Storia Di Ancona

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2   2 LA COLONIA GRECA: ANKÒN 

Colonie greche in Adriatico, in rosso quelle siracusane

Una lekythos greca ritrovata ad Ancona ed ora al MetropolitanMuseum di New York 

La moneta greca di Ancona, con il gomito piegato ed Afrodite

2 La colonia greca: Ankòn

È noto che fin dall'epoca micenea i  greci conoscevanoe frequentavano il porto naturale di Ancona, come pro-

vano le poche ma significative testimonianze archeolo-giche ritrovate sul Montagnolo e l'antico culto dell'eroegreco Diomede[4]. Già nel V secolo a.C. i Greci indica-vano con il nome di Ἀγκών (Ankòn, gomito) la città[5].Infatti la città di Ancona sorge su un promontorio a formadi gomito piegato, che protegge il porto naturale.

La definitiva grecizzazione del luogo risale al  IV secoloa.C. Funel 387a.C.[6], infatti, che un gruppodi greci esulida Siracusa, esuli dalla tirannide di Dionisio I, sbarcaro-no ad Ancona[7] e fondarono la città sul colle Guasco[8].Sulla cima del colle, trasformata in acropoli, eressero untempio dorico dedicato ad Afrodite, i cui resti sono vi-

sibili oggi sotto il Duomo di San Ciriaco

[9][10]

; il tem-pio destò in seguito l'ammirazione dei  romani come sideduce leggendo Catullo[11] e Giovenale[12]. I greci fon-datori di Ancona erano della stirpe dei  Dori, e da essiAncona prese l'appellativo di “dorica” che ancora oggi lacontraddistingue.

La fondazione di Ancona rientrava nel piano di espansio-ne dell'influenza siracusana nell'Adriatico, e fu accompa-gnata dalla nascita di altre colonie greche nella spondaorientale di questo mare[13]; insieme ad Ancona i Sira-cusani avevano fondato più o meno direttamente le cit-tà di Adria  (Adrìa),  Alessio (Lissos),  Curzola  (Kòrky-

ra melaina), Lissa (Issa), Lesina (Dimos) e Cittavecchia(Pharos).

Le  monete greche di Ancona[14] recano su un lato ilprofilo di Afrodite e sull'altro un braccio piegato con lamano che stringe un ramoscello, forse di  mirto, sacroa Venere; sotto il braccio la scritta ΑΓΚΩΝ (Ankon) esopra due stelle rappresentanti i Dioscuri, protettori deinaviganti[15]. Questa moneta è servita di modello per lostemma della provincia di Ancona, nel quale il mirto e ledue stelle sono sostituiti da un ramo di corbezzolo condue frutti, rappresentante il monte Conero.

La colonia di Ancona non faceva parte della Magna Gre-

cia, in quanto con questo termine i Greci indicavanoesclusivamente la zona grecizzata dell'Italia meridiona-le (esclusa la Sicilia) e i Romani anche le colonie greche

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siciliane.

Un'esposizione dei resti archeologici (non completa) dellanecropoli sonoammirabili nelmuseo di storia urbana,sitoin Piazza delPlebiscito e al Museo archeologico nazionale(sezione ellenistica). Le origini greche di Ancona sono

ricordate nelcartiglio postosotto lo stemma civico:AnconDorica Civitas Fidei .

3 Il municipio romano

L' Arco di Traiano di Ancona (115 d.C.)

All'arrivo dei Romani nelle Marche le popolazioni localicercarono inizialmente una convivenza pacifica. Anconaattraversò un periodo di transizione tra la civiltà greca equella romana, anche dal punto di vista linguistico. Dal113 a.C. Ancona può considerarsi città romana, pur or-gogliosa delle proprie origini greche. I Romani conside-ravano Ancona l'accesso d'Italia da Oriente[16] e quindi lasede naturale dei commerci con la Dalmazia, L'Egitto el'Asia. Comprendendo l'importanza strategica e commer-ciale che aveva Ancona, l'imperatore Traiano fortificò lacittà e ne ampliò il porto. Per ricordare ciò il Senato eil popolo romano dedicarono all'imperatore un arco ono-rario ancora oggi uno dei simboli della città, ammirabilenell'area portuale. Dal porto di Ancona Traiano si imbar-

cò con le sue truppe nel 105 d.C., in procinto di intra-prendere la seconda guerra dacica. La scena della parten-za è scolpita nella pietra della Colonna Traiana, a Roma, equesta immagine costituisce il primo panorama della cit-tà. In esso si nota ilColle Guascocon il tempio diVenere,affacciato sul porto; si osserva un tempio sulla riva delmare, secondo la tradizione dedicato a Diomede; si nota-no i magazzini portuali, i cantieri navali e naturalmentel'arco di Traiano, con tre statue sull'attico. È interessantenotare che i simboli della città da quasi duemila anni sonogli stessi: il tempio, ora cristiano, alto sul colle, l'arco diTraiano affacciato sul porto.

Il Cristianesimo si diffuse molto presto, ad opera di na-vigatori provenienti dall'Oriente che portarono la notiziadel martirio di Santo Stefano. È attorno alla testimonian-

za del protomartire infatti che si formò la prima comunitàcristiana cittadina. Galla Placidia favorì Ancona in variomodo, ed ebbe un ruolo nel far tornare in città il corpodi San Ciriaco, secondo la tradizione vescovo di Ancona,morto martire in Palestina. Al ritorno del corpo del santoi cittadini lo elessero proprio patrono.

4 Ancona città bizantina

Ancona in una mappa del famoso Kitab-ı Bahriye.

Alla caduta dell'Impero romano d'Occidente (476) An-cona, come gran parte d'Italia, fu soggetta prima domi-nio degli Eruli di  Odoacre (476-493) e poi dei Goti diTeodorico (493-553). Con lo scoppio della guerra gotico-bizantina venne presa dalle truppe dell'Impero romano

d'Oriente e resistette eroicamente a due assedi gotici, nel538 e nel 551; in quest'ultimo i bizantini riuscirono a di-struggere l'intera flotta gotica. Dopo la vittoria bizanti-na fece parte della Pentapoli marittima assieme alle cittàdi Senigallia, Fano, Pesaro e Rimini. Dopo un breve pe-riodo sotto il dominio longobardo, nel 774 d.C. la cittàpassa, almeno nominalmente, allo Stato della Chiesa. Nelsaccheggio nell'848 d.C. ad opera dei Saraceni l'arco diTraiano venne spogliato dalle statue e dagli ornamenti.

5 Ancona Repubblica marinara

Con l'istituzione del Sacro Romano Impero la città fu po-sta a capo della Marca di Ancona, che dopo aver assor-bito le marche di Camerino e di Fermo comprese quasitutta l'odierna regione Marche. Il potere imperiale benpresto si affievolì, fino a diventare solo formale. Infatti,a partire dall'anno 1000 la città inizia un cammino versol'indipendenza, favorito dall'aumento del commercio. Al-la fine dell'XI secolo Ancona è ormai un libero comunee una delle repubbliche marinare[17] che non compaiononello stemma della Marina Militare, come Gaeta, Noli eRagusa. Si scontra così sia con il  Sacro Romano Impe-

ro, che tentò ripetutamente di ristabilire il suo effettivopotere, sia con Venezia, che non accettava nell'Adriaticouna città marinara che, sia pur in forma ridotta, le face-

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4   5 ANCONA REPUBBLICA MARINARA

Bandiera del libero comune di Ancona, usata ancora oggi.

Confini e castelli della repubblica di Ancona nel XV secolo

la preziosa facciata gotica della Loggia dei Mercanti  , simbolo

della ricchezza e potenza della Repubblica di Ancona.

Vie commerciali, sedi di consolati e di fondachi anconitani all'inizio del XVI secolo

Il  Giuramento degli Anconetani  di  Francesco Podesti  , ispirato

ad un episodio durante l'assedio del 1174 da parte di Cristianodi Magonza

va concorrenza per i traffici con l'Oriente. Ancona po-teva contare sull'appoggio dell'Impero romano d'Oriente.Per resistere allo strapotere veneziano era poi preziosal'alleanza con la Repubblica di Ragusa, in Dalmazia.

