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40 Forum D. | Panorama Simboli nell’AFD Storia Sin dalla sua fondazione nel 1848, l’AFD fa uso di simboli. Essi raffigurano l’Amministrazione e le sue divisioni sotto forma di immagini o descrizioni, e fungono così da segno distintivo. In questa e nelle prossime due edizioni di Forum D. pubblichiamo articoli dedicati ai loghi e alle bandiere dell’AFD nonché all’emblema del Cgcf. al. Il termine «logo» deriva dal greco logos, che significa parola, pensiero, discorso e ragione, ma designa anche il marchio di un’impresa. Oggigiorno si parla solitamente di «corporate design», che indica l’immagine glo- bale di un’impresa o di un’organiz- zazione e rappresenta un elemento costitutivo della sua identità («cor- porate identity»). Come logo l’AFD utilizza da sempre la croce svizzera. L’impiego della croce greca bianca continua come stemma della Svizzera risale ai tempi della battaglia di Laupen nel 1339. In quell’occasione i Bernesi, per farsi riconoscere, por- tavano sui loro indumenti due strisce di stoffa cucite perpendicolarmente. La croce bianca su sfondo rosso viene introdotta dal generale Niklaus Franz von Bachmann nel 1800 e nel 1815 come vessillo delle proprie truppe. Nel 1815, la Dieta federale adotta la croce scorciata, isoscele e attorniata dagli stemmi cantonali come motivo del sigillo federale, apponendola per la prima volta sul Patto federale. Nel 1840 la Dieta decide poi di utilizzarla come vessillo delle truppe. Nel 1852 si stabilisce la dimensione dei vessilli Logo dell’AFD nel 1853 Logo dell’AFD nel 1858 Logo dell’AFD nel 1914 Logo dell’AFD nel 1931 Logo dell’AFD nel 1958 Logo dell’AFD nel 1852 e, nel 1889, alla croce quadrata ven- gono assegnate le proporzioni attuali. Il Consiglio federale precisa infatti che i quattro bracci di uguale lun- ghezza della croce dritta e scorciata devono essere di un sesto più lunghi che larghi. La bandiera svizzera assurge quindi a bandiera nazionale e la croce svizzera a emblema di Stato per distinguere in modo inequivoca- bile l’Amministrazione federale. Da questo momento, la croce è uni- formemente impiegata, a volte con piccole varianti nella presentazione grafica.

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Simboli nell’AFDStoria

Sin dalla sua fondazione nel 1848, l’AFD fa uso di simboli. Essi raffigurano l’Amministrazione e le sue divisioni sotto forma di immagini o descrizioni, e fungono così da segno distintivo. In questa e nelle prossime due edizioni di Forum D. pubblichiamo articoli dedicati ai loghi e alle bandiere dell’AFD nonché all’emblema del Cgcf.

al. Il termine «logo» deriva dal greco logos, che significa parola, pensiero, discorso e ragione, ma designa anche il marchio di un’impresa. Oggigiorno si parla solitamente di «corporate design», che indica l’immagine glo-bale di un’impresa o di un’organiz-zazione e rappresenta un elemento costitutivo della sua identità («cor-porate identity»). Come logo l’AFD utilizza da sempre la croce svizzera.L’impiego della croce greca bianca continua come stemma della Svizzera risale ai tempi della battaglia di Laupen nel 1339. In quell’occasione

i Bernesi, per farsi riconoscere, por-tavano sui loro indumenti due strisce di stoffa cucite perpendicolarmente. La croce bianca su sfondo rosso viene introdotta dal generale Niklaus Franz von Bachmann nel 1800 e nel 1815 come vessillo delle proprie truppe. Nel 1815, la Dieta federale adotta la croce scorciata, isoscele e attorniata dagli stemmi cantonali come motivo del sigillo federale, apponendola per la prima volta sul Patto federale. Nel 1840 la Dieta decide poi di utilizzarla come vessillo delle truppe. Nel 1852 si stabilisce la dimensione dei vessilli

Logo dell’AFD nel 1853 Logo dell’AFD nel 1858

Logo dell’AFD nel 1914 Logo dell’AFD nel 1931 Logo dell’AFD nel 1958

Logo dell’AFD nel 1852

e, nel 1889, alla croce quadrata ven-gono assegnate le proporzioni attuali. Il Consiglio federale precisa infatti che i quattro bracci di uguale lun-ghezza della croce dritta e scorciata devono essere di un sesto più lunghi che larghi. La bandiera svizzera assurge quindi a bandiera nazionale e la croce svizzera a emblema di Stato per distinguere in modo inequivoca-bile l’Amministrazione federale. Da questo momento, la croce è uni-formemente impiegata, a volte con piccole varianti nella presentazione grafica.

