Stato e Chiesa: un conflitto mai risolto

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Marco Martini Stato e Chiesa: un conflitto mai risolto Edizioni ISSUU.COM

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Un articolo di storia permeato da un profondo pessimismo, che nella conclusione, tuttavia, lascia trasparire la speranza di una reciproca pacifica convivenza tra laici e religiosi. I temi affrontati in questo breve saggio sono i sgg.: le origini del conflitto; la storia dei rapporti tra Stato e Chiesa cattolica, la situazione attuale; la Chiesa negli altri Paesi; uno sguardo verso il futuro. Ringrazio il mio ex studente Sandro Valentini, uno dei più brillanti che ho incontrato nella mia lunga carriera, per la preziosa collaborazione.

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Marco Martini

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LE ORIGINI DEL CONFLITTO

Lo Stato e la Chiesa sono due istituzioni che nel corso della storia si sonocaratterizzate per reciproci conflitti, anche in Italia, influenzando la vita degliindividui sul piano politico, storico, diplomatico, giuridico, economico. La loroopposizione è stata determinata in passato dal fatto che il Pontefice aveva un'autoritàanche in campo civile, mentre oggi, come si può notare negli articoli 7 e 8 dellaCostituzione italiana, si sancisce che "lo Stato e Chiesa cattolica sono, ciascuno nelproprio ordine, indipendenti e sovrani", che "i loro rapporti sono regolati dai PattiLateranensi" e che tutte le confessioni religiose sono uguali di fronte alla legge.TI confronto attualmente non è più circoscritto a un'opposizione ChiesaStato, quantoChiesa-Società, assumendo prospettive più ampie.Una limitazione del confronto fra Stato e Chiesa a una semplice opposizione fra laicitàe cristianità appare riduttiva, anche in virtù delle storie. passate, considerato ancheche ci sono laici credenti e non credenti: la laicità non è quindi un concetto preciso dalpunto di vista giuridico.I rapporti sono stati spesso regolati con i concordati, ossia i trattati che la Santa Sederedige con gli altri Stati, e tale sistema continua a essere ancora solido, specialmentenei Paesi dell'Europa dell'est. Il primo concordato con la Chiesa cattolica risale altempo di Costantino, che lo stipulò per assumere il controllo dell'impero, con cui ilcattolicesimo diveniva religione privilegiata.La storia dei rapporti Stato-Chiesa ha conosciuto varie tappe concordatarie nei secolicorsi, anche oltre i confini italiani; in Italia, ricordiamo la "Legge delle guarentigie"del 1871, che lo storico Francesco Margiotta Broglio ha definito in un suo noto studiola Magna Carta della separazione", con cui lo Stato riconosceva l'autorità religiosa delpontefice, concedendo a lui un assegno mensile e l'uso, ma non la proprietà, del\ aticano.TI potere temporale che il papa ha esercitato in passato servì comunque a conservarel'unità e l'indipendenza della Chiesa cattolica: quella ortodossa, che non ha mai avutoun territorio, si è invece frammentata nel corso dei secoli in chiese nazionalisubordinate all'autorità civile.TI problema della convivenza fra autorità statale e religiosa è stato problematico nelcorso della storia: Dante ne offre una interpretazione con la teoria dei due soli" espostanel terzo libro del De Monarchia", secondo cui l'autorità del papa e quelladell'imperatore si dovevano occupare di due ambiti diversi, quello spirituale e quellopolitico.

LA STORIA DEI RAPPORTI STATO"CHIESA

TI 17 marzo 1861, fu proclamata l'unità d'Italia, che si verificò sotto il pontificato di PioIX, il più lungo nella storia dopo quello di san Pietro. Il primo presidente del consigliodel Regno d'Italia fu Camillo Cavour, che sosteneva la tesi "libera Chiesa in liberoStato", al contrario Pio IX manifestò una forte intransigenza nei confronti dello Statoitaliano.L'esponente principale dell'anticlericalismo accademico fu Giosuè Carducci, autoredell"'Inno a Satana", vissuto negli anni in cui prendeva corpo la teoriadell'evoluzionismo di Charles Darwin, molto contrastata dall'ambiente cattolico.Carducci celebra in questo testo la figura di Satana, la quale trionfava nel mondopagano, per poi essere cacciato dal cristianesimo, che per Carducci nega i beni del

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ondo, la bellezza artistica, il progresso. L'oppressione religiosa è stata quindiceliata grazie ai liberi pensatori, alla forza della ragione e al progresso.