Il territorio della Repubblica anconitana non fu maimolto esteso, dedicandosi la città soprattutto ai traf-fici marittimi; nell'entroterra Ancona si limitò sempresolo a garantirsi lo spazio vitale per la difesa e per

l'approvvigionamento alimentare. A difesa del territorio(i cui confini erano a nord-ovest il fiume Esino, a sud-ovest il fiume Aspio e il Musone, ad est l'Adriatico) glianconitani costruirono o presero venti castelli, detti iCastelli di Ancona.

La Repubblica marinara di Ancona batteva moneta pro-pria: l'agontano; aveva propri codici di navigazione notisotto il nome di “Statuti del mare e del Terzenale (arsena-le)" e “della Dogana"; inviava consoli ed aveva fondachie colonie in tutti i porti d'Oriente, da Costantinopoli allaSiria, dalla Romania all'Egitto. Riuscì a resistere ai duriassedi dell'imperatore Lotario II, nel 1137, e di Federico

Barbarossa nel 1167 e nel 1173; in quest'ultimo si di-stinguono le gesta di Stamira, l'eroina anconitana, e delsacerdote Giovanni di Chio.

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Si riportano alcuni particolari dell'assedio del 1173 per-ché nei secoli successivi, e specie nel 1800, fu consideratoquasi un paradigma del carattere della città. Ancona ave-va giurato fedeltà all'Imperatore bizantino ManueleCom-neno; l'imperatore del Sacro Romano Impero, FedericoBarbarossa era in Italia per ristabilire il proprio potere

sui liberi comuni. L'Impero aveva in odio la città nonsolo per le sue pretese di indipendenza, ma anche per-ché era legata all'Impero d'Oriente. Il Barbarossa quindiper ristabilire la propria autorità su Ancona, vi inviò ilproprio luogotenente, l'arcivescovo Cristiano di Magon-za, noto come uomo crudele e dedito alla rapina. Le trup-pe imperiali avevano preventivamente chiesto ed ottenu-to l'alleanza della flotta veneziana: Venezia, infatti, ave-va colto l'occasione per liberarsi di una rivale nei trafficimarittimi. L'assedio durò sei lunghi mesi e la città dovettefare i conti con la carenza di cibo e con forze nemiche pre-ponderanti. Di questo assedio si ricorda l'eroico gesto di

una donna, la vedova Stamira, che, uscendo arditamentedalle mura e dando fuoco ad una botte carica di materia-le infiammabile, riuscì a danneggiare un accampamentonemico. Ciò rese possibile, nella confusione in cui si tro-varono le truppe imperiali, anche il rifornimento di unacerta quantità di cibo. Stamira è pertanto considerata unadelle maggiori figure storiche della città. Grazie ad unapericolosa spedizione oltre le file nemiche, gli Anconi-tani riuscirono a chiedere soccorso agli alleati emilianie romagnoli. Con l'arrivo infatti delle truppe della con-tessa di Bertinoro Aldruda dei Frangipani e del duca diFerrara Guglielmo dei Marcheselli, si riuscì a romperel'assedio e a cacciare la flotta veneziana e le truppe im-

periali. L'Imperatore di Bisanzio, per ricompensare An-cona della fedeltà a lui dimostrata, inviò ingenti sommedi denaro e, secondo la tradizione, le donò in segno diriconoscenza la bandiera rossa con una croce d'oro cheè ancora oggi il vessillo della città, a ricordo degli idealiche ispirarono tali avvenimenti. Il risultato più importan-te della vittoria fu il permesso, concesso dall'Imperatored'Oriente, di praticare il commercio marittimo in tutti isuoi porti, con la possibilità anche di costruire fondachie abitazioni. Come già in epoca traianea, Ancona si av-viava nuovamente ad essere per l'Italia una delle ported'Oriente.

È nota la partecipazione a diverse crociate, tra cui la pri-ma. Nelle lotte fra papi ed imperatori del  XIII secolo,Ancona è di parte guelfa. Lo stemma del libero comune,un cavaliere armato, rappresentante la virtù guerriera el'attaccamento alla libertà, è quello che anche oggi identi-fica la città. Tra i suoi navigatori si deve ricordare Ciriacod'Ancona (o Ciriaco Pizzecolli), considerato il precursoreo anche il fondatore dell'Archeologia.

6 Ancona nello Stato Pontificio

A partire dal pontificato di Innocenzo III, lo Stato dellaChiesa iniziò una lenta opera di integrazione della mar-

Ancona in una mappa di Georg Braun del 1572.

Statua di  Papa Clemente XII  in Piazza del Plebiscito (conosciutada tutti come del Papa)

ca di Ancona nella quale molte città continuavano tutta-via a godere di un regime di indipendenza di fatto, conampie libertà civiche. Anche Ancona continuò a reggersicome libero comune, che peraltro non si trasformò maiin signoria, data la realtà sociale particolare della città,stretta intorno alla navigazione e al commercio maritti-mo. Agli inizi del XVI secolo però, a causa della scopertadell'America e della caduta di Costantinopoli nelle ma-ni dei Turchi, il centro dei commerci si era ormai spo-stato dal Mediterraneo all'Atlantico e per tutte le cittàmarinare italiane, compresa Ancona, iniziò un periodo direcessione che raggiunse il suo apice nel XVII secolo.

La definitiva integrazione di Ancona nei domini direttidella chiesa avvenne nel XVI secolo, ad opera di  papaClemente VII, che ordì un'astuta manovra. Il pontefice

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6   6 ANCONA NELLO STATO PONTIFICIO 

i bastioni della Cittadella di Ancona costruiti dal  Sangallo per volere di  Papa Clemente VII .

Monsignor Gaudenzio Antonini, governatore pontificio di Anco-na nel 1790.

fece costruire da Antonio da Sangallo il Giovane la forti-ficazione della Cittadella, che con i suoi cinque bastioni èesempio di fortificazione rinascimentale, con il pretesto,rivelatosi falso, di una imminente invasione della città daparte dei Turchi; in realtà il 19 settembre 1532 Anconavenne occupata dalle truppe pontificie e dovette rinun-ciare all'indipendenza; con un colpo di Stato ante litterampapa Clemente VII la incorporò nei domini dello StatoPontificio, nel quadro di un processo di accentramentoamministrativo che coinvolse, alcuni anni più tardi, altriimportanti centri fra cui Perugia (1540). Prova della per-dita dell'indipendenza fu il salvacondotto sottoscritto il 21

settembre 1532 dal cardinale Accolti, a tenore del qualesi invitavano a stabilirsi ad Ancona, offrendo loro garan-zie e privilegi, mercanti levantini, turchi, greci, ebrei ed

iberici. La città si avviava a divenire il più grande scalodello Stato Pontificio[18].

Tra l'aprile ed il giugno del   1556, accusati del rea-to di   apostasia  26 giudaizzanti portoghesi furono im-piccati e bruciati sul rogo nel Campo della Mostra,

l'attuale Piazza Malatesta, dopo un lungo processo avvia-to dall'Inquisizone romana che aveva visto in prima lineapapa Paolo IV. Di quello che fu senza dubbio l'evento piùtragico per le comunità ebraiche dell'Italia moderna, nonrestano che pochissimi documenti, tra i quali è possibileriportare la testimonianza del cronista Bartolomeo Alfei:«Il papa ne fece abrusiare vintisei de dicti incarcerati etde li magiori, che mai si volseno convertire né desdirsi inmodo alcuno, asserendosi da quelli de havere a merita-re ne l'altra vita per essere constanti et perché morivanohebrei per la fede loro[18]».