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Nel 1958 l’AFD inserisce per la prima volta un proprio logo nelle sue pub-blicazioni, che si discosta da quello utilizzato fino a quel momento presso l’Amministrazione federale. Tuttavia, alla base figura sempre la croce svizzera.A metà degli anni Ottanta, nell’Am-ministrazione federale si decide di abbandonare il design sino ad allora uniforme e di forte impatto. Circa 70 unità amministrative della Con-federazione creano così, in modo indipendente e non coordinato, un proprio logo o corporate design. Il 26 gennaio 1983, in occasione della prima giornata delle dogane, l’AFD introduce un nuovo simbolo, volto

Logo dell’AFD nel 1996

Logo dell’AFD nel 2003

Logo dell’AFD, Corporate Design della Confederazione 2007

Logo dell’AFD nel 1983

Logo dell’AFD nel 1989

Simboli

Il termine «simbolo» deriva dal greco symbolon, che significa connessione. Deve la sua origine a oggetti che venivano utilizzati come segni di riconoscimento fra due parti (contraenti) e riassemblati durante gli incontri. A seconda del loro uso, i simboli vengono deno-minati anche emblemi, pittogrammi o icone.

a rappresentare l’occhio vigile della dogana e l’atteggiamento liberale della Svizzera nei confronti del com-mercio mondiale. Nel 1988 l’AFD decide di creare un nuovo simbolo. Delle circa 40 varianti formulate, sei vengono sottoposte al giudizio dei collaboratori. Fra le tre migliori ne viene infine selezionata una, che diventa dal 7 giugno 1989 il nuovo simbolo dell’AFD.Quando gli viene assegnato il DFF nel 1996, il consigliere federale Kaspar Villiger commissiona la creazione di una nuova identità visiva. Anche qui si decide di rappresentare l’AFD verso l’esterno attraverso un simbolo moderno e dinamico.

Vista la compresenza di nume-rosi loghi nell’Amministrazione, il Consiglio federale decide di creare un’identità visiva unitaria. Il 1° gen-naio 2007 fa il suo ingresso il nuovo Corporate Design della Confedera-zione.L’immagine unitaria mira a rafforzare la comune identità dell’Amministra-zione federale, a promuovere un senso di fiducia nello Stato nonché a contribuire alla credibilità e alla sicurezza dei servizi pubblici.

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Simboli nell’AFD (II)Storia

Sin dalla sua fondazione nel 1848, l’AFD fa uso di simboli. Essi raffigurano l’Amministrazione e le sue divisioni sotto forma di immagini o descrizioni, e fungono così da segno distintivo. Nell’edizione 3/2011, Forum D. ha pubblicato un articolo sui loghi dell’AFD, mentre in questa edizione si sofferma sugli emblemi del Cgcf.

al. Il termine «emblema» deriva dal greco e significa «cosa inserita» oppure «ciò che si mette dentro». Oggi con questo termine s’intende una combi-nazione di immagini e parole utilizzata su distintivi o stemmi. In un filmato del Cgcf risalente al 1970 si narrava che le guardie di confine indossavano la croce a raggiera come particolare distintivo di servizio. Il filmato faceva riferimento all’emblema del Cgcf, ossia alla croce svizzera con una corona radiata.

Al centro dell’emblema si trova infatti una croce svizzera posta su una corona radiata ottagonale di richiamo araldico. Il tutto è contornato dalla scritta trilin-gue «GRENZWACHE GARDE-FRON-TIÈRE GUARDIA DI CONFINE».

La croce svizzeraLa croce svizzera ha la stessa forma di quella greca. Per i cristiani essa è

simbolo della propria religione, in quanto rappresenta la morte di Cristo in croce. A partire dal IV secolo d. C. ha sostituito il monogramma di Cristo (XP), tradizionalmente usato fino a quel momento. La croce greca è tuttora raffigurata nella bandiera di Grecia e Malta ed è stata scelta anche da Henri Dunant quale emblema della Croce Rossa.

La corona radiataNell’antichità, la corona radiata identi-ficava la divinità solare di Elio o Mitra e rappresentava grandezza e magnifi-cenza. Il simbolo è stato poi ripreso dai Romani, tant’è vero che alcuni impe-ratori decisero di imprimere la propria immagine sulle monete con la corona radiata. Nell’arte cristiana essa si diffuse già a partire dal II secolo d. C. e fu utilizzata anche nell’araldica dell’epoca tardo romana.

