampeggiante miei occhi la mia responsabilità per chi amo. Se l'inerzia a volte vince la battaglia altre volte no!Oggi il mio corpo rilassato sarebbe rimasto a letto tutto il giorno ma la mia mente contemplando pensieri i vuoti mi alzo e combatto.Ma il mio corpo ha rotto vento così violento e ripugnante, sarei potuto

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svenire in questa paralisi mortale!

Mi sono alzato in piedi messo risolutamente in piedi. Cosa potrei dire, che cosa dovrei fare? Tutto è già stato detto, tutto è stato fatto. Ciò che resta in un mondo o una vita che ha esaurito tutte le sue possibilità?

Una e una sola conclusione è ineccepibile; la vita assume sempre le connotazioni diverse. Sono assolutamente convinto che avrei potuto trovare qualcosa di nuovo della vita come spazzatura infinita lasciata alle spalle da un universo in espansione.'Tutto è stato documentato, ma è spazzatura del pensiero umano'

E così ho cominciato,

Che peccato! Miliardi di esseri umani a camminano su e giù per le strade e come poveri pazzi mezzi

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mangiati dalle pere indotte di illusioni in agonia, mentre un battaglione di batteri sta lentamente divorando le loro interiora. Li ho guardati come se fossi un uccello che era stato colpito e non c'è altro da fare che aspettare la mia morte; è inevitabile. L'offerta è polpa bianca di granchio, dolce tentazione ma nessuno avrà mai un altro morso, la sua seduzione è mutilata dalla disattenzione di ... chi? Di tutti NOI!

Tutte le vanità umane sfilano in scena e contorcono il significato delle mie parole. Follia? Lacrime senza senso? Certo che no, è la sensibilità, l'apprezzamento estetico per le piccole realtà della vita. Per orgoglio o vanità, la mia mente evocato motivazioni e gli argomenti per convalidare il mio comportamento. Sì, senza dubbio, non succede a tutti noi? Ma ero stanco anche di me stesso e dei pensieri lusinghieri. E' una

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conseguenza pensare tutte queste cose, a prendere coscienza di tutto questo vuoto.

Tutto ciò che è detto, tutto è fattoVanno e vengono.Sanno per chi?Sanno per cosa?Fuori dalla finestra si fissanoFuori noia ci abbagliamentoChe cosa è questo un miraggioLa chiamiamo vita ignorate; cos'è?

Certamente tutto, viene molto dal nulla. Se non fosse stato per l'esplosione di idee inutili ma viscerali; questa mattina sarei rimasto a letto. Mi sono alzato decisamente per inventare lo scopo di un nuovo giorno. Per rivelare qualcosa di nuovo che potrebbe essere definitivamente perso nei settori oscuri dell'oblio.

Ho portato mia figlia a scuola e alla fine ce l'ho fatta ad andare in

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spiaggia, con la compagnia di uccelli che volano, fissavo le acque mosse come la luce del tramonto del sole lottato nelle piccole creste e le valli di acqua di mare.

Penso spesso che penso troppo. Il mio IO galleggiante vive passivamente nelle correnti morbide dell'acqua mentre io passo le mie giornate in cerca di qualcosa di più profondo che le basse profondità della riva. I miei parenti mi rimproverano di essere troppo lontano dagli esseri umani, Ma trovo molte cose nel mondo umano, e anche se non appartengo ad esso spero di poterlo visitare senza impertinenza. Vedo molto di più del loro del mondo che calpesto con i piedi sulla terra. Spero che le mie parole saranno ricevute come qualcosa di più che semplice che il parlare di un ciarlatano. Un'anatra ha molto più da dire di un semplice ciarlatano.

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Non abbiate paura di svegliarmi dai miei pensieri in trance profonde quando guardo verso il mare aperto. Lo faccio spesso perché io sono alla ricerca di qualcosa, qualcosa che non posso ancora vedere né definire.

Sono alla ricerca di una idea vaga e informe con la persistenza stessa mi ricorda un sogno dimenticato, un sogno che si ho vividamente provato e ora ogni traccia di esso è andato perduto, tranne per una intuizione confusa che afferma che esisteva ed era vero. Così allo stesso modo, sono alla ricerca di un'idea io non sono molto sicuro di cosa sia, ma so che esiste ed è reale. L'idea ha qualcosa a che fare con la Storia. La storia è stata nella mia mente di recente. E 'impossibile respingere storia quando la sua presenza è inequivocabilmente evidente nelle stampe dei libri. Ci sono stati molti prima di noi. Così

