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MADRE MARIA CONSIGLIA ADDATIS UN ROVETO DI CARITÀ Anno XV numero 4 Ottobre-Dicembre 2014 4 Poste Italiane S.p.A. Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1, Comma 2 - DCB Roma Tassa riscossa

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MADRE MARIA CONSIGLIA ADDATISUN ROVETO DI CARITÀ Anno XV • numero 4 • Ottobre-Dicembre 2014

4Poste Italiane S.p.A. Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1, Comma 2 - DCB Roma • Tassa riscossa

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SOMMARIOAnno XV n. 4 Ottobre - Dicembre 2014

Cari amici 3

Nella comunità di Guadalajara 4

Panorama ecclesiale 6

L’Addolorata e le sue posture 9

Psicologia per tutti i giorni 10

In vetrina 11

Sotto il suo materno sguardo 12

L’angolo della salute: medicina generale 13

Spazio amico 14

Nel solco della continuità 16

In Breve 18

Gli amici che ci hanno lasciato 21

Grazie… e grazie ancora 22

Inserto: Eventi e Testimonianze

MADRE MARIA CONSIGLIA ADDATISUN ROVETO DI CARITÀ Anno XV • numero 4 • Ottobre-Dicembre 2014

4Poste Italiane S.p.A. Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1, Comma 2 - DCB Roma • Tassa riscossa

Madre Maria Consiglia Addatis

un roveto di carità…

Rivista trimestrale dellaCongregazione delle

Suore Serve di Maria Addolorata

Via Portaromana, 5184015 Nocera Superiore (SA)Tel. e Fax 081.933184C.C.P. N. 21312848Sito: http://www.smanocera.org

Direttore responsabileAnna Agnese Pignataro

Hanno collaboratoBibiana BogadoNatalino GentileSuor M. Agnese PignataroMaria Rosaria RuggieroSuor Dina Scognamiglio, fspSuor Maria Zingaro

Pubblicazione registrata: Trib. di Roma, n. 610/99 del 14.12.99

Poste Italiane S.p.A.Spedizione in abbonamento postaleD.L. 353/2003(Conv. in L. 27/02/2004 n. 46)Art. 1, Comma 2 - DCB Roma

In 4a di copertina, chiostro di Casa

Madre - Portaromana (Nocera Sup.)

StampaIstituto Arti Grafiche MengarelliVia Cicerone, 28 - 00193 Roma

Tel. 06.32111054 - Fax. [email protected]

Finito di stampare nel mese di dicembre 2014

Per informazioni, offerte, relazioni di grazie ricevute,richiesta di immagini e biografie della Serva di Dio, rivolgersi a:

CASA GENERALIZIA - POSTULAZIONE “Serve di Maria Addolorata”Via Giacomo Corradi, 15 - 00151 Roma - Tel. e Fax 06.536428

E-mail: [email protected]

BUON NATALE E FELICE ANNO NUOVO!

La Redazione

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Chiudiamo questo anno 2014 confatti raccapriccianti che la televisio-ne ci fa scorrere con insistenza sotto

gli occhi e ci mettono in cuore una grande tri-stezza e malinconia. Eppure, ci stiamo prepa-rando a celebrare la Vita! Stiamo aspettando,come ogni anno, Gesù diventato per nostroamore, un bambino povero e indifeso che chie-de di venire a nascere di nuovo nel nostro cuo-re, nelle nostre case e ad abitare nelle nostrecittà, sempre più disumane e indifferenti.

Mentre assistiamo a tutto questo, abbiamoalcuni motivi che ci aprono il cuore alla spe-ranza. Papa Francesco ha regalato un Anno allaVita Consacrata (29 novembre 2014-30 gen-naio 2016) da dedicare alla riflessione, allo stu-dio e soprattutto alla preghiera. Un anno per fa-re “memoria grata” del recente passato, per ab-bracciare il futuro con speranza e per vivere ilpresente con passione.

Svegliate il mondo! ci va ripetendo. Un mondo addormentato da false ideolo-

gie, da allettante pubblicità, da guadagni facili.E noi consacrati abbiamo il compito di svegliar-lo con la nostra testimonianza di vita trasmet-tendo gioia e speranza.

E con Cristo, partite sempre dal Vangelo! As-sumetelo come forma di vita e traducetelo in ge-sti quotidiani segnati dalla semplicità e dallacoerenza, superando così la tentazione di tra-sformarlo in una ideologia. Il Vangelo conser-verà “giovane” la vostra vita e missione, ele renderà attuali e attraenti. Sia ilVangelo, il terreno solido doveavanzare con coraggio. Chia-mati ad essere “esegesi vi-vente” del Vangelo, siaesso, cari consacrati,il fondamento e il ri-ferimento ultimodel la vostra vitae missione.

Anche il nostro vescovo mons. Giu-seppe Giudice, consegnando allanostra diocesi nocerina-sarnese gli

Orientamenti Pastorali 2014-2015 che ci invi-tano a riflettere sulla pericope giovannea: UnaChiesa giovane, capace di rinascere dall’alto(cf. Gv 3,3), ha desiderato che il 2015 fosse unAnno Speciale, per fare memoria grata e rico-noscente del 50° anniversario della conclusio-ne del Concilio Vaticano II. Infatti, il 19 novem-bre 2014, nella Cattedrale di san Prisco in No-cera Inferiore è stato aperto con una solenneconcelebrazione il Concilio Giovane che siconcluderà il 7 dicembre 2015 nella BasilicaPontificia di sant’Alfonso Maria de’ Liguori inPagani (SA).

E sarà Sant’Alfonso Maria, Dottore dellaChiesa, nostro conterraneo, che ci accompa-gnerà durante quest’anno.

La finalità - di questo Concilio Giovane,scrive mons. Giuseppe Giudice - è costruireuna Chiesa giovane, non dal punto di vistaanagrafico, altrimenti molti di noi ne rimarreb-bero fuori, ma giovane perché animata sempredallo Spirito del Risorto (cf. LG 4). E continuan-do afferma - Con il Concilio giovane, mentresono chiamati a danzare insieme giovani evecchi secondo la prospettiva del profeta Ge-remia (cf. 31,13), vogliamo riconsegnare il do-no del Concilio alle nuove generazioni, comeuna bussola per essere orientati nel camminodella fede e della vita. ■

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Anna Agnese PignataroAnna Agnese PignataroEDITORIALE

Cari amici

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13 Settembre 2014Suor M. Emeliana Buik,Suor M. Gaudensiana Ratrigis

Prima professione religiosadelle consorelle:

NELLA COMUNITÀ DI GUADALAJARA (MESSICO)

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29 Marzo 2014Suor M. Beatrix Tefa Kosat,Suor M. Anastasia Tamonob,Suor M. Serafina Lalian,

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PANORAMA ECCLESIALE

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Chiesa senza frontiere,madre di tuttiMessaggio per la giornata del migrante e del rifugiato

18 gennaio 2015

Cari fratelli e sorelle! Gesù è «l’evan-gelizzatore per eccellenza e il Van-gelo in persona» (Evangelii gau-

dium, 209). La sua sollecitudine, particolar-mente verso i più vulnerabili ed emarginati,invita tutti a prendersi cura delle persone piùfragili e a riconoscere il suo volto sofferente,soprattutto nelle vittime delle nuove forme dipovertà e di schiavitù. Il Signore dice: «Hoavuto fame e mi avete dato da mangiare, hoavuto sete e mi avete dato da bere, ero stranie-ro e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito,malato e mi avete visitato, ero in carcere e sie-te venuti a trovarmi» (Mt 25,35-36). Missionedella Chiesa, pellegrina sulla terra e madre ditutti, è perciò di amare Gesù Cristo, adorarlo eamarlo, particolarmente nei più poveri e ab-bandonati; tra di essi rientrano certamente imigranti ed i rifugiati, i quali cercano di la-sciarsi alle spalle dure condizioni di vita e pe-ricoli di ogni sorta. Pertanto, quest’anno laGiornata Mondiale del Migrante e del Rifugia-to ha per tema: Chiesa senza frontiere, madredi tutti. In effetti, la Chiesa allarga le sue brac-cia per accogliere tutti i popoli, senza distin-zioni e senza confini e per annunciare a tuttiche «Dio è amore» (1 Gv 4,8.16).

Dopo la sua morte e risurrezione, Gesù haaffidato ai discepoli la missione di essere suoitestimoni e di proclamare il Vangelo dellagioia e della misericordia. Nel giorno di Pente-coste, con coraggio ed entusiasmo, essi sonousciti dal Cenacolo; la forza dello Spirito Santoha prevalso su dubbi e incertezze e ha fatto sìche ciascuno comprendesse il loro annuncionella propria lingua; così fin dall’inizio laChiesa è madre dal cuore aperto sul mondo in-tero, senza frontiere. Quel mandato copre or-mai due millenni di storia, ma già dai primi se-

coli l’annuncio missionario ha messo in luce lamaternità universale della Chiesa, sviluppatapoi negli scritti dei Padri e ripresa dal ConcilioEcumenico Vaticano II. I Padri conciliari han-no parlato di Ecclesia mater per spiegarne lanatura. Essa infatti genera figli e figlie e «li in-corpora e li avvolge con il proprio amore e conle proprie cure» (Lumen gentium, 14). La Chie-sa senza frontiere, madre di tutti, diffonde nelmondo la cultura dell’accoglienza e della soli-darietà, secondo la quale nessuno va conside-rato inutile, fuori posto o da scartare. Se viveeffettivamente la sua maternità, la comunitàcristiana nutre, orienta e indica la strada, ac-compagna con pazienza, si fa vicina nella pre-ghiera e nelle opere di misericordia.