Nel 1569 papa Pio V decreta l'espulsione degli ebrei da

tutte le città dello Stato Pontificio ad eccezione di Anco-na, Roma ed  Avignone, le uniche in cui  papa Paolo IVaveva fatto erigere i ghetti nei 1555; le comunità presentiin quasi tutti i centri della Marca di Anconasi trasferironoquindi o nel capoluogo o nelle città del vicino Ducato diMontefeltro ove, finché visse l'ultimo dei Della Rovere,gli ebrei ebbero condizioni di vita migliori.

A causa della  scoperta dell'America, e della caduta diCostantinopoli nelle mani dei Turchi, il centro dei com-merci si era ormai spostato dalMediterraneoall'Atlanticoe per tutte le città marinare italiane, compresa Ancona,iniziò un periodo di recessione che durò per tutto il XVIIsecolo. Sul finire del 1690 Ancona fu colpita da un terri-bile terremoto che causò otto morti e innumerevoli dannia chiese, palazzi e abitazioni.

Solo con papa Clemente XII l'economia vide una nuovaluce; questo pontefice nel 1732 concesse il porto franco efinanziò l'ampliamento inviando ad Ancona il famoso ar-chitetto Luigi Vanvitelli. Questi realizzò nella zona Suddel porto un'isola artificiale sulla quale edificò un grandelazzaretto, opera polivalente che ancora oggi caratterizzail porto; inoltre prolungò il Molo Nord, sul quale eresseun arco dedicato a Clemente XII. Ancona, riconoscente,dedicò a questo papa una statua, inizialmente destinataall'attico dell'arco, ma poi collocata in Piazza del Plebi-scito, chiamata dagli anconetani semplicemente “del pa-pa”. Clemente XII è evidentemente considerato il papaper antonomasia.

6.1 La parentesi francese

Il 25 giugno 1796 il popolo, preoccupato dell'imminentearrivo dei francesi, si trovava nel Duomo di San Ciriaco inveglia di preghiera, e attonito vide la venerata immaginedel quadro della Madonna aprire gli occhi. L'anno succes-sivo Napoleone occupò la città e proclamò la Repubblica

Anconitana, che nel 1798 venne annessa alla prima Re-pubblica Romana. Nel 1799, dopo sei mesi di assedioaustriaco i francesi cedettero. La Francia riconquistò la

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7.1 L'Assedio del 1849   7

la bandiera della Repubblica anconitana.

città nel 1801, dal 1808 entrò nel Regno Italico napo-leonico e divenne capoluogo del  Dipartimento del Me-tauro. Dal 1808 al 1815 assunse informalmente al ruolodi seconda città del regno, in quanto il viceré  Eugeniodi Beauharnais, che fece costruire il Fortino napoleoni-co nella baia di Portonovo vi soggiornava spesso per cu-rare il suo cospicuo appannaggio (il quale fu mantenutodalla Restaurazione)[19]. Da segnalare in questo periodola ripresa ad opera dei Corsari anconetani della guerra dicorsa che era stata in auge durante la repubblica marinarafino all'avvento dello Stato della Chiesa. Tornò a far partedello Stato Pontificio nel 1815, con la Restaurazione.

7 Ancona nel Risorgimento

Il dominio francese aveva lasciato nella città le idee rivo-luzionarie di libertà, e questo permise la diffusione dellaCarboneria;rimasealungonellacittà Massimo d'Azeglio.Ancona partecipò ai moti del 1831-33 che vennero re-pressi con processi e condanne più o meno gravi. L'8 feb-braio 1831 due rivoltosi rimasero uccisi e molti altri fe-

riti, mentre la città cadde definitivamente in mano agliaustriaci il 29 marzo dello stesso anno[20]. Il 22 febbraio1832, senza che le truppe pontificie opponessero resisten-za, i francesi ripresero il potere ad Ancona per un breveperiodo, fino al 1º agosto, quando, dopo trattative diplo-matiche, fu riconsegnata al Papa. Ma in quei giorni, il 1ºmarzo 1832, venne fondata in Piazza del Papa, a PalazzoSchelini, una congregazione della Giovine Italia che con-tinuò a portare avanti l'idea dell'Italia unita. Non manca-rono progetti cospirativi contro Gregorio XVI, come nelcaso della setta clandestina organizzata dall'anconetanoAntonio Giannelli e dal nobile montecarottese Lorenzo

Bucci nella primavera del 1846

[21]

.Nel 1837 una grave epidemia di  colera colpì Ancona,causando 716 morti tra i circa 25.000 cittadini.

7.1 L'Assedio del 1849

Dopo un passaggio in città di Giuseppe Garibaldi, nel1849, al termine della prima guerra d'indipendenza, An-cona si dichiarò libera dal dominio papale e appartenen-te alla (seconda) Repubblica Romana. Papa Pio IX chie-

se allora l'aiuto degli austriaci, comandati del feldmare-sciallo Franz Wimpffen, per riprendere il possesso del-le sue terre. Iniziò così l'assedio del 1849. Compagna diVenezia e di Roma, la città di Ancona resistette eroica-mente per settimane (24 maggio-19 giugno) all'assedioaustriaco. Pagine di eroismo vennero scritte da AntonioElia, che difendeva la città da una nave ancorata al por-to; perse la vita difendendo la città il capitano cremascoGiovanni Gervasoni. Era la prima volta che Ancona eradifesa da uomini provenienti da ogni parte d'Italia, guida-te dal colonnello Livio Zambeccari, segno della diffusio-ne dello spirito risorgimentale. Un gruppo di giovanissimi

ebbe un ruolo particolarmente importante nella resisten-za agli austriaci: era chiamato il “Drappello della Morte”.Quando gli austriaci riuscirono ad entrare in città con-cessero agli Anconitani l'onore delle armi. Dopo l'Unitàd'Italia, in occasione del cinquantenario, Ancona venneinsignita della medaglia d'oro come Benemerita del Ri-sorgimento nazionale per l'eroismo e l'attaccamento agliideali di libertà e di indipendenza dimostrati nel 1849.[22]

Nella tabella seguente[23] si evidenzia l'episodiodell'assedio di Ancona nel quadro degli avvenimentidel 1848 e 1849; risalta il fatto che nel giugno del '49solo Ancona, Roma e Venezia resistevano ancora contro

austriaci e francesi.

L'assedio del 1849 nel contesto della Prima Guerrad'Indipendenza

7.2 Il decennio di occupazione austriacaAncona, tornata nelle mani del Papa, subì un lungo pe-riodo di occupazione militare austriaca e l'applicazionerigorosa della legge stataria, con gravi condanne ancheper piccoli reati. Il patriota Antonio Elia, con una mise-ra scusa, venne accusato di detenzione di armi e vennefucilato.

Il  1853 ci furono scarsi raccolti, e l'anno successivo ilcolera colpì di nuovo la città. Da segnalare, in questa oc-casione, il lavoro incessante in aiuto della popolazionedel gonfaloniere Michele Fazioli, successivamente eletto

primo sindaco di Ancona.Nel 1859 più di 800 anconetani partirono alla volta delPiemonte per combattere nella  seconda guerra di indi-

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8   8 ANCONA PIAZZAFORTE DEL REGNO 

pendenza. Da citare l'eroe Augusto Elia, orfano di An-tonio. Dal 1859 fu accanto a Garibaldi su molti fronti,divenendo per lui come un figlio; fu tra i  Mille che par-tirono da Quarto; fu l'eroico protagonista della giornatadi Calatafimi, nel 1860, durante la quale, dopo aver mes-so in salvo il figlio di Garibaldi, fece scudo col suo cor-

po all'Eroe dei Due Mondi, salvandogli la vita. Rimastogravemente ferito al volto, per molti mesi tra la vita e lamorte e per quasi tre anni senza poter parlare, non anco-ra ristabilito tornerà con impeto a far parte del corpo deiMille in altre pericolose spedizioni, fino all'ottenimentodell'agognata Unità dell'Italia.