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tanti che la grande maggioranza sono morti entro i confini della solitudine per appendersi a poche tracce e non sono rimasti delle loro lotte e sogni. Sono interessato a come gli esseri umani si vedono. Può essere chiamata come la loro interpretazione della vita. Il fatto che viviamo è ovvio e scontato. Ma ciò che pensiamo, è come la vita cambia drasticamente da un teschio all'altro. Con così tante opinioni diverse mi preoccupo di trovare quella corretta. Tutti sembrano avere una possibile e probabile verità. Ma qual è la verità in ogni caso? Una ricerca dimenticata dai filosofi moderni ... La nostra epoca non si preoccupa di verità. Ha perso la sua importanza, prestiamo attenzione ad altre cose. Quindi sto cercando la verità, sono sicuro di questo. Ha a che fare più con una comprensioni di come l'interpretazione umana di vita cambia nel corso della storia. Sto

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raccogliendo pareri nello stesso modo in cui un entomologo avrebbe raccolto coleotteri. Non scarabeo è più prezioso degli altri, ognuno di essi esiste ed è reale come l'entomologo che lo raccoglie.

Come dare un senso alle innumerevoli interpretazioni della vita?

Penso sempre più vicino al mio sogno dimenticato: la mia idea non formulata.

Ci sono molti tipi di coleotteri nel mondo. Ci sono più specie di coleotteri che di pesci, anfibi, rettili, uccelli e mammiferi messi insieme. Come che tutti questi diversi tipi di coleotteri nascono? La nostra epoca spiega le varietà di specie con la teoria dell'evoluzione. La teoria dell'evoluzione è stata così popolare e di successo nello spiegare molti aspetti del nostro mondo naturale

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che si è propagato su molti altri campi. Tecnologia, idee e lo sviluppo delle società umane possono essere spiegate chiaramente da un punto di vista evolutivo.La prospettiva evolutiva

Il tempo è una cagna che non possiamo definire, ma tutta la nostra vita è tiranneggiata dal ticchettio dell'orologio. Eludere definizioni non essenziali ma a volte molto reali e concrete nella pratica. Il tempo è un dato di fatto. Viviamo nel tempo. Calendari e sveglie ci legano ad esso.

"Ho bisogno di svegliarmi presto domani""Sono in ritardo per il lavoro""Incontriamoci alle cinque in studio""La settimana prossima è il mio compleanno""Se non finisco questo in tempo, sono nei guai"

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E così via ...

Il tempo è molto reale. Ascoltate le vostre voci. Ne parliamo ogni giorno.Ma ci dimentichiamo del tempo.Ci dimentichiamo che il tempo non è solo pochi secondi, minuti, ore, giorni, settimane, mesi e anni. E 'anche decenni, secoli, millenni, mega-annums e giga-annums. L'universo è un posto molto vecchio. E 'qui da molto prima di qualsiasi umano mai rimasto eretto. Probabilmente sarà qui a lungo dopo ogni vita umana tutto il tempo sarà esaurito.

La consapevolezza della proroga del tempo è importante per capire le varie interpretazioni della vita.

Ecco come posso cominciare a dare un senso alla storia. Attraverso l'evoluzione nel senso più ampio del termine. C'è stato il tempo per tutto

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ad evolversi. Ogni atomo su questo pianeta si è evoluta da l'interno delle stelle morte, la vita sia nata per l'evoluzione di forme più semplici a quelli più complesse e le società, la lingua, le idee e le tecnologie si evolvono da rudimentali comunità umane trascorrere abbastanza tempo insieme per sviluppare questi attributi. Dato che c'è stato abbastanza tempo molte cose sono accadute e accadranno. Questa è la prospettiva evoluzionistica. Una interpretazione della vita comune tra coloro che vivono oggi.

Siamo legati dal tempo. Questa interpretazione della vita mi aiuta a interpretare l'interpretazione della vita degli altri prima di me.

Affogo; perché il mondo che ci circonda proviene dall'acqua

Credo che tutto ciò che si percepisce non è il mondo reale, ma

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solo la sua mente; una forza cieca inconscia chiamato libido dirige le vite umane.

E così via ...

Ogni opinione in testa ha una storia. Ogni pelo nel vostro corpo ha una storia. Ogni parola che dici è nato da qualche parte qualche volta, e se si crea qualcosa di nuovo la lunga catena di cause dietrologiche che supportano il tutto. Se si adotta il punto di vista evolutivo, ogni tuo movimento è unito al passato più lontano.Ora mi sto avvicinando a ciò che volevo esprimere. Non è una teoria, ma una riflessione malinconica.

