Stavo andando in moto Quando ad un tratto ho visto una Donna sdraiata per terra...
Stavo per arrendermi, ho chiesto aiuto a Dio - A Sua...
Transcript of Stavo per arrendermi, ho chiesto aiuto a Dio - A Sua...
Settimanale
Angeli dei senza casaDi notte portano bevande calde e una parola di conforto ai più poveri della capitale
Libertà dietro le sbarreCappellano a Regina Coeli, parla di Dio ai detenuti e li prepara al reinserimento nella società
Alex Zanardi è un concentrato di entusiasmo e positività: “Guardo sempre al domani con speranza”
Stavo per arrendermi,ho chiesto aiuto a Dio
“Guardiamolo e lasciamoci guidare da Lui”
Riportare il sorriso sui volti dei bambini
senza famiglia. Tra dolci, regali
e presepi
Passo dopo passocon Gesù
Natale di gioia
per tuttiNum. 49 - 14 dicembre 2013
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Il riscatto di una reginaÈ arrivata da clandestina. Oggi Reyna è un’imprenditrice e aiuta gli immigrati
Il Vangelo della settimana DA SABATO 14 A VENERDÌ 20 DICEMBRE 2013
Prima lettura Ecco il vostro Dio, egli viene a salvarvi
Dal libro del profeta Isaia(Capitolo 35, versetti 1-6.8.10)
Si rallegrino il deserto e la terra arida, esulti e fiorisca la steppa. Come fiore di narciso fiorisca; sì, canti con gioia e con giubilo. Le è data la gloria del Libano, lo splendore del Carmelo e di Saron. Essi vedranno la gloria del Signore, la magnificenza del nostro Dio. Irrobustite le mani fiacche, rendete salde le ginocchia vacillanti. Dite agli smarriti di cuore: «Coraggio, non temete! Ecco il vostro Dio, giunge la vendetta, la ri-compensa divina. Egli viene a salvarvi».Allora si apriranno gli occhi dei ciechi e si schiuderanno gli orecchi dei sordi. Allora lo zoppo salterà come un cervo, griderà di gioia la lingua del muto. Ci sarà un sentiero e una strada e la chia-meranno via santa. Su di essa ritorneran-no i riscattati dal Signore e verranno in Sion con giubilo; felicità perenne splen-derà sul loro capo; gioia e felicità li se-guiranno e fuggiranno tristezza e pianto.
Salmo responsoriale (Sal 145)
R. Vieni, Signore, a salvarci.
Il Signore rimane fedele per semprerende giustizia agli oppressi,dà il pane agli affamati.Il Signore libera i prigionieri. R.
Il Signore ridona la vista ai ciechi,il Signore rialza chi è caduto,
il Signore ama i giusti,il Signore protegge i forestieri. R.
Egli sostiene l’orfano e la vedova,ma sconvolge le vie dei malvagi.Il Signore regna per sempre,il tuo Dio, o Sion, di generazione in generazione. R.
Seconda lettura Rinfrancate i vostri cuori, perché la venuta del Signore è vicina
Dalla lettera di San Giacomo apostolo
(Capitolo 5, versetti 7-10)
Siate costanti, fratelli miei, fino alla ve-nuta del Signore. Guardate l’agricolto-re: egli aspetta con costanza il prezioso frutto della terra finché abbia ricevuto le prime e le ultime piogge. Siate costan-ti anche voi, rinfrancate i vostri cuori,
La liturgia della Parola domenicale è commentata da padre Ermes Ronchi e Marina Marcolini
perché la venuta del Signore è vicina.Non lamentatevi, fratelli, gli uni degli altri, per non essere giudicati; ecco, il giudice è alle porte. Fratelli, prendete a modello di sopportazione e di costanza i profeti che hanno parlato nel nome del Signore.
Vangelo Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?
Dal Vangelo secondo Matteo
(Capitolo 11, versetti 2-11)
In quel tempo, Giovanni, che era in car-cere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, per mezzo dei suoi discepoli mandò a dirgli: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?». Gesù rispose loro: «Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete: I ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo. E beato
Le ragioni della speranza
DOMENICA 15 DICEMBRE 2013
A Sua Immagine
è colui che non trova in me motivo di scandalo!».Mentre quelli se ne andavano, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: «Che cosa siete andati a vedere nel de-serto? Una canna sbattuta dal vento? Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che vestono abiti di lusso stanno nei palazzi dei re! Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta. Egli è colui del quale sta scritto: “Ecco, dinanzi a te io mando il mio messag-gero, davanti a te egli preparerà la tua via”.In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Gio-vanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui».
