storia del vino età antica
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Storia del vino in etagrave antica
Autore
prof Marco Migliardi
Sommelier AIS
Indice
bull Dalla preistoria alla Storia
bull Gli Egiziani
bull I Greci
bull Gli Etruschi
bull I Romani
hellip conclusione e Bibliografia
Nota lrsquoasterisco in una slide indica
la presenza di una nota
Le origini
bull La vitis vinifera ha 50 milioni di anni
bull ldquoPartigraverdquo dallrsquoIndia si espanse in Asia e in Mesopotamia In seguito in tutto il Mediterraneo
bull Lrsquoorigine del termine vino egrave la parola sanscrita ldquoVenardquo = amare da cui Venere
bull Evidente poi lrsquoanalogia tra vite = vita
bull La coltivazione della vite egrave Neolitica prima cresceva spontanea
Primi reperti 1
bull 1996 Mary Voigt scopre nel villaggio neolitico di Hajji Firuz Tepe nei monti Zagros una giara di 9 litri con residui di uva e vino datata 5100 anni ac
bull Ma il primo vino venne forse fatto per caso 10000 anni fa nel Caucaso
bull I primi vitigni sembra siano stati il Muscat e il Syrah
Giara di Firuz Tepe
Prime citazioni
bull Nellrsquoepopea di Gilgamesh
mitico re sumerico del 4000
ac crsquoegrave forse la prima
citazione ufficiale del vino
bull Poi crsquoegrave la Bibbia che fa
risalire a Noegrave la prima vite
piantata dopo il diluvio e
anchehellip la prima
ubriacatura
(Genesi 9)
bull La natura sacra del vino egrave
presente in ogni cultura
ldquoEbbrezza di Noegraverdquo di Michelangelo e di Bellini
Altre testimonianze
bull Al 2300 aC risalgono i primi documenti sulla coltivazione della vite e la produzione di vino provenienti da Ebla
bull I ritrovamenti nella cantina di Godin Tepe nellrsquoIran dimostrano che il vino era prodotto fin dalla metagrave del III mill
bull Da questo periodo le voci uva uve essiccate vino sono sempre piugrave numerose nei testi cuneiformi mesopotamici
bull Durante i secoli XIV e XIII numerose sono le citazioni letterarie provenienti dalle cittagrave-stato cananee (beviamo un calice di vino nella coppa drsquooro il sangue della vite)
bull Lrsquoiconografia mesopotamica illustra i diversi aspetti della vendemmia e della vinificazione mettendo in evidenza il carattere elitario e rituale di questo consumo
La diffusione del vino
Il primo vino
bull Nacque per caso da una fermentazione
spontanea dovuta ai lieviti presenti sulla buccia
degli acini
bull Si produceva dapprima da vitigni spontaneied
era probabilmente molto aspro
bull Ma serviva come base per altri tipi di bevanda
bull Vi si aggiungeva infatti acqua (a volte di
mare) miele aromi pece ()
bull Spesso anche resina che veniva usata per
rendere piugrave impermeabili i contenitori drsquoargilla
LrsquoEgitto
bull Noti come produttori di birra ricavata dallrsquoorzo gli Egiziani coltivarono anche la vite nel delta del Nilo Diversi affreschi a Tebe testimoniano la lavorazione della vite
bull Il vino era prevalentemente rosso era conservato in anfore e veniva usato spesso per riti religiosi
Vino bevanda sacra
bull Valenza spirituale veniva consumato solo in cerimonie religiose e lrsquouso era riservato ai potenti
bull Le viti erano coltivate solo nei terreni di proprietagrave del tempio o dei sacerdoti
bull La vendita era vietata proprio per sottolineare la sua preminenza religiosa e sacrificale rispetto alla birra
Le anfore egiziane
bull Collo stretto e due
manici facili da
trasportare in nave
(saranno simili in ogni
epoca antica)
bull Chiuse ermeticamente e
con dei sigilli che
riportavano il nome del
faraone e i dati sul vino
(zona di produzione
annata tipologia
giudizio)
Anfora egiziana col suo tappo e (sotto)
iscrizione sul sigillo
Il bacino del Mediterraneo
bull DallEgitto la vinificazione si diffuse tra Ebrei Arabi Fenici e Greci Questi ultimi due popoli contribuirono alla diffusione del vino nel Med Occidentale
bull Ma ogni regione del Med ha prodotto vino in un periodo della sua storia e tra queste la Mesopotamia che non ha certo il clima giusto
bull Le uve provenivano probabilmente dal Nord e venivano trasportate in botti di legno di palma fino a Kish y Ur lrsquoattuale Babilonia
bull Il legno di palma non si puograve lavorare e quindi egrave probabile che venisse scavato il tronco al suo interno per ricavarne un contenitore
La civiltagrave minoico-micenea
bull I cretesi coltivarono e commerciarono il vino
bull Gli Achei importarono da loro le tecniche di coltivazione della vite e dellulivo (Micenei)
bull Agli Achei seguigrave una fase di barbarie ricordata come medioevo ellenicolaquo (Dori)
bull La rinascita si ebbe verso lVIII secolo aC quando nacquero le polis ricomparve la scrittura e rifiorirono tutte le attivitagrave tra cui anche lagricoltura
Le colonie
bull Ma grazie alla fuga degli Achei erano nate le prime colonie nella Magna Grecia
bull I Greci portarono cosigrave le vigne in Nord Africa Andalusia Provenza Sicilia e Italia Meridionale
bull E subito si svilupparono efficaci tecniche di viticoltura (viti basse)
bull Ersquo greca anche lrsquoinvenzione del torchio da vino (100 ac)
La lavorazione del vino in Grecia
bull Dopo la pigiatura il mosto veniva travasato in giare rivestite allinterno con la pece e qui fatto bollire fino a ridurlo circa della metagrave
bull Le giare venivano chiuse con uno strato di olio
bull Molti interventi venivano fatti per migliorare il corpo del vino per facilitare la stagionatura e per rafforzarne il sapore
1 Veniva aggiunta la resina oppure venivano fatti degli infusi con i rami di pino e di cipresso
2 potevano essere aggiunti anche mandorle amare zafferano trifoglio succo di mirtilli schiacciati o di sambuco
3 Per chiarificare il vino i Greci polverizzavano gusci di lumache e conchiglie cristalli di sale ghiande noccioli di oliva o aggiungevano pece
4 Talvolta immergevano nel mosto una torcia accesa o un ferro incandescente
Il vino greco
bull Sicuramente aveva un gusto
assai diverso da oggi
bull Si preferiva il vino molto
dolce prodotto con uva
appassita
bull Spesso la dolcezza veniva
concentrata mediante
lebollizione che riduceva la
quantitagrave dacqua
bull Per la conservazione si
usava la resina (Retsina) Un satiro ed un fauno stanno preparando la
mistura di vino ed acqua
Le coppe da vino bull La kylix egrave una coppa in ceramica
dellantica Grecia utilizzata per bere il vino
bull Raggiunse il massimo della diffusione a partire dalla fine del VI secolo fino al IV secolo quando il kantharos divenne la coppa da vino piugrave diffusa
Un giovane si accinge a riempire di
vino la sua Kylix 490 ac
Kantharos attico del 420 ac
Il simposio
bull Il vino anche in Grecia aveva carattere divino in quanto dono di Dioniso agli uomini
bull Il suo consumo doveva sottostare ad alcune regole che lo rendevano un vero e proprio rituale posto sotto il controllo del dio
bull La regola principale era che non si doveva mai bere da soli ma in gruppo nel Simposio
bull Tale cerimonia si diffuse anche in Italia e la sua popolaritagrave rimase intatta per secoli
bull Il vino veniva mescolato ad acqua ed era contenuto nel cratere al centro della sala
bull Il compito della diluizione spettava al simposiarcache guidava anche la conversazione
bull Il proverbio in vino veritas egrave attribuito al poeta Alceo e si riferiva allazione liberatrice del vino che agevola la comunicazione
Il Kottabos
bull Il Kogravettabos o Cottabo era un gioco molto diffuso
bull Consisteva nello scagliare le ultime gocce di vino rimaste nella tazza per colpire dei piattelli collocati su unasta
bull I piattelli erano posati in equilibrio precario e con la goccia bisognava farli cadere
bull Significato augurale
La bevanda di Dioniso
bull Il vino era anche una bevanda
sacra e le si dedicavano versi e
poemi (Omero)
bull La mitologia greca riconosceva
anche un dio del vino Dioniso
(Bacco a Roma Fufluns fra gli
Etruschi)
bull Liniziazione al culto di questa
divinitagrave prevedeva bere del vino e
in suo onore si celebravano le
cosiddette ldquoorge dionisiacherdquo Nascita di Dioniso
dalla coscia di Zeus
Dioniso
bull Sembra che Dionisio fu rapito dai pirati etruschi mentre viaggiava verso lrsquoItalia
bull Egli dimostrograve la sua divinitagrave miracolosa facendo nascere e arrampicare una vite sullrsquoalbero della nave
bull Poi trasformograve i pirati in delfini Un pittore raffigurograve la scena nel 550 aC
I satiri
bull Questa anfora del 540 aC fu decorata da Amasi di Atene mostra dei Satiri impegnati nella vendemmia Un satiro raccoglie lrsquouva un altro la pigia in un tino dal quale il mosto cola direttamente in un recipiente interrato dove avverragrave la fermentazione altri tre si occupano della cantina
Il poeta Alceo
bull Spesso compare il vino nelle sue poesie In un frammento descrive un gelido scenario invernale che viene addolcito dallatmosfera intima del simposio
bull In altri versi invita a bere senza moderazione
bull Il vino garantiva la veritagrave dei pensieri in cui si rivelava la sinceritagrave dellamico
bull E il brindisi doveva sottolineare i rari momenti di felicitagrave come la morte del tiranno
(a sin) il poeta Alceo
(sotto) Coppa a figure
rosse di Epegraveleios Ca
510 aC un
personaggio imberbe
mischia il vino con
lacqua con uno
skyphos
Il vino e i filosofi greci
bull Per (Socrate) Platone il vino egrave la giusta premessa alla meditazione filosofica percheacute consente di portare alla luce la veritagrave nascosta
bull Aristotele ha una posizione opposta il vino annebbia il ragionamento ed egrave unrsquoaggravante di eventuali reati
bull Pertanto consiglia di bollire il vino per alleggerirlo dellrsquoalcool e predica la necessitagrave della giusta misura
bull Con Plutarco il giudizio sul vino si fa ancora + severo rifiuta il vino se vuoi essere un filosofo
Il vino in Magna Grecia
bull I Greci giunti nellrsquoItalia meridionale la chiamarono Enotria dal nome dei pali che sostengono la vite
bull Ciograve dimostra che la vite era giagrave presente
bull In Sicilia fu portata infatti dai Fenici 2000 anni ac e vi introdussero anche nuovi modi di vinificazione
bull In tutta la Magna Grecia la vite si espanse velocemente addirittura a Sibari i Greci costruirono un enodotto che convogliava il vino fino al porto
Il Vino in Nord Italia
bull Il vino si era diffuso dopo lrsquoVIII sec anche al nord grazie ad un clima + mite
bull Ritrovamento di vinaccioli
bull In Veneto si sono ritrovate delle situle sorta di vasi vinari in bronzo o in terracotta
bull Si producevano tutti i tipi di vino bianco rosso secco
abboccato leggero pesantehellip e molto dipendeva dai metodi
di coltivazione
I grandi vini italici venivano da piante ad alto fusto
Gli Etruschi
bull Il salto di qualitagrave del vino
italico lo si deve perograve agli
Etruschi
bull Ersquo certo che dalla Toscana
esportarono viti e tecniche
in tutta lrsquoItalia del Nord tra
cui lrsquoalberata la vite che
cresce fino a 15 m legata ad
un albero tutore
bull Anche il nebbiolo
piemontese egrave originario da
innesti etruschi
Le due culture
bull Confine culturale tra le zone a viticoltura di ispirazione greca e quella etrusca
bull Al Sud vitigni pregiati di origine orientale con forme di allevamento a basso ceppo e potatura corta
bull Al centro-nord la vite allevata su tutore vivo con la potatura lunga
Vite greca
Alberata etrusca e
(sotto) a pergola
Il vino etrusco
bull Numerosi erano i vitigni degli Etruschi
ndash Sopina Etesiaca Talponaecchellip tutte elencate da Plinio il Vecchio e che oggi sono scomparse
bull Preparazione
ndash Il primo mosto veniva in genere consumato subito
ndash il restante veniva versato in contenitori di terracotta con le pareti interne coperte di pece o di resina
ndash Il liquido veniva lasciato riposare schiumato per sei mesi
ndash a primavera veniva filtrato e versato nelle anfore
ndash Il liquido cosigrave ottenuto veniva mescolato allinterno di crateri con acqua e miele e travasato nelle coppe dei commensali
La Toscana
bull La vite forse era giagrave presente
prima degli Etruschi e non fu
quindi portata dai Fenici
bull Gli E ldquolrsquoaddomesticaronordquo
bull Col vino si onoravano i
morti insieme alla danza e ai
flauti
bull Numerose le pratiche
religiose in onore di
Fufluns (Bacco) dio del
vino
Danze e libagioni in onore di Fufluns
La societagrave etrusca
bull Sugli affreschi etruschi si vedono coppie che brindano e su un vaso ritrovato a Chiusi egrave possibile vedere una donna che porge un Cagraventaro a due uomini seduti
bull Contrariamente a quanto avverragrave presso i Romani (il re Numa Pompilio pur essendo un produttore di vino vieteragrave alle donne di bere durante le libagioni) le donne etrusche godevano di enorme libertagrave bevevano vino e partecipavano ai banchetti conviviali adagiate sui klinai accanto al loro uomo
bull Il vino etrusco era particolarmente apprezzato e fu cantato da molti poeti latini Affresco della tomba dei Lepidi
Tarquinia
Cagraventaro
etrusco
I commerci
bull Il commercio del vino fu molto importante specie tra il 625 e il 475 aC Lo si usava come moneta di scambio per ottenere materie prime (metalli sale schiavi)
bull I commerci avvenivano in gran parte via mare
bull Appassionati del vino etrusco furono i Celti gli antichi abitatori della Gallia meridionale
bull Fiorente fu il commercio con loro come egrave testimoniato dal numeroso materiale etrusco rinvenuto nelle tombe celtiche
bull Nei banchetti i principi celti utilizzavano lo stesso vasellame da vino che si usava in Etruria
Le 3 fasi del commercio
bull Fase a colonizzazione fenicia e micenea commercio del vino per utilizzi elitari e religiosi
bull Fase b espansione commerciale greca dei secoli VII e VI aC soprattutto provenienti dalla costa asiatica da Samo e da Focea
bull Fase c Si diffonde in Occidente anche grazie agli Etruschi il mito del vino come testimoniano i simposi dedicati soprattutto a Dioniso
Roma
bull Fin dai primi contatti con gli
Etruschi e ancor piugrave dopo la
conquista del 351 ac i Romani
cominciarono ad apprendere la
vinificazione
bull Col passar del tempo la qualitagrave
assunse livelli molto elevati
bull In etagrave imperiale le tecniche e le viti vennero esportate in
tutti i territori conquistati anche in Britannia specie lungo i
corsi dei fiumi
Trasporto di birra e vino Stele
funeraria romana I secdC
La diffusione della vite nel 100dc
La cultura vinicola
bull Venne favorita anche da unampia letteratura
ndash Marco Porcio Catone De agricoltura raquo
ndash Marco Terenzio Varrone Res rusticaelaquo
ndash Plinio il Vecchio laquo Naturalis Historia raquo dedica capitoli interi alla potatura delle viti alla concimazione alle malattie e alle numerazioni delle qualitagrave dei vitigni
ndash Lucio Moderato Columella De re rustica in cui sono esposti anche concetti biologici e direttive tecniche ancora oggi considerati validi ed efficaci
ndash Grandi poeti come Virgilio Tibullo Ovidio Marziale Catullo Giovenale e Orazio
I vitigni
bull Notevole patrimonio varietale
bull Vitigni da tavola e da vino
bull Questi erano distinti in tre classi
a seconda della qualitagrave
bull Plinio distingue tra circa 80 vini
di alta qualitagrave destinati alla
nobiltagrave e un centinaio di vini di
media e bassa qualitagrave destinati
per lo piugrave alla plebe
I migliori vini
a) Raeticum
b) Albanum
c) Caecubum
d) Falernum
e) Pompejanum
f) Mamertinum
bull Alcuni richiedevano lunghi invecchiamenti come lrsquoOpimiam bevuto dopo 125 anni
a
b c
d e
f
Il Falernum
bull Marziale scrive un catalogo di vini ben
assortito e di grande valore documentario
bull Fra tutti primeggia il Falerno il re dei
vini rosso e passito addolcito col miele e
sempre molto invecchiato
bull Viene invece ripudiata e definita rozza la
pratica di bere vino schietto
Comrsquoera il vino romano
bull Sempre diverso dal nostro
bull Solo nellrsquoultimo secolo dellrsquoImpero assunse caratteristiche + simili a oggi
bull Si teneva ad invecchiare in soffitta (come il Madeira) oppure al sole (Banjuls)
bull Il Falerno invecchiava 10 anni il Pompejano anche 25
bull Dovevano quindi essere densi amari eccessivamente alcolici quasi sempre stravecchi e sempre diluiti con acqua o neve in estate Bacco in un affresco pompeiano
Usi e costumi
bull Produttori e commercianti ricorrevano spesso alle sofisticazioni
bull Si aggiungeva al vino cenere sale scaglie di ostriche tritate e persino acqua di mare Questi additivi dovevano avere lo scopo di garantire la conservazione
bull Marziale parla di un mercante che al vino (grossolano) di Sorrento mescolava gli avanzi di vini pregiati di Palermo ottenendo un prodotto di qualitagrave discutibile ma di sicuro guadagno
bull In genere preferivano bere il vino freddo mentre quelli che si servivano nei pranzi venivano sottoposti ad una filtrazione usando un panno di lino in cui si poneva della neve rendendoli freschi ma anche indebolendoli e falsandone quindi il sapore originale
Quanto costava
bull Fiorente era il commercio del vino
bull Nelle cittagrave romane troviamo ndash le mensae vinariae (vendite di vino al
minuto)
ndash le tabernae vinarie (botteghe da vino)
ndash i thermopolium (attuale bar)
bull Una lapide del 300dC riporta il costo del vino 10 lire al litro per il vino comune da pasto e 30 lire per il Falernum
bull Ma da scritti antichi risulta che Trimalcione pagograve per un Falernum invecchiato 100 anni la somma di circa quattro-cinquemila lire il litro
Un banchetto romano
Chi beveva
bull Naturalmente solo i patrizi potevano bere durante i pasti adagiati sui triclini
bull + raro fuori pasto tranne che per bere alla salute degli amici
bull Si usava bere tante coppe quante le lettere del nome della ragazza amata
bull E con una coppa di vino si cancellavano le preoccupazioni triclinio
Terminologia vinaria
bull calcatorium dove le uve venivano schiacciate
bull lixivium il mosto vergine
bull calcatores quelli che fanno la pigiatura
bull laquo circumsitum raquo il vino dellrsquoultima spremitura
bull dolium recipiente che contiene il mosto
bull aphoteca la soffitta dove stagionava il vino
bull tabulatum luogo fresco dove si portavano i vini stagionati
bull simpulum mestolo per versare il vino nei bicchieri
bull pagravetera ampio e basso vaso
bull laquo phiala una coppa larga simile al kantharos greco il contenitore piugrave usato
bull Arbiter Bibendi raquo colui che decideva la quantitagrave drsquoacqua da aggiungere al vino
Oggettistica
Dolium romano che poteva
contenere fino a 1200 litri di mosto
Patera
Simpulum Phiala
Come si conservava
bull Non si faceva uso del
vetro
bull Come i Greci
usavano le anfore di
terracotta conservate
spesso in cantine
bull In Gallia si usavano
giagrave piccole botti di
legno da 35 litri
Anfore romane
La cantina romana del console Scaurus
II sec ac
bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino
bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino
bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale
bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino
bull le anfore troppo panciute erano proibite
Il vino e il Cristianesimo
bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano
bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino
bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati
Verso il Medioevo
bull Il Cristianesimo va visto quindi
come continuatore della cultura
materiale romana e come mezzo
per unrsquoulteriore diffusione del
vino in Europa
bull I primi monaci del IV-V sec
portavano sempre nei nuovi
monasteri che fondavano la
cultura della vite
bull Grazie a loro il vino sopravvisse
al periodo + oscuro il Medioevo
e per concluderehellip
bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da
Roma allrsquoetagrave moderna
Bibliografia
bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969
bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989
bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999
bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications
of the ldquoCassa di Risparmio di Verona
bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105
bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991
bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori
bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis
bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione
bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart
bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano
bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari
bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano
COLUMELLA De Re rustica
PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV
VARRONE Res Rusticae I-II
VIRGILIO Georgiche II ndash III
MARZIALE Epigrammi
ORAZIO Odi
OMERO Odissea
Siti interessanti
sulla storia del vino
bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione
bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml
bull httpwwwvinilazioorg
bull httpwwwtaccuinistoriciit
bull httpwwwwikipediait
bull httpwwwtibursuperbumititanoteromaniVinoRomanihtm
bull httpwwwsardinewsit
bull httpwwwwinezoneit
bull httpwwwdiwinetastecom
bull wwwvinoinreteit
bull httpwwwliceoberchetitricerchesimposioindexhtm
bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml
bull httpwwwsottocopertanet
Indice
bull Dalla preistoria alla Storia
bull Gli Egiziani
bull I Greci
bull Gli Etruschi
bull I Romani
hellip conclusione e Bibliografia
Nota lrsquoasterisco in una slide indica
la presenza di una nota
Le origini
bull La vitis vinifera ha 50 milioni di anni
bull ldquoPartigraverdquo dallrsquoIndia si espanse in Asia e in Mesopotamia In seguito in tutto il Mediterraneo
bull Lrsquoorigine del termine vino egrave la parola sanscrita ldquoVenardquo = amare da cui Venere
bull Evidente poi lrsquoanalogia tra vite = vita
bull La coltivazione della vite egrave Neolitica prima cresceva spontanea
Primi reperti 1
bull 1996 Mary Voigt scopre nel villaggio neolitico di Hajji Firuz Tepe nei monti Zagros una giara di 9 litri con residui di uva e vino datata 5100 anni ac
bull Ma il primo vino venne forse fatto per caso 10000 anni fa nel Caucaso
bull I primi vitigni sembra siano stati il Muscat e il Syrah
Giara di Firuz Tepe
Prime citazioni
bull Nellrsquoepopea di Gilgamesh
mitico re sumerico del 4000
ac crsquoegrave forse la prima
citazione ufficiale del vino
bull Poi crsquoegrave la Bibbia che fa
risalire a Noegrave la prima vite
piantata dopo il diluvio e
anchehellip la prima
ubriacatura
(Genesi 9)
bull La natura sacra del vino egrave
presente in ogni cultura
ldquoEbbrezza di Noegraverdquo di Michelangelo e di Bellini
Altre testimonianze
bull Al 2300 aC risalgono i primi documenti sulla coltivazione della vite e la produzione di vino provenienti da Ebla
bull I ritrovamenti nella cantina di Godin Tepe nellrsquoIran dimostrano che il vino era prodotto fin dalla metagrave del III mill
bull Da questo periodo le voci uva uve essiccate vino sono sempre piugrave numerose nei testi cuneiformi mesopotamici
bull Durante i secoli XIV e XIII numerose sono le citazioni letterarie provenienti dalle cittagrave-stato cananee (beviamo un calice di vino nella coppa drsquooro il sangue della vite)
bull Lrsquoiconografia mesopotamica illustra i diversi aspetti della vendemmia e della vinificazione mettendo in evidenza il carattere elitario e rituale di questo consumo
La diffusione del vino
Il primo vino
bull Nacque per caso da una fermentazione
spontanea dovuta ai lieviti presenti sulla buccia
degli acini
bull Si produceva dapprima da vitigni spontaneied
era probabilmente molto aspro
bull Ma serviva come base per altri tipi di bevanda
bull Vi si aggiungeva infatti acqua (a volte di
mare) miele aromi pece ()
bull Spesso anche resina che veniva usata per
rendere piugrave impermeabili i contenitori drsquoargilla
LrsquoEgitto
bull Noti come produttori di birra ricavata dallrsquoorzo gli Egiziani coltivarono anche la vite nel delta del Nilo Diversi affreschi a Tebe testimoniano la lavorazione della vite
bull Il vino era prevalentemente rosso era conservato in anfore e veniva usato spesso per riti religiosi
Vino bevanda sacra
bull Valenza spirituale veniva consumato solo in cerimonie religiose e lrsquouso era riservato ai potenti
bull Le viti erano coltivate solo nei terreni di proprietagrave del tempio o dei sacerdoti
bull La vendita era vietata proprio per sottolineare la sua preminenza religiosa e sacrificale rispetto alla birra
Le anfore egiziane
bull Collo stretto e due
manici facili da
trasportare in nave
(saranno simili in ogni
epoca antica)
bull Chiuse ermeticamente e
con dei sigilli che
riportavano il nome del
faraone e i dati sul vino
(zona di produzione
annata tipologia
giudizio)
Anfora egiziana col suo tappo e (sotto)
iscrizione sul sigillo
Il bacino del Mediterraneo
bull DallEgitto la vinificazione si diffuse tra Ebrei Arabi Fenici e Greci Questi ultimi due popoli contribuirono alla diffusione del vino nel Med Occidentale
bull Ma ogni regione del Med ha prodotto vino in un periodo della sua storia e tra queste la Mesopotamia che non ha certo il clima giusto
bull Le uve provenivano probabilmente dal Nord e venivano trasportate in botti di legno di palma fino a Kish y Ur lrsquoattuale Babilonia
bull Il legno di palma non si puograve lavorare e quindi egrave probabile che venisse scavato il tronco al suo interno per ricavarne un contenitore
La civiltagrave minoico-micenea
bull I cretesi coltivarono e commerciarono il vino
bull Gli Achei importarono da loro le tecniche di coltivazione della vite e dellulivo (Micenei)
bull Agli Achei seguigrave una fase di barbarie ricordata come medioevo ellenicolaquo (Dori)
bull La rinascita si ebbe verso lVIII secolo aC quando nacquero le polis ricomparve la scrittura e rifiorirono tutte le attivitagrave tra cui anche lagricoltura
Le colonie
bull Ma grazie alla fuga degli Achei erano nate le prime colonie nella Magna Grecia
bull I Greci portarono cosigrave le vigne in Nord Africa Andalusia Provenza Sicilia e Italia Meridionale
bull E subito si svilupparono efficaci tecniche di viticoltura (viti basse)
bull Ersquo greca anche lrsquoinvenzione del torchio da vino (100 ac)
La lavorazione del vino in Grecia
bull Dopo la pigiatura il mosto veniva travasato in giare rivestite allinterno con la pece e qui fatto bollire fino a ridurlo circa della metagrave
bull Le giare venivano chiuse con uno strato di olio
bull Molti interventi venivano fatti per migliorare il corpo del vino per facilitare la stagionatura e per rafforzarne il sapore
1 Veniva aggiunta la resina oppure venivano fatti degli infusi con i rami di pino e di cipresso
2 potevano essere aggiunti anche mandorle amare zafferano trifoglio succo di mirtilli schiacciati o di sambuco
3 Per chiarificare il vino i Greci polverizzavano gusci di lumache e conchiglie cristalli di sale ghiande noccioli di oliva o aggiungevano pece
4 Talvolta immergevano nel mosto una torcia accesa o un ferro incandescente
Il vino greco
bull Sicuramente aveva un gusto
assai diverso da oggi
bull Si preferiva il vino molto
dolce prodotto con uva
appassita
bull Spesso la dolcezza veniva
concentrata mediante
lebollizione che riduceva la
quantitagrave dacqua
bull Per la conservazione si
usava la resina (Retsina) Un satiro ed un fauno stanno preparando la
mistura di vino ed acqua
Le coppe da vino bull La kylix egrave una coppa in ceramica
dellantica Grecia utilizzata per bere il vino
bull Raggiunse il massimo della diffusione a partire dalla fine del VI secolo fino al IV secolo quando il kantharos divenne la coppa da vino piugrave diffusa
Un giovane si accinge a riempire di
vino la sua Kylix 490 ac
Kantharos attico del 420 ac
Il simposio
bull Il vino anche in Grecia aveva carattere divino in quanto dono di Dioniso agli uomini
bull Il suo consumo doveva sottostare ad alcune regole che lo rendevano un vero e proprio rituale posto sotto il controllo del dio
bull La regola principale era che non si doveva mai bere da soli ma in gruppo nel Simposio
bull Tale cerimonia si diffuse anche in Italia e la sua popolaritagrave rimase intatta per secoli
bull Il vino veniva mescolato ad acqua ed era contenuto nel cratere al centro della sala
bull Il compito della diluizione spettava al simposiarcache guidava anche la conversazione
bull Il proverbio in vino veritas egrave attribuito al poeta Alceo e si riferiva allazione liberatrice del vino che agevola la comunicazione
Il Kottabos
bull Il Kogravettabos o Cottabo era un gioco molto diffuso
bull Consisteva nello scagliare le ultime gocce di vino rimaste nella tazza per colpire dei piattelli collocati su unasta
bull I piattelli erano posati in equilibrio precario e con la goccia bisognava farli cadere
bull Significato augurale
La bevanda di Dioniso
bull Il vino era anche una bevanda
sacra e le si dedicavano versi e
poemi (Omero)
bull La mitologia greca riconosceva
anche un dio del vino Dioniso
(Bacco a Roma Fufluns fra gli
Etruschi)
bull Liniziazione al culto di questa
divinitagrave prevedeva bere del vino e
in suo onore si celebravano le
cosiddette ldquoorge dionisiacherdquo Nascita di Dioniso
dalla coscia di Zeus
Dioniso
bull Sembra che Dionisio fu rapito dai pirati etruschi mentre viaggiava verso lrsquoItalia
bull Egli dimostrograve la sua divinitagrave miracolosa facendo nascere e arrampicare una vite sullrsquoalbero della nave
bull Poi trasformograve i pirati in delfini Un pittore raffigurograve la scena nel 550 aC
I satiri
bull Questa anfora del 540 aC fu decorata da Amasi di Atene mostra dei Satiri impegnati nella vendemmia Un satiro raccoglie lrsquouva un altro la pigia in un tino dal quale il mosto cola direttamente in un recipiente interrato dove avverragrave la fermentazione altri tre si occupano della cantina
Il poeta Alceo
bull Spesso compare il vino nelle sue poesie In un frammento descrive un gelido scenario invernale che viene addolcito dallatmosfera intima del simposio
bull In altri versi invita a bere senza moderazione
bull Il vino garantiva la veritagrave dei pensieri in cui si rivelava la sinceritagrave dellamico
bull E il brindisi doveva sottolineare i rari momenti di felicitagrave come la morte del tiranno
(a sin) il poeta Alceo
(sotto) Coppa a figure
rosse di Epegraveleios Ca
510 aC un
personaggio imberbe
mischia il vino con
lacqua con uno
skyphos
Il vino e i filosofi greci
bull Per (Socrate) Platone il vino egrave la giusta premessa alla meditazione filosofica percheacute consente di portare alla luce la veritagrave nascosta
bull Aristotele ha una posizione opposta il vino annebbia il ragionamento ed egrave unrsquoaggravante di eventuali reati
bull Pertanto consiglia di bollire il vino per alleggerirlo dellrsquoalcool e predica la necessitagrave della giusta misura
bull Con Plutarco il giudizio sul vino si fa ancora + severo rifiuta il vino se vuoi essere un filosofo
Il vino in Magna Grecia
bull I Greci giunti nellrsquoItalia meridionale la chiamarono Enotria dal nome dei pali che sostengono la vite
bull Ciograve dimostra che la vite era giagrave presente
bull In Sicilia fu portata infatti dai Fenici 2000 anni ac e vi introdussero anche nuovi modi di vinificazione
bull In tutta la Magna Grecia la vite si espanse velocemente addirittura a Sibari i Greci costruirono un enodotto che convogliava il vino fino al porto
Il Vino in Nord Italia
bull Il vino si era diffuso dopo lrsquoVIII sec anche al nord grazie ad un clima + mite
bull Ritrovamento di vinaccioli
bull In Veneto si sono ritrovate delle situle sorta di vasi vinari in bronzo o in terracotta
bull Si producevano tutti i tipi di vino bianco rosso secco
abboccato leggero pesantehellip e molto dipendeva dai metodi
di coltivazione
I grandi vini italici venivano da piante ad alto fusto
Gli Etruschi
bull Il salto di qualitagrave del vino
italico lo si deve perograve agli
Etruschi
bull Ersquo certo che dalla Toscana
esportarono viti e tecniche
in tutta lrsquoItalia del Nord tra
cui lrsquoalberata la vite che
cresce fino a 15 m legata ad
un albero tutore
bull Anche il nebbiolo
piemontese egrave originario da
innesti etruschi
Le due culture
bull Confine culturale tra le zone a viticoltura di ispirazione greca e quella etrusca
bull Al Sud vitigni pregiati di origine orientale con forme di allevamento a basso ceppo e potatura corta
bull Al centro-nord la vite allevata su tutore vivo con la potatura lunga
Vite greca
Alberata etrusca e
(sotto) a pergola
Il vino etrusco
bull Numerosi erano i vitigni degli Etruschi
ndash Sopina Etesiaca Talponaecchellip tutte elencate da Plinio il Vecchio e che oggi sono scomparse
bull Preparazione
ndash Il primo mosto veniva in genere consumato subito
ndash il restante veniva versato in contenitori di terracotta con le pareti interne coperte di pece o di resina
ndash Il liquido veniva lasciato riposare schiumato per sei mesi
ndash a primavera veniva filtrato e versato nelle anfore
ndash Il liquido cosigrave ottenuto veniva mescolato allinterno di crateri con acqua e miele e travasato nelle coppe dei commensali
La Toscana
bull La vite forse era giagrave presente
prima degli Etruschi e non fu
quindi portata dai Fenici
bull Gli E ldquolrsquoaddomesticaronordquo
bull Col vino si onoravano i
morti insieme alla danza e ai
flauti
bull Numerose le pratiche
religiose in onore di
Fufluns (Bacco) dio del
vino
Danze e libagioni in onore di Fufluns
La societagrave etrusca
bull Sugli affreschi etruschi si vedono coppie che brindano e su un vaso ritrovato a Chiusi egrave possibile vedere una donna che porge un Cagraventaro a due uomini seduti
bull Contrariamente a quanto avverragrave presso i Romani (il re Numa Pompilio pur essendo un produttore di vino vieteragrave alle donne di bere durante le libagioni) le donne etrusche godevano di enorme libertagrave bevevano vino e partecipavano ai banchetti conviviali adagiate sui klinai accanto al loro uomo
bull Il vino etrusco era particolarmente apprezzato e fu cantato da molti poeti latini Affresco della tomba dei Lepidi
Tarquinia
Cagraventaro
etrusco
I commerci
bull Il commercio del vino fu molto importante specie tra il 625 e il 475 aC Lo si usava come moneta di scambio per ottenere materie prime (metalli sale schiavi)
bull I commerci avvenivano in gran parte via mare
bull Appassionati del vino etrusco furono i Celti gli antichi abitatori della Gallia meridionale
bull Fiorente fu il commercio con loro come egrave testimoniato dal numeroso materiale etrusco rinvenuto nelle tombe celtiche
bull Nei banchetti i principi celti utilizzavano lo stesso vasellame da vino che si usava in Etruria
Le 3 fasi del commercio
bull Fase a colonizzazione fenicia e micenea commercio del vino per utilizzi elitari e religiosi
bull Fase b espansione commerciale greca dei secoli VII e VI aC soprattutto provenienti dalla costa asiatica da Samo e da Focea
bull Fase c Si diffonde in Occidente anche grazie agli Etruschi il mito del vino come testimoniano i simposi dedicati soprattutto a Dioniso
Roma
bull Fin dai primi contatti con gli
Etruschi e ancor piugrave dopo la
conquista del 351 ac i Romani
cominciarono ad apprendere la
vinificazione
bull Col passar del tempo la qualitagrave
assunse livelli molto elevati
bull In etagrave imperiale le tecniche e le viti vennero esportate in
tutti i territori conquistati anche in Britannia specie lungo i
corsi dei fiumi
Trasporto di birra e vino Stele
funeraria romana I secdC
La diffusione della vite nel 100dc
La cultura vinicola
bull Venne favorita anche da unampia letteratura
ndash Marco Porcio Catone De agricoltura raquo
ndash Marco Terenzio Varrone Res rusticaelaquo
ndash Plinio il Vecchio laquo Naturalis Historia raquo dedica capitoli interi alla potatura delle viti alla concimazione alle malattie e alle numerazioni delle qualitagrave dei vitigni
ndash Lucio Moderato Columella De re rustica in cui sono esposti anche concetti biologici e direttive tecniche ancora oggi considerati validi ed efficaci
ndash Grandi poeti come Virgilio Tibullo Ovidio Marziale Catullo Giovenale e Orazio
I vitigni
bull Notevole patrimonio varietale
bull Vitigni da tavola e da vino
bull Questi erano distinti in tre classi
a seconda della qualitagrave
bull Plinio distingue tra circa 80 vini
di alta qualitagrave destinati alla
nobiltagrave e un centinaio di vini di
media e bassa qualitagrave destinati
per lo piugrave alla plebe
I migliori vini
a) Raeticum
b) Albanum
c) Caecubum
d) Falernum
e) Pompejanum
f) Mamertinum
bull Alcuni richiedevano lunghi invecchiamenti come lrsquoOpimiam bevuto dopo 125 anni
a
b c
d e
f
Il Falernum
bull Marziale scrive un catalogo di vini ben
assortito e di grande valore documentario
bull Fra tutti primeggia il Falerno il re dei
vini rosso e passito addolcito col miele e
sempre molto invecchiato
bull Viene invece ripudiata e definita rozza la
pratica di bere vino schietto
Comrsquoera il vino romano
bull Sempre diverso dal nostro
bull Solo nellrsquoultimo secolo dellrsquoImpero assunse caratteristiche + simili a oggi
bull Si teneva ad invecchiare in soffitta (come il Madeira) oppure al sole (Banjuls)
bull Il Falerno invecchiava 10 anni il Pompejano anche 25
bull Dovevano quindi essere densi amari eccessivamente alcolici quasi sempre stravecchi e sempre diluiti con acqua o neve in estate Bacco in un affresco pompeiano
Usi e costumi
bull Produttori e commercianti ricorrevano spesso alle sofisticazioni
bull Si aggiungeva al vino cenere sale scaglie di ostriche tritate e persino acqua di mare Questi additivi dovevano avere lo scopo di garantire la conservazione
bull Marziale parla di un mercante che al vino (grossolano) di Sorrento mescolava gli avanzi di vini pregiati di Palermo ottenendo un prodotto di qualitagrave discutibile ma di sicuro guadagno
bull In genere preferivano bere il vino freddo mentre quelli che si servivano nei pranzi venivano sottoposti ad una filtrazione usando un panno di lino in cui si poneva della neve rendendoli freschi ma anche indebolendoli e falsandone quindi il sapore originale
Quanto costava
bull Fiorente era il commercio del vino
bull Nelle cittagrave romane troviamo ndash le mensae vinariae (vendite di vino al
minuto)
ndash le tabernae vinarie (botteghe da vino)
ndash i thermopolium (attuale bar)
bull Una lapide del 300dC riporta il costo del vino 10 lire al litro per il vino comune da pasto e 30 lire per il Falernum
bull Ma da scritti antichi risulta che Trimalcione pagograve per un Falernum invecchiato 100 anni la somma di circa quattro-cinquemila lire il litro
Un banchetto romano
Chi beveva
bull Naturalmente solo i patrizi potevano bere durante i pasti adagiati sui triclini
bull + raro fuori pasto tranne che per bere alla salute degli amici
bull Si usava bere tante coppe quante le lettere del nome della ragazza amata
bull E con una coppa di vino si cancellavano le preoccupazioni triclinio
Terminologia vinaria
bull calcatorium dove le uve venivano schiacciate
bull lixivium il mosto vergine
bull calcatores quelli che fanno la pigiatura
bull laquo circumsitum raquo il vino dellrsquoultima spremitura
bull dolium recipiente che contiene il mosto
bull aphoteca la soffitta dove stagionava il vino
bull tabulatum luogo fresco dove si portavano i vini stagionati
bull simpulum mestolo per versare il vino nei bicchieri
bull pagravetera ampio e basso vaso
bull laquo phiala una coppa larga simile al kantharos greco il contenitore piugrave usato
bull Arbiter Bibendi raquo colui che decideva la quantitagrave drsquoacqua da aggiungere al vino
Oggettistica
Dolium romano che poteva
contenere fino a 1200 litri di mosto
Patera
Simpulum Phiala
Come si conservava
bull Non si faceva uso del
vetro
bull Come i Greci
usavano le anfore di
terracotta conservate
spesso in cantine
bull In Gallia si usavano
giagrave piccole botti di
legno da 35 litri
Anfore romane
La cantina romana del console Scaurus
II sec ac
bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino
bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino
bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale
bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino
bull le anfore troppo panciute erano proibite
Il vino e il Cristianesimo
bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano
bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino
bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati
Verso il Medioevo
bull Il Cristianesimo va visto quindi
come continuatore della cultura
materiale romana e come mezzo
per unrsquoulteriore diffusione del
vino in Europa
bull I primi monaci del IV-V sec
portavano sempre nei nuovi
monasteri che fondavano la
cultura della vite
bull Grazie a loro il vino sopravvisse
al periodo + oscuro il Medioevo
e per concluderehellip
bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da
Roma allrsquoetagrave moderna
Bibliografia
bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969
bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989
bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999
bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications
of the ldquoCassa di Risparmio di Verona
bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105
bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991
bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori
bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis
bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione
bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart
bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano
bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari
bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano
COLUMELLA De Re rustica
PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV
VARRONE Res Rusticae I-II
VIRGILIO Georgiche II ndash III
MARZIALE Epigrammi
ORAZIO Odi
OMERO Odissea
Siti interessanti
sulla storia del vino
bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione
bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml
bull httpwwwvinilazioorg
bull httpwwwtaccuinistoriciit
bull httpwwwwikipediait
bull httpwwwtibursuperbumititanoteromaniVinoRomanihtm
bull httpwwwsardinewsit
bull httpwwwwinezoneit
bull httpwwwdiwinetastecom
bull wwwvinoinreteit
bull httpwwwliceoberchetitricerchesimposioindexhtm
bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml
bull httpwwwsottocopertanet
Le origini
bull La vitis vinifera ha 50 milioni di anni
bull ldquoPartigraverdquo dallrsquoIndia si espanse in Asia e in Mesopotamia In seguito in tutto il Mediterraneo
bull Lrsquoorigine del termine vino egrave la parola sanscrita ldquoVenardquo = amare da cui Venere
bull Evidente poi lrsquoanalogia tra vite = vita
bull La coltivazione della vite egrave Neolitica prima cresceva spontanea
Primi reperti 1
bull 1996 Mary Voigt scopre nel villaggio neolitico di Hajji Firuz Tepe nei monti Zagros una giara di 9 litri con residui di uva e vino datata 5100 anni ac
bull Ma il primo vino venne forse fatto per caso 10000 anni fa nel Caucaso
bull I primi vitigni sembra siano stati il Muscat e il Syrah
Giara di Firuz Tepe
Prime citazioni
bull Nellrsquoepopea di Gilgamesh
mitico re sumerico del 4000
ac crsquoegrave forse la prima
citazione ufficiale del vino
bull Poi crsquoegrave la Bibbia che fa
risalire a Noegrave la prima vite
piantata dopo il diluvio e
anchehellip la prima
ubriacatura
(Genesi 9)
bull La natura sacra del vino egrave
presente in ogni cultura
ldquoEbbrezza di Noegraverdquo di Michelangelo e di Bellini
Altre testimonianze
bull Al 2300 aC risalgono i primi documenti sulla coltivazione della vite e la produzione di vino provenienti da Ebla
bull I ritrovamenti nella cantina di Godin Tepe nellrsquoIran dimostrano che il vino era prodotto fin dalla metagrave del III mill
bull Da questo periodo le voci uva uve essiccate vino sono sempre piugrave numerose nei testi cuneiformi mesopotamici
bull Durante i secoli XIV e XIII numerose sono le citazioni letterarie provenienti dalle cittagrave-stato cananee (beviamo un calice di vino nella coppa drsquooro il sangue della vite)
bull Lrsquoiconografia mesopotamica illustra i diversi aspetti della vendemmia e della vinificazione mettendo in evidenza il carattere elitario e rituale di questo consumo
La diffusione del vino
Il primo vino
bull Nacque per caso da una fermentazione
spontanea dovuta ai lieviti presenti sulla buccia
degli acini
bull Si produceva dapprima da vitigni spontaneied
era probabilmente molto aspro
bull Ma serviva come base per altri tipi di bevanda
bull Vi si aggiungeva infatti acqua (a volte di
mare) miele aromi pece ()
bull Spesso anche resina che veniva usata per
rendere piugrave impermeabili i contenitori drsquoargilla
LrsquoEgitto
bull Noti come produttori di birra ricavata dallrsquoorzo gli Egiziani coltivarono anche la vite nel delta del Nilo Diversi affreschi a Tebe testimoniano la lavorazione della vite
bull Il vino era prevalentemente rosso era conservato in anfore e veniva usato spesso per riti religiosi
Vino bevanda sacra
bull Valenza spirituale veniva consumato solo in cerimonie religiose e lrsquouso era riservato ai potenti
bull Le viti erano coltivate solo nei terreni di proprietagrave del tempio o dei sacerdoti
bull La vendita era vietata proprio per sottolineare la sua preminenza religiosa e sacrificale rispetto alla birra
Le anfore egiziane
bull Collo stretto e due
manici facili da
trasportare in nave
(saranno simili in ogni
epoca antica)
bull Chiuse ermeticamente e
con dei sigilli che
riportavano il nome del
faraone e i dati sul vino
(zona di produzione
annata tipologia
giudizio)
Anfora egiziana col suo tappo e (sotto)
iscrizione sul sigillo
Il bacino del Mediterraneo
bull DallEgitto la vinificazione si diffuse tra Ebrei Arabi Fenici e Greci Questi ultimi due popoli contribuirono alla diffusione del vino nel Med Occidentale
bull Ma ogni regione del Med ha prodotto vino in un periodo della sua storia e tra queste la Mesopotamia che non ha certo il clima giusto
bull Le uve provenivano probabilmente dal Nord e venivano trasportate in botti di legno di palma fino a Kish y Ur lrsquoattuale Babilonia
bull Il legno di palma non si puograve lavorare e quindi egrave probabile che venisse scavato il tronco al suo interno per ricavarne un contenitore
La civiltagrave minoico-micenea
bull I cretesi coltivarono e commerciarono il vino
bull Gli Achei importarono da loro le tecniche di coltivazione della vite e dellulivo (Micenei)
bull Agli Achei seguigrave una fase di barbarie ricordata come medioevo ellenicolaquo (Dori)
bull La rinascita si ebbe verso lVIII secolo aC quando nacquero le polis ricomparve la scrittura e rifiorirono tutte le attivitagrave tra cui anche lagricoltura
Le colonie
bull Ma grazie alla fuga degli Achei erano nate le prime colonie nella Magna Grecia
bull I Greci portarono cosigrave le vigne in Nord Africa Andalusia Provenza Sicilia e Italia Meridionale
bull E subito si svilupparono efficaci tecniche di viticoltura (viti basse)
bull Ersquo greca anche lrsquoinvenzione del torchio da vino (100 ac)
La lavorazione del vino in Grecia
bull Dopo la pigiatura il mosto veniva travasato in giare rivestite allinterno con la pece e qui fatto bollire fino a ridurlo circa della metagrave
bull Le giare venivano chiuse con uno strato di olio
bull Molti interventi venivano fatti per migliorare il corpo del vino per facilitare la stagionatura e per rafforzarne il sapore
1 Veniva aggiunta la resina oppure venivano fatti degli infusi con i rami di pino e di cipresso
2 potevano essere aggiunti anche mandorle amare zafferano trifoglio succo di mirtilli schiacciati o di sambuco
3 Per chiarificare il vino i Greci polverizzavano gusci di lumache e conchiglie cristalli di sale ghiande noccioli di oliva o aggiungevano pece
4 Talvolta immergevano nel mosto una torcia accesa o un ferro incandescente
Il vino greco
bull Sicuramente aveva un gusto
assai diverso da oggi
bull Si preferiva il vino molto
dolce prodotto con uva
appassita
bull Spesso la dolcezza veniva
concentrata mediante
lebollizione che riduceva la
quantitagrave dacqua
bull Per la conservazione si
usava la resina (Retsina) Un satiro ed un fauno stanno preparando la
mistura di vino ed acqua
Le coppe da vino bull La kylix egrave una coppa in ceramica
dellantica Grecia utilizzata per bere il vino
bull Raggiunse il massimo della diffusione a partire dalla fine del VI secolo fino al IV secolo quando il kantharos divenne la coppa da vino piugrave diffusa
Un giovane si accinge a riempire di
vino la sua Kylix 490 ac
Kantharos attico del 420 ac
Il simposio
bull Il vino anche in Grecia aveva carattere divino in quanto dono di Dioniso agli uomini
bull Il suo consumo doveva sottostare ad alcune regole che lo rendevano un vero e proprio rituale posto sotto il controllo del dio
bull La regola principale era che non si doveva mai bere da soli ma in gruppo nel Simposio
bull Tale cerimonia si diffuse anche in Italia e la sua popolaritagrave rimase intatta per secoli
bull Il vino veniva mescolato ad acqua ed era contenuto nel cratere al centro della sala
bull Il compito della diluizione spettava al simposiarcache guidava anche la conversazione
bull Il proverbio in vino veritas egrave attribuito al poeta Alceo e si riferiva allazione liberatrice del vino che agevola la comunicazione
Il Kottabos
bull Il Kogravettabos o Cottabo era un gioco molto diffuso
bull Consisteva nello scagliare le ultime gocce di vino rimaste nella tazza per colpire dei piattelli collocati su unasta
bull I piattelli erano posati in equilibrio precario e con la goccia bisognava farli cadere
bull Significato augurale
La bevanda di Dioniso
bull Il vino era anche una bevanda
sacra e le si dedicavano versi e
poemi (Omero)
bull La mitologia greca riconosceva
anche un dio del vino Dioniso
(Bacco a Roma Fufluns fra gli
Etruschi)
bull Liniziazione al culto di questa
divinitagrave prevedeva bere del vino e
in suo onore si celebravano le
cosiddette ldquoorge dionisiacherdquo Nascita di Dioniso
dalla coscia di Zeus
Dioniso
bull Sembra che Dionisio fu rapito dai pirati etruschi mentre viaggiava verso lrsquoItalia
bull Egli dimostrograve la sua divinitagrave miracolosa facendo nascere e arrampicare una vite sullrsquoalbero della nave
bull Poi trasformograve i pirati in delfini Un pittore raffigurograve la scena nel 550 aC
I satiri
bull Questa anfora del 540 aC fu decorata da Amasi di Atene mostra dei Satiri impegnati nella vendemmia Un satiro raccoglie lrsquouva un altro la pigia in un tino dal quale il mosto cola direttamente in un recipiente interrato dove avverragrave la fermentazione altri tre si occupano della cantina
Il poeta Alceo
bull Spesso compare il vino nelle sue poesie In un frammento descrive un gelido scenario invernale che viene addolcito dallatmosfera intima del simposio
bull In altri versi invita a bere senza moderazione
bull Il vino garantiva la veritagrave dei pensieri in cui si rivelava la sinceritagrave dellamico
bull E il brindisi doveva sottolineare i rari momenti di felicitagrave come la morte del tiranno
(a sin) il poeta Alceo
(sotto) Coppa a figure
rosse di Epegraveleios Ca
510 aC un
personaggio imberbe
mischia il vino con
lacqua con uno
skyphos
Il vino e i filosofi greci
bull Per (Socrate) Platone il vino egrave la giusta premessa alla meditazione filosofica percheacute consente di portare alla luce la veritagrave nascosta
bull Aristotele ha una posizione opposta il vino annebbia il ragionamento ed egrave unrsquoaggravante di eventuali reati
bull Pertanto consiglia di bollire il vino per alleggerirlo dellrsquoalcool e predica la necessitagrave della giusta misura
bull Con Plutarco il giudizio sul vino si fa ancora + severo rifiuta il vino se vuoi essere un filosofo
Il vino in Magna Grecia
bull I Greci giunti nellrsquoItalia meridionale la chiamarono Enotria dal nome dei pali che sostengono la vite
bull Ciograve dimostra che la vite era giagrave presente
bull In Sicilia fu portata infatti dai Fenici 2000 anni ac e vi introdussero anche nuovi modi di vinificazione
bull In tutta la Magna Grecia la vite si espanse velocemente addirittura a Sibari i Greci costruirono un enodotto che convogliava il vino fino al porto
Il Vino in Nord Italia
bull Il vino si era diffuso dopo lrsquoVIII sec anche al nord grazie ad un clima + mite
bull Ritrovamento di vinaccioli
bull In Veneto si sono ritrovate delle situle sorta di vasi vinari in bronzo o in terracotta
bull Si producevano tutti i tipi di vino bianco rosso secco
abboccato leggero pesantehellip e molto dipendeva dai metodi
di coltivazione
I grandi vini italici venivano da piante ad alto fusto
Gli Etruschi
bull Il salto di qualitagrave del vino
italico lo si deve perograve agli
Etruschi
bull Ersquo certo che dalla Toscana
esportarono viti e tecniche
in tutta lrsquoItalia del Nord tra
cui lrsquoalberata la vite che
cresce fino a 15 m legata ad
un albero tutore
bull Anche il nebbiolo
piemontese egrave originario da
innesti etruschi
Le due culture
bull Confine culturale tra le zone a viticoltura di ispirazione greca e quella etrusca
bull Al Sud vitigni pregiati di origine orientale con forme di allevamento a basso ceppo e potatura corta
bull Al centro-nord la vite allevata su tutore vivo con la potatura lunga
Vite greca
Alberata etrusca e
(sotto) a pergola
Il vino etrusco
bull Numerosi erano i vitigni degli Etruschi
ndash Sopina Etesiaca Talponaecchellip tutte elencate da Plinio il Vecchio e che oggi sono scomparse
bull Preparazione
ndash Il primo mosto veniva in genere consumato subito
ndash il restante veniva versato in contenitori di terracotta con le pareti interne coperte di pece o di resina
ndash Il liquido veniva lasciato riposare schiumato per sei mesi
ndash a primavera veniva filtrato e versato nelle anfore
ndash Il liquido cosigrave ottenuto veniva mescolato allinterno di crateri con acqua e miele e travasato nelle coppe dei commensali
La Toscana
bull La vite forse era giagrave presente
prima degli Etruschi e non fu
quindi portata dai Fenici
bull Gli E ldquolrsquoaddomesticaronordquo
bull Col vino si onoravano i
morti insieme alla danza e ai
flauti
bull Numerose le pratiche
religiose in onore di
Fufluns (Bacco) dio del
vino
Danze e libagioni in onore di Fufluns
La societagrave etrusca
bull Sugli affreschi etruschi si vedono coppie che brindano e su un vaso ritrovato a Chiusi egrave possibile vedere una donna che porge un Cagraventaro a due uomini seduti
bull Contrariamente a quanto avverragrave presso i Romani (il re Numa Pompilio pur essendo un produttore di vino vieteragrave alle donne di bere durante le libagioni) le donne etrusche godevano di enorme libertagrave bevevano vino e partecipavano ai banchetti conviviali adagiate sui klinai accanto al loro uomo
bull Il vino etrusco era particolarmente apprezzato e fu cantato da molti poeti latini Affresco della tomba dei Lepidi
Tarquinia
Cagraventaro
etrusco
I commerci
bull Il commercio del vino fu molto importante specie tra il 625 e il 475 aC Lo si usava come moneta di scambio per ottenere materie prime (metalli sale schiavi)
bull I commerci avvenivano in gran parte via mare
bull Appassionati del vino etrusco furono i Celti gli antichi abitatori della Gallia meridionale
bull Fiorente fu il commercio con loro come egrave testimoniato dal numeroso materiale etrusco rinvenuto nelle tombe celtiche
bull Nei banchetti i principi celti utilizzavano lo stesso vasellame da vino che si usava in Etruria
Le 3 fasi del commercio
bull Fase a colonizzazione fenicia e micenea commercio del vino per utilizzi elitari e religiosi
bull Fase b espansione commerciale greca dei secoli VII e VI aC soprattutto provenienti dalla costa asiatica da Samo e da Focea
bull Fase c Si diffonde in Occidente anche grazie agli Etruschi il mito del vino come testimoniano i simposi dedicati soprattutto a Dioniso
Roma
bull Fin dai primi contatti con gli
Etruschi e ancor piugrave dopo la
conquista del 351 ac i Romani
cominciarono ad apprendere la
vinificazione
bull Col passar del tempo la qualitagrave
assunse livelli molto elevati
bull In etagrave imperiale le tecniche e le viti vennero esportate in
tutti i territori conquistati anche in Britannia specie lungo i
corsi dei fiumi
Trasporto di birra e vino Stele
funeraria romana I secdC
La diffusione della vite nel 100dc
La cultura vinicola
bull Venne favorita anche da unampia letteratura
ndash Marco Porcio Catone De agricoltura raquo
ndash Marco Terenzio Varrone Res rusticaelaquo
ndash Plinio il Vecchio laquo Naturalis Historia raquo dedica capitoli interi alla potatura delle viti alla concimazione alle malattie e alle numerazioni delle qualitagrave dei vitigni
ndash Lucio Moderato Columella De re rustica in cui sono esposti anche concetti biologici e direttive tecniche ancora oggi considerati validi ed efficaci
ndash Grandi poeti come Virgilio Tibullo Ovidio Marziale Catullo Giovenale e Orazio
I vitigni
bull Notevole patrimonio varietale
bull Vitigni da tavola e da vino
bull Questi erano distinti in tre classi
a seconda della qualitagrave
bull Plinio distingue tra circa 80 vini
di alta qualitagrave destinati alla
nobiltagrave e un centinaio di vini di
media e bassa qualitagrave destinati
per lo piugrave alla plebe
I migliori vini
a) Raeticum
b) Albanum
c) Caecubum
d) Falernum
e) Pompejanum
f) Mamertinum
bull Alcuni richiedevano lunghi invecchiamenti come lrsquoOpimiam bevuto dopo 125 anni
a
b c
d e
f
Il Falernum
bull Marziale scrive un catalogo di vini ben
assortito e di grande valore documentario
bull Fra tutti primeggia il Falerno il re dei
vini rosso e passito addolcito col miele e
sempre molto invecchiato
bull Viene invece ripudiata e definita rozza la
pratica di bere vino schietto
Comrsquoera il vino romano
bull Sempre diverso dal nostro
bull Solo nellrsquoultimo secolo dellrsquoImpero assunse caratteristiche + simili a oggi
bull Si teneva ad invecchiare in soffitta (come il Madeira) oppure al sole (Banjuls)
bull Il Falerno invecchiava 10 anni il Pompejano anche 25
bull Dovevano quindi essere densi amari eccessivamente alcolici quasi sempre stravecchi e sempre diluiti con acqua o neve in estate Bacco in un affresco pompeiano
Usi e costumi
bull Produttori e commercianti ricorrevano spesso alle sofisticazioni
bull Si aggiungeva al vino cenere sale scaglie di ostriche tritate e persino acqua di mare Questi additivi dovevano avere lo scopo di garantire la conservazione
bull Marziale parla di un mercante che al vino (grossolano) di Sorrento mescolava gli avanzi di vini pregiati di Palermo ottenendo un prodotto di qualitagrave discutibile ma di sicuro guadagno
bull In genere preferivano bere il vino freddo mentre quelli che si servivano nei pranzi venivano sottoposti ad una filtrazione usando un panno di lino in cui si poneva della neve rendendoli freschi ma anche indebolendoli e falsandone quindi il sapore originale
Quanto costava
bull Fiorente era il commercio del vino
bull Nelle cittagrave romane troviamo ndash le mensae vinariae (vendite di vino al
minuto)
ndash le tabernae vinarie (botteghe da vino)
ndash i thermopolium (attuale bar)
bull Una lapide del 300dC riporta il costo del vino 10 lire al litro per il vino comune da pasto e 30 lire per il Falernum
bull Ma da scritti antichi risulta che Trimalcione pagograve per un Falernum invecchiato 100 anni la somma di circa quattro-cinquemila lire il litro
Un banchetto romano
Chi beveva
bull Naturalmente solo i patrizi potevano bere durante i pasti adagiati sui triclini
bull + raro fuori pasto tranne che per bere alla salute degli amici
bull Si usava bere tante coppe quante le lettere del nome della ragazza amata
bull E con una coppa di vino si cancellavano le preoccupazioni triclinio
Terminologia vinaria
bull calcatorium dove le uve venivano schiacciate
bull lixivium il mosto vergine
bull calcatores quelli che fanno la pigiatura
bull laquo circumsitum raquo il vino dellrsquoultima spremitura
bull dolium recipiente che contiene il mosto
bull aphoteca la soffitta dove stagionava il vino
bull tabulatum luogo fresco dove si portavano i vini stagionati
bull simpulum mestolo per versare il vino nei bicchieri
bull pagravetera ampio e basso vaso
bull laquo phiala una coppa larga simile al kantharos greco il contenitore piugrave usato
bull Arbiter Bibendi raquo colui che decideva la quantitagrave drsquoacqua da aggiungere al vino
Oggettistica
Dolium romano che poteva
contenere fino a 1200 litri di mosto
Patera
Simpulum Phiala
Come si conservava
bull Non si faceva uso del
vetro
bull Come i Greci
usavano le anfore di
terracotta conservate
spesso in cantine
bull In Gallia si usavano
giagrave piccole botti di
legno da 35 litri
Anfore romane
La cantina romana del console Scaurus
II sec ac
bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino
bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino
bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale
bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino
bull le anfore troppo panciute erano proibite
Il vino e il Cristianesimo
bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano
bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino
bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati
Verso il Medioevo
bull Il Cristianesimo va visto quindi
come continuatore della cultura
materiale romana e come mezzo
per unrsquoulteriore diffusione del
vino in Europa
bull I primi monaci del IV-V sec
portavano sempre nei nuovi
monasteri che fondavano la
cultura della vite
bull Grazie a loro il vino sopravvisse
al periodo + oscuro il Medioevo
e per concluderehellip
bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da
Roma allrsquoetagrave moderna
Bibliografia
bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969
bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989
bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999
bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications
of the ldquoCassa di Risparmio di Verona
bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105
bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991
bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori
bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis
bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione
bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart
bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano
bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari
bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano
COLUMELLA De Re rustica
PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV
VARRONE Res Rusticae I-II
VIRGILIO Georgiche II ndash III
MARZIALE Epigrammi
ORAZIO Odi
OMERO Odissea
Siti interessanti
sulla storia del vino
bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione
bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml
bull httpwwwvinilazioorg
bull httpwwwtaccuinistoriciit
bull httpwwwwikipediait
bull httpwwwtibursuperbumititanoteromaniVinoRomanihtm
bull httpwwwsardinewsit
bull httpwwwwinezoneit
bull httpwwwdiwinetastecom
bull wwwvinoinreteit
bull httpwwwliceoberchetitricerchesimposioindexhtm
bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml
bull httpwwwsottocopertanet
Primi reperti 1
bull 1996 Mary Voigt scopre nel villaggio neolitico di Hajji Firuz Tepe nei monti Zagros una giara di 9 litri con residui di uva e vino datata 5100 anni ac
bull Ma il primo vino venne forse fatto per caso 10000 anni fa nel Caucaso
bull I primi vitigni sembra siano stati il Muscat e il Syrah
Giara di Firuz Tepe
Prime citazioni
bull Nellrsquoepopea di Gilgamesh
mitico re sumerico del 4000
ac crsquoegrave forse la prima
citazione ufficiale del vino
bull Poi crsquoegrave la Bibbia che fa
risalire a Noegrave la prima vite
piantata dopo il diluvio e
anchehellip la prima
ubriacatura
(Genesi 9)
bull La natura sacra del vino egrave
presente in ogni cultura
ldquoEbbrezza di Noegraverdquo di Michelangelo e di Bellini
Altre testimonianze
bull Al 2300 aC risalgono i primi documenti sulla coltivazione della vite e la produzione di vino provenienti da Ebla
bull I ritrovamenti nella cantina di Godin Tepe nellrsquoIran dimostrano che il vino era prodotto fin dalla metagrave del III mill
bull Da questo periodo le voci uva uve essiccate vino sono sempre piugrave numerose nei testi cuneiformi mesopotamici
bull Durante i secoli XIV e XIII numerose sono le citazioni letterarie provenienti dalle cittagrave-stato cananee (beviamo un calice di vino nella coppa drsquooro il sangue della vite)
bull Lrsquoiconografia mesopotamica illustra i diversi aspetti della vendemmia e della vinificazione mettendo in evidenza il carattere elitario e rituale di questo consumo
La diffusione del vino
Il primo vino
bull Nacque per caso da una fermentazione
spontanea dovuta ai lieviti presenti sulla buccia
degli acini
bull Si produceva dapprima da vitigni spontaneied
era probabilmente molto aspro
bull Ma serviva come base per altri tipi di bevanda
bull Vi si aggiungeva infatti acqua (a volte di
mare) miele aromi pece ()
bull Spesso anche resina che veniva usata per
rendere piugrave impermeabili i contenitori drsquoargilla
LrsquoEgitto
bull Noti come produttori di birra ricavata dallrsquoorzo gli Egiziani coltivarono anche la vite nel delta del Nilo Diversi affreschi a Tebe testimoniano la lavorazione della vite
bull Il vino era prevalentemente rosso era conservato in anfore e veniva usato spesso per riti religiosi
Vino bevanda sacra
bull Valenza spirituale veniva consumato solo in cerimonie religiose e lrsquouso era riservato ai potenti
bull Le viti erano coltivate solo nei terreni di proprietagrave del tempio o dei sacerdoti
bull La vendita era vietata proprio per sottolineare la sua preminenza religiosa e sacrificale rispetto alla birra
Le anfore egiziane
bull Collo stretto e due
manici facili da
trasportare in nave
(saranno simili in ogni
epoca antica)
bull Chiuse ermeticamente e
con dei sigilli che
riportavano il nome del
faraone e i dati sul vino
(zona di produzione
annata tipologia
giudizio)
Anfora egiziana col suo tappo e (sotto)
iscrizione sul sigillo
Il bacino del Mediterraneo
bull DallEgitto la vinificazione si diffuse tra Ebrei Arabi Fenici e Greci Questi ultimi due popoli contribuirono alla diffusione del vino nel Med Occidentale
bull Ma ogni regione del Med ha prodotto vino in un periodo della sua storia e tra queste la Mesopotamia che non ha certo il clima giusto
bull Le uve provenivano probabilmente dal Nord e venivano trasportate in botti di legno di palma fino a Kish y Ur lrsquoattuale Babilonia
bull Il legno di palma non si puograve lavorare e quindi egrave probabile che venisse scavato il tronco al suo interno per ricavarne un contenitore
La civiltagrave minoico-micenea
bull I cretesi coltivarono e commerciarono il vino
bull Gli Achei importarono da loro le tecniche di coltivazione della vite e dellulivo (Micenei)
bull Agli Achei seguigrave una fase di barbarie ricordata come medioevo ellenicolaquo (Dori)
bull La rinascita si ebbe verso lVIII secolo aC quando nacquero le polis ricomparve la scrittura e rifiorirono tutte le attivitagrave tra cui anche lagricoltura
Le colonie
bull Ma grazie alla fuga degli Achei erano nate le prime colonie nella Magna Grecia
bull I Greci portarono cosigrave le vigne in Nord Africa Andalusia Provenza Sicilia e Italia Meridionale
bull E subito si svilupparono efficaci tecniche di viticoltura (viti basse)
bull Ersquo greca anche lrsquoinvenzione del torchio da vino (100 ac)
La lavorazione del vino in Grecia
bull Dopo la pigiatura il mosto veniva travasato in giare rivestite allinterno con la pece e qui fatto bollire fino a ridurlo circa della metagrave
bull Le giare venivano chiuse con uno strato di olio
bull Molti interventi venivano fatti per migliorare il corpo del vino per facilitare la stagionatura e per rafforzarne il sapore
1 Veniva aggiunta la resina oppure venivano fatti degli infusi con i rami di pino e di cipresso
2 potevano essere aggiunti anche mandorle amare zafferano trifoglio succo di mirtilli schiacciati o di sambuco
3 Per chiarificare il vino i Greci polverizzavano gusci di lumache e conchiglie cristalli di sale ghiande noccioli di oliva o aggiungevano pece
4 Talvolta immergevano nel mosto una torcia accesa o un ferro incandescente
Il vino greco
bull Sicuramente aveva un gusto
assai diverso da oggi
bull Si preferiva il vino molto
dolce prodotto con uva
appassita
bull Spesso la dolcezza veniva
concentrata mediante
lebollizione che riduceva la
quantitagrave dacqua
bull Per la conservazione si
usava la resina (Retsina) Un satiro ed un fauno stanno preparando la
mistura di vino ed acqua
Le coppe da vino bull La kylix egrave una coppa in ceramica
dellantica Grecia utilizzata per bere il vino
bull Raggiunse il massimo della diffusione a partire dalla fine del VI secolo fino al IV secolo quando il kantharos divenne la coppa da vino piugrave diffusa
Un giovane si accinge a riempire di
vino la sua Kylix 490 ac
Kantharos attico del 420 ac
Il simposio
bull Il vino anche in Grecia aveva carattere divino in quanto dono di Dioniso agli uomini
bull Il suo consumo doveva sottostare ad alcune regole che lo rendevano un vero e proprio rituale posto sotto il controllo del dio
bull La regola principale era che non si doveva mai bere da soli ma in gruppo nel Simposio
bull Tale cerimonia si diffuse anche in Italia e la sua popolaritagrave rimase intatta per secoli
bull Il vino veniva mescolato ad acqua ed era contenuto nel cratere al centro della sala
bull Il compito della diluizione spettava al simposiarcache guidava anche la conversazione
bull Il proverbio in vino veritas egrave attribuito al poeta Alceo e si riferiva allazione liberatrice del vino che agevola la comunicazione
Il Kottabos
bull Il Kogravettabos o Cottabo era un gioco molto diffuso
bull Consisteva nello scagliare le ultime gocce di vino rimaste nella tazza per colpire dei piattelli collocati su unasta
bull I piattelli erano posati in equilibrio precario e con la goccia bisognava farli cadere
bull Significato augurale
La bevanda di Dioniso
bull Il vino era anche una bevanda
sacra e le si dedicavano versi e
poemi (Omero)
bull La mitologia greca riconosceva