7.3 L'annessione al Regno d'Italia

Ancona nel XIX secolo

Le truppe pontificie, sconfitte dall'esercito sardo a

Castelfidardo, si rifugiarono ad Ancona per tentarel'ultima difesa dei territori pontifici: Ancona era ormaiper loro l'ultimo baluardo. Le truppe italiane dei generaliCialdini e Fanti e le navi dell'ammiraglio Carlo Persanocircondarono subito Ancona da mare e da terra, e ini-ziarono un assedio lungo e difficile. Solo con lo scoppiodella lanterna, il 28 settembre 1860, le navi della marinasabauda potettero approdare in porto; il giorno seguentele truppe dei generali Cialdini e Fanti entrarono vittorio-se ad Ancona. Il 3 ottobre 1860 alle 5 del pomeriggio ilre Vittorio Emanuele II arrivò in città per salutare i suoinuovi sudditi[24]: le Marche e l'Umbria con la battaglia di

Castelfidardo e la presa di Ancona erano ormai italiane, eil Regno d'Italiaeraormai una realtà. Il 4-5 novembre del-lo stesso anno un plebiscito segnava, in modo pressochéunanime[25], la volontà del popolo di entrare nel Regnod'Italia, sancita con Regio Decreto del 17 dicembre.

8 Ancona piazzaforte del regno

Subito Ancona assunse un ruolo militare notevole nellacompagine difensiva del giovane regno: fu una delle cin-que piazzeforti di prima classe, insieme a Torino, La Spe-

zia, Taranto e Bologna. Per adeguare le difesedella città alnuovo rango acquisito, tutte le colline di Ancona, trannequella del Duomo, vennero fortificate, e venne promosso

Le fortificazioni di Ancona nell'epocadella piazzaforte del Regno

uno straordinario ampliamento urbanistico (il primo pia-no di espansione dell'Italia unita): la superficie della cittàraddoppiò con la costruzione di nuove mura.

Nel decennio tra il 1860 e il 1870 la città venne dota-ta di numerose strutture militari, tra cui si segnalano leseguenti:

•   Forte Cardeto, Forte Cappuccini, Forte Altavil-la, Forte Umberto (attuale forte Garibaldi), ForteScrima, tutti ancora esistenti;

•   batteria del Semaforo, batteria di Santa Teresa,batteria di San Giuseppe, tutte ancora esistenti,all'interno del Parco del Cardeto;

•  Polveriera Castelfidardo, Caserma Villarey, BatteriaSavio, panificio militare (quest'ultimo demolito);

•  nuovi tratti della cinta muraria, dalla Fortezza allaLunetta di Santo Stefano, e dalla Lunetta di San-to Stefano a Forte Cardeto; sul primo tratto cita-to si aprì Porta Santo Stefano, sul secondo PortaCavour[26].

Non solo dal punto vista militare, ma anche per quan-to riguarda la vita civile, il volto della città si rinno-vò completamente, cominciando ad assumere un aspet-to moderno, su modello torinese[27], con l'apertura di uncorso centrale (Corso Garibaldi), l'edificazione di teatri,la realizzazione di giardini pubblici (Piazza Stamira) epiazze alberate (Piazza Roma, Piazza Cavour), di par-chi (il Pincio), l'inaugurazione dell'acquedotto, del ser-vizio di   illuminazione a gas. Inoltre, nello stesso annodell'introduzione del cinema in Italia, Ancona inauguròla sua prima sala (1896). Era anche l'epoca in cui l'Italiastava realizzando la propria rete ferroviaria, e Ancona nedivenne subito un nodo importante, con le linee per Bolo-gna, Roma[28]; venne così costruita la stazione ferroviariacentrale (1861). Nacque anche la rete tranviaria, prima

con tram a cavalli (1881) e poi con quelli elettrici (1909).Nel periodo post-unitario, inoltre, fu l'epoca in cui si for-ma il sistema museale anconitano: nascono la pinacoteca

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9.2 La rivolta dei Bersaglieri    9

(1884), il museo archeologico (1863) e, pochi anni dopo,il museo di storia naturale (1864, ora intitolato a LuigiPaolucci)[29]. Solo con la terza guerra di indipendenza el'annessione di Venezia all'Italia, Ancona diminuì la suaimportanza militare, ma la normalizzazione si ebbe solocon la presa di Roma. Nei circa dieci anni di piazzafor-

te di prima classe, però, Ancona era diventata una cittàmoderna, sotto tutti i punti di vista.

Al momento dell'annessione il territorio comunale era di107,47 km², le frazioni di Paterno e Montesicuro furo-no aggiunte negli anni successivi, mentre Cassero passe-rà a Camerata Picena. L'8 luglio 1865 scoppiò in cittàun'epidemia di colera portata dagli esuli di Alessandriad'Egitto, e durò fino a settembre causando 1500 morti. Ilmorbo si ripresentò due anni più tardi, ma questa voltala città era preparata e causò solo 35 vittime in tutto ilcomune (cinque in città).

Nell'ambito della  terza guerra di indipendenza italia-na, il 16 luglio  1866 dal porto di Ancona partì il ge-nerale  Persano al comando delle navi italiane verso labattaglia di Lissa. Partecipò anche la pirofregata coraz-zata Ancona[30]; la nave era stata commissionata dal neo-nato comune per essere offerta al re Vittorio EmanueleII.

9 Il Novecento

9.1 I primi anni del secolo e la Prima

guerra mondiale

Schema degli spostamenti di truppe della Battaglia di Ancona

Nei primi anni di questo secolo Ancona fu protagoni-sta dei moti insurrezionali-anarchici, che portarono, nel1914, alla Settimana Rossa.

Il 24 maggio   1915, giorno in cui l'Italia entrò nellaPrima guerra mondiale, gli austriaci tempestivamentebombardarono la città e causarono alcune decinedi morti,distruggendo in parte il cantiere navale ed danneggiandoil Duomo, quando ancora la popolazione non era pron-ta a ricevere i colpi della guerra. Inoltre, la popolazione

cittadina dovette subire anche una serie di terremoti cheiniziarono il 21 ottobre 1916 e proseguirono per un paiodi mesi.

Il porto anconetano divenne, dal 12 febbraio al 27 otto-bre 1918, la base di una squadriglia di MAS, guidata dalcapitano di corvetta Luigi Rizzo.[31] Trale loro operazionisi ricordano la beffa di Buccari e l'impresa di Premuda.

Durante il conflitto si distinsero le gesta di Carlo Grassi eGiuseppe Maganuco durante la fallita incursione austria-ca ad Ancona,edi Emilio Bianchi, medaglia d'oro al valormilitare.

9.2 La rivolta dei Bersaglieri

Nel dopoguerra i disagi sociali portarono alla cosiddet-ta Rivolta dei Bersaglieri (26 giugno 1920), una vera epropria sommossa popolare, partita dalla Caserma Vil-larey dove i bersaglieri non volevano partire alla voltadell'Albania. Il governo aveva infatti deciso l'occupazionemilitare di questa nazione. La ribellione si diffuse in tut-ti i rioni popolari della città, e poi anche in altre cit-tà delle  Marche, della  Romagna  e dell'Umbria. Il go-verno represse militarmente la rivolta, ma poi rinun-

ciò all'occupazione dell'Albania. Per questi fatti e per laSettimana Rossa del 1914 Ancona si guadagnò la fama dicittà calda. Erano presenti in effetti in città folti gruppi dianarchici e di repubblicani, ed Errico Malatesta era quidi casa. Chi osserva dall'interno l'anconetana Porta Pia,noterà alla sua base dei conci di pietra chiara che dif-feriscono notevolmente dal colore grigiastro del restanteparamento. Quelle pietre anomale sono infatti nuovi con-ci sostituiti da altri originali gravemente danneggiati daicolpi di mortaio sparati da Capodimonte verso Porta Piadove si era asserragliato un bersagliere nella rivolta sopradescritta