Oggi tutto questo assume un significato par-ticolare. Infatti, in un’epoca di così vaste migra-zioni, un gran numero di persone lascia i luo-ghi d’origine e intraprende il rischioso viaggiodella speranza con un bagaglio pieno di desi-deri e di paure, alla ricerca di condizioni di vitapiù umane. Non di rado, però, questi movi-menti migratori suscitano diffidenze e ostilità,anche nelle comunità ecclesiali, prima ancorache si conoscano le storie di vita, di persecu-zione o di miseria delle persone coinvolte. Intal caso, sospetti e pregiudizi si pongono inconflitto con il comandamento biblico di acco-gliere con rispetto e solidarietà lo straniero bi-sognoso. Da una parte si avverte nel sacrariodella coscienza la chiamata a toccare la mise-ria umana e a mettere in pratica il comanda-mento dell’amore che Gesù ci ha lasciatoquando si è identificato con lo straniero, conchi soffre, con tutte le vittime innocenti di vio-lenze e sfruttamento. Dall’altra, però, a causadella debolezza della nostra natura, «sentiamola tentazione di essere cristiani mantenendo

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a cura di Dina Scognamiglio, fsp

una prudente distanza dalle piaghe del Signo-re» (Evangelii gaudium, 270). Il coraggio dellafede, della speranza e della carità permette diridurre le distanze che separano dai drammiumani. Gesù Cristo è sempre in attesa di esserericonosciuto nei migranti e nei rifugiati, neiprofughi e negli esuli, e anche in questo modoci chiama a condividere le risorse, talvolta a ri-nunciare a qualcosa del nostro acquisito be-nessere. Lo ricordava il Papa Paolo VI, dicendoche «i più favoriti devono rinunciare ad alcunidei loro diritti per mettere con maggiore libera-lità i loro beni al servizio degli altri» (Octogesi-ma adveniens, 14 maggio 1971, 23).

Del resto, il carattere multiculturale dellesocietà odierne incoraggia la Chiesa ad assu-mersi nuovi impegni di solidarietà, di comu-nione e di evangelizzazione. I movimenti mi-gratori, infatti, sollecitano ad approfondire e arafforzare i valori necessari a garantire la convi-venza armonica tra persone e culture. A tal finenon può bastare la semplice tolleranza, cheapre la strada al rispetto delle diversità e avviapercorsi di condivisione tra persone di origini eculture differenti. Qui si innesta la vocazionedella Chiesa a superare le frontiere e a favorire«il passaggio da un atteggiamento di difesa e dipaura, di disinteresse o di emarginazione ... adun atteggiamento che abbia alla base la ‘cultu-ra dell’incontro’, l’unica capace di costruire unmondo più giusto e fraterno» (Messaggio per laGiornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato2014). I movimenti migratori hanno tuttavia as-sunto tali dimensioni che solo una sistematica efattiva collaborazione che coinvolga gli Stati ele Organizzazioni internazionali può essere ingrado di regolarli efficacemente e di gestirli. Ineffetti, le migrazioni interpellano tutti, non soloa causa dell’entità del fenomeno, ma anche«per le problematiche sociali, economiche, po-litiche, culturali e religiose che sollevano, perle sfide drammatiche che pongono alle comu-nità nazionali e a quella internazionale» (Cari-tas in veritate, 29 giugno 2009, 62).

Nell’agenda internazionale trovano postofrequenti dibattiti sull’opportunità, sui metodi esulle normative per affrontare il fenomeno del-le migrazioni. Vi sono organismi e istituzioni, alivello internazionale, nazionale e locale, chemettono il loro lavoro e le loro energie al servi-

zio di quanti cercano con l’emigrazione una vi-ta migliore. Nonostante i loro generosi e lode-voli sforzi, è necessaria un’azione più incisivaed efficace, che si avvalga di una rete universa-le di collaborazione, fondata sulla tutela delladignità e della centralità di ogni persona uma-na. In tal modo, sarà più incisiva la lotta controil vergognoso e criminale traffico di esseri uma-ni, contro la violazione dei diritti fondamentali,contro tutte le forme di violenza, di sopraffazio-ne e di riduzione in schiavitù. Lavorare insie-me, però, richiede reciprocità e sinergia, condisponibilità e fiducia, ben sapendo che «nes-sun Paese può affrontare da solo le difficoltàconnesse a questo fenomeno, che è così ampioda interessare ormai tutti i Continenti nel dupli-ce movimento di immigrazione e di emigrazio-ne» (Messaggio per la Giornata Mondiale delMigrante e del Rifugiato 2014).

Alla globalizzazione del fenomeno migra-torio occorre rispondere con la globalizzazio-ne della carità e della cooperazione, in mododa umanizzare le condizioni dei migranti. Nelmedesimo tempo, occorre intensificare gli sfor-zi per creare le condizioni atte a garantire unaprogressiva diminuzione delle ragioni chespingono interi popoli a lasciare la loro terranatale a motivo di guerre e carestie, spesso l’u-na causa delle altre.

Alla solidarietà verso i migranti ed i rifugiatioccorre unire il coraggio e la creatività neces-sarie a sviluppare a livello mondiale un ordineeconomico-finanziario più giusto ed equo in-sieme ad un accresciuto impegno in favore del-la pace, condizione indispensabile di ogni au-tentico progresso. Cari migranti e rifugiati! Voiavete un posto speciale nel cuore della Chiesa,e la aiutate ad allargare le dimensioni del suocuore per manifestare la sua maternità versol’intera famiglia umana. Non perdete la vostrafiducia e la vostra speranza! Pensiamo alla san-ta Famiglia esule in Egitto: come nel cuore ma-terno della Vergine Maria e in quello premuro-so di san Giuseppe si è conservata la fiduciache Dio mai abbandona, così in voi non man-chi la medesima fiducia nel Signore. Vi affidoalla loro protezione e a tutti imparto di cuore laBenedizione Apostolica.

Dal Vaticano, 3 settembre 2014Papa Francesco

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L’Addoloratae le sue postureDon Natalino GentileResponsabile Ufficio Beni Culturali EcclesiasticiDirettore Museo Diocesano San PriscoCell. 380-3526890 - e.mail [email protected]

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Nella comunicazione fra gli uomini siusa non solo il linguaggio verbale,ma altri mezzi come la gestualità

del corpo che attraverso i vari movimenti deno-ta stati d’animo ed atteggiamenti interiori. Sonogli elementi cinesici, cioè i gesti, che possonoessere definiti come le posizioni e i movimentidel corpo, delle mani, della testa, le espressionidella faccia, degli occhi che, volontariamenteo involontariamente, comunicano una o piùinformazioni.

Attraverso il linguaggio del corpo si riesce aconoscere l’individuo nella sua interezza ed in-teriorità, sia che si usino o meno alcuni gesti oche si compiano determinati movimenti. La mi-mica, in generale, rivela i pensieri e le intuizio-ni altrui più delle parole.

Ed in questa dimensione possiamo interpre-tare le posture ed i gesti anche di Maria Addo-lorata, dalle mani congiunte, dalle braccia al-largate, in ginocchio, seduta, etc.

Veder morire un figlio è per una madre ildolore più grande che ci sia e non vi sono paro-le che possono consolare. E la personificazionedel dolore, del dolore di tutte le madri e di tutti isofferenti della terra, è raffigurato in quella figu-ra solenne e silenziosa, che l’evangelista Gio-vanni scolpisce con la sola parola…Stava sottola croce di Gesù la madre…

È ovvio allora che gli artisti di tutti i tempihanno voluto ripresentare e rappresentare que-sto episodio estremo della vita di Gesù in varimodi e sono davvero innumerevoli le posturedella Vergine. Ne abbiamo scelto tre, le più co-muni e le più significative.

La postura stante

Stabat Mater dolorosa / iuxta crucem lacri-mosa, / dum pendebat Fílius.

(Stava la madre dolorosa - in lacrime pres-so la croce - su cui pendeva il Figlio): recitacosì la prima strofa della famosa sequenza delXIII secolo attribuita a Jacopone da Todi. E daquella prima parola STABAT nasce l’inno e lenumerose opere musicali che nel corso dei se-coli hanno voluto cantare il dolore di Maria.

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SEGNI E SIMBOLI DELLA VERGINE ADDOLORATA

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Natalino GentileTA

Stabat… ad indicare non soltantouna presenza fisica, uno stare sempli-ce ma una presenza consapevole ecosciente, un esserci esistenziale etotale che ancora una volta lega in-dissolubilmente la Madre al Figlionel piano della salvezza e della re-denzione. È la novella Niobe pietrifi-cata nel suo dolore di madre che ten-ta invano di salvare l’ultimo dei natidall’ira della divinità. È la rappresen-tazione più comune di quello chechiamiamo Calvario, perché riprodu-ce la scena del monte Calvario su cuiera fissata la croce o le croci per icondannati. Cristo tra Maria e Gio-vanni evangelista, o con la variantedella Maddalena, come ce la ripro-ducono diversi esemplari di pittura e di scul-tura (pensiamo alle croci astili bifacciali, chedi solito hanno questi tre personaggi, nei ra-diali terminali).

Il Cristo sulle ginocchia della madre

Nel Trecento si diffuse nell’Europa e so-prattutto in area germanica, il nuovo soggettoiconografico, denominato Vesperbild.

Letteralmente significa immagine del tra-monto o del vespro, ed indica le sculture cherappresentano la Madonna seduta che sostie-ne, sulle proprie ginocchia, il corpo esanime eirrigidito di Gesù, morto la sera del venerdìsanto. È semplicemente una interpretazionepopolare di ciò che verosimilmente potrebbeessere accaduto subito dopo la deposizione diGesù dalla croce.