anche un dio del vino Dioniso
(Bacco a Roma Fufluns fra gli
Etruschi)
bull Liniziazione al culto di questa
divinitagrave prevedeva bere del vino e
in suo onore si celebravano le
cosiddette ldquoorge dionisiacherdquo Nascita di Dioniso
dalla coscia di Zeus
Dioniso
bull Sembra che Dionisio fu rapito dai pirati etruschi mentre viaggiava verso lrsquoItalia
bull Egli dimostrograve la sua divinitagrave miracolosa facendo nascere e arrampicare una vite sullrsquoalbero della nave
bull Poi trasformograve i pirati in delfini Un pittore raffigurograve la scena nel 550 aC
I satiri
bull Questa anfora del 540 aC fu decorata da Amasi di Atene mostra dei Satiri impegnati nella vendemmia Un satiro raccoglie lrsquouva un altro la pigia in un tino dal quale il mosto cola direttamente in un recipiente interrato dove avverragrave la fermentazione altri tre si occupano della cantina
Il poeta Alceo
bull Spesso compare il vino nelle sue poesie In un frammento descrive un gelido scenario invernale che viene addolcito dallatmosfera intima del simposio
bull In altri versi invita a bere senza moderazione
bull Il vino garantiva la veritagrave dei pensieri in cui si rivelava la sinceritagrave dellamico
bull E il brindisi doveva sottolineare i rari momenti di felicitagrave come la morte del tiranno
(a sin) il poeta Alceo
(sotto) Coppa a figure
rosse di Epegraveleios Ca
510 aC un
personaggio imberbe
mischia il vino con
lacqua con uno
skyphos
Il vino e i filosofi greci
bull Per (Socrate) Platone il vino egrave la giusta premessa alla meditazione filosofica percheacute consente di portare alla luce la veritagrave nascosta
bull Aristotele ha una posizione opposta il vino annebbia il ragionamento ed egrave unrsquoaggravante di eventuali reati
bull Pertanto consiglia di bollire il vino per alleggerirlo dellrsquoalcool e predica la necessitagrave della giusta misura
bull Con Plutarco il giudizio sul vino si fa ancora + severo rifiuta il vino se vuoi essere un filosofo
Il vino in Magna Grecia
bull I Greci giunti nellrsquoItalia meridionale la chiamarono Enotria dal nome dei pali che sostengono la vite
bull Ciograve dimostra che la vite era giagrave presente
bull In Sicilia fu portata infatti dai Fenici 2000 anni ac e vi introdussero anche nuovi modi di vinificazione
bull In tutta la Magna Grecia la vite si espanse velocemente addirittura a Sibari i Greci costruirono un enodotto che convogliava il vino fino al porto
Il Vino in Nord Italia
bull Il vino si era diffuso dopo lrsquoVIII sec anche al nord grazie ad un clima + mite
bull Ritrovamento di vinaccioli
bull In Veneto si sono ritrovate delle situle sorta di vasi vinari in bronzo o in terracotta
bull Si producevano tutti i tipi di vino bianco rosso secco
abboccato leggero pesantehellip e molto dipendeva dai metodi
di coltivazione
I grandi vini italici venivano da piante ad alto fusto
Gli Etruschi
bull Il salto di qualitagrave del vino
italico lo si deve perograve agli
Etruschi
bull Ersquo certo che dalla Toscana
esportarono viti e tecniche
in tutta lrsquoItalia del Nord tra
cui lrsquoalberata la vite che
cresce fino a 15 m legata ad
un albero tutore
bull Anche il nebbiolo
piemontese egrave originario da
innesti etruschi
Le due culture
bull Confine culturale tra le zone a viticoltura di ispirazione greca e quella etrusca
bull Al Sud vitigni pregiati di origine orientale con forme di allevamento a basso ceppo e potatura corta
bull Al centro-nord la vite allevata su tutore vivo con la potatura lunga
Vite greca
Alberata etrusca e
(sotto) a pergola
Il vino etrusco
bull Numerosi erano i vitigni degli Etruschi
ndash Sopina Etesiaca Talponaecchellip tutte elencate da Plinio il Vecchio e che oggi sono scomparse
bull Preparazione
ndash Il primo mosto veniva in genere consumato subito
ndash il restante veniva versato in contenitori di terracotta con le pareti interne coperte di pece o di resina
ndash Il liquido veniva lasciato riposare schiumato per sei mesi
ndash a primavera veniva filtrato e versato nelle anfore
ndash Il liquido cosigrave ottenuto veniva mescolato allinterno di crateri con acqua e miele e travasato nelle coppe dei commensali
La Toscana
bull La vite forse era giagrave presente
prima degli Etruschi e non fu
quindi portata dai Fenici
bull Gli E ldquolrsquoaddomesticaronordquo
bull Col vino si onoravano i
morti insieme alla danza e ai
flauti
bull Numerose le pratiche
religiose in onore di
Fufluns (Bacco) dio del
vino
Danze e libagioni in onore di Fufluns
La societagrave etrusca
bull Sugli affreschi etruschi si vedono coppie che brindano e su un vaso ritrovato a Chiusi egrave possibile vedere una donna che porge un Cagraventaro a due uomini seduti
bull Contrariamente a quanto avverragrave presso i Romani (il re Numa Pompilio pur essendo un produttore di vino vieteragrave alle donne di bere durante le libagioni) le donne etrusche godevano di enorme libertagrave bevevano vino e partecipavano ai banchetti conviviali adagiate sui klinai accanto al loro uomo
bull Il vino etrusco era particolarmente apprezzato e fu cantato da molti poeti latini Affresco della tomba dei Lepidi
Tarquinia
Cagraventaro
etrusco
I commerci
bull Il commercio del vino fu molto importante specie tra il 625 e il 475 aC Lo si usava come moneta di scambio per ottenere materie prime (metalli sale schiavi)
bull I commerci avvenivano in gran parte via mare
bull Appassionati del vino etrusco furono i Celti gli antichi abitatori della Gallia meridionale
bull Fiorente fu il commercio con loro come egrave testimoniato dal numeroso materiale etrusco rinvenuto nelle tombe celtiche
bull Nei banchetti i principi celti utilizzavano lo stesso vasellame da vino che si usava in Etruria
Le 3 fasi del commercio
bull Fase a colonizzazione fenicia e micenea commercio del vino per utilizzi elitari e religiosi
bull Fase b espansione commerciale greca dei secoli VII e VI aC soprattutto provenienti dalla costa asiatica da Samo e da Focea
bull Fase c Si diffonde in Occidente anche grazie agli Etruschi il mito del vino come testimoniano i simposi dedicati soprattutto a Dioniso
Roma
bull Fin dai primi contatti con gli
Etruschi e ancor piugrave dopo la
conquista del 351 ac i Romani
cominciarono ad apprendere la
vinificazione
bull Col passar del tempo la qualitagrave
assunse livelli molto elevati
bull In etagrave imperiale le tecniche e le viti vennero esportate in
tutti i territori conquistati anche in Britannia specie lungo i
corsi dei fiumi
Trasporto di birra e vino Stele
funeraria romana I secdC
La diffusione della vite nel 100dc
La cultura vinicola
bull Venne favorita anche da unampia letteratura
ndash Marco Porcio Catone De agricoltura raquo
ndash Marco Terenzio Varrone Res rusticaelaquo
ndash Plinio il Vecchio laquo Naturalis Historia raquo dedica capitoli interi alla potatura delle viti alla concimazione alle malattie e alle numerazioni delle qualitagrave dei vitigni
ndash Lucio Moderato Columella De re rustica in cui sono esposti anche concetti biologici e direttive tecniche ancora oggi considerati validi ed efficaci
ndash Grandi poeti come Virgilio Tibullo Ovidio Marziale Catullo Giovenale e Orazio
I vitigni
bull Notevole patrimonio varietale
bull Vitigni da tavola e da vino
bull Questi erano distinti in tre classi
a seconda della qualitagrave
bull Plinio distingue tra circa 80 vini
di alta qualitagrave destinati alla
nobiltagrave e un centinaio di vini di
media e bassa qualitagrave destinati
per lo piugrave alla plebe
I migliori vini
a) Raeticum
b) Albanum
c) Caecubum
d) Falernum
e) Pompejanum
f) Mamertinum
bull Alcuni richiedevano lunghi invecchiamenti come lrsquoOpimiam bevuto dopo 125 anni
a
b c
d e
f
Il Falernum
bull Marziale scrive un catalogo di vini ben
assortito e di grande valore documentario
bull Fra tutti primeggia il Falerno il re dei
vini rosso e passito addolcito col miele e
sempre molto invecchiato
bull Viene invece ripudiata e definita rozza la
pratica di bere vino schietto
Comrsquoera il vino romano
bull Sempre diverso dal nostro
bull Solo nellrsquoultimo secolo dellrsquoImpero assunse caratteristiche + simili a oggi
bull Si teneva ad invecchiare in soffitta (come il Madeira) oppure al sole (Banjuls)
bull Il Falerno invecchiava 10 anni il Pompejano anche 25
bull Dovevano quindi essere densi amari eccessivamente alcolici quasi sempre stravecchi e sempre diluiti con acqua o neve in estate Bacco in un affresco pompeiano
Usi e costumi
bull Produttori e commercianti ricorrevano spesso alle sofisticazioni
bull Si aggiungeva al vino cenere sale scaglie di ostriche tritate e persino acqua di mare Questi additivi dovevano avere lo scopo di garantire la conservazione
bull Marziale parla di un mercante che al vino (grossolano) di Sorrento mescolava gli avanzi di vini pregiati di Palermo ottenendo un prodotto di qualitagrave discutibile ma di sicuro guadagno
bull In genere preferivano bere il vino freddo mentre quelli che si servivano nei pranzi venivano sottoposti ad una filtrazione usando un panno di lino in cui si poneva della neve rendendoli freschi ma anche indebolendoli e falsandone quindi il sapore originale
Quanto costava
bull Fiorente era il commercio del vino
bull Nelle cittagrave romane troviamo ndash le mensae vinariae (vendite di vino al
minuto)
ndash le tabernae vinarie (botteghe da vino)
ndash i thermopolium (attuale bar)
bull Una lapide del 300dC riporta il costo del vino 10 lire al litro per il vino comune da pasto e 30 lire per il Falernum
bull Ma da scritti antichi risulta che Trimalcione pagograve per un Falernum invecchiato 100 anni la somma di circa quattro-cinquemila lire il litro
Un banchetto romano
Chi beveva
bull Naturalmente solo i patrizi potevano bere durante i pasti adagiati sui triclini
bull + raro fuori pasto tranne che per bere alla salute degli amici
bull Si usava bere tante coppe quante le lettere del nome della ragazza amata
bull E con una coppa di vino si cancellavano le preoccupazioni triclinio
Terminologia vinaria
bull calcatorium dove le uve venivano schiacciate
bull lixivium il mosto vergine
bull calcatores quelli che fanno la pigiatura
bull laquo circumsitum raquo il vino dellrsquoultima spremitura
bull dolium recipiente che contiene il mosto
bull aphoteca la soffitta dove stagionava il vino
bull tabulatum luogo fresco dove si portavano i vini stagionati
bull simpulum mestolo per versare il vino nei bicchieri
bull pagravetera ampio e basso vaso
bull laquo phiala una coppa larga simile al kantharos greco il contenitore piugrave usato
bull Arbiter Bibendi raquo colui che decideva la quantitagrave drsquoacqua da aggiungere al vino
Oggettistica
Dolium romano che poteva
contenere fino a 1200 litri di mosto
Patera
Simpulum Phiala
Come si conservava
bull Non si faceva uso del
vetro
bull Come i Greci
usavano le anfore di
terracotta conservate
spesso in cantine
bull In Gallia si usavano
giagrave piccole botti di
legno da 35 litri
Anfore romane
La cantina romana del console Scaurus
II sec ac
bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino
bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino
bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale
bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino
bull le anfore troppo panciute erano proibite
Il vino e il Cristianesimo
bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano
bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino
bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati
Verso il Medioevo
bull Il Cristianesimo va visto quindi
come continuatore della cultura
materiale romana e come mezzo
per unrsquoulteriore diffusione del
vino in Europa
bull I primi monaci del IV-V sec
portavano sempre nei nuovi
monasteri che fondavano la
cultura della vite
bull Grazie a loro il vino sopravvisse
al periodo + oscuro il Medioevo
e per concluderehellip
bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da
Roma allrsquoetagrave moderna
Bibliografia
bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969
bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989
bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999
bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications
of the ldquoCassa di Risparmio di Verona
bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105
bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991
bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori
bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis
bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione
bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart
bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano
bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari
bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano
COLUMELLA De Re rustica
PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV
VARRONE Res Rusticae I-II
VIRGILIO Georgiche II ndash III
MARZIALE Epigrammi
ORAZIO Odi
OMERO Odissea
Siti interessanti
sulla storia del vino
bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione
bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml
bull httpwwwvinilazioorg
bull httpwwwtaccuinistoriciit
bull httpwwwwikipediait
bull httpwwwtibursuperbumititanoteromaniVinoRomanihtm
bull httpwwwsardinewsit
bull httpwwwwinezoneit
bull httpwwwdiwinetastecom
bull wwwvinoinreteit
bull httpwwwliceoberchetitricerchesimposioindexhtm
bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml
bull httpwwwsottocopertanet
Prime citazioni
bull Nellrsquoepopea di Gilgamesh
mitico re sumerico del 4000
ac crsquoegrave forse la prima
citazione ufficiale del vino
bull Poi crsquoegrave la Bibbia che fa
risalire a Noegrave la prima vite
piantata dopo il diluvio e
anchehellip la prima
ubriacatura
(Genesi 9)
bull La natura sacra del vino egrave
presente in ogni cultura
ldquoEbbrezza di Noegraverdquo di Michelangelo e di Bellini
Altre testimonianze
bull Al 2300 aC risalgono i primi documenti sulla coltivazione della vite e la produzione di vino provenienti da Ebla
bull I ritrovamenti nella cantina di Godin Tepe nellrsquoIran dimostrano che il vino era prodotto fin dalla metagrave del III mill
bull Da questo periodo le voci uva uve essiccate vino sono sempre piugrave numerose nei testi cuneiformi mesopotamici
bull Durante i secoli XIV e XIII numerose sono le citazioni letterarie provenienti dalle cittagrave-stato cananee (beviamo un calice di vino nella coppa drsquooro il sangue della vite)
bull Lrsquoiconografia mesopotamica illustra i diversi aspetti della vendemmia e della vinificazione mettendo in evidenza il carattere elitario e rituale di questo consumo
La diffusione del vino
Il primo vino
bull Nacque per caso da una fermentazione
spontanea dovuta ai lieviti presenti sulla buccia
degli acini
bull Si produceva dapprima da vitigni spontaneied
era probabilmente molto aspro
bull Ma serviva come base per altri tipi di bevanda
bull Vi si aggiungeva infatti acqua (a volte di
mare) miele aromi pece ()
bull Spesso anche resina che veniva usata per
rendere piugrave impermeabili i contenitori drsquoargilla
LrsquoEgitto
bull Noti come produttori di birra ricavata dallrsquoorzo gli Egiziani coltivarono anche la vite nel delta del Nilo Diversi affreschi a Tebe testimoniano la lavorazione della vite
bull Il vino era prevalentemente rosso era conservato in anfore e veniva usato spesso per riti religiosi
Vino bevanda sacra
bull Valenza spirituale veniva consumato solo in cerimonie religiose e lrsquouso era riservato ai potenti
bull Le viti erano coltivate solo nei terreni di proprietagrave del tempio o dei sacerdoti
bull La vendita era vietata proprio per sottolineare la sua preminenza religiosa e sacrificale rispetto alla birra
Le anfore egiziane
bull Collo stretto e due
manici facili da
trasportare in nave
(saranno simili in ogni
epoca antica)
bull Chiuse ermeticamente e
con dei sigilli che
riportavano il nome del
faraone e i dati sul vino
(zona di produzione
annata tipologia
giudizio)
Anfora egiziana col suo tappo e (sotto)
iscrizione sul sigillo
Il bacino del Mediterraneo
bull DallEgitto la vinificazione si diffuse tra Ebrei Arabi Fenici e Greci Questi ultimi due popoli contribuirono alla diffusione del vino nel Med Occidentale
bull Ma ogni regione del Med ha prodotto vino in un periodo della sua storia e tra queste la Mesopotamia che non ha certo il clima giusto
bull Le uve provenivano probabilmente dal Nord e venivano trasportate in botti di legno di palma fino a Kish y Ur lrsquoattuale Babilonia
bull Il legno di palma non si puograve lavorare e quindi egrave probabile che venisse scavato il tronco al suo interno per ricavarne un contenitore
La civiltagrave minoico-micenea
bull I cretesi coltivarono e commerciarono il vino
bull Gli Achei importarono da loro le tecniche di coltivazione della vite e dellulivo (Micenei)
bull Agli Achei seguigrave una fase di barbarie ricordata come medioevo ellenicolaquo (Dori)
bull La rinascita si ebbe verso lVIII secolo aC quando nacquero le polis ricomparve la scrittura e rifiorirono tutte le attivitagrave tra cui anche lagricoltura
Le colonie
bull Ma grazie alla fuga degli Achei erano nate le prime colonie nella Magna Grecia
bull I Greci portarono cosigrave le vigne in Nord Africa Andalusia Provenza Sicilia e Italia Meridionale
bull E subito si svilupparono efficaci tecniche di viticoltura (viti basse)
bull Ersquo greca anche lrsquoinvenzione del torchio da vino (100 ac)
La lavorazione del vino in Grecia
bull Dopo la pigiatura il mosto veniva travasato in giare rivestite allinterno con la pece e qui fatto bollire fino a ridurlo circa della metagrave
bull Le giare venivano chiuse con uno strato di olio
bull Molti interventi venivano fatti per migliorare il corpo del vino per facilitare la stagionatura e per rafforzarne il sapore
1 Veniva aggiunta la resina oppure venivano fatti degli infusi con i rami di pino e di cipresso
2 potevano essere aggiunti anche mandorle amare zafferano trifoglio succo di mirtilli schiacciati o di sambuco
3 Per chiarificare il vino i Greci polverizzavano gusci di lumache e conchiglie cristalli di sale ghiande noccioli di oliva o aggiungevano pece
4 Talvolta immergevano nel mosto una torcia accesa o un ferro incandescente
Il vino greco
bull Sicuramente aveva un gusto
assai diverso da oggi
bull Si preferiva il vino molto
dolce prodotto con uva
appassita
bull Spesso la dolcezza veniva
concentrata mediante
lebollizione che riduceva la
quantitagrave dacqua
bull Per la conservazione si
usava la resina (Retsina) Un satiro ed un fauno stanno preparando la
mistura di vino ed acqua
Le coppe da vino bull La kylix egrave una coppa in ceramica
dellantica Grecia utilizzata per bere il vino
bull Raggiunse il massimo della diffusione a partire dalla fine del VI secolo fino al IV secolo quando il kantharos divenne la coppa da vino piugrave diffusa
Un giovane si accinge a riempire di
vino la sua Kylix 490 ac
Kantharos attico del 420 ac
Il simposio
bull Il vino anche in Grecia aveva carattere divino in quanto dono di Dioniso agli uomini
bull Il suo consumo doveva sottostare ad alcune regole che lo rendevano un vero e proprio rituale posto sotto il controllo del dio
bull La regola principale era che non si doveva mai bere da soli ma in gruppo nel Simposio
bull Tale cerimonia si diffuse anche in Italia e la sua popolaritagrave rimase intatta per secoli
bull Il vino veniva mescolato ad acqua ed era contenuto nel cratere al centro della sala
bull Il compito della diluizione spettava al simposiarcache guidava anche la conversazione
bull Il proverbio in vino veritas egrave attribuito al poeta Alceo e si riferiva allazione liberatrice del vino che agevola la comunicazione
Il Kottabos
bull Il Kogravettabos o Cottabo era un gioco molto diffuso
bull Consisteva nello scagliare le ultime gocce di vino rimaste nella tazza per colpire dei piattelli collocati su unasta
bull I piattelli erano posati in equilibrio precario e con la goccia bisognava farli cadere
bull Significato augurale
La bevanda di Dioniso
bull Il vino era anche una bevanda
sacra e le si dedicavano versi e
poemi (Omero)
bull La mitologia greca riconosceva
anche un dio del vino Dioniso
(Bacco a Roma Fufluns fra gli
Etruschi)
bull Liniziazione al culto di questa
divinitagrave prevedeva bere del vino e
in suo onore si celebravano le
cosiddette ldquoorge dionisiacherdquo Nascita di Dioniso
dalla coscia di Zeus
Dioniso
bull Sembra che Dionisio fu rapito dai pirati etruschi mentre viaggiava verso lrsquoItalia
bull Egli dimostrograve la sua divinitagrave miracolosa facendo nascere e arrampicare una vite sullrsquoalbero della nave
bull Poi trasformograve i pirati in delfini Un pittore raffigurograve la scena nel 550 aC
I satiri
bull Questa anfora del 540 aC fu decorata da Amasi di Atene mostra dei Satiri impegnati nella vendemmia Un satiro raccoglie lrsquouva un altro la pigia in un tino dal quale il mosto cola direttamente in un recipiente interrato dove avverragrave la fermentazione altri tre si occupano della cantina
Il poeta Alceo
bull Spesso compare il vino nelle sue poesie In un frammento descrive un gelido scenario invernale che viene addolcito dallatmosfera intima del simposio
bull In altri versi invita a bere senza moderazione
bull Il vino garantiva la veritagrave dei pensieri in cui si rivelava la sinceritagrave dellamico
bull E il brindisi doveva sottolineare i rari momenti di felicitagrave come la morte del tiranno
(a sin) il poeta Alceo
(sotto) Coppa a figure
rosse di Epegraveleios Ca
510 aC un
personaggio imberbe
mischia il vino con
lacqua con uno
skyphos
Il vino e i filosofi greci
bull Per (Socrate) Platone il vino egrave la giusta premessa alla meditazione filosofica percheacute consente di portare alla luce la veritagrave nascosta
bull Aristotele ha una posizione opposta il vino annebbia il ragionamento ed egrave unrsquoaggravante di eventuali reati
bull Pertanto consiglia di bollire il vino per alleggerirlo dellrsquoalcool e predica la necessitagrave della giusta misura
bull Con Plutarco il giudizio sul vino si fa ancora + severo rifiuta il vino se vuoi essere un filosofo
Il vino in Magna Grecia
bull I Greci giunti nellrsquoItalia meridionale la chiamarono Enotria dal nome dei pali che sostengono la vite
bull Ciograve dimostra che la vite era giagrave presente
bull In Sicilia fu portata infatti dai Fenici 2000 anni ac e vi introdussero anche nuovi modi di vinificazione
bull In tutta la Magna Grecia la vite si espanse velocemente addirittura a Sibari i Greci costruirono un enodotto che convogliava il vino fino al porto
Il Vino in Nord Italia
bull Il vino si era diffuso dopo lrsquoVIII sec anche al nord grazie ad un clima + mite
bull Ritrovamento di vinaccioli
bull In Veneto si sono ritrovate delle situle sorta di vasi vinari in bronzo o in terracotta
bull Si producevano tutti i tipi di vino bianco rosso secco
abboccato leggero pesantehellip e molto dipendeva dai metodi
di coltivazione
I grandi vini italici venivano da piante ad alto fusto
Gli Etruschi
bull Il salto di qualitagrave del vino
italico lo si deve perograve agli
Etruschi
bull Ersquo certo che dalla Toscana
esportarono viti e tecniche
in tutta lrsquoItalia del Nord tra
cui lrsquoalberata la vite che
cresce fino a 15 m legata ad
un albero tutore
bull Anche il nebbiolo
piemontese egrave originario da
innesti etruschi
Le due culture
bull Confine culturale tra le zone a viticoltura di ispirazione greca e quella etrusca
bull Al Sud vitigni pregiati di origine orientale con forme di allevamento a basso ceppo e potatura corta
bull Al centro-nord la vite allevata su tutore vivo con la potatura lunga
Vite greca
Alberata etrusca e
(sotto) a pergola
Il vino etrusco
bull Numerosi erano i vitigni degli Etruschi
ndash Sopina Etesiaca Talponaecchellip tutte elencate da Plinio il Vecchio e che oggi sono scomparse
bull Preparazione
ndash Il primo mosto veniva in genere consumato subito
ndash il restante veniva versato in contenitori di terracotta con le pareti interne coperte di pece o di resina
ndash Il liquido veniva lasciato riposare schiumato per sei mesi
ndash a primavera veniva filtrato e versato nelle anfore
ndash Il liquido cosigrave ottenuto veniva mescolato allinterno di crateri con acqua e miele e travasato nelle coppe dei commensali
La Toscana
bull La vite forse era giagrave presente
prima degli Etruschi e non fu
quindi portata dai Fenici
bull Gli E ldquolrsquoaddomesticaronordquo
bull Col vino si onoravano i
morti insieme alla danza e ai
flauti
bull Numerose le pratiche
religiose in onore di
Fufluns (Bacco) dio del
vino
Danze e libagioni in onore di Fufluns
La societagrave etrusca
bull Sugli affreschi etruschi si vedono coppie che brindano e su un vaso ritrovato a Chiusi egrave possibile vedere una donna che porge un Cagraventaro a due uomini seduti
bull Contrariamente a quanto avverragrave presso i Romani (il re Numa Pompilio pur essendo un produttore di vino vieteragrave alle donne di bere durante le libagioni) le donne etrusche godevano di enorme libertagrave bevevano vino e partecipavano ai banchetti conviviali adagiate sui klinai accanto al loro uomo
bull Il vino etrusco era particolarmente apprezzato e fu cantato da molti poeti latini Affresco della tomba dei Lepidi
Tarquinia
Cagraventaro
etrusco
I commerci
bull Il commercio del vino fu molto importante specie tra il 625 e il 475 aC Lo si usava come moneta di scambio per ottenere materie prime (metalli sale schiavi)
bull I commerci avvenivano in gran parte via mare
bull Appassionati del vino etrusco furono i Celti gli antichi abitatori della Gallia meridionale
bull Fiorente fu il commercio con loro come egrave testimoniato dal numeroso materiale etrusco rinvenuto nelle tombe celtiche
bull Nei banchetti i principi celti utilizzavano lo stesso vasellame da vino che si usava in Etruria
Le 3 fasi del commercio
bull Fase a colonizzazione fenicia e micenea commercio del vino per utilizzi elitari e religiosi
bull Fase b espansione commerciale greca dei secoli VII e VI aC soprattutto provenienti dalla costa asiatica da Samo e da Focea
bull Fase c Si diffonde in Occidente anche grazie agli Etruschi il mito del vino come testimoniano i simposi dedicati soprattutto a Dioniso
Roma
bull Fin dai primi contatti con gli
Etruschi e ancor piugrave dopo la
conquista del 351 ac i Romani
cominciarono ad apprendere la
vinificazione
bull Col passar del tempo la qualitagrave
assunse livelli molto elevati
bull In etagrave imperiale le tecniche e le viti vennero esportate in
tutti i territori conquistati anche in Britannia specie lungo i
corsi dei fiumi
Trasporto di birra e vino Stele
funeraria romana I secdC
La diffusione della vite nel 100dc
La cultura vinicola
bull Venne favorita anche da unampia letteratura
ndash Marco Porcio Catone De agricoltura raquo
ndash Marco Terenzio Varrone Res rusticaelaquo
ndash Plinio il Vecchio laquo Naturalis Historia raquo dedica capitoli interi alla potatura delle viti alla concimazione alle malattie e alle numerazioni delle qualitagrave dei vitigni
ndash Lucio Moderato Columella De re rustica in cui sono esposti anche concetti biologici e direttive tecniche ancora oggi considerati validi ed efficaci
ndash Grandi poeti come Virgilio Tibullo Ovidio Marziale Catullo Giovenale e Orazio
I vitigni
bull Notevole patrimonio varietale
bull Vitigni da tavola e da vino
bull Questi erano distinti in tre classi
a seconda della qualitagrave
bull Plinio distingue tra circa 80 vini
di alta qualitagrave destinati alla
nobiltagrave e un centinaio di vini di
media e bassa qualitagrave destinati
per lo piugrave alla plebe
I migliori vini
a) Raeticum
b) Albanum
c) Caecubum
d) Falernum
e) Pompejanum
f) Mamertinum
bull Alcuni richiedevano lunghi invecchiamenti come lrsquoOpimiam bevuto dopo 125 anni
a
b c
d e
f
Il Falernum
bull Marziale scrive un catalogo di vini ben
assortito e di grande valore documentario
bull Fra tutti primeggia il Falerno il re dei
vini rosso e passito addolcito col miele e
sempre molto invecchiato
bull Viene invece ripudiata e definita rozza la
pratica di bere vino schietto
Comrsquoera il vino romano
bull Sempre diverso dal nostro
bull Solo nellrsquoultimo secolo dellrsquoImpero assunse caratteristiche + simili a oggi
bull Si teneva ad invecchiare in soffitta (come il Madeira) oppure al sole (Banjuls)
bull Il Falerno invecchiava 10 anni il Pompejano anche 25
bull Dovevano quindi essere densi amari eccessivamente alcolici quasi sempre stravecchi e sempre diluiti con acqua o neve in estate Bacco in un affresco pompeiano
Usi e costumi
bull Produttori e commercianti ricorrevano spesso alle sofisticazioni
bull Si aggiungeva al vino cenere sale scaglie di ostriche tritate e persino acqua di mare Questi additivi dovevano avere lo scopo di garantire la conservazione
bull Marziale parla di un mercante che al vino (grossolano) di Sorrento mescolava gli avanzi di vini pregiati di Palermo ottenendo un prodotto di qualitagrave discutibile ma di sicuro guadagno
bull In genere preferivano bere il vino freddo mentre quelli che si servivano nei pranzi venivano sottoposti ad una filtrazione usando un panno di lino in cui si poneva della neve rendendoli freschi ma anche indebolendoli e falsandone quindi il sapore originale
Quanto costava
bull Fiorente era il commercio del vino
bull Nelle cittagrave romane troviamo ndash le mensae vinariae (vendite di vino al
minuto)
ndash le tabernae vinarie (botteghe da vino)
ndash i thermopolium (attuale bar)
bull Una lapide del 300dC riporta il costo del vino 10 lire al litro per il vino comune da pasto e 30 lire per il Falernum
bull Ma da scritti antichi risulta che Trimalcione pagograve per un Falernum invecchiato 100 anni la somma di circa quattro-cinquemila lire il litro
Un banchetto romano
Chi beveva
bull Naturalmente solo i patrizi potevano bere durante i pasti adagiati sui triclini
bull + raro fuori pasto tranne che per bere alla salute degli amici
bull Si usava bere tante coppe quante le lettere del nome della ragazza amata
bull E con una coppa di vino si cancellavano le preoccupazioni triclinio
Terminologia vinaria
bull calcatorium dove le uve venivano schiacciate
bull lixivium il mosto vergine
bull calcatores quelli che fanno la pigiatura
bull laquo circumsitum raquo il vino dellrsquoultima spremitura
bull dolium recipiente che contiene il mosto
bull aphoteca la soffitta dove stagionava il vino
bull tabulatum luogo fresco dove si portavano i vini stagionati
bull simpulum mestolo per versare il vino nei bicchieri
bull pagravetera ampio e basso vaso
bull laquo phiala una coppa larga simile al kantharos greco il contenitore piugrave usato
bull Arbiter Bibendi raquo colui che decideva la quantitagrave drsquoacqua da aggiungere al vino
Oggettistica
Dolium romano che poteva
contenere fino a 1200 litri di mosto
Patera
Simpulum Phiala
Come si conservava
bull Non si faceva uso del
vetro
bull Come i Greci
usavano le anfore di
terracotta conservate
spesso in cantine
bull In Gallia si usavano
giagrave piccole botti di
legno da 35 litri
Anfore romane
La cantina romana del console Scaurus
II sec ac
bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino
bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino
bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale
bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino
bull le anfore troppo panciute erano proibite
Il vino e il Cristianesimo
bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano
bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino
bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati
Verso il Medioevo
bull Il Cristianesimo va visto quindi
come continuatore della cultura
materiale romana e come mezzo
per unrsquoulteriore diffusione del
vino in Europa
bull I primi monaci del IV-V sec
portavano sempre nei nuovi
monasteri che fondavano la
cultura della vite
bull Grazie a loro il vino sopravvisse
al periodo + oscuro il Medioevo
e per concluderehellip
bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da
Roma allrsquoetagrave moderna
Bibliografia
bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969
bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989
bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999
bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications
of the ldquoCassa di Risparmio di Verona
bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105
bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991
bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori
bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis
bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione
bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart
bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano
bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari
bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano
COLUMELLA De Re rustica
PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV
VARRONE Res Rusticae I-II
VIRGILIO Georgiche II ndash III
MARZIALE Epigrammi
ORAZIO Odi
OMERO Odissea
Siti interessanti
sulla storia del vino
bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione
bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml
bull httpwwwvinilazioorg
bull httpwwwtaccuinistoriciit
bull httpwwwwikipediait
bull httpwwwtibursuperbumititanoteromaniVinoRomanihtm
bull httpwwwsardinewsit
bull httpwwwwinezoneit
bull httpwwwdiwinetastecom
bull wwwvinoinreteit
bull httpwwwliceoberchetitricerchesimposioindexhtm
bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml
bull httpwwwsottocopertanet
Altre testimonianze
bull Al 2300 aC risalgono i primi documenti sulla coltivazione della vite e la produzione di vino provenienti da Ebla
bull I ritrovamenti nella cantina di Godin Tepe nellrsquoIran dimostrano che il vino era prodotto fin dalla metagrave del III mill
bull Da questo periodo le voci uva uve essiccate vino sono sempre piugrave numerose nei testi cuneiformi mesopotamici
bull Durante i secoli XIV e XIII numerose sono le citazioni letterarie provenienti dalle cittagrave-stato cananee (beviamo un calice di vino nella coppa drsquooro il sangue della vite)
bull Lrsquoiconografia mesopotamica illustra i diversi aspetti della vendemmia e della vinificazione mettendo in evidenza il carattere elitario e rituale di questo consumo
La diffusione del vino
Il primo vino
bull Nacque per caso da una fermentazione
spontanea dovuta ai lieviti presenti sulla buccia
degli acini
bull Si produceva dapprima da vitigni spontaneied
era probabilmente molto aspro
bull Ma serviva come base per altri tipi di bevanda
bull Vi si aggiungeva infatti acqua (a volte di
mare) miele aromi pece ()
bull Spesso anche resina che veniva usata per
rendere piugrave impermeabili i contenitori drsquoargilla
LrsquoEgitto
bull Noti come produttori di birra ricavata dallrsquoorzo gli Egiziani coltivarono anche la vite nel delta del Nilo Diversi affreschi a Tebe testimoniano la lavorazione della vite
bull Il vino era prevalentemente rosso era conservato in anfore e veniva usato spesso per riti religiosi
Vino bevanda sacra
bull Valenza spirituale veniva consumato solo in cerimonie religiose e lrsquouso era riservato ai potenti
bull Le viti erano coltivate solo nei terreni di proprietagrave del tempio o dei sacerdoti
bull La vendita era vietata proprio per sottolineare la sua preminenza religiosa e sacrificale rispetto alla birra
Le anfore egiziane
bull Collo stretto e due
manici facili da
trasportare in nave
(saranno simili in ogni
epoca antica)
bull Chiuse ermeticamente e
con dei sigilli che
riportavano il nome del
faraone e i dati sul vino
(zona di produzione
annata tipologia
giudizio)
Anfora egiziana col suo tappo e (sotto)
iscrizione sul sigillo
Il bacino del Mediterraneo
bull DallEgitto la vinificazione si diffuse tra Ebrei Arabi Fenici e Greci Questi ultimi due popoli contribuirono alla diffusione del vino nel Med Occidentale
bull Ma ogni regione del Med ha prodotto vino in un periodo della sua storia e tra queste la Mesopotamia che non ha certo il clima giusto
bull Le uve provenivano probabilmente dal Nord e venivano trasportate in botti di legno di palma fino a Kish y Ur lrsquoattuale Babilonia
bull Il legno di palma non si puograve lavorare e quindi egrave probabile che venisse scavato il tronco al suo interno per ricavarne un contenitore
La civiltagrave minoico-micenea
bull I cretesi coltivarono e commerciarono il vino
bull Gli Achei importarono da loro le tecniche di coltivazione della vite e dellulivo (Micenei)
bull Agli Achei seguigrave una fase di barbarie ricordata come medioevo ellenicolaquo (Dori)
bull La rinascita si ebbe verso lVIII secolo aC quando nacquero le polis ricomparve la scrittura e rifiorirono tutte le attivitagrave tra cui anche lagricoltura
Le colonie
bull Ma grazie alla fuga degli Achei erano nate le prime colonie nella Magna Grecia
bull I Greci portarono cosigrave le vigne in Nord Africa Andalusia Provenza Sicilia e Italia Meridionale
bull E subito si svilupparono efficaci tecniche di viticoltura (viti basse)
bull Ersquo greca anche lrsquoinvenzione del torchio da vino (100 ac)
La lavorazione del vino in Grecia
bull Dopo la pigiatura il mosto veniva travasato in giare rivestite allinterno con la pece e qui fatto bollire fino a ridurlo circa della metagrave
bull Le giare venivano chiuse con uno strato di olio
bull Molti interventi venivano fatti per migliorare il corpo del vino per facilitare la stagionatura e per rafforzarne il sapore
1 Veniva aggiunta la resina oppure venivano fatti degli infusi con i rami di pino e di cipresso
2 potevano essere aggiunti anche mandorle amare zafferano trifoglio succo di mirtilli schiacciati o di sambuco
3 Per chiarificare il vino i Greci polverizzavano gusci di lumache e conchiglie cristalli di sale ghiande noccioli di oliva o aggiungevano pece
4 Talvolta immergevano nel mosto una torcia accesa o un ferro incandescente
Il vino greco
bull Sicuramente aveva un gusto
assai diverso da oggi
bull Si preferiva il vino molto
dolce prodotto con uva
appassita
bull Spesso la dolcezza veniva
concentrata mediante
lebollizione che riduceva la
quantitagrave dacqua
bull Per la conservazione si
usava la resina (Retsina) Un satiro ed un fauno stanno preparando la
mistura di vino ed acqua
Le coppe da vino bull La kylix egrave una coppa in ceramica
dellantica Grecia utilizzata per bere il vino
bull Raggiunse il massimo della diffusione a partire dalla fine del VI secolo fino al IV secolo quando il kantharos divenne la coppa da vino piugrave diffusa
Un giovane si accinge a riempire di
vino la sua Kylix 490 ac
Kantharos attico del 420 ac
Il simposio
bull Il vino anche in Grecia aveva carattere divino in quanto dono di Dioniso agli uomini
bull Il suo consumo doveva sottostare ad alcune regole che lo rendevano un vero e proprio rituale posto sotto il controllo del dio
bull La regola principale era che non si doveva mai bere da soli ma in gruppo nel Simposio
bull Tale cerimonia si diffuse anche in Italia e la sua popolaritagrave rimase intatta per secoli
bull Il vino veniva mescolato ad acqua ed era contenuto nel cratere al centro della sala
bull Il compito della diluizione spettava al simposiarcache guidava anche la conversazione
bull Il proverbio in vino veritas egrave attribuito al poeta Alceo e si riferiva allazione liberatrice del vino che agevola la comunicazione
Il Kottabos
bull Il Kogravettabos o Cottabo era un gioco molto diffuso
bull Consisteva nello scagliare le ultime gocce di vino rimaste nella tazza per colpire dei piattelli collocati su unasta
bull I piattelli erano posati in equilibrio precario e con la goccia bisognava farli cadere
bull Significato augurale
La bevanda di Dioniso
bull Il vino era anche una bevanda
sacra e le si dedicavano versi e
poemi (Omero)
bull La mitologia greca riconosceva
anche un dio del vino Dioniso
(Bacco a Roma Fufluns fra gli
Etruschi)
bull Liniziazione al culto di questa
divinitagrave prevedeva bere del vino e
in suo onore si celebravano le
cosiddette ldquoorge dionisiacherdquo Nascita di Dioniso
dalla coscia di Zeus
Dioniso
bull Sembra che Dionisio fu rapito dai pirati etruschi mentre viaggiava verso lrsquoItalia
bull Egli dimostrograve la sua divinitagrave miracolosa facendo nascere e arrampicare una vite sullrsquoalbero della nave
bull Poi trasformograve i pirati in delfini Un pittore raffigurograve la scena nel 550 aC
I satiri
bull Questa anfora del 540 aC fu decorata da Amasi di Atene mostra dei Satiri impegnati nella vendemmia Un satiro raccoglie lrsquouva un altro la pigia in un tino dal quale il mosto cola direttamente in un recipiente interrato dove avverragrave la fermentazione altri tre si occupano della cantina
Il poeta Alceo
bull Spesso compare il vino nelle sue poesie In un frammento descrive un gelido scenario invernale che viene addolcito dallatmosfera intima del simposio
bull In altri versi invita a bere senza moderazione
bull Il vino garantiva la veritagrave dei pensieri in cui si rivelava la sinceritagrave dellamico
bull E il brindisi doveva sottolineare i rari momenti di felicitagrave come la morte del tiranno
(a sin) il poeta Alceo
(sotto) Coppa a figure
rosse di Epegraveleios Ca
510 aC un
personaggio imberbe
mischia il vino con
lacqua con uno
skyphos
Il vino e i filosofi greci
bull Per (Socrate) Platone il vino egrave la giusta premessa alla meditazione filosofica percheacute consente di portare alla luce la veritagrave nascosta
bull Aristotele ha una posizione opposta il vino annebbia il ragionamento ed egrave unrsquoaggravante di eventuali reati
bull Pertanto consiglia di bollire il vino per alleggerirlo dellrsquoalcool e predica la necessitagrave della giusta misura
bull Con Plutarco il giudizio sul vino si fa ancora + severo rifiuta il vino se vuoi essere un filosofo
Il vino in Magna Grecia
bull I Greci giunti nellrsquoItalia meridionale la chiamarono Enotria dal nome dei pali che sostengono la vite
bull Ciograve dimostra che la vite era giagrave presente
bull In Sicilia fu portata infatti dai Fenici 2000 anni ac e vi introdussero anche nuovi modi di vinificazione
bull In tutta la Magna Grecia la vite si espanse velocemente addirittura a Sibari i Greci costruirono un enodotto che convogliava il vino fino al porto
Il Vino in Nord Italia
bull Il vino si era diffuso dopo lrsquoVIII sec anche al nord grazie ad un clima + mite
bull Ritrovamento di vinaccioli
bull In Veneto si sono ritrovate delle situle sorta di vasi vinari in bronzo o in terracotta
bull Si producevano tutti i tipi di vino bianco rosso secco
abboccato leggero pesantehellip e molto dipendeva dai metodi
di coltivazione
I grandi vini italici venivano da piante ad alto fusto
Gli Etruschi
bull Il salto di qualitagrave del vino
italico lo si deve perograve agli
Etruschi
bull Ersquo certo che dalla Toscana
esportarono viti e tecniche
in tutta lrsquoItalia del Nord tra
cui lrsquoalberata la vite che
cresce fino a 15 m legata ad
un albero tutore
bull Anche il nebbiolo
piemontese egrave originario da
innesti etruschi
Le due culture
bull Confine culturale tra le zone a viticoltura di ispirazione greca e quella etrusca
bull Al Sud vitigni pregiati di origine orientale con forme di allevamento a basso ceppo e potatura corta
bull Al centro-nord la vite allevata su tutore vivo con la potatura lunga
Vite greca
Alberata etrusca e
(sotto) a pergola
Il vino etrusco
bull Numerosi erano i vitigni degli Etruschi
ndash Sopina Etesiaca Talponaecchellip tutte elencate da Plinio il Vecchio e che oggi sono scomparse
bull Preparazione
ndash Il primo mosto veniva in genere consumato subito
ndash il restante veniva versato in contenitori di terracotta con le pareti interne coperte di pece o di resina
ndash Il liquido veniva lasciato riposare schiumato per sei mesi
ndash a primavera veniva filtrato e versato nelle anfore
ndash Il liquido cosigrave ottenuto veniva mescolato allinterno di crateri con acqua e miele e travasato nelle coppe dei commensali
La Toscana
bull La vite forse era giagrave presente
prima degli Etruschi e non fu
quindi portata dai Fenici
bull Gli E ldquolrsquoaddomesticaronordquo
bull Col vino si onoravano i
morti insieme alla danza e ai
flauti
bull Numerose le pratiche
religiose in onore di
Fufluns (Bacco) dio del
vino
Danze e libagioni in onore di Fufluns
La societagrave etrusca
bull Sugli affreschi etruschi si vedono coppie che brindano e su un vaso ritrovato a Chiusi egrave possibile vedere una donna che porge un Cagraventaro a due uomini seduti
bull Contrariamente a quanto avverragrave presso i Romani (il re Numa Pompilio pur essendo un produttore di vino vieteragrave alle donne di bere durante le libagioni) le donne etrusche godevano di enorme libertagrave bevevano vino e partecipavano ai banchetti conviviali adagiate sui klinai accanto al loro uomo
bull Il vino etrusco era particolarmente apprezzato e fu cantato da molti poeti latini Affresco della tomba dei Lepidi
Tarquinia
Cagraventaro
etrusco
I commerci
bull Il commercio del vino fu molto importante specie tra il 625 e il 475 aC Lo si usava come moneta di scambio per ottenere materie prime (metalli sale schiavi)
bull I commerci avvenivano in gran parte via mare
bull Appassionati del vino etrusco furono i Celti gli antichi abitatori della Gallia meridionale
bull Fiorente fu il commercio con loro come egrave testimoniato dal numeroso materiale etrusco rinvenuto nelle tombe celtiche
bull Nei banchetti i principi celti utilizzavano lo stesso vasellame da vino che si usava in Etruria
Le 3 fasi del commercio
bull Fase a colonizzazione fenicia e micenea commercio del vino per utilizzi elitari e religiosi
bull Fase b espansione commerciale greca dei secoli VII e VI aC soprattutto provenienti dalla costa asiatica da Samo e da Focea
bull Fase c Si diffonde in Occidente anche grazie agli Etruschi il mito del vino come testimoniano i simposi dedicati soprattutto a Dioniso
Roma
bull Fin dai primi contatti con gli
Etruschi e ancor piugrave dopo la
conquista del 351 ac i Romani
cominciarono ad apprendere la
vinificazione
bull Col passar del tempo la qualitagrave
assunse livelli molto elevati
bull In etagrave imperiale le tecniche e le viti vennero esportate in
tutti i territori conquistati anche in Britannia specie lungo i
corsi dei fiumi
Trasporto di birra e vino Stele
funeraria romana I secdC
La diffusione della vite nel 100dc
La cultura vinicola
bull Venne favorita anche da unampia letteratura
ndash Marco Porcio Catone De agricoltura raquo
ndash Marco Terenzio Varrone Res rusticaelaquo
ndash Plinio il Vecchio laquo Naturalis Historia raquo dedica capitoli interi alla potatura delle viti alla concimazione alle malattie e alle numerazioni delle qualitagrave dei vitigni
ndash Lucio Moderato Columella De re rustica in cui sono esposti anche concetti biologici e direttive tecniche ancora oggi considerati validi ed efficaci
ndash Grandi poeti come Virgilio Tibullo Ovidio Marziale Catullo Giovenale e Orazio
I vitigni
bull Notevole patrimonio varietale
bull Vitigni da tavola e da vino
bull Questi erano distinti in tre classi
a seconda della qualitagrave
bull Plinio distingue tra circa 80 vini
di alta qualitagrave destinati alla
nobiltagrave e un centinaio di vini di
media e bassa qualitagrave destinati
per lo piugrave alla plebe
I migliori vini
a) Raeticum
b) Albanum
c) Caecubum
d) Falernum
e) Pompejanum
f) Mamertinum
bull Alcuni richiedevano lunghi invecchiamenti come lrsquoOpimiam bevuto dopo 125 anni
a
b c
d e
f
Il Falernum
bull Marziale scrive un catalogo di vini ben
assortito e di grande valore documentario
bull Fra tutti primeggia il Falerno il re dei
vini rosso e passito addolcito col miele e
sempre molto invecchiato
bull Viene invece ripudiata e definita rozza la
pratica di bere vino schietto
Comrsquoera il vino romano
bull Sempre diverso dal nostro
bull Solo nellrsquoultimo secolo dellrsquoImpero assunse caratteristiche + simili a oggi
bull Si teneva ad invecchiare in soffitta (come il Madeira) oppure al sole (Banjuls)
bull Il Falerno invecchiava 10 anni il Pompejano anche 25
bull Dovevano quindi essere densi amari eccessivamente alcolici quasi sempre stravecchi e sempre diluiti con acqua o neve in estate Bacco in un affresco pompeiano
Usi e costumi
bull Produttori e commercianti ricorrevano spesso alle sofisticazioni
bull Si aggiungeva al vino cenere sale scaglie di ostriche tritate e persino acqua di mare Questi additivi dovevano avere lo scopo di garantire la conservazione
bull Marziale parla di un mercante che al vino (grossolano) di Sorrento mescolava gli avanzi di vini pregiati di Palermo ottenendo un prodotto di qualitagrave discutibile ma di sicuro guadagno
bull In genere preferivano bere il vino freddo mentre quelli che si servivano nei pranzi venivano sottoposti ad una filtrazione usando un panno di lino in cui si poneva della neve rendendoli freschi ma anche indebolendoli e falsandone quindi il sapore originale
Quanto costava
bull Fiorente era il commercio del vino
bull Nelle cittagrave romane troviamo ndash le mensae vinariae (vendite di vino al
minuto)
ndash le tabernae vinarie (botteghe da vino)
ndash i thermopolium (attuale bar)
bull Una lapide del 300dC riporta il costo del vino 10 lire al litro per il vino comune da pasto e 30 lire per il Falernum
bull Ma da scritti antichi risulta che Trimalcione pagograve per un Falernum invecchiato 100 anni la somma di circa quattro-cinquemila lire il litro
Un banchetto romano
Chi beveva
bull Naturalmente solo i patrizi potevano bere durante i pasti adagiati sui triclini
bull + raro fuori pasto tranne che per bere alla salute degli amici
bull Si usava bere tante coppe quante le lettere del nome della ragazza amata
bull E con una coppa di vino si cancellavano le preoccupazioni triclinio
Terminologia vinaria
bull calcatorium dove le uve venivano schiacciate
bull lixivium il mosto vergine
bull calcatores quelli che fanno la pigiatura
bull laquo circumsitum raquo il vino dellrsquoultima spremitura
bull dolium recipiente che contiene il mosto
bull aphoteca la soffitta dove stagionava il vino
bull tabulatum luogo fresco dove si portavano i vini stagionati
bull simpulum mestolo per versare il vino nei bicchieri
bull pagravetera ampio e basso vaso
bull laquo phiala una coppa larga simile al kantharos greco il contenitore piugrave usato
bull Arbiter Bibendi raquo colui che decideva la quantitagrave drsquoacqua da aggiungere al vino
Oggettistica
Dolium romano che poteva
contenere fino a 1200 litri di mosto
Patera
Simpulum Phiala
Come si conservava
bull Non si faceva uso del
vetro
bull Come i Greci
usavano le anfore di
terracotta conservate
spesso in cantine
bull In Gallia si usavano
giagrave piccole botti di
legno da 35 litri
Anfore romane
La cantina romana del console Scaurus
II sec ac
bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino
bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino
bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale
bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino
bull le anfore troppo panciute erano proibite
Il vino e il Cristianesimo
bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano
bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino
bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati
Verso il Medioevo
bull Il Cristianesimo va visto quindi
come continuatore della cultura
materiale romana e come mezzo
per unrsquoulteriore diffusione del
vino in Europa
bull I primi monaci del IV-V sec
portavano sempre nei nuovi
monasteri che fondavano la
cultura della vite
bull Grazie a loro il vino sopravvisse
al periodo + oscuro il Medioevo
e per concluderehellip
bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da
Roma allrsquoetagrave moderna
Bibliografia
bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969
bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989
bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999
bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications
of the ldquoCassa di Risparmio di Verona
bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105
bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991
bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori
bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis
bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione
bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart
bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano
bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari
bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano
COLUMELLA De Re rustica
PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV
VARRONE Res Rusticae I-II
VIRGILIO Georgiche II ndash III
MARZIALE Epigrammi
ORAZIO Odi
OMERO Odissea
Siti interessanti
sulla storia del vino
bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione
bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml
bull httpwwwvinilazioorg
bull httpwwwtaccuinistoriciit
bull httpwwwwikipediait
bull httpwwwtibursuperbumititanoteromaniVinoRomanihtm
bull httpwwwsardinewsit
bull httpwwwwinezoneit
bull httpwwwdiwinetastecom
bull wwwvinoinreteit
bull httpwwwliceoberchetitricerchesimposioindexhtm
bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml
bull httpwwwsottocopertanet
La diffusione del vino
Il primo vino
bull Nacque per caso da una fermentazione
spontanea dovuta ai lieviti presenti sulla buccia
degli acini
bull Si produceva dapprima da vitigni spontaneied
era probabilmente molto aspro
bull Ma serviva come base per altri tipi di bevanda
bull Vi si aggiungeva infatti acqua (a volte di
mare) miele aromi pece ()
bull Spesso anche resina che veniva usata per
rendere piugrave impermeabili i contenitori drsquoargilla
LrsquoEgitto
bull Noti come produttori di birra ricavata dallrsquoorzo gli Egiziani coltivarono anche la vite nel delta del Nilo Diversi affreschi a Tebe testimoniano la lavorazione della vite
bull Il vino era prevalentemente rosso era conservato in anfore e veniva usato spesso per riti religiosi
Vino bevanda sacra
bull Valenza spirituale veniva consumato solo in cerimonie religiose e lrsquouso era riservato ai potenti
bull Le viti erano coltivate solo nei terreni di proprietagrave del tempio o dei sacerdoti
bull La vendita era vietata proprio per sottolineare la sua preminenza religiosa e sacrificale rispetto alla birra
Le anfore egiziane
bull Collo stretto e due
manici facili da
trasportare in nave
(saranno simili in ogni
epoca antica)
bull Chiuse ermeticamente e
con dei sigilli che
riportavano il nome del
faraone e i dati sul vino
(zona di produzione
annata tipologia
giudizio)
Anfora egiziana col suo tappo e (sotto)
iscrizione sul sigillo
Il bacino del Mediterraneo
bull DallEgitto la vinificazione si diffuse tra Ebrei Arabi Fenici e Greci Questi ultimi due popoli contribuirono alla diffusione del vino nel Med Occidentale
bull Ma ogni regione del Med ha prodotto vino in un periodo della sua storia e tra queste la Mesopotamia che non ha certo il clima giusto
bull Le uve provenivano probabilmente dal Nord e venivano trasportate in botti di legno di palma fino a Kish y Ur lrsquoattuale Babilonia
bull Il legno di palma non si puograve lavorare e quindi egrave probabile che venisse scavato il tronco al suo interno per ricavarne un contenitore
La civiltagrave minoico-micenea
bull I cretesi coltivarono e commerciarono il vino
bull Gli Achei importarono da loro le tecniche di coltivazione della vite e dellulivo (Micenei)
bull Agli Achei seguigrave una fase di barbarie ricordata come medioevo ellenicolaquo (Dori)
bull La rinascita si ebbe verso lVIII secolo aC quando nacquero le polis ricomparve la scrittura e rifiorirono tutte le attivitagrave tra cui anche lagricoltura
Le colonie
bull Ma grazie alla fuga degli Achei erano nate le prime colonie nella Magna Grecia
bull I Greci portarono cosigrave le vigne in Nord Africa Andalusia Provenza Sicilia e Italia Meridionale
bull E subito si svilupparono efficaci tecniche di viticoltura (viti basse)
bull Ersquo greca anche lrsquoinvenzione del torchio da vino (100 ac)
La lavorazione del vino in Grecia
bull Dopo la pigiatura il mosto veniva travasato in giare rivestite allinterno con la pece e qui fatto bollire fino a ridurlo circa della metagrave
bull Le giare venivano chiuse con uno strato di olio
bull Molti interventi venivano fatti per migliorare il corpo del vino per facilitare la stagionatura e per rafforzarne il sapore
1 Veniva aggiunta la resina oppure venivano fatti degli infusi con i rami di pino e di cipresso
2 potevano essere aggiunti anche mandorle amare zafferano trifoglio succo di mirtilli schiacciati o di sambuco
3 Per chiarificare il vino i Greci polverizzavano gusci di lumache e conchiglie cristalli di sale ghiande noccioli di oliva o aggiungevano pece
4 Talvolta immergevano nel mosto una torcia accesa o un ferro incandescente
Il vino greco
bull Sicuramente aveva un gusto
assai diverso da oggi
bull Si preferiva il vino molto
dolce prodotto con uva
appassita
bull Spesso la dolcezza veniva
concentrata mediante
lebollizione che riduceva la
quantitagrave dacqua
bull Per la conservazione si
usava la resina (Retsina) Un satiro ed un fauno stanno preparando la
mistura di vino ed acqua
Le coppe da vino bull La kylix egrave una coppa in ceramica
dellantica Grecia utilizzata per bere il vino
bull Raggiunse il massimo della diffusione a partire dalla fine del VI secolo fino al IV secolo quando il kantharos divenne la coppa da vino piugrave diffusa
Un giovane si accinge a riempire di
vino la sua Kylix 490 ac
Kantharos attico del 420 ac
Il simposio
bull Il vino anche in Grecia aveva carattere divino in quanto dono di Dioniso agli uomini
bull Il suo consumo doveva sottostare ad alcune regole che lo rendevano un vero e proprio rituale posto sotto il controllo del dio
bull La regola principale era che non si doveva mai bere da soli ma in gruppo nel Simposio
bull Tale cerimonia si diffuse anche in Italia e la sua popolaritagrave rimase intatta per secoli
bull Il vino veniva mescolato ad acqua ed era contenuto nel cratere al centro della sala
bull Il compito della diluizione spettava al simposiarcache guidava anche la conversazione
bull Il proverbio in vino veritas egrave attribuito al poeta Alceo e si riferiva allazione liberatrice del vino che agevola la comunicazione
Il Kottabos
bull Il Kogravettabos o Cottabo era un gioco molto diffuso
bull Consisteva nello scagliare le ultime gocce di vino rimaste nella tazza per colpire dei piattelli collocati su unasta
bull I piattelli erano posati in equilibrio precario e con la goccia bisognava farli cadere
bull Significato augurale
La bevanda di Dioniso
bull Il vino era anche una bevanda
sacra e le si dedicavano versi e
poemi (Omero)
bull La mitologia greca riconosceva
anche un dio del vino Dioniso
(Bacco a Roma Fufluns fra gli
Etruschi)
bull Liniziazione al culto di questa
divinitagrave prevedeva bere del vino e
in suo onore si celebravano le
cosiddette ldquoorge dionisiacherdquo Nascita di Dioniso
dalla coscia di Zeus
Dioniso
bull Sembra che Dionisio fu rapito dai pirati etruschi mentre viaggiava verso lrsquoItalia
bull Egli dimostrograve la sua divinitagrave miracolosa facendo nascere e arrampicare una vite sullrsquoalbero della nave
bull Poi trasformograve i pirati in delfini Un pittore raffigurograve la scena nel 550 aC
I satiri
bull Questa anfora del 540 aC fu decorata da Amasi di Atene mostra dei Satiri impegnati nella vendemmia Un satiro raccoglie lrsquouva un altro la pigia in un tino dal quale il mosto cola direttamente in un recipiente interrato dove avverragrave la fermentazione altri tre si occupano della cantina
Il poeta Alceo
bull Spesso compare il vino nelle sue poesie In un frammento descrive un gelido scenario invernale che viene addolcito dallatmosfera intima del simposio
bull In altri versi invita a bere senza moderazione
bull Il vino garantiva la veritagrave dei pensieri in cui si rivelava la sinceritagrave dellamico
bull E il brindisi doveva sottolineare i rari momenti di felicitagrave come la morte del tiranno
(a sin) il poeta Alceo
(sotto) Coppa a figure
rosse di Epegraveleios Ca
510 aC un
personaggio imberbe
mischia il vino con
lacqua con uno
skyphos
Il vino e i filosofi greci
bull Per (Socrate) Platone il vino egrave la giusta premessa alla meditazione filosofica percheacute consente di portare alla luce la veritagrave nascosta
bull Aristotele ha una posizione opposta il vino annebbia il ragionamento ed egrave unrsquoaggravante di eventuali reati
bull Pertanto consiglia di bollire il vino per alleggerirlo dellrsquoalcool e predica la necessitagrave della giusta misura
bull Con Plutarco il giudizio sul vino si fa ancora + severo rifiuta il vino se vuoi essere un filosofo
Il vino in Magna Grecia
bull I Greci giunti nellrsquoItalia meridionale la chiamarono Enotria dal nome dei pali che sostengono la vite
bull Ciograve dimostra che la vite era giagrave presente
bull In Sicilia fu portata infatti dai Fenici 2000 anni ac e vi introdussero anche nuovi modi di vinificazione
bull In tutta la Magna Grecia la vite si espanse velocemente addirittura a Sibari i Greci costruirono un enodotto che convogliava il vino fino al porto
Il Vino in Nord Italia
bull Il vino si era diffuso dopo lrsquoVIII sec anche al nord grazie ad un clima + mite
bull Ritrovamento di vinaccioli
bull In Veneto si sono ritrovate delle situle sorta di vasi vinari in bronzo o in terracotta
bull Si producevano tutti i tipi di vino bianco rosso secco
abboccato leggero pesantehellip e molto dipendeva dai metodi
di coltivazione
I grandi vini italici venivano da piante ad alto fusto
Gli Etruschi
bull Il salto di qualitagrave del vino
italico lo si deve perograve agli
Etruschi
bull Ersquo certo che dalla Toscana
esportarono viti e tecniche
in tutta lrsquoItalia del Nord tra
cui lrsquoalberata la vite che
cresce fino a 15 m legata ad
un albero tutore
bull Anche il nebbiolo
piemontese egrave originario da
innesti etruschi
Le due culture
bull Confine culturale tra le zone a viticoltura di ispirazione greca e quella etrusca
bull Al Sud vitigni pregiati di origine orientale con forme di allevamento a basso ceppo e potatura corta
bull Al centro-nord la vite allevata su tutore vivo con la potatura lunga
Vite greca
Alberata etrusca e
(sotto) a pergola
Il vino etrusco
bull Numerosi erano i vitigni degli Etruschi
ndash Sopina Etesiaca Talponaecchellip tutte elencate da Plinio il Vecchio e che oggi sono scomparse
bull Preparazione
ndash Il primo mosto veniva in genere consumato subito
ndash il restante veniva versato in contenitori di terracotta con le pareti interne coperte di pece o di resina
ndash Il liquido veniva lasciato riposare schiumato per sei mesi
ndash a primavera veniva filtrato e versato nelle anfore
ndash Il liquido cosigrave ottenuto veniva mescolato allinterno di crateri con acqua e miele e travasato nelle coppe dei commensali
La Toscana
bull La vite forse era giagrave presente
prima degli Etruschi e non fu
quindi portata dai Fenici
bull Gli E ldquolrsquoaddomesticaronordquo
bull Col vino si onoravano i
morti insieme alla danza e ai
flauti
bull Numerose le pratiche
religiose in onore di
Fufluns (Bacco) dio del
vino
Danze e libagioni in onore di Fufluns
La societagrave etrusca
bull Sugli affreschi etruschi si vedono coppie che brindano e su un vaso ritrovato a Chiusi egrave possibile vedere una donna che porge un Cagraventaro a due uomini seduti
bull Contrariamente a quanto avverragrave presso i Romani (il re Numa Pompilio pur essendo un produttore di vino vieteragrave alle donne di bere durante le libagioni) le donne etrusche godevano di enorme libertagrave bevevano vino e partecipavano ai banchetti conviviali adagiate sui klinai accanto al loro uomo
bull Il vino etrusco era particolarmente apprezzato e fu cantato da molti poeti latini Affresco della tomba dei Lepidi
Tarquinia
Cagraventaro
etrusco
I commerci
bull Il commercio del vino fu molto importante specie tra il 625 e il 475 aC Lo si usava come moneta di scambio per ottenere materie prime (metalli sale schiavi)
bull I commerci avvenivano in gran parte via mare
bull Appassionati del vino etrusco furono i Celti gli antichi abitatori della Gallia meridionale
bull Fiorente fu il commercio con loro come egrave testimoniato dal numeroso materiale etrusco rinvenuto nelle tombe celtiche
bull Nei banchetti i principi celti utilizzavano lo stesso vasellame da vino che si usava in Etruria
Le 3 fasi del commercio
bull Fase a colonizzazione fenicia e micenea commercio del vino per utilizzi elitari e religiosi
bull Fase b espansione commerciale greca dei secoli VII e VI aC soprattutto provenienti dalla costa asiatica da Samo e da Focea
bull Fase c Si diffonde in Occidente anche grazie agli Etruschi il mito del vino come testimoniano i simposi dedicati soprattutto a Dioniso
Roma
bull Fin dai primi contatti con gli
Etruschi e ancor piugrave dopo la
conquista del 351 ac i Romani
cominciarono ad apprendere la
vinificazione
bull Col passar del tempo la qualitagrave
assunse livelli molto elevati
bull In etagrave imperiale le tecniche e le viti vennero esportate in
tutti i territori conquistati anche in Britannia specie lungo i
corsi dei fiumi
Trasporto di birra e vino Stele
funeraria romana I secdC
La diffusione della vite nel 100dc
La cultura vinicola
bull Venne favorita anche da unampia letteratura
ndash Marco Porcio Catone De agricoltura raquo
ndash Marco Terenzio Varrone Res rusticaelaquo
ndash Plinio il Vecchio laquo Naturalis Historia raquo dedica capitoli interi alla potatura delle viti alla concimazione alle malattie e alle numerazioni delle qualitagrave dei vitigni
ndash Lucio Moderato Columella De re rustica in cui sono esposti anche concetti biologici e direttive tecniche ancora oggi considerati validi ed efficaci
ndash Grandi poeti come Virgilio Tibullo Ovidio Marziale Catullo Giovenale e Orazio
I vitigni
bull Notevole patrimonio varietale
bull Vitigni da tavola e da vino
bull Questi erano distinti in tre classi
a seconda della qualitagrave
bull Plinio distingue tra circa 80 vini
di alta qualitagrave destinati alla
nobiltagrave e un centinaio di vini di
media e bassa qualitagrave destinati
per lo piugrave alla plebe
I migliori vini
a) Raeticum
b) Albanum
c) Caecubum
d) Falernum
e) Pompejanum
f) Mamertinum
bull Alcuni richiedevano lunghi invecchiamenti come lrsquoOpimiam bevuto dopo 125 anni
a
b c
d e
f
Il Falernum
bull Marziale scrive un catalogo di vini ben
assortito e di grande valore documentario
bull Fra tutti primeggia il Falerno il re dei
vini rosso e passito addolcito col miele e
sempre molto invecchiato
bull Viene invece ripudiata e definita rozza la
pratica di bere vino schietto
Comrsquoera il vino romano
bull Sempre diverso dal nostro
bull Solo nellrsquoultimo secolo dellrsquoImpero assunse caratteristiche + simili a oggi
bull Si teneva ad invecchiare in soffitta (come il Madeira) oppure al sole (Banjuls)
bull Il Falerno invecchiava 10 anni il Pompejano anche 25
bull Dovevano quindi essere densi amari eccessivamente alcolici quasi sempre stravecchi e sempre diluiti con acqua o neve in estate Bacco in un affresco pompeiano
Usi e costumi
bull Produttori e commercianti ricorrevano spesso alle sofisticazioni
bull Si aggiungeva al vino cenere sale scaglie di ostriche tritate e persino acqua di mare Questi additivi dovevano avere lo scopo di garantire la conservazione
bull Marziale parla di un mercante che al vino (grossolano) di Sorrento mescolava gli avanzi di vini pregiati di Palermo ottenendo un prodotto di qualitagrave discutibile ma di sicuro guadagno
bull In genere preferivano bere il vino freddo mentre quelli che si servivano nei pranzi venivano sottoposti ad una filtrazione usando un panno di lino in cui si poneva della neve rendendoli freschi ma anche indebolendoli e falsandone quindi il sapore originale
Quanto costava
bull Fiorente era il commercio del vino
bull Nelle cittagrave romane troviamo ndash le mensae vinariae (vendite di vino al
minuto)
ndash le tabernae vinarie (botteghe da vino)
ndash i thermopolium (attuale bar)
bull Una lapide del 300dC riporta il costo del vino 10 lire al litro per il vino comune da pasto e 30 lire per il Falernum
bull Ma da scritti antichi risulta che Trimalcione pagograve per un Falernum invecchiato 100 anni la somma di circa quattro-cinquemila lire il litro
Un banchetto romano
Chi beveva
bull Naturalmente solo i patrizi potevano bere durante i pasti adagiati sui triclini
bull + raro fuori pasto tranne che per bere alla salute degli amici
bull Si usava bere tante coppe quante le lettere del nome della ragazza amata
bull E con una coppa di vino si cancellavano le preoccupazioni triclinio
Terminologia vinaria
bull calcatorium dove le uve venivano schiacciate
bull lixivium il mosto vergine
bull calcatores quelli che fanno la pigiatura
bull laquo circumsitum raquo il vino dellrsquoultima spremitura
bull dolium recipiente che contiene il mosto
bull aphoteca la soffitta dove stagionava il vino
bull tabulatum luogo fresco dove si portavano i vini stagionati
bull simpulum mestolo per versare il vino nei bicchieri
bull pagravetera ampio e basso vaso
bull laquo phiala una coppa larga simile al kantharos greco il contenitore piugrave usato
bull Arbiter Bibendi raquo colui che decideva la quantitagrave drsquoacqua da aggiungere al vino
Oggettistica
Dolium romano che poteva
contenere fino a 1200 litri di mosto
Patera
Simpulum Phiala
Come si conservava
bull Non si faceva uso del
vetro
bull Come i Greci
usavano le anfore di
terracotta conservate
spesso in cantine
bull In Gallia si usavano
giagrave piccole botti di
legno da 35 litri
Anfore romane
La cantina romana del console Scaurus
II sec ac
bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino
bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino
bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale
bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino
bull le anfore troppo panciute erano proibite
Il vino e il Cristianesimo
bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano
bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino
bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati
Verso il Medioevo
bull Il Cristianesimo va visto quindi
come continuatore della cultura
materiale romana e come mezzo
per unrsquoulteriore diffusione del
vino in Europa
bull I primi monaci del IV-V sec
portavano sempre nei nuovi
monasteri che fondavano la
cultura della vite
bull Grazie a loro il vino sopravvisse
al periodo + oscuro il Medioevo
e per concluderehellip
bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da
Roma allrsquoetagrave moderna
Bibliografia
bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969
bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989
bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999
bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications
of the ldquoCassa di Risparmio di Verona
bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105
bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991
bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori
bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis
bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione
bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart
bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano
bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari
bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano
COLUMELLA De Re rustica
PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV
VARRONE Res Rusticae I-II
VIRGILIO Georgiche II ndash III
MARZIALE Epigrammi
ORAZIO Odi
OMERO Odissea
Siti interessanti
sulla storia del vino
bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione
bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml
bull httpwwwvinilazioorg
bull httpwwwtaccuinistoriciit
bull httpwwwwikipediait
bull httpwwwtibursuperbumititanoteromaniVinoRomanihtm
bull httpwwwsardinewsit
bull httpwwwwinezoneit
bull httpwwwdiwinetastecom
bull wwwvinoinreteit
bull httpwwwliceoberchetitricerchesimposioindexhtm
bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml
bull httpwwwsottocopertanet
Il primo vino
bull Nacque per caso da una fermentazione
spontanea dovuta ai lieviti presenti sulla buccia
degli acini
bull Si produceva dapprima da vitigni spontaneied
era probabilmente molto aspro
bull Ma serviva come base per altri tipi di bevanda
bull Vi si aggiungeva infatti acqua (a volte di
mare) miele aromi pece ()
bull Spesso anche resina che veniva usata per
rendere piugrave impermeabili i contenitori drsquoargilla
LrsquoEgitto
bull Noti come produttori di birra ricavata dallrsquoorzo gli Egiziani coltivarono anche la vite nel delta del Nilo Diversi affreschi a Tebe testimoniano la lavorazione della vite
bull Il vino era prevalentemente rosso era conservato in anfore e veniva usato spesso per riti religiosi
Vino bevanda sacra
bull Valenza spirituale veniva consumato solo in cerimonie religiose e lrsquouso era riservato ai potenti
bull Le viti erano coltivate solo nei terreni di proprietagrave del tempio o dei sacerdoti
bull La vendita era vietata proprio per sottolineare la sua preminenza religiosa e sacrificale rispetto alla birra
Le anfore egiziane
bull Collo stretto e due
manici facili da
trasportare in nave
(saranno simili in ogni
epoca antica)
bull Chiuse ermeticamente e
con dei sigilli che
riportavano il nome del
faraone e i dati sul vino
(zona di produzione
annata tipologia
giudizio)
Anfora egiziana col suo tappo e (sotto)
iscrizione sul sigillo
Il bacino del Mediterraneo
bull DallEgitto la vinificazione si diffuse tra Ebrei Arabi Fenici e Greci Questi ultimi due popoli contribuirono alla diffusione del vino nel Med Occidentale
bull Ma ogni regione del Med ha prodotto vino in un periodo della sua storia e tra queste la Mesopotamia che non ha certo il clima giusto
bull Le uve provenivano probabilmente dal Nord e venivano trasportate in botti di legno di palma fino a Kish y Ur lrsquoattuale Babilonia
bull Il legno di palma non si puograve lavorare e quindi egrave probabile che venisse scavato il tronco al suo interno per ricavarne un contenitore
La civiltagrave minoico-micenea
bull I cretesi coltivarono e commerciarono il vino
bull Gli Achei importarono da loro le tecniche di coltivazione della vite e dellulivo (Micenei)
bull Agli Achei seguigrave una fase di barbarie ricordata come medioevo ellenicolaquo (Dori)
bull La rinascita si ebbe verso lVIII secolo aC quando nacquero le polis ricomparve la scrittura e rifiorirono tutte le attivitagrave tra cui anche lagricoltura
Le colonie
bull Ma grazie alla fuga degli Achei erano nate le prime colonie nella Magna Grecia
bull I Greci portarono cosigrave le vigne in Nord Africa Andalusia Provenza Sicilia e Italia Meridionale
bull E subito si svilupparono efficaci tecniche di viticoltura (viti basse)
bull Ersquo greca anche lrsquoinvenzione del torchio da vino (100 ac)
La lavorazione del vino in Grecia
bull Dopo la pigiatura il mosto veniva travasato in giare rivestite allinterno con la pece e qui fatto bollire fino a ridurlo circa della metagrave
bull Le giare venivano chiuse con uno strato di olio
bull Molti interventi venivano fatti per migliorare il corpo del vino per facilitare la stagionatura e per rafforzarne il sapore
1 Veniva aggiunta la resina oppure venivano fatti degli infusi con i rami di pino e di cipresso
2 potevano essere aggiunti anche mandorle amare zafferano trifoglio succo di mirtilli schiacciati o di sambuco
3 Per chiarificare il vino i Greci polverizzavano gusci di lumache e conchiglie cristalli di sale ghiande noccioli di oliva o aggiungevano pece
4 Talvolta immergevano nel mosto una torcia accesa o un ferro incandescente
Il vino greco
bull Sicuramente aveva un gusto
assai diverso da oggi
bull Si preferiva il vino molto
dolce prodotto con uva
appassita
bull Spesso la dolcezza veniva
concentrata mediante
lebollizione che riduceva la
quantitagrave dacqua
bull Per la conservazione si
usava la resina (Retsina) Un satiro ed un fauno stanno preparando la
mistura di vino ed acqua
Le coppe da vino bull La kylix egrave una coppa in ceramica
dellantica Grecia utilizzata per bere il vino
bull Raggiunse il massimo della diffusione a partire dalla fine del VI secolo fino al IV secolo quando il kantharos divenne la coppa da vino piugrave diffusa
Un giovane si accinge a riempire di
vino la sua Kylix 490 ac
Kantharos attico del 420 ac
Il simposio
bull Il vino anche in Grecia aveva carattere divino in quanto dono di Dioniso agli uomini
bull Il suo consumo doveva sottostare ad alcune regole che lo rendevano un vero e proprio rituale posto sotto il controllo del dio
bull La regola principale era che non si doveva mai bere da soli ma in gruppo nel Simposio
bull Tale cerimonia si diffuse anche in Italia e la sua popolaritagrave rimase intatta per secoli
bull Il vino veniva mescolato ad acqua ed era contenuto nel cratere al centro della sala
bull Il compito della diluizione spettava al simposiarcache guidava anche la conversazione
bull Il proverbio in vino veritas egrave attribuito al poeta Alceo e si riferiva allazione liberatrice del vino che agevola la comunicazione
Il Kottabos
bull Il Kogravettabos o Cottabo era un gioco molto diffuso
bull Consisteva nello scagliare le ultime gocce di vino rimaste nella tazza per colpire dei piattelli collocati su unasta
bull I piattelli erano posati in equilibrio precario e con la goccia bisognava farli cadere
bull Significato augurale
La bevanda di Dioniso
bull Il vino era anche una bevanda
sacra e le si dedicavano versi e
poemi (Omero)
bull La mitologia greca riconosceva
anche un dio del vino Dioniso
(Bacco a Roma Fufluns fra gli
Etruschi)
bull Liniziazione al culto di questa
divinitagrave prevedeva bere del vino e
in suo onore si celebravano le
cosiddette ldquoorge dionisiacherdquo Nascita di Dioniso
dalla coscia di Zeus
Dioniso
bull Sembra che Dionisio fu rapito dai pirati etruschi mentre viaggiava verso lrsquoItalia
bull Egli dimostrograve la sua divinitagrave miracolosa facendo nascere e arrampicare una vite sullrsquoalbero della nave
bull Poi trasformograve i pirati in delfini Un pittore raffigurograve la scena nel 550 aC
I satiri
bull Questa anfora del 540 aC fu decorata da Amasi di Atene mostra dei Satiri impegnati nella vendemmia Un satiro raccoglie lrsquouva un altro la pigia in un tino dal quale il mosto cola direttamente in un recipiente interrato dove avverragrave la fermentazione altri tre si occupano della cantina
Il poeta Alceo
bull Spesso compare il vino nelle sue poesie In un frammento descrive un gelido scenario invernale che viene addolcito dallatmosfera intima del simposio
bull In altri versi invita a bere senza moderazione
bull Il vino garantiva la veritagrave dei pensieri in cui si rivelava la sinceritagrave dellamico
bull E il brindisi doveva sottolineare i rari momenti di felicitagrave come la morte del tiranno
(a sin) il poeta Alceo
(sotto) Coppa a figure
rosse di Epegraveleios Ca
510 aC un
personaggio imberbe
mischia il vino con
lacqua con uno
skyphos
Il vino e i filosofi greci
bull Per (Socrate) Platone il vino egrave la giusta premessa alla meditazione filosofica percheacute consente di portare alla luce la veritagrave nascosta
bull Aristotele ha una posizione opposta il vino annebbia il ragionamento ed egrave unrsquoaggravante di eventuali reati
bull Pertanto consiglia di bollire il vino per alleggerirlo dellrsquoalcool e predica la necessitagrave della giusta misura
bull Con Plutarco il giudizio sul vino si fa ancora + severo rifiuta il vino se vuoi essere un filosofo
Il vino in Magna Grecia
bull I Greci giunti nellrsquoItalia meridionale la chiamarono Enotria dal nome dei pali che sostengono la vite
bull Ciograve dimostra che la vite era giagrave presente
bull In Sicilia fu portata infatti dai Fenici 2000 anni ac e vi introdussero anche nuovi modi di vinificazione
bull In tutta la Magna Grecia la vite si espanse velocemente addirittura a Sibari i Greci costruirono un enodotto che convogliava il vino fino al porto
Il Vino in Nord Italia
bull Il vino si era diffuso dopo lrsquoVIII sec anche al nord grazie ad un clima + mite
bull Ritrovamento di vinaccioli
bull In Veneto si sono ritrovate delle situle sorta di vasi vinari in bronzo o in terracotta
bull Si producevano tutti i tipi di vino bianco rosso secco
abboccato leggero pesantehellip e molto dipendeva dai metodi
di coltivazione
I grandi vini italici venivano da piante ad alto fusto
Gli Etruschi
bull Il salto di qualitagrave del vino
italico lo si deve perograve agli
Etruschi
bull Ersquo certo che dalla Toscana
esportarono viti e tecniche
in tutta lrsquoItalia del Nord tra
cui lrsquoalberata la vite che
cresce fino a 15 m legata ad
un albero tutore
bull Anche il nebbiolo
piemontese egrave originario da
innesti etruschi
Le due culture
bull Confine culturale tra le zone a viticoltura di ispirazione greca e quella etrusca
bull Al Sud vitigni pregiati di origine orientale con forme di allevamento a basso ceppo e potatura corta
bull Al centro-nord la vite allevata su tutore vivo con la potatura lunga
Vite greca
Alberata etrusca e
(sotto) a pergola
Il vino etrusco
bull Numerosi erano i vitigni degli Etruschi
ndash Sopina Etesiaca Talponaecchellip tutte elencate da Plinio il Vecchio e che oggi sono scomparse
bull Preparazione
ndash Il primo mosto veniva in genere consumato subito
ndash il restante veniva versato in contenitori di terracotta con le pareti interne coperte di pece o di resina
ndash Il liquido veniva lasciato riposare schiumato per sei mesi
ndash a primavera veniva filtrato e versato nelle anfore
ndash Il liquido cosigrave ottenuto veniva mescolato allinterno di crateri con acqua e miele e travasato nelle coppe dei commensali
La Toscana
bull La vite forse era giagrave presente
prima degli Etruschi e non fu
quindi portata dai Fenici
bull Gli E ldquolrsquoaddomesticaronordquo
bull Col vino si onoravano i
morti insieme alla danza e ai
flauti
bull Numerose le pratiche
religiose in onore di
Fufluns (Bacco) dio del
vino
Danze e libagioni in onore di Fufluns
La societagrave etrusca
bull Sugli affreschi etruschi si vedono coppie che brindano e su un vaso ritrovato a Chiusi egrave possibile vedere una donna che porge un Cagraventaro a due uomini seduti
bull Contrariamente a quanto avverragrave presso i Romani (il re Numa Pompilio pur essendo un produttore di vino vieteragrave alle donne di bere durante le libagioni) le donne etrusche godevano di enorme libertagrave bevevano vino e partecipavano ai banchetti conviviali adagiate sui klinai accanto al loro uomo
bull Il vino etrusco era particolarmente apprezzato e fu cantato da molti poeti latini Affresco della tomba dei Lepidi
Tarquinia
Cagraventaro
etrusco
I commerci
bull Il commercio del vino fu molto importante specie tra il 625 e il 475 aC Lo si usava come moneta di scambio per ottenere materie prime (metalli sale schiavi)
bull I commerci avvenivano in gran parte via mare
bull Appassionati del vino etrusco furono i Celti gli antichi abitatori della Gallia meridionale
bull Fiorente fu il commercio con loro come egrave testimoniato dal numeroso materiale etrusco rinvenuto nelle tombe celtiche
bull Nei banchetti i principi celti utilizzavano lo stesso vasellame da vino che si usava in Etruria
Le 3 fasi del commercio
bull Fase a colonizzazione fenicia e micenea commercio del vino per utilizzi elitari e religiosi
bull Fase b espansione commerciale greca dei secoli VII e VI aC soprattutto provenienti dalla costa asiatica da Samo e da Focea
bull Fase c Si diffonde in Occidente anche grazie agli Etruschi il mito del vino come testimoniano i simposi dedicati soprattutto a Dioniso
Roma
bull Fin dai primi contatti con gli
Etruschi e ancor piugrave dopo la
conquista del 351 ac i Romani
cominciarono ad apprendere la
vinificazione
bull Col passar del tempo la qualitagrave
assunse livelli molto elevati
bull In etagrave imperiale le tecniche e le viti vennero esportate in
tutti i territori conquistati anche in Britannia specie lungo i
corsi dei fiumi
Trasporto di birra e vino Stele
funeraria romana I secdC
La diffusione della vite nel 100dc
La cultura vinicola
bull Venne favorita anche da unampia letteratura
ndash Marco Porcio Catone De agricoltura raquo
ndash Marco Terenzio Varrone Res rusticaelaquo
ndash Plinio il Vecchio laquo Naturalis Historia raquo dedica capitoli interi alla potatura delle viti alla concimazione alle malattie e alle numerazioni delle qualitagrave dei vitigni
ndash Lucio Moderato Columella De re rustica in cui sono esposti anche concetti biologici e direttive tecniche ancora oggi considerati validi ed efficaci
ndash Grandi poeti come Virgilio Tibullo Ovidio Marziale Catullo Giovenale e Orazio
I vitigni
bull Notevole patrimonio varietale
bull Vitigni da tavola e da vino
bull Questi erano distinti in tre classi
a seconda della qualitagrave
bull Plinio distingue tra circa 80 vini
di alta qualitagrave destinati alla
nobiltagrave e un centinaio di vini di
media e bassa qualitagrave destinati
per lo piugrave alla plebe
I migliori vini
a) Raeticum
b) Albanum
c) Caecubum
d) Falernum
e) Pompejanum
f) Mamertinum
bull Alcuni richiedevano lunghi invecchiamenti come lrsquoOpimiam bevuto dopo 125 anni
a
b c
d e
f
Il Falernum
bull Marziale scrive un catalogo di vini ben
assortito e di grande valore documentario
bull Fra tutti primeggia il Falerno il re dei
vini rosso e passito addolcito col miele e
sempre molto invecchiato
bull Viene invece ripudiata e definita rozza la
pratica di bere vino schietto
Comrsquoera il vino romano
bull Sempre diverso dal nostro
bull Solo nellrsquoultimo secolo dellrsquoImpero assunse caratteristiche + simili a oggi
bull Si teneva ad invecchiare in soffitta (come il Madeira) oppure al sole (Banjuls)
bull Il Falerno invecchiava 10 anni il Pompejano anche 25
bull Dovevano quindi essere densi amari eccessivamente alcolici quasi sempre stravecchi e sempre diluiti con acqua o neve in estate Bacco in un affresco pompeiano
Usi e costumi
bull Produttori e commercianti ricorrevano spesso alle sofisticazioni
bull Si aggiungeva al vino cenere sale scaglie di ostriche tritate e persino acqua di mare Questi additivi dovevano avere lo scopo di garantire la conservazione
bull Marziale parla di un mercante che al vino (grossolano) di Sorrento mescolava gli avanzi di vini pregiati di Palermo ottenendo un prodotto di qualitagrave discutibile ma di sicuro guadagno
bull In genere preferivano bere il vino freddo mentre quelli che si servivano nei pranzi venivano sottoposti ad una filtrazione usando un panno di lino in cui si poneva della neve rendendoli freschi ma anche indebolendoli e falsandone quindi il sapore originale
Quanto costava
bull Fiorente era il commercio del vino
bull Nelle cittagrave romane troviamo ndash le mensae vinariae (vendite di vino al
minuto)
ndash le tabernae vinarie (botteghe da vino)
ndash i thermopolium (attuale bar)
bull Una lapide del 300dC riporta il costo del vino 10 lire al litro per il vino comune da pasto e 30 lire per il Falernum
bull Ma da scritti antichi risulta che Trimalcione pagograve per un Falernum invecchiato 100 anni la somma di circa quattro-cinquemila lire il litro
Un banchetto romano
Chi beveva
bull Naturalmente solo i patrizi potevano bere durante i pasti adagiati sui triclini
bull + raro fuori pasto tranne che per bere alla salute degli amici
bull Si usava bere tante coppe quante le lettere del nome della ragazza amata
bull E con una coppa di vino si cancellavano le preoccupazioni triclinio
Terminologia vinaria
bull calcatorium dove le uve venivano schiacciate
bull lixivium il mosto vergine
bull calcatores quelli che fanno la pigiatura
bull laquo circumsitum raquo il vino dellrsquoultima spremitura
bull dolium recipiente che contiene il mosto
bull aphoteca la soffitta dove stagionava il vino
bull tabulatum luogo fresco dove si portavano i vini stagionati
bull simpulum mestolo per versare il vino nei bicchieri
bull pagravetera ampio e basso vaso
bull laquo phiala una coppa larga simile al kantharos greco il contenitore piugrave usato
bull Arbiter Bibendi raquo colui che decideva la quantitagrave drsquoacqua da aggiungere al vino
Oggettistica
Dolium romano che poteva
contenere fino a 1200 litri di mosto
Patera
Simpulum Phiala
Come si conservava
bull Non si faceva uso del
vetro
bull Come i Greci
usavano le anfore di
terracotta conservate
spesso in cantine
bull In Gallia si usavano
giagrave piccole botti di
legno da 35 litri
Anfore romane
La cantina romana del console Scaurus
II sec ac
bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino
bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino
bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale
bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino
bull le anfore troppo panciute erano proibite
Il vino e il Cristianesimo
bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano
bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino
bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati
Verso il Medioevo
bull Il Cristianesimo va visto quindi
come continuatore della cultura
materiale romana e come mezzo
per unrsquoulteriore diffusione del
vino in Europa
bull I primi monaci del IV-V sec
portavano sempre nei nuovi
monasteri che fondavano la
cultura della vite
bull Grazie a loro il vino sopravvisse
al periodo + oscuro il Medioevo
e per concluderehellip
bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da
Roma allrsquoetagrave moderna
Bibliografia
bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969
bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989
bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999
bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications
of the ldquoCassa di Risparmio di Verona
bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105
bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991
bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori
bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis
bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione
bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart
bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano
bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari
bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano
COLUMELLA De Re rustica
PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV
VARRONE Res Rusticae I-II
VIRGILIO Georgiche II ndash III
MARZIALE Epigrammi
ORAZIO Odi
OMERO Odissea
Siti interessanti
sulla storia del vino
bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione
bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml
bull httpwwwvinilazioorg
bull httpwwwtaccuinistoriciit
bull httpwwwwikipediait
bull httpwwwtibursuperbumititanoteromaniVinoRomanihtm
bull httpwwwsardinewsit
bull httpwwwwinezoneit
bull httpwwwdiwinetastecom
bull wwwvinoinreteit
bull httpwwwliceoberchetitricerchesimposioindexhtm
bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml
bull httpwwwsottocopertanet
LrsquoEgitto
bull Noti come produttori di birra ricavata dallrsquoorzo gli Egiziani coltivarono anche la vite nel delta del Nilo Diversi affreschi a Tebe testimoniano la lavorazione della vite
bull Il vino era prevalentemente rosso era conservato in anfore e veniva usato spesso per riti religiosi
Vino bevanda sacra
bull Valenza spirituale veniva consumato solo in cerimonie religiose e lrsquouso era riservato ai potenti
bull Le viti erano coltivate solo nei terreni di proprietagrave del tempio o dei sacerdoti
bull La vendita era vietata proprio per sottolineare la sua preminenza religiosa e sacrificale rispetto alla birra
Le anfore egiziane
bull Collo stretto e due
manici facili da
trasportare in nave
(saranno simili in ogni
epoca antica)
bull Chiuse ermeticamente e
con dei sigilli che
riportavano il nome del
faraone e i dati sul vino
(zona di produzione
annata tipologia
giudizio)
Anfora egiziana col suo tappo e (sotto)
iscrizione sul sigillo
Il bacino del Mediterraneo
bull DallEgitto la vinificazione si diffuse tra Ebrei Arabi Fenici e Greci Questi ultimi due popoli contribuirono alla diffusione del vino nel Med Occidentale
bull Ma ogni regione del Med ha prodotto vino in un periodo della sua storia e tra queste la Mesopotamia che non ha certo il clima giusto
bull Le uve provenivano probabilmente dal Nord e venivano trasportate in botti di legno di palma fino a Kish y Ur lrsquoattuale Babilonia
bull Il legno di palma non si puograve lavorare e quindi egrave probabile che venisse scavato il tronco al suo interno per ricavarne un contenitore
La civiltagrave minoico-micenea
bull I cretesi coltivarono e commerciarono il vino
bull Gli Achei importarono da loro le tecniche di coltivazione della vite e dellulivo (Micenei)
bull Agli Achei seguigrave una fase di barbarie ricordata come medioevo ellenicolaquo (Dori)
bull La rinascita si ebbe verso lVIII secolo aC quando nacquero le polis ricomparve la scrittura e rifiorirono tutte le attivitagrave tra cui anche lagricoltura
Le colonie
bull Ma grazie alla fuga degli Achei erano nate le prime colonie nella Magna Grecia
bull I Greci portarono cosigrave le vigne in Nord Africa Andalusia Provenza Sicilia e Italia Meridionale
bull E subito si svilupparono efficaci tecniche di viticoltura (viti basse)
bull Ersquo greca anche lrsquoinvenzione del torchio da vino (100 ac)
La lavorazione del vino in Grecia
bull Dopo la pigiatura il mosto veniva travasato in giare rivestite allinterno con la pece e qui fatto bollire fino a ridurlo circa della metagrave
bull Le giare venivano chiuse con uno strato di olio
bull Molti interventi venivano fatti per migliorare il corpo del vino per facilitare la stagionatura e per rafforzarne il sapore
1 Veniva aggiunta la resina oppure venivano fatti degli infusi con i rami di pino e di cipresso
2 potevano essere aggiunti anche mandorle amare zafferano trifoglio succo di mirtilli schiacciati o di sambuco
3 Per chiarificare il vino i Greci polverizzavano gusci di lumache e conchiglie cristalli di sale ghiande noccioli di oliva o aggiungevano pece
4 Talvolta immergevano nel mosto una torcia accesa o un ferro incandescente
Il vino greco
bull Sicuramente aveva un gusto
assai diverso da oggi
bull Si preferiva il vino molto
dolce prodotto con uva
appassita
bull Spesso la dolcezza veniva
concentrata mediante
lebollizione che riduceva la
quantitagrave dacqua
bull Per la conservazione si
usava la resina (Retsina) Un satiro ed un fauno stanno preparando la
mistura di vino ed acqua
Le coppe da vino bull La kylix egrave una coppa in ceramica
dellantica Grecia utilizzata per bere il vino
bull Raggiunse il massimo della diffusione a partire dalla fine del VI secolo fino al IV secolo quando il kantharos divenne la coppa da vino piugrave diffusa
Un giovane si accinge a riempire di
vino la sua Kylix 490 ac
Kantharos attico del 420 ac
Il simposio
bull Il vino anche in Grecia aveva carattere divino in quanto dono di Dioniso agli uomini
bull Il suo consumo doveva sottostare ad alcune regole che lo rendevano un vero e proprio rituale posto sotto il controllo del dio
bull La regola principale era che non si doveva mai bere da soli ma in gruppo nel Simposio
bull Tale cerimonia si diffuse anche in Italia e la sua popolaritagrave rimase intatta per secoli
bull Il vino veniva mescolato ad acqua ed era contenuto nel cratere al centro della sala
bull Il compito della diluizione spettava al simposiarcache guidava anche la conversazione
bull Il proverbio in vino veritas egrave attribuito al poeta Alceo e si riferiva allazione liberatrice del vino che agevola la comunicazione
Il Kottabos
bull Il Kogravettabos o Cottabo era un gioco molto diffuso
bull Consisteva nello scagliare le ultime gocce di vino rimaste nella tazza per colpire dei piattelli collocati su unasta
bull I piattelli erano posati in equilibrio precario e con la goccia bisognava farli cadere
bull Significato augurale
La bevanda di Dioniso
bull Il vino era anche una bevanda
sacra e le si dedicavano versi e
poemi (Omero)
bull La mitologia greca riconosceva
anche un dio del vino Dioniso
(Bacco a Roma Fufluns fra gli
Etruschi)
bull Liniziazione al culto di questa
divinitagrave prevedeva bere del vino e
in suo onore si celebravano le
cosiddette ldquoorge dionisiacherdquo Nascita di Dioniso
dalla coscia di Zeus
Dioniso
bull Sembra che Dionisio fu rapito dai pirati etruschi mentre viaggiava verso lrsquoItalia
bull Egli dimostrograve la sua divinitagrave miracolosa facendo nascere e arrampicare una vite sullrsquoalbero della nave
bull Poi trasformograve i pirati in delfini Un pittore raffigurograve la scena nel 550 aC
I satiri
bull Questa anfora del 540 aC fu decorata da Amasi di Atene mostra dei Satiri impegnati nella vendemmia Un satiro raccoglie lrsquouva un altro la pigia in un tino dal quale il mosto cola direttamente in un recipiente interrato dove avverragrave la fermentazione altri tre si occupano della cantina
Il poeta Alceo
bull Spesso compare il vino nelle sue poesie In un frammento descrive un gelido scenario invernale che viene addolcito dallatmosfera intima del simposio
bull In altri versi invita a bere senza moderazione
bull Il vino garantiva la veritagrave dei pensieri in cui si rivelava la sinceritagrave dellamico
bull E il brindisi doveva sottolineare i rari momenti di felicitagrave come la morte del tiranno
(a sin) il poeta Alceo
(sotto) Coppa a figure
rosse di Epegraveleios Ca
510 aC un
personaggio imberbe
mischia il vino con
lacqua con uno
skyphos
Il vino e i filosofi greci
bull Per (Socrate) Platone il vino egrave la giusta premessa alla meditazione filosofica percheacute consente di portare alla luce la veritagrave nascosta
bull Aristotele ha una posizione opposta il vino annebbia il ragionamento ed egrave unrsquoaggravante di eventuali reati
bull Pertanto consiglia di bollire il vino per alleggerirlo dellrsquoalcool e predica la necessitagrave della giusta misura
bull Con Plutarco il giudizio sul vino si fa ancora + severo rifiuta il vino se vuoi essere un filosofo
Il vino in Magna Grecia
bull I Greci giunti nellrsquoItalia meridionale la chiamarono Enotria dal nome dei pali che sostengono la vite
bull Ciograve dimostra che la vite era giagrave presente
bull In Sicilia fu portata infatti dai Fenici 2000 anni ac e vi introdussero anche nuovi modi di vinificazione
bull In tutta la Magna Grecia la vite si espanse velocemente addirittura a Sibari i Greci costruirono un enodotto che convogliava il vino fino al porto
Il Vino in Nord Italia
bull Il vino si era diffuso dopo lrsquoVIII sec anche al nord grazie ad un clima + mite
bull Ritrovamento di vinaccioli
bull In Veneto si sono ritrovate delle situle sorta di vasi vinari in bronzo o in terracotta
bull Si producevano tutti i tipi di vino bianco rosso secco
abboccato leggero pesantehellip e molto dipendeva dai metodi
di coltivazione
I grandi vini italici venivano da piante ad alto fusto
Gli Etruschi
bull Il salto di qualitagrave del vino
italico lo si deve perograve agli
Etruschi
bull Ersquo certo che dalla Toscana
esportarono viti e tecniche
in tutta lrsquoItalia del Nord tra
cui lrsquoalberata la vite che
cresce fino a 15 m legata ad
un albero tutore
bull Anche il nebbiolo
piemontese egrave originario da
innesti etruschi
Le due culture
bull Confine culturale tra le zone a viticoltura di ispirazione greca e quella etrusca
bull Al Sud vitigni pregiati di origine orientale con forme di allevamento a basso ceppo e potatura corta
bull Al centro-nord la vite allevata su tutore vivo con la potatura lunga
Vite greca
Alberata etrusca e
(sotto) a pergola
Il vino etrusco
bull Numerosi erano i vitigni degli Etruschi
ndash Sopina Etesiaca Talponaecchellip tutte elencate da Plinio il Vecchio e che oggi sono scomparse
bull Preparazione
ndash Il primo mosto veniva in genere consumato subito
ndash il restante veniva versato in contenitori di terracotta con le pareti interne coperte di pece o di resina
ndash Il liquido veniva lasciato riposare schiumato per sei mesi
ndash a primavera veniva filtrato e versato nelle anfore
ndash Il liquido cosigrave ottenuto veniva mescolato allinterno di crateri con acqua e miele e travasato nelle coppe dei commensali
La Toscana
bull La vite forse era giagrave presente
prima degli Etruschi e non fu
quindi portata dai Fenici
bull Gli E ldquolrsquoaddomesticaronordquo
bull Col vino si onoravano i
morti insieme alla danza e ai
flauti
bull Numerose le pratiche
religiose in onore di
Fufluns (Bacco) dio del
vino
Danze e libagioni in onore di Fufluns
La societagrave etrusca
bull Sugli affreschi etruschi si vedono coppie che brindano e su un vaso ritrovato a Chiusi egrave possibile vedere una donna che porge un Cagraventaro a due uomini seduti
bull Contrariamente a quanto avverragrave presso i Romani (il re Numa Pompilio pur essendo un produttore di vino vieteragrave alle donne di bere durante le libagioni) le donne etrusche godevano di enorme libertagrave bevevano vino e partecipavano ai banchetti conviviali adagiate sui klinai accanto al loro uomo
bull Il vino etrusco era particolarmente apprezzato e fu cantato da molti poeti latini Affresco della tomba dei Lepidi
Tarquinia
Cagraventaro
etrusco
I commerci
bull Il commercio del vino fu molto importante specie tra il 625 e il 475 aC Lo si usava come moneta di scambio per ottenere materie prime (metalli sale schiavi)
bull I commerci avvenivano in gran parte via mare
bull Appassionati del vino etrusco furono i Celti gli antichi abitatori della Gallia meridionale
bull Fiorente fu il commercio con loro come egrave testimoniato dal numeroso materiale etrusco rinvenuto nelle tombe celtiche
bull Nei banchetti i principi celti utilizzavano lo stesso vasellame da vino che si usava in Etruria
Le 3 fasi del commercio
bull Fase a colonizzazione fenicia e micenea commercio del vino per utilizzi elitari e religiosi
bull Fase b espansione commerciale greca dei secoli VII e VI aC soprattutto provenienti dalla costa asiatica da Samo e da Focea
bull Fase c Si diffonde in Occidente anche grazie agli Etruschi il mito del vino come testimoniano i simposi dedicati soprattutto a Dioniso
Roma
bull Fin dai primi contatti con gli
Etruschi e ancor piugrave dopo la
conquista del 351 ac i Romani
cominciarono ad apprendere la
vinificazione
bull Col passar del tempo la qualitagrave
assunse livelli molto elevati
bull In etagrave imperiale le tecniche e le viti vennero esportate in
tutti i territori conquistati anche in Britannia specie lungo i
corsi dei fiumi
Trasporto di birra e vino Stele
funeraria romana I secdC
La diffusione della vite nel 100dc
La cultura vinicola
bull Venne favorita anche da unampia letteratura
ndash Marco Porcio Catone De agricoltura raquo
ndash Marco Terenzio Varrone Res rusticaelaquo
ndash Plinio il Vecchio laquo Naturalis Historia raquo dedica capitoli interi alla potatura delle viti alla concimazione alle malattie e alle numerazioni delle qualitagrave dei vitigni
ndash Lucio Moderato Columella De re rustica in cui sono esposti anche concetti biologici e direttive tecniche ancora oggi considerati validi ed efficaci
ndash Grandi poeti come Virgilio Tibullo Ovidio Marziale Catullo Giovenale e Orazio
I vitigni
bull Notevole patrimonio varietale
bull Vitigni da tavola e da vino
bull Questi erano distinti in tre classi
a seconda della qualitagrave
bull Plinio distingue tra circa 80 vini
di alta qualitagrave destinati alla
nobiltagrave e un centinaio di vini di
media e bassa qualitagrave destinati
per lo piugrave alla plebe
I migliori vini
a) Raeticum
b) Albanum
c) Caecubum
d) Falernum
e) Pompejanum
f) Mamertinum
bull Alcuni richiedevano lunghi invecchiamenti come lrsquoOpimiam bevuto dopo 125 anni
a
b c
d e
f
Il Falernum
bull Marziale scrive un catalogo di vini ben
assortito e di grande valore documentario
bull Fra tutti primeggia il Falerno il re dei
vini rosso e passito addolcito col miele e
sempre molto invecchiato
bull Viene invece ripudiata e definita rozza la
pratica di bere vino schietto
Comrsquoera il vino romano
bull Sempre diverso dal nostro
bull Solo nellrsquoultimo secolo dellrsquoImpero assunse caratteristiche + simili a oggi
bull Si teneva ad invecchiare in soffitta (come il Madeira) oppure al sole (Banjuls)
bull Il Falerno invecchiava 10 anni il Pompejano anche 25
bull Dovevano quindi essere densi amari eccessivamente alcolici quasi sempre stravecchi e sempre diluiti con acqua o neve in estate Bacco in un affresco pompeiano
Usi e costumi
bull Produttori e commercianti ricorrevano spesso alle sofisticazioni
bull Si aggiungeva al vino cenere sale scaglie di ostriche tritate e persino acqua di mare Questi additivi dovevano avere lo scopo di garantire la conservazione
bull Marziale parla di un mercante che al vino (grossolano) di Sorrento mescolava gli avanzi di vini pregiati di Palermo ottenendo un prodotto di qualitagrave discutibile ma di sicuro guadagno
bull In genere preferivano bere il vino freddo mentre quelli che si servivano nei pranzi venivano sottoposti ad una filtrazione usando un panno di lino in cui si poneva della neve rendendoli freschi ma anche indebolendoli e falsandone quindi il sapore originale
Quanto costava
bull Fiorente era il commercio del vino
bull Nelle cittagrave romane troviamo ndash le mensae vinariae (vendite di vino al
minuto)
ndash le tabernae vinarie (botteghe da vino)
ndash i thermopolium (attuale bar)
bull Una lapide del 300dC riporta il costo del vino 10 lire al litro per il vino comune da pasto e 30 lire per il Falernum
bull Ma da scritti antichi risulta che Trimalcione pagograve per un Falernum invecchiato 100 anni la somma di circa quattro-cinquemila lire il litro
Un banchetto romano
Chi beveva
bull Naturalmente solo i patrizi potevano bere durante i pasti adagiati sui triclini
bull + raro fuori pasto tranne che per bere alla salute degli amici
bull Si usava bere tante coppe quante le lettere del nome della ragazza amata
bull E con una coppa di vino si cancellavano le preoccupazioni triclinio
Terminologia vinaria
bull calcatorium dove le uve venivano schiacciate
bull lixivium il mosto vergine
bull calcatores quelli che fanno la pigiatura
bull laquo circumsitum raquo il vino dellrsquoultima spremitura
bull dolium recipiente che contiene il mosto
bull aphoteca la soffitta dove stagionava il vino
bull tabulatum luogo fresco dove si portavano i vini stagionati
bull simpulum mestolo per versare il vino nei bicchieri
bull pagravetera ampio e basso vaso
bull laquo phiala una coppa larga simile al kantharos greco il contenitore piugrave usato
bull Arbiter Bibendi raquo colui che decideva la quantitagrave drsquoacqua da aggiungere al vino
Oggettistica
Dolium romano che poteva
contenere fino a 1200 litri di mosto
Patera
Simpulum Phiala
Come si conservava
bull Non si faceva uso del
vetro
bull Come i Greci
usavano le anfore di
terracotta conservate
spesso in cantine
bull In Gallia si usavano
giagrave piccole botti di
legno da 35 litri
Anfore romane
La cantina romana del console Scaurus
II sec ac
bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino
bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino
bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale
bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino
bull le anfore troppo panciute erano proibite
Il vino e il Cristianesimo
bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano
bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino
bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati
Verso il Medioevo
bull Il Cristianesimo va visto quindi
come continuatore della cultura
materiale romana e come mezzo
per unrsquoulteriore diffusione del
vino in Europa
bull I primi monaci del IV-V sec
portavano sempre nei nuovi
monasteri che fondavano la
cultura della vite
bull Grazie a loro il vino sopravvisse
al periodo + oscuro il Medioevo
e per concluderehellip
bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da
Roma allrsquoetagrave moderna
Bibliografia
bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969
bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989
bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999
bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications
of the ldquoCassa di Risparmio di Verona
bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105
bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991
bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori
bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis
bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione
bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart
bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano
bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari
bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano
COLUMELLA De Re rustica
PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV
VARRONE Res Rusticae I-II
VIRGILIO Georgiche II ndash III
MARZIALE Epigrammi
ORAZIO Odi
OMERO Odissea
Siti interessanti
sulla storia del vino
bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione
bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml
bull httpwwwvinilazioorg
bull httpwwwtaccuinistoriciit
bull httpwwwwikipediait
bull httpwwwtibursuperbumititanoteromaniVinoRomanihtm
bull httpwwwsardinewsit
bull httpwwwwinezoneit
bull httpwwwdiwinetastecom
bull wwwvinoinreteit
bull httpwwwliceoberchetitricerchesimposioindexhtm
bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml
bull httpwwwsottocopertanet
Vino bevanda sacra
bull Valenza spirituale veniva consumato solo in cerimonie religiose e lrsquouso era riservato ai potenti
bull Le viti erano coltivate solo nei terreni di proprietagrave del tempio o dei sacerdoti
bull La vendita era vietata proprio per sottolineare la sua preminenza religiosa e sacrificale rispetto alla birra
Le anfore egiziane
bull Collo stretto e due
manici facili da
trasportare in nave
(saranno simili in ogni
epoca antica)
bull Chiuse ermeticamente e
con dei sigilli che
riportavano il nome del
faraone e i dati sul vino
(zona di produzione
annata tipologia
giudizio)
Anfora egiziana col suo tappo e (sotto)
iscrizione sul sigillo
Il bacino del Mediterraneo
bull DallEgitto la vinificazione si diffuse tra Ebrei Arabi Fenici e Greci Questi ultimi due popoli contribuirono alla diffusione del vino nel Med Occidentale
bull Ma ogni regione del Med ha prodotto vino in un periodo della sua storia e tra queste la Mesopotamia che non ha certo il clima giusto
bull Le uve provenivano probabilmente dal Nord e venivano trasportate in botti di legno di palma fino a Kish y Ur lrsquoattuale Babilonia
bull Il legno di palma non si puograve lavorare e quindi egrave probabile che venisse scavato il tronco al suo interno per ricavarne un contenitore
La civiltagrave minoico-micenea
bull I cretesi coltivarono e commerciarono il vino
bull Gli Achei importarono da loro le tecniche di coltivazione della vite e dellulivo (Micenei)
bull Agli Achei seguigrave una fase di barbarie ricordata come medioevo ellenicolaquo (Dori)
bull La rinascita si ebbe verso lVIII secolo aC quando nacquero le polis ricomparve la scrittura e rifiorirono tutte le attivitagrave tra cui anche lagricoltura
Le colonie
bull Ma grazie alla fuga degli Achei erano nate le prime colonie nella Magna Grecia
bull I Greci portarono cosigrave le vigne in Nord Africa Andalusia Provenza Sicilia e Italia Meridionale
bull E subito si svilupparono efficaci tecniche di viticoltura (viti basse)
bull Ersquo greca anche lrsquoinvenzione del torchio da vino (100 ac)
La lavorazione del vino in Grecia
bull Dopo la pigiatura il mosto veniva travasato in giare rivestite allinterno con la pece e qui fatto bollire fino a ridurlo circa della metagrave
bull Le giare venivano chiuse con uno strato di olio
bull Molti interventi venivano fatti per migliorare il corpo del vino per facilitare la stagionatura e per rafforzarne il sapore
1 Veniva aggiunta la resina oppure venivano fatti degli infusi con i rami di pino e di cipresso
2 potevano essere aggiunti anche mandorle amare zafferano trifoglio succo di mirtilli schiacciati o di sambuco
3 Per chiarificare il vino i Greci polverizzavano gusci di lumache e conchiglie cristalli di sale ghiande noccioli di oliva o aggiungevano pece
4 Talvolta immergevano nel mosto una torcia accesa o un ferro incandescente
Il vino greco
bull Sicuramente aveva un gusto
assai diverso da oggi
bull Si preferiva il vino molto
dolce prodotto con uva
appassita
bull Spesso la dolcezza veniva
concentrata mediante
lebollizione che riduceva la
quantitagrave dacqua
bull Per la conservazione si
usava la resina (Retsina) Un satiro ed un fauno stanno preparando la
mistura di vino ed acqua
Le coppe da vino bull La kylix egrave una coppa in ceramica
dellantica Grecia utilizzata per bere il vino
bull Raggiunse il massimo della diffusione a partire dalla fine del VI secolo fino al IV secolo quando il kantharos divenne la coppa da vino piugrave diffusa
Un giovane si accinge a riempire di
vino la sua Kylix 490 ac
Kantharos attico del 420 ac
Il simposio
bull Il vino anche in Grecia aveva carattere divino in quanto dono di Dioniso agli uomini
bull Il suo consumo doveva sottostare ad alcune regole che lo rendevano un vero e proprio rituale posto sotto il controllo del dio
bull La regola principale era che non si doveva mai bere da soli ma in gruppo nel Simposio
bull Tale cerimonia si diffuse anche in Italia e la sua popolaritagrave rimase intatta per secoli
bull Il vino veniva mescolato ad acqua ed era contenuto nel cratere al centro della sala
bull Il compito della diluizione spettava al simposiarcache guidava anche la conversazione
bull Il proverbio in vino veritas egrave attribuito al poeta Alceo e si riferiva allazione liberatrice del vino che agevola la comunicazione
Il Kottabos
bull Il Kogravettabos o Cottabo era un gioco molto diffuso
bull Consisteva nello scagliare le ultime gocce di vino rimaste nella tazza per colpire dei piattelli collocati su unasta
bull I piattelli erano posati in equilibrio precario e con la goccia bisognava farli cadere
bull Significato augurale
La bevanda di Dioniso
bull Il vino era anche una bevanda
sacra e le si dedicavano versi e
poemi (Omero)
bull La mitologia greca riconosceva
anche un dio del vino Dioniso
(Bacco a Roma Fufluns fra gli
Etruschi)
bull Liniziazione al culto di questa
divinitagrave prevedeva bere del vino e
in suo onore si celebravano le
cosiddette ldquoorge dionisiacherdquo Nascita di Dioniso
dalla coscia di Zeus
Dioniso
bull Sembra che Dionisio fu rapito dai pirati etruschi mentre viaggiava verso lrsquoItalia
bull Egli dimostrograve la sua divinitagrave miracolosa facendo nascere e arrampicare una vite sullrsquoalbero della nave
bull Poi trasformograve i pirati in delfini Un pittore raffigurograve la scena nel 550 aC
I satiri
bull Questa anfora del 540 aC fu decorata da Amasi di Atene mostra dei Satiri impegnati nella vendemmia Un satiro raccoglie lrsquouva un altro la pigia in un tino dal quale il mosto cola direttamente in un recipiente interrato dove avverragrave la fermentazione altri tre si occupano della cantina
Il poeta Alceo
bull Spesso compare il vino nelle sue poesie In un frammento descrive un gelido scenario invernale che viene addolcito dallatmosfera intima del simposio
bull In altri versi invita a bere senza moderazione
bull Il vino garantiva la veritagrave dei pensieri in cui si rivelava la sinceritagrave dellamico
bull E il brindisi doveva sottolineare i rari momenti di felicitagrave come la morte del tiranno
(a sin) il poeta Alceo
(sotto) Coppa a figure
rosse di Epegraveleios Ca
510 aC un
personaggio imberbe
mischia il vino con
lacqua con uno
skyphos
Il vino e i filosofi greci
bull Per (Socrate) Platone il vino egrave la giusta premessa alla meditazione filosofica percheacute consente di portare alla luce la veritagrave nascosta
bull Aristotele ha una posizione opposta il vino annebbia il ragionamento ed egrave unrsquoaggravante di eventuali reati
bull Pertanto consiglia di bollire il vino per alleggerirlo dellrsquoalcool e predica la necessitagrave della giusta misura
bull Con Plutarco il giudizio sul vino si fa ancora + severo rifiuta il vino se vuoi essere un filosofo
Il vino in Magna Grecia
bull I Greci giunti nellrsquoItalia meridionale la chiamarono Enotria dal nome dei pali che sostengono la vite
bull Ciograve dimostra che la vite era giagrave presente
bull In Sicilia fu portata infatti dai Fenici 2000 anni ac e vi introdussero anche nuovi modi di vinificazione
bull In tutta la Magna Grecia la vite si espanse velocemente addirittura a Sibari i Greci costruirono un enodotto che convogliava il vino fino al porto
Il Vino in Nord Italia
bull Il vino si era diffuso dopo lrsquoVIII sec anche al nord grazie ad un clima + mite
bull Ritrovamento di vinaccioli
bull In Veneto si sono ritrovate delle situle sorta di vasi vinari in bronzo o in terracotta
bull Si producevano tutti i tipi di vino bianco rosso secco
abboccato leggero pesantehellip e molto dipendeva dai metodi
di coltivazione
I grandi vini italici venivano da piante ad alto fusto
Gli Etruschi
bull Il salto di qualitagrave del vino
italico lo si deve perograve agli
Etruschi
bull Ersquo certo che dalla Toscana
esportarono viti e tecniche
in tutta lrsquoItalia del Nord tra
cui lrsquoalberata la vite che
cresce fino a 15 m legata ad
un albero tutore
bull Anche il nebbiolo
piemontese egrave originario da
innesti etruschi
Le due culture
bull Confine culturale tra le zone a viticoltura di ispirazione greca e quella etrusca
bull Al Sud vitigni pregiati di origine orientale con forme di allevamento a basso ceppo e potatura corta
bull Al centro-nord la vite allevata su tutore vivo con la potatura lunga
Vite greca
Alberata etrusca e
(sotto) a pergola
Il vino etrusco
bull Numerosi erano i vitigni degli Etruschi
ndash Sopina Etesiaca Talponaecchellip tutte elencate da Plinio il Vecchio e che oggi sono scomparse
bull Preparazione
ndash Il primo mosto veniva in genere consumato subito
ndash il restante veniva versato in contenitori di terracotta con le pareti interne coperte di pece o di resina
ndash Il liquido veniva lasciato riposare schiumato per sei mesi
ndash a primavera veniva filtrato e versato nelle anfore
ndash Il liquido cosigrave ottenuto veniva mescolato allinterno di crateri con acqua e miele e travasato nelle coppe dei commensali
La Toscana
bull La vite forse era giagrave presente
prima degli Etruschi e non fu
quindi portata dai Fenici
bull Gli E ldquolrsquoaddomesticaronordquo
bull Col vino si onoravano i
morti insieme alla danza e ai
flauti
bull Numerose le pratiche
religiose in onore di
Fufluns (Bacco) dio del
vino
Danze e libagioni in onore di Fufluns
La societagrave etrusca
bull Sugli affreschi etruschi si vedono coppie che brindano e su un vaso ritrovato a Chiusi egrave possibile vedere una donna che porge un Cagraventaro a due uomini seduti
bull Contrariamente a quanto avverragrave presso i Romani (il re Numa Pompilio pur essendo un produttore di vino vieteragrave alle donne di bere durante le libagioni) le donne etrusche godevano di enorme libertagrave bevevano vino e partecipavano ai banchetti conviviali adagiate sui klinai accanto al loro uomo
bull Il vino etrusco era particolarmente apprezzato e fu cantato da molti poeti latini Affresco della tomba dei Lepidi
Tarquinia
Cagraventaro
etrusco
I commerci
bull Il commercio del vino fu molto importante specie tra il 625 e il 475 aC Lo si usava come moneta di scambio per ottenere materie prime (metalli sale schiavi)
bull I commerci avvenivano in gran parte via mare
bull Appassionati del vino etrusco furono i Celti gli antichi abitatori della Gallia meridionale
bull Fiorente fu il commercio con loro come egrave testimoniato dal numeroso materiale etrusco rinvenuto nelle tombe celtiche
bull Nei banchetti i principi celti utilizzavano lo stesso vasellame da vino che si usava in Etruria
Le 3 fasi del commercio
bull Fase a colonizzazione fenicia e micenea commercio del vino per utilizzi elitari e religiosi
bull Fase b espansione commerciale greca dei secoli VII e VI aC soprattutto provenienti dalla costa asiatica da Samo e da Focea
bull Fase c Si diffonde in Occidente anche grazie agli Etruschi il mito del vino come testimoniano i simposi dedicati soprattutto a Dioniso
Roma
bull Fin dai primi contatti con gli
Etruschi e ancor piugrave dopo la
conquista del 351 ac i Romani
cominciarono ad apprendere la
vinificazione
bull Col passar del tempo la qualitagrave
assunse livelli molto elevati
bull In etagrave imperiale le tecniche e le viti vennero esportate in
tutti i territori conquistati anche in Britannia specie lungo i
corsi dei fiumi
Trasporto di birra e vino Stele
funeraria romana I secdC
La diffusione della vite nel 100dc
La cultura vinicola
bull Venne favorita anche da unampia letteratura
ndash Marco Porcio Catone De agricoltura raquo
ndash Marco Terenzio Varrone Res rusticaelaquo
ndash Plinio il Vecchio laquo Naturalis Historia raquo dedica capitoli interi alla potatura delle viti alla concimazione alle malattie e alle numerazioni delle qualitagrave dei vitigni
ndash Lucio Moderato Columella De re rustica in cui sono esposti anche concetti biologici e direttive tecniche ancora oggi considerati validi ed efficaci
ndash Grandi poeti come Virgilio Tibullo Ovidio Marziale Catullo Giovenale e Orazio
I vitigni
bull Notevole patrimonio varietale
bull Vitigni da tavola e da vino
bull Questi erano distinti in tre classi
a seconda della qualitagrave
bull Plinio distingue tra circa 80 vini
di alta qualitagrave destinati alla
nobiltagrave e un centinaio di vini di
media e bassa qualitagrave destinati
per lo piugrave alla plebe
I migliori vini
a) Raeticum
b) Albanum
c) Caecubum
d) Falernum
e) Pompejanum
f) Mamertinum
bull Alcuni richiedevano lunghi invecchiamenti come lrsquoOpimiam bevuto dopo 125 anni
a
b c
d e
f
Il Falernum
bull Marziale scrive un catalogo di vini ben
assortito e di grande valore documentario
bull Fra tutti primeggia il Falerno il re dei
vini rosso e passito addolcito col miele e
sempre molto invecchiato
bull Viene invece ripudiata e definita rozza la
pratica di bere vino schietto
Comrsquoera il vino romano
bull Sempre diverso dal nostro
bull Solo nellrsquoultimo secolo dellrsquoImpero assunse caratteristiche + simili a oggi
bull Si teneva ad invecchiare in soffitta (come il Madeira) oppure al sole (Banjuls)
bull Il Falerno invecchiava 10 anni il Pompejano anche 25
bull Dovevano quindi essere densi amari eccessivamente alcolici quasi sempre stravecchi e sempre diluiti con acqua o neve in estate Bacco in un affresco pompeiano
Usi e costumi
bull Produttori e commercianti ricorrevano spesso alle sofisticazioni
bull Si aggiungeva al vino cenere sale scaglie di ostriche tritate e persino acqua di mare Questi additivi dovevano avere lo scopo di garantire la conservazione
bull Marziale parla di un mercante che al vino (grossolano) di Sorrento mescolava gli avanzi di vini pregiati di Palermo ottenendo un prodotto di qualitagrave discutibile ma di sicuro guadagno
bull In genere preferivano bere il vino freddo mentre quelli che si servivano nei pranzi venivano sottoposti ad una filtrazione usando un panno di lino in cui si poneva della neve rendendoli freschi ma anche indebolendoli e falsandone quindi il sapore originale
Quanto costava
bull Fiorente era il commercio del vino
bull Nelle cittagrave romane troviamo ndash le mensae vinariae (vendite di vino al
minuto)
ndash le tabernae vinarie (botteghe da vino)
ndash i thermopolium (attuale bar)
bull Una lapide del 300dC riporta il costo del vino 10 lire al litro per il vino comune da pasto e 30 lire per il Falernum
bull Ma da scritti antichi risulta che Trimalcione pagograve per un Falernum invecchiato 100 anni la somma di circa quattro-cinquemila lire il litro
Un banchetto romano
Chi beveva
bull Naturalmente solo i patrizi potevano bere durante i pasti adagiati sui triclini
bull + raro fuori pasto tranne che per bere alla salute degli amici
bull Si usava bere tante coppe quante le lettere del nome della ragazza amata
bull E con una coppa di vino si cancellavano le preoccupazioni triclinio
Terminologia vinaria
bull calcatorium dove le uve venivano schiacciate
bull lixivium il mosto vergine
bull calcatores quelli che fanno la pigiatura
bull laquo circumsitum raquo il vino dellrsquoultima spremitura
bull dolium recipiente che contiene il mosto
bull aphoteca la soffitta dove stagionava il vino
bull tabulatum luogo fresco dove si portavano i vini stagionati
bull simpulum mestolo per versare il vino nei bicchieri
bull pagravetera ampio e basso vaso
bull laquo phiala una coppa larga simile al kantharos greco il contenitore piugrave usato
bull Arbiter Bibendi raquo colui che decideva la quantitagrave drsquoacqua da aggiungere al vino
Oggettistica
Dolium romano che poteva
contenere fino a 1200 litri di mosto
Patera
Simpulum Phiala
Come si conservava
bull Non si faceva uso del
vetro
bull Come i Greci
usavano le anfore di
terracotta conservate
spesso in cantine
bull In Gallia si usavano
giagrave piccole botti di
legno da 35 litri
Anfore romane
La cantina romana del console Scaurus
II sec ac
bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino
bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino
bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale
bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino
bull le anfore troppo panciute erano proibite
Il vino e il Cristianesimo
bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano
bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino
bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati
Verso il Medioevo
bull Il Cristianesimo va visto quindi
come continuatore della cultura
materiale romana e come mezzo
per unrsquoulteriore diffusione del
vino in Europa
bull I primi monaci del IV-V sec
portavano sempre nei nuovi
monasteri che fondavano la
cultura della vite
bull Grazie a loro il vino sopravvisse
al periodo + oscuro il Medioevo
e per concluderehellip
bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da
Roma allrsquoetagrave moderna
Bibliografia
bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969
bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989
bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999
bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications
of the ldquoCassa di Risparmio di Verona
bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105
bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991
bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori
bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis
bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione
bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart
bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano
bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari
bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano
COLUMELLA De Re rustica
PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV
VARRONE Res Rusticae I-II
VIRGILIO Georgiche II ndash III
MARZIALE Epigrammi
ORAZIO Odi
OMERO Odissea
Siti interessanti
sulla storia del vino
bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione
bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml
bull httpwwwvinilazioorg
bull httpwwwtaccuinistoriciit
bull httpwwwwikipediait
bull httpwwwtibursuperbumititanoteromaniVinoRomanihtm
bull httpwwwsardinewsit
bull httpwwwwinezoneit
bull httpwwwdiwinetastecom
bull wwwvinoinreteit
bull httpwwwliceoberchetitricerchesimposioindexhtm
bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml
bull httpwwwsottocopertanet
Le anfore egiziane
bull Collo stretto e due
manici facili da
trasportare in nave
(saranno simili in ogni
epoca antica)
bull Chiuse ermeticamente e
con dei sigilli che
riportavano il nome del
faraone e i dati sul vino
(zona di produzione
annata tipologia
giudizio)
Anfora egiziana col suo tappo e (sotto)
iscrizione sul sigillo
Il bacino del Mediterraneo
bull DallEgitto la vinificazione si diffuse tra Ebrei Arabi Fenici e Greci Questi ultimi due popoli contribuirono alla diffusione del vino nel Med Occidentale
bull Ma ogni regione del Med ha prodotto vino in un periodo della sua storia e tra queste la Mesopotamia che non ha certo il clima giusto
bull Le uve provenivano probabilmente dal Nord e venivano trasportate in botti di legno di palma fino a Kish y Ur lrsquoattuale Babilonia
bull Il legno di palma non si puograve lavorare e quindi egrave probabile che venisse scavato il tronco al suo interno per ricavarne un contenitore
La civiltagrave minoico-micenea
bull I cretesi coltivarono e commerciarono il vino
bull Gli Achei importarono da loro le tecniche di coltivazione della vite e dellulivo (Micenei)
bull Agli Achei seguigrave una fase di barbarie ricordata come medioevo ellenicolaquo (Dori)
bull La rinascita si ebbe verso lVIII secolo aC quando nacquero le polis ricomparve la scrittura e rifiorirono tutte le attivitagrave tra cui anche lagricoltura
Le colonie
bull Ma grazie alla fuga degli Achei erano nate le prime colonie nella Magna Grecia
bull I Greci portarono cosigrave le vigne in Nord Africa Andalusia Provenza Sicilia e Italia Meridionale
bull E subito si svilupparono efficaci tecniche di viticoltura (viti basse)
bull Ersquo greca anche lrsquoinvenzione del torchio da vino (100 ac)
La lavorazione del vino in Grecia
bull Dopo la pigiatura il mosto veniva travasato in giare rivestite allinterno con la pece e qui fatto bollire fino a ridurlo circa della metagrave
bull Le giare venivano chiuse con uno strato di olio
bull Molti interventi venivano fatti per migliorare il corpo del vino per facilitare la stagionatura e per rafforzarne il sapore
1 Veniva aggiunta la resina oppure venivano fatti degli infusi con i rami di pino e di cipresso
2 potevano essere aggiunti anche mandorle amare zafferano trifoglio succo di mirtilli schiacciati o di sambuco
3 Per chiarificare il vino i Greci polverizzavano gusci di lumache e conchiglie cristalli di sale ghiande noccioli di oliva o aggiungevano pece
4 Talvolta immergevano nel mosto una torcia accesa o un ferro incandescente
Il vino greco
bull Sicuramente aveva un gusto
assai diverso da oggi
bull Si preferiva il vino molto
dolce prodotto con uva
appassita
bull Spesso la dolcezza veniva
concentrata mediante
lebollizione che riduceva la
quantitagrave dacqua
bull Per la conservazione si
usava la resina (Retsina) Un satiro ed un fauno stanno preparando la
mistura di vino ed acqua
Le coppe da vino bull La kylix egrave una coppa in ceramica
dellantica Grecia utilizzata per bere il vino
bull Raggiunse il massimo della diffusione a partire dalla fine del VI secolo fino al IV secolo quando il kantharos divenne la coppa da vino piugrave diffusa
Un giovane si accinge a riempire di
vino la sua Kylix 490 ac
Kantharos attico del 420 ac
Il simposio
bull Il vino anche in Grecia aveva carattere divino in quanto dono di Dioniso agli uomini
bull Il suo consumo doveva sottostare ad alcune regole che lo rendevano un vero e proprio rituale posto sotto il controllo del dio
bull La regola principale era che non si doveva mai bere da soli ma in gruppo nel Simposio
bull Tale cerimonia si diffuse anche in Italia e la sua popolaritagrave rimase intatta per secoli
bull Il vino veniva mescolato ad acqua ed era contenuto nel cratere al centro della sala
bull Il compito della diluizione spettava al simposiarcache guidava anche la conversazione
bull Il proverbio in vino veritas egrave attribuito al poeta Alceo e si riferiva allazione liberatrice del vino che agevola la comunicazione
Il Kottabos
bull Il Kogravettabos o Cottabo era un gioco molto diffuso
bull Consisteva nello scagliare le ultime gocce di vino rimaste nella tazza per colpire dei piattelli collocati su unasta
bull I piattelli erano posati in equilibrio precario e con la goccia bisognava farli cadere
bull Significato augurale
La bevanda di Dioniso
bull Il vino era anche una bevanda
sacra e le si dedicavano versi e
poemi (Omero)
bull La mitologia greca riconosceva
anche un dio del vino Dioniso
(Bacco a Roma Fufluns fra gli
Etruschi)
bull Liniziazione al culto di questa
divinitagrave prevedeva bere del vino e
in suo onore si celebravano le
cosiddette ldquoorge dionisiacherdquo Nascita di Dioniso
dalla coscia di Zeus
Dioniso
bull Sembra che Dionisio fu rapito dai pirati etruschi mentre viaggiava verso lrsquoItalia
bull Egli dimostrograve la sua divinitagrave miracolosa facendo nascere e arrampicare una vite sullrsquoalbero della nave
bull Poi trasformograve i pirati in delfini Un pittore raffigurograve la scena nel 550 aC
I satiri
bull Questa anfora del 540 aC fu decorata da Amasi di Atene mostra dei Satiri impegnati nella vendemmia Un satiro raccoglie lrsquouva un altro la pigia in un tino dal quale il mosto cola direttamente in un recipiente interrato dove avverragrave la fermentazione altri tre si occupano della cantina
Il poeta Alceo
bull Spesso compare il vino nelle sue poesie In un frammento descrive un gelido scenario invernale che viene addolcito dallatmosfera intima del simposio
bull In altri versi invita a bere senza moderazione
bull Il vino garantiva la veritagrave dei pensieri in cui si rivelava la sinceritagrave dellamico
bull E il brindisi doveva sottolineare i rari momenti di felicitagrave come la morte del tiranno
(a sin) il poeta Alceo
(sotto) Coppa a figure
rosse di Epegraveleios Ca
510 aC un
personaggio imberbe
mischia il vino con
lacqua con uno
skyphos
Il vino e i filosofi greci
bull Per (Socrate) Platone il vino egrave la giusta premessa alla meditazione filosofica percheacute consente di portare alla luce la veritagrave nascosta
bull Aristotele ha una posizione opposta il vino annebbia il ragionamento ed egrave unrsquoaggravante di eventuali reati
bull Pertanto consiglia di bollire il vino per alleggerirlo dellrsquoalcool e predica la necessitagrave della giusta misura
bull Con Plutarco il giudizio sul vino si fa ancora + severo rifiuta il vino se vuoi essere un filosofo
Il vino in Magna Grecia
bull I Greci giunti nellrsquoItalia meridionale la chiamarono Enotria dal nome dei pali che sostengono la vite
bull Ciograve dimostra che la vite era giagrave presente
bull In Sicilia fu portata infatti dai Fenici 2000 anni ac e vi introdussero anche nuovi modi di vinificazione
bull In tutta la Magna Grecia la vite si espanse velocemente addirittura a Sibari i Greci costruirono un enodotto che convogliava il vino fino al porto
Il Vino in Nord Italia
bull Il vino si era diffuso dopo lrsquoVIII sec anche al nord grazie ad un clima + mite
bull Ritrovamento di vinaccioli
bull In Veneto si sono ritrovate delle situle sorta di vasi vinari in bronzo o in terracotta
bull Si producevano tutti i tipi di vino bianco rosso secco
abboccato leggero pesantehellip e molto dipendeva dai metodi
di coltivazione
I grandi vini italici venivano da piante ad alto fusto
Gli Etruschi
bull Il salto di qualitagrave del vino
italico lo si deve perograve agli
Etruschi
bull Ersquo certo che dalla Toscana
esportarono viti e tecniche
in tutta lrsquoItalia del Nord tra
cui lrsquoalberata la vite che
cresce fino a 15 m legata ad
un albero tutore
bull Anche il nebbiolo
piemontese egrave originario da
innesti etruschi
Le due culture
bull Confine culturale tra le zone a viticoltura di ispirazione greca e quella etrusca
bull Al Sud vitigni pregiati di origine orientale con forme di allevamento a basso ceppo e potatura corta
bull Al centro-nord la vite allevata su tutore vivo con la potatura lunga
Vite greca
Alberata etrusca e
(sotto) a pergola
Il vino etrusco
bull Numerosi erano i vitigni degli Etruschi
ndash Sopina Etesiaca Talponaecchellip tutte elencate da Plinio il Vecchio e che oggi sono scomparse
bull Preparazione
ndash Il primo mosto veniva in genere consumato subito
ndash il restante veniva versato in contenitori di terracotta con le pareti interne coperte di pece o di resina
ndash Il liquido veniva lasciato riposare schiumato per sei mesi
ndash a primavera veniva filtrato e versato nelle anfore
ndash Il liquido cosigrave ottenuto veniva mescolato allinterno di crateri con acqua e miele e travasato nelle coppe dei commensali
La Toscana
bull La vite forse era giagrave presente
prima degli Etruschi e non fu
quindi portata dai Fenici
bull Gli E ldquolrsquoaddomesticaronordquo
bull Col vino si onoravano i
morti insieme alla danza e ai
flauti
bull Numerose le pratiche
religiose in onore di
Fufluns (Bacco) dio del
vino
Danze e libagioni in onore di Fufluns
La societagrave etrusca
bull Sugli affreschi etruschi si vedono coppie che brindano e su un vaso ritrovato a Chiusi egrave possibile vedere una donna che porge un Cagraventaro a due uomini seduti
bull Contrariamente a quanto avverragrave presso i Romani (il re Numa Pompilio pur essendo un produttore di vino vieteragrave alle donne di bere durante le libagioni) le donne etrusche godevano di enorme libertagrave bevevano vino e partecipavano ai banchetti conviviali adagiate sui klinai accanto al loro uomo
bull Il vino etrusco era particolarmente apprezzato e fu cantato da molti poeti latini Affresco della tomba dei Lepidi
Tarquinia
Cagraventaro
etrusco
I commerci
bull Il commercio del vino fu molto importante specie tra il 625 e il 475 aC Lo si usava come moneta di scambio per ottenere materie prime (metalli sale schiavi)
bull I commerci avvenivano in gran parte via mare
bull Appassionati del vino etrusco furono i Celti gli antichi abitatori della Gallia meridionale
bull Fiorente fu il commercio con loro come egrave testimoniato dal numeroso materiale etrusco rinvenuto nelle tombe celtiche
bull Nei banchetti i principi celti utilizzavano lo stesso vasellame da vino che si usava in Etruria
Le 3 fasi del commercio
bull Fase a colonizzazione fenicia e micenea commercio del vino per utilizzi elitari e religiosi
bull Fase b espansione commerciale greca dei secoli VII e VI aC soprattutto provenienti dalla costa asiatica da Samo e da Focea
bull Fase c Si diffonde in Occidente anche grazie agli Etruschi il mito del vino come testimoniano i simposi dedicati soprattutto a Dioniso
Roma
bull Fin dai primi contatti con gli
Etruschi e ancor piugrave dopo la
conquista del 351 ac i Romani
cominciarono ad apprendere la
vinificazione
bull Col passar del tempo la qualitagrave
assunse livelli molto elevati
bull In etagrave imperiale le tecniche e le viti vennero esportate in
tutti i territori conquistati anche in Britannia specie lungo i
corsi dei fiumi
Trasporto di birra e vino Stele
funeraria romana I secdC
La diffusione della vite nel 100dc
La cultura vinicola
bull Venne favorita anche da unampia letteratura
ndash Marco Porcio Catone De agricoltura raquo
ndash Marco Terenzio Varrone Res rusticaelaquo
ndash Plinio il Vecchio laquo Naturalis Historia raquo dedica capitoli interi alla potatura delle viti alla concimazione alle malattie e alle numerazioni delle qualitagrave dei vitigni
ndash Lucio Moderato Columella De re rustica in cui sono esposti anche concetti biologici e direttive tecniche ancora oggi considerati validi ed efficaci
ndash Grandi poeti come Virgilio Tibullo Ovidio Marziale Catullo Giovenale e Orazio
I vitigni
bull Notevole patrimonio varietale
bull Vitigni da tavola e da vino
bull Questi erano distinti in tre classi
a seconda della qualitagrave
bull Plinio distingue tra circa 80 vini
di alta qualitagrave destinati alla
nobiltagrave e un centinaio di vini di
media e bassa qualitagrave destinati
per lo piugrave alla plebe
I migliori vini
a) Raeticum
b) Albanum
c) Caecubum
d) Falernum
e) Pompejanum
f) Mamertinum
bull Alcuni richiedevano lunghi invecchiamenti come lrsquoOpimiam bevuto dopo 125 anni
a
b c
d e
f
Il Falernum
bull Marziale scrive un catalogo di vini ben
assortito e di grande valore documentario
bull Fra tutti primeggia il Falerno il re dei
vini rosso e passito addolcito col miele e