La decadenza sta influenzando il mio Mercoledì e se state leggendo questo, sono riuscito a intrufolarmi nella tua vita, cambiando il corso della tua vita, anche di poco. Se ci si siede davanti al computer dieci

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minuti in più rispetto a come si era previsto.Se si adotta il punto di vista evolutivo, ogni tuo movimento è unito al passato più lontano.Montaigne è un esempio; è stato registrato che è stato in grado di influenzare le persone in futuro. Ma il numero di persone per raggiungere questo obiettivo è trascurabile rispetto a tutti quelli a cui non lascia tracce e torna in silenzio al buio abisso da dove è venuto. Ci piace pensare che la vita è grande. Che è degna di essere vissuta e che nella misura in cui è speciale e degno di essere commentato. Questo è il motivo per cui ci incontriamo con i nostri amici nella vita o nelle reti e diciamo loro quello che abbiamo fatto, come ci sentiamo, ciò che speriamo. E 'triste e scoraggiante pensare che le nostre lotte più problematiche e le nostre gioie più brillanti saranno perse completamente e in

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cinquecento anni non saranno di alcuna utilità per nessuno.

Siamo un'isola di coscienza inghiottita nel mare ambiguo del tempo.

Trovo qualcosa di scoraggiante. Di quei milioni e milioni di vite, la vita delle masse che sono morti in epidemie, guerre e carestie e rimanere nei libri di storia solo come un numero:8.000.000 morti nella Guerra dei Trent'anni75000000 morti dopo la peste nera100000000 morti durante la tratta atlantica degli schiavie così via ...

Ho dentro me il dolore come un nuovo Cristo umano.

Illuministi; muoio per la loro interpretazione della vita. Hanno avuto opportunità e ugual valore per

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sperimentare e spiegare la vita, forse in circostanze più atroci. I loro pensieri e desideri sono andati perduti sotto il ricordo di un numero.

Ho visto querce piegarsi sotto il vento,carcasse di animali senza vita,pure anime senza corpo... e altrove:corpi impuri senza anima.Inaudita violenza... sangue...uomini esanimi fluttuare nel tempo.Ho visto cadaveri camminare... parlare,sputare sulla terra loro madre... ridere... e legiferare la vita..Ho visto l'inizio della fine.Ho visto spiriti arrivare ad un traguardosenza essere mai partiti.Non ho pianto...Ho visto le mie parole roteare,ammassarsi e acquistare consistenza,

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ho visto le mie idee fondersi nello spaziofino a creare galassie senza peso.... senza nome.Ho visto il mio sperma truccare visi di donnaper poi essere sazio del loro angusto piacere.Ho visto muti recitare l'agnu sdeie chi ascoltava...danzare senza ritmouna musica spettrale.Ho visto aggregazioni di bare,loculi sovrapposti... e gli ignari cantare.Note di malinconia e lutti senza senso.Ho visto voi... cadenti,barcollare,deambulare,ghignare e agognare la vostra sepoltura.Vi ho visto in cielo creature degli abissi,le vostre ali che non sapranno mai volareE nel cercarvi perdervi come cerei

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pagliacci.

Mi piacerebbe confrontare tutte quelle opinioni. La rigogliosa foresta di concezioni che ciascuno portò nel cranio. Ci sono tante idiozie quante i coleotteri che popolano il mondo.

Esiste un Dio?

C'è un anima?

C'è una vita dopo la morte?

C'è uno scopo nella vita?

Che cosa è la materia?

Che cosa sono le stelle?

Che cosa è la felicità?

Ognuno ha qualcosa da dire. Ognuno ha il diritto di tale parere. E ogni opinione è parte del patrimonio

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che hanno ereditato. L'evoluzione di tutte le forme e forme, dai capelli in testa al vostro pensiero in verbi, sostantivi e aggettivi. Noi siamo legati al passato più lontano, forse troppo per il futuro più lontano.

Qualunque cosa tu faccia oggi, pensare quale ruolo giocherà nel grande corso delle cose. Quando si paga per un pacchetto di sigarette, che del viaggio la moneta sta per intraprendere. Forse un migliaio di anni da oggi, che una stessa medaglia sta per essere scavato da un archeologo futuro e riflettere sulla vita, all'inizio del 21 ° secolo. Lo sguardo verso il cielo e immaginare tutti quelli che hanno fatto lo stesso, un po 'di vedere la meravigliosa creazione di Dio, gli altri l'emozione grande di spazio, e altri ancora, la profondità incredibile della mente umana. Bacio il tuo amante e mi chiedo quando il primo bacio umano è stato inventato.

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Mangiare una mela e pensare da quale albero lontano è venuta. Sputare i suoi semi e considerare che in 50 anni un bambino potrebbe divenire essere e oscillare dai rami del suo albero.