~ne XIII, che viene ricordato come primo papa delle encicliche, fondò la modernartrina sociale cristiana: egli ritenne che fra i compiti della Chiesa rientrasse anche

_attività pastorale in campo socio-politico. La Chiesa dopo l'unità nazionale aveva~ r o il potere temporale, e a lui spettava il compito di superare l'isolamento in cui sira ritrovata. Nel 1891 promulgò l'enciclica "Rerum Novarum", nella quale dichiaravae gli imprenditori dovevano prendersi cura dei loro operai, e auspicava una- luzione pacifica dei conflitti sociali.

Luigi Sturzo e RomoloMurri furono due importanti figure nel panorama politico delzempo. TI primo, fondatore del Partito popolare, riteneva che i cattolici si dovessero- pegnare in politica, tuttavia tra politica e Chiesa doveva esserci assolutaa onomia. Murri si propose di fondare un partito cattolico, che venne chiamatoemocrazia Cristiana. La Chiesa inizialmente prese le distanze da esso, infatti nel1 Leone XIII promulgò l'enciclica "Graves de communi" in cui vietava di attribuire

ualsiasi carattere politico alla democrazia cristiana.uiovanni Giolitti, il quale sosteneva che Stato e Chiesa fossero due entità parallele che

conseguenza non si incontravano, pensò di utilizzare i cattolici per fare fronte alricolo che i comunisti rappresentavano: preso atto del rischio che per la suaadership avrebbero comportato nuove elezioni, firmò il cosiddetto patto Gentiloni-nome del leader dei cattolici Vincenzo Gentiloni-, un accordo elettorale in base al

cuale i cattolici avrebbero votato per i candidati giolittiani, in cambio dell'emanazione- leggi favorevoli alle loro posizioni in merito all'istruzione, alla famiglia e alla.esa. Con questo patto, i cattolici italiani tornarono all'impegno politico da cui li

a---ea esclusi nel 1874 il non expedit di Pio IX- anche se nei primi anni del '900 si- ano presentati, a titolo personale, dei cattolici come candidati alla Camera. I cattolici_uindi, secondo alcuni storici, non sarebbero mai usciti dalla scena politica.1922 vide l'ascesa al potere di Benito Mussolini, che, in seguito alla marcia su Roma28 ottobre, venne incaricato dal re Vittorio Emanuele III di formare un nuovo

!! -erno, che aveva l'appoggio di liberali, popolari e di ampi settori della Chiesa.solini era stato profondamente anticlericale, come si può vedere dal suo passato

socialista e dal programma di San Sepolcro, ma aveva progressivamente saputo- staurare rapporti con il Vaticano, l'esercito e la monarchia, convinto che senzaappoggio di queste forze sarebbe stato impossibile assumere il controllo del Paese.pontefice del periodo fascista fu Pio XI: sul suo comportamento verso il fascismo gli

:: diosi continuano tuttora, con l'apertura degli archivi segreti del Vaticano, aerrogarsi.tesi più seguita resta comunque quella secondo cui Pio XI assunse un

rteggiamento favorevole verso il Duce, almeno nei primi anni, limitando le protesterso gli attentati e la violenza fascista solo agli episodi che coinvolgevano i cattolici,cendo dimettere Sturzo dal Partito popolare e costringendolo all'esilio, condannandoattentato del giovane Anteo Zamboni e cercando di trovare un accordo che gli desse iassimi privilegi possibili. Il papa non vedeva di buon occhio i comunisti, e credettee il partito di Mussolini, anticomunista, fosse l'unico in grado di dare ordine e

stabilità al problematico panorama sociale italiano.Patti Lateranensi dell'Il febbraio 1929, firmati dal cardinale Gasparri e da