sempre molto invecchiato
bull Viene invece ripudiata e definita rozza la
pratica di bere vino schietto
Comrsquoera il vino romano
bull Sempre diverso dal nostro
bull Solo nellrsquoultimo secolo dellrsquoImpero assunse caratteristiche + simili a oggi
bull Si teneva ad invecchiare in soffitta (come il Madeira) oppure al sole (Banjuls)
bull Il Falerno invecchiava 10 anni il Pompejano anche 25
bull Dovevano quindi essere densi amari eccessivamente alcolici quasi sempre stravecchi e sempre diluiti con acqua o neve in estate Bacco in un affresco pompeiano
Usi e costumi
bull Produttori e commercianti ricorrevano spesso alle sofisticazioni
bull Si aggiungeva al vino cenere sale scaglie di ostriche tritate e persino acqua di mare Questi additivi dovevano avere lo scopo di garantire la conservazione
bull Marziale parla di un mercante che al vino (grossolano) di Sorrento mescolava gli avanzi di vini pregiati di Palermo ottenendo un prodotto di qualitagrave discutibile ma di sicuro guadagno
bull In genere preferivano bere il vino freddo mentre quelli che si servivano nei pranzi venivano sottoposti ad una filtrazione usando un panno di lino in cui si poneva della neve rendendoli freschi ma anche indebolendoli e falsandone quindi il sapore originale
Quanto costava
bull Fiorente era il commercio del vino
bull Nelle cittagrave romane troviamo ndash le mensae vinariae (vendite di vino al
minuto)
ndash le tabernae vinarie (botteghe da vino)
ndash i thermopolium (attuale bar)
bull Una lapide del 300dC riporta il costo del vino 10 lire al litro per il vino comune da pasto e 30 lire per il Falernum
bull Ma da scritti antichi risulta che Trimalcione pagograve per un Falernum invecchiato 100 anni la somma di circa quattro-cinquemila lire il litro
Un banchetto romano
Chi beveva
bull Naturalmente solo i patrizi potevano bere durante i pasti adagiati sui triclini
bull + raro fuori pasto tranne che per bere alla salute degli amici
bull Si usava bere tante coppe quante le lettere del nome della ragazza amata
bull E con una coppa di vino si cancellavano le preoccupazioni triclinio
Terminologia vinaria
bull calcatorium dove le uve venivano schiacciate
bull lixivium il mosto vergine
bull calcatores quelli che fanno la pigiatura
bull laquo circumsitum raquo il vino dellrsquoultima spremitura
bull dolium recipiente che contiene il mosto
bull aphoteca la soffitta dove stagionava il vino
bull tabulatum luogo fresco dove si portavano i vini stagionati
bull simpulum mestolo per versare il vino nei bicchieri
bull pagravetera ampio e basso vaso
bull laquo phiala una coppa larga simile al kantharos greco il contenitore piugrave usato
bull Arbiter Bibendi raquo colui che decideva la quantitagrave drsquoacqua da aggiungere al vino
Oggettistica
Dolium romano che poteva
contenere fino a 1200 litri di mosto
Patera
Simpulum Phiala
Come si conservava
bull Non si faceva uso del
vetro
bull Come i Greci
usavano le anfore di
terracotta conservate
spesso in cantine
bull In Gallia si usavano
giagrave piccole botti di
legno da 35 litri
Anfore romane
La cantina romana del console Scaurus
II sec ac
bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino
bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino
bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale
bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino
bull le anfore troppo panciute erano proibite
Il vino e il Cristianesimo
bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano
bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino
bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati
Verso il Medioevo
bull Il Cristianesimo va visto quindi
come continuatore della cultura
materiale romana e come mezzo
per unrsquoulteriore diffusione del
vino in Europa
bull I primi monaci del IV-V sec
portavano sempre nei nuovi
monasteri che fondavano la
cultura della vite
bull Grazie a loro il vino sopravvisse
al periodo + oscuro il Medioevo
e per concluderehellip
bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da
Roma allrsquoetagrave moderna
Bibliografia
bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969
bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989
bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999
bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications
of the ldquoCassa di Risparmio di Verona
bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105
bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991
bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori
bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis
bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione
bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart
bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano
bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari
bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano
COLUMELLA De Re rustica
PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV
VARRONE Res Rusticae I-II
VIRGILIO Georgiche II ndash III
MARZIALE Epigrammi
ORAZIO Odi
OMERO Odissea
Siti interessanti
sulla storia del vino
bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione
bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml
bull httpwwwvinilazioorg
bull httpwwwtaccuinistoriciit
bull httpwwwwikipediait
bull httpwwwtibursuperbumititanoteromaniVinoRomanihtm
bull httpwwwsardinewsit
bull httpwwwwinezoneit
bull httpwwwdiwinetastecom
bull wwwvinoinreteit
bull httpwwwliceoberchetitricerchesimposioindexhtm
bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml
bull httpwwwsottocopertanet
Il bacino del Mediterraneo
bull DallEgitto la vinificazione si diffuse tra Ebrei Arabi Fenici e Greci Questi ultimi due popoli contribuirono alla diffusione del vino nel Med Occidentale
bull Ma ogni regione del Med ha prodotto vino in un periodo della sua storia e tra queste la Mesopotamia che non ha certo il clima giusto
bull Le uve provenivano probabilmente dal Nord e venivano trasportate in botti di legno di palma fino a Kish y Ur lrsquoattuale Babilonia
bull Il legno di palma non si puograve lavorare e quindi egrave probabile che venisse scavato il tronco al suo interno per ricavarne un contenitore
La civiltagrave minoico-micenea
bull I cretesi coltivarono e commerciarono il vino
bull Gli Achei importarono da loro le tecniche di coltivazione della vite e dellulivo (Micenei)
bull Agli Achei seguigrave una fase di barbarie ricordata come medioevo ellenicolaquo (Dori)
bull La rinascita si ebbe verso lVIII secolo aC quando nacquero le polis ricomparve la scrittura e rifiorirono tutte le attivitagrave tra cui anche lagricoltura
Le colonie
bull Ma grazie alla fuga degli Achei erano nate le prime colonie nella Magna Grecia
bull I Greci portarono cosigrave le vigne in Nord Africa Andalusia Provenza Sicilia e Italia Meridionale
bull E subito si svilupparono efficaci tecniche di viticoltura (viti basse)
bull Ersquo greca anche lrsquoinvenzione del torchio da vino (100 ac)
La lavorazione del vino in Grecia
bull Dopo la pigiatura il mosto veniva travasato in giare rivestite allinterno con la pece e qui fatto bollire fino a ridurlo circa della metagrave
bull Le giare venivano chiuse con uno strato di olio
bull Molti interventi venivano fatti per migliorare il corpo del vino per facilitare la stagionatura e per rafforzarne il sapore
1 Veniva aggiunta la resina oppure venivano fatti degli infusi con i rami di pino e di cipresso
2 potevano essere aggiunti anche mandorle amare zafferano trifoglio succo di mirtilli schiacciati o di sambuco
3 Per chiarificare il vino i Greci polverizzavano gusci di lumache e conchiglie cristalli di sale ghiande noccioli di oliva o aggiungevano pece
4 Talvolta immergevano nel mosto una torcia accesa o un ferro incandescente
Il vino greco
bull Sicuramente aveva un gusto
assai diverso da oggi
bull Si preferiva il vino molto
dolce prodotto con uva
appassita
bull Spesso la dolcezza veniva
concentrata mediante
lebollizione che riduceva la
quantitagrave dacqua
bull Per la conservazione si
usava la resina (Retsina) Un satiro ed un fauno stanno preparando la
mistura di vino ed acqua
Le coppe da vino bull La kylix egrave una coppa in ceramica
dellantica Grecia utilizzata per bere il vino
bull Raggiunse il massimo della diffusione a partire dalla fine del VI secolo fino al IV secolo quando il kantharos divenne la coppa da vino piugrave diffusa
Un giovane si accinge a riempire di
vino la sua Kylix 490 ac
Kantharos attico del 420 ac
Il simposio
bull Il vino anche in Grecia aveva carattere divino in quanto dono di Dioniso agli uomini
bull Il suo consumo doveva sottostare ad alcune regole che lo rendevano un vero e proprio rituale posto sotto il controllo del dio
bull La regola principale era che non si doveva mai bere da soli ma in gruppo nel Simposio
bull Tale cerimonia si diffuse anche in Italia e la sua popolaritagrave rimase intatta per secoli
bull Il vino veniva mescolato ad acqua ed era contenuto nel cratere al centro della sala
bull Il compito della diluizione spettava al simposiarcache guidava anche la conversazione
bull Il proverbio in vino veritas egrave attribuito al poeta Alceo e si riferiva allazione liberatrice del vino che agevola la comunicazione
Il Kottabos
bull Il Kogravettabos o Cottabo era un gioco molto diffuso
bull Consisteva nello scagliare le ultime gocce di vino rimaste nella tazza per colpire dei piattelli collocati su unasta
bull I piattelli erano posati in equilibrio precario e con la goccia bisognava farli cadere
bull Significato augurale
La bevanda di Dioniso
bull Il vino era anche una bevanda
sacra e le si dedicavano versi e
poemi (Omero)
bull La mitologia greca riconosceva
anche un dio del vino Dioniso
(Bacco a Roma Fufluns fra gli
Etruschi)
bull Liniziazione al culto di questa
divinitagrave prevedeva bere del vino e
in suo onore si celebravano le
cosiddette ldquoorge dionisiacherdquo Nascita di Dioniso
dalla coscia di Zeus
Dioniso
bull Sembra che Dionisio fu rapito dai pirati etruschi mentre viaggiava verso lrsquoItalia
bull Egli dimostrograve la sua divinitagrave miracolosa facendo nascere e arrampicare una vite sullrsquoalbero della nave
bull Poi trasformograve i pirati in delfini Un pittore raffigurograve la scena nel 550 aC
I satiri
bull Questa anfora del 540 aC fu decorata da Amasi di Atene mostra dei Satiri impegnati nella vendemmia Un satiro raccoglie lrsquouva un altro la pigia in un tino dal quale il mosto cola direttamente in un recipiente interrato dove avverragrave la fermentazione altri tre si occupano della cantina
Il poeta Alceo
bull Spesso compare il vino nelle sue poesie In un frammento descrive un gelido scenario invernale che viene addolcito dallatmosfera intima del simposio
bull In altri versi invita a bere senza moderazione
bull Il vino garantiva la veritagrave dei pensieri in cui si rivelava la sinceritagrave dellamico
bull E il brindisi doveva sottolineare i rari momenti di felicitagrave come la morte del tiranno
(a sin) il poeta Alceo
(sotto) Coppa a figure
rosse di Epegraveleios Ca
510 aC un
personaggio imberbe
mischia il vino con
lacqua con uno
skyphos
Il vino e i filosofi greci
bull Per (Socrate) Platone il vino egrave la giusta premessa alla meditazione filosofica percheacute consente di portare alla luce la veritagrave nascosta
bull Aristotele ha una posizione opposta il vino annebbia il ragionamento ed egrave unrsquoaggravante di eventuali reati
bull Pertanto consiglia di bollire il vino per alleggerirlo dellrsquoalcool e predica la necessitagrave della giusta misura
bull Con Plutarco il giudizio sul vino si fa ancora + severo rifiuta il vino se vuoi essere un filosofo
Il vino in Magna Grecia
bull I Greci giunti nellrsquoItalia meridionale la chiamarono Enotria dal nome dei pali che sostengono la vite
bull Ciograve dimostra che la vite era giagrave presente
bull In Sicilia fu portata infatti dai Fenici 2000 anni ac e vi introdussero anche nuovi modi di vinificazione
bull In tutta la Magna Grecia la vite si espanse velocemente addirittura a Sibari i Greci costruirono un enodotto che convogliava il vino fino al porto
Il Vino in Nord Italia
bull Il vino si era diffuso dopo lrsquoVIII sec anche al nord grazie ad un clima + mite
bull Ritrovamento di vinaccioli
bull In Veneto si sono ritrovate delle situle sorta di vasi vinari in bronzo o in terracotta
bull Si producevano tutti i tipi di vino bianco rosso secco
abboccato leggero pesantehellip e molto dipendeva dai metodi
di coltivazione
I grandi vini italici venivano da piante ad alto fusto
Gli Etruschi
bull Il salto di qualitagrave del vino
italico lo si deve perograve agli
Etruschi
bull Ersquo certo che dalla Toscana
esportarono viti e tecniche
in tutta lrsquoItalia del Nord tra
cui lrsquoalberata la vite che
cresce fino a 15 m legata ad
un albero tutore
bull Anche il nebbiolo
piemontese egrave originario da
innesti etruschi
Le due culture
bull Confine culturale tra le zone a viticoltura di ispirazione greca e quella etrusca
bull Al Sud vitigni pregiati di origine orientale con forme di allevamento a basso ceppo e potatura corta
bull Al centro-nord la vite allevata su tutore vivo con la potatura lunga
Vite greca
Alberata etrusca e
(sotto) a pergola
Il vino etrusco
bull Numerosi erano i vitigni degli Etruschi
ndash Sopina Etesiaca Talponaecchellip tutte elencate da Plinio il Vecchio e che oggi sono scomparse
bull Preparazione
ndash Il primo mosto veniva in genere consumato subito
ndash il restante veniva versato in contenitori di terracotta con le pareti interne coperte di pece o di resina
ndash Il liquido veniva lasciato riposare schiumato per sei mesi
ndash a primavera veniva filtrato e versato nelle anfore
ndash Il liquido cosigrave ottenuto veniva mescolato allinterno di crateri con acqua e miele e travasato nelle coppe dei commensali
La Toscana
bull La vite forse era giagrave presente
prima degli Etruschi e non fu
quindi portata dai Fenici
bull Gli E ldquolrsquoaddomesticaronordquo
bull Col vino si onoravano i
morti insieme alla danza e ai
flauti
bull Numerose le pratiche
religiose in onore di
Fufluns (Bacco) dio del
vino
Danze e libagioni in onore di Fufluns
La societagrave etrusca
bull Sugli affreschi etruschi si vedono coppie che brindano e su un vaso ritrovato a Chiusi egrave possibile vedere una donna che porge un Cagraventaro a due uomini seduti
bull Contrariamente a quanto avverragrave presso i Romani (il re Numa Pompilio pur essendo un produttore di vino vieteragrave alle donne di bere durante le libagioni) le donne etrusche godevano di enorme libertagrave bevevano vino e partecipavano ai banchetti conviviali adagiate sui klinai accanto al loro uomo
bull Il vino etrusco era particolarmente apprezzato e fu cantato da molti poeti latini Affresco della tomba dei Lepidi
Tarquinia
Cagraventaro
etrusco
I commerci
bull Il commercio del vino fu molto importante specie tra il 625 e il 475 aC Lo si usava come moneta di scambio per ottenere materie prime (metalli sale schiavi)
bull I commerci avvenivano in gran parte via mare
bull Appassionati del vino etrusco furono i Celti gli antichi abitatori della Gallia meridionale
bull Fiorente fu il commercio con loro come egrave testimoniato dal numeroso materiale etrusco rinvenuto nelle tombe celtiche
bull Nei banchetti i principi celti utilizzavano lo stesso vasellame da vino che si usava in Etruria
Le 3 fasi del commercio
bull Fase a colonizzazione fenicia e micenea commercio del vino per utilizzi elitari e religiosi
bull Fase b espansione commerciale greca dei secoli VII e VI aC soprattutto provenienti dalla costa asiatica da Samo e da Focea
bull Fase c Si diffonde in Occidente anche grazie agli Etruschi il mito del vino come testimoniano i simposi dedicati soprattutto a Dioniso
Roma
bull Fin dai primi contatti con gli
Etruschi e ancor piugrave dopo la
conquista del 351 ac i Romani
cominciarono ad apprendere la
vinificazione
bull Col passar del tempo la qualitagrave
assunse livelli molto elevati
bull In etagrave imperiale le tecniche e le viti vennero esportate in
tutti i territori conquistati anche in Britannia specie lungo i
corsi dei fiumi
Trasporto di birra e vino Stele
funeraria romana I secdC
La diffusione della vite nel 100dc
La cultura vinicola
bull Venne favorita anche da unampia letteratura
ndash Marco Porcio Catone De agricoltura raquo
ndash Marco Terenzio Varrone Res rusticaelaquo
ndash Plinio il Vecchio laquo Naturalis Historia raquo dedica capitoli interi alla potatura delle viti alla concimazione alle malattie e alle numerazioni delle qualitagrave dei vitigni
ndash Lucio Moderato Columella De re rustica in cui sono esposti anche concetti biologici e direttive tecniche ancora oggi considerati validi ed efficaci
ndash Grandi poeti come Virgilio Tibullo Ovidio Marziale Catullo Giovenale e Orazio
I vitigni
bull Notevole patrimonio varietale
bull Vitigni da tavola e da vino
bull Questi erano distinti in tre classi
a seconda della qualitagrave
bull Plinio distingue tra circa 80 vini
di alta qualitagrave destinati alla
nobiltagrave e un centinaio di vini di
media e bassa qualitagrave destinati
per lo piugrave alla plebe
I migliori vini
a) Raeticum
b) Albanum
c) Caecubum
d) Falernum
e) Pompejanum
f) Mamertinum
bull Alcuni richiedevano lunghi invecchiamenti come lrsquoOpimiam bevuto dopo 125 anni
a
b c
d e
f
Il Falernum
bull Marziale scrive un catalogo di vini ben
assortito e di grande valore documentario
bull Fra tutti primeggia il Falerno il re dei
vini rosso e passito addolcito col miele e
sempre molto invecchiato
bull Viene invece ripudiata e definita rozza la
pratica di bere vino schietto
Comrsquoera il vino romano
bull Sempre diverso dal nostro
bull Solo nellrsquoultimo secolo dellrsquoImpero assunse caratteristiche + simili a oggi
bull Si teneva ad invecchiare in soffitta (come il Madeira) oppure al sole (Banjuls)
bull Il Falerno invecchiava 10 anni il Pompejano anche 25
bull Dovevano quindi essere densi amari eccessivamente alcolici quasi sempre stravecchi e sempre diluiti con acqua o neve in estate Bacco in un affresco pompeiano
Usi e costumi
bull Produttori e commercianti ricorrevano spesso alle sofisticazioni
bull Si aggiungeva al vino cenere sale scaglie di ostriche tritate e persino acqua di mare Questi additivi dovevano avere lo scopo di garantire la conservazione
bull Marziale parla di un mercante che al vino (grossolano) di Sorrento mescolava gli avanzi di vini pregiati di Palermo ottenendo un prodotto di qualitagrave discutibile ma di sicuro guadagno
bull In genere preferivano bere il vino freddo mentre quelli che si servivano nei pranzi venivano sottoposti ad una filtrazione usando un panno di lino in cui si poneva della neve rendendoli freschi ma anche indebolendoli e falsandone quindi il sapore originale
Quanto costava
bull Fiorente era il commercio del vino
bull Nelle cittagrave romane troviamo ndash le mensae vinariae (vendite di vino al
minuto)
ndash le tabernae vinarie (botteghe da vino)
ndash i thermopolium (attuale bar)
bull Una lapide del 300dC riporta il costo del vino 10 lire al litro per il vino comune da pasto e 30 lire per il Falernum
bull Ma da scritti antichi risulta che Trimalcione pagograve per un Falernum invecchiato 100 anni la somma di circa quattro-cinquemila lire il litro
Un banchetto romano
Chi beveva
bull Naturalmente solo i patrizi potevano bere durante i pasti adagiati sui triclini
bull + raro fuori pasto tranne che per bere alla salute degli amici
bull Si usava bere tante coppe quante le lettere del nome della ragazza amata
bull E con una coppa di vino si cancellavano le preoccupazioni triclinio
Terminologia vinaria
bull calcatorium dove le uve venivano schiacciate
bull lixivium il mosto vergine
bull calcatores quelli che fanno la pigiatura
bull laquo circumsitum raquo il vino dellrsquoultima spremitura
bull dolium recipiente che contiene il mosto
bull aphoteca la soffitta dove stagionava il vino
bull tabulatum luogo fresco dove si portavano i vini stagionati
bull simpulum mestolo per versare il vino nei bicchieri
bull pagravetera ampio e basso vaso
bull laquo phiala una coppa larga simile al kantharos greco il contenitore piugrave usato
bull Arbiter Bibendi raquo colui che decideva la quantitagrave drsquoacqua da aggiungere al vino
Oggettistica
Dolium romano che poteva
contenere fino a 1200 litri di mosto
Patera
Simpulum Phiala
Come si conservava
bull Non si faceva uso del
vetro
bull Come i Greci
usavano le anfore di
terracotta conservate
spesso in cantine
bull In Gallia si usavano
giagrave piccole botti di
legno da 35 litri
Anfore romane
La cantina romana del console Scaurus
II sec ac
bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino
bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino
bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale
bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino
bull le anfore troppo panciute erano proibite
Il vino e il Cristianesimo
bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano
bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino
bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati
Verso il Medioevo
bull Il Cristianesimo va visto quindi
come continuatore della cultura
materiale romana e come mezzo
per unrsquoulteriore diffusione del
vino in Europa
bull I primi monaci del IV-V sec
portavano sempre nei nuovi
monasteri che fondavano la
cultura della vite
bull Grazie a loro il vino sopravvisse
al periodo + oscuro il Medioevo
e per concluderehellip
bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da
Roma allrsquoetagrave moderna
Bibliografia
bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969
bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989
bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999
bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications
of the ldquoCassa di Risparmio di Verona
bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105
bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991
bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori
bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis
bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione
bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart
bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano
bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari
bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano
COLUMELLA De Re rustica
PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV
VARRONE Res Rusticae I-II
VIRGILIO Georgiche II ndash III
MARZIALE Epigrammi
ORAZIO Odi
OMERO Odissea
Siti interessanti
sulla storia del vino
bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione
bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml
bull httpwwwvinilazioorg
bull httpwwwtaccuinistoriciit
bull httpwwwwikipediait
bull httpwwwtibursuperbumititanoteromaniVinoRomanihtm
bull httpwwwsardinewsit
bull httpwwwwinezoneit
bull httpwwwdiwinetastecom
bull wwwvinoinreteit
bull httpwwwliceoberchetitricerchesimposioindexhtm
bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml
bull httpwwwsottocopertanet
La civiltagrave minoico-micenea
bull I cretesi coltivarono e commerciarono il vino
bull Gli Achei importarono da loro le tecniche di coltivazione della vite e dellulivo (Micenei)
bull Agli Achei seguigrave una fase di barbarie ricordata come medioevo ellenicolaquo (Dori)
bull La rinascita si ebbe verso lVIII secolo aC quando nacquero le polis ricomparve la scrittura e rifiorirono tutte le attivitagrave tra cui anche lagricoltura
Le colonie
bull Ma grazie alla fuga degli Achei erano nate le prime colonie nella Magna Grecia
bull I Greci portarono cosigrave le vigne in Nord Africa Andalusia Provenza Sicilia e Italia Meridionale
bull E subito si svilupparono efficaci tecniche di viticoltura (viti basse)
bull Ersquo greca anche lrsquoinvenzione del torchio da vino (100 ac)
La lavorazione del vino in Grecia
bull Dopo la pigiatura il mosto veniva travasato in giare rivestite allinterno con la pece e qui fatto bollire fino a ridurlo circa della metagrave
bull Le giare venivano chiuse con uno strato di olio
bull Molti interventi venivano fatti per migliorare il corpo del vino per facilitare la stagionatura e per rafforzarne il sapore
1 Veniva aggiunta la resina oppure venivano fatti degli infusi con i rami di pino e di cipresso
2 potevano essere aggiunti anche mandorle amare zafferano trifoglio succo di mirtilli schiacciati o di sambuco
3 Per chiarificare il vino i Greci polverizzavano gusci di lumache e conchiglie cristalli di sale ghiande noccioli di oliva o aggiungevano pece
4 Talvolta immergevano nel mosto una torcia accesa o un ferro incandescente
Il vino greco
bull Sicuramente aveva un gusto
assai diverso da oggi
bull Si preferiva il vino molto
dolce prodotto con uva
appassita
bull Spesso la dolcezza veniva
concentrata mediante
lebollizione che riduceva la
quantitagrave dacqua
bull Per la conservazione si
usava la resina (Retsina) Un satiro ed un fauno stanno preparando la
mistura di vino ed acqua
Le coppe da vino bull La kylix egrave una coppa in ceramica
dellantica Grecia utilizzata per bere il vino
bull Raggiunse il massimo della diffusione a partire dalla fine del VI secolo fino al IV secolo quando il kantharos divenne la coppa da vino piugrave diffusa
Un giovane si accinge a riempire di
vino la sua Kylix 490 ac
Kantharos attico del 420 ac
Il simposio
bull Il vino anche in Grecia aveva carattere divino in quanto dono di Dioniso agli uomini
bull Il suo consumo doveva sottostare ad alcune regole che lo rendevano un vero e proprio rituale posto sotto il controllo del dio
bull La regola principale era che non si doveva mai bere da soli ma in gruppo nel Simposio
bull Tale cerimonia si diffuse anche in Italia e la sua popolaritagrave rimase intatta per secoli
bull Il vino veniva mescolato ad acqua ed era contenuto nel cratere al centro della sala
bull Il compito della diluizione spettava al simposiarcache guidava anche la conversazione
bull Il proverbio in vino veritas egrave attribuito al poeta Alceo e si riferiva allazione liberatrice del vino che agevola la comunicazione
Il Kottabos
bull Il Kogravettabos o Cottabo era un gioco molto diffuso
bull Consisteva nello scagliare le ultime gocce di vino rimaste nella tazza per colpire dei piattelli collocati su unasta
bull I piattelli erano posati in equilibrio precario e con la goccia bisognava farli cadere
bull Significato augurale
La bevanda di Dioniso
bull Il vino era anche una bevanda
sacra e le si dedicavano versi e
poemi (Omero)
bull La mitologia greca riconosceva
anche un dio del vino Dioniso
(Bacco a Roma Fufluns fra gli
Etruschi)
bull Liniziazione al culto di questa
divinitagrave prevedeva bere del vino e
in suo onore si celebravano le
cosiddette ldquoorge dionisiacherdquo Nascita di Dioniso
dalla coscia di Zeus
Dioniso
bull Sembra che Dionisio fu rapito dai pirati etruschi mentre viaggiava verso lrsquoItalia
bull Egli dimostrograve la sua divinitagrave miracolosa facendo nascere e arrampicare una vite sullrsquoalbero della nave
bull Poi trasformograve i pirati in delfini Un pittore raffigurograve la scena nel 550 aC
I satiri
bull Questa anfora del 540 aC fu decorata da Amasi di Atene mostra dei Satiri impegnati nella vendemmia Un satiro raccoglie lrsquouva un altro la pigia in un tino dal quale il mosto cola direttamente in un recipiente interrato dove avverragrave la fermentazione altri tre si occupano della cantina
Il poeta Alceo
bull Spesso compare il vino nelle sue poesie In un frammento descrive un gelido scenario invernale che viene addolcito dallatmosfera intima del simposio
bull In altri versi invita a bere senza moderazione
bull Il vino garantiva la veritagrave dei pensieri in cui si rivelava la sinceritagrave dellamico
bull E il brindisi doveva sottolineare i rari momenti di felicitagrave come la morte del tiranno
(a sin) il poeta Alceo
(sotto) Coppa a figure
rosse di Epegraveleios Ca
510 aC un
personaggio imberbe
mischia il vino con
lacqua con uno
skyphos
Il vino e i filosofi greci
bull Per (Socrate) Platone il vino egrave la giusta premessa alla meditazione filosofica percheacute consente di portare alla luce la veritagrave nascosta
bull Aristotele ha una posizione opposta il vino annebbia il ragionamento ed egrave unrsquoaggravante di eventuali reati
bull Pertanto consiglia di bollire il vino per alleggerirlo dellrsquoalcool e predica la necessitagrave della giusta misura
bull Con Plutarco il giudizio sul vino si fa ancora + severo rifiuta il vino se vuoi essere un filosofo
Il vino in Magna Grecia
bull I Greci giunti nellrsquoItalia meridionale la chiamarono Enotria dal nome dei pali che sostengono la vite
bull Ciograve dimostra che la vite era giagrave presente
bull In Sicilia fu portata infatti dai Fenici 2000 anni ac e vi introdussero anche nuovi modi di vinificazione
bull In tutta la Magna Grecia la vite si espanse velocemente addirittura a Sibari i Greci costruirono un enodotto che convogliava il vino fino al porto
Il Vino in Nord Italia
bull Il vino si era diffuso dopo lrsquoVIII sec anche al nord grazie ad un clima + mite
bull Ritrovamento di vinaccioli
bull In Veneto si sono ritrovate delle situle sorta di vasi vinari in bronzo o in terracotta
bull Si producevano tutti i tipi di vino bianco rosso secco
abboccato leggero pesantehellip e molto dipendeva dai metodi
di coltivazione
I grandi vini italici venivano da piante ad alto fusto
Gli Etruschi
bull Il salto di qualitagrave del vino
italico lo si deve perograve agli
Etruschi
bull Ersquo certo che dalla Toscana
esportarono viti e tecniche
in tutta lrsquoItalia del Nord tra
cui lrsquoalberata la vite che
cresce fino a 15 m legata ad
un albero tutore
bull Anche il nebbiolo
piemontese egrave originario da
innesti etruschi
Le due culture
bull Confine culturale tra le zone a viticoltura di ispirazione greca e quella etrusca
bull Al Sud vitigni pregiati di origine orientale con forme di allevamento a basso ceppo e potatura corta
bull Al centro-nord la vite allevata su tutore vivo con la potatura lunga
Vite greca
Alberata etrusca e
(sotto) a pergola
Il vino etrusco
bull Numerosi erano i vitigni degli Etruschi
ndash Sopina Etesiaca Talponaecchellip tutte elencate da Plinio il Vecchio e che oggi sono scomparse
bull Preparazione
ndash Il primo mosto veniva in genere consumato subito
ndash il restante veniva versato in contenitori di terracotta con le pareti interne coperte di pece o di resina
ndash Il liquido veniva lasciato riposare schiumato per sei mesi
ndash a primavera veniva filtrato e versato nelle anfore
ndash Il liquido cosigrave ottenuto veniva mescolato allinterno di crateri con acqua e miele e travasato nelle coppe dei commensali
La Toscana
bull La vite forse era giagrave presente
prima degli Etruschi e non fu
quindi portata dai Fenici
bull Gli E ldquolrsquoaddomesticaronordquo
bull Col vino si onoravano i
morti insieme alla danza e ai
flauti
bull Numerose le pratiche
religiose in onore di
Fufluns (Bacco) dio del
vino
Danze e libagioni in onore di Fufluns
La societagrave etrusca
bull Sugli affreschi etruschi si vedono coppie che brindano e su un vaso ritrovato a Chiusi egrave possibile vedere una donna che porge un Cagraventaro a due uomini seduti
bull Contrariamente a quanto avverragrave presso i Romani (il re Numa Pompilio pur essendo un produttore di vino vieteragrave alle donne di bere durante le libagioni) le donne etrusche godevano di enorme libertagrave bevevano vino e partecipavano ai banchetti conviviali adagiate sui klinai accanto al loro uomo
bull Il vino etrusco era particolarmente apprezzato e fu cantato da molti poeti latini Affresco della tomba dei Lepidi
Tarquinia
Cagraventaro
etrusco
I commerci
bull Il commercio del vino fu molto importante specie tra il 625 e il 475 aC Lo si usava come moneta di scambio per ottenere materie prime (metalli sale schiavi)
bull I commerci avvenivano in gran parte via mare
bull Appassionati del vino etrusco furono i Celti gli antichi abitatori della Gallia meridionale
bull Fiorente fu il commercio con loro come egrave testimoniato dal numeroso materiale etrusco rinvenuto nelle tombe celtiche
bull Nei banchetti i principi celti utilizzavano lo stesso vasellame da vino che si usava in Etruria
Le 3 fasi del commercio
bull Fase a colonizzazione fenicia e micenea commercio del vino per utilizzi elitari e religiosi
bull Fase b espansione commerciale greca dei secoli VII e VI aC soprattutto provenienti dalla costa asiatica da Samo e da Focea
bull Fase c Si diffonde in Occidente anche grazie agli Etruschi il mito del vino come testimoniano i simposi dedicati soprattutto a Dioniso
Roma
bull Fin dai primi contatti con gli
Etruschi e ancor piugrave dopo la
conquista del 351 ac i Romani
cominciarono ad apprendere la
vinificazione
bull Col passar del tempo la qualitagrave
assunse livelli molto elevati
bull In etagrave imperiale le tecniche e le viti vennero esportate in
tutti i territori conquistati anche in Britannia specie lungo i
corsi dei fiumi
Trasporto di birra e vino Stele
funeraria romana I secdC
La diffusione della vite nel 100dc
La cultura vinicola
bull Venne favorita anche da unampia letteratura
ndash Marco Porcio Catone De agricoltura raquo
ndash Marco Terenzio Varrone Res rusticaelaquo
ndash Plinio il Vecchio laquo Naturalis Historia raquo dedica capitoli interi alla potatura delle viti alla concimazione alle malattie e alle numerazioni delle qualitagrave dei vitigni
ndash Lucio Moderato Columella De re rustica in cui sono esposti anche concetti biologici e direttive tecniche ancora oggi considerati validi ed efficaci
ndash Grandi poeti come Virgilio Tibullo Ovidio Marziale Catullo Giovenale e Orazio
I vitigni
bull Notevole patrimonio varietale
bull Vitigni da tavola e da vino
bull Questi erano distinti in tre classi
a seconda della qualitagrave
bull Plinio distingue tra circa 80 vini
di alta qualitagrave destinati alla
nobiltagrave e un centinaio di vini di
media e bassa qualitagrave destinati
per lo piugrave alla plebe
I migliori vini
a) Raeticum
b) Albanum
c) Caecubum
d) Falernum
e) Pompejanum
f) Mamertinum
bull Alcuni richiedevano lunghi invecchiamenti come lrsquoOpimiam bevuto dopo 125 anni
a
b c
d e
f
Il Falernum
bull Marziale scrive un catalogo di vini ben
assortito e di grande valore documentario
bull Fra tutti primeggia il Falerno il re dei
vini rosso e passito addolcito col miele e
sempre molto invecchiato
bull Viene invece ripudiata e definita rozza la
pratica di bere vino schietto
Comrsquoera il vino romano
bull Sempre diverso dal nostro
bull Solo nellrsquoultimo secolo dellrsquoImpero assunse caratteristiche + simili a oggi
bull Si teneva ad invecchiare in soffitta (come il Madeira) oppure al sole (Banjuls)
bull Il Falerno invecchiava 10 anni il Pompejano anche 25
bull Dovevano quindi essere densi amari eccessivamente alcolici quasi sempre stravecchi e sempre diluiti con acqua o neve in estate Bacco in un affresco pompeiano
Usi e costumi
bull Produttori e commercianti ricorrevano spesso alle sofisticazioni
bull Si aggiungeva al vino cenere sale scaglie di ostriche tritate e persino acqua di mare Questi additivi dovevano avere lo scopo di garantire la conservazione
bull Marziale parla di un mercante che al vino (grossolano) di Sorrento mescolava gli avanzi di vini pregiati di Palermo ottenendo un prodotto di qualitagrave discutibile ma di sicuro guadagno
bull In genere preferivano bere il vino freddo mentre quelli che si servivano nei pranzi venivano sottoposti ad una filtrazione usando un panno di lino in cui si poneva della neve rendendoli freschi ma anche indebolendoli e falsandone quindi il sapore originale
Quanto costava
bull Fiorente era il commercio del vino
bull Nelle cittagrave romane troviamo ndash le mensae vinariae (vendite di vino al
minuto)
ndash le tabernae vinarie (botteghe da vino)
ndash i thermopolium (attuale bar)
bull Una lapide del 300dC riporta il costo del vino 10 lire al litro per il vino comune da pasto e 30 lire per il Falernum
bull Ma da scritti antichi risulta che Trimalcione pagograve per un Falernum invecchiato 100 anni la somma di circa quattro-cinquemila lire il litro
Un banchetto romano
Chi beveva
bull Naturalmente solo i patrizi potevano bere durante i pasti adagiati sui triclini
bull + raro fuori pasto tranne che per bere alla salute degli amici
bull Si usava bere tante coppe quante le lettere del nome della ragazza amata
bull E con una coppa di vino si cancellavano le preoccupazioni triclinio
Terminologia vinaria
bull calcatorium dove le uve venivano schiacciate
bull lixivium il mosto vergine
bull calcatores quelli che fanno la pigiatura
bull laquo circumsitum raquo il vino dellrsquoultima spremitura
bull dolium recipiente che contiene il mosto
bull aphoteca la soffitta dove stagionava il vino
bull tabulatum luogo fresco dove si portavano i vini stagionati
bull simpulum mestolo per versare il vino nei bicchieri
bull pagravetera ampio e basso vaso
bull laquo phiala una coppa larga simile al kantharos greco il contenitore piugrave usato
bull Arbiter Bibendi raquo colui che decideva la quantitagrave drsquoacqua da aggiungere al vino
Oggettistica
Dolium romano che poteva
contenere fino a 1200 litri di mosto
Patera
Simpulum Phiala
Come si conservava
bull Non si faceva uso del
vetro
bull Come i Greci
usavano le anfore di
terracotta conservate
spesso in cantine
bull In Gallia si usavano
giagrave piccole botti di
legno da 35 litri
Anfore romane
La cantina romana del console Scaurus
II sec ac
bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino
bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino
bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale
bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino
bull le anfore troppo panciute erano proibite
Il vino e il Cristianesimo
bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano
bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino
bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati
Verso il Medioevo
bull Il Cristianesimo va visto quindi
come continuatore della cultura
materiale romana e come mezzo
per unrsquoulteriore diffusione del
vino in Europa
bull I primi monaci del IV-V sec
portavano sempre nei nuovi
monasteri che fondavano la
cultura della vite
bull Grazie a loro il vino sopravvisse
al periodo + oscuro il Medioevo
e per concluderehellip
bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da
Roma allrsquoetagrave moderna
Bibliografia
bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969
bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989
bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999
bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications
of the ldquoCassa di Risparmio di Verona
bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105
bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991
bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori
bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis
bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione
bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart
bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano
bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari
bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano
COLUMELLA De Re rustica
PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV
VARRONE Res Rusticae I-II
VIRGILIO Georgiche II ndash III
MARZIALE Epigrammi
ORAZIO Odi
OMERO Odissea
Siti interessanti
sulla storia del vino
bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione
bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml
bull httpwwwvinilazioorg
bull httpwwwtaccuinistoriciit
bull httpwwwwikipediait
bull httpwwwtibursuperbumititanoteromaniVinoRomanihtm
bull httpwwwsardinewsit
bull httpwwwwinezoneit
bull httpwwwdiwinetastecom
bull wwwvinoinreteit
bull httpwwwliceoberchetitricerchesimposioindexhtm
bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml
bull httpwwwsottocopertanet
Le colonie
bull Ma grazie alla fuga degli Achei erano nate le prime colonie nella Magna Grecia
bull I Greci portarono cosigrave le vigne in Nord Africa Andalusia Provenza Sicilia e Italia Meridionale
bull E subito si svilupparono efficaci tecniche di viticoltura (viti basse)
bull Ersquo greca anche lrsquoinvenzione del torchio da vino (100 ac)
La lavorazione del vino in Grecia
bull Dopo la pigiatura il mosto veniva travasato in giare rivestite allinterno con la pece e qui fatto bollire fino a ridurlo circa della metagrave
bull Le giare venivano chiuse con uno strato di olio
bull Molti interventi venivano fatti per migliorare il corpo del vino per facilitare la stagionatura e per rafforzarne il sapore
1 Veniva aggiunta la resina oppure venivano fatti degli infusi con i rami di pino e di cipresso
2 potevano essere aggiunti anche mandorle amare zafferano trifoglio succo di mirtilli schiacciati o di sambuco
3 Per chiarificare il vino i Greci polverizzavano gusci di lumache e conchiglie cristalli di sale ghiande noccioli di oliva o aggiungevano pece
4 Talvolta immergevano nel mosto una torcia accesa o un ferro incandescente
Il vino greco
bull Sicuramente aveva un gusto
assai diverso da oggi
bull Si preferiva il vino molto
dolce prodotto con uva
appassita
bull Spesso la dolcezza veniva
concentrata mediante
lebollizione che riduceva la
quantitagrave dacqua
bull Per la conservazione si
usava la resina (Retsina) Un satiro ed un fauno stanno preparando la
mistura di vino ed acqua
Le coppe da vino bull La kylix egrave una coppa in ceramica
dellantica Grecia utilizzata per bere il vino
bull Raggiunse il massimo della diffusione a partire dalla fine del VI secolo fino al IV secolo quando il kantharos divenne la coppa da vino piugrave diffusa
Un giovane si accinge a riempire di
vino la sua Kylix 490 ac
Kantharos attico del 420 ac
Il simposio
bull Il vino anche in Grecia aveva carattere divino in quanto dono di Dioniso agli uomini
bull Il suo consumo doveva sottostare ad alcune regole che lo rendevano un vero e proprio rituale posto sotto il controllo del dio
bull La regola principale era che non si doveva mai bere da soli ma in gruppo nel Simposio
bull Tale cerimonia si diffuse anche in Italia e la sua popolaritagrave rimase intatta per secoli
bull Il vino veniva mescolato ad acqua ed era contenuto nel cratere al centro della sala
bull Il compito della diluizione spettava al simposiarcache guidava anche la conversazione
bull Il proverbio in vino veritas egrave attribuito al poeta Alceo e si riferiva allazione liberatrice del vino che agevola la comunicazione
Il Kottabos
bull Il Kogravettabos o Cottabo era un gioco molto diffuso
bull Consisteva nello scagliare le ultime gocce di vino rimaste nella tazza per colpire dei piattelli collocati su unasta
bull I piattelli erano posati in equilibrio precario e con la goccia bisognava farli cadere
bull Significato augurale
La bevanda di Dioniso
bull Il vino era anche una bevanda
sacra e le si dedicavano versi e
poemi (Omero)
bull La mitologia greca riconosceva
anche un dio del vino Dioniso
(Bacco a Roma Fufluns fra gli
Etruschi)
bull Liniziazione al culto di questa
divinitagrave prevedeva bere del vino e
in suo onore si celebravano le
cosiddette ldquoorge dionisiacherdquo Nascita di Dioniso
dalla coscia di Zeus
Dioniso
bull Sembra che Dionisio fu rapito dai pirati etruschi mentre viaggiava verso lrsquoItalia
bull Egli dimostrograve la sua divinitagrave miracolosa facendo nascere e arrampicare una vite sullrsquoalbero della nave
bull Poi trasformograve i pirati in delfini Un pittore raffigurograve la scena nel 550 aC
I satiri
bull Questa anfora del 540 aC fu decorata da Amasi di Atene mostra dei Satiri impegnati nella vendemmia Un satiro raccoglie lrsquouva un altro la pigia in un tino dal quale il mosto cola direttamente in un recipiente interrato dove avverragrave la fermentazione altri tre si occupano della cantina
Il poeta Alceo
bull Spesso compare il vino nelle sue poesie In un frammento descrive un gelido scenario invernale che viene addolcito dallatmosfera intima del simposio
bull In altri versi invita a bere senza moderazione
bull Il vino garantiva la veritagrave dei pensieri in cui si rivelava la sinceritagrave dellamico
bull E il brindisi doveva sottolineare i rari momenti di felicitagrave come la morte del tiranno
(a sin) il poeta Alceo
(sotto) Coppa a figure
rosse di Epegraveleios Ca
510 aC un
personaggio imberbe
mischia il vino con
lacqua con uno
skyphos
Il vino e i filosofi greci
bull Per (Socrate) Platone il vino egrave la giusta premessa alla meditazione filosofica percheacute consente di portare alla luce la veritagrave nascosta
bull Aristotele ha una posizione opposta il vino annebbia il ragionamento ed egrave unrsquoaggravante di eventuali reati
bull Pertanto consiglia di bollire il vino per alleggerirlo dellrsquoalcool e predica la necessitagrave della giusta misura
bull Con Plutarco il giudizio sul vino si fa ancora + severo rifiuta il vino se vuoi essere un filosofo
Il vino in Magna Grecia
bull I Greci giunti nellrsquoItalia meridionale la chiamarono Enotria dal nome dei pali che sostengono la vite
bull Ciograve dimostra che la vite era giagrave presente
bull In Sicilia fu portata infatti dai Fenici 2000 anni ac e vi introdussero anche nuovi modi di vinificazione
bull In tutta la Magna Grecia la vite si espanse velocemente addirittura a Sibari i Greci costruirono un enodotto che convogliava il vino fino al porto
Il Vino in Nord Italia
bull Il vino si era diffuso dopo lrsquoVIII sec anche al nord grazie ad un clima + mite
bull Ritrovamento di vinaccioli
bull In Veneto si sono ritrovate delle situle sorta di vasi vinari in bronzo o in terracotta
bull Si producevano tutti i tipi di vino bianco rosso secco
abboccato leggero pesantehellip e molto dipendeva dai metodi
di coltivazione
I grandi vini italici venivano da piante ad alto fusto
Gli Etruschi
bull Il salto di qualitagrave del vino
italico lo si deve perograve agli
Etruschi
bull Ersquo certo che dalla Toscana
esportarono viti e tecniche
in tutta lrsquoItalia del Nord tra
cui lrsquoalberata la vite che
cresce fino a 15 m legata ad
un albero tutore
bull Anche il nebbiolo
piemontese egrave originario da
innesti etruschi
Le due culture
bull Confine culturale tra le zone a viticoltura di ispirazione greca e quella etrusca
bull Al Sud vitigni pregiati di origine orientale con forme di allevamento a basso ceppo e potatura corta
bull Al centro-nord la vite allevata su tutore vivo con la potatura lunga
Vite greca
Alberata etrusca e
(sotto) a pergola
Il vino etrusco
bull Numerosi erano i vitigni degli Etruschi
ndash Sopina Etesiaca Talponaecchellip tutte elencate da Plinio il Vecchio e che oggi sono scomparse
bull Preparazione
ndash Il primo mosto veniva in genere consumato subito
ndash il restante veniva versato in contenitori di terracotta con le pareti interne coperte di pece o di resina
ndash Il liquido veniva lasciato riposare schiumato per sei mesi
ndash a primavera veniva filtrato e versato nelle anfore
ndash Il liquido cosigrave ottenuto veniva mescolato allinterno di crateri con acqua e miele e travasato nelle coppe dei commensali
La Toscana
bull La vite forse era giagrave presente
prima degli Etruschi e non fu
quindi portata dai Fenici
bull Gli E ldquolrsquoaddomesticaronordquo
bull Col vino si onoravano i
morti insieme alla danza e ai
flauti
bull Numerose le pratiche
religiose in onore di
Fufluns (Bacco) dio del
vino
Danze e libagioni in onore di Fufluns
La societagrave etrusca
bull Sugli affreschi etruschi si vedono coppie che brindano e su un vaso ritrovato a Chiusi egrave possibile vedere una donna che porge un Cagraventaro a due uomini seduti
bull Contrariamente a quanto avverragrave presso i Romani (il re Numa Pompilio pur essendo un produttore di vino vieteragrave alle donne di bere durante le libagioni) le donne etrusche godevano di enorme libertagrave bevevano vino e partecipavano ai banchetti conviviali adagiate sui klinai accanto al loro uomo
bull Il vino etrusco era particolarmente apprezzato e fu cantato da molti poeti latini Affresco della tomba dei Lepidi
Tarquinia
Cagraventaro
etrusco
I commerci
bull Il commercio del vino fu molto importante specie tra il 625 e il 475 aC Lo si usava come moneta di scambio per ottenere materie prime (metalli sale schiavi)
bull I commerci avvenivano in gran parte via mare
bull Appassionati del vino etrusco furono i Celti gli antichi abitatori della Gallia meridionale
bull Fiorente fu il commercio con loro come egrave testimoniato dal numeroso materiale etrusco rinvenuto nelle tombe celtiche
bull Nei banchetti i principi celti utilizzavano lo stesso vasellame da vino che si usava in Etruria
Le 3 fasi del commercio
bull Fase a colonizzazione fenicia e micenea commercio del vino per utilizzi elitari e religiosi
bull Fase b espansione commerciale greca dei secoli VII e VI aC soprattutto provenienti dalla costa asiatica da Samo e da Focea
bull Fase c Si diffonde in Occidente anche grazie agli Etruschi il mito del vino come testimoniano i simposi dedicati soprattutto a Dioniso
Roma
bull Fin dai primi contatti con gli
Etruschi e ancor piugrave dopo la
conquista del 351 ac i Romani
cominciarono ad apprendere la
vinificazione
bull Col passar del tempo la qualitagrave
assunse livelli molto elevati
bull In etagrave imperiale le tecniche e le viti vennero esportate in
tutti i territori conquistati anche in Britannia specie lungo i
corsi dei fiumi
Trasporto di birra e vino Stele
funeraria romana I secdC
La diffusione della vite nel 100dc
La cultura vinicola
bull Venne favorita anche da unampia letteratura
ndash Marco Porcio Catone De agricoltura raquo
ndash Marco Terenzio Varrone Res rusticaelaquo
ndash Plinio il Vecchio laquo Naturalis Historia raquo dedica capitoli interi alla potatura delle viti alla concimazione alle malattie e alle numerazioni delle qualitagrave dei vitigni
ndash Lucio Moderato Columella De re rustica in cui sono esposti anche concetti biologici e direttive tecniche ancora oggi considerati validi ed efficaci
ndash Grandi poeti come Virgilio Tibullo Ovidio Marziale Catullo Giovenale e Orazio
I vitigni
bull Notevole patrimonio varietale
bull Vitigni da tavola e da vino
bull Questi erano distinti in tre classi
a seconda della qualitagrave
bull Plinio distingue tra circa 80 vini
di alta qualitagrave destinati alla
nobiltagrave e un centinaio di vini di
media e bassa qualitagrave destinati
per lo piugrave alla plebe
I migliori vini
a) Raeticum
b) Albanum
c) Caecubum
d) Falernum
e) Pompejanum
f) Mamertinum
bull Alcuni richiedevano lunghi invecchiamenti come lrsquoOpimiam bevuto dopo 125 anni
a
b c
d e
f
Il Falernum
bull Marziale scrive un catalogo di vini ben
assortito e di grande valore documentario
bull Fra tutti primeggia il Falerno il re dei
vini rosso e passito addolcito col miele e
sempre molto invecchiato
bull Viene invece ripudiata e definita rozza la
pratica di bere vino schietto
Comrsquoera il vino romano
bull Sempre diverso dal nostro
bull Solo nellrsquoultimo secolo dellrsquoImpero assunse caratteristiche + simili a oggi
bull Si teneva ad invecchiare in soffitta (come il Madeira) oppure al sole (Banjuls)
bull Il Falerno invecchiava 10 anni il Pompejano anche 25
bull Dovevano quindi essere densi amari eccessivamente alcolici quasi sempre stravecchi e sempre diluiti con acqua o neve in estate Bacco in un affresco pompeiano
Usi e costumi
bull Produttori e commercianti ricorrevano spesso alle sofisticazioni
bull Si aggiungeva al vino cenere sale scaglie di ostriche tritate e persino acqua di mare Questi additivi dovevano avere lo scopo di garantire la conservazione
bull Marziale parla di un mercante che al vino (grossolano) di Sorrento mescolava gli avanzi di vini pregiati di Palermo ottenendo un prodotto di qualitagrave discutibile ma di sicuro guadagno
bull In genere preferivano bere il vino freddo mentre quelli che si servivano nei pranzi venivano sottoposti ad una filtrazione usando un panno di lino in cui si poneva della neve rendendoli freschi ma anche indebolendoli e falsandone quindi il sapore originale
Quanto costava
bull Fiorente era il commercio del vino
bull Nelle cittagrave romane troviamo ndash le mensae vinariae (vendite di vino al
minuto)
ndash le tabernae vinarie (botteghe da vino)
ndash i thermopolium (attuale bar)
bull Una lapide del 300dC riporta il costo del vino 10 lire al litro per il vino comune da pasto e 30 lire per il Falernum
bull Ma da scritti antichi risulta che Trimalcione pagograve per un Falernum invecchiato 100 anni la somma di circa quattro-cinquemila lire il litro
Un banchetto romano
Chi beveva
bull Naturalmente solo i patrizi potevano bere durante i pasti adagiati sui triclini
bull + raro fuori pasto tranne che per bere alla salute degli amici
bull Si usava bere tante coppe quante le lettere del nome della ragazza amata
bull E con una coppa di vino si cancellavano le preoccupazioni triclinio
Terminologia vinaria
bull calcatorium dove le uve venivano schiacciate
bull lixivium il mosto vergine
bull calcatores quelli che fanno la pigiatura
bull laquo circumsitum raquo il vino dellrsquoultima spremitura
bull dolium recipiente che contiene il mosto
bull aphoteca la soffitta dove stagionava il vino
bull tabulatum luogo fresco dove si portavano i vini stagionati
bull simpulum mestolo per versare il vino nei bicchieri
bull pagravetera ampio e basso vaso
bull laquo phiala una coppa larga simile al kantharos greco il contenitore piugrave usato
bull Arbiter Bibendi raquo colui che decideva la quantitagrave drsquoacqua da aggiungere al vino
Oggettistica
Dolium romano che poteva
contenere fino a 1200 litri di mosto
Patera
Simpulum Phiala
Come si conservava
bull Non si faceva uso del
vetro
bull Come i Greci
usavano le anfore di
terracotta conservate
spesso in cantine
bull In Gallia si usavano
giagrave piccole botti di
legno da 35 litri
Anfore romane
La cantina romana del console Scaurus
II sec ac
bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino
bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino
bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale
bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino
bull le anfore troppo panciute erano proibite
Il vino e il Cristianesimo
bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano
bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino
bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati
Verso il Medioevo
bull Il Cristianesimo va visto quindi
come continuatore della cultura
materiale romana e come mezzo
per unrsquoulteriore diffusione del
vino in Europa
bull I primi monaci del IV-V sec
portavano sempre nei nuovi
monasteri che fondavano la
cultura della vite
bull Grazie a loro il vino sopravvisse
al periodo + oscuro il Medioevo
e per concluderehellip
bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da
Roma allrsquoetagrave moderna
Bibliografia
bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969
bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989
bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999
bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications
of the ldquoCassa di Risparmio di Verona
bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105
bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991
bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori
bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis
bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione
bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart
bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano
bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari
bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano
COLUMELLA De Re rustica
PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV
VARRONE Res Rusticae I-II
VIRGILIO Georgiche II ndash III
MARZIALE Epigrammi
ORAZIO Odi
OMERO Odissea
Siti interessanti
sulla storia del vino
bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione
bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml
bull httpwwwvinilazioorg
bull httpwwwtaccuinistoriciit
bull httpwwwwikipediait
bull httpwwwtibursuperbumititanoteromaniVinoRomanihtm
bull httpwwwsardinewsit
bull httpwwwwinezoneit
bull httpwwwdiwinetastecom
bull wwwvinoinreteit
bull httpwwwliceoberchetitricerchesimposioindexhtm
bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml
bull httpwwwsottocopertanet
La lavorazione del vino in Grecia
bull Dopo la pigiatura il mosto veniva travasato in giare rivestite allinterno con la pece e qui fatto bollire fino a ridurlo circa della metagrave
bull Le giare venivano chiuse con uno strato di olio
bull Molti interventi venivano fatti per migliorare il corpo del vino per facilitare la stagionatura e per rafforzarne il sapore
1 Veniva aggiunta la resina oppure venivano fatti degli infusi con i rami di pino e di cipresso
2 potevano essere aggiunti anche mandorle amare zafferano trifoglio succo di mirtilli schiacciati o di sambuco
3 Per chiarificare il vino i Greci polverizzavano gusci di lumache e conchiglie cristalli di sale ghiande noccioli di oliva o aggiungevano pece
4 Talvolta immergevano nel mosto una torcia accesa o un ferro incandescente
Il vino greco
bull Sicuramente aveva un gusto
assai diverso da oggi
bull Si preferiva il vino molto
dolce prodotto con uva
appassita
bull Spesso la dolcezza veniva
concentrata mediante
lebollizione che riduceva la
quantitagrave dacqua
bull Per la conservazione si
usava la resina (Retsina) Un satiro ed un fauno stanno preparando la
mistura di vino ed acqua
Le coppe da vino bull La kylix egrave una coppa in ceramica
dellantica Grecia utilizzata per bere il vino
bull Raggiunse il massimo della diffusione a partire dalla fine del VI secolo fino al IV secolo quando il kantharos divenne la coppa da vino piugrave diffusa
Un giovane si accinge a riempire di
vino la sua Kylix 490 ac
Kantharos attico del 420 ac
Il simposio
bull Il vino anche in Grecia aveva carattere divino in quanto dono di Dioniso agli uomini
bull Il suo consumo doveva sottostare ad alcune regole che lo rendevano un vero e proprio rituale posto sotto il controllo del dio
bull La regola principale era che non si doveva mai bere da soli ma in gruppo nel Simposio
bull Tale cerimonia si diffuse anche in Italia e la sua popolaritagrave rimase intatta per secoli
bull Il vino veniva mescolato ad acqua ed era contenuto nel cratere al centro della sala
bull Il compito della diluizione spettava al simposiarcache guidava anche la conversazione
bull Il proverbio in vino veritas egrave attribuito al poeta Alceo e si riferiva allazione liberatrice del vino che agevola la comunicazione
Il Kottabos
bull Il Kogravettabos o Cottabo era un gioco molto diffuso
bull Consisteva nello scagliare le ultime gocce di vino rimaste nella tazza per colpire dei piattelli collocati su unasta
bull I piattelli erano posati in equilibrio precario e con la goccia bisognava farli cadere
bull Significato augurale
La bevanda di Dioniso
bull Il vino era anche una bevanda
sacra e le si dedicavano versi e
poemi (Omero)
bull La mitologia greca riconosceva
anche un dio del vino Dioniso
(Bacco a Roma Fufluns fra gli
Etruschi)
bull Liniziazione al culto di questa
divinitagrave prevedeva bere del vino e
in suo onore si celebravano le
cosiddette ldquoorge dionisiacherdquo Nascita di Dioniso
dalla coscia di Zeus
Dioniso
bull Sembra che Dionisio fu rapito dai pirati etruschi mentre viaggiava verso lrsquoItalia
bull Egli dimostrograve la sua divinitagrave miracolosa facendo nascere e arrampicare una vite sullrsquoalbero della nave
bull Poi trasformograve i pirati in delfini Un pittore raffigurograve la scena nel 550 aC
I satiri
bull Questa anfora del 540 aC fu decorata da Amasi di Atene mostra dei Satiri impegnati nella vendemmia Un satiro raccoglie lrsquouva un altro la pigia in un tino dal quale il mosto cola direttamente in un recipiente interrato dove avverragrave la fermentazione altri tre si occupano della cantina
Il poeta Alceo
bull Spesso compare il vino nelle sue poesie In un frammento descrive un gelido scenario invernale che viene addolcito dallatmosfera intima del simposio
bull In altri versi invita a bere senza moderazione
bull Il vino garantiva la veritagrave dei pensieri in cui si rivelava la sinceritagrave dellamico
bull E il brindisi doveva sottolineare i rari momenti di felicitagrave come la morte del tiranno
(a sin) il poeta Alceo
(sotto) Coppa a figure
rosse di Epegraveleios Ca
510 aC un
personaggio imberbe
mischia il vino con
lacqua con uno
skyphos
Il vino e i filosofi greci
bull Per (Socrate) Platone il vino egrave la giusta premessa alla meditazione filosofica percheacute consente di portare alla luce la veritagrave nascosta
bull Aristotele ha una posizione opposta il vino annebbia il ragionamento ed egrave unrsquoaggravante di eventuali reati
bull Pertanto consiglia di bollire il vino per alleggerirlo dellrsquoalcool e predica la necessitagrave della giusta misura
bull Con Plutarco il giudizio sul vino si fa ancora + severo rifiuta il vino se vuoi essere un filosofo
Il vino in Magna Grecia
bull I Greci giunti nellrsquoItalia meridionale la chiamarono Enotria dal nome dei pali che sostengono la vite
bull Ciograve dimostra che la vite era giagrave presente
bull In Sicilia fu portata infatti dai Fenici 2000 anni ac e vi introdussero anche nuovi modi di vinificazione
bull In tutta la Magna Grecia la vite si espanse velocemente addirittura a Sibari i Greci costruirono un enodotto che convogliava il vino fino al porto
Il Vino in Nord Italia
bull Il vino si era diffuso dopo lrsquoVIII sec anche al nord grazie ad un clima + mite
bull Ritrovamento di vinaccioli
bull In Veneto si sono ritrovate delle situle sorta di vasi vinari in bronzo o in terracotta
bull Si producevano tutti i tipi di vino bianco rosso secco
abboccato leggero pesantehellip e molto dipendeva dai metodi
di coltivazione
I grandi vini italici venivano da piante ad alto fusto
Gli Etruschi
bull Il salto di qualitagrave del vino
italico lo si deve perograve agli
Etruschi
bull Ersquo certo che dalla Toscana
esportarono viti e tecniche
in tutta lrsquoItalia del Nord tra
cui lrsquoalberata la vite che
cresce fino a 15 m legata ad
un albero tutore
bull Anche il nebbiolo
piemontese egrave originario da
innesti etruschi
Le due culture
bull Confine culturale tra le zone a viticoltura di ispirazione greca e quella etrusca
bull Al Sud vitigni pregiati di origine orientale con forme di allevamento a basso ceppo e potatura corta
bull Al centro-nord la vite allevata su tutore vivo con la potatura lunga
Vite greca
Alberata etrusca e
(sotto) a pergola
Il vino etrusco
bull Numerosi erano i vitigni degli Etruschi
ndash Sopina Etesiaca Talponaecchellip tutte elencate da Plinio il Vecchio e che oggi sono scomparse
bull Preparazione
ndash Il primo mosto veniva in genere consumato subito
ndash il restante veniva versato in contenitori di terracotta con le pareti interne coperte di pece o di resina
ndash Il liquido veniva lasciato riposare schiumato per sei mesi
ndash a primavera veniva filtrato e versato nelle anfore
ndash Il liquido cosigrave ottenuto veniva mescolato allinterno di crateri con acqua e miele e travasato nelle coppe dei commensali
La Toscana
bull La vite forse era giagrave presente
prima degli Etruschi e non fu
quindi portata dai Fenici
bull Gli E ldquolrsquoaddomesticaronordquo
bull Col vino si onoravano i
morti insieme alla danza e ai
flauti
bull Numerose le pratiche
religiose in onore di
Fufluns (Bacco) dio del
vino
Danze e libagioni in onore di Fufluns
La societagrave etrusca
bull Sugli affreschi etruschi si vedono coppie che brindano e su un vaso ritrovato a Chiusi egrave possibile vedere una donna che porge un Cagraventaro a due uomini seduti
bull Contrariamente a quanto avverragrave presso i Romani (il re Numa Pompilio pur essendo un produttore di vino vieteragrave alle donne di bere durante le libagioni) le donne etrusche godevano di enorme libertagrave bevevano vino e partecipavano ai banchetti conviviali adagiate sui klinai accanto al loro uomo
bull Il vino etrusco era particolarmente apprezzato e fu cantato da molti poeti latini Affresco della tomba dei Lepidi
Tarquinia
Cagraventaro
etrusco
I commerci
bull Il commercio del vino fu molto importante specie tra il 625 e il 475 aC Lo si usava come moneta di scambio per ottenere materie prime (metalli sale schiavi)
bull I commerci avvenivano in gran parte via mare
bull Appassionati del vino etrusco furono i Celti gli antichi abitatori della Gallia meridionale
bull Fiorente fu il commercio con loro come egrave testimoniato dal numeroso materiale etrusco rinvenuto nelle tombe celtiche
bull Nei banchetti i principi celti utilizzavano lo stesso vasellame da vino che si usava in Etruria
Le 3 fasi del commercio
bull Fase a colonizzazione fenicia e micenea commercio del vino per utilizzi elitari e religiosi
bull Fase b espansione commerciale greca dei secoli VII e VI aC soprattutto provenienti dalla costa asiatica da Samo e da Focea
bull Fase c Si diffonde in Occidente anche grazie agli Etruschi il mito del vino come testimoniano i simposi dedicati soprattutto a Dioniso
Roma
bull Fin dai primi contatti con gli
Etruschi e ancor piugrave dopo la
conquista del 351 ac i Romani
cominciarono ad apprendere la
vinificazione
bull Col passar del tempo la qualitagrave
assunse livelli molto elevati
bull In etagrave imperiale le tecniche e le viti vennero esportate in
tutti i territori conquistati anche in Britannia specie lungo i
corsi dei fiumi
Trasporto di birra e vino Stele
funeraria romana I secdC
La diffusione della vite nel 100dc
La cultura vinicola
bull Venne favorita anche da unampia letteratura
ndash Marco Porcio Catone De agricoltura raquo
ndash Marco Terenzio Varrone Res rusticaelaquo
ndash Plinio il Vecchio laquo Naturalis Historia raquo dedica capitoli interi alla potatura delle viti alla concimazione alle malattie e alle numerazioni delle qualitagrave dei vitigni
ndash Lucio Moderato Columella De re rustica in cui sono esposti anche concetti biologici e direttive tecniche ancora oggi considerati validi ed efficaci
ndash Grandi poeti come Virgilio Tibullo Ovidio Marziale Catullo Giovenale e Orazio
I vitigni
bull Notevole patrimonio varietale
bull Vitigni da tavola e da vino
bull Questi erano distinti in tre classi
a seconda della qualitagrave
bull Plinio distingue tra circa 80 vini
di alta qualitagrave destinati alla
nobiltagrave e un centinaio di vini di
media e bassa qualitagrave destinati
per lo piugrave alla plebe
I migliori vini
a) Raeticum
b) Albanum
c) Caecubum
d) Falernum
e) Pompejanum
f) Mamertinum
bull Alcuni richiedevano lunghi invecchiamenti come lrsquoOpimiam bevuto dopo 125 anni
a
b c
d e
f
Il Falernum
bull Marziale scrive un catalogo di vini ben
assortito e di grande valore documentario
bull Fra tutti primeggia il Falerno il re dei
vini rosso e passito addolcito col miele e
sempre molto invecchiato
bull Viene invece ripudiata e definita rozza la
pratica di bere vino schietto
Comrsquoera il vino romano
bull Sempre diverso dal nostro
bull Solo nellrsquoultimo secolo dellrsquoImpero assunse caratteristiche + simili a oggi
bull Si teneva ad invecchiare in soffitta (come il Madeira) oppure al sole (Banjuls)
bull Il Falerno invecchiava 10 anni il Pompejano anche 25
bull Dovevano quindi essere densi amari eccessivamente alcolici quasi sempre stravecchi e sempre diluiti con acqua o neve in estate Bacco in un affresco pompeiano
Usi e costumi
bull Produttori e commercianti ricorrevano spesso alle sofisticazioni
bull Si aggiungeva al vino cenere sale scaglie di ostriche tritate e persino acqua di mare Questi additivi dovevano avere lo scopo di garantire la conservazione
bull Marziale parla di un mercante che al vino (grossolano) di Sorrento mescolava gli avanzi di vini pregiati di Palermo ottenendo un prodotto di qualitagrave discutibile ma di sicuro guadagno
bull In genere preferivano bere il vino freddo mentre quelli che si servivano nei pranzi venivano sottoposti ad una filtrazione usando un panno di lino in cui si poneva della neve rendendoli freschi ma anche indebolendoli e falsandone quindi il sapore originale
Quanto costava
bull Fiorente era il commercio del vino
bull Nelle cittagrave romane troviamo ndash le mensae vinariae (vendite di vino al
minuto)
ndash le tabernae vinarie (botteghe da vino)
ndash i thermopolium (attuale bar)
bull Una lapide del 300dC riporta il costo del vino 10 lire al litro per il vino comune da pasto e 30 lire per il Falernum
bull Ma da scritti antichi risulta che Trimalcione pagograve per un Falernum invecchiato 100 anni la somma di circa quattro-cinquemila lire il litro
Un banchetto romano
Chi beveva
bull Naturalmente solo i patrizi potevano bere durante i pasti adagiati sui triclini
bull + raro fuori pasto tranne che per bere alla salute degli amici
bull Si usava bere tante coppe quante le lettere del nome della ragazza amata
bull E con una coppa di vino si cancellavano le preoccupazioni triclinio
Terminologia vinaria
bull calcatorium dove le uve venivano schiacciate
bull lixivium il mosto vergine
bull calcatores quelli che fanno la pigiatura
bull laquo circumsitum raquo il vino dellrsquoultima spremitura
bull dolium recipiente che contiene il mosto
bull aphoteca la soffitta dove stagionava il vino
bull tabulatum luogo fresco dove si portavano i vini stagionati
bull simpulum mestolo per versare il vino nei bicchieri
bull pagravetera ampio e basso vaso
bull laquo phiala una coppa larga simile al kantharos greco il contenitore piugrave usato
bull Arbiter Bibendi raquo colui che decideva la quantitagrave drsquoacqua da aggiungere al vino
Oggettistica
Dolium romano che poteva
contenere fino a 1200 litri di mosto
Patera
Simpulum Phiala
Come si conservava
bull Non si faceva uso del
vetro
bull Come i Greci
usavano le anfore di
terracotta conservate