9.3 Il periodo fascista

Nel 1922, quasi come prova generale della Marcia su Ro-ma, le Camicie Nere provenienti dal centro Italia occupa-rono la città. Durante il ventennio fascista la città di An-cona ebbe un notevole sviluppo urbanistico, e si completòl'asse stradale da mare (porto) a mare (rupi del Passetto)realizzando il Viale della Vittoria e completando CorsoStamira. Vennero realizzati lungo questo itinerario: il Pa-lazzo delle Poste di Guido Cirilli, il Palazzo del Munici-pio (o Palazzo del Littorio) di Amos Luchetti Gentiloni,

ed il Palazzo del Mutilato di Eusebio Petetti. Al terminedel Viale della Vittoria, a picco sul mare (rione Passetto),sorse poi il Monumento ai caduti della prima guerra mon-

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10   9 IL NOVECENTO 

diale (Guido Cirilli, 1931). Una scalinata (progettata dalCirilli e completata nei primi anni cinquanta) unì la cittàal mare sottostante. Un forte terremoto scosse Ancona il30 ottobre 1930, non provocò morti ma causò gravi dan-ni alla città, offrendo al regime occasione per mostrarela propria efficienza. Subito dopo la riparazione dei dan-

ni del terremoto, fu completato Corso Stamira e inaugu-rata la Fiera Internazionale della Pesca, in un quartierefieristico realizzato appositamente.

Nel   1928   vennero aggregati ad Ancona i comuni diPaterno, Montesicuro e Falconara[32].

9.4 La Seconda guerra mondiale

Bombardamenti aerei sulla città

Negli ultimi anni della Seconda guerra mondiale, dopo lacaduta di Mussolini Ancona fu occupata, il 15 settembre1943 dai tedeschi senza che alcuno potesse porre resi-stenza. La città subì numerosissimi bombardamenti (184tra aerei e navali da ottobre 1943 a luglio 1944) da partedelle forze alleate, che dovevano preparare il passaggiodel fronte. Infatti la presenza del porto, dei Cantieri Na-vali e dell'importante nodo ferroviario facevano di Anco-na un obiettivo strategico di primaria importanza. Il 16ottobre 1943 un terribile bombardamento colpì la cittàprovocando 165 morti e 300 feriti; ma è solo il primodi molti altri, ancora più spaventosi. Il successivo bom-bardamento del 1º novembre 1943 fu uno dei più tragicieventi della storia della città. In particolare, circa 600-700persone morirono nel rifugio sotto il colle dei Cappucci-ni. Dopo questa dolorosa giornata la città rimase disabi-tata; nel 1944 erano rimaste in città solo 4.000 persone:quasi tutti erano sfollati nelle campagne o nei paesi vi-cini. Finalmente il 18 luglio 1944, seguito alla Battagliadi Ancona il generale Władysław Anders a capo del Se-condo Corpo dell'esercito polacco entrò ad Ancona e laliberò dai tedeschi; circa un anno dopo, il 4 agosto 1945,l'amministrazione fu passata all'Italia. Nei mesi immedia-tamente successivi alla fine dellaguerra in città arrivaronomigliaia di profughidalmati ed istriani, molti dei quali poi

si stabilirono in città. La giunta comunale fece una stimadei danni provocati dalla guerra che si può riassumere in:2782 persone decedute, oltre 2000 ferite, 2783 abitazioni

demolite e 6381 gravemente danneggiate, 67% del totaledegli edifici distrutti, tra cui le chiese di Sant'Anna, SanPietro, San Primiano e della Misericorda, per un totale disei miliardi di danni.[33] Per molti anni si ebbe una gra-ve mancanza di alloggi per le famiglie, che si dovetteroadattare a vivere più d'una nella stessa casa, a volte pic-

cola, creando quindi problemi sanitari oltre che morali esociali. La ricostruzione fu ampiamente aiutata dal pianoMarshall  e dal notevole lavoro delle prime amministra-zioni locali e nazionali del dopoguerra; in circa 14 annila situazione era ritornata alla normalità. A seguito de-gli ingenti danni bellici subiti e dei numerosissimi lutti,il 9 ottobre 1960, alla città di Ancona venne conferita lamedaglia d'oro al valore civile[34].

Il 1º luglio 1948 le frazioni di Falconara e del Casse-ro furono staccate dal territorio comunale, che fu co-sì ridotto a 141,3 km². La prima fu costituita comunedi Falconara Marittima[35], la seconda venne annessa a

Camerata Picena.

9.5 Dopo la seconda guerra mondiale

Un importante evento per la città, nei primi decen-ni del dopoguerra, fu la fondazione dell'università, conl'apertura della facoltà di Economianel1959 come dipen-dente dall'Università di Urbino; tra i fondatori troviamoanche il noto economista anconetano Giorgio Fuà. Nelcorso degli anni si aggiungono le facoltà di Ingegneria,Medicina, Agraria e Scienze. L'università di Ancona nel

2003 cambia la denominazione in Università Politecnicadelle Marche. Sempre ad Ancona, Giorgio Fuà fonda nel1967 l'Istituto superiore di studi economici Adriano Oli-vetti (ISTAO) che si occupa della formazione professio-nale avanzata dei quadri nella gestione economica delleaziende.

Motivo di orgoglio fu la visita in città di S. M. la reginaElisabetta II del Regno Unito il 5 maggio 1961[36].

Domenica 9 gennaio 1955 alle 21 circa, quattro bombe amano lanciate fra il pubblico all'interno del cinema Me-tropolitan provocano 2 morti e 36 feriti.[37] Il presuntoattentatore si suicidò pochi giorni dopo.[38]

Gli effetti del terremoto

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11

Gli effetti della frana

Nel giro di venticinque anni tre calamità naturali hannosegnato Ancona.

La sera del 5 settembre 1959 un'alluvione ha provocatouna decina di morti e danneggiato soprattutto i rioni delPiano San Lazzaro, di Valle Miano e la stazione centraleferroviaria, ma in generale tutta la parte bassa della città.Per scongiurare il ripetersi di una simile calamità è sta-to scavato sotto la città un grande collettore che in casodi forti piogge convoglia l'acqua direttamente in mare; losbocco, protetto da due moli, è visibile sotto le rupi delMonte Cardeto.

Il 25 gennaio 1972, alle ore 21 circa, un terremoto del 7ºgrado della scala Mercalli ha colpito la città. Iniziaronouna lunga serie di scosse telluriche che durarono fino alnovembre successivo, anche più intense rispetto a quellainiziale: alle 20.55 del 14 giugno, per 15 secondi un terre-moto del 10º grado della scala Mercalli (magnitudo 5.9)scosse Ancona.[39] La lunga durata, oltre che l'intensità,di questa serie sismica fu disastrosa per Ancona. Tuttigli edifici, abitazioni, aziende, uffici pubblici, furono le-sionati in modo più o meno grave. Per mesi le personedovettero vivere in improvvisate tendopoli (e persino neivagoni ferroviari), la maggior parte delle attività econo-miche si fermarono costringendo l'autorità civile a prov-vedere con sussidi economici alle famiglie, i servizi pub-blici si ridussero al minimo, i rioni storici rimasero per

anni deserti.[40] Fortunatamente non ci furono vittime di-rette del sisma, anche se si devono registrare decessi cau-sati dai disagi e dallo spavento. Seguì il restauro degli edi-

fici e un impegnativo risanamento del centro storico concriteri antisismici.[41][42]

Il 13 dicembre 1982 si verificò una frana che rese inagi-bili i quartieri di Posatora e della Palombella, e che fecescomparire il Borghetto sulla via Flaminia.[43][44] In po-

che ore migliaia di cittadini si trovarono senza casa. Aquesto evento seguì una pronta reazione da parte dellacittadinanza, per rimarginare le ferite inferte dalla natu-ra, ma soprattutto causate dalla imprevidenza delle am-ministrazioni dell'epoca, che su terreni tradizionalmenteconsiderati instabili avevano consentito l'espansione edi-lizia e localizzato due ospedali, un grande pensionato peranziani, il distaccamento della Polizia Stradale e la sededella facoltà di Medicina. Ora a Posatora, nell'area de-gli edifici demoliti si estendono il parco Belvedere ed ilparco Eraclio Fiorani.