Dai Vesperbild nacque quella che ancoraoggi chiamiamo comunemente la Pietà. La piùfamosa è senz’altro la Pietà di MichelangeloBuonarroti, che scolpì in un bianco blocco dimarmo di Carrara, custodita in una cappelladella basilica di San Pietro a Roma. Le figuretedesche della Pietà sono spesso caratterizzateda accenti intensamente espressivi e patetici,soprattutto nella rappresentazione del corpo

di Cristo che, attraverso la trasfigurazione del-la carne e del volto, diventava quasi deforme,incarnazione della sofferenza.

La postura distante

È l’immagine della madre che compiangeil Figlio deposto ai suoi piedi o poco distanteda lei. Sono immagini più complesse icono-graficamente perché spesso comportano lapresenza di altri personaggi, oltre quelli stret-tamente narrati nei Vangeli. E spesso il com-mittente delle opere pittoriche ordinava dimettere nella scena dolente anche santi e san-te cui era particolarmente devoto. Esempio ti-pico Il compianto su Cristo morto di Giotto.Come il gruppo bronzeo dell’Addolorata alsantuario di Castelpetroso, in Molise. È l’epi-logo di un lungo soffrire, in silenzio e senzasfogo, conservato nel cuore, iniziato da quel-la profezia del vecchio Simeone pronunziatadurante la Presentazione di Gesù al Tempio:“E anche a te una spada trapasserà l’anima”.

È il dolore che non ha fine, che accompa-gna l’esistenza dell’umanità, come il respira-re, l’amare, il morire. Ma sempre nella speran-za che alla notte seguirà il giorno, all’ombra laluce, alla morte la Resurrezione. ■

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C iascuno di noi è chiamato ad essere un artigiano della pace, unendo e non divi-dendo, estinguendo l’odio e non conservandolo, aprendo le vie del dialogo e noninnalzando nuovi muri! Dialogare, incontrarci per instaurare nel mondo la cultura

del dialogo, la cultura dell’incontro. Papa Francesco

Non muri, ma ponti. La pace non nasce da un atteggiamento comparativo bensì acco-gliente, che non teme l’altro, perché è forte della propria identità e che non vuole neppure chel’altro perda la propria identità. La pace non è omologazione frutto di una conquista, ma ri-spetto delle differenze, armonia delle diversità, caleidoscopio della creatività dell’unico Dio.

Tutto ciò avviene nello stile dell’artigiano, di colui cioè che mette nel proprio lavoro la fa-tica, la passione, la sapienza. Colui che ama tornare sempre di nuovo sull’opera delle pro-prie mani, per sentirne l’anima interiore, per rifinirne l’ultimo aspetto, per consegnare, a chilo acquisterà, il desiderio di un incontro.

La pace pur essendo un dono di Dio, non piove improvvisamente dal cielo; per la pace ènecessario che ognuno di noi ci metta del suo. A cominciare dalle relazioni più prossime,quelle più vicine e, a volte, scontate. Non pensiamo che siano necessarie sempre grandi in-contri e importanti proclami: è tuo fratello e tua sorella che è accanto a te in famiglia che do-manda la custodia di una relazione buona, pacificata.

Mettiamoci alla scuola della famiglia di Nazareth: «È un esempio che fa tanto bene allenostre famiglie, le aiuta a diventare sempre più comunità di amore e di riconciliazione, in cuisi sperimenta la tenerezza, l’aiuto vicendevole, il perdono reciproco. Ricordiamo le tre paro-le-chiave per vivere in pace e gioia in famiglia: permesso, grazie, scusa».

Liberamente tratto da: Felice di essere cristiano

Un anno con Papa Francesco

Accendi, Signore, Principe della pacele volontà di tutti a superare

le barriere che dividono,a rinsaldare i vincoli della mutua carità,

a essere pronti a comprendere,a compatire, a perdonare,

affinché nel Tuo nomele genti si uniscano,

e trionfi nei cuori, nelle famiglie,nel mondo la pace,la Tua pace. Amen.San Giovanni XXIII

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Artigiani della pace

PSICOLOGIA PER TUTTI I GIORNI

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IN VETRINA

MARIA LUISA EGUEZCOL FIATO SUL COLLO

Quando l’amore diventa persecuzioneeuro 11,00

Si tratta della storia vera di una donna che per dodici anni ha subìto laviolenza fisica e psicologica del marito, uomo dispotico e manipolatore,che l’ha perseguitata in ogni modo e con ogni mezzo, cercando di annul-larne la personalità. I fatti, i ricordi, le sensazioni e i sentimenti sono de-scritti in prima persona da Mariana in forma di mémoire, una sorta di dia-rio, cui si alterna la voce narrante dell’Autrice. Mariana chiama il marito«il Nazista» o anche «il Non-amabile». In effetti, lui la sottopone a ogni

sorta di violenza e umiliazione. Alcolizzato, la prende a calci e pugni, la insulta, la tradisce, sicopre di debiti di gioco. Quando lei tenta di ribellarsi, lui la minaccia con frasi come: «Appena ti addor-menti ti soffoco col cuscino» oppure: «Ti prendo e ti sbatto giù dalla finestra». Lei cambia più volte casa,ma lui riesce sempre a trovarla, mettendo in atto una vera e propria persecuzione con pedinamenti, te-lefonate, lettere. Mariana si sente costantemente controllata e vive nel terrore. Alla fine, grazie anche al-l’appoggio delle forze dell’ordine, riesce a lasciarlo e a ottenere la separazione, ma la sua vita è segnatada questa esperienza traumatica, che desidera solo affidare ad Altre Mani. Alle spalle di entrambi, un’a-dolescenza difficile e un rapporto conflittuale con le rispettive famiglie d’origine.

PREGHIAMO CON IL PAPADa Papa Giovanni XXIII a Papa Francesco

CD con 35 tracce (parlato e commento musicale)euro 10,00

Una raccolta di preghiere tra le più belle e significative scritte da-gli ultimi sei papi (Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo I, Gio-vanni Paolo II, Benedetto XVI, Francesco) e tratte da loro omelie, do-cumenti, incontri. Trentacinque testi su diversi temi, dalla famigliaalla pace, dal dono della vita a Maria, letti splendidamente dagli at-tori Franca Salerno, voce storica della Radio Vaticana, e Gianni Ber-

sanetti, noto doppiatore italiano. Il tutto accompagnato dalle musiche di Marco Frisina, che ar-rischiscono in modo pregevole l’ascolto. Il CD, che all’interno contiene anche tutti i testi delle preghiere informato pdf, è ideale per un regalo, oltre che per l’ascolto personale e comunitario. Una proposta per ac-compagnare la meditazione, la preghiera, il raccoglimento che – in occasione della canonizzazione diGiovanni XXIII e Giovanni Paolo II e della beatificazione di Paolo VI – rende omaggio ai pontefici del post-Concilio. Brani: GIOVANNI XXIII: Solo per oggi - Prestaci i tuoi occhi - Pentecoste - Preghiera del sacerdote- O san Giuseppe. PAOLO VI: Tu ci sei necessario - Fa’ o Signore - Tu sei il Cristo - Vieni Spirito Santo - AGesù Eucaristico - Preghiera per la famiglia - Donaci un cuore capace di amare - Preghiera per la pace.GIOVANNI PAOLO I: Stammi vicino - Ti chiedo una grazia. GIOVANNI PAOLO II: Preghiera per i giovani- Per un amore fecondo - Per la famiglia - Preghiera per l’Italia - Preghiera per l’Europa - Per le vocazioni -Mai più la guerra - Atto di affidamento a Maria. BENEDETTO XVI: Signore Gesù Cristo - Preghiera per la vi-ta nascente - Per la vita consacrata - Maria madre del sì - Consacrazione dei sacerdoti a Maria. FRANCE-SCO: Stella della nuova evangelizzazione - Madre della Chiesa e della nostra fede - Preghiera alla Santa Fa-miglia - Maria donna dell’ascolto - Preghiera per i pastori - Affidamento a Maria - Invocazione per la pace.

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Sotto il suo materno sguardo

Sotto il suo materno sguardo

Tianna Enza e MilaMaria Richichi

(Ottawa - Canada)

Mattia e Pietrangelo Frigenti(San Valentino Torio / Casatori - SA)

Bianca e Beatrice Giordano(Cava de’ Tirreni - SA)

Gabriele Milano(Torino)

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RIAPERTURA DELLA CAPPELLA DI CASA MADRE RISTRUTTURATA

NOCERA SUPERIORE (SA)PORTAROMANA 26 Ottobre 2014

La celebrazione eucaristica è stata presiedutadal Rev.mo mons. Giuseppe Giudice, vescovodella diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, conce-lebrante il padre guardiano, P. Vincenzo Ippoli-to, della comunità di Santa Maria degli Angeli.Il vescovo all’omelia così si è rivolto ai fedeli: È il Signore che ci accoglie questa mattina. Noipensiamo di essere venuti qui per un invito,per una curiosità perché si riapre una cappellaristrutturata... no, è il Signore che ci ha chia-mati! È il Dies Domini, è il giorno del Signore,non facciamoci rubare la domenica! Questa li-turgia non ha solamente una dimensione uma-na, ma una dimensione divina, senza di luinon possiamo far niente. Noi che viviamo diorizzontalismi e perdiamo di mira il Cielo. Noiquesta mattina benediciamo il tabernacolo e laliturgia odierna ci viene in aiuto. Qual’è il piùgrande comandamento? “Amare Dio e amareil prossimo”. Il tabernacolo è la sintesi dell’a-more di Dio, della sua presenza, e dell’amoreagli uomini. Il tabernacolo è: la madia, il ripo-stiglio, dove noi conserviamo Gesù per portar-lo ai malati, ai deboli... Accanto c’è sempreuna lampada, segno del nostro amore che ardeper Lui. Il grande comandamento è amare eGesù va sempre al cuore, è la totalità dell’uo-mo che deve dare al Signore: cuore, mente,anima... tutto se stesso! Ha scritto il beato Pao-lo VI: “Il cristianesimo non è facile, ma rendefelici”. Amare il tuo prossimo come te stesso.Chi è il mio prossimo? “Un uomo scendeva...”.