spesso in cantine
bull In Gallia si usavano
giagrave piccole botti di
legno da 35 litri
Anfore romane
La cantina romana del console Scaurus
II sec ac
bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino
bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino
bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale
bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino
bull le anfore troppo panciute erano proibite
Il vino e il Cristianesimo
bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano
bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino
bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati
Verso il Medioevo
bull Il Cristianesimo va visto quindi
come continuatore della cultura
materiale romana e come mezzo
per unrsquoulteriore diffusione del
vino in Europa
bull I primi monaci del IV-V sec
portavano sempre nei nuovi
monasteri che fondavano la
cultura della vite
bull Grazie a loro il vino sopravvisse
al periodo + oscuro il Medioevo
e per concluderehellip
bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da
Roma allrsquoetagrave moderna
Bibliografia
bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969
bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989
bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999
bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications
of the ldquoCassa di Risparmio di Verona
bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105
bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991
bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori
bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis
bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione
bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart
bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano
bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari
bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano
COLUMELLA De Re rustica
PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV
VARRONE Res Rusticae I-II
VIRGILIO Georgiche II ndash III
MARZIALE Epigrammi
ORAZIO Odi
OMERO Odissea
Siti interessanti
sulla storia del vino
bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione
bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml
bull httpwwwvinilazioorg
bull httpwwwtaccuinistoriciit
bull httpwwwwikipediait
bull httpwwwtibursuperbumititanoteromaniVinoRomanihtm
bull httpwwwsardinewsit
bull httpwwwwinezoneit
bull httpwwwdiwinetastecom
bull wwwvinoinreteit
bull httpwwwliceoberchetitricerchesimposioindexhtm
bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml
bull httpwwwsottocopertanet
Il vino greco
bull Sicuramente aveva un gusto
assai diverso da oggi
bull Si preferiva il vino molto
dolce prodotto con uva
appassita
bull Spesso la dolcezza veniva
concentrata mediante
lebollizione che riduceva la
quantitagrave dacqua
bull Per la conservazione si
usava la resina (Retsina) Un satiro ed un fauno stanno preparando la
mistura di vino ed acqua
Le coppe da vino bull La kylix egrave una coppa in ceramica
dellantica Grecia utilizzata per bere il vino
bull Raggiunse il massimo della diffusione a partire dalla fine del VI secolo fino al IV secolo quando il kantharos divenne la coppa da vino piugrave diffusa
Un giovane si accinge a riempire di
vino la sua Kylix 490 ac
Kantharos attico del 420 ac
Il simposio
bull Il vino anche in Grecia aveva carattere divino in quanto dono di Dioniso agli uomini
bull Il suo consumo doveva sottostare ad alcune regole che lo rendevano un vero e proprio rituale posto sotto il controllo del dio
bull La regola principale era che non si doveva mai bere da soli ma in gruppo nel Simposio
bull Tale cerimonia si diffuse anche in Italia e la sua popolaritagrave rimase intatta per secoli
bull Il vino veniva mescolato ad acqua ed era contenuto nel cratere al centro della sala
bull Il compito della diluizione spettava al simposiarcache guidava anche la conversazione
bull Il proverbio in vino veritas egrave attribuito al poeta Alceo e si riferiva allazione liberatrice del vino che agevola la comunicazione
Il Kottabos
bull Il Kogravettabos o Cottabo era un gioco molto diffuso
bull Consisteva nello scagliare le ultime gocce di vino rimaste nella tazza per colpire dei piattelli collocati su unasta
bull I piattelli erano posati in equilibrio precario e con la goccia bisognava farli cadere
bull Significato augurale
La bevanda di Dioniso
bull Il vino era anche una bevanda
sacra e le si dedicavano versi e
poemi (Omero)
bull La mitologia greca riconosceva
anche un dio del vino Dioniso
(Bacco a Roma Fufluns fra gli
Etruschi)
bull Liniziazione al culto di questa
divinitagrave prevedeva bere del vino e
in suo onore si celebravano le
cosiddette ldquoorge dionisiacherdquo Nascita di Dioniso
dalla coscia di Zeus
Dioniso
bull Sembra che Dionisio fu rapito dai pirati etruschi mentre viaggiava verso lrsquoItalia
bull Egli dimostrograve la sua divinitagrave miracolosa facendo nascere e arrampicare una vite sullrsquoalbero della nave
bull Poi trasformograve i pirati in delfini Un pittore raffigurograve la scena nel 550 aC
I satiri
bull Questa anfora del 540 aC fu decorata da Amasi di Atene mostra dei Satiri impegnati nella vendemmia Un satiro raccoglie lrsquouva un altro la pigia in un tino dal quale il mosto cola direttamente in un recipiente interrato dove avverragrave la fermentazione altri tre si occupano della cantina
Il poeta Alceo
bull Spesso compare il vino nelle sue poesie In un frammento descrive un gelido scenario invernale che viene addolcito dallatmosfera intima del simposio
bull In altri versi invita a bere senza moderazione
bull Il vino garantiva la veritagrave dei pensieri in cui si rivelava la sinceritagrave dellamico
bull E il brindisi doveva sottolineare i rari momenti di felicitagrave come la morte del tiranno
(a sin) il poeta Alceo
(sotto) Coppa a figure
rosse di Epegraveleios Ca
510 aC un
personaggio imberbe
mischia il vino con
lacqua con uno
skyphos
Il vino e i filosofi greci
bull Per (Socrate) Platone il vino egrave la giusta premessa alla meditazione filosofica percheacute consente di portare alla luce la veritagrave nascosta
bull Aristotele ha una posizione opposta il vino annebbia il ragionamento ed egrave unrsquoaggravante di eventuali reati
bull Pertanto consiglia di bollire il vino per alleggerirlo dellrsquoalcool e predica la necessitagrave della giusta misura
bull Con Plutarco il giudizio sul vino si fa ancora + severo rifiuta il vino se vuoi essere un filosofo
Il vino in Magna Grecia
bull I Greci giunti nellrsquoItalia meridionale la chiamarono Enotria dal nome dei pali che sostengono la vite
bull Ciograve dimostra che la vite era giagrave presente
bull In Sicilia fu portata infatti dai Fenici 2000 anni ac e vi introdussero anche nuovi modi di vinificazione
bull In tutta la Magna Grecia la vite si espanse velocemente addirittura a Sibari i Greci costruirono un enodotto che convogliava il vino fino al porto
Il Vino in Nord Italia
bull Il vino si era diffuso dopo lrsquoVIII sec anche al nord grazie ad un clima + mite
bull Ritrovamento di vinaccioli
bull In Veneto si sono ritrovate delle situle sorta di vasi vinari in bronzo o in terracotta
bull Si producevano tutti i tipi di vino bianco rosso secco
abboccato leggero pesantehellip e molto dipendeva dai metodi
di coltivazione
I grandi vini italici venivano da piante ad alto fusto
Gli Etruschi
bull Il salto di qualitagrave del vino
italico lo si deve perograve agli
Etruschi
bull Ersquo certo che dalla Toscana
esportarono viti e tecniche
in tutta lrsquoItalia del Nord tra
cui lrsquoalberata la vite che
cresce fino a 15 m legata ad
un albero tutore
bull Anche il nebbiolo
piemontese egrave originario da
innesti etruschi
Le due culture
bull Confine culturale tra le zone a viticoltura di ispirazione greca e quella etrusca
bull Al Sud vitigni pregiati di origine orientale con forme di allevamento a basso ceppo e potatura corta
bull Al centro-nord la vite allevata su tutore vivo con la potatura lunga
Vite greca
Alberata etrusca e
(sotto) a pergola
Il vino etrusco
bull Numerosi erano i vitigni degli Etruschi
ndash Sopina Etesiaca Talponaecchellip tutte elencate da Plinio il Vecchio e che oggi sono scomparse
bull Preparazione
ndash Il primo mosto veniva in genere consumato subito
ndash il restante veniva versato in contenitori di terracotta con le pareti interne coperte di pece o di resina
ndash Il liquido veniva lasciato riposare schiumato per sei mesi
ndash a primavera veniva filtrato e versato nelle anfore
ndash Il liquido cosigrave ottenuto veniva mescolato allinterno di crateri con acqua e miele e travasato nelle coppe dei commensali
La Toscana
bull La vite forse era giagrave presente
prima degli Etruschi e non fu
quindi portata dai Fenici
bull Gli E ldquolrsquoaddomesticaronordquo
bull Col vino si onoravano i
morti insieme alla danza e ai
flauti
bull Numerose le pratiche
religiose in onore di
Fufluns (Bacco) dio del
vino
Danze e libagioni in onore di Fufluns
La societagrave etrusca
bull Sugli affreschi etruschi si vedono coppie che brindano e su un vaso ritrovato a Chiusi egrave possibile vedere una donna che porge un Cagraventaro a due uomini seduti
bull Contrariamente a quanto avverragrave presso i Romani (il re Numa Pompilio pur essendo un produttore di vino vieteragrave alle donne di bere durante le libagioni) le donne etrusche godevano di enorme libertagrave bevevano vino e partecipavano ai banchetti conviviali adagiate sui klinai accanto al loro uomo
bull Il vino etrusco era particolarmente apprezzato e fu cantato da molti poeti latini Affresco della tomba dei Lepidi
Tarquinia
Cagraventaro
etrusco
I commerci
bull Il commercio del vino fu molto importante specie tra il 625 e il 475 aC Lo si usava come moneta di scambio per ottenere materie prime (metalli sale schiavi)
bull I commerci avvenivano in gran parte via mare
bull Appassionati del vino etrusco furono i Celti gli antichi abitatori della Gallia meridionale
bull Fiorente fu il commercio con loro come egrave testimoniato dal numeroso materiale etrusco rinvenuto nelle tombe celtiche
bull Nei banchetti i principi celti utilizzavano lo stesso vasellame da vino che si usava in Etruria
Le 3 fasi del commercio
bull Fase a colonizzazione fenicia e micenea commercio del vino per utilizzi elitari e religiosi
bull Fase b espansione commerciale greca dei secoli VII e VI aC soprattutto provenienti dalla costa asiatica da Samo e da Focea
bull Fase c Si diffonde in Occidente anche grazie agli Etruschi il mito del vino come testimoniano i simposi dedicati soprattutto a Dioniso
Roma
bull Fin dai primi contatti con gli
Etruschi e ancor piugrave dopo la
conquista del 351 ac i Romani
cominciarono ad apprendere la
vinificazione
bull Col passar del tempo la qualitagrave
assunse livelli molto elevati
bull In etagrave imperiale le tecniche e le viti vennero esportate in
tutti i territori conquistati anche in Britannia specie lungo i
corsi dei fiumi
Trasporto di birra e vino Stele
funeraria romana I secdC
La diffusione della vite nel 100dc
La cultura vinicola
bull Venne favorita anche da unampia letteratura
ndash Marco Porcio Catone De agricoltura raquo
ndash Marco Terenzio Varrone Res rusticaelaquo
ndash Plinio il Vecchio laquo Naturalis Historia raquo dedica capitoli interi alla potatura delle viti alla concimazione alle malattie e alle numerazioni delle qualitagrave dei vitigni
ndash Lucio Moderato Columella De re rustica in cui sono esposti anche concetti biologici e direttive tecniche ancora oggi considerati validi ed efficaci
ndash Grandi poeti come Virgilio Tibullo Ovidio Marziale Catullo Giovenale e Orazio
I vitigni
bull Notevole patrimonio varietale
bull Vitigni da tavola e da vino
bull Questi erano distinti in tre classi
a seconda della qualitagrave
bull Plinio distingue tra circa 80 vini
di alta qualitagrave destinati alla
nobiltagrave e un centinaio di vini di
media e bassa qualitagrave destinati
per lo piugrave alla plebe
I migliori vini
a) Raeticum
b) Albanum
c) Caecubum
d) Falernum
e) Pompejanum
f) Mamertinum
bull Alcuni richiedevano lunghi invecchiamenti come lrsquoOpimiam bevuto dopo 125 anni
a
b c
d e
f
Il Falernum
bull Marziale scrive un catalogo di vini ben
assortito e di grande valore documentario
bull Fra tutti primeggia il Falerno il re dei
vini rosso e passito addolcito col miele e
sempre molto invecchiato
bull Viene invece ripudiata e definita rozza la
pratica di bere vino schietto
Comrsquoera il vino romano
bull Sempre diverso dal nostro
bull Solo nellrsquoultimo secolo dellrsquoImpero assunse caratteristiche + simili a oggi
bull Si teneva ad invecchiare in soffitta (come il Madeira) oppure al sole (Banjuls)
bull Il Falerno invecchiava 10 anni il Pompejano anche 25
bull Dovevano quindi essere densi amari eccessivamente alcolici quasi sempre stravecchi e sempre diluiti con acqua o neve in estate Bacco in un affresco pompeiano
Usi e costumi
bull Produttori e commercianti ricorrevano spesso alle sofisticazioni
bull Si aggiungeva al vino cenere sale scaglie di ostriche tritate e persino acqua di mare Questi additivi dovevano avere lo scopo di garantire la conservazione
bull Marziale parla di un mercante che al vino (grossolano) di Sorrento mescolava gli avanzi di vini pregiati di Palermo ottenendo un prodotto di qualitagrave discutibile ma di sicuro guadagno
bull In genere preferivano bere il vino freddo mentre quelli che si servivano nei pranzi venivano sottoposti ad una filtrazione usando un panno di lino in cui si poneva della neve rendendoli freschi ma anche indebolendoli e falsandone quindi il sapore originale
Quanto costava
bull Fiorente era il commercio del vino
bull Nelle cittagrave romane troviamo ndash le mensae vinariae (vendite di vino al
minuto)
ndash le tabernae vinarie (botteghe da vino)
ndash i thermopolium (attuale bar)
bull Una lapide del 300dC riporta il costo del vino 10 lire al litro per il vino comune da pasto e 30 lire per il Falernum
bull Ma da scritti antichi risulta che Trimalcione pagograve per un Falernum invecchiato 100 anni la somma di circa quattro-cinquemila lire il litro
Un banchetto romano
Chi beveva
bull Naturalmente solo i patrizi potevano bere durante i pasti adagiati sui triclini
bull + raro fuori pasto tranne che per bere alla salute degli amici
bull Si usava bere tante coppe quante le lettere del nome della ragazza amata
bull E con una coppa di vino si cancellavano le preoccupazioni triclinio
Terminologia vinaria
bull calcatorium dove le uve venivano schiacciate
bull lixivium il mosto vergine
bull calcatores quelli che fanno la pigiatura
bull laquo circumsitum raquo il vino dellrsquoultima spremitura
bull dolium recipiente che contiene il mosto
bull aphoteca la soffitta dove stagionava il vino
bull tabulatum luogo fresco dove si portavano i vini stagionati
bull simpulum mestolo per versare il vino nei bicchieri
bull pagravetera ampio e basso vaso
bull laquo phiala una coppa larga simile al kantharos greco il contenitore piugrave usato
bull Arbiter Bibendi raquo colui che decideva la quantitagrave drsquoacqua da aggiungere al vino
Oggettistica
Dolium romano che poteva
contenere fino a 1200 litri di mosto
Patera
Simpulum Phiala
Come si conservava
bull Non si faceva uso del
vetro
bull Come i Greci
usavano le anfore di
terracotta conservate
spesso in cantine
bull In Gallia si usavano
giagrave piccole botti di
legno da 35 litri
Anfore romane
La cantina romana del console Scaurus
II sec ac
bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino
bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino
bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale
bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino
bull le anfore troppo panciute erano proibite
Il vino e il Cristianesimo
bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano
bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino
bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati
Verso il Medioevo
bull Il Cristianesimo va visto quindi
come continuatore della cultura
materiale romana e come mezzo
per unrsquoulteriore diffusione del
vino in Europa
bull I primi monaci del IV-V sec
portavano sempre nei nuovi
monasteri che fondavano la
cultura della vite
bull Grazie a loro il vino sopravvisse
al periodo + oscuro il Medioevo
e per concluderehellip
bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da
Roma allrsquoetagrave moderna
Bibliografia
bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969
bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989
bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999
bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications
of the ldquoCassa di Risparmio di Verona
bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105
bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991
bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori
bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis
bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione
bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart
bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano
bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari
bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano
COLUMELLA De Re rustica
PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV
VARRONE Res Rusticae I-II
VIRGILIO Georgiche II ndash III
MARZIALE Epigrammi
ORAZIO Odi
OMERO Odissea
Siti interessanti
sulla storia del vino
bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione
bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml
bull httpwwwvinilazioorg
bull httpwwwtaccuinistoriciit
bull httpwwwwikipediait
bull httpwwwtibursuperbumititanoteromaniVinoRomanihtm
bull httpwwwsardinewsit
bull httpwwwwinezoneit
bull httpwwwdiwinetastecom
bull wwwvinoinreteit
bull httpwwwliceoberchetitricerchesimposioindexhtm
bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml
bull httpwwwsottocopertanet
Le coppe da vino bull La kylix egrave una coppa in ceramica
dellantica Grecia utilizzata per bere il vino
bull Raggiunse il massimo della diffusione a partire dalla fine del VI secolo fino al IV secolo quando il kantharos divenne la coppa da vino piugrave diffusa
Un giovane si accinge a riempire di
vino la sua Kylix 490 ac
Kantharos attico del 420 ac
Il simposio
bull Il vino anche in Grecia aveva carattere divino in quanto dono di Dioniso agli uomini
bull Il suo consumo doveva sottostare ad alcune regole che lo rendevano un vero e proprio rituale posto sotto il controllo del dio
bull La regola principale era che non si doveva mai bere da soli ma in gruppo nel Simposio
bull Tale cerimonia si diffuse anche in Italia e la sua popolaritagrave rimase intatta per secoli
bull Il vino veniva mescolato ad acqua ed era contenuto nel cratere al centro della sala
bull Il compito della diluizione spettava al simposiarcache guidava anche la conversazione
bull Il proverbio in vino veritas egrave attribuito al poeta Alceo e si riferiva allazione liberatrice del vino che agevola la comunicazione
Il Kottabos
bull Il Kogravettabos o Cottabo era un gioco molto diffuso
bull Consisteva nello scagliare le ultime gocce di vino rimaste nella tazza per colpire dei piattelli collocati su unasta
bull I piattelli erano posati in equilibrio precario e con la goccia bisognava farli cadere
bull Significato augurale
La bevanda di Dioniso
bull Il vino era anche una bevanda
sacra e le si dedicavano versi e
poemi (Omero)
bull La mitologia greca riconosceva
anche un dio del vino Dioniso
(Bacco a Roma Fufluns fra gli
Etruschi)
bull Liniziazione al culto di questa
divinitagrave prevedeva bere del vino e
in suo onore si celebravano le
cosiddette ldquoorge dionisiacherdquo Nascita di Dioniso
dalla coscia di Zeus
Dioniso
bull Sembra che Dionisio fu rapito dai pirati etruschi mentre viaggiava verso lrsquoItalia
bull Egli dimostrograve la sua divinitagrave miracolosa facendo nascere e arrampicare una vite sullrsquoalbero della nave
bull Poi trasformograve i pirati in delfini Un pittore raffigurograve la scena nel 550 aC
I satiri
bull Questa anfora del 540 aC fu decorata da Amasi di Atene mostra dei Satiri impegnati nella vendemmia Un satiro raccoglie lrsquouva un altro la pigia in un tino dal quale il mosto cola direttamente in un recipiente interrato dove avverragrave la fermentazione altri tre si occupano della cantina
Il poeta Alceo
bull Spesso compare il vino nelle sue poesie In un frammento descrive un gelido scenario invernale che viene addolcito dallatmosfera intima del simposio
bull In altri versi invita a bere senza moderazione
bull Il vino garantiva la veritagrave dei pensieri in cui si rivelava la sinceritagrave dellamico
bull E il brindisi doveva sottolineare i rari momenti di felicitagrave come la morte del tiranno
(a sin) il poeta Alceo
(sotto) Coppa a figure
rosse di Epegraveleios Ca
510 aC un
personaggio imberbe
mischia il vino con
lacqua con uno
skyphos
Il vino e i filosofi greci
bull Per (Socrate) Platone il vino egrave la giusta premessa alla meditazione filosofica percheacute consente di portare alla luce la veritagrave nascosta
bull Aristotele ha una posizione opposta il vino annebbia il ragionamento ed egrave unrsquoaggravante di eventuali reati
bull Pertanto consiglia di bollire il vino per alleggerirlo dellrsquoalcool e predica la necessitagrave della giusta misura
bull Con Plutarco il giudizio sul vino si fa ancora + severo rifiuta il vino se vuoi essere un filosofo
Il vino in Magna Grecia
bull I Greci giunti nellrsquoItalia meridionale la chiamarono Enotria dal nome dei pali che sostengono la vite
bull Ciograve dimostra che la vite era giagrave presente
bull In Sicilia fu portata infatti dai Fenici 2000 anni ac e vi introdussero anche nuovi modi di vinificazione
bull In tutta la Magna Grecia la vite si espanse velocemente addirittura a Sibari i Greci costruirono un enodotto che convogliava il vino fino al porto
Il Vino in Nord Italia
bull Il vino si era diffuso dopo lrsquoVIII sec anche al nord grazie ad un clima + mite
bull Ritrovamento di vinaccioli
bull In Veneto si sono ritrovate delle situle sorta di vasi vinari in bronzo o in terracotta
bull Si producevano tutti i tipi di vino bianco rosso secco
abboccato leggero pesantehellip e molto dipendeva dai metodi
di coltivazione
I grandi vini italici venivano da piante ad alto fusto
Gli Etruschi
bull Il salto di qualitagrave del vino
italico lo si deve perograve agli
Etruschi
bull Ersquo certo che dalla Toscana
esportarono viti e tecniche
in tutta lrsquoItalia del Nord tra
cui lrsquoalberata la vite che
cresce fino a 15 m legata ad
un albero tutore
bull Anche il nebbiolo
piemontese egrave originario da
innesti etruschi
Le due culture
bull Confine culturale tra le zone a viticoltura di ispirazione greca e quella etrusca
bull Al Sud vitigni pregiati di origine orientale con forme di allevamento a basso ceppo e potatura corta
bull Al centro-nord la vite allevata su tutore vivo con la potatura lunga
Vite greca
Alberata etrusca e
(sotto) a pergola
Il vino etrusco
bull Numerosi erano i vitigni degli Etruschi
ndash Sopina Etesiaca Talponaecchellip tutte elencate da Plinio il Vecchio e che oggi sono scomparse
bull Preparazione
ndash Il primo mosto veniva in genere consumato subito
ndash il restante veniva versato in contenitori di terracotta con le pareti interne coperte di pece o di resina
ndash Il liquido veniva lasciato riposare schiumato per sei mesi
ndash a primavera veniva filtrato e versato nelle anfore
ndash Il liquido cosigrave ottenuto veniva mescolato allinterno di crateri con acqua e miele e travasato nelle coppe dei commensali
La Toscana
bull La vite forse era giagrave presente
prima degli Etruschi e non fu
quindi portata dai Fenici
bull Gli E ldquolrsquoaddomesticaronordquo
bull Col vino si onoravano i
morti insieme alla danza e ai
flauti
bull Numerose le pratiche
religiose in onore di
Fufluns (Bacco) dio del
vino
Danze e libagioni in onore di Fufluns
La societagrave etrusca
bull Sugli affreschi etruschi si vedono coppie che brindano e su un vaso ritrovato a Chiusi egrave possibile vedere una donna che porge un Cagraventaro a due uomini seduti
bull Contrariamente a quanto avverragrave presso i Romani (il re Numa Pompilio pur essendo un produttore di vino vieteragrave alle donne di bere durante le libagioni) le donne etrusche godevano di enorme libertagrave bevevano vino e partecipavano ai banchetti conviviali adagiate sui klinai accanto al loro uomo
bull Il vino etrusco era particolarmente apprezzato e fu cantato da molti poeti latini Affresco della tomba dei Lepidi
Tarquinia
Cagraventaro
etrusco
I commerci
bull Il commercio del vino fu molto importante specie tra il 625 e il 475 aC Lo si usava come moneta di scambio per ottenere materie prime (metalli sale schiavi)
bull I commerci avvenivano in gran parte via mare
bull Appassionati del vino etrusco furono i Celti gli antichi abitatori della Gallia meridionale
bull Fiorente fu il commercio con loro come egrave testimoniato dal numeroso materiale etrusco rinvenuto nelle tombe celtiche
bull Nei banchetti i principi celti utilizzavano lo stesso vasellame da vino che si usava in Etruria
Le 3 fasi del commercio
bull Fase a colonizzazione fenicia e micenea commercio del vino per utilizzi elitari e religiosi
bull Fase b espansione commerciale greca dei secoli VII e VI aC soprattutto provenienti dalla costa asiatica da Samo e da Focea
bull Fase c Si diffonde in Occidente anche grazie agli Etruschi il mito del vino come testimoniano i simposi dedicati soprattutto a Dioniso
Roma
bull Fin dai primi contatti con gli
Etruschi e ancor piugrave dopo la
conquista del 351 ac i Romani
cominciarono ad apprendere la
vinificazione
bull Col passar del tempo la qualitagrave
assunse livelli molto elevati
bull In etagrave imperiale le tecniche e le viti vennero esportate in
tutti i territori conquistati anche in Britannia specie lungo i
corsi dei fiumi
Trasporto di birra e vino Stele
funeraria romana I secdC
La diffusione della vite nel 100dc
La cultura vinicola
bull Venne favorita anche da unampia letteratura
ndash Marco Porcio Catone De agricoltura raquo
ndash Marco Terenzio Varrone Res rusticaelaquo
ndash Plinio il Vecchio laquo Naturalis Historia raquo dedica capitoli interi alla potatura delle viti alla concimazione alle malattie e alle numerazioni delle qualitagrave dei vitigni
ndash Lucio Moderato Columella De re rustica in cui sono esposti anche concetti biologici e direttive tecniche ancora oggi considerati validi ed efficaci
ndash Grandi poeti come Virgilio Tibullo Ovidio Marziale Catullo Giovenale e Orazio
I vitigni
bull Notevole patrimonio varietale
bull Vitigni da tavola e da vino
bull Questi erano distinti in tre classi
a seconda della qualitagrave
bull Plinio distingue tra circa 80 vini
di alta qualitagrave destinati alla
nobiltagrave e un centinaio di vini di
media e bassa qualitagrave destinati
per lo piugrave alla plebe
I migliori vini
a) Raeticum
b) Albanum
c) Caecubum
d) Falernum
e) Pompejanum
f) Mamertinum
bull Alcuni richiedevano lunghi invecchiamenti come lrsquoOpimiam bevuto dopo 125 anni
a
b c
d e
f
Il Falernum
bull Marziale scrive un catalogo di vini ben
assortito e di grande valore documentario
bull Fra tutti primeggia il Falerno il re dei
vini rosso e passito addolcito col miele e
sempre molto invecchiato
bull Viene invece ripudiata e definita rozza la
pratica di bere vino schietto
Comrsquoera il vino romano
bull Sempre diverso dal nostro
bull Solo nellrsquoultimo secolo dellrsquoImpero assunse caratteristiche + simili a oggi
bull Si teneva ad invecchiare in soffitta (come il Madeira) oppure al sole (Banjuls)
bull Il Falerno invecchiava 10 anni il Pompejano anche 25
bull Dovevano quindi essere densi amari eccessivamente alcolici quasi sempre stravecchi e sempre diluiti con acqua o neve in estate Bacco in un affresco pompeiano
Usi e costumi
bull Produttori e commercianti ricorrevano spesso alle sofisticazioni
bull Si aggiungeva al vino cenere sale scaglie di ostriche tritate e persino acqua di mare Questi additivi dovevano avere lo scopo di garantire la conservazione
bull Marziale parla di un mercante che al vino (grossolano) di Sorrento mescolava gli avanzi di vini pregiati di Palermo ottenendo un prodotto di qualitagrave discutibile ma di sicuro guadagno
bull In genere preferivano bere il vino freddo mentre quelli che si servivano nei pranzi venivano sottoposti ad una filtrazione usando un panno di lino in cui si poneva della neve rendendoli freschi ma anche indebolendoli e falsandone quindi il sapore originale
Quanto costava
bull Fiorente era il commercio del vino
bull Nelle cittagrave romane troviamo ndash le mensae vinariae (vendite di vino al
minuto)
ndash le tabernae vinarie (botteghe da vino)
ndash i thermopolium (attuale bar)
bull Una lapide del 300dC riporta il costo del vino 10 lire al litro per il vino comune da pasto e 30 lire per il Falernum
bull Ma da scritti antichi risulta che Trimalcione pagograve per un Falernum invecchiato 100 anni la somma di circa quattro-cinquemila lire il litro
Un banchetto romano
Chi beveva
bull Naturalmente solo i patrizi potevano bere durante i pasti adagiati sui triclini
bull + raro fuori pasto tranne che per bere alla salute degli amici
bull Si usava bere tante coppe quante le lettere del nome della ragazza amata
bull E con una coppa di vino si cancellavano le preoccupazioni triclinio
Terminologia vinaria
bull calcatorium dove le uve venivano schiacciate
bull lixivium il mosto vergine
bull calcatores quelli che fanno la pigiatura
bull laquo circumsitum raquo il vino dellrsquoultima spremitura
bull dolium recipiente che contiene il mosto
bull aphoteca la soffitta dove stagionava il vino
bull tabulatum luogo fresco dove si portavano i vini stagionati
bull simpulum mestolo per versare il vino nei bicchieri
bull pagravetera ampio e basso vaso
bull laquo phiala una coppa larga simile al kantharos greco il contenitore piugrave usato
bull Arbiter Bibendi raquo colui che decideva la quantitagrave drsquoacqua da aggiungere al vino
Oggettistica
Dolium romano che poteva
contenere fino a 1200 litri di mosto
Patera
Simpulum Phiala
Come si conservava
bull Non si faceva uso del
vetro
bull Come i Greci
usavano le anfore di
terracotta conservate
spesso in cantine
bull In Gallia si usavano
giagrave piccole botti di
legno da 35 litri
Anfore romane
La cantina romana del console Scaurus
II sec ac
bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino
bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino
bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale
bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino
bull le anfore troppo panciute erano proibite
Il vino e il Cristianesimo
bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano
bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino
bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati
Verso il Medioevo
bull Il Cristianesimo va visto quindi
come continuatore della cultura
materiale romana e come mezzo
per unrsquoulteriore diffusione del
vino in Europa
bull I primi monaci del IV-V sec
portavano sempre nei nuovi
monasteri che fondavano la
cultura della vite
bull Grazie a loro il vino sopravvisse
al periodo + oscuro il Medioevo
e per concluderehellip
bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da
Roma allrsquoetagrave moderna
Bibliografia
bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969
bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989
bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999
bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications
of the ldquoCassa di Risparmio di Verona
bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105
bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991
bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori
bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis
bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione
bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart
bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano
bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari
bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano
COLUMELLA De Re rustica
PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV
VARRONE Res Rusticae I-II
VIRGILIO Georgiche II ndash III
MARZIALE Epigrammi
ORAZIO Odi
OMERO Odissea
Siti interessanti
sulla storia del vino
bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione
bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml
bull httpwwwvinilazioorg
bull httpwwwtaccuinistoriciit
bull httpwwwwikipediait
bull httpwwwtibursuperbumititanoteromaniVinoRomanihtm
bull httpwwwsardinewsit
bull httpwwwwinezoneit
bull httpwwwdiwinetastecom
bull wwwvinoinreteit
bull httpwwwliceoberchetitricerchesimposioindexhtm
bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml
bull httpwwwsottocopertanet
Il simposio
bull Il vino anche in Grecia aveva carattere divino in quanto dono di Dioniso agli uomini
bull Il suo consumo doveva sottostare ad alcune regole che lo rendevano un vero e proprio rituale posto sotto il controllo del dio
bull La regola principale era che non si doveva mai bere da soli ma in gruppo nel Simposio
bull Tale cerimonia si diffuse anche in Italia e la sua popolaritagrave rimase intatta per secoli
bull Il vino veniva mescolato ad acqua ed era contenuto nel cratere al centro della sala
bull Il compito della diluizione spettava al simposiarcache guidava anche la conversazione
bull Il proverbio in vino veritas egrave attribuito al poeta Alceo e si riferiva allazione liberatrice del vino che agevola la comunicazione
Il Kottabos
bull Il Kogravettabos o Cottabo era un gioco molto diffuso
bull Consisteva nello scagliare le ultime gocce di vino rimaste nella tazza per colpire dei piattelli collocati su unasta
bull I piattelli erano posati in equilibrio precario e con la goccia bisognava farli cadere
bull Significato augurale
La bevanda di Dioniso
bull Il vino era anche una bevanda
sacra e le si dedicavano versi e
poemi (Omero)
bull La mitologia greca riconosceva
anche un dio del vino Dioniso
(Bacco a Roma Fufluns fra gli
Etruschi)
bull Liniziazione al culto di questa
divinitagrave prevedeva bere del vino e
in suo onore si celebravano le
cosiddette ldquoorge dionisiacherdquo Nascita di Dioniso
dalla coscia di Zeus
Dioniso
bull Sembra che Dionisio fu rapito dai pirati etruschi mentre viaggiava verso lrsquoItalia
bull Egli dimostrograve la sua divinitagrave miracolosa facendo nascere e arrampicare una vite sullrsquoalbero della nave
bull Poi trasformograve i pirati in delfini Un pittore raffigurograve la scena nel 550 aC
I satiri
bull Questa anfora del 540 aC fu decorata da Amasi di Atene mostra dei Satiri impegnati nella vendemmia Un satiro raccoglie lrsquouva un altro la pigia in un tino dal quale il mosto cola direttamente in un recipiente interrato dove avverragrave la fermentazione altri tre si occupano della cantina
Il poeta Alceo
bull Spesso compare il vino nelle sue poesie In un frammento descrive un gelido scenario invernale che viene addolcito dallatmosfera intima del simposio
bull In altri versi invita a bere senza moderazione
bull Il vino garantiva la veritagrave dei pensieri in cui si rivelava la sinceritagrave dellamico
bull E il brindisi doveva sottolineare i rari momenti di felicitagrave come la morte del tiranno
(a sin) il poeta Alceo
(sotto) Coppa a figure
rosse di Epegraveleios Ca
510 aC un
personaggio imberbe
mischia il vino con
lacqua con uno
skyphos
Il vino e i filosofi greci
bull Per (Socrate) Platone il vino egrave la giusta premessa alla meditazione filosofica percheacute consente di portare alla luce la veritagrave nascosta
bull Aristotele ha una posizione opposta il vino annebbia il ragionamento ed egrave unrsquoaggravante di eventuali reati
bull Pertanto consiglia di bollire il vino per alleggerirlo dellrsquoalcool e predica la necessitagrave della giusta misura
bull Con Plutarco il giudizio sul vino si fa ancora + severo rifiuta il vino se vuoi essere un filosofo
Il vino in Magna Grecia
bull I Greci giunti nellrsquoItalia meridionale la chiamarono Enotria dal nome dei pali che sostengono la vite
bull Ciograve dimostra che la vite era giagrave presente
bull In Sicilia fu portata infatti dai Fenici 2000 anni ac e vi introdussero anche nuovi modi di vinificazione
bull In tutta la Magna Grecia la vite si espanse velocemente addirittura a Sibari i Greci costruirono un enodotto che convogliava il vino fino al porto
Il Vino in Nord Italia
bull Il vino si era diffuso dopo lrsquoVIII sec anche al nord grazie ad un clima + mite
bull Ritrovamento di vinaccioli
bull In Veneto si sono ritrovate delle situle sorta di vasi vinari in bronzo o in terracotta
bull Si producevano tutti i tipi di vino bianco rosso secco
abboccato leggero pesantehellip e molto dipendeva dai metodi
di coltivazione
I grandi vini italici venivano da piante ad alto fusto
Gli Etruschi
bull Il salto di qualitagrave del vino
italico lo si deve perograve agli
Etruschi
bull Ersquo certo che dalla Toscana
esportarono viti e tecniche
in tutta lrsquoItalia del Nord tra
cui lrsquoalberata la vite che
cresce fino a 15 m legata ad
un albero tutore
bull Anche il nebbiolo
piemontese egrave originario da
innesti etruschi
Le due culture
bull Confine culturale tra le zone a viticoltura di ispirazione greca e quella etrusca
bull Al Sud vitigni pregiati di origine orientale con forme di allevamento a basso ceppo e potatura corta
bull Al centro-nord la vite allevata su tutore vivo con la potatura lunga
Vite greca
Alberata etrusca e
(sotto) a pergola
Il vino etrusco
bull Numerosi erano i vitigni degli Etruschi
ndash Sopina Etesiaca Talponaecchellip tutte elencate da Plinio il Vecchio e che oggi sono scomparse
bull Preparazione
ndash Il primo mosto veniva in genere consumato subito
ndash il restante veniva versato in contenitori di terracotta con le pareti interne coperte di pece o di resina
ndash Il liquido veniva lasciato riposare schiumato per sei mesi
ndash a primavera veniva filtrato e versato nelle anfore
ndash Il liquido cosigrave ottenuto veniva mescolato allinterno di crateri con acqua e miele e travasato nelle coppe dei commensali
La Toscana
bull La vite forse era giagrave presente
prima degli Etruschi e non fu
quindi portata dai Fenici
bull Gli E ldquolrsquoaddomesticaronordquo
bull Col vino si onoravano i
morti insieme alla danza e ai
flauti
bull Numerose le pratiche
religiose in onore di
Fufluns (Bacco) dio del
vino
Danze e libagioni in onore di Fufluns
La societagrave etrusca
bull Sugli affreschi etruschi si vedono coppie che brindano e su un vaso ritrovato a Chiusi egrave possibile vedere una donna che porge un Cagraventaro a due uomini seduti
bull Contrariamente a quanto avverragrave presso i Romani (il re Numa Pompilio pur essendo un produttore di vino vieteragrave alle donne di bere durante le libagioni) le donne etrusche godevano di enorme libertagrave bevevano vino e partecipavano ai banchetti conviviali adagiate sui klinai accanto al loro uomo
bull Il vino etrusco era particolarmente apprezzato e fu cantato da molti poeti latini Affresco della tomba dei Lepidi
Tarquinia
Cagraventaro
etrusco
I commerci
bull Il commercio del vino fu molto importante specie tra il 625 e il 475 aC Lo si usava come moneta di scambio per ottenere materie prime (metalli sale schiavi)
bull I commerci avvenivano in gran parte via mare
bull Appassionati del vino etrusco furono i Celti gli antichi abitatori della Gallia meridionale
bull Fiorente fu il commercio con loro come egrave testimoniato dal numeroso materiale etrusco rinvenuto nelle tombe celtiche
bull Nei banchetti i principi celti utilizzavano lo stesso vasellame da vino che si usava in Etruria
Le 3 fasi del commercio
bull Fase a colonizzazione fenicia e micenea commercio del vino per utilizzi elitari e religiosi
bull Fase b espansione commerciale greca dei secoli VII e VI aC soprattutto provenienti dalla costa asiatica da Samo e da Focea
bull Fase c Si diffonde in Occidente anche grazie agli Etruschi il mito del vino come testimoniano i simposi dedicati soprattutto a Dioniso
Roma
bull Fin dai primi contatti con gli
Etruschi e ancor piugrave dopo la
conquista del 351 ac i Romani
cominciarono ad apprendere la
vinificazione
bull Col passar del tempo la qualitagrave
assunse livelli molto elevati
bull In etagrave imperiale le tecniche e le viti vennero esportate in
tutti i territori conquistati anche in Britannia specie lungo i
corsi dei fiumi
Trasporto di birra e vino Stele
funeraria romana I secdC
La diffusione della vite nel 100dc
La cultura vinicola
bull Venne favorita anche da unampia letteratura
ndash Marco Porcio Catone De agricoltura raquo
ndash Marco Terenzio Varrone Res rusticaelaquo
ndash Plinio il Vecchio laquo Naturalis Historia raquo dedica capitoli interi alla potatura delle viti alla concimazione alle malattie e alle numerazioni delle qualitagrave dei vitigni
ndash Lucio Moderato Columella De re rustica in cui sono esposti anche concetti biologici e direttive tecniche ancora oggi considerati validi ed efficaci
ndash Grandi poeti come Virgilio Tibullo Ovidio Marziale Catullo Giovenale e Orazio
I vitigni
bull Notevole patrimonio varietale
bull Vitigni da tavola e da vino
bull Questi erano distinti in tre classi
a seconda della qualitagrave
bull Plinio distingue tra circa 80 vini
di alta qualitagrave destinati alla
nobiltagrave e un centinaio di vini di
media e bassa qualitagrave destinati
per lo piugrave alla plebe
I migliori vini
a) Raeticum
b) Albanum
c) Caecubum
d) Falernum
e) Pompejanum
f) Mamertinum
bull Alcuni richiedevano lunghi invecchiamenti come lrsquoOpimiam bevuto dopo 125 anni
a
b c
d e
f
Il Falernum
bull Marziale scrive un catalogo di vini ben
assortito e di grande valore documentario
bull Fra tutti primeggia il Falerno il re dei
vini rosso e passito addolcito col miele e
sempre molto invecchiato
bull Viene invece ripudiata e definita rozza la
pratica di bere vino schietto
Comrsquoera il vino romano
bull Sempre diverso dal nostro
bull Solo nellrsquoultimo secolo dellrsquoImpero assunse caratteristiche + simili a oggi
bull Si teneva ad invecchiare in soffitta (come il Madeira) oppure al sole (Banjuls)
bull Il Falerno invecchiava 10 anni il Pompejano anche 25
bull Dovevano quindi essere densi amari eccessivamente alcolici quasi sempre stravecchi e sempre diluiti con acqua o neve in estate Bacco in un affresco pompeiano
Usi e costumi
bull Produttori e commercianti ricorrevano spesso alle sofisticazioni
bull Si aggiungeva al vino cenere sale scaglie di ostriche tritate e persino acqua di mare Questi additivi dovevano avere lo scopo di garantire la conservazione
bull Marziale parla di un mercante che al vino (grossolano) di Sorrento mescolava gli avanzi di vini pregiati di Palermo ottenendo un prodotto di qualitagrave discutibile ma di sicuro guadagno
bull In genere preferivano bere il vino freddo mentre quelli che si servivano nei pranzi venivano sottoposti ad una filtrazione usando un panno di lino in cui si poneva della neve rendendoli freschi ma anche indebolendoli e falsandone quindi il sapore originale
Quanto costava
bull Fiorente era il commercio del vino
bull Nelle cittagrave romane troviamo ndash le mensae vinariae (vendite di vino al
minuto)
ndash le tabernae vinarie (botteghe da vino)
ndash i thermopolium (attuale bar)
bull Una lapide del 300dC riporta il costo del vino 10 lire al litro per il vino comune da pasto e 30 lire per il Falernum
bull Ma da scritti antichi risulta che Trimalcione pagograve per un Falernum invecchiato 100 anni la somma di circa quattro-cinquemila lire il litro
Un banchetto romano
Chi beveva
bull Naturalmente solo i patrizi potevano bere durante i pasti adagiati sui triclini
bull + raro fuori pasto tranne che per bere alla salute degli amici
bull Si usava bere tante coppe quante le lettere del nome della ragazza amata
bull E con una coppa di vino si cancellavano le preoccupazioni triclinio
Terminologia vinaria
bull calcatorium dove le uve venivano schiacciate
bull lixivium il mosto vergine
bull calcatores quelli che fanno la pigiatura
bull laquo circumsitum raquo il vino dellrsquoultima spremitura
bull dolium recipiente che contiene il mosto
bull aphoteca la soffitta dove stagionava il vino
bull tabulatum luogo fresco dove si portavano i vini stagionati
bull simpulum mestolo per versare il vino nei bicchieri
bull pagravetera ampio e basso vaso
bull laquo phiala una coppa larga simile al kantharos greco il contenitore piugrave usato
bull Arbiter Bibendi raquo colui che decideva la quantitagrave drsquoacqua da aggiungere al vino
Oggettistica
Dolium romano che poteva
contenere fino a 1200 litri di mosto
Patera
Simpulum Phiala
Come si conservava
bull Non si faceva uso del
vetro
bull Come i Greci
usavano le anfore di
terracotta conservate
spesso in cantine
bull In Gallia si usavano
giagrave piccole botti di
legno da 35 litri
Anfore romane
La cantina romana del console Scaurus
II sec ac
bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino
bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino
bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale
bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino
bull le anfore troppo panciute erano proibite
Il vino e il Cristianesimo
bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano
bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino
bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati
Verso il Medioevo
bull Il Cristianesimo va visto quindi
come continuatore della cultura
materiale romana e come mezzo
per unrsquoulteriore diffusione del
vino in Europa
bull I primi monaci del IV-V sec
portavano sempre nei nuovi
monasteri che fondavano la
cultura della vite
bull Grazie a loro il vino sopravvisse
al periodo + oscuro il Medioevo
e per concluderehellip
bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da
Roma allrsquoetagrave moderna
Bibliografia
bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969
bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989
bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999
bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications
of the ldquoCassa di Risparmio di Verona
bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105
bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991
bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori
bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis
bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione
bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart
bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano
bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari
bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano
COLUMELLA De Re rustica
PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV
VARRONE Res Rusticae I-II
VIRGILIO Georgiche II ndash III
MARZIALE Epigrammi
ORAZIO Odi
OMERO Odissea
Siti interessanti
sulla storia del vino
bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione
bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml
bull httpwwwvinilazioorg
bull httpwwwtaccuinistoriciit
bull httpwwwwikipediait
bull httpwwwtibursuperbumititanoteromaniVinoRomanihtm
bull httpwwwsardinewsit
bull httpwwwwinezoneit
bull httpwwwdiwinetastecom
bull wwwvinoinreteit
bull httpwwwliceoberchetitricerchesimposioindexhtm
bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml
bull httpwwwsottocopertanet
Il Kottabos
bull Il Kogravettabos o Cottabo era un gioco molto diffuso
bull Consisteva nello scagliare le ultime gocce di vino rimaste nella tazza per colpire dei piattelli collocati su unasta
bull I piattelli erano posati in equilibrio precario e con la goccia bisognava farli cadere
bull Significato augurale
La bevanda di Dioniso
bull Il vino era anche una bevanda
sacra e le si dedicavano versi e
poemi (Omero)
bull La mitologia greca riconosceva
anche un dio del vino Dioniso
(Bacco a Roma Fufluns fra gli
Etruschi)
bull Liniziazione al culto di questa
divinitagrave prevedeva bere del vino e
in suo onore si celebravano le
cosiddette ldquoorge dionisiacherdquo Nascita di Dioniso
dalla coscia di Zeus
Dioniso
bull Sembra che Dionisio fu rapito dai pirati etruschi mentre viaggiava verso lrsquoItalia
bull Egli dimostrograve la sua divinitagrave miracolosa facendo nascere e arrampicare una vite sullrsquoalbero della nave
bull Poi trasformograve i pirati in delfini Un pittore raffigurograve la scena nel 550 aC
I satiri
bull Questa anfora del 540 aC fu decorata da Amasi di Atene mostra dei Satiri impegnati nella vendemmia Un satiro raccoglie lrsquouva un altro la pigia in un tino dal quale il mosto cola direttamente in un recipiente interrato dove avverragrave la fermentazione altri tre si occupano della cantina
Il poeta Alceo
bull Spesso compare il vino nelle sue poesie In un frammento descrive un gelido scenario invernale che viene addolcito dallatmosfera intima del simposio
bull In altri versi invita a bere senza moderazione
bull Il vino garantiva la veritagrave dei pensieri in cui si rivelava la sinceritagrave dellamico
bull E il brindisi doveva sottolineare i rari momenti di felicitagrave come la morte del tiranno
(a sin) il poeta Alceo
(sotto) Coppa a figure
rosse di Epegraveleios Ca
510 aC un
personaggio imberbe
mischia il vino con
lacqua con uno
skyphos
Il vino e i filosofi greci
bull Per (Socrate) Platone il vino egrave la giusta premessa alla meditazione filosofica percheacute consente di portare alla luce la veritagrave nascosta
bull Aristotele ha una posizione opposta il vino annebbia il ragionamento ed egrave unrsquoaggravante di eventuali reati
bull Pertanto consiglia di bollire il vino per alleggerirlo dellrsquoalcool e predica la necessitagrave della giusta misura
bull Con Plutarco il giudizio sul vino si fa ancora + severo rifiuta il vino se vuoi essere un filosofo
Il vino in Magna Grecia
bull I Greci giunti nellrsquoItalia meridionale la chiamarono Enotria dal nome dei pali che sostengono la vite
bull Ciograve dimostra che la vite era giagrave presente
bull In Sicilia fu portata infatti dai Fenici 2000 anni ac e vi introdussero anche nuovi modi di vinificazione
bull In tutta la Magna Grecia la vite si espanse velocemente addirittura a Sibari i Greci costruirono un enodotto che convogliava il vino fino al porto
Il Vino in Nord Italia
bull Il vino si era diffuso dopo lrsquoVIII sec anche al nord grazie ad un clima + mite
bull Ritrovamento di vinaccioli
bull In Veneto si sono ritrovate delle situle sorta di vasi vinari in bronzo o in terracotta
bull Si producevano tutti i tipi di vino bianco rosso secco
abboccato leggero pesantehellip e molto dipendeva dai metodi
di coltivazione
I grandi vini italici venivano da piante ad alto fusto
Gli Etruschi
bull Il salto di qualitagrave del vino
italico lo si deve perograve agli
Etruschi
bull Ersquo certo che dalla Toscana
esportarono viti e tecniche
in tutta lrsquoItalia del Nord tra
cui lrsquoalberata la vite che
cresce fino a 15 m legata ad
un albero tutore
bull Anche il nebbiolo
piemontese egrave originario da
innesti etruschi
Le due culture
bull Confine culturale tra le zone a viticoltura di ispirazione greca e quella etrusca
bull Al Sud vitigni pregiati di origine orientale con forme di allevamento a basso ceppo e potatura corta
bull Al centro-nord la vite allevata su tutore vivo con la potatura lunga
Vite greca
Alberata etrusca e
(sotto) a pergola
Il vino etrusco
bull Numerosi erano i vitigni degli Etruschi
ndash Sopina Etesiaca Talponaecchellip tutte elencate da Plinio il Vecchio e che oggi sono scomparse
bull Preparazione
ndash Il primo mosto veniva in genere consumato subito
ndash il restante veniva versato in contenitori di terracotta con le pareti interne coperte di pece o di resina
ndash Il liquido veniva lasciato riposare schiumato per sei mesi
ndash a primavera veniva filtrato e versato nelle anfore
ndash Il liquido cosigrave ottenuto veniva mescolato allinterno di crateri con acqua e miele e travasato nelle coppe dei commensali
La Toscana
bull La vite forse era giagrave presente
prima degli Etruschi e non fu
quindi portata dai Fenici
bull Gli E ldquolrsquoaddomesticaronordquo
bull Col vino si onoravano i
morti insieme alla danza e ai
flauti
bull Numerose le pratiche
religiose in onore di
Fufluns (Bacco) dio del
vino
Danze e libagioni in onore di Fufluns
La societagrave etrusca
bull Sugli affreschi etruschi si vedono coppie che brindano e su un vaso ritrovato a Chiusi egrave possibile vedere una donna che porge un Cagraventaro a due uomini seduti
bull Contrariamente a quanto avverragrave presso i Romani (il re Numa Pompilio pur essendo un produttore di vino vieteragrave alle donne di bere durante le libagioni) le donne etrusche godevano di enorme libertagrave bevevano vino e partecipavano ai banchetti conviviali adagiate sui klinai accanto al loro uomo
bull Il vino etrusco era particolarmente apprezzato e fu cantato da molti poeti latini Affresco della tomba dei Lepidi
Tarquinia
Cagraventaro
etrusco
I commerci
bull Il commercio del vino fu molto importante specie tra il 625 e il 475 aC Lo si usava come moneta di scambio per ottenere materie prime (metalli sale schiavi)
bull I commerci avvenivano in gran parte via mare
bull Appassionati del vino etrusco furono i Celti gli antichi abitatori della Gallia meridionale
bull Fiorente fu il commercio con loro come egrave testimoniato dal numeroso materiale etrusco rinvenuto nelle tombe celtiche
bull Nei banchetti i principi celti utilizzavano lo stesso vasellame da vino che si usava in Etruria
Le 3 fasi del commercio
bull Fase a colonizzazione fenicia e micenea commercio del vino per utilizzi elitari e religiosi
bull Fase b espansione commerciale greca dei secoli VII e VI aC soprattutto provenienti dalla costa asiatica da Samo e da Focea
bull Fase c Si diffonde in Occidente anche grazie agli Etruschi il mito del vino come testimoniano i simposi dedicati soprattutto a Dioniso
Roma
bull Fin dai primi contatti con gli
Etruschi e ancor piugrave dopo la
conquista del 351 ac i Romani
cominciarono ad apprendere la
vinificazione
bull Col passar del tempo la qualitagrave
assunse livelli molto elevati
bull In etagrave imperiale le tecniche e le viti vennero esportate in
tutti i territori conquistati anche in Britannia specie lungo i
corsi dei fiumi
Trasporto di birra e vino Stele
funeraria romana I secdC
La diffusione della vite nel 100dc
La cultura vinicola
bull Venne favorita anche da unampia letteratura
ndash Marco Porcio Catone De agricoltura raquo
ndash Marco Terenzio Varrone Res rusticaelaquo
ndash Plinio il Vecchio laquo Naturalis Historia raquo dedica capitoli interi alla potatura delle viti alla concimazione alle malattie e alle numerazioni delle qualitagrave dei vitigni
ndash Lucio Moderato Columella De re rustica in cui sono esposti anche concetti biologici e direttive tecniche ancora oggi considerati validi ed efficaci
ndash Grandi poeti come Virgilio Tibullo Ovidio Marziale Catullo Giovenale e Orazio
I vitigni
bull Notevole patrimonio varietale
bull Vitigni da tavola e da vino
bull Questi erano distinti in tre classi
a seconda della qualitagrave
bull Plinio distingue tra circa 80 vini
di alta qualitagrave destinati alla
nobiltagrave e un centinaio di vini di
media e bassa qualitagrave destinati
per lo piugrave alla plebe
I migliori vini
a) Raeticum
b) Albanum
c) Caecubum
d) Falernum
e) Pompejanum
f) Mamertinum
bull Alcuni richiedevano lunghi invecchiamenti come lrsquoOpimiam bevuto dopo 125 anni
a
b c
d e
f
Il Falernum
bull Marziale scrive un catalogo di vini ben
assortito e di grande valore documentario
bull Fra tutti primeggia il Falerno il re dei
vini rosso e passito addolcito col miele e
sempre molto invecchiato
bull Viene invece ripudiata e definita rozza la
pratica di bere vino schietto
Comrsquoera il vino romano
bull Sempre diverso dal nostro
bull Solo nellrsquoultimo secolo dellrsquoImpero assunse caratteristiche + simili a oggi
bull Si teneva ad invecchiare in soffitta (come il Madeira) oppure al sole (Banjuls)
bull Il Falerno invecchiava 10 anni il Pompejano anche 25
bull Dovevano quindi essere densi amari eccessivamente alcolici quasi sempre stravecchi e sempre diluiti con acqua o neve in estate Bacco in un affresco pompeiano
Usi e costumi
bull Produttori e commercianti ricorrevano spesso alle sofisticazioni
bull Si aggiungeva al vino cenere sale scaglie di ostriche tritate e persino acqua di mare Questi additivi dovevano avere lo scopo di garantire la conservazione
bull Marziale parla di un mercante che al vino (grossolano) di Sorrento mescolava gli avanzi di vini pregiati di Palermo ottenendo un prodotto di qualitagrave discutibile ma di sicuro guadagno
bull In genere preferivano bere il vino freddo mentre quelli che si servivano nei pranzi venivano sottoposti ad una filtrazione usando un panno di lino in cui si poneva della neve rendendoli freschi ma anche indebolendoli e falsandone quindi il sapore originale
Quanto costava
bull Fiorente era il commercio del vino
bull Nelle cittagrave romane troviamo ndash le mensae vinariae (vendite di vino al
minuto)
ndash le tabernae vinarie (botteghe da vino)
ndash i thermopolium (attuale bar)
bull Una lapide del 300dC riporta il costo del vino 10 lire al litro per il vino comune da pasto e 30 lire per il Falernum
bull Ma da scritti antichi risulta che Trimalcione pagograve per un Falernum invecchiato 100 anni la somma di circa quattro-cinquemila lire il litro
Un banchetto romano
Chi beveva
bull Naturalmente solo i patrizi potevano bere durante i pasti adagiati sui triclini
bull + raro fuori pasto tranne che per bere alla salute degli amici
bull Si usava bere tante coppe quante le lettere del nome della ragazza amata
bull E con una coppa di vino si cancellavano le preoccupazioni triclinio
Terminologia vinaria
bull calcatorium dove le uve venivano schiacciate
bull lixivium il mosto vergine
bull calcatores quelli che fanno la pigiatura
bull laquo circumsitum raquo il vino dellrsquoultima spremitura
bull dolium recipiente che contiene il mosto
bull aphoteca la soffitta dove stagionava il vino
bull tabulatum luogo fresco dove si portavano i vini stagionati
bull simpulum mestolo per versare il vino nei bicchieri
bull pagravetera ampio e basso vaso
bull laquo phiala una coppa larga simile al kantharos greco il contenitore piugrave usato
bull Arbiter Bibendi raquo colui che decideva la quantitagrave drsquoacqua da aggiungere al vino
Oggettistica
Dolium romano che poteva
contenere fino a 1200 litri di mosto
Patera
Simpulum Phiala
Come si conservava
bull Non si faceva uso del
vetro
bull Come i Greci
usavano le anfore di
terracotta conservate
spesso in cantine
bull In Gallia si usavano
giagrave piccole botti di
legno da 35 litri
Anfore romane
La cantina romana del console Scaurus
II sec ac
bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino
bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino
bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale
bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino
bull le anfore troppo panciute erano proibite
Il vino e il Cristianesimo
bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano
bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino
bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati
Verso il Medioevo
bull Il Cristianesimo va visto quindi
come continuatore della cultura
materiale romana e come mezzo
per unrsquoulteriore diffusione del
vino in Europa
bull I primi monaci del IV-V sec
portavano sempre nei nuovi
monasteri che fondavano la
cultura della vite
bull Grazie a loro il vino sopravvisse
al periodo + oscuro il Medioevo
e per concluderehellip
bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da
Roma allrsquoetagrave moderna
Bibliografia
bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969
bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989
bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999
bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications
of the ldquoCassa di Risparmio di Verona
bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105
bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991
bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori
bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis
bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione
bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart
bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano
bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari
bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano
COLUMELLA De Re rustica
PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV
VARRONE Res Rusticae I-II
VIRGILIO Georgiche II ndash III
MARZIALE Epigrammi
ORAZIO Odi
OMERO Odissea
Siti interessanti
sulla storia del vino
bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione
bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml
bull httpwwwvinilazioorg
bull httpwwwtaccuinistoriciit
bull httpwwwwikipediait
bull httpwwwtibursuperbumititanoteromaniVinoRomanihtm
bull httpwwwsardinewsit
bull httpwwwwinezoneit
bull httpwwwdiwinetastecom
bull wwwvinoinreteit
bull httpwwwliceoberchetitricerchesimposioindexhtm
bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml
bull httpwwwsottocopertanet
La bevanda di Dioniso
bull Il vino era anche una bevanda
sacra e le si dedicavano versi e
poemi (Omero)
bull La mitologia greca riconosceva
anche un dio del vino Dioniso
(Bacco a Roma Fufluns fra gli
Etruschi)
bull Liniziazione al culto di questa
divinitagrave prevedeva bere del vino e
in suo onore si celebravano le
cosiddette ldquoorge dionisiacherdquo Nascita di Dioniso
dalla coscia di Zeus
Dioniso
bull Sembra che Dionisio fu rapito dai pirati etruschi mentre viaggiava verso lrsquoItalia
bull Egli dimostrograve la sua divinitagrave miracolosa facendo nascere e arrampicare una vite sullrsquoalbero della nave
bull Poi trasformograve i pirati in delfini Un pittore raffigurograve la scena nel 550 aC
I satiri
bull Questa anfora del 540 aC fu decorata da Amasi di Atene mostra dei Satiri impegnati nella vendemmia Un satiro raccoglie lrsquouva un altro la pigia in un tino dal quale il mosto cola direttamente in un recipiente interrato dove avverragrave la fermentazione altri tre si occupano della cantina
Il poeta Alceo
bull Spesso compare il vino nelle sue poesie In un frammento descrive un gelido scenario invernale che viene addolcito dallatmosfera intima del simposio
bull In altri versi invita a bere senza moderazione
bull Il vino garantiva la veritagrave dei pensieri in cui si rivelava la sinceritagrave dellamico
bull E il brindisi doveva sottolineare i rari momenti di felicitagrave come la morte del tiranno
(a sin) il poeta Alceo
(sotto) Coppa a figure
rosse di Epegraveleios Ca
510 aC un
personaggio imberbe
mischia il vino con
lacqua con uno
skyphos
Il vino e i filosofi greci
bull Per (Socrate) Platone il vino egrave la giusta premessa alla meditazione filosofica percheacute consente di portare alla luce la veritagrave nascosta
bull Aristotele ha una posizione opposta il vino annebbia il ragionamento ed egrave unrsquoaggravante di eventuali reati
bull Pertanto consiglia di bollire il vino per alleggerirlo dellrsquoalcool e predica la necessitagrave della giusta misura
bull Con Plutarco il giudizio sul vino si fa ancora + severo rifiuta il vino se vuoi essere un filosofo
Il vino in Magna Grecia
bull I Greci giunti nellrsquoItalia meridionale la chiamarono Enotria dal nome dei pali che sostengono la vite
bull Ciograve dimostra che la vite era giagrave presente
bull In Sicilia fu portata infatti dai Fenici 2000 anni ac e vi introdussero anche nuovi modi di vinificazione
bull In tutta la Magna Grecia la vite si espanse velocemente addirittura a Sibari i Greci costruirono un enodotto che convogliava il vino fino al porto
Il Vino in Nord Italia
bull Il vino si era diffuso dopo lrsquoVIII sec anche al nord grazie ad un clima + mite
bull Ritrovamento di vinaccioli
bull In Veneto si sono ritrovate delle situle sorta di vasi vinari in bronzo o in terracotta
bull Si producevano tutti i tipi di vino bianco rosso secco
abboccato leggero pesantehellip e molto dipendeva dai metodi
di coltivazione
I grandi vini italici venivano da piante ad alto fusto
Gli Etruschi
bull Il salto di qualitagrave del vino
italico lo si deve perograve agli
Etruschi
bull Ersquo certo che dalla Toscana
esportarono viti e tecniche
in tutta lrsquoItalia del Nord tra
cui lrsquoalberata la vite che
cresce fino a 15 m legata ad
un albero tutore
bull Anche il nebbiolo
piemontese egrave originario da
innesti etruschi
Le due culture
bull Confine culturale tra le zone a viticoltura di ispirazione greca e quella etrusca
bull Al Sud vitigni pregiati di origine orientale con forme di allevamento a basso ceppo e potatura corta
bull Al centro-nord la vite allevata su tutore vivo con la potatura lunga
Vite greca
Alberata etrusca e
(sotto) a pergola
Il vino etrusco
bull Numerosi erano i vitigni degli Etruschi
ndash Sopina Etesiaca Talponaecchellip tutte elencate da Plinio il Vecchio e che oggi sono scomparse
bull Preparazione
ndash Il primo mosto veniva in genere consumato subito
ndash il restante veniva versato in contenitori di terracotta con le pareti interne coperte di pece o di resina
ndash Il liquido veniva lasciato riposare schiumato per sei mesi
ndash a primavera veniva filtrato e versato nelle anfore
ndash Il liquido cosigrave ottenuto veniva mescolato allinterno di crateri con acqua e miele e travasato nelle coppe dei commensali
La Toscana
bull La vite forse era giagrave presente
prima degli Etruschi e non fu
quindi portata dai Fenici
bull Gli E ldquolrsquoaddomesticaronordquo
bull Col vino si onoravano i
morti insieme alla danza e ai
flauti
bull Numerose le pratiche
religiose in onore di
Fufluns (Bacco) dio del
vino
Danze e libagioni in onore di Fufluns
La societagrave etrusca
bull Sugli affreschi etruschi si vedono coppie che brindano e su un vaso ritrovato a Chiusi egrave possibile vedere una donna che porge un Cagraventaro a due uomini seduti
bull Contrariamente a quanto avverragrave presso i Romani (il re Numa Pompilio pur essendo un produttore di vino vieteragrave alle donne di bere durante le libagioni) le donne etrusche godevano di enorme libertagrave bevevano vino e partecipavano ai banchetti conviviali adagiate sui klinai accanto al loro uomo
bull Il vino etrusco era particolarmente apprezzato e fu cantato da molti poeti latini Affresco della tomba dei Lepidi
Tarquinia
Cagraventaro
etrusco
I commerci
bull Il commercio del vino fu molto importante specie tra il 625 e il 475 aC Lo si usava come moneta di scambio per ottenere materie prime (metalli sale schiavi)
bull I commerci avvenivano in gran parte via mare
bull Appassionati del vino etrusco furono i Celti gli antichi abitatori della Gallia meridionale
bull Fiorente fu il commercio con loro come egrave testimoniato dal numeroso materiale etrusco rinvenuto nelle tombe celtiche
bull Nei banchetti i principi celti utilizzavano lo stesso vasellame da vino che si usava in Etruria
Le 3 fasi del commercio
bull Fase a colonizzazione fenicia e micenea commercio del vino per utilizzi elitari e religiosi
bull Fase b espansione commerciale greca dei secoli VII e VI aC soprattutto provenienti dalla costa asiatica da Samo e da Focea
bull Fase c Si diffonde in Occidente anche grazie agli Etruschi il mito del vino come testimoniano i simposi dedicati soprattutto a Dioniso
Roma
bull Fin dai primi contatti con gli
Etruschi e ancor piugrave dopo la
conquista del 351 ac i Romani
cominciarono ad apprendere la
vinificazione
bull Col passar del tempo la qualitagrave
assunse livelli molto elevati
bull In etagrave imperiale le tecniche e le viti vennero esportate in
tutti i territori conquistati anche in Britannia specie lungo i
corsi dei fiumi
Trasporto di birra e vino Stele
funeraria romana I secdC
La diffusione della vite nel 100dc
La cultura vinicola
bull Venne favorita anche da unampia letteratura
ndash Marco Porcio Catone De agricoltura raquo
ndash Marco Terenzio Varrone Res rusticaelaquo
ndash Plinio il Vecchio laquo Naturalis Historia raquo dedica capitoli interi alla potatura delle viti alla concimazione alle malattie e alle numerazioni delle qualitagrave dei vitigni
ndash Lucio Moderato Columella De re rustica in cui sono esposti anche concetti biologici e direttive tecniche ancora oggi considerati validi ed efficaci
ndash Grandi poeti come Virgilio Tibullo Ovidio Marziale Catullo Giovenale e Orazio
I vitigni
bull Notevole patrimonio varietale
bull Vitigni da tavola e da vino
bull Questi erano distinti in tre classi
a seconda della qualitagrave
bull Plinio distingue tra circa 80 vini
di alta qualitagrave destinati alla
nobiltagrave e un centinaio di vini di
media e bassa qualitagrave destinati
per lo piugrave alla plebe
I migliori vini
a) Raeticum
b) Albanum
c) Caecubum
d) Falernum
e) Pompejanum
f) Mamertinum
bull Alcuni richiedevano lunghi invecchiamenti come lrsquoOpimiam bevuto dopo 125 anni
a
b c
d e
f
Il Falernum
bull Marziale scrive un catalogo di vini ben
assortito e di grande valore documentario
bull Fra tutti primeggia il Falerno il re dei
vini rosso e passito addolcito col miele e
sempre molto invecchiato
bull Viene invece ripudiata e definita rozza la
pratica di bere vino schietto
Comrsquoera il vino romano
bull Sempre diverso dal nostro
bull Solo nellrsquoultimo secolo dellrsquoImpero assunse caratteristiche + simili a oggi
bull Si teneva ad invecchiare in soffitta (come il Madeira) oppure al sole (Banjuls)
bull Il Falerno invecchiava 10 anni il Pompejano anche 25
bull Dovevano quindi essere densi amari eccessivamente alcolici quasi sempre stravecchi e sempre diluiti con acqua o neve in estate Bacco in un affresco pompeiano
Usi e costumi