Tra gli eventi degli ultimi due decenni del XX secolo si

ricordano:

•   la nascita di tre nuovi grandi quartieri: Brecce Bian-che (inizialmente detto “Q1”), Ponterosso (già detto“Q2”) e Montedago (già detto “Q3”);

•   l'istituzione nel 1987 del Parco regionale del Cone-ro, che valorizza e mette sotto tutela anche aree na-turali urbane: tutta la costa alta dal Passetto al rionedi Pietralacroce, con le spiagge e gli “stradelli” checonducono al mare. Fuori dalla città il Parco proteg-ge il resto della costa alta anconitana, i boschi e lecampagne del Monte Conero;

•   l'acquisizione da parte del Comune del Lazzarettovanvitelliano (nel 1997), per destinarlo a centro cul-turale e a sede di mostre d'arte e riscattarlo così dadecenni di usi degradanti.

•  il festeggiamento del millenario della cattedrale diSan Ciriaco (nel 1999) con la seconda visita nellacittà di papa Giovanni Paolo II.

10 Nel XXI secolo

Nel 2001 si è inaugurato il grande  Parco del Cardeto,che offre ai cittadini la possibilità di passeggiare lungole rupi della costa alta, immersi in 35 ettari di vegeta-zione lussureggiante costellata di antiche testimonianzestoriche. Il parco segna la riconquista da parte dei cit-tadini del lato orientale del promontorio cittadino, mi-litarizzato nel 1860. Nel 2005 si è aperto anche il Par-co Belvedere, 15 ettari di verde nella zona periferica epanoramica di Posatora, che testimonia il felice supera-mento dell'emergenza della frana del 1982. Il 13 ottobre2002 è stato riaperto il Teatro delle Muse, dopo decennidi attesa da parte della cittadinanza, che in ripetute oc-

casioni aveva manifestato la volontà di riaprire il propriomassimo teatro, chiuso da quando i bombardamenti del-la seconda guerra mondiale ne avevano colpito il tetto. Il

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12   11 NOTE 

maestro Riccardo Muti ha diretto il concerto inaugura-le; la riapertura delle Muse assume subito il significato dirinascita culturale della città. Nel 2007 viene definitiva-mente chiuso al traffico il centralissimo corso Garibaldi;si viene così a creare un'ampia zona pedonale nel centrodella città; nel 2009 nella stessa arteria viene inaugurata

la nuova pavimentazione in pietra.Nel 2008 si insedia nella  Cittadella  la prestigiosa sededel Segretariato permanente dell'Iniziativa Adriatico Io-nica, importante struttura ministeriale di coordinamentotra Italia, Slovenia, Croazia, Montenegro, Serbia, Albaniae Grecia; l'Iniziativa nasce in seguito alla “Dichiarazionedi Ancona”, del 20 maggio 2000, al termine della “Con-ferenza sullo sviluppo e la sicurezza nel mare Adriatico enello Ionio” da parte dei ministri degli esteri dei sei pae-si fondatori. Dal 3 all'11 settembre 2011 si è tenuto adAncona il XXV Congresso eucaristico nazionale, con lavisita del pontefice Benedetto XVI alla città.[45]

Nel 2013 Ancona ha celebrato i suoi 2400 anni di storia,contati a partire dalla fondazione greca.[46]

11 Note

[1]  Statuto di Ancona dal sito del Ministero dell'Interno

[2] Maurizio Landolfi, Ankon (primo volume)

[3] La colonia di Ankòn non era parte della Magna Grecia, inquanto con quest'espressione si intende l'insieme dei ter-

ritori colonizzati dai Greci in Italia meridionale. Secondol'uso greco, tra l'altro, neanche Siracusa e le altre coloniesiciliane erano parte della Magna Grecia.

[4] Per i ritrovamenti sul Montagnolo: Enciclopedia dell'arteantica, classica, e orientale, volume “A-Carr” (pagina 223)

[5] Pseudo-Scilace, Periplo, paragrafo 16

[6] La data è dedotta in base ai dati sulla colonizzazio-ne siracusana dell'Adriatico riportati da Diodoro sicu-lo; l'interpretazione non è univoca e pertanto la data difondazione oscilla tra il 387 e il 385

[7] La notizia della fondazione greca di Ancona è data daStrabone, Geografia, capitolo 5, paragrafo 4, comma 2

[8] La localizzazione sul Guasco della colonia greca è un da-to tradizionale, che trova corrispondenza dal ritrovamen-to dei resti di un tempio classico sotto al Duomo. Esisteun'ipotesi alternativa, che localizza invece la colonia sulcolle del Montagnolo, a causa di resti micenei là ritrovati.Forse le due ipotesi non sono in contraddizione.

[9] Lidiano Bacchielli, Domus Veneris quam dorica sustinet Ancona, in AC. XXXVII, 1985 (pagine 106-137)

[10] NicolaBonacasa, Lorenzo Braccesi, E. De Miro, La Siciliadei due Dionisî  - atti della Settimana di studio, Agrigento,

24-28 febbraio 1999, L'ERMA di BRETSCHNEIDER,2002 (pagina 120). Il testo è consultabile su Google libri;vedi la seguente pagina

[11] Catullo, 36, 1 1 , 14

[12] Giovenale, 4, 40

[13] Lorenzo Braccesi, 'Grecità adriatica (capitolo “Ancona”)

[14] Per la moneta greca di Ancona si veda la fonte: Marco

Dubbinelli, Giancarlo Mancinelli, Storia delle monete di Ancona, edito dal Lavoro editoriale nel 2009, ISBN 978-88-7663-451-2, che riporta accuratamente tutte le tesiformulate nel tempo

[15] Stefania Sebastiani,   Ancona, forma ed urbanistica,L'ERMA di BRETSCHNEIDER, 1996 (pagina 24).Testo consultabile alla seguente pagina

[16] Si legge sull'Arco di Traiano di Ancona: TRAIANO [...]INGRANDÍ ANCHE QUESTO PORTO, RESTITUENDO AI NAVIGANTI UN PIÙ SICURO ACCESSO ALL'ITALIA

[17] Vedi: voce Ancona sull'Enciclopedia Treccani e L'Europa

tardoantica e medievale (Treccani)[18] P. C. Ioly Zorattini, Ancora sui giudaizzanti portoghesi di

Ancona (1556): condanna e riconciliazione, in «Zakhor»V/2001-2002, Giuntina, Firenze 2002, pp. 39-51

[19]  Portonovo ad Ancona

[20]   storia d'italia dal 1830 al 1839

[21] Lucio Febo, Il Capitano bello di Montecarotto. Vita diLorenzo Bucci, nobile garibaldino eroe della Repubbli-ca romana del 1849, L'orecchio di Van Gogh, FalconaraMarittima 2010, ISBN 978-88-87487-90-9

[22]   motivazione dal sito del Quirinale[23]   •  Per l'insurrezione di Modena: Francesco V duca di

Modena nell'enciclopedia Treccani

•   Per l'insurrezione di Parma e Piacenza:GiulianoLucarelli,   Lo sconcertante Duca di Lucca, CarloLudovico di Borbone-Parma, editore Maria PaciniFazzi, Lucca 1986

•  Per l'assedio di Ancona: Gualtiero Santini,  Diariodell'assedio e difesa di Ancona nel 1849, editoreOfficine grafiche Vecchioni, 1925

[24]   3 ottobre 1860, Vittorio Emanuele II entra ad Ancona |Altezza Reale

[25] Potevano votare i maschi maggiorenni. Risultati: favore-vole 26.775, contrari 244, nulli 87

[26] Glauco Luchetti, Ancona Piazzaforte del Regno d'Italia.