_ ussolini, erano costituiti da tre atti distinti: un Trattato, una Convenzionefinanziarìa, un Concordato. Con il Trattato, alla Santa Sede veniva garantita- indipendenza politica come Stato della Città del Vaticano. La Santa Sede dal canto

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, o riconosceva finalmente lo Stato italiano. La Convenzione stabiliva un risarcimento- parte dello Stato dei danni conseguenti all'occupazione del 1870. Il Concordatobligava i vescovi a giurare fedeltà allo Stato italiano e concedeva notevoli privilegiChiesa. li matrimonio cattolico aveva valore civile e veniva reso obbligatoriognamento della religione cattolica nelle scuole, secondo l'articolo 1 del flessibile

tatuto albertino che sanciva essa come religione di Stato, anche se definiva tollerati_ altri culti. Croce, che rispose a Gentile, diventato il filosofo ufficiale del fascismo,el "Manifesto degli intellettuali antifascisti", considerava i Patti Lateranensi un-_ rvimento dello Stato alla Chiesa, concordando sotto questo punto di vista con

Gentile. Montale fu tra i firmatari del testo. Il Papa si trovò in contrasto con il governoa proposito dell'Azione cattolica, il cui ruolo venne ridimensionato dal fascismo, che

eva gestire da solo l'istruzione e concepiva la religione come "instrumentum regni".n il tragico sviluppo delle ideologie fasciste e naziste e dell' emanazione delle leggi

razziali, il Papa cambiò opinione ed emise un'enciclica scritta eccezionalmente inesco con la quale condannava fermamente alcuni aspetti dell'ideologia nazista e

[uando Hitler visitò Roma non si dimostrò disponibile a incontrarlo.Pio XII in virtù del suo anticomunismo, nelle elezioni politiche del 1948 appoggiò

emente la Democrazia Cristiana di Alcide De Gasperi, favorendone la schiacciante" oria" tale partito avrebbe continuato a lungo a tenere saldamente il potere.iovanni Paolo II affrontò la fine della guerra fredda tra USA e URSS con la

guente caduta del muro di Berlino e, in politica italiana, della Democrazia. tiana e, in parte, del Partito Comunista. Con Karol Wojtyla, primo Papa non

•.•.•••..-....a.L10 dopo 455 anni, si è inaugurata una sequenza di papi stranieri che continuaora con Benedetto XV1. La stretta correlazione tra Papa e politica italiana si èevolita o, comunque, ha cambiato aspetti, visto che a un pontefice straniero non

teressano le sottigliezze del nostro sistema politico, ma prevalentemente le questioniali.

"o "anni Paolo II ha caratterizzato il suo pontificato con molteplici viaggi, che hannoiaramente manifestato l'intenzione di separare l'aspetto politico da quello religioso,e egli stesso tenne a sottolineare, per diffondere l'idea di una Chiesa presente ecipe dei problemi dell'umanità intera.

pa Wojtyla ha restituito alla Chiesa un ruolo universale, dialogando con le diverseigieni, sfruttando al meglio le tecnologie della comunicazione e ammettendo gliri passati della Chiesa, come l'ingiusta condanna di Galileo.

ojtyla era contrario all'aborto, per questo entrò in contrasto con lo Stato nel 1978 inerito alla legge sulla sua introduzione. Il referendum abrogativo chiesto dagli organiesiastici contro le leggi sul divorzio nel 1970 e sull'aborto successivamente non~e a nulla.1 febbraio del 1984 fu firmato il nuovo Concordato" noto anche come accordo di