bull Produttori e commercianti ricorrevano spesso alle sofisticazioni
bull Si aggiungeva al vino cenere sale scaglie di ostriche tritate e persino acqua di mare Questi additivi dovevano avere lo scopo di garantire la conservazione
bull Marziale parla di un mercante che al vino (grossolano) di Sorrento mescolava gli avanzi di vini pregiati di Palermo ottenendo un prodotto di qualitagrave discutibile ma di sicuro guadagno
bull In genere preferivano bere il vino freddo mentre quelli che si servivano nei pranzi venivano sottoposti ad una filtrazione usando un panno di lino in cui si poneva della neve rendendoli freschi ma anche indebolendoli e falsandone quindi il sapore originale
Quanto costava
bull Fiorente era il commercio del vino
bull Nelle cittagrave romane troviamo ndash le mensae vinariae (vendite di vino al
minuto)
ndash le tabernae vinarie (botteghe da vino)
ndash i thermopolium (attuale bar)
bull Una lapide del 300dC riporta il costo del vino 10 lire al litro per il vino comune da pasto e 30 lire per il Falernum
bull Ma da scritti antichi risulta che Trimalcione pagograve per un Falernum invecchiato 100 anni la somma di circa quattro-cinquemila lire il litro
Un banchetto romano
Chi beveva
bull Naturalmente solo i patrizi potevano bere durante i pasti adagiati sui triclini
bull + raro fuori pasto tranne che per bere alla salute degli amici
bull Si usava bere tante coppe quante le lettere del nome della ragazza amata
bull E con una coppa di vino si cancellavano le preoccupazioni triclinio
Terminologia vinaria
bull calcatorium dove le uve venivano schiacciate
bull lixivium il mosto vergine
bull calcatores quelli che fanno la pigiatura
bull laquo circumsitum raquo il vino dellrsquoultima spremitura
bull dolium recipiente che contiene il mosto
bull aphoteca la soffitta dove stagionava il vino
bull tabulatum luogo fresco dove si portavano i vini stagionati
bull simpulum mestolo per versare il vino nei bicchieri
bull pagravetera ampio e basso vaso
bull laquo phiala una coppa larga simile al kantharos greco il contenitore piugrave usato
bull Arbiter Bibendi raquo colui che decideva la quantitagrave drsquoacqua da aggiungere al vino
Oggettistica
Dolium romano che poteva
contenere fino a 1200 litri di mosto
Patera
Simpulum Phiala
Come si conservava
bull Non si faceva uso del
vetro
bull Come i Greci
usavano le anfore di
terracotta conservate
spesso in cantine
bull In Gallia si usavano
giagrave piccole botti di
legno da 35 litri
Anfore romane
La cantina romana del console Scaurus
II sec ac
bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino
bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino
bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale
bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino
bull le anfore troppo panciute erano proibite
Il vino e il Cristianesimo
bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano
bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino
bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati
Verso il Medioevo
bull Il Cristianesimo va visto quindi
come continuatore della cultura
materiale romana e come mezzo
per unrsquoulteriore diffusione del
vino in Europa
bull I primi monaci del IV-V sec
portavano sempre nei nuovi
monasteri che fondavano la
cultura della vite
bull Grazie a loro il vino sopravvisse
al periodo + oscuro il Medioevo
e per concluderehellip
bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da
Roma allrsquoetagrave moderna
Bibliografia
bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969
bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989
bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999
bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications
of the ldquoCassa di Risparmio di Verona
bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105
bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991
bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori
bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis
bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione
bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart
bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano
bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari
bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano
COLUMELLA De Re rustica
PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV
VARRONE Res Rusticae I-II
VIRGILIO Georgiche II ndash III
MARZIALE Epigrammi
ORAZIO Odi
OMERO Odissea
Siti interessanti
sulla storia del vino
bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione
bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml
bull httpwwwvinilazioorg
bull httpwwwtaccuinistoriciit
bull httpwwwwikipediait
bull httpwwwtibursuperbumititanoteromaniVinoRomanihtm
bull httpwwwsardinewsit
bull httpwwwwinezoneit
bull httpwwwdiwinetastecom
bull wwwvinoinreteit
bull httpwwwliceoberchetitricerchesimposioindexhtm
bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml
bull httpwwwsottocopertanet
Dioniso
bull Sembra che Dionisio fu rapito dai pirati etruschi mentre viaggiava verso lrsquoItalia
bull Egli dimostrograve la sua divinitagrave miracolosa facendo nascere e arrampicare una vite sullrsquoalbero della nave
bull Poi trasformograve i pirati in delfini Un pittore raffigurograve la scena nel 550 aC
I satiri
bull Questa anfora del 540 aC fu decorata da Amasi di Atene mostra dei Satiri impegnati nella vendemmia Un satiro raccoglie lrsquouva un altro la pigia in un tino dal quale il mosto cola direttamente in un recipiente interrato dove avverragrave la fermentazione altri tre si occupano della cantina
Il poeta Alceo
bull Spesso compare il vino nelle sue poesie In un frammento descrive un gelido scenario invernale che viene addolcito dallatmosfera intima del simposio
bull In altri versi invita a bere senza moderazione
bull Il vino garantiva la veritagrave dei pensieri in cui si rivelava la sinceritagrave dellamico
bull E il brindisi doveva sottolineare i rari momenti di felicitagrave come la morte del tiranno
(a sin) il poeta Alceo
(sotto) Coppa a figure
rosse di Epegraveleios Ca
510 aC un
personaggio imberbe
mischia il vino con
lacqua con uno
skyphos
Il vino e i filosofi greci
bull Per (Socrate) Platone il vino egrave la giusta premessa alla meditazione filosofica percheacute consente di portare alla luce la veritagrave nascosta
bull Aristotele ha una posizione opposta il vino annebbia il ragionamento ed egrave unrsquoaggravante di eventuali reati
bull Pertanto consiglia di bollire il vino per alleggerirlo dellrsquoalcool e predica la necessitagrave della giusta misura
bull Con Plutarco il giudizio sul vino si fa ancora + severo rifiuta il vino se vuoi essere un filosofo
Il vino in Magna Grecia
bull I Greci giunti nellrsquoItalia meridionale la chiamarono Enotria dal nome dei pali che sostengono la vite
bull Ciograve dimostra che la vite era giagrave presente
bull In Sicilia fu portata infatti dai Fenici 2000 anni ac e vi introdussero anche nuovi modi di vinificazione
bull In tutta la Magna Grecia la vite si espanse velocemente addirittura a Sibari i Greci costruirono un enodotto che convogliava il vino fino al porto
Il Vino in Nord Italia
bull Il vino si era diffuso dopo lrsquoVIII sec anche al nord grazie ad un clima + mite
bull Ritrovamento di vinaccioli
bull In Veneto si sono ritrovate delle situle sorta di vasi vinari in bronzo o in terracotta
bull Si producevano tutti i tipi di vino bianco rosso secco
abboccato leggero pesantehellip e molto dipendeva dai metodi
di coltivazione
I grandi vini italici venivano da piante ad alto fusto
Gli Etruschi
bull Il salto di qualitagrave del vino
italico lo si deve perograve agli
Etruschi
bull Ersquo certo che dalla Toscana
esportarono viti e tecniche
in tutta lrsquoItalia del Nord tra
cui lrsquoalberata la vite che
cresce fino a 15 m legata ad
un albero tutore
bull Anche il nebbiolo
piemontese egrave originario da
innesti etruschi
Le due culture
bull Confine culturale tra le zone a viticoltura di ispirazione greca e quella etrusca
bull Al Sud vitigni pregiati di origine orientale con forme di allevamento a basso ceppo e potatura corta
bull Al centro-nord la vite allevata su tutore vivo con la potatura lunga
Vite greca
Alberata etrusca e
(sotto) a pergola
Il vino etrusco
bull Numerosi erano i vitigni degli Etruschi
ndash Sopina Etesiaca Talponaecchellip tutte elencate da Plinio il Vecchio e che oggi sono scomparse
bull Preparazione
ndash Il primo mosto veniva in genere consumato subito
ndash il restante veniva versato in contenitori di terracotta con le pareti interne coperte di pece o di resina
ndash Il liquido veniva lasciato riposare schiumato per sei mesi
ndash a primavera veniva filtrato e versato nelle anfore
ndash Il liquido cosigrave ottenuto veniva mescolato allinterno di crateri con acqua e miele e travasato nelle coppe dei commensali
La Toscana
bull La vite forse era giagrave presente
prima degli Etruschi e non fu
quindi portata dai Fenici
bull Gli E ldquolrsquoaddomesticaronordquo
bull Col vino si onoravano i
morti insieme alla danza e ai
flauti
bull Numerose le pratiche
religiose in onore di
Fufluns (Bacco) dio del
vino
Danze e libagioni in onore di Fufluns
La societagrave etrusca
bull Sugli affreschi etruschi si vedono coppie che brindano e su un vaso ritrovato a Chiusi egrave possibile vedere una donna che porge un Cagraventaro a due uomini seduti
bull Contrariamente a quanto avverragrave presso i Romani (il re Numa Pompilio pur essendo un produttore di vino vieteragrave alle donne di bere durante le libagioni) le donne etrusche godevano di enorme libertagrave bevevano vino e partecipavano ai banchetti conviviali adagiate sui klinai accanto al loro uomo
bull Il vino etrusco era particolarmente apprezzato e fu cantato da molti poeti latini Affresco della tomba dei Lepidi
Tarquinia
Cagraventaro
etrusco
I commerci
bull Il commercio del vino fu molto importante specie tra il 625 e il 475 aC Lo si usava come moneta di scambio per ottenere materie prime (metalli sale schiavi)
bull I commerci avvenivano in gran parte via mare
bull Appassionati del vino etrusco furono i Celti gli antichi abitatori della Gallia meridionale
bull Fiorente fu il commercio con loro come egrave testimoniato dal numeroso materiale etrusco rinvenuto nelle tombe celtiche
bull Nei banchetti i principi celti utilizzavano lo stesso vasellame da vino che si usava in Etruria
Le 3 fasi del commercio
bull Fase a colonizzazione fenicia e micenea commercio del vino per utilizzi elitari e religiosi
bull Fase b espansione commerciale greca dei secoli VII e VI aC soprattutto provenienti dalla costa asiatica da Samo e da Focea
bull Fase c Si diffonde in Occidente anche grazie agli Etruschi il mito del vino come testimoniano i simposi dedicati soprattutto a Dioniso
Roma
bull Fin dai primi contatti con gli
Etruschi e ancor piugrave dopo la
conquista del 351 ac i Romani
cominciarono ad apprendere la
vinificazione
bull Col passar del tempo la qualitagrave
assunse livelli molto elevati
bull In etagrave imperiale le tecniche e le viti vennero esportate in
tutti i territori conquistati anche in Britannia specie lungo i
corsi dei fiumi
Trasporto di birra e vino Stele
funeraria romana I secdC
La diffusione della vite nel 100dc
La cultura vinicola
bull Venne favorita anche da unampia letteratura
ndash Marco Porcio Catone De agricoltura raquo
ndash Marco Terenzio Varrone Res rusticaelaquo
ndash Plinio il Vecchio laquo Naturalis Historia raquo dedica capitoli interi alla potatura delle viti alla concimazione alle malattie e alle numerazioni delle qualitagrave dei vitigni
ndash Lucio Moderato Columella De re rustica in cui sono esposti anche concetti biologici e direttive tecniche ancora oggi considerati validi ed efficaci
ndash Grandi poeti come Virgilio Tibullo Ovidio Marziale Catullo Giovenale e Orazio
I vitigni
bull Notevole patrimonio varietale
bull Vitigni da tavola e da vino
bull Questi erano distinti in tre classi
a seconda della qualitagrave
bull Plinio distingue tra circa 80 vini
di alta qualitagrave destinati alla
nobiltagrave e un centinaio di vini di
media e bassa qualitagrave destinati
per lo piugrave alla plebe
I migliori vini
a) Raeticum
b) Albanum
c) Caecubum
d) Falernum
e) Pompejanum
f) Mamertinum
bull Alcuni richiedevano lunghi invecchiamenti come lrsquoOpimiam bevuto dopo 125 anni
a
b c
d e
f
Il Falernum
bull Marziale scrive un catalogo di vini ben
assortito e di grande valore documentario
bull Fra tutti primeggia il Falerno il re dei
vini rosso e passito addolcito col miele e
sempre molto invecchiato
bull Viene invece ripudiata e definita rozza la
pratica di bere vino schietto
Comrsquoera il vino romano
bull Sempre diverso dal nostro
bull Solo nellrsquoultimo secolo dellrsquoImpero assunse caratteristiche + simili a oggi
bull Si teneva ad invecchiare in soffitta (come il Madeira) oppure al sole (Banjuls)
bull Il Falerno invecchiava 10 anni il Pompejano anche 25
bull Dovevano quindi essere densi amari eccessivamente alcolici quasi sempre stravecchi e sempre diluiti con acqua o neve in estate Bacco in un affresco pompeiano
Usi e costumi
bull Produttori e commercianti ricorrevano spesso alle sofisticazioni
bull Si aggiungeva al vino cenere sale scaglie di ostriche tritate e persino acqua di mare Questi additivi dovevano avere lo scopo di garantire la conservazione
bull Marziale parla di un mercante che al vino (grossolano) di Sorrento mescolava gli avanzi di vini pregiati di Palermo ottenendo un prodotto di qualitagrave discutibile ma di sicuro guadagno
bull In genere preferivano bere il vino freddo mentre quelli che si servivano nei pranzi venivano sottoposti ad una filtrazione usando un panno di lino in cui si poneva della neve rendendoli freschi ma anche indebolendoli e falsandone quindi il sapore originale
Quanto costava
bull Fiorente era il commercio del vino
bull Nelle cittagrave romane troviamo ndash le mensae vinariae (vendite di vino al
minuto)
ndash le tabernae vinarie (botteghe da vino)
ndash i thermopolium (attuale bar)
bull Una lapide del 300dC riporta il costo del vino 10 lire al litro per il vino comune da pasto e 30 lire per il Falernum
bull Ma da scritti antichi risulta che Trimalcione pagograve per un Falernum invecchiato 100 anni la somma di circa quattro-cinquemila lire il litro
Un banchetto romano
Chi beveva
bull Naturalmente solo i patrizi potevano bere durante i pasti adagiati sui triclini
bull + raro fuori pasto tranne che per bere alla salute degli amici
bull Si usava bere tante coppe quante le lettere del nome della ragazza amata
bull E con una coppa di vino si cancellavano le preoccupazioni triclinio
Terminologia vinaria
bull calcatorium dove le uve venivano schiacciate
bull lixivium il mosto vergine
bull calcatores quelli che fanno la pigiatura
bull laquo circumsitum raquo il vino dellrsquoultima spremitura
bull dolium recipiente che contiene il mosto
bull aphoteca la soffitta dove stagionava il vino
bull tabulatum luogo fresco dove si portavano i vini stagionati
bull simpulum mestolo per versare il vino nei bicchieri
bull pagravetera ampio e basso vaso
bull laquo phiala una coppa larga simile al kantharos greco il contenitore piugrave usato
bull Arbiter Bibendi raquo colui che decideva la quantitagrave drsquoacqua da aggiungere al vino
Oggettistica
Dolium romano che poteva
contenere fino a 1200 litri di mosto
Patera
Simpulum Phiala
Come si conservava
bull Non si faceva uso del
vetro
bull Come i Greci
usavano le anfore di
terracotta conservate
spesso in cantine
bull In Gallia si usavano
giagrave piccole botti di
legno da 35 litri
Anfore romane
La cantina romana del console Scaurus
II sec ac
bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino
bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino
bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale
bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino
bull le anfore troppo panciute erano proibite
Il vino e il Cristianesimo
bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano
bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino
bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati
Verso il Medioevo
bull Il Cristianesimo va visto quindi
come continuatore della cultura
materiale romana e come mezzo
per unrsquoulteriore diffusione del
vino in Europa
bull I primi monaci del IV-V sec
portavano sempre nei nuovi
monasteri che fondavano la
cultura della vite
bull Grazie a loro il vino sopravvisse
al periodo + oscuro il Medioevo
e per concluderehellip
bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da
Roma allrsquoetagrave moderna
Bibliografia
bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969
bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989
bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999
bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications
of the ldquoCassa di Risparmio di Verona
bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105
bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991
bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori
bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis
bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione
bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart
bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano
bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari
bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano
COLUMELLA De Re rustica
PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV
VARRONE Res Rusticae I-II
VIRGILIO Georgiche II ndash III
MARZIALE Epigrammi
ORAZIO Odi
OMERO Odissea
Siti interessanti
sulla storia del vino
bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione
bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml
bull httpwwwvinilazioorg
bull httpwwwtaccuinistoriciit
bull httpwwwwikipediait
bull httpwwwtibursuperbumititanoteromaniVinoRomanihtm
bull httpwwwsardinewsit
bull httpwwwwinezoneit
bull httpwwwdiwinetastecom
bull wwwvinoinreteit
bull httpwwwliceoberchetitricerchesimposioindexhtm
bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml
bull httpwwwsottocopertanet
I satiri
bull Questa anfora del 540 aC fu decorata da Amasi di Atene mostra dei Satiri impegnati nella vendemmia Un satiro raccoglie lrsquouva un altro la pigia in un tino dal quale il mosto cola direttamente in un recipiente interrato dove avverragrave la fermentazione altri tre si occupano della cantina
Il poeta Alceo
bull Spesso compare il vino nelle sue poesie In un frammento descrive un gelido scenario invernale che viene addolcito dallatmosfera intima del simposio
bull In altri versi invita a bere senza moderazione
bull Il vino garantiva la veritagrave dei pensieri in cui si rivelava la sinceritagrave dellamico
bull E il brindisi doveva sottolineare i rari momenti di felicitagrave come la morte del tiranno
(a sin) il poeta Alceo
(sotto) Coppa a figure
rosse di Epegraveleios Ca
510 aC un
personaggio imberbe
mischia il vino con
lacqua con uno
skyphos
Il vino e i filosofi greci
bull Per (Socrate) Platone il vino egrave la giusta premessa alla meditazione filosofica percheacute consente di portare alla luce la veritagrave nascosta
bull Aristotele ha una posizione opposta il vino annebbia il ragionamento ed egrave unrsquoaggravante di eventuali reati
bull Pertanto consiglia di bollire il vino per alleggerirlo dellrsquoalcool e predica la necessitagrave della giusta misura
bull Con Plutarco il giudizio sul vino si fa ancora + severo rifiuta il vino se vuoi essere un filosofo
Il vino in Magna Grecia
bull I Greci giunti nellrsquoItalia meridionale la chiamarono Enotria dal nome dei pali che sostengono la vite
bull Ciograve dimostra che la vite era giagrave presente
bull In Sicilia fu portata infatti dai Fenici 2000 anni ac e vi introdussero anche nuovi modi di vinificazione
bull In tutta la Magna Grecia la vite si espanse velocemente addirittura a Sibari i Greci costruirono un enodotto che convogliava il vino fino al porto
Il Vino in Nord Italia
bull Il vino si era diffuso dopo lrsquoVIII sec anche al nord grazie ad un clima + mite
bull Ritrovamento di vinaccioli
bull In Veneto si sono ritrovate delle situle sorta di vasi vinari in bronzo o in terracotta
bull Si producevano tutti i tipi di vino bianco rosso secco
abboccato leggero pesantehellip e molto dipendeva dai metodi
di coltivazione
I grandi vini italici venivano da piante ad alto fusto
Gli Etruschi
bull Il salto di qualitagrave del vino
italico lo si deve perograve agli
Etruschi
bull Ersquo certo che dalla Toscana
esportarono viti e tecniche
in tutta lrsquoItalia del Nord tra
cui lrsquoalberata la vite che
cresce fino a 15 m legata ad
un albero tutore
bull Anche il nebbiolo
piemontese egrave originario da
innesti etruschi
Le due culture
bull Confine culturale tra le zone a viticoltura di ispirazione greca e quella etrusca
bull Al Sud vitigni pregiati di origine orientale con forme di allevamento a basso ceppo e potatura corta
bull Al centro-nord la vite allevata su tutore vivo con la potatura lunga
Vite greca
Alberata etrusca e
(sotto) a pergola
Il vino etrusco
bull Numerosi erano i vitigni degli Etruschi
ndash Sopina Etesiaca Talponaecchellip tutte elencate da Plinio il Vecchio e che oggi sono scomparse
bull Preparazione
ndash Il primo mosto veniva in genere consumato subito
ndash il restante veniva versato in contenitori di terracotta con le pareti interne coperte di pece o di resina
ndash Il liquido veniva lasciato riposare schiumato per sei mesi
ndash a primavera veniva filtrato e versato nelle anfore
ndash Il liquido cosigrave ottenuto veniva mescolato allinterno di crateri con acqua e miele e travasato nelle coppe dei commensali
La Toscana
bull La vite forse era giagrave presente
prima degli Etruschi e non fu
quindi portata dai Fenici
bull Gli E ldquolrsquoaddomesticaronordquo
bull Col vino si onoravano i
morti insieme alla danza e ai
flauti
bull Numerose le pratiche
religiose in onore di
Fufluns (Bacco) dio del
vino
Danze e libagioni in onore di Fufluns
La societagrave etrusca
bull Sugli affreschi etruschi si vedono coppie che brindano e su un vaso ritrovato a Chiusi egrave possibile vedere una donna che porge un Cagraventaro a due uomini seduti
bull Contrariamente a quanto avverragrave presso i Romani (il re Numa Pompilio pur essendo un produttore di vino vieteragrave alle donne di bere durante le libagioni) le donne etrusche godevano di enorme libertagrave bevevano vino e partecipavano ai banchetti conviviali adagiate sui klinai accanto al loro uomo
bull Il vino etrusco era particolarmente apprezzato e fu cantato da molti poeti latini Affresco della tomba dei Lepidi
Tarquinia
Cagraventaro
etrusco
I commerci
bull Il commercio del vino fu molto importante specie tra il 625 e il 475 aC Lo si usava come moneta di scambio per ottenere materie prime (metalli sale schiavi)
bull I commerci avvenivano in gran parte via mare
bull Appassionati del vino etrusco furono i Celti gli antichi abitatori della Gallia meridionale
bull Fiorente fu il commercio con loro come egrave testimoniato dal numeroso materiale etrusco rinvenuto nelle tombe celtiche
bull Nei banchetti i principi celti utilizzavano lo stesso vasellame da vino che si usava in Etruria
Le 3 fasi del commercio
bull Fase a colonizzazione fenicia e micenea commercio del vino per utilizzi elitari e religiosi
bull Fase b espansione commerciale greca dei secoli VII e VI aC soprattutto provenienti dalla costa asiatica da Samo e da Focea
bull Fase c Si diffonde in Occidente anche grazie agli Etruschi il mito del vino come testimoniano i simposi dedicati soprattutto a Dioniso
Roma
bull Fin dai primi contatti con gli
Etruschi e ancor piugrave dopo la
conquista del 351 ac i Romani
cominciarono ad apprendere la
vinificazione
bull Col passar del tempo la qualitagrave
assunse livelli molto elevati
bull In etagrave imperiale le tecniche e le viti vennero esportate in
tutti i territori conquistati anche in Britannia specie lungo i
corsi dei fiumi
Trasporto di birra e vino Stele
funeraria romana I secdC
La diffusione della vite nel 100dc
La cultura vinicola
bull Venne favorita anche da unampia letteratura
ndash Marco Porcio Catone De agricoltura raquo
ndash Marco Terenzio Varrone Res rusticaelaquo
ndash Plinio il Vecchio laquo Naturalis Historia raquo dedica capitoli interi alla potatura delle viti alla concimazione alle malattie e alle numerazioni delle qualitagrave dei vitigni
ndash Lucio Moderato Columella De re rustica in cui sono esposti anche concetti biologici e direttive tecniche ancora oggi considerati validi ed efficaci
ndash Grandi poeti come Virgilio Tibullo Ovidio Marziale Catullo Giovenale e Orazio
I vitigni
bull Notevole patrimonio varietale
bull Vitigni da tavola e da vino
bull Questi erano distinti in tre classi
a seconda della qualitagrave
bull Plinio distingue tra circa 80 vini
di alta qualitagrave destinati alla
nobiltagrave e un centinaio di vini di
media e bassa qualitagrave destinati
per lo piugrave alla plebe
I migliori vini
a) Raeticum
b) Albanum
c) Caecubum
d) Falernum
e) Pompejanum
f) Mamertinum
bull Alcuni richiedevano lunghi invecchiamenti come lrsquoOpimiam bevuto dopo 125 anni
a
b c
d e
f
Il Falernum
bull Marziale scrive un catalogo di vini ben
assortito e di grande valore documentario
bull Fra tutti primeggia il Falerno il re dei
vini rosso e passito addolcito col miele e
sempre molto invecchiato
bull Viene invece ripudiata e definita rozza la
pratica di bere vino schietto
Comrsquoera il vino romano
bull Sempre diverso dal nostro
bull Solo nellrsquoultimo secolo dellrsquoImpero assunse caratteristiche + simili a oggi
bull Si teneva ad invecchiare in soffitta (come il Madeira) oppure al sole (Banjuls)
bull Il Falerno invecchiava 10 anni il Pompejano anche 25
bull Dovevano quindi essere densi amari eccessivamente alcolici quasi sempre stravecchi e sempre diluiti con acqua o neve in estate Bacco in un affresco pompeiano
Usi e costumi
bull Produttori e commercianti ricorrevano spesso alle sofisticazioni
bull Si aggiungeva al vino cenere sale scaglie di ostriche tritate e persino acqua di mare Questi additivi dovevano avere lo scopo di garantire la conservazione
bull Marziale parla di un mercante che al vino (grossolano) di Sorrento mescolava gli avanzi di vini pregiati di Palermo ottenendo un prodotto di qualitagrave discutibile ma di sicuro guadagno
bull In genere preferivano bere il vino freddo mentre quelli che si servivano nei pranzi venivano sottoposti ad una filtrazione usando un panno di lino in cui si poneva della neve rendendoli freschi ma anche indebolendoli e falsandone quindi il sapore originale
Quanto costava
bull Fiorente era il commercio del vino
bull Nelle cittagrave romane troviamo ndash le mensae vinariae (vendite di vino al
minuto)
ndash le tabernae vinarie (botteghe da vino)
ndash i thermopolium (attuale bar)
bull Una lapide del 300dC riporta il costo del vino 10 lire al litro per il vino comune da pasto e 30 lire per il Falernum
bull Ma da scritti antichi risulta che Trimalcione pagograve per un Falernum invecchiato 100 anni la somma di circa quattro-cinquemila lire il litro
Un banchetto romano
Chi beveva
bull Naturalmente solo i patrizi potevano bere durante i pasti adagiati sui triclini
bull + raro fuori pasto tranne che per bere alla salute degli amici
bull Si usava bere tante coppe quante le lettere del nome della ragazza amata
bull E con una coppa di vino si cancellavano le preoccupazioni triclinio
Terminologia vinaria
bull calcatorium dove le uve venivano schiacciate
bull lixivium il mosto vergine
bull calcatores quelli che fanno la pigiatura
bull laquo circumsitum raquo il vino dellrsquoultima spremitura
bull dolium recipiente che contiene il mosto
bull aphoteca la soffitta dove stagionava il vino
bull tabulatum luogo fresco dove si portavano i vini stagionati
bull simpulum mestolo per versare il vino nei bicchieri
bull pagravetera ampio e basso vaso
bull laquo phiala una coppa larga simile al kantharos greco il contenitore piugrave usato
bull Arbiter Bibendi raquo colui che decideva la quantitagrave drsquoacqua da aggiungere al vino
Oggettistica
Dolium romano che poteva
contenere fino a 1200 litri di mosto
Patera
Simpulum Phiala
Come si conservava
bull Non si faceva uso del
vetro
bull Come i Greci
usavano le anfore di
terracotta conservate
spesso in cantine
bull In Gallia si usavano
giagrave piccole botti di
legno da 35 litri
Anfore romane
La cantina romana del console Scaurus
II sec ac
bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino
bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino
bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale
bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino
bull le anfore troppo panciute erano proibite
Il vino e il Cristianesimo
bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano
bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino
bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati
Verso il Medioevo
bull Il Cristianesimo va visto quindi
come continuatore della cultura
materiale romana e come mezzo
per unrsquoulteriore diffusione del
vino in Europa
bull I primi monaci del IV-V sec
portavano sempre nei nuovi
monasteri che fondavano la
cultura della vite
bull Grazie a loro il vino sopravvisse
al periodo + oscuro il Medioevo
e per concluderehellip
bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da
Roma allrsquoetagrave moderna
Bibliografia
bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969
bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989
bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999
bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications
of the ldquoCassa di Risparmio di Verona
bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105
bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991
bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori
bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis
bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione
bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart
bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano
bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari
bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano
COLUMELLA De Re rustica
PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV
VARRONE Res Rusticae I-II
VIRGILIO Georgiche II ndash III
MARZIALE Epigrammi
ORAZIO Odi
OMERO Odissea
Siti interessanti
sulla storia del vino
bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione
bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml
bull httpwwwvinilazioorg
bull httpwwwtaccuinistoriciit
bull httpwwwwikipediait
bull httpwwwtibursuperbumititanoteromaniVinoRomanihtm
bull httpwwwsardinewsit
bull httpwwwwinezoneit
bull httpwwwdiwinetastecom
bull wwwvinoinreteit
bull httpwwwliceoberchetitricerchesimposioindexhtm
bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml
bull httpwwwsottocopertanet
Il poeta Alceo
bull Spesso compare il vino nelle sue poesie In un frammento descrive un gelido scenario invernale che viene addolcito dallatmosfera intima del simposio
bull In altri versi invita a bere senza moderazione
bull Il vino garantiva la veritagrave dei pensieri in cui si rivelava la sinceritagrave dellamico
bull E il brindisi doveva sottolineare i rari momenti di felicitagrave come la morte del tiranno
(a sin) il poeta Alceo
(sotto) Coppa a figure
rosse di Epegraveleios Ca
510 aC un
personaggio imberbe
mischia il vino con
lacqua con uno
skyphos
Il vino e i filosofi greci
bull Per (Socrate) Platone il vino egrave la giusta premessa alla meditazione filosofica percheacute consente di portare alla luce la veritagrave nascosta
bull Aristotele ha una posizione opposta il vino annebbia il ragionamento ed egrave unrsquoaggravante di eventuali reati
bull Pertanto consiglia di bollire il vino per alleggerirlo dellrsquoalcool e predica la necessitagrave della giusta misura
bull Con Plutarco il giudizio sul vino si fa ancora + severo rifiuta il vino se vuoi essere un filosofo
Il vino in Magna Grecia
bull I Greci giunti nellrsquoItalia meridionale la chiamarono Enotria dal nome dei pali che sostengono la vite
bull Ciograve dimostra che la vite era giagrave presente
bull In Sicilia fu portata infatti dai Fenici 2000 anni ac e vi introdussero anche nuovi modi di vinificazione
bull In tutta la Magna Grecia la vite si espanse velocemente addirittura a Sibari i Greci costruirono un enodotto che convogliava il vino fino al porto
Il Vino in Nord Italia
bull Il vino si era diffuso dopo lrsquoVIII sec anche al nord grazie ad un clima + mite
bull Ritrovamento di vinaccioli
bull In Veneto si sono ritrovate delle situle sorta di vasi vinari in bronzo o in terracotta
bull Si producevano tutti i tipi di vino bianco rosso secco
abboccato leggero pesantehellip e molto dipendeva dai metodi
di coltivazione
I grandi vini italici venivano da piante ad alto fusto
Gli Etruschi
bull Il salto di qualitagrave del vino
italico lo si deve perograve agli
Etruschi
bull Ersquo certo che dalla Toscana
esportarono viti e tecniche
in tutta lrsquoItalia del Nord tra
cui lrsquoalberata la vite che
cresce fino a 15 m legata ad
un albero tutore
bull Anche il nebbiolo
piemontese egrave originario da
innesti etruschi
Le due culture
bull Confine culturale tra le zone a viticoltura di ispirazione greca e quella etrusca
bull Al Sud vitigni pregiati di origine orientale con forme di allevamento a basso ceppo e potatura corta
bull Al centro-nord la vite allevata su tutore vivo con la potatura lunga
Vite greca
Alberata etrusca e
(sotto) a pergola
Il vino etrusco
bull Numerosi erano i vitigni degli Etruschi
ndash Sopina Etesiaca Talponaecchellip tutte elencate da Plinio il Vecchio e che oggi sono scomparse
bull Preparazione
ndash Il primo mosto veniva in genere consumato subito
ndash il restante veniva versato in contenitori di terracotta con le pareti interne coperte di pece o di resina
ndash Il liquido veniva lasciato riposare schiumato per sei mesi
ndash a primavera veniva filtrato e versato nelle anfore
ndash Il liquido cosigrave ottenuto veniva mescolato allinterno di crateri con acqua e miele e travasato nelle coppe dei commensali
La Toscana
bull La vite forse era giagrave presente
prima degli Etruschi e non fu
quindi portata dai Fenici
bull Gli E ldquolrsquoaddomesticaronordquo
bull Col vino si onoravano i
morti insieme alla danza e ai
flauti
bull Numerose le pratiche
religiose in onore di
Fufluns (Bacco) dio del
vino
Danze e libagioni in onore di Fufluns
La societagrave etrusca
bull Sugli affreschi etruschi si vedono coppie che brindano e su un vaso ritrovato a Chiusi egrave possibile vedere una donna che porge un Cagraventaro a due uomini seduti
bull Contrariamente a quanto avverragrave presso i Romani (il re Numa Pompilio pur essendo un produttore di vino vieteragrave alle donne di bere durante le libagioni) le donne etrusche godevano di enorme libertagrave bevevano vino e partecipavano ai banchetti conviviali adagiate sui klinai accanto al loro uomo
bull Il vino etrusco era particolarmente apprezzato e fu cantato da molti poeti latini Affresco della tomba dei Lepidi
Tarquinia
Cagraventaro
etrusco
I commerci
bull Il commercio del vino fu molto importante specie tra il 625 e il 475 aC Lo si usava come moneta di scambio per ottenere materie prime (metalli sale schiavi)
bull I commerci avvenivano in gran parte via mare
bull Appassionati del vino etrusco furono i Celti gli antichi abitatori della Gallia meridionale
bull Fiorente fu il commercio con loro come egrave testimoniato dal numeroso materiale etrusco rinvenuto nelle tombe celtiche
bull Nei banchetti i principi celti utilizzavano lo stesso vasellame da vino che si usava in Etruria
Le 3 fasi del commercio
bull Fase a colonizzazione fenicia e micenea commercio del vino per utilizzi elitari e religiosi
bull Fase b espansione commerciale greca dei secoli VII e VI aC soprattutto provenienti dalla costa asiatica da Samo e da Focea
bull Fase c Si diffonde in Occidente anche grazie agli Etruschi il mito del vino come testimoniano i simposi dedicati soprattutto a Dioniso
Roma
bull Fin dai primi contatti con gli
Etruschi e ancor piugrave dopo la
conquista del 351 ac i Romani
cominciarono ad apprendere la
vinificazione
bull Col passar del tempo la qualitagrave
assunse livelli molto elevati
bull In etagrave imperiale le tecniche e le viti vennero esportate in
tutti i territori conquistati anche in Britannia specie lungo i
corsi dei fiumi
Trasporto di birra e vino Stele
funeraria romana I secdC
La diffusione della vite nel 100dc
La cultura vinicola
bull Venne favorita anche da unampia letteratura
ndash Marco Porcio Catone De agricoltura raquo
ndash Marco Terenzio Varrone Res rusticaelaquo
ndash Plinio il Vecchio laquo Naturalis Historia raquo dedica capitoli interi alla potatura delle viti alla concimazione alle malattie e alle numerazioni delle qualitagrave dei vitigni
ndash Lucio Moderato Columella De re rustica in cui sono esposti anche concetti biologici e direttive tecniche ancora oggi considerati validi ed efficaci
ndash Grandi poeti come Virgilio Tibullo Ovidio Marziale Catullo Giovenale e Orazio
I vitigni
bull Notevole patrimonio varietale
bull Vitigni da tavola e da vino
bull Questi erano distinti in tre classi
a seconda della qualitagrave
bull Plinio distingue tra circa 80 vini
di alta qualitagrave destinati alla
nobiltagrave e un centinaio di vini di
media e bassa qualitagrave destinati
per lo piugrave alla plebe
I migliori vini
a) Raeticum
b) Albanum
c) Caecubum
d) Falernum
e) Pompejanum
f) Mamertinum
bull Alcuni richiedevano lunghi invecchiamenti come lrsquoOpimiam bevuto dopo 125 anni
a
b c
d e
f
Il Falernum
bull Marziale scrive un catalogo di vini ben
assortito e di grande valore documentario
bull Fra tutti primeggia il Falerno il re dei
vini rosso e passito addolcito col miele e
sempre molto invecchiato
bull Viene invece ripudiata e definita rozza la
pratica di bere vino schietto
Comrsquoera il vino romano
bull Sempre diverso dal nostro
bull Solo nellrsquoultimo secolo dellrsquoImpero assunse caratteristiche + simili a oggi
bull Si teneva ad invecchiare in soffitta (come il Madeira) oppure al sole (Banjuls)
bull Il Falerno invecchiava 10 anni il Pompejano anche 25
bull Dovevano quindi essere densi amari eccessivamente alcolici quasi sempre stravecchi e sempre diluiti con acqua o neve in estate Bacco in un affresco pompeiano
Usi e costumi
bull Produttori e commercianti ricorrevano spesso alle sofisticazioni
bull Si aggiungeva al vino cenere sale scaglie di ostriche tritate e persino acqua di mare Questi additivi dovevano avere lo scopo di garantire la conservazione
bull Marziale parla di un mercante che al vino (grossolano) di Sorrento mescolava gli avanzi di vini pregiati di Palermo ottenendo un prodotto di qualitagrave discutibile ma di sicuro guadagno
bull In genere preferivano bere il vino freddo mentre quelli che si servivano nei pranzi venivano sottoposti ad una filtrazione usando un panno di lino in cui si poneva della neve rendendoli freschi ma anche indebolendoli e falsandone quindi il sapore originale
Quanto costava
bull Fiorente era il commercio del vino
bull Nelle cittagrave romane troviamo ndash le mensae vinariae (vendite di vino al
minuto)
ndash le tabernae vinarie (botteghe da vino)
ndash i thermopolium (attuale bar)
bull Una lapide del 300dC riporta il costo del vino 10 lire al litro per il vino comune da pasto e 30 lire per il Falernum
bull Ma da scritti antichi risulta che Trimalcione pagograve per un Falernum invecchiato 100 anni la somma di circa quattro-cinquemila lire il litro
Un banchetto romano
Chi beveva
bull Naturalmente solo i patrizi potevano bere durante i pasti adagiati sui triclini
bull + raro fuori pasto tranne che per bere alla salute degli amici
bull Si usava bere tante coppe quante le lettere del nome della ragazza amata
bull E con una coppa di vino si cancellavano le preoccupazioni triclinio
Terminologia vinaria
bull calcatorium dove le uve venivano schiacciate
bull lixivium il mosto vergine
bull calcatores quelli che fanno la pigiatura
bull laquo circumsitum raquo il vino dellrsquoultima spremitura
bull dolium recipiente che contiene il mosto
bull aphoteca la soffitta dove stagionava il vino
bull tabulatum luogo fresco dove si portavano i vini stagionati
bull simpulum mestolo per versare il vino nei bicchieri
bull pagravetera ampio e basso vaso
bull laquo phiala una coppa larga simile al kantharos greco il contenitore piugrave usato
bull Arbiter Bibendi raquo colui che decideva la quantitagrave drsquoacqua da aggiungere al vino
Oggettistica
Dolium romano che poteva
contenere fino a 1200 litri di mosto
Patera
Simpulum Phiala
Come si conservava
bull Non si faceva uso del
vetro
bull Come i Greci
usavano le anfore di
terracotta conservate
spesso in cantine
bull In Gallia si usavano
giagrave piccole botti di
legno da 35 litri
Anfore romane
La cantina romana del console Scaurus
II sec ac
bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino
bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino
bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale
bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino
bull le anfore troppo panciute erano proibite
Il vino e il Cristianesimo
bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano
bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino
bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati
Verso il Medioevo
bull Il Cristianesimo va visto quindi
come continuatore della cultura
materiale romana e come mezzo
per unrsquoulteriore diffusione del
vino in Europa
bull I primi monaci del IV-V sec
portavano sempre nei nuovi
monasteri che fondavano la
cultura della vite
bull Grazie a loro il vino sopravvisse
al periodo + oscuro il Medioevo
e per concluderehellip
bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da
Roma allrsquoetagrave moderna
Bibliografia
bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969
bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989
bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999
bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications
of the ldquoCassa di Risparmio di Verona
bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105
bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991
bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori
bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis
bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione
bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart
bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano
bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari
bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano
COLUMELLA De Re rustica
PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV
VARRONE Res Rusticae I-II
VIRGILIO Georgiche II ndash III
MARZIALE Epigrammi
ORAZIO Odi
OMERO Odissea
Siti interessanti
sulla storia del vino
bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione
bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml
bull httpwwwvinilazioorg
bull httpwwwtaccuinistoriciit
bull httpwwwwikipediait
bull httpwwwtibursuperbumititanoteromaniVinoRomanihtm
bull httpwwwsardinewsit
bull httpwwwwinezoneit
bull httpwwwdiwinetastecom
bull wwwvinoinreteit
bull httpwwwliceoberchetitricerchesimposioindexhtm
bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml
bull httpwwwsottocopertanet
Il vino e i filosofi greci
bull Per (Socrate) Platone il vino egrave la giusta premessa alla meditazione filosofica percheacute consente di portare alla luce la veritagrave nascosta
bull Aristotele ha una posizione opposta il vino annebbia il ragionamento ed egrave unrsquoaggravante di eventuali reati
bull Pertanto consiglia di bollire il vino per alleggerirlo dellrsquoalcool e predica la necessitagrave della giusta misura
bull Con Plutarco il giudizio sul vino si fa ancora + severo rifiuta il vino se vuoi essere un filosofo
Il vino in Magna Grecia
bull I Greci giunti nellrsquoItalia meridionale la chiamarono Enotria dal nome dei pali che sostengono la vite
bull Ciograve dimostra che la vite era giagrave presente
bull In Sicilia fu portata infatti dai Fenici 2000 anni ac e vi introdussero anche nuovi modi di vinificazione
bull In tutta la Magna Grecia la vite si espanse velocemente addirittura a Sibari i Greci costruirono un enodotto che convogliava il vino fino al porto
Il Vino in Nord Italia
bull Il vino si era diffuso dopo lrsquoVIII sec anche al nord grazie ad un clima + mite
bull Ritrovamento di vinaccioli
bull In Veneto si sono ritrovate delle situle sorta di vasi vinari in bronzo o in terracotta
bull Si producevano tutti i tipi di vino bianco rosso secco
abboccato leggero pesantehellip e molto dipendeva dai metodi
di coltivazione
I grandi vini italici venivano da piante ad alto fusto
Gli Etruschi
bull Il salto di qualitagrave del vino
italico lo si deve perograve agli
Etruschi
bull Ersquo certo che dalla Toscana
esportarono viti e tecniche
in tutta lrsquoItalia del Nord tra
cui lrsquoalberata la vite che
cresce fino a 15 m legata ad
un albero tutore
bull Anche il nebbiolo
piemontese egrave originario da
innesti etruschi
Le due culture
bull Confine culturale tra le zone a viticoltura di ispirazione greca e quella etrusca
bull Al Sud vitigni pregiati di origine orientale con forme di allevamento a basso ceppo e potatura corta
bull Al centro-nord la vite allevata su tutore vivo con la potatura lunga
Vite greca
Alberata etrusca e
(sotto) a pergola
Il vino etrusco
bull Numerosi erano i vitigni degli Etruschi
ndash Sopina Etesiaca Talponaecchellip tutte elencate da Plinio il Vecchio e che oggi sono scomparse
bull Preparazione
ndash Il primo mosto veniva in genere consumato subito
ndash il restante veniva versato in contenitori di terracotta con le pareti interne coperte di pece o di resina
ndash Il liquido veniva lasciato riposare schiumato per sei mesi
ndash a primavera veniva filtrato e versato nelle anfore
ndash Il liquido cosigrave ottenuto veniva mescolato allinterno di crateri con acqua e miele e travasato nelle coppe dei commensali
La Toscana
bull La vite forse era giagrave presente
prima degli Etruschi e non fu
quindi portata dai Fenici
bull Gli E ldquolrsquoaddomesticaronordquo
bull Col vino si onoravano i
morti insieme alla danza e ai
flauti
bull Numerose le pratiche
religiose in onore di
Fufluns (Bacco) dio del
vino
Danze e libagioni in onore di Fufluns
La societagrave etrusca
bull Sugli affreschi etruschi si vedono coppie che brindano e su un vaso ritrovato a Chiusi egrave possibile vedere una donna che porge un Cagraventaro a due uomini seduti
bull Contrariamente a quanto avverragrave presso i Romani (il re Numa Pompilio pur essendo un produttore di vino vieteragrave alle donne di bere durante le libagioni) le donne etrusche godevano di enorme libertagrave bevevano vino e partecipavano ai banchetti conviviali adagiate sui klinai accanto al loro uomo
bull Il vino etrusco era particolarmente apprezzato e fu cantato da molti poeti latini Affresco della tomba dei Lepidi
Tarquinia
Cagraventaro
etrusco
I commerci
bull Il commercio del vino fu molto importante specie tra il 625 e il 475 aC Lo si usava come moneta di scambio per ottenere materie prime (metalli sale schiavi)
bull I commerci avvenivano in gran parte via mare
bull Appassionati del vino etrusco furono i Celti gli antichi abitatori della Gallia meridionale
bull Fiorente fu il commercio con loro come egrave testimoniato dal numeroso materiale etrusco rinvenuto nelle tombe celtiche
bull Nei banchetti i principi celti utilizzavano lo stesso vasellame da vino che si usava in Etruria
Le 3 fasi del commercio
bull Fase a colonizzazione fenicia e micenea commercio del vino per utilizzi elitari e religiosi
bull Fase b espansione commerciale greca dei secoli VII e VI aC soprattutto provenienti dalla costa asiatica da Samo e da Focea
bull Fase c Si diffonde in Occidente anche grazie agli Etruschi il mito del vino come testimoniano i simposi dedicati soprattutto a Dioniso
Roma
bull Fin dai primi contatti con gli
Etruschi e ancor piugrave dopo la
conquista del 351 ac i Romani
cominciarono ad apprendere la
vinificazione
bull Col passar del tempo la qualitagrave
assunse livelli molto elevati
bull In etagrave imperiale le tecniche e le viti vennero esportate in
tutti i territori conquistati anche in Britannia specie lungo i
corsi dei fiumi
Trasporto di birra e vino Stele
funeraria romana I secdC
La diffusione della vite nel 100dc
La cultura vinicola
bull Venne favorita anche da unampia letteratura
ndash Marco Porcio Catone De agricoltura raquo
ndash Marco Terenzio Varrone Res rusticaelaquo
ndash Plinio il Vecchio laquo Naturalis Historia raquo dedica capitoli interi alla potatura delle viti alla concimazione alle malattie e alle numerazioni delle qualitagrave dei vitigni
ndash Lucio Moderato Columella De re rustica in cui sono esposti anche concetti biologici e direttive tecniche ancora oggi considerati validi ed efficaci
ndash Grandi poeti come Virgilio Tibullo Ovidio Marziale Catullo Giovenale e Orazio
I vitigni
bull Notevole patrimonio varietale
bull Vitigni da tavola e da vino
bull Questi erano distinti in tre classi
a seconda della qualitagrave
bull Plinio distingue tra circa 80 vini
di alta qualitagrave destinati alla
nobiltagrave e un centinaio di vini di
media e bassa qualitagrave destinati
per lo piugrave alla plebe
I migliori vini
a) Raeticum
b) Albanum
c) Caecubum
d) Falernum
e) Pompejanum
f) Mamertinum
bull Alcuni richiedevano lunghi invecchiamenti come lrsquoOpimiam bevuto dopo 125 anni
a
b c
d e
f
Il Falernum
bull Marziale scrive un catalogo di vini ben
assortito e di grande valore documentario
bull Fra tutti primeggia il Falerno il re dei
vini rosso e passito addolcito col miele e
sempre molto invecchiato
bull Viene invece ripudiata e definita rozza la
pratica di bere vino schietto
Comrsquoera il vino romano
bull Sempre diverso dal nostro
bull Solo nellrsquoultimo secolo dellrsquoImpero assunse caratteristiche + simili a oggi
bull Si teneva ad invecchiare in soffitta (come il Madeira) oppure al sole (Banjuls)
bull Il Falerno invecchiava 10 anni il Pompejano anche 25
bull Dovevano quindi essere densi amari eccessivamente alcolici quasi sempre stravecchi e sempre diluiti con acqua o neve in estate Bacco in un affresco pompeiano
Usi e costumi
bull Produttori e commercianti ricorrevano spesso alle sofisticazioni
bull Si aggiungeva al vino cenere sale scaglie di ostriche tritate e persino acqua di mare Questi additivi dovevano avere lo scopo di garantire la conservazione
bull Marziale parla di un mercante che al vino (grossolano) di Sorrento mescolava gli avanzi di vini pregiati di Palermo ottenendo un prodotto di qualitagrave discutibile ma di sicuro guadagno
bull In genere preferivano bere il vino freddo mentre quelli che si servivano nei pranzi venivano sottoposti ad una filtrazione usando un panno di lino in cui si poneva della neve rendendoli freschi ma anche indebolendoli e falsandone quindi il sapore originale
Quanto costava
bull Fiorente era il commercio del vino
bull Nelle cittagrave romane troviamo ndash le mensae vinariae (vendite di vino al
minuto)
ndash le tabernae vinarie (botteghe da vino)
ndash i thermopolium (attuale bar)
bull Una lapide del 300dC riporta il costo del vino 10 lire al litro per il vino comune da pasto e 30 lire per il Falernum
bull Ma da scritti antichi risulta che Trimalcione pagograve per un Falernum invecchiato 100 anni la somma di circa quattro-cinquemila lire il litro
Un banchetto romano
Chi beveva
bull Naturalmente solo i patrizi potevano bere durante i pasti adagiati sui triclini
bull + raro fuori pasto tranne che per bere alla salute degli amici
bull Si usava bere tante coppe quante le lettere del nome della ragazza amata
bull E con una coppa di vino si cancellavano le preoccupazioni triclinio
Terminologia vinaria
bull calcatorium dove le uve venivano schiacciate
bull lixivium il mosto vergine
bull calcatores quelli che fanno la pigiatura
bull laquo circumsitum raquo il vino dellrsquoultima spremitura
bull dolium recipiente che contiene il mosto
bull aphoteca la soffitta dove stagionava il vino
bull tabulatum luogo fresco dove si portavano i vini stagionati
bull simpulum mestolo per versare il vino nei bicchieri
bull pagravetera ampio e basso vaso
bull laquo phiala una coppa larga simile al kantharos greco il contenitore piugrave usato
bull Arbiter Bibendi raquo colui che decideva la quantitagrave drsquoacqua da aggiungere al vino
Oggettistica
Dolium romano che poteva
contenere fino a 1200 litri di mosto
Patera
Simpulum Phiala
Come si conservava
bull Non si faceva uso del
vetro
bull Come i Greci
usavano le anfore di
terracotta conservate
spesso in cantine
bull In Gallia si usavano
giagrave piccole botti di
legno da 35 litri
Anfore romane
La cantina romana del console Scaurus
II sec ac
bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino
bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino
bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale
bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino
bull le anfore troppo panciute erano proibite
Il vino e il Cristianesimo
bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano
bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino
bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati
Verso il Medioevo
bull Il Cristianesimo va visto quindi
come continuatore della cultura
materiale romana e come mezzo
per unrsquoulteriore diffusione del
vino in Europa
bull I primi monaci del IV-V sec
portavano sempre nei nuovi
monasteri che fondavano la
cultura della vite
bull Grazie a loro il vino sopravvisse
al periodo + oscuro il Medioevo
e per concluderehellip
bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da
Roma allrsquoetagrave moderna
Bibliografia
bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969
bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989
bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999
bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications
of the ldquoCassa di Risparmio di Verona
bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105
bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991
bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori
bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis
bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione
bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart
bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano
bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari
bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano
COLUMELLA De Re rustica
PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV
VARRONE Res Rusticae I-II
VIRGILIO Georgiche II ndash III
MARZIALE Epigrammi
ORAZIO Odi
OMERO Odissea
Siti interessanti
sulla storia del vino
bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione
bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml
bull httpwwwvinilazioorg
bull httpwwwtaccuinistoriciit
bull httpwwwwikipediait
bull httpwwwtibursuperbumititanoteromaniVinoRomanihtm
bull httpwwwsardinewsit
bull httpwwwwinezoneit
bull httpwwwdiwinetastecom
bull wwwvinoinreteit
bull httpwwwliceoberchetitricerchesimposioindexhtm
bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml
bull httpwwwsottocopertanet
Il vino in Magna Grecia
bull I Greci giunti nellrsquoItalia meridionale la chiamarono Enotria dal nome dei pali che sostengono la vite
bull Ciograve dimostra che la vite era giagrave presente
bull In Sicilia fu portata infatti dai Fenici 2000 anni ac e vi introdussero anche nuovi modi di vinificazione
bull In tutta la Magna Grecia la vite si espanse velocemente addirittura a Sibari i Greci costruirono un enodotto che convogliava il vino fino al porto
Il Vino in Nord Italia
bull Il vino si era diffuso dopo lrsquoVIII sec anche al nord grazie ad un clima + mite
bull Ritrovamento di vinaccioli
bull In Veneto si sono ritrovate delle situle sorta di vasi vinari in bronzo o in terracotta
bull Si producevano tutti i tipi di vino bianco rosso secco
abboccato leggero pesantehellip e molto dipendeva dai metodi
di coltivazione
I grandi vini italici venivano da piante ad alto fusto
Gli Etruschi
bull Il salto di qualitagrave del vino
italico lo si deve perograve agli
Etruschi
bull Ersquo certo che dalla Toscana
esportarono viti e tecniche
in tutta lrsquoItalia del Nord tra
cui lrsquoalberata la vite che
cresce fino a 15 m legata ad
un albero tutore
bull Anche il nebbiolo
piemontese egrave originario da
innesti etruschi
Le due culture
bull Confine culturale tra le zone a viticoltura di ispirazione greca e quella etrusca
bull Al Sud vitigni pregiati di origine orientale con forme di allevamento a basso ceppo e potatura corta
bull Al centro-nord la vite allevata su tutore vivo con la potatura lunga
Vite greca
Alberata etrusca e
(sotto) a pergola
Il vino etrusco
bull Numerosi erano i vitigni degli Etruschi
ndash Sopina Etesiaca Talponaecchellip tutte elencate da Plinio il Vecchio e che oggi sono scomparse
bull Preparazione
ndash Il primo mosto veniva in genere consumato subito
ndash il restante veniva versato in contenitori di terracotta con le pareti interne coperte di pece o di resina
ndash Il liquido veniva lasciato riposare schiumato per sei mesi
ndash a primavera veniva filtrato e versato nelle anfore
ndash Il liquido cosigrave ottenuto veniva mescolato allinterno di crateri con acqua e miele e travasato nelle coppe dei commensali
La Toscana
bull La vite forse era giagrave presente
prima degli Etruschi e non fu
quindi portata dai Fenici
bull Gli E ldquolrsquoaddomesticaronordquo
bull Col vino si onoravano i
morti insieme alla danza e ai
flauti
bull Numerose le pratiche
religiose in onore di
Fufluns (Bacco) dio del
vino
Danze e libagioni in onore di Fufluns
La societagrave etrusca
bull Sugli affreschi etruschi si vedono coppie che brindano e su un vaso ritrovato a Chiusi egrave possibile vedere una donna che porge un Cagraventaro a due uomini seduti
bull Contrariamente a quanto avverragrave presso i Romani (il re Numa Pompilio pur essendo un produttore di vino vieteragrave alle donne di bere durante le libagioni) le donne etrusche godevano di enorme libertagrave bevevano vino e partecipavano ai banchetti conviviali adagiate sui klinai accanto al loro uomo
bull Il vino etrusco era particolarmente apprezzato e fu cantato da molti poeti latini Affresco della tomba dei Lepidi
Tarquinia
Cagraventaro
etrusco
I commerci
bull Il commercio del vino fu molto importante specie tra il 625 e il 475 aC Lo si usava come moneta di scambio per ottenere materie prime (metalli sale schiavi)
bull I commerci avvenivano in gran parte via mare
bull Appassionati del vino etrusco furono i Celti gli antichi abitatori della Gallia meridionale
bull Fiorente fu il commercio con loro come egrave testimoniato dal numeroso materiale etrusco rinvenuto nelle tombe celtiche
bull Nei banchetti i principi celti utilizzavano lo stesso vasellame da vino che si usava in Etruria
Le 3 fasi del commercio
bull Fase a colonizzazione fenicia e micenea commercio del vino per utilizzi elitari e religiosi
bull Fase b espansione commerciale greca dei secoli VII e VI aC soprattutto provenienti dalla costa asiatica da Samo e da Focea
bull Fase c Si diffonde in Occidente anche grazie agli Etruschi il mito del vino come testimoniano i simposi dedicati soprattutto a Dioniso
Roma
bull Fin dai primi contatti con gli
Etruschi e ancor piugrave dopo la
conquista del 351 ac i Romani
cominciarono ad apprendere la
vinificazione
bull Col passar del tempo la qualitagrave
assunse livelli molto elevati
bull In etagrave imperiale le tecniche e le viti vennero esportate in
tutti i territori conquistati anche in Britannia specie lungo i
corsi dei fiumi
Trasporto di birra e vino Stele
funeraria romana I secdC
La diffusione della vite nel 100dc
La cultura vinicola
bull Venne favorita anche da unampia letteratura
ndash Marco Porcio Catone De agricoltura raquo
ndash Marco Terenzio Varrone Res rusticaelaquo
ndash Plinio il Vecchio laquo Naturalis Historia raquo dedica capitoli interi alla potatura delle viti alla concimazione alle malattie e alle numerazioni delle qualitagrave dei vitigni
ndash Lucio Moderato Columella De re rustica in cui sono esposti anche concetti biologici e direttive tecniche ancora oggi considerati validi ed efficaci
ndash Grandi poeti come Virgilio Tibullo Ovidio Marziale Catullo Giovenale e Orazio
I vitigni
bull Notevole patrimonio varietale
bull Vitigni da tavola e da vino
bull Questi erano distinti in tre classi
a seconda della qualitagrave
bull Plinio distingue tra circa 80 vini
di alta qualitagrave destinati alla
nobiltagrave e un centinaio di vini di
media e bassa qualitagrave destinati
per lo piugrave alla plebe
I migliori vini
a) Raeticum
b) Albanum
c) Caecubum
d) Falernum
e) Pompejanum
f) Mamertinum
bull Alcuni richiedevano lunghi invecchiamenti come lrsquoOpimiam bevuto dopo 125 anni
a
b c
d e
f
Il Falernum
bull Marziale scrive un catalogo di vini ben
assortito e di grande valore documentario
bull Fra tutti primeggia il Falerno il re dei
vini rosso e passito addolcito col miele e
sempre molto invecchiato
bull Viene invece ripudiata e definita rozza la
pratica di bere vino schietto
Comrsquoera il vino romano
bull Sempre diverso dal nostro
bull Solo nellrsquoultimo secolo dellrsquoImpero assunse caratteristiche + simili a oggi
bull Si teneva ad invecchiare in soffitta (come il Madeira) oppure al sole (Banjuls)
bull Il Falerno invecchiava 10 anni il Pompejano anche 25
bull Dovevano quindi essere densi amari eccessivamente alcolici quasi sempre stravecchi e sempre diluiti con acqua o neve in estate Bacco in un affresco pompeiano
Usi e costumi
bull Produttori e commercianti ricorrevano spesso alle sofisticazioni
bull Si aggiungeva al vino cenere sale scaglie di ostriche tritate e persino acqua di mare Questi additivi dovevano avere lo scopo di garantire la conservazione
bull Marziale parla di un mercante che al vino (grossolano) di Sorrento mescolava gli avanzi di vini pregiati di Palermo ottenendo un prodotto di qualitagrave discutibile ma di sicuro guadagno
bull In genere preferivano bere il vino freddo mentre quelli che si servivano nei pranzi venivano sottoposti ad una filtrazione usando un panno di lino in cui si poneva della neve rendendoli freschi ma anche indebolendoli e falsandone quindi il sapore originale
Quanto costava
bull Fiorente era il commercio del vino
bull Nelle cittagrave romane troviamo ndash le mensae vinariae (vendite di vino al
minuto)
ndash le tabernae vinarie (botteghe da vino)
ndash i thermopolium (attuale bar)
bull Una lapide del 300dC riporta il costo del vino 10 lire al litro per il vino comune da pasto e 30 lire per il Falernum
bull Ma da scritti antichi risulta che Trimalcione pagograve per un Falernum invecchiato 100 anni la somma di circa quattro-cinquemila lire il litro
Un banchetto romano
Chi beveva
bull Naturalmente solo i patrizi potevano bere durante i pasti adagiati sui triclini
bull + raro fuori pasto tranne che per bere alla salute degli amici
bull Si usava bere tante coppe quante le lettere del nome della ragazza amata
bull E con una coppa di vino si cancellavano le preoccupazioni triclinio
Terminologia vinaria
bull calcatorium dove le uve venivano schiacciate
bull lixivium il mosto vergine
bull calcatores quelli che fanno la pigiatura
bull laquo circumsitum raquo il vino dellrsquoultima spremitura
bull dolium recipiente che contiene il mosto
bull aphoteca la soffitta dove stagionava il vino
bull tabulatum luogo fresco dove si portavano i vini stagionati
bull simpulum mestolo per versare il vino nei bicchieri
bull pagravetera ampio e basso vaso
bull laquo phiala una coppa larga simile al kantharos greco il contenitore piugrave usato
bull Arbiter Bibendi raquo colui che decideva la quantitagrave drsquoacqua da aggiungere al vino
Oggettistica
Dolium romano che poteva
contenere fino a 1200 litri di mosto
Patera
Simpulum Phiala
Come si conservava
bull Non si faceva uso del
vetro
bull Come i Greci
usavano le anfore di
terracotta conservate
spesso in cantine
bull In Gallia si usavano
giagrave piccole botti di
legno da 35 litri
Anfore romane
La cantina romana del console Scaurus
II sec ac
bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino
bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino
bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale
bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino
bull le anfore troppo panciute erano proibite
Il vino e il Cristianesimo
bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano
bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino
bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati
Verso il Medioevo
bull Il Cristianesimo va visto quindi
come continuatore della cultura
materiale romana e come mezzo
per unrsquoulteriore diffusione del
vino in Europa
bull I primi monaci del IV-V sec
portavano sempre nei nuovi
monasteri che fondavano la
cultura della vite
bull Grazie a loro il vino sopravvisse
al periodo + oscuro il Medioevo
e per concluderehellip
bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da
Roma allrsquoetagrave moderna
Bibliografia
bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969
bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989
bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999
bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications
of the ldquoCassa di Risparmio di Verona
bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105
bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991
bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori
bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis
bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione
bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart
bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano
bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari
bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano
COLUMELLA De Re rustica
PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV
VARRONE Res Rusticae I-II
VIRGILIO Georgiche II ndash III
MARZIALE Epigrammi
ORAZIO Odi
OMERO Odissea
Siti interessanti
sulla storia del vino
bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione
bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml
bull httpwwwvinilazioorg
bull httpwwwtaccuinistoriciit
bull httpwwwwikipediait
bull httpwwwtibursuperbumititanoteromaniVinoRomanihtm
bull httpwwwsardinewsit
bull httpwwwwinezoneit
bull httpwwwdiwinetastecom
bull wwwvinoinreteit
bull httpwwwliceoberchetitricerchesimposioindexhtm
bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml
bull httpwwwsottocopertanet
Il Vino in Nord Italia
bull Il vino si era diffuso dopo lrsquoVIII sec anche al nord grazie ad un clima + mite
bull Ritrovamento di vinaccioli
bull In Veneto si sono ritrovate delle situle sorta di vasi vinari in bronzo o in terracotta
bull Si producevano tutti i tipi di vino bianco rosso secco
abboccato leggero pesantehellip e molto dipendeva dai metodi
di coltivazione
I grandi vini italici venivano da piante ad alto fusto
Gli Etruschi
bull Il salto di qualitagrave del vino
italico lo si deve perograve agli
Etruschi
bull Ersquo certo che dalla Toscana
esportarono viti e tecniche
in tutta lrsquoItalia del Nord tra
cui lrsquoalberata la vite che
cresce fino a 15 m legata ad
un albero tutore
bull Anche il nebbiolo
piemontese egrave originario da
innesti etruschi
Le due culture
bull Confine culturale tra le zone a viticoltura di ispirazione greca e quella etrusca
bull Al Sud vitigni pregiati di origine orientale con forme di allevamento a basso ceppo e potatura corta
bull Al centro-nord la vite allevata su tutore vivo con la potatura lunga
Vite greca
Alberata etrusca e
(sotto) a pergola
Il vino etrusco
bull Numerosi erano i vitigni degli Etruschi
ndash Sopina Etesiaca Talponaecchellip tutte elencate da Plinio il Vecchio e che oggi sono scomparse
bull Preparazione
ndash Il primo mosto veniva in genere consumato subito
ndash il restante veniva versato in contenitori di terracotta con le pareti interne coperte di pece o di resina
ndash Il liquido veniva lasciato riposare schiumato per sei mesi
ndash a primavera veniva filtrato e versato nelle anfore
ndash Il liquido cosigrave ottenuto veniva mescolato allinterno di crateri con acqua e miele e travasato nelle coppe dei commensali
La Toscana
bull La vite forse era giagrave presente
prima degli Etruschi e non fu
quindi portata dai Fenici
bull Gli E ldquolrsquoaddomesticaronordquo
bull Col vino si onoravano i
morti insieme alla danza e ai
flauti
bull Numerose le pratiche
religiose in onore di
Fufluns (Bacco) dio del
vino
Danze e libagioni in onore di Fufluns
La societagrave etrusca
bull Sugli affreschi etruschi si vedono coppie che brindano e su un vaso ritrovato a Chiusi egrave possibile vedere una donna che porge un Cagraventaro a due uomini seduti
bull Contrariamente a quanto avverragrave presso i Romani (il re Numa Pompilio pur essendo un produttore di vino vieteragrave alle donne di bere durante le libagioni) le donne etrusche godevano di enorme libertagrave bevevano vino e partecipavano ai banchetti conviviali adagiate sui klinai accanto al loro uomo
bull Il vino etrusco era particolarmente apprezzato e fu cantato da molti poeti latini Affresco della tomba dei Lepidi
Tarquinia
Cagraventaro
etrusco
I commerci
bull Il commercio del vino fu molto importante specie tra il 625 e il 475 aC Lo si usava come moneta di scambio per ottenere materie prime (metalli sale schiavi)
bull I commerci avvenivano in gran parte via mare
bull Appassionati del vino etrusco furono i Celti gli antichi abitatori della Gallia meridionale