CommentoSei tu colui che deve venire o dobbia-mo attenderne un altro? Deve: perché un sogno urge, in Dio e nell’uomo. Deve venire, o non c’è stella polare sulla nostra navigazione, né lampada ai nostri passi.Giovanni è colto dal dubbio, eppure Gesù non perde la stima totale che nu-tre per lui: è il più grande! I dubbi non diminuiscono la statura del profeta, e mi confortano: io dubito, eppure Dio continua a volermi bene. Dubito e la fiducia di Dio in me resta intatta.Sei tu? Gesù non risponde con argo-mentazioni, ma con un elenco di fatti: ciechi, storpi, sordi, lebbrosi guarisco-no, si rimettono in cammino, hanno una seconda opportunità, la loro vita cambia.Così Dio viene: a prendersi cura dei piccoli, a guarire la vita malata, a iniziare, come nel piccolo seme è già iniziato l’albero, un tutt’altro modo di essere uomini. Quei piccoli segni non sono delle semplici misure per tam-ponare qualche falla, bensì il collaudo, il laboratorio della terra nuova. Gesti non solo carichi di pietà, ma mossi da un sogno, da un progetto, da un’uto-pia, da una carica rivoluzionaria che
ha nome regno. Che è di Dio, ma per l’uomo. Il non credente che è in me però dice: quei miracoli non hanno prodotto nessun cambiamento, per un lebbroso guarito milioni d’altri si sono ammalati. Nessun deserto si è coperto di gigli, anzi il deserto, con i suoi ve-leni, si espande e corrode le terre più belle del nostro paese.Ma Gesù è un seme di fuoco deposi-tato dentro di noi, non si spegne, e matura gesti di cura e trasformazio-ne (Chi crede in me compirà le opere che io compio e ne farà di ancora più grandi – Gv 14, 12). “Se riesco ad aiu-tare una sola persona a vivere meglio, questo è già sufficiente a giustificare il dono della mia vita. È bello essere popolo fedele di Dio. E acquistiamo pienezza quando rompiamo le pareti e il nostro cuore si riempie di volti e di nomi!” (Papa Francesco, Evangelii gaudium, n. 274).Gli uomini vogliono seguire il Dio della vita. E se noi cristiani mostriamo che con Lui la vita è più umana, più bella, più felice, più grande, allora crederan-no. Se mostriamo che, come quella di
Gesù, la nostra vita è curatrice per cie-chi, paurosi, poveri, perseguitati, per quelli dal cuore piccolo, allora davve-ro gioiranno di un Vangelo diventato vita.
Santi del giornoS. Bacco il giovane, B. Carlo Steeb, S. Ilarione, B.
Marco, B. Margherita Fontana, S. Maria Crocifissa di
Rosa, B. Maria della Pace, B. Maria Jula Ivanisevic
e 4 compagne, B. Maria Vittoria de Fornari Strata,
B. Marino, S. Massimino di Micy, B. Paolo Gracia
Sanchez, B. Raimondo Eirin Mayo, S. Valeriano di
Avensano, S. Virginia Centurione Bracelli
San Bacco il giovaneNasce in una famiglia palestinese cristiana, ma i suoi familiari abbracciano l’islam. Dahhat (il suo vero nome, che significa “l’allegro”), invece, si ritira nella laura di San Saba, presso Betlemme, prendendo il nome di Bacchus. Ritornato a Gerusalemme, riesce a ricondurre i suoi fratelli alla fede cristiana, eccetto uno che lo denuncia alle autorità musulmane, decretando la sua morte.
Il Vangelo della settimana DA SABATO 14 A VENERDÌ 20 DICEMBRE 2013
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Questa rubrica, che ho chia-mato “dopo la diretta”, ov-vero tutto ciò che accade
appena si spegne la telecamera, è come una prate-ria, una distesa lunga lunga che si estende ovun-que nel tempo e nello spazio. Vi faccio uno de-gli esempi per me più signifi-
cativi. Qualche giorno fa su Face-book mi contatta una signora, una mamma, che aveva appena visto la copertina del mio libro. E mi dice: “Grazie per aver scelto la foto di mia figlia!”. Effettivamente, come pote-te constatare, la foto è quella di una bimba abbracciata, di più, abbar-bicata al collo del papa. E aggiun-ge: “Sono felice! La mia piccola ha avuto una malattia terribile, ha ri-schiato di morire, ma grazie a Dio si
è ripresa, sta bene, è fuori pericolo, e quel giorno siamo andati a dirlo a Papa Francesco”. Quando è stata scelta nessuno poteva immaginare tutta questa storia, è solo piaciuta, sembrava solo tenera, soltanto bella.
Messaggio di speranzaE invece quella foto, fra migliaia di scatti possibili, è diventata un segno di speranza, un meraviglioso augurio rivolto a tutti quelli che la incroce-ranno in qualche modo. L’augurio è di uscire dalla tempesta col sorriso di un bimbo. Conosco il nome della mamma della bambina perché mi ha scritto, non conosco invece quello della bimba ma ormai per tutti il suo nome è “felicità”, “speranza”,
“gioia”, guarda caso tra le parole più amate da Papa Francesco.
Quello che mi colpisceNon solo. Di questa foto sono state realizzate migliaia di cartoline di-stribuite gratis, e in tanti le hanno condivise anche su social network come Facebook e Twitter. Sì, perché quando un’immagine contiene una storia è come una freccia appena lanciata che non controlli più. Ma a me di quella foto hanno colpito altre due cose: innanzitutto lo smalto sulle unghie. Tra qualche anno, quando la piccola sarà cresciuta, lo smalto sarà perfetto, nella gradazione, nella forma, nel disegno. Oggi è soltanto su un’unghia, con un colore che è quello delle nuvole, quello dei sogni, quello dei giochi. Ma soprattutto mi ha colpito l’abbraccio: chissà che cosa lei sta dicendo al papa! Francesco ha il sorriso di chi ascolta attento. È un dialogo che non conosceremo mai, ma lo leggiamo in faccia a Bergo-glio. La mamma mi ha detto che quell’abbraccio non finiva più, che la piccola non liberava più il papa. Posso capire. Anch’io, nel mio pic-colo, non finirei mai di guardarla, quell’immagine.
Rosario Carello
Dopo la diretta IL SALOTTO DEL CONDUTTORE
Mi contatta una mamma e mi
dice: “Grazie per aver scelto mia figlia! Aveva rischiato
di morire, si è salvata
ed eravamo andati a dirlo al pontefice”
Non conosco il nome della bambina ma per tutti ora è “felicità”, “speranza”, “gioia”, tra le parole più amate da Bergoglio
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2. È giovaneLe a
L’abbracciodella bimba al papaGuardate la fotografia che sta emozionando piccoli e grandi. Chi sono i protagonisti? Una piccola e un Grande!