Ora vai; essi, esplora. Essi parte della storia che si svolge tutti i giorni non registrati, non contemplabili ne spiegabili da nessuno scienziato, poeta pensatore umano. Anche il più illuminato è un seme insignificante soggetto alle mutazioni inevitabili della materia.

Il poeta deve aumentare l'ampiezza delle profondità umane con ogni opposizione alla mediocrità di coloro che vivono con gli occhi chiusi, deve rivendicare con lo stupore di un bambino: IO SONO!

La poesia non è mai noiosa né troppo indegna della nostra

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attenzione.

Ogni secondo che passa ci concede i più profondi misteri in cui nessuno potrà mai essere troppo apprezzato.

Dal fruscio di fili d'erba al vento delle galassie più lontane, dal ordinaria alla straordinaria esistenza, nella sua meraviglia e interezza chi guarda, cerca scruta e osserva; in qualche modo rallenta il tempo post datando l'inevitabile.

La consapevolezza di un poeta non è altro che meraviglia di un bambino.

Requisito: la capacità di rimanere in silenzio e osservare con passione a ciò che è

In quel grembo di silenzio siamo tutti destinati a diventare bambini, poeti e filosofi

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Tranquillamente venero le prestazioni di un universo che sarà sempre qui per stupirci

Siamo gli spettatori umili di un grande spettacolo sconosciuto.

Camminiamo sotto le foglie taglienti ma innocue nella giungla cupa. Il soffitto della foresta è stato completamente ricoperto di fitti rami degli alberi e la popolazione densa delle loro foglie. Il buio tenebroso fatto il viaggio il più spaventoso, l'attesa sconosciuta per lui ad ogni angolo. Un fascio di luce o due potrebbe bucare la grande oscurità con la sua fiamma, come il vento ha aperto una piccola fessura nelle altezze. Queste frecce di luce traslucida ci ricorda la vita come un labirinto per seguire un corso senza meta un destino non rivelato. Ma il mondo ci ha lasciato tanti anni fa una luminosa memoria, La vita non è altro che vagare

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attraverso i pericoli inestricabili della foresta. E' un viaggio difficile come strani animali raccapriccianti che si minacciano per la loro sopravvivenza,

Sto sfidando la mia sanità mentale.

Chi sei tu creatura divina.Pensi di essere il primo... l'unico...La tua conoscenza si fonde con la tua arroganza,le tue verità con l'ignoranza e soprattutto le tue nevrosi.... con la pazienza.Ebbene sappi : sei soltanto un uomo.

Questo mondo non è un mondo ordinario. Un essere umano non potrebbe mai riconoscersi in questo mondo, neppure nei suoi sogni. Le creature che costituiscono questo mondo sono oltre l'immaginazione e

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le fantasie più sfrenate di ogni narrativa. La corruzione delle loro forme è la visione più dolorosa, un olocausto per i nostri occhi; una morte prematura per la nostra mente. Le loro voci entrano nelle nostre orecchie come roccia fusa lungo il canale uditivo, le loro sono le peggiori grida di mille grida di disperazione provenienti dall'Inferno di Dante. Il pungiglione delle loro zanne più mortale di qualsiasi creatura terrena. Affrontiamo innumerevoli pericoli per la nostra strada, Gli costretti saranno comunque costretti a lasciare la gioia dell'infanzia e dell'idiozia per incontrare i pericoli della vita che avanza e ci avvicina all'ineluttabile.

La giungla degli idioti che potevano osservare è stata lasciata alle spalle e a distanza da un enorme castello inquietante, maestosamente seduti al centro della valle.

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Certo, questa è la loro destinazione imprevista. Dio!

La struttura monumentale ai piedi delle porte alte si trovò davanti due troll giganteschi, arma in mano, che proteggevano l'ingresso da qualsiasi intruso. Come fautori della verità queste creature bestiali, egli si riempivano di repulsione per il pus gocciolanti dei loro corpi, la bava verde dalla bocca e la loro puzza di carne in decomposizione. Stupidi e tremanti anche essi morirono.

Si sono bruciati nel labirinto della confusione nel loro castello volevano bere e guadagnare.

Apri le tue porte in modo che a tutti non sarà vana la tua esistenza.

I mostri giganti guardano pensierosi queste misere creature. Poi, in obbedienza al loro dovere si

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accasciano e vanno via.

Le porte in Veritas sono fuori dalla umana portataL'enigma è antico ma recitiamo ora

'Questa cosa ogni cosa divora;Dai più lontani soli al più vicino fiori;Sconfitta e la perdita è una verità contro questo nemico invincibile '

Esperienza, madre di conoscenzaA voi mi impegno oraSe la mia risposta sarebbe nel giustoSarò sempre fiducia nella tua luceGuardie, l'enigma è sublimeLa mia risposta è: il tempo.

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