bull Fiorente fu il commercio con loro come egrave testimoniato dal numeroso materiale etrusco rinvenuto nelle tombe celtiche
bull Nei banchetti i principi celti utilizzavano lo stesso vasellame da vino che si usava in Etruria
Le 3 fasi del commercio
bull Fase a colonizzazione fenicia e micenea commercio del vino per utilizzi elitari e religiosi
bull Fase b espansione commerciale greca dei secoli VII e VI aC soprattutto provenienti dalla costa asiatica da Samo e da Focea
bull Fase c Si diffonde in Occidente anche grazie agli Etruschi il mito del vino come testimoniano i simposi dedicati soprattutto a Dioniso
Roma
bull Fin dai primi contatti con gli
Etruschi e ancor piugrave dopo la
conquista del 351 ac i Romani
cominciarono ad apprendere la
vinificazione
bull Col passar del tempo la qualitagrave
assunse livelli molto elevati
bull In etagrave imperiale le tecniche e le viti vennero esportate in
tutti i territori conquistati anche in Britannia specie lungo i
corsi dei fiumi
Trasporto di birra e vino Stele
funeraria romana I secdC
La diffusione della vite nel 100dc
La cultura vinicola
bull Venne favorita anche da unampia letteratura
ndash Marco Porcio Catone De agricoltura raquo
ndash Marco Terenzio Varrone Res rusticaelaquo
ndash Plinio il Vecchio laquo Naturalis Historia raquo dedica capitoli interi alla potatura delle viti alla concimazione alle malattie e alle numerazioni delle qualitagrave dei vitigni
ndash Lucio Moderato Columella De re rustica in cui sono esposti anche concetti biologici e direttive tecniche ancora oggi considerati validi ed efficaci
ndash Grandi poeti come Virgilio Tibullo Ovidio Marziale Catullo Giovenale e Orazio
I vitigni
bull Notevole patrimonio varietale
bull Vitigni da tavola e da vino
bull Questi erano distinti in tre classi
a seconda della qualitagrave
bull Plinio distingue tra circa 80 vini
di alta qualitagrave destinati alla
nobiltagrave e un centinaio di vini di
media e bassa qualitagrave destinati
per lo piugrave alla plebe
I migliori vini
a) Raeticum
b) Albanum
c) Caecubum
d) Falernum
e) Pompejanum
f) Mamertinum
bull Alcuni richiedevano lunghi invecchiamenti come lrsquoOpimiam bevuto dopo 125 anni
a
b c
d e
f
Il Falernum
bull Marziale scrive un catalogo di vini ben
assortito e di grande valore documentario
bull Fra tutti primeggia il Falerno il re dei
vini rosso e passito addolcito col miele e
sempre molto invecchiato
bull Viene invece ripudiata e definita rozza la
pratica di bere vino schietto
Comrsquoera il vino romano
bull Sempre diverso dal nostro
bull Solo nellrsquoultimo secolo dellrsquoImpero assunse caratteristiche + simili a oggi
bull Si teneva ad invecchiare in soffitta (come il Madeira) oppure al sole (Banjuls)
bull Il Falerno invecchiava 10 anni il Pompejano anche 25
bull Dovevano quindi essere densi amari eccessivamente alcolici quasi sempre stravecchi e sempre diluiti con acqua o neve in estate Bacco in un affresco pompeiano
Usi e costumi
bull Produttori e commercianti ricorrevano spesso alle sofisticazioni
bull Si aggiungeva al vino cenere sale scaglie di ostriche tritate e persino acqua di mare Questi additivi dovevano avere lo scopo di garantire la conservazione
bull Marziale parla di un mercante che al vino (grossolano) di Sorrento mescolava gli avanzi di vini pregiati di Palermo ottenendo un prodotto di qualitagrave discutibile ma di sicuro guadagno
bull In genere preferivano bere il vino freddo mentre quelli che si servivano nei pranzi venivano sottoposti ad una filtrazione usando un panno di lino in cui si poneva della neve rendendoli freschi ma anche indebolendoli e falsandone quindi il sapore originale
Quanto costava
bull Fiorente era il commercio del vino
bull Nelle cittagrave romane troviamo ndash le mensae vinariae (vendite di vino al
minuto)
ndash le tabernae vinarie (botteghe da vino)
ndash i thermopolium (attuale bar)
bull Una lapide del 300dC riporta il costo del vino 10 lire al litro per il vino comune da pasto e 30 lire per il Falernum
bull Ma da scritti antichi risulta che Trimalcione pagograve per un Falernum invecchiato 100 anni la somma di circa quattro-cinquemila lire il litro
Un banchetto romano
Chi beveva
bull Naturalmente solo i patrizi potevano bere durante i pasti adagiati sui triclini
bull + raro fuori pasto tranne che per bere alla salute degli amici
bull Si usava bere tante coppe quante le lettere del nome della ragazza amata
bull E con una coppa di vino si cancellavano le preoccupazioni triclinio
Terminologia vinaria
bull calcatorium dove le uve venivano schiacciate
bull lixivium il mosto vergine
bull calcatores quelli che fanno la pigiatura
bull laquo circumsitum raquo il vino dellrsquoultima spremitura
bull dolium recipiente che contiene il mosto
bull aphoteca la soffitta dove stagionava il vino
bull tabulatum luogo fresco dove si portavano i vini stagionati
bull simpulum mestolo per versare il vino nei bicchieri
bull pagravetera ampio e basso vaso
bull laquo phiala una coppa larga simile al kantharos greco il contenitore piugrave usato
bull Arbiter Bibendi raquo colui che decideva la quantitagrave drsquoacqua da aggiungere al vino
Oggettistica
Dolium romano che poteva
contenere fino a 1200 litri di mosto
Patera
Simpulum Phiala
Come si conservava
bull Non si faceva uso del
vetro
bull Come i Greci
usavano le anfore di
terracotta conservate
spesso in cantine
bull In Gallia si usavano
giagrave piccole botti di
legno da 35 litri
Anfore romane
La cantina romana del console Scaurus
II sec ac
bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino
bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino
bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale
bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino
bull le anfore troppo panciute erano proibite
Il vino e il Cristianesimo
bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano
bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino
bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati
Verso il Medioevo
bull Il Cristianesimo va visto quindi
come continuatore della cultura
materiale romana e come mezzo
per unrsquoulteriore diffusione del
vino in Europa
bull I primi monaci del IV-V sec
portavano sempre nei nuovi
monasteri che fondavano la
cultura della vite
bull Grazie a loro il vino sopravvisse
al periodo + oscuro il Medioevo
e per concluderehellip
bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da
Roma allrsquoetagrave moderna
Bibliografia
bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969
bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989
bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999
bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications
of the ldquoCassa di Risparmio di Verona
bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105
bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991
bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori
bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis
bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione
bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart
bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano
bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari
bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano
COLUMELLA De Re rustica
PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV
VARRONE Res Rusticae I-II
VIRGILIO Georgiche II ndash III
MARZIALE Epigrammi
ORAZIO Odi
OMERO Odissea
Siti interessanti
sulla storia del vino
bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione
bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml
bull httpwwwvinilazioorg
bull httpwwwtaccuinistoriciit
bull httpwwwwikipediait
bull httpwwwtibursuperbumititanoteromaniVinoRomanihtm
bull httpwwwsardinewsit
bull httpwwwwinezoneit
bull httpwwwdiwinetastecom
bull wwwvinoinreteit
bull httpwwwliceoberchetitricerchesimposioindexhtm
bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml
bull httpwwwsottocopertanet
Gli Etruschi
bull Il salto di qualitagrave del vino
italico lo si deve perograve agli
Etruschi
bull Ersquo certo che dalla Toscana
esportarono viti e tecniche
in tutta lrsquoItalia del Nord tra
cui lrsquoalberata la vite che
cresce fino a 15 m legata ad
un albero tutore
bull Anche il nebbiolo
piemontese egrave originario da
innesti etruschi
Le due culture
bull Confine culturale tra le zone a viticoltura di ispirazione greca e quella etrusca
bull Al Sud vitigni pregiati di origine orientale con forme di allevamento a basso ceppo e potatura corta
bull Al centro-nord la vite allevata su tutore vivo con la potatura lunga
Vite greca
Alberata etrusca e
(sotto) a pergola
Il vino etrusco
bull Numerosi erano i vitigni degli Etruschi
ndash Sopina Etesiaca Talponaecchellip tutte elencate da Plinio il Vecchio e che oggi sono scomparse
bull Preparazione
ndash Il primo mosto veniva in genere consumato subito
ndash il restante veniva versato in contenitori di terracotta con le pareti interne coperte di pece o di resina
ndash Il liquido veniva lasciato riposare schiumato per sei mesi
ndash a primavera veniva filtrato e versato nelle anfore
ndash Il liquido cosigrave ottenuto veniva mescolato allinterno di crateri con acqua e miele e travasato nelle coppe dei commensali
La Toscana
bull La vite forse era giagrave presente
prima degli Etruschi e non fu
quindi portata dai Fenici
bull Gli E ldquolrsquoaddomesticaronordquo
bull Col vino si onoravano i
morti insieme alla danza e ai
flauti
bull Numerose le pratiche
religiose in onore di
Fufluns (Bacco) dio del
vino
Danze e libagioni in onore di Fufluns
La societagrave etrusca
bull Sugli affreschi etruschi si vedono coppie che brindano e su un vaso ritrovato a Chiusi egrave possibile vedere una donna che porge un Cagraventaro a due uomini seduti
bull Contrariamente a quanto avverragrave presso i Romani (il re Numa Pompilio pur essendo un produttore di vino vieteragrave alle donne di bere durante le libagioni) le donne etrusche godevano di enorme libertagrave bevevano vino e partecipavano ai banchetti conviviali adagiate sui klinai accanto al loro uomo
bull Il vino etrusco era particolarmente apprezzato e fu cantato da molti poeti latini Affresco della tomba dei Lepidi
Tarquinia
Cagraventaro
etrusco
I commerci
bull Il commercio del vino fu molto importante specie tra il 625 e il 475 aC Lo si usava come moneta di scambio per ottenere materie prime (metalli sale schiavi)
bull I commerci avvenivano in gran parte via mare
bull Appassionati del vino etrusco furono i Celti gli antichi abitatori della Gallia meridionale
bull Fiorente fu il commercio con loro come egrave testimoniato dal numeroso materiale etrusco rinvenuto nelle tombe celtiche
bull Nei banchetti i principi celti utilizzavano lo stesso vasellame da vino che si usava in Etruria
Le 3 fasi del commercio
bull Fase a colonizzazione fenicia e micenea commercio del vino per utilizzi elitari e religiosi
bull Fase b espansione commerciale greca dei secoli VII e VI aC soprattutto provenienti dalla costa asiatica da Samo e da Focea
bull Fase c Si diffonde in Occidente anche grazie agli Etruschi il mito del vino come testimoniano i simposi dedicati soprattutto a Dioniso
Roma
bull Fin dai primi contatti con gli
Etruschi e ancor piugrave dopo la
conquista del 351 ac i Romani
cominciarono ad apprendere la
vinificazione
bull Col passar del tempo la qualitagrave
assunse livelli molto elevati
bull In etagrave imperiale le tecniche e le viti vennero esportate in
tutti i territori conquistati anche in Britannia specie lungo i
corsi dei fiumi
Trasporto di birra e vino Stele
funeraria romana I secdC
La diffusione della vite nel 100dc
La cultura vinicola
bull Venne favorita anche da unampia letteratura
ndash Marco Porcio Catone De agricoltura raquo
ndash Marco Terenzio Varrone Res rusticaelaquo
ndash Plinio il Vecchio laquo Naturalis Historia raquo dedica capitoli interi alla potatura delle viti alla concimazione alle malattie e alle numerazioni delle qualitagrave dei vitigni
ndash Lucio Moderato Columella De re rustica in cui sono esposti anche concetti biologici e direttive tecniche ancora oggi considerati validi ed efficaci
ndash Grandi poeti come Virgilio Tibullo Ovidio Marziale Catullo Giovenale e Orazio
I vitigni
bull Notevole patrimonio varietale
bull Vitigni da tavola e da vino
bull Questi erano distinti in tre classi
a seconda della qualitagrave
bull Plinio distingue tra circa 80 vini
di alta qualitagrave destinati alla
nobiltagrave e un centinaio di vini di
media e bassa qualitagrave destinati
per lo piugrave alla plebe
I migliori vini
a) Raeticum
b) Albanum
c) Caecubum
d) Falernum
e) Pompejanum
f) Mamertinum
bull Alcuni richiedevano lunghi invecchiamenti come lrsquoOpimiam bevuto dopo 125 anni
a
b c
d e
f
Il Falernum
bull Marziale scrive un catalogo di vini ben
assortito e di grande valore documentario
bull Fra tutti primeggia il Falerno il re dei
vini rosso e passito addolcito col miele e
sempre molto invecchiato
bull Viene invece ripudiata e definita rozza la
pratica di bere vino schietto
Comrsquoera il vino romano
bull Sempre diverso dal nostro
bull Solo nellrsquoultimo secolo dellrsquoImpero assunse caratteristiche + simili a oggi
bull Si teneva ad invecchiare in soffitta (come il Madeira) oppure al sole (Banjuls)
bull Il Falerno invecchiava 10 anni il Pompejano anche 25
bull Dovevano quindi essere densi amari eccessivamente alcolici quasi sempre stravecchi e sempre diluiti con acqua o neve in estate Bacco in un affresco pompeiano
Usi e costumi
bull Produttori e commercianti ricorrevano spesso alle sofisticazioni
bull Si aggiungeva al vino cenere sale scaglie di ostriche tritate e persino acqua di mare Questi additivi dovevano avere lo scopo di garantire la conservazione
bull Marziale parla di un mercante che al vino (grossolano) di Sorrento mescolava gli avanzi di vini pregiati di Palermo ottenendo un prodotto di qualitagrave discutibile ma di sicuro guadagno
bull In genere preferivano bere il vino freddo mentre quelli che si servivano nei pranzi venivano sottoposti ad una filtrazione usando un panno di lino in cui si poneva della neve rendendoli freschi ma anche indebolendoli e falsandone quindi il sapore originale
Quanto costava
bull Fiorente era il commercio del vino
bull Nelle cittagrave romane troviamo ndash le mensae vinariae (vendite di vino al
minuto)
ndash le tabernae vinarie (botteghe da vino)
ndash i thermopolium (attuale bar)
bull Una lapide del 300dC riporta il costo del vino 10 lire al litro per il vino comune da pasto e 30 lire per il Falernum
bull Ma da scritti antichi risulta che Trimalcione pagograve per un Falernum invecchiato 100 anni la somma di circa quattro-cinquemila lire il litro
Un banchetto romano
Chi beveva
bull Naturalmente solo i patrizi potevano bere durante i pasti adagiati sui triclini
bull + raro fuori pasto tranne che per bere alla salute degli amici
bull Si usava bere tante coppe quante le lettere del nome della ragazza amata
bull E con una coppa di vino si cancellavano le preoccupazioni triclinio
Terminologia vinaria
bull calcatorium dove le uve venivano schiacciate
bull lixivium il mosto vergine
bull calcatores quelli che fanno la pigiatura
bull laquo circumsitum raquo il vino dellrsquoultima spremitura
bull dolium recipiente che contiene il mosto
bull aphoteca la soffitta dove stagionava il vino
bull tabulatum luogo fresco dove si portavano i vini stagionati
bull simpulum mestolo per versare il vino nei bicchieri
bull pagravetera ampio e basso vaso
bull laquo phiala una coppa larga simile al kantharos greco il contenitore piugrave usato
bull Arbiter Bibendi raquo colui che decideva la quantitagrave drsquoacqua da aggiungere al vino
Oggettistica
Dolium romano che poteva
contenere fino a 1200 litri di mosto
Patera
Simpulum Phiala
Come si conservava
bull Non si faceva uso del
vetro
bull Come i Greci
usavano le anfore di
terracotta conservate
spesso in cantine
bull In Gallia si usavano
giagrave piccole botti di
legno da 35 litri
Anfore romane
La cantina romana del console Scaurus
II sec ac
bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino
bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino
bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale
bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino
bull le anfore troppo panciute erano proibite
Il vino e il Cristianesimo
bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano
bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino
bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati
Verso il Medioevo
bull Il Cristianesimo va visto quindi
come continuatore della cultura
materiale romana e come mezzo
per unrsquoulteriore diffusione del
vino in Europa
bull I primi monaci del IV-V sec
portavano sempre nei nuovi
monasteri che fondavano la
cultura della vite
bull Grazie a loro il vino sopravvisse
al periodo + oscuro il Medioevo
e per concluderehellip
bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da
Roma allrsquoetagrave moderna
Bibliografia
bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969
bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989
bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999
bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications
of the ldquoCassa di Risparmio di Verona
bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105
bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991
bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori
bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis
bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione
bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart
bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano
bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari
bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano
COLUMELLA De Re rustica
PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV
VARRONE Res Rusticae I-II
VIRGILIO Georgiche II ndash III
MARZIALE Epigrammi
ORAZIO Odi
OMERO Odissea
Siti interessanti
sulla storia del vino
bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione
bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml
bull httpwwwvinilazioorg
bull httpwwwtaccuinistoriciit
bull httpwwwwikipediait
bull httpwwwtibursuperbumititanoteromaniVinoRomanihtm
bull httpwwwsardinewsit
bull httpwwwwinezoneit
bull httpwwwdiwinetastecom
bull wwwvinoinreteit
bull httpwwwliceoberchetitricerchesimposioindexhtm
bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml
bull httpwwwsottocopertanet
Le due culture
bull Confine culturale tra le zone a viticoltura di ispirazione greca e quella etrusca
bull Al Sud vitigni pregiati di origine orientale con forme di allevamento a basso ceppo e potatura corta
bull Al centro-nord la vite allevata su tutore vivo con la potatura lunga
Vite greca
Alberata etrusca e
(sotto) a pergola
Il vino etrusco
bull Numerosi erano i vitigni degli Etruschi
ndash Sopina Etesiaca Talponaecchellip tutte elencate da Plinio il Vecchio e che oggi sono scomparse
bull Preparazione
ndash Il primo mosto veniva in genere consumato subito
ndash il restante veniva versato in contenitori di terracotta con le pareti interne coperte di pece o di resina
ndash Il liquido veniva lasciato riposare schiumato per sei mesi
ndash a primavera veniva filtrato e versato nelle anfore
ndash Il liquido cosigrave ottenuto veniva mescolato allinterno di crateri con acqua e miele e travasato nelle coppe dei commensali
La Toscana
bull La vite forse era giagrave presente
prima degli Etruschi e non fu
quindi portata dai Fenici
bull Gli E ldquolrsquoaddomesticaronordquo
bull Col vino si onoravano i
morti insieme alla danza e ai
flauti
bull Numerose le pratiche
religiose in onore di
Fufluns (Bacco) dio del
vino
Danze e libagioni in onore di Fufluns
La societagrave etrusca
bull Sugli affreschi etruschi si vedono coppie che brindano e su un vaso ritrovato a Chiusi egrave possibile vedere una donna che porge un Cagraventaro a due uomini seduti
bull Contrariamente a quanto avverragrave presso i Romani (il re Numa Pompilio pur essendo un produttore di vino vieteragrave alle donne di bere durante le libagioni) le donne etrusche godevano di enorme libertagrave bevevano vino e partecipavano ai banchetti conviviali adagiate sui klinai accanto al loro uomo
bull Il vino etrusco era particolarmente apprezzato e fu cantato da molti poeti latini Affresco della tomba dei Lepidi
Tarquinia
Cagraventaro
etrusco
I commerci
bull Il commercio del vino fu molto importante specie tra il 625 e il 475 aC Lo si usava come moneta di scambio per ottenere materie prime (metalli sale schiavi)
bull I commerci avvenivano in gran parte via mare
bull Appassionati del vino etrusco furono i Celti gli antichi abitatori della Gallia meridionale
bull Fiorente fu il commercio con loro come egrave testimoniato dal numeroso materiale etrusco rinvenuto nelle tombe celtiche
bull Nei banchetti i principi celti utilizzavano lo stesso vasellame da vino che si usava in Etruria
Le 3 fasi del commercio
bull Fase a colonizzazione fenicia e micenea commercio del vino per utilizzi elitari e religiosi
bull Fase b espansione commerciale greca dei secoli VII e VI aC soprattutto provenienti dalla costa asiatica da Samo e da Focea
bull Fase c Si diffonde in Occidente anche grazie agli Etruschi il mito del vino come testimoniano i simposi dedicati soprattutto a Dioniso
Roma
bull Fin dai primi contatti con gli
Etruschi e ancor piugrave dopo la
conquista del 351 ac i Romani
cominciarono ad apprendere la
vinificazione
bull Col passar del tempo la qualitagrave
assunse livelli molto elevati
bull In etagrave imperiale le tecniche e le viti vennero esportate in
tutti i territori conquistati anche in Britannia specie lungo i
corsi dei fiumi
Trasporto di birra e vino Stele
funeraria romana I secdC
La diffusione della vite nel 100dc
La cultura vinicola
bull Venne favorita anche da unampia letteratura
ndash Marco Porcio Catone De agricoltura raquo
ndash Marco Terenzio Varrone Res rusticaelaquo
ndash Plinio il Vecchio laquo Naturalis Historia raquo dedica capitoli interi alla potatura delle viti alla concimazione alle malattie e alle numerazioni delle qualitagrave dei vitigni
ndash Lucio Moderato Columella De re rustica in cui sono esposti anche concetti biologici e direttive tecniche ancora oggi considerati validi ed efficaci
ndash Grandi poeti come Virgilio Tibullo Ovidio Marziale Catullo Giovenale e Orazio
I vitigni
bull Notevole patrimonio varietale
bull Vitigni da tavola e da vino
bull Questi erano distinti in tre classi
a seconda della qualitagrave
bull Plinio distingue tra circa 80 vini
di alta qualitagrave destinati alla
nobiltagrave e un centinaio di vini di
media e bassa qualitagrave destinati
per lo piugrave alla plebe
I migliori vini
a) Raeticum
b) Albanum
c) Caecubum
d) Falernum
e) Pompejanum
f) Mamertinum
bull Alcuni richiedevano lunghi invecchiamenti come lrsquoOpimiam bevuto dopo 125 anni
a
b c
d e
f
Il Falernum
bull Marziale scrive un catalogo di vini ben
assortito e di grande valore documentario
bull Fra tutti primeggia il Falerno il re dei
vini rosso e passito addolcito col miele e
sempre molto invecchiato
bull Viene invece ripudiata e definita rozza la
pratica di bere vino schietto
Comrsquoera il vino romano
bull Sempre diverso dal nostro
bull Solo nellrsquoultimo secolo dellrsquoImpero assunse caratteristiche + simili a oggi
bull Si teneva ad invecchiare in soffitta (come il Madeira) oppure al sole (Banjuls)
bull Il Falerno invecchiava 10 anni il Pompejano anche 25
bull Dovevano quindi essere densi amari eccessivamente alcolici quasi sempre stravecchi e sempre diluiti con acqua o neve in estate Bacco in un affresco pompeiano
Usi e costumi
bull Produttori e commercianti ricorrevano spesso alle sofisticazioni
bull Si aggiungeva al vino cenere sale scaglie di ostriche tritate e persino acqua di mare Questi additivi dovevano avere lo scopo di garantire la conservazione
bull Marziale parla di un mercante che al vino (grossolano) di Sorrento mescolava gli avanzi di vini pregiati di Palermo ottenendo un prodotto di qualitagrave discutibile ma di sicuro guadagno
bull In genere preferivano bere il vino freddo mentre quelli che si servivano nei pranzi venivano sottoposti ad una filtrazione usando un panno di lino in cui si poneva della neve rendendoli freschi ma anche indebolendoli e falsandone quindi il sapore originale
Quanto costava
bull Fiorente era il commercio del vino
bull Nelle cittagrave romane troviamo ndash le mensae vinariae (vendite di vino al
minuto)
ndash le tabernae vinarie (botteghe da vino)
ndash i thermopolium (attuale bar)
bull Una lapide del 300dC riporta il costo del vino 10 lire al litro per il vino comune da pasto e 30 lire per il Falernum
bull Ma da scritti antichi risulta che Trimalcione pagograve per un Falernum invecchiato 100 anni la somma di circa quattro-cinquemila lire il litro
Un banchetto romano
Chi beveva
bull Naturalmente solo i patrizi potevano bere durante i pasti adagiati sui triclini
bull + raro fuori pasto tranne che per bere alla salute degli amici
bull Si usava bere tante coppe quante le lettere del nome della ragazza amata
bull E con una coppa di vino si cancellavano le preoccupazioni triclinio
Terminologia vinaria
bull calcatorium dove le uve venivano schiacciate
bull lixivium il mosto vergine
bull calcatores quelli che fanno la pigiatura
bull laquo circumsitum raquo il vino dellrsquoultima spremitura
bull dolium recipiente che contiene il mosto
bull aphoteca la soffitta dove stagionava il vino
bull tabulatum luogo fresco dove si portavano i vini stagionati
bull simpulum mestolo per versare il vino nei bicchieri
bull pagravetera ampio e basso vaso
bull laquo phiala una coppa larga simile al kantharos greco il contenitore piugrave usato
bull Arbiter Bibendi raquo colui che decideva la quantitagrave drsquoacqua da aggiungere al vino
Oggettistica
Dolium romano che poteva
contenere fino a 1200 litri di mosto
Patera
Simpulum Phiala
Come si conservava
bull Non si faceva uso del
vetro
bull Come i Greci
usavano le anfore di
terracotta conservate
spesso in cantine
bull In Gallia si usavano
giagrave piccole botti di
legno da 35 litri
Anfore romane
La cantina romana del console Scaurus
II sec ac
bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino
bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino
bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale
bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino
bull le anfore troppo panciute erano proibite
Il vino e il Cristianesimo
bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano
bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino
bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati
Verso il Medioevo
bull Il Cristianesimo va visto quindi
come continuatore della cultura
materiale romana e come mezzo
per unrsquoulteriore diffusione del
vino in Europa
bull I primi monaci del IV-V sec
portavano sempre nei nuovi
monasteri che fondavano la
cultura della vite
bull Grazie a loro il vino sopravvisse
al periodo + oscuro il Medioevo
e per concluderehellip
bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da
Roma allrsquoetagrave moderna
Bibliografia
bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969
bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989
bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999
bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications
of the ldquoCassa di Risparmio di Verona
bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105
bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991
bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori
bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis
bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione
bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart
bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano
bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari
bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano
COLUMELLA De Re rustica
PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV
VARRONE Res Rusticae I-II
VIRGILIO Georgiche II ndash III
MARZIALE Epigrammi
ORAZIO Odi
OMERO Odissea
Siti interessanti
sulla storia del vino
bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione
bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml
bull httpwwwvinilazioorg
bull httpwwwtaccuinistoriciit
bull httpwwwwikipediait
bull httpwwwtibursuperbumititanoteromaniVinoRomanihtm
bull httpwwwsardinewsit
bull httpwwwwinezoneit
bull httpwwwdiwinetastecom
bull wwwvinoinreteit
bull httpwwwliceoberchetitricerchesimposioindexhtm
bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml
bull httpwwwsottocopertanet
Il vino etrusco
bull Numerosi erano i vitigni degli Etruschi
ndash Sopina Etesiaca Talponaecchellip tutte elencate da Plinio il Vecchio e che oggi sono scomparse
bull Preparazione
ndash Il primo mosto veniva in genere consumato subito
ndash il restante veniva versato in contenitori di terracotta con le pareti interne coperte di pece o di resina
ndash Il liquido veniva lasciato riposare schiumato per sei mesi
ndash a primavera veniva filtrato e versato nelle anfore
ndash Il liquido cosigrave ottenuto veniva mescolato allinterno di crateri con acqua e miele e travasato nelle coppe dei commensali
La Toscana
bull La vite forse era giagrave presente
prima degli Etruschi e non fu
quindi portata dai Fenici
bull Gli E ldquolrsquoaddomesticaronordquo
bull Col vino si onoravano i
morti insieme alla danza e ai
flauti
bull Numerose le pratiche
religiose in onore di
Fufluns (Bacco) dio del
vino
Danze e libagioni in onore di Fufluns
La societagrave etrusca
bull Sugli affreschi etruschi si vedono coppie che brindano e su un vaso ritrovato a Chiusi egrave possibile vedere una donna che porge un Cagraventaro a due uomini seduti
bull Contrariamente a quanto avverragrave presso i Romani (il re Numa Pompilio pur essendo un produttore di vino vieteragrave alle donne di bere durante le libagioni) le donne etrusche godevano di enorme libertagrave bevevano vino e partecipavano ai banchetti conviviali adagiate sui klinai accanto al loro uomo
bull Il vino etrusco era particolarmente apprezzato e fu cantato da molti poeti latini Affresco della tomba dei Lepidi
Tarquinia
Cagraventaro
etrusco
I commerci
bull Il commercio del vino fu molto importante specie tra il 625 e il 475 aC Lo si usava come moneta di scambio per ottenere materie prime (metalli sale schiavi)
bull I commerci avvenivano in gran parte via mare
bull Appassionati del vino etrusco furono i Celti gli antichi abitatori della Gallia meridionale
bull Fiorente fu il commercio con loro come egrave testimoniato dal numeroso materiale etrusco rinvenuto nelle tombe celtiche
bull Nei banchetti i principi celti utilizzavano lo stesso vasellame da vino che si usava in Etruria
Le 3 fasi del commercio
bull Fase a colonizzazione fenicia e micenea commercio del vino per utilizzi elitari e religiosi
bull Fase b espansione commerciale greca dei secoli VII e VI aC soprattutto provenienti dalla costa asiatica da Samo e da Focea
bull Fase c Si diffonde in Occidente anche grazie agli Etruschi il mito del vino come testimoniano i simposi dedicati soprattutto a Dioniso
Roma
bull Fin dai primi contatti con gli
Etruschi e ancor piugrave dopo la
conquista del 351 ac i Romani
cominciarono ad apprendere la
vinificazione
bull Col passar del tempo la qualitagrave
assunse livelli molto elevati
bull In etagrave imperiale le tecniche e le viti vennero esportate in
tutti i territori conquistati anche in Britannia specie lungo i
corsi dei fiumi
Trasporto di birra e vino Stele
funeraria romana I secdC
La diffusione della vite nel 100dc
La cultura vinicola
bull Venne favorita anche da unampia letteratura
ndash Marco Porcio Catone De agricoltura raquo
ndash Marco Terenzio Varrone Res rusticaelaquo
ndash Plinio il Vecchio laquo Naturalis Historia raquo dedica capitoli interi alla potatura delle viti alla concimazione alle malattie e alle numerazioni delle qualitagrave dei vitigni
ndash Lucio Moderato Columella De re rustica in cui sono esposti anche concetti biologici e direttive tecniche ancora oggi considerati validi ed efficaci
ndash Grandi poeti come Virgilio Tibullo Ovidio Marziale Catullo Giovenale e Orazio
I vitigni
bull Notevole patrimonio varietale
bull Vitigni da tavola e da vino
bull Questi erano distinti in tre classi
a seconda della qualitagrave
bull Plinio distingue tra circa 80 vini
di alta qualitagrave destinati alla
nobiltagrave e un centinaio di vini di
media e bassa qualitagrave destinati
per lo piugrave alla plebe
I migliori vini
a) Raeticum
b) Albanum
c) Caecubum
d) Falernum
e) Pompejanum
f) Mamertinum
bull Alcuni richiedevano lunghi invecchiamenti come lrsquoOpimiam bevuto dopo 125 anni
a
b c
d e
f
Il Falernum
bull Marziale scrive un catalogo di vini ben
assortito e di grande valore documentario
bull Fra tutti primeggia il Falerno il re dei
vini rosso e passito addolcito col miele e
sempre molto invecchiato
bull Viene invece ripudiata e definita rozza la
pratica di bere vino schietto
Comrsquoera il vino romano
bull Sempre diverso dal nostro
bull Solo nellrsquoultimo secolo dellrsquoImpero assunse caratteristiche + simili a oggi
bull Si teneva ad invecchiare in soffitta (come il Madeira) oppure al sole (Banjuls)
bull Il Falerno invecchiava 10 anni il Pompejano anche 25
bull Dovevano quindi essere densi amari eccessivamente alcolici quasi sempre stravecchi e sempre diluiti con acqua o neve in estate Bacco in un affresco pompeiano
Usi e costumi
bull Produttori e commercianti ricorrevano spesso alle sofisticazioni
bull Si aggiungeva al vino cenere sale scaglie di ostriche tritate e persino acqua di mare Questi additivi dovevano avere lo scopo di garantire la conservazione
bull Marziale parla di un mercante che al vino (grossolano) di Sorrento mescolava gli avanzi di vini pregiati di Palermo ottenendo un prodotto di qualitagrave discutibile ma di sicuro guadagno
bull In genere preferivano bere il vino freddo mentre quelli che si servivano nei pranzi venivano sottoposti ad una filtrazione usando un panno di lino in cui si poneva della neve rendendoli freschi ma anche indebolendoli e falsandone quindi il sapore originale
Quanto costava
bull Fiorente era il commercio del vino
bull Nelle cittagrave romane troviamo ndash le mensae vinariae (vendite di vino al
minuto)
ndash le tabernae vinarie (botteghe da vino)
ndash i thermopolium (attuale bar)
bull Una lapide del 300dC riporta il costo del vino 10 lire al litro per il vino comune da pasto e 30 lire per il Falernum
bull Ma da scritti antichi risulta che Trimalcione pagograve per un Falernum invecchiato 100 anni la somma di circa quattro-cinquemila lire il litro
Un banchetto romano
Chi beveva
bull Naturalmente solo i patrizi potevano bere durante i pasti adagiati sui triclini
bull + raro fuori pasto tranne che per bere alla salute degli amici
bull Si usava bere tante coppe quante le lettere del nome della ragazza amata
bull E con una coppa di vino si cancellavano le preoccupazioni triclinio
Terminologia vinaria
bull calcatorium dove le uve venivano schiacciate
bull lixivium il mosto vergine
bull calcatores quelli che fanno la pigiatura
bull laquo circumsitum raquo il vino dellrsquoultima spremitura
bull dolium recipiente che contiene il mosto
bull aphoteca la soffitta dove stagionava il vino
bull tabulatum luogo fresco dove si portavano i vini stagionati
bull simpulum mestolo per versare il vino nei bicchieri
bull pagravetera ampio e basso vaso
bull laquo phiala una coppa larga simile al kantharos greco il contenitore piugrave usato
bull Arbiter Bibendi raquo colui che decideva la quantitagrave drsquoacqua da aggiungere al vino
Oggettistica
Dolium romano che poteva
contenere fino a 1200 litri di mosto
Patera
Simpulum Phiala
Come si conservava
bull Non si faceva uso del
vetro
bull Come i Greci
usavano le anfore di
terracotta conservate
spesso in cantine
bull In Gallia si usavano
giagrave piccole botti di
legno da 35 litri
Anfore romane
La cantina romana del console Scaurus
II sec ac
bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino
bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino
bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale
bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino
bull le anfore troppo panciute erano proibite
Il vino e il Cristianesimo
bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano
bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino
bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati
Verso il Medioevo
bull Il Cristianesimo va visto quindi
come continuatore della cultura
materiale romana e come mezzo
per unrsquoulteriore diffusione del
vino in Europa
bull I primi monaci del IV-V sec
portavano sempre nei nuovi
monasteri che fondavano la
cultura della vite
bull Grazie a loro il vino sopravvisse
al periodo + oscuro il Medioevo
e per concluderehellip
bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da
Roma allrsquoetagrave moderna
Bibliografia
bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969
bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989
bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999
bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications
of the ldquoCassa di Risparmio di Verona
bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105
bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991
bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori
bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis
bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione
bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart
bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano
bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari
bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano
COLUMELLA De Re rustica
PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV
VARRONE Res Rusticae I-II
VIRGILIO Georgiche II ndash III
MARZIALE Epigrammi
ORAZIO Odi
OMERO Odissea
Siti interessanti
sulla storia del vino
bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione
bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml
bull httpwwwvinilazioorg
bull httpwwwtaccuinistoriciit
bull httpwwwwikipediait
bull httpwwwtibursuperbumititanoteromaniVinoRomanihtm
bull httpwwwsardinewsit
bull httpwwwwinezoneit
bull httpwwwdiwinetastecom
bull wwwvinoinreteit
bull httpwwwliceoberchetitricerchesimposioindexhtm
bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml
bull httpwwwsottocopertanet
La Toscana
bull La vite forse era giagrave presente
prima degli Etruschi e non fu
quindi portata dai Fenici
bull Gli E ldquolrsquoaddomesticaronordquo
bull Col vino si onoravano i
morti insieme alla danza e ai
flauti
bull Numerose le pratiche
religiose in onore di
Fufluns (Bacco) dio del
vino
Danze e libagioni in onore di Fufluns
La societagrave etrusca
bull Sugli affreschi etruschi si vedono coppie che brindano e su un vaso ritrovato a Chiusi egrave possibile vedere una donna che porge un Cagraventaro a due uomini seduti
bull Contrariamente a quanto avverragrave presso i Romani (il re Numa Pompilio pur essendo un produttore di vino vieteragrave alle donne di bere durante le libagioni) le donne etrusche godevano di enorme libertagrave bevevano vino e partecipavano ai banchetti conviviali adagiate sui klinai accanto al loro uomo
bull Il vino etrusco era particolarmente apprezzato e fu cantato da molti poeti latini Affresco della tomba dei Lepidi
Tarquinia
Cagraventaro
etrusco
I commerci
bull Il commercio del vino fu molto importante specie tra il 625 e il 475 aC Lo si usava come moneta di scambio per ottenere materie prime (metalli sale schiavi)
bull I commerci avvenivano in gran parte via mare
bull Appassionati del vino etrusco furono i Celti gli antichi abitatori della Gallia meridionale
bull Fiorente fu il commercio con loro come egrave testimoniato dal numeroso materiale etrusco rinvenuto nelle tombe celtiche
bull Nei banchetti i principi celti utilizzavano lo stesso vasellame da vino che si usava in Etruria
Le 3 fasi del commercio
bull Fase a colonizzazione fenicia e micenea commercio del vino per utilizzi elitari e religiosi
bull Fase b espansione commerciale greca dei secoli VII e VI aC soprattutto provenienti dalla costa asiatica da Samo e da Focea
bull Fase c Si diffonde in Occidente anche grazie agli Etruschi il mito del vino come testimoniano i simposi dedicati soprattutto a Dioniso
Roma
bull Fin dai primi contatti con gli
Etruschi e ancor piugrave dopo la
conquista del 351 ac i Romani
cominciarono ad apprendere la
vinificazione
bull Col passar del tempo la qualitagrave
assunse livelli molto elevati
bull In etagrave imperiale le tecniche e le viti vennero esportate in
tutti i territori conquistati anche in Britannia specie lungo i
corsi dei fiumi
Trasporto di birra e vino Stele
funeraria romana I secdC
La diffusione della vite nel 100dc
La cultura vinicola
bull Venne favorita anche da unampia letteratura
ndash Marco Porcio Catone De agricoltura raquo
ndash Marco Terenzio Varrone Res rusticaelaquo
ndash Plinio il Vecchio laquo Naturalis Historia raquo dedica capitoli interi alla potatura delle viti alla concimazione alle malattie e alle numerazioni delle qualitagrave dei vitigni
ndash Lucio Moderato Columella De re rustica in cui sono esposti anche concetti biologici e direttive tecniche ancora oggi considerati validi ed efficaci
ndash Grandi poeti come Virgilio Tibullo Ovidio Marziale Catullo Giovenale e Orazio
I vitigni
bull Notevole patrimonio varietale
bull Vitigni da tavola e da vino
bull Questi erano distinti in tre classi
a seconda della qualitagrave
bull Plinio distingue tra circa 80 vini
di alta qualitagrave destinati alla
nobiltagrave e un centinaio di vini di
media e bassa qualitagrave destinati
per lo piugrave alla plebe
I migliori vini
a) Raeticum
b) Albanum
c) Caecubum
d) Falernum
e) Pompejanum
f) Mamertinum
bull Alcuni richiedevano lunghi invecchiamenti come lrsquoOpimiam bevuto dopo 125 anni
a
b c
d e
f
Il Falernum
bull Marziale scrive un catalogo di vini ben
assortito e di grande valore documentario
bull Fra tutti primeggia il Falerno il re dei
vini rosso e passito addolcito col miele e
sempre molto invecchiato
bull Viene invece ripudiata e definita rozza la
pratica di bere vino schietto
Comrsquoera il vino romano
bull Sempre diverso dal nostro
bull Solo nellrsquoultimo secolo dellrsquoImpero assunse caratteristiche + simili a oggi
bull Si teneva ad invecchiare in soffitta (come il Madeira) oppure al sole (Banjuls)
bull Il Falerno invecchiava 10 anni il Pompejano anche 25
bull Dovevano quindi essere densi amari eccessivamente alcolici quasi sempre stravecchi e sempre diluiti con acqua o neve in estate Bacco in un affresco pompeiano
Usi e costumi
bull Produttori e commercianti ricorrevano spesso alle sofisticazioni
bull Si aggiungeva al vino cenere sale scaglie di ostriche tritate e persino acqua di mare Questi additivi dovevano avere lo scopo di garantire la conservazione
bull Marziale parla di un mercante che al vino (grossolano) di Sorrento mescolava gli avanzi di vini pregiati di Palermo ottenendo un prodotto di qualitagrave discutibile ma di sicuro guadagno
bull In genere preferivano bere il vino freddo mentre quelli che si servivano nei pranzi venivano sottoposti ad una filtrazione usando un panno di lino in cui si poneva della neve rendendoli freschi ma anche indebolendoli e falsandone quindi il sapore originale
Quanto costava
bull Fiorente era il commercio del vino
bull Nelle cittagrave romane troviamo ndash le mensae vinariae (vendite di vino al
minuto)
ndash le tabernae vinarie (botteghe da vino)
ndash i thermopolium (attuale bar)
bull Una lapide del 300dC riporta il costo del vino 10 lire al litro per il vino comune da pasto e 30 lire per il Falernum
bull Ma da scritti antichi risulta che Trimalcione pagograve per un Falernum invecchiato 100 anni la somma di circa quattro-cinquemila lire il litro
Un banchetto romano
Chi beveva
bull Naturalmente solo i patrizi potevano bere durante i pasti adagiati sui triclini
bull + raro fuori pasto tranne che per bere alla salute degli amici
bull Si usava bere tante coppe quante le lettere del nome della ragazza amata
bull E con una coppa di vino si cancellavano le preoccupazioni triclinio
Terminologia vinaria
bull calcatorium dove le uve venivano schiacciate
bull lixivium il mosto vergine
bull calcatores quelli che fanno la pigiatura
bull laquo circumsitum raquo il vino dellrsquoultima spremitura
bull dolium recipiente che contiene il mosto
bull aphoteca la soffitta dove stagionava il vino
bull tabulatum luogo fresco dove si portavano i vini stagionati
bull simpulum mestolo per versare il vino nei bicchieri
bull pagravetera ampio e basso vaso
bull laquo phiala una coppa larga simile al kantharos greco il contenitore piugrave usato
bull Arbiter Bibendi raquo colui che decideva la quantitagrave drsquoacqua da aggiungere al vino
Oggettistica
Dolium romano che poteva
contenere fino a 1200 litri di mosto
Patera
Simpulum Phiala
Come si conservava
bull Non si faceva uso del
vetro
bull Come i Greci
usavano le anfore di
terracotta conservate
spesso in cantine
bull In Gallia si usavano
giagrave piccole botti di
legno da 35 litri
Anfore romane
La cantina romana del console Scaurus
II sec ac
bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino
bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino
bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale
bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino
bull le anfore troppo panciute erano proibite
Il vino e il Cristianesimo
bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano
bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino
bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati
Verso il Medioevo
bull Il Cristianesimo va visto quindi
come continuatore della cultura
materiale romana e come mezzo
per unrsquoulteriore diffusione del
vino in Europa
bull I primi monaci del IV-V sec
portavano sempre nei nuovi
monasteri che fondavano la
cultura della vite
bull Grazie a loro il vino sopravvisse
al periodo + oscuro il Medioevo
e per concluderehellip
bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da
Roma allrsquoetagrave moderna
Bibliografia
bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969
bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989
bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999
bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications
of the ldquoCassa di Risparmio di Verona
bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105
bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991
bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori
bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis
bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione
bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart
bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano
bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari
bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano
COLUMELLA De Re rustica
PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV
VARRONE Res Rusticae I-II
VIRGILIO Georgiche II ndash III
MARZIALE Epigrammi
ORAZIO Odi
OMERO Odissea
Siti interessanti
sulla storia del vino
bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione
bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml
bull httpwwwvinilazioorg
bull httpwwwtaccuinistoriciit
bull httpwwwwikipediait
bull httpwwwtibursuperbumititanoteromaniVinoRomanihtm
bull httpwwwsardinewsit
bull httpwwwwinezoneit
bull httpwwwdiwinetastecom
bull wwwvinoinreteit
bull httpwwwliceoberchetitricerchesimposioindexhtm
bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml
bull httpwwwsottocopertanet
La societagrave etrusca
bull Sugli affreschi etruschi si vedono coppie che brindano e su un vaso ritrovato a Chiusi egrave possibile vedere una donna che porge un Cagraventaro a due uomini seduti
bull Contrariamente a quanto avverragrave presso i Romani (il re Numa Pompilio pur essendo un produttore di vino vieteragrave alle donne di bere durante le libagioni) le donne etrusche godevano di enorme libertagrave bevevano vino e partecipavano ai banchetti conviviali adagiate sui klinai accanto al loro uomo
bull Il vino etrusco era particolarmente apprezzato e fu cantato da molti poeti latini Affresco della tomba dei Lepidi
Tarquinia
Cagraventaro
etrusco
I commerci
bull Il commercio del vino fu molto importante specie tra il 625 e il 475 aC Lo si usava come moneta di scambio per ottenere materie prime (metalli sale schiavi)
bull I commerci avvenivano in gran parte via mare
bull Appassionati del vino etrusco furono i Celti gli antichi abitatori della Gallia meridionale
bull Fiorente fu il commercio con loro come egrave testimoniato dal numeroso materiale etrusco rinvenuto nelle tombe celtiche
bull Nei banchetti i principi celti utilizzavano lo stesso vasellame da vino che si usava in Etruria
Le 3 fasi del commercio
bull Fase a colonizzazione fenicia e micenea commercio del vino per utilizzi elitari e religiosi
bull Fase b espansione commerciale greca dei secoli VII e VI aC soprattutto provenienti dalla costa asiatica da Samo e da Focea
bull Fase c Si diffonde in Occidente anche grazie agli Etruschi il mito del vino come testimoniano i simposi dedicati soprattutto a Dioniso
Roma
bull Fin dai primi contatti con gli
Etruschi e ancor piugrave dopo la
conquista del 351 ac i Romani
cominciarono ad apprendere la
vinificazione
bull Col passar del tempo la qualitagrave
assunse livelli molto elevati
bull In etagrave imperiale le tecniche e le viti vennero esportate in
tutti i territori conquistati anche in Britannia specie lungo i
corsi dei fiumi
Trasporto di birra e vino Stele
funeraria romana I secdC
La diffusione della vite nel 100dc
La cultura vinicola
bull Venne favorita anche da unampia letteratura
ndash Marco Porcio Catone De agricoltura raquo
ndash Marco Terenzio Varrone Res rusticaelaquo
ndash Plinio il Vecchio laquo Naturalis Historia raquo dedica capitoli interi alla potatura delle viti alla concimazione alle malattie e alle numerazioni delle qualitagrave dei vitigni
ndash Lucio Moderato Columella De re rustica in cui sono esposti anche concetti biologici e direttive tecniche ancora oggi considerati validi ed efficaci
ndash Grandi poeti come Virgilio Tibullo Ovidio Marziale Catullo Giovenale e Orazio
I vitigni
bull Notevole patrimonio varietale
bull Vitigni da tavola e da vino
bull Questi erano distinti in tre classi
a seconda della qualitagrave
bull Plinio distingue tra circa 80 vini
di alta qualitagrave destinati alla
nobiltagrave e un centinaio di vini di
media e bassa qualitagrave destinati
per lo piugrave alla plebe
I migliori vini
a) Raeticum
b) Albanum
c) Caecubum
d) Falernum
e) Pompejanum
f) Mamertinum
bull Alcuni richiedevano lunghi invecchiamenti come lrsquoOpimiam bevuto dopo 125 anni
a
b c
d e
f
Il Falernum
bull Marziale scrive un catalogo di vini ben
assortito e di grande valore documentario
bull Fra tutti primeggia il Falerno il re dei
vini rosso e passito addolcito col miele e
sempre molto invecchiato
bull Viene invece ripudiata e definita rozza la
pratica di bere vino schietto
Comrsquoera il vino romano
bull Sempre diverso dal nostro
bull Solo nellrsquoultimo secolo dellrsquoImpero assunse caratteristiche + simili a oggi
bull Si teneva ad invecchiare in soffitta (come il Madeira) oppure al sole (Banjuls)
bull Il Falerno invecchiava 10 anni il Pompejano anche 25
bull Dovevano quindi essere densi amari eccessivamente alcolici quasi sempre stravecchi e sempre diluiti con acqua o neve in estate Bacco in un affresco pompeiano
Usi e costumi
bull Produttori e commercianti ricorrevano spesso alle sofisticazioni
bull Si aggiungeva al vino cenere sale scaglie di ostriche tritate e persino acqua di mare Questi additivi dovevano avere lo scopo di garantire la conservazione
bull Marziale parla di un mercante che al vino (grossolano) di Sorrento mescolava gli avanzi di vini pregiati di Palermo ottenendo un prodotto di qualitagrave discutibile ma di sicuro guadagno
bull In genere preferivano bere il vino freddo mentre quelli che si servivano nei pranzi venivano sottoposti ad una filtrazione usando un panno di lino in cui si poneva della neve rendendoli freschi ma anche indebolendoli e falsandone quindi il sapore originale
Quanto costava
bull Fiorente era il commercio del vino
bull Nelle cittagrave romane troviamo ndash le mensae vinariae (vendite di vino al
minuto)
ndash le tabernae vinarie (botteghe da vino)
ndash i thermopolium (attuale bar)
bull Una lapide del 300dC riporta il costo del vino 10 lire al litro per il vino comune da pasto e 30 lire per il Falernum
bull Ma da scritti antichi risulta che Trimalcione pagograve per un Falernum invecchiato 100 anni la somma di circa quattro-cinquemila lire il litro
Un banchetto romano
Chi beveva
bull Naturalmente solo i patrizi potevano bere durante i pasti adagiati sui triclini
bull + raro fuori pasto tranne che per bere alla salute degli amici
bull Si usava bere tante coppe quante le lettere del nome della ragazza amata
bull E con una coppa di vino si cancellavano le preoccupazioni triclinio
Terminologia vinaria
bull calcatorium dove le uve venivano schiacciate
bull lixivium il mosto vergine
bull calcatores quelli che fanno la pigiatura
bull laquo circumsitum raquo il vino dellrsquoultima spremitura
bull dolium recipiente che contiene il mosto
bull aphoteca la soffitta dove stagionava il vino
bull tabulatum luogo fresco dove si portavano i vini stagionati
bull simpulum mestolo per versare il vino nei bicchieri
bull pagravetera ampio e basso vaso
bull laquo phiala una coppa larga simile al kantharos greco il contenitore piugrave usato
bull Arbiter Bibendi raquo colui che decideva la quantitagrave drsquoacqua da aggiungere al vino
Oggettistica
Dolium romano che poteva
contenere fino a 1200 litri di mosto
Patera
Simpulum Phiala
Come si conservava
bull Non si faceva uso del
vetro
bull Come i Greci
usavano le anfore di
terracotta conservate
spesso in cantine
bull In Gallia si usavano
giagrave piccole botti di
legno da 35 litri
Anfore romane
La cantina romana del console Scaurus
II sec ac
bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino
bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino
bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale
bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino
bull le anfore troppo panciute erano proibite
Il vino e il Cristianesimo
bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano
bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino
bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati
Verso il Medioevo
bull Il Cristianesimo va visto quindi
come continuatore della cultura
materiale romana e come mezzo
per unrsquoulteriore diffusione del
vino in Europa
bull I primi monaci del IV-V sec
portavano sempre nei nuovi
monasteri che fondavano la
cultura della vite
bull Grazie a loro il vino sopravvisse
al periodo + oscuro il Medioevo
e per concluderehellip
bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da
Roma allrsquoetagrave moderna
Bibliografia
bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969
bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989
bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999
bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications
of the ldquoCassa di Risparmio di Verona
bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105
bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991
bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori
bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis
bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione
bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart
bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano
bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari
bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano
COLUMELLA De Re rustica
PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV
VARRONE Res Rusticae I-II
VIRGILIO Georgiche II ndash III
MARZIALE Epigrammi
ORAZIO Odi
OMERO Odissea
Siti interessanti
sulla storia del vino
bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione
bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml
bull httpwwwvinilazioorg
bull httpwwwtaccuinistoriciit
bull httpwwwwikipediait
bull httpwwwtibursuperbumititanoteromaniVinoRomanihtm
bull httpwwwsardinewsit
bull httpwwwwinezoneit
bull httpwwwdiwinetastecom
bull wwwvinoinreteit
bull httpwwwliceoberchetitricerchesimposioindexhtm
bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml
bull httpwwwsottocopertanet
I commerci
bull Il commercio del vino fu molto importante specie tra il 625 e il 475 aC Lo si usava come moneta di scambio per ottenere materie prime (metalli sale schiavi)
bull I commerci avvenivano in gran parte via mare
bull Appassionati del vino etrusco furono i Celti gli antichi abitatori della Gallia meridionale
bull Fiorente fu il commercio con loro come egrave testimoniato dal numeroso materiale etrusco rinvenuto nelle tombe celtiche
bull Nei banchetti i principi celti utilizzavano lo stesso vasellame da vino che si usava in Etruria
Le 3 fasi del commercio
bull Fase a colonizzazione fenicia e micenea commercio del vino per utilizzi elitari e religiosi
bull Fase b espansione commerciale greca dei secoli VII e VI aC soprattutto provenienti dalla costa asiatica da Samo e da Focea
bull Fase c Si diffonde in Occidente anche grazie agli Etruschi il mito del vino come testimoniano i simposi dedicati soprattutto a Dioniso
Roma
bull Fin dai primi contatti con gli
Etruschi e ancor piugrave dopo la
conquista del 351 ac i Romani
cominciarono ad apprendere la
vinificazione
bull Col passar del tempo la qualitagrave
assunse livelli molto elevati
bull In etagrave imperiale le tecniche e le viti vennero esportate in
tutti i territori conquistati anche in Britannia specie lungo i
corsi dei fiumi
Trasporto di birra e vino Stele
funeraria romana I secdC
La diffusione della vite nel 100dc
La cultura vinicola
bull Venne favorita anche da unampia letteratura
ndash Marco Porcio Catone De agricoltura raquo
ndash Marco Terenzio Varrone Res rusticaelaquo
ndash Plinio il Vecchio laquo Naturalis Historia raquo dedica capitoli interi alla potatura delle viti alla concimazione alle malattie e alle numerazioni delle qualitagrave dei vitigni
ndash Lucio Moderato Columella De re rustica in cui sono esposti anche concetti biologici e direttive tecniche ancora oggi considerati validi ed efficaci
ndash Grandi poeti come Virgilio Tibullo Ovidio Marziale Catullo Giovenale e Orazio
I vitigni
bull Notevole patrimonio varietale
bull Vitigni da tavola e da vino
bull Questi erano distinti in tre classi
a seconda della qualitagrave
bull Plinio distingue tra circa 80 vini
di alta qualitagrave destinati alla
nobiltagrave e un centinaio di vini di
media e bassa qualitagrave destinati
per lo piugrave alla plebe
I migliori vini
a) Raeticum
b) Albanum
c) Caecubum
d) Falernum
e) Pompejanum
f) Mamertinum
bull Alcuni richiedevano lunghi invecchiamenti come lrsquoOpimiam bevuto dopo 125 anni
a
b c
d e
f
Il Falernum
bull Marziale scrive un catalogo di vini ben
assortito e di grande valore documentario
bull Fra tutti primeggia il Falerno il re dei
vini rosso e passito addolcito col miele e
sempre molto invecchiato
bull Viene invece ripudiata e definita rozza la
pratica di bere vino schietto
Comrsquoera il vino romano
bull Sempre diverso dal nostro
bull Solo nellrsquoultimo secolo dellrsquoImpero assunse caratteristiche + simili a oggi
bull Si teneva ad invecchiare in soffitta (come il Madeira) oppure al sole (Banjuls)
bull Il Falerno invecchiava 10 anni il Pompejano anche 25
bull Dovevano quindi essere densi amari eccessivamente alcolici quasi sempre stravecchi e sempre diluiti con acqua o neve in estate Bacco in un affresco pompeiano
Usi e costumi
bull Produttori e commercianti ricorrevano spesso alle sofisticazioni
bull Si aggiungeva al vino cenere sale scaglie di ostriche tritate e persino acqua di mare Questi additivi dovevano avere lo scopo di garantire la conservazione
bull Marziale parla di un mercante che al vino (grossolano) di Sorrento mescolava gli avanzi di vini pregiati di Palermo ottenendo un prodotto di qualitagrave discutibile ma di sicuro guadagno
bull In genere preferivano bere il vino freddo mentre quelli che si servivano nei pranzi venivano sottoposti ad una filtrazione usando un panno di lino in cui si poneva della neve rendendoli freschi ma anche indebolendoli e falsandone quindi il sapore originale
Quanto costava
bull Fiorente era il commercio del vino
bull Nelle cittagrave romane troviamo ndash le mensae vinariae (vendite di vino al
minuto)
ndash le tabernae vinarie (botteghe da vino)
ndash i thermopolium (attuale bar)
bull Una lapide del 300dC riporta il costo del vino 10 lire al litro per il vino comune da pasto e 30 lire per il Falernum
bull Ma da scritti antichi risulta che Trimalcione pagograve per un Falernum invecchiato 100 anni la somma di circa quattro-cinquemila lire il litro
Un banchetto romano
Chi beveva
bull Naturalmente solo i patrizi potevano bere durante i pasti adagiati sui triclini
bull + raro fuori pasto tranne che per bere alla salute degli amici
bull Si usava bere tante coppe quante le lettere del nome della ragazza amata
bull E con una coppa di vino si cancellavano le preoccupazioni triclinio
Terminologia vinaria
bull calcatorium dove le uve venivano schiacciate
bull lixivium il mosto vergine
bull calcatores quelli che fanno la pigiatura
bull laquo circumsitum raquo il vino dellrsquoultima spremitura
bull dolium recipiente che contiene il mosto
bull aphoteca la soffitta dove stagionava il vino
bull tabulatum luogo fresco dove si portavano i vini stagionati
bull simpulum mestolo per versare il vino nei bicchieri
bull pagravetera ampio e basso vaso
bull laquo phiala una coppa larga simile al kantharos greco il contenitore piugrave usato
bull Arbiter Bibendi raquo colui che decideva la quantitagrave drsquoacqua da aggiungere al vino
Oggettistica
Dolium romano che poteva
contenere fino a 1200 litri di mosto
Patera
Simpulum Phiala
Come si conservava
bull Non si faceva uso del
vetro
bull Come i Greci
usavano le anfore di
terracotta conservate
spesso in cantine
bull In Gallia si usavano
giagrave piccole botti di
legno da 35 litri
Anfore romane
La cantina romana del console Scaurus
II sec ac
bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino
bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino
bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale
bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino
bull le anfore troppo panciute erano proibite
Il vino e il Cristianesimo
bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano
bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino
bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati
Verso il Medioevo
bull Il Cristianesimo va visto quindi
come continuatore della cultura
materiale romana e come mezzo
per unrsquoulteriore diffusione del
vino in Europa
bull I primi monaci del IV-V sec
portavano sempre nei nuovi
monasteri che fondavano la
cultura della vite
bull Grazie a loro il vino sopravvisse
al periodo + oscuro il Medioevo
e per concluderehellip
bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da
Roma allrsquoetagrave moderna
Bibliografia
bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969
bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989
bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999
bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications
of the ldquoCassa di Risparmio di Verona
bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105
bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991
bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori
bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis
bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione
bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart
bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano
bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari
bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano
COLUMELLA De Re rustica
PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV
VARRONE Res Rusticae I-II
VIRGILIO Georgiche II ndash III
MARZIALE Epigrammi
ORAZIO Odi
OMERO Odissea
Siti interessanti
sulla storia del vino
bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione
bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml
bull httpwwwvinilazioorg
bull httpwwwtaccuinistoriciit
bull httpwwwwikipediait
bull httpwwwtibursuperbumititanoteromaniVinoRomanihtm
bull httpwwwsardinewsit
bull httpwwwwinezoneit
bull httpwwwdiwinetastecom
bull wwwvinoinreteit
bull httpwwwliceoberchetitricerchesimposioindexhtm
bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml
bull httpwwwsottocopertanet
Le 3 fasi del commercio
bull Fase a colonizzazione fenicia e micenea commercio del vino per utilizzi elitari e religiosi
bull Fase b espansione commerciale greca dei secoli VII e VI aC soprattutto provenienti dalla costa asiatica da Samo e da Focea
bull Fase c Si diffonde in Occidente anche grazie agli Etruschi il mito del vino come testimoniano i simposi dedicati soprattutto a Dioniso
Roma
bull Fin dai primi contatti con gli
Etruschi e ancor piugrave dopo la
conquista del 351 ac i Romani
cominciarono ad apprendere la
vinificazione
bull Col passar del tempo la qualitagrave
assunse livelli molto elevati
bull In etagrave imperiale le tecniche e le viti vennero esportate in
tutti i territori conquistati anche in Britannia specie lungo i
corsi dei fiumi
Trasporto di birra e vino Stele
funeraria romana I secdC
La diffusione della vite nel 100dc
La cultura vinicola
bull Venne favorita anche da unampia letteratura
ndash Marco Porcio Catone De agricoltura raquo
ndash Marco Terenzio Varrone Res rusticaelaquo
ndash Plinio il Vecchio laquo Naturalis Historia raquo dedica capitoli interi alla potatura delle viti alla concimazione alle malattie e alle numerazioni delle qualitagrave dei vitigni
ndash Lucio Moderato Columella De re rustica in cui sono esposti anche concetti biologici e direttive tecniche ancora oggi considerati validi ed efficaci
ndash Grandi poeti come Virgilio Tibullo Ovidio Marziale Catullo Giovenale e Orazio
I vitigni
bull Notevole patrimonio varietale
bull Vitigni da tavola e da vino
bull Questi erano distinti in tre classi
a seconda della qualitagrave
bull Plinio distingue tra circa 80 vini
di alta qualitagrave destinati alla
nobiltagrave e un centinaio di vini di
media e bassa qualitagrave destinati
per lo piugrave alla plebe
I migliori vini
a) Raeticum
b) Albanum
c) Caecubum
d) Falernum
e) Pompejanum
f) Mamertinum
bull Alcuni richiedevano lunghi invecchiamenti come lrsquoOpimiam bevuto dopo 125 anni
a
b c
d e
f
Il Falernum
bull Marziale scrive un catalogo di vini ben
assortito e di grande valore documentario
bull Fra tutti primeggia il Falerno il re dei
vini rosso e passito addolcito col miele e
sempre molto invecchiato
bull Viene invece ripudiata e definita rozza la
pratica di bere vino schietto
Comrsquoera il vino romano
bull Sempre diverso dal nostro
bull Solo nellrsquoultimo secolo dellrsquoImpero assunse caratteristiche + simili a oggi
bull Si teneva ad invecchiare in soffitta (come il Madeira) oppure al sole (Banjuls)
bull Il Falerno invecchiava 10 anni il Pompejano anche 25
bull Dovevano quindi essere densi amari eccessivamente alcolici quasi sempre stravecchi e sempre diluiti con acqua o neve in estate Bacco in un affresco pompeiano
Usi e costumi
bull Produttori e commercianti ricorrevano spesso alle sofisticazioni
bull Si aggiungeva al vino cenere sale scaglie di ostriche tritate e persino acqua di mare Questi additivi dovevano avere lo scopo di garantire la conservazione
bull Marziale parla di un mercante che al vino (grossolano) di Sorrento mescolava gli avanzi di vini pregiati di Palermo ottenendo un prodotto di qualitagrave discutibile ma di sicuro guadagno
bull In genere preferivano bere il vino freddo mentre quelli che si servivano nei pranzi venivano sottoposti ad una filtrazione usando un panno di lino in cui si poneva della neve rendendoli freschi ma anche indebolendoli e falsandone quindi il sapore originale
Quanto costava
bull Fiorente era il commercio del vino
bull Nelle cittagrave romane troviamo ndash le mensae vinariae (vendite di vino al
minuto)
ndash le tabernae vinarie (botteghe da vino)
ndash i thermopolium (attuale bar)
bull Una lapide del 300dC riporta il costo del vino 10 lire al litro per il vino comune da pasto e 30 lire per il Falernum
bull Ma da scritti antichi risulta che Trimalcione pagograve per un Falernum invecchiato 100 anni la somma di circa quattro-cinquemila lire il litro
Un banchetto romano
Chi beveva
bull Naturalmente solo i patrizi potevano bere durante i pasti adagiati sui triclini
bull + raro fuori pasto tranne che per bere alla salute degli amici
bull Si usava bere tante coppe quante le lettere del nome della ragazza amata
bull E con una coppa di vino si cancellavano le preoccupazioni triclinio
Terminologia vinaria
bull calcatorium dove le uve venivano schiacciate
bull lixivium il mosto vergine
bull calcatores quelli che fanno la pigiatura
bull laquo circumsitum raquo il vino dellrsquoultima spremitura
bull dolium recipiente che contiene il mosto
bull aphoteca la soffitta dove stagionava il vino
bull tabulatum luogo fresco dove si portavano i vini stagionati
bull simpulum mestolo per versare il vino nei bicchieri
bull pagravetera ampio e basso vaso
bull laquo phiala una coppa larga simile al kantharos greco il contenitore piugrave usato
bull Arbiter Bibendi raquo colui che decideva la quantitagrave drsquoacqua da aggiungere al vino
Oggettistica