L’ottagonoDa sempre, l’ottagono che delimita la corona radiata ha un forte potere simbolico in molte culture. Già Pitagora riteneva che l’otto fosse il numero dell’equilibrio cosmico. Per la dottri-na buddista sono otto i percorsi per giungere alla redenzione. Nell’indui-smo, Lakshmi, la dea della ricchezza e dell’abbondanza, è rappresentata con una stella a otto punte, che corrispon-dono alle sue otto manifestazioni se-condarie. La ruota della fortuna cinese conta otto raggi. Nella simbologia e nell’iconografia cristiane, l’ottavo gior-no rappresenta la resurrezione di Cristo e il nuovo inizio. Per questo motivo la forma ottagonale ricorre spesso nella costruzione di chiese e battisteri.

La croce a raggiera come emblema del CgcfLa croce a raggiera non venne intro-dotta ex novo dal Cgcf. Le sue origini risalgono infatti al 1894, cioè a prima della fondazione del Corpo. Allora ci si ispirò alla Garde Stern (Stella dell’Aqui-la Nera) del 1701, che era il distintivo dell’Ordine prussiano dell’Aquila Nera. A partire dal 1883, l’emblema figurava sui berretti delle squadre di dragoni e delle compagnie di guide, facenti parte della cavalleria dell’esercito svizzero. Lo stemma della polizia tedesca si rifà ancora oggi alla Garde Stern.Nel 1898 la croce a raggiera fece il suo ingresso nel Cgcf, quando fregiò i ber-retti a tubo (shakò) e i berretti con visie-ra dei suoi membri. Questo avvenne dal 1924 in poi, quando il Cgcf, poco dopo la sua fondazione, riprese l’equipag-giamento, l’armamento e l’uniforme dell’esercito. Il motivo della croce a raggiera riscosse grande successo anche all’esterno. Infatti è apparso in

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varie pubblicazioni della Confederazio-ne e alcune autorità federali lo hanno utilizzato come logo (p. es. La Posta Svizzera dal 1923 al 1927). L’emble-ma era molto conosciuto anche dai numismatici.

Dal 1924 la croce a raggiera scom-parve definitivamente dai copricapo militari, che l’esercito svizzero sostituì con gli elmetti d’acciaio M18. Il Cgcf continuò invece a utilizzarla fino a oggi.

La croce a raggiera fu impressa per la prima volta nel modello 1924 dell’uni-forme grigioverde del Cgcf. Nel 1975 si passò a una nuova divisa di colore grigio (modello 1948), in cui le mostri-ne romboidali con la croce a raggiera in uso presso l’esercito soppiantarono le grandi mostrine nere. Nel 1980 il vestiario si arricchì di un nuovo capo d’abbigliamento: la giacca a vento grigia in gabardine e, anche stavolta, la croce a raggiera comparve sulla tar-ghetta ottagonale cucita sul taschino sinistro. Anche nella divisa modello 1994 essa era raffigurata nella tar-ghetta tonda rossa che le guardie di confine portavano al braccio sinistro.

Nel 1989 l’AFD adottò un nuovo logo, che intendeva uniformare tutte le pubblicazioni interne. Il mito della croce a raggiera cominciò allora a vacillare. Si rammenta che, tra i loghi entrati nella selezione finale, ve n’era uno con questa croce, che però non ottenne la maggioranza dei consensi tra i col-laboratori. L’ex circondario II continuò tuttavia a impiegare l’emblema nella corrispondenza interna e nei biglietti

d’invito. Nel settembre 1991 nacque la prima versione elettronica della croce a raggiera, che venne quindi standar-dizzata dal punto di vista grafico. L’im-portanza tributata a questo emblema non è mai venuta meno, anche dopo l’adozione del nuovo logo dell’AFD nel 1996.

Nel 2007, con l’introduzione del Cor-porate Design della Confederazione, la sopravvivenza della croce a raggiera sembrò appesa a un filo. Ma nel pro-getto si tenne conto delle particolarità del Cgcf e della sua forte identificazio-ne con questo emblema. Il 28 ottobre 2005, la Conferenza dei segretari gene-rali decise quindi di autorizzare il Cgcf a impiegare ancora la croce a raggiera quale segno distintivo apposto su una manica della giacca dell’uniforme. In un secondo momento tale disposizione fu estesa anche ai copricapo. Nel 2008 è stata adottata la nuova divisa blu del Cgcf. In quell’occasione si è precisato che la croce poteva essere fissata alla manica destra di giacche e camicie. La croce a raggiera è dunque diventata un simbolo intramontabile del Cgcf ed è sua compagna inseparabile da oltre 128 anni.

Berretto d’ordinanza del Cgcf (1898)