Ogni uomo, tutti gli uomini. Il mistero dellaCroce è il mistero dell’amore. La linea vertica-le è Dio, quella orizzontale sono gli uomini.Unite queste due linee formano la croce!

Saluto della Priora generale Madre Maria Zingaro

Saluto cordialmente Sua Eccellenza Mons.Giuseppe Giudice e lo ringrazio per avercionorato con la sua presenza a presiedere que-sta Eucaristia nella quale vogliamo renderegrazie al Signore per averci permesso di poterridonare a questa Cappella di Casa Madre unrinnovo strutturale che vuole essere anche ilsegno di un rinnovato desiderio di rimetterciin cammino insieme alla nostra Madre e Pro-tettrice della nostra Famiglia Religiosa di Ser-

EVENTI E TESTIMONIANZE

a cura di Anna Agnese Pignataro

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ve di Maria Addolorata, che oggi torna ad oc-cupare il suo posto iniziale in questa cappellaa lei dedicata sotto il titolo di “Regina dei Mar-tiri” come si legge nella lapide che è nel fondodella cappella.Ci sembra quasi di rinnovare “l’originale e sa-cro impegno” di Madre Consiglia la quale dis-se: “Prenderò Maria come mia Madre”.Oggi, vogliamo prendere Maria come nostraMadre, affinché ci accompagni, sulle orme diMadre Consiglia che apprese da lei a trasfor-mare la sua vita di dolore in fonte di vita, dicarità e speranza, divenendo “l’occhio delcieco, il piede dello zoppo e la consolatrice diquanti soffrono” iniziando, opportunamentequi, in Nocera, dove fu riconosciuta e osanna-ta come Colei “alla cui ardente carità non ci fuclasse di poveri che rimanesse esclusa”.Oggi, noi sue figlie, vogliamo accogliere la suaeredità prendendoci cura delle nuove po-vertà, sostando, come la Vergine Addolorataaccanto ai fratelli e sorelle che soffrono. Ciò cirenderà Madri nello Spirito abbracciando nel-la preghiera le realtà difficili e dolorose dellavita. Allora, la nostra devozione all’Addolora-ta diventa impegno per la causa dell’umanitàdove l’amore e la solidarietà sono la regola su-prema della nostra vita e cosi manifesteremoal mondo l’omaggio della compassione e del-la misericordia.Mi rivolgo ora in modo speciale a voi, fedelidi Portaromana e dintorni e vi invito a fare diquesto luogo, casa di Maria, spazio di incon-tro con la Nostra Madre, la Vergine Addolora-ta, per accoglierla come dono prezioso cheGesù ci ha regalato perche da Lei accolte edesaudite, possiamo tornare alle nostre casecon il cuore colmo di speranza, fiducia eamore per prolungare nella nostra vita la suapresenza, facendo nostro il suo testamento“Fate quello che Gesù vi dirà”.Un grazie sincero desidero rivolgere al PadreGuardiano, fr. Vincenzo Ippolito, e attraversolui alla comunità dei Frati di Santa Maria degliAngeli che da diverso tempo officiano la cele-

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brazione eucaristica quotidiana nella nostracomunità religiosa. Un cordiale ringraziamen-to va anche alla comunità di Isernia per la suagenerosità e alle maestranze impegnate nellaristrutturazione, all’architetto Michele d’Am-brosio di Isernia e al sig. Alfonso Lamberti del-la CAAL-BIT srl di Mercato San Severino (SA).E grazie a tutti voi che avete condiviso questagioiosa circostanza.

Suor Maria ZingaroPriora generale

Il Restauro della Cappelladelle Suore

Serve di Maria Addoloratain Portaromana

È stata riaperta la Cappella del Con-vento delle Suore Serve di MariaAddolorata in Portaromana di No-cera Superiore (SA), dopo un’accu-rato restauro. Leggiamo dal diariodella Serva di Dio:Fu allora necessario trattare la com-

pravendita della casa di Portaromana, dovemancavano la chiesa e una scuola per le fan-ciulle…Si conchiuse la compravendita colsig. Guarnaccia…Si ordinò all’ingegnere di ri-durre i suppenni a dormitori e di alcuni vanipianterreni formarne la piccola chiesa chevenne dedicata alla SS.Vergine Addolorata e aSan Giovanni Battista… La prima pietra fu po-sta da Maria Consiglia... (p. 786).La casa di Portaromana fu acquistata dalla fa-miglia Guarnaccia di Portaromana, il 9 maggio

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1882 e dopo un anno, il 10 maggio 1883, laprima comunità dal Villaggio di Casolla inNocera Inferiore (SA), si trasferì nel Villaggiodi Portaromana in Nocera Superiore (SA). Ma perché la chiesa fu dedicata anche a S.Giovanni Battista? Ce lo spiega la tela di S. Giovanni che battez-za Gesù, che attualmente sta in sacrestia ed

inizialmente era dietro l’altare, ove fu postanel 1892. La Madre Fondatrice la fece dipingere da unpittore napoletano per riconoscenza verso ilPadre Scolopio P. Francesco di Sales Gasdia(al secolo Giovanni) che aveva fatto da trami-te tra lei e il defunto don Carlo Vincenzo Ba-rone, figlio di Donna Gaetana D’Ayala dei

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marchesi di Valva che aveva donato la som-ma di L.17,00 per l’acquisto della casa di Por-taromana. Siamo al 26 ottobre 2014: quanto tempo èpassato da allora; comprensibili quindi lagioia e l’orgoglio di presentare alla comunitànon solo delle suore ma anche dei fedeli laicidi Portaromana il volto nuovo e splendentedella Cappella.

Grazie all’impegno dell’attuale priora localeSuor Agnese Pignataro ed allo staff di tecnicied artigiani. La funzione di inaugurazione,presente la nuova priora generale Suor MariaZingaro, è stata officiata da Mons. GiuseppeGiudice, Vescovo diocesano, debitamente or-goglioso perché un altro tassello, ecclesialeed artistico, si aggiunge al grande mosaicospirituale e culturale del territorio dell’Agro.

don Natalino Gentile

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Come partecipante della delegazione locale ecome membro de la “Hermandad de NuestraSeñora de los dolores” che fa capo alle Serve diMaria Addolorata di Nocera vi presento una bre-ve sintesi del nostro incontro UNIFAS della Pro-vincia Andina dei Servi di Maria.Il luogo scelto come sede è stato il santuario diFatima (Buenos Aires): una sede bella e conforte-vole, situata in mezzo a un parco e lontano dairumori. L’accoglienza e l’organizzazione sonostate impeccabili. La delegazione argentina si èridotta enormemente rispetto alle iscrizioni, do-vuta alla situazione economica del Paese.Il “benvenuto” è stato dato durante la celebra-zione eucaristica, a cui ha fatto seguito il pranzoe poi la ricreazione. Furono presentate due dan-ze autoctone, canti con chitarre e barzellette.La coordinatrice espresse il suo ringraziamento atutti i presenti. Il sabato 11 ottobre l’animazionee la liturgia furono coordinate dalla delegazionecilena. Iniziò fr. Vladimiro Memo sull’Identità

nella diversità. Si fecero dinamiche di integra-zione e riflessione in gruppo. Poi ci fu la SantaMessa in comune, nel pomeriggio l’Adorazioneal Santissimo e nella notte la presentazione cile-na fu molto emozionante con la immagine diNostra Signora del Carmen e con le bandiere fe-cero delle belle danze con i vestiti tipici e invita-rono tutti a ballare. Si chiuse con la preghieradella sera attraverso un momento di silenzio perricordare tutti i Servi di Maria defunti.La domenica 12, il tema del giorno fu La Corre-sponsabilità nella famiglia dei Servi, l’espositri-ce fu Monica Hernandez, laica consacrata. Pri-ma si realizzarono delle dinamiche corporaliper distenderci. Si disse che la corresponsabi-lità è parte della fraternità dove si apprende adar tempo, anima, talenti, senso profondo diringraziamento, gioia di condividere i frutti e lebenedizioni.Ci fu il lavoro di gruppo su queste domande:Come ci prendiamo cura di noi stessi e dei nostri

INCONTRO UNIFAS PROVINCIA ANDINA 10-12 ottobre 2014 in Fatima (Buenos Aires - Argentina)

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fratelli di comunità? Il responsabile di comunitàsi prende cura dei fratelli nei tre livelli: spiritua-le, emozionale e fisico? Elaborare un piano di at-tenzione integrale e realista dei fratelli di ognicomunità. Per i momenti religiosi e di ricreazio-ne si impegnarono i fratelli della Bolivia e delPerù. Anch’essi portarono le loro immagini dellaMadonna: Nostra Signora del Socavón per la Bo-livia e Nostra Signora dei miracoli per il Perù.Fu il gruppo più numeroso dell’incontro. Sfog-giarono vestiti colorati e vistosi, molto ben orga-nizzati e uniti, rappresentarono diverse danze ti-piche perfino i frati e le suore ballarono!L’ultimo giorno, il tema fu: Statuto UNIFASprovinciale e vocazioni svolto da fr. Vladimiro

Memo. Si nominò un rappresentante per formu-lare il progetto dello Statuto, si fissarono le con-dizioni, gli obiettivi e un tempo per presentarlo.Nominarono come assessore fr. Marcello Her-nandez per 3 anni.Per le vocazioni ci invitarono a pregare per tutte lepersone che, anche se non sono religiose, tuttaviasono sensibili ai problemi del mondo e lottano peressi, perché anche loro sono operai della messe.L’ Eucaristia di chiusura fu molto toccante e ci fu-rono molti segni. Il Cile offri un’immagine di No-stra Signora del Carmen alla delegazione argen-tina e fummo tutti invitati all’UNIFAS 2017 inBolivia.