Dolium romano che poteva
contenere fino a 1200 litri di mosto
Patera
Simpulum Phiala
Come si conservava
bull Non si faceva uso del
vetro
bull Come i Greci
usavano le anfore di
terracotta conservate
spesso in cantine
bull In Gallia si usavano
giagrave piccole botti di
legno da 35 litri
Anfore romane
La cantina romana del console Scaurus
II sec ac
bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino
bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino
bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale
bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino
bull le anfore troppo panciute erano proibite
Il vino e il Cristianesimo
bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano
bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino
bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati
Verso il Medioevo
bull Il Cristianesimo va visto quindi
come continuatore della cultura
materiale romana e come mezzo
per unrsquoulteriore diffusione del
vino in Europa
bull I primi monaci del IV-V sec
portavano sempre nei nuovi
monasteri che fondavano la
cultura della vite
bull Grazie a loro il vino sopravvisse
al periodo + oscuro il Medioevo
e per concluderehellip
bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da
Roma allrsquoetagrave moderna
Bibliografia
bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969
bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989
bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999
bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications
of the ldquoCassa di Risparmio di Verona
bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105
bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991
bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori
bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis
bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione
bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart
bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano
bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari
bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano
COLUMELLA De Re rustica
PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV
VARRONE Res Rusticae I-II
VIRGILIO Georgiche II ndash III
MARZIALE Epigrammi
ORAZIO Odi
OMERO Odissea
Siti interessanti
sulla storia del vino
bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione
bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml
bull httpwwwvinilazioorg
bull httpwwwtaccuinistoriciit
bull httpwwwwikipediait
bull httpwwwtibursuperbumititanoteromaniVinoRomanihtm
bull httpwwwsardinewsit
bull httpwwwwinezoneit
bull httpwwwdiwinetastecom
bull wwwvinoinreteit
bull httpwwwliceoberchetitricerchesimposioindexhtm
bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml
bull httpwwwsottocopertanet
Roma
bull Fin dai primi contatti con gli
Etruschi e ancor piugrave dopo la
conquista del 351 ac i Romani
cominciarono ad apprendere la
vinificazione
bull Col passar del tempo la qualitagrave
assunse livelli molto elevati
bull In etagrave imperiale le tecniche e le viti vennero esportate in
tutti i territori conquistati anche in Britannia specie lungo i
corsi dei fiumi
Trasporto di birra e vino Stele
funeraria romana I secdC
La diffusione della vite nel 100dc
La cultura vinicola
bull Venne favorita anche da unampia letteratura
ndash Marco Porcio Catone De agricoltura raquo
ndash Marco Terenzio Varrone Res rusticaelaquo
ndash Plinio il Vecchio laquo Naturalis Historia raquo dedica capitoli interi alla potatura delle viti alla concimazione alle malattie e alle numerazioni delle qualitagrave dei vitigni
ndash Lucio Moderato Columella De re rustica in cui sono esposti anche concetti biologici e direttive tecniche ancora oggi considerati validi ed efficaci
ndash Grandi poeti come Virgilio Tibullo Ovidio Marziale Catullo Giovenale e Orazio
I vitigni
bull Notevole patrimonio varietale
bull Vitigni da tavola e da vino
bull Questi erano distinti in tre classi
a seconda della qualitagrave
bull Plinio distingue tra circa 80 vini
di alta qualitagrave destinati alla
nobiltagrave e un centinaio di vini di
media e bassa qualitagrave destinati
per lo piugrave alla plebe
I migliori vini
a) Raeticum
b) Albanum
c) Caecubum
d) Falernum
e) Pompejanum
f) Mamertinum
bull Alcuni richiedevano lunghi invecchiamenti come lrsquoOpimiam bevuto dopo 125 anni
a
b c
d e
f
Il Falernum
bull Marziale scrive un catalogo di vini ben
assortito e di grande valore documentario
bull Fra tutti primeggia il Falerno il re dei
vini rosso e passito addolcito col miele e
sempre molto invecchiato
bull Viene invece ripudiata e definita rozza la
pratica di bere vino schietto
Comrsquoera il vino romano
bull Sempre diverso dal nostro
bull Solo nellrsquoultimo secolo dellrsquoImpero assunse caratteristiche + simili a oggi
bull Si teneva ad invecchiare in soffitta (come il Madeira) oppure al sole (Banjuls)
bull Il Falerno invecchiava 10 anni il Pompejano anche 25
bull Dovevano quindi essere densi amari eccessivamente alcolici quasi sempre stravecchi e sempre diluiti con acqua o neve in estate Bacco in un affresco pompeiano
Usi e costumi
bull Produttori e commercianti ricorrevano spesso alle sofisticazioni
bull Si aggiungeva al vino cenere sale scaglie di ostriche tritate e persino acqua di mare Questi additivi dovevano avere lo scopo di garantire la conservazione
bull Marziale parla di un mercante che al vino (grossolano) di Sorrento mescolava gli avanzi di vini pregiati di Palermo ottenendo un prodotto di qualitagrave discutibile ma di sicuro guadagno
bull In genere preferivano bere il vino freddo mentre quelli che si servivano nei pranzi venivano sottoposti ad una filtrazione usando un panno di lino in cui si poneva della neve rendendoli freschi ma anche indebolendoli e falsandone quindi il sapore originale
Quanto costava
bull Fiorente era il commercio del vino
bull Nelle cittagrave romane troviamo ndash le mensae vinariae (vendite di vino al
minuto)
ndash le tabernae vinarie (botteghe da vino)
ndash i thermopolium (attuale bar)
bull Una lapide del 300dC riporta il costo del vino 10 lire al litro per il vino comune da pasto e 30 lire per il Falernum
bull Ma da scritti antichi risulta che Trimalcione pagograve per un Falernum invecchiato 100 anni la somma di circa quattro-cinquemila lire il litro
Un banchetto romano
Chi beveva
bull Naturalmente solo i patrizi potevano bere durante i pasti adagiati sui triclini
bull + raro fuori pasto tranne che per bere alla salute degli amici
bull Si usava bere tante coppe quante le lettere del nome della ragazza amata
bull E con una coppa di vino si cancellavano le preoccupazioni triclinio
Terminologia vinaria
bull calcatorium dove le uve venivano schiacciate
bull lixivium il mosto vergine
bull calcatores quelli che fanno la pigiatura
bull laquo circumsitum raquo il vino dellrsquoultima spremitura
bull dolium recipiente che contiene il mosto
bull aphoteca la soffitta dove stagionava il vino
bull tabulatum luogo fresco dove si portavano i vini stagionati
bull simpulum mestolo per versare il vino nei bicchieri
bull pagravetera ampio e basso vaso
bull laquo phiala una coppa larga simile al kantharos greco il contenitore piugrave usato
bull Arbiter Bibendi raquo colui che decideva la quantitagrave drsquoacqua da aggiungere al vino
Oggettistica
Dolium romano che poteva
contenere fino a 1200 litri di mosto
Patera
Simpulum Phiala
Come si conservava
bull Non si faceva uso del
vetro
bull Come i Greci
usavano le anfore di
terracotta conservate
spesso in cantine
bull In Gallia si usavano
giagrave piccole botti di
legno da 35 litri
Anfore romane
La cantina romana del console Scaurus
II sec ac
bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino
bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino
bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale
bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino
bull le anfore troppo panciute erano proibite
Il vino e il Cristianesimo
bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano
bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino
bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati
Verso il Medioevo
bull Il Cristianesimo va visto quindi
come continuatore della cultura
materiale romana e come mezzo
per unrsquoulteriore diffusione del
vino in Europa
bull I primi monaci del IV-V sec
portavano sempre nei nuovi
monasteri che fondavano la
cultura della vite
bull Grazie a loro il vino sopravvisse
al periodo + oscuro il Medioevo
e per concluderehellip
bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da
Roma allrsquoetagrave moderna
Bibliografia
bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969
bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989
bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999
bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications
of the ldquoCassa di Risparmio di Verona
bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105
bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991
bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori
bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis
bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione
bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart
bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano
bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari
bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano
COLUMELLA De Re rustica
PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV
VARRONE Res Rusticae I-II
VIRGILIO Georgiche II ndash III
MARZIALE Epigrammi
ORAZIO Odi
OMERO Odissea
Siti interessanti
sulla storia del vino
bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione
bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml
bull httpwwwvinilazioorg
bull httpwwwtaccuinistoriciit
bull httpwwwwikipediait
bull httpwwwtibursuperbumititanoteromaniVinoRomanihtm
bull httpwwwsardinewsit
bull httpwwwwinezoneit
bull httpwwwdiwinetastecom
bull wwwvinoinreteit
bull httpwwwliceoberchetitricerchesimposioindexhtm
bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml
bull httpwwwsottocopertanet
La diffusione della vite nel 100dc
La cultura vinicola
bull Venne favorita anche da unampia letteratura
ndash Marco Porcio Catone De agricoltura raquo
ndash Marco Terenzio Varrone Res rusticaelaquo
ndash Plinio il Vecchio laquo Naturalis Historia raquo dedica capitoli interi alla potatura delle viti alla concimazione alle malattie e alle numerazioni delle qualitagrave dei vitigni
ndash Lucio Moderato Columella De re rustica in cui sono esposti anche concetti biologici e direttive tecniche ancora oggi considerati validi ed efficaci
ndash Grandi poeti come Virgilio Tibullo Ovidio Marziale Catullo Giovenale e Orazio
I vitigni
bull Notevole patrimonio varietale
bull Vitigni da tavola e da vino
bull Questi erano distinti in tre classi
a seconda della qualitagrave
bull Plinio distingue tra circa 80 vini
di alta qualitagrave destinati alla
nobiltagrave e un centinaio di vini di
media e bassa qualitagrave destinati
per lo piugrave alla plebe
I migliori vini
a) Raeticum
b) Albanum
c) Caecubum
d) Falernum
e) Pompejanum
f) Mamertinum
bull Alcuni richiedevano lunghi invecchiamenti come lrsquoOpimiam bevuto dopo 125 anni
a
b c
d e
f
Il Falernum
bull Marziale scrive un catalogo di vini ben
assortito e di grande valore documentario
bull Fra tutti primeggia il Falerno il re dei
vini rosso e passito addolcito col miele e
sempre molto invecchiato
bull Viene invece ripudiata e definita rozza la
pratica di bere vino schietto
Comrsquoera il vino romano
bull Sempre diverso dal nostro
bull Solo nellrsquoultimo secolo dellrsquoImpero assunse caratteristiche + simili a oggi
bull Si teneva ad invecchiare in soffitta (come il Madeira) oppure al sole (Banjuls)
bull Il Falerno invecchiava 10 anni il Pompejano anche 25
bull Dovevano quindi essere densi amari eccessivamente alcolici quasi sempre stravecchi e sempre diluiti con acqua o neve in estate Bacco in un affresco pompeiano
Usi e costumi
bull Produttori e commercianti ricorrevano spesso alle sofisticazioni
bull Si aggiungeva al vino cenere sale scaglie di ostriche tritate e persino acqua di mare Questi additivi dovevano avere lo scopo di garantire la conservazione
bull Marziale parla di un mercante che al vino (grossolano) di Sorrento mescolava gli avanzi di vini pregiati di Palermo ottenendo un prodotto di qualitagrave discutibile ma di sicuro guadagno
bull In genere preferivano bere il vino freddo mentre quelli che si servivano nei pranzi venivano sottoposti ad una filtrazione usando un panno di lino in cui si poneva della neve rendendoli freschi ma anche indebolendoli e falsandone quindi il sapore originale
Quanto costava
bull Fiorente era il commercio del vino
bull Nelle cittagrave romane troviamo ndash le mensae vinariae (vendite di vino al
minuto)
ndash le tabernae vinarie (botteghe da vino)
ndash i thermopolium (attuale bar)
bull Una lapide del 300dC riporta il costo del vino 10 lire al litro per il vino comune da pasto e 30 lire per il Falernum
bull Ma da scritti antichi risulta che Trimalcione pagograve per un Falernum invecchiato 100 anni la somma di circa quattro-cinquemila lire il litro
Un banchetto romano
Chi beveva
bull Naturalmente solo i patrizi potevano bere durante i pasti adagiati sui triclini
bull + raro fuori pasto tranne che per bere alla salute degli amici
bull Si usava bere tante coppe quante le lettere del nome della ragazza amata
bull E con una coppa di vino si cancellavano le preoccupazioni triclinio
Terminologia vinaria
bull calcatorium dove le uve venivano schiacciate
bull lixivium il mosto vergine
bull calcatores quelli che fanno la pigiatura
bull laquo circumsitum raquo il vino dellrsquoultima spremitura
bull dolium recipiente che contiene il mosto
bull aphoteca la soffitta dove stagionava il vino
bull tabulatum luogo fresco dove si portavano i vini stagionati
bull simpulum mestolo per versare il vino nei bicchieri
bull pagravetera ampio e basso vaso
bull laquo phiala una coppa larga simile al kantharos greco il contenitore piugrave usato
bull Arbiter Bibendi raquo colui che decideva la quantitagrave drsquoacqua da aggiungere al vino
Oggettistica
Dolium romano che poteva
contenere fino a 1200 litri di mosto
Patera
Simpulum Phiala
Come si conservava
bull Non si faceva uso del
vetro
bull Come i Greci
usavano le anfore di
terracotta conservate
spesso in cantine
bull In Gallia si usavano
giagrave piccole botti di
legno da 35 litri
Anfore romane
La cantina romana del console Scaurus
II sec ac
bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino
bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino
bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale
bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino
bull le anfore troppo panciute erano proibite
Il vino e il Cristianesimo
bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano
bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino
bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati
Verso il Medioevo
bull Il Cristianesimo va visto quindi
come continuatore della cultura
materiale romana e come mezzo
per unrsquoulteriore diffusione del
vino in Europa
bull I primi monaci del IV-V sec
portavano sempre nei nuovi
monasteri che fondavano la
cultura della vite
bull Grazie a loro il vino sopravvisse
al periodo + oscuro il Medioevo
e per concluderehellip
bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da
Roma allrsquoetagrave moderna
Bibliografia
bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969
bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989
bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999
bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications
of the ldquoCassa di Risparmio di Verona
bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105
bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991
bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori
bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis
bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione
bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart
bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano
bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari
bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano
COLUMELLA De Re rustica
PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV
VARRONE Res Rusticae I-II
VIRGILIO Georgiche II ndash III
MARZIALE Epigrammi
ORAZIO Odi
OMERO Odissea
Siti interessanti
sulla storia del vino
bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione
bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml
bull httpwwwvinilazioorg
bull httpwwwtaccuinistoriciit
bull httpwwwwikipediait
bull httpwwwtibursuperbumititanoteromaniVinoRomanihtm
bull httpwwwsardinewsit
bull httpwwwwinezoneit
bull httpwwwdiwinetastecom
bull wwwvinoinreteit
bull httpwwwliceoberchetitricerchesimposioindexhtm
bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml
bull httpwwwsottocopertanet
La cultura vinicola
bull Venne favorita anche da unampia letteratura
ndash Marco Porcio Catone De agricoltura raquo
ndash Marco Terenzio Varrone Res rusticaelaquo
ndash Plinio il Vecchio laquo Naturalis Historia raquo dedica capitoli interi alla potatura delle viti alla concimazione alle malattie e alle numerazioni delle qualitagrave dei vitigni
ndash Lucio Moderato Columella De re rustica in cui sono esposti anche concetti biologici e direttive tecniche ancora oggi considerati validi ed efficaci
ndash Grandi poeti come Virgilio Tibullo Ovidio Marziale Catullo Giovenale e Orazio
I vitigni
bull Notevole patrimonio varietale
bull Vitigni da tavola e da vino
bull Questi erano distinti in tre classi
a seconda della qualitagrave
bull Plinio distingue tra circa 80 vini
di alta qualitagrave destinati alla
nobiltagrave e un centinaio di vini di
media e bassa qualitagrave destinati
per lo piugrave alla plebe
I migliori vini
a) Raeticum
b) Albanum
c) Caecubum
d) Falernum
e) Pompejanum
f) Mamertinum
bull Alcuni richiedevano lunghi invecchiamenti come lrsquoOpimiam bevuto dopo 125 anni
a
b c
d e
f
Il Falernum
bull Marziale scrive un catalogo di vini ben
assortito e di grande valore documentario
bull Fra tutti primeggia il Falerno il re dei
vini rosso e passito addolcito col miele e
sempre molto invecchiato
bull Viene invece ripudiata e definita rozza la
pratica di bere vino schietto
Comrsquoera il vino romano
bull Sempre diverso dal nostro
bull Solo nellrsquoultimo secolo dellrsquoImpero assunse caratteristiche + simili a oggi
bull Si teneva ad invecchiare in soffitta (come il Madeira) oppure al sole (Banjuls)
bull Il Falerno invecchiava 10 anni il Pompejano anche 25
bull Dovevano quindi essere densi amari eccessivamente alcolici quasi sempre stravecchi e sempre diluiti con acqua o neve in estate Bacco in un affresco pompeiano
Usi e costumi
bull Produttori e commercianti ricorrevano spesso alle sofisticazioni
bull Si aggiungeva al vino cenere sale scaglie di ostriche tritate e persino acqua di mare Questi additivi dovevano avere lo scopo di garantire la conservazione
bull Marziale parla di un mercante che al vino (grossolano) di Sorrento mescolava gli avanzi di vini pregiati di Palermo ottenendo un prodotto di qualitagrave discutibile ma di sicuro guadagno
bull In genere preferivano bere il vino freddo mentre quelli che si servivano nei pranzi venivano sottoposti ad una filtrazione usando un panno di lino in cui si poneva della neve rendendoli freschi ma anche indebolendoli e falsandone quindi il sapore originale
Quanto costava
bull Fiorente era il commercio del vino
bull Nelle cittagrave romane troviamo ndash le mensae vinariae (vendite di vino al
minuto)
ndash le tabernae vinarie (botteghe da vino)
ndash i thermopolium (attuale bar)
bull Una lapide del 300dC riporta il costo del vino 10 lire al litro per il vino comune da pasto e 30 lire per il Falernum
bull Ma da scritti antichi risulta che Trimalcione pagograve per un Falernum invecchiato 100 anni la somma di circa quattro-cinquemila lire il litro
Un banchetto romano
Chi beveva
bull Naturalmente solo i patrizi potevano bere durante i pasti adagiati sui triclini
bull + raro fuori pasto tranne che per bere alla salute degli amici
bull Si usava bere tante coppe quante le lettere del nome della ragazza amata
bull E con una coppa di vino si cancellavano le preoccupazioni triclinio
Terminologia vinaria
bull calcatorium dove le uve venivano schiacciate
bull lixivium il mosto vergine
bull calcatores quelli che fanno la pigiatura
bull laquo circumsitum raquo il vino dellrsquoultima spremitura
bull dolium recipiente che contiene il mosto
bull aphoteca la soffitta dove stagionava il vino
bull tabulatum luogo fresco dove si portavano i vini stagionati
bull simpulum mestolo per versare il vino nei bicchieri
bull pagravetera ampio e basso vaso
bull laquo phiala una coppa larga simile al kantharos greco il contenitore piugrave usato
bull Arbiter Bibendi raquo colui che decideva la quantitagrave drsquoacqua da aggiungere al vino
Oggettistica
Dolium romano che poteva
contenere fino a 1200 litri di mosto
Patera
Simpulum Phiala
Come si conservava
bull Non si faceva uso del
vetro
bull Come i Greci
usavano le anfore di
terracotta conservate
spesso in cantine
bull In Gallia si usavano
giagrave piccole botti di
legno da 35 litri
Anfore romane
La cantina romana del console Scaurus
II sec ac
bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino
bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino
bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale
bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino
bull le anfore troppo panciute erano proibite
Il vino e il Cristianesimo
bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano
bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino
bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati
Verso il Medioevo
bull Il Cristianesimo va visto quindi
come continuatore della cultura
materiale romana e come mezzo
per unrsquoulteriore diffusione del
vino in Europa
bull I primi monaci del IV-V sec
portavano sempre nei nuovi
monasteri che fondavano la
cultura della vite
bull Grazie a loro il vino sopravvisse
al periodo + oscuro il Medioevo
e per concluderehellip
bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da
Roma allrsquoetagrave moderna
Bibliografia
bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969
bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989
bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999
bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications
of the ldquoCassa di Risparmio di Verona
bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105
bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991
bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori
bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis
bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione
bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart
bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano
bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari
bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano
COLUMELLA De Re rustica
PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV
VARRONE Res Rusticae I-II
VIRGILIO Georgiche II ndash III
MARZIALE Epigrammi
ORAZIO Odi
OMERO Odissea
Siti interessanti
sulla storia del vino
bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione
bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml
bull httpwwwvinilazioorg
bull httpwwwtaccuinistoriciit
bull httpwwwwikipediait
bull httpwwwtibursuperbumititanoteromaniVinoRomanihtm
bull httpwwwsardinewsit
bull httpwwwwinezoneit
bull httpwwwdiwinetastecom
bull wwwvinoinreteit
bull httpwwwliceoberchetitricerchesimposioindexhtm
bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml
bull httpwwwsottocopertanet
I vitigni
bull Notevole patrimonio varietale
bull Vitigni da tavola e da vino
bull Questi erano distinti in tre classi
a seconda della qualitagrave
bull Plinio distingue tra circa 80 vini
di alta qualitagrave destinati alla
nobiltagrave e un centinaio di vini di
media e bassa qualitagrave destinati
per lo piugrave alla plebe
I migliori vini
a) Raeticum
b) Albanum
c) Caecubum
d) Falernum
e) Pompejanum
f) Mamertinum
bull Alcuni richiedevano lunghi invecchiamenti come lrsquoOpimiam bevuto dopo 125 anni
a
b c
d e
f
Il Falernum
bull Marziale scrive un catalogo di vini ben
assortito e di grande valore documentario
bull Fra tutti primeggia il Falerno il re dei
vini rosso e passito addolcito col miele e
sempre molto invecchiato
bull Viene invece ripudiata e definita rozza la
pratica di bere vino schietto
Comrsquoera il vino romano
bull Sempre diverso dal nostro
bull Solo nellrsquoultimo secolo dellrsquoImpero assunse caratteristiche + simili a oggi
bull Si teneva ad invecchiare in soffitta (come il Madeira) oppure al sole (Banjuls)
bull Il Falerno invecchiava 10 anni il Pompejano anche 25
bull Dovevano quindi essere densi amari eccessivamente alcolici quasi sempre stravecchi e sempre diluiti con acqua o neve in estate Bacco in un affresco pompeiano
Usi e costumi
bull Produttori e commercianti ricorrevano spesso alle sofisticazioni
bull Si aggiungeva al vino cenere sale scaglie di ostriche tritate e persino acqua di mare Questi additivi dovevano avere lo scopo di garantire la conservazione
bull Marziale parla di un mercante che al vino (grossolano) di Sorrento mescolava gli avanzi di vini pregiati di Palermo ottenendo un prodotto di qualitagrave discutibile ma di sicuro guadagno
bull In genere preferivano bere il vino freddo mentre quelli che si servivano nei pranzi venivano sottoposti ad una filtrazione usando un panno di lino in cui si poneva della neve rendendoli freschi ma anche indebolendoli e falsandone quindi il sapore originale
Quanto costava
bull Fiorente era il commercio del vino
bull Nelle cittagrave romane troviamo ndash le mensae vinariae (vendite di vino al
minuto)
ndash le tabernae vinarie (botteghe da vino)
ndash i thermopolium (attuale bar)
bull Una lapide del 300dC riporta il costo del vino 10 lire al litro per il vino comune da pasto e 30 lire per il Falernum
bull Ma da scritti antichi risulta che Trimalcione pagograve per un Falernum invecchiato 100 anni la somma di circa quattro-cinquemila lire il litro
Un banchetto romano
Chi beveva
bull Naturalmente solo i patrizi potevano bere durante i pasti adagiati sui triclini
bull + raro fuori pasto tranne che per bere alla salute degli amici
bull Si usava bere tante coppe quante le lettere del nome della ragazza amata
bull E con una coppa di vino si cancellavano le preoccupazioni triclinio
Terminologia vinaria
bull calcatorium dove le uve venivano schiacciate
bull lixivium il mosto vergine
bull calcatores quelli che fanno la pigiatura
bull laquo circumsitum raquo il vino dellrsquoultima spremitura
bull dolium recipiente che contiene il mosto
bull aphoteca la soffitta dove stagionava il vino
bull tabulatum luogo fresco dove si portavano i vini stagionati
bull simpulum mestolo per versare il vino nei bicchieri
bull pagravetera ampio e basso vaso
bull laquo phiala una coppa larga simile al kantharos greco il contenitore piugrave usato
bull Arbiter Bibendi raquo colui che decideva la quantitagrave drsquoacqua da aggiungere al vino
Oggettistica
Dolium romano che poteva
contenere fino a 1200 litri di mosto
Patera
Simpulum Phiala
Come si conservava
bull Non si faceva uso del
vetro
bull Come i Greci
usavano le anfore di
terracotta conservate
spesso in cantine
bull In Gallia si usavano
giagrave piccole botti di
legno da 35 litri
Anfore romane
La cantina romana del console Scaurus
II sec ac
bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino
bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino
bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale
bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino
bull le anfore troppo panciute erano proibite
Il vino e il Cristianesimo
bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano
bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino
bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati
Verso il Medioevo
bull Il Cristianesimo va visto quindi
come continuatore della cultura
materiale romana e come mezzo
per unrsquoulteriore diffusione del
vino in Europa
bull I primi monaci del IV-V sec
portavano sempre nei nuovi
monasteri che fondavano la
cultura della vite
bull Grazie a loro il vino sopravvisse
al periodo + oscuro il Medioevo
e per concluderehellip
bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da
Roma allrsquoetagrave moderna
Bibliografia
bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969
bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989
bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999
bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications
of the ldquoCassa di Risparmio di Verona
bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105
bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991
bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori
bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis
bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione
bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart
bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano
bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari
bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano
COLUMELLA De Re rustica
PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV
VARRONE Res Rusticae I-II
VIRGILIO Georgiche II ndash III
MARZIALE Epigrammi
ORAZIO Odi
OMERO Odissea
Siti interessanti
sulla storia del vino
bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione
bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml
bull httpwwwvinilazioorg
bull httpwwwtaccuinistoriciit
bull httpwwwwikipediait
bull httpwwwtibursuperbumititanoteromaniVinoRomanihtm
bull httpwwwsardinewsit
bull httpwwwwinezoneit
bull httpwwwdiwinetastecom
bull wwwvinoinreteit
bull httpwwwliceoberchetitricerchesimposioindexhtm
bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml
bull httpwwwsottocopertanet
I migliori vini
a) Raeticum
b) Albanum
c) Caecubum
d) Falernum
e) Pompejanum
f) Mamertinum
bull Alcuni richiedevano lunghi invecchiamenti come lrsquoOpimiam bevuto dopo 125 anni
a
b c
d e
f
Il Falernum
bull Marziale scrive un catalogo di vini ben
assortito e di grande valore documentario
bull Fra tutti primeggia il Falerno il re dei
vini rosso e passito addolcito col miele e
sempre molto invecchiato
bull Viene invece ripudiata e definita rozza la
pratica di bere vino schietto
Comrsquoera il vino romano
bull Sempre diverso dal nostro
bull Solo nellrsquoultimo secolo dellrsquoImpero assunse caratteristiche + simili a oggi
bull Si teneva ad invecchiare in soffitta (come il Madeira) oppure al sole (Banjuls)
bull Il Falerno invecchiava 10 anni il Pompejano anche 25
bull Dovevano quindi essere densi amari eccessivamente alcolici quasi sempre stravecchi e sempre diluiti con acqua o neve in estate Bacco in un affresco pompeiano
Usi e costumi
bull Produttori e commercianti ricorrevano spesso alle sofisticazioni
bull Si aggiungeva al vino cenere sale scaglie di ostriche tritate e persino acqua di mare Questi additivi dovevano avere lo scopo di garantire la conservazione
bull Marziale parla di un mercante che al vino (grossolano) di Sorrento mescolava gli avanzi di vini pregiati di Palermo ottenendo un prodotto di qualitagrave discutibile ma di sicuro guadagno
bull In genere preferivano bere il vino freddo mentre quelli che si servivano nei pranzi venivano sottoposti ad una filtrazione usando un panno di lino in cui si poneva della neve rendendoli freschi ma anche indebolendoli e falsandone quindi il sapore originale
Quanto costava
bull Fiorente era il commercio del vino
bull Nelle cittagrave romane troviamo ndash le mensae vinariae (vendite di vino al
minuto)
ndash le tabernae vinarie (botteghe da vino)
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bull Una lapide del 300dC riporta il costo del vino 10 lire al litro per il vino comune da pasto e 30 lire per il Falernum
bull Ma da scritti antichi risulta che Trimalcione pagograve per un Falernum invecchiato 100 anni la somma di circa quattro-cinquemila lire il litro
Un banchetto romano
Chi beveva
bull Naturalmente solo i patrizi potevano bere durante i pasti adagiati sui triclini
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bull Si usava bere tante coppe quante le lettere del nome della ragazza amata
bull E con una coppa di vino si cancellavano le preoccupazioni triclinio
Terminologia vinaria
bull calcatorium dove le uve venivano schiacciate
bull lixivium il mosto vergine
bull calcatores quelli che fanno la pigiatura
bull laquo circumsitum raquo il vino dellrsquoultima spremitura
bull dolium recipiente che contiene il mosto
bull aphoteca la soffitta dove stagionava il vino
bull tabulatum luogo fresco dove si portavano i vini stagionati
bull simpulum mestolo per versare il vino nei bicchieri
bull pagravetera ampio e basso vaso
bull laquo phiala una coppa larga simile al kantharos greco il contenitore piugrave usato
bull Arbiter Bibendi raquo colui che decideva la quantitagrave drsquoacqua da aggiungere al vino
Oggettistica
Dolium romano che poteva
contenere fino a 1200 litri di mosto
Patera
Simpulum Phiala
Come si conservava
bull Non si faceva uso del
vetro
bull Come i Greci
usavano le anfore di
terracotta conservate
spesso in cantine
bull In Gallia si usavano
giagrave piccole botti di
legno da 35 litri
Anfore romane
La cantina romana del console Scaurus
II sec ac
bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino
bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino
bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale
bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino
bull le anfore troppo panciute erano proibite
Il vino e il Cristianesimo
bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano
bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino
bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati
Verso il Medioevo
bull Il Cristianesimo va visto quindi
come continuatore della cultura
materiale romana e come mezzo
per unrsquoulteriore diffusione del
vino in Europa
bull I primi monaci del IV-V sec
portavano sempre nei nuovi
monasteri che fondavano la
cultura della vite
bull Grazie a loro il vino sopravvisse
al periodo + oscuro il Medioevo
e per concluderehellip
bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da
Roma allrsquoetagrave moderna
Bibliografia
bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969
bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989
bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999
bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications
of the ldquoCassa di Risparmio di Verona
bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105
bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991
bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori
bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis
bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione
bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart
bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano
bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari
bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano
COLUMELLA De Re rustica
PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV
VARRONE Res Rusticae I-II
VIRGILIO Georgiche II ndash III
MARZIALE Epigrammi
ORAZIO Odi
OMERO Odissea
Siti interessanti
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bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione
bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml
bull httpwwwvinilazioorg
bull httpwwwtaccuinistoriciit
bull httpwwwwikipediait
bull httpwwwtibursuperbumititanoteromaniVinoRomanihtm
bull httpwwwsardinewsit
bull httpwwwwinezoneit
bull httpwwwdiwinetastecom
bull wwwvinoinreteit
bull httpwwwliceoberchetitricerchesimposioindexhtm
bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml
bull httpwwwsottocopertanet
Il Falernum
bull Marziale scrive un catalogo di vini ben
assortito e di grande valore documentario
bull Fra tutti primeggia il Falerno il re dei
vini rosso e passito addolcito col miele e
sempre molto invecchiato
bull Viene invece ripudiata e definita rozza la
pratica di bere vino schietto
Comrsquoera il vino romano
bull Sempre diverso dal nostro
bull Solo nellrsquoultimo secolo dellrsquoImpero assunse caratteristiche + simili a oggi
bull Si teneva ad invecchiare in soffitta (come il Madeira) oppure al sole (Banjuls)
bull Il Falerno invecchiava 10 anni il Pompejano anche 25
bull Dovevano quindi essere densi amari eccessivamente alcolici quasi sempre stravecchi e sempre diluiti con acqua o neve in estate Bacco in un affresco pompeiano
Usi e costumi
bull Produttori e commercianti ricorrevano spesso alle sofisticazioni
bull Si aggiungeva al vino cenere sale scaglie di ostriche tritate e persino acqua di mare Questi additivi dovevano avere lo scopo di garantire la conservazione
bull Marziale parla di un mercante che al vino (grossolano) di Sorrento mescolava gli avanzi di vini pregiati di Palermo ottenendo un prodotto di qualitagrave discutibile ma di sicuro guadagno
bull In genere preferivano bere il vino freddo mentre quelli che si servivano nei pranzi venivano sottoposti ad una filtrazione usando un panno di lino in cui si poneva della neve rendendoli freschi ma anche indebolendoli e falsandone quindi il sapore originale
Quanto costava
bull Fiorente era il commercio del vino
bull Nelle cittagrave romane troviamo ndash le mensae vinariae (vendite di vino al
minuto)
ndash le tabernae vinarie (botteghe da vino)
ndash i thermopolium (attuale bar)
bull Una lapide del 300dC riporta il costo del vino 10 lire al litro per il vino comune da pasto e 30 lire per il Falernum
bull Ma da scritti antichi risulta che Trimalcione pagograve per un Falernum invecchiato 100 anni la somma di circa quattro-cinquemila lire il litro
Un banchetto romano
Chi beveva
bull Naturalmente solo i patrizi potevano bere durante i pasti adagiati sui triclini
bull + raro fuori pasto tranne che per bere alla salute degli amici
bull Si usava bere tante coppe quante le lettere del nome della ragazza amata
bull E con una coppa di vino si cancellavano le preoccupazioni triclinio
Terminologia vinaria
bull calcatorium dove le uve venivano schiacciate
bull lixivium il mosto vergine
bull calcatores quelli che fanno la pigiatura
bull laquo circumsitum raquo il vino dellrsquoultima spremitura
bull dolium recipiente che contiene il mosto
bull aphoteca la soffitta dove stagionava il vino
bull tabulatum luogo fresco dove si portavano i vini stagionati
bull simpulum mestolo per versare il vino nei bicchieri
bull pagravetera ampio e basso vaso
bull laquo phiala una coppa larga simile al kantharos greco il contenitore piugrave usato
bull Arbiter Bibendi raquo colui che decideva la quantitagrave drsquoacqua da aggiungere al vino
Oggettistica
Dolium romano che poteva
contenere fino a 1200 litri di mosto
Patera
Simpulum Phiala
Come si conservava
bull Non si faceva uso del
vetro
bull Come i Greci
usavano le anfore di
terracotta conservate
spesso in cantine
bull In Gallia si usavano
giagrave piccole botti di
legno da 35 litri
Anfore romane
La cantina romana del console Scaurus
II sec ac
bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino
bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino
bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale
bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino
bull le anfore troppo panciute erano proibite
Il vino e il Cristianesimo
bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano
bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino
bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati
Verso il Medioevo
bull Il Cristianesimo va visto quindi
come continuatore della cultura
materiale romana e come mezzo
per unrsquoulteriore diffusione del
vino in Europa
bull I primi monaci del IV-V sec
portavano sempre nei nuovi
monasteri che fondavano la
cultura della vite
bull Grazie a loro il vino sopravvisse
al periodo + oscuro il Medioevo
e per concluderehellip
bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da
Roma allrsquoetagrave moderna
Bibliografia
bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969
bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989
bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999
bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications
of the ldquoCassa di Risparmio di Verona
bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105
bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991
bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori
bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis
bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione
bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart
bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano
bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari
bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano
COLUMELLA De Re rustica
PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV
VARRONE Res Rusticae I-II
VIRGILIO Georgiche II ndash III
MARZIALE Epigrammi
ORAZIO Odi
OMERO Odissea
Siti interessanti
sulla storia del vino
bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione
bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml
bull httpwwwvinilazioorg
bull httpwwwtaccuinistoriciit
bull httpwwwwikipediait
bull httpwwwtibursuperbumititanoteromaniVinoRomanihtm
bull httpwwwsardinewsit
bull httpwwwwinezoneit
bull httpwwwdiwinetastecom
bull wwwvinoinreteit
bull httpwwwliceoberchetitricerchesimposioindexhtm
bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml
bull httpwwwsottocopertanet
Comrsquoera il vino romano
bull Sempre diverso dal nostro
bull Solo nellrsquoultimo secolo dellrsquoImpero assunse caratteristiche + simili a oggi
bull Si teneva ad invecchiare in soffitta (come il Madeira) oppure al sole (Banjuls)
bull Il Falerno invecchiava 10 anni il Pompejano anche 25
bull Dovevano quindi essere densi amari eccessivamente alcolici quasi sempre stravecchi e sempre diluiti con acqua o neve in estate Bacco in un affresco pompeiano
Usi e costumi
bull Produttori e commercianti ricorrevano spesso alle sofisticazioni
bull Si aggiungeva al vino cenere sale scaglie di ostriche tritate e persino acqua di mare Questi additivi dovevano avere lo scopo di garantire la conservazione
bull Marziale parla di un mercante che al vino (grossolano) di Sorrento mescolava gli avanzi di vini pregiati di Palermo ottenendo un prodotto di qualitagrave discutibile ma di sicuro guadagno
bull In genere preferivano bere il vino freddo mentre quelli che si servivano nei pranzi venivano sottoposti ad una filtrazione usando un panno di lino in cui si poneva della neve rendendoli freschi ma anche indebolendoli e falsandone quindi il sapore originale
Quanto costava
bull Fiorente era il commercio del vino
bull Nelle cittagrave romane troviamo ndash le mensae vinariae (vendite di vino al
minuto)
ndash le tabernae vinarie (botteghe da vino)
ndash i thermopolium (attuale bar)
bull Una lapide del 300dC riporta il costo del vino 10 lire al litro per il vino comune da pasto e 30 lire per il Falernum
bull Ma da scritti antichi risulta che Trimalcione pagograve per un Falernum invecchiato 100 anni la somma di circa quattro-cinquemila lire il litro
Un banchetto romano
Chi beveva
bull Naturalmente solo i patrizi potevano bere durante i pasti adagiati sui triclini
bull + raro fuori pasto tranne che per bere alla salute degli amici
bull Si usava bere tante coppe quante le lettere del nome della ragazza amata
bull E con una coppa di vino si cancellavano le preoccupazioni triclinio
Terminologia vinaria
bull calcatorium dove le uve venivano schiacciate
bull lixivium il mosto vergine
bull calcatores quelli che fanno la pigiatura
bull laquo circumsitum raquo il vino dellrsquoultima spremitura
bull dolium recipiente che contiene il mosto
bull aphoteca la soffitta dove stagionava il vino
bull tabulatum luogo fresco dove si portavano i vini stagionati
bull simpulum mestolo per versare il vino nei bicchieri
bull pagravetera ampio e basso vaso
bull laquo phiala una coppa larga simile al kantharos greco il contenitore piugrave usato
bull Arbiter Bibendi raquo colui che decideva la quantitagrave drsquoacqua da aggiungere al vino
Oggettistica
Dolium romano che poteva
contenere fino a 1200 litri di mosto
Patera
Simpulum Phiala
Come si conservava
bull Non si faceva uso del
vetro
bull Come i Greci
usavano le anfore di
terracotta conservate
spesso in cantine
bull In Gallia si usavano
giagrave piccole botti di
legno da 35 litri
Anfore romane
La cantina romana del console Scaurus
II sec ac
bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino
bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino
bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale
bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino
bull le anfore troppo panciute erano proibite
Il vino e il Cristianesimo
bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano
bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino
bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati
Verso il Medioevo
bull Il Cristianesimo va visto quindi
come continuatore della cultura
materiale romana e come mezzo
per unrsquoulteriore diffusione del
vino in Europa
bull I primi monaci del IV-V sec
portavano sempre nei nuovi
monasteri che fondavano la
cultura della vite
bull Grazie a loro il vino sopravvisse
al periodo + oscuro il Medioevo
e per concluderehellip
bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da
Roma allrsquoetagrave moderna
Bibliografia
bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969
bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989
bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999
bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications
of the ldquoCassa di Risparmio di Verona
bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105
bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991
bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori
bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis
bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione
bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart
bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano
bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari
bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano
COLUMELLA De Re rustica
PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV
VARRONE Res Rusticae I-II
VIRGILIO Georgiche II ndash III
MARZIALE Epigrammi
ORAZIO Odi
OMERO Odissea
Siti interessanti
sulla storia del vino
bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione
bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml
bull httpwwwvinilazioorg
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bull httpwwwdiwinetastecom
bull wwwvinoinreteit
bull httpwwwliceoberchetitricerchesimposioindexhtm
bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml
bull httpwwwsottocopertanet
Usi e costumi
bull Produttori e commercianti ricorrevano spesso alle sofisticazioni
bull Si aggiungeva al vino cenere sale scaglie di ostriche tritate e persino acqua di mare Questi additivi dovevano avere lo scopo di garantire la conservazione
bull Marziale parla di un mercante che al vino (grossolano) di Sorrento mescolava gli avanzi di vini pregiati di Palermo ottenendo un prodotto di qualitagrave discutibile ma di sicuro guadagno
bull In genere preferivano bere il vino freddo mentre quelli che si servivano nei pranzi venivano sottoposti ad una filtrazione usando un panno di lino in cui si poneva della neve rendendoli freschi ma anche indebolendoli e falsandone quindi il sapore originale
Quanto costava
bull Fiorente era il commercio del vino
bull Nelle cittagrave romane troviamo ndash le mensae vinariae (vendite di vino al
minuto)
ndash le tabernae vinarie (botteghe da vino)
ndash i thermopolium (attuale bar)
bull Una lapide del 300dC riporta il costo del vino 10 lire al litro per il vino comune da pasto e 30 lire per il Falernum
bull Ma da scritti antichi risulta che Trimalcione pagograve per un Falernum invecchiato 100 anni la somma di circa quattro-cinquemila lire il litro
Un banchetto romano
Chi beveva
bull Naturalmente solo i patrizi potevano bere durante i pasti adagiati sui triclini
bull + raro fuori pasto tranne che per bere alla salute degli amici
bull Si usava bere tante coppe quante le lettere del nome della ragazza amata
bull E con una coppa di vino si cancellavano le preoccupazioni triclinio
Terminologia vinaria
bull calcatorium dove le uve venivano schiacciate
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bull dolium recipiente che contiene il mosto
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bull tabulatum luogo fresco dove si portavano i vini stagionati
bull simpulum mestolo per versare il vino nei bicchieri
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bull Arbiter Bibendi raquo colui che decideva la quantitagrave drsquoacqua da aggiungere al vino
Oggettistica
Dolium romano che poteva
contenere fino a 1200 litri di mosto
Patera
Simpulum Phiala
Come si conservava
bull Non si faceva uso del
vetro
bull Come i Greci
usavano le anfore di
terracotta conservate
spesso in cantine
bull In Gallia si usavano
giagrave piccole botti di
legno da 35 litri
Anfore romane
La cantina romana del console Scaurus
II sec ac
bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino
bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino
bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale
bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino
bull le anfore troppo panciute erano proibite
Il vino e il Cristianesimo
bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano
bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino
bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati
Verso il Medioevo
bull Il Cristianesimo va visto quindi
come continuatore della cultura
materiale romana e come mezzo
per unrsquoulteriore diffusione del
vino in Europa
bull I primi monaci del IV-V sec
portavano sempre nei nuovi
monasteri che fondavano la
cultura della vite
bull Grazie a loro il vino sopravvisse
al periodo + oscuro il Medioevo
e per concluderehellip
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Roma allrsquoetagrave moderna
Bibliografia
bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969
bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989
bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999
bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications
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bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991
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bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis
bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione
bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart
bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano
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COLUMELLA De Re rustica
PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV
VARRONE Res Rusticae I-II
VIRGILIO Georgiche II ndash III
MARZIALE Epigrammi
ORAZIO Odi
OMERO Odissea
Siti interessanti
sulla storia del vino
bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione
bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml
bull httpwwwvinilazioorg
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bull httpwwwwikipediait
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Quanto costava
bull Fiorente era il commercio del vino
bull Nelle cittagrave romane troviamo ndash le mensae vinariae (vendite di vino al
minuto)
ndash le tabernae vinarie (botteghe da vino)
ndash i thermopolium (attuale bar)
bull Una lapide del 300dC riporta il costo del vino 10 lire al litro per il vino comune da pasto e 30 lire per il Falernum
bull Ma da scritti antichi risulta che Trimalcione pagograve per un Falernum invecchiato 100 anni la somma di circa quattro-cinquemila lire il litro
Un banchetto romano
Chi beveva
bull Naturalmente solo i patrizi potevano bere durante i pasti adagiati sui triclini
bull + raro fuori pasto tranne che per bere alla salute degli amici
bull Si usava bere tante coppe quante le lettere del nome della ragazza amata
bull E con una coppa di vino si cancellavano le preoccupazioni triclinio
Terminologia vinaria
bull calcatorium dove le uve venivano schiacciate
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bull dolium recipiente che contiene il mosto
bull aphoteca la soffitta dove stagionava il vino
bull tabulatum luogo fresco dove si portavano i vini stagionati
bull simpulum mestolo per versare il vino nei bicchieri
bull pagravetera ampio e basso vaso
bull laquo phiala una coppa larga simile al kantharos greco il contenitore piugrave usato
bull Arbiter Bibendi raquo colui che decideva la quantitagrave drsquoacqua da aggiungere al vino
Oggettistica
Dolium romano che poteva
contenere fino a 1200 litri di mosto
Patera
Simpulum Phiala
Come si conservava
bull Non si faceva uso del
vetro
bull Come i Greci
usavano le anfore di
terracotta conservate
spesso in cantine
bull In Gallia si usavano
giagrave piccole botti di
legno da 35 litri
Anfore romane
La cantina romana del console Scaurus
II sec ac
bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino
bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino
bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale
bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino
bull le anfore troppo panciute erano proibite
Il vino e il Cristianesimo
bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano
bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino
bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati
Verso il Medioevo
bull Il Cristianesimo va visto quindi
come continuatore della cultura
materiale romana e come mezzo
per unrsquoulteriore diffusione del
vino in Europa
bull I primi monaci del IV-V sec
portavano sempre nei nuovi
monasteri che fondavano la
cultura della vite
bull Grazie a loro il vino sopravvisse
al periodo + oscuro il Medioevo
e per concluderehellip
bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da
Roma allrsquoetagrave moderna
Bibliografia
bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969
bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989
bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999
bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications
of the ldquoCassa di Risparmio di Verona
bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105
bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991
bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori
bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis
bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione
bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart
bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano
bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari
bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano
COLUMELLA De Re rustica
PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV
VARRONE Res Rusticae I-II
VIRGILIO Georgiche II ndash III
MARZIALE Epigrammi
ORAZIO Odi
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Siti interessanti
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bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml
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bull httpwwwtaccuinistoriciit
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bull httpwwwsardinewsit
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bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml
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Chi beveva
bull Naturalmente solo i patrizi potevano bere durante i pasti adagiati sui triclini
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Dolium romano che poteva
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Patera
Simpulum Phiala
Come si conservava
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vetro
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bull In Gallia si usavano
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legno da 35 litri
Anfore romane
La cantina romana del console Scaurus
II sec ac
bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino
bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino
bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale
bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino
bull le anfore troppo panciute erano proibite
Il vino e il Cristianesimo
bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano
bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino
bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati
Verso il Medioevo
bull Il Cristianesimo va visto quindi
come continuatore della cultura
materiale romana e come mezzo
per unrsquoulteriore diffusione del
vino in Europa
bull I primi monaci del IV-V sec
portavano sempre nei nuovi
monasteri che fondavano la
cultura della vite
bull Grazie a loro il vino sopravvisse
al periodo + oscuro il Medioevo
e per concluderehellip
bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da
Roma allrsquoetagrave moderna
Bibliografia
bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969
bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989
bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999
bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications
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bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991
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bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione
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bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano
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Oggettistica
Dolium romano che poteva
contenere fino a 1200 litri di mosto
Patera
Simpulum Phiala
Come si conservava
bull Non si faceva uso del
vetro
bull Come i Greci
usavano le anfore di
terracotta conservate
spesso in cantine
bull In Gallia si usavano
giagrave piccole botti di
legno da 35 litri
Anfore romane
La cantina romana del console Scaurus
II sec ac
bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino
bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino
bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale
bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino
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Il vino e il Cristianesimo
bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano
bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino
bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati
Verso il Medioevo
bull Il Cristianesimo va visto quindi
come continuatore della cultura
materiale romana e come mezzo
per unrsquoulteriore diffusione del
vino in Europa
bull I primi monaci del IV-V sec
portavano sempre nei nuovi
monasteri che fondavano la
cultura della vite
bull Grazie a loro il vino sopravvisse
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Bibliografia
bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969
bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989
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bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991
bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori
bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis
bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione
bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart
bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano
bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari
bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano
COLUMELLA De Re rustica
PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV
VARRONE Res Rusticae I-II
VIRGILIO Georgiche II ndash III
MARZIALE Epigrammi
ORAZIO Odi
OMERO Odissea
Siti interessanti
sulla storia del vino
bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione
bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml
bull httpwwwvinilazioorg
bull httpwwwtaccuinistoriciit
bull httpwwwwikipediait
bull httpwwwtibursuperbumititanoteromaniVinoRomanihtm
bull httpwwwsardinewsit
bull httpwwwwinezoneit
bull httpwwwdiwinetastecom
bull wwwvinoinreteit
bull httpwwwliceoberchetitricerchesimposioindexhtm
bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml
bull httpwwwsottocopertanet
Oggettistica
Dolium romano che poteva
contenere fino a 1200 litri di mosto
Patera
Simpulum Phiala
Come si conservava
bull Non si faceva uso del
vetro
bull Come i Greci
usavano le anfore di
terracotta conservate
spesso in cantine
bull In Gallia si usavano
giagrave piccole botti di
legno da 35 litri
Anfore romane
La cantina romana del console Scaurus
II sec ac
bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino
bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino
bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale
bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino
bull le anfore troppo panciute erano proibite
Il vino e il Cristianesimo
bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano
bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino
bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati
Verso il Medioevo
bull Il Cristianesimo va visto quindi
come continuatore della cultura
materiale romana e come mezzo
per unrsquoulteriore diffusione del
vino in Europa
bull I primi monaci del IV-V sec
portavano sempre nei nuovi
monasteri che fondavano la
cultura della vite
bull Grazie a loro il vino sopravvisse
al periodo + oscuro il Medioevo
e per concluderehellip
bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da
Roma allrsquoetagrave moderna
Bibliografia
bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969
bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989
bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999
bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications
of the ldquoCassa di Risparmio di Verona
bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105
bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991
bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori
bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis
bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione
bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart
bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano
bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari
bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano
COLUMELLA De Re rustica
PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV
VARRONE Res Rusticae I-II
VIRGILIO Georgiche II ndash III
MARZIALE Epigrammi
ORAZIO Odi
OMERO Odissea
Siti interessanti
sulla storia del vino
bull httpwwwbeniculturaliitalimentazione
bull httpwwwunisiitricercadipdbalabcmviticolturamitoindexhtml
bull httpwwwvinilazioorg
bull httpwwwtaccuinistoriciit
bull httpwwwwikipediait
bull httpwwwtibursuperbumititanoteromaniVinoRomanihtm
bull httpwwwsardinewsit
bull httpwwwwinezoneit
bull httpwwwdiwinetastecom
bull wwwvinoinreteit
bull httpwwwliceoberchetitricerchesimposioindexhtm
bull httpwwwmuseumupennedunewexhibitsonline_exhibitswinewineintrohtml
bull httpwwwsottocopertanet
Come si conservava
bull Non si faceva uso del
vetro
bull Come i Greci
usavano le anfore di
terracotta conservate
spesso in cantine
bull In Gallia si usavano
giagrave piccole botti di
legno da 35 litri
Anfore romane
La cantina romana del console Scaurus
II sec ac
bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino
bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino
bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale
bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino
bull le anfore troppo panciute erano proibite
Il vino e il Cristianesimo
bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano
bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino
bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati
Verso il Medioevo
bull Il Cristianesimo va visto quindi
come continuatore della cultura
materiale romana e come mezzo
per unrsquoulteriore diffusione del
vino in Europa
bull I primi monaci del IV-V sec
portavano sempre nei nuovi
monasteri che fondavano la
cultura della vite
bull Grazie a loro il vino sopravvisse
al periodo + oscuro il Medioevo
e per concluderehellip
bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da
Roma allrsquoetagrave moderna
Bibliografia
bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969
bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989
bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999
bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications
of the ldquoCassa di Risparmio di Verona
bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105
bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991
bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori
bull Catarina Hiort af Ornas LrsquoUniverso del vino Enosis
bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione
bull FREGONI M 1991 Origini della vite e della viticoltura Musumeci Ed Quart
bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano
bull MONTANARI 1999 La fame e lrsquoabbondanza Laterza Bari
bull MDONArsquo 2003 Filosofia del vino Bompiani Milano
COLUMELLA De Re rustica
PLINIO IL VECCHIO (I sec) Naturalis Historia I-XXXV
VARRONE Res Rusticae I-II
VIRGILIO Georgiche II ndash III
MARZIALE Epigrammi
ORAZIO Odi
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La cantina romana del console Scaurus
II sec ac
bull Le ldquocellae vinariaerdquosono a nord affincheacute il sole non riscaldi il vino
bull Si evita la presenza di letame radici bagni forni e fogne per paura che la loro vicinanza alteri il gusto del vino
bull Invece si profumano con la mirra i vasi per dare buon gusto al vino e il locale
bull La cantina conteneva 300mila anfore di quasi 195 specie di vino
bull le anfore troppo panciute erano proibite
Il vino e il Cristianesimo
bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano
bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino
bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati
Verso il Medioevo
bull Il Cristianesimo va visto quindi
come continuatore della cultura
materiale romana e come mezzo
per unrsquoulteriore diffusione del
vino in Europa
bull I primi monaci del IV-V sec
portavano sempre nei nuovi
monasteri che fondavano la
cultura della vite
bull Grazie a loro il vino sopravvisse
al periodo + oscuro il Medioevo
e per concluderehellip
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Roma allrsquoetagrave moderna
Bibliografia
bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969
bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989
bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999
bull E SALZA PRINA RICOTTI Lalimentazione ed il banchetto in epoca greca in Larcano convito Cultural publications
of the ldquoCassa di Risparmio di Verona
bull E SALZA PRINA RICOTTI Dossier Larte del bere nellantichitagrave in Archeo nordm 81 November 1991 pp62-105
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bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione
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bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano
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Il vino e il Cristianesimo
bull Dal 380 dc il Cristianesimo egrave la religione ufficiale dellrsquoImpero Romano
bull Il C aveva come simboli quelli della cultura mediterranea dove si era sviluppato pane olio e vino
bull Ritornano ad essere alimenti sacri (il miracolo eucaristico) in rottura con la tradizione ebraica che vietava gli alimenti fermentati
Verso il Medioevo
bull Il Cristianesimo va visto quindi
come continuatore della cultura
materiale romana e come mezzo
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vino in Europa
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portavano sempre nei nuovi
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cultura della vite
bull Grazie a loro il vino sopravvisse
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e per concluderehellip
bull Video di 4 minuti sulla storia del vino da
Roma allrsquoetagrave moderna
Bibliografia
bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969
bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989
bull Longo P Scarpi DELLA VITE E DEL VINO Claudio Gallone Editore 1999
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bull Hug Johnson Il Vino Franco Muzzio Editore 1991
bull Hugh Johnson Fancis Robinson Atlante mondiale dei vini Mondadori
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bull BILLIARD R 1913 La Vigne dans lrsquoAntiquiteacute Libr H Lardanchet Lione
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bull MANFREDI VM 1996 I greci dellrsquoOccidente A Mondadori Ed Milano
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COLUMELLA De Re rustica
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VARRONE Res Rusticae I-II
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come continuatore della cultura
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Roma allrsquoetagrave moderna
Bibliografia
bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969
bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989
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Roma allrsquoetagrave moderna
Bibliografia
bull G Cavazzana L Innocenti T De Rosa LA MIA CANTINA Edizioni Librex Milano 1969
bull A De Bernardi SGuarracino SOCIETAgrave E STORIA Mondadori Milano 1989
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