-Wa Madama" fra lo Stato italiano e la Chiesa di Roma, dal cardinale Casaroli erari che riformava in parte gli accordi del 1929.Concordato stabiliva una maggiore autonomia e laicità dello Stato, ma nel contempoervava alcuni privilegi per la Chiesa, come l'insegnamento della religione nelleole da parte di insegnanti di nomina ecclesiastica, si teneva quindi conto del fattoe "i principi del cattolicesimo fanno parte del patrimonio storico del popolo italiano" .concetto di religione di Stato cessava però di esistere.insegnamento di essa era facoltativo: se i genitori dichiaravano che avrebberorovveduto personalmente all'educazione religiosa si poteva esserne esentati. Le

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statistiche mostrano che oggi circa il 90% degli studenti si avvale dell'insegnamentoella religione cattolica.

Benedetto XVI ha recentemente affermato che l'ora di religione nelle scuole non è_ zno di interferenza, ma di laicità, in quanto arricchisce non solo la scuola, ma anche.a ocietà di "veri laboratori di cultura e di umanità", e aiuta a comprendere meglio ilassato per proiettar si verso il futuro.

LA SITUAZIOl ~'EATTUALE

:: sacerdoti sono attualmente poco impegnati dal punto di vista politico, non esiste piùa figura o un soggetto politico che negozia le richieste cattoliche con il Parlamento:

_ esto dimostra come dal punto di vista elettorale il peso della Chiesa sia alquantoarginale, anche se c'è pur sempre un partito di centro, che si ispira ai valori cristiani.cattolici sono oggi organizzati in numerose associazioni, volte a favorire importanti

iniziative di solidarietà.ggi è contestato, da taluni, l'intervento della Chiesa cattolica, mediante indicazioni dimportamento ai fedeli e di voto ai parlamentari cattolici: per esempio, la Chiesa si è

_ mpre dimostrata conservatrice nei confronti del progresso scientifico, e dal canto suo: endica il diritto di guidare i cristiani su questioni etiche.ecenti sviluppi della ricerca scientifica hanno creato forti tensioni fra gli scienziati eppi di osservazione etico-religiosi: per esempio, è di attualità il tema della ricercae cellule staminali, sul quale aveva già espresso opinioni negative Wojtyla, oeutanasia.Chiesa, che in una democrazia ha il diritto di esprimersi, sostiene che la ricerca

,- progressivamente invadendo campi che sono considerati essenziali sul piano eticoreligioso, e in contrasto con la concezione cristiana della vita; la comunità scientifica,parte sua, rivendica la libertà della ricerca e la sua utilità per la guarigione di~ attie fino ad ora incurabili, quindi il ruolo della scienza a sostegno della vita.ibertà della ricerca scientifica dovrebbe, a mio parere, essere inattaccabile, perchéapportare notevoli benefici a ognuno di noi: laici e cattolici dovranno trovare unrdo che soddisfi entrambe le parti.

istema politico si è rapportato diversamente con il problema religioso. L'Italia,o tante nel suo territorio abbia sede il Vaticano, ha visto la formazione di unaerenza Episcopale Nazionale solo nel 1954, mentre Francia e Germania a fine. a testimonianza del difficile rapporto fra governo e istituzione ecclesiastica.

LA CHIES \ ~ EOLI LTRI J> \ESI

co tituzioni delle altre nazioni affrontano la questione religiosa con alcune--erenze rispetto al modello italiano. La costituzione francese prevede espressamente

.cità dello Stato- non si possono per esempio esporre oggetti di culto in luoghiblici-; Zapatero, in Spagna, storicamente cattolica, ha preannunciato numerosi

. erventi di laicizzazione delle istituzioni statali; in Inghilterra, l'insegnamento nelleole della religione è facoltativo, come in Italia; più restrittive le norme in Russia,ve la Chiesa ortodossa continua a mantenere un certo peso politico. Negli Stati-niti, in cui il sentimento religioso è alquanto forte, è sorta una polemica riguardoinsegnamento del darwinismo, in contrasto con il creazionismo religioso. Nel mondo

. lamico la religione governa la vita sociale, è un elemento di lotta e scontro trapposte fazioni, o di controllo dei cittadini.