Bibiana Bogado

Nella Cattedrale San Prisco in NoceraInferiore (SA) nel tardo pomeriggio digiovedì 30 ottobre 2014, il vescovomons. Giuseppe Giudice ha consa-crato presbitero il diacono don CiroZarra, nella gioia di un gran numerodi confratelli che hanno concelabratocon il vescovo e con la partecipazionedi religiose e laici che gli hanno fattocorona. Suggestivo il canto d’ingresso:“Sulla tua Parola” che sottolineava l’a-marezza di Pietro per aver pescato tut-to il giorno senza aver preso nulla... ma il Signore gli risponde: Vai, fidati di me: getta ancora in acquale tue reti. Prendi ancora il largo sulla mia parola: con la mia potenza io ti farò pescatore di uomini.Questo, vuole essere anche il nostro augurio, caro don Ciro: Vai, fidati di Lui, prendi il largo!

ORDINAZIONE SACERDOTALE DEL DIACONO DON CIRO ZARRA30 ottobre 2014

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CONGRATULAZIONI ALLE NEO-LAUREATE

Rossella Calabrese (San Marzano sul Sarno - SA)Laurea Magistrale in Consulenza Management aziendale

Fisciano - SA, 11 dicembre 2014

Chiara Silvia Pignataro (Firenze)Laurea in Mediazione Linguistica

di primo livelloFirenze, 3 novembre 2014

Luisa Rescigno(Nocera Superiore - SA)Laurea in Scienze Sociali

Fisciano - SA, 16 dicembre 2014

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Il bambino esplora ora l’ambiente in au-tonomia, trasformando in gioco ognicosa. Occorre perciò agire per permet-

tergli di giocare e vivere nella sua casa in tuttasicurezza!

Oltre che dai farmaci, il pericolo di intos-sicarsi può venire da molte altre sostanze: de-tersivi, sgorganti, prodotti per la pulizia, sol-venti, alcol, prodotti per la cosmesi. È beneperciò tenere tutti questi prodotti al sicuro.C’è inoltre sempre il pericolo di ingerire oinalare corpi estranei: bocconi di cibo troppograndi, caramelle, parti di giocattoli, monete,legumi, chiodi, palloncini sgonfi, ecc. Sonoanche pericolosi giochi con buste di plasticae corde o lacci.

L’acqua, per il bimbo, è un’attrattiva mol-to forte. Ma al bambino ne bastano pochicentimetri per non esserne in grado di uscir-ne fuori! Perciò attenzione a non lasciare ibimbi soli mentre fanno bagno o doccia, inpresenza di contenitori pieni di acqua o, al-l’esterno, in presenza di piscine, fontane, va-sche e pozzi, da recintare adeguatamente.Dai 4 anni è importante per il bimbo impara-re a nuotare.

Il bambino è molto attratto anche dal fuo-co: bisogna quindi tenerlo lontano da fonti di-rette di calore e non lasciare in giro fiammiferi

e accendini. In cucina il bambino può avvici-narsi ai fornelli e tirare le pentole verso di sè.

Queste vanno poste con i manici versol’interno e sui fornelli posteriori. Sono preferi-bili piani di cottura dotati di appositi dispositi-vi di sicurezza e di parabordi. A tavola è me-glio non porre vicino ai bordi piatti con cibitroppo caldi.

Ogni oggetto da taglio o a punta (forbici,coltelli, forchette, matite, penne, ecc..) puòcostituire un pericolo. I bambini perciò nondevono poter accedere a questi oggetti o cor-rere con in mano uno di essi.

Mobili con spigoli vivi, ostacoli improvvi-si, vetrate, oggetti sporgenti e pavimenti tiratia lucido non costituiscono poi il massimo perla sicurezza del bambino.

Attenzione alle cadute dall’alto! I bambi-ni, per esempio, amano molto arrampicarsi.Attenzione quindi a balconi e finestre, ai qua-li vanno poste apposite reti di sicurezza, cosìcome fermi alle finestre e ai cancelletti. An-che sedie e ogni altro oggetto può essere uti-lizzato per sporgersi da davanzali o balconi. Èimportante impedire l’accesso a scale o can-celletti e rendere stabili mobili pericolosi.

In tutti i casi, la sorveglianza dell’adultocostituisce un fondamentale strumento di pre-venzione! ■

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L’ANGOLO DELLA SALUTE

La casa a provadi bambino

Liberamente tratto da: “Calendario della Salute”, 2012

dott.ssa Anna Maria SperaVia R. Vitolo n. 36 - 84014 Nocera Inferiore (SA)

tel: 0815175052 cell: 3336587040 - email: [email protected]

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IL “GRAZIE” DELLA SIGNORA LIBERATA MARRO

E DELLA SUA FAMIGLIA,ALLA SERVA DI DIO

MADRE MARIA CONSIGLIA ADDATIS

Vogliamo ringraziarti Madre Maria ConsigliaAddatis per la tua mano protettrice che poni sudi noi continuamente. Fin dal mese di maggio2010 che fui colpita da ictus, mi sono rivolta a tee ho ricevuto il tuo soccorso.

Una mattina, quando ancora ero bloccata intutta la mia persona, ero triste perché chi mi stavaaccanto - mio marito Giovanni e mia sorella SuorM. Antonietta - mi ponevano delle domande edio non riuscivo a parlare, avevo tra le mani la tuaimmagine, distrattamente ti baciai e subito parlaie con poche parole sillabate mi feci capire.

Così da quella volta tu sei stata la mia protet-trice e mi rivolgo sempre a te.

Ti prego di starmi vicina e di proteggere lamia famiglia.

Grazie, Suor Maria Consiglia!

Nella foto: Liberata Marro Fucci con il maritoGiovanni, nel giorno del suo 50° di matrimonio,insieme alle sorelle Suor Antonietta e Annita.

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La Redazione è lieta offrire uno spazio amicoa quanti desiderano comunicare i loro senti-menti e pensieri attraverso lettere, poesie, di-segni o altro. In questo numero diamo la paro-la alla sig.ra Liberata Marro in Fucci di Calvi(BN), venuta in visita al sacrario di Madre Con-siglia, il 4 ottobre 2014, con la figlia Maria e lasorella suor Antonietta. Diamo inoltre la paro-la alla restauratrice Maria Rosaria Ruggiero diNocera Superiore (SA).

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PRIMA RASSEGNA D’ARTE SACRAIN NOCERA SUPERIORE (SA)

6 dicembre 2014 ore 17,00

La Confraternita di Santa Caterinaapre le porte…

La Cappella di Santa Caterina d’Alessan-dria, fondata nel 1296 circa, sorge a destra delBattistero paleocristiano. Il culto e la cura deidefunti, l’individuazione ed il sostegno di per-sone in difficoltà, degli ammalati e degli an-ziani sono i fini della Confraternita.

L’apertura della Cappella alla cultura edall’arte del territorio è stata fortemente volutaper celebrare ed onorare la titolare della Con-fraternita che protegge la Cultura e gli Studen-ti e vuole essere da stimolo creativo e recipro-ca conoscenza tra le persone. In prossimitàdella festività dell’Immacolata Concezione siè voluto riaprire le porte della Congrega allacomunità, ospitando la “I° Rassegna di ArteSacra” a tema: Solo insieme con Lui per Rina-scere dall’Alto che nei giorni 6-7-8 dicembre2014 ha accolto opere artistiche del territorio.

Nell’occasione sono state esposte, per laprima volta dopo il restauro, due pale d’altaredel XVI sec.: “Compianto su Cristo morto”

della Congrega santa Caterina di Nocera Su-periore e l’”Assunta” della Confraternita delSS. Rosario di Nocera Inferiore (SA). Ha pre-senziato l’apertura della Rassegna Sua Ecc.zaMons. Giuseppe Giudice vescovo della dio-cesi di Nocera Inferiore - Sarno. Sono interve-nuti: Don Natalino Gentile (Direttore MuseoDiocesano), il dott. Antonio Braca (funzionarioSopraintendenza), la dott.ssa Maria RosariaRuggiero (direttore artistico Rassegna), ha mo-derato don Antonio Adinolfi (commissario ve-scovile). Presenti, il sindaco Giovanni Cuofa-no, l’assessore Teobaldo Fortunato e le auto-rità civili e religiose.

La Cappella di Santa Caterina è parte di unprogetto di percorso culturale, casa di coloroche desiderano frequentarlo, dove il percorsopassa dallo splendido ‘Giardino Storico’, dapoco restaurato e sede di Concerti e Mostre. Il“Complesso Cappella - Giardino di Santa Ca-terina” ha aperto le porte alla cultura ed all’ar-te territoriale e nazionale, infatti anteprima al-la Rassegna è stata la mostra STILL & LIFE delpittore Rocco Normanno il 5 dicembre 2014in collaborazione con Mediateca Marte.

Maria Rosaria RuggieroNocera Superiore (SA)

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Suor M. Bonaventura di San Giuseppe (Giuseppa Guerrasio)

1868 - 1948

L’anno del Signore 1948, morì Giu-seppa Guerrasio dei furono Vincen-zo e Concetta Lamberti in religione

Suor M. Bonaventura di San Giuseppe.Nacque a Napoli il 20 marzo 1868. Entrò

come orfana, nel gennaio del 1873 nel Villag-gio di Casolla in Nocera Inferiore (SA). Indos-sò l’abito religioso il 15 luglio 1894 e professòil 27 settembre 1900.

Amò la Regola e la mise in pratica, fu piaed esercitò l’ufficio di suora educatrice dellebambine orfane per diversi anni con impegnoe carità.