[27] Si ricorda che Torino era all'epoca la capitale italiana

[28] inizialmente limitata al confine con lo Stato Pontificio ecompletata solo dopo la presa di Roma nel 1870

[29] Il museo del Duomo era stato già aperto, nel 1834.

[30]   Dati e caratteristiche della fregata “Ancona”, mari-na.difesa.it. (archiviato dall'url originale il 24 maggio2007).

[31]   Sistema Museale Provincia di Ancona

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13

[32]   Regio Decreto 15 aprile 1928, n. 882. Aggregazione alcomune di Ancona dei comuni di Montesicuro e Paternod'Ancona nonché del territorio del comune di  FalconaraMarittima situato a destra del fiume Esino, ed aggregazio-ne al comune di Chiaravalle del territorio del comune diFalconara Marittima situato a sinistra del fiume Esino.

[33] P. Burattini.   Stradario - Guida della città di Ancona.Ancona, 1951.

[34] Il conferimento della medaglia d'oro risulta anche dallelapidi conservate al Palazzo Comunale, oltre che nel testoAncona Città Millenaria di Mario Natalucci

[35]  2 marzo 1948, n. 165, in materia di "Ricostituzione del comune di Falconara Marittima (Ancona)."

[36]   Relazione del viaggio della regina su Italymagazine.

[37]  La settimana Incom 01197, su Archivio Storico IstitutoLuce, 14 gennaio 1955. URL consultato il 02 novembre

2015 (archiviato il 20 giugno 2012).

[38] Sandro Scandolara,  Strage in un cinema di Ancona el'ombra si allunga su Gorizia, su Archivio - Il Piccolo, 9gennaio 2005. URL consultato il 02 novembre 2015.

[39]   Il terremoto di Ancona del 1972 - Sistema musealeProvincia di Ancona

[40]   Ancona, dalla scossa di oggi al ricordo di 40 anni fa ,Corriere Adriatico, 6 giugno 2012. URL consultato il 12settembre 2014.

[41] Franco Frezzotti, Ancona '72: il terremoto, Ancona,

Remel, 1997.

[42]  Ancona, un brivido lungo 40 anni Lo speciale sul terre-moto del '72, Il Resto del Carlino, 24 gennaio 2012. URLconsultato il 27 gennaio 2012. con foto e video

[43]  Foto sugli effetti della frana

[44]  Altre foto sugli effetti della frana

[45]  Benedetto XVI sarà ad Ancona l'11 settembre 2011., IlResto del Carlino, 28 novembre 2010. URL consultato il29 novembre 2010.

[46]  Ancona, 2400 volte, Comune di Ancona. URL consultatoil 4 giugno 2013.

12 Bibliografia

•   Comune di Ancona.   Ankon. Ancona, AdriaticaEditrice, 1992. (3 volumi)

•   AA.VV., “Ankon, una città fra Oriente e l'Europa”,Comune di Ancona, Adriatica Editrice, Ancona1994.

•  Camillo Caglini.  Bombardamenti su Ancona e pro-vincia 1943-1944. Ancona, Cassa di Risparmio diAncona, 1983.

•  G.Campana-M.Fratesi.  1943-1945 Tempo di sfol-lamento. Storie e memorie,  Circolo Endas Cassero,Falconara 1997

•   Joachim Felix Leonhard.   Ancona nel basso Me-dioevo. Ancona, Il lavoro editoriale, 1992.  ISBN

88-7663-132-1. ISBN 978-88-7663-132-0.

•   Mario Natalucci. La vita millenaria di Ancona. Cittàdi Castello, Unione arti grafiche, 1975.

•  Agostino Peruzzi. Storia d'Ancona dalla sua fonda- zione all'anno MDXXXII . Pesaro, tipografia Nobili,1835. (volume I, volume II)

•   AA. VV.   Ancona e le Marche nel Cinquecento.Ancona, Tecnostampa, 1982.

•  Mariano F., Ancona, la città e le immagini. 1895-1945, (presentazione di E. Guidoni), Ed. Canonici,Ancona 1987.

•   AA.VV.,  Ancona Centro Storico, Quaderni CRE-SME, Roma 1988.

•   Mariano F.,   Il Palazzo del Governo di Ancona,(presentazione di Pietro Zampetti), Provincia diAncona, Ed. Aniballi, Ancona 1990.

•  Mariano F., Piazza del Papa in Ancona, architetturae scena urbana, Ed. L'Incontro - Ancona 1993

•   AA. VV.,  Ancona Pontificia. L'Ottocento. Un in-ventario urbano, Comune di Ancona, Ancona1994.

13 Voci correlate

•   Ancona

•  18ª Divisione fanteria “Messina”

•   93º Reggimento fanteria “Messina”

•  Storia della provincia di Ancona

•  Storia delle Marche

14 Altri progetti

•   Wikinotizie  contiene notizie di attualità suAncona

•   Wikimedia Commons   contiene immaginistoriche di Ancona

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14   15 COLLEGAMENTI ESTERNI 

15 Collegamenti esterni

•   La storia di Ancona scritta in vernacolo anconitanoda Piero Romagnoli, anconanostra.com.

•   'Il Vecchio Faro' Associazione culturale che ope-

ra per tenere viva la memoria storica della città,ilvecchiofaro.it.

•  Fotografie di Ancona in bianconero, sauromarini.it.

•  Accademia di Oplologia e Militaria, oplon.it.

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15

16 Fonti per testo e immagini; autori; licenze

16.1 Testo

•   Storia di Ancona Fonte:  https://it.wikipedia.org/wiki/Storia_di_Ancona?oldid=77971160 Contributori:  Nur, Ruthven, Moliva, Dommac,Sentruper, SpeDIt, MM, Joana, Accurimbono, Wiskandar, Enne, Beta16, CruccoBot, Mr Hans, Rago, Qbert88, Gep, Eumolpo, Bultro,Rollopack, Lucio Di Madaura, Superchilum, Gerri.rama, Sauromarini, LiljaBot, AttoRenato, Luigi.Vampa, Orion21, Parsifall, Avemundi,Theirrulez, K.Weise, BetaBot, Arbalete, SieBot, Phantomas, Pracchia-78, No2, Demart81, Guidomac, FrescoBot, Bisont, AttoBot, An-conitano, Nivola, Jose Antonio, Euphydryas, Zaito, Franzy89, Shivanarayana, FAM1885, Memnone di Rodi, Gpmat, Massimiliano Panu,Competition69, Atarubot, Spazzino, Botcrux, AlessioBot, Stella, Addbot, Bigstones e Anonimo: 45

16.2 Immagini

•   File:1leftarrow.png   Fonte:  https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/8/8e/1leftarrow.png  Licenza:  LGPL  Contributori:  http://www.icon-king.com/v2/files/nuvola-1.0.tar.gz Artista originale:  David Vignoni

•   File:28AnconaTraiano.jpg   Fonte:  https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/d/dc/28AnconaTraiano.jpg  Licenza:  CC BY-SA3.0 Contributori:  Opera propria Artista originale:  MarkusMark

•   File:Ancona,_Loggia_dei_Mercanti.JPG   Fonte:    https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/c/c8/Ancona%2C_Loggia_dei_Mercanti.JPG Licenza:  CC BY-SA 3.0 Contributori:  Opera propria Artista originale:  Parsifall

•   File:Ancona-Anziani.jpg Fonte:  https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/7/7a/Ancona-Anziani.jpg Licenza:  CC BY-SA 3.0

Contributori:  Opera propria Artista originale:  Beta16

•   File:Ancona-Bandiera.png   Fonte:  https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/2/28/Ancona-Bandiera.png   Licenza:   Public do-main   Contributori:   Originally from  it.wikipedia; description page is/was   here.  Artista originale:  Original uploader was  Beta16   atit.wikipedia

•   File:Ancona-Bastioni_Cittadella_2.jpg  Fonte:  https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/5/5a/Ancona-Bastioni_Cittadella_2.jpg Licenza:  CC BY-SA 2.5 it Contributori:  Opera propria Artista originale:  Beta16

•   File:Ancona_-_Forte_Altavilla_e_Forti_Ancona_(34).jpg   Fonte:  https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/7/79/Ancona_-_Forte_Altavilla_e_Forti_Ancona_%2834%29.jpg Licenza:  CC BY-SA 3.0 Contributori:  Opera propria Artista originale:  Claudio.stanco

•   File:Ancona_-_Terremoto_1972.jpg   Fonte:   https://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/8/8a/Ancona_-_Terremoto_1972.jpg   Licenza: Pubblico dominio Contributori:  ? Artista originale:  ?