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UNO SGUARDOVERSO IL FUTURO

ripresa del problema religioso è sorta in questi ultimi anni, in rapporto aglierrogativi sulla nostra civiltà, che si trova a dover far fronte alle relazioni con altre

umerose religioni, fra cui le due principali, ebraismo e islamismo, e questo si notaella vita quotidiana, nei problemi di ogni giorno, nei rapporti con gli altri.punto è che non esiste ancora una regolamentazione europea precisa e uguale pertti in materia di rapporti fra Stato e Chiesa, anche se ci sono proposte di modifichetuzionali per dare una svolta laica a vari Paesi: questo è quello che ha fatto

rendere di volere fare il presidente francese Nicolas Sarkozy.atti, ha scritto una serie di saggi, compresi nel libro "La repubblica, le religioni, laranza", in cui discute il posto delle religioni nella vita del Paese, sostenendo che sis a arrivare a una Iaicità aperta, in cui ognuno abbia la sua libertà e il suo ruoloIla formazione di una società democratica.secolarizzazione è di fatto un tratto tipico dei moderni Paesi occidentali, perché

iamo portati a pensare sempre più in modo utilitaristico e sperimentale.- tale proposito, Pier Paolo Pasolini scrisse in un articolo apparso sul Corriere della

a nel 1974 come la Chiesa, al tempo di Paolo VI, avesse secondo lui perso grane della sua storica importanza. Lo stesso papa secondo lo scrittore denunciò in unsincero discorso "il pericolo della fine della Chiesa", perché il potere non avrebbe

~_ ssitato più dell'appoggio dell'ideologia religiosa e, soprattutto, perché molti fedelirrebbero ascoltato il richiamo del consumismo, contro cui la Chiesa doveva far sentireropria voce, all'insegna di un ritorno ai valori tradizionali.icità e religiosità dovranno comunque convivere in una condizione di serenità etto reciproco, perché l'Europa ha pur sempre radici cristiane che non vanno

enticate dato che fanno parte della nostra identità culturale, anche se bisognare aperti al dialogo con coloro che hanno opinioni e culture diverse dalle nostre.

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CITAZIONI

- gione non arriverà mai dove la fede può arrivare, come la fede non potrà- e ciò che la ragione può spiegare. Il contrasto fra Chiesa e Stato si può

~'~TI,nere a un'opposizione fra fede e ragione: ecco come i più celebri pensatori si sonosi u questo argomento e come considerano il progresso:

. -er o è immenso, e gli uomini non sono altro che piccoli granelli di polvere su uncante pianeta. Ma quando più prendiamo coscienza della nostra piccolezza e

o tra impotenza dinanzi alle forze cosmiche, tanto più risulta sorprendente ciòe seri umani hanno realizzato". (Bertrand Russell)

do non ha bisogno di dogmi; ha bisogno di libera ricerca". (Bertrand Russell)

ragionevole si adatta al mondo. L'uomo irragionevole pretende che il mondo si_ •....•..•..a lui. Perciò il progresso è opera di uomini irragionevoli". (George Bernard

··ereliminato l'impossibile, ciò che resta, per improbabile che sia, deve essere. (Sherlock Holmes)

e è il faccia a faccia nelle tenebre". (Elisabetta della Trinità)

-""'''~:l''anza»,di fatto, è una parola centrale della fede biblica - al punto che in diversie parole «fede»e «speranza» sembrano interscambiabili". (Benedetto XVI)

e che non dubita non è fede". (Miguel de Unamuno)

enza è ricerca della verità. Ma la verità non è verità certa". (Karl Popper)

sempre ciò che viene dopo è progresso". (Alessandro Manzoni)

società di atei inventerebbe subito una religione". (Honoré de Balzac)

ede non teme il progresso della scienza quando le sue conquiste sono finalizzatemo, al suo benessere e al progresso di tutta l'umanità". (Benedetto XVI)