A tarda età fu colpita da una infermità agliocchi divenendo cieca e le si atrofizzarono lemani. Sopportò tutto con pazienza e rassegna-zione. Parlando un giorno con la Madre Ge-nerale, Suor M. Angelica Petrino di alcune suedifficoltà, espresse il desiderio di voler cam-biare posto nel dormitorio, ma la Madre Ge-nerale, dolcemente le rispose che avesse fattola volontà di Dio, essendo la vita breve e cheanche se fosse vissuta altri venti anni e più,pure finivano e il posto sicuro ed eterno era ilParadiso.

Ella nella sua semplicità, ciecamente ub-bidì e la Madre Generale l’abbracciò e baciò.Suor M. Bonaventura le disse: “Madre Gene-rale mi avete molto consolata, forse nella vo-stra nuova venuta a Napoli non mi troveretepiù” e così fu, perché dopo breve tempo si ag-gravò e disse alle consorelle : “Fate presto per-ché sto finendo”.

Subito le furono apprestati gli ultimi sacra-menti, dopo i quali, placidamente rese la suabell’anima a Dio, il giorno 12 giugno 1948,all’età di 80 anni e quattro mesi e le fu cele-brata la santa Messa di requie.

(Cfr II Registro delle Religiose defunte della Congre-gazione, 1935-1985, p. 49)

Suor M. Antonietta(Maria Perretti)

1897 - 1954

L’anno del Signore 1954, nel mese difebbraio morì Perretti Maria dei fu-rono Felice e Luigia Napoletano.

Nacque a Nola il 30 aprile 1897. Entrò picco-la orfanella nella Casa di San Vitaliano (NA).

Il 26 aprile 1915 all’età di 18 anni conslancio indossò l’abito che la faceva sposa diGesù e le fu dato il nome di Suor M. Antonia.

Professò il 12 dicembre 1917. Per tutti glianni della sua vita fu educatrice e catechistadei bambini della parrocchia e quelli dell’asi-lo infantile annesso all’orfanotrofio.

Quei piccoli le volevano un gran bene,tanto che la chiamavano, fatti più grandetti, laloro seconda mamma.

Fu osservante della Regola, ubbidiente ecaritatevole.

Morì nella medesima casa dopo lunga e sof-ferente permanenza a letto, rassegnatissima alvolere di Dio e munita dei Santi sacramenti.

(Cfr II Registro delle Religiose defunte della Con-gregazione, 1935-1985, p. 95)

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NEL SOLCO DELLA CONTINUITÀ

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Suor M. Vittoria di San Giuseppe (Giuseppina Iannuzzi)

1871 - 1950

L’anno del Signore 1950, morì Ian-nuzzi Giuseppina dei furono Raf-faele e Carmela De Angelis. Nac-

que a Napoli il 2 aprile 1871.Entrò nell’orfanotrofio di Casolla in Noce-

ra Inferiore (SA) l’8 settembre 1881 e poi pas-sò a quello di Portaromana in Nocera Supe-riore (SA). Prese l’abito religioso col nome diSuor M. Vittoria di San Giuseppe. Esercitò, co-me aiutante il compito di rammendatrice,sempre pronta negli uffici più umili della co-munità, dimostrando un particolare amoreverso le sorelle ammalate.

Fu osservante della Regola e sempre pun-tuale agli atti comuni. Sopportò per molti anniuna bronchite cronica, con molta serenità.

Acutizzandosi il male e ricevendo il SantoViatico, alle ore 13,30 del giorno 24 gennaiodel 1950, placidamente rese la bell’anima alCreatore, all’età di 78 anni e nove mesi.

(Cfr II Registro delle Religiose defunte della Con-gregazione, 1935-1985, p. 49)

Suor M. Germana di San Luigi(Luisa Passerini)

1894 - 1950

L’anno del Signore 1950, morì LuisaPasserini dei furono Alfonso e MariaCastrini. Nacque a Ficulle (Terni) il

4 gennaio 1894. Entrò come postulante nellanostra Congregazione il 15 settembre 1921.Indossò l’abito religioso il 18 gennaio 1923prendendo il nome di Suor M. Germana diSan Luigi e il 21 novembre 1924 emise la Pro-fessione semplice.

Esercitò gli uffici di questuante e portinaia.Era un’anima scrupolosa ed amante del benedella comunità per la quale si adoperò molto.

Osservante della Regola. Era intelligente ele riusciva bene qualunque lavoro le venisseaffidato. Visse per alcuni anni nella comunitàdi Isernia e poi in quella di San Vitaliano (NA),benvoluta da tutti per la sua carità.

Fu colpita da una malattia che la costrinseparalizzata a letto per diversi anni, semprerassegnata alla volontà di Dio. Lasciò questaterra il 20 febbraio 1950, nella comunità diSan Vitaliano (NA) all’età di 56 anni.

(Cfr II Registro delle Religiose defunte della Con-gregazione, 1935-1985, p. 94)

Suor M. Clementina (Rosa Palma)

1882 - 1951

L’anno del Signore 1951, morì RosaPalma, dei furono Luca e Maria Bene-duce. Nacque a San Vitaliano (NA) il

12 novembre 1882. Entrò nel nostro Istituto disan Potito di Roccapiemonte (SA) nel dicembredel 1901. Trasferita a Portaromana in NoceraSuperiore (SA), prese l’abito religioso l’8 giugno1905 col nome di Suor M. Clementina.

Professò il 25 agosto 1907. Esercitò diversiuffici: giardiniera, questuante e aiutante in cu-cina. Era amante del lavoro, della preghiera eadorna di carità. Dopo diversi anni fu trasferi-ta nella comunità di San Vitaliano (NA) e sem-pre continuò ad amare il lavoro.

Dopo alcuni anni fu colpita da una malattiae il 10 gennaio 1951 morì all’età di 69 anni. Fusepolta nel cimitero di San Vitaliano (NA).

(Cfr II Registro delle Religiose defunte della Con-gregazione, 1935-1985, p. 94)

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Vogliamo ricordare le Consorelle “che cihanno preceduto nella fede e nella speranzae ci hanno indicato il cammino”

(I Macc. 2,51).

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DIOCESIDI NOCERA INFERIORE-SARNO

ORIENTAMENTI PASTORALI2014-2015

“Siete voi che raccoglierete la fiaccola dallemani dei vostri padri”

(dal Messaggio del Concilio ai giovani)

Sorelle e Fratelli,Chiesa pellegrina in Nocera-Sarno, è mia

gioia, dopo l’ascolto e il discernimento, con-segnare ad ognuno di voi gli Orientamenti Pa-storali per l’anno 2014-2015 sul tema: UnaChiesa giovane, capace di rinascere dall’alto(cf. Gv 3,3).

Come Pastore, attento alla vita spirituale diognuno, li consegno a tutti come alimento, so-stanziato di Parola, per il cammino spirituale epastorale; ma chiedo, innanzitutto agli UfficiPastorali e alle Parrocchie, di tradurli in utiliPercorsi Pastorali, capaci di incidere nel vissutodella nostra gente, in modo che l’ansia missio-naria del Vescovo e il senso della Diocesi pos-sano irrorare tutte le fibre della nostra Chiesa.

Ci collochiamo nell’alveo dell’Anno Litur-gico e della Pastorale ordinaria che devonoessere sempre e nuovamente i sentieri neiquali la Chiesa, e non noi e le nostre idee, ciinvita a camminare per procedere spedita-mente sulla via della santità.

Quest’anno, che ci apprestiamo a vivereinsieme, 2014-2015, vuole essere per la no-stra Chiesa un ANNO SPECIALE, straordinarionell’ordinario e, per fare memoria e memoriagrata e riconoscente del 50° anniversario del-la conclusione del Concilio Vaticano II, cele-breremo, come già annunciato, il ConcilioGiovane, che avrà inizio il 19 novembre 2014nella Cattedrale di San Prisco in Nocera Infe-riore e si concluderà il 7 dicembre 2015 nellaBasilica Pontificia di Sant’Alfonso Maria de Li-guori in Pagani.

E proprio Sant’Alfonso Maria, Dottore del-la Chiesa, sarà il testimone che ci accompa-gnerà nei tornanti dell’Anno liturgico.

La finalità è costruire una Chiesa giovane,non dal punto di vista anagrafico, altrimentimolti di noi ne rimarrebbero fuori, ma giova-ne perché animata sempre dallo Spirito del Ri-sorto (cf. LG 4).

Giovane, perché capace di rinascere dal-l’alto (cf. Gv 3,3) e, per questo motivo, abbia-mo scelto l’icona biblica di Nicodemo, che ciaccompagnerà verso il quinto Convegno delleChiese che sono in Italia, a Firenze dal 9 al 13novembre 2015, sul tema: In Gesù Cristo ilnuovo umanesimo. L’impegno prioritario diuna Chiesa è trasmettere il tesoro della fede,con speranza e carità, alle nuove generazio-ni, memori delle parole del Concilio ai giova-ni: siete voi che raccoglierete la fiaccola dallemani dei vostri padri.

Trasmettere la fede è raccogliere la fiacco-la dalle mani degli altri, come in una cordata,dalla Chiesa, Madre e Maestra, esperta inumanità, della quale sempre si devono direcose stupende (cf. Sal 87,3).

Le cose stupende, che noi nella fede dob-biamo vedere e raccontare, le compie Dio, esolo Dio, e le compie oggi nella Chiesa e nellamia povera vita, sempre bisognosa di miseri-cordia. Solo la fede, e la fede del battesimo edella cresima, la fede della Chiesa che abbia-mo ricevuto come un dono, ci fa ritornare allascuola dello stupore, che ci rende sempre gio-vani e nuovi.