•   File:Ancona_1944.png   Fonte:  https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/4/4a/Ancona_1944.png  Licenza:  GFDL  Contributori: Opera propria Artista originale:  Lonio17

•   File:Ancona_WW2_-_Bombardamento_(8092131320).jpg   Fonte:   https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/5/56/Ancona_

WW2_-_Bombardamento_%288092131320%29.jpg  Licenza:  No restrictions  Contributori:  Reconnaissance Photo Aerial View AnconaItaly ""Operation Strangle"" Artista originale:  SDASM Archives

•   File:Ancona_by_Piri_Reis.jpg   Fonte:  https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/b/b3/Ancona_by_Piri_Reis.jpg  Licenza:  Pu-blic domain Contributori:  Trasferito da en.wikipedia su Commons da Hayk utilizzando CommonsHelper. Artista originale:  L'utente cheha caricato in origine il file è stato Shuppiluliuma di Wikipedia in inglese

•   File:Ancona_Æ_SNGANS_109.jpg Fonte:  https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/1/10/Ancona_%C3%86_SNGANS_109.jpg Licenza:  CC BY-SA 2.5 Contributori:  http://www.wildwinds.com/coins/greece/picenum/ancona/i.html Artista originale:  CNG[1]

•   File:Braun_Ancona_HAAB.jpg Fonte: https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/e/ed/Braun_Ancona_HAAB.jpgLicenza: Pu-blic domain Contributori:  Herzogin-Anna-Amalia-Bibliothek, Weimarhttp://ora-web.swkk.de/digimo_online/digimo.entry?source=digimo.Sammelband&a_id=8287   Artista originale:   Georg Braun; FransHogenberg

•   File:Brogi,_Giacomo_(1822-1881)_-_n._3953_-_Ancona_-_Il_Porto.jpg   Fonte:  https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/7/7a/Brogi%2C_Giacomo_%281822-1881%29_-_n._3953_-_Ancona_-_Il_Porto.jpg  Licenza:  Public domain Contributori:  scan Artistaoriginale:  Giacomo Brogi

•   File:Capitello_modanatura_mo_01.svg Fonte:  https: //upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/9/95/Capitello_modanatura_mo_01.svg Licenza:  CC0 Contributori:  ? Artista originale:  ?

•   File:Coat_of_arms_of_Marche.svg   Fonte:  https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/b/b9/Coat_of_arms_of_Marche.svg   Li-cenza:  Public domain Contributori:  ? Artista originale:  F l a n k e r

•   File:Colonie_greche_in_Adriatico.png Fonte:  https://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/e/e2/Colonie_greche_in_Adriatico.png Licen- za:  Public domain Contributori:  Carta geografica tratta da Commons e poi modificata Artista originale:  Sono io l'autore

•   File:Commons-logo.svg Fonte:  https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/4/4a/Commons-logo.svg Licenza:  Public domain Con-tributori:  This version created by Pumbaa, using a proper partial circle and SVG geometry features. (Former versions used to be slightlywarped.) Artista originale:  SVG version was created by User:Grunt and cleaned up by 3247, based on the earlier PNG version, created byReidab.

•   File:Cronologia_della_Prima_Guerra_d'Indipendenza.jpg Fonte:  https://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/5/51/Cronologia_della_Prima_Guerra_d%27Indipendenza.jpg Licenza:  Public domain Contributori:  Sono io l'autore sia del grafico originale sia di questo mo-dificato. Le fonti da cui ho tratto le notizie sono indicate alla voce   Prima guerra d'indipendenza italiana   Artista originale:   sono io

l'autore•   File:Exquisite-kfind.png Fonte:  https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/f/f1/Exquisite-kfind.png Licenza:  GPL Contributori: 

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Page 16: Storia Di Ancona

7/21/2019 Storia Di Ancona

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16   16 FONTI PER TESTO E IMMAGINI; AUTORI; LICENZE 

•   File:Flag_of_the_Repubblica_Anconitana.svg   Fonte:    https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/b/b8/Flag_of_the_Repubblica_Anconitana.svg   Licenza:   Public domain   Contributori:    http://www.fotw.net/flags/it-ancon.html#rep   Artista originale: own work

•   File:Frana_Barducci_(AN).jpg Fonte:  https://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/a/ae/Frana_Barducci_%28AN%29.jpg Licenza:  Pub-blico dominio Contributori:  ? Artista originale:  ?

•   File:Gaudenzio_Antonini,_governatore_pontificio_di_Ancona.jpg   Fonte:    https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/1/18/Gaudenzio_Antonini%2C_governatore_pontificio_di_Ancona.jpg   Licenza:    Public domain   Contributori:    http://www.lamemoriadeiluoghi.it/comune-ostra/ostra-foto-ritratti.html   Artista originale:  sconosciuto<a href='//www.wikidata.org/wiki/Q4233718'title='wikidata:Q4233718'><img alt='wikidata:Q4233718' src='https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/f/ff/Wikidata-logo.svg/20px-Wikidata-logo.svg.png' width='20' height='11' srcset='https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/f/ff/Wikidata-logo.svg/30px-Wikidata-logo.svg.png 1.5x, https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/f/ff/Wikidata-logo.svg/40px-Wikidata-logo.svg.png 2x' data-file-width='1050' data-file-height='590' /></a>

•   File:Lekythos_da_Ancona_ora_al_Metropolitan_Museum_di_New_York.jpg   Fonte:   https://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/5/5e/Lekythos_da_Ancona_ora_al_Metropolitan_Museum_di_New_York.jpg   Licenza:   Pubblico dominio   Contributori:   Pubblicata nelvolume edito nel 1991 La ceramica attica figurata nelle Marche. Artista originale:  Io ho modificato l'immagine.

•   File:Podesti-Giuramento_anconetani.jpg   Fonte:    https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/a/a3/Podesti-Giuramento_anconetani.jpg Licenza:  Public domain Contributori:  Marche Beni Culturali Artista originale:  Francesco Podesti

•   File:Repubblica_di_Ancona_nel_XV_secolo_-_confini_e_castelli.png   Fonte:   https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/9/9b/Repubblica_di_Ancona_nel_XV_secolo_-_confini_e_castelli.png Licenza:  CC BY-SA 3.0 Contributori:  carta elaborata da me; la baseè tratta da Openstreetmap Artista originale:  sono io l'autore

•   File:Repubbliche_marinare_-_fondachi_anconitani.png   Fonte:    https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/8/8d/Repubbliche_marinare_-_fondachi_anconitani.png Licenza:  CC BY-SA 3.0 Contributori:  Opera propria Artista originale:  Gepgep

•   File:Statua_ClementeXII_Ancona.JPG   Fonte:  https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/3/39/Statua_ClementeXII_Ancona.JPG Licenza:  CC BY-SA 3.0 Contributori:  Opera propria Artista originale:  Avemundi

•   File:Wikinews-logo.svg Fonte: https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/2/24/Wikinews-logo.svg Licenza: CC BY-SA 3.0 Con-tributori:  This is a cropped version of Image:Wikinews-logo-en.png. Artista originale:  Vectorized by Simon 01:05, 2 August 2006 (UTC)Updated by Time3000 17 April 2007 to use official Wikinews colours and appear correctly on dark backgrounds. Originally uploaded bySimon.

16.3 Licenza dell'opera

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