Dobbiamo, giovani nel cuore, rientrarenella famiglia della Chiesa, ben sapendo cheLa Chiesa è una casa di famiglia, una casa pa-terna, e c’è sempre un po’ di disordine in que-ste case, le sedie hanno talvolta un piede inmeno, le tavole sono macchiate di inchiostro,i barattoli di marmellata si svuotano da solinegli armadi, io conosco queste cose, ne hol’esperienza… (Georges Bernanos).

Lo stupore è il dono dello spirito d’infanzia. Si rinasce dall’alto, non per ritornare bam-

bini, quasi regredendo, ma per diventarlo (cf.Mt 18,1-5): Lo spirito d’infanzia nella Chiesa ècome uno stupore del cuore, uno stupore del-la lode di fronte alla vita che Dio ci dona; lo

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stupore di un amore, in presenza del Cristo,che in ogni momento cancella tutto quelloche nel nostro passato è troppo pesante per lenostre spalle, restituendoci alla libertà, allagioia del perdono.

Per questo abbiamo bisogno della comu-nione nel cuore del Cristo, della sua Chiesa, edi uno sguardo limpido, quello dell’infanzia(Roger Schutz, priore di Taizé).

Con il Concilio giovane, mentre sonochiamati a danzare insieme giovani e vecchisecondo la prospettiva del profeta, vogliamoriconsegnare il dono del Concilio alle nuovegenerazioni, come una bussola per essereorientati nel cammino della fede e della vita.

Questo è l’obiettivo del Concilio giovane,urgente oggi, per continuare a costruire laChiesa, avendo come pilastri le quattro Costi-tuzioni del Concilio Vaticano II e tutti i suoiDocumenti. Ci possono aiutare tre verbi: an-dare; costruire; soffrire.

Andare verso la Chiesa: Vieni al convito.Ascolta la Chiesa... mettiti a questo convito eti unirai a Dio (Sant’Ambrogio).

Costruire la Chiesa: quella Chiesa che inquesto mondo è sconvolta da ogni genere ditribolazioni ed è come investita da piogge tor-renziali, alluvioni, uragani e tuttavia non crol-la mai perché è fondata su quella pietra da cuiPietro ricevette il suo nome (dai Trattati suGiovanni di Sant’Agostino, Vescovo).

Soffrire per la Chiesa: Paolo VI, prossima-mente beato, ci ricorda che bisogna non solosoffrire qualcosa per la Chiesa, ma anche qual-cosa da parte della Chiesa stessa e BenedettoXVI, con lucidità teologica, commenta: l’amorefa vivere la Chiesa, e poiché esso è eterno, la favivere sempre fino alla fine dei tempi.

RINASCERE, allora, sarà il verbo che co-niugheremo in tutti i modi e in tutti i tempi e,come Nicodemo nelle nostre notti ed anchenelle notti del cuore, andremo da Gesù peraccogliere il dono rivelativo dell’amore e sen-tire il vento dello Spirito che soffia dove vuole(cf. Gv 3,8).

Il logo che ci accompagnerà durante ilnuovo Anno Pastorale 2014-2015 e il

CONCILIO GIOVANE è una fiamma, unabbraccio che converge verso la Croce, aicui piedi Maria ci aspetta per aiutarci a RI-NASCERE dall’alto.

L’abbraccio di una Chiesa Giovane, do-ve danzano insieme giovani e vecchi, pog-gia su quattro pilastri con i colori dell’AnnoLiturgico e le iniziali delle Costituzioni delConcilio Vaticano II.

Si rinasce come Chiesa, di cui si diconocose stupende, fondandosi nella Formazio-ne sulla Parola e il Magistero, aprendosicon simpatia al Mondo, cantando e cele-brando le Meraviglie di Dio e imitandoMaria, la Donna Nuova, la Domus Aurea,che rimane ai piedi della Croce e di ognicroce, prezzo della Redenzione e della no-stra salvezza.

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IL CONCILIO GIOVANE

L’11 ottobre 2014, festa di San GiovanniXXIII, ricorre il 62° anniversario del Concilio Va-ticano II ed il Vescovo Giuseppe Giudice ha vo-luto ricordare questa data con una lettera in cuiinvita tutta la Comunità Diocesana a partecipa-re all’imminente Concilio Giovane. Di seguito iltesto integrale dell’invito del nostro Pastore.

Carissimi,facendo eco alla Parola del Maestro, ripeto

ad ognuno di Voi:Venite alla festa! (cf. Mt 22,4)

Sì, è l’invito del Vescovo, che parte dal suocuore e dal cuore della Chiesa e vuole raggiun-gere ognuno e ognuna di voi:Venite alla festa!

E sogno che l’invito, partendo dalle mie ma-ni e raggiungendo le vostre, possa passare nellemani di tanti altri e di tanti luoghi raggiunti dal-la vostra fede e dalla vostra voglia di comunica-re il Vangelo. Venite alla festa!

Siete invitati, cercati, attesi, desiderati, sem-plicemente perché siete amati. Venite alla festa, venite al Concilio giovane!

Venite e… vieni per RICOMINCIARE –ASCOLTARE – ACCOGLIERE – RINASCERE: so-no quattro verbi che già conosciamo e divente-ranno, riprendendo gli Orientamenti di questianni per non disperderli e approfondirli, i temidelle quattro sessioni del Concilio e così la Chie-sa, la nostra amata Chiesa diocesana, gioirà dan-zando insieme i giovani e i vecchi (cf. Ger 31,13).

Ricominciare con la Lumen gentium e l’ap-profondimento del mistero della Chiesa; Ascol-tare affondando sempre di più le radici dellapastorale e della vita nella Dei Verbum: Acco-gliere il mondo con le sue bellezze e le sue feri-te secondo lo spirito della Gaudium et spes eRinascere nuovamente nel mistero celebratocon la Sacrosanctum concilium.

Ecco cos’è e cosa sarà il Concilio Giovane,un modo originale e sorprendente per trasmet-tere la fede alle nuove generazioni. Sarà que-sto, e non altri, il nostro programma per gli anniche ci attendono.

Chi è invitato?È invitata sempre tutta la Chiesa che, per

non disperdersi sarà rappresentata in alcunimomenti dai Delegati delle parrocchie e delleassociazioni.

Da ognuna di queste realtà saranno scelti edelegati a partecipare al Concilio giovane: unanziano, un adulto, un giovane, un ragazzo,una donna che, insieme ai 12 e ai 72, guidatidall’Assistente e dal Segretario generale, faran-no risentire nelle Sessioni conciliari il profumodel Cenacolo, il fuoco della Pentecoste e l’odo-re sempre nuovo della polvere della strada, allaquale come Chiesa siamo mandati.

A chi si rivolge il Concilio giovane?Si rivolge a te, a ognuno, a tutta la Chiesa, in

modo particolare a coloro che sempre rimango-no sulla soglia o ai crocicchi che attendono perricominciare, ascoltare, accogliere e rinascere.

Cominceremo insieme nella Cattedrale diS. Prisco a Nocera Inferiore il 19 novembre2014 e concluderemo il nostro cammino con-ciliare il 7 dicembre 2015 nella Basilica di S.Alfonso Maria de Liguori in Pagani, alla vigiliadel 50° anniversario della conclusione delConcilio Vaticano II.

Carissimi,vi invito ad accogliere l’invito, a vivere con

il cuore in alto, presi per mano da S. AlfonsoMaria, il Concilio giovane, a farvi sorprenderesui sentieri della vostra vita dallo Spirito chesoffia dove vuole.

Così, insieme rinasceremo dall’alto, attra-verseremo le notti del dubbio e le fatiche delcuore e, aiutati dallo Spirito, ritroveremo il no-stro posto nella Chiesa e nel mondo, secondo labella lezione di S. Teresa di Gesù Bambino: nelcuore della Chiesa, mia madre, io sarò l’amore.

Venite alla festa!Mentre vi attendo, Vi benedico affidandoVi

a Maria, Madre della Chiesa.

Nocera Inferiore, 11 ottobre 2014Memoria di S. Giovanni XXIII

† Giuseppe Vescovo

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Maria Angela Fabbricatore 1934 - 2014

Che la tua vita ci sia

di guida e di esempio.

I tuoi cari

Anna Villani1950 - 2014

Hai sofferto tanto, ma grande

è stata la tua dignitosa

accettazione e, con eleganza

e generosità, ci hai insegnato

a vivere serenamente e a gioire,

nel quotidiano, dell’affetto di

quanti ti hanno circondato.

Dio misericordioso

ha voluto concederti

il meritato riposo

nella sua infinita Pace!

Saperti serena,

nella Sua gloria,

asciuga le nostre lacrime.

Luigi Bevilacqua1928 - 2014

Hai saputo, con i tuoi nobili

gesti quotidiani,

intessere trame d’amore,

donandoci tenere

e dolci emozioni.

La tua incrollabile fede,

la profonda onestà e

la tua vivace laboriosità

sono i paradigmi a cui

attingeremo sempre

come fonte di sapienza.

I tuoi cari

Giorgio e Giselda Piccolo Castrofilippo (Agrigento)

2014

Ricordateci così.

Non esiste separazione definitiva

fino a quando c’è il ricordo.

Gerardo Umberto Ferraioli1960 - 2014

Eri una persona buona,

amorevole, sempre disponibile

e pronta ad aiutare il prossimo

con il sorriso sulle labbra.

La tua perdita inattesa

lascia un incolmabile

ed enorme vuoto

fra tutti quelli che ti amano.

I tuoi modi di fare,

la tua gentilezza

e la tua bontà

saranno per sempre

un esempio per tutti noi.

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Ogni mese in tutte leComunità della

Congregazione si celebrauna S. Messa per le

Consorelle, familiari,amici e benefattori defunti.

(Cost. 34/b)

GLI AMICI CHE CI HANNO LASCIATO

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Grazie...Ai Soci e Collaboratori

delle nostre Opere Missionarie

Casa del Fanciullo “Goccia d’amoreEmilia Pasqualina Addatis”,

Ezpeleta (Argentina)Casa Hogar “Maria Consiglia Addatis”,

Guadalajara (Messico)

(ottobre-dicembre 2014)

*Concetta Villani (coordina-trice-Nocera Sup.)

Da Cava de’ Tirreni: LambiaseLucio. Da Nocera Superiore:Buccino Anna, Canale Anto-nietta, Canale Rosanna, Canta-rella Anna Maria, Cioffi Maria,Genco Michele e Laura, Ianno-ne Maria, Liace Vito e MariaRosaria, Petti Gabriele e Lucia,Ruggiero Giuseppina, StanzioneLuisa, Stanzione Rosa ved. Batti-paglia, Stan zione Carolina, Stan-zione Clelia, Santoro Lucia, Trot-ta Giuseppe, Villani Anna Maria,Villani Pasquale e Anna. Da No-cera Inferiore: Capaldo Sabatinoe Teresa. Da Pagani: Rinaldo Pa-trizia, Rubino Teresa, StanzioneClelia. Da Castel San Giorgio:De Prisco Gennaro. Da S. Egidiodi Monte Albino: Rubino Anna,Manzo Anna, Manzo Stefania.Da Angri: Stanzione Rosetta.

*Concetta Villani (coordina-trice della chiesa cimiteriale,Nocera Sup.)

Da Nocera Superiore: Avino An-tonio e Maria, Battipaglia Feli-cetta, Di Mauro Rosanna, Espo-sito Roberto, Fiumara Mariaved. Ruggiero, Granato Annun-ziata, Mar rafino Lucia, Palumbo

Clelia, Santucci Clementina,Villani Michela. Da Castel SanGiorgio: Amabile Michela, Aval-lone Raffaela, Calabrese Luigia.Da Nocera Inferiore: CalifanoDon Pietro, De Prisco Lucia.

*Margherita Attanasio (coor-dinatrice-Nocera Sup.)

Da Cava de’ Tirreni: Bianco Giu-seppina, Rossi Paola. Da Ercola-no (NA): Limoncelli Carolina. DaNocera Superiore: Apicella Car-mine, Attanasio Carmela, Attana-sio Gerarda, Avagliano Carmela,Barbato Rosalba, Bevilacqua Ca-rolina, Bevilacqua Luisa, Calabre-se Ada, Califano Vitaliano Maria,Canale Anna, Canale Filomena,Canale Franca Petti, Caputo Leo-nilde, Caputo (Nunziatina) Maria,Carenzi Germana, Carrieri Enza,Carrieri Maria, Caruso Antonietta,Cicalese Antonella, Cicalese Ma-ria, Cuofano Regina, D’AcunziGiovanni, Famiglia D’Ambrosi-Attanasio (Andrea, Anna Maria,Aureliano, Francesco), DesiderioAlfonso e Marilena, Della PortaGiovanni, Di Lauro Vitaliano Ro-sa, Ferrentino Giulia, Foglia Iva,Guar naccia Tina, Guarnaccia Ve-ronica, Limoncelli Maria, Marina-ri Rosalba, Murante Giovanna,Nenna Cira, Nizza Angela, Pal-mieri Rosaria, Palumbo Felicetta,Palumbo Rosa, Petti GiuseppinaRuggiero, Petti Lucia, Petti (Ines)Teresa, Salzano Serafina, SavielloLanzetta Cecilia, Senatore Assun-ta, Scola Clelia, Tanagro Olga,Trocchia Gerardo, Trocchia Ma-ria, Vassalluzzo Domenico, VillaAnna Ruotolo. Da Nocera Infe-riore: De Maio Fortunata. DaRoccapiemonte: Esposito Ferraio-

li Maria, Limoncelli Pina. Da Ca-stel San Giorgio: Petti Maria Ro-saria Delfino. Da Pagani: Amen-dola Assunta, Desiderio Gerar do.Da Angri: Famiglia Attanasio-Montella (Caterina, Raffaele, Va-leriano, Lucia), Iozzino Maria -elisa. Da Salerno: GionardelliGiovanna, Reale Maria Luigia,Santonicola Camilla, Santoro Ro-sa. Da Tivoli (RM): Rimaldi Bevi-lacqua Rita. Da Roma: AndreaBevilacqua.

*Madre M. Teresa Pastore(coor dinatrice-Roma)

Da Roma: Olivetti Piera ved. DiLauro, Rizzo Silvana, Bordo Pie-tro e Loredana, Piermattei Aldo eGiorgio. Da Bisceglie (BT): Fer-rante Carmela e Domenico. DaPesche (IS): Lalli Nicola e Rosa.Da Bottega Colbordolo (PU):Fontana Alfonso e Carmen. DaNocera Sup. (SA): Barba Assunta.Nocera Inf. (SA): MontalbanoGerardo e Conforti Livia, BrunoAssunta. Da Chiuduno (BG): Cle-mente Tiziana. Da Ortona (CH):Potena Enza. Da Salerno: IannelliMaria Antonietta.

*Suor M. Daniela Trotta(coordinatrice-Isernia)

Da Isernia: Cravelli Lidia, Di Tar-do Rosa, Trotta Serafina e Gian-carlo, Scuola dell’Infanzia “SanPier Celestino”. Da Pesche: Garo-falo Cosmo e Iunco Maria, San-tangelo Archenio e Anna. Da No-cera Inferiore: Di Maio Alessan-dro e Giovanna. Da Firenze: Par-tescano Raffaele e Donatella, Vi-cidomini Giulio e Sabina. Da Ca-sinina (PS): Pucci Maria Luisa eAntonella.

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*Rita Cuofano (coordinatrice-Nocera Sup.)

Da Nocera Superiore: Attana-sio Maria, Carrieri Adelaide,Cuofano Rita, Cuofano MariaRosaria, D’Acunzi Raffaella,D’Acunzi Francesca, D’AcunziGabriella, La Mura Rosa, Na-stri Nicolina, Gruppo A.V.C. diPucciano, Ruggiero Giuseppi-na. Da Nocera Inferiore: Adi-nolfi Lucia, Granato Anna, Rug-giero Perrino Maria, Sellitti An-tonella, Spinelli Maria. Da Castelsan Giorgio: Castiello Carmelo.Da Roc ca pie monte: CapozzoliViviano Rosetta. Da MercatoSan Severino: Sarno Alfonso.

*P. Antonio M. Cafaro (coor - di natore-Napoli)

Da Napoli: Massarelli Giovanni,Pisani Andrea.

*P. Attilio M. Carrella (coor di -natore-Sieti/Carbonara, SA)

Da Curti di Giffoni Valle Piana(SA): Pergola Maria Rosa e Grup-po “Ancelle di Maria”.

*Suor M. Antonietta Marro(coor di natrice-Napoli)

Da Isernia: Paolo Maddalena. DaPetrella Tifernina: Prigioniero Car-lo e Maria. Dalla Svizzera: Di Pin-to Mario e Angela, Gruppo Don-ne di Azione Cattolica, Di PintoFilomena, Di Pinto Katia.

*Suor M. Renata Marucci(coor di natrice-Isernia)

Da Miranda: Ferrante Antonio eMariuccia, Ferrante Maria, Mai-tino Concetta, Maitino Filome-na, Narducci Maria Domenica,Pizzi Maria.

e grazieancora...

Per “le offerte” inviateper la Serva di Dio Madre Maria Consiglia Addatis

(ottobre-dicembre 2014)

Anna Zambrano (Portaromana),

Comunità di Roma, Liberata e

Giovanni Fucci-Marro (Calvi-BN),

Immacolata Rega (Nocera Inf.),

Offerte varie, Nina Montalbano

(Nocera Sup.), Gianni e Filomena

Pignataro (Roma), Rachelina Cola-

vita (S. Elia a Pianisi-CB), Annama-

ria Di Girolamo (Nocera Inf.), Co-

munità di Ottawa (Canada), Do-

menico Valentini (Turi-Bari), Im-

macolata Capaldo (Sarno-SA),

Suor M. Bernardetta Petrollini (Co-

munità di Napoli), Suor M. Franca

Iazzetta (Comunità di Isernia),

Gelsomina Medugno Petti (Noce-

ra Sup.), Vittorio Milite (Nocera

Sup.), Suor M. Paolina Rega (Co-

munità di Portaromana).

In visita alla MadreMaria Consiglia

Da ottobre a dicembre 2014,hanno firmato il Registro deivisitatori, circa 20 Persone,

provenienti da: NoceraSuperiore e Inferiore (SA),

Calvi (Benevento), SanMarzano sul Sarno (SA), Roma

Signore, mirabilenei tuoi santi,

glorifica anche in terrala tua Serva

Maria Consigliadello Spirito Santo

Giovani Suorein Formazione

Ringraziamo gli amici che sosten-gono le nostre giovani che si pre-parano alla vita religiosa in Gua-dalajara (Messico), in Ezpeleta(Argentina) e in Ruteng-Flores (In-donesia). Famiglia Lalli (Pesche-IS), Famiglia Villani Concetta (No-cera Superiore - SA).

Dies Natalisdella Serva di Dio MadreMaria Consiglia Addatis

Domenica, 11 gennaio 2015ore 16,30

Casa Madre - Portaromana Nocera Superiore (SA)

tel. 081.933184

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Page 32: SS Maria RIVISTA 4-2014:SS Maria RIVISTA · Ottobre-Dicembre 2014 7 a cura di Dina Scognamiglio, fsp una prudente distanza dalle piaghe del Signo-re» (Evangelii gaudium, 270). Il

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